migliaro misuraca - sociologia e marxismo nella critica di gramsci
TRANSCRIPT
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Dalla
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(3585)
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con
iugarsi
conil
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politicoe
istituzionale,il
rapp
orto
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della
classeoperaia
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Badaloni,
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adi
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della
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analisicritica
della
socio
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marxista
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Sociologia
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1977.D
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Indice
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15
I.L
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151.
11soggetto
dellacritica
232.
La
sociologiacom
etendenza
deteriore‘
delm
arxismo
403.
La
sociologiacom
escienza
socialealternativa
alm
arxismo
574.
Critica
delleleggi
storichee
statistiche
75
11.
LA
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ED
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LA
PO
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751.
Dalla
esperienzaalla
ifiosofiaed
allascienza
802.
Teoria
dellacrisi
organica
1013.
Teoria
dellaburocrazia
moderna
127
III.N
OT
ET
EO
RIC
HE
Prolegom
eni
Lescienze
storichee
politichesi
trovanooggi
nellanecessità
dicom
prendere,spiegare
edare
rispostea
uninsiem
edi
fenomeni
edi
problemi
cheinvestono
gliStati
contemporanei,
lacui
complessità
enovità
sonotali
daevidenziare
lecarenze
deglistru
menti
conoscitividi
cuidispongono
leculture
piùavanzate.
L’in
sieme
diquesti
fenomeni
edi
questiproblem
iè
solitamente
compreso
sottoil
termine
genericodi
‘ crisi‘,
ma
leteorie
finoraelaborate
sullecrisi
economiche
epolitiche
nonsem
branosuffi
cientia
dareragione
dellanovità
ecom
plessitàche
caratterizzanola
crisiattuale
ea
indicareadeguate
politicheper
affrontarla:ciò
rivelache
essacoinvolge
lescienze
storichee
politichem
edesim
e.Possiam
ointravedere
lanatura
complessa
enuova
diquesta
problematica
attraversouna
preliminare
considerazionedi
alcunitra
isintom
ipiù
evidentidell’attuale
situazionecritica:
nelm
ondocapitalista
unprocesso
dirottura
degliequilibri
delm
ercatoin
ternazionale,proprio
nelm
omento
incui
l’annodarsidei
pro
blemi
(disoccupazione,inflazione
estagnazione
inquanto
fenom
eninon
puramente
congiunturalim
apiuttosto
tendenziali,con
seguenzee
partidel
modo
incui
leforze
produttivesi
sonosvi
luppate)esige
soluzioniinternazionali,
chetuttavia
sonocontrad
dettedagli
interessie
dalleragioni
politichedegli
Statinazionali.
Ancora:
lacontestazione
—attiva
epassiva
—del
sistema
isti
tuzionale,sem
prepiù
estesae
profonda,che
ponein
questionela
separazionetra
dirigentie
direttie
spingequesti
ultimi
am
ettere
indiscussione
lalegittim
itàdella
rappresentanzanelle
sueattuali
forme.
Infine:la
cadutadi
capacitàdelle
ideologiedom
i
nantinel
suscitareil
consensoindispensabile
adassicurare
l’in
tegrazionesociale
ead
evitarei
sempre
piùvasti
fenomeni
didecom
posizionem
oralenella
convivenzacivile.
Nel
mondo
socialista,
asua
volta,la
difficoltàdei
rapportitra
idiversi
Stati7
(l’acutaconflittualità
tral’U
nioneSovietica
ela
Cina
popolare,l’occupazione
dellaC
ecoslovacchiaad
operadelle
forzem
ffitaridel
Patto
diV
arsaviacom
em
ododi
garantireun
certosistem
adi
rapportiintersocialisti)
proprionel
mom
entoin
cuila
competizione
trai
sistemi
capitalistae
socialista,e
l’internanecessità
diuno
svilupposocialista
basatosu
unapianificazione
coinvolgente
idiversi
Stati,abbisognano
diun
internazionalismo
chepervenga
adun
livelloqualitativam
entesuperiore.
Ancora:
ladivergenza
traun
insieme
ditrasform
azionirivoluzionarie
nellastruttura
socialee
dinotevoli
successinella
crescitaeconom
icada
unaparte,
ele
cristallizzazioniburocratiche
nellesovrastrut
turepolitiche
eculturali
dall’altra;tra
lapianificazione
accentrata
etecnica
ela
necessitàdi
partecipazionee
controllodi
massa
neiprocessi
decisionali.Infine:
lapersistenza
delricorso
apratiche
amm
inistrativenei
confrontidella
intellighenziadis
senziente.Senza
ancoraproporre
un’interpretazionedi
questifenom
enie
problemi,
possiamo
intantocogliere
inessi
duecaratteristiche
definitoriedella
crisiattuale.
Ilsuo
investirel’insiem
edegli
Stati,e
ilsuo
coinvolgereunitariam
enteeconom
ia,politica
ecultura.
Ilm
ondocontem
poraneocioè
attraversauna
fasedi
crisiorganica
generalizzata—
unafase
dellavita
collettivaca
ratterizzatada
unprocesso
discissione
frala
‘struttura‘
ela
sovrastruttura‘
—,
cheha
contenutie
adottaform
ediverse
negliStati
capitalistie
socialisti,m
anifestandosituttavia
inam
boi
sistemi
come
fenomeni
interrelati.È
unafase
incui
levarie
formazioni
economico-politiche
sonodi
frontealla
necessitàdi
compiere
scelteradicali,
talida
riorientarneil
complessivo
sviluppofuturo.
Lapersistenza
dellacrisi
èconnessa
alleinsufficienze
teorico-scientifiche
nellacom
prensionee
nellarisposta
aquest’ultim
ae
ilsuo
superamento
èlegato
allacostruzione
diuna
nuovascienza
dellastoria
edella
politica,capace
diavviare
ilpassaggio
aduna
nuovaepoca
politica.C
apirequesto
rapportotra
crisie
scienzeim
plicaesam
inarela
crisiorganica
attualecom
erisultato
diun
processostorico
lecui
originirim
ontanoa
quell’altraepoca
storicadi
crisiinterna
zionale,che
segnòl’inizio
dell’attualeassetto
mondiale.
Decisivi
furonogli
anni1929-32.
Gli
anni,nel
mondo
capitalista,in
cuil’acutizzarsi
dellosquilibrio
economico-finanziario
èla
premessa
diuna
riorganizzazioneistituzionale
delciclo
diaccum
ulazionem
arcataprincipalm
entedall’intervento
sistematico
delloStato
come
fattoreregolatore
necessario.L
’odiernacrisi
manifesta
illogoram
entodi
quelprogetto
disviluppo
economico,
diristru
tturazione
delloStato
edi
ricomposizione
deirapporti
traecono
mia
epolitica.
Nel
mondo
socialista,in
queltem
porappresen
tatosoltanto
dall’UR
ss,sono
glianni
dellagrande
‘svolta‘
caratterizzata
dallapolitica
diindustrializzazione
acceleratae
dicollettivizzazione
dell’agricoltura,che
ebbecom
ecorollario
ilfenom
enoche
conosciamo
come
‘stalinismo
‘.
Lacrisi
cheoggi
percorreil
mondo
socialistaesprim
ea
suavolta
illogoram
entodi
quel‘m
odello’di
sviluppoeconom
ico,di
organizzazionedello
Statoe
deirapporti
tradirigenti
ediretti.
Ora,
l’analisidi
quellacrisi
el’elaborazione
dellerisposte
adessa
furonocondotte
dadeterm
inatescienze
socialile
quali,pur
conservandodistinte
struttureconcettuali
—di
derivazionem
arxistanel
mondo
socialista,di
derivazioneeconom
ico-sociologica
nelm
ondocapitalista
—,
avevanoin
comune
uncom
plessodi
fondamenti
teoricie
diconnotazioni
metodologiche
checi
permettono
diassum
erlesotto
ladenom
inazionegenerale
disociologie.
Illogoram
entodi
quelleanalisi
edi
quellerisposte
allacrisi
segnaoggi
lacrisi
diquelle
struttureconoscitive,
edevidenzia
lanecessità
dellacostruzione
diuna
nuovascienza
checom
prenda,spieghi
edia
rispostealla
crisiorganica
attuale.Q
uestoè
ilnostro
programm
adi
lavoro.
Un
insieme
diesperienze
politichee
teoriche—
maturate
inre
lazioneal
problema
italianoed
allavicenda
cilena—
cihanno
indottoa
soffermarci
suG
ramsci
che,a
seguitodella
sconfittadel
movim
entooperaio
inE
uropae
nelcontesto
dellaristru
tturazione
differenziatadegli
Staticontem
poranei,consegna
aiQ
uadernidel
carcerei
suoistudi
criticisul
marxism
oe
sullaso
ciologiae
l’esame
dellacrisi
organicaa
luicontem
poranea.G
ramsci
riflettesu
questiproblem
inel
precisom
omento
storicoin
cuii
«modelli
cheoggi
manifestano
leproprie
limitazioni
siorganizzano
ecom
incianoa
concretarsi.E
chiaroche
lacoin
cidenzacronologica
diper
sénon
vuoidire
nienteoltre
unage
nericarelazione
chesem
preradica
l’uomo
nellapropria
epoca,il
pensieroteorico
nelcontesto
storico.M
ail
nessostorico
chelegittim
ala
ricercain
Gram
scidi
unpunto
dipartenza
peruna
impostazione
scientificadei
problemi
realiattuali,
èdato
dalfatto
chela
suariflessione
s’incentraprecisam
entenella
problematica
storicache
inquel
tempo
tendevaa
imporsi,
ponendosigià
allora
come
criticadelle
risposte(m
odelli)date
edil
logoramento
dellequali
costituiscel’essenza
deiproblem
ipresenti.
Eancora
dalfatto
cheG
ramsci
affrontatale
problematica
attraversola
criticadelle
concezioniteoriche,
delleideologie
(lasociologia
dauna
parte,un
certom
ododi
concepireil
marxism
odall’altra)
chestavano
allabase
diquei
modelli.
Ein
questosenso
esu
89
questabase
cheattribuiam
oattualità
aG
ramsci,
unaattualità
determinata
1
L’analisidei
problemi
suiquali
cisiam
oproposti
diinterve
nireesige
nonsolo
lalettura
direttadei
testidi
Gram
sci,m
aanche
l’esame
criticodelle
diverseinterpretazioni
dicui
ilpen
sierogram
scianoè
statooggetto.
Questo
è,da
unlato,
prerequlsito
dellastessa
letturafilologica,
poichéoggi
nonè
possibileleggere
einterpretare
l’operagram
scianaprescindendo
dallam
ediazione
delleinterpretazioni
chedi
questasi
sonodate.
Dal
l’altroè
unaesigenza
dellaproblem
aticache
cioccupa,
inquanto
essaem
ergein
uncontesto
culturaledel
qualeform
anoparte
leinterpretazioni
dell’operagram
sciana.Q
uarantaanni
distudi
gramsciani,
cheoffrono
unavariegata
costellazionedi
interpretazionidivergenti
delpensiero
diG
ramsci
consideratosia
nelsuo
complesso
cheriguardo
adargom
entispecifici
,ci
pongonodi
fronteall’esistenza
didifficoltà
dilet
turae
comprensione.
ineffetti,
leinterpretazioni
diG
ramsci,
condiversa
fortuna,hanno
percorsopraticam
entel’intera
gamm
alogica
‘delle
possibilità.Lo
siè
intesocom
eleninista
conseguente,
come
revisionista,com
epolitico
impegnato
neltenta
tivodi
porreteoricam
entela
questionedel
passaggioal
socialism
onei
paesioccidentali,
come
storicistaassoluto,
come
parzialm
entestoricista,
come
precursoredello
strutturalismo,
evia
via2
Questo
‘destino‘
diG
ramsci
èparadossale,
ovesi
pongam
entealla
permanente
preoccupazioned’essere
precisoed
esplicito
(fattesalve
leparticolari
condizionicarcerarie);
egliritorna
piùvolte
suglistessi
appunti,perseguendo,
inulteriori
stesuree
innuovi
sviluppiteorici
dellem
edesime
questioni,l’approfon
dimento
ela
chiarificazionedi
ciòche
gliappare
ancoraim
preciso.
Cosa
spiegala
molteplicità
contraddittoriadelle
interpretazioni
dell’unicoG
ramsci?
Com
porrecosf
ladom
anda,e
cioèincludendo
l’aggettivo‘unico
‘,
significarifiutarsi
diavanzare
apriori
l’ipotesiopposta,
costruitasulla
possibilitàlogica
diuna
carenzadi
unitàteorica
nell’esposizionegram
sciana,d’una
eterogenea
mescolanza
nonrisolta
diposizioni
teorichecontrastanti.
Da
unatale
‘ipotesi’potrebbe
derivarsiuna
meccanica
‘spiegazione
‘della
esistenzadi
interpretazionicosf
disparate,coi
risultatoperò
dim
ancareproprio
l’individuazionedelle
difficoltà
d’interpretazione.C
isono
statiim
pedimenti
peruna
letturabiologicam
ente
Cfr.,
in/la,N
otateorica
11,p
p.
129-33.2
lbid.
rigorosadei
Quaderni.
Finoalla
recenteedizione
critica(1975)
nonera
possibileesam
inaregli
scrittigram
scianinell’ordine
ge
neticoin
cuifurono
elaborati,il
cheha
impedito
diappropriar
sidell’evoluzione
intellettualedell’autore.
Inoltre:l’organizza
zionetem
aticadei
Qitaderni
nelleprecedenti
edizioniera
unaopzione
aposteriori
rispondentegià
auna
determinata
interpretazione
deitesti.
Ilcontesto
tematico
(esteriormente
eda
altrisovraim
posto)attribuisce
sensoe
contenutiad
ogniparagrafo
particolarein
quantolo
proponeinserito
inuna
certaproble
matica
teorica,e
priv
adi
concretezzai
concettirendendoli
‘ generici
‘in
quantone
mette
inom
brai
legami
coldeterm
inatom
omento
storicocom
plessivoe
conl’ordine
deipensieri
dell’autore.
Che
ilcontesto
tematico
attribuitoagli
scritticarcerari
noncorrisponda
all’originalecontesto
problematico
secondoil
qualeG
ramsci
sviluppala
suaesposizione,
soltantoadesso
èpossibile
coglierem
anifestamente.
Ineffetti
l’ordinamento
cronologico
dicui
oradisponiam
operm
ettedi
accederead
unnuo
vo(antico
quantoi
Quaderni
manoscritti)
ordinamento
problem
atico.In
basea
ciòsarà
rimarchevole
comprovare
cheappa
renticontraddizioni
‘nellalettera
‘—
nelleafferm
azionitestuali
diG
ramsci
—in
realtànon
sonotali:
derivanopiuttosto
dallainclusione
inun
medesim
onodo
problematico
diproposizioni
chenel
pensierooriginale
dell’autoreerano
riferitea
questionidiverse.
Èchiaro
chequeste
confusionihanno
datoorigine
asuggestive
diversitàinterpretative.
Èopportuno
coglierea
questoriguardo
unaltro
aspettodella
strettarelazione
cheintercorre
trail
problema
filologicoe
ilproblem
adelle
interpretazionidiverse
delpensiero
diG
ramsci.
Una
certadiffusa
forma
dileggere
Gram
scipuò
essereintesa
appuntocom
euna
verae
propriateonizzazione
(giustificazione)della
possibilitàdi
formulare
interpretazioni‘libere
‘.
Alcuni
studiosisostengono
infattiche
perpenetrare
nelvero
senso,nello
‘spirito‘
delpensiero
gramsciano,
ènecessario
andareoltre
leparole.
iltesto
scritto,quasi
chela
letteranon
corrispondesse
adetto
‘spirito‘,
come
seG
ramsci
avessesofferto
unadifficoltà
espressivainsorm
ontabile.Q
uestaform
adi
letturalibera
permette
diaggirare
leapparenti
contraddizionitra
proposizioni
inscrittein
diversicontesti,
poichénei
fattinon
sifanno
iconti
colsenso
direttodelle
affermazioni
stessee
sifinisce
accettando
come
veramente
coerentecon
lo‘spirito
‘gram
scianotaluna
enon
talaltradelle
proposizionicontrastanti.
Edecisivo
aquesto
puntorichiam
areil
fattoche
unainterpretazione
dell’opera
diun
autoreè
piùvalida
diun’altra
nellam
isurain
cuine
comprende
piùparte,
rendeconto
dip
ielem
entie
allim
itedelle
formulazioni
nellaloro
interezza.
IO11
Un
altroproblem
adi
letturaderiva
dalcarattere
aprim
a
vistadisordinato
degliscritti
gramsciani,
econsiste
nelproble
ma
diquale
siail
criteriodi
sistematicità
coiquale
avvicinarsi
aitesti.
Anche
aquesto
riguardoprecise
indicazioniem
ergono
oggidalla
letturadell’edizione
critica.La
precedenteedizione
tematica
eraun
tentativodi
sistema
rizzazionee
inquanto
taleesterno,
nelpreciso
sensodi
una
sistematizzazione
chesi
proponedi
supplireuna
presuntaca
renzadi
sistematicità
originaria.Il
criteriodi
sistematizzazione
editorialecorrispose
auna
determinata
interpretazionedell’opera
gramsciana
(ea
unadeterm
inatainterpretazione
deicriteri
di
sistematizzazione
dichiaratipiù
voltedallo
stessoG
ramsci)
eal
pro
gettopolitico
didivulgare
Gram
scifacilitandone
lacom
pren
sione.
Si
mostra
oggi
com
euna
sistematizzazio
ne
form
alein
torn
o
adunità
tematiche
cheha
condizionatoil
dibattitosulla
siste
maticità
om
enodell’opera
gramsciana,
privandolodelle
que
stioniriguardanti
1’’ordine
diesposizione
‘e
1’’ordine
(logica)
dellaricerca
‘.
La
ricostruzionefilologica
deiQ
uadern
iperm
ettedi
riaffron
tareil
problema
dellasistem
aticitàdell’opera
oltreogni
media
zionederivante
dasisternatizzazioni
sovrapposte.In
effettidi
vienechiaro
cheG
ramsci
costantemente
ricercauna
determinata
sistematicità
sianella
esposizioneche
nellainvestigazione;
ed
èriduttivo
interpretarequella
ricercacom
esem
plicelotta
contro
lafram
mentarietà
dellecondizioni
psicologichee
tecnichedella
vitacarceraria,
poichéil
significatodecisivo
diquello
sforzosta
nelperseguim
entodi
unnuovo
tipodi
sistematicità,
inferio
re,
partecostituente
lalogica
delsuo
pensiero,e
cheè
tuttoil
contrariodi
ciòche
puòesser
dettouna
sisternaticitàtem
atica.
TIconcetto
gramsciano
disisrem
aticitàdella
teoriae
della
voroteorico
puòcostituire
l’oggettodi
piùspecifici
studi;ci
li
nlitiamo
quialla
individuazionedegli
essenzialipunti
diriferi
mento
cilesegnalano
ladirezione
nellaquale
debbonoessere
convogliatigli
sforzitesi
alloscioglim
entodi
questedico
ltà
dilettura.
Un
puntodi
partenzapuò
esserequello
offertocida
Gram
sci
indue
letterea
Tania
nellequali
esponei
suoiprogetti
dila
vorointellettuale.
Nella
prima
leggiamo:
«studiare
èm
oltopiù
dic
iedi
quantonon
sembrerebbe
[...]vorrei,
secondoun
pianoprestabilito,
occunarmi
intensamente
esistem
aticamente
diuualche
soggettoche
mi
assorbissee
centralizzassela
mia
vita
interiore.H
opensato
aquattro
soggettifinora,
egià
questoè
unindice
chenon
riescoa
raccogliermi
».
Abbiam
oqui
ilcon-
A.G
ranii.
Lnr
da!carcee,
Linaudi,
Torino
1973,p.
58(la
data
ddllalettera
è19
ìear:o1927).
12
cettodi
sistematicità
dellaricerca
com
eoccupazione
intensacon
forme
adun
pianoprestabilito
intornoa
unsoggetto
checentra
lizzain
modo
assorbentela
vitainteriore
delricercatore.
ivero
cheenum
eradi
seguitoquattro
soggettidei
qualiintende
occuparsi,distinti,
(enon
èl’unica
voltache
faelenchi
temati
ci);però
daun
latosottolinea
chealla
basedi
questi‘ tem
ista
l’unitàdi
unnodo
problematico
(<In
fondo,a
chibene
os
servi,tra
questiquattro
argomenti
esisteom
ogeneità:lo
spiritopopolare
creativo,nelle
suediverse
fasie
gradidi
sviluppo,è
allabase
diessi
inm
isurauguale
»4
);dall’altro
esplicitamente
avverteche
proporsidi
lavoraresu
soggettidiversi
«è
già[...]
unindice
chenon
riescoa
raccogliermi
».
Nella
letteradel
23m
aggio1927
appareancora
piùchiaro
ilsenso
dellasistem
aticitàche
sipropone:
Un
veroe
propriostudio
credoche
fllisia
impossibile,
pertante
ragioni,non
solopsicologiche,
ma
anchetecniche;
mi
èm
oltodif
ficileabbandonarm
icom
pletamente
aun
argomento
oa
unam
ateria
esprofondarm
isolo
inessa,
propriocom
esi
faquando
sistudia
sulserio,
inm
ododa
coglieretutti
irapporti
possibilie
connetterliarm
onicamente
.
Sempre
lastessa
idea:non
lastessa
sistematicità
formale
edesterna,
ordinamento
eorganizzazione
ditem
idistinti,
enep
purela
sistematicità
ilcui
criterioconsiste
nell’allacciamento
diproblem
io
temi
tradi
loro,bensi
l’approfondimento
inun
solonodo
problematico
perscoprirne
tuttii
rapportipossibili
econgiungere
iltutto
attornoa
uncentro
unificante.Q
uestasistem
aticitàdeve
dunqueessere
identificatanella
logica
internadei
Quaderni
stessi,im
plicitaalla
ricercaed
allaesposiz
ione
teoric
a.
Da
quila
difficoltà;dal
mom
entoche
ilco
ncetto
disistem
aticitàdella
teoriaè
partedella
teoriastessa
edella
stessasistem
aticitàdella
teoria,si
rivelaindispensabile
partire—
unicom
ododi
rompere
ilcircolo
—dal
livellofilo
logico.La
tendenzaa
comprendere
itesti
richiamandosi
allospirito
‘gram
scianosi
mostra
come
aggiramento
speculativodel
problema,
come
unarbitrario
surrogatodi
unacom
ponenteessenziale
dellateoria.
Sullabase
diquesto
modo
d’intendereil
problema
dellasi
stematicità,
unalettura
chem
ettain
condizionedi
accederealla
determinata
teoria-sistem
alicitàgram
scianaim
plical’analisi
diogni
paragrafocom
eun
tuttocoerente
insé
medesim
oed
auto
nomo,
strutturatosecondo
unalogica
concretae
particolareche
deveessere
intelletta.In
ogniragionam
entogram
scianotenden
Ivi,p.
59.Ivi,
p.92.
13
zialmente
——
edim
plicitamente
—è
presenteil
nocciolodel
suopensiero
complessivo;
èper
questoche
l’autonomia
dei
paragrafinon
significaseparatezza
esconnessione
daaltri,
ma
alcontrario
radicaleinteriore
unità.La
forma
diesposizione
gramsciana
(l’apparenteasistem
ati
cità,il
trascorrereda
unargom
entoa
unaltro)
cheappariva
sottoil
velodell’inorganicità
delle‘ note
sparse‘,
sirivela
in
veceuna
forma
diesposizione
coerentecon
ilm
etododella
ri
cercae
conil
contenutodell’analisi
teorica.
Ilpasso
cheG
ramsci
compie
nell’organizzarele
notedei
pri
mi
quaderninelle
successivestesure
nonconsiste
inuna
sem
pliceriorganizzazione
lormale
delm
ateriale,m
ain
unsupera
mento
qualitativodell’analisi,
checoncentra
innodi
problema
ticipi(i
precisamente
identificatiuna
maggiore
quantitàdi
rap
portiarm
onicamente
connessi.E
ildispiegarsi
dellalogica
par
ticolaredell’oggetto
specifico.
Questa
ricercaè
articolataintorno
allalettura
dialcune
note
deiQ
uaderniin
cuiG
ramsci
concentrale
sueriflessioni
critiche
suim
arxismo
esulla
sociologiae
incui
analizzai
problemi
della
crisie
delriassetto
degliStati
contemporanei.
Tuttavia
ilsog
gettodi
cuici
occupiamo
—appunto
attraversoquesta
lettu
ra—
trascendei
confinicosf
deltesto
come
dellaproblem
atica
inesso
esaminata
daG
ramsci.
Ciò
significache
lanostra
preoc
cupazionenon
èprioritariam
entefilologica
ma
scientificae
poli
tica;più
precisamente
cheil
lavorofilologico
èin
funzionedei
problemi
teoricie
pratici:è
l’intenzionalitàscientifica
epolitica
checi
conducealla
filologia,all’analisi
deitesti.
Ilpassaggio
dalla
teoriae
dallapolitica
allafilologia,
eda
questaalla
problemati
cascientifica
epratica
hacom
epunto
dipartenza
iproblem
i
realiattuali
dellascienza
edella
politica;‘leggiam
o‘
Gram
sci
inquanto
peril
suotram
itesem
brapossibile
perveniread
una
nuovaim
postazionedei
problemi
eindividuare
validipunti
di
riferimento
checi
permettano
dientrare
nellaprospettiva
nella
qualeessi
possonoricevere
risposta.
Questo
lavoroè
ilrisultato
diuna
ricercainiziata
nellaprim
a
veradei
1975e
sviluppataattraverso
discussioniteoriche
elet
turem
etodicheunitariam
entecondotte
dagliautori.
Ogni
que
stioneè
stataesam
inatada
entrambi
finnei
particolarie
le
singoleproposizioni
sonorisultate
nonda
mediazioni,
ma
dalla
costruzionedi
untesto
comune.
Pureva
detto,in
omaggio
ad
unapratica
abituale,che
lacura
deiparagrafi
disparie
delle
noteteoriche
pariè
daattribuire
aPasquale
Misuraca,
edei
paragrafipari
edelle
notedispari
aL
uisR
azeto.
La
criticadelle
socio
logie
1.Il
soggettodella
critica
Sebbeneaffronti
laquestione
inpiù
luoghi,G
ramsci
concentrala
criticadella
sociologiain
seipagine
deiQ
uaderni:due
paragrafi
delQ
uadernoli
secondol’edizione
critica,corrispondenti
auna
notadel
Quaderno
XV
IIIsecondo
l’edizionetem
aticaO
ra,presentare
ilproblem
anei
termini
genericidi
criticadel
lasociologia
‘solleva
imm
ediatamente
domande
decisive,dalla
rispostaalle
qualidipende
l’interpretazioneche
ditale
criticasi
da.TI
primo
quesitoè;
Aquale
sociologiasi
riferisceG
ramsci
inquesta
occasione?È
questoun
problema
delicato,poiché
lasu
perficialerisoluzione
chead
essoè
statadata
staall’origine
divarie
interpretazioniche
non
sonoriuscite
acogliere
ilprofondo
significatodelle
proposizionigram
sciane.A
lcunihanno
individuato
inesse
unacritica
della‘ sociologia
borghese‘,
altrihanno
percepitosoltanto
lacritica
allaT
eoriadel
materialism
ostorico.
Manuale
popolaredi
sociologiam
arxista2
diN
ikolajJ. B
ucharin.Più
elementi
devonoessere
presiin
considerazioneper
avviareuna
rispostaa
questadom
anda,alcuni
deiquali
emergono
solocon
l’edizionecritica
(inqualche
modo
ciòserve
acapire
perchéle
interpretazionidate
sim
ostranoprecarie).
Già
neltitolo
delprim
odei
paragrafila
complessità
delproblem
a
Paragrafi25
(Riduzione
dellalo
soja
deltapraxis
auna
sociologia)e
26(Q
uistiorngenerati),
pp.1428-34
deiQ
uadernidel
carcere,E
dizionecritica
dell’IstitutoG
ramsci
acura
diV
.Gerratana,
Finaudi,Torino
1975(d’ora
in
poicitati
conla
siglaQ
seguitadal
numero
dipagina);
notaM
aterialismo
storicoe
sociologia,pp.
146-51de
Ilm
aterialismo
storicoe
laiflosofla
,liB
enedettoC
roce,E
ditoriR
iuniti,R
oma
1971.2
La
tbéorjedli
matérjalisrne
historique.M
anuelpopulaire
desociologie
‘narxiste,trad.
it.L
aN
uovaItalia,
Firenze
1977.
1415
èanticipata:
Riduzione
dellafilosofia
dellapraxis
auna
socio
logia.D
egnodi
notaintanto
èil
fattoche
nellaedizione
tema
ticadei
Quaderni
questotitolo
noncom
pare;è
assorbitonella
proposizionedi
aperturadella
nota.A
benvedere
questasop
pressioneè
conseguenzadiretta
diun
altrofatto
——
ancorpiii
caricodi
implicazioni
—:
ilm
ancatoriconoscim
entodel
paragra
fonella
suaautonom
ia.Infatti
ilparagrafo
vienesaldato
adun
altroe
compreso
sottoil
titolodi
questo(Q
uistionigenerali),
e
aquesto
apparesubordinato
come
suoproseguim
ento;dall’edi
zionecritica
risultainvece
siala
distinzionedei
paragrafisia
l’originaledisposizione
diquesti:
ilparagrafo
Riduzione
della
filosofiadella
praxisa
unasociologia
precede,e
nonsegue,
quel
lointitolato
Quistioni
generali.L
’arbitrariaoperazione
compiuta
nellaedizione
tematica
inducea
(eforse
ancheè
conseguenza
di)una
erronea—
oparziale
—identificazione
delsoggetto
dellacritica
diquesti
brani,e
inprim
oluogo
perchéla
‘ nota
coscom
postaappare
incentratanella
criticadel
Saggiodi
Bu
charine
suquesta
siapre.
Rim
essele
coseal
proprioposto,
lasem
plicelettura
delti
tolodel
primo
deibrani
permette
diintravedere
come
Gram
sci
inquesto
individuail
soggettodella
suacritica
neiterm
inipiù
comprensivi,
talida
comprendere
come
partela
particolarecri
ticadel
Saggiobuchariniano.
L’accento
èposto
sulla«
riduzio
ne»
dellafiIosoa
dellapraxis
a«
una»
(indeterminata)
socio
logia,e
nona
‘ la‘
(determinata)
sociologiadi
Bucharin.
Di
quale«
riduzione»
edi
quale«
sociologia»
sitratta
dun
que?U
nprim
oaspetto
dellaquestione
vieneposto
dallapro
posizionedi
aperturadel
paragrafo:
Questa
riduzioneha
rappresentatola
cristallizzazionedella
ten
denzadeteriore
giàcriticata
daEngels
(nellelettere
adue
stu
dentipubblicate
nel«
SozialistischeA
kademiker
»)L
I.
Ilproblem
asta
dunquein
una«
tendenza»,
nonrecente
mente
emersa
ma
contemporanea
aglistessi
fondatoridel
marxi
sino;tendenza
deterioreche
Engels
vedesvilupparsi
nelm
arxi
smo,
eche
èinscritta
nellastoria
deim
arxismo.
Com
etale
Gram
scicom
inciacon
ilconsiderarla,
ma
lacom
prendee
la
spiegada
unpunto
divista
piùgenerale
ritenendolariflesso
e
manifestazione
specificadi
unatendenza
nonlim
itataal
marxi
smo
ma
chesi
manifesta
nell’insieme
dellastoria
dellacultura
contemporanea,
come
piùoltre
espliciteremo.
Leggiam
ola
proposizioneper
intero:
Questa
riduzioneha
rappresentatola
cristallizzazionedella
ten
denzadeteriore
giàcriticata
daEngels
(nellelettere
adue
stu
dentipubblicate
nel«
SozialistischeA
kademiker
»)e
consistenti
nelridurre
unaconcezione
delm
ondoa
unform
ulanom
eccanicoche
dàl’im
pressionedi
averetutta
lastoria
intasca.
(Q,1428)
Dunque
nonsolo
riduzionedella
filosofiadella
praxis,m
a
questacom
em
omento
diuna
piùgenerale
riduzionecli
unacon
cezionedel
mondo.
Ènecessario
aquesto
punto,per
approssimarci
ulteriormente
alnucleo
problematico
checentralizza
l’interessedi
Gram
sciin
questoparagrafo,
andarealla
prima
stesura(precedente
didue
anni:1930-3
1)dello
stesso,che
incontriamo
nelQ
uaderno7
dell’edizionecritica.
Ilparagrafo
èqui
apertoda
questapro
posizione:«
Lariduzione
delm
aterialismo
storicoa
‘sociolo
gia‘
marxista
èun
incentivoalle
faciliim
provvisazionigiornali
stichedei
‘ genialoidi‘»
(Q,
856).Q
uestaconcisa
formulazione
nonlascia
dubbirispetto
adun
punto:esplicitam
enteG
ramsci
sipropone
dicriticare
unasociologia
marxista,
riduzionedel
materialism
ostorico.
Tuttavia
inquesta
prima
stesuraè
assente
ogniriferim
entoad
unatendenza,
ecioè
allastoria
delm
arxi
smo;
egià
l’intitolazionedel
paragrafo(Il
«Saggio
popolare»
ela
sociologia)indica
come
soggettodella
criticaspecificam
en
teil
marxism
odi
Bucharin.
Ciò
evidenziaun
processo,una
maturazione,
nelpensiero
di
Gram
sci.D
allaprim
aalla
secondastesura
sidà
unospostam
en
toe
unaricom
posizionedi
problematica,
segnatafondam
ental
mente
dalpassaggio
dallacritica
auna
forma
particolarecli
riduzione’alla
criticaad
unatendenza
generaleche
hauna
continuitàstorica
eduna
dimensione
culturalecom
prensiva;la
criticaa
Bucharin
èincorporata
come
mom
entodella
criticadi
unacerta
deterioretendenza
delm
arxismo
(ponendocosf
ilproblem
ain
termini
distoria
delm
arxismo),
equesta
èa
suavolta
incorporatacom
em
omento
dellacritica
diun
certosvi
luppodella
cultura(ponendo
ilproblem
ain
termini
distoria
dellacultura).
Tutto
questonon
emerge
soltantodalla
comparazione
della
proposizionedi
aperturae
deititoli
delledue
stesurem
adal
contenutoe
dalcontesto
diam
bole
redazioninella
propriain
terezza.D
alconfronto
globalerisulta
unaulteriore
dimensione,
cheè
necessarioprendere
inconsiderazione
aquesto
puntoper
unain
tellezioneaccurata
deiparagrafi.
Laprim
astesura
delparagrafo
èparte
d’unQ
uadernoda
Gram
sciintitolato
Appunti
difilosofia.
Materialism
oe
ideali
smo.
Questo
titoloed
ilcontenuto
dellageneralità
dellenote
checom
pongonoil
Quaderno
7racchiudono
unpreciso
conte
stoproblem
aticosu1
qualeG
ramsci
riflettein
quelm
omento
(1930-31)e
cheattribuisce
unparticolare
sensoalla
notasulla
1617
sociologia:il
materialism
ostorico
come
filosofia,la
suaorigi
nalitàe
specificitànei
confrontidelle
altrefilosofie
checritica.
Laproblem
aticaè
fondamentalm
ente,se
nonesclusivam
ente,di
livelloteorico-filosofico.
Laseconda
stesuradel
paragrafo(1932-33)
stain
unQ
uaderno
(l’il)in
cuiil
problema
‘teorico‘,
dellafilosofia
marxista
edel
confrontocon
lealtre
filosofie,è
integratonel
piùam
piocontesto
problematico
dellastoria
dellacultura.
IlQ
uadernom
ancadi
untitolo
originale(il
titoloredazionale
sceltodai
curatori
dell’edizionecritica
—Introduzione
allafilosofia
—non
renderagione
dellarivoluzione
problematica
chesostanzia
questa
secondastesura,
oscurandonela
lettura);abbiam
otuttavia
dipugno
diG
ramsci
ititoli
parzialidei
duecom
plessidi
paragrafiche
compongono
ilQ
uaderno.G
iàil
primo
èdegno
dinota
inquanto
appuntosottolinea
ilterreno
nonpuram
entefiloso
ficodei
problemi
trattati:A
ppuntie
riferimenti
dicarattere
storico-critico.Il
titolodel
secondoinsiem
edi
paragrafi(com
prendei
dueparagrafi
chestiam
oesam
inandoe
chedirettam
enteci
interessa)è
ancorpiù
indicativo:A
ppuntiper
unaintroduzione
eun
avviamento
allostudio
dellafilosofia
edella
storiadella
cultura.D
eterminanti
novitàsono
presentiin
questotitolo
(làcui
completa
trattazionesta
nellenote
stessedel
Quaderno).
Scompare
quila
contrapposizione‘m
aterialismo-idealism
o‘,
econ
ciòsi
dissolvonole
contrapposizionim
eccaniche—
cosiam
piamente
diffusein
queglianni
—tra
filosofiaidealista
efilo
sofiam
aterialista,tra
scienzaborghese
escienza
proletaria,tra
sociologia‘borghese
‘e
sociologia‘m
arxista‘.
Lacollocazione
dellafilosofia
dellapraxis
nelquadro
dellastoria
dellacultura
nonpassa
piùattraverso
lam
ediazionedel
binomio
caudinom
aterialismo-idealism
o‘.
Ilterreno
el’elem
entodi
differenziazione,secondo
Gram
sci,si
raggiungeper
viadella
criticadi
tuttala
culturaprecedente
(danon
intendererestrittivam
entein
sensocronologico,
inquan
toinclusiva
dellacultura
presentee
tendenzialmente
persistente),la
qualecontiene
tantoindirizzi
‘idealisti‘
quantoindirizzi
‘ma
terialisti‘
ecorrenti
filosofiche,scientifiche
esociologiche
chead
essipossono
richiamarsi
oricondursi.
Lafilosofia
dellapraxis
èil
fondamento
el’espressione
teoricadi
unanuova
culturaintegrale.
Laprecisa
individuazionedi
questaprospettiva
èun
passodecisivo
percom
prendereil
percorsodell’elaborazione
gramscia
na,ed
inparticolare
peridentificare
conesattezza
aquali
forme
teoricheè
direttala
suacritica
della‘sociologia
‘.
Aquesto
scopoè
opportunoprendere
inconsiderazione
ilparagrafo
che,significativam
ente,segue
idue
paragrafidel
Qua-
derno11.
Inesso
èsottoposto
adanalisi
ilC
oncettodi
orto
dossia’,che
èappunto
unm
ododi
precisarei
confinidella
filosofia
dellapraxis,
edi
specificarnela
differenzarispetto
allealtre
filosofie.
L’ortodossia—
scriveG
ramsci
—non
deveessere
ricercatain
questoo
quellodei
seguacidella
filosofiadella
praxis,in
questao
quellatendenza
legataa
correntiestranee
alladottrina
originale,m
anel
concettofondam
entaleche
lafilosofia
dellapraxis
‘bastaa
sestessa
‘,contiene
insé
tuttigli
elementi
fondamentali
perco
struireuna
totaleed
integraleconcezione
delm
ondo,una
totalefilosofia
eteoria
dellescienze
naturali,non
solo,m
aanche
pervi
vificareuna
integraleorganizzazione
praticadella
società,cioè
perdiventare
unatotale,
integraleciviltà.
(Q,1434).
Suquesta
baseG
ramsci
individuail
carattererivoluzionario
diuna
teorianel
suorappresentare
«un
elemento
dicom
pletascissione
trai
sostenitoridel
vecchioe
delnuovo
mondo.
Una
teoriaè
appunto‘rivoluzionaria
‘nella
misura
incui
èelem
ento
diseparazione
edistinzione
consapevolein
duecam
pi,in
quantoè
unvertice
inaccessibileal
campo
avversario»
1434).Il
sensoprofondo
diqueste
affermazioni
—che
cadem
oltooltre
ognilettura
chein
essesuperficialm
enteveda
unaprospet
tivaintegralista
—lo
esaminerem
odettagliatam
entepiù
avanti.Q
uestacitazione
vienequi
inseritaallo
scopodi
mostrare
chel’inclusione
della‘tendenza
deteriore‘
delm
arxismo
nelquadro
d’unastoria-critica
dellacultura
significal’avviam
entodi
unacritica
adun
determinato
marxism
oin
quantoquesto
nonha
raggiuntoa)
teoricamente
lanecessaria
autonomia
rispettoai
fondamenti
filosoficidella
culturaprecedente;
b)politicam
enteuna
prospettivarivoluzionaria
indirizzataad
unaintegrale
riorganizzazione
praticadella
società.Ecco
perchéla
criticagram
scianadella
sociologia‘m
arxista‘
nonsi
presentaseparata
dallacritica
dellesociologie
non-marxiste
o‘borghesi’.
Ancora:
nemm
enogli
stessiterm
ini(‘
marxista
‘,
‘borghese‘)
compaiono
nellaseconda
stesura.Le
diversesociologie
sonoricondotte
daG
ramsci
aduna
storiaculturale
comune,
senzaperciò
negaread
ognunadi
essela
propriaspecificità.
Rim
aneda
sottolineareche
nonessendo
questacritica
esclusivam
enteteorica
ma
insieme
politico-pratica,essa
èrivolta
anche
alm
ododi
farepolitica
cheè
partedi
quellacultura
dasu
perare,e
cheinclude
unatendenza,
unm
ododi
farpolitica
presenteanche
nellastessa
storiapolitica
delm
ovimento
operaio.La
gramsciana
criticadella
sociologiadeve
intendersidunque
come
unm
omento,
unaparte
dellacritica
complessiva
diuna
certacultura
prevalente.Sebbene
internamente
connessaalla
cri-
1819
ticadella
filosofia,la
criticadella
sociologianon
siidentifica
conessa,
ma
sisvolge
inform
aspecifica,
rilevandonel
contempo
l’importanza
progressivache
lediverse
sociologieacquistano
nel
lacultura.
Lagram
scianacritica
dellasociologia
corrisponde(in
par
te)alla
marxiana
criticadella
economia
politica.Q
uestocentrare
lacritica
nellasociologia
(enon
inaltri
settori
ideologici)ha
ragionistoriche
eteoriche.
Storiche,nel
capitalismo,
inquanto
precisamente
losviluppo
dellasociologia
èil
modo
specificoche
assume
l’ideologiadelle
classidom
inantiper
rispondereai
problemi
dellosviluppo
delcapitalism
oe
aldom
iniodi
quelleclassi
nellesingole
società.In
effetti,l’econom
iapolitica
classicaservi
fondamentalm
entenel
l’epocadelle
originie
dellaprim
aespansione
delcapitalism
oai
bisognidella
borghesiain
ascesache
consolidavail
suosistem
apolitico-econom
ico,nella
lottacontro
leideologie
tradizionali;nell’epoca
dell’espansioneim
perialistadel
capitalismo,
dellesue
crisi,della
suacritica
teoricae
praticada
partedelle
classisu
bordinate,i
problemi
delleclassi
dominanti
nonerano
pitigiu
stificaree
fondareil
sistema
subasi
teorico-economiche
(l’econom
iapolitica),
ma
piuttostocontrollare
econtenere
ifenom
eni
didissoluzione
delsistem
a,le
sue‘anom
ie’e
‘ disfunzionalità’,
ecioè
queisettori
socialiconflittuali
alsistem
a,reale
minaccia
aldom
iniodelle
classiproprietarie.
Èvero
cheanche
l’economia
avevaconosciuto
unosviluppo
ulteriore—
ilm
arginalism
o,le
teoriedell’organizzazione
industrialee
dellavoro,
leteorie
microeconom
iche,ecc.
—,
ma
questosviluppo,
sebbeneindirizzato
afunzionalizzare
edaggiustare
ilsistem
aaffrontando
isuoi
problemi
imm
ediati,non
siappropriava
delproblem
acen
traledella
nuovafase
disviluppo
delsistem
a,problem
ache
nonera
strettamente
economico
ma
sociale:era
lasociologia
chesi
proponevadi
darea
questiproblem
irisposte
allivello
richiesto,ed
èper
questoche
lediscipline
sociologicheconquistavano
rispetto
adaltre
unposto
centraleed
egemonico.
Nell’U
nioneSovietica,
asua
volta,i
rivoluzionarial
poteresi
trovavanoa
doveraffrontare
problemi
nuovi,riguardo
aiquali
ilm
arxismo
classico,orientato
allacritica
teoricae
politica
delsistem
aeconom
icocapitalista,
sim
ostravacarente
dielaborazioni
estrum
entiadeguati.
Losviluppo
delm
arxismo
com
esociologia
popolare‘
siim
ponein
talesituazione
come
ilm
odospecifico
cheassum
estoricam
entel’ideologia
rivoluzionaria
divenutadottrina
ufficialedi
Stato.In
effettiil
marxism
oclassico
—com
e‘ critica
dell’economia
politica‘
—servi
nel
l’epocadel
dominio
delleclassi
proprietarieper
l’organizzazionesociale
epolitica
dellem
asseall’esercizio
dellalotta
diclasse
edalla
formazione
dellacoscienza
edella
culturapolitica
diclasse;
nell’epocaapertasi
conla
‘ conquistadel
potere‘
stataleda
par
tedei
rivoluzionari,che
ponevaa
questiil
compito
diriorga
nizzarecom
plessivamente
l’economia
ele
istituzionidi
potere,
sipresentavano
ancheproblem
idi
controllo,di
integrazioneso
ciale,di
contenimento
dim
otipolitici
eculturali
centrifughi,di
funzionalitàe
stabilitàorganica
delnuovo
sistema
inform
azio
ne.U
nprocesso
disociologizzazione
delm
arxismo
fula
rispo
stateorica
(dipratiche
conseguenze)che
inquelle
condizioni
storichetendeva
adim
porsiscavalcando
laricerca
leninianaed
emarginando
I’’alternativa
‘troskijana.
Lacritica
dellesocio
logiesviluppatesi
nell’ambito
delcapitalism
o,già
avviatain
qual
chem
ododa
Lenin
nel1894
(Che
cosasono
gli‘am
icidel
po
polo‘
ecom
elottano
controi
socialdemocratici)
,
nonfu
svi
luppataulteriorm
entedai
marxisti;
Gram
sciproprio
inquel
man
catosviluppo
dellacritica
individuala
causa,e
l’espressione,
dellacrisi
disviluppo
delm
arxismo,
sottolineandocon
ciòla
centralitàdel
nuovocom
pitocritico
necessario.A
ccantoa
questeragioni
storiche,anche
ragioniteoriche
por
tavanoG
ramsci
acentrare
losviluppo
delm
arxismo
nellacri
ticadelle
sociologie.U
naparte
diqueste
sierano
sviluppatenel
mondo
occidentalecom
e‘ risposta
aM
arx‘,
come
‘superamen
to‘
delm
arxismo:
dellasua
concezionedella
storia(con
una
teoriasociale
‘),della
teoriadella
lottadi
classe(con
unateo
riadei
gruppie
dellastratificazione
sociale,ad
esempio),
dei
suoicriteri
d’interpretazione(con
le‘ m
etodologie‘).
La‘ risposta
aM
arx’non
erauna
funzioneideologica
se
condaria,m
aelem
entoorganicam
enteconnesso
alcom
pitodi
contenerei
conflittie
guidarnela
ricomposizione.
Ilritardo
di
unaprofonda
criticascientifica
diqueste
sociologieindebolisce
ilm
ovimento
delleclassi
subordinatee
lorende
vulnerabileal
livellodella
formazione
dellacoscienza
diclasse
edella
lotta
ideologica,privandolo
siadelle
armi
daopporre
aquelle
tecni
chedi
controllosia
dellaelaborazione
diproprie
tecnichedi
mobilitazione
(questealternative
aquelle,
poichéla
costruzione
delnuovo
sistema
d’egemonia
sibasa
suuna
espansioneorga
nizzatadel
movim
entosociale
enon
sulcontenim
entodel
con
flittonell’adattam
entosociale).
Questo
nonè
tutto;l’assenza
diuna
criticasistem
aticarigo
rosadelle
sociologiecom
portavagravi
conseguenzeper
lostesso
sviluppodel
marxism
o.D
aun
latoem
ergevala
tendenzaal
re
cuperodi
svariatielem
enti—
inparticolare
teoriesociali
em
e
todologie—
diquelle
‘ scienzesociali
‘,
accorpandoliacritica
mente
alm
arxismo;
ilm
arxismo
dellaSeconda
Internazionale,
3Editori
Riuniti,
Rom
a1972.
2021
nelnom
edel
‘realismo
‘politico
esociale,
esprimeva
manife
stamente
questatendenza.
Reagendo
conviolenza
controdi
essa,
accusandoladi
revisionismo
‘,
esorcizzandoin
bloccoe
senza
lam
ediazionedella
criticache
distinguee
superain
forma
reale(non
verbale),questa
sociologia,il
‘marxism
oortodosso
sichiudeva
inse
stessosecondo
unaconcezione
esclusivaed
autosufficientedel
propriodivenire,
dogmatizzandosi
edam
putando
unodei
piedisui
qualicam
mina
lascienza,
ecioè
lacri
ticacom
prensivad’ogni
sviluppoteorico
nuovo,capace
did
igerire
ilpositivo
edi
negareil
mistificatorio.
Afronte
della‘so
ciologiaborghese
‘—
cosis’iniziò
achiam
arla—
siproponeva
come
verae
unicasociologia
ilm
aterialismo
storico,che
venivasottoposto
adun
processodi
/ormalizzazione
sistematizzante.
Illibro
diB
ucharinera
inscrittoin
questatendenza;
Gram
sciri
conoscerlìnel
sottotitolo(Saggio
popolaredi
sociologia)l’ele
mento
diverità
contenutonel
denominare
«sociologia
»que
stom
arxismo.
Sim
anifestacosf
unacuriosa
convergenzanegli
indirizziche
ilm
arxismo
assume
incondizioni
storico-politichenon
solodi
versem
aapparentem
entedi
segnoopposto,
inO
ccidenteove
ilm
arxismo
èall’opposizione
enell’U
Rss
oveè
alpotere.
L’interpretazione
oggiprevalente
secondola
qualeil
marxi
smo
inO
ccidentesi
conformò
allatendenza
cheil
marxism
oaveva
assuntoin
UR
SS
inragione
dellasubordinazione
politicae
organizzativadei
partiticom
unistioccidentali
aquello
sovietico,
cisem
brainsufficiente
peril
fattoche,
sebbenequesta
subordinazionefosse
unfatto
realeche
ebberiflessi
nelterreno
dellosviluppo
teorico,questo
costituivaanche
unarisposta
aiproblem
ispecifici
chei
partiticom
unistifronteggiavano
inO
ccidente.
Ilprocesso
diideologizzazione
delm
arxismo
inO
ccidente—
cheassum
equasi
laportata
diuna
verarinuncia
all’analisidelle
nuoverealtà
diun
capitalismo
chesi
ostinavaa
funzionaresi
dispiegacom
ereazione
allasituazione
dicrisi
incui
sidibat
tevail
movim
entocom
unista,com
e‘riflesso
‘della
sùccessionedi
sconfitteche
ilm
ovimento
subivain
queglianni,
come
frenoalla
dispersioneed
antidotoall’attrazione
dei‘revisionisti
‘.
Di
controa
ciò,e
dovendocontinuare
arealizzarsi
come
criticadel
capitalismo,
ilm
arxismo
diventaastratto
e‘m
etafisico‘:
allacritica
concretadei
processiconcreti
sisostituiva
lafede
nell’ineluttabilesbocco
nelsocialism
odelle
contraddizioniog
gettivedel
sistema.
Inquesto
modo
laconvergenza
diindirizzi
trail
‘marxism
oal
potere‘
edil
‘marxism
osconfitto
‘trova
22
spiegazionenella
realeaffinità
delledifficoltà
edei
problemi
praticiche
insituazioni
diverseentram
bidovevano
affrontare.
Riassum
endo.L
’individuazionedel
soggettodella
criticadel
lasociologia
ciha
portatoa
collocareil
problema
nelquadro
dellastoria-critica
dellacultura
ea
discriminare
nelconcetto
genericodi
sociologie’un
insieme
complesso
ditendenze
teo
richeche
siriconoscono
come
tali.A
lcunedi
questesociolo
gie‘
costituisconotendenze
internedel
marxism
oe
dellasua
storia,altre
aquesto
sicontrappongono
come
alternativa.T
uttaviala
criticagram
scianadella
sociologiacoinvolge
en
trambe
letendenze
inun
unicom
ovimento
critico;se
noisce
gliamo
diprocedere
analiticamente
distinguendola
criticadi
ognunadelle
tendenze,lo
facciamo
nellaprospettiva
diritro
varealfine
lasintesi,
lam
atriceco
mu
ne
delsoggetto
dellacri
tica,e
l’unitarietàdella
criticadel
soggetto.
2.La
sociologiacom
etendenza
deteriore‘
delm
arxismo
Nella
giàriportata
proposizioned’apertura
delprim
oparagrafo,
nellaquale
abbiamo
mostrato
cheè
possibileleggere
ilsogget
togenerale
dellacritica
gramsciana
dellasociologia,
ècontenuta
insieme
l’individuazionedella
«tendenza
deteriore»
checon
Bucharin
siautodefinisce
«sociologia
marxista
».
icriteri
che
permettono
diindicare
qualesia
esattamente
questatendenza
sonoi
medesim
ielem
entistorico-critici
esplicitatinella
propo
sizione(è
lastessa
criticache
identificail
soggettodella
critica);
pércom
prendereciò
intutto
ilsuo
significatoè
necessarioaver
presente—
conformem
enteal
concettogram
scianodi
‘sistema
ticità‘
—l’idea
gramsciana
discienza
odi
filosofiadella
praxis.
L’afferm
azioneera
questa:
Questa
riduzione[della
filosofiadella
praxisa
unasociologia]
harappresentato
lacristallizzazione
dellatendenza
deterioregià
criticata
daEngeIs
(nellelettere
adue
studentipubblicate
nel«
Sozialistische
Akadem
iker»)
econsistenti
nelridurre
unaconcezione
delm
ondoa
unform
ulanom
eccanicoche
dàl’im
pressionedi
averetutta
lastoria
intasca.
(Q,
1428)
Sitratta,
anzitutto,
diuna
riduzione,vale
adire
unrestrin
gimento
dellaprospettiva,
unridim
ensionamento
deicontenuti
teorici,una
diminuzione
diquesti
contenuticom
erisultato
di
unaloro
fornializzazionein
forme
ridotterispetto
aquelle
che
sonoloro
proprie.Q
uestariduzione
èla
manifestazione
di—
Cfr.;-
infra,
Nota
teoricaIII,
pp.133-4.
L
23
esi
esprime
in—
unacristallizzazione.
Equesto
unterm
ineche
descriveil
fenomeno
chimico-fisico
percui
unasostanza
passadallo
statofluido
alsolido
assumendo
forma
estruttura
fissa;riferito
analogicamente
alprocesso
teoricorappresenta
lafissa
zionedella
teoriain
unostato
dicom
piacimento,
repulsivodi
ognim
utazione,riconducendo
questoprocesso
teoricoad
unareplica
ritualedel
medesim
onel
diverso.C
ristallizzazionedi
unatendenza
deteriore.D
eteriore,in
quanto
risultatodi
unaalterazione
progredienteapportatrice
diuno
scadimento,
diuna
perditacom
eim
poverimento.
Tendenza:
unapropensione
persistente,un
modo
diconcepire
eragionare
inclinatoricorrentem
entein
unacerta
direzione,che
riemerge
piùvolte
inform
edeterm
inatediverse
cheperò
manifestano
uncom
uneorientam
ento.C
hisperim
entaquesta
tendenzariducente,
questodeteriora
mento?
Ela
prima
domanda
checi
dobbiamo
porre.La
seconda
sarà:qual
èin
concretoil
prodotto,il
contenutoe
laform
a,di
questadeterm
inatatendenza?
Setorniam
oal
testotroviam
odue
formulazioni;
unagenerale
cheparla
di«
unaconcezione
delm
ondo»che
èridotta
«a
unform
ulanom
eccanicoche
dàl’im
pressionedi
averetutta
lastoria
intasca
»,l’altra
—che
laspecifica
—individua
la«
Riduzione
dellafilosofia
dellapraxis
auna
sociologia».
Lenostre
domande
diventanoconse
guentemente
queste:C
ome
intendeG
ramsci
la‘filosofia
dellapraxis
‘?E
din
cosaconsiste
questo‘form
ulanom
eccanico‘,
questa‘sociologia
‘?
Una
filosoj’iadella
praxisconcepita
daG
ramsci
come
teoriaaperta
edin
sviluppo,com
plessae
diversificata,refrattaria
allaschem
atizzazionee
adogni
riduzionea
tesifisse
penail
propriosnaturam
ento,da
unaparte.
Dall’altra
unform
ulanom
eccanicoil
qualesi
reputacontenga
tuttala
storia,l’applicazione
delquale
basterebbea
renderneragione;
riferimento
all’interpretazione
schematica
delm
aterialismo
storico,ridotto
auna
seriedi
categoriee
leggi,determ
inazionie
contraddizioni(‘form
ule
‘),con
lequali
sipresum
edi
comprendere
espiegare
qualsivoglia
processoo
fenomeno
storico-sociale,e
cheim
plicitam
entenega
chenella
storiae
nellasocietà
possanosvilupparsi
novitàche
abbianosignificato
teorico,cioè
cheesigano
sviluppie
mutam
entiqualitativi
dellateoria
stessa.C
hedi
questoprecisam
entee
nondi
altrosi
trattiè
conferm
atodal
riferimento
alledue
letteredi
Engels
incui
Gram
scivede
giàavviata
lacritica
dellatendenza
deteriore.Il
sensodel
riferimento
èdegno
diuna
sottolineatura:questa
tendenzadi
inviluppodel
marxism
oè
coltaintanto
daG
ramsci
inun
antecedente
storicoconcreto
cheperm
ettedi
risalirealle
sueori-
gini.Q
uestatendenza
compare
quandoi
fondatoridel
marxism
osono
ancorain
vita,e
daessi
ècriticata
nelsuo
statonascente;
questatendenza
persistetuttavia,
ottenendoun
successosto
rico:si
sviluppa,si
cristallizzacom
e‘ sociologia
marxista
‘,
di
ventadottrina
edisciplina
teorica.E
lacritica
diquesta
cristallizzazione
‘che
permette
aG
ramsci
dicom
prenderee
criticare
allaradice
tuttala
tendenza,e
lacritica
stessapuò
andare
oltrela
criticaengelsiana
inquanto
cogliela
tendenzanella
suafase
‘matura
‘,
cioènel
suodispiegam
entoteorico
epolitico.
L’em
ergenzae
lapersistenza
diquesta
tendenzadenuncia
chele
sueradici
sono,oltre
chedi
naturateorica,
propriamente
storico-sociali.
Non
èbastata
lacritica
engelsiana,quando
essaera
allostato
incipiente,per
sconfiggerla.N
onè
bastatanem
meno
—constatiam
ooggi
—la
criticagram
sciana,e
dialtri
ancora,quando
latendenza
acquisivacorposità
teorica,per
arrovesciarla.
Anzi
latendenza
assurgevaa
dottrinaufficiale
delprim
oStato
socialista,insediandosi
sullacattedra
perla
formazione
deiquadri
politicidel
movim
entocom
unista(il
Manuale
buchariniano
serviinfatti
aform
aretutta
unagenerazione
dirivolu
zionari),e
perla
diffusionedel
materialism
ostorico
‘tra
lem
asse.T
reinterrogativi
sisom
mano:
labase
reale,di
classe,della
tendenza;le
ragionidel
suosuccesso
politico;il
perchédella
sconfittadella
critica.L
asciandoper
orale
domande
come
tali,avanziam
odue
elementi
diriflessione
riguardantil’ultim
a:1.
lacritica
èrim
astasostanzialm
enteincom
presa(da
alcuniè
stata
sintomaticam
enteaccom
unataal
‘revisionismo
‘);2.
ipro
tagonistidella
criticasi
sonoposti
essistessi,
incerto
modo,
come
sconfitti,là
doveagivano
sottol’influenza
dell’idease
condola
qualel’im
poverimento
checom
portaogni
diffusionem
assivadel
marxism
oconduce
necessariamente
aduna
schema
tizzazione.in
ultima
analisial
sacrificiodella
dialettica.
Ilcontenuto
diqueste
lettereengelsiane
èstato
generalmente
individuatocom
ecritica
diuna
interpretazioneeconom
icista,determ
inistae
meccanicista
dellaconcezione
marxista
dellasto
ria,interpretazione
chenon
riconoscela
complessa
dialetticache
inerisceai
rapportitra
‘ baseeconom
ica‘,
‘ forme
politiche‘
eriflessi
ideologici‘.
Gram
scida
unlato
cogliequesti
elementi
Cfr.,
in/ra,N
otacritica
1V,
pp.134-6.
2425
dellacritica
engelsiana,e
nesottolinea
ilriferim
entoalla
tendenza
allascorporazione
dallateoria
delle«
tesiprincipali
»ed
alloro
usonella
forma
di«
equazioni»
(Engels)
o«
formula-
rio»;
edancora
cheE
ngelsin
qualchem
odonel
farla
criticaad
un
‘errore‘
teoricointravede
tuttauna
tendenzadella
cultura
marxista
(infattiE
ngelsscrive
•che«
accadetroppo
spessoche
sicrede
d’avercom
presoperfettam
enteuna
nuovateoria,
edi
poterlasenz’altro
maneggiare,
nonappena
sene
sonoim
parate—
-eanche
questonon
sempre
rettamente
—le
tesiprincipali.
Questo
rimprovero
ionon
loposso
risparmiare
adalcuno
deinuovi
‘marxisti
‘;e
inverità
èstata
scrittadella
robam
eravigliosa»)
6:
D’altro
latoG
ramsci
nonsoio,
abbiamo
detto,va
oltreE
ngelsnella
criticadella
tendenzadeteriore
ma
ilsoggetto
dellasua
criticacom
prendeanche
certetesi
chein
questelettere
En
gelssostiene:
lestesse
tesiche
Engels
all’‘errore
‘-tendenzaav
eva
opposto.Q
uasiche
lacritica
engelsiananon
fosseriu
scitaad
usciredalla
logicain
cuiquell’errore
erainscritto
epartecipasse
perciò—
nonostantetutto
—della
tendenzastessa.
Questo
aspettodel
problema
saràripreso
eapprofondito
piùavanti.
