l'amico della famiglia

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90 anni... anni... e non sentirli! anno XCI - n. 1 - Gennaio 2013 - periodico delle comunità cristiane di Seregno

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Gennaio 2013

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990 anni...anni...e non sentirli!

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«L’AMICO DELLA FAMIGLIA», PERIODICO DELLE COMUNITÀ CRISTIANE DI SEREGNO

Il prossimo uscirà domenica 17 febbraio 2013

anno XCI, 20 Gennaio 2013, numero 1

Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 93 dell’1/12/1987

In copertina: La signora Olga Bonacina, che posa con la prima copia de “L’Amico della Famiglia” andata in stampa due mesi prima della sua nascita.

Direttore responsabile: don Paolo Ciotti; in redazione: Franco Bollati, Paolo Cova, Enrica Dell’Orto, Patrizia Dell’Orto, Luigi Losa, Nicoletta Maggioni, Giovanni Marelli, Patrizia Mariani, Sabrina Parravicini, Elisa Pontiggia, Mariarosa Pontiggia e Paolo Volonterio; e-mail: [email protected]; amministrazione: Riccardo Ballabio; abbonamenti: Buona Stampa San Paolo - c/o segreteria parrocchia S. Giuseppe - Piazza Libertà 6 - 20831 Seregno (MB) telefono 0362 231308 o presso le segreterie delle altre parrocchie;Stampa & Grafica: Sarigraphic E. Riva di M. Riva & C. snc, Via Gandhi, 10 - 20831 Seregno MB;

ORARI SANTE MESSE FESTIVE

Basilica San Giuseppe - piazza Libertà 6 - tel./fax. 0362 231308/231347www.basilicasangiuseppe.it – [email protected] alle 18 (vigiliare) e alle 20 (vigiliare ai Vignoli), domenica alle 7.30, 8.45, 10, 11.30 e 18

Oratorio San Rocco - via Cavour 85 - tel. 0362 241756/fax. 0362 327352www.oratoriosanrocco.it – [email protected] Domenica alle 10.30 solo per ragazzi delle elementari e accompagnatori durante il periodo della catechesi

Parrocchia Beata Vergine Addolorata al Lazzarettopiazza Cabiati 3/via Vivaldi 16 - tel. 0362 239193Sabato alle 20.30 (vigiliare), domenica alle 8, 10, 11.30 e 18.30

Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramentovia Stefano da Seregno 52 - tel. 0362 238368Domenica alle 8.30

Abbazia San Benedetto - via Stefano da Seregno 100 - tel. 0362 268911/321130www.monaci-benedettini-seregno.com - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11 e 18

Santuario di Maria Ausiliatrice(Piccolo Cottolengo Don Orione) - via Verdi 95 - tel. 0362 22881Sabato alle 17.30 (vigiliare), domenica alle 7, 9.30, 11 e 17.30

San Salvatore - via Montello Domenica alle 8.30 e 10.30

Istituto Pozzi - via Alfieri 8 - tel. 0362 231217 - www.istitutopozzi.itDomenica alle 9

Ospedale - via Verdi 2 - tel. 0362 223217Sabato alle 19 (vigiliare) e domenica alle 9

Parrocchia Santa Valeria - via S. Anna - tel. 0362 230096www.parrocchiasantavaleria.it - [email protected] alle 18.30 (vigiliare), domenica alle 7.30, 9.30, 11 e 18.30

Parrocchia San Giovanni Bosco al Ceredo – via Tiziano 6 – tel. 0362 238382www.parrocchiaceredo.it – [email protected] alle 19 (vigiliare), domenica alle 8, 10.30 e 18

Parrocchia Sant’Ambrogio - viale Edison 64 - tel. 0362 230810www.psase.it - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11.15, 18 e 20.30

Parrocchia San Carlo - via Borromeo 13 - tel. 0362 629635www.sancarloseregno.it - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 10.30 e 18

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Il nostro periodico uscì perla prima volta nel gennaiodel 1923, quando a Seregnovi era la Parrocchia preposi-turale e la parrocchia dellafrazione San Carlo. La simpa-tica signora Olga che avetevisto in copertina è nata duemesi dopo l'uscita dellaprima copia ed ha animatoper decenni la liturgia ferialein Basilica. I suoi novant'annili porta benissimo. Brava! Lalungimiranza dei pastori diallora dotò la parrocchia diun agile strumento per co-municare, formare e diffon-dere la vita cristiana di base.Dopo tanti decenni comevanno le cose? Quali prospet-tive per il futuro? Ci aiuta inquesta riflessione Mons.Bruno Molinari intervistatoda Luigi Losa in questo nu-mero del periodico. Sulla si-tuazione presente mipermetto di aggiungere qual-cosa dal mio ruolo di direttore e coor-dinatore dei vari volontari e deireferenti delle parrocchie che ci forni-scono il materiale da pubblicare. Nelrecente passato abbiamo operato lasvolta dall'essere il «Bollettino della Ba-silica» al tentare di diventare il perio-dico delle «Comunità cristiane diSeregno». Questa operazione non è an-cora completata. Se abbiamo da pocosalutato il significativo ingresso in re-dazione e nelle pagine della Parroc-chia San Carlo, ancora molto resta dafare e invitiamo i parrocchiani con il"pallino" della cronaca e della comuni-cazione a farsi avanti ai loro sacerdotireferenti della parrocchia. Ma è anchepossibile comunicare e collaborare di-rettamente con la redazione sia per

scrivere, sia per correggere, sia per dif-fondere e organizzare la distribuzione.Anche la raccolta di pubblicità è im-portante perché ci permette di man-tenere basso il costo di ogni copia. Pertutte queste disponibilità fate riferi-mento ai recapiti della redazione se-gnalati in seconda di copertina. Dalodare è anche il recente ingresso dinuove collaboratrici nella fase di cor-rezione e preparazione bozze da in-viare alla tipografia. Ancora moltocarente è la quantità della distribu-zione e qui c'è da fare molto, soprat-tutto nelle parrocchie della comunitàS. Luca. 430 abbonati circa per il 2012in una città grande come Seregnosono davvero pochi. Io ci credo, noi cicrediamo, che questo strumento possa

davvero entrare in molte piùcase e famiglie e, come«Amico», portare la vocedelle parrocchie, contri-buendo alla nascita delle re-lazioni fraterne che sono ilfrutto vero della pastorale.Ho anche qualche sogno nelcassetto che mi piacerebbecondividere. Sarebbe belloun giornale tutto a colori, maci vogliono risorse economi-che che ora non abbiamo. Sa-rebbe bello un giornale checopra non solo la cronaca equalche commento alle di-mensioni più vaste della vitaecclesiale ma anche un gior-nale che compia inchieste,che scavi nei fatti ecclesiali ecivili della nostra città, con lalibertà che caratterizza chi siriferisce al Vangelo e non hapotenti di turno da riverire.Per questo servirebbero gio-vani e adulti con un minimodi competenza e voglia di

fare. Il superamento della logica cam-panilistica che stiamo realizzando ciaiuterà, lo speriamo, a trovare energiefresche che possano realizzare questiobiettivi. Vogliamo crederci. E tu?Da ultimo voglio ricordare e promuo-vere le quattro giornate (il manifestoè in quarta di copertina) sociali propo-ste dalla Diocesi. La Famiglia, la Vita, laSolidarietà e il Malato sono realtà cheintersecano la vita quotidiana e chesiamo chiamati ad illuminare con laluce del Vangelo. Nel Calendario pasto-rale troverete segnalazione di inizia-tive specifiche proposte dalleparrocchie o dalle associazioni.

Don Paolo CiottiDirettore

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Editoriale

«L'Amico della Famiglia» compie un significativo compleanno e si propone come utile al futuro

90 anni... e non sentirli!La situazione attuale e alcuni desideri per il futuro

GENNAIOduemilatredici

Un parapendio vola leggero sui cieli della Brianza(12/12/12), così le nostre Chiese siano aperte e slan-ciate verso il futuro (Foto don Paolo)

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«E’ un’occasione di rilancio positivo,utile per le attuali comunità pastorali.Nelle esperienze che ho avuto hovisto lo sforzo di convergenza, equindi nel segno dell’unità, di stru-menti che le diverse parrocchie ave-vano e cui tenevamo molto nelmomento in cui sono entrate a farparte di comunità pastorali. Qui ab-biamo la fortuna di non dover farequesto percorso perché il ‘bollettino’da decenni resiste proprio comevoce dell’intera comunità cristianaseregnese».Così monsignor Bruno Molinari sot-tolinea l’importanza de ‘L’Amicodella Famiglia’, il mensile che proprioin questo 2013 compie i 90 anni, e nedisegna il ruolo nell’immediato fu-turo. Per il Prevosto, alla guida dellacittà dallo scorso anno, è anche l’oc-casione per indicare le linee dellastrategia di comunicazione che in-tende perseguire.«Uno strumento come quello cheviene comunemente definito ‘il bol-lettino’ sarà sempre più necessariosoprattutto quando si arriverà alla co-munità pastorale cittadina. L’ideacome sta già circolando, il fatto chemi sia dovuto occupare in questimesi come amministratore della co-munità di San Luca (S. Ambrogio, S.Carlo, Lazzaretto) è stata una sorta diprova tecnica, i direttivi delle due co-munità attuali già si ritrovano sempreinsieme e così continueranno a fare:è un percorso che va preparato inuna prospettiva di medio termine».Ma monsignor Molinari non esita amettere in rilievo anche qualche ‘cri-ticità’ che pure ha già avuto modo diosservare.«La cosa che mi ha stupito è la spro-porzione tra le dimensioni della cittàe il numero delle copie diffuse del

nostro mensile. Mi chiedo cosamanca per un suo pieno rilancionell’ottica che ho già indicato. Laprima risposta è senza dubbio nellacrisi generale della carta stampata masicuramente ci sono anche campani-lismi e autoreferenzialità delle di-verse realtà che pure animano ilnostro mondo ecclesiale. Lo stru-mento unitario in quanto tale non èmolto sentito e ciò malgrado la vo-lontà dei sacerdoti di sostenerlo. Unaprima risposta in questo senso puòvenire dallo sforzo di allargare il girodei collaboratori nelle varie parroc-chie così da assicurare una presenzapiù vivace delle stesse».Gli obiettivi di fondo sono peraltropiù grandi e rilevanti come ha mododi rimarcare il prevosto.«Tutti ci rendiamo conto ogni giornodi più quanto sia importante comu-nicare. Il cristianesimo stesso è co-municazione. Veniamo da un periodoin cui, parafrasando quanto ci ha ri-cordato la Scrittura ‘Il Verbo si è in-carnato’, potremmo dire che si è‘incartato’ nel senso che tutto quelloche è scritto è la conoscenza, è il dirsicomunità come ripetutamente ricor-dato dai documenti della Chiesa.Se siamo dunque convinti di questodobbiamo crederci davvero. Ed allorac’è bisogno di un livello minimo dicomunicazione con il foglio settima-nale degli avvisi che potrebbe diven-tare di tipo comunitario con unaparte comune per le informazioniche riguardano tutti ed un’altra parteriservata alle attività di ciascuna re-altà parrocchiale. Ma non ci si può ac-contentare di questo, ed ecco allorail livello di comunicazione informa-tica attraverso i siti parrocchiali dariorganizzare con una propria origi-nalità da proporre. In mezzo a tutto

questo c’è lo spazio per questo stru-mento, intendo il nostro mensile chedeve informare ma anche formare,mostrando soprattutto il volto dellacomunità. Si tratta di uno strumentoche è importante anche come media-zione e collegamento in orizzontaletra le tante realtà locali e in verticalecon la diocesi, la Chiesa italiana coninformazioni veicolate sulla cartastampata e in modo informatico».Le prospettive tracciate da mons. Mo-linari vanno anche oltre e ancor piùin profondità.«Gli strumenti della comunicazionedevono essere oggi più che mai unvero sostegno a quella nuova evange-lizzazione di cui tocchiamo conmano la necessità e l’urgenza. Eanche il nostro mensile deve diven-tare un prezioso supporto in talsenso alimentando un confronto con-tinuo anche sul piano culturale. E poinel nome della testata ‘L’Amico dellaFamiglia’ c’è questo richiamo ad unarealtà fondamentale, la famiglia perl’appunto, che pure sta attraversandoun periodo di crisi.Proprio in nome di una fedeltà ai va-lori che hanno ispirato chi ha fon-dato questo mensile abbiamo ildovere di dare verità a questo nomeoccupandoci più da vicino della con-dizione, dei problemi, delle dinami-che che caratterizzano la presenzadelle nostre famiglie dentro la città».Da ultimo il Prevosto non dimenticala sua gratitudine al direttore donPaolo Ciotti e a tutti i collaboratori:«Il loro è un lavoro fatto bene, seria-mente, professionalmente e a loro vail mio incoraggiamento a continuaree progredire».

