il domenicale di casoria n°17

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Anno I - Numero 17 - 4 marzo 2012 A M M I N I ST R A Z I O N E A L C A P O L I N E A M U S E O S H O C K

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Anno I - Numero 17 - 4 marzo 2012 Settimanale d'informazione della città di Casoria

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Page 1: Il Domenicale di Casoria N°17

Anno I - Numero 17 - 4 marzo 2012

A M M I N I S T R A Z I O N E

A L

C A P O L I N E A

M U S E O S H O C K

Page 2: Il Domenicale di Casoria N°17

2 Domenica - 4 marzo 2012

La vignetta della settimana

In questo numero

pag. 2 La vignetta della settimana

pag. 3 Editoriale

pag. 4 CAM

pag. 5 Sempre più giù

pag. 6 Intervista

pag. 8 La politica a Casoria

pag. 9 Un tentativo maldestro di propaganda

politica

pag.11 Eventi

pag.12 Mo bast!

pag.13 Riceviamo e pubblichiamo

pag.15 I giovani e la crisi

pag.16 IL rispetto prima di tutto

pag.17 Maternity blues

pag.19 La notte degli Oscar

pag.20 Si alza il sipario sul Teatro Orazio

pag.21 Napoli (di Lucchese)

pag.22 A spasso nel calcio

pag.23 Napoli (di Vettoliere)

pag.25 Rubrica

pag.27 Pianeta donna

pag.28 CattiviK

pag.29 Voglia d’estate, anche in russia

pag.30 Confesercenti

pag.30 Poesia

pag.31 Sarebbe ora che...

Anno I - Numero 17 - 4 marzo 2012

A M M I N I S T R A Z I O N E

A L

C A P O L I N E A

M U S E O S H O C K

Periodico settimanale a diffusione gratuitaAnno I n. 17 - 4 marzo 2012

Autorizzazione del Tribunale di Napoli n. Reg. 4925 del 28/09/2011

Direttore responsabile:Pasquale D’Anna

[email protected]:Sonia Tabacco

[email protected]:

Via G. Marconi,80026 Casoria (NA)

[email protected] Stampa:

Tuccillo Arti Grafiche Via dell’Indipendenza,37 80021 Afragola (NA) [email protected]

Edito da:Associazione Culturale Kasauri

Casoria (NA) [email protected]

Progetto grafico ed impaginazione:Sonia Tabacco

Questo numero è stato chiuso in redazione Giovedi 1 marzo 2012

P e r s u g g e r i m e n t i , c r i t i c h e , s e g n a l a z i o n i , s c r i v e r e a : r e d a z i o n e @ i l d o m e n i c a l e d i c a s o r i a . i t

“L’incubo delle urne”

Page 3: Il Domenicale di Casoria N°17

3Domenica - 4 marzo 2012EDITORIALE

Chi semina vento raccogl ie tempesta. Carfora perde la faccia e la sua

maggioranza.

Il vento di rinnovamento, promesso dal sindaco Enzo Carfora, è diventato

tempesta. Il vento forte si è abbattuto sulla città, spazzando via tutte le speranze dei cittadini Casoriani. Anche fra coloro che con convinzione avevano sostenuto la candidatura del sindaco Carfora, sono subentrate la disillusione e il disincanto. La politica, quella buona, decantata durante la campagna elettorale si è insabbiata, un’amministrazione debole e inconcludente, che finora ha inciso ben poco sulle problematiche della città. Nella giornata di lunedì 27 Febbraio il consiglio comunale, riunitosi per discutere sul Programma PIU Europa, sulla consulta dei comuni a Nord di Napoli e sul dibattito politico, ha dato ancora spettacolo disdicevole e dopo diverse ore si è concluso con un nulla di fatto. Terminati il dibattito dei consiglieri di minoranza, il sindaco Carfora è cosi intervenuto: “Le cose non vanno bene e non sono uno struzzo che mette la testa sotto la sabbia. L'opposizione deve essere intellettualmente onesta, e non fare opposizione dove e come vuole”. Il sindaco si difende dagli attacchi dichiarando che il programma PIU Europa è stato rallentato dalla Regione che non da sicurezza sui finanziamenti, la sua giunta sta lavorando bene e ne è prova il concorso dei vigili urbani e i lavori di riqualificazione iniziati per lo stadio San Mauro. Le solite belle parole, forse il sindaco, sottomesso ai soliti noti che già in passato hanno fallito, non si accorge che la città vive in uno

stato di paralisi totale. Questo evidente, oggettivo, clamoroso fallimento di Carfora e della sua giunta è sotto gli occhi di tutti, questi otto mesi del suo governo, sono stati sufficienti per mettere in luce la vera regia occulta dell’amministrazione. Il “vecchio” che si presenta sotto la nuova veste di “Salvatore” della patria, nuovo redentore della politica nostrana,

“capobanda” di politici senza nome e parola, continua a fare da padrone della macchina comunale cercando in tal modo di riscattarsi dall’ultima sconfitta subita, quando i casoriani, che riteneva suoi fedelissimi, scelsero di provare a chiudere con il passato scegliendo la guida di Stefano Ferrara. Il ritorno e il predominio di quest’uomo ormai va visto come la volontà di “marcare” il territorio, come quando il Barone nell’età feudale amava circondarsi dei servigi dei feudatari non per amor del territorio ma solo perché dovevano tutti considerarlo il “padrone”. I coscienziosi del Partito Democratico, Laezza, Fuccio, Balsamo, Marigliano,

se ne sono accorti in tempo e chiedono al sindaco “muto” di rilanciare l’azione amministrativa. Il consigliere Laezza (Pd), nel suo intervento in consiglio comunale, ha attaccato duramente l’operato della giunta Carfora: “Tu, Sindaco, hai fatto una Giunta lottizzata” ha gridato dai banchi dell’assise cittadina. Caos totale, dibattiti inutili,

poche risposte, confusione dei ruoli, maggioranza che non esiste, “camaleonti” della politica, l’incertezza nel prendere le decisioni importanti, massacratori di grammatica, persecutori e perseguitati, sorrisi strafottenti ed impuniti, questo è il menu di quello che oggi rappresenta la politica Casoriana. La gestione della “res pubblica” dovrebbe prevedere un codice dell’onore, etico, culturale, di come gestire la macchina comunale, ma fino ad oggi, nemmeno gli atti di

ordinaria amministrazione sono stati compiuti. Puc, verde pubblico, piano traffico, manutenzione stradale ecc… nessuna opera di rilievo è stata messa in atto. Il sindaco Carfora perde la faccia e la sua maggioranza, la città attende risposte, ci dica cosa intende fare, se proseguire in modo “sgangherato” o dimettersi per rimettere la parola ai cittadini. Quando inizieremo a parlare di Casoria come città nuova?

Vincenzo Russo [email protected]

Page 4: Il Domenicale di Casoria N°17

4 Domenica - 4 marzo 2012

All ’ indifferenza del le ist ituzioni i l CAM risponde: a mal i estremi estremi rimedi…! !

Sarà g iusto…??

POLITICA

In un piano interrato di circa 3000 mq dell’I-stituto comprensivo Palizzi di Casoria, è

nato nel 2005 Il CAM Museo d’arte contempo-ranea di Casoria e fin dall’inizio è stato diretto da Antonio Manfredi. C’è voluto coraggio e un pizzico di pazzia per raccogliere un progetto così ardito e difficile da imporre in una realtà come quella casoriana, ma nel bene o nel male il CAM di Casoria ha sempre fatto parlare di se, prima vivendo periodi di buio quasi totale e poi tornando alle luci della ribalta attraverso scenografici atti provocatori. Il museo non vive di sovvenzioni pubbliche, le forniture elettri-che ed idriche sono a carico della scuola a cui è afferente e si sostiene grazie a minimi con-tributi di privati Ad esso si accede attraverso una stradina che costeggia l’Istituto Palizzi , l’ingresso sarebbe quasi impossibile da rin-tracciare se non fosse per la segnaletica ap-posta. Eppure il CAM ha sempre attirato una discreta quantità di turisti, che prima accede-vano al Museo gratuitamente ed oggi pagano l’importo di 3 euro. In esso sono conservate e pubblicamente esposte circa 1000 opere appar-tenenti ad artisti di svariate nazionalità. Mai facile è stata la sopravvivenza di questa strut-tura, ma ora il direttore del Museo ha annun-ciato di trovarsi a fronteggiare una grave crisi e che arriverà a gesti estremi se non sarà preso in considerazione il suo grido d’aiuto. “La politica che ci ha fatto terra bruciata attorno”, dichiara Manfredi, che dopo «Politik», una mostra pro-vocatoria contro il sistema politico, con «Cam-orra», per il quale cominciarono le minacce della criminalità organizzata locale, dopo il bambolotto di colore con-ficcato sul cancello d’ingres-so del Museo a pochi gior-ni dall’inaugurazione della mostra Afri-cam, dopo la richiesta di asilo politico – culturale alla Germania e le continue lotte e proteste per scongiurare l’accumulo di immondizia sulla strada prospiciente al Museo, che aveva scoraggiato l’apertura della Biennale di Venezia lo scorso anno, con atto provocatorio e di protesta, ha deciso pochi giorni fa di co-minciare l’opera di autodistruzione del CAM , letteralmente incendiando davanti agli occhi

increduli dei passanti, una delle opere della collezione permanente. Manfredi ha parlato di "atto di guerriglia"che culminerà nella distru-zione (concordi anche gli autori delle opere) di tutte le 830 opere presenti al CAM. Certo la a crisi da fronteggiare è grave, l’attuale situa-zione economica fa avvertire ancora di più il peso dell’assenza di finanziamenti pubblici, del mancato sostegno delle istituzioni, dell’ ineffi-cace accoglimento di una struttura che rende cultura in un tessuto sociale che ha dato sem-pre poca rilevanza ad essa; ma può spingere tutto ciò ad un gesto tanto estremo come quel-lo attuato domenica sera?!! Certo il museo do-vrebbe essere il fiore all’occhiello di una comu-nità, un luogo di cultura da difendere e tutelare, un'occasione di rilancio per una zona umiliata come questa, e solo nel mese di settembre dello scorso anno beneficiò di un finanziamento di 20.000 euro da parte dell’assessorato alla cul-tura (nella persona di Luisa Marro) per un’e-sposizione che ebbe come ospite d’onore il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Allora perché ri-correre al gesto forte di incendiare “la cultura” se si può sperare in un interlocutore che già in un’altra occasione ha dimostrato “impegno”?! La risposta è facile: le promesse non sono sta-te mantenute!! La “cultura “ in “stricto sensu” ha dato poco importanza alla cultura in “senso lato”. In occasione della Biennale, infatti, furo-no fatti tanti proclami, tante passerelle (troppe come sempre) e tante promesse di sostegno per

la struttura che doveva esse-re rilanciata data l’impor-tanza della sua presenza nel tessuto cittadino. Poi il buio, l’attenzione è stata rivolta ad altre associazioni (???!!) e da allora il CAM è finito nel dimenticatoio. Da qui il gesto estremo di denuncia; un grido d’aiuto di chi non vuole arrendersi, di chi, se costretto, inizierà una vera e propria guerra contro la rassegnazione. Manfredi, è pronto a dare alla fiamme tutte le altre 830 opere pre-

senti al CAM, cominciando dalle 12 presenta-te alla Kunsthaus Tacheles di Berlino quando chiese asilo ad Angela Merkel . Per adesso la collezione è coperta da teli bianchi, ma dal 2 marzo le opere saranno sostituite da fotocopie

in un allestimento provocatorio dal titolo Ca-mouflage; al pubblico verrà, dunque, garantita la regolare programmazione artistica e didatti-ca, ma i visitatori non potranno più ammirare la collezione internazionale del museo se non attraverso delle fotocopie. E’ un tunnel bianco senza colore e anima il Museo di Casoria così imballato da teli, totalmente privo d’essenza, senza la visione delle opere che sono la vita di uno spazio espositivo. La sensazione che deve derivare dalla negazione della visione degli ori-ginali è quella della “privazione”, la stessa che stanno subendo tutti gli addetti al settore e gli amanti della cultura; lo stesso dolore e la stes-sa rabbia che si prova nel vedere un progetto naufragare sotto gli occhi impassibili di tutti. Della situazione critica del patrimonio cultu-rale italiano e delle difficoltà di conservarlo e renderlo fruibile, si è occupato anche Presa Diretta nella puntata di domenica 26 febbra-io. Il gesto estremo del Direttore del CAM sta facendo il giro del mondo, ed Il Museo ha rice-vuto molte attestazioni di solidarietà da parte di associazioni, enti e singoli, che riconoscono la capacità di valorizzare il sistema culturale esistente. La cultura, l’educazione e il patrimo-nio culturale del nostro paese sono una grande ricchezza. IL patrimonio culturale ha un gran-de valore pubblico. In questa particolare situa-zione, è importante stabilire un dialogo diret-to con le istituzioni e con la società civile per trovare soluzioni che, anche in una congiun-tura di crisi come quella che viviamo, possano garantire la sopravvivenza di chi opera per la conservazione e la diffusione della cultura Per mettere in pratica queste proposte non ci sono soluzioni miracolistiche (e francamente oltre che provocatorio sembra un atto di strumenta-lizzazione poco accorto il portare Casoria alla ribalta sempre per cose negative) da attuare: occorre trovare soluzioni condivise attraverso tavoli tecnici e politici. E’ necessaria, dunque, una diversificazione delle fonti di entrata e la capacità di essere espressione di una comunità e non di un solo soggetto.