•Lacritica
gramsciana
dellatendenza
deteriorenon
siferm
aalla
identificazionedell’im
proprietàdell’interpretazione
dellateo
riae
dellesue
conseguenti‘applicazioni
‘(schem
atichee
dogma
tiche)nelle
analisistoriche
particolari;individua
altresile
ragioiii
storichee
teoricheche
spieganoquesta
tendenza,il
postoe
ilsignificato
cheessa
haper
-lastoria
delm
arxismo,
perla
storiadella
cultura.N
ellepagine
gramsciane
sisvolge
unm
odod’inten
dereil
marxism
oe
la--suastoria;
lasua
proposizionedella
filosofiadella
praxis,che
rendeconto
diquesta
tendenzadeteriore
(neisuoi
presupøostie
nellesue
conseguenze),com
portaun
nuovom
ododi
concepireI’
ortodossia‘
marxista.
Distinguere
nellastoria
delm
arxismo
unatendenza
deterioreim
plicadistinguere
questaultim
adalla
filosofiadella
praxis.Im
plicaconcepire
ilm
arxismo
come
unprocesso
-storicizzabilenel
suoproprio
sviluppoteorico
epolitico,
ela
filosofiadella
praxiscom
esua
tendenza‘ortodossa
‘.
Inquesto
sensoil
marxism
osi
ponecom
eluogo
diconflitto
teorico.O
rbenela
filosofiadella
praxis,in
quantotendenza
‘ortodossa’,rifugge
ognidogm
atismo
esi
ponecom
eteoria
scientificaaperta;
peròdal
mom
entoche
nellastoria
delm
arxismo
sim
anifestanotendenze
deterioridi
vien
enecessario
sottolineareche
nonsi
trattadi
unaapertura
6M
arx-E
ngels-L
assalle,O
pere,Società
editrice‘ A
vanti!‘,
Milano
1914,
p.6.
--
-
26
indiscri-minata
edeclettica,
chericonosca
validitàconoscitivo
aqualsiasi
sviluppoe
orientamento.
In(atti
seb’-:
-
benel’
filosofiadella
plaxlse
apertain
sentosto
rzco\essa
i-
sierne
indipendentee
autonoma
il-isenso
teorico:essaasta
sestessa,
contienein
sétutti
glielem
entifo
nd
amen
talìperzco
struireuna
totaleed
integraleconcezione
delm
ondo».
Eve
nutoil-
mom
entodi
soffermarci
suquesta
affermazione
perveri
ficarese
inessa
sim
anifestiuna
concezioneintegralista.
-A
ncorpiù
sitratta
diporsi
ilproblem
a—
cosireale
eattua
le—
deirapporti
trapluralism
o,egem
oniae
‘ortodossia‘:
dellapossibilità
diun
«concetto
di‘ ortodossia
‘ »liberato
dallesco
riedi
unacerta
tradizionestaliniana,
epiù
ingenerale
dallepro
prieconnotazioni
disapore
religioso;della
possibilitàdi-
uncri
teriodi
criticastorica
edi
analisipolitica
cheperm
ettadi
distinguere
leesigenze
dellacoerenza
scientificadalle
richiesteideolo
gichedi
parte,e
diindividuare
unacom
uneradice
teoricaalla
praticapolitica
rivoluzionaria;della
possibilitàdi
teori-zzareun
processodi
costruzionedell’egem
onianel
contestodi
unapratica
politicae
culturalepluralista.
Senzapretendere
didispiegare
inm
odoarticolato
lerisposte
aquesti
problemi,
cercheremo
dicogliere
nellaform
ulazionegram
scianai
nodiche
sembrano
costituireconsistenti
basiteo
richeper
illoro
sviluppo.La
filosofiadella
praxisnon
devené
uscireda
sestessa,
alienarsi,
prendendoin
prestitoda
altreconcezioni
delm
ondofo
ndam
entiteorici
em
etodologiciche
neguidino
losviluppo,
nécom
piacersinella
deduzionedei
propriprincipi
edelle
proprie‘leggi
‘.
Nella
storiadel
marxism
osi
vedecom
eentram
biquesti
dueatteggiam
entisono
presentie
come
entrambi
rivendicanoa
séd’essere
iveri
eredidei
padrifondatori.
-G
liuni
—i
realisti‘
—si
richiamano
adun
modo
d’intendere
I’‘ apertura
‘della
teoriacom
eaccoglim
entodi
ogniele
mento
conoscitivosorto
aldi
fuoridel
marxism
o,a
questosom
mandoli
esteriormente.
Gli
altri—
gli‘ortodossi
‘—
proclama
nola
compiutezza
dellateoria
ene
intendonolo
svolgimento
solonella
-‘applicazione‘
praticaa
realtàdiverse,
enel
rifiutod’ogni
teoriadiversa.
Gram
sciscopre
chequesti
duem
odiapparentem
enteopposti
dirapportarsi
alleteorie
diversecondividono
inrealtà
unaco
mune
contaminazione
ideologicada
partedi
queste:da
unlato
peraccettazione
acriticae
dall’altraper
negazioneacritica.
-
L’autonom
ianon
sipresenta
mai
come
undato
acquisitom
adeve
essereconquistata
divolta
involta
di-fronte
adògni
sviluppo
culturale;essa
ègarantita
soltantodalla
criticache
digerisec
esubordina,
inun
-processoche
nonè
nédi
accettazionené27
I
dinegazione
dellealtre
teoriem
a—
nellacritica
diqueste
—di
ricostruzionedi
sestessa.
L’im
magine
gramsciana
dell’‘ortodos
sia‘
nonè
focalizzatanel
puntom
ediotra
due‘deviazioni’,
ma
siform
ain
un«
verticeinaccessibile
»ed
autonomo:
sipone
aldi
làdel
segmento,
sopra.
Nell’im
postazionedei
problemi
storico-critici,non
bisognaconce
pirela
discussionescientifica
come
unprocesso
gudiziario,in
cuic’è
unim
putatoe
c’èun
procuratoreche,
perobbligo
d’ufficio,deve
di
mostrare
chel’im
putatoè
colpevolee
degnodi
esseretolto
dallacir
colazione.N
elladiscussione
scientifica,poiché
sisuppone
chel’inte
ressesia
laricerca
dellaverità
eil
progressodella
scienza,si
di
mostra
più‘avanzato
‘chi
sipone
dalpunto
divista
chel’avversario
puòesprim
ereun’esigenza
chedeve
essereincorporata,
siapure
come
mom
entosubordinato,
nellapropria
costruzione.C
omprendere
eva
lutarerealisticam
entela
posizionee
leragioni
dell’avversario(e
talvoltaè
avversariotutto
ilpensiero
passato)significa
appuntoes
sersiliberato
dallaprigione
delleideologie
(nelsenso
deteriore,di
ciecofanatism
oideologico),
cioèporsi
daun
puntodi
vistacritico
‘,
l’unicofecondo
nellaricerca
scientifica.(Q,
1263)
Ilconcetto
di‘apertura
‘si
allacciaal
concettodi
‘ortodossia
‘.
Lafilosofia
dellapraxis
condividecon
tuttele
altrecon
cezionidel
mondo
lanecessità
didiventare
unsistem
acom
piutoed
inquanto
taledistinto
datutti
glialtri.
Peròalla
filosofiadella
praxisil
problema
sipresenta
inm
ododiverso
chealle
altrefilosofie;
lasua
diversitàradicale
staanche
nelm
ododi
esseree
nelm
ododi
concepirsi‘com
piuta‘.
Lacom
piutezzaè
inessa
qualcosache
stasem
prenel
futu
ro,
ecioè,
sipone
per
manentem
entecom
eprogetto,
come
realtànon
acquisitae
tut
taviacom
etensione
chedà
impulso
allosviluppo,
come
motore
trainante.In
atto,e
cioèin
ognim
omento
dellasua
storia,la
filosofia
dellapraxis
vivenella
(edella)
incompiutezza
‘;più
pre
cisamente,
lasua
‘compiutezza
inatto
‘si
manifesta
nellaform
adi
‘autonomia
‘,
‘inform
apolem
ica,di
perpetualotta
‘.
Possiamo
ormai
rileggerel’afferm
azionedi
Gram
scicogliendo
inessa
unapiena
coerenzacon
quantoabbiam
odetto:
1.non
diceche
lafilosofia
dellapraxis
contienela
totalitàdegli
elementi
diuna
integraleconcezione
delm
ondo,bensf
«tutti
glielem
entifondam
entali»,
aiquali
altrisi
possonoe
sidebbono
subordinare;2.
nondice
chequegli
elementi
costituisconogià
compiu
tamente
lanuova
concezionedel
mondo,
bensfche
essiservono
percostruire
questatotale
concezione,segnando
inquesto
modo
chequella
‘compiutezza
‘è
daintendersi
come
unprogetto
dilavoro.
Inrealtà
tuttociò
nonriveste
diper
ségrande
valoreteorico,
overisulti
lasem
pliceafferm
azionedi
uncerto
puntodi
vistaopposto
adaltri,
privodelle
ragionifondanti.
Gram
scile
ragioni
leha
peròfornite.
Ad
esempio
inquel
passodel
paragrafointitolato
Osservazioni
enote
critichesu
untentativo
di«
Sag
giopopolare
disociologia
»,
dellostesso
Quaderno,
ovescrive
della«
necessitàin
unaesposizione
dellafilosofia
dellapraxis
dellapolem
icacon
lefilosofie
tradizionali»
sostenendoche
«per
questosuo
caratteretendenziale
difilosofia
dim
assa,la
filosofiadella
praxisnon
puònon
essereconcepita
chein
forma
polemica,
diperpetua
lotta»(Q
,1397).
Inqual
modo
Gram
scipone
larelazione
trail
caratterecri
ticodella
filosofiadella
praxise
ilsuo
caratteretendenziale
difilosofia
dim
assa?In
qualm
odoquesta
relazionesta
afonda
mento
dellacom
piutezzacaratteristica
dellafilosofia
dellapraxis?
Lacom
piutezzadella
filosofiadella
praxis—
ilprogetto
dicom
piutezza—
noncade
dentrola
teoriastessa,
nonè
lacom
piutezzaform
aledi
unsistem
ache
abbiaelaborato
ecollegato
tuttii
propriconcetti,
eperciò
laelaborazione
diquesta
compiu
tezzanon
èridotta
allavoro
deifilosofi
odi
particolariorganiz
zazioniintellettuali;
alcontrario
caratteristicacostitutiva
dique
stateoria
èil
suovivere
nonnel
rapportodei
propriastratti
elementi
ma
nelsuo
divenirecoscienza
collettiva,e
perciòla
compiutezza
dellafilosofia
dellapraxis
stanella
costruzionedi
un«
ordineintellettuale
collettivo»,
sielabora
nellasua
espansioneprogressiva.
Laform
adella
compiutezza
dellateoria
consistein
tantonel
suoessere
filosofiadi
massa.
Condizione
diquesta
espansioneè
ilrapporto
criticoche
lafilosofia
dellapraxis
stabiliscecon
lealtre
teorie,cioè
lacritica
delleconcezioni
chesono
diffusea
varilivelli
trale
masse.
Que
staattività
criticanon
èaltro
chel’esercizio
diuna
autonomia
intesanon
come
espressionedi
distaccoe
separazionedal
pen
sieroe
dall’azionealtrui
—che
comporterebbe
unapolem
icavolta
alladistinzione
edalla
autodifesadella
propriaintegrità
—
ma
come
criticavolta
allaconquista
diciò
chele
sioppone.
Ilcontenuto
dellacom
piutezzadella
teoriasta
alloranella
conquista
dell’egemonia.
Ilconcetto
diegem
oniaè
richiamato
daG
ramsci
nelbrano
dedicatoal
«concetto
di‘ortodossia
‘»in
rapportoai
concettidi
autonomia
ed
icritica,
acquisendosotto
questaluce
unam
e-dita
dimensione.
Ilcarattere
egemonico
dellateoria
nonsignifica
ilpredom
inioesteriore
sullealtre
teorie,cioè
ilfatto
chela
filosofiadella
praxisdirige
ilprocesso
culturale—
definendoper
esempio
ilterreno
edi
problemi
suiquali
leteorie
devonoconfrontarsi
—
lasciandointoccate
lealtre
teorienella
loroautonom
ia(e
se
2829
stessanella
propriaindipendenza),
cioèancora
sancendola
separazione
trale
diverseteorie;
comporta
invecela
subordinazionea
sédelle
altreteorie
attraversouna
attivitàcritica
chele
4-Ironia,
aggredisce,penetra,
scompone,
demistifica,
sovverteed
assim
ila.Q
uesto‘digerire
‘com
portauna
crescitaed
unm
utamen
todella
stessafilosofia
dellapraxis,
dim
odoche
latendenza
allaegem
onia—
chen
on
si
presen
tam
aicom
econquista
definitivapoiché
sempre
nuoveteorie
dacriticare
emergono
edanche
levecchie
persistonoreiterate
orinnovate
—,
sirealizza
nellaco.
struzionedell’autonom
iae
nonsi
distingueda
questa.C
ondizionedi
questoe
quello,della
conquistadell’egem
oniae
dell’espansioneprogressiva
dellafilosofia
dellapraxis,
èil
par
ticolarerapporto
diquesta
teoriacon
lapratica.
La
praticacon
nessaa
questateoria
nonsi
ponecom
eun
suom
omento
successivo
eperciò
esteriore,inteso
adapplicarla,
ela
teoriastessa
nonsi
ponecom
epura
‘interpretazionedel
mondo’
daverifi
carenella
pratica.La
praticaassorbe
lateoria
nell’operadi
‘trasform
azionedel
mondo
‘;la
teorianon
sicom
pieperciò
inse
stessa,bensf
nellacritica
realedella
società,cioè
nella,costru
zionedi
unanuova
cultura,in
unanuova
organizzazionepratica
dellasocietà.
Insintesi:
la‘
com
piutezza
‘della
filosofiadella
praxisnon
sirealizza
all’internodella
teoriastessa,
bensisi
realizza
tendenzialmente
nelrapporto
teoria-pratica.L
eggiamo
perintero
laproposizione
gramsciana,
incondizione
ormai
dicogliervi
l’effettivocontenuto,
laricchezza
ela
rigorosaarticolazione
(ulterioreconferm
adel
tipodi
sistematicità
propriodegli
scrittigram
sciani):
L’ortodossianon
deveessere
ricercatain
questoo
quellodei
seguaci
dellafilosofia
dellapraxis,
inquesta
oquella
tendenzalegata
acorrenti
estraneealla
dottrinaoriginale,
ma
nelconcetto
fondamen
taleche
lafilosofia
dellapraxis
‘bastaa
sestessa
‘,
contienein
sétutti
glielem
entifondam
entaliper,
costruireuna
totaleed
integraleconcezione
delm
ondo,una
totalefilosofia
eteoria
dellescienze
na
turali,non
solo,m
aanche
pervivificare
unaintegrale
organizzazionepratica
dellasocietà,
cioèper
diventare’una
totale,‘integrale
civiltà.(Q,
1434)
Ancora,
prendendole
mosse
dall’ultima
partedella
proposizione
‘gramsciana,
unnuovo
problema
dobbiamo
esaminare.
Ma
insomm
ala
filosofiadella
praxissi
compie
nelcom
unismo?
El’aver
postola
‘co
mp
iu
tezza
‘della
teoriacom
eun
progettom
aistoricam
enteconcluso,
significapensare
lafilosofia
dellapraxis
come
l’ultima
‘epiù
avanzatateoria
possibile,che
accoglieràii
séad
inflnitumgli
sviluppidi
tuttoil
pensierofuturo?
Ad
entram
bele
domande,
conG
ramsci,
rispondiamo
negativamente.
-
E3()
•L
’affermazione
gramsciana
sipone
infattial
difuori
diogni
prospettiva‘escatologica.
Larealizzazione
dellafilosofia
dellapraxis
s’tanel
‘diventareuna
totale,integrale
civiltà‘,
nel‘
viv
ificare
ima
integraleorganizzazione
praticadella
società‘.
Siindividua
cioèla
prospettivastorica
diuna
organizzazionepratica
ociviltà
nuovae
diversarispetto
allaciviltà
precedenteche
assorbee
supera;
processosottolineato
nell’altra,frase
dellastessa
notaove
siosserva
come
«la
filosofiadella
praxiscom
inciaad
esercitareuna
propriaegem
oniasulla
culturatradizionale
».
Inquesto
èil
carattererivoluzionario
dellateoria,
allostesso
modo
incui
«il
cristianesimo
furivoluzionario
inconfronto
delpaganesim
op
erché
‘fuun
elemento
dicom
pletascissione
trai
sostenitoridel
vecchio
edel
nuovom
ondo».(Q
,1434-5)
La.
filosofiadella
praxis,in
quantoteoria
rivoluzionariasto
ricamente
delimitata
—epocale
—,
sipresenta
internamente
strut
turatacom
efilosofia
dicom
battimento.
Una
teoriaè
appuntorivoluzionaria
‘nella
misura
incui
èele
mento
diseparazione
edistinzione
consapevolein
duecam
pi,in
quantoè
unvertice
inaccessibileal
campo
avversario.(Q,
1434)
Lafilosofia
dellapraxis
nonè
dunquela
filosofiadella
demo
craziaideale;
èihvece
quellache
oggi,nelle
condizionistoriche
date,,’ci
mostra
lastrada
peravvicinarsi
adessa,
allasocietà
senzaclassi
ovesvanisce
laseparazione
traintellettuali
e‘sem
plici‘,
dirigentie
diretti;ove
lascienza
sifa
sensocom
unee
laregolazione
dellavita
socialesi
manifesta
come
dominio
dellali
bertà.Solo
chedall’interno
ditutte
lesocietà
contraddittoriee
quindidelle
teorieche
inesse
siaffrontano,
talesocietà
futuri-bile
flonpùò
comparire
checom
eutopia
politica,non
puòes
sereperciò
teorizzatam
apensata
erappresentatti
miticam
ente(ideologicam
ent).C
oerentia
questerisposte
sim
ostranole
affermazioni
diG
ramsci
contenutenel
paragrafoStoricità
dellafilosofia
dellapraxis.
•Chela
filosofiadella
praxisconcepisca
sestessa
storicisticamente,
come
cioèuna
fasetransitoria
delpensiero
filosofico,oltre
cheim
plicitamente
datutto
ilsuo
sistema,
appareesplicitam
ented’alla
notatesi
chelo
sviluppostorico
saràcaratterizzato
aun
certopunto
dalpassaggio
dalregno
dellanecessità
alregno
dellalibertà.
Tutte
lefilosofie
(isistem
ifilosofici),
finoraesistiti
sonostate
lam
anifestazionedelle
intime
contraddizionida
cui,la
societàè
statalacerata
[...jM
ase
anchela
filosofiadella
prassiè
unaespressione
dellecontraddi
zionistoriche,
anzine
èl’espressione
piùcom
piutaperché
consapevole,
significìche
‘essapure
èlegata,
alla‘necessità
‘e
nonalla
‘libert,à
!,.che
nonesiste
enon
puòancora
esistérestoricam
ente.D
unque,
sesi
.dimostra
chele
contraddizionispariranno,
sidim
ostraim31
L
plicitamente
chesparirà,
cioèverrà
superata,anche
lafilosofia
dellaprassi:
nelregno
della‘libertà’
ilpensiero,
leidee
nonpotranno
piùnascere
sulterreno
dellecontraddizioni
edella
necessitàdi
lotta.A
ttualmente
ilfilosofo
(dellaprassi)
puòsolo
farequesta
afferma
zionegenerica
enon
andarepiù
oltre:infatti
eglinon
puòevadere
dall’attualeterreno
dellecontraddizioni,
nonpuò
affermare,
piùche
genericamente,
unm
ondosenza
contraddizioni,senza
creareim
media
tamente
unautopia.
(Q,1487-8)
Tutto
ciòche
precedesta
inuna
precisaconnessione
conil
problema
dellatendenza
deteriore,e
cim
ettein
condizionedi
comprendere
questatendenza
adun
livelloulteriore
dicom
plessità
teoricae
dicogliervi
leragioni
deldeterioram
entodel
marxi
smo
chequesta
tendenzastoricam
enteesprim
e.Per
risalireil
percorsocom
piutodalla
nostraanalisi
inm
ododa
ritrovarequeste
ragioni,possiam
ointanto
annotarecom
eG
ramsci
nellanota
soprariportataindividua
precisamente
nellaconcezione
chenega
latransitorietà
storicadella
filosofiadella
praxisun
rapporto
costitutivodella
tendenzadeteriore.
SecondoG
ramsci
unaragione
percui
«avviene
ancheche
lastessa
filosofiadella
prassitende
adiventare
unaideologia
nelsenso
deteriore,cioè
unsistem
adogm
aticodi
veritàassolute
edeterne;
specialmente
quando,com
enel
Saggiopopolare,
essoè
confusocol
materialism
ovolgare
»,si
trovanella
difficoltàdi
«far
comprendere
‘ praticamente
‘ »che
l’affermazione
teoricase
condola
quale«
ogni‘ verità
‘creduta
eternae
assolutaha
avuto
originipratiche
eha
rappresentatoun
valore‘provvisorio’
»,
«è
validaanche
perla
stessafilosofia
dellaprassi
»(Q
,1489).
Sitratta
insomm
adella
difficoltàsperim
entatadal
marxism
odi
rivolgerea
séi
suoicriteri
dicritica
dellateoria
altrui.P
erdendo
lacapacità
auto-critica,la
teoriasi
disarma
difronte
allealtre
teorie;si
chiudein
atteggiamento
difensivo,negatore
diqueste,
osi
consegnain
unatteggiam
ento‘aperturista’,
diac
cettazionedi
unaetero.direzione
(eteronomia).
Laindividuata
difficoltàdi
farcom
prendereche
«tutto
ilsi
stema
dellafilosofia
dellapraxis
puòdiventare
caducoin
unm
ondounificato
»(Q
,1490),
cheè
unadifficoltà
realee
pratica,perché
nonaffrontata
vieneideologicam
entecapovolta
eaccolta
nellateoria
sottola
forma
dellaconcezione
esattamente
contraria,secondo
laquale
cioèil
marxism
oè
ilsistem
adelle
ultime
ve
rità,il
sistema
icui
elementi
fondamentali
filosoficisono
dain
tendersicom
everità
assolute,tesi
cristallizzate.D
iquesta
difficoltàbisogna
peròrendere
ragione.G
ramsci
lavede
insorgerenei
processidi
volgarizzazionedella
teoria.E
conciò
ritroviamo
ilproblem
ache
abbiamo
denominato
dell’espansione
progressivadella
teoria,processo
nelquale
lafilosofia
della
praxisdiventando
filosofiadi
massa
rischiadi
deteriorarsi.Q
uando
essasi
diffondetra
lem
assenella
forma
dellavolgarizzazione
diuna
dottrina(com
einsiem
edi
contenutiteorici
dainsegnare
eda
imparare)
essasi
sovrapponealla
filosofiaspontanea
dellem
asse,al
sensocom
uneal
qualesi
accorpacom
eun
suoulterio
refram
mento.
Entra
cioèa
farparte
delprocesso
diform
azionestorica
delsenso
comune,
unprocesso
nelquale
sifram
mischiano
framm
entidi
diverseconcezioni
delm
ondo,si
sedimentano
edesteriorm
entesi
compongono
inun
tuttoeterogeneo.
Lafilosofia
dellapraxis,
espandendosinon
come
criticae
nellacritica
delsenso
comune
edelle
filosofieche
inesso
ricadono,sperim
entaquella
perditad’identità,
diquella
autonomia
suapropria
chepiega
esubordina
asé
siail
sensocom
uneche
lefilosofie.
Sisubordina
—nella
coscienzadelle
masse
ecom
eriflesso
finnel
propriostatuto
teorico—
alleconcezioni
delm
ondoproprie
delleclassi
dominanti,
poichéil
sensocom
unecostituisce
l’ideologia
politicache
esprime
eriproduce
l’egemonia
diquelle
classisull’intera
società.Per
questaragione
s’incontrala
difficoltàdi
farcom
prenderepraticam
entela
storicitàdella
stessafilosofia
dellapraxis:
ricon
dottaad
essereuna
dottrinaanaloga
allealtre,
essasi
auto-con
cepiscesecondo
icriteri
chele
altreadottano
persé,
secondo
laconvinzione
dirappresentare
veritàassolute,
sistema
compiuto;
secondola
credenzache
«se
unatale
convinzionenon
fosse,gli
uomini
nonopererebbero,
noncreerebbero
nuovastoria,
cioèle
filosofienon
potrebberodiventare
‘ideologie’,non
potrebbero
nellapratica
assumere
lagranitica
compattezza
fanaticadelle
‘credenze
popolari‘
cheassum
onola
stessaenergia
delle‘forze
ma
teriali‘»
(Q,
1487).Intesa
lateoria
secondoi
criteridi
compiu
tezzaform
alepropri
dellealtre
filosofiesi
finiscecol
fraintendere
ilnuovo
rapportoteoria-praxis
cheessa
tendea
stabilire,che
sim
anifestaappunto
come
processo—
politicoe
teorico—
diespansione
dellateoria,
come
incompiutezza
inatto.
Latendenza
aldeterioram
entodella
teorianel
processoat
traversoil
qualediviene
filosofiadi
massa
costituisceun
pro
blema
piùcom
plessodi
quantosem
bri,ed
èuno
deinodi
teorici
centralidella
riflessionegram
sciana.Per
lafilosofia
dellapraxis
ilproblem
anon
consistesoltanto
nell’evitaredi
deteriorarsi
nelprocesso
dellasua
diffusionetra
lem
asse,nel
presentarsi
come
giàcom
piutaalle
masse
proprioquando
inrealtà
acquisisceprogressiva
compiutezza
nell’universalizzarsi.Il
pro
blema
nonconsiste
solonel
fattoche
essasi
diffondein
forma
dogmatica
evolgarizzata,
equindi
ilproblem
anon
sirisolve
or-
3233
ganizzandotale
espansionein
forma
taleche
isuoi
contenuti—
etra
essiquello
fondamentale
dellapropria
storicitàe
transitorietà
sianorispettati.
Oltre
aciò
occorreindividuare
ilcarattere
‘strutturale‘
delproblem
a.E
spandersitra
lem
assesignifica
espandersitra
leclassi
subor
dinateeconom
icamente,
politicamente
eculturalm
ente,tra
classicioè
chenon
sonom
aistate
autonome
ma
sempre
eterodirette,che
nonhanno
l’esperienzadel
controlloe
delladirezione
deiprocessi
storicie
delleproprie
condizionidi
esistenza,che
nonhanno
mai
elaboratoproprie
coerenticoncezioni
delm
ondom
ache
invecehanno
unm
ododi
pensareincoerente
efram
mentario
nelquale
siriassum
onoe
compongono
tuttele
subordinazionisubite.
Queste
classidebbono
diventare‘autonom
e’,autonom
iache
nonconsiste
nelnon
subirepni
l’influenzaideologica
delleclassi
dominanti
enello
svolgereindipendentem
enteuna
propriarazionalità,
ma
nelraggiungere
un‘vertice
inaccessibileagli
avversari
‘dal
qualepoter
criticare,subordinare
edassim
ilareogni
vecchiao
nuovaconcezione
delm
ondo.Progetto
molto
difficileda
realizzaree
cherichiede
tempi
esforzi
ditale
portatache
altaè
laprobabilità
checom
paianotentazioni
dirisolvere
ilproblem
adell’
‘egemonia
‘con
altrim
ezzi,burocratici
(civilie
militari).
Ma
intal
casola
politicadelle
classisubordinate
puressendo
‘diclasse
‘non
èprogressiva,
nonallarga
erende
superiore
lavita
culturale.A
llaluce
diquesto
concettodi
‘autonomia
‘il
problema
politico
della‘
rivoluzione‘
acquistadim
ensionitutte
nuove,eviden
ziandosiin
talsenso
lacentralità
politicadelle
ricerchegram
sciane
sullo«
spiritopopolare
creativo,nelle
suediverse
fasie
gradidi
sviluppo»
Latendenza
deterioresi
rapportaal
problema
dellaincom
piutezza
dellafilosofia
dellapraxis
nonsoltanto
perchéfa
scomparire
ilconcetto
diincom
piutezzae
distoricità
dellateoria,
ma
anchein
quantoil
fattostesso
chela
filosofiadella
praxissia
incompiu
tain
atto,sia
quindiuna
storia
essastessa,
implica
lapossibilità
disoffrire
processidi
deterioramento
(tendenzedeteriori).
Que
stesi
pongonoin
rapportocon
lateoria
come
‘mom
entinega
tivi‘
dellasua
storia,con
iquali
lateoria
devecostantem
entelottare
edai
qualideve
differenziarsi.L
’emergenza
diogni
nuovaconcezione
delm
ondosegna
l’inizio
diuna
lottanell’am
bitodella
cultura.La
prospettivanella
qualequesta
lottaè
intrapresaè
lasubordinazione
el’assorbi
7A
.Gram
sci,L
etteredal
carcere,op.
cit.,p.
59.
34
L
mento
ditutte
leteorie
avversarieda
partedi
ognuna:nella
lottaideale
eculturale
osi
assorbisceo
siè
assorbiti.C
iòche
distingueuna
teoriarivoluzionaria
èil
suoim
porsicom
e«
unvertice
inaccessibileal
campo
avversario»,
valea
direla
potenziale
capacitàdi
digeriretutto
«il
mondo
culturaleesistente
»e
diporre
ifondam
enti(«
elementi
fondamentali
»)del
mondo
culturalefuturo.
L’esem
piostorico
sceltoda
Gram
scia
comprovare
unatale
concezionedella
storiadella
culturariguarda
«il
cristianesimo
[che]fu
rivoluzionarioin
confrontodel
paganesim
operché
fuun
elemento
dicom
pletascissione
trai
sostenitori
delvecchio
edel
nuovom
ondo».
Ilconflitto
permanente
trale
diverseconcezioni
delm
ondoè
statoplasticam
enterappresentato
daM
.W
ebercom
e«
conflittotra
glidèi
chepresiedono
aisingoli
ordinamenti
evalori
».
«T
rai
diversivalori
chepresiedono
all’ordinamento
delm
ondoil
contrasto
èinconciliabile
».
Equesto
unproblem
acentrale
ericor
rentedella
riflessionew
eberiana.N
elsaggio
Ilsignificato
della‘avalutatività
‘delle
scienzesociologiche
eeconom
iche,precisa:
Tra
ivalori
sitratta
inultim
aanalisi,
ovunquee
sempre,
nongià
disem
plicialternative,
ma
diuna
lottam
ortalesenza
possibilitàdi
conciliazione,com
etra
‘dio’e
il‘dem
onio‘.
Tra
diloro
nonè
pos
sibilenessuna
relativizzazionee
nessuncom
promesso
.
Weber
cogliein
talm
odola
radicalitàdel
conflittoideale,
etuttavia,
diversamente
daG
ramsci,
ritieneche
lascienza
noncontenga
icriteri
perdecidere
dellasuperiorità
teoricadi
unsi
stema
dipensiero
sualtri:
Com
esi
possafare
perdecidere
scientificamente
‘tra
ilvalore
dellacultura
tedescae
diquella
francese,io
loignoro.
Anche
quic’è
unantagonism
otra
divinitàdiverse,
inogni
tempo.
E...]Su
questi
dèie
sulleloro
lottedom
inail
destino,non
certola
‘scienza‘.
Èdato
solamente
intendereche
cosasia
ildivino
nell’unoo
nell’altrocaso,
ovveroin
unordinam
entoo
nell’altro10
Non
riconoscequindi
lapossibilità
diattingere
un‘ vertice
‘,
lanecessità
disubordinare
aduna
lealtre
teorie.L
alotta
nonsi
8M
. Weber,
Illavoro
intellettualecom
eprofessione,
Einaudi,
Torino
1971,pp.
31-2.‘
M. W
eber,Il
metodo
dellescienze
storico-sociali,E
inaudi,T
orino1966,
p.332.
M. W
eber,Il
lavorocit.,
pp.31-2.
35
risolveperciò
suiterreno
scientificom
asolo
attraversoil
dominio
suiterreno
politico.Q
uestaseparazione
trascienza
epolitica
èassunta
dallateoria
stessadi
Weber,
inquanto
ilcriterio
discelta
trale
teorieresta
fuoridella
scienza,sul
terrenoetico
epolitico:
Giudicare
lavalidità
ditali
valoriè
peròuna
questionedi
fede,ed
èinoltre
forseun
compito
dellaconsiderazone
speculativae
dell’interpretazione
dellavita
edel
mondo
nelloro
senso,m
anon
èsi
curamente
oggettodi
unascienza
empirica
Lafilosofia
dellapraxis,
poichési
ponecom
etendenziale
filosofiadi
massa,
nonesaurisce
lasua
battaglianello
scontrocon
lealtre
filosofiem
ala
svolgesim
ultaneamente,
molecolarm
ente,sul
ter
renodel
sensocom
une;e
inquanto
sipone
come
criticapratica
tesaalla
trasformazione
deirapporti
sociali,svolge
lalotta
nonlim
itatamente
sulterreno
culturalem
aanche
suiterreno
econom
icoe
politico.A
causadi
ciònon
gliè
sufficientel’aver
attintoteoricam
enteil
verticeinaccessibile
—e
ciònon
sirealizza
comunque
unavolta
pertutte
—per
vincerela
guerra.L
am
anifestazionee
losviluppo
delletendenze
deteriorisegnalano
infattii
vincitorivinti.
Lafilosofia
dellapraxis
comincia
adesercitare
unapropria
egemo
niasulla
culturatradizionale,
ma
questa,che
èancora
robustae
soprattutto
èpiil
raffinatae
leccata,tenta
direagire
come
laG
reciavinta,
perfinire
divincere
ilrozzo
vincitorerom
ano.(Q,
1434-5)
Proprio
nelSaggio
popolare,m
anualedella
tendenzadeteriore,
Gram
scivede
come
«L
’ambiente
ineducatoe
rozzoha
dominato
l’educatore,il
volgaresenso
comune
siè
imposto
allascienza
enon
viceversa;se
l’ambiente
èl’educatore,
essodeve
essereed
ucato
asua
volta,m
ail
Saggionon
capiscequesta
dialetticariv
oluzionaria
»(Q
,1426).
Da
questopunto
divista
possiamo
ricavareelem
entiesplica
tiviche
consentonodi
scoprirela
radicecom
unedell’em
ergenzadel
‘revisionismo
‘in
Occidente
edello
stalinismo
‘nei
paesisocialisti.
InO
ccidenteil
movim
entooperaio
fusconfitto
sulterreno
dellalotta
politicaed
economica.
Com
ereazione
allasconfitta
—però
anchecom
eparte
concorrentea
questa—
daun
lato
1M
. Weber,
Ilm
etodocit.,
p.
62,nel
saggioL’
‘oggettività‘
conoscitivadella
scienzasociale
edella
politicasociale.
lacultura
marxista
èsottoposta
adun
processodi
‘revisioneche
lasubordina
allacultura
delleclassi
vittoriose;dall’altro
siassiste
adun
rinserramento
nellaortodossia
(insenso
deteriore)che
finisceanch’essa
conla
subordinazionedella
culturam
arxista,seppure
inform
edistinte:
Quando
nonsi
hal’iniziativa
nellalotta
ela
lottastessa
finiscequindi
conl’identificarsi
conuna
seriedi
sconfitte,il
determinism
om
eccanicodiventa
unaforza
formidabile
diresistenza
morale,
dicoe
sione,di
perseveranzapaziente
eostinata.
«Io
sonosconfitto
mo
mentaneam
ente,m
ala
forzadelle
coselavora
perm
ea
lungoan
dareecc.
».
Lavolontà
realesi
travestein
unatto
difede,
inuna
certarazionalità
dellastoria,
inuna
forma
empirica
eprim
itivadi
finalismo
appassionatoche
apparecom
eun
sostitutodella
predestinazione,
dellaprovvidenza,
ccc.,delle
religioniconfessionali.
(Q,1388)
Nei
paesisocialisti
leclassi
subalternevin
co
no
sulterreno
po
liticoed
economico,
ma
larivoluzione
culturaleavviata
daL
eninrim
anea
mezza
strada.B
ucharinvolgarizza
lacultura
marxista
(eform
ai
quadri);nella
lottaper
l’egemonia
ivincitori
politicivengono
vinti.G
ramsci
coglietutta
lagravità
delfenom
eno:
Quando
il‘ subalterno’
diventadirigente
eresponsabile
dell’attività
economica
dim
assa,il
meccanicism
oappare
aun
certopunto
unpericolo
imm
inente.(Q,
1388)
Mancata
l’egemonia,
faffitol’assorbim
entodella
vecchiacultura
dominante,
conlo
stalinismo
ilterreno
dellabattaglia
culturaleè
occupatocon
learm
i,dell’econom
iae
dellapolitica.
Sopravviveil
socialismo,
troncodi
rma
autonoma
cultura.Se,
come
annotaG
ramsci,
«i
rapportim
aterialisono
ilcontenuto
el’ideologia
laform
a»,
sipuò
direche
lasociologia-tendenza
deterioredel
marxism
oinform
aquesti
rapportidi
produzionee
leistituzioni
politichedei
paesisocialisti.
Possiamo
ormai,
riprendendola
letturadei
dueparagrafi,
esam
inarecom
eG
ramsci
precisamente
individuiquale
siala
con
cezionedel
mondo
allaquale
lasociologia-tendenza
deterioredel
marxism
osi
subordinaed
inqual
modo
questasubordinazione
siafferm
i.A
partiredal
precedentemente
individuatom
ododi
intenderela
storiadella
filosofiadella
praxis—
ilcarattere
dellasua
auto
nomia,
ilm
ododella
suacom
piutezza,le
forme
delsuo
deterioram
ento—
Gram
sci,nella
sociologia-tendenzadeteriore
delm
arxism
oindividua
unasubordinazione
teoricaad
unafilosofia
pre
marxista,
al‘m
aterialismo
filosofico‘,
dicui
essaè
un«
framm
entosubordinato
».
ScriveG
ramsci:
3637
Nel
Saggiopopolare
nonè
neanchegiustificata
coerentemente
laprem
essaim
plicitanell’esposizione
edesplicitam
enteaccennata
inqualche
posto,casualm
ente,che
lavera
filosofiaè
ilm
aterialismo
filosoficoe
chela
filosofiadella
praxisè
unapura
‘sociologia’.C
osasignifica
realmente
questaafferm
azione?Se
essafosse
verala
teoriadella
filosofiadella
praxissarebbe
ilm
aterialismo
filosofico.M
ain
talcaso
cosasignifica
chela
filosofiadella
praxisè
unasociologia?
[.1C
osinon
ègiustificato
ilnesso
trail
titologenerale
Teoria
ecc.[T
eoriadel
materialism
ostorico]
eil
sottotitoloSaggio
popolare[Saggio
popolaredi
socio
logia
marx
ista].Il
sottotitolosarebbe
ilti
tolopiù
esattose
alterm
inedi
‘sociologia‘
sidesse
unsignificato
molto
circoscritto.(Q,
1431-2)
Intendereprecisam
enteil
significatodi
questeafferm
azionie
diqueste
domande
nonè
semplice:
inesse
èinscritto
unpro
blema
bendefinito
edè
implicita
unarisposta
adesso.
Ilpro
blema
èquello
deirapporti
datitra
lesociologie
ele
filosofie;la
risposta,esplicitata
piùavanti
neltesto,
èfissata
sinteticam
entelà
dovesi
diceche
«ogni
sociologiapresuppone
unafilo
sofia,una
concezionedel
mondo,
dicui
èun
framm
entosubordi
nato»
(Q,
1432).O
ccorreleggere
questa‘form
ula‘
noncom
euna
proposizionenorm
ativa,che
stabiliscaal
livelloideologico
deiprincipi
unrapporto
necessario,bensì
come
unaproposizione
clicarattere
scientificovolta
allaidentificazione
edalla
criticadi
unrapporto
difatto,
ecioè
ilm
ancatoraggiungim
entoda
partedelle
sociologieesistenti
diun
loroproprio
statutoscientifico,
ecioè
diuna
realerottura
taleda
renderleautonom
edalle
filosofie
speculative.Q
uesteultim
econtinuano
ancoraa
detenereil
terrenoe
glielem
enticostitutivi
dellateoria
sociale.Le
discipline
sociologichesono
perciòcostituite
daun
miscuglio
(combi•
nazioneche
nonrisolve
lareciproca
esterioritàdegli
elementi)
difram
menti
di‘teorie
sociali‘
deduttivamente
ricavatedalle
filosofie,
edi.
fattiparticolari
costituentiil
materiale
empirico
che,conform
atosecondo
categoriee
‘leggi‘
dedottedalla
teoriage
nerale,dia
aqueste
(teoria,categorie
e‘leggi
‘)la
parvenzadi
fondarsisulla
realtà.M
entrein
realtàqueste
disciplinesono
strutturatein
subordine
aduna
logicadeduttiva,
essesi
vantanodi
condurreuna
battagliadecisiva
controla
speculazionefilosofica.
Ineffetti
peròl’aggancio
chestabiliscono
coni
fattistorico-sociali,
ilpasso
chele
avvicinaall’
‘oggetto‘
nonsi
compie
come
rotturadella
logica
speculativo-deduttivam
acom
eriproposizione
diquesta
suun
terrenodiverso.
Tornerem
opiù
oltresu
ciò,al
mom
entodel
l’esame
dellacritica
gramsciana
dellesociologie
non-marxiste.
Questi
elementi
ciperm
ettonocom
unquedi
raccogliereil
significato
diquelle
affermazioni
edom
andegram
scianeche
ab
38
biamo
prima
riportato.In
esseG
ramsci
osservache
Bucharin
distinguenel
marxism
odue
livelli,il
filosoficoed
ilsociologico.
Illivello
filosoficoè
costituitodal
‘materialism
ofilosofico
‘che
sarebbedunque
la‘filosofia
marxista
‘o
‘vera
filosofia‘;
illi
vellosociologico
ècostituito
dal‘m
aterialismo
storico‘
chesa
rebbedunque
la‘sociologia
marxista
‘,
una«
pura‘sociologia
‘o.N
otaG
ramsci
che,nel
Saggio,questa
distinzioneè
una«
pre
messa
implicita
nell’esposizioneed
esplicitamente
accennatain
qualcheposto,
casualmente
o.N
eltesto
bucharinianosono
difatticontenute,
fraaltre,
affermazioni
come
queste,nelle
qualiè
facilecogliere
siala
distinzionedel
marxism
oin
duelivelli,
siail
rapporto
deduttivoche
ilsecondo
(sociologico)lega
alprim
o(filo
sofico):
Anche
nellescienze
sociali,dunque,
l’unicopunto
divista
giustoè
quellom
aterialista.M
arxed
Engelshanno
applicatoin
maniera
coerentela
concezionem
aterialistaalle
scienzesociali.
E...]V
ada
séche
Marx
haavuto
deipredecessori
soprattuttofra
isocialisti
utopisti
(Saint-Simon).
Ma
soltantoM
arxha
studiatoa
fondola
concezione
materialista
[unm
odobuchariniano
diriferirsi
al‘m
aterialism
ofilosofico’]
nelsolo
modo
capacedi
produrrela
verasociologia
scientifica12
ancoraal
paragrafo6,
La
teoriadel
materialism
ostorico
come
sociologiam
arxista:
classeoperaia
hauna
propriasociologia,
conosciutasotto
ildi
materialism
ostorico,
icui
principisono
statienunciati
dae
daEngels.
Viene
chiamata
ancheconcezione
materialistica
storia,o,
piùsem
plicemente,
«m
aterialismo
economico
»
Ma,
Gram
scisi
domanda:
<C
osasignifica
realmente
questaafferm
azione?o,
ecioè
cosaeffettivam
entecom
portaconside
rareil
materialism
ostorico
come
lasociologia
marxista
eche
essasi
costituiscanella
applicazionedel
materialism
ofilosofico?
Erisponde:
«Se
essafosse
verala
teoriadella
filosofiadella
praxissarebbe
ilm
aterialismo
filosofico»
.Il
materialism
osto
rico,in
quantosociologia,
nonavrebbe
dunquein
sestesso
glielem
entiteorici
costitutivi,che
dovrebbericevere
dallafilosofia.
InsisteG
ramsci:
«M
ain
talcaso
cosasignifica
chela
filosofiadella
praxisè
unasociologia?
».
Significaappunto
chesi
ècos
costituitoil
tipicorapporto
chelega
lesociologie
allefilosofie,
caratterizzatodalla
subordinazionedelle
prime
alleseconde
edalla
applicazionedelle
secondenelle
prime.
«C
osnon
ègiu
12N
.I.
Bucharin,
Teoriadel
materialism
ostorico.
cit.,pp.
61-2.3
Ivi,p.
13.
Lanom
eM
arxdella
L
39
stificatoil
flessotra
iltitolo
generaleT
eoriaecc.
eil
sottotitoloSaggio
popolare.Il
sottotitolosarebbe
iltitolo
piùesatto
».
Cioè
Gram
scinega
cheil
Saggiodi
Bucharin
abbiaun
carattereteo
rico,vale
adire
cheabbia
raggiuntoil
‘vertice‘
attintodalle
teorierivoluzionarie
‘;gli
riconosceinvece
uncarattere
‘sociologico
‘:l’esere
unfram
mento
subordinatoalla
culturatradi
zionale.U
naespressione
dellatendenza
deterioredel
marxism
oche
cifornisce
lapossibilità
diindividuarla
neisuoi
segnies
senziali.Si
badi,G
ramsci
inpiù
puntidei
Quaderni
hasvolto
unacri
ticadel
‘materialism
ofilosofico
‘,
mostrandone
ilcarattere
pre
marxista.
Ha
criticatoanche
l’espressione‘m
aterialismo
storicoin
quantoin
essasi
èprevalentem
entem
essol’accento
sulpri
mo
termine
(«di
originem
etafisica»),
efors’anche
perchéla
stessastruttura
lessicaledell’espressione
sembra
riassumere
inform
ulala
composizione
trail
materialism
ofilosofico
el’analisi
storica,cioè
l’applicazionedella
filosofiam
aterialistanella
scienzadella
storia.T
uttavianon
bisognaim
maginare
cheG
ramsci
critichila
sociologia
marxista
inquanto
dipendenteda
unafilosofia
pre-marxi
sta,lasciando
apertala
possibilitàdi
costruireuna
verasocio
logiada
un
avera
filosofia.D
atutto
ciòche
abbiamo
presoin
esame
risultainvece
chiaroche
eglicritica
tuttele
sociologiecostruite
sullabase
diqualsiasi
filosofiapre-costituita;
Gram
sciinfatti
pensaad
unrapporto
radicalmente
inversoe
ponela
possibilitàdella
teoria(‘
filosofia‘)
nellateorizzazione
deico
ncetti
cheperm
ettonodi
sancireil
caratterescientifico,
om
eno,di
una‘disciplina
‘.
Inciò
lachiave
dilettura
delleproposizioni
omesse
nellanostra
citazione,al
centrodella
citatasequenza
diafferm
azionie
domande.
Riportiam
oleadesso:
Ecosa
sarebbequesta
sociologia?U
nascienza
dellapolitica
edella
storiografia?O
ppureuna
raccoltasistem
aticae
classificatasecondo
uncerto
ordinedi
osservazionipuram
enteem
pirichedi
artepolitica
edi
canoniesterni
diricerca
storica?Le
rispostea
questedom
andenon
sihanno
nellibro,
eppureesse
solosarebbero
unateoria.
(Q,143
1-2)
Suquesto
argomento
peròci
soffermerem
opiù
oltre.
3.La
sociologiacom
escienza
socialealternativa
alm
arxismo
Lacritica
gramsciana
diquelle
sociologieche,
daC
omte
aM
ichels,
sipropongono
come
scienzadella
società,diverse
edoppo
steal
marxism
o,si
allacciaalla
criticadella
‘sociologia-tendenza
40
h
deterioredel
marxism
o‘.
Difatti,
seguitandola
letturadel
testo,osserviam
oche
Gram
scicom
pieil
passaggio—
cheuna
letturapoco
attentapotrebbe
nonavvertire
dallacritica
diquesta
allacritica
diquelle.
Cosfnon
ègiustificato
ilnesso
trail
titologenerale
Teoriaecc.
eil
sottotitoloSaggio
popolare.Il
sottotitolosarebbe
iltitolo
piùesatto
se
alterm
inedi
‘sociologia‘
sidesse
unsignificato
molto
circoscritto.Infatti
sipresenta
laquistione
diche
cosaè
la‘sociologia
‘?N
onè
essaun
tentativodi
una
cosidettascienza
esatta(cioè
positivista)dei
fattisociali,
cioèdella
politicae
dellastoria?
cioèun
embrione
difilosofia?
Lasociologia
nonha
cercatodi
farequalcosa
disim
ilealla
filosofiadella
praxis?(Q,
1432)
Dalla
constatazioneche
illavoro
bucharinianonon
raggiungeil
livelloteorico
inquanto
nondà
rispostea
domande
teoriche,e
dallaconstatazione
dellam
ancatagiustificazione
teoricadel
nessotra
iltitolo
(Teoria)
eil
sottotitolo(sociologia)
Gram
scipassa
adesam
inaredirettam
enteil
concettodi
sociologia‘,
non
giànel
significato
attribuitoglida
Bucharin
nell’espressione«
sociologiam
arxista
»,
hensfnel
«significato
molto
circoscritto»
cheil
concettom
ostra
come
propriodalle
originie
nellatradizione
disciplinare.In
questom
odoG
ramsci
mentre
dauna
parteinnesta
ilsaggio
diB
ucharin
nellatradizione
sociologica,dall’altra
passaalla
specifica«
quistionedi
checosa
èla
‘sociologia
‘»,
valea
direalla
analisicritica
dellasociologia
inquanto
scienzasociale
alternativaal
marxism
o.La
specificitàdella
sociologiaè
precisamente
individuatada
Gram
scinel
tentativo«
difare
qualcosadi
simile
allafilosofia
del
lapraxis
».
Inuna
determinata
fasedello
sviluppocapitalistico,
nellastoria
dellacultura
sim
anifestaun
bisognodi
conoscenzesui
processisociali
dalquale
originanodue
filonidi
ricercain
competizione:
daun
lato«
un
tentativodi
unacosidetta
scienzaesat
ta(cioè
positivista)dei
fattisociali
»,
dall’altroil
tentativodi
unascienza
materialistica
dellastoria.
Eproprio
perchécercano
‘difare
qualcosadi
simile
‘,
diorganizzare
risposteai
medesim
ip
roblem
ireali
—il
cheè
molto
diversodall’accom
unarlecom
escienze
dellasocietà,
cioèscienze
dellostesso
oggetto,com
evedrem
opiù
oltre—
lasociologia
eil
marxism
osi
manifestano
inun
rapportodi
competizione
cheli
rendefra
diloro
alternativi.Il
puntonodale
dellacritica
gramsciana
dell’insieme
dellesocio
logiesta
nellaindividuazione
delfatto
cheesse
nonsi
costituiscono
come
teorie.Il
librodi
Bucharin
erariconosciuto
daG
ramsci
come
testodi
sociologiaproprio
peril
fattodi
nonfornire
risposte
teoriche.C
osasarebbe
allorala
‘sociologia‘?
41
Lasociologia
èstata
untentativo
dicreare
unm
etododella
scienza
storico-politica[.1
Lasociologia
èquindi
diventata..,tiri
tentativo
didescrivere
eclassificare
schematicam
eritefatti,
storicie
politiciE...]
Lasociologia
èdunque
untentativo
diricavare
‘ sperimentalm
ente
leleggi
dievoluzione
dellasocietà
umana.
(Q,
1432)
Abbiam
oqui
treelem
entidi
identificazionei
quali,se
formal
mente
organizzati,adotterebbero
laform
adi
unadefinizione:
la
sociologiaè
unm
etodoche
permette
didescrivere
eclassificare
i
fattisociali
inm
odotale
dapoterne
ricavarele
leggidella
società.
Gram
sciperò
nonè
allaricerca
diuna
definizioneche
dial’essen
zadella
sociologia.ii
«che
cosaè
la‘ sociologia
‘ »in
Gram
sciè
invecel’avvio
diuna
ricognizionestorica
diun
filonedella
storia
dellacultura;
ciòsi
manifesta
nellaprecisa
progressionedei
tempi
deiverbi
delletre
proposizioniè
stataè
quindidiventata
E...]è
dunque»).
Inquesta
critica11
puntodi
partenzafissato
daG
ramsci
nonè
datodai
risultatiraggiunti
suiquali
dareuna
valutazionepragm
a
tica,m
ainvece
daglioliettivi
costituentila
«particolare
‘ logica
internadelle
diversesociologie
»,
cioèdai
propositi(‘
tentativi‘)
chequeste
esplicitamente
sidanno
nelioro
propriospecifico
at
trezzarsidi
fronteai
processisociali
emergenti.
Primo
proposito,determ
inantedi
unaprim
afase
dellastoria
dellaociologia,
èquello
dellacreazione
diun
metodo
dellascien
zastorico-politica.
Lasociologia
sicostituisce
storicamente,
origi
nariamente,
nellacostruzione
diuna
metodologia
cheacconsenta
didare
scientificitàalla
conoscenzadella
realtàsociale.
Lacostru
iionedi
unateoria
sociale‘
sipresenta
come
elaborazioneulte
nere,dipendente
dall’eserciziodel
metodo.
Questo
processocosti
tutivodelle
sociologiesegna
ilm
ancatodistacco
diqueste
dalle
filosofiepoiché,
mentre
ilprogetto
consistevaprecisam
entenella
mstituzione
delle‘ filosofie
sociali‘
daparte
dellescienze
sociali‘,
l’elaborazionedi
unm
etodoprivo
dipropri
supportiteorici
con
duceall’assunzione
—al
postodella
teoriam
ancante—
di«
un
sistema
filosoficogià
elaborato,il
positivismo
evoluzionistico».
Dal
mom
entoche
lasociologia
nonsi
costituisceoriginaria
mente
come
ricercadi
unateoria,
bensfcom
ericerca
diuna
me
todologia,ricerca
guidata(nell’assenza
diuna
propriateoria-guida)
dadue
contra
stanti
fatto
ri—
---
iprincipi
‘della
filosofiapositivista
edI
modello
‘delle
scienzenaturali
—,
nerisulta
lam
ancanza
diautonom
ia,cioè
laduplice
dipendenza:tanto
dai‘ principi
chedal
modello’.
(Allo
stessom
odoin
cui,in
quantodipendente
esubordinata
al‘ m
aterialismo
filosofico‘,
Gram
sciaveva
critica
tola
sociologia-tendenzadeteriore
delm
arxismo
‘).
Lacritica
delladipendenza
dai
duefattori
(‘principi
‘e
‘ mo
dello‘
èdiversam
entearticolata.
Ilm
ancatodistacco
daun
siste
ma
filosofico‘ già
elaborato‘,
speculativo(speculativo
perché‘ già
elaborato‘:
perG
ramsci,
come
perM
arxed
Engels,
unafilosofia
non-speculativaè
possibilesoltanto
apartire
dairisultati
dellascienza;
perG
ramsci,
piiiprecisam
ente,si
costituiscenella
teorizzazione
deiconcetti
dellascienza.
Ma
suciò
ritorneremo),
ladi
pendenzada
unafilosofia,
èdi
persé
unanegazione
delprocesso
costituenteuna
scienza,che
non
può
adotta
rela
viadeduttiva
apartire
dauna
filosofiapoiché
perciò
diventaanch’essa
(la‘ scien
za‘,
om
egliola
metodologia
scientifica‘)
speculativa.In
altriterm
ini:nel
processodi
formazione
dellasociologia
ilrapporto
scienza-filosofiaè
statoinvertito,
equesto
evidenziale
carenze
strutturalitanto
dellasociologia
come
scienzache
delpositivism
o
evoluzionisticocom
efilosofia.
Contem
poraneamente
peròil
rapportodi
dipendenzadella
me
todologiasociologica
dalm
odellodelle
scienzenaturali
determina
quellaspecifica
tensionenei
rapportitra
lasociologia
eil
positi
vismo
evoluzionisticodalla
qualeorigina
unacerta
reazionepar
zialedella
sociologianei
confrontidella
filosofia.
Secondoproposito,
determinante
diuna
secondafase
dellasto
riadella
sociologia,diviene
quellodi
conoscereem
piricamente
i
fattistorici
epolitici.
Lasociologia
sisviluppa
storicamente
nella
descrizionee
classificazionedei
fattisociali
‘,
nellacum
ulazione
didati
iquali,
nellaloro
organizzazionesecondo
schemi,
fornisca
nouna
‘ imm
aginedel
mondo
‘,
unacerta
ricostruzionedei
mec
canismi
edel
funzionamento
della‘ società
Intal
modo
lareazione
dellasociologia
controla
filosofiasi
ponecom
ereazione
empirista:
inciò
lasua
insufficienzae
parzia
lità.D
ifattil’intento
disostituire
lafilosofia
socialeper
mezzo
diuna
descrizionee
classificazioneem
piricadei
fattisociali
nonin
terrompe
ilrapporto
didipendenza
neiconfronti
dellafilosofia
po
sitivista:il
ricorsoai
datiè
giànella
logicadi
questa;la
reazionenon
recidela
dipendenzain
quantonon
sisviluppa
come
—e
nellacritica
teoricadel
sistema
filosoficogià
elaborato‘.
Cri
ticateorica
chenon
puòfare
inquanto,
nonavendo
raggiuntoil
livellodella
teoria,è
privadegli
strumenti
necessariallo
scopo.
Lareazione
nonsi
costituiscecom
ecritica,
bensflim
itatamente
come
rifiuto,negazione
non-critica.
Sicondanna
inblocco
ilpassato
quandonon
siriesce
adifferen
ziarsene,o
almeno
ledifferenziazionj
sonodi
caratteresecondario
esi
esaurisconoquindi
nell’entusiasmo
declamatorio.
(Q.
341)
Inconseguenza
dellam
ancatacritica
teorica,lo
staccodalla
filosofiaconsiste
inuna
operazionetale
daproporre
lasociologia
come
sostitutodella
filosofia,nel
medesim
om
odoin
cuiun
siste
4243
ma
filosoficosuccede
adun
altro.L
ostacco
inrealtà
èappena
sufficienteper
faredella
sociologia«
unatendenza
asé,
[...]una
filosofiadei
nonfilosofi
»(Q
,1432).
«Tendenza
asé
»:una
tensione
versol’autonom
iapropria
diuna
scienzaem
piricae
sperim
entale;la
sociologiaadotta
laform
adi
questanella
costruzione
deipropri
criterisecondo
il‘m
odellodelle
scienzenaturali’,
re
standoperò
alcontem
popriva
diuno
statutoteorico
scientifico.
Con
ciò«
èdiventata
lafilosofia
deinon
filosofi»,
espressione
conla
qualeG
ramsci
sembra
indicarein
questasociologia
unara
zionalizzazionedel
sensocom
une.A
llorchéla
sociologiautilizza
schematicam
entenell’analisi
deidati
icriteri
didescrizione
eclas
sificazionepresi
dallescienze
naturali,oltre
alrim
aneresotto,
nonattingere,
leesigenze
diinterpretazione
espiegazione
delm
ovim
entoreale
deiprocessi
(cioèdi
quella«
logicaspecifica
dell’oggetto
specifico»
(Marx)
chesta
sottole
cosee
dietrola
reteideo
logica),riduce
ifatti
storicie
politicia
‘ fattisociali
‘,
letticom
ecose
‘.
Terzo
pm
pi/(J
determinante
diuna
terzafase
dellastoria
del
lasociologia,
èquello
dellacostruzione,
apartire
dauna
classifi
cazionee
schematizzazione
deidati
ecom
erisultato
diuna
analisi
tendentea
individuarei
rapportidi
causalità,di
unsistem
adi
leggiche
permetta
laprevisione
dell’avvenire.Q
uestaulteriore
elaborazionedei
datisi
ponecom
etentativo
dicostituire
unateoria
sociologica.In
talem
odoil
processodi
strutturazionedella
sociologiaco
me
‘ scienzasociale
‘com
piela
promessa
formulata
nellasua
pri
ma
fase,chiudendo
ilcircolo
chedalla
metodologia
scendeai
datie
daquesti
salealla
teoria.Il
compim
entodel
circoloè
tuttaviaapparente
poichéil
suopercorso
nonsi
èsvolto
nell’autonomia
diun
discorsoscientifico
specifico,m
apiuttosto
subendoin
ognim
omento
delproprio
sviluppol’attrazione
deidue
fattoriesterni
dicui
abbiamo
detto.C
osicché,sprovvisto
diun
propriocentro,
ilpercorso
nonha
formato
un‘circolo
‘:
piùadeguatam
entesi
puòrappresentare
come
configurazionedi
un’ellisse,i
duefuochi
dellaquale
sarebberodati
appuntodai
principifilosofici
edal
mo
dellodelle
scienzenaturali.
L’em
ergenzadella
teoriasociologica
segnain
effettiun
allon
tanamento
ulteriorerispetto
allafilosofia
socialee
simultaneam
ente
unavvicinam
entoalla
logicadelle
scienze.M
acosa
significaco
struireuna
‘ teoria‘
sullabase
didati
intesicom
epresupposti
adessa?
Ecosa
sarebberoquesti
datiantecedenti
lateoria?
Sonoforse
essifram
menti
direaltà
imm
ediata?E
cosapotrà
essereun
metodo
‘indipendente
siadai
datispecifici
chedalla
teoria,spe
cificaanch’essa,
aiquali
ilm
etodosi
èproposto
dicorrispondere?
Non
implica
ciòil
richiamo
adun
metodo
generaleed
universale
edindeterm
inato?Q
ualidifferenze
sostanzialipersisterebbero
tratale
‘metodo
‘ed
unalogica
filosoficaspeculativa?
Queste
domande
—e
lerisposte
criticheche
contengonosono
decisiveper
ilfatto
chela
ricognizionestorica
dellosviluppo
dellasociologia
fattada
Gram
sciè
insieme
unaanalisi
della«
par
ticolare‘logica
‘interna
dellediverse
sociologie».
Nei
fattiin
ognunadelle
fasiprecedentem
entedelineate
c’èuna
articolazionedei
treelem
enti(m
etodo,dati,
teoria)essendo
ognifase
distinguibile
colcriterio
delladom
inanzasuccessiva
delprim
o,del
secondo
edel
terzoelem
ento.nell’analisi
dell’ultima
dellefasi,
quelladella
‘ maturità
‘della
sociologia,che
lalogica
internadi
questapuò
esserecolta,
poichésoltanto
inessa
glielem
entipre
cedentemente
formatisi
siarticolano
in•una
strutturarelativa
mente
stabile.Siam
oalla
criticadi
questalogica.
