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Massaggio TIB
Massage & Bodywork di massima efficacia per l’uomo di oggi
Progetto
Benvenuti
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TIBodywork è un programma di trattamento/formazione (a moduli), che
prevede un lavoro sul corpo (bodywork), considerandone le varie
sorgenti di influenza, basato sulla psiconeuro-endocrino-connettivo-
immunologia (PNECI).
Tecniche Integrate di Benessere
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Bodywork di max efficacia
• Manualità miofasciali decontratturanti, circolatorie, viscerali, antistress
• Mobilizzazioni articolari attive e passive (decoaptanti, propriocettive, neuroassociative);
• Taping (kinesiologico, funzionale), idroterapia e terapia strumentale;
• Educazione propriocettiva e neuromuscolare (abilità motorie);
• Rieducazione respiratoria, allenamento di resistenza muscolare e cardio-respiratoria;
• Rinforzo e stretching muscolare mirato;
• Educazione alimentare;
• Esercizi di concentrazione, autorilassamento, visualizzazione e utilizzo consapevole delle neuroassociazioni (PNL) e della comunicazione di massima efficacia;
• Utilizzo di ergonomia e moderne strumentazioni di analisi e monitoraggio;
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Casistica scientifica…
…quindicinale basata su ca. 2500 pazienti
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La piramide della salute
A partire dalla fase embrionale, le funzioni motorie sono all’origine delle attività cognitive, incluso lo stesso linguaggio; l’alimentazione nutre tutto ciò e l’ambiente (interno ed esterno) lo plasma.
Pensiero
Alimentazione Movimento
Ambiente
interno
F = G x A
(Fenotipo = Genoma x Ambiente)
Ambiente
esterno
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Animale motorio
Fino alla prima infanzia l’azione precede la sensazione; vengono compiuti gesti riflessi e poi se ne ha la percezione
Azione Rappresentazione mentale Attività cognitiva
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Il tatto è il senso nr. 1
A 8 settimane, l’embrione, lungo
solo 3 cm, non ha occhi né orecchie ma è già sensibile al tatto che risulta così
il più importante dei ns. sensi
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Dalla PNEI…
Agli inizi degli anni ’80, la psico-neuro-endocrino-immunologia ha definitivamente “imposto” la totale integrazione
mente-corpo
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Reazione di stress
Aumento del metabolismo (frequenza cardiaca, pressione arteriosa, sudorazione, respirazione) e della concentrazione di zucchero e grassi nel sangue - Contrazione dei muscoli scheletrici - Confluenza del sangue dalle aree periferiche e dagli organi secondari verso cuore, polmoni, muscoli scheletrici - Riduzione delle secrezioni e motilità gastroenteriche - Innalzamento della soglia del dolore (produzione di betaendorfine) - Diminuzione dell’attività del sistema immunitario
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Gestione dello stress
Input ambientali Ricezione (visiva, auditiva, olfattiva, cinestesica) Modulazione tramite esperienze, convinzioni, generalizzazioni, neuroassociazioni ecc. Rappresentazione interna Reazione fisiologica Stato d’animo Comportamento
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Sintomi e patologie da stress
Problemi nel prendere le decisioni giuste - Scarso rendimento nel lavoro - Difficoltà nelle relazioni interpersonali - Disturbi della memoria - Disturbi dell'attenzione - Disturbi della sfera sessuale - Depressione, ansia - Emicrania, cefalea muscolotensiva - Lombalgia, cervicalgia - Serramento mandibolare e digrignamento notturno (bruxismo) - Artrosi precoce - Dispercezione corporea - Colite spastica, stipsi - Ulcera gastrica e duodenale - Diabete, ipercolesterolemia - Invecchiamento precoce - Malattie cardiovascolari (ipertensione, tachicardia, extrasistole, infarto) - Genesi del cancro - Genesi delle malattia autoimmuni - Raffreddori e rinite allergica - Asma bronchiale, bronchite e respirazione non fisiologica, - Allergie varie - Malattie influenzali e persistenti febbricole - Acne, psoriasi - Cistite, uretrite, annessite (stato infiammatorio degli annessi uterini), vaginite, stomatite, ecc. - Herpes labiale e Herpes genitale - Peritonismo - Insonnia e disturbi del sonno - Alterazioni della funzione visiva - Obesità e intolleranze alimentari
