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Politecnico di Torino Facoltà di Ingegneria dell’Informazione Corso di laurea in ”Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione” La struttura produttiva di Radio1 dal Giornale Radio alle trasmissioni d’informazione RELATORE Prof. Franco Iseppi ALLIEVO Livio Lattanzio Matricola 118236 in collaborazione con ANNO ACCADEMICO 2005/2006 Radio Rai

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Politecnico di Torino

Facoltà di Ingegneria dell’Informazione

Corso di laurea in

”Ingegneria del cinema e dei mezzi di comunicazione”

La struttura produttiva di Radio1 dal Giornale Radio alle trasmissioni d’informazione

RELATORE

Prof. Franco Iseppi

ALLIEVO

Livio Lattanzio

Matricola 118236

in collaborazione con

ANNO ACCADEMICO 2005/2006

Radio Rai

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Indice degli argomenti

Introduzione......................................................................................................................................3

Gli strumenti .....................................................................................................................................5

AvStar Workstation.................................................................................................................................. 6 L’ambiente di lavoro .......................................................................................................................................... 6 L’interfaccia......................................................................................................................................................... 7

Il sistema Netia ......................................................................................................................................... 9 L’evoluzione dello scenario .............................................................................................................................. 9 Netia e Audioteca............................................................................................................................................. 10 Come funziona il sistema Netia ..................................................................................................................... 11 Le workstation Netia ....................................................................................................................................... 14

Orfeo......................................................................................................................................................... 17

Concetti di base ..............................................................................................................................19

Rete e Testata........................................................................................................................................... 20

Notizie, servizi e cappelli ...................................................................................................................... 21

La gerarchia redazionale ....................................................................................................................... 22

Il Giornale Radio Rai ....................................................................................................................23

Struttura della testata............................................................................................................................. 24 Le redazioni di fascia ....................................................................................................................................... 26 Le redazioni tematiche..................................................................................................................................... 30 L’ufficio centrale di collegamento.................................................................................................................. 32

Le riunioni di sommario........................................................................................................................ 35

Format di programmi d’informazione .......................................................................................37

Baobab, l’albero delle notizie................................................................................................................ 39

Radio anch’io........................................................................................................................................... 42

Radiounomusica.............................................................................................................................46

Rapporti artistici e SIAE ...............................................................................................................48

La struttura Internet.......................................................................................................................50

RaiNet e l’encoding delle trasmissioni......................................................................................54

Conclusioni .....................................................................................................................................56

Ringraziamenti ...............................................................................................................................58

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Introduzione

Nello scrivere questa monografia ho voluto portare avanti un obiettivo preciso: servirmi dei concetti appresi nei tre anni trascorsi ad Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione per effettuare un’analisi qualitativa dell’assetto organizzativo di Radio1.

L’intento di descrivere l’esperienza che ho trascorso a Saxa Rubra ha preso forma in questo scritto: una fotografia della struttura produttiva della prima rete di Radio Rai nell’arco temporale che va da maggio a luglio 2006. Direttore di Radio1 in questo periodo è Bruno Socillo, mentre la Direzione Generale Rai vede il passaggio di consegne da Alfredo Meocci a Claudio Cappon.

Il primo capitolo di questo lavoro consiste in un’analisi degli strumenti utilizzati nelle varie redazioni e finalizzati alla produzione di testi e servizi e al controllo delle tempistiche per la messa in onda. Inizialmente verrà fatta una panoramica su un software largamente diffuso negli ambienti di lavoro di tipo newscasting, che è AvStar Workstation, un sistema di newsroom per la scrittura collettiva, il collegamento con le agenzie di stampa e la condivisione dei documenti di servizio. In secondo luogo verrà descritta l’evoluzione del sistema informatico di produzione che ha portato all’implementazione del Netia, la piattaforma al servizio di programmisti, giornalisti e fonici per la registrazione, la lavorazione e la riproduzione dei pezzi. Infine verrà preso in esame il sistema Orfeo, l’interfaccia destinata alla pianificazione, l’ottimizzazione e la comunicazione interna del palinsesto delle tre reti.

Il secondo capitolo della monografia punta a fornire i concetti di base per un adeguato inquadramento della struttura di Radio1. Verrà quindi posto l’accento sulla differenza tra rete e testata, come vedremo una nozione fondamentale per un’analisi adeguata del quadro organizzativo di Radio Rai. Sarà poi illustrato il significato di alcuni termini tecnici usati in gergo giornalistico per distinguere i contributi che formano il giornale radio. Infine saranno delineate le figure di una generica redazione giornalistica, individuate secondo il criterio gerarchico dell’Ordine dei giornalisti.

Il terzo capitolo è incentrato sull’organizzazione produttiva per la messa in onda del giornale radio. Verranno analizzate la composizione del Giornale Radio Rai e le interconnessioni strutturali in una visione d’insieme, al fine di individuare la posizione di ciascuna risorsa all’interno della testata. Sarà illustrato quindi il flusso di lavoro che collega le redazioni di fascia, le redazioni tematiche e l’ufficio centrale di collegamento, ovvero gli attori principali che concorrono alla preparazione del giornale. L’ultima parte del capitolo è dedicata alle riunioni di sommario, che mettono insieme tutti questi elementi per una prima stesura del notiziario.

La quarta sezione riguarda i format di Radio1. Verranno presi in esame due esempi di trasmissione d’informazione, Baobab e Radio anch’io, mettendone in evidenza le caratteristiche che li contraddistinguono. Come si potrà osservare, programmi di questo tipo sono regolati da meccanismi ibridi che stanno a metà tra rete e testata.

Il quinto capitolo è dedicato a Radiounomusica, la struttura di Radio1 che cura i programmi musicali e fornisce contributi alle altre trasmissioni della rete.

Nel sesto capitolo verrà fatta una breve digressione sui Rapporti Artistici, i documenti usati da Radio Rai per tenere traccia delle opere artistiche usate in trasmissione, ai fini del pagamento dei diritti alla SIAE.

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Il settimo capitolo ha come oggetto la struttura Internet, incaricata della gestione dei contenuti del sito web di Radio1. Partendo da un’analisi degli strumenti informatici di cui si serve il team, verranno sviluppate le finalità a cui questa redazione è preposta, dall’aggiornamento delle news alla cura dei testi per l’home page e per i singoli programmi.

L’ottavo e ultimo capitolo illustra in che modo RaiNet si occupa dell’encoding delle trasmissioni, quali sono i software utilizzati e in che modo i programmi andati in onda vengono pubblicati su internet.

Nell’andare a scrivere questa monografia ho scelto di utilizzare un linguaggio semplice e immediato, affinché chiunque possegga un bagaglio culturale minimo in materia di comunicazione possa leggerla senza alcun problema. Ad ogni modo, ove sia stato inevitabile utilizzare dei termini specialistici all’interno del testo, sono stati dedicati dei paragrafi a chiarimento dei concetti che ne stanno alla base.

Buona lettura.

Livio Lattanzio

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Gli strumenti

È doveroso dedicare la prima sezione di questa monografia agli strumenti di cui si serve il team di produzione per la creazione di una trasmissione radiofonica, sia essa un giornale radio, una rubrica o un qualsiasi programma di intrattenimento. Come uno scultore per lavorare la propria statua si serve di martello e scalpello, i professionisti della radio utilizzano diversi mezzi messi a disposizione dalla tecnica per collaborare nell’organizzazione e nella creazione del prodotto finale.

Il minimo comun denominatore di questi strumenti sono le tecnologie dell’informazione, o Information and Communication Technologies, dispositivi elettronici controllati da software interconnessi in reti di telecomunicazione. In altre parole, programmi informatici operanti su computer collegati tra loro. E in un periodo storico quale è quello in cui ci troviamo, risulta anacronistico immaginare di poter fare a meno di questi mezzi in un ambiente di lavoro imperniato sulla collaborazione.

Scrittura collettiva: è il primo requisito per un’efficiente organizzazione dei testi che devono andare in onda. Il programma AvStar Workstation, attualmente ribattezzato col nome iNews e sviluppato dal colosso tecnologico Avid, permette di accedere ad un database sul quale sono memorizzati i documenti creati dalle varie figure all’interno dell’intera struttura radiofonica, e di visualizzare istantaneamente in via telematica gli aggiornamenti delle agenzie di stampa, come AdnKronos, ANSA o Agi.

Registrazione, montaggio e archiviazione dell’audio: in Radio Rai adottare strumenti informatici all’avanguardia ha permesso al programmista di divincolarsi dal tecnico e dalle tradizionali procedure di prenotazione del materiale necessario alla trasmissione. Grazie al sistema Netia è possibile da un lato registrare e montare i propri servizi senza aver alcun bisogno di un elevato background tecnologico, dall’altro di sfruttare un sistema centralizzato di archiviazione del materiale per accedervi da qualunque postazione collegata alla rete Rai.

Gestione, aggiornamento e visualizzazione del palinsesto: in una struttura in continuo aggiornamento la programmazione oraria della giornata radiofonica può essere sottoposta a variazioni in qualsiasi momento. Orfeo è un’interfaccia software per la produzione sviluppata da Rai ICT che permette un aggiornamento veloce e centralizzato del palinsesto da parte della struttura preposta alla sua gestione. Con Orfeo qualunque dipendente può visualizzare il “clock” aggiornato alle ultime variazioni utilizzando semplicemente una piattaforma su web.

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AvStar Workstation

AvStar Workstation, nelle nuove versioni ribattezzato col nome Avid iNews, è uno degli attrezzi fondamentali al servizio della produzione Radio Rai. Fa parte della categoria dei sistemi di newsroom: applicazioni informatiche per la gestione e la condivisione di contenuti all’interno di una stessa rete di workstation e specializzate nel confezionamento delle notizie.

L’ambiente di lavoro

Quando un giornalista si trova a dover scrivere un testo, che in AvStar è chiamato storia, questi ha bisogno di più riferimenti per la sua creazione.

In primo luogo la notizia. L’interfaccia AvStar permette di collegarsi alle agenzie di stampa con cui l’azienda ha sottoscritto un abbonamento e visualizzare istantaneamente gli aggiornamenti che queste inviano volta per volta. Vengono generalmente impostati dei filtri alla ricezione, per consentire una navigazione più mirata e veloce: in questo caso le notizie, oltre ad essere consultabili tutte insieme, vengono suddivise in categorie, ed è possibile selezionarle rapidamente semplicemente sfogliando il ramo a cui appartengono. Facendo un esempio, una notizia di cronaca sarà possibile visualizzarla in una categoria generale non filtrata, ad esempio chiamata “Tutte”, ma anche in quella contenente solo le news del proprio campo tematico, ovvero “Cronaca”.

In secondo luogo l’archivio dei testi. Trovandosi in un ambiente di tipo collaborativo è necessario che i giornalisti possano accedere ai testi scritti nella propria redazione ed in quelle che forniscano dei contributi ad essa. AvStar memorizza tutti i testi in un database centrale, per la consultazione rapida dell’archivio da qualunque postazione collegata alla rete Rai. La fissazione dei testi è istantanea e non richiede nessun intervento da parte dell’utente: nel momento in cui viene scritta una storia, questa è inserita automaticamente nel database centrale ed è subito visibile sulle altre postazioni AvStar. Poiché si tratta di una scrivania virtuale, i testi sono modificabili da chiunque acceda alla rete, salvo che l’autore non vi abbia impostato dei blocchi particolari.

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L’interfaccia

L’interfaccia del programma presenta dunque un desk di lavoro tipico dei programmi di videoscrittura, a cui vengono affiancati gli strumenti caratteristici di un sistema di newsroom. È possibile analizzare le funzionalità del software osservando gli elementi in cui è suddivisa la finestra del programma.

Lo spazio fondamentale del desk è il foglio elettronico. Per scrivere una storia AvStar è ovviamente dotato dello spazio di editing, in cui è possibile leggere e modificare un testo a seconda delle autorizzazioni che si hanno su di esso. La pagina è inoltre corredata da una serie di attributi che la identificano. Questi cambiano a seconda della sezione in cui ci si trova, ma per ciò che riguarda i pezzi giornalistici vengono seguiti degli standard precisi. Un testo sarà ad esempio identificato dall’edizione del giornale radio per cui è stato scritto, da un breve titolo, dalla data e l’ora di creazione e di ultima modifica e dal nome dell’autore. Vi sarà inoltre un attributo particolare che si aggiorna dinamicamente durante la scrittura: la durata della lettura del testo, fondamentale per definire la composizione di un insieme di pezzi che si estende su un arco di tempo rigidamente definito.

Altro elemento dell’interfaccia è l’albero delle categorie. La metafora implementata è quella tradizionale di un file manager, in cui le categorie sono rappresentate da cartelle e sottocartelle e le storie sono contenute all’interno di esse. Mediante l’albero si possono sfogliare le varie sezioni della rete della newsroom come se stessimo navigando nella struttura di un hard disk in cerca di files, con la differenza che il contenuto delle categorie è dinamico, e cambia da un istante a quello successivo. Dalle cartelle si può accedere sia alle news inviate dalle agenzie di stampa, che alle storie scritte nelle redazioni collegate alla rete. Questo permette tramite un’unica pulsantiera di accedere a tutto ciò di cui si ha bisogno per l’editing del proprio testo.

Vi è poi uno spazio contenente l’elenco delle storie. Una volta che dall’albero si è aperta la categoria di interesse è possibile visualizzare in questa finestra l’elenco dei testi che ne fanno parte, ciascuno identificato dai propri attributi, come titolo, data e nome dell’autore. Naturalmente questa finestra permette di aprire un testo nello spazio di editing, per le consuete operazioni di visualizzazione o modifica. Quando ci si trovi in una categoria contenente news provenienti dalle agenzie di stampa, i testi sono ovviamente immodificabili e ogni elemento della lista presenterà uno sfondo di colore diverso a seconda del grado di importanza della notizia.

