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Municipio di Reggio Emilia Foto: proprietà del Comune di Reggio Emilia SERVIZIO BILANCIO E FINANZA

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Municipio di Reggio EmiliaFoto: proprietà del Comune di Reggio Emilia

Servizio Bilancio e Finanza

INDICE pag. 3

Piano Programmatico 2011-2013 pag. 89

Relazione del Direttore Generale

pag. 91

Bilancio Pluriennale di Previsione 2011-2013

pag. 95

Piano Triennale degli Investimenti 2011-2013

pag. 101

Rendiconto di Liquidità 2011-2013

pag. 104

Programma Triennale ed Elenco Annuale dei Lavori ai sensi del D.Lgs. 163/2006 pag. 110

Previsioni Personale nel Triennio 2011-2013

3

PIANO PROGRAMMATICO 2011-2013

1. Quadro normativo esistente

2. La rete integrata dell’offerta regionale

3. Il percorso verso l’IRCCS

4. Obiettivi istituzionali e strategie aziendali

4.1 Partecipazione degli enti locali alla programmazione sanitaria

4.2 Universalità ed equità di accesso

4.3 Centralità del cittadino

4.4 Qualità dell’assistenza ed efficienza gestionale

4.5 L’ integrazione tra le attività assistenziali, di didattica e di ricerca

5. Formazione

6. Ricerca e innovazione

7. L’impatto organizzativo-gestionale delle nuove opere

8. La politica degli investimenti e gli obiettivi di area

8.1 Tecnologie Informatiche

8.2 Tecnologie Biomediche

8.3 Area Tecnica, Logistico Alberghiera e Sicurezza

8.4 Area Amministrativa

4

1. QUADRO NORMATIVO ESISTENTE

Le scelte di politica sanitaria dell’Azienda Ospedaliera si confrontano, come d’obbligo, con i provvedimenti rilevanti agli effetti del finanziamento e del funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale di seguito elencati:

QUADRO NORMATIVO NAZIONALE

Decreto legislativo 30.12.2002 n. 502 “Riordino della disciplina in materia sanitaria” e

successive integrazioni e modifiche

Decreto legislativo 19.06.1999 n. 229 “Norme per la razionalizzazione del SSN”

Legge 8.11.2000 n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di

interventi e servizi sociali”

DPCM 29.11.2001 “Definizione dei livelli essenziali di assistenza”

Accordo stato regioni 11 luglio 2002 sulle modalità di accesso alle prestazioni diagnostiche e

terapeutiche ed indirizzi applicativi sulle liste di attesa

Legge 30.12.2004 n. 211 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale

dello stato (legge finanziaria 2005)”

DPR 23.05.2003 “Piano sanitario nazionale 2003/2005”

Intesa Stato-Regioni del 23.3.2005 in attuazione dell’ art. 1, comma 173 della legge

30.12.2004 n. 311

Piano nazionale della prevenzione

Legge 23.12.2005 n. 266: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale

dello stato (legge finanziaria 2006)”

Intesa Stato-Regioni 28.03.2006 “Piano nazionale per il contenimento dei tempi di attesa

per il triennio 2006 – 2008”

Decreto del Presidente della Repubblica del 07.04.2006 “Approvazione del piano sanitario

nazionale 2006 - 2008”

Intesa Stato-Regioni del 05.10.2006 “Patto per la salute”

Legge 27.12.2006 n. 296 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale

dello Stato (legge finanziaria 2007)”

Decreto del Ministero della Salute del 10 luglio 2007 “progetti attuativi del piano sanitario

nazionale - linee guida per l’accesso al cofinanziamento alle Regioni e alle Province

Autonome di Trento e Bolzano”

Legge 03.08.2007, n. 120 “Disposizioni in materia di attività libero-professionale

intramuraria e altre norme in materia sanitaria in G.U. n.° 181 del 6 agosto 2007”

Legge 24.12.2007, n. 244 - legge finanziaria 2008

5

Decreto legislativo 25.06.2008, n. 112 (pubblicato nel supplemento ordinario n. 152/l alla

gazzetta ufficiale n. 147 del 25 giugno 2008), coordinato con la legge di conversione 6

agosto 2008, n. 133, recante: «disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la

semplificazione, la competitivita', la stabilizzazione della finanza pubblica e la

perequazione tributaria» - legge finanziaria 2009.

Decreto del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali - 18 dicembre 2008

Legge 23.12.2009, n.191

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge

finanziaria 2010). (09G0205) (G.U. Serie Generale n. 302 del 30 dicembre 2009)

Decreto legislativo 03.08.2009, n. 106 recante: «disposizioni urgenti per lo sviluppo

economico, la semplificazione, la competitivita', la stabilizzazione della finanza pubblica e

la perequazione tributaria» - legge finanziaria 2009.

Ripubblicazione del testo del decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106, recante: «Disposizioni

integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della

salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro», corredato delle relative note. (Decreto

legislativo pubblicato nel supplemento ordinario n. 142/L alla Gazzetta Ufficiale - serie

generale - n. 180 del 5 agosto 2009). (09A11463) (G.U. Serie Generale n. 226 del 29

settembre 2009)

Legge 27 febbraio 2009, n. 14

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207,

recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e disposizioni finanziarie

urgenti. (G.U. Serie Generale n. 49 del 28 febbraio 2009)

Decreto legislativo 03.08.2009, n. 106

Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di

tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. (09G0119) (G.U. Serie Generale n.