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Le 4 marce del cervello
Beta: veglia attiva, stress, esterospezione
Alpha: rilassamento, introspezione
Theta: dormi-veglia,
pensiero associativo
Delta: sonno profondo, intensa rigenerazione
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Elogio alla visualizzazione
Il cervello non distingue tra realtà e un’ottima visualizzazione (Milton H. Erickspn). Il cervello funziona in larga misura per immagini; la modalità linguistica è poco rilevante rispetto a quella immaginativa. E' tramite la visualizzazione che si manifestano gli effetti psicosomatici dimostrati dalla psiconeuro-endocrino-immunologia. Le immagini mentali rispondono alle stesse leggi e processi delle percezioni reali. Vari studi hanno dimostrato la possibilità di influenzare diversi parametri fisiologici (battito cardiaco, pressione sanguinea, attività elettromiografica, percezione del dolore, processi di guarigione e riabilitazione ecc.) tramite visualizzazioni guidate ossia autoindotte (guided imagery).
Ricerche sulla corteccia motoria hanno dimostrato che essa è organizzata non tanto in base alle aree topografiche corporee quanto a specifici movimenti corporei complessi indirizzati nello spazio verso un obiettivo definito. Pertanto un movimento eseguito immaginando (visualizzando), ad es., di afferrare, respingere o disegnare un oggetto coinvolge il sistema nervoso molto più dello stesso gesto eseguito solo meccanicamente, stimolando e sviluppando la propriocezione della specifica articolazione o area corporea.
Una vivida visualizzazione è quindi in grado di modificare il nostro stato d’animo e fisiologico nonchè di ampliare le nostre performances psico-fisiche.
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Matrice Extra Cellulare
L'omeostasi cellulare e globale è un complesso di meccanismi
che possono trovare origine, genesi e sviluppo all'interno
della cellula o all'esterno (nella MEC). In quest'ultimo caso, la cellula può rappresentare il bersaglio intermedio o finale.
“E' il ns. mare interno...la madre delle reazioni vitali, il luogo
dove, prima di tutto, avvengono gli scambi tra materia ed
energia” P. A. Bacci.
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Composizione della M.E.C.
Proteine strutturali (collageni ed elastina)
Proteine specializzate (fibrillina,
fibronectina, laminina ecc.)
Proteoglicani (aggrecani, sindecani) e glucosaminoglicani o
glicosaminoglicani (ialuronani, condroitinsolfati, eparansolfati
ecc.)
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Collageni
Glicoproteine più
rappresentate nel regno animale, altamente plastiche. Associati in fibrille consentono al t. connettivo di conferire sostegno e resistenza a tensioni meccaniche
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Elastina
Le fibrille della “giovane” scleroproteina elastina formano un network tridimensionale che conferisce elasticità ai t. connettivi di organi quali polmoni, cute, legamenti, arterie
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Fibronectina
Glicoproteina in grado di
legarsi con varie molecole della MEC e con le cellule. Influenza crescita e migrazione cellulare, adesione intercellulare e cellula-MEC ecc. Presenta la sequenza aminoacidica RGD (Arginina-Glicina-Acido Aspartico)
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Proteoglicani (Pgs) e Glucosaminoglicani (GAGs)
I GAGS sono estese catene
disaccaridiche che formano gel a basse concentrazioni, turgori resistenti ad alte pressioni e
pori selettivi di passaggio di metaboliti. Spesso si legano covalentemente a “core” proteici formando enormi
complessi polimerici (PGS) della MEC e delle membrane plasmatiche
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Automodellamento MEC
La MEC è in costante rimodellamento morfo-
funzionale grazie alla sua degradazione e sintesi operata da specifiche molecole, sia in condizioni fisiologiche che patologiche.
