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Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in A. P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB - FILIALE DI FORLÌ - Contiene i. p. - Reg. al Tribunale di Forlì il 20/12/2000 n. 34- E 3,00 Rimini www.inmagazine.it Giordano Emendatori La creme del gelato Reinventarsi dopo i 40 Cambio vita Maria Cristina Ballestracci La poesia delle piccole cose Sarti’s bag La personalità in una borsa Anno XII - N. 6 - DICEMBRE - GENNAIO 2012/2013 ®

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InMagazine Rimini 06/2012

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GiordanoEmendatori

La creme del gelato

Reinventarsi dopo i 40 Cambio vitaMaria Cristina Ballestracci La poesia delle piccole cose

Sarti’s bag La personalità in una borsa

Anno XII - N. 6 - DICEMBRE - GENNAIO 2012/2013

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erad rep enoissap noc atiurtsoC “il massimo divertimento.”

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Ancora più avanzata, ancora più performante. Un primato raggiunto combinando principi progettuali intelligenti, materiali leggeri innovativi e un nuovo tipo di telaio evoluto: Audi Space Frame, una scocca di soli 210 kg per R8 Coupé e 216 kg per R8 Spyder. Dotata di cambio S tronic a doppia frizione e a 7 rapporti per una guida agile, scattante, sportiva. Potenziata nelle prestazioni e contenuta nel peso. Così la nuova Audi R8 imprime al progresso un’accelerazione improvvisa. www.audi.it

Consumo di carburante circuito combinato (l/100km) 12.4 – 14.9; emissioni CO2 (g/km) 289 – 349.

Rrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr8.Nuova Audi R8 con tecnologia di costruzione leggera Audi ultra.

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Ancora più avanzata, ancora più performante. Un primato raggiunto combinando principi progettuali intelligenti, materiali leggeri innovativi e un nuovo tipo di telaio evoluto: Audi Space Frame, una scocca di soli 210 kg per R8 Coupé e 216 kg per R8 Spyder. Dotata di cambio S tronic a doppia frizione e a 7 rapporti per una guida agile, scattante, sportiva. Potenziata nelle prestazioni e contenuta nel peso. Così la nuova Audi R8 imprime al progresso un’accelerazione improvvisa. www.audi.it

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* specialità di pesce* ricette della tradizione riminese* a pochi passi dal centro* a pochi passi dal centro

viale Tiberio, 19 - Borgo San Giuliano Riminitel. 0541 [email protected]

La piada riminese è bassa come i prezzi di NudeCrud,ma la qualità dei prodotti con cui viene preparata è altacome la voglia di mangiarla.

viale Tiberio, 27/29Borgo San Giuliano Riminitel. 0541 [email protected]

via Forzieri, 12 - Borgo San Giuliano Riminitel. 0541 [email protected]

• locale completamente rinnovato • novità pizzeria • pasta fatta in casa• specialità di carne, salumi biologici• deliziosi dolci, fi ore all’occhiello dell’osteria

via Santa Chiara, 16Rimini Centro Storicotel. 0541 786747www.ristorantedallozio.it

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TRATTORIA

Trattoria del territorio

di terra e di mare

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Sommario

Edizioni IN MAGAZINE S.R.L.

Redazione e amministrazione: Via Napoleone Bonaparte, 50 - 47100 Forlì tel. 0543.798463 - fax 0543.774044

[email protected]

Tutti i diritti sono riservati. Foto e articoli possono essere riprodotti solo con l’autorizzazione dell’editore e in ogni caso citando la fonte.

Apriamo questo nuovo Rimini IN con la dolcezza e la forza del gioco di squadra, che ha permesso a Giorda-no Emendatori e ai figli di fare della Mec3 un’impresa leader nel mondo per la preparazione di prodotti per gelati e pasticceria. Una storia di suc-cesso seguita da quelle di donne in-traprendenti che, superata la soglia degli “anta”, si sono rimesse in gioco cambiando lavoro. Nuove idee per nuove imprese sono anche quelle premiate al Palacongressi; segue l’in-tervista all’avvocato Giovanni Scarpa, che racconta la sua esperienza nel foro riminese. Passiamo all’Azienda Agricola delle Selve e ai suoi semplici ma raffinati vini, e alle semplici e raf-

finate opere d’arte di Maria Cristina Ballestracci. La rubrica sull’architet-tura ci porta in una casa in cui con-vivono classico e moderno, seguita dall’intervista all’architetto Edoarda Succi. Lucia Sarti e Marco Brolli pre-sentano la loro linea di borse, Mara Verbena le sue creazioni floreali per i set cinematografici. Cinema pro-tagonista anche con il San Marino Film Festival, mentre parliamo di sport e amicizia con Nicola Dutto. Quindi gli eventi: dal Matrioška Con-cept LabStore al Capodanno 2012, dal libro sul San Marino Rally alla Federation Cup di tennis. Per chiu-dere con gli originali sapori di Pier Casolari, tra gelato e champagne.

| EDITORIALE di Andrea Masotti |

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40

26

12 Annotare Brevi IN20 Essere Giordano Emendatori26 Crescere Reinventarsi dopo i 4032 Premiare Nuove Idee Nuove Imprese34 Giudicare Giovanni Scarpa36 Assaporare Azienda Agricola delle Selve40 Ideare Maria Cristina Ballestracci42 Abitare Classico moderno47 Progettare Edoarda Succi

50 Decorare Mara Verbena54 Creare Sarti’s bags56 Proiettare San Marin Film Festival60 Correre Nicola Dutto62 Esporre Matrioška Concept LabStore63 Festeggiare Capodanno 201264 Ricordare San Marino Rally65 Gustare Pier Casolari66 Giocare Federation Cup

20

Stampa: Graph S.N.C. - San Leo (RN)

Direttore Responsabile:

Andrea Masotti

Redazione centrale:

Roberta Brunazzi, Serena Focaccia

Progetto grafico: Lisa Tagliaferri

Impaginazione: Marica Graziani

Controllo produzione e qualità: Isabella Fazioli

Ufficio commerciale: Irena Coso

Coordinatrice redazione di Rimini: Irena Coso

Collaboratori: Riccardo Belotti, Graziella Biagetti, Alberto Crescentini, Giorgia Gianni, Marianna Giannoni, Alessandra Leardini, Lucia Lombardi, Davide Nicolò, Sabrina Rocchi, Stefano Rossini, Lucia Rughi, Manuel Spadazzi, Giulia Tardini. Fotografi: Riccardo Gallini, Studio Paritani

Chiuso per la stampa il 18/12/2012

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Tutti gli sport nei circuiti con l’Open Day Misano

Misano - Si terrà domenica 24 febbraio 2013 l’Open Day Misano,

evento ideato e organizzato dal Misano World Circuit, in

collaborazione con l’amministrazione comunale di Misano Adriatico,

con alcune delle più importanti associazioni sportive della

zona (Misano Podismo, Atletica Santamonica, Valle del Conca,

Cinghiali MBT, BiciFestival) e con il patrocinio della Provincia di Rimini.

Per l’intera giornata, dedicata allo sport e alle famiglie, il circuito aprirà

le porte della struttura ad altre discipline sportive. Il progetto mira a rafforzare il legame dell’autodromo

con il territorio e la cittadinanza.

Una nuova biblioteca per la città

Rimini - Nel ventesimo anno dalla sua nascita, la Fondazione Cassa di

Risparmio di Rimini ha ceduto alla Biblioteca Gambalunga il Fondo Augusto Campana, uno tra i più

notevoli studiosi del XX secolo in Italia e in Europa. Il Fondo è composto

da oltre 25mila volumi, di cui molti antichi, pregiati e rari, 15mila

opuscoli e un voluminoso carteggio. Il Fondo è notificato con decreto

ministeriale, in quanto riconosciuto per il suo valore storico e culturale.

Giunge così a compimento il grande desiderio di Enzo Pruccoli,

responsabile dell’ufficio Cultura della Fondazione prematuramente

scomparso.

Cantarini e Pistoia, due mostre al Museo della Città

Rimini - Due nuove esposizioni al Museo della Città (via Luigi Tonini 1), inaugurate entrambe il 15 dicem-bre e aperte fino a febbraio. La pri-ma, “Rimini per Simone Cantarini”, raccoglie opere da raccolte private legate alla storia di uno degli artisti più intensi e problematici del ’600 italiano. Attivo tra Marche ed Emi-lia, Simone Cantarini fu tra gli allievi di maggior spicco di Guido Reni e della sua celebre bottega bolognese. Le opere, inedite o mai esposte, si af-fiancano a quadri già noti dell’artista pesarese e di altri autori della scuo-la di Guido Reni. S’intitola “Oltre il giardino”, invece, la mostra dedicata

a Marilena Pistoia, che raccoglie oltre un centinaio di disegni e chine, alcu-ne di esse esposte per la prima volta.

RiminiAPP,la riviera sullo Smartphone

Rimini - Un colorato flash mob ha salutato il lancio di RiminiApp, l’ap-plicazione per smartphone dedicata a Rimini e circondario, realizzata da Èdita e patrocinata dal Comune di Rimini. Il 9 dicembre piazza Cavour si è all’improvviso riempita di più di cento ragazze e ragazzi vestiti con t-shirt arancioni, che hanno ballato in mezzo alla folla. Coordinati da Gio-nata Galdenzi di K-school, i ragazzi si sono esibiti in coreografie hip-hop e,

grazie ai led luminosi che avevano sul-le magliette, hanno più volte compo-sto la parola RiminiApp. In poche ore i downloads dell’applicazione hanno raggiunto quota 1500. “Un risultato straordinario ma non del tutto ina-spettato” ha dichiarato Aldo Saporetti di Edita. “Vogliamo che diventi uno strumento di uso quotidiano per i ri-minesi e per i turisti. E abbiamo già previsto miglioramenti e l’implemen-tazione di nuove funzionalità”.

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Rimini - Nuove originali iniziative a La Bottega del Pesce di via Bissolati, nel Borgo San Giuliano, per avvicina-re i clienti al pesce nostrano, ricco di proprietà organolettiche e di omega 3. La titolare Ambra dispensa consigli su come pulire, cucinare al meglio e “fare provvista” delle specie sul mer-cato, stagione per stagione, più con-venienti. Inoltre, spazio ai bambini delle scuole, che possono visitare la

bottega e imparare a riconoscere le specie. Al via anche l’iniziativa “Km Meno”, che consiste nel recapitare il pesce direttamente a casa, se lo si desidera già pulito, per risparmiare tempo e non sprecare. Per i clienti più affezionati c’è anche la nuova tessera de La Bottega del Pesce: con dodici spese da almeno 20 euro si ri-ceverà un buono da 20 euro utilizza-bile all’interno del negozio.

Le Rose, benessere di corpo e Mente

Rimini - Riconoscibile dalle architet-ture bianche e slanciate in perfetto stile coloniale, Le Rose Suite Hotel si affaccia sul mare di Rimini, centro

di molte opportunità di svago e di shopping. Le sue camere e suite, am-pie e luminose, trasmettono armo-nia. Il relax lo assicura Aquadirose, esclusivo centro wellness. Oltre a di-sporre di una palestra con strumenti di ultima generazione, ha inaugura-to una sala funzionale con servizio di Personal Trainer dove troverete tutto ciò che serve per donare nuova energia e vitalità: piscina idro-care che sfrutta la proprietà dell’acqua salata, piscina esterna riscaldata a 35°, thermarium con sauna e bagno turco, stanza del sale, area relax fino ai trattamenti olistici, per un benes-sere totale di corpo e mente.www.lerosesuitehotel.com

Anno nuovo con il pesce a Km Meno

A RHEX l’ospitalità verde per gli alberghi

Rimini - Nell’ambito di RHEX, nuovo evento internazionale di Rimini

Fiera nato dalle esperienze degli ex SIA Guest e Sapore e dedicato a

innovazioni, soluzioni e tendenze del mercato del “fuori casa”,

prenderà vita Green Hospitality, la nuova sezione espositiva dedicata

a soluzioni e servizi energetici per strutture ricettive in un’ottica

di sostenibilità e risparmio. L’appuntamento è a Rimini Fiera dal

23 al 26 febbraio 2013: la sezione, realizzata in collaborazione con Agenzia CasaClima, presenterà

soluzioni, opportunità e tecnologie per alberghi che consentano di

limitare i costi di gestione e l’impatto sull’ambiente.

Salaroli, nuova linea presentata da

Valeria Marini

Rimini - Lo show room Salaroli di via Sassonia 8 a Rimini ha presentato la

nuova linea di ceramiche Slimtech By Lea. Testimonial dell’evento la show girl e attrice Valeria Marini, che si è

detta particolarmente interessata alle ceramiche in esposizione in

quanto, prossima al matrimonio, sta arredando la propria casa. Sono stati

oltre duecento gli ospiti, convenuti negli eleganti locali dello show room

Salaroli, che hanno fatto da cornice alla manifestazione. www.salaroli.it

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Osteria de Borg, nuovo come un Tempo

Rimini - Si respira aria retrò nell’O-steria de Borg di Mirko Monari, Giu-liano Canzian ed Enrica Mancini, inaugurata l’8 dicembre nel cuore del Borgo San Giuliano. Da 23 anni è uno dei luoghi più caratteristici dove gustare piatti della tradizione romagnola, piada, salumi di Mora, paste tirate al matterello fatte in casa, carne della Valmarecchia cot-ta sulla brace, i formaggi a latte cru-do del Buon Pastore di Montefiore Conca e i dolci. La nuova immagi-

ne del designer Giovanni Tommaso Garattoni valorizza nel suo progetto gli arredi in stile vecchia trattoria/emporio dei primi del Novecento, con pentole d’alluminio come para-lumi, pavimenti in graniglia e vecchi mobili in legno, manifesti alle pareti, mattonelline in ceramica bianca per la grande cappa e il nuovo bancone con forno a legna, per cuocere le piz-ze realizzate con farine biologiche e altri prodotti dei presidi Slow Food. www.osteriadeborg.it

Nasce l’Energy Store, novità per SGR

Riccione - Inaugurato il 15 dicembre a Riccione il nuovo Energy Store di SGR, vero e proprio spazio dedicato all’energia. Oltre alle pratiche tra-dizionali di gas ed energia elettrica, nello store è possibile richiedere consulenze gratuite riguardanti il ri-sparmio energetico e trovare anche oggetti amici dell’ambiente. Al taglio del nastro erano presenti il sindaco di Riccione Massimo Pironi, Micaela Dionigi, presidente del Gruppo SGR e l’ingegner Bruno Tani, amministra-tore Delegato del Gruppo. Lo store si

trova in via Circonvallazione 38 ed è aperto il martedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 8,00 alle 12,00; il lu-nedì e giovedì dalle 14,00 alle 16,00.

