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Monte Sant’angelo

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Monte Sant’angelo

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Monte sant’angelo

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La storia di Monte Sant'Angelo è strettamente legata a quella delle apparizioni dell'Arcangelo

Michele. Infatti le sue origini si fanno risalire alla fine del V secolo, quando, secondo la tradizione,

l'Arcangelo sarebbe apparso in una grotta, chiedendo che questa fosse consacrata e

diventasse luogo di culto in cui le preghiere dei fedeli sarebbero state accolte ed esaudite.

Ben presto la grotta, divenne un importante santuario, il più famoso di tutta l'Italia

meridionale e ormai sono secoli che è divenuto meta di pellegrinaggi di fedeli in cerca di grazie.

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Oggi, a millecinquecento anni di distanza, presso quella grotta scelta dalla creatura

celeste, sorge la cittadina pugliese di Monte Sant’Angelo, gioiello del Parco Nazionale del Gargano in provincia di

Foggia, popolata da circa 13.500 abitanti. Monte Sant’Angelo, negli ultimi anni, si sta

lasciando scoprire dai visitatori grazie a un’offerta turistica curata e studiata.

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Da sempre meta di pellegrinaggi, il santuario di San Michele Arcangelo rappresenta da oltre quindici secoli un riferimento importante per tutto il mondo cristiano.L’ingresso del santuario è collegato all’atrio interno attraverso una scalinata di 89 gradini: da qui, attraverso una porta in bronzo, si entra nella basilica costituita quasi per intero dall'antica grotta

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All’ingresso del santuario, passando accanto al campanile, ci si immette in un ampio piazzale, denominato "Atrio superiore" e delineato a sinistra e di fronte da un colonnato con inferriate.

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L'ambiente di questo santuario è veramente suggestivo, in quanto ci si rende conto di stare effettivamente in una grotta, gli altari sono scolpiti direttamente in essa! Una magnifica statua, raffigurante l'Arcangelo Michele troneggia sull'altare centrale; questa scultura in marmo è attribuita ad Andrea Sansovino.

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LE APPARIZIONI DI SAN MICHELE ARCANGELO

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PRIMA APPARIZIONE

La storia del culto di S. Michele sul Gargano è stata a noi tramandata dal “Liber de apparitione sancti Michaelis in monte Gargano”. Il racconto dell’Apparitio è scandito in tre episodi. Il primo è quello del toro. Avvenne l’8 Maggio del ‘490 nella città di Siponto dove viveva un ricchissimo mercante di nome Gargano. Una sera si accorse che il più bel toro dei suoi armenti mancava alla conta. Il giorno dopo cominciò ad esplorare la campagna spingendosi fino ai dirupi montani. Finalmente ritrovò il suo toro sulla soglia di una caverna in cima alla montagna. Scagliò una freccia contro il toro ma fu deviata dal vento, e colpì lo stesso Gargano che l’aveva scagliata. Il vescovo indisse tre giorni di digiuno al termine dei quali apparve l’Arcangelo Michele.

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SECONDA APPARIZIONE

Il secondo episodio è quello della Vittoria. Ci fu una guerra tra napoletani da una parte e beneventani e sipontini dall’altra. Prima dello scontro il vescovo indisse un digiuno di tre giorni per chiedere la protezione dell’Arcangelo San Michele che gli apparve assicurando vittoria certa. Il giorno dopo i sipontini, lieti della protezione angelica si accinsero a tagliare il passo ai napoletani che fuggirono fin sotto le mura della loro città. La battaglia fu vinta dai sipontini e dai beneventani, che tornarono vincitori al loro paese. Questi ultimi subito dopo si recarono sul monte dall’Arcangelo per ringraziarlo.

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TERZA APPARIZIONE

E’ riferito alla Dedicazione. La grotta delle apparizioni fu al centro dell’attenzione religiosa attirando pellegrini provenienti dai paesi vicini e dal tutto il ducato. Ma poiché la grotta non era stata consacrata, il vescovo aveva delle perplessità sulla necessità di consacrare la grotta. L’ennesima apparizione dell’arcangelo Michele risolse i suoi dubbi dicendogli di aver provveduto lui stesso a consacrare la grotta;così il vescovo poteva tranquillamente celebrare la messa e autorizzare i pellegrini.

