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INTRODUZIONE

Una scuola inclusiva è una scuola che pone al centro della sua azione la persona e che accoglie tutti

e ognuno. Essa vive e insegna il valore della diversità: mira a far sentire ogni persona membro

attivo di una comunità, capace di collaborare con gli altri, nel rispetto della propria individualità,

per la creazione di valori condivisi. Per dirla con Don Milani la scuola fallisce il suo compito se

“cura i sani e respinge i malati” e “niente è più ingiusto che fare parti uguali fra disuguali”.

L’azione si focalizza, dunque, sui reali bisogni formativi di ciascuno, in modo da assicurare a tutti il

diritto allo studio e al successo scolastico. Non si educa in astratto né si programma in modo

standardizzato ma mettendo al centro l’alunno, con i suoi specifici bisogni formativi e i suoi

personali stili di apprendimento, mettendo in campo uno stile di insegnamento inclusivo ed

empatico, teso a valorizzare le potenzialità e i punti di forza di ciascuno e a promuovere l’autostima,

la motivazione l’apprendimento e la curiosità.

E’ fondamentale che gli alunni avvertano questo clima e si sentano aiutati nel loro impegno di

autorealizzazione personale in modo da avere ricadute positive sulla costruzione dell’identità, della

stima di sé, delle relazioni con i pari e in modo da arrivare a sognare e costruire il proprio autonomo

progetto di vita.

Tali finalità sono possibili attraverso la realizzazione di una progettazione educativa e didattica

personalizzata negli obiettivi di apprendimento, nei percorsi formativi e nelle strategie didattiche: il

Piano Educativo Individualizzato per gli alunni con disabilità e il Piano Didattico Personalizzato per

gli alunni con DSA.

FINALITA’

Questo documento, redatto dalle Referenti per l’inclusione è una guida informativa sull’accoglienza

e sull’inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali all’interno del Circolo Didattico di

Barano d’Ischia.

Il protocollo:

• contiene indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un inserimento ottimale degli

alunni con bisogni educativi speciali,

• definisce i compiti e i ruoli delle figure operanti all’interno dell’Istituzione scolastica,

• traccia le linee delle possibili fasi dell’accoglienza,

• indica le attività di facilitazione e i provvedimenti dispensativi e compensativi da adottare nei

confronti degli alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA).

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Il documento si propone di:

• definire pratiche condivise tra tutto il personale all’interno della nostra scuola;

• facilitare l’ingresso a scuola e sostenere gli alunni nella fase di adattamento al nuovo

ambiente;

• promuovere iniziative di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglia ed Enti territoriali

(Comune, ASL, ecc..);

Il Protocollo di Accoglienza delinea inoltre prassi condivise di carattere:

•amministrativo-burocratico (acquisizione della documentazione necessaria e verifica della

completezza del fascicolo personale degli alunni);

•comunicativo-relazionali (prima conoscenza dell’alunno e accoglienza all’interno della nuova

scuola grazie anche ad attività di continuità tra gradi diversi di scuola);

•educativo–didattiche (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento dell’equipe

pedagogica e didattica);

•sociali (rapporti e collaborazione della scuola con la famiglia e il territorio).

Esso costituisce un vero e proprio strumento di lavoro e pertanto puo’ essere integrato e rivisitato

periodicamente. A tal fine lo si è reso accessibile inserendolo sul sito della scuola.

L’adozione del Protocollo di Accoglienza consente di attuare in modo operativo le indicazioni

normative per gli alunni con disabilità.

DESTINATARI

Sono destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione scolastica tutti gli alunni con Bisogni

Educativi Speciali comprendenti:

- alunni con disabilità (ai sensi della Legge 104/92);

- alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (Legge 170/2010, Legge 53/2003);

- alunni con svantaggio socio-economico, linguistico e/o culturale Direttiva ministeriale del 27

dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione

territoriale per l’inclusione scolastica“ ; Circolare n. 8/2013

Per una sintesi identificativa, schematica ed organizzata si riporta la seguente tabella (cfr:A.Carlini –

Bes in classe –Tecnodid editrice)

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BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

Disabilità Deficit cognitivo, ritardo mentale, deficit sensoriale, deficit motorio, ritardi

dello sviluppo, disturbo dello spettro autistico

Disturbi

evolutivi

specifici

Disturbi specifici di apprendimento, difficoltà di linguaggio, disturbi nella

comprensione deel testo, difficoltà visuo-spaziali e motorie, disprassia

evolutiva, disturbo da deficit attentivo con o senza iperattività,

comportamenti problema (condotta, bullismo,dipendenze, disturbi

dell’immagine di sé e dell’identità), problemi motivazionali, difficoltà

emozionali( timidezza, collera, depressione, insicurezza, disorientamento)

bordeline cognitivo.

Svantaggio Svantaggio familiare (famiglie patologiche, depresse, con flituali, disgregate,

trascuranti), svantaggio culturale e linguistico, disagio socio-economico.

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TAPPE FONDAMENTALI VERSO L’INCLUSIONE DELLA SCUOLA ITALIANA

Il percorso che ha portato la scuola italiana dall'istruzione speciale all'integrazione, in una

prospettiva di inclusione, è stato segnato da importanti tappe legislative:

Legge 517 del 1977: stabilisce il diritto degli alunni con disabilità a frequentare le scuole

comuni e introduce modalità organizzative per rendere effettivo questo diritto.

Legge 104 del 1992, “Legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle

persone handicappate”: diventa il punto di riferimento normativo fondamentale per la

disabilità. La legge ribadisce il principio dell’integrazione sociale e scolastica che si esplica

nel Piano Educativo Individualizzato e nel Profilo Dinamico Funzionale. Si introduce

l’individualizzazione nella relazione apprendimento/insegnamento.

Legge n. 18 del 3 marzo 2009: accoglie il modello sociale della disabilità introducendo i

principi di non-discriminazione, parità di opportunità, autonomia, indipendenza con

l’obiettivo di conseguire la piena inclusione sociale e partecipazione alla vita

Direttiva ministeriale BES dicembre 2012 e successiva Circolare n. 8/2013: introducono la

definizione di Bisogno Educativo Speciale accumunando tutte le tipologie di difficoltà di

apprendimento e promuovendo l’inclusione come concetto che elimina la differenziazione

tra persone con e senza disabilità ma considerano tutti persone con diversi bisogni. Dette

fonti normative prevedono altresì:

- l’introduzione del Piano Didattico Personalizzato (PDP);

- la costituzione dei Centri Territoriali di Supporto (CTS), con compiti di informazione e

consulenza;

- l’istituzione del Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI).

Legge 107/2015, cosiddetta riforma della “Buona Scuola”: che tende a migliorare

ulteriormente l’inclusione di alunni con BES;

Decreto legislativo del 13 aprile 2017, n. 66, avente ad oggetto “Norme per la promozione

dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità”.

Decreto legislativo del 13 aprile 2017, n. 62, art. 11, riguardante la “Valutazione delle

alunne e degli alunni con disabilità e disturbi specifici di apprendimento”.