Sonia Tabacco [email protected]

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5Domenica - 4 marzo 2012

Sempre più giùGianni Bianco [email protected]

Lunedì 27 febbraio 2012 si è riunito il Con-siglio comunale di Casoria, per un dibat-

tito politico che doveva rilanciare l’azione amministrativa e soprattutto far dimenticare la precedente convocazione disertata dalla maggioranza.Ascoltando gli interventi si ha la chiara idea che alle tante parole pronunciate, non se-guiranno fatti concreti, anzi, la faccenda, si complica sempre di più. E’ della fine della settimana scorsa la notizia, riportata dal sito de “Il Giornale di Casoria”, dell’acquisizione al patrimonio comunale dello stabile di pro-prietà del Consigliere Orsino Esposito, capo-gruppo dell’Api, partito del Sindaco e dell’ex Senatore Tommaso Casillo. Per dovere di cronaca, facciamo un po’ di chiarezza in merito a questa vicenda. Il 26 giugno 2011 sono proclamati eletti i ven-tiquattro consiglieri delle Elezioni ammi-nistrative del 15 e 16 maggio, tra gli stessi figura Orsino Esposito. Il 15 di luglio è il giorno della convocazione del primo Con-siglio comunale. La seduta riveste da subito il carattere dell’eccezionalità per l’assenza dei consiglieri della minoranza, che contestano la procedura di dimissioni dei consiglieri eletti e nominati assessori dal Sindaco Carfo-ra: Bene, D’Anna, Marino, Marro e Tignola. Nei termini previsti dalla norma vigente, è indirizzato al Consigliere anziano (Presi-dente del Consiglio comunale pro tempore), Emilio Polizio dell’Udc, una nota a firma del primo dei non eletti della lista dell’Api Enzo Infante per discutere dell’incompatibilità del

Consigliere Orsino Esposito, causa: “Lite pendente contro il Comune di Casoria”.In seguito alla decisione dei Consiglieri della minoranza di astenersi dalla partecipazione al primo Consiglio comunale, la carica di Consigliere anziano spetta a questo punto al primo degli eletti del partito della mag-gioranza l’Api, Luisa Marro. La professoressa Marro intanto è stata chiamata a ricoprire l’incarico di assessore, a sostituirla è il secon-do più votato, Orsino Esposito. La nota indirizzata al Consiglio comunale da Infante è letta dallo stesso Orsino Espo-sito che in primis non si allontana dalla sala, come buon senso dovrebbe consigliare e ad-dirittura propone all’Assise civica una sua lettera nella quale comunica ai presenti la rinuncia al contenzioso con l’Ente e il ripri-stino dello stato dei luoghi dello stabile, nei dieci giorni. A oggi, vista l’acquisizione a pa-trimonio comunale dell’abitazione del Con-sigliere Orsino Esposito, probabilmente non è stato così. Questi i fatti del primo Consiglio comunale di Casoria dell’era Carfora-Casillo, caratterizzato dall’assenza della minoranza e che si presenta alla città “monco e giallo”. Nemmeno in questi giorni il Consigliere Or-sino Esposito ha ritenuto opportuno evitare imbarazzi, infatti, era presente in Consiglio comunale lunedì 27 febbraio, addirittura è intervenuto nel dibattito. Sarebbe stato de-licato, per una questione puramente “Etica”, un periodo di autosospensione, almeno fino al momento della definizione della vicissitu-dine personale.

Questa è l’ennesima tegola che cade sull’Am-ministrazione Carfora e serve poco enuncia-re atti di responsabilità o propositi di buon governo, la politica non è solo nei numeri e a oggi, tranne la contabilità dei quattro in meno o delle riserve pronte a entrare in cam-po “Per il bene della città”, non vediamo se-gnali di vita. Lunedì 27 febbraio 2012 si è riu-nito un Consiglio comunale di Casoria, dopo di quello disertato dalla maggioranza, per un dibattito politico che doveva rilanciare l’azio-ne amministrativa come ho detto prima, ma alla fine, o quasi, il Sindaco dichiara: “Se le cose non vanno bene, presentate la mozione di sfiducia”. La città, presa da problemi “seri” della propria vita quotidiana, assiste a que-sto “Remake” di chiacchiere, piccole bugie e mezze verità. Infastidita e nauseata.

Propongo una modifica alla legge per le elezioni amministrative: “A firmare la mo-

zione di sfiducia al Sindaco non saranno più i singoli consiglieri, ma l’intera città con un Referendum…”. Sarebbe da deterrente per dichiarazioni inopportune e poco veritiere, ma soprattutto si darebbe la parola ai citta-dini.

POLITICA

Il Presidente del Consiglio Fuccio assicura tutti: “lascio in qualsiasi momento, non sono attaccato alla poltrona...”

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6 Domenica - 4 marzo 2012

I l Domenicale intervista l ’Assessore Pasquale Tignola

INTERVISTA

“di Rosaria Ascolese”

Questa settimana incontriamo Pasquale Tignola, Assessore all'Ambiente della

giunta Carfora, una laurea in giurisprudenza, amante delle buone letture, giovane casoriano doc con un nome e un cognome "pesante", che alla sua prima competizione elettorale ha raccolto tante preferenze...sembrerebbe il ritratto ideale, eppure, qualcosa non funziona: i consiglieri del suo partito pretendono la sue dimissioni, senza se e senza ma...

Per il futuro di questa amministrazione si intravede il capolinea: le colpe, le occasioni mancate e la possibilità che tutto si ricomponga...Questa amministrazione è partita bene con entusiasmo e voglia di fare, ma poi in questi ultimi mesi c’è stato un evidente stop. Credo che per tutto quello che si è consumato con alcuni consiglieri del PD allo stato sia difficile ricomporre. Appaiono venute meno le ragioni dello stare insieme. Una cosa è la critica legittima che tutti possono avere, compreso il sottoscritto, un’altra è l’accanimento, il sospetto latente che cova in alcuni e che non può non portare a delle divergenze e alla conseguente rottura, anche se in politica non esistono certezze.

Il suo larghissimo consenso ha condizionato le scelte di base, ma riteniamo, ed è piuttosto palese, che evidentemente c'erano degli accordi che non sono stati rispettati...

Il mio consenso mi da la forza di andare avanti e di lavorare rispettando il compito per il quale sono stato chiamato prima dai

cittadini e poi dal Sindaco, lo farò fino a quando ci saranno l’entusiasmo, la volontà e soprattutto le condizioni politiche. In questi mesi, vista la vicenda che mi ha coinvolto, ho ricevuto attestati di stima da parte di tutti, maggioranza opposizione e soprattutto dal mio partito a livello locale e non solo. E’ paradossale che io riesca a ricevere tali riconoscimenti da molti, meno che da qualche consigliere del mio stesso partito.

Il Partito Democratico ha offuscato la propria immagine con questa estenuante diatriba, cosa si sente di dire in proposito...

Io credo che il Partito Democratico, almeno per come lo intendo io, ancora non sia ancora nato. Un partito dovrebbe parlare alla gente, dovrebbe fare iniziative, dovrebbe confrontarsi sui temi e non sul fatto se l’Assessore debba andare via o debba restare. C’è la necessità di invertire questa tendenza se si vuole realizzare un grande Partito Democratico e io m’impegnerò affinchè questo accada.

La città langue in una palude politica che è lontana dal suo modo di intendere le cose...crede di voler dire qualcosa ai tantissimi che le hanno dimostrato fiducia incondizionata?

Voglio ripartire dall’intervento fatto in consiglio comunale dal Consigliere Massimo Iodice. “Abbiamo la necessità di confrontarci sulle cose, sulle grandi questioni che riguardano la città. I prossimi consigli comunali non dovranno ancora

basarsi su estenuanti dibattiti politici che non servono a nulla, ma sui temi concreti”. Condivido in pieno l’analisi di Iodice con il quale spesso mi confronto sul futuro della città e su come portare avanti tematiche che appartengono al mio assessorato, nel rispetto dei ruoli. Ribadisco, mi sento una persona di una media intelligenza e se avessi percepito sfiducia da parte della gente o da parte dei molti responsabili politici, non avrei esitato un minuto a lasciare. Ovviamente c’è chi non la pensa così, ma sono abituato a rispettare chi non la pensa come me. A me non interessa il quanto stare a fare l’Assessore bensì il come lo faccio, i primi mesi sono stati molto positivi, per una serie di iniziative messe in campo, gli ultimi no, frutto di questa estenuante diatriba.

Lei ha dimostrato di apprezzare l’intervento di Massimo Iodice nell’ultimo consiglio comunale, interpreta il senso delle parole di Iodice come un’apertura o semplicemente come l’analisi impietosa della situazione casoriana?

Sono prove di una politica diversa, che dia spazio alle questioni aldilà degli schieramenti. Il fatto che Iodice o altri consiglieri comunali di opposizione possano partecipare e dare il proprio contributo alla risoluzione dei problemi è una cosa di ampio respiro democratico ed estremamente positiva per questa città. Dobbiamo uscire dalle logiche del passato in cui ci si sforzava a trovare gli elementi di divisione, oggi c’è la necessità di trovare elementi di unità aldilà

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7Domenica - 4 marzo 2012

degli schieramenti. In un momento storico in cui a livello nazionale centro-destra e centro-sinistra sono unite per uscire dal guado di questa crisi, non vedo per quale motivo anche in una città importante come la nostra si debba escludere questo percorso.

Veniamo al pratico, qualora dovesse consumarsi la rottura con il PD come prevede il percorso amministrativo

Innanzitutto la rottura non si consuma con il PD bensì con alcuni consiglieri. Sono stato presente a molte riunioni con il Commissario Provinciale Orlando, il quale in maniera categorica ha sempre ribadito che il PD resta in amministrazione, così come hanno voluto i suoi elettori, se qualcuno poi legittimamente sceglie di fare un percorso diverso se ne assumerà le personali responsabilità. Il PD non sono solo i Consiglieri o gli Assessori, ma sono i tanti militanti che esigono dai loro rappresentanti la governabilità e soprattutto la stabilità politica. Come proseguire? attraverso un percorso di verità. Portare all’attenzione del Consiglio i provvedimenti e verificare la fiducia sugli stessi, non raccattando il singolo consigliere volta per volta, ma tracciando una linea politica sulla quale trovare convergenze. Oggi Carfora gode ancora della stima dei tanti che lo hanno votato e deve continuare a lavorare occupandosi, assieme alla sua giunta e alla sua amministrazione, dei problemi della città. E’ ovvio che si tratta di una fiducia a

tempo.

Si trova pentito di aver fatto l’Assessore?

La risposta più ovvia sarebbe si, vista la situazione, ma francamente non mi pento mai delle cose che faccio. Se avessi voluto pensare alle mie garanzie sarei rimasto in consiglio, ma ho accettato la sfida di occuparmi in prima persona di questioni molto delicate quale quella dei rifiuti e del personale del Comune. Certo avrei preferito un clima più sereno, ma ovviamente sono qui e sapevo di tutti i rischi del caso. Non mi sono mai preoccupato però della mia personale situazione, ma delle conseguenze politiche che ne sarebbero scaturite. Ed infatti la crisi ha determinato un evidente stallo dei lavori messi in cantiere. Lavori che devono riprendere nel più breve tempo possibile. Questa esperienza allo stesso tempo, mi ha dato la possibilità di conoscere mondi a me poco noti, con i pregi e le difficoltà degli stessi. Ho capito quanto sia complesso amministrare una città come la nostra, ma mi ha dato anche la possibilità di conoscere tante persone, con le quali condivido la quotidianità del mio lavoro.

Cosa prevede per il futuro di questa città?

La situazione economica del Paese si riflette inevitabilmente nei territori. Le nostre realtà sono complesse e difficili da governare, in

quanto per molti anni si è proceduto con un modus operandi sbagliato, se consideriamo che le risorse a disposizione sono sempre meno. Mi auguro che lo spirito che anima molti rappresentanti politici, si possa tramutare in positive azioni per questa città. La sfida è difficile ma almeno è giusto provarci.