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Gli storici sostengono che queste tre apparizioni sia avvenute in tempi diversi della storia del santuario. L’apparizione di S. Michele segnò il passaggio dal culto pagano a quello cristiano. Da quel momento il santuario garganico fu uno dei centri religiosi più frequentati di tutti l’Europa.

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Il Santuario di San Michele ospita, nelle sue sale, il Museo Devozionale ed il Museo Lapideo di Monte Sant’Angelo.

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MUSEO DEVOZIONALE: :Di recente allestimento, il Museo devozionale della Basilica di San Michele Arcangelo raccoglie testimonianze che pellegrini illustri e gente comune nel corso dei secoli hanno lasciato come pegno di devozione.

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L’altra parte del patrimonio dell’Arcangelo, il tesoro votivo, è costituito da doni meno preziosi ma

altrettanto significativi per la storia del Santuario: ex voto in lamina d’argento, tavolette votive

dipinte con la scena del miracolo, icona, ceri, statue dell’Arcangelo di devozione domestica, oggetti d’uso quotidiano, ornamenti preziosi

offerti per grazia ricevuta.Nel tempo a questi oggetti si sono aggiunte collezioni di singoli privati che attraverso il loro dono, volevano esprimere la propria devozione:

la collezione archeologica, la collezione numismatica, la raccolta dei vasi di maiolica.

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MUSEO LAPIDARIO: Si tratta degli ambienti dell' età bizantina e longobarda, ci sono numerose iscrizioni lungo le pareti di queste cosiddette "cripte", talune a caratteri runici, testimoniano il notevole afflusso dei pellegrini fin dall'epoca longobarda. . Le "cripte" sono composte da due ambienti le cui strutture dovettero realizzarsi in due fasi immediatamente successive l'una all'altra.

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Un altro importante edificio storico da visitare è il castello di Monte Sant’angelo, localizzato nell'area del Parco Nazionale del Gargano, può essere descritto come una ''narrazione storica'' plurisecolare, che ancora oggi testimonia l'alternarsi di dominazioni, popoli e stili architettonici. L'attuale fortificazione evidenzia soprattutto l'influenza degli Aragonesi che, per difendersi dai nemici, realizzarono il torrione a forma di mandorla e il fossato che precede il portale di ingresso

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Dopo aver completato il percorso storico-artistico attraverso i monumenti e gli edifici più

significativi della città, vale la pena di lasciarsi rapire dalle atmosfere accoglienti e solari degli

abitanti del posto. Tra le manifestazioni più importanti c’è la Festa di San Michele

Arcangelo, che dalla fine di settembre all’inizio di ottobre ricorda le apparizioni avvenute nella

grotta l’8 maggio e il 29 settembre di millecinquecento anni fa.

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Monte Sant'Angelo si presenta subito come un paese caratteristico per le sue vie

antiche, piene di negozietti che vendono souvenir, oltre ad eccellenti prodotti alimentari tipici, dalle classiche ostie

ripiene, ai formaggi di capra e di pecora, senza scordare l'olio extra vergine ed i

vini.

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GASTRONOMIA e PIATTI TIPICI:

Per gli amanti della cucina, Monte Sant' Angelo si segnala per i suoi cibi saporiti e tradizionali. Famosissimo è il PANE DI MONTE, con pagnotte molto grandi (fino a 7 kg.). L' OLIO DI MACCHIA (piccola frazione del comune) riveste un ruolo altrettanto importante. Inoltre salumi, orecchiette e troccoli (tipica pasta fatta a mano), pesce fresco del Golfo di Manfredonia, agnello, ottimo vino locale, formaggi locali , delizieranno il palato dei più esigenti.

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Sono il dolce tipico di questa cittadina , le Ostie Piene (ckiene in dialetto montanaro), sono costituite da due cialde ovali di ostie, di colore bianco panna. Il ripieno è formato da mandorle tostate, caramellate con zucchero e miele. Un pizzico di cannella conferisce loro il caratteristico aroma speziato.

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Realizzatato dalle stagiste;

Marika Pappagallo e Ylenia Tutolo