Lacritica
fondamentale
dafare
alprocesso-logica
dicostitu
zionedella
sociologiaè
radicatanel
fattoche
l’articolazionetra
il‘ m
etodo‘,
i‘dati
‘e
la‘teoria
‘è
esteriore,in
quantoogni
elemento
siform
ain
undiverso
rapportodi
subordinazioneai
duefattori
esterni‘.
Ineffetti
Gram
sci,dopo
ladistinzione
storico-critica
dellefasi,
svolgendole
conseguenzespecificam
enteteo
richedella
criticadella
sociologia,cosf
prosegue:
Inogni
casoogni
sociologiapresuppone
unafilosofia,
unaconce
zionedel
mondo,
dicui
èun
framm
entosubordinato.
Né
bisognaconfondere
conla
teoriagenerale,
cioècon
lafilosofia,
laparticolare
‘logica’interna
dellediverse
sociologie.logica
percui
esseacquistano
unam
eccanicacoerenza.
(Q,
1432)
Lasubordinazione
diogni
sociologiaad
unafilosofia
èanche
diordine
logico(oltre
chestorico-culturale):
mentre
unavera
rotturadei
rapporticon
latradizione
filosoficaspeculativa
comporta
rapporti
concretiespliciti
ecritici,
lasociologia
sim
antienea
questalogicam
entesubordinata
nellaform
adi
unacontrapposizione
astratta
icui
contenutispecifici
nonsono
criticamente
esplicitati.D
ellatradizione
filosoficala
sociologiaconserva
certicontenuti
(peresem
pio,i
concetti‘società
‘,
‘individuo‘,
‘datoem
pirico‘,
ecc.),nega
lapreesistente
organizzazionedi
questi,rifiutandosi
conciò
diconoscenza,
cioènon
elementi
costituentiuna
nu
ova
scienza,ne
in‘ teorie
‘circoscritte
afenom
enie
processiparticolari,
po
nendocosf
sestessa
(lasociologia)
come
un’insieme
difram
men
ti
diconoscenza,
cioènon
elementi
costituentiuna
nuova
scienza,bensf
‘framm
entosubordinato’
d’unafilosofia.
Lasociologia
nonè
unacritica
delleideologie
eper
questonon
èuna
criticadella
societàdella
qualele
ideologiecostituiscono
l’organizzazione,il
cemento.
Farecritica
dellaorganizzazione
socialeequivale
acriticarne
la
4445
logicaspecifica.
Mentre
lafilosofia
dellapraxis
sicostituisce
nellacritica
delsistem
adi
conoscenzeorganico
alsistem
asociale
—pas
sandodalla
criticadella
filosofiaalla
criticadell’econom
iapolitica,
edarrivando
oraalla
criticadella
sociologia—
lasociologia
invece
s’illudedi
attingeredirettam
entela
‘ realtà‘
socialee
magari
dirappresentarne
unacritica.
Perarrivare
aquesto
essaprecisa
mente
tentala
costruzioned’una
‘metodologia
‘secondo
ilm
odello
dellescienze
naturali;cosf
come
lescienze
naturalipervengo
no,attraverso
illoro
metodo,
allaconoscenza
dellarealtà
natu
rale,si
supponeche
attraversouna
omologa
metodologia
èpossi
bileconseguire
laconoscenza
dellarealtà
sociale.Q
ualè
labase
diquesta
convinzionese
nonquella
distinzionepropria
dellatra
dizionefilosofica
cheindividua
fiancoa
fianco,nella
‘ realtà‘
senzaaggettivi,
l’ordinenaturale
el’ordine
sociale?C
osl’oggetto
dellasociologia
sonoi
fattied
ifenom
enispecifici
dell’ordinesociale,
intesicom
e‘ cose
‘o
rapportitra
‘ cose‘,
ela
sociologiastessa
vieneincorporata
adun
sistema
dellescienze
—occupando
unluogo
specificonella
gerarchiadel
sistema
—corrispondente
allacollocazione
delm
ondosociale
nell’imm
aginedella
realtàfornita
dall’evoluzionismo
positivista.R
isultatodella
elaborazionedi
unascienza
socialesecondo
ilm
odellodelle
scienzenaturali
èl’organizzazione
dellasociologia
come
tecnica;infatti
perla
logicainterna
dellescienze
naturalie
delloro
metodo
l’applicazionedella
conoscenzascientifica
—a
questaconnessa
come
tcndenzastrutturale
—è
dicarattere
tecnologico.
L’efficaciadella
sociologia—
assuntacom
ecriterio
ega
ranziadi
‘ oggettivitàscientifica
‘—
èl’efficacia
operazionaletipica
d’ognitecnica.
Essa
sim
anifestanel
carattere‘sperim
entale‘
chetende
adacquisire
lasociologia
inquanto
tecnicadell’adattam
entoe
delcontrollo
sociale:a
differenzadella
filosofia,che
cercadi
produrredirettam
enteil
consensosociale
attraversola
proposizione
diuna
concezionedel
mondo
organicaai
rapportisociali
dati,la
sociologiaindividua
im
eccanismi
attraversoi
qualiil
consensosi
producee
siriproduce,
tramite
l’osservazionedi
singolifeno
meni,
processie
gruppisociali.
Chiunque
possiedail
‘metodo
sociologicoè
incondizione
difornire
‘conoscenze‘,
‘oggettiveperché
‘oggettivo‘
èil
‘metodo
‘,
chesi
pongonocom
everifica-
bili‘
inquanto
costruitesui
‘dati‘.
Laproposizione
diun
‘metodo
‘com
portaim
plicitamente
lascelta
diun
oggetto,alla
conoscenzadel
qualeil
metodo
serva.Q
uestosignifica
chel’oggetto
nonè
costruitodalla
propriascien
za,e
neanchedall’im
piegodel
‘ metodo’,
ma
diquesto
edi
quella
costituisceun
presupposto.M
aallora
essopuò
essereottenuto
perdue
vie:per
scorporamento
diinsiem
idi
concettidalla
tradizione
filosofica(o
daun
determinato
sistema
filosofico),oppure
46
i’
perassunzione
diinsiem
idi
fenomeni
empirici
pre-organizzatidal
l’esperienzascientifica
precedente.In
entrambi
icasi
l’operazioneconsiste
nellarecinzione
diun
terrenoproprio,
diun
proprioam
bitodi
realtà,differenziandosi
soltantoil
criteriocol
qualeil
taglio
ècondotto.
L’oggetto
cosfinteso
èesteriore
allascienza,
ein
questaesteriorità
lasociologia
fondala
propria‘ oggettività
‘.
La‘ società
‘,
i‘fatti
sociali‘
diventanorealtà
este
rne;
esternea
ciòche
dovrebbecostituirne
lascienza,
alsoggetto
diquesta
scienza(lo
‘ scienziato‘),
all’esperienzascientifica
(1’‘attività
pra
tico-critica‘),
allateoria
stessa.La
sociologiaconcepisce
la‘realtà
‘(e
quindila
‘realtàsociale
‘)
allostesso
modo
delsenso
comune:
percriticare
laconcezione
soggettivisticaessa
accogliela
concezionedella
realtàoggettiva
«nella
suaform
apiù
trivialee
acritica,senza
neanchesospettare
chea
questapuò
esserem
ossal’obbiezione
dim
isticismo
»(Q,
1415).A
llorquandola
sociologiaafferm
ache
la‘realtà
‘(sociale)
èoggettiva
inquanto
esterna,non
svolgein
effettiuna
ricognizione
teoricadi
ciòche
esiste,bensf
organizzaideologicam
entee
soggettivamente
(‘m
isticamente
‘)un’esperienza.
Costruendosi
unoggetto
separato,produce
realmente
lasepa
razionetra
lecondizioni
(storicamente
determinate)
el’iniziativa;
nellinguaggio
sociologico,tra
la‘società
‘e
1’’individuo
‘,
categorie
cheappunto
all’internodella
sociologiaservono
aform
alizzare
taleseparazione,
unaoperazione
dioggettivazione
della‘ so
cietà‘
edi
soggettivazionedell’
‘individuo‘.
Inun
processodi
duplicepolarizzazione
èorganizzato
concettualmente
sottoil
no
me
di‘ società
‘ciò
cheè
ridottoa
fattooggettivo
(‘cose
‘o
rapportitra
cose‘),
esotto
ilnom
edi
‘individuo‘
ciòche,
sfuggendo
adogni
controllo,è
ridottoa
soggetto.In
talm
odola
sociologia,piuttosto
cheprodurre
unaespe
rienzascientifica
(una‘scienza
sociale‘)
produceuna
esperienzapolitica
(una‘ politica
sociale‘,
èessa
stessauna
politica.D
ae
suquesto
‘oggetto‘
lasociologia
tentadunque
diela
borareuna
teoriache
diesso
colgai
meccanism
idi
funzionamento
(cioèi
meccanism
idi
integrazione)e
im
eccanismi
disviluppo
(cioèle
tendenzeevolutive).
Dal
mom
entoche
l’oggettodell’ana
lisisociologica
includesoltanto
‘fattorioggettivi
‘(le
condizioni)ed
escludel’iniziativa,
lateoria
sudi
essocostruita
assume
lam
edesim
astruttura
delleteorie
chesi
riferisconoai
processidella
natura.Q
uestoprocedim
entodi
riduzionedei
processistorici
aprocessi
naturalifa
dellasociologia,
come
scriveG
ramsci,
«un
tentativodi
ricavare‘sperim
entalmente
‘le
leggidi
evoluzionedella
societàum
anain
modo
da‘prevedere
‘l’avvenire
conla
stessacertezza
concui
siprevede
cheda
unaghianda
sisviluppe
ràuna
quercia»
(Q,1432).
Intal
modo
lateoria
sociologicaco47
struisceleggi
em
odelli‘esplicativi
‘dell’integrazione
edel
muta
mento
socialein
modo
daescludere
dalproprio
campo
visivolo
interventopratico-critico
deisoggetti
attivi,vale
adire
lapolitica.
L’operazione
teoricadi
esclusionedella
politicadal
proprio‘o
ggetto
‘è
organicaall’operazione
praticadi
esclusionedella
attivitàpolitica
stessa.R
imane
dellapolitica
soltantoil
sistema
did
irezione
colquale
igruppi
dirigentiorganizzano
lasubordinazione,
consensualeo
coercitiva,dei
diretti.D
iciò
lasociologia
divienela
‘teoria‘
ela
tecnica.In
quanto‘teoria
‘della
politicala
sociologiasi
presentacom
e«
unaraccolta
sistematica
eclassificata
secondoun
certoordine
diosservazioni
puramente
empiriche
diarte
politica»
(Q,
1431-2),e
di«
criteriem
piricidi
artepolitica
».
Gram
sciapprofondisce
questoaspetto
dellasociologia
inun
riferimento
aH
enriD
eM
an:
Illibro
diH
enriD
eM
an,se
haun
suovalore,
loha
appuntoin
questosenso:
cheincita
a‘inform
arsi‘
particolarmente
deisenti
menti
realie
nondi
quellisupposti
secondoleggi
sociologiche,dei
gruppie
degliindividui.
Ma
ilD
eM
annon
hafatto
nessunasco
pertanuova
néha
trovatoun
principiooriginale
chepossa
superarela
filosofiadella
praxiso
dimostrarla
scientificamente
erratao
sterile:ha
elevatoa
principioscientifico
uncriterio
empirico
diarte
politicagià
notoed
applicatosebbene
forseinsufficientem
entedefinito
esvi
luppato.Il
De
Man
nonha
neanchesaputo
limitare
esattamente
ilsuo
criterio,perché
hafinito
colcreare
unanuova
leggestatistica
einconsapevolm
ente,con
altronom
e,un
nuovom
etododi
matem
aticasociale
edi
classificazioneesterna,
unanuova
sociologiaastratta.
(Q,1430-1)
Intantovediam
oche
ilD
eM
anè
consideratoda
Gram
scicom
eun
rappresentantedi
questoaspetto
dellasociologia
come
scienzasociale
alternativaal
marxism
o,e
questobrano
contienegli
elem
entigenerali
dellacritica
diesso.
IlD
eM
anprende
come
og
gettol’arte
politicain
quantoattività
deigruppi
dirigenti,dei
capi;soltanto
adessa
èattribuito
ericonosciuto
ilcarattere
direaltà
‘,
cosicchéessa
diventaoggetto
propriodella
scienzadella
società.A
llam
assapopolare,
aidiretti
vengonoattribuiti
erico
nosciutisoltanto
sentimenti
soggettivi,incapaci
dicostituirsi
come
realtàsociale
‘,
inquanto
persé
stessiim
potenti,sterili
epas
sivi.L
’artepolitica
deigruppi
dirigentie
deicapi
consisteproprio
nellaoggettivazione,
inun
pianosubordinato,
ditali
sentimenti.
Esoltanto
perla
mediazione
dell’attivitàpolitica
deigruppi
di
rigentie
deicapi
chei
diretti,il
popolodiventa
reale:i
suoistati
d’animo
vengonorappresentati,
mostrandosi
come
realinon
insé
stessim
anell’attività
dicoloro
cheli
rappresentano.L’
‘artepoli
tica‘
èl’arte
diquesta
rappresentazione.R
appresentazioneche
nonè
unprodotto
(«una
scopertanuova
»)della
sociologia,m
ache
48
giàaveva
prodottonel
proprioesercizio
criteriem
pirici,sebbene
insufficientemente
definitie
sviluppati.T
alicriteri
eranonoti
(ai)ed
applicatidai
gruppidirigenti
edai
«capi
individuali(o
carism
atici,com
edice
11M
ichels)[...]
perintuizione
»(Q
,1430).
L’arte
politicaconsiste
dunquenel
«processo
distandardizza
zionedei
sentimenti
popolari»,
standardizzazioneche
rendepossi
bilel’esercizio
dellarappresentanza
deim
oltida
partedei
pochi,nella
misura
incui
riduceuna
primitiva
molteplicità
disentim
entispontanei
aduna
uniformità
elaborata(standard),
«che
ilcapo
traducein
idee-forza,in
parole-forza»
(Q,
1430).La
sociologiasi
inseriscein
questoprocesso
introducendoin
essonuovi
elementi
dirazionalità
(deinuovi
problemi
ebisogni
deigruppi
dirigenti,ai
qualila
sociologiadà
un
arisposta,
abbiamo
giàaccennato;
viritornerem
opiù
oltre).D
auna
partedunque
lasociologia
«incita
a‘inform
arsi‘
par
ticolarmente
deisentim
entireali
E...]dei
gruppie
degliindivi
dui».
La
sociologiaintroduce
cosfun
primo
elemento
specificodi
razionalitànell’arte
politica:l’inform
azioneem
pirica.E
ssatende
asostituire
lasupposizione
delreale,
sianella
forma
dell’intuizione
(deipolitici)
chenella
forma
delladeduzione
(inbase
ap
rincipi
eleggi
generali).D
all’altraessa
elevaa
principiscientifici
queicriteri
empirici
diarte
politicagià
notied
applicati,cioè
ligeneralizza,
neestrae
leuniform
itàricorrenti,
liclassifica
esiste
matizza.
Intal
modo
lasociologia
introducela
statisticanella
po
litica,la
qualeacquista
larazionalità
esterioreche
ledà
l’usostru
mentale
diun
nuovom
etodo,«
unnuovo
metodo
dim
atematica
sociale,di
classificazioneesterna,
unanuova
sociologiaastratta
».
Lasociologia
noncorrode
néinveste
irapporti
trai
dirigentie
idiretti,
bensftende
astabiizzarli
ead
istituzionalizzarliprovve
deridoi
gruppidirigenti
diuna
nuovatecnica
d’induzionedel
con
senso.A
nchese
proposito,più
om
enoconsapevole,
dellasociolo
giaera
edè
quellodi
sostituirela
politica(ed
ipolitici)
perm
ezzo
diuna
ingegneriasociale
totalizzante.D
alcom
plessodell’analisi
storico-logicafin
quisvolta
dellasociologia
come
scienzasociale
alternativaal
marxism
orisulta
unapiù
precisaintelligenza
delproblem
a,da
Gram
sciaccennato
laddove
individuala
meccanica
‘ logica‘
internadella
sociologia:il
pro
blema
dellaseparazione
delletre
particostitutive
dellasociologia.
Il‘ m
etodo‘,
i‘ dati
‘e
la‘teoria
‘,
costituitisinella
reciprocaesteriorità,
hannoconfigurato
unatendenza
allosviluppo
autonom
odei
campi
inerentiad
ognunadelle
parti.Si
trattadi
unatendenza
alladispersione
cheinduce
unavera
epropria
istituzionalizzazione
disciplinare,che
distinguee
delimita
nellasociologia
icorpi
separatidella
‘metodologia
dellaricerca
sociale‘,
dellabanca
deidati
‘,
della‘teoria
sociologica‘.
I49
Dalla
criticastorico-logica
emerge
chetale
tendenzanon
risultadalle
necessitàdi
divisionetecnica
dellavoro
scientifico,né
èun
prodottodella
traduzionedella
scienzasecondo
leesigenze
del
l’accademia,
bensftendenza
costitutiva,strutturale
dellasociologia.
Anche
daciò
dipendela
difficilecum
ulabilitàdei
risultatidella
sociologia,ove
nonsia
intesacom
ecum
ulabilitàpuram
enteeste
riore.D
ifattiil
dramm
adi
una‘scienza
sociale‘
chetenta
(ostenta
estenta)
disvilupparsi
secondoil
modello
dellescienze
natu
raliè
quellodi
nonsvolgersi
storicamente
alm
ododi
unascienza.
Mentre
lescienze
naturalisi
sviluppanoin
unacum
ulazionedi
risultati
checostituisce
unterreno
ognivolta
piiiricco
edavanzato
sulquale
poggialo
sviluppoqualitativo
dellascienza
stessa,la
sociologia
invecesem
braprocedere
secondoil
modello
disviluppo
propriodelle
filosofie,che
ècaratterizzato
dauna
successionedi
concezionie
sistemi
chesi
affiancanol’uno
all’altroin
unrapporto
checonduce
aduna
cumulazione
esteriore.U
naesposizione
disto
riadella
sociologianon
somiglia
pi
aduna
esposizionedi
storiadella
filosofiache
aduna
distoria
dellafisica
odella
biologia?C
ircaun
annodopo
laseconda
stesuradi
questiparagrafi
sulSaggio
popolaree
lasociologia,
Gram
sciin
unnuovo
contestoproblem
aticoincentrato
nellariflessione
sullapolitica
esulla
suascienza
riprendeil
discorsosulla
sociologia.Il
paragrafos’intitola
Machiavelli.
Sociologiae
scienzapolitica,
titoloseguito
da«
(ve
derei
paragrafisul
Saggiopopolare)
»(Q
,1765).
Essa
daun
latoconferm
agli
indirizzidella
criticadella
sociologiafin
quisvilup
pata,dall’altro
introducealcuni
elementi
nuoviche
dobbiamo
considerare.Il
paragrafocosf
inizia:
Lafortuna
dellasociologia
èin
relazionecon
ladecadenza
delconcetto
discienza
politicae
diarte
politicaverificatasi
nelsecolo
XIX
(conpii
esattezzanella
secondam
età,con
lafortuna
delledot
trineevoluzionistiche
epositivistiche).
Ciò
chedi
realmente
impor
tanteè
nellasociologia
nonè
altroche
scienzapolitica.
‘ Politicadivenne
sinonimo
dipolitica
parlamentare
odi
cricchepersonali.
Per
suasioneche
conle
costituzionie
iparlam
entisi
fosseiniziata
unaepoca
dievoluzione
‘‘naturale
‘,che
lasocietà
avessetrovato
isuoi
fondamenti
definitiviperché
razionali,ecc,
ecc.Ecco
chela
societàpuò
esserestudiata
colm
etododelle
scienzenaturali.
Intantosi
vedeche
ilproblem
adella
sociologiaè
ripresoda
Gram
sciin
termini
distoria
dellacultura
eviene
storjcjzzatoesso
stesso.E
glispecificam
entecoglie
leragioni
dell’emergenza
edin
sieme
delsuccesso
dellasociologia
nellacrisi
delleattività
politichetradizionali
chem
aturafin
dagliinizi
delX
IXsecolo
eche
scoppia
nellasua
secondam
età.U
nacrisi
organica,crisi
dirappresen
tanzaper
laquale
idirigenti
hannoperso
l’egemonia
edi
direttine
contestanol’autorità.
Una
crisidi
undeterm
inatotipo
diorga
nizzazionestatale,
diun
modo
difare
politicae
digarantire
ele
gittimare
irapporti
didom
inazionee
subordinazionedi
classe,com
plessivamente
fondatie
cementati
conl’ideologia
delrazionali
smo
illuminista
cheaveva
prodottole
costituzioni,i
parlamenti
elettivie
l’ideadi
unoStato
cheesprim
ee
realizzaindifferenzia
tamente
gliinteressi
ele
aspirazionidel
cittadino‘.
Precisamente
le‘dottrine
evoluzionistichee
positivistiche‘
rappresentavanouna
criticadell’ideologia
illuministica
edun
tentativodi
superamento
ditale
crisiorganica.
Ilprogetto
diuna
scienzadella
‘società’
sibasa
sullaconvinzione
chequesta
‘avessetrovato
isuoi
fondam
entidefinitivi
perchérazionali
‘;la
sociologiaeredita
dallateoria
politicaprecedente
lapersuasione
checon
lecostituzioni
ei
parla
menti
sifosse
iniziataun’epoca
dievoluzione
naturale‘,
persuasione
ideologicatradottasi
nellapossibilità
difare
della‘società
unoggetto
chepuò
essereintelletto
con1’’
oggettività’del
meto
dopositivo.
Lacrisi
delcom
plessodelle
attivitàpratiche
eteo
riche
cheorganizzano
lavita
socialeinduce
lasostituzione
dellepre
cedentiideologie
eteorie
politichecon
lasociologia,
ilcui
pro
po
sitoessenziale
èquello
direstaurare,
ricostituire,rifondare
l’ordine
politico-sociale.P
erquesto
«ciò
chedi
realmente
importante
ènella
sociologianon
èaltro
chescienza
politica».
Proseguiamo
lalettura
deltesto
gramsciano.
Sescienza
politicasignifica
scienzadello
Statoe
Statoè
tuttoil
complesso
diattività
pratichee
teorichecon
cuila
classedirigente
giustificae
mantiene
ilsuo
dominio
nonsolo
ma
riescea
ottenereil
consensoattivo
deigovernati,
èevidente
chetutte
lequistioni
essenziali
dellasociologia
nonsono
altroche
lequistioni
dellascienza
politica.Se
c’èun
residuo,questo
nonpuò
essereche
difalsi
problem
icioè
diproblem
ioziosi.
(Q,1765)
La
sociologia—
ribadisceG
ramsci
—si
forma
come
erededelle
teoriepolitiche
(operantinel
diciottesimo
edagli
inizidel
diciannovesimo
secolo),in
quantoil
suoproblem
afondam
entaleè
costituitodal
complesso
delleattività
dirigenti(di
governo),del
leattività
diconservazione
delpotere
edi
produzioneed
organizzazione
delconsenso.
Lasociologia
èperciò
lascienza
delloStato,
cioèla
scienzadella
politicapropria
della(nuova)
epocapolitica
nellaquale
laricom
posizionedell’equilibrio
trala
societàpolitica
ela
societàcivile
nelloStato
contemporaneo
richiedela
passivitàdelle
masse.
La
precedenteepoca
politica—
cheappunto
entravain
crisiorganica
—,
sortacon
lacostituzione
rivoluzionariadegli
Statim
oderni,
avevarichiesto
inveceil
concorsoattivo
delleplebi
edei
5051
cittadini,m
obilitatied
organizzatidall’alto
attraversoun’arte
ed
unascienza
politicacapaci
diprodurre
iospecifico
livellodi
con
sensopolitico
necessario.Se
l’epocapolitica
chesi
chiudevasi
fondavasu
unapoliticizzazione
diffusa,dall’alto
indottae
conte
nutain
certilim
iti,l’epoca
politicache
siapriva
necessitavadi
unagenerale
smobilitazione
(depoliticizzazione)che
‘ atomizzasse
lem
assee
orientassegli
‘ individui‘
(in‘ individui
‘infatti
siera
notrasform
atii
‘ cittadini‘)
versole
attività‘private
‘,
economi
chee
civili.Q
uestanuova
epocarichiedeva
l’eserciziodi
unaarte
politicaassegnata
adappositi
funzionari(la
‘politicacom
eprofes
sione‘,
la‘burocrazia
delloStato
‘,
la‘classe
politica‘)
edi
una
scienzapolitica,
lasociologia,
elaboratada
nuoviintellettuali
che,
sebbeneorganici
atale
strutturastatale,
eranoseparati
dallapoli
ticae
dalsuo
esercizio(la
scienzacom
eprofessione
‘,
la‘tecno
crazia‘,
1’‘Intellighenzia
)14
Di
seguitoG
ramsci
individuail
modo
incui
questanuova
pro
blematica
politicasi
presentanell’interna
struttura(nella
‘ logica‘)
dellasociologia.
Laindividua
nelcriticarla:
Seè
veroche
l’uomo
nonpuò
essereconcepito
senon
come
uomo
storicamente
determinato,
cioèche
siè
sviluppatoe
vivein
certecon
dizioni,in
undeterm
inatocom
plessosociale
oinsiem
edi
rapportisociali,
sipuò
concepirela
sociologiacom
estudio
solodi
questecon
dizionie
delleleggi
chene
regolanolo
sviluppo?Poiché
nonsi
puòprescindere
dallavolontà
edall’iniziativa
degliuom
inistessi,
questoconcetto
nonpuò
nonessere
falso.(Q
,1765-6)
Essendo
loS
tatoe
lapolitica
ilsoggetto
realedella
sociologia
avvieneperò
chel’oggetto
propriodi
talescienza
èconcettualiz
zatoe
formalizzato
—sotto
ilnom
egenerico
di‘ società
‘—
in
modo
taleche
lospecificam
entepolitico,
lavolontà
el’iniziativa
degliuom
inistessi,
l’interventoconsapevole
edattivo,
siaescluso
edoccultato
daesso.
Quando
la‘
società‘
èintesa
come
l’insieme
delle‘ condizioni
edelle
leggiche
neregolano
losviluppo
‘,
la
«società
umana
ȏ
ridottaa
società‘naturale
‘,
societàdi
cosee
dirapporti
tracose
enon
societàdi
uomini
edi
rapportitra
uomini.
Qual
èil
rapportotra
talem
ododi
elaborareil
propriooggetto
daparte
dellasociologia
eil
bisognopolitico
diorganizzare
quella
specificapassività
chela
nuovastruttura
statalerichiede?
Nel
paragrafointitolato
Problemi
dicultura.
Feticismo,
Gram
scidà
glielem
entiper
unarisposta.
Questa
operazionedi
distaccodella
società‘
dall’‘individuo
‘,
perla
qualela
‘ società‘
èoggetti-
1C
fr.,in
fra,N
otateorica
l,pp.
136-8.
52
vatacom
etotalità
esterioree
trascendentei
singoli‘individui’,
oggettosvuotato
deisoggetti
(‘condizioni
oggettive‘
vuotedi
‘ ini
ziativesoggettive
‘,
èda
Gram
scidenom
inataappunto
«fetici
smo
»:
Com
esi
puòdescrivere
ilfeticism
o.U
norganism
ocollettivo
ècostituito
disingoli
individui,i
qualiform
anol’organism
oin
quantosi
sonodati
eaccettano
attivamente
unagerarchia
euna
direzionedeterm
inata.Se
ognunodei
singolicom
ponentipensa
l’organismo
collettivo
come
un’entitàestranea
ase
stesso,è
evidenteche
questoorganism
onon
esistepii.l
difatto,
ma
diventaun
fantasma
dell’intelletto,
Ufl
feticcioi ... i
Siè
portatia
pensarei
rapportitra
ilsin
goloe
l’organismo
come
undualism
o,e
adun
atteggiamento
criticoesteriore
delsingolo
versol’organism
o(se
l’atteggiamento
nonè
diuna
amm
irazioneentusiastica
acritica).In
ognicaso
unrapporto
feticistico.
(Q,
1769-70)
Tale
rapportofeticistico
Gram
scilo
individuain
tretipi
dior
ganizzazionium
ane:le
organizzazionireligiose
(laC
hiesa),le
organizzazioni
politiche(i
partiti),le
organizzazioniuniversali
(loS
tato,
laN
azione).Per
laC
hiesa:questo
rapporto«
ènaturale
cheavvenga
[...],poiché,
almeno
inItalia,
illavorio
secolaredel
centrovaticano
perannientare
ognitraccia
didem
ocraziainterna
edi
interventodei
fedelinell’attività
religiosaè
pienamente
riuscitoed
èdive
nutouna
secondanatura
delfedele
»;rapporto
fondatoteorica
mente
dallateoria
della«
trascendenzacattolica
».
Per
ipartiti:
«C
iòche
fam
eraviglia,e
cheè
caratteristico,è
cheil
feticismo
diquesta
speciesi
riproducaper
organismi
‘vo
lontari‘.
ditipo
non‘ pubblico
‘o
statale,com
ei
partitie
isin
dacati.[...}
TIsingolo
siaspetta
chel’organism
ofaccia,
anchese
eglinon
operae
nonriflette
cheappunto,
essendoil
suoatteggia
mento
molto
diffuso,l’organism
oè
necessariamente
inoperante»
(Q,
1770).G
ramsci
rilevache
talerapporto
feticisticoha
unsignificato
di
stintonelle
organizzazionireligiose
enelle
organizzazionipolitiche.
Perle
prime
talerapporto
appare‘naturale
‘in
quantola
Chiesa
(cattolicaspecialm
ente)storicam
enteha
svoltofunzioni
edelabo
ratoideologie
tesea
sacralizzarela
separazionetra
dirigentie
di
retti,gerarchia
efedeli.
Com
edice
Gram
sci«
l’interventodal
bas
sodisgregherebbe
infattila
Chiesa
(sivede
ciònelle
chieseprote
stantiche)»
(Q,
1771).Producendo
inquesto
modo
una‘ seconda
ìiatzira‘
negliuom
ini,trasform
andogli
uomini
in‘ fedeli
‘,
leC
hiesefanno
politica:organizzano
normalm
enteun
consensopas
sivoe
indirettoe
laprotesta
impotente.
Peri
partitila
riproduzione
diquesto
rapporto«
fam
eraviglia»
inquanto
sembra
con-
k53
traddirele
funzionistoriche
ele
ideologiesulle
qualisi
fondano.I
partiti,«
organismi
volontari‘
»,
cioèorganism
iche
fannoco
llettiva
lavolontà
deisingoli,
eche
rendonocoerente,
omogenea,
potentel’iniziativa
deisoggetti,
incontraddizione
aciò
diventano
—sotto
certecondizioni
—organizzazioni
anch’essecaratteriz
zateda
questorapporto.
Gram
sciindividua
nella«
molto
diffusaE...]
concezionedeterm
inisticae
meccanica
dellastoria
(concezione
cheè
delsenso
comune
edè
legataalla
passivitàdelle
grandim
assepopolari
»,
ilfondam
entoteorico
dellafeticizzazione
delpartito:
E...]ogni
singolo,vedendo
che,nonostante
ilsuo
nonintervento,
qualcosa
tuttaviaavviene,
èportato
apensare
cheappunto
aldisopra
deisingoli
esisteuna
entitàfantasm
agorica,l’astrazione
dell’organismo
collettivo,una
speciedi
divinitàautonom
a,che
nonpensa
connes
sunatesta
concretam
atuttavia
pensa,che
nonsi
muove
condeter
minate
gambe
diuom
ini,m
atuttavia
sim
uove,ecc.
(Q,1770)
Inquesto
modo
ilpartito,
chein
sestesso
costituisceuna
criticadell’econom
jcjsmo,
loprolunga
all’internodella
vitapolitica
dan
dogliform
apolitica.
Cosfè
dadire
diogni
forma
delcosi
detto‘ centralisnio
organico‘,
ilquale
sifonda
sulpresupposto,
cheè
verosolo
inm
omenti
eccezionali
diarroventatura
dipassioni
popolari,che
ilrapporto
trago
vernantie
governatisia
datodal
fattoche
igovernanti
fannogli
interessidei
governatie
pertanto‘ devono
‘averne
ilconsenso,
cioèdeve
verificarsil’identificazione
delsingolo
coltutto,
iltutto
(qualunque
organismo
essosia)
essendorappresentato
daidirigenti.
(Q,1771)
Per
loS
tato,G
ramsci
avevagià
esaminato
ilproblem
adeI
feticism
onel
precedenteparagrafo
Machiavelli.
Sociologiae
scienzadella
politica,e
diciò
abbiamo
giàscritto.
Vi
èin
questoparagrafo
unosviluppo
ulterioredella
criticadella
sociologia.A
lnuovo
Stato,sorto
dallacrisi
organicadel
vecchioStato
liberai-dem
ocratico,è
organicala
sociologia.E
ssasi
ponecom
escienza
politica,scienza
diquesto
Statoin
quantofonda
‘ teoricam
ente‘
la‘società
‘com
eoggetto
Vuoto
disoggetti
concreti.M
entre
loStato
inrealtà
èun
complesso
diattività
teorichee
prati
che,di
attivitàconcrete
degliuom
iniconcreti
edelle
classiche
liorganizzano,
essoappare
agli‘ individui
‘com
eun
feticcio:realtà
oggettiva,esteriore
enaturale
cherappresenta
lasocietà
umana
come
societànaturale
(‘società
‘)producendo
una‘terza
naturadegli
uomini.
Allo
stessom
odoin
cuilo
Stato(i
governanti)p
roduce
lapassività
degli‘individui
‘(i
governati),crea
percosf
dire
ipropri
oggetti,la
sociologia(gli
intellettualiorganici
aquesto
Stato)produce
ilproprio
oggetto,produce
la‘società
‘.
Tutta
lasociologia,
anchequella
sociologiache
svolgeuna
certacritica
dellasocietà
eche
razionalizzaed
organizzala
protesta,non
perciòsm
ettendodi
fondarela
separazione.L
a‘ sociologia
criticanon
puòessere
unacritica
dellasociologia
edello
Statopoiché
sisvolge
comunque
nelterreno
dellascissione.
Una
voltastabiliti
«i
rapportitra
isingoli
el’organism
ocom
eun
dualismo
»,
l’atteggiam
entodei
singolipuò
esseretanto
«di
unaam
mirazione
entu
siasticaacritica
»che
«un
atteggiamento
criticoesteriore
delsin
goloverso
l’organismo
»:«
inogni
casoun
rapportofeticistico
>.
Lasociologia
secolarizzanello
Statocontem
poraneociò
chela
religione
«nei
vecchiregim
ipaternalistici
»aveva
sacralizzato.In
effettila
sociologia,com
ela
religione,è
politica.
Lo
è,in
primo
luogo,com
egià
abbiamo
visto,in
quantosi
presentacom
escienza
politica;m
asi
trattaprecisam
entedi
vederein
qualm
odoessa
è‘scienza
‘,
percogliere
ilsuo
modo
d’esserepolitica
‘.
Gram
sciconclude
ilparagrafo
neiseguenti
termini:
Ilproblem
adi
checosa
èla
‘scienza‘
stessaè
daporre.
Lascienza
nonè
essastessa
‘attivitàpolitica’
epensiero
politico,in
quantotrasform
agli
uomini,
lirende
diversida
quelliche
eranoprim
a?Se
tuttoè
‘ politico‘
occorre,per
noncadere
inun
frasariotautologico
enoioso
distinguerecon
concettinuovi
lapolitica
checorrisponde
aquella
scienzache
tradizionalmente
sichiam
a‘ filosofia
‘,
dallapoli
ticache
sichiam
ascienza
politicain
sensostretto.
Sela
scienzaè
scoperta‘
direaltà
ignorataprim
a,questa
realtànon
vieneconce
pitacom
etrascendente
inun
certosenso?
Enon
sipensa
cheesiste
ancoraqualcosa
di‘ignoto
‘e
quinditrascendente?
(Q,1766)
Èqui
affrontatoil
problema
dellacritica
dellascienza,
delladata
praticascientifica,
apartire
dallacritica
dell’ideologiache
inform
atale
pratica.La
scienzaè
concepitada
Gram
scinon
ridutti
vamente
come
conoscenzam
acom
epratica,
cioèintervento
uma
noche
trasforma
larealtà
egli
uomini.
Inquesto
sensoogni
scienzaè
«‘attività
politica‘
epensiero
politico»,
cioècreazione
direaltà
nuove.Il
chenon
significala
semplice
ripetizioneche
tuttoè
politica,e
perciòanche
lascienza;
essaè
politicain
unduplice
senso:in
quantopensiero
politicodeterm
inato,in
terpre
tazionedel
mondo,
edin
quantoattività
politicadeterm
inata,trasform
azionedel
mondo.
Questi
sonoi
concettivecchi
perdi
stinguerela
politicapropria
della‘filosofia
‘dalla
politicapro
priadella
‘ scienzapolitica
‘.
Tale
distinzionenon
sidissolve
inuna
tautologiaa
condizioneche
siarealizzata
inm
odonuovo,
«con
concettinuovi
».
Mentre
ivecchi
concettidistinguevano
tra‘interpretazione
‘e
trasformazione
‘del
mondo,
ladistinzio
54‘5
negram
scianaindividua
duem
odidi
interpretaree
insieme
trasform
are,due
politiche.U
naè
«la
politicache
corrispondea
quellascienza
chetradi
zionalmente
sichiam
a‘filosofia
‘»,
laquale
consistenell’organiz
zarela
vitadci
singoli,il
lorom
ododi
volere,pensare
edope
rare,attraverso
lafissazione
difini
eprincipi
generali,valori
enorm
edi
comportam
ento;fornendo
undeterm
inatosenso
allav
ita
alquale
siconnette
unadeterm
inataetica,
essaorienta
gliu
om
ininella
prospettivadi
undeterm
inatoprogetto
storico-politico.L
’altraè
«la
politicache
sichiam
ascienza
politicain
sensostret
to»,
valea
direla
sociologia,la
qualeconsiste
anch’essanel
tentativo
diorientare
gliuom
inisecondo
unprogetto
storico-politico.Lo
faperò
inun
modo
parzialmente
diversoioiché,
sebbeneco
mune
rimanga
l’intentogenerale
diorganizzare
lasubordinazione
deidiretti,
mutate
sonole
condizionistoriche:
laproduzione
dim
assarichiede
lastandardizzazione
degliuom
inie
creale
masse,
l’uomo-m
assa;il
controlloe
ladirezione
dellem
asserichiede
unm
ododi
volere,pensare
edoperare
dim
assa,una
politicadi
massa
checrei
ilconsenso
passivo.A
questoscopo
la‘scienza
dellasocietà
‘non
ridiscutequei
fin
ie
principigenerali,
queiv
alori
enorm
edi
comportam
entofissati
dallefilosofie
(perciòogni
sociologiapresuppone
unafilosofia
allaquale
sisubordina).
ma
elabora‘teorie
‘che
razionalizzanoil
sensocom
une,‘m
etodi‘
etecniche
d’accertamento
edi
controllosociale,
‘dati’che
riduconole
differenzee
icam
biamenti
aquantità
operazionali(riducendo
laqualità
aquantità,
elaborandola
realtàsociale
quantitativa-niente
—‘m
atematica
sociale‘
——
eoperazionalizzandola
statisticam
ente,organizza
larealtà
stessasecondo
modelli
operazionalie
incontrolla
praticamente).
Questi
duem
odidi
fare‘scienza
‘(com
e‘filosofia
‘e
come
scienzapolitica
insenso
stretto‘)
implicano
unconcetto
dellaconoscenza
come
«‘scoperta
‘cii
realtàignorata
prima
»e,
po
nendocos(
larealtà
come
trascendenteed
esterioreai
soggetti,ri
duconoquesti
allapassività
politica.A
tali‘scienze
‘G
ramsci
contrappone
l’esigenzadi
una«
scienzadella
storiae
dellapolitica
»;
egliprospetta
unnuovo
concettodi
scienza,una
nuovapratica
scientificae
unanuova
politicatese
acostruire
l’unificazionedella
teoriae
dellapratica,
dellascienza
edel
suo‘oggetto
‘,
dellecon
dizionie
dellainiziativa.
Intesala
scienzacom
e«
creazione»,
com
eintervento
cheorganizza
edà
forma,
chefa
diventarsogget
tivala
realtà,essa
trasforma
gliuom
iniin
soggettipolitici
attivi.Su
questanuova
scienzae
sulcom
eessa
producauna
nuovapoli
tica,ed
alcontem
posul
come
condizionedella
suaelaborazione
sial’attivazione
politicadelle
moltitudini,
svoigeremo
pii
avantil’analisi.
-I.C
riticadelle
leggistoriche
estatistiche
Dall’insiem
edelle
analisisulla
sociologia-tendenzadeteriore
delm
arxismo
esulla
sociologia-scienzasociale
alternativaal
marxism
orisulta
l’unitarietà(li
fondodella
criticaa
queste,in
qL
lanto
sonobasate
suuna
analogafilosofia
dellastoria
eduna
comune
culturapolitica.
Queste
sociologiepresuppongono
entrambi
unacerta
concezione
delm
ondo,l’una
ilm
aterialismo
filosofico,l’altra
ilposi
tivismo
evoluzionistico;tuttavia
l’eterogeneitàche
implicitam
entesem
braderivare
dalladualità
delfondam
entofilosofico
nonè
determ
inante:il
materialism
ofilosofico
edil
positivismo
evoluzionisticocoincidono
nelconcepire
losviluppo
storicocom
eprocesso
naturalesoggetto
aleggi
fissee
nell’interpretareie
vicendestoriche
sullabase
delm
odellodei
rapporticausa-eìeflo.
L’interpretazione
‘legalitaria‘
dellastoria
umana
derivapreci
samente
dall’usodi
unm
odelloesplicativo
(ricavatodalle
scienzenaturali)
chepone
inrelazione
i‘fenom
eni‘
socialisecondo
lecategorie
dicausalità:
determinati
fenomeni
causanoaltri
fenome
iii;rapporto
cheè
intesosostanzialm
entein
maniera
analogasia
quandoè
definitocom
erapporto
tra‘determ
inantee
determinato
checom
erapporto
tra‘variabile
indipendentee
variabiledipen
dente‘.
Ed
èperciò
chela
criticagram
scianadelle
sociologiesi
incentrasul
problema
delle‘leggi
dellastoria
‘.
Queste
‘leggi‘
assumono
forme
distintenella
sociologia-tendenza
deterioredel
marxism
o,ove
sipresentano
come
leggigenerali
dellastoria
(peresem
pio‘legge
dicorrispondenza
traforze
pro
duttivee
rapporticii
produzione‘)
ecom
eleggi
particolaridi
singoli
modi
diproduzione
(peresem
pio‘legge
diconcentrazione
delcapitale
‘),e
nellasociologia-scienza
socialealternativa
alm
arxism
o,ove
sipresentano
come
leggigenerali
dell’evoluzione(per
esempio
‘leggedel
pii
forte‘)
ecom
eleggi
statistichespecifiche
(peresem
pio‘legge
dicorrelazione
tral’urbanizzazione
ela
scolarità
‘).La
criticagram
scianadi
questidue
modi
d’intenderele
leggidella
storiasi
svolgeunitariam
ente:l’asse
delproblem
aè
iostesso
concettodi
leggein
quantoapplicato
allarealtà
storico-politica,
el’uso
chedi
questeleggi
èfatto
esi
puòfare
nelleana
lisiconcrete
deiprocessi
concreti.D
alm
omento
chela
funzioneprim
ariadelle
legginelle
sociologie
èquella
diperm
ettereprevisioni
sulfuturo
deiprocessi
(assunto
co
me
livellodi
scientificitàdi
unascienza
ilgrado
dellasua
potenzapredittiva),
lacritica
diq
uesto
co
ncetto
dilegge
siprolun
nanella
criticadel
concettodi
previsionescientifica.
Lacritica
gramsciana
delleleggi
ècontem
poraneamente
criticadi
unm
ododi
concepirela
storiae
criticadi
unm
ododi
farela
scienzadi
questastoria.
Essasvela
ilegam
iconcreti
stabilitisifra
5657
unaconcezione
dellastoria
eduna
concezionedella
scienzain
unaintera
fasedella
storiadella
cultura,m
ostrandocom
eun
modo
difare
scienzaproduce
unaconcezione
delm
ondo(una
filosofiadella
storia)e
come
quest’ultima
siripercuote
nellaform
adi
questascienza,
edancora
come
entrambe
hannoi
proprifondam
entisto
ricinella
specificitàdella
prassium
anadi
unadeterm
inataepoca
politica.Q
uestoil
programm
adell’analisi
chesegue.
Siparte
dallacritica
diuna
concezionedella
scienzastorico-sociale.
Riprendiam
ola
letturadei
paragraficritici
dellasociologia:
Lasociologia
èdunque
untentativo
diricavare
‘sperimentalm
entele
leggidi
evoluzionedella
societàum
anain
modo
daprevedere
l’avvenirecon
lastessa
certezzacon
cuisi
prevedeche
dauna
ghianda
sisvilupperà
unaquercia.
L’evoluzionismo
volgareè
allabase
dellasociologia
chenon
puòconoscere
ilprincipio
dialetticocol
passaggiodella
quantitàalla
qualità,passaggio
cheturba
ognievoluzione
eogni
leggedi
uniformità
intesain
sensovolgarm
enteevoluzionistico.
(Q,
1432)
Èqui
postoin
evidenzacom
ela
ricercasperim
entaledi
leggisociologiche
èil
risultatodi
unaconcezione
naturalisticadella
storia.Q
uestaconcezione
dellastoria
escludeogni
novitàche
risulti
dainterventi
umani-soggettivi:
cosfcom
ela
querciaè
implicita
nellaghianda,
èil
suosviluppo,
l’avvenireè
implicito
nelpassato
enel
presente,è
laproiezione
dellecondizioni
determi
nanti.Q
uantunquela
storianon
siaintesa
come
costanterip
etizione
dellostesso,
edun
certoordine
dinovità
siacosf
riconosciuto,
essaè
rappresentatacom
eun
processodi
sviluppo,cioè
accrescim
ento,espansione,
svolgimento,
insieme
deiprocessi
attraversoi
qualiun
organismo
acquistala
suaform
am
atura.Q
uestoconcetto
disviluppo
chefonda
losvolgim
entostorico
come
processoregolato
dallecondizioni
oggettivenega
il«
passaggio
dellaquantità
allaqualità,
passaggioche
turbaogni
evoluzionee
ognilegge
diuniform
ità».
Soffermiam
ocisu
questo‘passaggio
‘.
Solitamente
lacritica
all’evoluzionismo
edalla
legalitàsociologica
siè
risoltanella
contrapposizionedi
un’altra‘legge
dievoluzione
edi
un’altra‘legalità
‘:
allaconcezione
delm
utamento
graduale(riform
istico)della
‘società
‘viene
oppostala
concezionedel
mu
tamento
secondorotture
repentine(rivoluzionarie);
peròanche
inquest’ultim
aconcezione
ilm
utamento
socialeè
concepitosecondo
ilcanone
diuna
leggeobiettiva,
lalegge
appuntodel
passaggiodalle
trasformazioni
quantitativealle
trasformazioni
qualitative,se
condola
qualenaturalm
entedall’accum
ulodelle
piccolee
parzialitrasform
azioniad
undato
mom
entoavviene
lam
etamorfosi
deltutto.
Gram
scinon
acaso
nonsolo
evitadi
parlardi
‘legge‘
dia
lettica(del
passaggiodalla
quantitàalla
qualità),m
aesplicitam
en
58
tesostiene
chequesto
‘passaggio‘
«turba
ognilegge
».
Gram
scinega
conciò
noni
rapportidialettici
ma
laloro
assunzionecom
elegge
dellastoria,
come
adesem
pioallorché
sisostiene
cheil
capitalism
oè
laghianda
delsocialism
o,cioè
chelo
sviluppodel
capitalism
o,il
gradualeaccum
ulodelle
sueproprie
contraddizioni,sfocia
necessariamente
nelsocialism
o.Il
problema
delpassaggio
edelle
leggiG
ramsci
l’avevagià
affrontato
nelparagrafo
precedentedove,
dopoaver
riconosciutouna
certautilità
praticaa
certitipi
dileggi
(suciò
cisofferm
eremo
più-oltre),osserva
che:
Ma
nonè
statom
essoin
rilievoche
lalegge
statisticapuò
essereim
piegatanella
scienzae
nell’artepolitica
solofino
aquando
legrandi
masse
dellapopolazione
rimangono
essenzialmente
passive—
perrispetto
allequistioni
cheinteressano
lostorico
eil
politico—
osi
supponerim
anganopassive
[...]Infatti
nellapolitica
l’assunzione
dellalegge
statisticacom
elegge
essenziale,fatalm
enteoperante,
nonè
soloerrore
scientificom
adiventa
errorepratico
inatto;
essainol
trefavorisce
lapigrizia
mentale
ela
superficialitàprogram
matica.
Èda
osservareche
l’azionepolitica
tendeappunto
afar
uscirele
mol
titudinidalla
passività,cioè
adistruggere
lalegge
deigrandi
numeri;
come
alloraquesta
puòessere
ritenutauna
leggesociologica?
Sesi
riflettebene
lastessa
rivendicazionedi
unaeconom
iasecondo
unpiano,
odiretta,
èdestinata
aspezzare
lalegge
statisticam
eccanicam
enteintesa,
cioèprodotta
dall’accozzocasuale
diinfiniti
attiarbi
trariindividuali,
sebbenedovrà
basarsisulla
statistica,il
cheperò
nonsignifica
lostesso:
inrealtà
laconsapevolezza
umana
sisostitui
scealla
spontaneità‘
naturalistica.U
naltro
elemento
chenell’arte
politicaporta
allosconvolgim
entodei
vecchischem
inaturalistici
èil
sostituirsi,nella
funzionedirettiva,
diorganism
icollettivi
(ipartiti)
aisingoli
individui,ai
capiindividuali
(ocarism
atici,com
edice
11M
ichels).(Q
,1429-30)
I
Èda
rilevareintanto
che,sebbene
Gram
sciin
questobrano
consideraesplicitam
entele
leggistatistiche
dellasociologia,
ildi
scorsocoinvolge
tuttele
leggisociologiche,
cosfcom
erisulta
dalm
edesimo
contenutodelle
argomentazioni
eda
untrittico
dipara
grafi(L
ibertàe
‘automatism
o‘,
Regolarità
enecessità,
Previsionee
prospettiva)incentrati
sulproblem
a.Per
Gram
scila
storiaè
storiaum
ana,è
lapraxis
degliuom
ini,non
èdata
naturalmente
ma
ècostruita
soggettivamente,
oveper
soggettivoè
daintendersi
l’interventoattivo
piùo
meno
consapevole.
Punto
diriferim
entoessenziale
sonole
Tesi
suFeuerbach.
daG
ramsci
ritradottein
carcere.L
aprim
a,specialm
ente,che
siapre
criticamente
cosf:
Ilvizio
fondamentale
diogni
materialism
o,fino
adoggi,
—com
presoquello
diFeuerbach
—è
chel’oggetto,
ilreale,
ilsensibile
è
59
cnnccpitosolo
sottola
forma
dell’oggettoo
dellaintuizione;
ma
noncom
eattività
sensibileum
ana,praxis,
nonsoggettivam
ente.(Q.
2355)
L’otiava:
«La
vitasociale
èessenzialm
cntepratica.
Tutti
im
i
steri,che
svianola
teoriaverso
ilm
isticismo,
trovanoil
lorosciogli
mento
razionalenella
praxisum
ana,e
nelconcetto
diquesta
praxis».
La
nona,laddove
il«
materialism
ocontem
plativo»
èdefinito
ecri
ticatoin
quanto«
materialism
oche
nonconcepisce
ilreale
come
attivitàpratica
»(Q
,2357).
Sela
storiaè
praxis,per
inteiligerlaconcretam
enteoccorre
peròdistinguere
inessa
conconcetti
nuovi
lediverse
strutture(artico
(azioni)di
questapraxis.
Eciò
chefa
Gram
sci.E
glidistingue
tra
lasituazione
praticain
cui«
legrandi
masse
dellapopolazione
rimangono
essenzialmente
passive»
ela
situazionepratica
incui
«l’azione
politicatende
appuntoa
faruscire
lem
oltitudinidalla
passività»
.N
elprim
otipo
clisituazione
lastoria
apparecom
e«
prodottadall’accozzo
casualedi
infinitiatti
arbitrariindividuali
»,
nelsecondo
«in
realtàla
consapevolezzaum
anasi
sostituiscealla
spontaneità‘
naturalistica».
Fenomeni
—propri
dellastoria
con
ten’pormea
—caratteristici
diquesto
secondotipo
disituazione
praticasono
«il
sostituirsi,nella
funzionedirettiva,
diorganism
icollettivi
(ipartiti)
aisingoli
individui,ai
capiindividuali
»,«
loestendersi
deipartiti
dim
assae
illoro
aderireorganicam
entealla
vitapiii
intima
(economico-produttiva)
dellam
assastessa
»,la
«ri
vendicazionedi
unaeconom
iasecondo
unpiano,
odiretta
».
Ora,
come
èsorto
ilconcetto
diregolarità
edi
legginello
svi
lippostorico?
Le«
leggidella
storia»
sonosorte
come
generalizzazioni
astrattedal
primo
tipodi
situazionepratica.
Isingoli
individui
inte
ragis
cono
sulpiano
degliinteressi
privati,in
modo
taleda
nonrisultarne
nessunacoerente
attivitàpolitica.
Le
masse
si
organizzanoed
agisconoad
unlivello
pre-politico(religioso,
eco
nomico-corporativo,
consurnistico,ludico,
psicologico).G
liatti
con
cretidegli
individuie
dellem
asse.nella
situazionepratica
che
cosfdeniscono,
sembrano
noncostituire
storia,non
produrrenes
su
na
concre
taattività
storica.Il
lorosvolgersi
acquistala
forma
dellacasualità,
illoro
ripetersicluella
dellaregolarità
enecessità.
I.,ageneralizzazione
astrattadi
questaesperienza
praticae
l’assun
zioneacritica
dellastessa
ideologiache
laconform
a,raffinata
teo
ricamente,
conducealla
proposizionedi
leggiche
descrivonoe
presuntivarnentespiegano
eguidano
losviluppo
storico.
Dal
mom
entoche
irisultati
storici(i
fattistorici)
nonsono
quelliconsapevolm
entevoluti
eperseguiti
nellapraxis
diogni
sin
goloindividuo
edella
massa
stessa,la
storiaappare
noncom
eil
prodottodella
praxisum
ana(concreta)
bensfcom
eil
prodottodi
!orzeiiatnrali
(quandonon
sianointese
addiritturacom
eforze
60
extrastoriche),che
agisconosecondo
unapropria
logica(che
de
termina
isingoli
fattistorici
inquanto
facentiparte
diun
sistema
direlazioni
predeterminate,
lecui
partistanno
‘giuridicamente
connesse)secondo
laquale,
datecerte
relazioni,se
nepuò
prevedere
losviluppo.
Ledue
letteredi
Engels
cheG
ramsci
ricordain
questostesso
pa
ragrafotrattano
ilm
edesimo
problema.
Engels
nellaprim
acosf
scrive:
[...1la
storiasi
forma
inm
odotale
chei]
risultatofinale
scaturiscesem
predai
conflittidi
molte
volontàsingole,
ognunadelle
qualialla
suavolta
vieneprodotta
dauna
quantitàdi
specialicondizioni
dellavita;
cisono
adunqueinnum
erevoliforze
ches’incrociano,
ungruppo
infinitodi
parallelogramm
idelle
forze,da
cuiesce
unarisultante
—l’avvenim
entostorico
chealla
suavolta
puònuovam
entees
sereconsiderato
come
iprodotto
diuna
potenzaagente,
come
untutto,
incoscientemente
einvolontariam
ente.Però
quelche
ognisin
golovuole,
vieneim
peditoda
ognialtro,
equel
chene
risultaè
unaqualche
cosache
nessunoha
voluto.In
questom
odola
storiascorre
finoad
oraa
guisad’un
processonaturale,
ein
sostanzaè
ancheesposta
allestesse
leggidi
moto.
Ma,
peril
fattoche
lesin
golevolontà
—ognuna
dellequali
vuolequello
acui
laspingono
lasua
costituzionefisica
ocircostanze
esterioried
inultim
aistanza
economiche
(osue
propriepersonali
ogenerali
dellasocietà)
—non
raggiungonociò
chevogliono,
ma
sifondono
inuna
media
generale,in
unaresultante
comune,
perquesto
fattonon
sipuò
ancoraconcludere
cheesse
sianoeguali
azero.
Al
contrario,ognuna
contribuiscea
pro
durrela
resultanteed
èin
essacom
presa°.
Enella
seconda:
Gli
uomini
fannoessi
stessila
lorostoria,
ma
finoranon
conuna
volontàgenerale
esecondo
unpiano
generale,neppure
inuna
datasocietà
limitata.
Leloro
aspirazionisi
contrariano;ed
inogni
simile
societàprevale
appuntoper
questola
necessità,di
cuil’accidentalità
èil
complem
entoe
laform
adi
manifestazione.
La
necessità,che
siim
poneattraverso
ogniaccidentalità,
èalla
finfine
lanecessità
econom
ica.
Dal
confrontotra
questeproposizioni
engelsianee
ilparagrafo
gramsciano
incui
sonorichiam
aterisulta
evidenteche
Gram
scia
questedue
letteresi
riferivanon
soltantoper
identificarein
essegli
inizidell’autocritica
delpensiero
marxista
difronte
allasua
tendenzadeteriore,
ma
insie
me
per
identificarealtresf
inesse
siacerte
premesse
teorichedella
scienzadella
storiae
dellapolitica,
Marx
-Engels-Lassalle,
Opere,
nt.,
jx5.
‘Ivi,
p.8.
i61
siala
persistenzanel
vecchioE
ngelsdel
‘feticcio‘,
diuna
concezione
legalitariadella
storia.Le
premesse
sonoda
individuarein
quelleproposizioni
engelsiane
cherappresentano
iprocessi
storicicom
eprodotti
dellap
ratica
umana
concreta.Q
uestopresupposto
risaleall’Ideologia
Te
desca:
Ipresupposti
dacui
muoviam
onon
sonoarbitrari,
nonsono
dogmi:
sonopresupposti
reali,dai
qualisi
puòastrarre
saionell’im
magina
zione.Essi
sonogli
individuireali,
laloro
azionee
leloro
condizioni
materiali
divita,
tantoquelle
cheessi
hannotrovato
giàesi
stentiquanto
quelleprodotte
dallaloro
stessaazione
17
Solitamente
ilpresupposto
sipresenta
incom
pagniadel
prin
cipio(fondam
entaledel
materialism
ostorico)
delladeterm
inazionedella
sovrastrutturada
partedella
struttura.Il
presuppostoed
ilprincipio
sonoafferm
atiinsiem
e,anzi
sonopresentati
come
complem
entari:reciprocam
entel’uno
vienetirato
inballo
difronte
alleaccuse
acui
l’altroè
sottopostoed
alleinsufficienze
dicia
scunodi
dareragione
sufficientedi
specificiprocessi.
Tale
coesistenza
èpresente
nelleproposizioni
engelsianecitate.
Ledue
lettere
engelsianerispondono
ineffetti
alledom
andedi
duestuden
tiche
chiedono«fino
aqual
puntole
condizionieconom
ichein-
fluisconocausalm
ente»,
e«
come
siastato
intesoda
Marx
edE
ngels
stessoil
principiofondam
entaledel
materialism
ostorico
»ri
guardantela
determinazione
economica.
Perrispondere
atali
do
mande
ancheE
ngelsespone
l’unodi
fiancoall’altro
ilpresupposto
edil
principiom
a,non
limitandosi
aquesto,
tentaun
passou
lteriore:
spiegareil
rapportotra
idue
individuandoil
passaggioteo
ricodall’uno
all’altro.Il
principio,lo
svolgimento
dellastoria
secondole
«stesse
leggidi
moto
»«
d’unprocesso
naturale»,
èpresentato
come
laconclu
sionedi
unsillogism
oin
cuile
premesse
sono:la
prima,
che«
noistessi
facciamo
lanostra
storia»,
laquale
risulta«
sempre
daicon
flittidi
molte
volontàsingole
»;la
seconda,che
però«
quelche
ognisingolo
vuole,viene
impedito
daogni
altro,e
quelche
nerisulta
èuna
qualchecosa
chenessuno
havoluto
».
Questo
nellaprim
alettera.
Nella
secondail
ragionamento
siripete:
(prima
pre
messa)
«G
liuom
inifanno
essistessi
laloro
storia»;
(secondaprem
essa)«
ma
finoranon
conuna
volontàgenerale
esecondo
unpiano
generale;le
loroaspirazioni
sicontrariano
»;(conclusione)
«in
ognisim
ilesocietà
prevaleappunto
perquesto
lanecessità
».
Ma
quiE
ngelsaggiunge
unnuovo
elemento,
informandoci
sulfatto
checiò
cheè
espressonella
conclusione(il
principio)«
pre
17K
.Marx
-F. Engels,
L’ideologiatedesca,
Editori
Riuniti,
Rom
a1967,
p.8.
62
vale»
e«
siim
pone»
sulleprem
essenella
esplicazionedei
pro
cessistorici.
Laa
necessità»
siim
poneattraverso
ogni«
accidentalità
»,
le‘leggi
dellastoria
‘cioè
prevalgonotram
itela
casualeattività
deisingoli.
Quest’ultim
a(il
presupposto)si
ponecom
e«
ilcom
plemento
ela
forma
dim
anifestazione»
dellalegalità
storica.Q
uestaoperazione
engelsianadi
teorizzazionedei
rapportifra
ilpresupposto
edil
principioottiene
deirisultati
puramente
ver
bali.D
ifattila
conclusionelogica
dalleprem
esse(presentarsi
ife
nomeni
storicinon
coincidenticon
lavolontà
ele
ideedi
chiunque)
sarebbeda
identificarein
unastoria
senzaindirizzi
prefissati,appunto
illegale.C
iòvuoi
direche
ineffetti
ilpresupposto
edil
principionon
possonoconvivere
inpace.