Novità al Sigep,grande fiera dell’arte bianca

Rimini - Grande attesa per la 34esima edizione del Sigep, il Salone

Internazionale della Gelateria, Pasticceria e Panificazione

Artigianali che dal 19 al 23 gennaio si tiene a Rimini Fiera. Tutti i sedici

padiglioni del quartiere sono occupati, con un incremento di

espositori e l’attesa di oltre 120mila operatori, almeno il 20% provenienti

dall’estero. La grande novità di quest’anno è il debutto di A.B. Tech Expo, il terzo Salone Internazionale

delle tecnologie e Prodotti per Panificazione, Pasticceria e Dolciario,

acquisito da Rimini Fiera per completare e rafforzare la filiera

dell’arte bianca. www.sigep.it

Oper’Bacco, incontri col gusto

Cattolica - Nuovi incontri di Oper’Bacco a Cattolica, associazione che

promuove buon cibo e vino. In uno degli ultimi appuntamenti gli ospiti

hanno assaggiato le prelibatezze degli chef Luca e Fabio Ridolfi, titolari del

rinomato ristorante Paradis di Misano Adriatico. Il prossimo incontro in

programma ad Operà 01 Maison de Charmè (via del Prete 82), organizzato dal team di Gianfranco Marchesan, è

per il 15 gennaio con “Le bolle: la nostra passione”, degustazione di Franciacorta

La Montina guidata dal produttore stesso. Per prenotazioni: 0541 413755; www.opera01.it (nella foto, la titolare Lorena di Gennaro assieme agli chef Luca e Fabio Ridolfi, Amedeo Beretta

e Paolo Andreatini).

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Tamburini e Lucchini per il Sigismondo d’Oro

Rimini - Sono Massimo Tamburini e Guido Lucchini i due riminesi in-signiti del Sigismondo d’Oro 2012. La massima onorificenza cittadina è stata consegnata il 18 dicembre du-rante la cerimonia dei “Saluti di Fine anno”, nel foyer del teatro Amintore Galli. Due personaggi espressione di un talento cristallino, che con le proprie mani e parole hanno donato

opere di straordinaria bellezza e po-esia: Massimo Tamburini, creatore di motociclette senza pari per bellez-za e prestazioni, e Guido Lucchini, il poeta della “Barafonda”, ultimo e più autentico interprete dei suoni del dialetto riminese, che ha raccon-tato con la sua narrazione poetica e affabulatoria luoghi e genti della sua città.

L’incontro di arte e Materia

San Giovanni Marignano - Nello showroom aziendale di Oltrema-teria, in collaborazione con la Gal-leria Wikiarte, è stata inaugurata una mostra delle opere di tre arti-sti, Dejàvu, Mauro Bendandi e Ro-berto Pagnani, in un progetto che vuole unire aspetto materico delle forme artistiche e valenze concet-tuali e poetiche. Interessante e in-novativo è l’incontro di una realtà aziendale con una artistica, alla ri-cerca di nuove sinergie, di modali-tà espressive ed espositive diverse e contemporanee. (S.F.)

L’ultima passeggiata con Giovanni Pascoli

San Mauro Pascoli - Un viaggio a ritroso nel tempo attraverso gli eventi più significativi della storia

di Giovanni Pascoli, partendo dalla morte del poeta per arrivare alle origini a San Mauro. È “Giovanni

Pascoli 1912-2012. L’ultima passeggiata”, il documentario

realizzato e autoprodotto dalla riminese Francesca Magnoni e

dal sammaurese Diego Zicchetti nel centenario della scomparsa del grande letterato. Presentato

all’Istituto musicale Lettimi di Rimini in collaborazione con l’Università

aperta “Giulietta Masina e Federico Fellini”, il video svela l’intimità e

le passioni dell’uomo e del poeta. Gli autori hanno affidato all’attore

Paolo Summaria la lettura di alcuni brani, che si alternano a interviste e

immagini dei luoghi cari a Pascoli. (Nella foto il sindaco di San Mauro

Pascoli Miro Gori, Francesca Magnoni e Diego Zicchetti). (G.G.)

Banca di Rimini impegnata nel basket

Rimini - Anche per la stagione 2012-2013 la Banca di Rimini affianca la squadra del Basket Rimini CRABS

e così, in occasione della partita Rimini Basket CRABS vs Tramec

Riduttori Cento, ha regalato a tutti i bambini presenti una simpatica

T-shirt targata Banca di Rimini. Con questa iniziativa conferma dunque la sua vocazione a ‘Banca dello Sport’,

grazie alle numerose partecipazioni a sostegno delle attività sportive

del territorio, ad esempio come sponsor della Rimini Calcio e della

Rimini Pallavolo. (S.F.)

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La Mec3 è oggi un impero della dolcezza. Che esporta in tutto il mondo sotto la guida di Giordano Emendatori e dei figli Gian Maria ed Elena. Più che un’impresa di famiglia una squadra affiatata, con la passione del rock.

testo Manuel Spadazzi - foto Studio Paritani

“Le migliori imprese nascono sempre nei sottoscala. Penso a Bill Gates e alla Microsoft, a tanti altri grandi pionieri che hanno fatto fortuna dal nulla. Anche per me è stato lo stesso”. Già, anche per Giordano Emendatori, il ‘signore dei gelati’, tutto è cominciato così. Da un piccolo laboratorio, quel giovane ex cameriere che parlava tre lingue e sognava in grande ha creato un impero della dolcezza oggi presente in 120 paesi nel mon-do, che fattura 110 milioni l’anno. La storia di Emendatori, fondatore e presidente di Mec3, azienda lea-der mondiale nella preparazione dei prodotti per la gelateria e la pasticceria, è di quelle che merita-no di essere raccontate. Una storia che prende il via nel 1984 quando Emendatori, dopo tante stagioni da cameriere (passate anche all’e-stero) e dopo aver lavorato come venditore per un’azienda dolciaria di Bologna, mette in piedi, insieme a due soci, la Mec3. Un’intuizione

felice, perché all’inizio degli anni ’90 la Mec3 è già un nome nel mondo dei gelati. Emendatori diventa socio unico, negli anni gli si affiancano i figli Gian Maria ed Elena, oggi en-trambi manager dell’azienda che vanta quasi 300 dipendenti, uno stabilimento all’avanguardia a San Clemente e varie società all’estero, sparse tra Germania, Repubblica Ceca, Ungheria, Hong Kong, Cina e Brasile. Eppure il ‘signore dei gela-ti’, a 62 anni suonati, continua come il primo giorno di lavoro a correre da una parte all’altra del mondo, ca-pitano coraggioso di una nave capa-ce di attraversare il mare della crisi e assumere, solo nell’ultimo anno, una cinquantina di nuovi addetti. Giordano, ma di andare in pensione non ne vuole proprio sapere?“No, affatto. Sto bene, mi tengo in forma. Ogni giorno vado a correre per almeno 40-45 minuti. Faccio i miei 6 chilometri di footing ogni mattina, ovunque mi trovo, da una ventina d’anni. Quando non sono

La creme del Gelato

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Essere | Giordano Emendatori

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all’estero vado a correre lungo il fiume Conca: uno spettacolo. Me la godo troppo per ‘ritirarmi’. Viaggiare all’estero non mi pesa. Anzi. Quand’ero giovane mi han-no sbattuto in faccia tante porte, ora invece me le aprono prima an-cora che arrivi”.Mec3 è stata una delle prime azien-de riminesi a credere molto nell’ex-port: una scelta che premia più che mai, in questo momento difficile per l’economia.“È vero. Mi sono buttato subito all’estero, avevo fatto anni di espe-rienza quando lavoravo per l’azien-da di Bologna che poi ho lasciato.

Oggi l’80% del nostro fatturato dell’azienda italiana, che è di 77 milioni, arriva dall’export. Come gruppo siamo a 110 milioni, siamo presenti in 120 paesi del mondo, dall’estrema punta dell’Argentina al Canada fino all’Oriente. Mi ren-de fiero il fatto che Mec3 sia di casa a Riccione come a Shangai”.Merito anche dei suoi figli. Lei, Gian Maria, ha iniziato a lavorare per Mec3 proprio seguendo le filiali all’estero…“In realtà ho iniziato a 13 anni, nel 1987, lavorando in gelateria. Poi ho passato tutti i settori dell’azien-da: dalla consegna dei prodotti al laboratorio, fino alla produzione. Dopo essermi laureato in Econo-mia alla Bocconi ho iniziato a se-guire le filiali all’estero. Ho fatto esperienza vivendo in Argentina, dove avevamo un’azienda com-merciale. Poi ho abitato per diver-si anni in Ungheria, e lì ho creato e gestito direttamente una società di distribuzione. Erano anni di grandi viaggi ed esperienze, me-diamente passavo all’estero più di 250 giorni l’anno”.Ha ricalcato le orme di suo padre Giordano.“Direi di sì. Sono praticamente cresciuto con i nonni, perché mio padre è sempre stato molto tempo all’estero, per lavoro, e mia madre l’ha sempre seguito. Mio padre è, per me, quasi un fratello maggio-re. Il nostro rapporto è cresciuto quando ho iniziato a lavorare a tempo pieno in Mec3”.Mec3 in fondo è una grande azienda di famiglia. Quant’è difficile lavora-re fianco a fianco, padre e figli?

A fianco, Giordano Emendatori circondato dai figli Elena e Gian Maria.

Mec3: il segreto? Guardare sempre avanti

L’azienda guidata dalla famiglia Emendatori è una delle poche che

continua ad investire su ricerca e sviluppo, a cui ogni anno viene

destinato il 5% del fatturato annuo. Mec3 è anche l’unica realtà del settore ad essere

dotata di un laboratorio di analisi sensoriale: trenta panelist istruiti supervisionano costantemente lo sviluppo di ogni singolo prodotto.

Il tutto nello stabilimento ultra moderno di San Clemente: 18mila

metri quadrati in cui nascono i prodotti per la gelateria e la

pasticceria che l’azienda esporta in tutto il mondo. Il 2012 chiude

con un fatturato di circa 110 milioni di euro.

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pavimenti e rivestimenti, superfici continue con ecomaLte aLL’ acqua, rivestimenti in porceLLana artigianaLe, iL cocciopesto, pavimenti in Legno antico, pietre naturaLi, arredamenti, e cucine, reti metaLLiche stirate, bagni e accessori, schiuma d’aLLuminio a ceLLe aperte, panneLLi compositi e tanti aLtri materiaLi per progettare e arredare ogni tipo di ambiente.

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pavimenti e rivestimenti, superfici continue con ecomaLte aLL’ acqua, rivestimenti in porceLLana artigianaLe, iL cocciopesto, pavimenti in Legno antico, pietre naturaLi, arredamenti, e cucine, reti metaLLiche stirate, bagni e accessori, schiuma d’aLLuminio a ceLLe aperte, panneLLi compositi e tanti aLtri materiaLi per progettare e arredare ogni tipo di ambiente.

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Giordano: “Difficile? No, affatto: è uno spettacolo lavorare con i miei figli. Se non ci fossero stati loro, for-se, avrei già venduto l’azienda. Sono stato tentato, un paio di volte, di far-lo. In realtà di potenziali acquirenti se ne presentano due o tre al mese, ma alla fine ho sempre detto no”.Gian Maria: “Qualche volta si discu-te, si litiga. Ma poi ci chiariamo sem-pre. Io e mio padre possiamo avere idee diverse ma per me lui, che è sempre aperto alle novità, resta un punto di riferimento costante, nel lavoro come nella vita. Grazie a lui in Mec3 abbiamo creato un grup-po molto affiatato e giovane. Ecco, il segreto del nostro successo sono le persone che lavorano con noi. Sono loro che fanno la differenza. Siamo un’impresa giovane, anche se Mec3 ha quasi 30 anni. Un’a-zienda decisamente rock’n’roll».Tant’è che Marky Ramone, dei mitici Ramones, è diventato uno dei testi-monial di Mec3.Gian Maria: “L’ho conosciuto a Los Angeles grazie ad un amico, ed assieme ad un mio collaboratore, oggi direttore della rete vendita Ita-lia per Mec3, abbiamo avuto l’idea di coinvolgere Marky, che tra l’altro è un golosone, in un’operazione commerciale. È stato divertente, sia io che e il mio collaboratore sia-mo grandi appassionati di musica, abbiamo messo su anche una band, la Missing Sound. Che musica fac-ciamo? Il rock, naturalmente”.Il rock e il gelato, una passione di famiglia. A quando l’ingresso in azienda delle nipotine?Giordano: “Arriverà anche il loro momento… Mi piace fare il non-

no, ma per il momento adoro con-tinuare a fare l’imprenditore. Mi da troppo gusto andare in giro per il mondo. Ripeto: avrei già potuto vendere l’azienda tante volte, ma non ci penso proprio. Ho una squa-dra meravigliosa che lavora con me, tutti i premi che mi hanno dato in questi anni (l’ultimo, il Made in Ri-mini assegnatogli dalla Provincia, ndr) li giudico come riconoscimenti non all’imprenditore ma all’impre-sa. Io faccio solo l’allenatore. E alle-no una grande squadra”. IN

Sopra, Giordano Emendatori nel suo studio e, sotto, assieme al figlio Gian Maria, manager dell’azienda.

