inmagazine ravenna 05/2012

68
Anno XI - N. 5 - NOVEMBRE - DICEMBRE 2012 Ravenna www.inmagazine.it ® Riccardo Muti Trilogia di riconoscimenti Massimo Bucci Da Faenza al Mondo Borgo San Biagio Dove comincia Ravenna Cristiano Marchetti - KRY Genio e sregolatezza Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 16/01/2002 n. 1 - E 3,00

Upload: edizioni-in-magazine-srl

Post on 15-Mar-2016

248 views

Category:

Documents


0 download

DESCRIPTION

InMagazine Ravenna 05/2012

TRANSCRIPT

Anno XI - N. 5 - NOVEMBRE - DICEMBRE 2012

Ravenna w w w. i n m a g a z i n e . i t®

RiccardoMuti

Trilogia di riconoscimenti

Massimo Bucci Da Faenza al Mondo

Borgo San Biagio Dove comincia Ravenna

Cristiano Marchetti - KRY Genio e sregolatezza

Tarif

fa R

.O.C

.: Po

ste

Italia

ne s

.p.a

. - S

pedi

zione

in A

. P. -

D.L

. 353

/200

3 (c

onv.

in L

. 27/

02/2

004

n° 4

6) a

rt. 1

, com

ma

1, D

CB -

FIL

IALE

DI F

ORLÌ

- Co

ntie

ne i.

p. -

Reg

. al T

ribun

ale

di F

orlì

il 16

/01/

2002

n. 1

- E

3,0

0

Arredamenti e progettazione d’interni

Via Faentina 119/q - RAVENNA - Tel. 0544/461200 - www.qdarredo.it

quartadimensione

Sommario

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.

Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47100 Forlì tel. 0543.798463 - fax 0543.774044

[email protected]

Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e in ogni caso citando la fonte.

32

44

| EDITORIALE di Andrea Masotti |

Alta cultura e imprenditoria pro-iettate verso il mondo. È il tema di apertura per questo Ravenna e Faen-za IN, con il Maestro Riccardo Muti, insignito recentemente di importan-ti riconoscimenti, e l’imprenditore Massimo Bucci, che a Faenza ha dato vita ad un’azienda per produrre mer-ce da esportare in Cina. Originali percorsi di lavoro sono quelli seguiti da piccoli imprenditori locali, riusci-ti a creare in tempo di crisi nuove attività. Ripercorriamo poi la storia di Ravenna attraverso le memorie di borgo San Biagio e recuperiamo l’o-pera dei maestri mosaicisti ravennati attraverso il progetto di Felice Nitto-lo. Si prosegue nel segno dell’arte

e della cultura con i colori esplosivi di Cristiano Marchetti - KRY e con il Circolo di lettura creato da Daniela Mingozzi, Marina Manucci e Moni-ca Randi. Una casa nella campagna lughese c’introduce nel tema del de-sign storico; Meo e Terry Gordini ci parlano invece della loro avventura sportiva nel mondo della boxe. Pro-tagonisti delle rubriche finali sono invece i tre ritratti dei Savoia tornati in mostra al Museo del Risorgimen-to, la fotografa Lidia Bagnara con la sua monografia “A occhi chiusi” e Martina Evangelisti, vincitrice del premio Campiello giovani. A noi non resta che augurarvi buona lettu-ra, e buone feste di fine anno!

4 Annotare Brevi IN14 Essere Riccardo Muti20 Essere Massimo Bucci26 Lavorare Nuove imprese32 Raccontare Borgo San Biagio39 Valorizzare I Maestri Mosaicisti44 Creare Cristiano Marchetti-KRY

50 Leggere Circolo di lettura54 Abitare Campagna contemporanea58 Boxare Meo e Terry Gordini60 Esporre Museo del Risorgimento64 Fotografare Lidia Bagnara65 Scrivere Martina Evangelisti66 Scegliere Shopping

20

14

Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (RN)

Direttore Responsabile:

Andrea Masotti

Redazione centrale:

Roberta Brunazzi

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri

Impaginazione: Marica Graziani

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli

Ufficio commerciale: Gianluca Braga, Luca Retini

Collaboratori:

Linda Antonellini, Lidia Bagnara, Roberta Bezzi,

Andrea Casadio, Anna De Lutiis, Serena Focaccia,

Massimo Fiorentini, Antonio Graziani, Claudia

Graziani, Aldo Savini, Michele Virgili.

Chiuso per la stampa il 03/12/2012

Teiere in ceramica per Shanghai

Faenza - Le ceramiste faentine Mirta Morigi e Antonella Cimatti, insieme a Goffredo Gaeta, hanno rappresentato

il made in Italy all’International Modern Pot Art Biennial Exhibition,

organizzato all’interno del Shanghai Arts and Crafts Museum. La terza

edizione di questo prestigioso concorso internazionale ha avuto

come tema la teiera. Alla città cinese di Jingdezehng, capitale mondiale della porcellana, Mirta Morigi ha

donato una sua originale teiera, appositamente realizzata. (A.S.)

La Camera di Commercio in un volume

Ravenna - Dal 1862, anno della fondazione, la Camera di Commercio ha rappresentato una delle istituzioni

cardine dello sviluppo economico della provincia di Ravenna, nel

passaggio da una società agricola ad una post-industriale. Il 150esimo

anniversario ha offerto l’opportunità per la pubblicazione di un volume

per i tipi di Danilo Montanari, “Camera di Commercio di Ravenna.

Centocinquant’anni di sviluppo e innovazione” in cui s’intrecciano

immagini e testo. Dante Bolognesi, Andrea Casadio e Paola Morigi

tracciano un excursus sulle vicende storiche e sulle sfide future della

Camera, mentre le cartoline della raccolta di Aldo Fabiani ed Enzo

Turso e le fotografie di Giorgio Biserni e dell’archivio camerale presentano

un panorama visivo della storia economica e sociale del ravennate fra

l’Ottocento e il Duemila.

La magia del Colore di Guerrino Tramonti

Faenza - Dopo il tour in Giappone le opere del ceramista faentino tor-nano a “casa”. “Guerrino Tramonti. La magia del colore”, è il titolo del-la retrospettiva antologica dedicata all’artista, esposta al Museo Interna-zionale delle Ceramiche di Faenza fino al 6 gennaio 2013, a vent’anni dalla scomparsa del maestro faentino. Vanno in mostra circa 150 suoi lavori tra sculture, dipinti e ceramiche, che esprimono il talento e la visione del mondo di uno dei protagonisti della ceramica del Novecento. L’antologica di Tramonti fa da cornice al monu-mentale soffitto, denominato “Terzo Cielo di Castelli”, presentato per la prima volta a Faenza. Quest’opera collettiva, risalente al periodo in cui l’artista dirigeva la Scuola d’Arte di

Castelli d’Abruzzo (dal 1953 al 1958), fu da Tramonti diretta e ideata assie-me ai maestri emilano-romagnoli Se-rafino Mattucci e Arrigo Visani.

Premio Guidarello al ministro Severino

Ravenna - Consegnati al Teatro Alighieri i riconoscimenti del Pre-mio Guidarello, condotto da Bruno Vespa, che presiede la giuria na-zionale, presentato da Margherita Ghinassi e inaugurato da Guido Ottolenghi, presidente di Confin-dustria Ravenna. Personaggio di spicco della manifestazione, tenuta il 25 novembre, è stato il Ministro della Giustizia Paola Severino, alla

quale è andato il premio Gudarel-lo ad honorem (nella foto con Gui-do Ottolenghi). Per il Giornalismo Nazionale sono stati premiati in-vece gli economisti ed editorialisti del Corriere della Sera Giavazzi e Alesina. Il Premio Guidarello per il Turismo, nella sezione radio/te-levisione, è andato a Sveva Sagra-mola, regista e documentarista. Sul palcoscenico anche Alice ed Ellen Kessler, icone del varietà televisivo anni ’60 e ‘70, premiate per la se-zione radio/tv. Per il Giornalismo Romagna i riconoscimenti sono andati a Paolo Gambi e ad Anna Tonelli. Il Guidarello alla Memo-ria è stato dedicato al professore ravennate Mario Pierpaoli, mentre il premio Giovani è stato assegnato alla classe II B del Liceo Classico di Ravenna. (A.D.L.)

Annotare | Brevi IN

4 | IN Magazine

Mazzavillani, nuovo direttore di Cna Ravenna

Ravenna - La Cna provinciale di Ravenna ha un nuovo direttore: Massimo Mazzavillani, 48enne residente a Cervia. Prende il posto di Natalino Gigante, di cui era già vicepresidente da due anni, dopo aver ricoperto diversi incarichi all’interno della Confederazione a partire dal 1986. Nel curriculum di Mazzavillani spicca l’esperienza politica come vicesindaco di Cervia, dal 2006 al 2009, mentre attualmente riveste anche la carica di consigliere di gestione di Unifidi Emilia Romagna e di vicepresidente di Assicoop Ravenna, nonché di consigliere in alcune società nazionali del sistema Cna. (R.Be.)

Il Natale in piazza di Faenza C’entro

Faenza - Anche per le festività 2012 Faenza C’entro, ha messo a punto un ricco calendario di iniziative, grazie ai suoi associati. Luci, animazioni, attivi-tà di vario genere e la magica pista di vero ghiaccio sono gli ingredienti di base, con apertura domenicale dei ne-gozi allestiti a tema natalizio. Il gran-de abete di Natale posizionato sotto la torre dell’orologio farà da punto di riferimento, assieme alla fitta rete di luci, rigorosamente a basso consu-mo. Non mancheranno poi il trenino e la Carrozza di Natale trainata dal

cavallo Briciola, che accompagne-rà le famiglie in giro per la città nei pomeriggi delle domeniche di festa. Altro elemento clou è la pista di vero ghiaccio collocata in piazza della Mo-linella (nella foto): come l’anno scorso, chi effettuerà acquisti nei negozi Fa-enza C’entro potrà ricevere i biglietti per un ingresso gratuito o ridotto alla pista. I biglietti sono disponibili an-che nella sede Avis di Faenza, in viale Stradone 9, dove verranno consegnati a chi effettuerà una donazione di san-gue nel mese di dicembre.

Fiori, cuori e decoriIrIs e AmbrA, lA novItà In cIttà

Fiori, cuori, decori. È quanto offre Iris, nuovo concetto di negozio già sperimentato con successo nelle grandi città ma non ancora ap-prodato a Ravenna. Lo spazio ampio e il cortile interno fanno pensare più ad una casa di amici che al classico negozio di fiori e regali. È questo il punto di forza di Iris, in via Romea Sud 11, a Ponte Nuovo di Ravenna. Ad affiancarlo è Ambra Poli wedding and event planner, pronto ad aiutarvi nell’organizzazione del matrimonio o di un evento importante, trovando la soluzione più adatta alle esigenze di ciascuno. Attraverso la costruzione di un budget planner persona-lizzato, stilato sulla base delle possibilità di spesa della coppia, e ad una pianificazione degli incontri con i fornitori, Ambra Poli wedding and event planner propone soluzioni affidabili e già testate, permet-tendo di risparmiare tempo e denaro, e liberando la coppia dall’an-sia e dallo stress dei preparativi. Info: 0544 62288; 345 8229268; [email protected]; [email protected]

Special ADV

Ph.

Mas

sim

o F

iore

ntin

i

Festa della montagna e libro sul centenario Uoei

Faenza - Un’edizione davvero speciale per la “Festa della

montagna” organizzata dall’Uoei Faenza alla sala “Zanelli” del centro

fieristico dal 7 al 10 novembre. Per celebrare il centenario dalla

fondazione l’Uoei (Unione Operaia Escursionisti Italiani), ha organizzato

una manifestazione ricca di stelle. Tra gli ospiti la pluricampionessa

olimpionica e mondiale di sci di fondo Manuela Di Centa, lo scalatore

Maurizio Oviglia, il “re degli Ottomila” Silvio Mondinelli ed Alberto Tomba,

leggenda della storia dello sci (nella foto assieme a Giuseppe Sangiorgi,

organizzatore dell’evento). Nel corso della manifestazione è stato

presentato anche il libro “Storia della Festa della Montagna” di Carlo

e Giuseppe Sangiorgi, pubblicato in occasione del centenario dell’Uoei.

Il libro fa rivivere tutte le tappe della kermesse, punto fermo dell’attività

sociale dell’associazione.

Scuola di musica a Villa Malerbi

Lugo - Pur non completato integralmente il restauro della Villa

Malerbi, un tempo residenza di campagna dei fratelli Malerbi, noti

musicisti lughesi, la Scuola di Musica ad essi intitolata ritorna al suo luogo naturale. Così, mentre si garantisce

la conservazione del prestigioso edificio storico se ne permette la fruizione, mantenendone la

destinazione a scuola di musica e sede dell’archivio storico musicale che

custodisce il fondo Malerbi. Nel fondo sono raccolti documenti sugli anni giovanili di Gioachino Rossini e sul

musicista Francesco Balilla Pratella, recentemente donati dalla figlia

Eda Pratella. (A.S.)

Paolo Olmi e Uto Ughi alla Basilica di San Francesco

Ravenna - Concerto di Natale il 12 di-cembre alle ore 21 nella basilica di San Francesco d’Assisi, presentato dall’Eu-ropean Musicians Youth Orchestra di-retta da Paolo Olmi (nella foto), con la partecipazione del grande Uto Ughi e del suo giovanissimo collega Roman Kim. In programma musiche di Ma-scagni, Bach, Paganini e Vivaldi, con finale natalizio eseguito assieme ad alcuni cori di voci bianche attivi in cit-tà. La manifestazione si propone di valorizzare e rinsaldare i legami tra la Terra Santa, la città di Ravenna e le zone emiliane colpite dal terremoto. Ad organizzarla è la cooperativa Emi-lia Romagna Concerti, che destinerà i fondi raccolti per l’occasione ai comu-ni terremotati di Finale Emilia e di Sant’Agostino.

Hublot e Juventus, insieme nel Tempo

Ravenna - Hublot orologio ufficia-le della Juventus Campione d’Italia 2012. La partnership, annunciata l’e-state scorsa a Pechino in occasione della finale della Supercoppa italiana (nella foto Pierluigi Buffon e Andrea Pir-lo, nel corso della presentazione ufficia-le), vede rafforzare la presenza della Maison svizzera al fianco di società calcistiche di alto livello. Dopo essere

stato il primo marchio di lusso a dedi-carsi al calcio nel 2006, Hublot lavo-ra da allora in stretta collaborazione con la FIFA come fornitore di orologi e cronometrista ufficiale dei Mondia-li di calcio. A Ravenna gli orologi Hu-blot si trovano da Sì Anelli di Marcel-lo Casadio, nello storico negozio di via Cavour e negli altri negozi della prestigiosa gioielleria e orologeria.

Annotare | Brevi IN

6 | IN Magazine Flag Store

Sailing.it Store • via Marinara, 81 (Marinara) • Marina di Ravenna (RA)

LUXURY NAUTICAL LEISUREVenezia - Milano - Trieste - Roma - Capri - Montecarlo - Tokio

Flag Store

Sailing.it Store • via Marinara, 81 (Marinara) • Marina di Ravenna (RA)

LUXURY NAUTICAL LEISUREVenezia - Milano - Trieste - Roma - Capri - Montecarlo - Tokio

Cna, tredici progetti per Ravenna capitale

Ravenna - Le Vie del Mosaico e un percorso per Dante; un

museo dell’Accoglienza a Palazzo Testi Rasponi ed uno sul Porto e

l’autotrasporto. Sono solo alcuni dei 13 progetti che il presidente

comunale della CNA di Ravenna, Andrea Dalmonte, ha formalmente

consegnato al coordinatore della candidatura di Ravenna a Capitale

Europea della Cultura, Alberto Cassani (insieme nella foto). “La

CNA – ha sottolineato Dalmonte - ha sempre creduto nel progetto della candidatura di Ravenna a capitale

europea della cultura. Il lavoro che abbiamo svolto negli ultimi anni ci ha portato ad elaborare tante idee

progettuali che oggi regaliamo alla città e al Tavolo di lavoro

appositamente creato”.

Vestire il sacro, ciclo di conferenze

Ravenna - Abiti, tessuti e contesti rituali dalla Tarda Antichità

al Settecento sono al centro di “Vestire il sacro”, ciclo

di conferenze a cura di Luigi Canetti. Gli incontri si svolgono

da novembre ad aprile 2013 nella Sala ex Refettorio del Museo

Nazionale di Ravenna (via Fiandrini 9) e al Dipartimento di Beni Culturali a palazzo Strocchi (via degli Ariani 1). Il prossimo appuntamento è per

il 15 gennaio a palazzo Strocchi con Umberto Longo, che illustrerà

il rapporto tra vestiario e identità religiosa nel mondo monastico

ed eremitico. Il 5 febbraio Maria Parani parlerà invece del linguaggio

simbolico degli abiti nell’età bizantina.

Teatro Mazzini, un luogo da Salvare

Castiglione di Ravenna - La richiesta di aiuto è stata fatta pubblicamente nell’ambito delle presentazioni di Ra-venna Festival 2012: una visita e uno spettacolo al Teatro Mazzini regalò il 4 luglio una serata indimenticabile. Intorno alla richiesta di sostegno lan-ciata dall’Associazione Nuovo Teatro Mazzini Castiglione di Ravenna per recuperare questo luogo si sono stretti personaggi come Cristina Muti, Gra-ziella Pasini e il vicesindaco Giannan-tonio Mingozzi. Il teatro fu realizzato ad inizio Novecento all’interno della Casa Repubblicana, costruita grazie ad una raccolta di fondi dei militanti della Società democratica “Pensiero e azione”, dal Circolo giovanile “Cice-ruacchio” e con la loro manodopera gratuita. Ed ora si punta al recupero: Matilde e Celeste Pirazzini, allieve del

Conservatorio “Maderna” di Cesena, con un percorso itinerante a Raven-na hanno richiamato l’attenzione su questo progetto. Marco Martinelli, insieme al Teatro delle Albe, ha dato la propria disponibilità, mentre da un gruppo di spettatori è nato il gruppo “Teatro perché?”. Insomma, qualcosa si sta muovendo, nella speranza che il Mazzini torni ad essere un riferimento per Castiglione. (A.D.L.)

