il coltivatore cremonese n.01/2010

40
Tariffa R.O.C. Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art.1, comma 1, dcb Cremona Autorizzazione Tribunale di Cremona 25/07/1951 n. 33 del Registro ANNO 64 numero 1 gennaio/febbraio 10 IL Periodico della Federazione Provinciale Coldiretti di Cremona CREMONESE Ita ta alian l e S e Sp Spa a na am ment ent ent m me o po o po o stal s e e 2 20 00 04 4 n n. 4 n. 6) 6) 6) b b C Crem e em emona a n na ale e 1 19 95 5 51 1 br r rai i r r o o 1 10 0 Coltivatore Coltivatore

Upload: federazione-provinciale-coldiretti-cremona

Post on 23-Mar-2016

230 views

Category:

Documents


1 download

DESCRIPTION

Il periodico di Coldiretti Cremona

TRANSCRIPT

Page 1: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

Tariffa R.O.C. Poste Italiane SpaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art.1, comma 1, dcb CremonaAutorizzazione Tribunaledi Cremona 25/07/1951n. 33 del Registro

ANNO 64numero 1gennaio/febbraio 10

ILPe

riodi

co d

ella

Fed

eraz

ione

Pro

vinc

iale

Col

dire

tti d

i Cre

mon

a

CREMONESE Itataalianl e Se SpSpaa

naammentententmme o poo poo stals ee

2200004 4 nn. 4n. 6)6)6))b b CCremeememonaannaalee1191955511

brrraiirr oo 1100

Colti

vato

reCo

ltiva

tore

Page 2: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

EditorialeAssuero ZampiniDirettore Coldiretti Cremona

Cinque anni di attività e di rapporto con i Soci

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Ala Ponzone, 8 - III pianoTel. 0372499811

Direttore responsabileAssuero Zampini

Redattore capoMarta Biondi

Hanno collaborato a questo numeroAldo Bellandi, Giuseppe Baini Francesco Cazzamali, Giovanni CremonesiPaola Fraschini, Giacomo Maghenzani Mara Malinverno, Dianella Mariotti Andrea Ragazzini, Pietro ScolariPaolo Soldi, Damiano Talamazzini Bruno Toscani, Silvia Trevisi

Progetto grafico e impaginazioneUP Uggeri Pubblicità Srl

PubblicitàUP Uggeri Pubblicità SrlC.so XX Settembre, 18 - CremonaTel. 0372 20586 - Fax 0372 26610www.uggeripubblicita.it

StampaTipografia PizzorniTariffa R.O.C. Poste Italiane SpaSpedizione in abbonamento postaleD.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)art. 1, comma 1 dcb Cremona, Autorizzazione Tribunale di Cremona 25 luglio 1951 n. 33 del RegistroPagamento assolto tramite il versamento della quota associativa

sommarioQuesto mensile è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

2/3 Editoriale4 Convegno in FierAgricola a Verona

5 Il Presidente Marini ha illustrato il Progetto Coldiretti al Presidente della Repubblica

5 Bene l'anticipo Pac, ma non ci si fermi qui6/7/8/9 Speciale Latte

10/11 No agli OGM, Convegno12/13 Suinicoltura: analisi e aspettative

14/15 www.cremona.coldiretti.it16 Incontro autostrada Cr-Mn

Da pag. 17 a pag. 23 La Condizionalità 201024 Patronato Epaca

25 Giovani Impresa, Donne Impresa26/27 Fiscale

28/29 e 34/35 Acque e Ambiente30/31 Agribenessere, a scuola di salute

32/33/36/38 Dal Territorio37 Un sorriso per i bambini ucraini39/40 Notizie utili e Appuntamenti

ColtivatoreCREMONESEIL

I niziando dal 2005, le attività affrontate nel corso di questo periodo sono state molteplici e hanno toccato tutti i vari set-tori.

La prima azione in cui mi sono trovato a confrontarmi subito dopo l’arrivo a Cremona è stato il tema dell’acqua. Il 2005, come ricorderete, è stato un anno di grave carenza idrica, culminata in una serie di azioni attivate per garantire la possibilità di ir-rigazione alle campagne. Questo tema è continuato negli anni successivi, con azioni di confronto istituzionale e anche di tipo sindacale. Ricordo i presidi a Cancano e le innumerevoli attività svolte sempre a tutela della risorsa idrica, per promuoverne una gestione corretta e condivisa.Altro aspetto che ha fortemente segnato questi cinque anni a Cremona, e che ricorderò con estrema forza, è stato tutto il lavoro svolto sul prezzo del latte: le innumerevoli trattative sostenute a tutti i livelli, sia a livello lombardo per il prezzo regionale sia nei tanti confronti con i singoli caseifici; le molteplici iniziative condivise con tutti gli allevatori, iniziando dal blocco dello stabi-limento di Corteolona passando per la Giornata del latte in piazza San Babila a Milano; il presidio presso lo stabilimento Auricchio e quello, in tempi recenti, a Collecchio, sul fronte “Parmalat”; e non da ultimo (forse questo il lato che ricorderò di più), le decine e decine di assemblee fatte con i Soci per definire le strategie, discutere le situazioni e programmare ogni tipo di attività che ha visto coinvolte migliaia di persone.Sempre in questo periodo abbiamo vissuto la Riforma della Pac, sia dal punto di vista della discussione, della diffusione del suo contenuto, sia per gli aspetti di organizzazione del lavoro, con le ricognizioni, l’applicazione del disaccoppiamento, e via dicendo.Abbiamo operato con grande determinazione per la tutela e va-lorizzazione della suinicoltura, dove si è lavorato – produttori e Organizzazione – per riscrivere le regole del comparto, con la na-scita della Commissione Unica e con tutte quelle iniziative messe in campo per affrontare momenti di grave emergenza come la vescicolare. Il lavoro ha toccato intensamente anche il comparto dei cereali, dove grazie all’apporto dell’Associazione Produttori Cereali l’azio-ne è progressivamente cresciuta, riuscendo nel nostro piccolo non

Page 3: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

3

ColtivatoreCREMONESEIL

EDITORIALE

certo ad ovviare alle pesanti difficoltà del mercato, ma ad applicare i principi della filiera corta anche ad un compar-to come i cereali, aprendo sinergie fra i produttori e i consumatori dei cereali, allevamenti in primis. Sul fronte avicol-tura abbiamo affrontato – e, posso di-re, superato – insieme ai produttori e ai consumatori la durissima prova che ci si è presentata con l’influenza aviaria.Sempre in questo periodo sono state svolte azioni di tipo sindacale, ricordo la massiccia mobilitazione del 2007, con lo slogan “Ministro, giù le mani dall’agri-coltura italiana”, per giungere alla più recente – esaltante – mobilitazione del luglio 2009. Gli anni che abbiamo condiviso sono stati quelli in cui è nata la filiera tutta italiana: un progetto per realizzare un grande sistema agroalimentare, agricolo ed italiano fino in fondo, che nel pros-simo periodo comincerà a dare i suoi frutti al comparto.Si è posta sempre grande attenzione su tutte le tematiche che coinvolgono le imprese, come quelle di tipo ambientale – presidiando il territorio nei confronti di aspetti quali cave, strade, infrastrut-ture –, e mai tralasciando alcun tipo di

intervento che potesse, e dovesse, vedere la Federazione al fianco dei suoi Soci, fossero tanti o pochi, coinvolti in ogni singola situazione.Ovviamente, ricordare tutto è comunque complicato, e irrilevante, perché bisogna sempre – e questo è lo spirito di Coldi-retti – guardare le cose da fare e non crogiolarsi sulle cose fatte.Altro elemento fondamentale è stata l’evoluzione della struttura. Un primo, grande risultato è la consapevolezza – assunta dalla struttura – di non esse-re secondi a nessuno e, quindi, di non subire più sudditanze da parte di altri. E questa la considero una grande con-quista. Il punto che mi sono posto come obiet-tivo era quello di riuscire a far sì che scomparisse il principio dell’assistenza, puntando sulla consulenza, costruendo pertanto le condizioni affinché, nell’in-teresse delle imprese, nascessero attività nuove quale l’Ufficio Datori di Lavoro, ora all’avanguardia per la contrattazione collettiva e aziendale, uno staff tecnico capace di progettare innovazione e di rispondere alle effettive esigenze delle imprese, un settore fiscale all’avanguar-dia capace di confrontarsi e gestire con

grande serenità e professionalità ogni tipo di novità fiscale e di opportunità per le imprese.Non da ultimo, e di particolare impor-tanza per la nostra provincia (dove af-fermare che esiste una corretta comu-nicazione è un eufemismo!), evidenzio il grande impegno nel riuscire ad offrire a tutti i Soci e ai cittadini un’informazio-ne reale, autentica, sulle attività e sugli interessi dell’agricoltura. Ogni “ramo” dell’Organizzazione – in-cluso quello del Patronato, componente fondamentale della nostra attività – ha visto crescere la rappresentanza della Coldiretti in maniera rilevante, e que-sto merito poco appariscente, ma molto concreto, scaturisce dal lavoro svolto da tutta la struttura, continuo e costante, nei confronti delle imprese, lavoro che sono certo continuerà perché – come nel caso dell’attività di Agrifidi – si arrivi a posizionarsi tra i primi in Italia per atti-vità e volumi svolti a favore dei Soci.In calce, voglio lanciare ancora uno sprone a tutti i collaboratori, affinché colgano le opportunità dell’agricoltura cremonese e delle novità che la periodi-ca turnazione della Direzione rappresen-ta, come scambio di esperienze e come inserimento di un nuovo entusiasmo del fare.Un saluto a tutti i Soci che, dopo 5 anni, posso dire di conoscere personalmente ad uno ad uno. Vi ringrazio per la Vostra concreta partecipazione a tutte le ini-ziative ed alle centinaia di incontri fatti sul territorio. Sono certo che sarete al fianco del nuovo Direttore, come lo siete stati con il sottoscritto.Il momento per l’agricoltura non è faci-le, ma Coldiretti Cremona ha i progetti, i numeri, la struttura e gli imprenditori adatti per superare questa fase di diffi-coltà e per guardare con ottimismo al futuro.

Assuero Zampini

Dai primi di marzo la guida della Federa-zione di Cremona passa dalle mani del Di-rettore Assuero Zampini – che proprio nei giorni in cui questo giornale va in stampa si prepara ad assumere il nuovo incarico alla Direzione di Coldiretti Macerata – a quelle del dott. Simone Solfanelli, classe 1959, proveniente da numerose esperienze di di-rezione in seno alla prima Organizzazione degli imprenditori agricoli del Paese. Affi-diamo al prossimo numero del Coltivatore la presentazione del nuovo Direttore.

L’assemblea annuale dell’Associazione provinciale apicoltori Cremona, svoltasi domenica 28 febbraio, nei giorni in cui si preparava il ‘passaggio’ della direzione, è stata una prima occasione per esprimere il saluto e il ringraziamento al Direttore Zampini, per il lavoro svolto a fianco delle imprese agricole cremonesi. Con il dono di un’ape d’argento, gli apicoltori, per voce della Presidente Esterina Mariotti e del Vi-cepresidente Rosvaldo Felisari, hanno volu-to sottolineare l’impegno e la vicinanza del Direttore anche a questo piccola, ma vitale, componente della nostra agricoltura.

Cambio alla Direzione

Page 4: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

4

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 SINDACALE

Dal convegno in FierAgricola a Verona grande sostegno delle Istituzioni

e dei consumatori al nostro Progetto per il Paese

“Se le inefficienze e le speculazioni lun-go la filiera agroalimentare nel 2009 sono costate alle tasche degli italiani e alle imprese agricole oltre 7 miliardi di euro, dobbiamo procedere ancor più velocemente nella costruzione della fi-liera tutta agricola e tutta italiana e la Lombardia farà tutto il necessario per raggiungere questo obbiettivo”. Così Nino Andena, Presidente di Coldiret-ti Lombardia, ha commentato quanto emerso in Fieragricola a Verona durante il convegno “Crisi globale: come ne esce l’agricoltura?” organizzato giovedì 4 febbraio da Coldiretti, al quale, accanto al Presidente Sergio Marini, è interve-nuto anche Luca Zaia, Ministro per le Politiche agricole. “E’ stato un grande momento – spie-ga Andena, che guidava la delegazione lombarda a Verona di tutti i Presiden-ti e Direttori provinciali e di oltre 400 imprenditori agricoli – perché abbiamo fatto il punto sullo stato di avanzamen-to dei lavori nella costruzione del nostro progetto, sull’attività dei Consorzi Agrari d’Italia, sulla VDO (vendita diretta orga-nizzata degli agricoltori), sui mercati di Campagna Amica, sulla cooperazione (Unci Coldiretti). Ma anche sull’origine in etichetta che garantisce la distintività e la riconoscibilità dei nostri prodotti”. “A questo proposito - ha aggiunto An-dena - abbiamo avuto le necessarie assicurazioni dal Ministro Zaia, che ha anche garantito la sua netta contrarietà all’uso di OGM che costituisce, come noi diciamo da tempo, un attentato alla no-stra agricoltura e al made in Italy”.Aspetto confermato con grande forza dall’appuntamento di Verona, cui era presente una folta delegazione cremo-nese, è il fatto che, al fianco degli agri-coltori, ci sono le famiglie italiane e i consumatori, uniti in una battaglia che Coldiretti combatte per il bene del Pae-se. E’ questa, in sintesi, la testimonianza

portata da Rosario Trefiletti, Presidente di Federconsumatori. Il Convegno si è aperto con un’appro-fondita analisi – sviluppata con il con-tributo del docente universitario Fabri-zio De Filippis e del Garante dei Prezzi Roberto Sambuco – che ha evidenziato, tra gli altri aspetti, le inefficienze e le speculazioni lungo la filiera agroalimen-tare nel 2009, costate alle tasche degli italiani e alle imprese agricole oltre 7 miliardi di euro. La “top ten” dei prodotti che hanno subito il maggiore ricarico dal campo alla tavola ha rivelato dati inaccetta-bili: pane (+1745%), carote (+1050%), pasta (+490%), uva da tavola (+422%), radicchio (+390%), limoni (+374%), clementine (372%), finocchi (+369%), arance (+364%) e mandarini (+350%) a pari merito con il latte. In sintesi, se-condo l'analisi proposta l'aumento dei prezzi per i prodotti alimentari è stato dell’1,8% nel 2009, un punto percen-tuale superiore alla media dell'infla-zione, nonostante il forte calo dell’11% nei prezzi delle materie prime agricole, che sta provocando la chiusura del-le aziende. Pochi centesimi pagati agli agricoltori sono dunque diventati euro al consumo. La situazione di difficoltà del settore non dipende solo dalla crisi generale – ha evidenziato il Presidente Marini – ma dal fatto che stiamo vivendo i dramma-tici effetti di quelli che sono i due furti ai quali è sottoposta giornalmente la nostra agricoltura: da una parte il furto di identità e di immagine che vede sfac-ciatamente immesso in commercio, co-me italiano, cibo proveniente da chissà quale parte del mondo; dall'altra il furto di valore aggiunto che vede sottopaga-ti i nostri prodotti agricoli senza alcun beneficio per i consumatori. “E' questo il risultato – ha precisato Marini – dello strapotere contrattuale dei nuovi forti

della filiera agroalimentare più che della crisi internazionale. Siamo però la prin-cipale Organizzazione agricola in Italia e in Europa, e per questo abbiamo il dove-re di accompagnare la protesta con una proposta concreta di lungo periodo. Da qui il nostro progetto operativo per una “Filiera agricola tutta italiana” che ha l’obiettivo di sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni con l'offer-ta attraverso la rete di consorzi agrari, cooperative, farmers market, agriturismi e imprese agricole di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori al giusto prezzo”. “Abbiamo sostenuto la nascita della holding degli agricoltori italiani – ha aggiunto Marini – che ha come prota-gonista il sistema dei Consorzi Agrari che sviluppa un fatturato di 3 miliar-di di euro su 1300 punti di vendita, ai quali fanno riferimento 300mila imprese agricole. Consorzi Agrari d'Italia consen-te la creazione di una rete efficiente di servizi su tutto il territorio nazionale di tipo tecnico-commerciale, finanziario, logistico, ma anche nelle nuove energie agricole e la concentrazione dell'offerta per la commercializzazione delle produ-zioni con la possibilità di una presenza diretta sul mercato di prodotti agroa-limentari “firmati dagli agricoltori” per aumentare il valore aggiunto del set-tore”. Un’azione sinergica e moltiplicatrice dei risultati positivi che si stanno rea-lizzando con l'apertura delle centinaia di mercati degli agricoltori attraverso la fondazione Campagna Amica. E da qualche mese è nata Unci Coldiretti con l'obiettivo di realizzare la più grande centrale cooperativa agroalimentare a livello nazionale, che rappresenta la cooperazione che fa crescere le imprese valorizzando l'identità territoriale delle produzioni agricole.

Page 5: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

5

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 SINDACALE

Il Presidente Marini ha illustrato al Presidente della Repubblica

Giorgio Napolitanoil Progetto per una Filiera tutta Italiana

Bene l’anticipo della Pac a luglioma non ci si può fermare qui

Coldiretti Lombardia: piano di rilancio della zootecnia lombarda

Il progetto per realizzare una “Fi-liera agricola tutta italiana”, che ha l’obiettivo di sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni nel pas-saggio degli alimenti dal campo alla tavola, è stato illustrato dal Presidente della Coldiretti Sergio Marini al Presi-dente della Repubblica Giorgio Napo-litano al Quirinale. L’obiettivo del pro-getto - ha sostenuto Marini - è quello di fermare le speculazioni e di creare le condizioni per una più equa ripartizio-ne del valore tra gli attori della filiera, con l'offerta di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori attraverso la rete di Consor-zi Agrari, cooperative (Unci-Coldiretti), mercati degli agricoltori di Campagna Amica, agriturismi e imprese agricole che hanno sottoscritto il progetto per una filiera agricola italiana.