Le Metalloproteasi (MMPs) sono Zn-endopeptidasi in grado di degradare la MEC
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Piezoelettricità
La MEC varia le proprie caratteristiche strutturali e funzionali anche attraverso l’effetto piezo-elettrico: qualunque forza meccanica che crea deformazione strutturale stira i legami inter-molecolari producendo un leggero flusso elettrico (carica piezoelettrica). Questa carica può essere rilevata dalle cellule e comportare modifiche biochimiche
Per la loro struttura le fibrille collagene si comportano come semiconduttori. Decisiva è la disposizione dei PG/GAG sulla superficie delle fibrille così da fungere da veri e propri “ripetitori” (a un periodo di 64 nm di sfalsamento longitudinale corrisponde una velocità di propagazione di 64 m/s)
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MEC e patologie
Alterazioni della MEC risultano secondarie o primarie in patologie quali: Interstitial Hearth Diseases, lesioni croniche tubulo-interstiziali renali, ipofertilità-sterilità sessuale maschile (per ispessimento parete tubuli seminiferi), fibrosi epatica, distacco di retina, glaucoma,
asma, tumori, osteoartrite, discopatie, alterazioni posturali, ecc.
stress ossidativo (ROS) → attivazione MMPs e blocco TIMPs (inibitori) → danno matriciale
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…alla PNECI
Costituito da cellule, fibre, proteine specializzate e sostanza colloidale, il tessuto connettivo è in realtà un sistema multiforme che connette tutte le strutture dell’organismo (cellule incluse) sostenendole anche metabolicamente
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Tipi di tessuto connettivo
tessuto connettivo propriamente detto (fascia connettivale), tessuto elastico, tessuto reticolare, tessuto
mucoso, tessuto endoteliale, tessuto adiposo, tessuto cartilagineo, tessuto
osseo, sangue e linfa
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Cellule del T. connettivo propriamente detto
Fibroblasti, fibrociti, miofibroblasti, cellule
indifferenziate, mastociti, macrofagi, leucociti (linfociti, eosinofili) plasmacellule, adipociti
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Funzioni del sistema connettivo
mantenimento postura, connessione e protezione organi, equilibrio acido-base, metabolismo idrosalino, ’equilibrio elettrico e osmotico, circolazione sanguinea, conduzione nervosa, propriocezione, coordinazione motoria, barriera
all’invasione di batteri e particelle inerti, sistema immunitario (leucociti, mastociti, macrofagi, plasmacellule), processi
infiammatori. riparazione e riempimento zone danneggiate, riserva energetica (lipidi), di acqua ed elettroliti, di ca. 1/3
delle proteine plasmatiche totali, comunicazione intercellulare
ed extra-intracellulare.
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Miofibroblasti
Cellule con capacità contrattili simili alla muscolatura liscia che svolgono un ruolo importante nella guarigione delle ferite, nella fibrosi dei tessuti e nelle contratture patologiche. Inoltre l’esistenza di nervi intrafasciali rende altamente probabile che attraverso tali cellule il sistema nervoso autonomo possa regolare una sorta di pre-tensione fasciale che interverrebbe come sistema accessorio per incrementare il tono muscolare
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Meccanorecettori Fasciali
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Meccanocettori interstiziali
Perlopiù terminazione nervose libere, i più numerosi nel nostro organismo e ubiquitari (la max concentrazione è nel periostio), molti risultano multimodali e in maggioranza sono meccanorecettori. Questo network sensoriale ha funzione di rilevamento afferente del posizionamento e del movimento dei segmenti corporei (nell’innervazione muscolare dell'uomo le fibre sensitive derivano solo per ca. il 25% dai recettori del Golgi, Ruffini, Pacini e Paciniformi e per il 75% dai “recettori interstiziali”), influenza il sistema nervoso autonomo riguardo la regolazione della pressione sanguinea, del battito cardiaco e della respirazione, sintonizzandole alle esigenze tissutali locali, può generare sindromi dolorose
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Pressioni Manuali
Pressioni manuali profonde e lente (eseguite in maniera statica o con lenti movimenti), oltre a favorire la trasformazione “gel to sol” della sostanza fondamentale della fascia connettivale (grazie alle sue proprietà tixotropiche), stimolano i meccanorecettori di Ruffini (specie per forze tangenziali come lo stretching laterale) e una parte degli interstiziali inducendo un incremento dell'attività vagale con i relativi effetti sulle attività autonome fra cui un rilassamento globale di tutti i muscoli oltre che mentale (van den Berg & Cabri, 1999).
