la piazza della riviera ovest - 2012lug n92

40
Il calzaturiero non teme la crisi Stra pag. 6 La protesta del sindaco Calzavara Pianiga pag. 8 pag. 8 Estate, è allarme truffe porta a porta La Federconsumatori mette in guardia contro falsi tecnici di luce, acqua e gas T empo d’estate, tempo di truffe porta a porta. Raggiri che a luglio, nemmeno con il gran caldo, si sono fermati. Nel comprensorio della Riviera del Brenta e del Miranese la situazione è particolarmente allarmante: i casi che sono stati segnalati come tentativi di raggiro sono una quaran- tina, alcuni di questi sono andati a segno provocando sconcerto fra i residenti. A denunciare un problema che si fa sempre più di ordine pubblico è Alfeo Babato il responsabile della Federconsumatori della zona. Babato, con il legale dell’associa- zione Carlo Pognici, ha spedito anche una mail a tutti i sindaci dell’area chiedendo la massima attivazione delle polizie locali e la creazione di numeri verdi ad hoc. Babato è chiaro e va nel dettaglio: nell’ultimo mese si sono registrati “circa 40 tentativi di raggi- ro da parte di altrettanti truffatori. I casi più numerosi sono stati nei comuni di Mirano, Dolo, Spinea, Mira, Salzano e Pianiga. Ad agire nel 70% dei casi sono stati falsi tec- nici dell’Enel e dell’acqua. Quelli cioè con cui hanno più confidenza anziani e persone sole. Queste persone puntano ad entrare in casa magari con la scusa di collaudare tubature o verificare perdite e invece rubano quello che capita loro a tiro. Il consiglio è per tutti perciò quello di non aprire le porte e di non lasciare entrare in casa persone che si presentano a sorpresa. I tecnici per le verifi- che prendono prima contatti telefonici e non si presentano mai davanti alle porte senza appuntamento”. “Via Barbariga è troppo pericolosa” Fiesso pag. 10 Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 92 www.lapiazzaweb.it della Riviera ovest FOSSO’, SI DIMETTE L’ASSESSORE FORIN La giunta di centrosinistra di Fossò, capeggiata dal sindaco Boscaro, perde pezzi e incassa le dimissioni dell’assessore Matteo Forin alla Cultura, Pubblica istruzione e Sport. Troppi impegni professionali e famigliari è stata la giustificazione. pag. 10 CANALI INFETTI, RISCHIO SALMONELLA L’Ulss 13 di Dolo-Mirano ha suggerito ai comuni della Riviera e del Miranese di vietare per sempre l’acqua dei canali per uso irriguo ed alimentare. A spiegare il perché è il direttore del dipartimento Prevenzione dell’Ulss 13 Flavio Valentini. pag. 8 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 EDITORIALE Cambia il clima, dobbiamo cambiare anche noi di Mauro Gambin* I l clima cambia e non è più una cosa che ci può lasciare indifferenti. Qualche anno fa all’esperto in meteorologia che annunciava un brusco innalzamento delle temperature, a causa dell’effetto serra, di solito replicava lo storico climatologo sostenendo che si trattava di una cosa normale, in quanto il clima della Terra è in continua mutazione. 35 milioni di anni fa, del resto, i colli Berici e quelli euganei erano rispettivamente una barriera corallina e degli atolli che spuntavano da un mare caldo popolato da pesci tropicali. Dunque a chi dei due dare ragione? All’esperto meteorologo, perché appurato che le temperature cam- biano anche noi dobbiamo cambiare. Fino a 150 anni fa una stagione siccitosa poteva in- nescare brutali carestie che nei piccoli comuni davano luogo ad ondate di morte per fame, è stata l’agricoltura intensiva e lo sviluppo dei commerci a rendere le emergenze meno esiziali e a dissociare dal clima le esigenze alimentari. Oggi però che su buona parte degli ettari coltivati a seminativi nella nostra regione è rimasta stecchita per il grande cal- do, magari nessuno avrà percepito il pericolo della “fame”, definitivamente debellata in occidente ome la peste o il colera, ma un pensiero ai rincari che si prospetteranno credo sia passato per la testa di tutti. continua a pag. 3 [email protected] continua a pag. 14 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio I provvedimenti del Governo di revisione della spesa pubblica che seguono quelli per la sua riduzione pongono ancora in maggior evidenza il nodo del Patto di Stabilità interno, cioè del vincolo che impone a tutti gli enti autonomi della Repubblica e non solo allo Stato centrale limiti precisi di spesa e di indebitamento. Il Veneto cresce se nel rigore c’è più Europa *Segretaria Cisl Veneto di Franca Porto*

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La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

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Page 1: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

Il calzaturiero non teme la crisi

Stra

pag. 6

La protesta del sindaco Calzavara

Pianiga

pag. 8

pag. 8

Estate, è allarme truffe porta a porta La Federconsumatori mette in guardia contro falsi tecnici di luce, acqua e gas

Tempo d’estate, tempo di truffe porta a porta. Raggiri che a luglio, nemmeno con il gran caldo, si sono fermati. Nel

comprensorio della Riviera del Brenta e del Miranese la situazione è particolarmente allarmante: i casi che sono stati segnalati come tentativi di raggiro sono una quaran-tina, alcuni di questi sono andati a segno provocando sconcerto fra i residenti. A denunciare un problema che si fa sempre più di ordine pubblico è Alfeo Babato il responsabile della Federconsumatori della

zona. Babato, con il legale dell’associa-zione Carlo Pognici, ha spedito anche una mail a tutti i sindaci dell’area chiedendo la massima attivazione delle polizie locali e la creazione di numeri verdi ad hoc. Babato è chiaro e va nel dettaglio: nell’ultimo mese si sono registrati “circa 40 tentativi di raggi-ro da parte di altrettanti truffatori. I casi più numerosi sono stati nei comuni di Mirano, Dolo, Spinea, Mira, Salzano e Pianiga. Ad agire nel 70% dei casi sono stati falsi tec-nici dell’Enel e dell’acqua. Quelli cioè con

cui hanno più confi denza anziani e persone sole. Queste persone puntano ad entrare in casa magari con la scusa di collaudare tubature o verifi care perdite e invece rubano quello che capita loro a tiro. Il consiglio è per tutti perciò quello di non aprire le porte e di non lasciare entrare in casa persone che si presentano a sorpresa. I tecnici per le verifi -che prendono prima contatti telefonici e non si presentano mai davanti alle porte senza appuntamento”.

“Via Barbariga è troppo pericolosa”

Fiesso

pag. 10

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 92 www.lapiazzaweb.it

della Riviera ovest

FOSSO’, SI DIMETTE L’ASSESSORE FORIN

La giunta di centrosinistra di Fossò, capeggiata dal sindaco Boscaro,

perde pezzi e incassa le dimissioni dell’assessore Matteo Forin alla Cultura,

Pubblica istruzione e Sport. Troppi impegni professionali e famigliari

è stata la giustifi cazione.pag. 10

CANALI INFETTI, RISCHIO SALMONELLA

L’Ulss 13 di Dolo-Mirano ha suggerito ai comuni della Riviera e del

Miranese di vietare per sempre l’acqua dei canali per uso irriguo ed alimentare.

A spiegare il perché è il direttore del dipartimento Prevenzione dell’Ulss 13

Flavio Valentini.pag. 8

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

EDITORIALE

Cambia il clima, dobbiamo cambiare anche noi di Mauro Gambin*

Il clima cambia e non è più una cosa che ci può lasciare indifferenti. Qualche anno fa all’esperto in meteorologia che annunciava

un brusco innalzamento delle temperature, a causa dell’effetto serra, di solito replicava lo storico climatologo sostenendo che si trattava di una cosa normale, in quanto il clima della Terra è in continua mutazione. 35 milioni di anni fa, del resto, i colli Berici e quelli euganei erano rispettivamente una barriera corallina e degli atolli che spuntavano da un mare caldo popolato da pesci tropicali. Dunque a chi dei due dare ragione? All’esperto meteorologo, perché appurato che le temperature cam-biano anche noi dobbiamo cambiare. Fino a 150 anni fa una stagione siccitosa poteva in-nescare brutali carestie che nei piccoli comuni davano luogo ad ondate di morte per fame, è stata l’agricoltura intensiva e lo sviluppo dei commerci a rendere le emergenze meno esiziali e a dissociare dal clima le esigenze alimentari. Oggi però che su buona parte degli ettari coltivati a seminativi nella nostra regione è rimasta stecchita per il grande cal-do, magari nessuno avrà percepito il pericolo della “fame”, defi nitivamente debellata in occidente ome la peste o il colera, ma un pensiero ai rincari che si prospetteranno credo sia passato per la testa di tutti.

continua a pag. [email protected]

continua a pag. 14

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

I provvedimenti del Governo di revisione della spesa pubblica che seguono quelli per la sua riduzione pongono ancora in maggior evidenza il nodo del Patto di Stabilità interno, cioè del vincolo

che impone a tutti gli enti autonomi della Repubblica e non solo allo Stato centrale limiti precisi di spesa e di indebitamento.

Il Veneto cresce se nel rigore c’è più Europa

*Segretaria Cisl Veneto

di Franca Porto*

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Riviera Provincia RegioneRegione

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:

Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 27 luglio 2012 CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

EDITORIALE

Cambia il clima, dobbiamo cambiare anche noi La crisi, del resto, ci ha resi molto sensibili anche agli umori di Scipione, Caronte e Minosse visto che hanno comportato perdite

importanti, stimate seppur approssimativamente dalle associazioni di categorie in diversi milioni di euro. Un colpo pesante per un settore dal quale ci si aspettava molto per contenere gli effetti della crisi.

Ma la siccità non si è mica vista solo sui campi, è mancata anche l’acqua. Nelle scorse settimane alcuni sindaci del bellunese hanno emesso delle ordinanze per proibirne l’uso a scopi irrigui o per lavare l’auto e le stesse ordinanze sono state auspicate da un Ulss del veneziano anche se l’acqua non è mancata, per evitare il diffondersi della salmonella, visto l’alto inquinamento registrato dall’Ulss nei canali.

La crisi ci spaventa, preoccupa la penuria di denaro liquido. E la mancanza d’acqua? Dovrebbe preoccupare altrettanto. Secondo alcuni economisti dalla crisi si uscirà proprio quando la società, e non solo la politica,

comincerà a correggere le conseguenze di decenni di percezioni errate nate dalla retorica di uno sviluppo imperniato sul consumo e si affermerà invece la consapevolezza che non è più possibile permettere lo spreco.

Se è vero che una nuova epoca comincerà con quel cambiamento di mentalità che permetterà di ritenere opportunità quelle cose fi no a ieri non lo erano mai state, forse allora sono da applaudire quegli agricoltori italiani c’è chi al posto del mais o della soia hanno iniziato a coltivare piante per le spezie, banane e manna, senza aspettare che cada dal cielo.

segue da pag. 1

Mauro Gambin - [email protected]

SANITÀ

pagg. 4 e 5

Il riordino degli ospedali nel Veneziano

CAMPONOGARA

pag. 14

Polemica su piazza Vanzan

CALCIO

pag. 20

Il Venezia cambia allenatore

All’ecomuseo di MiraDONATO UN PALCO

DI CERVO PREISTORICO

Un palco di cervo

preistorico è stato donato all’Ecomuseo di Mira. L’iniziativa è del naturalista Francisco Merli Panteghini,

che ha dato vita a giugno al progetto la “Forma dell’Acqua”, un viaggio di risalita del Brenta in canoa con l’arrivo a Caldo-nazzo. Il naturalista ha deciso di lasciare in donazione proprio alla struttura mirese

il reperto per integrare l’allestimento in corso a Villa dei Leoni a Mira.

DoloTRUFFA SVENTATA DAI CARABINIERI

Raggirava gli automobilisti in coda ai semafori d i Dolo nelle scorse settimane, fa-

cendosi dare dei soldi per curare un bambino colpito da una grave forma di leucemia. Era

tutto un odioso imbroglio. A farlo un rumeno di 18 anni, con tanto di foto del bimbo che invece stava bene. Dovrà rispondere delle

accusa di molestie e, visto il vile raggiro messo in atto, anche di truffa.

Nel miraneseNUOVI PARROCI A SCORZÈ E A MIRANO

Arriva l’autunno e anche le parrocchie si rinnovano con l’arrivo di nuovi parroci a Mirano e Scorzè. A Scorzè don Giorgio Tamai lascerà la parrocchia per andare a Pero e San Bartolomeo di Breda di Piave (Treviso). Al posto di don Giorgio, arriverà don Massimo Gallina, originario di Caerano San Marco. Don Lino Bertollo, parroco di Peseggia, sarà parroco anche a Gardigiano. Infi ne don Lino Magoga cappellano all’ospedale di Noale, sarà cappellano dell’ospedale di Mirano.

Fine della vacanzaSALUTATI IN COMUNE

I BAMBINI DI CHERNOBYL

Sono stati accolti in Municipio a Chioggia i bambini bielorussi della Fondazione

“Aiutiamoli a vivere”, prima di ripartire per il ritorno a casa alla conclusione di un

mese di vacanza. Lo scorso 26 giugno l’assessore ai Servizi sociali, Massimiliano

Tiozzo, ha incontrato in sala consiliare undici bimbi bielorussi e le famiglie

chioggiotte che hanno dato loro ospitalità per le vacanze di risanamento. Come consuetudine l’assessore ha donato ai bimbi, provenienti da aree colpite dalla

nube radioattiva di Chernobyl, uno zainetto contenente indumenti di prima necessità,

materiale scolastico e prodotti per l’igiene. La Fondazione “Aiutiamoli a vivere”,

presieduta da Eddi Naccari, da diversi anni è attiva nel territorio. Info chioggia@

aiutiamoliavivere.it.

Il 2 settembre prossimoIL SECONDO VESPA RADUNO A CAVARZERE

Si terrà il prossimo 2 settembre il Vespa raduno Città di Cavarzere, giunto quest’anno alla seconda edizione. L’iscrizione è aperta a tutti i vespisti provvisti di casco, obbligatorio per partecipare all’iniziativa. Verrà premiato il Club più numeroso, il Club che viene più da lontano, il vespista più giovane e il più anziano. Il ritrovo è programmato alle 8 in piazza Municipio per le iscrizioni e la colazione insieme. Alle 10.30 la partenza del corteo di Vespe per il giro turistico della lunghezza di circa 40 chilometri. A mezzogiorno il rientro a Cavarzere, previsto presso il patronato San Pio X in via Tullio Serafi n, a segui-re le premiazioni e una ricca lotteria a premi. Per chi si iscrive è in programma alle 13 il pranzo. Info Pietro Moretto 3485112679; Rosano Ravaro 3282856456

VACANZE

pagg. 22-23

Cresce il numero di chi denuncia disavventure

SOCIALE

pag. 26

Cresce il numero dei casi di violenza sulle donne

MOSTRE

pag. 27

A Villa Pisani una mostra sulla nobiltà del lavoro

SPAZI APERTI

pag. 17

La Provincia punta sulla valorizzazione delle aree naturalistiche

ECONOMIA

pag. 18

VenTo, da Venezia a Torino in bici

EVENTI

pag. 19

Una guida per le “Le feste in piazza”

Con il patrocinio ela collaborazione del

PER INFORMAZIONI suglI INCONtRI: 800.09.44.64 - www.aism.it

Aism, AssociAzione iTALiAnA scLerosi MuLTipLA, e i notAi ti invitAno A pArte-cipAre AgLi inconTri grATuiTi per rice-vere risposTe ALLe Tue doMAnde.

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

LE SPESE IL CAPOGRUPPO DEL PDL DARIO BOND

“Da noi siringhe a 2-3 centesimi”

Al Veneto l’introduzione dei costi standard non fa paura. Ne è convinto il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond, il quale ricorda

come nelle Uls della nostra regione il monitoraggio della spesa sia diventato trimestrale, mentre la trac-ciabilità dei presidi sanitari ha fatto passi da gigante. “Ho chiesto a campione dei dati ad alcune Ulss del Veneto - aggiunge il capogruppo del Pdl - e i numeri ci danno ancora una volta ragione. Una siringa mo-nouso sterile con ago costa dai due ai tre centesimi, a seconda della tipologia, contro una spesa massima

che in altre parti d’Italia arriva anche a 70 centesimi, un ago ipodermico meno di un centesimo, mentre un inserto di tibia per protesi non cementata 194 euro contro un massimo rilevato di circa 2500 euro in altre parti d’Italia. Qui da noi, poi, il costo della giornata alimentare è mediamente sotto i dieci euro. I numeri riguardanti altre realtà del Paese sono di gran lunga superiori e diffi cili da giusti-fi care. Detto questo - conclude Bond - non possiamo far fi nta che il Veneto sia uguale alle altre regioni. I numeri parlano chiaro: per questo dobbiamo andare a Roma con gli economi delle nostre Ulss e dire che non siamo disposti a farci massacrare”.

La “cura dimagrante” per la sanità veneta costerà quasi 700 milioni e oltre 3.500 posti letto. Salvi i piccoli ospedali e i centri d’eccellenza, nella nostra regione andranno comun-

que ridotti i costi fi ssi, tagliati i doppioni, rivisto l’intero sistema di spesa. La scure della “spending review” del governo Monti si abbatte con meno violenza in Veneto perché da un paio d’anni la sanità locale ha già intrapreso il non facile cammino della razio-nalizzazione, sfociato nella redazione del piano socio sanitario regionale. Ad esempio, sul numero dei posti letto pro - capite il Veneto vorrebbe spingersi anche oltre le decisioni del gover-no, che abbassa la media da 4,2 posti per mille abitanti a 3,7, portando invece a 3,5 per mille abitanti. Anche sulla riorganizza-zione degli ospedali minori la Regione ha fi ssato degli obiettivi nel nuovo piano socio sanitario che dovrebbero concretizzarsi in signifi cativi ridimensionamenti per strutture che non hanno tutte le caratteristiche dell’ospedale per acuti. Tagli in vista anche per convenzioni con la medicina privata (-1% quest’anno, -2% il prossimo) con un risparmio che dovrebbe aggirarsi sui venti mi-lioni. Ulteriori economie dovrebbero arrivare dalla nuova mappa delle aziende socio sanitarie venete, disegnata proprio per ridurre gli sprechi. Le decisioni del governo sulla revisione della spesa

si tradurranno in ulteriori tagli, in questo contesto? Secondo il governatore veneto Luca Zaia la nostra sanità ha già intrapreso un percorso che va nella direzione del risparmio e dell’effi cienza, senza attendere le imposizioni da Roma. Zaia non ha timore di affermare che “siamo la Regione più virtuosa della sanità italia-na e ci è riconosciuta la palma di Regione meno “sprecona” del paese. Abbiamo un tasso medio di ospedalizzazione di 7 giorni contro anche 30 in altre Regioni e ciò signifi ca che nei nostri ospedali si cura presto e meglio; da due anni teniamo i conti in attivo senza avere, unici in Italia, l’addizionale Irpef sulla sanità. Non ci sottrarremo ad una spending review anche fatta di lacrime e sangue, - aggiunge Zaia - ma a condizione che venga applicato il modello veneto, quello che consentirebbe di risparmiare molto di più di quanto proposto dal Governo. Quello di Monti-Balduzzi è un piano senza visione strategica, un taglio brutale e insensato che squilibra l’intero sistema sanitario. Infatti, se non si riorga-nizzano i servizi territoriali, per esempio la medicina di base, si arriva a un taglio orizzontale e quindi cieco, che danneggia esclusivamente il Nord. In nessun punto del piano viene chiesta una revisione profonda del modello organizzativo. Questo com-porterà l’affossamento dei modelli virtuosi che rimarranno senza

risorse. Il governo dovrebbe come media per i costi standard quella che si desume dalla sanità veneta”. Ben diversa la posi-zione di Laura Puppato capogruppo del Pd in Consiglio regiona-le, che contesta a Zaia di usare due pesi e due misure. “Con il governo Berlusconi, Zaia due anni fa ha accettato senza fi atare un taglio di 400 milioni. Ora con Monti rifi uta ogni trattativa. Un atteggiamento che non possiamo accettare anche perché non è vero che nel Veneto nella sanità pubblica non vi siano differenze eclatanti. Basti pensare alla spesa pro capite, dove sappiamo che in alcune Uls è intorno ai 1400/1500 euro per persona contro i mille di altre. Anche qui, come nel resto d’Italia, vi sono situazio-ni a macchia di leopardo che vanno sicuramente riviste”. “Perché Zaia si scaglia così tanto contro il Governo Monti? - si chiede il capogruppo dell’Udc Stefano Valdegamberi - In fi n dei conti sta introducendo nella sanità il principio dei “costi standard”, tanto auspicato anche dalla Lega, ma rimasto sempre inattuato. Pen-siamo al programma di razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi. Non resta che augurarci tutti che fi nalmente il modello arrivi anche nelle Ulss, dove troppo spesso a fare il prezzo è “l’amico dell’amico”. Le forniture sanitarie hanno rappresentato per anni un luogo privilegiato per la corruzione”.

di Nicola Stievano

Zaia: “Il modello veneto consente

già notevoli risparmi,

noi avanti così”

Puppato: “Anche da noi ci sono

situazioni di spreco e disparità da sanare”

SANITÀ VENETALa revisione della spesa varata

dal Governo Monti impone una cura dimagrante

e porta l’entità dei tagli a quasi 700 milioni di euro.

Salvi tutti gli ospedali, ma ora vanno riorganizzati posti letto

e singoli servizi. Anche alla luce del nuovo piano socio sanitario

l’intera rete ospedaliera va rivista e sono almeno 3500

i posti letto da eliminare Meno posti letto, meno doppioni e più risparmio

Luca Zaia e Laura Puppato

5Argomento del mese

di Nicola Stievano

Nessun rischio per l’Istituto Oncologico Veneto Il caso Dissipati i timori di chiusura di una realtà unica nella regione

“Fantasanità”, così il professor Pier Carlo Muzzio direttore generale dell’Istituto oncologico veneto di Padova, ha chio-sato l’ipotesi di chiusura del centro d’avanguardia nazionale emersa da una prima bozza del decreto sulla “spending review”. Di fronte all’ipotesi di tagliare i piccoli ospedali, tramontata poi nell’arco di 24 ore con l’approvazione del testo

defi nitivo, sembrava infatti che vi rientrasse anche l’Istituto Oncologico Veneto, da sette anni un faro nella sanità locale per la cura dei tumori. Nell’elenco delle 154 strutture ospedaliere c’era infatti anche lo Iov, ma a quanto pare si è trattato di un clamoroso errore, perché non stiamo parlando di un ospedale come gli altri ma di un istituto molto particolare. Inoltre i dati riportati risalgono a cinque anni fa, tanto che oggi lo Iov conta 121 posti letto, uno in più del limite fi ssato dal governo. Quello ospitato all’ex ospedale Busonera di Padova è l’unico Irccs (Istituto di ricovero e cura di carattere scientifi co) specifi catamente dedicato alla cura dei tumori in del Veneto, istituito con Legge regionale del Veneto n. 26 del 22 dicembre 2005, quale “ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, operante in conformità con gli obiettivi della programmazione sanitaria regionale”. Il riconoscimento a Irccs è arrivato dal ministero della Salute con un decreto del 18 marzo 2005. Signifi ca che lo Iov non è un semplice ospedale ma un servizio che affi anca alle prestazioni di ricovero e cura di alta specialità un’intensa attività di ricerca. Anche il semplice criterio del numero dei posti letto salta per questo genere di struttura, per la quale vengono tenute in considerazione altre variabili, a partire dalla qualità dell’assistenza e dal valore della ricerca. Allo Iov lavorano 577 operatori sanitari, di cui 382 dipendenti e 195 con contratti di collaborazione . Ogni anno vengono eseguite oltre 350 mila prestazioni ambulatoriali e ben duemila interventi chirurgici.

Meno posti letto, meno doppioni e più risparmio

ADOTTA UN BAMBINO A DISTANZA, SOSTIENI LA SUA COMUNITÀ.

Ci sono bambini che, una volta nella vita, vorrebbero poter rubare della marmellata. Ma sono nati in Paesi dove la terra non produce quasi nulla. Dove le “case” sono baracche. Dove si va a dormire a stomaco vuoto. Si lavora anziché andare a scuola e si muore per un banale morbillo. Eppure un destino diverso è possibile. Dipende anche da te. Con l’adozione a distanza di ActionAid e 82 centesimi al giorno puoi trasformare la vita di un bambino e della sua comunità: dall’estrema povertà a un futuro di dignità e diritti. E - perché no - con della marmellata da rubare!

Per ricevere materiale informativo e la cartellina di un bambino compila il coupon e spediscilo in busta chiusa all’indirizzo indicato sotto; oppure invialo via fax al numero 02 2953 7373 o chiamaci allo 02 742 001.

Ai sensi del d.lgs. 196/2003, La informiamo che: a) titolare del trattamento è ActionAid International Italia Onlus (di seguito, AA) - Milano,via Broggi 19/A; b) responsabile del trattamento è il dott. Marco De Ponte, domiciliato presso AA; c) i Suoi dati saran-no trattati (anche elettronicamente) soltanto dai responsabili e dagli incaricati autorizzati, esclusivamente per l’invio del materiale da Lei richiesto e per il perseguimento delle attività di solidarietà e beneficenza svolte da AA; d) i Suoi dati saranno comuni-cati a terzi esclusivamente per consentire l’invio del materiale informativo; e) il conferimento dei dati è facoltativo, ma in mancanza non potremo evadere la Sua richiesta; f) ricorrendone gli estremi, può rivolgersi all’indicato responsabile per conoscere i Suoi dati, verificare le modalità del trattamento, ottenere che i dati siano integrati, modificati, cancellati, ovvero per opporsi al trattamento degli stessi e all’invio di materiale. Preso atto di quanto precede, acconsento al trattamento dei miei dati.

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ActionAid Via Broggi 19/A, 20129 Milano - Tel. 02 742001 - E-mail: [email protected] - www.actionaid.it

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4 Argomento del mese

LE SPESE IL CAPOGRUPPO DEL PDL DARIO BOND

“Da noi siringhe a 2-3 centesimi”

Al Veneto l’introduzione dei costi standard non fa paura. Ne è convinto il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond, il quale ricorda

come nelle Uls della nostra regione il monitoraggio della spesa sia diventato trimestrale, mentre la trac-ciabilità dei presidi sanitari ha fatto passi da gigante. “Ho chiesto a campione dei dati ad alcune Ulss del Veneto - aggiunge il capogruppo del Pdl - e i numeri ci danno ancora una volta ragione. Una siringa mo-nouso sterile con ago costa dai due ai tre centesimi, a seconda della tipologia, contro una spesa massima

che in altre parti d’Italia arriva anche a 70 centesimi, un ago ipodermico meno di un centesimo, mentre un inserto di tibia per protesi non cementata 194 euro contro un massimo rilevato di circa 2500 euro in altre parti d’Italia. Qui da noi, poi, il costo della giornata alimentare è mediamente sotto i dieci euro. I numeri riguardanti altre realtà del Paese sono di gran lunga superiori e diffi cili da giusti-fi care. Detto questo - conclude Bond - non possiamo far fi nta che il Veneto sia uguale alle altre regioni. I numeri parlano chiaro: per questo dobbiamo andare a Roma con gli economi delle nostre Ulss e dire che non siamo disposti a farci massacrare”.

La “cura dimagrante” per la sanità veneta costerà quasi 700 milioni e oltre 3.500 posti letto. Salvi i piccoli ospedali e i centri d’eccellenza, nella nostra regione andranno comun-

que ridotti i costi fi ssi, tagliati i doppioni, rivisto l’intero sistema di spesa. La scure della “spending review” del governo Monti si abbatte con meno violenza in Veneto perché da un paio d’anni la sanità locale ha già intrapreso il non facile cammino della razio-nalizzazione, sfociato nella redazione del piano socio sanitario regionale. Ad esempio, sul numero dei posti letto pro - capite il Veneto vorrebbe spingersi anche oltre le decisioni del gover-no, che abbassa la media da 4,2 posti per mille abitanti a 3,7, portando invece a 3,5 per mille abitanti. Anche sulla riorganizza-zione degli ospedali minori la Regione ha fi ssato degli obiettivi nel nuovo piano socio sanitario che dovrebbero concretizzarsi in signifi cativi ridimensionamenti per strutture che non hanno tutte le caratteristiche dell’ospedale per acuti. Tagli in vista anche per convenzioni con la medicina privata (-1% quest’anno, -2% il prossimo) con un risparmio che dovrebbe aggirarsi sui venti mi-lioni. Ulteriori economie dovrebbero arrivare dalla nuova mappa delle aziende socio sanitarie venete, disegnata proprio per ridurre gli sprechi. Le decisioni del governo sulla revisione della spesa

si tradurranno in ulteriori tagli, in questo contesto? Secondo il governatore veneto Luca Zaia la nostra sanità ha già intrapreso un percorso che va nella direzione del risparmio e dell’effi cienza, senza attendere le imposizioni da Roma. Zaia non ha timore di affermare che “siamo la Regione più virtuosa della sanità italia-na e ci è riconosciuta la palma di Regione meno “sprecona” del paese. Abbiamo un tasso medio di ospedalizzazione di 7 giorni contro anche 30 in altre Regioni e ciò signifi ca che nei nostri ospedali si cura presto e meglio; da due anni teniamo i conti in attivo senza avere, unici in Italia, l’addizionale Irpef sulla sanità. Non ci sottrarremo ad una spending review anche fatta di lacrime e sangue, - aggiunge Zaia - ma a condizione che venga applicato il modello veneto, quello che consentirebbe di risparmiare molto di più di quanto proposto dal Governo. Quello di Monti-Balduzzi è un piano senza visione strategica, un taglio brutale e insensato che squilibra l’intero sistema sanitario. Infatti, se non si riorga-nizzano i servizi territoriali, per esempio la medicina di base, si arriva a un taglio orizzontale e quindi cieco, che danneggia esclusivamente il Nord. In nessun punto del piano viene chiesta una revisione profonda del modello organizzativo. Questo com-porterà l’affossamento dei modelli virtuosi che rimarranno senza

risorse. Il governo dovrebbe come media per i costi standard quella che si desume dalla sanità veneta”. Ben diversa la posi-zione di Laura Puppato capogruppo del Pd in Consiglio regiona-le, che contesta a Zaia di usare due pesi e due misure. “Con il governo Berlusconi, Zaia due anni fa ha accettato senza fi atare un taglio di 400 milioni. Ora con Monti rifi uta ogni trattativa. Un atteggiamento che non possiamo accettare anche perché non è vero che nel Veneto nella sanità pubblica non vi siano differenze eclatanti. Basti pensare alla spesa pro capite, dove sappiamo che in alcune Uls è intorno ai 1400/1500 euro per persona contro i mille di altre. Anche qui, come nel resto d’Italia, vi sono situazio-ni a macchia di leopardo che vanno sicuramente riviste”. “Perché Zaia si scaglia così tanto contro il Governo Monti? - si chiede il capogruppo dell’Udc Stefano Valdegamberi - In fi n dei conti sta introducendo nella sanità il principio dei “costi standard”, tanto auspicato anche dalla Lega, ma rimasto sempre inattuato. Pen-siamo al programma di razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi. Non resta che augurarci tutti che fi nalmente il modello arrivi anche nelle Ulss, dove troppo spesso a fare il prezzo è “l’amico dell’amico”. Le forniture sanitarie hanno rappresentato per anni un luogo privilegiato per la corruzione”.

di Nicola Stievano

Zaia: “Il modello veneto consente

già notevoli risparmi,

noi avanti così”

Puppato: “Anche da noi ci sono

situazioni di spreco e disparità da sanare”

SANITÀ VENETALa revisione della spesa varata

dal Governo Monti impone una cura dimagrante

e porta l’entità dei tagli a quasi 700 milioni di euro.

Salvi tutti gli ospedali, ma ora vanno riorganizzati posti letto

e singoli servizi. Anche alla luce del nuovo piano socio sanitario

l’intera rete ospedaliera va rivista e sono almeno 3500

i posti letto da eliminare Meno posti letto, meno doppioni e più risparmio

Luca Zaia e Laura Puppato

555Argomento del mese

di Nicola Stievano

Nessun rischio per l’Istituto Oncologico Veneto Il caso Dissipati i timori di chiusura di una realtà unica nella regione

“Fantasanità”, così il professor Pier Carlo Muzzio direttore generale dell’Istituto oncologico veneto di Padova, ha chio-sato l’ipotesi di chiusura del centro d’avanguardia nazionale emersa da una prima bozza del decreto sulla “spending review”. Di fronte all’ipotesi di tagliare i piccoli ospedali, tramontata poi nell’arco di 24 ore con l’approvazione del testo

defi nitivo, sembrava infatti che vi rientrasse anche l’Istituto Oncologico Veneto, da sette anni un faro nella sanità locale per la cura dei tumori. Nell’elenco delle 154 strutture ospedaliere c’era infatti anche lo Iov, ma a quanto pare si è trattato di un clamoroso errore, perché non stiamo parlando di un ospedale come gli altri ma di un istituto molto particolare. Inoltre i dati riportati risalgono a cinque anni fa, tanto che oggi lo Iov conta 121 posti letto, uno in più del limite fi ssato dal governo. Quello ospitato all’ex ospedale Busonera di Padova è l’unico Irccs (Istituto di ricovero e cura di carattere scientifi co) specifi catamente dedicato alla cura dei tumori in del Veneto, istituito con Legge regionale del Veneto n. 26 del 22 dicembre 2005, quale “ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, operante in conformità con gli obiettivi della programmazione sanitaria regionale”. Il riconoscimento a Irccs è arrivato dal ministero della Salute con un decreto del 18 marzo 2005. Signifi ca che lo Iov non è un semplice ospedale ma un servizio che affi anca alle prestazioni di ricovero e cura di alta specialità un’intensa attività di ricerca. Anche il semplice criterio del numero dei posti letto salta per questo genere di struttura, per la quale vengono tenute in considerazione altre variabili, a partire dalla qualità dell’assistenza e dal valore della ricerca. Allo Iov lavorano 577 operatori sanitari, di cui 382 dipendenti e 195 con contratti di collaborazione . Ogni anno vengono eseguite oltre 350 mila prestazioni ambulatoriali e ben duemila interventi chirurgici.

Meno posti letto, meno doppioni e più risparmio

5Argomento del mese

di Nicola Stievano

Nessun rischio per l’Istituto Oncologico Veneto Il caso Dissipati i timori di chiusura di una realtà unica nella regione

“Fantasanità”, così il professor Pier Carlo Muzzio direttore generale dell’Istituto oncologico veneto di Padova, ha chio-sato l’ipotesi di chiusura del centro d’avanguardia nazionale emersa da una prima bozza del decreto sulla “spending review”. Di fronte all’ipotesi di tagliare i piccoli ospedali, tramontata poi nell’arco di 24 ore con l’approvazione del testo

defi nitivo, sembrava infatti che vi rientrasse anche l’Istituto Oncologico Veneto, da sette anni un faro nella sanità locale per la cura dei tumori. Nell’elenco delle 154 strutture ospedaliere c’era infatti anche lo Iov, ma a quanto pare si è trattato di un clamoroso errore, perché non stiamo parlando di un ospedale come gli altri ma di un istituto molto particolare. Inoltre i dati riportati risalgono a cinque anni fa, tanto che oggi lo Iov conta 121 posti letto, uno in più del limite fi ssato dal governo. Quello ospitato all’ex ospedale Busonera di Padova è l’unico Irccs (Istituto di ricovero e cura di carattere scientifi co) specifi catamente dedicato alla cura dei tumori in del Veneto, istituito con Legge regionale del Veneto n. 26 del 22 dicembre 2005, quale “ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico, operante in conformità con gli obiettivi della programmazione sanitaria regionale”. Il riconoscimento a Irccs è arrivato dal ministero della Salute con un decreto del 18 marzo 2005. Signifi ca che lo Iov non è un semplice ospedale ma un servizio che affi anca alle prestazioni di ricovero e cura di alta specialità un’intensa attività di ricerca. Anche il semplice criterio del numero dei posti letto salta per questo genere di struttura, per la quale vengono tenute in considerazione altre variabili, a partire dalla qualità dell’assistenza e dal valore della ricerca. Allo Iov lavorano 577 operatori sanitari, di cui 382 dipendenti e 195 con contratti di collaborazione . Ogni anno vengono eseguite oltre 350 mila prestazioni ambulatoriali e ben duemila interventi chirurgici.