“E’ senza dubbio positiva la decisione di anticipare l’erogazione della Pac a luglio perché alle imprese agricole non manca solo il reddito, ma anche la li-quidità per pagare i fornitori e le rate di mutuo e questa decisione della Re-gione Lombardia contribuisce ad alle-viare almeno il problema finanziario. Così il Presidente di Coldiretti Lombar-dia, Nino Andena, ha commentato la decisione presa dal Pirellone. “Questa decisione però non basta – ha preci-sato Andena – non ci si può fermare

L'incontro tra il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Presidente Sergio Marini

qui. C’è bisogno subito di un vero e proprio piano di rilancio della zootec-nia lombarda”. In proposito Coldiretti Lombardia ha approvato un documen-to rivolto al Presidente Formigoni “che contiene le misure che le imprese agri-cole lombarde reputano indispensabili – ha ribadito il Presidente di Coldiretti Lombardia – per proseguire a produrre un patrimonio di eccellenze agroali-mentari che il mondo ci invidia e che, senza interventi, è messo seriamente a rischio per i prezzi che non riescono a

pagare neppure le spese”.Coldiretti Lombardia chiede, tra gli altri, interventi decisi per l’attuazione della norma sull’indicazione dell’origi-ne in etichetta, azioni di promozione non di prodotti indistinti, ma del latte fresco lombardo e dei prodotti Dop, azioni che non disperdano risorse a pioggia ma che sostengano azioni vir-tuose indirizzate all’aggregazione del prodotto, semplificazione e tagli dei costi per gli adempimenti burocratici regionali.

Page 6: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

6

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 ECONOMICO

Il prezzo medio del latte alla stalla destinato all’industria in provincia di Cremona nel corso dell’anno solare 2009 è stato di poco inferiore ai 32 centesimi al litro. Dati alla mano, dobbiamo andare indietro al 1992 per trovare un prezzo ancora più basso.Solo Padania ed Italatte hanno remunerato il latte alla stalla con un prezzo medio superiore ai 32 centesimi/litro (per Italatte il prezzo medio del 2009 è stato pari a 32,46 centesimi/litro).I prezzi liquidati sono eterogenei e, come era lecito aspettarsi, in assenza di un accordo regionale, il latte venduto fresco o de-stinato per la trasformazione a formaggi a pasta molle ha permesso una remunerazione di poco superiore. Il recupero del prezzo del grana padano all’ingrosso, riscontrato negli ultimi mesi, però, – trainato anche da un aumento davvero significativo del parmigiano reggiano che da settembre dello scorso anno al 15 febbraio ha registrato un incremento superiore ad 1,30 euro/kg. sia per quello a stagionatura 12 mesi sia per quello a 24 mesi – ha invertito questa tendenza che si era ormai consolidata negli ultimi anni.L’accordo regionale dell’11 gennaio scorso, che ha fissato un prezzo alla stalla pari a 33,156 centesi/litro, rappresenta proprio una mediazione tra le differenti remunerazioni della destinazione e trasformazione del latte alla stalla: stante ora il buon anda-mento del grana padano all’ingrosso gli industriali che trasformano per la produzione di questo importantissimo prodotto dop potrebbero pagare dai due ai tre centesimi al litro in più.

Pietro ScolariUfficio Economico

PREZZO DEL LATTE: L’ANNO APPENA TRASCORSO

E’ STATO DISASTROSOL’auspicio per tutti i produttori è quello di dimenticare in fretta il 2009

durante il quale il prezzo del latte è andato in caduta libera

Come si evince dalla tabella 1, il prezzo del parmigiano reggiano è aumentato di quasi il 19% nel corso dell’ultimo anno, il grana padano di oltre il 5% (se considerassimo, in-vece, il periodo settembre 2009-febbraio 2010 l’incremento sarebbe del 9%), mentre per formaggi a pasta molle come il gorgonzola il prezzo all’ingrosso negli ultimi 12 mesi ha subito una contrazione del 10%, per la mozzarella si registra un meno 7%, e per il taleggio fresco fuori sale la diminuzio-ne è superiore all’8%.

PREZZI DI ALCUNI PRODOTTI TRASFORMATI

Prodotto febbraio 2010 febbraio 2009

Parmigiano r. - fraz. 12 mesi 8,21 7,23

Grana p. - fraz. 6 mesi 6,71 6,30

Provolone - stag. 3 mesi 4,68 5,00

Mozzarella 4,33 4,65

Gorgonzola - prod. fresco 3,08 3,43

Tab. 1 – Fonte dati: CCIAA di Milano

Le principali motivazioni di questa inversione di tendenza nel mercato dei trasformati del latte è da ricercarsi nei seguenti aspetti:- forte concorrenza estera con cagliate e semilavorati che arrivano in Italia a prezzi molto bassi deprimendo inevitabilmente i

prodotti finiti fatti con solo latte italiano;- lo spostamento di un certo quantitativo di latte verso imprese di trasformazione che producono formaggi a pasta molle a

scapito di produzioni a grana (e ne è la riprova del fatto che il numero delle forme di grana è diminuito del 2,93% nel 2009 rispetto al 2008 e il dato di gennaio 2010 rispetto allo stesso mese del 2009 registra un meno 2,34%).

A rendere più pressante la concorrenza di cagliate e semilavorati in Italia è l’incremento delle produzioni di latte alla stalla re-gistrate negli ultimi mesi in Europa, un dato in controtendenza rispetto a quanto si sta verificando in Italia.

Particolarmente significativo appare il dato produttivo della Germania (vedi tab. 2) dove nei primi otto mesi della campagna lattiero-casearia 2009/2010 si è registrato un incremento delle consegne di oltre il 6,8%. A livello europeo le consegne segnano nei primi otto mesi della presente campagna un incremento di mezzo punto percentuale per un totale di circa 450.000 tonnellate rispetto allo stesso periodo del 2008.

Page 7: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

7

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 ECONOMICO

CONSEGNE DI LATTE DEI PRINCIPALI PAESI PRODUTTORI EUROPEI

Paesi aprile - nov. 2009 aprile – nov. 2008 differenza

Germania 18.751.000 17.554.000 6,82%

Francia 14.710.000 15.209.000 -3,28%

Gran Bretagna 8.878.000 8.892.000 -0,16%

Olanda 7.562.000 7.405.000 2,12%

Italia 6.789.000 6.886.000 -1,41%

Polonia 6.280.000 6.297.000 -0,27%

Irlanda 4.045.000 4.209.000 -3,90%

Danimarca 3.176.000 3.066.000 3,59%

UE 27 89.485.000 89.046.000 0,49%

PREZZI LATTE ALLA STALLA NEL MONDO

NOV '09 DIC. '09 2009 2008

BAVIERA (€/100kg.) 26,37 26,70 25,23 35,11

RHONE ALPES (€/100lt.) 26,34 25,96 27,14 33,48

BULGARIA (€/100kg.) 26,52 - 25,34 29,94

POLONIA (€/100kg.) 25,27 25,74 22,19 30,34

REP. CECA (€/100lt.) 24,76 - 23,03 33,79

REP. SLOVACCA (€/100kg.) 25,26 25,43 21,03 32,52

ROMANIA (€/100kg.) 21,21 21,76 21,30 23,79

UNGHERIA (€/100lt.) 23,81 - 21,67 32,73

LITUANIA (€/100kg.) 18,25 19,93 15,01 21,00

STATI UNITI (€/100kg.) 22,62 24,89 20,24 27,49

NUOVA ZELANDA (€/100kg.) 22,49 - 17,86 25,17

PREZZO ALL'INGROSSO DELLE POLVERI DI LATTE MAGRO

Paesi febbraio 2009 dicembre 2009 febbraio 2010

Germania 1.650 2.116 1.975

Polonia 1.374 1.924 1.862

Usa 1.373 2.005 1.742

Oceania 1.371 2.317 2.006

Tab2. Fonte dati: bollettino AIA latte . Dati espressi in tonnellate

Tab. 3. Fonte dati: CLAL

Andando a vedere i prezzi del latte alla stalla in alcuni importanti Paesi europei, nonché negli Stati Uniti ed in Nuova Zelanda, si può notare il forte decremento registrato nel 2009 rispetto al 2008 nonché un prezzo alla stalla negli ultimi mesi dell’anno in sensibile ripresa (si guardi al prezzo di novembre-dicembre rispetto alla media registrata nel corso del 2009.

Questo sensibile incremento è legato principalmente all’aumento del prezzo delle polveri di latte registrato negli ultimi mesi dello scorso anno.

Tab. 4. Fonte dati: CLAL - Prezzo euro/ton.

Come si evince dalla tabella 4, però, il prezzo delle polveri di latte magro sta registrando quotazioni in sensibile diminuzione rispetto a quelle raggiunte a dicembre dello scorso anno, quantunque il dato della media dei prezzi di febbraio di quest’anno sia decisamente superiore a quella dello stesso mese del 2009. Dai dati riportati nelle tabelle sopra emerge in modo molto chiaro come il 2009 sia stato un anno particolarmente difficile per tutte le imprese agricole che operano nel settore lattiero caseario, sia in Europa sia oltre i confini della UE. Il fatto che le tanto criticate DOP del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano stiano sostenendo il mercato del latte in Italia è un aspetto positivo e su questo dovremo puntare nei prossimi rinnovi negoziali con Assolatte.

Page 8: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

8

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 ECONOMICO

QUOTE LATTE: IL TAR LAZIO RESPINGE I RICORSI

Adesso finalmente può riprendere l’iter della riscossione dei debiti esigibili ai sensi della legge 33/09

Le varie sentenze sui ricorsi presentati da centinaia di alleva-tori che chiedevano l’annullamento delle intimazioni inviate da AGEA tra giugno e luglio dello scorso anno, in attuazione a quanto previsto dalla Legge n° 33/09, rappresentano un ulte-riore passo avanti nel segno della legalità nonché una tappa di fondamentale importanza verso la regolarizzazione del merca-to del latte, troppo a lungo pregiudicato da diffusi fenomeni di scarso rispetto, se non di voluta elusione delle regole.Durante un recente incontro tenutosi in AGEA, abbiamo appre-so dal Commissario Straordinario – Dr. Paolo Gulinelli – come siano oltre duemila le imprese coinvolte nell’imputazione e nell’obbligo al versamento del debito esigibile ai sensi della legge n° 33/2009. La casistica che riguarda queste oltre 2000 imprese è eterogenea ma la si può comunque ricondurre a tre tipologie: - 772 hanno presentato ricorso al TAR del Lazio;- oltre 700 hanno già rateizzato;- oltre 500 non hanno fatto nulla, cioè non hanno né rateiz-

zato né impugnato le intimazioni di AGEA del giugno-luglio scorso.

In seguito ai ricorsi presentati al TAR Lazio, AGEA aveva bloc-cato l’iter previsto dalla legge 33/09, ovvero non aveva pro-ceduto ad entrare nel merito di ogni singola richiesta di ra-teizzazione né si era attivata a revocare le quote integrative assegnate nel corso della presente campagna alle oltre 500 imprese che non hanno né pagato in un’unica soluzione né hanno richiesto di rateizzare. Questa sospensione nell’attivi-tà di dar corso all’applicazione della legge 33/09 da parte di AGEA era intrinsecamente legata alla motivazione di fondo dei ricorsi presentati al TAR del Lazio ovvero all’applicazione degli interessi sul debito nonché alla loro decorrenza. In sostanza la motivazione di questa situazione di stallo era giustificata in quanto:- l’esame e l’accoglimento delle richieste di rateizzazione, non-

ché la relativa successiva compensazione – in tutto o in par-te – della prima rata con il pagamento della domanda unica 2009, erano stati bloccati in quanto una sentenza favorevole ai ricorrenti avrebbe comportato una diversa applicazione degli interessi a tutti gli allevatori oggetto delle intimazioni per debito esigibile e non solo a coloro che si sono rivolti al TAR Lazio;

- revocare le quote alle oltre 500 aziende che, a fronte delle intimazioni di AGEA, non avevano provveduto al pagamento del debito o alla rateizzazione dello stesso sarebbe stato un provvedimento sicuramente impugnabile se il TAR del Lazio

avesse riconosciuto l’illegittimità dell’applicazione degli in-teressi da parte di AGEA obbligandola ad un nuovo inoltro delle intimazioni e riprendere, così, tutto l’iter della legge 33/2009.

Con le sentenze del TAR del Lazio che hanno respinto i ricorsi, AGEA potrà ora sia revocare le assegnazioni fatte alle oltre 500 imprese che, incuranti delle intimazioni, non hanno fatto nulla per regolarizzare le loro posizioni debitorie nei confronti dello Stato, sia esaminare le richieste di rateizzazione e com-pensare la prima rata entro il prossimo 30 giugno (data ultima per il pagamento della domanda unica 2009). Siamo certi che le domande di rateizzazione – da oltre 700 – aumenteranno in modo considerevole in quanto è ragionevole attendersi che nei prossimi giorni la maggior parte dei ricorrenti che si sono visti respingere le istanze di annullamento delle intimazioni di AGEA opteranno per un pagamento rateale del debito matura-to nelle campagne pregresse.Vale la pena ricordare che per quelle imprese che non ade-riscono alla rateizzazione, oltre a perdere l’assegnazione di quota avuta all’inizio della presente campagna, si applica l’art 8 quinquies della legge 33/09 ovvero “nei casi di mancata tem-pestiva presentazione della richiesta di rateizzazione e in quelli di decadenza dal beneficio della dilazione, nonché in caso di interruzione del pagamento anche di una sola rata, l'AGEA provvede alla riscossione coattiva ai sensi del testo unico del-le disposizioni di legge relative alla riscossione delle entrate patrimoniali dello Stato di cui al regio decreto 14 aprile 1910, n. 639.” Entriamo ora nel merito delle sentenze del TAR Lazio per me-glio comprendere le motivazioni del mancato accoglimento delle richieste dei COBAS. Prima di tutto è opportuno fare due precisazioni:- sui 772 ricorrenti solo un’esigua minoranza si è vista acco-

gliere il ricorso limitatamente alla richiesta di una nuova intimazione da parte di AGEA per errata decorrenza degli interessi per il prelievo esigibile maturato nelle campagne 1995/96 – 1996/97 e 1997/98. Le sentenze, infatti, recitano che “per quelle annate, … , gli interessi vanno fatti decorrere dal momento in cui è stata comunicata al produttore l’entità del prelievo supplementare dovuto e non dal 1° settembre dell’anno di riferimento, seppure richiesto dalla normativa comunitaria”. Pertanto per queste poche imprese AGEA dovrà procedere a ricalcolare la decorrenza degli interessi e rino-tificare il corretto debito esigibile, lasciando loro due mesi di tempo per decidere se rateizzare oppure versare tutto il

Page 9: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

9

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 ECONOMICO

dovuto in un’unica soluzione.- Oltre ovviamente ad AGEA – che ha imputato il debito esigi-

bile ai produttori e che è stata chiamata dal TAR del Lazio a rispondere sia dell’applicazione degli interessi sia delle som-me maturate da ciascun ricorrente nel corso delle campagne pregresse – solo Coldiretti è intervenuta ad opponendum ai ricorsi collettivi dei cobas chiedendo il rigetto dei ricorsi per infondatezza nel merito. Gli avvocati dei cobas si erano op-posti chiedendone l’inammissibilità dell’intervento ma i giu-dici hanno respinto l’eccezione di inammissibilità in quanto “per intervenire in giudizio è sufficiente essere titolari di un interesse di mero fatto, senza che nella specie possano con-tare eventuali conflitti di interesse tra gli associati che, pe-raltro, non sussistono in relazione alla posizione prospettata dalla Coldiretti, finalizzata a garantire il corretto gioco della concorrenza tra gli operatori”.

Le motivazioni delle imprese ricorrenti che hanno chiesto l’an-nullamento, previa sospensiva dell’esecuzione, delle intimazioni spedite da AGEA sono così riassumibili:- Nel registro dei debitori dovrebbero essere indicati solo i de-

biti accertati – in pratica solo quelli esigibili – in quanto quelli sui quali pendono diversi ricorsi non sono certi;

- Illegittimità dell’obbligo imposto a coloro che intendono usufruire della rateizzazione del debito maturato nelle cam-pagne pregresse della rinuncia ad ogni azione giudiziaria eventualmente pendente dinanzi agli organi giurisdiziona-li amministrativi ed ordinari, così come previsto dall’art. 8 quinquies, comma 3, della legge n. 33/09;

- Illegittimità da parte di AGEA nel conteggio degli interessi sia sotto il profilo della decorrenza sia della misura dei tassi

applicati;Scorrendo le motivazioni di non accoglimento delle richieste addotte dai richiedenti al fine di ottenere l’annullamento del-le imputazioni di prelievo, si evince quanto il TAR del Lazio abbia riconosciuto la correttezza da parte di AGEA nell’ap-plicare quanto previsto dalla legge n. 33/09, una legge che è stata molto criticata ma che ora sta finalmente portando in trasparenza tutto il settore, permettendo a coloro i quali fino alla campagna scorsa hanno continuato a produrre non rispettando le regole a ravvedersi e procedere a rateizzare il debito maturato mentre quelli che continuano nell’illegalità si vedranno revocare le quote appena assegnate (che verran-no ridistribuite nelle prossime campagne secondo le priorità indicate dalla legge n. 119/2003 ovvero in primis ai titolari di quota B tagliata) ed iscritti a ruolo per il mancato pagamento di quanto dovuto.Ora manca solo un aspetto – quantunque assai importante per quella stragrande maggioranza delle imprese che hanno rispettato la normativa sulle quote latte – che deve essere at-tuato a compimento della legge n. 33/2009 ovvero l’effettiva applicazione di quanto previsto all’articolo 8 septies, in merito alla disponibilità delle somme accantonate per la costituzione del fondo latte. Ricordiamo che la dotazione iniziale di questo fondo è pari a 45 milioni di euro e questa somma dovrà essere destinata a quelle imprese che hanno acquistato quota dopo l’entrata in vigore della legge n. 119/2003. Siamo comunque certi che, ora che il TAR del Lazio ha fatto chiarezza sulla legittimità delle imputazioni di prelievo e, in generale, di quanto previsto dalla legge n. 33/2009, anche l’as-segnazione dei 45 milioni di euro avverrà in tempi brevi.