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DEFINIZIONE DI BES

L’espressione “Bisogni Educativi Speciali” (BES) è entrata in uso in Italia dopo l’emanazione della

Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012 avente ad oggetto “Strumenti di intervento per alunni

con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. La

Direttiva stessa ne precisa succintamente il significato: “L’area dello svantaggio scolastico è molto

più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono alunni

che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e

culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti

dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”.

L’utilizzo dell’acronimo BES sta quindi ad indicare una vasta area di alunni per i quali il principio

della personalizzazione dell’insegnamento, sancito dalla Legge 53/2003, deve essere applicato con

particolari accentuazioni in quanto a peculiarità, intensività e durata delle modificazioni.

Oltre la direttiva del 27/12/12, il quadro di riferimento normativo in tema di BES contempla:

Circolare ministeriale n.8 del 6 marzo 2013; Chiarimenti Nota prot. 2563 del 22/11/2013; Linee

guida per il diritto allo studio degli alunni DSA; legge n. 170 dell'8/10/2010; D.M. prot. 5669/11.

La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012, la Circolare n°8 del 6 marzo 2013 e le linee guida

del 12 luglio 2011, ridefiniscono e completano il tradizionale approccio all’inclusione scolastica,

basato sulla certificazione della disabilità, ed estendono il campo di intervento e di responsabilità di

tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprendente

diverse tipologie:

Disabilità (Legge 104/92);

Disturbi Evolutivi specifici (DSA/Legge 170/2010, ADHD, Disturbo Oppositivo

Provocatorio DOP, Borderline cognitivo, Disturbo del Linguaggio DL, Deficit delle abilità

non verbali, Disprassia, Disturbo della condotta in adolescenza), con presenza di

certificazione sanitaria o in attesa di approfondimento diagnostico;

Svantaggio socio-economico;

Svantaggio linguistico e culturale;

Disagio comportamentale/relazionale.

La normativa estende a tutti gli alunni BES la possibilità di attivare percorsi scolastici inclusivi, che

prevedono l’utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative, prima riservati solo agli

alunni con certificazione DSA. Il protocollo di accoglienza presenta le procedure attivate dal nostro

Circolo per garantire l’inclusività ad ogni alunno che manifesti un Bisogno Educativo Speciale.

Per questo motivo, l’ampio spazio dedicato agli alunni con DSA e agli strumenti per essi previsti,

riguarda tutta la casistica di alunni con BES sopra descritta, rimessa alla valutazione discrezionale

del team docente di classe che, in mancanza di certificazione, decide caso per caso.

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Alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES)

Alunni con disabilità (certificata secondo la L.

104/92)

Alunni con Disturbi Specifici

dell’Apprendimento (certificata secondo la L.

170/2010)

Alunni con altri Bisogni

Educativi Speciali (DM 27/12/2012 e CM 8/2013)

Disabilità intellettiva Dislessa evolutiva Altre tipologie non

previste nella L. 170/2010

Disabilità motoria Disortografia

Alunni con iter

diagnostico di DSA non

ancora completato

Disabilità sensoriale Disgrafia Alunni con svantaggio

socio-economico

Pluridisabilità Discalculia Alunni con svantaggio

socioculturale

Disturbi neuropsichici

PIANO EDUCATIVO

PERSONALIZZATO

PIANO DIDATTICO

PERSONALIZZATO

PIANO DIDATTICO

PERSONALIZZATO

( se deciso dal Consiglio di classe)

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RUOLI E COMPITI PER L’INCLUSIONE ALUNNI CON BES CERTIFICATI

RUOLI COMPITI

Dirigente scolastico Gestionali, organizzativi, consultivi:

• individua le risorse interne ed esterne per rispondere

alle esigenze di inclusione

• formazione delle classi

• rapporti con gli Enti coinvolti (ASL, servizi socio-

assistenziali, ecc..)

• richiesta dell’organico di sostegno

GLI

(Gruppo per

l’Inclusione)

• rileva gli alunni con BES presenti nell’Istituto

• redige il Piano Annuale per l’Inclusività

• attua il monitoraggio dei livelli di Inclusività nella

scuola

Funzioni strumentali

per l’Inclusione

• raccordano le diverse realtà (Scuole, ASL, famiglie,

Enti territoriali...)

• controllano la documentazione in ingresso e in

uscita

• forniscono informazioni circa disposizioni

normative vigenti, strumenti compensativi e misure

dispensative al fine di realizzare un intervento

didattico il più possibile adeguato e personalizzato

• offrono supporto ai colleghi su specifici materiali

didattici e di valutazione

• pubblicizzano iniziative di formazione specifica o

aggiornamento

• forniscono, se richiesto, indicazioni per la stesura

del PDP

Docente di sostegno • accoglie gli alunni con bisogni educativi speciali,

per i quali la legge prevede il sostegno , li sostiene

nel percorso didattico-educativo;

• partecipa alla programmazione educativa e didattica,

agli aspetti metodologici e alla valutazione di tutto il

gruppo classe

• svolge il ruolo di mediatore dei contenuti

programmatici, relazionali e didattici

• tiene rapporti con la famiglia, esperti ASL

• provvede all’organizzazione della documentazione

relativa agli alunni diversamente abili

Team docente di

classe/sezione

• legge e analizza la certificazione

• predispone il PEI per l’alunno diversamente abile e

collabora alla predisposizione del PDF

• incontra la famiglia per osservazioni particolari

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• redige un PDP quando necessario per ogni alunno

BES

• condivide il PDP con la famiglia

• sottoscrive il PDP unitamente alla famiglia

• si mantiene informato sull’evoluzione dei materiali

di supporto e sulla normativa vigente

• verbalizza le motivazioni per l’eventuale mancata

stesura del PDP

• verifica e nel caso modifica il PDP.

Docente curricolare • accoglie l’alunno nel gruppo classe favorendone

l’inclusione

• partecipa alla programmazione e alla valutazione

• collabora alla formulazione del PEI e PDP

• predispone interventi personalizzati e consegne

calibrate per l’alunno disabile soprattutto quando

non è presente il collega specializzato

Segreteria • riceve e protocolla la certificazione dalla famiglia

• la inserisce nel fascicolo personale e ne informa il

referente per l’Inclusione

• aggiorna il fascicolo personale inserendo il PDP o il

PEI compilato dal Team docente, monitorizza e

aggiorna il numero di alunni con BES

Famiglia • consegna in Segreteria la certificazione con la

richiesta di protocollo

• concorda il PEI / PDP con il Team docente

• mantiene i contatti con gli insegnanti

• richiede (per DSA) la versione digitale dei libri

(www.biblioaid.it)

• si mantiene informata sull’evoluzione dei materiali

di supporto e sulla normativa vigente

Collaboratori scolastici • Su richiesta aiutano l’alunno diversamente abile

negli spostamenti interni e nei servizi.