Per piccoli artisti laboratori al Musa

Cervia - Musa, Museo del Sale di Cer-via, invita al museo i giovanissimi con una serie di iniziative riservate pro-prio a loro. Il 24 novembre ha preso il via un ciclo di cinque laboratori dedi-cati ai bambini, organizzato dall’asso-ciazione Cervia Incontra L’Arte. Con un appuntamento al mese, fino ad arrivare a quello di sabato 16 marzo,

gli artisti in erba possono così ritro-varsi al museo per giocare insieme, scoprendo spunti interessanti sulla salina e sull’identità locale. Oltre ai laboratori, il museo propone anche visite guidate gratuite al museo e ini-ziative alla salina Camillone, curate dai volontari del Gruppo Culturale Civiltà salinara.

Annotare | Brevi IN

8 | IN Magazinewww.hublot.com • twitter.com/hublot • facebook.com/hublot

Big Bang Gold Ceramic. 18K red gold chronograph, with ceramic

bezel. Structured rubber strap.Via Bussato, 68 • 48100 Ravenna -Italia

Tel.Fax 0544-34656 • email: [email protected]

Hublot_InIT_RG_210x290.indd 1 13.11.12 09:05

www.hublot.com • twitter.com/hublot • facebook.com/hublot

Big Bang Gold Ceramic. 18K red gold chronograph, with ceramic

bezel. Structured rubber strap.Via Bussato, 68 • 48100 Ravenna -Italia

Tel.Fax 0544-34656 • email: [email protected]

Hublot_InIT_RG_210x290.indd 1 13.11.12 09:05

Città - Testo

Rosa Scarlatta si rinnova, divenendo un laboratorio floreale creativo dove tutto è in evoluzione. Nuovi progetti, rivolti ad un pubblico sempre più ampio, stanno pren-dendo forma con iniziative di vario tipo. Come primo step sono già partiti i corsi di decorazione floreale, finalizzati a tra-smettere la passione per il fiore (il mercole-dì e il giovedì fino al 6 dicembre; in seguito verranno dedicate al corso due settimane al mese, sempre di mercoledì e giovedì). È inoltre già presente uno spazio espositivo nel loft soppalcato, dove Davide Bongio-vanni di 10_10_10 Maison e Roberta

Melandri di 3R ricami daranno vita ad ori-ginali allestimenti che spaziano dalla quoti-dianità al mondo degli sposi, con capi d’ab-bigliamento e accessori tutti rigorosamente di tradizione artigianale italiana. Il gruppo creativo composto da questi abili profes-sionisti si presenta ufficialmente alla città con una serata aperitivo aperta a tut-ti, mercoledì 12 dicembre alle ore 19. Sono tante, poi, le sorprese per questo Natale, con sconti dal 10% al 20% se si fa shopping in compagnia. Tutti gli aggior-namenti sulle attività in programma sono sulla pagina facebook Rosa Scarlatta.

ROSA SCARLATTAcreatività in fiore

Special ADV

Feste di fine anno tra fuoco e ghiaccio

Cervia - Brindisi col botto a Cervia per salutare il nuovo anno.

Per la sera del 31 dicembre è infatti in programma nei Magazzini del sale

una Cena di Gala che, allo scoccare della mezzanotte, sarà completata con un concerto di fuochi d’artificio

che letteralmente avvolgerà con le fiamme i Magazzini. Uno spettacolo

di grande suggestione, sintesi di esperienza e software avanzati,

dove le luci e la musica daranno vita ad una coreografia unica e

coinvolgente. Al termine dello show il porto canale si trasformerà in una

discoteca, con Dj per poter continuare la festa ballando tutta la notte.

Ad accompagnare il periodo delle feste nella cittadina cervese sono

anche mostre d’arte, il tour dei presepi, animazioni per bambini e la

pista del ghiaccio in piazza, aperta fino al 3 marzo.

iBLU Faenza, tre piani per l’arredo di Qualità

Faenza - Boffi e Living Divani raffor-zano la propria distribuzione in Emi-lia Romagna grazie alla nuova col-laborazione con lo showroom iBLU Faenza. Importante struttura com-merciale specializzata nell’esposizione di prodotti di lusso per l’arredo bagno e nell’impiantista idraulica, vincitrice del Best Showroom Award 2010, iBLU Faenza ha rinnovato l’esposizione estendendo la propria offerta alle aree della cucina e del living, puntando su due tra i marchi più prestigiosi del de-sign italiano, Boffi e Living Divani. Lo

spazio espositivo, di circa 1000 mq, si sviluppa su tre piani, ognuno caratte-rizzato da un proprio concept esposi-tivo con proposte dal taglio classico, contemporaneo e minimale. Al primo piano si sviluppa la presentazione di HOME, “Luogo dove vivere o rifu-gio?”, vero e proprio appartamento composto da cucina e bagno (Boffi), con area spa (Effegibi), ambiente gior-no e camera da letto allestiti da Living Divani. L’inaugurazione si è svolta il 15 novembre, con architetti e profes-sionisti del settore.

Annotare | Brevi IN

PAVIMENTI • RIVESTIMENTI • PARQUETCARTA DA PARATI • ARREDO BAGNO • SAUNE

Via Aldo Bozzi, 77/79 - 48100 Ravenna - Tel. 0544.278360 - Fax 0544.278506 - [email protected] - www.edilravenna.it

PAVIMENTI • RIVESTIMENTI • PARQUETCARTA DA PARATI • ARREDO BAGNO • SAUNE

Via Aldo Bozzi, 77/79 - 48100 Ravenna - Tel. 0544.278360 - Fax 0544.278506 - [email protected] - www.edilravenna.it

Giardini in fiore per il Natale

Faenza - Il Natale a Faenza significa anche magnifici giardini, aiuole e allestimenti verdi disseminati

per le strade e le piazze del centro storico. I Giardini di Natale tornano infatti anche quest’anno, promossi dal Servizio Ambiente Giardini del Comune di Faenza e realizzati dai migliori vivaisti della zona. Novità

di questa terza edizione è il concorso “Vota il Giardino Preferito”, che

i cittadini potranno indicare sulla cartolina posta all’interno della

mappa dei Giardini di Natale. Il tema del verde cittadino viene approfondito

anche grazie agli appuntamenti di “Porte Aperte al Servizio Giardini”,

il 13 e il 18 dicembre dalle 9 in via Argine Lamone, e al convegno

“Il Verde in Città”, il 21 dicembre alle ore 16 nella sala del Consiglio

del Comune di Faenza.

Storie delle donne di Confartigianato

Ravenna - Sarà in tour per tutto il 2013 la mostra fotografica “Questione di grinta - Storie

delle donne di Confartigianato”, presentata in anteprima durante il

quindicesimo congresso provinciale dell’associazione. Le 28 donne

ritratte dal fotoreporter Giampiero Corelli, da anni impegnato sulle

tematiche delle donne e del lavoro, sono diverse per età, provenienza e ambito professionale. “Dietro le storie di ognuna di loro - afferma

Riccardo Caroli, neo presidente eletto lo scorso 13 novembre -, ci

sono famiglie e preoccupazioni, ma soprattutto la giusta grinta e il forte

legame col proprio lavoro”. (R.Be.)

Guido Gambone, omaggio al Ceramista

Faenza - La mostra“Omaggio a Gui-do Gambone” è al Museo Interna-zionale delle Ceramiche di Faenza fino al 6 gennaio 2013. Esposta è la collezione di Giuseppe Tampieri, pittore faentino e stimato amico del ceramista, affiancata da alcuni ine-diti presenti nella collezione del mu-seo. Di origine campana, Gambone si trasferì giovanissimo a Vietri, dove impara l’arte della ceramica. Qui la-vora con le principali manifatture ed entra in contatto con la cosiddetta “colonia dei ceramisti tedeschi”, as-similandone lo stile fiabesco medi-terraneo. Influenzato soprattutto da Irene Kowaliska, elabora un proprio stile attento alle forme primitive e alla decorazione astratto-figurativa

fondando una sua manifattura, “La Faenzerella”. Guido Gambone e Giuseppe Tampieri si conoscono a Firenze tra il 1938 e il 1941; dopo 43 anni dalla sua morte, Tampieri torna a celebrare l’amico con questa nuova esposizione, ricordandolo con affet-to. www.micfaenza.org

Progettazione d’interni con Arka Design

Ravenna - Trasformare un progetto d’arredo in un’affascinante coreogra-fia di luci, colori, forme e atmosfere. È il concetto di progettazione svilup-pato da Arka Design di Ravenna, che lo scorso 24 novembre ha inaugurato ufficialmente il suo nuovo showroom in via Panfilia 47. Gli elementi d’ar-

redo presentati sono supportati da una serie di servizi e consulenze a 360 gradi, che partono dalla ristrut-turazione muraria fino agli interven-ti in cartongesso e falegnameria per arrivare infine, in sintonia con le ri-chieste della clientela, alla scelta dei colori e delle luci. www.arkadesign.it

Annotare | Brevi IN

12 | IN Magazine Viale L.B. Alberti 95/99 - 48100 Ravenna - Tel. 0544/402527 - www.progettarti.it

Viale L.B. Alberti 95/99 - 48100 Ravenna - Tel. 0544/402527 - www.progettarti.it

Una pioggia di premi incorona definitivamente il Maestro Riccardo Muti, che appartiene ormai alla storia della musica e dell’interpretazione. Impegnato ora anche nella produzione editoriale, con un libro dedicato a Verdi.

testo Anna De Lutiis - foto Silvia Lelli

Trilogia di Riconoscimenti

Essere | Riccardo Muti

Nuovi prestigiosi riconoscimenti per il maestro Riccardo Muti, nel mese di novembre ne ha messi in bacheca ben tre. A Milano, città che lo ha visto presenza fondamentale nella storia della Scala, la IULM, nella persona del rettore Giovanni Puglisi, gli ha consegnato la Laurea Magistrale Honoris Causa con la se-guente motivazione: “Erede e mas-simo rappresentante della tradizio-ne musicale italiana, il suo nome è sinonimo di italianità, di prestigio culturale e di capacità artistica pro-fessionale che appartiene ormai alla storia della musica e dell’in-terpretazione”. E non basta: nella stessa occasione il maestro Muti ha ricevuto anche la Medaglia d’Oro del Ministero degli Affari Esteri per la promozione della cultura italiana all’estero, mentre a Roma, al Qui-rinale, gli è stato assegnato anche il Premio De Sica per la Musica.È Cristina Mazzavillani Muti, mo-

glie del maestro, a commentare questo felice momento: “Io sono impegnata a Ravenna con la Trilo-gia Verdiana (programma che ha riscosso grande successo con nove serate tutte sold out, ndr), creatura che non ho potuto abbandonare, ma mio figlio era presente e ha assistito al calore e all’entusiasmo con cui il pubblico lo ha accolto. E lui, come è nel suo carattere, con un segno concreto e diretto ha trasformato la lectio magistralis in una prova con i giovani del Con-servatorio milanese, con i quali ha eseguito e spiegato un concerto per archi di Vivaldi. Ha parlato con il suo linguaggio abituale, la musica, ma ha anche colto l’occa-sione per sottolineare la necessi-tà di valorizzare i giovani talenti, che certamente erano tra i tanti presenti, per metterli nelle condi-zioni di emergere evitando quelle numerose fughe all’estero che ci

Sopra, Riccardo Muti durante una prova con giovani musicisti. In apertura, il Maestro nel

corso di un’intensa direzione d’orchestra.

16 | IN Magazine

privano di tanta potenzialità”. Sono tante le esperienze che hanno portato il maestro Muti a crescere in Italia, con costanza e fatica. Memore di tali difficoltà continua a lavorare per dare ai giovani nuove occasioni: risale al 2004 la creazione dell’Orchestra Giovanile Cherubini, con cui ha girato il mondo da Salisburgo a Parigi, da Ma-drid a Buenos Aires, riscuotendo grandissimo successo.Sempre in partenza o in arrivo da un continente all’al-tro, non è facile intervistarlo. Quando si concede è però semplice, diretto e schivo, anche se assolutamente consa-pevole del proprio valore. Era appena giunto a Chicago, nel settembre del 2010, dopo aver accettato l’incarico di Music Director della Chicago Symphony Orchestra, quando in un’intervista telefonica espresse sorpresa ed emozione per quanto la città gli andava dimostrando: “Certamente hanno voluto sottolineare con calore questo mio arrivo e l’hanno fatto in maniera spettacolare: sulla facciata del Museo di Chicago - dove, tra l’altro c’è la bellissima nuo-va ala dell’Art Institute progettata da Renzo Piano, una struttura leggera, stupenda, che sembra sollevarsi verso il cielo - domina la mia immagine, così come accade sui grattaceli, in tutte le fermate di auto e metrò. I 25mila al Millenium Park che hanno atteso per ore per ascoltare il

concerto donato alla città, la loro finale standing ovation, il loro calore quando abbiamo suonato Va Pensiero e l’In-no di Mameli, le bandierine bianche sventolate da grandi e piccoli con sopra la scritta ‘Muti Festa’, non possono lasciarmi indifferente. Così come non si è preparati ad apprendere che il Consiglio della città possa votare per proclamare il 19 settembre ‘Muti Day’, votazione certificata come è certificata la risoluzione successiva. Se ciò non bastasse, hanno anche denominato ‘Muti Mile’ il tratto di strada che conduce all’Orchestra Hall”.A distanza di pochi mesi il maestro Muti ricevette in Ame-rica due ambiti riconoscimenti: due Grammy Awards per la registrazione della Messa da Requiem di Verdi e per l’album contenente una selezione dei migliori brani di musica classica. Il Premio Birgit Nilsson, Nobel per la musica classica, il riconoscimento assegnato da una fon-

L’ovazione di Chicago

dazione dedicata alla soprana sve-dese, l’ha innalzato tra i maggiori rappresentati della cultura mon-diale per “Straordinari contributi all’opera e ai concerti, oltre che per la sua enorme influenza sul mondo della musica, sia sopra che fuori il palcoscenico”.Un grande maestro che si emozio-na? Sì, come ha ammesso lui stesso quando, nel maggio 2012, ha diretto il concerto per Papa Ratzinger.La grande capacità di trasmette-re la sua passione per la musica contagia e coinvolge come un tor-rente in primavera. È quanto acca-duto lo scorso anno all’Opera di Roma: dopo l’esecuzione del “Va

pensiero” e la richiesta del bis il maestro Muti lo concesse invitan-do il pubblico a cantarlo insieme all’orchestra e ai cantanti. E anche in quella circostanza non si fece sfuggire l’occasione per invitare il presidente della Repubblica Gior-gio Napolitano e le altre numerose figure istituzionali presenti ad evi-tare che i grandi valori culturali del nostro Paese fossero dimenti-cati. La sua spontaneità è spesso disarmante. Quando è a Ravenna non è difficile incontrarlo alla Ca’ de Ven: “Maestro, complimenti per i suoi successi in tutto il mondo, ma non dimentichi mai Ravenna!”. La risposta arriva spontanea: “E le

sembra che possa dimenticarla? Sono qui seduto davanti ad un ma-gnifico piatto di cappelletti...!”. Se solitamente comunica con la musica, Riccardo Muti non disde-gna di esprimersi anche attraverso la scrittura, con un secondo libro dedicato a Verdi, dopo due anni dalla pubblicazione della sua au-tobiografia. “Verdi. L’italiano. Ov-vero, in musica le nostre radici”, edito Rizzoli, è un ricco percorso fatto di pensieri e ricordi, affianca-ti a considerazioni sull’esecuzione delle opere di Verdi, che onore-rà in occasione del bicentenario della sua nascita, inaugurando la stagione dell’Opera di Roma con Simon Boccanegra.Il libro è stato presentato al Castel-lo Sforzesco di Milano il 18 novem-bre scorso, davanti ad un pubblico foltissimo che i locali predisposti alla presentazione non sono riu-sciti a contenere. Il volume è una dichiarazione d’amore ma anche un insieme di suggerimenti per meglio capire, gustare e stimare il grande compositore di Busseto.“Verdi è il musicista della Vita, e certo è stato il musicista della mia vita”, afferma Muti. “È un compo-sitore talmente capace di mettere a nudo e trattare le nostre passioni e i nostri dolori, i nostri pregi e i nostri difetti, che noi ci riconosciamo in essi, e questo è uno dei motivi del-la sua universalità. Fino a quando l’uomo resterà tale, con le sembian-ze di oggi, e non avrà come in Star Trek le orecchie lunghe, la testa a fungo e le gambe rattrappite, ogni generazione troverà nella musica di Verdi una parola di conforto”. IN

A fianco, Muti con Papa Benedetto XVI e il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sotto, il Maestro dirige una prova al Teatro Alighieri di Ravenna.