Page 10: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

10

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 SINDACALE

“Valorizzare il made in Italy agro-ali-mentare, le produzioni locali, consente anche di proporre la storia, la cultura, la passione, il lavoro, i colori e i sentimenti dell’agricoltura italiana. Un’agricoltura che si ribella all’appiattimento, all’omo-logazione, alla standardizzazione, e che fa della bio-diversità (naturale e delle sue produzioni) e dell’unicità del proprio territorio la ricchezza maggiore da met-tere a disposizione di tutta la società”. Con queste parole Nino Andena, Presi-dente di Coldiretti Lombardia, ha ribadi-to il no dell’Organizzazione all’introdu-zione delle colture OGM in agricoltura. Andena ha aggiunto che “è fin troppo evidente che il modello produttivo cui appare orientato l'impiego di organismi geneticamente modificati sia il grande nemico della tipicità e della biodiversità e il grande alleato dell'omologazione. Per questo il NO di Coldiretti agli OGM è una precisa scelta di campo, una pre-cisa posizione economica per il futuro di un'agricoltura che vuole mantenere saldo il rapporto con i consumatori”.Coldiretti Lombardia ricorda che, sulla

Coldiretti: Ribadiamo il no agli ogm

e siamo pronti a difendere il nostro territorio

base dei risultati dell'ultima indagine annuale Coldiretti-Swg "Le opinioni di italiani e europei sull'alimentazione”, il 72 per cento dei cittadini italiani ritie-ne che i prodotti alimentari contenen-ti OGM siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali. Anche per questo Coldiretti si oppone alla diffusione del-le coltivazioni Ogm in Italia e sostiene l'obbligo di indicare in etichetta la loro eventuale presenza nei prodotti impor-tati da altri Paesi per dare l'opportunità di riconoscere i prodotti "Ogm free". “In Italia si sta tentando di autorizzare la coltivazione di semi geneticamente modificati che sono stati già proibiti in Francia e Germania dove addirittu-ra, dopo alcuni anni di coltivazione, il mais MON 810 è stato vietato a segui-to di nuove acquisizioni circa gli effetti negativi sull’apparato intestinale, sugli organismi del terreno e sulla dispersione del polline, con contaminazioni derivan-ti dall’impollinazione incrociata tra col-tivazioni transgeniche e non. Uno stop che segue quelli già inferti da Francia, Austria, Ungheria, Lussemburgo e Gre-

cia”. Ha evidenziato il Presidente della Coldiretti, Sergio Marini, dopo la deci-sione del Consiglio di Stato di richiedere al Ministero delle Politiche Agricole di concludere il procedimento di istruzio-ne e autorizzazione alla coltivazione di mais MON 810 geneticamente modifi-cato. “Questo conferma che il vero approccio ideologico è rappresentato da coloro che forzano la coltivazione anche quando nessuno la vuole o è considerata per-sino pericolosa – ha sottolineato Ma-rini –. C’è da chiedersi chi ci guadagna da questa grande truffa ai danni degli agricoltori e dei consumatori, alla quale ci opporremo con una serie di iniziative tra le quali il referendum previsto dalla legislazione”.“D’altra parte – ha concluso il Presi-dente della Coldiretti –, il fatto che la superficie coltivata a mais transgenico in Europa rappresenti meno dell’uno per cento di quella totale, nonostante sia-no passati dodici anni dal suo arrivo nei campi dell’Ue, conferma che questo tipo di coltura non ha gli effetti miracolosi che gli vengono attribuiti dai favorevoli al transgenico”. (m.b.)

VENERDI’ 5 MARZO A CREMONACONVEGNO

Sul tema Ogm, Coldiretti Cremona – in-sieme ad importanti realtà culturali, eco-nomiche, dell’informazione e con la pre-senza delle Associazioni dei Consumatori – sta organizzando un importante conve-gno, che si terrà venerdì 5 marzo presso la Sala Maffei della Camera di Commercio di Cremona. Nella pagina accanto ripor-tiamo il programma della tavola rotonda, alla quale tutti i Soci sono invitati a pren-dere parte.

Page 11: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

Introduzione: Eugenio TorchioDelegato Confederale Coldiretti CremonaLe ragioni di una scelta

Relatori:Claudio MalagoliUniversità di Scienze Gastronomiche, Pollenzo/Bra, CNCoesistenza: problemi, effetti, valutazioni economiche e agronomiche

Giovanni MonastraCoordinatore progetto “OGM in Agricoltura” Patologie tossicologiche e il mito OGM in agricoltura

Interventi di:Gianluca PinottiAssessore Agricoltura e AmbienteProvincia di Cremona

Adoc, Unione ConsumatoriFederconsumatori, AdiconsumCircolo AmbienteScienze, Acli

Conclusioni: Nino AndenaVice Presidente Nazionale ColdirettiLa fi liera agricola tutta italiana senza OGM

VENERDI’ 5 marzo 2010SALA MAFFEI - CCIAA di Cremona

Via Lanaioli, 7 Cremona - (vicino piazza Stradivari) - ore 9,30

“Il nostro no agli ogm in agricoltura nasce, in primo luogo, da evidenti ragioni economiche. Il Made in Italy agro-alimentare ha la sua forza nella tipicità, nell’unicità, nello stretto legame con il territorio. Che sia chiaro: l’agro-alimentare italiano non potrà mai competere sul mercato mondiale sulla base dei bassi costi e dei bassi prezzi!

Chi acquista un prodotto italiano, acquista con esso la passione, la storia, la cultura, il lavoro, i colori e i sentimenti dell’agricoltura italiana. Ciò che ci distingue dagli altri – in termini di qualità, gusto, salubrità, tradizione – è ciò che rende il nostro prodotto appetibile. Sul versante opposto, il modello produttivo che punta sugli organismi geneticamente modifi cati asseconda l’omologazione del prodotto, la standardizzazione e la delocalizzazione delle produzioni, dunque la rinun-cia alla tipicità e alla biodiversità”.

Economia agroalimentare sostenibile e di qualità

Contro gli OGM per difendere il reddito agricolo

Coldiretti Cremonapresenta

COLDIRETTICREMONA

GIOVANI IMPRESA

COLDIRETTICREMONA

DONNE IMPRESA

COLDIRETTICREMONA

Page 12: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

12

ECONOMICO

Per le imprese con allevamenti di suini l’anno appena trascorso non ha rappresentato quella tanto auspicata svolta in termini di redditività attesa da tutti gli operatori per poter far fronte alla grave crisi delle ultime due-tre annate. Conti alla mano le imprese suinicole, pur nella loro specificità (es. se a ciclo chiuso o aperto), sono riuscite a malapena a coprire i costi di produ-zione non tanto grazie ad un incremento del prezzo della carne quanto piuttosto per un decremento del costo della razione giornaliera per capo di suino allevato. Dando uno sguardo alla tabella 1, dove abbiamo riportato un confronto tra i prezzi medi dei suini sia da allevamento sia da ingrasso rilevati dalla CCIAA di Cremona nel corso del 2009 e del 2008, si può notare come il prezzo dei grassi sia diminuito di poco oltre il 7,6%. Tale dato è confermato se consideriamo i dati medi dei tre mercati suinicoli nazionali più importanti – ovvero Mantova, Modena e Milano – dove, a fronte di un prezzo medio rilevato pari a 1,220 euro/kg., la diminuzione risulta essere pari al 7,5%, considerando la medesima categoria di suini grassi da macello.

SUINICOLTURA: BREVE ANALISI SUL 2009

E ASPETTATIVE PER IL 2010Il bilancio della suinicoltura italiana dell'anno scorso non è stato così disastroso

solo in quanto il costo della razione standard è diminuito di circa il 24%di Pietro Scolari

CCIAA CREMONAPREZZI MEDI SUINI VIVI ANNO 2009

categoria px 2009 px 2008 Differenzada allevamento (muniti di marchio da tutela)

15 kg. 3,39 3,00 13,00%

25 kg. 2,43 2,08 16,83%

30 kg. 2,25 1,92 17,19%

40 kg. 1,87 1,69 10,65%

50 kg. 1,73 1,62 6,79%

80 kg. 1,38 1,38 0,00%

grassi da macello (muniti di marchio di tutela)

156-166 kg. 1,21 1,31 -7,63%

Tab. 1 - Fonte dati: CCIAA di Cremona. Prezzi indicati in €/kg.

PREZZI MEDI MATERIE PRIME PER MANGIME– px €/ton -

prodotto px 2009 px 2008 differenzamais nazio-nale secco 136,53 197,21 -30,77%

orzo comuni-tario 143,82 216,52 -33,58%

farina di soia nazionale * 342,35 339,44 0,86%

crusca 90,93 137,16 -33,71%

Tab. 2 - Fonte dati: CCIAA di Milano. * CCIAA Bologna

A controbilanciare la diminuzione del prezzo della carne di suino pagata agli allevatori – come scritto in precedenza – si è verificata una forte contrazione del prezzo dei principali prodotti utilizzati per l’alimentazione, diminuzione superiore al 30% rispetto al 2008 ad esclusione della farina di soia la cui quotazione è rimasta in media pressoché invariata.Focalizzando l’attenzione sui dati forniti dall’ANAS, dagli Isti-tuti di controllo IPQ ed INEQ nonché da Eurostat sulla sui-nicoltura italiana nel 2009 emerge come il numero dei suini nati, allevati e macellati in Italia è pari a 12.930.000 capi (segnando così un decremento rispetto al 2008 dello 0,8%) mentre il numero totale dei suini macellati nel nostro Paese è pari a 13.577.398 capi, frutto dell’importazione di suini vivi dall’estero per un totale di 647.398 capi (dato che, se pa-ragonato a quello del 2008, segna un incremento di oltre il 10%). Il numero dei suini certificati per prosciutti di Parma e San Daniele è diminuito del 5,7% rispetto a quello registrato nel 2008 attestandosi a circa 8.600.000 capi. Il valore franco azienda iva esclusa è pari a 2.359,407 milioni di euro, segnan-do un decremento rispetto al 2008 di quasi il 7%.Per quanto riguarda le importazioni, si stima un sensibile de-cremento delle carni (compresi lardo, grasso, strutto, fratta-glie, fegato) rispetto al 2008 di circa l’1,2% attestandosi su 867.557 tonnellate; anche il valore dell’import delle carni è diminuito, segnando un meno 6% rispetto al 2008. In merito all’export le stime dell’ANAS indicano un trend in calo: la car-ne suina esportata (in peso equivalente carne fresca) è pari a 258.379 tonnellate, in flessione del 9,9% rispetto al 2008 ed anche il valore delle esportazioni è stimato in diminuzione che si attesterebbe intorno al 4,6% rispetto al 2008.Un dato positivo è rappresentato dall’incremento nel consu-mo di carne suina in Italia: secondo i dati forniti dall’ANAS il volume complessivo di acquisti di carne nel nostro Paese è

Page 13: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

13

ECONOMICO

cresciuto infatti del 1,7% per circa 2.234.000 tonnellate equivalenti carcassa; il consumo pro-capite si attesta su 37,47 kg. equivalente carcassa.

Aspettative per il 2010Inutile dire che le aspettative delle imprese suinicole sono basate su un ritorno alla redditività – dopo anni di crisi – attraverso una maggior valorizzazione della carne, riconoscendo un più equo prezzo per i cereali utilizzati per l’alimentazione degli ani-mali.Ma come si può concretizzare una maggior remunerazione per la carne di suino? Due sono gli aspetti: etichettatura e Com-missione Unica Nazionale.Dei benefici che l’etichettatura porterà non solo al settore suinicolo ma a tutto il comparto agricolo abbiamo già parlato nu-merose volte e penso che non vi siano più dubbi sull’importanza che rivestirà l’etichettatura una volta approvata la legge in corso di discussione al Parlamento. A proposito il Ministro Zaia ha affermato durante un convegno organizzato da Coldiretti alla Fiera di Verona che entro alcune settimane il decreto sull’etichettatura dovrebbe essere approvato definitivamente.In merito alla Commissione Unica Nazionale (CUN) dei suini da macello ritengo ci sia troppa diffidenza da parte degli allevatori. Penso che, soprattutto negli ultimi anni, il sistema della Camere di Commercio per la rilevazione dei prezzi dei prodotti agricoli abbia dimostrato numerose lacune – non soltanto nel settore suinicolo ma anche in altri settori come, per esempio, la cereali-coltura – e di certo questa situazione non ha agevolato gli allevatori. Pensare di rilevare un prezzo senza avere a disposizione dettagliate informazioni in merito agli andamenti di mercato ritengo sia un grosso handicap per coloro che sono deputati nelle borse merci alla rilevazione dei prezzi. Per quanto riguarda la CUN le informazioni necessarie da fornire ai commissari che sono chiamati a stabilire un prezzo dei suini grassi vengono raccolte da ANAS attraverso la collaborazione con i principali macelli, le maggiori O.P. di commercializzazione dei suini grassi, l’ASL e numerosi allevatori che hanno dato la disponibilità di trasmettere settimanalmente i dati richiesti.I principali detrattori della CUN sostengono che questa rappresenta un mercato in più rispetto a quelli che già sono riconosciuti dalle varie CCIAA provinciali. Inoltre sostengono – aspetto comunque condivisibile – che la CUN, registrando dei non quotati, non può sostituirsi a tutte le altre borse merci nell’indicazione di un prezzo dei suini grassi avente rilevanza nazionale. Ma il problema non è la CUN bensì il regolamento che ne disciplina gli aspetti procedurali e, proprio per evitare che vi sia la possi-bilità di non quotare i suini da macello, si sono svolti diversi incontri presso la sede del Ministero delle Politiche Agricole tra i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali agricole ed Assica per trovare un’intesa sulla necessaria modifica al regolamento in tema di determinazione del prezzo. Verbalmente sembra che sia stata raggiunta un’intesa per applicare un meccanismo che porti i commissari all’interno della CUN a definire sempre e comunque un prezzo dei suini grassi evitando così il problema dei “non quotati”. Il Ministero ha già elaborato le modifiche da apportare in una bozza che entro breve verrà approvata definitiva-mente. Con l’indispensabile modifica al regolamento siamo certi che la CUN potrà operare ponendo, finalmente, sullo stesso piano e “ad armi pari” allevatori e macellatori, an-dando a determinare un prezzo che sarà quello di mercato. Inviterei i detrattori della CUN a partecipare e vivere almeno qualche volta quello che definiscono “il nuovo mercato”: sono certo che cambierebbero opinione.A breve partirà anche la Cun per i suinetti: verranno nominati 5 commissari allevatori in rappresentanza di coloro che vendono suini da allevamento e altrettanti 5 commis-sari allevatori in rappresentanza degli ingrassatori. La sede sarà ovviamente la stessa della CUN dei suini grassi che attualmente si riunisce a Reggio Emilia ma che a breve potrebbe trasferirsi a Mantova.

CONTROLLI AL MACELLO PER LA RICERCA DELLE TRICHINE NEI SUINI:I COSTI SONO A CARICO DEL MACELLATORE, NON DEL SUINICOLTORE

La ricerca delle trichine nelle carni suine è oggi disciplinata dal Regolamento (CE) 2075/2005 e dall’Intesa Stato-Regioni del 10 maggio 2007. Com’è noto, tale regolamento interessa le aziende suinicole per la parte inerente il loro riconoscimento come aziende esenti da trichine ed i macelli per quanto riguarda le procedure di controllo in proposito.L’Anas torna ad evidenziare che i costi per l’allestimento, il funzionamento e l’accreditamento dei laboratori di analisi che eseguono la ricerca di Trichinella presso i macelli sono a carico degli stessi stabilimenti di macellazione. Nel caso in cui gli stabilimenti di ma-cellazione dovessero rivolgersi a un laboratorio ufficiale esterno, sosterranno i costi per le analisi tariffati dal laboratorio.Poiché sono giunte segnalazioni di macelli che addebitano ai suinicoltori le spese delle analisi per la ricerca delle trichine, si invitano gli allevatori a non accettare eventuali richieste di pagamento in quanto l’onere dei controlli e i relativi costi sono a carico del macellatore.

