liceando from gff vol. 5

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liceand network 2 3 lu glio Giffoni Film Festival

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Diario dal borgo: 23 luglio 2010. Liceando from Giffoni Film Festival. The LOVE.

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liceand n e t w o r k

23 luglio

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j«Il successo ascolta solo l'applauso.

È sordo a tutto il resto.»

|||Elias Canetti |||“

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jliceando.net

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Eleganza sublime, vestito lunghissimo e in ritardo come ci si aspettadalla grandi attrici. Ambra Angiolini si presenta cosi sul fotocall delfestival di Giffoni. Bella come non mai, l'attrice italiana, vincitrice delnastro d'argento per il film Saturno Contro, si regala ai flash dei fo-tografi per poi correre in sala Truffaut dai giurati di Generator +16.Simpatica e decisamente a modo, Ambra si racconta e parla senzamaschere, senza barocchismi, di lei e della popolarità che la circondae sopratutto del nuovo personaggio che interpreterà al cinema: “Leg-gendo i giornali ho notato che fa ancora molto scalpore il fattorelesbo. Il mio personaggio non è cosi, è solo una donna disillusa nelrapporto con l'altro sesso. Purtroppo sembra che qui faccia ancorascandalo essere omosessuale”. L’ex conduttrice di Non è la Rai, for-tunata trasmissione di una decina di anni fa a firma di Gianni Bon-compagni, risponde in maniera dura e incisiva e quando un ragazzoin sala le chiede perché ci sia bisogno d'amore se la società è invececosì marcia: “La società è astratta. Voi avete un cuore e delle facce,dovete avere il coraggio di rischiare”. Il coraggio di rischiare ha carat-terizzato molto anche la sua vita, dai trascorsi in tv fino al suo nuo-vissimo progetto teatrale. L'attrice romana parla anche di amore, esopratutto del rapporto con i suoi figli: “Ai bambini si possono rac-contare le favole, ma la realtà farà parte della loro esistenza. Così,al posto di dire cose finte, cerco di viverli in modo sincero: facendomivedere piangere come ridere”. Dolce, con un ritmo decisamente te-nero, Ambra parla a cuore aperto dei proprio figli come solo unamadre può fare. Mostra a tutti il suo lato umano, lontano dalla figuradi star dura e forte che, solitamente, si tratteggia di lei. Personaggicome Ambra fanno bene alla cinematografia italiana: persone pulite,dirette, che non hanno paura nell'esprimere il loro pensiero. La suaforza culturale e morale è la migliora risposta a quel gomitolo di attoriche preferiscano l'apparire al contenuto. Sembrare anziché essere.

Ambraregina al Gffdi Rosario Minervini

1 Filippo Vitte 18 anni

2 Micol Olivieri 17 anni

3 Giulia Luzi 16 anni

4 Sara Mollaioli 19 anni

5 Niccolò Centioni 17 anni

6 Nunzio Giuliano

photo

giulia rosco

nome

ambra

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età

33 ann

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C’è un luogo unico, a Giffoni. Un luogo dovel’energia e la voglia di vivere sono nell’aria,dove chi sogna è il benvenuto. Al Giffoni FilmFestival c’è tutto questo, e molto di più. Ci sonoscintille di felicità, gioia negli occhi dei ragazzie dei bambini, i veri protagonisti di questoevento. Ovvero, tutti noi. Non bisogna forseavere l’animo vivace e spensierato di un ra-gazzo per sognare? E per amare. Come recitalo slogan di questa edizione, infatti, “love ishere”. L’amore è qui. Amore per gli altri, per isogni, per la vita. Se ci si ferma a riflettere,l’amore è il motore di questo mondo, di tuttociò che ci è intorno. Tutto nasce dall’amore etutto torna all’amore. E questo è quello che silegge negli occhi e nei sorrisi di tutti, qui.Anche, e soprattutto, per questo il tema della40esima edizione del GFF è l’amore. Un eventounico valorizzato da un ancor più speciale emo-zione. E a parlarci del sentimento più cantato,indescrivibile di tutti tempi è un ospite di ecce-zione: Ambra Angiolini. Ha incontrato e cono-sciuto i ragazzi delle giurie +13 e +16. Ragazzipieni di vita, di energia… e di domande. Do-mande profonde ed intelligenti, che hannocreato una forte intesa fra loro e l’attrice. Dandovoce ai loro pensieri, ognuno di loro ha contri-buito a creare un dialogo intenso, fonte di ungrande interesse da parte di tutti i presenti.Ogni domanda aveva una sua originalità, cheforniva all’Angiolini motivo di raccontarsi e rac-contare, ed ai ragazzi un’emozione specialenello scoprire il mondo di Ambra, così affasci-nante e non così lontana dalla realtà di tutti igiorni. I suoi pensieri, le sue emozioni, sono unpo’ come quelle di tutti noi. In realtà, una do-manda che le è stata posta mi ha affascinataparticolarmente. Alludeva al significato del-l’amore, di questo sentimento così grande e im-portante che la società odierna, così scarsa divalori, tende ad escludere. La risposta di Ambrami ha davvero colpita: ha infatti affermato chela società è una realtà astratta, e che siamo noi,esseri veri, dotati di un cuore e di un propriopensiero, a gettare le basi del futuro. Lo stessoGiffoni Film Festival è un valore. È una realtàpiù che mai concreta, perché formata dal cuoree dai sentimenti di tutti noi.