Luigi Losa

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Chiesa Locale

Monsignor Bruno Molinari parla de ‘L’Amico della Famiglia’ che compie 90 anni

Strumento unitario di comunicazione ed evangelizzazione per una comunità pastorale che diventerà cittadinaDal titolo un richiamo al valore e alle problematiche della famiglia

GENNAIOduemilatredici

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3GENNAIOduemilatredici

Tutti insieme dobbiamo costruireuna nuova cultura della vita! Nes-suno si deve sentire escluso! ”L’appello di Giovanni Paolo II conte-nuto nell’Evangelium vitae esprimebene il senso costante e unitario ditutte le Giornate per la Vita che sisono susseguite dal 1979 ad oggi. Lalegge 194 che considera l’elimina-zione dei figli prima della nascita, unasorta di “servizio sociale”, era stata ap-provata l’anno prima, nel maggio1978, ma i Vescovi italiani dichiara-rono che, anche di fronte alla legaliz-zazione dell’aborto la Chiesa non sisarebbe mai rassegnata. L’appello è ri-volto all’intero “popolo della vita”: inprimo luogo alle donne e agli uominidi fede, ma anche all’intera società ci-vile. La giornata è ecclesiale,non èuna iniziativa, né un monopolio delMovimento per la Vita. Eppure il Mo-vimento per la Vita si sente chiamatoparticolarmente nella Giornata a tra-sferire la sua esperienza operativa ela sua riflessione, all’interno del po-polo della vita, affinché nessuno sisenta escluso. Gli stessi Centri diAiuto alla Vita devono divenire dav-vero l’espressione di una intera co-munità che accoglie. Tutti possonoessere soci. Tutti possono contribuireal sostentamento economico del ser-vizio. Tutti possono contribuire a rea-lizzare un Progetto Gemma: si trattadi un servizio per l’adozione prena-tale a distanza di madri in difficoltà,tentate a non accogliere il propriobambino. Attraverso questo servizioe con un contributo minimo mensiledi 160 euro si può adottare per 18mesi una mamma e aiutare il suobambino a nascere. Anche quest’anno, puntuale è giuntoil messaggio dei nostri Vescovi, per la

Giornata per la Vita dal titolo “Gene-rare la Vita vince la crisi”. Lo com-menteremo insieme, con l’aiuto diGiuseppe Trevisi, assistente sociale epedagogista, collaboratore dell’Univer-sità Cattolica di Milano, la sera di ve-nerdì 1 febbraio prossimo, alle ore21,00 in via Stefano da Seregno, 9. Domenica 3 febbraio, 35ª Gior-nata per la Vita” sul sagrato dellechiese cittadine si svolgerà la tradizio-nale - offerta delle primule, - “UnFiore per la Vita”, così è chiamato,perché i contributi raccolti sarannofinalizzati a sostenere le attività delCentro di Aiuto alla Vita e le diverseforme di aiuto e sostegno e di acco-glienza alle mamme in attesa, che sitrovano in particolare difficoltà. L’anno 2012, ci ha allietati con la na-scita di 41 bambine/i, altri li aspet-tiamo, con tanta gioia, nel corso diquest’anno. Sono state aiutate concontributo economico mensile, cop-pie e/o mamme in attesa, con l’asse-

gnazione di 6 Progetti GEMMA e 32Progetti CAV.Nel 2012 sono continuate le collabo-razioni con le ASL e i Consultori perl’attivazione dei Progetti Nasko, inter-venti a tutela della maternità e a fa-vore della natalità, promossi dallaRegione Lombardia, volti a favoriresostegno sociale ed economico allamadri in gravidanza, che si trovano inparticolari situazioni di difficoltà eco-nomiche, 37 sono i Progetti Naskoattivati con le Asl e i Consultori delterritorio.Sono state seguite e supportate conforme diverse di aiuto (legale, psico-logico e morale, con consegna di ma-teriale neonatale) 65 donne in statodi gravidanza, con incontri mensili e,quando era necessario anche in pe-riodi più ravvicinati. Il servizio di accoglienza e di ascoltodelle mamme e/o delle coppie, vienesvolto presso gli sportelli: Centro diAscolto di Seregno, e presso ilConsultorio C.E.A.F. di Desio.Dalle conversazioni emerge chiara-mente che, i motivi economici sonola causa principale che porta a richie-dere il certificato di I.V.G.. Vengonocosì attivati diverse assistenze: so-ciale, psicologica, morale, medica,aiuti in denaro e aiuti in natura (incollaborazione con i Servizi Sociali, leCaritas, le S. Vincenzo…). Prosegue, infine l’impegno della Pre-ghiera per la Vita, personale ma anchecomunitaria: ricordiamo il prossimoappuntamento, la S. Messa mensileper la Vita, presso la Chiesa del Ce-redo sabato 9 febbraio alle ore 19.

Mario TagliabueRosy Mariani

Giornata per la Vita

Venerdì 1 febbraio incontro con Giuseppe Trevisi, assistente sociale e pedagogista, sul messaggio dei Vescovi

Generare la vita, un modo per combattere la crisiLa trentacinquesima Giornata della vita, domenica 3 febbraio, è un richiamo a tutta la Chiesae a tutta la comunità per ribadire l’impegno contro la cultura edonistica dominante

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4 GENNAIOduemilatredici

All’inizio di un nuovo anno molte fa-miglie si trovano ad affrontare per ipropri figli o insieme ad essi scelte de-licate relative all’iscrizione ad unnuovo corso di studi, a partire dallascuola dell’infanzia fino alla sceltadella scuola superiore. All’atto del-l’iscrizione viene chiesto ai genitorise intendono avvalersi o meno dell’in-segnamento della religione cattolica:infatti lo Stato Italiano e la Chiesahanno concordato la non obbligato-rietà di tale insegnamento, lasciandoalla famiglia libertà di scelta, senzache tale decisione possa portare a di-scriminazione alcuna. Una scelta effet-tuata per taluni sulla base di un credopersonale, per altri dal riconoscimentoche i principi del cattolicesimo - comedice la legge n. 121 del 1985 - fannoparte del patrimonio storico italiano.Secondo i dati forniti dal Servizio na-zionale della Cei per l’insegnamentodella religione cattolica, negli ultimianni scolastici in media il 91% deglistudenti ha frequentato l’insegna-mento della religione cattolica, anchese la percentuale varia nei vari ordinidi scuole. Ma al di là dei dati statistici,come viene proposto questo insegna-mento nella nostra città, come i ragazzivivono l’ora di religione?Lo abbiamo chiesto ad alcuni inse-gnanti che operano nelle scuole dellacittà e ad alcuni studenti delle supe-riori: le loro risposte ci aiutano a rico-struire uno spaccato della nostrarealtà, che è fatta di molti docenti im-pegnati e appassionati; di famiglie che- col crescere dei figli - allentano l’inte-resse nei confronti dell’insegnamentodella religione; di studenti che chie-dono proposte motivanti e lezioni“vive”.

L’opinione dei docentiL’ora di religione nella scuola prima-ria è un’esperienza vissuta dalla quasitotalità degli alunni.È un’occasione per approfondire leproblematiche umane e spirituali cheogni alunno vive nella propria fami-glia. Il punto di riferimento, in ognilezione è Gesù: attraverso la letturadel Vangelo ci si confronta con il suomessaggio, la sua vita e quella deisuoi amici in modo semplice, diretto,adatto ai nostri alunni. L’approccioalle diverse tradizioni legate alle festedell’anno liturgico, ci aiuta a capiremeglio il significato del messaggiocristiano. Riteniamo molto impor-tante, inoltre, la collaborazione con isacerdoti che in questi anni si sonosusseguiti alla guida delle parrocchiedelle nostre comunità pastorali checi hanno sempre dimostrato atten-zione e disponibilità.

Cristina Francesconi Scuola primaria Cadorna

M. Enrica GallianiScuola primaria Rodari

Insegno religione cattolica già da al-cuni anni. Mi fa piacere che ancoramolte famiglie scelgano le attività direligione. I ragazzi che incominciano

a seguire questo insegnamento en-trano in un percorso culturale appas-sionante e interessante che parteproprio dalla curiosità e dalle loro do-mande per riuscire nel giro di treanni a cominciare a fare riflessioni epensieri “da grandi”.Certo non mancano gli imprevisti avolte dovuti a ragazzini che non ac-cettano la scelta che la famiglia ha de-ciso per loro, a volte per i tantiproblemi che la crescita e l’adole-scenza portano con sé. Non è semprefacile riuscire a coinvolgere tutti i ra-gazzi e anche dopo anni di espe-rienza cercare di capire il loromondo e i loro pensieri è come unasfida. D’altronde è proprio la sfida diinsegnare una materia che non èsemplicemente obbligatoria, ma cheviene scelta, a rendere ancora più in-teressante e motivante un camminoche ogni anno può ricominciare sem-pre nuovo assieme ai ragazzi.

Giovanni SalaScuola media Manzoni

Noi docenti di Religione per quantoriguarda gli argomenti da trattarecerchiamo, per quanto possibile, diseguire l'Intesa CEI-MIUR sulle indi-cazioni didattiche per l'IRC, e nello

Chiesa Italiana

Dal 1985 spetta alle famiglie e agli studenti scegliere se avvalersi o meno dell’insegnamento della religione cattolica

L’ora di religione a scuola: una scelta e una sfida sempre attualiSoprattutto alle superiori è importante promuovere tra gli studenti la partecipazione ad un dialogo autentico e costruttivo

Page 7: L'Amico della Famiglia

5GENNAIOduemilatredici

stesso tempo di accontentare i ra-gazzi circa discussioni e confrontosu temi di attualità o tematiche piùvicine al vissuto dei giovani.Si cerca di educare alla vita buona delVangelo e di fare riferimento agliaspetti spirituali ed etici dell'esi-stenza, in vista di un inserimento re-sponsabile nella vita civile e sociale,nel mondo universitario e del la-voro...L'IRC nella scuola non è semplice ma

con la passione e conl'aiuto dello SpiritoSanto trovo sia una disci-plina che doni molta ric-chezza in tutti i sensi.In generale fino al se-condo anno i genitorisollecitano i loro figlinella scelta di avvalersi,ma dal terzo fino alquinto anno tendono alasciare tale scelta ai figlie porta molta gioiaquando i ragazzi scel-gono da sé di avvalersidell'insegnamento di

questa disciplina.Gli studenti, per la maggior parte,partecipano attivamente, cercano ilconfronto, sentono il bisogno diesprimere la loro opinione... mentrei motivi per coloro che decidono dinon avvalersi all'IRC sono diversi...Lo studio della religione cattolicapromuove, attraverso un'adeguatamediazione educativo-didattica, la co-noscenza della concezione cristiano-cattolica del mondo e della storia,

come risorsa disenso per la com-prensione di sé,degli altri e dellavita. A questoscopo l'IRC af-fronta la questioneuniversale della re-lazione tra Dio el'uomo, la com-prende attraversola persona el'opera di Gesù Cri-sto e la confrontacon la testimo-nianza della Chiesa

nella storia.L'IRC, nell'attuale contesto multicul-turale, promuove tra gli studenti lapartecipazione ad un dialogo auten-tico e costruttivo, educando all'eser-cizio della libertà in una prospettivadi giustizia e di pace.

Rosangela Barba Liceo Parini

Interventi flash degli studentiElide (M. Bassi): Il nostro profes-sore ci propone discussioni sui fattidi cronaca, perché ritiene importantefarci riflettere sui problemi della no-stra società.Eleonora (E. Fermi): Non facciamoreligione in senso tradizionale, maleggiamo testi o vediamo film chetrattano di problematiche adolescen-ziali, poi ne parliamo insieme: gli ar-gomenti ci stimolano e c’è interesse.Silvia (E. Majorana): La nostra prof.favorisce il dialogo ed è attenta ai no-stri problemi o difficoltà. Sa coinvol-gerci nelle sue lezioni, che partono daun argomento di religione, ma si ar-ricchiscono di riferimenti all’attualità. Alessandra (Villa Greppi): Mipiace il lavoro che ci propone l’inse-gnante: attualmente parliamo diIslam, della condizione della donna,della rivoluzione in alcuni paesi isla-mici e ne discutiamo.Davide (Modigliani): Gli argomentisono anche interessanti, attualmentestiamo leggendo un libro, ma è ilmodo in cui il docente fa lezione cheè molto noioso.