Page 14: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

14

INFORMAZIONE

www.cremona.coldiretti.it. E’ questo l’indirizzo del sito della Federazio-ne Coldiretti Cremona, ufficialmente online dall’inizio del mese di febbraio. Un nuovo – importante – strumen-to di informazione e comunicazione, rivolto agli imprenditori agricoli e a tutti i ‘naviganti’ attenti ai temi della difesa e valorizzazione dell’agricoltu-ra e alimentazione made in Italy, alla promozione del territorio, alla tutela dell’ambiente. I comunicati stampa diffusi dalla Federazione, gli interventi di tutte le aree di Coldiretti, i servizi quotidianamente assicurati dai vari uffici di Impresa Verde (quelli rivolti alle imprese agricole e quelli dedica-ti ai cittadini), le azioni sindacali e gli appuntamenti sul territorio: l’intero lavoro di Coldiretti Cremona, nei vari rami e nelle tante declinazioni, è dun-

www.cremona.coldiretti.itE’ nato il sito di Coldiretti Cremona

di Marta Biondique contenuto nel sito che promette di diventare un ‘canale’ attento, ap-profondito, tempestivo nell’informa-zione. Il tutto con la regia della Dire-zione, dell’Ufficio Stampa e dell’Ufficio Sistemi Informatici e la collaborazione di tutti gli Uffici di Coldiretti e Impre-sa Verde. All’interno del sito, il lettore potrà sfogliare le pagine dei giornali di Col-diretti Cremona (il periodico Il Col-tivatore Cremonese e il diario set-timanale W l’Agricoltura, Coldiretti Cremona Informa), potrà rivedere i principali servizi tv (proposti ogni set-timana nell’ambito della trasmissione W l’Agricoltura in onda su Telecolor e PrimaRete), troverà la rassegna stampa locale che documenta i tanti interventi di Coldiretti nel nostro territorio, potrà collegarsi a Il Punto Coldiretti (il primo

46018 VIGORETO (LOC. CAPUCCINI) • Sabbioneta (MN)Tel. e Fax 0375 52070 • Cell. 333 5789823

• TRIVELLAZIONI DI POZZI CIVILI, LI, INDUSTRIALI E AGRICOLI

• INSTALLAZIONE POMPE SOMMERSE

• RICERCHE STRATIGRAFICHE E PIEZOMETRICHE

Page 15: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

15

INFORMAZIONE

giornale online rivolto agli imprenditori agricoli, creato dalla Coldiretti a livello nazionale). Il sito nasce su forte impulso della Fede-razione Regionale Coldiretti Lombardia, che ha chiesto a tutte le Federazioni Pro-vinciali questo ulteriore passo, nell’azione che punta a far conoscere, e condividere, il Progetto di Coldiretti per il Paese, che sta portando alla costruzione di una Fi-liera agricola tutta italiana. Un progetto varato dalla prima Organizzazione agri-cola italiana ed europea con l’obiettivo di realizzare un grande sistema agroali-mentare, che premi i produttori e offra ai consumatori prodotti di qualità ad un giusto prezzo: una filiera italiana, in grado di trasferire i valori distintivi della

nostra agricoltura fino al consumatore. La guida degli agriturismo e degli spacci di vendita diretta del territorio cremone-se, il calendario dei Mercati di Campagna Amica, i collegamenti ai siti Campagna Amica e Terranostra nazionali, i percor-si didattici condotti nelle scuole della nostra provincia, l’assistenza gratuita offerta dal Patronato Epaca ai cittadini: anche questo – e molto altro – è raccolto nel sito, che si sta arricchendo e comple-tando di giorno in giorno (alcune pagine sono ancora “in costruzione”). E, dacché è complicato descrivere a paro-le ciò che invece “va visitato”, non resta che rivolgere a tutti i lettori del Coltiva-tore l’invito a scoprire il sito, digitando l’indirizzo www.cremona.coldiretti.it.

Con Coldiretti Cremonaagricoltura e ambiente sono in tv

Ricordiamo che W l’Agricoltura, la trasmissione di agricoltura, ambiente, alimentazione proposta da Coldiretti Cremona, va in onda: - tutti i giovedì, ore 20.15 circa, su TeleColor - tutti i giovedì, ore 20.20 circa, su PrimaRete - in replica la domenica, ore 12 circa, su Telecolor

COLDIRETTI CREMONA - IMPRESA VERDE CREMONASEDE PROV.LE - CREMONA

Via Ala Ponzone, 8 - Tel. 0372 499811 Fax 0372 499899

UFFICIO ZONA DI CREMONA Via Ruffini, 28 - Tel. 0372 732930 Fax 0372 732940

UFFICIO ZONA DI CREMA Via Macello, 34 - Tel. 0372 732900 Fax 0372 732925

UFF. ZONA DI CASALMAGGIOREVia Cairoli, 3 - Tel. 0372 732960 Fax: 0372 732970

UFFICIO ZONA DI SORESINA Via Matteotti, 12 - Tel. 0374.342329 Fax 0374 340104

GRANA PADANO • PROVOLONE • BURRO

Sede in Via Ostiano, 7026043 Persico Dosimo (CR)

Tel. 0372 455646Fax 0372 455660

E-mail: [email protected]

Dal nos t ro l a t t e gus to e bon tà !

Page 16: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

16

- un fatto è certo: il territorio cremonese sarà bloccato e vincolato per circa 30 anni senza la certezza della realizza-zione dell’opera con danni ingenti e non rimborsati per le nostre aziende- il piano finanziario proposto nel 2000 non è stato modifica-to. E i costi sono aumentati e diminuite le risorse pubbliche. Conseguentemente non sono previsti indennizzi aggiuntivi agli agricoltori sia per i danni fondiari che di impresa. Nes-suno, da tempo, ha più parlato di risorse finanziarie. Si di-struggono aziende senza prevedere appositi indennizzi che la legge contempla!;- nel documento della Regione sono dedicate solamente cin-que righe all’agricoltura, così intitolate “Interferenze con il sistema rurale”. Si parla semplicemente di interventi di ricom-posizione fondiaria…e nient’altro. Con altre infrastrutture si sono firmate convenzioni con le organizzazioni professionali agricole. Qui nemmeno la traccia. Si preferisce il contatto in-dividuale (sconsigliabile) per ragioni di potere contrattuale;- si parla di grandi innovazioni con una centrale a biomas-se nel comune di Piadena, centrale che necessiterà di circa 3-400 ettari di terra che rappresenta solamente un business per Centropadane mentre sottrarrà altra terra fertile e contri-buirò ad aumentare in canone di affitto come già registrato in altre zone;- nel documento della Regione si evidenzia che il territorio interessato all’autostrada è caratterizzato da emissioni inqui-nanti elevate, in particolar modo PM10 e NOZ .Continua la delibera: “…nel confronto ante/post operam si registrerà un peggioramento dei livelli di inquinamento negli ambiti terri-toriali direttamente attraversati dalle opere in oggetto…” e le nostre produzioni di qualità. Che distanze dovremo rispettare per questa infrastruttura da noi considerata inutile e grave-mente impattante l’ecosistema agricolo!!!Le nostre osservazioni, come tutti i ricorrenti, non hanno tro-vato nessuna risposta e conseguentemente rimangono aperte tutte le problematiche a difesa delle nostre imprese che ab-biamo segnalato per iscritto. Questi sono i fatti. A parole si promette tutto quando poi si tratta di scrivere gli impegni tutto tace. Anche questo è un importante elemento di rifles-sione.Per queste ragioni stiamo valutando alcune azioni legali per cercare di chiudere definitivamente la questione di una auto-strada che porterà solo effetti negativi alle nostre realtà. Gli agricoltori presenti quella sera hanno sostenuto l’iniziativa coscienti del fatto che la distruzione inutile e speculativa del nostro territorio e del nostro ambiente vada fermata anche nell’interesse primario delle nostre comunità. Questa è anche la nostra “mission” come Organizzazione sindacale.

SINDACALE

Giovedì 14 gennaio u.s. si è svolto l’incontro di aggiornamen-to riguardante l’autostrada Regionale Cremona - Mantova che interessa numerose nostre imprese e che vede come pro-ponente la società Stradivaria S.P.A.L’iniziativa è scaturita in conseguenza di una serie di azioni che sono state attivate sia dalla Regione che da altri interes-sati all’infrastruttura senza considerare le nostre osservazioni fatte in diverse sedi.Contrariamente al metodo seguito nel caso della Bre-Be-Mi (qui la Coldiretti regionale, congiuntamente alle altre orga-nizzazioni professionali, dopo una lunga fase di trattative, ha firmato un protocollo di intesa inerente le modalità e i criteri di esproprio connessi al collegamento autostradale di connessione tra le città di Milano e Brescia), per la Cremo-na-Mantova sono stati attivati, da parte di Centropadane, colloqui personali, sono state cercate scorciatoie…il cui fine risulta fin troppo evidente sul versante contrattualistico!!! Questo è semplicemente assurdo…Nella nostra riunione si sono approfondite le diverse proble-matiche legate a questa infrastruttura la cui inutilità, come da sempre sostenuto da noi, per lo sviluppo della provincia cremonese risulta chiaramente dai contenuti dalla delibera n. VIII/010723 del 2 dicembre u.s. della giunta Regionale. Ecco in sintesi i punti evidenziati sui quali è doveroso riflet-tere per fugare le tante illusioni create e ventilate da Cen-tropadane:- la regione Lombardia conferma i tempi di costruzione. Pri-ma fase 2012 (2015), seconda 2026 (2029/30) e conclusione 2032 (2035). Per adesso, l’unica cosa certa è che l’autostrada si fermerà a Tornata;- nel documenti regionale è sparita la strategicità dell’ope-ra;- è sospesa ogni decisione sul tratto mantovano in conse-guenza dell’azione legale svolta dagli agricoltori. Il progetto è confermato ma non si conosce tutto il tracciato;

Incontro autostradaCremona - Mantova

Aldo BellandiArea Sindacale

Page 17: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

A cura di Paola Fraschini e Andrea Ragazzini

CondizionalitàCondizionalitàla la 20102010

Page 18: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

18

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 CONDIZIONALITÀ 2010

In base alla condizionalità ecologica, introdotta dalla riforma della Politica Agricola Comunitaria, ogni agricoltore beneficiario di pagamenti diretti è tenuto a rispettare una serie di normative in materia di ambiente, sanità pubblica, salute delle piante ed animali e benessere degli animali (Criteri di Gestione Obbligatori) e a mantenere la terra in buone condizioni agronomiche ed ambientali. L’inosservanza a tali regole comporta l’applicazione di sanzioni che, in base a gravità, portata, durata e frequenza dell’evento, possono determinare la decurtazione dei pagamenti fino al 100% nel caso di infrazioni dolose.La novità più importante di quest’anno è la norma relativa alla gestione delle acque che prevede che tutte le aziende che impiegano acqua irrigua siano in regola con le autorizzazioni.Nel 2010 è molto probabile che Cremona sia provincia campione per la domanda unica e che quindi venga controllato un elevato numero di aziende. Per evitare che si verifichino spiacevoli sorprese e per informare sugli aggiornamenti relativi al 2010, vediamo di seguito nel dettaglio quali adempimenti deve mettere in atto l’azienda al fine di rispettare le norme.

Paola FraschiniPolitiche Comunitarie

LA CONDIZIONALITA’

2010 Andrea RagazziniUfficio Ambiente

NORME CHI COSA DEVE FARE L’AZIENDA

ATTO A1 “Conservazione degli uccelli

selvatici” (79/409/CEE)

Az. Agr. i cui terreni ricadono anche

parzialmente nelle Zone di Protezione

Speciale (ZPS)

1. Rispetto delle misure di conservazione generali vigenti in tutte le ZPS (elenco divieti dgr 10949/09)2. Rispetto delle misure di conservazione specifiche per tipologie di ZPS (elenco divieti dgr 10949/09)a) ZPS in ambienti aperti alpini b) ZPS in ambienti forestali alpinic) ZPS in zone umided) ZPS in ambienti fluvialie) ZPS in ambienti agricolif) ZPS in risaie

ATTO A2 “Protezione dalle acque sotterranee

dall’inquinamento provocato da certe sostanze pericolose”

(80/68/CEE)

Az. Agr. che gestiscono o utilizzano sostanze

pericolose

1. Avere stoccaggio chiuso o protetto (locale/contenitore) su pavimento impermeabilizzato a perfetta tenuta per i combustibili, oli, lubrificanti usati, filtri e batterie esauste2. Il contenitore, se fuori terra, deve avere bacino di contenimento, tettoia, idonea messa a terra3. Avere autorizzazione allo scarico diretto di acque superficiali e in fognatura se si esercitano i limiti di complementarietà (art 101 comma 7 dgls 152/06)e rispettare limiti qualora non assimilabili a quelle domestiche (non si applica alle acque reflue domestiche e a quelle ad esse assimilate

Page 19: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

19

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 CONDIZIONALITÀ 2010

ATTO A3“ Utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura”

(86/278/CEE)

Az. Agr. che trattano, producono e

utilizzano i fanghi di depurazione

in aziende proprie o di terzi

1. Usare fanghi provenienti da Centro di trattamento e stabilizzazione autorizzato e con caratteristiche idonee2. Rispetto divieti spandimento spaziale temporale (dgr 15944/03 e dgr 5868/07)3. Se non sono né produttrici né utilizzatrici:a) copia notifica spandimentob) copia registro utilizzazione della parte che interessa l’aziendac) convenzione con azienda produttrice e/o utilizzatrice4. Se sono anche produttrici e/o utilizzatricia) autorizzazione allo spandimentob) notifica di spandimentoc) registro di utilizzazionee) scheda di accompagnamentof) formulario di identificazione della provenienza dei fanghig) essere iscritte all’albo delle imprese che effettuano gestione rifiuti (se az. utilizzatrice)h) registro carico/scarico (se azienda produttrice)5. Divieto su terreni in cui sono utilizzati effluenti di allevamento6. Redazione di un Piano di utilizzazione agronomica

ATTO A4“Protezione delle acque

dall’inquinamento provocato da nitrati provenienti da fonti

agricole” (91/676/CEE)

Az. Agr., zootecnica e non, le cui superfici agricole ricadono

anche parzialmente in Zona Vulnerabile

(Produttori e/o utilizzatori di azoto

al campo da effluente di allevamento > 1000kgN/anno;

Az. non zootecniche utilizzatrici di fonti diverse da effluente

di allevamento > 3000kgN/anno)

1. Rispetto divieti spandimento spaziale temporale (dgr 5868/07)2. Aver redatto la domanda a SIARL entro il 30 09 09 e successiva consegna al Comune ove insiste il centro aziendale3. Conservare presso azienda comunicazione4. Aver attivato domanda di aggiornamento PUA/PUAs anno 20105. Eventuale copia convenzioni terreni in uso

ATTO A5“Conservazione degli habitat

naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche” (92/43/CEE)

Az. Agr. le cui superfici ricadono

anche parzialmente in Siti di Importanza

Comunitaria (SIC)

1.Rispetto degli impegni stabiliti a livello regionale dal piano di gestione dei SIC in vigore2. Verificare con Ente gestore l’eventuale attivazione della Valutazione di Incidenza

Page 20: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

20

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 CONDIZIONALITÀ 2010

NORME CHI COSA DEVE FARE L’AZIENDA

ATTO A6, A7, A8 “Identificazione e

registrazione animali”

Az. Agr. con allevamenti bovini, bufalini, suini,

ovicaprini

1. Registrazione az. in BDN e aggiornamento (notifica entro 7 gg da evento - nascita/morte/entrata/uscita- bovini, entro 31 marzo ovicaprini)2. Identificazione capi (marche auricolari - entro 7 gg da arrivo bovini o ovicaprini se importati da paesi extracomunitari, 20gg dalla nascita bovini o 60 gg dalla nascita per ovicaprini-,passaporti, modello IV)3. Registro di stalla aggiornato entro 3 giorni dall’evento(nascita/morte/entrata/uscita), conservazione almeno 3 anni

ATTO B9 “Immissione in

commercio di prodotti fitosanitari” (91/414/CEE)

Az. Agr. che utilizzano prodotti fitosanitari

anche quando si avvalgono di contoterzisti

per l’esecuzione dei trattamenti

1. Registro dei trattamenti 2. Aggiornare entro 30gg registro dalla data del trattamento3. Conservazione registro per 1 anno solare4. Patentino o domanda rinnovo in corso di validità in corso per prodotti, Molto tossici, Tossici o Nocivi5. Rispetto delle modalità di impiego dei prodotti6. Tenere i presidi sanitari in un luogo protetto e sicuro,asciutto e aerato4. Conservare bolle, fatture copia dei moduli di acquisto, schede di sicurezza dei prodotti molto tossici, tossici e nocivi

ATTO B10 “Divieto utilizzo sostanze

ad azione ormonica, tireostatica e sostanze

beta agoniste nelle produzioni animali”

(96/22/CE)

Az. Agr. con allevamenti

1. Divieto di somministrazione, detenzione in azienda, commercializzazione e trasformazione di sostanze ad azione ormonica, tireostatica e beta agonista2. Divieto di commercializzazione di animali trattati con sostanze ad azione ormonica, tireostatica e beta agonista

ATTO B11 “Sicurezza alimentare e

tracciabilità” (178/2002/reg CE)

Az. Agr. coinvolte nella filiera del

settore alimentare che producono alimenti

e/o mangimi

1. Registrazioni aziendali che identifichino i fornitori e/o i destinatari e le quantità dei prodotti in entrata/uscita2. Registro vendita/consegne del latte3. Manuale di autocontrollo produzione primaria e secondaria4. Stoccaggio e gestione rifiuti sostanze pericolose 5. Rispetto ATTO B9 (utilizzo prodotti fitosanitari)6. Registro di stalla7. Registro trattamenti veterinari aggiornato8. Avere luogo di isolamento per animali malati o sospetti9. Igiene locali di mungitura e stoccaggio uova10. Registrazione e/o riconoscimento az. produttrice mangimi/foraggi/mangimi

ATTO B 12,B 13, B 14, B 15

“Malattie specifiche animali”

Az. Agr. con allevamenti1. Isolamento e notifica di animali sospetti o palesi di tale malattia (febbre catarrale, malattia vescicolare, BSE, afta epizootica)

ATTO C16, C17 C18 “Benessere Animale”

Az. Agr. con allevamenti1. Rispetto delle norme minime previste di stabulazione2. Mantenimento dello stato di salute per il corretto svolgimento delle funzionalità vitali degli animali

Page 21: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

21

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 CONDIZIONALITÀ 2010

NORME CHI COSA DEVE FARE L’AZIENDA

NORMA 1.Misure per la protezione del suolo standard 1.1. “Gestione minima delle

terre che rispetti le condizioni locali specifiche”

Az. Agr. aventi superfici a seminativo in produzione

(Impegno A) e Az. Agr. con qualsiasi superficie

agricola beneficiaria (Impegni B e C).