180 del 5 agosto 2009)

Provvedimento 3 dicembre 2009: Patto per la Salute 2010-2012

Intesa, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le

Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano concernente il nuovo Patto per la

salute per gli anni 2010-2012. (Repertorio n. 243/CSR). (09A15603) (G.U. Serie Generale n. 3

del 5 gennaio 2010)

Legge 23 dicembre 2009, n. 191

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge

finanziaria 2010). (09G0205) (G.U. Serie Generale n. 302 del 30 dicembre 2009)

Legge 30 luglio 2010, n. 122

6

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante

misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica. (G.U.

del 30 luglio 2010, n. 176)

Sebbene, per alcune parti, il decreto non si applichi direttamente alle aziende sanitarie, ed

ancora, per altre parti, contenga previsioni valevoli a partire solo dal 2011, le politiche e le

linee di indirizzo sulla gestione degli organici che si ricavano dalle sue disposizioni meritano,

ai fini della determinazione degli obiettivi per le Aziende e per gli Enti del Ssr, la necessaria

interpretazione di alcuni punti ed un’adeguata declinazione dei principi di contenimento

della spesa sul personale ivi prevista.

Intesa 28 ottobre 2010

Schema di intesa tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano

sul Piano Nazionale di governo delle liste di attesa per il triennio 2010-2012, di cui

all''articolo 1, comma 280 della legge 23 dicembre 2005, n.266. Intesa ai sensi dell''articolo

8, comma 6 della legge 5 giugno 2003, n.131

Legge 13 dicembre 2010, n. 220

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di

stabilita' 2011). (10G0238) (G.U. Serie Generale n. 297 del 21 dicembre 2010)

Nello specifico stabilisce che per le regioni in disavanzo sanitario

• per i risultati dell’esercizio 2010, le regioni che non hanno raggiunto gli obiettivi

programmati di risanamento e riequilibrio economico contenuti nello specifico piano di

rientro dai disavanzi sanitari, possono provvedere alla copertura del disavanzo sanitario

con risorse di bilancio regionale, purché le misure di copertura siano adottate entro il 31

dicembre 2010;

• il divieto di intraprendere o proseguire fino al 31dicembre 2011azioni esecutive nei

confronti delle aziende sanitarie locali e ospedaliere delle regioni sottoposte ai piani di

rientro e commissariate alla data dell’entrata in vigore del D.L. 31 maggio 2010, n. 78;

• una deroga del 10 per cento del blocco automatico del turn-over del personale sanitario,

a condizione che, entro il 31 ottobre 2010, avvenga la verifica positiva dell’attuazione

parziale delle misure contenute nel piano di rientro dal deficit sanitario, presentato dalla

regione interessata.

QUADRO NORMATIVO REGIONALE

Il Piano Sanitario Regionale (1999-2001) e documenti attuativi

Legge Regionale 25.02.2000 n. 11

Legge Regionale 12.03.2003 n. 2 “Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per

la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizio sociale”

7

Delibera di Giunta Regionale n. 327 del 23.02.2004 “Applicazione della LR 34/98 in materia

di autorizzazione e accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie e dei

professionisti alla luce dell’evoluzione del quadro normativo nazionale. revoca dei

precedenti provvedimenti”

Legge Regionale 23.12.2004 n. 29 “Norme generali sull’organizzazione e il funzionamento

del SSR e sue modifiche ed integrazioni”

DGR 23.12.2004 n° 2708 “Programma per la ricerca e l’innovazione nel Servizio Sanitario

Della Regione Emilia Romagna”

Delibera di Giunta Regionale 1280/2004 “Linee di programmazione e finanziamento del

servizio sanitario regionale per l’anno 2004”

Delibera di Giunta Regionale n. 1012 del 27.06.2005 “Approvazione del piano regionale della

prevenzione 2005 – 2007”

Delibera di Giunta Regionale assunta in data 1.08.2005 “Provvedimenti in ordine alla

programmazione 2005 delle aziende del servizio sanitario regionale”

Delibera di Giunta Regionale n. 86 del 30/01/2006 “Direttiva delle aziende sanitarie per

adozione atto aziendale”

Legge Regionale 3.03.2006, n. 2 "Modifiche all´art. 10 della legge regionale n. 29/2004, in

materia di istituti di ricovero e cura a carattere scientifico"

La legge disciplina gli organi dell’IRCCS l’attività assistenziale e, per quanto di competenza,

l' attività di ricerca nell'ambito degli indirizzi e della programmazione regionale favorendo il

pieno inserimento dei medesimi nel sistema della ricerca nazionale ed internazionale e la

funzionalizzazione della loro attività di ricerca e di formazione al miglioramento continuo

della qualità delle prestazioni e dei servizi di assistenza sanitaria

Delibera di Giunta Regionale n. 426 del 27.03.2006 “Approvazione del piano regionale della

prevenzione 2006 – 2008 relativamente a: prevenzione dell’ obesità prevenzione delle

recidive nei soggetti che hanno già avuto accidenti cardiovascolari, prevenzione degli

incidenti sui luoghi di lavoro, stradali e domestici”

D.G.R. n° 1051/2006 “Linee di Programmazione e Finanziamento Del SSR per l’anno 2006”

D.G.R. n° 1532 del 24.11.2006 “Piano regionale sul contenimento dei tempi di attesa

integrata con la Delibera di Giunta Regionale n° 73 del 29.01.2007”

Circolare n° 10/2007 “Linee Guida Sistema CUP”

D.G.R. n° 686 del 2007 “Criteri di finanziamento delle Aziende del SSR della Regione Emilia-

Romagna anno 2007”

D.G.R. n° 1448 del 2007 “Piano Sociale e Sanitario 2008-2010”

Delibera di Giunta Regionale n° 2011/2007 “Direttiva alle Aziende Sanitarie per l'adozione

dell'atto aziendale: indirizzi per l'organizzazione dei Dipartimenti di Cure Primarie, di

Salute Mentale e Dipendenze Patologiche, di Sanità Pubblica”

8

Delibera di Giunta Regionale n° 207 del 25 febbraio 2008 “Approvazione piano Sangue e

Plasma triennio 2008 – 2010”