È possibile poi raggiungere una storia per mezzo di una maschera di ricerca. In questo modo il programma permette di accedere ad un testo in base alle parole contenute in esso. Dopo aver fatto la richiesta viene aperta una nuova finestra con l’elenco dei risultati, una lista di riferimenti che permettono di aprire nelle altre tre finestre l’elemento trovato.

Il desk presenta infine una pulsantiera di scorciatoie personalizzabili. È possibile infatti far corrispondere ad un determinato pulsante un percorso preciso all’interno della

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struttura ad albero. Una volta che un pulsante viene attivato si accede quindi in maniera automatica alla categoria a cui il percorso è associato.

Figura 1 - L’interfaccia di AvStar

L’utilizzo che si può fare di questo strumento è piuttosto ampio. In Radio Rai è usato principalmente per operazioni di news editing, ma vi sono anche alcune categorie destinate alla comunicazione interna alla struttura. Documenti di servizio, come pianificazioni settimanali dei turni di lavoro, numeri di telefono delle redazioni, scalette, titoli o proposte per le riunioni di sommario. Trova dunque svariate applicazioni ed utilizzi in strutture di newscasting, e contribuisce sensibilmente allo snellimento dei tempi nelle varie fasi di produzione.

Albero categorie

Pulsantiera scorciatoie

Maschera di ricerca

Elenco delle storie

Foglio elettronico

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Il sistema Netia

Il sistema Netia (pron. francese “netià”), è stato introdotto a Radio Rai nel 2000, ed ha segnato una vera e propria rivoluzione del processo di produzione radiofonica. Si tratta di un sistema altamente all’avanguardia per la registrazione, il montaggio e l’archiviazione del materiale audio in un’ottica di produzione collettiva.

L’evoluzione dello scenario

Per comprendere il grande passo fatto da Radio Rai con l’introduzione di questo rivoluzionario sistema è opportuno partire da un’analisi della situazione produttiva precedente.

Inizialmente tutto il materiale per una trasmissione o per un servizio giornalistico era registrato su un supporto magnetico, il “nastro aperto”, lavorato materialmente per mezzo di tagli e giunzioni e poi riversato su un altro nastro per la versione definitiva. Il montato era poi portato in redazione per essere approvato dal responsabile di redazione, e successivamente riconsegnato in regia per la messa in onda del giornale radio. Viene da sé che per la lavorazione dei pezzi il giornalista dipendesse inevitabilmente dal tecnico in regia.

Per l’utilizzo di contributi come dischi o nastri di repertorio, era poi necessario richiedere di persona il materiale alla “Nastro Registroteca” di Via Asiago, che concedeva il supporto occorrente per un periodo di tempo limitato oppure ne riversava il contenuto su nastro. Questo sistema prevedeva dei tempi di consegna del materiale piuttosto lunghi per l’uso a cui era destinato, e rendeva il processo di pianificazione della produzione particolarmente rigido.

Intorno agli anni ’90 si è dato quindi inizio a un progetto di digitalizzazione del materiale audio di Radio Rai, ed è nata l’“Audioteca Informatica”, una teca robotizzata basata su supporti DLT. Nel 2000, poi, con l’introduzione del sistema Netia, il progetto ha visto confluire le due tecnologie in “Netia Audioteca”. Si tratta di una svolta epocale: con questo passaggio si è completato il processo di digitalizzazione della produzione radiofonica. Giornalisti e programmisti si svincolano dunque dalla figura del tecnico di regia e gestiscono in maniera autonoma i montaggi per la trasmissione. E non si è più costretti a richiedere di persona il materiale di produzione, poiché questo può essere prenotato tramite un’interfaccia web, per averlo poi a disposizione in formato digitale dopo brevissimo tempo.

La migrazione alla nuova tecnologia non è stata breve e indolore. I giornalisti si sono improvvisamente trovati a dover svolgere anche il lavoro dei tecnici, e ciò ha dato luogo inizialmente un certo disappunto. Ma la semplicità d’uso dell’interfaccia Netia ha fatto in modo che questo diventasse in breve tempo uno strumento fondamentale al servizio del giornalista.

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Netia e Audioteca

Mentre il database Netia consente di accedere al materiale prodotto dall’intera rete negli ultimi trenta giorni, in Audioteca vengono conservati tutti quei programmi, concerti, interviste e servizi marcati per l’archiviazione permanente. L’operazione di interfacciamento tra i due sistemi è consistita fondamentalmente nel creare una sezione per le prenotazioni dall’Audioteca attraverso un’estensione software: il programmista o il giornalista fanno infatti richiesta del materiale depositato tramite un’apposita scheda dell’interfaccia client di Netia.

Audioteca è un sistema di archiviazione basato su supporti DLT, nastri ultraresistenti in grado di memorizzare singolarmente fino a 80 GB di audio digitale ad alta qualità. In esso vengono depositate le trasmissioni e i materiali destinati all’archiviazione permanente. I supporti sono conservati in una camera a bassa temperatura, e un braccio meccanico robotizzato ne è preposto al prelievo fisico.

Quando viene prenotata tramite Netia una determinata registrazione, la robotica entra in azione, prelevando quanto richiesto e trasferendone il contenuto sulla cache, la memoria in cui risiedono i brani richiesti più di frequente. Poiché il progetto è ancora in una fase sperimentale, il processo non è ancora totalmente automatizzato e il trasferimento su database Netia ha bisogno di un ulteriore intervento di verifica e filtraggio da parte del personale tecnico dell’Audioteca, preposto al controllo e al trasferimento delle registrazioni richieste con cadenza quotidiana. Questo vuol dire che, senza che vi siano delle urgenze, un programmista ottiene il materiale prenotato al massimo dopo un giorno dal momento in cui ne ha fatto richiesta. In caso vi siano esigenze particolari d’altra parte, contattando il tecnico si può ottenere ciò che serve anche in tre minuti, tempo necessario alla robotica per trasferire il contenuto di un DLT sulla cache e successivamente sul database Netia.

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Come funziona il sistema Netia

La rete informatica di produzione si sviluppa attorno a due server: uno contenente i file audio registrati e lavorati, l’altro contenente un database Sql dove vengono memorizzati i metadati che accompagnano il file, come il nome del proprietario, l’identificativo univoco, la data o l’ora di creazione. Per ragioni di opportunità e sicurezza entrambi i server sono duplicati e possono lavorare in “mirror” tra loro. Nella fattispecie, i server di Radio1 si trovano a Saxa Rubra, quelli di Radio2 e Radio3 in via Asiago.

Al database centrale sono poi collegate le workstation Netia, che si servono di un’interfaccia software chiamata “RadioAssist”. A seconda delle funzionalità alle quali è consentito accedere, vengono distinti inoltre diversi gruppi di utenti, ai quali corrispondono diverse “policy” di lavoro. La differenziazione dei profili viene effettuata tecnicamente modificando tramite degli strumenti d’amministrazione i campi delle tabelle Sql a cui il software si appoggia. In base al profilo configurato, RadioAssist presenterà diverse funzionalità e diverse possibilità di connessione ai vari database della rete. Ad esempio, a determinati utenti sarà possibile il collegamento con le sedi internazionali o con i server di via Asiago, mentre ad altre solo quello col database di Radio1. D’altro canto, mentre alcune workstation più potenti dal punto di vista hardware saranno configurate per funzionalità più complesse quali il Multitrack o lo Stretch, ad altre sarà consentito il semplice montaggio a traccia singola.

L’interfaccia software è divisa in due parti: nella parte superiore si trova l’archivio, mentre nella parte inferiore si trovano gli strumenti per la lavorazione.

La parte dell’archivio consiste in una lista di tutte le registrazioni alle quale è possibile applicare diverse tipologie di filtri per consentire una ricerca mirata. Anzitutto i file sono divisi in diverse categorie, nella fattispecie News, Musica, Sigle e Spot. Inoltre è possibile tramite una maschera di ricerca mostrare solo quelli di un determinato autore, o creati in una data specifica, o ad esempio destinati ad un giornale radio piuttosto che ad un altro.

La parte inferiore è costituita da una serie di “tab” che permettono l’accesso a diversi strumenti. Tra questi troviamo principalmente in primo luogo quelli per la registrazione e il montaggio, come Record, Easy-Cut, Snippet, Multitrack e Stretch, che permettono di intervenire su una o più tracce audio e lavorarle impostando tagli, dissolvenze, assolvenze, mixaggio multitraccia e stretching. In secondo luogo strumenti come Import ed Export per l’importazione e l’esportazione dell’audio. A questi si aggiungono le estensioni software tipiche delle diverse tipologie di workstation o dei gruppi di utenti, come il CartStack-Prep, per la gestione della playlist in regia, o il sistema di prenotazione di brani dall’Audioteca.

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Figura 2 - L'interfaccia di RadioAssist

Appena un pezzo viene registrato, questo viene archiviato nel database come “grezzo” o “originale”. I grezzi vengono poi montati con gli strumenti Easy-Cut, Snippet o Multitrack.

• Il montaggio semplice (Easy Cut) viene utilizzato per pulire rapidamente un pezzo utilizzando esclusivamente strumenti di taglio, senza possibilità di intervento sul livello sonoro.

• Il montaggio avanzato (Snippet) viene utilizzato per un montaggio più complesso, ove oltre ai tagli sia necessario intervenire sul livello sonoro della forma d’onda, per mezzo fade points che permettono di ottenere assolvenze e dissolvenze in maniera semplice, rapida e precisa.

• Il montaggio multitraccia (Multitrack) viene utilizzato per realizzare il missaggio di più fonti sonore, ad esempio per aggiungere una musica di sottofondo ad un parlato. Sulle singole tracce è inoltre possibile usare gli stessi strumenti di montaggio previsti nella modalità Snippet.

Archivio dei file

Strumenti di lavorazione

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La scelta della modalità di montaggio dipende dalla finalità del lavoro, tenendo presente che è anche possibile procedere per stadi successivi per sfruttare le peculiarità di ognuno dei singoli strumenti. È anche possibile effettuare operazioni di stretching sui file usando per l’appunto la modalità Stretch, che permette di modificare la durata temporale di un brano senza alterarne il pitch, ovvero l’“intonazione” della voce.

L’audio dev’essere poi preparato per la messa in onda. Dal “lavorato”, o edited, viene quindi creato il cosiddetto master, ovvero il “lavorato in copia definitiva”. Questa operazione prende il nome di masterizzazione, e consiste nel fissare le lavorazioni sulle tracce in un file audio integrale. In questa maniera il file non dipende più dai vari contributi e diviene un pezzo a sé stante pronto per la messa in onda.

Quando il master del servizio è pronto, questo viene contrassegnato come pronto per la messa in onda con il marker RTB (Ready-to-Broadcast). Il responsabile della trasmissione ascolta quindi i brani marcati come RTB e affinché possano essere usati in studio li contrassegna come Broadcastable, attivandone il relativo marker. Quest’ultimo prepara inoltre il CartStack, o scaletta, ovvero la sequenza dei servizi da mandare in onda, e la comunica al fonico in regia. I pezzi sono pronti, e durante la trasmissione il fonico controlla la riproduzione mediante una pulsantiera hardware interfacciata ad un’estensione di RadioAssist chiamata CartStack-Prep.

Un sistema di purge si occupa di cancellare con cadenza periodica il materiale registrato e lavorato. Solo nel caso in cui sia richiesta dall’autore l’archiviazione (Ready to Archive sotto RadioAssist), l’audio viene memorizzato in Audioteca. In questo modo è possibile recuperarlo in qualsiasi momento secondo le modalità viste precedentemente per le prenotazioni.

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Le workstation Netia

Si possono distinguere diverse tipologie di configurazioni per una workstation Netia, assemblata in base all’uso alla quale è destinata.

• Workstation elementare È un normale personal computer desktop usato normalmente per operazioni di videoscrittura o di navigazione su internet. A livello hardware è dotato di una scheda particolare per il collegamento alla rete Netia. Viene generalmente utilizzato per semplici operazioni di montaggio e ascolto.

• Workstation per il podcast Si tratta in questo caso di client usati esclusivamente per il podcast. Il terminale è dotato di estensioni hardware minimali. Vengono usati essenzialmente per il trasferimento dei file sul server destinato al podcast, che si ottiene mediante marcamento del file col flag Ready-to-Web (RTW).

• Workstation standard

Si tratta di computer collegati ad una matrice hardware 8x8 che permette il collegamento in input/output a diverse periferiche: bobine, masterizzatore, floppy disk, Iomega Jaz, MiniDisc, audiocassette, lettore cd, microfono, telefono, casse e DAT. Sono abilitate per operazioni di registrazione, montaggio semplice e complesso e stretching dell’audio. Vengono generalmente usate per la lavorazione di servizi contenenti contributi audio come telefonate o musiche di sottofondo.

• Workstation per la registrazione Sono postazioni collegate semplicemente a un microfono e ad un telefono. Vengono per lo più usate per servizi contenenti interviste o collegamenti telefonici. Sono isolate acusticamente dall’ambiente in cui si trovano e vengono in gergo chiamate “gabbiotti”.

• Workstation portatili

Si tratta di notebook connessi a internet assemblati da Rai ICT e dotati di una scheda Digigram per l’input/output del suono. Entrano in gioco ove non vi siano postazioni fisse e si abbia a disposizione il semplice collegamento alla rete Internet. Permettono la registrazione e l’ascolto dei servizi, ma soprattutto il trasferimento in remoto dei pezzi col database centrale. È necessario autenticarsi per l’accesso alla rete Rai.

