la piazza della riviera ovest - 2012ott n134

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La Piazza della Riviera ovest - 2012ott n134

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Page 1: La Piazza della Riviera ovest - 2012ott n134

575 €Impianto endosseo

70 €Otturazione semplice estetica

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Periodico d’informazione locale. Anno XIX n.134 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

Page 2: La Piazza della Riviera ovest - 2012ott n134

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Page 3: La Piazza della Riviera ovest - 2012ott n134

Imu, nuovo salasso per i contribuenti

Tasse

pag. 4-5

I comitati in difesa del territorio

Dolo

pag. 8

pag. 12

L’Unione dei comuni della Riviera si allargaDolo, Fiesso e Fossò da anni gestiscono servizi insieme. Dall’inizio del 2013 arriverà anche Campagna Lupia

L’Unione dei Comuni Dolo, Fiesso e Fos-sò è un progetto che ha unificato alcuni servizi dei tre comuni, per migliorare le

prestazioni e ridurre i costi. La prima unio-ne consolidata si è fatta dieci anni fa tra Dolo e Fiesso poi, dal 2005, si è aggiunto il comune di Fossò, questa unione finora è l’unica esistente in Riviera e nel Miranese. “Abbiamo unificato la polizia municipale, le attività produttive, commercio, il turismo e la gestione del personale - dice il sindaco di Dolo Maddalena Gottardo - poi è stato

creato lo sportello SiCittadino che voleva agevolare il collegamento tra il cittadino e l’amministrazione comunale. Si deve un po’ sfatare il mito che l’unione comporti risparmi sostanziosi, lo scopo principale è quello di dare un servizio più valido che, un comune con le sue sole risorse, non potrebbe dare al meglio”. I comuni che fanno questo tipo di sodalizio riescono ad ottenere alcune risor-se importanti, ad esempio com’è successo quest’anno, sono stati ridistribuiti, tra i tre comuni, un avanzo. Molto importanti sono

poi le richieste di contributi Regionali che sono calcolati anche secondo questo tipo di unione, quindi chiaramente vantaggiosi. Il sindaco Gottardo afferma di credere moltis-simo in questa unione e la vede una valida possibilità viste le problematiche attuali dei piccoli comuni ma non la scarta come pro-getto valido neanche per i grandi comuni. “Nell’Unione, noi tre sindaci, non eravamo contenti dei costi dei servizi - dice Andrea Martellato sindaco di Fiesso d’Artico - per risparmiare abbiamo visto ...

dolo in festa per l’arrivo del parroco

Dolo in festa ad ottobre per l’arrivo di don Alessandro Minarello, nuovo parroco del Duomo di San Rocco. Il

sacerdote ha sostituito lo storico parroco, monsignor Giuseppe Torresan, che ha la-sciato a maggio dopo 25 anni di servizio

la parrocchia per motivi di salute. pag. 9

Piano degli interventi, spunta un nuovo quartiere

Pianiga

pag. 13

della Riviera Ovest

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LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

EDITORIALE

Nuovo Veneto fi rmato Monti di Nicola Stievano

Poche righe del Consiglio dei Ministri, il giorno di Halloween, hanno azzerato mesi di discussioni e polemiche, deci-

ne di interventi più o meno appassionati, mozioni, dichiarazioni d’intenti, appelli e via di questo passo. Anche gli ultimi, con-citati, giorni che hanno preceduto il decre-to sono stati spazzati via con un colpo di penna.

Il governo Monti ha tirato dritto per la strada della riorganizzazione delle province passando sopra ad ogni proposta arrivata dal territorio.

Umiliata soprattutto la Regione che si è arrovellata per mesi e mesi sul riordino delle province per arrivare alla proposta un po’ naif di mantenere le sette province così com’erano.

Tutte da salvare, tutte degne di essere trasformare in “enti di secondo livello” e di mantenere intatti i confi ni. Messa, almeno per ora, in stand-by anche l’iniziativa Za-nonato - Orsoni sulla città metropolitana Venezia - Padova che per una settimana ha scompaginato lo scacchiere veneto metten-do in subbuglio decine di sindaci e costrin-gendo all’angolo anche Zaia. Con buona pace di Rovigo che non voleva saperne di Padova e ora dovrà andare a braccetto con Verona.

continua a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

In Italia, ed in particolar modo nel Veneto, si pagano tante e troppe tasse. Nel corso degli anni la pressione fi scale, è costantemente cresciuta. Nel 2012 dovrebbe attestarsi al 45,1% del Pil: in altre

parole, per ogni 100 euro cha la “famiglia” Italia percepisce, 45,1 vanno allo Stato e solo 54,9 rimangono in tasca per vivere.

Non toccate l’Imu

*Segretario CGIA di Mestre

di Giuseppe Bortolussi*

università popolari, e’ boom di iscritti

Il mondo delle università popolari in Riviera del Brenta è in continua

crescita ed evoluzione. Da un ventennio a questa parte, la mission di una diffu-

sione della cultura, della promozione di iniziative di incontro e dibattito, del miglioramento dell’inserimento sociale

di persone di diverse età...pag. 15

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Riviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia RegioneRiviera Provincia Regionestra

pag. 6

Accordo con le banche per le imprese calzaturiere

fiesso

pag. 12

Buoni mensa, adesso si cambia sistema

sport

pag. 22

Arcieri del Doge, raffica di successi

Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala conLa Piazza la leggi anche sul web aggiornata con le ultime news!

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Dolo, Fiesso, Stra, Vigonovo, Fossò, Pianiga per un numero complessivo di 12.179 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:

Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 29 ottobre 2012Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

Miracoltivava marjuana nel

giardino della nonna

Coltiva marjuana nel giardino della nonna.Brutta scoperta fatta dai carabinieri ad Oriago di Mira. Un giovane coltivava

piante di “marijuana” nel giardino di casa della nonna: è stato arrestato nelle scorse

settimane dai militari della locale stazione. Il giovane aveva coltivato, nel giardino

della nonna una anziana di 84 anni, a sua insaputa, 20 chili di piante da marijuana

in serra e all’aperto. E’ stata trovata anche mezzo chilo di droga già essiccata e

pronta per essere venduta.

Provincia di Veneziail piano triennale

delle opere pubbliche

Riviera del Brentaregistri unioni civili, petizioni

Continuerà fino a fine anno, in Riviera del Brenta e Miranese, la raccolta di firme per l’istituzione dei Registri delle unioni civili. Ha raggiunto nel primo mese circa 900 sottoscrizioni. A coor-dinare l’iniziativa è Alfeo Babato per il comitato “Una volta per tutti”. Babato nelle scorse settimane aveva scritto una lettera a tutti i primi cittadini della zona in cui erano stati allegati l’ordine del giorno e le delibere di quei Comuni con le quali si istituiscono i registri. Il 50% dei cittadini in Riviera e Miranese non si sposa più né in chiesa né in Comune.

Mestreener.gi, progetto per il volontariato

E’ stato presentato a Meste il progetto Ener.gi – Giovani Energie Responsabili, di cui la Provincia di Venezia è capofila, nell’ambito del programma Azione ProvincEgiovani 2012. Il programma mira a spingere i giovani ad avvicinarsi al mondo del volontariato, a diventare protagonisti, attraverso l’impegno civico, solidale e politico. Coinvolgerà, nel 2012-2013, 9.000 ragazzi tra i 16 e i 25 anni delle due province di Venezia e Rovigo.

EDITORIALE

Nuovo Veneto fi rmato Monti In questa fi ne del 2012, dunque, il nuovo Veneto porta la fi rma del governo Monti e non certo degli amministratori del territorio, che

del resto quanto a potere decisionale e forza di incidere sulle scelte per il prossimo futuro sono in buona compagnia con gli altri colleghi di tutta l’Italia.

Tutti impegnati a recintare il proprio orticello, i nostri rappresentanti non si sono resi conto che le decisioni ormai passano sopra le loro teste lasciando a loro, però, il compito di mettere in pratica il nuovo assetto, piaccia o non piaccia. Il giorno dopo il decreto di riordino delle Province è tutto un levare di scudi: dai presidenti e assessori “a scadenza” a fi ne anno ai sindaci, di questo o quello schieramento, che mal digeriscono accorpamenti ed esclusioni.

C’è chi annuncia ricorsi alla Corte Costituzionale e chi è prova a mettere insieme un fronte politico che permetta di modifi care lo scenario ma alla maggioranza dei cittadini tutte queste manovre interessano fi no ad un certo punto e, anzi, possono apparire come l’ennesimo tentativo della politica di salvare se stessa. Un padovano continuerà a sentirsi tale anche se dal punto di vista amministrativo dividerà la provincia con Treviso, che manterrà le sue specifi cità e la sua identità. E lo stesso sarà per Rovigo. Quanto alla città metropolitana Padova - Venezia, che adesso potrebbe allargarsi anche a Treviso, l’argomento è stato affrontato all’ultimo minuto senza avere il tempo necessario per approfondirne i dettagli e valutarne le opportunità. Se ci saranno i presupposti potrebbe nascere qualcosa di interessante, in caso con-trario ognuno proseguirà per la sua strada. Ora la parola passa agli amministratori e ai politici locali, hanno l’ultima occasione per riportare in primo piano gli interessi le autentiche necessità del territorio.

segue da pag. 1

di Nicola Stievano

La giunta provinciale ha approvato l’ado-zione del programma triennale delle opere pubbliche 2013-2015 e del piano annuale

2013. “In questa fase delicata abbiamo scelto di privilegiare - spiega l’assessore

Emanuele Prataviera - la manutenzione dell’esistente, sia del patrimonio edilizio sia della viabilità provinciale. Le risorse

disponibili le impegneremo soprattutto per la manutenzione delle strade”.

Chioggiapatrizio roversi sul

campanile di s. andrea

La troupe di Patrizio Roversi sul campanile di Sant’Andrea. Il conduttore romagnolo, instancabile “turista” per il mondo e per l’Italia, ha fatto tappa a Chioggia, domenica scorsa 21 ottobre, fermandosi sulla torre per documentare il funzionamento dell’orologio da torre più antico del mondo. Le riprese andranno in onda su Mediaset in un nuovo programma dedicato ai viaggi, condotto assieme all’attrice Syusy Blady.

Fare l’ arbitro è uno stile di vita, la possi-bilità di diventarlo è offerta gratuitamente a tutti i ragazzi e le ragazze, dai 15 ai 35 anni, dalla sezione arbitri calcistici di Chioggia. La sezione Clodiense organizza l’abituale corso e invita a raccogliere tutte le informazioni consultando il sito : www.aiachioggia.it <http://www.aiachioggia.it> . Un gruppo affiatato farà apprezzare il piacere di collaborare alla direzione degli incontri di uno degli sport più belli del mondo.

Chioggiagiovani arbitri cercansi

lavoro

pag. 16

La crisi ha ridotto gli infortuni

personaggio

pag. 20

Giulia Gennari, ha costruito la casa della cultura

cultura

pag. 21

14° edizione del concorso letterario Seriola

politica

pagg. 24-25

Il Veneto laboratorio delle prossime elezioni

economia

pag. 27

La green economy nel futuro della regione

cultura

pag. 30

Raffaello verso Picasso tra contestazioni e grandi opere

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

beni della chiesa

Imu dal 2013

Beni della chiesa, l’Imu ci sarà dal 2013. Con la tassa dovranno farci conto le diocesi e le parrocchie della nostra regione, il Ve-

neto, da sempre ricche di patrimonio immobiliare utilizzato a fi ni sociali e commerciali. A certifi carlo è il Governo intervenuto nelle scorse settimane con delle correzioni normative, dopo la boccia-tura, da parte del Consiglio di Stato, del decreto

del Tesoro che attuava la legge. Bocciatura arrivata per il fatto che il Consiglio di Stato ravvisava che il decreto andava oltre i poteri regolamentari previsti dalla legge. La Chiesa, come tutti gli enti non commerciali, verserà l’Imu sugli immobili che ospitano le attività che danno profi tto. Pagherà a partire dal 2013, anche quando le attività redditizie sono svolte in immobili in cui l’utilizzazione è mista, ovvero sia non commerciale che com-merciale. “Il quadro regolatorio, sia primario che secondario, è stato spiegato in ambito governativo sarà defi nito in tempo per il periodo annuale di imposta, che decorre dal primo gennaio 2013, con l’effetto di pieno adeguamento al diritto comunitario e con la determinazione delle situazioni assoggettabili alla imposta in questione”. Si defi niranno i requisiti, sia generali che di settore, per qualifi care come svolte con modalità non com-merciali, le attività di vario tipo (assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive).

Ansia da Imu. La scadenza del 17 dicembre, ultimo giorno utile per versare il saldo dell’imposta sugli immobili, si avvicina e ancora non è del tutto defi nita la situazione e

di conseguenza l’entità della rata che i contribuenti dovranno corrispondere a conguaglio. Se l’acconto di giugno e - per chi l’ha versata - la rata intermedia di settembre sono stati calco-lati con le aliquote base di riferimento (0,4 per la prima casa e 0,76 per cento per la seconda casa) fi ssate dalla Manovra Salva Italia, lo scorso 31 ottobre i Comuni hanno defi nito le aliquote in vista del conguaglio, che tendenzialmente - per necessità di bilancio - sono state riviste al rialzo, se non per l’abitazione principale spesso per le seconde case e sugli sta-bilimenti industriali. Il quadro tuttavia non è ancora completo in quanto il Governo si riserva la facoltà di ritoccare le aliquote base entro il prossimo 10 dicembre.“Visto che il 76,3 per cen-to delle famiglie italiane sono proprietarie dell’abitazione in cui risiedono - segnala Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - l’Imu è vissuta con ansia, vuoi per le ristrettezze economiche in cui vivono gran parte dei contribuenti italiani, vuoi per il fatto che negli ultimi 4 anni l’imposta sulla prima abitazione non era dovuta. Ora che i Comuni hanno deliberato

l’aliquota da applicare sulla prima casa, 18 milioni di famiglie italiane stanno ricominciando a fare i conti per capire quanto dovranno pagare di saldo a metà dicembre”. Nelle città italiane capoluogo di provincia un sindaco su due - sempre secondo i dati forniti da Cgia - ha deciso di mantenere al minimo il prelie-vo sull’abitazione principale, orientamento che anche in Vene-to è prevalso, a Padova, Venezia, Verona, Vicenza e Treviso ad eccezione di Rovigo che ha deciso di mettere mano all’aliquota portandola allo 0,6 per cento e Belluno che l’ha fi ssata allo 0,5 per cento. Una politica per lo più condivisa anche dai centri minori, le amministrazioni hanno preferito far cassa soprattutto sulle seconde case e le altre tipologie di immobili. La “stan-gata” si preannuncia dunque sulla seconda casa (con punte fi no al 10,6 per cento) e gli altri immobili ma ci sono am-ministrazioni - anche in Veneto - che “infi eriscono” pure sulle prime: fra queste Cavarzere e Teglio Veneto, dove l’aliquota è massima per prima e seconda abitazione, ma anche San Donà e Spinea nel Veneziano. I diminuiti trasferimenti statali e una sovrastima da parte del ministero degli importi che dovrebbero introitare i Comuni avrebbero in effetti portato - stando ai dati di Anci Veneto - circa un centinaio di amministrazioni - su un

totale di 581 - a “caricare” anche l’aliquota sulla prima casa, dopo aver portato al massimo quella sulla seconda. A Treviso non è stato colto l’appello del segretario provinciale Uil Antonio Confortin che all’indomani della scadenza di settembre aveva inviato una lettera a tutti i 95 sindaci della Marca invitandoli a non aumentare l’Imu. Nella stessa città capoluogo l’aliquota sulla seconda casa e sulle attività produttive è stata portata allo 0,83 per cento. Anche il primo cittadino di Vicenza, Achille Variati, ha deciso che a pagare di più dovessero essere i pro-prietari delle seconde case aumentando l’aliquota allo 0,98 per cento e poter garantire in questo modo sgravi e detrazioni sulla prima casa, in particolare per le famiglie numerose e per quelle che hanno un disabile in casa. Una scelta severa - l’au-mento delle aliquote - che alla fi ne hanno dovuto compiere gli amministratiori, al di là del colore politico, compresi i primi cit-tadini del Carroccio che si rifi utavano di riscuotere l’Imu, come ha avuto modo di far notare lo stesso presidente di Anci Veneto Giorgio Dal Negro, anch’egli del resto costretto dai conti che non tornano a portare nel Comune dove amministra, Negrar, l’aliquota sulla prima casa al massimo.

di Ornella Jovane

Padova, Venezia, Treviso e Vicenza

mantengono l’aliquota sulla prima casa

allo 0,4 per cento

Il Governo si è riservato la facoltà

di variare l’aliquota base entro il 10

dicembre prossimo

L’IMPOSTA MUNICIPALE UNICAIl 17 dicembre scade

il termine ultimo per versare il saldo. Gli amministratori

veneti hanno puntato ad aumentare le aliquote sulle

seconde case e gli altri immobili, ma circa un centinaio

di amministrazioni, su un totale di 581, ha dovuto

rivedere - per far tornare i conti - al rialzo anche

l’aliquota sulla prima casa Ansia da Imu per famiglie e imprese

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Page 7: La Piazza della Riviera ovest - 2012ott n134

555Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

“L’Imu? Sia solo tassa comunale, non la paghino gli emigranti veneti”L’opinione Interviene Diego Marchioro presidente consulta Anci Veneto Finanza locale

Sulla questione Imu interviene Diego Marchioro presidente della consulta Anci Veneto Finanza Locale e sindaco del comune di Torri di Quartesolo (Vicenza). Marchioro ha le idee chiare. “Come Anci Veneto - dice Marchioro - proponiamo che l’Imu diventi una tassa

esclusivamente riscossa dai comuni. Deve essere un’entrata che i comuni devono poter gestire in piena autonomia. Come comuni abbiamo poi fatto un accesso agli atti per riuscire a comprendere le stime sull’Imu del Governo. Risultano che ci siano su questa entrata 4 stime diverse. Questa confusione va sciolta“. C’è anche un ricorso al Tar. “Come enti locali – spiega Marchioro – abbiamo fatto un ricorso al Tar contro la decisione del governo di far pagare l’Imu agli edifi ci di proprietà comunale. Queste somme sono indicate nella voce entrate, ma noi certamente non le vediamo visto che gli edifi ci tassati sono nostri“. Marchioro fa poi un ragionamento su chi veneto è emigrato all’estero per lavoro e paga l’Imu qui come se avesse una seconda casa. “Gli emigrati veneti - dice Marchioro - sono stati, e costituiscono ancora adesso, una risorsa per il nostro territorio. Pertanto non facciamogli pagare di più l’Imu, specie se le loro abitazioni qui sono di fatto prime e non seconde case. Come Anci Veneto ribadiamo che gli italiani residenti all’estero e iscritti al registro Aire devono benefi ciare dell’assimilazione della loro casa qui in Italia, cioè che l’Imu venga calcolata come se quest’ultima fosse l’abitazione principale. I motivi sono molteplici, in primis che nei paesi esteri di residenza sono quasi sempre in affi tto. Inoltre si ritiene opportuno che sia direttamente il sindaco del Comune dove hanno l’abitazione assimilata a inviare la lettera con l’importo esatto dell’Imu”.

Ansia da Imu per famiglie e imprese

26 Argomento del mese

L’Imu nel veneziano

Gli aggiustamenti dei comuni L’imposta vira verso l’aumento Imu, i principali comuni del veneziano vanno in ordine sparso , ma puntano decisamente

al rialzo dell’aliquota, in modo contenuto per la prima casa, in modo sostanzioso per la seconda. Partiamo da Venezia comune capoluogo e “capitale” anche della futura Città

Metropolitana. Il sindaco Giorgio Orsoni chiarisce che è sua intenzione mantenere il livello dell’Imu 4 per mille sulla prima casa e del 10,6 sulla seconda. ”Non vorremmo ritoccare le aliquote - ha detto Orsoni - ma…c’è un ma. Chi a Roma sta facendo i calcoli per la ridistribuzione del gettito, basato sull’Ici pagata nel 2009, avrebbe scoperto che avremmo ricevuto più di quanto ci spettava e vorrebbe ora darci meno sul previsto. Insomma sono pronti a farci brutte sorprese. Per ora, comunque, in vista della variazione di bilancio, confer-miamo le aliquote annunciate”. Nel totale delle nuove entrate introdotte con l’imposizione, l’88,54 per cento però rimane a Roma. Orsoni ha chiarito che la tanto decantata richiesta di uscita dal Patto di Stabilità “se permetterebbe al Comune di attingere alla “dote” degli accantonamenti, lo esporrebbe a conseguenze pesantissime dal prossimo anno, con l’im-possibilità, ad esempio, di accendere anche un solo nuovo mutuo e il blocco totale delle assunzioni”. Passando agli altri comuni come ad esempio Chioggia che è il secondo della provincia per popolazione, l’aliquota dell’Imu è stata portata al 10.6 per mille ad esclusio-ne delle prime case e degli edifi ci rurali. Il rincaro colpisce prevalentemente le seconde case o di immobili e uffi ci ad uso commerciale. La manovra economica è servita a ripianare la mancanza di un milione di euro nelle entrate, dovuta a nuovi tagli e trasferimenti statali e a minor incassi di Imu e oneri di urbanizzazione rispetto a quanto ipotizzato nel bilancio di previsione. Anche a San Donà si va nella direzione del rialzo: sarà 4,5 per mille per le prime case e l’8,7 sugli altri immobili. L’obiettivo ha ribadito il sindaco Francesca Zaccariotto in consiglio è non penalizzare le prime case e le famiglie già gravate da spese di ogni genere e dalla crisi. Altro importante comune del litorale: Jesolo. Anche qui la stangata è sulle seconde case. Sulla prima il comune azzera l’Imu. Il 2 per mille inizialmente previsto sulle prime case sarà infatti azzerato. L’Imu sarà al 9,6 per mille per le attività produttive e al 10,6 per mille per le seconde case, che costituiscono una larga parte delle abitazioni nella città balneare. Il Comune di Cavallino-Treporti grazie all’imposta di soggiorno ed alla Ztl non aumenterà l’Imu che rimarrà invariata al 4 per mille per la prima casa e al 7,6 per mille per le seconde case e le attività produttive. A Caorle aliquota al 3 per mille sulle prime case e al 9,5 per le seconde. In Riviera del Brenta il caso Mira, il comune più popoloso del comprensorio guidato dalla giunta grillina del sindaco Alvise Maniero. L’imposta sulla prima casa passerà dal 4 per mille al 4,4 per mille. Fra le misure “sociali” messe in atto dalla giunta del Movimento 5 Stelle, la riduzione, dall’8,2 al 6 per mille, per le abitazioni date in affi tto a canone concordato, mentre si è inasprita fi no al 10 per mille la tassazione per quelle sfi tte. Nel comprensorio del Miranese, a Mirano, l’imposta è scesa per la prima casa dal 5,5 al 5,3, per gli altri immobili dal 10 al 9,8 per mille. A Spinea sale, dal 4,5 per mille si passa al 5 per mille, innalzamento che comporta per i circa 9.200 contribuenti per la prima casa un aggravio medio di circa 40 euro. Nessuna modifi ca infi ne alle aliquote Imu per i cittadini di Salzano. Sulla prima casa sarà applicato lo 4 per mille e il 7, 6 per mille sulla seconda ma se dovesse essere sfi tta, si sale all’10,6 per mille, ancora una volta il massimo. Questo per favorire anche qui la politica degli affi tti in favore di chi non ha i requisiti per accedere ad un mutuo. A.A.