Delibera di Giunta Regionale n. 533/2008: "Direttiva alle Aziende Sanitarie in merito al

programma percorso nascita"

Delibera di Giunta Regionale n. 1690/2008: "Linee di indirizzo per la tutela sociale della

maternità e sull0interruzione volontaria della gravidanza nell’ambito dei paini di zona per

la salute e il benessere sociale"

Delibera di Giunta Regionale n. 602/2008: "Linee di programmazione e finanziamento delle

del Servizio Sanitario Regionale per l’anno 2008"

Delibera di Giunta regionale n. 1035/2009: Strategia regionale per il miglioramento

dell’accesso ai servizi di specialistica ambulatoriale

Circolare 13/2009: "Prime indicazioni operative sulla delibera 1035/2009"

Delibera di Giunta regionale n. 1171/2009: Definizione delle linee di indirizzo regionali per

l’attività di controllo in materia di ricovero

Delibera di Giunta regionale n. 1066/2009: “La ricerca come attività istituzionale del SSR.

Principi generali e indirizzi operativi per le Aziende sanitarie, in attuazione del Piano

sociale e sanitario 2008-2010”

Delibera di Giunta Regionale n. 602/2009: "Linee di programmazione e finanziamento delle

del Servizio Sanitario Regionale per l’anno 2009"

Delibera di Giunta Regionale n. 1176/2009: "Provvedimenti on ordine al finanziamento del

SSR per l’anno 2009"

Delibera di Giunta Regionale n. 2106/2009: "Programma pluriennale degli interventi, la

razionalizzazione ed il coordinamento delle attività di prelievo e trapianto di organi e

tessuti – assegnazione e concessione finanziamenti per la realizzazione dei progetti – anno

2009”

Delibera di Giunta Regionale n. 2079/2009: "Determinazione delle tariffe per prestazioni di

assistenza ospedaliera in strutture pubbliche e private accreditate dalla RER applicabili a

decorrere dal 01/01/2009"

Delibera di Giunta Regionale n. 1850/2009: "Fondo Sanitario Regionale 2009: riparto

assegnazione e concessione di fondi a favore delle Aziende Sanitarie e dell’ARPA”

Dgr 234/2010: "Finanziamento del Servizio sanitario regionale per l'anno 2010"

Dgr 1544/2010: "Provvedimenti in ordine al finanziamento delle Aziende del Servizio

sanitario regionale per il 2010 e al relativo quadro degli obiettivi annuali - integrazione alla

delibera 234/2010"

Dgr. 1779/2010 “Inserimento nel Nomenclatore tariffario regionale delle prestazioni

specialistiche ambulatoriali delle prestazioni Tsh - Reflex e Psa – Reflex”

9

Dgr. 290/2010 "Revisione delle tariffe relative alle prestazioni dei Centri ambulatoriali di

riabilitazione (Car) delle strutture ex art. 26 della l. 833/78. Ipotesi di ridefinizione

dell'assistenza rivolta alle persone con disabilità, fisica, psichica e sensori”

Circolare n 10 del 16 luglio 2010 “Indirizzi per l’elaborazione dei regolamenti dei Comitati

Consultivi Misti”

Dgr. 2052/2010 “Prosecuzione di interventi di cui alle delibere di Giunta regionale

n.1036/2009 e n.2250/2009 in materia di sostegno dei lavoratori colpiti dalla crisi e di altre

fasce deboli per l'accesso alle prestazioni sanitarie”

Decreto n.101/2010 "Nomina dei componenti della Giunta regionale e specificazione delle

relative competenze"

Decreto n. 130/2010: “Modifiche ed integrazioni al decreto n. 101/2010” —

QUADRO NORMATIVO LOCALE

PAL (Piano Attuativo Locale)

PIANI PER LA SALUTE

PIANO DI ZONA

PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ TERRITORIALI

ACCORDI DI FORNITURA CON L’AZIENDA USL TERRITORIALE

ATTO AZIENDALE- DELIBERA 86 DEL 18/12/2008

10

2.LA RETE INTEGRATA DELL’OFFERTA REGIONALE L’Azienda Ospedaliera Arcispedale S. Maria Nuova, in collaborazione con l’ Azienda USL di Reggio Emilia, si pone obiettivi di promozione/tutela della salute della popolazione, mediante l’organizzazione e l’erogazione di servizi ospedalieri e di attività specialistiche efficaci, appropriati, accessibili, innovativi, nel rispetto delle compatibilità economiche e dei vincoli posti dalla programmazione regionale e nazionale. Inoltre, in coerenza con gli indirizzi contenuti nella L.R. 29/2004 e del Piano Sociale e Sanitario 2008/2010, supporta le attività di ricerca promosse dai professionisti ed ispira la propria mission alla ricerca della piena integrazione sociale e sanitaria come elemento di garanzia della globalità della risposta ai bisogni espressi dai cittadini. La centralità del cittadino, si esprime attraverso la definizione ed il miglioramento continuo di percorsi di cura integrati e condivisi con l’ Azienda Usl territoriale, con l’obiettivo di:

Sviluppare un modello di riferimento in grado di fornire risposte, sul piano organizzativo ed operativo,

Migliorare l’appropriatezza degli interventi, Integrare tra loro le risorse,

Sviluppare concetti e modalità di rendicontazione (accountability). L’integrazione delle Aziende provinciali e la messa in rete delle risorse disponibili, espressa in diversi piani programmatici, per la parte sanitaria hanno trovato il loro riferimento nel Piano Attuativo Locale. L’analisi dello stato di salute della comunità reggiana ha orientato le Aziende a cercare di apportare un contributo efficace e, laddove possibile, migliorativo o risolutivo delle condizioni di disagio, malessere o sofferenza, prevalentemente legate alle malattie cronico-degenerative, alla rilevante presenza di immigrati di molteplici etnie e culture, al disagio giovanile, alle condizioni di fragilità sociale e sanitaria, già analizzati per la definizione dei Piani per la Salute. Il confronto fra le Aziende, ha, poi, consentito di individuare connessioni con altri strumenti di programmazione sia sanitaria che sociale, quali ad esempio i Piani di Zona e la diretta partecipazione ai Comitati di Distretto.

