l'amico della famiglia - ottobre 2012

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In cammino con noi anno XC - n. 10 - ottobre 2012 - periodico delle comunità cristiane di Seregno

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L'Amico della Famiglia - Ottobre 2012 - Ingresse mons. Bruno Molinari

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In cammino con noianno XC - n. 10 - ottobre 2012 - periodico delle comunità cristiane di Seregno

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«L’AMICO DELLA FAMIGLIA», PERIODICO DELLE COMUNITÀ CRISTIANE DI SEREGNOanno XC, 21 Ottobre 2012, numero 10

Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 93 dell’1/12/1987

In copertina: L'ingresso di mons. Bruno Molinari in basilica S. Giuseppe domenica 7 ottobre.

(foto Volonterio)

Direttore responsabile: don Paolo Ciotti; in redazione: Franco Bollati, Paolo Cova, Enrica Dell’Orto, Patrizia Dell’Orto,

Luigi Losa, Giovanni Marelli, Patrizia Mariani, Sabrina Parravicini, Elisa Pontiggia, Mariarosa Pontiggia e Paolo

Volonterio; e-mail: [email protected]; amministrazione: Riccardo Ballabio;

abbonamenti: Buona Stampa San Paolo - c/o segreteria parrocchia S. Giuseppe - Piazza Libertà 6 - 20831 Seregno (MB)

telefono 0362 231308 o presso le segreterie delle altre parrocchie;Stampa & Grafica: Sarigraphic E. Riva di M. Riva & C. snc, Via Gandhi, 10 - 20831 Seregno MB;

ORARI SANTE MESSE FESTIVE

Basilica San Giuseppe - piazza Libertà 6 - tel./fax. 0362 231308/231347www.basilicasangiuseppe.it – [email protected] alle 18 (vigiliare) e alle 20 (vigiliare ai Vignoli), domenica alle 7.30, 8.45, 10, 11.30 e 18

Oratorio San Rocco - via Cavour 85 - tel. 0362 241756/fax. 0362 327352www.oratoriosanrocco.it – [email protected] Domenica alle 10.30 solo per ragazzi delle elementari e accompagnatori durante il periodo della catechesi

Parrocchia Beata Vergine Addolorata al Lazzarettopiazza Cabiati 3/via Vivaldi 16 - tel. 0362 239193Sabato alle 20.30 (vigiliare), domenica alle 8, 10, 11.30 e 18.30

Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramentovia Stefano da Seregno 52 - tel. 0362 238368Domenica alle 8.30

Abbazia San Benedetto - via Stefano da Seregno 100 - tel. 0362 268911/321130www.monaci-benedettini-seregno.com - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11 e 18

Santuario di Maria Ausiliatrice(Piccolo Cottolengo Don Orione) - via Verdi 95 - tel. 0362 22881Sabato alle 17.30 (vigiliare), domenica alle 7, 9.30, 11 e 17.30

San Salvatore - via Montello Domenica alle 8.30 e 10.30

Istituto Pozzi - via Alfieri 8 - tel. 0362 231217 - www.istitutopozzi.itDomenica alle 9

Ospedale - via Verdi 2 - tel. 0362 223217Sabato alle 19 (vigiliare) e domenica alle 9

Parrocchia Santa Valeria - via S. Anna - tel. 0362 230096www.parrocchiasantavaleria.it - [email protected] alle 18.30 (vigiliare), domenica alle 7.30, 9.30, 11 e 18.30

Parrocchia San Giovanni Bosco al Ceredo – via Tiziano 6 – tel. 0362 238382www.parrocchiaceredo.it – [email protected] alle 19 (vigiliare), domenica alle 8, 10.30 e 18

Parrocchia Sant’Ambrogio - viale Edison 64 - tel. 0362 230810www.psase.it - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11.15, 18 e 20.30

Parrocchia San Carlo - via Borromeo 13 - tel. 0362 629635www.sancarloseregno.it - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 10.30 e 18

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“Andate e ammaestrate tutte le na-zioni”. Questa è la consegna affi-data da Gesù ai discepoli dopo suala risurrezione ed è l’impegno cheda quel momento coinvolge laChiesa e quindi ciascun battezzato,inviato ad annunciare, celebrare etestimoniare l’amore di Dio chevuole salvare tutti gli uomini attra-verso Gesù Cristo. Potrebbe appa-rire una pretesa assurda eimpensabile arrivare a tutte le na-zioni, ma il mandato si fonda sullapresenza e sulla forza del Signoreche sostiene l’azione umana nelladiffusione del Vangelo: “Ecco, iosono con voi tutti i giorni, fino allafine del mondo”. Forse, con il passar dei secoli,si è persa la piena consapevo-lezza della vocazione missiona-ria comune a tutti i cristiani edè diminuito lo slancio dell’evange-lizzazione, ma l’impegno missiona-rio, rivolto al proprio ambiente e almondo più lontano, deve conti-nuare senza sosta.Ce lo ricorda in modo particolareil Sinodo dei Vescovi che si sta svol-gendo in queste settimane a Romasul tema: “La nuova evangelizza-zione per la trasmissione della fedecristiana”. Aprendo l’importanteAssemblea il Papa ha detto: “'LaChiesa esiste per evangelizzare eanche nel nostro tempo lo SpiritoSanto ha suscitato un nuovo slan-cio per annunciare la Buona Noti-zia, un dinamismo spirituale epastorale che ha trovato la suaespressione più universale e il suoimpulso più autorevole nel Conci-lio Vaticano II”.Proprio il Concilio - che in questi

giorni ricordiamo a cinquant’annidal suo inizio - ha prodotto un be-nefico influsso sia sulla 'missio adgentes', cioè l'annuncio a coloroche ancora non conoscono Gesù,sia sulla ri-evangelizzazione, orien-tata alle persone che, pur essendobattezzate, si sono allontanate dallaChiesa e dalla pratica della fede. Ottobre - per tradizione il mesemissionario - offre a tutti noi unaduplice opportunità.Da una parte il ricordare, pregare esostenere sacerdoti, religiosi, laici,volontari che hanno deciso di con-dividere il dono della fede nellaforma specifica della missione ‘adgentes’: un buon numero è partitoanche da Seregno verso ogni con-tinente. L’attività dei missionari costituiscesempre motivo di ammirazione edi riflessione: seminatori della lucedi Cristo e portatori di speranza,spesso in condizioni di povertà eoppressione, esprimono una solidafede unita ad un’intensa e vivacecarica spirituale; nelle loro fatiche,segnate anche da pericoli e diffi-coltà, sono presenti esperienzeumane straordinarie e coinvol-genti, legami forti e profondi di so-lidarietà e fraternità. Nella lorotestimonianza si evidenzia il desi-derio di andare incontro agli altricon autentico spirito di acco-glienza e disponibilità al serviziodei fratelli, a qualunque popolo ap-partengano, per promuovere laloro dignità, spesso privata dei di-ritti fondamentali, condividendoprivazioni e sofferenze e puntandosu scelte di dialogo e di educazioneper una formazione delle co-

scienze che apra il cuore alla sal-vezza e per una maturazione dellamentalità che migliori le condi-zioni di vita. D’altra parte la passione radicaledei missionari per il Vangelo inter-pella il nostro modo di vivere chetalvolta privilegia gli aspetti este-riori della vita e perde di vista ilsenso interiore e spirituale dell’esi-stenza; richiama a custodire e a raf-forzare la nostra fede e la nostrapresenza di annuncio e di servizio;invita a ripensare alla nostra mis-sionarietà a dimensione “dome-stica” e locale, per compiere scelteconcretamente cristiane nella vitaquotidiana, nel lavoro, nei rapporticon la gente; sollecita ad una mag-giore essenzialità e sobrietà; spingeall’apertura verso altre culture. Così scriveva a degli amici un pretemissionario italiano, ucciso in Bra-sile qualche tempo fa, perché testi-mone scomodo di gravi ingiustiziesociali: “Dobbiamo fare senza la-mentarci che gli altri non fanno; an-dare avanti senza mollare; ridere dinoi stessi invece di prendercelacon gli altri; costruire ponti, invecedi scavare fossati; cercare amici, in-vece di filosofeggiare nella solitu-dine; credere che un Dio Padre ciama e che ama il suo e nostromondo.” L’impegno contenuto in questeespressioni non è solo per i missio-nari sparsi nel mondo, ma è attua-bile giorno per giorno anche nellanostra vita personale e comunita-ria.

Mons. Bruno MolinariPrevosto di Seregno

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Ottobre è il mese missionario: l'impegno all'evangelizzazione coinvolge tutti i cristiani

Occorre sostenere i missionari e ripensare alla missionarietà a dimensione localeLa passione dei missionari per il Vangelo interpella il nostro modo di vivere

OTTOBREduemiladodici

Editoriale

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“Chiamati a far risplendere la Paroladi verità” è il tema del Messaggio diPapa Benedetto XVI per l’86ª Gior-nata Missionaria Mondiale che si ce-lebra domenica 21 ottobre.Quest’anno la Giornata si carica di unsignificato particolare. “La ricorrenzadel 50° anniversario dell’inizio delConcilio Vaticano II - scrive il SantoPadre nel suo messaggio - l’aperturadell’Anno della fede e il Sinodo dei Ve-scovi sul tema della nuova evangeliz-zazione, concorrono a riaffermare lavolontà della Chiesa di impegnarsi conmaggiore coraggio e ardore nella mis-sio ad gentes perché il Vangelo giungafino agli estremi confini della terra”.Questa felice coincidenza offre l’op-portunità di una maggiore consape-volezza circa la necessità di dare unnuovo impulso all’opera missionaria ,di ritrovare “lo stesso slancio aposto-lico delle prime comunità cristianeche, piccole e indifese, furono capacidi diffondere il Vangelo in tutto ilmondo.”Il popolo di Dio è chiamato dunquead un nuovo entusiasmo per far risco-prire la gioia del credere.La Giornata Missionaria Mondialeoffre dunque alle comunità parroc-chiali e a tutta la Chiesa l’occasioneper rinnovare l’impegno di annun-ciare il Vangelo e dare alle attività pa-storali un più ampio respiromissionario.Per valorizzare tale giornata, diversesono le iniziative in programma nellechiese della città. In particolare nelle parrocchie dellacomunità pastorale “Maria Madredella Chiesa” porterà la sua testimo-nianza padre Alberto Caccaro, diret-

tore dallo scorso giugno del CentroPime di Milano. Dai confini del mondo, un anno fa erain Cambogia dove era andato missio-nario nel 2001, è tornato nel belmezzo della crisi della civiltà occiden-tale. “Non c’è missione che non siaglobale - afferma padre Alberto - nonc’è crisi che non sia globale. En-trambe hanno a che fare con l’uomo.Qui a Milano non mi sento meno mis-sionario, ovunque si ha a che fare conl’umano.”Padre Alberto racconterà la sua espe-

rienza durante la Messa delle 8 nellaparrocchia del Ceredo, alle 9.30 a S.Valeria e alle 11.30 in Basilica.Nelle parrocchie verranno propostemostre vendite dei prodotti del com-mercio equo solidale, torte, manufattie oggettistica varia proveniente davari paesi del mondo. In Basilica lamostra si potrà visitare per tutta la set-timana in penitenzieria mentre a S. Va-leria sarà allestita nei locali dellaparrocchia.Nella parrocchia di Sant’Ambrogio laMessa delle 9.45 sarà animata daibambini con la presenza di un coroafricano del Benin. Alle 12.30 ci saràil pranzo missionario insieme agliamici del coro. In cripta sarà allestita la mostra di og-getti provenienti da tutto il mondo eoltre trecento presepi. Anche nellealtre parrocchie della comunità pasto-rale “San Luca” verranno propostepreghiere e riflessioni sul tema della“missione”.Sabato 27 ottobre è invece in pro-gramma la veglia missionaria dioce-sana che si svolgerà a Milano in duemomenti: alle 19.30 ci si ritroverà sud-divisi per zone pastorali in tre chiesedella città: la zona 5 di Monza a cui ap-partiene alche il nostro decanato si ri-troverà nella parrocchia SS. Apostoli eS.Nazaro Maggiore in piazza San Na-zaro, 5.La veglia inizierà alle 19.45 con cantie testimonianze missionarie. Poi ci siincamminerà verso il Duomo dove cisi riunirà tutti per l’ascolto del Van-gelo, la preghiera e la celebrazione delmandato missionario.

Patrizia Dell’Orto

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Chiesa Universale

Domenica 21 ottobre si celebra l’86esima edizione, con varie iniziative organizzate in tutte le parrocchie seregnesi

La Giornata Missionaria mondiale richiama i cristiani a rinnovare l’impegno di annunciare il VangeloTema della Giornata, che cade nel 50esimo anniversario del Concilio Vaticano II, sarà “Chiamati a far risplendere la Parola di verità”.

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Al servizio di unnuovo volto diChiesa: questo iltitolo scelto percelebrare la Gior-nata DiocesanaCaritas che si cele-bra domenica 11novembre.Il tema è di grandeattualità per laChiesa di Milanoche sta vivendo lariorganizzazionedel territorio dio-cesano in Comu-nità pastorali e laconseguente ri-chiesta alle Caritasparrocchiali diporsi al servizio di un modo diversodi camminare insieme, riscoprendoanche lo specifico compito di offrireun servizio di coordinamento tra lediverse realtà caritative dei nostri ter-ritori.Il volto della Chiesa di Milano stacambiando e la Caritas Ambrosiana simette al servizio di questo cambia-mento.In questa giornata la Caritas intendesensibilizzare le comunità cristianedella Diocesi alla preghiera per laChiesa Ambrosiana, riflettendo sullasfida che sta affrontando in questotempo: quella delle Comunità pasto-rali.“Forse oggi è una sfida più difficileche nel recente passato e comunqueesige un modo diverso di vivere la pa-storale. La pastorale diocesana, in par-ticolare, sta da tempo cercandoforme nuove dell'annuncio del Van-gelo e della testimonianza della ca-rità. E sta ripensando come abitare il

territorio, cioè la vita quotidianadelle persone, in modo adeguato al-l'oggi e al prossimo futuro, senza per-dere nulla del passato. Tutto questorichiede un di più di audacia e gesticreativi: ecco il perché delle Comu-nità Pastorali”.La celebrazione della Giornata Cari-tas prevede il tradizionale Convegnodiocesano che si terrà sabato 10 no-vembre a Milano e momenti da vi-vere nelle parrocchie.Nel nostro decanato il momento diincontro di tutti gli operatori della re-altà caritative si terrà sabato 10 no-vembre, alle ore 21, nella basilica diGiussano.Le Caritas parrocchiali del decanatosono inoltre impegnate ad animare lecelebrazioni liturgiche domenicali.Anche quest'anno, nella Giornata dio-cesana Caritas, verrà riproposta unaraccolta di fondi destinati a sosteneree condividere le molte “opere segno”attraverso le quali Caritas Ambrosiana

è presente sulterritorio dellaDiocesi. Opereche esprimono inmodo tangibile lavicinanza dellaComunità cri-stiana nei con-fronti delle piùsvariate forme dipovertà e di sof-ferenza.Continua il soste-gno di CaritasAmbrosiana, uni-tamente alle altrediocesi lom-barde, alle popo-lazioni colpitedal terremoto in

Emilia, in particolare nelle Diocesi diMantova e Carpi.Per il prossimo Avvento, Caritas Am-brosiana propone inoltre quattronuovi progetti di solidarietà e condi-visione con le missioni diocesane: inAlbania sostegno agli Ambasciatoridi pace, per educare alla pace e allanonviolenza i ragazzi della missionedi Blinisht, conosciuta dai seregnesiper i legami di aiuto e amicizia con laparrocchia di Sant'Ambrogio; in Ca-merun una casa di accoglienza pergiovani studenti, per consentire lorodi continuare gli studi; in Giordaniainterventi di accoglienza e solidarietàverso i profughi siriani; nella Repub-blica Moldova il progetto “In braccioalla mamma”, per sostenere giovanimamme che vivono situazioni di pre-carietà.