a cura diMariarosa Pontiggia

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6 GENNAIOduemilatredici

Il monastero di San Benedetto Poli-rone, detto così perché sorge tra ifiumi Po e Lirone, fu fondato nel1007 con una donazione di terrenifatta da Tedaldo, membro della nobilefamiglia dei Canossa. Già dal nome èchiaro il riferimento a San Benedettoda Norcia, padre del monachesimooccidentale. Il territorio molto palu-doso all'epoca si animò di nuova vitain virtù della fondazione del mona-stero, nuovo centro socio-economicodi tutto il territorio. Pochi anni dopo,il monastero ricevette la visita di sanSimeone, un pellegrino di origine ar-mena ora sepolto in una cappella la-terale all'interno della basilica. Legatoindissolubilmente alla famiglia deiCanossa la comunità attraversò unperiodo di grande splendore al-

l'epoca della più celebre rappresen-tante della nobile famiglia: la contessaMatilde. Ella donò il monastero apapa Gregorio VII nel 1077, che lopose sotto il controllo dell'ordine diCluny, affidando a San Benedetto Poun ruolo di rilievo nella diffusionedella riforma “gregoriana” dellaChiesa. Nel 1115 Matilde fu sepoltaall'interno della basilica e lì rimasefino al 1634 quando il papa UrbanoVIII la fece spostare in Vaticano. Nel1420, su pressione dei Gonzaga, si-gnori di Mantova, la comunità mona-stica entrò a far parte dell'ordine diSanta Giustina di Padova. A partiredalla metà del 1500, Giulio Romano,architetto e pittore allievo di Raffa-ello, iniziò la ristrutturazione della ba-silica che da quel momento assunse

l'aspetto tipicamente rinascimentaleche conserva ancora oggi. Contem-poraneamente alla ristrutturazione, lacomunità monastica visse il suo mo-mento di massimo splendore nelcorso del '500, con la presenza di nu-merosi umanisti. Una volta raggiuntol'apice, iniziò un lungo periodo di de-cadenza per la comunità monasticanel corso del XVII secolo. Stretta-mente legato alla città di Mantova eai suoi signori, il monastero dovetteaffrontare anche la piaga degli eser-citi stranieri, della peste e della spo-liazione di numerose opere d'arte. IlSettecento, caratterizzato da unamaggiore tranquillità garantita dalladominazione austriaca, è l'ultimo se-colo di vita per la comunità mona-stica di San Benedetto Polirone. Latanto temuta soppressione, evitatasotto il governo asburgico, arrivacon la dominazione francese. FuNapoleone, nel 1797, a decidere lasoppressione della plurisecolare tra-dizione monastica. Le truppe napo-leoniche portarono in Francia molteopere d'arte, tra cui il capolavoro diSaverio Dalla Rosa “Sant'Anselmo de-signato vescovo da Gregorio VII perintercessione di Matilde di Canossa”del 1781, ritornato al suo posto in ba-silica nel 2008 solo dopo essere statoriacquistato da una nobile famigliafrancese. Su richiesta degli abitanti diSan Benedetto Po, Napoleone con-cesse loro di utilizzare la basilicacome nuova chiesa parrocchiale. Perquesto la basilica ha potuto mante-nere la sua funzione di culto, unicoambiente del monastero a conser-vare, da più di mille anni, la sua fun-zione originaria.

Alessandro Sala

Chiesa Locale

Don Albino Menegozzo, parrocco di San Benedetto Po, mostra i danni pro-vocati dal terremoto all'interno della basilica.

Il complesso, fondato nel 1007, raggiunse l’apice nel Cinquecento e fu anche centro culturale. La comunità monastica venne soppressa nel 1797 dal Bonaparte, che ne asportò anche opere d’arte

San Benedetto Po: una presenza di fede millenaria La richiesta degli abitanti del paese a Napoleone di usare la basilica come chiesa parrocchiale ha permesso di mantenerne la funzione originaria

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7GENNAIOduemilatredici

Una delegazione delle nostre parrocchie ha visitato a fine dicembre il complesso monastico duramente colpito dal terremoto

San Benedetto Po rinasce anche grazie ai seregnesiGià raccolti oltre diecimila euro, in programma altre iniziative di solidarietà a sostegno del gemellaggio, tra cui un pellegrinaggio estivo a livello cittadino

Una delegazione delle parrocchiedelle nostra città con don PaoloCiotti si è recata lo scorso 28 dicem-bre a San Benedetto Po, nel manto-vano, per un primo incontroconoscitivo e per vedere da vicino idanni subiti dall’intero complessomonastico durante il terremoto delloscorso maggio. Prima di giungere a San Benedetto Poil gruppo ha fatto tappa al Seminariodi Mantova dove è stato accolto calo-rosamente dal Rettore don AntonioMattioli, che ha fatto da guida nellavisita al bellissimo Duomo.Nel pomeriggio i seregnesi hannoraggiunto San Benedetto Po dove eraad attenderli don Albino Menegozzo,da 24 anni parroco di questa comu-nità, il quale ha ricordato quei mo-menti terribili.“Erano le 9.05 del 29 maggio, unacinquantina di fedeli erano in Basilicaper la S. Messa, a un certo punto ab-biamo sentito un forte boato e tra cal-cinacci e frammenti di intonaco checi cadevano addosso, siamo uscititutti indenni dalla chiesa. Dopo le scosse - racconta - essendola Basilica inagibile, abbiamo comin-ciato ad organizzarci celebrando laMessa nella tenso-struttura attiguaalla Basilica, fino ad ottobre. Poi ab-biamo potuto utilizzare la cappella la-terale di San Simeone, l’unica agibileall’interno della Basilica, che potevaospitare non più di una quarantina dipersone. Da Natale il Comune ci ha messo adisposizione un salone polivalente dicirca quattrocento posti.Il problema grande - spiega don Al-bino - è spirituale. Ho notato in questimesi una dispersione di fedeli, moltinella struttura del tendone o nel sa-

lone non vengono e vanno a Man-tova.”Accompagnato da don Albino, ilgruppo ha potuto così accedere al-l’interno della Basilica, puntellata inmolte sue parti per la messa in sicu-rezza: “Per i lavori di recupero -spiega don Albino - si stima una spesadi oltre duecentomila euro per la Ba-silica e di circa trecentomila euro perl’oratorio occupante un’ala del chio-stro del monastero, anch’esso forte-mente danneggiato. Tutt’ora si stanno facendo ancora ve-rifiche alle strutture murarie, spe-riamo che tra poco possano iniziarei lavori di recupero e che per la pros-sima estate la Basilica possa essereriaperta al culto dei fedeli, grazieanche al vostro aiuto.”Finora i fondi raccolti dalle parroc-chie della città, oratori ed altre inizia-tive, hanno raggiunto la cifra di oltrediecimila euro, ma sono in cantiere

altre proposte a sostegno di questogemellaggio, che oltre a basarsi sulsostegno economico vuole essereuna testimonianza di Chiesa solidalee fraterna.“Il desiderio di esprimere la propriavicinanza e solidarietà alle popola-zioni colpite dal terremoto - scriveCaritas Italiana in un suo comunicato- acquista una visibilità più tangibileattraverso la presenza fisica, ren-dendo visibile non solo il sostegnomorale ed economico, ma soprattuttoil legame fraterno che ci spinge ad es-sere là dove l’uomo è stato ferito”.Ecco allora il significato di questo in-contro avuto con la comunità di SanBenedetto Po: il desiderio è quello diun pellegrinaggio cittadino, da svol-gersi la prossima estate, per vedererecuperata l’Abbazia nella sua anticabellezza.

Patrizia Dell’Orto

Chiesa Locale

La struttura del tendone all’esterno della Basilica

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Testimoni da 450 anni!Il culto della SS. Eucaristia ha trovatolungo i secoli diverse forme d’espres-sione, che in conformità alla sensibilitàdei tempi e alle indicazioni dei Pastori,hanno cercato di far crescere nel-l'animo dei fedeli l'amore per il Signoree l’adesione a Lui nella vita quotidiana.Una modalità particolarmente signifi-cativa e carica di tradizione nella no-stra parrocchia è quella della presenzadella Confraternita del SS. Sacramento,costituita da fedeli impegnati a viverepersonalmente nella celebrazione litur-gica e nella preghiera individuale il ri-ferimento all' Eucaristia e, comegruppo, a prestare il proprio servizionelle più solenni manifestazioni delculto eucaristico. La Confraternita delSS. Sacramento fu eretta a Seregno daldelegato dell' Arcivescovo di MilanoSan Carlo Borromeo, padre LeonettoClivone, il 18 settembre 1567 pressol'antica chiesa di San Vittore. A Seregnoi confratelli “… baderanno all'acquistodell'olio per la lampada e dei para-menti; ad acquistare la cera per l'altaree le processioni; s’impegneranno ad ac-compagnare il viatico per i moribondi,parteciperanno alle Quarantore di ado-razione e prenderanno attivamenteparte alle numerose processioni por-tando preziosi stendardi e pesanti edelaborati candelabri, indossando conorgoglio l’abito prescritto dallo sta-tuto”. Il gruppo dei Confratelli inSant’Ambrogio, fortemente volutodall’indimenticato primo parroco donLuigi Fari, nasce nel 1964. Gli anzianidel gruppo ci raccontano che: “La Con-fraternita è sorta nel Bar della Gaspa-rella in via Solferino…”. Piace ricordarequel conviviale “battesimo”, accaduto

quasi mezzo secolo fa, in cui non vi fuaspersione con “acqua santa”, ma a be-nedire, in perfetta letizia, le aride ugoledi quei precursori fu qualche spumeg-giante fiasco di vino! Testimone e pa-drino dell’evento fu padre FerdinandoColombo missionario in Congo dovetutt’ora sta svolgendo il suo irripetibileministero. Da un’idea, da una proposta,tanti umili “Sì”! A chi volle, allora, impe-gnarsi in un prezioso servizio liturgico,deve andare tutto il nostro rispetto ericonoscimento! A chi imboccheràquella strada maestra tracciata dai no-stri capiscuola, l’auspicio di testimo-niare gioiosamente la fede in GesùEucaristico. A sostenere puntualmentele nostre certezze è felice consuetu-dine che ogni terza domenica delmese, a conclusione della S. Messa, siporti solennemente il Santissimo inprocessione intorno alle mura della no-stra chiesa e nel mese di gennaio com-

memorare, durante l’Eucaristia, i con-fratelli defunti facendo anche memoriadelle nostre peculiari origini con unagioiosa e “frugale” cena. Da anni si è in-staurata una fedele collaborazione trale confraternite cittadine della Basilicae della parrocchia di San Carlo, e que-sta partecipazione non si ferma solo aSeregno, ma si estende per tutta la dio-cesi milanese. La Confraternita del S.S.Sacramento non è un gruppo chiuso:chiunque ne voglia far parte può chie-dere al nostro giovanissimo Priore o aisacerdoti e, con spirito di fede e di ser-vizio, ne può diventare membro.

Amarillo MelatoConfraternita del SS. Sacramento

Parrocchia S. Ambrogio

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Parrocchia S. Ambrogio

Fu don Luigi Fari, nel 1964, il promotore del gruppo parrocchiale della confraternita, che fu eretta in città nel 1567 dal delegato di San Carlo Borromeo

La Confraternita del SS. Sacramento a S.Ambrogio da quasi cinquant’anni al servizio dell’EucaristiaE’ consuetudine che ogni terza domenica del mese si porti solennemente il Santissimo in processione intorno alle mura della chiesa parrocchiale

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9GENNAIOduemilatredici

Parrocchia S. Ambrogio

Benvenuto Don Renato!Quando il Vicario Episcopale mons. Patrizio Garascia ci ha dato la bellissima notizia dell'arrivo di un sacerdotenella nostra Comunità Pastorale S. Luca, siamo esplosi di felicità ma ancora stentavamo a crederci fino a quandoci è stato comunicato nome e cognome: allora sì che la cosa incominciava a concretizzarsi ed allora, con il cuoretraboccante di gioia, ci siamo detti: Grazie, Signore, grazie!Il primo gennaio, quando è venuto don Renato per la prima volta a S. Ambrogio a celebrare la S. Messa, la chiesaera gremita di parrocchiani, per rendere grazie al Signore per averci fatto questo grande dono e anche, se vo-gliamo essere sinceri, per curiosità, volevamo vederlo per concretizzare l'attesa di tutti questi mesi.Caro don Renato, permettici di chiamarti così, ti abbiamo tanto atteso che sentiamo il dovere di ringraziartiper aver accettato di venire in mezzo a noi come Pastore in mezzo alle sue pecorelle.La comunità ti ha aspettato tanto che ci sentiamo di dirti che Ti vogliamo già bene e non vediamo l'ora di cono-scerti meglio e di iniziare a lavorare e collaborare insieme.Un grazie sincero con cuore colmo di gioia va a don Gabriele, per essere stato il nostro punto di riferimento daquando don Giovanni è stato trasferito. Ci è stato molto vicino, ci ha supportato aiutandoci a superare quelledifficoltà che si possono creare quando una comunità attraversa periodi un poco difficili.Concludo con queste parole dette da don Renato durante l'omelia del primo gennaio: "Gesù ci chiama amicinel suo Vangelo, dobbiamo imparare a sentirci amici all'interno di questa comunità e tra tutti."

Erminia Bagarotti

Mons. Patrizio Garascia e don Renato Bettinelli

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Sabato 8 dicembre 2012, con laS. Messa solenne delle 20,30 presie-duta da mons. Patrizio Garascia e damons. Bruno Molinari (nella foto), lanostra parrocchia ha ricordato il 50°anniversario di fondazione. In questotempo di grandi cambiamenti e di chia-mata al lavoro comunitario, ora nelledue comunità di S. Luca e Maria Madredella Chiesa, e in futuro in un’unica co-munità cittadina, è forse utile soffer-marsi un po’ a riflettere su cosa abbiaspinto i nostri nonni e i nostri genitoria partecipare entusiasti, ognuno nel suopiccolo, alla fondazione della nostraChiesa.Magari anche con l’aiuto e il ricordodi quei tempi che ci ha mandato donGiovanni Ferrè e che alleghiamo.Auguriamoci di ritrovare ancora in noiquella gioia, che col passare degli annimagari si è un po’ affievolita, e di per-correre tutti insieme la strada che Dioha tracciato per noi.