Nella comunità provinciale, questo percorso ha permesso il consolidamento del ruolo baricentrico del Servizio Sanitario pubblico, universale e solidaristico nei propri principi ispiratori, aperto al ruolo sussidiario dei servizi sociali e sanitari privati accreditati: ciò ha consentito alla sanità reggiana di migliorare, in questi anni, la qualità della propria offerta, perseguendo livelli di eccellenza, attraverso un equilibrato sistema di servizi ospedalieri e territoriali e una costante attenzione allo sviluppo delle competenze, all’adeguamento delle strutture ospedaliere, alla attività di ricerca e all’innovazione delle tecnologie con la proficua adesione al Programma PRI-ER. L’attività assistenziale si è sviluppata secondo il modello delle reti integrate, in collaborazione tra le due Aziende Sanitarie pubbliche, confermando l’organizzazione dipartimentale come modello di riferimento, integrata da funzioni a valenza provinciale (Dipartimenti Interaziendali e Programmi). Laddove possibile, nell’ organizzazione e nell’erogazione di servizi e prestazioni si è privilegiata la mobilità dei professionisti rispetto a quella dei pazienti, nonché la condivisione in rete delle informazioni cliniche, resa possibile grazie ad un consistente investimento in tecnologie informatiche avanzate. La molteplicità degli obiettivi, che in questi anni l’ Azienda ha messo in campo, sono stati tutti perseguiti avendo a riferimento costante gli obiettivi economico-finanziari posti dalla Regione Emilia Romagna e l’efficienza organizzativa e gestionale. Questo ha consentito di affrontare con rigore e puntualità i contenuti dell’accordo di fornitura con l’Azienda committente e ha permesso di raggiungere gli obiettivi economici fissati dalla Regione nel periodo.

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L’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia eroga la propria attività all’interno della Programmazione Sanitaria Locale della provincia di Reggio Emilia e coerentemente agli obiettivi del Piano Sanitario Regionale, sviluppando una progettazione complessiva dell’offerta dei servizi, condivisa con l’Azienda USL di riferimento, rivolta sia al contesto territoriale locale che a quello regionale. In questa logica molte strutture e attività presenti al S. Maria Nuova sono state sviluppate secondo il modello organizzativo Hub&Spoke e quello delle reti cliniche integrate. Rete Hub & Spoke provinciale e regionale La rete ospedaliera regionale è stata interessata da un profondo processo di rimodulazione teso a migliorare la qualità dell’assistenza, a garantire il collegamento con gli altri servizi sanitari e sociali territoriali e ad assicurare la continuità assistenziale. In questo processo, la Regione ha tenuto conto delle caratteristiche demografiche dell’ Emilia-Romagna, e cioè della presenza di una popolazione anziana con elevati bisogni assistenziali, dell’incremento costante di cittadini stranieri, del quadro epidemiologico regionale, della necessità di ricercare efficienza ed appropriatezza delle prestazioni e dei servizi erogati. Questa organizzazione è stata contemplata nel 3° Piano sanitario regionale, che ne ha completato il quadro programmatorio ed organizzativo: a livello provinciale sono stati definiti le strutture e i servizi ospedalieri necessari all’autosufficienza del territorio, mentre la programmazione regionale si è occupata delle alte specialità, ispirandosi al modello Hub & Spoke. Esso parte dal presupposto che, per determinate situazioni e specifiche complessità, siano necessarie competenze specifiche non diffuse e che devono essere concentrate in Centri regionali di alta specializzazione a cui vengono inviati gli ammalati dagli ospedali di riferimento territoriale ("servizi ospedalieri periferici").

Per quanto riguarda la nostra Azienda si sono consolidate le seguenti reti:

• UDGEE (Unità per la riabilitazione delle gravi disabilità in età evolutiva) Questa struttura ha consolidato la funzione di Hub di 3° livello nell’ambito regionale.

Trattasi di specifiche competenze rientranti in un percorso integrato diagnostico terapeutico destinato ad affrontare i problemi diagnostici, valutativi e rieducativi degli esiti di patologie neuromotorie e cognitive congenite, connatali od acquisite dell’età evolutiva.

• Funzione di Neurochirurgia d’urgenza Nel primo semestre 2007, presso l’Ospedale Maggiore di Parma, è stata attivata la Struttura Complessa di Neurochirurgia d’Urgenza, a cui è stata affidata, sulla base di accordi presi preventivamente a livello di Direzioni Aziendali, anche la Responsabilità della Struttura Spoke di Reggio Emilia. La nuova organizzazione, ha coinciso con il rilancio ed il progressivo incremento di tutte le attività, anche quelle a più elevato contenuto tecnologico e, in casi selezionati, quello di ambito cerebro-vascolare. La costante presenza degli specialisti, ha inoltre, consentito e consentirà ulteriormente lo sviluppo di tecniche interventistiche neuroradiologiche, possibili solo in presenza di uno stand by neurochirurgico.

• Terapia Intensiva Neonatale Dal 2002 è stata riconosciuta dalla Regione al Santa Maria Nuova un’attività di 3° livello per

la terapia intensiva neonatale. Tra le altre attività la struttura, dotata di 18 posti letto di cui 6 di terapia intensiva e 12 di degenza ordinaria neonatologica, eroga anche l’assistenza ventilatoria rianimatoria rivolta ai neonati di peso inferiore ai 1000 grammi. Supporta il Centro di Medicina della Riproduzione aggregato all’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia che si caratterizza come polo di attrazione in particolare extra regionale.

