lavoro interdisciplinare di educazione ambientale ... · anche questo anno noi ragazzi della classe...

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LAVORO INTERDISCIPLINARE DI EDUCAZIONE AMBIENTALE REALIZZATO DALLA CLASSE 2° A DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI SANTA MARIA DELLA VERSA ESEMPLARI DI FAUNA del SENTIERO POMOROSSO (Golferenzo) Anno scolastico 2013/2014

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LAVORO INTERDISCIPLINARE DI EDUCAZIONE AMBIENTALE REALIZZATO DALLA CLASSE 2° A DELLA SCUOLA SECONDARIA DI

PRIMO GRADO DI SANTA MARIA DELLA VERSA

ESEMPLARI DI FAUNA del

SENTIERO POMOROSSO (Golferenzo)

Anno scolastico 2013/2014

1

POESIA

GIA’ LA PIOGGIA E’ CON NOI

Già la pioggia è con noi

Scuote l’aria silenziosa.

Le rondini sfiorano le acque spente

Presso i laghetti lombardi,

volano come gabbiani su piccoli pesci;

il fieno odora oltre i recinti degli orti

Ancora un anno è bruciato

Seza un lamento, senza un grido

Levato a vincere d’improvviso un giorno.

(S.Quasimodo)

2

GLI AUTORI

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SOMMARIO

POESIA…………………………………………………………………………………………………………………………….pag. 1

AUTORI……………………………………………………………………………………………………………………………pag. 2

SOMMARIO …………………………………………………………………………………………………………………….pag. 3

INTRODUZIONE……………………………………………………………………………………………………………….pag. 4

ELENCO SPECIE…………………………………………………………………………………………………..……………pag. 5

PER SAPERNE DI PIU’…………………………………………………………………………………………….………..pag. 71

STUDIO PER COPERTINA DVD……………………………………………………………………………….………..pag. 83

IMMAGINI DI RAGAZZI AL LAVORO..…………………………………………………………………….………..pag. 85

RINGRAZIAMENTI…..…………………………………………………………………………………………….………..pag. 89

4

INTRODUZIONE

Anche questo anno noi ragazzi della classe 2°A della Scuola Secondaria di Primo Grado di Santa

Maria della Versa, abbiamo lavorato insieme per presentare un nuovo progetto di educazione

ambientale, sviluppato in collaborazione con la Prof.ssa Ferretti, intitolato “ Esemplari di fauna del

Sentiero Pomorosso”, situato nel Comune di Golferenzo.

Dopo aver effettuato interviste, osservazioni, ricerche, abbiamo approfondito lo studio delle

principali specie animali presenti nel nostro territorio.

Schede, disegni, Dvd, cartellonistica sono il risultato del nostro lavoro.

La cartellonistica verrà sistemata dal Comune di Golferenzo lungo il sentiero per dare la possibilità

a chi lo percorre di avere informazioni sulla fauna locale.

Tutto ciò ha permesso a noi ragazzi di aumentare il rispetto per l’ambiente locale unitamente ad

una migliore conoscenza del mondo animale.

Gli autori

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ELENCO SPECIE RAPPRESENTATE NEL SENTIERO "POMOROSSO"

INVERTEBRATI Anellidi Oligocheti Lumbriculidi Lombrico Lombricus terrestris

Molluschi Gasteropidi Stilommatofori Chiocciola Elix pomatia L.

Artopodi Aracnidi Aranei Argiope fasciata Argiope bruennichi

Insetti Odonati Libellula Aeshna cyanea

Lepidotteri Vanessa io Inachis io L.

Ditteri Zanzara Culex pipiens L.

Imenotteri Ape Apis mellifera L.

Coleotteri Cervo volante Lucanus cervus L.

Coccinella Coccinella septempunctata

VERTEBRATI Anfibi Anuri Ranidi Rana verde Rana esculenta L.

Rettili Squamati Lacertidi Lucertola muraiola Lacerta muralis Laurenti

Ramarro Lacerta viridis

Colubridi Biacco Coluber viridiflavusLacep

Biscia dal collare Natrix natrix

Uccelli Falconiformi Accipidriti Poiana Buteo buteo (L).

Falconidi Falco pellegrino Falco peregrinus Tunstall

Galliforrmi Fasianidi Fagiano Phasianus colchinus L.

Strigiformi Strigidi Civetta Athene noctua (Scopoli)

Coraciformi Upipidi Upupa Upupa epos L.

Piciformi Picidi Picchio rosso maggiore Dryobates major (L.)

Passeriformi Corvidi Gazza Pica pica (L.)

Mammiferi Insettivori Erinaceidi Riccio Erinaceus europaeus L.

Roditori Sciuridi Scoiattolo Scirus vulgaris L.

Lagomorfi Leporidi Lepre Lepus capensis (Pallas)

Carnivori Canidi Volpe Vulpes vulpes

Musteridi Tasso Meles meles (L.)

Artiodattili Suidi Cinghiale Sus scropha L.

Cervidi Capriolo Capreolus capreolus

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INVERTEBRATI

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ANELLIDI

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LOMBRICO Lombricus terrestris

Il lombrico detto più comunemente verme di terra, ha il corpo allungato (può avere una lunghezza

fino a 30mm.), di colore bruno rossiccio, composto da molti anelli ed è diviso in segmenti uguali

che presentano setole tranne che nel primo e nell’ultimo segmento.

Ciascuno anello è dotato di 4 paia di setole orientate normalmente verso il posteriore; con i

movimenti di allungamento e contrazione del corpo queste setole, piantandosi nel terreno,

permettono al verme di fare "presa" e quindi di avanzare, anche sotto terra.

La sue estremità anteriore è appuntita mentre quella superiore è piatta e non c’è una vera e

propria testa infatti il lombrico risulta privo di occhi.

La muscolatura del suo corpo è disposta in due strati: quello interno, con un andamento

longitudinale e l’altro con andamento circolare.

Il lombrico vive nel terreno umido in gallerie e piccoli cunicoli che si scava da solo nel terreno, da

cui esce solo di notte o dopo le pioggie.

Il lombrico, avanzando, inghiotte particelle di terra, assieme a sostanze organiche di ogni genere

che trattiene nel corpo e metabolizza.

Il lombrico ha una caratteristica particolare: se per una qualsiasi ragione viene ad essere tagliato

in due parti, ognuna di queste è in grado di rigenerare la parte mancante, dando vita a due

individui separati!

Ovviamente ciò accade di rado in quanto se la causa della divisione è stata un predatore, è

evidente che lo stesso non darà il tempo ai tessuti di rigenerarsi.