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6 Stra66 Stra

Banca Popolare di Verona, Acrib e Veneto Sviluppo hanno fir-mato un accordo in favore dei calzaturifici associati. Hanno sottoscritto l’intesa Siro Badon (presidente Acrib), Cristiano

Vincenzi (il responsabile Finanza Agevolata ed Enti di Garanzia del Banco Popolare) e Antonio Peretti (vice direttore generale di Veneto Sviluppo). L’accordo prevede l’accesso a prodotti e servizi tra loro complementari e ha per obiettivo lo sviluppo economico del territorio attraverso il consolidamento del tessuto produttivo locale e la collabo-razione tra piccole e medie imprese, istituzioni, enti territoriali, siste-ma bancario e sistema pubblico delle agevolazioni e delle garanzie. Banca Popolare di Verona metterà a disposizione degli associati Acrib linee di credito, attivando di volta in volta gli interventi più idonei all’innovazione tecnologica di prodotto e di processo, alla ricerca e sviluppo, alla ricapitalizzazione, all’internazionalizzazione e alla co-stituzione di reti di imprese che possano stimolare l’intero settore cal-zaturiero. Banca Popolare di Verona agirà in sinergia con importanti Gestori Pubblici di agevolazione e di garanzie, tra cui la Finanziaria Regionale Veneto Sviluppo Spa che faciliterà l’accesso agli strumenti agevolati messi a disposizione della Regione Veneto come i Fondi di rotazione pmi, innovazione tecnologica e artigianato, anche nell’am-bito del recente piano straordinario “Anticrisi 2012/2013”. “Abbia-mo voluto realizzare questa task force finanziaria – spiega Leonello Guidetti, di Banca Popolare di Verona - perché conosciamo il valore del nostro settore calzaturiero che è un’eccellenza del Made in Italy

nel mondo”. Soddisfatto anche il presidente Siro Badon. “L’accordo con la Banca Popolare di Verona si aggiunge agli altri sottoscritti quest’anno. In questo modo contribuiamo a mettere le nostre azien-de nelle condizioni migliori per affrontare i mercati internazionali. Di rilievo il ruolo svolto da Veneto Sviluppo, vero strumento che con-tribuisce a coordinare e legare i soggetti che operano nel Veneto”. “Con questo accordo – sottolinea Antonio Peretti, vice direttore generale di Veneto Sviluppo – la finanziaria regionale conferma il suo ruolo istituzionale favorendo il rapporto tra mondo finanziario e produttivo, supportando quest’ultimo con gli strumenti agevolativi a cui si affianca il Fondo Regionale di Garanzia”.

di Giacomo Piran

Attivate linee di credito agevolate ad imprese che investono su innovazione e tecnologia

Economia Accordo fra Acrib e Banco popolare di Verona

Banche e imprese contro la crisi

La sede dell’Acrib a Stra

Grande celebrazione in occasione dell’inaugurazione della prima scuola d’Infanzia Statale di Stra. La scuola,

che fa parte dell’istituto comprensivo “Alvi-se Pisani”, è situata nel plesso “Don Orio-ne” di via Fossalovara. All’inaugurazione hanno partecipato il sindaco Mario Collini, il vicesindaco Maricla Sartori, gli assessori della giunta, l’assessore provinciale Claudio Tessari, i rappresentanti del provveditorato di Venezia, il dirigente scolastico Maria Ma-pelli, gli ex dirigenti Lia Bonapersona e Ga-briele Negrato, gli insegnati e i genitori che hanno apprezzato la nuova offerta didattica pensata per i bambini. “Era il primo punto del nostro programma amministrativo per il paese di Stra – ha spiegato Maricla Sartori – e siamo felici di poter inaugura-re la scuola dopo soli tre anni di manda-to. Eravamo l’unico comune a non avere la scuola materna statale e ora possiamo dare, assieme agli asili parrocchiali e pri-vati, una risposta concreta e completa alle famiglie del territorio. In questo primo anno abbiamo segnato il tutto esaurito con 28 bambini della prima classe”. La scuola ma-

terna di Stra è stata realizzata utilizzando alcune aule della scuola elementare di via Fossalovara che durante l’estate ha subito dei lavori di restauro per un importo di 99 mila euro. La struttura può contare ora su tre aule, una sala per le attività, un servizio igienico per insegnati, dieci servizi igienici per gli alunni, di cui uno per diversamente abili, oltre ad avere un ingresso separato, un giardino riservato, mentre l’utilizzo della sala mensa avverrà in orari diversi rispetto agli alunni delle elementari.

ISTRUZIONE INAUGURATA lA NUOVA MATERNA

Una associazione per riscoprire i mestieri di un tempo e come recuperare materiale usato al tempo della crisi, per fare degli ottimi vestiti e creare gioielli. E’ l’asso-ciazione “Artena” che ha sede a Dolo e che recentemente ha aperto anche il

progetto” Il filo di Artena” con un gruppo che si ritrova in Tazzoli a poco distante dal centro di Stra. “Dal 2008 - spiegano le responsabili dell’associazione Cinzia Boscaro e Patrizia Callegaro - abbiamo avviato all’interno delle case di riposo (compresa quella di Stra) iniziative per promuovere Pet Theraphy (terapia rilassante di interazione fra uomo e animale) e l’arte e la lettura. Il progetto che progetto che presentiamo chiamato “Il filo di Artena”, è un filo che continua, che unisce e raccoglie persone di ogni dove per crescere in abilità ma anche per stare assieme imparando l’arte del fare e “non buttare ma trasformare”. Interessate ai corsi sono soprattutto donne dai 30 ai 50 anni, soprattutto di Stra e Vigonovo e Noventa”. Ecco che così i corsi soprattutto in un periodo di crisi come questo hanno avuto grandissimo successo .“La regola primaria – spiega Cinzia Carraro - è quella di aprire l’armadio di casa e vedere cosa c’è dentro di materia-le vecchio. Con la stoffa di quei vestiti se ne possono realizzare di nuovi. Abbiamo poi avviato con le scuole il progetto “Manine d’oro bimbi” cercando cioè di reintrodurre in coordinamento con le direzioni didattiche l’attività manuale con laboratori creativi per bambini dai 6 anni ai 13 anni per acquisire abilità attraverso l’uso di materiali naturali e tecniche che stimolano la fantasia e al creatività, ma soprattutto l’autostima e la sicurezza del bambino”. Le tecniche proposte sono: lana cardata, maglia, decoupage, pittura artistica, mosaico, cucito creativo”. Info cel 339.7495216 o 333.6461716

sociale

Associazione Artena“recuperare vestiti usati al tempo della crisi”

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Bagno romano nel “ Mio Schaffelbad”

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Lasciatevi trasportare ai tempi degli antichi romani, pro-vando i tipici rituali termali dell’epoca romana - natural-mente à la Loipersdorf! Vi invitiamo per sperimentare un’esperienza di benessere unica nel nuovo bagno romano completamente ridisegnato. Fate richiesta per avere l’entrata al “ mio Schaffelbad” inclusa nel vostro biglietto di entrata giornaliero alle Terme da vivere. “ La bella vita te la danno solo le Terme, il vino e l’amo-re!” - questo lo sapevano bene gli antichi romani. La cultura termale assieme ai suoi tipici rituali, ha avuto un’estrema importanza in epoca romana, ed e’ per questo motivo che abbiamo rinnovato l’area romana del “mio Schaffelbad” per riproporla con i rituali del tempo. Una nuova area lounge per riposare e ricaricarsi presso il “Pozzo dell’Energia”. Una zona relax, che attraverso infrarossi e luci particolari crea un’ atmosfera totalmente rilassante. Lettini separati da tende, un Frigidarium per rinfrescarsi, un Tepidarium fatto con argilla della regione, luci e suoni regolati con il bioritmo garan-tiscono un’esperienza unica. Un Laconium , un bagno di vapore salino, e tre Caldarium completano l’offerta dell’area romana.

PANORAMICA NEL DETTAGLIO:TEPIDARIUM - per chi desidera protezione.Lasciatevi andare sui lettini di marmo massiccio - qui e’ facile dimenticarsi della routine quotidiana. Il tiepido calore sulla pelle lascia fluire liberamente i pensieri. Temperatura interna: 40 C, aria calda e secca con effetto radiante. Effetto: rafforza delicata-mente il sistema immunitario e migliora la circolazione Applica-zione: il Tepidarium e’ la prima tappa nell´antico rituale romano.

CALDARIUM - Libera il respiroIn questo bagno il calore aumenta delicatamente . Una piace-vole nebbia avvolge il corpo e apre le porte all’anima. Gli effetti salutari dei vapori salini ( Caldarium Salis) e gli olii essenziali li-berano il petto e aiutano a respirare profondamente. Accarezzati da dolci suoni che vibrano nell’aria, si puo’ assaporare il piacere del relax piu’ profondo. “ Dum Spiro, spero!” - Finche’ respiro, spero!

LACONIUM - dolce relaxUn piacevole calore vi circonda; i pori del corpo si aprono e anche l’anima sembra piu’ leggera. Lasciatevi abbracciare da avvolgenti musiche e profumi sensuali . Temperatura interna: 55 C, umidita’ 60% Effetto: stimola la circolazione, dopo circa 15-20 minuti ini-ziano a liberarsi gli accumuli di tossine, mobilita le difese dell’or-ganismo, riduce lo stress, rinforza il cuore e il sistema circolatorio.

FRIGIDARIUM - frizzante refrigerioFatevi coraggio e sperimentate queste docce spumeggianti.La doccia ghiacciata, il ghiaccio tritato o il pediluvio freddo di doneranno un rinfrescante ristoro. Giocate con gli effetti pioggia e nebbia della doccia emozionale. Dopo un lungo soggiorno nei bagni caldi, il vostro corpo ha bisogno di rivitalizzarsi. Qui si mobilitano le energie.

LETTINI A INFRAROSSI - sul lato soleggiato della vitaI nostri lettini a infrarossi vi offrono sempre un posto al sole. Riposo e relax abbracciati da un piacevole calore che penetra sotto la pelle. Accarezzati dai raggi delicati del sole primaverile che dona vitalita’ e nuova energia.

ATRIOLUM - Dar spazio all’anima“Le terme, il vino e l’amore rendono bella la vita” - dicevano gli antichi romani. Nei nostri bagni romani troverete spazi per coccolare l’anima e ritrovare la sintonia con voi stessi. L’amore e il vino troveranno il loro spazio. “ Ars vivendi” cosi’ la chia-mavano i romani, l’arte di vivere. E cosi’ anche noi vogliamo stimolarvi a godere della vita in tutti i sensi. Certi che gli antichi avevano una grande consapevolezza sull’arte di vivere, anche noi cercheremo di trasmettervi questo slancio vitale.

APODYTERIUM - Spogliarsi, liberarsi da tuttoLiberatevi dei vestiti; lasciteli negli spogliatoi e buttatevi alle spal-le la vita quotidiana. Prendetevi una pausa in pura liberta’.

AVVENTO IN STIRIAI bagni romani non sonol’unico posto dove potrete godervi le feste natalizie. Vin brule’ e biscottini durante il mercatino dell’ Avvento, immergono le terme Loipersdorf in un’atmosfera magi-camente natalizia. Durante i fine settimana di Avvento, tro-verete il mercatino di Natale direttamente sulla piazzetta di entrata a partire delle ore 18.00. Oltre alle specialita’ culinarie, il mercatino offre artigianato regionale e oggetti artistici.• Inoltre ci si puo’ avventurare in una giornata di shopping nata-lizio nella citta’ di Graz, tra i numerosi grandi e piccoli mercatini , l’offerta e’ vastissima e accontenta adulti e piccini.• Che sia il presepe di ghiaccio o il Grazer Winterwelt (pista di pattinaggio su ghiaccio a Graz ) con il suo vastissimo programma di avvento per i bambini - l’ospitalita’ stiriana non viene mai meno.• Un punto davvero speciale - Capodanno alle Terme Loiper-sdorf Il calore accogliente del bagno termale, le colline inne-vate - non e’ questo il modo migliore per iniziare il nuovo anno? Gustatevi le specialita’ della cucina regionale e godetevi i tradizionali fuochi d’artificio a mezzanotte.

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novità

messaggio pubbliredazionale

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8 Dolo88 Dolo

Comitati in Riviera, tante soddisfazioni. Il pre-sidente del comitato “Opzione Zero” e socio fondatore dei Cat, Mattia Donadel, è tra i can-

didati della 6° edizione del “Premio Ambientalista dell’anno”, organizzato da Legambiente e dedicato a Laura Minazzi, ambientalista che ha lottato in difesa dei diritti delle persone esposte all’amianto. Mattia Donadel, 40 anni, è anche consigliere comunale del comune di Mira per la lista civica “Mira, Fuori dal Comune” e sostenitore della riqualificazione e della salvaguardia dei territorio della Riviera del Brenta e Miranese. Nel frattempo sono proseguite in queste settimane le azioni di sensibilizzazione per la tutela della territorio e contro gli interventi e infrastrutture previste in Riviera. La neonata rete “Opzione Zero”, che non è altro che la nuova denominazione della “Rete No Ar”, ha sostenuto e collaborato in tre eventi: l’Ecotopia Bike Tour (un gruppo di ciclo-attivisti inter-nazionali, partiti da Barcellona verso Venezia per la 3° Conferenza Internazionale sulla Decrescita), Tera, tera, tera (manifestazione organizzata in collabora-zione col movimento Mira 2030) e l’accoglienza alla Carovana con asini partiti da Ferrara a testimonianza di una mobilità sostenibile. Infine si è attivata per la sicurezza idraulica del territorio della Riviera chieden-do la mobilitazione dei sindaci. “C’è bisogno di un coordinamento molto stretto tra i vari enti – spiegano Rebecca Rovoletto, Lisa Causin, Mattia Donadel – per questo chiediamo ai Comuni della Riviera del Brenta, in particolare all’amministrazione di Mira, che ha già dimostrato una grande sensibilità sulle que-stioni ambientali e territoriali, di farsi carico presso la Regione affinché venga convocata immediatamente una Conferenza di Servizi su un Piano delle Acque organico, che affronti il complesso di interventi neces-sari a mettere in sicurezza idraulica tutto il territorio del medio basso bacino del Brenta-Bachiglione”. In

movimento sono anche i comitati del Cat che han-no rinnovato i vertici associativi come previsto dallo statuto. Il nuovo presidente dei Cat è quindi Antonio Draghi, architetto 64 anni e consigliere comunale di Vigonovo nella lista civica “Insieme Salviamo Vigono-vo”. A supportarlo l’assemblea ha nominato Adone Doni (vicepresidente), Maela Nicoletto (segreteria e tesoreria) mentre i due portavoce sono il confermato Adone Doni e il nuovo Giorgio Martellato. L’ultima azione attuata dai Cat è stata la presentazione di un ricorso al Consiglio di Stato contro l’elettrodotto ad alta tensione Dolo-Camin. Infine una soddisfazione: l’affossamento nel trevigiano del mega insediamento di Barcon a Vedelago. ”Opzione Zero – spiega Adone Doni – era presente a sostegno dei valori che ci ve-dono contro Veneto City a Dolo, contro il consumo di

suolo, in difesa dei beni comuni e nel rispetto di quella necessaria pratica di mutuo soccorso e cooperazione con le realtà che condividono sorti simili a quelle della Riviera del Brenta. Nonostante le pressioni degli inte-ressi speculativi, gli opportunismi politici e l’assurdità delle procedure amministrative; nonostante il trito ri-chiamo per le allodole su presunti posti di lavoro e sul falso mito dello sviluppo, il cosiddetto “progetto Bar-con” di Vedelago non è passato. L’affollata seduta del consiglio comunale di Vedelago, assediata all’esterno da comitati, associazioni e cittadini contrari, ha visto l’affossamento del mega-insediamento industriale di 500.000mq ancora agricoli, che doveva compren-dere il macello più grande d’Europa, una cartiera e un casello autostradale, giusto per dimostrare l’utilità pubblica”.

di Giacomo Piran

Grandi opere e progetti Nasce “Opzione zero” dalla “Rete No AR”

“Il territorio va difeso dal cemento”

Il progetto Veneto City a Dolo

Donadel candidato ad ambientalista dell’anno. Soddisfazione per l’affossamento dell’insediamento di Barcon a Vedelago

Ambiente

Cinque aziende artigiane della Riviera alla conquista del mercato statuniten-se. Si è realizzata ad ottobre l’avven-

tura americana coordinata dall’associazione Artigiani e Piccola e media Impresa “Città della Riviera del Brenta”. “La trasferta - spie-gano il segretario dell’associazione Franco Scantamburlo, il responsabile dell’area sindacale Diego Favaro e il presidente Sal-

vatore Mazzocca - è stata pensata a Dallas nel Texas (Usa), nell’ambito dell’esposi-zione l’Italian American Fashion week. E’ stato un momento importante all’interno di progetto molto ambizioso quello dello Spor-tello Estero, che, grazie alla cooperazione tra le organizzazioni Cna ed Casa Artigiani ha ottenuto un importante cofinanziamento dall’Ente Bilaterale per l’Artigianato del Ve-

neto. Il progetto in questa fase interesserà il settore del tessile e dell’abbigliamento e della calzatura artigiane di altissima qua-lità, del comprensorio. La partecipazione delle imprese che hanno aderito, si chiama Venezia ti Esporta”. Il progetto cofinanzia-to dall’Ebav prevede la realizzazione di un apposito servizio di assistenza alle imprese della filiera, in termini di rapporto con l’e-

stero, assistenza commerciale, realizzazio-ne di sito internet dedicato al commercio estero. Le cinque aziende andate a Dallas e che hanno avuto tanti ordinativi per i loro prodotti sono: Raggio Veneziano di Murra Giorgio e Annamaria Urbani. Si trova a Venezia nel sestiere di San Marco. L’Araba Fenice di William Bianco di Quarto D’Altino. Nena di Elena Milani. E’ un Atelier di alta

moda a Bojon di Campolongo. Pelletteria Azzurra di Massimo Bortolozzo. Produce Borse e cinture a Fossò Cortina. Trading Company di Nicoletta Talamini. Produce Borse e cinture, a Vigonovo.

economia Moda e abbigliamentoaziende artigiane in texas

G.P.

segue da pag. 1

Un record assoluto. I contri-buenti e le imprese italiane pagano di più dei loro omologhi europei per avere in cambio di meno.

Le manovre correttive che si sono succedute prima dell’estate del 2011 avevano un medesimo obbiettivo: portare in pareggio il bilancio dello Stato.

Per raggiungerlo si è agito pre-valentemente dal lato delle entrate, con maggiori tasse e con alcune riduzioni di spesa che hanno fatto sentire i loro effetti negativi sulle tasche dei cittadini (minori trasferimenti agli enti locali, tagli alla sanità, ai trasporti, etc.).

La stessa Imu, introdotta quest’anno, dal 2013 diventerà più pesante: il suo gettito complessivo passerà dai 21,4 miliardi di euro, ai 21,7 del 2013, per arrivare, nel 2014, a 22,1 miliardi di euro.

Nel 2013 l’aggravio lo subirà, il mondo produttivo che ve-drà crescere di 270 milioni di euro il prelievo a suo carico. A partire dal 2014, le famiglie non potranno più usufruire della ulteriore detrazione per ogni fi glio convivente.

Se nel prossimo futuro il gettito dell’Imu è destinato a con-fl uire interamente nelle casse dei Comuni, ciò farà sì che sarà destinato ad aumentare o a diminuire a seconda delle scelte di questi ultimi.

Se si continuano a tagliare i trasferimenti lo scenario è già scritto: più tasse locali per tutti.

L’Imu, è destinata a diventare a livello locale la cartina di tornasole della pressione. Diventerà sempre più importante am-ministrarne il gettito con attenzione, per non colpire le fasce sociali più deboli.

Ai Sindaci veneti va chiesto, in un momento così diffi cile, di continuare, come hanno sempre fatto, a gestire con oculatezza e parsimonia i soldi pubblici, risparmiandoci un inasprimento della tassazione locale che ci farebbe scivolare in una recessione senza via d’uscita.

*Segretario CGIA di Mestre

L’Intervento

di Giuseppe Bortolussi*

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999Dolo

Dolo in festa ad ottobre per l’arrivo di don Alessandro Minarello, nuovo parroco del Duomo di San Rocco. Il

sacerdote ha sostituito lo storico parroco, monsignor Giuseppe Torresan, che ha lascia-to a maggio dopo 25 anni di servizio, la parrocchia per motivi di salute. In questo pe-riodo prima dell’arrivo del nuovo sacerdote, la parrocchia è stata retta dal vicario fora-neo don Franco Marin, parroco di Cazzago, e dal cappellano don Tommaso Beltrametti. La parrocchia di Dolo, che fa parte della Diocesi di Padova, è una delle più grandi

della Riviera del Brenta e conta circa 8500 fedeli. Don Alessandro Minarello, è nato a Padova il 2 agosto 1948 e appartiene alla parrocchia patavina di San Gregorio Magno. Per don Alessandro Minarello questo è un “ritorno” in Riviera del Brenta visto che dal 1975 al 1979, un anno come diacono e poi come cappellano, ha prestato servizio nella parrocchia di San Martino a Cazzago di Pianiga. Nel 1979 è stato poi chiamato in Seminario Maggiore a Padova dove ha svolto il compito di Educatore dei Semina-risti del 3° e 4° anno di Teologia fino al

1990. In questi anni è stato anche impe-gnato nella Pastorale dell’Ufficio Diocesano per la Liturgia. Dal 1985 al 1990 ha svolto il compito di Segretario dell’Ufficio Diocesa-no per la Liturgia mentre dal 1990 al 1992 è stato segretario del vescovo di Padova, Antonio Mattiazzo. Nel 1992 è poi ritor-nato in seminario come padre spirituale dei seminaristi e in questi anni ha svolto anche il compito di coordinatore della formazione dei preti giovani. Nel 2002 gli è stata affi-data la parrocchia di San Michele Arcangelo di Selvazzano Dentro prima del suo arrivo a

Dolo. La grande festa di insediamento del nuovo parroco ha visto la partenza di tan-tissimi fedeli, con oltre un centinaio prove-nienti dalla parrocchia di Selvazzano Dentro giunti a Dolo addirittura con due autobus, delle autorità civili e della Polizia Locale dell’Unione dei Comuni e della Tenenza di Dolo. La cerimonia è comincia con un cor-teo religioso dei presbiteri che dal patronato sono arrivati sul sagrato della chiesa. Giunti

davanti al Duomo di San

Rocco il nuovo parroco è stato salutato dal sindaco Maddalena Gottardo e dal sindaco di Selvazzano, Enoch Soranzo. Si è poi svolto il rito d’ingresso del nuovo parroco che è stato insediato dal vicario generale della Diocesi di Padova monsignor Paolo Doni. Don Alessandro Minarello ha ricordato nel suo primo discorso insediativo l’opera instancabile dell’ex parroco monsignor Giu-seppe Torresan.

di Giacomo Piran

Il sacerdote sostituisce monsignor Giuseppe Torresan che ha lasciato la parrocchia per motivi di salute dopo 25 anni

Celebrazioni Nelle scorse settimane l’insediamento di don Alessandro Minarello

Paese in festa per il nuovo parroco

La chiesa San Rocco il suo nuovo parroco Don Alessandro Minarello

E’ partito anche quest’anno il servizio “Pedibus” nelle quattro scuole elementari del comune di Dolo (Giotto, De Amicis, Manin e San Giovanni Bosco). Il progetto coinvol-

ge 240 bambini fino a metà novembre. Sedici diverse linee portano a scuola gli alunni a piedi lungo percorsi sicuri, permet-

tendo di iniziare la mattinata in modo diverso con l’opportunità di muoversi e stare assieme in modo più sano e coinvolgente. I Pedibus sono guidati da “autisti” e sorvegliati da “controllori”: si sale a fermate prestabilite, ci sono percorsi e orari fissi e un regolamento da seguire. Le fermate sono evidenziate da cartelli e i percorsi sono studiati in collaborazione con la Polizia Locale. Il progetto è organizzato grazie alla sinergia famiglie – scuole (le responsabili sono Silvia Martin, Paola Marcato,

Lucia Artusi e Luciana Gastaldi Cibola) in collaborazione con il comune di Dolo e il comando della Polizia Locale dell’Unione dei Comuni. “Quest’anno – spiega Brigida Farese, dirigente scolastica di Dolo – gli alunni delle scuole primarie di Dolo saranno impegnati nell’ideazione di slogan promozionali del Pedibus, che verranno scritti sui volantini in distribuzione du-rante la Family Run”.