Risultato opposto è ottenuto tramite manualità rapide ed energiche (manipolazioni, vibrazioni, pizzicamenti, battiture ecc.) che stimolano i corpuscoli di Pacini e i Paciniformi (Eble 1960).
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Sistema dell’equilibrio
I sistemi nervoso. uditivo, vestibolare, oculare, estero e propriorecettoriale, miofasciale, intervengono in maniera integrata nel funzionamento del “sistema cibernetico uomo”
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Comunicazione nervosa
Nell’esecuzione dei movimenti, i livelli superiori inviano comandi generali controllando che i meccanismi riflessi li eseguano nello specifico correttamente
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Attività Organi del Golgi
Le ricerche hanno dimostrato che lo stretching passivo del tessuto miofasciale non è sufficiente ad attivare gli organi muscolo-tendinei del Golgi (Jami, 1992), la loro stimolazione avviene solo quando il muscolo è attivamente contratto (Lederman, 1997) con soglia di attivazione 100-200 g (3 g per i fusi neuromuscolari). L‘allungamento miofasciale passivo deriva dalla deformazione elastica delle fibre muscolari e dall’elongazione del tessuto connettivo
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Stretching P.N.F.
P.N.F. “Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation”, “Facilitazione Neuromuscolare Propriocettiva (F.N.P.)”, metodo elaborato dal neurofisiologo americano Herman Kabat alla fine degli anni '40 come rieducazione neuromuscolare.
L'allungamento muscolare eseguito è isometrico eccentrico ed è diviso in 4 fasi:
1) Si raggiunge il massimo allungamento del muscolo (o meglio del gruppo miofasciale) in modo graduale e lento.
2) Si esegue una contrazione isometrica del gruppo muscolare per circa 15-20 secondi (ossia mantenendo sempre la posizione di massimo allungamento). Ciò consente, tramite l'attivazione degli organi muscolo-tendinei del Golgi (riflesso spinale miotatico inverso), un successivo ulteriore rilassamento e quindi allungamento del gruppo muscolare coinvolto.
3) Si rilassa il gruppo muscolare per circa 5 secondi.
4) Si allunga nuovamente il gruppo muscolare per almeno 30 secondi.
L'intero procedimento va ripetuto due o più volte.