Meno posti letto, meno doppioni e più risparmio

Area del veneziano

Posti letto ed accorpamenti

A rischio tagli Chioggia e Venezia-MestreRiorgarnizzazione sanitaria, a rischiare di più in provincia di Venezia è l’area di Chiog-

gia e l’Ulss 12 cioè quella di Venezia-Mestre. I numeri sono chiari, e dipendono dalla popolazione che nel capoluogo e aree limitrofe che è di oltre 800mila abitanti.

I criteri del Piano socio sanitario regionale prevedono per la provincia di Venezia 2400 posti letto per acuti, 1200 per strutture intermedie 500 per le strutture di riabilitazione. Ad interessarsi della questione della sanità veneziana in quinta commissione regionale sono stati i consiglieri veneziani Bruno Pigozzo(Pd), Giovanni Furlanetto (lega), Carlo Alberto Tesserin (Pdl), e Pietrangelo Pettenò (Rc), consiglieri che come tutti i residenti attendono la presentazione delle “schede” ad ottobre per capire nel dettaglio come sa-ranno accorpati eventualmente i reparti e i primariati negli ospedali. “Nell’area dell’Asl 13 e cioè della Riviera del Brenta e del Miranese – spiega il consigliere regionale Bruno Pigozzo - non c’è problema, il rapporto fra abitanti (240 mila) e numero di posti letto previsti è ampiamente rispettato. Anzi il criterio dei 3 posti letto per mille abitanti, è anche “superato“. Si viaggia sulla media di 2,8. Percentuale rispettata anche per l’area del Veneto Orientale e cioè l’Ulss 10 di San Donà - Portogruaro. Qui la media è di 2,9 posti letto per mille abitanti”. Ma è l’Ulss di Venezia e Mestre che invece sfora i parametri. “Ci dovrebbero essere secondo i nuovi criteri regionali – spiega Pigozzo - 1200 posti letto, invece ce ne sono 1600. Insomma 400 in più provenienti per lo più da ragioni storiche legate alla specifi cità della città lagunare, ma anche al fatto che vengono conteggiati nella somma complessiva, i posti letto delle strutture ospedaliere private”. Per Pigozzo proprio su questi posti letto in più si può limare la differenza, mettendo in conto che il piano prevede 1200 posti l letto in provincia di Venezia per strutture intermedi, di ricovero. Fra queste possono essere incluse parte di quelle private e centri anti dolore e per malati terminali e malati di Alzheimer. Addirittura facendo questi conti, i 1200 posti previsti non sarebbero nemmeno coperti del tutto. Ci sono poi sempre previsti dal piano socio sanitario approvato a giugno, 500 posti letto per strutture riabilitative specialistiche. Resta aperto invece il problema della permanenza degli ospedali. La Regione prevede il mantenimento per un bacino d’utenza di 200- 300 mila abitanti. Per L’Ulss 12, 10 , e 13 i problemi non ce ne sono. Tutte per numero di abitanti rientrano nel criterio fi ssato. Non ci rientra invece Chioggia.“Per Chioggia – spiega Pigozzo - va fatto un ragionamento a sé . I residenti non possono fare riferimento all’ospedale di Padova o di Mestre perché sono ospedali troppo lontani e anche quello di Adria non è agevole da raggiungere. Questa zona poi dell’area sud della provincia è ad alta dispersione abitativa. Cioè c’è meno densità di abitanti, ma le distanze fra un posto e l’altro sono grandi. La questione Chioggia resta sul tavolo ed è una delle prime che bisognerà affrontare quando ad ottobre ripartirà la discussione“. Sugli accorpamenti di reparti o di ospedali i consiglieri regionali generalmente non si vogliono esprimere anche se Pigozzo spiega che per quanto riguarda l’Ulss 13 rischi di un ospedale unico fra Dolo e Mirano non ce ne sono. “Il criterio regionale – dice - è quello di evitare doppioni. La struttura di Noale diventerà area riabilitativa e per anziani, fra Dolo e Mirano si dovranno creare ospedali complementari. Non rischiano poi in questa realtà nemmeno i due punti nascita. Ne servono uno ogni 1100 nascite. A Dolo e Mirano i nati in media ogni anno sono 2300”. Infi ne sui trasferimenti. “L’Asl 13 – conclude Pigozzo – dati alla mano è quella che ha ricevuto meno trasferimenti dalla Regione nel corso degli ultimi anni ed ha mantenuto servizi di eccellente livello. Le Ulss virtuose vanno premiate non penalizzate”. A.A.

ADOTTA UN BAMBINO A DISTANZA, SOSTIENI LA SUA COMUNITÀ.

Ci sono bambini che, una volta nella vita, vorrebbero poter rubare della marmellata. Ma sono nati in Paesi dove la terra non produce quasi nulla. Dove le “case” sono baracche. Dove si va a dormire a stomaco vuoto. Si lavora anziché andare a scuola e si muore per un banale morbillo. Eppure un destino diverso è possibile. Dipende anche da te. Con l’adozione a distanza di ActionAid e 82 centesimi al giorno puoi trasformare la vita di un bambino e della sua comunità: dall’estrema povertà a un futuro di dignità e diritti. E - perché no - con della marmellata da rubare!

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Ai sensi del d.lgs. 196/2003, La informiamo che: a) titolare del trattamento è ActionAid International Italia Onlus (di seguito, AA) - Milano,via Broggi 19/A; b) responsabile del trattamento è il dott. Marco De Ponte, domiciliato presso AA; c) i Suoi dati saran-no trattati (anche elettronicamente) soltanto dai responsabili e dagli incaricati autorizzati, esclusivamente per l’invio del materiale da Lei richiesto e per il perseguimento delle attività di solidarietà e beneficenza svolte da AA; d) i Suoi dati saranno comuni-cati a terzi esclusivamente per consentire l’invio del materiale informativo; e) il conferimento dei dati è facoltativo, ma in mancanza non potremo evadere la Sua richiesta; f) ricorrendone gli estremi, può rivolgersi all’indicato responsabile per conoscere i Suoi dati, verificare le modalità del trattamento, ottenere che i dati siano integrati, modificati, cancellati, ovvero per opporsi al trattamento degli stessi e all’invio di materiale. Preso atto di quanto precede, acconsento al trattamento dei miei dati.

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Page 8: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

6 Stra - Vigonovo66 Stra - Vigonovo

C’è un comparto industriale-artigianale che in Riviera del Brenta tiene e bene: è quello del calzaturiero. Una realtà

sviluppata nei comuni di Stra, Vigonovo, Fossò e Fiesso che, oltre a mantenere i posti di lavoro, nel giro di pochi mesi con ogni probabilità li aumenterà. Vediamo le cifre: il comparto calzaturiero della Riviera del Brenta tiene, e cala in termini di fat-turato solo del 3% nell’ultimo semestre in confronto al semestre precedente. Ci sono già però i primi segnali concreti di espan-sione e con questi l’arrivo a breve di nuove assunzioni. Nel segmento del lusso l’export ha segnato nel primo trimestre dell’anno, una crescita del 14% (da 93,3 milioni nei primi tre mesi del 2011 ai 106,2 milioni del periodo gennaio-marzo di quest’anno). Il lusso continua ad andare bene, insomma, ma non tutte le aziende della Riviera riesco-no a vivere di solo lusso. Restano inalterati per tutte comunque i livelli occupazionali. Il distretto calzaturiero fra i comuni del pado-vano e quelli del veneziano vede al lavoro

806 imprese per 12.100 occupati. Ma non resteranno quelli che sono. Alla fi ne saranno 300 in più, a fi ne anno. I dipendenti lasciati a casa nel corso del 2011 sono stati po-chissimi. Punto di svolta saranno le fi ere di Milano e Düsseldorf. Intanto nelle scorse settimane è stato siglato un accordo sinda-cale che vede dei premi in base all’aumento della produttività. Un accordo che è stato messo in forse fi no all’ultimo, ma che alla fi ne Acrib e parti sociali hanno sottoscritto, dando un segnale così che solo incentivando qualità e produttività si batte la crisi e non

diminuendo il costo del lavoro. Il premio di vantaggio concordato fra sindacati e Acrib varia in base all’utilizzo degli impianti e poi alla presenza individuale. L’importo massi-mo previsto è di 1.070 euro, quello minimo di 480 euro. L’intesa vale per tutti gli ad-detti dell’industria calzaturiera delle aziende che hanno siglato l’intesa, che sono 4.500. A differenza di altre aree calzaturiere nazio-nali la contrattazione di politiche industriali e la valorizzazione delle risorse umane ha permesso al distretto del Brenta di contene-re gli effetti della crisi in atto.

di Alessandro Abbadir

L’export dei prodotti di lusso ha segnato una crescita del 14% nel primo trimestre

Economia I dati del settore sono incoraggianti

Il calzaturiero non teme la crisi

La sede Acrib a Stra

La Residenza sanitaria assistenziale per anziani di Stra, gestita da più di dieci anni dal Craup di Piove di Sacco, apre le

sue porte ed invita ad entrare gli anziani del territorio e le loro famiglie per trovare al suo interno, negli spazi e con i professionisti della struttura, un aiuto nell’affrontare alcune delle problematiche tipiche dell’invecchiamento e della perdita della autonomia. All’interno dei Piani di Zona dell’Ulss 13 si sta lavorando da alcuni mesi per mettere a punto un progetto di “sostegno alla domiciliarità”. Comuni e centri servizi del territorio sono impegnati in uno sforzo che ha un duplice scopo: aiutare e sostenere le famiglie che assistono i loro anziani non autosuffi cienti a casa e proporre alla popolazione anziana ancora autonoma ed attiva delle occasioni di incontro, di benes-sere, di stimolo a restare in forma. “Le prime attività nella struttura di Stra - spiegano gli organizzatori - sono partite già a luglio, per-ché pensiamo che certi bisogni “non vanno in vacanza”. Invitiamo gli anziani e le loro famiglie a partecipare a: mini corsi di forma-zione di 4 ore ciascuno, in due pomeriggi, tenuti dalla fi sioterapista e dalla logopedista, per i familiari che si trovano a dover affron-tare un peggioramento delle condizioni di au-tosuffi cienza del proprio caro e che cercano informazioni e consigli pratici su come fare per assisterlo meglio nella perdita di auto-nomia motoria o, quando è allettato, nelle diffi coltà di deglutizione o nella cura dell’igie-ne orale. Ci sarà un mini-corso a luglio, uno ad agosto, uno a settembre”. E’ necessario iscriversi telefonando alla Rsa di Stra info

049-9802283. Ci saranno poi incontri esti-vi di lettura guidata, per anziani e familiari, svolti in un ambiente fresco, dove è possibile commentare un testo ascoltato, scambiare qualche opinione, trascorrere del tempo in compagnia di altre persone. L’iniziativa che vuole portare un po’ di ristoro nelle giornate calde dell’estate. Info allo 049 - 9802283. Da ottobre a queste attività se ne aggiunge-ranno altre: incontri di sostegno psicologico per familiari di anziani non autosuffi cienti. Saranno incontri a cadenza mensile. ”Ci rendiamo conto - concludono gli organizza-tori - che c’è bisogno di essere informati e conoscere quello che avviene nell’invecchia-mento, come gestire le problematiche legate alla non autosuffi cienza, cos’è la demenza e come affrontare i disturbi del comportamento senile. E poi è importante sapere quali sono i servizi a cui si può accedere per non essere soli nella assistenza agli anziani, ginnastica per la terza età, per dare una opportunità agli anziani più in gamba di mantenersi in forma, sotto la guida della fi sioterapista”.

RSA DI STRA IN AIUTO DEGLI ANZIANI

In breveSolidarietà pro terremotati

Bel gesto di solidarietà da parte del Gruppo di Acquisto di Vigonovo che ha raccolto adesioni per comprare 800

chilogrammi di Parmigiano Reggiano da un caseifi cio vittima del terremoto in Emilia. L’iniziativa è stata

portata avanti dal vicesindaco Filippo Fogarin e da tutti i volontari del Gruppo.

Mattone sicuro, aziende nel mirinoOperazione “Mattone sicuro“ da parte dei carabinieri della Compagnia di Chioggia nei cantieri edili, e sette

attività vengono chiuse fra Fossò, Vigonovo e Chioggia. Multe per oltre 50 mila euro. I motivi? Impiego massic-cio di manodopera in nero e violazione sistematica delle

più elementari norme di sicurezza.

Elettrodotto, Vigonovo guida il ricorso I sindaci dei comuni interessati dal transito dell’elettro-dotto Dolo-Camin presenteranno appello al Consiglio di

Stato contro la sentenza del Tar che ha respinto il ricorso presentato dai Comitati e dagli stessi Comuni per l’in-

terramento della linea da 380 kw. “Abbiamo deciso di presentare ricorso al Consiglio di Stato - spiega il sindaco

di Vigonovo Zecchinato, presidente dei sindaci della Riviera - perché le motivazioni del Tar sono insostenibili“.

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8 Dolo - Pianiga88 Dolo - Pianiga

Tempo d’estate, tempo di truffe porta a porta. Raggiri che a luglio, nemmeno con il gran cal-do, si sono fermati. Nel comprensorio della

Riviera del Brenta e del Miranese la situazione è particolarmente allarmante: i casi che sono stati segnalati come tentativi di raggiro sono una qua-rantina, alcuni di questi sono andati a segno pro-vocando sconcerto fra i residenti. A denunciare un problema, che si fa sempre più di ordine pubblico, è Alfeo Babato il responsabile della Federconsumatori della zona. Babato, con il legale dell’associazione Carlo Pognici, ha spedito anche una mail a tutti i sindaci dell’area chiedendo la massima attivazione delle polizie locali e la creazione di numeri verdi ad hoc. Babato è chiaro e va nel dettaglio: nell’ultimo mese si sono registrati “circa 40 tentativi di raggiro da parte di altrettanti truffatori. I casi più numerosi sono stati nei comuni di Mirano, Dolo, Spinea, Mira, Salzano e Pianiga. Ad agire nel 70% dei casi sono stati falsi tecnici dell’Enel e dell’acqua. Quelli cioè con cui hanno più confi denza anziani e persone sole. Queste persone puntano ad entrare in casa magari con la scusa di collaudare tubature o verifi care per-dite, e invece rubano quello che capita loro a tiro. Il consiglio è per tutti perciò quello di non aprire le porte e di non lasciare entrare in casa persone che si presentano a sorpresa. I tecnici per le verifi che prendono prima contatti telefonici e non si presentano mai davanti alle porte senza appuntamento”. Ma le truffe sono state anche più sottili. “Abbiamo avuto in queste settimane di luglio segnalazioni che stiamo verifi cando dal punto di vista legale – spiega Carlo Pognici legale dell’associazione – di contratti per l’acquisto di elettrodomestici e condizionatori (richie-

sti visto il gran caldo) che poi una volta consegnati non corrispondevano al depliant o alla descrizione

fatta a voce dal venditore”. Ci sono state anche segnalazioni di falsi tecnici del gas e del telefono. Nel 90% dei casi, tutti questi truffatori se la sono data a gambe levate quando le persone hanno minacciato di

chiamare le forze dell’ordine o hanno chiesto numeri di telefono o documenti di identità. L’invito a tutti i comuni e sindaci del comprensorio da parte della Federconsumatori è quella di creare e pubblicizza-

re un numero verde anti truffa in ogni ente locale. Uno strumento del genere era stato realizzato a Campolongo Maggiore, durante l’amministrazione guidata dal sindaco Roberto Donolato. “Basterebbe anche – conclude Babato – che fosse compilato un foglio informativo, un depliant in cui viene spiegato per fi lo e per segno tutti i pericoli a cui si va in-contro quando si apre la porta con troppa facilità a falsi tecnici dell’Enel o di altri servizi. Con i centri anziani vanno poi fatte delle riunioni ad hoc, con degli esperti anti truffa per informare le persone che hanno poca dimestichezza con internet, cellulari e mezzi di comunicazione”.

di Alessandro Abbadir

Dolo Federconsumatori scrive ai sindaci denunciando un fenomeno in aumento

Falsi tecnici, è allarme truffa

Lettura dei contatori Enel, sempre più spesso si presentano falsi tecnici

Alfeo Babato: “Servono numeri verdi in tutti i comuni del comprensorio e più informazioni per gli anziani”

Nel 90% dei casi queste persone fuggono a gambe levate se si chiama il 112

Territorio

L’Ulss 13 di Dolo- Mirano ha suggerito ai comuni della Riviera e del Miranese di vietare per sempre l’acqua dei canali per uso irriguo ed alimentare.

A spiegare il perché è il direttore del dipartimento Pre-venzione dell’Ulss 13 Flavio Valentini. “Nelle scorse settimane - spiega Valentini in una comunicazione - sono arrivati i dati dell’Arpav relativi allo studio del fenomeno della salmonella nei canali del comprensorio negli ultimi 10 anni. Si è visto che il bacillo è diffuso in quasi tutti i

corsi d’acqua che sono strettamente collegati fra loro. A questo punto vietare l’uso dell’acqua per un periodo e poi sospenderlo e poi riprenderlo un mese dopo perché il bacillo è presente a quattro chilometri di distanza è senza senso. Visto il livello di inquinamento a cui sono arrivati i canali, abbiamo suggerito che i Comuni vietino per sempre l’uso dell’acqua per irrigare i campi e gli ortaggi”. Ma non si tratterà di un problema passeggero. “Questi divieti - spiega il responsabile del dipartimento

Prevenzione - resteranno in vigore per anni. Per poter cambiare la situazione bisognerà individuare chi scarica abusivamente la propria fognatura nei canali. Si tratta nella maggioranza dei casi di vecchie abitazioni di 70-80 anni che non si sono ancora adeguate alle moder-ne normative. Siccome pregiudicano la salute di tutti i proprietari vanno puniti pesantemente ed invitati ad adeguare gli impianti. Saranno controllate anche le atti-vità delle aziende agricole. Nelle scorse settimane i primi

comuni che si sono adeguati vietando l’uso dell’acqua dai canali, sono stati quelli di Mira e Santa Maria di Sala. Ma anche Dolo con la sindaco Maddalena Gottar-do e Campolongo con Alessandro Campalto stanno per prendere questa decisione.

INQUINAMENTO Dipartimento Prevenzione di DoloSALMONELLA, L’ULSS: NON USARE L’ACQUA DEI CANALI PER L’IRRIGAZIONE

A.A.

Il sindaco di Pianiga Massimo Calzavara non ci sta e pren-de carta e penna scrivendo al Presidente del Consiglio Mario Monti e quello della Regione Luca Zaia. “Il comune di Pianiga

– dice Calzavara – è fra i più virtuosi della Riviera del Brenta con un milione e 700 mila euro di avanzo. Ma c’è un paradosso: non posso come sindaco impegnare questa cifra per opere pub-bliche o aiuti al sociale. Per questo ho deciso di scrivere anche al presidente del consiglio Mario Monti, per far capire la situazione in cui versano gli enti locali”. Calzavara ha intenzione di coinvol-gere anche altri suoi colleghi della Riviera del Brenta in questa battaglia, è deciso insomma a rendere nota alle istituzioni locali e nazionali “le condizioni in cui deve operare un comune in cui si è ben amministrato”.

Il sindaco poi va nello specifi co del suo comune. “Per il 2013 – dice Calzavara – le uniche opere pubbliche che si potranno fare con uno stanziamento da 800 mila euro, saranno quelle relative alle piste ciclabili nelle frazioni di Rivale e Mellaredo, tra l’altro grazie ed esercizi di bilancio degli anni passati. Questa situazione per gli enti locali e per Pianiga è insostenibile. Agli enti virtuosi dovrebbe essere permesso di usare i soldi che hanno risparmiato in altre opere o interventi a favore della comunità”. Calzavara è intenzionato a portare la questione all’assemblea dei sindaci della Riviera.

PIANIGA

Opere pubblicheCALZAVARA: “ABBIAMO LE MANI LEGATE”

A.A.

Il comune di Pianiga e il sindaco Calzavara

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DAL 04 AL 12 AGOSTO XXIII Torneo nazionale di Tennis “Trofeo San Rocco” organizzato dal Tennis Club Dolo

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SABATO 11 AGOSTOORE 16.00 GIORNATA DEI GIOCHI POPOLARI PER BAMBINI “GIOCHI DELLA MEMORIA” Via Arino, angolo Via Foscarina e parte alberata.ORE 10.00 Inaugurazione con apertura mostra “Antiche apparecchiature della Geloso” e di cavallini a dondolo in miniatura; a cura di Marco Basso e Adriano Scantamburlo nei locali di P.zza Cantiere angolo via dei Calefati alla sera per tutto il periodo della SagraORE 19.30 Apertura “Parco divertimenti” in Piazza MercatoORE 21.00 Piazza Cantiere Dolo l’Assessorato alla Culura-Grandi Eventi in collaborazione con “I Misurabili” Associazione Culturale - AIL - “Mille Sogni” Associazione Culturale PRESENTA: “Romeo e Giulietta - il musical”per info e prenotazioni 349 2661863In caso di avverse condizioni atmosferiche lo spettacolo verrà spostato a Domenica 12 Agosto stessa ora.

DOMENICA 12 AGOSTOORE 8.30 iscrizioni “Biciclettata alla riscoperta delle nostre ville” con ristoro. Partenza prevista alle ore 9.00 da Piazzetta degli Storti davanti Bar Mirage con rientro previsto alle ore 13.00 circa, organizzata dalla Pro Loco Dolo, prenotazioni e costo contattare 346/3533850 Pro Loco; presidente 392/9474756. ORE 10.00 Inaugurazione con apertura mostra “La Laguna e i Suoi Abitanti” sotto lo Squero Monumentale. Creazioni artigianali a cura di Muraro LucianoORE 19.30 Apertura “Parco divertimenti” in Piazza MercatoORE 21.00 spettacolo in Piazza Cantiere “Rock on the River” 2012: grup-po FREE FALLIN e gruppo 5.15 Band di Dolo.(qualora non venga effettuato il musical “Romeo e Giulietta” trasportato dal giorno precedente causa maltempo!)

LUNEDÌ 13 AGOSTOORE 19.30 Apertura “Parco divertimenti” in Piazza MercatoORE 21.00 serata musicale in Piazza Cantiere “Rock on the River” 2012: gruppo THE BOX e gruppo I DON’T KNOW

MARTEDÌ 14 AGOSTOORE 19.30 Apertura “Parco divertimenti” in Piazza MercatoORE 21.00 serata musica d’ascolto.

MERCOLEDÌ 15 AGOSTOORE 19.30 Apertura “Parco divertimenti” in Piazza MercatoORE 19.00 Apertura stand gastronomico Pro Loco in Piazzetta Aldo Moro con specialità localiORE 21.00 GRANDE SERATA: KARAOKE con Antonio in Piazza Cantiere

GIOVEDÌ 16 AGOSTOORE 7.30 ANTICA FIERA DEL BESTIAME con animali di tutti i generi, lungo Via Guolo, via Foscarina, parte alberata giardino, mercato in via Arino, via Foscarina e via Cairoli. DIMOSTRAZIONE CINOFILA nel parco di via Foscarina, per tutto il giorno con attività di agility dei nostri amici a quattro zampe! Con l’Associazione Qua la zampa! ORE 7.30 Apertura Stand Pro Loco in P.zza Aldo Moro con le specialità locali aperto anche a mezzogiorno!Dimostrazione cinofila nel parco di via Foscarina.ORE 19.00 Apertura stand gastronomico Pro Loco in Piazzetta Aldo Moro con specialità locali

ORE 19.30 Apertura “Parco divertimenti” in Piazza MercatoORE 21.00 Associazione Isola Bassa organizza “Sessola d’Argento” in Piazza Cantiere. Premio Molini di Dolo allo scrittore /giornalista GianAntonio Stella - accompagna la serata il gruppo JAZZ Camerin/Fazzini 5et.

VENERDÌ 17 AGOSTOORE 7.30 Mercato settimanale in SP11 via MazziniORE 19.00 Apertura stand gastronomico Pro Loco con specialità localiORE 19.30 Apertura “Parco divertimenti” in Piazza Mercato con Biglietti a metà prezzoORE 21.00 in Piazza Cantiere serata in collaborazione con Associazione Emergency, con presentazione e letture a cura di Santa Maria.ORE 21.00 “CALCIO BALILLA” umano in Via Guolo, con squadre da 6 perso-ne. Per info e iscrizioni: Francesco 349/6657157.

SABATO 18 AGOSTOORE 19.00 Apertura stand gastronomico Pro Loco con specialità localiORE 19.30 Apertura “Parco divertimenti” in Piazza MercatoORE 21.00 serata con Ballo Country in Piazza Cantiere con la favolosa partecipazione della “Firewood Academy dance Scool a.s.d.”. Graditi ospiti i CELTIC FLAMES- sez. Danze Irlandesi - Da non perdere!!! * chiusura strada di via Garibaldi per mostra di “Espressioni artistiche della nostra riviera” curata dall’Associazione Isola Bassa.ORE 21.00 “CALCIO BALILLA” umano in Via Vittorio Veneto, con squadre da 6 persone per info e iscrizioni francesco 349/6657157.

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DOMENICA 19 AGOSTOORE 8.30 ritrovo biciclettata con visita guidata alle aziende agricole del no-stro territorio ed agriturismo, per conoscere il territorio e fare degustazioni organizzata dalla Pro Loco Dolo in collaborazione con Coldiretti.Ore 9.00 Partenza da Piazzetta degli Storti davanti Bar Miraggi, per prenota-zioni e costo contattare 346/3533850 Pro Loco; presidente 392/9474756. ORE 19.00 Apertura stand gastronomico Pro Loco in Piazzetta Aldo Moro con specialità localiORE 19.30 Apertura “Parco divertimenti” in Piazza MercatoORE 21.00 in Piazza Cantiere serata musicale con i gruppi: “Spriss a gogo”, Special guest Matteo Casini on load guitar, e Giada and the Bad Boys BluesORE 21.00 “CALCIO BALILLA” umano in Via Guolo, con squadre da 6 perso-ne. Per info e iscrizioni: Francesco 349/6657157.

LUNEDÌ 20 AGOSTOORE 8.30 inizio attività “Parco divertimenti” in Piazza MercatoORE 19.00 Apertura stand gastronomico Pro Loco in Piazzetta Aldo Moro con specialità localiORE 21.00 Festa dei Popoli organizzata dalla Associazione Auser in Piazza Cantiere con Spettacolo evento di musiche e danze Rom, Sound e Balcane con il gruppo internazionale Alexian Group di Santino Spinelli; cerimonia del “The marocchino” e stand con prodotti etnici di vario genere.ORE 21.00 in via Guolo finalissima CALCIO BALILLAORE 24.00 Finale con spettacolo pirotecnico, zona impianti sportivi.In caso di avverse condizioni atmosferiche si farà martedi 21 agosto stessa ora

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10 Fiesso - Fossò1010 Fiesso - Fossò

Servono urgentemente fi nanziamenti dalla Regione per sistemare i punti neri della viabilità comunale a Fiesso D’Arti-

co. Va messa in sicurezza innanzitutto via Bar-bariga teatro recente di un incidente mortale, ma anche altre zone a rischio sinistri come la Brentana e via Pampagnina. A fare questa analisi della situazione è il sindaco di Fiesso D’Artico Andrea Martellato dopo un terribile incidente che ha scosso la comunità paesana lo scorso luglio. Un giovane, Matteo Contin Cassandro di 32 anni, in sella alla sua moto si è scontrato con un’auto sulla provinciale Bar-

bariga, all’altezza del sottopasso, nell’omoni-ma località di Vigonza. E’ morto in ospedale a Padova. Il decesso del giovane ha riaperto nel centro rivierasco il problema della viabilità. “Fiesso come comune della Riviera del Brenta – spiega Martellato – ha un problema viario sulla brentana collegato all’intenso traffi co di attraversamento. Sulla regionale 11 si snoda il centro urbano. Nel corso degli anni ci siamo battuti prima come gruppo di centrodestra, quando eravamo all’opposizione, e ora come maggioranza per incrementare la segnaletica che indica i limiti di velocità e gli attraversa-

menti pedonali”. Martellato ritorna sulla que-stione di via Barbariga in modo specifi co. ”Al di là del lutto – ribadisce – per la morte di un giovane, quello che va fatto è aumentare la sicurezza stradale lungo via Barbariga con l’aiuto degli enti sovracomunali. Questa è una strada provinciale che collega Fiesso a Pianiga attraversando un tratto nel comune di Vigonza. E’ un rettilineo ed invita a correre. Come deterrente vanno messi due autovelox. All’incrocio con la Brentana, invece, faremo richiesta per un T- red. Servono dei soldi che non abbiamo”. E su questa questione dopo

la tragedia, anche i residenti di via Barbariga sono imbestialiti. “E’ una situazione – dicono parecchie persone che qui abitano – insosteni-bile. In via Barbariga le auto sfrecciano a tutta velocità di giorno e di notte è ancora peggio. La zona è molto frequentata, visto che c’è l’area industriale, e ci sono anche dei locali pubblici che lavorano di sera. Il sindaco infi ne affronta la questione della rotonda di casello

9 sulla brentana. “Chi arriva da via Piove – dice il sindaco – cioè da Fossò svolta verso Fiesso andando contromano sulla rotonda. Con gli ingegneri di Veneto strade a breve sarà approntata una soluzione che prevede delle apposite corsie di immissione ovviando al rischio”. Il sindaco infi ne promette controlli dei vigili urbani su via Pampagnina, una stretta strada comunale in cui si corre troppo forte.

di Alessandro Abbadir

Il sindaco Andrea Martellato: “Vanno messi due autovelox e all’incrocio con la Brentana un T-red”

Fiesso Scoppia la polemica dopo un incidente mortale

“Via Barbariga, troppo pericolosa”

Via Barbariga nel comune di Fiesso D’Artico

La giunta di centrosinistra di Fossò, capeggiata dal sinda-co Federica Boscaro, perde pezzi e incassa le dimissioni dell’assessore Matteo Forin alla Cultura, Pubblica istruzione

e Sport. Forin si è dimesso nelle scorse settimane. I motivi li ha spiegati direttamente, sottolineando che la scelta è stata dettata

soprattutto da motivi personali. “Nel corso degli ultimi mesi, per me è diventato sempre più problematico riuscire a conci-liare impegni - dice Forin - professionali e privati con un’azione amministrativa effi cace e continua. Ritengo corretto e doveroso restituire la delega affi datami. Ho sempre lavorato per soste-nere al massimo l’attuale vicenda amministrativa; ho messo a disposizione dell’intera comunità la mia caparbietà, la mia ostinazione nel raggiungere gli obiettivi. Ho adempiuto nel mio

piccolo a quanto di mia competenza, avviando le procedure utili al raggiungimento degli obiettivi concordati. Ciò che ho fatto e ciò che ancora avrei potuto realizzare, di più e meglio, lo rimetto al giudizio altrui”. ”Ci viene a mancare - dice la Boscaro - un assessore che ha svolto il suo lavoro con passione, competenza e spirito di servizio. Nonostante i motivi personali che lo hanno indotto a rassegnare le dimissioni, ci ha dato la disponibilità a lavorare da esterno a sostegno dell’amministrazione”. A.A.

AMMINISTRAZIONE, SI È DIMESSO L’ASSESSORE MATTEO FORIN

Fossò

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Page 13: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

PATTO DI STABILITÀ E SICUREZZA DEL TERRITORIO E DEGLI EDIFICI COMUNALI

Si è svolta in giugno la vendita della celebre rosa di Sant’Antonio di Padova in cinque Comuni della Riviera del Brenta. La Protezione Civile di Campa-gna Lupia, Campolongo Maggiore, Fiesso D’arti-co, Fossò e Stra, in collaborazione con le rispet-tive Amministrazioni Comunali e Associazioni di Volontariato, si sono coordinati, con Fossò capo-fila, per aiutare il Comune di Cavezzo, provincia di Modena, uno dei più colpiti dal sisma che ha colpito l’Emilia. La rosa di Sant’Antonio, fiore all’occhiello dei vivaisti di Saonara, conosciuta ed apprezzata in tutto il Veneto, è così divenuta il simbolo della solidarietà con i terremotati. La somma raccolta, 5.300 Euro, contribuirà alla costruzione di una struttura in legno, da approntare entro settem-bre, adatta ad ospitare la scuola elementare di Cavezzo e delle sue frazioni.

LA PROTEZIONE CIVILE DI CINQUE COMUNI PRO TERREMOTATI DI CAVEZZO FOSSO’ CAPOFILA PER LA VENDITA DELLE ROSE DI SANT’ANTONIO

Piazza Marconi, 3 - 30030 Fossò (VE), tel. 0415172311 - fax 0415172310 - www.comune.fosso.ve.it

pubbliredazionale

A marzo 2012 il Comune di Fossò si è fatto promotore di un pressante appello della Conferenza dei Sindaci della Rivie-ra del Brenta al Ministro dell’Interno e al Prefetto di Venezia perché si faccia-no promotori, attraverso l’ANCI, di un confronto in sede tecnica perché siano riviste le stime IMU e, di conseguenza, si riducano i tagli al fondo sperimentale di equilibrio.L’appello è stato sottoscritto dai Sindaci dei Comuni di Campagna Lupia, Cam-polongo Maggiore, Camponogara, Dolo, Fiesso d’Artico, Fossò, Mira, Pianiga, Stra, Vigonovo.L’appello sottolinea come “ogni anno, a seguito di particolari eventi atmosfe-rici, di obsolescenza di edifici o di ade-

guamento a nuove normative di legge, si rendono urgenti ed improcrastinabili interventi per la messa in sicurezza del territorio e di edifici comunali”La riduzione dei trasferimenti dallo Stato e il rispetto del Patto di Stabilità troppo spesso costringono i Comuni a prorogare nel tempo gli interventi. Per questo “in considerazione delle conseguenze penali in capo ai Sindaci a seguito di danni a persone o cose a fronte di mancati in-terventi sulla sicurezza, si chiede alle Signorie Illustrissime di farsi parte attiva verso gli organi competenti, di rivedere le regole del Patto di Stabilità al fine di ottenere l’autorizzazione all’utilizzo a tale scopo di risorse prelevate dall’Avan-zo di amministrazione”.

Il 19 giugno l’Assessore Matteo Forin ha rassegna-to le dimissioni, per motivi personali, dalla carica di Assessore e di Consigliere. Nella lettera indirizzata al Sindaco ha chiarito che la sua decisione “trae origine da motivazioni di natura esclusivamente personali: nel corso degli ultimi mesi, è diventato sempre più problematico riuscire a conciliare impe-gni professionali e privati con un’azione ammini-strativa efficace e continua”. Per questo ha ritenuto corretto e doveroso restituire la delega ribadendo che “ ho sempre lavorato per sostenere al massimo l’attuale Amministrazione: ho messo a disposizione dell’intera comunità il mio tempo e la mia professio-

nalità per raggiungere gli obiettivi condivisi. Quello trascorso è stato un anno indimenticabile e impor-tantissimo per la mia formazione umana e profes-sionale, un anno in cui abbiamo fatto tanto per la crescita di Fossò”. Il Sindaco ne ha preso atto con rammarico e ha di-ramato il seguente comunicato stampa: “le dimis-sioni dell’Assessore Matteo Forin creano una ogget-tiva difficoltà alla mia Amministrazione. Ci viene a mancare un Assessore che ha svolto il suo lavoro con passione, competenza e spirito di servizio. No-nostante i motivi personali che lo hanno indotto a rassegnare le dimissioni ci ha dato la disponibilità

a lavorare da esterno a sostegno dell’Amministra-zione.Per tutto quanto sopra esprimo all’Assessore Matteo Forin il ringraziamento e la gratitudine miei perso-nali, della Giunta e dei Consiglieri di maggioranza. Confermo fin d’ora che la sostituzione sarà in linea con la scelta di rinnovamento che ha caratterizzato la formazione dell’attuale Giunta”.Diventa Consigliere Augusta Sasso, prima dei non eletti nella lista di maggioranza. La nomina del nuo-vo Assessore e l’assegnazione delle deleghe sarà fatta entro luglio, comunque prima della convoca-zione del prossimo Consiglio Comunale.