G.P.

al via il pedibus per i bambini del territorio

Scuole

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10 Fossò - Vigonovo101010 Fossò - Vigonovo

Esplodono le polemiche a Fossò sul piano di risparmio energetico adottato dal Comune: critiche le opposizioni, soprattutto il capogruppo Maria Teresa Brusegan, della lista civica Vivi la Solidarietà Fossò-Sandon, che ha raccol-

to una petizione tra i cittadini per rinforzare la mozione portata di recente in consiglio comunale. Le critiche della Brusegan, che si fa portavoce di una parte della popolazione, insistono sul fatto che la politica di risparmio energetico in atto ha portato allo spegnimento di molti lampioni pubblici in alcune vie del paese, con conseguente rischio non per la viabilità e la relativa incolumità dei passanti, ma anche per la sicurezza stessa dei cittadini, maggiormente esposti al pericolo di furti e atti criminali nelle zone poco illuminate. Per questo è stato chiesto al Comune di rivedere il piano com’è allo stato attuale, e di ripristinare l’illuminazione integrale in tutto il territorio comunale. Il Comune difende però la propria scelta (la mozione della Brusegan, messa ai voti, è poi stata respinta dal consiglio) e la argomenta attraverso il vicesindaco Maurizio Lunardi: “La decisio-ne di adottare un piano di risparmio energetico – replica Lunardi – ha permesso di non appesantire ulteriormente le tasse: si è previsto infatti un risparmio di 20.000 euro rispetto a quanto si è speso l’anno scorso. Considerando tutte le strade comunali, posso assicurare che quindici sono sempre illuminate per motivi tecnici, su alcune strade le lampade sono soggette solo a riduzione di potenza, mentre altre 40 strade sono a luci alternate. Del resto, anche nei Comuni vicini si sta facendo tale operazione proprio per far quadrare il bilancio. Prima di predi-sporre la ‘mappa’ dell’illuminazione pubblica abbiamo valutato con attenzione tutte le strade del nostro territorio. Ciò non toglie la possibilità di fare ulteriori verifiche sullo stato dei luoghi in cui alcuni cittadini hanno lamentato una illu-

minazione insufficiente: perché il piano di risparmio energetico per funzionare bene deve prestare grande attenzione proprio alle valutazioni e alle richieste dei cittadini. Al di là dei motivi economici e tecnici, Lunardi ha sottolineato come la politica di risparmio energetico adottata dal Comune voglia andare nella dire-zione di un uso consapevole delle risorse e del rispetto ambientale: “in materia di energia – ha evidenziato il vicesindaco - la più grande risorsa che abbiamo a disposizione è proprio… l’energia non consumata attraverso il risparmio e le soluzioni all’insegna dell’efficienza energetica. Quanto prima coinvolgeremo la cittadinanza sull’adesione del Comune di Fossò all’impegnativo programma europeo 20-20-20: riduzione delle emissioni del 20%, raggiungimento della quota del 20% di energia fornita da fonti rinnovabili e riduzione del 20% delle emissioni di Co2”.

di Antonio Tosi

L’assessore Lunardi: “Previsto un risparmio di 20 mila euro. 40 strade saranno a luci alternate”

Amministrazione Esplodono le polemiche sui provvedimenti adottati dal Comune

Piano energetico, opposizioni contro

Illuminazione pubblica

In vista delle elezioni primarie del centrosi-nistra del prossimo 25 novembre, cresce il fermento nel Pd di Vigonovo: Alessia

Zago, esponente locale del partito, e vice-co-ordinatore del gruppo “Democratica… men-te a Vigonovo”, lancia l’idea di un comitato vigonovese, da estendere poi all’intera Riviera del Brenta, a sostegno dei progetti e delle idee del segretario nazionale di partito Pierlu-igi Bersani. Ma come è nata l’idea di fondare un comitato e quali sono le aspettative e i pro-grammi? “Le Primarie, soprattutto attraverso la costituzione di comitati locali, sono un’occa-sione per rimettere in contatto le persone co-muni con la politica poiché dobbiamo iniziare, dal basso, a far girare l’idea che vogliamo la rottamazione di tutta quella politica corrotta che finora ci ha danneggiato profondamente e per colpa della quale stiamo pagando un conto troppo salato” spiega Alessia Zago. Per questo ha deciso di impegnarsi in prima per-sona nella costituzione di un comitato locale che diffonda sul territorio le idee che stanno alla base del programma di Pierluigi Bersani, “l’unico candidato - sottolinea Zago - che ab-bia davvero le carte in regola per guidare il nostro Paese. Ed in questo mio progetto sono supportata da altre donne, da altri giovani, da altri iscritti e simpatizzanti del PD convinti che sia lui il candidato in grado di coniugare il rigore di Monti ad una maggiore attenzio-ne verso quell’Italia che sta soffrendo e che, grazie a coloro che ci hanno portato fin qua, si è pericolosamente impoverita anche nel ceto medio”. Una delle linee programmatiche è quella rivolta al sociale, partendo da una diver-

sa valorizzazione del mondo del lavoro in cui “conoscenza e meritocrazia devono iniziare ad avere un ruolo determinante di modo che noi giovani non siamo più costretti a lasciare il nostro Paese per andare all’estero a crearci un futuro. Noi, il nostro futuro lo vogliamo in Italia!” afferma Zago. “Abbiamo scelto Bersa-ni - prosegue - perché ci piace e ci convince il suo programma, in cui le parole chiave sono Europa, responsabilità, rinnovamento, giova-ni, donne, pace, beni comuni, democrazia, Costituzione, lavoro. E ancora, uguaglianza, istruzione e ricerca, dignità della persona, ri-spetto dei diritti individuali, laicità del diritto, lotta all’evasione fiscale e alla corruzione. Secondo noi Bersani è un leader che ha dato prova di apertura al rinnovamento scegliendo-si una squadra in cui trovano spazio le donne oltre a giovani capaci. Serve infatti uno sforzo comune per un cambiamento profondo che ridoni uno slancio decisivo all’Italia, guidando-la fuori dalla crisi. Perché solo quando non ci saranno più differenze economico-sociali così profonde come quelle attuali potremo dire di stare bene”. L’idea della costituzione di un comitato locale pro-Bersani ha già incontrato il favore di diversi esponenti del Pd di Vigonovo, Camponogara, Fiesso e Fossò.

POlITICA COMITATO PRO BERSANI

A.T.

Con l’aumento delle precipitazioni, na-turali ma non sempre prevedibili, con l’arrivo dell’autunno, torna come ogni

anno l’allarme esondazioni nel territorio del vigonovese, già duramente sferzato dai violenti nubifragi delle passate stagioni. Del resto, gli eventi calamitosi che negli ultimi anni hanno messo a dura prova la tenuta di tutto il territorio brentano, sono il risultato di diversi fattori: il cambiamento climatico, il mancato drenaggio delle acque in ambito urbano, fino all’assenza di una suddivisione nella rete fognaria con la predisposizione, per gli scarichi, di una sessione destinata alle acque piovane. L’amministrazione comunale tiene perciò alta la guardia, po-nendo attenzione a ogni segnalazione da parte dei cittadini: e proprio alcuni privati

hanno messo al corrente il Comune di una crepa lunga un centinaio di metri formata-si lungo l’argine destro del fiume Brenta, spaccatura che avrebbe potuto mettere a repentaglio la sicurezza delle molte perso-ne che transitano in bici o a piedi sull’argi-ne. Grazie al rapido intervento del Genio Civile di Padova, sollecitato dall’ammini-strazione, il problema è stato risolto, ed è stato chiarito che non avrebbe in ogni caso rappresentato una minaccia per la sicurez-za idraulica dell’argine. Il fatto, però, resta un campanello d’allarme, che ancora una volta mette a nudo i delicati equilibri idro-geologici del territorio. Un tema, questo, su cui il Comune continua a vigilare, ma che è anche al centro delle attenzioni delle opposizioni. In particolare, il Movimento 5

Stelle di Vigonovo, in una recente riunione tra consiglieri e attivisti Grillini dei comuni brentani, ha evidenziato la necessità di mettere “spalle al muro” la Regione e chiedere con urgenza una Conferenza dei Servizi per dibattere, soprattutto, l’elabora-zione di un piano delle acque per mettere in sicurezza il territorio. Come spiegato dagli esponenti del Movimento vigonove-se, dovrà trattarsi di un faccia a faccia che si deve aprire a temi caldi incrociati quali l’idrovia, il “no” alla camionabile, la costru-zione di vasche di laminazione, la pulizia dei canali e lo studio sull’invarianza idrau-lica. Per i “grillini”, la risoluzione del duali-smo camionabile-idrovia sarà determinante per portare la sicurezza del territorio verso livelli di tranquillità o di allarme. Secondo gli esponenti del Movimento 5 Stelle, la costruzione della camionabile sull’idrovia metterebbe infatti a serio rischio idraulico tutta la Riviera del Brenta (e non solo) a causa del continuo transito dei mezzi e del-le opere di escavazione. Portando invece l’idrovia Padova-Mare (già realizzata per il 65% del totale negli anni ‘70-’80) alla classe V, vorrebbe dire scongiurare, grazie ai suoi 400 metri cubi al secondo di porta-ta, l’esondazione di Brenta e Bacchiglione a cui si collega tramite il fiume Piovego e il canale Scaricatore.

vigonovo

Rischio idraulico

lE EMERGENZE INDUCONO APPRENSIONE

A.T.

L’idrovia Padova-Venezia a Vigonovo

A Mira però il Movimento 5 stelle non vuole il completamento dell’opera

L’associazione Terraluna di Fossò festeggia i 10 anni di attività. Nata nel 2002 con l’obiettivo di promuovere il valore e i pro-dotti del commercio equo e solidale, Terraluna si è radicata in

breve tempo all’interno della comunità attraverso iniziative di sen-sibilizzazione su temi di solito poco trattati a livello pubblico quali la finanza etica, il turismo responsabile, l’integrazione con le altre culture e la mondialità, la sobrietà nell’uso delle risorse e il rispetto per l’ambiente. L’associazione Terraluna è inoltre presente ogni se-conda domenica del mese negli spazi attigui al centro parrocchiale San Bartolomeo Apostolo di Fossò con un mercatino equo e solidale targato Fairtrade e Libera, ovvero composto dai prodotti biologici derivanti dalle terre confiscate alla mafia. Per celebrare il primo de-cennale, Terraluna ha organizzato nella sala consiliare del Comune di Fossò l’incontro “Uno sguardo dal sud del mondo”. All’appun-tamento hanno preso parte don Matteo Fornasiero, missionario a Duque de Caxias in Brasile, che ha illustrato la sua esperienza pasto-rale nella periferia di Rio de Janeiro; e il medico Alessandro Barbiero, volontario con “Medici con l’Africa Cuamm” presso l’ospedale St. Luke di Wolisso in Etiopia.

neWs

Associazione a Fossòterraluna compie 10 anni

Un mercatino equo solidale

A.T.

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Sei anni di Protezione Civile, tra emergenze idriche e servizio nel territorio nazionale. Nata del 2006, la Protezione Civile di Fiesso conta

oggi 24 membri, ben rappresentativi di tutte le età da 20 a 65 anni, tra cui 4 donne. Fiesso è stato, tra i comuni della zona, uno degli ultimi a dotarsi di una Protezione Civile, ma il gruppo ha presto recuperato il tempo perduto, raccogliendo un buon numero di vo-lontari che, suddividendosi in turni, riescono a rispon-dere con prontezza nel momento delle emergenze: “L’emergenza maggiore nel nostro territorio - spiega Fabio Sansone, coordinatore del gruppo fiessese fin dal 2006 - è certamente quella idrica. Quando le previsioni sono allarmanti, un messaggio dal centro regionale ci mette in stato di allerta; se poi l’avviso si verifica effettivo, i volontari in turno agiscono: me-diamente, minimo quattro o cinque persone escono immediatamente”. Provvisti di materiale distribuito dal comune, e in particolare di tre motopompe per ac-celerare lo scorrimento dell’acqua, i volontari di turno raggiungono luoghi strategici nel territorio comunale “Le zone più critiche del comune sono poste nella zona Ovest, vicino al Serraglio e nella zona centrale,

prossima al Brenta - continua - Interveniamo, oltre con le motopompe, anche con il semplice gesto di aiutare chi ha la casa allagata. Ormai, dopo diversi anni di osservazione e intervento, conosciamo bene il territorio. Fiesso è fatta come una vasca da bagno: un solo punto, posto all’altezza del Serraglio, a circa metà strada tra il cimitero nuovo e il campo sportivo, dotato di una botte a sifone, permette all’acqua che si accumula nel territorio di defluire“. La risposta al bisogno di sicurezza non arriva solo in condizioni di emergenza: i volontari si occupano anche di abbat-timento degli alberi malati o pericolosi. “Lavoriamo per proporre al comune anche altri progetti, come

un percorso didattico ed educativo nelle scuole o un progetto di monitoraggio dei corsi d’acqua, per tenere sotto controllo la loro pulizia in modo che, nel mo-mento in cui è necessario che l’acqua scorri, non siano intasati”. L’impegno della protezione civile comunque non riguarda solo Fiesso: “I momenti che ricordiamo con maggiore intensità, sono senza dubbio le nume-rose missioni che abbiamo fatto in Abruzzo, durante il terremoto - conclude Sansone, che ha partecipato anche alla missione in Emilia - si tratta davvero di oc-casioni in cui serve non solo intraprendenza e spirito di adattamento, ma anche attenzione e sensibilità alle persone”. Info: www.protezionecivilefiessodartico.it.

di Silvia Tessari

Coordinatore del gruppo è Fabio Sansone, i volontari attualmente sono 24

Territorio Bilancio e analisi delle attività svolte a sei anni dalla nascita

Protezione civile, baluardo nell’emergenza

Un’immagine del gruppo in Abruzzo

Cambia il sistema dei buoni pasto, nelle scuole di Fies-so. Da questo anno scolastico, addio buoni di carta, spiccioli, raccolta in classe e lungo lavoro di conteg-

gio e sistemazione nella segreteria scolastica: il servizio mensa sarà accessibile solo in modo virtuale telematico. Forse sembra un po’ complesso, ma in realtà basta farci l’abitudine: dopo l’iscrizione dell’alunno al servizio mensa, valida per tutto il ciclo scolastico, dalla prima elementare alla terza media, l’alunno avrà il pasto automaticamente ad ogni rientro previsto. La comunicazione tra la famiglia e la scuola non avverrà dunque nel momento in cui l’alunno si ferma a mensa, ma qualora l’alunno non si fermasse, per assenza o perché consuma il pasto a casa. In questo caso, la famiglia deve telefonare ad un numero gratuito, 049.9985164 (in caso di più figli iscritti al servizio sco-lastico, è necessario contattare numeri telefonici diversi) dalle 18 del giorno precedente alle 9 del giorno stesso, per annullare la prenotazione del pasto. A rispondere, una voce registrata, mentre il sistema registrerà la telefonata del genitore. Mensilmente, ai genitori verrà indicata una cifra calcolata di mese in mese sul numero massimo dei rientri, da pagarsi preventivamente (la differenza verrà scalata dall’importo del mese successivo) e che potrà es-sere saldata con addebito bancario, tramite Pos nei punti vendita convenzionati o con bonifico. Tutte le informazioni sui pasti addebitati o sul saldo sono disponibili nell’area ri-servata del sito www.scuole.pastel.it. Il prezzo di un pasto è di euro 4,50.

neWs

Servizibuoni pasto, arrivano le novità

S.T.

12 Fiesso d’Artico121212 Fiesso d’Artico

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Il Consiglio comunale di Pianiga a ottobre ha adottato il Piano degli Interventi con il voto contrario del Pd e l’astensione

della Lega Nord. Fra le novità in arrivo, un quartiere da 300 nuovi appartamenti fra Ri-vale e Mellaredo, e grazie alle perequazioni una nuova scuola e un nuovo parcheggio. Furiose le opposizioni di Centrosinistra che parlano di cementificazione del territorio. “La maratona per giungere alla concretiz-zazione di questo documento operativo – commenta il sindaco Massimo Calzavara – si è concluso. L’amministrazione comuna-le ha scelto di procedere alla stesura e alla approvazione della seconda fase del Piano degli Interventi per dare risposte concrete ai cittadini e agli operatori economici. Ab-biamo fissato le linee di azione prevalenti nel prossimo quinquennio. Abbiamo quindi individuato le priorità come la messa in rete e l’adeguamento dei servizi pubblici. Abbiamo tracciato le linee preferenziali di sviluppo insediativo in sintonia con il Pat”. Ecco alcuni dati: il dato complessi-vo della volumetria edificabile prevista è di 164.571 metri cubi. Gli abitanti teorici insediabili (dato fondamentale per il dimen-sionamento del piano), sono 1.097 (di cui 856 di nuova previsione) che sommati agli 11.927 residenti porteranno il paese a 13.024 residenti. “Abbiamo recepito – continua il sindaco – due accordi tra sog-getti pubblici e privati. Il primo prevede per la realizzazione di un edificio scolastico (di istruzione primaria di primo grado) fra Mel-laredo e Rivale, composto da 3 sezioni per

un totale di 15 aule destinate alla didattica. Inoltre è prevista anche la realizzazione di una palestra scolastica a servizio del plesso scolastico di istruzione primaria di primo grado per 3 sezioni”. L’importo stimato delle opere, comprensivo di progettazione, realizzazione, imprevisti e oneri finanziari è pari a 2 milioni e 400 mila euro per la scuola e di 1 milione per la palestra a fronte della possibilità di edificatoria per 90mila metri cubi, pari a 300 appartamenti fra Ri-vale e Mellaredo. “Il secondo intervento – conclude il sindaco – si riferisce alla realiz-zazione di un parcheggio di circa 2800 mq. A servizio delle residenze di Via Falcone e Borsellino a Mellaredo. L’importo stimato delle opere, comprensivo di progettazione, realizzazione, imprevisti e oneri finanziari è pari a 250 mila euro. Sull’area è previ-sta una volumetria di 6 mila metri cubi”. Infine 150 famiglie potranno realizzare il

di Alessandro Abbadir

Previsto un edificio scolastico composto da 3 sezioni per un totale di 15 nuove aule

Amminstrazione Il consiglio comunale approva lo strumento urbanistico

Piano degli interventi, spunta un nuovo quartiere

Il municipio di Pianiga

sogno di poter avere vicino i figli avendo salvaguardata la facoltà di edificare dove sono nati, interrompendo il penoso migrare dei nostri cittadini in altri comuni”. Per il Pd con i consiglieri Riccardo Naletto e Nello Gottardo: “Il piano degli interventi che concretizza il Piano attuazione territoriale (Pat) porta abitanti in più e più cemento. Su questi temi c’è stata la scarsa volontà da parte della maggioranza di centrodestra di coinvolgere i cittadini. Sono operazioni urbanistiche decise dalla sola maggioranza che contribuiranno a creare caos viario”.

Il Pd: “Si crea caos viario e si cementifica il paese in modo selvaggio”

Diecimila visitatori a “All Motor Show” di Pianiga e una nuova Miss: Francesca Lukasik. Fran-

cesca succede alla veneziana Desiree Busetto, vincitrice nel 2011. La quarta edizione dell’iniziativa, che ha tra i suoi scopi la solidarietà, con una raccolta fon-di a favore della Fondazione Città della Speranza di Padova, ha visto la parteci-pazione di quasi 10 mila persone nelle scorse settimane. Il Comune di Pianiga, poi, ha sottoscritto la Charta per il gemel-laggio con la stessa Fondazione. Per due giorni, a Pianiga ci sono state esibizioni e spettacoli di kart, mini moto, quad, mo-tard con migliaia di persone ad assister-vi. Inoltre c’è stato il raduno delle auto sportive, delle Lancia Delta, delle Clio Williams club, la parata di Veneto Motori e musica in centro. Sono stati proposti dei cenni teorici sull’educazione di sicu-rezza stradale e di guida sicura, prove di quiz ministeriali per il patentino e per le patenti A e B, informazioni sull’uso del casco e di tutti i dispositivi di protezione. La manifestazione si ripeterà nel centro di Pianiga il prossimo anno.

neWsManifestazionein 10 mila a “all motor shoW”

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14 Approfondimento141414 Approfondimento

L’Unione dei Comuni Dolo, Fiesso e Fos-sò è un progetto che ha unificato alcuni servizi dei tre comuni, per migliorare le

prestazioni e ridurre i costi. La prima unio-ne consolidata si è fatta dieci anni fa tra Dolo e Fiesso poi, dal 2005, si è aggiunto il comune di Fossò, questa unione finora è l’unica esistente in Riviera e nel Miranese. “Abbiamo unificato la polizia municipale, le attività produttive, commercio, il turismo e la gestione del personale – dice il sindaco di Dolo Maddalena Gottardo – poi è stato creato lo sportello SiCittadino che voleva agevolare il collegamento tra il cittadino e l’amministrazione comunale. Si deve un po’ sfatare il mito che l’unione comporti risparmi sostanziosi, lo scopo principale è quello di dare un servizio più valido che, un comune con le sue sole risorse, non po-trebbe dare al meglio”. I comuni che fanno questo tipo di sodalizio riescono ad ottene-re alcune risorse importanti, ad esempio com’è successo quest’anno, sono stati ridi-stribuiti, tra i tre comuni, un avanzo. Molto

importanti sono poi le richieste di contributi Regionali che sono calcolati anche secondo questo tipo di unione, quindi chiaramente vantaggiosi. Il sindaco Gottardo afferma di credere moltissimo in questa unione e la vede una valida possibilità viste le proble-matiche attuali dei piccoli comuni ma non la scarta come progetto valido neanche

per i grandi comuni. “Nell’Unione, noi tre sindaci, non eravamo contenti dei costi dei servizi – dice Andrea Martellato sindaco di Fiesso d’Artico – per risparmiare abbiamo visto che si doveva prendere una linea di-versa da quella che c’era. Abbiamo trovato, nel dottor Paolo Fortin, una figura molto preparata per quanto riguarda le unioni di comuni e ci dà una grossa mano per offri-

re servizi di qualità risparmiando. A Fiesso d’Artico abbiamo 19 persone destinate ai servizi comunali e non sono sufficienti, ci sarebbe bisogno di altri impiegati, questo progetto ci permette di delegare questa richiesta direttamente all’unione ovviando al problema e senza cambiare nulla per il cittadino che utilizza il servizio”. Un’alta questione attuale, soprattutto per i piccoli comuni, è quella della città metropolitana ovvero l’accorpamento a una grande città con i comuni che ad essa sono strettamente legati per questioni economiche, sociali e di servizio, e culturali e territoriali. I piccoli comuni rischiano di avere poca voce per quanto riguarda il loro territorio e le proble-matiche specifiche, se invece sono legati a un’unione hanno un riscatto diverso, e non combattono da soli le decisioni del governo centrale. “Il nostro comune è stato l’ultimo a entrare nell’unione quando c’era ancora l’amministrazione Carraro – dice Federica Boscaro sindaco di Fossò – sono comunque sette anni che ne facciamo parte ed è stata

una scelta dettata dallo spirito giusto, quel-lo delle unioni che puntano a ottimizzare i costi e migliorare i servizi. In quegli anni ovviamente non c’era la spending review e con il senno di poi è, ancor più, un progetto valido perché con il servizio della polizia municipale, prima non c’era una copertura di pattuglie per tutto il giorno adesso il ser-vizio è attivo tutte le ore della giornata fino a sera quando subentrano i carabinieri. Per quanto riguarda i risparmi nei servizi, non si

vedranno subito ma con il tempo: quando del personale del comune andrà in pensione non sarà sostituito con un altro dipendente. Questo progetto non è facile perché richiede una sintonia tra le parti al fine di convoglia-re risorse e idee di tutti”. Questa unione, dal primo gennaio 2013, si allargherà con l’ingresso del comune di Campagna Lupia, la nuova unione, composta di quattro comu-ni, collocherà il progetto al secondo posto nel Veneto dopo il sanpierese.

di Roberta Pasqualetto

Dolo, Fiesso e Fossò da anni gestiscono insieme il personale. Dal 2013 si unirà alla lista anche Campagna Lupia

Amministrazione La razionalizzazione di costi e servizi negli enti locali

L’Unione dei comuni della Riviera fa la forza

Il municipio di Dolo

Tempi di crisi e soprattutto tempi di tagli ma spesso a rischiare sono i servizi utili per i cittadini. Questa volta, la spada di

Damocle è posta sopra la testa del Tribunale di Dolo che rischia di essere chiuso defini-tivamente anche negli uffici del Giudice di Pace. Michele Zatta è stato confermato presidente della Camera degli avvocati della Riviera e del Miranese e sostiene che l’obiet-tivo principale è quello di scongiurare l’ac-corpamento del Tribunale di Dolo con quello di Venezia e di tenere operativo almeno l’uf-ficio del Giudice di Pace. Assieme a Michele Zatta sono stati eletti gli altri quattro mem-bri del direttivo che sono: Nicola Ermolao, Sabrina Convento, Frida Dainese e Giorgio Gargano. “L’obiettivo che ci prefiggiamo – ha spiegato Zatta – è quello di porre in essere quanto è ancora possibile, per cerca-re di far sì che venga scongiurato l’accorpa-mento del Tribunale di Dolo e che si provi a tenere operativo l’Ufficio del Giudice di Pace sempre presente a Dolo”. Gli avvocati nei mesi scorsi avevano organizzato un’assem-blea pubblica al Cinema Italia a Dolo e una raccolta firme per tutelare e salvaguardare il Tribunale di Dolo chiedendo anche l’am-pliamento al Miranese dei territori sottopo-sti alla sua giurisdizione. L’avvocato Zatta è sostenuto a gran voce dal sindaco di Dolo: “Noi ci giocheremo tutte le carte a disposi-zione perché il tribunale non chiuda – dice Maddalena Gottardo – principalmente ci stiamo battendo per mantenere l’ufficio del Giudice di Pace anche accollandoci le spese dividendole tra i dieci comuni del bacino del-

la Riviera: Dolo, Fiesso, Fossò, Mira, Strà, Vigonovo, Campagna Lupia, Campolongo, Camponogara e Pianiga”. Mantenere que-sto ufficio comporterebbe una spesa di circa 65 mila euro all’anno che però, divise per i dieci comuni, potrebbe essere un importo sostenibile. Il sindaco Gottardo assicura che, entro novembre, saranno messi i punti fermi per quanto riguarda l’Ufficio del Giudice di Pace, subito dopo si prenderà in mano la questione del Tribunale. “Il nostro lavoro verte sulla necessità di tutelare il servizio ed è fatto con il prezioso contributo degli avvocati”. La chiusura della sede distaccata di Dolo sarà, penalizzante per i cittadini e le aziende del comprensorio, il bacino di 10 comuni ha 250 mila abitanti, che dovranno rivolgersi al Tribunale di Venezia che si trova a Rialto con tutta la scomodità che carat-terizza la sede, aumentando così spese e disagi. I comuni della Riviera ritengono assolutamente necessario il mantenimento degli attuali uffici giudiziari per garantire ai cittadini un “livello accettabile di acces-sibilità ai servizi giudiziari”. Il Tribunale di Venezia ha la fama di essere già sommerso di cause civili e penali.