Impegno A1. Realizzare solchi acquai temporanei negli appezzamenti o nelle parti di essi a rischio di erosione, distanza tra loro massimo 80 mSono esenti da quest’impegno le superfici stabilmente inerbite i con colture che permangono per l’intera annata agraria.Impegno B1. Non effettuare livellamenti non autorizzatiImpegno C1. Manutenzione della rete idraulica e della baulaturaDeroghe Impegno A1. Rischio della stabilità del mezzo: realizzare fasce inerbite trasversali rispetto alla massima pendenza (larghezza > 5 m e distanza tra loro < 60m) o altri interventi conservativi2. Assenza rete canali naturali o artificiali dove convogliare l’acqua, in tali casi proteggere l’erosione del suolo (fasce inerbite o altro)Deroghe Impegno B1. Livellamenti consentiti per la messa a coltura e la sistemazione dei terreni a risaiaDeroghe Impegno C1. fatte salve disposizioni dir. 79/409/cee2. in presenza di drenaggio sotterraneo3. in caso di trasformazione fondiaria: ridisegno della rete scolante e mantenimento della nuova rete

NORMA 1. Misure per la protezione del suolo

Standard 1.2. “copertura minima del suolo”

Az. Agr. aventi superfici a seminativo non

più utilizzate a fini produttivi (Impegno A) e Az. Agr. con qualsiasi

superficie agricola beneficiaria (Impegni B).

Impegno A1. Presenza di una copertura vegetale (naturale o seminata) per tutto l’anno che manifestano fenomeni erosivi (rigagnoli)Impegno B1. terreni che manifestano fenomeni erosivi (rigagnoli) fenomeni di soliflusso Assicurare copertura vegetale o tecniche di protezione suolo (discissura, ripuntatura, ecc) per almeno 90gg (tra il 15/09 e il 15/05) e divieto di lavorazioni di affinamento per 90 gg consecutivi dal 15/11.Deroghe Impegno A1. pratica del sovescio2. terreni con ripristino habitat e biotipi3. nel caso di colture a perdere per la fauna 4. lavorazioni per miglioramento fondiario5. lavorazioni del terreno per ottenere produzione agricola nella successiva annata agraria da effettuarsi non prima del 15/07 dell’annata precedente a quella di entrata in produzione6. dal 15/03 dell’annata precedente a quella di semina di una coltura autunno vernina per la pratica del maggese laddove essa rappresenti tecnica di aridocoltura giustificabile (al massimo due lavorazioni tra il 15/03 e il 15/07 di detta annata agraria)Deroghe Impegno B1. lavorazioni per esecuzione dell’intervento solo per superfici oggetto di domanda di estirpazione e/o re-impianto di vigneti (reg 1234/07)

NORMA 1. Misure per la protezione del suolo Standard

1.3. “Mantenimento dei terrazzamenti”

Az. Agr. con qualsiasi superficie agricola

beneficiaria

1. Non eliminare terrazzamenti esistenti delimitati a valle da un muretto a secco oppure da una scarpata inerbitaDeroghe 1. rimodellamento dei terrazzamenti per renderli economicamente validi e meccanizzabili mantenendo la funzionalità

NORMA 2. Misure per il mantenimento dei livelli di sostanza organica del suolo

standard 2.1. “Gestione delle stoppie”

Az. Agr. aventi superfici a seminativo non

più utilizzate a fini produttivi

1. Divieto della bruciatura delle stoppie2. Divieto della bruciatura delle paglieDeroghe 1. Per le superfici a riso2. Motivi di carattere igienico sanitario

Page 22: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

22

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 CONDIZIONALITÀ 2010

NORMA 2 Misure per il mantenimento dei livelli di sostanza organica del suolo Standard 2.2. “

Avvicendamento colturale”

Az. Agr. con superfici a seminativo

1. Monosuccessione per un periodo massimo di 5 anni a decorrere dal 1 gennaio 2008La successione di frumento duro, frumento tenero, triticale, spelta, segale, orzo, avena, miglio, scagliola, farro è considerata monosuccessione dello stesso cerealeDeroghe1.Riso2.Dimostrazione del mantenimento della sostanza organica mediante analisi del terreno da eseguirsi in uno degli anni della monosuccessione (5°) e dopo il raccolto del cereale coltivato nel periodo di deroga3.Prescrizioni inerenti l’avvicendamento nelle zone montane

NORMA 3 Misure per la protezione della struttura del suolo standard 3.1.

“Uso adeguato delle macchine”

Az. Agr. con qualsiasi superficie

1.Uso adeguato tramite lavorazioni del terreno in condizioni di umidità (stato di tempera) e modalità per evitare il deterioramento della struttura del suolo

NORMA 4 Misure per il mantenimento dei terreni e degli habitat standard

4.1.”Protezione del pascolo permanente”

Az. Agr. con superfici a pascolo permanente

1. Divieto di riduzione della superficie a pascolo2. Divieto di conversione della superficie a pascolo ad altri usi3.Divieto di lavorazioni del terreno eccetto quelle connesse al rinnovo e/o infittimento del cotico erboso e alla gestione dello sgrondo delle acque

NORMA 4 Misure per il mantenimento dei terreni e degli habitat standard 4.2. Evitare la propagazione di

vegetazione indesiderata sui terreni agricoli”

Az. Agr. con qualsiasi superficie agricola

beneficiaria (esclusi oliveti, vigneti, pascolo

permanente)

1. Eseguire almeno un intervento agronomico all’anno( sfalcio o equivalenti es trinciatura)3. Divieto di sfalcio Aree natura 2000: tra il 15 marzo e il 15 agosto4. Divieto per le atre aree: 120 gg consecutivi tra il 15 marzo e il 15 agostoDeroghe1. superfici ordinatamente coltivate e gestite2.sfalcio/trinciatura in deroga alle epoche stabilite per evitare fioritura delle piante infestanti e conseguente disseminazione. Non effettuare rottura del cotico erboso. Non si applica a aree di natura 2000

NORMA 4 Misure per il mantenimento dei terreni e degli habitat standard 4.3.

“Mantenimento degli oliveti e dei vigneti in buone condizioni

vegetative”

Oliveti (Impegno A) e vigneti (Impegno B)

Impegno A1.Potatura ulivi almeno ogni 5 anni2. Eliminazione dei rovi /vegetazione infestante almeno una volta ogni 3 anni sia per oliveti che per vigneti3. Spollonatura degli ulivi almeno una volta ogni 3 anniImpegno B1. Potatura invernale dei vigneti entro il 30 maggio di ogni anno2. Eliminazione dei rovi /vegetazione infestante almeno una volta ogni 3 anni sia per oliveti che per vignetiDeroghe1. Motivi fitosanitari2. Disposizioni specifiche Parchi nazionali e regionali

NORMA 4 Misure per il mantenimento dei terreni e degli habitat standard 4.4.

“Mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio”

Az. Agr. con qualsiasi superficie agricola

beneficiaria

1.Rispetto dei provvedimenti in vigore di tutela degli elementi caratteristici del paesaggio2.Nelle more di adozione delle misure di conservazione della direttiva 92/43/CEE comunicazione all’ente gestore, che nei casi di legge emette autorizzazione, di Eliminazione siepi e filari, boschetti, fasce boscate; ambienti umidi ( stagni, maceri, fontanili, risorgive) e di elementi naturali (terrazzamenti), modifica aree di conduzione agroforestale naturali (terrazzamenti), modifica aree di conduzione agroforestale e/o sistemazioni, utilizzo di fanghi

Deroghe 1.motivi fitosanitari2. Formazioni arbustive e arboree senza caratteri di permanenza e tipicità3. Interventi di ordinaria manutenzione delle formazioni arboreo/arbustive, comprendenti taglio a raso di ceppaie e il taglio dei ricacci e delle capitozze4. Eliminazione di soggetti arborei e arbustivi appartenenti a specie invadenti, pollonanti o non autoctone o eliminazione di soggetti arbustivi lianosi (es rovi)

Page 23: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

23

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 CONDIZIONALITÀ 2010

NORMA 4 Misure per il mantenimento dei terreni e degli habitat standard

4.5.”Divieto di estirpazione degli ulivi”

Az. Agr. con qualsiasi superficie agricola

beneficiaria

1. Divieto di estirpazione delle piante di olivoDeroghe1. In caso di reimpianto autorizzato o di estirpazione autorizzata

NORMA 4 Misure per il mantenimento dei terreni e degli habitat standard 4.6.

“Densità di bestiame minimi e/o regimi adeguati”

Az. Agr. Pascolo Permanente

1. Rispetto della densità di bestiame da pascolo per ettaro di superficie pascolata, carico massimo non superiore a 4 UBA/ha/anno, carico minimo non inferiore a 0,2 UBA/ha/anno:certificati di monticazione (modello 7)2.Se ho superfici a prato permanente o a prato pascolo in alternativo al pascolamento devo garantire uno sfalcio/annoDeroghe nel caso di interventi agronomici e/o impegni diversi da quelli del presente standard, ove previsti dal regolamento 1122/09

NORME CHI COSA DEVE FARE L’AZIENDA

NORMA 5 Misure per la protezione e la gestione delle acque standard 5.1. “Rispetto delle procedure di autorizzazione quando

l’utilizzo delle acque a fini di irrigazione è soggetto ad

autorizzazione”

NOVITA’ DAL 2010

Az. Agr. con qualsiasi superficie agricola

beneficiaria

Le az. Agr. che utilizzano acque ad uso irriguo:Acque superficiali o sotterranee1.Possedere titolo concessione pubblica, bollettini pagamento in qualità di utente se consorziate in consorzi irrigui e/o miglioramento fondiario o bonifi-ca 2. Aver presentato all’ente competente domanda di concessione di derivazione o di licenza di attingimento o possedere concessione di derivazione e osserva-re le relative prescrizioniENTE CHE RILASCIA LA CONCESSIONE: A) Regione Lombardia per portate > 1000 litri/s o superf. irrigata > 500 ha B) Provincia per portate < 1000 litri/s o superf. irrigata < 500 haADEMPIMENTI ISTRUTTORIE ACQUE SUPERFICIALI :A) portate < 200 l/s domanda alla ProvinciaB) portate tra 200 l/s e 1000 l/s domanda alla Provincia + Verifica di VIA Regione.C) portate > 1000 l/s domanda alla Provincia + VIA RegioneADEMPIMENTI ISTRUTTORIE ACQUE SOTTERRANEE :A) portate < 50 l/s domanda alla ProvinciaB) portate tra 50 l/s e 100 l/s domanda alla Provincia + Verifica di VIA Regione.C) portate > 100 l/s domanda alla Provincia + VIA Regione

NORMA 5 Misure per la protezione e la gestione delle acque standard 5.2.

“Introduzione di fasce tam-pone lungo i corsi d’acqua”

DAL1 GENNAIO 2012

Page 24: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

SERVIZICONL’ACCENTO

PEPENSNSIOIONINI L LAVAVORORATATORORII AUAUTOTONONOMIMI PENSIONI LAVORATORI DIPENDENTI PRIVATI E PUBBLICI PENSIONI VARIE IN CONVENZIONE INTERN.LE PENSIONI INABILITA’ – ASSEGNI INVALIDITA’ PENSIONI REVERSIBILITA’ ASSEGNI SOCIALI SUPPLEMENTI – RICOSTITUZIONI VALUTAZIONE ESTRATTI CONTRIBUTIVI GESTIONE POSIZIONI ASSICURATIVE LAVORATORI AUTONOMI E DIPENDENTI, PRIVATI E PUBBLICI

OGETTO) GESTIONE POSIZIONI PREVIDENZIALI ISCRITTI ALLA GESTIONE SEPARATA (COLLABORATORI A PRO GESTIONE POSIZIONI PREVIDENZIALI ISCRITTI ALLE CASSE PROFESSIONALI RISCATTI RICONGIUNZIONI PEPENSNSIOIONINI I INVNVALALIDIDII CICIVIVILILI INDENNITA’ DI ACCOMPAGNAMENTO RICONOSCIMENTO HANDICAP INFORTUNI SUL LAVORO E MALATTIE PROFESSIONALI CONSULENZA MEDICO - LEGALE ASSISTENZA IN SEDE GIUDIZIARIA ASSISTENZA SOCIO- SANITARIA ASSEGNI FAMILIARI INDENNITA’ DI MATERNITA’ CONGEDI PARENTALI E PER MOTIVI FAMILIARI DISOCCUPAZIONI ORDINARIE, AGRICOLE, REQUISITI RIDOTTI CONSULENZA MODELLI RED CONSULENZA MODELLI I.S.E. IMMIGRAZIONE

EPACA - Direzione Generale Via XXIV Maggio, 43 - 00187 Roma www.epaca.it 800.66.77.11Numero Verde

E-mail: [email protected] - Cerca la nostra pagina sul sito internet: www.cremona.coldiretti.it

CREMONAVia D. Ruffi ni, 28Tel. 0372/732930

CREMAVia del Macello, 34Tel. 0372/732900

CASALMAGGIOREVia Cairoli, 3

Tel. 0372/732960

SORESINAVia Matteotti, 12Tel. 0374/342329

CREMONARecapito presso l’Uffi cio Provinciale Coldiretti

Via Ala Ponzone, 8 - Tel. 0372/499811

LE NOSTRE SEDI IN CREMONA E PROVINCIA

Page 25: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

25

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 GIOVANI IMPRESA – DONNE IMPRESA

Giacomo MaghenzaniSegretario Giovani Impresa

e Donne Impresa

AL VIA OSCAR GREEN IL PREMIO

ALL’INNOVAZIONE VERDE

Il Campagnino premiato tra le imprese lombarde di successo

Sono al via le iscrizioni per partecipare al concorso “Oscar Green” promosso da Coldiretti Giovani Impresa, che premia le più innovative imprese agricole ita-liane.Il termine ultimo per la partecipazio-ne all’edizione 2010 sul tema “Firma l’innovazione” è fissato al prossimo 5 aprile e tutte le informazioni sono di-sponibili all’indirizzo www.oscargreen.it.Le sei categorie di premi riflettono la multifunzionalità dell’impresa agricola, la sua capacità di collegamento con un contesto ben più esteso di quello pret-tamente aziendale, la necessità di pun-tare sulla qualità e su un rapporto di fedeltà con il mondo dei consumatori. Queste le sei categorie: “Stile e cultura

“Sono felicissima. Dedico questo premio ai miei familiari: senza il loro suppor-to non avrei raggiunto i risultati che oggi mi vengono riconosciuti. Dedico il premio anche a Coldiretti Cremona, che ringrazio per l’aiuto sempre puntuale e prezioso”. Con queste parole l’imprendi-trice Emanuela Dilda ha espresso tutta la soddisfazione provata nel trovare il suo “Campagnino” tra le aziende vinci-trici del concorso indetto dal Comitato Punto Nuova Impresa. L’iniziativa (che unisce Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia, Formaper, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, Assolombarda, Unione del Commercio, del Turismo, dei Servizi e delle Profes-sioni della Provincia di Milano) è nata con l’intento di valorizzare l’esempio di imprese che si sono distinte per inno-vazione, presenza femminile, competi-tività sul mercato, salvaguardia e valo-

di impresa”, “Sostieni il clima”, “Svi-luppo locale”, “Esportare il territorio”, “Campagna Amica”, “Oltre la filiera”. Il Premio Oscar Green riconosce l’ori-ginalità di un progetto e chi decide di scommetterci. Le sensibilità riscoperte da parte dei consumatori, la vivacità, la creatività da parte dei produttori, le innovative modalità di collegamento tra chi crea e chi consuma, fanno parte di un’agricoltura rigenerata che Coldiretti rappresenta e premia. Possono iscriversi alla quarta edizione tutti i soggetti della filiera agricola, tutta italiana, firmata dagli agricolto-ri, che non abbiano vinto nelle ultime due edizioni. Per tutte le informazioni, è possibile rivolgersi alla Segreteria di Giovani Impresa, tel. 0372.499814

I fratelli Sebastiano e Giannenrico Spoldi (Cascina Brugnole di Trigolo), vincitori della seconda edizione del Premio Oscar Green

rizzazione del territorio. Punto di forza del Campagnino è la multifunzionalità: “Continuando con la monocoltura la no-stra azienda non avrebbe avuto futuro. Pensando a un’integrazione del reddito, abbiamo percorso nuove strade – spie-ga Emanuela Dilda –. Abbiamo scelto di trasformare direttamente i nostri ce-reali. Grazie all’acquisto del mulino a pietra oggi trasformiamo farro, grano monococco, grano saraceno, mais per polenta, frumento tenero ed otteniamo una serie di farine. Da queste facciamo pasta, pane, torte, biscotti, proposti in agriturismo e nel nostro spaccio”. E’ così iniziata anche l’avventura dell’agritu-rismo, presto affiancato dalla fattoria didattica, con il centro estivo e i labo-ratori rivolti ai ragazzi disabili. Quindi la piena, convinta adesione all’esperienza – vincente – del Mercato di Campagna Amica.