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VERIFICA E

VALUTAZIONE

PREDISPOSIZIONE PERCORSO

INDIVIDUALIZZATO CON FAMIGLIA E ASL

OSSERVAZIONE E CONOSCENZA

ACCOGLIENZA E INSERIMENTO

CRITERI DI INSERIMENTO NELLE CLASSI

CONTATTI E SCAMBIO DI INFORMAZIONI CON LA SCUOLA PRECEDENTE,

PROGETTI DI CONTINUITA'

PRE-CONOSCENZA E COINVOLGIMENTO DELLA

FAMIGLIA

TAPPE

INCLUSIONE ALUNNI

DIVERSAMENTE ABILI

ALUNNI CON DISABILITÁ

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TAPPE D’INSERIMENTO SCOLASTICO ALUNNI CON DISABILITA’

CERTIFICATE

FASI TEMPI ATTIVITA’ PER L’ALUNNO

Iscrizione

Entro il termine

stabilito dalle

norme ministeriali

L’alunno con la famiglia può visitare la scuola ed

avere un primo contatto conoscitivo. La famiglia

procede con l’iscrizione dell’alunno presso la

Segreteria della scuola nei termini prestabiliti.

Invio/ricezione Diagnosi funzionale.

Pre-

accoglienza e

presa in

carico

Entro maggio-

giugno

Attività ed incontri di continuità tra i diversi ordini

di scuola finalizzati alla reciproca conoscenza tra

alunni delle ultime classi e futura scuola di

accoglienza per agevolare il passaggio.

L’alunno può visitare la scuola anche con la

famiglia, prima dell’inserimento di settembre. Si

predispongono, se necessario, gli ambienti con

l’abbattimento delle barriere; si prevedono eventuali

attrezzature funzionali.

Condivisione Fine giugno

Incontri di continuità tra docenti dei diversi ordini di

scuola per la formazione delle prime classi e per

acquisire informazioni sugli alunni con BES e

sull’azione educativa svolta nel precedente ordine

scolastico

Accoglienza

e

inserimento

Settembre (prima

settimana) e inizio

anno

Nella prima settimana nelle classi prime si privilegia

l’effettuazione di attività rivolte all’intero gruppo

classe finalizzate all’inserimento scolastico, alla

reciproca conoscenza, al favorire dinamiche

relazionali positive.

L’alunno diversamente abile viene sistematicamente

osservato al fine di capire come reagisce al nuovo

inserimento, le sue modalità di relazionarsi nel

nuovo contesto e le sue potenzialità. I dati raccolti

costituiranno la base per la stesura del PEI. Nei primi

giorni di frequenza nelllla prima classe primaria, i

docenti della scuola dell’infanzia, si affiancano

all’alunno nel suo primo inserimento.

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Azioni

progettuali e

operative

Ottobre - Novembre

Analisi situazione di partenza e predisposizione da

parte dell’insegnante di sostegno di una prima bozza

del PEI che verrà condiviso dal Consiglio di classe.

Primo GLH con tutte le componenti previste dalla

normativa vigente: famiglia, insegnanti di sostegno,

Team docente, Dirigente scolastico, ASL ed

eventuali operatori socio-educativi. Si condividono

informazioni e strategie d’intervento, orario delle

materie supportate dal sostegno, si stabilisce se il

PEI sarà differenziato o individualizzato, si

definiscono possibili modalità d’intervento (momenti

di attività individuale, momenti di attività in piccolo

gruppo), vengono indicate le principali modalità di

verifica.

Processo di

inclusione

Nel corso

dell’intero anno

scolastico

Attuazione del percorso didattico indicato nel PEI,

verifica e valutazione.

GLH finale per verifica PEI e suggerimenti per

azioni future.

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Diagnosi funzionale

Profilo Dinamico

Funzionale

Piano Educativo Individuallizzato

PROCEDURE E DOCUMENTI IN TEMA DI DISABILITÀ

DOCUMENTO CHI LO REDIGE QUANDO

DIAGNOSI

FUNZIONALE

• descrive i punti di

forza e di

criticità dell'alunno

diversamente

abile.

• Operatori ASL o

privati con

vidimazione ASL.

• All'atto della prima

segnalazione.

PROFILO

DINAMICO

FUNZIONALE

• Indica le

caratteristiche fisiche,

psichiche, sociali ed

affettive dell’alunno

diversamente abile; le

difficoltà di

apprendimento e

le possibilità di

recupero, le capacità

possedute da

sollecitare e progressivamente rafforzare.

• Operatori socio-

sanitari, docenti

curricolari,

docente di

sostegno, genitori

dell’alunno.

• Viene aggiornato

alla fine della

Scuola d’Infanzia,

Primaria,

Secondaria di

primo grado e

durante la Scuola

Secondaria di

secondo grado.

PEI – PIANO EDUCATIVO

INDIVIDUALIZZATO

• E’ il documento

nel quale

vengono descritti

gli interventi,

integrati ed

equilibrati tra di

loro, predisposti

per l’alunno

Diversamente

abile; contiene

finalità e obiettivi didattici, itinerari di lavoro, metodologie, verifiche.

• Verifiche in itinere

ed eventuali

modifiche

• Verifiche finali

• Docenti curriculari

docente di

sostegno, con la

collaborazione

degli operatori

socio- sanitari e

della famiglia

• Formulato entro i

primi tre mesi di

ogni anno

scolastico

• Fine I

quadrimestre

• Fine anno

scolastico

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DISABILITÀ: LE FUTURE NOVITÀ INTRODOTTE DAL D. LGS. N. 66/2017

Il D. Lgs. n. 66/2017 ha introdotto importanti innovazioni rispetto alle procedure di presa in carico

dell’alunno disabile così come descritte nel paragrafo precedente. Tuttavia detta normativa entrerà in

vigore solo a partire dal 1° gennaio 2019. Se ne anticipano di seguito i contenuti più rilevanti:

- l’accertamento della “disabilità in età evolutiva”, previa domanda da inoltrare all’INPS, viene

demandata alla competenza di apposita Commissione Medica composta da: un medico legale, due

medici specialisti, un assistente specialistico o operatore sociale individuati dall'ente locale, nonché

dal medico INPS. L’eventuale accertamento della disabilità conduce al rilascio di una “certificazione

di disabilità”;

- è prevista la redazione di un “Profilo di funzionamento”, che sostituisce e ricomprende sia la

Diagnosi funzionale sia il Profilo dinamico - funzionale, da predisporre secondo i criteri del modello

bio-psico-sociale della Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della

Salute (ICF) adottata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS);

- il “Profilo di funzionamento” verrà redatto da una “unità di valutazione multidisciplinare” composta

da: un medico specialista o un esperto della condizione di salute della persona; uno specialista in

neuropsichiatria infantile; un terapista della riabilitazione; un assistente sociale o un rappresentante

dell'Ente locale di competenza che ha in carico il soggetto.

- il “Profilo di funzionamento”:

a) è documento propedeutico e necessario alla predisposizione del PEI;

b) definirà le competenze professionali e la tipologia delle misure di sostegno e delle risorse strutturali

necessarie per l'inclusione scolastica;

c) verrà redatto con la collaborazione dei genitori dell’alunno con disabilità, nonché con la

partecipazione di un rappresentante dell'amministrazione scolastica, individuato preferibilmente tra i

docenti della scuola frequentata;

d) dovrà essere aggiornato al passaggio di ogni grado di istruzione, a partire dalla scuola dell'infanzia,

nonché in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona.