Nicoletta Maggioni

A completamento della celebrazionedel 50° anniversario della parrocchiadel Lazzaretto, nata ufficialmente l’8dicembre 1962, mi viene chiesto di ri-

cordare qualcosa diquella data e di queitempi.Per capire meglio quel-l’inizio occorre tornareindietro di qualche anno.Negli anni del dopo-guerra a Seregno, comein altre città del nord,l’immigrazione internaaveva formato due rioni:il Crocione e il Lazza-retto. L’allora Prevosto diSeregno, mons. Bernardo

Citterio, voleva che questi due rioni di-ventassero parrocchia e mentre per ilCrocione aveva pensato a don LuigiFari per il Lazzaretto pensòa me. Così da Inverigo il 13maggio 1961 sono arrivatoa Seregno.Avevo l’incarico di prepa-rare il sorgere della nuovaparrocchia. Ho trovatopronto un appartamento invia Foscolo 9, la vecchiachiesetta e un prato, donodella signora Enrica Cabiatiper le opere parrocchiali.Era poi possibile usare unrustico della CooperativaXXIV Maggio dove attual-mente si trova la rivenditadei giornali in piazza Ca-biati. Era veramente un rustico: i murinon intonacati, il pavimento in terrabattuta e una lampadina appesa a unbuco nel tavolato del soffitto. In que-sto rustico le Suore Operaie dello“Scuri” tenevano una specie di orato-rio per le bambine.Mons. Citterio diede l’inizio alla prepa-razione della parrocchia con la costru-zione della casa parrocchiale e dellanavata della attuale chiesa .

Intanto si era formata una piccola co-rale con il sostegno del maestro Am-brogio Colciago e da questa corale nel1966 nacque il Coro “Il Rifugio”.Per avvicinare i ragazzi, con la collabo-razione di alcuni volonterosi, sorse ilgruppo sportivo che diede vita primaall’attività ciclistica e poi ad una squadradi calcio. Per spogliatoio usavamo un ri-morchio frigorifero della “Campari” re-cuperato tra le macchine da rottamare.Intanto cresceva la voglia di essereuna parrocchia come tutte le altre.Nel giugno 1964 si poté dare inizio alcompletamento della chiesa parroc-chiale che fu consacrata dal card. Co-lombo il 4 settembre 1966 e nello

stesso giorno si pose la prima pietradella scuola materna con spazi perl’oratorio e l’abitazione di quattroSuore. Nella seconda domenica dell’ot-tobre 1968 anche quest’opera erainaugurata.Ormai il Lazzaretto era una parrocchiaavviata. La Madonna Addolorata avevaveramente protetto la sua Parrocchia.

Don Giovanni Ferrè

Parrocchia Beata Vergine Addolorataal Lazzaretto

Il ricordo di don Giovanni Ferrè, nominato primo parroco dall’allora prevosto monsignor Citterio

La parrocchia del Lazzaretto ha compiuto mezzo secoloNacque l’8 dicembre 1962: ma la chiesa arrivò 4 anni dopoAll’inizio c’era un terreno, una piccola chiesa fatiscente e un rustico: in poco tempo prese forma il complesso parrocchiale

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Durante le scorse settimane di Av-vento ho avuto modo di visitare parec-chie famiglie di diverse parrocchiedella nostra città in occasione dellaconsueta benedizione natalizia.Quando di fronte alla domanda di rito:«Ma lei a che parrocchia è stato asse-gnato?», rispondevo di essere stato in-viato come sacerdote di riferimentonella parrocchia San Carlo, ho trovatonello sguardo e sulle labbra di molti uncerto stupore misto a smarrimento,tanto che l’ augurio al commiato per ilnuovo ministero affidatomi sembravapiuttosto un triste cordoglio nei mieconfronti.Stupito e forse un po’ spaventato datali reazioni istintive, ho iniziato il miocammino nella comunità di San Carloe, sinceramente, la realtà che ho tro-vato e che giorno dopo giorno sto sco-prendo, è piacevolmente diversa dacome mi era stata dipinta.Certamente, in questi ultimi anni, que-sta comunità cristiana ha vissuto, sulpiano pastorale, una sorta di abban-dono dovuto a molteplici e concomi-tanti fattori; ma se da un lato è veroche molte sono le iniziative e le pro-poste da far ripartire, è altrettanto vero

che ho trovato in molti (giovani,adulti… e anche anziani) la voglia, ladisponibilità e il desiderio di mettersiin gioco in prima persona per rilan-ciare la vitalità cristiana di questa par-rocchia. Forse la radice più profondaed autentica di tale desidero nasce dalpaziente e instancabile lavoro svoltodai miei predecessori: don Giuseppe,innanzitutto (che proprio quest’annofesteggerà il cinquantesimo anniversa-rio di permanenza a San Carlo), con lasua ininterrotta presenza e con la suatestimonianza di una vita spesa per lepersone a lui affidate, e don Giovanniche ha dovuto affrontare la gravosasfida dell’unificazione di tre parroc-chie nell’unica comunità San Luca conle inevitabili fatiche, critiche e soffe-renze che ogni passaggio importantesuscita nel popolo di Dio e nei suoi pa-stori.Proprio questa voglia di ricominciare,trovata nelle persone incontrate inqueste prime settimane, mi permettedi rendere grazie per essere approdatoa san Carlo: possono infatti esserci ini-ziative molteplici, cose bellissime, se-rate e feste… ma se poi mancanopersone che ci credono veramentemettendo a disposizione della comu-nità il tempo e la passione educativa,sono convinto che tutte queste bellecose valgano ben poco.Una famosa canzone di qualche annofa, diceva che una formica è solo unaformica… ma se a questa si affiancanodue, tre, dieci, cento formiche, tutte in-sieme sono in grado di fare cosegrandi, straordinarie e impensabili!A ciascuno di voi, fratelli e sorelle dellaparrocchia San Carlo, rivolgo il mio in-vito a sentirvi accolti e indispensabiliper tutta la nostra comunità: nessunosi senta escluso, emarginato o in se-condo piano. La parrocchia e l’orato-rio diventino la vostra “seconda casa”,

il luogo nel quale sentirsi a proprioagio e dove condividere il cammino diognuno e la crescita dei propri figli.Certo, molto c’è da fare! Ben sapeteche per fare cose grandi è necessarioche tutti si rimbocchino le mani! Ma,ne sono certo, la disponibilità e la pas-sione di molti sarà la carta vincenteper ripartire tutti quanti insieme!A tutta la comunità cristiana che è inSeregno rivolgo infine un appello fra-terno e caloroso: non abbandonate laparrocchia di San Carlo. Se mi è per-messa una metafora, quando in uncorpo c’è un organo che fatica piùdegli altri, esso non è abbandonato ase stesso poiché un corpo non può vi-vere senza un organo. Anzi, proprio inquesto momento tutti gli altri organidel medesimo corpo si adoperano perla sua crescita e la sua guarigione.L’unificazione delle sei parrocchie, inun’unica comunità pastorale, è indicedel fatto che tutta la nostra Chiesa diSeregno costituisce un unico corpo;non è pertanto pensabile che uncorpo possa sopportare che uno deisuoi membri subisca la fatica o l’esclu-sione da parte delle altre membra.L’affetto, la stima e soprattutto la pre-ghiera di ogni cristiano della nostracittà saranno la medicina attraverso laquale una delle membra del corpo ec-clesiale di Seregno che forse, in questianni, è rimasta un po’ trascurata, potràcosì riprendersi e funzionare a pienoregime. Non è forse questa la testimo-nianza più eloquente richiestacidall’Evangelo? «Da Questo riconosce-ranno tutti che siete miei discepoli, seavete amore gli uni per gli altri» (Gv13,35).

Don Alessandro ChiesaVicario C.P.

Le prime impressioni del sacerdote presente da qualche mese in città

Don Alessandro Chiesa: un nuovo Pastore a San Carlo Qualche consiglio per ripartire tutti insieme, sentendosi accolti e indispensabili nella comunità

Parrocchia S. Carlo

Don Alessandro Chiesa

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Il duemila tredici è iniziato da qual-che settimana. Ormai sono già lon-tani i botti del primo giorno, comeauspicio ad iniziare al meglio que-sto anno. Ed essendo entrati nellaroutine di tutti i giorni, dopo, lospero per voi, qualche giorno difesta e di riposo in famiglia, vi invitoa lanciare già da ora uno sguardosull’estate per condividere alcuneriflessioni. Purtroppo le riflessioniposte su questo strumento parroc-chiale non hanno mai dei grandi fe-edback, cioè dei ritorni. Tuttaviavale almeno come un avviso uffi-ciale, di modo che, chi dissentirà infuturo dall’impostazione che vadoor ora a delineare, non potrà direche non era stato avvisato con largoanticipo.Il corpo dell’articolo è il prossimoOratorio Estivo. Da quest’estate,in linea con le direttive del vicarioepiscopale Mons. Garascia, collabo-ratore dell’arcivescovo Scola, e d’ac-cordo con il Prevosto, proseguestringendosi la collaborazione conla parrocchia del Lazzaretto. Ossia,andando direttamente al sodo, saràofferto un solo Oratorio Estivoper le due parrocchie. Un Orato-rio Estivo unico quindi ma artico-lato per le prime cinque settimane(cioè dal 10 giugno al 12 luglio,l’Estivo proseguirà tuttavia fino al26 luglio) su due ambienti. Unicoperché la proposta educativa saràunica. Allo stesso tempo diversifi-cata perché utilizzeremo i due am-bienti per costruire una propostaduplice: la proposta per i bambini ela proposta per i ragazzi preadole-

scenti. Le motivazioni sono le se-guenti:1. La differenza di età e di interessitra un bambino di 6 anni e uno di13 sono evidenti. Se da una parte ilbambino può essere aiutato a cre-scere da uno più grande, è anchevero che ogni estate si verificaspesso l’esatto opposto: i più grandidanno il pessimo esempio, ahinoi!Quindi separare i ragazzi permet-terà di lavorare meglio sugli anima-tori e sugli stessi utenti del centroestivo. 2. Il progetto pur essendo unico siarticola. Una maggior cura per i piùpiccoli non andrà a discapito deipiù grandi e viceversa! Attività deilaboratori e giochi, come le gite e lepiscine saranno adattate all’età ealla maturità degli utenti.3. Anche i numeri esorbitanti delsan Rocco saranno così “spalmati”meglio a favore dell’accoglienza edella qualità della proposta educa-tiva rivolta agli utenti. Infatti non citroveremo con più di cinquecentodestinatari della proposta al sanRocco e meno di un centinaio alLazzaretto. In ogni caso una mag-gior attenzione ai più piccoli sarà si-curamente riservata a partire daquesta ripartizione.Infine anche un motivo di ordinecatechetico. Ultimissima novitàdall’Iniziazione Cristiana (catechi-smo) è l’intenzione di anticiparenei prossimi anni il conferimentodella cresima entro la quinta ele-mentare. Se davvero fosse così, lanostra attuale ripartizione sarebbedavvero in linea con l’iniziazione

alla fede e alla sua trasmissione.Io e l’educatore Matteo siamo giàconsapevoli delle resistenze che in-contreremo da qui ai prossimi mesidi preparazione. Tuttavia crediamonelle indicazioni autorevoli dei ve-scovi Tettamanzi prima, e Scolaoggi, e soprattutto crediamo neisegni dei tempi e dello Spirito chespingono ad unire gli sforzi di tutti,genitori, catechisti fino ai bambini,per lavorare e stare insieme. Non si“snatura” la parrocchia del Lazza-retto operando in questa maniera.La si valorizza al contrario. Lo credofermamente. E la parrocchia in que-stione potrà trarre solo giovamentodalla presenza di tanti ragazzi prea-dolescenti, che, sinceramente lospero, dopo quest’estate si senti-ranno maggiormente a casa loro,non solo al san Rocco ma anche alLazzaretto.Io ci credo. E’ l’anno giusto, è il due-mila e CREDICI!

Don Gianmario PorettiVicario C.P.

Novità in vista per la prossima estate: ai bambini e ai preadolescenti delle parrocchie San Giuseppe e Beata Vergine Addolorata verranno offerti programmi distinti

San Rocco e Lazzaretto, un solo oratorio estivoarticolato in una duplice proposta educativaQuesta soluzione permetterà un’offerta più idonea per ciascun ragazzo e riequilibrerà il numero dei partecipanti in ciascuno dei due ambienti

Oratori S. Rocco e Lazzaretto

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Inizio con questo numero una serie di“lettere” che di mese in mese scriveròalle diverse componenti della Comu-nità e a particolari categorie di per-sone. Vogliono essere i pensieri delParroco che dialoga con semplicitàcon fratelli e amici affidati alla suacura pastorale. Il destinatario di questa prima letteraè la famiglia, poiché gennaio è il meseche ha in calendario la festa della SantaFamiglia di Nazareth ed è appena pas-sato il periodo natalizio, generalmentesentito come festa da vivere negli af-fetti familiari. Ma soprattutto perché èda questa fondamentale istituzioneche dobbiamo ripartire per costruiree conservare valori duraturi.