Il Sindaco Federica Boscaro

LE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE MATTEO FORIN AD UN ANNO DALL’INSEDIAMENTO DELLA GIUNTA, PER LA SOSTITUZIONE CONFERMATA LA LINEA DEL RINNOVAMENTO

Page 14: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

12 Sguardo su Riviera est1212 Sguardo su Riviera est

Agricoltura in Riviera del Brenta e nel Miranese, è boom di occupati. Non va bene in Riviera invece l’industria. Ma partiamo dal settore primario. Le

cifre, di questo fenomeno sorprendente per il 2012 e in controtendenza rispetto alla crisi economica, sono state analizzate dai funzionari Coldiretti dei 17 comu-ni della zona. “In Riviera del Brenta – spiega Fabio Livieri referente di Coldiretti nel miranese e sindaco di Campagna Lupia - le aziende agricole sono circa 700. Si tratta di aziende che spesso hanno una dimensio-ne famigliare. Nel miranese sono 500. Anche qui la dimensione è quella della piccola e media impresa. Su circa 5000 occupati nei 17 comuni 3200 sono lavoratori autonomi e cioè famigliari, ma altri 1800 sono dipendenti. Ed è proprio fra questi che, nel giro di un anno, il livello degli occupati che era di 1400 nel 2011 è salito di 400 unità“. Ad andare a lavorare in agricoltura sono sempre più giovani ed italiani. “Men-tre fi no al periodo pre – crisi- spiega Livieri - sostanzial-mente il 90 % degli occupati dipendenti in agricoltura erano braccianti provenienti dai paesi extracomunitari o dell’est europeo, ora la percentuale degli stranieri è del 60% e gli italiani sono al 40%”. Lavorano in agri-coltura sempre più giovani e sempre più specializzati.

Non vanno bene le cose nelle fabbriche. A Mira alla Reckitt- Benckiser, storica azienda del deter-sivo, la vertenza non ha dato i risultati sperati. In un incontro con i sindacati il manager generale del gruppo ha confermato gli 81 esuberi.

Insomma sempre più giovani e sempre più spe-cializzati. “La maggioranza delle nuove assunzioni – continua Paolo Capuzzo, funzionario Coldiretti per la Riviera – è nel settore del vivaismo e dell’orti-coltura. In questi casi servono persone che si forma-no nel corso degli anni e con diversa esperienza per le piante da trattare”.

Vanno bene anche gli agriturismi e i mercati del contadino. “I produttori vendono benissimo nei mercatini del contadino – spiegano dalla Coldiret-ti – prodotti biologici e a chilometro zero, a costo contenuto. La gente è stanca di mangiare cose che appaiono sempre più artifi ciali e provenienti da chis-sà quale parte del mondo e conservate magari in modo discutibile”.

Nel settore degli agriturismi durante questo qua-driennio di piena crisi, l’occupazione non è scesa, anzi da un anno si assiste ad un aumento del 5-10% nei 17 comuni del comprensorio.

di Alessandro Abbadir

Nei 17 comuni di Riviera e Miranese sono 400 i nuovi assunti nel 2012

Economia I funzionari di Coldiretti analizzano i dati del comprensorio

Agricoltura, aumenta l’occupazione

Un momento della vendemmia

Grande successo alla quarta edizione della “Giornata di conservazione, valorizzazione e tutela dell’ambiente

lagunare” con la raccolta di rifi uti lungo gli argini esterni delle valli e nelle canalette del territorio lagunare, organizzata dall’asses-sore all’Ambiente del Comune di Campagna Lupia e dalla Pro Loco locale. Un’iniziativa che si è tenuta a luglio alla quale hanno aderito la Provincia e Veritas che ha messo a disposizione i cassonetti. Sono stati riem-piti di plastica (bottiglie, cassette, due fri-goriferi ed un televisore abbandonato) ben due container (due metri d’altezza, due di larghezza e sei di lunghezza) dai volontari e dalle 40 imbarcazioni impegnate a ripuli-re gli argini della laguna nelle canalette di Lugo, Cornio, Lova e Cavaizza. ”Un’inizia-tiva dall’alto valore educativo e di tutela dell’ecosistema – ha sottolineato il vice presidente della Provincia Mario Dalla Tor

– che ha coinvolto tutto il mondo venatorio e del volontariato. E’ un esempio di sensi-bilizzazione dei cittadini su importanti temi ambientali”. Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore all’Ambiente del Co-mune di Campagna Lupia Lionello Marcato: “E’ stato fatto un lavoro eccellente. Sono stati asportati rifi uti galleggianti e di plasti-ca che sporcano la nostra laguna”. Alla fi ne dell’intervento è stato organizzato un buffet per i volontari. Alla giornata dedicata alla tu-tela dell’ambiente hanno inoltre partecipato il gruppo di protezione civile, Legambiente, l’associazione sportiva per l’uso pubblico delle testate di Canaletta di Campagna Lupia, l’Ambito territoriale di caccia 5, le associazioni venatorie locali (Federcaccia, Arci Caccia, Cacciatori Veneti) ed un gruppo di volontari provenienti dal Comune polacco di Gura Kalvaria, gemellato con Campagna Lupia.

A CAMPAGNA LUPIA RIPULITA LA LAGUNA

A.A.

La cittadinanza di Campolongo Mag-giore per Antonio Ingroia. Questa la proposta fatta da alcune associazioni

del territorio dopo gli attacchi che il Pm anti Mafi a di Palermo ha subito dai politici nazionali. “Abbiamo inviato una lettera in cui esprimiamo massima solidarietà al Pm di Palermo Antonio Ingroia dopo gli attacchi che ha ricevuto dai politici - sulla questione delle indagini inerenti la trattativa tra Stato e mafi a - spiegano Oriana Boldrin ideatrice del Premio Cri-stina Pavesi e presidente dell’associazione Mondo di Carta e Luciano Silvestri responsabile dell’associazione Auser di Campolongo. Pro-poniamo al sindaco Alessandro Campalto che ad Ingroia sia data la cittadinanza onoraria di Campolongo per il prezioso aiuto che questo magistrato ha dato nella lotta alla mafi a”. Ingroia è già arrivato a Campolongo mei mesi scorsi e nelle scorse settimane ha accettato di presiedere il concorso letterario antimafi a dedicato a Cristina Pavesi. ”Nel messaggio che gli abbiamo inviato - afferma Luciano Silvestri - gli abbiamo anche chiesto di non lasciare l’Italia per il Guatemala e l’Onu. Da noi c’è bisogno di magistrati così, ce ne vorrebbero a centinaia”. Boldrin e Silvestri vogliono ricordare che il 26 ottobre prossimo ci sarà una serata dedicata proprio alla “trattativa tra Stato e mafi a” che vedrà come protagonisti Antonio Ingroia, il suo stretto collaboratore e collega Antonino Di Matteo ed il magistrato Alfonso Sabella. ”Abbiamo deciso di inviare ad Ingroia questo messaggio di solidarietà - concludono - a nome di tantissimi cittadini di Campolon-go e di tantissimi ragazzi che ci hanno telefonato e scritto in questi giorni per sollecitarci ad essere solidali con un uomo che è esempio per tutti”. A.A.

NEWS

Campolongo. La proposta delle associazioni“LA CITTADINANZA ONORARIA AD INGROIA”

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Page 15: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

Reckitt-Benckiser, incontro al vertice fra il sin-dacato e il manager generale dello storico gruppo chimico del detersivo. La vertenza non

ha dato i risultati sperati. L’incontro si è tenuto nelle scorse settimane nella sede di Mira. C’era il diret-tore generale mondiale del gruppo, Rajan Andrade.

Il super manager originario degli Emirati Arabi ha incontrato le rappresentanze dei lavoratori, per illustrare i progetti che la multinazionale ha per rilanciare la storica fabbrica del detersivo a Mira. Ecco quello che è emerso: per il 2013 da parte della proprietà è stato prospettato un aumento del-la produzione del detersivo liquido Vanish, da 139 mila tonnellate attuali a 142 mila per il prossimo anno. Per le tavolette cops, saranno prodotte a Mira 30 mila tonnellate in più. Cioè si passerà da 130 mila a 160 mila tonnellate.

Ma non fi nisce qui: sarà quasi triplicata la produzione del sale da 7 mila tonnellate attuali a 18 mila il prossimo anno. Sono numeri per i sindacati che non sono suffi cienti a mitigare se non in piccolissima parte i tagli causati dalla decisione del gruppo di

chiudere le produzioni delle polveri a Mira, decre-tando 81 esuberi. Sulla questione degli esuberi il super manager nell’incontro ha rifi utato di trattare

con le parti sociali. Nei mesi scorsi l’azienda aveva ribadito la necessità di chiudere la tra-dizionale produzione di polveri e tagliare 81 lavoratori (sui circa 400 dipendenti) in esu-bero, 37 dei quali in produzio-

ne e 44 dei servizi. A loro volta i sindacati hanno ribadito il loro no al piano presentato dall’azienda. Per i sindacati quello della Reckitt era un piano industriale molto deludente che taglia produzioni

considerate strategiche come il calgon in polvere. “La contro proposta dell’azienda - hanno spiegato le Rsu dopo il vertice - non è stata soddisfacente . Questi aumenti di produzione hanno mitigato solo in parte il taglio previsto. Se si vuole trattare a viso aperto da parte aziendale, si deve avere il coraggio di accantonare il piano esuberi”. Da alcune stime le nuove produzioni potrebbero portare al massimo qualche decina di posti di lavoro all’ex Mira Lanza. La maggioranza dei tagli insomma non verrebbe intaccata. Fra i sindacati non si esclude che se la linea non cambierà, si andrànno ad organizzare per l’avvio dell’autunno, incisive azioni di protesta.

di Alessandro Abbadir

Aumenterà la produzione del detersivo Vanish, da 139 mila tonnellate a 142 mila nel 2013

Industria Il sindaco ha incontrato Rajan Andrade, il direttore generale

Reckitt, l’azienda conferma gli esuberi

Lo stabilimento della Reckitt Benckiser a Mira

Le Rsu e i sindacati minacciano azioni di protesta se la linea non cambierà

L’ex sindaco di Mira Mi-chele Carpinetti lascia il consiglio comunale

e la politica cittadina per tornare alla sua professione di sindacalista nella Cgil. Professione che per statuto nella Cgil è incompatibile a livello dirigenziale con quella di consigliere comunale. Al suo posto come consigliere di minoranza del Pd suben-tra il primo dei non eletti e cioè l’ex assessore all’Am-biente Maurizio Barberini. In consiglio molti, compreso il nuovo sindaco Alvise Manie-ro del Movimento 5 Stelle, sono andati a salutare Carpinetti dopo la decisione di lasciare.

In tanti gli hanno riconosciuto al di là delle contrapposizioni politiche un grande impegno civico.“Il mio intento in tutti questi anni - ha spiegato l’ex sindaco Carpinetti in consiglio - è stato quello di servire il territorio e risolvere i problemi della città di Mira. La nuova amministrazione si trova davanti sfi de diffi cili che vanno affrontate con competenza e capacità di ascolto”. Non è ancora deciso all’interno del Pd chi sarà il capogruppo. La carica in maniera provvisoria dovrebbe toccare al consigliere anziano e cioè a Renato Martin.

NEWS

PoliticaCARPINETTI LASCIA IL CONSIGLIO

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Page 16: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

Il nome del lagunare Matteo Vanzan mor-to in Iraq nel 2004 fa ancora discutere a Camponogara, tanto che la “dimentican-

za” del vicesindaco Massimiliano Mazzetto, di non citare una piazza a lui intitolata fa scattare la richiesta di espulsione dall’asso-ciazione Alta.

L’Alta altro non è che l’associazione Lagunari Truppe anfi bie di cui lo stesso Maz-zetto fa parte. All’Alta di Camponogara non è proprio andato giù il mancato inserimento nel sito del Comune del volantino “corretto” della festa di tesseramento allo Spi-Cgil dell’i-nizio di luglio. La manifestazione organizzata dal Comune in piazza Matteo Vanzan aveva omesso il nome del lagunare primo caporal maggiore di Camponogara ucciso a Nassirya in Iraq nel 2004 indicando nel volantino “piazza Mercato”, cioè il vecchio nome della Piazza prima che venisse ribattezzata dalla giunta Fogarin come Vanzan.

Ne è seguita una netta presa di posizione dell’Alta che ha chiesto che il nome venisse ricordato, per tutta la festa la manifestazione ha continuato a chiamare la piazza come Piazza Mercato. Bruno Cabbia, presidente dell’Alta Camponogara, ha quindi chiesto il deferimento di Mazzetto ai probiviri essendo il vicesindaco un iscritto dell’associazione. In-somma Cabbia ne chiede di fatto l’espulsione dall’associazione. Da parte sua l’amministra-zione comunale di Camponogara di centrosi-nistra non si scompone più di tanto e chiede con il sindaco, Giampietro Menin, di non prendere posizioni rigide e dettate dall’ideo-logia pro o contro il nome della piazza. Intan-

to nelle scorse settimane sono arrivate prese di posizione chiare anche dalle opposizioni, le liste che un tempo erano maggioranza con le civiche che hanno appoggiato l’esperien-za del sindaco Desiderio Fogarin. Si invita il vicesindaco Mazzetto a “rendere conto del proprio atteggiamento”. Matteo Vanzan nel corso degli anni è diventato sempre più un simbolo. Il giovane che viveva a Camponoga-ra è stato decorato con la medaglia d’oro al valor militare alla memoria.

I genitori hanno voluto che fosse seppel-lito all’interno della caserma Matter di Me-stre. Sottotraccia però c’è sempre stata la ve-lata accusa che il sindaco di allora Desiderio Fogarin avesse cavalcato l’onda emotiva per la morte del giovane per la sua riconferma a primo cittadino. La decisione di dedicare la piazza Mercato a Matteo Vanzan, nel 2004, era stata da molti vista come una forzatura.

di Alessandro Abbadir

Bruno Cabbia ha chiesto il deferimento ai provibiri del vicesindaco Massimiliano Mazzetto

Politica L’Alta accusa il vicesindaco di aver omesso il nome del lagunare ucciso

Su piazza Vanzan è polemica

L’accusa: alla manifestazione della Spi – Cgil, si parlava di Piazza Mercato

14 Sguardo su Riviera est1414 Sguardo su Riviera est

segue da pag. 1Il Patto di stabilità

italiano è una appli-cazione del patto sot-toscritto nel 1997 ad Amsterdam tra i Paesi

europei che, dopo Maastricht si accingeva-no a dotarsi di una moneta unica, l’euro. Il Patto interno italiano, che nasce nel 1999, si presenta con alcune caratteristiche che lo rendono poco “europeo”. Il nostro Patto è solo verticale e fi ssa vincoli assoluti per tutte le amministrazioni (centri di spesa pubblica), dallo Stato centrale al più pic-colo dei oltre 8 mila Comuni italiani. Se il coinvolgimento di tutti è corretto e obbliga-to, oltre che equo, non lo è altrettanto che non si tenga conto di altri parametri come ad esempio il PIL della singola regione, il suo comporto specifi co alla massa del debito pubblico, i saldi effettivi dei conti di Comuni e Province. Così se per l’Unio-ne Europea tutti i gatti non sono grigi e i conti si fanno a saldo (tanto che ci siamo beccati una procedura di infrazione nel 2005 dopo che dal 2003 eravamo fuori dai parametri) applicando così una visione federalista e responsabilizzante di tutte le parti in gioco (governi nazionali, governo europeo, ecc.) per la versione interna la stabilità è costruita sul controllo totalizzan-te che azzera federalismo e responsabiliz-zazione. In questa situazione il Veneto, che senza enfatizzare e generalizzare, in molti casi è dentro i parametri della stabili-tà europea e ben concorre al prelievo fi sca-le determinato dall’emergenza nazionale (in percentuale, questo sì, sul proprio PIL), si trova sempre più dentro una tenaglia che stringe e comprime le sue risorse eco-nomiche e fi nanziarie altrimenti disponibili per la crescita. Siccome chi si occupa di politica, a meno che non sia un asino, sa bene che il rigore dei conti, crisi o non crisi, ci accompagnerà per almeno altri 10 anni, è chiaro che si devono rivedere le modalità di applicazione del Patto di stabilità interno proprio sulla logica, europeista, di federali-smo e corresponsabilità. In questo modo sarà chiamato a stringere la cinghia chi (Regione, Provincia, Comune) continua a fare la cicala mentre chi è già formica po-trebbe impegnarsi compiutamente a fare buoni investimenti (senza polemica va anche ricordato che spesso chi ha la spesa fuori parametro, al contrario di chi è già in regola, ha anche la maggiore evasione fi -scale, in percentuale, e la minore capacità di investimenti produttivi). In caso contra-rio si andrà a prosciugare le risorse di chi, come il Veneto e altre regioni, può rimette-re in moto la crescita. Vorremmo ricordare e sottolineare che l’accordo di Amsterdam venne chiamato, e non a caso, con il nome di “Patto di stabilità e crescita”. Non è pen-sabile che quello interno, italiano, sia un “Patto di stabilità e declino”.

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VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Alla faccia delle polemiche sulle grandi navi in laguna, il Porto di Venezia, settore passeggeri e crociere, punta ad ingrandirsi. In che modo? Investendo 26 milioni di euro

nel prossimo triennio anche per creare una nuova stazione Ma-rittima nel Bacino Sant’Angelo, tra i canali Avesa e Dogaletto, in cassa di colmata A. Cioè ai confi ni fra i comuni di Venezia e Mira. Stazione però il cui costo complessivo si aggira sui 100 milioni di euro. Come sarebbe questa nuovo porto per i pas-seggeri? Per Sandro Trevisanato, presidente della Venezia Terminal Passeggeri, la società delle crociere, si tratta di un po-sto perfetto per sviluppare la crocieristica, perché “servito dai collegamenti stradali e vicino al canale dei Petroli, senza rischi ambientali”. E questo nonostante le vibranti proteste delle as-sociazioni ambientaliste che rilevano un problema soprattutto nell’escavo dei canali. Ecco alcune cifre del nuovo progetto: banchine lunghe 400 metri e larghe 20, per ospitare le navi di ultimissima generazione (lunghe fi no a 360 metri). E’ una Stazione marittima di due piani, 10 mila metri quadrati con un parcheggio da 5 ettari. Costo previsto, appunto100 milioni di

euro, di cui almeno 60 per scavare canali e darsena. Ma a cosa serve questa nuova Stazione Marittima? A dar risposta ad un settore quello della crocieristica in piena espansione, e per capirlo basta ricordare i numeri. In 15 anni il numero dei pas-seggeri nelle navi crociera a Venezia è aumentato del 500 per cento. I passeggeri, erano meno di 300 mila 15 anni fa, oggi un milione e 800 mila. Con quelli di navi traghetto e aliscafi , si arriva a 2 milioni 248 mila. L’incremento del numero delle navi invece è meno rilevante perché ce ne sono sempre di più grandi. La superfi cie utilizzata dal porto passeggeri di Venezia è di 266 mila metri quadrati, di cui 56 mila coperti su otto ter-minal. Sono invece di 123 mila metri quadri le dimensioni del bacino acqueo della Marittima, con 3 chilometri di banchine at-trezzate. Il fatturato della Venezia terminal passeggeri, è pas-sato dai 3 milioni della fi ne anni Novanta ai 35 milioni di oggi. Intanto però, in attesa di vedere cosa si farà del progetto per il nuovo canale Contorta-Sant’Angelo, il Porto per la società Vtp andrebbe scavato e allargato per farci passare le grandi navi. Ma sul progetto della nuova Marittima con il canale Contor-

ta Sant’Angelo, interviene l’associazione ambientalista Italia Nostra “Il canale, lungo 4.800 metri - spiega l’associazione sezione di Venezia - è oggi profondo tra due metri e mezzo e cinque metri e largo circa venticinque, segnato da una fi la di bricole che ne accompagnano l’andamento sinuoso. Dopo la realizzazione voluta, avrà una profondità di dieci metri e una larghezza di 80 metri. Le sinuosità dovranno essere attenuate, per mantenere un raggio di curvatura superiore a 2,5 km in modo da garantire adeguata manovrabilità in navigazione. Lo scavo produrrà quattro milioni di metri cubi di “fanghi” per proteggere i bassi fondali a lato del canale. Insomma un in-cubo ambientale nel centro della delicata laguna di Venezia, un paesaggio da sempre dagli equilibri delicatissimi”. C’è da pensare però che Vtp non si arrenderà, dalla sua ha la forza dell’economia. Venezia infatti è passata in pochi anni dal sesto al primo home port del Mediterraneo e ora la società ha vinto le gare per la gestione dei porti mediterranei di Ravenna, Brin-disi, Cagliari e Catania. E punta a gestire addirittura Istanbul.

di Alessandro Abbadir

Italia Nostra avverte: con questi progettisi rischia la distruzione della laguna

Porto di Venezia Le grandi navi sono un affare per l’economia

La crocieristica punta ad ampliarsi

Lo scorso 26 giugno un grande gior-no per Chioggia con il primo attrac-co di “Berlin”, una nave da crociera

della Fti Cruises gestita dall’agenzia Hugo Trumpy, che prima erano destinate a Venezia, nel terminal passeggeri di Isola dei Saloni.

La nave che imbarcava circa 4000 turisti per lo più tedeschi e austriaci è stata protagonista della cerimonia di inaugurazione, accolta dallo stato mag-giore di Aspo della Camera di Commercio insieme alle autorità civili e militari.

L’attracco della prima nave passeg-geri, Berlin, alla banchina dell’isola dei Saloni segna un importante passo per la crescita dello scalo clodiense. L’arrivo dei primi passeggeri apre a pieno titolo la stagione crocieristica clodiense.

Isola dei Saloni a Chioggia

LA PRIMA NAVE DA CROCIERA ATTRACCA NEL NUOVO TERMINAL

Non solo nuove stazioni Marittime per il porto di Venezia , ma per cercare di fare girare l’economia si punta anche sul potenziamento della rete ferroviaria e del suo parco. Per questo, a fi ne giugno, sono

partiti al Porto Commerciale di Marghera i lavori di ampliamento del parco ferroviario del Porto di Venezia, che, potenziato, a regime, potrà gestire un traffi co di 50 treni al giorno. L’opera è stata cofi nanziata dall’Unione con il programma Rete Transeuropea di Trasporto (Ten-T). All’inaugurazione per l’ampliamento dello scalo ferroviario che durerà diversi mesi, sono intervenuti Francesca Zaccariotto che ha illustrato l’impegno e le azioni della Provincia di Venezia sul tema della intermodalità, il vice sindaco del Comune di Venezia Sandro Simionato, Renato Chisso, assessore regionale alla Mobilità e alle In-frastrutture e Paolo Costa, presidente dell’Autorità Portuale di Venezia. C’era anche Michele Mario Elia, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italia-

na. Per la Provincia con i suoi esponenti “Questo intervento mette in risalto l’importanza e l’attualità del tema del trasporto intermodale, soprattutto per quanto riguarda il trasporto delle merci. L’impegno della Provincia di Vene-zia è quello di pianifi care strategie per adeguare le infrastrutture locali agli standard internazionali, in sinergia con i soggetti interessati allo sviluppo di queste azioni. E’ necessario valorizzare al meglio le potenzialità del trasporto su ferro, per competere con successo nei mercati sia del nord che dell’est Eu-ropa. Il nostro territorio è geografi camente situato in una posizione cruciale e strategica da punto di vista commerciale, attraversato dai principali corridoi di collegamento internazionale”. La sfi da secondo tutti gli operatori intervenuti, sarà quella di creare le condizioni ottimali perché la peculiarità veneziana di-venga una risorsa da sfruttare per lo sviluppo economico nel prossimo futuro delle aziende della zona favorendo gli scambi con i mercati esteri.

A MARGHERA PORTO COMMERCIALE, DIVENTA PIÙ GRANDE IL PARCO FERROVIARIO

3Spazi aperti

Un patrimonio di aree naturalistiche importante per vastità e varietà degli ambiti da valorizzare e far conosce-

re. E’ questa la fi nalità che si prefi gge la Provincia attraverso una serie di azioni ed iniziative che sono state discusse lo scorso 16 luglio dall’assessore ai Parchi e Riserve, Giuseppe Canali, insieme con la Terza Commissione consiliare presieduta da Mi-chael Valerio.

Al centro dell’incontro “I nodi della rete ecologica provinciale. Caratteristiche e itine-rari di visita ai principali ambiti di interesse naturalistico della Provincia di Venezia”.

“La Provincia di Venezia - ha commen-tato l’assessore - conta un numero conside-revole di aree naturalistiche, suddivise in aree tematiche, che si caratterizzano per tipicità e unicità ambientale. Le azioni pro-mosse fi no a oggi cercano di far conoscere questo patrimonio naturale di inestimabile valore, per tutelarlo. Sono già stati fatti dei sopralluoghi con i componenti della Com-

missione per andare a visitare queste realtà territoriali”.

Oltre alla tutela “la volontà è quella - spiega sempre l’assessore - di mettere a sistema queste aree per favorirne la salva-guardia e lo sviluppo di un turismo verde e sostenibile”.

Un’opera di sensibilizzazione e pro-mozione che parte dalle iniziative rivolte ai più giovani. “Sempre con questa fi nalità - conclude Canali - altre iniziative rivolte agli studenti partiranno a settembre all’oasi di Salzano, sito di proprietà della Provincia”.

Sono oltre 150 gli ambiti di interesse naturalistico in Provincia di Venezia: 19 ambiti litoranei (tra cui l’area foce Taglia-mento e la Laguna del Mort) per un totale di 2.211,4 ettari, 12 lagunari (ad esempio le valli di Caorle e Bibione) per un totale di 46.556,5 ettari, 22 fl uviali (per esempio l’Alto Lemene e Boldara) per un totale di 1.800,6 ettari, 30 zone umide (tra cui le cave di Salzano) per un totale di 611,8 ettari, 48 agroforestali (tra cui il Bosco di Mestre e del Parauro di proprietà della Pro-vincia di Venezia) per un totale di 1.918 ettari, 10 parchi storici (ad esempio il parco di villa Widmann) per un totale di 51,8 et-tari e l’ambito marino “Le Tegnue”.

di Giovanni Giovetti

La Provincia mette a punto una serie di inziative per far conoscere la rete ecologica con i suoi itinerari e i suoi tesori

Territorio Oltre 150 gli ambiti nel Veneziano

Aree naturalistiche da valorizzare

ADOTTAMIDea. Femmina, segugetta pura, meno di 2 anni, già

sterilizzata. Adottata un po’ di tempo fa per poi essere lasciata in balia degli eventi. Dea è molto stressata e denutrita! E’dolce e sensibile. Per lei cerchiamo una

famiglia defi nitiva che sappia amarla.

Yury. Scitzu puro, maschietto. Circa 8-10 anni Ritrovato in statale Romea disorientato e impaurito. Noi volontari vorremmo credere sia smarrito. Verrà controllato dal veterinario e chippato in attesa di vecchio o nuovo proprietario.

Un altro scatolone con 3 creature dentro abbandonato davanti al rifugioDue maschietti (nero-focato) ed 1 femminuccia (chiara).

Hanno 2-3 mesetti futura tg. piccola Obbligo di sterilizzazione per la femmina a 6 mesi

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia O.nlus3289620233

Pompeo. Maschietto, tg. medio piccola, incrocio jeck russel. Circa kg.8-10

Pompeo è arrivato dalla strada. Non ha mai ricevuto una coccola. E’ un piccolo cane che ha veramente bisogno di

stabilità ed amore.

Le bellezze, la varietà e le suggestio-ni del Veneziano in 50 immagini, esposte fi no al 28 ottobre prossimo

a Montreal presso il Museo Chateau Du-fresne. Nell’ambito di “Venezia: da regina del mare a capitale culturale”, la più im-portante esposizione su Venezia e il suo territorio, in Quebec, Canada, si apre la mostra fotografi ca di Mario Fletzer con le immagini stampate su pannelli e accom-pagnate da didascalie in italiano, francese e inglese, che descrivono gli scorci unici del terrritorio provinciale.

L’iniziativa è realizzata dalla Provincia

di Venezia in collaborazione con l’associa-zione Veneziani nel Mondo, l’Associazio-ne Veneziani di Montreal e Amici di Ve-nezia, l’Università di Montreal e il Museo Chateau Dufresne.

“Queste iniziative - ha commentato l’assessore provinciale ai Veneziani nel Mondo Mario Dalla Tor - fanno conoscere e promuovono la bellezza e le risorse del nostro territorio provinciale che in questi decenni è molto cambiato, e che resta, comunque, tra i più apprezzati e visitati dai turisti di tutto il mondo”.

G.G.

Una delle immagini esposte alla mostra, tratta dal sito www. provincia.venezia.it

A Montreal fi no al 28 ottobre prossimo

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VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Alla faccia delle polemiche sulle grandi navi in laguna, il Porto di Venezia, settore passeggeri e crociere, punta ad ingrandirsi. In che modo? Investendo 26 milioni di euro

nel prossimo triennio anche per creare una nuova stazione Ma-rittima nel Bacino Sant’Angelo, tra i canali Avesa e Dogaletto, in cassa di colmata A. Cioè ai confi ni fra i comuni di Venezia e Mira. Stazione però il cui costo complessivo si aggira sui 100 milioni di euro. Come sarebbe questa nuovo porto per i pas-seggeri? Per Sandro Trevisanato, presidente della Venezia Terminal Passeggeri, la società delle crociere, si tratta di un po-sto perfetto per sviluppare la crocieristica, perché “servito dai collegamenti stradali e vicino al canale dei Petroli, senza rischi ambientali”. E questo nonostante le vibranti proteste delle as-sociazioni ambientaliste che rilevano un problema soprattutto nell’escavo dei canali. Ecco alcune cifre del nuovo progetto: banchine lunghe 400 metri e larghe 20, per ospitare le navi di ultimissima generazione (lunghe fi no a 360 metri). E’ una Stazione marittima di due piani, 10 mila metri quadrati con un parcheggio da 5 ettari. Costo previsto, appunto100 milioni di

euro, di cui almeno 60 per scavare canali e darsena. Ma a cosa serve questa nuova Stazione Marittima? A dar risposta ad un settore quello della crocieristica in piena espansione, e per capirlo basta ricordare i numeri. In 15 anni il numero dei pas-seggeri nelle navi crociera a Venezia è aumentato del 500 per cento. I passeggeri, erano meno di 300 mila 15 anni fa, oggi un milione e 800 mila. Con quelli di navi traghetto e aliscafi , si arriva a 2 milioni 248 mila. L’incremento del numero delle navi invece è meno rilevante perché ce ne sono sempre di più grandi. La superfi cie utilizzata dal porto passeggeri di Venezia è di 266 mila metri quadrati, di cui 56 mila coperti su otto ter-minal. Sono invece di 123 mila metri quadri le dimensioni del bacino acqueo della Marittima, con 3 chilometri di banchine at-trezzate. Il fatturato della Venezia terminal passeggeri, è pas-sato dai 3 milioni della fi ne anni Novanta ai 35 milioni di oggi. Intanto però, in attesa di vedere cosa si farà del progetto per il nuovo canale Contorta-Sant’Angelo, il Porto per la società Vtp andrebbe scavato e allargato per farci passare le grandi navi. Ma sul progetto della nuova Marittima con il canale Contor-

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di Alessandro Abbadir

Italia Nostra avverte: con questi progettisi rischia la distruzione della laguna

Porto di Venezia Le grandi navi sono un affare per l’economia

La crocieristica punta ad ampliarsi

Lo scorso 26 giugno un grande gior-no per Chioggia con il primo attrac-co di “Berlin”, una nave da crociera

della Fti Cruises gestita dall’agenzia Hugo Trumpy, che prima erano destinate a Venezia, nel terminal passeggeri di Isola dei Saloni.

La nave che imbarcava circa 4000 turisti per lo più tedeschi e austriaci è stata protagonista della cerimonia di inaugurazione, accolta dallo stato mag-giore di Aspo della Camera di Commercio insieme alle autorità civili e militari.

L’attracco della prima nave passeg-geri, Berlin, alla banchina dell’isola dei Saloni segna un importante passo per la crescita dello scalo clodiense. L’arrivo dei primi passeggeri apre a pieno titolo la stagione crocieristica clodiense.

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LA PRIMA NAVE DA CROCIERA ATTRACCA NEL NUOVO TERMINAL

Non solo nuove stazioni Marittime per il porto di Venezia , ma per cercare di fare girare l’economia si punta anche sul potenziamento della rete ferroviaria e del suo parco. Per questo, a fi ne giugno, sono

partiti al Porto Commerciale di Marghera i lavori di ampliamento del parco ferroviario del Porto di Venezia, che, potenziato, a regime, potrà gestire un traffi co di 50 treni al giorno. L’opera è stata cofi nanziata dall’Unione con il programma Rete Transeuropea di Trasporto (Ten-T). All’inaugurazione per l’ampliamento dello scalo ferroviario che durerà diversi mesi, sono intervenuti Francesca Zaccariotto che ha illustrato l’impegno e le azioni della Provincia di Venezia sul tema della intermodalità, il vice sindaco del Comune di Venezia Sandro Simionato, Renato Chisso, assessore regionale alla Mobilità e alle In-frastrutture e Paolo Costa, presidente dell’Autorità Portuale di Venezia. C’era anche Michele Mario Elia, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italia-

na. Per la Provincia con i suoi esponenti “Questo intervento mette in risalto l’importanza e l’attualità del tema del trasporto intermodale, soprattutto per quanto riguarda il trasporto delle merci. L’impegno della Provincia di Vene-zia è quello di pianifi care strategie per adeguare le infrastrutture locali agli standard internazionali, in sinergia con i soggetti interessati allo sviluppo di queste azioni. E’ necessario valorizzare al meglio le potenzialità del trasporto su ferro, per competere con successo nei mercati sia del nord che dell’est Eu-ropa. Il nostro territorio è geografi camente situato in una posizione cruciale e strategica da punto di vista commerciale, attraversato dai principali corridoi di collegamento internazionale”. La sfi da secondo tutti gli operatori intervenuti, sarà quella di creare le condizioni ottimali perché la peculiarità veneziana di-venga una risorsa da sfruttare per lo sviluppo economico nel prossimo futuro delle aziende della zona favorendo gli scambi con i mercati esteri.

A MARGHERA PORTO COMMERCIALE, DIVENTA PIÙ GRANDE IL PARCO FERROVIARIO

3Spazi aperti

Un patrimonio di aree naturalistiche importante per vastità e varietà degli ambiti da valorizzare e far conosce-

re. E’ questa la fi nalità che si prefi gge la Provincia attraverso una serie di azioni ed iniziative che sono state discusse lo scorso 16 luglio dall’assessore ai Parchi e Riserve, Giuseppe Canali, insieme con la Terza Commissione consiliare presieduta da Mi-chael Valerio.

Al centro dell’incontro “I nodi della rete ecologica provinciale. Caratteristiche e itine-rari di visita ai principali ambiti di interesse naturalistico della Provincia di Venezia”.

“La Provincia di Venezia - ha commen-tato l’assessore - conta un numero conside-revole di aree naturalistiche, suddivise in aree tematiche, che si caratterizzano per tipicità e unicità ambientale. Le azioni pro-mosse fi no a oggi cercano di far conoscere questo patrimonio naturale di inestimabile valore, per tutelarlo. Sono già stati fatti dei sopralluoghi con i componenti della Com-

missione per andare a visitare queste realtà territoriali”.

Oltre alla tutela “la volontà è quella - spiega sempre l’assessore - di mettere a sistema queste aree per favorirne la salva-guardia e lo sviluppo di un turismo verde e sostenibile”.

Un’opera di sensibilizzazione e pro-mozione che parte dalle iniziative rivolte ai più giovani. “Sempre con questa fi nalità - conclude Canali - altre iniziative rivolte agli studenti partiranno a settembre all’oasi di Salzano, sito di proprietà della Provincia”.

