michele girardi carmen, ou l’amour

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Il saggio è tratto da Verdi-Studien. Pierluigi Petrobelli zum 60.Geburstag, Herausgegeben von Sieghart Döhring und Wolfgang Osthoff unter Miterarbeit von Arnold Jakobshagen, München, G. Ricordi & co., 2000, pp. 153-177. Pa=sa gunh/ ko/loj e)/stin e)/kei dagaqa/j du/w w(/|raj: Th\n mi/an e)n qala/mw|, th\n mi/an e)n qana/tw|. Questo distico suona così, nella traduzione di Ettore Romagnoli: Ogni donna è un malanno: non ha che due buoni momenti: quando l’adduci al talamo, quando l’adduci al tumulo (Antologia Palatina) I versi sopra riportati si leggono quale epigrafe del romanzo breve che Prosper Merimée dette alle stampe nel 1845, e mi sembrano una sorta di fulmineo raccourci della vicenda che egli si accinge a narrare. Oppure, meglio, potrebbero essere una traccia, quasi un program- ma stesso di Carmen, che Meilhac e Halévy insieme a Georges Bizet adattarono per le scene liriche. Qa/lamoj e qa/natoj, vale a dire amore consumato nel letto coniugale e morte. Mi pare questa la pro- spettiva che, nel gioco delle parti, appartiene al protagonista maschi- le di questa vicenda, e non a quello femminile, per cui sarebbe più pertinente il sostantivo e) / roj, amore sensuale e morte, binomio pres- soché inscindibile in piena epoca romantica. Vorrei verificare l’esatta consistenza di questa osservazione concentrandomi anzitutto sul prélude di Carmen che, come ogni si- mile brano nella tradizione dell’opera ‘non’ riformata, fu composto a posteriori per indicare allo spettatore il percorso del dramma. Bizet anticipa in questo inizio la musica del secondo quadro del terzo atto, ambientato nell'affollatissima plaza de toros. La prima sezione del MICHELE GIRARDI Carmen, ou L’amour «Mais Carmen sera toujours libre. Calli elle est née, calli elle mourra» a Laila Questo saggio è stato pubblicato in Carmen di Bizet, Venezia, Teatro La Fenice, 1997, pp. 89-96, ess. mus. (rist. Bergamo, Teatro Donizetti, Stagione lirica autunnale, 1999, pp. 3-13).

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MICHELE GIRARDICarmen, ou L’amour

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IlsaggiotrattodaVerdi-Studien.Pierluigi Petrobelli zum 60.Geburstag,Herausgegeben vonSieghart DhringundWolfgangOsthoffunterMiterarbeit von Arnold J akobshagen,Mnchen, G. Ricordi & co., 2000, pp.153-177.Pa=sagunh/ ko/l oj e)/stine)/keidagaqa/j du/ww(/|r aj :Th\nmi/ane)nqal a/mw|,th\nmi/ane)nqana/tw|.Questo distico suona cos, nella traduzione di Ettore Romagnoli:Ogni donna un malanno: non ha cheduebuoni momenti:quando ladduci al talamo, quando ladduci al tumulo(AntologiaPalatina)I versi sopra riportati si leggono quale epigrafe del romanzo breveche Prosper Merime dette alle stampe nel 1845, e mi sembrano unasorta di fulmineo raccourci della vicenda che egli si accinge a narrare.Oppure, meglio, potrebbero essere una traccia, quasi un program-ma stesso di Carmen, che Meilhac e Halvy insieme a Georges Bizetadattarono per le scene liriche.Qa/l amoj e qa/natoj , vale a direamore consumato nel letto coniugale e morte. Mi pare questa la pro-spettiva che, nel gioco delle parti, appartiene al protagonista maschi-le di questa vicenda, e non a quello femminile, per cui sarebbe pipertinente il sostantivo e)/ r oj , amore sensuale e morte, binomio pres-soch inscindibile in piena epoca romantica.Vorreiverificarelesattaconsistenzadiquestaosservazioneconcentrandomi anzitutto sul prlude di Carmen che, come ogni si-mile brano nella tradizione dellopera non riformata, fu compostoa posteriori per indicare allo spettatore il percorso del