• Workstation di regia, o Workstation On Air Sono terminali Netia direttamente collegati al mixer di studio. Permettono di gestire la sequenza e la riproduzione dei brani che vanno in onda. L’interfaccia presenta uno strumento per la playlist chiamato CartStack-Prep e controllato da una pulsantiera hardware.

Le workstation sono generalmente installate nelle redazioni e in apposite camere per la registrazione e la lavorazione. In particolar modo Radio1 è dotata di una stanza chiamata tra gli addetti ai lavori “palestra”, ove sono installate diverse workstation di tipo standard e alcuni gabbiotti per isolare delle workstation di registrazione.

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Figura 3 - Workstation Netia standard

Figura 4 - Workstation Netia per la registrazione

Figura 5 - Workstation Netia portatile

Figura 6 - Workstation Netia per la regia

Figura 7 - La "palestra"

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La struttura di produzione radiofonica Rai sta inoltre sviluppando in questo periodo un servizio innovativo chiamato News Over Phone, basato sull’invio di audio via telefono al server Netia. Grazie a questo sistema è possibile registrare dei servizi su database tramite il cellulare, grazie a un risponditore automatico che permette inoltre di controllare la registrazione, cancellarla, riascoltarla e “validarla” per la messa in onda (flag Ready-to-Broadcast). È una tecnologia molto funzionale, che permette diverse modalità di connessione alla rete. Ci si può infatti servire di un telefono fisso o di un cellulare, generalmente utilizzando un adapter (box con microfono e cuffie di alta qualità) al posto della cornetta del telefono. In alcuni casi è anche possibile usare un codec ISDN per l’invio dei dati, tramite microfono, MiniDisc o computer portatile.

Il sistema Netia è stato dunque il portatore di una rivoluzione nell’ambito della produzione radiofonica di Radio Rai, un attrezzo fondamentale e inseparabile per chiunque collabori alla messa in onda. Le caratteristiche vincenti di questo sistema sono da un lato la gestione centralizzata del processo, dall’altro la trasversalità delle figure professionali che possono accedervi. Uno strumento unico per tecnici, giornalisti, programmisti, registi e assistenti. E una semplicità di utilizzo che permette a chiunque di sfruttarlo al massimo con un brevissimo tempo di apprendimento.

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Orfeo

Caratteristica di ogni redazione e quella di avere sempre uno “stampone” a portata di mano, termine gergale per l’insieme di fogli stampati contenenti il palinsesto della giornata.

Con l’introduzione di internet e della rete aziendale è stato messo a punto un sistema che permettesse ad ogni dipendente all’interno della struttura Radio Rai di accedere al palinsesto aggiornato alle ultime modifiche. Il software, messo a punto da Rai ICT, si chiama Orfeo, e rappresenta un punto di riferimento costante non solo per i tecnici ma anche per i giornalisti, gli impiegati e i programmisti della struttura.

Questo sistema permette di consultare il palinsesto dettagliato al secondo per tutto ciò che va in onda durante la giornata. È uno schema che tende ad essere seguito scrupolosamente, ma soggetto a frequenti variazioni anche durante la messa in onda. Capita spesso ad esempio che determinati eventi seguiti dall’informazione durino più a lungo del previsto: questo incide inevitabilmente sul palinsesto, che si modifica di conseguenza prendendo del tempo alla trasmissione che segue la diretta del suddetto evento. Alcune trasmissioni sono tuttavia tassative, e non possono essere tagliate nella maniera più assoluta, come il segnale orario o i giornali radio regionali. In questo caso Orfeo riporterà il titolo della trasmissione in rosso, mentre gli altri programmi, maggiormente flessibili in termini di variazioni d’orario, verranno riportati in nero.

Figura 8 - L'interfaccia di Orfeo

Tassativo

Non Tassativo

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Il palinsesto è deciso in maniera congiunta dalla Direzione e dalla Struttura Marketing e Palinsesti di viale Mazzini, e viene supervisionato per la messa in onda da un funzionario di servizio preposto appositamente al palinsesto.

Orfeo è uno strumento che ha permesso di liberarsi dello “stampone” in direzione di una soluzione tecnologica più flessibile e versatile, permettendo agli utenti di essere sempre in sintonia con la programmazione della rete. Con questa piattaforma qualunque figura all’interno di Radio Rai può consultare la programmazione della giornata radiofonica come quella delle settimane successive, sempre aggiornata alle ultime modifiche della Direzione e della Struttura Palinsesti.

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Concetti di base

Questo capitolo è destinato ad offrire una breve panoramica di quelli che sono i concetti basilari da cui partire per un’analisi completa dell’organizzazione di Radio1. Verranno presi in esame gli elementi strutturali generali che stanno dietro al canale, illustrati i termini tecnici usati dai giornalisti e verrà posta l’attenzione sulla suddivisione dei compiti all’interno di una redazione.

Inizialmente il discorso verterà sulla differenza tra rete e testata, le due macrostrutture che possono distinguersi all’interno di un ambiente di tipo broadcast. Successivamente verrà trattato il vocabolario tecnico usato dai giornalisti, focalizzando l’attenzione sulla nomenclatura dei tasselli che compongono il mosaico del giornale radio. Infine sarà presa in esame la gerarchia all’interno di una generica redazione giornalistica, per distinguerne i ruoli e le rispettive competenze.

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Rete e Testata

Il contesto giuridico e politico in cui ci troviamo, quello italiano, prevede un’organizzazione del lavoro giornalistico inquadrata in strutture precise, riconosce la categoria come riunita sotto un unico ordine (l’Ordine dei giornalisti), e tutela la professione giornalistica con delle norme particolari che ne regolamentano il corretto esercizio.

È quindi necessario che un giornalista lavori sotto un’organizzazione riconosciuta dall’ordine. Ovvero sotto una testata, in altre parole una pubblicazione giornalistica periodica registrata. Radio Rai al momento è dotata di un’unica testata, il “Giornale Radio Rai”, con sede a Saxa Rubra, che confeziona giornali radio per tutti e tre i canali: il Gr1 per Radio1, il Gr2 per Radio2 ed il Gr3 per Radio3. Sia i notiziari che i programmi d’informazione fanno capo ad essa.

D’altra parte troviamo il concetto di rete, ovvero la macrostruttura in cui sono comprese tutti le altre figure professionali. Si parla di programmisti, registi, assistenti al programma e fonici, ovvero di tutti coloro che curano le produzioni di natura non giornalistica del canale. Radio Rai, in particolare, è suddivisa in tre reti: Radio1, Radio2 e Radio3. Nelle tre reti si possono individuare tre identità editoriali diverse: Radio1 è informazione, Radio2 è intrattenimento, Radio3 è cultura.

Rete e testata sono coordinate rispettivamente da un direttore di rete e da un direttore di testata. Il Consiglio di Amministrazione Rai ha tuttavia stabilito che il direttore di testata e il direttore di rete di Radio1 dovessero coincidere, ponendo un'unica figura alla guida delle due strutture. Sempre per decisione dei dirigenti, Radio2 e Radio3 sono ora unificate sotto un’unica direzione di rete.

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Notizie, servizi e cappelli

E’ inevitabile equipaggiarsi di un vocabolario tecnico per un’analisi adeguata del workflow produttivo di un giornale radio. Per quanto sia piuttosto interessante comprendere la totalità dei termini e dei loro significati all’interno di un ambiente di lavoro di questo genere, ciò esula dagli obiettivi di questo scritto. Per questo motivo verranno analizzati solo alcuni dei vocaboli di “cantiere”, in particolar modo quelli riferiti al lavoro del giornalista che contribuisce alla creazione del notiziario.

Un giornale radio può essere esaminato in un’ottica di insieme modulare contenente titoli, notizie, servizi e cappelli.

• Per titoli si intendono i riassunti delle notizie che precedono il corpo del giornale. Si tratta di un elenco composto da frasi molto brevi che vengono lette l’una di seguito all’altra per introdurre il contenuto del notiziario.

• Per notizia si intende un testo della lunghezza di alcune righe che informa di un determinato fatto. Dura una ventina di secondi.

• Per servizio, o pezzo, si intende una registrazione che contiene i dettagli sulla notizia ed eventuali interviste ai personaggi coinvolti nel fatto. Ha una durata di circa 1 minuto.

• Per cappello, o lancio, si intende una frase breve contenente la notizia che introduce il servizio. Dura qualche secondo.

L’autore di un pezzo viene generalmente riportato in una breve frase chiamata firma. A seconda delle scelte editoriali di una redazione la firma può trovarsi in testa o in coda ad un servizio. Nella fattispecie, i tre giornali radio di Radio Rai adottano le seguenti convenzioni:

o per il Gr1 la firma è nel cappello del servizio (letta da chi introduce il servizio)

o per il Gr2 la firma è in coda al servizio (letta dall’autore)

o per il Gr3 la firma è nel cappello del servizio (letta da chi introduce il servizio)

Queste decisioni possono sembrare di importanza discutibile, ma diventa indispensabile tenerle in conto nel momento in cui bisogna preparare un servizio. Infatti, essendo il Giornale Radio Rai una testata unificata, è previsto un unico team di produzione per tutti e tre giornali radio. Quindi, a seconda che un servizio venga preparato per un notiziario o per un altro, sarà necessario tagliarne la firma in coda, oppure inserirla all’interno del suo cappello.

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La gerarchia redazionale

L’Ordine dei giornalisti definisce i diversi gradi di un redattore sui livelli di una piramide gerarchica. Man mano che si sale di livello si ricoprono naturalmente ruoli di maggiore responsabilità. In particolar modo dal basso verso l’alto si possono distinguere le seguenti figure: Redattore ordinario, Capo servizio, Vice Caporedattore, Caporedattore, Caporedattore centrale.

Il compito di chiunque faccia parte della redazione, dal redattore ordinario al caporedattore centrale consiste nello scrivere e registrare pezzi, cappelli e notizie. Ma diversi incarichi e responsabilità si sommano man mano che si sale nella gerarchia.

Il Redattore ordinario segue le indicazioni dei suoi superiori per ciò che concerne la propria attività e svolge i compiti che gli vengono assegnati.

Il Capo Servizio è una carica esclusiva sulla singola fascia oraria. Vi sarà dunque una diversa figura di questo tipo per ogni turno di lavoro a coordinamento della redazione. Suddividono gli argomenti da trattare all’interno della redazione, comunicano con le altre redazioni e mettono in atto le disposizioni del caporedattore.

Il Vice Caporedattore ed il Caporedattore hanno funzione di coordinamento sull’intero arco della giornata e comunicano con le altre redazioni e con la direzione. Sono preposti a rendere effettiva la linea editoriale della testata.

Il Caporedattore centrale, infine, ha funzioni di coordinamento trasversale a più redazioni e rappresenta il punto di contatto tra la direzione e le redazioni. In una realtà come è quella di Radio Rai a dire il vero è raro trovare figure di questo tipo, poiché per come è strutturata internamente non si rende necessario un ulteriore passo di intermediazione tra i vari Caporedattori.

Non sempre è necessario che tutte le figure prese in esame entrino in gioco in una redazione, anzi, come è stato già anticipato, è raro ad esempio trovare figure di Caporedattore centrale nel Giornale Radio Rai. Fondamentale d’altro canto è la presenza di Caporedattore e Capi servizio, nonché, ovviamente, dei redattori ordinari.

Per un workflow altamente flessibile e variabile come è quello radiofonico una struttura di tipo gerarchico potrebbe di primo impatto far pensare ad un certo rallentamento nei tempi di produzione. Ma come può essere intuibile, distaccare più figure di coordinamento sulle diverse fasce orarie, i Capi servizio, permette invece di raggiungere un sostanziale effetto di snellimento del processo produttivo. La gerarchia si concretizza in una gestione flessibile del gruppo redazionale, a dimostrazione del fatto che una strutturazione articolata in un ambiente di questo tipo può essere in effetti molto efficace.

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Il Giornale Radio Rai

Come è stato già anticipato, la testata giornalistica che si occupa dell’informazione sotto Radio Rai è il Giornale Radio Rai. Si tratta di una testata unificata che copre Radio1, Radio2 e Radio3. Questo comporta che le redazioni della testata producano giornali radio per tutte e tre le reti.

Tuttavia, poiché i tre canali presentano tre identità distinte, anche i giornali radio, o Gr, saranno caratterizzati da tre linee editoriali diverse. Nella fattispecie:

• Il Gr1 è di impronta istituzionale, ed è soprattutto incentrato su notizie di politica, esteri o cronaca.

• Il Gr2 è rivolto a un pubblico giovane si occupa principalmente di cronaca e spettacolo. • Il Gr3 è infine un giornale di approfondimento, che tratta maggiormente di politica

internazionale e cultura ed è corredato da molte interviste e servizi.

Obiettivo di questo capitolo è far luce sul funzionamento della testata indagando all’interno dei meccanismi che mettono in moto la macchina Giornale Radio Rai.

Verrà inizialmente esaminata la struttura della testata, nelle sue componenti interne, negli ingranaggi che collaborano nella produzione del giornale radio. Un primo paragrafo sarà dedicato alle tematiche, redazioni specializzate in un determinato argomento. Successivamente verrà illustrato il funzionamento delle redazioni di fascia, o line, direttamente preposte al confezionamento del giornale radio. Infine si osserverà il funzionamento e la posizione dell’ufficio centrale di collegamento.

Queste strutture prendono parte alle cosiddette riunioni di sommario, nelle quali viene stabilito il contenuto dei giornali radio più importanti della giornata. Vedremo quindi in cosa consiste una riunione di questo tipo, in che modo è organizzata, quali figure vi partecipano e con quale cadenza vengono effettuate.

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Struttura della testata

Il Giornale Radio Rai è organizzato in maniera piuttosto articolata.