Sono oltre 150 gli ambiti di interesse naturalistico in Provincia di Venezia: 19 ambiti litoranei (tra cui l’area foce Taglia-mento e la Laguna del Mort) per un totale di 2.211,4 ettari, 12 lagunari (ad esempio le valli di Caorle e Bibione) per un totale di 46.556,5 ettari, 22 fl uviali (per esempio l’Alto Lemene e Boldara) per un totale di 1.800,6 ettari, 30 zone umide (tra cui le cave di Salzano) per un totale di 611,8 ettari, 48 agroforestali (tra cui il Bosco di Mestre e del Parauro di proprietà della Pro-vincia di Venezia) per un totale di 1.918 ettari, 10 parchi storici (ad esempio il parco di villa Widmann) per un totale di 51,8 et-tari e l’ambito marino “Le Tegnue”.

di Giovanni Giovetti

La Provincia mette a punto una serie di inziative per far conoscere la rete ecologica con i suoi itinerari e i suoi tesori

Territorio Oltre 150 gli ambiti nel Veneziano

Aree naturalistiche da valorizzare

ADOTTAMIDea. Femmina, segugetta pura, meno di 2 anni, già

sterilizzata. Adottata un po’ di tempo fa per poi essere lasciata in balia degli eventi. Dea è molto stressata e denutrita! E’dolce e sensibile. Per lei cerchiamo una

famiglia defi nitiva che sappia amarla.

Yury. Scitzu puro, maschietto. Circa 8-10 anni Ritrovato in statale Romea disorientato e impaurito. Noi volontari vorremmo credere sia smarrito. Verrà controllato dal veterinario e chippato in attesa di vecchio o nuovo proprietario.

Un altro scatolone con 3 creature dentro abbandonato davanti al rifugioDue maschietti (nero-focato) ed 1 femminuccia (chiara).

Hanno 2-3 mesetti futura tg. piccola Obbligo di sterilizzazione per la femmina a 6 mesi

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia O.nlus3289620233

Pompeo. Maschietto, tg. medio piccola, incrocio jeck russel. Circa kg.8-10

Pompeo è arrivato dalla strada. Non ha mai ricevuto una coccola. E’ un piccolo cane che ha veramente bisogno di

stabilità ed amore.

Le bellezze, la varietà e le suggestio-ni del Veneziano in 50 immagini, esposte fi no al 28 ottobre prossimo

a Montreal presso il Museo Chateau Du-fresne. Nell’ambito di “Venezia: da regina del mare a capitale culturale”, la più im-portante esposizione su Venezia e il suo territorio, in Quebec, Canada, si apre la mostra fotografi ca di Mario Fletzer con le immagini stampate su pannelli e accom-pagnate da didascalie in italiano, francese e inglese, che descrivono gli scorci unici del terrritorio provinciale.

L’iniziativa è realizzata dalla Provincia

di Venezia in collaborazione con l’associa-zione Veneziani nel Mondo, l’Associazio-ne Veneziani di Montreal e Amici di Ve-nezia, l’Università di Montreal e il Museo Chateau Dufresne.

“Queste iniziative - ha commentato l’assessore provinciale ai Veneziani nel Mondo Mario Dalla Tor - fanno conoscere e promuovono la bellezza e le risorse del nostro territorio provinciale che in questi decenni è molto cambiato, e che resta, comunque, tra i più apprezzati e visitati dai turisti di tutto il mondo”.

G.G.

Una delle immagini esposte alla mostra, tratta dal sito www. provincia.venezia.it

A Montreal fi no al 28 ottobre prossimo

IL PAESAGGIO VENEZIANO IN MOSTRA

Le Tegnue a Chioggia

171717Spazi aperti

TEL  041-­‐951879      WWW.IMMOBILIARECHINAGLIA.IT  

TRA  TRADIZIONE  ED  INNOVAZIONE  

ABITAZIONI  DI  VARIA  METRATURA  

IN  FASE  DI  COSTRUZIONE  AMPIA  POSSIBILITA’  DI  PERSONALIZZAZIONE  

A  500  MT  DA  PIAZZA  PASTRELLO  PORZIONE  DI  CASA    

DI  PARTICOLARE  PREGIO  NUOVA  COSTRUZIONE  SOGGIORNO  –  CUCINA    

TRE  STANZE    DOPPI  SERVIZI  FINESTRATI    

TAVERNA  GARAGE  DOPPIO  E  GIARDINO  

ESCLUSIVO    

Viviamo  in  una  Terra  ricca  di  storia,    

ricca  di  archite3ura.  L’archite3ura  delle  case  e  del  paesaggio  del  Veneto  fanno  parte  del  nostro  DNA.  

   Centri  Storici,  borghi,  casoni,  Ville  venete,  sono  l’origine  del  nostro  senso  dell’abitare.  Noi  rifuggiamo  i  linguaggi  

dell’archite3ura  modernista  che  certo  sono  coerenA  con  

desAnazioni  commerciali  o  per  uffici,  ma  sono  cosa  diversa  dalla  concezione  di  abitazione,  di  

focolare  domesAco.      

Noi  ricerchiamo,  nella  nostra  casa,  echi  di  suggesAoni  che  solo  

la  sapienza  arAgiana  di  progeDsA  e  mastri  muratori  

sanno  ricreare.      

Materiali  tradizionali:  ma3oni,  legno,  pietra,  usaA  nel  rispe3o  

ed  in  sinergia  con    la  natura,  offrono  la  possibilità,  in  una  rile3ura  contemporanea  delle  nostre  tradizioni,  di  rivivere  

oggi  il  piacere  di  una  casa  realizzata  a  misura  d’uomo,    del  suo  tempo  e  della  sua  

cultura.  CL.EN.  C-­‐B  

C H I N A G L I Aoperazioni immobiliari srl

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Page 20: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

5Economia

Un treno da non perdere o, meglio, un’occasione da inseguire pedalando sulle due ruote: si tratta di VenTo, una

infrastruttura “alternativa” a quelle che comu-nemente in Italia siamo abituati a concepire, di sicura effi cacia e di grande ricaduta economica e culturale sui territori interessati.

VenTo è una importante ciclovia, la più lunga del sud Europa, il cui tracciato è stato idealmente “costruito” dal Dipartimento di architettura e pianifi cazione del Politecnico di Milano. Sopralluoghi, monitoraggi diretti sul posto, verifi ca dell’esistente, considerazioni sulle condizioni dei territori interessati, rilievi e valutazioni sulle opere da fare: sono le opera-zioni che hanno impegnato un pool di quattro architetti in un anno di lavoro, producendo con il progetto della ciclovia, una vera e propria proposta di modello di sviluppo innovativo per il nostro Paese, a basso costo e a zero impatto ambientale.

Concreto, semplice, veloce da realizzare, ma soprattutto “corale”, al di sopra di ogni campanilismo o localismo: per decollare e

funzionare VenTo dev’essere pensato “in gran-de”, frutto di un dialogo fra più istituzioni da coinvolgere. E’ quanto emerge dalla presenta-zione veneta del progetto, lo scorso 19 luglio prima a Venezia e quindi a Chioggia, illustrato dal professor Paolo Pileri, responsabile scien-tifi co della ricerca, e dall’architetto Alessandro Giacomel, che - insieme a Diana Giudici e Luca Tomasini - ha curato la progettazione tecnica del tracciato.

VenTo è un lungo nastro di pista ciclabile che da Torino arriva fi no Venezia. In tutto 679 chilometri che attraversano 4 regioni - Piemon-te, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna -, 12 province e 242 località, di cui 15 aree pro-tette. E’ un tragitto sviluppato lungo i fi umi, per il 55 per cento lungo l’argine maestro del Po e i canali del Delta. In Veneto si entra all’al-tezza di Polesella e si arriva fi no a Venezia, passando per Adria e Chioggia. Nel Veneziano sono 43 i chilometri di pista ciclabile proget-

tati, da Cavanella a Chioggia, Pellestrina, gli Alberoni, il Lido e Venezia. “Il nostro territorio è suddiviso in paesaggi, bellezze e tradizioni - esordisce il professor Pileri - che spesso si disperdono. Manca un “contesto” entro cui collocare una nuova proposta, o meglio una nuova pista turistica. Il cicloturismo si serve di ciclabili lunghe, anche centinaia di chilometri.

In Italia non esiste al-cuna ciclovia attrezza-ta di tali dimensioni; in questo momento tale domanda di turismo non trova risposta”.

Il progetto VenTo utilizza i piccoli tratti di cilabili già esistenti, che sono il 15% dell’intero percorso (102Km). Un altro 42% (284Km) è costituito di percorsi già esistenti che tuttavia richiedono degli inter-venti sul piano normativo, semplici ma decisivi cambi di alcune regole d’uso di argini, strade vicinali, sentieri che diventerebbero ciclabili a tutti gli effetti. Vi sono quindi ulteriori 148 Km di tratti che potrebbero diventare ciclabili con

semplici interventi e 145Km di tratti da realiz-zare completamente o che hanno bisogno di interventi più impegnativi, fra cui gli attraver-samenti dei fi umi.

La ciclovia può essere realizzata con 80 milioni di euro. “Con una simile somma si rea-lizzano al massimo 2 chilometri di autostrada” fa notare il professor Pileri, tanto per dare dei valori di riferimento.

“Di questa somma - spiega Giacomel - con poco più di un milione di euro (circa 4 euro al metro) si può provvedere alla fase uno, quella dei cambi di alcune regole d’uso, coinvolgendo le quattro regioni e gli enti fl uviali. 18 milioni potrebbero costare gli interventi nei tratti già esistenti e 61 milioni di euro servirebbero alla realizzazione dei nuovi segmenti e degli attra-versamenti”.

Quanto ci si guadagna? Molto a guardare oltralpe, nei Paesi dotati di infrastrutture simili dove questo tipo di turismo è già una realtà consolidata. “In Austria - fa sapere Pileri - la ciclabile Vienna-Passau, che si sviluppa lungo il Danubio per 320 chilometri, conta circa

300mila passaggi l’anno, per un indotto stimabile di 72 milioni di euro. Lungo la co-siddetta autostrada verde che costeggia l’Elba in Germania, 840 chilometri, i passaggi di ci-cloturisti sono 150mila l’anno e un indotto di 96milioni. Nel complesso i 40mila chilometri di ciclabili tedesche producono 8 miliardi di indotto l’anno”.

Sempre considerando le ricadute econo-miche lo studio universitario valuta le oppor-tunità che si verrebbero a creare - con nuovi fl ussi turistici che si muovono lungo VenTo - per le realtà già esistenti attraversate dal progetto: sono14mila aziende agricole, 300 attività ri-cettive, 2mila attività commerciali e oltre 1,5 milioni di cittadini. Infi ne i tempi. Si calcola che nel giro di tre anni l’intera infrastruttura possa diventare una realtà. Un percorso unico - per cominciare - che poi potrebbe avere ulteriori sviluppi e ramifi cazioni. Un progetto che si potrebbe realizzare facilmente se la politica ne sapesse cogliere il potenziale di sviluppo eco-economico, tanto da farla diventare priorità nel piano di crescita.

di Ornella Jovane

Da Venezia a Torino lungo il Po,con 679 Km sarebbe la ciclovia più lunga del sud Europa

Lo sviluppo a impatto zero Presentato a Venezia e Chioggia il progetto del Politecnico di Milano

VenTo, il turismo in bici

Pileri: “Infrastruttura che porta ecosviluppo. Tocca ora alla politica dare un futuro a VenTo”

“VenTo non è solo una infrastruttu-ra ma è un progetto di sviluppo nell’ambito della green economy

che può avere importanti ricadute econo-miche in un territorio diffuso”. Il professor Paolo Pileri responsabile scientifi co del pro-getto rivolge il suo messaggio alla politica, alle isituzioni, chiedendo il coinvolgimento di tutti, dai singoli cittadini agli amministra-tori dei Comuni, delle Province e Regioni interessate.

“I sindaci chiedano tutti insieme questa infrastruttura - insiste - affi nché le istituzioni capiscano che questo è un progetto di svi-luppo. Lo sforzo che ciascun amministra-tore deve compiere è quello di superare la dimensione locale per una progettualità ampia e condivisa”.

C’è un movimento che parte dal basso, in una dinamica opposta a quella che di soli-to si usa seguire nel nostro Paese quando si realizza una importante infrastruttura.

Cittadini e amministratori dei comuni coinvolti nel progetto possono aderire alla campagna di sostegno. “Basta inviare una mail - spiega il professor Pileri - a [email protected]. Da fi ne giugno abbiamo già raccol-to 700 adesioni, con una media negli ulti-mi giorni di circa 50-60 mail giornaliere”.

Oltre ai cittadini cominciano ad arrivare segnali di interesse anche da sindaci “di peso”, come ad esempio Fassino a Torino e Piasapia a Milano.

A Chioggia l’amministrazione comu-nale ha ospitato in municipio l’incontro di presentazione con l’augurio del primo citta-

dino Giuseppe Casson che questo progetto diventi presto una realtà. Lo ha introdotto in termini entusiastici lo stesso presidente del Consiglio Comunale Daniel Tiozzo, men-tre l’onorevole Laura Fincato, in qualità di Presidente delegato del Comitato Expo Venezia lo ha fatto proprio - Expo Venezia lo ha inserito tra le opere di interesse nazio-nale - sollecitando anche l’amministrazione di Chioggia, così come tutti gli attori coinvol-ti, a fare la propria parte. Da parte sua, ha assicurato, il Comitato Expo Venezia farà in modo di facilitare il dialogo fra le istituzioni venete, Provincia di Venezia e Regione.

“Nel 2015 - ha osservato - quasi la to-talità di coloro che si recheranno a Milano per l’Expo passeranno anche per Venezia. Si tratta di capire come vogliamo gestire questo fl usso di turisti. Ci accontenteremo del mordi e fuggi, proponendo il giro in gon-dola e a Rialto, o saremo all’altezza di fare una proposta turistica veneziana più ampia, intelligente, innovativa e di qualità che dure-rà anche dopo la data del 2015?”

Ci crede e ne è entusiasta il consigliere comunale di Venezia Claudio Borghello che ha già lavorato a lungo per sensibiliz-zare le amministrazioni locali al progetto. “E’ una infrastruttura importante - dice - che non c’è e che i turisti, soprattutto tedeschi, già ci chiedono. E’ un progetto che ha un va-lore economico straordinario. Devono essere le amministrazioni locali a sensibilizzare il governo sulla bontà dell’opera per ottener-ne il sostegno”.

IL SOSTEGNO CHE PARTE DAL BASSO

O.J.

18 Economia1818 Economia 7Cultura provinciale

Una guida per far conoscere la storia, le tradizioni, le risorse del territorio raccontate attraverso le feste in piaz-

za che, di comune in comune, si svolgono nel corso dell’anno.

E’ stata presentata dall’assessore pro-vinciale alle Pro loco Lucio Gianni la nuova edizione de “Le feste in piazza della pro-vincia di Venezia”, la guida realizzata in collaborazione con l’Unione nazionale Pro loco d’Italia (Unpli)Venezia.

La guida si articola in quattro sezioni corrispondenti alle quattro principali aree del Veneziano - Veneto Orientale, dal Sile al Piave, Terra dei Tiepolo e BrentAdige - rappresentate dai Consorzi delle Pro loco.

Ciascuna di esse viene introdotta, in un breve sguardo d’insieme e quindi con un richiamo ai singoli comuni, con annotazioni di carattere geografi co, storico, economi-co e folcloristico, oltre alle curiosità e agli aneddoti.

A seguire la segnalazione di alcuni eventi, manifestazioni, sagre e feste or-ganizzate dalle Pro loco predisposte in un piccolo calendario per scandirne, cronologi-camente, le scadenze.

Le produzioni enogastronomiche, i mercati, le rievocazioni storiche: la guida si propone di rendere più interessante l’ap-proccio ad un territorio ricco di tradizioni po-polari, di bellezze monumentali e paesag-gistiche. Un’opera di promozione turistica resa più accattivante dall’attività delle 41 Pro loco attive nel Veneziano, riportata in questa guida.

“Anche questo è un modo per conosce-re, ricordare e amare la nostra terra. E’ una guida - ha detto nel presentare l’edizione 2012 l’assessore Gianni - che invito tutti a consultare e che accompagna i lettori e po-tenziali visitatori a conoscere le tradizioni, la storia e le risorse del nostro territorio pro-vinciale. La descrizione di ognuna di queste zone, con le sue peculiarità, consentirà una visione d’insieme della realtà locale, richiamandosi alle tipicità dei singoli paesi e delle città, segnalando, di volta in volta, gli eventi più signifi cativi cui partecipare”.

La guida è in distribuzione gratuita negli uffi ci di informazione e accoglienza turistica (Iat) dell’azienda di promozione turistica (Apt), Urp provinciali, sedi delle sezioni locali delle Pro Loco e durante le manifestazioni.

di Ornella Jovane

Tradizioni, rievocazioni storiche, sagre e mercatini: in quattro sezioni il racconto del territorio Veneziano attraverso le sue feste

Eventi e manifestazioni La Provincia e le Pro loco presentano l’edizione 2012

Una guida per “Le feste in piazza”

La guida “Le feste in piazza”

DecumanoTerra dei Tiepolo3 SCORZÈNOALESANTA MARIA DI SALAPIANIGA MIRANOSPINEASALZANOMARTELLAGOLIDO DI VENEZIA-PELLESTRINA

Riviera del BrentaBrentAdige4MIRADOLOFIESSO D’ARTICOSTRAVIGONOVOFOSSòCONACAVARZERECHIOGGIACAMPAGNA LUPIACAMPONOGARA

2QUARTO D’ALTINOMEOLOFOSSALTA DI PIAVENOVENTA DI PIAVECEGGIASAN DONÀ DI PIAVEMUSILE DI PIAVEJESOLOCAVALLINO TREPORTI

Altinatedal Sile al Piave

1CAORLETORRE DI MOSTO S. STINO DI LIVENZACONCORDIA SAGITTARIA PORTOGRUAROANNONE VENETOPRAMAGGIORECINTO CAOMAGGIORETEGLIO VENETOFOSSALTA DI PORTOGRUAROSAN MICHELE AL TAGLIAMENTOBIBIONE

PortogruareseVeneto Orientale

Introduzione alla letturaLa guida che qui presentiamo vuole accompagnare amici, visitatori e residenti all’incontro con le tradizioni, la storia e le risorse del territorio della provincia di Venezia, passando attraverso le 4 principali aree, Veneto Orientaledal Sile al PiaveTerra dei TiepoloBrentAdigerappresentate dai Consorzi delle Pro Loco.

Per ognuna di esse si troverà un breve sguardo di insieme, un richiamo ai singoli paesi e cittadine e la segnalazione di alcuni eventi particolarmente significativi.Gli appuntamenti delle feste organizzate dalle Pro Loco sono poi esposti cronologicamente, seguendo i grandi temi che aggregano la popolazione attorno alla sua identità e valorizzano il territorio: le produzioni enogastronomiche, le feste e i mercati, le rievocazioni storiche…Una guida, questa, che non vuol essere esaustiva e completa, ma un modo per conoscere, ricordare e amare questa terra.

2012

le feste in piazza della provincia di Venezia

“Riviera Fiorita”: lavori in corso nonostante il periodo di crisi. Si sono riuniti a metà luglio a

Villa Widmann a Mira i Comuni, le Pro loco e le associazioni di categoria della Riviera del Brenta per discutere assieme all’assessore provinciale al Turismo, Giorgia Andreuzza, la XXXV edizione della celebre manifestazione, rievoca-zione storica e in costume dell’incontro avvenuto nel 1574 tra Enrico III re di Francia, ed il Doge di Venezia a Villa Contarini dei Leoni di Mira. Quest’anno si svolgerà dal 2 al 9 settembre.

La manifestazione, considerati an-che i numeri dello scorso anno con oltre 120mila presenze registrate, conferma tutto il suo appeal per la sua capacità di attrarre turisti nel territorio. Ed è questo uno dei motivi per cui, nonostante i tagli dei trasferimenti regionali per l’informa-zione e l’accoglienza turistica, la Provin-cia di Venezia si impegna a destinare co-munque 10mila euro all’organizzazione dell’evento. Non solo: la manifestazione quest’anno si è arricchita di un intenso programma di iniziative collaterali, come ad esempio le visite guidate alle ville, gare di scacchi, percorsi cicloturistici, ras-segne gastronomiche e mostre mercato. Particolare interesse ha riscosso anche il premio “Riviera pulita”, un’iniziativa che vuole riconoscere l’impegno di quei cittadini che si sono contraddistinti per la salvaguardia di un tratto di Naviglio con particolare attenzione alla pulizia, recupero e abbellimento delle rive.

“E’ stata condivisa ed espressa da tutti - ha detto l’assessore provinciale - la volontà di realizzare la trentacinquesima edizione, perché si tratta di una manife-stazione importante per il territorio, in grado di attivare un importante indotto interno”. L’invito rivolto a tutte le realtà coinvolte nell’organizzazione dell’even-to è quello di collaborare: indispensabile l’aiuto di sponsor, volontariato e impren-ditori.

NEWS

Manifestazioni“RIVIERA FIORITA” SI FA ANCHE CON LA CRISI

O.J.

Page 21: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

5Economia

Un treno da non perdere o, meglio, un’occasione da inseguire pedalando sulle due ruote: si tratta di VenTo, una

infrastruttura “alternativa” a quelle che comu-nemente in Italia siamo abituati a concepire, di sicura effi cacia e di grande ricaduta economica e culturale sui territori interessati.

VenTo è una importante ciclovia, la più lunga del sud Europa, il cui tracciato è stato idealmente “costruito” dal Dipartimento di architettura e pianifi cazione del Politecnico di Milano. Sopralluoghi, monitoraggi diretti sul posto, verifi ca dell’esistente, considerazioni sulle condizioni dei territori interessati, rilievi e valutazioni sulle opere da fare: sono le opera-zioni che hanno impegnato un pool di quattro architetti in un anno di lavoro, producendo con il progetto della ciclovia, una vera e propria proposta di modello di sviluppo innovativo per il nostro Paese, a basso costo e a zero impatto ambientale.

Concreto, semplice, veloce da realizzare, ma soprattutto “corale”, al di sopra di ogni campanilismo o localismo: per decollare e

funzionare VenTo dev’essere pensato “in gran-de”, frutto di un dialogo fra più istituzioni da coinvolgere. E’ quanto emerge dalla presenta-zione veneta del progetto, lo scorso 19 luglio prima a Venezia e quindi a Chioggia, illustrato dal professor Paolo Pileri, responsabile scien-tifi co della ricerca, e dall’architetto Alessandro Giacomel, che - insieme a Diana Giudici e Luca Tomasini - ha curato la progettazione tecnica del tracciato.

VenTo è un lungo nastro di pista ciclabile che da Torino arriva fi no Venezia. In tutto 679 chilometri che attraversano 4 regioni - Piemon-te, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna -, 12 province e 242 località, di cui 15 aree pro-tette. E’ un tragitto sviluppato lungo i fi umi, per il 55 per cento lungo l’argine maestro del Po e i canali del Delta. In Veneto si entra all’al-tezza di Polesella e si arriva fi no a Venezia, passando per Adria e Chioggia. Nel Veneziano sono 43 i chilometri di pista ciclabile proget-

tati, da Cavanella a Chioggia, Pellestrina, gli Alberoni, il Lido e Venezia. “Il nostro territorio è suddiviso in paesaggi, bellezze e tradizioni - esordisce il professor Pileri - che spesso si disperdono. Manca un “contesto” entro cui collocare una nuova proposta, o meglio una nuova pista turistica. Il cicloturismo si serve di ciclabili lunghe, anche centinaia di chilometri.

In Italia non esiste al-cuna ciclovia attrezza-ta di tali dimensioni; in questo momento tale domanda di turismo non trova risposta”.

Il progetto VenTo utilizza i piccoli tratti di cilabili già esistenti, che sono il 15% dell’intero percorso (102Km). Un altro 42% (284Km) è costituito di percorsi già esistenti che tuttavia richiedono degli inter-venti sul piano normativo, semplici ma decisivi cambi di alcune regole d’uso di argini, strade vicinali, sentieri che diventerebbero ciclabili a tutti gli effetti. Vi sono quindi ulteriori 148 Km di tratti che potrebbero diventare ciclabili con

semplici interventi e 145Km di tratti da realiz-zare completamente o che hanno bisogno di interventi più impegnativi, fra cui gli attraver-samenti dei fi umi.

La ciclovia può essere realizzata con 80 milioni di euro. “Con una simile somma si rea-lizzano al massimo 2 chilometri di autostrada” fa notare il professor Pileri, tanto per dare dei valori di riferimento.

“Di questa somma - spiega Giacomel - con poco più di un milione di euro (circa 4 euro al metro) si può provvedere alla fase uno, quella dei cambi di alcune regole d’uso, coinvolgendo le quattro regioni e gli enti fl uviali. 18 milioni potrebbero costare gli interventi nei tratti già esistenti e 61 milioni di euro servirebbero alla realizzazione dei nuovi segmenti e degli attra-versamenti”.

Quanto ci si guadagna? Molto a guardare oltralpe, nei Paesi dotati di infrastrutture simili dove questo tipo di turismo è già una realtà consolidata. “In Austria - fa sapere Pileri - la ciclabile Vienna-Passau, che si sviluppa lungo il Danubio per 320 chilometri, conta circa

300mila passaggi l’anno, per un indotto stimabile di 72 milioni di euro. Lungo la co-siddetta autostrada verde che costeggia l’Elba in Germania, 840 chilometri, i passaggi di ci-cloturisti sono 150mila l’anno e un indotto di 96milioni. Nel complesso i 40mila chilometri di ciclabili tedesche producono 8 miliardi di indotto l’anno”.

Sempre considerando le ricadute econo-miche lo studio universitario valuta le oppor-tunità che si verrebbero a creare - con nuovi fl ussi turistici che si muovono lungo VenTo - per le realtà già esistenti attraversate dal progetto: sono14mila aziende agricole, 300 attività ri-cettive, 2mila attività commerciali e oltre 1,5 milioni di cittadini. Infi ne i tempi. Si calcola che nel giro di tre anni l’intera infrastruttura possa diventare una realtà. Un percorso unico - per cominciare - che poi potrebbe avere ulteriori sviluppi e ramifi cazioni. Un progetto che si potrebbe realizzare facilmente se la politica ne sapesse cogliere il potenziale di sviluppo eco-economico, tanto da farla diventare priorità nel piano di crescita.

di Ornella Jovane

Da Venezia a Torino lungo il Po,con 679 Km sarebbe la ciclovia più lunga del sud Europa

Lo sviluppo a impatto zero Presentato a Venezia e Chioggia il progetto del Politecnico di Milano

VenTo, il turismo in bici

Pileri: “Infrastruttura che porta ecosviluppo. Tocca ora alla politica dare un futuro a VenTo”

“VenTo non è solo una infrastruttu-ra ma è un progetto di sviluppo nell’ambito della green economy

che può avere importanti ricadute econo-miche in un territorio diffuso”. Il professor Paolo Pileri responsabile scientifi co del pro-getto rivolge il suo messaggio alla politica, alle isituzioni, chiedendo il coinvolgimento di tutti, dai singoli cittadini agli amministra-tori dei Comuni, delle Province e Regioni interessate.

“I sindaci chiedano tutti insieme questa infrastruttura - insiste - affi nché le istituzioni capiscano che questo è un progetto di svi-luppo. Lo sforzo che ciascun amministra-tore deve compiere è quello di superare la dimensione locale per una progettualità ampia e condivisa”.

C’è un movimento che parte dal basso, in una dinamica opposta a quella che di soli-to si usa seguire nel nostro Paese quando si realizza una importante infrastruttura.

Cittadini e amministratori dei comuni coinvolti nel progetto possono aderire alla campagna di sostegno. “Basta inviare una mail - spiega il professor Pileri - a [email protected]. Da fi ne giugno abbiamo già raccol-to 700 adesioni, con una media negli ulti-mi giorni di circa 50-60 mail giornaliere”.

Oltre ai cittadini cominciano ad arrivare segnali di interesse anche da sindaci “di peso”, come ad esempio Fassino a Torino e Piasapia a Milano.

A Chioggia l’amministrazione comu-nale ha ospitato in municipio l’incontro di presentazione con l’augurio del primo citta-

dino Giuseppe Casson che questo progetto diventi presto una realtà. Lo ha introdotto in termini entusiastici lo stesso presidente del Consiglio Comunale Daniel Tiozzo, men-tre l’onorevole Laura Fincato, in qualità di Presidente delegato del Comitato Expo Venezia lo ha fatto proprio - Expo Venezia lo ha inserito tra le opere di interesse nazio-nale - sollecitando anche l’amministrazione di Chioggia, così come tutti gli attori coinvol-ti, a fare la propria parte. Da parte sua, ha assicurato, il Comitato Expo Venezia farà in modo di facilitare il dialogo fra le istituzioni venete, Provincia di Venezia e Regione.

“Nel 2015 - ha osservato - quasi la to-talità di coloro che si recheranno a Milano per l’Expo passeranno anche per Venezia. Si tratta di capire come vogliamo gestire questo fl usso di turisti. Ci accontenteremo del mordi e fuggi, proponendo il giro in gon-dola e a Rialto, o saremo all’altezza di fare una proposta turistica veneziana più ampia, intelligente, innovativa e di qualità che dure-rà anche dopo la data del 2015?”

Ci crede e ne è entusiasta il consigliere comunale di Venezia Claudio Borghello che ha già lavorato a lungo per sensibiliz-zare le amministrazioni locali al progetto. “E’ una infrastruttura importante - dice - che non c’è e che i turisti, soprattutto tedeschi, già ci chiedono. E’ un progetto che ha un va-lore economico straordinario. Devono essere le amministrazioni locali a sensibilizzare il governo sulla bontà dell’opera per ottener-ne il sostegno”.

IL SOSTEGNO CHE PARTE DAL BASSO

O.J.

7Cultura provinciale

Una guida per far conoscere la storia, le tradizioni, le risorse del territorio raccontate attraverso le feste in piaz-

za che, di comune in comune, si svolgono nel corso dell’anno.

E’ stata presentata dall’assessore pro-vinciale alle Pro loco Lucio Gianni la nuova edizione de “Le feste in piazza della pro-vincia di Venezia”, la guida realizzata in collaborazione con l’Unione nazionale Pro loco d’Italia (Unpli)Venezia.

La guida si articola in quattro sezioni corrispondenti alle quattro principali aree del Veneziano - Veneto Orientale, dal Sile al Piave, Terra dei Tiepolo e BrentAdige - rappresentate dai Consorzi delle Pro loco.

Ciascuna di esse viene introdotta, in un breve sguardo d’insieme e quindi con un richiamo ai singoli comuni, con annotazioni di carattere geografi co, storico, economi-co e folcloristico, oltre alle curiosità e agli aneddoti.

A seguire la segnalazione di alcuni eventi, manifestazioni, sagre e feste or-ganizzate dalle Pro loco predisposte in un piccolo calendario per scandirne, cronologi-camente, le scadenze.

Le produzioni enogastronomiche, i mercati, le rievocazioni storiche: la guida si propone di rendere più interessante l’ap-proccio ad un territorio ricco di tradizioni po-polari, di bellezze monumentali e paesag-gistiche. Un’opera di promozione turistica resa più accattivante dall’attività delle 41 Pro loco attive nel Veneziano, riportata in questa guida.

“Anche questo è un modo per conosce-re, ricordare e amare la nostra terra. E’ una guida - ha detto nel presentare l’edizione 2012 l’assessore Gianni - che invito tutti a consultare e che accompagna i lettori e po-tenziali visitatori a conoscere le tradizioni, la storia e le risorse del nostro territorio pro-vinciale. La descrizione di ognuna di queste zone, con le sue peculiarità, consentirà una visione d’insieme della realtà locale, richiamandosi alle tipicità dei singoli paesi e delle città, segnalando, di volta in volta, gli eventi più signifi cativi cui partecipare”.

La guida è in distribuzione gratuita negli uffi ci di informazione e accoglienza turistica (Iat) dell’azienda di promozione turistica (Apt), Urp provinciali, sedi delle sezioni locali delle Pro Loco e durante le manifestazioni.

di Ornella Jovane

Tradizioni, rievocazioni storiche, sagre e mercatini: in quattro sezioni il racconto del territorio Veneziano attraverso le sue feste

Eventi e manifestazioni La Provincia e le Pro loco presentano l’edizione 2012

Una guida per “Le feste in piazza”

La guida “Le feste in piazza”

DecumanoTerra dei Tiepolo3 SCORZÈNOALESANTA MARIA DI SALAPIANIGA MIRANOSPINEASALZANOMARTELLAGOLIDO DI VENEZIA-PELLESTRINA

Riviera del BrentaBrentAdige4MIRADOLOFIESSO D’ARTICOSTRAVIGONOVOFOSSòCONACAVARZERECHIOGGIACAMPAGNA LUPIACAMPONOGARA

2QUARTO D’ALTINOMEOLOFOSSALTA DI PIAVENOVENTA DI PIAVECEGGIASAN DONÀ DI PIAVEMUSILE DI PIAVEJESOLOCAVALLINO TREPORTI

Altinatedal Sile al Piave

1CAORLETORRE DI MOSTO S. STINO DI LIVENZACONCORDIA SAGITTARIA PORTOGRUAROANNONE VENETOPRAMAGGIORECINTO CAOMAGGIORETEGLIO VENETOFOSSALTA DI PORTOGRUAROSAN MICHELE AL TAGLIAMENTOBIBIONE

PortogruareseVeneto Orientale

Introduzione alla letturaLa guida che qui presentiamo vuole accompagnare amici, visitatori e residenti all’incontro con le tradizioni, la storia e le risorse del territorio della provincia di Venezia, passando attraverso le 4 principali aree, Veneto Orientaledal Sile al PiaveTerra dei TiepoloBrentAdigerappresentate dai Consorzi delle Pro Loco.

Per ognuna di esse si troverà un breve sguardo di insieme, un richiamo ai singoli paesi e cittadine e la segnalazione di alcuni eventi particolarmente significativi.Gli appuntamenti delle feste organizzate dalle Pro Loco sono poi esposti cronologicamente, seguendo i grandi temi che aggregano la popolazione attorno alla sua identità e valorizzano il territorio: le produzioni enogastronomiche, le feste e i mercati, le rievocazioni storiche…Una guida, questa, che non vuol essere esaustiva e completa, ma un modo per conoscere, ricordare e amare questa terra.

2012

le feste in piazza della provincia di Venezia

“Riviera Fiorita”: lavori in corso nonostante il periodo di crisi. Si sono riuniti a metà luglio a

Villa Widmann a Mira i Comuni, le Pro loco e le associazioni di categoria della Riviera del Brenta per discutere assieme all’assessore provinciale al Turismo, Giorgia Andreuzza, la XXXV edizione della celebre manifestazione, rievoca-zione storica e in costume dell’incontro avvenuto nel 1574 tra Enrico III re di Francia, ed il Doge di Venezia a Villa Contarini dei Leoni di Mira. Quest’anno si svolgerà dal 2 al 9 settembre.

La manifestazione, considerati an-che i numeri dello scorso anno con oltre 120mila presenze registrate, conferma tutto il suo appeal per la sua capacità di attrarre turisti nel territorio. Ed è questo uno dei motivi per cui, nonostante i tagli dei trasferimenti regionali per l’informa-zione e l’accoglienza turistica, la Provin-cia di Venezia si impegna a destinare co-munque 10mila euro all’organizzazione dell’evento. Non solo: la manifestazione quest’anno si è arricchita di un intenso programma di iniziative collaterali, come ad esempio le visite guidate alle ville, gare di scacchi, percorsi cicloturistici, ras-segne gastronomiche e mostre mercato. Particolare interesse ha riscosso anche il premio “Riviera pulita”, un’iniziativa che vuole riconoscere l’impegno di quei cittadini che si sono contraddistinti per la salvaguardia di un tratto di Naviglio con particolare attenzione alla pulizia, recupero e abbellimento delle rive.

“E’ stata condivisa ed espressa da tutti - ha detto l’assessore provinciale - la volontà di realizzare la trentacinquesima edizione, perché si tratta di una manife-stazione importante per il territorio, in grado di attivare un importante indotto interno”. L’invito rivolto a tutte le realtà coinvolte nell’organizzazione dell’even-to è quello di collaborare: indispensabile l’aiuto di sponsor, volontariato e impren-ditori.