DOlO BATTAGlIA PER Il TRIBUNAlE

R.P. e G.P.

A Fiesso ad esempio i 19 dipendenti in organico non bastano alle necessità del paese

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Il mondo delle università popolari in Riviera del Brenta è in continua cresci-ta ed evoluzione. Da un ventennio a

questa parte, la mission di una diffusione della cultura, della promozione di iniziative di incontro e dibattito, del miglioramento dell’inserimento sociale di persone di di-verse età attraverso attività di vario tipo è divenuta sempre più articolata e le offerte si sono moltiplicate. L’università popolare di Camponogara (fondata nel 2001) serve un’ampia fetta del territorio, grazie alle sedi dislocate, oltre che a Camponogara, a Cam-pagna Lupia, Vigonovo, Stra e Fossò. Anche per l’anno accademico 2012-2013 l’offerta culturale è diversificata: per l’area linguisti-ca vengono proposti corsi di inglese su 7 livelli, di francese, tedesco e spagnolo. Un plus è costituito dai corsi di lingue orientali (cinese e giapponese), arabo, russo e greco moderno, tutti con insegnanti qualificati e, per i livelli più alti, con docenti madrelingua. Storia, letteratura e filosofia contraddistin-guono invece il percorso umanistico, mentre

per l’area tecnico-scientifica sono previste lezioni di informatica con docenti specializ-zati. La proposta prosegue con i corsi dell’a-rea psicoaffettiva, quelli di enogastronomia e quelli relativi all’area espressiva (tra le nuove proposte, regia cinematografica, te-atro per i bambini, affresco, dama e tango argentino). Progetti innovativi sono invece quelli della sezione benessere, dedicati all’apprendimento di tecniche per tonificare il corpo e la mente e quelli dedicati al verde (lezioni di giardinaggio e orticoltura) e al mare (corsi di vela). L’offerta si completa con uscite periodiche, eventi, concorsi e manifestazioni dedicati ai vari ambiti socio-culturali. Per approfondimenti e informazio-ni: www.unipopcamponogara.it Ricca anche la proposta dell’università popolare Petrarca di Borbiago, attiva da 15 anni e con circa 450 iscritti ogni anno, punto di riferimento per il territorio mirese e non solo. Si va dai corsi di lingua inglese (vari livelli), spagnolo e tedesco alle attività della sezione Arte & laboratori, quali, tra le altre, pittura, cerami-

ca, scultura e fotografia. L’offerta di Cultura & spettacolo prevede laboratori teatrali, let-tura, psicologia, filosofia e storia moderna. Ci sono poi i corsi di informatica e le attività legate alla natura e alla gastronomia, con la chicca dei corsi di naturopatia, per vivere in buona salute seguendo regole naturali. Le proposte si completano con un ricco carnet di incontri culturali, uscite e visite guidate, conferenze e dibattiti, incontri musicali e performance artistiche. Per saperne di più: www.unipopborbiago.it. Con programmi e

iniziative più specifiche per la terza età, a Dolo è attiva l’università “Riviera del Brenta”, che da ben 23 anni collabora con l’amministrazione comunale nella realizza-zione di corsi didattici e laboratori. Molto apprezzata, a tal proposito, la mostra “Tra arte ed artigianato” che ha raccolto i lavori eseguiti nei laboratori artigianali organizzati nello scorso anno accademico. Per informa-zioni sul programma didattico 2012-2013 contattare il 333.6966114.

di Antonio Tosi

Fra le più gettonate Camponogara con diverse sedi distaccatee Borbiago di Mira. Dolo specializzata per la terza età

Istruzione L’analisi di un fenomeno in evoluzione da 20 anni

Università popolari, è boom di iscritti

Corsi di computer per anziani

Continuano fino a dicembre gli ap-puntamenti del “Festival Letteratura Ragazzi”, il percorso di incontri di pro-

mozione della lettura per gli studenti delle scuole dell’infanzia, primarie e medie (ma anche per educatori e genitori) realizzato dalla Biblioteca Comunale Villa Concina di Dolo. Il programma, iniziato a ottobre, pre-vede incontri con gli autori, spettacoli, lettu-re per far avvicinare i più piccoli con curiosità ed entusiasmo al mondo dei libri; perché il libro può essere un compagno di vita insosti-tuibile e una forma di confronto fortemente costruttiva con la realtà. I prossimi eventi in programma all’interno del Festival: fino al 22 novembre, la Biblioteca di Dolo propone nei suoi spazi sei appuntamenti pomeridiani con la narrazione delle “Fiabe a Merenda” di Giliola Bellistrazzi, mentre tra novembre e dicembre alla Libreria Mondadori del centro commerciale Prisma di S. Maria di Sala Valentina Spadot propone “Un salto in libreria”, visite guidate con animazione. La lettura di fiabe classiche e moderne apre poi la strada ad altri eventi: a novembre inoltra-to alle 16.45, alla Libreria Fratelli Morelli di Dolo, avrà luogo “Piccola Fucina Legge”, letture itineranti con interventi musicali di Oreste Sabadin.

focus

A Dolo festival della letteratura

A.T.

15151515Cultura

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2

VIAGGIo In PRoVInCIAVEnEZIA

Gli infortuni sul lavoro sono in calo ma si tratta di un trend su cui incide in maniera signifi cativa la crisi occupazionale che ha investito in questi anni il tessuto produttivo nazionale e anche

provinciale. Comunque se ne contano ancora tanti e sono in aumen-to le malattie professionali. Si è svolta lo scorso 14 ottobre a Ma-erne, per la provincia di Venezia, la 62esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro promossa dall’Anmil (450mila invalidi e mutilati sul lavoro in Italia e 6.500 nel Veneziano, tra gli associati).

Hanno partecipato, oltre alle autorità, il presidente provinciale Anmil, Lino Ghion, e il direttore dell’Inail di Venezia Giuseppe Mu-sto. Gli infortuni denunciati a Inail sono passati dal milione e 23mila del 2001 ai 725mila del 2011, meno 29.1%: il calo è rimasto su livelli contenuti fi no al 2008, per poi segnare decrementi più sensibili (meno 9,7 nel 2009, meno 1,8 nel 2010, meno 6,6 nel 2011). Stesso dicasi per gli infortuni mortali, passati dai 1.546 del 2001 ai 920 del 2011, meno 40,5%. Per contro, negli ultimi anni è esploso l’aumento delle denunce di malattie professionali (specie di natura osteo-articolare e muscolo-tendinea), dalle 26.750 del 2006 alle 46.558 del 2011.

“Quasi 800mila lavoratori ogni anno si infortunano, più di due-mila al giorno, 40mila restano invalidi e un migliaio perdono la vita:

cifre che non possono lasciarci indifferenti. Nel nostro Paese manca ancora una solida cultura della sicurezza sul lavoro che invece deve diventare un valore condiviso” ha detto Ghion, che ha espresso preoc-cupazioni legate alla crisi, per il pericolo di un abbassamento dei livelli di sicurezza nelle imprese e per i tagli allo stato sociale. “Capiamo la complessità dell’attuale situazione, - ha detto - ma l’Amnil non cederà terreno sulle rivendicazioni per il miglioramento delle prestazioni a ga-

ranzia dei livelli di tutela di cui hanno diritto infortunati e invalidi”.

L’istituto riceve di premi assicurativi due miliardi all’anno in più di quelli che eroga, “ma stiamo facendo di tutto affi nché questi soldi non fi niscano in Cassa Depositi e Prestiti ma siano reinvestiti per diminuire i premi e

migliorare le prestazioni che in diversi casi sono inadeguate” ha spie-gato Musto, che ha sottolineato le numerose azioni attuate dall’Inail, anche provinciale, sulla prevenzione (iniziative nelle scuole e contributi alle imprese per il miglioramento della sicurezza negli ambienti di lavo-ro) e nella presa in carico, nel recupero lavorativo e nel re-inserimento sociale delle vittime di infortunio. A conclusione della giornata Musto ha consegnato il distintivo d’onore a 26 lavoratori della provincia rima-sti gravemente invalidati nell’ultimo anno.

di Giovanni Giovetti

Molto c’è ancora da fare nell’ambito della prevenzione e per garantire maggiore sostegno agli infortunati e agli invalidi

Anmil La 62° Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro nel Veneziano

Meno infortuni per effetto della crisi, ma più malattie professionali

Il tavolo delle autorità alla Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro

“Gli imprenditori hanno a cuore la sicurezza nei luoghi di lavoro. Non è abbas-sando gli standard di sicurezza o il costo del lavoro che l’economia locale potrà ripartire”. A spiegarlo è Pierorlando Roccato direttore di Apindustria

Venezia, una associazione di datori di lavoro molto attiva sul territorio con oltre 500 associati e protagonista della recente resurrezione della “Unitrans”, una azienda di Pianiga che costruisce cassoni frigoriferi per camion che era stata chiusa alcuni mesi Azienda che grazie ad una cordata di imprenditori capitanati proprio da Apindustria, è stata riacquistata ed è ripartita(con il nome di Transuni) utilizzando per ora 25 dipen-denti su 53, con l’accordo di farli tornare tutti al lavoro entro due anni.

Roccato ricorda come una economia come quella italiana e veneta non abbiano cer-to bisogno di abbassare il costo del lavoro per essere competitivi. “Bisogna ritornare al manifatturiero di qualità – spiega Roccato – questa è la nostra vocazione imprenditoria-le, anche in Veneto, anche a Venezia. Non possiamo certamente competere sul campo dell’abbassamento del costo del lavoro con paesi come Cina o India. Meno che mai è ammesso che si deroghi alla sicurezza. Si deve puntare sull’innovazione tecnologica con massicci investimenti per vincere le sfi de del mercato. Come associazione di categoria ci siamo sempre battuti perché le aziende investano sulla sicurezza. Siamo all’interno dell’ Oprc, organismo paritetico regionale di controllo, e puntiamo ad un accordo con l’Inail per aumentare il monitoraggio e prevenire gli infortuni”.

Apindustria

accordi con l’inail per maggiori controlli

A.A.

“L’invito ai lavoratori è quello di denunciare sempre in ogni momento, se sono violate le condi-zioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. Non va accettata l’idea che, perché ci si trova in tempi di crisi, si possa chiudere un occhio sulle condizioni della sicurezza nei luoghi di lavoro”. A

dirlo sono Giuseppe Minto e Angelo Pagan funzionari provinciali della Fiom – Cgil (metalmeccanici) e Fillea - Cgil (edili). Un invito a cui si associa anche Riccardo Coletti segretario provinciale della Filcem-Cgil (chimici) una categoria che con la presenza del petrolchimico di Porto Marghera è sempre stata importante nell’area di Venezia. “Nonostante i cantieri edili siano sempre meno - sottolinea Pagan - c’è il rischio che molte imprese per poter stare sul mercato abbassino i costi tagliando sulla sicurezza e puntino sempre più sul lavoro nero. Fenomeni che vanno combattuti. Gli infortuni sul lavoro oltre a

distruggere la vita delle persone e rovinare le famiglie sono un costo per tutta la collettività”. La tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro insomma è uno degli obiettivi prioritari, sottolineano i sin-dacalisti, che la Cgil da sempre intende perseguire. I decreti legge 626/1994 e 81/2008 prevedono l’elezione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (Rls) in tutti i luoghi di lavoro, ed hanno ampliato gli spazi per un intervento partecipato e consapevole alla prevenzione dei rischi lavorativi. Esiste perciò lo Sportello Sicurezza Cgil, che si propone di contribuire ad affermare la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro fornendo apporti e orientamenti agli Rls, e Rsu, alle lavoratori, e alle lavoratrici. Lo sportello si trova al 1° piano della sede di Via Ca’ Marcello n.10 a Mestre ed è aperto ogni martedì dalle 16 alle 18.30. Informazioni a [email protected]. A.A.

I SINDACATI “CON lA CRISI NON SI ABBASSI lA GUARDIA”

In Italia quasi 800mila lavoratori s’infortunano, 40mila restano invalidi, quasi un migliaio perde la vita ogni anno

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3Spazi aperti

di Alessandro Cesarato

ADOTTAMIEttore. Bellissimo incrocio Labrador 4-5 mesi, occhi

verdi, futura taglia media. Ettore è arrivato assieme alla sorella che immediatamente è stata adottata mentre lui

è ancora nostro ospite. Cerchiamo per lui una famiglia che sappia che un cucciolo è come un bambino.

Aurora. Segugetta di solo 1 anno, tg. medio-contenuta, circa kg.15-18. Recuperata in Romea da una ragazza che coraggiosamente l’ha salvata da una tragica morte. Aurora è dolce delicata e sensibile Verrà sterilizzata ed affi data previo controlli preaffi do.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Nefertary. Femmina, tg. grande, circa 2-3 anni. Mamma di 5 meravigliose femmine . E’ la mamma dallo sguardo triste. Recuperata in situazione molto

diffi cile assieme ai cuccioli Noi volontari vogliamo vedere Nefertary felice.

Asia-nocciolina. Giovanissima cagnetta, sfortunata. Circa 1 anno, taglia piccolina, circa kg.10. Di lei non conosciamo nessuna storia, ma possiamo immaginare solo tanto dolore . Recuperata agonizzante in un fosso. E’ senza una zampetta e l’altra senza sensibilità.

Magghy. Femmina giovane circa 6-7 mesi, taglia medio contenuta, circa kg.10-12.

Carattere solare e molto gioiosa Purtroppo non ha più potuto vivere nella sua casa.

Con il suo fagottino è arrivata in rifugio.

Territorio Nelle provincie di Venezia e Padova

Il Gruppo di Azione Locale “Antico Dogado” conferma la sua centralità nello sviluppo rurale locale. Il primo semestre dell’anno si è chiu-

so, infatti, con una pioggia di fi nanziamenti per i territori dei tredici comuni padovani e venezia-ni (tra cui Mira, Campolongo, Campagna Lupia, Chioggia, Cavarzere e Cona) che fanno parte dell’associazione. A seguito dei sette bandi pub-blicati fi nalizzati alla realizzazione di agriturismi e fattorie plurifunzionali, all’imboschimento e ai miglioramenti paesaggistico - ambientali, al recu-pero e alla riqualifi cazione del patrimonio rurale, sono state ricevute ventisette domande di contri-buto con una richiesta complessiva di oltre 1,3 milioni di euro. Grande interesse è stato riscosso soprattutto dai bandi volti al recupero del patrimo-nio rurale.

A tali fi nanziamenti si aggiungono altri 800 mila euro di contributi destinati alle Province di Venezia e Padova per la realizzazione di percorsi e itinerari ciclabili nel territorio dell’Antico Dogado. Nei prossimi mesi si svolgeranno le commissioni Avepa-Gal per l’approvazione delle graduatorie delle domande ammissibili. “Non possiamo che

esprimere soddisfazione - commenta Pier Luigi Parisotto, presidente del Gal - per gli esiti positivi ottenuti sul territorio con i contributi che abbiamo elargito. Il Gal sta svolgendo un ruolo essenziale per la crescita e lo sviluppo del mondo rurale e contribuisce ad aiutare gli operatori a uscire da un momento particolarmente diffi cile per la crisi eco-nomica”. L’attività tuttavia non si ferma qui. Sono appena stati aperti, infatti, i bandi per incentivare le attività turistiche con interventi sull’accoglienza, l’informazione e l’integrazione dell’offerta turisti-ca. Sono rivolti agli enti locali territoriali, alle as-sociazioni agrituristiche, ai consorzi di promozione turistica e alle Pro loco. Inoltre il Gal ha di recente avviato i progetti di cooperazione, che consentono di avviare collaborazioni con gli altri Gal veneti,

di altre regioni italiane ed estere. Tra questi, in-teressante è il progetto “Rural emotion” che si propone di promuovere una serie di itinerari e mete culturali per mezzo di un’opera fumettistica per la quale sarà indetto un apposito concorso nei prossimi mesi. Con il progetto “Tur rivers”, invece, si intende captare e indirizzare il turismo classico attraverso lo sviluppo e la valorizzazione degli iti-nerari di mobilità lenta: ciclabili, fl uviali, ippovie. Infi ne il Gal punterà a sostenere l’offerta turistica rurale attraverso la calendarizzazione dei mercati rionali e contadini e degli eventi correlati in un viaggio alla scoperta dei tesori locali nell’ambito del progetto “Open market”.

Per informazioni: [email protected], www.galdogado.it e 041 461157.

A.A.

Finanziamenti dal Gal per lo sviluppo rurale Al via nella frazione

di Rio San Martino a Scorzè (nel Mira-

nese) alla trentunesima edizione della Festa del Radicchio. Ad organizza-re l’evento che partito il 9 si svolgerà fi no al 25 novembre è la Pro Loco con un calendario ricco di appuntamenti, fra cultura e solidarietà, sport e divertimento.

“Con più di 200 volontari e più di 70.000 ospiti – spiegano gli organizzatori – la nostra è una delle più grandi feste del Veneto dedicate ai prodotti agricoli. Il turismo rurale e la cucina vegana sono i temi principali di questa edizione che saranno al centro di mostre, pubblicazioni, ed eventi gastronomici”.

Sarà allestito un “Palaradicchio” con esposizioni del prodotto di decine di aziende dell’area del miranese e trevigiano. Nel calendario fra i vari appuntamenti ricordiamo il 14 novembre alle 20,30 “Gala di San Martino” serata gastronomica a tema, in collaborazione con gli Istituti Alberghieri “Varnelli” di Cingoli (Macerata), detentore del premio San Martino challenge 2011, e “Maffi oli” di Castelfranco (Treviso).

Il 23 novembre infi ne la Rassegna Enogastronomica “La Strada del Radicchio e il Consorzio di tutela incontrano…I prodotti tipici Re-gionali”. In serata “Certo…è vero”, talk show sulla certifi cazione del prodotto. Partecipa Moreno Morello.

Informazioni [email protected]

A Rio San Martino di Scorzè

IN FESTA COl RADICCHIO ROSSO

Pier Luigi Parisotto

17171717Spazi aperti

AMBULATORIO DI MEDICINA FISICA E RIABILITAZIONECampagna Lupia

Direttore Sanitario Giovanni Dott. BarbettaFisioterapisti: Renato, Elena.

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5Mondo scuola

Programmazione della rete scolastica e offerta formativa per l’anno 2013-14. Si introducono nuovi indirizzi di studio,

si accorpano gli istituti: la giunta provinciale ha voltato lo scorso 25 ottobre la delibera. E’ il risultato di un percorso che la Provincia, nello specifi co l’assessorato all’Istruzione, ha compiuto nel corso delle commissio-ni che hanno posto a confronto l’Uffi cio scolastico territoriale con chi - sindaci o delegati, e dirigenti scolastici degli istituti di istruzione secondaria superiore - rappre-senta il territorio nell’intento di fornire un servizio confacente alle esigenze dell’uten-za. Nell’ambito di questa riorganizzazione è stato dunque deciso il dimensionamento.

A Mirano l’Istituto Lorenz è stato accor-pato con l’8 Marzo, ad eccezione dell’in-dirizzo Tecnico Meccatronico dell’Istituto Tecnico per l’agricoltura Lorenz che invece sarà compreso nell’accorpamento dell’Isti-tuto Levi con il Ponti.

A Chioggia l’Istituto Righi è stato ac-corpato con il Cestari, il Liceo Veronese con l’Ipsia Marconi di Cavarzere.

Il Liceo Bruno di Mestre verrà accorpato con il Franchetti, mentre a Venezia il Liceo artistico con il liceo Polo e il Benetti con il

Tommaseo. “Questo atto - ha commentato l’asses-

sore provinciale Claudio Tessari - è il risul-tato di un importante lavoro di confronto e coordinamento fra i vari soggetti interessati a questa riorganizzazione della proposta formativa, che si fonda sul rispetto della normativa vigente in materia. Il dimensio-namento è stato attuato tenendo conto delle diverse situazioni e delle peculiarità degli istituti scolastici, andando incontro alle esigenze espresse dalle amministrazioni locali”.

Una soluzione che alla fi ne, almeno nell’area sud del Veneziano, ha acconte-tato un po’ tutti. “Questa proposta - con-fermano i consiglieri provinciali di Chioggia

e Cavazrere Beniamino Boscolo Capon, Claudio Bullo, Riccardo Tosello e Micha-el Valerio - ci ha trovato tutti d’accordo, poiché da un lato salvaguarda la territoria-lità dell’unico istituto cavarzerano, e inoltre garantisce una continuità nella programma-zione scolastica, rispondendo alle esigenze degli studenti e delle famiglie”.

Per quanto riguarda l’attivazione di nuovi indirizzi a Dolo il Galilei proporrà il Liceo Sportivo mentre l’Istituto Musatti offrirà l’opzione “Prodotti dolciari artigia-nali indiustriali”. L’istituto Righi a Chioggia nell’Indirizzo Trasporti logistica si arricchisce dell’articolazione “Conduzione del mezzo navale”. L’Ipsia Marconi a Cavarzere è atti-vato con l’indirizzo Elettronica Elettrotecnica l’articolazione Elettrotecnica. A Portogruaro l’Istituto d’Alessi attiverà l’opzione Ma-nutenzione mezzi di trasporto. L’Istituto Cornaro di Jesolo, convitto annesso. Il liceo Guggenheim a Venezia avrà l’indirizzo Sce-nografi a. A Mestre l’Istituto Luzzatti avrà il Corso serale Servizi socio-sanitari, lo Zuccan-te attiverà l’articolazione “Automazione”, il Morin attiverà il Liceo sportivo.

di Giovanni Giovetti

Superiori La Provincia programma l’offerta formativa per il prossimo anno

Nuovi indirizzi e accorpamentiUscita Il dirigente scolastico dell’Istituto di Maerne pone il caso

Chi deve riaccompagnare a casa i ragaz-zi da scuola? E se rientrano da soli, di chi è la responsabilità? Una questione

non da poco e uscita nelle scorse settimane all’istituto Comprensivo Matteotti di Maerne (nel Miranese), ancora sotto choc per quan-to successo il 7 giugno quando una sua stu-dentessa di 13 anni, rimase coinvolta in un pauroso incidente stradale mentre rincasava dopo le ore di lezione.

Alla fi ne, i bambini delle elementari do-vranno essere prelevati da un adulto, men-tre alle medie, i ragazzi possono arrangiarsi in modo autonomo. Intanto si lavorerà per sviluppare il Pedibus.