- A partire dall’anno scolastico 2019 – 2020 il PEI:

a) verrà elaborato e approvato dai docenti contitolari, con la partecipazione dei genitori o dei soggetti

che ne esercitano la responsabilità, delle figure professionali specifiche interne ed esterne

all'istituzione scolastica che interagiscono con la classe e con l’alunno con disabilità, nonché con il

supporto dell'unità di valutazione multidisciplinare;

b) tiene conto della certificazione di disabilità e del Profilo di funzionamento;

c) individua strumenti, strategie e modalità per realizzare un ambiente di apprendimento nelle

dimensioni della relazione, della socializzazione, della comunicazione, dell'interazione,

dell'orientamento e delle autonomie;

d) esplicita le modalità didattiche e di valutazione in relazione alla programmazione individualizzata;

e) Per la scuola secondaria superiore, definisce gli strumenti per l'effettivo svolgimento dell'alternanza

scuola-lavoro, assicurando la partecipazione dei soggetti coinvolti nel progetto di inclusione;

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f) indica le modalità di coordinamento degli interventi ivi previsti e la loro interazione con il Progetto

individuale;

g) è redatto all'inizio di ogni anno scolastico di riferimento, a partire dalla scuola dell'infanzia, ed è

aggiornato in presenza di nuove e sopravvenute condizioni di funzionamento della persona. Nel

passaggio tra i gradi di istruzione, compresi i casi di trasferimento fra scuole, è assicurata

l'interlocuzione tra i docenti della scuola di provenienza e quelli della scuola di destinazione;

h) è soggetto a verifiche periodiche nel corso dell'anno scolastico al fine di accertare il raggiungimento

degli obiettivi e apportare eventuali modifiche ed integrazioni.

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VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’

Riguardo alla valutazione degli alunni diversamente abili occorre fare riferimento al combinato

disposto delle seguenti norme:

- DPR n. 122 del 22 giugno 2009, art.9, e D.L. 62/2017 che recita come di seguito:

Valutazione alunni con disabilità

1. La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste dalle

disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del

piano educativo individualizzato previsto dall’articolo 314, comma 4, del testo unico di cui al

decreto legislativo numero 297 del 1994, ed è espressa con voto in decimi secondo le modalità e

condizioni indicati nei precedenti articoli (comma abrogato dal Decreto legislativo 13 aprile 2017,

n. 62 a far data dal 1 settembre 2017).

2. Per l’esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte, utilizzando le risorse finanziarie

disponibili a legislazione vigente, prove di esame differenziate, comprensive della prova a carattere

nazionale di cui all’articolo 11, comma 4-ter, del decreto legislativo n.59 del 2004 e successive

modificazioni, corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso

dell’alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono

adattate, ove necessario in relazione al piano educativo individualizzato a cura dei docenti

componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai

fini del superamento dell’esame e del conseguimento del diploma di licenza.

3. Le prove dell’esame conclusivo del primo ciclo sono sostenute anche con l’uso di attrezzature

tecniche e sussidi didattici nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario, previsti

dall’art. 315, comma 1, lettera b) del testo unico di cui al decreto legislativo 297 del 1994. Sui

diplomi di licenza è riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento

e di differenziazione delle prove.

4. Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito

formativo. Tale attestato è titolo per l’iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli

fini del riconoscimento di crediti formativi validi anche per l’accesso ai percorsi integrati di

istruzione e formazione.

- Decreto legislativo del 13 aprile 2017, n. 62, contenente “Norme in materia di valutazione e

certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato”, che, all’art. 11, recita come di

seguito:

“Valutazione delle alunne e degli alunni con disabilità e disturbi specifici di apprendimento”

(commi 1-8)

1. La valutazione delle alunne e degli alunni con disabilità certificata frequentanti il primo ciclo

di istruzione è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base dei

documenti previsti dall'articolo 12, comma 5, della legge 5 febbraio 1992 n 104 (n.d.r.: vale a dire

diagnosi funzionale, profilo dinamico funzionale e piano educativo individualizzato); trovano

applicazione le disposizioni di cui agli articoli da 1 a 10.

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2. Nella valutazione delle alunne e degli alunni con disabilità i docenti perseguono l'obiettivo di

cui all'articolo 314, comma 2, del decreto legislativo 16 aprile 1994 n. 297 (n.d.r.: a norma del

quale: “L'integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona

handicappata nell'apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione”).

3. L'ammissione alla classe successiva e all'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione

avviene secondo quanto disposto dal presente decreto, tenendo a riferimento il piano educativo

individualizzato.

4. Le alunne e gli alunni con disabilità partecipano alle prove standardizzate di cui agli articoli 4

e 7 (n.d.r.: cosiddette prove INVALSI). Il consiglio di classe o i docenti contitolari della classe

possono prevedere adeguate misure compensative o dispensative per lo svolgimento delle prove e,

ove non fossero sufficienti, predisporre specifici adattamenti della prova ovvero l'esonero della

prova.

5. Le alunne e gli alunni con disabilità' sostengono le prove di esami al termine del primo ciclo

d’istruzione con l'uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché ogni altra forma di ausilio

tecnico loro necessario, utilizzato nel corso dell'anno scolastico per l'attuazione del piano

educativo individualizzato.

6. Per lo svolgimento dell'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione, la

sottocommissione, sulla base del piano educativo individualizzato, relativo alle attività svolte, alle

valutazioni effettuate e all'assistenza eventualmente prevista per l’autonomia e la comunicazione,

predispone, se necessario, utilizzando le risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, prove

differenziate idonee a valutare il progresso dell'alunna o dell'alunno in rapporto alle sue

potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove differenziate hanno valore equivalente ai

fini del superamento dell'esame e del conseguimento del diploma finale.

7. L'esito finale dell'esame viene determinato sulla base dei criteri previsti dall'articolo 8.

8. Alle alunne e agli alunni con disabilità che non si presentano agli esami viene rilasciato un

attestato di credito formativo. Tale attestato è comunque titolo per l'iscrizione la frequenza della

scuola secondaria di secondo grado ovvero dei corsi di istruzione e formazione professionale, ai

soli fini del riconoscimento di ulteriori crediti formativi da valere anche per percorsi integrati di

istruzione e formazione.

Pertanto, nel Primo Ciclo, ossia nella scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado, la

programmazione è sempre valida per la promozione alla classe successiva, anche quando è

completamente differenziata poiché la valutazione degli alunni con disabilità avviene sempre in

base al loro Piano Educativo Individualizzato ed è espressa in voti. Lo svolgimento delle prove da

sostenere nel corso dell’anno – ivi incluse le cosiddette prove INVALSI - potrà effettuarsi

ricorrendo a “misure compensative o dispensative” ovvero, qualora non fossero sufficienti, ad altri

“specifici adattamenti”.

