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METODOLOGIE DIDATTICHE E COMUNICATIVE PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA SCIENTIFICA Stefania De Marco II SANU 11/05/2010

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METODOLOGIE DIDATTICHE E

COMUNICATIVE PER LA DIFFUSIONE DELLA

CULTURA SCIENTIFICA

Stefania De MarcoII SANU

11/05/2010

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Musica e cibo

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MUSICA ITALIANA

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ANNI ‘60

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1964 Viva La Pappa Col Pomodoro, Rita Pavone

(album: Il Gian Burrasca)

Viva la pa-pa-pappaCol po-po-po-po-po-po-pomodoroAh viva la pa-pa-pappaChe è un capo-po-po-po-polavoroViva la pa-pappa pa-ppaCol po-po-pomodor

La storia del passato Ormai ce l´ha insegnatoChe un popolo affamatoFa la rivoluzionRagion per cui affamatiAbbiamo combatuttoPerciò "buon appetito" Facciamo colazion

Viva la pa-pa-pappaCol po-po-po-po-po-po-pomodoroAh viva la pa-pa-pappaChe è un capo-po-po-po-polavoro

Viva la pa-pappa pa-ppaCol po-po-pomodor

La pancia che borbotta È causa del complotttoÈ causa della lotta: "abbasso il Direttor!"La zuppa ormai l´è cotta E noi cantiamo tuttiVogliamo detto fattoLa pappa al pomodor!

Viva la pa-pa-pappaCol po-po-po-po-po-po-pomodoroAh viva la pa-pa-pappaChe è un capo-po-po-po-polavoroViva la pa-pappa pa-ppaCol po-po-pomodorViva la pa-pappa pa-ppaCol po-po-pomodor!

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Pappa al pomodoroLa pappa al pomodoro è un primo piatto "povero" della cucina toscana.L'origine contadina di questo gustosissimo primo piatto è testimoniata dai suoi

ingredienti: pane casalingo toscano (non salato) raffermo, pomodori, spicchi d'aglio. basilico, brodo, olio di oliva extravergine toscano, sale e pepe.

Citazioni È simpatico ricordare che la pappa col pomodoro fu conosciuta fuori dalla Toscana

per la prima volta per il fatto di essere al centro di una delle più celebri pagine de "Il giornalino di Gian Burrasca" dello scrittore fiorentino Vamba.Inoltre negli anni '60 del XX secolo, in occasione della trasposizione televisiva di questo libro, la pappa col pomodoro fu cantata in una celebre canzonetta di Rita Pavone ("Viva la pappa col pomodoro") facente parte della colonna sonora dello sceneggiato e musicata da Nino Rota.

• Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

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1968 "UN PO' DI VINO"ADRIANO CELENTANO

Anche Celentano si è cimentato con storie di vino, con la sua ironia sorniona e burlesca. La filastrocca a rime alternate dipinge comunque un esilarante quadretto di provincia dove donne e vino si fondono in perfetta simbiosi, e là dove mancano le prime, il secondo accorre a porre rimedio e dare conforto!

“Potremo andare questa sera” disse un giorno il Viganò,“in quella casa di Voghera dove ballano il fox-trot. Io porto ventimila donne”, il Ragioniere disse “No!” “E allora porto la Francesca” e tutti dissero di sì! Ma io portai un po’ di vino, io che di donne non ne ho! E venne un altro col berretto che nessuno ha visto mai, disse “Porto una friulana che ho incontrato nelle Hawaii.” A questo punto lo Spaccone che era stato zitto un po’ disse “Allora scommettiamo che vi porto la Bardot!”

Ma io portai un po’ di vino, io che di donne non ne ho! In quella casa di Voghera dove ballano il fox-trot nessuno venne quella sera, forse si dimenticò! La luna disse “E’ il primo aprile, che cosa fai seduto lì? Tu vivi sempre di illusioni, il primo aprile è questo qui!” Ma io, insieme col mio vino, io sognai l’amore che non ho! Ma io portai un po’ di vino, io che di donne non ne ho!

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ALCUNE VALENZE DEL CIBO NELLA MUSICA:Vino … per dimenticar!