(Non
ètestim
onianzap
alese
diquesta
incompatibilità
lapolarizzazione
persistentee
lalotta,
nellastoria
delm
arxismo,
trastoricisti
estrutturalisti?
Quantunque
entrambi
aparole
sostenganounitam
enteil
presupposto
edil
principio,essi
nelfar
teoriapoggiano
(sul)e
privilegiano
l’unoo
l’altro).E
ngelsosserva
chegli
eventistorici
sirealizzano
attraversola
concretaattività
degliuom
ini,m
aqueste
attivitàsono
ilm
ezzoattraverso
cuisi
esprimono,
agiscononaturali
(incoscientied
involontarie)strutturate
secondoproprie
leggidi
moto.
L’inter
pretazionedella
storiasi
ottienedunque
nontram
itel’esam
edelle
attivitàconcrete
degliuom
iniconcreti,
edelle
trasformazioni
chene
risultano,m
apiuttosto
nellaindividuazione
dellalogica
imm
anente
checonform
aqueste
attività.A
gliuom
iniconcreti
nonè
cosfriconosciuta
laresponsabilità
dicreatori-produttori
dellasto
ria;la
loroattività
èridotta
aquella
diattori
cheim
personanouna
trama.
InE
ngelsin
talm
odoassistiam
oad
unatrasform
azione
delpresupposto
alfine
difarlo
conviverecol
principio,m
aproprio
taletrasform
azionecostituisce
lasua
negazione.E
ngels,per
negareil
presuppostonella
suaform
aoriginale
de
finiscela
volontàdegli
uomini
come
«prodotta
dauna
quantitàdi
specialicondizioni
dellavita
»e
laloro
attivitàcom
e«
quelloa
cuila
spingonola
suacostituzione
fisicao
circostanzeesteriori
edin
ultima
istanzaeconom
iche(o
sueproprie
personalio
generali
dellasocietà)
».
Persostenere
insieme
chela
storiaè
risultatodella
attivitàdegli
uomini
edal
contempo
prodottodelle
proprieleggi,
faricorso
allaosservazione
chel’attività
degliuom
inipoggia
sullecircostanze
esterioridate;
cosifacendo
confondela
banaleosservazione
cheogni
iniziativaparte
dacerte
condizionicon
lasupposizione
cheogni
iniziativanon
siache
(enon
siacom
prensibile
altroche
inquanto)
losviluppo
diciò
chesta
implicitam
ente
contenutonelle
condizionidate.
Ilconcetto
di‘determ
inazione‘
cristallizzala
confusione,in63
quantoadoperato
indistintamente
peresprim
ereteoricam
entedue
diversequestioni:
laterrestrità
dell’attivitàdegli
uomini
ela
pre
determinazione
delladirezione
disviluppo
dellastoria.
Che
En
gelstenti
dirisolvere
inun
medesim
oconcetto
duerapporti
ete
rogeneiè
daleggersi
anchenel
fattoche
frequentemente
accompa
gnaal
termine
‘determinazione
‘la
formula
‘inultim
aistanza
‘,
ilche
comunque
nonci
dicenulla
diconcreto
sulcontenuto
di
questoconcetto,
mentre
invecelo
rendesufficientem
entevago,
verbalmente
comprensivo
dirapporti
eterogenei.
Insintesi
èquesto
ilm
odoin
cuiE
ngelsfonda
lapropria
con
cezionelegalitaria
èvalida
«finora
».
Ci
sipuò
accargereche
la
zionepratica,
quellacaratterizzata
dallapassività
politicadelle
masse.
Engels
fissala
validitàdella
concezionelegalitaria
nonper
tuttala
storiam
aper
lastoria
dellesocietà
divisein
classi;egli
difattidichiara
esplicitamente
nellaseconda
letterache
taleco
n
cezionelegalitaria
èvalida
«finora
».
Ci
sipuò
accorgereche
la
secondaprem
essadel
sillogismo
lacui
conclusioneafferm
ala
necessità‘
nellastoria,
esplicitamente
delimita
unasituazione
sto
ricadefinita
temporalm
ente:«finora
noncon
unavolontà
gene
ralee
secondoun
pianogenerale
».
Engels
rimandava
l’imposses
samento
dellastoria
daparte
degliuom
iniall’avvento
dellaso
cietàsenza
classi,realizzazione
secondoun
‘pianogenerale
‘della
volontàgenerale
‘.
Da
tuttociò
risultapalese
cheG
ramsci
nellacostruzione
deidue
paragraficritici
dellasociologia
avevastabilito
unpreciso
rappor
toteorico
conle
duelettere
engelsianesulla
concezionem
ateria
listicadella
storia.M
aG
ramsci
prendein
esame
iproblem
iaffron
tatida
Engels
nellelettere
nonin
funzionedell’elaborazione
di
unaconcezione
generaledella
storia,bensf
interm
inidi
analisi
storicaconcreta.
PerG
ramsci
sitrattava
dispiegare
l’originesto
rica(teorica
epratica)
delleconcezioni
legalitariedella
storiae
costruireuna
scienzadella
storiae
dellapolitica;
aquesto
pro
positola
distinzionefra
idue
tipidi
situazionepratica
èfonda
mentale.
Agli
inizidegli
annitrenta
ilsocialism
onon
erasoio
un
progettom
auna
realtàstorica
concreta;e
Gram
scinon
interpreta
larealtà
delsuo
tempo
conformandola
secondole
modalità
pre
fissateda
unaconcezione
generaledella
storia.N
onspartisce
la
storiain
duefasi,
ma
identificaattraverso
l’analisidella
storiare
centela
realizzazionedi
nuovim
odidell’attività
politicadegli
uo
mini,
caratterizzatidall’organizzazione
collettivaconsapevole:
le
organizzazionipolitiche
dim
assae
l’interventopianificato
dello
Statonell’econom
ia.T
alinuove
forme
dell’attivitàdegli
uomini
conformano
unnuovo
tipodi
situazionepratica.
Gram
scipone
inrelazione
ledue
diversesituazioni
pratichecol
problema
delleleggi
nellastoria.
Senelle
situazioniin
cui«
le
64
L
grandim
assedella
popolazionerim
angonoessenzialm
entepassive
«non
sipuò
escluderel’utilità
praticadi
identificarecerte
leggidi
tendenza»,
inquanto
esseforniscono
unacerta
imm
aginedel
risultato
dell’intrecciodelle
attivitàdegli
uomini
secondola
lorovolontà
ei
loropiani
privati,nelle
situazioniin
cui«
l’azionep
olitica
»fa
«uscire
lem
oltitudinidalla
passività»
quellaresidua
utilitàdelle
leggiscom
pare,in
quantol’azione
politicacollettiva
èappunto
orientatacontro
letendenze
inatto.
Mentre
perE
ngels
l’azioneorganizzata
dellem
asseè
rivoluzionarianella
misura
incui
aderiscealle
leggidella
storia,per
accelerarnee
personalizzarne
losviluppo,
perG
ramsci
l’attivitàpolitica
dellem
oltitudiniè
rivoluzionarianella
misura
incui
«tende
adistruggere
lalegge
deigrandi
numeri
»,quando
cioèl’iniziativa
produceil
passaggiodal
primo
alsecondo
tipodi
situazionepratica.
Ricapitolando:
laconcezione
legalitariadella
storiaem
ergedal
l’internodel
primo
tipodi
situazionepratica
come
unasua
generalizzazione
astratta.N
ellostesso
Quaderno,
alcunepagine
piùavanti,
Gram
sci,in
unparagrafo
intitolatoR
egolaritàe
necessità,af
frontail
medesim
oproblem
ariferito
direttamente
aM
arx.Il
pa
ragrafoinizia
conla
domanda:
Com
eè
sorto.nel
fondatoredella
filosofiadella
prassi,il
concettodi
regolaritàe
dinecessità
nellosviluppo
storico?
Larisposta:
Non
pareche
possapensarsi
auna
derivazionedalle
scienzena
turali,m
apare
invecedebba
pensarsia
unaelaborazione
diconcetti
natinel
terrenodell’econom
iapolitica,
specialmente
nellaform
ae
nellam
etodologiache
lascienza
economica
ricevetteda
Davide
Ri
cardo.C
oncettoe
fattodi
‘mercato
determinato
‘,
cioèrilevazione
scientificache
determinate
forzedecisive
eperm
anentisono
apparsestoricam
ente,forze
ilcui
operaresi
presentacon
uncerto
‘ automa
tismo
‘che
consenteuna
certam
isuradi
‘prevedibilità’e
dicertezza
peril
futurodelle
iniziativeindividuali
chea
taliforze
consentonodopo
averleintuite
erilevate
scientificamente.
[.1D
opoaver
rilevato
questeforze
decisivee
permanenti
eil
lorospontaneo
automa
tismo
(cioèla
lororelativa
indipendenzadagli
arbitriiindividuali
edagli
interventiarbitrari
governativi)lo
scienziatoha,
come
ipotesi,reso
assolutol’autom
atismo
stesso,ha
isolatoi
fattim
eramente
econom
icidalle
combinazioni
pilo
meno
importanti
incui
realmente
sipresentano,
hastabilito
deirapporti
dicausa
edeffetto,
dipre
messa
econseguenza
ecosf
hadato
unoschem
aastratto
diuna
de
terminata
societàeconom
ica.(Q,
1477-8)
Inquesta
rispostaG
ramsci
osservadapprim
ache
laconcezione
marxiana
delleleggi
èelaborata
nona
partireda
unaconcezione65
generaledella
storia(C
ioènel
terrenoteorico
dellesociologie),
ma
dall’analisiconcreta
dell’economia
capitalistica(cioè
nelterreno
teoricodell’econom
iapolitica).
Perciò
ilconcetto
diregolarità
edi
necessitànello
sviluppostorico
inM
arxnon
derivadal
mo
dellodelle
scienzenaturali,
ma
dallaform
ae
dallam
etodologiache
lascienza
economica
avevaacquisito
conR
icardo.D
ettoquesto
Gram
scicoglie
l’originedell’elaborazione
marxiana
delleleggi
economiche
nellasitu
azio
ne
pra
tica
caratterizzatadalla
formazione
diun
determinato
mercato
generale,il
mercato
capitalistico.
Tale
mercato
determinato
‘,
infatti,si
costituisceallor
quandosi
generalizzanosulla
scenastorica
comportam
entiecono
mici
relativamente
automatici.
Questo
mercato
sembra
subireuna
regolazionespontanea
‘,
come
sefunzionasse
sottolo
stimolo
diuna
propriarazionalità,
diproprie
leggiche
sonoappunto
leco
siddette‘leggi
dim
ercato‘.
Tale
strutturaregolare
sisvolge
con«
relativaindipendenza
dagliarbitrii
individualie
dagliinterventi
arbitrarigovernativi
»,funzionando
cioèindipendentem
entedalla
azionedegli
uomini.
Di
frontea
ciòo
loscienziato
»(M
arx)spie
gal’autom
atismo
delm
ercatoanalizzandolo
come
sefosse
regolato
da«
rapportidi
causaed
effetto,di
premessa
econseguenza
»;considerato
ilprocesso
economico
inquanto
combinazione
difa
ttieconom
icigiunge
all’esclusionedella
concretaazione
umana
efornisce
uno«
schema
astratto»
chepone
come
«assoluto
l’autom
atismo
stesso»,
ilfunzionam
entoregolare
delm
ercato.G
ramsci
identificae
spiegail
configurarsidi
unfunzionam
entoautom
atico‘
delm
ercatonella
comparsa
sullascena
storicadi
determinati
gruppisociali
omogenei
erelativam
enteperm
anentiche
svolgonouna
azionerazionale,
portatoricioè
dinuovi
comportam
entieconom
icirazionali.
Questi
gruppiregolano
ilm
ercatom
ettendoin
opera«
iniziativeindividuali
»basate
sulcalcolo
individuale,
secondoun
omogeneo
comportam
entodi
gru
ppo.
Que
stocom
portamento
èorientato
agarantire
aglistessi
gruppi«
certezza
peril
futuro»
attraversola
riproduzioneallargata
dellecon
dizionieconom
ichedate;
èquesto
chesecondo
Gram
sci«
consente
unacerta
misura
di‘prevedibiità
‘»,nella
misura
incui
appunto
leiniziative
presentiorganizzano
unfuturo
calcolato.M
arx,com
eG
ramsci
annota,aveva
«rilevato
questeforze
de
cisivee
permanenti
»,m
aaveva
assegnatoil
dispiegarsidella
loroazione
alterreno
determinante
dellaproduzione,
deirapporti
diproduzione;
ilm
ercatorim
anevadeterm
inato‘
appuntodalla
pro
duzione,risultando
cosfche
laspiegazione
delsuo
funzionamento
nonrichiedeva
laconsiderazione
dellaazione
degliuom
iniin
esso.Per
Gram
sciinvece
«‘m
ercatodeterm
inato‘
equivalepertanto
adire
‘determinato
rapportodi
forzesociali
inuna
determinata
strutturadell’apparato
diproduzione
‘,
rapportogarantito
(cioè
resoperm
anente)da
unadeterm
inatasuperstruttura
politica,m
orale,
giuridica»
(Q,1477).
Di
talecom
plessadefinizione
cilim
i
tiamo
aquesto
puntoa
rilevareche
ilm
ercatoconsiste
inun
rap
po
rtodi
forzesociali
ilquale,
nellam
isurain
cuisi
svolgese
condoun
equilibriostabile
(cheè
anchepolitico
eculturale),
offre
unaim
magine
difunzionam
entoregolare
enecessario.
(Ogni
crisi
delm
ercatoè
quindiun
mutam
entodei
rapportidi
forza;m
adi
ciòpiù
oltre).Q
uestaoperazione
teorico-criticadi
spiegazionedegli
automa
tismi
neiprocessi
economici
noncom
esviluppo
dideterm
inate
leggioggettive
(imm
anenti‘nelle
cose’)indipendenti
dallavolon
tàdegli
uomini,
ma
come
risultatodi
unprocesso
distandardiz
zazionee
generalizzazionedei
comportam
entidi
gruppisociali
orientatia
certifini,
eragià
statail
soggettodi
unparagrafo
prece
dente,intitolato
Libertà
eautom
atismo
‘(Q,
1245-6).In
esso
Gram
sciriconosce
all’economia
politica,al
livelloda
essaattinto
conR
icardo,l’avvenuto
superamento
dellaconcezione
deterministica
enaturalistica:
Quando
Ricardo
dicevaposte
questecondizioni’
siavranno
questeconseguenze
ineconom
ia,non
rendeva‘determ
inistica‘
l’economia
stessa,
néla
suaconcezione
era‘naturalistica
‘.
Insieme
peròcoglie
nelrapporto
cosfissato
tracondiz
ioni
eco
nseg
uen
zel’elaborazione
diun
nuovolegalism
o:
Osservava
[Ricardo]
cheposta
l’attivitàsolidale
ecoordinata
diun
grupposociale,
cheoperi
secondocerti
principiiaccolti
perconvinzio
ne(liberam
ente)in
vistadi
certifini,
siha
unosviluppo
chesi
puòchiam
areautom
aticoe
sipuò
assumere
come
sviluppodi
certeleggi
riconoscibilie
isolabilicol
metodo
dellescienze
esatte.
Laspiegazìone
gramsciana
degliautom
atismi
nonricorre,
invece,
adalcun
modello
legalitario.
Inogni
mom
entoc’è
unascelta
libera,che
avvienesecondo
certelinee
direttriciidentiche
peruna
granm
assadi
individuio
volontàsin
gole,in
quantoqueste
sonodiventate
omogenee
inun
determinato
clima
etico-politico.N
éè
dadire
chetutti
operanoin
modo
uguale:gli
arbitrii
individualisono
anzim
oleplici,m
ala
parteom
ogeneapredom
ina
edetta
legge
Non
esistonoleggi
oggettive,m
asoltanto
l’azioneorganizzata
digruppi
socialiche
dettanonorm
edi
comportam
entoalle
masse:
sitratta
cioèdel
processodi
formazione
deldom
inioe
delconsenso.
6667
Gram
sciva
ancorapiù
oltre,ponendo
ilproblem
ain
termini
sto-nei,
laddovedi
seguitoannota:
Che
sel’arbitrio
sigeneralizza,
nonè
piùarbitrio
ma
spostamento
dellabase
dell’autom
atismo
‘,
nuovarazionalità.
Ècosf
postoil
problema
dellaform
azionedegli
automatism
ie
delpassaggio
daun
automatism
oad
unonuovo.
Il‘sistem
adell’econo
mia
borghese’funziona
‘automaticam
ente’non
inquanto
guidatoda
leggie
tantomeno
perla
composizione
spontaneadegli
arbitriiindividuali,
ma
perl’azione
conforme
dellem
assesecondo
im
odellid’azione
prodottidalle
classidom
inanti‘in
undeterm
inatoclim
aetico-politico
‘.
La
formazione
degliautom
atismi
capitalisticidi
mer
catonon
risultadal
passaggioda
untipo
disocietà
umana
incui
gliarbitrii
individualisano
statipredom
inantisulla
‘parteom
ogenea
‘ad
un’altra(capitalista)
incui
gliarbitrii
individualidiventano
omogenei,
bensidal
passaggioda
unvecchio
adun
nuovoau
tom
atism
o.S
toricamente
siè
verificatoil
passaggionon
dall’arbitrioal
l’autornatismo,
ma
daun
tipodi
automatism
oad
unaltro,
prodottidall’azione
didiverse
classidom
inanti:«
spostamento
dellabase
dell’‘
automatism
o‘,
nuovarazionalità
».
Com
eG
ramsci
avevascrit
toin
aperturadi
paragrafo,«
l’automatism
oè
unalibertà
digruppo,
inopposizione
all’arbitrioindiviclualistico
».
Ilparagrafo
siconclude
conla
precisazionedelle
ragioniche
spin
gonoG
ramsci
apreferire
ilterm
ineautom
atismo
aquello
diraziona
ijt,con
lasottolineatura
cheil
rendereautonom
ol’autom
atismo
rispetto
all’attivitàpratica
degliuom
ininon
èaltro
cheuna
metafora
verbale:
Autom
atismo
èniente
altroche
razionalità,m
anella
parola‘auto
matism
o’è
iltentativo
didare
unconcetto
spogliodi
ognialone
speculativo:
èpossibile
chela
parolarazionalità
finiscacoll’attribuirsi
all’autornatism
onelle
operazionium
ane,m
entrequella
‘automatism
otornerà
aindicare
ilm
ovimento
dellem
acchine,che
diventano‘ auto
matiche
‘dopo
l’interventodell’uom
oe
ilcui
automatism
oè
solouna
metafora
verbale,com
elo
èdetto
delleoperazioni
umane.
Inqual
modo
tuttoquesto
riguardadirettam
entela
concezionelegalitaria
inM
arx?G
ramsci
ritieneche
lacritica
deiconcetti
diregolarità
edi
leggepropri
dell’economia
politicaclassica
èancora
validariguardo
iconcetti
diregolarità
edi
leggepropri
dellacri
ticadell’econom
iapolitica
diM
arx.N
elparagrafo
Regolarità
enecessità
Gram
sciattribuisce
allacritica
marxiana
unpreciso
superamento
dell’economia
politicaclassica:
La‘critica
‘dell’econom
iapolitica
partedal
concettodella
storicitàdel
‘mercato
determinato
‘e
delsuo
‘autornatismo
‘m
entregli
econo
misti
puriconcepiscono
questielem
enticom
e‘eterni
‘,
‘naturali‘;
lacritica
analizzarealisticam
entei
rapportidelle
forzeche
determinano
ilm
ercato,ne
approfondiscele
contraddizioni,valuta
lem
odificabilitàconnesse
all’appariredi
nuovielem
entie
alloro
rafforzarsie
presentala
‘caducità‘
ela
‘sostituibilità‘
dellascienza
criticata;la
studiacom
evita
ma
anchecom
em
ortee
trovanel
suointim
ogli
elementi
chela
dissolverannoe
lasupereranno
imm
ancabilmente,
epresenta
1’’erede
chesarà
presuntivofinché
nonavrà
datoprove
manifeste
divitalità
ecc..(Q,
1478)
Ma
ciòG
ramsci
nonconsidera
suflcienteper
ilsuperam
entode
finitivodel
modello
esplicativo(del
‘posto
che‘,
dellalegalità
fat
tuale)raggiunto
nellascienza
economica
conR
icardo:
Laeconom
iaclassica
hadato
luogoa
unacritica
dell’economia
politica
‘m
anon
pareche
finorasia
possibileuna
nuovascienza
ouna
nuovaim
postazionedel
problema
scientifico.E...]
Perstabilire
l’origine
storicadi
questoelem
ento[le
leggi]della
filosofiadella
prassi(elem
entoche
èpoi,
nientemeno,
ilsuo
particolarem
ododi
concepireI’’
imm
anenza‘)
occorreràstudiare
l’impostazione
chedelle
leggieco
nomiche
fufatta
daD
avideR
icardo.Si
trattadi
vedereche
ilR
icardonon
haavuto
importanza
nellafondazione
dellafilosofia
dellaprassi
soloper
ilconcetto
di‘ valore
‘in
economia,
ma
haavuto
un’importan
za‘filosofica
‘,
hasuggerito
unm
ododi
pensaree
diintuire
lavita
ela
storia.Il
metodo
del‘posto
che‘,
dellaprem
essache
dàuna
certaconseguenza,
paredebba
essereidentificato
come
unodei
puntidi
partenza(degli
stimoli
intellettuali)delle
esperienzefilosofiche
deifondatori
dellafilosofia
dellaprassi.
(Q,1478-9)
Gram
scispiega
questoelem
entodi
continuitàtra
ilR
icardoed
il
Marx
conla
persistenzadi
unastessa
situazionepratica,
dellostes
som
ercatodeterm
inato‘,
deim
edesimi
automatism
i.L
araziona
litàeconom
icacontinuava
adessere,
neltem
podi
Marx,
prodotta
daglistessi
gruppisociali
dominanti
neltem
podi
Ricardo:
Date
questecondizioni
incui
ènata
l’economia
classica,perché
si
possaparlare
diuna
nuova‘scienza’
odi
unanuova
impostazione
dellascienza
economica
(ilche
èlo
stesso)occorrerebbe
averdim
ostra
toche
sisono
venutirilevando
nuovirapporti
diforze,
nuoveco
ndi
zioni,nuove
premesse,
checioè
siè
‘determinato
‘un
nuovom
ercatocon
unsuo
proprionuovo
‘automatism
o’e
fenomenism
oche
sip
resenta
come
qualcosadi
‘obbiettivo‘.
paragonabileall’autom
atismo
deifatti
naturali[.1
Che
nellavita
economica
moderna
l’elemento
arbitrario‘
siaindividuale,
siadi
consorzi,sia
delloStato
abbiaas
suntoun’im
portanzache
prima
nonaveva
eabbia
profondamente
tur
batol’autom
atismo
tradizionaleè
fattoche
nongiustifica
diper
séla
impostazione
dinuovi
problemi
scientifici,appunto
perchéquesti
inter
ventisono
‘ arbitrari‘,
dim
isuradiversa,
imprevedibili.
Puògiustifi
carel’afferm
azioneche
lavita
economica
èm
odificata,che
c’è‘crisi
‘,
(869
i
ma
questoè
ovvio;d’altronde
nonè
dettoche
ilvecchio
automati
amo
‘sia
sparito,esso
siverifica
solosu
scalepiù
grandidi
quelledi
prima,
peri
grandifenom
enieconom
ici,m
entrei
fattiparticolari
sono‘im
pazziti‘.
(Q,
1478-9)
Lecondizioni
diuna
nuovascienza
emergeranno
conl’avvento
deipartiti
dim
assache
confotmeranno
unnuovo
tipodi
situazio
nepratica,
allorquandom
utail
rapportodi
forzecostituente
il
mercato
perl’ascesa
incam
podi
gruppiportatori
dinuovi
compor
tarnenticollettivi.
Da
questeconsiderazioni
—secondo
Gram
sci—
occorreprendere
lem
osseper
stabilireciò
chesignifica
‘ regolarità‘,
‘legge‘,
‘ automati
smo
‘nei
fattistorici.
Non
sitratta
di‘ scoprire’
unalegge
metafisica
di‘ determ
inismo’
eneppure
distabilire
unalegge
‘ generale‘
dicau
salità.Si
trattadi
rilevarecom
enello
svolgimento
storicosi
costitui
sconodelle
forzerelativam
ente‘ perm
anenti‘,
cheoperano
conuna
certaregolarità
eautom
atismo.
{...]La
‘ necessità‘
nelsenso
specula
tivo-astratto‘
enel
senso‘ storico-concreto
‘.
(Q,
1479)
Inqueste
affermazioni
èsintetizzata
lacritica
gramsciana
deico
n
cettispeculativo-astratti
dinecessità
edi
leggein
quantocategorie
chefissano
rapportidi
determinnzione
edi
causalità,ed
insieme
è
propostala
spiegazionedella
regolaritàstorica
inquanto
risultato
storicoconcreto
dell’azionedelle
forzesociali
cheim
pongonodeter
minati
comportam
enticollettivi
costantiall’interno
dicerte
situa
zionipratiche.
Le‘leggi
dellastoria
‘non
sonoper
Gram
sciindipendenti
dalla
volontàe
dallacoscienza
degliuom
ini,non
sonocioè
‘leggiogget
tive‘,
bensipratiche
collettiveregolari
indottedalle
classidom
inan
tiall’insiem
edegli
uomini.
Larazionalità
dellastoria
consistenel
processoattraverso
ilquale
itini
concretidegli
aggruppamenti
so
cialidom
inantiin
ciascunafase
storicaconquistano
ilconsenso
ge
nerale.G
ramsci
precisaed
esplicitaquesta
dimensione
soggettiva
(politica)della
razionalitàdella
storia:
Esiste
necessitàquando
esisteuna
premessa
efficientee
attiva,la
cui
consapevolezzanegli
uomini
siadiventata
operosaponendo
deitini
con
cretialla
coscienzacollettiva,
ecostituendo
uncom
plessodi
convin
zionie
dicredenze
potentemente
agentecom
ele
ecredenze
popolari».
(Q,
1479-80)
Con
questaproposizione
sisovverte
ilsenso
dellaconcezione
kan
tianafatta
propriada
Engels,
secondola
quale‘ la
libertàè
laco
scienzadella
necessità‘.
Quando
laconsapevolezza
negliuom
inidel
lanecessità
divieneoperante
siè
prodottanella
coscienzae
nella
70
azionecollettiva
unasubordinazione
aitini
concretidelle
classido
minanti.
Quando
lem
asseagiscono
nellaconvinzione
chela
situazione
storicanon
puòche
dirigersiverso
sbocchinecessari,
essenon
hannoacquisito
autonomia
(nonagiscono
liberamente,
nonagiscono
infunzione
deipropri
tini,non
hannouna
propriapolitica),
ma
restanosubordinate
Queste
osservazionipongono
direttamente
ilproblem
adella
‘ previsione
scientifica‘.
Senon
cisono
leggiche
guidinoil
processosto
rico,è
possibile,e
cosavuol
dire,prevedere
losviluppo
storico?
Sel’avvenire
nonè
legalmente
determinato
dalpassato
edal
pre
sente,in
qualm
odoesso
puòessere
vistoprim
a,previsto?
Gram
sci,
nelparagrafo
Ilconcetto
di‘scienza
‘,
mostra
come
lacritica
della:om
uneconcezione
dellaprevisione
scientificaè
unm
omento
indi
spensabiledel
superamento
dellaconcezione
legalitariadella
storia,
epiù
generalmente
d’ogniconcezione
finalistica(e
quindicausali
stica).
Ènecessario
—scrive
impostare
esattamente
ilproblem
adella
prevedibilitàdegli
accadimenti
storiciper
esserein
gradodi
criticarecsaurientem
entela
concezionedel
causalismo
meccanico,
persvuotarla
diogni
prestigioscientifico
eridurla
apuro
mito
chefu
forseutile
nelpassato,
inun
periodoarretrato
disviluppo
dicerti
gruppisociali
subalterni
(vedereuna
nota
precedente)18•
(Q,
1404)
Sela
razionalitàdella
storiasta
nelfatto
chei
gruppisociali
fon
clamentali
organizzanola
propriaazione
versotini
storiciconcreti
edelaborano
ecostruiscono
im
ezziadeguati
alraggiungim
entodi
questi,la
previsionedell’avvenire
prossimo
sipuò
incerto
modo
realizzarein
queltipo
disituazioni
pratichenelle
qualile
masse
rim
angonosostanzialm
entepassive,
cioèquando
prevalel’autom
atism
odato
daldom
inioegem
onicodelle
classidom
inantiche
ord
inano
aipropri
tinile
attivitàdelle
classisubordinate.
Laregolarità
ISG
ramsci
siriferisce,
come
indicanoi
curatoridell’edizione
critica,alla
Nota
idi
p.1394:
«A
propositodella
funzionestorica
Svoltadalla
conce
zionefatalistica
dellafilosofia
dellapraxis
sipotrebbe
fareun
elogiofunebre
diessa.
rivendicandonela
utilitàper
uncerto
periodostorico,
ma
appunto
perciò
sostenendola
necessitàdi
seppellirlacon
tuttigli
onoridel
caso.Si
potrebbeveram
enteparagonare
lasua
funzionea
quelladella
teoriadella
graziae
dellapredestinazione
pergli
inizidel
mondo
moderno
chepoi
ha
peròculm
inatocon
lafilosofia
classicatedesca
econ
Insua
concezionedella
libertàcom
ecoscienza
dellanecessità.
Essa
èstato
unsurrogato
popolaredel
grido‘ dio
lovuole
‘,
tuttaviaanche
suquesto
pianoprim
itivoed
elementare
eraun
iniziodi
concezionepiò
moderna
efeconda
diquella
contenutanel
diolo
vuole’o
nellateoria
dellagrazia.
[..]11
deperimento
delfatalism
o
edel
‘meccanicism
o‘
indicauna
grandesvolta
storica».
L
7[
deicom
portamenti
collettivi,individuata
congli
strumenti
dellastatistica,
puòdar
luogoin
questesituazioni
pratichea
delle‘ p
revisioni
‘fondate
sullosvolgim
entoquantitativo
delletendenze
pre
senti.Q
uestaoperazione
dirappresentazione
anticipatanon
puòin
cluderela
rappresentazionedelle
novitàstoriche,
ma
solola
continuazione
dall’esistente.L
aprevisione
intal
sensoè
unaprevisione
tecnica,una
tecnicafunzionale
allariproduzione
deirapporti
diforza
dati,della
passivitàdelle
masse.
Ma
allora,è
possibileprevedere
lenovità
storiche,i
mutam
entiqualitativi
(ilsocialism
o,ad
esempio)?
Com
inciamo
intantocoi
rilevare,
conG
ramsci,
chela
previsionenon
èun
attoscientifico
diconoscenza.
Siconosce
ciòche
èstato
oè,
nonciò
chesarà,
cheè
unnon
esistente’e
quindiinconoscibile
perdefinizione
»(Q
,1404).
Am
enoche,
appunto,ciò
chesarà
nonsia
altroche
lari
produzioneallargata
diciò
cheè.
(Inquesto
sensoil
futuropro
ssim
oprevedibile
èda
considerarecom
epresente,
inquanto
noncontiene
alcunanovità.
Ilpresente
nonè
daintendersi
interm
inidi
istantecronologico,
ma
come
tuttauna
situazionestorica
segnata
dallapersistenza
dideterm
inaticom
portamenti
regolari).O
ra,il
verofuturo,
unasituazione
cioèinciusiva
dinovità
storiche,
nonpuò
essereoggetto
diconoscenza
scientifica,m
asolo
diprogetto
politico.
Chi
fala
previsione—
scriveG
ramsci
—in
realtàha
un‘ program
ma
‘da
fartrionfare.
(Q.1810)
Ed
ancora:
Realm
entesi
‘prevede‘
nellam
isurain
cuisi
opera,in
cuisi
applica
unosforzo
volontarioe
quindisi
contribuisceconcretam
entea
creareil
risultato‘ preveduto
‘.
(Q,
1403)
Questo
nonsignifica
chel’attività
predittivaequivalga
all’attivitàpolitica,
necostituisce
soltantoun
mom
ento,un
mom
entospecifi
camente
teorico.
Laprevisione
sirivela
quindinon
come
unatto
scientificodi
conoscenza,
ma
come
l’espressioneastratta
dellosforzo
chesi
fa,il
modo
praticodi
creareuna
volontàcollettiva.
(Q,1403-4)
Com
epiù
precisamente
intenderequesto
attoteorico
chetu
ttavia
nonè
conoscitivo?Innanzitutto
essoconsiste
nellaproposi
zionealla
coscienzaed
allavolontà
degliuom
inidi
finitali
dasu
scitareun
complesso
dicom
portamenti
collettiviinform
atiad
unadiversa
razionalità.C
onsistecioè
nell’elaborazionedi
unprogetto.
Questa
proposizionedi
finie
questaelaborazione
diprogetti
non
72
sonoatti
diconoscenza,
ma
sibasano
suatti
diconoscenza.
Non
qualsiasiprogetto
acquistail
caratteredi
unaprevisione
razionale;si
possonoprodurre
(siproducono)
previsioniarbitrarie,
gratuite,utopiche.
Condizione
necessariadi
unaprevisione
razionaleè
lari
gorosaindividuazione
deglielem
entifondam
entalie
relativamente
permanenti
delprocesso
storico,cioè
delleforze
socialidecisive.
Perprevedere
bisognaprim
aconoscere,
ma
nonbasta:
bisognain
sieme
volere.
Solochi
fortemente
vuoleidentifica
glielem
entinecessari
allarealiz
zazonedella
suavolontà.
[...jC
iòsi
vededalle
previsionifatte
daicosf
detti‘ spassionati
‘:
esseabbondano
dioziosità,
dim
inuziesot
tili,di
eleganzecongetturali.
Solol’esistenza
nel‘previsore’
diun
programm
ada
realizzarefa
sjche
eglisi
attengaall’essenziale,
aquegli
elementi
cheessendo
‘organizzabili‘,
suscettibilidi
esserediretti
ode
viati,in
realtàsono
essisoli
prevedibili.(Q
,1811)
L’atto
delprevedere
inquanto
attoteorico
nonconoscitivo
ma
piùprecisam
enteprogettuale,
collegal’attività
scientificae
l’attivitàpolitica,
larazionalità
teorico-scientificae
larazionalità
storico-politica.
Queste
osservazionipongono
ilproblem
adella
scienzae
dellapo
liticae
delrapporto
traqueste.
Problema
cheaffronterem
opositi
vamente
piùavanti.
Esso
èstato
quipreso
inconsiderazione
peril
fattoche
lacritica
delleleggi
implica
lacritica
delcom
uneconcetto
di‘ previsione
scientifica‘.
Difatti
lacredenza
nellaoperosità
dileggi
‘oggettive‘
(imm
anential
processostorico)
creal’illusione
cheè
possibileanticipare
scientificamente
ilfuturo;
ma
èsoprat
tuttoil
bisognodi
essercerti
delproprio
futuro,di
averfede
nelproprio
successo(l’atto
delprevedere
concertezza
‘ scientifica‘
èun
attodi
fede)che
richiedeche
lastoria
sidispieghi
secondoleggi
indipendentidalla
propriae
dall’altruivolontà.
Laposizione
delproblem
acom
euna
ricercadi
leggi,di
lineecostan
ti,regolari,
uniformi
èlegata
auna
esigenza,concepita
inm
odoun
po’puerile
eingenuo,
dirisolvere
perentoriamente
ilproblem
apratico
dellaprevedibilità
degliaccadim
entistorici.
(Q,1403)
Inquesto
modo
«Si
pensageneralm
enteche
ogniatto
diprevi
sionepresuppone
ladeterm
inazionedi
leggidi
regolaritàdel
tipodi
quelledelle
scienzenaturali.
Ma
siccome
questeleggi
nonesi
stononel
sensoassoluto
(om
eccanico)che
sisuppone,
nonsi
tieneconto
dellealtrui
volontàe
nonsi
‘ prevede‘
laloro
applicazione.P
ertantosi
costruiscesu
unaipotesi
arbitrariae
nonsulla
realtà»
(Q,
1811).Q
uestacritica
delleleggi
storicheci
riportaproblem
adel
rap73
i
portcdella
sociologiacon
ilm
odellodelle
scienzenaturali.
Dal
Il.m
omento
chetale
modello
vieneadottato
perl’analisi
deifatti
urna-L
ascienza
ni(storico-politici),
aquesti
vengonoattribuite
lecaratteristiche
deidella
storiaFenom
eni‘m
ateriali‘,
dellecose,
cioèregolarità
costantiin
Ufl
S1e
della
politicasterna
dirapporti
necessari.
Poichépare
‘,per
unostrano
capovolgimento
delleprospettive,
chele
scienzenaturali
dianola
capacitàdi
prevederel’evoluzione
deipro
cessinaturali,
lam
etodologiastorica
èstata
concepita‘scientifica
‘solo
sce
inquanto
abilitaastrattam
entea
‘prevedere‘
l’avveniredella
società
19(Q,
1403)
Con
lacritica
complessiva
dellescienze
sociali(le
‘sociologie‘)
Gram
sciinizia
l’elaborazionedella
scienzadella
storiae
dellapo
litica.i.
Dalla
esperienzaalla
filosofiaed
allascienza
9C
fr.,,n
fra,N
otateo
ricaV
I,pp.
138-44.
Lacritica
dellesociologie
èl’avviam
entodella
scienzadella
storiae
dellapolitica.
Ineffetti
ogniscienza
sicostituisce
come
criticadelle
elaborazioniscientifiche
precedenti:la
marxiana
scienzadella
economia
sipresenta
come
criticadell’econom
iapolitica.
L’avvia-m
entodella
criticasuppone
ilpossesso
diun
puntodi
vistateorico
superiore,autonom
orispetto
alleteorie
checostituiscono
ilsog
gettodella
critica.La
distinzionetra
ilm
omento
polemico
edil
mom
entopositivo
haun
valorepuram
enteespositivo,
dalm
omento
cheil
caratterecostituente
dellascienza
èdato
dallacriticità.
Tut
tavianel
concretostrutturarsi
diuna
scienzaè
possibileindividuare
unpassaggio
dall’implicito
all’esplicito,cioè
unprocesso
diprogres
iva
autonomizzazione
dellanuova
scienzadai
materiali
teorician
tecedenti.Processo
questoche
sisvolge
nell’intrecciodi
trem
om
entidi
ulterioreelaborazione:
elaborazioneallargata
delnucleo
teoricooriginario,
analisiconcreta
dellenovità,
espansionedella
nuovascienza
come
coscienzateorica
collettiva.Ci
proponiamo
oradi
esplicitaregli
elementi
costitutivifonda
men
tali
dellagram
scianascienza
dellastoria
edella
politicagià
conte
nuti
‘in
germ
e‘
nellapre
ceden
teesp
osiz
ione
dellacritic
adelle
socio
logie
.T
orniamo
aidue
paragrafidei
Quaderni
daiquali
siamo
partiti.[m
mediatam
entedopo
laproposizione
diapertura
delparagrafo
Riduzione
dellafilosofia
dellapraxis
auna
sociologia,nella
qualecritica
la«
cristallizzazionedella
tendenzadeteriore
E... I
co
nsis
tente
nelridurre
unaconcezione
delm
ondoa
unform
ulanom
eccanicoche
dàl’im
pressionedi
averetutta
lastoria
intasca
»,G
ramsci
esplicitail
puntodi
vis
tate
oric
oche,
standoalla
basedi
quellacritic
a,
avviavala
nuova
scie
nza
dellasto
riae
dellapolitica:
1
L’esperienzasu
cuisi
basala
ftlosofiadella
praxisn
on
può
essere
schematizzata;
essaè
lastoria
stessanella
suainfinita
varietàe
molte
plicitàil
cuistudio
puòdar
luogoalla
nascitadella
‘filologia‘
come
metodo
dell’erudizionenell’accertam
entodei
fattiparticolari
ealla
nascita
dellafilosofia
intesacom
em
etodologiagenerale
dellastoria.
(Q,
i428-9)
PerG
ramsci
laconoscenza
scientificadei
processistorico-politici
nonprende
l’avvioda
alcunaconcezione
generaledel
mondo
edella
storia,bensi
dall’esperienza.Il
contrario,cioè
partireda
unafilosofia,
producenecessariam
enteuna
subordinazioneche
impedi
sceil
raggiungimento
dell’autonomia
dellanuova
scienza.C
ome
abbiam
ovisto
nellacritica
dellesociologie,
lacaduta
teoricadel
marxi
smo
—il
suodeterioram
ento—
ècontenuta
nellaassunzione
delm
aterialismo
filosoficocom
efondam
entodell’analisi
‘ scientifica‘
deiprocessi
storicie
naturali.M
acosa
èquesta
esperienzache
fondail
processoconoscitivo?
Non
sitratta
certamente
deidati
empirici,
poichéquesti
sonogià
ordinamenti
dellarealtà
elaboratisulla
basedi
concezioniteoriche
determinate
espliciteo
implicite.
Perespe
rienzaG
ramsci
intendei
processistorici
concreti,‘la
storiastessa
nellasua
infinitavarietà
em
olteplicità‘;
esperienzache
‘ nonpuò
essereschem
atizzata‘
proprioper
ilfatto
chenon
ècostituita
didati
(classificabili),m
adi
azioni.di
processicom
plessiindividuali.
Intal
modo
Gram
scisi
opponesim
ultaneamente
tantoad
unafo
ndazione
dicarattere
speculativo,quanto
aduna
fondazionedi
carattere
empirista
dellaconoscenza
scientifica.Lo
studiodi
questiprocessi
concretiapre
dueform
edi
conoscenza
acui
Gram
sciriconosce
validità:la
filologiae
lafilosofia.
Ilche
nonvuoi
direche
l’analisidei
processistorici
costruiscedue
metodi.
Alla
basedella
conoscenzasta
unaattività
specifica:«
lostudio
»,lo
svolgimento
d’unaindagine
relativaad
uninsiem
edi
processideterm
inati.Il
metodo
èla
struttu
radi
questaattività
Con
creta,e
noninvece
unsistem
anorm
ativoelaborato
indipendentem
ente.(O
gni‘m
etodologia‘
scissada
unapratica
conoscitivasi
presentainfatti
come
unaetica
normativa).
L’analisi
deiprocessi
storicisi
organizzain
duestrutture
fon
damentali,
chesono
appuntola
filologiae
lafilosofia.
Perfilologia
èda
intendersila
strutturadell’attività
diricognizione
degliacca
dimenti
storiciin
quantoaccertabili
nellapropria
determinata
ind
ividualità.
Questa
attivitàsi
presentadunque
come
unaprim
aorga
nizzazionedell’esperienza
storicache
produceciò
chedi
solitoè
denominato
‘datiem
pirici‘.
Questi
‘ dati‘
perònon
sonodati
ma
costruiti,in
quantonon
costituisconoil
materiale
originariodella
conoscenzam
agià
unrisultato
diessa.
Ildato
empirico
èl’espe
rienzafilologicam
enteorganizzata.
Questo
metodo
conoscitivoche
èla
filologiaconfigura
nelpro-
76
priosviluppo
storicoe
nell’internaarticolazione
logicatre
progres.sivi
gradio
mom
enti.Il
primo
èdato
dallafilologia
come
semplice
constatazionedei
fattistorici
particolari,vale
adire
dallastorio
grafiadescrittiva
(bistoireévénem
entielle);il
secondogrado
èdato
dauna
attivitàche
organizzaquei
fattistorici
particolarisecondo
categoriecom
pilative.Q
uestaattività
produceaggregazioni
didati
‘e
corrispondea
quell’ambito
dellaconoscenza
socialecom
unem
entedesignato
come
sociologiaem
piricao
statistica.La
criticadella
sociologia-scienzasociale
alternativaal
marxism
oe
lacritica
delleleggi
imm
anentiai
processistorici,
«non
significache
nonsi
possacostruire
unacom
pilazioneem
piricadi
osservazionipratiche
cheallarghino
lasfera
dellafilologia
come
èintesa
tradizionalmente.
Sela
filologiaè
l’espressionem
etodologicadell’im
portanzache
ifatti
particolarisiano
accertatie
precisatinella
loroinconfondibile
‘individualità’,non
sipuò
escluderel’utilità
praticadi
identificarecerte
‘leggidi
tendenza‘
piùgenerali
checorrispondono
nellap
olitica
alleleggi
statisticheo
deigrandi
numeri
chehanno
servitoa
farprogredire
alcunescienze
naturali»
(Q.1429).
Questo
secondogrado
dellafilologia,
come
diseguito
Gram
scim
ostrain
unpassag
gioche
giàabbiam
opreso
inesam
e,m
antieneuna
certavalidità
soloall’interno
delprim
otipo
disituazioni
pratiche,caratterizzate
dallarelativa
passivitàdelle
masse.
Ilterzo
gradoo
mom
entodella
filosogia,in
uncerto
sensoso
stitutivodel
secondonelle
situazionipratiche
definitedall’attività
organizzatadelle
moltitudini,
èdenom
inatoda
Gram
sci«
‘filologiavivente
‘».
Questo
tipodi
attivitàconoscitiva
sirealizza
nelrap
portotra
legrandi
masse,
ilpartito
ei
gruppidirigenti.
Ilpartito
sipone
come
nuovosoggetto
diconoscenza
chestruttura
leattività
conoscitivein
modo
daorganizzare
l’esperienzastorica
particolarecom
econoscenza
(egiudizio)
continuae
molecolare.
Conoscenza
che«
nonavviene
piùda
partedei
capi»,
eda
partedei
singolifilologi
‘,
«per
intuizionesorretta
dallaidentificazione
dileggi
statistiche,
cioèper
viarazionale
eintellettuale,
troppospesso
fallace,
—che
ilcapo
traducein
idee-forza,in
parole-forza—
ma
avviene
daparte
dell’organismo
collettivoper
‘compartecipazione
at
tivae
consapevole‘,
per‘ con-passionalità
‘,
peresperienza
deipar
ticolariim
mediati,
perun
sistema
chesi
potrebbedire
di‘filologia
vivente‘.
Cosf
siform
aun
legame
strettotra
grandem
assa,partito,
gruppodirigente
etutto
ilcom
plesso,bene
articolato,si
puòm
uovere
come
un‘ uom
o-collettivo‘
>(Q,
1430).La
filologia,nell’insiem
edei
suoigradi
om
omenti,
èuna
strut
turaconoscitiva
chenon
raggiungeda
séil
livellodella
conoscenzascientifica.
unaorganizzazione
dell’esperienzache
puòattingere
unalto
gradodi
precisionenell’accertam
entoem
piricodei
fattisto
rico-sociali,che
produce‘dati
‘,
‘leggidi
tendenza‘,
consapevolezza77
praticadei
processicollettivi
imm
ediati;non
elaboraperò
concettie
teorie,e
perciònon
giungealla
interpretazionee
spiegazionedei
processiche
constata.la
scienzadella
storiae
dellapolitica
lastruttura
conoscitivache
permette
diattingere
laspiegazione
teoricadei
processistorici,
attraversol’elaborazione
diconcetti.
(Cosa
sianoquesti
concettilo
discuteremo
piùoltre).
Gram
sciadopera
leespressioni
filosofiadella
praxise
scienzadella
storiae
dellapolitica
come
intercambiabili,
almeno
entrocerti
limiti.
Con
ambedue
leespressioni
egliqui
identificaindistintam
entequella
cheabbiam
odefinita
come
secondastruttura
conoscitivafondam
entale.T
uttavia,nell’insiem
edei
Qua
derni,l’espressione
filosofiadella
praxisdesigna
unam
bitoteorico
daiconfini
indecisi;talvolta
siallarga
acom
prenderel’insiem
edella
teoriae
persinodella
culturam
arxista,talaltra
sipropone
piùre
strittivamente
insostituzione
dell’espressione‘m
aterialismo
storico(a
voltecom
esem
plicesostituto
terminologico,
ma
nellam
aggiorparte
deicasi
come
espressionecriticam
entealternativa).
L’espres
sionescienza
dellastoria
edella
politicadesigna
invecesem
preun
definitoam
bitoteorico,
laproposta
diuna
strutturaesplicativa
scientificadei
processistorici.
Eda
rilevareche
questaseconda
espressiones’im
poneprogressivam
entenei
Quaderni,
eche
tendesem
prepiù
adacquisire
autonomia
epiù
precisicontenuti
inquanto
propostad’una
nuovascienza.
Ma
ilfatto
chele
dueespressioni
restinointercam
biabilirivela
cheG
ramsci
nonaveva
compiutam
ente
definitoil
rapportotra
lateoria
marxista
ela
propriaelabora
zione.N
onè
peròancora
ilm
omento
diaffrontare
ilproblem
adi
questorapporto;
occorreancora
esaminare
pidda
vicinoquesta
secondastruttura
conoscitiva.
Questa
scienzadella
storiae
dellapolitica
nonprende
ilm
ovim
entoda
principio
assiomi
pre-costituiti(categorie
filosofichege
nerali),e
neppuredai
‘datiem
pirici‘
(daiprodotti
dellafilologia),
ma
dall’esperienzastorica
stessa.Q
uandonei
processistorici
concreti
sim
anifestanosituazioni
problematiche,
cioèdeterm
inatedif
ficoltàstoricam
entedecisive
lacui
soluzionenon
puòem
ergeredallo
sviluppolineare
degliautom
atismi
predominanti,
ma
richiedela
creazionedi
unarazionalità
storicanuova,
matura
lanecessità
diun
tipodi
conoscenzacritica
ecreativa
superiorealla
semplice
elaborazione
filologica.N
onsolo:
questesituazioni
problematiche
esigono
laform
azionedi
unascienza
nuovain
quantofuoriescono
dall’ambito
teoricodelle
scienzedate,
valea
direallorquando
inuovi
problemi
denuncianol’insufficienza
dellerisposte
chesi
possono
ottenereattraverso
l’analisi(di
essi)con
glistrum
entiteorici
dicui
disponela
strutturaconoscitiva
data.Insufficienza
delleri
spostenel
sensoche
l’azioneorganizzabile
mediante
iconcetti
pro
pridi
unadeterm
inatascienza
nonperm
ettedi
risolverepratica-
78
mente
ledifficoltà
concentratee
annodatein
situazionidi
crisi.D
aquesto
puntodi
vistal’afferm
azionem
arxianache
«l’um
anitànon
sipropone
senon
queiproblem
iche
puòrisolvere,
perché,a
considerarele
cosedappresso,
sitrova
sempre
cheil
problema
sorgesolo
quandole
condizionim
aterialidella
suasoluzione
esistonogià
oalm
enosono
inform
azione»
20,va
«svolta
criticamente
E...]e
depuratada
ogniresiduo
dim
eccanicismo
efatalism
o»
(Q,
1774):se
èvero
cheun
problema
divienereale
eattuale
quandoesistono
leforze
socialiche
possonoaffrontarlo,
ciònon
vuoldire
cheq
ue
stesiano
dasé
incondizione
dirisolverlo,
poichéper
ciòè
necessario
costruireanche
unastruttura
conoscitivain
gradodi
organizzare
lasoluzione.
Le
situazionistoriche
dicrisi
sonoprecisam
entequelle
incui
siverifica
lacontraddizione
percui
dauna
parteesi
stonole
forzesociali
chepossono
avviareil
passaggioad
unanuova
superioreorganizzazione
sociale,m
entredall’altra
nonesiste
ancorala
strutturaconoscitiva
ingrado
dicom
prenderela
crisistessa
edi
progettarneil
superamento,
ornogeneizzando,potenziando
eren
dendoefficienti
intutti
isuoi
elementi
quelleforze
sociali.E
ccoperché
lasituazione
dicrisi
organicaè
datasecondo
Gram
scidalla
contraddizionetra
la‘struttura
‘e
la‘sovrastruttura
‘;ed
eccoperché
essapuò
prolungarsiirrisolta
perdecenni.
Da
questesituazioni
dicrisi
organicasi
escecon
svoltestoriche
disegno
regressivoo
progressivo,attraverso
cioèil
ripristinoco
atto
dirazionalità
sorpassateo
mediante
lacostruzione
diuna
nuovarazionalità.
Condizione
dell’avviamento
diuna
svoltastorica
pro
gressivaè
appuntola
fondazionedi
unanuova
scienzae
lasua
espansionenella
coscienzacollettiva;
difatti«
sipuò
escludereche,
diper
sestesse,
lecrisi
economiche
imm
ediateproducano
eventifondam
entali;solo
possonocreare
unterreno
piùfavorevole
alladiffusione
dicerti
modi
dipensare,
diim
postaree
risolverele
qui
stioniche
coinvolgonotutto
l’ulterioresviluppo
dellavita
statale»
(Q,
1587),cioè
diuna
nuovascienza
dellastoria
edella
politica.
Eccoperché
ilproblem
adella
identitàdi
teoriae
praticasi
ponespecialm
entein
certim
omenti
storicicosi
dettidi
transizione,cioè
dipili
rapidom
ovimento
trasformativo,
quandorealm
entele
forzepratiche
scatenate
domandano
diessere
giustificateper
esserepii’i
efficientied
espansive,
osi
moltiplicano
iprogram
mi
teoriciche
domandano
diessere
anch’essigiustificati
realisticamente
inquanto
dimostrano
diessere
assimilabili
daim
ovimenti
praticiche
solocosf
diventanopiii
praticie
reali.(Q,
1780)
Dalle
precedenticonsiderazioni
vienefuori
unnuovo
concettodi
scienza(della
storiae
dellapolitica):
lascienza
èl’insiem
edelle
20K
. Marx,
Prefazionea
Per
iacritica
dell’economia
politica,E
ditoriR
iuniti,Rom
a1974,
pp.5-6.
79
attivitàpratico-critiche
tesea
riorganizzarel’esperienza
ea
ricercare
unanuova
razionalitàstorico-politica.
Iconflitti
socialie
politici
propridi
undato
ordinamento
sociale(le
contraddizionidella
razio
nalitàstorico-politica
data)sono
coltinella
coscienzascientifica
e
risoltiteoricam
entenella
individuazionedegli
elementi
necessari
allarealizzazione
delpassaggio
aduna
nuovasuperiore
razionalità.
Lascienza
èuna
impresa
dicreazione
diuna
nuovarazionalità
teo
rico-scientifica,critica
dellarazionalità
storico-politicadata
einizio
diuna
razionalitànuova.
Ecco
perchéla
scienzaè
sempre
rivolu
zionaria;ed
eccoperché
leattività
‘ teoriche‘
diriproduzione
dellarazionalità
datasono
delletecniche
dicontenim
entoe
dico
n
trollo(com
ele
sociologie).N
aturalmente
lascienza
nonproduce
dase
stessala
nuovarazionalità
storico-politicaconcreta,
laquale
sicostruisce
nellalotta
politicadalla
scienzaguidata.
Ora,
daquesto
puntodi
vista,quali
rapportiintercorrono
tra
lerivoluzioni
teorico-scientifiche(la
costituzionedi
unanuova
scienza)e
lerivoluzioni
storico-politiche(l’organizzazione
dinuovi
comportam
enticollettivi
razionali)?A
bbiamo
vistoche
ilterreno
sulquale
siè
costituitala
scienzadella
storiae
dellapolitica
fu
la‘ grande
crisi‘,
lacrisi
organicam
ondialedegli
anni‘20;
una
situazionestorica
crucialeche
culminò
nellaristrutturazione
deisi
stemi
politico-economici
contemporanei.
Equesta
l’esperienza(com
plessae
multiform
e)su
cuisi
radicala
scienzadella
storiae
della
politica;lo
studiodi
queiprocessi
storiciporta
Gram
sciad
elabo
rarei
concettifondam
entalidi
questascienza
21•
2.T
eoriadella
crisiorganica
Lascienza
dellastoria
edella
politicaha
come
premessa
storica
losviluppo
della‘grande
crisi‘
organica,e
l’analisidel
problema
diquesta
crisiproduce
iprim
icontenuti
teoricidi
questascienza.
Ci
soffermiam
operciò
sullacrisi,
sullateoria
gramsciana
dellacrisi
organica,per
individuareinsiem
ele
condizionistoriche
incui
si
forma
questascienza,
iproblem
iintorno
aiquali
lavora,ed
isuoi
primi
concetti.E
saminiam
oquei
passidei
Quaderni
dovepiù
direttamente
ed
esplicitamente
Gram
scianalizza
talesituazione
criticaproblem
atica.
Prendiamo
inesam
eil
paragrafointitolato
Lacrisi.
Inessa
Gram
sci
fissaalcuni
elementi
fondamentali
peruna
teoriadella
crisi.
Inprim
oluogo:
conil
concettodi
crisiG
ramsci
individuauna
fasestorica
complessa
dilunga
duratae
dicarattere
mondiale,
e
nonuno
opiù
‘ eventi‘,
particolarim
anifestazionidi
essa.Il
con
Cfr..
infia,N
otateo
riaV
II,pp.
144-8.
cettodi
crisidefinisce
difatticiò
chesolitam
enteè
denominato
pe
riododi
transizione,cioè
unprocesso
crucialenel
qualesi
manife
stanole
contraddizionidella
razionalitàstorico-politica
dominante
el’em
ergenzadi
nuovisoggetti
storiciportatori
diinediti
compor
tamenti
collettivi.
Sitratta
diun
processo-
scriveG
ramsci
—,
cheha
molte
manife
stazionie
incui
causeed
effettisi
complicano
esi
accavallanoE...]
Sipuò
direche
dellacrisi
come
talenon
viè
datad’inizio,
ma
solodi
alcune‘m
anifestazioni‘
piùclam
oroseche
vengonoidentificate
conla
crisi,erroneam
entee
tendenziosamente
E...]T
uttoil
dopoguerraè
crisi,con
tentatividi
ovviarla,che
voltaa
voltahanno
fortunain
questoo
quelpaese,
nientealtro.
Peralcuni
(eforse
nona
torto)la
guerrastessa
èuna
manifestazione
dellacrisi,
anzila
prima
manifesta
zione;appunto
laguerra
fula
rispostapolitica
edorganizzativa
deiresponsabili.
(Q,1753-6)
Intantoè
danotare
chela
‘grandeguerra
‘,
datele
suedim
ensioni
mondiali,
manifesta
ilcarattere
mondiale
dellacrisi
stessa,e
corroborala
criticagram
scianadella
interpretazione«
diquelli
chenell’
‘ americanism
o‘
voglionotrovar
l’originee
lacausa
dellacri
si»(Q
,1733).
Ilcarattere
mondiale
dellacrisi
èrim
arcatoda
Gram
sciin
quelpassaggio
doveafferm
ache,
sebbenealcuni
paesi«
hannosentito
piùla
crisi»,
èuna
«illusione
»im
maginare
dipoter
sfuggiread
essa;illusione
chediscende
dalfatto
che«
nonsi
comprende
cheil
mondo
èuna
unità,si
vogliao
nonsi
voglia,e
chetutti
ipaesi,
rimanendo
incerte
condizionidi
struttura,passe
rannoper
certe‘
crisi‘»
(Q,
1757).In
qualsenso
laguerra
èstata
prima
manifestazione
dellacrisi
eprim
arisposta
politicaed
organizzativaad
essa,lo
esaminerem
opiù
avanti.U
nsecondo
elemento
dellateoria
dellacrisi
consistenell’indivi
duazionedi
essacom
eprocesso
checoinvolge
l’insieme
dellavita
sociale,ragione
percui
nonpuò
essereridotta
asuoi
aspettip
articolari:
crisifinanziaria,
crisid’autorità,
crisicom
merciale,
crisip
roduttiva
ecc.
difficilenei
fattiseparare
—scrive
Gram
sci—
lacrisi
economica
dallecrisi
politiche,ideologiche
ecc.,sebbene
ciòsia
possibilescientifi
camente,
cioècon
unlavoro
diastrazione.
(Q,1756)
Ècon
ilconcetto
dicrisi
organicache
Gram
scidefinisce
unacrisi
storicacom
plessiva.G
ramsci
contrapponeil
concettodi
crisiorganica
alconcetto
dicrisi
dicongiuntura;
unacrisi
dicarattere
congiunturale«
nonè
divasta
portatastorica
»,
«e
sipresenta
com
eoccasionale,
imm
ediata,quasi
accidentale»
(Q,
1579),ed
ède
terminata
dafattori
«‘ variabili
ein
sviluppo‘»
(Q,
1077).U
na
8081
crisidi
carattereorganico
invece«
investei
grandiaggruppam
enti,di
làdalle
personeim
mediatam
enteresponsabili
edi
làdal
personale
dirigente(Q
,1579);
inquesto
caso«
Siverifica
unacrisi,
chetalvolta
siprolunga
perdecine
dianni.
Questa
durataeccezio
nalesignifica
chenella
strutturasi
sonorivelate
(sonovenute
am
aturità)contraddizioni
insanabilie
chele
forzepolitiche
operantipositivam
entealla
conservazionee
difesadella
strutturastessa
sisforzano
tuttaviadi
sanareentro
certilim
itie
disuperare
»(Q
,1579-80).
Lecrisi
(congiunturalio
organiche)si
manifestano
sulterreno
del;;zercalo
dete
rmin
ato
;ora,
come
abbiamo
visto,G
ramsci
intendeper
‘m
ercatodeterm
in:to‘
e‘determ
inatorapporto
diforze
socialiin
unadeterm
inatastruttura
dell’apparatodi
produzione‘,
rapportogarantito
(cioèreso
permanente)
dauna
determinata
superstrutturapolitica,
morale,
giuridica»
.(Q
,1477)
Ma
cos’èil
mercato
determinato
‘e
dache
cosaappunto
èdeter
minato?
Saràceterrninato
dallastruttora
fondamentale
dellasocietà
inluistione
eallora
occorreràanalizzare
questastruttura
eidentificarne
queglielem
entiche,
(relativamente)
costanti,determ
inanoil
mercato
ecc.,e
queglialtri’
variabilie
insviluppo
‘che
determinano
lecrisi
congiunturalifino
aquando
anchegli
elementi
(relativamente)
costantine
vengonom
odificatie
siha
lacrisi
organica.(Q,
1077)
Scrivendosulla
grandecrisi
‘G
ramsci
segnala«
chesem
prepiù
lavita
economica
siè
venutaincardinando
suuna
seriedi
produzionidi
grandem
assae
questesono
incrisi:
controllarequesta
crisiè
impossibile
appuntoper
lasua
ampiezza
eprofondità,
giuntea
talem
isurache
laquantità
divienequalità,
cioècrisi
org
anica
en
on
più
di
co
ng
iun
tura
».