Nuovo gusto per Hello Kitty

Le ragazzine ne andranno matte. E non solo loro. Impossibile resistere al fascino di Hello Kitty, la gattina con il fiocco nata nel 1974 dalla matita di Yuko Shimizu. Dopo i quaderni e gli accessori per la scuola, i vestiti, le borse, perfino i lettini e le biciclette ‘griffati’ Hello Kitty, grazie a Mec3 ora la gattina entra anche in gelateria. L’azienda di San Clemente ha infatti chiuso da poco l’accordo con la giapponese Sanrio, proprietaria del marchio conosciuto in tutto il mondo, per lanciare il nuovo gusto dedicato a Hello Kitty, a base di latte, yogurt e fragole.

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Showroom: Via del Mare 16 - Misano Adriatico | Tel. 0541 61083 - Fax 0541 471226 | Produzione: zona Pirano - Tavullia

www.infistil.com - [email protected]

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Showroom: Via del Mare 16 - Misano Adriatico | Tel. 0541 61083 - Fax 0541 471226 | Produzione: zona Pirano - Tavullia

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Crescere | Reinventarsi dopo i 40

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Lasciare la vecchia professione e intraprenderne una nuova. È l’esperienza vissuta da alcune donne coraggiose, che si sono messe in gioco reinventandosi dopo i 40 anni.

testo Alessandra Leardini - foto Riccardo Gallini

I conoscitori della psiche direbbero che per ritrovare se stessi occorre prima perdersi, e che durante i pe-riodi di crisi si gettano le fondamen-ta per un cambiamento positivo. Ac-cade anche nella vita professionale dopo anni, se non decenni, trascorsi chiusi in un ufficio, per poi capire che la propria strada è fuori da quelle mura e da quel vestito trop-po stretto che a lungo ci si è cuciti addosso. Per molte donne la svolta arriva in età matura: sarà perché, con i figli grandi, ci si torna a con-centrare sulle proprie aspirazioni. È proprio nella fascia tra i 40 e i 50 anni che spesso si trova il coraggio di avventurarsi in itinerari, personali e professionali, imprevedibili.“Le opportunità prima o poi ar-rivano, ma coglierle non è come prendere un frutto a portata di mano su un albero”. L’impegno, per Cinzia Olivieri, è alla base di tutto. Sembrerebbe paradossale, ma se oggi questa donna può dir-si fortunata è grazie ad un lungo periodo di sofferenza e analisi su se stessa. “Ho lavorato per oltre vent’anni nel mobilificio di fami-

glia, con ruoli di responsabilità nel marketing e nella vendita - raccon-ta -. In azienda riuscivo a portare le mie idee, era un lavoro stimo-lante che mi permetteva di viag-giare ed entrare in contatto con diverse culture. Ad un certo punto, però, ho capito che non potevo più esprimere la mia creatività in quel settore”. Il taglio netto con l’azien-da è arrivato nel giugno 2008, in-sieme al crollo di tante sicurezze. “Sapevo cosa non volevo più, ma ancora non avevo le idee chiare su cosa stessi cercando, finché non ho approfondito gli studi di PNL, programmazione neuro-linguisti-ca. Conoscevo già qualche tecnica applicata ai processi di vendita, ma sentivo che dovevo qualificar-mi maggiormente”. Così è iniziata la spola tra Milano e Roma per la scuola di coaching: ci sono voluti 18 mesi di intenso lavoro e 8.400 pagine di libri per uscire dal tun-nel. Oggi Cinzia è un coach azien-dale e personale che nonostante la fatica di qualche straordinario (“Mi capita - afferma - di portare avanti delle consulenze via Skype

CambioVita

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fino a tarda sera”) può dirsi realiz-zata: “Adoro questo lavoro, adoro vedere le persone che, talvolta con poco, si trasformano. Le aiuti ad uscire dalle proprie transenne e a credere in un mondo migliore”.Radicale anche il cambio di rot-ta di Stella Zaghini, passata dalla scrivania di un ufficio di consulenza al bancone di un bar. Il suo “Verti-go Caffè”, a due passi dal Mercato Coperto di Rimini. “Ho fatto la con-sulente del lavoro per vent’anni in uno studio a Riccione - racconta

-, e ho sempre considerato la mia professione stimolante per l’esi-genza di dovermi mettere in gioco e aggiornarmi continuamente”. Questo però non è bastato a tener-la ferma tra codici e volumi. “Ho iniziato ad avvertire un senso di stanchezza, sentivo di aver bisogno di un altro input e presto è arrivato quello che cercavo”. Un amico, con il quale Stella aveva già allestito, per puro hobby, qualche mercatino di liquirizia, le comunica di aver lascia-to la sua attività. Contemporanea-

mente i due scoprono che il tito-lare di uno dei bar più apprezzati di Rimini centro vuole vendere la licenza. Ecco l’occasione per rimet-tersi in gioco. “Ho riflettuto molto sull’opportunità economica e la-vorativa di questo salto nel buio e alla fine, nonostante non avessi mai fatto un cappuccino, mi sono det-ta: perché no?”. La nuova gestione ha aperto nel giugno 2011 e, ad un anno e mezzo di distanza, l’ormai ex consulente del lavoro sa come coccolare i suoi clienti: Montebian-co con granella e schiuma ad arte.Talvolta la scoperta di una nuova strada professionale coincide con un ritorno a casa. È stato così per Daniela Bonvicini, santarcangiolese doc, per anni costretta a fare la spo-la tra la sua città e Novafeltria, dove gestiva il negozio di tessuti e bian-cheria per la casa ereditato dalla famiglia. Quei chilometri percorsi, a lungo andare, hanno cominciato a pesare sempre di più. “Ma quel che più odiavo - racconta Daniela - era stare, anche se solo per lavoro, fuori da Santarcangelo”. L’apertura del bed & breakfast Le Contrade, nel centro storico del borgo clementino, è stato un gesto d’amore per la sua terra, oltre che un punto d’arrivo a livello personale. “Una volta che i figli sono diventati grandi io e mio marito abbiamo avuto il coraggio di cambiare casa, e trovando que-sta splendida struttura abbiamo subito deciso di farne un B&B”. A guardare gli ambienti non c’è da stupirsi: dalla cucina, collocata in una grotta del Seicento, fino alla terrazza con vista mare, ogni ango-lo trasmette pace. Daniela si occupa

A fianco, Stella Zaghini al banco del “Vertigo Caffè”. Sotto, Daniela Bonvicini nel suo bed & breakfast “Le Contrade”. In apertura, la coach aziendale e personale Cinzia Olivieri.

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soprattutto di addolcire le colazio-ni con le sue torte, “esclusivamente fatte in casa”. Rimpianti? Neanche per sogno. “Ora mi godo questa oc-casione”, conclude allungando lo sguardo verso la sua Santarcangelo.C’è chi torna alle origini e chi, in-vece, lascia la propria città per al-tri lidi. Cambiare vita e lavoro, per Stefania Landi e Patrizia Bichecchi ha voluto dire anche abbandonare le atmosfere pseudo-metropolitane bolognesi per sbarcare nella locali-tà che fino ad allora avevano cono-sciuto solo come vacanziere. A Ric-cione Stefania, idrosommelier con un passato da ragioniera, e Patrizia,

naturopata ed ex titolare di un ne-gozio di abbigliamento, hanno mes-so su casa e concretizzato, nel luglio 2009, il loro sogno: aprire il primo Vitacaffè d’Europa. Manaura è un locale contiguo ad un’erboristeria. A separare le due anime del Vita-caffè una vetrina di acque minerali provenienti da tutti cinque i conti-nenti. “L’apertura di questo bar è stata il risultato di un percorso per noi naturale, caratterizzato da una lunga formazione”, spiega Stefania. “Al bar si possono gustare le tisane e i prodotti naturali venduti in er-boristeria e, viceversa, l’erboristeria diventa luogo di incontro, socializ-

zazione e formazione”, aggiunge Patrizia. Non è stato facile per due cittadine bolognesi abituarsi ai nuo-vi ritmi della città di mare. A fare la differenza, anche qui, una grande fiducia nei propri sogni e nella qua-lità del proprio impegno. Si discosta dalle altre storie l’espe-rienza di Emanuela Ceccarini. Un passaggio, il suo, non ancora com-pletato: Emanuela continua, infat-ti, a dedicarsi all’azienda di moda di cui cura la parte creativa e stilisti-ca, seppure in maniera più ridotta. “Colpa” dell’altra passione della sua vita: la campagna. “La nostra azien-da è nata quasi per caso, da una terra seminata con cura da noi e prima ancora dai nostri genitori, e dalla volontà di condividere il frut-to di questa terra, che noi lavoriamo senza uso di concimi chimici, diser-banti o pesticidi”. Mai Emanuela avrebbe pensato di poter tradurre questa dedizione in lavoro: “È sta-to mio figlio Niccolò a scegliere di diventare imprenditore agricolo e a trascinarmi in questa nuova av-ventura”. Dai primi mercatini, ini-ziati quasi per caso con i prodotti dell’orto di casa, la nuova impresa si è via via allargata a nuove sfide. “Abbiamo cominciato a macinare il grano nello storico mulino a pietra a Ponte Messa, a produrre il vino e l’olio, a confezionare i nostri succhi e confetture. La nostra filosofia? Ogni bacca, ogni fiore e ogni seme che esce dalla terra è una risorsa preziosa. È quello che c’è dentro al prodotto che fa la differenza”. Det-to da una creativa che ha sempre lavorato con l’immagine, crederci sembra ancora più facile. IN

A fianco, Stefania Landi e Patrizia Bichecchi, creatrici del Vitacaffè. Sotto, Emanuela Ceccarini nell’azienda agricola assieme al figlio Niccolò.

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ENDERMOLIFTIL VOSTRO BUSINESS VISO

• Metodica anti-età di ultima generazione con risultati immediatamente visibili

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• l’area coiffure è sempre a disposizione, pronta a realizzare per voi acconciature colori tagli pieghe e look del momento

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• lascia parlare il tuo viso con i trattamenti Sothys

• abbronzatura Mega Sun lettino e doccia, il nuovo sistema di abbronzatura che non danneggia la pelle

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L’imprenditoria giovanile premiata da Nuove Idee

Nuove Imprese, iniziativa promossa da dieci

istituzioni di Rimini e San Marino.

Il 29 novembre scorso al Palacon-gressi di Rimini si è conclusa l’un-dicesima edizione di Nuove Idee Nuove Imprese, nata per promuo-vere idee imprenditoriali innova-tive sul territorio della provincia di Rimini e a San Marino. Per la prima volta la premiazione dei pro-getti ritenuti più meritevoli della business plan competition è stata anticipata da un Forum sull’inno-

vazione, a cui hanno preso parte imprenditori, studiosi e giovani, a testimonianza di nuove energie per una ripartenza europea. Un’intera giornata ha visto im-portanti presenze ed interventi da parte di relatori provenienti da tutto il mondo e non sono mancate testimonianze di giovani impren-ditori di successo come quella di Manuel Mandelli, socio fondatore di

testo Sabrina Rocchi - foto Riccardo Gallini

Progetti Vincenti

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Premiare | Nuove Idee Nuove Imprese

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Yalla Yalla, agenzia viaggi on line con sede in Romagna che nel giro di poco è diventata un colosso. Il forum si è concluso con la pre-sentazione del libro “Mad in Italy! Consigli per fare business in Italia. Nonostante l’Italia”, di Giampiero Cito e Antonio Paolo dell’agenzia di pubblicità Milc di Siena. Per partecipare a “Nuove Idee Nuove Imprese” basta un’idea; per vincere occorre sviluppare tale idea con il miglior business plan. La competizione offre a tutti i par-tecipanti formazione, testimonian-ze imprenditoriali, incontri e con-tatti con il mondo economico ed imprenditoriale, assistenza legale, tributaria e commerciale, a cui si aggiunge, per i tre primi vincitori, un totale di 38mila euro in denaro. Ad aggiudicarsi il primo premio quest’anno, un assegno da 20mila euro, è stato “AboutmyHotel”, pro-getto consistente in un software per monitorare la reputazione web degli hotel. Un’idea semplice quanto efficace e necessaria, se si considera la mole di informazioni che viaggiano in internet soprat-tutto per il settore turistico. L’idea iniziale è di Alian Schiavoncini, svi-luppata con il socio Marco Pirani e con il supporto di Genny Ber-nardini. Marco e Alian sono i soci fondatori della sturt up Atrativa, agenzia riminese che si occupa di web e comunicazione.Il secondo premio, da 12 mila euro, è stato assegnato ad “Edi-lizia Filiera Corta”, società di ser-vizi di consulenza formata da in-gegneri edili liberi professionisti, che intende riunire persone con

esigenze abitative tra loro com-patibili, assistendole per tradurre le loro esigenze in un progetto di iniziativa immobiliare. Terzo premio (6 mila euro) è anda-to al “Porta a Porta” di cooperativa

Trasforma, un’idea per migliorare l’efficacia della raccolta rifiuti uti-lizzando la Zero Waste Strategy.Al premio in denaro stabilito dall’organizzazione si è aggiunto quest’anno anche un importo equi-valente reso disponibile da Banca Carim sotto forma di “prestito d’o-nore”, senza interessi, costi e garan-zie, restituibile entro 5 anni.I progetti finalisti di quest’anno

sono stati 30, di cui nove hanno ricevuto una menzione specia-le. Nuove Idee Nuove Imprese è un’iniziativa promossa da dieci istituzioni di Rimini e San Mari-no (Fondazioni Cassa di Rispar-

mio, Camere di Commercio, As-sociazioni Industriali, Università, Provincia di Rimini e Segreterie di Stato Industria e Lavoro) e con il contributo di Banca Carim. In questi anni sono stati 1.836 i giova-ni iscritti con idee di impresa, 681 le idee d’impresa, 231 i business plan prodotti e 31 le aziende nate e tuttora operanti dopo la parteci-pazione al concorso. IN

Premi ai giovani e prestiti d’onore

Sopra, i vincitori dell’edizione 2012. In apertura, Luigi Gambarini, Presidente del comitato organizzatore di Nuove Idee Nuove Imprese, e Elena Gasperoni, coordinatrice dell’iniziativa.