Avevamo chiesto all’Assessore di inviarci una sua foto, ma ci ha risposto che viene molto meglio nelle vignette del Domenicale..“Ringraziamo quindi, l’assessore per l’intervista e per la palese dimostrazione di senso dell’umorismo che purtroppo spesso latita nella politica della nostra città…un ulteriore conferma del successo delle nostre vignette e del lavoro del nostro bravissimo CIEMME…”

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8 Domenica - 4 marzo 2012

“di Michele Bruno”

“Vabbuo,jà, ora che facciamo”? Basta questa espressione che dicono i politici a Casoria, per dare senso e significato ai comportamen-ti di coloro i quali, preposti a governare la città di Casoria si dimostrano colpevolmente impreparati ed inadeguati.Quanti “vabbuò” abbiamo dovuto registrare in questi ultimi tempi dall’attuale ammini-strazione casoriana e quante azioni di irre-sponsabilità si sono verificate in presenza di:1. Degrado ambientale;2. Indifferenti alla disastrosa situazione del cimitero di Casoria;3. Incuranti delle morti tumorali dovu-te alle aree industriali dismesse;4. A pensare ai circa 200 operai di Ca-soria Ambiente che rischiano il posto.Mi fermo qui altrimenti ci vorrebbero dei fo-gli interi.Le ricorrenti “circostanze impreviste” che, periodicamente mettono in ginocchio Ca-soria, chiamano in causa purtroppo i poli-tici incuranti della città dormitorio che vive attualmente un momento di catalessi totale. Questi politici dovrebbero prevenire, pro-grammare, organizzare ed intervenire per garantire una qualità della vita decorosa e non focalizzare tutte le loro energie politiche in : PIU-PUC-PACCO CONTRO PACCO-A DISPENSARE INCARICHI NEL PIU EU-ROPA; quando a Casoria c’è gente che non può permettersi nemmeno il lusso di com-prarsi un chilo di pasta.Il mitico Totò direbbe: “Ma fatemi il piacere” A Casoria ci sono dieci cento mille Schettini ognuno dei quali nei più disparati aspetti po-litici casoriani, nell’esercizio del loro dovere istituzionale, al momento della resa dei conti se ne escono con “vabbuò” che suona come un’offesa e provoca rabbia nei cittadini caso-riani che con il loro voto li hanno chiamati a governare Casoria.A chi non è capitato di imbattersi in un “vab-buo” dato come risposta, intrigante e qualche volta ebete, da qualche politico casoriano, che criticato del suo operato, non ha voluto o potuto – per ordine di scuderia – argomen-tare ragioni per giustificare il suo operato?.E quante volte dall’attuale amministrazione abbiamo dovuto accontentarci di un “embè” che ci ha tolto il respiro e con esso la parola, istigandoci ad un “va fa c…. voi e chi vi ci ha mandati al Comune” con la devastante

fredda carica offensiva che la locuzione con-tiene??.Oggi l’attuale amministrazione comuna-le può essere etichettata in un “Và così….embè?? Che ci vuoi fare???” E si chiude la partita.Di Vabbuò e di embè è stato lastricato il no-stro sentiero quotidiano dall’attuale sistema politico. Dai ladroni di Stato ai ladri di par-titi; dagli affaristi di regime ai manutengoli da corte; dagli imputati eccellenti ai ruba-mazzette di quartiere, quante volte è stato ascoltato un “…vabbuò, lasciatemi stare…” e quante volte si è fatto ricorso “all’embè che ci vuoi fare???. Nella amministrazione attuale a Casoria ci sono personaggi che prosperano tranquilli, assonnati nella banalità dell’ordinario, che perdono la faccia e dignità allorquando le cir-costanze politiche lo impongono, li chiama-no a farsi carico delle proprie responsabilità politiche, anche senza vabbuò e senza embè. Scattano, per costoro, dinamiche particolari che mettono in luce aspetti e tendenze della loro impersonalità politica.La politica, una parola omnicomprensiva ha riscattato il suo decoro, lavorando sodo per contrastare disagi, e privazioni, lucrando consenso nell’immediato da far valere sem-pre in ogni competizione elettorale.

Vittime e destinatari delle vicende attua-li dell’amministrazione casoriana ferma al palo, sono i cittadini di Casoria chiamati a sforzi sovraumani per sopravvivere e “resta-re” ed assistere inerti ad uno scenario a dir poco squallido.Ma stiamo sherzando???? Ma ci rendiamo conto dello spettacolo squallido che ci toc-ca osservare con disgusto e dell’incuria di questa Amministrazione che è protagonista quando si tratta di pensare solo a sé sfruttan-do le logiche perverse delle macchine di po-tere della politica.Ricapitoliamo cosa sta succedendo a Casoria : la città di Casoria non cresce ma decresce; gare di appalti che per troppe coincidenze vengono vinte da società conosciute; lo sport muore; progetti solo su carta e in alcuni casi quasi inutili ma costosi (basta vedere quel-lo che combina l’assessore alla Pubblica (D)Istruzione); non abbiamo ancora un piano rifiuti efficace, nonostante gli sforzi dell’as-

sessore all’ambiente; consiglieri comunali che oggi sono contro, domani sono pro e per strane coincidenze riceveranno benefici dalla loro “assenza” o dalla loro manina alzata; si alimenta clientelismo con la cultura; arriverà l’ennesimo centro commerciale (l’OVULO) per offrire ai giovani casoriani un bel futuro dà “scaffalista precario”, senza possibilità di crescita, impieghi che poi andranno ai “clien-ti elettorali” di chi prometterà in future cam-pagne elettorale il posto di lavoro (precario) .Mi importa poco che questi sono tanti Pieri-ni che senza decenza si vendono e di svendo-no per le prebende e per gli interessi stretta-mente personalistici.Mi importa che Casoria sta morendo, anzi è già morta, e a nessuno interessa. L’abitudine rende sopportabile anche le cose spaventose e voi interpretate alla grande questa massi-ma di Esopo. Ognuno deve fare la sua parte, ognuno deve dare un po’ per Casoria anche con un semplice dissenso, dobbiamo inizia-re a inorridirci e a offendersi per l’operato di chi amministra la cosa pubblica, “Pubblica” significa di tutti i cittadini devono richiedere a gran voce la rinascita dei partiti a Casoria, e soprattutto la loro pulizia morale e questo si può fare solo con la partecipazione.Solo attraverso il mattone al posto giusto e a regola d’arte si potrà uscire dalla crisi am-ministrativa attuale. Insomma indigniamoci per davvero – contro questa classe politica – e perciò inorridiamo allo spettacolo che stiamo vedendo e facciamo sentire la nostra voce.Come si fa a non desiderare la stima delle persone che guardano i loro referenti politici impegnarsi per sogno collettivo e non di po-chi????? .Ma con che coraggio questa classe politica si permette di offendere la nostra intelligenza convinti che qualcuno creda che il loro ope-rato sia nell’interesse dei cittadini di Caso-ria?????? Concludo con un ultimo pensiero rivolto a certi politici che con le loro trame affaristiche non fanno altro che creare e generare confu-sione, ancora di più in un paese dormitorio; ma loro parlano tanto per parlare in fondo non sono casoriani doc, sono scarti della vi-cina Afragola.

LA POLITICA A CASORIA SI FA’ CON IL “VABBUO’ E L’EBBE”

POLITICA

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9Domenica - 4 marzo 2012POLITICA

UN TENTATIVO MALDESTRO DI PROPAGANDA POLITICA

AUTOGOL…!!

Sonia Tabacco [email protected]

A tanto può essere derubricato il caso dei progetti per attività sociali, promossi

da alcuni gruppi informali di giovani e finanziati dalla regione Campania, sui quali ha fatto luce con grande sagacia un articolo della giornalista Raffaella Nolasco. Benché ci si possa ormai dire avvezzi alle grida “manzoniane” dei nostri amministratori, pronti a sbandierare a ogni piè sospinto inesistenti successi, la riflessione della giovane giornalista merita un approfondimento. Il primo agosto scorso, il Bollettino Ufficiale della regione Campania annunciava l’avvenuta pubblicazione di un bando, adottato con decreto del dirigente dell’area di coordinamento generale per le politiche sociali, e aperto a tutti i cittadini campani di età non superiore ai trentadue anni, riuniti in gruppi informali per l’elaborazione di progetti nel campo della “solidarietà e dell’impegno civile”, e più specificamente sui temi della disabilità, del contrasto alla discriminazione e via discorrendo. Le idee progettuali che fossero state giudicate particolarmente innovative avrebbero avuto accesso ai fondi regionali, messi a disposizione per le finalità del bando. La partecipazione al bando prevedeva un intervento dei Comuni capofila degli ambiti sociali, che segnatamente dovevano chiedere “per conto dei giovani, , il finanziamento di un progetto innovativo altrimenti non accessibile a soggetti non in grado di garantire gli eventuali anticipi finanziari ricevuti”. Nessun obbligo di pubblicità era costituito in capo ai singoli Comuni; nemmeno era richiesta una forma di compartecipazione economica. Date queste premesse, nel rispetto dei termini del bando,

i ragazzi hanno presentato, per il tramite del rappresentante legale del Comune, ossia il Sindaco, le proposte progettuali ritenute “innovative e sperimentali”, ed in quanto tali meritevoli di essere finanziate. Tutto nei canoni della legalità, fin qui. È sul piano politico, tuttavia, che si scivola nel grottesco, per l’ennesima volta, con l’uscita di quel comunicato dell’Ufficio stampa del Sindaco, con il quale si magnificano le grandi capacità e il grande impegno dell’assessore Marro nel campo delle politiche giovanili, nonché la geniale intuizione del consigliere Biagio Galluccio. Non è difficile comprendere quanto quel comunicato appaia lontano dalla realtà. Innanzitutto, si parla di politiche giovanili in maniera inappropriata. Per quanto si proponga di “promuovere forme di cittadinanza consapevole e partecipativa”, e per quanto sia stato rivolto ai giovani campani, come detto poco sopra, il bando è stato promosso dal settore della struttura regionale che si occupa di assistenza sociale, attività sociali, sport, tempo libero e spettacoli. Al di là della banale considerazione della circostanza che la Regione Campania è dotata di una struttura specifica per le politiche giovanili, va ribadito che esse rispondono a finalità più complesse, e che negli ultimi anni hanno conseguito un vero e proprio “statuto scientifico” autonomo, rispetto alle politiche sociali e del tempo libero. Un’idea, questa, che stenta a decollare, alle nostre latitudini, nonostante gli sforzi della precedente amministrazione di centrodestra, che ha più volte ribadito l’essenza delle politiche giovanili, modernamente intese. A voler essere malpensanti, questo

svarione dell’amministrazione retta da Carfora potrebbe spiegarsi con la necessità dell’attuale classe dirigente di inseguire i propri predecessori, su questi temi. Un inseguimento che si profila ancora lungo, considerato la scarsa conoscenza delle politiche giovanili, che al di là dei proclami quest’amministrazione mostra di continuo, sin dall’inizio della sua avventura, allorchè il Sindaco si “scordò” di conferire una delega specifica. E attribuendola in seguito ad un assessore anagraficamente lontano dal mondo giovanile, mentre in giunta siedono dei trentenni. La candida ammissione di ignoranza, circa l’esistenza sul territorio di due infrastrutture fondamentali, per la realizzazione di efficaci politiche giovanili (Forum della Gioventù e Informagiovani) rappresenta un’ulteriore testimonianza di questa triste verità. Detto questo, viene certamente in maggior rilievo un’altra considerazione. Posto che il bando riservava ai Comuni solo il ruolo di “garanti” dei gruppi informali di giovani, non si capisce quale particolare merito possa vantare l’amministrazione o l’assessorato tanto glorificato Perché quello di avvisare giovani del territorio, magari amici, più che un merito da sbandierare, è una mancanza di senso delle istituzioni da celare. I meriti sono tutti dei giovani che hanno presentato dei progetti innovativi. E a nessuno passi per la testa di mandarli al macello. Dobbiamo solo aspettare di conoscere le benefiche ricadute sul territorio di questi progetti. Tanto innovativi da meritare un investimento ingente di denaro pubblico.

f g i o i e l l io r e v e r

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phone: 0817576472

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11Domenica - 4 marzo 2012

La “SIN” Società Italiana di Nefrologia in collaborazione con

CITTADINANZA ATTIVA e il Tribunale dei Diritti del Malato

in occasione della Giornata Mondiale del Rene, si effettuano Esame delle Urine con Visite Mediche con Specialisti nefrologi completamente GRATUITE a persone con età superiore a 65 anni o affette da patologie quali Diabete o Ipertensione, presso Il Centro Polispecialistico FAVIN sito in via Manzoni n. 105 Casoria, dalle ore 9:30 – 13:00 Responsabile organizzativo: Dr. Paolo FRATTOLILLO Dirigente medico ASL NA3 SUD Con il contributo: Dr. Salvatore MARINO del Laboratorio “Analisi Cliniche ASA” Casoria Dr. Domenico FEMIANO coordinatore Cittadinanzattiva CASORIA

Con la partecipazione: Croce Rossa Italiana VdS Gruppo Casoria, Protezione Civile “le Aquile” , AIAS Casoria

d tn n e

err i tor iooi

&nMARZO DONNA

PROGRAMMA

10 marzo 2012 ore 9,30 SALA CONFERENZE IS IS ANDREA TORRENTE V ia Duca D’Aosta,63 Casor ia (NA)

INCONTRO DIBATTITO UN’IDEA PER IL CAMBIAMENTO

18 marzo 2012 ore 12,00 CHIESA S.MARIA FRANCESCA DELLE CINQUE PIAGHE V ia Nazionale del le Pugl ie - Casor ia (NA)

MESSA A SUFFRAGIO DELLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA E CADUTE SUL LAVORO

21 marzo 2012 ore 17,30 SEDE CGIL - AFRAGOLA V ia Cavour, 9 - Afragola (NA)

DONNE, LAVORO E FORMAZIONE

AHIMSA Donne del Sud

CITTADINANZA ATTIVAComunica che Domenica 4 marzo 2012 dalle ore 10,00 presso la Villa Comunale di Casoria e la Galleria Commerciale Marconi saranno allestiti due gabebo per la distribuzione di materiale informativo e per il rinnovo del tesseramento.