Da Gaber a Vasco Rossi, dagli anni ‘60 agli anni ‘80…il vino è l’unico complice per poter “dimenticar vecchi tristi amor” e giornate di nostalgia, o “stratracannare e stramaledire le donne, il tempo ed il governo”…

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1969 "BARBERA E CHAMPAGNE" GIORGIO GABER

Giorgio Gaber scrisse questa canzone, divertente ma allo stesso tempo profonda (com’era sua prerogativa anche nelle canzoni cosiddette “leggere”) nel 1969 per l’album omonimo

Triste col suo bicchiere di Barbera senza l’amore al tavolo di un bar, il suo vicino è in abito da sera, triste col suo bicchiere di Champagne. Sono passate già quasi tre ore “Venga, che uniamo i tavoli, signor, voglio cantare e dimenticare coi nostri vini il nostro triste amor!” Barbera e Champagne stasera beviam, per colpa del mio amor, parappapà per colpa del tuo amor, parappapà. Ai nostri dolor insieme brindiam, col tuo bicchiere di Barbera col mio bicchiere di Champagne! Com’eran tristi e soli quella sera senza le donne a un tavolo di un bar. Longo, Fanfani, Moro e giù Barbera! Gianni Rivera, Mao e giù Champagne! “Guardi, stia attento, lei mi sta offendendo! “Huelà, come ti scaldi, ma va là! Vieni balliamo insieme questo tango, balliamo insieme per dimenticar!”

Barbera e Champagne stasera beviam, per colpa del mio amor, parappapà per colpa del tuo amor, parappapà. Ai nostri dolor insieme brindiam, col tuo bicchiere di Barbera col mio bicchiere di Champagne! Colpa di quel barista che è un cretino c’hanno cacciato fuori anche dal bar! “Guarda, non lo sapevo, è già mattino, si è fatto tardi ormai, bisogna andar.” “Giusto, però vorrei vederla ancora, io sono direttore all’Onestà,” “Molto piacere, vede, io per ora… sono disoccupato ma chissà...” Barbera e Champagne stasera beviam, per colpa del mio amor, parappapà per colpa del tuo amor, parappapà. Ai nostri dolor insieme brindiam, col tuo bicchiere di Barbera col mio bicchiere di Champagne!

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1970 Il pescatoreFabrizio De Andrè

All'ombra dell'ultimo sole s'era assopito un pescatore

e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso.

Venne alla spiaggia un assassino due occhi grandi da bambino

due occhi enormi di paura eran gli specchi di un'avventura.

E chiese al vecchio dammi il pane ho poco tempo e troppa fame

e chiese al vecchio dammi il vino ho sete e sono un assassino.

Gli occhi dischiuse il vecchio al giorno non si guardò neppure intorno

ma versò il vino e spezzò il pane per chi diceva ho sete e ho fame.

E fu il calore di un momento poi via di nuovo verso il vento

davanti agli occhi ancora il sole dietro alle spalle un pescatore.

Dietro alle spalle un pescatore e la memoria è già dolore

è già il rimpianto di un aprile giocato all'ombra di un cortile.

Vennero in sella due gendarmi vennero in sella con le armi

chiesero al vecchio se lì vicino fosse passato un assassino.

Ma all'ombra dell'ultimo sole s'era assopito il pescatore

e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso

e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso. www.angolotesti.it

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ANNI ‘80

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1982 La città vecchiaFabrizio De André

Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi ha già troppi impegni per scaldar la gente d'altri paraggi, una bimba canta la canzone antica della donnaccia quello che ancor non sai tu lo imparerai solo qui tra le mie braccia.

E se alla sua età le difetterà la competenza presto affinerà le capacità con l'esperienza dove sono andati i tempi di una volta per Giunone quando ci voleva per fare il mestiere anche un po' di vocazione.

Una gamba qua, una gamba là, gonfi di vino quattro pensionati mezzo avvelenati al tavolino li troverai là, col tempo che fa, estate e inverno a stratracannare a stramaledire le donne, il tempo ed il governo.

Loro cercan là, la felicità dentro a un bicchiere per dimenticare d'esser stati presi per il sedere ci sarà allegria anche in agonia col vino forte porteran sul viso l'ombra di un sorriso tra le braccia della morte.

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone forse quella che sola ti può dare una lezione quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie. Quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.

Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette quando incasserai dilapiderai mezza pensione diecimila lire per sentirti dire "micio bello e bamboccione".

Se ti inoltrerai lungo le calate dei vecchi moli In quell'aria spessa carica di sale, gonfia di odori lì ci troverai i ladri gli assassini e il tipo strano quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano.

Se tu penserai, se giudicherai da buon borghese li condannerai a cinquemila anni più le spese ma se capirai, se li cercherai fino in fondo se non sono gigli son pur sempre figli vittime di questo mondo.

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1993 STUPENDOVasco Rossi, album: Gli spari sopra

È nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui era difficile ricordo bene ma era fantastico provarci insieme. Ed ora che non mi consolo guardando una fotografia mi rendo conto che il tempo vola e che la vita poi è una sola... E mi ricordo chi voleva al potere la fantasia... erano giorni di grandi sogni........sai erano vere anche le utopie Ma non ricordo se chi c'era aveva queste queste facce qui non mi dire che è proprio così non mi dire che son quelli lì!

E ora che del mio domani non ho più la nostalgia ci vuole sempre qualche cosa da bere ci vuole sempre vicino un bicchiere! Ed ora che oramai non tremo nemmeno per amore...sì!... ci vuole quello che io non ho ci vuole "pelo" sullo stomaco!

Però ricordo chi voleva un mondo meglio di così! sì proprio tu che ti fai delle storie...(ma dai)... cosa vuoi TU più di così E cosa conta "chi perdeva" le regole sono così è la vita! ed è ora che CRESCI! devi prenderla così......

SI!!!! STUPENDO! MI VIENE IL VOMITO! è più forte di me NON lo so se sto qui o se ritorno se ritorno se ritorno tra poco, tra poco....tra poco

Però ricordo chi voleva un mondo meglio di così! ancora tu che ci fai delle storie...(ma dai)... cosa vuoi TU più di così E cosa conta "chi perdeva" le regole sono così è la vita ed è ora che CRESCI! devi viverla così....... www.angolotesti.it

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ANNI ‘90

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1990 Don RaffaèFabrizio De Andrè, Le nuvole

Io mi chiamo Pasquale Cafiero e son brigadiere del carcere oinè io mi chiamo Cafiero Pasquale sto a Poggio Reale dal ’53 […]ma alla fine m’assetto papale mi sbottono e mi leggo ‘o giornale mi consiglio con don Raffae’ mi spiega che penso e bevimm’ò cafè

A che bell’ò cafè pure in carcere ‘o sanno fa co’ à ricetta ch’à Ciccirinella compagno di cella ci ha dato mammà

Prima pagina venti notizie ventuno ingiustizie e lo Stato che fa si costerna, s’indigna, s’impegna poi getta la spugna con gran dignità mi scervello e mi asciugo la fronte per fortuna c’è chi mi risponde a quell’uomo sceltissimo immenso io chiedo consenso a don Raffaè

….io già tengo le scarpe e ‘o gillè gradite ‘o Campari o volite ‘o cafè […]A che bell’ò cafè

pure in carcere ‘o sanno fa co’ à ricetta ch’à Ciccirinella compagno di cella ci ha dato mammà

Qui non c’è più decoro le carceri d’oro ma chi l’ha mi viste chissà chiste so’ fatiscienti pe’ chisto i fetienti se tengono l’immunità

don Raffaè voi politicamente io ve lo giuro sarebbe ‘no santo ma ‘ca dinto voi state a pagà e fora chiss’atre se stanno a spassà

A proposito tengo ‘no frate che da quindici anni sta disoccupato chill’ha fatto quaranta concorsi novanta domande e duecento ricorsi voi che date conforto e lavoro Eminenza vi bacio v’imploro chillo duorme co’ mamma e co’ me che crema d’Arabia ch’è chisto cafè

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1990 Banane e lampone Gianni Morandi

L'orologio batte l'unatu sei fuori chissà dovegiro nudo per la casadimmi tu se questa è vitatu che esci con le amiche, diciio che resto qui a pensare, orese poi è vero per davvero,o ti vedi con qualcuno!

Guardo un pò televisionec'è del pollo dentro al frigomangio e provo a immaginarele tue mosse le paroleè che sono un pò geloso, scemoma ti amo per davvero, davverosi va be' l'autonomiama ricorda che sei mia.