Il lombrico è apprezzatissimo da tutta una schiera di animali, come fonte, anche primaria, di cibo di

ottima qualità, per di più senza il fastidio di piume od ossa da spolpare.

Ad esempio ne vanno ghiotti, tra i mammiferi: il riccio, il tasso, la talpa; tra i rettili: gli orbettini ed i

ramarri; tra gli uccelli praticamente tutti gli insettivori e poi merli, cince, aironi e così via per non

parlare degli animali da cortile, galline "in primis" sempre razzolanti alla ricerca di larve e appunto

lombrichi.

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MOLLUSCHI

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CHIOCCIOLA Elix pomatia L.

La chiocciola è un invertebrato mollusco gasteropode, che a seconda della specie vive in acqua o

sulla terra in ambienti umidi.

Le chiocciole si nutrono di sostanze vegetali, prevalentemente di ortaggi.

Essendo un gasteropode polmonato, per respirare prende aria da un foro sotto la conchiglia.

Il suo corpo è molliccio, interamente nudo, ricoperto di muco e racchiuso in una conchiglia calcarea

che si accresce annualmente; è costituito da un capo, dotato di un paio di tentacoli e un tronco,

formato da una massa muscolosa chiamata piede che è l’organo di locomozione.

Utilizza la radula (una specie di lingua che funziona come una raspa) per nutrirsi.

Le chiocciole sono ermafrodite cioè significa che ogni singolo esemplare possiede sia gli organi

maschili che quelli femminili e depongono le uova nel terreno.

La chiocciola nasce sotto terra, protetta nel muco, le uova sono bianche, di piccole dimensioni (5

mm di diametro circa).

Quando si schiudono, vengono alla luce le chioccioline delicate e trasparenti, ma già formate in

tutte le sue parti.

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ARTROPODI

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ARGIOPE FASCIATA Argiope bruennichi

L’argiope fasciata fa parte della famiglia Araneidae, che comprende principalmente i ragni

tessitori.

La sua colorazione a strisce gialle e nere della femmina imita gli imenotteri (mimetismo

pseudoaposematico), e la rende abbastanza riconoscibile, mentre il maschio, più piccolo, presenta

una colorazione uniforma giallastra.

La ragnatela ha la classica forma circolare (orbicolare), e presenta un particolare disegno a zigzag,

lo stabilimentum.

L’argiope è una specie prevalentemente diurna: vive in attesa al centro della tela, con cui cattura

principalmente ortotteri ed altri insetti alati di dimensioni variabili, mentre di notte vengono

ricostruite le parti della tela danneggiate.

Dopo l’accoppiamento, la femmina di norma divora il maschio e costruisce 1-3 ovisacchi, ognuno

dei quali può contenere fino a 400 uova.

In tarda primavera compaiono i giovani, che si disperdono emettendo un filo di seta e facendosi

trasportare dal vento (balooning).

Lo sviluppo è abbastanza rapido, gli adulti sono presenti durante il periodo estivo.

Ragno scarsamente aggressivo, quando è disturbato fa oscillare lievemente la tela e se la strategia

fallisce si dà alla fuga.

Il morso, raro, può causare dolore locale seguito da un lieve arrossamento che scompare in poche

ore.

Le dimensioni della femmina sono di 2 cm (corpo); il maschio 1.2 cm (corpo).

La sua diffusione si espande in tutta Europa, ad eccezione della Norvegia e della Svezia

settentrionale; è presente in tutta Italia, isole comprese.

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LIBELLULA Aeschna cyanea

La libellula è un insetto molto colorato che vive in ambienti umidi, appartenente all'ordine degli

Odonati.

Si trovano sulle rive degli stagni e dei laghi.

Il maschio è caratterizzato da una colorazione azzurra con bande nere e nonostante l’eterea

apparenza, sono molto aggressivi, mentre le femmine sono di colore verde tendente al giallo.

La libellula ha due paia di ali generalmente uguali, grandi occhi e una vista eccellente.

Le ali sono trasparenti e piene di nervature e la loro apertura alare arriva fino a 8-12 cm.

Si nutre di altri insetti, farfalle, mosche, zanzare ecc…

La femmina depone le sue uova nella ghiaia sui letti dei torrenti e pertanto lo sviluppo delle

libellule avviene sott’acqua.

Le larve si nutrono di ogni sorta di animaletti acquatici; le ninfe si arrampicano lungo lo stelo della

pianta e qui vi attendono la metamorfosi finale con cui dall’involucro bruno prenderà il volo il

bellissimo insetto. Lo sviluppo della larva va da 8-10 mesi, talvolta anche 14.

Quando la libellula si alza in volo nuziale è uno spettacolo unico al mondo.

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VANESSA IO Inachis io L.

La vanessa detta anche occhio di pavone, è una farfalla dai colori splendidi e ha una apertura alare

sino a 60-70 mm.

Sulle ali, tinte di una strana dolcezza, unica al mondo intero, è presente un ocello nero, un disegno

singolare ed avvincente.

Il bruco nero, è coperto di spine e macchiato di bianco.

Vive in comunità sulle ortiche e sui luppoli, prima di trasformarsi in una crisalide di un brillante

dorato.

Secondo il colore dell’ambiente al momento della ninfosi, la crisalide può essere bruna o verde.

E’ diffusa nelle zone temperate dell’Europa e dell’Asia fino al Giappone.

In Italia è abbastanza comune in tutte le regioni.

La si può incontrare nei boschi, campi, prati, pascoli, parchi e giardini dalla pianura fino ai 2500

metri.

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ZANZARA Culex pipiens L.

La zanzara è un insetto che si trova in tutto il mondo e predilige le zone paludose e acquitrinose..

La zanzara comune è di colore brunastro; è fornita di ali trasparenti, dove alla base di queste vi

sono i bilanceri; che servono a dare stabilità all’insetto durante il volo.

E’ dotata di un pungiglione le serve per succhiare il sangue e d iniettare un liquido irritante

prodotto dalle sue ghiandole salivari che impedisce la coagulazione del sangue.

Le zanzare depongono le uova in acqua (fino a 400 sotto terra).

Queste sono piuttosto sottili e allungate; vengono deposte in piccoli mucchietti tenuti insieme da

una particolare sostanza prodotta dalla zanzara stessa.

Dopo qualche giorno le uova si schiudono e ne escono piccole larve che si depongono a testa in giù

in posizione obliqua rispetto all’acqua.

Respirano per mezzo di un sifone situato all’estremità dell’addome. Quindi si trasformano pupe e

poi in zanzare adulte.