dramma.Bizetanticipa in questo inizio la musica del secondo quadro del terzo atto,ambientato nell'affollatissima plaza de toros. La prima sezione delMICHELE GIRARDICarmen, ou LamourMais Carmen sera toujours libre. Calli elle est ne, calli elle mourraa LailaQuesto saggio stato pubblicato in Carmen diBizet, Venezia, Teatro La Fenice, 1997, pp. 89-96,ess. mus. (rist. Bergamo, Teatro Donizetti, Stagionelirica autunnale, 1999, pp. 3-13).2 MICHELE GIRARDICarmen, ou lamour 3prlude (Allegro giocoso) fa riferimento, in estrema concentrazione,allintera prima parte dellultima scena, vale a dire alla festa coraleche contorna la corrida e che ha per protagonista il torero e la suavittima, e dove la tragedia individuale piomba, con effetto devastan-te, sull'euforia collettiva.La prima sezione tripartita secondo loschema classico: una prima parte (A) in La maggiore di 66 battute,seguita dalla seconda (B) in Fa (50 bb.) e dalla ripresa abbreviata diA (20 bb.). Fino alla conclusione, dunque, non udremo pi la primamelodia, mentre sentiremo nel secondo atto (e, per qualche istante,nel successivo) quella della sezione B, su cui Escamillo intona il ritor-nello dei suoi couplts (Toreador, en garde!), nella stessa tonalitdel preludio.Nellultimo quadro dellopera larticolazione moltocomplessa: il primo motivo in La maggiore funge da supporto allafolla di venditori e curiosi ora il coro in parlante, ora prorompe ininteriezioni alternate a piccole isole di dialogo come fosse il ritor-nello di un Rondeau, mentre la melodia della sezione centrale vieneintonata dalla folla per accompagnare lingresso in scena di Escamillonel fulgente vestito da matador. Oltre alle proporzioni, rispetto alpreludio, varia la tonalit della sezione centrale, che qui rimane La:come se il clima della festa e leuforia collettiva assorbissero anche illoro artefice, e il torero, nella dinamica oggettiva delle passioni, fossepronto per vivere qualche istante damore fuggitivo tra le braccia diCarmen.TorniamoalPrlude,eallasuasecondasezione,AndanteModerato, dove appare una melodia in Re minore che allude allaprotagonista. Essa risucchia, come un gorgo implacabile, le due pre-cedenti, sofisticata e complessa, fatta di due intervalli di seconda:minore (tra Re e Do!), aumentata (Do!-Si"-Do!:un tocco di esotismoarabico, dunque moresco), pi una terza maggiore (Do!-La), ecomunica immediatamente un senso di oscura tragedia e di minac-cia. Non necessario che a un tema mettiamo i connotati ad ognicosto, come in una carta didentit, pure importante seguire perqualche istante pi da vicino questa melodia in relazione alla trama,perch essa lunica che, fra altre melodie che vengono riprese comereminiscenza, assuma il ruolo di vero e proprio motivo conduttore,illuminando con la sua luce purpurea ogni fase del dramma. Nonimpiego il termine motivo conduttore come traduzione di Leitmotiv,visto che Bizet scrisse Carmen un anno prima che lintera Tetralogiavedesse la luce a Bayreuth. Non poteva quindi avere lidea esatta delreale funzionamento del sistema wagneriano del Leitmotiv nel Ring,lopera dove esso si presenta alle orecchie rifinito in ogni dettaglio,anche se conosceva bene le opere precedenti, e nutriva per Wagnerun sentimento di amore/odio. Pure credo che, nel trattare questa me-lodia isolata per giustapposizione rispetto alle due della prima se-zione del preludio , Bizet abbia fatto qualcosa di simile a Wagner.Anzitutto esistono in cui essa si presenta: la prima quella del preludio,ESEMPIO 1dove lespressione tragica senza oggetto, ma credo che nessuno sisentirebbe di affermare che questo canto straziato delle trombe, cheguidano clarinetti fagotti e