18 | IN Magazine

Cucina del territorio rivisitata, specialità di carne e pesce, pane fatto in casa, preparazione a base di foie gras e tartufi in stagione, formaggi d’alpeggio con mostarde e confetture, ampia selezione di vini nazionali

LE NOSTRE SPECIALITà

_Aperto a pranzo per colazioni di lavoro. Ideale la sera, per cene intime, in una romantica atmosfera_

Una tessera gastronomica nella mosaicale creatività di Ravenna

S. Michele (RA) - Via Faentina, 275 - Tel./Fax 0544 414312 - giovedì chiuso

Cucina del territorio rivisitata, specialità di carne e pesce, pane fatto in casa, preparazione a base di foie gras e tartufi in stagione, formaggi d’alpeggio con mostarde e confetture, ampia selezione di vini nazionali

LE NOSTRE SPECIALITà

_Aperto a pranzo per colazioni di lavoro. Ideale la sera, per cene intime, in una romantica atmosfera_

Una tessera gastronomica nella mosaicale creatività di Ravenna

S. Michele (RA) - Via Faentina, 275 - Tel./Fax 0544 414312 - giovedì chiuso

Costruire in Romagna bracci in carbonio per esportarli in Cina. È la sfida controcorrente della Top Carbon, azienda varata da Massimo Bucci, con un organico di cento nuovi dipendenti.

testo Antonio Graziani - foto Lidia Bagnara

Potrebbe sembrare pura fantasia. È invece un’incredibile realtà. A Faenza è nata una nuova azienda, la Top Carbon, che qui produrrà bracci in carbonio per gru del set-tore delle costruzioni. E questi la-vorati verranno esportati in Cina. Un percorso che va in direzione opposta a quella abituale.“Un caso quasi eccezionale di co-operazione tra Italia e Cina dove la tecnologia non viene esportata fuori dai nostri confini, ma viene valorizzata da una partnership di grande valore”. Sono le parole di Romano Prodi, che ha tenuto a bat-tesimo la nuova società, nella sua funzione di presidente della Fon-dazione Italia-Cina.La Top Carbon è nata da un ac-cordo tra la Riba Composites, del Gruppo Bucci, che ha sede a Faen-za, e il gruppo cinese Zoomlion, colosso mondiale della meccanica.Presidente del gruppo faentino è Massimo Bucci, che ci racconta la sua storia.“Sono nato a Faenza 61 anni fa e

mi sono laureato in Economia e Commercio nel 1976. Sono sposato con Mary. Ho due figlie, Martina e Roberta. Ho iniziato a lavorare nelle aziende di famiglia facendo il ragioniere contabile a “La Faenza Ceramica”, dove i Bucci avevano una partecipazione. Dopo due anni fui trasferito alla Cisa, fabbri-ca di lucchetti e serrature che era stata fondata nel 1947 dal babbo assieme allo zio Luigi. Sono entrato alla Cisa nel 1979 e qui sono rimasto per vent’anni in diverse posizioni di responsabilità, fino a diventarne amministratore delegato. Poi, nel 1999, l’azienda è stata ceduta per problemi sorti tra i soci. Io ne sono uscito acquisendo comunque due aziende di proprietà del gruppo Cisa - Iemca e Giuliani - e di lì sono ripartito. La Cisa fu rilevata dal gruppo americano Ingersoll Rand che fa anche serrature. Mi piace-rebbe farla tornare nelle nostre mani, essendo un’azienda creata da mio padre e dove io ho lavora-to per una ventina d’anni. Bisogna

Da Faenza al Mondo

20 | IN Magazine

Essere | Massimo Bucci

IN Magazine | 21

però essere realisti e quindi verifi-care prima di tutto se l’Ingersoll Rand è disponibile a cederla e se ci sono le condizioni per diventarne di nuovo proprietari”.Dal ’99 in poi Massimo Bucci, as-sieme al fratello, ha dato vita ad attività in modo autonomo. Nel 2000 hanno acquisito la Riba, piccola azienda di materiali com-positi. Nel 2003 hanno fatto un altro acquisto, un’azienda di Lon-garone, in provincia di Belluno, che si chiama Sinteco, attiva nel settore dell’automazione e robo-tica. Infine, nel 2004 hanno ac-quisito la “Vire”, azienda di Faen-za che produce macchine per il confezionamento di pannolini di

vario tipo, per adulti e bambini. La diversificazione delle produzio-ni ha molto aiutato il Gruppo nei momenti di crisi come quello del 2009, quando ci furono forti diffi-coltà per il settore delle macchine utensili e di automazione. Del Gruppo fa parte anche la Ro-berto Bucci & C. immobiliare, che detiene la proprietà e la gestione di attività alberghiere, ristorazione e centri benessere.Bucci ricopre, inoltre, incarichi ester-ni alle attività imprenditoriali. È pre-sidente di Centuriagenzia (Parco Scientifico Tecnologico della Roma-gna) e della Commissione regiona-le turismo di Confindustria Emilia Romagna. In tempi precedenti, ol-

tre a varie cariche ricoperte, è stato anche presidente dell’Associazione Industriali della provincia di Raven-na dal ’93 al ’97 e della Confindu-stria dell’Emilia Romagna dal ‘98 al 2005, oltre ad essere stato membro del Consiglio Direttivo e della Giun-ta della Confindustria.Ed ora questa innovativa esperien-za con la Top Carbon. È lo stesso presidente del Gruppo Bucci a rac-contarci come è nato l’accordo con il colosso cinese: “L’azienda del nostro gruppo, Riba Composites, attiva nel settore dei materiali in fibra di carbonio, era da tre anni in relazione con l’azienda Cifa di Milano, di proprietà del grup-po cinese Zoomlion. Per questa azienda milanese abbiamo inizia-to a costruire, tre anni fa, bracci in carbonio per gru che servono per pompare il cemento nelle costru-zioni in altezza. La Cifa produce e vende in Europa e nel mondo mezzi che trasportano queste gru. I nostri prodotti sono apparsi inte-ressanti e ci hanno quindi chiesto di instaurare una collaborazione per la loro produzione”.L’impresa milanese chiede all’a-zienda faentina di costruire una fabbrica in Cina. Ma il Gruppo fa-entino, di rimando, dice di essere disponibile soltanto per la realizza-zione di uno stabilimento in Italia, a Faenza. Ed è andata così.“Una volta a regime - dice Bucci - dovremmo costruire circa 250 pezzi in un anno, secondo quanto richie-sto dai partners cinesi. Una ventina di persone, già dipendenti nostri, verrà trasferita dalla Riba alla Top Carbon, e dovremo assumere altre

A fianco e nella pagina precedente, Massimo Bucci nel suo ufficio faentino.

22 | IN Magazine

80 persone”. Della nuova società, la Riba detiene il 51% e la Cifa il 49%. “Riba opera in tre settori: vetture e moto d’alte prestazioni, e la Ferrari è il nostro cliente più importante. Facciamo parti della carrozzeria, elementi di finitura interna delle vetture. Lavoriamo inoltre per Por-che, Lamborghini e per aziende che costruiscono vetture di alta prestazione. Poi abbiamo il settore della nautica, delle imbarcazioni a vela. Facciamo alberi, timoni, ac-cessori vari. Terzo settore è l’aero-spaziale, che stiamo sviluppando. La fibra di carbonio è un materia-le molto leggero e più resistente dell’acciaio, ma molto costoso”.Il Gruppo Bucci mantiene le sue radici a Faenza, conta oltre 800 di-pendenti, dei quali circa 400 nella città romagnola. Si è però esteso in varie parti del mondo: ha una so-cietà in Francia, una in Germania, uno stabilimento di produzione a Taiwan, uno in Cina e uno negli Stati Uniti; altre due società che vendono i prodotti del Gruppo sono in Giappone e in Brasile. “In questi paesi dobbiamo essere pre-senti non solo per vendere, ma an-che per costruire i prodotti e per fare assistenza”, spiega Bucci. “Il cliente vuole avere vicino un uffi-cio per essere sicuro che, in caso di bisogno, c’è qualcuno che l’aiuta. L’internazionalizzazione è un fatto fondamentale per il nostro settore. La prima fabbrica all’estero venne costruita nel 1997, a Taiwan”.Nel nome dell’impresa Bucci è riu-scito anche a far superare le gelosie tra Cina e Taiwan.“Non è stato facile”, afferma. “Ab-

biamo avviato un’attività in Cina con personale che avevamo a Tai-wan e un direttore cinese, ma la società è totalmente controllata da noi. Non esistono interferenze tra le due società. Quella cinese, vicino a Shangai, serve il mercato della Cina, quella di Taiwan vende a Taiwan e nei paesi dell’Estremo Oriente”.Capofila del Gruppo Bucci è la Iemca, che ha sede a Faenza, affiancata dalla Giuliani. La Iemca produce caricato-ri di verghe per torni automatici. Le barre vengono inserite meccanica-mente nei torni, per permettere la lavorazione senza interruzioni. La Giuliani invece produce macchine speciali per la costruzione delle ser-rature, delle chiavi e dei lucchetti, e macchine per i settori delle fabbri-

che di automobili, di attrezzi agri-coli, di automezzi, oltre a macchine per compressori di frigoriferi. La diversificazione dei prodotti, as-sieme alla collocazione diffusa di produzione e punti di assistenza, ha permesso al Gruppo di andare avanti con una certa tranquillità, nonostante la crisi economica in atto. “A prescindere dall’Italia, che presenta una situazione vera-mente molto difficile, noi siamo abbastanza soddisfatti dei risultati del primo semestre di quest’anno. Mercati come la Germania, il Suda-merica o anche l’Estremo Oriente hanno tirato bene. In questi ultimi mesi c’è tuttavia un rallentamento anche in Germania. Ma speriamo sia solo momentaneo”. IN

A fianco, il taglio del nastro del nuovo stabilimento Riba Composites affidato a

Luca Cordero di Montezemolo, avvenuto nel giugno 2011. Sotto, Bucci e Montezemolo

durante l’incontro inaugurale di Riba.

24 | IN Magazine

C’è chi fa servizi a domicilio e chi il baratto in osteria, chi promuove coupon e chi trasforma un chiosco in teledicola. Le nuove imprese in tempo di crisi nascono così, aguzzando l’ingegno.

testo Roberta Bezzi - foto Lidia Bagnara e Massimo Fiorentini

La necessità fatta Virtù

26 | IN Magazine

Lavorare | Nuove imprese

La crisi economica non solo aguz-za l’ingegno, ma offre una sferzata di creatività. Mai come in questi ultimi mesi, a Ravenna, si assiste ad un fiorire di nuove attività e idee che da un lato rappresenta-no un’occasione per reinventarsi a fronte di un mercato del lavoro in sofferenza e dall’altro di propor-re ai consumatori nuovi servizi e prodotti anche in un’ottica sociale.La 38enne Laura Spada e la 52enne Fabiana Tampelli, da anni socie di una ditta che si occupa di orga-nizzazione di spettacoli teatrali, avevano voglia di qualcosa di di-verso e così hanno aperto il primo lavaggio senz’acqua a domicilio. Il loro L.F. Promo è affiliato Limpo, una catena in franchising italiana ma già presente in Australia e in diversi paesi europei. Basta fare una chiamata, per vedere arriva-re il furgoncino di Laura e Fabia-na che, come le inglesi Kim Wo-odburn e Aggie Mackenzie della trasmissione “Case da incubo” su Sky, si trovano spesso a dover dire “Oh, my God!” davanti ad interni d’auto raccapriccianti. “L’idea ci è venuta navigando su internet”, raccontano. “Pulire senz’acqua è

il futuro del settore, consideran-do la costante crisi dell’acqua e l’emergenza siccità che cresce di anno in anno. Per lavare a secco la carrozzeria utilizziamo un pro-dotto a base naturale: l’estratto di una pianta brasiliana, la carnauba. Questa cera viene applicata sfrut-tando i principi della nanotecno-logia, per detergere, lucidare e proteggere l’auto”. I costi sono un po’ più alti, ma ne vale la pena: per il lavaggio interno ed esterno di una berlina, occorre mettere in conto circa 35 euro e un diritto di chiamata, rispetto ai 20 - 22 euro degli altri autolavaggi. Anche la 32 enne Michela Minguz-zi, cresciuta a passa di danza, ha deciso di diventare “imprenditrice di se stessa”, fondando Lo Faccio Io. Dopo aver lavorato come ballerina e coreografa per compagnie affer-mate come quella di Virgilio Sieni ed essersi aggiudicata il premio “Giovani Dan’Autori Emilia Roma-gna” ha deciso di cambiar rotta, coinvolgendo anche altri ragazzi artisti di età dai 30 ai 35 anni, in difficoltà nel sbarcare il lunario. “Sono tante le incombenze quo-tidiane che si tende a rimandare

In alto, Laura Spada di L.F. Promo. Nella pagina precedente Michela Minguzzi, fondatrice di “Lo Faccio Io”.

Aria di Berlino in città

A Ravenna, in via Zirardini, ha aperto lo scorso maggio Minne Song, una boutique speciale in cui acquistare abbigliamento, proposte di lettura, musica selezionata, manufatti artistici e vini doc. Un negozio-salotto con tanto di soppalco e divanetti. Ma anche un luogo adatto per incontri letterari, live acustici e degustazioni. “L’ispirazione – spiega Valentina Benelli, (nella foto)mente creativa del progetto – è arrivata girovagando per le strade di una Berlino, entrando in un locale, che si chiamava Kauf Dich Glucklich, una gelateria al piano terra e sopra un negozio”. Non a caso il nome scelto s’ispira alla capitale tedesca, all’avanguardia per le nuove tendenze: “Minnesang” significa infatti canzone d’amor gentile, poi modificato in Minne Song perché suonava meglio.

IN Magazine | 27

all’infinito, a volte causa lavoro, altre per stanchezza - afferma -. Guardare la pila dei panni da sti-rare che aumenta. Non riuscire a ritagliarsi il tempo per andare alla Posta o dal medico, ma anche per fare la spesa. Osservare impotenti le erbacce che crescono nel pro-prio giardino o il proprio cane che reclama una passeggiata. Noi sia-mo in grado di aiutare le persone

offrendo un servizio espresso e ve-loce. Finora il passaparola ha fun-zionato bene, perché ispirare fidu-cia è ciò che più conta”. In maniera certosina, Michele ha anche stilato un vero e proprio tariffario: per la fila dal medico o in posta 5 euro; 7/10 per fare la spesa; la pulizia del giardino può arrivare a 50 euro; come dog sitter, si va dai 5 euro per una passeggiata di un quarto d’ora, 10 per passeggiata e accudi-mento, e 30/40 euro per la pensio-ne 24 ore su 24; per le faccende do-mestiche, invece, la tariffa è oraria. Una novità è anche l’Osteria del Pancotto, in cui i due giovani ra-vennati Pierpaolo Spadoni (chef) e Andrea Merli fanno proprie le tra-dizioni della campagna e il gusto genuino di un cucina ‘confiden-ziale’, lanciando inoltre la virtuosa pratica del baratto. Scambiare una cena con materie prime che saran-no poi trasformate in succulenti pietanze ma anche con oggetti di antiquariato, modernariato e pro-dotti dell’artigianato. Tutto questo è possibile a Gambellara, al Circolo IX Febbraio trasformato in osteria. Qui, ogni ultimo giovedì del mese, si apre l’Osteria del Baratto: fami-glie, associazioni, gruppi di ami-ci e di singoli, al momento della prenotazione, possono barattare la cena con oggetti e prodotti vari. Un modo nuovo per entrare nella vita della piccola comunità, diven-tando punto di incontro, mercato di scambio. “Già durante la fase di ristrutturazione dei locali - spiega-no i due soci -, abbiamo scambiato cene e pranzi con i muratori o im-bianchini che ci hanno aiutato nel

A fianco, Andrea Merli (a sinistra) e Pierpaolo Spadoni dell’Osteria del Pancotto a Gamberella. Sotto, Antonio Barovecchio e Samantha nella Teledicola di via Ravegnana, a Ravenna.

28 | IN Magazine

portare a termine i lavori. Una prassi comune che vale anche con i contadini del territorio, gli ortolani, i caccia-tori o le aziende viticole. Per noi il cosiddetto “km zero” non è una moda da ostentare ma una realtà”. Dare alle famiglie un mezzo di economia domestica e alle imprese una vetrina gratuita per i loro prodotti e servizi. Nasce con una forte motivazione sociale più che commerciale il sito web stampaecompri.it promosso da Raffaele Casadio, odontotecnico, insieme ai due amici soci Luca Bezzi e Paolo Rambelli. “L’obiettivo - spiega Casadio - è quello di sviluppare a tal punto il sito che ogni mattina le persone possano stamparsi 4/5 coupon da utilizzare subito in gior-nata per risparmiare sulla spesa e sui servizi più necessari. Per fare questo stiamo coinvolgendo commercianti, arti-giani, ristoratori, in modo che la gente possa trovare lo sconto sul caffè della mattina così come sul latte o sulla carne, ma anche sul servizio di riparazione dell’idraulico

o su un pasto al ristorante”. La rivoluzione, rispetto ai grandi siti come appunto Groupon, è che in questo caso i beni trattati sono quelli classici dell’economia domestica, dal pane ai quaderni per la scuola. L’idea è nata durante una lunga permanenza a Buenos Aires, osservando che la sera, sul quotidiano Clarin, mancavano sempre le ultime due pagine, piene di coupon. C’è poi chi ha arricchito un’attività tradizionale con pic-coli innovativi servizi per venire incontro alle esigenze delle persone. È il caso del 44enne Antonio Barovecchio, che ha trasformato il classico chiosco di edicola in Teledi-cola, in via Ravegnana 162. “Quando ho rilevato l’attività nel gennaio scorso - ricorda -, ho pensato di apportare due novità: offrire la massima apertura, tutti i giorni mat-tino e pomeriggio e domenica mattina incluso, e fornire servizi collaterali quali fax, fotocopie, pagamenti di bol-lettini. Ma anche la possibilità di acquistare tessere-buoni per regalare abbonamenti a riviste, e di richiedere per esempio un aiuto nella gestione delle pagine Facebook. Grazie alla convenzione con una libreria, siamo inoltre in grado di fornire qualsiasi tipo di libro a chi non ha tempo di girare per procurarselo”. IN

Servizi dedicati al sociale

via Fiume M. Abbandonato, 138 Ravenna tel. 0544 405655

via Cassino, 71/A Ravenna tel. 0544 401050

via Francesco Baracca, 82/1 Lugo (RA) tel. 0545 27277

via Fiume M. Abbandonato, 279/A Ravenna tel. 0544 405655

[email protected]

IN Magazine | Special ADV

Cinquant’anni alle spalle e un futuro aperto verso il mondo. Le nozze d’oro festeggiate quest’anno dall’azienda Bambini srl puntano i riflettori su un’eccellenza nel settore dell’offsho-re, punta di diamante dell’imprenditoria marittima ravennate. Fondata nel 1962 a Marina di Ravenna da Mario Bam-bini, pescatore originario di Porto Garibaldi, l’azienda specia-lizzata nei servizi d’appoggio offshore e rimorchio è guidata oggi dalla seconda generazione dell’impresa familiare, i fra-telli Gianluigi e Rosolino Bambini, il primo amministratore

delegato e responsabile della parte commerciale e il secondo presidente e responsabile di quella finanziaria.Imponenti i numeri su cui si fonda l’odierna attività: 25 mez-zi navali che operano in tutto il bacino del Mediterraneo e nell’Africa occidentale; un organico composto da oltre 200 dipendenti tra personale di terra e imbarcato; 1200 metri quadrati di uffici e 1000 metri quadrati di superficie coper-ta adibita a magazzino attrezzature e ricambi; una mensa aziendale da 50 posti; 36mila metri quadrati di piazzali e

depositi scoperti, di cui 20mila edificabili. Anche sul fronte economico, in un’epoca non certo favorevole, la Bambini Srl presenta numeri interessanti, con prestazioni record messe a segno nel 2010, anno in cui il fatturato ha raggiunto quota 20,5 milioni di euro, con un valore di produzione pari a 23,5 milioni di euro.Alla flotta Bambini - costituita da crew boats, utility ves-sels e rimorchiatori – si è aggiunta a fine estate un’unità di tipo multi-purpose platform supply vessel, noleggiata ad un primario player del settore energia e idrocarburi. E il 29 settembre scorso è stato effettuato il varo tecnico della nuo-va costruzione “Blue Mommy”, una Fast Support Vessel di 56 metri all’avanguardia sotto il profilo tecnologico, risulta-to dell’importante programma di rinnovamento e ringiova-nimento della flotta della Bambini srl iniziato nel 2009, con investimenti in progetti tecnologicamente all’avanguardia. Un traguardo di successi raggiunto in 50 anni di storia celebrato lo scorso 27 maggio a Cà Viola, casa di campagna di Gianluigi Bambini e della moglie Violetta a Roncalceci di Ravenna, in compagnia di 350 ospiti. Un degno riconosci-mento per mezzo secolo di un’avventura imprenditoriale ini-ziata con un peschereccio, l’Antica Respa di Mario Bam-bini, che nel 1962 sottoscrisse il primo contratto per portare i tecnici sui pozzi, nello stesso anno in cui vennero realizzate davanti a Ravenna le prime piattaforme per l’estrazione del metano, gestite dall’AGIP. Vent’anni dopo, nel 1982, aveva inizio la fase di espansione dell’azienda, con l’acquisto di unità navali dall’estero, l’introduzione di nuove tecnologie e tipologie innovative, con graduale spostamento della Bam-bini anche in altre aree del mondo. Un primo passo effettua-to prima in Italia, nel 1985 nella vicina Ortona, poi seguito in maniera costante all’estero, verso mercati sempre più lon-tani. A cominciare dalla Croazia, per proseguire poi verso il Congo e la Tunisia, la Libia e l’Angola. L’internazionalizza-zione e la diversificazione commerciale, affiancate da una strategia di compatibilità sociale delle attività, si sono rivelate carte vincenti per l’azienda ravennate, da sempre proiettata verso il futuro.

nozze d’oro con l’offshore

pRiMi 50 Anni di Attività peR l’AziendA RAvennAte, FondAtA nel 1962 dA MARio BAMBini. Che pResentA Un FAttURAto in ContinUA CResCitA e GUARdA Con FidUCiA Al FUtURo.