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APE Apis mellifera L.

L’ape possiede un corpo che può essere suddiviso in tre regioni: il capo, il torace che porta due paia

di ali membranose e trasparenti e due paia di zampe.

Sul capo troviamo gli occhi, formati da ocelli (sono presenti sulla fronte e percepiscono la luce), un

paio di antenne e l’apparato boccale lambente e succhiante.

Sulla porzione terminale del corpo è presente un aculeo velenoso.

Le api hanno colonizzato ambienti molto diversi, come foreste temperate e pluviali, praterie,

foreste decidue, savane tropicali.

La struttura sociale delle api è molto complessa. All’interno della colonia si trova la regina, che è

l’unica femmina in grado di riprodursi; qualche centinaia di maschi o fuchi, presenti solo in

primavera o in estate ; ed, infine, le api operaie, che costruiscono e riparano il nido, si occupano

della regina, curano le larve, raccolgono il polline e lo portano al nido.

La diminuzione della sostanza reale nell’alveare, ad esempio per la morte dell’ape regina, induce le

operaie alla produzione di celle reali nelle quali allevare nuove regine.

Le funzioni dell’operaia sono molteplici e, fra le altre, assicura anche la pulizia dell’alveare.

L’ape regina è più grande dell’operaia ed è in grado di deporre oltre mille uova al giorno.

Le larve destinate a diventare regine sono allevate nelle celle reali (più grandi delle celle di covate)

e sono nutrite con pappa reale.

L’alveare è costituito di cera ed è costruito tra i rami. All’interno è suddiviso in piccoli

compartimenti esagonali, che insieme formano un favo, nei quali sono riposte le uova e il cibo.

Le api ricavano il nettare, fonte di energia, e il polline da diversi tipi di fiori.

Le giovani larve sono nutrite dalle api operaie con il miele.

Le api sono in grado di comunicare alle compagne la posizione di un prato ricco di fiori.

Quando un'operaia individua il luogo adatto torna all'alveare ed esegue una sorta di danza.

Se il movimento è circolare,il prato è vicino; se l'addome si muove molto e l'ape disegna una specie

di otto, il prato è lontano e ne viene indicata la posizione rispetto al sole.

Le api sono estremamente importanti per l’uomo e per la conservazione della natura. Infatti,

raccogliendo nettare e polline per alimentarsi permettono l’impollinazione dei fiori.

Anche i prodotti delle api rivestono un ruolo importante per l’uomo, come ad esempio il miele, la

cera, la pappa reale (il cibo con il quale la larva della futura ape regina è alimentata).

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CERVO VOLANTE Lucanus cervus L.

Il cervo volante appartiene alla famiglia degli insetti e la maggior parte degli esemplari si trova in

Europa e in Asia.

Nel periodo di giugno e luglio frequentano le chiome dei grandi alberi come le querce e i castagni.

Il cervo volante può essere lungo fino a 10 cm, “corna” comprese e il maschio risulta essere più

grande della femmina.

Questi insetti hanno le antenne appiattite alle estremità, quasi come fossero lamelle; sono dotati di

due grosse tenaglie e la femmina non possiede le corna.

Il cervo volante si riproduce in giugno-luglio e cova fino a 30 uova.

Il suo sviluppo larvale dura 3-5 anni e gli adulti vivono 2-3 anni.

Il cervo volante è il più grosso coleottero europeo.

I lucanidi sono miti e incapaci di mordere..

I maschi sono inoffensivi e usano le loro enormi mascelle solo contro i rivali, mentre le femmine

sono più attaccabrighe.

Il maschio porta un magnifico paio di tenaglie dentate, mentre la femmina ha pinze molto più

corte.

La famiglia dei lucanidi raggruppa circa 1100 specie.

Alcuni hanno colorazioni brillanti, ma di solito sono di colore scuro, bruni o neri.

La femmina depone le uova nel legno marcescente di vecchie querce e le larve si sviluppano in

questo ambiente buio e umido.

Lo sviluppo larvale dura alcuni anni, dopo di che subiscono una metamorfosi, trasformandosi i

ninfe che restano immobili e non si nutrono.

Dopo qualche settimana nasce il cervo volante adulto.

E’ un insetto notturno che può essere osservato mentre vola.

I maschi ingaggiano furiosi combattimenti per il possesso della femmina, con la quale si accoppia

prima di morire.

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COCCINELLA Coccinella septempunctata L.

La coccinella appartiene alla famiglia degli insetti dell’ordine dei Coleotteri.

Sono insetti molto comuni e si osservano nei prati, nelle coltivazioni di grano, orzo, avena, erba

medica.

Presentano un corpo arrotondato con il capo (visto dall'alto) coperto parzialmente dal pronoto di

colore nero.

Sono dotate in genere di colori vivaci, come il rosso e il giallo con punti e macchie rotonde nere

poste in numero di tre su ala anteriore e il settimo posto al centro dell'attaccatura delle stesse

Il numero di queste macchie costituisce un elemento di identificazione per questi insetti.

Sul capo sono posti i piccoli occhi composti e le antenne anch'esse piccole; presentano un apparato

boccale ben sviluppato.

Le ali anteriori o elitre sono dure, colorate e avvolgono tutta la parte anteriore dell'insetto

conferendogli una forma rotondeggiante.

Le ali posteriori leggere, membranose, delicatissime sono nascoste sotto le ali anteriori o elitre e

sono le uniche paia di ali idonee al volo. Infatti, quando l'insetto decide di volare le elitre si aprono

e si dispongono rigide ad angolo con il capo, lasciando libere le ali posteriori di aprirsi per il volo.

Sono insetti che si nutrono di altri insetti e principalmente di afidi.

Manifestano diverse armi per difendersi dai predatori e molestatori curiosi. La prima consiste nel

rilasciare, se molestata, un liquido arancione, cioè gocce di emolinfa, un liquido acre che colora la

superficie con cui viene a contatto emanando un odore forte e persistente.

Una seconda arma di difesa sta proprio nei colori forti delle loro elitre. Esse possono essere rosse

(le più comuni), gialle, cosparse di pois neri che le rendono poco appetibili ai predatori.

Esistono circa cento specie solo in Italia e sono tutte utili ai coltivatori e floricoltori perché cacciano

questi insetti dannosi sia negli stadi larvali che gli esemplari adulti, liberando le piante da questi

parassiti.

La loro utilità non finisce qui in quanto sono molto voraci anche di altri insetti.

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VERTEBRATI

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ANFIBI

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RANA Rana esclulenta L.