• Laboratorio di Genetica Medica È stato individuato, unitamente a quello di Imola quale Laboratorio di riferimento Regionale

(Hub dell’Emilia Romagna di Nord Ovest) con bacino di utenza medio per le funzioni specifiche attorno ai 2 milioni di abitanti e con compito di effettuare indagini diagnostiche volte alla identificazione delle anomalie cromosomiche, costituzionali, ad eccezione

12

dell’attività di citogenetica oncologica e di mutagenesi. Effettua prestazioni specialistiche che la circolare regionale 24 del 22.07.97 riconduce tra quelle di 3° livello, erogabili solo da laboratori organizzati in rete a livello regionale.

• Rete provinciale per il trattamento dell’ictus ischemico cerebrale Nel marzo 2004 è stata individuata la Struttura Complessa di Neurologia della Nostra Azienda

quale centro Hub autorizzato all’utilizzo del farmaco “Actilyse” nel trattamento dell’ictus ischemico, secondo le modalità del protocollo di monitoraggio SIST-MOST di cui allegato 1 del DM 24.07.2003.

Il nostro centro presenta tutti i requisiti richiesti quale unità dedicata per il trattamento fibrinolitico (struttura di ricovero semi-intensiva per le prime 24 ore di degenza, accesso continuo a TC, Laboratorio di Analisi, consulenza cardiologia, rianimatoria e neurochirurgia).

Si è consolidato un percorso di integrazione e collaborazione con tutti i presidi ospedalieri provinciali (rete provinciale) per diminuire i tempi e migliorare le risposte alle varie necessità e si sono elaborate le istruzioni operative per la gestione intraospedaliera ASMN e della rete provinciale di Reggio Emilia del paziente con Ictus Ischemico. In particolare, sono state attivate alcune aree di degenza dedicate (Medicina 1, Geriatria) all’assistenza di pazienti con stroke ed è stato costituito un TEAM MULTIPROFESSIONALE AZIENDALE coordinato dal Responsabile della Struttura Semplice di Patologia Cerebrovascolare (Medico Neurologo).

• Rete per la gestione dei pazienti GRACER Nell’ambito del progetto regionale GRACER, per il trattamento delle gravi cerebrolesioni acquisite, la Struttura di Medicina Fisica e Riabilitazione svolge attività di Spoke A (Spoke acuti) ed è finalizzata all’effettuazione degli interventi riabilitativi in fase acuta, valutazione del fabbisogno riabilitativo futuro, definizione del percorso di cura in fase post-acuta, segnalazione alle strutture riabilitative della rete per la successiva presa in carico e gestione del passaggio.

• Rete provinciale per l’emergenza territoriale Per quanto concerne l’area dell’Emergenza territoriale si è consolidato il modello di organizzazione interaziendale (Azienda Ospedaliera ed Azienda USL) dell’area dell’Emergenza Urgenza, già da anni gestita in modo integrato, con conseguente ottimale utilizzo di tutte le risorse professionali dal territorio all’Ospedale, secondo il modello Hub & Spoke. Tale modello organizzativo ha favorito, altresì, l’estensione del servizio di automedica a tutto il territorio provinciale e la gestione dell’attività secondo protocolli comuni e condivisi.

Per il 2011 l’obiettivo è il consolidamento ulteriore in tutte le sedi ospedaliere dell’utilizzo sistematico del protocollo che prevede in tutti i PS una stratificazione dei pazienti in base al rischio e percorsi diagnostico-terapeutici conseguenti differenziati (dimissione a domicilio, OBI, ricovero, centralizzazione per PTCA) in collaborazione con le unità operative di cardiologia dei dipartimenti internistici.

Per l’ospedale di Castelnovo Monti, nel quale opera una SOS di cardiologia dell’Azienda Ospedaliera, il protocollo dovrà essere adattato e contestualizzato alla realtà organizzativa locale, prevedendo una procedura applicativa concertata tra DEU, il PS e l’UO Cardiologica con l’attivazione della OBI.

Si confermano i percorsi di centralizzazione in atto (STEMI, Ictus Ischemico eleggibile per fibrinolisi, Politrauma, Emorragia Digestiva, secondando la procedura interaziendale).

Nel 2011 il DEU collaborerà al percorso di accreditamento dei servizi di trasporto, sia ordinari che in emergenza, come previsto dalle indicazioni regionali.

• Rete per emofilia e malattie emorragiche congenite Si tratta di difetti ereditari della coagulazione del sangue. I reparti di Medicina 1^ (per l’adulto) e Pediatria (per il bambino) dell’ASMN sono centri spoke.

13

Il Centro Hub di riferimento è il Centro emofilia dell´Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma (Ospedale Maggiore) al quale è affidato il "Registro regionale per le malattie emorragiche congenite", strumento di informazione e di scambio, che permette, tra l´altro, il monitoraggio epidemiologico e la sorveglianza della qualità dell’assistenza nella regione Emilia Romagna.

• Rete per anemie emolitiche congenite Con delibera di Giunta n. 1708 del 2 novembre 2005 è stata istituita la rete Hub & Spoke per

la prevenzione, la diagnosi e la cura delle anemie ereditarie, per le quali attualmente in Emilia-Romagna vengono assistite oltre 300 persone. Tra queste malattie, le più rappresentate in Regione sono le talassemie, dovute a disordini ereditari legati alla ridotta o assente produzione delle catene globiniche. Il Centro Hub ha sede presso l´Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara (Ospedale S.Anna), mentre il nostro Centro Spoke di riferimento è la S.C. di Ematologia.