(Q,
1077-8)Q
uandoG
ramsci
sottolineail
carattereorganico
dellacrisi
pren
dele
distanzedal
comune
accostamento
delconcetto
dicrisi
storica
complessiva
asituazioni
distagnazione
odepressione
econom
ica.
Altra
quistioneconnessa
alleprecedenti
-scrive
èquella
div
eclere
sele
crisistoriche
fondamentali
sonodeterm
inateim
mediatam
ente
dallecrisi
economiche
E...]Si
puòescludere
che,di
perse
stesse,le
crisieconom
icheim
mediate
producanoeventi
fondamentali.
(Q,1586-7)
Ed
aaucste
considerazionifa
seguirel’esem
piodella
grandecrisi
t1el
1789in
Francia:essa
sisvolgeva
inun
periodoin
cui«
lasi
tuazioneeconom
icaera
piuttostobuona
imm
ediatamente,
percui
nonsi
puòdire
chela
catastrofedello
Stato
assolutosia
dovutaa
unacrisi
diim
miserirnento
E...]
inrottura
dell’equilibriodelle
8?
forzenon
avvenneper
causem
eccanicheim
mediate
diim
miseri
mento
delgruppo
socialeche
avevainteresse
arom
perel’equilibrio
edi
fattolo
ruppe[la
classeborghese],
ma
avvennenel
quadrodi
conflittisuperiori
alm
ondoeconom
icoim
mediato,
connessial
pre
stigio‘
diclasse
(interessieconom
iciavvenire),
aduna
esasperazione
delsentim
entodi
indipendenza,di
autonomia
edi
potere.L
aquistione
particolaredel
malessere
obenessere
economico
come
causadi
nuoverealtà
storicheè
unaspetto
parzialedella
quistionedei
rapportidi
forzanei
lorovari
gradi»
(Q,
1587-8).La
crisiorganica
nonè
dunquené
unacrisi
puramente
econom
icané
unacrisi
specificamente
politica;essa
consisteproprio
nellacontraddizione
trai
datirapporti
economici
egli
emergenti
rapporti
politici,tra
economia
epolitica,
tracondiz
ioni
edin
izia
tive,
trastruttura
‘e
superstruttura.In
strettorapporto
conquesto
secondoelem
entoG
ramsci
identifica
unterzo
elemento
dellateoria
dellacrisi
organica:
Una
dellecontraddizioni
fondamentali
èquesta:
chem
entrela
vitaeconom
icaha
come
premessa
necessarial’internazionalism
oo
meglio
ilcosm
opolitismo,
lavita
statalesi
èsem
prepiù
sviluppatanel
sensodel
‘nazionalismo’,
‘delbastare
asé
stessi‘
ecc...U
nodei
caratteripiù
appariscentidella
‘attualecrisi
‘è
nientealtro
chel’esasperazione
dell’elem
entonazionalistico
(statalenazionalistico)
nell’economia:
contingentam
enti,clearing,
restrizioneal
comm
erciodelle
divise,com
mercio
bi
lanciatotra
duesoli
Statiecc.
(Q,1756)
Lacrisi
sipresenta
nelperiodo
incui
ilcapitalism
oaveva
for
mato
unm
ercatodi
dimensioni
mondiali
equindi
siera
creatala
possibilitàche
igruppi
economici
dominanti
nellesingole
nazioniricavassero
ilprofitto
sottraendoricchezza
adaltre
nazionicapi
talistiche;in
questecondizioni
ilm
ercatoeconom
icointernazionale
sicostituisce
come
unluogo
dicom
petizionetra
gruppieconom
icidom
inantinazionali.
Essendo
ilm
ercatoun
‘determinato
rapportodi
forzesociali
inuna
determinata
strutturadell’apparato
diproduzione
‘,
ilcosti
tuirsidel
mercato
mondiale
significa:a)
chele
forzesociali
comin
cianoad
operaresu
scalam
ondiale,in
unastruttra
dell’apparatodi
produzioneche
presentauna
crescenteinterdipendenza
dellesingole
struttureproduttive
nazionali;b)
chele
forzesociali
lequali
affrontandosicostituiscono
ilm
ercatosono
aquesto
puntotutte
leclassi
deidiversi
paesi,e
cheperciò
ilproblem
adei
rapporti
diforza
sifa
molto
piùcom
plicato,per
lasostanziale
molti
plicazionedei
contendenti.In
questecondizioni
igruppi
economici
dominanti
rispettivam
enteunificati
neidiversi
Statinazionali
sidifendono
gliuni
daglialtri
attraversopolitiche
economiche
nazionaliste,protezioniste.83
Mi
parescrive
Gram
sci—
chefacendo
un’analisi[della
crisi]si
dovrebbecom
inciaredall’elencare
gliim
pedimenti
postidalle
politichenazionali
(onazionalistiche)
allacircolazione;
1)delle
merci;
2)dei
capitali;
3)degli
uomini
(lavoratorie
fondatoridi
nuoveindustrie
enuove
aziendecom
merciali)
E.. .1La
premessa
maggiore
inquesto
casoè
ilnazio
nalismo,
chenon
consistesolo
neltentativo
diprodurre
nelproprio
territorio
tuttociò
chevi
siconsum
a(il
chesignifica
chetutte
leforze
sonoindirizzate
nellaprevisione
dellostato
diguerra),
ciòche
siespri
me
nelprotezionism
otradizionale,
ma
neltentativo
difissare
leprinci
palicorrenti
dicom
mercio
condeterm
inatipaesi,
operché
alleati(per
chéquindi
lisi
vuoisostenere
eli
sivuol
foggiarein
unm
odopiù
acconcio
allostato
diguerra)
operché
lisi
vuoistroncare
giàprim
adella
guerram
ilitare(e
questonuovo
tipodi
politicaeconom
icaè
quellodei
contingentarnenti‘
cheparte
dall’assurdoche
tradue
paesivi
debbaessere
‘ bilanciapari
‘negli
scambi,
enon
cheogni
paesepuò
bilanciare
allapari
solocornm
erciandocon
tuttigli
altripaesi
indistintamen
te).(Q,
1715-6)
Questo
nazionalismo
dellavita
stataleera
dunquerisultato
di
rettodell’internazionalism
odella
vitaeconom
ica(internazionalism
ocontraddittorio
eparziale,
inquanto
espressionedell’allargam
entodel
raggiod’azione
deigruppi
economici
chesi
unificavanosoltanto
alivello
nazionale).E
ccoperché
laprim
aguerra
mondiale
fula
«prim
arisposta
deiresponsabili
»della
crisi(e
laseconda
guerram
ondialem
ostreràin
seguitol’insufficienza
dellerisposte
aquesta
crisi).L
acontraddizione
trail
cosmo politism
odella
vitaeconom
icaed
ilnazionalism
odella
vitastatale
èdunque
all’originedella
guerra,in
quantoi
rapportidi
forzaa
livellointernazionale
(trale
classidom
inantiunificate
neisingoli
Stati
nazionali)non
trovavanoun
luogodi
confrontopolitico,
quindidi
mediazione
ericom
posizione,quale
unaistituzione
statalesovranazionale;
inm
ancanzadi
unadialettica
politicadei
rapportidi
forzainternazionali
ilm
omento
militare
(deirapporti
diforza)
s’impone.
Inquesto
sensola
guerracostitui
unsurrogato
diuno
Stato
multinazionale,
cioèun
comples
sodi
attivitàpratiche
eteoriche
militari
(chedefiniscono
laguerra,
loS
tatocom
eguerra)
alposto
diquel
complesso
diattività
prati
chee
teorichepolitiche
—m
ancantesul
pianointernazionale
—-
chedefiniscono
loS
tato.In
questosenso
èda
intendersila
concezione
dellaguerra
come
continuazionedella
politicacon
altrim
ezzi.
(‘C
ontinuazione‘
come
acutizzazionedei
conflittipolitici
interniai
singoliS
tati—
leguerre
civili—
‘m
aanche
come
allargamento
delcam
podella
lotta—
leguerre
tragli
Stati,
leguerre
mondiali
—‘
come
internazionalizzazionedel
conflitto).
Incluesto
sensova
riesaminata
laspiegazione
leninianadella
84
guerra—
fattapropria
inparte
daG
ramsci
ne
1paragrafo
Sull’ori
ginedelle
guerre(Q
,1631)
—‘
secondola
qualela
guerraè
la
lottainter-im
perialisticaper
ildom
iniodei
mercati
coloniali,«
per
unasuddivisione
enuova
ripartizionedelle
colonie».
La
grande
guerra‘
fupiuttosto
lottaper
laristrutturazione
delm
ercatonei
paesiindustrializzati.
Nei
treelem
entigià
espostidella
teoriagram
scianadella
crisiè
implicito
unquarto
elemento,
consistentenell’individuazione
dell’ori
ginedella
crisiin
unm
utamento
complessivo
deirapporti
di/orza
trale
classie
tragli
Stati.
Lacrisi
haorigine
neirapporti
tecnici,cioè
nelleposizioni
diclassi
rispettive,o
inaltri
fatti?L
egislazioni,torbidi,
ecc.?C
ertopare
dimo
strabileche
lacrisi
haorigini
‘tecniche‘
cioènei
rapportirispettivi
di
classe,m
ache
aisuoi
inizi,le
prim
em
anifestazio
ni
oprevisioni
dettero
luogoa
conflittidi
variogenere
ea
interventilegislativi,
chem
isero
piùin
lucela
‘crisi
‘stessa,
nonla
determinarono,
one
aumentarono
alcunifattori.
(Q,
1756)
Questo
nonè
unariafferm
azionedel
criterioteo
rico-m
eto
dologicogenerale
secondoil
qualeogni
processostorico
èpro
dotto
dal—
epuò
esserespiegato
come
—conflitto
trale
classi;essa
piuttostoriassum
euna
specificaanalisi
storicaconcreta
dellag
ran
decrisi
‘e
dellesue
particolarim
anifestazioni.In
particolare
Gram
scifornisce
unaoriginale
spiegazionedei
fenomeni
diin
fla
zionee
deflazione—
della«
perturbazionedell’equilibrio
dinamico
frala
quotaconsum
atae
laquota
risparmiata
delreddito
nazionale
eil
ritmo
dellaproduzione
»793)
—com
eespressioni
dim
u
tamenti
deirapporti
diforza
trale
classie
tragli
Stati.
Suifenom
enim
onetari‘
dellacrisi:
Quando
inuno
Statola
moneta
varia(inflazione
odeflazione)
avvie
neuna
nuovastratificazione
diclassi
nelpaese
stesso,m
aquando
varia
unam
onetainternazionale
(esempio
lasterlina,
e,m
eno,il
dollaroecc.)
avvieneuna
nuovagerarchia
fragli
Stati,ciò
cheè
piùcom
plessoe
portaad
arrestonel
comm
ercio(e
spessoa
guerre),cioè
c’èpassaggio
gratu
ito‘
dim
ercie
servizitra
unpaese
el’altro
enon
solotra
una
classee
l’altradella
popolazione.L
astabilità
dellam
onetaè
unariv
en
dicazione,all’interno,
dialcune
classie,
all’estero(per
lem
onetein
ter
nazionali,per
cuisi
sonopresi
gliim
pegni)di
tuttii
comm
ercianti;m
a
perchéesse
variano?Le
ragionisono
molte,
certamente:
1.perché
lo
Statospende
troppo,cioè
nonvuol
farpagare
lesue
spesea
certe
classi,direttam
ente,m
aindirettam
entead
altree,
seè
possibile,a
paesistranieri;
2.perché
nonsi
vuoledim
inuireun
costo‘ direttam
ente
V.I.
Lenin.O
perescelte,
Edizioni
«P
rogress»,
Mosca,
p.168.
85
I
(esempio
ilsalario)
ma
soloindirettam
entee
inun
tempo
prolungato,evitando
attritipericolosi
ecc.In
ognicaso,
anchegli
effettim
onetarisono
dovutiall’opposizione
deigruppi
sociali,che
bisognaintendere
nelsenso
nonsem
predel
paeseStesso
doveil
fattoavviene
ma
diun
paeseantagonista.
(Q,
1758)
Sulproblem
adello
squilibriotra
ilconsum
oil
risparmio
ela
pro
c-lu
zio
ne
nellagrande
crisi‘,
Gram
scicoglie
inoltreche,
allesue
radici,più
chedi
unosquilibrio
neirapporti
trasalari
eprofitti
sitratta
delfatto
che«
èavvenuto
chenella
distribuzionedel
redditonazionale
attraversospecialm
enteil
comm
ercioe
laborsa,
sisia
introdotta,nel
dopoguerra(o
siaaum
entatain
confrontodel
perio
doprecedente),
unacategoria
di‘ prelevatori
‘che
nonrappresenta
nessunafunzione
produttivanecessaria
eindispensabile,
mentre
assorbe
unaquota
direddito
imponente
»(Q
,793).
Sitratta
cioèdella
formazione
(odell’allargam
entooltre
certilim
iti)di
ungru
ppo
sociale‘ parassitario
‘,
ciòche
comporta
lastrutturazione
d’unacom
posizionedem
ograficairrazionale.
Insorgeuna
crisiquando
crescono
forzedel
consumo
inconfronto
aquelle
dellaproduzione;
ma
non
sitratta
solod’una
questionequantitativa.
Lacrisi
esistequando
«una
funzioneparassitaria
intrinsecamente
sidim
ostrine
cessariadate
lecondizioni
esistenti:ciò
rendeancor
piùgrave
taleparassitism
o.A
ppuntoquando
unparassitism
oè
‘ necessario‘,
ilsistem
ache
creatali
necessitàè
condannatoin
séstesso
»(Q
,1343).
Questi
processinon
dipendononaturalm
entedallo
svolgimento
deim
eccanismi
economici,
ma
risultanoda
progettipolitici
chehanno
allapropria
baseil
problema
deirapporti
diforza
trale
classi:
Ilsaggio
delrisparm
ioo
dicapitalizzazione
erabasso
perchéi
capitalisti
avevanovoluto
mantenere
tuttal’eredità
diparassitism
odel
penodo
precedente,affinché
nonvenisse
meno
laforza
politicadella
loroclasse
edei
loroalleati.
(Q,1994)
Ancora:
Che
non
sivoglia
no
(onon
sipossa)
muta
rei
rapportiinterni
(eneppure
retticarljrazionalm
ente)appare
dallapolitica
deldebito
pubblico,
cheaum
entacontinuam
enteil
pesodella
passivitàdem
ograca‘,
proprioquando
laparte
attivadella
popolazioneè
ristrettadalla
disoccupazione
edalla
crisi.D
iminuisce
ilreddito
nazionale,aum
entanoi
parassiti,il
risparmio
sirestringe
edè
disinvestitodal
processoprodut
tivoe
vieneriversato
neldebito
pubblico,cioè
fattocausa
dinuovo
parassitism
oassoluto
erelativo.
(Q,1991)
Un
quintoelem
entodella
teoriagram
scianadella
crisiconsiste
nellaindividuazione
dellarottura
degliautom
atismi
datie
della
86
emergenza
dinuovi
comportam
enticollettivi,
iquali
tuttavianon
arrivanoad
espandersifino
asostituire
iprecedenti.
Questa
èuna
«situazione
dicontrasto
trarappresentanti
erappresentati
‘»,
ilcui
ocontenuto
èla
crisidi
egemonia
dellaclasse
dirigente,che
avvieneo
perchéla
classedirigente
hafallito
inqualche
suagrande
suaim
presapolitica
percui
hadom
andatoo
imposto
conla
forza
ilconsenso
dellegrandi
masse
(come
laguerra)
operché
vaste
masse
(specialmente
dicontadini
edi
piccoliborghesi
intellettua
li)sono
passaticli
colpodalla
passivitàpolitica
auna
certaattività
epongono
rivendicazioniche
nelloro
complesso
disorganicocosti
tuisconouna
rivoluzione.Si
parladi
crisidi
autorità‘
eciò
ap
puntoè
lacrisi
diegem
onia,o
crisidello
Statonel
suocom
plesso»
(Q,
1603).Q
uestoè
l’elemento
decisivodella
teoriagram
scianadella
crisi;
essoperm
ettedi
individuareil
ruolodella
crisieconom
icaall’in
ternodella
crisiorganica:
Sipuì
escludereche,
diper
sestesse,
lecrisi
economiche
imm
ediate
producanoeventi
fondamentali:
solopossono
creareun
terrenopiù
fa
vorevolealla
diffusionedi
certim
odidi
pensare,di
impostare
erisol
verele
quistioniche
coinvolgonotutto
l’ulterioresviluppo
dellavita
statale.(0,
1587)
Una
crisieconom
icaconsiste
ineffetti
inuno
squilibriodei
rap
portidi
forzanei
mercato
determinato
taleda
incrinaregli
auto
matism
idom
inanti(nei
comportam
enticollettivi)
ecioè
taleda
fareem
ergerecom
portamenti
deteriori,anom
ali(speculazione,
ac
caparramento,
tesaurizzazioneecc.).
Questi
comportam
entisono
di
carattereregressivo.
tuttavial’incrinatura
degli‘ autom
atismi
dati
èciò
chefa
possibileche
nuovicom
portamenti
collettivisi
elabo’
rinoe
sidiffondano.
checioè
difronte
ainuovi
problemi
nuove
risposteteoriche
epratiche
maturino
all’internodi
cortigruppi
e
neorganizzino
l’attività.
Piùin
concretosi
trattadi
processicli
mobilitazione
socialee
diattivazione
politicadi
determinate
classi,le
qualipassano
dalla
passivitàall’attività.
dalconsenso
passivoall’autonom
iapolitica,
dallafase
economic-o-corporativa
allaorganizzazione
inpartiti,
e
cheinsom
ma
sipongono
l’obiettivodella
conquista‘
delloStato
affinchéi
nuovicom
portamenti
dicui
sonoportatrici
siqeneraliz
zinoall’intera
società.La
crisiorganica
stadunque
nelfatto
che
determinate
classinon
siriconoscono
piùnella
vitastatale,
sistac
canodai
gruppidirigenti
datim
aallo
stessotem
poancora
non
riesconoad
imporsi
come
nuoveclassi
egemoni.
I
87
L’analisi
gramsciana
della‘grande
crisi‘,
oltrealla
individuazione
deglielem
entifondam
entaliche
permettono
dicoglierne
ilcarattere
organico,si
svolgenello
studiostorico-concreto
dellesue
manifestazioni
particolarinel
mondo
occidentalee
nell’UR
ss.Q
uestielem
entigenerali
dellateoria
gramsciana
dellacrisi
ciperm
ettonodi
riconoscerecom
ei
processiche
nell’UR
sscondus
seroallo
stalinismo
sonoda
spiegarein
connessionecon
lagrande
crisim
ondiale.La
mancanza
diuna
interpretazioneteorica
soddisfacente
del‘fenom
enostalinista
‘ci
sembra
chein
partedipenda
appuntodalla
non-individuazionedel
fattoche
lacrisi
mondiale
coinvolseanche
quelpaese.
Solitamente
difattitale
crisiè
intesacom
ecrisi
delcapitalism
o;il
risultatoè
cheda
unaparte
nonsi
colgonoi
rapportistorici
cheintercorsero
trale
tregrandi
risposte
allacrisi
—fascism
o,N
ewD
eai,stalinism
o—
,e
dall’altrache
dellostalinism
osi
dannospiegazioni
chesi
limitano
aduna
messa
inevidenza
dellecondizioni
storiche,culturali
epolitiche
nazionaliA
llostesso
modo
chein
Occidente,
nell’UR
ssla
crisiconsi
stettein
unlungo
ecom
plessoprocesso
storico.A
bbiamo
mostra
toche
datarela
crisinegli
anni1929-30
èrisultato
dellariduzione
d’essaa
crisieconom
ico-finanziariadel
capitalismo;
limitare
aque
glistessi
annila
crisiche
interessòl’U
RS
S,
incoincidenza
coni
processidi
collettivizzazionenell’agricoltura
edi
industrializzazioneaccelerata,
comporterebbe
l’assunzionedi
analoghicriteri
riduttivid’interpretazione.
Seinvece
laguerra
èda
considerarsim
anifestazione
della(e
prima
rispostaalla)
crisim
ondiale,com
presadun
due
lacrisi
nell’UR
ss,allora
l’iniziodei
processiche
approdaronoal
fenomeno
stalinistaè
daanticipare
finoa
unasituazione
antecedente
lastessa
rivoluzioned’ottobre:
laguerra.
Ma,
allora,la
rivoluzionesovietica
richiededi
esserecom
presae
spiegatacom
eavvenim
entoprodottosi
all’internodella
crisie
lostalinism
oin
connessionecon
essa.Le
interpretazioni(da
partem
arxista)della
rivoluzionebolsce
vicae
deisuoi
sviluppisolitam
enteseparano
ilprocesso
rivoluzionano
russodal
concretoprocesso
clisviluppo
dellacrisi
mondiale,
eadoperano
come
criteriointerpretativo
l’ideologiadei
protagonisti
dellarivoluzione,
cioèla
concezionecon
laquale
igruppi
sociali
chela
produsserofurono
unificati,m
obilitatie
diretti.T
aleprocedim
entointerpretativo
discendedall’idea
cheil
successorivo
luzionariosia
laconferm
ateorico-pratica
dellascientificità
dellaideologia
rivoluzionaria:la
rivoluzionerussa
èla
dimostrazione
deli
Capitale.
Ilrisultato
èla
confusionetra
laconcezione
ideologica
checostituisce
lacom
ponenteideale
dell’azionerivoluzionaria,
eche
quindine
costituisceuna
parte,e
icriteri
teorico-metoclolo
gicid’interpretazione
storica(del
processocom
plessivo).
88
Com
ein
Occidente,
nell’UR
ss
laguerra
significòlo
spostamento
digrandi
masse
(specialmente
dicontadini),
illivellam
entodelle
condizionidi
vitadell’insiem
edelle
classisubordinate,
laconcentra
zionedi
essee
laloro
organizzazionedisciplinata
invista
diun
finecom
une(all’esperienza
delladisciplina
difabbrica
deglioperai
siaggiunge
l’esperienzadella
disciplinam
ilitare—
economica
edi
guerra,cioè
politica—
dell’insieme
delleclassi
subalterne),la
esperie
nza
dim
omenti
divita
intensamente
collettiva(sviluppo
diuna
volontàe
diuna
coscienzadi
massa),
einsom
ma
l’elaborazione
pratica,ancora
confusae
istintiva,di
nuovicom
portamenti
collettivi.Q
uestielem
entisono
daconsiderarsi
essenzialiper
unainterpreL
azionedella
rivoluzioned’O
ttobree
deisuoi
sviluppi;m
aa
noiinteressa
piuttostoconsiderarli
inquanto
processiche
indi
viduanolo
sviluppodella
crisinell’U
Rss.
La
guerraè
statagià
l’espressioneed
illuogo
diun
mutam
entocom
plessivodei
rapportidi
forzatra
leclassi
nell’UR
ss.Q
uestom
utamento
co
ntin
uò
attraversole
complesse
vicendedegli
annisuccessivi,
essendola
rivoluzioneappunto
ilm
omento
digiudizio
edi
arrovesciamento
deirapporti
diforza
precedenti(che
costituisce
ladifferenza
riguardociò
cheavvenne
neipaesi
capitalisrici,
doveil
mutam
entodei
rapportidi
forzafu
afavore
delleclassi
dominanti);
larivoluzione
perònon
portòcon
séim
media
tamente
unafase
diequilibrio
edi
stabilitàorganica,
poichéi
rapporti
diforza
continuaronoa
mutare
significativamente
neglianni
seguenti(il
periododella
Nxp,
adesem
pio)a
conferma
chesi
eraancora
all’internodella
crisi.
i
Questi
problemi
sonoesam
inatiparticolarm
enteda
Gram
sciin
dueparagrafi
neiquali
sonom
essiin
evidenzai
rapportitra
laguer
ra,i
nuovicom
portamenti
collettiviche
nerisultano,
larivolu
zione,i
problemi
dellarazionalizzazione
dellaproduzione
edel
lavoro,
l’industrializzazioneaccelerata
elo
stalinismo.
Questi
paragrafi,che
aprim
avista
possonosem
brareosservazioni
teorichegenerali
suiproblem
iche
sipresentano
nelpassaggio
enella
costruzionedel
socialismo,
sifanno
compiutam
enteintelligibili
solose
intesecom
eanalisi
storico-critichedi
quellafase
storicaconcreta.
Ilsoggetto
delprim
oparagrafo
—A
nimalità
‘e
industrialismo
—
èil
mutam
entocom
plessivodei
comportam
enticollettivi
cheav
vienenel
mondo
interoa
partiredagli
inizidella
crisie
nelcon
testodei
processidi
industrializzazione;tale
processo,inteso
come
periododi
passaggioad
unanuova
civiltà,è
caratterizzatodallo
sviluppodi
«nuove,
piùcom
plessee
rigidenorm
ee
abitudinidi
ordine,di
esattezza,di
precisioneche
rendanopossibili
leform
esem
prepiù
complesse
divita
collettivache
sonola
conseguenzanecessaria
dellosviluppo
dell’industrialismo
»(Q,
2160-1).M
ala
espansionedi
questinuovi
comportam
enticollettivi
nonè
statail
89
prodottodi
unaelaborazione
consapevoledi
massa
diuna
razionalità
funzionalealle
esigenzedei
processidi
produzione,bensf
èstata
«im
postadall’esterno
efinora
irisultati
ottenuti,sebbene
digrande
valorepratico
imm
ediato.sono
puramente
meccanici
ingran
parte,non
sonodiventati
unaseconda
natura‘.
Ma
ogninuo
vom
ododi
vivere,nel
periodoin
cuisi
impone
lalotta
controil
vecchio,non
èsem
prestato
perun
certotem
poil
risultatodi
unacom
pressionem
eccanica?»
2161).A
questaultim
adom
andaG
ramsci
risponderichiam
andol’esperienza
storicapassata
dim
utam
entiepocali
incui
nonfurono
spezzatii
rapportidi
domina
zione:
Finoratutti
im
utamenti
delm
ododi
esseree
divivere
sonoavve
nutiper
cocreizionebrutale,
cioèattraverso
ildom
iniodi
ungruppo
socialesu
tuttele
forzeproduttive
dellasocietà:
laselezione
o‘educa
7ione‘
dell’uomo
adattoai
nuovitipi
diciviltà,
cioèalle
nuoveform
edi
produìionce
dilavoro,
èavvenuta
conl’im
piegodi
brutalitàinau
dite.gettando
nell’infernodelle
sottoclassii
debolie
irefrattari
oeh
ninandolidel
tutto.(Q,
2161)
Ora.
«Q
Llando
lapressione
coercitivav
ien
eesercitata
sututto
ilcom
plessosociale
[«.1si
sviluppanoideologie
puritaneche
dàn
nola
forma
esterioredella
persuasionee
delconsenso
all’intrinseco
usodella
forza:m
auna
voltache
ilrisultato
èstato
raggiunto,
almeno
inuna
certam
isura,la
pressionesi
spezzaE
...]e
avviene
lacrisi
dilibertinism
o»
(Q,
2161-2).Q
uestoprocesso
diliberalizzazione
‘riguarda
leclassi
dominanti,
non«
toccaaltro
chesuperficialm
entele
masse
lavoratrici{...]:
questem
assein
tattio
hannogià
acquisitole
abitudinie
icostum
inecessari
ainuovi
sistemi
divita
edi
lavorooppure
continuanoa
sentirela
pressionecoercitivo
perle
necessitàelem
entaridella
loroesisten
za»
(Q,
2162).D
opoqueste
osservazioniG
ramsci
arrivaall’analisi
particolaredella
‘grande
crisi‘.
Essa
èconsiderata
daG
ramsci
inrapporto
aquesti
problemi
delpassaggio
anuovi
tipidi
civiltà,a
nuovefo
rm
edi
produzionee
dilavoro,
anuovi
modi
dipensare
edi
ope
rare:
Aogni
avventodi
nuovitipi
diciviltà.
onel
corsodcl
processodi
sviluppo,ci
sonostate
dellecrisi.
(Q,
2161)
l)inuovo
Gram
sciriparte
dallaguerra
mondiale.
Nel
dopoguerra—
-scriv
e-
-—
si
èverificata
unacrisi
deicostum
idi
estensionee
profonditàinaudite,
ma
siè
verificatacontro
unaform
adi
eoercizioneche
nonera
stataim
postaper
crearele
abitudiniconform
ia
unanuova
forma
dilavoro,
ma
perle
necessità,già
concepitecom
e
90
transitorie,della
vitadi
guerrae
ditrincea
[...]La
crisi[<
chesi
èsca
tenataal
mom
entodel
ritornodella
vitanorm
ale»l
èstata
(cdè
ancora)resa
piùviolenta
dalfatto
cheha
toccatotutti
glistrati
dellapopola
zioneed
èentrata
inconflitto
conle
necessitàdei
nuovim
etodidi
lavoroche
intantosi
sonovenuti
imponendo
(taviorismo
erazionalizza
zionein
generale).(Q
,2162)
Lo
specificodi
questoprocesso
diform
azionedi
nuovicom
portam
enticollettivi
consistenel
fattoche
essisi
espandonoall’insie
me
delleclassi
esono
imposti
attraversouna
compressione
esternaestrem
amente
rigida,sulla
basedelle
esigenzedella
praticam
ilitaree
nonsoltanto
dellavoro
produttivo(le
attivitàproduttive
stessesono
militarizzate).
La
crisidei
co
stum
iche
sim
anifestanel
do
poguerranon
èperciò
conseguentead
unallentam
entodella
pres
sionecoercitiva
derivantedall’acquisizione
daparte
dellem
assedelle
abitudinie
deicostum
inecessari
ainuovi
sistemi
divita
edi
lavoro,m
apiuttosto
dallafine
dellaguerra.
Ciò
chem
ettein
evidenzaG
ramsci
relativamente
aquesta
crisiè
ilfatto
chei
nuo
vim
odidi
vita,di
pensaree
dioperare
(lanuova
civiltà)co
rrispondenti
allanuova
fasedell’industrialism
o,che
sierano
formati
cdespansi
nellaguerra,
unavolta
finitala
situazionecostrittiva
delregim
edi
guerrae
ditrincea,
nonsi
mantennero,
cosfd
eterm
inandol’inadeguatezza
deicom
portamenti
collettiviai
bisognidella
produzione.L
erisposte
aquesto
aspettodella
crisiche
furono
approntatenel
periodosuccessivo
(taylorismo
erazionalizza
zionedel
lavoro,ecc.)
leesam
ineremo
piùoltre.
Gram
scipassa
diseguito
all’esame
dellasituazione
inR
ussia:
i
Questo
elemento
diventatanto
piùgrave
se
in
uno
Statole
masse
lavoratricinon
subisconopiù
la1ressionc
coercitivadi
unaclasse
superiore,
sele
nuoveabitudini
eattitudini
psicofisicheconnesse
ainuovi
metodi
diproduzione
edi
lavorodevono
essereacquistate
pervia
dipersuasione
reciprocao
diconvinzione
individualmente
propostaed
accettata.
Puòvenirsi
creandouna
situazionea
doppiofondo,
uncon
flittointim
otra
l’ideologia‘verbale
‘che
riconoscele
nuovenecessità
ela
praticareale
‘animalesca
‘che
impedisce
aicorpi
fisicil’effettiva
acquisizione
dellenuove
attitudini.Si
forma
inquesto
casoquella
chesi
puòchiam
areuna
situazionedi
ipocrisiasociale
totalitaria.Perché
totalitaria?N
ellealtre
situazionigli
stratipopolari
sonocostretti
aosservare
lavirtù’;
chila
predica,non
laosserva,
purrendendole
omaggio
verbalee
quindil’ipocrisia
èdi
strati,non
totale;ciò
nonpuò
durare,certo,
eporterà
auna
crisidi
libertinismo;
ma
quandogià
lem
asseavranno
assim
ilatola
‘virtù‘
inabitudini
permanenti
oquasi,
cioècon
oscillazionisem
prem
inori.N
elcaso
invecein
cuinon
esistepressione
coercitivadi
unaclasse
superiore,la
‘virtù‘
vieneafferm
atagenericam
ente,m
anon
osservatané
perconvinzione
néper
coercizionee
pertantonon
ci
saràl’acquisizione
delleattitudini
psicofisichenecessarie
peri
nL
lovi
metodi
dilavoro.
La
crisipuò
diventare‘perm
anente‘.
cioèa
prospettivacata
91
strofica,poiché
solola
coercizionepotrà
definirla,una
coercizionedi
tiponuovo,
inquanto
esercitatadalla
élitcdi
unaclasse
sullapropria
cLasse,non
puòessere
cheun’autocoercizione,
cioèun’autodisciplina.
(Q,2163’)
.da
osservarein
primo
luogocom
eper
Gram
sciil
problema
del
passaggioad
unanuova
civiltànon
consistasoltanto
nell’avvento
alpotere
delleclassi
subalternee
nellaelim
inazionedelle
classi
sfruttatrici,m
apiuttosto
nellaelaborazione
dinuovi
comporta
menti
collettivistabilm
enteassim
ilatidalla
generalitàdegli
uo
mini.
(La
sparizionedelle
classisfruttatrici
èsoltanto
unacondi
zionedella
universalizzazionedi
talinuovi
comportam
enti).
Larivoluzione
d’Ottobre
nonsignificò
ilsuperam
entodella
cri
si,né
l’iniziodi
unafase
distabilità
organica.T
uttaviaessa
segnò
l’iniziodi
unadivaricazione
neglisviluppi
ulterioridella
crisi,nel
sensoche
lacrisi
seguistrade
diversenel
mondo
capitalisticoe
nell’Urss.
InU
RS
Scaddero
leclassi
dominanti,
ciònon
portò
tuttaviaad
unagenerale
crisidei
costumi
(come
conseguenzadella
finedella
guerra)poiché
inuovi
comportam
enticollettivi
chesi
eranocostituiti
ediffusi
nellaguerra
furonosviluppati
daparte
delleclassi
subalternenella
lottae
nellaorganizzazione
rivoluzio
naria;dopo
l’Ottobre
lasituazione
diguerra
permane
siaall’in
terno(il
pericolocontrorivoluzionario
el’estensione
dellarivolu
zionealle
altrerepubbliche
dell’Impero)
chenei
confrontidegli
altriStati
(ilpericolo
dell’aggressioneed
ilprogetto
diinternazio
nalizzazionedella
rivoluzione).Il
problema
sipresenta
allorquando
inuovi
comportam
entidovevano
informare
leattività
produttive,
cherichiedevano
unarigot-osa
disciplina.Le
classilavoratrici
do
vevanoresponsabilizzarsi
dellaproduzione
edirigere
ilproprio
la
s’orosenza
piiila
costrizione—
direttae
indiretta—
delleclassi
proprietal-le,ciò
checom
portavauna
assunzioneconsapevole
econ-
sensualedella
disciplinaeconom
ica;m
aquesti
nuovicom
portamen
tiform
atisinella
guerraerano
invecestati
assuntim
eccanicamente
(specialmente
daparte
dellem
assecontadine).
Ilrisultato
fuquel
la«
situazionedi
ipocrisiasociale
totalitaria»
dicui
parlaG
ramsci,
cioèl’afferm
azionedi
unaetica
(edi
unaideologia)
nonintim
a
mente
assimilata
eacquisita
nelleabitudini;
sistabilisce
cosiuna
crisiperm
anente,poiché
laprospettiva
catastroficaè
evitataso
l
tantoattraverso
larigida
coercizioneesercitata
dallaélite
delle
classisubordinate
sullem
asse.Q
uesteosservazioni
diG
ramsci
sonola
constatazionedi
un
fatto,cioè
l’analisistorico-critica
diquei
processistorico-politici
concreti;che
noncostituiscano
inveceuna
giustificazionedei
risul
tatie
deim
ezzia
cuitali
processiapprodarono,
sullabase
diuna
cualche‘inevitabilità’
dellacoercizione
sullem
assenei
processi
rivoluzionari,si
vedenel
paragrafoim
mediatam
entesuccessivo,
inti
92
tolatoR
azionalizzazionedella
produzionee
dellavoro.
Inesso
ilpro
blema
èaffrontato
inriferim
entoalla
discussionesvoltasi
all’interno
delgruppo
dirigentedel
Pcu
s,che
dalpunto
divista
gramsciano
acquistauna
medita
dimensione:
Latendenza
diLeone
Davidovi
[Trotskijj
erastrettam
enteconnessa
aquesta
seriedi
problemi,
ciòche
nonm
ipare,
siastato
messo
benein
luce.Il
suocontenuto
essenziale,da
questopunto
divista,
consistevanella
‘ troppo‘
risoluta(quindi
nonrazionalizzata)
volontàdi
darela
supremazia,
nellavita
nazionale,all’industria
eai
metodi
industriali,di
accelerare,con
mezzi
coercitiviesteriori,
ladisciplina
el’ordine
nellaproduzione,
diadeguare
icostum
ialle
necessitàdel
lavoro.D
atal’im
postazionegenerale
ditutti
iproblem
iconnessi
allatendenza,
questado
‘evasboccare
necessariamente
inuna
forma
dibonapartisrno,
quindila
necessitàinesorabile
distroncarla.
Lesue
preoccupazionierano
giuste,m
ale
soluzionipratiche
eranoprofondam
enteerrate:
inquesto
squilibrio
trateoria
epratica
erainsito
ilpericolo,
chedel
restosi
eragià
manifestato
precedentemente,
nel1921.
Ilprincipio
dellacoercizione,
direttae
indiretta,nell’ordinam
entodella
produzionee
dellavoro
ègiusto
(cfr.il
discorsopronunciato
controM
artove
riportatonel
vo
lume
sulTerroris;27o)
ma
laform
ache
essoaveva
assuntoera
errata:il
modello
militare
eradiventato
unpregiudizio
funestoe
gliesercizi
dellavoro
fallirono.Interesse
diL
eoneD
avidoviper
l’aniericanismo;
suoiarticoli,
sueinchieste
sul‘byt
‘e
sullaletteratura,
questeattività
eranom
enosconnesse
traloro
diquan
topotev
asem
brare,
poich
éi
nuovim
etodidi
lavorosono
indissolubilida
undeterm
inatom
ododi
vivere,di
pensaree
disentire
lavita:
nonsi
possonoottenere
successiin
uncam
posenza
ottenererisultati
tangibilinell’altro.
(Q,2164)
Lanovità
dell’analisigram
sciana(del
1934)sta
nellaindividua
zionedei
rapporticoncreti
trale
scelteeconom
ichee
lescelte
po
litichenella
spiegazionedel
fenomeno
stalinista.G
ramsci
individuanella
politicadi
industrializzazioneaccelerata
—proposta
prima
daT
rotskije
diseguito
realizzatada
Stalin—
unarisposta
allacrisi
noncorrispondente
allivello
dell’acquisizioneda
partedelle
masse
operaiee
contadinedi
queicom
portamenti
collettivi(«
complesse
erigide
norme
eabitudini
diordine,
diesattezza,
dipreci
sione»)
chesono
funzionaliai
nuovim
etodiproduttivi.
Cosi
stando
lecose,
l’industrializzazioneaccelerata
comportava
l’impiego
di
retto(nelle
fabbriche)ed
indiretto(al
livellostatale)
dim
ezzicoer
citiviesteriori,
cheim
ponesseroautoritariam
entela
disciplinanel
laproduzione
eadeguassero
icostum
ialle
necessitàdel
lavoroA
llivello
dellavita
stataletale
contraddizionecom
portail
pericolodella
riduzionedella
politicaalla
attivitàrepressiva,
aciò
cheG
ramsci
quidenom
ina«
unaform
adi
bonapartismo
»(il
cuicon
tenutosi
puòdesum
eredal
riferimento
gramsciano
allesue
prime
manifestazioni
nel1921:
prima
‘ epurazione‘
nelpartito,
drasticarestrizione
delladialettica
politicainterna).
L’attenzione
concui
93
I
Gram
sciseguI
losviluppo
delproblem
asi
riflettein
unasignifi
cativacorrezione
dellaprim
anella
secondastesura.
Nella
prima
(Ouader;zo
4,dcl
1930-1932)scrive
che«
lavolontà
*di
darela
supremazia
all’industriae
aim
etodiindustriali,
diaccelerare
conm
ezzicoercitivi
ladisciplina
el’ordine
nellaproduzione,
diad
eguare
icostum
ialle
necessitàdel
lavoro.Sarebbe
sboccataneces
sariamente
inuna
forma
dibonapartism
o,perciò
funecessario
spezzarlainesorabilm
ente»
(Q,489).
Confrontando
questaalla
seconda
stesura(Q
uaderno22),
giàriportata,
sinota
come
Gram
scidapprim
aparla
diuna
avvenutastroncatura
diuna
tendenzache
altrimenti
sarebbesboccata
inuna
forma
dibonapartism
o;dopo
(nel1934)
poneal
presentela
necessitàdi
stroncarela
tendenza,che
intantosi
erarealizzata.
Ilproblem
aindividuato
daG
ramsci
dellaim
posizionecoatta
deinuovi
comportam
enticollettivi
funzionaliai
nuovirapporti
em
etodi
diproduzione,
ponein
lucela
realtàdi
uninadeguato
svi
luppodella
nuovacultura,
diuna
coscienzascientifica
dim
assa.A
llacrescita
acceleratasul
terrenoeconom
ico(industrializzazione,
collettivizzazione,pianificazione)
no
ncorrispose
unrapido
accrescim
entodella
soggettivitàcollettiva,
una‘rivoluzione
culturale‘;
ciòche
giàabbiam
odefinito
neiterm
inipid
comprensivi
diun
allargam
entodella
divaricazionetra
losviluppo
della‘struttura
‘e
della«
sovrastru
ttura
‘.
Quale
laragione
diquesto
squilibrio?L
arisposta
nonpuò
essereindividuata
inuna
mancata
consapevolezza,
delproblem
ae
dellanecessità
diprodurre
unrapido
sviluppodella
culturae
dellacoscienza
dim
assa,nei
dirigentidella
rivoluzione,
nelpartito
enel
sindacato.A
gliinizi
deglianni
‘20ci
fuuna
ampia
discu
ssion
esu
questitem
i:intervennero
gliorganizza
toridel
Prolethult,
Lenin,
Bucharin,
Trotskij
ecc.La
ragioneva
piuttostoricercata
nelcom
plessodci
problemi
storico-politiciche
inprecedenza
abbiamo
individuatoe
nellerisposte
chead
essifurono
date.La
sceltadell’industrializzazione
edella
militarizza
zionedella
produzionee
dellavoro
fula
rispostapratica
alpro
blema
culturale,com
eosserva
Gram
sciquando
annotache
«i
me
todidi
lavorosono
indissolubilida
undeterm
inatom
ododi
vi
vere,di
pensaree
disentire
lavita:
nonsi
possonoottenere
successi
inun
campo
senzaottenere
risultatitangibili
nell’altro».
Intimam
enteconnesso
conquesti
problemi
chem
ostranola
per
sistenzae
laspecifica
direzionedi
sviluppodella
‘grandecrisi
nell’UR
ssè
ilproblem
adel
conflittotra
ilnazionalism
odella
vitastatale
edil
cosmopolitism
odella
vitaeconom
ica.Q
uestoelem
ento
dellacrisi
assume
inU
RS
Sspecifiche
connotazioni.L
acontrad
dizioneattinge
unaestrem
aacutezza,
datele
condizionicreate
dainuovi
rapportisociali
instauratisie
dagliindirizzi
politicidel
nuo
vopotere
statale.La
tendenzaa1
cosmopolitism
oera
parteessen
94
zialedei
processieconom
icie
politici:a)
datoil
carattereinterna
zionaledella
classesalita
alpotere;
h)dato
l’internazionalismo
del
l’ideologiache
guk!avail
processorivoluzionario;
c)data
l’esigenza
dirazionalizzazione
economica
mondiale
derivantedai
rapporti
socialistidi
produzionee
dainuovi
metodi
diregolazione
dell’economia
(lapianificazione).
Tutti
questifattori
eranoattiv
am
enteoperanti
inquegli
anniin
UR
SS
;che
larivoluzione
nonsi
realizzasseanche
inaltri
grandipaesi
capitalistiera
vistocom
eil
maggior
pericoloper
lasopravvivenza
dellastessa
rivoluzionebolscevica,
edil
problema
costituitoda
questacarenza
restòdram
maticam
enteaperto
finoa
quandonon
fuelaborata
laconcezione
del‘socialism
oin
unpaese
solo‘.
Aquesto
bisognodi
internazionalism
ocorrispose
invecel’attivo
isolamento
dell’UR
ssda
partedei
paesicapitalisti,
cheportò
l’UR
ssalla
chiusuranazionalistica
come
previsionedello
statodi
guerrae
aduna
esasperazionedel
sentimento
diindipendenza,
diautonom
iae
dipotere.
L’industria
lizzazioneaccelerata
fuin
questocontesto
larisposta
praticaalla
contraddizione,che
permise
lasopravvivenza
deiprocessi
storico-politici
apertidalla
rivoluzionerussa.
Questo
tuttavianon
costitufil
superamento
dellacrisi,
ma
piuttostola
suastabilizzazione
neglispecifici
indirizziassunti
daessa
inU
RS
S.
Gli
indirizziassunti
dallacrisi
inO
ccidenteG
ramsci
liesam
inacentrando
ildiscorso
sullarazionalizzazione
capitalisticain
Am
erica.
Seguitandola
stesuradel
paragrafoR
azionalizzazionedella
pro
duzionee
dellavoro,
Gram
sciscrive:
InA
merica
larazio
nalizzazio
ne
dellavoro
eil
proibizionismo
sonoindubbiam
enteconnessi:
leinchieste
degliindustriali
sullavita
intima
deglioperai,
iservizi
diispezione
creatida
alcuneaziende
percontrol
larela
*moralità
‘degli
operaisono
necessitàdel
nuovom
etododi
lavoro.
Chi
irridessea
questeiniziative
(anchese
andatefallite)
evedes
sein
essesolo
unam
anifestazioneipocrita
di*puritanism
o‘,
sineghe
rebbeogni
possibilitàdi
capirel’im
portanza,il
significatoe
laportala
obbiettivadcl
fenomeno
americano,
cheè
ancheil
maggior
sforzocol
lettivoverificatosi
finoraper
crearecon
rapiditàinaudita
econ
unaco
scienzadel
finem
aivista
nellastoria,
untipo
nuovodi
lavoratoree
diuom
o.La
espressionecoscienza
delfine
*può
sembrare
perlo
meno
spiritosaa
chiricorda
lafrase
delTavlor
sulgorilla
amm
aestrato‘.
IlTaylor
infattiesprim
econ
cinismo
brutaleil
finedella
societàam
ericana:
svilupparenel
lavoratoreal
massim
ogrado
gliatteggiam
entim
acchinali
edautom
atici,spezzare
ilvecchio
nessopsico-fisico
dellavoro
professionalequalificato
chedom
andavauna
certapartecipazione
attivadell’intelligenza,
dellafantasia,
dell’iniziativadel
lavoratoree
ridurrele
operazioniproduttive
alsolo
aspettofisico
macchinale.
Ma
inrealtà
nonsi
trattadi
novitàoriginali:
sitratta
solodella
fasepi
recentedi
95
unlungo
processoche
siè
iniziatocoi
nasceredello
stessoindustriali
smo,
faseche
èsolo
piùintensa
delleprecedenti
esi
manifesta
inform
epiù
brutali,m
ache
essapure
verràsuperata
conla
creazionedi
unnuo
vonesso
psico-fìsicodi
untipo
differenteda
quelliprecedenti
eindub
biamente
diun
tiposuperiore.
Avverrà
ineluttabilmente
unaselezione
forzata,una
partedella
vecchiaclasse
lavoratriceverrà
spietatamente
eliminata
dalm
ondodcl
lavoroe
forsedal
mondo
fou
tco
urt
(Q,
2164-5)
IntantoG
ramsci
subitopone
inevidenza
come
anchein
Am
erica
ilproblem
acentrale
nellosviluppo
dellacrisi
stavanella
costruzione
dinuovi
comportam
enticollettivi
funzionaliallo
sviluppo
deim
etodidi
produzionee
dilavoro
propridella
nuovafase
dellastoria
dell’industrialismo.
Questo
problema,
adifferenza
chenell’U
Rss,
erain
Am
ericail
problema
diuna
classedom
inantela
classeborghese
—che
infunzione
dellapropria
espansione
dovevacostruire
talicom
portamenti
inaltre
classi—
leclassi
lavoratrici—
-.
Da
questom
ododi
impostare
laquestione
risultacom
eil
problema
chesi
presentavaalla
classeborghese
nonera
soloquello
diconservare
eriprodurre
lasubordinazione
delleclassi
lavoratrici(che
èl’aspetto
generalmente
rilevatoda
partem
arxista),m
ainsiem
equello
ditrasfo
rmare
strutturalmente
leclassi
lavoratrici;il
problema
nonera
quindidi
mantenere
cristallizzati
irapporti
socialidati,
laposizione
ela
composizione
delleclassi
sociali,bensf
didirigere
im
utamenti
delleclassi
socialiin
modo
taleda
espanderela
propriaclasse
elaborandoform
esupe
rioridi
dominio.
Posizionedunque
nonpuram
enteconservatrice,
ma
corrispondenteall’obiettivo
dipassare
aduna
nuovaciviltà
all’internodel
capitalismo.
Parim
entiche
inU
RS
Ssi
ponevala
esigenzadella
elaborazionepratica
diuna
nuovam
oralee
diuna
nuovacoscienza
collettiva,ciò
chem
ostracom
eil
taylorismo
epiù
ingenerale
im
etodidi
razionalizzazionedel
lavoronon
sonori
ducibilia
processipuram
entetecnici
ocom
unquelim
itatisettorial
mente
aparti
dellavita
sociale(il
lavoronelle
fabbriche,il
lavoroburocratico),
ma
piuttostosono
processiche
ristrutturanocom
plessivamente
lavita
economica
epolitica,
ilm
ododi
sentire,di
volere.di
pensaree
dioperare
degliuom
inie
delleclassi.
Ilfenom
enoam
ericanoè
unarisposta
aquesti
problemi,
unaseconda
rispostaalla
crisi,la
cuiim
portanza,significato
eportata
storicaG
ramsci
riconoscecom
e«
ilm
aggiorsforzo
collettivoveri
ficatosifinora
percreare
conrapidità
inauditae
conuna
coscienzadel
finem
aivista
nellastoria,
untipo
nuovodi
lavoratoree
diuom
o»
.Q
uestalode
dell’americanjsm
oricorda
lalode
dellaclas
seborghese
fattada
Marx
nelM
anifesto:
Laborghesia
haavuto
nellastoria
unafunzione
somm
amente
rivoluzionaria
[..]La
borghesianon
puòesistere
senzarivoluzionare
dicon-
tinuogli
strumenti
diproduzione,
quindii
rapportidi
produzione,quindi
tuttol’insiem
edei
rapportisociali
23•
Gram
scipone
inevidenza
cheil
fenomeno
americano
consistein
uncom
plessoed
organicoprocesso
dirazionalizzazione,
chem
uta
gliuom
inie
leclassi
inm
odotale
dacoinvolgerli
attivamente
nellarealizzazione
delprogetto
edei
finipropri
dellaclasse
bor
ghese;ciò
chenon
siesaurisce
nellaricerca
delconsenso,
inuna
azionecioè
dicarattere
‘sovrastrutturale‘,
ma
chesi
svolgeal
livellodi
unatrasform
azioneantropologica,
ristrutturando«
ilflesso
psico-fisicodel
lavoro»,
edi
unacostruzione
diuna
nuovaclasse
operaia,ristrutturando
la«
vecchiaclasse
lavoratrice».
Ma
questagrandiosa
operadi
razionalizzazioneè
indirizzataverso
finiriduttivj
dellepotenzialità
umane:
sviluppandonei
lavoratorii
comportam
entim
acchinalied
automatici
silim
itae
sicontrolla
lapartecipazione
attivadella
lorointelligenza,
fantasia,iniziativa.
Lapiena
consapevolezzadi
questofine
daparte
deisettori
piùavan
zatidella
classeborghese,
nelcontesto
delm
antenimento
edella
intensificazionedei
rapportidi
sfruttamento,
sim
anifestanel
‘cinism
obrutale
‘di
unaclasse
chedichiara
senza‘ipocrisia
‘i
pro
priscopi.
Questa
rispostaam
ericanaalla
crisinon
necostituisce
unsupe
ramento,
ma
anchein
questocaso
unasua
stabilizzazione.L
’insufficien.za
diquesta
rispostaai
problemi
dellacrisi
èrilevata
daG
ramsci
nelprim
oparagrafo
delQ
uaderno22
—intitolato
Am
encanism
oe
/ordisrno—
laddovescrive
che«
lerisoluzioni
diessi
[problemi]
sononecessariam
enteim
postatee
tentatenelle
condizioni
contraddittoriedella
societàm
oderna,ciò
chedeterm
inacom
plicazioni,posizioni
assurde,crisi
economiche
em
oralia
tendenzaspesso
catastrofica,ecc.
E...]C
heun
tentativoprogressivo
siain
iziato
dauna
oaltra
forzasociale
nonè
senzaconseguenze
fon
damentali:
leforze
subordinate,che
dovrebberoessere
‘manipola
te‘
erazionalizzate
secondoi
nuovifini,
resistononecessariam
ente.
Ma
resistonoanche
alcunisettori
delleforze
dominanti,
oal
meno
alleatedelle
forzedom
inanti.Il
proibizionismo,
chenegli
StatiU
nitiera
unacondizione
necessariaper
sviluppareil
nuovotipo
dilavoratore
conforme
aun’industria
fordizzata,è
cadutoper
l’opposizionedi
forzem
arginali,ancora
arretrate,non
certoper
l’opposizionedegli
industrialio
deglioperai
ecc.»
(Q,2139).
Non
solo:la
crisiprosegue
specialmente
inquanto
allosviluppo
dinuovi
comportam
entisul
terrenoeconom
iconon
corrispondeuna
trasformazione
culturalecom
plessivaorganica
aquei
comporta
menti.
Lacontraddizione
datadal
disegualesviluppo
della‘stru
t
23K
.M
arx-F.
Engeis,
Opere
complete,
voi.V
I,E
ditoriR
iuniti,Rom
a1973,
pp.488-9.
9697
tura‘
edella
sovrastruttura‘
sim
anifestanella
espansionedei
fenomeni
didelinquenza
organizzata,dei
psico-farmaci,
dellecri
sim
oralidelle
nuovegenerazioni
e,aggiunge
Gram
sci,nella
s<e-
norme
diffusionenel
dopoguerra»
dellapsicanalisi
«com
eespres
sionedell’aum
entatacoercizione
morale
esercitatadall’apparato
statale
esociale
suisingoli
individuie
dellecrisi
morbose
chetale
coercizionedeterm
ina>
(Q,
2140).
Una
terzarisposta
allacrisi,
chesegna
unavariante
distabiliz
zazionecapitalistica
diessa
inalcuni
Statieuropei
èconfigurata
dalfenom
enofascista.
Ci
limiterem
oad
analizzareil
fenomeno
soltanto
inrelazione
aiproblem
iprim
aconsiderati.
Da
questopunto
divista,
ilfenom
enofascista
èanalizzato
daG
ramsci
come
ilm
odoassunto
dalprocesso
dicostruzione
deinuovi
comporta
menti
collettiviadatti
all’espansionedell’industrialism
o,nei
paesieuropei
incui
nonc’è
ciòche
eglichiam
auna
composizione
dem
oraflca
razionale.
L’am
ericanismo
—scrive
nelparagrafo
intitolatoR
azionalizzazionedella
composizione
demo
graficaeuropea
—.
nellasua
forma
piùcom
piuta,dom
andauna
condizioneprelim
inare,di
cuigli
americani
chehanno
trattatoquesti
problemi
nonsi
sonooccupati,
perchéessa
inA
merica
esiste‘naturalm
ente‘:
questacondizione
sipuò
chiamare
‘unacom
posizione
demografica
razionale‘
econsiste
inciò
chenon
esistanoclassi
numerose
senzauna
funzioneessenziale
nelm
ondoproduttivo,
cioèclassi
assolutamente
parassitarie.La
‘tradizione‘,
la‘civiltà
‘europea
èinvece
propriocaratterizzata
dall’esistenzadi
classisim
ili,create
dallaricchezza
‘e
complessità
‘della
storiapassata
cheha
lasciatoun
muc
chiodi
sedimentazioni
passiveattraverso
ifenom
enidi
saturazionee
fossilizzazionedel
personalestatale
edegli
intellettuali,del
cleroe
dellaproprietà
terriera,del
comm
erciodi
rapinae
dell’esercitoprim
aprofes
sionalepoi
dileva,
ma
professionaleper
l’ufficialità.(Q,
2141
Ora,
inA
merica,
«P
oichéesistevano
questecondizioni
prelim
inari,
giàrazionalizzate
dallosvolgim
entostorico,
èstato
relativa
mente
facilerazionalizzare
laproduzione
eil
lavoro,com
binandoabilm
entela
forza(distruzione
delsindacalism
ooperaio
abase
territoriale)con
lapersuasione
(altisalari,
benefizisociali
diversi,propaganda
ideologicae
politicaabilissim
a)e
ottenendodi
imper
niaretutta
lavita
delpaese
sullaproduzione.
L’egem
onianasce
dallafabbrica
enon
habisogno
peresercitarsi
chedi
unaquan
titàm
inima
diinterm
ediariprofessionali
dellapolitica
edell’ideo
logia»
(Q,
214-6).D
iversamente
aquanto
accadein
Am
erica,«
InE
uropai
di
versitentativi
diintrodurre
alcuniaspetti
dell’americanism
oe
del
fordismo
sonodovuti
alvecchio
cetoplutocratico,
chevorrebbe
conciliareciò
che,fino
aprova
contraria,pare
inconcffiabile,la
vecchiae
anacronisticastruttura
sociale-demografica
europeacon
una
forma
modernissim
adi
produzionee
clim
ododi
lavorarequa
leè
offertadal
tipoam
ericanopiù
perfezionato,l’industria
diE
nrico
Ford.Perciò
l’introduzionedel
fordismo
trovatante
resistenze
‘intellettuali‘
e‘m
orali‘
eavviene
inform
eparticolarm
entebrutali
einsidiose,
attraversola
coercizionepiù
estrema.
[...]La
reazioneeuropea
all’americanism
oè
pertantoda
esaminare
conat
tenzione:dalla
suaanalisi
risulteràpiù
diun
elemento
necessarioper
comprendere
l’attualesituazione
diuna
seriedi
Statidel
vecchio
continentee
gliavvenim
entipolitici
deldopoguerra
»(Q
,2140-1).
Ilriferim
entoal
fenomeno
fascistaè
evidente.In
questaanalisi
Gram
scicoglie
elementi
dispiegazione
delfenom
enofa
scistasolitam
entenon
considerati,la
cui‘necessarietà
‘per
unasua
comprensione
Gram
scistesso
esplicitamente
sottolinea.L
’interpretazionedel
fascismo
come
reazionedifensiva
delleclas
sidom
inantial
pericolorivoluzionario
—fattosi
piùconcreto
aseguito
dell’Ottobre
—,
checoglie
unelem
entopolitico
delp
rocesso,
dimentica
cheil
fascismo
costitufanche
unm
omento
dellosviluppo
capitalistico,in
datecondizioni.
Ilfascism
ofu
ancheuna
rispostaalle
esigenzeinterne
dellaespansione
delcapitalism
oe
dellesue
classidom
inanti.In
effetti,l’approntam
entonegli
StatiU
nitidi
nuovetecnologie
enuovi
metodi
dilavoro
ela
competi
zionetra
gliStati
capitalisticiper
ilcontrollo
delm
ercato,pone
vanoai
paesicapitalistici
meno
sviluppatie
apertil’esigenza
dicercare
rapidamente
econ
ognim
ezzodi
amm
odernarsi.T
alepro
getto(di
razionalizzazionecapitalistica)
urtanella
composizione
de
mografica
irrazionale,trova
resistenzanei
vecchicom
portamenti
esi
avviaperciò
«attraverso
lacoercizione
piùestrem
a».
D’altra
parte,m
entrenegli
StatiU
nitiprom
otorifurono
iceti
imprendi
torialipiù
avanzati,in
questaserie
diStati
delvecchio
continente«
idiversi
tentatividi
introdurrealcuni
aspettidell’am
ericanismo
edel
fordismo
sonodovuti
alvecchio
ceto
plutocratico»,
ilquale
vorrebbeavere
«tutti
ibenefizi
cheil
fordismo
producenel
po
teredi
concorrenza,pur
mantenendo
ilsuo
esercitodi
parassitiche
divorandom
asseingenti
diplusvalore,
aggravanoi
costiin
iziali
edeprim
onoil
poteredi
concorrenzasul
mercato
internazionale
»(Q
,2141).
Ilfenom
enofascista
esprime
diconseguenza
unapretesa
irrealistica(in
quanto«
vorrebbeconciliare
ciòche,
finoa
provacontraria,
appareinconciliabile
»),fallisce
neltentativo
disuperare
lacrisi
ene
rappresentaun
suoallargam
ento.Le
duevarianti
dellastabilizzazione
capitalisticadella
crisi(il
fenomeno
americano
eil
fenomeno
fascista)affrontano
anchequel
lealtre
contraddizioniche,
come
abbiamo
mostrato,
costituiscono
Oil
9L)
elementi
dellacrisi
mondiale.
Alla
contraddizionetra
nazionalismo
dellavita
statalee
internazionalismo
dellavita
economica
lari
spostapiù
vistosafu
il«
tentativodi
dareuna
organizzazionegiu
ridicastabile
airapporti
internazionali»
(Q,
1824),espresso
nellacostituzione,
adesem
pio,della
Societàdelle
Nazioni;
tentativoche
andòpresto
incontroal
fallimento.
Agli
squilibridel
mercato
(rapporti
diforza
trale
classie
tragli
Stati)la
rispostafu
ilten
tativo
«di
giungereall’organizzazione
diun’econom
iaprogram
ma
tica»(Q
,2139),
edi
definireun
nuovom
odod’intervento
delloStato
nell’economia.
Eevidente
chela
stabilizzazionee
l’allargamento
dellacrisi
pro
dotteda
questetre
rispostenon
hannocom
portatol’arresto
oil
bloccodell’espansione
economica;
losviluppo
delleforze
produttive
èandato
avanticon
rapiditàinaudita
siain
UR
SS
chein
Oc
cidente.M
aallora
lacrisi
nontrattenne
losviluppo?