La rana è un animale anfibio che vive sia in acqua corrente sia in acqua stagnante.

In Italia è ampiamente diffusa ovunque, sino a 1200 metri di latitudine.

La rana verde o esculenta, denominata anche rana comune, è una specie appartenente all'ordine

Anuri. Di circa 10 centimetri di lunghezza, dal muso appuntito e dalle dita palmate presenta un

dorso di colore verde smagliante o bruno oliva, talvolta cosparso di macchie nere.

Hanno pupilla orizzontale, lingua che si ribalta in avanti per catturare le prede. Molte rana hanno

la capacità di assorbire l’acqua e l’ossigeno anche attraverso la pelle che è particolarmente

permeabile ed è proprio per questo deve rimanere sempre umida.

Su terra invece, le rane adulte usano i polmoni per respirare.

La rana deve essere capace di spostarsi rapidamente attraverso il suo ambiente per prendere le

prede e per sfuggire ai predatori; è agilissima poichè, procede a balzi. Vive ai margini degli stagni e

dei corsi d'acqua lenti e con vegetazione fitta. Al minimo segnale di pericolo si tuffa e scompare tra

la vegetazione. Infatti la mimetizzazione è un meccanismo difensivo.

E' un animale voracissimo che si nutre di insetti, tra cui farfalle che si avventurano sopra l'acqua,

larve, vermi, lumache, ma anche di prede voluminose come giovani rane, piccole lucertole, piccoli

roditori. I maschi, provvisti da ogni lato della testa di un sacco vocale esterno, che si gonfia come

una vescica, riempiono le notti d'estate con il loro assordante gracidio. L'accoppiamento ha luogo

in giugno; le uova ( migliaia) vengono deposte in grossi ammassi sul fondo dell'acqua.

La rana nasce da un piccolissimo uovo che vaga nell'acqua, in un ammasso di moltissime altre

uova avvolto da un involucro gelatinoso, e, non appena il piccolo è nato, si comporta come un

pesce.

Il girino, ha un corpo ovalee lungo con coda verticalmente appiattita, non possiede dei polmoni,

ma branchie esterne, dei ciuffi ramificati posti ai lati della testa che gli permettono di respirare

l'ossigeno disciolto nell'acqua. Crescono dapprima le branchie, che da esterne diventano interne,

simili a quelle dei pesci. I girini sono erbivori, si nutrono per lo più di alghe.Il girino si trasforma poi

lentamente in rana: si sviluppano prima le zampe posteriori, scompare la coda, si sviluppano i

polmoni.

A questo punto la rana esce dall'acqua e inizia a vivere anche sulla terra.

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RETTILI

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LUCERTOLA MURAIOLA Podarcis muralis Laurenti

La Lucertola è un rettile molto comune in Italia e in Europa. Appartiene all’ordine degli squamati.

Tra le lucertole italiane è quella più diffusa è quella detta Muraiola. Misura mediamente 15

centimetri ma può arrivare anche a 20-25.

La lucertola Muraiola è una lucertola di medie dimensioni, con morfologia molto variabile e

colorazione dorsale bruna e bande dorso laterali bruno scure o nere oppure con dorso verde e

reticolatura nera. La lucertola cambia muta la pelle più volte all’anno.

Ha la testa divisa dal corpo, protetta da scaglie robuste. La testa ha una forma triangolare, il

ventre e la coda sono coperte da squame.

Come la maggior parte dei rettili, anche la lucertola ha una lingua biforcuta che funge da organo

tattile e per catturare le sue prede.

E’ un quadrupede, con zampe piccole e poco evidente e si muove con un andamento ondulatorio.

E’ un’ottima arrampicatrice e riesce a muoversi con facilità su tutte le superfici.

La lucertola generalmente è una specie carnivora. Si nutre principalmente di insetti, di vermi e di

larve.

E’ un animale a sangue freddo che, quindi, ha bisogno di termo-regolare il proprio corpo

assorbendo il calore prodotto dai raggi del sole.

Si rifugia in buchi o anfratti nei muri o sotto terra; non appena esce suole riposare al sole per

riscaldarsi.

Il suo habitat naturale è la campagna, ma si adatta bene anche in città, dove si può trovare nei

cespugli e nelle aiuole pubbliche.

Predilige climi caldi e temperati e quando arriva l’inverno tende a cercare un luogo sicuro dove

ripararsi dal freddo. Il periodo dell’accoppiamento per questi rettili è in primavera.

La femmina depone, generalmente due volte all'anno, un numero che può variare tra le 2 e le 10

uova in diverse buche scavate nel terreno che poi si schiudono nel periodo più caldo dell’anno che

va da luglio a settembre. Le uova sono piccole, bianche.

I piccoli per rompere il guscio usano una sorta di dente presente sul muso che, poi, cade subito

dopo la nascita.

La Lacerta vivipara è l’unica lucertola esistente che partorisce cuccioli già indipendenti fin dalla

nascita.

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RAMARRO Lacerta viridis

Il ramarro è un animale con abitudini diurne tipico dell’Europa orientale, vive in zone soleggiate,

preferibilmente incolte, dove siano presenti cespugli e siepi in cui potersi nascondere.

Il corpo del ramarro è simile a quello di una lucertola, ma di dimensioni maggiori.

Può raggiungere la lunghezza di 45 cm compresa la coda.

Le zampe sono dotate di cinque dita munite di artigli, che gli consentono di arrampicarsi.

Il colore nel maschio è verde brillante sul dorso e giallastro sul ventre.

La femmina appare di un verde meno intenso e leggermente striata di giallo.

Nel periodo degli accoppiamenti la gola del maschio diventa di colore azzurro intenso.

I ramarri si nutrono di insetti, larve, bruchi, molluschi, piccoli rettili e piccoli mammiferi, uova e

nidiacei.

Non disdegnano alimenti di origine vegetale come frutta o bacche.

Nel periodo riproduttivo i maschi si trovano in competizione tra di loro.

Si affrontano e alzano la testa con atteggiamento aggressivo, mostrando il sottogola azzurro

all’avversario per intimorirlo.

Nel contempo frustano l’aria con la coda. Il duello termina quando l’esemplare più debole si

allontana, decretando la sua sconfitta; il maschio vincitore potrà accoppiarsi con la femmina.

Dopo alcune settimane, la femmina scava un nido profondo una decina di centimetri e vi depone

da 10 a 22 uova lunghe 16-18 mm.

La schiusa avviene in circa 3 mesi.