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Fascia connettivale
Fascia superficiale
Fascia profonda
Fascia muscolare
Fascia viscerale
Fascia meningea
Sistema formato da tutti i tessuti fibrosi corporei strutturabile in cilindri interconnessi e interposti
http://www.youtube.com/user/somanaut
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Fascia superficiale
Strato di tessuto connettivo lasso (ricco in fibre elastiche) e adiposo (fascia pannicolare), di spessore variabile, interconnesso fra epidermide (tramite il derma) e tessuti (fra cui la fascia profonda) e organi sottostanti. Importante riserva di acqua e grasso, strato isolante termico e protettivo da deformazioni e insulti meccanici, via di passaggio per nervi e vasi
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Fascia profonda
Costituita da tessuto connettivo denso irregolare ricopre il corpo sotto la fascia superficiale estendendosi dalla base del cranio (sotto gli “invasori” muscoli pettorali) ricoprendo i muscoli intercostali e le coste, l'aponeurosi addominale, muscoli perineali fino alla zona pelvica per poi ripartire verso le estremità inferiori. Posteriormente si inserisce alle apofisi trasverse e spinose formando un comparto contenente i muscoli paravertebrali (dx e sx). Forma comparti contenenti gruppi muscolari in genere con stessa innervazione
1, 2, 3. Fascia profonda
8. Muscoli paravertebrali
9. Quadrato dei lombi
10. Psoas
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Fascia muscolare
La fascia epimisiale è un'estensione fibro-elastica della fascia profonda (alla quale si congiunge tramite i setti, aponeurosi e tendini che forma) che riveste il singolo muscolo continuandosi in profondità col perimisio (connettivo lasso che riveste i fascicoli) e l'endomisio (delicato rivestimento della fibra muscolare). Questa fascia e connessa e quindi condiziona i fusi neuromuscolari e gli organi muscolo-tendinei del Golgi.
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Fascia viscerale (subseorus)
Cilindro, posto anteriormente all’interno della fascia profonda, che forma il mediastino. Si estende dalla bocca all'ano lungo l'asse mediano (attraversando il diaframma) tramite porzioni con simile struttura ed embriologia: endocervicale, endotoracica, endoaddominale, endopelvica. Dal cilindro assiale si prolungano setti specializzati che rivestono gli organi sospesi (proteggendoli e nutrendoli). Alcuni ricercatori la considerano un tutt’uno con la fascia profonda.
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Fascia meningea
Cilindro, contenuto nella fascia profonda e posto dietro la fascia viscerale, che racchiude l'intero sistema nervoso centrale proteggendolo e nutrendolo. Parte cranialmente dalla dura madre e scende fino a ca. la II vertebra sacrale tramite il sacco durale. Contiene: aracnoide, pia madre, midollo spinale, midollo sacrale, radici nervose spinali, nervi della cauda equina e liquor cerebrospinale.
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Tensegrità
Meccanicamente, il sistema connettivo è
una rete ubiquitaria fibrosa in cui i muscoli agiscono come catene miofasciali in una
struttura, in parte, a compressione e, in parte, di tensegrità
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Peculiarità della Tensegrità
Leggerezza
Resistenza
Flessibilità
Adattabilità
Equilibrio
Interconnessione
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Rotates Pelvis
Counter rotates
shoulders
Stabilizes head
Human vortex
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Scoliosi ?
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Il piede
Un’elica a passo variabile formata da 26 ossa, 33 articolazioni e 20 muscoli che influenza tutto il corpo
Piede piatto / cavo ?
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Dal piede alla testa
In flessione il ginocchio è in grado di "filtrare" le
rotazioni del piede e della gamba (sono possibili movimenti della gamba sia in lateralità, 1-2 cm, che in
rotazione assiale 5°); ciò risulta necessario per un
ottimale appoggio del piede in rapporto all'irregolarità del terreno.
Quando il ginocchio è completamente esteso, essendo
sottoposto a importanti forze di carico, presenta una
grande stabilità (blocco articolare tibia-femore); le rotazioni di piede e gamba si trasferiscono
integralmente al femore influenzando cingolo pelvico e rachide.
Nella rotazione esterna dell'anca i legamenti anteriori si tendono (in particolare il leg. pubo-femorale)
mentre il legamento ischio-femorale (posteriore) è deteso. Nell'intrarotazione avviene il contrario.