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L’avvocato Giovanni Scarpa, dal 2012

presidente della Corte Arbitrale delle Romagne,

racconta la sua storia e la sua carriera.

Arrivato a Rimini dalla natia Sa-lerno a 16 anni nel 1963, quando il padre Giuseppe assunse la carica di Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Rimini, l’av-vocato Giovanni Scarpa è membro di una famiglia attiva da 150 anni in ambito legale. Già presidente dell’Ordine degli Avvocati di Ri-mini, dal 2012 è presidente della Corte Arbitrale delle Romagne. Il bilancio di una vita ‘in tribunale’ in esclusiva per Rimini IN Magazine.Legge: una tradizione di famiglia.“Sia da parte di madre che di pa-dre, i professionisti erano molti: avvocati - tra i quali uno zio pena-lista presidente per 20 anni del suo Ordine Forense - medici e magi-strati. Già alla fine dell’800 uno zio materno era Procuratore Genera-

le di Corte d’appello a Napoli”.Da Salerno a Rimini: un passaggio difficile?“Ho faticato un po’ ad ambientar-mi: allora Rimini era, molto più di oggi, città scintillante d’estate ma grigia e chiusa d’inverno. Ne-gli anni ’60 si avvertiva differenza nell’ambiente sociale e umano ed anche pregiudizio antimeridiona-le. Avevo 16 anni, ho completato il liceo classico al ‘Giulio Cesare’ e poi, pian piano, ho stretto amicizie, alcune delle quali durano tuttora”.Il momento più importante della sua carriera?“Ne cito due: l’esperienza di giu-dice onorario negli anni ’80, quando il Pretore dirigente Fla-vio Brandina, magistrato e gen-tiluomo ineguagliabile, mi fece

testo Riccardo Belotti - foto Riccardo Gallini

Al servizio della Legge

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Giudicare | Giovanni Scarpa

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nominare Vice Pretore onorario. Per sei anni esercitai funzioni giurisdizionali e acquistai consapevolezza e autostima, fui apprezzato per l’equanimità nel decidere. E gli ultimi quattro anni nel Consiglio dell’Ordine Fo-rense, in qualità di vice-presidente e presidente, perché sentivo di essere un punto di riferimento per i colleghi, soprattutto i più giovani ed inesperti, ma anche per la responsabilità di rappresentanza della categoria”.Cosa pensa della giustizia italiana?“Funziona male per mancanza di mezzi e personale ed anche per eccesso di formalismo, nella legislazione pro-cessuale, che appesantisce il processo. È vero anche che gli italiani litigano troppo e ricorrono contro tutto e con-tro tutti. Oggi la Magistratura è molto qualificata e può contare sulla cooperazione attiva dell’Avvocatura per pro-durre il miglior servizio giustizia”.Oggi presiede la Corte Arbitrale delle Romagne.“Spesso i privati hanno bisogno che qualcuno decida au-toritativamente ed imparzialmente controversie che è im-possibile conciliare. Infatti, se da un lato il processo civile è troppo lungo e costoso e, dall’altro, l’arbitrato libero è rapido ma ha costo elevato e spesso è inaffidabile perché troppi arbitri sono difensori di parte piuttosto che soggetti imparziali. L’arbitrato amministrato da organismi pubblici come la Corte Arbitrale delle Romagne non ha i difetti né del processo civile né dell’arbitrato ‘libero’. Garantisce rapidità, semplicità di procedura, certezza di costi bassi e imparzialità degli arbitri”.Cosa fa quando è ‘senza toga’?“Da 50 anni gioco a calcio e calcetto. E da qualche tempo amo dilettarmi in cucina”. IN

Una vita in tribunale

Giovanni Scarpa è nato a Salerno il 25 agosto 1947, risiede a Rimini dal 1963. Avvocato civilista iscritto all’albo di Rimini dal 1977 ed all’albo dei Patrocinanti in Cassazione dal 1987, è titolare di studio legale, convive con Mariella e ha una figlia, Giorgia, che lo ha reso nonno due volte. Membro del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rimini dal 1993 al 2012 è stato, fra le altre cose, Vice Pretore Onorario presso la Pretura di Rimini dal 1982 al 1988; membro della Commissione Consultiva della Regione Emilia Romagna per le leggi di iniziativa popolare ed i referendum popolari, dal 1995 al 2000. Si occupa da anni di arbitrati in qualità di membro e Presidente di Collegi arbitrali in materia contrattuale. Dal 2012 è Presidente della Corte Arbitrale delle Romagne.

Via Del Prete Violante, 82- 47841 Cattolica RNT 0541.413755 - M [email protected] - W www.opera01.it

Via Del Prete Violante, 82- 47841 Cattolica RNT 0541.413755 - M [email protected] - W www.opera01.it

UNA MAISON DE CHARME NEL CUORE DI CATTOLICA

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Terroni e polentoni, una volta si chiamavano così, gli uni gli altri, gli abitanti del Sud e del Nord Ita-lia. Nella versione più edulcorata sono settentrionali e meridionali. I due grandi poli del paese, divisi dai tempi delle guerre risorgimen-tali e ancora oggi attestati su fron-ti opposti. È la differenza mag-giormente percepita all’interno del paese, tra le due diverse anime che dovrebbero arricchirsi invece di logorarsi. Ma questo è un altro discorso. C’è però un’altra linea che divide culturalmente il paese ed è quella longitudinale, che cor-re lungo l’asse degli Appennini e separa l’Oriente adriatico e dalle coloriture mitteleuropee e balca-niche dall’Occidente tirrenico, più mediterraneo e d’influenza iberica e francese.Qualche esempio? Il Grand Tour dei viaggiatori europei. Dal ‘700 in poi, inglesi e tedeschi in testa sono scesi dal passo del Gottardo per Milano, o dal Sempione per

Torino e Genova, prendendo poi verso Firenze - raramente toccan-do Venezia e ancor più raramente Bologna - Roma, Napoli e la Sicilia. Niente di niente per le nostre parti: né Ravenna, né Rimini, Ancona e giù giù niente fino alle Puglie.E vogliamo parlare del vino? Vo-gliamo mettere su un piatto della bilancia il Barbera, il Barbaresco, il Barolo, il Nebbiolo, il Montalcino, il Morellino di Scansano, per cita-re i principali, e sull’altro il San-giovese, il Trebbiano, Lambrusco, i vini del Bosco Eliceo, Rosso Piceno e i vini pugliesi? Molti di questi vini - sangiovesi in testa - acquistano sempre più prestigio, ma quando si parla di vini italiani la fanno da padrone i fratelli dell’altra sponda. Sono, spesso vini importanti, di grande caratura, mentre di qua si respira una maggiore leggerezza, soprattutto nel bicchiere.Questa leggerezza adriatica, que-sto brio che fa da contraltare alla serietà dei calici toscani e piemon-

tesi, dà ai nostri vini un quid in più. Una levità dai profumi salsi del mare, che dalle colline alle spalle di Rimini sale sino a Comac-chio e ai lidi ferraresi.Un viaggio che comincia a San-ta Cristina, via che serpeggia sul crinale tra Rimini e San Marino, all’ex tenuta Marchesi, per chi ha seguito la storia del vino locale, oggi Azienda Agricola delle Selve, tirata su e portata avanti da Loret-ta e Gianni Pesaresi, non proprio parvenu del vino, ma quasi. Vengo-no da un’altra esperienza recente, quella di Gente Agricola. Per mol-ti versi simile. Dietro le bottiglie ci sono ancora una volta, insieme ai proprietari, il ferrarese Mirco Mariotti e lo scrittore e conoscitore di cibo e vini Michele Marziani. Ma qui cambia il contesto, la terra. Sette ettari già coltivati preceden-temente a Cabernet Sauvignon, e in più della Rebola.Sono nati così il Cabernet e Uni-ca, i primi due vini vendemmiati

Tanta cura in vigna e nessun affinamento, solo una vinificazione di base. Nascono così il Cabernet e Unica dell’Azienda Agricola delle Selve, creati da un affiatato staff.

testo Stefano Rossini - foto Riccardo Gallini

Il gusto della Semplicità

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Assaporare | Azienda Agricola delle Selve

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lo scorso autunno. Distanti per tipologia, sentori e natura, ma vicini per la filosofia che li acco-muna: la semplicità. Il Cabernet è stato vinificato in acciaio, senza legni, senza aggiunte di sorta o lavorazioni complicate. È un vino che fa un gran effetto al palato. La sensazione è di avere nel bicchiere il vino di Bacco: gioioso, saporito, avvolgente, dai profumi schietti, erba di campo, frutti di bosco, nessuna arzigogolatura. Festoso, piacevole, alcuni potrebbero de-finirlo ruffiano, magari un po’ sì, ma lo si beve con gran gusto.“Da bere, prima che le mille botti-glie della produzione locale vada-no esaurite”, come racconta Loret-ta, presentando questa produzione di nicchia nata dalla voglia di fare qualcosa di buono tra amici. Se questo discorso vale per il Caber-net, che continua ad essere vinifi-cato, è ancora più urgente per la Rebola in purezza: Unica.Già il nome lascia intuire che l’e-

sperienza del 2012 non sarà ripe-tuta. Mille bottiglie sono state pro-dotte nella vendemmia del 2011 e poi basta. Quest’anno no.Ed è un vero peccato. Perché Uni-ca stupisce, ancora una volta per la semplicità e la complicità, ma so-prattutto per i profumi e per come solletica il palato. È davvero diffi-cile da descrivere, perché più che odori affiorano immagini, il colo-re dell’oro, il sentore vellutato, un piacere sensuale, del miele. Ma c’è un elemento che colpisce in modo misterioso. Accompagnando con questo vino del pesce, anche sem-plice, sui lati della lingua, ad ogni sorso si percepisce un chiaro sen-tore di ostrica. Preciso, inequivo-cabile, buono. E allora perché non tornerà l’anno prossimo?“Perché tutta la Rebola di quest’an-no - racconta Loretta - andrà a fini-re in un nuovo esperimento: uno spumante metodo classico, Rebola più Trebbiano, che vedrà la luce nel gennaio del 2015”.

“La filosofia che abbiamo seguito per il cabernet e la rebola - dice Michele Marziani - è quella di fare vini semplicissimi. Tanta cura in vigna, molte attenzioni alla ter-ra, alla pianta e al frutto e basta. Niente affinamenti, solo una vini-ficazione di base”.Dietro a queste operazioni c’è an-che la presenza del giovane e bravo Mirco Mariotti, produttore dei vini del Bosco Eliceo di Comacchio qui in veste, ben riuscita, di enologo. An-che i vini di Mirco seguono la stessa filosofia, che si sente nel bicchiere.Mi preme sottolineare, alla fine di questo viaggio a zig zag, che le linee di demarcazione non sono nette. Non si parla mai di diffe-renze esaustive. È un gioco di spostamenti e di nascondino. Vini buoni, seri e giocosi ce ne sono per tutto lo stivale, da Nord a Sud, da Est ad Ovest; alla fine, però, è bello divertirsi con le demarcazio-ni e i cliché che storia e cultura hanno lasciato sul Paese. IN

A fianco, da sinistra, l’enologo Mirco Mariotti e lo scrittore Michele Marziani. In apertura, Loretta e Gianni Pesaresi.

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Quella di Maria Cristina Ballestracci è un’arte fatta di oggetti

recuperati, scarti, relitti, che assumono una nuova interpretazione simbolica

ed emotiva in opere in cui materia e parola si

compenetrano.