I piccoli ramarri sono di colore marrone per mimetizzarsi meglio con il terreno, sono già autonomi

alla nascita e non necessitano di cure parentali.

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BIACCO Coluber viridiflavus Lacep

Biacco, l’opinione linguistica corrente è che forse non derivi dal longobardo Biaich o Blaich

(sbiadito, pallido), ma sembra che con questo nome venissero denominati i piccoli serpenti terricoli,

dal corpo “pallido” in quanto privi di macchie scure evidenti, che gli abitanti dei villaggi erano soliti

trovare, soprattutto in primavera e in autunno, nelle abitazioni rurali.

Comunque l’attuale biacco è attinto dal toscano e venne utilizzato per indicare un serpente non

velenoso con il corpo agilissimo e snello, di color giallo verdastro macchiettato di nero.

Negli adulti (var.varidiflavus) la colorazione di fondo delle parti superiori è verde chiaro, giallastra e

verdastra; su di essa sono trasversalmente distribuite numerose, alternate macchie scure disposte

spesso a guisa di scacchiera, che sulla seconda metà del corpo si fanno meno evidenti e finiscono

per mutarsi in 4-6 o più strisce longitudinali.

Gli adulti possono inoltre essere melanici o melanotici.

Il biacco è diurno, vivacissimo, iracondo e mordale; è un ottimo corridore, arrampicatore e

nuotatore.

E’ considerato il più rapido e veloce serpente italiano.

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BISCIA DAL COLLARE Natrix natrix

La biscia dal collare è molto comune in Italia ed è il serpente più diffuso nell’Europa occidentale.

Di questa specie esistono numerose razze geografiche, in alcune di quelle meridionali la lunghezza

della femmina può arrivare anche a 2 metri.

La biscia dal collare viene così definita per la presenza di due macchie chiare sul collo,

accompagnate da due linee scure.

Ama vivere in vicinanza dell’acqua ed è un’abile nuotatrice.

E’ un serpente assolutamente inoffensivo che si nutre di anfibi, pesci e talvolta anche di topi; in

genere insegue le vittime e le afferra con i denti.

Per allontanare eventuali aggressori questa biscia secerne una sostanza dal pessimo odore.

E’ piuttosto timida ed evita la vicinanza dei villaggi; è diurna ed ama prendere il sole.

In acqua nuota con la testa eretta e sa arrampicarsi anche sulle siepi e sugli alberi a caccia di

raganelle.

E’ inoffensiva all’uomo, che un tempo la teneva nella stalla o nelle abitazioni come porta fortuna.

Questa biscia si sveglia dall’ibernazione verso aprile e poco dopo si accoppia; la femmina depone

da 10 a 30 uova, ricoperti da una sostanza collante così da rimanere agglomerate l’una con l’altra.

Le uova vengono deposte sotto le foglie o nel muschio dove trovano vegetali a fermentare.

Alla nascita i piccoli misurano circa 15 centimetri e sono già in grado di nutrirsi di insetti.

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UCCELLI

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POIANA Buteo Buteo

La Poiana Comune è un uccello rapace.

Ha una lunghezza tipica tra i 51 e 57 cm con un’apertura alare dai 110 ai 130 cm,rendendolo un

predatore di medie dimensioni. Il suo habitat copre la maggior parte dell’Europa e si estende in

Asia. Vive in tutte le zone tranne in quelle più fredde. Preferisce i boschi, ma di solito caccia in

territori aperti.

Mangia soprattutto piccoli mammiferi e talvolta carogne di animali Le Poiane sono state in

passato tra gli uccelli più cacciati in Gran Bretagna.

Da qualche decennio stanno aumentando di numero. Generalmente non si spostano in stormi ma

possono essere visti insieme durante una migrazione o in un buon habitat.

E’ un rapace di forme compatte con ali ampie e arrotondate e una coda piuttosto corta. Il colorito è

bruno scuro

Superiormente e molto variabile inferiormente.

Le limitate esigenze ecologiche ne fanno il rapace diurno più frequente e diffuso.

E’ osservabile posata su pali e alberi isolati, dai quali pratica la caccia da appostamento.

Sfrutta abilmente le correnti ascensionali, roteando a lungo senza sbattere le ali; i voli sono

caratterizzati da un’alternanza di brevi picchiate ad ali semichiuse e brusche risalite.

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FALCO PELLEGRINO Falco peregrinus

Il falco pellegrino è una specie diffusa in quasi tutto il mondo.

Nel nome scientifico la parola “peregrinus” fa riferimento al suo cappuccio nero che i pellegrini

erano soliti indossare.

Il falco pellegrino è noto per l’elevata velocità che può raggiungere in picchiata durante la caccia,

ritenuta superiore ai 320 Km/H, il che lo rende il più veloce tra tutti gli animali.

Il falco ha una lunghezza compresa tra 34 e 58 centimetri e un’apertura alare di 80-120 centimetri.

Maschi e femmine hanno un piumaggio simile ma, come in molti rapaci, sono caratterizzati da un

marcato dimorfismo sessuale per cui le femmine sono circa il 30% più grandi dei maschi.

Il falco pellegrino è considerato un superpredatore.

Il dorso e le ali appuntite degli adulti sono solitamente di un colore che va dal nero bluastro al

grigio ardesia, con alcune striature caratteristiche delle sottospecie. La punta delle ali è nera

La parte inferiore è striata con sottili bande marrone scuro o nere.

La coda, dello stesso colore del dorso, ma con striature nette, è lunga, sottile e arrotondata alla

fine con una punta nera e una banda bianca a ciascuna estremità.

La testa nera contrasta con i fianchi chiari del collo e la gola bianca.

La “cera” del becco ha un intaglio, risultato di un adattamento biologico, che permette al falco di

uccidere le prede spezzando loro le vertebre cervicali del collo.

I partner di una coppia di falchi pellegrini rimangono insieme perlopiù per tutta la vita e si

riaccoppiano in caso di morte di uno dei due.

La durate della cova dura dai 32 ai 37 giorni, in funzione della latitudine e della percentuale di

umidità della zona prescelta per la cova. La covata può

prevedere da 2 a 6 uova (casi eccezionali) con

solitamente 3-4 uova come standard usuale.

Il falco pellegrino raggiunge in media un’età massima di

17 anni allo stato libero, ma sono stati osservati in

cattività casi in cui dei soggetti superavano l’età di 20

anni.

Il falco pellegrino è stato uccello dell’anno nel 1971.

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FAGIANO Phasianus colchicus L.