BamBinida mezzo secolo

BAMBini sRlViale IV Novembre 79, 48122 Marina di Ravenna (RA)Tel. 0544 530537 - Fax 0544 538544 [email protected] - www.bambinisrl.it

IN Magazine | Special ADV

Cinquant’anni alle spalle e un futuro aperto verso il mondo. Le nozze d’oro festeggiate quest’anno dall’azienda Bambini srl puntano i riflettori su un’eccellenza nel settore dell’offsho-re, punta di diamante dell’imprenditoria marittima ravennate. Fondata nel 1962 a Marina di Ravenna da Mario Bam-bini, pescatore originario di Porto Garibaldi, l’azienda specia-lizzata nei servizi d’appoggio offshore e rimorchio è guidata oggi dalla seconda generazione dell’impresa familiare, i fra-telli Gianluigi e Rosolino Bambini, il primo amministratore

delegato e responsabile della parte commerciale e il secondo presidente e responsabile di quella finanziaria.Imponenti i numeri su cui si fonda l’odierna attività: 25 mez-zi navali che operano in tutto il bacino del Mediterraneo e nell’Africa occidentale; un organico composto da oltre 200 dipendenti tra personale di terra e imbarcato; 1200 metri quadrati di uffici e 1000 metri quadrati di superficie coper-ta adibita a magazzino attrezzature e ricambi; una mensa aziendale da 50 posti; 36mila metri quadrati di piazzali e

depositi scoperti, di cui 20mila edificabili. Anche sul fronte economico, in un’epoca non certo favorevole, la Bambini Srl presenta numeri interessanti, con prestazioni record messe a segno nel 2010, anno in cui il fatturato ha raggiunto quota 20,5 milioni di euro, con un valore di produzione pari a 23,5 milioni di euro.Alla flotta Bambini - costituita da crew boats, utility ves-sels e rimorchiatori – si è aggiunta a fine estate un’unità di tipo multi-purpose platform supply vessel, noleggiata ad un primario player del settore energia e idrocarburi. E il 29 settembre scorso è stato effettuato il varo tecnico della nuo-va costruzione “Blue Mommy”, una Fast Support Vessel di 56 metri all’avanguardia sotto il profilo tecnologico, risulta-to dell’importante programma di rinnovamento e ringiova-nimento della flotta della Bambini srl iniziato nel 2009, con investimenti in progetti tecnologicamente all’avanguardia. Un traguardo di successi raggiunto in 50 anni di storia celebrato lo scorso 27 maggio a Cà Viola, casa di campagna di Gianluigi Bambini e della moglie Violetta a Roncalceci di Ravenna, in compagnia di 350 ospiti. Un degno riconosci-mento per mezzo secolo di un’avventura imprenditoriale ini-ziata con un peschereccio, l’Antica Respa di Mario Bam-bini, che nel 1962 sottoscrisse il primo contratto per portare i tecnici sui pozzi, nello stesso anno in cui vennero realizzate davanti a Ravenna le prime piattaforme per l’estrazione del metano, gestite dall’AGIP. Vent’anni dopo, nel 1982, aveva inizio la fase di espansione dell’azienda, con l’acquisto di unità navali dall’estero, l’introduzione di nuove tecnologie e tipologie innovative, con graduale spostamento della Bam-bini anche in altre aree del mondo. Un primo passo effettua-to prima in Italia, nel 1985 nella vicina Ortona, poi seguito in maniera costante all’estero, verso mercati sempre più lon-tani. A cominciare dalla Croazia, per proseguire poi verso il Congo e la Tunisia, la Libia e l’Angola. L’internazionalizza-zione e la diversificazione commerciale, affiancate da una strategia di compatibilità sociale delle attività, si sono rivelate carte vincenti per l’azienda ravennate, da sempre proiettata verso il futuro.

nozze d’oro con l’offshore

pRiMi 50 Anni di Attività peR l’AziendA RAvennAte, FondAtA nel 1962 dA MARio BAMBini. Che pResentA Un FAttURAto in ContinUA CResCitA e GUARdA Con FidUCiA Al FUtURo.

BamBinida mezzo secolo

BAMBini sRlViale IV Novembre 79, 48122 Marina di Ravenna (RA)Tel. 0544 530537 - Fax 0544 538544 [email protected] - www.bambinisrl.it

Raccontare | Borgo San Biagio

Dove comincia Ravenna? Una do-manda alla quale per noi, viaggia-tori post-novecenteschi, è difficile rispondere, accecati come siamo dalla cortina di capannoni, roton-de e urbanistica massificata che circonda il centro storico e dise-gna gli imponderabili contorni della moderna città sfrangiata e parcellizzata. Per chi si fosse in-camminato lungo la Faentina pro-venendo da Russi fino a un secolo fa, la risposta sarebbe stata molto più agevole. La città sarebbe com-parsa ben presto, con il profilo dei palazzi e dei campanili a stagliarsi in lontananza sulla campagna. Ad accogliere il viaggiatore, invece della grande periferia odierna, sa-rebbe stata una piccola appendice suburbana e quasi rurale, quella di borgo San Biagio.Le origini del borgo, allo stato delle nostre conoscenze, resta-no avvolte nella nebbia. Le prime

notizie sicure risalgono al Medio-evo, quando il Lamone, chiamato all’epoca Teguriense, correva lungo il tracciato di via Maggiore fin sot-to porta Adriana (la cui presenza è attestata almeno dal X secolo, benché la sua forma odierna risal-ga in gran parte al ‘500), per poi piegare a nord-est costeggiando le mura lungo l’attuale circonvalla-zione San Gaetanino. Vera o falsa che sia la tradizione secondo la quale fu l’imperatore Federico II, nel corso del suo assedio del 1240, a deviare il fiume, fu comunque all’incirca in quel periodo che esso mutò il suo corso, allontanandosi dal centro urbano. Al suo posto, con il compito di assicurare la di-fesa della città, venne di lì a poco condotto da sud il Montone. Oggi i tracciati dei due fiumi sono evocati dai nomi di alcune strade (via Fiu-me abbandonato, via Sabbionara, via Rotta) e dalla conformazione

stessa del terreno, con la circonval-lazione che di fatto corre sul terra-pieno del vecchio argine. La primi-tiva impronta del Lamone, invece, venne occupata dal Naviglio, un canale navigabile ad uso commer-ciale che, provenendo dalla zona di Sant’Alberto, si innestava su via Maggiore all’altezza di via Cana-lazzo (da cui appunto il nome), e terminava a poca distanza da porta Adriana.Un intrico di vie d’acqua e di terra, dunque, destinato naturalmente a favorire la nascita di una borgata. Se la zona più lontana dalle mura, quella denominata del Taurese (da cui via Dorese), restò a lungo completamente agricola, se non addirittura semi-valliva, quella più vicina alla città, dal nome singolar-mente evocativo di “Vigna Taglia-ta”, dovette popolarsi di una comu-nità stabile relativamente presto, e comunque certamente prima del

Segnava i confini cittadini fino ad un secolo fa, con il suo intrico di vie d’acqua e di terra. È il Borgo San Biagio, un tempo fitto di botteghe e osterie oggi area residenziale, in cui si respira ancora l’atmosfera di un tempo.

testo Andrea Casadio - foto Massimo Fiorentini

Dove comincia Ravenna

IN Magazine | 33

Trecento, quando le fonti storiche parlano già di un “borgo di Porta Adriana”. Una comunità fatta di popolani di recente immigrazio-ne dalla campagna, che vivevano spesso nei “capannetti” di legno o canna palustre, o nei poveri “ca-setti” bassi e dai camini sporgenti, alcuni dei quali sopravvissuti anco-ra fino alle soglie del Novecento. Accanto ad essi, però, non manca-vano locande, osterie e un edificio di culto, la chiesa di Santa Maria “in Vignatagliata”. Risalente al Medio-evo, essa sopravvisse fino alla metà del ‘500, per poi decadere ed esse-re sostituita nello stesso luogo, alla fine di quel secolo, da un edificio del tutto nuovo: l’odierna San Bia-

gio, che assunse il titolo di un altro tempio che sorgeva in precedenza nelle vicinanze di porta Serrata.La costruzione della nuova chie-sa (ampliata nel corso del ‘600 e poi completamente rinnovata nel 1840) fu una tappa decisiva nel-la storia del borgo, che difatti ne acquisì anche la denominazione. Altri due eventi destinati a mutare radicalmente il volto della località furono, già all’inizio del ‘500, il prosciugamento del vecchio Navi-glio, e poi, verso il 1740, la devia-zione del Montone. Nel frattempo, accanto al vecchio alveo del “fiu-me abbandonato”, aveva iniziato ad infittirsi il reticolo di viuzze, in parte parallele e in parte perpen-

Sopra, il cortile di una casa del borgo di fine ‘800 (foto tratta da “Caro, vecchio borgo San

Biagio”, di G.Montanari Cipriani, Ravenna, Capit, 1996). In apertura, il borgo

tra passato e presente: in alto com’era nell’800 (foto tratta da “Ravenna

nell’Ottocento” di B. Bandini, N. Pirazzoli, M. Scarano, Ravenna, Longo, 1982),

sotto come appare oggi.

34 | IN Magazine

dicolari all’argine (via Rampina, via Ghibuzza, via Sca-letta…), che è anche oggi uno degli angoli più caratteri-stici della città. Dall’altra parte di via Maggiore, invece, le case si addensavano attorno alla chiesa, avendo come limite la linea di via Vallona e dell’attuale via Morelli. Nell’Ottocento, il borgo aveva ormai acquisito l’aspetto che ci è tramandato dalle prime fotografie in bianco e nero, in pratica quello che oggi ne costituisce il peculiare “cen-tro storico”. Appena usciti da porta Adriana, nell’area del vecchio alveo del Montone oggi occupata da piazza Baracca, si apriva l’ampia distesa in parte alberata del “foro boario”, ossia il mercato dei bovini, che per qualche tempo fu anche sede delle esecuzioni capitali. Cuore della zona, fra la porta e l’incrocio, era “il Ponte”, punto in cui un tempo sorgeva appunto il ponte sul Montone e dove poi era stato costruito quello sul più modesto fossato che ne aveva preso il posto, luogo di ritrovo per braccianti, facchini e sfaccendati vari. A breve distanza, nella casa in angolo con via San Gaetanino, c’era la locanda della Zabariona, dove nel 1848 aveva alloggiato Garibaldi, e il cui ricordo è perpetuato da alcuni dei più noti sonetti di Olindo Guerrini. Più avanti, sulla destra, dove la cortina compatta degli edifici si allungava attorno alla larga visua-

le di una via Maggiore allora spoglia d’alberi, aveva già aperto i battenti la locanda del Gallo, tuttora esistente. Ma lungo tutta la strada, scriveva ai primi del ‘900 Gaetano Savini, “vi sono in gran numero le osterie e bettole, dove si beve e si canta allegramente: vi sono altresì negozi di tutti i generi, caffè, macellerie, salsamenterie ecc; una officina meccanica ed altre botteghe per svariati mestieri”.Questo clima popolare ispirava anche la vita sociale, per esempio nella militanza politica, che dalla fine dell’Otto-cento si affiancò alla tradizionale devozione religiosa che faceva capo alla parrocchia. Da qui la fitta presenza dei circoli di partito: celebri, nella zona delle viuzze, quello socialista dell’Aurora e quello repubblicano dei Vicoli (poi trasferitosi in San Gaetanino con l’intitolazione ad Ar-naldo Guerrini), e in seguito il comunista Strocchi, su via Maggiore. Del resto, fu proprio nel cuore del borgo che

All’ombra di Porta Adriana

Via Mariani 22/B - Ravenna - Tel. 0544 213604

nel luglio del 1922 si verificarono i violenti scontri, con tanto di morti, che sancirono anche a Ravenna la vittoria del fascismo. Dal punto di vista urbanistico, invece, la mag-giore novità della prima metà del Novecento fu la costruzione dello stabilimento della Callegari & Ghigi lungo via Fiume Abbandonato. Da allora il suono della sirena della fabbrica - e’ fis-cion - fu la caratte-ristica colonna sonora che scandì per un cinquantennio le giornate dei borghigiani. Una presenza decisamente ingom-brante, quella della Callegari, ma niente di paragonabile a quanto si sarebbe verificato dopo il 1950. Al-lora, anche borgo San Biagio sareb-be rimasto coinvolto nella grande trasformazione che negli anni del “miracolo economico” mutò radi-calmente il volto della città. In bre-ve l’area urbana tracimò oltre gli antichi confini, e diventarono un ricordo sempre più sbiadito i tempi in cui in via Canalazzo si respira-va già aria di campagna. Oggi San Biagio è una vasta area residenziale che ha ormai ben poco della borgata semi-rurale e popolare di un tempo. Ma anche se tutto si è diluito nell’i-pertrofia urbanistica dell’espansio-ne moderna, mentre le pizzerie e gli sportelli bancari hanno preso il posto di Chilò e di Scaì, le strade e i vicoli del borgo, con il loro clima rilassato e le vecchie casette ristrut-turate, sono ancora un luogo in cui, dopotutto, si respira il senso di una “comunità”, e dove può valere la pena perdere un pomeriggio alla ricerca delle atmosfere perdute della “vecchia Ravenna”. IN

A fianco, altre immagini recenti e passate del borgo. La foto d’epoca, risalente all’inizio del ‘900, è tratta da “Caro, vecchio borgo San Biagio”, di G. Montanari Cipriani, Ravenna, Capit, 1996.

36 | IN Magazine

Dalla magia incantata dell’Oriente all’elegante romanticismo della Provenza. Cambio di look per ‘Timida’, il negozio di arre-do e oggettistica con sede in via della Lirica 29/31 che oggi si presenta in una rinnovata veste dal sapore francese. Dopo aver esplorato le molteplici sfaccettature dell’arredamento di stampo etnico il negozio si è ora orientato verso uno stile shab-by chic, con mobili e complementi d’arredo tipici della Francia del Sud, patria della tecnica del dècaper e dei decori romantici, annaf-fiati da colori pastello e dalle raffinate tonalità tortora. I mobili in vendita nascono dalla mente creativa di Cristina Pog-giali e Fabrizio Casadio, titolari del negozio da oltre dieci anni, e vengono prodotti in Indonesia utilizzando i materiali più pregiati secondo tecniche artigianali rigorosamente hand-made che rendo-no ogni pezzo unico nel suo genere. “Disegniamo noi i prodotti di arredamento e abbiamo scelto di produrli in Indonesia perché lì si lavora ancora con i legni ‘veri’ e secondo le antiche arti manuali”, spiega Cristina. “Quello che ci proponiamo, infatti, è trasmettere ai nostri pezzi qualcosa che gli altri negozi non hanno, regalando ai clienti qualcosa di esclusivo”. Così, accanto a piccoli Buddha in pietra, alle cornici di madre-

perla e all’oggettistica in latta battuta tipica dello stile indone-siano, sono presenti ora credenze, ceramiche e vasi tipicamente provenzali, mentre l’altra ala del negozio è dedicata all’abbiglia-mento uomo-donna e ad un vasto assortimenti di accessori e bigiotteria, anche questa prodotta in Indonesia.“Siamo un negozio in costante evoluzione e ci teniamo costante-mente aggiornati sulle nuove tendenze, anche attraverso la parteci-pazione a fiere di settore in Francia e Germania”, aggiunge Cristina. Lo facciamo però mantenendo ben salda la nostra identità, perché non vogliamo offrire prodotti standardizzati ma unici e originali”.Ricche le novità in arrivo per la stagione natalizia, che dal 1° di-cembre vede il negozio aperto sette giorni su sette dalle ore 9 alle 19,30, con interessanti idee regalo di vario genere.

TIMIDAViale della Lirica, 29/31 48124 [email protected] Tel.: +39 0544 408135

IN Magazine | Special ADV

TimidaDall’Oriente alla PrOvenzaELEMEnTI DI ArrEDo E oggETTIsTICA IsPIrATI orA AnChE ALL’ELEgAnTE roMAnTICIsMo FrAnCEsE nELLA sEDE DI vIA DELLA LIrICA 29/31, A DICEMbrE APErTA sETTE gIornI su sETTE, DALLE orE 9 ALLE 19,30.