DA NON PERDERESabato 10 marzo 2012 ore 21,00 spettacolo gratuito presso Teatro ATENEO fino ad esaurimento posti.

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12 Domenica - 4 marzo 2012

Mo’Bast: La prima vittoria, ma la guerra continua

ATTUALITA’

Luca Tramici [email protected]

Importanti aggiornamenti arrivano dalla causa Mò Bast. Il fine settimana scorso è

stato approvato dal Senato, l’emendamento sulle liberalizzazioni dell’impianto assicurativo, presentato dal sen. Franco Pontone con la collaborazione dell’assessore allo Sviluppo e alla Tutela dei consumatori, del comune di Napoli, Marco Esposito. Le proposte approvate racchiuse nell’emendamento sono:• STESSA TARIFFA RC AUTODA NORD A SUD PER VIRTUOSI: Gli automobilisti virtuosi pagheranno la stessa tariffa Rc Auto in tutta Italia.• 5 ANNI PENA PER FRODIASSICURAZIONI: Sale fino a 5 anni di reclusione la pena per chi commette frodi.• ADDIORIMBORSIPERCOLPODI FRUSTA: Stop ai rimborsi per i ”colpi di frusta”.• RC AUTO, ARRIVA BANCADATI TESTIMONI: La banca dati antifrode conterrà le informazioni relative a danneggiati e testimoni.• SCATOLA NERA IN AUTO,NIENTE PALLONCINO: Sconti alla Rc auto in caso d’installazione della scatola nera. Salta l'ipotesi del test alcolemico.

“Un risultato importante - dichiara contento il Senatore Pontone - non era giusto che gli automobilisti virtuosi napoletani e meridionali pagassero di più

rispetto a loro colleghi di altre province e regioni”.“L’emendamento di Pontone sembra quindi aver non solo ascoltato, ma anche accolto le richieste del presidente di Federconsumatori Campania - commenta il comitato Mò Bast - che, per risolvere in maniera definitiva il problema delle discriminazioni ha proposto, appunto, una tariffa unica per tutto il Paese, speriamo di vedere se il provvedimento sarà accolto in sede di conversione di legge”.

Intanto, La grande fuga delle compagnie assicurative dal Meridione continua inarrestabile; l’ultima in ordine di tempo è Sara Assicurazioni che ha da poco

chiuso la sede centrale di Napoli tra l’indignazione generale degli utenti e dell’Aci. Sara Assicurazioni è l’assicurazione ufficiale dell’Automobile Club d’Italia, la stessa associazione esprime il suo disagio sulla vicenda attraverso il suo presidente Antonio Coppola, che accusa la compagnia di utilizzare come pretesto quello delle truffe assicurative per unirsi alle altre compagnie che sono fuggite da Napoli creando un vero e proprio cartello per non stipulare

polizze al Sud. In merito a questa vicenda le associazioni dei consumatori si aspettano la presa di posizione dell’Isvap, l’istituto che vigila sulle assicurazioni; In molti si chiedono come mai molte compagnie fuggono da Napoli dichiarando di non riuscire a stare sul mercato RCA, mentre allo stesso tempo assumono rischi in altre regioni concedendo pure sconti? Qualcuno prima o poi dovrà rispondere.

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13Domenica - 4 marzo 2012

Con questa intendo rispondere al sig. Pellegrino Mazzone che nel numero 16 de il Domenicale di Casoria ha asserito nel suo articolo intitolato “Le periferie sedotte ed abbandonate dalla giunta Casillo-Carfora”, (riporto testualmente) “che durante la giunta Ferrara, l’attuale maggioranza - Marro, Casillo, Carfora – ha mistificato scientificamente la propria campagna elettorale organizzando gli abitanti di questi quartieri periferici in “Comitati di Quartiere” con il solo scopo elettorale”.

Nell’articolo si fa esplicito riferimento al quartiere Castagna e come tale al Comitato di Quartiere Castagna. Sento ovviamente il dovere, in qualità di presidente dell’omonimo quartiere, di rispondere a questa ingiuria. Evidentemente il sig. Pellegrino Mazzone conosce poco la realtà e la storia del comitato e con questa mia la ribadisco così non ci saranno altre occasioni di non chiarezza.

Il Comitato di Quartiere Castagna si è costituito nel giugno del 2008, quindi all’inizio dell’amministrazione Ferrara, su iniziativa della prof.ssa Susi Pagliuca, del dott. Federico Cisone e del sottoscritto.

Il comitato di Quartiere è un movimento civico apartitico senza scopo di lucro che si esprime con libertà di pensiero e di azione per il bene della comunità;

Scopi precipui:

Migliorare i servizi di pubblico interesse, la sicurezza, i problemi ambientali;

Promuovere iniziative sociali e culturali per migliorare la qualità di vita nel quartiere.

Fatta questa premessa è mio dovere ribadire che in questi quattro anni il comitato si è attivato per denunciare il degrado della nostra periferia, ma anche di altre realtà, tessendo una rete di relazione con gli altri comitati. Negli incontri sia con l’amministrazione precedente ( il dott. Stefano Ferrara ed i membri della sua giunta ne possono dare atto) che con l’attuale, si è sempre lavorato e collaborato per il miglioramento del nostro territorio senza che ci fosse mai una benchè minima pressione politica.

Inoltre la logica a cui fa riferimento nell’articolo, è qualcosa che assomiglia molto a ciò che succedeva negli anni ’60 nei paesi in cui le dittature imperavano; oggi la situazione è diversa e solo il qualunquismo può ancora far scrivere queste inesattezze, in quanto i cittadini sono persone in grado di valutare e scegliere liberamente.

Se nel quartiere Castagna dovesse sorgere un complesso polifunzionale con teatro e museo che ben venga, che la cultura inizi dopo anni a farsi avanti che ben venga. Sul territorio è meglio avere cemento che “sprigioni” cultura piuttosto che degrado e spazzatura. Poi basta che ad ogni piè sospinto, di qualsiasi colore politico esso sia, si pensi solo ed esclusivamente ad infangare. I cittadini di Casoria non hanno bisogno di parole o di inciuci, hanno solo bisogno e sete di fatti.

Il presidente del Comitato di Quartiere Castagna

Ciro Galiero

In riferimento alla lettera ricevuta dal sig. Ciro Galiero in risposta al mio articolo del 26.02.2011 , sono pienamente in sintonia con il sig. Galiero quando afferma che i cittadini di Casoria non hanno bisogno di parole ... ma di fatti. Infatti dopo il fallimento politico-amministrativo dell'amministrazione Carfora -Casillo, dove il Sindaco ha più volte ribadito in Consiglio , alla stampa e ai cittadini che se non aveva più la maggioranza politica che lo aveva sostenuto in campagna elettorale avrebbe rassegnato le dimissioni , i fatti ...sono che il Sindaco , se non è attaccato alla poltrona ed al potere , si debba dimettere .

Tanto dovevo ,

Dott. Pellegrino Mazzone

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Domenica - 4 marzo 2012

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15Domenica - 4 marzo 2012

I giovani e la crisi

Rosaria Ascolese [email protected]

ATTUALITA’

La crisi economica sta mettendo dei muri ai giovani italiani costretti a districarsi tra

un mercato del lavoro bloccato e la difficoltà di sostenere progetti importanti come quello di mettere su casa o famiglia. Questa situa-zione è molto sentita soprattutto al Sud. Prendendo in considerazione la prima fascia di età lavorativa, quella che va dai 15 ai 24 anni, la disoccupazione in Italia risulta pari al 31%, seconda solo alla ormai disastrata Spagna. In Italia lavora solo una donna su due e soltanto il 30% è impiegato al Sud, oc-cupando, rispetto alla popolazione maschile, lavori altamente precari che terminano in modo unilaterale in caso di gravidanza.Si sente spesso dire che i giovani italiani sono senza futuro. Non è del tutto esatto: il futuro c’è, prima o poi implacabilmente arriva. La questione vera è semmai sulla qualità del fu-turo. Domani possiamo star peggio di oggi, non c’è nessuna legge di natura che lo impe-disca, c’è solo l’azione politica e sociale che può rendere più o meno probabile un gene-rale scadimento del benessere e delle oppor-tunità. Le radici del futuro stanno nel pre-sente; chi non prepara bene il terreno oggi e non semina con cura non può pretendere di raccogliere buoni frutti domani.

È allora un dato di fatto che da troppo tempo in Italia non si semini bene, non si investa come si dovrebbe sulle nuove generazioni. L’Italia malata di bassa mobilità sociale e scarsa crescita economica del primo decen-nio del XXI secolo è infatti il coerente ritratto di un paese che non è stato in grado di pre-disporre e offrire adeguati strumenti di pro-

tezione, promozione e partecipazione per i giovani.Nel corso degli ultimi anni l’insoddisfazione si è trasformata in insofferenza. Sempre più giovani laureati hanno preso la via dell’este-ro, vivendo spesso tale scelta proprio come protesta nei confronti di un paese che, dopo

averli formati, non risulta in grado di valoriz-zare adeguatamente il loro capitale umano. A gravare sulle spalle dei giovani italiani ci sono anche le tasse, che aumentano a dismi-sura, quindi oggi, rispetto ai giovani del pas-sato, bisogna contribuire maggiormente alle finanze pubbliche. Con queste prospettive come può un ragaz-zo pensare di sposarsi, si mettere al mondo dei figli. L’Italia risulta anche uno dei Paesi Europei con il tasso di nascite più basso e si-curamente non c’è da stupirsi. I motivi sono ormai chiari. I giovani sono ormai una ge-nerazione senza speranze, senza opportunità nè certezze, ma la cosa più grave è che fanno parte di una generazione che non può più sognare, una generazione che deve acconten-tarsi pur di andare avanti. Oggi non siamo più noi a scegliere cosa vogliamo fare nella vita, è la vita che sceglie per noi. Ci sono mi-lioni di esempi di laureati che sono alla ri-cerca continua di lavoro e che nonostante gli anni trascorsi sui libri devono accettare lavo-ri come centralinisti di call center o rappre-sentati porta a porta, che di certo non sono lavori da discriminare, al contrario, ma sicu-ramente non è per fare questo che un ragazzo decide di iscriversi all’università.

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16 Domenica - 4 marzo 2012ATTUALITA’

Marzia Luciano [email protected]

I l rispetto prima di tutto

Dopo Cortina, Milano, Roma, Viareggio, Sanremo e Courmayeur, l’operazione

“Movida” è approdata anche in Campania, con incredibili e sconcertanti risultati: circa cento ispettori dell’INPS, trenta della Siae e trecento dell’Agenzia delle Entrate la notte del 25 Febbraio scorso hanno setacciato la Campania allo scopo di accertare regolarità amministrative, fiscali nonché violazioni di diritti d’autore in numerose strutture notturne mirate allo svago giovanile. I controlli sono iniziati verso le ore 23:00 e sono proseguiti fino a notte inoltrata tra le province di Napoli, Salerno, Caserta, Benevento ed Avellino; tra

gli esercizi oggetto del maxiblitz, i primi ad essere esaminati sono stati i ristoranti, seguiti da pub, bar ed infine dalle discoteche. Per la prima volta, gli ispettori dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale hanno lavorato in stretta collaborazione con gli altri organi sopracitati, fotografando un quadro tutt’altro che rassicurante della movida campana: su cento locali ispezionati, più della metà ha presentato almeno un lavatore a nero, per un totale di circa duecento lavoratori irregolari, dato allarmante e che costringe, in parole povere, i proprietari di buona parte delle strutture esaminate a chiudere i

propri battenti, qualora non provvederanno alla conseguente regolarizzazione. L’operazione, come volevasi dimostrare, ha dato i suoi buoni frutti, confermando la comune convinzione che gli imprenditori sono restii a rispettare le leggi fiscali e ad esercitare correttamente la loro attività. Questo è stato il primo passo, cui si spera ne seguiranno altri, finalizzato ad un efficiente contrasto di tali atteggiamenti scorretti sia dal punto di vista amministrativo che etico, nella speranza che sia un buon deterrente per quanti evadono il fisco o eludono le regole contrattuali che vigono nella nostra società.