Il fagiano ha corpo abbastanza slanciato, breve il collo, la testa piccola, le ali corte e fortemente

allungate,la coda lunghissima composta di 16 o 18 penne disposte a tetto; ha becco snello, arcuato

e munito di uncino, piedi di media altezza, che nei maschi si arricchiscono di uno sperone.

Il piumaggio riveste tutto il corpo, con l’eccezione delle guance e dei tarsi: le sue piume sono

generalmente grandi e arrotondate.

Le femmine sono più piccole dei maschi, hanno la coda più corta e sono tinteggiate in modo più

semplice. Tutti i fagiani sono originari dell’Asia.

Raramente penetrano nelle foreste perché hanno bisogno di vagare nei campi, nei prati e nelle

pianure fertili.

Se i fagiani camminano bene il loro volo è, però, faticosissimo, ed essi vi ricorrono in casi di

necessità estrema.

Gli spostamenti aerei richiedono loro dei robusti colpi d’ala al momento della levata, che

producono dei forti e caratteristici rumori.

Sul terreno si muovono adagio e con circospezione, con il collo alzato e la bella coda sollevata e se

devono affrettare l’andatura, piegano il capo più in basso, alzano maggiormente la coda e si

aiutano con le ali.

Di natura timida e schiva, amano tenersi nascosti tra i cespugli e le erbe; non si riuniscono mai in

grandi stuoli e la loro occupazione principale consiste nella ricerca del cibo.

Si nutrono delle sostanze vegetali più disparate, dalle sementi alle bacche ed alle foglie, nonché di

diverse qualità di insetti.

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CIVETTA Athene Noctua (Scopoli)

La Civetta è di tipo Vertebrato (possiede uno scheletro interno), appartiene alla famiglia degli

Strigidae.

La Civetta è carnivora. Come tutti gli strigiformi, è capace di ingoiare le prede intere, salvo poi

rigurgitare, sottoforma di borre, le parti indigiribili (..peli,piume,ossa,denti,guscio cheratinizzato

dagli insetti..).

La si può trovare in tutto l'emisfero Nord,in Europa,Asia e Africa del Nord.

In Italia è un uccello molto comune ed è diffuso in quasi tutta la penisola tranne che sulle alpi.

Evita le zone oltre i 1000 m di altitudine poichè la neve limita fortemente le sue fonti alimentari.

La civetta è lunga circa 21-23 cm, ha una apertura alare di 53-59 cm e un peso che parte dai 100 ai

200 grammi.

Ha forme tozze,capo largo,appiattito e ricoperto di setole.

La parte superiore è grigio-bruna macchiata di bianco mentre in quella inferiore è prevalente il

bianco,macchiato di bruno.

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UPUPA Upupa epops L.

L'upupa è un uccello caratterizzato dal piumaggio piuttosto vistoso, con colori vivaci osservabili

soprattutto durante il volo.

Imparentata con il martin pescatore, il suo colore dominante è il rosso mattone con le ali e

l'estremmità del ciuffo del capo a strisce bianche e nere (ben visibili anche in volo).

Lunga fino 30 cm possiede un lungo becco sottile e ricurvo in basso e arti poco sviluppati e

trascorre la maggior parte del tempo a terra alla ricerca di insetti e delle loro larve, mentre di notte

trova riparo tra il fitto fogliame degli alberi.

Gradisce frequentare le pianure più o meno boscose, nell’Europa meridionale frequenta spesso i

vigneti.

Nidifica nell’Europa centromeridionale.

La sua alimentazione comprende insetti di vari tipo, che cattura nei prati per poi lanciarli in aria ed

afferrarli al volo,ragni, lucertole ed altri minuscoli animali.

In particolare è ghiotta di insetti che trova sullo sterco di bue .

Costituisce il nido nelle cavità degli alberi e dei muri. La covata consiste di 4 o 7 uova,piccole ed

allungate di colore verde biancastro ricoperto di puntini bianchi.

La femmina si dedica con assiduità alla cova e dura16 giorni,una volta nati i piccoli vengono

allevati da entrambi i genitori.

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PICCHIO ROSSO MAGGIORE Dryobates major L.

Il picchio rosso maggiore (dendrocopus major), lungo circa 23 cm, è nero con le parti inferiori,le

spalle ed alcune zone del capo bianche.

Il vertice è nero negli adulti e rosso nei giovani, le copritrici inferiori della coda sono rosse, e rossa

nel maschio è anche la nuca.

Vive in tutta l’Europa ad eccezione dell’Irlanda e delle regioni più settentrionali della penisola

scandinava e della Russia.

In Italia è frequente,stazionario ed erratico sia nei boschi delle pianure che in quelle montani.

Abita i boschi estesi di latifoglie e conifere, i campi alberati ed i parchi e d’inverno comparve

anche nei giardini.

Ha una particolare predilezione per i boschi di pioppi, olmi e salici

Di regola è sedentario, ma ogni tanto si possono osservare massicce migrazioni a sud parte degli

individui che abitano la zona più settentrionale dell’area di distribuzione della specie.

Per il nido utilizza spesso le buche scavate da altri picchi .

L’accoppiamento avviene agli inizi della stagione primaverile, e la femmina depone da 4 a 6 uova

piccole,allungate e molto fragili che cova alternandosi con il maschio per circa 16 giorni.

La prole viene accudita con grande affetto finche non sia in grado di procurarsi il cibo da sola.

Il picchio rosso maggiore si ciba di insetti e delle loro larve, di nocciole e anche di bacche. In alcuni

casi i picchi depredano le uova di altre specie e se si presenta l’occasione i nidiacei.

In agosto comincia a raccogliere pigne e ne fa delle riserve di cibo per i mesi invernali.

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GAZZA Pica pica

La gazza fa parte dei Corvidi ha il corpo nero e schiena nera, petto bianco. Ha le penne remiganti

nere; invece le penne caudali sono nere con riflessi verdi e arancioni.

E’ distribuita in tutta l’Europa, l’Asia, il Nord-Ovest dell’ Africa e l’America Settentrionale.

Vive nei giardini e nei campi. E’ comunemente nota col nome di Gazza Ladra per la sua abitudine di

impadronirsi di oggetti brillanti. In aprile, la coppia costruisce il proprio nido su di un albero o

cespuglio.

Il nido e’ formato da rami secchi, spesso spinosi, ciuffi d’erba e creta, ed e’ imbottita di crine e

ramoscelli.

La femmina da 3 a 10 uova che cova per 17- 18 giorni. I genitori nutrono i piccoli durante i 24 giorni

che questi passano nel nido.