Quei frammenti di legno, pietre, brandelli di oggetti su cui si posa distrattamente lo sguardo di chi passeggia in riva al mare hanno qualcosa da comunicare. Ma oc-corre saperli osservare, ascoltare. Maria Cristina Ballestracci lo fa e nelle sue mani gli scarti del mare e i relitti diventano arte. Proprio “Relitti” è il suo più recente pro-

getto, in esposizione fino al 10 gen-naio negli spazi eleganti di Biaget-ti Arredamenti a Santarcangelo. Quarantacinque anni, santarcan-giolese d’adozione, Maria Cristina Ballestracci vanta mostre in tutta Italia, dalla Biblioteca nazionale di Napoli alle migliori gallerie di Roma, Bologna e Torino. Di for-mazione tecnica, dopo il diploma

testo Giorgia Gianni - foto Riccardo Gallini

La poesia delle piccole Cose

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Ideare | Maria Cristina Ballestracci

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acquisisce un cospicuo bagaglio di conoscenze lavorando in studi di architettura e design e proget-tando oggetti d’uso, complementi d’arredo ed allestimenti (oggi è istruttore tecnico presso il Comune di Rimini). Contemporaneamente cresce il suo interesse per l’arte, che la porta a creare opere in cui ricompone insieme la parola scrit-ta e la rielaborazione di elementi naturali. Il suo lavoro paziente e denso di significati emotivi e poe-tici è stato raccontato recentemen-te anche dalla rubrica Tg2 Storie.“Sono affascinata dai piccoli og-getti scartati dagli altri e sui quali l’azione del tempo ha lasciato la propria impronta” spiega l’arti-

sta. “Ricerco la bellezza delle cose imperfette, temporanee e incom-piute. Come nel Wabi-Sabi è la bel-lezza delle cose umili, modeste e insolite ad affascinarmi”.Una ricerca che parte dagli og-getti, dalle cose minime, per elevarsi a ricerca di armonia spi-rituale. “Mi piace raccogliere re-litti, resine, oggetti in cui rimane comunque traccia di un inter-vento umano. Vorrei ascoltare la loro storia, il loro racconto per trasfigurarli, attraverso un lungo lavoro interiore e manuale, per ridare loro voce”.Il progetto artistico dei “Relitti” è iniziato proprio con un “Naufra-gio”, il titolo della prima opera. “È

partito da un naufragio esisten-ziale. Sono pezzi di un’imbarca-zione e dal relitto di resina sono man mano arrivata al relitto come rinascita, rinnovamento, ritorno in vita attraverso i cinque elemen-ti della natura e i cinque sensi”.Accanto ai relitti, altri frammenti: brani di autori, versi, pensieri dell’ar-tista. “Nei mercati antiquari trovo le veline, le minute che un tempo ve-nivano segnate a mano e poi passate alle dattilografe. Le uso come base per scrivere con la macchina che fu di mio nonno. Ho scelto ad esempio le poesie tratte da ‘MA.rea’ di Ales-sandra Baldoni, o i testi di Simone Perotti, che evoca il mare in modo psicologico, filosofico”.

Maria Cristina Ballestracci co-struisce così piccole cosmologie che rimandano alla brevità degli haiku della tradizione buddista, ch’an o zen. “Si realizzano opere per se stessi, ma che poi possano evocare emozioni anche nell’al-tro. Quando espongo mi piace vedere le persone che si fermano a osservare, a leggere le parole”.La ricerca dell’artista santarcan-giolese continua. Anche attraver-so i vecchi cassetti che sta recupe-rando e che rappresentano il suo nuovo progetto, alla ricerca di una comunicazione priva di ridondan-za, in cui la purezza e l’essenziali-tà del segno colgano il significato più profondo delle cose. IN

I relitti e la loro rinascita artistica

A sinistra, alcune opere di Maria Cristina Ballestracci che uniscono oggetti e testo.

In apertura, l’artista nel suo atelier.

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Nel cuore di Marina Centro visitia-mo un appartamento inedito, mo-derno nell’interpretare gli spazi e al contempo bohémien nell’atmosfera.Ci troviamo al secondo piano di un complesso residenziale di re-cente costruzione: dalle grandi finestre si vedono le chiome dei pini che circondano l’edificio. Gli alberi proteggono la privacy e re-galano silenzio.La casa è articolata su due livelli e parla il linguaggio degli spazi su misura, gli arredi e tessuti sono stati studiati dall’équipe di Gra-ziella Biagetti attorno alle esigen-ze dei proprietari.Entriamo usando l’ascensore priva-to e ci troviamo nella zona giorno: boiserie in legno di rovere abbrac-ciano tutto lo spazio. La consisten-za materica stessa del legno contri-buisce a creare una sensazione di calore che ben si sposa con la suc-cessione avvolgente delle stanze. Il salotto, la cucina, la zona per il pranzo e uno studio si susseguono fluidi, senza muri di separazione. I diversi ambienti sono collegati sia funzionalmente che in senso croma-tico: in alternanza al legno le pareti sono rivestite con una bella carta

da parati rigata di Designers Guild.Sulla parete di fondo della sala da pranzo una mensola su disegno è sia un pratico contenitore a scom-parti sia l’elemento visivo che ci guida fino in cucina.Qui per le ante e gli sportelli è sta-ta utilizzata una doppia lastra di vetro, con interposto del tessuto. L’impatto moderno e tecnologico è stemperato dalle forme morbide del tavolo usato per la colazione, in tonalità neutra e calda.Ogni spazio raddoppia la propria dimensione nei mesi estivi, quan-do è possibile sfruttare i grandi balconi che circondano tutto l’ap-partamento per pranzi e momenti di relax in compagnia.Gli arredi propongono accenti clas-sici ben calibrati e in sapiente con-trasto con lo spirito fresco di certi dettagli studiati. I lampadari a pois di Paola Navone per Gervasoni, i quadri di grande formato a mac-chie di colore e la scelta strategica di tocchi di giallo senape per le ten-de e i divani spezzano un insieme di tonalità naturali e più uniformi.La sensazione generale rimanda ad uno spazio estremamente acco-gliente, eclettico, curato nell’equi-

A pochi passi dal mare, un appartamento moderno contaminato da eleganti tocchi classici, in sapiente contrasto con lo spirito fresco dei particolari.

testo Giulia Tardini - foto Riccardo Gallini

L’equilibrio dei Dettagli

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Abitare | Classico moderno

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librio degli arredi e delle cromie. La vivibilità dell’appartamento è evidente: tutto suggerisce un modo comodo e rilassato di godere degli ambienti del quotidiano.I due bagni di questo piano sono entrambi ampi, con lavabi a coppa e rivestimenti a mosaico.Lo studio viene usato dalla padrona di casa per dipingere ed è separato dal salotto da due pannelli scorre-voli che spariscono nella parete. La stanza ha un accento shabby chic, grazie allo scrittoio bianco e al di-vano letto in ferro battuto.L’elemento che separa il living dalla zona pranzo è invece una scala in acciaio e vetro, leggera e moderna. Percorrendola arriviamo alla zona notte al piano superiore, con tre camere e due bagni.Anche in questa parte della casa i muri hanno carattere grazie alla scelta di carte da parati preziose.Nella camera matrimoniale, sotto ad un soffitto di travi a vista in le-gno sbiancato, ci si sente come in un nido protetto dove ogni detta-glio fa la differenza. Una poltro-na morbida in velluto dal colore deciso, il drappeggio delle tende, la delicatezza dei tessuti fiorati e il piccolo lusso di un bagno privato in camera tracciano con precisio-ne e senza sbagli i contorni di un luogo intimo e personale.Questa casa ha il grande pregio dell’eleganza non ostentata, quel tocco in più capace di far senti-re l’ospite a proprio agio anche nell’esclusività. E gli spazi, immer-si nell’attenzione e nella cura dei particolari, sanno accogliere e tra-smettere grande equilibrio. IN

A fianco, il living con i divani giallo senape; sotto, lo studio e una camera da letto caratterizzati da carta da parati rigata. In apertura, la zona pranzo con la scala in acciaio e vetro.

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Edoarda Succi, laurea al Politecnico di Milano, di professione architetto.Da Milano alla Romagna, come è suc-cesso? “Intanto sono romagnola e non tornare è molto difficile. Dopo la laurea per alcuni anni ho colla-borato con un grande architetto milanese, Martinoia, poi, nonostan-te mio marito sia milanese (anche lui architetto, “allevato” da Caccia Dominioni), abbiamo deciso di vi-vere e lavorare a Santarcangelo.”Cosa faceva un architetto milanese negli anni ’70 a Santarcangelo? “Re-cupero del paese vecchio, edilizia residenziale privata, interventi av-veniristici, usavamo già i pannelli solari, poi il ‘Lavatoio’ che nasce come Sala Polifunzionale, strut-

tura minimalista negli anni del postmoderno: sono stata allieva di Aldo Rossi, fatalmente ‘contamina-ta’ dal suo modo di fare architettu-ra. Anni divertenti!”Oggi invece su cosa è impegnata professionalmente? “Ad un certo punto ho scelto di collaborare con Coop Progetti ed ora anche For-me. Studio grande, lavori grossi, a livello nazionale e internazionale, anche se il momento è duro per tutti. Partecipiamo inoltre a con-corsi interessanti, come il rifaci-mento dell’Emilia dopo il terremo-to, e poi a Project Financing che consistono in proposte per gli enti pubblici sulle quali, se si crea inte-resse, vengono aperti bandi a cui

Edifici all’avanguardia, di design, con materiali e tecniche in grado di resistere agli eventi sismici: questo l’impegno e la passione di Edoarda Succi, che fa dell’architettura non solo una professione ma una scelta di vita.

testo Graziella Biagetti - foto Riccardo Gallini

Il bello della Solidità

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Progettare | Edoarda Succi

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partecipare. Per quanto riguarda l’edilizia privata lavoriamo a mol-ti restauri di privati, edilizia resi-denziale a costi ridotti e soluzioni all’avanguardia. Studiamo sistemi di costruzione innovativi, proget-tiamo case da costruire nelle fab-briche e non nei cantieri. Stiamo lavorando ad esempio con il ferro, che ha un’ottima valenza antisi-smica perché si tratta a secco dove il sistema di fissaggio prevede l’e-lasticità necessaria per reggere il

movimento del sisma: deve essere mobile, ma non rompersi.”Lei è stata sia in Emilia che in Abruz-zo dopo il terremoto. Cosa prova un architetto? “Un’enorme responsa-bilità. Il rischio si corre sia per la costruzione di una casa che di una città. Tocchi con mano l’importan-za di essere ‘capace sempre’ di fare l’architetto e la necessità di miglio-rare e crescere tecnologicamente.”Architetto, moglie, madre, nonna, più molti interessi come la moto o le immersioni... Quale di tutte que-ste donne è quella a cui non potreb-be rinunciare? “L’architetto. È ciò che mi piace. A volte lavoro anche a casa, la sera con mio marito, è molto bello! Forse è una forma di esibizionismo, non sono una don-na apparentemente vanitosa, ma nell’architettura concentro tutto. Ma non serve essere solo un ar-chitetto, servono anche le pubbli-che relazioni e tanto altro, ma a me piace soprattutto progettare le mie case, è la parte più bella. Quando la notte alle tre vado a letto dopo una serata passata a disegnare, sono felice e lo sono ancora di più al mattino quando riguardo ciò che ho fatto e pen-so che non è per niente male…”Sono passate quasi due ore. Certo, la vita di un architetto può essere molto affascinante, specialmente se passa con grande semplicità dal lavoro in ufficio alle notti in rou-lotte durante i terremoti, dal ni-potino alle corse sulla moto, dalle immersioni ai disegni notturni accanto al suo uomo, disegnando case leggere costruite in fabbrica e che non cadono mai. IN

A fianco, un progetto di ricostruzione per le zone terremotate realizzato da Edoarda Succi. Sotto, un edificio residenziale realizzato in collaborazione con l’architetto Racchella.

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Da San Marino al mondo con i suoi originali allestimenti floreali. È Mara Verbena, di ritorno dal set del film su Grace di Monaco, per il quale ha decorato il Palazzo Reale di Genova.

testo Lucia Rughi

Tutti i colori dei Fiori

Decorare | Mara Verbena

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In alto, Mara Verbena durante le riprese della fiction “La famiglia Gambardella”. Nella pagina seguente gli allestimenti floreali realizzati da Mara all’interno del Palazzo Reale a Genova.