NEWS

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2020206

Il Venezia del calcio si rifà il look e riparte per disputare il prossimo campionato di Lega Pro, seconda Divisione, da un nuovo

allenatore e da un Direttore sportivo. Se ne va invece in Russia a dare una mano al nuovo Ct della nazionale di quel paese, Fabio Capello, lo storico direttore sportivo del Venezia Oreste Cinquini. Ma partiamo dall’allenatore Si tratta di Diego Zanin 45 anni, di San Stino di Liven-za, sposato e due fi gli, ha smesso di giocare nel 2005 a San Vito al Tagliamento, in serie D, l’anno successivo è iniziata la sua carriera di allenatore. Nel campo calcistico Zanin è considerato molto positivamente: vincente da giocatore (5 promozioni con Triestina, Padova, Venezia, Lumezzane e Ternana), vincente da allenatore (2 promozioni con il Treviso dalla D alla Prima Divisione, e due fi nali playoff con Sanvitese e Jesolo in serie D). Un bel biglietto da visita per fare bene fi n dall’avvio del campionato, come si aspettano i tifosi arancio nero-verdi, che puntano an-che su un rafforzamento dell’organico prima

dell’avvio del campionato nelle prossime settimane. L’ultimo capolavoro di Diego Zanin è stato pilotare il Treviso in Prima Divisione. Ricordando l’esperienza Zanin ammette che, “non è stata una stagione semplice. Anzi, si è trattato di una stagione complicata anche dalla penalizzazione di due punti per un er-rore tecnico” Il Venezia non ha solo un nuo-vo allenatore, ma anche un nuovo direttore sportivo. Si tratta di Andrea Gazzoli. La sua nomina è arrivata dopo l’improvvisa partenza di Cinquini. Gazzoli dovrà prendere in mano la società del Venezia a 360°. Il nuovo direttore sportivo che ha le sue origini nel Cesena degli anni gloriosi non si fa intimidire dalle sfi de che

dovrà affrontare con il Venezia. Cinquini ha detto da un lato di essere contento di andare a collaborare con Capello per far ripartire la Russia, dall’altro c’è amarezza per aver ab-bandonato un progetto avviato con la squadra lagunare. Le prime sfi de per il Venezia non mancheranno a breve. Sono infatti Bassano Virtus e FeralpiSalò le due avversarie della squadra nel girone E di qualifi cazione della Coppa Italia di Lega Pro. E’ un triangolare con partite di sola gare andata (19, 26 e 29 ago-sto), alla prima fase partecipano 42 squadre suddivise in 14 gironi, le altre 27 della Lega Pro parteciperanno inizialmente alla Tim Cup che parte il 5 agosto.

di Alessandro Abbadir

Venezia, il nuovo allenatore è Diego Zanin Calcio Lega Pro Le novità della squadra arancio-nero-verde

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Lo stadio Penzo di Venezia e Diego Zanin

Volley Salese compie l’impresa, e con le sue atlete arriva al secondo posto nazionale per le categorie allieve.

Per tutte però, questo secondo posto ai campionati nazionali che si sono tenuti a Lignano nelle scorse settimane, è una vittoria. Ecco il team: Giada Toniolo, Giulia Volpato, Arianna Simion, Alessia Rossini, Martina Ricciardi, Bonato Arianna, Alice Maguolo, Valentina Masiero, Federica Fontolan, Nicole Cuogo, Giuseppina Rega, allenatore Roberto Bisello, aiuto allena-tore Jessica Gallo e dirigenti il direttore Dario Ziliotto, Marcello Dal Corso e Mirka Cermakova. La cronaca: l’Asd Volley Sale-se di Santa Maria di Sala è stata sconfi tta 3-0 dal Mondial Quartirolo di Carpi nella fi nale, categoria allieve, del campionato nazionale. C’è però nella squadra del miranese la soddisfazione per aver vinto il titolo provinciale e di seguito quello regionale e interregionale. A mostrare massima soddisfazione per il risultato raggiunto è stato anche l’assessore allo sport della Provincia di Venezia Raffaele Speranzon che si è complimentato con le atlete dell’under 16 del Gruppo sportivo Volley Salese di Santa Maria di Sala per la conquista della medaglia d’argento e la coppa di vice campione nazionale. “Un grazie di cuore a queste atlete - ha detto Speranzon - che fi no alla fi ne si sono battute fi no in fondo conquistando un prestigioso secondo posto. Siamo fi eri come amministrazione provinciale di poter

elogiare queste giovanissime che saranno il futuro del nostro sport. Per conquistare certi traguardi ci vogliono soprattutto spiri-to di sacrifi cio, volontà e gioco si squadra, tutte componenti che le atlete del Volley Salese hanno dimostrato di saper mettere in campo. Questo grazie anche all’ottimo lavoro svolto dai dirigenti di questa società veneziana che nel giro di pochi anni ha saputo costruire una struttura dalle basi forti, in grado di insegnare lo sport ed i suoi valori”. I numeri del Volley Salese sono impressionanti: in breve tempo que-sta realtà sportiva ha tesserato ben 173 atlete, di cui 61 nel minivolley. ”Questi numeri sono la dimostrazione – conclude Speranzon - che alla base c’è una valida programmazione, oltre ad una grande ca-pacità di trasmettere ai giovani una valida cultura sportiva. La pallavolo femminile a tutti i livelli ci sta dando grandi vittorie, siamo felici che dalla provincia di Venezia potranno nascere future campionesse”.

Pallavolo AllieveVOLLEY SALESE VICECAMPIONE D’ITALIA

A.A.

In breveVela, vincono Brazzo e Donaggio

Fabrizio Brazzo del Circolo Nautico Chioggia si è aggiudicato nelle scorse settimane il “Trofeo Mantovani”, organizzato dal Circolo della Vela Mestre, e valido come

quarta e ultima prova del Campionato dell’Adriatico dinghy. Ezio Donaggio del Circolo Velico Bibione ha invece conquistato il Campionato

dell’Adriatico, grazie al quarto posto di questa ultima prova e ai due scarti.

Karate Fiesso, un anno di successiAnno di successi quello che ha caratterizzato la società dell’A.S.D. Hata Hisi Karate Wado Ryu di Fiesso d’Artico diretta dagli shihan (maestri) Artusi Claudio e Daniela

Francese. A Daniela Francese presidente dell’Hata Hisi Fiesso, cintura nera 6° Dan, è stato consegnato un importantissimo riconoscimento: l’ambitissimo grado di Renshi

portandola così, di fatto, a essere l’unica donna in Italia a poter fregiarsi di questo titolo nel karate. Fra Gli allievi più premiati Giovanni Allegramente e Davide Floritelli

Tennis, nasce il Team VeneziaTc Mestre e Tc Ca’ del Moro si uniscono, e dalla loro fusione

nasce il Team Venezia. Le sole due società veneziane che possono contare su squadre nella serie A/1 di tennis,

rispettivamente femminile e maschile. Quanto concordato dai presidenti Roberto Pea e Luigi De Col non porterà alla scomparsa degli storici nomi dei due circoli, ma semplicemente sorgerà una unica regia per

quanto concerne le attività agonistiche

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Il Venezia del calcio si rifà il look e riparte per disputare il prossimo campionato di Lega Pro, seconda Divisione, da un nuovo

allenatore e da un Direttore sportivo. Se ne va invece in Russia a dare una mano al nuovo Ct della nazionale di quel paese, Fabio Capello, lo storico direttore sportivo del Venezia Oreste Cinquini. Ma partiamo dall’allenatore Si tratta di Diego Zanin 45 anni, di San Stino di Liven-za, sposato e due fi gli, ha smesso di giocare nel 2005 a San Vito al Tagliamento, in serie D, l’anno successivo è iniziata la sua carriera di allenatore. Nel campo calcistico Zanin è considerato molto positivamente: vincente da giocatore (5 promozioni con Triestina, Padova, Venezia, Lumezzane e Ternana), vincente da allenatore (2 promozioni con il Treviso dalla D alla Prima Divisione, e due fi nali playoff con Sanvitese e Jesolo in serie D). Un bel biglietto da visita per fare bene fi n dall’avvio del campionato, come si aspettano i tifosi arancio nero-verdi, che puntano an-che su un rafforzamento dell’organico prima

dell’avvio del campionato nelle prossime settimane. L’ultimo capolavoro di Diego Zanin è stato pilotare il Treviso in Prima Divisione. Ricordando l’esperienza Zanin ammette che, “non è stata una stagione semplice. Anzi, si è trattato di una stagione complicata anche dalla penalizzazione di due punti per un er-rore tecnico” Il Venezia non ha solo un nuo-vo allenatore, ma anche un nuovo direttore sportivo. Si tratta di Andrea Gazzoli. La sua nomina è arrivata dopo l’improvvisa partenza di Cinquini. Gazzoli dovrà prendere in mano la società del Venezia a 360°. Il nuovo direttore sportivo che ha le sue origini nel Cesena degli anni gloriosi non si fa intimidire dalle sfi de che

dovrà affrontare con il Venezia. Cinquini ha detto da un lato di essere contento di andare a collaborare con Capello per far ripartire la Russia, dall’altro c’è amarezza per aver ab-bandonato un progetto avviato con la squadra lagunare. Le prime sfi de per il Venezia non mancheranno a breve. Sono infatti Bassano Virtus e FeralpiSalò le due avversarie della squadra nel girone E di qualifi cazione della Coppa Italia di Lega Pro. E’ un triangolare con partite di sola gare andata (19, 26 e 29 ago-sto), alla prima fase partecipano 42 squadre suddivise in 14 gironi, le altre 27 della Lega Pro parteciperanno inizialmente alla Tim Cup che parte il 5 agosto.

di Alessandro Abbadir

Venezia, il nuovo allenatore è Diego Zanin Calcio Lega Pro Le novità della squadra arancio-nero-verde

LO SPORT in PRIMO PIANO

Lo stadio Penzo di Venezia e Diego Zanin

Volley Salese compie l’impresa, e con le sue atlete arriva al secondo posto nazionale per le categorie allieve.

Per tutte però, questo secondo posto ai campionati nazionali che si sono tenuti a Lignano nelle scorse settimane, è una vittoria. Ecco il team: Giada Toniolo, Giulia Volpato, Arianna Simion, Alessia Rossini, Martina Ricciardi, Bonato Arianna, Alice Maguolo, Valentina Masiero, Federica Fontolan, Nicole Cuogo, Giuseppina Rega, allenatore Roberto Bisello, aiuto allena-tore Jessica Gallo e dirigenti il direttore Dario Ziliotto, Marcello Dal Corso e Mirka Cermakova. La cronaca: l’Asd Volley Sale-se di Santa Maria di Sala è stata sconfi tta 3-0 dal Mondial Quartirolo di Carpi nella fi nale, categoria allieve, del campionato nazionale. C’è però nella squadra del miranese la soddisfazione per aver vinto il titolo provinciale e di seguito quello regionale e interregionale. A mostrare massima soddisfazione per il risultato raggiunto è stato anche l’assessore allo sport della Provincia di Venezia Raffaele Speranzon che si è complimentato con le atlete dell’under 16 del Gruppo sportivo Volley Salese di Santa Maria di Sala per la conquista della medaglia d’argento e la coppa di vice campione nazionale. “Un grazie di cuore a queste atlete - ha detto Speranzon - che fi no alla fi ne si sono battute fi no in fondo conquistando un prestigioso secondo posto. Siamo fi eri come amministrazione provinciale di poter

elogiare queste giovanissime che saranno il futuro del nostro sport. Per conquistare certi traguardi ci vogliono soprattutto spiri-to di sacrifi cio, volontà e gioco si squadra, tutte componenti che le atlete del Volley Salese hanno dimostrato di saper mettere in campo. Questo grazie anche all’ottimo lavoro svolto dai dirigenti di questa società veneziana che nel giro di pochi anni ha saputo costruire una struttura dalle basi forti, in grado di insegnare lo sport ed i suoi valori”. I numeri del Volley Salese sono impressionanti: in breve tempo que-sta realtà sportiva ha tesserato ben 173 atlete, di cui 61 nel minivolley. ”Questi numeri sono la dimostrazione – conclude Speranzon - che alla base c’è una valida programmazione, oltre ad una grande ca-pacità di trasmettere ai giovani una valida cultura sportiva. La pallavolo femminile a tutti i livelli ci sta dando grandi vittorie, siamo felici che dalla provincia di Venezia potranno nascere future campionesse”.

Pallavolo AllieveVOLLEY SALESE VICECAMPIONE D’ITALIA

A.A.

In breveVela, vincono Brazzo e Donaggio

Fabrizio Brazzo del Circolo Nautico Chioggia si è aggiudicato nelle scorse settimane il “Trofeo Mantovani”, organizzato dal Circolo della Vela Mestre, e valido come

quarta e ultima prova del Campionato dell’Adriatico dinghy. Ezio Donaggio del Circolo Velico Bibione ha invece conquistato il Campionato

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Rimane ancora impresso nella memoria perché terribilmente attuale quello spot sulle vacanze: il sorrisetto “malefi co” di quel tipo che accoglieva tu-

risti maldestri in arrivo nella tanto sognata meta mentre si rendevano immediatamente conto della bufala nella quale erano incorsi. “Turisti fai da te?” Chiedeva sar-casticamente l’ometto a vacanzieri in pieno sconforto.

I casi di vacanze rovinate - e non solo fai da te - con-tinuano ad avere una consistente incidenza anche per i veneti. L’associazione consumatori Adico stima che un turista su cinque si imbatte in uno o più problemi, con la percentuale assoluta di casi di disservizi in ferie rispetto al totale delle segnalazioni estive che anche quest’anno sfi ora l’1 ogni 3. In estate cioè un problema su tre è legato alle ferie.

Voli in ritardo, hotel o case poco rispondenti alle aspettative, sporcizia o disservizi, fi no a problemi con i documenti di viaggio che complicano se non impedisco-no la partenza o il rientro.

I primi aneddoti cominciano a giungere presso l’as-sociazione di Mestre. E’ accaduto ad una viaggiatrice

veneziana di avere avuto un rientro problematico dalle vacanze siciliane.

La signora aveva acquistato con largo anticipo 6 bi-glietti di andata e ritorno da Venezia a Catania con una compagnia aerea low cost, per un valore complessivo di 948,36 euro per i voli del 22 giugno e dell’1 luglio. All’andata tutto è andato secondo i piani, i problemi si sono avuti al ritorno. “Quattro giorno prima del rientro - spiega la viaggiatrice veneziana - la compagnia ci ha inviato un sms per avvisarci che il volo delle 6.40 di mattina del 1 luglio era stato cancellato, invitandoci a prendere contatti con il loro servizo clienti per capire cosa fare”.

Un’operazione - a quanto racconta la signora - non proprio così semplice tanto che è stato necessario sacrifi -care un’intera giornata di vacanza per arrivare a contat-tare l’operatore. L’alternativa proposta è un volo delle 12.50 sempre programmato per il 1 luglio. Giunti all’ae-roporto l’ulteriore sorpresa con una partenza annunziata per le 15.50, ma effettivamente avvenuta alle 16.30.

“Sottolineo - racconta la signora - come nel periodo

di attesa non ci sia stata fornita alcuna assistenza, e solo dopo numerose e pressanti insistenze abbiamo ottenuto 6 buoni per un panino e una bibita”.

I bagagli sono rimasti a Milano, i turisti erano imbar-cati in una nave per una crociera nelle isole caraibiche. E’ accaduto a fi ne maggio ad una coppia di Padova. I due sono partiti da Milano con un volo di 8 ore che li ha portati a Pointre A Pitre, capitale dell’isola di Guadalupa, dove si sono imbarcati per una crociera da sogno di 7 giorni ma, a loro insaputa, senza bagagli.

I primi tre giorni di navigazione sono stati impiegati dai turisti padovani per recuperare le valigie, vissuti in una situazione di emergenza e disagio.

“Era la nostra prima crociera - raccontano - e siamo rimasti fortemente delusi. La sera dell’arrivo e il giorno successivo abbiamo dovuto riutilizzare gli abiti usati du-rante il viaggio, oltre a non poter utilizzare piscine e spa perché non avevamo il costume e a bordo non ne ven-devano. Abbiamo perso la visita all’Isola Martinica aven-do dovuto impiegare quel tempo per cercare un centro commerciale dove acquistare ciò di cui avevamo bisogno

e per parlare con la responsabile del servizo clientela”.“Estate dopo estate - spiega il presidente di Adico,

Carlo Garofolini - cresce il numero delle persone che si rivolgono a noi denunciando problemi legati alle vacan-ze e chiedendo assistenza legale per ottenere la giusta tutela”.

L’associazione ha perciò predisposto una campagna, “vacanza informata”, che in due fasi, si propone di aiu-tare i cittadini a fare ferie senza intoppi. L’attenzione si concentra sui disservizi aeroportuali, ma l’associazione rimane a disposizione tutta l’estate anche per i problemi di altra natura.

“La prima fase di Vacanza informata - conclude Ga-rofolini - mira a dare ai cittadini strumenti agili e di facile consultazione relativi ai diritti che si hanno in qualità di viaggiatore, in modo da partire informati e consapevoli, e quindi in grado di far valere prima e meglio le proprie ragioni. La seconda, invece, che si attiva al ritorno, pre-vede un canale di assistenza privilegiato e modulistica ad hoc nel malaugurato caso in cui lo stesso cittadino si fosse imbattuto in qualche problema”.

di Ornella Jovane

Troppi problemi in ferie, troppe vacanze rovinate

La caccia al last minute è diventato negli anni uno degli “sport” più praticati da chi si accinge a pro-grammare le vacanze estive e, quest’anno in par-

ticolare, un sistema cui anche gli operatori del turismo fanno ricorso con generosità per ovviare alle defezioni dei turisti italiani che, con la loro assenza o presenza ridotta, un vuoto lo hanno lasciato.

In agenzia o su internet le offerte della vacanza all’ultimo minuto si moltiplicano per un agosto un po’ “magro” di soddisfazione per gli operatori.

Le associazioni di consumatori tuttavia rinnovano l’invito alla prudenza. I siti e le vetrine sono “carichi” di offerte, gli sconti sono accattivanti, fi no al 40 per cento sul prezzo di listino, ma non vanno trascurate o sottovalutate le insidie che si nascondono dietro sper-ticati elogi di vacanze da sogno tutto compreso a cifre incredibilmente low cost.

E’ bene sapere - rimarca Aduc - che il contratto di last minute è del tutto analogo a quello tradizionale con obblighi per il turista e il tour operator. Attenzio-

ne - è l’ammonimento - alle condizioni contrattuali, ad eventuali spese non messe in suffi ciente evidenza come le commissioni, i costi per i trasferimenti, le iscri-zioni, le tasse aeroportuali, i supplementi e così via.

Per chi preferisce percorrere la strada della ricerca e prenotazione in rete, perché più comoda, rapida e anche per il fatto di poter valutare molte più offerte, il livello di guardia dev’essere ulteriormente alzato.

Quando si “viaggia” su Internet per organizzare la vacanza il suggerimento di Aduc è quello di confrontare

innanzitutto su più siti prezzi di hotel e di voli, di cer-care riscontri - per l’attendibilità delle informazioni - sui forum dei viaggiatori. Una volta individuato il sito da cui prenotare è buona cosa verifi carne l’attendibilità (che sia indicata la denominazione sociale, l’indirizzo, il telefono - che vale la pena comporre - il fax). Aduc consiglia quindi di stampare sempre il contratto, la pre-notazione e la risposta del venditore. Se il pagamento viene effettuato con carta di credito va verifi cato che il sito sia dotato di un sistema di sicurezza.

LAST MINUTE, LOW COST COME TUTELARSI DALLA “BUFALA”

Low cost o a prezzo intero, cresce il numero di vacanzieri che denunciano disavventure. Uno su 5 ha avuto brutte sorprese

O.J.

7Il Veneto in primo piano

Accesso in spiaggia a due euro per i pendolari. E’ stata la proposta del pre-sidente di Confturismo e Federalberghi

Marco Michielli che ha proposto a inizio estate l’introduzione di un ticket - misura che avrebbe potuto trovare applicazione peraltro anche a Venezia per il turismo gior-naliero - da far pagare a chi non è cliente d’albergo nelle spiagge del litorale veneto. Michielli ha motivato l’iniziativa con l’op-portunità di far pagare ai pendolari una se-rie di servizi offerti lungo gli arenili - pulizia,

soccorso e altro - pensati per i clienti degli alberghi, di cui però usufruiscono anche i turisti “mordi e fuggi”.

Oltre a risultare impopolare, come del resto Michielli aveva fi n da subito previsto, la proposta ha incontrato una serie di op-positori.

Primo fra tutti il governatore del Veneto Luca Zaia. Ancora più convinto il no dell’as-sessore regionale al Turismo Marino Finozzi.

Si pone, invece, nella posizione dei contrari il presidente di Federalberghi

sull’applicazione della tassa di soggiorno. La stagione non va bene, si stima un 30 per cento in meno di italiani compensato in parte dagli stranieri, i cui arrivi non sono tuttavia da record.

La tassa di soggiorno sarebbe dunque un ulteriore disincentivo che va ad aggiun-gersi alla crisi economica e alla psicosi da terremoto.

Gli operatori chiedono all’assessore re-gionale al Turismo Marino Finozzi incontri per mettere a fuoco la situazione e studiare

strategie di contrasto in tempo per la secon-da metà della stagione turistica.

Da Chioggia e Sottomarina, dove l’in-troduzione della tassa di soggiorno è sta-ta approvata con grande disappunto delle categorie economiche del turismo, si avan-zano proposte per attirare i vacanzieri. Alla Regione lanciano l’idea dei buoni benzina riservati ai turisti che vengono a villeggiare nelle coste venete.

di Ornella Jovane

Una stagione diffi cile Gli italiani non si fanno vedere, stranieri non da record

Tasse sui turisti e proposte per invogliarli a sceglierci

CURIOSITÀ

Informati, prudenti, protetti ma anche accorti e attenti a non sprecare. In tempo di crisi non si butta via niente, neanche la protezione solare avanzata dalle vacanze dell’anno precedente. E’ quanto risulta da un’indagine di Adico, l’Associazione veneta

a difesa dei consumatori, condotta in territorio trevigiano alla vigilia delle prime partenze in massa per le ferie. L’obiettivo era in realtà quello di verifi care la conoscenza sul corretto uso di lozioni e spray solari e invece è emerso un dato signifi cativo e inaspettato. Oltre il 60 per cento degli intervistati ha dichiarato di utilizzare i solari avanzati dalla stagione precedente, pur sapendo - almeno nella maggior parte dei casi - che da un anno all’altro le confezioni aperte perdono parte del fi ltro protettivo. Di questi un 15 per cento si limita a farlo con le protezioni a fattore alto, perché - è la risposta - non riesce a consumare

l’intero fl acone nell’arco di una sola stagione. C’è però un 48 per cento che, invece, fi nisce la confezione a prescindere dal fattore di protezione.

Mentre rimangono stabili i dati relativi all’utilizzo di protezioni solari - confermando una buona consapevolezza sui rischi e le controindicazioni derivanti da esposizione al sole senza adeguata protezione - è in deciso aumento proprio la percentuale di chi utilizza creme dell’anno prima. “Un comportamento - commenta il presidente Adico, Carlo Garo-folini - assai rischioso soprattutto nei primi giorni di esposizione, quando sono necessari fi ltri ben attivi per evitare arrossamenti ed eritemi, ma diretta conseguenza della crisi”. In virtù di questo fenomeno le case produttrici di solari sono ricorse ai ripari: si è infatti registrato il boom della vendita di mini dosi di altissima protezione.

LA CREMA SOLARE? SI RICLICLA QUELLA DELL’ANNO PRIMA

O.J.

222222

La missione è di allargarsi e a radicarsi sull’intero territorio nazionale avendo per missione specifica quella di produrre e vendere prodotti per la maggior parte coltivati in Romagna, in Puglia, Calabria, Basi-licata e nel Veneto, nei territori, cioè, in cui sorgo-no i suoi stabilimenti produttivi. E’ la missione per Orogel, l’azienda cesenate leader nel surgelato, che ha l’obiettivo è di entrare ancor più nelle case de-gli italiani, di ampliare il numero delle famiglie che, abitualmente, acquistano i suoi prodotti così com’è stato nel 2011 con ben 10 milioni e 358 mila famiglie contro i 9 milioni e 307 mila dell’anno precedente.

Tutte con notevoli simpatie per i prodotti Orogel, con particolare attenzione al minestrone, a passati di verdura e agli spinaci. Per Orogel il Veneto non è solo importante per i ricavi, per le vendite, A Ficarolo, nel rodigino, esiste uno dei tre stabilimenti produttivi di Orogel che permette di produrre ciò che le terre fertili della regione sanno dare, nel rispetto di severi e scrupolosi piani di produzione. Proprio per questo l’operazione di Ficarolo è stata condotta e realizzata da Apora, una delle principali cooperative di I° grado del gruppo che rappresenta la base produttiva della società. La produzione del nuovo insediamento, in-

sieme a quello di Polidoro, in Basilicata, è andato ad integrarsi con i prodotti ottenuti nei tre stabilimenti di Cesena specializzati nella lavorazione di vegetali, piatti pronti e prodotti pastellati. Lo stabilimento di Ficarolo vede, oggi, impiegati 60 dipendenti tra fis-si e stagionali e vanta una produzione di diecimila tonnellate di prodotto fresco pari a circa 8 mila ton-nellate di prodotto surgelato. La fortunata posizione geografica del sito produttivo, al centro della zona di coltivazione e raccolta, in una zona tra le più fertili del nostro paese, garantisce produzioni d’ec-cellenza di piselli, fagiolini, fagioli borlotti, cipolla e

non ultima la nuova soia endamame che trova nella pianura padana l’unica zona in Italia vocata alla sua coltivazione. I surgelati Orogel hanno fatturato, nel 2011, 170 milioni di euro, + 5% rispetto all’anno precedente, con una vendita di 88 mila tonnellate. Il fatturato aggregato è passato da 243 milioni di euro a 257 e le previsioni per il 2012 sono confortanti. Si pensa ad un più 3%.

di Giorgio Naccari

hanno

vendita di 88 mila tonnellate. Il fatturato aggregato è passato da 243 milioni di euro a 257 e le previsioni per il 2012 sono

UN PEZZO DI OROGEL ANCHE NEL VENETOMessaggio publiredazionaleMessaggio Pubbliredazonale

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6

IL VENETOin PRIMO PIANO

Rimane ancora impresso nella memoria perché terribilmente attuale quello spot sulle vacanze: il sorrisetto “malefi co” di quel tipo che accoglieva tu-

risti maldestri in arrivo nella tanto sognata meta mentre si rendevano immediatamente conto della bufala nella quale erano incorsi. “Turisti fai da te?” Chiedeva sar-casticamente l’ometto a vacanzieri in pieno sconforto.

I casi di vacanze rovinate - e non solo fai da te - con-tinuano ad avere una consistente incidenza anche per i veneti. L’associazione consumatori Adico stima che un turista su cinque si imbatte in uno o più problemi, con la percentuale assoluta di casi di disservizi in ferie rispetto al totale delle segnalazioni estive che anche quest’anno sfi ora l’1 ogni 3. In estate cioè un problema su tre è legato alle ferie.

Voli in ritardo, hotel o case poco rispondenti alle aspettative, sporcizia o disservizi, fi no a problemi con i documenti di viaggio che complicano se non impedisco-no la partenza o il rientro.

I primi aneddoti cominciano a giungere presso l’as-sociazione di Mestre. E’ accaduto ad una viaggiatrice

veneziana di avere avuto un rientro problematico dalle vacanze siciliane.

La signora aveva acquistato con largo anticipo 6 bi-glietti di andata e ritorno da Venezia a Catania con una compagnia aerea low cost, per un valore complessivo di 948,36 euro per i voli del 22 giugno e dell’1 luglio. All’andata tutto è andato secondo i piani, i problemi si sono avuti al ritorno. “Quattro giorno prima del rientro - spiega la viaggiatrice veneziana - la compagnia ci ha inviato un sms per avvisarci che il volo delle 6.40 di mattina del 1 luglio era stato cancellato, invitandoci a prendere contatti con il loro servizo clienti per capire cosa fare”.

Un’operazione - a quanto racconta la signora - non proprio così semplice tanto che è stato necessario sacrifi -care un’intera giornata di vacanza per arrivare a contat-tare l’operatore. L’alternativa proposta è un volo delle 12.50 sempre programmato per il 1 luglio. Giunti all’ae-roporto l’ulteriore sorpresa con una partenza annunziata per le 15.50, ma effettivamente avvenuta alle 16.30.

“Sottolineo - racconta la signora - come nel periodo

di attesa non ci sia stata fornita alcuna assistenza, e solo dopo numerose e pressanti insistenze abbiamo ottenuto 6 buoni per un panino e una bibita”.

I bagagli sono rimasti a Milano, i turisti erano imbar-cati in una nave per una crociera nelle isole caraibiche. E’ accaduto a fi ne maggio ad una coppia di Padova. I due sono partiti da Milano con un volo di 8 ore che li ha portati a Pointre A Pitre, capitale dell’isola di Guadalupa, dove si sono imbarcati per una crociera da sogno di 7 giorni ma, a loro insaputa, senza bagagli.

I primi tre giorni di navigazione sono stati impiegati dai turisti padovani per recuperare le valigie, vissuti in una situazione di emergenza e disagio.

“Era la nostra prima crociera - raccontano - e siamo rimasti fortemente delusi. La sera dell’arrivo e il giorno successivo abbiamo dovuto riutilizzare gli abiti usati du-rante il viaggio, oltre a non poter utilizzare piscine e spa perché non avevamo il costume e a bordo non ne ven-devano. Abbiamo perso la visita all’Isola Martinica aven-do dovuto impiegare quel tempo per cercare un centro commerciale dove acquistare ciò di cui avevamo bisogno

e per parlare con la responsabile del servizo clientela”.“Estate dopo estate - spiega il presidente di Adico,

Carlo Garofolini - cresce il numero delle persone che si rivolgono a noi denunciando problemi legati alle vacan-ze e chiedendo assistenza legale per ottenere la giusta tutela”.

L’associazione ha perciò predisposto una campagna, “vacanza informata”, che in due fasi, si propone di aiu-tare i cittadini a fare ferie senza intoppi. L’attenzione si concentra sui disservizi aeroportuali, ma l’associazione rimane a disposizione tutta l’estate anche per i problemi di altra natura.

“La prima fase di Vacanza informata - conclude Ga-rofolini - mira a dare ai cittadini strumenti agili e di facile consultazione relativi ai diritti che si hanno in qualità di viaggiatore, in modo da partire informati e consapevoli, e quindi in grado di far valere prima e meglio le proprie ragioni. La seconda, invece, che si attiva al ritorno, pre-vede un canale di assistenza privilegiato e modulistica ad hoc nel malaugurato caso in cui lo stesso cittadino si fosse imbattuto in qualche problema”.

di Ornella Jovane

Troppi problemi in ferie, troppe vacanze rovinate

La caccia al last minute è diventato negli anni uno degli “sport” più praticati da chi si accinge a pro-grammare le vacanze estive e, quest’anno in par-

ticolare, un sistema cui anche gli operatori del turismo fanno ricorso con generosità per ovviare alle defezioni dei turisti italiani che, con la loro assenza o presenza ridotta, un vuoto lo hanno lasciato.

In agenzia o su internet le offerte della vacanza all’ultimo minuto si moltiplicano per un agosto un po’ “magro” di soddisfazione per gli operatori.

Le associazioni di consumatori tuttavia rinnovano l’invito alla prudenza. I siti e le vetrine sono “carichi” di offerte, gli sconti sono accattivanti, fi no al 40 per cento sul prezzo di listino, ma non vanno trascurate o sottovalutate le insidie che si nascondono dietro sper-ticati elogi di vacanze da sogno tutto compreso a cifre incredibilmente low cost.

E’ bene sapere - rimarca Aduc - che il contratto di last minute è del tutto analogo a quello tradizionale con obblighi per il turista e il tour operator. Attenzio-

ne - è l’ammonimento - alle condizioni contrattuali, ad eventuali spese non messe in suffi ciente evidenza come le commissioni, i costi per i trasferimenti, le iscri-zioni, le tasse aeroportuali, i supplementi e così via.

Per chi preferisce percorrere la strada della ricerca e prenotazione in rete, perché più comoda, rapida e anche per il fatto di poter valutare molte più offerte, il livello di guardia dev’essere ulteriormente alzato.

Quando si “viaggia” su Internet per organizzare la vacanza il suggerimento di Aduc è quello di confrontare

innanzitutto su più siti prezzi di hotel e di voli, di cer-care riscontri - per l’attendibilità delle informazioni - sui forum dei viaggiatori. Una volta individuato il sito da cui prenotare è buona cosa verifi carne l’attendibilità (che sia indicata la denominazione sociale, l’indirizzo, il telefono - che vale la pena comporre - il fax). Aduc consiglia quindi di stampare sempre il contratto, la pre-notazione e la risposta del venditore. Se il pagamento viene effettuato con carta di credito va verifi cato che il sito sia dotato di un sistema di sicurezza.

LAST MINUTE, LOW COST COME TUTELARSI DALLA “BUFALA”

Low cost o a prezzo intero, cresce il numero di vacanzieri che denunciano disavventure. Uno su 5 ha avuto brutte sorprese

O.J.

7Il Veneto in primo piano

Accesso in spiaggia a due euro per i pendolari. E’ stata la proposta del pre-sidente di Confturismo e Federalberghi

Marco Michielli che ha proposto a inizio estate l’introduzione di un ticket - misura che avrebbe potuto trovare applicazione peraltro anche a Venezia per il turismo gior-naliero - da far pagare a chi non è cliente d’albergo nelle spiagge del litorale veneto. Michielli ha motivato l’iniziativa con l’op-portunità di far pagare ai pendolari una se-rie di servizi offerti lungo gli arenili - pulizia,

soccorso e altro - pensati per i clienti degli alberghi, di cui però usufruiscono anche i turisti “mordi e fuggi”.

Oltre a risultare impopolare, come del resto Michielli aveva fi n da subito previsto, la proposta ha incontrato una serie di op-positori.

Primo fra tutti il governatore del Veneto Luca Zaia. Ancora più convinto il no dell’as-sessore regionale al Turismo Marino Finozzi.

Si pone, invece, nella posizione dei contrari il presidente di Federalberghi

sull’applicazione della tassa di soggiorno. La stagione non va bene, si stima un 30 per cento in meno di italiani compensato in parte dagli stranieri, i cui arrivi non sono tuttavia da record.

La tassa di soggiorno sarebbe dunque un ulteriore disincentivo che va ad aggiun-gersi alla crisi economica e alla psicosi da terremoto.

Gli operatori chiedono all’assessore re-gionale al Turismo Marino Finozzi incontri per mettere a fuoco la situazione e studiare

strategie di contrasto in tempo per la secon-da metà della stagione turistica.

Da Chioggia e Sottomarina, dove l’in-troduzione della tassa di soggiorno è sta-ta approvata con grande disappunto delle categorie economiche del turismo, si avan-zano proposte per attirare i vacanzieri. Alla Regione lanciano l’idea dei buoni benzina riservati ai turisti che vengono a villeggiare nelle coste venete.

di Ornella Jovane

Una stagione diffi cile Gli italiani non si fanno vedere, stranieri non da record

Tasse sui turisti e proposte per invogliarli a sceglierci

CURIOSITÀ

Informati, prudenti, protetti ma anche accorti e attenti a non sprecare. In tempo di crisi non si butta via niente, neanche la protezione solare avanzata dalle vacanze dell’anno precedente. E’ quanto risulta da un’indagine di Adico, l’Associazione veneta

a difesa dei consumatori, condotta in territorio trevigiano alla vigilia delle prime partenze in massa per le ferie. L’obiettivo era in realtà quello di verifi care la conoscenza sul corretto uso di lozioni e spray solari e invece è emerso un dato signifi cativo e inaspettato. Oltre il 60 per cento degli intervistati ha dichiarato di utilizzare i solari avanzati dalla stagione precedente, pur sapendo - almeno nella maggior parte dei casi - che da un anno all’altro le confezioni aperte perdono parte del fi ltro protettivo. Di questi un 15 per cento si limita a farlo con le protezioni a fattore alto, perché - è la risposta - non riesce a consumare

l’intero fl acone nell’arco di una sola stagione. C’è però un 48 per cento che, invece, fi nisce la confezione a prescindere dal fattore di protezione.