Questo vale naturalmente anche per quel che concerne l’Esame di Stato conclusivo (ex esame di

licenza media) che il candidato con disabilità potrà affrontare anche sostenendo prove totalmente

differenziate, in base a quanto stabilito nel suo PEI. Superando queste prove conseguirà un

diploma valido a tutti gli effetti, senza nessuna menzione del particolare percorso seguito. Solo se

l’alunno di scuola media non raggiunge gli obiettivi del suo PEI, che è calibrato esclusivamente

sulla base delle sue effettive capacità, non riceve il diploma.

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ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA)

CHI SONO

Normativa di riferimento: Legge n. 170 del 8 ottobre 2010 “Nuove norme in materia di disturbi

specifici di apprendimento in ambito scolastico”; DM 5669 del 12 luglio 2011 e allegate Linee guida

M.I.U.R.

I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento

scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Sono coinvolte in

tali disturbi: l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli. Sulla base dell’abilità interessata dal

disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica: dislessia (lettura), disgrafia e disortografia

(scrittura), discalculia (calcolo). Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA sono di

origine neurobiologica; allo stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello

sviluppo, solo in alcuni casi modificabili attraverso interventi mirati.

Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può raggiungere gli

obiettivi di apprendimento previsti.

Si distinguono:

• La dislessia evolutiva che è un disturbo settoriale dell’abilità di lettura;

• La disortografia che è la difficoltà a rispettare le regole di trasformazione del linguaggio

parlato in linguaggio scritto;

• La disgrafia che è la difficoltà a produrre una grafia decifrabile;

• La discalculia che è il deficit del sistema di elaborazione dei numeri e/o del calcolo.

La presenza di una o più fragilità si evince dalla diagnosi redatta dallo specialista.

La scuola attiverà il Protocollo previsto per alunni con disturbi specifici di apprendimento ogni

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qualvolta entrerà in possesso della suddetta diagnosi. In particolare perseguirà le seguenti finalità:

garantire il diritto all’istruzione e i necessari supporti; favorire il successo scolastico e prevenire

blocchi nell’apprendimento agevolandone la piena integrazione sociale e culturale; ridurre i disagi

formativi ed emozionali.

La famiglia sarà invitata a collaborare con la scuola al fine di perseguire un armonico sviluppo psico-

fisico del proprio figlio/a attraverso la definizione di un Piano Didattico Personalizzato condiviso. In

modo commisurato alle necessità individuali e al livello di complessità del disturbo, per i suddetti

alunni, verrà garantito l’utilizzo di strumenti che consentano di evitare l’insuccesso scolastico a causa

delle difficoltà dovute al disturbo e l’applicazione di misure compensative e dispensative ovvero

quegli adattamenti delle prestazioni che permettono all’alunno una positiva partecipazione alla vita

scolastica. Verrà valutato, caso per caso, l’uso degli strumenti compensativi quali ad esempio:

la sintesi vocale, i programmi di video scrittura con correttore ortografico, la calcolatrice, altri

strumenti quali tabelle, formulari, mappe concettuali, etc.

Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno di non svolgere alcune

prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano

l’apprendimento. L’adozione delle misure dispensative, al fine di non creare percorsi

immotivatamente facilitati, dovrà essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del

disturbo, in modo tale, da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento

dell’alunno in questione.

Ulteriori strumenti possono essere utilizzati durante il percorso scolastico, in base alle fasi di sviluppo

dello studente ed ai risultati acquisiti.

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Interventi di identificazione precoce di casi

sospetti

Attività di recupero mirato

Persistenti difficoltà

Comunicazione della scuola

alla famiglia

Richiesta di valutazione

Iter diagnostico

CHI FA CHE COSA

SCUOLA FAMIGLIA SERVIZI

Comunicazione della

famiglia alla scuola

Misure compensative e

dispensative Didattica e valutazione

personalizzata

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Diagnosi: documento di

certificazione diagnostica

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AZIONI DELLA SCUOLA

QUANDO CHI COSA

entro ottobre il docente prevalente effettuerà, se l’alunno non è

conosciuto, un colloquio con la

famiglia e, se lo ritiene necessario, con

lo psicologo di riferimento, al fine di

raccogliere le informazioni necessarie

per documentare

al team docente la situazione

Nel Consiglio

di classe di

ottobre

i docenti dopo un periodo di osservazione,

prenderanno accordi per la

predisposizione del PDP e li

condivideranno con la famiglia dell’alunno

entro tre mesi

dall’inizio

della

scuola

i docenti effettueranno la stesura finale e la

sottoscrizione del PDP da parte di

docenti,

genitori e dirigente scolastico

durante tutto

l’anno

scolastico

il team docente lavorerà con lo studente per

comprendere

il livello di conoscenza e accettazione

delle sue difficoltà

durante tutto

l’anno

scolastico

il team docente monitorerà il PDP mediante verifiche

in itinere

a seguito dello

scrutinio

finale

il team docente avrà cura di verificare l’adeguatezza

del PDP, valutando la necessità di

eventuali modifiche migliorative

rispetto a

strumenti, misure e metodologie adottate

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MISURE DIDATTICO-METODOLOGICHE PREVISTE

STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE

Proporre contenuti ridotti degli argomenti di studio oggetto delle verifiche;

Favorire l’apprendimento orale;

Consentire l’uso del carattere stampato maiuscolo;

Concordare un carico di lavoro domestico personalizzato; Consentire tempi più lunghi per

consolidare gli apprendimenti; Leggere all’allievo le consegne degli esercizi;

Evitare la scrittura sotto dettatura, anche durante le verifiche;

Incentivare/avviare all’uso della videoscrittura, soprattutto per la produzione testuale o nei

momenti di particolare stanchezza/illeggibilità del tratto grafico;

Incoraggiare l’apprendimento collaborativo organizzando attività in coppia o a piccolo

gruppo, nell’ottica di una didattica inclusiva.

Predisporre azioni di tutoraggio;

Sostenere e promuovere l’uso di mediatori didattici facilitanti l’apprendimento (immagini,

schemi, mappe etc..).

MISURE COMPENSATIVE

Possibilità di usare il PC (per videoscrittura, correttore ortografico, audiolibri, sintesi vocale);

Calcolatrice per facilitare le operazioni di calcolo;

Tabelle, formulari, mappe concettuali durante le verifiche e le interrogazioni;

Libri digitali.

MISURE DISPENSATIVE

SI DISPENSA DA:

studio mnemonico;

lettura a voce alta di un lungo brano; prendere appunti;

stesso carico di contenuti da studiare della classe (selezionare di volta in volta precisi argomenti

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di studio per le verifiche);

copiare espressioni matematiche e testi dalla lavagna.

MODALITA’ DI VERIFICA

Prove di verifica su un contenuto disciplinarmente significativo, ma, eventualmente, ridotto;

Fornire all’allievo la lettura ad alta voce del testo da parte del tutor (docente sostegno,

compagno...);

Consentire tempi più lunghi per lo svolgimento delle prove;

Fissare interrogazioni e verifiche programmandole (evitando la sovrapposizione di verifiche

e interrogazioni nella stessa giornata);

La verifica scritta può essere accompagnata e integrata da una prova orale attinente ai

medesimi contenuti

Possibilità di usare il PC (per videoscrittura, correttore ortografico, audiolibri, sintesi

vocale);,

Consentire, durante le verifiche scritte e le interrogazioni, l’uso di tabelle, schemi, formule,

mappe concettuali;

Prove orali in compensazione di prove scritte nella lingua non materna;

Evitare nelle verifiche le domande aperte ma preferire domande a scelta multiple;

Consentire l’uso della calcolatrice.