L’operazione “Movida” approda in Campania

A distanza di più di una settimana dal ri-trovamento in una base americana a

Bagram, a nord di Kabul, di copie del libro sacro dell’Islam date alle fiamme, la protesta ad opera degli Afghani continua imperterri-ta: ai primi otto morti e ai venti feriti dello scorso 22 Febbraio ne sono seguiti, infatti, molti altri; migliaia di cittadini manifestano senza sosta per le strade, alcuni armati dis-seminano terrore tra la folla, altri assalgono poliziotti e basi USA a colpi di pietre, altri ancora si recano presso le principali moschee della loro città protestando animatamente ed in maniera tutt’altro che pacifica, tra urla inferocite di “Morte all’America” e “Viva l’I-slam!”. Sono state registrate rivolte in dician-nove province di Herat; a Kunduz una mol-titudine di protestanti ha tentato di assalire la sede delle Nazioni Unite; nella provincia di Baghlan un gruppo di dimostranti ha ten-

tato di assaltare il Provincial Reconstruction Team (associazione che assiste l’Afghanistan per facilitarne stabilità e sicurezza); nella vi-cina Kunduz un migliaio di persone ha ten-tato di assaltare una sede delle Nazioni Unite; le proteste sono dilagate persino oltre i con-fini afghani e sono state supportate da quanti ritengono indecorosa la mancanza di rispet-to degli Americani verso gli Islamici.La situazione appare allarmante a tal punto che il Presidente della Repubblica Islamica dell’Afghanistan Hamid Garzai ha esortato pubblicamente la popolazione a mostrare ancora il proprio dissenso nei riguardi del vergognoso atto dei soldati americani mani-festandolo, però, pacificamente ed evitando simili atti vandalici che stanno devastando i Paesi islamici.A nulla sono serviti, a quanto pare, le scuse porte dagli esponenti Nato in Afghanistan

ed il messaggio personalmente rivolto alla popolazione dal Presidente Barack Obama, che ha giustificato l’atteggiamento dei soldati come non intenzionale: a sua detta, infatti, questi ultimi avrebbero inserito in una pila di materiale da incenerire alcune copie del Co-rano senza rendersene conto. D’altra parte, però, gli Afghani non accettano scuse simili e sono sul punto di trasformare questa rivolta in un vero e proprio attacco agli Stati Uniti. Il Corano è il libro sacro dell’Islam e profanar-lo non è un atteggiamento che si addice ad un popolo civile, rispettoso verso la religio-ne, gli usi ed i costumi altrui. Questo non è certamente il primo episodio del genere che ha profondamente offeso gli Islamici ma è la prima volta che il malcontento raggiunge tale livello generando preoccupante odio.

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17Domenica - 4 marzo 2012RUBRICA

Pina Savorra [email protected]

Maternity blues

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A P E R TA 2 4 O R E S U 2 4

Le teorie psicologiche sulla gravidanza, l’importanza del momento preventi-

vo e la diffusione dei corsi per la prepa-razione al parto hanno col tempo portato ad una nuova cultura della gravidanza e del parto. Finalmente si è cercato di fare luce su un aspetto “normale” del puer-perio: la disforia post-parto o maternity blues. Circa una donna su due nei primi dieci giorni dopo il parto accusa note-voli cambiamenti d’umore. Le puerpere si sentono tristi, ansiose con difficoltà a dormire e spesso anche in colpa per non sentire quell’amore e quell’accoglienza del nascituro che tanto è stato cercato ed aspettato durante i nove mesi d’attesa. Questa “depressione atipica” si distin-gue dalla “depressione puerperale” vera e propria per la sua elevata incidenza, per la durata limitata e per il suo essere totalmente inatteso come evento. Nono-stante le cause siano ancora da chiarire in maniera soddisfacente, è condiviso da ricercatori e dalle neo-mamme che questo fenomeno vada considerato come psicofisiologico e non come patologico. Ci sono vari fattori che concorrono alla comparsa di questo fenomeno legati ad

eventi immediatamente successivi al par-to. Questi, si possono ricollegare all’avve-nuta consapevolezza di un cambiamento di vita importante. Il ruolo di madre, il timore per le nuove responsabilità e la paura di non riconoscersi nel proprio aspetto fisico insieme ad una inevitabile trasformazione del rapporto di coppia, diventano fattori di rischio da non sot-tovalutare per l’eventuale insorgenza di questa sindrome. Le ricerche scientifiche hanno messo in evidenza un altro fattore di rischio importante e cioè quello legato alla problematicità insita nella coppia ed una conseguente incapacità da parte della stessa di gestire il cambiamento. Ma quali sono i segnali che ci fanno capire che si tratta proprio di Maternity blues? Comu-nemente le neo-mamme lamentano una facile tendenza al pianto, un’ umore labi-le con l’alternarsi di ansie legate alla loro capacità di prendersi cura del bambino e alla paura di perdere l’intimità con il pro-prio partner. I cambiamenti ormonali che avvengono subito dopo il parto, lo stress psico-fisico legato al travaglio, le possibili complicanze fisiche del post-parto, come l’episiotomia o il taglio cesareo che limi-

tano l’indi-pendenza favorisco-no l’accen-tuarsi di questo fe-n o m e n o psicologico. La necessaria attenzione do-vrà essere rivolta al riconoscimento del Maternity blues al fine di non confonder-lo con le altre sintomatologie e poterlo adeguatamente trattare evitando pesanti ripercussioni sulla salute fisica e mentale della donna e del nascituro. Auspicabile come sempre è poter mettere in atto tutte le strategie preventive possibili affinché la donna possa vivere liberamente le proprie emozioni e le proprie incertezze rivolgen-dosi a psicologi di riferimento in grado di affrontare adeguatamente, accogliere ed orientare la neo-mamma. Allo stesso modo il neo-papà ed i familiari possono rappresentare un valido sostegno offren-do aiuto nelle faccende elementari della vita quotidiana ed evitando stigmatizza-zioni ed inutili banalizzazioni agevolan-do in questo modo il naturale processo di maternage.

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19Domenica - 4 marzo 2012

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E dopo i Grammy Music Awards di qualche settimana fa, ecco gli Academy

Awards. Sì è svolta il 26 febbraio, infatti, l’84^ edizione della “Notte degli Oscar”, durante la quale sono stati assegnati i riconoscimenti cinematografici più ambiti. La cerimonia ha premiato i migliori film usciti nel corso del 2011: la premiazione si è svolta in diretta sul ABC dall’ ex-Kodak Theatre, l’attuale Hollywood and Highland Center, con Billy Crystal alla conduzione. Inizialmente l'evento doveva essere presentato dall'attore Eddie Murphy, ma con le dimissioni del produttore esecutivo Brett Ratner, dopo diverse critiche rivolte per una frase contro gli omosessuali, anche Eddie Murphy ha rinunciato al ruolo di conduttore. E da lì subito la nomina a Billy Crystal, trovatosi così alla sua nona conduzione della magica notte. Sky ha seguito l’intero evento con Simona Ventura nei panni di inviata speciale sul red-carpet di Los Angeles.Trionfatore indiscusso della serata, anche se già preannunciato, è stato “The Artist”, pellicola muta e in bianco e nero, omaggio del regista Michael Hazanavicius al cinema hollywoodiano di fine anni 20; il “silent movie” ha ottenuto i cinque riconoscimenti principali: Miglior Film ,Miglior Regista, Miglior Montaggio, Colonna Sonora Originale e Miglior Attore Protagonista. Premiato anche “Hugo Cabret”, primo film in 3D di Martin Scorsese che si è aggiudicato

i cinque maggiori premi tecnici ovvero: Miglior Fotografia, Migliori Effetti Speciali, Miglior Montaggio Sonoro, Miglior Sonoro e Miglior Scenografia. Ed è con quest’ultimo Oscar che scatta l’ orgoglio italiano: Dante Ferretti e Francesca Lo schiavo -marito e moglie-, infatti, hanno portato a casa l’ambito premio per la terza volta.L’unica sorpresa della premiazione,è stata la vittoria di Meryl Streep, al suo terzo Oscar come miglior attrice protagonista, poiché i pronostici davano favorita Viola Davis, protagonista di «The Help». Quello di Meryl, premiata per il ruolo di Margaret Thatcher in «The Iron Lady», è stato il più bel discorso di ringraziamento della serata; brioso e meno costruito, più vero. L’attrice ha ringraziato prima il marito e poi il suo storico truccatore J. Roy Helland, anche lui premiato, con l’Oscar al make-up; mentre Glenn Close, da sempre antagonista della Streep, resta delusa per la sesta volta. All’ottantaduenne Christopher Plummer, invece,il premio come miglior attore non protagonista in “Beginners” diventando di fatto il vincitore più anziano nella storia degli Academy Awards ed anche ad Octavia Spencer per la sua interpretazione in “The

Help”. La categoria film straniero, ha visto il trionfo di "A separation", pellicola iraniana di Asghar Farhadi, già vincitrice del Golden Globe. Migliore film d'animazione "Rango" e migliore documentario "Undefeated".

Oscar anche a Woody Allen, per la migliore sceneggiatura originale per “Midnight in Paris”; lui non era presente però all’evento, coerente con il suo storico riserbo nei confronti di Hollywood.Tra gli sconfitti, delusi ed affranti c’è Spielberg con il suo “War Horse” , rimasto a bocca asciutta

e.anche Goerge Clooney con “Paradiso perduto” di Alexander Payne, che però ha vinto per la sceneggiatura non originale; il più volte chiacchierato George, invece, è stato battuto dal “muto” e carismatico Jean Dujardin in “The Artist”. La sua interpretazione di Georges Valentin, divo del cinema muto caduto in disgrazia con l’avvento del sonoro ha prevalso sul favorito Clooney.Una strana vittoria….…perché è incredibile come più si va avanti, tecnologicamente e stilisticamente e più si guarda indietro, si cerca il passato e da lì si riplasma… Come una sorta di inquietudine e di protesta verso internet e il progresso!

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20 Domenica - 4 marzo 2012

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Si alza i l s ipario sul Teatro Orazio

TEATRO

Sabato 25 Febbraio è stato inaugurato il Teatro Orazio, la nuova sala di Posillipo gestita dall’Associazione Musicale Enrico Caruso.

Direttore Artistico del nuovo Teatro, nonché Presidente della detta Associazione è il M° Giuseppe Schirone, il quale ha voluto dare ini-zio alla programmazione, presentata nel corso della serata, proprio nel giorno dell’ anniversario della nascita di Enrico Caruso. L’elegante serata, arricchita da un’esposizione di opere scultoree del M° Antonio Ianuario, è stata aperta da un concerto di musica classica tenuto dalla Fanfara del 10° Battaglione Carabinieri della Campania diretta dal M.llo Aiutante Marco Smarra, che ha eseguito brani tratti da impor-tanti opere liriche come “Il Barbiere di Siviglia” e “Turandot” con l’au-silio del soprano Anna Scognamiglio, del tenore Salvatore Vitiello e del baritono Maurizio Esposito, concludendo poi con l’esecuzione di un applauditissimo inno di Mameli che ha emozionato il numeroso pubblico. La seconda parte della serata è proseguita con l’esibizione dell’Orchestra e del Coro Polifonico dell’Accademia Musicale ‘Enrico Caruso’, che diretti dal M° Giuseppe Schirone, hanno eseguito brani tratti da opere come “La vedova allegra” e “Tosca” e brani della più antica tradizione napoletana come “Michelemmà” e una coinvolgente fantasia di tarantelle, concludendo con un benaugurale brindisi sulle note de “La Traviata”. Durante il corso della serata, ampio spazio si è dedicato alla presentazione del cartellone di questa stagione 2012. Una programmazione ricca di appuntamenti importanti che hanno in comune la qualità artistica di grande livello. Il Teatro Orazio ha voluto fortemente applicare ai suoi spettacoli prezzi molto vantaggio-si per consentirne a tutti l’ingresso: € 15 il biglietto intero e € 8 quello ridotto (per gli studenti fino a 26 anni). Inoltre si ha la possibilità di acquistare una speciale Card dal costo di € 50 valida per 5 spettacoli da scegliere tra quelli in cartellone, esclusi gli eventi speciali per i quali, per tutti i possessori della Card, è previsto uno sconto del 10%

sul costo del biglietto. Si segnalano gli appuntamenti previsti per il mese di marzo:23 - 24 - 25 marzo Musica ClassicaLA CAVALLERIA RUSTICANA - Opera Lirica in atto unico di Pie-tro MascagniOrchestra e Coro Polifonico dell’Accademia Musicale “Enrico Caru-so” Dir. M° Giuseppe SchironePosto unico € 25,00 – ridotto € 16,00

30 marzo Cinema-Musicafilm RADICI di Carlo Luglio presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2011 - Giornate degli Autoria seguire ENZO GRAGNANIELLO in concerto con Piero Gallo (mandolina) + special guest Erasmo Petringa (violoncello) 31 marzo ConcertoSOUND AL CIOCCOLATO a cura di Armando Alfanoa seguire degustazione del cioccolato di Madame Bon Bon

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21Domenica - 4 marzo 2012NAPOLI

N a p o l i fa “ t r i p l ete ” c o n l ’ I nte r !