Insomma, il neo dirigente scolastico Marisa Zanon si è subito trovato a gestire la spinosa questione, che ha sottoposto ai genitori i quali sono rimasti perplessi, abi-tuati ad una consuetudine acquisita da anni.

La professorssa Zanon ha deciso di prendere in mano la situazione, convocando i genitori per discutere delle uscite dopo le lezioni. Niente più moduli per quei papà e mamme che, già dalla quarta elementare, potevano permettere ai loro fi gli di uscire dalla scuola in modo autonomo. La preside aveva portato l’esempio di diverse sentenze della Corte Costituzionale, dove si stabiliva che i minori siano affi dati agli adulti. Questo

per evitare problemi in caso dovesse succe-dere qualcosa di strano.

Ma qualche mamma aveva storto il naso. “Ho un fi glio grandicello ormai – rac-contava una di queste preferendo restare anonima – e se la scuola gli impedisse di rientrare a casa da solo, per me sarebbe un grosso problema. Io e mio marito siamo via tutto il giorno per lavoro e non riusci-remmo a prelevarlo. Poi abitiamo a mezzo chilometro dalla scuola. Che senso ha tutto questo?”.

Alla fi ne si è trovato un compromesso, con i bambini della scuola primaria che per uscire dall’edifi cio devono essere “preleva-ti” dai genitori e da delegati. I ragazzini delle medie potranno rientrare anche da soli. Ma il problema resta, tanto che i papà e le mamme dovranno essere parte attiva nell’educazione dei fi gli e nello sviluppo del Pedibus. Alessandro Ragazzo

Chi deve riaccompagnare i ragazzi a casa da scuola?

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6 Personaggio

Abita nella casa dove vissero nel Set-tecento due illustri veneti, famosi in tutto il mondo: la pittrice Rosalba

Carriera e il commediografo Carlo Goldoni. Sono ricordati nella facciata del piano nobi-le dello storico Palazzo Poli, ma ormai ora noto a tutti come “Casa Goldoni”. L’idea del nonno, che aveva dato inizio ormai parecchi anni fa al complesso restauro di questa an-tica abitazione nel centralissimo Corso del Popolo assai vicino alla Cattedrale di Chiog-gia, era di trasformare l’intero edifi cio in un laboratorio-atelier di pellicceria con sale ri-servate alle sfi late di moda, riservando uno spazio per la propria abitazione all’ultimo piano…

“Ma poi i lavori si sono tirati per le lunghe – spiega la nipote Giulia Gennari, trentenne, originaria di Porto Viro, ma da sette anni residente a Chioggia – e l’ipotesi

della pellicceria si è trasformata in quella di un Bed&Breakfast gestito insieme ai miei genitori, mentre le sale superiori sono state destinate a convegni, meeting, alla celebra-zione di matrimoni civili, a riunioni di lavo-ro. E l’ultimo piano è davvero diventata la nostra abitazione”.

Una laurea in scienze dell’educazione all’università di Bolo-gna e molte passioni nel cassetto, Giulia ha recentemente creato l’agenzia Momenti, re-sponsabile degli eventi di palazzo Goldoni.

Da alcuni anni, oltre ai ricevimenti e ai matrimoni civili, è riuscita ad organizzare una serie di manifestazioni e incontri cultu-rali di vario tipo fi n dall’inaugurazione con la compagnia teatrale di Baricetta che ha inter-

pretato la commedia goldoniana “La casa nova”. Nell’estate 2009, durante la Sagra del Pesce, con la collaborazione degli artisti austriaci del gruppo Kultura Klub è stata al-lestita la mostra “Il colore del mare” con la partecipazione di artisti del fuoco; l’anno successivo “Laguna. Lacrima del mare” con la presenza del gruppo Chaos ‘intui-

tive jazz’ di Treviso e dell’austriaco Gebbard Schatz, anch’egli arti-sta del fuoco. L’anno scorso con “Tracciati” in collaborazione con Kromeidon di Marcon

è stato proposto il tema del viaggio con la presenza di artisti locali e internazionali: fotografi a, pittura, arti performative e la recitazione di Francesco Panteghini, un ar-tista che ha recentemente risalito il Piave

a piedi e quest’anno un po’ a piedi un po’ in kajak ha percorso tutto il fi ume Brenta, il gruppo musicale M’Safi r ed anche le “In-solite note”, un gruppo di una quindicina di donne che cantano ‘a cappella’ dirette da Angelo Fabris.

“Casa Goldoni è un luogo che si presta molto a questo tipo di iniziative – sottolinea Giulia. – E quando passa un periodo in cui non viene organizzato nulla, mi pare che la casa sia in ‘sofferenza’. I gruppi musicali, le associazioni culturali, i vari artisti che sono giunti qui sono stati contattati da me oppure mi sono stati consigliati dai numerosi amici che sostengono questo tipo di iniziative”.

Nel corso dell’estate 2012 è ‘nata’ Clo-dia Comics da un gruppo di appassionati che intendeva far conoscere la città di Chioggia

sotto nuovi punti di vista grazie anche alla presenza degli esperti Rosario Santamaria e Luca Salvagno: un successo di partecipazio-ne e di pubblico con grande attenzione per il concorso esordienti. E le offerte raccolte dai disegnatori sono state poi devolute al progetto della casa famiglia ‘Muraless’. Clodia Comics è stato anche inserito tra le manifestazioni di ‘Ottobre Blu’ prima a casa Goldoni e poi anche nei padiglioni dell’Orto-mercato di Brondolo nell’ambito dell’inizia-tiva “C’è davvero del sale in zucca”.

A tutto questo si aggiungono anche i se-minari sulla Floriterapia, i corsi di Ikebana, il ciclo sulla Geomanzia… “E cominceremo anche a cercare qualche altro sponsor”, ag-giunge Giulia Gennari.

di Eugenio Ferrarese

Abita nella residenza che fu di Rosalba Carriera e di Carlo Goldoni, qui ospita eventi, corsi e manifestazioni

Giulia Gennari A trent’anni, chioggiotta di adozione, con tante idee ed entusiasmo

Ha “costruito” la casa della cultura e degli artisti

Giulia Gennari in una foto scattata dal fotografo Massimo Fabris

Il nonno voleva creare un labora-torio-atelier per realizzare pellicce e organizzare sfi late

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7Cultura provinciale

Grande festa di comple-anno per il

decano dei poeti chioggiotti Renzo Ranzato Varisco, i suoi 85 anni sono stati applauditi in sala del consiglio comunale dal sindaco Giuseppe Casson, l’ assessore provinciale Lucio Gianni che hanno patrocinato l’ iniziativa organizzata dalla “ Dragaggi “ di Luciano Boscolo Cucco in col-laborazione con il circolo culturale “ Ignazio Silone “ coordinato dal direttore artistico Giancarlo Fuolega. Felice e commosso il poeta per la presenza nutrita di famigliari, autorità, esponenti culturali e religiosi e per l’ ulteriore sorpresa fatta dall’ Amministrazione comunale Chioggiotta di collocare, in forma permanente, una sua poesia in sala del consiglio. Ottima la cerimonia, presentata da Marco Lanza e accompagnata musicalmente dalle professoresse Michaela Tiozzo e Fran-cesca Boscarato e dalle note critiche di Nella Talamini e Giorgia Pollastri, arricchita dalla declamazione di 9 tra le poesie più signifi ca-tive dell’ autore. Il consiglio comunale, il suo presidente, si onorano di aver festeggiato una eccellenza della città tanto apprezzata da molti concittadini.

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Marco Lanza

Grande festa per gli 85 anni del poeta Renzo Ranzato Varisco

Il teatro Toniolo di Mestre ha iniziato la stagione con le rassegne di teatro, danza e musica.

Per quanto riguarda l’attesa rassegna Comics & Dintorni, che quest’anno giunge alla ventesima edizione e che presenta 8 spettacoli, apre la Stagione il duo comico Ficarra e Picone, con Apriti Cielo; il 20 e il 21 novembre. Lo spettacolo si ispira alla vita quotidiana rappresentata con i suoi paradossi al limite dell’assur-do, valida occasione per una rifl essione divertente sulla società attuale.

Un altro nuovo spettacolo sarà quello fi rmato da Gioele Dix e interpretato dagli Oblivion, cinque cantanti, attori, cabarettisti e comici di Zelig in Oblivion Show 2.0 – Il sussidiario, rappresen-tazione che si terrà in due date il 20 e il 21 dicembre. I cinque cabarettisti mescolano le interpretazioni di Lady Gaga con Bach, Tiziano Ferro con William Shakespeare, raccontando in musica storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani, scomponendo testi famosi per poi ricomporli in modo surreale o realizzando virtuosistici esercizi di stile.

A dare inizio al nuovo anno sarà, invece, Massimo Lopez, con lo spettacolo Varie-età. La rappresentazione alterna situazioni comiche e corali per rifl ettere con il sorriso; le date sono il 25 e il 26 gennaio 2013.

Si passa poi a un volto noto nel palco di Mestre, il comico tarantino Giobbe Covatta, che con il nuovo spettacolo 6 Gradi darà dei suggerimenti su come sopravvivere in un pianeta ormai assai poco ospitale, la rappresentazione si terrà il 16 e il 17 febbraio.

Il 21 e il 22 febbraio, Attori per Caso dei Fichi D’India spetta-colo dove saranno gli spettatori i così detti attori per caso.

“I due comici coinvolgeranno il pubblico abbattendo la quarta parete – dice Tiziana Agostini assessore alla Attività culturali - faranno vivere l’emozione di esibirsi e diventare protagonista. Inciampare e fi nire su un palcoscenico a fi anco dei Fichi d’India, potrebbe non essere un sogno ma una reale ed emozionante esperienza in una sera che pensavate di passare tranquilli a go-

dervi uno spettacolo a teatro”. Il 6 e il 7 marzo, Lillo e Greg ci faranno ridere con Le bollicine

di Sketch & Soda, spettacolo che ripropone alcuni tra gli sketch più divertenti dell’ultima produzione dei due comici.

Ironico e rifl essivo, Giole Dix, questa volta protagonista nella nuova interpretazione Nascosto dove c’è più luce, il 16 e il 17 marzo.

Il 12 e 13 aprile, concluderà la stagione l’unica presenza femminile e altra storica interpete del palco mestrino, che con la sua ironia rifl essiva e intensa lascia sempre il segno: Angela Finoc-chiaro in Open Day. Lo spettacolo offre un esilarante spaccato sui genitori e i fi gli moderni.

Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21 il costo del biglietto è compreso tra i 20 e i 24 euro; per maggiori informazioni si può visitare il sito: www.culturaspettacolovenezia.it

Roberta Pasqualetto

A Mestre

TEATRO TONIOlO. lA RASSEGNA DEI COMICI

Dolo Il concorso letterario

L’ispirazione è offerta dall’incipit di un testo letterario famoso, l’opportunità è per tutti gli aspiranti scrittori, di qualsia-

si età, che vogliano cimentarsi con l’esperien-za della scrittura di un racconto breve.

E’ il premio Letterario “La Seriola”, quest’anno giunto alla 14esima edizione, bandito dalla Biblioteca comunale di Dolo in collaborazione con il Rotary Club Venezia -Riviera del Brenta, il Patrocinio della Provin-cia di Venezia e della Regione Veneto. Si tratta di un concorso per sezioni - bambini delle scuole primarie, ragazzi delle medie, studenti delle scuole superiori, tutti gli altri - che premia il miglior racconto breve ispirato, appunto, da un frase d’inizio tratta da un testo di un autore importante.

I racconti, dunque, che saranno in con-corso quest’anno dovranno iniziare così: “Quella sera la taverna “El Toro”, contraria-

mente al solito, brulicava di persone, come se qualche importante avvenimento foose avvenuto o stesse per succedere”.

I racconti, inediti, devono pervenire in biblioteca a Dolo - depositati o spediti per posta - entro il 7 dicembre prossimo (fa fede il timbro postale), e non dovranno su-perare le quattro cartelle (1800 battute per cartella), in dieci copie.

Ulteriori informazioni si potranno rac-cogliere presso la Biblioteca in Villa Conci-na – Via Comunetto, 5 a Dolo. Tel. 041 411090, email [email protected]. La giuria si riunirà il 15 dicembre e, successivamente, il 19 gennaio 2013 per la designazione dei vincitori, la cui proclama-zione uffi ciale avverrà il 3 febbraio prossimo al Cinema Italia, nel corso della cerimonia di premiazione che avrà inizio alle 10.30.

O.J.

La Seriola, il premio per racconti brevi ispirati da incipit famosi

La locandina del Concorso giunto alla XIV edizione

Un ceppo d’ancora romana databile al primo secolo a.C. ritrovato nelle Tegnue di Chioggia. Nel corso delle ricerche iniziate nella zona di Tutela biologica delle

Tegnue è stato scoperto in questi giorni dall’associazione, poggiato sul fondale, l’antico reperto proveniente probabil-mente da un’imbarcazione di pescatori.

Le indagini sono iniziate lo scorso anno grazie alla scan-sione tridimensionale ad altissima risoluzione realizzata con la nave Oceanografi ca “Astrea”. Sono quindi iniziate le indagini sul campo per scandagliare il mare in profondità con immersioni mirate su oltre 200 punti di interesse program-mati con l’imbarcazione “Tegnue I”.

I primi risultati sono sorprendenti. Le Tegnue infatti gra-zie alla loro conformazione devono avere trattenuto l’anco-ra con la rottura della cima.

“Era prevedibile che un lavoro di ricerca sistematico fatto sull’immensa area delle Tegnue di Chioggia (oltre 25 kmq) portasse alla scoperta di reperti archeologici. Siamo solo agli inizi, ci vorranno molti mesi per indagare tutta l’area – commenta il presidente dell’associazione Piero Mescalchin - Siamo in attesa di un robot subacqueo (Rov) che agevolerà le ricerche, specialmente nel periodo inverna-

le, quando l’acqua dell’Adriatico scende di parecchi gradi e rende diffi coltosa l’immersione del subacqueo”.

Tale esplorazione ha anche altri scopi, quali la ricerca biologica che potrebbe portare alla sco-perta di nuove specie come già avve-nuto nel passato e l’individuazione di nuovi punti di immersione da alternare ai preesistenti per favorire il turismo subacqueo.

“Constatiamo purtroppo che sono ancora molte le reti impigliate sul fondo nonostante il divieto di pesca in vigore ormai da dieci anni. Il degrado maggio-re lo stanno procurando le tantissime reti abbandonate dai

pescatori e rifi uti di ogni genere gettati in mare - continua Mescalchin - Oltre al danno a fl ora e fauna, le reti vanno a rovinare i percorsi subacquei realizzati grazie al lavoro volontario del Club Subacquei del Veneto che collabora con l’Associazione. Tali percorsi oltre ad accompagnare il sub nei punti più interessanti del sito, sono infatti fondamentali per la sicurezza dell’immersione. Abbiamo la speranza che si faccia appello alla coscienza di tutti perché chi frequenta il mare lo rispetti e fi nisca la vergognosa abitudine di vederlo quale discarica”.

L’ancora è stata immediatamente consegnata al Museo Civico di Chioggia.

di Giovanna Bellemo

Si tratta di un ceppo che si ipotizza risalire al primo secolo a.C. Era poggiato sul fondale e probablmente proviene da un’imbarcazione di pescatori

Zona di Tutela biologica a Chioggia Le indagini nel mare in profi ondità danno i primi sorprendenti risultati

Ritrovata un’àncora romana nelle Tegnue

Il rinvenimento è frutto di un lavoro sistematico di ricerca eseguito sull’area delle Tegnue iniziato lo scorso anno

Mescalchin: “Siamo solo agli inizi ci vorranno molti mesi per indagare tutta l’area. In arrivo un robot subacqueo”

La facciata del Teatro Toniolo

21212121Cultura provinciale

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La società sportiva Gli Arcieri del Doge è stata fondata nel 1986, da Vittorino Venanci e altri 4 soci, gli atleti si allenano a Mestre. E’ in continua crescita e conta più di 50 atleti iscritti di cui 20

nelle classi giovanili. Da due anni le classi giovanili partecipano ai giochi della gioventù portando quest’anno ben due atleti alla fase nazionale e un primo posto nel campionato Regionale Fita. L’al-lenatore e vice presidente, Vittorini Venanci, segue gli atleti nelle strutture comunali. I risultati sportivi sono molti: in campo nazionale nelle classi giovanili arco olimpico con 1 titolo Italiano Fita e con par-tecipazione ai mondiali; nella classe senior femminile arco olimpico con 3 titoli Indoor, con 2 titoli Italiani squadre Indoor, 1 titolo italia-no Fita squadre, 1 partecipazione agli Europei Indoor; nella classe maschile arco olimpico con un 1 titolo Italiano Indoor. “Abbiamo tutte le fasce di età che partecipano a questo sport – dice Vittorino Venanci – dai ragazzini di 7 anni fino a una signora iscritta che ha 77 anni. Io consiglio sempre di fare una prova prima di decidere se praticare questo sport perché, bisogna essere portati, abbiamo notato che chi non ha mai fatto sport trova difficoltà nel praticare il tiro con l’arco”. Nel mese di luglio si è svolta a Varese la fase finale dei Giochi della Gioventù. Dopo un’equlilibratissima competizione, il Piemonte ha sconfitto la Lombardia con il distacco di soli 3 punti, mentre il Veneto, in testa per buona parte della gara, ha dovuto ac-contentarsi del terzo gradino del podio Giochi della Gioventù - Finali

nazionali. In settembre si sono svolti i campionati regionali a Santa Maria di Sala sulla distanza 70 m + Olimpic Round. L’atleta Patrizia Ferretti, nella fase di qualificazione, ha ottenuto il terzo posto nella categoria Seniores F. Nei seguenti scontri diretti, validi invece per gli Assoluti, Patrizia non è stata sorretta dalla buona sorte e un paio di frecce non molto brillanti le sono costate l’eliminazione al primo tur-no. Gli allenamenti si tengono fino a marzo nelle palestre Bissuola L. Da Vinci per gli adulti, e nella Virgilio per i ragazzini. Da aprile a settembre ci si sposta all’aperto nel campo tiro del centro sportivo di Zelarino in via Castellana. Info [email protected] o visitare il sito www.arcierideldoge.org

di Roberta Pasqualetto

Arcieri, un successo venezianociclismo

Successo di prestigio per il ci-clista veneziano Paolo Simion che lo scorso ottobre ha vinto

la classifica finale dell’Omniun du-rante la prima tappa di Coppa del Mondo di ciclismo su pista svoltasi nel velodromo di Cali in Colombia. Il corridore, tesserato per la forma-zione trevigiana della Zalf Euromo-bil Desiree Fior, è stato il più forte dopo le sei prove che compongono questa disciplina olimpica: giro lan-ciato, corsa a punti, eliminazione, inseguimento individuale, scratch e chilometro da fermo. La gara dell’Omnium per la sua durata, spalmata in due giorni, e per la sua durezza viene consi-derata come il Decathlon dell’atletica leggera ed è molto ambita. Paolo Simion, che ha preceduto in classifica lo spagnolo David Muntanera e allo svizzero Loic Perizzolo, nella varie prove ha conquistato un secondo posto nello scratch e nell’eliminazione, e buoni piazzamenti in tutte le altre specialità. Grazie a questa vittoria Paolo Simion ora è anche il leader di specialità in Coppa del Mondo dopo la prima prova. Questa per il ciclista originario di Martellago, è l’ottava vittoria stagionale dopo i trionfi su strada conquistati con la Zalf Euromobil Desireé Fior. Gli ultimi appuntamenti per Paolo Simion sono stati i Campionati Europei su Pista svoltisi in Lituania dal 19 al 21 ottobre, mentre le prossime tappe della Coppa del Mondo su pista lo vedranno impegnato a Glasgow in Scozia dal 16 al 18 novembre ed a Aguascalientes in Messico dal 17 al 19 gennaio.

paolo simion in evidenza alla coppa del mondo su pista

G.P.

Ad ottobre si è tenuta la prima trasferta per l‘Umana Reyer Basket femminile A2 che sfida l’esperta formazione del

Sanga Milano sponsorizzata da Lops Arre-di. Il risultato finale di questa partita fuori casa è stato Lops Arredi Milano - Umana Reyer Venezia è stato 55 a 59; i pronostici davano la squadra veneziana come favori-ta per la vittoria finale. Un altro passo im-portante per la squadra in questo periodo è il ritorno della società Reyer al Palasport Taliercio di Mestre i lavori di ristrutturazio-ne e adeguamento sono pressoché com-pletati. E’ con soddisfazione quindi che la società Reyer è lieta di annunciare che il basket di serie A, a distanza di diciotto anni dall’ultima volta, é ormai prossimo a tornare in città. I tecnici che stanno se-guendo i lavori per conto della Reyer hanno preso contatto con la Commissione Pubblici Spettacoli del Comune di Venezia, che il Palasport Taliercio e i suoi 3.506 posti è definitivamente pronto. Tornando alla tra-sferta milanese la squadra milanese forte delle veterane Gottardi, Stabile e Frantini

(tutte ex giocatrici di Serie A1) in questa stagione si è arricchito anche di Emanuela Zanon ex atleta della nazionale italiana e del Geas. Coach Liberalotto è partito con Carangelo, Melchiori, Pertile, Mandache e Vian, mentre Milano schiera Stabile, Gottardi, Frantini, Calastri e Pastorino. L’Umana Reyer si è subito imposta dopo i primi tentativi infruttuosi di Carangelo e Pertile. Reyer sbanca il Pala Giordani rag-giungendo S.M.Lupari, sale l’aggressività difensiva reyerina. I punti segnati dalla squadra di Milano sono: Gusmaroli, Pasto-rino 7, Gottardi 6, Stabile 15, Pulvirenti, Lepri 8, Zanon 13, Frantini 2, Montuori, Calastri 3; quelli dalla Reyer: Melchiori 10, Carangelo 9, Pertile 4, Peresson, Botteghi 5, Scaramuzza, Meneghel, Nicolodi 11, Vian 6, Mandache 14. L’Umana Reyer è soddisfatta del risultato milanese anche se la vittoria si è raggiunta solo sugli episodi finali. Ma le difficoltà non mancheranno con il proseguo della stagione con avver-sarie sempre agguerrite in A2.

Reyer femminilecampionato ok, taliercio pronto

Tiro con l’arco Sempre più iscritti alla società “Arcieri del Doge”

Lo SPoRT in PRIMo PIAnoin PRIMo PIAno

Paolo Simion vince la garaUn momento di una premiazione

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6

IL VEnEToin PRIMo PIAno

Per le politiche 2013 scende in campo il Veneto, nel vero senso della parola. Sì perchè da qui parte addirittura una

candidatura alla premiership del Paese. Laura Puppato, Capogruppo Pd in con-

siglio regionale ed eletta con quasi 27mila voti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila fi rme necessarie a candidarsi alle primarie del centrosinistra. La sua è stata un’impre-sa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà Bersani e mal sopporta gli outsiders com’è la Puppato. In pochi credevano che ce l’a-vrebbe fatta a raccogliere in una settimana le 20mila fi rme necessarie, invece eccola lì, a ringraziare tutta la “gente di buona vo-lontà, che non smette mai di sperare che la politica possa essere anche altro rispetto a quello che vediamo oggi”.

“E’ un’onda lunga – racconta Lau-ra Puppato – che preme con la forza dei tantissimi che oggi in Italia credono ancora nella democrazia partecipativa, nella capa-cità di cambiare le cose partendo dal basso, dalla gente comune, da chi si prende una mattinata di ferie dal lavoro per fare un banchetto di raccolta fi rme al mercato, da

chi monta i gazebo del Pd la mattina presto della domenica e, nonostante la disaffezio-ne di molti e l’arrabbiatura di tanti, presenta la mia candidatura alle primarie, chiede una fi rma perchè anche io, sconosciuta ai più e ignorata completamente dalla stampa na-zionale, possa prendere parte alle primarie del centrosinistra. Contando le fi rme di tutti questi italiani volonterosi in questi giorni pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, spero di farcela!”. E ce l’ha fatta.

Sarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie di Centrosinistra che, in larga parte sono

state caratterizzate da partenze e passaggi importanti nella nostra regione.

