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Kierkegaard l’esistenza come possibilità e fede
Antitesi all’idealismo: • Singolo contro lo spirito universale
• Esistenza concreta contro ragione astratta
• Libertà come possibilità contro libertà come necessità
• Alternative inconciliabili contro la sintesi conciliatrice della dialettica
a. Esistenza = possibilità (io sono quello che scelgo di essere)
No entità necessaria
= insieme di possibilità che comportano rischio
Kierkegaard l’esistenza come possibilità e fede
Kant
Possibilità: carattere positivo
Kierkegaard
Possibilità: carattere negativo • Possibilità che sì
• Possibilità che non (una possibilità che annulla tutte le altre: il nulla)
“Discepolo dell’angoscia”
“Punto zero”
Kierkegaard l’esistenza come possibilità e fede
b. Possibilità fondamentali
Rispetto a queste si descrive come poeta
Contempla ma non vive
c. Cristianesimo:
“ancora di salvezza”
La fede sottrae l’uomo all’angoscia
Kierkegaard il rifiuto dell’hegelismo
• L’esistenza umana non è caratterizzata dall’et-et ma dall’aut-aut.
• Hegel ha ridotto il genere umano a genere animale. Ma il singolo è superiore al genere.
• Hegel ha preteso una filosofia come scienza oggettiva. Ma “la verità è una verità solo quando è una verità per me”.
• “Quel singolo”.
• Il singolo come baluardo della trascendenza (contro il panteismo idealistico afferma la differenza qualitativa tra finito e infinito).
Kierkegaard gli stadi dell’esistenza
Aut-aut: Vita estetica – vita etica Abisso e salto a. Stadio estetico L’uomo è immediatamente ciò che è. No vincoli. Vita nell’attimo fuggevolissimo. No ripetizione Vive poeticamente (come se fosse il protagonista di una
favola, frutto della sua immaginazione) Non si abbandona ai piaceri ma cerca quelli intensi ed
appaganti Figura: don Giovanni
Kierkegaard gli stadi dell’esistenza
Scacco:
Noia e disperazione
Scegliendo di non scegliere si rinuncia alla propria identità.
Kierkegaard gli stadi dell’esistenza
b. Vita etica
Stabilità e continuità
Riaffermazione di sé sottoponendosi a una forma
Normalità al posto di eccezionalità
Figura: marito
Kierkegaard gli stadi dell’esistenza
Scacco:
Sceglie se stesso, dunque anche gli aspetti dolorosi: va incontro al pentimento.
In ogni uomo ansia di infinito che non si può racchiudere nella tranquilla esistenza del marito o dell’impiegato.
Trapasso nella vita religiosa
Kierkegaard gli stadi dell’esistenza
c. Vita religiosa
Opposizione radicale tra vita etica e religiosa.
Figura: Abramo
Opposizione tra comando divino ed esigenze morali
Rottura con gli uomini
Kierkegaard gli stadi dell’esistenza
Fede
• Rapporto assoluto con l’Assoluto
• Dominio della solitudine in cui non si odono voci umane
• Carattere incerto e rischioso
• Paradosso e scandalo: Gesù parla da Dio e soffre da uomo.
Kierkegaard gli stadi dell’esistenza
Vita religiosa: contraddizione insuperabile
• Da una parte l’uomo sceglie, dall’altra si è scelti.
Critica all’accomodante cristianesimo della Chiesa danese
Kierkegaard l’angoscia
• Deriva dalla condizione di incertezza, instabilità e dubbio in cui l’uomo si trova legata al possibile.
• Il possibile è connesso con il peccato: Adamo è innocente finché è ignorante.
• L’angoscia
– non si riferisce a nulla di preciso (timore: qualcosa)
– Si riferisce al futuro (al passato solo come possibilità di ripetizione)
Kierkegaard l’angoscia
• La povertà spirituale sottrae l’uomo all’angoscia ma diventa schiavo delle circostanze.
• Umanità significa angoscia
• L’infinità delle possibilità rende l’angoscia insuperabile
• L’onnipotenza delle possibilità induce l’uomo a riposare nella Provvidenza, principio di ogni possibilità.
Kierkegaard disperazione e fede
Angoscia: possibile dell’uomo rispetto al mondo.
Disperazione: possibile dell’uomo rispetto a se stesso.
Due possibilità
• Può volere se stesso
• Può non volere se stesso
La disperazione è una malattia mortale
Kierkegaard disperazione e fede
Fede: antidoto alla disperazione
L’uomo perde illusione dell’autosufficienza e riconosce dipendenza da Dio
La fede cristiana è: – Scandalo: l’uomo sia esso schiavo o potente è un
individuo isolato davanti a Dio.
– Paradosso: idea di un Dio che si fa carne.