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Non si direbbe, guardandola, che Mara Verbena, sulle spalle porti trent’anni anni di attività. Alta, bruna, colorito roseo. Un’imma-ginazione a dir poco irrefrenabi-le. La sua ultima fatica è stata il set di uno dei film più attesi della prossima stagione, “Grace di Mo-naco”. Protagonista nei panni del-la principessa monegasca Nicole Kidman al fianco di Tim Roth, alias Ranieri di Monaco, mentre la spagnola Paz Vega è Maria Cal-las. “Grazie alla collaborazione con l’amica e collega Gabriella Lantero - spiega Mara - ho rea-lizzato gli allestimenti floreali di Palazzo Reale a Genova. Le indi-cazioni della scenografa erano ben precise: inizio anni ’60, Co-sta Azzurra, palette di colori in voga all’epoca”. Una traccia che ha richiesto settimane di ricer-ca, oltre che sulle specie floreali - rose antiche, a bocciolo grosso, fresie, ranuncoli nei colori del momento, sfumature dei rosa, rossi e gialli - arancio, varie tona-lità di verdi - anche sui supporti (“vasi medicei in ghisa”, specifica Mara). Una vera impresa, che le è valsa però la soddisfazione di lavorare in una produzione hol-lywoodiana da trenta milioni di dollari, con “la possibilità di sta-re per giorni in stanze circonda-te da opere d’arte e all’interno di un’architettura meravigliosa”. Numerose scene sono state girate a bordo dello yatch “Nero” e an-che qui la componente floreale ha contribuito a creare l’atmosfera. Se il grande schermo è una con-

quista recente per Mara, sul pic-colo la si può definire un habi-tuée. Qualche anno fa ha curato l’ambientazione della fiction “La famiglia Gambardella”, con Marisa Laurito e Pietro Taricone. “La sto-ria - ricorda - si svolgeva all’inter-no di un negozio di fiori napole-tano, molto divertente. Sul set ho portato anche gli espositori ‘Fior d’acqua’, da me brevettati”. Mara è spesso ospite di trasmissioni che trattano dei fiori, di come accostarli, posizionarli, curarli al meglio. È inoltre autrice della rubrica fissa sul mensile “Vivere Light”, dove dispensa consigli e idee. Sammarinese doc, ha fatto della divulgazione della florovi-vaistica un modo per comunicare l’immagine di San Marino nel mon-do con la rosa omonima nata in esclusiva per la Repubblica quat-tro anni fa, a cui sono seguiti il Delfinium Verissimo del Titano e il Garofano Sant’Agata, dedica-

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to alla patrona della Repubblica. Ognuno dei tre fiori è il risulta-to di una selezione sviluppata da tre ibridatori, due italiani e un olandese, su richiesta specifica di Mara. Altro suo impegno è “Flo-rea”, manifestazione f lorovivai-stica che in primavera giungerà all’ottava edizione, preparandosi al trasferimento dal centro stori-co di San Marino in una location più ampia, destinata ad incremen-tare le presenze di espositori e di pubblico. Tra le ultime imprese di cui Mara va orgogliosa c’è in-fine la “Guida ai fioristi italiani”, realizzata con l’editore riminese Guaraldi. Si tratta di un atlante diviso per regioni che annovera i più importanti professionisti del mondo del verde, con il patroci-nio congiunto del Ministero per le Politiche agricole e forestali italiano e sammarinese. IN

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In un pomeriggio d’inverno, quando le giornate sono corte ma luminose e la neve sulle prime colline riminesi si imbiondisce alla luce del tramonto, andiamo a visitare un pregiato laboratorio artigianale di borse: Sarti. Ad ac-coglierci Lucia Sarti e il marito Marco Brolli, titolari dell’azienda che pare un atelier d’altri tempi

dal clima famigliare. Una bella stufa in ghisa scalda gli ambienti, ovunque sulle scrivanie si trovano distese di stoffe, cataloghi di pel-lami, campioni di colori.La creatività locale ancora una vol-ta ci stupisce positivamente. In un momento critico come questo “ciò che conta è portare sul mercato un prodotto con una forte identità”

Coppia nella vita e nella moda, Lucia Sarti

e Marco Brolli hanno dato vita a un marchio di borse caratterizzato

dall’accurata lavorazione artigianale e da

un’originale ed elegante creatività.

testo Lucia Lombardi - foto Riccardo Gallini

La personalità in una Borsa

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Creare | Sarti’s bags

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afferma Marco. Da decenni la cop-pia lavora nell’ambito della moda fornendo servizi di fashion consul-ting con differenti compiti, lei si occupa dell’aspetto creativo, lui di quello manageriale. In casa Sarti, Dafne non è solo il nome della nin-fa di cui si innamorò pazzamente Apollo, non ricambiato, ma anche il nome di una delle borse più gla-mour della collezione che Lucia ha interamente progettato. I nomi che la stilista attribuisce alle sue borse sono romantici ed evocativi: Musa, Fiamma, Cannella, Peonia, Papavero, Rosa, Stopper. Marco e Lucia hanno lavorato nella moda con le migliori griffe italiane e ora,

dopo trent’anni di lavoro, hanno deciso di dedicarsi anima e corpo alla loro passione, alla voglia di “uscire dall’appiattimento della produzione di massa” chiosa anco-ra Marco, creando prodotti dalla prorompente personalità. Le pregiate borse Sarti dalle for-me più svariate sono pensate per una donna dinamica, attenta ai colori, ai pellami e determinata ad osare. Lucia quando crea si ispi-ra al cinema degli anni Sessanta, quando ogni dettaglio era curato e gli accessori femminili erano di estrema raffinatezza ed eleganza. Ecco perché predilige collaborare con partner aziendali italiani, che non delocalizzano la manodope-ra e la lavorazione delle materie prime: tra i suoi fornitori di fidu-

cia vi sono concerie di tradizione che si tramandano il mestiere di padre in figlio. Potrebbero appa-rire come particolari irrilevanti, invece sono emblematici della fi-losofia di lavoro che accompagna questi artigiani. Le pelli che si procacciano sono tutte certifica-te da un’azienda milanese che si sincera dell’iter dei pellami, assi-curandosi che provengano da ani-mali allevati per l’alimentazione umana e non dallo sfruttamento. “Dior, Chanel, Yves Saint Laurent, sono gli stilisti storici cui attingere per ispirarsi”, quasi come un faro nella nebbia, afferma Lucia.La peculiarità delle lavorazioni

Sarti è l’utilizzo di “tecniche di ab-bigliamento fuse con quelle della pelletteria”, dichiarano con orgo-glio Marco e Lucia. Un tratto di originalità che rende queste lavo-razioni distinguibili già di primo acchito. I colori scelti per la nuova stagione sono allegri, eleganti, raf-finati e adatti ad ogni situazione, dal verde brillante all’azzurro pas-sando per il rosso, che rappresenta il colore simbolo del brand Sarti. Le nuance scelte si attagliano sia alle pochette che alle shopping bag, tutti modelli idonei ad una vita mo-vimentata che necessita di comodi-tà e praticità senza disdegnare lo charme. Elementi quali cinturini, fibbie e cerniere diventano decora-tivi, caratterizzanti senza eccedere.“Mentre creo ascolto i consigli al-

trui modificando anche in itinere il progetto iniziale, rendendolo magari più funzionale e portabi-le, senza farmi condizionare solo dall’aspetto estetico”, racconta la stilista, “per alcuni modelli ho pen-sato a delle tasche ‘segrete’, in cui riporre gli oggetti quotidiani più preziosi che ci portiamo appres-so salvaguardandoli con zip che si fanno decoro”. Spiega Lucia: “Beach, Coast, Sun e Sand sono i nomi, ispirati alla nostra riviera, attribuiti alle borse e alle sacche estive in tessuto effetto ‘delavé’ con intarsi in pelle per i manici che im-preziosiscono l’accessorio.” Inevitabile è infine il desiderio di ogni creatore di moda: “Il no-stro sogno è quello di esportare il brand e farlo diventare oggetto del desiderio!” IN

Stile e qualità artigianale

Sopra, una creazione Sarti. In apertura, Lucia Sarti e Marco Brolli nel loro atelier.

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Si è concluso lo scorso 15 dicembre con un grande

successo il primo San Marino Film Festival,

una kermesse di cinema che ha visto ospiti illustri

del grande schermo e due stelle d’eccezione

come Sofia Loren e Lucia Bosè.

Il primo ciak sul Monte Titano, la prima volta di Sofia Loren e Lucia Bosè a San Marino e il primo San Marino Film Festival: sono tante “prime volte”nella kermesse di cinque giorni fortemente voluta dall’imprenditore Roberto Valduc-ci e da sua figlia Alessia e tenuta a battesimo dalla prorompente bellezza di Sofia Loren. Più di tre-cento persone alla serata inaugu-rale hanno accolto con un lungo applauso e una standing ovation un’elegantissima ed emozionatissi-

ma Sofia, che ricevendo il Premio San Marino ha affermato: “È bello ricevere i riconoscimenti, il tempo passa, ma non ci si abitua mai a cer-te emozioni e il cuore batte come se fosse la prima volta. Il mio pensiero va a chi mi ha aiutato nei momenti difficili che ci sono stati, ai registi e ai compagni di lavoro, rivisti adesso sullo schermo”. Si è commossa So-fia Loren, mostrando la sua sensibi-lità, e Romeo Conte, regista e diret-tore del Festival, nella motivazione al premio ha citato Sergio Leone:

testo Irena Coso - foto Giuseppe Di Viesto

Le stelle sul Titano

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Proiettare | San Marino Film Festival

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“Il cinema è mito è lei uno dei più grandi miti del cinema”. A consegnare il premio è stato Roberto Valducci, che ha dedica-to questo Festival al suo grande amico, sceneggiatore e maestro, Tonino Guerra, a cui lo ha lega-to una lunga amicizia durata oltre cinquant’anni. Visibilmente emo-zionato, Valducci ha parlato del suo amore per il cinema e dei mol-ti progetti realizzati insieme, tra cui la prossima costruzione di un albergo Pennabilli. Tra gli ospiti era presente anche il figlio di Toni-no Guerra, Andrea, pluripremiato compositore delle colonne sono-re e brani dei film di registi come Ozpetek, Terry George, Muccino.Nello stesso giorno Sofia Loren è stata anche in visita al Palazzo del Governo, dove è stata ricevuta dagli Eccellentissimi Capitani Reggenti e insignita dell’Onorificenza di Ca-valiere Grand’Ufficiale dell’Ordi-ne Equestre di Sant’Agata.Nel corso del festival sono stati proiettati oltre sessanta film tra lungometraggi e cortometraggi. Per la sezione lungometraggi era presidente della giuria il regista Pupi Avati, ma ha fatto piacere riscontrare la presenza tra i giu-rati giovane attore sammarine-se, Fabrizio Raggi. La giuria dei cortometraggi era guidata invece dall’attore Ivano Marescotti.Un’altra giornata della kermesse è stata dedicata ad una diva del cine-ma italiano, scoperta da Visconti che la notò in una pasticceria mi-lanese, Lucia Bosè. E così, un po’ grazie a Visconti, poi con Dino Risi che l’ha voluta nel suo “1848” sulle

cinque giornate di Milano, percor-rendo i migliori anni di cinema italiano è arrivata sul red carpet del Festival per presentare la sua “ultima fatica” dopo “Harem soi-rée” del regista turco Ferzan Ozpe-tek del ‘99. In anteprima nazionale sullo schermo più grande del Ti-tano è stato presentato il film “Al-fonsina y el mar”, diretto da Pablo Benedetti e Davide Sordella, con Lucia Bosè che in quest’occasione ha ritirato il Premio alla carriera. Elegante e misteriosa, con il cap-pello nero come la signora Fonta-na della “Cronaca di un amore” di Antonioni, ma sempre con i suoi inconfondibili capelli blu, è stata ricevuta anche lei dai Capitani Reggenti. Alla domanda di una giornalista sulla libertà ha risposto: “È la cosa per la quale ho lottato per tutta la mia vita. È l’unica cosa che ho in-segnato ai miei figli da quando ave-vano 17 anni”. Invece ai Capitani Reggenti scherzando ha detto: “È la mia prima volta a San Marino, mi sembra molto bella, e poi ave-te tre castelli, cosa volete di più”.

Lucia Bosè non si smentisce mai.Al termine di cinque giorni di pel-licole brillanti i vincitori del primo Film Festival di San Marino 2012 sono stati proclamati: il premio Titano D’Oro come miglior film è stato assegnato a “Io sono lì” di Antonio Segrè; Pippo Mezzapesa ha vinto il premio alla miglior regia per “Il Paese delle spose infelici”; Luca Zingaretti si è aggiudicato il premio come miglior attore con il film “La kriptonite nella borsa”, mentre Laura Morante ha ritirato il premio come miglior attrice in “Appartamento ad Atene”. Il film “La kriptonite nella borsa” ha vinto il premio per la miglior sceneggia-tura. La giuria presieduta da Ivano Marescotti ha premiato come mi-glior cortometraggio “La sera pri-ma” di Massimo Fallai. Il Premio Tonino Guerra per la miglior sce-neggiatura infine è andato al film “Alfonsina y el mar” e il Premio alla carriera a Lucia Bosè.Come ha affermato alla chiusura delle porte del Palazzo il diret-tore, Romeo Conte: “È stato un successo”. IN

A destra, Lucia Bosè. In apertura, Sofia Loren taglia il nastro

della prima edizione del San Marino Film Festival insieme a Roberto Valducci

e la figlia Alessia.