Il giovane Renzi, sindaco di Firenze e rottamatore per eccel-

lenza, ha iniziato la sua campagna a metà settembre partendo da Verona, cuore della nuova Lega in Veneto. Una scelta forse sim-bolica per lanciare un messaggio a quanti, nell’ex compagine di centrodestra non sono più disposti a votare il Pdl e le forze padane. Il fi orentino è sicuro di far breccia sui delu-si dagli scandali e dalle ruberie del cerchio magico di Bossi e fi glio, dalle razzie laziali

di Germana Urbani

Dal Veneto verso la guida dell’ItaliaStop ai politici calati da Roma. ora è una delle regioni più operose del nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Paese

Puppato, Galan, Tosi. Ma anche Renzi e Bersani partono da qui per raggiungere il Paese

Primarie Da sinistra a destra

di Batman e dalla nuova tangentopoli lom-barda. Lui, con una campagna tutta ameri-cana guidata mediaticamente dal padre del Grande Fratello, cercare i voti a destra e lo fa proprio partendo da qui, da una regione che da vent’anni vede il centrodestra al suo timone.

Va detto anche che questo territorio è particolarmente importante dal punto di vista economico. Anche se la locomotiva del Nord-Est in questi anni ha rallentato molto e nel Veneto ha rischiato di fermarsi del tutto, qui ancora le macchine girano e il la-voro resiste. Bersani, giustamente, ne tiene conto e anche per lui il Veneto, e Padova in particolare, è stato uno dei primi appunta-menti della sua campagna per le primarie. Per il suo arrivo il pubblico era numeroso

e attento, persino affettuoso. Il segretario qui è forte del consenso dello zoccolo duro del partito che verso gli altri protagonisti in campo non è per nulla morbido.

Ma la grande novità di fi ne ottobre arriva da destra. Dopo che Berlusconi ha annunciato che non si ricandiderà alle pros-sime elezioni è partito anche da questa parte il toto primarie. Immediata la disce-sa in campo dell’ex governatore Giancarlo Galan. “ Se siamo persone intelligenti si fanno le primarie come ha detto Berlusconi e io – ha affermato Galan - ci sarò; non per esibizionismo ma per rappresentare una storia di buona amministrazione di cui sono stato protagonista per 15 anni ed anche per rappresentare un’area, quella liberale che s’è stinta”. Galan, dunque, potrebbe essere

da destra uno dei competitor per la poltrona di Primo ministro, e non nasconde le sue idee sul Pdl in crisi quando afferma che “c’è bisogno di un intervento radicale”! Sempre veneto e in corsa alle politiche della pros-sima primavera potrebbe esserci un altro amministratore e politico stimato in molta parte del nord-Est: il sindaco Fabio Tosi, che i media non smettono di descrivere come il volto pulito ed effi ciente della Lega che sa amministrare. I suoi sono convinti che una sua discesa in campo saprebbe attrarre i delusi di Pdl, Pd e Udc, gente che non è più disposta a votare politici calati dall’alto ma che vuol votare facce che conosce, di cui si fi da e che incarnano davvero il cambiamen-to di cui la terza repubblica ha bisogno.

Da sinistra: Pierluigi Bersani e Matteo Renzi, Giancarlo Galan, Flavio Tosi e Laura Puppato

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7Il Veneto in primo piano

Anche le forze moderate di centro cercano nel Veneto la forza necessaria a garantire la rappresentanza politica di cui hanno bi-

sogno gli attuali leader. Casini e i suoi rilancia-no convinti che i moderati ex Dc tornino all’ovi-le dopo l’esperienza tragica del berlusconismo che loro, però, hanno appoggiato lungamente. Il programma che mettono in campo fotogra-fa il loro desiderio di rappresentare ancora il voto cattolico moderato con la benedizione, se possibile, della Conferenza Episcopale. L’im-pressione però è che all’Udc manchi qualcosa di fondamentale. Se il tema del rinnovamento è e sarà uno dei cardini principali delle prossi-me politiche allora dovranno presto correre ai

ripari: Casini, è in Parlamento da oltre 29 anni, Beppe Pisanu, 38 anni, Giorgio La Malfa, fi glio d’arte in politica dal 1972 per non parlare dei “giovani” Cirino Pomicino, De Mita e molti altri. Certo Antonio De Poli ci sarà ma non si può certo dire che lui sia l’uomo nuovo, il Renzi dell’Udc e anche il suo famoso radicamento sul territorio da quanto è parlamentare è venuto un po’ scemando.

Sempre al centro sta un nuovo soggetto politico come Italia Futura di Montezemolo che da noi è incarnato, però, da volti conosciuti e approdati al “futuro” da altre compagini politi-che. Tra loro Massimo Cacciari, Andrea Causin e Diego Bottacin, tutti ex Pd. “E’ tempo di

cambiare la classe dirigente – ha detto Jacopo Silva, imprenditore trentanovenne, uno dei tre coordinatori regionali – con una nuova e pre-parata, possibilmente senza partiti ma con un programma credibile”.

Una battaglia simile a quella che ha com-battuto con successo anche Grillo alle scorse amministrative in Veneto. E probabilmente anche per le politiche di primavera la vera no-vità sarà il Movimento cinque stelle, che oggi i sondaggi battezzano come il secondo partito in Italia. Grillo oggi sbarca in Sicilia ma non mancherà di risalire lo stivale e vedremo come reagiranno i veneti. Quanto al voto cattolico c’è da stupirsi. Da una recente indagine Ipsos,

commissionata dalle Acli, emerge che il 27% dei cattolici oggi non voterebbe, che solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e che il 14% voterebbe Grillo. “ Senza segnali visibili e credibili di cambiamento – ha com-mentato Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli - qualsiasi alleanza o proposta politi-ca si rivela inutile e velleitaria. La propensione all’astensionismo tra i cattolici praticanti è più alta rispetto al resto dei cittadini. Non serve un partito cattolico, ma un salto di qualità nella presenza dei cattolici in politica, a cui i cittadini chiedono più onestà e più attenzione a lavoro, famiglia e poveri”.

di Germana Urbani

Voto cattolico cercasi

Il centro si muove

Se si votasse oggi il 27% dei cattolici non voterebbe. Solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e il 14% voterebbe Grillo

la curiosita’

“Corre per le primarie del centrosinistra, è brava eppure quasi ignorata”. E’ Marco Pa-olini, tra le pagine del Corriere della Sera, a sostenere la candidatura alle primarie di Laura Puppato e ad incoraggiare la gente a sostenerla. “Conosco Laura Puppato – scrive

Paolini – da quando era un sindaco di provincia e dalla prima volta che l’ho incontrata ho pensato a Tina Anselmi: mi sembra che abbiano una cosa in comune, sono un’eccezione alla regola. Tina Anselmi è riuscita a farsi apprezzare anche da chi (come me) aveva un pregiudizio ideologico verso di lei. Oggi il pregiudizio si rivolge in blocco alla classe politica. Quel pregiudizio conterà moltissimo tenendo sempre più gente lontana dai seggi a meno che non si cominci a cambiare le regole. A questo servono le eccezioni, come dice Brecht aiutano a riconoscere che ciò che è diventato regola a

volte è sbagliato e va cambiato. La candidatura a presidente della Anselmi non venne presa sul serio dalle regole della politica. La proposta di candidarsi alle primarie Laura l’ha fatta da sola ed è una candidatura seria, capace di motivare anche chi sente oggi quel pregiudizio sulla politica. Scrivo per stimolare chi pensa a lei come suo candidato possibile alle primarie a fare una campagna dal basso per farla conoscere. Le primarie sono un’occasione per dare un po’ di sostanza e speranza alla democrazia. Una volta il Veneto, di regola, generava soprattutto emigranti e donne di servizio per la gente di città e una classe politica di scarso rilievo nazionale con poche eccezioni. Ogni tanto, in una di queste eccezioni, genera anche una donna di servizio pubblico tenace, senza soggezione verso chi è più potente di lei, capace di farsi apprezzare anche da elettori di campo avverso. “Brava!”

marco paolini per laura puppato

Pierferdinando Casini e Beppe Grillo. Sotto Marco Paolini

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8 Il Veneto in primo piano

Mentre scrivo, la cronaca racconta la morte di una ragazza palermitana di 17 anni, pugnalata mentre difen-

deva la sorella dall’ira dal fi danzato che non accettava la fi ne della relazione. La settima-na prima moriva a Padova un’altra giovane donna: Erika Ferrazzi, 28 anni, pugnalata dell’ex compagno.

Tutto questo, anche se non ha nulla a che fare con noi, purtroppo ci riguarda da vicino perchè questi fatti atroci confermano dati allarmanti: dall’inizio dell’anno, secon-do Telefono Rosa, sono 100 le donne uccise. Si e’ passati da un omicidio ogni tre giorni, registrato l’anno scorso, a uno ogni due gior-ni. Numeri che fotografano una distorsione aberrante del rapporto uomo- donna e che emerge sempre più forte dalla nostra socie-tà: chi uccide non sono le mafi e, i delinquen-ti, ma nell’85% dei casi ad impugnare un’ar-ma mortale sono mariti ed ex fi danzati che non accettano la fi ne di una storia d’amore.

L’escalation del fenomeno è talmente forte che ormai si parla di femminicidio, cioè omicidio di genere, fatto per scelta, l’estre-ma conseguenza delle molteplici forme di violenza degli uomini contro le donne. Un atto che lancia un messaggio spaventoso: “se non vuoi essere mia, non sei libera di vivere senza di me”.

Ma le donne morte sono solo la punta di un iceberg che conta migliaia di vittime di violenze fi siche e psicologiche talmente dolorose da non venir neanche denunciate.

Lo sanno bene i centri antiviolenza spar-si in tutto il territorio nazionale e Veneto che ascoltano il loro grido di aiuto e sono in gra-do di intervenire. Nella nostra regione, se-

condo l’ultimo studio presentato dall’Osser-vatorio nazionale violenze domestiche, tra il 2009 e il 2011 ben 92 persone, soprattutto donne, sono state protagoniste questo triste fenomeno: 36 omicidi (con 39 vittime) e 48 tentati omicidi (con 53 vittime). Dati che hanno visto un’ impennata nel 2011, con 23 aggressioni e 10 omicidi. A questi delitti vanno affi ancati anche i 1224 episodi di violenza domestica denunciati nel solo primo semestre del 2011: tanti, ma anche pochi visto che pochissime donne arrivano a denunciare i propri “carnefi ci” visto che spesso coincidono con la persona che do-vrebbe amarle di più. Certo tutte le morti che il 2012 ha già fatto registrare la dico-no lunga sulla ‘’mattanza che non può più essere possibile in un Paese civile’’, come ha sottolineato Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente nazionale di Telefono Rosa, spesso il primo contatto per coloro che hanno il coraggio di parlare dell’incubo che

stanno vivendo. La presidente, non ha esita-to a defi nire ciò che sta avvenendo una e ha scritto al premier Monti chiedendogli “risorse economiche e una commissione straordina-ria” per fronteggiare il problema.

Ma per fermare tutto questo è necessa-rio educare giovani e adulti al rispetto dell’al-tro e sensibilizzare l’opinione pubblica. Con questo obiettivo il movimento nazionale Se-nonoraquando ha lanciato l’appello “Mai più complici” e ha chiesto anche agli “uomini di aprire gli occhi e di camminare e mobilitarsi con le donne per porre fi ne a questo orrore”. Cristina Comencini, tra le voci più autorevoli del movimento, ha sottolineato che “il fem-

minicidio non è solo un fatto criminologico ma ha una valenza simbolica del rapporto (arretrato) uomo-donna in Italia”. “Ecco per-ché – ha ribadito – riguarda la politica”. Sta infatti alla politica fare in modo che il nostro Paese garantisca il diritto delle donne a vive-re serene lontano da uomini violenti. Certo l’approvazione della legge anti-stalking ha avuto già dei risultati positivi, ma non ba-sta. Occorre disegnare un’insieme di leggi e strumenti per la prevenzione, l’azione giu-diziaria, il supporto alle vittime e l’apertura capillare su tutto il territorio nazionale di case di fuga.

di Germana Urbani

Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne: non restare indifferenti è un obbligo morale per tutti

Solo un problema culturale?

Una donna uccisa ogni due giorni. Mai più complici!

Oggi in Veneto esistono diverse re-altà alloggio, “case segrete” per chi ha bisogno di allontanarsi da

casa e di mettersi al sicuro con i propri fi gli. Sono affi date ai Centri antiviolenza e gestite da cooperative sociali. Le donne che si presentano al Centri coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La stragrande maggioranza ha fi gli (61%). Lavorano nel 57% dei casi anche se spesso il lavoro è part-time e di livello remunerativo medio-basso. A Vene-zia ci sono ben due case protette, per un totale di circa 20 posti. Presto una casa di fuga sarà aperta anche dal comune di

Padova, con 7 posti e un fi nanziamento anche dalla Cassa di Risparmio di Pa-dova e Rovigo. Sempre nel padovano è già partito il progetto per la costruzione di un’altra struttura in comune di Este. E ancora ce n’è una in provincia di Verona che ospita fi no a 12 donne con bambini, sostenuta dal Comune di Verona, gestita dalla cooperativa Azalea e coordinata dal Centro antiviolenza Petra. A Belluno, inve-ce, la “casa segreta” è stata chiusa da po-chi mesi per mancanza di fondi. Purtroppo in Veneto manca una legge regionale per fi nanziare regolarmente i Centri Violenza, come c’è invece in altre regioni.

Contro la violenzacase segrete per donne in pericolo

A ottobre moriva a Padova Erika, 28 anni, pugnalata dall’ex compagno

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27272727Il Veneto in primo piano 9Il Veneto in primo piano

Ecoinnovazione, effi cienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, riciclo dei rifi uti e materiali rinnovabili, mobilità sostenibile, agricol-

tura di qualità ecologica, servizi ambientali, strumenti economici. Sono queste le otto tematiche strategiche evidenziate dal gruppo di lavoro, formato da 39 orga-nizzazioni di imprese green, che insieme al Ministero dell’Ambiente sta disegnando il piano strategico per lo sviluppo della green economy in Italia.

“La green economy – ha detto il ministro dell’Am-biente Corrado Clini – è lo strumento più appropriato per la crescita sostenibile. Gli Stati generali di Rimini sono un’occasione signifi cativa per presentare a livello nazionale il programma per la crescita verde dell’Italia, arma effi cace per combattere la crisi. Nel nostro Paese ci sono molte potenzialità che vanno fatte emergere”.

Molte di queste potenzialità sono in Veneto, regione che, da un recente studio di Unioncamere, ben esemplifi ca il doppio corso della green economy italiana: lo sviluppo di alcuni settori innovativi - ener-gie alternative in primis - e la riconversione in chiave ecosostenibile di comparti legati al manifatturiero. E così troviamo, da unaparte, distretti legati a settori tra-dizionali del made in Italy che, dalla classica fase del disinquinamento end of pipe, stanno passando all’u-tilizzo di nuove tecnologie a minore impatto su tutto il ciclo produttivo. Questo risultato è stato possibile grazie all’affermarsi di una nuova prospettiva: non più settoriale o riferita ai soli impatti fi nali, ma capace di integrare territorio e produzione, comprendendo tutte le fasi del processo produttivo, dalle risorse primarie alle emissioni fi nali, prodotti inclusi. Dall’altra, invece, troviamo distretti che stanno investendo molto sull’in-novazione di prodotto, puntando sull’effi cienza ener-getica, sullo sviluppo di tecnologie e manufatti legati alle energie rinnovabili, sulla ricerca di materiali inno-vativi, sull’adozione di una logica produttiva ispirata al Life Cycle Assessment. Queste esperienze dimostrano come la green economy sia un nuovo modo di produrre trasversale ai diversi settori dell’economia, nonché un importante fattore di competitività, un valore aggiunto immateriale per le produzioni italiane, specie in un mo-mento di crisi economica come quella attuale.

“Per affrontare la recessione italiana – ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione e del Comi-tato organizzatore degli Stati Generali per la green economy – servono idee e iniziative per innovare, convertire, differenziare produzioni di beni e servizi per rilanciare nuove possibilità di sviluppo. La green

economy è, in particolare in Italia, fra le poche possi-bilità concrete per aprire le porte a nuove prospettive. Per non perdere questo treno è necessaria una visione delle dinamiche in atto su scala ormai globale, perché se non si sa dove andare,non si coglierà mai alcun vento favorevole. Occorre inoltre favorire con continu-ità, senza arresti e ripensamenti che alimentano un clima di incertezza, lo sviluppo di settori strategici dalla diffusione dell’ecoinnovazione delle nostre produzioni manifatturiere allo sviluppo del riciclo e della chimica verde, dallo sviluppo delle energie rinnovabili al rispar-mio energetico, dalle fi liere agricole di qualità ecolo-gica ai mezzi e sistemi per una mobilità sostenibile”.

Sono molte in Italia le persone che credono nelle grandi potenzialità dell’economia green ma sono an-cora troppo poche. Eppure anche durante la recente Conferenza Onu Rio+20 sulla sostenibilità è stato con-fermato che la green economy è lo strumento giusto

per consentire la crescita, soprattutto in questi anni di crisi. Nonostante ciò ancora in molti, compreso un altro Ministro di questo Governo, Passera, pensano che lo sviluppo arriverà ancora una volta dallo sfruttamento di combustibili fossi: petrolio e carbone.

Una tendenza che va per la maggiore anche in al-tri Stati che fi nanziano questa visione economica. Se-condo la ricerca Vital Signs, condotta per il Worldwatch institute, le energie rinnovabili hanno ricevuto nel 2010 contributi per 66 miliardi di dollari, pochissimo a paragone di quelli ricevuti dai combustibili fossili, 775 miliardi nel 2010 e oltre un trilione di dollari quest’anno. Ma fa pensare molto anche un altro dato collegato a questi. Lo studio sottolinea, infatti, che ai costi per gli incentivi vanno sommati una serie di costi ambientali che secondo l’Accademia Nazionale delle Scienze è costata agli Stati Uniti 120 miliardi di dollari tra spese sanitarie e danni derivanti dall’inquinamento ambientale.

Forse un po’ di coraggio in più per guardare la fu-turo e fare delle scelte economiche innovative e green non guasterebbe né ai nostri governi nazionali né alle nostre povere tasche.

di Germana Urbani

Presentato a Rimini il programma nazionale di sviluppo verde e sostenibile per contribuire a far uscire l´Italia dalla crisi

Non solo rinnovabili

La green economy nel futuro del Veneto

Secondo gli ultimi dati raccolti da Fondazione Im-presa, occupa la decima posizione nella classifi ca italiana della green economy in virtù delle ottime

performance nel settore rifi uti: si riscontra, infatti, un elevato ricorso alla raccolta differenziata (2° posto con 57,5% su totale rifi uti urbani), un terzo posto per accessibilità ai raccoglitori di contenitori di plastica (il 73,1% delle famiglie dichiara facilmente accessibili tali raccoglitori) e per percentuale di rifi uti urbani smaltiti in discarica (solo il 22% sul totale).

La nostra regione si colloca in posizioni elevate an-che per densità di piste ciclabili (3° posto con 50,4 Km di piste ogni 100 Km2 di superfi cie nei capoluoghi di provincia), e per la dotazione di posti auto nei parcheg-gi di corrispondenza. Inoltre il Veneto occupa posizioni discrete nel settore edilizia, dove è quarto nelle richieste inviate per detrazioni del 55% per la riqualifi cazione energetica degli edifi ci (6,7 ogni 1000 abitanti).

Meno buone sono le prestazioni nel settore dell’a-gricoltura biologica (17° con 1,9% di superfi cie biologi-ca su totale SAU, 16° con 33,7 operatori nel biologico ogni 100.000 abitanti, 15° con 3,7 aziende zootecni-che biologiche ogni 100.000 abitanti). Da migliorare anche la diffusione di mezzi pubblici, con un valore di 1,5 autobus ogni 1000 abitanti (17° posizione). Infi -ne, il Veneto occupa una posizione più arretrata anche per il numero di alloggi agrituristici (17° con soli 0,5 ogni 10.000 arrivi).

Una regione abbastanza green: i dati

Conferenza onu Rio+20: “La green economy è lo strumento giusto per consentire la crescita”

Il Veneto si distingue per l’elevato ricorso alla raccolta differenziata e per la densità di piste ciclabili

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11Voci da palazzo

Il riordino delle Province così come uscito dal Consiglio dei ministri pone, per il Veneto, l’urgenza di procedere quanto prima alla costruzione della vera città metropolitana. Ne è convinto il capogruppo di Verso Nord in Consiglio regionale, Diego Bottacin, che in una nota sollecita la Regione “a rimediare al clamoroso autogol delle scorse settimane,

favorendo la defi nizione dei confi ni seri della città metropolitana veneta. Poiché il governo ha salvato Belluno, ha dovuto accorpare Rovigo con Verona e Padova con Treviso. Quest’ultima aggregazione come provincia è una specie di monstrum e pone con forza il tema di creare un unico ente, la città metropolitana veneta tra Padova, Treviso e Venezia, cioè nelle aree più densamente popolate del nostro territorio. La Regione - conclude Bottacin - si faccia immediatamente parte attiva di questo processo che ormai è irreversibile”..