Pasquale Lucchese [email protected]

Via Giosuè Carducci, 68 - 80026 CASORIA (NA) - Tel: 0817583636

E sono tre. Napoli batte Inter 3-0! Pecca-to che per quest'anno siano finite le sfi-

de con la Milano nerazzurra (forse)! Sei reti all'attivo e zero al passivo, nei tre match sta-gionali, due in campionato, uno in Coppa Italia. Nell'ennesimo posticipo domenicale, l'occasione è ghiotta. In un solo colpo, puoi mettere a 4 lunghezze i meneghini, e sorpassare la Roma, surclassata nel pomeriggio a Bergamo. In caso di successo il 5° posto è cosa fatta. Non è facile. L'Inter viene da una serie di sconfitte, ma dispone pur sempre di una rosa di primissimo livello. La partita di Champions' di martedì è tutta da smaltire, nella mente e nelle gambe. Manca Marek, squalificato. Al suo posto mister Mazzarri sceglie Dzemaili. Una scelta apparentemente discutibile, e che appare poco corag-giosa, vista la possibilità di schierare l'ex Pandev. Invece, tatticamente la scelta è opportuna; oltretutto si ri-velerà corretta e fortunata. Uno dei segreti di questa “risurrezione” partenopea, sembra

nascere da un'intuizione semplice: Marek spostato qualche metro indietro, che fa da cerniera tra centrocampo e attacco. Natu-rale quindi sostituirlo con l'ex Parma e To-rino, che finora si era rivelato un acquisto non proprio felice. Il primo tempo è subito di marca napoletana; proprio sullo svizzero,

Julio Cesar fa una parata spettacolare. L'Inter è impalpabile, poca cosa, si vede solo su una punizione di Sneijder. Nella ripresa il Napoli si fa più incisivo. È Dzemaili a dialogare con Cavani, avanzare, incuneandosi nella difesa milanese, e servire Pocho, il quale di pri-ma intenzione, s'inventa uno straordinario tiro sul palo lungo: il portierone brasiliano dell'Inter si allunga invano. Napoli merita-tamente in vantaggio. La squadra di Ranieri non reagisce, anzi è il Napoli ad andare vici-no al raddoppio, purtroppo mancato. A dieci

minuti dal triplice fischio, decidiamo di rega-larci un brivido. Disattenzione difensiva del capitano Cannavaro; Aronica stende un ne-razzurro: fallo “da ultimo uomo”, e Napoli in dieci. Minuti palpitanti, i bauscia attaccano, disordinati e alquanto scomposti. Al minuto 87, 45.000 tifosi presenti sugli spalti (in par-

ticolare quelli presenti in curva B), e qualche milione di quelli davan-ti alle tv, sono prossimi all'infarto: Pazzini si “mangia” un gol davvero facile facile. Sarebbe stato ingiusto, ma per fortuna la giustizia trionfa, in questo caso! Il triplice fischio fi-nale sa di liberazione. La rincorsa continua, la stagione è ancora lun-ga e da vivere. In contemporanea giocavano Lazio e Udinese, terza e quarta forza del campionato. Ambe-due vincono, lasciando inalterate le distanze. Giusto fare la corsa su chi ci precede; ma più saggio è pensare a noi, continuare su questa strada,

senza paura. Proseguire con determinazione e divertendoci, alla faccia delle polemiche, delle accuse di mafia e di “lamentele riusci-te” che ex società “amiche” si rivolgono a vi-cenda, rompendo idilli, assi, alleanze tanto potenti e fruttuosi. Noi popolo di straccioni continuiamo a sognare, e magari va a finire che ci tocca festeggiare ancora...(Finale dedicato ad un articolo di tale Fabri-zia Argentieri comparso su “Il Tempo”, da leggere e sbeffeggiare...)

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22 Domenica - 4 marzo 2012

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Valerio [email protected]

Coppa D’Africa 2012 : il successo dello Zambia nel segno di Libreville

SPORT

La Coppa delle Na-zioni Africane o

più semplicemente la Coppa d'Africa è la più importante com-petizione calcistica,

alla quale prendono parte le Nazionali Afri-cane iscritte alla CAF (Confédération Afri-caine de Football). La prima edizione della Coppa D’Africa di disputò in Sudan nel 1957 e da allora la com-petizione si ripete ogni due anni. Col tempo il numero delle squadre iscritte alla CAF è aumentato di gran lunga, a tal punto da co-stringere all'introduzione di un torneo di qualificazione, dal quale escono le 15 Nazio-nali che, insieme alla squadra del paese ospi-tante (qualificata d'ufficio), formano le 16 partecipanti alla manifestazione. Quest’anno la fase finale della Coppa D’africa si è svolta in Gabon e Guinea Equatoriale dal 21 gen-naio al 12 febbraio. Il vincitore del torneo è stato lo Zambia che ha battuto in finale la Co-sta D’avorio di Didier Drogba per 8-7 ai ri-

gori. Per i Chipolopolo è stato il primo titolo continentale dopo 2 finali perse. L’allenatore dello Zambia, Hervé Renard, ha commentato con queste parole il sorprendente successo:” Non siamo i migliori, l’ho sempre detto. Ma avevamo una spinta in più, una motivazione fortissima. Ed è stato questo a fare la diffe-renza. Penso che per vincere la Coppa d’Afri-ca ci sia bisogno di un mix di bravura e mo-tivazione. Tutto è andato per il meglio”. Ed è proprio così, lo Zambia aveva un quid pluris in più, una spinta data dalla città in cui si è giocata la finale: Libreville che, diciannove anni fa, fu il luogo del catastrofico inciden-te aereo che coinvolse la Nazionale di calcio Zambiana decimandola, infatti si salvarono solo due giocatori. Ed è proprio a Libreville che con una vera e propria magia “nera” le anime dei dispersi hanno dato forza e corag-gio ad una nazionale, non tra le più forti del torneo e certamente non la favorita. La forza di una nazione che ha voluto riprendersi ed il coraggio di chi, muovendo i primi passi, non ha paura degli ostacoli che troverà sulla sua

strada. La Coppa d’Africa è fatta anche di storie par-ticolari come Libreville ed il mancato co-prifuoco per tutta la nazione dello Zambia (fissato alle 22) per festeggiare la vittoria e l’arrivo degli eroi; è fatta anche di colori, di balli e canti sugli spalti e fuori dallo stadio che hanno animato le nazioni ospitanti per tutta la durata della manifestazione; ed è fatta di calcio, di talenti affermati come Drogba, Chamakh, Seydou Keita,Yaya Tourè e Ger-vinho di cui è inutile discutere ma anche di giovani promesse come Emmanuel Mayu-ka, giovane bomber dello Zambia dotato di una buona tecnica e gran fiuto del gol, Andrè Ayew promettentissimo classe 89 del Marsi-glia e Bertrand Traorè classe 95, esterno of-fensivo di proprietà del Chelsea che sicura-mente farà parlare di sé in futuro.Una vittoria,quella dello Zambia, dal sapo-re di rivincita: perché non sempre vince la squadra più quotata dai bookmaker, a volte il coraggio, la forza, l’umiltà e la voglia di ri-valsa sono più incisivi di talento e campioni.

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23Domenica - 4 marzo 2012

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IERI…OGGI… E DOMANI?

Amalia [email protected]

NAPOLI

”Ebbene si, ci siamo! Ci siamo e abbiamo fame, fame di vittoria! Troppo il tempo trascorso da quando la squadra azzurra non faceva parlare di se, del suo gioco, delle sue vittorie e, speriamo bene, dei suoi traguardi. Gli impegni ormai sono tanti, la voglia c’è e la determinazione anche, il pubblico è pronto, la squadra pure … non ci resta che dare il via a questo tour de force! Sì, sarà un vero è proprio tour de force quello del mese di marzo, che vedrà il Napoli lottare per conquistare qualcosa d’importante: ci giochiamo il terzo posto in classifica, che ci aprirà le porte della Champions ancora una volta, quella Champions che ci sta facendo sognare, e ci vedrà protagonisti a Stamford Bridge contro un Chelsea, scappato via da Napoli, che attende di prendersi la sua rivincita, per il passaggio ai quarti di finale. Ancora, ci giochiamo la semifinale di Coppa Italia, contro un Siena che ci ha sorpreso e non mollerà facilmente; insomma, la strada è ripida ed è in salita. Era il 1990, l’anno dell’illusione e del “lungo addio”, col tricolore sul petto gli azzurri danno via ad una stagione che si rileverà decisiva per il declino del Napoli, ma che segna il passaggio agli ottavi di finale dell’ allora nota Coppa dei Campioni. I mesi di settembre e ottobre furono caratterizzati da tanti incontri importanti, che costringevano il Napoli ad affanni continui, ma nonostante ciò, si supera l’ostacolo ungherese dell’Ujpest Dosza, incontrato ai sedicesimi di finale, e così siamo davanti al primo passaggio di turno dei partenopei. Poi è il turno dello Spartak Mosca, con Careca

assente al San Paolo è solo 0-0; il ritorno è un incubo fin dalla vigilia, Diego ormai è finito, e con lui finiscono anche tutte le speranze della squadra, che perde 5-3 dopo i calci di rigore. Niente da fare, nemmeno s t a v o l t a . L’uscita dalla c o m p e t i z i o n e europea è ancora più amara, a c c o m p a g n a t a dall’addio del nostro D10S, colui che ancora oggi è presente. Son passati 22 anni, non c’è più “El pibe de oro”, o meglio c’è e si vede … si vede in quell’immagine tatuata sul fianco sinistro di quel ragazzo argentino, che scende in campo per noi ad ogni gara da affrontare : è proprio lui, uno dei tenori di questo nuovo Napoli, il Pocho. Lui, così decisivo da meritarsi quel coro dedicato solo al grande campione di cui parlavamo; lui, così veloce da annientare le difese avversarie e sorprendere sempre tutti; insomma, lui che ci sta regalando le stesse emozioni che qualcuno ha già vissuto, qualcuno invece, le vive per la prima volta. Dopo tutti questi anni, la situazione è ben diversa, stavolta la squadra c’è ed è carica più che mai, i risultati lo dicono e le premesse sono niente male: il 3-1 rifilato ai Blues ha dato una nuova speranza,

una nuova forza, una nuova determinazione. E proprio con questi nuovi sentimenti che affronteremo il mese di marzo: negli States

la chiamano March Madness, la follia di marzo, e riguarda il gran finale del c a m p i o n a t o universitario di basket, a Napoli, invece, si dice s empl icemente che marzo è il mese pazzo, e sarà di certo il mese azzurro; 6 partite in 22 giorni, il Napoli sarà

fautore del suo destino, giudice di se stesso. Si comincerà a Parma e sarà un mezzogiorno di fuoco. Poi, venerdì 9 anticipo con il Cagliari al San Paolo in vista della trasferta del successivo mercoledì a Londra, madre di tutte le partite. Quattro giorni dopo la Champions, scontro diretto per il terzo posto con l’Udinese al Friuli, e il 21 altra sfida cruciale di Coppa Italia con il Siena al San Paolo che vale la finale. Il 25 arriva il Catania. E il primo giorno di aprile offre la sfida con la Juve a Torino.Senza tregua, senza distrazioni, con un unico obiettivo: VINCERE!E allora, nessun pensiero, nessun impegno, tutti in coro a gridare AVANTI NAPOLI! Sperando che questo marzo possa essere il più pazzo di sempre.