Serviforse
astim
olarlo?Per
risponderea
questedom
andeoccorre
tenerp
resente
chele
crisidefiniscono
fasistoriche
diaccelerato
processotrasform
ativo:
Sipotrebbe
alloradire,
equesto
sarebbeil
piùesatto,
chela
‘crisinon
èaltro
chel’intensificazione
quantitativadi
certielem
enti,non
nuovie
originali,m
aspecialm
entel’intensificazione
dicerti
fenomeni,
mentre
altriche
prima
apparivanoe
operavanosim
ultaneamente
aipri
mi,
imm
unizzandoli,sono
divenutiinoperosi
osono
scomparsi
deltutto.
Lacrisi
è«
unrapidissim
om
ovimento
dielem
entiche
siequi
libravanoed
imm
unizzavano.A
dun
certopunto,
inquesto
mo
vimento,
alcunielem
entihanno
avutoil
sopravvento,altri
sonospariti
osono
divenutiinetti
nelquadro
generale»
(Q,
1756-7).D
ifronte
aciò
stail
mancato
sviluppodi
unateoria
scientificache
fossein
condizionedi
comprendere
lacrisi
edi
elaborareuna
razionalitàteorico-scientifica
taleda
fondareed
avviareuna
nuovarazionalità
storico-politica.La
mancata
elaborazionee
diffusionedella
scienzadella
storiae
dellapolitica
feceim
potentedi
frontealla
crisiogni
tentativodi
costruirequelle
attivitàpratiche
eteo
riche,quei
nuovicom
portamenti
collettivi,quei
nuovim
odidi
essere,
divolere,
dipensare
edi
operareche
potevanosignificare
l’effettivosuperam
entodella
crisistessa
el’inizio
diuna
nuovaepoca
politica.Le
treconcrete
stradeche
lacrisi
seguisegnarono
lasconfitta
delprogetto
edelle
previsionidi
Marx
sullosviluppo
dellesocietà
capitalistichepiù
avanzate,del
progettodi
Lenin
sulla
costruzionedel
socialismo
inU
RS
S,
diG
ramsci
nellasua
lottateorica
epratica
imm
ediata.Le
risposteconcretam
entedate
allacrisi
trovaronopiuttosto
espressioneteorica
inU
RS
Snella
sociologia-tendenzadeteriore
delm
arxismo,
inO
ccidentenella
sociologia-scienzasociale
alternativa
alm
arxismo.
(Negli
Statifascisti
europeinel
dopoguerranon
furono
elaboraterisposte
teorichearticolate.
Tale
carenzaè
supplitada
unaideologia
composita
edeclettica;
neiconfronti
dellasocio
logiapoi
ilfascism
oassum
eun
atteggiamento
contraddittorio,espressione
dellelim
itazioniproprie
delsuo
progettodi
razionalizzazione).
Ineffetti
futram
itequeste
elaborazioni—
dicui
inpre
cedenzaabbiam
odelineato
lecaratteristiche
esvolto
lacritica
—
chei
gruppidirigenti
ele
classial
poterenei
diversitipi
diStato
acquistaronocoscienza
deipropri
finied
approntaronospecifiche
risposteai
compiti
imm
ediatiche
avevanodi
fronte:a)
costruzionedegli
strumenti
teoriciper
guidarela
raccoltadelle
informazioni
el’approntam
entodelle
decisionistatali;
b)form
azionedegli
intellettuali,
deitecnici
edei
funzionariresponsabili
dellaorganiz
zazionee
realizzazionedel
progettoai
varilivelli;
c)la
diffusionedi
massa
deinuovi
indirizzie
lacostruzione
delconsenso
24
Lesociologie
organizzaronouna
rispostapratica
complessiva
atali
esigenze:la
burocrazia.L
’organicitàdei
rapportitra
burocrazia
esociologia
costituiscein
effettiuno
deicaratteri
fondamentali
dellaorganizzazione
degliStati
contemporanei.
Nello
svolgimento
dellacritica
dellesociologie
abbiamo
giàindividuato
ifondam
entiteorici
diquesti
rapporti;esam
ineremo
oraspecificam
enteil
pro
blema
dellaburocrazia.
3.T
eoriadella
burocraziam
oderna
L’analisi
storico-criticadel
problema
dellaburocrazia
è,nel
suorapporto
colproblem
adella
crisi,uno
deisoggetti
apartitre
daiquali
sicostituisce
lascienza
dellastoria
edella
politica.G
ramsci
riconosceinfatti
aquesto
problema
un«
significatoprim
ordiale»
nellacostituzione
dellanuova
scienza.C
osiinizia
ilparagrafo
Sullaburocrazia:
11fatto
chenello
svolgimento
storicodelle
forme
politicheed
econom
ichesi
siavenuto
formando
iltipo
delfunzionario
‘dicarriera
‘,
tecnicamente
addestratoal
lavoroburocratico
(civilee
militare)
haun
significatoprim
ordialenella
scienzapolitica
enella
storiadelle
forme
statali.(Q
,1632)
Questa
centralitàdel
problema
dellaburocrazia
nellacostruzione
dellascienza
derivaappunto
dallasua
centralità«
nellastoria
delleform
estatali
»,nella
questionedello
Stato.L
’analisidella
burocrazia
nonsi
puòsvolgere
cioèindipendentem
enteda
unaanalisi
delloStato,
ma
questaa
suavolta
nonsi
puòrealizzare
scientifi
24Cfr.,
in/ra,N
oiateorica
VIII,
pp.148-53.
100101
camente
cheponendo
ilproblem
adella
burocrazianel
nucleodel
l’analisi.Q
uestopunto
divista
costituisceuna
verasvolta
riguardoal
iwdo
incui
lateoria
delloStato
siè
affermata
nellatradizione
marxista,
doveil
problema
delloStato
èstato
esaminato
lasciandopraticam
enteai
margini
ilproblem
adella
burocrazia.L
atendenza
aseparare
ilproblem
adella
burocraziadal
problema
delloStato
ègià
inM
arx,il
qualenell’analisi
delloStato
stabilisceuna
nettadistinzione
trail
‘contenuto‘
diclasse
dell’apparatostatale
—che
determina
l’essenza,il
‘ carattere‘
delloStato
—e
le‘form
e‘
istituzionali,
chedello
Statocostituiscono
l’aspettoaccidentale,
la«
apparenza»
.
Epur
veroche
ilgiovane
Marx
affrontail
problema
dellaburo
crazianella
Critica
dellafilosofia
hegelianadci
dirittopubblico
(operad’altronde
rimasta
alungo
inedito);m
ain
questostesso
testo
ègà
contenutala
tendenzaall’em
arginazionedel
problema.
Ineffetti
Marx
nellacritica
dellaconcezione
hegelianadello
Statod
e(nisce
laburocrazia
come
laparte
formale
delloStato
el’analisi
hegelianacom
eo
Semplice
descrizionedila
situazioneem
piricadi
alcunipaesi
».
Ilnocciolo
dellacritica
marxiana
consistepreci
samente
nelcontestare
chel’analisi
hegelianaattinga
illivello
dellaspiegazione
teoricaproprio
perchéincentrata
nell’analisidella
bu
rocrazia.
Ciò
cheIlegel
dicedel
‘poteregovernativo
‘—
scriveM
arx—
—non
merita
ilnom
edi
spiegazionelosnfica.
Lam
aggiorparte
dciparagrafi
potrebberostare,
parolaper
parola,nel
codicecivile
prassiano;e
tuttavial’am
ministrazione
propriamente
dettaè
ilpunto
piiidifficile
daspiegarsi.
PoichéH
egelha
giàrivendicato
allasfera
dellasocietà
civileil
potere-li
‘polizia‘
eil
potere‘ giudiziario
‘,
ilpotere
governativonon
èniente
altroche
l’amm
inistrazione,ch’cgli
sviluppacom
eb
uro
crazia
26
Ep
iiavanti:
liform
alismo
diStato
‘,ch’è
laburocrazia,
èlo
‘Statocom
eform
alism
o‘,
eH
egell’ha
descrittacom
eun
taleform
alismo.
Inquanto
questo
formalism
odi
Stato‘
sicostituisce
inpotenza
realee
diventaesso
stessoil
suoproprio
contenutoniaferiale,
s’intendeda
séche
la‘buro
crazia‘ è
untessuto
diillusioni
praticheossia
1’‘illusione
delloStato
‘
Scrivendoche
«l’am
ministrazione
propriamente
dettaè
ilpunto
pitidic
ileda
spiegarsi»,
Marx
rilevavala
carenzadi
strumenti
K.M
arx,C
riticadella
filosofiahegeliana
deldiritto
pubblico,in
Opere
filosofichegiovanili,
acura
diG
.della
Volpe,
Editori
Riuniti,
Rom
a1969,
p.53.
26lvi,
p.37.
27Ivi,
p.59.
teoriciadeguati
alloscopo
enel
contempo
anticipavauna
difficoltà
chedoveva
permanere
irrisoltanell’insiem
edella
propriaopera.
E
daosservare
inoltreche
Marx
coglieriduttivam
entel’analisi
hege
lianain
quantodal
problema
delloStato
vedeesclusa
l’analisidel
lapolizia
‘e
del‘ potere
giudiziario‘,
ela
vedeinvece
limitata
all’esame
dell’amm
inistrazione.H
egelaveva
invecescritto:
«il
po
tereg
ov
ernativ
o,
nelquale
sonocom
presiil
poteregiudiziario
e
quellodi
polizia»
n,C
heM
arxavesse
dellaburocrazia
unco
n
cettoristretto
ètestim
on
iatoancora
dallaafferm
azionecon
laqua
lechiude
lacritica
dell’analisihegeliana
alpotere
governativo:
Hegel
esprime
poi(S
308,nota)
lospirito
verodella
burocrazia,
quandolo
caratterizzacom
e‘ routine
amm
inistrativa‘
e‘ orizzonte
di
unasfera
limitata’
.
Anche
l’analisileniniana
delloStato
noncoglie
ilproblem
adella
burocraziacom
eproblem
aessenziale.
Lenin
vedela
burocraziaco
me
unfenom
enodi
deterioramento
dell’organizzazione,e
neIburo
crateun
fu
nzio
nario
dominato
daatteggiam
entidi
‘ routine‘.
Ilriconoscim
entodella
centralitàdel
problema
dellaburocrazia
nell’analisidello
Statoè
inG
ramsci
partedi
unarielaborazione
complessiva
dellateoria
delloStato.
Piuttosto
checom
pletarela
teoriadello
Statodi
Marx
edi
Lenin
—idea
daipii.
ricavatadalla
formula
gramsciana
«Stato
=società
politica+
societàcivile
»—
,la
ricostruisce.L
aconvinzione
diffusache
l’elaborazione
gramsciana
sulproblem
adello
Statoriguardi
specificamente
gliStati
capitalisticiavanzati
eche
perciòessa
nonneghi
laela
borazionem
arxianae
leniniana—
cherestano
legittime
esufcienti
pergli
Statia
minor
sviluppodella
‘societàcivile
‘—
--
nontiene
contodel
criteriom
etodologicogenerale
secondoil
qualel’analisi
delleform
azionistoriche
pii
evoluteperm
ettedi
comprendere
leform
azionistoriche
meno
complesse,
quelcriterio
fissatoda
Marx
nell’espressione:«
l’anatomia
dell’uomo
èuna
chiaveper
l’anatom
iadella
scimm
ia»
30,U
nateoria
delloStato
basatasull’analisi
delleform
azionistatali
pMcom
plesse,costituisce
unarielabora
zionecom
plessivache
sipone
come
superamento
dellateoria
pre
cedente,e
forniscegli
strumenti
perdare
ragionedi
quellateoria
edi
quegliStati
meno
complessi
G.
W.
F. Hegel,
Lineam
entidi
filosofiadci
diritto.L
aterza.R
oma-B
ari.1974,
p.288.
Passodaltroride
riportatoda
Marx
stesso,C
riticadello
filosofiahegeliana,
cit.,p.
53.K. M
arx,op.,
cit.,p.
663
K.M
arx,Introduzione
aP
erla
critic
a,
cit.,p.
193.
102103
Ilconcetto
gramsciano
diStato,
nellasua
forma
piùm
atura,com
parenel
paragrafo—
giàconsiderata
—M
achiavelli.Sociologia
escienza
politica:
Statoè
tuttoil
complesso
diattività
pratichee
teorichecon
cuila
classedirigente
giustificae
mantiene
ilsuo
dominio
nonsolo
ma
riescea
ottenereil
consensoattivo
degovernati.
(Q,1765)
Gli
elementi
dinovità
contenutiin
questoconcetto
diStato
sonoalm
enotre:
a)lo
Statonon
vienedefinito
come
unapparato
‘,
unam
acchina
‘,
uno‘strum
ento‘
ma
come
uncom
plessodi
attività,com
el’insiem
edelle
attivitàdelle
classidirigenti
inquanto
dirigenti.Q
uestosignifica
chelo
Statonon
èpiù
intesocom
euna
fortezzada
conquistare,com
euna
macchina
chepossa
esserealternativa
mente
guidatada
unpersonale
politicoo
daun
altro,com
eun
apparato
istituzionaleche
puòessere
possedutoda
unaclasse
oda
un’altra,m
ainvece
come
insieme
diazioni
svolteda
determinate
classi,da
determinate
categoriesociali,
dadeterm
inatigruppi
di
rigenti,da
determinati
uomini
concreti;b)
leattività
checostituiscono
loStato
sonoattività
«p
ratiche
»e
«teoriche
».
Questo
significache
loStato
nonè
ridottoalle
attività‘am
ministrativa
‘,
‘giudiziaria‘
e‘di
polizia‘,
cioèall’esercizio
praticodel
potere—
attivitàche
necostituiscono
unaparte
—m
acom
prendeanche
attivitàelaborative,
produttivedi
ideologie,inform
azionie
conoscenze.C
iòvuoi
direche
loStato
nonè
tesoalla
conservazionese
nonattraverso
ilconcreto
sviluppo
dideterm
inatim
odidi
sentire,di
comprendere,
diagire;
evuoi
direche
laproduzione,
l’organizzazionee
ladiffusione
delleconoscenze
èuna
partedello
Statoe
chegli
intellettuali—
unaparte
diessi
—sono
partedello
Stato(anche
daquesto
puntodi
vistasi
comprende
perchéil
problema
dellaburocrazia
èun
pro
blema
centralenella
teoriadello
Stato);c)
loStato
nonè
ridottoalle
attivitàdi
dominio
(eserciziodella
coercizione)m
acom
prendele
attivitàdi
direzione(costru
zionedel
consenso);m
anon
sitratta
semplicem
entedi
questo,cioè
delfatto
diidentificare
unapiù
complessa
articolazionedello
Stato.L
’elemento
dinovità
inG
ramsci
stapiuttosto
inquesto,
chelo
Statonon
sipresenta
piùcom
euna
entitàseparata
dallavita
collettiva,com
eun
organismo
asé
chedom
inae
dirigela
societàin
quantosi
poneal
disopra
diessa,
ma
invececom
eil
complesso
diattività
cheorganizzano
erendono
omogenee
lem
oltitudini,
chestabiliscono
irapporti
dirappresentanza
deidiretti
daparte
deidirigenti,
cheinfine
coinvolgonoattivam
entele
masse
nelloStato
stesso.M
entresolitam
entelo
Statoè
vistocom
el’or-
ganismo
chedal
difuori
domina
edirige,
riproducendol’estranei
tàda
sédei
dominati
edei
diretti,G
ramsci
coglieil
fattoche
leattività
statalinon
sonoattività
voltea
fissarela
separazioneeste
rioretra
d_irigentie
diretti,m
apiuttosto
acostruire
l’integrazionedei
direttinello
Stato;ciò
nonvuoi
direche
idiretti
divenganodirigenti,
ma
chein
quantodiretti
siintegrano
nelcom
plessodi
attivitàstatali
cheappunto
tendonoa
realizzarei
finied
ip
rogetti
delleclassi
dirigenti.Lo
Statoè
dunquel’organizzazione
deirapporti
trai
dirigentied
idiretti.
Individuatocosf
ilproblem
adello
Stato,il
problema
dellaburo
craziadiviene
fondamentale
nellascienza
dellastoria
edella
politica,
eparticolarm
entenella
teoriadello
Stato.M
acosa
èpiù
pre
cisamente
laburocrazia?
Un
primo
elemento
dellateoria
gramsciana
dellaburocrazia
stanella
identificazionedella
suagenerale
funzionedi
strutturazionee
fissazionedei
rapportitra
idirigenti
ei
diretti.G
ramsci
nell’individuare
lafunzione
dellaburocrazia
nellaorganizzazione
enel
mantenim
entodel
collegamento
deidiretti
coni
dirigenti,non
intende
identificareuna
funzionem
ediatricedi
unostrato
socialeinterm
edio—
alm
ododi
Hegel
—‘
ma
invecerilevare
come
leclassi
dirigentiaffidano
adun
personalespecializzato,
organica-m
enteconnesso
adesse,
lagestione
delladom
inanzadei
dirigentie
dellasubordinazione
deidiretti.
Che
intal
modo
siada
intendersi
lafunzione
dicollegam
entodella
burocraziaè
resoevidente
dalfatto
cheessa,
anchenel
casodi
unoStato
rappresentativo,non
è,né
ritienedi
essere,rappresentativa
deidiretti,
elettae
controllatadal
basso.Il
personaleburocratico
delloStato
èno
minato
dall’alto,dai
dirigentipolitici
delloStato,
aiquali
risponde
delleproprie
attività,ed
èselezionato
sullabase
dellacom
petenza
tecnica,che
apparecom
ecriterio
dilegittim
azione.In
questo
modo,
mentre
leclassi
dirigentirichiedono
aiburocrati
fedeltà
alloStato
(‘spirito
diStato
‘),cioè
allapropria
politica,le
classisubordinate
possonoesigere
daquesti
soltantol’efficienza
tecnicanell’esercizio
delleloro
funzioni.D
aquesto
derivache
laburocrazia
rappresentala
continuitàdello
Stato,che
garantiscedalle
oscillazionie
dairischi
derivantidalle
lottepolitiche
difrazione
all’internodelle
classidirigenti;
come
scriveG
ramsci,
«è
laburocrazia,
cioèla
cristallizzazionedel
personaledirigente
cheesercita
ilpotere
coercitivoe
chea
uncerto
puntodiventa
casta.O
ndela
rivendicazionepopolare
dellaeleggibilità
ditutte
lecariche,
rivendicazioneche
èestrem
olibe
ralismo
enel
tempo
stessosua
dissoluzione»
.752)
PerH
egel«
Im
embri
delgoverno
ei
funzionaridello
Statoco
stituisconola
parteprincipale
dellostato
medio
nelquale
trovasi
104105
l’intelligenzaeducata
ela
coscienzagiuridica
dellam
assad’un
po
polo.C
heessa
nonassum
ala
posizioneisolata
diun’aristocrazia,
eche
lacultura
ela
capacitànon
diventinom
ezzodi
arbitrioe
didom
inazione,ciò
èassicurato
dalleistituzioni
dellasovranità,
dall’alto,
edai
dirittidelle
corporazioni,dal
basso.[...]
Nello
statom
edio,a
cuiappartengono
ifunzionari
statali,risiedono
laco
scienzadello
Statoe
lacultura
lapid
eminente.
Perciòesso
èanche
lacolonna
basilaredello
Statoin
rapportoalla
rettitudinee
all’intelligenza[...]
Che
questostato
medio
siform
iè
interesseprincipale
delloStato
».
Com
esi
vede,H
egelaveva
impostato
ilproblem
adella
burocraziaal
livellodei
rapportitra
dirigentie
diretti,e
individuatala
suacentralità
nelproblem
adello
Stato.Egli
avevaanche
coltola
situazionespecifica
deiburocrati
inquanto
delegatidel
poterepolitico
elegittim
atidalla
competenza
tecnica:questi
duem
omenti
—politico
etecnico
—H
egelde-
nomina
aspettosoggettivo
eoggettivo:
Perla
lorodestinazione
aim
edesimi
[com
piti
digoverno]
ilm
omen
tooggettivo
èla
conoscenzae
ladim
ostrazionedella
loro[dei
funzionarij
attitudine,—
-dim
ostrazioneche
assicuraallo
Statociò
cheabbi
sogna1...]
Illato
soggettivo,per
cuiquesto
individuotra
molti
[...1è
sceltoe
nominato
aun
ufficioed
èdelegato
allagestione
deipubblici
negozi;questa
congiunzionedell’individuo
edell’ufficio,
come
duelati
persé
l’unoverso
l’altrosem
preaccidentali,
spettaal
poteredel
principe,
inquanto
poterestatuale
decidentee
sovrano
Tuttavia
Hegel
nell’individuarequesti
elementi
delproblem
adella
burocrazianon
nefa
lacritica,
piuttostorazionalizza
unapratica
interm
inipositivi.
Lasociologia,
soprattuttocon
M.W
eber,
sviluppal’analisi
dellaburocrazia
interm
inianaloghi
ean
dandopoco
oltreil
contributohegeliano
(Weber
silim
itasostan
zialmente
aform
alizzarel’analisi
hegeliana);G
ramsci
inveceri
prendela
problematica
hegelianasulla
burocrazia,la
ricostruiscecriticam
entee
cosisi
poneoltre
hegel,oltre
Weber
edanche
ol
treM
arx,che
sulproblem
adella
burocrazianon
riescea
coglierela
decisivitàdei
problemi
postida
Hegel.
Un
secondoelem
entodella
teoriagram
scianadella
burocrazia,in
timam
entelegato
alprecedente,
èl’individuazione
delsuo
preseniarsi
simultaneam
entecom
efatto
politicoe
come
fattotecnico.
Gram
sciidentifica
questodoppio
caratteredella
burocraziaa
par
31K
. Marx,
Critica
dellafilosofia
cii,,p57.
Questa
ele
successivecita
ziunidai
lineamenti
di1Icgcl
sonotratte
dallatraduzione
diG
.dellaV
olpe.date
ledeficienze
dellaorm
aiinvecchiata
traduzionedel
Messineo
»(G
.d.V.
°G
.W. F.H
egel;L
ineamenti
cit..p.
55.
106
tireap
pu
nto
dall’esame
deirapporti
tradirigenti
ediretti.
Egli
scrive:
Primo
elemento
èche
esistonodavvero
governatie
governanti,diri
gentie
diretti.T
uttain
scienzae
l’artepolitica
sibasano
suquesto
fattoprim
ordiale,irriducibile
(incerte
condizionigenerali).
E...]D
atoquesto
fattosarà
davedere
come
sipuò
dirigerenel
modo
pidefficace
(daticerti
fini)e
come
pertantopreparare
nelm
odom
igliorei
dirigenti(e
inquesto
pit’sprecisam
enteconsiste
laprim
asezione
dellascienza
earte
politica),e
come
d’altraparte
siconoscono
lelinee
dim
inorere
sistenzao
razionaliper
avere
l’obbedienzadei
direttio
governati.[...]
Occorre
tenerchiaro
tuttaviache
ladivisione
digovernati
egovernan
ti,seppure
inultim
aanalisi
risalgaa
unadivisione
digruppi
sociali,tu
ttavia
esiste,date
lecose
cosfcom
esono,
anchenel
senodello
stessogruppo,
anchesocialm
enteom
ogeneo;in
uncerto
sensosi
puòdire
cheessa
divisioneè
unaerezione
delladivisione
dellavoro,
èun
fattote
cn
ico
.(Q,
1752)
Ilduplice
carattere—
politicoe
tecnico—
—della
burocraziad
isc
ende
dalfatto
chela
stessadistinzione
tradirigenti
ediretti,
cliccostituisce
ilterreno
nelquale
laburocrazia
siform
a,risponde
aesigenze
politichee
tecnichedella
vitacollettiva.
La
consapevolezza
diciò
permette
aG
ramsci
dicom
prenderecom
ela
separazione
tradirigenti
ediretti,
equindi
ilterreno
costituentedella
burocrazia,si
riproduceanche
laddovesi
realizziuna
‘società
senzaclassi
‘,
edancora
all’internodi
ungruppo
socialeom
ogeneo,ed
all’internodei
partiti.P
recisamente
l’esistenzadi
unabu
rocra
ziam
anifestauna
situazionedi
scissione—
tecnicae
politicatra
dirigentie
diretti.A
ggiungeG
ramsci:
«Su
questacoesistenza
dim
otivispeculano
coloroclic
vedonoin
tuttosolo
‘tecnica
‘,
necessitàtecnica
‘ecc.
pernon
proporsiil
problema
fondamen
tale»
(0,
1752):che
èquesto:
Nel
formare
idirigenti
èfondam
entalela
premessa:
sivuole
checi
siano
sempre
governatie
governanti,oppure
sivogliono
crearele
condizioni
incu
ila
necessitàdell’esistenza
diquesta
divisionesparisca?
(Q.
1752)
Ilterzo
elemento
dellateoria
gramsciana
dellaburocrazia
riguarda
ilprocesso
diform
azionedella
burocraziaed
ilproblem
adella
suaorigine
sociale.R
iguardoal
problema
dellaform
azionestorica
dellaburocrazia
Gram
sciindividua
unprim
ocanale
nellaazione
deipartiti:
Postoil
principioche
esistonodiretti
edirigenti,
governatie
govern
’aliti,
evero
chei
partitisono
finorail
modo
pidadeguato
perelabo
rarei
dirigentie
lecapacità
didirezione.
(Q,1753)
I107
Un
secondocanale
èdato
dalladissoluzione
dellevecchie
(pre
cedenti)classi
dominanti
nellaform
azionedel
nuovoS
tato,vale
adire
nelfatto
chegli
intellettualied
iquadri
diquelle
classidi
ventanofunzionari
(amm
inistratori,tecnici,
organizzatori,ecc.)
delnuovo
poterestatale.
Gram
scicoglie
questoprocesso
allabase
dellao
nascitadegli
Stati
moderni
europeiper
piccoleondate
riform
istichesuccessive,
ma
nonper
esplosionirivoluzionarie
come
quellaoriginaria
francese.[...]
Ilperiodo
della‘
Restaurazione
èil
pii
riccodi
sviluppida
questopunto
divista:
larestau
razione
diventala
forma
politicain
cuile
lottesociali
trovanoqua
driabbastanza
elasticida
permettere
allaborghesia
digiungere
alpotere
senzarotture
clamorose,
senzal’apparato
terroristicofran
cese.L
evecchie
classifeudali
sonodegradate
dadom
inantia
‘go
vernative‘,
ma
nonelim
inate,né
sitenta
diliquidarle
come
insiem
eorganico:
daclassi
diventanocaste
‘con
determinati
caratteri
culturalie
psicologici,non
pi
confunzioni
economiche
prevalenti»
(Q,
1358).P
roseguendoG
ramsci
sidom
andase
unprocesso
analogosi
puòverificare
nellaform
azionedi
unoS
tatosocialista:
oQ
uestom
odello‘
dellaform
azionedegli
Stati
moderni
puòripetersi
inaltre
condizioni?E
ciòda
escluderein
sensoassoluto,
oppurepuò
darsiche
almeno
inparte
sipossano
averesviluppi
simili,
sottoform
adi
avventodi
economie
programm
atiche?»
1358).G
ramsci
individuain
questocanale
diform
azionedella
bu
rocrazia
moderna
unodegli
elementi
chedanno
ragionesia
delfatto
che«
loS
tato[diviene]
ognitentativo
dicristallizzare
permanen
temente
undeterm
inatostadio
disviluppo,
unadeterm
inatasitu
azione
»,
siadi
«un
certoequilibrio
instabiledelle
classi,d
etermi
natodal
fattoche
certecategorie
d’intellettuali(al
direttoservizio
delloS
tato,specialm
enteburocrazia
civilee
militare)
sonoancora
troppolegate
allevecchie
classidom
inanti»
(Q,
751-2).
Questi
dueprocessi
convergentinella
formazione
dellaburo
craziariflettono
eprolungano
ladistinzione
gramsciana
traintellet
tualiorganici
eintellettuali
tradizionali;G
ramsci
cosfprecisa
laquestione:
11problem
adei
funzionaricoincide
inparte
colproblem
adegli
intellettuali.
Ma
seè
veroche
ogninuova
forma
socialee
stataleha
avutobisogno
diun
nuovotipo
difunzionario,
èvero
ancheche
inuovi
gruppidirigenti
nonhanno
mai
potutoprescindere,
almeno
perun
certotem
po,dalla
tradizionee
dagliinteressi
costituiti,cioè
dalleform
azionidi
funzionarigià
esistentie
precostituitial
loroavvento
(ciòspecial
mente
nellasfera
ecclesiasticae
inquella
militare).
(Q,1632)
Ma
l’analisigram
scianadella
formazione
storicadella
bu
rocra
iam
odernaindividua
unterzo
canale:
Esiste
[...]uno
stratosociale
diffusoper
ilquale
lacarriera
burocratica,
civilee
militare,
siaelem
entom
oltoim
portantedi
vitaeconom
icae
diafferm
azionepolitica
(partecipazioneeffettiva
alpotere,
siapure
indirettam
ente,per
‘ricatto‘)?
Nell’E
uropam
odernaquesto
stratosi
puòidentificare
nellaborghesia
ruralem
ediae
piccolache
èpiti
om
enod
iffusa
neidiversi
paesia
secondadello
sviluppodelle
forzeindustriali
dauna
partee
dellariform
aagraria
dall’altra.C
ertola
carrieraburocratica
(civilee
militare)
nonè
unm
onopoliodi
questostrato
sociale,tuttavia
essagli
èparticolarm
enteadatta
perla
funzionesociale
chequesto
strato
svolgee
perle
tendenzepsicologiche
chela
funzionedeterm
inao
favorisce;questi
dueelem
entidanno
all’insieme
delgruppo
socialeuna
certaom
ogeneitàed
energiadi
direttive,e
quindiun
valorepolitico
euna
funzionespesso
decisivanell’insiem
edell’organism
osociale.
Gli
elem
entidi
questogruppo
sonoabituati
acom
andaredirettam
entenuclei
diuom
inisia
pureesigui
ea
comandare
‘politicamente’,
non‘econo
micam
ente‘;
cioènella
loroarte
dicom
andonon
c’èattitudine
aordi
narele
‘cose‘,
aordinare
‘ uomini
ecose
‘in
untutto
organico,com
eavviene
nellaproduzione
industriale,perché
questogruppo
nonha
funzioni
economiche
nelsenso
moderno
dellaparola.
Esso
haun
redditoperché
giuridicamente
èproprietario
diuna
partedel
suolonazionale
ela
suafunzione
consistenel
contendere‘politicam
ente‘
alcontadino
coltivatoredi
migliorare
lapropria
esistenza,perché
ognim
iglioramento
dellaposizione
relativadel
contadinosarebbe
catastroficaper
lasua
po
sizionesociale.
Lam
iseriacronica
eil
lavoroprolungato
delcontadino,
colconseguente
abbruttimento,
sonoper
essouna
necessitàprim
ordiale.Perciò
spiegala
massim
aenergia
nellaresistenza
enel
contrattaccoa
ognim
ovimento
culturalecontadino
cheesca
dailim
itidella
religioneufficiale.
Questo
grupposociale
trovai
suoilim
itie
leragioni
dellasua
intima
debolezzanella
suadispersione
territorialee
nella‘inom
ogeneitàche
èintim
amente
connessaa
taledispersione;
ciòspiega
anchealtre
caratteristiche:la
volubilità,la
molteplicità
deisistem
iideologici
seguiti,
lastessa
stranezzadelle
ideologietalvolta
seguite.La
volontàè
decisaverso
unfine,
ma
essaè
tardae
habisogno,
disolito,
diun-
lungoprocesso
percentralizzarsi
organizzativamente
epoliticam
ente.Il
processo
siaccelera
quandola
‘volontà’specifica
diquesto
gruppocoincide
conla
volontàe
gliinteressi
imm
ediatidella
classealta;
nonsolo
ilprocesso
siaccelera,
ma
sim
anifestasubito
la‘forza
militare
‘di
questostrato,
chetalvolta,
organizzatosi,detta
leggealla
classealta,
almeno
perciò
cheriguarda
la‘form
a‘
dellasoluzione,
senon
peril
contenuto.
[.1In
questosenso
deveintendersi
lafunzione
direttivadi
questostrato
enon
insenso
assoluto;tuttavia
nonè
piccolacosa.
[...]È
danotare
come
questocarattere
‘militare
‘del
grupposociale
inquistione,
cheera
tradizionalmente
unriflesso
spontaneodi
certecondizioni
diesi
stenza,viene
oraconsapevolm
enteeducato
epredisposto
organicamen
te.[...]
(Q,1603-7)
Attraverso
questaanalisi
delleorigini
socialie
deicanali
diform
azionedella
burocrazia,G
ramsci
affrontail
problema
delloS
tatoe
dellasua
strutturadi
classead
unlivello
diconcretezza
diversoda
quellodell’analisi
marxiana,
edella
rielaborazionedi
108109
questasviluppata
daL
enin.Per
essiil
problema
eraquello
did
efinire
ilcarattere
‘dello
Stato,che
venivafissato
nellacorrispon
denzatra
ilm
ododi
produzionedeterm
inato(capitalista,
socialista)
ele
classidom
inanti(borghesia,
proletariato);ne
conseguivala
concettualizzazionedel
caratteredello
Statoin
termini
di‘d
ittatura
borghese‘
edi
dittaturadel
proletariato‘.
L’analisi
(liG
ramsci
conduceinvece
allaindividuazione
deirapporti
concretitra
leclassi
dirigentie
leclassi
subordinatee
dellem
ediazioni(cioè
delleattività
voltea
produrrela
subordinazionedelle
seconde
alleprim
e)attuate
daparticolari
categoriesociali
(intellettuali,
burocrati,tecnici).
Ilquarto
elemento
dellateoria
gramsciana
dellaburocrazia
riiL
Larda
ilprocesso
attraversoil
qualela
burocraziasi
configuracom
ecasta
‘e
concepiscese
stessacom
ecorpo
separato‘.
Un
fattoredecisivo
perla
comprensione
diquesto
processosta
nellaosservazione
gramsciana
sullaparziale
sovrapposizionedel
problem
adella
burocraziae
dellaquestione
degliintellettuali.
Ineffetti
nellaanalisi
degliintellettuali
Gram
sciindividua
leragioni
siadel
lorocostituirsi
come
grupposociale
chedel
loroconcepire
sestessi
come
distaccatidalle
classie
dailoro
interessi:
Siccome
queste«arie
categoriedi
intellettualitradizionali
sentonocon
spiritodi
corpo‘
laloro
ininterrottacontinuità
storicae
laloro
‘qualifica
‘—
scrive
Gram
sci—
,cosi
essip
on
go
no
sestessi
come
autonomi
eindipendenti
dalgruppo
socialedom
inante;questa
auto-posizionenon
èsenza
conseguenzenel
campo
ideologicoe
politico,conseguenze
divasta
portatastorica
(tuttala
filosofiaidealista
sipuò
facilmente
connettere
conquesta
posizioneassunta
dalcom
plessosociale
degliintel
lettualie
sipuò
defl&re
l’espressionedi
questautopia
socialeper
cuigli
intellettualisi
credono‘indipendenti’,
autonomi,
rivestitidi
caratteri
loropropri
ecc.[.1
(Q1515)
Pié
specificamente
sullaburocrazia:
E...]il
gruppoportatore
dellenuove
ideenon
èil
gruppoeconom
ico,m
ail
cetodegli
intellettuali,e
laconcezione
delloStato
dicui
fala
propaganda,
muta
d’aspetto:esso
èconcepito
come
unacosa
asé,
come
unassoluto
razionale.La
questionepuò
essereim
postatacosf:
essendolo
Statola
forma
concretadi
unm
ondoproduttivo
edessendo
gliintellet
tualil’elem
entosociale
dacui
sitrae
ilpersonale
governativo,è
propriodell’intellettuale
nonancorato
fortemente
aun
fortegruppo
economico,
dipresentare
loStato
come
unassoluto:
cosfè
concepitacom
eassoluta
eprem
inentela
stessafunzione
degliintellettuali,
èrazionalizzata
astrattam
entela
loroesistenza
ela
lorodignità
storica.Q
uestom
otivoè
ba
silareper
comprendere
storicamente
l’idealismo
filosoficom
odernoed
èconnesso
alm
ododi
formazione
degliStati
moderni
nell’Europaconti
nentalecom
e‘reazione-superam
entonazionale
‘della
Rivoluzione
francese
checon
Napoleone
tendevaa
stabilireuna
egemonia
permanente.
(Q.1360-1)
Tale
importanza
attribuisceG
ramsci
aquesto
elemento
dellateoria
chelo
adoperacom
eespressione
sinteticadel
fenomeno
bu
rocratico:
E...]la
burocrazia,cioè
lacristallizzazione
delpersonale
dirigenteche
esercitail
poterecoercitivo
eche
aun
certopunto
diventacasta.
((,752)In
questidue
braniG
ramsci
rileval’esistenza
diun
rapportotra
laposizione
dellaburocrazia
come
categoriasociale
separatae
laconcezione
delloStato
come
enteautonom
odistaccato
dallavita
delleclassi.
Intali
condizionilo
‘spiritodi
Stato‘,
delquale
laburocrazia
èil
depositano,non
consistein
uninsiem
edi
prin
cipietici
chelo
Statopone
come
norma
aL
uttii
cittadini,e
nep
purenell’assunzione
dipunti
divista
ecriteri
dicarattere
‘uni
versale‘
(ilbene
comune,
ilpatriottism
oeccì.
ma
invecenel
cem
entoideologico
cherende
omogenea
ecom
pattala
burocraziastessa,
cioèuna
ideologiaparticolare
(digruppo)
cherazionalizza
1aposizione
daessa
detenuta.In
questom
odolo
spiritostatale
espressodalla
burocrazianon
consistenella
assunzionedei
finige
neralida
partedi
funzionaristatali
(come
ritenevaH
egel),m
anel
proporrei
proprifini
digruppo
come
f]nigenerali
dellacol
lettività.E
ccoperché
ilpotere
governativo‘
apparecom
ecorpo
separato,ed
eccoperché
«lo
Statoera
concepitocom
equalcosa
diastratto
dallacollettività
deicittadini,
come
unpadre
eternoche
avrebbepensato
atutto,
provvedutoa
tuttoecc.;
daciò
laassenza
diuna
democrazia
reale,di
unareale
volontàcollettiva
nazionalee
quindi,in
questapassività
deisingoli,
lanecessità
diun
dispotism
opid
om
enolarvato
dellaburocrazia
»(Q
,750-1).
Questo
elemento
dellateoria
dellaburocrazia
ècostruito
daG
ramsci
indiretto
riferimento
all’analisihegeliana
dellaburocrazia
deiL
ineamenti
dellafilosofia
dcldiritto.
(Èda
osservareche
Gram
scinon
conosceva,perché
ancoram
edita,la
interpretazionee
lacritica
deltesto
dihegel
sviluppatada
Marx
nellaC
riticadella
filosofiahegeliana
deldiritto
pubblico.Q
uestosignificò
unrapporto
diretto,senza
mediazioni,
conl’analisi
hegeliana).H
egelaffronta
laquestione
dellasussunzione
deiparticolari
interessidella
societàcivile
‘nella
sferadell’universale
insé
eper
sédello
Stato‘,
inquanto
compiuto
efunzione
dellaburocra
zia,particolarm
entenei
paragrafi287
e289.
Nel
primo
scrive:
Questo
compito
dellasussunzione
ingenerale
comprende
insé
ilpotere
goveHratiuo,
incui
sonoparim
enticom
presiil
poteregiudiziario
110111
equello
dipolizia,
che,pii’i
direttamente,
hannorapporto
conla
particolarità
dellasocietà
civilee
fannovalere
inquesti
finil’interesse
generale.
Enel
secondo:
Ilm
antenerferm
ol’interesse
generaledello
Statoe
lalegalità
inquesti
dirittiparticolari,
eil
ricondurrei
medesim
ia
quello,esige
unacura
daparte
deidelegati
delpotere
governativo,dei
funzionaristatali
esecutivie
dellesuperiori
autoritàconsulenti
inquanto
costituitecol
legjalmente
E...]C
ome
lasocietà
civileè
ilcam
podi
battagliadell’inte
resseprivato
individualedi
tutticontro
tutti,cosf
quiha
lasua
sedeil
conflittodel
medesim
ocon
icom
uniaffari
particolari,e
diquesti
insieme
aquello
controi
piiialti
puntidi
vistae
ordinamenti
delloStato.
Lospirito
corporativo,che
sigenera
neldiritto
dellesfere
particolari,
siconverte
insé
stesso,ad
untem
po,nello
spiritodello
Stato,giacché
essoha
nelloStato
ilm
ezzodi
conservazionedei
finiparticolari.
Questo
èil
segretodel
patriottismo
deicittadini
daquesto
lato,che
cioèessi
conosconolo
Statocom
eloro
sostanza,perché
conservale
lorosfere
particolari,il
lorodiritto
ela
loroautorità,
come
illoro
benessere.N
ellospirito
corporativo,poiché
essocontiene
imm
ediatamente
ilra
dicarsidel
particolarenell’universale,
èpertanto
laprofondità
ela
forzache
loStato
hanel
sentimento
.
L’interpretazione
ela
criticadi
Marx
diqueste
analisihegeliane
dannola
chiaveper
comprendere
l’insieme
dellateoria
marxiana
delloStato.
Inun
sensoM
arxrealizza
unsuperam
entodella
con
cezionehegeliana
delloStato,
inquanto
coglieil
fattoche
loStato
nonrappresenta
astrattamente
gliinteressi
generali,m
agli
inte
ressiparticolari
delleclassi
dominanti
(riconoscendoun
certogrado
diuniversalità
all’azionedi
certeclassi,
nelm
omento
incui
essesvolgono
unafunzione
progressivae
rivoluzionaria);in
unaltro
rimane
aldi
sottodella
analisihegeliana,
inquanto
noncoglie
perintero
lafunzione
sostanzialedella
burocrazianello
Stato.La
radicedi
taleparzialità
sembra
risiederenella
tropposom
ma
rialettura
cheM
arxfa
deibrani
soprariportati;
eglidifatti
nelcom
mento
adessi
riducesia
ilconcetto
hegelianodi
societàcivile
chequello
diStato:
Ciò
—inizia
Marx
—è
notevole:1)
perla
definizionedella
societàcivile
come
bellumom
niumcontra
omnes;
2)perché
l’egoismo
privatoè
svelatocom
eil
‘segretodel
patriottismo
deicittadini
‘e
come
laprofondità
ela
forzadello
Statonel
sentimento
‘;3)
perchéil
‘cittadino
‘,l’uom
odell’interesse
particolarein
Opposizione
all’universale,il
mem
brodella
societàcivile,
èconsiderato
come
‘individuofisso
‘,m
entre
loStato
sioppone
egualmente
indegli
‘individuifissi
‘ai
cittadini
‘.
.nIvi,
pp.53-4.
K.Marx,
Critica
dellafilosofia
cit.,p.
54.
Marx
nonvede
chela
‘societàcivile
‘per
Hegel
nonè
soiola
sferadell’interesse
privatoindividuale,
ma
anchela
sferadei
Co
muni
interessiparticolari,
chequindi
nell’analisihegeliana
la‘so
cietàcivile’
nonsono
soloi
cittadinicom
esoggetti
economici
pri
vati,m
aanche
«le
corporazionidelle
comunità
edegli
altrim
estieri
estati
»com
esoggetti
collettiviorganizzati
pro
vv
isti
diuna
propriaburocrazia
particolare.Q
uestecorporazioni
ei
loropropri
funzionari.«
rientranonella
societàcivile
»e
«restano
fuoriE...]
delloStato
»D
ueosservazioni
ancorasu
questopunto.
Inprim
oluogo:
lasocietà
civile‘
divienein
Marx
lasfera
delleattività
puramente
economiche,
laddovein
Hegel
essaincludeva
organizzazionisociali,
norme
giuridiche,apparati
burocratici,ecc.
Insecondo
luogo:in
Marx
lalotta
nellasfera
econnmica,
individuatacom
elotta
traclassi,
nontrova
mom
enti(li
mediazione
all’internodella
sferadella
societàcivile
ma
soionella
sferastatale;
inH
egella
lottatra
gliinteressi
opposti,individuata
come
conflittotra
singoloe
traco
rporazioni
(concezionepiil
primitiva
inquesto
sensodi
quellam
arxiana),trova
mom
entidi
mediazione
giànella
sferadella
società
civile(concezione
pi1evoluta
inquesto
sensodi
quellam
arxiana).R
iguardoil
concettodi
Stato,M
arxripete
lam
edesima
operazione
diesclusione
dellaburocrazia
dalquadro
dell’analisi.E
glinon
vedeche
lasfera
delloStato
perH
egelnon
èsolo
lasfera
dellaem
piricaesistenza
‘dei
governanti,cioè
dideterm
inatiindividui
chesi
oppongonoad
altriindividui,
inun
astrattorapporto-oppo
sizionetra
Statoe
cittadini,m
aanche
unaconcreta
organizzazionedel
potere,«
l’organizzazionedelle
autorità»,
l’attività-della
bu
rocrazia.D
atoche
Marx
attribuiscea
1-legell’esclusione
dellaburocrazia
siadalla
sferadella
societàcivile
chedalla
sferadello
Stato,in
terpreta
laconcezione
hegelianadella
burocraziacom
ese
questafosse
fondatasulla
separazionetra
loStato
ela
societàcivile:
Hegel
partedalla
separazionedello
‘Stato‘
edella
società‘civile
‘,
dei‘particolari
interessi‘
edell’’
universaleche
èin
sée
persé’
esenza
dubbiofonda
laburocrazia
suquesta
separazione
Edato
cheM
arxnon
s’accorgeche
l’analisihegeliana
individuadue
concretilivelli
diorganizzazione
burocratica(nella
sferadella
societàcivile
enella
sferadello
Stato),e
cheil
rapportotra
loStato
ela
societàcivile
è—
secondoH
egel—
lospecifico
compito
di
Ivi,p.
33.Ivi,
p.35.
uIvi,
p.58.
112113
questeburocrazie,
rivolgea
Hegel
lacritica
diaver
lasciatoa
mez
z’ariala
burocrazia,e
diaverne
datouna
rappresentazionespecula
tiva.E
fail
versoa
Hegel:
Lecorporazioni
sonoil
materialism
odella
burocrazia,e
laburocrazia
èlo
spiritualismo
dellecorporazioni.
Lacorporazione
èla
burocraziadella
societàcivile;
laburocrazia
èla
corporazionedello
Stato.In
realtàla
burocraziasi
contrapponeperciò
come
‘societàcivile
delloStato
allo‘Stato
dellasocietà
civile‘,
allecorporazioni.
Làdove
la‘burocra
zia‘
èun
nuovoprincipio,
dovel’interesse
generaledello
Statocom
inciaa
diventareun
interessea
parte‘
eperò
uninteresse
‘reale‘,
essalotta
controle
corporazionicom
eogni
conseguenzalotta
control’esisten
zadei
suoipresupposti.
Al
contrario,tostoché
lavita
realedello
Statosi
svegliae
lasocietà
civile,m
ossada
proprioistinto
razionale,si
liberadalle
corporazioni,la
burocraziacerca
direstaurarle;
chéappena
cadelo
‘Statodella
societàcivile
‘,
cadela
‘societàcivile
delloStato
‘.
Lospiritualism
oscom
pareassiem
eal
materialism
o,suo
contrapposto.La
conseguenzalotta
perl’esistenza
deisuoi
presupposti,tostoché
unnuo
voprincipio
lottanon
controtale
esistenza,m
acontro
ilprincipio
diessa
esistenza.Il
medesim
ospirito
checrea,
nellasocietà,
lacorpora
zione,crea,
nelloStato,
laburocrazia
.
Cosicché
soloalla
finedel
ragionamento
Marx
riconoscele
bu
rocrazie
;zellasocietà
civilee
nelloS
tato,m
anei
termini
dell’attribuzione
aH
egeldi
unaanalisi
speculativa.Q
uestainsufficienza
dellainterpretazione
edella
criticadi
Marx
deltesto
hegelianonon
èsenza
conseguenze.E
ssaè
ineffetti
allabase
delm
odoin
cuiM
arxim
postae
risolveil
probema
deirap
portitra
economia
eS
tatoe
tra«
struttura‘
e«
sovrastruttura‘.
Nella
Prefazione
aP
erla
criticadell’econom
iapolitica
Marx
parteproprio
dalrapporto
conH
egel:
Ilprim
olavoro
intrapresoper
scioglierei
dubbiche
mi
assalivanofu
unarevisione
criticadella
filosofiadel
dirittodi
Hegel,
lavorodi
cuiapparve
l’introduzionenei
Deutsch-franziisische
Jahrbiicherpubblicati
aParigi
nel1844.
Lam
iaricerca
arrivòalla
conclusioneche
tantoi
rapporti
giuridiciquanto
leform
edello
Statonon
possonoessere
compresi
néper
sestessi,
néper
lacosiddetta
evoluzionegenerale
dellospirito
umano,
ma
hannole
lororadici,
piuttosto,nei
rapportim
aterialidella
esistenzail
cuicom
plessoviene
abbracciatoda
Hegel,
seguendol’esem
piodegli
inglesie
deifrancesi
delsecolo
XV
III,sotto
ilterm
inedi
societàcivile
‘;e
chel’anatom
iadella
societàcivile
èda
cercarenella
economia
politica,E...]
Ilrisultato
generaleal
qualearrivai
eche,
unavolta
acquisito,m
iservf
dafilo
conduttorenei
miei
studi,può
esserebrevem
enteform
ulatocos:
nellaproduzione
socialedella
loroesistenza,
gliuom
inientrano
inrapporti
determinati,
necessari,indipendenti
dallaloro
volontà,in
rapportidi
produzioneche
corrispondonoa
undeterm
inatogrado
disviluppo
delleloro
forzeproduttive
materiali.
L’in-38
Ibid.
sieme
diquesti
rapportidi
produzionecostituisce
lastruttura
economica
dellasocietà,
ossiala
basereale
sullaquale
sieleva
unasovrastruttura
giuridicae
politicae
allaquale
corrispondonoform
edeterm
inatedella
coscienzasociale.
Ilm
ododi
produzionedella
vitam
aterialecondiziona,
ingenerale,
ilprocesso
sociale,politico
espirituale
dellavita
39.
Dal
mom
entoche
Marx,
sullabase
diquella
letturadi
Hegel,
riduce
lasocietà
civileai
rapportieconom
icie
togliela
burocrazia(e
gliintellettuali)
dallasocietà
civilee
dalloS
tato,egli
perdela
possibilitàdi
individuarei
rapporticoncreti
traeconom
iae
Stato,
struttura‘
e«sovrastruttura
‘.
Tali
rapportisono
inrealtà
attuatida
specifichecategorie
sociali(la
burocrazia,gli
intellettuali),sicché,
nonindividuate
questecategorie
nellaloro
propriafunzione,
questirapporti
concretisfuggono
all’analisie
vengonoquindi
concepitiin
modo
astrattoattraverso
concettispeculativi:
determinazione,
cor
rispondenza,rispecchiam
ento,condizionam
ento,ecc.
Una
insufficienza
nellaanalisi
concretadella
organizzazionesociale
estatale
portaM
arxad
unaform
ulazioneteorica
speculativasu
questiproblem
i.G
ramsci,
apartire
dauna
proprialettura
criticadi
Hegel
eda
unainterpretazione
eduna
criticadi
Marx,
affrontaquesti
problemi
inm
ododiverso.
Ci
limitiam
oad
accennarei
trattifondam
entalidella
rispostagram
sciana.E
glicritica
ilcarattere
speculativo(«
«mi
racolo‘
superstizioso»[Q
,1422])
deirapporti
tra«stru
ttura’
esovrastruttura
‘e
trasocietà
civilee
Stato,
inquanto
cogliela
funzionedi
collegamento
specificamente
svoltadagli
intellettuali(«
funzionaridella
sovrastruttura»)
edalla
burocrazia,e
suque
stabase
definiscei
rapportitra
«struttura‘
esovrastruttura
‘col
concettodi
bloccostorico,
bloccosociale
traclassi
organizzativedell’econom
iae
gruppidirigenti
delloS
tatocem
entatodalla
atti
vitàdelle
diversecategorie
intellettuali;e
definiscei
rapportitra
dirigentie
direttisulla
basedel
concettodi
Stato
come
societàcivile
piùsocietà
politica,organizzati
dallaburocrazia.
Ma
Gram
scidà
ancheuna
spiegazionedelle
posizioniassunte
daH
egele
daM
arxsul
problema,
inquadrandolestoricam
ente.In
unodei
primi
paragrafidel
Quaderno
iintitolato
Hegel
el’associa
zionismo,
scrive:
Ladottrina
diH
egelsui
partitie
leassociazioni
come
trama
‘pri
vata‘
delloStato.
Essa
derivòstoricam
entedalle
esperienzepolitiche
dellaR
ivoluzionefrancese
edoveva
servirea
dareuna
maggiore
concretezza
alcostituzionalism
o.G
overnocol
consensodei
governati,m
acol
consensoorganizzato,
nongenerico
evago
qualesi
afferma
nell’istante
delleelezioni:
loStato
hae
domanda
ilconsenso,
ma
anche‘educa
questoconsenso
conle
associazionipolitiche
esindacali,
cheperò
sonoorganism
iprivati,
lasciatiall’iniziativa
privatadella
classedirigente.
39K
.M
arx,Per
lacritica
cit.,pp.
4-5.
IiI
1i
Hegel,
inun
ccrtosenso,
superagià,
coil,il
purocostituzionalism
oe
teorizzalo
Statoparlam
entarecol
suoregim
edei
partiti.La
suaconce
zionedell’associazione
nonpuò
essereche
ancoravaga
eprim
itiva,tra
ilpolitico
el’econom
ico,secondo
l’esperienzastorica
deltem
po,che
eram
oltoristretta
edava
unsolo
esempio
diorganizzazione,
quellocorporativo
‘(politica
innestatanell’econom
ia).M
arxnon
potevaavere
esperienzestoriche
superioria
quelledi
Hegel
(almeno
molto
superiori),m
aaveva
ilsenso
dellem
asse,per
lasua
attività
giornalisticae
agitatoria.Il
concettodi
Marx
dell’organizzazionerim
aneancora
impigliato
traquesti
elementi:
organizzazionedi
mestiere,
clubsgiacobini,
cospirazionisegrete
dipiccoli
gruppi,organizzazione
giornalistica.(Q
,56-7)
Gram
scisottolinea
l’importanza
dellaanalisi
hegelianadella
società
civile,che
permette
aH
egeldi
teorizzarelo
Statoche
organizza
ededuca
alconsenso
conle
associazionipolitiche
esindacali,
oltrechécoi
proprim
ezzi.M
ainsiem
ene
cogliela
limitazione
nelfatto
cheH
egelnon
potevaancora
averel’esperienza
deipartiti
dim
assa,che
èall’origine
dellacritic
adella
sociologiae
dellascie
nza
dellastoria
edella
politica,com
eabbiam
ovisto.
Neanche
Marx
ebbetale
esperienza,tuttavia
rispettoa
Hegel
avevain
pi
‘ilsenso
dellem
asse‘,
ma
inm
enola
comprensione
dellacom
plessitàdella
vitae
dell’organizzazionestatale.
La
criticadi
Gram
scia
Marx
suquesto
puntodecisivo
nonsi
potevafinora
cogliere,in
quantoil
passaggioche
abbiamo
citatoera
statoom
essonelle
precedentiedizioni
deiQ
uaderni.Q
uestaosservazione
storico-criticadi
Gram
sciè
dacollegare
colproblem
adella
formazione
dellospirito
statale.C
ome
giàabbiam
ovisto,
perH
egello
spiritostatale
haorigini
nellecorporazioni
(«lo
spiritocorporativo,
chesi
generanel
dirittodelle
sfereparti
colari,si
convertein
sestesso,
adun
tempo,
nellospirito
delloStato,
giacchéesso
hanello
Statoil
mezzo
diconservazione
deifini
particolari »).G
ramsci
sviluppacriticam
entequesto
tema,
ritenendolo
cruciale:
...]lo
spiritodi
partitoE...1
èl’elem
entofondam
entaledello
spiritostatale
‘—
---
scrivenel
paragrafocitato
Machiavelli.
Elem
entidi
politica,e
prosegue—
Ladim
ostrazioneche
lospirito
dipartito
èl’elem
entofon
damentale
dellospirito
stataleè
unodegli
assuntipi6
cospicuida
sostenere
edi
maggiore
importanza.
(Q,1755)
Lad
dove
hegel
iden
tificala
form
azione
dello
spirito
statalenelT
eco
rporazio
ni,
Gram
scila
indiv
idua
nei
partiti
politici,
con
ciòco
glien
do
ilpassag
gio
storico
afo
rme
pi6
evolu
tedi
org
aniz
zazione
statale;n
on
solo:lad
dove
Heg
elfo
ndav
ail
div
enire
dello
spirito
corp
orativ
oin
spirito
statalesul
fattoche
loS
tatogara
ntiv
ala
realizzazion
edei
finid
elleco
rporazio
ni
edei
diritti
del
cit
116
i
tadino,G
ramsci
fondavail
diveniredello
spiritodi
partitoin
spi
ritostatale
sulfatto
cheè
nelpartito
chegli
uomini
edi
gruppisociali
acquistanouna
coscienzauniversale-nazionale
(superandolo
individualismo
el’interesse
economico-corporativo
digruppo,
po
nendosifini
generali);è
nelpartito
chesi
educanoi
dirigentied
ifunzionari
statali;attraverso
ipartiti
leclassi
divengonoStato.
Quinto
elemento
dellateoria
gramsciana
dellaburocrazia
èil
caratterestoricam
entedeterm
inatodel
problema
dellaburocrazia,
equindi
ilrapporto
trale
burocraziem
odernee
la‘grande
crisi‘.
«Si
puòdire
cheogni
forma
disocietà
hala
suaim
postazioneo
soluzionedel
problema
dellaburocrazia,
euna
nonpuò
essereuguale
all’altra»
(Q,
974),scrive
Gram
scia
conclusionedel
paragrafo
Sel/-governm
ente
hz;rocrazia,ove
prendein
esame
ilcaso
inglesein
rapportoal
francesee
altedesco.
«È
certoche
ogniform
aso
cialee
stataleha
avutoun
suoproblem
adei
fun7.ionari,un
suom
ododi
impostarlo
erisolverlo,
unsuo
sistema
diselezione,
un
suotipo
difunzionario
daeducare.
Ricostruire
losvilgim
entodi
tuttiquesti
elementi
èdi
importanza
capitale»
(Q,
1632)scrive
ancoranei
paragrafoSulla
burocrazia.L
’affermazione
delcarattere
storicamente
determinato
delproblem
adella
burocrazianon
èper
Gram
scisoltanto
unrichiam
om
etodologicogenerale,
ma
unele
mento
dellateoria
dellaburocrazia
alquale
attribisce‘im
portanzacapitale
‘,
equesto
perchéin
essoè
racchiusala
criticaspecifica
atutte
leteorie
chenella
burocraziavedono
untratto
tipicodi
tuttele
societàm
oderne,e
suquesto
fondanouna
analisi‘socio
logica‘
generaleed
astratta,non
storica.(Si
vedaper
tuttiM
.\V
eber,che
inE
conomia
esocietà
allaanalisi
dellaburocrazia
pre
mette
laseguente
«O
sservazioneprelim
inare.A
bbiamo
dipropo
sitopreso
lem
ossedalla
forma
specificamente
moderna
diam
mi
nistrazioneper
poterin
seguitoraffrontare
conessa
inaltre
»
Lastoricità
delproblem
adella
burocraziaporta
Gram
scia
prenderein
esame
l’assettodelle
burocraziem
odernenel
contestodella
grandecrisi
organicam
ondiale,in
quantotale
crisisegna
come
abbiamo
visto—
—una
riorganizzazionecom
plessivadei
rapporti
tra
dirigentie
diretti.N
elletre
rispostealla
crisi—
—fe
nomeno
americano,
fenomeno
fascista,fenom
enostalinista
sulterreno
dellariorganizzazione
delloStato,
cogliel’im
ponenteespan
sioneed
ilpredom
inioacquisito
dallaburocrazia
come
indicedel
mancato
superamento
dellacrisi.
Inuna
seriedi
paragrafiesam
inail
processostorico
checonduce
allacrisi
delm
odellodi
organizzazione
degliStati
europeicontem
poranei.G
ramsci
prendele
mosse
dallaindividuazione
dclprogetto
di
4°M
.W
eber,E
co
no
mia
eso
cie
flh,
Edizioni
diC
omunità,
Milano
1961,p.
215,
117
organizzazionedello
Stato
sviluppatodalla
classeborghese;
nelpa
ragrafoLo
Statoe
laconcezione
deldiritto
scrive:
Larivoluzione
portatadalla
classeborghese
nellaconcezione
deldi
rittoe
quindinella
funzionedello
Statoconsiste
specialmente
nellavo
lontàdi
conformism
o(quindi
eticitàdel
dirittoe
delloStato).
Leclassi
dominanti
precedentierano
essenzialmente
conservatricinel
sensoche
nontendevano
adelaborare
unpassaggio
organicodalle
altreclassi
allaloro,
adallargare
cioèla
lorosfera
diclasse
‘tecnicamente
‘e
ideologicam
ente:la
concezionedi
castachiusa.
Laclasse
borghesepone
sestes
sacom
eun
organismo
incontinuo
movim
ento,capace
diassorbire
tuttala
società,assim
ilandolaal
suolivello
culturaleed
economico:
tuttala
funzionedello
Statoè
trasformata:
loStato
diventaeducatore
‘,
ecc.(Q,
937)
Èil
progettodi
organizzarei
rapportitra
idirigenti
ei
diretti(la
vitadello
Stato)
sullabase
delconsenso,
cioèsulla
basedella
conformazione
deigovernati
aifini
deigovernanti,
cheè
ilsenso
propriodella
aspirazioneuniversalistica
—affidata
alloS
tato—
dellaclasse
borghese.Q
uestoprogetto
sistruttura
indue
elementi,
ilprincipio
dirappresentatività
(come
delegadel
potere)che
siesprim
enel
regim
eparlam
entaree
deipartiti,
eil
principiodi
competenza
tecni
cache
siesprim
enel
regime
burocratico(nella
divisionedei
po
teridello
Stato).