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A febbraio terminerà il vostro primo anno di attività insieme… soddisfatti?Si, sono passati solo 11 mesi dall’apertura del Centro e siamo entusiasti dell’operato, dei progetti e delle opportu-nità imprenditoriali che si stanno concretizzando. La nostra diversità caratteriale e di specializzazione ci completa, ga-rantendoci equilibrio e massima efficacia.Sul campo cerchiamo di rinnovarci costantemente, di offrire al cliente sempre di più, umanamente e profes-sionalmente. La nostra passione ci porta ad essere un fiume in piena, fatto di condivisione, aspettative e piccoli grandi obbiettivi quotidiani. Qualsiasi cosa facciamo dopo 3 giorni ci risulta vecchia… ci piace vedere le cose con la mentalità di un bambino.Essendo programmi personalizzati, avete una dispo-nibilità limitata?Si, essendo in 3 e lavorando one to one o al massimo in

coppia, il numero di clienti attivi che possiamo seguire è ovviamente limitato. Nella scorsa stagione abbiamo tocca-to il SOLD OUT a Maggio, ora con largo anticipo lo stiamo raggiungendo prima delle festività! Questo purtroppo o per fortuna implica una coda di attesa, ma allo stesso tempo una grande esclusività.Che differenza c’è tra un centro come il vostro e una palestra?La palestra è fatta per auto-motivati o per chi la utilizza come luogo di condivisione e socializzazione. Le statistiche parlano di un 75% di abbandono tra il primo e il terzo mese di frequentazione, questo perché manca motivazione, co-noscenza e costanza. iPersonalTrainer™ è fatto per garantire queste mancanze… in una parola si chiama RISULTATO! Oggi giorno si vuole tutto e subito, e noi cerchiamo di raggiungere il proprio im-possibile in tempi relativamente brevi, trasferendo inoltre

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quel bagaglio educativo che il cliente potrá conservare nel tempo. Ovviamente questa è la sostanza del “quadro”, poi la cornice è fatta di tanti altri aspetti determinanti, quali la riservatezza, una struttura curata nel dettaglio, servizi e coccole tali a rendere unico e confortevole il Pre e il Post allenamento. Detto questo, le consideriamo due realtà a sé, è semplicemente una questione di esigenze o di prioritá. La palestra spesso è ripetitiva e noiosa, come com-battete questa difficoltá?In palestra si effettua un protocollo, e si ripetono per mesi sempre gli stessi esercizi. Questo comporta noiositá e adat-tamento immediato. Ecco uno dei veri motivi dell’abban-dono. Con iPersonalTrainer™ non si ripete mai lo stesso allenamento, lavorano sì gli stessi muscoli, ma ogni volta cambiano le resistenze, gli angoli e i punti di leva, ogni esercizio puó avere innumerevoli varianti e progressione d’intensità. Un sistema peraltro che risulta anche divertente e di grande interazione. Questo porta al raggiungimento di un grande equilibrio psico-fisico, tale da generare stimoli, dipendenza e risultato.Il dimagrimento e l’armoniosità estetica sono le vo-stre specialità, qual’è il segreto?Il segreto sono il miscuglio delle nostre esperienze e com-petenze. In primis non ci soffermiamo mai alla sola richiesta del cliente, ma andiamo molto piú a fondo; la meccanica del corpo, il corretto funzionamento di muscoli e articolazioni, la postura, tutto questo rende un corpo libero e armonioso, migliorandone anche l’estetica. Segue il nostro sistema nu-trizionale, fatto di continue ricerche, studi e sperimentazioni. E’ un metodo folle quanto efficace, sano ed infallibile. Lavo-riamo su un concetto bio-chimico, sulla qualitá degli alimenti e degli abbinamenti, non si pesa nulla e si mangia tanto. Questo e tanti altri segreti battono ogni “dieta” nei tempi e nel mantenimento dei risultati ottenuti. L’allenamento invece verte sul coinvolgimento di lunghe catene muscolari, sfruttando appieno la funzionalitá del proprio corpo. Inter-valliamo fasi aerobiche e fasi di lavoro muscolare volte ad ottenere una forte attivazione metabolica. Grazie a ció sia-mo riusciti ad ottenere perdite di peso oltre le aspettative, raggiungendo anche -25 kg in 3 mesi con tessuti e forme to-niche. Se siete curiosi di visionare alcuni “prima e dopo” po-tete farlo sulla pagina ufficiale di facebook iPersonalTrainer.High Intensity Training, di cosa si tratta?E’ l’ultima metodica di allenamento che arriva dagli Sta-tes, e che stiamo mettendo a punto per il nuovo anno. Si parla di allenamenti brevissimi e ad alto impatto, dove in 30 minuti per 3 volte la settimana, studi scientifici affermano risultati sorprendenti. Ovviamente il neofita/

sedentario dovrá fare un periodo di condizionamento pri-ma di poter sostenere certi ritmi ed intensità. Ma è ideale per chi ha poco tempo e pretende il massimo!Cosí certi delle conseguenze, che siamo pronti a proporre l’opzione “Soddisfatto o Rimborsato”.Quali sono i vostri obiettivi imminenti?Tra qualche mese lanceremo un nuovo prodotto per l’allena-mento funzionale. Con uno sguardo verso il mercato estero, verrà presentato in anteprima al FIBO, la fiera di Fitness tedesca più importante d’Europa. Inoltre stiamo valutando e trattando varie location come in Veneto, Toscana e Svizzera per la realizzazione di centri iPersonalTrainer™ all’interno di ambiziosi Hotel. Work in progress… incrociamo le dita!

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IN Magazine | Special ADV

A febbraio terminerà il vostro primo anno di attività insieme… soddisfatti?Si, sono passati solo 11 mesi dall’apertura del Centro e siamo entusiasti dell’operato, dei progetti e delle opportu-nità imprenditoriali che si stanno concretizzando. La nostra diversità caratteriale e di specializzazione ci completa, ga-rantendoci equilibrio e massima efficacia.Sul campo cerchiamo di rinnovarci costantemente, di offrire al cliente sempre di più, umanamente e profes-sionalmente. La nostra passione ci porta ad essere un fiume in piena, fatto di condivisione, aspettative e piccoli grandi obbiettivi quotidiani. Qualsiasi cosa facciamo dopo 3 giorni ci risulta vecchia… ci piace vedere le cose con la mentalità di un bambino.Essendo programmi personalizzati, avete una dispo-nibilità limitata?Si, essendo in 3 e lavorando one to one o al massimo in

coppia, il numero di clienti attivi che possiamo seguire è ovviamente limitato. Nella scorsa stagione abbiamo tocca-to il SOLD OUT a Maggio, ora con largo anticipo lo stiamo raggiungendo prima delle festività! Questo purtroppo o per fortuna implica una coda di attesa, ma allo stesso tempo una grande esclusività.Che differenza c’è tra un centro come il vostro e una palestra?La palestra è fatta per auto-motivati o per chi la utilizza come luogo di condivisione e socializzazione. Le statistiche parlano di un 75% di abbandono tra il primo e il terzo mese di frequentazione, questo perché manca motivazione, co-noscenza e costanza. iPersonalTrainer™ è fatto per garantire queste mancanze… in una parola si chiama RISULTATO! Oggi giorno si vuole tutto e subito, e noi cerchiamo di raggiungere il proprio im-possibile in tempi relativamente brevi, trasferendo inoltre

iPersonalTrainer™ parlano gli esperti del corpo!

quel bagaglio educativo che il cliente potrá conservare nel tempo. Ovviamente questa è la sostanza del “quadro”, poi la cornice è fatta di tanti altri aspetti determinanti, quali la riservatezza, una struttura curata nel dettaglio, servizi e coccole tali a rendere unico e confortevole il Pre e il Post allenamento. Detto questo, le consideriamo due realtà a sé, è semplicemente una questione di esigenze o di prioritá. La palestra spesso è ripetitiva e noiosa, come com-battete questa difficoltá?In palestra si effettua un protocollo, e si ripetono per mesi sempre gli stessi esercizi. Questo comporta noiositá e adat-tamento immediato. Ecco uno dei veri motivi dell’abban-dono. Con iPersonalTrainer™ non si ripete mai lo stesso allenamento, lavorano sì gli stessi muscoli, ma ogni volta cambiano le resistenze, gli angoli e i punti di leva, ogni esercizio puó avere innumerevoli varianti e progressione d’intensità. Un sistema peraltro che risulta anche divertente e di grande interazione. Questo porta al raggiungimento di un grande equilibrio psico-fisico, tale da generare stimoli, dipendenza e risultato.Il dimagrimento e l’armoniosità estetica sono le vo-stre specialità, qual’è il segreto?Il segreto sono il miscuglio delle nostre esperienze e com-petenze. In primis non ci soffermiamo mai alla sola richiesta del cliente, ma andiamo molto piú a fondo; la meccanica del corpo, il corretto funzionamento di muscoli e articolazioni, la postura, tutto questo rende un corpo libero e armonioso, migliorandone anche l’estetica. Segue il nostro sistema nu-trizionale, fatto di continue ricerche, studi e sperimentazioni. E’ un metodo folle quanto efficace, sano ed infallibile. Lavo-riamo su un concetto bio-chimico, sulla qualitá degli alimenti e degli abbinamenti, non si pesa nulla e si mangia tanto. Questo e tanti altri segreti battono ogni “dieta” nei tempi e nel mantenimento dei risultati ottenuti. L’allenamento invece verte sul coinvolgimento di lunghe catene muscolari, sfruttando appieno la funzionalitá del proprio corpo. Inter-valliamo fasi aerobiche e fasi di lavoro muscolare volte ad ottenere una forte attivazione metabolica. Grazie a ció sia-mo riusciti ad ottenere perdite di peso oltre le aspettative, raggiungendo anche -25 kg in 3 mesi con tessuti e forme to-niche. Se siete curiosi di visionare alcuni “prima e dopo” po-tete farlo sulla pagina ufficiale di facebook iPersonalTrainer.High Intensity Training, di cosa si tratta?E’ l’ultima metodica di allenamento che arriva dagli Sta-tes, e che stiamo mettendo a punto per il nuovo anno. Si parla di allenamenti brevissimi e ad alto impatto, dove in 30 minuti per 3 volte la settimana, studi scientifici affermano risultati sorprendenti. Ovviamente il neofita/

sedentario dovrá fare un periodo di condizionamento pri-ma di poter sostenere certi ritmi ed intensità. Ma è ideale per chi ha poco tempo e pretende il massimo!Cosí certi delle conseguenze, che siamo pronti a proporre l’opzione “Soddisfatto o Rimborsato”.Quali sono i vostri obiettivi imminenti?Tra qualche mese lanceremo un nuovo prodotto per l’allena-mento funzionale. Con uno sguardo verso il mercato estero, verrà presentato in anteprima al FIBO, la fiera di Fitness tedesca più importante d’Europa. Inoltre stiamo valutando e trattando varie location come in Veneto, Toscana e Svizzera per la realizzazione di centri iPersonalTrainer™ all’interno di ambiziosi Hotel. Work in progress… incrociamo le dita!

Per informazioni: www.ipersonaltrainer.it

DIMAGRIRE E TONIFICAREIN SOLI 30 MINUTI

Da sinistra, Stefano Sorbino, Matteo Pizzi, Enzo Borrelli.

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La forza e la passione di Nicola Dutto, che

continua a correre in moto nonostante un

drammatico infortunio, raccontati con lo sguardo di un amico e compagno

di tante corse, il pilota Alex Zanotti.

“Tra la polvere e le stelle”: è lo slo-gan di Nicola Dutto e fotografa la vita di chi era caduto nella povere e oggi è di nuovo tra le stelle del mo-tociclismo internazionale. L’enduri-sta cuneese è stato il primo pilota al mondo che è ritornato a gareggiare in moto ai massimi livelli dopo una caduta che gli ha provocato la le-sione della settima vertebra dorsale costringendolo alla sedia a rotelle. Con Nicola, sia il giorno dell’in-

cidente che in quello del ritorno alle competizioni, era presente il sammarinese Alex Zanotti. I due campioni sono sempre stati amici e ultimamente hanno partecipato alla festa del Moto Club Pennaros-sa di San Marino e a un incontro con gli studenti delle scuole medie di Serravalle, organizzato dal Co-mitato Paralimpico Sammarinese. “Nicola è un pilota che ho sempre stimato moltissimo, – spiega Zanotti

testo Marianna Giannoni

Il coraggio della Corsa

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Correre | Nicola Dutto

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– mi sarebbe piaciuto averlo come compagno di squadra, poi il 20 marzo 2010 stavamo partecipando entrambi alla prima prova del Cam-pionato Europeo Baja, quando lui è caduto a causa di un masso non se-gnalato sul greto del fiume Taglia-mento. Io ero dietro di lui e appena l’ho visto mi sono subito fermato a prestargli i primi soccorsi. È stato uno tra i giorni più brutti della mia vita. Quest’anno Nicola è tornato a gareggiare in moto alla Baja Aragon ed è stata un’emozione anche per me. Durante il 2012 ho partecipato al Campionato Italiano Baja orga-nizzato da Dutto e ho conquistato sia il titolo assoluto che quello di classe, condividendo con lui il mio ottavo e nono alloro tricolore”. Quest’anno Alex Zanotti si è poi laureato Campione del Mondo Baja. “Quando mi sono reso con-

to di avere vinto il mondiale sono scoppiato a piangere e facevo fa-tica a credere che fosse vero. La mia TM era fantastica e sono riu-scito a conquistare il successo più importante in vent’anni di carrie-ra”. Ora Alex è tra i protagonisti più attesi della prossima Dakar ma frena i facili entusiasmi: “Le gare del mondiale Baja sono più corte. Io mi sono allenato con grande intensità e la mia TM è un’ottima moto, ma è nuovissima e non siamo riusciti a fare molti test, quindi non me la sento di fare

dei pronostici. Nelle prime tappe cercherò di non forzare perché la Dakar è una gara molto lunga e dovrò avere la lucidità necessa-ria per dosare al meglio le forze”. Nicola Dutto farà il tifo per Alex da casa. Il pilota cuneese nel 2012

ha scritto una splendida pagina di storia del motociclismo mondiale e ha poi raggiunto un accordo con la filiale italiana di KTM per par-tecipare a tre importanti gare nel corso del 2013: Baja California 500 in giugno, Baja Espana Aragon a luglio e la leggendaria Baja Califor-nia 1000 in novembre. “Dal 20 mar-zo 2010 è cambiata la mia vita, ma sono sempre stato abituato a vedere le cose in positivo e a procedere per gradi. Un anno e mezzo dopo l’in-cidente sono tornato a gareggiare nell’off road su un veicolo a quat-

tro ruote alla Baja California, ma la mia vera passione sono sempre state le moto. In America ho co-nosciuto dei ragazzi che correvano nel cross pur essendo paralizzati alle gambe. Quando sono tornato a casa ho cercato di capire se era pos-sibile apportare delle modifiche alla moto per tornare a gareggiare nella Baja. Ho superato tante diffi-coltà anche di ordine burocratico per riuscire ad ottenere la licenza sportiva e il 20 luglio ho parteci-pato alla Baja Aragon classifican-domi al ventiquattresimo posto su quarantotto piloti nonostante un problema alla moto”. Accompagnano Nicola nella sua avventura l’amico fraterno Julian Villarubia che lo ha seguito in moto, tutti i ragazzi del suo staff definiti i “Nico’s Angels” e la mo-glie Elena, di cui Nicola dice: “Ele-na è stata la prima a credere in me e nel fatto che sarei potuto tornare a gareggiare, senza di lei non sarei riuscito a fare tutto questo”. IN

A fianco, Nicola Dutto con Alex Zanotti. In apertura, Zanotti durante una gara.