Dalla magia incantata dell’Oriente all’elegante romanticismo della Provenza. Cambio di look per ‘Timida’, il negozio di arre-do e oggettistica con sede in via della Lirica 29/31 che oggi si presenta in una rinnovata veste dal sapore francese. Dopo aver esplorato le molteplici sfaccettature dell’arredamento di stampo etnico il negozio si è ora orientato verso uno stile shab-by chic, con mobili e complementi d’arredo tipici della Francia del Sud, patria della tecnica del dècaper e dei decori romantici, annaf-fiati da colori pastello e dalle raffinate tonalità tortora. I mobili in vendita nascono dalla mente creativa di Cristina Pog-giali e Fabrizio Casadio, titolari del negozio da oltre dieci anni, e vengono prodotti in Indonesia utilizzando i materiali più pregiati secondo tecniche artigianali rigorosamente hand-made che rendo-no ogni pezzo unico nel suo genere. “Disegniamo noi i prodotti di arredamento e abbiamo scelto di produrli in Indonesia perché lì si lavora ancora con i legni ‘veri’ e secondo le antiche arti manuali”, spiega Cristina. “Quello che ci proponiamo, infatti, è trasmettere ai nostri pezzi qualcosa che gli altri negozi non hanno, regalando ai clienti qualcosa di esclusivo”. Così, accanto a piccoli Buddha in pietra, alle cornici di madre-

perla e all’oggettistica in latta battuta tipica dello stile indone-siano, sono presenti ora credenze, ceramiche e vasi tipicamente provenzali, mentre l’altra ala del negozio è dedicata all’abbiglia-mento uomo-donna e ad un vasto assortimenti di accessori e bigiotteria, anche questa prodotta in Indonesia.“Siamo un negozio in costante evoluzione e ci teniamo costante-mente aggiornati sulle nuove tendenze, anche attraverso la parteci-pazione a fiere di settore in Francia e Germania”, aggiunge Cristina. Lo facciamo però mantenendo ben salda la nostra identità, perché non vogliamo offrire prodotti standardizzati ma unici e originali”.Ricche le novità in arrivo per la stagione natalizia, che dal 1° di-cembre vede il negozio aperto sette giorni su sette dalle ore 9 alle 19,30, con interessanti idee regalo di vario genere.

TIMIDAViale della Lirica, 29/31 48124 [email protected] Tel.: +39 0544 408135

IN Magazine | Special ADV

TimidaDall’Oriente alla PrOvenzaELEMEnTI DI ArrEDo E oggETTIsTICA IsPIrATI orA AnChE ALL’ELEgAnTE roMAnTICIsMo FrAnCEsE nELLA sEDE DI vIA DELLA LIrICA 29/31, A DICEMbrE APErTA sETTE gIornI su sETTE, DALLE orE 9 ALLE 19,30.

Il mosaico per Felice Nittolo cos’è? Materia, espressività, luci, forme, rigore o libertà? Probabilmente tutto questo e molto altro. Sicu-ramente è ricerca e scoperta. Due termini che bene si adattano ad un progetto molto interessante, nato quasi per caso, come ponte tra il presente e un momento storico, dal Dopoguerra in poi, che ha un significato profondo per Ravenna. Una indagine documentale scaturi-ta dal desiderio di approfondimento sui maestri mosaicisti che restaura-

rono le opere musive, ora patrimo-nio dell’umanità, dopo la Seconda Guerra mondiale, artefici della tra-smissione di un sapere antico che ha trovato espressione anche in opere moderne. Loro, poco più di una dozzina, hanno dato vita a bot-teghe di mosaico dal sapore rina-scimentale, come ha detto il critico d’arte Giulio Guberti, dove hanno trasmesso conoscenza e coinvolto gli allievi migliori nei propri lavori. Felice Nittolo ha deciso di conosce-re meglio questi protagonisti e di

IN Magazine | 39

Un progetto di Felice Nittolo punta l’attenzione

sui maestri mosaicisti ravennati che nel

Dopoguerra restaurarono i capolavori bizantini.

Attraverso monografie, mostre e il recupero

delle loro opere.

testo Claudia Graziani - foto Massimo Fiorentini

Le tessere della Storia

Valorizzare | I Maestri Mosaicisti

realizzare per ognuno un volume, una mostra e recuperare opere di-menticate. Ha iniziato alcuni anni fa e l’obiettivo finale è realizzare un cofanetto che li racchiuda tutti, magari guardando al 2019 e alla candidatura di Ravenna Capitale Europea della cultura. “Tutto è nato negli anni Novanta - racconta Nittolo -, quando per approfondire il periodo prima del ’68 iniziai ad intervistare i maestri mosaicisti del cosiddetto Gruppo dell’Accademia, fondato dall’unio-ne dei due unici studi musivi esi-stenti nel 1947, quelli di Signorini e Salietti. Si aggiunsero poi Ines Morigi Berti, Libera Musiani, Sergio Cicognani e molti altri. Conoscevo il mosaico bizantino ma mi manca-va il periodo storico ravennate del Dopoguerra, quello della prima mostra del mosaico contempora-neo fatta negli anni Cinquanta e le cui opere sono esposte tuttora al

Mar”. Nittolo nel tempo ha raccol-to documenti, fotografie, diari per-sonali. Ha fotocopiato carte stra-pazzate. Ha la registrazione delle conversazioni avute con i maestri mosaicisti e le cui trascrizioni in parte sono riportate nei libri. Ha visitato cantine e soffitte, ha sco-vato opere in diverse città italiane. È stato come un lavoro di restauro, per recuperare le tessere di una sto-ria e fare in modo di condividerla con la città. Nasce da qui l’idea dei volumi monografici, preceduti da un primo libro che è una sintesi dell’in-tero progetto editoriale. È il 2006 e al ritmo di quasi uno all’anno i volumi sono diventati otto. Nitto-lo ha anche dato vita, nel 2005, ad un’associazione culturale, la niArt, attraverso la quale edita i libri ed organizza le mostre monografi-che. Il prossimo protagonista sarà Giuseppe Ventura. “Disponibilità economiche permettendo - sotto-

linea Nittolo senza alcuna vena polemica -. Le istituzioni culturali hanno riconosciuto il valore di ciò che sto realizzando e in molte oc-casioni c’è stata la collaborazione di Comune, Provincia e Fondazio-ne Cassa di Risparmio. Sono con-vinto che, con la mia caparbietà, prima o poi lo concluderò”.Caparbietà che gli ha permesso di recuperare il mosaico di Lino Melano rimasto per tanto tempo nell’atrio della Stazione Ferrovia-ria, il primo che Nittolo vide al suo arrivo a Ravenna nel 1968. Acca-tastato e tagliato a pezzi nei ma-gazzini delle FS, ora fa parte della collezione dei mosaici moderni del Mar. Un altro di Antonio Roc-chi è stato riabilitato da dietro ad un armadio, dove lo stesso Nittolo casualmente lo aveva visto durante una visita specialistica, in una sala dell’Ausl di Ravenna. Un’altra ope-razione importante riguarda quelli che Nittolo ha chiamato i “Diari di bordo di Romolo Papa”, che lui ten-ne dal 1957 al 1996, su ciò che av-veniva attorno al mosaico in città. “Li ho ordinati cronologicamente e li ho consegnati al Cidm, Centro internazionale documentazione mosaico. Ci sono episodi curiosi a proposito di tecniche musive o di personaggi ai quali Papa realizzò i mosaici, come Mike Bongiorno. Sono uno spaccato di un’epoca”.Una semplice frase racchiude ciò che per Felice Nittolo rappresenta questo progetto e che ha pubblicato sul primo dei volumi. Proprio quel-lo dedicato a tutti i maestri mosaici-sti: “A loro va un grazie per avermi indicato la strada maestra”. IN

Il progetto delle monografie

Il progetto editoriale delle monografie dedicate ai maestri del mosaico è giunto a metà strada. Per ora Nittolo ha pubblicato i volumi su Ines Morigi Berti, Lino Melano,

Romolo Papa, Antonio Rocchi, da Azzaroni ai Signorini, Giuseppe Salietti e Sergio Cicognani. Sono ancora da realizzare quelli su Giuseppe Ventura, Libera Musiani,

Luigi Guardigli, Alberto Milano, Zelo Molduzzi, Santo Spartà e Nedo Del Bene. E qui ridiamo voce ad una domanda che il critico d’arte Giulio Guberti scrisse nella

prefazione del primo volume: “Quando il Comune di Ravenna vorrà dedicare una via o una piazza (magari non troppo periferica) ai maestri mosaicisti ravennati?”.

A fianco, Felice Nittolo accanto ai manifesti della mostre dedicati ai maestri mosaicisti. In apertura, con i volumi monografici già pubblicati.

40 | IN Magazine

Dal mare alla montagna,dalla città al deserto, ovunque vadano le tue passioni,

in ogni momento Overlander ti propone le soluzioni tecniche migliori e lo stile giusto. Via Diaz 22, RaVENNa - tEl. 0544.39546

Overlander

Dal mare alla montagna,dalla città al deserto, ovunque vadano le tue passioni,

in ogni momento Overlander ti propone le soluzioni tecniche migliori e lo stile giusto. Via Diaz 22, RaVENNa - tEl. 0544.39546

Overlander

IN Magazine | Special ADV

Un sorriso vale più di mille parole. La bellezza della nostra bocca è strettamente correlata a una buona igiene denta-le che, a sua volta, passa dalla prevenzione. Questa è la filosofia del centro odontoiatrico Le Colonne di Raven-na, aperto nel gennaio 2011 dalle dottoresse Erika e Ylenia Pierucci, due sorelle con lo stesso sogno: uno studio autonomo in cui regalare il miglior sorriso ad adulti e bambini. Accomunate dalla giovane età e dagli stessi studi, una laurea in Igiene Dentale conseguita all’Università degli

Studi di Bologna, in pochi anni hanno raggiunto l’obietti-vo di dar vita ad uno studio. Situato in un zona di recente espansione e di facile accesso, in viale E. Berlinguer 80, il centro odontoiatrico colpisce subito per i locali spaziosi e accoglienti: da un’ampia reception si accede ai quat-tro ambulatori che ospitano altrettante poltrone, in cui esperti professionisti riescono a lavorare in contemporanea. Ogni sala gode di un’ottima vista grazie alle alte pareti fi-nestrate che danno un’ottima luminosità. “La nostra idea -

spiegano le due titolari - è quella di riunire in un unico centro un’équipe medica qualificata e in grado di studiare soluzioni personalizzate per ogni tipologia di problema, in modo da coprire tutti gli ambiti dell’attività odontoiatrica. Per questo ci avvaliamo della collaborazione di validi dentisti specializzati in conservativa-endodonzia, protesi mo-bile e protesi fissa, ortodonzia, chirurgia paradontale e implantologia”.Il centro è molto attento all’estetica e per questo utilizza un’ innovativa tecnologia per la rilevazione del colore in modo personalizzato e computerizzato, capace, sia nella fase del

rilevamento delle informazioni come in quella della realiz-zazione del manufatto protesico, di essere risolutiva nella valutazione analitica di tutte le variabili legate all’aspetto co-smetico del colore. Questo strumento denominato SPETTRO-FOTOMETRO è in grado di fornire , una mappatura colori-metrica personalizzata che, associata sempre e comunque all’esperienza, assicura un risultato finale pressoché perfetto.Grande attenzione è riservata ai bambini, verso i quali l’ap-proccio è volto principalmente alla prevenzione. Per questo il centro organizza un corso gratuito “DENTI splenDEN-TI” in cui i bambini, divisi in gruppi di circa dieci componenti, imparano giocando cosa sono i denti, com’è fatto un dente e cosa è necessario evitare per non compromettere la salute, il tutto con l’aiuto di cartoni ani-mati e giochi educativi.

Centro Odontoiatrico Le ColonneViale Berlinguer, 80 - 48124 Ravenna (RA)

Tel. 0544 401486 - Fax. 0544 200798info@centroodontoiatricolecolonne. comwww.centroodontoiatricolecolonne.com

Denti sani per il sorriso miglioreUNa qUaLIFICaTa EqUIPE MEDICa FORNISCE SERvIzI SPECIaLIzzaTI NEL CENTRO DI vIaLE E. BERLINgUER 80 a RavENNa, gESTITO DaLLE SORELLE ERIka ED YLENIa PIERUCCI.

Centro odontoiatriCoLe CoLonne

IN Magazine | Special ADV

Un sorriso vale più di mille parole. La bellezza della nostra bocca è strettamente correlata a una buona igiene denta-le che, a sua volta, passa dalla prevenzione. Questa è la filosofia del centro odontoiatrico Le Colonne di Raven-na, aperto nel gennaio 2011 dalle dottoresse Erika e Ylenia Pierucci, due sorelle con lo stesso sogno: uno studio autonomo in cui regalare il miglior sorriso ad adulti e bambini. Accomunate dalla giovane età e dagli stessi studi, una laurea in Igiene Dentale conseguita all’Università degli

Studi di Bologna, in pochi anni hanno raggiunto l’obietti-vo di dar vita ad uno studio. Situato in un zona di recente espansione e di facile accesso, in viale E. Berlinguer 80, il centro odontoiatrico colpisce subito per i locali spaziosi e accoglienti: da un’ampia reception si accede ai quat-tro ambulatori che ospitano altrettante poltrone, in cui esperti professionisti riescono a lavorare in contemporanea. Ogni sala gode di un’ottima vista grazie alle alte pareti fi-nestrate che danno un’ottima luminosità. “La nostra idea -

spiegano le due titolari - è quella di riunire in un unico centro un’équipe medica qualificata e in grado di studiare soluzioni personalizzate per ogni tipologia di problema, in modo da coprire tutti gli ambiti dell’attività odontoiatrica. Per questo ci avvaliamo della collaborazione di validi dentisti specializzati in conservativa-endodonzia, protesi mo-bile e protesi fissa, ortodonzia, chirurgia paradontale e implantologia”.Il centro è molto attento all’estetica e per questo utilizza un’ innovativa tecnologia per la rilevazione del colore in modo personalizzato e computerizzato, capace, sia nella fase del

rilevamento delle informazioni come in quella della realiz-zazione del manufatto protesico, di essere risolutiva nella valutazione analitica di tutte le variabili legate all’aspetto co-smetico del colore. Questo strumento denominato SPETTRO-FOTOMETRO è in grado di fornire , una mappatura colori-metrica personalizzata che, associata sempre e comunque all’esperienza, assicura un risultato finale pressoché perfetto.Grande attenzione è riservata ai bambini, verso i quali l’ap-proccio è volto principalmente alla prevenzione. Per questo il centro organizza un corso gratuito “DENTI splenDEN-TI” in cui i bambini, divisi in gruppi di circa dieci componenti, imparano giocando cosa sono i denti, com’è fatto un dente e cosa è necessario evitare per non compromettere la salute, il tutto con l’aiuto di cartoni ani-mati e giochi educativi.

Centro Odontoiatrico Le ColonneViale Berlinguer, 80 - 48124 Ravenna (RA)

Tel. 0544 401486 - Fax. 0544 200798info@centroodontoiatricolecolonne. comwww.centroodontoiatricolecolonne.com

Denti sani per il sorriso miglioreUNa qUaLIFICaTa EqUIPE MEDICa FORNISCE SERvIzI SPECIaLIzzaTI NEL CENTRO DI vIaLE E. BERLINgUER 80 a RavENNa, gESTITO DaLLE SORELLE ERIka ED YLENIa PIERUCCI.

Centro odontoiatriCoLe CoLonne

Dolcezza e aggressività, ripiegamento interiore e violenza non sono termini antitetici per Cristiano Marchetti, in arte KRY. Che nei suoi graffiti esprime un flusso di energia vitale in continuo movimento.

testo Aldo Savini - foto Lidia Bagnara

Genio e Sregolatezza

Creare | Cristiano Marchetti-KRY

All’inizio dell’avventura artisti-ca di KRY, all’anagrafe Cristia-no Marchetti, c’è l’esperienza dell’arte di strada. Già la scelta del nome lo associa a molti graffitisti storici che rinunciavano ai loro nomi e cognomi, ritenuti anoni-mi e insignificanti, per adottare pseudonomi elementari. Basquiat firmava le sue azioni con SAMO, altri con A-One, Craze, Crash. Di derivazione americana e metro-politana, vicina alla Pop art e al Graffitismo, la Street art arriva in Italia nel corso degli anni No-vanta, portatrice di una forte ca-rica provocatoria e sovversiva. I giovani artisti newyorchesi con le bombolette spray, dai bassi costi e di facile uso, con immediatezza tracciavano segni elementari sui muri di edifici abbandonati nelle aree più degradate della città, nei sottopassi, nelle stazioni e sulle vetture della metropolitana.Per l’età KRY appartiene alla ge-nerazione di coloro che fin dai

primi anni hanno assorbito, mol-to spesso passivamente, le imma-gini televisive dei cartoon. Consa-pevolmente si è sottratto alla loro superficialità disarmante, non ne ha colto tanto l’aspetto puramen-te formale quanto la funzione narrativa e comunicativa.Clandestinamente, fin dagli anni della scuola, interviene con verni-ce spray in vari punti di Faenza, manifestando apertamente un bi-sogno di trasgressione e di critica,

Sopra e in apertura, KRY all’opera nella sua casa-studio.

Street art made in Faenza

Cristiano Marchetti-KRY è nato a Faenza nel 1974. Affidato dalla madre ad una coppia di coniugi, trascorre a Modigliana l’infanzia. Di quel periodo ricorda i disegni e il piacere di disegnare. Ritornato a Faenza a 11 anni, dopo le medie frequenta l’Istituto d’Arte per la Ceramica “Ballardini”, dove l’insegnante Alessandra Bonoli lo stimola e lo incoraggia a proseguire nella ricerca artistica. Completa la sua formazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Sono di quegli anni gli interventi liberi di Street art sui muri della Stazione ferroviaria e nei sottopassi, ormai andati perduti perché cancellati o corrosi dal tempo. Più recentemente ha eseguito decorazioni su commissione per saracinesche di negozi e pub. Oltre a varie mostre locali, tra cui una recente alla Bottega Bertaccini di Faenza. Ha partecipato alla Biennale di Venezia dello scorso anno, per la sezione Emilia Romagna di Reggio Emilia e alla Biennale-bis di Torino. Vive e lavora a Faenza.