Al vertice della struttura si trova il direttore responsabile, coadiuvato nel coordinamento di tutte le risorse da sei vicedirettori. La scelta di utilizzare più vicari è stata strategica, finalizzata a snellire la supervisione dell’intera attività e delegare ciascuno di essi al controllo di un settore specifico. Ognuno ha quindi un campo di competenze ben preciso, permettendo così una gestione ottimizzata delle risorse ed un controllo capillare e attento di tutte le strutture del Giornale Radio Rai. Questa decisione è stata dettata anche da esigenze di tipo sindacale: alcune clausole contrattuali dell’Ordine dei giornalisti, nonché alcune condizioni del regolamento interno Rai, determinano una situazione in cui risulta necessario avere un numero nutrito di vice-direttori per non esporre la struttura al rischio di rimanere scoperta durante alcune festività maggiori. Mentre i giornalisti della carta stampata hanno sempre diritto a 5 giorni di riposo l’anno, corrispondenti alle cinque festività di Capodanno, della Festa dei Lavoratori, della domenica di Pasqua, di Ferragosto e di Natale, la radio lavora 365 giorni l’anno e per 24 ore al giorno. Per accordi sindacali, tuttavia, un giornalista che lavori in radio in uno di questi giorni consegue una maggiorazione di stipendio del 360% e può lavorare per massimo due di queste cinque festività. Diventa indispensabile che vi siano più vice-direttori a coprirle tutte.

Immediatamente sotto la direzione si trovano le strutture operative: segreteria di redazione, redazioni tematiche, redazioni di fascia ed ufficio centrale di collegamento.

La segreteria di redazione è un organo preposto all’organizzazione di tutte le attività all’interno del Giornale Radio Rai, dalla gestione del personale a quella delle risorse tecnologiche. Ha competenze di natura amministrativa e tecnica, dal marketing alle risorse umane, dalla pianificazione oraria degli studi al coordinamento del personale tecnico. Sotto la segreteria di redazione si trova inoltre la struttura Internet, incaricata di gestire la home page di Radio1.

Le redazioni tematiche comprendono giornalisti specializzati su un determinato argomento, come cronaca, politica o società. Principalmente si occupano dei contributi richiesti dalle diverse redazioni di fascia nella specializzazione che li individua: servizi, ai quali generalmente allegano un cappello, e, meno spesso, notizie. Le tematiche di Radio Rai al momento sono: Politico, Economico, Cronaca, Esteri, Sport, Scienze e Società, Spettacoli e Speciali, Cultura, Rubriche e Rubriche Religiose.

Le redazioni di fascia, invece, sono quelle redazioni preposte al confezionamento del Gr nell’arco delle 24 ore. Sono distinguibili diverse redazioni a seconda del canale al quale è destinato il giornale radio e in base alle fasce orarie che ricoprono: quindi Gr1, Gr2 o Gr3 di alba, centro, sera o notte.

L’ufficio centrale di collegamento rappresenta il nodo centrale di comunicazione con le 21 sedi Rai su territorio italiano. Garantisce i contributi regionali per il giornale radio nazionale e prepara il materiale cartaceo per le riunioni di sommario.

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Un posto particolare è infine occupato dal Gr Parlamento, una sorta di rete con funzioni di editing. Si tratta di una redazione che lavora solo per se stessa e che dipende direttamente dalla direzione. Può instaurare sinergie con le altre strutture del Giornale Radio Rai.

Figura 9 - La struttura del Giornale Radio Rai

Direttore

Vice-direttori

Redazioni tematiche

Redazioni di editing

Segreteria

di

redazione

Ufficio

centrale di

collegamento

Internet Corrispondenti nazionali

Politico

Economico

Sport

Cronaca

Cultura

Società e

Spettacoli e speciali

Esteri Corrispondenti esteri

Gr1

Gr3

Gr2

Gr Parlamento

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Le redazioni di fascia

Le redazioni di fascia, o fasce, hanno il compito di confezionare le notizie per il giornale radio. In gergo sono chiamate in diversi modi, ad esempio cucina giornalistica, poiché mettono insieme tutti gli ingredienti necessari a cucinare il Gr, dalle notizie ai cappelli, o redazioni di editing, rappresentativo dell’attività di montaggio di tutti gli elementi che compongono il giornale. Un altro termine usato per identificarle è redazioni di line, vocabolo utilizzato nei paesi anglosassoni per indicare l’attività di editing.

Prima di tutto le fasce vengono suddivise orizzontalmente in base ai canali coperti, quindi vi saranno tre diverse redazioni: una per il Gr1, una per il Gr2 e una per il Gr3. Ognuna di queste viene poi segmentata ulteriormente a seconda della fascia oraria coperta. Considerando che la giornata lavorativa di un giornalista dura per contratto 7 ore e 15 minuti, all’interno della testata si possono distinguere in linea generale quattro turni:

• Alba (o mattino): dalle 5:15 alle 12:30. • Centro: dalle 10:00 alle 17:15. • Sera: dalle 16:00 alle 23:15. • Profonda notte: dalle 00:00 alle 06:00 (dura meno degli altri).

Dalla combinazione dei turni coperti si individuano poi le fasce di ogni giornale radio:

• Il Gr1 prevede tre fasce: una per il mattino, una unificata per il centro e la sera chiamata “All News”, e una per la profonda notte.

• Il Gr2 è suddiviso in due line: una unificata per mattino e centro, ed un’altra per la sera. Non prevede notiziari nella fascia notturna.

• Il Gr3 è strutturato in due redazioni di editing: una unificata per alba e centro e un’altra per la sera. Non prevede notiziari nella fascia notturna.

La macchina Giornale Radio Rai gioca su tanti fronti, e rispetto ad altre testate è caratterizzata da un’attività molto intensa: nel periodo di attività più impegnativo viene confezionato un Gr ogni mezz’ora. Questo porta inevitabilmente ad aggiornamenti continui. È operativa 24 ore su 24, e necessita di una quantità di risorse umane proporzionale al numero di edizioni del notiziario che si producono nell’arco dell’intera giornata.

L’attività di una line consiste fondamentalmente nella produzione di due tipi di prodotti: i “piccoli” giornali e i “grandi” giornali. Per piccoli giornali si intendono le edizioni “brevi”, della durata di qualche minuto, preparate quasi totalmente in redazione e contenenti principalmente notizie. Con grandi giornali, invece, ci si riferisce alle edizioni del Gr che durano circa 25 minuti e che vengono strutturate durante le riunioni di sommario. I piccoli giornali vanno in onda con cadenza regolare, generalmente ogni ora, e non vanno mai in onda contemporaneamente sulle tre reti. Sono più frequenti su Radio1, meno frequenti su Radio2 e Radio3. I grandi giornali vanno in onda ad orari precisi della mattina, del centro, della sera e della notte, e anche questi non si sovrappongono sulle tre

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reti. Ad esempio per il Gr1 le grandi edizioni vanno in onda alle 8:00, alle 13:00, alle 19:00 e alle 24:00, mentre per il Gr2 alle 7:30, alle 12:30 e alle 19:30.

Mentre per i piccoli giornali l’attività è concentrata principalmente in fascia, per i grandi giornali il contenuto viene definito a grandi linee nelle riunioni di sommario, che si tengono qualche ora prima della messa in onda. Nella fattispecie le riunioni di sommario del Giornale Radio Rai hanno luogo alle 10:00 per i Gr del centro, alle 16:30 per i Gr della sera e alle 19:30 per i Gr della notte e dell’alba seguente.

Per comprendere meglio il meccanismo che muove le redazioni di editing ho ritenuto opportuno dedicare un paragrafo al funzionamento della redazione “All News”, che si occupa della fascia di centro-sera del Gr1. Naturalmente questo caso particolare può ritenersi esemplificativo per il funzionamento di qualsiasi altra line, visto che il processo di produzione del giornale è in linea di massima il medesimo per tutte le redazioni di questo genere.

Figura 10 - La redazione di fascia del Gr1

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La redazione “All News”

La redazione “All News” è la fascia del Gr1 che copre i turni di centro e sera e si occupa dei notiziari che vanno in onda dalle 11:30 fino alle 23:00. È una redazione piuttosto importante, poiché tra l’altro si occupa della preparazione del Gr1 delle 13:00 e di quello delle 19:00. Il workflow di questa redazione è emblematico di una redazione di editing, e può essere preso come riferimento per la struttura di produzione di tutte le fasce del Gr1, del Gr2 e del Gr3.

In una redazione di editing è possibile distinguere le figure di caporedattore, vice-caporedattore, capo-servizio, redattore ordinario. Come abbiamo già visto, all’interno della redazione chiunque tra i giornalisti partecipa alla preparazione di notizie, servizi e cappelli. Il caporedattore e il vice-caporedattore si occupano poi di coordinare e organizzare l’intera redazione, comunicare con la direzione e su di loro ricade la responsabilità di ciò che viene mandato in onda. Il capo-servizio partecipa alle riunioni di sommario in vece di rappresentante dell’editing, si occupa della scaletta del grande giornale ed è a capo della redazione nel proprio turno di lavoro. Il redattore ordinario lavora sulle notizie seguendo le disposizioni dei suoi superiori.

Abbiamo già visto che il lavoro di una redazione di editing è fondamentalmente di due tipi, a seconda che si prepari un giornale piccolo o grande.

Il Gr piccolo va in onda per 3-5 minuti, e consiste principalmente in una serie di notizie, più raramente contiene servizi, dato che la sua durata è piuttosto limitata nel tempo. In questo caso, l’editing segue continuamente le agenzie e si occupa di preparare ogni tipo di notizia. La scaletta viene redatta dal capo-servizio, che eventualmente decide se inserire o meno dei servizi preparati dalle tematiche. Quando in un giornale piccolo va in onda un servizio, è per lo più per avvenimenti importanti, che hanno bisogno di essere seguiti regolarmente, e che generalmente richiedono anche il collegamento telefonico in diretta.

Il Gr grande va in onda per 20-25 minuti, e contiene sia notizie che servizi. Il suo contenuto viene deciso in una prima versione nelle riunioni di sommario, nelle quali il capo-fascia di turno decide quali pezzi prendere dalle tematiche o dalle sedi. Dopo la riunione il capo-servizio scrive la scaletta del Gr, una lista dei servizi e delle notizie ordinati per la messa in onda. Si tratta tuttavia di un ordine di massima, perché nuovi avvenimenti possono cambiare in qualsiasi momento la struttura e la sostanza del giornale. Tecnicamente consiste in un documento in cui ogni riga corrisponde ad una notizia o ad un cappello. Una notizia in scaletta è preceduta dalla dicitura “Not.”, mentre un pezzo è preceduto dalla sigla corrispondente alla sede e dal nome dell’autore se si tratta di un pezzo preparato da corrispondenti, solo dal nome dell’autore se proveniente da un giornalista di una tematica. La scaletta viene poi consegnata al tecnico in regia per la preparazione del CartStack, la playlist dei pezzi su Netia che devono andare in onda. Mezz’ora prima di un grande Gr va in onda il breve, o brevino, un testo contenente le anticipazioni del Gr e scritto dal conduttore.

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Dal menabò, altro nome tecnico per la scaletta, viene poi creato il master. Il master è una raccolta di fogli ordinati in base alla scaletta, contenenti ciascuno semplicemente il nome dell’autore e il titolo del servizio o della notizia. Ogni volta che arriva un contributo da una tematica, questo viene sostituito nel master al rispettivo foglio che ne contiene il riferimento. Una breve nota tecnica: è fondamentale che un cappello contenga alla fine del testo la dicitura “segue reg.”, per permettere al conduttore di comprendere se ciò che sta leggendo sia un cappello o meno, e quindi se segue o meno una registrazione. Per ottimizzare le risorse, il capo-servizio divide il notiziario in più parti, generalmente due: ognuna di esse viene quindi assegnata ad un redattore, che deve controllare che i pezzi e le notizie del proprio frammento di Gr siano pronte prima della messa in onda. Ma il grande giornale ha un’altra caratteristica che il piccolo non ha: viene introdotto dai titoli, il breve riassunto degli argomenti a introduzione del notiziario. Incaricato della scrittura dei titoli è il capo-servizio. Appena i titoli sono stati scritti, anche questi vengono inseriti all’inizio del master. Quando tutte le notizie e i cappelli sono arrivati il giornale è pronto, e il master diventa il copione di riferimento per il giornalista in studio che conduce il giornale. In studio il giornalista è affiancato da uno speaker, non giornalista, che gli si alterna nella lettura del giornale seguendo le sue indicazioni. Generalmente il primo titolo e il primo lancio vengono letti dal giornalista, e a seguire si alternano conduttore e speaker. In regia, nel frattempo, un altro giornalista segue gli aggiornamenti delle agenzie di stampa. Nel caso si verifichino avvenimenti talmente importanti da essere comunicati all’ultimo minuto viene informato tramite l’interfono il conduttore, a cui viene portato un foglio contenente la notizia, e questi provvede prontamente a leggerla ai radioascoltatori durante la diretta.

Una volta che il giornale è terminato questo viene conservato in copia cartacea e inserito nell’archivio dei Gr. I tecnici provvedono intanto alla sua registrazione su Netia, su cui sarà subito disponibile al termine della diretta. L’audio del programma viene quindi codificato e trasferito sul server di Radio1, per renderlo disponibile agli utenti che vogliano poi ascoltarlo in differita collegandosi al sito internet.

Figura 11 - Il Gr1 delle 13:00 durante la diretta Figura 12 - Un giornalista segue gli aggiornamenti

delle agenzie mentre il Gr1 va in onda

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Le redazioni tematiche

Le tematiche sono redazioni formate da giornalisti specializzati su un determinato argomento. Una redazione tematica segue quindi esclusivamente le notizie che ricadono nello specifico ramo di competenza al quale è preposta. Forniscono contributi al giornale radio che ne faccia richiesta e alcune curano delle rubriche proprie, è il caso ad esempio di “Questione di soldi” o “Inviato speciale”, seguite rispettivamente dall’Economico e da Spettacoli e Speciali.