Cerimonia di premiazione dei vincitori cremonesi del concorso Punto Nuova Impresa, martedì 2 febbraio presso la Camera di Commercio di Cremona: Emanuela Dilda, titolare del Campagnino, riceve il premio dal Prefetto Tancredi Bruno di Clarafond e dal Presidente della Camera di Commercio Auricchio.

Page 26: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

26

FISCALE

Sin dal 1954 con la legge n. 604 sono in vigore delle norme che permettono al col-tivatore diretto di acquistare dei terreni da destinare alla propria impresa agricola con delle agevolazioni fiscali, la cosiddet-ta “piccola proprietà contadina”, che di anno in anno è sempre stata prorogata. Questa norma permette di acquistare i terreni agricoli con delle imposte molto agevolate pari all’ 1% di catastale e due imposte fisse pari a 168 euro ognuna, di ipotecaria e di registro. Alla scadenza del 31 dicembre 2009 la norma non è stata prorogata e quindi ad ora l’agevolazione non è più in essere. Nel frattempo il Se-nato ha discusso l’inserimento dell’emen-damento per il ripristino della piccola pro-prietà contadina nell’esame del decreto legge milleproroghe n. 194 del 2009. Per capire meglio, le aliquote ordinarie di acquisto di terreni agricoli sono pari all’ 1% di catastale, al 2% di ipotecaria e al 15% di registro. In questo periodo di transizione comun-que sono presenti altre disposizioni che permettono di acquistare i terreni attra-verso delle agevolazioni anziché con le aliquote di imposta ordinarie. In primo luogo il Testo Unico in materia di imposte di registro nella Parte I art. 1 della Tariffa, prevede l’applicazione per l’acquirente di terreni agricoli e relative pertinenze dell’aliquota agevolata per l’imposta di registro pari all’ 8%, tenendo ferme le altre aliquote al 1 e 2%. Questa agevolazione fino a qualche anno fa era permessa solo al coltivatore diretto, ora

Paolo SoldiUfficio Fiscale Impresa Verde

Compendio unicoAgevolazioni fiscali per l’acquisto di terreni

dopo l’entrata in vigore del d.lgs n. 99 del 2004, che crea la figura dell’imprenditore agricolo professionale, questa agevola-zione è permessa anche a quest’ultimo. L’unico obbligo di queste due figure alla stipula dell’atto notarile è la presentazio-ne al Notaio rogante della certificazione della sussistenza dei requisiti per dimo-strare di rientrare nelle due sopracitate figure o, per chi al momento dell’atto non è in grado di dimostrarli, di impegnarsi nel triennio successivo a produrre certi-ficazione idonea pena nullità delle age-volazioni.In secondo luogo il già citato d.lgs n. 99 del 2004 art. 7, modificato poi dal d.lgs n. 101 del 2005, prevede l’esonero dal pagamento di tutte le imposte per il tra-sferimento di terreni agricoli a coloro che si impegnino a costituire un compendio unico. Quindi un’altra norma agevolativa a regime, cioè che non ha bisogno di pro-roghe, esisteva già contemporaneamente alla piccola proprietà contadina, ma in effetti non era mai presa in considerazio-ne perché, come vedremo più avanti, gli obblighi per poter aderire sono molto più restrittivi per il mantenimento dei requi-siti.Il soggetto che può chiedere il compendio unico è il coltivatore diretto o l’impren-ditore agricolo professionale che deve dichiarare di condurre i terreni oggetto dell’atto per un periodo di almeno dieci anni dal trasferimento. La norma ha la finalità di agevolare la costituzione di adeguate unità produttive attraverso la

fissazione di un limite minimo necessario al raggiungimento della redditività, de-terminato dai piani regionali di sviluppo rurale. Per raggiungere tale limite minimo sono presi in considerazione anche gli al-tri terreni già di proprietà dell’acquirente. I terreni possono anche non essere con-finanti a condizione che si riesca a dimo-strare che siano ugualmente funzionali all’esercizio dell’impresa agricola. Tutto questo permette di essere esente dalle imposte e di avere una riduzione pari ad un sesto degli onorari notarili. Nell’atto deve essere presente una dichiarazione dell’acquirente che attesti di avere i so-pracitati requisiti e il Notaio deve obbli-gatoriamente citare nell’atto l’obbligo di diretta conduzione da parte dell’acqui-rente per dieci anni e il vincolo di indivi-sibilità per tale periodo, da trascrivere allo stesso modo nei pubblici registri immobi-liari. Se l’acquirente nel periodo decenna-le non dovesse ottemperare a tutti questi obblighi di coltivazione e di indivisibilità incorrerebbe nel pagamento delle impo-ste ordinarie, maggiorate di una sanzione pari al 50%, per meglio dire da un’esen-zione ad un’aliquota totale pari al 27% (15+2+1 maggiorate del 50%). Come in ogni atto le Amministrazioni competenti hanno in un secondo momento il potere di accertare e verificare la corrispondenza di quanto dichiarato.Punto dolente della norma, che appe-santisce ancor di più le responsabilità, si verifica nel caso in cui nel periodo decen-nale si apra una successione per la morte del soggetto costituente il compendio. La norma dice che l’indivisibilità del terreno deve essere mantenuta in questo perio-do anche in caso di trasferimento mortis causa, quindi per non incorrere nelle gravi sanzioni sopradescritte, in caso di più ere-di solo uno deve subentrare nella proprie-tà e conduzione del terreno. Ciò comporta che l’erede subentrante deve accollarsi un debito per liquidare gli altri eredi, ipote-cando i terreni e saldando il debito verso gli altri entro due anni dalla morte.

Page 27: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

27

FISCALE

Rivalutazione terreniLa Finanziaria 2010 (articolo 2, comma 229, legge 23 dicembre 2009 n. 191) ha riaperto i termini per rideterminare i valo-ri di acquisto dei terreni edificabili e agri-coli e delle partecipazioni per le persone fisiche, società semplici, enti non com-merciali e soggetti non residenti. L’unico requisito per poter aderire alla rivaluta-zione è il possesso del bene (terreno o partecipazione) al primo gennaio 2010. La rivalutazione permette di ridetermina-re il valore di acquisto del bene (costo) in modo da permettere di affievolire o addi-rittura annullare la plusvalenza che altri-menti verrebbe conseguita, quale reddito diverso, in caso di vendita a titolo onero-so del bene. In caso di vendita di terreno edificabile la plusvalenza tassabile ai sen-si dell’articolo 67 del Tuir è generata dalla differenza tra ricavo conseguito e costo sostenuto, che nel caso di rivalutazione è rappresentato dal valore della perizia di stima.Come si può ben capire questo produ-ce un notevole risparmio di imposte da pagare, ma l’Erario, per poter accordare questo nuovo valore del costo, esige un 4% di imposta sostitutiva da pagare sul valore del bene periziato (2% solo per la rivalutazione delle partecipazioni non qualificate). Per assumere valore, la peri-zia deve essere redatta da professionisti abilitati prima della cessione che gene-ra plusvalenza. Il valore di stima, oltre a rideterminare il costo per il calcolo delle imposte dirette, diventa base imponibile minima ai fini delle imposte di registro, ipotecarie e catastali. Il versamento può

essere effettuato o in un’unica soluzio-ne, o al massimo in tre rate da pagarsi annualmente, ovviamente le ultime due rate maggiorate degli interessi. La perizia, anche se redatta nei termini, può essere inefficace se viene omesso il pagamento dell’unica soluzione o per il mancato ver-samento della prima rata; diversamente il mancato versamento delle ultime due ra-te non comporta la decadenza del benefi-cio ma un versamento iscritto a ruolo.In questa riapertura dei termini la sca-denza da seguire per la redazione della perizia ed il versamento dell’imposta è il 31 ottobre 2010.Il contribuente che intendesse rivalutare un bene già oggetto di precedenti riva-lutazioni deve comunque calcolare l’im-posta sostitutiva sull’intero valore e non sull’incremento di valore tra le due peri-zie, comunque contestualmente può pre-sentare istanza di rimborso per le somme versate nella precedente rivalutazione. Quindi, se la rateazione della prima riva-lutazione non fosse ancora terminata, il

BONUS GASIl Bonus Gas è una nuova misura sociale che si affianca al Bonus Energia, che permette la compensazione della spesa sostenuta dai clienti domestici per la fornitura di gas nella propria abitazione in determinate condizioni di disagio economico.Questa misura ha valore dal primo gennaio 2009, quindi tutte le domande che saranno presentate al Comune o ai Caf convenzionati entro il 30 aprile 2010 avranno decorrenza sin dall’inizio del 2009. Per avere diritto a questo sostegno occorre dimostrare di essere in condizioni di disagio economico, con riferimento alla sola abitazione di residenza, sia per gli impianti privati che per quelli condominiali. L’indicatore che permette di rilevare se una famiglia è in condizioni di disagio è come sempre il modello Isee. Possono accedere al beneficio le famiglie con un indicatore Isee inferiore a 7.500 euro aumentato fino a 20.000 euro nel caso in cui il nucleo familiare abbia almeno quattro figli a carico. Questi sono gli stessi requisiti economici del Bonus Energia.Il beneficio è riconosciuto dall’impresa distributrice di gas direttamente in bolletta per la durata di dodici mesi, mentre per la sola parte di retroattività verrà erogato un bonifico da parte di Poste Italiane.L’ammontare del bonus varia sia per la zona climatica in cui l’abitazione si trova, sia per la tipologia di utilizzo del gas, sia per la numerosità del nucleo familiare. Comunque gli importi in base a delle tabelle predeterminate variano, per i nuclei fino a quattro componenti, da un minimo di 25 euro ad un massimo di 160 euro annui, mentre per i nuclei numerosi, da un minimo di 40 euro ad un massimo pari a 230 euro annui.

contribuente può sospendere il pagamen-to delle rimanenti rate e chiedere il rim-borso di quelle già pagate; se invece fosse già stato interamente pagato, il contri-buente deve chiedere il rimborso della to-talità dell’imposta secondo sempre quanto previsto dai termini di Legge. Infatti l’art. 38 Dpr 602/73 dice che il rimborso può essere domandato solo per versamenti ef-fettuati da non più di 48 mesi, quindi se il primo versamento venisse eseguito oltre tale termine non ci sarebbe più possibilità di alcun rimborso. Stiamo comunque ve-dendo che la normativa si sta evolvendo e si sono già verificati casi di rimborso di versamenti effettuati oltre i 48 mesi appellandosi ad un’ulteriore norma, art. 21 Dlgs 546/1992, in cui si evince che il rimborso può essere concesso se il motivo per il quale viene richiesto è sorto da non più di due anni: essendo la nuova perizia motivo di richiesta di rimborso, anche se i versamenti sono stati effettuati da più di 48 mesi, ci potrebbe essere possibilità di ottenerlo.

Page 28: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

28

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 UFFICIO ACQUE

LA RISORSA IDRICA IN AGRICOLTURA

UN PATRIMONIO DA GESTIRE

Come ogni anno eccoci a parlare di acqua, di risorsa idrica e della sua gestione.In questi mesi sono molte le questioni aperte che investono questo tema, prima fra tutte e di estrema attualità, il riordino dei Consorzi di bonifica e irrigazione della quale si sta occupando la Regione Lombardia. La nostra organizzazione sta lavorando come parte attiva e con determinazione al processo decisionale perché si venga a creare un sistema di gestione delle acque che sempre più porti ad un uso responsabile della risorsa idrica.L’agricoltura ha bisogno d’acqua per poter esistere e per rendere produttiva la nostra terra.L’uso dell’acqua “pubblica” è soggetto a “concessione” da parte dello Stato o di un suo Ente Delegato. Per le necessità irrigue è la Provincia, che rilascia le concessioni di uso dell’acqua ai consorzi e alle singole aziende agricole, sia delle acque superficiali sia delle acque sotterranee (pozzi irrigui).La seguente tabella sintetica riassume gli adempimenti fondamentali a cui va incontro un’azienda che richiede il rinnovo o il rilascio ex-novo di una concessione irrigua (Regolamento Regionale 02/2006).

ACQUE SUPERFICIALIVOLUME PRELEVATO ADEMPIMENTI PROVINCIA ADEMPIMENTI REGIONE

< 200 l/s Domanda di concessione -

Tra 200 l/s e 1000 l/s Domanda di concessione Verifica di esclusione dal V.I.A.

> 1000 l/s Domanda di concessione V.I.A.

ACQUE SOTTERRANEEVOLUME PRELEVATO ADEMPIMENTI PROVINCIA ADEMPIMENTI REGIONE

< 50 l/s Domanda di concessione -

Tra 50 l/s e 100 l/s Domanda di concessione Verifica di esclusione dal V.I.A.

> 100 l/s Domanda di concessione V.I.A.

Come è possibile notare dalle tabelle sopra esposte i procedimenti a carico delle aziende agricole sono molteplici e di notevole complessità e richiedono tempi per la redazione delle domande e per le istruttorie da parte dell’Amministrazione Provinciale abbastanza lunghi; pertanto è fondamentale, da parte delle aziende, fare una programmazione dell’uso e delle necessità idri-che al fine di poter inoltrare in tempi utili le domande e ottenere le concessioni all’utilizzo delle risorsa idrica in tempo per le necessità aziendali.Per qualsiasi informazione rivolgersi presso il proprio Ufficio di Zona o presso il nostro Ufficio Acque della sede in Via Ala Pon-zone 8 a Cremona, a: Andrea Ragazzini.Cogliamo l’occasione per ricordare che come ogni anno vi sono le scadenze per gli adempimenti sui consumi idrici annuali (denuncia consumi idrici) e la possibilità di presentare le licenze di attingimento annuali per il prelievo di acque superficiali.Al fine di programmare le attività e di rispettare le scadenze per la presentazione delle istanze, le aziende interessate sono pregate di rivolgersi ai nostri uffici con sufficiente anticipo:

ADEMPIMENTO ENTRO IL:DENUNCE CONSUMI IDRICI

(POZZI e ACQUE SUPERFICIALI AD USO IRRIGUO) 31 MARZO 2010

NUOVA LICENZA DI ATTINGIMENTO 15 MARZO 2010

RINNOVO LICENZA ATTINGIMENTO 15 MARZO 2010

di Andrea Ragazzini

Page 29: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

29

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1 SERVIZIO UTENZE IRRIGUE

L’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni: “Non ci sono più alibi”

Presentata mozione alla Camera sulla difesa idrogeologica del territorioFacendo seguito alla risoluzione approvata dalla Commissione Ambiente della Camera in data 21 aprile 2009, 10 deputati (Zamparutti, Piffari, Libè, Germanà, Guido Dussin, Commer-cio, Sardelli, Ghilia, Braga, Bossa) hanno presentato all’Aula di Montecitorio una mozione sulla difesa idrogeologica del territorio, che è stata approvata con voto quasi unanime (479 sì su 481 presenti). “Non possiamo che apprezzare l’impegno di quanti avvertono come prioritari gli interventi per la tutela di un suolo, già morfologicamente fragile, come quello italiano” commenta Massimo Gargano, Presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni (A.N.B.I.). I dati che seguono, riportati nell’atto di indirizzo, testimoniano la grave situazione presente nel Paese: - negli ultimi 80 anni si sono verificate 5.400 alluvioni e 11.000 frane;- secondo il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, sono “a rischio elevato” l’89% dei comuni umbri, l’87% di quelli lucani, l’86% di quelli molisani, il 71% di quelli liguri o valdostani, il 68% di quelli abruzzesi, il 44% di quelli lombardi: in pratica, oltre la metà degli italiani vive in aree soggette ad alluvioni, frane, smottamenti, terremoti, fenomeni vulcanici e persino maremoti;- secondo il C.I.N.A.S., Consorzio Universitario del Politecnico di Milano, lo Stato, nel decennio 1994-2004, ha dovuto esborsare 20.946 milioni di euro per tamponare i danni di alluvioni, terremoti e frane più gravi, vale a dire oltre 2 miliardi l’anno, ai quali va aggiunto un altro miliardo e mezzo complessivo per interventi minori;- l’Italia è un Paese fortemente antropizzato con una densità media pari a 118 abitanti per chilometro quadrato (la Francia ne conta 114 , la Spagna 89) ma fortissime sperequazioni nella distribuzione territoriale: ai 68 abitanti per chilometro quadrato della Sardegna si contrappongono i 379 della Lombardia (da sola, questa regione registra una volta e mezza gli abitanti della Finlandia!);- il patrimonio immobiliare italiano è stimato in 27 milioni di abitazioni; i più recenti riferimenti statistici indicano che, dal 2003 ad oggi, sono state costruite 1.600.000 abitazioni (oltre il 10% sono abusive!) nonostante, da 20 anni, la popolazione nel nostro Paese non sia cresciuta, ma al contrario sia calata sensibilmente e solo negli ultimi anni abbia dato segni di ripresa, grazie al contributo degli immigrati. Oggi l’Italia è il primo Paese in Europa per disponibilità di abitazioni, di cui il 20% non occupate!- una recente mappatura, effettuata dal C.R.E.S.M.E., evidenzia la condizione critica in cui versano oltre 20.000 edifici pubblici, tra cui scuole ed ospedali, realizzati in aree dichiarate di estrema pericolosità per esposizione al rischio idrogeologico o sismico;- spesso gli Enti Locali, per motivazioni politiche quali l’approvazione di piani urbanistici o la destinazione di aree edificabili, non attuano il principio della prevenzione e, a volte, strutture pubbliche (scuole , caserme, ospedali, stazioni) vengono costruite in aree a rischio quali, per esempio, quelle nelle prossime vicinanze dei fiumi;- secondo i dati comunicati dal Governo, l’estensione delle aree a criticità idrogeologica è pari al 9,8% del territorio nazionale (il 6,8% coinvolge direttamente centri urbani, infrastrutture ed aree produttive). Il fabbisogno necessario per la sistemazione complessiva della situazione di dissesto sul territorio nazionale è stimato in 44 miliardi di euro, di cui 27 miliardi per il Centro-Nord e 13 miliardi per il Mezzogiorno, oltre a 4 miliardi per il recupero e la tutela del patrimonio costiero.