Banane, lampone, chi c'era con teChi c'era stasera!Io sono il tuo amore,sei solo per me!

Apro un libro d'avventureè una nuova distrazionepoi vorrei telefonaremi vorrei un pò sfogareè che sono assai nervoso, nervososon le due tu sei lontana, lontanaquasi quasi, cado in piedivado a casa di...Maria.

Ho sentito l'ascensoregira chiave nel portonefaccio finta di dormiree tu invece vuoi parlaresono stata a chiacchierare, oreogni tanto sai ci vuole, ci vuolehanno tutte dei problemiper fortuna io ho te...amore!!!

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1991 Lambrusco E Popcorn, Ligabuealbum: Lambrusco, Coltelli, Rose E Pop-corn

Vieni qua che ti faccio vedere dov'è il nostro pezzo di mondo. Portati dietro un sorriso e un sospiro: li userai. Vieni qua che potrai galleggiare a due dita soltanto dal fondo ma, se ti mancherà l'aria, ti affitto l'America. Lambrusco & pop corn non è così facile perchè prima e dopo il sogno c'è la vita da vivere, vivere. Lambrusco & pop corn e via sopravvivere andata e ritorno classe tre ma almeno è possibile Vieni qua: c'è un bicchiere di vigna e un vassoio di mais già scoppiato.

Ballaci su questa terra: faremo un pò piovere. Vieni qua che c'è questo drive in che ha per schermo un gran cielo gonfiato. Macchina o no c'è un bel pezzo d'asfalto da correre. Lambrusco & pop corn non è così facile perchè prima e dopo il sogno c'è la vita da vivere, vivere. Lambrusco & pop corn e via sopravvivere andata e ritorno classe tre ma almeno è possibile -sibile che posto ce n'è, posto ce n'è, dico posto ce n'è, posto ce n'è, posto ce n'è, posto ce n'è tanto torni qua.[…]

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1996 “La terra dei cachi”Elio e le storie tese, album: supersanremo1996

Parcheggi abusivi, applausi abusivi, villette abusive, abusi sessuali abusivi; tanta voglia di ricominciare abusiva.

Appalti truccati, trapianti truccati, motorini truccati che scippano donne truccate; il visagista delle dive e' truccatissimo.

Papaveri e papi, la donna cannolo, una lacrima sul visto:Italia si' Italia no Italia bum, la strage impunita.Puoi dir di si' puoi dir di no, ma questa e' la vita. Prepariamoci un caffe' , non rechiamoci al caffe' : c'e' un commando che ci aspetta per assassinarci un po'. Commando si' commando no, commando omicida.Commando pam commando papapapapam, ma se c'e' la partita il commando non ci sta e allo stadio se ne va,sventolando il bandierone non piu' sangue scorrera' ; infetto si' ? Infetto no? Quintali di plasma. Primario si' primario dai , primario fantasma ,io fantasma non saro' e al tuo plasma dico no.Se dimentichi le pinze fischiettando ti diro'"fi fi fi fi fi fi fi fi ti devo una pinza,fi fi fi fi fi fi fi fi, ce l ' ho nella panza".

Viva il crogiuolo di pinze. Viva il crogiuolo di panze.

Quanti problemi irrisolti ma un cuore grande cosi'.Italia si' Italia no Italia gnamme, se famo du spaghi. Italia sob Italia prot, la terra dei cachi.Una pizza in compagnia, una pizza da solo;un totale di due pizze e l'Italia e' questa qua.

Fufafifi' fufafifi' Italia evviva. Italia perfetta, perepepe' nanananai. Una pizza in compagnia, una pizza da solo: in totale molto pizzo, ma l ' Italia non ci sta. Italia si' Italia no, Italia si'

ue' , Italia no ,ue' ue' ue' ue' ue'. Perche' la terra dei cachi e' la terra dei cachi. No.