CRITERI DI VALUTAZIONE

Si valuterà il contenuto e non la forma nello scritto, pertanto, non saranno valutati errori

ortografici, grammaticali o di calcolo. Valorizzare la capacità comunicativa.

Verranno forniti feedback sui risultati (cosa devo sapere e come, in una eventuale prova di

recupero). Fare capire che gli errori sono sempre migliorabili, dare indicazioni su come

attuare miglioramenti.

Tener conto delle difficoltà prassiche e procedurali nella valutazione delle tavole,

nell’utilizzo degli strumenti da disegno e nell’apprendimento dello strumento musicale.

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VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI DSA

“La valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame

conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali

fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati, nell’ambito delle

risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologici – didattici

compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami

non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove”. (art.10

del D.L. n.122 del 22 giugno 2009).

Tale orientamento è confermato dal recentissimo Decreto legislativo del 13 aprile 2017, art.11

(commi 9-14):

“Valutazione delle alunne e degli alunni con disabilità e disturbi specifici di apprendimento”

9. Per le alunne e gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA) certificati ai sensi della

legge 8 ottobre 2010, n. 170, la valutazione degli apprendimenti, incluse l'ammissione e la

partecipazione all'esame finale del primo ciclo di istruzione, sono coerenti con il piano didattico

personalizzato predisposto nella scuola primaria dai docenti contitolari della classe e nella scuola

secondaria di primo grado dal consiglio di classe.

10. Per la valutazione delle alunne e degli alunni con DSA certificato le istituzioni scolastiche

adottano modalità che consentono all'alunno di dimostrare effettivamente il livello di

apprendimento conseguito, mediante l'applicazione delle misure dispensative e degli strumenti

compensativi di cui alla legge 8 ottobre 2010, n. 170, indicati nel piano didattico personalizzato.

11. Per l'esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione la commissione può riservare alle

alunne e agli alunni con DSA, di cui al comma 9, tempi più lunghi di quelli ordinari. Per tali alunne

e alunni può essere consentita la utilizzazione di apparecchiature e strumenti informatici solo nel

caso in cui siano già' stati impiegati per le verifiche in corso d'anno o comunque siano ritenuti

funzionali allo svolgimento dell'esame, senza che venga pregiudicata la validità delle prove scritte.

12. Per l'alunna o l'alunno la cui certificazione di disturbo specifico di apprendimento prevede la

dispensa dalla prova scritta di lingua straniera, in sede di esame di Stato, la sottocommissione

stabilisce modalità' e contenuti della prova orale sostitutiva della prova scritta di lingua straniera.

13. In casi di particolare gravità del disturbo di apprendimento, anche in comorbilità con altri

disturbi o patologie, risultanti dal certificato diagnostico, l'alunna o l'alunno, su richiesta della

famiglia e conseguente approvazione del consiglio di classe, è esonerato dall'insegnamento delle

lingue straniere e segue un percorso didattico personalizzato. In sede di esame di Stato sostiene

prove differenziate, coerenti con il percorso svolto, con valore equivalente ai fini del superamento

dell'esame e del conseguimento del diploma. L'esito dell'esame viene determinato sulla base dei

criteri previsti dall'articolo 8.

14. Le alunne e gli alunni con DSA partecipano alle prove standardizzate di cui all'articolo 4 e 7.

Per lo svolgimento delle suddette prove il consiglio di classe può disporre adeguati strumenti

compensativi coerenti con il piano didattico personalizzato. Le alunne e gli alunni con DSA

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dispensati dalla prova scritta di lingua straniera o esonerati dall'insegnamento della lingua

straniera non sostengono la prova nazionale di lingua inglese di cui all'articolo 7.

15. Nel diploma finale rilasciato al termine degli esami del primo ciclo e nelle tabelle affisse

all'albo di istituto non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione

delle prove.

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ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E/O CULTURALE.

ALUNNI STRANIERI

La presenza degli alunni di lingua straniera nel nostro Paese è in costante crescita. La loro frequenza

può rappresentare un valore aggiunto per la Scuola, per i Docenti e per tutti i discenti che nel

confronto quotidiano con l’“altro” possono superare eventuali pregiudizi e comportamenti di

diffidenza per aprirsi alla conoscenza e accoglienza di culture diverse.

Per facilitare l’inserimento scolastico degli alunni stranieri si fa riferimento alle Linee Guida per

l’accoglienza e integrazione degli alunni stranieri del MIUR del febbraio 2014 e al quadro

normativo di riferimento.

Dopo l’iscrizione, la fase della prima conoscenza ha lo scopo di raccogliere una serie di

informazioni in merito all’alunno che consentano di adottare decisioni adeguate sia sulla classe in

cui deve essere inserito sia sui percorsi di facilitazione che dovrebbero essere attivati. Tali

informazioni saranno ricavate dai dati forniti al momento dell’iscrizione, dalla somministrazione di

un test di ingresso che valuterà il livello di conoscenza dell’italiano L2 e, se non sufficienti, si

procederà a organizzare un incontro con i genitori (eventualmente alla presenza di un mediatore

linguistico).

Lo studente verrà tempestivamente inserito nella classe assegnatagli secondo le disposizioni

normative contenute nel D.P.R. 394/99 e nella C.M. 2/2010.

Dalle “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” trasmesse dal MIUR

con nota n. 4233 del 19 febbraio 2014: "Gli alunni stranieri vengono iscritti, in via generale, alla

classe corrispondente all'età anagrafica, salvo che il Collegio dei docenti deliberi, sulla base di

specifici criteri, l'iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto, tra l'altro, delle competenze,

abilità e dei livelli di conoscenza della lingua italiana dell'alunno. In quest'ultimo caso è

prevista al più l'assegnazione alla classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella

anagrafica."

Il team docente, raccolte le informazioni riguardanti l’alunno straniero e somministrate prove di

ingresso per valutare i bisogni specifici dell’alunno, predispone un Piano Didattico

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Personalizzato (PDP), individuando, all’interno del curricolo, gli obiettivi essenziali per ciascuna

disciplina, i contenuti, valutazione, strategie di lavoro e altri interventi didattici opportuni per

favorire il processo di apprendimento dell’alunno:

o - percorso didattico intensivo di alfabetizzazione in L2;

o - obiettivi educativo-didattici che favoriscano l’apprendimento del linguaggio e dei

contenuti specifici in ogni disciplina;

o - disponibilità tra i docenti per progetti di alfabetizzazione;

o - condivisione delle modalità e dei criteri di valutazione;

o - programmazione di attività interculturali rivolte a tutta la classe.