La mozione impegna il Governo: - a presentare e a dotare delle opportune risorse pluriennali il piano nazionale straordinario per il rischio idrogeologico, secondo le indicazioni già comunicate alle Camere- ad attuare sollecitamente la Direttiva Europea sulla valutazione e gestione dei rischi di alluvioni- a promuovere iniziative normative, che introducano norme a favore della difesa del suolo e della riduzione del rischio idrogeologico, in modo da costituire un quadro di riferimento certo per singole normative regionali.“Contribuire a diffondere la conoscenza su questo atto parlamentare – conclude Gargano – ci pare un doveroso passo per la sensibi-lizzazione dell’opinione pubblica verso problemi, drammaticamente emersi nelle scorse settimane, ma che la memoria collettiva pare avere già rimosso. A fronte dei dati sopra riportati e che cancellano ogni alibi, chiediamo, una volta di più, che la sicurezza idroge-ologica e la manutenzione dell’imponente reticolo di scolo (quasi 200 mila chilometri di canali e corsi d’acqua naturali ed artificiali gestiti dai Consorzi di Bonifica) siano assunte come priorità nelle politiche del Paese, che continua a spendere molto più per riparare i danni di quanto destina alla prevenzione”.Proponiamo di iniziare a lavorare in questa direzione.

Giuseppe BainiUtenze Irrigue

Page 30: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

30

PROGETTO DIDATTICO

Con Agribenesseretutti “a Scuola di Salute”

Hanno preso avvio, con il mese di gennaio, gli incontri di edu-cazione alla Campagna Amica proposti da Coldiretti nell’ambi-to del progetto didattico “Agribenessere…a Scuola di Salute”. Tante le attività e vari i temi presentati agli alunni per l’anno scolastico 2009-10, tenendo conto dei molteplici interessi e delle diverse fasce d’età dei giovani interlocutori. Gli incon-tri con gli imprenditori agricoli di Giovani Impresa e Donne Impresa (nell’ambito del percorso W l’Agricoltura), le lezioni dei membri dell’Associazione Pensionati (protagonisti di W la Tradizione), le giornate in agriturismo, in fattoria didattica o le uscite al Mercato di Campagna Amica (il tutto nel segno della proposta Km zero), le lezioni sul progetto di Coldiretti per il Paese e sul valore dell’etichettatura (nei percorsi La Fi-liera tutta italiana e L’etichetta, nostra alleata), i consigli del benessere (nell’ambito del percorso Altolà Obesità!) e ancora

di Marta Biondi

Incontro in classe fra Giacomo Maghenzani, coordinatore del progetto Agribenessere, e gli studenti dell’Istituto Ponzini di Soresina

Incontro fra gli alunni della Scuola Primaria di Cavacurta e Antonio Borghesi vicepresidente dell’Associazione provinciale pensionati Coldiretti

l’attenzione all’ambiente (con la Scuola di Energia, il percorso Educare alla sostenibilità, ma anche le lezioni dedicate al tema Sorella Acqua): ecco, in sintesi, le principali proposte rivolte alla classi, il cui elemento comune è l’invito – agli alunni e, con loro, anche a genitori e insegnanti – a riscoprire il valore di uno stile di vita sano, che coniughi corretta alimentazione, regolare attività fisica e naturalmente l’incontro con il mondo rurale, capace di offrire il verde della campagna, i sapori della dieta mediterranea, le attività e le storie che uniscono tradi-zione e modernità. “Il progetto prevede, in primo luogo, un dialogo con gli im-prenditori agricoli – chiarisce Giacomo Maghenzani, Segretario di Giovani Impresa e coordinatore dell’iniziativa –. Per bambini e ragazzi anche quest’anno si rinnova la preziosa occasione di conoscere una professione in cui la passione, l’esperienza e la

Page 31: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

31

COLDIRETTICOLDIRETTICREMONACREMONA

Agribenessere...a Scuola di Salute

Progetto di Educazione alla Campagna Amica proposto da Coldiretti alle Scuole

di ogni ordine e grado

ANNO SCOLASTICO 2009/10

COLDIRETTICREMONA

PROGETTO DIDATTICO

Per gli studenti delle classi prima e terza B IGEA dell’Istituto Ponzini il percorso “Km zero” ha previsto una tappa al Mercato di Campagna Amica di Soresina, con le “interviste” agli imprenditori agricoli

Ricambi agricoli - Articoli e forniture industriali - Utensileria - Lubri canti - Lamiere forate.

tradizione familiare si accompagnano all’innovazione, lo spiri-to imprenditoriale, la capacità di rigenerarsi, rispondendo alle esigenze dei cittadini e prendendosi cura dell’ambiente”. Alcune agili guide, distribuite agli alunni, fanno da supporto alle attività. L’incontro fra alunni e agricoltura parte dalla le-zione in classe, per proseguire attraverso “uscite” divertenti e istruttive: a seconda del percorso scelto, sono previste giornate in fattoria o in agriturismo, visite a musei della civiltà contadi-na, sopralluoghi presso impianti idrici o in aziende che hanno scelto la via della multifunzionalità puntando sull’agro-energia (con impianti a biogas o biomasse, pannelli fotovoltaici, ecc.). Fra le ‘uscite’ più gettonate, c’è la mattinata al mercato di Campagna Amica, con la possibilità di conoscere gli agricoltori impegnati nella vendita a km zero.

Page 32: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

32

TERRITORIO

Azienda Azienda Agricola

56kwp56kwp

“La filiera agricola tutta italiana”Convegno a Torricella del Pizzo

“La filiera agricola tutta italiana” è stato il tema del convegno svoltosi domenica 24 gennaio a Torricella del Pizzo, con la regia di Coldiretti Cremona in collaborazione con l’Ammini-strazione Comunale. L’iniziativa si è posta all’interno dell’in-tenso programma che ha contrassegnato la quinta edizione della Festa dal pipen, kermesse che nel fine settimana (23 e 24 gennaio) ha condotto nel cuore del paese numerosi stand, mostre, momenti gastronomici, appuntamenti culturali ed intrattenimenti musicali, con l’obiettivo di valorizzare e pro-muovere le produzioni del territorio, a partire dal “piedino di maiale lessato”. Il convegno proposto da Coldiretti presso la sala del Consiglio del Palazzo Municipale ha voluto essere una ulteriore, impor-tante occasione per ribadire contenuti e finalità del Progetto per il Paese costruito dalla prima Organizzazione agricola ita-liana ed europea, valutando le azioni finora messe in campo e le tappe future. Dopo il saluto del primo cittadino Emanuel Sacchini, che ha ribadito il valore di un’agricoltura di qualità legata al territo-rio, alla presenza di un folto pubblico il convegno si è aperto con l’intervento di Assuero Zampini, Direttore di Coldiretti Cremona, che, evidenziati i grandi paradossi del mercato (con

Convegno “La filiera tutta italiana” a Torricella del Pizzo con il Sindaco Emanuel Sacchini, il Presidente del Consorzio Casalasco del

Pomodoro Paolo Voltini, l’Assessore provinciale Gianluca Pinotti e il Direttore di Coldiretti Cremona Assuero Zampini

gli inganni e le speculazioni che danneggiano sia il produttore che il consumatore), ha quindi illustrato il percorso avviato da Coldiretti, volto a realizzare un grande sistema agroalimentare che premi gli agricoltori e offra ai cittadini prodotti di qualità e ad un giusto prezzo. E’ poi intervenuto Paolo Voltini, Presidente del Consorzio Ca-salasco del Pomodoro, che ha portato l’esperienza di una im-portante realtà economica della provincia e del Paese che, puntando sull’eccellenza delle produzioni e sul legame con il territorio, prende concretamente parte all’impegno di trasfe-rire e rendere riconoscibile al consumatore il valore dell’agri-coltura italiana nei prodotti alimentari. Gianluca Pinotti, Assessore provinciale all’Agricoltura, ha quindi evidenziato intenzioni e programmi della Provincia di Cremona nell’ambito agricolo, confermando la volontà di ope-rare a supporto delle imprese, nel loro costante sforzo teso al recupero della redditività. (m.b.)

Page 33: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

33

OBIETTIVO IMPRESA

“Strumenti musicali meccanici” alla Torretta

I fratelli Marossi a “Uno Mattina”

Apiflor: Festa di S. Antonio e Carnevale

Si arricchisce l’offerta dell’agriturismo Torretta di Torricella del Pizzo. Dopo l’inaugurazione del museo di storia natu-rale (ricca galleria di conchiglie, minerali e fossili in arrivo da tutto il mondo), l’agriturismo ha infatti dato vita ad una ulteriore, apprezzata proposta: il museo di strumenti musicali meccanici ‘Amarcord’. Dall’organo da fiera agli organetti, dal piano a cilindro al-le scatole musicali, tanti sono gli strumenti, perfettamen-te funzionanti, raccolti alla Torretta. L’intento della titolare dell’agriturismo Manuela Buoli e del marito Gianfranco Fada-ni è ripercorrere, fra note e curiosità, un secolo di storia della musica meccanica, dal 1830 al 1930. Il tutto con il prezioso supporto dell’AMMI, l’Associazione Italiana Musica Mec-canica. La collezione (davvero ricca di armonie e curiosità) aspetta la visita di famiglie e scolaresche. Per informazioni e prenotazioni, è possibile contattare il Comune di Torricella del Pizzo (tel. 0375 99821).

Cascina Ronchi di Casteldidone, l’azienda florovivaistica dei fratelli Maria Vittoria, Alberto e Gian Mario Marossi, è stata protagonista domenica 21 febbraio di un servizio tv propo-sto su Rai 1 nell’ambito della seguitissima trasmissione “Uno Mattina”. Le telecamere Rai hanno mostrato la bellezza dei fiori di sta-gione coltivati presso le serre di Casteldidone, in un percorso tra i colori, approdato infine all’impianto a biomasse che, fun-zionando a cippato, consente di riscaldare le serre (circa cin-quemila metri quadrati) e l’abitazione. Per la famiglia Marossi l’intuizione di puntare sulle energie rinnovabili, coniugando la coltivazione dei fiori e il riscaldamento “verde”, si è rivelata una scelta vincente. Un plauso da Coldiretti Cremona a questa azienda virtuosa – gestita dai fratelli Marossi insieme ai geni-tori – per il percorso intrapreso e per l’interessante presenza in tv, che ha “bucato il video”.

“E’ stata una giornata perfetta, che ha unito tantissimi pe-scarolesi nell’obiettivo di recuperare le antiche tradizioni del paese, legate a momenti sociali della vita contadina". Esterina Mariotti, titolare di Apiflor, descrive così la giornata di festa che l’agriturismo-fattoria didattica di Pescarolo ha orchestra-to, con la preziosa collaborazione di enti e privati, in occasio-ne della giornata dedicata a S. Antonio abate. La lezione sulla storia di S. Antonio, la benedizione degli animali, il pranzo a base di prodotti tipici: vari sono stati i momenti condivisi, unendo devozione e recupero degli antichi riti contadini, cul-tura e sapori del territorio. La festa è proseguita con il rito del “tiràa el còo d'aì”: i pescarolesi hanno intrecciato una fune con il "còo d'aì" e alcune maschere intabarrate hanno dato vita al primo tiro dell'annata. Al rompersi della fune si è uffi-cialmente inaugurato il Carnevale di Pescarolo. (m.b.)

Manuela Buoli e Gianfranco Fadani, dell’Agriturismo Torretta,all’inaugurazione del Museo degli strumenti musicali meccanici

affiancati da Franco Severi, Presidente AMMI, e Claudio Magni, Segretario di Zona di Casalmaggiore

La famiglia Marossi nelle serre di Casteldidone

Festa di S. Antonio all'agriturismo Apiflor di Pescarolo

Page 34: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

34

Nel segno dell’attenzione verso l’in-novazione produttiva e tecnologica in agricoltura, Giovani Impresa Coldiretti Cremona ha promosso un ciclo di visite per conoscere ed approfondire le ‘inizia-tive virtuose’ in materia agroenergetica da fonti rinnovabili agricole, già presenti nel nostro territorio. Si è scelto di visitare attività diverse, sempre più diffuse, come la produzione di energia elettrica da impianti foto-voltaici aziendali, sia per autoconsumo che per la commercializzazione, oppure gli impianti a biogas attivi presso vari

“Sì alla produzione di energia all’interno della multifunzionalità aziendale, forte opposizione a chi specula a danno dell’agricoltura”

AMBIENTE

Energie rinnovabili, visite nelle aziende

con Giovani Impresa

allevamenti bovini e suini. Elemento di novità di questo nuovo ciclo di visite è stato l’approfondimento delle tecniche di valorizzazione dei reflui aziendali at-traverso il processo di compostaggio, che permette di rientrare nei parametri di utilizzo della direttiva nitrati senza perdere il valore aggiunto fertilizzante dell’azoto”. La prima giornata si è svolta il 4 febbra-io in occasione della visita di un folto gruppo di giovani imprenditori agricoli da Piacenza, in transito per la Fieragri-cola. In tale occasione sono stati visitati

un impianto a biogas da allevamento di bovini da latte presso l’azienda agri-cola Lanfredi di Acquanegra (115 kW), un impianto a biomassa da cippato per riscaldamento di serre floricole, pres-so l’azienda Marossi di Casteldidone, e l'impianto a biogas da biomassa solo vegetale dell’azienda Germiniasi di Ri-varolo Mantovano. Dopo l’esordio ad inizio febbraio, sono seguite varie mattinate ‘a tema’. Giovedì 18 febbraio ci si è rivolti agli impianti aziendali a biogas con utilizzo di liqua-mi e biomassa vegetale, prima a Pieve

CINQUE SU CENTOCE LA FANNO

BIS

5 TRATTORI SU 100 DISPONIBILI A MAGAZZINO

A PREZZI MAI VISTI

PALAZZANI & ZUBANI SpA STRADA PROVINCIALE 668 KM 38 – SCARPIZZOLO DI S.PAOLO – BRESCIA

TEL. 030 9979030 r.a.

È anche la migliore occasione per acquistare delle attrezzature agricole ancora giacenti presso la nostra vecchia sede.

A PREZZI MAI VISTI

LA

PALAZZANI & ZUBANI SpA

CINQUE SU CENTOCE LA FANNO

BIS

5 TRATTORI SU 100 DISPONIBILI A MAGAZZINO

A PREZZI MAI VISTI

CINQUE SU CENTOCE LA FANNO

BIS

5 TRATTORI SU 100 DISPONIBILI A MAGAZZINO

A PREZZI MAI VISTI

CREMONA– BERGAMO – BRESCIA

CINQUE SU CENTOCE LA FANNO

RIPROPONE L’ESCLUSIVA PROMOZIONE:

A metà aprile, in occasione del trasferimento della nostra attivitàin una nuova e più moderna struttura commerciale, avevamo individuato

5 TRATTORI SU 100 DISPONIBILI A MAGAZZINOe li avevamo proposti ad un prezzo netto vantaggiosissimo.

L’iniziativa è stata un successo e per questoci è sembrato importante riproporre questa interessantissima promozione:

1 da 135HP – 1 da 105HP – 1 da 95HP – 1 da 85HP – 1 da 60HP

GIARDINI - AGRICOLTURA - CAMPI SPORTIVI

IMPIANTI PERIRRIGAZIONE

E LIQUAMI

IMPIANTI PERIRRIGAZIONE

E LIQUAMI

SOCIETA’ ITALIANAPER L’IRRIGAZIONE

A PIOGGIAdi Volpi e C. s.n.c.

SOCIETA’ ITALIANAPER L’IRRIGAZIONE

A PIOGGIAdi Volpi e C. s.n.c.