Sono suddivise tra di loro a seconda dell’argomento sotto il quale ricadono. Per il Giornale Radio Rai esistono le seguenti redazioni tematiche: Politico, Cronaca, Esteri, Economico, Sport, Scienze e Società, Spettacoli e Speciali, Cultura, Rubriche e Rubriche Religiose.

Ciascuna di esse ha degli elementi caratteristici relativi all’organizzazione interna, al rapporto con le fonti, all’arco di tempo sul quale lavorano e alla posizione ricoperta all’interno della testata. Ad esempio l’Economico lavorerà su un arco di tempo individuato principalmente dall’attività dei mercati internazionali, e quindi limitato, diversamente dalla Cronaca, che invece dovrà essere sempre attiva poiché in qualsiasi momento potrebbero verificarsi avvenimenti su cui scrivere dei pezzi per il notiziario.

Una redazione di questo tipo segue la consueta struttura: caporedattore, vice-caporedattore, capo-servizio, redattore ordinario. Anche in questo caso, chiunque tra i giornalisti partecipa alla lavorazione dei pezzi e dei cappelli. Il caporedattore e il vice-caporedattore supervisionano il lavoro dei redattori e sono responsabili di ciò che viene scritto e registrato, organizzano le risorse umane e si relazionano con le altre strutture del Giornale Radio Rai. Il capo-servizio coordina la redazione in un determinato turno di lavoro, partecipa alle riunioni di sommario e sceglie come suddividere tra i redattori gli argomenti accettati dalle fasce. I redattori ordinari seguono le disposizioni del capo-servizio, del vice-caporedattore e del caporedattore e lavorano agli argomenti che sono stati incaricati di seguire.

Spesso all’interno della redazione è possibile definire ulteriori specializzazioni per diversi sottoargomenti, ma è comunque necessario, per motivi logistici, che ogni redattore sappia muoversi bene in ogni notizia: qualunque giornalista deve poter essere sostituibile con qualunque altro all’interno della redazione.

Fondamentale per le tematiche è il rapporto con le fonti. Si possono distinguere fonti generiche e fonti specializzate, a seconda che si tratti di riferimenti per tutte le redazioni o solo per alcune di esse.

Tra le fonti generiche troviamo naturalmente le agenzie di stampa. Ogni postazione in redazione è equipaggiata con AvStar e collegata alle agenzie di stampa, che mandano continuamente notizie e aggiornamenti su qualunque argomento. Come è già stato analizzato nella sezione di questo scritto dedicata ad AvStar, è possibile fare in modo di

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filtrare le notizie in base alla categoria alle quali appartengono, in maniera tale da focalizzarsi esclusivamente su un determinato argomento.

Vi sono poi gli inviati, che si dedicano ad una notizia e la seguono fino in fondo sul luogo dell’avvenimento, procurando di propria mano le notizie alla redazione. Sono fonti dirette ed assolutamente esclusive, permettono di personalizzare la notizia senza bisogno di rifarsi a quelle preconfezionate dalle agenzie.

Ogni giorno sono inoltre consegnati quotidiani e riviste specializzate alle varie redazioni, che spesso prendono spunto da alcuni articoli per sviluppare una notizia.

Ultimi ma non meno importanti gli uffici stampa: ogni tematica avrà i propri riferimenti. Ad esempio la Cronaca sarà continuamente in contatto con i Carabinieri, la Polizia e la Guardia di Finanza, mentre il Politico col Parlamento, le direzioni di partito, e via dicendo.

Ritengo opportuno soffermarmi per qualche riga su una nota tecnica relativa alla realizzazione dei servizi per i vari giornali radio. Capita spesso che più fasce richiedano lo stesso pezzo ad una tematica. Regola vuole in questo caso che la redazione diversifichi il servizio per le due fasce. Questo, tuttavia, non sempre è possibile, sia per questioni di tempo che per mancanza di risorse. In questo caso si utilizza generalmente lo stesso pezzo per due notiziari vicini, ad esempio il Gr1 delle 7:00 e il Gr2 delle 7:30, ricordando comunque che il servizio per il Gr2 sarà firmato in coda, mentre quello per il Gr1 nel cappello. Le redazioni tematiche sono le arterie della testata, producono servizi e notizie come fossero pacchetti e li spediscono alle redazioni di fascia per la preparazione del giornale radio. Sono unità polivalenti che permettono inoltre l’esistenza di rubriche specializzate e prodotti di qualità per l’intera rete. Fanno parte di una logica modulare, che permette senz’altro una buona riuscita sia dei notiziari che delle trasmissioni d’informazione, considerando che vengono realizzate da professionisti specializzati nel proprio campo di competenza.

Figura 13 - Un giornalista della Cronaca segue gli

aggiornamenti delle agenzie di stampa

Figura 14 - Un giornalista della Cronaca lavora il

proprio servizio sulla postazione Netia di redazione

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L’ufficio centrale di collegamento

L’ufficio centrale di collegamento, o collegamento sedi, assolve a diversi compiti: si occupa delle relazioni con le 21 sedi regionali Rai in Italia, delle relazioni interne con le redazioni tematiche e dell’organizzazione dei documenti per le riunioni di sommario. E’ una struttura molto importante, che permette di sfruttare la capillarità della rete Rai sull’intero territorio italiano.

Di fatto le sedi lavorano per i servizi che devono andare in onda nei notiziari regionali, concentrandosi di conseguenza su fatti di interesse locale. Quando uno di questi avvenimenti suscita interesse a livello nazionale, l’ufficio centrale contatta la sede in questione e richiede dei pezzi per il giornale radio.

Il vantaggi che nascono dal richiedere un servizio alle sedi piuttosto che ad un inviato sono molteplici. Anzitutto, un giornalista che lavora in sede è più specializzato di un inviato sui fatti di interesse locale. Inoltre, per ovvi motivi, un inviato ci mette più tempo di un giornalista di una sede per raggiungere il luogo degli avvenimenti. In terzo luogo, il corrispondente regionale si mantiene più fedele di un inviato a un avvenimento locale e può riporvi maggiore attenzione. Infine, come è stato già detto, le sedi Rai sono caratterizzate da una grande capillarità sul territorio italiano.

L’ufficio centrale segue la normale gerarchia redazionale, dal caporedattore centrale al redattore ordinario. I redattori di questa struttura hanno il compito di tenersi in contatto con i corrispondenti regionali e di valutare quali notizie hanno bisogno di un pezzo dalle sedi, per poi proporlo in un relais durante le riunioni di sommario. Ad essi viene affiancato un segretario, che affianca i giornalisti nell’attività di redazione dei documenti per le riunioni di sommario.

La contrattazione dei pezzi avviene generalmente prima della riunione di sommario del mattino. Originariamente si utilizzava un apparecchio audio chiamato in gergo baracchino o relais, a cui ci si collegava ad un orario preciso (dalle 9:00 alle 9:45) e ogni capo di line delle diverse sedi comunicava agli altri le notizie trattate a livello locale. Vi partecipavano oltre al Giornale Radio Rai, il Tg1, il Tg2, il Tg3 , Rai International e le 21 testate delle sedi regionali. Si trattava di una sorta di riunione, era un mezzo primitivo ma piuttosto efficace per avere una visione d’insieme sull’attività giornalistica di tutta la Rai.

Figura 15 - Il "baracchino"

Successivamente si è passati ad un relais di tipo elettronico, un’interfaccia web ove

ogni sede crea una serie di schede dei propri pezzi della giornata, corredata da informazioni sul titolo e l’autore del servizio. Il redattore dell’ufficio centrale dunque sfoglia il relais elettronico alla ricerca di servizi che possono essere usati per il giornale

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nazionale e prende contatti con le sedi per avere informazioni più precise a riguardo. Raramente capita che il giornale radio abbia bisogno di un servizio ad hoc, in questo caso comunque il redattore dell’ufficio centrale contatta la sede e chiede se è possibile avere il pezzo, verificando la disponibilità dei giornalisti e l’orario in cui questo può essere pronto. Per stabilire quale servizio debba essere richiesto alla sede vengono usate molteplici fonti: oltre al relais elettronico, troviamo i quotidiani, le notizie delle agenzie di stampa e i collegamenti telefonici con i capi-line delle varie sedi.

In questa fase, quindi, il redattore in collaborazione col segretario prepara un documento contenente tutti i pezzi che è possibile ottenere dalle sedi, chiamato anch’esso relais. Questo consiste fondamentalmente in una lista contenente gli eventi coperti dalle sedi durante la giornata, ciascuno riportante la sede di competenza, l’argomento del servizio e il nome dell’autore (ad es. Napoli – Calciopoli – Ravel).

Compito del segretario è inoltre quello di preparare il foglio delle proposte. Questo documento contiene le proposte avanzate da ogni tematica per la riunione di sommario. Ogni redazione invia un riassunto degli argomenti che intende trattare per il grande giornale successivo alla riunione tramite AvStar oppure comunicandolo via telefono. Il segretario quindi le raccoglie tutte e prepara per l’appunto il foglio proposte. Ne verrà fuori una lista, stavolta riportante il nome delle varie redazioni tematiche e gli argomenti proposti dalle stesse.

Il lavoro di preparazione del relais e delle proposte precede ogni riunione di sommario. Durante la riunione vengono quindi selezionati i servizi che devono andare in onda. Il rappresentante del collegamento sedi si annota dunque i pezzi richiesti dalle fasce per poi monitorarli.

Dopo la riunione l’ufficio contatta le sedi per informarle di quello di cui c’è bisogno. Il collegamento sedi a questo punto deve garantire che vengano rispettate le tempistiche e che quanto richiesto arrivi confezionato correttamente per il giornale radio al quale è destinato.

A tal proposito vorrei aprire una piccola parentesi tecnica: capita spesso che alcuni servizi delle sedi siano presi come audio del servizio televisivo che va in onda sul rispettivo telegiornale regionale, o che abbia bisogno di tagli o aggiunte. In questo caso è possibile ad esempio che l’ufficio centrale richieda a chi ha fatto il servizio una firma in coda per il Gr2, o di tagliare d’altra parte la firma per il TgR.

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Figura 16 - Estratto del "relais" del mattino del giorno

7 giugno 2006

Figura 17 - Estratto del "foglio proposte" del mattino

del giorno 7 giugno 2006

L’ufficio centrale è inoltre incaricato della comunicazione interna tra le redazioni delle rubriche. Una volta che i vari programmi (es. Baco del Millennio, Baobab, …), infatti, decidono quali tematiche affrontare queste lo comunicano al collegamento sedi, il quale provvede a informare le altre redazioni, in maniera tale da evitare di trattare più volte lo stesso argomento o contattare più volte uno stesso ospite.

Il collegamento sedi è un organo fondamentale per una testata nazionale come il Giornale Radio Rai. Permette di sfruttare efficacemente la rete giornalistica Rai e la sua capillarità sul territorio, garantendo servizi ancora una volta di alta qualità in quanto realizzati da professionisti specializzati. Il contributo che le sedi forniscono alla testata è fondamentale per la gran parte dei notiziari che vanno in onda quotidianamente, e l’apporto dei corrispondenti regionali al giornale radio è senz’altro paragonabile a quello fornito dalle redazioni tematiche.

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Le riunioni di sommario

Le riunioni di sommario si tengono con cadenza regolare per decidere in una prima versione il contenuto dei grandi giornali. Vengono presiedute dal direttore di testata o da uno dei suoi vice-direttori e vi prendono parte i rappresentanti delle redazioni tematiche (Cronaca, Politico, Esteri, Cultura, etc…), delle redazioni di fascia (Gr1, Gr2 e Gr3) e del collegamento sedi. Ve ne sono tre al giorno, per coprire tutti i grandi giornali della giornata: alle 10:00 per il Gr del centro, alle 16:30 per il Gr della sera, e alle 19:30 per i Gr della notte e del mattino.

Durante la riunione di sommario il rappresentante di ciascuna tematica espone le proprie proposte, che vengono discusse con gli altri partecipanti. Al termine della discussione, in accordo con il direttore i capi delle fasce decidono se prendere o meno i pezzi proposti. Dopo che sono state passate al vaglio tutte le proposte delle tematiche, il rappresentante dell’ufficio centrale elenca i servizi che si possono ottenere dalle sedi, e anch’essi vengono discussi in riunione e selezionati dai rappresentanti delle tre line.

Al termine della riunione quindi ogni rappresentante di fascia avrà abbozzato una prima scaletta del proprio giornale radio. Si tratta ovviamente di una scaletta di massima, considerato il flusso continuo di nuove notizie. Anzi, è spesso necessario aggiungere o togliere dei pezzi dal menabò proprio in corso di confezionamento, ovvero tra la fine della riunione e la messa in onda del giornale. Proprio per questo è necessario che tutta la struttura sia caratterizzata da una grande flessibilità. Ed è proprio in questi casi che diviene fondamentale la comunicazione interna tra redazioni di fascia, redazioni tematiche ed ufficio centrale di collegamento, senza la quale non sarebbe possibile cambiare in corso d’opera il giornale.

Figura 18 - I rappresentanti di fasce e tematiche

durante la riunione di sommario

Figura 19 - Il vicedirettore in collegamento telefonico

con Montecitorio (sede del Politico) durante una riunione di sommario

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Le riunioni di sommario rappresentano quindi i momenti della giornata in cui la linea editoriale della testata prende una direzione ben precisa e tutta la struttura partecipa alla creazione del giornale radio. È proprio nei grandi giornali infatti che l’attività di produzione collettiva all’interno della testata trova la sua massima espressione e tutte le unità redazionali compartecipano alla realizzazione del prodotto principale della testata giornalistica. Per questo diviene fondamentale riunire regolarmente sotto le redini della direzione i rappresentanti di ognuna delle singole unità di produzione.