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Elogio all’elica
•Il moto specifico dell’uomo in quanto pervaso di configurazioni elicoidali si evolve conservando stabilità dinamica (momento angolare), energia (potenziale + cinetica) e informazione (topologia) •All’elicità della traiettoria del moto fa eco quella delle forme (morfogenesi) il cui alto contenuto in simmetricità propizia la stabilità strutturale
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Punti chiave articolari
Grazie alla rotazione sul piano
trasverso avviene l’innalzamento del baricentro corporeo e quindi la
trasformazione di energia potenziale in cinetica
50 70 C0-C1
80 [C7-D1] C1-C2 (C3)
D12-L1, D7-D8
20 50/35 5
120/20 40/ 60
Anca
Ginocchio (flesso)
Caviglia (Piede)
I° F/E ° Cerniera
(45)
30/50
160/10
R int/est
30/ 40
35 60/30 20
L5-S1
(50/ 30)
1-2cm
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Trigger Points
Sono indurimenti dolenti miofasciali che alla palpazione evocano dolore a distanza che non segue il decorso di un nervo o dermatomero
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Apparato stomatognatico
L’apparato stomatognatico è fortemente influenzato dalla postura ma a sua volta è in grado di influenzare pesantemente la postura
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Catena miofasciale SP
La catena Superficiale
Posteriore influisce su postura e movimenti sul
piano sagittale
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Catena miofasciale PF
La catena Profonda Frontale
assume un ruolo prioritario nel supporto di postura e
movimento
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Catena miofasciale SF
La catena Superficiale Frontale bilancia la catena superf.post riguardo postura e movimenti sul piano sagittale e protegge gli organi addominali
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Catena miofasciale L
La catena Laterale influenza postura e
movimento sul piano frontale (es. sbilanciamenti laterali in
flessione)
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Catena miofasciale a Spirale
La catena a Spirale (dx e sx)
contribuisce a influenza postura e movimento su tutti i piani
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Catena miofasciale del As
Le catene degli Arti Superiori dato il loro peso (sono appesi al cingolo scapolo omerale) e le loro molteplici attività influenzano postura e movimento
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Catene Funzionali
Le catene Funzionali sono perlopiù superficiali e stabilizzano posture non di riposo e movimenti complessi (es. gesti sportivi)
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Vita “artificiale”
A causa di habitat e stile di vita poco
naturali, l’uomo “civilizzato” presenta disfunzioni che incidono
pesantemente sulla sua salute psico-fisica e bellezza
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Alterazioni posturali
L’uomo reagisce di norma al terreno piano creando alterazioni posturali che hanno come fulcro il bacino
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Respirazione - Diaframma
Il diaframma, principale muscolo
della respirazione, è in grado di influenzare la postura, lo stato di
vari organi addominali e toracici e di sistemi
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Muscoli Iper/Ipotonici
Muscoli tendenti a iperattività ipoattività
parte dorsale del corpo
Tricipite surale Piccolo e medio gluteo
Ischio-crurali Trapezio medio e inferiore)
Paravertebr. Lombare Dentato anteriore
Quadrato dei lombi Sopra e sottospinoso
Trapezio superiore Deltoide
Elevatore scapola
parte ventrale
Adduttori della coscia Tibiale anteriore
Retto femorale Estensori del piede
Tensore fascia lata Peronieri
Muscoli zampa d’oca Vasto mediale
Ileopsoas Vasto laterale
Piccolo pettorale Grande pettorale
Sottoscapolare Addominali
Scaleni Flessori profondi del collo
Sterno-cleido-mast. Digastrico
Muscoli masticatori
Arti superiori
Pronatori e supinatori Estensori e flessori
Le alterazioni posturali determinano sovraccarichi e ipocarichi di lavoro nei diversi distretti corporei condizionando l’intero sistema tonico-posturale
Degenerazione Miofasciale
Ipertonia muscolare «cronica» (stato infiammatorio, stasi, iponutrizione tissutale)
Retrazione Miofasciale (aderenze, neoformazione connettivale)