46 | IN MagazineV.le Alberti, 106 - Ravenna

Tel. 0544 406969 - Fax 0544 408488

I vostri piedi in ottime mani. Plantari - Calzature - Podologia - Esame computerizzato piede Cyclette - Tens - Busti - Pancere su misura - CarrozzineLetti - Ausili - Apparecchi per riabilitazione - MagnetoterapiaIonoforesi - Noleggi - Convenzioni USL - INAIL

www.ortopediaspadoni.it

V.le Alberti, 106 - RavennaTel. 0544 406969 - Fax 0544 408488

I vostri piedi in ottime mani. Plantari - Calzature - Podologia - Esame computerizzato piede Cyclette - Tens - Busti - Pancere su misura - CarrozzineLetti - Ausili - Apparecchi per riabilitazione - MagnetoterapiaIonoforesi - Noleggi - Convenzioni USL - INAIL

www.ortopediaspadoni.it

avvertibile più che nei contenuti, spesso indecifrabili, nell’atto stes-so di agire in uno spazio pubblico al di fuori di quelli riservati all’e-spressione artistica. Già in questi lavori la varietà inesauribile d’im-magini e di parole e la sovrab-bondanza di stimoli forniti dalla cultura visiva giovanile, stratificati e incoerenti, confluiscono in com-posizioni neoimpressionistiche, per cui ogni dato figurativo è rico-noscibile ma spesso non facilmen-te interpretabile. A volte facilitano la comprensione - altre la compli-cano - le frasi enigmatiche e scon-nesse, le parole vaganti nello spa-zio pittorico. Sono termini di un linguaggio simbolico che, prescin-dendo dal contenuto, infrangono la separazione tra l’ambito delle immagini e quello della scrittu-ra. Apparentemente non dicono

niente, eppure mantengono una valenza comunicativa, perché vei-colano un messaggio visivo che ha il potere di attrarre e di coinvolge-re. È una scrittura elementare che non evoca suoni, ma si confonde con una figurazione delineata pit-toricamente a cui le cancellature e le sovrapposizioni prospettano una molteplicità di ricostruzioni di senso. L’immediatezza del ge-sto creativo, che rimanda spesso ad un affondo nel suo immaginario infantile, appare in aperto conflitto con ogni forma di concettualismo o di realismo. Su questi presupposti estetici continua a dipingere in studio. Per accentuare l’energia espressiva del segno e del colore delle immagini trova talvolta un fattore di rinforzo nei materiali di recupero utilizzati come suppor-to, che danno all’opera un senso

di vissuto. La bidimensionalità delle composizioni, con l’assenza di qualsiasi accenno alla prospet-tiva e alla simulazione della pro-fondità, il ricorso ad immagini an-tigraziose con la scarnificazione delle figure, riconducibili ad un espressionismo primitivo, richia-mano il percorso spesso contorto delle avanguardie del secolo scor-so, percorso accidentato che va dall’Espressionismo all’Informale e dall’Action Painting americana all’Art Brut. Ma la sua forza comu-nicativa deriva anche da disagio esistenziale, inquietudine interio-re, desideri, emozioni, pensieri e, soprattutto, da una tensione anticonformistica che assume i toni della critica ai valori comuni con evidenti implicazioni etiche, e al tempo stesso dall’esigenza in-sopprimibile di dar voce o forse semplicemente di buttar fuori ciò che si agita ed esplode dentro. I suoi recenti pannelli si presenta-no come sequenze di scene, come pagine di un diario visivo. Dolcez-za e aggressività, ripiegamento in-teriore e violenza non sono termini antitetici e inconciliabili per KRY, che non intende attenersi a regole convenzionali e tanto meno dare l’impressione di rispecchiare l’or-dine imposto. Non vuole imitare la vita bensì crearla e inventarla. Ecco perché le sue rappresen-tazioni costituiscono un flusso di energia vitale e creativa in conti-nuo movimento, che non segue un andamento lineare, in cui non è facile individuare un punto d’ini-zio ed è impossibile prevederne lo svolgimento e l’approdo. IN

A fianco, un’opera di KRY a tecnica mista, in cui evidenzia il suo enigmatico linguaggio simbolico.

48 | IN Magazine

Era il 1992 quando Elido Alpi, modiglianese classe ‘59, allora capocantiere di una piccola impresa edile, decise di acquistare da un anziano cementista locale un piccolo laboratorio artigianale ed avviare l’attività di marmista in proprio. Oggi, trascorsi vent’anni, animato dalla stessa passione e forte di una grande e riconosciuta professionalità acquisita, Elido Alpi, insieme alla moglie Marta e al figlio Daniele è titolare e dirige EDILMAR-MI FAENTINA, azienda leader a livello locale nella lavorazione di marmi e graniti per l’edilizia, l’arredamento e l’arte funeraria, avvalendosi di personale con anni di esperienza alle spalle, con doppia sede operativa a Faenza e Modigliana. “Il cambiamento dei gusti e delle esigenze dei clienti è sempre una sfida sti-molante - dichiara l’artigiano imprenditore -. La nostra azienda si rivolge a imprese edili, studi tecnici, mobilifici e privati cittadini, proponendo una vasta e selezionata gamma di prodotti e rifiniture per rivestimenti, pavi-menti, top da bagno e cucina, rivestimenti per scale, soglie, banchine non-ché per interventi di ristrutturazione di marmi in chiese, di altari, monumenti funerari antichi, sostituzione di cornicioni e architravi, soglie e banchine per edifici storici con rifiniture di anticatura che riprendono le pre-esistenti”.Un autentico laboratorio artigianale dedicato all’arte del marmo e del granito a 360 gradi, che ha saputo rinnovarsi nel tempo investendo in innovazione con nuovi macchinari all’avanguardia, puntando sempre di più su nuovi accostamenti di materiali che rispondono alle esigenze del gusto contempo-raneo, senza mai dimenticare lo stile classico, il sacro, il rustico e l’antico. Tra gli interventi più prestigiosi firmati Alpi Elido - Edilmarmi Faentina,

spiccano la realizzazione nel 2011 del monumento della Zampogna di Acquafondata (ricavata da un blocco informe di marmo di 30 quintali circa, con rifiniture eseguite scrupolosamente a mano, sul modello in plastilina eseguito dallo scultore Dario Marconi, docente della Scuola del Marmo di Verona), il rifacimento della pavimentazione in pietra grigia e dell’altare della piccola cappella edificata a lato del Duomo di Modigliana (esecu-zione manuale su disegno dell’artista Enzo Staffa) nel 2005, il rifacimento della pavimentazione in marmo bianco e rosa, dei gradini dell’altare e della gradinata di ingresso in pietra grigia del Duomo di Modigliana. Nel 2000, l’azienda è stata incaricata da Agriville La Collina di Tredozio, per i lavori di ristrutturazione di numerosi edifici di alto profilo storico e patrimoniale, collaborando con la Sovraintendenza delle Belle Arti.

EDILMARMI FAENTINA

SEDE DI FAENZA Via Graziola, 28 – 48018 Faenza (RA)tel. 0546 620716 fax 0546 627210

SEDE DI MODIGLIANALargo Tito Livio 17/18 – 47015 Modigliana (FC)tel. 0546 942697 fax 0546 942697

www.edilmarmifaentina.it • [email protected]

IN Magazine | Special ADV

EDILMARMI FAENTINAstoria di lavoro e passioneVENT’ANNI DEDIcATI AL MARMo E AL gRANITo. UN’IMpRESA DI SUccESSo gUIDATA DA ELIDo ALpI

In alto a sinistra Elido Alpi, fondatore dell’azienda, affiancato nella foto di destra dal figlio Daniele.

Era il 1992 quando Elido Alpi, modiglianese classe ‘59, allora capocantiere di una piccola impresa edile, decise di acquistare da un anziano cementista locale un piccolo laboratorio artigianale ed avviare l’attività di marmista in proprio. Oggi, trascorsi vent’anni, animato dalla stessa passione e forte di una grande e riconosciuta professionalità acquisita, Elido Alpi, insieme alla moglie Marta e al figlio Daniele è titolare e dirige EDILMAR-MI FAENTINA, azienda leader a livello locale nella lavorazione di marmi e graniti per l’edilizia, l’arredamento e l’arte funeraria, avvalendosi di personale con anni di esperienza alle spalle, con doppia sede operativa a Faenza e Modigliana. “Il cambiamento dei gusti e delle esigenze dei clienti è sempre una sfida sti-molante - dichiara l’artigiano imprenditore -. La nostra azienda si rivolge a imprese edili, studi tecnici, mobilifici e privati cittadini, proponendo una vasta e selezionata gamma di prodotti e rifiniture per rivestimenti, pavi-menti, top da bagno e cucina, rivestimenti per scale, soglie, banchine non-ché per interventi di ristrutturazione di marmi in chiese, di altari, monumenti funerari antichi, sostituzione di cornicioni e architravi, soglie e banchine per edifici storici con rifiniture di anticatura che riprendono le pre-esistenti”.Un autentico laboratorio artigianale dedicato all’arte del marmo e del granito a 360 gradi, che ha saputo rinnovarsi nel tempo investendo in innovazione con nuovi macchinari all’avanguardia, puntando sempre di più su nuovi accostamenti di materiali che rispondono alle esigenze del gusto contempo-raneo, senza mai dimenticare lo stile classico, il sacro, il rustico e l’antico. Tra gli interventi più prestigiosi firmati Alpi Elido - Edilmarmi Faentina,

spiccano la realizzazione nel 2011 del monumento della Zampogna di Acquafondata (ricavata da un blocco informe di marmo di 30 quintali circa, con rifiniture eseguite scrupolosamente a mano, sul modello in plastilina eseguito dallo scultore Dario Marconi, docente della Scuola del Marmo di Verona), il rifacimento della pavimentazione in pietra grigia e dell’altare della piccola cappella edificata a lato del Duomo di Modigliana (esecu-zione manuale su disegno dell’artista Enzo Staffa) nel 2005, il rifacimento della pavimentazione in marmo bianco e rosa, dei gradini dell’altare e della gradinata di ingresso in pietra grigia del Duomo di Modigliana. Nel 2000, l’azienda è stata incaricata da Agriville La Collina di Tredozio, per i lavori di ristrutturazione di numerosi edifici di alto profilo storico e patrimoniale, collaborando con la Sovraintendenza delle Belle Arti.

EDILMARMI FAENTINA

SEDE DI FAENZA Via Graziola, 28 – 48018 Faenza (RA)tel. 0546 620716 fax 0546 627210

SEDE DI MODIGLIANALargo Tito Livio 17/18 – 47015 Modigliana (FC)tel. 0546 942697 fax 0546 942697

www.edilmarmifaentina.it • [email protected]

IN Magazine | Special ADV

EDILMARMI FAENTINAstoria di lavoro e passioneVENT’ANNI DEDIcATI AL MARMo E AL gRANITo. UN’IMpRESA DI SUccESSo gUIDATA DA ELIDo ALpI

In alto a sinistra Elido Alpi, fondatore dell’azienda, affiancato nella foto di destra dal figlio Daniele.

Da un’dea di Daniela Mingozzi, Marina Manucci

e Monica Randi nasce il Circolo di lettura,

legato agli spettacoli della stagione di prosa

del Teatro Alighieri. Per condividere impressioni,

giudizi e passioni.

Il Circolo nasce dall’entusiasmo e dal desiderio di confrontarsi e con-dividere riflessioni che scaturisco-no dalla lettura di un libro, con un percorso che si snoda parallelamen-te alla stagione di prosa del teatro Alighieri. I testi scelti, infatti, sono strettamente connessi con le opere che andranno in scena. Trattandosi di libri è stata ovviamente coinvolta la Biblioteca Classense nella perso-na della dottoressa Giuliani, che cu-rerà le bibliografie. Ma com’è nata questa idea innovativa che ha già coinvolto un folto gruppo di lettori?L’abbiamo chiesto alle tre dirette protagoniste: Daniela Mingozzi, ap-passionata di prosa, che ha messo a disposizione la grande sala del suo B&B che ha chiamato ‘Al Tea-

tro’, a Ravenna in via Guacciman-ni 38; Marina Mannucci scrittrice e insegnante, e Monica Randi, re-sponsabile per Ravenna Teatro di organizzazione e promozione del-la stagione di prosa.Monica: “Avevo da tempo l’idea di creare un Circolo di Lettura. Duran-te l’estate scorsa sono venuta a cono-scenza di una magnifica iniziativa a cui Daniela aveva dato vita, ‘La Cor-te Visionaria’, con incontri culturali e piccoli spettacoli ospitati nella sua casa. Ho pensato subito che Daniela sarebbe stata la persona giusta per il progetto che avevo in mente”.Daniela: “Quando Monica mi ha contattata ne sono stata felice e ho pensato a Marina, che aveva già collaborato con me durante l’e-

testo Anna De Lutiis - foto Lidia Bagnara

Sfogliando il Teatro

50 | IN Magazine

Leggere | Circolo di lettura

state, come fulcro dell’iniziativa. Lei è partita subito con tantissime idee, ha individuato come e con quali persone mettersi in contat-to. È stato facile perché tutto è sostenuto dal desiderio di appro-fondire, in anticipo, i temi che si presentano di volta in volta sulla scena, perché è bello crescere con-frontandosi in gruppo”.Marina: “Vorrei sottolineare il gran-de piacere di collaborare con Moni-ca e Daniela, con le quali si è creata una alchimia di pensiero, un equi-librio tra persone provenienti da esperienze diverse che ha permes-so di individuare la giusta direzio-ne per realizzare questo progetto”.Il Circolo è stato presentato uffi-cialmente alla città in ottobre, e ha già affrontato il primo appun-tamento legato allo spettacolo dedicato a Pantani, testo e regia di Marco Martinelli. Il libro che i lettori hanno dovuto leggere, per poi discuterne, è stato ‘Era mio figlio’, di Tonina Pantani, edizioni Mondadori.Chiediamo a Daniela qual’è stato il risultato di questo primo incontro: “È stato condotto da Marina ed ha visto l’appassionata partecipazio-

ne di una trentina di persone tra lettori (gruppo di venti) e ospiti, tra i quali anche Marco Martinel-li, Eddy Serri, ex-professionista e compagno di squadra di Marco Pantani, Denis Freschi, appassio-nato del mondo del ciclismo e fan dell’atleta scomparso, nonché di alcuni membri di ‘Teatro Perché’, laboratorio che cura un blog di re-censioni teatrali scritte dai ragazzi di Castiglione di Ravenna e che,

insieme ad altre realtà del luogo, si adopera per far rivivere il bellissi-mo teatro Mazzini.Il clima della serata è stato fin da subito informale e amichevole, ha favorito il libero scambio delle osservazioni e il loro confluire in un ragionamento collettivo che ha riguardato non solo la vicenda umana di Marco Pantani e il mon-do del professionismo sportivo ma anche il giornalismo.Gli appuntamenti, ad ingresso gra-tuito, incombono con velocità e già sopraggiunge il prossimo spettaco-

lo che vedrà protagonista Angela Finocchiaro con ‘Open Day’ di Walter Fontana, opera che ritrae il disorientamento verso la vita di una generazione di cinquantenni sempre in bilico tra piccole osses-sioni quotidiane e bilanci esisten-ziali. Il libro scelto e consigliato al Circolo delle Lettrici e dei Lettori è “Quando l’amore finisce” di Do-nata Francescato (ed. Il Mulino). “Con i partecipanti del Circolo -

conclude Marina - ci proponiamo, oltre al ragionare ‘sull’importanza del teatro, come divino anacroni-smo’, di avviare pensieri riguardo all’ambito teatrale che si occupa dell’esperienza umana nella sua totalità di espressioni: mentali, linguistiche, corporee, relazionali, storiche. Se il teatro non è quindi ‘luogo’ dove si va solo per distrarsi ma un’attività di ricerca e di studio, questo circolo, ‘barattando idee’, intende confrontarsi su nuove for-mule contemporanee di dispositivi di cambiamento sociale”. IN

Nella pagina precedente, da sinistra, Marina Mannucci, Daniela Mingozzi e Monica Randi.

Idee e proposte messe in comune

Attori librai per un giorno con Angela Longo

Scoprire cosa legge Alessandro Gassman, chiedere consiglio ad Angela Finocchiaro, incontrare Lello Arena, tutti nella Libreria Dante, nel centro di Ravenna, a disposizione,

per un giorno, del pubblico. È l’iniziativa lanciata dalla giovane Angela (nella foto), terza generazione della storica famiglia di librai Longo. “La mia idea - racconta -

nasce dalla suggestione avuta da una libreria di Cagliari che propone l’incontro con gli autori dei libri. Qui la cosa è diversa ed è legata al rapporto che da sempre ho con

il Teatro delle Albe e alla mia assidua frequentazione della stagione teatrale. Gli attori che vorranno incontrare il pubblico trascorreranno un po’ di tempo in libreria facendo

i librai, raccontando cosa amano leggere, suggerendo delle letture o semplicemente svolgendo l’attività di commessi”.

IN Magazine | 51

IN Magazine | Special ADV

Le prime linee in vetrina, come nei negozi delle grandi città. Presentate in un ambiente raffinato e amiche-vole insieme, vera e propria frontiera del gusto nel-la provincia romagnola. Dreams, a Faenza in via Pistocchi 3/c, in 12 anni di storia è divenuto tutto questo e di più, imponendosi anche a carattere nazio-nale grazie ad un mix di prodotti delle più affermate griffe del settore calzature ed accessori moda. Guc-ci, Yves Saint Laurent, Stella Mc Cartney, Marc Ja-cobs; e ancora Fiorentini + Baker, K. Jacques, L’Autre

Chose, Tricker’s, Santoni, Giuseppe Zanotti Design.L’anima di Dreams è Simona Medri, intraprendente e giovane imprenditrice che nel 2000 decise di dar vita nella sua città a questo raffinato negozio.“A Faenza - racconta Simona - una cosa come questa non c’era, un punto vendita solo al femminile dedicato esclusivamente ad accessori e calzature. Ho lasciato l’università per lanciarmi in questa avventura, che si è rivelata subito vincente”.Tanto che di lì a qualche anno gli spazi risultarono

insufficienti per poter esporre i prodotti delle grandi marche legati al sogno di Dreams.“Nel 2007 - prosegue Simona - abbiamo ampliato gli spazi espositivi, e il negozio è via via divenuto un sa-lotto per la clientela abituale, punto d’incontro in cui trovarsi tra amiche”.Amiche che qui si ritrovano incrociando storie diverse: “La nostra clientela è molto varia per età e professio-ne. Dalle studentesse ad imprenditrici e libere profes-sioniste, accomunate dal gusto per gli oggetti raffinati e particolari. Ho una collaboratrice da sempre con me in negozio – sottolinea – e questo favorisce la creazio-ne di un clima accogliente e rilassato per tutte”. Donne per le quali la ricerca della bellezza si traduce con un ottimistico sguardo verso il futu-ro. Un modo molto femminile di reagire alle avversità.“Abbiamo il dovere di guardare avanti, soprattutto noi commercianti – dice Simona - in un periodo non favo-revole come l’attuale. Dobbiamo ricostruire nella clien-tela il desiderio di fare proprie le cose belle, attraverso un rapporto aperto e sincero”.