celli (uno dei tanti impasti da manuale,che di volta in volta cambiano il senso di ogni ripetizione del tema),sia unespressione di tripudio.Ora la seconda forma del tema. La differenza sta nel fatto che,mentre la prima attacca sul tempo forte, cio in battere, la secondataglia lorchestra dallalto in basso a partire dal tempo debole, dun-que in levare. Una diversit che tutti possono intendere allascolto eallo sguardo:ESEMPIO 2Viol, AltosClar, Bs, Pist, VclCor, Timb, Harpe, CbThme de CarmenBs, Altos, Vcl, CbJeunes gensLa voil!ViolonsCuivresBoisViolons4 MICHELE GIRARDI Carmen, ou lamour 5Mais nous ne voyons pas la Carmencita, dice la soldatesca impa-ziente, La voil, esclamano in coro al suo apparire gli infoiatigiovinotti di Siviglia. Allora la melodia rappresenta Carmen? signi-ficativo che il guizzo dei flauti si senta pi chiaramente poche battutedopo, quando il tema viene premesso allultima affermazione primadellhabanera: Mais pas aujourdhui ... cest certain.. In parolepovere: oggi non si fa credito. Bizet, e lo vedremo, abilissimo, direiquasi infallibile, nel mettere in rapporto versi, che tratta quasi comeuna parola scenica verdiana, e musica.Abbiamo dunque due facce dello stesso motivo, una grave laltraguizzante, una implacabilelaltra pi fatua. In che modo rappresen-tano il personaggio? sono rispettivamente lessenza tragica della gita-na e il suo carattere volubile? il suo destino di morte e la sua straboc-cante sensualit? Io ritengo che siano lespressione di un unico con-cetto, vale a dire che esse rappresentino lamore visto dalla parte diCarmen, lamore come sostanza e mta della propria esistenza.Un amore che tutto leggerezza, che schifa noie ed impegni perla vita, proprio come fa Carmen allinizio dellatto successivo nellataverna di Lilas Pastia. La chanson bohme che la zingara canta eagisce insieme alle compagne ricca di abbellimenti nella parte vocale.Labbellimento un tratto che connota lanima gitana ed esuberantedella protagonista, ed perci un segno distintivo del suo carattere.Se ci facciamo caso che altro il tema del preludio, se non un abbel-limento deformato, dove gli intervalli sono lievemente, ma significa-tivamente allargati e trti? Il confronto tra il ritornello della canzonee il tema molto eloquente:ESEMPIO 3Non sto ovviamente affermando che Bizet abbia rigorosamente agi-to sugli intervalli anticipando Anton Webern, ma neppure che il suoprocesso creativo escludesse la possibilit di percepire coscientementela qualit dei temi ideati e il loro rapporto con eventuali matrici, vi-sto che siamo in presenza di uno dei pi grandi e dei pi originalinarratori in musica. Dico solo che Bizet voleva comunicare lidea diun amore fatale efatuo, e che la tragedia scaturisce dal contrasto fraquesto modo di esistere, di voler stare al mondo, che di Carmen, eil mondo bigotto di Don J os, di sua madre che lo perdona dallachiesetta (e di che cosa? non sta facendo il buon soldato?), e che glimanda un bacio tramite la scherna Micala, che costui accetta disposare. Un mondo che viene espresso tramite un colore orchestraleche sa di organo e di funzione religiosa:ESEMPIO 4Vo tre m re a vec moi sor tait de la cha pel le,MicaelaClCl I, Fag ICl II, Fag IIFl IOb IFl IIObIIFl IIObIIE subito dopo la riflessione di J os sul fiore dacacia che Carmen gliaveva appena gettato mette questi due mondi a confronto: Qui saitdequeldmonjallaistrelaproie,cantalui,epuntualmenteCarmen si affaccia nel suo lato musicalmente pi seduttivo:ESEMPIO 5Forse il Destino che sta gi cominciando a unire la zingara e il poverodragon, o le charme qui opre, cio il fascino di lei, subito respintodal pronto soccorso della