Il PDP può essere compilato nel caso in cui un alunno straniero, in situazione temporanea di

svantaggio linguistico, non sia in grado di seguire il percorso didattico comune alla classe.

I criteri che il team docente utilizzerà per stabilire la necessità di un PDP sono i seguenti:

_ informazioni raccolte sulla situazione personale e scolastica dell’alunno;

_ risultati del test linguistico o prove di materia che accertano le competenze in ingresso;

_ livello di scolarizzazione dell’alunno;

_ durata della permanenza in Italia / arrivo in Italia;

_ lingua di origine.

In particolare:

• ciascun docente selezionerà i contenuti, individuando i nuclei tematici fondamentali e semplificati,

al fine di permettere il raggiungimento almeno degli obiettivi minimi previsti dalla

programmazione;

• ciascun docente preparerà i materiali utili per agevolare lo studio della disciplina.

Il PDP è previsto dalla normativa vigente sui BES:

- Direttiva Ministeriale “Strumenti d’intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali e

organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica “del 27/12/2012.

- Circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013

- Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali. A.S. 2013/2014.

Chiarimenti. Roma, 22 novembre 2013. Prot. n. 2563

- Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale

per l’inclusione scolastica: concetti chiave e orientamenti per l’azione. Dicembre 2013

- Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri. Febbraio 2014

SUGGERIMENTI DIDATTICI E LINGUISTICI

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Il team docente deve prestare attenzione alla fase linguistica in cui l’alunno si trova:

L’alunno neo arrivato impiega dai 3 mesi a 1 anno per apprendere la lingua per comunicare nella

vita quotidiana. In questa fase l’alunno deve frequentare corsi intensivi di italiano L2 e possedere

materiale operativo di italiano L2 da usare autonomamente.

Questa fase dura circa 4 anni, è importante che in tale periodo l’alunno frequenti ancora corsi di

italiano L2, anche se non in modo intensivo e che i docenti facilitino l’apprendimento di ogni

disciplina attraverso: glossari, mappe concettuali, semplificazione delle consegne, linguaggio non

verbale e uso delle immagini, sottolineatura dei concetti base, semplificazione dei testi, supporti

multimediali.

PROCEDURE DI VALUTAZIONE

Una volta deliberato in via eccezionale (vedi nota ministeriale del 22 novembre 2013), il PDP viene

adottato per il tempo ritenuto strettamente necessario ad un adeguato recupero, e sulla base di esso

verrà espressa una valutazione in sede di scrutinio; esso può essere eventualmente riformulato

l’anno successivo sulla base dei progressi linguistici compiuti dall’allievo, ricordando però di

privilegiare le strategie educativo didattiche rispetto alle misure dispensative per la natura

transitoria di tali interventi.

Nella valutazione degli alunni stranieri è necessario considerare la situazione di eventuale

svantaggio linguistico e rispettare i tempi di apprendimento dell’italiano come L2, prospettando il

raggiungimento degli obiettivi in termini che possono non essere a breve termine.

L’acquisizione della lingua adeguata allo studio è un traguardo alto, che va perseguito con costanza

e determinazione, ma è valutabile, soprattutto, nei progressi conseguiti rispetto ai livelli di partenza,

nella progressiva acquisizione di un metodo di studio, nell’impegno e nella partecipazione costante

ai corsi L2.

I docenti delle discipline si avvarranno di prove di verifica appositamente predisposte, che

contribuiranno a fornire elementi utili alla valutazione, che sarà specchio della personalizzazione

del percorso.

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INCLUSIONE ALUNNI STRANIERI CON SVANTAGGIO LINGUISTICO-

CULTURALE

AZIONI

ATTORI

PROCESSI

TEMPI STRUMENTI

E

RISORSE

Domanda di

iscrizione

Segreteria

- Dare le prime

informazioni sulla

scuola

- Richiedere la

documentazione

- - Fissare un

appuntamento col

referente BES

Al

momento

del primo

contatto

con la

scuola.

Colloquio

con i genitori

Referente

BES

(eventualm

ente

affiancato

da

mediatore

intercultura

le)

- Raccogliere

informazioni

sull’alunno, sulla

sua storia

scolastica

- Aiutare nella

compilazione della

domanda di iscrizione

e nella scelta delle

opzioni offerte dalla

scuola

- Presentare l’

organizzazione della

scuola (orari, attività,

ecc.)

- Illustrare le modalità

di inserimento e le

attività predisposte per

il primo periodo di

scuola

Nei giorni

successivi

al primo

contatto

con la

scuola.

- Scheda

rilevazione

dati.

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Referente BES

(eventualmente

affiancato da

mediatore

interculturale o

da un alunno

della scuola che

conosce la

lingua)

Team

docente

- Rilevare la

situazione di

partenza

dell’alunno

tramite

test di ingresso su

competenze

extralinguistiche

Una o più

giornate

nell’arco

della prima

settimana

dall’

ingresso a

scuola.

- Schede per la

rilevazione di

abilità e

competenze non

verbali

- -Schede

personalizzate per

le prove

d’ingresso

Colloquio

con

l’alunno e

rilevazione

abilità

e conoscenze (“Parole non

dette”)

- Presentare

l’ambiente

scolastico.

Assegnazione

alla

- Dirigente

Scolastico

- Referente

BES

- Analizzare i dati

raccolti

Entro una

settimana

- Normativa

vigente

classe/sezione - Ricognizione

situazione classi

- Protocollo

di

accoglienza

- Facilitare la

conoscenza

reciproca degli

alunni

- Elaborare il PDP,

sulla base della

situazione di

partenza

- Prevedere le ore

di studio di

“Italiano L2”

Entro

novembre

- Curricolo di

Istituto

- Testi ad alta

comprensibilità

- Giochi

cooperativi

- Tutoraggio

- Attività in

piccolo gruppo

- team docente

(in collabora

zione con il

Referente BES

ed eventuale

mediatore

interculturale)

Progettazione

attività di

accoglienza

nella classe e

nella

scuola

- Team docente - Valutare i progressi

in itinere e gli esiti

positivi, anche

parziali, facendo

riferimento al PDP.

Valutazione - Eventuale

Mediatore

A cadenza

quadrimestrale - Griglie di

valutazione

interculturale

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ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO

Tali tipologie di BES, fermo restando le procedure descritte precedentemente, dovranno essere

individuate sulla base di elementi oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei

servizi sociali, oppure di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche del team

docenti. Gli interventi predisposti potranno essere di carattere transitorio e potranno essere

formalizzati con la stesura del PDP.

DOCUMENTAZIONE

Il Team docente ha il compito di rilevare lo svantaggio sociale e culturale, di individuare i bisogni

relativi all’apprendimento e di attivare le progettualità personalizzate, verbalizzandole nel registro

di modulo/dei verbali.

Lo specialista (es. psicologo, psicopedagogista ecc.) può essere di supporto alteam docente, sia nella

fase di preparazione di strumenti di osservazione da utilizzare in classe, che nella fase di

individuazione di metodologie didattiche che sostengano il percorso personalizzato. Il suo

intervento può favorire la comprensione più approfondita e completa della situazione personale e

socio/ambientale dello studente.