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Format di programmi d’informazione

Come è stato evidenziato precedentemente, Radio1 è un canale di informazione, e come tale, i format che lo caratterizzano sono per lo più approfondimenti giornalistici di temi d’attualità. Viene da sé che il team di produzione di ogni programma è di natura ibrida, in parte costituito da giornalisti, in parte da programmisti, registi e assistenti al programma.

E comincia qui la differenza tra le redazioni di una trasmissione di testata e quelle di una trasmissione di rete, nella composizione dell’organico. Mentre per la testata troviamo delle figure che vanno dal caporedattore al redattore ordinario, tutti rigorosamente giornalisti, per la rete non c’è bisogno di alcun giornalista. Tuttavia quello di Radio1 è un caso particolare, per cui le trasmissioni ricadono per lo più sotto le rubriche della testata: ognuna di esse avrà quindi bisogno almeno di un caporedattore per il coordinamento giornalistico.

Prima di passare all’analisi di alcuni format di Radio1 è opportuno considerare che per quanto ognuna delle trasmissioni abbia delle caratteristiche proprie in relazione all’organizzazione e alla struttura interne, è possibile individuare alcune comunanze tra i diversi programmi d’informazione.

Anzitutto, per ciò che concerne le fonti, è importante per questo tipo di trasmissioni restare continuamente in contatto con gli uffici stampa, poiché può capitare di ottenere delle interviste esclusive grazie alla tempestività con cui si è venuti a conoscenza di un certo avvenimento. Un controllo attento delle fonti inoltre può far sì che vengano trattati dei temi che magari sfuggono ad altre reti o quotidiani, incrementando il prestigio, il ritorno d’immagine e quindi l’audience della trasmissione.

In fase di pre-produzione gli assistenti dei programmi che prevedono ospiti in collegamento telefonico in genere contattano gli ospiti, approfondiscono le tematiche da trattare e raccolgono il materiale informativo utile per la trasmissione. Per ottenere i contatti degli ospiti si possono percorrere a questo punto due strade: ci si può rifare all'agenda di redazione contenente tutti i recapiti degli ospiti contattati in precedenza, oppure cercare i numeri telefonando ad esempio a direzioni di partito o uffici stampa, e aggiungerli successivamente all'agenda.

Il carattere giornalistico delle rubriche impone poi che gli ospiti siano scelti in maniera tale da portare in trasmissione diverse opinioni e che non venga sostenuto soltanto un parere. Questo significa che ad esempio, nel momento in cui partecipano ministri, sottosegretari o altri uomini politici al programma, generalmente ad un uomo di destra viene contrapposto uno di sinistra, e viceversa.

Sia in studio che in regia è necessario che chiunque abbia una copia della scaletta del programma. È fondamentale per seguire l’andamento della trasmissione e di conseguenza per svolgere il proprio compito al momento giusto. Il conduttore la usa per gestire gli argomenti, il regista per organizzare le risorse, gli assistenti per scandire le

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proprie attività. In caso di variazioni al volo la scaletta permette inoltre di orientarsi rapidamente tra gli argomenti tagliati, anticipati o posticipati.

In regia è sempre presente un fonico al mixer, che si occupa a livello tecnico della messa in onda del programma. Si occupa di mettere on air i collegamenti telefonici e di chiuderli quando non sono più necessari, regola i volumi e lancia i pezzi della playlist su indicazione del regista. Per la riproduzione dei brani si serve dello strumento CartStack-Prep di Netia, opportunamente interfacciato con il mixer.

Verranno ora esaminati due format di Radio1, in maniera tale che ci si possa fare un’idea di quella che può essere l’organizzazione che sta dietro ad un programma di informazione e di approfondimento giornalistico. Le due trasmissioni a confronto sono Baobab e Radio Anch’io, entrambi contenitori di notizie, ma come vedremo piuttosto differenti tra loro. A dimostrazione del fatto che possono esservi mille modi di fare informazione.

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Baobab, l’albero delle notizie

Baobab è una trasmissione che nasce nel 1999. Sviluppa temi di attualità per mezzo di interviste ed opinioni, intrecciandole ad approfondimenti dal mondo della musica. È presentato da due speaker: un giornalista, quello principale, e un secondo conduttore di Radiounomusica che presenta i brani musicali che vanno in onda. Il programma va in onda in diretta e sono previsti diversi interventi di ospiti in studio o in collegamento telefonico.

Vediamo dunque come nasce una puntata di Baobab.

La pre-produzione della trasmissione avviene nella mattinata che precede la diretta. Verso le 10:30 ha luogo la riunione di redazione, in cui caporedattore, conduttore, regista e assistenti discutono dei temi da trattare nella puntata, in genere proposti dal caporedattore. Come abbiamo già evidenziato, le fonti prese a riferimento sono molteplici, ma Baobab sviluppa soprattutto articoli tratti dai quotidiani. Man mano che vengono decisi gli argomenti, circa cinque, si prendono in esame gli ospiti da contattare per ognuno, a seconda del taglio che il caporedattore o il conduttore vogliono dare al discorso.

Figura 20 - La redazione di Baobab durante la riunione del mattino

Quando la lista degli argomenti e degli ospiti è pronta, gli assistenti si mettono

all’opera per verificare le disponibilità degli ospiti per la puntata del pomeriggio. La

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redazione è necessariamente caratterizzata da un alto grado di flessibilità: qualora dovesse saltare qualche ospite si decide se mantenere un determinato argomento contattandone qualcun altro, oppure cassarlo e prenderne in considerazione altre tematiche, d'accordo con il caporedattore. La squadra degli assistenti quindi approfondisce i punti della scaletta secondo le indicazioni del regista, contatta gli ospiti e raccoglie in cartelle il materiale d’approfondimento che può essere utile al conduttore per le interviste. Il punto di partenza degli assistenti sono gli articoli di giornale da cui prendono spunto le tematiche trattate: se ne può ad esempio contattare l'autore. Il conduttore scrive i testi e la scaletta del programma, questa in collaborazione con il regista, definendo in maniera rigorosa le tempistiche per ogni argomento e i momenti dedicati ai brani musicali. Il regista si tiene inoltre in contatto con il conduttore di Radiounomusica per definire la scaletta dei brani musicali.

Durante la fase di pre-produzione il conduttore si occupa di contattare le strutture interne a Radio Rai per informarle delle tematiche affrontate nella puntata e degli ospiti invitati. Redige inoltre la lista degli argomenti destinata alla struttura Internet, che provvederà a pubblicarla sul sito di Radio1 nella scheda di Baobab, in maniera tale da aggiornarla per gli utenti che siano interessati a conoscere il contenuto della puntata del giorno.

La fase di produzione consiste nella realizzazione della diretta del programma. Il programma va in onda il pomeriggio e dura generalmente due ore e venti minuti, intervallato dai Gr di Radio1 in onda ogni ora. Prima di tutto i due conduttori, quello principale e quello di Radiounomusica, prendono posto in studio. In regia si trovano assistenti e regista, ma anche un fonico al mixer, un programmista di Radiounomusica e un giornalista collegato alle agenzie che segue gli aggiornamenti in caso ci fosse bisogno di comunicare notizie urgenti durante la diretta. Ognuno in regia ha una copia della scaletta redatta in pre-produzione. Gli assistenti prendono posto ai telefoni, dove contattano gli ospiti coi quali hanno preso accordi durante la mattinata e li mettono in linea quando necessario. Uno tra gli assistenti è preposto alla scrittura del gobbo: informa visivamente il conduttore delle movimenti in regia: l’ora alla quale è necessario chiudere, gli ospiti che sono in linea, il titolo col quale chiamare gli ospiti ed il nome del conduttore del Gr a cui deve essere passata la linea. Il regista prende posto vicino al fonico, precedentemente contattato per la scaletta dei pezzi audio che devono andare in onda. A lui spetta inoltre il compito di registrare la trasmissione sul Netia, per mettere poi a disposizione l’audio degli argomenti su internet. Durante la diretta il giornalista segue gli aggiornamenti delle agenzie di stampa su una postazione equipaggiata con AvStar. Il programmista di Radiounomusica si occupa della riproduzione dei brani che devono essere mandati in onda e di riempire il rapporto artistico coi dati che li identificano, per denunciarli alla SIAE.

Mentre la trasmissione va in onda, possono verificarsi diverse situazioni tali da alterare la scaletta: il regista, il conduttore ed il caporedattore decidono in corso d'opera come modificare la sequenza dei pezzi e degli argomenti, e la redazione tutta si deve riadattare velocemente alla nuova struttura.

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Come la maggior parte dei programmi di Radio1, Baobab va in diretta. È un requisito necessario per questo tipo di format, poiché trattando di attualità, il contenuto si modella sull’informazione quotidiana. Di temi strettamente attuali si occupa anche Radio anch’io, lo storico programma di Radio1 caratterizzato dal coinvolgimento nella diretta dei radioascoltatori.

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Radio anch’io

Radio anch’io è la storica rubrica di approfondimento del Gr1, nata nel 1980 con Gianni Bisiach. Il format è quello di un dibattito radiofonico su temi di stretta attualità, con la partecipazione degli esperti e l’intervento in diretta dei radioascoltatori. In ogni puntata viene trattato un tema diverso, arricchito da servizi, brani musicali, letture di libri, spezzoni di film, nonché dall’esperienza del conduttore.

Il coinvolgimento dei radioascoltatori, da cui il nome della trasmissione “Radio anch'io”, avviene attraverso tre canali: e-mail, SMS e telefonate. Gli esperti partecipano sia in collegamento telefonico che in studio: quando ospiti di una certa importanza fanno visita agli studi di Radio anch’io, questo acquista una grande visibilità anche in televisione, accrescendo il proprio prestigio e il numero di radioascoltatori.

Il programma prevede diverse modalità di partecipazione degli ospiti: • Ospite unico: risponde alle domande dei radioascoltatori • Ospiti di schieramenti opposti: si confrontano con il conduttore che fa da mediatore • Più ospiti collegati per tutta la durata della trasmissione: intervengono e si confrontano

quando necessario • Nessun ospite fisso: gli interventi si susseguono secondo una struttura a finestre

Vediamo come nasce una puntata di Radio anch’io.

La pre-produzione avviene nell’arco della giornata che precede la diretta del mattino. La riunione di redazione ha quindi luogo dopo di questa, a metà mattinata. Caporedattore, giornalista, regista e assistenti al programma discutono del tema da sviluppare nella puntata del giorno dopo, e viene stilata una prima bozza della scaletta. Si decidono inoltre i servizi che devono andare in onda: questi possono essere preparati direttamente dal giornalista, oppure possono essere richiesti alle redazioni tematiche o all'ufficio centrale di collegamento. Il giornalista ha molteplici compiti: può preparare inchieste, reportage e registrare interviste per la trasmissione nel momento in cui gli ospiti siano impossibilitati ad andare in studio o a collegarsi telefonicamente, ad esempio per questioni di fuso orario. Arricchisce la trasmissione con contributi professionali e affianca il conduttore nell’attività giornalistica.

Gli assistenti approfondiscono il tema e preparano gli approfondimenti per il conduttore. Contattano gli ospiti e ne verificano la disponibilità per la partecipazione alla puntata. Montano su Netia lo spot registrato dal conduttore col jingle di sottofondo e lo preparano per la messa in onda. Gestiscono inoltre la mailing list della trasmissione, in particolar modo: • inserendo giorno per giorno gli indirizzi di coloro che abbiano richiesto di farne parte • cancellando chi al contrario ha deciso di non farne più parte • invitando nella mailing-list i non iscritti che abbiano partecipato per e-mail alla puntata • inviando agli iscritti i temi trattati nella puntata del giorno dopo

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Il regista, in collaborazione col conduttore, prepara la scaletta della puntata e si occupa della comunicazione interna. Vengono preparati tre tipi di scalette: una con i dati degli ospiti comprensivi di numeri di telefono per regista e collaboratori, una senza numeri di telefono per il fonico, una solo con i nomi per il gobbo. Il caporedattore e conduttore si occupa di redigere i testi della puntata e di scrivere e registrare il testo dello spot, o bugiardino, che va in onda in mattinata un’ora prima della puntata, verso le 8:00. Il bugiardino viene inoltre consegnato alla redazione dell’alba del Gr1, ed è letto in coda al giornale radio delle 9:00. Il testo viene inoltre inviato alle agenzie di stampa, all'ufficio stampa della Rai, e alla sede centrale di coordinamento per la comunicazione interna ed esterna all’azienda.

Ancora una volta è indispensabile un elevato grado di flessibilità: in qualunque momento una notizia dell’ultimo minuto potrebbe far cambiare improvvisamente il tema della puntata. In questo caso si organizza una riunione di redazione straordinaria, per valutare se è possibile effettivamente preparare una puntata sulla notizia fresca e riorganizzarsi sugli ospiti, la scaletta e i servizi. Se poi si verificano avvenimenti importanti durante la notte, la strutturazione della nuova puntata avviene addirittura un'ora prima della messa in onda, ovvero alle 8:00. Può capitare qualche evento eccezionale anche durante la diretta, in tal caso si cambia il contenuto della puntata e si contattano nuovi ospiti mentre il programma è on air.