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1997 “AL VEGLIONE”VINICIO CAPOSSELA

Da Ciccillo ristorante

dieci portate nel prezzo di una alla sera del trentuno grande festa del veglione stelle filanti nel salone tavolo solo su ordinazione orchestra, pezzi a richiesta repertorio della festa vammi a prendere al tabbacchino due nazionali esportazione se vuoi andare fai attenzione alle raccomandazioni

azzuppa azzuppa zuccherino appozzati di vino Pachino ti presento a mio cugino appena tornato da Canadà tiene una macchina truccata parcheggiata fuori in strada più tardi ne piazzale mi farà provare un giro a me

[…]

questa è la volta che posso restare tutta la notte alzato a guardare come fosse capodanno il veglione che passione e come si muove muove e come si balla balla,

ogni passo manda un bacio già le piacio, già le piacio si chiama Angela sta a Torino piace pure a mio cugino occhi neri di bambina com'è carina, come cammina tra le dita sue affilate vedo già le mie nottate quand'è che sarò più grande cosa le combinerò

E quanto è bello e quant'è bè stare qui vicino a te come fosse per sempre festa ti voglio bene stiamo insieme fino al veglione della pensione […]

che bella serata ch'è stata che bella serata passata attenzione battaglione l'ultimo ballo del mattone allacciatevi nel lento cade un festone sul pavimento

guidate con prudenza guidate con prudenza guidate con prudenza e buonanotte.

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MUSICA STRANIERA

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1968 "BLOOD RED WINE"ROLLING STONES

Mmm...dear, I love you dearly, but don't forget trouble I,

used to find, and it was, in your mind...yeah

I got red blood, and I got blood red wine Which I bring you, when the snow is heavy on the ground If you say where go

I'll just, wrap my cloak around

You say that every man you ever had Has been obsessed with you and I, wanna prove an exception To the role, that

you lay down Babe, please don't make me cry, 'cause there's a little pain inside..iide Yes my darling now you can't

expect me always to hide

I got red blood, and I got, blood red wine Which I bring you when the snow lies heavy on the ground If you say we'll go

Why-ow... let me, let me, wrap my coat around

Yeah, that's right You see that every time well the lines must rhyme And every verse, be in the same old time Does it all,

have to rhyme? But there go, and that's a place that you will never... You said to remind of the girl I used to know, and

used to love, yeah

I got red blood, and I got blood red wine Which I bring you, when the snow lies heavy on the ground If, you get cold I, oh

wrap my, coat, coat around My, my, my, my don't you stay, on that, that snowy ground..

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1967 “Wild Honey" The Beach Boys Album: Wild Honey

Sweet sweet wild honey bee Eat up eat up eat up honey

Mama I'm tellin' you as sure as I'm standing here

She's my girl and that's the way I'm keeping it now mama dear No good will it do you to stand there and frown at me The girl's got my heart and my love's coming down on me My love's coming down since I got a taste of wild honey You know she's got the sweetness of a honey bee Wild honey She got it on and stung me good yes sirree

With all the other stud bees buzzing all around her hive She singled me out single handed took me alive Well can you can you gonna take my life eating

up her wild honey

Oh mama she's sweeter Gettin' sweeter Sweeter sweeter Sweet

Wild honey Let me tell you how she really got to my soul It ain't funny The way she make wanna sing a little rock 'n' roll

There's nothing quite nice as a kiss of wild honey

I break my back workin' just to save me some money So I can spend my life with her Sock it to me wild honey Wild honey she's mine Wild honey she's minewww.angolotesti.it

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1950"Milkcow Blues“Elvis Presley

Well, I woke up this morning, And I looked out the door. I can tell that old milk cow By the way she lowed.

Hold it fellows, that don't move me. Let's get real, real gone for a change.

Well, I woke up this morning And I looked out the door I can tell that that old milk cow I can tell the way she lowed.

Well, if you've seen my milk cow, Please ride her on home. I ain't had no milk or butter Since that cow's been gone.

Well, I tried to treat you right, Day by day. Get out your little prayer book Get down on your knees and pray.

For you're gonna need, You're gonna need your loving daddy's help someday. Well, then you're gonna be sorry For treating me this way.

Well, believe me, don't that sun look good going down? Well, believe me, don't that sun look good going down? Well, don't that old moon look lonesome When your baby's not around.

Well, I tried everything to get along with you. I'm gonna tell you what I'm going do. I'm gonna quit my crying, I'm gonna leave you alone. If you don't believe I'm leaving, you can count the days I'm gone. I'm gonna leave. You're gonna need your loving daddy's help someday. Well, you're gonna be sorry You treated me this way.