Pinuccio ColomboResponsabile Caritas decanale

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Il 10 novembre si celebra la giornata Diocesana della Caritas

L’istituzione delle comunità pastorali richiedeforme nuove di presenza sul territorioNella Giornata Diocesana Caritas si effettuerà una raccolta fondi per sostenere le loro opere

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L’11 ottobre, lostesso giorno e nellostesso luogo in cuinel 1962 GiovanniXXIII dava inizio alConcilio Vaticano II,Papa Benedetto XVIha voluto celebrarequell’evento conl’apertura dell’Annodella Fede. Alla seraaffacciandosi supiazza San Pietro, altermine della fiacco-lata, ha confidato«Anch’io sono statoin questa piazza cin-quanta anni faquando il Beato Gio-vanni XXIII ci ha in-trattenuti con il “discorso della luna”con indimenticabili parole del cuore,parole piene di poesia, di bontà […]Quella sera eravamo felici e pieni dientusiasmo: il grande Concilio si erainaugurato ed eravamo sicuri che do-veva venire nella Chiesa una nuovaprimavera, una nuova Pentecoste, unanuova presenza liberatrice del Van-gelo. Anche oggi - ha aggiunto il Papa- siamo felici, portiamo la gioia nel no-stro cuore, ma direi una gioia più so-bria, una gioia umile: in questicinquant’anni abbiamo sperimentato[…] che la fragilità umana è presenteanche nella Chiesa […] e qualchevolta abbiamo pensato: ‘Il Signoredorme e ci ha dimenticato’». Ma poiha proseguito: «Abbiamo fatto espe-rienza della presenza del Signore,della sua bontà: il fuoco di Cristo nonè divoratore né distruttivo, è un fuocosilenzioso, una piccola fiamma dibontà: il Signore non dimentica, il suo

modo è umile, il Signore è presente,da calore ai cuori, crea carismi dibontà e carità che illuminano ilmondo e sono per noi garanzia dellabontà di Dio. Sì, Cristo vive con noi epossiamo essere felici anche oggi».Nella Messa per l’apertura dell’Annodella Fede, Benedetto XVI aveva spie-gato che «se oggi la Chiesa proponeun nuovo anno della Fede non è peronorare una ricorrenza, ma perché cen’è ancora bisogno, ancor più checinquanta anni fa». Nell’insistere sullanecessità di trovare l’autentico spiritodel Concilio «e riscoprire l’essenzialeper vivere», Benedetto XVI ha messoin evidenza che «in questi decenni èavanzata una ‘desertificazione spiri-tuale’».«Che cosa significasse una vita,un mondo senza Dio, ai tempi delConcilio lo si poteva già sapere da al-cune pagine tragiche della storia, maora purtroppo lo vediamo ognigiorno intorno a noi. E’ un vuoto che

si è diffuso. Ma è proprio apartire dall’esperienza diquesto deserto, di questovuoto, che possiamo nuo-vamente scoprire lagioia di credere, la suaimportanza vitale pernoi uomini e donne.É nel deserto», ha evi-denziato il Papa, che «c’èbisogno soprattutto dipersone di fede che, con laloro stessa vita, indicano lavia verso la Terra pro-messa e così tengonodesta la speranza». «La fedevissuta» infatti apre ilcuore alla grazia di Dioche libera dal pessimismo.Oggi più che mai evange-

lizzare vuol dire testimoniare una vitanuova, trasformata da Dio, e così indi-care la strada».Anche il nostro Arcivescovo, Cardi-nale Scola, nella Lettera pastorale “Allascoperta del Dio vicino”, ci indicacon chiarezza come la Chiesa localedeve vivere rifacendosi alla comunitàdescritta negli Atti degli Apostoli:“erano perseveranti nell’insegna-mento degli Apostoli e nella comu-nione, nello spezzare del pane e nellepreghiere”.Gli incontri del primo ciclo della ca-techesi cittadina per gli adulti si pro-pongono come momento ideale diriflessione per riscoprire e rivivere lanostra fede, e come risposta al ri-chiamo forte che viene dal Papa di«testimoniare una vita nuova, trasfor-mata da Dio, e così indicare la strada».

Elisa Pontiggia

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Chiesa Locale

Dal 9 novembre inizia il nuovo percorso di catechesi cittadina per gli adulti

“Convertitevi e credete al Vangelo”: riscoprire e rivivere la fede per testimoniare una vita nuovaA cinquant’anni dal Concilio Vaticano II, l’apertura dell’Anno della Fede non «per onorare una ricorrenza», ma per «scoprire la gioia di credere»

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La fiaccolata svoltasi la sera dell’11 ottobre 1962, quandoGiovanni XXIII fece il famoso “discorso della luna”.

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Programma degli incontri per il primo ciclo di catechesi cittadina degli adulti

“Convertitevi e credete al Vangelo: ascolto e testimonianza della fede a cinquant’anni dal Vaticano II”

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Chiesa Locale

Venerdì 9 novembre"Salire in alto... per aiutare in basso"

Incontro testimonianza con mons. Roberto Busti (Vescovo di Mantova) e Oreste Forno (alpinista e scrittore)

ore 21, Teatro S. Valeria, via Wagner 85

La serata di apertura del percorso di catechesi cittadina per adulti sarà una riflessione sulla fede, a partire dalla te-stimonianza di riscoperta attraverso sette scalate alle cime lombarde narrate da Oreste Forno nel suo libro "L'Altra

Montagna". Una fede che deve diventare solidarietà operosa,e per questo ascolteremo dalla voce di mons. Busti i bi-sogni e le necessità delle sue comunità colpite dal terremoto, per avviare una campagna di solidarietà concreta con

le chiese del mantovano.

Venerdì 16 novembreLa conversione: premessa o frutto della fede? Chi convertirà i convertitori?

Relatore: don Paolo Ciotti

ore 21, parrocchia S. Giovanni Bosco, viale Tiziano 6

Gesù chiamava al cambiamento radicale dei cuori come premessa per comprendere ed aderire alla buona notiziadell’amore di Dio che viene in mezzo a noi. Oggi noi fedeli siamo chiamati a far risuonare il medesimo annuncio agliuomini di oggi. Come chiamare alla conversione senza diventare giudici e maestri privi di misericordia? Come evi-

tare di chiamare misericordia la pavidità e la paura di testimoniare con parole e fatti la novità e la forza del Vangelo?

Venerdì 23 novembreLa Parola di Dio è contenuta nella Sacra Scrittura.

Relatore: don Matteo Crimella

ore 21, parrocchia S. Giovanni Bosco, viale Tiziano 6

Come dovrebbe cambiare la nostra vita cristiana e la nostra azione pastorale se ricercassimo veramente la Parola diDio nelle Scritture e nella Liturgia, secondo lo spirito della Dei Verbum e l’insegnamento ricevuto dal cardinal Martini?Dalla legge ai doni dello Spirito, dai dogmi alla narrazione delle meraviglie di Dio, dalla dottrina alla sapienza cristiana

disponibile nello Spirito a tutti i cuori: riflessioni sulla Scrittura come fondamento e modello della vita cristiana.

Venerdì 30 novembreI sacramenti: segni efficaci della Grazia e della fede. Ma a quali condizioni?

Relatore: don Antonio Constabile

ore 21, parrocchia S. Giovanni Bosco, viale Tiziano 6

Il compito della Chiesa di amministrare i sacramenti è segno efficace della presenza di Cristo oggi. Ma a quali con-dizioni i sacramenti nutrono la fede e il cammino del popolo di Dio? Come riscoprirne il posto e il valore, per tra-

sformarli in sostentamento della fede.

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I Gruppi di ascolto della Parola aprono l’invito a quanti vogliono “staccare la spina” e interrogarsi alla luce dell’Annuncio

Un’ora al mese per vivere pienamente l’Anno della FedeProposta: lectio su alcuni brani del Vangelo di Marco in sette incontri da ottobre a maggio dal titolo “La tua fede ti ha salvato”.

“Vi invito a guardare la realtàcome a un occasione per diventaresempre più coscienti della nostrafede. Nei paesi dove la maggio-ranza è cristiana, è più grande il ri-schio dirsi cristiani senza esserlo…Il nostro impegno non è di conver-tire gli altri alla nostra fede, ma dimostrare semplicemente che è belloessere cristiani. Si tratta di parlarecon la vita, più che con le parole. (Mons. Luigi Padovese).

Nell’anno della Fede, in-detto da Papa BenedettoXVI, ai Gruppi diAscolto della Parolaviene proposta la lectiosu alcuni brani del Van-gelo di Marco attraversoun percorso che sisnoda in 7 incontri daottobre a maggio dal ti-tolo “La tua fede ti ha sal-vato”.L’intento dell’evangeli-sta è proprio quello dicondurre il lettore, attra-verso gli avvenimenti,gli insegnamenti e leopere di Gesù, alla fedein un Dio, che, fattosicarne per amore, si ri-vela con gradualità, ri-spettando i tempinecessari all’uomo perpoter giungere allapiena adesione in Lui. Inquesto cammino Marcosollecita colui che si ac-costa al suo vangelo aporsi ripetutamente ladomanda su Gesù: “Chiè Costui?” per condurlo,

dopo avere visto il Signore morire incroce, a riconoscere in Lui il “Figliodi Dio!”Noi cristiani di oggi abbiamo molteoccasioni per ascoltare il “lieto an-nuncio” di Dio, ma, sommersi dallepreoccupazioni quotidiane, cor-riamo talvolta il rischio di metterloin secondo piano, considerandolo almedesimo livello delle numerosealtre notizie che udiamo quotidiana-mente, faticando ad entrare in rela-

zione con Gesù vivo ed operante an-cora oggi nella nostra storia perso-nale e di Chiesa.I Gruppi di Ascolto ci offrono l’occa-sione per staccare la spina da questafrenesia e fermarci un poco a sostarecon Gesù, interrogandoci alla lucedella Sua Parola di Verità e Vita.Ci sollecitano a vincere la paura discoprirci poveri e incapaci di incar-nare il Vangelo, ponendo la fiducianon nelle nostre forze, ma nell’infi-

nita Misericordia delPadre.Ci invitano alla condivi-sione con i nostri fratellinella Chiesa del nostrocammino di gioie, spe-ranze, ma anche di delu-sioni e cadute,sostenendoci l’un l’altronella carità fraterna.Invitiamo anche te, let-tore, a riservare un’ora almese per vivere l’Annodella fede con la consa-pevolezza che ti vieneofferto un tempo parti-colare di grazia. La fedeha bisogno di essere ri-pensata e vissuta consempre maggior convin-zione, coraggio ed entu-siasmo perché a quantiincontriamo sia offertauna parola di speranza euno sguardo d’amore.

Ivana MarianiDeborah Massari

Luigia Vismara

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Chiesa Locale

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Chiesa Locale

Gruppi di Ascoltonei seguenti giorni alle ore 21

Parrocchia San Giuseppe: presso le famiglie ospitanti:Panzeri Luca Giovanni Via A. Lamarmora, 43 tel. 0362 221007Colzani Antonio Via Buonarroti, 20 tel. 0362 222206Crippa Angelo Via Carroccio, 36 tel. 0362 235823Dell’Orto Patrizia e Renata Via De Nova, 18 tel. 0362 236350Diotti Romeo Via Porta, 58 tel. 0362 229828Gatto Angelo Via Umberto, 80 tel. 0362 220976Viganò Alessandro Via Stefano da Seregno, 42 tel. 0362 235857Lo Surdo Filippo Corso Matteotti, 189 tel. 0362 325388Pontiggia Carlo Via Carducci, 17 tel. 0362 238403Tagliabue Mario Via Carlini, 15 tel. 0362 239431Tagliasacchi Rodolfo Via Medici, 28 tel. 0362 235943Villa Maria Via Montello, 189 tel. 0362 236922nei seguenti mercoledì 14 novembre, 12 dicembre 2012, 23 gennaio, 13 febbraio, 20 marzo, 17 aprile e15 maggio 2013

Parrocchia S. G. Bosco al Ceredo:presso le famiglie ospitanti:Bezze Via Edison, 14 MedaForcolin Via Peschiera, 31 Medanei seguenti mercoledì 14 novembre, 12 dicembre 2012, 23 gennaio, 13 febbraio, 20 marzo 2013

presso le famiglie ospitanti:Arbucci - Giussani Largo Piermarini, 17 Seregnonei seguenti martedì 13 novembre, 11 dicembre 2012, 22 gennaio, 12 febbraio, 19 marzo 2013

presso la famiglia ospitante:Radice Via De Gasperi, 22 Meda Nei seguenti mercoledì 14 novembre, 21 novembre, 28 novembre, 5 dicembre, 12 dicembre e 19 dicembre 2012

Mercoledì 17 aprile 2013 in chiesa per tutti i gruppi

Parrocchia Sant'Ambrogio: presso le famiglie ospitanti:Colombo Marisa Via Turati, 5 tel. 0362 223332Losa Pina Via Fermi, 58 tel. 0362 239261Rizzo Carlo Via Solferino, 80C tel. 0362 235575nei seguenti mercoledì 14 novembre, 12 dicembre 2012, 23 gennaio, 13 febbraio, 20 marzo, 17 aprile e15 maggio 2013

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È presente anche in città l’”Ordo viduarum”

È sempre il linguaggio dell’amore che attira a scelte importantiAlle vedove benedette è affidato il “ministero della consolazione” nei confronti di chi soffre