mamma lontana che gli manda un bacio, edal rimedio che tale tiranna propone al figlio: sposare Micala.Torna poi la musica in stile chiesastico, e cos seguita J os:8333333Qui sait de quel d mon jallais tre la proie?Don Jos( lui-mme)Fl IVl IAltosClar IVl IAltosCarmentra la la la tra la la tra la la la la la la la. Tra la la la laThme du prludeCarmen, ou lamour 7 6 MICHELE GIRARDIMme de loin ma mre me dfend,Et ce baiser quelle menvoieEcarte le pril et sauve son enfantMi sempre parso evidente che queste parole del tenore altro nonsiano che un vano tentativo di autopersuasione. Ma nulla egli pucontro la vita stessa che si fa, suo malgrado, ideale femminino. E losappiamo sin da quando, fra tutti gli uomini che affollano la piazzadi Siviglia, Carmen getta il suo fiore dacacia proprio a lui, che lunico a non guardarla, poi esce di scena lasciandolo a fissare conintensit il fiore. Il motivo conduttore viene qui esposto nella suaprima forma, quella fatale del preludio, ed un ulteriore tassello perseguire la vicenda passo per passo:ESEMPIO 6Cb (pizz. et div.)Trb ICors III et IClar, Al, Vclmais sonor et trs expressifViolons(Les jeunes gens entourent Carmen. Don Jos,qui est toujours occup avecson pingletteCelle-ci les regarde, puis regarde Don Jos. - Elle hsite ... parait se diriger vers la manufacture ... puis revient sur ses pas et sen va droit Quel fiore rappresenta il destino di morte, dovuta a un amoresempre disatteso: i due non entreranno mai in una vera sintonia. Cer-candoimmediatamentelaprovadiquestodisegnodautoredovremmo andare al momento in cui Carmen nel secondatto, dopoaver danzato in suo onore, insulta Don J os, che intende tornare dabravo soldato alla sua caserma non appena ode lo squillo delle cor-nette. La disarmata, almeno per il momento, reazione delluomo cavar fuori dalla giubba il fiore, rinsecchito nei due mesi passati ingalera, e dedicarle una delle pi belle dichiarazioni damore che maiuomo abbia rivolto a una donna. In queste pagine, e solo in queste,Don J os allaltezza della sua compagna:Al, Vcl, Cb (pizz.)Trb IHarpeCor. Angl.(Il tire de sa veste duniforme la fleur que Carmen lui avait jete au 1er acte. Il montre cette fleur Carmen)cresc.dim.ViolonsViolHarpeIl motivo conduttore ce lha fatto sentire il corno inglese sul vibratodei violini, coi fatali rintocchi degli altri archi. Ed ancora nella primaforma, qui inserita in un contesto di armonie maggiori che suggeri-scono unillusoria speranza. Credo che, invece, il ricordo del fioreserva a rammentare il destino di morte, e che il modo maggiore abbiaun effetto tragico ancor pi straziante: qui che amore e morte siricongiungono, perch lamore di Don J os, purtroppo per Carmen,non pu finire, e dura come quel fiore. Solo che, come quella fleur decassie, secco.La seconda forma torna in quello che forse lo scorcio nodaledella drammaturgia di Carmen, vale a dire il trio delle carte nel terzoatto. Perch qui Bizet preferisce la melodia nel suo aspetto menoforiero di foschi presagi? Perch, in altri termini, la parola morte annunciata dai flauti con gruppetti svolazzanti? Perch qui il temaconduttore introduce lidentificazione fra le carte e la sorte mortale.A che serve lottare per un destino diverso? Carreau! Pique!:ESEMPIO 8Carreau! Pique! La mort! Jai bien lu!CarmenFl I archilegni, ottoniarchiSubito il motivo conduttoretorna con insistenza sinch Carmen cispiega chiaramente come La mort attenda entrambi: la zingara qui autentico personaggio di tragedia, perch accetta il proprio de-ESEMPIO 78 MICHELE GIRARDICarmen, ou lamour 9stino, sa di aver turbato lordine naturale del mondo, sia purerimpicciolito nel letale microcosmo