Il regime alimentare e’ costituito da topi campagnoli, lucertole, insetti e altri invertebrati, semi,

bacche e frutti.

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MAMMIFERI

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RICCIO Erinaceus europaeus L.

Il riccio è un simpatico mammifero, comune anche in Italia, che appartiene all’ordine degli

insettivori, proprio come le talpe e i toporagno.

Spesso viene chiamato “porcospino”.

Il riccio possiede 15000-16000 aculei, lunghi pochi centimetri: sono speciali peli, particolarmente

duri ed acuminati.

La sua dieta è molto varia ed è rappresentata da insetti, larve, vermi, piccoli topi, rene, uccelli,

lumache ecc…; comprende anche alimenti vegetali come frutta, radici, funghi ed altro.

Può succedere talvolta che un riccio attacchi un uccello o un serpente, ma protetto dalla sua

corazza di aculei, è in grado di combattere, anche con una vipera e di ucciderla.

I ricci nascono ciechi e sono allattati per circa sette settimane.

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SCOIATTOLO Sciurus vulgaris

Lo scoiattolo (Sciurus vulgaris) é un roditore di taglia medio piccola (40 cm) dalla famiglia delle

Sciuridae, che comprende moltre altre specie come la marmotta e il cane della prateria.

In verità, al genere Sciurus e ai suoi parenti più prossimi appartengono diverse specie di animali

che vanno sotto il nome comune di "scoiattolo".

La specie più nota é certamente lo scoiattolo europeo, rosso col pelo del petto più chiaro. In Italia

la varietà rossa arriva fino alla Tuscia e all' Umbria. Più a sud viene sostituita dalla varietà nera,

caratteristica dai boschi dell' Appennino dell' Abruzzo all' Aspromonte.

Lo scoiattolo é un animale arboricolo, abile saldatore, e per questo é legato agli ambienti silvani. Si

nutree di noci, ghiande, funghi e frutta delle quali fa cospicue scorte nascoste, per poi attingerne

nei periodi di scarsità. I pricipali predatori dello scoiattolo sono la martora, il gatto selvatico e da

diverse specie di rapaci. Le popolazioni italiane di Sciurus vulgaris sono fortemente minacciate da

una diffusione incontrollata introdotta dall' uomo nel secolo passato, l' americano Sciurus

carolinensis, che possedendo un tasso riproduttivo poù elevato e un amaggiore adattibilità sta

velocemente sostituendo la specie laddove le due specie vengono a contatto. In Italia ciò sta

sostituendo in Piemonte e in Liguria, dove la rarefazione della specie rossa é ormai un dato di fatto.

Un programma di eradicazione di questa specie, proposto dagli ecologi, é stato avversato da

ambientalisti.

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LEPRE Lepus

Lepus (Linnaeus, 1758) é un genere di mammiferi lagomorfi appartenente alla famiglia dei

Leporidi, della quale costituisce il genere più numeroso e rappresentato nel mondo.

Le lepri sono abbastanza simili ai conigli, Leporidi appartenenti a diversi generi di cui i più

rappresentativi sono Oryctolagus e Silvylagus, tuttavia hanno alcuni caratteri morfologici ed

etnologi che le distinguono nettamente dal resto della famiglia.

Sotto l' aspetto morfologico, le lepri hanno in generale orecchie più lunghe del corpo e occhi

proporzionalmente più grandi, sono di maggiori dimensioni e le estremità delle orecchie sono in

gener più scure. a differenza dei conigli, i neonati delle lepri sono piuttosto precoci: nascono già

con gli occhi aperti, il corpo é già rivestito da una pelliccia e sono in grado di muoversi

autonomamente.

Sotto l' aspetto etnologico, le lepri sono animali solitari, non costruiscono tane sotterranee ma

sfruttano depressioni del terreno o protezioni naturali preesistenti fra la vegetazione.

Sono più sensibili dei conigli alla frammentazione del territorio; nessuna specie di lepri é mai stata

addomesticata: l' animale conosciuto come "lepre belga" é in realtà, una razza di coniglio

selezionata per assomigliare superficialmente alla lepre.

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VOLPE Vulpes vulpes (LINNEAUS 1758)

La volpe è un mammifero onnivoro appartenente alla famiglia Canidae.

Questi animali possono misurare fra i 75 ed i 140 cm, per un peso che varia fra i 3 e gli 11 kg, il

colore, spesso rossiccio, va dal giallo al marrone, a seconda degli individui e delle regioni.

La gola, l’ estremità del ventre sono bianche; quest’ultima è lunga e folta.

Il muso è allungato e le orecchie sono triangolari ed estremamente mobili.

Normalmente vive in coppia, con i cuccioli, anche se talvolta è possibile osservarne esemplari

solitari o in gruppi di 4 o 6 adulti.

La coppia tende a riformarsi ogni anno e il maschio solitamente partecipa attivamente alla cura e

all’ allevamento della prole, procurando il cibo e difendendo i cuccioli da possibili predatori.

Il maschio marchia il territorio in modo sistematico e comunica con i propri simili attraverso segnali

sonori, visivi, tattili e olfattivi.

Una volpe può riconoscere un altro esemplare dall’ odore, oltre a decifrarne il rango gerarchico e il

livello sociale.

La sua dieta si basa su una grande varietà di specie: invertebrati, piccoli mammiferi, uccelli, uova,

piccoli anfibi e rettili.

Tra i vegetali particolarmente graditi sono i frutti di bosco e altri tipi di frutta. Le volpi sono solite

cacciare da sole.

Le volpi rosse hanno uno stomaco piccolo rispetto alle loro dimensioni, nei periodi di abbondanza

mettono da parte scorte alimentari per il futuro seppellendole in piccole buche di 5-10 cm.

Le volpi hanno sempre avuto un impatto ambivalente nell’ immaginario dell’ uomo: da un lato è

ritenuto un problema, che infatti predilige i piccoli animali da cortile e pollame, dall’ altro è sempre

stato ammirato per la sua bellezza e scaltrezza(numerosi sono infatti i racconti che narrano l’

intelligenza di questo animale).

Sono inoltre molto utili soprattutto in ambito agricolo per la loro capacità di liberare i campi da

varie specie di roditori, che danneggiano i raccolti.

A prova di questo miglioramento della loro fama vige il divieto della tradizionale caccia alla volpe

in tutto il Regno Unito.

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TASSO Meles meles

Il tasso é un animale delle dimensioni di un cane di taglia media, con un' altezza di 30 cm. Il peso

varia molto dalla stagione: 9-20 kg per il maschio, e 6.50-14 kg per la femmina.