Identificatoil
progetto,G
ramsci
prendein
esame
lecondizioni
dellasua
realizzazionee
lesue
limitazioni
strutturali,e
dell’organizzazione
stataleche
nerisulta
fala
critica.G
ramsci
intendeil
progettodella
classeborghese
noncom
el’ideazione
diun
modello
astrattodi
organizzazionedella
vitastatale
ela
proposizionedei
modi
diattuarlo,
ma
come
risultatodei
conflittireali
erisposta
(iniziativa)alle
condizionidate
chegli
ideologirazionalizzano
erendono
sistematicam
entecoerenti
nellateoria.
Ladivisione
deipoteri
etu
ttala
discussioneavvenuta
perla
suarea
li7zazionee
ladogm
aticagiuridica
natadal
suoavvento,
sonoil
risultatodella
lottatra
lasocietà
civilee
lasocietà
politicadi
undeterm
inatoperiodo
storico,con
uncerto
equilibrioinstabile
delleclassi,
determi
natodal
fattoche
certecategorie
d’intellettuali(al
direttoservizio
delloStato,
specialmente
burocraziacivile
em
ilitare)sono
ancoratroppo
leati
allevecchie
classidom
inanti.(Q,
751)
scriveG
ramsci
iniziandoil
paragrafoE
gemonia
(societàcivile)
edi
visionedei
poteri.L
acritica
gramsciana
alloS
tatoborghese
nonconsiste
nell’individuarecontraddizioni
astrattenel
modello
diS
tato,
eneanche
nelcontrapporre
ilm
odelloastratto
allasua
realizzazione
concreta,hensf
nell’analisistorico-critica
dellalotta
trale
classidalle
qualirisulta
laconform
azionedi
unoS
tatoche
risentedell’equilibrio
instabiledei
rapportitra
leclassi,
diuno
Stato
che
è‘contraddittorio
‘in
quantorisultante
dauna
lotta.
Più
precisamente:
ilconflitto
trarappresentanza
politicae
competenza
tecnica,tra
regime
parlamentare
eregim
eburocratico,
esprime
ilfatto
chele
categoried’intellettuali
aldiretto
servizio
delloS
tato,specialm
enteburocrazia
civilee
militare,
sonotroppo
legatealle
vecchieclassi
dominanti,
dim
odoche
ilprogetto
uni
versalisticodella
borghesias’infrange
controuna
burocraziache
divienecasta,
staccalo
Stato
dallasocietà
civilee
loassolutizza.
La
classeborghese
nonriesce
aprodurre
asufficienza
ipropri
in
tellettualiorganici,
nonraggiunge
lapiena
egemonia
edeve
ricor
rereo
allaviolenza
giacobinao
allautilizzazione
—m
edianteco
m
promesso
—degli
intellettualitradizionali;
daquesto
risultache
loS
tatoborghese
nonpuò
poggiaresulla
solarappresentanza
—
inquanto
lasua
attivitàdi
educazioneal
consensoè
insufficiente
enon
riescead
organizzareun
conformism
odi
massa
—,
edi
conseguenzala
burocrazia(civile
em
ilitare)assolve
sempre
più
funzionipolitiche
edoccupa
spazicrescenti
nellavita
delloS
tato.
Laconclusione
criticagram
scianaviene
diseguito
nelm
edesimo
paragrafo:
Importanza
essenzialedella
divisionedei
poteriper
illiberalism
opo
liticoed
economico:
tuttal’ideologia
liberale,con
lesue
forzee
lesue
debolezze,può
essereracchiusa
nelprincipio
delladivisione
deipoteri
eappare
qualesia
lafonte
delladebolezza
delliberalism
o:è
laburo
crazia,cioè
lacristallizzazione
delpersonale
dirigenteche
esercitail
po
terecoercitivo
eche
aun
certopunto
diventacasta.
Onde
larivendi
cazionepopolare
dellaeleggibilità
ditutte
lecariche,
rivendicazioneche
èestrem
oliberalism
oe
neltem
postesso
suadissoluzione.
(Q,
752)
Molto
piùoltre,
nelparagrafo
Machiavelli.
LoStato.,
Gram
sciri
prendeil
problema:
...]quale
fondamento
hannole
accuseche
sifanno
alparlam
entarismo
eal
regime
deipartiti,
cheè
inseparabiledal
parlamentariSm
o?(fonda
mento
obbiettivo,s’intende,
cioèlegato
alfatto
chel’esistenza
deiP
arlam
enti,di
persé,
ostacolae
ritardal’azione
tecnic
adel
governo).C
heil
regime
rappresentativopossa
politicamente
‘darnoia
‘alla
burocraziadi
carrieras’intende;
ma
nonè
questoil
punto.Il
puntoè
seil
regime
rappresentativoe
deipartiti
invecedi
essereun
meccanism
oidoneo
ascegliere
funzionarieletti
cheintegrino
cdequilibrino
iburocratici
nominati,
perim
pediredi
pietrificarsisia
divenutoun
inciampo
eun
meccanism
oa
rovescioe
perragioni.
(Q,1708)
Lo
sviluppostorico
diqueste
‘contraddizioni’culm
inanella
crisidi
rappresentanzae
nellavittoria
dellaburocrazia,
processi
119118
chesignificano
lacrisi
storicadello
Stato
liberale.Q
uestacrisi
manifesta
ilfallim
entodel
progettostatale
dellaclasse
borghese,in
quantoessa
nonè
riuscitaa
diventareclasse
generaleche
con
forma
asé
lealtre
classi:
Com
eavvenga
unarresto
esi
ritorn
ialla
concezionedello
Stato
come
puraforza,
ecc.La
classeborghese
è‘saturata
‘:
no
nsolo
nonsi
diffonde,
ma
sidisgrega;
nonsolo
nonassim
ilanuovi
elementi,
ma
disassimila
unaparte
dise
stessa(o
almeno
ledisassim
ilazionisono
enormem
entepiù
numerose
delleassim
ilazioni.(Q
,937)
Inciò
precisamente
consistela
crisiorganica.
Gram
scispiega
ilrapporto
trala
crisidell’organizzazione
statale
rappresentativae
ilpredom
iniodella
burocrazia(nell’organiz
zazionestatale)
inO
sservazionesu
alcuniaspetti
dellastruttura
deipartiti
politicinei
periodidi
crisiorganica.
Aun
certopunto
dellaloro
vitastorica
igruppi
socialisi
staccanodai
loropartiti
tradizionali,cioè
ipartiti
tradizionaliin
quelladata
forma
organizzativa,con
queideterm
inatiuom
iniche
licostituiscono,
lirappresentano
eli
dirigononon
sonopiù
riconosciuticom
eloro
espressione
dallaloro
classeo
frazionedi
classe.(Q,
1602-3)
Un
primo
elemento
individuatoda
Gram
sciè
chela
crisidi
rappresentanza
sipresenta
innanzituttocom
ecrisi
deipartiti,
cioèdei
canaliin
cuisi
esprime
larappresentanza
esi
organizzail
consenso;ciò
vuoldire
chenon
sitratta
solodel
fattoche
leclassi
subordinatenon
siriconoscano
nelladata
direzionestatale,
ma
chele
stesseclassi
dominanti
percepisconoi
propriorgani
par
titicicom
einadeguati
aicom
pitiche
essesi
pongononel
mom
entostorico
dato.C
iòaccade
perchém
entrele
classisi
evolvono,i
par
titisi
cristallizzanochiudendosi
inun
processodi
burocratizzarione.
Prosegue
Gram
sci:
Quando
questecrisi
siverificano,
lasituazione
imm
ediatadiventa
de
licatae
pericola,perché
ilcam
poè
apertoalle
soluzionidi
forza,all’at
tivitàdi
potenzeoscure
rappresentatedagli
uomini
provvidenzialio
Ca
rismatici.
Com
esi
formano
questesituazioni
dicontrasto
trarappresen
tantie
rappresentati,che
dalterreno
deipartiti
(organizzazionidi
par
titoin
sensostretto,
campo
elettorale-parlamentare,
organizzazionegior
nalistica)si
riflettein
tuttol’organism
ostatale,
rafforzandola
posizionerelativa
delpotere
dellaburocrazia
(civilee
militare),
dell’altafinanza,
dellaC
hiesae
ingenerale
ditutti
gliorganism
irelativam
enteindi
pendentidalle
fiuttuazionidell’opinione
pubblica?In
ognipaese
ilp
rocesso
èdiverso,
sebbeneil
contenutosia
lostesso.
Eil
contenutoè
lacrisi
diegem
oniadella
classedirigente,
cheavviene
operché
laclasse
dirigenteha
fallitoin
qualchesua
grandeim
presapolitica
percui
ha
120
domandato
oim
postocon
laforza
ilconscnso
dellegrandi
masse
(come
laguerra)
operché
vastem
asse(specialm
entedi
contadinie
dipiccoli
borghesiintellettuali)
sonopassati
dicolpo
dallapassività
politicaa
ùnacerta
attivitàe
pongonorivendicazioni
chenel
lorocom
plessodi
sorganicocostituiscono
unarivoluzione.
Siparla
di‘crisi
diautorità
eciò
èappunto
lacrisi
diegem
onia,o
crisidello
Statonel
suocom
plesso.(Q,
1603)
Èin
questopasso
laform
ulazionepiù
compiuta
delprocesso,
chevede
insieme
ilfallim
entodel
progettouniversalistico
dellaclasse
borgheseche
siesprim
enella
perditadell’egem
onia,lo
sviluppo
dell’autonomia
ideologicadelle
classisubordinate
chesi
espri
me
nell’avventodei
partitidi
massa
eil
raflorzamento
dellaburo
craziacom
estabilizzazione
deirapporti
didom
iniotra
leclassi.
Elem
entocaratterizzante
diquesto
periodostorico
èil
rapportotra
lagrande
guerrae
lam
obilitazionee
l’organizzazionedi
grandim
asse,che
inprecedenza
abbiamo
analizzato.G
ramsci
prosegue:
La
crisicrea
situazioniim
mediate
pericolose,perché
idiversi
stratidella
popolazionenon
possiedonola
stessacapacità
diorientarsi
rapidam
entee
diriorganizzarsi
conlo
stessoritm
o.La
classetradizionale
di
rigente.che
haun
numeroso
personaleaddestrato,
muta
uomini
epro
gramm
ie
riassorbeil
controlloche
leandava
sfuggendocon
unacelerità
maggiore
diquanto
avvenganelle
classisubalterne;
fam
agaridei
sacriflzi.
siespone
aun
avvenireoscuro
conprom
essedem
agogiche.m
am
antieneil
potere,lo
rafforzaper
ilm
omento
ese
neserve
perschiac
ciarel’avversario
edisperderne
ilpersonale
didirezione,
chenon
puòessere:m
oltonum
erosoe
molto
addestrato.Il
passaggiodelle
truppedi
molti
partitisotto
labandiera
diun
partitounico
clicm
egliorappre
sentae
riassume
ibisogni
dell’interaclasse
èun
fenomeno
organicoe
normale,
anchese
ilsuo
ritmo
siarapidissim
oe
quasifulm
ineoin
confronto
ditem
pitranquilli:
rappresentala
fusionedi
unintero
grupposociale
sottoun’unica
direzioneritenuta
solacapace
dirisolvere
unpro
blema
dominante
esistenzialee
allontanareun
pericolom
ortale.Q
uandola
crisinon
trovaquesta
soluzioneorganica,
ma
quelladel
capocarism
atico,
significache
esisteun
equilibriostatico
(icui
fattoripossono
essere
disparati,m
ain
cuiprevale
l’imm
aturitàdelle
forzeprogressive)
chenessun
gruppo,né
quelloconservativo
néquello
progressivo,ha
laforza
necessariaalla
vittoriae
cheanche
ilgruppo
conservativoha
bi
sognodi
unpadrone
(cfr.1118
brumaio
diLuigi
Napoleone).
(Q,1603-4)
Nella
situazio
ne
di
una
crisidi
rappresen
tanza
ilp
roblem
aim
med
iatod
ellaclasse
do
min
ante
èq
uello
di
evitare
lapro
pria
di
sgreg
azione
edi
riorg
anizzarsi
com
eclasse
do
min
ante;
essap
rend
e
attodella
sua
crisidi
egem
onia
enon
èin
con
dizio
ne
di
perse
guire
ilpro
getto
di
con
form
area
séle
altreclassi,
no
nu
tilizzap
iù
ilreg
ime
rap
pre
sen
tativ
ocd
ipartiti
com
eo
rgan
izzazioni
volte
12l
allacostruzione
delconsenso.
Essa
siunifica
esi
riorganizzain
tornoalla
burocrazia(civile
em
ilitare)che
emerge
come
il‘p
artito
unico‘,
ilsolo
incondizione
diassolvere
inuovi
compiti
dellaclasse
dominante.
Siconfigura
ilpredom
inioorganico
delregim
eburocratico.
Questo
predominio,
come
diseguito
rilevaG
ramsci,
nonsi
manifesta
solonello
Stato
(ilpartito
dellaclasse
dominante),
ma
coinvolgcanche
leorganizzazioni
sociali,i
partiti,le
istituzionicu
lturali
(anchequelle
delleclassi
subordinate,anche
laddovediv
entarono
Stato):
Questo
ordinedi
fenomeni
èconnesso
auna
dellequistioni
piiiim
portantiche
riguardanoil
partitopolitico,
ecioè
allacapacità
delpartito
direagire
controlo
spiritodi
consuetudine,contro
letendenze
am
umm
ificarsie
adiventare
anacronistico.I
partitinascono
esi
costituisconoin
organizzazioneper
dirigerele
situazioniin
mom
entistoricam
entev
itali
perle
loroclassi;
ma
nonsem
preessi
sannoadattarsi
ainuovi
compiti
ealle
nuoveepoche,
nonsem
presanno
svilupparsisecondo
chesi
sviluppanoi
rapporticom
plessividi
forza(e
quindiposizione
relativadelle
loroclassi)
nelpaese
determinato
onel
campo
internazionale.N
ell’analizzarequesti
sviluppidei
partitioccorre
distinguere:il
grupposociale;
lam
assadi
partito;la
burocraziae
loStato
maggiore
delpar
tito.La
burocraziaè
laforza
consuetudinariae
conservatricepiù
peri
colosa;se
essafinisce
colcostituire
uncorpo
solidale,che
staa
sée
sisente
indipendentedalla
massa,
ilpartito
finiscecol
diventareana
cronistico,e
neim
omenti
dicrisi
acutaviene
svuotatodel
suocon
tenutosociale
erim
anecom
ecam
patoin
aria.(Q,
1604)
La
burocratizzazionenei
partitiG
ramsci
lacoglie
anchea
par
tiredalla
individuazionedei
compiti
chesi
pongonole
classinel
lorosviluppo.
Ipartiti
nasconoper
dirigere,per
organizzarela
espansionedelle
classie
realizzarneil
progettodi
universalizzazione;
ma
allorchéesse
nonriescono
acostruire
l’egemonia
osono
costrettea
posizionidifensive,
laburocrazia
dipartito,
cheassolve
funzionidi
dominio
interno,prende
ilsopravvento
conla
conseguente
separazionedel
partitodalla
classe,lo
rendeanacronistico,
politicamente
settarioe
teoricamente
dogmatico.
Di
questoprocesso
diburocratizzazione
delloS
tatoe
deipartiti
Gram
sci,in
Passato
epresente.
Agitazione
epropaganda,
dàuna
analisispecifica
riferitaal
casoitaliano;
lariportiam
oper
interoanche
perchéessa
approfondiscee
precisaalcuni
concettiprim
aesposti.
Ladebolezza
deipartiti
politiciitaliani
intutto
illoro
periododi
attività,
dalR
isorgimento
inpoi
(eccettuatoin
parteil
partitonazionali-
122
i
sta)è
consistitain
quelloche
sipotrebbe
chiamare
unosquilibrio
tral’agitazione
ela
propaganda,e
chein
altriterm
inisi
chiama
mancanza
diprincipii,
opportunismo,
mancanza
dicontinuità
organica,squilibrio
tratattica
estrategia
ecc.La
causaprincipale
diquesto
modo
dies
seredei
partitiè
daricercare
nelladeliquescenza
delleclassi
econom
iche,nella
gelatinosastruttura
economica
esociale
delpaese,
ma
questaspiegazione
èalquanto
fatalistict:infatti
seè
veroche
ipartiti
nonsono
chela
nomenclatura
delleclassi,
èanche
veroche
ipartiti
nonsono
solouna
espressionem
eccanicae
passivadelle
classistesse,
ma
reagisconoenergicam
entesu
diesse
pecsvilupparle,
assodarle,uni
versalizzarle.Q
uestoappunto
nonè
avvenutoin
Italia,e
lam
anifestazione
diquesta
‘omissione
‘è
appuntoquesto
squilibriotra
agitazionee
propagandao
come
altrimenti
sivoglia
dire.Lo
Stato-governoha
unacerta
responsabilitàin
questostato
dicose
(sipuò
chiamare
responsabilità
inquanto
haim
peditoil
rafforzamento
delloStato
stesso,cioè
hadim
ostratoche
loStato-governo
nonera
unfattore
nazionale):il
governoha
infattioperato
come
un‘partito
‘,
siè
postoal
disopradei
partitinon
perarm
onizzarnegli
interessie
l’attivitànei
quadrip
erm
anentidella
vitae
degliinteressi
statalinazionali,
ma
perdisgre
garli,per
staccarlidalle
grandim
assee
avere‘una
forzadi
senzap
artito
legatial
governocon
vincolipaternalistici
ditipo
bonapartisticocesareo
‘:
cosoccorre
analizzarele
cosdette
dittaturedi
Depretis,
Crispi,
Giolitti
eil
fenomeno
parlamentare
deltrasform
ismo.
Leclassi
esprimono
ipartiti,
ipartiti
elaboranogli
uomini
diStato
edi
governo,
idirigenti
dellasocietà
civilee
dellasocietà
politica.Ci
deveessere
uncerto
rapportoutile
efruttuoso
inqueste
manifestazioni
ein
questefunzioni.
Non
puòesserci
elaborazionedi
dirigentidove
manca
l’attivitàteorica,
dottrinariadei
partiti,dove
nonsono
sistema
ticamente
ricercatee
studiatele
ragionidi
esseree
disviluppo
dellaclasse
rappresentata.Q
uindiscarsità
diuom
inidi
Stato,di
governo.m
iseriadella
vitaparlam
entare,facilità
didisgregare
ipartiti.
corrompendone.
assorbendonei
pochiuom
iniindispensabili.
Quindi
miseria
dellavita
culturalee
angustiam
eschinadell’alta
cultura:invece
dellastoria
politica,la
erudizionescarnita,
invecedella
religionela
superstizione,
invecedei
librie
dellegrandi
riviste,il
giornalequotidiano
eil
libello.Il
giornoper
giorno,con
lesue
faziositàe
isuoi
urtiper
sonalistici,invece
dellapolitica
seria.Le
università,tutte
leistituzioni
cheelaboravano
lecapacità
intellettualie
tecniche,non
permeate
dallavita
deipartiti,
dalrealism
ovivente
dellavita
nazionale,form
avanoquadri
nazionaliapolitici
conform
azionem
entalepuram
enterettorica,
nonnazionale.
Laburocrazia
cosisi
estraniavadal
paese,e
attraversole
posizioniam
ministrative,
diventavaun
veropartito
politico,il
peggiore
ditutti,
perchéla
gerarchiaburocratica
sostituivala
gerarchiaintellettuale
epolitica:
laburocrazia
diventavaappunto
ilpartito
starale-bonapartistico.
(Q,386-8)
Ilpredom
iniodella
burocraziaè
ilsegno
comune
delletre
risposteche
allacrisi
furonodate
(americanism
o,fascism
o,stalinism
o).T
alirisposte
nonfurono
risolutivedella
crisie
l’affermazione
stessa
123
dellaburocrazia
dàla
misura
dellastabilizzazione
dellacrisi,
inquanto
segnala
cristallizzazionedei
rapportitra
direttie
dirigenti.T
uttavia,nella
costruzionedi
quellerisposte
allacrisi
organicasi
produceun
cambiam
entonella
strutturainterna
dellab
uro
crazia,
fattosinecessario
peril
bisognodi
organizzaree
controllareprocessi
diform
azionedei
comportam
enticollettivi
connessiai
nuovim
etodidi
produzioneed
allarazionalizzazione
dellavoro.
Em
ergeuna
buro
cra
zia
tecuocrafice,portatrice
dicriteri
tecnicidi
gestionepiù
conformi
alleesigenze
delprocesso
dirazionalizza
zione,che
siaffianca
prima
eprogressivam
entesi
sostituiscepoi
allaburocrazia
tradizionale;burocrazia
tecnocraticanon
piùlegata
allevecchie
classidom
inantim
aorganica
allenuove.
Questo
processoanalizza
Gram
scinel
primo
paragrafodel
Qu
adern
o12,
intitolatoA
ppuntie
notesparse
perun
gruppodi
saggisulla
storiadegli
intellettuali.
Nel
mondo
moderno,
lacategoria
degliintellettuali,
cosiintesa,
siè
ampliata
inm
odoinaudito.
Sonostate
elaboratedal
sistema
socialedem
ocratico-burocraticom
asseim
ponenti,non
tuttegiustificate
dallenecessità
socialidella
produzione,anche
segiustificate
dallenecessità
politichedel
gruppofondam
entaledom
inante.(Q.
1520)
Pocopiù
oltrepuntualizza:
I...]nella
civiltàm
odernatutte
leattività
pratichesono
diventatecosf
complesse
ele
scienzesi
sonotalm
enteintrecciate
allavita
cheogni
attivitàpratica
tendea
creareuna
scuolaper
ipropri
dirigentie
specialisti
equindi
acreare
ungruppo
diintellettuali
specialistidi
gradopi
elevato,che
insegninoin
questescuole.
E..l
lacrisi
delprogram
ma
edell’organizzazione
scolastica,cioè
dell’indirizzogenerale
diuna
politicadi
formazione
clem
oderniquadri
intellettuali,è
ingran
parteun
aspettoe
unacom
plicazionedella
crisiorganica
piùcom
prensivae
generale.[.1
Losviluppo
dellabase
industrialesia
incittà
chein
campagna
avevaun
crescentebisogno
delnuovo
tipodi
intellettualeurbano
[...]Si
puòanche
osservareche
sempre
piégli
organidelibe
rantitendono
adistinguere
laloro
attivitàin
dueasp
etti’organici
‘,
quelladeliberativa
cheè
loroessenziale
equella
tecnico-culturaleper
cuile
quistionisu
cuioccorre
prendererisoluzioni
sonoprim
aesam
inate
daesperti
edanalizzate
scientificamente.
(Q,1530-2)
Dalla
individuazionedelle
condizionisulle
qualisorge
l’intellettualità
tecnica,delle
esigenzepratiche
—nella
produzionee
nelleistituzioni
——
cheem
ergononel
processodi
amm
odernan-iento,G
ramsci
passaad
esaminare
piùspecificam
entei
mutam
entiri
guardantila
burocrazia.C
osiprosegue:
Questa
attivitàha
cercatogià
tuttoun
corpoburocratico
diuna
nuovastruttura,
poichéoltre
agliuffici
specializzatidi
competenti
che
124
preparanoil
materiale
tecnicoPC
I-corpi
deliberanti,si
creaun
secondo
corpodi
funzionari,più
om
eno‘volontari
‘e
disinteressati.scelti
voltaa
voltanell’industria,
nellabanca,
nellafinanza.
questotino
deim
eccanismi
attraversocui
laburocrazia
dicarriera
avevafinito
colcontrollare
iregim
idem
ocraticie
iparlam
enti;ora
ilm
eccanismo
siva
estendendoorganicam
enteed
assorbenel
suocircolo
igrandi
specialistidell’attività
praticaprivata,
checosi
controllae
regimi
eburocrazia.
Poichési
trattadi
unosviluppo
organiconecessario
chetende
aintegrare
ilpersonale
specializzatonella
tecnicacon
personalespecializzato
nellequistioni
concretedi
amm
inistrazionedelle
attivitàpratiche
essenzialidelle
grandie
complesse
societànazionali
moderne,
ognitentativo
diesorcizzare
questetendenze
dall’esterno,non
producealtro
risultatoche
predichem
oralistichee
gemiti
retorici,E...]
Iltipo
tradizionaledel
‘dirigente‘
politico,preparato
soloper
leattività
giuridico-form
ali,diventa
anacronisticoe
rappresentaun
pericoloper
lavita
statale.(Q,
1332)Q
uestopassaggio
dallaburocrazia
tradizionalealla
burocraziatecnocratica,
seda
unaparte
derivadalle
esigenzedella
razionalizzazione
dellaproduzione
edel
lavoro,costituisce
unm
utamento
complessivo
neirapporti
tradirigenti
ediretti.
Sitratta
delpas
saggiodal
modello
liberaledi
organizzazionedel
regime
rappresentativo-burocratico
alm
odellotecnocratico
diorganizzazione
diun
regime
burocratico-rappresentativo,un
regime
cioèin
cuisi
tecnicizzano
insieme
irapporti
dirappresentanza
equelli
burocratici;da
ciòrisulta
ilpredom
iniodelle
com
peten
zetecniche
(del‘m
ondo
deifunzionari
‘)anche
nelprocesso
dirappresentanza
edi
for
mazione
delconsenso,
colloro
conseguentesvuotam
entoideolo
gico.Si
costruisceil
consensonon
piùattraverso
ildiscorso
retorico
bensftram
itel’induzione
distereotipi
comportam
entaliche
nonevidenziano
ilcontenuto
ideologicodel
messaggio,
utilizzandoper
ciòle
complesse
tecnichedella
comunicazione
dim
assa.La
teoriagram
scianadella
burocrazianon
siesaurisce
neiter
mini
generaliconsiderati;
essasi
prolungae
sispecifica
nellateo
riadel
partito.G
ramsci
esamina
ilrapporto
tral’evoluzione
deipartiti
dim
assaed
iprocessi
diburocratizzazione,
tenendod’oc
chioparticolarm
enteil
problema
delcentralism
oburocratico
(inrapporto
alpiù
generalefenom
enodi
centralizzazionedella
vitaeconom
ica,istituzionale
eculturale).
Ma
taleproblem
aticacosti
tuiscepiuttosto
partedella
teoriag
ram
scia
na
delpartito.
El’ana
lisidi
questateoria
rimanda
ancoraalla
concezionegram
scianadella
politicastessa,
edel
progettodi
trasformazione
complessiva
del
lasocietà
umana
cheG
ramsci,
aconclusione
delparagrafo
Machia
velli.L
oS
tato,im
postacon
l’interrogativo:
davedere
separlam
entarismo
eregim
erappresentativo
siidenti
ficanoe
senon
siapossibile
unadiversa
soluzionesia
delparlam
entarism
oche
delregim
eburocratico,
conun
nuovotipo
diregim
erap
presentativo.(Q
,1708)
125
i
Lacrisi
organicae
lasua
stabilizzazionenel
predominio
dellaburocrazia
sonole
condizionistorico-politiche
dellacostruzione
del
lascienza
dellastoria
edella
politica,cioè
dellainiziativa
teoricache
sipropone
diaffrontare
edi
risolverleattraverso
l’avviamento
diuna
nuovaepoca
politica.P
erquesto
talicondizioni
costituiscono
iprim
ifondam
entaliproblem
iche
questascienza
sipone;
lateoria
dellacrisi
organicae
lateoria
dellaburocrazia
sonoquindi
elementi
costitutividi
questascienza.
Ma
sonosolo
isuoi
elementi
introduttivi;essa
dovràdispiegarsi
nellostudio
diuna
vastapro
blematica.
Piùconcretam
ente,problem
ida
esaminare
sonoi
seguenti.
Un
primo
complesso
diproblem
iriguarda
lapolitica,
edinclude
l’analisistorico-critica
delloStato
edei
partiti,dei
rapportitra
economia
epolitica,
ela
progettazionedi
unanuova
razionalitàstorico-politica.
Un
secondocom
plessodi
problemi
riguardala
scienza,ed
includel’analisi
teoreticadei
problemi
dell’astrazione,della
misura,
delsuperam
entodello
storicismo
ecc.,e
l’analisi,in
termini
distoria
dellacultura,
deirapporti
traM
arx,L
enine
Gram
sci.U
nterzo
complesso
diproblem
iriguarda
irapporti
trascienza
epolitica,
edinclude
l’esame
deirapporti
trateoria
epra
tica,razionalità
storico-politicae
razionalitàteorico-scientifica,
‘strut
tura‘
esovrastruttura
‘,
sullosfondo
dellasuccessione
delletre
fasidella
vitadello
Stato:
Alla
faseeconom
ico-corporativa,alla
fasedi
lottaper
l’egemonia
nellasocietà
civile,alla
fasestatale
corrispondonoattività
intellettualideter
minate
chenon
sipossono
arbitrariamente
improvvisare
oanticipare.
Nella
fasedella
lottaper
l’egemonia
sisviluppa
lascienza
dellapolitica;
nellafase
stataletutte
lesuperstrutture
devonosvilupparsi,
penail
dissolvim
entodello
Stato.(Q,
1493)
I.L
’attualitàdi
unsistem
ateorico
èfondam
entalmente
datadalla
persistenzadei
problemi
cheesso
haindividuato
eteorizzato,
cioèdal
fattoche
iproblem
isui
qualisi
strutturaquella
concezioneteo
ricaperm
angonoirrisolti
oche
aun
certopunto
siripropongono.
Lacontinuità
delprocesso
storicoe
teoricoè
daindividuare
nelfatto
cherestano
decisivideterm
inatiordini
didifficoltà
lacui
soluzione
incertaim
plicala
possibilitàdi
unaaltrnativa.
Ora,
l’attribuzionedi
attualitàal
pensierodi
unautore
èciò
chene
giustificala
rilettura;ogni
interpretazionecontiene
quindi,im
plicitamente
oesplicitam
ente,una
determinata
definizionedi
taleattualità.
Ilsignificato
dell’attualitàdell’opera
diA
ntonioG
ramsci
èstato
colto,dalla
lineainterpretativa
piùim
portantee
neivari
mom
entidel
suosviluppo,
inintim
aconnessione
conl’afferm
azionedella
‘classicità‘
dellasua
figurastorica
edel
suopensiero
teorico-politico.
Inuna
prima
fase,dom
inatadalla
figuradi
Palmiro
Togliatti,
ilrapporto
attualità-classicitàè
costruitonella
ricercadi
unafondazio
neteorica
diuna
determinata
prassipolitica.
Com
eha
scrittoE
.J.H
obsbawm
(Dall’Italia
all’Europa,
ne«Il
Contem
poraneo»,
Rin
ascita,
1975,n.
30):
Gram
scidiventa
un‘classico
‘del
partitoperché
Togliatti
ei
suoicom
pagnilo
consideranoil
fondamento
teoricodi
unastrategia
dilotta
edi
unaprospettiva
ditrasform
azionesocialista
inItalia,
cheguida
leattività
delpartito.
Ma,
identificandoG
ramsci
conla
politicadel
partito,
lohanno
resovulnerabile
allecritiche
rivoltea
quesrapolitica.
Com
pletamento
funzionalealla
definizionedi
Gram
scicom
eclas
sicodel
partitoè
laproposta
diG
ramsci
come
classiconazionale
italiano,in
quantoerede
esuperatore
dell’altacultura
italiana.In
unafase
successiva,ancora
incorso,
sidelinea
unarelazione
127
III.N
oteteo
riche
meno
direttae
piùproblem
aticadel
pensierodi
Gram
scicon
lapo
liticadel
Pci.
Gram
sciè
propostocom
eintellettuale
marxista
diprim
opiano
delm
ovimento
operaioin
Occidente;
apartire
datale
collocazionepiù
universalegli
vieneattribuita
unagenerica
classicità,
divieneun
classicom
arxista.L
’attualitàdel
suopensiero
èperciò
ricercata,com
etendenzialm
entein
ogniclassico,
piùche
neirisultati
dellasua
riflessionenel
metodo
diquesta.
Questa
interpretazionedel
rapportotra
attualitàe
classicitàdel
l’operadi
Gram
sci,V
alentinoG
erratanaporta
avantinella
Prefa
zioneall’edizione
criticadei
Quaderni.
IQ
uadernisono
«una
riflessione
approfonditadella
propriaesperienza
politicae
culturalee
lacostruzione
teoricadi
unacom
plessam
etodologiacritica
peraggredire
attivamente
iprocessi
inatto
nelm
ondocontem
poraneo»
(A.
Gram
sci,Q
uadernicit.,
p.xxxiv);
questoprivilegiam
entodel
metodo
inconfronto
airisultati
èfondato
suciò:
cheG
ramsci
«In
nessunm
omento
[...]ritiene
diaver
raggiuntola
forma
definitivadei
‘saggi‘
progettati:questi
nonsaranno
mai
scritti,e
rispettoad
essitutte
lenote
deiQ
uaderni,nelle
diversestesure
rappresentanosolo
unaraccolta
dim
aterialipreparatori
>(ivi,
p.xxvi).
Ma,
èda
chiedersi,non
èproprio
ilrifiuto
dirinchiudersi
inuna
‘forma
de
finitiva‘
un
elemento
essenzialedella
stessastruttura
dellascienza
gramsciana?
Perspiegare
ilprivilegiam
entodella
elaborazionem
etodologicadi
Gram
sci(alla
qualeviene
riconosciutoil
valoredella
classicità)ri
spettoai
risultaticoncreti
dellasua
ricercastorico-politica
(difronte
aiquali
èform
ulato«
aldi
làdel
richiamo
alla‘ discrezio
ne‘
ealla
‘ cautela‘,
l’invitoa
unalettura
maggiorm
enteresponsa
bilizzata,non
limitata
auna
semplice
ricezionepassiva.
Ilche
nonvuol
direaffatto
unalettura
apertaa
qualsiasipossibilità
d’interpretazione
»(ivi,
p.xxxiv),
Gerratana
avanzal’argom
ento—
riconosciuto
validodalla
generalitàdegli
interpretidi
Gram
scidelle
limitazioni
oggettiveche
1’’isolam
entodel
carcere’com
portòalla
ricercagram
sciana.C
ontinuadifatti
Gerratana:
Gram
sciscriveva
inun’epoca
diprofonde
trasformazioni,
perlettori
cheavrebbero
dovutoaffrontare
nuoveesperienze
esarebbero
statiin
possessodi
nuovielem
entidi
giudizioche
egli,nell’isolam
entodel
carcere,
potevasolo
confusamente
intravedere(ivi,
p.xxxiv).
Ora,
ègiusto
portarel’attenzione
sullaspecificità
dellecondizioni
edelle
circostanzein
cuii
Quaderni
furonostesi,
ma
nonsi
puòestendere
oltrecerti
limiti
laportata
esplicativadi
talesituazione;
ancora:la
lineadi
ricercasulla
condizionecarceraria
dovrebbepor
tarenon
soloalla
individuazionedel
condizionamento
tecnicoe
psicologicoche
l’esserein
carcerecom
portavam
asoprattutto
alri
levamento
delfatto
cheil
carcererappresentava
unluogo
privile
giatodi
osservazionedella
vitapolitica
estatale
inquella
epoca.In
effettiil
carcereera
unaistituzione
cheesprim
evasintetica
mente
lasituazione
disconfitta
delm
ovimento
operaio,il
mom
ento
repressivodelle
attivitàstatali,
euna
microorganizzazione
sociale
‘totalitaria‘;
eracioè
unaistituzione
incui
siconcentravano
eannodavano
uninsiem
edi
esperienzee
contraddizionicaratteriz
zantiun’epoca
storica.
TI.Più
cheesam
inareparticolarm
entele
interpretazionidate,
conta
quiosservare
come
generalmente
sianoarticolate
intornoalla
propostadi
un‘concetto
‘o
diun
altro(società
civile,egem
onia,m
odernoPrincipe,
bloccostorico,
intellettualeorganico,
guerradi
movim
entoe
guerradi
posizioneecc.)
come
centroorganizzatore
cheperm
ettedi
individuarela
coerenzainterna
delpensiero
gramsciano,
dimodoché
leinterpretazioni
sistratificano
coincidendoraram
entesul
contenutodei
concettie
dandoluogo
ascarsi
mo
menti
diintersecazione.
Tuttavia
èpossibile
individuarealcune
assunzionigenerali
com
unial
grossodelle
interpretazioni,che
possonoessere
ricondotteschem
aticamente
auna
doppiacoppia
diquestioni.
Riguardo
laidentificazione
dell’oggettodella
investigazionedi
Gram
sci,si
èsoliti,
adesem
pio,afferm
areche
Gram
sciè
un‘teorico
dellaso
vrastruttura‘,ed
inparticolare
deirapporti
trasocietà
civilee
societàpolitica,
degliintellettuali
come
funzionaridella
sovrastrutturae
delleideologie
infunzione
dell’egemonia.
Questo
oggetto
teoric
o
propriodell’analisi
gramsciana
èposto
inrelazione
conuna
determ
inatasituazione
storica:il
capitalismo
inO
ccidente,laddove
loStato
sim
ostravapiù
sviluppatoe
complesso
chenel
tempo
diM
arxe
nellaR
ussiadi
Lenin;
laddoveil
mom
entodella
direzioneintellettuale
em
oralee
glistessi
intellettualiavevano
piùdecisiva
importanza,
datala
grandetradizione
culturalee
losviluppo
deim
aterialie
dellastruttura
ideologica.Sarebbe
laspecifica
problem
aticaposta
daquella
situazionestorica
l’elemento
ingrado
dispiegare
l’orientamento
dell’operadi
Gram
sci,ed
inparticolare
ilfatto
cheil
soggettodella
suascienza
nonsia
statal’econom
ia(rispetto
allaquale
egliavrebbe
consideratoche
l’analisie
lacri
ticafossero
giàcom
piutamente
svoltene
IlC
apitale),bensi
lap
olitica
ele
espressioniideologiche
dellacultura
edell’arte.
Cosi
intesil’oggetto
ela
problematica
delpensiero
gramsciano,
siindividua
conseguentemente
illivello
dianalisi
nelquale
sim
uove
Gram
scicom
e‘ m
enogenerale
‘rispetto
aquello
incui
sipone
Marx,
epiù
vicinoai
bisognidella
strategiapolitica.
Gram
sciavrebbe
datocom
egià
acquisitele
proposizionigenerali
delm
aterialism
ostorico
(rispettoalle
qualila
suapreoccupazione
sarebbe
128129
stataquella
diricostruirle
nellapurezza
originariarecuperandone
ladialetticità
antidogmatica),
ela
suaricerca
sim
uoverebbesul
pianodella
applicazionedi
questicriteri
teoricie
metodologici
alleparticolari
condizionistoriche
dell’Italia.D
aparte
dialtri
èstata
propostauna
interpretazionesecondo
laquale
Gram
scisvolgendo
analisistoriografiche
concrete(per
esempio
sulR
isorgimento,
sulP
artitod’azione,
sullaform
azionedegli
intellettualiitaliani
nel
l’Alto
Medioevo,
ecc.)utilizzava
certeproprie
categoriedi
scienzadella
politica(blocco
storico,intellettuale
organico,guerra
dim
ovim
entoe
diposizione,
ecc.)che
posseggonouna
certageneralità.
Concetti
che,secondo
alcuni,avrebbero
unavalidità
affinea
quelladelle
categoriesociologiche;
eche
secondoaltri
invecedevono
essere
pensatisubordinati
allepiù
generalicategorie
delm
aterialism
ostorico.
Da
questaidentificazione
delsoggetto
teoricoe
dellivello
dianalisi
sitrae
unainterpretazione
deirap
porti
diG
ramsci
conM
arxin
termini
disviluppo
accumulativo,
d’impiego
(ein
certom
ododi
adattamento)
delm
arxismo
nell’analisidi
nuoveesperienze
storiche
edi
altresfere
dellarealtà;
edinsiem
ee
acausa
diciò
unaconsiderazione
delpensiero
gramsciano
come
framm
entosubor
dinatodel
marxism
o.(A
questoriguardo
sorgeil
problema
delgrado
dicoerenza
delfram
mento
subordinatorispetto
alconte
nente‘
marxiano,
espesso
siteorizza
sullacontam
inazioneideali
sticaderivata
dall’influssodel
Croce
edel
Gentile.)
Con
questaprospettiva
siamo
andatiin
unprim
om
omento
aitesti;
ma
prestosi
presentaronodecisive
difficoltàdi
comprensione:
leproposizioni
gramsciane,
difronte
all’analisifilologica,
soloin
partepotevano
esserericondotte
aqueste
assunzioniinterpretative.
Dal
mom
entoche
eram
anifestamente
arbitrarioattribuire
apriori
aitesti
laresponsabilità
diciò
chesi
mostrava
come
oscuroed
incoerente.
nonrestava
cheriprendere
lalettura
inun
esplicitorap
portodi
criticitànei
confrontidi
quelleinterpretazioni.
La
criticadi
esseè
progressivamente
sviluppatanel
corsodell’esposizione.
Occorre
precisareche
cisono
interpretazionidi
Gram
sciche
nonpossono
esserericondotte
aquella
lineainterpretativa
prevalente,em
ersenell’arco
degliultim
idieci
anni.T
raqueste
èopportuno
aquesto
puntoconsiderare
particolarmente
quelladi
N.
Badaloni
che,nel
suosaggio
Ilm
arxismo
diG
ramsci
(Einaudi,
Torino
1975),in
dividuale
insufficienzedelle
piùdiffuse
interpretazionidi
Gram
scinei
seguentiterm
ini:
Am
eSem
braintanto
cheil
nonaver
postoil
problema
dellafusione
dellefonti
diG
ramsci
abbiaindebolito
laforza
dellasua
analisidella
societàoccidentale.
Persol’elem
entodella
fusionedi
diverseesperienze
storichedel
marxism
o,il
pensierodi
Gram
sciha
avutorisonanza,
soprattutto
perm
eritodi
Togliatti,
come
puntodi
riferimento
delleform
e
1.30
chela
stessadittatura
operaiaassum
enelle
suediverse
fasie
puòassum
erein
paesidiversi
‘.
Poiquesto
grandeed
appassionanteproble
ma
teoricosi
èridotto
nellam
isuradel
‘filorosso
‘dell’egem
oniae,
piùrestrittivam
enteancora,
inquella
diuna
particolaresensibilità
cheuna
certaaccezione
delleninism
oha
deiproblem
iculturali
edella
questione
dellasoprastruttura.
Indebolitoil
grandeproblem
aposto
daT
ogliatti,
tuttosem
braconvergere
sullaquestione
dell’inversionedel
rapporto
dipredom
inanzatra
strutturae
soprastruttura(p.
180).
Badaloni
arrivaalla
criticaa
questae
altreprecedenti
interpretazioni
delpensiero
diG
ramsci
pervia
dellaricognizione
dellefonti
teorichedalle
qualiG
ramsci
avrebbepreso
lem
osseper
ricom
porrel’unità
originariadel
marxism
onelle
concretecondizioni
dellatransizione
alsocialism
o.Per
noiinvece
ilriconoscim
entodell’insufficienza
ditali
interpretazioniè
risultatodi
unaspecifica
analisifilologica
deitesti
gramsciani.
La
diversitàdell’approccio
criticonon
èsenza
conseguenze,sia
inrapporto
allaradicalità
del
lacritica
stessa,sia
riguardoalla
nùovaproposizione
interpretativache
daquella
criticaem
erge.L
’approccioe
ilpercorso
delsaggio
diB
adalonim
eritanoalcune
osservazioni.U
naprim
aconsiderazione
riguardoil
metodo
dicom
prensionedi
unautore
attraversol’esam
edelle
fontidel
suopensiero
ègià
neiQ
uaderni:
Lostudio
dellacultura
filosoficadi
unuom
ocom
eil
fondatoredella
filosofiadella
praxisnon
soloè
interessantem
aè
necessariopurché
tut
tavianon
sidim
entichiche
essofa
parteesclusivam
entedella
ricostruzione
dellasua
biografiaintellettuale
eche
glielem
entidi
spinozismo,
difeuerbachism
o,di
hegelismo,
dim
aterialismo
francese,ecc.,
nonsono
pernulla
partiessenziali
dellafilosofia
dellapraxis
néquesta
siriduce
aquelli,
ma
checiò
chepiù
interessaè
appuntoil
superamento
dellevecchie
filosofie,la
nuovasintesi
ogli
elementi
diuna
nuovasintesi,
i]nuovo
modo
diconcepire
lafilosofia
icui
elementi
sonocontenuti
negliaforism
io
dispersinegli
scrittidel
fondatoredella
filosofiadella
praxise
cheappunto
bisognasceverare
esviluppare
coerentemente.
Insede
teoricala
filosofiadella
praxisnon
siconfonde
enon
siriduce
anes
sun’altrafilosofia:
essanon
èsolo
originalein
quantosupera
lefilosofie
precedenti,m
aspecialm
entein
quantoapre
unastrada
completam
entenuova,
cioèrinnova
dacim
aa
fondoil
modo
diconcepire
lafilosofia
stessa(Q,
1436).
Gram
scisi
riferiscea
Marx;
ma
ilm
edesimo
criteriodi
analisiè
daadoperare
neiconfronti
dellostesso
Gram
sci,com
em
ostral’insiem
edella
nostraricerca.
Oltre
aciò
occorrerilevare
come
laricognizione
cheB
adalonifa
dellefonti
diG
ramsci
siaalquanto
riduttiva,ciò
chelo
conducea
limitare
laportata
criticadel
pensierodi
Gram
sci.D
ifattiB
ada
i 3.1
ioniinterpreta
Gram
scinell’orizzonte
teoricodefinito
daL
abriola,Sorel,
Croce
eG
entile,e
Lenin.
Lasua
tesiè
cheG
ramsci,
prendendo
criticamente
lem
osseda
ciòche
questidiversi
autoriave
vanoseparato
econsiderato
parzialmente
delm
arxismo,
ioricom
ponein
unitàad
unlivello
piùavanzato,
rimanendo
interamente
nellaprospettiva
apertada
Marx
edelaborando
«il
piùefficace
strumento
antirevisionisticoche
ilm
arxismo
occidentaleabbia
for
giato»
(p.178).
Pernoi
invece,com
eesplicitiam
oprogressiva
mente
attraversol’intera
ricerca,il
pensierodi
Gram
scinon
sifa
compiutam
entecom
prensibileche
inuna
prospettivadi
storiadella
culturadecisam
entepiù
ampia,
checom
prendela
scienzadella
po
liticada
Ivlachiavellia
Hegel,
l’economia
politicae
lasua
critica,la
sociologiada
Corntc
aM
ichels,le
diversetendenze
delm
arxismo
contemporaneo.
Di
questovastissim
oarco
culturaleG
ramsci
svol
gela
critica,raccogliendo
importanti
elementi
chesubordino,
no
n
allaricom
posizionedi
un’unitàprecedente
ma
allacostruzione
di
unapropria
enuova
razionalitàteorico-scientifica,
allaproposta
dellascienza
(Iellastoria
edella
politica.
Veniam
odi
nuovoalla
questionedelle
interpretazioniin
gene
rale.Lo
studiodi
essepuò
esseresvolto
analiticamente
utilizzando
loschem
adei
problemi
dicui
cisiam
oserviti
perform
ulareuna
sintesim
oltogenerale
diinterpretazioni
diverse.Per
-untale
stu
dioè
comunque
necessarioconsiderare
leinterpretazioni
datese
condouna
prospettivateorica
distoria
dellacultura.
Sitratta
di
farela
storiadelle
interpretazioniin
modo
daevitare
siala
clas
sificazionedi
questein
fedelie
false,sia
laconcezione
diun
pro
cessocum
ulativodi
appropriazionedel
pensierodi
Gram
sci.Fare
questastoria
comporta
piuttostoricostruire
ilrapporto
dellesuc
cessiveinterpretazioni
rilevandodi
voltain
volta,insiem
eal
modo
incui
itesti
vengonocolti,
ilrapporto
conle
‘corrispondentifasi
storichedel
movim
entooperaio
—a
livellonazionale
ein
ternazionale—
ei
mom
entidella
storiadella
cultura.
Allo
statoattuale
deglistudi
distoria
dellacultura
contempora
neae
distoria
delm
ovimento
operaiotale
ricostruzioneè
soltanto
agliinizi.
Contributi
allostudio
storico-criticodelle
interpretazioni
(daintendere
questea
lorovolta
come
proposizionisuccessive
dirapporti
determinati
trai
testidi
Gram
sci,le
esigenzepolitiche
delm
omento
ei
datirapporti
culturali)si
trovanoin:
E.
Ragio
nieri,G
ramsci
eil
dibattitoteorico
ne?m
ovimento
operaioin
ter
nazionale,in
Gram
scie
lacultura
contemporanea,
Atti
delC
onve
gnodel
1967,E
ditoriR
iuniti,R
oma
1969,volum
eI,
pp.101-47;
G.
Am
endola,R
ileggendoG
ramsci,
inPrassi
rivoluzionariae
sto
ricismo
inG
ramsci,
Quaderno
di«
Critica
marxista
>,
n.3,
1967,
pp.208-30;
L.Poggi,
Introduzionea
Antonio
Gram
scie
ilm
oder
noPrincipe.
I,E
ditoriR
iuniti,R
oma
1970,pp.
VI1
-LIV
;V
.G
er
ratana,La
ricercae
ilm
etodo,e
E.J.
Hobsbaw
m,
Dall’Italia
al
l’Europa,
entrambi
in«
IlC
ontemporaneo
»,
«R
inascita»
n.30,
1975,dedicato
all’edizionecritica
deiQ
uaderni;F.
De
Felice,U
na
nuovascienza
dellapolitica,
recensioneall’edizione
criticadei
Qua
dernine
«l’U
nità»,
25.9.1975,p.
3;G
.C
.Jocteau,
Leggere
Gram
sci,Feltrinelli,
Milano
1975.
III.Se
talefu
latendenza
prevalentenel
marxism
onel
periodo
trale
dueguerre
mondiali,
contemporaneam
entesi
svilupparono
lineedi
interpretazioneed
elaborazionem
arxisteche
quellatendenza
contrastavano.In
Occidente
talielaborazioni,
sviluppateda
grandi
intellettualied
intornoa
rivistee
istitutidi
ricerca,non
ebbero
nell’imm
ediatouna
granderilevanza
politica;m
aè
apartire
dal
l’insieme
diquesta
produzioneteorica
chesi
resepossibile
negli
annisessanta
un’arinascita
delm
arxismo.
Caratteristiche
distintive
diquella
produzioneteorica
furonoda
unaparte
ilprendere
incon
siderazionee
ilconfrontarsi
criticamente
conle
disciplinesociali
nonm
arxiste(sociologia,
economia,
statistica,psicologia,
psicoanalisi,
linguistica,filosofia
ecc.),dall’altra
l’analizzarele
trasformazioni
incorso
ele
novitàstoriche
dellosviluppo
delleeconom
iee
degli
Staticontem
poranei.G
.L
ukkse
K.
Korsch
pubblicanonel
1923rispettivam
enteS
to
riae
coscienzadi
classee
Marxism
oe
filosofia;ripensano
ilm
arxi
smo
specialmente
neisuoi
aspettifilosofici
—con
indirizzidiver
sicriticando
iosem
plificazioniafferm
atisinel
periodoprecedente,
tentandoentram
biuna
criticadella
sociologiae
proponendonuovi
rapporticon
lacultura
filosoficaeuropea
piùavanzata.
Lukcs
andrà
concentrandola
suaricerca
inun
settoredella
storiadella
cultura
(estetica,critica
letteraria),K
orscharticolerà
lapropria
inpiù
di
rettorapporto
coni
problemi
politicidel
movim
entooperaio.
Nell’Istituto
perla
ricercasociale
diFrancoforte,
direttoda
M.
1—Iorkheim
erdagli
inizidegli
annitrenta
edel
qualefacevano
parte
11.Marcuse,
T.
W.
Adorno,
E.
Fromm
edaltri,
sisviluppano
origi
naliversioni
diuna
‘ teoriacritica
dellasocietà
‘che
sirichiam
a
aIpensiero
diM
arx.D
istinguela
produzionedella
Scuoladi
Fran
coforteda
unaparte
ilconfronto
delm
arxismo
condiversi
orien
tamenti
teorici—
specialmente
lafenom
enologia,la
psicoanalisi,
lsociologia
(inparticolare
M.
Weber)
—,
dall’altral’analisi
dide
terminati
aspettidelle
societàcapitalistiche
avanzate—
ifenom
eni
dell’alienazionedell’uom
o,l’autoritarism
o,le
istituzioniecc.
—,
la
criticadelle
ideologie,la
riflessionesui
problemi
dellalibertà
e
deirapporti
trale
strutturee
gliindividui.
Un
certosviluppo
teoricodel
marxism
osi
produceanche
in
Francia,sulla
basedi
unconfronto
criticocon
determinate
disci
132133
plinescientifiche
qualila
psicologia,la
linguistica,la
biologia.D
asegnalare
tragli
altriG
.P
olitzere
ilsuo
lavorosu
Freud
eB
ergson(1928),
M.
Prenant
(Biologie
etm
arxisrne,1935)
eH
.W
allon(D
el’acte
àla
fJensée,1942).
Nel
campo
dellateoria
economica
icontributi
marxisti
dim
aggior
rilievoS
OnO
quellidel
tedescoH
.G
rossmann
(L’accum
ulazjo,iee
lalegge
delcrollo
deisistem
acapitalistico,
1929),dell’inglese
M.
Dobb
(Econom
iapolitica
ecapitalism
o1937
eT
eoriaeconom
icae
socialismo,
1923-54),del
nordamericano
P.M
.Sw
eezv(L
ateoria
dellosviluppo
capitalistico,1942).
Un
particolaresviluppo
teorico-politicodel
marxism
oè
datodal
gruppodirigente
delP
artitocom
unistaitaliano
duranteil
regime
fascista,intorno
allarivista
«L
oStato
operaio».
Indirizzocarat
terizzantedi
questaelaborazione
teoricaera
l’esigenzadella
analisidifferenziata
dellastoria
edella
strutturasociale
determinata
(na
zionale)com
efondam
entodell’iniziativa
politica,e
quindiin
par
ticolarelo
studiodelle
radicisociali
edell’ideologia
delfascism
o.N
ell’Am
ericaL
atinail
peruvianoJ.
C.M
ariàteguinel
suolavoro
Sette
saggidi
interpretazio,jedella
realtàperuviana
(1928)svolge
unaoriginale
analisim
arxistasulla
strutturasociale,
sullastoria
esulla
culturanazionale.
Sviluppi
nuovidella
culturae
delpensiero
marxista
nelperiodo
considerato,pro
gressiv
amet
influentiin
Occidente,
furonodati
specialmente
daV
.I.
Lenin,
inparticolare
neisuoi
ultimi
scrittiove
svolgeuna
riflessionecritica
suiproblem
idella
costruzionedel
loStato
sovieticoe
dellacultura;
daL.
Trotskij,
chenegli
annidel
suoesilio
svolgeuna
intensaattività
teoricaintorno
aitem
idella
storiadella
rivoluzionerussa,
dellastruttura
economica
edi
po
teredello
Statosovietico
edella
lottadi
classein
Europa;
dalgio
vaneM
aoT
se-tungnelle
suericerche
Analisi
delleclassi
dellaso
cietàC
inese(1926)
eR
apportod’inchiesta
sulm
ovimento
conta
dinonello
Fjunan
(1927)e
nellesue
riflessionisul
marxism
onel
l’epocadi
Yenan
(1937-1945circa).
TV.
l.atendenza
deteriore‘
delm
arxismo
haavuto
unosvi
luppostorico
molto
complesso;
essasi
èm
anifestatain
differentitipi
diproduzione
intellettualee
neivari
campi
dellaconoscenza
(filosofia,storia,
economia,
biologia,psicologia
ecc.).La
suastoria
èda
farsi;tuttavia
latraccia
delsuo
percorsofondam
entalesi
puòcogliere
inuna
suaespressione
particolaree
caratteristica:la
pro
pensionealla
manualizzazione,
allacom
posizionedi
sintesisistem
atiche
convergentialla
forma1izzazioie
scolasticadel
pensierom
arxista
come
untutto
compiuto
prontoper
lasua
diffusionee
applicazione.
Ilprim
ogrande
lavoroin
cuiè
possibilecogliere
questoindi
rizzoè
l’Antidiihring
(1878)di
F.E
ngels.Q
uestolibro,
cheha
svoltouna
funzionedeterm
inantenella
formazione
della‘ seconda
generazione‘
deim
arxisti,è
consideratocriticam
enteda
Gram
sci
come
undiretto
antecedentedel
Saggiobuchariniano:
L’origine
dim
oltispropositi
contenutinel
Saggioè
daricercarsi
nel
l’Antidiili ring
enel
tentativo,troppo
esterioree
formale,
dielaborare
unsistem
adi
concetti,intorno
alnucleo
originariodi
filosofiadella
praxis,che
soddisfacesseil
bisognoscolastico
dicom
piutezza.Invece
difare
losforzo
dielaborare
questonucleo
stesso,si
sonoprese
affer
mazioni
giàin
circolazionenel
mondo
dellacultura
esono
stateas
unte
come
omogenee
aquesto
nucleooriginario,
affermazioni
che
eranostate
giàcriticate
edespulse
daform
edi
pensierosuperiore.
anchese
nonsuperiore
allafilosofia
dellapraxis.
(Q,17861
opportunotuttavia
rilevarecom
eE
ngels,nella
Prefazione
alla
prima
edizionedell’opera,
mostra
unaconsapevolezza
autocriticadel
risultatoe
spiegail
fattoche
l’esposizioneabbia
acquistatoform
a
(lisistem
ain
quanto«
hodovuto
seguireil
sig.D
iihringin
campi
neiquali
ioposso
muoverm
itutt’al
piùcon
lepretese
chepuò
avereun
dilettante>
,ed
ancorache
«proprio
lanatura
dell’og
gettostesso
[il‘ sistem
a‘
diD
tihringlha
costrettola
criticaad
un’ampiezza
cheè
assolutamente
sproporzionataal
contenutoscien
tificodi
questooggetto
>(F.
Engels,
Antidiihring,
Edizioni
Rinasci
ta,R
oma
1956,pp.
10-11).U
nsecondo
tentativofu
compiuto
daG
.P
lekhanovcon
iP
ro
blemi
fondamentali
delm
arxismo
(1908),m
anualizzazionefilosofica
delm
arxismo
chediviene
unclassico
della11
Internazionale.
Gram
scine
svolgela
criticain
questiterm
ini:
Latendenza
dominante
[nelm
arxismo
Isi
èm
anifestatain
dueco
r
rentiprincipali:
1)Q
uellacosidetta
ortodossa,rappresentata
daP
le
khanov(cfr.
IProblem
ifondam
entali)che
inrealtà,
nonostantele
sue
affermazioni
incontrario,
ricadenel
materialism
ovolgare.
Non
èstato
beneim
postatoil
problema
delle‘ origini
‘del
pensierodel
fondatore
dellafilosofia
dellaprassi:
unostudio
accuratodella
culturafilosofica
delM
arx(e
dell’ambiente
filosoficogenerale
incui
eglisi
formò
di
rettamente
eindirettam
ente)è
certonecessario,
ma
come
premessa
allostudio,
benpiù
importante,
dellasua
propriae
‘ originale’filo
sofia,che
nonpuò
esaurirsiin
alcune‘ fonti’
onella
‘ culturasua
per
sonale‘:
occorre,prim
adi
tutto,tener
contodella
suaattività
crea
tricee
costruttrice.Il
modo
diporre
ilproblem
ada
partedel
Pie
khanovè
tipicamente
propriodel
metodo
positivisticoe
mostra
le
suescarse
facoltàspeculative
estoriografiche.
(Q,1508)
ilterzo
tentativoim
portanteè
ilM
anualedi
N.
Bucharin
(1921),
chediviene
unpunto
diriferim
entoteorico
decisivonel
Pcu
se
134135
i
nellaprim
afase
dellaIII
Internazionale.L
’importanza
negativadi
questaopera
stanel
fattoche
rappresentala
cristallizzazionedella
tendenzadeteriore
‘proprio
nelm
omento
incui
siorganizza
ilprim
oStato
socialistache
sieleva
aguida
delm
ovimento
comunista
mondiale
em
odellodi
costruzionedel
socialismo.
Lagravità
ditale
deterioramento
dellateoria
èin
rapportoal
mom
entocruciale
nelquale
siproduce,
poiché«dal
mom
entoin
cuiun
grupposubal
ternodiventa
realmente
autonomo
edegernone
suscitandoun
nuovotipo
diStato,
nasceconcretam
entel’esigenza
dicostruire
unnuovo
ordineintellettuale
em
orale,cioè
unnuovo
tipodi
societàe
quindil’esigenza
dielaborare
iconcetti
pii.iuniversali,
learm
iideologiche
pi6raffinate
edecisive.
E...]Si
puòcosf
porrela
lottaper
unacultura
superioreautonom
a»
.(Q
,1508-9)
Infineabbiam
o,di
G.
Stalin,Il
materialism
odialettico
eil
mate
rialismo
storico(1938),
esposizionesistem
aticadi
ciòch’egli
ritiene«
itratti
fondamentali
delm
aterialismo
dialetticoe
storico»,
ope
rache
pertutta
laseconda
fasedella
IIIInternazionale
«ha
rappresentato
E...]l’insuperabile
modello
dell’elaborazionefilosofica
esociologica
nell’UR
ss»
(P.V
ranicki,Storia
delm
arxismo,
Editori
Riuniti,
Rom
a1973,
volume
TI,p.
166).Q
uestoscritto
diStalin
impoverisce
ilm
arxismo
aun
puntotale
chela
teoriaoriginale
diM
arxnon
èriconoscibile;
eppurequesta
operaè
unelem
entofo
ndam
entaledella
culturam
arxista,in
quanto—
insieme
alleQ
ue
stionidel
leninismo
(1926)—
costitufper
tuttaun’epoca
ilprism
aattraverso
cuifurono
interpretatele
operedi
Marx
edi
Lenin.
Seguirà,fin
oad
oggi,la
moltiplicazione
dim
anualiche
riproducono,
conm
inoreo
maggiore
dogmatism
o,i
trattidecisivi
dellatendenza,
conl’aggravante
dellafram
mentazione
disciplinare(m
anuali
difilosofia,
economia,
sociologia,socialism
oscientifico,
storia.m
aterialismo
storicoecc.)
infunzione
diuna
organizzazionescolare
dell’insegnamento
delm
arxismo.
V.