• Rete per la sindrome di Marfan Con delibera di Giunta n. 1966 del 29 dicembre 2006 è stata istituita la rete Hub & Spoke per la diagnosi e il trattamento della sindrome di marfan, malattia del connettivo, caratterizzata, nelle forme più conclamate, da anomalie dell’apparato muscolo-scheletrico, cardiovascolare, dell’occhio. I reparti di Diagnostica ed Interventistica Cardiologica (per l’adulto) e di Pediatria (per il bambino) dell’ASMN sono centro spoke. Il centro hub regionale è situato nel Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna.

Programmi Interaziendali Sono stati definiti, in conformità agli indirizzi della L.R. 29, i Programmi Interaziendali che afferiscono in staff alle Direzioni Strategiche, e costituiscono la forma di integrazione funzionale tra attività di Dipartimenti di Aziende Sanitarie diverse. Hanno funzioni di programmazione, su base provinciale, negli ambiti di specifica competenza, integrando tra loro più strutture complesse (ospedaliere o territoriali) e/o funzioni ad elevata complessità e/o ad assorbimento rilevante di risorse, secondo logiche di Governo Clinico.

È compito del Responsabile di Programma presentare un piano di lavoro complessivo da condividere con le Direzioni Aziendali, nel quale siano anche definiti strutture e professionisti coinvolti, la cui attività rientra comunque nei rispettivi compiti di istituto.

Le Direzioni Sanitarie delle Aziende definiscono congiuntamente, e di concerto con il Responsabile di Programma, gli obiettivi annuali, parte integrante dell’Accordo di fornitura definito dalle Aziende.

Il Responsabile di Programma Interaziendale è individuato dai Direttori Generali delle Aziende, con incarico fiduciario a tempo determinato (di norma triennale). Le Direzioni Aziendali definiscono il corrispettivo da erogare ai Responsabili a fronte dell’ incarico di Programma. “Programma Cardiologico” Con l’attivazione del Programma Interaziendale di cardiologia si è consolidata l’esperienza della Commissione provinciale già attiva da numerosi anni e operativa nella rete ospedaliera nei percorsi clinico assistenziali dell’IMA (audit clinico e progetto Primarer). La Struttura Complessa di Cardiologia Interventistica di Reggio Emilia, quindi, dotata di Laboratorio di Emodinamica Interventistica, attiva h24, esercita la funzione di centro Hub per l’assistenza mediante angioplastica dei pazienti con IMA: il centro Hub, di norma, riceve immediatamente i pazienti con indicazione ad angioplastica primaria, facilitata e di salvataggio. I centri Spoke garantiscono la riaccettazione rapida dei pazienti stabilizzati. Per il 2011 si confermano come obiettivi:

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1. la revisione del progetto “va e vieni” per l’effettuazione di angioplastica on line al fine di migliorarne l’ efficacia;

2. il miglioramento dei tempi di trattamento entro le 72 ore, come previsto dalle linee guida, per i pazienti AI/NSTEMI;

3. la revisione delle modalità di gestione del meeting del venerdì e la verbalizzazione delle decisioni assunte;

4. la prosecuzione del progetto di prevenzione delle recidive nei soggetti con precedenti accidenti cardiovascolari come definito nel Piano regionale della prevenzione dell’ Emilia-Romagna;

5. il consolidamento del percorso clinico-assistenziale del paziente cronico affetto da scompenso cardiaco in stretta integrazione con le cure primarie, partecipando alle attività già iniziate del gruppo di lavoro anche in prospettiva di sviluppo di un nuovo sistema di refertazione/registro condiviso con l’Azienda USL;

6. la definizione dei percorsi e degli invii dei pazienti reggiani candidati ad intervento cardochirurgico e del successivo percorso riabilitativo;

7. il consolidamento dell’applicazione sistematica del protocollo diagnostico-terapeutico integrato sul “dolore toracico” in collaborazione con il DEU nella nuova versione 2009 compresa la cardiologia di Castelnovo Monti;

8. la telemedicina e l’archiviazione in rete dei tracciati elettrocardiografici (secondo le considerazioni espresse nel paragrafo Teleconsulto cardiologico);

9. l’audit sulla attività di cardiologia interventistica e cardiochirurgia. “Programma Speciale Sangue” Il Piano sangue e plasma regionale per il triennio 2008-2010, approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 3427 del 22 aprile 2008, ha ridefinito il quadro organizzativo generale in tutti gli aspetti inerenti l’ambito trasfusionale: dalla promozione e raccolta, alla lavorazione, all’utilizzo. È stato di conseguenza costituito il nuovo “Comitato per il buon uso del sangue, degli emocomponenti, degli emoderivati e delle cellule staminali emopoietiche”, unico per tutta la provincia di Reggio Emilia e presieduto dal Direttore Medico Ospedaliero delegato dal Direttore Sanitario dell’Azienda Ospedaliera. Il Piano Sanitario Sangue-Plasma regionale 2002/2003 definiva l’assetto organizzativo del sistema trasfusionale indicando i Programmi speciali provinciali della Regione, individuandone gli organismi, le relative attribuzioni ed istituiva il Programma speciale sangue Provinciale quale organismo deputato alla attuazione in sede locale degli indirizzi definiti della programmazione regionale. Il seguente Piano sangue plasma regionale 2005/2007 ha ridefinito ed integrato i contenuti della suddetta organizzazione in relazione alle funzioni dei diversi organismi ed alla composizione del Comitato di programma provinciale. La determinazione di procedere alla formalizzazione del Programma citato si configura pertanto come attuativa delle indicazioni contenute in documenti di programmazione di fonte regionale. Quindi le attività trasfusionali sono interamente garantite e coordinate dall’Azienda Ospedaliera secondo gli enunciati della convenzione stipulata fra le due Aziende ai sensi della normativa vigente (D.M. 01.09.95). Nell’anno 2011 l’Azienda Ospedaliera, attraverso il Programma, si impegna a rendicontare annualmente sull’utilizzo di sangue delle strutture operative dell’Azienda USL e a partecipare ad incontri presso ogni stabilimento ospedaliero per la restituzione dei dati e per gli interventi formativi sui temi via via ritenuti opportuni dal Comitato per il buon uso del sangue e/o concordati con la Direzione Sanitaria dell’Azienda USL. Il Comitato per il buon uso del sangue, che dovrà essere convocato almeno due volte nell’anno, proseguirà le azioni previste nella deliberazione costitutiva concordata fra le due Aziende, orientate a garantire l’appropriatezza e la sicurezza delle pratiche trasfusionali. L’ASMN fornirà supporto e collaborazione per l’estensione in tutta l’Azienda USL della nuova procedura per la gestione del sangue nel Presidio ospedaliero.