di Don Jos. Ovviamente non enon pu essere serena, ma non rifiuta la sfida, pur sapendo che il suofato ineluttabile, ed scritto. Fino allultimo amer di quellamoredi cui capace. Magari accettando quel fatuo torero che la corteggianella taverna come una sfida alla vita, per sbandierarlo in piazza comeun matador fa nellarena con una muleta,invitando quellinnocuodragone, ora divenuto bandito, a ferire.La prospettiva dellopera, che il motivo conduttore determinacon chiarezza, riflette in modo mirabile la fonte letteraria, su cui oratorner per qualche riga. Se apriamo il romanzo troviamo moltissimipassaggi prelevati di peso dai librettisti, sia nelle parti cantate, masoprattutto in quelle dialogate alluso dellopra-comique. Ecco, adesempio, come la gitana espone i suoi sentimenti aDon J os, cheode, da lontano, i richiami dalla caserma e freme per rientrare: Sais-tu, mon fils, que je crois que je taime un peu? Mais cela nepeut pas durer. Chien et loup ne font pas longtemps un bon mnage.Meilhac e Halvy trasportano questo momento nel terzatto, quandoi due rimangono soli per qualche istante, e utilizzano la stessa massima:ChienetLoup....Idialoghiparlatinellaversioneoriginale,soprattutto, sono infiorati daespressioni tolte di peso dal romanzo.C la considerazione sul fiore dacacia Cela me fit leffet duneballe qui marrivait , la vibrante descrizione dello stupore dei sensiche coglie il soldato alle profferte amorose di lei jtais comme unhomme ivre , fino allo spunto per la romanza del fiore, unito a unafrase utilizzata altrove:je sentais la fleur de cassie quelle mavait jete, et qui, sche, gardaittoujours sa bonne odeur ... Sil y a des sorcires, cette fille-l en taitune.Il rapporto assai pi stretto che esiste fra la versione opra-comique del capolavoro di Bizet e la Carmen di Merime uno deitanti motivi perch oggi e della cosa, lo spero vivamente, si cesserpresto di discutere: speriamo sia entrata o stia per entrare nellacoscienza collettiva e nei pensieri dei direttori artistici si esegua laversione originale.La fedelt a Merime non questione di lanacaprina. Vi sono soggetti, in qualsiasi genere, che una volta divenutiopera lirica impallidiscono, schiacciati sotto il peso della musica, comeaccade ai raccontini di Murger con la Bohme di Puccini, ad esem-pio, e persino alleMerry Wives di Shakespeare col Falstaffdi Boitoe Verdi. In questo caso incredibile che un racconto inprosa sipresti tanto bene alla scena, e tenter di motivarlo in due parole.Merime, funzionario dello stato francese preposto al patrimoniomuseale, uomo erudito e poliglotta, ebbe il coraggio, tipico del dandyantelitteram,ditrattareundrammadalcontenutoscottante,improntato alla pura sensualit, impiegando uno stile letterario dialto lignaggio e lo provano, oltreallepigrafe, mille altri passaggi.Siamo a livello, fatte le dovute proporzioni, di Stendhal, amico inti-mo dello scrittore, di Balzac, e di altri prosatori francesi della primamet dellOttocento. Merimeracconta la pi scabrosa delle vicendecon molto stile ed ironia, mettendo una distanza solo apparentementestraniante, che diviene poi partecipazione attiva, e potentemente co-municata in quanto tale al lettore.Nella versione opra-comique di Carmen accade qualche cosadisimile. Abbiamo il quintetto mozartiano dei contrabbandieri nelsecondatto, trasparente, leggerissimo, dove si dicono cose imbaraz-zanti col sorriso dellironia sulle labbra. Uguale grazia e fattezzeclassiche animano anche il quintetto con coro Quant au douanier,cest notre affaire: le donne debbono distrarre il doganiere dalle sueabituali occupazione, onde consentire il traffico illecito sintendeche ogni mezzo