Figura 21 - La redazione di "Radio anch'io"

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La fase di produzione prevede la realizzazione della diretta del programma, che va in onda la mattina, dopo il Gr delle 9:00, e dura circa un'ora, salvo casi particolari, come i risultati delle elezioni politiche, in cui può estendersi anche fino alle 12:30. Il conduttore prende posto in studio, eventualmente in compagnia dell'ospite o degli ospiti invitati. In regia si trovano i programmisti, il regista e il fonico al mixer. I collaboratori sono preposti dal regista a svolgere diversi compiti: • gestiscono i collegamenti telefonici con gli ospiti, e li mettono in linea quando

necessario • tengono d'occhio gli aggiornamenti delle agenzie di stampa per notizie importanti da

comunicare al volo durante la diretta • controllano e filtrano gli SMS e le e-mail che arrivano dai radioascoltatori • rispondono al numero verde e tengono traccia degli interventi del pubblico per poi

metterli in linea quando necessario • scrivono per il gobbo riportando sulla scaletta i nomi degli ascoltatori che

intervengono, gli ospiti in linea e le indicazioni per il fonico

Figura 22 - Assistenti in posizione durante la messa in

onda del programma

Figura 23 - La scaletta del gobbo riportante le

indicazioni per il conduttore

Ogni volta che un ascoltatore telefona chiedendo di intervenire viene compilata una

scheda personale che ne riporta il nome, il recapito telefonico e un breve riassunto dell'intervento che intende fare. Le schede vengono poi selezionate dal regista. Quando necessario, l'ascoltatore viene richiamato e messo in linea dai collaboratori incaricati dei collegamenti telefonici. Sul gobbo figurerà quindi il suo nome e il riassunto della sua domanda. Le e-mail e gli SMS, dopo essere stati filtrati secondo regole di buon costume, vengono di volta in volta ordinati in una lista, stampati e portati in studio al conduttore, che li leggerà agli ospiti in collegamento.

Il regista prende posto vicino al fonico, al quale ha comunicato precedentemente la scaletta dei servizi che devono andare in onda, e gli dà indicazioni durante la diretta. È inoltre incaricato di registrare su Netia la trasmissione, che, in questo caso, verrà poi lavorata per il podcast.

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Figura 24 - Il regista dà indicazioni al fonico durante la diretta

La fase di post-produzione è affidata anch'essa al regista. Una volta conclusa la

diretta, infatti, l'audio viene depurato della sigla, della musica, degli spot e delle interruzioni, viene tagliato opportunamente e preparato per essere pubblicato sul sito. Il lavorato viene quindi catalogato su Netia per il podcast, in maniera tale che la struttura Internet provveda poi a metterlo sul web corredato dalle informazioni sulla puntata. Come è stato già anticipato, capita di frequente che Radio anch'io ospiti personaggi molto importanti a livello nazionale o addirittura internazionale. Il programma fa quindi notizia, e acquista visibilità sia in radio che in televisione. È una sorta di circolo vizioso, per cui essendo pubblicizzato su diversi media diventa più celebre e importante, e in quanto tale fa in modo che sempre più personaggi importanti vi partecipino. Questo grazie anche alla nomea storica che accompagna il programma dalla sua nascita, e che gli ha permesso di andare in onda con grande successo per oltre venticinque anni.

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Radiounomusica

Radiounomusica è una struttura che fa parte del segmento rete di Radio1. Fornisce al canale tutti i contenuti di natura musicale: lista delle novità, programmi di approfondimento, conduttori esperti nel campo e playlist musicali per le altre trasmissioni.

L’identità di Radio1 è costruita anche sulla musica che trasmette: dall’italiana al rock, al soul, alla dance, senza discriminare ciò che viene trasmesso in base al successo e alla celebrità. E rispecchia in pieno l’animo della radio nazionale generalista, che vuole accontentare un po’ tutti i gusti e informare sulle ultime novità, senza essere gravati da costrizioni dettate da logiche di audience e imposizioni tipiche dei modelli commerciali.

Radiounomusica si occupa di curare diversi programmi musicali, in cui abbondano contributi come concerti live, interviste, speciali e anteprime.

Tra gli altri troviamo Village, il magazine-rotocalco musicale di Radio1 che si interessa delle novità in ambito discografico. È arricchito da interviste a grandi ospiti, anteprime, speciali e performance dal vivo. Come ogni programma di Radiounomusica, gli ospiti della puntata sono artisti o interpreti provenienti da qualsiasi nicchia musicale. Village si scosta dalle comuni trasmissioni musicali e non segue i gusti del momento, al contrario vuole creare tendenza. Target del programma è infatti un pubblico di età avanzata, esigente e appassionato alla musica.

Il venerdì sera è il momento dei concerti di Radio1, con artisti sia italiani che stranieri. Possono essere organizzati ad hoc da Radiounomusica, oppure seguiti dalla struttura per mezzo di partnership o accordi di partecipazione. I concerti hanno generalmente un buon ritorno quando riscuotono una certa visibilità, ed è quindi piuttosto vantaggioso per la maggior parte di essi che emittenti di portata nazionale come Radio1 li seguano e li pubblicizzino.

Stereonotte va in onda ogni sabato notte per cinque ore. La trasmissione prevede un conduttore diverso a settimana, un professionista che mette in onda la propria musica, con brani, ospiti e contributi scelti personalmente. Si tratta di una sorta di spazio autogestito per gli esperti del settore e controllato esclusivamente dalla linea editoriale di Radiounomusica. E in quanto tale dà molto spazio alle nuove tendenze ed è caratterizzato da musica che spazia dal rock al jazz, dalla black music al pop raffinato, fino alla canzone d’autore. Negli anni ‘80 Stereonotte andava in onda sette giorni alla settimana ed era presentato da quattro conduttori per ogni puntata: in quegli anni ha aveva un pubblico di un milione di ascoltatori a notte, record per anni imbattuto e raggiunto negli ultimi tempi solo da Viva Radio 2.

Va in onda il venerdì notte Brazil, il programma che guarda al Brasile di oggi sulle note della sua musica e della sua cultura. Ospiti in studio e interviste per dare un’ampia visione di ciò che succede nel mondo dello spettacolo e della cultura brasiliani.

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Il gruppo di Radiounomusica si occupa inoltre di supportare musicalmente alcune trasmissioni di Radio1. Nel caso di Baobab, ad esempio, un conduttore di Radiounomusica affianca il conduttore principale per introdurre i brani della scaletta e parlare di musica in generale. Per il Baco del Millennio, d’altra parte, Radiounomusica prepara la playlist musicale, ma alla trasmissione non partecipa nessuno dei suoi conduttori, solo un assistente che controlla la riproduzione dei brani, ma che non va né in voce né in regia.

La programmazione musicale è costituita da due grandi database: i classici e le novità. Il primo contiene pezzi che vanno dalla fine degli anni ’60 fino a un paio di anni fa. Conta circa 5000 brani, e ogni anno ne vengono aggiunti un centinaio. Il secondo è una raccolta che dura un paio di mesi e contiene le ultime novità discografiche. D’inverno è costituito da una trentina di brani, mentre nella stagione estiva arriva a contenerne più o meno una sessantina. Quando nella lista delle novità brani di artisti consolidati riscuotono un certo successo, dopo un paio di anni vengono inseriti nel database dei classici, andando ad accrescere l’archivio musicale del canale. La selezione viene effettuata secondo il pensiero della redazione dal responsabile di Radiounomusica e dai suoi collaboratori, generalmente esperti o critici che lavorano nel mondo discografico. La programmazione musicale è il grande contenitore usato per i contributi forniti alle trasmissioni di Radio1. Ogni volta che un programma faccia richiesta di una scaletta musicale programmisti e registi di Radiounomusica intervengono selezionando i brani che devono andare in onda. Per la scelta dei pezzi vengono generalmente seguiti alcuni criteri che puntano a evitare che uno stesso brano venga mandato più volte per uno stesso periodo di tempo. In particolare, una volta che viene trasmesso un classico, lo stesso non può più andare in onda per sette settimane. Stesso discorso per le novità, che vengono trasmesse al massimo tre volte a settimana d’estate, due volte a settimana d’inverno. Nel momento in cui un programmista di Radiounomusica va quindi a preparare la scaletta per un determinato programma, tiene conto della lista dei brani “vietati” e secondo il proprio giudizio sceglie i pezzi in parte dal contenitore dei classici e in parte da quello delle novità.

Radiounomusica rappresenta la roccaforte musicale di Radio1. È curioso osservare come un elemento quale è la musica, tipicamente di sostegno al mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento, possa trovare ampio spazio e integrazione in un canale d’informazione. Ma è anche rappresentativo di una concezione svincolata da meccanismi commerciali, un approccio alla musica che questo canale può fortunatamente permettersi soprattutto grazie alla natura pubblica del modello economico di Radio Rai.

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Rapporti artistici e SIAE

È opportuno dedicare un breve capitolo agli strumenti di cui Radio Rai si serve per denunciare le opere creative tutelate dalla Società Italiana degli Autori ed Editori. Questo argomento non sarà trattato in maniera particolarmente approfondita da un lato perché si tratta una questione piuttosto complessa, dall’altro perché esula dagli scopi di questo scritto soffermarsi troppo in dettaglio sugli aspetti legali relativi al diritto d’autore. Per il pagamento dei diritti d’autore sulle opere creative usate in trasmissione, Radio Rai ha bisogno di tenere traccia di ciò che effettivamente viene usato. Ogni contributo artistico tutelato deve quindi essere registrato opportunamente, riportandolo in un documento chiamato rapporto artistico, che la Rai ha preparato appositamente in accordo con la SIAE.

Lo scopo del rapporto artistico è dunque quello di mantenere su carta l’elenco delle opere protette che devono essere denunciate per il pagamento dei diritti d’autore. Deve riportare quindi i dati relativi all’identificazione delle opere: nel caso di un’opera musicale il genere Siae a cui appartiene, se è un contributo usato come primo piano oppure sottofondo (ovviamente il primo costa di più), il titolo, l’interprete, la durata del brano, se si tratta di un disco, di una registrazione o di un live, e infine i dati univoci del supporto, ovvero la casa di

produzione e il codice numerico identificativo.

I restanti campi del rapporto sono compilati con le informazioni necessarie ad identificare la rete e le trasmissioni che includono i contenuti coperti da copyright: il titolo, la matricola e la tipologia del programma, l’orario e la data della messa in onda, il committente, ovvero la rete di appartenenza, e altri campi di servizio come il dirigente responsabile, il curatore ed il compilatore. Questa ultima parte serve alla Rai anche per individuare la ripartizione tra le strutture interne delle spese destinate ai diritti d’autore, e per quantificare economicamente le necessità di ciascuna di esse.

Figura 25 - Il "rapporto artistico" per le opere musicali

Dati identificativi dell’opera

Dati identificativi

della trasmissione

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È l’ufficio Rapporti Artistici a preparare i moduli per la compilazione da parte dei programmisti delle trasmissioni. Dopo essere stato compilato e firmato in ogni sua parte, quindi, questo ufficio provvede ad inviare il rapporto all’ufficio Diritti d’Autore, che si interfaccia direttamente con gli uffici della SIAE e si occupa dei pagamenti e delle denunce. In quanto documento ufficiale, il rapporto artistico deve poi essere conservato per legge in copia cartacea per almeno dieci anni.

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La struttura Internet

La struttura Internet è il gruppo di Radio1 che si occupa dei contenuti del sito internet di Radio1. Il gruppo è formato da giornalisti ed è strutturato secondo la consueta gerarchia che va dal caporedattore al redattore ordinario. All’interno della testata prende posto sotto la segreteria di redazione, e può essere considerata il ramo più tecnologico all’interno della testata.

Come tale, si serve di diversi strumenti informatici, sviluppati per lo più da RaiNet o da Rai ICT, per la gestione automatizzata del sito internet. Primo fra tutti l’interfaccia web chiamata amministrazione, che permette l’aggiornamento dei contenuti di natura testuale delle varie sezioni del sito. In secondo luogo ha a disposizione due postazioni Netia, di cui una standard e una per i file destinati al podcast. E proprio per l’inserimento dei metadati relativi ai podcast utilizzerà un altro strumento di amministrazione per i singoli

programmi, un’interfaccia web per la gestione dei contenuti multimediali del sito internet. In caso di pagine web per eventi straordinari, RaiNet provvede a sviluppare nuove interfacce, simili a quelle viste, per il controllo del loro contenuto. La struttura Internet si serve di questi strumenti per diverse finalità.

Aggiornamento del Gr1 on line. È una sezione del sito di fondamentale importanza, dedicata alle news dell’ultimo minuto. Ogni volta che un giornale radio va in onda, Internet si occupa di pubblicarne le notizie sul sito di Radio1. I giornalisti si servono naturalmente di AvStar, ove, come abbiamo visto, potranno trovare i testi del giornale scritti dalle fasce che hanno curato il Gr. Il contenuto dovrà tuttavia essere rimodellato in maniera appropriata per essere pubblicato su internet. Una volta che i testi sono stati riscritti in base alle esigenze del nuovo mezzo, i lanci vengono pubblicati per mezzo del sistema di amministrazione. Alcune edizioni del Gr sono riascoltabili su internet, in tal caso le notizie vengono associate all’audio di appartenenza. Nel momento in cui, invece, non è prevista la pubblicazione per l’ascolto, le notizie sono riportate come aggiornamento a sé stante, e riportano l’orario dell’ultimo inserimento.