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Verrà aggiornata la procedura interaziendale per la trasfusione di sangue o emocomponenti in ambiente extraospedaliero, prodotta in prima edizione nel 2009. Per il 2011 è richiesto il supporto per gli adeguamenti finalizzati alla gestione dell’emorragia massiva in tutti gli ospedali dell’Azienda USL e la prevenzione del rischio emorragico nell’ambito del progetto sale operatorie sicure. “Programma di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva” Le Aziende hanno individuato nella Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva una delle aree di prioritario interesse per il progressivo consolidamento dei sempre più elevati livelli qualitativi raggiunti, l’impegno rilevante di risorse umane-tecnologiche-economiche richiesto per il mantenimento di elevati standard di qualità ed i percorsi organizzativi e diagnostico – assistenziali integrati con importanti risultati nell’uniformare i comportamenti nella diagnostica endoscopica. Gli obiettivi per il 2011attengono:

1. al consolidamento dell’audit sulla endoscopia digestiva; 2. alla gestione flessibile dell’offerta di prestazioni colonscopiche per il 2° livello

diagnostico dello screening del carcinoma del colon-retto; 3. allo sviluppo di percorsi oncologici (es. gestione del polipo cancerizzato, neoplasie

pancreatiche e biliari, epatocarcinoma); 4. all’aumento di offerta di prestazioni endoscopiche come previsto dal Piano annuale

della Specialistica Ambulatoriale per il contenimento dei tempi di attesa; 5. alla formalizzazione ed attivazione di percorsi clinico-assistenziali per la

centralizzazione delle urgenze emorragiche digestive dagli ospedali del presidio all’Azienda Ospedaliera;

6. allo sviluppo di percorsi non oncologici (es. malattie infiammatorie intestinali e nutrizione artificiale in collaborazione con GINA);

7. allo sviluppo di percorsi con le cure primarie con particolare riferimento all’uso corretto dei PPI, all’uso appropriato dei codici di accesso e alla diagnosi e trattamento delle infezioni da HP e SIBO.

Per il 2011 si prevede altresì lo sviluppo di collaborazioni interaziendali per le attività di eco endoscopia presso l’Ospedale di Guastalla e per l’utilizzo della tecnologia TEM disponibile presso la Chirurgia dell’ospedale di Montecchio. “Programma Materno Infantile” Gli obiettivi del PIAMI sono definiti dalle Delibere di giunta regionale relative a:

DGR 1921/2007 “Linee guida alle aziende sanitarie della Regione Emilia-Romagna per il controllo del dolore in travaglio di parto.”

DGR 533/2008 “ Direttiva alle Aziende sanitarie in merito al programma percorso nascita”

DGR 972/2008 “Programma procreazione medicalmente assistita”. La Direzione di Programma rappresenta inoltre le due Aziende nell’ambito del gruppo tecnico sul percorso nascita dell’Area Vasta Emilia Nord, di cui è attualmente coordinatore, nonché nella Commissione Nascita regionale articolata a sua volta in sottogruppi di cui sono componenti alcuni professionisti delle due aziende responsabili per i diversi obiettivi, aggregati in gruppi, della DGR 533/2008. Per la definizione e l’implementazione di progetti specifici relativamente agli obiettivi della DGR 533/2008 aggregati in gruppi, operano a livello provinciale i responsabili per le due aziende. Tali responsabili sono componenti della Commissione Salute Donna interaziendale del PIAMI. “Programma Assistenza Dialitica e Nefrologica”

Da intendersi quale evoluzione e riconoscimento formale dell’attività assistenziale garantita in rete a livello provinciale nei “Centri di Assistenza limitata” (CAL) collocati presso gli stabilimenti ospedalieri del Presidio

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dell’Azienda USL ove, negli anni, si sta registrando un’attività in costante incremento, in linea con l’andamento epidemiologico della realtà del mondo occidentale, con una tipologia di assistiti che presenta maggiori livelli di complessità clinica anche derivanti dal notevole incremento dell’età media dei dializzati. La responsabilità della gestione clinica-organizzativa dei CAL resta in capo al Direttore della Struttura di Nefrologia e Dialisi dell’ASMN. Il responsabile del programma promuove l’applicazione, a tutte le Strutture Operative del programma, dei requisiti di accreditamento, è responsabile dei requisiti generali (cosiddetti di dipartimento) e partecipa alla visita di accreditamento delle Strutture Operative di entrambe le aziende. Programma interaziendale Screening Oncologici I programmi di screening sono interventi sanitari di prevenzione secondaria il cui obiettivo è la riduzione della mortalità per cancro e, in alcuni casi, dell’incidenza attraverso la diagnosi precoce della malattia o il riscontro di lesioni precancerose che potrebbero evolvere in cancro. L’indicazione a condurre i tre screening oncologici avviati nel tempo in questo territorio provinciale trova evidenza di efficacia nei rigorosi e numerosi studi randomizzati e controllati richiamati anche da documenti programmatici, nazionali e regionali, che forniscono indicazioni stringenti per la loro realizzazione. Sul territorio provinciale i tre screening oncologici previsti dalla pianificazione regionale e nazionale sono ormai avviati:

screening per la diagnosi precoce del tumore della mammella. Il programma è partito nel 1995 e con il 2000 l’estensione è stata completata a tutto il territorio provinciale; con il marzo 2010 il programma inizialmente rivolto alle donne di età 50-69 anni è stato ampliato coinvolgendo anche le donne di età 45-49 e 70-74 anni;

screening per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero. Il programma è partito nel 1996 e con la fine del 1997 l’estensione è stata completata a tutto il territorio provinciale;

screening per la prevenzione e la diagnosi precoce del tumore del colon retto. Il programma è partito nel marzo 2005 su tutto il territorio provinciale.