Mentre rimangono stabili i dati relativi all’utilizzo di protezioni solari - confermando una buona consapevolezza sui rischi e le controindicazioni derivanti da esposizione al sole senza adeguata protezione - è in deciso aumento proprio la percentuale di chi utilizza creme dell’anno prima. “Un comportamento - commenta il presidente Adico, Carlo Garo-folini - assai rischioso soprattutto nei primi giorni di esposizione, quando sono necessari fi ltri ben attivi per evitare arrossamenti ed eritemi, ma diretta conseguenza della crisi”. In virtù di questo fenomeno le case produttrici di solari sono ricorse ai ripari: si è infatti registrato il boom della vendita di mini dosi di altissima protezione.

LA CREMA SOLARE? SI RICLICLA QUELLA DELL’ANNO PRIMA

O.J.

232323Il Veneto in primo piano

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8 Il Veneto in primo piano

“Se tutte le ville del Veneto fosse-ro messe in rete e valorizzate, come meritano l’economia turi-

stica potrebbe fare un balzo in avanti del 20%. In Veneto abbiamo oltre 3700 ville di cui solo 1500 sono valorizzate e sono saperte alle visite“. A dare queste cifre è Giuliana Fontanella presidentessa dell’i-stituto Regionale delle Ville Venete, istituto attivo da decenni e che da qualche anno ha la sua sede a Mira (Venezia) in Villa Venier, nella rinomata Riviera del Brenta. In Veneto la provincia che ha più ville censite è quella di Treviso con 785, seguita Verona con 676, e poi Vicenza con 670, Padova 633, Vene-zia 573, Rovigo 250 e infi ne Belluno con 195. Giuliana Fontanella fa un’analisi della situazione partendo dalla crisi in atto. “Ci si accorge ora dell’importanza di sviluppare e recuperare il patrimonio artistico e architet-tonico del Veneto in cui anche le ville hanno una parte importante - spiega la Fontanella- quando per anni si è puntato tutto sullo svi-luppo di aree industriale e capannoni. Solo

ora si capisce che il paesaggio insieme all’a-gricoltura, e alla gastronomia è una risorsa, anzi può diventare la risorsa trainante. Ora si deve recuperare il tempo perduto e cer-tamente fare tesoro dall’insegnamento che in qualche modo arriva da questa crisi. Una crisi che ha mutato radicalmente il modo di intendere e valorizzare le risorse del territorio”. In questo momento di crisi però recuperare tutte le ville Venete e renderle visitabili è davvero un’opera impossibile è possibile però mettere in rete il sistema vil-le con la ricezione turistica, la gastronomia e l’agricoltura promuovendo ad esempio nei castelli del trevigiano un prodotto in-ternazionale come il Prosecco. “Finora ab-biamo creato “pacchetti” di messa in rete di ville in diverse aree del Veneto – dice la presidentessa Fontanella – che cominciano a dare i loro frutti con visite organizzate e turisti che arrivano quotidianamente. Per l’economia turistica questa messa in rete di 20-30 ville a pacchetto, porta mediamente ad un incremento dell’economia turistica

locale del 20% ma in alcune zone come la Riviera del Brenta, già rodate a questo si-stema anche del 30%. In altri paesi europei un patrimonio artistico più scarso, gli enti di promozione del territorio riescono ad attrar-re un numero di turisti maggiore soprattutto investendo massicciamente nei mezzi di co-municazione più moderni”. Fra le iniziative intraprese in questi anni dall’ Istituto Regio-nale Ville Venete, c’è anche la formazione

di insegnanti e operatori turistici in Veneto. “Abbiamo creato dei corsi di formazione per insegnanti e anche ristoratori e operatori del settore - spiega - per dare le nozioni principali di storia locale. Il Veneto non è solo le sue bellissime città, ma soprattutto paesaggi agresti e ville che devono diventa-re bagaglio culturale anche scolastico e da inorgoglire”. L’istituto si occupa anche delle Ville del Friuli che sono circa 500.

di Alessandro Abbadir

Giuliana Fontanella. ”La messa in rete del patrimonio aumenta del 20% l’economia turistica”

Patrimonio architettonico L’analisi dell’istituto regionale Ville Venete

Ville venete, risorsa da valorizzare

“Percorsi culturali in Villa Fo-gazzaro”. Questo il proget-to didattico delle 18 classi

dell’Istituto Comprensivo “G. Toaldo” dei Comuni di Montegalda, Montegal-della e Grisignano di Zocco (Vicenza) che hanno aderito alla proposta dell’I-stituto Regionale Ville Venete volta a sensibilizzare i più giovani all’im-portanza della valorizzazione del patrimonio architettonico-culturale - Di cosa si tratta? A fi ne anno scolastico in quest’area del vicentino 400 alun-ni, accompagnati dai loro docenti e da tutor professionali, sono stati coinvolti in cinque percorsi didattici che interessano sia Villa Fogazzaro sia Villa Gualdo, sede del municipio di Montegalda. Nella prima, gli studenti hanno avuto la possibilità di conoscere l’architettura della dimora privata e la storia del suo più celebre abitante, lo scrittore Antonio Fogazzaro, anche grazie alle letture animate tratte dal testo “Il folletto allo specchio”. Hanno approfondito inoltre, le carat-teristiche del giardino all’italiana, considerando in particolare le diverse specie di alberi e fi ori e la ricca entomofauna che abita o che si ferma in questi luoghi. Si sono accostati infi ne, alla musica assistendo al concerto di campanelli nel parco della villa e visitando il “Museo Veneto delle Campane”, ospitato all’interno dell’edifi cio. A Villa Gualdo, invece, è stato dato spazio alla storia e all’architettura della villa, alla mostra su Fogazzaro e all’itinerario a lui dedicato. La scuola insomma come la fucina in cui si trovano i cittadini del futuro e, soprattutto, come strumento privilegiato per rendere consapevoli i bambini del patrimonio, unico al mondo, che il loro territorio offre: “Il progetto dell’Istituto To-aldo- ha detto il consigliere dell’ Istituto Ville Venete Mariella Mazzetto - non è solo di tipo culturale ma anche identitario e paesaggistico. In una fase di grave crisi di identità, in cui il mercato sembra essere l’unico idolo, è giusto che i giovani trovino la loro strada anche attraverso percorsi didattici come questi, in cui sono coinvolti in maniera attiva. Per loro può essere l’occasione per conoscere le ville, gli affreschi, i modi di vivere di ogni epoca, e al contempo per individuare possibili percorsi lavorativi” L’iniziativa si ripeterà a settembre con il ritorno fra i banchi dei ragazzi

Nel vicentinoPERCORSI DIDATTICI IN VILLA FOGAZZARO

Sopra Villa Venier, a fi anco Giuliana Fontanella

Un momento della presentazione dell’iniziativa

A.A.

La sede dell’istituto Ville Venete, Vil-la Venier a Mira, sarà al centro delle iniziative culturali con gli appunta-

menti “E_state in Villa” e “Ferragosto in Villa” che termineranno il 23 agosto. Per estate in villa è il primo appunta-mento è stato con la proiezione del fi lm “The Ripley.s game”.

Un tributo della regista Liliana Ca-vani al patrimonio delle ville venete. Il 9 agosto alle 21 “Storie di Orchi Storie di Streghe”. Saranno lette fi abe della tradizione italiana ed europea. Il 15 agosto festa per tutta la giornata. Dalle 10 alle 22. Ci saranno visite guidate, laboratori didattici (dalle maschere in cuoio alla land art, passando per pittura e scultura), concerti e jam session, degu-stazione vini e prodotti tipici e danza del ventre: quest’ultima una vera e propria giornata di festa di mezza estate. Infi ne il 23 agosto alle 19 Pic Nic delle fate e visita al lume di candela. Insomma un esempio di come una villa veneta può diventare luogo di aggregazione per tutti.

NEWS

IniziativeFERRAGOSTO A VILLA VENIER

A.A.

24 Il Veneto in primo piano2424 Il Veneto in primo piano

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8 Il Veneto in primo piano

“Se tutte le ville del Veneto fosse-ro messe in rete e valorizzate, come meritano l’economia turi-

stica potrebbe fare un balzo in avanti del 20%. In Veneto abbiamo oltre 3700 ville di cui solo 1500 sono valorizzate e sono saperte alle visite“. A dare queste cifre è Giuliana Fontanella presidentessa dell’i-stituto Regionale delle Ville Venete, istituto attivo da decenni e che da qualche anno ha la sua sede a Mira (Venezia) in Villa Venier, nella rinomata Riviera del Brenta. In Veneto la provincia che ha più ville censite è quella di Treviso con 785, seguita Verona con 676, e poi Vicenza con 670, Padova 633, Vene-zia 573, Rovigo 250 e infi ne Belluno con 195. Giuliana Fontanella fa un’analisi della situazione partendo dalla crisi in atto. “Ci si accorge ora dell’importanza di sviluppare e recuperare il patrimonio artistico e architet-tonico del Veneto in cui anche le ville hanno una parte importante - spiega la Fontanella- quando per anni si è puntato tutto sullo svi-luppo di aree industriale e capannoni. Solo

ora si capisce che il paesaggio insieme all’a-gricoltura, e alla gastronomia è una risorsa, anzi può diventare la risorsa trainante. Ora si deve recuperare il tempo perduto e cer-tamente fare tesoro dall’insegnamento che in qualche modo arriva da questa crisi. Una crisi che ha mutato radicalmente il modo di intendere e valorizzare le risorse del territorio”. In questo momento di crisi però recuperare tutte le ville Venete e renderle visitabili è davvero un’opera impossibile è possibile però mettere in rete il sistema vil-le con la ricezione turistica, la gastronomia e l’agricoltura promuovendo ad esempio nei castelli del trevigiano un prodotto in-ternazionale come il Prosecco. “Finora ab-biamo creato “pacchetti” di messa in rete di ville in diverse aree del Veneto – dice la presidentessa Fontanella – che cominciano a dare i loro frutti con visite organizzate e turisti che arrivano quotidianamente. Per l’economia turistica questa messa in rete di 20-30 ville a pacchetto, porta mediamente ad un incremento dell’economia turistica

locale del 20% ma in alcune zone come la Riviera del Brenta, già rodate a questo si-stema anche del 30%. In altri paesi europei un patrimonio artistico più scarso, gli enti di promozione del territorio riescono ad attrar-re un numero di turisti maggiore soprattutto investendo massicciamente nei mezzi di co-municazione più moderni”. Fra le iniziative intraprese in questi anni dall’ Istituto Regio-nale Ville Venete, c’è anche la formazione

di insegnanti e operatori turistici in Veneto. “Abbiamo creato dei corsi di formazione per insegnanti e anche ristoratori e operatori del settore - spiega - per dare le nozioni principali di storia locale. Il Veneto non è solo le sue bellissime città, ma soprattutto paesaggi agresti e ville che devono diventa-re bagaglio culturale anche scolastico e da inorgoglire”. L’istituto si occupa anche delle Ville del Friuli che sono circa 500.

di Alessandro Abbadir

Giuliana Fontanella. ”La messa in rete del patrimonio aumenta del 20% l’economia turistica”

Patrimonio architettonico L’analisi dell’istituto regionale Ville Venete

Ville venete, risorsa da valorizzare

“Percorsi culturali in Villa Fo-gazzaro”. Questo il proget-to didattico delle 18 classi

dell’Istituto Comprensivo “G. Toaldo” dei Comuni di Montegalda, Montegal-della e Grisignano di Zocco (Vicenza) che hanno aderito alla proposta dell’I-stituto Regionale Ville Venete volta a sensibilizzare i più giovani all’im-portanza della valorizzazione del patrimonio architettonico-culturale - Di cosa si tratta? A fi ne anno scolastico in quest’area del vicentino 400 alun-ni, accompagnati dai loro docenti e da tutor professionali, sono stati coinvolti in cinque percorsi didattici che interessano sia Villa Fogazzaro sia Villa Gualdo, sede del municipio di Montegalda. Nella prima, gli studenti hanno avuto la possibilità di conoscere l’architettura della dimora privata e la storia del suo più celebre abitante, lo scrittore Antonio Fogazzaro, anche grazie alle letture animate tratte dal testo “Il folletto allo specchio”. Hanno approfondito inoltre, le carat-teristiche del giardino all’italiana, considerando in particolare le diverse specie di alberi e fi ori e la ricca entomofauna che abita o che si ferma in questi luoghi. Si sono accostati infi ne, alla musica assistendo al concerto di campanelli nel parco della villa e visitando il “Museo Veneto delle Campane”, ospitato all’interno dell’edifi cio. A Villa Gualdo, invece, è stato dato spazio alla storia e all’architettura della villa, alla mostra su Fogazzaro e all’itinerario a lui dedicato. La scuola insomma come la fucina in cui si trovano i cittadini del futuro e, soprattutto, come strumento privilegiato per rendere consapevoli i bambini del patrimonio, unico al mondo, che il loro territorio offre: “Il progetto dell’Istituto To-aldo- ha detto il consigliere dell’ Istituto Ville Venete Mariella Mazzetto - non è solo di tipo culturale ma anche identitario e paesaggistico. In una fase di grave crisi di identità, in cui il mercato sembra essere l’unico idolo, è giusto che i giovani trovino la loro strada anche attraverso percorsi didattici come questi, in cui sono coinvolti in maniera attiva. Per loro può essere l’occasione per conoscere le ville, gli affreschi, i modi di vivere di ogni epoca, e al contempo per individuare possibili percorsi lavorativi” L’iniziativa si ripeterà a settembre con il ritorno fra i banchi dei ragazzi

Nel vicentinoPERCORSI DIDATTICI IN VILLA FOGAZZARO

Sopra Villa Venier, a fi anco Giuliana Fontanella

Un momento della presentazione dell’iniziativa

A.A.

La sede dell’istituto Ville Venete, Vil-la Venier a Mira, sarà al centro delle iniziative culturali con gli appunta-

menti “E_state in Villa” e “Ferragosto in Villa” che termineranno il 23 agosto. Per estate in villa è il primo appunta-mento è stato con la proiezione del fi lm “The Ripley.s game”.

Un tributo della regista Liliana Ca-vani al patrimonio delle ville venete. Il 9 agosto alle 21 “Storie di Orchi Storie di Streghe”. Saranno lette fi abe della tradizione italiana ed europea. Il 15 agosto festa per tutta la giornata. Dalle 10 alle 22. Ci saranno visite guidate, laboratori didattici (dalle maschere in cuoio alla land art, passando per pittura e scultura), concerti e jam session, degu-stazione vini e prodotti tipici e danza del ventre: quest’ultima una vera e propria giornata di festa di mezza estate. Infi ne il 23 agosto alle 19 Pic Nic delle fate e visita al lume di candela. Insomma un esempio di come una villa veneta può diventare luogo di aggregazione per tutti.

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IniziativeFERRAGOSTO A VILLA VENIER

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APERTOTUTTOAGOSTO

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10 Intorno a noi

Escalation degli omicidi e delle violenze contro le donne, ormai è emergenza. I casi sono all’ordine del giorno e i

più efferati hanno interessato negli anni e mesi scorsi anche la nostra regione. A fare una analisi della situazione è la dottoressa Gabriella Camozzi, responsabile del Centro Donna del Comune di Venezia, che ha da anni anche un effi ciente centro antiviolenza punto di riferimento in tutta la regione. Un centro in grado di far fronte alle emergenze e dare assistenza alle donne in pericolo di fronte prevalentemente all’atteggiamento del compagno o del marito. “Gli omicidi di donne compiuti da uomini sono in netto aumento - spiega Gabriella Camozzi - anche se è stabile la richiesta di aiuto. E’ come se si fosse alzato il livello di violenza maschile che sembra non voler accettare il mutato ruolo della donna nella società e nella fami-glia. Al nostro centro sono arrivate quest’an-no 300 richieste di aiuto da Venezia e din-torni, ma anche da tutto il Veneto. Molte donne si rivolgono a noi anche per sfuggire ad una situazione che pensavano di poter controllare e che invece si rivela per loro ogni giorno sempre più violenta”. Gabriella Camozzi spiega che la violenza contro le donne è diffusa in ogni fascia sociale, e in tutte le età “Basti pensare – spiega – agli episodi che si sono verifi cati qualche anno fa in provincia di Venezia in cui un laureato sparò ad una ragazzina di 16 e si suicidò, e un professore che accoltellò la compagna in negozio. Il problema di fondo è quello di un malsano senso del possesso dell’uomo nei

confronti della donna. In una minoranza di persone un “no” di una donna fa scattare reazioni furibonde e in qualche caso tragi-che“. I casi più efferati poi non prendono origine come si tenderebbe a credere, da contenziosi sull’affi damento dei fi gli, anzi a volte si tratta di coppie in cui i fi gli non ci sono. Come uscirne? “Ora è tempo di la-vorare sulla psicologia maschile- spiega Ga-briella Camozzi – con corsi nelle scuole e anche negli ambienti di lavoro e famigliari, cercando di far cambiare la mentalità e far capire che un no o un rifi uto o la fi ne della relazione vanno gestire in maniera matura e non aggredendo la moglie o la compagna”. Si perché tra l’altro, e non serve ribadirlo il 90 % dei casi di violenza sulle donne è fatto da compagni, mariti o persone che sono in stretto contatto con loro. C’è anche da lavo-rare però sulle donne stesse. “Spesso nella donna - conclude la Camozzi- c’è un errato

di Alessandro Abbadir

Il fenomeno è diffuso a tutte le età e in tutte le fasce sociali

Sociale L’analisi di Gabriella Camozzi responsabile del Centro Donna del comune di Venezia

Violenza sulle donne, è emergenza La responsabile

del Centro Donna del Comune di Venezia Gabriella Camozzi

senso di onnipotenza, cioè la sensazione di potercela fare da sole. Impera la mentalità del “poi riesco a farlo cambiare in fondo non è un violento, ma stressato eccetera“. Niente di più sbagliato. Da sole in questi casi si riesce a fare poco, è importante in-vece rivolgersi ai centri donna anti violen-za che sono in grado di dare domiciliarità segreta se necessario e aiuto di psicologi, avvocati e specialisti”.

“Bisogna lavorare anche sulle donne per evitare che credano di potercela fare da sole”

Il Centro Donna e Antiviolenza del Co-mune di Venezia è attivo dal 1995. In esso opera un équipe composta da

una ventina di professioniste che offre accoglienza alle donne vittime di violen-ze e maltrattamenti.

Ad oggi le donne accolte sono 4.000 con una media di circa 300 donne che ogni anno si rivolgono per la prima volta. Provengono dal territorio veneziano (per il 73%) ma anche dal re-sto del Veneto. In alcuni casi la richiesta di aiuto arriva anche da donne di altre regioni d’Italia che si rivolgono al Centro Antiviolenza autonomamente o inviate da altri Servizi e Centri Antiviolenza ita-liani. Nel 1996 è stata aperta la casa protetta ad indirizzo segreto dedicata all’accoglienza di donne (con eventuali fi glie e fi gli minori) in situazione di gra-ve rischio a causa di maltrattamenti e violenze. Le donne che si presentano al Centro coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La maggioranza ha fi gli (61%). Lavorano nel 57% dei casi, anche se spesso il la-voro è part-time e di livello remunerativo medio-basso. La percentuale di donne straniere è aumentata notevolmente negli ultimi anni: 1 donna su 5. Il centro si trova in Viale Garibaldi 155/a Mestre Si può chiamare lo 041 2690630 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18. Nei giorni di chiusura o in caso di urgenza chiamare il 1522 e chiedere delle ope-ratrici del Centro Antiviolenza del Centro Donna di Venezia.

NEWS

FocusCHE COS’È IL CENTRO ANTIVIOLENZA

A.A.

26 Intorno a noi2626 Intorno a noi 12 Cultura veneta

Contro il buio di spread, default, Bund e Btp la risposta semplice del lavoro come valore morale essenziale del singolo e della collettività

Continuando nel solco di una ricognizio-ne a largo raggio sulla pittura dell’Otto-cento veneto, che caratterizza da anni

l’offerta espositiva del Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (Venezia), la mostra “Nobiltà del Lavoro. Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900”, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, illustra i diversi aspetti del la-voro attraverso le raffi gurazioni dei mestieri svolti a Venezia e nell’entroterra veneziano lungo tutto il secolo che segue la caduta della Serenissima fi no ai primi decenni del Novecento. In un’epoca come la nostra, preme l’esigenza di un radicale ripensamen-to sul senso e sul valore del lavoro. Contro il buio di spread, default, Bund e Btp, contro l’imperscrutabile economia irreale, per torna-re a vedere equilibrio nella società la risposta è semplice, trasversale, globale: il lavoro che, naturalmente, è stato, è e resta valore morale essenziale che dà senso, misura e stabilità al singolo e alla collettività. Nella nostra Costituzione, all’articolo 1 si legge: L’Italia è una Repubblica democratica, fonda-ta sul lavoro e la parola “lavoro” risuona con una intensa e cristallina carica salvifi ca. Da qui è nata l’idea di creare una rassegna tra Ottocento e Novecento che si concentri sui

vecchi mestieri, vivi nella pittura veneta, che mostri come nell’arte a cavallo dei due secoli la potenza del lavoro sia glorifi cata con tutta la sua carica concreta e dinamica dai pennelli più noti del tempo.

La mostra conduce il pubblico in una Venezia con campi e campielli popolati dall’animazione caratteristica dei mercati, con calli, ponti e canali percorsi dal vociante passaggio di ambulanti: arrotini, venditori di caldarroste, lustrascarpe, fi orai, carbonai, burattinai, suonatori girovaghi. Le donne lavorano accanto agli uomini come bigolan-ti, che al grido “acqua mo” portano, con il

secchio o bigol, sulle spalle, l’acqua dolce direttamente alle case; vendono polli, fi ori, frutta, sono lavandaie o venditrici di zucca, o balie, cuoche, serve a servizio delle fa-miglie dei ricchi borghesi o della nobiltà di un tempo. Le immagini dipinte invitano a curiosare all’interno di case o di laboratori dove sartine, ricamatrici e merlettaie sono all’opera con aghi e fi li, in ambienti umili dove un notaio stipula un contratto di ma-trimonio, dentro le botteghe dove calzolai, sarti e barbieri sono colti nell’esercizio del loro mestiere e dove gli antiquari espongono coloratissime e preziose merci o nelle fucine

dove ferve il lavoro dei fabbri. Chiamano ad addentrarsi lungo le callette veneziane dove le impiraresse (infi latrici di perle) svolgono a domicilio, talora appena fuori dell’uscio, pro-lungamento dell’angusto spazio domestico, le loro attività con il pensiero ai compagni che sono sulle barche, fuori in mare, a pe-scare. Uscendo dalla laguna, il visitatore è accompagnato nel brio luminoso di un gior-no di mercato in Piazza delle Erbe a Vero-na, nell’umida atmosfera di una pescheria a Chioggia, nella effervescente confusione dei mercati di Badoere e Serravalle e nelle campagne dove sono al lavoro mondine,

contadini, zappatrici, fi enaiole, pastore. At-traverso una selezione di dipinti che coprono un arco cronologico di più di un secolo, dal principio dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento, si compie un percorso accatti-vante attraverso la pittura di genere di area triveneta (con pittori friulani come Brass, Fragiacomo, Mazzoni, Rotta e Veruda), trac-ciando un reportage sulle attività della gente che, nell’operosità come nel travaglio, nella fatica come nella solerzia, nei gesti e negli sguardi diventa protagonista di una grande epopea, quella del lavoro, nella sua concre-ta, industriosa, sostanziale nobiltà.

Villa Pisani Fino al 4 novembre “Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900”

La nobiltà del lavoro

Personale di Renato Pengo dal 14 settembre

Le stagioni dell’arte non hanno date precise, vengono comu-nemente classifi cate in base alle tendenze storiche che le contengono. Così c’è stata un’arte romana fi no a quando è

esistito l’impero romano d’occidente, pur essendo sopravvissute geografi camente parte delle prerogative di quest’arte in quello d’Oriente e temporalmente anche nell’arte successiva paleocri-stiana, ed esiste un Rinascimento che comunemente viene col-locato agli inizi del Quattrocento anche se la sua genesi risale, dal punto di vista tecnico, ad un secolo prima e nei duecento anni precedenti andrebbero cercate anche le premesse econo-miche che l’hanno consentito. Insomma l’arte non volta pagina insieme ai calendari, a volte fa una fuga in avanti rispetto ad essi ma in altre circostanze è un corpo resiliente che tenacemen-te non vuol saperne del mutare dei tempi. Oggi, per esempio, da almeno cinquant’anni sembrerebbe dare solo spettacolo di se stessa ed essere inconsistente come un’entità astratta che latita nascondendosi sotto una coltre di ventagli giocattolo. Servirebbe una riattivazione sensoriale, emotiva, intellettuale. Secondo Renato Pengo solo uno “Shock” permetterebbe di far ripartire il dialogo tra storicizzazione artistica e arte contempora-nea. Come? Con la mostra che dal 14 settembre troverà posto nella sala delle esposizioni temporanee dei Musei Civici degli Eremitani mettendo a stretto confronto una scelta di dipinti tra il Quattrocento e l’Ottocento della Pinacoteca dei Musei con le tele appartenenti al ciclo pittorico “Shock” degli anni Novanta e a elementi video realizzati dall’artista per questa personale. E’ infatti a partire dagli anni Novanta che Pengo affronta nuovi am-biti legati all’antropologia e alla psicoanalisi, raffrontandoli con

il mezzo tecnologico e con la cultura mediatica contemporanea focalizzando la sua immagine sul cosiddetto “shock tecnologi-co”, cioè la trasposizione su tela del brusio elettrostatico del televisore, che al tempo aveva anche suscitato l’interesse del celebre critico francese Pierre Restany. In poche parole Pengo pratica una sorta di intrusione artistica nei Musei Civici, uno tur-bamento appunto, collocato a metà strada tra l’arte moderna, rappresentata dalle opere della Pinacoteca del Museo, e quella contemporanea delle sue tele e dei video che con l’effetto neve del tubo catodico, proiettato tutt’intorno, arriva a coinvolgere anche il pubblico.

Shock ai Musei Civici degli EremitaniPer festeggiare la nuova sede e i trent’anni di

attività, la Fondazione Stépán Zavrel di Sar-mede ha in serbo un’edizione straordinaria

de “Le immagini della fantasia”. Una mostra che aprirà i battenti, il 27 ottobre e proseguirà fi no al 20 gennaio, con un tema conduttore: 30x2 , ossia gli anni di attività della fondazione per due, in totale 60 illustratori invitati nella sola sezione Panorama, dedicata ai libri recentemente pubbli-cati ma con l’aspirazione di coinvolgerne altri, in numero anche maggiore, insieme agli editori riunendoli nell’ambito di un ricco programma di eventi collaterali. La rassegna offrirà così al suo pubblico un discorso sempre più ampio sul libro illustrato che comincerà dall’osservazione di oltre 350 illustrazioni provenienti da numerosi Paesi, rifl etterà sulle modalità espressive di oltre 100 il-lustratori, e 50 allievi della Scuola Internazionale d’Illustrazione viaggiando sul fi lo delle parole di un centinaio di libri e suggerendo infi niti spunti di dialogo che affi oreranno sfogliando emozionanti pagine illustrate. Le immagini della fantasia pro-porrà, inoltre, anche altri approfondimenti nelle sue sezioni speciali: una dedicata all’ospite d’o-nore Roberto Innocenti, l’altra dedicata alle fi abe dalla Russia ed infi ne “Come nasce un libro Illu-strato”, dove André Neves racconta il suo modo di lavorare. Si celebrerà il trentennale anche grazie

ad interventi critici d’eccellenza come quelli di Ro-berto Denti in apertura del volume che correda la Mostra, di Paola Pallottino, dando nuova lettura all’opera di Roberto Innocenti, di Silvia Burini, di Anastasia Arkhipova, di Davide Giurlando sull’ope-ra di Iurij Norstejn, accanto alla consueta presen-tazione della Mostra a cura di Monica Monachesi e al saggio sui racconti popolari della Russia a cura di Luigi Dal Cin. Sempre sulla scia delle celebra-zioni per il trentennale sarà in uscita ad ottobre la pubblicazione “Storyboard, come nasce un libro illustrato”, dove 7 illustratori raccontano come nasce un libro illustrato, un editore ed uno stam-patore offrono la propria esperienza e le parole di Stépán Zavrel come ouverture.

La Fondazione Stépán Zavrel compie 30 anni

NUOVA SEDE E UNA MOSTRA IN CANTIERE

Nelle foto alcune delle opere in esposizione: in alto “Mondine in Polesine” di Ettore Tito, Fausto Zonaro “Il sarto”, a sinistra Cesare Laurenti “La fruttivendola” e Oreste Da Molin “Barbiere rusticano”

Page 29: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

10 Intorno a noi

Escalation degli omicidi e delle violenze contro le donne, ormai è emergenza. I casi sono all’ordine del giorno e i

più efferati hanno interessato negli anni e mesi scorsi anche la nostra regione. A fare una analisi della situazione è la dottoressa Gabriella Camozzi, responsabile del Centro Donna del Comune di Venezia, che ha da anni anche un effi ciente centro antiviolenza punto di riferimento in tutta la regione. Un centro in grado di far fronte alle emergenze e dare assistenza alle donne in pericolo di fronte prevalentemente all’atteggiamento del compagno o del marito. “Gli omicidi di donne compiuti da uomini sono in netto aumento - spiega Gabriella Camozzi - anche se è stabile la richiesta di aiuto. E’ come se si fosse alzato il livello di violenza maschile che sembra non voler accettare il mutato ruolo della donna nella società e nella fami-glia. Al nostro centro sono arrivate quest’an-no 300 richieste di aiuto da Venezia e din-torni, ma anche da tutto il Veneto. Molte donne si rivolgono a noi anche per sfuggire ad una situazione che pensavano di poter controllare e che invece si rivela per loro ogni giorno sempre più violenta”. Gabriella Camozzi spiega che la violenza contro le donne è diffusa in ogni fascia sociale, e in tutte le età “Basti pensare – spiega – agli episodi che si sono verifi cati qualche anno fa in provincia di Venezia in cui un laureato sparò ad una ragazzina di 16 e si suicidò, e un professore che accoltellò la compagna in negozio. Il problema di fondo è quello di un malsano senso del possesso dell’uomo nei

confronti della donna. In una minoranza di persone un “no” di una donna fa scattare reazioni furibonde e in qualche caso tragi-che“. I casi più efferati poi non prendono origine come si tenderebbe a credere, da contenziosi sull’affi damento dei fi gli, anzi a volte si tratta di coppie in cui i fi gli non ci sono. Come uscirne? “Ora è tempo di la-vorare sulla psicologia maschile- spiega Ga-briella Camozzi – con corsi nelle scuole e anche negli ambienti di lavoro e famigliari, cercando di far cambiare la mentalità e far capire che un no o un rifi uto o la fi ne della relazione vanno gestire in maniera matura e non aggredendo la moglie o la compagna”. Si perché tra l’altro, e non serve ribadirlo il 90 % dei casi di violenza sulle donne è fatto da compagni, mariti o persone che sono in stretto contatto con loro. C’è anche da lavo-rare però sulle donne stesse. “Spesso nella donna - conclude la Camozzi- c’è un errato

di Alessandro Abbadir

Il fenomeno è diffuso a tutte le età e in tutte le fasce sociali

Sociale L’analisi di Gabriella Camozzi responsabile del Centro Donna del comune di Venezia

Violenza sulle donne, è emergenza La responsabile

del Centro Donna del Comune di Venezia Gabriella Camozzi

senso di onnipotenza, cioè la sensazione di potercela fare da sole. Impera la mentalità del “poi riesco a farlo cambiare in fondo non è un violento, ma stressato eccetera“. Niente di più sbagliato. Da sole in questi casi si riesce a fare poco, è importante in-vece rivolgersi ai centri donna anti violen-za che sono in grado di dare domiciliarità segreta se necessario e aiuto di psicologi, avvocati e specialisti”.

“Bisogna lavorare anche sulle donne per evitare che credano di potercela fare da sole”

Il Centro Donna e Antiviolenza del Co-mune di Venezia è attivo dal 1995. In esso opera un équipe composta da

una ventina di professioniste che offre accoglienza alle donne vittime di violen-ze e maltrattamenti.

Ad oggi le donne accolte sono 4.000 con una media di circa 300 donne che ogni anno si rivolgono per la prima volta. Provengono dal territorio veneziano (per il 73%) ma anche dal re-sto del Veneto. In alcuni casi la richiesta di aiuto arriva anche da donne di altre regioni d’Italia che si rivolgono al Centro Antiviolenza autonomamente o inviate da altri Servizi e Centri Antiviolenza ita-liani. Nel 1996 è stata aperta la casa protetta ad indirizzo segreto dedicata all’accoglienza di donne (con eventuali fi glie e fi gli minori) in situazione di gra-ve rischio a causa di maltrattamenti e violenze. Le donne che si presentano al Centro coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La maggioranza ha fi gli (61%). Lavorano nel 57% dei casi, anche se spesso il la-voro è part-time e di livello remunerativo medio-basso. La percentuale di donne straniere è aumentata notevolmente negli ultimi anni: 1 donna su 5. Il centro si trova in Viale Garibaldi 155/a Mestre Si può chiamare lo 041 2690630 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18. Nei giorni di chiusura o in caso di urgenza chiamare il 1522 e chiedere delle ope-ratrici del Centro Antiviolenza del Centro Donna di Venezia.

NEWS

FocusCHE COS’È IL CENTRO ANTIVIOLENZA

A.A.

12 Cultura veneta

Contro il buio di spread, default, Bund e Btp la risposta semplice del lavoro come valore morale essenziale del singolo e della collettività

Continuando nel solco di una ricognizio-ne a largo raggio sulla pittura dell’Otto-cento veneto, che caratterizza da anni

l’offerta espositiva del Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra (Venezia), la mostra “Nobiltà del Lavoro. Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900”, promossa dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, illustra i diversi aspetti del la-voro attraverso le raffi gurazioni dei mestieri svolti a Venezia e nell’entroterra veneziano lungo tutto il secolo che segue la caduta della Serenissima fi no ai primi decenni del Novecento. In un’epoca come la nostra, preme l’esigenza di un radicale ripensamen-to sul senso e sul valore del lavoro. Contro il buio di spread, default, Bund e Btp, contro l’imperscrutabile economia irreale, per torna-re a vedere equilibrio nella società la risposta è semplice, trasversale, globale: il lavoro che, naturalmente, è stato, è e resta valore morale essenziale che dà senso, misura e stabilità al singolo e alla collettività. Nella nostra Costituzione, all’articolo 1 si legge: L’Italia è una Repubblica democratica, fonda-ta sul lavoro e la parola “lavoro” risuona con una intensa e cristallina carica salvifi ca. Da qui è nata l’idea di creare una rassegna tra Ottocento e Novecento che si concentri sui

vecchi mestieri, vivi nella pittura veneta, che mostri come nell’arte a cavallo dei due secoli la potenza del lavoro sia glorifi cata con tutta la sua carica concreta e dinamica dai pennelli più noti del tempo.