consentito. E prima vi la piazza di Siviglia, dovesoldati annoiati invitano la giovane e graziosa Micala a un rendez-vous allinterno della caserma, e possiamo solo immaginare chesuccederebbe se lei accettasse. E poi il coro delle sigaraie, che simettono a loro agio quando fa caldo, e considerano lamore allastregua di una boccata delle loro sigarette. E una protagonista chedichiara, apertis verbis, dipreferire gli uomini, siano belli o brutti,che aprano bocca il meno possibile, limportante che li scelga lei. Evia di questo passo.Sotto la guida di Bizet stesso, Meilhac e Halvy risolsero in modobrillantissimo il problema di lavorare su una fonte non destinata alleCarmen, ou lamour 1110 MICHELE GIRARDIscene, scrivendo una vera pice dove tutto teatro. E chiudo laparentesi rammentando una delle trovate pi felici, cio linvenzionedel personaggio di Micala a partire da un particolare del romanzo,quando Don J os ripensa con nostalgia al suo paese:je ne croyais pas quil y et de jolies filles sans jupes bleues et sansnattes tombant sur les paules.Osserva giustamente Winton Dean che per valutare appieno leccen-tricit ci vuole un centro, e Micala assolve egregiamente lo scopo,oltretutto regalandoci una delle pi straordinarie arie per sopranolirico di tutta lopera, J e dis que rien ne mpouvante.Mille altri temi ci sarebbero, ma vorreiconcludere rileggendo qualchebreve estratto da quelle pagine famose in cui il filosofo FriedrichNietzsche, pur col deplorevole scopo di dare addosso a Wagner, de-dica al capolavoro di Bizet, preso come antitesi al maestro brumosodella redenzione nel segno di Parsifal. Nietzsche vide loperaper laprima volta a Genova, il 27 novembre 1881 al teatro Politeama. Erala versione realizzata da Guiraud, che il pubblico ha visto pi spessosino a pochi anni fa, dunque non quella che ho preso in considera-zione: meno bella, meno interessante, ma pi opera nel senso euro-peo del termine, senza il parlato a cuii pubblici non francesi nonerano avvezzi. Nietzsche, comunque, riusc a cogliere pi di chiunquealtro lo spirito del lavoro:Questa musica invece [quella di Wagner, al contrario lo fa sudareinmanierafastidiosan.d.r.]misembraperfetta.Siavvicinaleggera, morbida, con cortesia. [...] malvagia, raffinata, fatalistica:malgrado ci essa resta popolare - ha la raffinatezza di una razza,non quella di un individuo. [...]Anche questopera redime; non soltanto Wagner un redentore.ConessasiprendecongedodallumidoNord,datuttiivaporidellideale wagneriano. Da tutto questo gi ci redime l'azione. Essaha ancora di Merime la logica nella passione,la linea pi breve, laduranecessit.Ma la conclusione il punto pi alto, nonostante il filosofo erutti lasua rabbia contro Wagner,e a lui rivolga i suoi strali:Finalmente lamore, lamore ritradotto nella natura! Non lamore diunaverginesuperiore!NessunsentimentalismotipoSenta[siriferisceallaErlserindelFliegendeHollndern.d.r.]!Sibbenelamorecomefatum,comefatalit,cinico,innocente,crudele-eappunto in ci natura! Lamore che nei suoi strumenti guerra, nelsuo fondo lodio mortale dei sessi! Non conosco alcun altro caso,incuilatragicaironiachecostituiscelessenzadell'amoresisiaespressa in maniera tanto rigorosa, abbia trovato una formulazionetanto terribile, come nellultimo grido di Don J os, con cui si chiudelopera:S ! Io lho uccisaio ladorata mia Carmen!. Una tale concezione dell'amore(lunica che sia degna del filosofo) rara: essa mette in risalto tra mille unopera d'arte. Giacch inmedia gli artisti fanno come tutti, e anche peggio essi misconosconolamore. Anche Wagner lha misconosciuto. Credono di essere disin-teressatiinessoperilfattochevoglionoilvantaggiodiunaltroessere, spesso