Cara Famiglia,nonostante tutto sei e rimani illuogo fondamentale, originario e in-sostituibile della vita e dell’amore,della crescita e dell’educazione, dellacondivisione di gioie e dolori che lavita ha in serbo per tutti.Dico “nonostante tutto” perché è pur-troppo evidente la confusione e loscardinamento di salde convinzionie tradizioni che ti investono datempo. La cultura, la politica, la tele-visione, la stampa, la legge e persinoil fisco, ti trascurano, ti stravolgono,ti umiliano. La fedeltà, l’unità, l’in-dissolubilità, la normalità sembranoconcetti superati, addirittura da ir-ridere in nome della modernità,della libertà, dell’emancipazione. Odel vuoto, della superficialità, dellosfascio che non giovano a nessuno.Cara famiglia, in questo clima assaipoco sereno ti sembrerà impossibileavanzare nel faticoso nuoto contro-

corrente, ti chiederai “chi me lo fafare?” e “fino a quando?”, ti verrà latentazione di lasciar perdere i valoriimpegnativi e di andare dietro al-l’onda del “così fan tutti”.Resisti! In nome dell’altissima voca-zione a cui il Creatore ti ha chia-mata e del dono-responsabilità cheda Lui hai ricevuto. In nome dellapredilezione evangelica che Gesù tiha dimostrato a Betlemme, a Naza-reth, a Cana. In nome della lungatradizione cristiana e cattolica che tiha fondato su solida roccia.E come potrai resistere? Riuscirai seriprenderai come programma e tra-durrai nella concretezza della vitaalcune parole intramontabili:- amore, che sia adulto e responsa-

bile e non legato solo al “senti-mento” passeggero

- dialogo, sempre, ad ogni costo e so-prattutto davanti alle avversità

della vita- perdono, senza il quale la famiglia

non può durare- preghiera, per ricordare con fede

che Lui ti ha a cuore e ti custodisce- speranza, perché sopra le nubi che

spesso si addensano sul tuo cam-mino il sole c’è ancora e, dopo laprova, tornerà a splendere, a riscal-dare e ad orientare.

Auguri a te, cara famiglia, che haicome patrono, esempio e sostegno,nientemeno che il santuariod’amore di Nazareth, dove “la con-cordia dei reciproci affetti accompa-gna la vicenda di giorni operosi esereni”.

don Bruno

N.B. Il parroco accoglierà volentierieventuali risposte scritte o a voce chequeste “lettere” potranno suscitare.

Lettera del parroco alla Famiglia: in un momento in cui da ogni parte subisce continui attacchi, l’invito a tenere duro

Amore, dialogo, perdono, preghiera, speranza:la formula per tenere alto il valore della famiglia!Se queste 5 parole si tradurranno in un programma di vita, la famiglia resisterà come il luogofondamentale, originario e insostituibile della vita e dell’amore, della crescita e dell’educazione

Basilica San Giuseppe

Domenica 13 gennaio, in basilica san Giuseppe, la Messa solenne delle 10,ha visto la partecipazione di molte famiglie che hanno battezzato i lorofigli nel corso del 2012. (foto Volonterio)

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14 GENNAIOduemilatredici

Basilica San Giuseppe

VITA PARROCCHIALE

Mi hanno colmato il cuore di gioia e disperanza i giorni intensi dell’Avventoe quelli luminosi del Natale da me vis-suti per la prima volta a Seregno, inquesti mesi dell’inizio del mio mini-stero di Prevosto. Allora con la sempli-cità della cronaca voglio ripercorrereun poco quest’ultimo periodo.

L’AVVENTODa metà novembre si è svolta rego-larmente la Visita alle Famiglie daparte di quattro sacerdoti e di venti-sei “visitatori” laici e religiose. E’ sem-pre un appuntamento prezioso nellavita della comunità parrocchiale e bi-sogna fare di tutto perché non man-chi e soprattutto perché riesca adesprimere tutto il suo significato mis-sionario. Come ormai da qualcheanno, purtroppo, si è potuto passaresoltanto in metà del territorio parroc-chiale: le famiglie sono tante e leforze sono insufficienti.Ho percepito viva attesa e ottima ac-coglienza dalla stragrande maggio-ranza delle famiglie, delle industrie edegli artigiani, dei negozi e degli uffici,delle scuole e dei luoghi istituzionali.Molto frequentate anche le “Convo-cazioni di Benedizione” avvenute ametà dicembre in Basilica e allaChiesa del “Don Orione”: sono stateoccasione di preghiera, riflessione,benedizione e augurio, in particolareper coloro che non hanno potuto ri-cevere la visita in casa propria.Semplice e bella la Novena di Natalesia in oratorio, sia in parrocchia al ter-mine di ogni Messa feriale, utile a rav-vivare il senso dell’attesa e dellanecessaria preparazione spiritualeper non rischiare di affogare il Natalenelle cose esteriori. Molte sono state le Confessioni, gra-zie alla presenza assidua dei Sacer-doti della Basilica e all’aiuto preziosodi padre Daniel Ceratto, un sacerdoteargentino in missione a San Pietro-burgo, che si è fermato tra noi perdieci giorni.

IL NATALEPenso che le celebrazioni natalizieabbiano trasmesso a tutti i fedeli ilsenso della profondità e della bel-lezza del Mistero dell’Incarnazione dinostro Signore: splendide le Liturgie,ammirevole la preparazione della Ba-silica, invitanti il Presepio e l’allesti-mento della grande Natività inPenitenzieria.Il primo giorno dell’anno abbiamo

avuto anche le presenze significativee molto gradite del nostro VicarioEpiscopale mons. Patrizio Garascia edi mons. Silvano Motta, al suo primoritorno a Seregno dal giugno scorso.All’Epifania ha presieduto la Messasolenne il Priore dei Monaci Olive-tani, dom Leo Kiskinis, ravvivandocosì la cordiale fraternità tra la Par-rocchia e l’Abbazia di S. Benedetto.

Il particolare della Natività con l'adorazione dei Magi nel presepe allestitoin basilica san Giuseppe. (foto Volonterio)

Il vicario episcopale, monsignor Patrizio Garascia, il giorno di Capo-danno, in basilica San Giuseppe, ha celebrato l'Eucaristia della 11,30.(foto Volonterio)

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STATISTICA PARROCCHIALE DICEMBRE

BATTESIMI: Stefano Cavagna, Viola Grbac, Rachel Adele Hogg, Elena Luciani, Alexander Federico Illario Dantonio,Mattia Canetto. Totale anno: 124

MATRIMONI: Giorgio De Ponti e Patrizia Quaglia. Totale anno: 30

DEFUNTI: Rocco Potenza (72 anni), Carmela Montaperto (88 anni), Marco Merlo (91 anni), Costantino Nobili (75anni), Anna Parravicini (79 anni), Marialinda Dell’Orto (80 anni), Maria Noemi Zerbetto (98 anni), Carla Rosa Formenti(84 anni), Ida Vismara (76 anni), Mariapiera Raimondo (86 anni), Umberta Nobili (89 anni), Silvia Fumagalli (58 anni),Luigia Turati (92 anni), Giuseppe Caforio (83 anni), Rachele Tonsi (73 anni).Totale anno: 172

RIEPILOGO ANNO 2012 RIEPILOGO ANNO 2011Battesimi: n. 124 Battesimi: n. 150Funerali: n. 172 Funerali: n. 154Matrimoni: n. 30 Matrimoni: n. 32Prime Comunioni bambini: n. 137 Prime Comunioni bambini: n. 125Cresime ragazzi: n. 129 Cresime ragazzi: n. 125Cresime adulti: n. 28 Cresime adulti: n. 16

Basilica San Giuseppe

LA SOLIDARIETA’Anche in un tempo che per molti èeconomicamente preoccupante edifficile ho potuto conoscere e toc-care con mano la generosità dei se-regnesi:- anzitutto nella consistente offerta

delle famiglie e delle realtà produt-tive in occasione della Benedizionenatalizia; questa oblazione tradizio-nale è “ossigeno” prezioso per il so-stentamento delle opereparrocchiali e per far fronte alle di-verse impegnative scadenze

- nell’iniziativa di solidarietà conl’abbazia di S. Benedetto Po (Man-tova) che ha visto un bel movi-mento in tutte le parrocchie dellacittà

- col “Cesto della carità” verso i po-veri, sempre stipato di borse colmedi generi alimentari che, tramite laSan Vincenzo e la Caritas, giunge-ranno alle persone e alle famigliemeno abbienti che neppure a Sere-gno mancano.

Grazie di cuore a tutti coloro chehanno offerto in ogni modo, com-presi i tanti collaboratori parroc-chiali che danno tempo, energia epassione per l’organizzazione dellavita della comunità.

Per me, ovviamente, è tutto nuovo.Ma debbo dire che da una cosa inparticolare sono stato colpito: dal“pellegrinaggio” ininterrotto di per-sone nella nostra bella Basilica inogni orario della giornata per una vi-sita, una preghiera o anche una sem-plice curiosità artistica. E’ un segnoevidente del bisogno di bellezza, disperanza e di serenità in questotempo confuso e smarrito, un biso-

gno che si percepisce particolar-mente nel ministero della Confes-sione e nel dialogo informale equotidiano con le persone.Auguro a tutti voi che leggete di tro-vare nella fede e gustare nella vita larisposta cristiana più vera a questobisogno del cuore.

Mons. Bruno MolinariPrevosto

Il cesto della solidarietà proposto in basilica San Giuseppe, durante ilperiodo di Avvento, per la raccolta di generi alimentari da destinare afamiglie in difficoltà economica. (foto Volonterio)

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Passato il periodo natalizio, la cele-brazione della festa del Battesimo diGesù ci invita a riflettere su come èvissuto e preparato questo sacra-mento nella nostra comunità parroc-chiale.Don Giuseppe, con l’aiuto di MadreRenata e di una catechista, già datempo ha predisposto un camminoper le famiglie che chiedono il Batte-simo per i loro bambini. Il percorsoprevede incontri in preparazione delbattesimo, che consistono in una ca-

techesi con il vicario parrocchialeper rivedere i principali contenutidella nostra fede e per una reciprocaconoscenza, e in un secondo incon-tro comunitario in cui attraverso unvideo viene spiegato ai genitori il ritodel Battesimo che i figli riceveranno.In questa sede si approfondiscono ivari aspetti della celebrazione. Sonoprevisti anche incontri dopo il batte-simo, con visite periodiche delle fa-miglie da parte di Madre Renata, chepermette di tenere un contatto con

la famiglie e approfondire alcuniaspetti della vita cristiana. Si invitano,poi, tutte le famiglie dei battezzati,alla “festa della vita nuova”, la dome-nica successiva a quella di Pasqua,con la Messa delle ore 11 celebratacon questa particolare intenzione.Infatti, la pastorale pre-battesimale epost-battesimale è uno dei nodi stra-tegici per la Chiesa di oggi che desi-dera costruire una comunità cristianatestimone autentica del Vangelo nellavita concreta di ogni giorno. Il per-

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Parrocchia Santa Valeria

La festa del battesimo di Gesù è occasione per riflettere sulla pastorale relativa a questo sacramento

Il battesimo dei figli, cammino di riscoperta della fede da parte di tutta la famigliaIncontri previsti anche per le mamme in attesa con una benedizione particolare

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Il 42esimo Corteo dei Magi organizzato dall'oratorio San Rocco davanti alla Natività rappresentata sul piazzaledi Santa Valeria. (foto Volonterio)

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corso che vuole essere offerto do-vrebbe partire da molto lontano, enon limitarsi a qualche frettoloso in-contro con i genitori nelle immediatevicinanze della celebrazione del bat-tesimo, perché vorrebbe essere unvero e proprio cammino di scoperta(o riscoperta) della fede da parte ditutta la famiglia dei battezzandi. Vi èuna perfetta analogia con quello cheaccade per i corsi fidanzati: ancheper essi la preparazione al matrimo-nio deve essere un percorso non af-frettato, che porti ad una sceltaconsapevole che nasca da proprieconvinzioni maturate attraverso unasignificativa vita spirituale e autenti-camente ancorate alla Parola di Dio,che dà senso e speranza ad ogni per-sona, coppia, famiglia. Invece la realtàci offre spesso lo scenario di coppieche chiedono di ricevere i sacra-menti e solo interessati a program-mare il giorno e l’ora dellacelebrazione.Don Giuseppe, per rendere talescelta più consapevole e motivata,propone ogni mese alle mamme inattesa di partecipare ad un incontrodi preghiera in santuario, e offre lorouna particolare benedizione. In que-sto modo si vuole sottolineare l’im-portanza di iniziare o riprendere un

cammino di fede, nel periodo di at-tesa della nascita del bambino, cheporti poi ad una richiesta del batte-simo per il proprio figlio più interio-rizzata. E sempre per far riscoprire l’impor-tanza del battesimo ricevuto all’in-tera comunità che si raduna attornoall’Eucaristia, durante la Messa delleore 11.00, in occasione della festa delbattesimo di Gesù, sono state cele-brati i battesimi di due bambine, Fe-derica e Benedetta, di fronte a tuttal’assemblea dei fedeli. Domenica 27 gennaio si vivrà la festadella Sacra Famiglia, con una partico-lare celebrazione della Messa delle11.00 nella quale si pregherà pertutte le nostre famiglie. Non occorrericordare l’importanza dalla dimen-sione familiare nella vita della comu-nità parrocchiale, così come abbiamoben approfondito lo scorso anno inpreparazione all’incontro mondialedelle famiglie con il Papa a Bresso.Questa celebrazione, come per tuttele altre parrocchie di Seregno, è statapreceduta il 19 gennaio da una vegliaproposta a livello decanale.L’animazione dei canti della Messadelle ore 11.00 a Santa Valeria è affi-data a un “coretto” di bambini dai cin-que anni in su. La partecipazione,

però, è aperta ai ragazzi fino ai sedicianni circa. L’obiettivo che il grupposi propone è quello di animare laMessa in maniera coinvolgente, pre-gando a ritmo di musica. La Messa èin particolare indirizzata a tutti i bam-bini che frequentano la catechesi el’oratorio e alle loro famiglie. Il grup-petto è coordinato da Federica e daMaria, che ogni sabato pomeriggio ra-dunano i piccoli cantori dalle 14:30alle 15:30 in via Piave, non solo perle prove ma anche per una merendainsieme. Per partecipare non occorre esseredei cantanti professionisti, ma esseredotati di tanta buona volontà e di spi-rito di servizio. Si vuole allargare l’in-vito ad altri aspiranti coristi e anchead altri ragazzi disponibili a suonarela chitarra o la pianola, per contri-buire a rendere questo importanteservizio liturgico sempre più curatoe capace di coinvolgere tutta l’assem-blea parrocchiale. Dobbiamo ricor-darci che una liturgia ben preparatae partecipata rende tutti noi più con-sapevoli di essere una comunità rac-colta attorno alla mensa del Pane edella Parola.