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Chiesa Locale

Poiché molti ci hannochiesto di far conoscerel’Ordo viduarum a cui ap-parteniamo e soprattuttoper esercitare l’obbe-dienza al nostro Arcive-scovo Angelo Scola che ciha incitati a “portare atutti la bellezza della no-stra consacrazione” vo-gliamo parlarne allenostre comunità cheamiamo e a cui apparte-niamo. L’attenzione alle vedove èpresente fin dai tempidella Chiesa primitiva. Inparticolare nella Chiesa ambrosianal’azione dello Spirito Santo si è con-cretizzata per iniziativa di due vedoveche, separatamente, hanno chiestoall’allora Arcivescovo di Milano, card.Carlo Maria Martini, di vedere ricono-sciuta la loro chiamata vocazionale avivere unite a Gesù perpetuando la fe-deltà al proprio sposo nel servizio allafamiglia e alla Chiesa locale.Viene così studiato il rito di benedi-zione che implica la “consacrazionedelle vedove”. Don Claudio Magnoliha adattato il rito da quello approvatodall’episcopato francese nel 1983. Ilcard. Martini l’approva e nel giugno2000 avviene la prima benedizione.L’ordo viduarum è comunque diffusoin tutta Italia. Per la preparazione ve-niamo seguite da don Eugenio Pennadella parrocchia di S. Pietro di Seveso,mentre il responsabile diocesano èmons. Piantanida.Ora però vogliamo trarre dalla pro-fonda omelia del card. Scola, che que-st’anno ha presieduto in Duomo ilrito di benedizione, alcuni brani.“Quale linguaggio parla Gesù per at-tirarvi a compiere queste scelte, dopo

un’esperienza di matrimonio santo ecristiano? Parla, ancora una volta, ilgrande linguaggio dell’amore. E qualè la forma specifica di questo amorenuziale che riguarda la scelta di en-trare nell’Ordo viduarum? E’ la com-prensione che la pienezza dell’amoresta nella capacità di possedere nel di-stacco. Voi chiedete alla Santa Chiesa,con la benedizione speciale pubblica,di fare un salto di qualità, assumendonon soltanto come condizione pro-pria dell’uomo il possesso nel di-stacco, perciò la verginità, mascegliendo anche, in forma specificae positiva la verginità come vostro at-tuale stato di vita di vedove, che nonviene meno a nessun dovere verso lafamiglia, che non lascia in nessunmodo cadere il rapporto d’amore colvostro marito - che ritroverete - e colquale state già approfondendo unanuova dimensione di nuzialità. Tutta-via riconoscendo che la sorgentedell’amore e della misericordia è Cri-sto stesso, riconoscendo questo dato,voi decidete di dedicarvi totalmentea questo Sposo con la maiuscola, cheha generato sulla croce la Chiesa

come sua sposa, dentro laquale voi volete vivere l’espe-rienza stretta della verginità,seguendo i consigli evangelicinon soltanto come deve fareogni fedele ma in maniera spe-cifica, pubblica, chiara e defini-tiva”. Poi segue l’incitazione: “Va adannunciare la bellezza delRegno di Dio! Va ad annun-ciare che Cristo è presente, èvivo in mezzo a noi, che esisteun luogo in cui si può incon-trarlo e questo luogo è la SantaChiesa, sono le nostre comu-nità parrocchiali, sono tutte le

aggregazioni dei fedeli”. Il Cardinale dopo l’incitazione allamissione prosegue spronandoci a vi-vere un particolare aspetto ben deli-neato dalla nostra regola: il “ministerodella consolazione” che definisce unadelle forme più espressive, più alte epiù potenti dell’amore. “Voi che sietepassate attraverso il grande doloredella perdita del vostro marito poteteconsolare le persone che sono nellaprova. Prove di svariato tipo: doloreper la perdita del marito, per la per-dita dei figli, per un matrimonio fe-rito, per i figli che sono in gravedifficoltà; dolore nei confronti dellesolitudini, delle povertà spirituali emateriali così presenti nel nostrotempo; dolore per i peccati che tuttinoi commettiamo e che si commet-tono nella realtà di oggi”. La preghiera di riparazione è unagrande forma di consolazione.Concludiamo, con la certezza cheviene dalla fede che dopo aver vissutoper Cristo e con Cristo ritroveremoin Lui i nostri cari.

Le vedove benedette di Seregno

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Martedì 9 ottobre,alle ore 17.30,mons. AmbrogioPiantanida, Vicariodell'ArcivescovoAngelo Scola pergli Istituti di VitaConsacrata delladiocesi di Milano,mons. Bruno Moli-nari, mons. Schiattie dom Leo Kiski-nis hanno concele-brato la SantaMessa, con la qualela nostra comunitàha affidato al Si-gnore una nuovatappa della sua storia: da poche oreavevamo accolto - per formareun'unica famiglia - dieci consorelleappartenenti al monastero delle Ado-ratrici Perpetue del SS. Sacramento diGenova.Il monastero ligure, fondato nel 1884,è oggi bisognoso di importanti ri-strutturazioni e di un significativo ri-dimensionamento perché le diecianziane monache possano conti-nuare a viverci; da ciò la decisione diunirsi alla nostra comunità. Hannochiesto di essere accolte insieme, dinon essere divise. Hanno scelto, purcon la sofferenza che possiamo facil-mente immaginare, di poter conti-nuare la loro vita di Adoratrici, piùpreoccupate di essere nella condi-zione di vivere la loro vocazione chedi mantenere le loro cose e la loro

Monsignor Ambrogio Piantanida, monsignor Bruno Molinari, monsignor Luigi Schiatti e dom Leo Kiskinis hanno celebrato una santa Messa di accoglienza

Adoratrici perpetue del SS. Sacramento: la comunità cresceAccolte dieci consorelle provenienti dal monastero di Genova: oggi sono ben ventisette le monache che si alternano giorno e notte in adorazione

casa. La comunità di Seregno, quindi, cre-sce e oggi sono ventisette le mona-che che si alternano giorno e nottein preghiera alla presenza della SS.Eucaristia. Nel bollettino interno della Federa-zione delle Adoratrici, la Madre Fede-rale, suor M. Daniela Pozzi, così hascritto a proposito di questo evento:“Personalmente porto nel cuore duesentimenti opposti, ma che la vita avolte ci fa gustare insieme, comedice un canto a Maria: gioia e do-lore hanno un confine incerto. Nonsempre è facile tenerli separati, cosìcome la morte e la vita, il seme chemarcisce e il frutto che ne nasce. Seda una parte c'è il dolore per unacomunità che chiude, dall'altra c'èuna gioia profonda per il miracolo

di fede di cui sono statatestimone. CarissimaMadre Maria dell'Euca-ristia, carissime suorMaria del Sacro Cuore,suor Maria Grazia,suor Maria di Gesù,suor Anna Maria, suorMaria Bernardetta,suor Maria Emanuela,suor Maria Renata,suor Maria Beniaminae suor Maria Immaco-lata, quando un mona-stero chiude nel modoin cui voi state chiu-dendo il vostro mona-stero, non paragonatelo

al fallimento di un'impresa, nonpensate alla desolazione per lamancanza di vocazioni che avreb-bero potuto tenere in vita un pro-getto. Altri lo faranno, voi no, noino! La fede ci dice che la vostracroce di oggi è feconda - come? lo saDio. Il vostro sereno abbandonoalla volontà di Dio, il vostro reli-gioso distacco, in spirito di povertàe obbedienza, la vostra fraternaunione, porteranno abbondantifrutti spirituali. A Seregno vi acco-gliamo a braccia e cuori aperti, per-ché possiate continuare a vivere infedeltà amorosa e serena la vostravocazione!”.

Le Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento

Adoratrici Perpetue del SS. Sacramento

Nella chiesa del monastero - in via Stefano, 52 - nelle notti da venerdì a sabato e da sabato adomenica, la chiesa rimane aperta e il SS. Sacramento solennemente esposto, per permetterel'adorazione eucaristica anche ai fedeli che lo desiderano.

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Il partecipato pellegrinaggio del 25 settembre al monastero delle Carmelitane Scalze di Ferrara

L’abbraccio gioioso e festoso dei nostri concittadiniLe nostre vocazioni “generate” dalla comunità cristiana della parrocchia san Giuseppe

Un gruppo di seregnesi, lo scorso 25 set-tembre, ha piacevolmente “invaso” il par-latorio del nostro “Monastero SantaTeresa” di Carmelitane Scalze, di Ferrara. Accompagnati da monsignor Bruno Mo-linari, nuovo prevosto di Seregno, e ani-mati dal desiderio di rivederci, ci hannoregalato la gioia di un incontro che haconfermato l’affetto e l’amicizia immu-tati nello scorrere degli anni.Abbiamo rivisto parenti, amici, cono-scenti, ex-compagne di oratorio, ab-biamo scambiato qualche parola conciascuno di loro. Per questo momento diricordi, confidenze, condivisione e fami-liarità siamo riconoscenti al Signore e aLui affidiamo tutti perché siano nellapace, crescano nella fede, nella speranzae nell’amore.Siamo quattro seregnesi “generate” dallacomunità cristiana della parrocchia sanGiuseppe: lì siamo state battezzate, edu-cate alla fede, accompagnate in un cam-mino di maturazione cristiana dallenostre famiglie, dai sacerdoti, dalle suore,dall’oratorio e da tante persone che cihanno trasmesso con la vita e le parole

la bellezza del credere, dell’imparare adaffidarsi a Dio.Sta iniziando l’Anno della fede, propostoda Papa Benedetto XVI: è un invito a ri-scoprire la fede, a rivolgere uno sguardorinnovato a Dio, che ci viene incontronella persona di Gesù, che ci parla nelVangelo. La fede si fonda sull’accoglienzadi questa Parola, per farla entrare nella no-stra vita, per trovare in essa una rispostaal senso di ciò che viviamo, per ricono-scere, nelle vicende belle e tristi della pro-pria storia, la presenza di Gesù accanto anoi. Lui non aspetta che un nostrosguardo, ed è pronto ad essere nostro in-terlocutore, nostro amico. Con la pre-ghiera possiamo rivolgerci a Lui, senzatimore, ma con fiducia e amore. Scrive S.Teresa di Gesù Bambino (di Lisieux): “Lapreghiera è uno slancio del cuore, è unsemplice sguardo gettato verso il Cielo, èun grido di gratitudine e di amore nellaprova come nella gioia...”. E ancora: “Se ap-pena do un’occhiata al santo Vangelo, re-spiro il profumo della vita di Gesù, e soda quale parte correre…”. Gesù ascolta le nostre parole, i desideri,

le ansie del cuore, e si mette a cammi-nare con noi. Anche S. Teresa di Gesù (diAvila) ci rassicura con la sua esperienza:“Tutto si può sopportare con un Amicocosì buono, con un così valoroso capi-tano che per primo entrò nei patimenti.Egli aiuta ed incoraggia, non viene maimeno, è un amico fedele.”.Noi Carmelitane Scalze, seguendo l’espe-rienza dei santi del Carmelo, cerchiamodi vivere questa intensa relazione di ami-cizia con “Colui che sappiamo ci ama” (S.Teresa di Gesù) e di allargare i confinidel cuore per ospitare le attese di tutti eintercedere.E’ possibile per tutti vivere la vita nellasua bellezza, luogo e tempo di umanità,amore e dono. Speriamo che molti ragazzi e giovani pos-sano incontrare testimoni visibili di que-sto e possano tuffarsi a loro volta in unaavventura esistenziale che farà loro sco-prire di essere amati e capaci di amare,nonostante le fragilità e gli errori. In que-sto modo si scopre, si conosce e si rea-lizza il progetto di Dio sulla propria vita.Ringraziamo di cuore quelli che sono ve-nuti ad incontrarci, quelli che ci ricordanoe continuano a volerci bene. L’interessealla situazione del nostro monastero dopoil terremoto è segno del legame che citiene uniti. Siamo grate per le raccolte diofferte effettuate con la vendita di om-brelli, riso, lumini, che hanno animato lavostra generosità e ci hanno commosso.Ancora grazie, con la promessa di un ri-cordo costante nella preghiera.

Suor Maria Paola (Claudia Tremolada)

Suor Maria Benedetta (Mariuccia Frigerio)

Suor Mariagrazia (Roberta Pellegatta)

Suor Maria Raffaella (Betty Viganò)

Basilica San Giuseppe

Le quattro suore carmelitane seregnesi con mons. Bruno Molinari.

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Basilica San Giuseppe

STATISTICA PARROCCHIALE SETTEMBRE

BATTESIMIElisa Zanini Fangke, Beatrice Caso-nato, Laura Biondi, Giorgia Grana-tiero, Noemi Caronni, Giulia Vedana,Beatrice Tagliabue, Jude Amoah, Osa-retin Ogedegbe, Mattia Commissati,Andrea Longoni, Lorenzo Maira, Au-rora Ferrandi, Francesco Dell’Orto,Noemi Frignati, Camilla Proserpio,Riccardo Ceravolo, Leonardo Ron-chi, Elenoire Colombo, Diego Pelle-gatta, Ludovica Sala, FilippoCorbetta, Noemi Egitto, Simone Ne-spoli, Giada Corallo, GabrieleBrenna, Benedetta Artesani, GabrieleCamesasca, Mirco Banfi.Totale anno: 94

MATRIMONIDaniele Gioia e Veronica Barbiere,Rugiero Marziale e Claudia Mele,Alessandro Cappellini e MariaChiara Vintani, Diego Commissati eLaura Guerra, Daniele Bochicchio eAntonella Militello, Giuseppe DiBona e Elena Parente.Totale anno: 27

DEFUNTIAlbertina Villa (81 anni), Ernesta Ca-magni (87 anni), Gustavo Brambilla(79 anni), Iolanda Viglione (91 anni),Battistina Gallone (101 anni), LuigiMonti (64 anni), Luigi Meroni (51anni), Maria Santambrogio (79 anni),Mariairene Dell’Orto (75 anni), Pa-squalina Marconi (73 anni), LuigiRiva (63 anni), Irma Vergani (95anni), Daniela Pastori (56 anni), Re-nato Somaschini (71 anni), LucianaTagliabue (85 anni), Vittoria Dini (73anni).Totale anno: 136

COMUNITÀ PASTORALI MARIA MADRE DELLA CHIESA E SAN LUCA IN SEREGNO

SS. QUARANTORE 2012"EUCARISTIA: SORGENTE E META DELLA VITA DI FEDE"

PROGRAMMA NELLA BASILICA SAN GIUSEPPE

Giovedì 25 ottobreore 18.00 S. Messa solenne di apertura fra i Vesperi segue adorazione per-

sonale fino alle 20.00 e conclusione con la preghiera di Com-pieta

Venerdì 26 ottobreore 7.30 S. Messa seguita da esposizione dell’Eucaristiaore 8.45 Lodi e S. Messa con omelia esposizione dell'Eucaristia e ado-

razione personaleore 11.45 preghiera dell'Ora Media e riposizione dell'Eucaristiaore 15.00 Esposizione dell'Eucaristia e Adorazione comunitaria, tempo

di adorazione personale o a gruppiore 17.30 Vesperi, riposizione dell'Eucaristia e S. Messaore 21.00 Adorazione comunitaria presso il Monastero delle Sacramen-

tine seguita dalla notte di Adorazione

Sabato 27 ottobreore 7.30 S. Messa seguita da esposizione dell’Eucaristiaore 8.45 Lodi e S. Messa con omelia esposizione dell'Eucaristia e ado-

razione personaleore 11.45 preghiera dell'Ora Media e riposizione dell'Eucaristiaore 15.00 Esposizione dell'Eucaristia e Adorazione comunitaria, tempo

di adorazione personale o a gruppi ore 17.30 Vesperi e riposizione dell'Eucaristiaore 18.00 S. Messa festiva della vigiliaore 21.00 inizio della notte di Adorazione all'oratorio S. Roccoore 21.00 presso la parrocchia del Ceredo Concerto di meditazione:

“La bellezza salverà il mondo”

Domenica 28 ottobreore 15.00 esposizione dell’Eucaristia e adorazione personaleore 16.30 in Basilica conclusione per tutte le parrocchie di Seregno:

Vesperi solenni, Meditazione, Benedizione Eucaristica

Le riflessioni in Basilica saranno tenute da don Gabriele Villa

Nei giorni delle SS. Quarantore:- in Basilica saranno sempre disponibili Sacerdoti confessori- presso l'altare della Madonna si raccoglieranno offerte per

la cera e per i fiori

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Ormai i catechismi sisono avviati in ogni par-rocchia al momento incui scrivo. Niente dinuovo dal fronte sipotrà dire… Ma assi-curo al lettore che ognianno è una lunga e logo-rante battaglia!Perché battaglia? Imma-ginate in primo luogo,ogni anno la ricerca dipersone disponibili afare la catechista. E natu-ralmente nessuno lovuol fare! E le pochepersone che si rendonodisponibili perché sfian-cate dal don o dallealtre catechiste, ovviamente nonvanno mai bene ai sempre più esi-genti genitori che spesso si aspettanoche a fare la catechista ci sia una spe-cialista del settore pronta a tutto, mo-dello “SOS tata”! Purtroppo non èsempre così! E capita che a fare la ca-techista ci sia una persona esatta-mente come le altre che in fatto difede e di pedagogia non è laureata,ahimè! E allora bisogna accontentarsinon solo del prete dell’oratorio checapita (!) ma anche delle catechistericordandosi che entrambe le catego-rie, preti e catechiste, sono, come ipolitici, espressione del popolo! Ma andiamo avanti. Il secondo pro-blema si chiama INCASTRO. Cioè perun genitore medio occorre incastrareil catechismo tra la scuola e le millealtre proposte che vengono dalmondo dei ragazzi. Dallo sport ai varicorsi senza tener conto delle terapiemediche o similari. E per la legge del-l’incastro se non va bene quello pro-

posto dalla parrocchia di apparte-nenza vado allora da quello che mi èpiù comodo o necessario in base alleesigenze. Qui inserirei un principioche a mio parere deve concorrerenell’impiego del tempo libero del fi-glio. Il principio è quello dell’appar-tenenza. E regge solo se tengoveramente a far continuare una cre-scita nella fede del figlio. Ovvio chese mi accontento della Cresima ebasta, questo principio non è da te-nersi nemmeno in considerazione. Enon sto qui ora a considerare quelliche scelgono il catechismo in base algrado di “sbattimento”. Cioè: mandoil figlio laddove mi chiedono dimeno. Non li tengo nemmeno in con-siderazione qui. Ci vorrebbe un trat-tato solo per queste famiglie!Altro capitolo è la frequentazione. Ca-pitolo doloroso che ogni anno, al-meno una volta, mi ritrovo a scriveresulle pagine di questo mensile: allafine don Paolo mi manderà a quel

paese per la ripetitivitàdegli argomenti, lo so! Quando su una trentinadi incontri all’anno al-cuni famiglie fanno par-tecipare i loro figli, enaturalmente escludotutte le situazioni parti-colari e giustificazionipiù valide, meno dellametà, mi risulta difficilecapire se la famiglia èdavvero coinvolta nellaspiritualità del propriofiglio. La spiritualità èmateria delicata e ri-chiede perseveranza edesempio continuo. Manon tanto del prete o

della catechista che vede il catechiz-zando un’ora a settimana: ma comesempre dei genitori… Non dico no-vità in proposito e non mi dilungo.Vado sempre a rompere su questotasto. Ma d’altra parte mi sono ac-corto che laddove la famiglia si è la-sciata un minimo coinvolgere,l’effetto sui bambini è stato subitoevidente. E allora per questo vorreicontinuare nel tentativo che mi haentusiasmato e allo stesso tempomesso alla prova lo scorso anno: la vi-sita nelle famiglie dei catechizzandi.Non sarà la soluzione ottimale a tuttii problemi ma sicuramente un tenta-tivo di mediazione.Ci sarebbero altri capitoli minori daaprire… ma sarà per un’altra volta…

Don Gianmario PorettiVicario C.P.

Oratorio San Rocco

Tra le difficoltà a reperire educatori, a trovare i giusti “incastri” tra i mille impegni dei ragazzi, e lamentele dei genitori, è iniziato l’anno catechistico

Ma che fatica il Catechismo… se la famiglia non è coinvolta nella spiritualità del figlio!La spiritualità è materia delicata e richiede perseveranza ed esempio continuo dei genitori

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E’ stata una giornataintensa e significa-tiva, quella di dome-nica 7 ottobre, festadella Madonna delRosario, per i fedelidella parrocchia S.Giuseppe, per la co-munità pastoraleMaria Madre dellaChiesa e per l’interacittà di Seregno. Sicelebrava l’ingressosolenne del nuovoPrevosto, monsignorBruno Molinari, asse-gnato dal card. An-gelo Scola alla guidadi questa comunità,nonché amministra-tore della comunitàdi S. Luca.L’avvicendamento di un parroco nellavita di una comunità è sempre un mo-mento atteso e significativo: il deside-rio di conoscere chi sarà alla guidadella parrocchia, le sue linee guida incampo pastorale, la capacità di viverequotidianamente accanto ai fedeli af-fidatigli, la sensibilità nel cogliere i“segni del tempo” e i mutamenti dellacittà e della società. Queste le aspetta-tive che animavano quanti hanno par-tecipato alla cerimonia d’ingresso ehanno voluto accompagnare monsi-gnor Bruno in questa occasione. Acreare un clima festoso e genuino con-tribuiva la disponibilità e l’atteggia-mento di accoglienza dei presenti, chenon hanno fatto mancare al nuovo pre-vosto una parola d’incoraggiamento ed’augurio.Dal canto suo mons. Bruno ha inteso

dare a questa giornata un’improntaben precisa, mettendosi in camminoper le strade della nostra città, in con-tinuità con quanto hanno fatto i suoipredecessori e - nel contempo -aperto alle nuova realtà ecclesiale, lacomunità che comprende le parroc-chie S. Giuseppe, S. Valeria e S. Gio-vanni Bosco al Ceredo, scegliendouno stile semplice e sobrio, ma densodi significati e di gesti simbolici. Ad ac-compagnarlo al suo fianco c’era donPaolo Ciotti.Il suo cammino, quasi un pellegrinag-gio cittadino, ha preso avvio alle 8.30dalla piccola chiesa di S. Salvatore, ovead accoglierlo si era radunata una pic-cola folla di fedeli con don GiovanniBrizzi, il monaco benedettino che daanni cura le celebrazioni in quelrione. Salutando i presenti, mons. Mo-

linari ha ricordatoche già ad inizio diluglio avevamosso i suoi primipassi in Seregnoproprio da quellachiesa, la più an-tica della città,mantenendo fedealla tradizione cheha visto molti suoipredecessori av-viarsi da lì verso laBasilica. Poi unasemplice do-manda, quasi a sot-tolineare lavolontà di met-tersi in ascoltodelle esigenze deisuoi parrocchiani:”Cosa volete rac-

comandare al vostro parroco?” Una-nime la richiesta di ricordarsi deifedeli di S. Salvatore e la promessa diricordarlo nelle preghiere.Mons. Bruno ha poi raggiunto a bordodi una Saab scoperta la chiesa di donOrione, accolto dal canto dei fedeli edal direttore della comunità, don LuigiPastrello. Il nuovo parroco ha avutoparole di ringraziamento per l’operapreziosa svolta dal Piccolo Cottolengoa favore dei tanti fedeli che sono piùdistanti dalla parrocchia, ma soprat-tutto ha sottolineato la vicinanza a chisoffre. “La sofferenza - ha affermato -non deve mai sfuggire alle attenzionidi un sacerdote” e ha avuto un pen-siero speciale per gli ospiti e i loro fa-miliari, affidando tutti alla protezionedella Madonna del Rosario.Giunto alla chiesa del Ceredo, dopo

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Domenica 7 Ottobre monsignor Bruno Molinari ha fatto il suo ingresso solenne come Prevosto di Seregno

“Lavoriamo insieme nella vigna del Signore, anche se mi sento l’operaio dell’ultima ora”Il rito solenne preceduto da un cammino nei luoghi più significativi della Comunità Pastorale Maria Madre della Chiesa

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L’ingresso in città di monsignor Bruno Molinari, secondo tradizione è ini-ziato dalla chiesetta di San Salvatore come tutti i suoi predecessori salu-tato da dom Giovanni Brizzi e dai fedeli del quartiere. (foto Volonterio)

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un canto d’accoglienza,un membro del consi-glio parrocchiale anome dei sacerdoti e deifedeli ha rivolto paroledi benvenuto, espri-mendo il desiderio dicontinuare il camminodi comunione avviatocon la realizzazionedella comunità pasto-rale. “Ho inteso fare que-sto pellegrinaggio - harisposto il nuovo par-roco - per tenere in-sieme i vari luoghi dellacomunità: ho trovatoaiuto e collaborazione.Continuiamo a lavorareinsieme nella vigna delSignore, anche se iosono arrivato all’ultimaora. Vedo il grandefrutto del lavoro di chinegli anni ha coltivatoquesta vigna.”A S. Valeria mons. Moli-nari è stato accolto dadon Giuseppe e donLino, oltre che dai fedeliriuniti prima della S.Messa. Dopo un mo-mento di preghiera,prendendo la parola, hasottolineato che per cia-scuno del luoghi visitatic’era qualcosa di parti-colare: “Qui sento la vici-nanza materna di Maria,c’è la sua casa e nelgiorno della Madonnadel Rosario a voi chiedodi affidarmi alla Madre eal suo accompagna-mento materno.” Non hamancato poi di ringra-ziare i laici collabora-tori, “immagine e realtàdi comunione e testimo-nianza del Vangelo”. Alle 9.30 il nuovo Prevo-sto è arrivato davanti allachiesetta di S. Rocco: ad

attenderlo il Sindaco Gia-cinto Mariani, le autoritàcivili e militari, il vicarioepiscopale mons. Patri-zio Garascia, i bambinidell’oratorio e una follafestante. Da lì il cam-mino per le strade dellacittà è proseguito a piedilungo le vie Cavour eXXIV Maggio, addobbatea festa con striscioni be-neauguranti, accompa-gnato dalle note delCorpo Musicale S. Ceci-lia e da numerosi parroc-chiani. In piazza Libertà,davanti al palazzo Lan-driani, il saluto ufficialedel Sindaco, che haespresso la volontà dicollaborazione e la ne-cessità di una guida perla città che non sia solomateriale, per affrontarei piccoli e grandi pro-blemi di Seregno. “Leconsegno una città sana- ha affermato GiacintoMariani - persone che sispendono per il bene al-trui, affiancati dalle auto-rità civili e militari cheassicurano il benessere ela sicurezza della città”.A sua volta mons. Moli-nari ha ribadito di avertrovato una Seregnodalle tante risorseumane e sociali, vivace eha auspicato moralità ecollaborazione, nei ri-spettivi ruoli, per contri-buire alla crescita dellacittà.Ultima tappa del lungopercorso una Basilicagremita di gente che haaccolto il suo nuovo par-roco con un prolungato,caloroso applauso e icanti delle corali delletre parrocchie della co-

Gli ospiti di don Orione hanno salutato monsignor Bruno Mo-linari nella chiesa di Maria Ausiliatrice. (foto Volonterio)

Sopra: La comunità di San Giovanni Bosco al Ceredo, per vocedi Claudio Pavan, portavoce del consiglio pastorale, ha porto ilbenvenuto al nuovo pastore. Sotto: Davanti alla Madonna diSanta Valeria il nuovo prevosto della città ha affidato il suocompito a Maria. (foto Volonterio)

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munità unite insiemeper l’occasione. Dopo lalettura del Decreto Arci-vescovile di nomina, haavuto inizio il significa-tivo rito della presa dipossesso, presieduta damons. Patrizio Garascia,e la Celebrazione Euca-ristica. Mons. Molinari èstato invitato a rinno-vare le promesse fatte almomento dell’ordina-zione sacerdotale, cui èseguita l’invocazioneallo Spirito Santo e la be-nedizione del nuovoparroco. A lui sono stateconsegnate le chiavi deltabernacolo e un lezio-nario, simboli della co-munione eucaristica edella missione di annunciare ai fedeliil Vangelo; l’acqua del fonte battesi-male, una stola viola e gli oli sacri a si-gnificare i sacramenti che unsacerdote è chiamato a somministraree la sua partecipazione al sacerdoziodi Cristo; la mitria e la ferula a ricor-dare il legame col Papa e col proprioVescovo e l’atteggiamento di guida eservizio della comunità a lui affidata.Infine la presentazione del nuovo par-roco all’assemblea, cui èseguito un intenso ap-plauso e lo sventoliodelle bandiere da partedei bambini.Durante l’omelia mons.Bruno ha richiamato laprofonda comunionecon l’ Arcivescovo e contutta la Chiesa Ambro-siana e ha ricordato “ipilastri portanti dellacomunità credente” ri-chiamati dal Cardinalenella sua lettera pasto-rale “Alla scoperta delDio vicino”. “Con il medesimo spi-rito e con le stesse prio-rità vorrei dunqueiniziare il mio cammino

nella Chiesa che è in Seregno: metten-domi con voi all’ascolto della Parola;pregando e celebrando i sacramenticon voi, per voi e per tutti; vivendo lagrazia della comunione anzitutto con imiei confratelli sacerdoti, con i reli-giosi, con i collaboratori laici e contutti i parrocchiani; raccogliendo inparticolare le sfide oggi emergenti: ri-guardo alla famiglia, ai giovani, alle an-tiche e nuove sofferenze e povertà, ai

molti non credenti onon praticanti che sonofra noi, forse lontani dallaChiesa ma non certo dalcuore di Dio.”Ha poi proseguito: “Al-l’inizio del ministero diun nuovo parroco è le-gittimo domandarsi:quale programma pasto-rale vorrà mettere inatto? Per rispondere miviene in mente unaespressione scritta daGiovanni Paolo II nellaesortazione Novo Mil-lennio Ineunte dopo ilgrande Giubileo delDuemila; diceva: “Non sitratta di inventare unnuovo programma. Ilprogramma c'è già: è

quello di sempre, raccolto dal Vangeloe dalla viva Tradizione della Chiesa.Esso si incentra in Cristo stesso, da co-noscere, amare, imitare, per vivere inlui la vita trinitaria, e trasformare conlui la storia fino al suo compimento”.Il Papa diceva questo in riferimentoalla missione della Chiesa nel terzomillennio cristiano, ma vale certa-mente anche per noi, pur nel nostropiccolo. Dentro questo programma

semplice e molto illumi-nante, impegnativo mainsieme rasserenantec’è tutto quello cheserve davvero: il pri-mato della Grazia diDio, la testimonianzadella santità, l’impegnodella Chiesa ad esserecasa e scuola di comu-nione.”Ricordando l’immi-nente inizio dell’Annodella Fede, ha confes-sato: “Questa mattinamentre entravo nellenostre chiese e poco favarcando la soglia dellaBasilica non ho potutofare a meno di pensarealla “Porta fidei” di papa

Dalla chiesina dei santi Rocco e Sebastiano, monsignor Molinariaccompagnato dal Vicario episcopale, monsignor Patrizio Ga-rascia, in corteo a piedi ha raggiunto piazza Martiri della Li-bertà. (foto Volonterio)

In piazza Martiri della Libertà, ai piedi di palazzo Landriani-Caponaghi, il sindaco Giacinto Mariani ha dato il benvenutoal Prevosto della città. (foto Volonterio)