Solo il rappresentante della famiglia dei mustelidi ha un' aria tozza: corpo massiccio, zampe

robuste, coda corta. La pelliccia ricopre tutto il corpo, e il diformismo sessuale é poco pronunciato.

La testa é bianca, con due righe nere evidenti, che partono leggermante sopra il muso inglobando

occhi e orecchie, e che rendono questo animale inconfondibile. La punta delle orecchie é bianca; la

zampa anteriore é più grande di quella posteriore di 1 cm.

Il tasso é presente in tutta Europa, tranne che nella Scandinavia, in Irlanda e in Corsica. In Italia é

diffuso in tutta la penisola, ma non in Sicilia e in Sardegna; a Oriente é presente in tutta l' Asia

temperata.

Abita sia il bosco deciduo che le zone con pascoli aperti, ma é più abbondante dove sono presenti

ambedue gli habitat. Per quanto riguarda la distribuzione altidunale non si estende oltre la linea

degli alberi.

I tassi sono più sociali degli altri mustelidi, essi occupano tane composte da estesi sistemi di

passaggi sotterranei con parecchie uscite all' aperto. Queste sono usate e spesso allargate da

successive generazioni e quindi ne risulta una grande quantità di detriti accumulati davanti all'

entrata; la più grande tana in Europa risulta occupare mezzo ettaro. Il tasso ha abitudini

prevalentemente notturne; ha uno spettro alimentare molto ampio: é onnivoro in estate-autunno,

diventa carnioro in inverno, quando si dedica esclusivamente alla ricerca di vermidi terra.

Si ciba occasionalmente anche di insetti, molluschi, arvicole, talpe, rane, carogne e vegetali.

Esplora minuziosamente l' ambiente col naso a terra e zigzagando in tutte le direzioni in cerca di

cibo. Il tasso é meno attivo negli inverni freddi, ma non va in letargo.

L' accoppiamento ha luogo tra gennaio e marzo, soprattutto in primavera, ma la gestazione viene

ritardata di 10 mesi, e i piccoli nascono all' inizio dell' anno successivo, per lo più a febbraio.

Le femmine possono essere coperte da più maschi dello stesso clan e hanno una sola figliata all'

anno, di 2-4 piccoli, che possono vivere fino a 20 anni.

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CINGHIALE Sus scrofa scrofa

Il cinghiale è un mammifero affine al maiale.

E’ tozzo, goffo e pericoloso, ha una testa molto grande e a forma di cuneo che si allunga in un

muso prominente.

La sua caratteristica più evidente sono i due grandi canini, che si incurvano verso l’alto fino a

sporgere fuori dalle mascelle e crescono per tutta la durata della vita dell’animale.

E’ un animale molto resistente, la sua pelle, ricoperta di setole forti, lunghe e scure (dal bruno-

nerastro al grigio) e del cuoio.

Ha zampe robuste ma corte, con zoccoli fessurati ed ampi. Il cinghiale ha un’altezza di 85-90 cm ed

una lunghezza di 110-180 cm. Può pesare dai 150 ai 180 Kg.

Vive nei boschi o nelle macchie di arbusti di tutta l’Europa settentrionale ed orientale, ma è diffuso

anche in alcune regioni d’Italia, della Grecia e della Spagna.

La presenza dell’acqua è indispensabile ai cinghiali, che hanno bisogno di abbeverarsi spesso e per

liberarsi dai parassiti.

Rimangono nascosti durante le ore di luce per uscire allo scoperto quando fa già buio, è onnivoro.

Gli alimenti preferiti sono le ghiande, patate e altri tuberi, legumi e vari tipi di cereali, ma anche di

vermi, insetti, anfibi, rettili, piccoli roditori e uova di uccelli.

Le femmine si spostano in branchi mentre i maschi vivono in solitudine tutto l’anno, tranne che

nella stagione dell’accoppiamento, che va da novembre a gennaio.

In questo periodo i maschi, per conquistare le femmine, si affrontano in violenti duelli.

I piccoli nascono verso aprile, con il caratteristico mantello bruno-rossiccio striato di marrone

chiaro che li rende meno visibili ai predatori.

Vengono allattati per circa tre mesi e restano nelle vicinanze del branco almeno un anno.

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CAPRIOLO Capreolus Capreolus

Il capriolo è abbastanza diffuso sia in pianura che in collina e in montagna in quasi tutta l’Europa,

ad esclusione delle zone più fredde.

Appartiene alla famiglia dei cervini.

Il capriolo è alto circa 70 centimetri, lungo circa 1 metro e pesa 20-30 Kg.

Elegante, il capriolo frequenta soprattutto i boschi dove si aggira riunito in gruppi.

Le corna del capriolo cadono e ricrescono annualmente: nei giovani il mantello si presenta nel

periodo invernale.

Il verso di questo animale è singolare: i maschi emettono suoni simili all’abbaio e le femmine al

belare.

In realtà si è scoperto che i caprioli emettono questi versi sono nell’epoca di amori.

In Italia il capriolo è presente nel Tentino Alto Adige, nonché in piccoli riserve sparse nella penisola.

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PER SAPERNE DI PIU’

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STUDIO PER COPERTINA DVD

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IMMAGINI DI RAGAZZI AL LAVORO

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RINGRAZIAMENTI

Attraverso le pagine di questo libro, noi ragazzi della classe 2°A Vi abbiamo illustrato le nostre ricerche, tutte curiose e molto interessanti.

I materiali prodotti da noi alunni, durante le attività inerenti al progetto, sono stati raccolti, organizzati, ogni testo è strato trascritto al computer e collocato in questo spazio riservato a tutti coloro che hanno voglia di conoscere e curiosare……

Approfondire la conoscenza delle specie animali che si trovano nel “sentiero Pomorosso”, ci ha molto divertito e ci ha permesso di avere una maggiore conoscenza delle specie che ci appartengono.

Il nostro progetto finalmente è giunto a conclusione e pertanto è doveroso ringraziare tutti coloro che hanno prestato il loro aiuto nella ricerca delle fonti, la scuola per averci dato la possibilità di compiere questo percorso didattico e i professori che con i preziosi consigli, gli insegnamenti e tanta passione e.pazienza che ci hanno aiutato ad arrivare fino in fondo.

Meritano un ringraziamento particolare anche tutti coloro che leggeranno e apprenderanno tutto il lavoro svolto dai noi ragazzi.

Un sincero grazie

Gli alunni della classe 2° A

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Sai che se gli animali ci potessero parlare, inizieremo a chiederci se nel mondo sono loro le persone………………