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CORRIERE EVENTI 4 «Il nostro museo nel segno delle donne» 2 Il secolo d’oro del Nuovo Mondo 3 Il meglio di 50 anni rivoluzionari A Beppe Severgnini di Alessandra Farkas di Adachiara Zevi di Francesca Bonazzoli 5 Uno stile di vita firmato Andy Warhol 7 Anti-Manhattan: dove si fa tendenza L’obiettivo è di scoprire nuovi talenti per stimolare lo spirito creativo dell’artista prima che venga estinto dall’età. Il Whitney Museum non vuol essere un deposito dei capolavori del passato, ma sarà sempre aperto alle avanguardie Gertrude Vanderbilt Whitney, 1930 L’ arrivo in Italia di una mostra come quella del Whitney Museum of American Art dovrebbe rallegrarci. Perché è un’esposizione affascinante e comprensibile (non sempre, in campo artistico, le due cose vanno insieme). E perché rivela, fin dal titolo, come New York abbia voglia di tornare a essere quello che è stata per decenni, fino a quell’orrendo martedì di settembre: il periscopio dell’America, e il laboratorio del mondo. «New York Renaissance». Solo una nazione-ragazza come gli Stati Uniti, e una città irrequieta come New York, potevano inventarsi un Rinascimento tanto giovane. Ma va bene così. La città — ripetiamo — ha bisogno di tornare a sentirsi se stessa: e anche le parole aiutano. Quello che è successo sei mesi fa, l’11 settembre 2001, non verrà mai dimenticato: è ovvio. Ma rischia di essere minimizzato nel ricordo. E non deve. Per capire l’enormità dell’accaduto dobbiamo immaginare che due monumenti-simbolo di una nazione, affollati, vengano attaccati senza preavviso e distrutti, provocando una strage. Trovate voi gli equivalenti italiani, francesi, inglesi o tedeschi: capirete, e inorridirete. Una città che ha subito un trauma di questa portata ha bisogno di tempo per scuotersi, e di altro tempo per tornare alla normalità. Contano, certo, la rabbia e l’orgoglio (per parafrasare Oriana Fallaci). Ma contano anche il sostegno e l’attenzione degli amici. Di questi tempi — è innegabile — Washington dà spesso l’impressione di voler far da sé, senza ascoltare nessuno. Ma New York non è Washington. L’umore della città e della nazione ferita non coincide con la risposta militare della grande potenza. Frequento l’America da venticinque anni, ormai. E mai mi era sembrata, sotto la scorza dura, tanto bisognosa del mondo. Andiamo, quindi, a vedere la mostra di New York a Milano (altra città sensibile e vulnerabile, sotto la buccia del «machismo» lombardo). E, chi può, nei prossimi mesi passi l’Atlantico, e vada a controllare di persona se quanto ho scritto è vero. Non troverà la New York dell’autunno e dell’inverno scorso: quella mansuetudine era, in fin dei conti, innaturale (lo hanno scritto in molti: da David Leavitt a Mike Kinsley). Troverà, comunque, una città cambiata: attenta e nervosa, vogliosa e curiosa. Scoprirà che Marla Prather e Lawrence Rinder, curatori del Whitney Museum of American Art, non hanno dovuto faticare per trovare un bel titolo come «New York Renaissance». Bastava guardare oltre i vetri. Il rinascimento è, prima di tutto, nelle strade e nelle facce di New York. di Franco Cordelli di Riccardo Romani Il volto di un’America che sa sempre rinascere 17 MARZO 2002 Riecco dopo l’11 settembre lo spirito della città-laboratorio Dall’alto a sinistra in senso orario opere di: Roy Lichtenstein, Robert Indiana, Tom Wesselmann, Marisol, Claes Oldenburg, Adolph Gottlieb, Alex Katz, Alexander Calder, Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Peter Halley. Al centro, Alfred Leslie Copertina di Manuela Pelati Cambia le regole, libera le emozioni. Con Wind. www.wind.it Vivi l'emozione, senti Wind. A. Warhol, Chairman Mao - Gift of Mr. and Mrs. Peter M. Brant 76.44 - Photograph by Matt Flynn - ©by SIAE 2002 • J. Johns, Three Flags - 50th Anniversary Gift of the Gilman Foundation, Inc., The Lauder Foundation, A. Alfred Taubman, an anonymous donor, and purchase 80.32 - Photograph by Geoffrey Clements - ©by SIAE 2002 • J. Johns, Racing Thoughts - Purchase, with funds from the Burroughs Wellcome Purchase Fund; Leo Castelli; the Wilfred P. and Rose J. Cohen Purchase Fund; the Julia B. Engel Purchase Fund; the Equitable Life Assurance Society of the United States Purchase Fund; the Sondra and Charles Gilman, Jr. Foundation, Inc.; S. Sidney Kahn; the Lauder Foundation, Leonard and Evelyn Lauder Fund; the Sara Roby Foundation; and the Painting and Sculpture Committee 84.6 - Photograph by Geoffrey Clements ©by SIAE 2002 • E. Hopper, Second Story Sunlight - Purchase, with funds from the Friends of Whitney Museum of American Art 60.54 - Photograph by Steven Sloman • T. Wesselmann, Great American Nude - Purchase, with funds from the Friends of Whitney Museum of American Art 65.10 - Photograph by Geoffrey Clements - ©by SIAE 2002. Whitney Museum of American Art, N.Y. RENAISSANCE Milano, Palazzo Reale 21 marzo - 15 settembre 2002 RENAISSANCE

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I4 «Il nostro museo

nel segno delle donne»