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25Domenica - 4 marzo 2012RUBRICA

Gennaro Crispino [email protected] Invitiamo i lettori ad inviare le loro eventuali richieste di pareri in merito a quesiti giuridici

all ‘indirizzo di posta elettronica dell’avv Crispino : [email protected]

CONCILIAMO? 2/ STRUMENTI PER AGIRE E RILIEVI CRITICI

Riprendiamo la nostra disamina delle novità attinenti l’istituto della mediazione

nelle controversie civili e commerciali.La mediazione si introduce con una semplice domanda all’organismo, contenente l’indicazione dell’ente prescelto, delle parti, dell’oggetto della controversia e delle ragioni a supporto della pretesa dell’istante.La legge lascia alle parti libertà di scelta nella designazione dell’organismo; tuttavia, è opportuno che tale facoltà venga esercitata con prudenza, tanto sia al fine di rendere più concreta la possibilità di addivenire alla conciliazione, che per evitare, nel caso di insuccesso della mediazione, che nel successivo processo il giudice valuti la scelta dell’organismo irragionevole, ad esempio, per mancanza di qualsiasi collegamento tra la sede dell’organismo e i fatti della lite ovvero la residenza o il domicilio della controparte.Nell’ipotesi in cui sia stata presentata istanza da entrambe le parti, la mediazione si svolgerà davanti all’organismo presso cui è stata presentata per prima e comunicata alla controparte la domanda. Una volta avviato il procedimento, l’organismo provvede a designare il mediatore che organizza uno o più incontri mirati alla composizione amichevole della controversia.Se la mediazione ha successo, l’accordo raggiunto è omologato dal giudice e ha efficacia esecutiva.Nel caso non riesca a giungersi ad un accordo amichevole, il mediatore può fare una proposta di risoluzione della lite che le parti restano libere di accettare o meno.Se la proposta non viene accettata e, conseguentemente, si instaura il processo dinanzi al giudice, qualora la sentenza che definisce il giudizio corrisponda alla proposta,

le spese del processo saranno a carico della parte che ha rifiutato ingiustificatamente la soluzione conciliativa.Il procedimento teso alla conciliazione, per legge, ha una durata massima di quattro mesi.Deve osservarsi che il procedimento di mediazione è tutelato da una particolare riservatezza.Infatti, nel corso del procedimento, nessuna dichiarazione o informazione data da una parte solo al mediatore può essere rivelata alla controparte, e ogni violazione viene sanzionata; del pari, nessuna dichiarazione o informazione data dalle parti nel corso dello stesso può essere utilizzata nel processo.Le parti devono provvedere ad anticipare le spese di avvio del procedimento, pari ad € 40, e pagare le spese di mediazione. Per gli enti pubblici, l’importo delle spese è prestabilito dalla legge, mentre gli organismi privati hanno un proprio tariffario approvato dal Ministro della giustizia.La mediazione è totalmente gratuita per i soggetti che nel processo beneficiano del gratuito patrocinio (soggetti meno abbienti), in tal caso all’organismo non è dovuta alcuna indennità. Al fine di promuovere tale strumento di composizione extragiudiziale delle controversie, il legislatore ha previsto delle agevolazioni fiscali. In particolare, alle parti è riconosciuto, in caso di successo della mediazione, un credito d'imposta fino a concorrenza di € 500 e, in caso di insuccesso della mediazione, € 250. Il verbale di accordo, inoltre, è esente dall’imposta di registro sino alla concorrenza del valore di € 50.000.A distanza di un anno dall’entrata in vigore di tale istituto rileviamo alcuni risultati

incoraggianti ma ritengo che il meccanismo vada in parte rivisto. Ritengo opportuno un intervento legislativo che determini sia i criteri di scelta dell’organismo, in modo da limitare la possibilità di collusione tra la parte istante e l’ente stesso, che i requisiti di qualificazione del mediatore.Ritengo, altresì, necessario conferire sacralità al ruolo dell’avvocato che è, e rimarrà, imprescindibile ausilio per le parti e che, perciò, non merita di rimanere relegato dietro le quinte. Non penso sia immodesto affermare che coloro che come me amano questa professione e la svolgono con la passione ed il decoro che da sempre la contraddistingue non possano che facilitare il percorso verso un giusto accordo. Affermò di sé il Mahatma Gandhi (che prima di diventare il grande uomo che è stato ha svolto per anni la professione di avvocato)“realizzai che la vera funzione di un avvocato era di unire le parti lacerate a pezzi. La lezione mi si impresse così indelebilmente che dedicai gran parte del mio tempo, durante i vent'anni della mia pratica come avvocato, a portare avanti compromessi privati di centinaia di casi. Non persi nulla, così facendo, nemmeno del denaro, e certamente non la mia anima”. Molti avvocati intendono la professione allo stesso modo, ma è del pari giusto pretendere un riconoscimento (che è ed è giusto che sia economico) e rispetto. Un buon accordo lo si raggiunge solo se c’è rispetto tra le parti – pur distanti nelle loro pretese - e se le parti non pensano che i propri avvocati vogliano fregarle al pari della controparte. Ciò,in verità, non conviene nemmeno agli avvocati.

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Page 27: Il Domenicale di Casoria N°17

27Domenica - 4 marzo 2012

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Gelsomina D’Anna [email protected]

Vorrei scrivere, pensare, agire , per una volta nella vita, come un uomo ; è

un’impresa titanica perché essere donna vuol dire avere un abito mentale, una concezione dell’esistenza per certi versi antitetica all’uni-verso maschile. Una bellissima canzone della compianta Mia Martini diceva degli uomini.: “ Sono figli delle donne, ma non sono come noi…”.Grandissima verità, che possiamo sperimen-tare e verificare ogni giorno da mogli, madri, sorelle ; i matri-moni , almeno quelli della mia generazione, hanno un unico motore propulsore che si rin-viene nella capacità innata della donna di organizzare il mènage familiare e nella sua cocciuta, caparbia volontà di investire nel rapporto e di farlo durare nel tempo. Soprattutto nelle festività il lavoro e l’impegno si quintu-plicano; i mariti assistono stupe-fatti ed ammirati alle infinite acrobazie delle loro compagne che si dividono in mille per organizzare pranzi per decine di parenti, per pensare ai regali, per studiare menù che sia-no graditi da tutti i commensali. I nostri figli maschi godono, rispetto al resto dell’universo mondo, della dedizione incondizionata delle loro mamme ; il bene delle mamme è uguale in tutto il mondo, ma in Italia, e in particolar

modo nel sud, il legame tra madre e figlio ha qualcosa di ancestrale, un patto indissolubile che si porta avanti per tutta la vita. Le madri del sud perdonano tutto, non covano risen-timenti, se un figlio è manchevole cercano a tutti i costi una giustificazione anche dove non esiste, difendono a spada tratta soprat-

tutto i più deboli, quelli che nella vita riten-gono “ sfortunati” e le loro pensioni, invero anche misere, sono a disposizione. Spesso le donne sono anche vedove, in percentuale maggiore rispetto agli uomini, ma , anche giovani e piacenti, mortificano la loro bellez-za e la loro femminilità rifiutandosi di intra-prendere nuove relazioni amorose ; restano sole perché, sensibili fino all’autopunizione,

non vogliono sconvolgere la vita dei loro figli sostituendo un padre insostituibile. Le sorel-le, infine, sono spesso delle seconde mamme o tali si sentono ; quando la madre viene a mancare la sorella si trasforma , per il fratel-lo, in una vice madre . Questo accade perché, da donna, si rende conto chiaramente che il

proprio fratello si sente solo e non gestisce il dolore con la sua stessa forza. Altro che ses-so forte…possiamo dire , sen-za ombra di dubbio, che il vero sesso forte siamo noi donne ; quando in casa non è presente la donna , a sentire gli uomini di casa mia, si avverte come un vuoto, una tristezza che per-dura nonostante siano pronte nel forno le vivande necessarie per la sopravvivenza anche per una settimana.Non festeggio la festa dell’8 marzo perché mi sembra un

paradosso divertirsi in un giorno in cui, nel lontano 1908, 129 donne morirono arse vive nella fabbrica Cotton, negli USA, ree di aver protestato per le disumane condizioni di la-voro in cui erano costrette a vivere. Vorrei però , da uomo, ringraziare tutte le donne meravigliose , generose che rendono questa vita migliore e sussurrare loro : “ Grazie di esistere “.

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28 Domenica - 4 marzo 201228CATTIVIK

CattiviK

R i d i c o l i

Pinotto: questa volta mi hanno proprio stufato, è inammissibile, inconcepibile, insopportabile, intollerabile...Gianni: calmati amico mio, sei troppo agitato, rischi di farti venire un malanno. Sei stato ad assistere al Consiglio Comunale?Pinotto: non ho mai visto una cosa del genere, uno spettacolo indecente ed indecoroso, veramente deprimente. Altro che Assise civica, mi sembrava di assistere al teatrino. Gianni: adesso calmati e spiegami tutto dall'inizio così posso farmi quattro risate anche io.Pinotto: tu vorresti ridere, ma qui c'è solo da piangere.Gianni: del resto noi abitiamo a NonCiRestaChePiangere!Pinotto: come sempre, con molto ritardo rispetto all'orario di convocazione, si presentano in Aula i consiglieri. Erano più di due mesi che non si svolgevano riunioni del Consiglio.Gianni: come mai questa cosa così insolita? Non dici sempre che farebbero di tutto per un permesso lavorativo retribuito o un gettone di presenza?Pinotto: per quello ci sono le commissioni, vengono e se ne vanno quando vogliono e poi non hanno il pubblico che rumoreggia e li controlla. La verità è che non hanno nessun atto da approvare. Gianni: tanto ci pensa ComandoSempreIo a buttare le carte.Pinotto: lunedì si sarebbe dovuto svolgere il dibattito politico per spiegare le ragioni della crisi e per verificare la possibilità di trovare una so-luzione. La cosa strana è che stesso i consiglieri di maggioranza hanno chiesto di integrare l'ordine del giorno per affrontare prioritariamente il dibattito. Ma al momento dell'apertura dei lavori la scena è stata agghiacciante. Tutti i presenti affetti da mutismo istantaneo. Sembrava che nessuno volesse prendere la parola. L'opposizione attendeva le risposte che ormai chiede da mesi all'amministrazione, i consiglieri dis-sidenti del Partito dei Decelebrati speranzosi di avere delucidazioni dal Sindaco, la maggioranza imbambolata pronta a ricevere gli ordini di ComandoSempreIo. Dopo essere stato incalzato più volte da qualche membro dell'opposizione il Sindaco ha il suo colpo di genio, chiede la sospensione dei lavori per dialogare con la sua maggioranza. Gianni: dopo otto mesi gli occorrevano proprio quei dieci minuti per risolvere la crisi?Pinotto: e non è finita qui, dopo un ora e mezza la maggioranza ritorna in consiglio, ma nemmeno l'ombra di un documento che tenti di spiegare la situazione. Prende la parola SonoQuiPerCaso ed elenca tutta, nemmeno in modo compiuto, la serie di problemi che affliggono il paese e che lui non ha potuto risolvere perché è passato troppo poco tempo, perché c'è la crisi, perché in passato tanti amministratori cattivoni non hanno fatto niente (tra cui anche ComandoSempreIo ma questo lo aggiungiamo noi), e così via di seguito.Gianni: ma allora la crisi c'è non c'è, la risolvono non la risolvono, il Partito dei Decelebrati passa all'opposizione, resta in maggioranza? Non ci sto capendo più niente!Pinotto: non sei l'unico, credo che non ci stiano capendo niente nemmeno loro. Ma la scena più esilarante e deprimente è stata la conclusio-ne della riunione. Passati al secondo capo dell'ordine del giorno: l'istituzione della Consulta dei Presidenti del Consiglio dell'area a Nord di Napoli per il coordinamento dell'attività dei comuni della zona,, dopo cinque ore di sterile dibattito, il super Assessore ComandoSempreIo ha suonato la ritirata e tutti i consiglieri di maggioranza hanno abbandonato l'aula. Le urla e gli schiamazzi della folla hanno convinto alcuni di loro a tornare indietro, ma poi il richiamo della foresta esercitato dal plenipotenziario ex Senatore li ha fatti desistere e come ladri si sono allontanati alla spicciolata facendo mancare il numero legale.Gianni: e questo cosa significa?Pinotto: francamente non ti saprei dire, l'unica cosa certa è che i consiglieri dell'Alleanza per l'Imbroglio hanno sfiduciato il Presidente del Consiglio come ritorsione nei confronti di chi è considerato l'artefice della crisi. E' iniziato l'attacco frontale, adesso staremo a vedere...

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29Domenica - 4 marzo 2012ATTUALITA’

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Suzuki Swift 1.3 Mjt Mod Comfort, 2005, Km 80.000, 5 Porte, Unico Prop., Acces., Stereo, Clima, Vetri El., Chiusura Central.

Ford Fiesta 1.4 Tdci , Mod. Ghia, 2010, Km 37.000, 5 Porte, , Unico Prop.,

Acces., Computer, Clima, Vetri Elettrici.

Fiat 500 1.3 Mjt Modello Lounge, 2010, Km 40.000, Acces., Clima, Vetri Elettrici,

Servosterzo, Unico Proprietario.

Jeep Cherokee 2.5 Diesel, 2002, Km 90.000, Acces., Lettore Cd, Chius, Central., Fendinebbia, Clima, Alzacristalli Elettrici.