Diego Bottacin, Verso Nord“la regione rimedi al clamoroso autogol delle scorse settimane

L’opinioneL’opinione

“Dal governo arriva un segnale inequivocabile di semplifi cazione degli enti locali per una maggiore effi cienza e maggiori risparmi nella spesa pubblica. Dunque la decisione del Consiglio dei Ministri ci soddisfa nel suo complesso”. I consigliere regionale del PD, Lucio Tiozzo, si è dichiarato soddisfatto

delle decisioni assunte dal Consiglio dei ministri, in particolare per la scelta di mantenere la Provincia di Belluno. Ma il giudizio è positivo anche per l’accorpamento Padova-Treviso, proposta già avanzata dal gruppo consiliare dei democratici nella conferenza Regione-Autonomie locali e in Consiglio regionale: “In questo modo - sottolinea - si apre la strada per dare un riconoscimento istituzionale ad una realtà già di fatto esistente, la PaTreVe”. “Analogamente ci attendevamo maggiore coraggio nel riordino per l’area occidentale - aggiungono i due esponenti democratici - dove ci appare forzata l’aggregazione Verona-Rovigo. Tuttavia - osservano - rimangono aperte le possibilità di operare una maggiore semplifi cazione ed aggregazioni forti, secondo la nostra proposta originaria di accorpare di Verona e Vicenza in un’unica ‘Provincia metropolitana’. Tiozzo infi ne riserva una nota critica al presidente Zaia: “Il suo ribadire che il Veneto deve essere considerato come un’unica vera area metropolitana appare come un gioco a spingere più in là la palla dopo non aver mosso un dito nel momento in cui la sua maggioranza doveva assumere una posizione netta a favore delle aggregazioni tra territori e non di chiusura conservatrice che ha impedito alla Regione di essere protagonista del suo destino. Insomma Zaia continua ad inseguire un lontanissimo e improbabile futuro senza cambiare concretamente il presente. E’ un presidente che resta sempre fuori dalla partita mentre altri decidono sulla nostra testa”.

lucio Tiozzo, Partito Democratico“la scelta del governo ci soddisfa ma serviva piÙ coraggio”

Parole, parole-parole, parole, parole-parole-parole, parole soltanto parole, parole tra noi... Parole indimenticate, quelle di Mina e Alberto Lupo nella

celebre canzone del ’72, del tutto inutili invece quel-le che hanno preceduto e accompagnato il voto nel Consiglio regionale del Veneto lo scorso 19 ottobre. Il dibattito per il riordino delle provincie, infatti, si era pro-tratto per settimane in Conferenza Regione-Autonomie locali, per ben tre giorni nelle commissioni Statuto e Affari istituzionali e per altri due giorni in aula ma il risul-tato è stato quello di partenza. La Regione del Veneto non ha trasmesso alcuna indicazione al Governo per il processo di riordino delle Province secondo le norme contenute nella “Spending review”. Ha invece indica-to, senza che questo fosse necessario, di “procedere alla soppressione delle Regioni a Statuto speciale, in quanto non hanno più le caratteristiche per giustifi care norme speciali ed enormi stanziamenti che determi-nano sprechi di risorse pubbliche”. Chi può, provi ad immaginare la faccia del ministro Patroni Griffi quando, tenendo in mano il documento arrivato dal Veneto, ha cercato indicazioni sulle quattro provincie (che erano già state indicate come “da unifi care”, da “accorpare” o da “fondere”) e ha trovato invece l’inutile appun-to e l’altrettanto superfl ua precisazione di mantenere tutte e sette le province venete. “Al limite – riporta la delibera - un loro riordino sarebbe stato possibile nel caso fosse stato concesso un ulteriore termine di sei mesi alla Regione” che tuttavia non avrebbe intra-preso la riorganizzazione della loro natura visto che, secondo la maggioranza in Consiglio regionale, le province dovrebbero rimanere enti di primo grado con i consigli eletti a suffragio univer-sale. Insomma carta straccia che ha lasciato al Governo Monti la massima libertà di riordinare il Veneto a proprio piacimento. Del resto da Roma avevano chiesto di indicare in quale senso opera-re gli accorpamenti ed invece, come risposta, hanno avuto l’autorizzazione a creare un ente in più: la città metropolitana. Eppure le proposte in consiglio non erano mancate, il Pd ad esempio aveva proposto la creazione di due province “metropolitane” composte da Verona e Vicenza ad ovest e da Padova e Treviso al centro della regione, il mantenimento della provincia di Belluno, (in virtù di quanto disposto dallo Statuto) e Rovigo (in ragione della peculiarità territoriale del Polesine) mentre alla provincia Venezia il ruolo di città metropolitana. Neanche l’emendamento di alcuni con-siglieri del Pdl (Laroni, Conta, Bendinelli e Padrin) ha avuto successo, in quanto la loro proposta di abolire tutte le Province venete tranne quella di Belluno, in previsione della futura creazione di due aree metropo-litane, non ha trovato consensi. Cosi in mancanza di indicazioni precise il consiglio dei Ministri ha proceduto con l’accorpamento di Padova a Treviso e di Rovigo con Verona. Salva la provincia di Belluno alla quale è stata riconosciuta la peculiarità montana, salva la provincia di Venezia che diventerà città metropolitana e salva per il momento anche la provincia di Vicenza ma con la prospettiva di rientrare con Verona e Rovigo nell’area

metropolitana Vi-Ve-Ro per contro bilanciare la “Grande Venezia” che andrà creandosi con l’unione di Padova e Treviso alla città lagunare, Pa-Tre.Ve. A scompigliare le carte di un accorpamento annunciato solo su base numerica (Belluno a Treviso e Padova a Rovigo) pare sia stata la città di Padova che con la sua cintura e l’a-rea termale aveva espresso la volontà di far parte della città metropolitana di Venezia. Tale iniziativa ha richie-sto una sterzata per rimettere in asse un Veneto che con questa unione avrebbe avuto una grande provincia da 1.800.000 abitanti. Quindi la scelta del Consiglio dei ministri è stata quella di dare luogo ad una azione

“in fi eri” che troverà perfezio-namento in futuro. I comuni, infatti, avranno altri 60 giorni di tempo per decidere del loro destino e anche la Regione ver-rà chiamata nuovamente ad esprimersi. Intanto i parametri

della spending review sono salvi con 86 province scese a 51, mentre per quelle delle regioni a stato speciale si deciderà visto che ci sono altri sei mesi di tempo. Da giugno 2013 è previsto il commissariamento di tutte le Province. Tutti i presidenti, dunque, verranno sostituiti dai commissari, mentre i dipendenti in esubero, si parla di circa 3000 persone, verranno assorbiti in altri enti. Non ci saranno più elezioni per il consiglio provinciale in quanto dal 2014 le province diventeranno enti di secondo grado formati da 12 componenti scelti fra i sindaci e votati solo dai consiglieri comunali dei Comuni compresi in una determinata provincia. Come anticipa-to dal ministro, durante le elezioni non varrà il principio dell’una testa un voto, dato che le preferenze espresse verranno pesante in base all’importanza del Comune di riferimento. Al vertice della futura organizzazione ci sarà un presidente, anch’esso per essere eletto dovrà essere un sindaco, mentre scomparirà la Giunta, l’orga-no politico di ogni amministrazione. Anche le funzioni delle province sono dimagrite, rimarranno solo tre gli ambiti che ricadranno sotto la loro responsabilità: il co-ordinamento e la pianifi cazione territoriale, la viabilità e le scuole di secondo grado.

di Mauro Gambin

Enti locali La Regione non ha dato nessuna indicazione al Governo per il riordino delle Province

Padova con Treviso e Rovigo con VeronaAspettando le aree metropolitane Vi-Ve-Ro e Pa-Tre-Ve il Governo ha applicato la spending review

“La decisione del Consiglio dei Ministri di escludere la Provincia di Belluno dal piano nazionale di accorpamento rappresenta sicuramen-te una notizia positiva, anche in considerazione del fatto che altrove si è proceduto con accorpamenti illogici che fanno accapponare la pelle”. E’ il primo commento del vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Matteo Toscani al decreto-legge sul riordino

delle Province e all’istituzione delle città metropolitane. “A mio avviso - prosegue il consigliere della Lega Nord - è importante tenere distinte le due questioni cruciali di questo provvedimento. La prima riguarda l’Ente Provincia, che viene salvato ma diventa di secondo grado e, al momento, è privo di competenze e soprattutto di risorse. Da questo punto di vista, la Regione Veneto potrà dar seguito a quanto previsto nello Statuto, ma solo a condizione che a livello statale non si prosegua con politiche e tagli di chiara impostazione centralista. La seconda questione è meno evidenziata, anche se è forse ancora più rilevante per i cittadini: insieme all’Ente vengono salvaguardati anche tutti i servizi, le organizzazioni e le associazioni organizzate su base provinciale. Il Governo già preannuncia che “il riordino delle Province è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione anche degli uffi ci territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffi ci su base provinciale saranno di fatto accorpati”. Si può immaginare benissimo quali e quanti sarebbero stati i disagi per i cittadini se questo fosse accaduto anche a Belluno”.

“belluno, salvato l’ente ma soprattutto i servizi”

Questa è la situazione attuale per quanto riguarda il Veneto: Insieme Padova e Treviso come pure Verona e Rovigo ma la previsione è quella di creare due aree metropolitane

Marco Toscani

Matteo Toscani, lega Nord

Diego Bottacin

Lucio Tiozzo

“La provincia di Vicenza rimane così com’è, ma in realtà le cose cambiano”. Lo afferma dopo aver appre-so i contenuti del Decreto legge del Consiglio dei Ministri sul riordino delle province, Costantino Toniolo, presidente della commissione Bilancio e Affari Istituzionali in Consiglio regionale del Veneto. “Per quanto

riguarda la provincia berica - informa il rappresentante del PdL - viene mantenuta l’integrità territoriale, i confi ni, ma il ruolo dell’ammini-strazione cambia, perché dovrebbe diventare un ente di secondo grado dove avranno la loro rappresentanza i comuni. Personalmente - precisa - la vedo come una sorta di conferenza delle Unioni dei comuni. Sono proprio i comuni che in questa fase acquisiscono maggior potere. Il fi ne è quello di offrire ai nostri cittadini e alle attività economiche sul territorio migliori servizi e a meno soldi. Grazie anche alle norme approvate in Regione in materia di funzioni e servizi dei comuni - spiega Toniolo - i municipi hanno l’opportunità di dare impulso all’innovazione in materia di gestione degli enti locali, di evolvere e migliorare la loro macchina con le Unioni, sia quelle ordinarie sia quelle montane, queste ultime occasione per esaltare la specifi cità di territori ad esempio come l’Altopiano di Asiago e dei paesi ai piedi delle Piccole Dolomiti”. A noi amministratori regionali resta il ruolo di programmazione, indirizzo e controllo su tutto il territorio veneto. Ora tutti assieme - conclude Toniolo - dobbiamo rimboccarci le maniche per superare al meglio il momento di crisi che si fa sentire a tutti i livelli. Il nostro fi ne è sempre il bene comune e lo snellimento della macchina burocratica è sempre stato uno dei punti del nostro programma!”

Costantino Toniolo, Popolo della libertà“meno burocrazia e’ un punto del nostro programma”

Avevano chiesto accorpamenti, è stato dato l’assenso per un ente in più

Costantino Toniolo

28 Voci da palazzo282828 Voci da palazzo

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10 Intorno a noi

A molti devono essere rimaste negli oc-chi le immagini, mandate un onda dai Tg nazionali, di Leonardo, il bambino

di 10 anni prelevato con la forza all’uscita dalla scuola elementare di Cittadella. L’Ita-lia nei giorni seguenti a quell’11 ottobre si divise tra chi solidarizzava con la madre e chi con il padre ma c’era anche chi aper-tamente condannava l’intervento, apparso brutale, da parte dagli agenti della polizia in borghese, unitamente agli operatori dei servizi sociali e del Ctu della Procura.

Era stato quello l’epilogo di una guerra di carte bollate tra i genitori, iniziata fi n dopo la separazione dei due coniugi nel 2004 e conclusasi dopo che la Corte d’Ap-pello di Venezia si era pronunciata in ordine alla richiesta di sospensione del decreto che aveva disposto l’allontanamento immedia-to del bambino dalla casa materna e suo affi damento al padre.

Quest’ultimo, infatti, malgrado il Tri-bunale avesse previsto il pieno esercizio del diritto di visita dopo la divisione dalla moglie non ebbe più un rapporto regolare con il fi glio.

Ogni tentativo di contatto da parte del padre fu ingiustifi catamente respinto al mit-tente sostenendo che fosse Leonardo a non

volerlo sentire e incontrare. Un distacco che alla lunga ha portato

a qualche problema per il piccolo Marco, i neuropsichiatri interessati del caso in questi anni hanno diagnosticato al piccolo un gra-ve disturbo relazionale psicopatogenetico, Pas o sindrome da alienazione parentale. Insomma come spesso accade: i piccoli pos-sono diventare vittime dei grandi.

Una patologia Genitoriale, infatti l’ha defi nita il dottor Giuseppe Dimattia, psico-logo psicoterapeuta, esperto in psicopatolo-gia forense, “E’ il fenomeno per cui i bam-bini, fi gli di genitori separati in situazione di confl itto grave – ha spiegato - sviluppano un rifi uto verso il genitore non convivente. Comunemente si intende che il genitore collocatario dei fi gli suggestioni i bambini facendo una sorta di programmazione che li induce ad un rifi uto totale nei confronti dell’altro genitore. Si tratta di situazioni

Lo scorso 11 ottobre il bambino è stato prelevato con la forza dalla propria scuola elementare di Cittadella

Sociale Nella contesa tra padre e madre il blitz degli agenti della polizia

Leonardo vittima di una guerra di carte bollate

fortemente disturbanti, anche se a volte positive, in cui il minore sente ansia unita a depressione, che sono i sintomi psicopato-logici anche della Pas”.

Un problema grave, dunque, diffi cile da rimediare quando l’alienazione si è sta-bilizzata.

Il medicina più effi cace sarebbe la prevenzione, con l’informazione prelimina-re della coppia separanda, oppure che la coppia prenda atto della necessità di una mediazione per appianare il confl itto. Se non è possibile, il genitore rifi utato dovreb-be mettersi in disparte quanto basta per attenuare la sofferenza del fi glio, ma il tut-to resta sempre un carico di responsabilità per entrambi e senza il loro contributo non c’è dispositivo giuridico o giudiziario che possa essere realmente effi ciente, salvo il deprecabile, ma a volte necessario, allonta-namento temporaneo dei fi gli dai genitori. In ogni caso i bambini in questa condizione dovrebbero essere recuperati quanto prima con una psicoterapia infantile”.

Sulla questione abbiamo sentito anche il parere di un legale specializzato in diritto di famiglia.

“L’allontanamento – spiega l’avvocato Fulvia Fois - di un minore dal proprio as-setto familiare rappresenta, senza dubbio, l’estrema ratio cui si deve giungere a segui-to dell’impossibilità di recuperare il giusto rapporto ed equilibrio con i genitori.

L’interesse preminente da preservare è quello del minore che nessuno può e deve strumentalizzare per le proprie egoistiche esigenze.

Non v’è dubbio – prosegue il legale - che i provvedimenti che dispongono l’allon-tanamento del minore siano dolorosissimi e che, pertanto, debbano essere attuati ponendo in essere tutte le cautele ed atten-zioni possibili a preservare l’interesse del minore, anche e soprattutto, con l’ausilio di operatori specializzati”.

Pas: sindrome per la quale i bambini rifi utano il genitore non convivente

Il genitore rifi utato dovrebbe mettersi in disparte per attenuare la sofferenza del fi glio

29292929Intorno a noi

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12 Cultura veneta

La mostra ha acceso vivaci polemiche verso il curatore Godin, ritenuto da parte della critica ideatore di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s

Dopo cinque anni di sapienti restauri la Ba-silica Palladiana è pronta a diventare un centro museale di livello internazionale.

Interventi sistematici, che hanno ripensato molte delle variazioni create nel dopoguerra, sono stati voluti dal Comune e fi nanziati dalla Fondazione Cariverona per un costo comples-sivo di 15 milioni di euro. In quest’ambito non poteva farsi scappare l’occasione la società trevigiana Linea d’Ombra di Marco Goldin, che per prima inizia il percorso espositivo della Basilica con “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e fi gure”. Quando si parla degli eventi culturali marchiati Goldin c’è la dicitura, da parte di una frangia della critica, di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s, ossia esposizioni per una marea senza fi ne di visitatori, sia per contenuti “facili”, sia per un buon marketing alla base. Se prendiamo per esempio la separazione tra Fondazione Cassa Marca e Linea d’Ombra anni fa a Treviso, Casa dei Carraresi, si nota come il dibattito spesso

torni vivace con rimpianti da un lato e conten-tezza dall’altro. La cosa certa è che tali mostre portano un indotto non indifferente alla città ospitante, soprattutto per aree non così bat-tute dai fl ussi turistici tradizionali. L’originalità di questa esposizione è l’assenza di un catalogo normalmente concepito, in quanto Goldin ha scritto un vero e proprio libro che traccia linee guida e approfondimenti espositivi: il volto e lo sguardo dal Rinascimen-to al contemporaneo. “In circa 100 opere ho

voluto rintracciare le radici del ritratto psicolo-gico tipico del Novecento tra i capolavori del passato” afferma il curatore Goldin. Quindi Be-

ato Angelico, che apre la mostra, con Freud e Bacon, su cui ideal-mente si chiude, hanno qualcosa che li unisce. Quattro sono le sezioni: il sentimento religioso,

la nobiltà del ritratto, il ritratto quotidiano e il Novecento lo sguardo inquieto. La chiave di lettura è il confronto, l’assonanza e il rimando tra pittori e relativi soggetti nelle loro opere in

diversi periodi storici. I nomi sono altisonan-ti e in una carrellata si passa da Mantegna, Veronese, Tiziano, Raffaello, Giorgione, Dürer, Caravaggio, Rembrandt, Rubens, Tiepolo, Goya, Velasquez, Van Gogh, Manet, Gaugin, Renoir, Monet e Cézanne, a Bonnard, Munch, Picasso, Matisse, Modigliani e Giacometti. Un percorso che dalla soavità e plasticità dei volti, secolo dopo secolo, si arriva all’inquietudine contemporanea. Il percorso è molto vario e ritmato e per farlo comprendere meglio il curatore mette a paragone, per esempio, il Cristo risorto di Botticelli con il Cristo porta croce di Bellini. Quindi un accostamento, di

due opere della fi ne del Quattrocento, utile a far capire come il tema riguardante la distanza fra l’ambito toscano/fi orentino legato al dise-gno e quello veneziano unito al colore, possa talvolta avere un punto di contatto molto inte-ressante. La mostra chiude il 20 gennaio ma il corpo centrale riaprirà a Verona, Palazzo della Gran Guardia, con il nuovo titolo “Da Botticelli a Matisse. Volti e fi gure”. L’apertura sarà dal 2 febbraio fi no al 1 di aprile con nuove opere che sostituiranno quelle rientranti nei musei d’appartenenza. Come anticipazione ci saran-no anche Antonello da Messina, Van Eyck e Memling.

di Alain Chivilò

Mostre a Vicenza Nella neo-restaurata Basilica Palladiana quattro secoli di pittura

Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e fi gure

Incontri con gli artisti Intervista ad Antonio Nunziante

Il Maestro Antonio Nunziante è uno dei più importanti ambasciatori dell’Arte Italiana nel mondo. Lo dimostra l’importante futuro

appuntamento presso il museo Orsay e Louvre ma non solo. I richiami alla metafi sica e al sur-realismo della prima fase sono stati assimilati e personalizzati in una pennellata grassa e matu-ra. La libertà e la gioia nel dipingere propongo-no tematiche con differente spessore, come il volo dei fenicotteri o la parete di una stanza che irradia ulteriori luoghi, portando l’osservatore in un’altra dimensione. Il paesaggio è oramai in-teriore e metabolizzato da una lunga rifl essione originale, che parte dall’Ottocento ma giunge a noi con freschezza e contemporaneità. Oli, tempere all’uovo e maioliche sono i mezzi delle sue costanti creazioni innovative. Dunque, una testimonianza diretta è ora indispensabile e tra gli innumerevoli impegni, Antonio Nunziante, all’interno degli spazi della Galleria Orler di Me-stre, ha scambiato alcune battute in un periodo felice della sua carriera pittorica.

Surrealismo, metafi sica. Un mix “intri-gante”?

“A volte c’è una commistione tra le due possibilità espressive. Mediamente la metafi si-ca mi da più apertura, nel senso che è una realtà possibile e più vicina a noi. Il surrealismo invece è qualcosa di estremo, oltre una realtà. Rara-mente vado oltre la realtà delle cose, infatti nel contesto della mia espressione apparentemen-te tutto sembra ben proporzionato e normale, ma non è proprio così. Ci sono volutamente del-le esaltazioni del soggetto primario, dell’attore

principale dell’opera e del concetto che elaboro, in cui voglio focalizzare l’attenzione dell’osser-vatore, risaltando con il colore e le proporzioni il punto focale del quadro. Raramente esco trop-po fuori da un concetto di iper-realtà. Quello che cerco di trasmettere è il sentimento e lo spirito che ho dentro nel momento in cui dipingo. Que-sto è quello che m’interessa di più rispetto alla superfi cie delle cose, perché la mia pittura porta ad essere guardata prima che pensata”.

Dal 2010 una nuova “atmosfera”. Me ne può parlare?

“Quell’emotività interiore, che ho cercato di trasmettere fi no ad oggi attraverso il detta-glio del disegno e della pittura, adesso cerco di esprimerla attraverso la gestione nuova della materia e degli elementi. A volte anche in modo impulsivo, come per esempio il colpo del pen-nello od una sfumatura lasciata abbandonata volutamente. E’ un’apertura ancora ulteriore, sempre nell’ambito della fi gurazione, perché è il mio mondo in cui continuerò ad esprimermi, ma con una libertà e sicurezza date dal con-frontarmi con i grandi maestri. Tutto questo

mi ha dato più sicurezza. Quando un’artista diventa conscio delle proprie possibilità, vuol dire che sta raggiungendo la maturità giusta per cominciare a sintetizzare un po’ tutto quel-lo che ha fatto. Questo momento della sintesi è quello che affascina molto il pubblico colto, perché capisce quando un’artista è felice dentro e sicuro di se”.

Cinque versioni dipinte da Böcklin per l’Isola dei Morti. Questo è un soggetto, ovviamente interpretato, caratterizzante in molti suoi quadri. Me ne può parlare?

“Non ha condizionato solo me, ma grandi artisti come De Chirico, Dalì, Clerici. E’ un’icona, un simbolo che ha ispirato gli artisti ossia un’i-sola che galleggia in mezzo all’acqua, l’isola di Peter Pan, l’isola che non c’è, quindi è il luogo ideale, è l’arcadia. Per esempio, spesso una persona, carica di tensioni, dice che vorrebbe scappare su un’isola. In quest’ambito è un rifu-gio della mente, un luogo ideale dove vorresti essere. Non è un luogo esistente, è un luogo mentale. In sintesi mi ha colpito proprio questo: l’essere un luogo della mente”.

L’interiorità della pennellata che rende ulteriore il paesaggio

“Aldo Rossi. Teatri” presso il Ma-gazzino del Sale ed “Emilio Vedova. Lacerazione. Plurimi/

Binari ‘77/’78” presso l’ex squero delle Zattere, laboratorio del Maestro: sono le due mostre organizzate dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova fi no al 25 novembre. Dell’architetto designer Rossi (Milano 1931) sono esposti per la prima volta 15 progetti at-traverso 120 tra studi, schizzi architettonici, di-segni, modelli di concorsi, oggetti di scena tutti riguardanti il tema teatrale. Si pone dunque l’accento sulle scenografi e per opera e balletto e sulle architetture progettate e costruite. “Par-ma, Padova, Pavia, Piacenza, Reggio e anco-ra Venezia, Milano e tutte le capitali padane dove il teatro accende le sue luci nella nebbia persistente”, frase che testimonia l’amore di Rossi per quei teatri progettati fi no al Teatro del Mondo, ricostruito in grande scala per l’oc-casione. Invece la seconda mostra allo Spazio Vedova presenta per la prima volta i cicli II, III e IV di Lacerazione, che esprime l’intensità e la passione del disagio esistenziale dell’artista verso una vita umanamente autentica. A que-

sti alcuni Plurimi/Binari singoli, che tecnica-mente furono dipinti su pannelli asimmetrici in legno, scorrevoli in parallelo su binari, creando così una composizione in movimento. A Palaz-zo Fortuny fi no al 19 novembre è di scena il consueto appuntamento autunnale con 4 ar-tisti. Annamaria Zanella (Padova 1966), de-signer di gioielli, propone esemplari unici che superano l’orefi ceria grazie allo studio e ricerca di metalli. Béatrice Helg (Ginevra 1956) con le sue fotografi e atemporali nello spazio, luce e materia. Maurizio Donzelli (Brescia 1958) con gli acquerelli, gli specchi, i tappeti in lana e seta del Nepal, gli arazzi Jacquard tutti appo-sitamente in sintonia con la storia del luogo. I suoi specchi sono intesi “come un oggetto in se stesso reinventato nell’immagine da lenti prismatiche, che rendono l’idea di un ipotetico miraggio nell’osservatore”. Franco Vimercati (Milano 1940 – 2011) con le sue fotogra-fi e d’oggetti comuni e seriali per esempio le bottiglie, le sveglie, le zuppiere. La fotografi a per lui è tutto, perché l’oggetto parla con la fotografi a e essa stessa parla con l’oggetto.

Autunno d’Arte veneziano

TRE MOSTRE E IN TRE SITI PRESTIGIOSI

Nella foto il curatore Marco Goldin e due delle opere in mo-stra

La chiave di lettura è il confronto, l’assonanza e il rimando tra pittori e soggetti

Al.Ch. Al.Ch.