Un salto in avanti che a Dreams si coglie bene anche nell’allestimento natalizio, che vede in vetrina le collezioni primavera estate delle grandi firme qui rappresentate, come avviene nei negozi monomarca delle capitali. Tra gli oggetti di pelletteria, perfetti per i regali di Natale, compaiono quindi qua e là anche sandali ed oggetti ammiccanti alla bella stagione. Collezioni nuove per rinnovare l’at-mosfera, in un allestimento pieno di verve e fantasia.“Io sono un’ottimista – conclude Simona - credo dav-vero che i sogni aiutino ad andare avanti”. E non po-trebbe essere diversamente per la creatrice di Dreams.

Via Pistocchi 3/c, 48018 Faenza (RA) Tel. 0546 [email protected]

DREAMS I sognI son desIderI

Le coLLezioni DeLL’aLta MoDa internazionaLe coLorano Le eLeganti vetrine

Di via PiStocchi 3/c a Faenza, LUogo tUtto aL FeMMiniLe nato DaLLa FantaSia

e creatività Di SiMona MeDri. che gUarDa aL FUtUro con ottiMiSMo.

IN Magazine | Special ADV

Le prime linee in vetrina, come nei negozi delle grandi città. Presentate in un ambiente raffinato e amiche-vole insieme, vera e propria frontiera del gusto nel-la provincia romagnola. Dreams, a Faenza in via Pistocchi 3/c, in 12 anni di storia è divenuto tutto questo e di più, imponendosi anche a carattere nazio-nale grazie ad un mix di prodotti delle più affermate griffe del settore calzature ed accessori moda. Guc-ci, Yves Saint Laurent, Stella Mc Cartney, Marc Ja-cobs; e ancora Fiorentini + Baker, K. Jacques, L’Autre

Chose, Tricker’s, Santoni, Giuseppe Zanotti Design.L’anima di Dreams è Simona Medri, intraprendente e giovane imprenditrice che nel 2000 decise di dar vita nella sua città a questo raffinato negozio.“A Faenza - racconta Simona - una cosa come questa non c’era, un punto vendita solo al femminile dedicato esclusivamente ad accessori e calzature. Ho lasciato l’università per lanciarmi in questa avventura, che si è rivelata subito vincente”.Tanto che di lì a qualche anno gli spazi risultarono

insufficienti per poter esporre i prodotti delle grandi marche legati al sogno di Dreams.“Nel 2007 - prosegue Simona - abbiamo ampliato gli spazi espositivi, e il negozio è via via divenuto un sa-lotto per la clientela abituale, punto d’incontro in cui trovarsi tra amiche”.Amiche che qui si ritrovano incrociando storie diverse: “La nostra clientela è molto varia per età e professio-ne. Dalle studentesse ad imprenditrici e libere profes-sioniste, accomunate dal gusto per gli oggetti raffinati e particolari. Ho una collaboratrice da sempre con me in negozio – sottolinea – e questo favorisce la creazio-ne di un clima accogliente e rilassato per tutte”. Donne per le quali la ricerca della bellezza si traduce con un ottimistico sguardo verso il futu-ro. Un modo molto femminile di reagire alle avversità.“Abbiamo il dovere di guardare avanti, soprattutto noi commercianti – dice Simona - in un periodo non favo-revole come l’attuale. Dobbiamo ricostruire nella clien-tela il desiderio di fare proprie le cose belle, attraverso un rapporto aperto e sincero”.

Un salto in avanti che a Dreams si coglie bene anche nell’allestimento natalizio, che vede in vetrina le collezioni primavera estate delle grandi firme qui rappresentate, come avviene nei negozi monomarca delle capitali. Tra gli oggetti di pelletteria, perfetti per i regali di Natale, compaiono quindi qua e là anche sandali ed oggetti ammiccanti alla bella stagione. Collezioni nuove per rinnovare l’at-mosfera, in un allestimento pieno di verve e fantasia.“Io sono un’ottimista – conclude Simona - credo dav-vero che i sogni aiutino ad andare avanti”. E non po-trebbe essere diversamente per la creatrice di Dreams.

Via Pistocchi 3/c, 48018 Faenza (RA) Tel. 0546 [email protected]

DREAMS I sognI son desIderI

Le coLLezioni DeLL’aLta MoDa internazionaLe coLorano Le eLeganti vetrine

Di via PiStocchi 3/c a Faenza, LUogo tUtto aL FeMMiniLe nato DaLLa FantaSia

e creatività Di SiMona MeDri. che gUarDa aL FUtUro con ottiMiSMo.

Abitare | Campagna contemporanea

54 | IN Magazine

Una casa ristrutturata nelle prime campagne del lughese presenta pezzi storici di grandi designer internazionali. Un tocco di classe contemporanea, tra creatività e funzionalità.

testo Linda Antonellini - foto Massimo Fiorentini

Le icone del Design

Di forte personalità è la ristruttu-razione di una casa nelle prime campagne di San Potito, nei pres-si di Lugo, ad opera dello studio d’architettura Lazzarini-Pinoni. La padrona di casa che ha commis-sionato l’intervento ha fornito un valido contributo progettuale e, in sintonia con le proposte degli architetti, ha creato un’abitazione moderna e accogliente. Da fuo-ri il prospetto frontale si mostra omogeneo grazie ad un sistema di boiserie in legno che camuffa la mancanza di allineamento delle finestre originali, mentre sul retro una cortina frangisole verticale diviene pergolato orizzontale sul-la terrazza della zona notte. Tale affaccio appare come un elemen-to aggettante verso la campagna, protetto da un parapetto “invisi-bile” in vetro, privo di montanti e trattato con un sistema antigoccia che ne preserva la limpidezza.La camera da letto prospiciente la terrazza, presenta un letto di design: il “Toledo” ideato da Carlo Scarpa nel 1975, realizzato in fras-sino e dotato di una testata rivesti-

ta in cuoio bianco ottico regolabile d’inclinazione. Protagonista del bagno padronale, la vasca di Mat-teo Thun realizzata in cristalplant dalla Rapsel, la cui forma a tinozza s’ispira agli antichi rituali giappo-nesi. Tecnologica e confortevole anche la doccia multifunzione che funge da sauna e sprigiona il getto d’acqua da una fessura orizzonta-le. Anche nel bagno del piano terra i sanitari sospesi sono della Duravit e le pareti sono rivestite in resina della ditta Rezina di Torino; essen-do questo un materiale versatile, impermeabile e decorativo, è stato utilizzato anche come rivestimento delle pareti della cucina. Si tratta di una “Rossana” con elettrodomesti-ci Smeg: acquistata da Baccarat di Faenza disegna una semplice sa-goma senza maniglie nei pensili, minimale e compatta come il mo-bile living che diviene un’essenzia-le parete d’arredo, con Tv inclusa dietro alle ante centrali. Lineare come un solido geometrico anche il camino “stile quadro”, alimen-tato a biomassa legnosa (pellet) e prodotto della Palazzetti, azienda

IN Magazine | 55

In alto, la cucina minimale con gli sgabelli a tulipano “Soshun”. Sotto, il bagno con la

vasca a tinozza di Matteo Thun. In apertura, il soggiorno con in primo piano le lampade

“Bocci” del designer Omer Arbel. Nella pagina a fianco, la scala in granito nero con

tagli di luce alle pareti.

fondata nel 1954 a Porcia (PN). Raffinato il basamento rivestito in Verde Alpi: un marmo legato alla tradizione italiana, di colore ver-de intenso e venature più chiare, in contrasto con il colore neutro dal pavimento in gress porcella-nato a grandi lastre e il battiscopa in acciaio verniciato bianco, che si interrompe col “Nero Assolu-to” della scala d’ingresso. Questa presenta un parapetto in vetro stratificato temprato, mentre un sistema a borchie fissa i gradini in granito levigato. Oltre ai ta-gli di luce nelle pareti, il sistema illuminante suggerito da Ventu-relli, propone anche la lampada a stelo “Toio” progettata nel 1962

da Achille e Pier Giacomo Casti-glioni: un oggetto “ready made” prodotto dalla Flos. La lampada “Bocci” del designer Omer Arbel è invece caratterizzata da un siste-ma di alimentazione tramite cavi in acciaio che raggruppano i cor-pi illuminanti a basso voltaggio; l’effetto è quello di piccole lampa-dine alogene, racchiuse in sfere di vetro fuso smerigliato. Insoliti anche gli sgabelli a tulipano “So-shun” di Edra Design, ideati nel 1990 da Masanori Umeda e rivesti-ti in velluto nero. Sempre di Edra il divano “On the rocks” progetta-to nel 2004 dal Design Francesco Binfaré, composto da quattro elementi irregolari, componibili in maniera esponenziale. Le sago-me sono modellate in una miscela brevettata da Gellyfoam®, che ga-rantisce una speciale flessibilità. E ancora, in soggiorno, il tavolo “Il Doge” disegnato da Carlo Scarpa e riprodotto da Gavina nel 1968: in origine creato per l’arredamen-to della casa Zentner di Zurigo. Attorno al tavolo, le sedie Eraclea del design Giampiero Pistacchi con imbottitura in resina espansa, rivestimento sfoderabile in pelle nera e struttura in metallo elet-trosaldato a induzione. Molto più “pop”, invece, le sedie in quattro co-lori diversi di Edra, serie “Spaghet-ti-Jenette disegnata dai Campana” disposte attorno al tavolino rotondo Tulip, design Eero Saarinen, con piedistallo in fusione di alluminio laccato bianco e piano in laminato liquido. Saarinen, lo ideò all’inizio degli anni ‘40 nell’ambito della ri-cerca promossa dal MOMA di New

56 | IN Magazine

York, intitolata “organic design in home furnishing collec-tion”. Messo in produzione nel 1956, Tulip rappresenta un valido connubio tra forma, materiali e design minimalista.Gestito dagli interruttori “Absolut” della Biticino è poi an-che il sistema di illuminazione con faretti dicroici, la lam-pada Pallucco, i neon “Miss” contenuti in tubolare di vetro e tecnologia in vista e prodotte da ViaBizzuno di Mario Nanni (BO) e gli elementi luce in vetro satinato di Davide Greppi.Lo studio Lazzarini-Pinoni ha curato molto l’aspetto tec-nologico dell’abitazione, per cui sugli imbotti delle fine-stre il cappotto esterno si risvolta contro i telai in legno per evitare ponti termici, il riscaldamento e il raffre-scamento sono a pavimento, la produzione elettrica per gestire la piscina è regolata dai pannelli fotovoltaici, le cabine armadio sono a scomparsa (di Emira Arredamen-ti di Lugo e della Performa di Bologna), le porte interne sono state ordinate grezze e successivamente intonacate di bianco come le pareti. Tutti gli infissi - porte a filo muro, finestre e portefinestre scorrevoli - sono state for-nite dalla ditta EdilPiù di Bacchini (Lugo). Le maniglie sono state invece progettate dai due giovani architetti che hanno vinto il concorso “Not Ordinary” indetto da Lux Atelier e da Edilpiù. Nasce così, dall’attenzione per i dettagli, la maniglia Sunken, parola che significa incavo e coniuga la funzionalità dell’oggetto all’espressione estetica. Lo studio Lazzarini-Pinoni, sorto nel centro di Faenza nel 2010, ha così realizzato insieme alla proprie-taria di quest’abitazione un restauro egregio, che ha portato contemporaneità in un contesto rurale. IN

www.mengozzi-mazzoni.com

MENGOZZI & MAZZONIATELIER MGM

Atelier c.so Matteotti n 60 tel. 0546 26559Showroom c.so Matteotti n 44/A tel. 0546 660153

Padre e figlia accomunati dalla stessa, esaltante

passione per la boxe. Sono Meo e Terry Gordini:

lui ex pugile e allenatore, lei vicecampionessa

del mondo.

“Il pugile non ha mai tragedie, ma solo motivi per rifarsi”. È una delle frasi che campeggiano sulla parete del-la palestra dove Bartolomeo “Meo” Gordini insegna pugilato ai circa 30 ragazzi della Torre Fitness Group. Nel suo racconto di cinquant’anni di pugilato, dai primi anni vissuti a boxare sul ring e poi in veste di allenatore, viene fuori l’amore pro-fondo per questo sport. “Giocavo a calcio all’oratorio - ricorda - ma ero molto istintivo, non riuscivo a

stare mai fermo e don Liverzani, al-lora parroco di Cotignola, mi con-sigliò di andare in palestra a fare boxe. Con un mio amico che già la frequentava m’iscrissi alla Boxe Faenza e dopo un paio di mesi pas-sai all’Edera Ravenna, dove sono rimasto per quattro anni”. Nel 1966, chiusa la carriera da pugile per motivi di salute, inizia per lui quella di allenatore: “Ho avuto una palestra a Cotignola per un paio d’anni poi sono tornato all’Edera,

testo Michele Virgili - foto Massimo Fiorentini

In due sul Ring

58 | IN Magazine

Boxare | Meo e Terry Gordini

dove ho lavorato dal 1971 al 2001. Quando Renzo Zannoni ha lascia-to la presidenza ho deciso di intra-prendere una nuova avventura con la Torre”. In tanti anni di carriera Meo si è tolto molte soddisfazioni: “Ho vinto tanti campionati italia-ni, molti ragazzi sono arrivati in nazionale. La boxe è lo sport per eccellenza, raccoglie tante disci-pline. La palestra, la capacità di attraversare il dolore, il continuo mettersi in gioco sono una par-te molto bella di questo sport”.Con un padre così è naturale che anche i figli siano stati contagiati da questo sport.“Ho sempre vissuto in questo am-biente - dice la figlia di Meo, Terry - ma ho iniziato un po’ tardi. D’al-tronde la boxe femminile in Italia

nasce solo nel 2001. Sono venuta in palestra nel 2002 per tenermi in forma, poi per motivi di lavoro mi sono dovuta fermare e ho ripreso a fine 2004, sempre tesserata per la Torre. Per fare questo sport oc-corrono tanta passione e grandi motivazioni, visto che non si han-no riscontri economici”. L’umiltà è una delle caratteristiche principali della pugile ravennate: “Devo sem-pre migliorare. Velocità, esplosività tattica sono molto importanti, e io m’impegno molto per mettere in pratica gli insegnamenti di mio pa-dre. In più ho la fortuna di allenar-

mi con Simona Galassi, e da lei cerco di apprendere più cose possibili. Il prossimo obiettivo è l’Europeo 2013, che la Federazione deve an-cora decidere dove si svolgerà”.Tra i due è Meo a sentire di più gli incontri: “L’emozione non pas-sa mai, ma ho imparato a gestirla. Ogni tanto è mio padre ad essere un po’ più agitato” dice sorriden-do Terry. Sia con la Torre che con la nazionale sono arrivati grandi successi: “Tanti miei incontri mi sono piaciuti, in particolare quel-lo di Roseto, superlativo secondo alcuni, e la semifinale del campio-nato del mondo con la Cruz. La nazionale ti regala emozioni par-ticolari: quando sali sul podio ti rendi conto di aver fatto qualcosa di bello per il tuo Paese”.

A 33 anni la Gordini sta valutando se diventare pugile professionista, 35 anni è il limite massimo ma la Fe-derazione potrebbe modificare il regolamento entro il 2013. “Sono indecisa, ho un marito, un lavoro, una casa... e poi bisogna sempre trovare qualcuno che investa su di te. La boxe comporta tanti sacrifi-ci, già ora mi alleno tutti i giorni dalle 20 alle 21,30, quando posso anche la mattina”. La passione, però, non demorde: “Abbiamo tanti ragazzi che si allenano con me e Simona, ed è bello vedere che iniziano da giovani”. IN

A fianco, Terry Gordini (a destra) assieme al padre-allenatore Meo e alla campionessa

mondiale Simona Galassi. In apertura, Simona e Terry si fronteggiano sul ring.

Prossimo obiettivo: l’Europeo 2013

Passaggio di guantoni

Bartolomeo “Meo” Gordini è nato a Cotignola il 6 ottobre 1947. Il 1° aprile scorso ha festeggiato i 50 anni di pugilato: la sua carriera è partita infatti nel 1962 come pugile alla Boxe Faenza poi, dopo qualche mese, è passato all’Edera Ravenna dove è rimasto per 4 anni. Ha al suo attivo 33 combattimenti da dilettante. Nel 1966 per motivi di salute ha dovuto interrompere l’attività sportiva, intraprendendo la carriera di allenatore. Dal 1971 al 2001 ha allenato l’Edera e attualmente allena la Torre Fitness Group. È sposato con Adelma e ha tre figli: Luca, Terry e Michele, nato da un precedente matrimonio. Terry Gordini è nata a Ravenna il 22 giugno 1979. Sempre tesserata per la Torre Fitness Group, ha iniziato a boxare nel 2002. Come dilettante ha conquistato tre bronzi ai campionati italiani nel 2007, 2008 e 2009, un argento nel 2011 e nel settembre 2012 la medaglia d’oro. Con la nazionale ha vinto nel 2010 il torneo preolimpico di Ferrara; sempre nel 2010 ha partecipato al campionato del mondo alle Barbados e quest’anno è diventata vicecampionessa del mondo a Quinandhao, in Cina.