Fibrosi Miofasciale (modifica istologica)
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Legge di Wolff (1892)
«Le trabecole si dispongono secondo le direzioni principali degli sforzi e il loro spessore e gli spazi tra esse variano al variare dell'intensità del carico. Ogni cambiamento di funzione o di forma nell'osso è accompagnato da variazioni nella sua architettura interna, nonché da alterazioni secondarie della conformazione esterna, entrambe legate a precise formulazioni»
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Normalizzare il sistema connettivo per il benessere:
cellulare
tissutale
organico e sistemico
muscolare
articolare
coordinazione motoria ed equilibrio
salute globale psico-fisica
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Problematiche posturali
La postura incide notevolmente su un gran numero di problematiche muscolo-scheletriche, organiche ed estetiche condizionando anche la sfera psichica
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Visco elasticity
Collagen will deform dictated
by at least two time constants
(20 minute - 1/3 of a second) Il “nemico” è la scissione fascia - periostio che
avviene oltre i 2/3 di elongazione massima
Fixed posture becomes painful
Posture must change = safety
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Elongazione ed Emivita collagene
In presenza di una continua e prolungata tensione le molecole di collagene si orientano in serie. Le fibre di collagene adottano una forma ondulata e quando sottoposte a tensione si distendono orientandosi in parallelo lungo le linee di forza su esse applicate conservando però sempre la struttura a tripla elica (Kennedy et al, 1976). Quando elongate, le fibre di collagene conservano a lungo tale nuovo stato (Viidik, 1973).
Il periodo di emivita delle fibre collagene in un tessuto non traumatizzato è di 300-500 gg mentre quello della sostanza fondamentale è di 1,7-7 gg (Cantu & Grodin 1992). Le nuove fibre collagene si depositano secondo lo stress meccanico applicato al tessuto (se ad es. esiste un deficit prolungato di movimento si produce un accorciamento adattativo conforme alla densità del collagene depositato).
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Comp Torsion
Center Periphery
Il piatto articolare si rompe per un carico assiale di 220 kg (Nachemson, 1970) sebbene il metamero
vertebrale resiste normalmente a carichi 300 - 700 kg
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Ernia del disco
The disk is not a shock absorber It is an energy converter
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Reality Check
76% of asymptomatic
workers have disc herniation
La coordinazione posturale è
più importante della struttura
Norbert Boos et al Spine:20, 1995
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DOMS
Il "DOMS" (Delayed Onset Muscolar Soreness) ovvero "indolenzimento muscolare ad insorgenza ritardata“ o "muscle fever" (febbre muscolare), compare tipicamente dopo circa 8-24 ore dalla fine di un'intensa attività fisica, di norma, dopo un lungo periodo di inattività o dopo essersi cimentati in una disciplina sportiva inusuale; il DOMS è particolarmente favorito da eccessive contrazioni muscolari eccentriche (es. per sforzi in frenata). Tale dolenzia, evocabile anche tramite palpazione e stretching, si può accompagnare a gonfiore muscolare e aumenta fino ad avere un picco dopo 24-36 ore per poi cessare nel giro dei 3-5 giorni seguenti (Nosaka, 2008). Si è soliti attribuire tali dolori alla presenza di acido lattico ma in realtà quest'ultimo viene del tutto smaltito pochi minuti dopo il termine dello sforzo anche se prodotto in grandi quantità.
La causa reale di questa sintomatologia dolorosa è invece da riferirsi al danno utrastrutturale dei miofilamenti e del tessuto connettivo della fascia muscolare. Queste microlesioni attivano un processo infiammatorio che impiega diverse ore per svilupparsi pienamente e quindi sensibilizzare i nocettori (fra cui i recettori interstiziali); ciò spiegherebbe il ritardo nella comparsa dei sintomi.
Un trattamento in grado di aumentare il flusso sanguigno verso la muscolatura interessata (massaggio, attività fisica moderata, bagno caldo, sauna ecc.) contribuisce a una più rapida risoluzione del DOMS (Kokkinos, 2009).