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Benedetto: entro in questa Comunitàpassando attraverso la porta di unalunga e forte esperienza e tradizionedi fede e di carità che ha caratteriz-zato addirittura nei secoli questa Co-munità. E mi auguro che anche il mioministero di parroco possa essere“porta della fede” sempre aperta attra-verso la quale ciascuno riesca a incon-trare il Signore, a ritrovare e gustare labellezza della vita cristiana, in tempidi tanta incertezza e smarrimentoquali sono quelli in cui viviamo”.Riferendosi poi alla parabola deglioperai della vigna, la pagina di Vangeloproclamata poco prima, ha indicato al-cune semplici e preziose indicazioni.La fede è dono di Dio e della sua gra-zia: “Più che delle nostre opere - hasottolineato - Dio ha bisogno della no-stra fiducia e del nostro abbandono inLui; lo sento quanto mai vero per meoggi come pastore di questa comu-nità… non io, ma Dio!...”. Ha ricordatoche “Dio viene a cercarci anchequando si è fatto tardi… perché nonè mai troppo tardi per Lui... Diochiama tutti - non solo il parroco! - a

lavorare per Lui: non ci vuole spetta-tori passivi, e dunque anche qui: nonio, ma noi.” Infine ha evidenziato chela gratuità sorprendente di Dio: “…ciinsegna che nel lavorare per il Signoreoccorre avere le sue stesse misure dibenevolenza, non coltivare invidie opresumere di avere dei diritti partico-lari…, ragionamenti che contraddi-cono in pieno la logica del Vangelo.”Ha poi concluso: “Oggi io - pur comeprevosto di Seregno - mi sento comel’operaio dell’ultima ora: sono chia-mato dal Signore e inviato dal Vescovoa lavorare dove altri hanno già faticatoa lungo, ho la fortuna di raccogliereciò che altri hanno seminato con lar-ghezza e sacrificio, riconosco e ap-prezzo la bellezza di questa Chiesaedificata dal Signore.E allora sento la responsabilità delmettermi in continuità con i miei ot-timi predecessori e sento di doverliringraziare per l’amore e la dedizionecon cui hanno custodito e curato que-sta “vigna” benedetta e feconda.”Ha chiesto quindi la preghiera el’aiuto dei parrocchiani, così come si

è affidato a Gesù e alla Madonna delRosario, a due beati - padre LuigiMonti e don Serafino Mozzarone - aipatroni della comunità, al patriarcaBallerini e al beato Giovanni Paolo IIper affrontare il compito che gli èstato affidato.A conclusione della S. Messa il graziea quanti hanno partecipato alla Cele-brazione Eucaristica, dalle autorità aisacerdoti e religiosi, dai fedeli di Sere-gno agli amici dei luoghi in cui in pre-cedenza ha svolto il suo ministero, daipiccoli che hanno avuto tanta pa-zienza a quanti hanno contribuito adorganizzare il giorno del suo ingresso. Sul sagrato la festa è continuata tra ap-plausi, volo di palloncini e tortore, pa-role beneauguranti e tante strette dimano. I primi passi di mons. BrunoMolinari sono stati importanti e signi-ficativi: una comunità ora gli si af-fianca in un cammino che tutti ciauguriamo intenso e proficuo, ricco difede e di grazia, tutti tesi a lavorare in-sieme nella vigna del Signore.

Mariarosa Pontiggia

Alcuni sacerdoti che hanno concelebrato la Messa d’ingresso con monsignor Bruno Molinari in basilica san Giu-seppe. (foto Volonterio)

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Il ciclo della “Lectio Divina”, dopo la pausa estiva, è ripresoda una settimana e proseguirà sino alla fine di giugno tuttii sabato, dalle 17 alle 18, nella cripta della chiesa abbaziale.A tenere la “lectio” è l’abate emerito dom Valerio Cattana,che continua così l’iniziativa intrapresa venti anni fa, e maiinterrotta, su invito del cardinal Carlo Maria Martini, il qualesosteneva che “occorre insegnare alla gente il metodo sem-plice e mnemonicamente ritenibile, che si esprime con latriade: lectio, meditatio, contemplatio”. E ancora oggi tuttoprosegue con quello spirito, quando per “lectio” il porporato

intendeva la letturadel brano, megliose quello della li-turgia del giorno,cercando di co-glierne le scansioni(la struttura), le pa-role chiave, i perso-naggi, le azioni e leloro qualifiche. Per“meditatio” la ri-flessione sui mes-saggi del testo, suimessaggi perma-nenti che trasmettee per “contempla-tio o oratio”, il mo-mento piùpersonale della lectio divina, quello nel quale si entra in dia-logo con Colui che parla attraverso il testo e attraverso l’interaScrittura.Il monastero dell’abbazia, domenica 7 ottobre, si è arricchitodi una pregevole opera d’arte eseguita dal maestro iconografoGiovanni Mezzalira, che da sette anni segue e dirige il corsodi iconografia del centro culturale San Benedetto. E’ una iconache raffigura il “Cristo benedicente in Gloria” con ai piedi iSerafini e nella mandorla, dai toni azzurri, sono inserite stellee raggi d’oro. Un quadro di 120x240 centimetri che è statocollocato al centro del refettorio del monastero.Sempre domenica 7 ottobre, alle 15, nella chiesa abbaziale, ilpriore dom Leo Kiskinis, ha presieduto la cerimonia di bene-dizione delle icone eseguite durante i mesi del corso di ico-nografia tenuto dal maestro Giovanni Mezzalira. Un corso,aperto a tutti, e che riprenderà il prossimo mese di gennaio.Per le iscrizioni rivolgersi alla portineria del monastero. Gli al-lievi del corso superiore di iconografia hanno donato al cen-tro culturale san Benedetto l’icona da loro eseguita del santo.L’icona, cioè l’immagine che la Chiesa nella sua tradizione haconsegnato ai credenti come luogo della presenza di Dio ecanale privilegiato di grazia, fonda la sua essenza nel cuorestesso della fede cristiana, cioè nel mistero dell’incarnazionedel Figlio di Dio.

Paolo Volonterio

Il monastero si è arricchito di una pregevole opera: “il Cristo benedicente in Gloria” del maestro iconografo Giovanni Mezzalira

In cripta è ripreso il ciclo della “Lectio Divina”Le icone benedette dal priore dom KiskinisGli allievi del corso superiore di iconografia hanno eseguito e donato l’icona raffigurante san Benedetto, all’omonimo centro culturale

Abbazia San Benedetto

Il priore dom Leo Kiskinis con il mae-stro iconografo Giovanni Mezzalira cheha dipinto la grande icona del "Cristobenedicente in Gloria". (foto Volonterio)

Nella cripta della chiesa abbaziale l'abate emerito dom Va-lerio Cattana tiene la "Lectio Divina". (foto Volonterio)

Le icone benedette di alcune delle allieve del corso di icono-grafia che si tiene al centro culturale san Benedetto. (fotoVolonterio)

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L’anno della fede ci interpella perso-nalmente e la comunità parrocchialeci dà la possibilità di mettere allaprova i fondamenti della nostra ade-sione a Cristo, che, come nella vi-cenda dei discepoli di Emmaus, vuoleaccostarsi ad ogni persona per dareuna risposta alla ricerca del senso ul-timo della propria vita. La festa dell’anniversario di consacra-zione del Santuario ha dato, a tutti noi,la possibilità di confrontarci sulla no-stra fede, ripercorrendo la storia dellanostra parrocchia. Sabato 29 settembre ci siamo trovaticon don Bruno e don Giuseppe insantuario e attraverso fotografie ecommenti abbiamo avuto la possibi-lità di apprezzare ancora una voltatutto quello che i nostri padri cihanno trasmesso. L’eredità ricevuta, vi-sibile attraverso le mura del santuarioe tutte le opere in esso presenti e lesuppellettili, sono simboli concretidella fede che ha animato la vita deinostri predecessori e del loro deside-

rio di trasmetterla alle generazioni fu-ture. Il nostro pensiero è andatoanche ai tanti benefattori, che attra-verso i loro piccoli e grandi sacrificihanno permesso la realizzazione delsantuario e delle costruzioni ad essoannesse, che sono state utili a co-struire la comunità attraverso le di-verse generazioni. La nostragratitudine è stata rivolta anche a tuttii sacerdoti che hanno svolto il loro mi-nistero nella nostra comunità. Il ri-cordo di quanto abbiamo da lororicevuto ci ha fatto rendere grazie alSignore di averceli fatti conoscere.Grazie anche alla loro gestione dellacomunità e alle tante scelte di volta involta fatte per rispondere alle semprenuove necessità, i nostri cari sacerdotici hanno permesso di reagire costrut-tivamente alle sfide della società e disuperare momenti di difficoltà e diprova.Durante la Messa delle ore 11 di do-menica 30 settembre abbiamo accoltomonsignor Bruno Molinari come

nuovo responsabile della comunitàpastorale. Gli abbiamo chiesto di es-serci vicino, di essere per noi un si-curo punto di riferimento, nonostantesappiamo che egli, in questo mo-mento, debba preoccuparsi anche ditutte le altre comunità parrocchialidella città di Seregno. Lo ringraziamodella disponibilità che ci ha finora di-mostrato e gli auguriamo di iniziarecon noi un cammino che dia moltifrutti di comunione.

FESTA DELL’ORATORIODomenica 14 ottobre con la Messa so-lenne delle ore 11, presieduta da donGiuseppe insieme a don Guido, ab-biamo festeggiato l’apertura ufficialedell’anno oratoriano. La partecipa-zione vivace e numerosa di tanti bam-bini, ragazzi, famiglie ha permesso divedere concretamente la bellezzadella comunità radunata attorno al-l’Eucaristia e che ci rende Chiesa delSignore. Ciascun partecipante avevapreparato per questa giornata una sua‘impronta’ che è stata posta in unacesta ai piedi dell’altare: con ciò si èvoluto sottolineare l’importanza dellostare insieme, ciascuno con le propriedoti e le proprie caratteristiche, perpercorrere un cammino di amicizia edi condivisione gli uni con gli altri, masoprattutto con Gesù, l’amico a noipiù vicino e più fedele.Durante la celebrazione, con il man-dato per catechisti ed educatori, allapresenza anche di Giulia, l’educatriceresponsabile, di Madre Renata e del se-minarista Salvatore, don Giuseppe hasottolineato l’importanza di questoservizio di volontariato molto pre-zioso nei confronti dell’educazionedelle generazioni future e si è compli-mentato della loro presenza nume-rosa. Questo è sicuramente un segno

Santa Valeria: il 21 ottobre pellegrinaggio a Pavia, in santuario un missionario predicatore

Anno della fede da vivere ognuno secondo il suo carismaOratorio, vita eucaristica, comunione con le altre realtà parrocchiali, attenzione alle vocazioni: ciascuno può trovare il suo ambito d’impegno

Parrocchia Santa Valeria

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visibile di una comunità che guardacon speranza e fiducia al futuro, ed ècapace di manifestare la sua fede. Laparabola del lievito nella pasta, com-mentata durante l’omelia, deve esserelo stile di vita del cristiano: Gesù ci in-vita ad essere presenza nella società,nel mondo, non facendo cose spetta-colari, ma nella vita ordinaria con ilfine di rendere tutta l’umanità ‘pastabuona’.

EVENTI DI OTTOBREDon Giuseppe ha proposto un itine-rario di preghiera per le vocazioni. Inparticolare, ha chiesto di pregare peril cammino in preparazione al sacer-dozio del nostro seminarista PaoloConfalonieri con una sera di Adora-

zione Eucaristica mensile, presso lacappella Santa Caterina. L’appunta-mento di questo mese si è svolto gio-vedì 4 ottobre, dalle 20.30 alle 22. Lapartecipazione è stata numerosa e fer-vente, l’esperienza è stata significativaper ogni partecipante. Il prossimo ap-puntamento di Adorazione sarà per lasera dell’8 novembre.Per iniziare l’anno della fede è statoproposto per domenica 21 ottobre unpellegrinaggio a Pavia, per riscoprirela figura di sant’Agostino, attraverso lesue reliquie conservate presso la Basi-lica di San Pietro in ciel d’oro. L’incon-tro con questo Padre della Chiesa,notevole esempio di santità, vuole es-sere una sollecitazione a rinnovare nelprofondo di noi stessi la decisione di

cercare la verità della nostra vita,come ci suggerisce Papa Benedetto,per realizzare quell’incontro con il Si-gnore della vita che sa illuminare ognicosa.Ottobre è tradizionalmente, per la no-stra parrocchia, il mese dedicato all’at-tenzione missionaria e al sostegno deinostri missionari, annunciatori delVangelo di Cristo, operanti in varieparti del mondo. Domenica 21 otto-bre ci sarà la presenza di un missiona-rio durante le S. Messe, che racconteràle sue esperienze e ci inviterà a riflet-tere sul tema della giornata “Ho cre-duto perciò ho parlato”: partendodalla nostra fede dobbiamo diventaretutti missionari. Ai bambini e ai ragazzidella catechesi vengono proposte at-tività di animazione e una piccola ri-nuncia a favore dei bambini chevivono condizioni di vita più disa-giate. Domenica 28 ottobre, all’in-terno delle Giornate dell’Eucaristiache celebreremo in contemporanea atutte le parrocchie della città, al ter-mine del momento di Adorazione insantuario delle ore 16, sarà propostoper tutti un ‘Merenda-party’ presso ilBuffet del Pellegrino in via Piave, coni prodotti del commercio equo-soli-dale. La mostra missionaria, che vuoleavvicinare tutta la comunità parroc-chiale alla realtà della missione ad gen-tes, è stata allestita presso il salone divia Piave e sarà aperta da sabato 20 ot-tobre fino a domenica 4 novembre.

Paola Landra

Parrocchia Santa Valeria

STATISTICA PARROCCHIALE GIUGNO, LUGLIO

BATTESIMI: Mattia Ferrario, Jennifer Sottile, Matteo An-fuso, Christian Alemanno, Luca Ninotta, Viola Pellegatta,Sara Pugliatti.Totale anno: 34

MATRIMONI: Marco Novati e Serena Dalla Longa, Da-vide Diotti e Marilisa Gallo, Fabio Mariani e EleonoraLoni Meroni, Michele Scoca e Rosalia Boscia.Totale anno: 20

DEFUNTI: Padre Pino Mariani (82 anni), Elena Fogola(98 anni), Giovanni Citterio (82 anni), Anna Dell’Orto(85 anni), Maria Scalera (83 anni), Alice Valsecchi (89anni), Rosalia La Rosa (88 anni), Luigia Angela Radaelli(95 anni), Romea Ottolini (86 anni), Madre AngelinaSangalli Canossiana (88 anni), Dina Marcarini (98anni), Camilla Sironi (78 anni), Dorino Gavazzi (85anni), Antonino Liscia (73 anni), Madre Luigia Gual-doni Canossiana (89 anni), Cesare Augusto Falsini (69anni), Angela Carnago (90 anni), Angela Leveni (81anni), Noemi Dell’Orto (83 anni).Totale anno: 63

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Parrocchia San Giovanni Bosco al Ceredo