IN Magazine | 59

Tre ritratti di Vittorio Emanuele II e Umberto I, opera dei pittori Besteghi e Moradei, escono dai depositi per trovare spazio tra le opere esposte nel Museo del Risorgimento.

Dopo oltre cent’anni le tre tele che illustrano i personaggi di Casa Savo-ia sono nuovamente esposte al pub-blico nel Museo del Risorgimento, in via Baccarini 3, grazie al piano museale della Regione Emilia-Ro-magna. L’iniziativa celebra i 150 anni dell’Unità d’Italia ed ha anche la finalità di valorizzare e restituire alla città opere conservate da de-cenni nei depositi della Pinacoteca Comunale, oggi divenuta Istituzio-ne Museo d’Arte della Città.“Il primo ‘Ritratto di Vittorio Ema-nuele II’ eseguito da Andrea Beste-ghi (foto a sinistra), - racconta Nadia Ceroni, conservatore del Mar e re-sponsabile del progetto, - risulta in-ventariato con il n. 443 e collocato nella Segreteria dell’Accademia. Il secondo, “Ritratto di Vittorio Ema-

nuele”, sempre del Besteghi (foto al centro), e il “Ritratto di Umberto I”, eseguito da Arturo Moradei (foto a destra), sono invece stati annotati a matita, senza numero di inven-tario e collocati nel Magazzeno”. Per identificare queste due ultime opere è stato di grande aiuto il ri-trovamento di un carteggio tra il direttore dell’Accademia Vittorio Guaccimanni e il sindaco di Raven-na, visto che le tele risultano essere di proprietà comunale. Nei quadri i reali sono effigiati in alta unifor-me con numerose decorazioni, tra le quali si distinguono lo stemma di Casa Savoia, l’ordine della Corona d’Italia e la Stella di Gran Croce”.Con ogni probabilità la loro data-zione può essere ricondotta alla visita dei reali a Ravenna: Vittorio

Emanuele il 2 ottobre 1860 e Um-berto I nel 1888. Andrea Besteghi, autore dei due ritratti del Re Galantuomo, era nato a Bologna nel 1817. Nella sua biografia - compilata da Filippo Lanciani nel 1870, un anno dopo la morte del pittore - si dice che suo padre “intendeva fare di lui un sacerdote perché d’indole mite e gentile: ma la natura, a cui non si re-siste, ne aveva plasmato un artista”.Arturo Moradei, nato a Firenze nel 1840, fu un personaggio centrale nella Romagna artistica di fine Ottocento. Chiamato ad insegna-re pittura all’Accademia, si stabilì a Ravenna nel 1879 e vi rimase fino al 1901, ottenendo un vasto consenso tanto dal pubblico quan-to dagli allievi. IN

testo Anna De Lutiis

Reali in Cornice

60 | IN Magazine

Esporre | Museo del Risorgimento

IN Magazine | Special ADV

“La nostra sfida è sempre stata essere i pionieri”. È facile render-sene conto. Basta una breve intervista, uno sguardo all’archivio fo-tografico e una visita ai rinnovati spazi espositivi di via Mengolina.Ci troviamo presso l’HiFi Video Music Center di Faenza, centro specializzato nell’elettronica di consumo e professionale, punto di riferimento a livello locale e nazionale, per servizi e forniture di attrezzature all’a-vanguardia video, audio, luci e sale multimediali di elevato standard qualitativo.A raccontarci l’attività è il titolare Lanfranco Lega, faenti-no classe ‘49, che dal lontano 1969 – con ben 43 anni di consolidata esperienza -, dirige oggi l’azienda affiancato dal fedele e competente staff composto da Monica (ammini-strazione), Marco e Andrea (reparto tecnico).

“Nei primi anni ‘70 il nostro core business era rappresentato dalla vendita degli strumenti musicali – ricorda Lega -. Erano gli anni dei Beatles, la scena musicale locale era particolarmente vivace e solo a Faenza si contavano diverse decine di rock band. In seguito, a metà anni ‘70 lasciammo gli strumenti musicali per specializzarci nell’Hi Fi e nell’amplificazione professionale”. “Appena uscita una novità – prosegue non senza una pun-ta di orgoglio il titolare - facciamo il possibile per essere i primi a proporla al pubblico, nonostante gli elevati costi e relative incertezze che questo comporta. L’evoluzione tecnologica nel nostro settore è più veloce che altrove, è fondamentale per noi stare aggiornati e al passo coi tempi”. Fu così che durante gli anni ‘80 l’Hi Fi Video Music Center, per primo in Romagna, presentò il Compact Disc.

Alcuni anni dopo fu la volta del videoproiettore a tre tubi, ven-duto inizialmente ad aziende, poi penetrato in larga scala nel-la case per uso domestico, con le nuove tecnologie Lcd – Dlp. “Oggi – spiega Lega - le ultime novità in ambito audio sono rappresentate dalla musica liquida, che a differenza dell’analo-gico non necessita di particolare supporto fisico, ma che per un ascolto di qualità rende necessario un pc e un buon DAC (con-vertitore digitale analogico), dotato di interfaccia usb asincrona. In ambito home cinema merita particolari attenzioni il sistema di intrattenimento integrato VideoWave della Bose, che incorpora al proprio interno l’impianto dolby digital completo di diffusori, regalando prestazioni audio di livello cinematografico”. “Ciò che ci differenzia dalla grande distribuzione di massa – ci tiene a precisare -, e che rappresenta il nostro punto di forza, è la consulenza e l’assistenza post vendita. Da noi trovi personale tecnico qualificato, con anni di comprovata esperienza sul cam-

po, costantemente aggiornato, in grado di suggerire l’apparec-chiatura in funzione di tutte le possibili esigenze. Il nostro servizio è completo e comprende il sopralluogo, la scelta delle tecnologie e dei materiali, l’installazione e tutta l’assistenza necessaria”. Massima affidabilità e competenza tecnica. Motivo per cui Lega Hi Fi Video Music Center è stato scelto da molteplici aziende ed organizzazioni di primo piano del panorama locale e non, per si-stemi di videoproiezione, conference system, domotica, videoconferenze, lavagne interattive e amplificazione. Numerose anche le discoteche e i locali di pubblico intratteni-mento che si sono affidate all’esperienza di Lega per gli impianti audio. “In particolare - ricorda il titolare di Hi Fi Video Music Center -, nel 1974 realizzammo il sistema di diffusione sono-ra della celebre e storica discoteca Cà del Liscio. Supervisore d’eccezione del progetto fu Amar Gopal Bose in persona, l’ingegnere e imprenditore americano fondatore dell’omonima multinazionale Bose Corporation”.

Hi-Fi Video Music center All’AvAnguArdiA dA 43 Anni nel cAmpo dell’elettronicAAGGiornAMento CostAnte, riCerCA deLLe noVità e ConsuLenzA post VenditA sono Le CArAtteristiCHe peCuLiAri deL Centro speCiALizzAto di FAenzA, Gestito Fin dAL 1969 dA LAnFrAnCo LeGA.

HiFi Video MusiC Center Via Mengolina 39, 48018 Faenza (RA) Tel. 0546 46722 - Fax. 0546 [email protected] - www.legahifi.it

Nella foto l’ingegnere e imprenditore americano Amar Gopal Bose, fondatore dell’omonima multinazionale Bose Corporation, in visita da Hi Fi Video Music Center, nel 1974.

IN Magazine | Special ADV

“La nostra sfida è sempre stata essere i pionieri”. È facile render-sene conto. Basta una breve intervista, uno sguardo all’archivio fo-tografico e una visita ai rinnovati spazi espositivi di via Mengolina.Ci troviamo presso l’HiFi Video Music Center di Faenza, centro specializzato nell’elettronica di consumo e professionale, punto di riferimento a livello locale e nazionale, per servizi e forniture di attrezzature all’a-vanguardia video, audio, luci e sale multimediali di elevato standard qualitativo.A raccontarci l’attività è il titolare Lanfranco Lega, faenti-no classe ‘49, che dal lontano 1969 – con ben 43 anni di consolidata esperienza -, dirige oggi l’azienda affiancato dal fedele e competente staff composto da Monica (ammini-strazione), Marco e Andrea (reparto tecnico).

“Nei primi anni ‘70 il nostro core business era rappresentato dalla vendita degli strumenti musicali – ricorda Lega -. Erano gli anni dei Beatles, la scena musicale locale era particolarmente vivace e solo a Faenza si contavano diverse decine di rock band. In seguito, a metà anni ‘70 lasciammo gli strumenti musicali per specializzarci nell’Hi Fi e nell’amplificazione professionale”. “Appena uscita una novità – prosegue non senza una pun-ta di orgoglio il titolare - facciamo il possibile per essere i primi a proporla al pubblico, nonostante gli elevati costi e relative incertezze che questo comporta. L’evoluzione tecnologica nel nostro settore è più veloce che altrove, è fondamentale per noi stare aggiornati e al passo coi tempi”. Fu così che durante gli anni ‘80 l’Hi Fi Video Music Center, per primo in Romagna, presentò il Compact Disc.

Alcuni anni dopo fu la volta del videoproiettore a tre tubi, ven-duto inizialmente ad aziende, poi penetrato in larga scala nel-la case per uso domestico, con le nuove tecnologie Lcd – Dlp. “Oggi – spiega Lega - le ultime novità in ambito audio sono rappresentate dalla musica liquida, che a differenza dell’analo-gico non necessita di particolare supporto fisico, ma che per un ascolto di qualità rende necessario un pc e un buon DAC (con-vertitore digitale analogico), dotato di interfaccia usb asincrona. In ambito home cinema merita particolari attenzioni il sistema di intrattenimento integrato VideoWave della Bose, che incorpora al proprio interno l’impianto dolby digital completo di diffusori, regalando prestazioni audio di livello cinematografico”. “Ciò che ci differenzia dalla grande distribuzione di massa – ci tiene a precisare -, e che rappresenta il nostro punto di forza, è la consulenza e l’assistenza post vendita. Da noi trovi personale tecnico qualificato, con anni di comprovata esperienza sul cam-

po, costantemente aggiornato, in grado di suggerire l’apparec-chiatura in funzione di tutte le possibili esigenze. Il nostro servizio è completo e comprende il sopralluogo, la scelta delle tecnologie e dei materiali, l’installazione e tutta l’assistenza necessaria”. Massima affidabilità e competenza tecnica. Motivo per cui Lega Hi Fi Video Music Center è stato scelto da molteplici aziende ed organizzazioni di primo piano del panorama locale e non, per si-stemi di videoproiezione, conference system, domotica, videoconferenze, lavagne interattive e amplificazione. Numerose anche le discoteche e i locali di pubblico intratteni-mento che si sono affidate all’esperienza di Lega per gli impianti audio. “In particolare - ricorda il titolare di Hi Fi Video Music Center -, nel 1974 realizzammo il sistema di diffusione sono-ra della celebre e storica discoteca Cà del Liscio. Supervisore d’eccezione del progetto fu Amar Gopal Bose in persona, l’ingegnere e imprenditore americano fondatore dell’omonima multinazionale Bose Corporation”.

Hi-Fi Video Music center All’AvAnguArdiA dA 43 Anni nel cAmpo dell’elettronicAAGGiornAMento CostAnte, riCerCA deLLe noVità e ConsuLenzA post VenditA sono Le CArAtteristiCHe peCuLiAri deL Centro speCiALizzAto di FAenzA, Gestito Fin dAL 1969 dA LAnFrAnCo LeGA.

HiFi Video MusiC Center Via Mengolina 39, 48018 Faenza (RA) Tel. 0546 46722 - Fax. 0546 [email protected] - www.legahifi.it

Nella foto l’ingegnere e imprenditore americano Amar Gopal Bose, fondatore dell’omonima multinazionale Bose Corporation, in visita da Hi Fi Video Music Center, nel 1974.

Profumi di terre lontane evocati in immagini senza

tempo. Così sono le foto di Lidia Bagnara raccolte nella monografia “A occhi

chiusi”, accompagnata da una mostra alla

Biblioteca Oriani.

Sessantasei fotografie realizzate nel corso di molti anni, in stagio-ni diverse e in tanti luoghi diversi: India, Cappadocia, Cuba, Libano, Giordania, Siria. Firmate da Lidia Bagnara e raccolte ora in una pre-ziosa monografia edita da Skira, presentata il 1° dicembre a Tamo e accompagnata da una mostra dei suoi scatti allestita alla Biblioteca Oriani fino all’8 dicembre. Il titolo è indicativo, “A occhi chiusi”, a sot-tolineare il tono evocativo più che descrittivo delle sue immagini. “La fotografia di Lidia Bagnara - scrive Giovanna Calvenzi nel suo saggio - è senza tempo e senza maestri. Diventa pittorica senza esserlo, di-venta narrazione senza volerlo... I suoi non sono appunti di viaggio ma trascrizioni di sensazioni che raccontano di profumi, di odori, di calore, di polvere, colte con la velocità della percezione che non passa dalla razionalizzazione se non a posteriori”.

“Lidia Bagnara - sottolinea Andrea Emiliani nel suo intervento - è ra-vennate e da quelle rive subisce da anni e anni, insieme alla sua gente, il fascino che ormai da al-meno un paio di millenni giunge dall’Oriente. Prima ancora di Ve-nezia, a Classe, nel porto roma-no, approdavano barche e triremi cariche di militari che venivano fin qui dall’Attica o dalla Cappa-docia, dalla Tracia e dal Mar Nero per scaricare persone e merci che andavano per la Romagna. Non so se Lidia, come del resto il suo nome può testimoniare, venga da quelle navi e poi si sia arenata in queste terre di Sant’Apollinare e di Fosso Ghiaia”. I profumi del Medio Oriente impregnano le sue immagini, che sembrano indecise tra il vedere le cose e il coglierne gli aromi e le emozioni. “Credo anch’io, come Lidia - conclude Emiliani - che questo sia il suo più grande ritorno”. IN

testo Roberta Brunazzi

L’Oriente nell’ Anima

Uno scatto avanti

Nata a Ravenna 53 anni fa, Lidia Bagnara è stata allieva di Marco Baldassari, fotografo della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Bologna. Dopo 19 anni di lavoro impiegatizio sente di dedicarsi esclusivamente alla fotografia. Inizia la sua attività nel 1998. Dieci sue foto sono conservate al Dipartimento Stampa e Fotografie della Bibliothèque nationale de France, a Parigi.

64 | IN Magazine

Fotografare | Lidia Bagnara

Il Campiello giovani, giunto alla 17esima edizione, vede crescere ogni anno interesse e partecipa-zione. La vincitrice del 2012 è Martina Evangelisti di Ravenna, venti anni a novembre, bella nel-la sua semplicità ma consapevole del successo che l’ha gratificata. Frequenta il secondo anno di Let-tere Moderne a Bologna e segue l’itinerario tracciato dagli editori del libro uscito di recente, Cam-piello Giovani ‘12, che raccoglie i racconti dei cinque finalisti e che verrà presentato in varie città.Quando hai cominciato a scrivere?“Fin da piccolissima amavo legge-re; mi attraeva qualsiasi cosa, dai fumetti ai romanzi. A sedici anni ho partecipato al concorso indetto dal Liceo Torricelli di Faenza, arri-

vai seconda. Ho partecipato anche nei due anni successivi, vincendo il primo premio”.Il Campiello però è più impegnativo. Chi ti ha spinto a partecipare?“Frequentavo il Liceo Classico Dante Alighieri quando, due anni fa, venne in classe Alessandro Fabbri, vincitore del Campiello Giovani, a parlarci di questa sua esperienza. Decisi di provare e lo scorso anno arrivai tra i cinque finalisti con il racconto ‘Rose Ros-se’. Quest’anno non avevo tanta voglia, ci pensai fino all’ultimo giorno. Anzi, fino all’ultima notte: ho scritto le dieci cartelle richieste tutte d’un fiato. Così è nato ‘For-bici’, scelto per il primo premio”.Il titolo è piuttosto inquietante, come viene fuori?

“Il racconto parla di due ragazzi di trent’anni che si rincontrano nel paese dove vivevano anni prima, quando avevano condiviso una sto-ria d’amore. Le forbici stanno a rap-presentare il distacco fra le due per-sone, perché ad un certo punto della propria vita bisogna lasciarsi dietro molte cose, tagliare col passato...”.Oltre al tempo che dedichi allo stu-dio, alla lettura, alla scrittura, hai degli hobby?“Sono un po’ topo di biblioteca, non mi rimane troppo tempo. Mi piace però andare al cinema, uscire con gli amici e divertirmi come tut-ti i ragazzi della mia età. In questo periodo, poi, devo studiare per gli esami e seguire gli appuntamenti per la presentazione del libro, che mi porterà in diverse città”. IN

Con il racconto “Forbici” ha vinto l’edizione 2012 del Campiello giovani. È Martina Evangelisti di Ravenna, 20 anni, studentessa di Lettere all’Università di Bologna.

testo Anna De Lutiis - foto Massimo Fiorentini

In punta di Penna

IN Magazine | 65

Scrivere | Martina Evangelisti

Scegliere | Shopping

1 | E-Bike smart. DE STEFANI SPA - via Dismano, 2 - Tel. 0544.479611 - Ravenna

2 | Bauli grandi set 3 pz. Linea Trilly. MANù - via Mariani, 22/B - Tel. 0544.213604 - Ravenna

3 | Black Tutti Frutti Apple. Sì ANELLI - via Cavour, 2 - Tel. 0544.34656 - Ravenna

4 | Lanterne 32.00 euro. TIMIDA - viale della Lirica, 29/31 - Tel. 0544.408135 - Ravenna

5 | Cersaie 2012. Rubinetterie Treemme. EDILRAVENNA - via Aldo Bozzi, 77/79 - Tel. 0544.278360 - Ravenna

6 | Card Ethòs. SABBIONI - via Faentina, 118 - Tel. 0544.460461 - Ravenna

7 | Piumino The North Face Summit series, leggerezza e calore grazie alla piuma 900 fill down. OVERLANDER - via Diaz, 22 - Tel.0544.39546 - Ravenna

8 | Memento. Serie T - vetro soffiato effetto optical. PROGETTARTI - viale L.B. Alberti, 95/99 - Tel. 0544.402527 - Ravenna

9 | Anello con diamanti. LIVIANO SOPRANI Taglieria Pietre Preziose - via Cerchio, 61 - Tel. 0544.215080 - Ravenna

7

8

9

5

6

2

3

41

66 | IN Magazine