Paola Landra

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Parrocchia Santa Valeria

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STATISTICA PARROCCHIALE DICEMBRE

BATTESIMI: Giulia Vismara, Filippo Formenti, Tommaso Seveso, Lorenzo Maria Russo. Totale anno: 54

DEFUNTI: Franco Marelli (64 anni), Enrico Tagliabue (86 anni), Adele Galli (77 anni), Gabriella Santambrogio (71 anni),Luigi Parravicini (80 anni), Luciano Moltrasio (56 anni), Ermenegilda Molteni (76 anni). Totale anno: 83

RIEPILOGO NEL 2010 NEL 2011 NEL 2012BATTESIMI 52 59 54MATRIMONI 27 23 20FUNERALI 66 72 83

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Anche quest’anno la festa del nostrosanto patrono Giovanni Bosco ci offrela possibilità di sostare, a metà del cam-mino pastorale, sui alcuni dei temi chepiù ci sono cari e ci coinvolgono, quellieducativi. A questo proposito, mi piaceriportare un brevissimo racconto citatoin un intervento di Sr. Antonia Co-lombo, Madre Generale delle Figlie diMaria Ausiliatrice, (il ramo femminiledelle congregazioni salesiane):Si narra di un papà che, stanco delledomande insistenti del suo figlio piùpiccolo, decide di dargli da risolvereun difficile rompicapo consistente nel-l’unire tutti i pezzi di un mappa-mondo, mettendoli al loro giustoposto. Dopo poco tempo il bambino ri-torna con il lavoro terminato. Il papàse ne meraviglia, e lui: «Papà, è statosemplice. Dietro ai pezzi del mappa-mondo ho scoperto che si andava for-mando la figura di un uomo. Così,costruendo l’uomo, ho messo a postoil mondo»1. Sr. Antonia parte da qui per accompa-gnare in un itinerario di rilettura del si-stema educativo salesiano del qualemette in evidenza, tra i molti, un ele-mento fondamentale che mi sento diproporre come materia di riflessione.Mi sembra che al centro venga messaanzitutto la qualità del rapporto tra ge-nerazioni. C’è un genitore che, agliocchi del proprio figlio (tra l’altro il piùpiccolo, quello con cui c’è più distanzaanagrafica), risulta naturalmente un rap-presentante del mondo, del mondoadulto. Immaginiamo che le domandeinsistenti del bambino riguardino anchequelle questioni su cui più spesso i pic-coli se ne escono con quelle provoca-zioni, più o meno volontarie, che ci

lasciano un po’ stupiti e un po’ agitati.La loro intelligenza, infatti, ci meraviglia,ci inebria; e, d’altra parte, la nostra inca-pacità, talvolta, di replicare con risposteche siano “all’altezza” ci espone al ri-schio di figurare come adulti deludenti. Il genitore della storiella decide alloradi mettere il proprio figlio a contattosimbolico, ma diretto, con la comples-sità di questo mondo che rappresenta,per mostrargli quanto non sia semplicepretendere ed ottenere risposte imme-diate a questioni difficili. Quante volteanche noi adulti viviamo la realtà almodo di un rompicapo i cui pezzi nonriescono mai a stare insieme o nemanca sempre uno da piazzare, o ce n’èsempre uno in più che avanza e nonsappiamo dove collocare! Quante volteci sembra di non saper far fronte alle re-sponsabilità educative che questomondo esigerebbe che si avessero?Forse, allora, fa bene mettere coloro checi fanno tante domande e pretendonotante risposte di fronte al fatto che nonè così facile essere adulti. Metterli un po’a contatto con la “dura realtà!”. Leggoquesta reazione, di per sé non total-mente errata, alla luce però di quantomi capita, non di rado, di ascoltare nelracconto di genitori o educatori, omolto più personalmente, di rintrac-ciare nelle mie riflessioni. Talvolta, scattail rischio di vivere l’azione educativacome una sorta di sfida ingaggiata neiconfronti delle nuove generazioni chesembrano sempre pronte a mettere indiscussione ogni intervento, ogni pro-posta, leggendo questa reazione comesemplicemente ‘oppositiva’, provocato-ria. Come se fossero loro a volerci met-tere alla prova. Ne nasce una specie diantagonismo, che alla relazione educa-

tiva non fa evidentemente bene.Come ci suggerisce anche il percorsoproposto dalla FOM per la Settimanadell’Educazione 2013, vale forse la penacrescere e maturare, invece, nella vi-sione di una educazione che si fondi supiù solide e consapevoli alleanze gene-razionali. Non si tratta evidentemente diuna impostazione basata su compro-messi o contratti educativi in cui si mer-canteggino regole e orari, concessioni evalori; nemmeno credo si intenda tra-ghettare la relazione educativa versomodelli che inneggino alla riduzionedelle distanze tra la figura dell’educa-tore e quella dell’educando (i genitori-catechisti-educatori ‘amiconi’, adesempio). Credo si tratti, piuttosto, dimettersi di nuovo in ascolto, in modosano e cosciente, di un bisogno vero,quello di reciprocità nel rapporto tra lediverse generazioni impegnate in unarelazione educativa. Scrive in un altropassaggio Sr. Antonia:Tale bisogno si esprime non solo comeun essere con l’altro o un essere perl’altro, ma anche nella consapevo-lezza crescente di un essere grazieall’altro. È un atteggiamento che ri-chiede di decentrarsi, di porsi dallaparte dell’altro in una situazione diparità reale, e non solo nominale, cherende possibile un confronto vero nelquale si chiede non tanto che l’altrocambi, ma che noi personalmente cirendiamo disponibili al cambia-mento. È il principio della reciprocità:ciascuno è chiamato a dare e a rice-vere, a costruirsi nella relazione dellareciproca donazione, nella libera in-terdipendenza per amore.In questo senso la reciprocità è piùdell’altruismo: è il nome laico della ca-

Parrocchia San Giovanni Bosco al Ceredo

Festa della Famiglia e di S. Giovanni Bosco:qualche pensiero e alcune proposte nel contesto della Settimana dell’Educazione 2013

Alleanze generazionali a servizio dell’educazioneUn’adozione a distanza è l’iniziativa caritativa rivolta tutto l’anno ai ragazzi dell’iniziazione cristiana

1Colombo Sr. Antonia, “La risposta del metodo educativo di don Bosco”. Intervento nel corso di RIGENERARE LA SO-CIETA’ A PARTIRE DAI GIOVANI - 1^Convention nazionale sul sistema preventivo, Roma ottobre 2003.

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rità cristiana. Vivere relazioni di reci-procità suppone amare la personacon cui si entra in relazione in modotale da non farle sentire inferiorità odipendenza, ma da metterla in condi-zione di ricambiare nel dono di sé.Sul piano della comunicazione edu-cativa non si tratta di eliminare la dif-ferenza di ruoli, di compiti, diesperienze, ma di considerare l’altroalla pari dal punto di vista della di-

gnità e originalità personale.Ecco il motivo per cui abbiamo deciso,quest’anno, di associare la festa di S. Gio-vanni Bosco alla Festa della Famiglia, af-fiancando ai momenti più festaiolianche incontri che siano, per genitori ededucatori delle diverse fasce di età,un’occasione per comprenderci prota-gonisti attivi, insieme ai ragazzi, di questaesperienza sempre nuova e appassio-nante che è l’educazione.

Il piccolo della nostra storiella torna anoi regalandoci la meraviglia di una so-luzione a cui non avevamo pensato, laverità del nostro ruolo di guide senzache l’avessimo progettato e, soprattutto,la sua bellezza di figlio che ci prometteun futuro in cui l’uomo è ancora ‘il fine’e non semplice ‘strumento’.

Giovanna AgostiniAusiliaria diocesana

Parrocchia San Giovanni Bosco al Ceredo

Adozioni a distanza: una proposta di caritàper tutto l’anno. Terminata la raccolta dell’Avvento per la ricostru-zione e la riapertura al culto dell’abbazia di S. Be-nedetto Po, di cui si è parlato più volte dallepagine dell’Amico della Famiglia, ritorniamo aproporre ai ragazzi del catechismo dell’inizia-zione cristiana l’adozione a distanza come impe-gno di carità non legato ad un tempo specificoma che continua per tutto l’anno. È un modo peraiutare i ragazzi ad allargare lo sguardo per met-tersi a fianco di ragazzi come loro, imparando acondividere qualcosa con chi ha più bisogno. Lapreoccupazione non è tanto quella di raggiun-gere la cifra necessaria per l’adozione, quanto disaper dare qualcosa di loro, di rinunciare o met-tere da parte ciò che è loro per condividerlo condue amici lontani. I due ragazzi che il PIME ci ha indicato vivononel Camerun, a Yagoa, nell’estremo nord delpaese. Si chiamano Fidele Kobaba e GilhoubeLwassouba. L’impegno dei ragazzi a sostenere iloro studi continuerà anche nei prossimi anni.

Gilhoube Fidele

GLI APPUNTAMENTI DELLA SETTIMANA DELL’EDUCAZIONE 2013

GIOVEDÌ 24 GENNAIO (cittadino)per i 18 19enni e i giovani: Dialogo con l’Arcivescovo, presso l’Uni-versità Statale di Milano.

VENERDÌ 25 GENNAIO (per Ceredo e S. Valeria)per i genitori dei preadolescenti: “Equilibrismi per crescere”.Essere preadolescenti oggi. Interviene la dr.ssa Marta Schweiger (Coop. Farsi Prossimo - Caritas Ambrosiana); Alle 21: presso l’oratorio di via Wagner.

VENERDÌ 25 GENNAIO E 1 FEBBRAIO (cittadino)per i genitori degli adolescenti: “Tra autonomia e dipendenza.Una scommessa tra generazioni”. Interviene il dr. Filippo Petro-galli (Coop. Farsi Prossimo - Caritas Ambrosiana)Alle 21: presso l’oratorio S. Ambrogio.

DOMENICA 27 GENNAIO (solo per il Ceredo)ore 9.30: Vieni a casa mia: incontri di introduzione alla S. Messa;per i bambini tra i 5 e i 7 anni e i loro genitori (secondo eterzo incontro: domeniche 3 e 10 febbraio).ore 10.30: S. Messa per i ragazzi e le loro famiglie nella festa di S.Giovanni Bosco e delle Famiglieore 16: Preghiera e Pomeriggio di giochi per ragazzi e famiglieore 18: Happy Hour!

LUNEDÌ 28 GENNAIO (per Ceredo e S. Valeria):ore 21, nel salone del Ceredo: Presentazione delle vacanze estive2013 (5 elementare - 3 superiore)

GIOVEDÌ 31 GENNAIO (per Ceredo e S. Valeria):ore 18.30: S. Messa per ragazzi, adolescenti e giovani presso laparrocchia S. Giovanni Bosco a seguire pizzata insieme; ore 21: serata di animazione; ore 22.00: tutti a casa!ore 21: S. Messa solenne in onore di S. Giovanni Bosco per gli adulti.

DOMENICA 3 FEBBRAIOper i genitori dei ragazzi dell’iniziazione cristiana: “Parliamo diDio? ...Parliamo con Dio! La dimensione religiosa nel bambini.Interviene don Paolo Ciotti.Alle 15.30: presso il salone della Parrocchia S. Giovanni Bosco.

