La scuola al tempo dei nonni

I nonni andavano a scuola a piedi o in bicicletta. Gli edifici erano piccoli. In una classe c'erano molti bambini, anche di età diversa, si chiamavano pluriclassi. Si scaldavano con la stufa a legna e la maestra teneva anche uno “scaldino” sotto la cattedra. I banchi erano di legno.Anche la cattedra era di legno ed era posto su una pedana.

La lavagna non era appesa al muro.I quaderni erano piccoli con la copertina nera.

Scrivendo con il pennino.Portavano il fiocco rosa le femmine e blu i maschi.Avevano una sola maestra.Andavano a scuola solo al mattino.Il pomeriggio facevano i compiti a casa.

UN NONNO RACCONTALa mia nonna abitava in campagna e si dovevano alzare alle sei e trenta per andare a scuola a piedi e faceva sei chilometri al giorno tre per andare e tre per tornare. La strada era sterrata. In classe erano trentasei bambini, ventitré femmine e tredici maschi, avevano una sola maestra e iniziavano la lezione alle nove fino alle undici lavoravano, poi facevano colazione con pane e marmellata subito dopo andavano a fare

ricreazione, giocavano a: nascondino e a ruba bandiera, avevano il grembiulino nero con il colletto bianco, il fiocco azzurro e il fiocco in testa

bianco, i maschi invece avevano il grembiulino nero il colletto sempre bianco e il fiocco azzurro. Avevano una maestra brava perché spiegava bene e

insegnava tante cose. Però i bambini ascoltavano di più di quelli di oggi e uscivano all'una.

Il mio nonno andava a scuola a piedi e faceva dieci chilometri cinque per andare e cinque per tornare. Lui si alzava alle sette e iniziava la lezione alle nove e quindici minuti, lavorava fino alle dieci e poi mangiava: il pane con lo zucchero bagnato nel vino oppure pane con baccalà che gli preparava la sua mamma, loro non facevano ricreazione. Subito dopo mangiato ricominciava la

lezione che durava fino all'una e poi a casa.

NONNO ATTILIO RACCONTAQuando ero piccolo per andare a scuola mi

svegliavo alle cinque del mattino perché dovevo aiutare il babbo Amadio a tagliare l'erba per i

conigli e a mungere le mucche e a fare altri lavori in campagna.

Quando avevo finito, andavo a scuola camminavo per tre chilometri a piedi e se

arrivavo in ritardo la maestra non mi faceva entrare; così dovevo fare altri tre chilometri per tornare a casa stancandomi molto. A colazione mangiavo due fette di pane con il prosciutto che

portavo da casa. La maestra era severa e insegnava italiano e matematica. Entravo a scuola alle otto e mezzo e uscivo all'una.

La ricreazione durava dieci minuti, le altre ore in classe studiavo molto.

Quando faceva molto freddo noi alunni ci riscaldavamo con la stufa a legna che era dentro

la classe.

UNA NONNA RACCONTAQuando andavo a scuola non c'era il pulmino o la macchina come ora ma dovevo fare molti chilometri a piedi.C'era un unico maestro e molti studiavano solo fino alla quarta elementare perché dovevano accudire i fratelli o dare una mano a governare gli animali.In classe eravamo in tanti e a volte capitava di essere più classi insieme.Quando non si studiava o non si facevano i compiti il maestro ci metteva in punizione dietro la lavagna oppure ci picchiavano sulle mani con un ramo ben pulito chiamato bacchetta.Ogni tanto il maestro ci controllava se avevamo le orecchie e le unghie pulite.Alla fine della lezione ci incamminavamo a piedi verso casa.

SINTESI DEI RACCONTI

I nonni andavano a scuola a piedi o in bicicletta. Gli edifici erano piccoli. In una classe c'erano molti

bambini anche di età diversa, si chiamavano pluriclassi.

Si riscaldavano con la stufa a legna e la maestra teneva anche uno “scaldino” sotto la cattedra.

I banchi erano di legno e anche la cattedra era di legno ed era posta su una pedana.

La cattedra non era appesa al muro.I quaderni erano piccoli con la copertina nera.

Scrivevano con il pennino.Portavano il grembiule con fiocco rosa le femmine

e blu i maschi.Avevano una sola maestra.

Andavano a scuola solo al mattino.Il pomeriggio facevano i compiti a casa.