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1969"Country Pie“Bob Dylan, album:Nashville Skyline

Just like old Saxophone JoeWhen he’s got the hogshead up on his toeOh me, oh myLove that country pie

Listen to the fiddler playWhen he’s playin’ ’til the break of dayOh me, oh myLove that country pie

Raspberry, strawberry, lemon and limeWhat do I care?Blueberry, apple, cherry, pumpkin and plumCall me for dinner, honey, I’ll be

thereSaddle me up my big white goose

Tie me on ’er and turn her looseOh me, oh myLove that country pie

I don’t need much and that ain’t no lieAin’t runnin’ any raceGive to me my country pieI won’t throw it up in anybody’s face

Shake me up that old peach treeLittle Jack Horner’s got nothin’ on meOh me, oh myLove that country pie

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Un passo indietro…1780 "VIVA IL VINO SPUMEGGIANTE"

WOLFGANG AMADEUS MOZART(canone a 4 voci)

I voce:Viva il vino spumeggiantenel bicchiere scintillante

evviva il vinevviva il vin

barolo chianti o grignolinevviva il vino generoso!

II voce:

Asciutto amabile pastosoevviva il vin

cantiam bevendoviva, viva il vin.

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III voce:Bislaccate l'acqua,sciacqua l'intestin

bell'ammirarsì in un laghetto alpin

cantiam, godiamcantiamo viva

viva, viva il vin.

IV voce:Il vin fa l'uomo affabilese pur, talor, instabile

viva, viva, vivaevviva il vin!

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MUSICA POPOLARE

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Lombardia

L'Uva Fogarina

Diri rindindinDiri rindindinDiri rindindin, din, din, din, dinDiri rindindinDiri rindindinDiri rindindin, din, din, din, din.

E com'è bella l'uva fogarinae come è bella saperla vendemmiara far l'amor con la mia ibellaa far l'amore in mezzo al prà.

Filar lan vel filarcusir non lo sa faril sol de la campagnail sol de la campagna

Filar lan vel filarcusir non lo sa faril sol de la campagnala dis chel ghe fa mal?

Teresina imbriagunapoca voia ed lavurarla se tota una vestagliala ghà ancora de pagar.

E com'è bella l'uva fogarinae come è bella saperla vendemmiara far l'amor con la mia ibellaa far l'amore in mezzo al prà.

Cfr: www.musicacantipopolari.org/musica-popolare-italiana/puglia/ne-pizzicau-lu-core.html

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PUGLIA,Fruttu nou

E' rrivatu lu fruttu nou, ed è lu cummarazzu, beddhra mia tamme te brazzu quannu mammata nu nc'è. Rit. Quannu mammata nun c'è lassa tuttu e chiama me ca te jutu llu caricare, allu scaricare quannu nc'è - E' rrivatu lu fruttu nou, ed è lu pummitoru, beddhra mia tamme te ndoru quannu

mammata nu nc'è. - E' rrivatu lu fruttu nou, ed è lu pipirussu, beddhra mia tamme te lluzzu quannu mammata nu nc'è. - E' rrivatu lu fruttu nou, e gete la cirasa, beddhra mia ulia te vasa quannu mammata nu nc'è

Cfr: http://www.salentu.com/canti-salento.asp?offset=14

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MIERU MIERU MIERU LA’ LA’Mieru mieru mieru la là

Senza lu mieru, senza lu mieru. Mieru mieru mieru la là Senza lu mieru no pozzu campà.

Lu mejiu dottore è lu cantinieriMe llea de capu tutti i pinzieri

Mieru pe' tie me vinnu la camisa, no' mme ne curu ca vau nudu a casa.

Se la fatica se chiama cucuzza, Mamma ce puzza, mamma che puzza.

Se la fatica se chiama cicora,

picca me ‘ndora, picca me ‘ndora. Sai ce m'ha dittu na vecchia

masciara, lu focu de la paja picca dura.

Cu menzu quinto me sentu già mbrillu, cu menzu litru su nu cardillu.

Se quanno moriu ieu vau ‘n Paradisu, Se non c’è mieru bonu non ci trasu.

Quanti bicchieri de mieru me biuTanti pinzieri de capu me lleu.