Tra fine settembre e la prima metà di ot-tobre nella nostra comunità abbiamo vis-suto alcuni momenti che ritengo moltosignificativi: le feste dell’oratorio e l’in-gresso canonico del nuovo parroco e re-sponsabile della Comunità pastorale.Le feste degli oratori non sono una no-vità, tuttavia segnano l’inizio delle atti-vità degli oratori e sono un richiamo eun segno evidente della loro presenza.Festa dell’oratorio vuol dire ribadire an-cora l’importanza dell’oratorio nellavita delle nostre parrocchie, e delle no-stre famiglie; un modo per richiamarel’attenzione e rilanciarne le proposte.Non è solo gioco. Oltre a una Celebra-zione Eucaristica ben preparata e cu-rata, nella quale un gruppo diadolescenti di Ceredo e Santa Valeriahanno fatto la professione di fede, hotrovato significativo e stimolante un in-contro proposto la sera del 9 ottobredal titolo “Cosa chiediamo all’orato-rio?” Purtroppo la partecipazionenon è stata gran che, considerandoche la proposta era rivolta ai due ora-tori: una trentina di persone in tutto.Nonostante questo, tuttavia, ho vistomolto interesse e coinvolgimento daparte dei partecipanti. Dall’inter-vento di Daniela Mapelli, Ausiliariadiocesana, collaboratrice con la FOM(Fondazione oratori milanesi), èemerso che l’oratorio ha ancoramolto da offrire alle giovani genera-zione, se però non si commette l’er-rore di confrontarlo e di paragonarloa quello di alcune decine di anni fa,o peggio, di volerlo riproporre allostesso modo. Una certa distanzaemerge sulla “domanda” all’oratorio:cosa si chiede, cosa ci si aspettadall’oratorio? Cosa l’oratorio può of-frire? Non sempre queste due cosecoincidono. Ne è prova la spropor-

zione evidente tra la partecipazioneall’oratorio feriale (centinaia) e all’ora-torio domenicale (decine). C’è ancoramolta considerazione, stima e fiducianei confronti dell’oratorio, visto comeluogo affidabile, anche se le diversecondizioni in cui vivono le famiglierendono più difficile quella continuitàe consuetudine all’oratorio, più co-mune invece qualche decina di anni fa.Non di rado l’unico giorno in cui la fa-miglia è insieme è proprio la dome-nica, con le ovvie conseguenze che nederivano. Nonostante tutto questo lasfida che l’oratorio può lanciare ancoraoggi è quella di essere un luogo di in-contro e di crescita nella comunità cri-stiana, trovando modi e stili semprenuovi e sempre in dialogo con le do-mande della gente, mantenendo fermala propria identità. Il dr. Michele Ferri,

presidente dell’associazione “Passodopo Passo Insieme” ha invece presen-tato l’esperienza del doposcuola attivoin un oratorio di Sesto San Giovanni,nata dall’aver individuato un bisognoreale per molti ragazzi del quartiere.Partita un po’ in sordina e con moltedifficoltà è ora un’occasione di aggre-gazione, di studio, di esperienza di la-voro insieme, aperta a tutti,indistintamente, ma con una precisaidentità cristiana, che raccoglie nume-rosi volontari e utenti, in costante rap-porto anche con la scuola. È unesempio di come l’oratorio può entrarein dialogo costruttivo con altre realtà econ il quartiere in cui vive.Infine, una considerazione sulla cele-brazione, dello scorso 7 ottobre, di in-gresso di mons. Molinari come parrocoe responsabile della nostra Comunità

pastorale. Ho condiviso profonda-mente la scelta di tenere un’unica ce-lebrazione di ingresso per tutte leparrocchie, facendola precedere dauna Celebrazione Eucaristica nelledomeniche di settembre in ciascunadelle tre parrocchie. È un segno chesi sta camminando verso una co-scienza sempre più di insieme e dicomunità. Anche il lungo percorsoprima della celebrazione, toccandole parrocchie e le altre chiese, è statoun modo per esprimere quel sensodi unità e di comunione che devecrescere sempre più in ciascuno dinoi. Bello, davvero bello, vedere l’ac-coglienza e il senso di festa nellemoltissime persone che hanno par-tecipato: è proprio un segno incorag-giante lungo il cammino della nostracomunità pastorale.

Don Sergio Dell’OrtoVicario C.P.

Un incontro pubblico ha fatto il punto su una realtà educativa che non può proporsi come nel passato

Oratorio: quale futuro, e cosa gli chiediamo?Un luogo di incontro e di crescita alla ricerca di modi e stili sempre nuovi,mantenendo ferma la propria identità.

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Parrocchia San Giovanni Bosco al Ceredo

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La città attendeva il giorno in cui mons.Bruno Molinari avrebbe fatto il suo in-gresso come Pastore, Prevosto della Ba-silica di San Giuseppe. In comunità ci siera preparati per bene. Il programma eracompleto. I presbiteri e il consiglio pa-storale avevano definito il programmadei momenti dell’evento. Domenica 7 ot-tobre sarebbe stata una giornata stu-penda anche se faticosa per monsignorMolinari. La gente cristiana lo avrebbeavvicinato e, forse per la prima volta,avrebbe avuto la possibilità di comuni-care con lui, personalmente. La sua affa-bilità avrebbe messo a proprio agiochiunque avesse desiderato almeno sa-lutarlo e dargli il benvenuto. E di gentece n’è stata davvero tanta nelle diverseconvocazioni del giorno. A sera di certoavrebbe pregato il Signore che per il mi-nistero del nostro Arcivescovo, l’avevacondotto a guidare questa porzione diChiesa. Seppure stanco avrebbe sentitonel cuore tanta fiducia per il suo futuropastorale, tanta serenità e la promessa diun impegno totale al servizio della ‘sua’gente sarebbe stata rinnovata nel suodialogo personale con il Signore.Ma Monsignore mi ha sorpreso quandol’ho raggiunto per telefono chiedendoglise gradiva organizzare una serata pressoil ‘mio antico amore’, il Circolo CulturaleSan Giuseppe, con Sua Ecc.za Mons.Hanna Alwan, Vescovo della Chiesa Ma-ronita in Libano. Era in Seregno pressola comunità di San Luca dove domenica7 ottobre avrebbe amministrato la S. Cre-sima nelle tre parrocchie della B.V. Addo-lorata al Lazzaretto, a San Carlo e a S.Ambrogio. Con rammarico mi ha rispo-sto che non sarebbe stato possibile per-ché la sera di venerdì 5 ottobre il Circoloaveva organizzato una serata sul cardinalMartini con Padre Sorge e Andrea MariaValli, il noto vaticanista. Però, aggiunsesubito, con mia sorpresa, che lo avrebbe

accolto volentieri nella serata di sabato6 ottobre per la celebrazione dellaMessa vigiliare, proprio a ridosso della‘sua grande giornata’ quando avrebbe ce-lebrato il suo solenne ‘ingresso’ in città!E così sabato 6 ottobre, in Basilica, alla S.Messa delle 18, la gente cristiana pre-sente ha potuto pregare con un ‘testi-mone’ delle terre dove si vive la fede neirischi quotidiani. Mons. Hanna è amicofraterno da tanti anni. L’avevo vicinoquando insegnava nelle Università ro-mane ‘Diritto canonico orientale’,quando aveva ricostruito il Collegio ma-ronita chiuso da decenni, quando ope-rava nella Sacra Rota come giudice. Unapersonalità squisita, umile e colto, mons.Hanna ha condiviso l’esperienza del suopopolo in Libano accogliendo il SantoPadre Benedetto XVI che nonostante irischi aveva voluto firmare di personanella terra dei cedri e degli eremitil’esortazione apostolica dopo il Sinododei patriarchi d’oriente celebrato unanno prima. La Chiesa maronita è in unafase di rinnovamento dopo l’elezionedel nuovo patriarca, Sua Beatitudine. Fuproprio questo nuovo Pastore, il Papadei Maroniti, a voler accanto a sé, richia-mandolo da Roma, mons. Hanna e affi-dandogli il compito di riorganizzarel’intera chiesa. Un anno fa i preti della

comunità di San Luca lo avevano invitatoa presiedere le liturgie durante le qualinelle parrocchie sarebbe stata ammini-strata la Cresima ai loro ragazzi. E’ venutoapposta dal Libano e per la prima voltaha amministrato il sacramento della Con-fermazione. La sua gioia è stata grande esincera per l’esperienza vissuta, in parti-colare per l’accoglienza ricevuta comeconfessa lui stesso nella pagina di ringra-ziamento che mi ha voluto inviare. Posso esprimere una speranza? Dopoquesta ‘visita’ straordinaria vorrei tantoche mons. Hanna diventasse amico dellaChiesa che sta in Seregno. Possa nascereuna ‘relazione’ profonda così che Sere-gno, il suo presbiterio, la sua gente, sisenta in futuro legata a quella terra ‘bene-detta’ vivendo concretamente quella ‘co-munione ecclesiale’ che in tanteoccasioni il Santo Padre ha suggerito. Una‘comunione’ che permetta di condividereproblemi, difficoltà, speranze nella pre-ghiera e nell’accoglienza reciproca. E semi viene perdonato... mi piacerebbe checapitasse anche per il Libano quanto èsuccesso tanto tempo fa con la Polonia.Seregno possa vivere una relazione fra-terna con la Chiesa Maronita Libaneseproprio come è successo con quella co-munità cristiana polacca di S. Floriano edi Cracovia dove è nata l’affettuosa edesaltante amicizia con il Santo Padre Gio-vanni Paolo II, nei tempi dell’oppressionecomunista e vissuta con entusiasmo neglianni che seguirono. Ho ricevuto da S. Eccellenza Mons.Alwan una paginetta di ringraziamenti.Penso ci stia in questo piccolo servizio.La sua parola rivela la sua sorpresa perl’accoglienza che gli è stata riservata daiseregnesi. Grazie.

Don Pino Caimi

Continua da pagina 199

Comunità Pastorale San Luca

Calda accoglienza per mons. Hanna Alwan, a Seregno per amministrare la S. Cresima

Un primo passo per un legame con la Chiesa del Libano?La positività di questa esperienza fa sperare che possa nascere una relazione tra Seregno e quella terra "benedetta"

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Ripercorrere il mese di ottobre nellanostra parrocchia del Lazzaretto signi-fica ripercorrere un mese ricco di“feste della fede”.Domenica 7 il giovane vescovo liba-nese mons. Hanna Alwan - amico dilunga data di don Pino Caimi - ha am-ministrato la Cresima a 21 ragazzi e unadulto della parrocchia. In un perfettoitaliano, mons. Hanna ha invitato tutti icresimati a custodire la fede ricevuta,intensificando per questo i legami contutta la comunità parrocchiale, chia-mata a farsi carico con gioia della vitae della maturazione dei più giovani. Ilsapere poi che mons. Hanna ha accom-pagnato da vicino il Santo Padre nellasua recente visita in Libano, ha reso lasua presenza in mezzo a noi ancor piùsignificativa.Domenica 14 ottobre è stata invece lavolta della festa patronale del Lazza-retto. La Messa delle 11.30, presiedutada don Giovanni Ferrè, è stata la mani-festazione più bella di come fra sacer-doti e comunità vi sia un legame che -pur nel necessario e persino doverosodistacco - non viene meno col passaredel tempo. L’emozione era palpabilenegli occhi di tutti. Mentre poi, nelpranzo fraterno seguito alla celebra-zione, ascoltavo le parole e i ricordi didon Giovanni, ho potuto verificare laprofonda consapevolezza dell’aiuto of-ferto alla nostra comunità in queglianni ormai lontani ma anche - contem-poraneamente - la gioia per il sostegnoda lui stesso ricevuto dalla gente nel vi-vere la sua fede e il suo ministero. Èquesta, mi pare, la prima e più grandecollaborazione fra preti e laici.Ma i momenti di festa non sono finiti.Domenica 21 la nostra comunità sistringe con tanta gioia intorno a nume-rose coppie di sposi che festeggiano si-gnificativi anniversari di matrimonio. In

un mondo in cui sembra che tutto siaprecario e con ciò destinato a svanirenel tempo, è bello contemplare constupore persone assolutamente nor-mali che, attraversando le gioie e le fa-tiche di tutti, hanno saputo rimanerefedeli a quel “per sempre” detto ilgiorno del loro matrimonio. Con laconsapevolezza, ovviamente, che laloro fedeltà è stata resa possibile e affa-scinante a partire dall’infinita fedeltà diDio verso l’uomo.Da ultimo, nei giorni 26-27 e 28 otto-bre, anche la nostra comunità, insiemea tutte le altre parrocchie di Seregno,vivrà le Giornate Eucaristiche. Il temascelto - Eucaristia, sorgente e meta dellavita di fede - vuole proprio invitarci asostare con gusto e desiderio dinanzi alPane consacrato, nella consapevolezzache solo lì trova autentico compimentol’anelito di bene e di felicità che abitail cuore di ogni uomo. Significativo èpoi il fatto che le Giornate Eucaristicheal Lazzaretto vedranno la gradita pre-senza in mezzo a noi, come predica-tore, di mons. Molinari, Prevosto dellacittà e in questo momento anche am-ministratore della nostra Comunità Pa-storale. La conclusione delle Giornateinfine, come per tutte le altre comu-nità, non avverrà nella propria parroc-chia, ma in Basilica tutti insieme asignificare - anche tramite questo sem-plice gesto - la profonda unità di tutti icredenti intorno all’unico vero Pane diVita. Non ci resta allora che pregare ri-petendo le parole di un antico inno at-tribuito a S. Tommaso: “Oh memorialedella morte del Signore, Pane Vivo chedai vita all’uomo. Concedi al mio spi-rito di vivere di te, e di gustarti sempree dolcemente”.

Don Gabriele VillaVicario C.P.

Continua da pagina 198

Don Pino, i due giorni che ho passato nella co-munità di Seregno, tra le sue chiese,i suoi fedeli, preti, ragazzi e ragazzemi hanno recato tanta gioia e feli-cità nel cuore per diversi motivi. Ilprimo perché per me è stata laprima volta che ho celebrato il sa-cramento della Cresima, anche per-ché sono vescovo solo da un anno eperché nella mia chiesa orientaleMaronita, il sacramento della Cre-sima si somministra insieme al Bat-tesimo e quindi non si celebranoCresime in questo modo ad ungruppo di giovani insieme, per cuiquesta celebrazione rimarrà unbellissimo ricordo nella mia memo-ria ministeriale. Il secondo motivoè stato la bella ed affettuosa acco-glienza che mi è stata riservata intutte le chiese e da tutti i sacerdoti:don Giuseppe, don Sergio, don Ales-sandro, don Gabriele e soprattuttoil Rev.mo Prevosto don Bruno chemi ha cordialmente accolto onoran-domi della celebrazione della SantaMessa prefestiva di sabato seranella sua Basilica e salutandomicon bellissime ed incoraggianti pa-role per me, per la mia patria e lamia Chiesa, dimostrando un mira-bile spirito di apertura e un verosenso dell’universalità della Chiesa. Il terzo motivo è stato il ritrova-mento di carissimi amici ai qualimi lega una vera ed autentica ami-cizia come don Pino ed altri; sonotornato con molto piacere in Italia,il Paese che ho amato e dove ho pas-sato i migliori ventisei anni chesono la metà della mia vita.

