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Che cosa sono le materie plastiche? Il termine materia plastica è entrato a far parte del linguaggio comune; quotidianamente ognuno di noi usa qualche oggetto di plastica: dalla penna con cui scrive agli oggetti più disparati.

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Che cosa sono le materie plastiche?

Il termine materia plastica è entrato a far parte del linguaggio

comune; quotidianamente ognuno di noi usa qualche

oggetto di plastica: dalla penna con cui scrive agli oggetti più

disparati.

Le materie plastiche sono leggere, infrangibili, possiedono una buona resistenza meccanica, una bassa conducibilità termica, una buona resistenza

all’acqua e agli acidi, una scarsa resistenza ai solventi organici e agli agenti atmosferici,

accumulano facilmente cariche elettrostatiche che favoriscono l’attrazione sulla superficie del prodotto

del pulviscolo atmosferico.

Le materie plastiche sono prodotti naturali, artificiali e sintetici che, in determinate condizioni, possono deformarsi, cioè

cambiare forma ed in seguito mantenerla.

Questi materiali sono chiamati anche plastomeri , per distinguerli da quelli

elastici detti elastomeri.

Resine naturali,artificiali e sintetiche

Le materie prime per la fabbricazione delle materie plastiche sono le resine, che possono essere naturali, artificiali o sintetiche.

Le resine naturali sono sostanze liquide organiche, che in genere solidificano quando sono esposte

all’aria ( ambra ) oppure essiccate in forno o catalizzate;

colofonia, estratta dal pino, gomma arabica, estratta

dall’acacia.

Gomma arabica

Gomma-lacca in scaglie

Gomma-damar

Le resine artificiali si ottengono per trasformazione di materie prime

presenti in natura, come la cellulosa e alcune proteine ( es. la caseina del

latte)

Borsetta di caseina

I prodotti che si ottengono sono: la celluloide, il cellophane, il rayon, la galalite, utilizzati per fabbricare pellicole, fibre tessili, surrogati

dell’avorio e del carapace della tartaruga.

Pipa e bottoni di galalite

Pellicola e orologio di celluloide

Le resine sintetiche derivano da petrolio, metano o carbone, mediante un processo fisico-chimico detto polimerizzazione, per cui molecole di piccole

dimensioni (monomeri) si legano tra loro dando origine a composti (polimeri) dalle proprietà fisiche e chimiche diverse da quelle della molecola di partenza.

Per rendere più chiara la spiegazione, possiamo dire che il polimero sta al monomero come la casa sta ai mattoni: le molecole-mattone possono

raggrupparsi secondo schemi diversi, ad esempio in lunghe file ordinate, oppure a reticolo, dando origine a polimeri e quindi a prodotti sintetici diversi.

Il processo di polimerizzazione può avvenire con reazioni di due tipi: la poliaddizione ( unione di + monomeri

uguali ) e la policondensazione ( unione di + monomeri diversi )

La trasformazione delle resine

Per ottenere una materia plastica e successivamente un manufatto finito, il

materiale fondamentale ( resina ) è miscelato con additivi ( segatura, caolino, sali di calcio, ecc…) che

facilitano la lavorazione, migliorano l’aspetto e aumentano la resistenza

meccanica.

La resina sotto forma di granuli o polvere viene compressa nello stampo caldo.

Sotto l’azione della temperatura e della pressione il pezzo s’indurisce e dopo

breve tempo può essere estratto.

Questo tipo di lavorazione si usa per le resine termoindurenti e si adatta per lo

stampaggio anche di pezzi molto grossi ( mobiletti, televisori ecc.)

Compressione

Iniezione

La resina fusa viene iniettata a forte pressione nello stampo e raffreddata.

Lo stampo è apribile, il manufatto si può staccare ed estrarre.

Con questo metodo sono fabbricati ad esempio le bacinelle ed i secchi.

Estrusione

Consiste nel far passare la resina calda attraverso un condotto (ugello) che ha

la sagoma dell’oggetto richiesto.

Il metodo è adatto sia per materiali termoplastici, sia termoindurenti e

serve per produrre tubi, profilati, fogli.

Termoformatura

Si parte da un foglio di materiale termoplastico opportunamente

riscaldato che è costretto ad assumere la forma interna di uno stampo.

Viene così fabbricata ad esempio la struttura esterna del monitor.

Soffiatura

Per la produzione di bottiglie o contenitori di piccoli spessori si ricorre al processo di estrusione-soffiatura, che ricorda il procedimento per ottenere il vetro soffiato. La resina, all’uscita della macchina di estrusione, è immessa nello stampo e viene fatta aderire alle

pareti dello stesso con un getto d’aria compressa.

Laminazione e calandratura

Con questi processi si ottengono fogli dello spessore voluto.

La resina pastosa è costretta ad attraversare una serie di cilindri rotanti che ne diminuiscono progressivamente

lo spessore.

POLIETILENE

resina polietilene

nome

commerciale politene

caratteristiche Flessibile, resistente agli

urti, isolante elettrico,

insolubile.

usi Imballaggi, apparecchi

televisivi, casalinghi

Alcune importanti materie plastiche

CLORURO DI POLIVINILE

nome

commerciale

PVC, vinilpelle,

movil, vipla

caratteristiche Duro e rigido, resiste ai

solventi e agli agenti

atmosferici.

usi Finta pelle, pavimenti,

canotti, giocattoli, ecc…

POLISTIROLO

nome

commerciale

Polistirolo,

polistirolo espanso

caratteristiche

Duro e fragile, poco

resistente agli agenti

atmosferici, facilmente

colorabile e stampabile.

Quello espanso, è

leggero e ottimo isolante

termoacustico.

usi Imballaggi, articoli

casalinghi, giocattoli,

filtri ecc…

POLIPROPILENE

nome

commerciale Moplen, meraklon

caratteristiche Elevata resistenza

meccanica,

perfettamente colorabile

usi

Oggetti d’arredo,

elettrodomestici,

casalinghi, manufatti per

l’industria

automobilistica.

METACRILATO

nome

commerciale

Plexiglass, perspex,

vedril.

caratteristiche Trasparente, leggero, resiste

ai solventie agli urti.

usi Vetri usati in aeronautica e

nell’industria dell’auto,

coperture per serre.

ABS

nome

commerciale Abs, urtal

caratteristiche Buona resistenza agli

urti, agli agenti

chimici, ai solventi.

usi Elettrodomestici,

componenti

moto,giocattoli (lego).

MELAMINA

nome

commerciale fòrmica

caratteristiche Resistente a acidi, acqua,

alcali. Buona durezza

superficiale.

usi Rivestimenti per mobili,

stoviglie.

poliuretano

nome

commerciale Vulkollanedril

caratteristiche Elastico, resiste all’acqua e

al calore.

usi Scarponi da sci, materassi,

sedili auto, guarnizioni.

POLICARBONATO

nome

commerciale policarbonato

caratteristiche Buone proprietà

meccaniche, e discreta

durezza.

usi Eletttrodomestici,

vetri di sicurezza.

FENOPLASTI

nome

commerciale

Bakelite,

Novolacche.

caratteristiche

Insolubili, infusibili,

Resistenti al calore

(~ 180°)

usi Apparecchiature

elettroniche, isolanti,

colle, vernici.

POLITETRAFLUOETILENE

nome

commerciale Teflon

caratteristiche Resistenza alla luce,

ininfiammabile, ottimo

isolante elettrico.

usi Guarnizioni,

rivestimento padelle e

cavi elettrici e non.