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I monaci benedettini olivetani dell’abba-zia di San Benedetto, martedì 15 gennaio,hanno festeggiato in maniera solenne ilpatrono san Mauro abate. Al triduo dipreparazione del 12-13-e 14 gennaio consanto Rosario, canto del Vespro e Messacon riflessione sulla vita del santo Abate,martedì 15 gennaio, nelle Messe delle 7,8.15 e 16 per gli ammalati è seguita la be-nedizione dei loro indumenti e baciodella reliquia. La solenne Eucaristia delle18 è stata presieduta da padre GiancarloBagatti, gesuita, superiore della comunitàdei padri del Leone XIII di Milano e pro-motore regionale dell’apostolato della preghiera per la Lombardia.Con lui hanno concelebrato il priore conventuale dom Leo Kiski-nis, l’abate emerito dom Valerio Cattana, don Giuseppe Scattolin,parroco di Barzanò, don Gianluigi Frova, rettore del collegio Balle-rini, don Severino Didonè, del piccolo Cottolengo di don Orione,don Paolo Ciotti, vicario della comunità Maria Madre della Chiesae i monaci dell’abbazia. Erano presenti alla celebrazione il sindacoGiacinto Mariani, il capitano dei Carabinieri, Luigi Spenga, il coman-dante della Polstrada, Gabriele Felsini, Rita Castagna, commissariodella Polizia Locale, oltre ad un folto gruppo di fedeli. All’omeliapadre Bagatti ha ricordato tra l’altro che è il Signore a manifestarela sua gloria mediante la vita dei suoi santi che la contemplano e labellezza delle sue creature opera delle sue mani. Ha sottolineatoche la nostra vita deve essere vocazione alla santità, alla contem-plazione della gloria di Dio, che il respiro dell’anima contemplativa,che vive nella sequela del Signore, è la preghiera. E la preghieraapostolica ecclesiale delle anime consacrate al Signore, per la mis-sione, è importante e necessaria alla vita della fede operosa, quantorespirare per la vita biologica. In un altro passaggio ha detto chesan Benedetto esorta con “ora et labora”, prega e opera, agisci daapostolo quale membro vivo della Chiesa apostolica, mentre san-t’Ignazio di Loyola dice: “sii contemplativo nell’azione”, nel serviziodi Dio, nella sequela di Cristo, servizio che adempirai mediante leopere della fede, della carità che opera la giustizia evangelica coifatti e nella verità. Ha concluso affermando che il cammino checonduce, giorno dopo giorno, a crescere in santità, vale a dire a es-sere contemplativi celebranti la gloria di Dio, è la sequela del Si-gnore, vissuta secondo la propria vocazione, carisma e condizionecome membra vive del suo corpo apostolico, la Chiesa.

Paolo Volonterio

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Celebrata, per tutta la giornata di martedì 15 gennaio, la festa del patrono, partecipata da molti fedeli

Padre Giancarlo Bagatti, gesuita, ha presiedutola solenne Eucaristia nella memoria di san MauroNell’omelia ha ricordato tra l’altro che la preghiera apostolica ecclesiale delle anime consacrate al Signore è importante quanto il respirare per la vita biologica

GENNAIOduemilatredici

Abbazia San Benedetto

Il bacio della reliquia di san Mauro con benedizionedegli indumenti degli ammalati. (foto Volonterio)

I sacerdoti che hanno concelebrato l'Eucaristia in occasione della solennitàdel patrono san Mauro abate, presieduta dal padre gesuita Giancarlo Bagatti,al centro. (foto Volonterio)

In basilica San Giuseppe, il giorno dell'Epifania, laMessa solenne della 10 è stata presieduta dal prioredei monaci olivetani, dom Leo Kiskinis che ha con-celebrato l'Eucaristia con mons. Bruno Molinari edon Gianfranco Redaelli. (foto Volonterio)

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Notizie in breve

CALENDARIO PASTORALE

Domenica 20 gennaioParrocchia San Giuseppe, ore 8.45,Offerta della cera da parte dell’Ammi-nistrazione Comunaleore 11.30 Messa dei Migranti seguitada rinfresco in penitenzieriaParrocchia Santa Valeria, ore 10.00,per i Comunicandi nella sala di viaPiave: Il pane della Messa, simbolo deidoni di Dio all’uomoParrocchia San Giovanni Bosco,ore 10.30, Santa Messa per gli anniver-sari di matrimonioParrocchia Sant’Ambrogio, ore 9.45,S. Messa in suffragio dei confratelli de-funti seguita dalla processione e dallabenedizione eucaristicaore 11.15, Messa con la presenza delCorpo dei Vigili del Fuocoore 18.00, incontro adolescenti e 18/19enni

Mercoledì 23 gennaioGruppi di Ascolto della Parola,ore 21.00, nelle case ospitantiParrocchia San Giovanni Bosco,ore 21, sala parrocchiale, “Le diverseChiese cristiane: origine e motivi delledifferenze” incontro per conoscerecause e situazioni delle divisioni nellaChiesa; a cura di don Sergio Dell’Orto

Giovedì 24 gennaioParrocchia Santa Valeria, ore 21.00,presso la cappella di santa Caterina, ca-techesi per gli adulti sull’anno della fede

Domenica 27 gennaioFesta della Famiglia:Parrocchia San Giuseppe, al terminedelle SS. Messe animate sul tema dellafamiglia; si benedirà il pane, che cia-scuno potrà portare sulla tavola di casacon la preghiera per la mensa familiareOratorio San Rocco, “Giovannino d’Oro”al Teatro S. RoccoParrocchia San Giovanni Bosco,ore 9.45, mini catechesi per i piccoliore 10.30, Santa Messa Solenne di San Giovanni Bosco; nel pomeriggio, animazione per le famiglie

Martedì 29 gennaioAzione cattolica - decanato di Sere-gno, ore 21, oratorio di Giussano - viaD’Azeglio, Lectio Divina guidata da donEnrico Castagna. Tema: “Tutti i credentistavano insieme”. La dimensione ec-clesiale della fede: un cuor solo eun’anima sola (At 2,42-47)

Mercoledì 30 gennaioParrocchia San Giuseppe, ore 9.30,catechesi per gli adulti in Basilica

Giovedì 31 gennaioParrocchia San Giovanni Bosco,ore 18.30, Santa Messa per i ragazzi;segue momento di festaore 21.00, Santa Messa solenne in me-moria di San Giovanni Bosco

Venerdì 1 febbraioParrocchia San Giuseppe, primo ve-nerdì del mese: Adorazione eucaristicadalle 8 alle 9 e dalle 16.30 alle 18.

Sabato 2 febbraioParrocchia San Giuseppe, ore 7.30,Santa Messa ai Vignoliore 9.00, benedizione delle candele eprocessioneParrocchia Santa Valeria, ore 8.00, benedizione e processione con le candeleParrocchia San Giovanni Bosco, ore 8.30, Santa Messa con benedizionee processione delle candele

Domenica 3 febbraioGiornata per la VitaParrocchia San Giuseppe, S. Biagio:dopo le SS. Messe, benedizione della golaSotto il colonnato della Basilica: Primule per la vitaParrocchia Santa Valeria,benedizione della gola dopo le MesseParrocchia San Giovanni Bosco, ore 9.45, mini catechesi per i piccoliore 15.30, incontro genitori iniziazionecristiana

Lunedì 4 febbraioGruppi missionari - decanato di Se-regno, ore 21, oratorio di Giussano - viaD’Azeglio, incontro formativo

Sabato 9 febbraioParrocchia San Giuseppe, ore 18.00,Santa Messa con i BattesimiParrocchia San Giovanni Bosco, ore 19.00, Santa Messa per la Vita, pro-mossa dal locale Movimento per la Vita

Domenica 10 febbraioGiornata della Solidarietà col mondodel lavoroParrocchia San Giuseppe, ore 14.30 Prime Confessioni ore 16.00 Battesimiore 18.00 Cresima degli adultiParrocchia Santa Valeria, ore 16.00, Battesimi comunitariore 17.30, inizio corso fidanzati in viaPiave con S. Messa alle 18.30Parrocchia San Giovanni Bosco, ore 9.45, mini catechesi per i piccoliore 15.30, Battesimi

Lunedì 11 febbraioGiornata mondiale dei MalatiParrocchia San Giuseppe, ore 7.30-9.00-18.00, Ufficio Generale pertutti i defunti

Mercoledì 13 febbraioGruppi di Ascolto della Parola, ore 21.00, nelle case ospitantiParrocchia San Giuseppe, ore 9.30,catechesi per gli adulti in Basilica

Domenica 17 febbraioInizio della QuaresimaParrocchia San Giuseppe, ore 15.30,celebrazione di introduzione alla Qua-resima: Vesperi, Quaresimale e imposi-zione delle ceneriParrocchia Santa Valeria, imposizione delle ceneri - esercizi spi-rituali in parrocchiaParrocchia San Giovanni Bosco, ore 17.00, incontro di preghiera e impo-sizione delle ceneri

Lunedì 18 febbraioInizio degli Esercizi Spirituali nelleparrocchie della città

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Notizie in breve

Nel mese di dicembresi sono realizzati i pre-parativi che erano ini-ziati nei mesiprecedenti.Domenica 2 dicembre

si è partecipato alla manifestazione"Natale di solidarietà" in piazza VittorioVeneto con la presenza di un nostro ga-zebo dove ci siamo attivati per racco-gliere fondi destinati all'acquisto diregali per gli ammalati e i diversamenteabili. Come sempre la risposta dei nostricittadini è stata positiva. Sempre nellastessa domenica un gruppo di Unital-siani si è recato a Monza per parteci-pare, con tutti i gruppi dellaSottosezione, alla giornata dell'Ade-sione durante la quale i nuovi soci sisono impegnati a collaborare alla vita eattività nell'Unitalsi. La giornata haavuto momenti di preghiera, pasto con-viviale e proiezione di documentari. Sabato 8 e domenica 9 dicembre sisono avute le giornate dell'offerta dilenticchie. Lo slogan era: "Sostieni ilprogetto Casa vacanze dell'UNITALSI -Monza con un pacchetto di lenticchie".Anche in questo caso la risposta deicittadini di Seregno è stata positiva. Nel pomeriggio della domenica 16 di-cembre abbiamo organizzato, presso ilsalone dell'oratorio del Lazzaretto, unincontro con i diversamente abili, i no-stri amici, i simpatizzanti per uno scam-bio di auguri e doni (nella foto). E' statapresentata, in costume, la rappresen-tazione della nascita di Gesù animatadai "diversamente abili" del nostrogruppo sotto la guida di volontari uni-talsiani. Si sono fatti canti natalizi e si èconsumata una merenda con panettonie dolci e i diversamente abili hannoavuto un loro regalo appositamentepreparato. Abbiamo avuto la visita e benedizionedi don Sergio Loforese del Lazzaretto edi mons. Bruno Molinari.Durante la settimana è iniziata la distri-buzione dei regali agli ammalati.E' continuata la vendita dei bigliettidella nostra lotteria il cui ricavato verrà

utilizzato per aiutare i volontari a re-carsi nella nostra casa marina a Bor-ghetto S. Spirito a curare idiversamente abili nel periodo estivo.Auguri e Buon Anno a tutti!!!

Anno nuovo vita nuova. Nel caso dellanostra Associazione parole che cal-zano a pennello: ancora pochi giorni eriavremo la disponibilità dei locali di viaCavour 25 nel nuovo centro pastoraleEnrico Ratti. Si aprirà quindi un periododi finitura cui chiamiamo tutte le brac-cia abili a partecipare, così da arrivareal 19 marzo 2013, festa patronale, allariapertura della sede.Veniamo da due momenti d’assiemenatalizi. Il piacevole concerto delgruppo femminile “il Corollario”, ed ilpomeriggio di domenica 13 con i Giochiin Famiglia: un momento sempre sentitoe finalizzato in questo inizio 2013 al-l’aiuto alla comunità di San BenedettoPo che deve riaprire la sua chiesa ed ilsuo oratorio dopo il terremoto. Tra l’al-

tro in un complesso di immenso valoreculturale e meritevole di una nostra vi-sita nel prossimo futuro. Abbiamo con-statato questo di persona lo scorso 28dicembre e - tra l’altro - abbiamo gu-stato l’ospitalità mantovana. Appuntamenti:Martedì 22 gennaio sala Gandini ore 21,con Giovanni Bianchi, già presidentenazionale ACLI, ed in collaborazionecon altre associazioni, ripercorreremogli anni milanesi del Cardinale Martinied i suoi discorsi alla città.Seguiranno le tradizionali Quattro Gior-nate diocesane sulla Famiglia, la Vita,la Malattia e la Solidarietà che si ten-gono per sottolineare, in collaborazionecol Movimento per la Vita, l’Unitalsi e leAcli, i momenti che stanno a cuore allacomunità cristiana: la famiglia, la vita,la malattia ed il lavoro.Venerdì 1 febbraio ore 21 presso l’ex-oratorio femminile: incontro sul tema2013 proposto dai Vescovi italiani “Ge-nerare la vita vince la crisi”.Guardando oltre, per la gita annuale,sul filone delle capitali d’Europa, propo-niamo Belgio, Fiandre e Vallonia, 1/8giugno: ci si può già pre-iscrivere. Ri-scoprire quindi le bellezze di un paese

circolo culturales. giuseppeFONDATO NEL 1888

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Notizie in breve

al centro dell’Europa col quale abbiamomolti più legami di quanti possiamo im-maginare, sia in ambito artistico, pae-saggistico e culturale.Altre iniziative culturali e ricreativesono in definizione: chiediamo atten-zione sulla stampa locale, sull’Amicodella famiglia o direttamente sulla no-stra casella di posta elettronica.Il Tesseramento dell’anno sociale2012/2013 è tuttora in corso. Invitiamo arinnovare e/o aderire ritenendo, col Vo-stro appoggio, di avere ancora molto dadire alla Seregno di oggi.