2 Il secolo d’orodel Nuovo Mondo

3 Il meglio di 50 annirivoluzionari

A

Beppe Severgnini

di Alessandra Farkas

di Adachiara Zevi

di Francesca Bonazzoli

5 Uno stile di vitafirmato Andy Warhol

7 Anti-Manhattan:dove si fa tendenza

L’obiettivo è discoprire nuovi

talenti per stimolare lospirito creativo dell’artistaprima che venga estintodall’età. Il Whitney

Museum non vuol essereun deposito dei capolavoridel passato, ma sarà

sempre aperto alleavanguardie

Gertrude VanderbiltWhitney, 1930

L’arrivo in Italia di una mostracome quella del WhitneyMuseum of American Artdovrebbe rallegrarci. Perché è

un’esposizione affascinante ecomprensibile (nonsempre, in campoartistico, le due cosevanno insieme). E perchérivela, fin dal titolo, comeNew York abbia voglia ditornare a essere quelloche è stata per decenni,fino a quell’orrendo

martedì di settembre: il periscopiodell’America, e il laboratorio delmondo. «New York Renaissance». Solouna nazione-ragazza come gli Stati

Uniti, e una città irrequieta come NewYork, potevano inventarsi unRinascimento tanto giovane. Ma va benecosì. La città — ripetiamo — habisogno di tornare a sentirsi se stessa: eanche le parole aiutano. Quello che èsuccesso sei mesi fa, l’11 settembre2001, non verrà mai dimenticato: èovvio. Ma rischia di essere minimizzatonel ricordo. E non deve. Per capirel’enormità dell’accaduto dobbiamoimmaginare che due monumenti-simbolodi una nazione, affollati, venganoattaccati senza preavviso e distrutti,provocando una strage. Trovate voi gliequivalenti italiani, francesi, inglesi otedeschi: capirete, e inorridirete. Unacittà che ha subito un trauma di questa

portata ha bisogno di tempo perscuotersi, e di altro tempo per tornarealla normalità. Contano, certo, la rabbiae l’orgoglio (per parafrasare OrianaFallaci). Ma contano anche il sostegno el’attenzione degli amici. Di questi tempi— è innegabile — Washington dàspesso l’impressione di voler far da sé,senza ascoltare nessuno. Ma New Yorknon è Washington. L’umore della città edella nazione ferita non coincide con larisposta militare della grande potenza.Frequento l’America da venticinqueanni, ormai. E mai mi era sembrata,sotto la scorza dura, tanto bisognosa delmondo. Andiamo, quindi, a vedere lamostra di New York a Milano (altra cittàsensibile e vulnerabile, sotto la buccia

del «machismo» lombardo). E, chi può,nei prossimi mesi passi l’Atlantico, evada a controllare di persona se quantoho scritto è vero. Non troverà la NewYork dell’autunno e dell’inverno scorso:quella mansuetudine era, in fin deiconti, innaturale (lo hanno scritto inmolti: da David Leavitt a Mike Kinsley).Troverà, comunque, una città cambiata:attenta e nervosa, vogliosa e curiosa.Scoprirà che Marla Prather e LawrenceRinder, curatori del Whitney Museumof American Art, non hanno dovutofaticare per trovare un bel titolo come«New York Renaissance». Bastavaguardare oltre i vetri. Il rinascimento è,prima di tutto, nelle strade e nelle faccedi New York.

di Franco Cordelli

di Riccardo Romani

Il volto di un’America che sa sempre rinascere

1 7 M A R Z O 2 0 0 2

Riecco dopol’11 settembrelo spirito dellacittà-laboratorio

Dall’alto asinistra insenso orarioopere di: RoyLichtenstein,RobertIndiana, TomWesselmann,Marisol, ClaesOldenburg,AdolphGottlieb, AlexKatz,AlexanderCalder, RoyLichtenstein,Andy Warhol,Peter Halley.Al centro,Alfred Leslie

Copertina diManuelaPelati

Cambia le regole, libera le emozioni. Con Wind.

www.wind.it

Vivi l'emozione, senti Wind.

A. Warhol, Chairman Mao - Gift of Mr. and Mrs. Peter M. Brant 76.44 - Photograph by Matt Flynn - ©by SIAE 2002 • J. Johns, Three Flags - 50th Anniversary Gift of the Gilman Foundation, Inc., The Lauder Foundation, A. Alfred Taubman, an anonymousdonor, and purchase 80.32 - Photograph by Geoffrey Clements - ©by SIAE 2002 • J. Johns, Racing Thoughts - Purchase, with funds from the Burroughs Wellcome Purchase Fund; Leo Castelli; the Wilfred P. and Rose J. Cohen Purchase Fund; the Julia B.Engel Purchase Fund; the Equitable Life Assurance Society of the United States Purchase Fund; the Sondra and Charles Gilman, Jr. Foundation, Inc.; S. Sidney Kahn; the Lauder Foundation, Leonard and Evelyn Lauder Fund; the Sara Roby Foundation;and the Painting and Sculpture Committee 84.6 - Photograph by Geoffrey Clements ©by SIAE 2002 • E. Hopper, Second Story Sunlight - Purchase, with funds from the Friends of Whitney Museum of American Art 60.54 - Photograph bySteven Sloman • T. Wesselmann, Great American Nude - Purchase, with funds from the Friends of Whitney Museum of American Art 65.10 - Photograph by Geoffrey Clements - ©by SIAE 2002. Whitney Museum of American Art, N.Y.RENA

ISSANCE

Milano, Palazzo Reale21 marzo - 15 settembre 2002

RENAISSA

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