Ilproblem
adella
individuazionedelle
originistoriche
eteo
richedella
sociologiaè
statoaffrontato
daA
.Pizzorno
inuno
stim
olantesaggio
intitolatoIl
pensierosociologico
(inStoria
delleidee
politicheeconom
ichee
sociali,collana
direttada
L.Firpo,
UT
ET
,T
orino1973,
vol.V
I).E
gliindica
inA
.C
omte
eK
.M
arx«
iveri
padrifondatori
dellanuova
scienza»
inquanto
inentram
bi«
lacategoria
‘società‘
vienetrattata
inm
anieraautonom
ae
sistem
atica,distinguendosi
specificamente
dallacategoria
fondamentale
peril
pensieropolitico,
quelladi
Stato»
(pp.609-10).
Tra
leco
ndizioni
chestanno
allabase
delconfigurarsi
delconcetto
disocietà
equindi
delsuo
divenireoggetto
dellasociologia,
Pizzornopone
ilprogresso
tecnicoe
l’accrescersidelle
ricchezzem
ateriali,l’accre
136
sciutocontrollo
dell’uomo
sullanatura
attraversola
scienza,il
rafforzarsi
edespandersi
dellaclasse
borghesee
l’esperienzadel
fallim
entodei
tentatividi
riformare
l’uomo
ela
societàa
partiredalle
istituzionipolitiche.
Fenomeni
chestanno
allabase
dellaso
stituzionedel
concettodi
Stato‘
conquello
disocietà
‘,
inquan
toportano
«a
ricercarequali
sianoi
rapportisociali
cheveram
entecontano,
queirapporti
sociali,cioè,
iquali,
essendoretti
daleggi
inaccessibiliall’attività
volontariadegli
uomini,
inqualsiasi
posizione
dipotere
questisi
trovino,finiscono
inevitabilmente
perdare
scaccoa
tuttele
buoneintenzioni
dim
odificarlie
regolarlipro
gramm
aticamente.
Inaltre
parole,com
pitodei
nuoviscienziati
di
ventaquello
discoprire
rapportipiil
duraturie
phlforti
dell’arbitrio
mutevole
deipolitici;
discoprire
cioèla
necessitàsociale
[...]È
cosfche
irapporti
checaratterizzano
lasocietà
civilediventano
irapporti
cosiddettistrutturali,
cioèquelli
rettida
leggiche
sipossono
conoscerem
anon
modificare
adarbitrio,
edai
qualigli
altrirapporti
socialipni
effimeri
potrannovenir
dedotti»
(pp.6
12-3).
Vero
èspecifica
ancora—
chela
scienzaborghese
pereccellenza
nonè
lasociologia,
ma
l’economia
E...]M
aè
chiaroche
anchela
sociologia
èin
rapportocon
ilform
arsidella
nuovaclasse.
Questo
rapporto
perònon
èdiretto.
E...]D
ovendolecioè
trovaredelle
preciseradici
socialiconverrà
partiredall’ipotesi
cheessa
èespressione
dirap
portitra
gruppiintellettuali
epotere,
piuttostoche
partiredall’ipotesi
cheessa
siaespressione
degliinteressi
dellanuova
classedom
inante(p.
612).
Nell’analisi
diPizzorno
cisem
brache
osservazionipenetranti
evalides’im
piglinoin
unaconfusa
prospettivadi
storiadella
cultura.E
gliosserva
chela
sociologiaem
ergedalla
crisidella
vecchiascien
zapolitica
edel
modo
difare
politicacorrispondente,
eche
essam
ostradi
differenziarsinel
porrecom
eproprio
oggettola
societàanziché
lo‘Stato
‘.
Ciò
chegli
sfuggeè
chealla
radiceditale
dif
ferenziazionenon
stal’eterogeneità
dell’oggettoteorico,
ben
suna
medesim
aproblem
aticapolitica
—l’organizzazione
deirapporti
tragovernanti
egovernati,
cioèdelle
attivitàstatali
—in
duediverse
fasidello
sviluppodegli
Statinazionali,
indue
distinteepoche
po
litiche.Q
uestoprecisam
enteè
ciòche
gliim
pediscedi
coglierei
rapportiin
cuistanno
l’economia
politica,la
scienzapolitica,
Hegel,
Com
te,il
marxism
oe
lasociologia.
Nel
farestoria
delleidee
edelle
disciplinesolitam
entesi
pro
cedealla
ricercadei
rapportitra
leconcezioni
teorichee
gliin
teressisociali
odi
classeche
necostituiscono
labase,
mancando
conciò
lacom
prensionedel
fattoche
leconcezioni
delm
ondo,le
teoriee
lediscipline
sispiegano
fondamentalm
entein
rapportoalla
137
vitadello
Stato,cioè
aiprogetti
ealle
attivitàpolitiche
deigra
riaggruppam
entisociali.
(Sipotrebbe
direche
irapporti
traclassi
socialie
ideesono
mediati
dallapolitica
edallo
Stato.)C
onnessaa
questoerrore
èla
dimenticanza
delfatto
cheform
andosigli
Statim
odernicom
eStati
nazionaliciò
comporta
losviluppo
differenziatonazionale
diconcezioni
eteorie
chehanno
contenutifondam
entalicom
uni,in
quantosi
formano
nelterreno
diuna
stessacultura
eaffrontano
gruppidi
problemi
affinirelativi
allosviluppo
diorno
loghefasi
nellavita
delloStato.
Da
questopunto
divista
perdonosignificato
siala
distinzione‘classista
‘delle
concezioniteoriche
edelle
scienzeche
quella‘disciplinare
‘;entram
bivanno
reinterpretate,
inquanto
le‘differenziazioni
classiste‘
corrispondonoin
realtàa
progettipolitici
didiversi
blocchisociali
complessi,
ele
differenziazionidisciplinari
‘hanno
allapropria
originelinguaggi
etradizioni
culturalinazionali
differenti.(R
iguardoa
questoproble
ma
digrande
importanza
sonole
notegrarnsciane
sulla«
traducibilità
reciprocadei
linguaggiscientifici
»,nelle
qualipone
inrap
portola
filosofiaclassica
tedesca,l’econom
iapolitica
inglesee
ilpensiero
politicofrancese.)
Acquistano
inveceun
valoreessenziale
ledistinzioni
realizzatein
termini
distoria
dellacultura
—secondo
ilcriterio
dellaco
rrispondenza
trasviluppo
delleidee
efasi
diform
azionie
sviluppodello
Stato.M
oltoschem
aticamente:
neiperiodi
diform
azionedei
moderni
Statinazionali
sorseroun
insieme
discienze
politichequali
lafilosofia
dellastoria
edel
dirittoe
lascienza
delloStato
diH
egel,l’econom
ianolitica
diSm
ithe
Ricardo,
lafilosofia
politicadi
Hob
bes,la
scienzapolitica
diM
ontesquieau,la
scienzadella
politicadi
Machiavelli.
Inuna
prima
fasedi
disgregazionee
dilotta
perla
egemonia
all’internodi
quegliStati
sorgonoil
pensierosocialista,
lafilosofia
positivadi
Com
te,il
materialism
ostorico
ela
criticadell’econom
iapolitica
diM
arx.N
ellafase
delloStato
dellacrisi
or
ganicatroviam
ole
sociologie.Per
unanuova
epocapolitica
Gram
scipone
ifondam
entidi
unan
uo
va
scienza,la
scienzadella
storiae
dellapolitica.
VI.
Ilproblem
adella
‘legalità’storica
èstato
unodei
problemi
nodalinella
vicendadel
movim
entooperaio
internazionale,special
mente
nellafase
dellaSeconda
Internazionale,ed
intornoad
essos’im
pernianole
discussionipolitiche
fondamentali
radicalizzatesifino
alladivisione
delm
ovimento.
(Da
notareche
ancheoggi
ildibattito
internazionaletra
ipartiti
comunisti
poneal
centrola
questionedelle
‘ leggioggettive
universali‘
dellatransizione
edella
costruzione
delsocialism
o).È
statocosi
nonsolo
inquanto
dalm
odoin
cuis’intenda
Iosviluppo
storico—
equindi
ilpassaggio
alsociali-
smo
—dipende
l’elaborazionedella
strategiae
ilm
odoin
cuii
partitisi
definisconoe
siorganizzano,
ma
anchein
quantoil
concetto
dilegalità
storicaè
statosem
preposto
afondam
entodella
possibilitàdi
costruireuna
scienzadella
storiae
dellasocietà,
equindi
dellapossibilità
difare
unapolitica
scientifica,e
dellostesso
socialismo
scientifico‘.
Ineffetti
nellacultura
marxista
siva
afferm
andouna
tendenzache
fissaun
rapportologico
necessariotra
leafferm
azioniche
lastoria
sisvolge
secondoleggi
oggettive,che
compito
dellascienza
èl’individuazione
diqueste
leggie
laloro
applicazione
all’analisidei
processiconcreti,
eche
funzionedel
par
titoè
appropriarsidi
questascienza
eguidare
lem
assein
conform
itàa
talileggi.
Eutile
considerarele
posizioniespresse
daim
aggiori
protagonistidi
taledibattito,
qualifurono
certamente
K.
Kautsky,
E.B
ernstein,R
.L
uxemburg
eV
.L
enin.T
utticondividono
ilconcetto
dellastoria
soggettaa
leggi;ciò
cheli
differenziaè
ilm
odoin
cuine
definisconoil
rapportocon
lascienza
econ
lapo
litica,il
checom
portal’attribuzione
disignificati
diversialla
legalità
stessa.Segno
distintivodel
pensierodi
K.
Kautskv,
pervenutoalla
concezione
materialistica
dellastoria
edella
scienzafondam
entalmente
attraverso
lalettura
dell’Origine
dellespecie
diC
.Darw
ine
dell’Anti
diihringdi
F.E
ngels.è
ladecisa
accentuazionedel
determinism
oeco
nomico
edel
carattere’legale
‘delprocesso
storico.E
questol’elem
ento
chenon
muta
nelsuo
percorsodalle
posizioni‘ortodosse
‘aquelle
revisioniste‘;
anziin
questoè
daricercare
lachiave
delpassaggio
dalleune
allealtre;
mentre
da‘ ortodosso
‘sostiene
lavia
rivoluzionaria
alsocialism
oe
criticai
revisionistiin
basealla
leggeche
individuanell’acutizzazione
dellecontraddizioni
oggettivedel
capitalism
ola
viaal
socialismo,
da‘
revisio
nista
‘affida
lavenuta
delsocialism
oallo
svilupponaturale
delcapitalism
osecondo
lesue
proprieleggi.
Esem
presulla
basedell’analisi
delleleggi
edei
mec
canismi
propridel
capitalismo
cheegli
dapprima
ritieneim
minente
larivoluzione,
econseguentem
entela
necessitàdi
prepararsiad
essa,ed
inseguito
sostieneche
occorreattendere
inm
odopiu
ttosto
passivol’avvento
delsocialism
o,in
quantoesso
risulteràm
eluttabilm
entedallo
sviluppocontraddittorio
delcapitalism
o.Il
raprorto
traleggi,
scienzae
partitoin
Kautskv
ècolto
daM
.L.
Sai
s’adorinei
seguentiterm
ini:«
L’azioneconcreta
dellasocialdem
ocrazia
assumeva
[...]il
caratteredi
adempim
entoad
undettato
prefissatodalle
leggidell’evoluzione
storica;la
scienzam
arxistane
diventavalo
specchiorazionalm
entedisposto;
mentre
l’organizzazione
politicae
ilm
ovimento
praticodiventavano
lostrum
entoper
l’attauzionedelle
tendenzeoggettive
rispecchiatedalle
‘leggiscientifiche
‘».
[La
concezionedel
processorivoluzionario
inK
arlK
autskv(1891-1
922),in
Storiadel
marxism
oco
nte
mp
oran
eo,
An-
138139
i
nalidell’Istituto
Giangiacom
oFeltrinelli,.
Milano
1973,p.
30].La
biografiaintellettuale
diK
autskyillustra
inm
odoparadigm
aticocom
ela
concezionelegalitaria
dellastoria
conducoalla
subordinazione
teoricae
politica.Il
revisionismo
‘di
E.
Bernstein
hauna
strutturalogica
diversae
incerto
modo
oppostaa
quellodi
Kautsky.
Bernstein
ridimen
sionail
determinism
oeconom
ico,in
quanto«
lasocietà
moderna
èm
oltopiù
riccadi
ideologianon
determinata
dall’economia
E...]
ilgrado
disviluppo
economico
oggiraggiunto
lasciaai
fattoriideo
logici,e
specialmente
aquelli
etici,un’autonom
iam
oltopiù
ampia
chenel
passato»
(tpresupposti
delsocialism
oe
icom
pitidella
socialdemocrazia,
Laterza,
Bari
1974,p.
38),e
limita
ilcam
podi
validitàdelle
leggiin
quantodistingue
nellastoria
duecom
ponentidiverse:
unam
bitoragolato
secondoleggi
oggettivee
necessariecci
unaltro
cherim
aneindeterm
inatoe
«incalcolabile
».
quellodato
dall’operaredella
volontà.E
gliperò
possiedeun
concettodi
scienzacom
econoscenza
diciò
cheè
secondoleggi
(quindisostan
zialmente
medesim
oa
quellokautskyano),
colrisultato
cheil
ter
renosu
cuiopera
lascienza
èridotto
allostudio
dellecondizioni
regolaridel
processostorico,
edesclude
leattività
chedipendono
dallavolontà.
Conseguenza
diciò
èche
nonsi
puòprevedere
scientiflcamente
l’avventodel
socialismo
«anche
sesi
puòdim
ostrare
ladesiderabilità,
lapossibilità
ela
probabilità.Q
uandoin
unateoria
siintroduce
lanostra
volontà,tale
teoriacessa
dies
serescienza
pura.»
(citatoda
Vernon
L.L
idtke,Le
premesse
teoriche
dclsocialism
oin
.Bernstein,
inS
toriadel
marxism
oco
ntem
p’)r’ln
eo
cii.,p.
153.D
aE
.B
ernstein,[dealism
us,K
ampftheo
ne
mie
!1.V
/issenschaft,in
«Sozialistische
lvlonatshefte»,
agosto1901,
a.V
,o.
8,pp.
602-3).U
nascienza
ge;,’eraledella
storianon
èpos
sibilepoiché
«il
datodella
volontàum
anaesclude
lapossibilità
dipredeterm
inarescientificam
entesu
basigenerali
glisviluppi
storici.
E...]E
parimenti
ognipredizione
storicaconterrà
sempre
unelem
entoipotetico,
perchéin
tuttele
forzestoriche
calcolabilila
volontàdegli
uomini
irstroduceun
elemento
incalcolabile.»
(ivi,da
E.
Bernstein,
Der
Kernpunkt
desStreiies.
Ein
Schlusswort
zurFrage:
‘X7ieist
wissenschaftlicher
Soziaiismus
iniiglich?,in
«S
ozialistische
Monatshefte
»,
ottobre1901,
a.V
,n.
10,p.
783).U
nascienza
dellapolitica
nonè
possibile,essendo
lapolitica
ilterreno
dell’azionedella
volontàorganizzata,
anchese
«Per
giungerealle
mete
voluteesso
[ilsocialism
o]ha
bisognodi
assumere
come
filoconduttore
laconoscenza
scientificadelle
forzee
deirapporti
esistenti
all’internodell’organism
osociale,
nonchédelle
causee
deglieffetti
nellavita
dellasocietà.
»(ivi,
p.135.
Da
E.
Bernstein,
Wie
istw
issenscha/tlicherSozialism
usm
iiglich?,B
erlin1901,
p.33).
inquesto
contestoB
ernsteinstabilisce
unarelativa
separazionetra
110
scienzae
partito,in
quantol’azione
delpartito
soloin
parteè
gui
datadalla
conoscenzascientifica
edil
partitostesso
nonè
oggettodi
scienza.L
’iniziativapolitica
risultain
ognim
omento
dallavalu
tazioneem
piricadelle
situazionie
dalgiudizio
eticosulle
prospettive
possibilidi
sviluppo.L
’azionedel
partitonon
èperciò
scientificam
entecontrollabile
eassum
ea
guidail
c;iteriodi
opportunità;la
notaespressione
diB
ernsteinsecondo
laquale
ola
meta,
qualeche
sia,non
ènulla
perm
e,il
movim
entoè
tutto»
sancisce,oltre
allaincontrollabilità
scientifica,quella
piùam
piamente
dottrinaria.C
onciò
anchele
posizionidi
Bernstein
portanoalla
subordinazioneteorica
epolitica,
come
ponein
evidenzaG
ramsci
neiparagrafo
Ilm
ovimento
eil
fne:
Èpossibile
mantenere
vivoed
efficienteun
movim
entosenza
laprospettiva
difini
imm
ediatie
mediati?
L’affermazione
delB
ernstemsecondo
cuiil
movim
entoè
tuttoe
ilfine
ènulla
[...]nasconde
unaconcezione
meccanicistica
dellavita
edel
movim
entostorico:
leforze
umane
sonoconsiderate
come
passivee
nonconsapevoli.
(Q,1898-9)
ineffetti
quandol’intervento
umano
—la
volontà—
nonè
finalizzatosecondo
unprogetto
consapevole(che
prospettiobiet
tividi
‘medio
elungo
termine
‘),viene
ricondottoa
passività,non
èriconosciuto
«com
einiziativa
espinta
progressivaantagonista.
E...]N
onsi
trattadi
altroche
diuna
sofisticateorizzazione
dellapassività
»(Q
,1899).
Rosa
Luxem
burgaffronta
ilproblem
adel
rapportotra
leggi,scienza
edazione
politicain
maniera
originale.E
llasostiene
adun
tempo
lanecessità
oggettivae
l’interventoattivo
nellosvolgim
entostorico,
accentuandoam
bogli
elementi
ancorpié
diB
ernstein,e
latensione
delsuo
pensieroscaturisce
daitentativo
diintegrarli
teoricamente
epraticam
entein
unadim
ensioneunitaria
(diversam
enteda
Bernstein,
checrede
dirisolvere
ilproblem
anella
loroseparazione).
Eil
tentativodi
fondarel’elem
entosoggettivo
nell’oggettività:
losvolgersi
dellastoria
secondoleggi
oggettivesi
mani
festae
sirealizza
attraversol’attività
consapevoledelle
masse.
Lapratica
politicadella
classeoperaia
èportatrice
delsenso
dellasto
ria;ciò
ègià
presentenell’azione
spontaneadelle
masse
ediviene
consapevolenella
maturazione
dellacoscienza
diclasse,
quandocioè
lem
asseraggiungono
laconsapevolezza
degliobiettivi
(larivolu
zionedal
gradodi
maturità
raggiuntodallo
svilupposociale,
ma
losottolinea
ilvalore
dell’attivitàpolitica
spontaneadelle
masse,
econtrariam
entea
Bernstein,
l’importanza
dellaconsapevolezza
deifini.
«G
liuom
ini—
—scrive
—non
fannoarbitrariam
entela
lorostoria,
ma
essila
fannoda
sé.Il
proletariatodipende
nellasitua
zionedal
gradodi
maturità
raggiuntodallo
svilupposociale,
ma
losviluppo
socialenon
puòprescindere
dalproletariato;
essoè
aun
i141
tempo
lasua
molla
dipropulsione
ela
suacausa,
come
pureil
suoprodotto
ela
suaconseguenza.
Lasua
azionestessa
èun
mo
mento
determinante
dellastoria.
Ese
nonpossiam
osaltar
sopraallo
sviluppostorico,
come
l’uomo
allasua
ombra,
possiamo
peròaffrettano
orallentarlo.
»(citato
daF.T
ych,M
asse,classe
epar
titoin
Rosa
Luxem
burg,in
Storiadel
marxism
ocontem
poraneo,cit.,
p.288.
Da
Rosa
Luxem
burg,W
vbòrp
ism
(Scrittiscelti),
Varsavia
1957,voi.
TI,p.
266).E
ancora:«
Ilsocialism
oè
ilprim
om
ovimento
popolarenella
storiadel
mondo
chesi
proponga,e
visia
chiamato
dallastoria,
diportare
nell’agiresociale
degliuom
iniun
sensocosciente,
unpensiero
pianificatoe
conciò
illibero
volere».
(Rosa
Luxem
burg,Scritti
politici,a
curadi
L.Basso,
Editori
Riuniti,
Rom
a1967,
pp.446-7).
Secondoquesta
soluzionedel
problema
risultanorid
im
ensionatiinsiem
eil
ruolodel
partitoe
quellodella
scienza,in
quantole
leggiagiscono
ela
loroconsapevolezza
divieneoperante
all’internodella
classe,nel
passaggioche
inessa,
nellosvolgersi
dellapropria
pratica,si
attuadalla
spontaneitàalla
coscienzadi
classe.C
ome
inK
autskve
inB
ernstein,anche
nelleposizioni
dellaL
uxemburg
ilraggiungim
entodell’autonom
iateorica
epolitica
ècom
promesso:
èvero
chela
classeoperaia
èritenuta
soggettodi
azionee
dicoscienza
autonoma,
inquanto
insé
esenza
uscireda
séattua
leleggi
esi
fissai
fini;m
atale
autonomia,
intesacom
eseparazione
eautosufficienza,
èprecaria
eillusoria,
poichési
fondasulla
affermazione
aprioristicadella
superiorità‘oggettiva
‘della
classeoperaia,
dimenticando
chela
situazionedi
subordinazionesocio-politica
eculturale
puòessere
superatasolo
mediante
lacri
ticadegli
altruie
deipropri
precedentim
odidi
pensaree
diope
raree
l’elaborazionedi
unanuova
superiorerazionalità
teorico-scientifica.
V.
Lenin
compie
ilpiù
notevolesforzo
realizzatosinell’intera
cultura
marxista
diorganizzare
inuna
concezioneunitaria
ecoerente
idiversi
elementi
delproblem
a,cioè
diarticolare
legalitàstorica
eattività
politicaconsapevole
senzadim
inuirené
ilvalore
dellascienza,
nél’im
portanzadel
partito.E
glifonda
lapossibilità
dellascienza
socialerilevando
nellastruttura
economica
dellasocietà
rapportiregolari
ecostanti.
Già
inC
hecosa
sonogli
amici
delpopolo
‘e
come
lottanocontro
isocialdem
ocratici?(1894),
incui
svolgeuna
articolatacritica
dellasociologia
soggettivistica,cosi
individua
«la
possibilitàdi
unatteggiam
entorigorosam
entescienti
ficoverso
iproblem
istorici
esociali
»:«
separando‘i
rapportidi
produzione‘
come
strutturadella
societàe
dandola
possibilitàdi
applicarea
questirapporti
quelcriterio
scientificogenerale
dellareiterabilità,
lacui
applicazionealla
sociologiaera
negatadai
soggettivisti
[...]L’analisi
deirapporti
socialim
ateriali[...j
hasu-
bitoreso
possibiledi
nilevarnela
reiterabilitàe
laregolabilità
edi
generalizzategli
ordinamenti
didiversi
paesiin
modo
dagiungere
adun
unicoconcetto
fondamentale
diform
azionesociale.
[...1que
st’ipotesicreò
perla
prima
voltala
possibilitàdi
unasociologia
scientifica,perché
soltantoriconducendo
irapporti
socialiai
rapporti
diproduzione,
equesti
ultimi
allivello
delleforze
produttive,si
èottenuta
unabase
saldaper
rappresentarel’evoluzione
delleform
azionisociali
come
unprocesso
storico-naturale.»
(Editori
Riu
niti,R
oma
1972,pp.
19-20).Individuando
leleggi
disviluppo
nellastruttura
economico-produttiva,
eglifonda
lascienza
econom
ica,ed
inquanto
riconducela
spiegazionedei
processisociali
aquella
regolarità,fonda
lasociologia,
scienzadei
rapportisociali.
Ed
inquanto
allabase
deiprocessi
sovrastrutturali—
politicie
culturali—
agisconosem
prei
medesim
irapporti
economici
eso
ciali,apre
lapossibilità
aduna
scienzadella
politica,il
socialismo
scientifico.È
questauna
scienzasubordinata
poichéla
suapossi
bilitànon
èdata
daregolarità
specifichedel
processopolitico,
ma
dalfatto
chei
fenomeni
sovrastrutturalisono
analizzatie
spiegatiin
quantoconnessi
aifenom
enistrutturali.
Lascienza
dellapoli
tica—
icui
elementi
fondamentali
sonoin
Lenin
lateoria
delloStato,
dellarivoluzione
edel
partito—
nonè
peròelaborata
de.duttivam
entea
partiredai
principidella
scienzadei
rapportieco
nomici
esociali,
ma
invecesi
costruiscenell’analisi
dell’esperienzastorica
concreta,in
particolaredei
movim
entie
dellelotte
rivoluzionarie
edei
processidi
formazione
degliStati.
Difatti
Lenin
esigecostantem
ente«
l’analisiconcreta
deiprocessi
edelle
condizioni
concrete»,
chevengono
ricondotti,nel
processoesplicativo,
alleloro
radicistrutturali.
Lateoria
politicaè
una‘sintesi
dellaesperienza
‘,
organizzatasecondo
icriteri
del‘m
aterialismo
storico
‘.
InStato
erivoluzione
quest’ideasi
ripresentapiù
volte,pro
postacom
ecorretta
interpretazionedella
teoriam
arxianadello
Sta
toe
dellarivoluzione:
«Fedele
allasua
filosofia,il
materialism
odialettico.
Marx
prendecom
ebase
l’esperienzastorica
deigrandi
annirivoluzionari
1848-1851.Q
ui,com
esem
pre,la
dottrinadi
Marx
èil
bilanciodi
un’esperienza,bilancio
illuminato
dauna
pro
fondaconcezione
filosoficadel
mondo
eda
unavasta
conoscenzadella
storia.Il
problema
delloStato
sipone
inm
odoconcreto:
come
èsorto
storicamente
loStato
borghese,la
macchina
statalenecessaria
aldom
iniodella
borghesia?Q
ualitrasform
azioni,quali
evoluzioniha
subìtonel
corsodelle
rivoluzioniborghesi
edi
fronteai
mutam
entiautonom
idelle
classioppresse?
Quali
sonoi
compiti
delproletariato
rispettoa
questam
acchinastatale?
»(E
ditoriR
iuniti,R
oma
1970,p.
88).A
questoriconoscim
entodella
specificità
deiprocessi
politici,e
allanon
riduzionedella
scienzadella
politicaalla
scienzadell’econom
ia,si
legacoerentem
entela
con-
14
cezioneleniniana
dclprim
atodella
politicasull’econom
ianel
pro
cessorivoluzionario.
L’afferm
azionedi
questoprim
atoparte
dalriconoscim
entodel
fattoche
laclasse
operaiada
sé,nel
terrenoiella
lottaeconom
icatra
leclassi,
nonsupera
illivello
dellaco
scienzae
dell’organizzazionerivcndicativa-traduzionista.
Perciò
«La
coscienzapolitica
diclasse
puòessere
portataall’operaio
solodal
l’este
rno,
cioèdall’esterno
dellalotta
economica,
dall’esternodella
sferadei
rapportitra
operaie
padroni.Il
solocam
podal
qualeè
possibileattingere
questacoscienza
èil
campo
deirapporti
ditu
ttele
classie
ditutti
glistrati
dellapopolaone
conlo
Statoe
conil
governo,il
campo
deirapporti
reciprocidi
tuttele
classi.»
(Che
fare
?,
Editori
Riuniti,
Rom
a1974,
pp.115-6).
Ilm
ovimento
rivoluzionario
èla
fusionedel
movim
entooperaio
conla
teoriascienti
fica.La
tesidel
primato
dellapolitica
siassocia
corialla
tesidella
necessitàdella
scienzasenza
teoriarivoluzionaria
nonc’è
azionerivoluzionaria.
Ragione
diciò
èche
ladeterm
inazionedelle
ideologie
daparte
deirapporti
economici
esociali
ètale
daportare
all’occultam
entoe
alladistorsione
deiveri
rapporti,e
cioèalla
for
mazione
diuna
‘coscienzafalsa
‘.
l’analisiscientifica
chesvela
lareale
logicadei
processi,m
ediantela
criticadei
rapporticoncreti
esistentie
deiloro
riflessiideologici.
Com
pitodel
partitoè
diap
propriarsie
svilupparequeste
scienze,e
diguidare
conqueste
lem
asse;il
suocarattere
diavanguardia
dellaclasse
operaiarisiede
precisamente
nelfatto
diessere
lasua
organizzazionepolitica
cheagisce
scientificamente.
Lasoluzione
leninianadel
problema
nonè
condivisada
Gram
sci,in
quantoegli
criticala
concezioneche
vedeoperare
nellasocietà
leggioggettive
indipendentidall’azione
umana
eil
concettodi
scienzaconnesso
atale
concezione;ciò
implica
unnuovo
modo
diintendere
lascienza,
ela
necessitàdi
costituireuna
scienzadella
storiae
dellapolitica
sudiverse
fondamenta.
Intal
modo
lastru
ttura
delproblem
adei
rapportitra
storia,scienza
epolitica
divienealtra.
VII.
Negli
stessianni
incui
Gram
scisi
proponedi
fondareuna
scienzaa
partiredall’esperienza,
K.
Popperpubblica
unlibro
(Lo
gicadella
scopertascie
ntific
a,
1934)nel
qualesvolge
unacritica
radicaledell’em
pirismo
epropone
come
unicom
etodovalido
pertutte
le‘scienze
empiriche
‘ciò
chedefinisce
come
‘metodo
de
duttivodei
controlli‘.
Eopportuno
esaminare
quil’argom
entazioneessenziale
diquesto
autore,sia
perchéegli
èdivenuto
unim
portante
puntodi
riferimento
deldibattito
epistemologico
odierno,sia
inquanto
lasua
criticadel
metodo
induttivo‘
intenderiguardare
ogniprogetto
dicostruzione
diuna
scienzache
prendal’avvio
dallo
studiodell’esperienza.
144
licentro
dellacritica
popperianadell’em
pirismo
consistenella
criticadella
logicainduttiva,
cioèdella
possibilitàdi
«stabilire
laverità
diasserzioni
universalibasate
sull’esperienza»,
problema
chesi
ponein
quanto«
ilresoconto
diun’esperienza
—di
un’osservazione,
odel
risultatodi
unesperim
ento—
puòessere
soltantoun’asserzione
singolaree
nonun’asserzione
universale»
(K.
Popper,L
ogicadella
scopertascie
ntific
a,
Einaudi,
Torino
1974,p.
6).T
alecritica
sispecifica
intre
mom
enti:a)
nonè
giustificatoinferire
asserzioniuniversali
daasserzioni
singolari,per
quantonum
erosesiano
questeultim
e,poiché
«qual
siasiconclusione
trattain
questom
odopuò
sempre
rivelarsifalsa:
perquanto
numerosi
sianoi
casidi
cignibianchi
chepossiam
oaver
osservato,ciò
nongiustifica
laconclusione
chetv
ttii
cignisono
bianchi»
(idem
);b)
d’altrondele
stesseasserzioni
singolarinon
sonopur
resoconti
oregistrazioni
diosservazioni
opercezioni
imm
ediate,poiché
inogni
asserzionesingolare
devonocom
parireconcetti
universali:«
Ogni
descrizionefa
usodi
nomi
(odi
simboli,
odi
idee)tu
liVer
rali;ogni
asserzioneha
ilcarattere
diuna
teoria,di
un’ipotesi.La
asserzione:‘Q
uestoè
unbicchier
d’acqua‘
nonpuò
essereverifi
catada
nessun’esperienzabasata
sull’osservazione.La
ragioneè
chegli
universaliche
compaiono
inessa
nonpossono
esserem
essiin
relazionecon
nessun’esperienzasensibile
specifica.E...)
Con
lapa
rolabicchiere
‘,
peresem
pio,denotiam
ocorpi
chimici
cheesibi
sconoun
certocom
portamento
regolare,e
lostesso
valeper
lapa
rola‘acqua
‘»
(p.87).
Aquesto
puntola
criticadell’inferenza
siconnette
allacritica
dell’astrazione:«
qualsiasitentativo
didefinire
inom
iuniversali
conl’aiuto
dinom
iindividuali
èdestinato
afal
lire.Q
uestofatto
èstato
spessotrascurato
edè
largamente
diffusala
credenzache
siapossibile,
mediante
unprocesso
chiamato
‘astrazione
‘,
sollevarsida
concettiindividuali
aconcetti
universali.Q
ue
stopunto
divista
èparente
strettodella
logicainduttiva,
colsuo
passaggioda
asserzionisingolari
adasserzioni
universali.Q
uestidue
procedimenti
sonoegualm
enteim
praticabilidalla
logica»
(p.52);
c)ancora:
im
edesimi
datid’esperienza
(lepercezioni
ele
os
servazioniim
mediate)
sonoim
pregnatidi
teorie,sono
«esperienze
soggettive»(p.
26).«
Ilm
iopunto
divista
èche
ilnostro
linguaggio
ordinarioè
pienodi
teorie;che
l’osservazioneè
sempre
osservazionealla
lucedelle
teoriee
chesoltanto
ilpregiudizio
induttivistico
puòfarci
pensareche
possaesistere
unlinguaggio
deifenom
eni,privo
diteorie
edistinguibile
daun
‘linguaggioteo
rico
‘»
(p.43,
innota).
Coloro
iquali
ritengonoche
allabase
dellascienza
stianoesperienze
empiriche
irriducibili«
nonriescono
adaccorgersi
che,ogni
qualvoltacredono
diaver
scopertoun
fatto,si
sonolim
itatia
proporreuna
convenzione»
(pp.36-37).
Ii45
Lacritica
popperianadi
ognim
etodoinduttivo
noncom
portala
negazionedella
possibilitàdi
unascienza
empirica,
bensfla
fondazione
diquesta
nelm
etododeduttivo
deicontrolli,
cioènel
«pun
todi
vistasecondo
cuiun’ipotesi
puòessere
soltantocontrollata
empiricam
ente,e
soltantodopo
cheè
stataproposta
»(p.
9).«
Lescienze
empiriche
sonosistem
idi
teorie.[...]
Le
teoriescientifiche
sonoasserzioni
universali,{...]
Leteorie
sonoreti
gettateper
catturare
quelloche
noichiam
iamo
il‘m
ondo‘:
perrazionalizzarlo,
perspiegarlo,
perdom
inarlo.C
isforziam
odi
renderela
trama
sempre
piùsottile
»(p.
43).«
Ilm
etodoconsistente
nelso
ttoporre
leteorie
acontrolli
criticiI...]
procedesem
prelungo
lelinee
seguenti.D
auna
nuovaidea,
avanzataper
tentativie
nonancora
giustificatain
alcunm
odo—
unaanticipazione,
un’ipotesi,un
sistem
adi
teorie,o
qualunquecosa
sipreferisca
—si
traggonoco
nclusioni
perm
ezzodella
deduzionelogica
»(p.
12).Si
ottengonoin
talm
odoasserzioni
dilivello
progressivamente
meno
universale,le
qualivengono
sottopostead
uncontrollo
preliminare
dicoerenza
logicatra
diesse.
Queste
asserzionisingolari
sonocaratterizzate
dalfatto
dipoter
esserecontrollate
empiricam
ente.
Scopodi
quest’ultimo
tipodi
controlloè
discoprire
finoa
qualpunto
lenuove
conseguenzedella
teoriaE...]
venganoincontro
allerichieste
dellapratica,
siaa
quellesollevate
daesperim
entipuram
entecientiflci,
siaa
quelleche
derivanoda
applicazionitecnologiche
pratiche.
Anche
quila
proceduradei
controllirivela
ilproprio
caratterededuttivo.
Con
l’aiutodi
altreasserzioni
giàaccettate
inprecedenza
sideducono
dallateoria
certeasserzioni
singolariche
possiamo
chiam
are‘ predizioni
‘E...]
Inseguito
andiamo
allaricerca
diuna
decisione
riguardantequeste
(ealtre)
asserzioniderivate,
confrontandoqueste
ultime
coni
risultatidelle
applicazionipratiche
edegli
esperim
enti.Se
questadecisione
èpositiva,
cioèse
lesingole
conclusionisi
rivelanoaccettabili
overificate,
lateoria
hatem
poraneamente
superato
ilconfronto:
nonabbiam
otrovato
alcunaragione
perscartarla.
Ma
sela
decisioneè
negativa,o,
inaltre
parole,se
leconclusioni
sonostate
falsificate,allora
laloro
falsificazionefalsifica
anchela
teoriada
cuile
conclusionisono
statededotte
logicamente.
Èopportuno
no.tare
cheuna
decisionepositiva
pu
òsostenere
lateoria
soltantotem
poraneam
ente,perché
puòsem
predarsi
chesuccessive
decisionila
scalzino.
E...]N
elprocedim
entodelineato
quinon
compare
nullache
som
iglialla
logicainduttiva.
Ionon
presuppongom
aiche
sipossa
concludere
dallaverità
delleasserzioni
singolarialla
veritàdelle
teorie(pp.
12-3),
Riconosciam
osenz’altro
nelleposizioni
espresseda
Popper
elem
entiindirizzati
aduna
validaprospettiva.
Tra
glialtri:
unaco
ncezione
aperta,non
dogmatica,
criticistica‘,
dellascienza,
chepro
cedeattraverso
lafalsificazione
delleteorie
date;ed
unodei
mo
menti
dellasua
criticaall’espirism
o,quello
checoglie
nei‘dati
l’impronta
teorica.T
uttaviasia
lacritica
all’empirism
o(nel
suocom
plesso)che
laproposta
delm
etododeduttivo
deicontrolli
vannocriticate.
La
criticapopperiana
alm
etodoinduttivo
nonè
convincente,
inquanto
sifonda
sullarichiesta
adesso
dicondizioni
dilogicità
propriedel
metodo
deduttivo;in
effettispecihco
delm
etodo
deduttivoè
procedereda
unaproposizione
all’altrastabilendo
tradi
essenessi
dinecessità
logica.O
ra,ciò
chesi
puòchiedere
alm
etodoinduttivo
èche
leasserzioni
piùgenerali
comprendano
ilcom
plessodelle
osservazionirealizzate
(nondi
quellelogicam
entepossihiP).
Inciò
consistela
generalizzazioneinduttiva.
Le
generalizzazioni
nonpretendono
diessere
universalizzazioni.Le
generalizzazioni
induttivesono
deltipo:
‘Tutti
icigni
osservatisono
bian
chi‘.
Ecco
perchéè
legittimo
ilpassaggio
dall’esperienzaalla
filologia,
valea
direil
primo
tipodi
strutturaconoscitiva
riconosciutoda
Gram
sci(il
metodo
dell’erudizionenell’accertam
entodei
fattiparticolari).
Èpiuttosto
ilm
etododeduttivo
deicontrolli
chenon
reggealla
argomentazione
cheP
opperfa
militare
controil
metodo
induttivo;in
elfettil’eterogeneità
traasserzioni
universalie
asserzionisin
golari—
rilevatada
Popper
alloscopo
didim
ostrareim
possibileil
passaggiodalle
ultime
alleprim
e—
evidenzial’im
possibilitàdi
passaredalle
prime
alleultim
eattraverso
unprocesso
puramente
logico.Il
passaggiologico
daun’asserzione
universalead
unacon
clusionesingolare
richiedesem
prela
mediazione
diun’altra
asserzione
singolare.C
iònon
vuoldire
negarevalidità
nellavoro
scientifico
alprocedim
entodeduttivo,
ma
individuarnei
limiti:
conl’ausilio
dellalogica
deduttivasi
possonocostruire
adesem
pioipotesi,
ma
esclusivamente
conessa
nonè
possibileattingere
illivello
dellarealtà
concretaindividuale.
Queste
osservazionicriti
clicm
ostranoche
ilproblem
aè
male
impostato
daP
opper.E
glinon
riescea
divincolarsidalla
concezionepositivistica
dellascienza
come
spiegazionedella
realtàattraverso
laform
ulazionedi
leggi.A
nchese
nonpretende
chesia
possibilefornire
unaprova
scientifica
dell’esistenzadelle
leggi—
«i
nostritentativi
diindovinare
sonoguidati
dallafede
non-scientifica,m
etafisica(se
purbiologica
mente
spiegabile)nelle
leggi,nelle
regolaritàche
possiamo
svelare,scoprire
»(p.
308)—
,egli
sostieneche
lascienza
èper
definizione,strutturalm
ente,costruzione
clileggi.
Dal
mom
entoche
leasser
zioniuniversali
(esplicative)non
possonoavere
chela
forma
dileggi
universali,è
giàin
partenzafissata
l’impossibilità
disalire
dall’esperienzaalle
leggi,alla
scienza.«
Leleggi
universalitrascen
donol’esperienza,
senon
altroperché
sonouniversali
etrascen
donoqualsiasi
numero
finitodei
lorocasi
osservabili»
(p.481).
Ilproblem
ava
impostato
inm
ododiverso
allorquandosi
trattadi
unascienza
deiprocessi
individualiin
quantoindividuali,
cioè
147
diuna
strutturaconoscitiva
chenon
utilizzaleggi
(senzache
ciòne
pregiudichiil
caratterescientifico).
Ci
limitiam
oa
questopunto
asvolgere
alcuneconsiderazioni
generali.E
questauna
scienzache
concepisceil
propriooggetto
com
eesperienza
soggettiva(com
egià
èstato
coltoda
Marx
nellaprim
aT
esisu
Feuerbac/);
propriop
erché
l’esperienzainiziale
èsoggettiva,
razionalmente
disposta,è
pos
sibilepassare
daessa
allasua
teorizzazione,è
possibilecioè
laco
struzionedi
concetti—
mediante
unprocesso
diastrazione
—che
colganola
logicaspecifica
dell’esperienzaspecifica
(concettiche
aloro
voltapossono
essereteorizzati).
Inquesto
modo
èfondata
lapossibilità
diun
passaggiodall’esperienza
allascienza,
valea
direal
secondotipo
distruttura
conoscitivariconosciuto
daG
ramsci.
VIlI.
Eopportuno
analizzarein
qualerapporto
stianola
teoriagrarnsciana
dellacrisi
organicae
lateoria
marx
iana
dellecrisi
delcapitalism
o.A
questoscopo
faremo
riferimento
alnoto
lavorodi
P.M
.Sw
eezvLa
teoriadello
sviluppocapitalistico
(1942),ove
sitrova
unasintetica
rigorosaesposizione
dellanatura
dellecrisi
capitalistiche
secondoil
puntodi
vistadi
Marx.
Sweczv
inizial’esposizione
dellateoria
marxiana
dellacrisi
esam
inandola
possibilitàe
lanatura
dellecrisi
nellaproduzione
mer
cantilesem
plice.Secondo
laform
ulaadoperata
daM
arxper
rappresentare
larazionalità
economica
specificadella
produzionem
ercantile
semplice
(M-D
-M),
lacrisi
consistein
«una
fratturanel
processodi
circolazione,che
ècausata
dallaseparazione
deidue
mo
menti
dellacom
peroe
dellavendita
o(T
orino,B
oringhieri,1972,
o.159).
«La
formula
dellacircolazione
M-O
-Mcontiene
certam
entela
possibilitàdi
una
cris
i,m
anello
stessotem
poessa
significa
produzioneper
ilconsum
o;e,
poichéil
consumo
èfondam
entalm
enteun
processocontinuo,
èpoco
probabileche
quellapossi
bilitàdiventi
realtà»
(p.161);
am
en
oche
«operino
fattoriester
nicom
ele
guerree
ledeficienze
diraccolto
»(ibM
)nei
qualecaso
iproduttori
repentinamente
possonoessere
indottia
sospenderegli
scambi.
Nella
produzionecapitalistica
invece,l’interruzione
delprocesso
dicircolazione
èun
portatointerno
dellarazionalità
specificadi
questosistem
aespressa
nellaform
ulaO
-M-D
’.D
atoche
ilcapi
talistaè
interessatounicam
entea
massim
izzareil
saggiodel
profitto,se
questosparisce
odeclina
aldi
sottodel
livellonorm
ale,«
scompare
Fodeclina]
l’incentivodella
produzionecapitalistica
»(p.
167).
Quando
ilsaggio
de]profitto
scendeal
disotto
dellivello
normale,
siverificherà
unarresto
delleoperazioni
daparte
deicapitalisti.
Non
difficilescoprirne
leragioni.
Perla
naturastessa
delprocesso
dicir
cohivionu,il
singolocapitalista
ècontinuam
entechiam
atoa
scegliere
tral’una
ol’altra
didue
possibilicondotte:
orim
etterein
circolazioneil
propriocapitale
otrattenerlo
nellasua
forma
monetaria.
Pbensi
s’eroche
alunga
scadenzaquesta
alternativanon
esisteperché,
seil
capitalistavuole
continuarea
operarenella
suaqualità
dicapitalista,
prestoo
tardidovrà
reinvestireil
suocapitale.
Ma
ciònon
significache
eglidebba
imm
ediatamente
reinvestireil
suocapitale
eneanche
cheegli
debbacontinuare
areinvestirlo
sempre
nellostesso
ramo
diproduzione.
Eprincipio
generalmente
accettatoche,
seil
saggiodel
profittova
aldi
sottodel
livellonorm
alein
unaparticolare
industria,i
capitalistitrasferiranno
illoro
capitaleda
quell’industriain
un’altra.Se,
tuttavia,il
saggiodel
profittoscende
aldi
sottodel
livellonor
male
intutte
oin
quasitutte
leindustrie,
nonvi
puòessere
nessunvantaggio
atrasferire
ilcapitale
daun’industria
all’altra.Q
uandociò
siverifica,
icapitalisti
nonsono
piùspinti
acontinuare
areinvestire
inquelle
condizioni,che
devonoper
forzaessere
daloro
consideratesfavorevoli;
essipossono
rinviareil
reinvestimento,
finchéle
condizioni
sianodi
nuovofavorevoli:
valea
dire,finché
ilsaggio
delprofitto
siatornato
allivello
normale
ofinché
essisi
sianorassegnati
adun
nuovoe
piùbasso
livellodel
saggiodel
profitto.N
elfrattem
po,il
rinviodel
reinvestimento
avràinterrotto
ilprocesso
dicircolazione
ecausato
crisie
superproduzione.La
crisie
lasuccessiva
depressionesono,
infatti,parte
delm
eccanismo
mediante
ilquale
ilsaggio
delprofitto
èriportato
completam
enteo
parzialmente
alsuo
livelloprece
dente(pp.
168-9).
Cosi
definitein
generalele
crisicapitalistiche,
Sweezy
proseguealla
ricercadelle
cause,da
individuare«
esaminando
leforze
agentisul
saggiodel
profitto»
(p.172).
Giunge
intal
modo
adistinguere
duetipi
dicrisi:
crisiassociate
allacaduta
tendenzialedel
saggiodel
profitto‘
e‘crisi
direalizzo
‘.
Nel
primo
casola
crisidipende
dauna
cadutadel
saggiodel
profittoattribuibile
adun
aumento
del
lacom
posizioneorganica
delcapitale
inrelazione
adun
aumento
deisalari;
nelsecondo
lacrisi
risultada
unacaduta
delsaggio
delpro
fittoderivante
dallaim
possibilitàdi
realizzarele
merci
alproprio
va
lorein
relazionead
unagenerale
carenzadella
domanda
effettivadi
merci.
Inentram
bii
casisi
trattadell’operare
dileggi
economiche
propriedel
modo
diproduzione
capitalisticole
qualiad
uncerto
puntoproducono
squilibrie
sitrasform
ano«
inuna
forzaantagoni
sticadi
questom
etododi
produzionee
cheha
bisognodi
crisipe
riodicheper
esserevinta
»(K
.M
arx,Il
Capitale,
vo1.
III,citato
daSw
eezv,p.
175).R
iguardoquesta
teoriam
arxianadella
crisiSw
eezyriconosce
cheessa
considerasoltanto
itratti
essenzialidel
fenomeno
ead
unalto
livellodi
astrazione.«
Lecrisi
—scrive
—sono
fenomeni
particolarm
entecom
plicati,che
sonoregolati
inm
aggioreo
minore
gradoda
unagrande
varietàdi
forzeeconom
iche.C
ome
Marx
ebbead
esprimersi
alriguardo,
«la
crisireale
puòessere
spiegatasolam
entecon
ilreale
movim
entodella
produzionecapitalistica,
dellaconcor
149
renzae
deicredito
»(T
/aeorieniiber
dcvM
ehrwert,
voi.11/2,
p.286).
Per
‘concorrenza‘
ecredito
‘,
egliintendeva
l’interastru
ttura
deim
ercatie
delm
eccanismo
finanziarioche
rendel’econom
iareale
molto
piùcom
plicatadei
sistemi-m
odelloanalizzati
nelC
apitale.
Per
dirlain
altreparole,
lacrisi,
come
complesso
fenomeno
concreto,n
on
potrebbeessere
completam
enteanalizzata
ovel’inda
ginefosse
condottaa
quellivello
diastrazione,
aiquale
sitiene
ilC
apitale.C
iòche
vipossiam
otrovare
sonotutti
quegliaspetti
delproblem
adella
crisiche
emergono
aun
altolivello
diastrazione
»(pp.
157-8).È
evidenteche
nonostantel’allargam
entodel
quadroanalitico
propostoqui
daSw
eezvper
l’esame
dellecrisi,
tuttal’analisi
diqueste
svoltanei
termini
dellateoria
economica
marxista
consistein
untentativo
dispiegazione
delfenom
enocom
eprodotto
dellam
edesima
razionalitàeconom
icadel
sistema
diproduzione
capitalistico.
Dalla
interpretazioneda
noiproposta
dellateoria
gramsciana
dellacrisi
organicarisulta
evidenteuna
nettadiversità
d’imposta
zionedel
problema,
tantoriguardo
l’identificazionedel
fenomeno
quantoriguardo
lasua
spiegazione.O
ccorretuttavia
rilevarecom
etale
diversitàd’im
postazionenon
significache
ledue
teorieriguar
dinoprocessi
eproblem
idiversi,
ma
piuttostoche
essesi
presentano
come
analisialternative
diuno
stessoprocesso
storico,e
come
distinterisposte
asim
ilariquestioni.
Ciò
èconferm
atodall’analisi
delpercorso
compiuto
daG
ramsci
nellostudio
diquesto
argomento
cruciale.N
elQ
uadernolO
,in
alcuniparagrafi
stesinella
secondam
etàdel
1932,G
ramsci
fail
tentativodi
comprendere
lacrisi
secondoi
criteri
ei
concettidella
teoriam
arxiana;interpreta
questateoria
ecerca
disvilupparla,
rimanendo
peròal
suointerno.
Esam
inandola
questionedella
leggetendenziale
dclsaggio
delprofitto,
annotache
«occorrerà
forsem
egliodeterm
inareil
significatodi
leggeten
denziale’:poiché
ognilegge
inE
conomia
politicanon
puònon
esseretendenziale,
datoche
siottiene
isolandoun
certonum
erodi
elementi
etrascurando
quindile
forzecontroperanti,
saràforse
dadistinguere
ungrado
maggiore
om
inoredi
tendenzialitàe
mentre
disolito
l’aggettivotendenziale
‘si
sottintendecom
eovvio,
siinsiste
invecesu
diesso
quandola
tendenzialitàdiventa
uncaratte
reorganicam
enterilevante
come
inquesto
casoin
cuila
cadutadel
saggiodel
profittoè
presentatacom
el’aspetto
contraddittoriodi
un’altralegge,
quelladella
produzionedel
plusvalorerelativo,
incui
unatende
adelim
inarel’altra
conla
previsioneche
lacaduta
delsaggio
delprofitto
saràprevalente.
Quando
sipuò
imm
aginareche
lacontraddizione
giungeràa
unnodo
diG
ordio,insolubile
normalm
ente,m
adom
andantel’intervento
diuna
spadadi
Ales
sandro?Q
uandotutta
l’economia
mondiale
saràdiventata
capitali-
sticae
diun
certogrado
disviluppo:
quandocioè
la‘
fron
tiera
mobile
‘del
mondo
economico
capitalisticoavrà
raggiuntole
suecolonne
d’Ercole.
Leforze
controperantidella
leggetendenziale
eche
siriassum
ononella
produzionedi
sempre
maggiore
plusvalorerelativo
hannodei
limiti,
chesono
dati,per
esempio,
tecnicamente
dall’estensionedella
resistenzaelastica
dellam
ateriae
socialmente
dallam
isurasopportabile
didisoccupazione
inuna
determinata
società.
Cioè
lacontraddizione
economica
diventacontraddizione
poli
ticae
sirisolve
politicamente
inun
rovesciamento
dellapraxis
»(0
,1279).
Epoco
piiloltre,
nelparagrafo
Sullacaduta
tendenzialedel
saggiodel
p;o/ltto,interpreta
l’americanism
ocom
eun
tentativodi
«superare
lalegge
tendenziale,eludendola
colm
oltiplicarele
variabilinelle
condizionidell’aum
entoprogressivo
delcapitale
costante»
(Q,
1312);dove
aseguito
diun’analisi
particolareggiatadi
talequestione,
conclude:
Lalegge
tendenzialedella
cadutadel
profittosarebbe
quindialla
basedell’am
ericanismo,
cioèsarebbe
lacausa
delritm
oaccelerato
nelprogresso
dcim
etodidi
lavoroe
diproduzione
edi
modificazione
deltipo
tradizionaledell’operaio.
(Q,
1313)
Questo
tentativodi
spiegarela
crisidall’interno
dellaspecifica
razionalitàeconom
icacapitalistica
èin
diretto
rapporto
conil
con
cettodi
mercato
determinato,
cheG
ramsci
aquesto
punto
mostra
dinon
averancora
sufficientemente
elaborato.D
ifattipoco
sopraegli
scrive:
Mercato
determinato
perl’econom
iacritica
[è]E...]
l’insieme
delleattività
economiche
concretedi
unaform
asociale
determinata
assuntenelle
loroleggi
diuniform
ità,cioè
‘astratte‘.
ma
senzache
l’astrazione
cessidi
esserestoricam
entedeterm
inata.Si
astraela
molteplicità
individualedegli
agentieconom
icidella
societàm
odernaquando
siparla
dicapitalisti,
ma
appuntol’astrazione
ènell’am
bitostorico
diim
aeconom
iacapitalistica.
(Q,1276-7)
Inquesta
formulazione
delconcetto
Gram
scicoglie
giàche
ilm
ercatod
ete
rmin
ato
èun
insieme
diattività
concre
te(attività
‘econom
iche‘,
ein
ciòsta
unaprim
ariduzione);
mostra
tuttaviadi
ritenere
chetali
attivitàconcrete
sonoadeguatam
enteassunte,
tram
itel’astrazione
determinata,
inleggi
diuniform
ità,com
ela
leggedella
cadutatendenziale
delsaggio
delprofitto.
Ecco
perchéla
spiegazione
dellacrisi
èricercata
sulterreno
delleleggi,
cioèsu
quellivello
astrattoin
cuisi
ritienesia
radicatala
razionalitàinterna
delcapitalism
o.Il
decisivosuperam
entocritico
ditale
concettodi
mer
catodeterm
inatoè
documentato
nelQ
uad
ern
oil,
nelparagrafo
Regolarità
enecessità,
cheabbiam
opreso
inesam
enel
testo.G
ramsci
svolgequi
unaprecisa
criticaal
procedimento
attraverso
131150
ilquale
siastraggono
dalleattività
leleggi,
econ
questesi
spiegano
quelle:
Dopo
averrilevato
questeforze
decisivee
permanenti
eil
lorospontaneo
autornatismo
(cioèla
lororelativa
indipendenzadagli
arbitriiindividuali
edagli
interventiarbitrari
governativi)lo
scienziatoha,
come
ipotesi,reso
assolutol’autom
atismo
stesso,ha
isolatoi
fattim
eramente
economici
dallecom
binazionipiil
om
enoim
portantiin
cuirealm
entesi
presentano,ha
stabilitodei
rapportidi
causaed
effetto.di
premessa
econseguenza
ecosf
hadato
unoschem
aastratto
diuna
determinata
societàeconom
ica.(Q,
1477-8)
Ilnuovo
concettodi
mercato
determinato
—«
‘Mercato
determi
nato‘
equivalea
dire‘determ
inatorapporto
diforze
socialiin
unadeterm
inatastruttura
dell’apparatodi
produzione‘,
rapportogaran
tito(cioè
resoperm
anente)da
unadeterm
inatasuperstruttura
po
litica,m
orale,giuridica
»(Q
,1477)
—non
comprende
solole
attivitàeconom
ichem
al’insiem
eorganico
delleattività
concrete,non
ind
ividua
larazionalità
delm
ercatonell’operare
delleleggi
ma
nelcon
cretorapporto
trale
forzesociali
attive,non
esprime
soltantola
razionalitàparticolare
dell’azionedei
capitalisti(com
ein
D- M
-D’)
ma
ilconflitto
trarazionalità
diverse.Sul
terrenodi
questonuovo
concettodi
mercato
determinato
tuttala
problematica
dellacrisi
saràconseguentem
enteriform
uiata;riform
ulazioneche
abbiamo
espostonel
testocom
eteoria
gramsciana
dellacrisi
organica.C
ilim
itiamo
quidi
seguitoalla
esplicitazionedi
alcunielem
enticritici
sullateoria
marxiana
dellacrisi
capitalisticacontenuti
nellanuova
teoria.N
elQ
uaderno15.
stesonella
prima
metà
del1933,
nellanota
Passato
epresente.
La
crisi,la
criticaalla
teoriache
vedenella
caduta
delsaggio
delprofitto
lacausa
dellacrisi
èm
oltoesplicita:
«O
ccorreràcom
batterechiunque
vogliadi
questiavvenim
entidare
unadefinizione
unica,o
cheè
lostesso,
trovareuna
causao
unaorigine
unica»
1755).E
facilevedere
come
allefondam
entadi
taleinterpretazione
(daG
ramsci
criticata)della
crisistia
ilp
resupposto
ideologico,dedotto
dallaconcezione
materialistica
dellastoria,
cheil
sistema
capitalistico,al
paridi
tuttii
precedenti,è
condannatoa
caderesotto
ilpeso
delleproprie
contraddizioni.T
antoforte
èquesto
condizionamento
che,sebbene
quellastessa
analisidella
crisifaccia
intravederein
essa(crisi)
unm
omento
dicontrollo
edi
guidadel
processoeconom
icoda
partedei
capitalisti(<
lacrisi
ela
successivadepressione
sono,infatti,
partedel
mecca
nismo
mediante
ilquale
ilsaggio
delprofitto
èriportato
completa
mente
oparzialm
enteal
suolivello
precedente»,
Sweezv),
predom
inadi
fattol’idea
dellacrisi
come
processoincontrollato
epassi
vamente
subitodai
capitalisti.M
ail
problema
difondo
èun
altro.Se
larazionalità
capitalisticaporta
nelproprio
senol’autodistruzio
nedi
questom
ododi
produzione,l’analisi
ditale
razionalitàè
indirizzata
allaindividuazione
dellesue
contraddizioni,e
lecrisi
assumo
noil
significatodi
sintomi
om
anifestazionidi
esse.E
precisamente
questoche
ostacolala
comprensione
dellaspecifica
razionalità;questa
razionalitàviene
presentatacom
euna
razionalitàirrazionale,
doveque
stocarattere
irrazionaleè
desuntoda
ungiudizio
etico,cioè
dalcon
frontodei
fuispecifici
dellaproduzione
capitalistica(m
ercicom
evalori
discam
bio)e
deicapitalisti
(ilprofitto)
coni
finium
anam
enterazionali
dell’attivitàproduttiva
(prodotticom
evalori
d’uso).Q
uestoconfronto
consistein
realtànel
misurare
icom
portamenti
deicapitalisti
colm
etrodi
unarazionalità
economica
precedente(M
-D-M
),propria
dellaproduzione
mercantile
semplice
eche
siprolunga
nelcom
portamento
economico
delleclassi
subordinate(<
laform
uladella
circolazioneM
-D-M
nonscom
pareaffatto
nédiviene
irrilevantecoll’avvento
dellaproduzione
capitalistica.In
ve
ro,per
ilavoratori,
checostituiscono
lastragrande
maggioranza
del
lapopolazione,
lacircolazione
continuaad
averela
formula
M-i)
-
Mcon
tuttociò
cheessa
implica.
Illavoratore
comincia
conuna
merce,
laforza-lavoro
che,nella
migliore
delleipotesi,
haper
luiun
benlim
itatovalore
d’uso;egli
convertela
suaforza-lavoro
indenaro;
eda
ultimo
usail
denaroper
acquistarebeni
necessarialla
sussistenza.Q
uestoè
M-D
-IVIe
l’obiettivoè
unaum
entodel
va
lored’uso.
1)-M
-D’
ècosi
estraneoal
lavoratore,al
pariche
aiproduttori
inuna
produzionem
ercantilesem
plice.E
,quindi,
deltutto
erratodipingere
ilavoratore
come
dominato
dalm
otivodel
profittoe
imm
aginareche
eglicondivida
l’intensodesiderio
delcap
italista
diun’appropriazione
sempre
maggiore
diricchezza
inastratto
‘»
Sweezv,
pp.164-5).
Proprio
perchéla
criticadella
razionalità
capitalisticaè
svoltadal
puntodi
vistadi
unarazionalità
storicamente
antecedente(la
cuisuperiorità
èrivendicata
inbase
aun
giudizioetico)
larazionalità
capitalisticarisulta
incompresa
evalutata
come
perversaed
assurda,irrazionale
appunto.
Com
eabbiam
ocercato
dim
ostrarela
questioneva
interamente
reimpostata.
Ogni
razionalitàè
internamente
coerente;la
contraddittorietà
neiprocessi
storiciconcreti
risultadalla
compresenza
edal
conflittodi
diverserazionalità
(dominanti
osubordinate,
sorpassateo
emergenti);
unadata
razionalitàdom
inanterisulterà
superataso
ltanto
nell’espansionedi
unanuova,
superiore,autonom
arazionalità
(nellostesso
paragrafoPassato
epresente.
La
crisi,G
ramsci
mostra
ciòanalizzando
leragioni
dellacaduta
dell’impero
Rom
ano,che
eglim
ostranon
spiegabile«
collosvolgim
entodella
vitadell’Im
peroR
omano
stesso»,
ma
lacui
spiegazionepiuttosto
«è
dari
cercarenello
sviluppodelle
popolazionibarbariche
‘e
ancheoltre
»,
Q,1759).
Sonoqueste
leprem
essedella
teoriagrarnsciana
dellacrisi
organica.
152155
Finitodi
stampare
nelm
esedi
maggio
1978rialla
Tipolitografìa
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editoreSpi\
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