di Maria Grazia Ceruso

Una divaacqua e sapone

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photo rosario minervini

photo rosario minervini

photo rosario minervini

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“Da Non è la Rai

al cinema e al teatro

Storia di una donna

con le palle

Il sorriso è lo stesso. Lo stesso di quando ap-pena 16enne appariva nel programma ‘Non èla Rai’ entrando nelle case degli italiani. MaAmbra Angiolini è cambiata, e anche molto. Eora il sorriso è quello di una ragazza di 33anni, di cui quindici di carriera artistica tra te-levisione, cinema e radio. Dice “di dover cre-scere ancora e di aver ancora tante avventureda affrontare”. Si esprime bene: ogni parolache le esce dalla è ben calibrata, mai una pa-rola di troppo. Si capisce benissimo che halavorato fianco a fianco con personaggi di uncerto calibro comeGianni Boncompagni, PaoloBonolis e Mike Bongiorno. La sua formazioneartistica ne è fortemente influenzata. Nel suobreve soggiorno a Giffoni si lascia andareanche ad una leggera ironia che non guastamai. Nella Cittadella arriva in punta di piedi.Bellissima. Il trucco è leggero, molto minima-lista, quasi a voler segnare un cambiamentocon il passato sebbene dichiari che “non vo-glio allontanarmi dal passato, sarebbe stu-pido. Il passato è comunque una parte dellamia vita, mi ha formato e mi ha portato a unapresa di consapevolezza. Grazie al mio pas-sato sono diventata la donna di oggi”. Parla diamore, Ambra. E’ in perfetta sintonia con iltema del festival. E sa parlarne ad un pubblicodi giovanissimi: “L’amore si trasmette cono-scendosi -chiosa-. Conoscersi è il punto dipartenza per trasmettere un sentimento cosìstrano. Bisogna sempre mostrare il propriolato umano per star bene con una persona”.Sisofferma anche sulla sua vita provata: “Misono molto avvicinata a mia madre dopoaverla vista piangere per la prima volta. Nonmi è sembrata più un genitore con autorità.L’ho vista una persona come me, ed è lì cheè scoppiato il mio amore per lei”. Prima di an-dare vita alza lo sguardo, quasi come volessetrattenere le lacrime. Sembra emozionarsiquando sente gli occhi dei giurati puntati sudi lei. E quando le lacrime arroivano anchedopo un nastro d’argento, un David di Dona-tello, un Globo d’oro, un Ciak d’oro tre dischidi platini e un disco d’oro vuol dire che sei unapersona speciale. E di questo, a Giffoni, se nesono accorti. Tutti.

Nata grande.In tutti i sensi

il ritrattodi Eddie De Pascale

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red carpetphoto giulia rosco

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masterclass

Dispersi nella cittadina di Giffoni Valle Piana, lontani dal chiasso e dalla confusione della Cittadella del cinema, tocca ai ragazzi di Masterclass -l'élite del festival-iniziare il proprio lavoro. E così, riuniti nell'ex raffineria (messa a nuovo per l'occasione), inizia la prima lezione per questi giovani talenti. Si parla di comunicazione.E di successo e di futuro. La scelta migliore per dei giovani ragazzi che si affacciano in un mondo nuovo, che cercano, anche attraverso il festival, la chiave dellarealizzazione personale anche attraverso il confronto con chi al successo è già arrivato. Patrizio Paoletti è l’ospite di masterclass. E’ un comunicatore, unoimportante nel suo campo. E con i ragazzi del Gff inizia una vera e propria lezione sul successo e la comunicazione: “Per raggiungere il successo si devecomunicare. Se non puoi comunicare non puoi muoverti”. Muoversi e agire. Toccare i propri limiti ed essere convinti di ciò che si fa: è questo che Paoletti insegnaai ragazzi. Come credere in se stessi e nelle proprie capacità. Ed essere convinti delle proprie scelte: “Le persone di successo sanno cosa vogliono -spiega-. Nonbisogna avere fretta. Occorre ’utilizzare’ tutti i giorni per scegliere bene cosa si vuole”. Paoletti crea una vera e propria lezione universitaria che i ragazzi seguonocon ardore e coinvolgimento. Anche il saluto finale è una piccola lezione di vita: “E’ l'incontro col mondo a fabbricare i nostri pensieri. Siate sempre in movimento,non lasciatevi ingabbiare”.