La mostra conduce il pubblico in una Venezia con campi e campielli popolati dall’animazione caratteristica dei mercati, con calli, ponti e canali percorsi dal vociante passaggio di ambulanti: arrotini, venditori di caldarroste, lustrascarpe, fi orai, carbonai, burattinai, suonatori girovaghi. Le donne lavorano accanto agli uomini come bigolan-ti, che al grido “acqua mo” portano, con il

secchio o bigol, sulle spalle, l’acqua dolce direttamente alle case; vendono polli, fi ori, frutta, sono lavandaie o venditrici di zucca, o balie, cuoche, serve a servizio delle fa-miglie dei ricchi borghesi o della nobiltà di un tempo. Le immagini dipinte invitano a curiosare all’interno di case o di laboratori dove sartine, ricamatrici e merlettaie sono all’opera con aghi e fi li, in ambienti umili dove un notaio stipula un contratto di ma-trimonio, dentro le botteghe dove calzolai, sarti e barbieri sono colti nell’esercizio del loro mestiere e dove gli antiquari espongono coloratissime e preziose merci o nelle fucine

dove ferve il lavoro dei fabbri. Chiamano ad addentrarsi lungo le callette veneziane dove le impiraresse (infi latrici di perle) svolgono a domicilio, talora appena fuori dell’uscio, pro-lungamento dell’angusto spazio domestico, le loro attività con il pensiero ai compagni che sono sulle barche, fuori in mare, a pe-scare. Uscendo dalla laguna, il visitatore è accompagnato nel brio luminoso di un gior-no di mercato in Piazza delle Erbe a Vero-na, nell’umida atmosfera di una pescheria a Chioggia, nella effervescente confusione dei mercati di Badoere e Serravalle e nelle campagne dove sono al lavoro mondine,

contadini, zappatrici, fi enaiole, pastore. At-traverso una selezione di dipinti che coprono un arco cronologico di più di un secolo, dal principio dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento, si compie un percorso accatti-vante attraverso la pittura di genere di area triveneta (con pittori friulani come Brass, Fragiacomo, Mazzoni, Rotta e Veruda), trac-ciando un reportage sulle attività della gente che, nell’operosità come nel travaglio, nella fatica come nella solerzia, nei gesti e negli sguardi diventa protagonista di una grande epopea, quella del lavoro, nella sua concre-ta, industriosa, sostanziale nobiltà.

Villa Pisani Fino al 4 novembre “Arti e Mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900”

La nobiltà del lavoro

Personale di Renato Pengo dal 14 settembre

Le stagioni dell’arte non hanno date precise, vengono comu-nemente classifi cate in base alle tendenze storiche che le contengono. Così c’è stata un’arte romana fi no a quando è

esistito l’impero romano d’occidente, pur essendo sopravvissute geografi camente parte delle prerogative di quest’arte in quello d’Oriente e temporalmente anche nell’arte successiva paleocri-stiana, ed esiste un Rinascimento che comunemente viene col-locato agli inizi del Quattrocento anche se la sua genesi risale, dal punto di vista tecnico, ad un secolo prima e nei duecento anni precedenti andrebbero cercate anche le premesse econo-miche che l’hanno consentito. Insomma l’arte non volta pagina insieme ai calendari, a volte fa una fuga in avanti rispetto ad essi ma in altre circostanze è un corpo resiliente che tenacemen-te non vuol saperne del mutare dei tempi. Oggi, per esempio, da almeno cinquant’anni sembrerebbe dare solo spettacolo di se stessa ed essere inconsistente come un’entità astratta che latita nascondendosi sotto una coltre di ventagli giocattolo. Servirebbe una riattivazione sensoriale, emotiva, intellettuale. Secondo Renato Pengo solo uno “Shock” permetterebbe di far ripartire il dialogo tra storicizzazione artistica e arte contempora-nea. Come? Con la mostra che dal 14 settembre troverà posto nella sala delle esposizioni temporanee dei Musei Civici degli Eremitani mettendo a stretto confronto una scelta di dipinti tra il Quattrocento e l’Ottocento della Pinacoteca dei Musei con le tele appartenenti al ciclo pittorico “Shock” degli anni Novanta e a elementi video realizzati dall’artista per questa personale. E’ infatti a partire dagli anni Novanta che Pengo affronta nuovi am-biti legati all’antropologia e alla psicoanalisi, raffrontandoli con

il mezzo tecnologico e con la cultura mediatica contemporanea focalizzando la sua immagine sul cosiddetto “shock tecnologi-co”, cioè la trasposizione su tela del brusio elettrostatico del televisore, che al tempo aveva anche suscitato l’interesse del celebre critico francese Pierre Restany. In poche parole Pengo pratica una sorta di intrusione artistica nei Musei Civici, uno tur-bamento appunto, collocato a metà strada tra l’arte moderna, rappresentata dalle opere della Pinacoteca del Museo, e quella contemporanea delle sue tele e dei video che con l’effetto neve del tubo catodico, proiettato tutt’intorno, arriva a coinvolgere anche il pubblico.

Shock ai Musei Civici degli EremitaniPer festeggiare la nuova sede e i trent’anni di

attività, la Fondazione Stépán Zavrel di Sar-mede ha in serbo un’edizione straordinaria

de “Le immagini della fantasia”. Una mostra che aprirà i battenti, il 27 ottobre e proseguirà fi no al 20 gennaio, con un tema conduttore: 30x2 , ossia gli anni di attività della fondazione per due, in totale 60 illustratori invitati nella sola sezione Panorama, dedicata ai libri recentemente pubbli-cati ma con l’aspirazione di coinvolgerne altri, in numero anche maggiore, insieme agli editori riunendoli nell’ambito di un ricco programma di eventi collaterali. La rassegna offrirà così al suo pubblico un discorso sempre più ampio sul libro illustrato che comincerà dall’osservazione di oltre 350 illustrazioni provenienti da numerosi Paesi, rifl etterà sulle modalità espressive di oltre 100 il-lustratori, e 50 allievi della Scuola Internazionale d’Illustrazione viaggiando sul fi lo delle parole di un centinaio di libri e suggerendo infi niti spunti di dialogo che affi oreranno sfogliando emozionanti pagine illustrate. Le immagini della fantasia pro-porrà, inoltre, anche altri approfondimenti nelle sue sezioni speciali: una dedicata all’ospite d’o-nore Roberto Innocenti, l’altra dedicata alle fi abe dalla Russia ed infi ne “Come nasce un libro Illu-strato”, dove André Neves racconta il suo modo di lavorare. Si celebrerà il trentennale anche grazie

ad interventi critici d’eccellenza come quelli di Ro-berto Denti in apertura del volume che correda la Mostra, di Paola Pallottino, dando nuova lettura all’opera di Roberto Innocenti, di Silvia Burini, di Anastasia Arkhipova, di Davide Giurlando sull’ope-ra di Iurij Norstejn, accanto alla consueta presen-tazione della Mostra a cura di Monica Monachesi e al saggio sui racconti popolari della Russia a cura di Luigi Dal Cin. Sempre sulla scia delle celebra-zioni per il trentennale sarà in uscita ad ottobre la pubblicazione “Storyboard, come nasce un libro illustrato”, dove 7 illustratori raccontano come nasce un libro illustrato, un editore ed uno stam-patore offrono la propria esperienza e le parole di Stépán Zavrel come ouverture.

La Fondazione Stépán Zavrel compie 30 anni

NUOVA SEDE E UNA MOSTRA IN CANTIERE

Nelle foto alcune delle opere in esposizione: in alto “Mondine in Polesine” di Ettore Tito, Fausto Zonaro “Il sarto”, a sinistra Cesare Laurenti “La fruttivendola” e Oreste Da Molin “Barbiere rusticano”

272727Cultura provinciale

Page 30: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

13Cultura veneta

Rimarrà esposta fono al 30 di agosto, nella Sala dello Scrutinio, la ricca selezione della prestigiosa collezione di portolani e carte

nautiche provenienti dalle raccolte del Museo Correr. Rarissimi pezzi di cartografi a nautica: car-te, atlanti e portolani, datati tra il XIV e il XVIII secolo. La Fondazione Musei Civici di Venezia, infatti, custodisce al Museo Correr una preziosa collezione di cartografi a nautica con pezzi data-bili dal Trecento al Settecento, che rappresenta-no le diverse tipologie di queste opere nate dal connubio tra pratica marinaresca, conoscenze geografi che e perizia nella miniatura.

Si tratta di mappe singole o riunite in atlanti o portolani, dove protagonisti sono i porti e le coste, grafi camente rappresentati o descritti con essenziali dati tecnici: manufatti di pregio più de-stinati ai collezionisti e alle case degli armatori piuttosto che alle biblioteche di bordo.

Questi raffi nati prodotti della cartografi a antica ebbero una larga e fortunata stagione di produzione e in questo campo Venezia fu uno dei centri d’eccellenza.

Il comune denominatore grafi co di queste rappresentazioni è il caratteristico fi tto reticolo di

linee rette che si intersecano secondo le diverse angolazioni a partire dal prolungamento dei raggi di una rosa dei venti spesso riccamente decorata posta al centro e di altre sedici rose collocate ai bordi della carta.

Con questa tecnica si riusciva a ingabbiare in modo empirico lo spazio marino in una griglia di riferimento che permetteva ai naviganti di orien-tarsi con l’aiuto della bussola anche in assenza di

visibilità, durante la navigazione notturna e nelle tratte di mare aperto.

Tra le opere in mostra si segnalano in partico-lare le rare carte nautiche su pergamena di Fran-cesco Cesanis, veneziano, e Grazioso Benincasa, anconitano, i raffi nati atlanti di Battista Agnese, genovese, e i portolani di fi ne Seicento del capita-no di pubbliche navi veneziane Gaspare Tentivo.

Rarissimi pezzi di cartografi a nautica, datati tra il XIV e il XVIII secolo

Esposizioni Carte e portolani in mostra fi no a fi ne mese

“Le vie del mare” al Museo Correr

Fino al 16 settembre il nuo-vo allestimento degli Scavi Scaligeri di Verona sarà

dedicato a Robert Capa, uno dei più infl uenti fotoreporter del XX secolo. Realizzato da Magnum Photos (la famosa agenzia che lo stesso Capa aveva fondato nel 1947 con Henri Cartier-Bresson e David Seymour), il percorso espositivo attraversa l’intera vita di Robert Capa, le cui tappe sono scandite proprio dalle sue fotografi e. 98 in bianco e nero che partono dal primo reportage del 1932 a Copenhagen, durante una conferenza di Leon Trotsky, e ripercorrono gli anni del Fronte Popolare a Parigi, la guerra di Spagna, l’invasione giapponese della Cina, per arrivare allo scoppio della Seconda guerra mondiale, che il fotografo seguì sui diversi fronti di battaglia fi no allo sbarco in Normandia e alla liberazione di Parigi. Seguono i suoi repor-tage in Unione Sovietica nel 1947 e in Israele nel 1948, dove documenta la nascita dello stato ebraico, e quello in Indocina, dove perderà la vita saltando su una mina antiuomo il 25 maggio 1954. Chiudono la mostra una serie di ritratti degli amici di Capa, famosi artisti come Ernest Hemingway, William Faulkner, Henri Matisse e Pablo Picasso.

AGLI SCAVI SCALIGERI

20 ANNI DI STORIA NELLE FOTO DI ROBERT CAPA

Opere nate dal connubio tra pratica marinaresca, conoscenze geografi che e perizia nella miniatura

28 Cultura veneta2828 Cultura veneta 24 Sì, viaggiare

In ogni angolo della Spagna Atlantica, dai Paesi Baschi alla Cantabria, dalle Asturie alla Galizia, si incrociano pellegrini in cammino.

Sono come tanti rivoli che prima della meta con-fl uiscono in un grande fi ume, quello che porta a Santiago de Compostela e poi a Finisterre. E’ così da secoli, un fl usso inarrestabile. La mag-gior parte di loro cammina, altri pedalano, i più originali vanno a cavallo... Li contraddistingue il simbolo della cappasanta, la “concha” appesa allo zaino. Il Cammino di Santiago è una rotta che parte dal Passo di Roncisvalle, sui Pirenei, ma che conta un’infi nità di varianti, per cui chi è in viaggio in questa parte di Spagna dal clima generalmente più fresco rispetto a quello del resto della penisola iberica li incrocia ovunque.

E’ successo anche a noi nel corso del nostro lungo viaggio in camper che aveva per meta la Galizia e in particolare la Festa dei fuochi di San Giovanni a La Coruna, ma che si è svi-luppato lungo un itinerario di 6.100 chilometri, toccando ben otto paesi. Solito equipaggio (la mia famiglia: io, Silvia e le nostre bambine Ele-onora e Sofi a) e solito camper, il Sun Living Lido S13, con meccanica Ducato 130 multijet (veloce e parco nei consumi: 10 chilometri con un litro) noleggiato alla B&B di Pozzonovo alla tariffa di 110 euro al giorno, la stessa degli ultimi quattro anni. All’estero gasolio più econo-mico, austotrade più care.

Partenza il 16 giugno da Abano Terme e prima tappa a Vaduz, capitale del piccolo prin-cipato del Liechtenstein, dopo aver percorso l’autostrada austriaca dei lunghi trafori, fra cui quello dell’Arlberg di oltre 15 chilometri. A Va-duz i francobolli sono rappresentati persino sui marciapiedi. Il castello del principe Hans Adam domina la città. L’area di sosta per camper (gra-tuita) si trova davanti allo stadio. Il 17 giugno sosta nella vicina Maienfeld in territorio sviz-zero: è il paese di Heidi. In un bel paesaggio alpino sorge la casa di Heidi e più su la baita

del nonno. Vi è stato girato il fi lm. Quindi attra-verso Zurigo e costeggiando il Lago dei Quattro Cantoni breve attraversamento in Germania e prosecuzione del lungo trasferimento in territorio francese, verso Vichy. Il 18 giugno prima sosta curiosa a Lapalisse: è proprio il paese dove ha vissuto il celebre Monsignor de La Palice, quello che “un quarto d’ora di morire era ancora vivo”. L’uomo che ha codifi cato il concetto di ovvietà. C’è ancora il suo castello. Da Clermont Ferrand saliamo verso il mitico Puy de Dome, monta-gna dell’Alvernia che è al centro di una regione con ventidue vulcani spenti. Salire in vetta in auto non si può più: prendiamo l’appena inau-gurato trenino a cremagliera. Uno spettacolo di panorama. Sopra è stato allestito un museo de-dicato al tempio di Mercurio realizzato sul posto in epoca romana. Il 19 giugno attraversiamo il Perygord, famoso per i suoi pittoreschi villag-gi rurali dove si produce dell’ottimo foie gras. Sosta pranzo sul lungo Gironde nell’elegante centro storico di Bordeaux e nel pomeriggio tappa ad Arcachon, storica località balneare sull’Atlantico il cui litorale è caratterizzato da alte dune di sabbia. In serata l’arrivo a San

Sebastian, o Donostia per dirla alla basca. La città che si estende lungo la baia, chiusa da due promontori, è linda ed elegante. Nel suo centro storico si va anche per il giro dei baretti dove si possono gustare i pintxos (le tapas locali) e per visitare il mercato.

Tappa successiva il 21 giugno prima ad Axpe fra le montagne ad intervistare il grande chef Victor Arguinzoniz dell’Asador Etxebarri. Il re delle cotture con le braci di legno profuma-to, e poi a Gernika, la Guernica di Picasso, quella bombardata dai nazisti il 26 aprile 1937 duran-te la guerra civile di Spagna e rasa al suolo, con 1654 morti. Città martire che oggi è diventata un monumento alla pace, a cominciare dal suo museo. Un pugno nello stomaco. Nella vicina Bilbao c’è da restare a bocca aperta. Non è solo la struttura arditissima del Peggy Guggenheim Museum (straordinaria la collezione di arte moderna che custodisce) a stupire: è l’intera riqualifi cazione del centro storico. Un laboratorio urbanistico. Il 22 giugno è dedicato alla grotte di Altamira che custodiscono i più antichi graffi ti d’Europa: risalgono a 18.500 anni fa. Quella che si visita è una grotta copia, riproduzione

Rotta suFinisterreVIAGGIO IN CAMPER

IL CAMPER IN RIVA AL MAR CANTABRICO A SAN VICENTE DE LA BARQUERA E, NELLA FOTO PICCOLA,

A FINISTERRE. A DESTRA IN ALTO: L’EQUIPAGGIO SULLA COSTA ASTURIANA E A LA CORUNA. SOTTO: SOSTA A BILBAO, I FUOCHI DI SAN

GIOVANNI SULLA SPIAGGIA DI LA CORUNA, LA CATTEDRALE DI SANTIAGO DE COMPOSTELA E IL

CERAMISTA OTERO REGAL. PIÙ SOTTO: TIPICO GRANAIO IN PIETRA GALIZIANO, PELLEGRINI DI

SANTIAGO, IL CANE DI FIORI DAVANTI AL PEGGY GUGGENHEIM MUSEUM DI BILBAO E LA SPIAGGIA

DELLA CONCHA A SAN SEBASTIAN

fedelissima dell’originale chiuso per evitare di compromettere i preziosi graffi ti. Attraversate le Asturie arriviamo nella appartata Viveiro, città dalle grandi verande bianche adagiata su una della tante rias (il largo estuario dei fi umi galiziani), dove il 23 incontriamo l’artista Otero Regal, ceramista e intellettuale famoso. Lo abbiamo visto all’opera nel suo atelier. Nel pomeriggio raggiungiamo La Coruna (ora A Co-runa) dove viviamo tutti i preparativi della Festa di San Giovanni: la gente porta nelle spiagge di tutto e dall’imbrunire l’intera baia è coperta di falò, migliaia, che ardono fi no all’alba con intorno tanta gente in festa intenta ad arrostire sardine e ad ascoltare musica. Una festa popola-re straordinaria. All’indomani, il 24, la spiaggia viene ripulita dai bulldozer. Capo Finisterre (ora Fisterra) con la sua suggestione lascia senza parole: il camper è bello perchè ci consente di fermarsi proprio in riva alla scogliera. Un tem-po questa era considerata la fi ne del mondo. In paese assaggiamo i mostruosi ma prelibati percebes, crostacei di scogliera. In serata sosta a Santiago de Compostela e suggestiva visita notturna fi no alla Cattedrale, fra tanti cammi-

nanti laceri ma felici dopo tanta fatica. Poi il 25 giugno (compleanno di Silvia, festeggiato all’O’Rison di Portonovo parlando con Rafael Lima Fernandez, uno dei pionieri dell’immi-grazione gallega in Olanda) tappe nella stessa Portonovo, all’isola di Toxa dal fascino Belle Epoque e a El Grove, belle località balneari. La costa galiziana è ricamata di rocce. A Baiona è ancora la riproduzione della caravella Pinta, la prima della spedizione di Colombo a rientrare dall’America. Escursione in Portogallo il 26 a Viana do Castelho, dominata dal santuario di Santa Lucia e il cui centro storico è impreziosito da tanti azulejos, le tipiche piastrelle decorate. Il 27 attraversiamo la meseta, da Ourense a Burgos (mozzafi ato la cattedrale) fra ginestre in fi ore e paesaggi colorati di terra e di grano. Ultima tappa a Lourdes: vi arriviamo durante la celebrazione serale con migliaia di fedeli ed è stato un momento toccante. Ultima tappa il 28 a Montecarlo per la foto di rito, quindi il ritorno (avvenuto all’alba del 29) non prima di aver assistito in un’Autogrill a Italia - Germania 2-0. Peccato non aver potuto sbandierare il tricolore all’estero...

UN ITINERARIO DI 6.100 CHILOMETRI TOCCANDO OTTO PAESIPER RAGGIUNGERE L’ORGOGLIOSA GALIZIAE LE ALTRE REGIONI DELLA SPAGNA ATLANTICACON TAPPE IN LIECHTENSTEIN, A MAIENFELD IN SVIZZERA(IL PAESE DI HEIDI), NELL’ALVERNIA FRANCESECON I SUOI SPETTACOLARI VULCANI SPENTIE POI NELLE PERLE BASCHE: L’ELEGANTE SAN SEBASTIANL’AVVENIRISTICA BILBAO, LA MARTIRE GERNIKAQUINDI LE GROTTE DI ALTAMIRA CON GLI ANTICHI GRAFFITILA SPLENDIDA LA CORUNA NELLA NOTTEDEI FUOCHI DI SAN GIOVANNI E LE TANTE PITTORESCHELOCALITÀ DELLA ROCCIOSA E ASPRA COSTA GALIZIANATAPPA PORTOGHESE A VIANA DO CASTELHOE INFINE LA MESETA, BURGOS, LOURDES E MONTECARLO

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Page 31: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

13Cultura veneta

Rimarrà esposta fono al 30 di agosto, nella Sala dello Scrutinio, la ricca selezione della prestigiosa collezione di portolani e carte

nautiche provenienti dalle raccolte del Museo Correr. Rarissimi pezzi di cartografi a nautica: car-te, atlanti e portolani, datati tra il XIV e il XVIII secolo. La Fondazione Musei Civici di Venezia, infatti, custodisce al Museo Correr una preziosa collezione di cartografi a nautica con pezzi data-bili dal Trecento al Settecento, che rappresenta-no le diverse tipologie di queste opere nate dal connubio tra pratica marinaresca, conoscenze geografi che e perizia nella miniatura.

Si tratta di mappe singole o riunite in atlanti o portolani, dove protagonisti sono i porti e le coste, grafi camente rappresentati o descritti con essenziali dati tecnici: manufatti di pregio più de-stinati ai collezionisti e alle case degli armatori piuttosto che alle biblioteche di bordo.

Questi raffi nati prodotti della cartografi a antica ebbero una larga e fortunata stagione di produzione e in questo campo Venezia fu uno dei centri d’eccellenza.

Il comune denominatore grafi co di queste rappresentazioni è il caratteristico fi tto reticolo di

linee rette che si intersecano secondo le diverse angolazioni a partire dal prolungamento dei raggi di una rosa dei venti spesso riccamente decorata posta al centro e di altre sedici rose collocate ai bordi della carta.

Con questa tecnica si riusciva a ingabbiare in modo empirico lo spazio marino in una griglia di riferimento che permetteva ai naviganti di orien-tarsi con l’aiuto della bussola anche in assenza di

visibilità, durante la navigazione notturna e nelle tratte di mare aperto.

Tra le opere in mostra si segnalano in partico-lare le rare carte nautiche su pergamena di Fran-cesco Cesanis, veneziano, e Grazioso Benincasa, anconitano, i raffi nati atlanti di Battista Agnese, genovese, e i portolani di fi ne Seicento del capita-no di pubbliche navi veneziane Gaspare Tentivo.

Rarissimi pezzi di cartografi a nautica, datati tra il XIV e il XVIII secolo

Esposizioni Carte e portolani in mostra fi no a fi ne mese

“Le vie del mare” al Museo Correr

Fino al 16 settembre il nuo-vo allestimento degli Scavi Scaligeri di Verona sarà

dedicato a Robert Capa, uno dei più infl uenti fotoreporter del XX secolo. Realizzato da Magnum Photos (la famosa agenzia che lo stesso Capa aveva fondato nel 1947 con Henri Cartier-Bresson e David Seymour), il percorso espositivo attraversa l’intera vita di Robert Capa, le cui tappe sono scandite proprio dalle sue fotografi e. 98 in bianco e nero che partono dal primo reportage del 1932 a Copenhagen, durante una conferenza di Leon Trotsky, e ripercorrono gli anni del Fronte Popolare a Parigi, la guerra di Spagna, l’invasione giapponese della Cina, per arrivare allo scoppio della Seconda guerra mondiale, che il fotografo seguì sui diversi fronti di battaglia fi no allo sbarco in Normandia e alla liberazione di Parigi. Seguono i suoi repor-tage in Unione Sovietica nel 1947 e in Israele nel 1948, dove documenta la nascita dello stato ebraico, e quello in Indocina, dove perderà la vita saltando su una mina antiuomo il 25 maggio 1954. Chiudono la mostra una serie di ritratti degli amici di Capa, famosi artisti come Ernest Hemingway, William Faulkner, Henri Matisse e Pablo Picasso.

AGLI SCAVI SCALIGERI

20 ANNI DI STORIA NELLE FOTO DI ROBERT CAPA

Opere nate dal connubio tra pratica marinaresca, conoscenze geografi che e perizia nella miniatura

24 Sì, viaggiare

In ogni angolo della Spagna Atlantica, dai Paesi Baschi alla Cantabria, dalle Asturie alla Galizia, si incrociano pellegrini in cammino.

Sono come tanti rivoli che prima della meta con-fl uiscono in un grande fi ume, quello che porta a Santiago de Compostela e poi a Finisterre. E’ così da secoli, un fl usso inarrestabile. La mag-gior parte di loro cammina, altri pedalano, i più originali vanno a cavallo... Li contraddistingue il simbolo della cappasanta, la “concha” appesa allo zaino. Il Cammino di Santiago è una rotta che parte dal Passo di Roncisvalle, sui Pirenei, ma che conta un’infi nità di varianti, per cui chi è in viaggio in questa parte di Spagna dal clima generalmente più fresco rispetto a quello del resto della penisola iberica li incrocia ovunque.

E’ successo anche a noi nel corso del nostro lungo viaggio in camper che aveva per meta la Galizia e in particolare la Festa dei fuochi di San Giovanni a La Coruna, ma che si è svi-luppato lungo un itinerario di 6.100 chilometri, toccando ben otto paesi. Solito equipaggio (la mia famiglia: io, Silvia e le nostre bambine Ele-onora e Sofi a) e solito camper, il Sun Living Lido S13, con meccanica Ducato 130 multijet (veloce e parco nei consumi: 10 chilometri con un litro) noleggiato alla B&B di Pozzonovo alla tariffa di 110 euro al giorno, la stessa degli ultimi quattro anni. All’estero gasolio più econo-mico, austotrade più care.

Partenza il 16 giugno da Abano Terme e prima tappa a Vaduz, capitale del piccolo prin-cipato del Liechtenstein, dopo aver percorso l’autostrada austriaca dei lunghi trafori, fra cui quello dell’Arlberg di oltre 15 chilometri. A Va-duz i francobolli sono rappresentati persino sui marciapiedi. Il castello del principe Hans Adam domina la città. L’area di sosta per camper (gra-tuita) si trova davanti allo stadio. Il 17 giugno sosta nella vicina Maienfeld in territorio sviz-zero: è il paese di Heidi. In un bel paesaggio alpino sorge la casa di Heidi e più su la baita

del nonno. Vi è stato girato il fi lm. Quindi attra-verso Zurigo e costeggiando il Lago dei Quattro Cantoni breve attraversamento in Germania e prosecuzione del lungo trasferimento in territorio francese, verso Vichy. Il 18 giugno prima sosta curiosa a Lapalisse: è proprio il paese dove ha vissuto il celebre Monsignor de La Palice, quello che “un quarto d’ora di morire era ancora vivo”. L’uomo che ha codifi cato il concetto di ovvietà. C’è ancora il suo castello. Da Clermont Ferrand saliamo verso il mitico Puy de Dome, monta-gna dell’Alvernia che è al centro di una regione con ventidue vulcani spenti. Salire in vetta in auto non si può più: prendiamo l’appena inau-gurato trenino a cremagliera. Uno spettacolo di panorama. Sopra è stato allestito un museo de-dicato al tempio di Mercurio realizzato sul posto in epoca romana. Il 19 giugno attraversiamo il Perygord, famoso per i suoi pittoreschi villag-gi rurali dove si produce dell’ottimo foie gras. Sosta pranzo sul lungo Gironde nell’elegante centro storico di Bordeaux e nel pomeriggio tappa ad Arcachon, storica località balneare sull’Atlantico il cui litorale è caratterizzato da alte dune di sabbia. In serata l’arrivo a San

Sebastian, o Donostia per dirla alla basca. La città che si estende lungo la baia, chiusa da due promontori, è linda ed elegante. Nel suo centro storico si va anche per il giro dei baretti dove si possono gustare i pintxos (le tapas locali) e per visitare il mercato.

Tappa successiva il 21 giugno prima ad Axpe fra le montagne ad intervistare il grande chef Victor Arguinzoniz dell’Asador Etxebarri. Il re delle cotture con le braci di legno profuma-to, e poi a Gernika, la Guernica di Picasso, quella bombardata dai nazisti il 26 aprile 1937 duran-te la guerra civile di Spagna e rasa al suolo, con 1654 morti. Città martire che oggi è diventata un monumento alla pace, a cominciare dal suo museo. Un pugno nello stomaco. Nella vicina Bilbao c’è da restare a bocca aperta. Non è solo la struttura arditissima del Peggy Guggenheim Museum (straordinaria la collezione di arte moderna che custodisce) a stupire: è l’intera riqualifi cazione del centro storico. Un laboratorio urbanistico. Il 22 giugno è dedicato alla grotte di Altamira che custodiscono i più antichi graffi ti d’Europa: risalgono a 18.500 anni fa. Quella che si visita è una grotta copia, riproduzione

Rotta suFinisterreVIAGGIO IN CAMPER

IL CAMPER IN RIVA AL MAR CANTABRICO A SAN VICENTE DE LA BARQUERA E, NELLA FOTO PICCOLA,

A FINISTERRE. A DESTRA IN ALTO: L’EQUIPAGGIO SULLA COSTA ASTURIANA E A LA CORUNA. SOTTO: SOSTA A BILBAO, I FUOCHI DI SAN

GIOVANNI SULLA SPIAGGIA DI LA CORUNA, LA CATTEDRALE DI SANTIAGO DE COMPOSTELA E IL

CERAMISTA OTERO REGAL. PIÙ SOTTO: TIPICO GRANAIO IN PIETRA GALIZIANO, PELLEGRINI DI

SANTIAGO, IL CANE DI FIORI DAVANTI AL PEGGY GUGGENHEIM MUSEUM DI BILBAO E LA SPIAGGIA

DELLA CONCHA A SAN SEBASTIAN

fedelissima dell’originale chiuso per evitare di compromettere i preziosi graffi ti. Attraversate le Asturie arriviamo nella appartata Viveiro, città dalle grandi verande bianche adagiata su una della tante rias (il largo estuario dei fi umi galiziani), dove il 23 incontriamo l’artista Otero Regal, ceramista e intellettuale famoso. Lo abbiamo visto all’opera nel suo atelier. Nel pomeriggio raggiungiamo La Coruna (ora A Co-runa) dove viviamo tutti i preparativi della Festa di San Giovanni: la gente porta nelle spiagge di tutto e dall’imbrunire l’intera baia è coperta di falò, migliaia, che ardono fi no all’alba con intorno tanta gente in festa intenta ad arrostire sardine e ad ascoltare musica. Una festa popola-re straordinaria. All’indomani, il 24, la spiaggia viene ripulita dai bulldozer. Capo Finisterre (ora Fisterra) con la sua suggestione lascia senza parole: il camper è bello perchè ci consente di fermarsi proprio in riva alla scogliera. Un tem-po questa era considerata la fi ne del mondo. In paese assaggiamo i mostruosi ma prelibati percebes, crostacei di scogliera. In serata sosta a Santiago de Compostela e suggestiva visita notturna fi no alla Cattedrale, fra tanti cammi-

nanti laceri ma felici dopo tanta fatica. Poi il 25 giugno (compleanno di Silvia, festeggiato all’O’Rison di Portonovo parlando con Rafael Lima Fernandez, uno dei pionieri dell’immi-grazione gallega in Olanda) tappe nella stessa Portonovo, all’isola di Toxa dal fascino Belle Epoque e a El Grove, belle località balneari. La costa galiziana è ricamata di rocce. A Baiona è ancora la riproduzione della caravella Pinta, la prima della spedizione di Colombo a rientrare dall’America. Escursione in Portogallo il 26 a Viana do Castelho, dominata dal santuario di Santa Lucia e il cui centro storico è impreziosito da tanti azulejos, le tipiche piastrelle decorate. Il 27 attraversiamo la meseta, da Ourense a Burgos (mozzafi ato la cattedrale) fra ginestre in fi ore e paesaggi colorati di terra e di grano. Ultima tappa a Lourdes: vi arriviamo durante la celebrazione serale con migliaia di fedeli ed è stato un momento toccante. Ultima tappa il 28 a Montecarlo per la foto di rito, quindi il ritorno (avvenuto all’alba del 29) non prima di aver assistito in un’Autogrill a Italia - Germania 2-0. Peccato non aver potuto sbandierare il tricolore all’estero...

UN ITINERARIO DI 6.100 CHILOMETRI TOCCANDO OTTO PAESIPER RAGGIUNGERE L’ORGOGLIOSA GALIZIAE LE ALTRE REGIONI DELLA SPAGNA ATLANTICACON TAPPE IN LIECHTENSTEIN, A MAIENFELD IN SVIZZERA(IL PAESE DI HEIDI), NELL’ALVERNIA FRANCESECON I SUOI SPETTACOLARI VULCANI SPENTIE POI NELLE PERLE BASCHE: L’ELEGANTE SAN SEBASTIANL’AVVENIRISTICA BILBAO, LA MARTIRE GERNIKAQUINDI LE GROTTE DI ALTAMIRA CON GLI ANTICHI GRAFFITILA SPLENDIDA LA CORUNA NELLA NOTTEDEI FUOCHI DI SAN GIOVANNI E LE TANTE PITTORESCHELOCALITÀ DELLA ROCCIOSA E ASPRA COSTA GALIZIANATAPPA PORTOGHESE A VIANA DO CASTELHOE INFINE LA MESETA, BURGOS, LOURDES E MONTECARLO

292929Sì, viaggiare

Page 32: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

Lunedì 25 Serata di videoproiezioninaturalistiche

Mercoledì 27Laboratorio didattico con l’argilla

Venerdì 29Vendita prodotti e degustazione

GIU

GN

O

Lunedì 2 – 9 – 16 - 23 - 30Serata natura (proposte di itinerari ambientali)

Mercoledì 4

Mercoledì 11 – 25Laboratorio didattico con l’argilla

Mercoledì 18 Serata micologica i funghi del Delta

Venerdì 6 – 13 – 20 - 27Vendita prodotti e degustazione

Domenica 1 – 8 – 15 – 22 - 29Vendita prodotti e degustazione

LUG

LIO

Lunedì 6 – 20Serata natura (proposte di itinerari ambientali)

Lunedì 27 Serata di videoproiezioni naturalistiche

Mercoledì 1 – 8 - 22Laboratorio didattico con l’argilla

Mercoledì 28Serata micologica i funghi del Delta

Venerdì 3 – 10 – 17 – 24 - 31Vendita prodotti e degustazione

Domenica 5 – 12 – 19 – 261 SettembreVendita prodotti e degustazione

AG

OST

O

Comunedi Rosolina

Provinciadi Rovigo

Naturalmente VenetoNaturalmente Veneto

Comune di RosolinaAssessorato al TurismoVia Marconi, 2445010 Rosolina (RO)Tel. 0426 340195Fax 0426 [email protected]

Parco Regionale Venetodel Delta del PoVia Marconi, 645012 Ariano nel Polesine (RO)Tel. 0426 372202 - 346 6868151Fax 0426 [email protected]

Ufficio Informazioneed Accoglienza Turistica IATViale dei Pini, 445010 Rosolina Mare (RO)Tel. 0426 326020 - 68012Fax 0426 [email protected]

Martin pescatore

Fino al 1 settembre 2012 Centro Congressi in Piazzale Europa

Agosto e SettembreLunedì 6-20 Agosto Mercoledì 28 Agosto

Lunedì 27 Agosto Venerdì 3-10-17-24-31 Agosto

Mercoledì 1-8-22 Agosto Domenica 5-12-19-26 Agosto e 1 Settembre

Serata natura (proposte di itinerari ambientali) Serata micologica i funghi del Delta

• Inizio serate ore 21.00 •

Serata di videoproiezioni naturalistiche Vendita prodotti e degustazione

Laboratorio didattico con l’argillaVendita prodotti e degustazione

Page 33: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

>> Viaggi

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MALTA: l’isola dai mille coloriNei secoli, gli abitanti di Malta, hanno

escogitato tanti rimedi, per non per-

mettere al vento di sibilare con forza

fra i raccolti e rovinarli. Prima hanno

cominciato ad erigere muretti a secco

di diverse altezze, circondando i campi

e proteggendoli. Poi hanno capito che

la natura si protegge con la natura. Ed

ecco quasi per magia che si sono for-

mate barriere fatte di piante di fichi

d’india. E grazie al pullulare di queste

piante i maltesi negli anni hanno po-

tuto coltivare e raccogliere i frutti di una terra selvaggia, oggi trasfor-

mata in tante tenute (chiamate Estate) che producono vini di qualità, esportati anche sulle tavole

di inglesi, cinesi e tedeschi. Così, arrivando a Malta ci si accorge subito di non essere mai soli. Si

viene subito avvolti da un enorme e caldo abbraccio fatto di mille colori, mentre il vento non ti

abbandona mai, senza infastidire ma solo accarezzando dolcemente. Ed è proprio accompagnati

dal sibilo leggero, che ci si immerge in un mondo fatto di storia e di cultura, mentre la vista viene

di volta in volta piacevolmente sorpresa da panorami a cielo aperto o da vicoli strettissimi che si

affacciano a strapiombo sul blu intenso del mare. E non si finisce mai di stupirsi, camminando

col naso all’insù. Verde, giallo, rosso, blu, tutti i colori, nelle varie gradazioni punteggiano le case

tipiche dei diversi villaggi di Malta, che fanno bella mostra di sé con le diverse “gallerie”, i balconi

tipici. La tradizione racconta che le donne sposate e di buona famiglia non uscivano quasi mai di

casa, ma amavano trascorrere il tempo sui balconi. Ecco perché i maltesi, hanno “chiuso” con ve-

tri i balconi, per permettere alle loro donne di godere della luce senza alterare il colore della pelle

con il sole. Se ne vedono a centinaia soprattutto nella capitale La Valletta, patrimonio dell’umanità

protetto dall’Unesco. Da non

perdere, una visita alla Co-

Cattedrale di San Giovanni (a

pagamento), dove si conserva

l’opera di Caravaggio: “La De-

collazione di San Giovanni”.