Riprende dopo lo splendore del periodonatalizio l’ordinarietà della vita quoti-diana che ha il suo fascino e richiedel’impegno costante e fedele per co-struire la vita comunitaria.ITINERARIO FORMATIVO PER IL SETTORE ADULTI: in programma due incontri presso laParrocchia di Santa Valeria - Via Piavecon inizio alle ore 21,00:VENERDI’ 18 GENNAIO 2013: “Date voi stessi da mangiare”.VENERDI’8 FEBBRAIO 2013: “Metti in circolo il tuo amore”. Una bella occasione per ritrovarci ecrescere nell’entusiasmo percorrendoil cammino proposto dalla nostra asso-ciazione. È la possibilità di farci incon-trare da chi vuole conoscere la nostraassociazione e approfondire il sensodell’impegno ecclesiale come ci è sem-pre più richiesto dalla nuova realtàdella Comunità pastorale che stiamo vi-vendo.Continua la LECTIO DIVINA, l’incontrocon la Parola di Dio, che si svolge, a li-vello di decanato, presso l’Oratorio diGiussano - Via D’Azeglio - con inizio alleore 21,00 - guidato da Don Enrico Ca-stagna.Questo il tema: “Tutti i credenti stavanoinsieme”. La dimensione ecclesialedella fede: un cuor solo e un’anima

sola. (Atti 2,42-47).Gli altri incontri saranno, nello stessoluogo, nelle seguenti date: 16 aprile e14 maggio 2013.ADOLESCENTI: - Continua domenica 20 gennaio,

presso l’Oratorio di Giussano, l’itine-rario Skyscraper “Dentro il giorno deldolore”: inizio ore 18,30 - cena in con-divisione - ripresa del tema dell’incon-tro - conclusione ore 22,00.

- Sabato 26 gennaio, presso la Parroc-chia S. Giovanni Bosco - CEREDO -ore 19,00 - 22,30 - ADO in AccaD: CINEFORUM con il film “LA VITA E’BELLA”.

Per conoscere l’A.C. consulta il sito:www.azionecattolicamilano.it

GR.ANI.S.GRUPPI ANIMAZIONE SOCIALEIl Servizio per la Pastorale Sociale dellaDiocesi invita ad incontri di discerni-mento per un “voto responsabile” invista delle prossime elezioni politicheed amministrative, partendo dal docu-mento del Consiglio Episcopale Mila-nese dello scorso dicembre cherichiama l’Enciclica “Caritas in veri-tate”.Registrata la tentazione molto diffusadel disimpegno e del disinteresse suitemi del bene comune e delle scelteche lo realizzano e governano, il C.E.M.considera necessaria e urgente l’operaeducativa delle comunità cristiane af-finché solleciti tutti alla partecipazioneattiva e responsabile a questi appunta-menti elettorali attraverso un’adeguatainformazione su programmi e candidati,all’esercizio del proprio voto, all’impe-gno attivo di un numero sempre mag-giore di laici cristiani nell’attivitàamministrativa e politica.In un momento in cui il perdurare dellacrisi economica sta generando paure einsicurezze che rendono più fragile il le-game tra i cittadini, occorre che la po-litica sappia elaborare risposteall’altezza della situazione, capaci nonsoltanto di farci uscire dal periodo di

difficoltà, ma di migliorarci.Un clima di fiducia sarà realizzabile seinsieme si lavorerà per salvaguardaredall’erosione dell’individualismo le que-stioni etiche rilevanti, promuovendo ivalori ispirati alla retta ragione e al Van-gelo. Per questo i cattolici faranno rife-rimento ai principi irrinunciabili(famiglia, matrimonio, vita, libertà reli-giosa, tutela sociale dei minori…). “Quattro chiacchiere sul bene comunee il voto responsabile” è il titolo dell’ini-ziativa che viene proposta ai ConsigliPastorali ed alle Parrocchie, destinataspecie al mondo giovanile, per appro-fondire assieme i motivi dell’importanzadel voto nella vita del paese.E qui a Seregno vogliamo segnalare lapossibilità di mettere a fuoco quantosopra con una relazione di GiovanniBianchi, tra l’altro in passato presi-dente nazionale delle Acli, che riper-corre gli anni milanesi col cardinaleMartini.L’incontro è proposto come momento diriflessione dal Circolo Acli, dal circoloCulturale San Giuseppe e dall’associa-zione “Dare un anima alla città”, mar-tedì 22 gennaio in sala Gandini di viaXXIV Maggio alle ore 21.

SCUOLA DI ITALIANOPER STRANIERI “CULTURE SENZAFRONTIERE”

Domenica 20 gennaio si celebra nel de-canato Seregno-Giussano la Giornatamondiale del Migrante e del Rifugiatoavente per tema: "Migrazioni: pellegri-naggio di fede e di speranza".Come ogni anno "Extrascuola" e "Cul-ture senza frontiere" le due scuole dilingua italiana per stranieri di Giussanoe Seregno hanno preparato l'organiz-zazione della S. Messa (ore 11,30 in Ba-silica S. Giuseppe a Seregno) el'aperitivo in penitenzieria.E' un momento importante per la nostracomunità di laici e credenti perchéanche nella nostra città continuano adarrivare persone di ogni razza, reli-

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gione, condizione sociale al fine di tro-vare un lavoro, una sistemazione più di-gnitosa per la famiglia o semplicementeper ricongiungersi ai familiari già pre-senti da tempo sul nostro territorio.Il Papa, nel suo messaggio per questa99ª Giornata chiaramente esplicita ilcompito della Chiesa che, in quanto"esperta in umanità", desidera essere làdove sono i migranti, uomini e donne,giovani e anziani alla ricerca, spessosofferta, di futuro, per condivideregioie, dolori e speranze, per offrire aiutoumano e solidarietà sociale, per difen-derli qualora fossero lesi nei loro diritti,ma soprattutto, con l'azione pastorale.Non solo la Chiesa ma anche le varierealtà di tipo ecclesiale, civile e socialesono chiamate a favorire la nascita diiniziative per un inserimento integraledei migranti per evitare il rischio delmero assistenzialismo, dell'isolamentoe del senso di alienazione di fronte adun futuro spesso molto incerto.Infatti coloro che migrano nutrono la fi-ducia di trovare accoglienza, di otte-nere un aiuto solidale e di trovarsi acontatto con persone che compren-dendo il disagio e la tragedia dei proprisimili e anche riconoscendo i valori e lerisorse di cui sono portatori, siano di-sposti a condividere umanità e risorsemateriali con chi è bisognoso e svan-taggiato.L'uomo è da sempre un viandante e ilPapa conclude il suo messaggio defi-nendo la vita come un viaggio sul maredella storia, spesso oscuro e in burra-sca in cui gli astri, che ci indicano larotta e ci infondono speranza per la no-stra traversata, possono essere un pic-colo gesto di attenzione, come unsorriso, un saluto, una chiacchierata,un invito a partecipare alle attività ditutti i giorni.Sappiamo dunque aprire il cuore e lemani all'accoglienza in modo semplicee sincero?Questa Giornata particolare ci offre unaconcreta occasione: non sciupiamolacon i soliti pregiudizi!

La pattuglia delle religiose concittadine continua ad affievolirsi

Si è spenta suor Gesuina Burattipiù conosciuta come la “pittrice”Fatale l’ultimo giorno dell’anno - E’ sepolta a Rivolta d’Adda

Dopo un breve periodo dimalattia, alle 7 del 31 di-cembre scorso, è salita alPadre Celeste, suor Ge-suina Buratti, al secoloMaria, 75 anni, nata a Sere-gno il 1° maggio 1937,dell’ordine delle suoreAdoratrici del SantissimoSacramento del beatopadre Francesco Spinellidi Rivolta d’Adda. Il nomeGesuina l’ha derivato dalpadre che si chiamavaGiosuè, la mamma Letiziaera Leveni. Era la terza diquattro fratelli: Alessan-dro, Angelo, Maria e Giu-seppe. Suor Buratti eraconosciuta tra le conso-relle dell’ordine come la“pittrice”. Si era diplomataall’accademia di Brera. A

21 anni entrava in convento a Rivolta d’Adda accompagnata dal-l’allora prevosto della città, monsignor Bernardo Citterio. Il desi-derio di prendere i voti nell’ordine delle religiose di Rivoltad’Adda era stata la logica conseguenza del contatto con la cuginasuor Elena Leveni, della quale aveva voluto seguito le orme. Loscorso novembre aveva festeggiato i 50 anni di professione attor-niata dai familiari più stretti. Oltre ad un lungo servizio prestatonella casa madre, è stata inizialmente insegnante di pittura e cera-mica nelle scuole materne dell’ordine di Modena, Cremona e Gra-vedona, in queste due ultime città ha prestato servizio anche inambito parrocchiale. In casa madre negli ultimi anni era addettaal servizio della comunità. In molte chiese dell’ordine ha eseguitouna lunga serie di opere. Suor Gesuina era una persona affabile,disponibile ma al tempo stesso tenace. Le esequie si sono svolte il2 gennaio a Rivolta d’Adda dove la sua salma è stata sepolta nelcampo riservato alle religiose.

Paolo Volonterio

24 GENNAIOduemilatredici

Notizie in breve

Suor Gesuina Buratti

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«L’AMICO DELLA FAMIGLIA», PERIODICO DELLE COMUNITÀ CRISTIANE DI SEREGNO

Il prossimo uscirà domenica 17 febbraio 2013

anno XCI, 20 Gennaio 2013, numero 1

Autorizzazione del Tribunale di Monza n. 93 dell’1/12/1987

In copertina: La signora Olga Bonacina, che posa con la prima copia de “L’Amico della Famiglia” andata in stampa due mesi prima della sua nascita.

Direttore responsabile: don Paolo Ciotti; in redazione: Franco Bollati, Paolo Cova, Enrica Dell’Orto, Patrizia Dell’Orto, Luigi Losa, Nicoletta Maggioni, Giovanni Marelli, Patrizia Mariani, Sabrina Parravicini, Elisa Pontiggia, Mariarosa Pontiggia e Paolo Volonterio; e-mail: [email protected]; amministrazione: Riccardo Ballabio; abbonamenti: Buona Stampa San Paolo - c/o segreteria parrocchia S. Giuseppe - Piazza Libertà 6 - 20831 Seregno (MB) telefono 0362 231308 o presso le segreterie delle altre parrocchie;Stampa & Grafica: Sarigraphic E. Riva di M. Riva & C. snc, Via Gandhi, 10 - 20831 Seregno MB;

ORARI SANTE MESSE FESTIVE

Basilica San Giuseppe - piazza Libertà 6 - tel./fax. 0362 231308/231347www.basilicasangiuseppe.it – [email protected] alle 18 (vigiliare) e alle 20 (vigiliare ai Vignoli), domenica alle 7.30, 8.45, 10, 11.30 e 18

Oratorio San Rocco - via Cavour 85 - tel. 0362 241756/fax. 0362 327352www.oratoriosanrocco.it – [email protected] Domenica alle 10.30 solo per ragazzi delle elementari e accompagnatori durante il periodo della catechesi

Parrocchia Beata Vergine Addolorata al Lazzarettopiazza Cabiati 3/via Vivaldi 16 - tel. 0362 239193Sabato alle 20.30 (vigiliare), domenica alle 8, 10, 11.30 e 18.30

Adoratrici perpetue del Santissimo Sacramentovia Stefano da Seregno 52 - tel. 0362 238368Domenica alle 8.30

Abbazia San Benedetto - via Stefano da Seregno 100 - tel. 0362 268911/321130www.monaci-benedettini-seregno.com - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11 e 18

Santuario di Maria Ausiliatrice(Piccolo Cottolengo Don Orione) - via Verdi 95 - tel. 0362 22881Sabato alle 17.30 (vigiliare), domenica alle 7, 9.30, 11 e 17.30

San Salvatore - via Montello Domenica alle 8.30 e 10.30

Istituto Pozzi - via Alfieri 8 - tel. 0362 231217 - www.istitutopozzi.itDomenica alle 9

Ospedale - via Verdi 2 - tel. 0362 223217Sabato alle 19 (vigiliare) e domenica alle 9

Parrocchia Santa Valeria - via S. Anna - tel. 0362 230096www.parrocchiasantavaleria.it - [email protected] alle 18.30 (vigiliare), domenica alle 7.30, 9.30, 11 e 18.30

Parrocchia San Giovanni Bosco al Ceredo – via Tiziano 6 – tel. 0362 238382www.parrocchiaceredo.it – [email protected] alle 19 (vigiliare), domenica alle 8, 10.30 e 18

Parrocchia Sant’Ambrogio - viale Edison 64 - tel. 0362 230810www.psase.it - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 8, 9.45, 11.15, 18 e 20.30

Parrocchia San Carlo - via Borromeo 13 - tel. 0362 629635www.sancarloseregno.it - [email protected] alle 18 (vigiliare), domenica alle 10.30 e 18

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990 anni...anni...e non sentirli!

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