di Rosario Minervini

PatRizio PaolEtti COMUNICATORE

Se non puoi comunicareallora non puoi muoverti

[Patrizio Paoletti]

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masterclass

Dispersi nella cittadina di Giffoni Valle Piana, lontani dal chiasso e dalla confusione della Cittadella del cinema, tocca ai ragazzi di Masterclass -l'élite del festival-iniziare il proprio lavoro. E così, riuniti nell'ex raffineria (messa a nuovo per l'occasione), inizia la prima lezione per questi giovani talenti. Si parla di comunicazione.E di successo e di futuro. La scelta migliore per dei giovani ragazzi che si affacciano in un mondo nuovo, che cercano, anche attraverso il festival, la chiave dellarealizzazione personale anche attraverso il confronto con chi al successo è già arrivato. Patrizio Paoletti è l’ospite di masterclass. E’ un comunicatore, unoimportante nel suo campo. E con i ragazzi del Gff inizia una vera e propria lezione sul successo e la comunicazione: “Per raggiungere il successo si devecomunicare. Se non puoi comunicare non puoi muoverti”. Muoversi e agire. Toccare i propri limiti ed essere convinti di ciò che si fa: è questo che Paoletti insegnaai ragazzi. Come credere in se stessi e nelle proprie capacità. Ed essere convinti delle proprie scelte: “Le persone di successo sanno cosa vogliono -spiega-. Nonbisogna avere fretta. Occorre ’utilizzare’ tutti i giorni per scegliere bene cosa si vuole”. Paoletti crea una vera e propria lezione universitaria che i ragazzi seguonocon ardore e coinvolgimento. Anche il saluto finale è una piccola lezione di vita: “E’ l'incontro col mondo a fabbricare i nostri pensieri. Siate sempre in movimento,non lasciatevi ingabbiare”.

di Rosario Minervini

PatRizio PaolEtti COMUNICATORE V

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iulia

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All in. Da consumato giocatore di poker rilancia subito: “La carriera dell’artista non è semplice,specie all’inizio quando guadagni poco, troppo poco per vivere. Ma non bisogna mai mollare”.E giù di metafora da tavolo verde: “Quando senti che è arrivata la tua mano, devi giocarla.Questo vale anche nella vita, soprattutto quando sei giovane”. Parola di Enzo Ghinazzi, al secoloPupo. Il musicista toscano è stato ospite ieri del festival del cinema per ragazzi di Giffoni. Nellacittadina dei Picentini arriva verso le undici. Sotto il sole cocente e con un sorriso accecante.Camicia bianca e pantolone nero, stile sobrio ma elegante, l’autore di Gelato al cioccolato siconcede per prima cosa ai flash dei fotografi. Poi un rapido scambio di battute davanti alle te-lecamere, il tempo di soddisfare la curiosità di alcuni cronisti e di corsa per l’intervista face toface nel salottino di Tonino Pinto della Rai. “Prima di fare il cantante vendevo enciclopedie, enei ritagli di tempo aiutavo mio padre come postino. Non eravamo una famiglia ricca e perquesta ragione mi sono dovuto dare da fare subito. A scuola mi sono fermato al terzo liceoscientifico”. Il vero successo come cantante arriva con Su di noi a Sanremo. Anche se la ribaltanazionale già se l’era gaudagnata con Gelato al cioccolato, canzone che ben presto diventa untormentone. Comincia per lui una carriera in salita come musicista. In salita eppure la passioneper il gioco, il poker su tutti, gli crea non pochi problemi. Soprattutto economici: “Ho giocatotanto e ho perso tanti soldi. Ho vissuto momenti davvero difficili per colpa del gioco, anche dalpunto di vista finanziario”. L’amicizia con Morandi sarà per lui di grande aiuto: “ Gianni è unapersona straordinaria. Mi ha sostenuto tanto anche economicamente. Di questo gli sarò sem-pre grato”. “Per anni -prosegue Pupo- hanno scritto che non ho mai restituito a Morandi isoldi che mi aveva prestato. Una grande bugia. Una cattiveria gratutita per far vendere i giornali.Per questa ragione chiamai Striscia la notizia e, all’insaputa di Gianni, per riconsegnargli davantialle telecamere il denaro”. “Nella vita -conclude l’artista toscano- la gratitudine e la riconoscenzanon possono e non devono essere i sentimenti della riconoscenza”.

All inphoto

giulia rosco

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Pupolive to Giffoni

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Pupolive to Giffoni

photo

Rosario Minervini

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Liceando

www.lice

ando.net