La famiglia deve essere informata dei bisogni rilevati dagli insegnanti, guidata a comprendere il suo

ruolo di corresponsabilità e sulla necessità di collaborazione. Senza un parere positivo della

famiglia, i percorsi personalizzati formalizzati nel PDP non possono essere attivati. Quindi la

comunicazione con la famiglia deve essere puntuale, in modo particolare riguardo ad una lettura

condivisa delle difficoltà e della progettazione educativo/didattica per favorire il successo

formativo. In accordo con la famiglia verranno individuate le modalità e le strategie specifiche,

adeguate alle effettive capacità dello studente, per favorire lo sviluppo pieno delle sue potenzialità

nel rispetto degli obiettivi previsti dai Moduli di apprendimento.

Nella tabella sottostante, si riassume schematicamente la procedura per la stesura del PDP (già

descritta nelle pagine dedicate agli alunni con DSA), che non costituisce un obbligo di legge, ma

una libera scelta didattica dei docenti.

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DOCUMENTO CHI LO

REDIGE

QUANDO

• PIANO DIDATTICO

PERSONALIZZATO

(PDP): è il percorso

didattico basato sulle

effettive capacità dello

studente, al fine di

consentire lo sviluppo delle

sue potenzialità e la sua

piena partecipazione.

Indica gli interventi volti a

favorire il superamento

delle situazioni di

svantaggio. Comprende

tutte le voci

presenti per gli alunni con

DSA: il parere dello

specialista (se presente)

nella rilevazione della

situazione di svantaggio;

gli obiettivi specifici di

apprendimento; le strategie

e le attività

educativo/didattiche, anche

di realtà socio/ assistenziali

o educative territoriali; le

modalità di verifica e

valutazione; il consenso

della famiglia. Il PDP ha

carattere temporaneo, in

quanto è un progetto

d’intervento limitato al

periodo necessario per il

raggiungimento degli

obiettivi in esso previsti.

• IL Team docente di

classe

cura la stesura del

PDP, lo concorda con

la famiglia ed

eventuali altri

operatori;

• Il DOCENTE

PREVALENTE cura

la relazione e il

coordinamento del

team docente di classe

con la famiglia; è

garante di quanto

concordato nel PDP.

L’adozione delle misure

è collegiale e tutti i

Docenti della classe

attuano quanto previsto

nel PDP.

La progettazione

personalizzata può per

alcuni aspetti

differenziarsi dal

percorso della classe,

anche se è consigliabile

che sia il più possibile

coerente con il percorso

della

classe.

• Ogni qualvolta Team

docente di classe rileva

una situazione di

svantaggio tale da

compromettere in modo

significativo la frequenza

e il positivo svolgimento

del percorso di istruzione

e formazione.

La condizione di

svantaggio è determinata

da:

- particolari condizioni

sociali o ambientali che

determinino:

1. difficoltà di

apprendimento,

2. possibilità reale di

abbandono scolastico.

• RELAZIONE

FINALE DEI

DOCENTI DELLA

CLASSE: Riscontro

delle attività

programmate nel

PDP

riguardo a tali alunni.

• DOCENTI

CURRICOLA

RI .

• A fine anno scolastico

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MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE

Al momento della valutazione è necessario tenere conto, da un lato, dei risultati raggiunti dal

singolo studente in relazione al suo punto di partenza, dall’altro è fondamentale verificare quanto gli

obiettivi sono riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti previsti dal grado di scuola

frequentato. È perciò importante:

• individuare modalità di verifica che prevedano prove quanto più possibile assimilabili al

percorso comune;

• stabilire livelli essenziali di competenza che consentano di valutare la contiguità con il

percorso comune e il possibile passaggio alla classe successiva.

Considerato il carattere temporaneo, valutare l’opportunità o meno di trasferire le informazioni da

un ordine di scuola a un altro.

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MATERIALI E DOCUMENTAZIONE

Sono disponibili sul sito dell’Istituto ………..i seguenti materiali:

o Modello PEI Scuola Primaria/ Infanzia

o Modello PDP per alunni con diagnosi DSA

o Modello PDP per alunni in attesa di diagnosi e/o alunni stranieri con svantaggio linguistico-

culturale e/o con svantaggio socio-economico.

o Griglia di osservazione per individuazione alunni con BES

o Scheda raccolta dati per alunni stranieri

SITI UTILI

Associazione italiana dislessia: www.aiditalia.org

Associazione nazionale grafologi rieducatori della scrittura: www.angris.it

Associazione italiana per la psicopatologia dell’apprendimento: www.airipa.it

Biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia: www.libroaid.it

Associazione Italiana Famiglie ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività)

http://www.aifa.it/

AIDAI - Associazione Italiana Disturbi Attenzione e Iperattività: http://www.aidai.org/ Audiolibri

per dislessici: http://www.libroparlatolins.it

Panel Consensus Conference: http://www.lineeguidadsa.it

Cooperativa Anastasis: http://www.anastasis.it

Portale del MIUR http://www.istruzione.it/web/istruzione/dsa http://www.istitutoitard.it/

Edizioni centro studi Erickson http://www.erickson.it/ www.inclusione.it

http://lnx.fantasylands.net/aiuto-dislessia/ (Entrambi sono siti molto utili ed interessanti per

insegnanti e genitori, con informazioni sui disturbi, con video e tanto materiale: mappe concettuali,

schede, giochi, software e link)

http://tuttiabordo-dislessia.blogspot.com/ (sito con diverse sezioni es. grammatica, italiano,

dislessia, disortografia...dove vi sono giochi molto divertenti da fare on line e materiali come mappe

concettuali)

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SOMMARIO

INTRODUZIONE 2

FINALITA’ 2

DESTINATARI 3

TAPPE FONDAMENTALI VERSO L’INCLUSIONE DELLA SCUOLA ITALIANA 4

DEFINIZIONE DI BES 5

RUOLI E COMPITI PER L’INCLUSIONE ALUNNI CON BES CERTIFICATI 7

ALUNNI CON DISABILITÁ 9

TAPPE D’INSERIMENTO SCOLASTICO ALUNNI CON DISABILITA’ CERTIFICATE 10

PROCEDURE E DOCUMENTI IN TEMA DI DISABILITÀ 12

DISABILITÀ: LE FUTURE NOVITÀ INTRODOTTE DAL D. LGS. N. 66/2017 13

VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’ 15

ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA) 17

CHI SONO 17

CHI FA CHE COSA 19

AZIONI DELLA SCUOLA 20

MISURE DIDATTICO-METODOLOGICHE PREVISTE 21

ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E/O CULTURALE.

26

ALUNNI STRANIERI 26

SUGGERIMENTI DIDATTICI E LINGUISTICI 27

PROCEDURE DI VALUTAZIONE 28

INCLUSIONE ALUNNI STRANIERI CON SVANTAGGIO LINGUISTICO-CULTURALE

29

ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO 31

DOCUMENTAZIONE 31

MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE 32

MATERIALI E DOCUMENTAZIONE 33

SITI UTILI 33