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Rieducazione alla salute
•La rieducazione alla salute è preventiva, curativa e performativa e si compone di:
•Educazione fisica
•Educazione alimentare-ambientale
•Educazione mentale
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Obiettivo: salute psico-fisica
Obiettivo fondamentale della rieducazione alla
salute è ricentrare il baricentro generale corporeo e mentale in armonia con l’ambiente
globale che ci circonda; ne risulta un aumento della libertà
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Le 3 linee guida MATIB
Utilizzo di manualità mirate e a effetto multiplo ossia di massima efficacia
Approccio globale e scientifico
Insegnamento teorico-pratico portante all’aumento di consapevolezza
Linfonodi
Lo scarico dei linfonodi eseguito con leggere frizioni circolari (verso la vena succlavia sx e partendo, secondo Vodder, dai linfonodi ad essa più vicini più lontani) può favorire il drenaggio linfatico del massaggio
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Il muscolo
Formato da cellule allungate, fibre, in prevalenza rosse nei muscoli posturali, bianche nei muscoli dinamici è l’ambasciatore del sistema nervoso nei riguardi del connettivo
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Muscoli Arti inferiori
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Muscoli e Plesso Lombo-Sacrale
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Muscoli tronco anteriore
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Muscoli Masticatori
Caso: lombalgia in fase acuta
Maschio di 28 anni con blocco lombare in fase acuta (protrusione discale L4-L5, ernia L5-S1)
Man, 28 years old, with acute low back pain (disc bulging L4-L5, hernia L5-S1)
Therapy: 2 sessions of Professional Massage & Bodywork (risoluzione dopo 2 sedute di
Massaggio e Bodywork)
Before I session
After I session
After 5 days
After II session
Before I session – After II session
Caso: lombalgia e scoliosi
Signora di 76 anni sofferente da più di 2 mesi di forte lombalgia.
Le seguenti analisi Formetric evidenziano la situazione posturale prima e dopo un breve (ca. 10 min) trattamento di Massaggio &
Bodywork TIB (MATIB).
I miglioramenti posturali si sono accompagnati a una sensazione di"leggerezza".
Caso: pubalgia e scoliosi
Soggetto di 44 anni sportivo sofferente da 2 anni di algia zona pubica-ischiatica sx. Vari tentativi
terapeutici (fisioterapia, osteopatia,
farmacoterapia ecc.) senza risultati.
Sparizione dei sintomi accompagnata da miglioramento posturale ottenuto con
applicazione di calzature ergonomiche e serie di trattamenti tibodywork (matib + gptib)
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Caso: Lombalgia
Donna del 1955 affetta da invalidante lombalgia “cronica” (presenza di importante scoliosi
lombare) e algia ai piedi.
Risoluzione delle problematiche e miglioramento posturale ottenuto tramite trattamenti tibodywork associati (matib +
gptib) ad applicazione di plantari ergonomici personalizzati
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Caso: Lombo-sciatalgia
Soggetto donna, nata nel 1955, sofferente da anni di importante lomboscialtagia sx
(discopatia artrosica L1-L2 e L4-L5) e cervicalgia.
Programma TIBodywork: tecnica manuale (bodywork), ginnastica posturale e supporti ergonomici plantari.
Risultati ottenuti: netto miglioramento di sintomatolgia, funzionalità e struttura.
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Caso: Emicrania, cervicalgia
Soggetto donna nata nel 1957 con emicrania e cervico-dorsalgia sx
persistente da ca 10 anni (frequenza 2-3 episodi/settimana), con associati capogiri
e nausee. Presenza di importanti alterazioni del rachide
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Caso: Sclerosi multipla
Soggetto di 40 anni, affetto da almeno 4 anni da sclerosi multipla.
Trattamento:
Massaggio & Bodywork TIB
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Casistica
Video e ulteriore casistica visualizzabile alla pagina
http://www.giovannichetta.it/casi.html
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Arrivederci…
…Professional MA TIBers
Grazie e… buon