Via Dante, 81 - Cremona - Tel. e Fax 0372 29344

Mara MalinvernoAmbiente e Innovazione

Page 35: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

35

AMBIENTE

• Controlla tutte le specie di mosche in aziende agricole ed allevamenti

• Le mosche una volta entrate in contatto con il prodotto muoiono rapidamente

LEXAN 83 SGFormulato insetticida in microgranuli bagnabili altamente idrodispersibili

uuoooooooooiiiiiiiiioooooonnnoooo rrrrraaaapppppppppppiiiiiiiiiidddddddddaammmmeeeeennnnttteeee

EFFICACE A LUNGO

FFFFFobbbbbbbbbbaaaaaaaaaaa

Pres

idio

Med

ico

Chi

rurg

ico

SERVIZI AMBIENTALIDISINFESTAZIONEee

s.r.

l.s.

r.l.

s.s. Padana Inferiore, 10 - Vescovato (CR) - Tel. 0372 830366 - Fax 0372 832108 - www.sanecoitalia.com

POSSIBILITÀ DI EFFETTUARE I TRATTAMENTI ANCHE IN PRESENZA DI ANIMALI

d’Olmi, presso l’azienda agricola Horti Padani (972 kW con liquame suino e biomassa), quindi a Trigolo, a Cascina Brugnole dei fratelli Spoldi, impresa già vincitrice dell’Oscar Green, che lega l’al-levamento suino, la vendita diretta e la produzione di energia (da biogas di 100 kW con liquame suino). Venerdì 19 febbraio sono seguite le visi-te ad impianti fotovoltaici su tetti pres-so alcune aziende agricole a Cremona (4 kW), Annicco (20 kW) e Cappella de’ Picenardi (60 kW). Tra le tappe succes-sive, quella di venerdì 26 febbraio, dedi-cata al compostaggio reflui zootecnici con biomassa secca, con spostamenti tra il bergamasco (presso un alleva-mento suinicolo a Cividate al Piano e un allevamento di galline ovaiole a Marti-nengo) e Luignano di Sesto ed Uniti (con visita ad allevamento di suini). Lunedì 1 marzo si è svolta una ulteriore giornata dedicata ad impianti aziendali a biogas con utilizzo di liquami e biomassa ve-getale, spostandosi da Acquanegra Cre-monese (l’azienda Luciano Lanfredi, con impianto di 115 kW liquame e lettiera bovina) a Trigolo (tornando a Cascina Brugnole di Spoldi). “Per il nostro Paese è importante la pro-duzione di energia da biomasse di ori-

gine agricola, ottenute nell’ambito di filiere corte, che risponde a criteri di so-stenibilità ambientale perché garantisce la riduzione delle emissioni da trasporto che caratterizzano i grandi impianti ali-mentati con biomassa importata e ot-tenuta in modo non sostenibile, come la deforestazione o la sostituzione di col-tivazioni a fini alimentari – sottolinea Assuero Zampini, Direttore di Coldiretti Cremona –. La nostra Organizzazione sta ponendo grande impegno nel creare

le condizioni perché le imprese agrico-le che credono nella multifunzionalità possano affiancare alla loro produzione principale anche la produzione di ener-gia. Siamo da tempo presenti con un servizio di informazione e di consulenza per la diffusione di tutte le opportunità offerte dalle nuove attività agroener-getiche. Certo non si vuole che un al-levamento o un podere si trasformino

in centrali energetiche, trovando nella produzione di energia la propria prin-cipale attività: la proposta di Coldiretti presenta la produzione di energia come un’attività integrativa, non sostitutiva”. “Guardiamo alla ‘energia dai campi’ come a una concreta chance di inte-grazione del reddito e di contenimento delle spese, offerta alle imprese agricole, chiamate a dare il loro contributo alla soluzione del problema dell’inquina-mento ambientale –conclude Zampini–.Con la stessa determinazione, e coe-renza, Coldiretti contrasta la crescente richiesta di terreni dovuta alla loro uti-lizzazione speculativa da parte di sog-getti esterni all’agricoltura, che anche nel nostro territorio sta determinando grandi anomalie e perturbazioni nel mercato degli affitti. E’ il caso dell’uti-lizzo di terreni agricoli per la produzione di biomasse a fini energetici non da par-te di aziende agricole, che in tal modo diversificano opportunamente le loro produzioni, ma da parte di altri soggetti esterni che vi individuano un business scollegato dal ruolo dell’imprenditore agricolo”. Per ulteriori informazioni e consulenza, rivolgersi in Sede all'Ufficio Ambiente e Innovazione (tel. 0372 499827).

Page 36: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

36

Sergio Zipoli, apicoltore di Romanengo, ha conquistato il podio del “Premio BiolMiel”, il concorso internazionale per i migliori mieli da apicoltura biologica nel mondo, che si è svolto presso la sede del Parco dell'Etna, l’ex Monastero Benedettino di San Nicolò La Rena a Nicolosi.Per tre giorni, dal 21 al 23 gennaio, il miele – prodotto tra i più apprezzati nel territorio dell’area protetta intorno al vulcano – è stato il grande protagonista di incon-tri, degustazioni, tavole rotonde. Dopo avere degustato e valutato i 135 mieli in concorso (provenienti da varie zone d’Italia, ma anche da Slovenia, Croa-zia, Grecia, Spagna, Messico, Hawaii, Libano), la giuria composta da esperti italiani e stranieri ha infine assegnato il primo posto tra i mieli italiani al mie-le di acacia dell’Azienda Ricci di Pavia, seguito dal miele di tiglio di Apicoltura Zipoli di Romanengo. Tra i mieli stranie-ri, si sono classificati tre mieli greci di timo, di melata di abete e di erica.Per l’apicoltore di Romanengo il secon-do posto sul podio è l’ennesima, impor-tante attestazione del lavoro e della passione spesi nell’allevamento delle api e nella produzione di miele biologi-co. “Sono naturalmente soddisfatto del risultato ottenuto. Quest’anno la produzione di miele di tiglio era davvero eccellente: ho partecipato con un tiglio chiarissi-mo, particolarmente apprezzato da esperti e semplici amanti del miele” sottolinea Zipoli, alla sua prima partecipazione al “Premio BiolMiel”.

Apicoltura Zipoli, tra i protagonisti del Mercato di Campagna Amica degli agricoltori di Coldiretti, è abituata a questi risulta-ti. Basti citare il ‘medagliere’ dell’anno 2009, con la conquista del primo premio nella categoria “miele di melata” al Concorso nazionale ‘Roberto Franci’ a Montalcino (riconoscimento asse-gnato ai migliori mieli di produzione nazionale, ogni anno in occasione della “Settimana del Miele”), seguita dall’incetta di

premi al prestigioso concorso “Tre Goc-ce d’Oro - Grandi Mieli d’Italia, Premio Giulio Piana”, a Castel San Pietro Terme (Bologna), dove Zipoli ha ricevuto due gocce con il miele di grano saraceno (una rarità), due gocce con il millefiori, una goccia con il rododendro, la mela-ta, l’acacia (due gocce, una per ciascun campione di acacia presentato all’esame della qualificata giuria). Sono seguite altre vittorie in concorsi provinciali, come il primo premio nella categoria ‘acacia’ al Concorso a Brescia. “Mi fa piacere il fatto che, nelle diverse occasioni, i vari tipi di mieli che produ-co siano stati apprezzati e premiati, a conferma della qualità di tutta la nostra produzione biologica – sottolinea Sergio Zipoli –. Considero questi concorsi una preziosa occasione di confronto e di cre-

scita. Per un apicoltore l’impegno di produrre qualità dev’essere un punto fermo, un aspetto irrinunciabile. E posso testimoniare che, dai cittadini che incontriamo al nostro spaccio come al Mercato di Campagna Amica, la qualità del prodotto viene sempre premiata”. (m.b.)

KM ZERO

Apicoltura Zipoli sul podioal Premio internazionale BiolMiel

L’apicoltore di Romanengo secondo classificato al concorso che riconosce i migliori mieli da apicoltura biologica nel mondo, tenutosi presso il Parco dell’Etna

Sergio Zipoli, apicoltore di Romanengo, è tra i protagonisti

del Mercato di Campagna Amica a Crema

per l’agricolturaper il civileper l’industriale

Via Barone Smancini, 13 - Pizzighettone (CR) - Tel. e Fax 0372 743074 - www.cmpcoperture.com

boni ca amianto cemento rifacimento coperture degradate

lattoneria sistemi fotovoltaici totalmente integrati in coperturaisolamento termico (legge 311) linee vita certi cate

Page 37: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

37

SOLIDARIETÀ

Un sorriso per i bambini di Vinnitsya

Prosegue il “patto di solidarietà” stretto fra l’Ufficio Zona Col-diretti di Crema e l’associazione Parostock di Vinnitsya (Ucrai-na).Un’amicizia nata nel 2006, quando una delegazione di soci Coldiretti ha fatto visita alla scuola per ragazzi diversamen-te abili, gestita dall’associazione Parostock, ente senza scopo di lucro che ha come finalità l’accoglienza, l’educazione e la ria-bilitazione di ragazzi portatori di handicap. Da allora, funzionari, agricoltori e amici di Coldiretti hanno preso l’impegno di sostene-re, attraverso svariate iniziative, l’attività dell’associazione. Anno dopo anno questo intento si è rafforzato, come confermano le numerose iniziative messe in cam-po per raccogliere fondi, dalla cena benefica alle sottoscrizioni a premi, dalla raccolta di offerte

alla promozione delle adozioni a distanza. In questi mesi la “gara di solidarietà” ha raccolto un’altra ade-sione, di grande significato: “Anche la U.S. Cremonese, con il prezioso interessamento dell’amico Alessandro Bianchessi, ha voluto manifestare la vicinanza a questi ragazzi offrendo una maglia firmata da tutti i calciatori” sottolinea il Segre-tario di Zona Luigi Bonzanini che, insieme ai colleghi, ha già provveduto a far giungere l’apprezzatissimo dono ai ragazzini di Vinnitsya. “L’attenzione delle famiglie vicine a Coldiretti prosegue e si rafforza giorno dopo giorno – confermano i volontari –. Dal

2009 alcuni soci sono impe-gnati nelle adozioni a distan-za. Infatti l’associazione ospita anche ragazzi che sono im-possibilitati a mantenersi; da qui la richiesta di aiuto per far fronte alle spese connesse al mantenimento, all’istruzione e alla riabilitazione di questi ragazzi”.

Agri di Lombardia

Per informazioniSEDE SECONDARIA DI CREMONA

Via Ala Ponzone, 8 - presso Federazione Provinciale Coldiretti - CREMONA - Tel. 0372 499811 - Fax 0372 499899 - E-mail: [email protected]

UG

GER

I PU

BB

LICI

TA’

Soc. Coop. - Via F. Filzi, 27 – 20124 Milano

...una mano concreta all’impresa.

• Uno strumento per la difesa e lo sviluppo• Un sostegno agli investimenti • Un nuovo veicolo nanziario• Un nanziamento per l’innovazione

• Un servizio di analisi gestionale

Page 38: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

38

TERRITORIO

I giardini di marzoAppuntamento a Formigara per la mostra-mercato di piante e fiori

S’intitolerà “I giardini di marzo” e sarà una tre giorni tra i colori, i profumi, e tutto il fascino dei fiori e delle piante ‘Made in Cre-mona’. Promossa dall’Amministrazione Comunale (Assessorato alla Valorizzazione del Territorio) del Comune di Formigara, in stretta collaborazione con Coldiretti Cremona e con il supporto di Amministrazione Provinciale, Distretto del Commercio, CCIAA di Cremona, Comuni Fioriti, l’iniziativa si svolgerà dal 19 al 21 marzo, accendendo i riflettori sulle im-prese floricole del territorio e sulla gestione del verde pubblico. La ‘tre giorni’ si aprirà venerdì 19 marzo, con un convegno rivolto alle possibilità di applicazione della Legge di Orientamento nella gestione del verde pubblico. Al via dal-le ore 20 presso il palazzo comunale, l’appun-tamento avrà la regia di Coldiretti e proporrà il competente intervento di Silvia Trevisi, Ufficio Fi-scale di Impresa Verde. Il fine settimana vedrà il pa-ese sbocciare. Sabato 20 presso i giardini pubblici e nello spazio antistante il palazzo comunale saranno allestiti alcuni “giardini in fiore” e si aprirà ufficialmente la mostra-mercato dei florovivaisiti. Il tutto coinvolgerà le aziende agricole del ter-ritorio, nonché varie imprese fornitrici di mezzi per la floricoltu-

ra e il giardinaggio. L’apertura è fissata per le ore15 (per prose-guire fino alle 20). In serata si terrà un secondo convegno, sul tema “Arredo verde, attrattiva turistica”, con gli interventi del

Sindaco William Vailati, del Rappresentante dei Comuni Fioriti Renzo Marconi e dell’Assessore provincia-

le all’Agricoltura e Ambiente Gianluca Pinotti. Sono inoltre previsti il contributo di un do-

cente di arredo verde della Scuola di Mon-za e i saluti di Rappresentanti dell’eco-nomia e delle Istituzioni. Domenica 21 marzo, per l’intera giornata (ore 9-19), il paese di Formigara sarà “in fiore”, tra giardini da visitare, stand ove fermarsi per un acquisto verde, seminari rivolti

in primis a quanti hanno – o vorrebbe-ro avere – il ‘pollice verde’. Segnaliamo,

in particolare, il seminario dal titolo “Come arredare il proprio giardino”, alle ore 15, con la

partecipazione di floricoltori e architetti. La prima edizione della kermesse – che promette di trasformare

Formigara in una piccola ‘capitale della floricoltura’ – si chiude-rà con la premiazione del miglior giardino realizzato, fra paren-tesi di musica e spettacolo. Nelle prossime settimane Coldiretti renderà noto il programma dettagliato dell’iniziativa.

Page 39: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

ColtivatoreCREMONESEIL

GENNAIO/FEBBRAIO - 2010NUMERO 1

39

BIO -PRE

NOTIZIE UTILI

BIO-PRE nasce nel 1991 con l’intento di ricercare e migliorare le concimazioni tradizionali, in modo da ottenere cereali, senza uso di fosforo, e nitrati. Il primo problema che si è dovuto affrontare era quello della produzione, per rendere le coltivazioni convenienti dal punto di vista quantitativo, per una giusta remunerazione del coltivatore. Il secondo problema era quello di dare una giusta energia ai vegetali, in modo da renderli meno deterio-rabili e un po’ meno attaccati dalla piralide e di conseguenza meno muffe, fertilizzati fino in punta, quindi, maggiormente nutritivi per gli animali. Il granoturco fertilizzato con BIO-PRE nei periodi siccitosi affonda le radici in profondità, poiché queste (non bruciate dall’urea) si prolungano nel terreno per trovare l’umidità necessaria.

Il prodotto BIO-PRE avvalendosi anche della rugiada estiva, fa sì che la pianta non manifesti grossi stress da siccità, perché i funghi micorizzici prolungano le radici fino a cento volte, arrivando allo strato umido del terreno della falda, tanto è vero che negli anni 2005-2007 si è potuto raccogliere alcune varietà di granoturco senza innaffiare, con rese soddisfacenti. Inoltre i microrganismi del terreno sono in grado (attivati dall’energia del sole trattenuta da BIO-PRE) di prolificare abbondantemente e di la-vorare FOSFORO e POTASSIO insolubili, causa delle attuali riduzioni di fertilità. Altro argomento, non meno importante, sono i microelementi e gli oligoelementi che sono contenuti nei minerali usati per stimolare, quali: Fe, Mn, Mo, Bo, Se, Cu, Zn, NI, Cr, e oligo-elementi, quali: Ca, Si, tutti necessari per la formazione di enzimi indispensabili, alla vita e alla salute degli animali e quindi dell’uomo. La ditta BIO-PRE propone un’azione anticrisi con un intervento sul prezzo delle concimazioni e offre ai Coltivatori Diretti un protocollo d’intesa volto a ridurre i costi dei fertilizzanti. Per chi prenota la concimazione necessaria (di facile spargimento con normale spandiconcime) il costo sarà di euro 160 per Ha (circa 12,9 euro alla pertica). Fino ad esaurimento scorte.

INDUSTRIA OLIGOELEMENTI MINERALIPREPARATI RURALI ECOCOMPATIBILI

Stabilimento via delle industrie 37-39 - Casalmaggiore Tel. 0375/42286 / 0375/200574 - Fax 0375/42286

E-Mail: [email protected] - Sito: www.biopre.com

CA F C O L D I R E T T I ASSISTENZA QUALIFICATA A TUTTI I CITTADINI, LAVORATORI DIPENDENTI, PENSIONATI

> Compilazione dichiarazioni dei redditi modello 730 Ritiro gratuito modelli precompilati

A S S I S T E N Z A S I C U R A T U T TO L’ A N N O

COLDIRETTICREMONA

CREMONAVia Ala Ponzone, 8 - Tel. 0372.499811

CREMONA Via Ruffi ni, 28 - Tel. 0372.732930

CREMA

Via Macello, 34 - Tel. 0372.732900

CASALMAGGIORE

Via Cairoli, 3 - Tel. 0372 732960

SORESINA

Via Matteotti, 12 - Tel. 0374.342329

Cerca tutti i recapiti CAF COLDIRETTI

in provincia di Cremonanella nostra pagina sul sito www.cremona.coldiretti.it

Page 40: Il Coltivatore Cremonese n.01/2010

A CREMONAIl Mercato è al Foro Boario (nel parcheggio di via Mantova, nei pressi della sede della Croce Rossa),ogni venerdì mattina, dalle ore 8 alle 13.

A CASALMAGGIOREIl Mercato degli Agricoltori è in Piazza Turati, ogni sabato mattina (in concomitanza con il mercato cittadino).

A CREMASiamo in via Terni, a pochi passi daldistributore automatico di latte, prossimi appuntamenti domenica 7 e 21 marzo, ore 8-12.30.

A PANDINOIn corso Umberto I,il primo e il terzo giovedì del mese, ore 8-12.30

A SORESINAIl Mercato si tiene tutti i lunedì,dalle 8 alle 13, nella piazza davanti al Palazzo Comunale.

Tutti gli appuntamenti:

COLDIRETTICREMONA

I prodotti a km zero I prodotti a km zero direttamente direttamente

dagli Agricoltori ai Consumatoridagli Agricoltori ai Consumatori