contro il proprio vantaggio. Ma in cambio voglionopossedere questaltro essere ... Perfino Dio non fa eccezione a questoproposito. Egli lontano dal pensare e si ti amo, a te che importa?.Il riferimento finale al Wilhelm Meister di Goethe corona degnamentequeste pagine. Sono davvero parole illuminanti, parole che colgonosino in fondo lessenza di Carmen: la libert in amore vissuta dallaprotagonista sino in fondo. A questo anelito lei d voce nel duettodel secondo atto:ESEMPIO 9Et sur tout la chose e ni vran te: la li ber t! la li ber t!CarmenQuesta sezione viene poi ripresa alla fine dellatto, e sar lultimoesempio musicale che propongo allattenzione del lettore:12 MICHELE GIRARDICarmen, ou lamour 13ESEMPIO 108sour tout la chose e ni vran te: oui! La li ber t!Et sour tout la chose e ni vran te: la li ber t! La li ber t!Frasquita, Mercedes,CarmenDancairo, RemendadoSacha Guitry ci ha lasciato una massima che suona pressa pococos:inutile vendicarsi di una donna, lascia fare al tempo.Niente di pi lontano da Bizet, dove agisce una donna finalmentelibera, fatale, imbarazzante talora, ma capace di parlar chiaro, comeabbiamo visto, sin dallinizio. Colpa del suo uomo, perci, viverelapassione che prova per lei inmodo profondamente distorto. Ma una colpa a cui neppure lei pu sottrarsi. Questo perch il destino latrascina su una strada che ha un percorso praticamente obbligato.Lei dovr seguirlo fino a incontrare la punta di quel coltello che lesquarcia il corpo bellissimo.Tavea il cielo per lamor creata: Aida e Radames non possonofare allamore, ma solo sperare che esista un cielo dove ritrovarsi,proprio come Don Carlo ed Elisabetta e come tanti altri personaggidi Verdi. Ora di baci questa sussurra, prossimaa spirare, laManon di Puccini, che invece ha fatto dellamore sensuale la sua unicaragione desistere. Ma, prima di lei, Carmen si era presentata cos alpubblico operistico mondiale:Quand je vous aimerai, ma fois je ne sais pas.Peut-tre jamais, peut-tre demain;Mais pas aujourdhui, cest certain.Lamore di Carmen va di pari passo con la vita e chi la incontra nonpu fare altro che accoglierlo.Ai tempi di oggi i maschi sono forsepi disposti ad accettare che la donnapossa scegliere il proprio com-pagno, di una notte o per sempre. Stiamo andando, dunque, versoqueldomani promesso dall'affascinante gitana? Non lo so, ma credoche quel domani sia stato, e sia il motivo dei favori immensi che ilcapolavoro di Bizet gode presso il pubblico di tutto il mondo.NOTA DELLAUTORE:illettoregiuntosinquisisarresocontochenoneranellemieintenzioni redigere un tradizionale saggio dintroduzione a unopera,col suo dotto corredo di note. Voglio ulteriormente precisare che questemie riflessioni scritte sullamore, visto dalla parte di Carmen, traggo-nospuntodaunavicendapersonale,esonostateesposteaTorino(ottobre 1996)e perfezionate a Lecce (febbraio 1997) in due conferenzesul capolavoro di Bizet. Ho tratto gliesempi musicali dalla partituracurata da Fritz Oeser (Kassel, Alkor, 1964), trascrivendo le parti deglistrumenti traspositori in suoni reali, i passi di Merime da Carmen etautres nouvelles (Paris, Brodard et Taupin, 1993),e del Caso Wagnerdal vol.VI, tomoIIIdelle Opere di Friedrich Nietzsche,ediz.italianacondottasultestocriticostabilitodaGiorgioCollieMazzinoMontinari, Milano, Adelphi, 1970.Lascio infine la parola a Merime per il termine Calli:Les caractres physiques des Bohmiens sont plus faciles distinguer qudcrire[...].Leurtintesttrsbasan,toujoursplusfoncqueceluidespopulations parmi lesquelles ils vivent. De l le nom de Cals, les noirs, parlequel ils se dsignent souvent.Parma-Lucca, 31marzo 1997