Renault Scenic 1.9 Tdci 120cv Modello Luxeprivilage, 2005, Km 120.000,

Acces., Interni In Pelle, Clima Automatico.

Ford Fiesta 1.2 Benzina, 2004, 5 Porte, Km 70.000, Acces., Clima, Vetri Elttrici,

Servosterzo, B/gpl.

Smart Fortwo 1.0 Benzina, 07/2008, Km 45.000, Acces., Contagiri, Cerchi In Lega

Vetri Elettrici, Clima.

Ford Focus C-max 1.8 Diesel, Mod Ghia, 2005, Km 90.000, Acces., 4 Vetri Elettrici,

Clima Tronic, Cerchi In Lega.

Citroen C 3 1.1 Benzina, Mod. Elegance, 2004, Km 70.000, Servosterzo, Vetri Elet.,

Stereo Cd, Clima, Gommata, B/gpl.

Renault New Twingo 1.2 Benzina, Mod. Dinamyc, 2010, Unico Prop., Km 30.000, Acces., Clima, Vetri Elet., Servosterzo, B/gpl

€ 8.900

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Voglia d’estate, anche in Russia…

Angelo [email protected]

Poche ore all’ esito del risultato elettorale russo che vede come protagonista

incontrastato Vladimir Putin, già eletto Presidente della Federazione Russa nel 2000 e nel 2004 , l’ ex agente segreto ha poi passato il testimone al suo delfino Dmitrij Medvedev nel 2008, in quanto impossibilitato ad un terzo mandato per le leggi costituzionali e si è fatto nominare primo ministro della Repubblica. Nel Settembre 2011 i due detentori del potere politico annunciano un nuovo scambio di ruoli con il ritorno della candidatura di Putin alla Presidenza, il quale, in caso di vittoria , con la nuova riforma elettorale la farebbe da padrone per ben 6 anni. Molte polemiche hanno accompagnato la campagna elettorale dei cinque candidati che si contendono la poltrona presidenziale, nessuno dei quattro sfidanti di Putin costituisce una reale minaccia, ma l’attuale premier ha bisogno di ottenere la maggioranza al primo turno per evitare di andare al ballottaggio. Di fronte all’ imperterrito e duraturo potere del russo tuttofare , si sono mobilitati migliaia di dissenzienti che hanno alimentato un'altra grande protesta contro l’attuale

primo ministro dopo quella di Dicembre, organizzata contro i presunti brogli avvenuti nelle elezioni parlamentari ,i dimostranti chiedono la fine del suo governo e ritengono illegittima la sua corsa politica denunciando il fatto che l’uomo forte della Russia controlli la scena da circa 12 anni, il che ha eliminato la possibilità di una vera e propria c o m p e t i z i o n e democratica. Lunedì 27 Febbraio , russi di tutte le età e classi , famiglie e bambini , si sono dati appuntamento nella capitale per un’ insolito Flash-mob , tra nastri e sciarpe bianche, il colore di una rivoluzione che finora è pacifica e festosa,riunitisi per creare una grande catena umana, i “dissidenti” non hanno bruciato il fantoccio del premier come annunciato , ma lo hanno fatto volare in cielo su di una mongolfiera tra tanti palloncini , come a simboleggiare un leader che “vola via”

insieme al freddo inverno . Dalla prossima settimana saranno ufficializzati i risultati definitivi della tornata elettorale anch’ essa accompagnata da un vortice di contestazioni attinenti i possibili brogli, Putin è certo di sedere nuovamente al Cremlino , a fargli da

sostenitore ci sono anche i sondaggi che gli attribuiscono già la presidenza , lo stesso ha chiuso la campagna elettorale sottolineando la necessità di una leadership forte per il paese e ha lanciato un monito

all’ opposizione affinché accetti la volontà della maggioranza e si astenga da tentativi di delegittimare il voto. Il movimento che si è trasformato in un urlo contro lo zar non si scoraggia e annuncia nuove manifestazioni anche post-elettorali , consapevole di aver dato vita alla frantumazione del centralismo putiniano.

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30 Domenica - 4 marzo 2012

C.M.L. Verifiche srl

Organismo abilitato dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi:

Del D.P.R. 462/01 ad effettuare verifiche periodiche e straordinarie impianti elettrici di messa a terra ed impianti di protezione contro le scariche atmosferiche (vedi D.lgs. 81/08);

Organismo Notificato dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi: Del D.P.R. 162/99 ad effettuare verifiche e collaudi ascensori e montacarichi

C.M.L. Veifiche è convenzionata con la CONFESERCENTI Casoria Verifica oggi la sicurezza del tuo domani

Sede legale ed operativa: Via Domenico Morelli n. 49 Afragola 80021 (Na) Info: + 39 081.860.27.81 e-mail: [email protected] www.cmlverifiche.it

Via Carlo Verre n°45 - 80026 Casoria Na – tel - fax - 0817585253 -e-mail [email protected]

Città di Casoria ( NA)

Gentile Socio

Esiste l’obbligo per tutti i datori di lavoro che hanno alle proprie

dipendenze almeno un lavoratore, di fare effettuare “Verifiche periodiche di messa a terra sugli impianti elettrici”, queste verifiche possono essere effettuate solo dalle ASL – o Organismi abilitati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Tale obbligo è sancito dal D.P.R. 462/01 e dal D.Lgs 81/08 che prevedono sanzione che vanno da: Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da € 1.000,00 a € 4.800,00, in caso di applicabilità dell’art. 80 comma 3 art. 87 comma 3 lettera D art. 64 comma 1 lettera E art. 68 comma 1 lettera B del D.Lgs 81/2008 – D.lgs 106/09 Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda Da € 2.500,00 a € 6.400,00 in caso di applicabilità dell’art. 296 comma 1 art. 297 comma 2 del D.Lgs 81/2008 – D.lgs 106/09

La Confesercenti si è attivata cercando di fare cosa gradita ai propri associati, facendo una indagine di mercato per trovare un Organismo col quale stipulare una convenzione tale da poter scontare il miglior prezzo per l’effettuazione delle stesse.

Dopo varie indagini ha sottoscritto una convenzione con la C.M.L. Verifiche srl con sede in Afragola, “Organismo Abilitato” a effettuare verifiche, ritenendola (considerato anche il curriculum di tutto rispetto, è la più vicina al n/s territorio), la più affidabile e la più conveniente economicamente.

Pertanto vi invito a verificare che nei locali in cui operano i dipendenti, sia garantita la messa a terra dell’impianto elettrico onde evitare rischi e danni gravi per la salute dei dipendenti anche, in considerazione dei controlli che si stanno intensificando sul n/s territorio da parte dell’Asl – Inail. Chi è interessato può contattare: C.M.L. Verifiche srl Via Domenico Morelli 49 Tel & Fax. + 39 081 860 27 81 e-mail:[email protected] Comunicando che è Associato Confesercenti Casoria Sicuro di avervi fatto cosa gradita vi porgo distinti saluti Il Presidente Martino Laezza

“di Aldo Grazzi”POESIA

‘E VOLANTE!

Chillo ca tutt''e juorne stent''a vitape' cchello ca s'abbusca c''a fatica,'sta piaga nun se sana, è storia antica,cerca n'industria: ll'arte 'e s'arrangià.

E Napule pe' st'arte è na maesta.Ne sforna a centenara 'e chesta ggenteca p'abbuscà nu sordo onestamentene ne jettano sudore pe' campà.

P''e strade d''a città, 'e juorne 'e festa,'mmiez'a 'sta schiera longa 'e disgraziate,c''a sciorta 'a porta 'nfaccia ll'ha 'nzerrate, steva pure 'a bonanema 'e papà.

Nu bravommo, grandu faticatore,ca cu pacienza s'abbracciava 'a croce'nzieme ch''e pene 'e chella vita atroce,senza s'addumannà manc''o pecchè.

Era fravecatore 'o puveriello,nun ce 'a faceva a sustenè 'a famiglia,teneva na mugliera cu dduje figliee 'o nicessario ce ll'aveva dà.

Comme s'arrepusava? 'A dummenecaammatina, primma c'albasse juorne,cu na canesta 'ncapa e senza scuornoasceva, zitto, senza ce scetà.

Da Forerotta a' villa comunale,a ppere tutt''o tratto se faceva.Quann'arrivava, stracquo, s'assettavae 'o puosto accumminciava a priparà.

Venneva pazzielle 'e poche soldee palluncine 'e gomma culurataca 'ncielo annariavano attaccatescapuzzianno pe' se libberà.

Quacche vota so' gghiuto appriess'a issopurtanno 'a funicella ch''e pallune.Venevan'accatta tanta guagliunescigliennose 'o cchiù bello 'a miezo llà.

Stracquo 'e fatica, strutto e senza voce,se ne turnava 'a casa lemme lemmecu na stanchezza 'e morte dint''e gammecercann''a seggia pe' s'arrepusà.

'' 'E palluncine volante, 'e volante! '''A sento ancora chella stesa 'e voceca deva a stiento cu nu filo 'e voce.Mò s'arreposa a 'o Munno 'a Verità!

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31Domenica - 4 marzo 2012

C.M.L. Verifiche srl

Organismo abilitato dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi:

Del D.P.R. 462/01 ad effettuare verifiche periodiche e straordinarie impianti elettrici di messa a terra ed impianti di protezione contro le scariche atmosferiche (vedi D.lgs. 81/08);

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Mario Romano [email protected]

SAREBBE ORA CHE LA MADONNA ENTRASSE IN POLITICA…

L’Italia è tra i paesi occidentali che presenta-no la minore inclusione delle donne nella

politica e nelle sfere del potere. Il numero delle parlamentari e dei ruoli di governo occupa-ti dalle donne resta ancora oggi sconfortante. Quali sono le ragioni di tale grave ritardo? Sul finire degli anni settanta, mentre in Ita-lia la questione sociale del riconoscimento e della promozione del ruolo della donna era ancora irretita entro schemi ideologici, una donna formidabile realizzava in Inghilterra una trasformazione economica e sociale epo-cale. Margaret Thatcher aveva assunto la lea-dership del partito conservatore nel 1975 e nel 1979 lo aveva portato al governo. Quattro secoli dopo Elisabetta I, l’Inghilterra regalava al mondo occidentale un esempio della forza, della concretezza e della volontà di cui una donna possa essere capace. Non è un caso il richiamo alla Regina Vergine. Fu proprio la scelta del deicidio femminile, la soppressione definitiva della Vergine Madre dall’immagi-nario e dalla religiosità degli inglesi, a sancire, dopo quella formale, la sostanziale e irreversi-bile fuoriuscita dal cattolicesimo romano. La

grande intuizione elisabettiana preparò nel mondo anglosassone il terreno fertile ad una percezione diversa della personalità femmini-le, quale capace depositaria di responsabilità e di governo. Nelle terre ancora cattoliche, in-vece, in particolar modo in Italia, anche sotto la spinta della Controriforma, fu rinnovato il culto mariano e la Madre di Dio continuò an-cora per molto a rappresentare con forza la funzione materna e di ausilio del vasto e mag-gioritario mondo contadino. La donna italiana per secoli ha dovuto confrontarsi con la figura mariana, relegata in funzioni che sebbene no-bili e di grande valore sociale, sancivano una permanente distinzione tra ruolo femminile e maschile, anche nell’universo divino. Certo lo sviluppo economico, la maggiore autocoscien-za e autonomia offerta da questo, sono state la vera e decisiva spinta alla rivendicazione del ruolo femminile tanto per le inglesi quanto per le italiane. Ma mentre nel mondo anglosasso-ne l’affermazione femminile è parsa più rapida e per certi versi naturale, e non solo perché il loro sviluppo economico è precedente, in Ita-lia appare ancora oggi incompiuta e i risultati

raggiunti portano i segni di una maggiore fa-tica. Tuttavia è indiscutibile che nella società italiana la donna oggi sembra essere riuscita ad affermare un ruolo attivo, sempre più dinami-co e in alcuni casi preminente. Resta, invece, questo gap con la politica, con il sistema ita-liano che fatica a liberarsi della visione pret-tamente maschile del potere, anzi ne preserva l’identità con un’ostinazione mal celata dalle blandizie con cui nelle occasioni pubbliche fa cenno di voler rimediare. E’ desolante vedere come ancora oggi, nell’intera galassia politi-ca, il sistema continui ad impedire l’emergere di una figura femminile che possa candidarsi alla leadership di un partito o del governo nella prossima legislazione. Quando proprio di que-sti tempi, con un’intera classe politica talmente squalificata da aver delegato le funzioni di go-verno a personaggi che non sono professioni-sti della politica, occorrerebbe ridare slancio e vitalità alla politica con nuovi accessi di qualità e diverse sensibilità, che ben potrebbero essere rappresentati dalle donne. Sarebbe insomma ora che la Madonna entrasse in politica.

ATTUALITA’

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