La vera ricchezza dell’isola è il

mare, con le acque trasparen-

ti, dalle mille sfumature di

verde-azzurro e spiagge che

danno la sensazione di es-

sere in un luogo esotico.

Tra queste Paradise

Bay, sull’estremità nord occidentale: la sabbia sembra borotalco per quanto è bianca e fine.

Più selvaggia e isolata è invece Ghajn Tuffieha, a nord-ovest. Per gli amanti delle immersio-

ni, c’è la baia di St Peter’s Poo, a sud-est. E se non bastassero quelle di Malta si può sceg-

liere una spiaggia della vicina Gozo (solo 20 minuti di traghetto), come Ramla I-Ham-

ra che assume una particolare colorazione rossastra. Qui si trova (ma non visitabile) la

grotta dove la leggenda vuole sia avvenuto l’incontro tra la ninfa Calipso e l’eroe Ulisse.

Questa estate vado a…

protetto dall’Unesco. Da non

perdere, una visita alla Co-

Cattedrale di San Giovanni (a

pagamento), dove si conserva

l’opera di Caravaggio: “La De

collazione di San Giovanni”.

La vera ricchezza dell’isola è il

mare, con le acque trasparen

ti, dalle mille sfumature di

verde-azzurro e spiagge che

danno la sensazione di es

) che producono vini di qualità, esportati anche sulle tavole

ci si accorge subito di non essere mai soli. Si

viene subito avvolti da un enorme e caldo abbraccio fatto di mille colori, mentre il vento non ti

abbandona mai, senza infastidire ma solo accarezzando dolcemente. Ed è proprio accompagnati

, hanno

escogitato tanti rimedi, per non per-

mettere al vento di sibilare con forza

fra i raccolti e rovinarli. Prima hanno

cominciato ad erigere muretti a secco

di diverse altezze, circondando i campi

e proteggendoli. Poi hanno capito che

la natura si protegge con la natura. Ed

tuto coltivare e raccogliere i frutti di una terra selvaggia, oggi trasfor

Page 34: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

Parco Regionale Venetodel Delta del Po

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Tel. 0426 372202 - 346 6868151Fax 0426 373035

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Ente Parco del Delta del Po ha messo la marcia della promozione del territorio e dei suoi prodotti di eccellenza. “Mai come in questo periodo - spiega infatti il presidente Geremia Gennari - c’è stata tanta carne al fuoco o, visto che quando si parla di prodotti deltizi si parla prevalentemente di specialità ittiche, di pesci al fuoco”. Cozze e vongole veraci, ovviamente, ma anche tartufi, riso, pa-tate americane, aglio, radicchio, carote. Insomma il parco è anche grande un orto nel quale le produzioni di qualità non mancano. “Con la Regione e gli al-tri parchi veneti - prosegue il presidente

Gennari - stiamo lavorando ad un «pac-chetto di prodotti» da promozionare nelle principali fiere internazionali, questo ci consentirà di lavorare in modo siste-mico in un’offerta pluri-comprensiva ca-pace di andare oltre alla frammentazione che ha determinato quella sorta di «na-nismo» che da sempre ci impedisce di raggiungere i mercati globalizzati; ancora con la Regione stiamo lavorando, in previ-sione dell’Expo 2015, ad una via d’acqua che collegherà Milano a Venezia, lungo la quale verrà collocato il Delta come area del riso, del tartufo, del pesce; con la provincia di Verona stiamo costruendo

«la via del riso»; con il Gal stiamo por-tando avanti il Progetto Camargue per la promozione delle eccellenze gastrono-miche deltizie; la Fondazione Cassa di Risparmio, inoltre, ha dato avvio insieme all’Ufficio Unesco di Venezia ad un iter programmatico per il riconoscimento del Delta come area riserva della biosfera. Stiamo lavorando tanto su scala interna-zionale, cercando programmazioni condi-vise con tutti i parchi deltizi del Mediter-raneo, quanto su quella locale cercando il coinvolgimento delle scuole, siano esse l’alberghiero di Adria o lo Iuav di Ve-nezia. E ancora: esiste il progetto per un

museo del miele e un museo della ci-nematografia girata nel Bassopolesine”. Infatti tra i prodotti del Parco non c’è solo quello che la terra produce ma anche la terra stessa e le grandi distese di acqua delle lagune, gli scanni, le barene e la sec-olare storia degli uomini e la loro cultura. Per questo ogni anno il Parco propone una nutrita rassegna di convegni, mostre e visite guidate dedicate al territorio ri-volte alla conoscenza di questo angolo di mondo sospeso tra una terra che non è più terra e un mare che non è ancora mare.

“�Dove�la�terra�non�è�più�terra�e�il�mare�non�è�ancora�mare”Un� territorio,� le� sue� eccellenze� e� un’estate� di� tempo� per� conoscerle

Videoproiezioni, laboratori e degustazioniTra il conoscere e il sapereTra�le�offerte�culturali�del�Parco�non�mancano�quelle�legate�alle�tipicità�deltizie,�siano�esse�i�prodotti�del� territorio,� i� luoghi�da�conoscere�o�laboratori� didattici� per� la� scoperta� di� alcune�produzioni� locali.� Fino� al� primo� settembre,� in-fatti,� al� Centro Congressi di� piazzale� Europa�di� Rosolina si� terranno� serate� dedicate� a� vari�approfondimenti.�Lunedì�6�e�20�agosto�ci�sarà�la�serata natura,�con�la�proposta�di�vari�itinerari�per�la�scoperta�del�territorio;�lunedì�27,�invece,�verrà� proposta� una� serata� di� videoproiezioni con� le� immagini� più� suggestive� del� Delta.� E�ancora:� mercoledì� 1-8-22� agosto� saranno� i�maestri artigiani dell’argilla a� tenere� banco�con� un� laboratorio� didattico� sulle� produzioni�locali,�alcune�davvero�tipiche�come�le�ocarine,�o� i� “cuchi”� come� vengono� chiamati� da� queste�parti,� delle� quali� esiste� un� bel� campionario� in�esposizione�al�museo di Grillara tra�quelle�re-alizzate�dal�maestro�centenario�ma�ancora�at-tivo�Idelmo�Fecchio.�La�serata�di�mercoledì�28�agosto� invece,� sarà� dedicata� ai� funghi con� un�esperto� micologo� che� insegnerà� a� riconoscere�le� specie� edibili� che� crescono� del� Delta.� Nei�venerdì�3-10-17-24�e�31�e�nelle�domeniche�5-12-19-26� invece�sarà�attiva� la�Bottega del Parco con�la�vendita�e�la�degustazione�dei�prodotti�del�Delta.

Visite guidate da Rosolina. Terra sospesa tra cielo e acquaPer�conoscere�da�vicino� il�Parco�e�le�sue�meraviglie�naturalistiche,�è�necessario�avere�uno�“punto� di� vista”� speciale,� quello� offerto� dalla� miriade� di� canali� che� danno� forma� e� luogo�all’area�umida�più�grande�d’Europa.�Questa,�infatti,�è�una�terra�che�va�vista�dall’acqua.�Altrove�le�escursioni�si� fanno�a�piedi�qui� invece�è�necessario�scivolare�sul�pelo�della�corrente�per�conoscere�i�suoi�abitanti:�falchi�anatre,�aironi,�cavalieri�d’Italia,�beccacce�di�mare�e�volpoche.�Dal�centro�di�Rosolina�ogni�martedì�e�giovedì,�dal�14�giugno�al�18�settembre,�e�possibile�parte-cipare�a�due�itinerari�all’interno�del�Parco�del�Delta.

La rotta del martedì, “Dove il fiume incontra il mare” propone�un’escursione�in�motonave�lungo�il�Po�di�Venezia�fino�alle�foci�del�Po�di�Pila,�del�Po�di�Scirocco�e�del�Po�di�Tramontana.�Tre�i�luoghi�dai�quali�è�possibile�prendere�l’autobus�che�porta�direttamente�al�luogo�d’imbarco:�Piazzale�Europa�ore�14.45;�via�delle�Petunie�ore�14.47,�piazza�san�Giorgio�ore�14.50.�Lo�sbarco�è�previsto�a�Pila�verso�le�17.30�circa

L’itinerario del giovedì, Navigando negli orti d’acquaIn�questo�caso�l’escursione�è�in�battello,�il�percorso�prevede�una�lenta�navigazione�nella�la-guna�di�Caleri�dove�oltre�agli�allevamenti�di�vongole�è�possibile�ammirare�una�fauna�selvatica�straordinaria�ed�unica.�L’imbarco�è�previsto�per�le�15.30�all’attracco�di�Porto�Caleri�mentre�il�rientro�è�previsto�per�le�17.00�circa.

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• La moglie al marito: “Caro, Tu preferisci una donna bella oppure una intelligente?” Lui: “Nessuna delle due cara. Ti amo così come sei!”• Che cosa vuol dire per un uomo “Aiutare nelle faccende domestiche?” Sollevare le gam-be quando la moglie passa l’a-spirapolvere.• Tra amiche londinesi: “Mi sono messa con un tipo under-ground!” “Fantastico! Cosa fa? Il pittore?” “No, guida la metro-politana.”• Tra amiche: “Voglio prova-re a entrare nell’ambiente del cinema!” “Allora c’è una sola cosa che tu devi fare.” “Quale?” “Comprarti un biglietto!”• Sulla spiaggia un ragazzo dice ad una ragazza: “Perché non fai il bagno?” La ragazza: “Ho le mie cose.” E lui risponde: “Vai, che te le tengo io.”• Chi è il portiere della squadra femminile di calcio più forte del mondo? Sara Cinesca.• Era così sofisticata che guida-va con le gambe accavallate.• Fra due amiche: “Non c’è niente da fare, non ci capiamo. Pensa che gli ho detto che non volevo più vederlo!” “E lui?” “Ha spento la luce!”• Una ragazza si lamenta con

un’amica: “Incredibile come guidi la gente! Anche oggi ho tamponato tre auto!”• Un camionista si ferma ad un semaforo rosso. Da una macchi-na dietro di lui scende una bion-da che si avvicina al finestrino e gli dice: “Buongiorno, volevo avvertirla che lei sta seminando il suo carico lungo la strada.” In quel momento il semaforo diventa verde e il camionista ri-parte. Ma al semaforo successi-vo la scena si ripete. E anche a quello dopo, a quello dopo e a quello dopo ancora. Finché l’uo-mo esasperato risponde: “Buon-giorno a lei signorina. Mi chia-mo Giorgio, siamo in inverno e questo è uno spargi sale.”• La maga ad una giovane ra-gazza: “Lei sposerà presto un uomo meraviglioso, bello, sim-patico e intelligente.” La cliente allora domanda: “E del mio fi-danzato cosa ne faccio?• Una donna affascinante è l’in-ferno dell’anima, il purgatorio del portafoglio ed il paradiso degli occhi.• “Come si chiama una ragazza che ha deciso di non fare all’a-more con nessuno prima del matrimonio?” “Perché la volete chiamare?”• Lei: “Tu non mi capisci.” Lui: “Cosa intendi dire?”

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VINO

IL SANGIOVESE

AL GIORNO D’OGGI OGN’UNO DI NOI, UN PO’ PER PASSIONE E UN PO’ PER QUESTIONI DI ETICHETTA CONOSCE I VINI PIÙ FAMOSI AL MONDO MA NON TUTTI SANNO CHE DIETRO AD UN GRANDE VINO C’È SEMPRE UN ALTRETTANTO GRANDE VITIGNO.QUESTA VOLTA PARLIAMO DI SANGIOVESE, UN VINO CHE PRENDE IL NOME DAL VITIGNO, E CHE NEGLI ULTIMI ANNI È RIUSCITO A SCROLLARSI DI DOSSO L’ETICHETTA DI “VINO DI BOTTEGA”.LA STORIA RACCONTA CHE IL SANGIOVESE È UNA DEL-LE UVE PIÙ VECCHIE DI CUI SI ABBIA NOTIZIA. ADDI-RITTURA IN UN DOCUMENTO DEL 1772 SI DICE CHE GIÀ 2000 ANNI PRIMA, AL TEMPO DEGLI ETRUSCHI, SI USAVA QUESTA UVA PER PRODURRE VINO. IL LUOGO DI ORIGINE DEL SANGIOVESE È LA TOSCANA, ANCHE SE ORAMAI VIENE COLTIVATO IN QUASI TUTTA L’ITA-LIA, IN PARTICOLARE IN EMILIA ROMAGNA. INOLTRE NEGLI ULTIMI DECENNI IL SANGIOVESE HA AVUTO UN SUCCESSO PLANETARIO, IN QUANTO ALCUNI PRODUT-TORI CALIFORNIANI, ARGENTINI, AUSTRALIANI E CORSI, HANNO PIANTATO QUESTI VITIGNI NEI LORO TERRITORI CON OTTIMI RISULTATI.IL NOME SANGIOVESE HA ORIGINI MITOLOGICHE, INFATTI DERIVA DAL LATINO” SANGUIS JOVIS”, CIOÈ SANGUE DI GIOVE E NEL CORSO DEL TEMPO SI È TRASFORMATO NEL NOME ATTUALE.RE INCONTRASTATO DEL CENTRO ITALIA, IL SANGIOVESE HA SVARIATI CLONI CHE DI FATTO SONO RICONDUCIBILI AD ESSO, MA IN BASE ALLE ZONE DI COLTIVAZIONE, HANNO ASSUNTO NOMI DIVERSI. INFATTI DIVENTA BRUNELLO A MONTALCINO, PRUGNOLO GENTILE A MONTEPULCIANO E MORELLINO IN MAREMMA. COMUNQUE, ANCHE SE CAMBIA NOME, NON CAMBIA LE PROPRIE CARATTERISTICHE: ACINI DI UN ROSSO NON TROPPO CARICO, TANTA ACIDITÀ E TANNICITÀ CHE LO FANNO APPARIRE UN PO’ GREZZO DA GIOVANE MA GLI DONANO QUEGLI ELEMENTI CHE LO FARANNO EVOLVERE AL MEGLIO NEGLI ANNI A VENIRE, FACENDOLO DIVENTARE UNO DEI MIGLIORI VINI AL MONDO.

DenisMeneghini

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CALAMARATA IN CREMA FRESCA DI CAPRINO E PORRIN.20-2 ‘A SMORFIA. I NUMERI DEI SOGNI SPESSO INGANNANO, INVECE OGNI NUMERO DELLA PASTA DI GAROFALO È UNA GUSTOSA REALTÀ CHE APPAGA I VOSTRI DESIDERI. METTETE IN GIOCO LA FANTASIA CON UNA

COMBINAZIONE VINCENTE: “CALAMARATA E CALAMARIELLE”. MEGLIO DI UN TERNO SECCO!!!

ABBIAMO VOLUTO VARIARE RISPETTO ALLA CLASSICA VERSIONE DI QUESTA PASTA SOLITAMENTE CONDITA CON IL PESCE, PROPONENDO UN PIATTO DI VERDURE, MORBIDO QUASI DOLCE.PORRI DELICATI, FRESCO PROFUMO DI LIMONE E DEL CARPINO LEGGERO E GUSTOSO PER CONDIRE UNA PASTA SPECIALE.IL PIATTO PARLA DA SOLO E CON QUESTE TEMPERATURE È L’IDEALE: VELOCE DA PREPARARE, LIGHT E RENDE PERFETTAMENTE ANCHE FREDDO.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE:500G PASTA TIPO CALAMARATA 470G PORRI

160G FORMAGGIO CAPRINO LEGGERO

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GHERIGLI DI NOCE

SALE, PEPE NERO

PROCEDIMENTOMONDARE, AFFETTARE E LESSARE I PORRI.MESCOLARLI CON IL MIELE, LE SCORZETTE DI LIMONE ED I GHERIGLI DI NOCE. INSAPORIRE CON SALE E PEPE.CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE SALATA, SCOLARLA TENENDO DA PARTE UN PO’ DI ACQUA DI COTTURA.CONDIRE LA CALAMARATA CON IL PREPARATO AI PORRI, QUINDI AGGIUNGERE IL CAPRINO ED AMMORBIDIRE CON L’ACQUA DI COTTURA.SERVIRE SPOLVERANDO CON UN’ALTRO PO’ DI PEPE NERO.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

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Page 38: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

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ANDO E QUESTO VIAG-GIO INTERIORE TI PORTERÀ ANCHE

VARIAZIONI IN AMORE: SI RIVELERANNO UNA FORTUNA · SALUTE ALLEGRI E PIMPANTI NON RIUSCITE A TRATTENERVI DAL FARE MILLE COSE E TROVARE PURE IL TEMPO PER LO JOGGING E LA PALESTRA

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11F A S C I N O

L’AMORE È CON-DITO DA SUSPENSE E

TRAGICITÀ MA RICORDA CHE È UN’IDEA ROMANTICA, LA REALTÀ È BEN AL-TRO CHE QUESTO · SALUTE LA FASE CRITICA È PASSATA MA NON È ANCORA IL MOMENTO DI ABBANDONARSI ALLA PIGRIZIA. L’ELEMENTO ACQUA TI AI-UTERÀ MOLTO

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO DI RECENTE L’AMORE VI HA FATTO

SOFFRIRE. APPROFONDITE LA CONOSCENZA DI QUALCUNO CHE DA POCO AVETE INCONTRATO · SALUTE OMBROSI PIÙ CHE MAI TENDETE AD ISOLARVI… NON È QUESTO IL MODO MIGLIORE PER GODERE DEL SOLE ESTIVO

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO ATTEN-

ZIONE, IN QUESTO PERIODO RISCHI DI FAR PASSARE DAVANTI A TUTTO I TUOI IMPEGNI PROFESSIONALI. APRI GLI OCCHI · SALUTE LA GOLA VI TENTA MOLTO MA SE SARETE COSTANTI CON L’ATTIVITÀ FISICA ARGINERETE QUALCHE DISASTRO. AGGIUNGETE LA MEDITAZIONE

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO MANTENETE I

PIEDI PER TERRA PER EVI-TARE DELUSIONI, UN IDIL-LIO CONTINUA MA NON DIMENTICATEVI DI METTERVI

SEMPRE IN GIOCO · SALUTE IL CALDO DI QUESTI GIORNI VI PROCURA QUALCHE FASTIDIO DI BASSA PRESSIONE: MANGI-ATE FRUTTA E BEVETE IN ABBONDANZA

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO VI ASPET-

TANO SORPRESE ECCITANTI E UN RINNO-VATO OTTIMISMO VI DARÀ ENERGIA PER COSTRUIRE UNA BELLA STORIA · SALUTE CAMMINARE MOLTO VI FA BENE E FI-NALMENTE SENTITE IL VOSTRO CORPO APPARTENERVI. QUALCHE ACCIACCO MUSCOLARE RISOLVIBILE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO CLIMA AGI-TATO IN FAMIGLIA E

IL PARTNER NON VI SODDISFA COME VORRESTE. ARMATEVI DI PAZIENZA L’ APPAGAMENTO È ALTROVE · SALUTE DOMINATEVI A TAVOLA E CONCEDETEVI IL TEMPO PER L’OTTIMA GINNASTICA DI COPPIA. CHE PERÒ NON BASTA: INCRE-MENTATE LO SPORT

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO NON

SIETE IN VENA DI RINCORRERE IL PIACERE E CON IL PARTNER STATE AFFRONTANDO TROPPE SPESE CHE METTONO TENSIONE. RELAX · SALUTE VOLTATE PAGINA, VE LO CHIEDE ANCHE LA BILANCIA E, NONOSTANTE LA FORMA DISCRETA, L’UMORE È MALINCONICO

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO GIOVE ILLU-MINA QUESTO VOSTRO

ANNO POSITIVO. I SENTIMENTI VOLANO VERSO METE SICURE DOVE L’AMORE SBOCCIA · SALUTE SE SIETE IN VACANZA E DOVETE TORNARE CONCEDETEVI IL LUSSO DI RIMANDARE DI QUALCHE GIORNO. PUÒ SOLO FARVI BENE!

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO LASCIATEVI ALLE SPALLE AMAREZZE E MALUMORI

DEGLI ANNI PASSATI. VESTITEVI DI LEGGEREZZA E NON PRENDETEVI SUL SERIO · SALUTE OGNI TANTO LASCIATE CHE GLI AMICI VI DIANO PER DISPERSI E NEL FRATTEMPO RICARICATE LE PILE IN QUALCHE PARADISO DI SILENZIO

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO ESPRIMERVI CON AGGRESSIVITÀ NON VI AIUTA ANCHE SE, IN QUESTO PERIODO, L’ISTINTO È QUELLO. VI

ASPETTANO TEMPI DURI · SALUTE SE AVETE INTENZIONE DI FARE UN VIAGGIO SCEGLIETE METE TRANQUILLE, VICINE A CASA. IL PERICOLO È DIETRO L’ANGOLO

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO IL TUO CUORE HA FINALMENTE TROVATO SERENITÀ. LA GELOSIA,

UTILIZZATA POSITIVAMENTE, ACCENDE IL DESIDERIO · SALUTE I PENS-IERI NON VI DANNO PACE, UN CONTINUO ASSILLO VI TORMENTA E NON VI AIUTERÀ CERTO SVUOTARE VASCHETTE DI GELATO

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08

AL 22/09AL 22/09FASCINOFASCINO

UTILIZZATA POSITIVAMENTE,

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

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VI AIUTA ANCHE SE,

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ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

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ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINO

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Chioggia Provincia RegioneCONRIBUTO AFFITTI

SOLIDARIETÀ

16VELA

22

RegioneChioggia

14

CampolongoL’ECOMOBILE PER

RIFIUTI INGOMBRANTI

E’ in funzione da gennaio a Campo-longo Maggiore (In Riviera del Brenta)

un nuovo servizio chiamato ecomo-bile. Potranno essere conferiti rifi uti

ingombranti come mobili ed elettrodo-mestici. Sarà possibile conferire i rifi uti

ingombranti: Boion ogni 2° sabato del mese dalle 8 alle 12 in Via Pasolini (parcheggio ad ovest della piazza della

chiesa). Campolongo Maggiore ogni 4° sabato del mese dalle ore 8 alle 12 in Via Majorana (parcheggio del campo

sportivo).

EconomiaLA PROVINCIA VENDE QUOTE AUTOSTRADE

La Provincia di Venezia vende il 7 per cento delle quote possedute nell’autostrada Spa Venezia-Padova, pari a 171.173 azioni per un valore complessivo di 9.120.319,96 euro e lo 0,71 per cento delle azioni di Interporto di Venezia spa per un valore di 191.427,64 euro. I bandi di avviso sono pubblicati all’albo pretorio e sono disponibili sul sito www.provincia.venezia.it sezione bandi e concorsi. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 7 febbraio 2011

L’infl uenza A (H1N1) torna a colpire anche in Veneto, all’inizio del mese

di gennaio si registravano 9 ricoverati e un decesso. Si tratta per lo più di

persone già debilitate da malattie o convalescenti. Il virus quest’anno si

presenta con caratteristiche meno aggressive ma può avere delle compli-cazioni. Nel Veneziano si è registrato

anche il caso di un uomo di San Donà. Nel Miranese il presidente della Con-

ferenza dei sindaci dell’Ulss 13, Fabio Livieri, sollecita maggiori controlli nelle

scuole del territorio considerato il picco atteso per fi ne mese.

SanitàTORNA A COLPIRE

L’INFLUENZA SUINA

TerritorioAMBIENTE: MENO CO2, PIÙ QUALITÀ

Si sono riuniti lo scorso 14 gennaio a Ca’ Corner per una riunione operativa il presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emis-sioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di fi nanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali fi nalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.

L’INTERVENTO

Grandi opere, i veneti chiedono partecipazionedi Alessandro Abbadir

Le devastanti alluvioni nel vicentino e nel padovano dello scorso novembre, però, hanno cambiato le carte in tavola. L’idrovia Padova – Venezia è diventata di nuovo un’opera utile. Da degli studi idraulici fatti, infatti, appare chiara la sua funzione di valvola di sfogo delle acque del padovano e del vicentino, senza perdere poi la caratteristica di infrastruttura di comunicazione commerciale (su acqua con

chiatte fra Padova e Venezia), che tra l’altro ha un impatto inquinante minore della cosidetta “camionabile”. Il problema però, come nel caso della Romea Commerciale, è che spesso le valutazioni su cosa realizzare, non seguono le priorità che emergono dal territorio. Queste opere progettate da tempo, sono viste per lo più come grandi affari, operazioni che una volta avviate sono diffi cili da cambiare e da adattare alle nuove priorità. Questo perché hanno già mosso ed impegnato gruppi imprenditoriali, fi umi di denaro potenziale o già stanziato che punta più su strade, su nuovo cemento, su ferrovie o idrovie. I cittadini però cominciano a svegliarsi e con loro anche tante forze politiche locali che “disubbidiscono” platealmente agli input che arrivano dai vertici dei partiti e si dimostrano più moderni degli imprenditori nel campo degli interventi sostenibili. Non si accettano più decisioni calate dall’alto che qualche ente locale fi nge di contrastare per poi accettare supinamente. Nascono comitati e fronti trasversali, che vogliono assemblee partecipazione, referendum. Sul futuro del territorio la gente vuole decidere non subire le scelte dei potentati d’affari. 1

*dottore oculista

POLITICA

28SCUOLA

30CULTURA

34

PRIMO PIANO

36-37INTORNO A NOI

41MOSTRE A PADOVA

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Chioggia Provincia RegioneCONRIBUTO AFFITTI

SOLIDARIETÀ

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RegioneChioggiaChioggiaChioggiaChioggia

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Ca’ Corner per una riunione operativa il presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emis-sioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di fi nanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali fi nalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.

POLITICA

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30CULTURA

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PRIMO PIANO

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43

Via S. Marco, 1933/CSottomarina (VE)Tel. 041 4968055

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L’Intervento

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Gli Eneldevoti e gli Eneldipendenti si sono sempre accontentati di qualche concer-to in centrale in cambio dell’inquinamento, dell’uso di olio colombiano e della poca ma-nutenzione degli impianti.

li Eneldevoti e gli Eneldipendenti si sono sempre accontentati di qualche concer-

Eneldevoti ed Eneldipendenti

*Partito Socialista

di Gianni Nonnato*

Ulss 14 e ospedale, quale destino per Chioggia?

Sanità

10-14

Intoppi per la riscossione dei bonus gas

Il caso

4-8

Elezioni, partiti e gruppi politici in fermentoLa campagna elettorale è ormai alle por-te e le consultazioni tra i diversi partiti e i gruppi politici sono iniziate da tempo. Il partito più corteggiato al momento sembra l’Udc, quasi conteso tra centrodestra e centrosinistra. Ma i tempi non sono ancora maturi per una decisione e l’Udc cittadino ha imparato l’arte della mediazione. A puntare su un’alleanza con l’Udc sarebbero sia il Pd, che prende a modello l’esperienza veneziana di Orsoni, in coalizione con i par-titi di centro, sia il Pdl, che ha apprezzato

l’impegno e la compattezza del partito nella passata esperienza amministrativa. All’interno del Pdl si attende l’esito delle consultazioni per capire se i consiglieri che nella passata amministrazione erano rimasti fi no alla fi ne fedeli al mandato, siano anco-ra parte del partito. Il gruppo smentisce per ora la creazione di una lista civica separata e attende alcune risposte dai vertici del Pdl.Certa è invece la discesa in campo di Romano Tiozzo con una lista civica sepa-rata, esattamente come aveva fatto nel

2007, rendendosi disponibile come possibi-le candidato sindaco per una coalizione di centrodestra. Si tratta, a detta di Tiozzo, “di un grup-po politico coeso, con idee ben chiare, che si appresta ad iniziare a testa alta e senza scheletri negli armadi l’imminente campa-gna elettorale”.

“TOLÉLE” DI CHIOGGIA IN MOSTRA A CATTOLICAGli ex voto fanno parte di quel patrimonio di Fede e di cultura che comunemente si chiama devozione o pietà popolare. La “pietà popolare non può essere ignorata, ne trattata con indifferenza o disprezzo” scriveva il papa Giovanni Paolo II.

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www.lapiazzaweb.itil sito del giornale

PARENTOPOLI NEL VENEZIANOParentopoli, dopo Roma anche Ve-nezia, anche se le possibili proporzioni di un eventuale scandalo, non sembrano certamente quelle emerse nella capitale. A lanciare le accuse all’amministrazione comunale e alle municipalizzate vene-ziane era stato il sindacato Usb.

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L P

www.lapiazzaweb.it

di Chioggia

Da Chioggia alla Mongolia in moto

Il viaggio

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14

EDITORIALEGrandi opere, i veneti chiedono partecipazione di Alessandro Abbadir

Grandi opere, il Veneto e i veneti, si interrogano e chiedono più parteci-pazione alle scelte infrastrutturali che determineranno il futuro del loro territorio. Sul tavolo di interventi e progetti ce ne sono molti. Alcuni già conclusi o da completare, come la Pedemontana e il Passante di Mestre (con le opere complementari), il sistema Metropolitano Ferroviario di Super-fi cie (appena avviato), altri da defi nire e alcuni addirittura solo abbozzati. Si pensi alla Romea Commerciale, alla camionabi-le Padova – Venezia, al completamento dell’Idrovia Padova Venezia, all’elettrodot-to Dolo-Camin, al Polo logistico portuale di Mira, Veneto City, l’alta Velocità nel Veneto orientale.

Sono opere che insistono e hanno come terminale ultimo, attraversando le province di Padova e Rovigo (nel caso della Commerciale), il territorio della pro-vincia di Venezia. Ma le ricadute sono su tutti i veneti. Si pensi ad esempio al com-pletamento dell’Idrovia Padova – Venezia. L’opera cominciata negli anni 60 è stata realizzata solo nella parte iniziale a ridosso della laguna di Venezia, ed è sempre stata considerata un’opera mastodontica inutile e costosissima da fi nire.

3

Page 39: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO STAI CAMBI-

ANDO E QUESTO VIAG-GIO INTERIORE TI PORTERÀ ANCHE

VARIAZIONI IN AMORE: SI RIVELERANNO UNA FORTUNA · SALUTE ALLEGRI E PIMPANTI NON RIUSCITE A TRATTENERVI DAL FARE MILLE COSE E TROVARE PURE IL TEMPO PER LO JOGGING E LA PALESTRA

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11F A S C I N O

L’AMORE È CON-DITO DA SUSPENSE E

TRAGICITÀ MA RICORDA CHE È UN’IDEA ROMANTICA, LA REALTÀ È BEN AL-TRO CHE QUESTO · SALUTE LA FASE CRITICA È PASSATA MA NON È ANCORA IL MOMENTO DI ABBANDONARSI ALLA PIGRIZIA. L’ELEMENTO ACQUA TI AI-UTERÀ MOLTO

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO DI RECENTE L’AMORE VI HA FATTO

SOFFRIRE. APPROFONDITE LA CONOSCENZA DI QUALCUNO CHE DA POCO AVETE INCONTRATO · SALUTE OMBROSI PIÙ CHE MAI TENDETE AD ISOLARVI… NON È QUESTO IL MODO MIGLIORE PER GODERE DEL SOLE ESTIVO

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO ATTEN-

ZIONE, IN QUESTO PERIODO RISCHI DI FAR PASSARE DAVANTI A TUTTO I TUOI IMPEGNI PROFESSIONALI. APRI GLI OCCHI · SALUTE LA GOLA VI TENTA MOLTO MA SE SARETE COSTANTI CON L’ATTIVITÀ FISICA ARGINERETE QUALCHE DISASTRO. AGGIUNGETE LA MEDITAZIONE

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO MANTENETE I

PIEDI PER TERRA PER EVI-TARE DELUSIONI, UN IDIL-LIO CONTINUA MA NON DIMENTICATEVI DI METTERVI

SEMPRE IN GIOCO · SALUTE IL CALDO DI QUESTI GIORNI VI PROCURA QUALCHE FASTIDIO DI BASSA PRESSIONE: MANGI-ATE FRUTTA E BEVETE IN ABBONDANZA

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO VI ASPET-

TANO SORPRESE ECCITANTI E UN RINNO-VATO OTTIMISMO VI DARÀ ENERGIA PER COSTRUIRE UNA BELLA STORIA · SALUTE CAMMINARE MOLTO VI FA BENE E FI-NALMENTE SENTITE IL VOSTRO CORPO APPARTENERVI. QUALCHE ACCIACCO MUSCOLARE RISOLVIBILE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO CLIMA AGI-TATO IN FAMIGLIA E

IL PARTNER NON VI SODDISFA COME VORRESTE. ARMATEVI DI PAZIENZA L’ APPAGAMENTO È ALTROVE · SALUTE DOMINATEVI A TAVOLA E CONCEDETEVI IL TEMPO PER L’OTTIMA GINNASTICA DI COPPIA. CHE PERÒ NON BASTA: INCRE-MENTATE LO SPORT

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO NON

SIETE IN VENA DI RINCORRERE IL PIACERE E CON IL PARTNER STATE AFFRONTANDO TROPPE SPESE CHE METTONO TENSIONE. RELAX · SALUTE VOLTATE PAGINA, VE LO CHIEDE ANCHE LA BILANCIA E, NONOSTANTE LA FORMA DISCRETA, L’UMORE È MALINCONICO

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO GIOVE ILLU-MINA QUESTO VOSTRO

ANNO POSITIVO. I SENTIMENTI VOLANO VERSO METE SICURE DOVE L’AMORE SBOCCIA · SALUTE SE SIETE IN VACANZA E DOVETE TORNARE CONCEDETEVI IL LUSSO DI RIMANDARE DI QUALCHE GIORNO. PUÒ SOLO FARVI BENE!

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO LASCIATEVI ALLE SPALLE AMAREZZE E MALUMORI

DEGLI ANNI PASSATI. VESTITEVI DI LEGGEREZZA E NON PRENDETEVI SUL SERIO · SALUTE OGNI TANTO LASCIATE CHE GLI AMICI VI DIANO PER DISPERSI E NEL FRATTEMPO RICARICATE LE PILE IN QUALCHE PARADISO DI SILENZIO

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO ESPRIMERVI CON AGGRESSIVITÀ NON VI AIUTA ANCHE SE, IN QUESTO PERIODO, L’ISTINTO È QUELLO. VI

ASPETTANO TEMPI DURI · SALUTE SE AVETE INTENZIONE DI FARE UN VIAGGIO SCEGLIETE METE TRANQUILLE, VICINE A CASA. IL PERICOLO È DIETRO L’ANGOLO

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO IL TUO CUORE HA FINALMENTE TROVATO SERENITÀ. LA GELOSIA,

UTILIZZATA POSITIVAMENTE, ACCENDE IL DESIDERIO · SALUTE I PENS-IERI NON VI DANNO PACE, UN CONTINUO ASSILLO VI TORMENTA E NON VI AIUTERÀ CERTO SVUOTARE VASCHETTE DI GELATO

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Page 40: La Piazza della Riviera ovest - 2012lug n92

Scatti di vita quotidiana nelle aziende della Riviera del Brenta

L’Associazione Artigiani e P. I. “Città della Riviera del Brenta” in occasione della 4ª Festa dell’Artigianato Artistico

presenta

Villa dei Leoni Mira - VE7-10 settembre 2012

4

Anche quest’anno avrà luogo la Festa dell’Artigianato Artistico da Venerdì 7 a Lunedì 10 Settembre

quattro giornate di esposizioni, convegni, spettacoli e tanta Festa!

In collaborazione con:1959D A L