30 Cultura veneta303030 Cultura veneta

Page 33: La Piazza della Riviera ovest - 2012ott n134

13Cultura veneta

Vesna Maria Brocca

Sul fi lo conduttore della scoperta della tradizione e dell’immaginario collettivo veneto, popolato di leggende arcaiche e

fi gure storiche ammantate dal mito, è partita la quarta edizione della rassegna “Veneto: Spetta-coli di Mistero” che anche quest’anno affi da la direzione artistica allo scrittore Alberto Toso Fei. La kermesse di eventi, che negli ultimi tre anni ha coinvolto oltre 250mila spettatori, prevede un cartellone di 185 appuntamenti in programma fi no al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto. Ognuno degli eventi in cartellone riproporrà le leggende, le fi gure sto-riche avvolte nel mito e nel mistero, le storie di folletti e streghe che hanno attraversato secoli di storia e tradizione del Veneto, con rappresenta-zioni teatrali, rievocazioni in costume, percorsi leggendari ambientati in luoghi dal signifi cato magico ed esoterico. Molti degli eventi saranno inoltre accompagnati dalla presenza di stand ga-stronomici e momenti di degustazione di prodotti tipici. Tra i molti appuntamenti, si segnala il 25 novembre dalle 14.30 a Montecchio Maggiore (VI) lo spettacolo ambientato tra i castelli di

Giulietta e Romeo che da secoli evocano il loro immortale amore; il mistero di una serie di lun-ghe gallerie sotterranee che passano proprio sot-to alle rocche; l’aroma ed il profumo di un vino lasciato riposare in grotte scavate nella fredda roccia; il fascino silenzioso di una piccola chiesa costruita per voto dagli alpini reduci dal fronte russo... Tutto questo sullo stesso colle, dove gli emozionanti racconti popolari e le suggestive voci dei secoli passati si confondono tra le trame ordinate dei fi lari delle viti e i colori del bosco, rifugio sicuro per anguane ammaliatrici e dispet-tosi salbanei. E poi ancora a Trecenta (RO) sarà possibile scoprire la “Storia di Marielle, la miste-riosa fanciulla del Malopera” grazie allo spetta-colo teatrale in scena al “Ferruccio Martini”. Gli antichi fi lò di fi ne Ottocento, che ravvivavano le sere delle famiglie polesane, erano ricchi di storie e di oscuri canovacci che raccontavano fatti e si-tuazioni nelle quali l’immaginario si miscelava a fatti reali creando le suggestioni dell’inspiegabile e del fantastico. La storia di Marielle e Matteo è una di queste. Tutte le informazioni su: www.spettacolidimistero.it

185 appuntamenti in programma fi no al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto

Tra storia e leggenda Al via la rassegna che ha coinvolto 250mila spettatori

“Veneto: Spettacoli di Mistero”A Padova una

mostra che si confi gura come

una grande galleria cartacea in cui il libro illustrato del Settecento la fa da padrone. Nelle sedi del Museo Civico agli Eremitani e di Pa-lazzo Zuckermann, dal 24 novembre al 7 apri-le 2013 si potranno ammirare oltre 115 vo-lumi prodotti in Veneto, grazie ad editori come Giambattista Albrizzi e Antonio Zatta, o che hanno visto la collabo-razione d’importanti artisti veneziani del Settecento come Tiepolo, Piazzetta, Novelli, Fontebasso o Balestra. I maggiori capolavori dell’editoria illustrata saranno esposti accanto a quasi 120 tra stampe sciolte tratte dagli stessi volumi e incisioni autonome, in modo da favorire un’ampia documentazione della ricchezza illustrativa di questi volumi e dell’attività degli artisti ai quali si deve l’invenzione grafi ca delle opere. L’editoria illustrata esisteva anche nel Seicento, ma solo nel XVIII secolo raggiunge nel Veneto vertici assoluti d’eleganza e raffi natezza, ammi-rati a livello internazionale. Questo universo culturale sarà esplorato in questa mostra che si sviluppa in 9 sezioni, adottando punti di vista diversifi cati e privi-legiando, di volta in volta, un approccio cronologico, monografi co e tematico.

mostra

agli eremitani e a palazzo zuckermann 115 libri illustrato del settecento

Riproposte le leggende, le fi gure storiche avvolte nel mito e nel mistero V.M.B.

Il Gran Teatro Geox di Padova sarà la location per un anno ricco di intense emozioni dal

vivo, tra grandi spettacoli ed in-novazione. Sabato 13 ottobre è stata presentata al pubblico la nuova stagione teatrale 2012-2013 del Gran Teatro Geox, organizzata dalla Zed!, azienda leader del settore nel Nord-est, con la presenza di un ricco parterre di ospiti, tra cui l’imprenditore Mario Moretti Polegato, il sindaco Flavio Zanonato, la presidente della provincia Barbara Degani, il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria, e gli artisti Umberto Tozzi, Michi dei Rossi, Michele Bon de Le Orme e Baz.

Il Gran Teatro Geox festeggia l’apertura della nuova stagione artistica dopo essersi imposto nel mondo dello spettacolo con la forza dei numeri: gli oltre 650.000 spettatori in tre stagioni ne hanno fatto uno dei primi 5 teatri in Italia, il primo per numero di spettacoli e per media di pubblico per data.

Ad inaugurare la stagione 2012-13, anche il Presidente Geox Mario Moretti Po-legato: “Per noi, essere parte integrante di un progetto come questo ha un signifi cato particolare: Geox è oggi una multinazionale che opera a livello globale ma è consape-vole dell’importanza del radicamento locale e della necessità di sostenere la cultura. Il Gran Teatro Geox, con la programmazione artistica internazionale che attrae un pubblico trasversale rappresenta una sintesi perfetta di quella che è oggi la fi losofi a del Gruppo”.

La nuova stagione del Gran Teatro Geox offre un calendario all’insegna dell’eccellen-za, proponendo un cartellone in cui spiccano il meglio della musica italiana e straniera, della danza, del cabaret e dei musical più acclamati quali Titanic, Grease, Frankestein Jr, Il Vizietto, Full Monty, Shrek e La Sirenetta.

Il Gran Teatro Geox è realmente un teatro a 5 stelle, dove è lo spettatore il vero pro-tagonista della serata. Per venire incontro al pubblico da quest’anno sono stati attivati nuovi servizi per raggiungere la struttura: una navetta gratuita da e per il centro città, e un servizio taxi, collegato direttamente con il teatro.

gran teatro geox

nuova stagione teatrale 2012-2013

M.G.M.

spalla solo per padovane da met-tere in prima cul-tura veneta al po-sto di “TRE MOSTRE E IN TRE SITI PRESTIGIOSI”

31313131Cultura veneta

Page 34: La Piazza della Riviera ovest - 2012ott n134

L’ipovisione è una condizione di acutezza visi-va molto limitata che ha notevoli conseguenze sulla vita quotidiana. Può essere causata da vari fattori (siano essi congeniti o acquisiti). La vista si può ridurre fortemente in seguito a patologie che possono colpire diverse strutture oculari, che vanno dalla cornea alla retina, fi no al nervo ottico. L’ipovisione può essere asso-ciata a malattie che provocano una riduzione del campo visivo. Ad esempio, nel caso del glaucoma avanzato, che danneggia il nervo ot-tico, è come se si guardasse attraverso un tubo; oppure si può essere colpiti da patologie della macula, la zona centrale della retina (la più comune è la degenerazione maculare senile, che provoca la perdita della visione centrale). L’ipovisione grave può degenerare in cecità, che può essere parziale o totale. L’ipovedente presenta una ridotta acuità visiva e spaziale, associata generalmente ad una limitazione del campo visivo. Le patologie che possono porta-re a questo defi cit sono molteplici:•Albinismo: si tratta di una malattia che può comportare una ridotta acuità visiva centrale, fotofobia (intolleranza alla luce) per assenza di melanociti iridei ed elevato errore refrattivo.•Diabete: è una malattia sistemica caratteriz-zata da una glicemia elevata (utile il controllo della pressione oculare). Se non curata corret-tamente, può provocare danni alla retina retino-patia diabetica, con riduzione dell’acuità visiva centrale (dovuta ad edema retinico, ossia ad accumulo di liquido negli strati retinici maculari).•Anomalie della cornea: sono essenzialmente il cheratocono in stadio avanzato, opacità di superfi cie e leucomi.•Toxoplasmosi: è una malattia associata alla corioretinite girata e provoca un notevole calo dell’acuità visiva centrale.•Retinite pigmentosa: questa malattia oculare genetica provoca l’atrofi a dei recettori retinici deputati alla visione notturna e periferica, i ba-stoncelli, provocano una diminuzione sensibile della visione notturna e del campo visivo.•Degenerazione maculare senile e giovanile: è una malattia che colpisce il centro della retina, provocando la morte progressiva delle sue cel-lule. All’inizio si manifesta con una distorsione delle immagini al centro del campo visivo (le rette diventano curve al centro). Nei casi avan-zati compare lo scotoma centrale (una macchia scura al centro del campo visivo): si perde la capacità di svolgere compiti quotidiani, come leggere, riconoscere le persone o guidare. Tuttavia, bisogna distinguere una forma secca (più comune), oggi non curabile, da una forma umida (trattabile con vario esito con iniezioni intravitreali).•Glaucoma: si tratta di una malattia oculare ca-ratterizzata, il più delle volte, da una pressione oculare elevata che danneggia il nervo ottico. Negli stadi avanzati provoca generalmente una riduzione del campo visivo periferico. Può esse-re curato mediante instillazione di colliri o, se la pressione dell’occhio non si riduce, mediante trattamento chirurgico (il più comune è detto ‘trabulectomia’).BIBLIOGRAFIA: Wikipedia

Michela Nuvoletto, avvocato del Foro di Padova

Valentino Micaglio

Per info su questo articolo [email protected]

OTTICA MICAGLIO NOALE >[email protected]<

Ipovisione

Gentile sig. Paolo,la cliente ha incaricato una persona che ha agito quale suo rappresentante, il quale dichiarava espressamente di agire in nome e per conto della clidenunzia è pervenuta tardivamente che per possibile interazione di altri fattori dopo la consegna della federa che da soli avrebbero potuto determinare un danno.

Questioni di Giustizia

RiVoLGiti aLL’aVVocato L’ottico

Buongiorno Avvocato, sono titolare di una tinto lavanderia e ho ricevuto una contestazione da parte di una cliente in merito ad un lavaggio di una fodera di una testata di un letto macchiata di nero. Premetto che la fodera ci venivi erano degli aloni gialli, che non sussistevano dopo il lavaggio e mi chiede i danni. Nel mio negozio vi è un cartello che indica chiaramente che i reclami devono esser fatti entro 8 giorni dalla restituzione.

Per porre le domande all’avvocato: [email protected]

MESSAGGIO PUBBLICITARIO

32 I nostri esperti323232 I nostri esperti

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected]’indagine eseguita in Italia ha stimato in circa 2.000.000 il numero dei pazienti diabetici presenti nel nostro paese. A questa cifra deve essere poi aggiunto il numero di persone che sono affette da diabete senza saperlo (probabilmente più di 1.000.000). La malattia si può manifestare: - come diabete mellito tipo 1 o insulino-dipendente legato alla marcata diminuzione o assente secrezione insulinica (10%);- come diabete mellito tipo 2 caratterizzato dalla associazione di ridotta secrezione pancreatica di insulina e resistenza periferica alla sua azione (90%). E’ dimostrato in maniera inconfutabile che una iperglicemia cronica porterà allo sviluppo della malattia e alle sue complicazioni principali che sono la retinopatia diabetica, la nefropatia diabetica, la neuropatia diabetica. Ci soffermiamo sulla retinopatia diabetica che rappresenta la prima causa di perdita di vista in età lavorativa nei paesi industrializzati. Tutti i medici che seguono pazienti diabetici devono essere consapevoli di questa minaccia e delle procedure altamente efficaci che possono essere messe in atto per prevenire i danni permanenti della funzione visiva. Qualunque medico deve sapere che il problema clinico, è che la retinopatia diabetica, anche avanzata, non produce sintomi visivi. Quando il paziente inizia a lamentare disturbi alla vista è troppo tardi per intervenire efficacemente e quasi mai è possibile scongiurare il danno fatto. E’ necessario intervenire con diagnosi precoci per poter identificare la retinopatia in uno stadio asintomatico o iniziale. L’ esame del fondo oculare, che qualsiasi oculista è in grado di effettuare ambulatorialmente, è l’esame principe per riconoscere una retinopatia diabetica dalla sua forma primitiva a quella più evoluta. Se riconosciuta in uno stadio iniziale, il paziente è indirizzato presso un centro diabetologico per eseguire regolari controlli della glicemia, della emoglobina glicosilata, della dieta, della terapia ipoglicemizzante orale, dell’insulina. Allo stesso modo vanno controllati tutti quei fattori che potrebbero contribuire a peggiorare la situazione retinica, come l’ipertensione arteriosa, fumo, dislipidemie. Se la retinopatia diabetica, all’esame del fondo oculare, è in fase conclamata ed ha raggiunto un grado tale da richiedere un intervento terapeutico, la laser terapia è l’unico presidio in grado di rallentarne la progressione, con lo scopo di non farla peggiorare ulteriormente. Il laser, in questo caso, non restituisce la vista come molti pazienti si illudono. La terapia va eseguita trattando aree di retina sofferenti che si identificano sottoponendo i pazienti ad una fluorangiografia, cioè ad un esame che permette la mappatura

Retinopatia diabeticaL’ocuLista

della retina. Nei casi più gravi, cioè in presenza di emorragie importanti e processi cicatriziali coinvolgenti retina e vitreo, va presa in considerazione la vitrectomia chirurgica. La prevenzione e la terapia della retinopatia diabetica si avvale della collaborazione del medico e dello specialista. La conoscenza della malattia in tutti i suoi aspetti da parte del primo e la precoce diagnosi con strumenti semplici da parte del secondo può scongiurare danni gravi e irreversibili a carico dell’occhio.

RIACQUISTARE IL SORRISO IN UN GIORNO

Una forte causa di disagio e stress è sicuramente quella di avere denti molto compromessi o mancanti.

Altrettanto difficile da accettare è l’attesa della dentatura definitiva dopo un intervento di implantologia. Giorni o addirittura mesi senza denti o con protesi mobili provvisorie.

Tutto questo fa parte del passato! Oggi si può sorridere immediatamente dopo essersi sottoposti all’implantologia.Attraverso la metodica del “carico immediato” si riabilitano intere arcate dentarie ottenendo da subito, nella stessa giornata dell’intervento, denti che assomigliano e funzionano come denti naturali.

Prima di tutto si studiano i singoli casi attraverso l’utilizzo di sofisticate attrezzature e software e poi ci si prepara all’intervento avendo preso tutte le misure possibili per far sì che il paziente non abbia la percezione del dolore, viva con tranquillità le varie fasi della cura e torni a casa sereno con la dentatura fissata saldamente agli impianti.

Tutto questo in una sola giornata, un giorno per riacquistare il sorriso.

I consigli del Dott. Barchitta

ODONTOIATRIA OGGI

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SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

Chiave (7) - Il nome..................................

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I Colmi• Qual è il colmo per un riccio? Avere una spina nel fianco.• Qual è il colmo per un robot? Essere svitato.• Qual è il colmo per un poe-ta? Rispondere a qualcuno per le rime.• Qual è il colmo per un pino? Avere molti aghi ma non saper cucire.• Qual è il colmo per un pedo-ne? Essere investito da una vet-tura di cortesia.• Qual è il colmo per una pata-ta? Andare a farsi friggere.• Qual è il colmo per una radi-ce? Essere quadrata.• Qual è il colmo per una regi-na? Essere bassa e farsi chiama-re altezza.• Qual è il colmo per uno scul-tore? Lavorare sotto il sole che spacca le pietre.• Qual è il colmo per un paio di scarpe? Levarsi dai piedi.• Qual è il colmo per un vegeta-riano? Mangiarsi il fegato.• Qual è il colmo per una sveglia? Avere le ore contate.• Qual è il colmo per un facchi-no? Avere un peso sullo stomaco.• Qual è il colmo per un falegna-me? Mangiare tronky.• Qual è il colmo per un fanta-sma? Avere i bollenti spiriti.• Qual è il colmo per una foglia?

Diventare protagonista di “Via col vento”.• Qual è il colmo per un fornaio? Trovare pane per i propri denti.• Qual è il colmo per una gallina con la febbre? Fare le uova sode.• Qual è il colmo per due gatti? Non capirsi per un pelo.• Qual è il colmo per un geome-tra? Allenare una squadra.• Qual è il colmo per un gigante? Non essere all’altezza della situa-zione.• Qual è il colmo per una giostra? Essere presa in giro.• Qual è il colmo per una giraffa? Essere nei guai fino al collo.• Qual è il colmo per un istrice? Sentirsi sulle spine.• Qual è il colmo per un watt? Non avere più la potenza di una volt.• Qual è il colmo per un drago? Avere la gola infiammata.• Qual è il colmo per l’eco? Non riuscire ad avere l’ultima parola.• Qual è il colmo per un elefante? Cantare ad orecchio.• Qual è il colmo per un’elettri-cista? Fare una carriera brillante.• Qual è il colmo per un eschi-mese? Prendere delle decisioni a caldo.• Qual è il colmo per la Donna Cannone? Andare in giro senza porto d’armi.• Qual è il colmo per un dottore? Farsi firmare la ricetta dalla cuoca.

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FIVE (cinque)FORTY (quaranta)

FOURTEEN (quattordici)HUNDRED (cento)MILLION (milione)

NINE (nove)ONE (uno)

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TEN (dieci)THIRTEEN (tredici)

THOUSAND (mille)THREE (tre)

TWELVE (dodici)TWENTY (venti)

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LATO PIÙ ROMANTICO E FANTASIOSO · SALUTE NON PERDETE MOTIVAZIONE E SFOGGIATE UN ASPETTO TONICO E REAT-TIVO. EVENTUALI TERAPIE RIABILITATIVE OTTERRANNO RISULTATI

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CENDERE L’INTERESSE PER UNA CONO-SCENZA DI LUNGA DATA. TENETE A FRENO QUALCHE TESTARDAGGINE · SALUTE FARETE IL GIRO DI TUTTI I CEN-TRI FITNESS DELLA CITTÀ PER SCOVARE QUELLO PIÙ ATTREZZATO DAL PUNTO DI VISTA TECNICO. FORZA!

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CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01

FASCINO DESIDEROSI DI NOVITÀ: CHI È IN COPPIA DA LUNGO TEMPO POTRÀ CONCEDERSI UN VIAGGIO O NUOVE ESPERIENZE · SALUTE AVETE UNA GRAN VOGLIA DI MUOVERVI: POTREBBE ESSERE UNA BUONA MOTI-VAZIONE PER ISCRIVERVI A UNA PALES-TRA ALL’AVANGUARDIA

ACQUARIO 21/01

19/02ASCINO AVRETE UNA FER-

DETERMINAZIONE A MANTENERE IL CONTROLLO NELLE RELAZIONI. APPROC-

ALLA PASSIONE CON DISINVOLTURA · SALUTE SARETE MOLTO CAPARBI NELL’ANDARE ALLA RICERCA DELLE CAUSE DI ALCUNE PROBLEMATICHE DI SALUTE, ACCETTATE ACCERTAMENTI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO CHIUDETE

DEFINITIVAMENTE CON UN RAPPORTO DA TROPPO TEMPO SOSPESO AD UN FILO. POTATE I RAMI SECCHI · SALUTE I CER-VICALI TORNANO A DARVI MOLTO FASTI-DIO: SCEGLIETE UN BUON FISIOTERAPISTA E IMPARATE A RILASSARVI MEDITANDO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO VI ATTEN-DONO NUOVE CONO-

SCENZE, SE AMORE REGALERÀ PIÙ SODDISFAZIONI ALLE COPPIE DI LUNGA DURATA · SALUTE LA STAGIONE VI OFFRE OTTIMO CARBURANTE AL SISTEMA MUSCOLARE E CIÒ FARÀ LA DIFFERENZA ANCHE NELL’IMPEGNO IN PALESTRA

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO AP-

PROFITTATE DEL FATTO CHE VENERE

SAPRÀ TENERE ACCESO IL FUOCO DELLA PASSIONE: NON RISPARMIATE NESSUNA ENERGIA · SALUTE VI CIMENTERETE CON SUCCESSO IN EVENTUALI TORNEI, SIA A LIVELLO PROFESSIONALE CHE AMATORIALE PERCHÈ SIETE IN FORMA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO UN ECCESSO DI NERVOSISMO POTRÀ

RISULTARVI DANNOSO, O COMPROMET-TERE RAPPORTI, CHE COSÌ USURATI FORSE NON ERANO · SALUTE NON DISPERDE-TEVI IN MILLE ATTIVITÀ E CURATE IL RIS-POSO E L’ALIMENTAZIONE NONOSTANTE IL CORPO ABBIA RISERVE EXTRA

CANCRO 22/06

22/07ASCINO LE STELLE METTER-

ANNO IN CIRCOLO UN RINNO-VATO DESIDERIO DI STABILITÀ CHE

FARÀ MOLTO BENE. COMUNICATE I VOSTRI BISOGNI · SALUTE CALMA E LUCIDITÀ SARANNO GARANTITE DAL RIL-ASSANTE SESTILE DI VENERE, CHE GA-RANTIRÀ LEGGEREZZA E COCCOLE

LEONE 23/07

AL 23/08FASCINO NON È UN BUON PERIODO, SEM-BRA CHE LA FORTUNA SIA GIRATA IN TUTTI I SENSI. SE POTETE RI-

PIÙ PRESTO · SALUTE GLI ACCIACCHI NON MANCANO A CAUSA DELL’UMIDITÀ STAGIONALE: PER LA SCHI-ENA NON DISDEGNATE DI METTERE LA PANCERINA

VERGINEDAL 24/08

22/09FASCINO VI CHIEDONO IL MASSIMO DELL’AUTONOMIA

E DEL REALISMO: NON IN-GIGANTITE EVENTUALI DIVERGENZE, RELAZIONI APPAGANTI · SALUTE ADOTTATE UNO STILE DI VITA SANO, RICORRENDO ANCHE, SE SARÀ IL CASO, AD EVENTUALI INTEGRATORI ENERGETICI

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Oggi, con 27 unità locali operanti su tutto il territorio nazionale, Den-talcoop è un punto di riferimento chiaro e affidabile per oltre 80.000 pa-zienti, che oltre alla convenienza ne apprezzano soprattutto la qualità. Perché Dentalcoop, oltre a porre la massima attenzione sull’aggiornamento professionale di medici e formazione di paramedici, è in grado di offrire sem-pre materiali e tecnologie di ultima generazione e di alto livello qualitativo.

Grazie alla forza di un grande gruppoe alle vantaggiose condizioni sugliacquisti, le cliniche odontoiatriche Dentalcoop si sono affermate intutta Italia offrendo servizi di elevataqualità alle migliori condizioni.

Tutto su 4 è una metodica innovativa che permette di riabilitare una in-tera arcata dentale (superiore o inferiore) tramite l’inserimento di soli 4 impianti dentali endossei. Il vantaggio principale di questa tecnica è la sua possibile applicazione anche in pazienti con atrofia ossea, in cui vengono sfruttate quelle zone della bocca dove è minore il ri-assorbimento osseo. Altro fon-damentale vantaggio è che nella stessa giornata dell’intervento chirurgico (inserimento degli im-pianti) viene posizionata la den-tatura fissa provvisoria avvitata.

Qualitàitaliana, sicurezza e convenienza.

Entra nei centri Dentalcoop e scopri i vantaggi.

Dentalcoop vuole sempre garantire la massima sicurezza: guanti, ma-scherine, bicchiere, tovagliolino, aspirasaliva, pellicole trasparenti di protezione... sono tutti monouso. Gli strumenti sono sterili ed imbustati: verificate la banda marrone sulle buste! E per offrire tutto ciò sono fon-damentali: la formazione e l’aggiornamento costante del personale, l’ef-ficienza organizzativa, i protocolli scientificamente convalidati e linee guida rigorose, l’utilizzo di tecnologie e materiali di ultima generazione.

Sterilizzazione. La massima attenzione, per la vostra sicurezza.

ORTODONZIA

ORTODONZIA INVISIBILE

L’ortodonzia è quella branca dell’o-dontoiatria che si occupa dello studio, dello sviluppo e della crescita dell’ap-parato dento-maxillo-facciale e delle strutture ad esso correlate, dalla na-scita alla sua maturità.

Comprende tutti i procedimenti pre-ventivi, intercettivi e correttivi delle malformazioni, utilizzando apparecchi funzionali o meccanici al fine di sta-bilire normali relazioni anatomiche e funzionali dei denti e delle loro basi ossee. Il risultato è quello di una cor-retta occlusione ed un soddisfacente aspetto estetico.

Ricopre i denti come un sottile guanto consentendo di effettuare una terapia ortodontica efficace, comoda e in-visibile. Si dimostra spesso pari e in alcuni casi superiore alle tradizionali tecniche vestibolari (visibili). Offrendo un maggior comfort, il paziente accet-ta con maggiore positività il periodo della terapia.

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575 €Impianto endosseo

70 €Otturazione semplice estetica

45 €Igiene dentale

35 €OPT (panoramica)

395 €Corona ceramica

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Le convenzioni sono regionali o nazionali, si prega di con-sultare il sito www.dentalcoop.it o la sede a voi più vicina.

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• DARFO BOARIO TERME (BS) tel. 0364 531905

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• OCCHIOBELLO (RO) tel. 0425 750481

• PADOVA tel. 049 8751943

• PIETRA LIGURE (SV) tel. 019 610294

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• SALERNO tel. 089 381723

• SAN DONÀ DI P. (VE) tel. 0421 307034

• SAVONA tel. 019 807545

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• SPRESIANO (TV) tel. 0422 881130

• TORINO tel. 011 2462107

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• VIGEVANO (PV) tel. 0381 78587

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Via Stazione, 119 - Loc. Ballò30035 Mirano (VE)tel. 041 410052

Direttore sanitario: Dr. Lazzeri SandroOrdine medici di Lucca n. 49 Via Stazione

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