“Vedere le cose in positivo”

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Una suggestiva ambientazione come

la Corte degli Agostiniani per l’edizione natalizia di Matrioška Concept

LabStore, salone riminese della creatività.

Una Rimini palpitante e creativa quella che è stata chiamata a raccol-ta durante la tre giorni di Matrioška Concept LabStore presso la Corte degli Agostiniani. Evento organizza-to dall’associazione culturale “L’E-quilibrista”, capitanata da Carlotta Frenquellucci e Roberto Biondi, in uno spazio cittadino dal grande fa-scino e respiro divenuto contenito-re multiforme, che ha mostrato alla città un fermento sfaccettato di cui non bisognerebbe perdere traccia, ripetendo e ampliando nell’arco dell’anno saloni creativi di tale por-

tata. Le energie e la voglia di fare di questa città ci restituiscono una sorta di mappatura aggiornabile di ciò che il territorio è capace di creare: oggetti d’arredo, bijou, borse, abiti, ceramiche, goloserie, trend, in un mix tra arte, musica, artigianato, design e comunicazione. Chi non è riuscito a passare da via Cairoli nel weekend dell’8 dicembre si è perso un melting pot di idee: installazioni, esposizioni, laboratori, concerti e dj-set. Una zoomata su quaranta cervel-li autoctoni, che ripopolano la città di originali creazioni a Km zero. IN

testo Lucia Lombardi

Concentrato di nuove Idee

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Esporre | Matrioška Concept LabStore

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testo Davide Nicolò

La notte più Lunga

La riviera romagnola si accende di colori per

il Capodanno 2012. Tra concerti in piazza

e fuochi d’artificio, dj set ed eventi on the road.

Dopo il grande successo dell’an-no scorso va in scena a Rimini il Capodanno più lungo del mondo, con un caldo benvenuto al nuovo anno sulle strade e sui “cantieri” della città. Un ciclo di incontri e iniziative fino al 6 gennaio che culmineranno nella notte di San Silvestro, quando sul palco di piaz-zale Fellini, dalle ore 21 in poi, sa-ranno protagonisti Elio e le Storie Tese e Arisa (concerto ad ingresso gratuito). Seguiti, allo scoccare della mezzanotte, dallo spettacolo di fuochi d’artificio sul mare, che vedrà il cielo di Rimini accendersi con suggestivi ricami multicolore. La grande festa del 31 dicembre continua fino a notte fonda in centro storico con gli spettacoli, i dj set ed eventi unici nei luoghi identitari della città non ancora completati, facendone rivivere la memoria e lavorando sull’idea di

un “teatro instabile”. I cantieri sono quelli del Teatro Galli e del Cinema Fulgor, dell’ala moderna del Museo della città, ma anche del complesso degli Agostiniani.Le discoteche di Rimini, per il secon-do anno consecutivo, si riuniscono nell’iniziativa “Rimini Movida Pass”, il lasciapassare per un una notte a tutto divertimento da trascorrere tra eventi on the road, discobar, club e pub del lungomare in tutta sicurezza. Per chi vuole visitare il centro storico a disposizione c’è anche una navetta, come collega-mento tra piazza Cavour e il Porto.A concludere il tutto il 5 gennaio sarà il concerto di Alice, al Teatro Novelli. Il programma completo degli eventi è consultabile sul sito www.capodanno.riminiturismo.it/it/Il Capodanno della Riviera non si esaurisce però con Rimini. Anche

le altre città della riviera metteran-no in scena iniziative di alto valore artistico e ludico: a Bellaria Igea Marina il 2013 si apre in piazza Matteotti dove, dalle ore 22,30, va in scena uno spettacolo con Plati-nette protagonista insieme alla sua Big Band 7S8, Donatella Rettore, Buena Vista Social Club e i balle-rini Yenis Bermudez e Frank Ro-driguez. Non da meno sarà lo spet-tacolo in piazzale Roma a Riccione con la comicità di Angelo Pintus, la musica dei Joe Dibrutto e il dj-set di Marco Corona. A Villa Torlonia di San Mauro Pascoli, invece, una serata di grande allegria con Cristi-na d’Avena e i Gem Boy, che si esi-biranno in un divertente concerto all’insegna delle canzoni dei cartoni animati, anticipati dall’animazione del dj Andrè. La serata prevede an-che buffet e brindisi di mezzanotte. www.capodannovillatorlonia.it IN

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Festeggiare | Capodanno 2012

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I quarant’anni del San Marino Rally raccontati

nel volume voluto dalla Federazione Auto-Motoristica

Sammarinese, con centinaia di foto e la

narrazione della celebre gara affidata ad Andrea

Cordovani.

“San Marino Rally - Sogni, Amore, Passione - 40 anni di Storia”. È il ti-tolo del libro fortemente voluto da Filippo Reggini, presidente uscente di Federazione Auto-Motoristica Sammarinese, per celebrare il mi-tico Rally di San Marino. Il volume, edito da EDK, è stato presentato agli eccellentissimi Capitani Reg-genti Teodoro Lonfernini e De-

nise Bronzetti nel corso di una cerimonia a Palazzo Pubblico. L’opera è un concentrato di pas-sione, ricordi e aneddoti con cen-tinaia di foto reperite in svariati archivi, tra cui scatti inediti messi a disposizione da fotografi del ca-libro di Martin Holmes e Reinhard Klein fino a quelli più recenti di Massimo Bettiol. L’autore è Andrea Cordovani, capo redattore di “Au-tosprint”, che ha narrato nel suo modo appassionante e con dovizia di particolari i quarant’anni del rally. Coordinatore dell’opera è Gianluigi Raimondi che, con la collaborazione di Davide Cheli, ha curato la grafica e la ricerca del materiale fotografico. La pre-fazione è firmata da grandi prota-gonisti come Sandro Munari, Miki Biasion, Carlo Cavicchi e John Hughes. Sfogliando le pagine del libro si rivivono momenti magi-

ci e imprese leggendarie con un pizzico di nostalgia: ai più appas-sionati può scendere una lacrima rivedendo le immagini di amici che hanno scritto la storia del San Marino Rally ma non sono più tra noi, come Massimo Ercolani e Loris Roggia. È impossibile non rimanere colpiti dal fascino delle auto che hanno partecipato al rally e dall’intensità emotiva delle sto-rie raccontate dal giornalista An-drea Cordovani. “Mi sono trovato ad operare - scrive Filippo Reggini nella prefazione - sul ponte di co-mando della Federazione Auto Mo-toristica Sammarinese. Ho ritenuto doveroso lasciare un segno tangi-bile, qualcosa che rimanesse per sempre. C’è sempre tanta poesia nelle immagini da rally, qualcosa che va direttamente al cuore degli appassionati che, dalle nostre parti, continuano ad essere tantissimi. IN

testo Marianna Giannoni

La storia scende in Pista

Ricordare | San Marino Rally

Andrea Cordovani Gianluigi Raimondi

sogni, amore, passione 1970

Terra da sogno e di sogni quella del San Marino Rally. È così da quarant'anni: cinque lustri di passioni, racconti, avventure. È la storia della corsa nata ai piedi del Titano, strade bianche infi nite e i motori come religione. Orizzonti infi niti e lingue di polvere che si levano altissime. È la poesia dei rally, un'immagine che sembra nata proprio da queste parti, l'istantanea di una sfi da diventata sempre più grande. È storia di piloti, uomini, donne capaci di lasciare fi rme importanti e segni evidenti. Una storia di sogni, amore, passione…

2012

sogni, amore, passione 1970

2012

Prezzo € 65,00

64 | IN Magazine

Page 65: INMAGAZINE RIMINI

Sfida sulla terra rossa per le campionesse del tennis. L’attesa Federation Cup arriva al 105 Stadium il 9 e 10 febbraio, con Sara Errani e Roberta Vinci.

Non è nuova, Rimini, ad ospitare eventi del genere. Era infatti l’e-state del 2004 quando il circolo tennis di Marina Centro fu teatro di un’avvincente sfida di Fed Cup, di fatto la coppa Davis in versione rosa, confronto che vide l’Italia opposta alla Francia. Allora non andò bene per le azzurre, che si ritrovarono estromesse dalla ma-nifestazione per mano di Amélie Mauresmo e Mary Pierce. Ma l’edi-zione fu lo stesso da ricordare, con le transalpine che rimasero piace-volmente stupite dalla “location” assolutamente suggestiva, con l’al-bergo (il Grand Hotel) a due passi dai campi, dettaglio che permise loro di non dover usare alcun mez-zo di trasporto per i trasferimenti.Ora la storia va a ripetersi, nel senso che quasi nove anni più tardi – per

la precisione il 9 e 10 febbraio – nel-la città di Federico Fellini farà nuo-vamente tappa la Federation Cup. Cambia solo l’avversaria, per l’Ita-lia: non più le cugine d’Oltralpe ma gli Stati Uniti. E qui il pensiero va subito alle “sorellone” più forti del tennis moderno, vale a dire Se-rena e Venus Williams. Ancora non ci è dato di sapere se onoreranno la rassegna, anche se il capitano del team Usa, l’ex giocatrice Mary Joe Fernandez, aveva dichiarato tempo fa in conferenza stampa che alme-no Serena, vivendo abitualmente a Parigi, voleva esserci.Al di là dell’appeal delle americane, comunque, sono le stesse azzurre che possono calamitare l’attenzio-ne degli appassionati e dei semplici curiosi. Perché Sara Errani e Rober-ta Vinci sono diventate due “racchet-

te” di primissimo piano nel panora-ma mondiale, addirittura una “Top ten” Sarita, mentre come coppia hanno concluso il 2012 al numero uno del ranking WTA di doppio, grazie ad un’impressionante serie di successi. Tutta grinta, tenacia e gambe la romagnola Errani (è di Massalombarda, ma vive da anni in Spagna, dove si allena); creativa, in-telligente, abile nel gioco di volo la tarantina Vinci. Due giocatrici che hanno soppiantato ai vertici nazio-nali Francesca Schiavone e France-sca Pennetta, due ragazze semplici, acqua e sapone, che vogliono far innamorare il pubblico che gremi-rà il 105 Stadium in quel secondo weekend di febbraio. Per favorire le caratteristiche delle italiane, nel capiente palas riminese si giocherà sulla terra rossa. IN

testo Alberto Crescentini

Le signore della Racchetta

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Giocare | Federation Cup

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Da una ricetta acquisita dal grande chef Nino

Bergese sono nati gli inconsueti

abbinamenti del Bergese & Champagne di Borgo

San Giuliano, guidato da Pier Casolari.

Tra bollicine e creme al gusto di salmone.

Bergese & Champagne in Borgo San Giuliano, a pochi metri dal ponte di Tiberio, è un piccolissi-mo locale: champagneria d’inverno ed enogelateria d’estate. Dieci sga-belli e un arredamento sobrio, un bancone in noce scurissimo, una libreria che funge da bottiglieria per l’esposizione dei prodotti, specchi e un orologio in stile decò, qualche libro, qualche cd. Un loca-le di gusto raffinato ma per tutti, per chi ama l’essenziale e la quali-tà. Champagnes, cibo, musica, ar-ricchito d’estate da degustazioni di gelato. Ideatore dell’innovativo format, nonché oste, è Pier Caso-lari che vi servirà decantandovi lui stesso i prodotti. Il nome del locale nasce da quel Nino Bergese, nato a Saluzzo nel 1904 e divenuto cuoco della famiglia Agnelli e di Vittorio Emanuele III, definito da Veronelli

alla fine del secolo scorso “il cuoco dei re, il re dei cuochi”. Casolari conia per questo locale la defini-zione di enogelateria (marchio da lui depositato), rivisitazione di un improbabile esercizio degli anni Venti che coniuga due prodotti d’eccellenza uniti dal freddo come denominatore comune. Champa-gne e cocktails con il gelato tra-dizionale e d’inconsueta sapidi-tà, degustato su cialdine di pasta brisée, adatta ad esaltare il gusto e preparare il palato all’aperitivo. Lo champagne qui servito è prin-cipalmente della zona di Reims, “Michel Lenique”, premiato con la medaglia d’oro a Parigi, insieme a bollicine italiane come i Fran-ciacorta millesimati della cantina Villa o i prosecchi della cantina Bortolotti di Valdobbiadene. Il ge-lato è anch’esso di altissima quali-

tà: biologico e prodotto nel labo-ratorio artigianale secondo la più pregiata ricetta italiana, mano-scritta appunto da Bergese. L’ac-quisizione della ricetta del “Gian-duia” e della “Crema Zabaione”, usata da Bergese per realizzare il dessert ad una cena del 1928 alla quale parteciparono diverse Mae-stà, risale al 1992, in occasione di un’asta d’antiquariato in Svizzera. L’incredibile opportunità di far rivivere questi sapori e poterli far gustare insieme a quelli del sal-mone, gorgonzola, sedano e aspa-rago è stata resa possibile con l’a-iuto dello chef stellato Valentino Marcattilii del “San Domenico” di Imola, amico di Casolari e allievo del grande Bergese. Insomma, a Rimini d’ora in poi nuove emozio-ni da gustare... soli, in pochi e in compagnia. IN

testo Davide Nicolò - foto Riccardo Gallini

Gelato e Champagne

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Gustare | Pier Casolari

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