Sua Ecc.za Mons. Hanna Alwan

Ottobre, un mese ricco di avvenimenti e ricorrenze

Don Giovanni Ferrè presente alla festa patronaleUn legame che non è venuto meno col passare del tempo

Parrocchia Beata Vergine Addolorata

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Ci sono alcune persone, a San Carlo, chehanno molto a cuore l’esortazione diGesù Risorto ai Discepoli e, nel loro pic-colo, cercano di metterla in pratica: sonoi componenti del gruppo missionario.Sono Alba, Camilla, Cecilia, Gianna, Ro-berta e Rosy che da molto, moltissimotempo dedicano parte del loro tempo aquesta attività. E poi ci sono io, Gilberto,il responsabile. Ma in cosa consiste il nostro operato?Come si aiutano le Missioni? Che cosa cispinge? L’ho chiesto a loro prendendocome spunto la Giornata Missionaria Mon-diale del 21 ottobre. A Rosy Paro, la coor-dinatrice del Gruppo, domando: “Hocreduto, ho parlato”, che è il tema di que-sta Giornata Missionaria, in qualche modopuò essere il nostro motto? “Certamente”,risponde “io desideravo testimoniare lamia fede nella nostra comunità ed è ve-nuto naturale allargare il discorso cer-cando di sensibilizzare quante piùpersone sull’importanza delle missioni neldare alla parola di Cristo una valenza uni-versale”. Ci sono delle figure di riferimento che daSan Carlo hanno portato la parola di Dionel Mondo?” “Sì, abbiamo avuto cinqueSuore che si sono recate in quasi tutti icontinenti, quattro facenti parte delle Mis-sionarie Saveriane di Maria: suor GiudittaGrassi, che ha operato in Brasile, suor LinaBescapè, sempre in Brasile e poi in Thai-landia, suor Maria Pia Arienti, in Congo esuor Luigina Barlassina, anch’essa inCongo, ora Zaire; suor Tarcisia Arienti,Suora di Nostra Signora degli Apostoli, haoperato in Costa D’Avorio quindi in Alge-ria ed è l’unica che non è più con noiavendo lasciato la vita terrena nel 1984.Le altre ora vivono nella sede delle Save-riane di Maria, a Parma, ed è là che noi in-viamo tutto ciò che raccogliamo perchépoi vada a raggiungere chi è ancora inprima linea, ai confini della terra, nel por-tare aiuto agli ultimi, nei luoghi più disa-

giati o nelle scuole o negli ospedali, ma so-prattutto nell’annunciare la Parola di Dio.Una menzione a parte merita il DiaconoEmiliano Drago, ora residente a San Carlo,che ha trascorso prima tre anni e poi altriotto in Zambia”. Chiedo a Roberta Invernizzi di spiegarciqualcosa su come opera il gruppo missio-nario: “L’attività principale consiste nelraccogliere fondi da inviare alle missioniper sostenerle economicamente: per farquesto organizziamo periodicamentebanchetti di vendita presso la chiesa,come faremo anche domenica prossima,con le mele e le bisciole, i dolci tipici ebuonissimi della Valtellina. Poi, in altri pe-riodi dell’anno, vendiamo torte, fiori, og-getti vari provenienti dalle Missioni eorganizziamo anche una lotteria. Parteci-piamo anche all’iniziativa Saveriana delgesto del riso ed il ricavato di questa venditastraordinaria di riso viene usato principal-mente per sostenere l’Evangelizzazione”. A Cecilia Arienti domando che cosa l’haspinta ad entrare nel gruppo missionario.Ci parla anche lei del testimoniare la pro-pria fede, seguendo l’esempio di SanPaolo, e che missione è anche il poterlo edoverlo fare non solo in terre lontane maanche qui, nel nostro quartiere, nella no-stra piccola comunità, con le persone chemagari conosciamo solo di vista e cheforse vivono frettolosamente un’esistenzalontana da Gesù, senza sapere che hannobisogno di Lui, e con rinnovata forza, orache è cominciato l’anno della Fede”.

“Sì, ma come possiamo fare?” RispondeGianna Freguia: “Come dice il Santo Padresiamo chiamati a far risplendere la paroladi verità, dobbiamo confessare la nostrafede in tutti gli ambiti, nella famiglia, al la-voro, in parrocchia, infondendo amore,gioia, entusiasmo, anche con lo strumentodella preghiera, il Credo soprattutto. Para-frasando San Paolo dobbiamo usare ilcuore per credere e, assolutamente senzapaura, la bocca per trasmettere”. La domanda per Alba Mascapè è cosa po-trebbe dire a chi sente dentro di sé unaspinta per dare un proprio contributonon sapendo bene come fare. “Venite” ri-sponde “parlate con noi, portate le vostreidee e ci arricchiremo insieme. Non la-sciatevi trascinare nella mediocrità delnon fare. Non adagiatevi nella banalità diun quotidiano che vi da poco o nulla. Sco-prite quanto di bello c’è nell’affidarsi aDio. Riscoprite l’amore, la gioia del do-nare e del donarsi. Dentro di voi sarete ri-pagati mille volte per ciò che avete dato”. A Camilla Ballabio chiedo se sente qual-che difficoltà ora che da tempo non ab-biamo il parroco. “Si” risponde “è vero, cimanca la guida, il Pastore. Sentiamo lamancanza di una parola, di un indirizzo,di una conferma o di un incoraggia-mento. Per assurdo ci manca anche unrimprovero, quando servirebbe. Ma sap-piamo che dobbiamo avere fiducia e chepresto o tardi tutto sarà risolto. Nel frat-tempo preghiamo il Signore perché Lui si-curamente potrà illuminare la via di chiora sta cercando. E continuiamo il nostrolavoro perché crediamo di essere sulla giu-sta strada della testimonianza che ci ha in-dicato anche il nostro arcivescovo Angelo. Ecco. Questo è il gruppo missionario diSan Carlo. Con grande entusiasmo, conumiltà, con serenità e soprattutto congrande gioia, la gioia che ci viene dal por-tare sempre Gesù nel nostro cuore.

Gilberto Pennati

Parrocchia S. Carlo

Il gruppo missionario di San Carlo si presenta

“Andate e annunciate il Vangelo”L’attività principale consiste nel raccogliere fondi per le missioni

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Notizie in breve

CALENDARIO PASTORALE

Domenica 21 ottobreGiornata missionaria mondialeParrocchia San Giuseppe, ore 16.00, Battesimi comunitariOratorio San Rocco, primo incontro per igenitori del corso 3 (nati anno 2002) Parrocchia Santa Valeria,pellegrinaggio parrocchiale a Pavia da S. Agostino per l’inizio dell’Anno della FedeParrocchia San Giovanni Bosco,ore 15.30, Battesimi comunitariore 19.30, CINEFOKUS per 18/19enni e gio-vani, presentazione proiezione del film“Cose dell’altro mondo” (vedi programma dettagliato a pag. 204)Parrocchia Sant’Ambrogio, ore 9.45, S. Messa animata dai bambini con la pre-senza di un coro africano del Beninore 12.30, pranzo missionario all’oratorioDal 20 al 28 ottobre, mostra missionariaOre 18, incontro adolescenti e 18/19enniParrocchia San Carlo, ore 10.30, S. Messa con mandato catechisticoParrocchia B.V. Addolorata al Lazzaretto, ore 10, S. Messa per la Vita pro-mossa dal Movimento per la Vita cittadino

Giovedì 24domenica 28 ottobreGiornate eucaristiche(vedi programmi dettagliati sulle pagineparrocchiali)40ore pastorale giovanileAl S. Rocco dalle ore 22.00 alle ore 22.30Adorazione guidata per preadolescenti,adolescenti, 1819enni e giovani. Dalla 3° media in avanti turni di Adorazionenotturna fino alle 7.30. Alle ore 8.30 conclusione e colazione. L'oratorio chiude a mezzanotte.

Domenica 28 ottobreOratorio San Rocco, primo incontro per igenitori del corso 1 (nati anno 2004)

Mercoledì 31 ottobreParrocchia San Giovanni Bosco,ore 8.30, S. Messa a suffragio di don Gior-gio Mondonico

Giovedì 1 novembreParrocchia San Giovanni Bosco,ore 15.30, S. Messa al cimitero di MedaAbbazia San Benedetto, ore 15.00, Vespri e processione al cimitero

Venerdì 2 novembreCommemorazione dei fedeli defuntiOre 15.30, S. Messa al cimitero di SeregnoParrocchia San Giuseppe, ore 10.00, S. Messa nella chiesetta di S. RoccoParrocchia Santa Valeria,ore 20.45, S. Messa con ufficio generaleParrocchia San Giovanni Bosco, ore 8.30e 20.30, S. Messe

Da sabato 3 a venerdì 9 novembreParrocchia San Giuseppe, ore 7.30, S. Messa alla chiesa S. Rocco(sospesa in basilica)

Domenica 4 novembreParrocchia San Giuseppe,ore 11.30 e 16.00, Battesimi comunitariOratorio San Rocco, ore 14.30, primo incontro per i genitori del corso 0(nati anno 2005)

Domenica 11 novembreParrocchia Santa Valeria,Battesimi comunitariParrocchia San Carlo, ore 15.30, inizio ca-techesi gruppo Nazareth - 3ª elementareParrocchia San Giuseppe,dopo le S. Messe è in distribuzione il li-bretto della preghiera dell’Avvento

Lunedì 12 novembreComunità pastorale Maria Madre dellaChiesa, ore 21, all'oratorio di S. Valeria invia Piave, consiglio pastorale.

Martedì 13 novembreDecanato di Seregno, ore 21, oratorio diGiussano - via D’Azeglio, Lectio divina gui-data da don Enrico Castagna sul tema “ …e molti credettero” (At. 4,4) La gioia dellafede nello slancio apostolico della primacomunità cristiana. “Dio ha costituito Si-gnore e Cristo quel Gesù che voi avetecrocifisso”. Il cuore della fede: l’evento pa-squale (At 2,14-36)

Mercoledì 14 novembreGruppi di Ascolto, ore 21.00, nelle caseospitantiParrocchia San Giuseppe, ore 9.30, Catechesi degli adulti in basilica sul temadella fede

In quest'ultimo mesesi sta facendoun'opera di controllo everifica del gruppo.Non ci sono stati avve-nimenti importanti. Si è

ripreso, al primo martedì del mese di ot-tobre, la consueta celebrazione della S.Messa serale alle ore 20.30 pressol'Istituto delle Suore Canossiane allaquale hanno partecipato un discretonumero di amici Unitalsiani.In data 6 ottobre abbiamo avuto il pel-legrinaggio serale a Caravaggio conl'impiego di 2 pullman e con più di 100partecipanti. Domenica 14 ottobre abbiamo fatto una"castagnata" nel giardino di un unital-siano invitando i "diversamente abili", leloro famiglie e gli amici dell'Unitalsi...Si stanno esaminando varie possibilitàper organizzare qualche " incontro" afine anno.

L’anno sociale del Movimento Terza Etàsi è aperto giovedì 11 ottobre con unasolenne Celebrazione Eucaristica inBasilica San Giuseppe alle ore 9 pre-sieduta da mons. Bruno Molinari e con-celebrata da don Pino Caimi e donGiuseppe Villa. La numerosa partecipa-zione di popolo e la presenza dei rap-presentanti del Movimento Terza Etàdella comunità seregnese sono stati dibuon auspicio e di stimolo per conti-nuare il nostro cammino in collabora-zione con i movimenti cittadini. Lagiornata è proseguita con l’incontro nelpomeriggio presso la sede del Movi-mento di via Lamarmora con la presenzadi mons. Molinari e don Giuseppe Villa.Monsignore, nella sua riflessione pro-posta, ci ha sostenuto e stimolato acontinuare il nostro cammino dicendo:

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Notizie in breve

“Il Movimento Terza Età ha sempre ungrande valore ed è una preziosa oppor-tunità perché con il suo contributo e lesue proposte aiuta la popolazione an-ziana a motivarsi sul piano spirituale,sociale e culturale. L’impegno che nederiva è quello di tradurre oggi questeragioni in iniziative con modalità idoneeal mutato contesto sociale e culturale,cercando di allargare gli orizzonti perraggiungere così sempre più persone.Al termine don Giuseppe ha ringraziatomonsignor Molinari per la sua presenzae per il suo sostegno al Movimento.Ecco di seguito il programma delleprossime iniziative:Giovedì 25 ottobre: apertura GiornateEucaristiche delle Sante Quarantore,seguire programma parrocchiale.Venerdì 2 novembre: alle 15 S. Messaper tutti i defunti al Cimitero.Giovedì 9 novembre: alle 15 presso lasede del Movimento ci sarà un incontrocon Mario Tagliabue, presidente del-l’associazione Auxilium India, che pre-senterà con un video le attivitàdell’Associazione.

Sabato 17 novem-bre si svolgerà l’an-nuale incontro del“Namastè” che Au-

xilium India propone ad amici e soste-nitori. La giornata prevede una SantaMessa alle ore 18 presso l’Abbazia S.Benedetto in suffragio di suor Camilla ela cena conviviale alle ore 20 presso ilsalone dell’oratorio del Lazzaretto.“Passaggio in India” è il tema sceltoper quest’anno. L’obiettivo è far cono-scere un po’ più da vicino l’India e lemissioni in cui Auxilium India sta ope-rando. Durante la serata saranno pre-sentati i risultati degli interventi, fruttodella solidarietà dei molti amici che cisostengono. In questi mesi sono statiinfatti conclusi i lavori per due impor-tanti progetti: l'Ospedale Rurale di Ma-lawli e la Scuola nel villaggio diBenaulim. In entrambe le strutture visaranno aule e stanze dedicate a suorCamilla, a ricordo della sua generosa

azione missionaria. Come negli anniscorsi sarà allestito uno stand dei ma-nufatti ricamati in India dalle donne delprogetto laboratorio ricami; è la con-creta possibilità per un regalo nataliziosostenendo un progetto che da oltre 20anni offre un’opportunità di lavoro alledonne del villaggio di Kune. Durantel’incontro sarà proposto anche il gestodell’adesione ad Auxilium India, attra-verso la sottoscrizione della tessera diaderente. E' un semplice modo per sen-tirsi parte di questa esperienza di soli-darietà e offrire futuro ai progetti in cuisiamo impegnati. Per informazioni ediscrizioni alla cena (entro il 10 novem-bre) è possibile rivolgersi a: Mario Ta-gliabue 0362.23.94.31 - Valeria Mariani339.59.81.283

CENTRO AIUTO ALLA VITA/MOVIMENTO PERLA VITA

Questo mese per la nostra riflessionesulla vita attingiamo alla cronaca.Siamo lieti di far riferimento al PremioNobel per la Medicina, assegnato igiorni scorsi a Yamanaka e Gurdon, ungiovane professore dell’università diKyoto in Giappone ed un ricercatorebritannico. Il Nobel premia una ricercarispettosa della vita: la scoperta dellariprogrammazione cellulare e delle cel-lule pluripotenti indotte (Ips).“Quando ho visto l’embrione mi sonoreso conto all’improvviso che c’era solouna piccola differenza tra lui e mia fi-glia: ho pensato che non possiamo con-tinuare a distruggere embrioni per lanostra ricerca: ci deve essere un’altrastrada.” Così scriveva 5 anni fa lo scien-ziato giapponese, parlando dell’intui-zione che gli è valsa il Nobel: la messaa punto di una procedura che, sfrut-tando la plasticità cellulare scoperta daGurdon, ha permesso di ottenere cellulestaminali embrionali da cellule adulte.Cellule adulte sottoposte a manipola-zioni genetiche vengono fatte “ringiova-nire”, vengono riprogrammate pertornare indietro nel tempo sino allo sta-dio più precoce - embrionale - dal qualepossono poi di nuovo differenziarsi in

tutti i tipi di cellule e tessuti presenti nelcorpo. La disponibilità in grandi quan-tità di cellule staminali “embrionali” ri-cavate da cellule adulte consente ilrisparmio di embrioni, e rappresentaquindi una bella notizia sul fronte dellavita (si è parlato di “cellule staminalietiche”). Non rappresenta invece unabuona notizia il rapporto sull’attuazionedella 194, reso noto sempre nei giorniscorsi dal Ministro della salute.Vi si parla di aborti in calo, ma sempretroppi!Nel 2011 gli aborti “legali” in Italia sonostati 109.538 - senza contare gli abortinascosti, quali quelli procurati dalla pil-lola del giorno dopo…; vi sono stati9.000 aborti al mese. L’Italia ha persol’anno scorso un numero di bambinipari alla popolazione di una città dimedia grandezza come Lecce, o Bol-zano, o Arezzo). Dietro ai numeri cisono bambini a cui è stata negata lapossibilità di nascere, piccole vitespezzate, madre che si sono arrese.Come Movimento per la Vita non pos-siamo e non dobbiamo far calare il si-lenzio su questi fatti: dobbiamocontinuare a denunciare le violazionidella vita, ed attraverso il Centro diAiuto alla Vita, porgere ascolto e aiutoalle mamme in difficoltà perché non ri-fiutino la vita!Chiediamo umilmente il vostro aiuto ela vostra preghiera - in particolare ri-cordiamo che domenica 21 ottobresarà celebrata la prima S. Messa per laVita del nuovo anno sociale, presso laparrocchia del Lazzaretto alle ore 10.