Figura 26 - Sistema di aggiornamento del Gr on-line Figura 27 - Home page di Radio1 - Gr on-line

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Aggiornamento delle schede dei programmi. Il sito di Radio1 contiene, tra l’altro, una serie di schede con il contenuto delle trasmissioni, disposte in sequenza verticale e ordinate in maniera dinamica. Dinamica poiché nel momento in cui una trasmissione va in onda, la sua scheda prende il primo posto nella sequenza, e quelle subito precedenti o seguenti ad essa nel palinsesto si spostano al di sotto di questa. Questo processo è organizzato in maniera semi-automatizzata. I giornalisti di Internet, infatti, curano anzitutto il testo contenuto nelle schede, e ne selezionano e inseriscono le rispettive immagini. Devono inoltre gestirne l’ordine di apparizione e sparizione, intervenendo su dei particolari valori che contraddistinguono le schede nel software di amministrazione. Regolando opportunamente queste impostazioni, le schede compaiono un certo periodo di tempo prima che il programma vada in onda e scompaiono poco dopo la sua fine.

Figura 28 - Sistema di aggiornamento delle schede Figura 29 - Home page di Radio1 - Schede

Inserimento dei contributi per il podcast. L’attività di podcasting può essere definita come “la registrazione digitale di una trasmissione radiofonica o simili, resa disponibile su internet con lo scopo di permettere il download su riproduttori audio personali”. Per ciò che riguarda Radio1, il team di Internet si occupa di pubblicare il file per l’ascolto o lo scaricamento, e di corredarlo con le informazioni, o metadati, che lo caratterizzano. Il workflow prevede anzitutto che, quando il file lavorato dal regista di una trasmissione per il podcast è disponibile su Netia, questo venga scaricato su database locale e marcato come Ready-to-Web, o RTW. Questa operazione permette di caricare il file sul server contenente i contributi multimediali delle trasmissioni destinati alla pubblicazione su internet. Tramite il sistema di amministrazione per i singoli programmi, poi, i giornalisti accompagnano al file le informazioni che lo identificano, come il titolo della trasmissione e la descrizione della puntata. Una volta pronto il file viene quindi pubblicato, per essere reso disponibile sul sito di Radio1 nella sezione Podcast.

Aggiornamento delle pagine web delle trasmissioni. Il sistema di amministrazione tradizionale, unito a quello destinato alla gestione dei singoli programmi, permettono al gruppo Internet di curare i contenuti delle pagine web di ciascuna trasmissione. Per ognuna di esse viene aggiornata regolarmente la pagina dei contenuti con i temi trattati dalla puntata del giorno. Ad esempio, nel momento in cui il team di Baobab decide gli

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argomenti per il pomeriggio, questi vengono inviati alla struttura Internet, che provvede ad aggiornarne la pagina web. O nel momento in cui il Gr Parlamento vuol pubblicare l’agenda o la rassegna stampa di Palazzo Madama o Montecitorio, questa sarà inviata ai giornalisti di Internet che modificheranno i testi, attribuendo loro il giusto formato per il web.

Figura 30 - Pagina web dell'agenda del Gr Parlamento

Aggiornamento pagine web degli eventi speciali. Nel momento in cui Radio1 si trova a seguire un evento speciale, come i mondiali di calcio, viene creato un sito dedicato esclusivamente ad esso, un insieme di pagine web che si aggiunge a quello tradizionale per dedicare all’avvenimento maggiori approfondimenti. Il nuovo sito viene quindi gestito interamente dalla struttura Internet, che ne curerà i testi, pubblicherà le interviste e i servizi del giornale radio, si occuperà dei sondaggi e dei podcast e ne selezionerà le immagini e le foto. Ancora una volta a sviluppare la piattaforma web per la pubblicazione sarà RaiNet, che in casi come questo si trova a lavorare fianco a fianco con la redazione giornalistica.

L’Internet team è la redazione che lavora maggiormente a contatto con la tecnologia, e rappresenta l’esempio più importante dell’integrazione tra professione giornalistica e strumenti informatici. Le figure che fanno parte del gruppo sono infatti giornalisti dotati di una particolare percezione tecnica che li contraddistingue rispetto ai professionisti tradizionali. Questo tipo di formazione sta prendendo piede ormai in ogni ambiente lavorativo ed è facilmente prospettabile che in un futuro molto prossimo sempre più

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categorie saranno caratterizzate da un legame a doppio filo con le tecnologie dell’informazione.

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RaiNet e l’encoding delle trasmissioni

Quando una trasmissione che è andata in onda deve essere messa a disposizione per essere ascoltata o scaricata da internet, la struttura che a livello tecnico è incaricata di darle un formato audio adeguato è RaiNet.

Il processo tecnologico che sta dietro a questa operazione va sotto il nome di codifica, o encoding, e consiste fondamentalmente nel comprimere il file audio secondo particolari algoritmi matematici al fine di ridurne le dimensioni, fino a quando non sia possibile ascoltarlo in tempo reale usando una particolare connessione (56k, ADSL, fibra ottica, etc…).

I programmi codificati possono essere fruiti da internet in due modi: streaming o podcasting.

Ottenere un file in streaming significa ascoltarlo senza doverlo scaricare interamente dalla rete. Il funzionamento che sta dietro questa procedure è piuttosto semplice: il programma che permette questo tipo di collegamento si occupa di scaricare man mano che l’audio è in riproduzione dei piccoli frammenti di file chiamati pacchetti, eseguendoli man mano che arrivano. È il metodo preferenziale per ascoltare la radio in diretta.

Il podcasting, invece, come abbiamo già visto, permette di ascoltare il file solo dopo averlo scaricato interamente dalla rete. Il tipo di codifica utilizzato è generalmente l’mp3 o il wma, formati che permettono un alto livello di qualità mantenendo dimensioni su disco decisamente ridotte.

In entrambi i casi, comunque, la trasmissione ha bisogno di essere sottoposta ad una operazione di encoding. Il programma utilizzato da RaiNet a tal scopo è WaveLab, che permette di utilizzare in uscita i formati più diffusi (mp3, wma, RealAudio) con diversi profili di compressione.

L’audio arriva direttamente dalla regia delle varie trasmissioni. In particolare la struttura di encoding riceve dalle redazioni il cd contenente l’audio da codificare, accompagnato dalle informazioni per la pubblicazione: nome del programma, titolo e descrizione della puntata, data e ora di messa in onda. Qualora dovesse rendersi necessario codificare un programma senza che la regia dello stesso possa provvedere a consegnarlo, l’ufficio encoding è dotato di una postazione Netia per la registrazione programmata direttamente dal canale radio. L’encoding sarà dunque in possesso di due tipi di materiale: il cd delle trasmissioni già lavorate dalla regia, oppure le registrazioni dalla diretta pianificate precedentemente, che devono essere sottoposte a un processo di lavorazione per la pulizia e il montaggio dell’audio.

Per ciò che riguarda lo streaming, in particolare, l’audio viene codificato in formato RealAudio. Il processo di codifica produrrà un file di estensione “.ra”, che viene trasferito tramite protocollo FTP sul server per lo streaming. Tramite un sistema di amministrazione

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sviluppato internamente, viene creato poi un riferimento al file “.ra” di estensione “.ram”, di dimensioni ridottissime, che viene caricato sul server destinato a contenere le pagine web di Radio1. In questo modo si tengono separati il server contenente i file audio da quello contenente il sito web.

Per il podcasting, invece, la procedura è automatica: l’audio, dopo essere stato lavorato, viene caricato su Netia, e da qui trasferito sul server per il podcasting. L’operazione di marcamento RTW, tuttavia, nasconde un processo di codifica: il file audio su Netia, infatti, prima di passare su server, viene sottoposto ad un’operazione di encoding in formato mp3.

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Conclusioni

Come si è potuto osservare, Radio1 è una rete organizzata secondo una struttura altamente efficiente, che snellisce gran parte del processo di produzione delle trasmissioni. Ogni redazione assume un ruolo ben definito, ed è raro che il campo d’azione di una sconfini in quello di un’altra.

Suddividere le competenze tra unità produttive è quindi il primo passo da compiere affinché un sistema articolato funzioni al massimo delle sue possibilità. Quanto minori saranno le sovrapposizioni tanto più elevato sarà il rendimento di ciascun contributo. In primo luogo perché quando più figure sono preposte a uno stesso compito può capitare che a causa di equivoci il lavoro non venga svolto per niente, o d’altra parte che più persone si occupino della stessa cosa: in entrambi i casi vi è un dispendio di risorse che rallenta l’attività complessiva. In secondo luogo, individuare degli errori in una catena produttiva altamente specializzata è più semplice, e di conseguenza è più semplice eliminarli o tentare di limitarne le conseguenze.

Ma se segmentare le mansioni all’interno di una struttura broadcast porta indubbi vantaggi, è indispensabile la presenza un organo che abbia funzioni di coordinamento per tutti i segmenti. Abbiamo visto che la Segreteria di Redazione ricopre incarichi di gestione amministrativa, burocratica e tecnica. La Direzione, comunque a capo della Segreteria di Redazione, coordina le risorse umane e stabilisce cosa deve andare in onda. Metaforicamente parlando, è come se la Segreteria di Redazione preparasse gli spazi di un mosaico per la disposizione dei tasselli scelti dalla Direzione. Ove i tasselli sono ovviamente le redazioni e le strutture tecniche di Radio1.

Una grande organizzazione ha inoltre bisogno di una solida infrastruttura tecnologica. Gli strumenti che abbiamo visto nella prima parte della monografia danno un’idea abbastanza precisa di quella che dovrebbe essere la situazione ideale in un ambiente di lavoro collettivo. Dove si trovino a lavorare professionalità di diversa natura, dal giornalista al tecnico di regia, è importante utilizzare delle piattaforme profilate sulle esigenze di ciascun gruppo di utenti. Ma è essenziale anche che siano piattaforme uniche, a cui possano accedere tutti coloro che collaborino alla produzione delle trasmissioni. Questo perché la natura di un team radiofonico vede inevitabilmente cooperare fonici, registi, giornalisti, programmisti, assistenti e inviati su degli stessi materiali. Non si può dunque prescindere dall’uso di software che si appoggino a database centralizzati e che permettano l’accesso a risorse condivise.

La parola chiave che sta alla base del funzionamento ottimale di una struttura radiofonica è quindi “armonia”. Armonia di professioni e di tecnologie, ambienti comuni e conoscenza condivisa. Armonia che si realizza per mezzo della collaborazione e della comunicazione tra unità di produzione. Armonia nel coordinamento e nella gestione di tutte le risorse del sistema. Armonia che porta all’automazione dei processi produttivi e

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alla riduzione dei tempi morti. Ed è proprio grazie a questa armonia che Radio1 è da oltre 80 anni l’emittente radiofonica più ascoltata in Italia.

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Ringraziamenti

Ritengo opportuno dedicare queste ultime righe alle persone che mi sono state vicino durante il periodo che ho trascorso a Saxa Rubra, senza le quali la stesura di questo scritto non sarebbe stata possibile.

Prima di tutto voglio esprimere una grande riconoscenza nei confronti dei miei due tutori, il prof. Franco Iseppi per il Politecnico di Torino e il dott. Flavio Mucciante per Radio1, che mi hanno seguito per l’intero arco di questo tirocinio. Un sentito grazie va soprattutto all’ormai caro amico Gianni Lucarini, il quale mi ha guidato nel percorso formativo con elevata professionalità, senza farmi per questo mancare numerosi momenti di grande divertimento.

Voglio manifestare quindi una profonda gratitudine nei confronti di tutti coloro che mi hanno raccontato come funziona Radio1 e le cui parole hanno preso forma in questo lavoro. Per il team delle All-News: grazie a Vittorio Argento, a Giulia De Cataldo, Simona Grossi, Angelo Iacobacci e Paolo Salerno, che mi hanno descritto l’organizzazione delle redazioni di fascia e del Giornale Radio Rai. Per il Gr2 un forte grazie va a Lucrezia Scardini, sempre premurosa e pronta ad aiutarmi ogni volta che ne avessi avuto bisogno. Per le redazioni tematiche: grazie a Maurizio Isita, Maria Teresa Bellucci e Carla Manzocchi della Cronaca, a Tiziana Ribichesu di Società e Scienze, a Paolo Gigante, Giulia Chiodini, Donatella Gori e Daniela Morandini di Spettacoli e Speciali. Per l’ufficio centrale di collegamento ringrazio di cuore Lella Marzoli, Mario Vitanza, Paola Friggeri, Domenico Nicosia, Gianmario Nucci e Claudio Passalacqua, sempre disposti a dedicarmi un po’ del loro prezioso tempo e a soddisfare ogni mia curiosità. Un grazie ad Andrea Sabatini, Raffaele Roselli, Elisabetta Bruno, Edoardo Caroni, Edoardo Rossi, Daria Ragazzini e Anna Posillipo di Baobab. Grazie inoltre alla redazione di Radio Anch’io: Stefano Mensurati, Alessandra D’Asaro, Alberto Agnello, Vincenzo Barone, Ilaria Bellandi e Valentina Meliadò. Un grazie a Fabio Cioffi di Radiounomusica, che mi ha concesso tra l’altro anche un’intervista telefonica. Per la segreteria di redazione un sentito grazie va a Paolo Bologna, che mi ha fornito una visione d’insieme dell’attività di Radio1. Per la struttura Internet oltre a Gianni Lucarini ringrazio Camilla Francisci, Giorgio Monteduro e Maria Rosaria Villivà. La mia gratitudine va inoltre all’ingegnere Antonino Arena e ad Alessandro Puri, che mi hanno consentito di approfondire la mia conoscenza sul funzionamento e sulla storia del sistema Netia.

Dedico un grazie particolare anche agli stagisti che hanno fatto pratica a Radio1 durante il mio stesso periodo, coi quali ho passato dei bellissimi momenti e che mi hanno permesso di vivere questo stage con maggior spensieratezza: grazie quindi ad Andrea Bettini, ad Angela Divincenzo, a Stefania Maimone e a Cristina Perciballe.

Voglio infine ringraziare la mia famiglia, che mi ha dato la possibilità di effettuare questa magnifica esperienza e che mi è stata sempre vicino in tutto e per tutto.