Dopo il successo dell’incontro conpadre Bartolomeo Sorge e l’esperienza“etnografica’’ della gita autunnale a“Rivive l’antico’’, eccoci all’AssembleaOrdinaria, punto forte della GiornataSociale 2012 che avrà il seguente pro-gramma: domenica 11 novembre - ore8.45 in Basilica Santa Messa - ore 10assemblea annuale in Sala Ratti - ore

circolo culturales. giuseppeFONDATO NEL 1888

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Notizie in breve

12,30 Pranzo in ristorante.E’ importante esserci a questo appun-tamento per dire la propria e fare ilpunto sulla vita associativa. Quale Cir-colo vogliamo?Il nostro arcivescovo Angelo Scola ci-tando Papa G.B. Montini (Alla scopertadel Dio vicino, pag. 15) scrive “un cri-stianesimo che non investa tutte leforme di vita quotidiana degli uomini,cioè che non diventi cultura, non è piùin grado di comunicarsi’’.La nostra realtà cerca di fare questo da125 anni sottolineando oltre a quantoproposto dal Papa, dall’Arcivescovo,dalla Comunità Pastorale, con testi-moni, incontri, esperienze, gite e gior-nate assieme, vivendo nel tempo libero,il messaggio cristiano.Ai Soci e Socie chiediamo di credere inun Circolo Culturale rinnovato, special-mente ora, riconfermando l’adesione aquesti ideali con il tesseramento e con-tribuendo materialmente alla riaperturadi via Cavour sia in termini economicisia con una testimonianza personalenel partecipare, proporre, diffondere levarie iniziative che prenderanno vitanel centro pastorale della ComunitàMaria Madre della Chiesa intitolato amons. Enrico Ratti.Ci ritroveremo prima, mercoledì 7 no-vembre ore 20.30, presso la chiesa deiVignoli per ricordare i Soci defunti. Se-guirà in bar un momento conviviale. Nelmese di novembre siamo invitati allapartecipazione della catechesi citta-dina che si apre con un testimone d’ec-cezione come vedete in altra parte diquesto periodico.A dicembre, domenica 2, mercatini diNatale con una meta inusuale.Prenotazioni contro versamento quotaentro giovedì 8 novembre in segreteriapresso la casa prepositurale di piazzaLibertà 7, il martedì e il giovedì ore 14,30-16 e il venerdì ore 16 - 18.Venerdì 21 tradizionale momento con-viviale con lo scambio degli auguri.Altre iniziative culturali e ricreative, tra-dizionali o nuove, organizzate in proprioo con altre associazioni, si possonoproporre, organizzare, realizzare com-

patibilmente col nostro desiderio di…esserci. A presto.

La sera dell’11 ottobre ci siamo ritrovatinella Basilica di Sant’Ambrogio per unaveglia di preghiera per ricordare i 50anni dell’inizio del Concilio Vaticano II:un momento bello e pieno di spunti diriflessione che ha consentito di “ag-giornare” il nostro impegno richiamatianche dall’importante avvenimento delSinodo dei Vescovi (circa 300 Vescovida tutto il mondo) sulla “Nuova Evange-lizzazione” che si sta tenendo a Romain questi giorni. Siamo chiamati tutti adessere protagonisti. La veglia è stataanche il momento di inizio del pellegri-naggio dei giovani, che la sera stessasono partiti alla volta di Sotto il Montee di Concesio sulle orme del Concilio,per avvicinarsi alla comprensione dellequattro costituzioni del Vaticano II gra-zie all'aiuto di testimoni e studiosi delconcilio. Sabato 20 ottobre - dalle ore 15 alle ore17, presso l’oratorio di Birone si tiene ilprimo incontro dell’itinerario formativo esarà guidato dall’attuale decano, donNorberto Donghi, responsabile della Co-munità Pastorale San Paolo di Giussano. L’”itinerario formativo” ha come titolo“Pass-wor(l)d” e consentirà di appro-fondire sotto varie angolature il sensodel credere oggi: ricordiamo che ilPapa ha indetto per il prossimo annol’”Anno della Fede”.Continua la Lectio Divina, il momentoche ci aiuta a fondare il nostro impegnoperché è l’incontro con la Parola di Dio:il secondo incontro si terrà martedì 13novembre “Dio ha costituito Signore eCristo quel Gesù che voi avete croci-fisso”. Il cuore della fede: l’evento pa-squale (At 2,14-36)Vorremmo che questo incontro diven-tasse un punto di riferimento per tutticoloro che nelle varie parrocchie svol-gono qualche impegno di responsabi-

lità e anche per tutti coloro che voles-sero avvicinarsi alla Parola di Dio:un’ora (circa) al mese per imparare astare con la Parola di Dio.L’incontro si svolgerà presso l’oratoriodi Giussano - via D’Azeglio con inizioalle ore 21,00 - e sarà guidato da donEnrico Castagna.Gli altri incontri saranno, nello stessoluogo, nelle seguenti date: 11 dicembre2012; 29 gennaio 2013 (questa data èstata cambiata rispetto al precedenteprogramma); 16 aprile; 14 maggio 2013.Per quanto riguarda gli adolescenti sa-bato 20 ottobre alle 18:30 presso l’0ra-torio di Giussano si svolge Happy AC,un aperitivo per adolescenti e genitoriper conoscersi e presentare l’itinerario“Skyscraper”, il cineforum “ADO inACcaD” e tante altre proposte! I diciottenni si troveranno invece dome-nica 21 ottobre alle 19:30 presso l’ora-torio a S. Ambrogio (Seregno) perl’aperitivo di inizio anno! Una sempliceserata da vivere in compagnia per co-noscersi e presentare l’itinerario “Oratocca a te!” con tante altre proposte!Segnaliamo infine un grande appunta-mento per tutti i giovani della zona diMonza, dagli adolescenti fino ai piùgrandi: sabato 3 novembre presso iPadri Saveriani a Desio (via don Milani2) ci sarà il Convegno di Zona!Pomeriggio alle 17:30 gli adolescenti e i18enni costruiranno fisicamente il loromodello di Chiesa ideale. I giovani si ag-giungeranno per cena verso le 19:30 perpoi discutere in serata sulle domandeche portano nel cuore riguardo ai temidella Fede, a partire da una delle ultimeinterviste rilasciate dal card. Martini.Nell’anno dedicato alla Fede e al Con-cilio vorremmo far sentire la voce deigiovani, “svecchiare” l’immagine dellaChiesa, affrontare i dubbi sulla Fede pervivere una vita piena, bella, autentica!Per conoscere l’A.C. consulta il sito:www.azionecattolicamilano.it

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Notizie in breve

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GR.ANI.S GRUPPI ANIMAZIONE SOCIALELa pastorale sociale in diocesi si con-cretizza in vari ambiti: quello del lavoro,con la necessità di conoscere la crisi econ la seconda fase del Fondo FamigliaLavoro, basato su iniziative di forma-zione mirata al recupero di opportunitàconcrete di lavoro; quello socio poli-tico, con le scuole di formazione.E’ appena iniziata quella della zona diMonza (www.scuolaformazionepoli-tica.org/monza).E una diversa articolazione delle mezzegiornate di ritiro per gli impegnati in po-litica e nel sociale. Il terzo e il quarto ambito, rispettiva-mente Salvaguardia del creato e Pace,giustizia, legalità, impegnati in un gruppodi lavoro su”Pane e Acqua”per un con-tributo significativo in vista di Expo 2015;l’ambito del discernimento, con l’impe-gno a realizzare e sostenere nei territori,nei decanati, nelle comunità pastorali igruppi di animazione sociale. Il Foglio (www.chiesadimilano.it/pasto-rale sociale) è strumento di riflessionee di lavoro interattivo, raccoglie leesperienze e i suggerimenti.L'anno appena trascorso è stato se-gnato da alcuni eventi importanti: - la Giornata della solidarietà, e l'atten-zione a giovani e lavoro;- la diversa modalità della Veglia per illavoro con la presenza del Cardinalenella basilica di S. Ambrogio; l'Incontromondiale delle famiglie. Sono eventiche trasmettono un’eredità che nonpossiamo lasciare cadere, valorizzandoil cammino fatto a livello locale sullanecessità di integrare tra loro famiglia,lavoro, festa, cioè il rapporto quotidianotra fede e vita.Le indicazioni pastorali dell’Arcive-scovo, l'anno della fede, i 50 anni delConcilio Vaticano II sono gli argomenticon cui la Pastorale sociale e del La-

voro si dovrà confrontare cercandosempre di evidenziare e rendere coe-rente il rapporto tra fede e opere e traopere e fede, col fine di recuperare l’at-tenzione e l’impegno per “il sociale”nelle nostre comunità.

SCUOLA DI ITALIANOPER STRANIERI“CULTURE SENZA FRONTIERE”"Un'ora con ...the"

Un'iniziativa ispirata all'ospitalità e allaconoscenza delle culture del mondo, siè svolta domenica 14 ottobre presso ilsalone dell'ex oratorio M. Immacolata.Protagonisti donne e uomini che fre-quentano i corsi pomeridiani e serali eche hanno arricchito questo momentodi festa senza dubbio con la loro pre-senza ma anche con dolci e fumantitazze di the preparati secondo la tradi-zione del loro paese.Perché questo evento in una scuoladove si insegna la lingua italiana? La ri-sposta è molto semplice ma ricca di si-gnificato: perché in un mondo modernoe globalizzato dove gli usi e i costumi deipopoli si mescolano intrecciando rela-zioni, sguardi, preghiere, riti di vita quo-tidiana e dove si sentonospesso, a volte in modo pocobenevolo, parole come "inte-grazione, multiculturalità, di-versità" attuare l'arte dellapura accoglienza nei con-fronti del prossimo, è ungesto concreto di universa-lità che dà molta più so-stanza alle parole. Per noicattolici, poi, accogliere l'al-tro, amarlo così com'è, è unodei precetti fondamentali damettere assolutamente inpratica!E così, in un'atmosfera ri-

lassante, sorseggiando una o più tazzedi the (marocchino, ucraino, turco, in-glese, cinese, bulgaro) e ripercorrendola storia antica di questa bevanda uni-versale preparata e gustata in svariatimodi, gli ospiti hanno avuto l'opportu-nità di conoscersi e approfondire alcuniaspetti della cultura del loro vicino ditavolo.Ma la festa ha avuto anche un altro mo-mento caratteristico: la "danza del ven-tre" presentata da una signora di originisiriane. La danza di origine orientale ètuttora praticata dalle donne dei paesiarabi con sinuose movenze del corpoche esprimono femminilità, fertilità e ses-sualità e ha captato l'attenzione di tutti,soprattutto di una corsista turca che hareso ancor più suggestiva l'atmosfera.Ora, dopo questa particolare e grade-vole parentesi, riprendono i corsi e gliincontri prettamente didattici per i do-centi, ma certamente non manche-ranno durante l'anno scolastico altrimomenti pubblici per incidere sul terri-torio con la cultura della solidarietà edell'integrazione.

In occasione dell'Anno della Fede, dal 6 al 13 aprile 2013,le parrocchie di Seregno organizzano un pellegrinaggiocittadino in Terra Santa. Il programma verrà pubblicatosul prossimo numero de' "L'Amico della Famiglia".

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«L’AMICO DELLA FAMIGLIA», PERIODICO DELLE COMUNITÀ CRISTIANE DI SEREGNOanno XC, 21 Ottobre 2012, numero 10

Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 93 dell’1/12/1987

In copertina: L'ingresso di mons. Bruno Molinari in basilica S. Giuseppe domenica 7 ottobre.

(foto Volonterio)

Direttore responsabile: don Paolo Ciotti; in redazione: Franco Bollati, Paolo Cova, Enrica Dell’Orto, Patrizia Dell’Orto,

Luigi Losa, Giovanni Marelli, Patrizia Mariani, Sabrina Parravicini, Elisa Pontiggia, Mariarosa Pontiggia e Paolo

Volonterio; e-mail: [email protected]; amministrazione: Riccardo Ballabio;

abbonamenti: Buona Stampa San Paolo - c/o segreteria parrocchia S. Giuseppe - Piazza Libertà 6 - 20831 Seregno (MB)

telefono 0362 231308 o presso le segreterie delle altre parrocchie;Stampa & Grafica: Sarigraphic E. Riva di M. Riva & C. snc, Via Gandhi, 10 - 20831 Seregno MB;

ORARI SANTE MESSE FESTIVE

Basilica San Giuseppe - piazza Libertà 6 - tel./fax. 0362 231308/231347www.basilicasangiuseppe.it – [email protected] alle 18 (vigiliare) e alle 20 (vigiliare ai Vignoli), domenica alle 7.30, 8.45, 10, 11.30 e 18

Oratorio San Rocco - via Cavour 85 - tel. 0362 241756/fax. 0362 327352www.oratoriosanrocco.it – [email protected] Domenica alle 10.30 solo per ragazzi delle elementari e accompagnatori durante il periodo della catechesi

Parrocchia Beata Vergine Addolorata al Lazzarettopiazza Cabiati 3/via Vivaldi 16 - tel. 0362 239193Sabato alle 20.30 (vigiliare), domenica alle 8, 10, 11.30 e 18.30

Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramentovia Stefano da Seregno 52 - tel. 0362 238368Domenica alle 8.30

Abbazia San Benedetto - via Stefano da Seregno 100 - tel. 0362 268911/321130www.monaci-benedettini-seregno.com - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11 e 18

Santuario di Maria Ausiliatrice(Piccolo Cottolengo Don Orione) - via Verdi 95 - tel. 0362 22881Sabato alle 17.30 (vigiliare), domenica alle 7, 9.30, 11 e 17.30

San Salvatore - via Montello Domenica alle 8.30 e 10.30

Istituto Pozzi - via Alfieri 8 - tel. 0362 231217 - www.istitutopozzi.itDomenica alle 9

Ospedale - via Verdi 2 - tel. 0362 223217Sabato alle 19 (vigiliare) e domenica alle 9

Parrocchia Santa Valeria - via S. Anna - tel. 0362 230096www.parrocchiasantavaleria.it - [email protected] alle 18.30 (vigiliare), domenica alle 7.30, 9.30, 11 e 18.30

Parrocchia San Giovanni Bosco al Ceredo – via Tiziano 6 – tel. 0362 238382www.parrocchiaceredo.it – [email protected] alle 19 (vigiliare), domenica alle 8, 10.30 e 18

Parrocchia Sant’Ambrogio - viale Edison 64 - tel. 0362 230810www.psase.it - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11.15, 18 e 20.30

Parrocchia San Carlo - via Borromeo 13 - tel. 0362 629635www.sancarloseregno.it - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 10.30 e 18

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In cammino con noianno XC - n. 10 - ottobre 2012 - periodico delle comunità cristiane di Seregno

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