Tutti i programmi di screening sono stati attivati mediante la collaborazione tra i servizi dell’Azienda AUSL e dell’Azienda Ospedaliera. Il Programma interaziendale esercita le funzioni di governo clinico e di programmazione a valenza provinciale, e garantisce per l’Azienda USL, come richiesto dalla Regione, il coordinamento organizzativo dei tre programmi di screening. Per il 2011 in particolare:

partecipazione al progetto multicentrico “Progetto pilota di utilizzo del test per il DNA di papillomavirus umano come test primario di screening per i precursori del cancro cervicale”: coinvolge i distretti di Reggio Emilia, Correggio, Scandiano e dalla fine del 2010 anche Castelnovo Monti. L’avvio della sperimentazione a giugno 2010 non ha avuto ricadute sul regolare avanzamento del programma; tale garanzia vale anche per l’anno 2011. La partecipazione a questo progetto, come unica realtà regionale, permetterà anche la valutazione di impatto e di fattibilità per l’intero territorio regionale. La proposta di valutazione di fattibilità è stata accettata e finanziata dalla Regione Emilia – Romagna;

ampliamento dello screening per la diagnosi precoce del tumore della mammella alle fasce 45-49 e 70-74 come da DGR 1035/2009: la gestione dell’organizzazione nel suo complesso, la ridefinizione delle risorse dedicate e l’intero coinvolgimento della rete dei servizi coinvolti ha permesso nel 2010 il pieno mantenimento degli impegni assunti. Il monitoraggio costante dell’attività e dei risultati permetterà eventuali ulteriori riaggiustamenti, se necessari;

per il tumore della mammella e collo utero: gestione adeguata sia delle ricadute organizzative (mammgrafia digitale, sperimentazione HPV) sia dell’eventuale debito

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informativo a record individuale da attivarsi nel 2011, verosimilmente almeno per lo screening per il tumore della mammella;

rivalutazione dell’attuale organizzazione (due centri screening separati) al fine di definire un progetto di fattibilità per l’ottimizzazione delle risorse a livello provinciale.

“Programma di riabilitazione” Principale obiettivo è sviluppare una stretta integrazione tra il Dipartimento di Riabilitazione dell’Azienda USL e la Struttura Operativa Complessa di Medicina Fisica e riabilitativa ricompresa nel Dipartimento Neuro-Motorio dell’Azienda Ospedaliera. Sono obiettivi generali del Programma:

definire l’offerta specialistica ospedaliera e territoriale allo scopo di mantenere i più alti livelli di autosufficienza dei pazienti affetti da patologie disabilitanti con attenzione anche alle valenze socio-sanitarie della presa in carico, della cura e della riabilitazione;

garantire l’unitarietà della programmazione, della organizzazione e della valutazione di processi e dei percorsi assistenziali, della continuità delle cure anche con l’istituzione e lo sviluppo di una rete di presa in carico della cronicità.

Le aree di intervento prioritarie individuate nel primo biennio 2009-2010 sono state: 1. presa in carico della cronicità a domicilio; 2. omogeneizzazione dei percorsi riabilitativi 3. creazione di una rete di attività fisica adattata, rivolta a soggetti artrosici.

In particolare andranno sviluppati: • progetto dimissione dall’ASMN di pazienti gravissimi e gravi; • progetto AFA (Attività Fisica Adattata) rivolta a pazienti anziani, ma anche a

emiplegici stabilizzati e a pazienti affetti da Parkinson; • percorsi con il Privato Accreditato e lavoro in rete.

Altro obiettivo comune tra le due Aziende è inoltre la condivisione e il rispetto della procedura provinciale finalizzata alla prescrizione appropriata di protesi e ausili. Programma di coordinamento Rete provinciale Medicina di Laboratorio Scopo principale è promuovere l’integrazione trasversale tra tutti i laboratori provinciali, l’omogeneità di codifica di tutte le prestazioni e l’erogazione di prestazioni di medicina di laboratorio secondo criteri di qualità, efficienza e appropriatezza. Obiettivi legati al progetto di adozione di una rete informatica a livello provinciale da completare entro l’anno 2011 (LUV:Laboratorio Unico Virtuale):

o codifica comune delle analisi con utilizzo descrizione CUP uguale per tutta la provincia;

o medesimo linguaggio informatico e stessa modalità di elaborazione statistica dei dati di produzione;

o condivisione della struttura del referto; o collegamento in rete di tutti i laboratori con possibilità di richiesta, accettazione,

stampa referti ovunque indipendentemente dalla sede di produzione. Obiettivi riguardanti la condivisione di percorsi organizzativi e di governo clinico:

• confronto ed omogeneizzazione sui valori di riferimento dei principali esami di laboratorio (es. glicemia, colesterolo, trigliceridi);

• condivisione dell’introduzione di nuove tecnologie e metodiche secondo logiche HTA; • condivisione dei criteri applicativi per il controllo di qualità; • condivisione attività di gestione rischio clinico (es. procedure di corretta identificazione

del paziente in fase preanalitica); • condivisione delle modalità di gestione dei sistemi analitici decentrati (segnatamente

emogasanalizzatori e glicemometri); • gestione comune degli esami obsoleti o ridondanti;

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• gestione uniforme delle anomalie nelle richieste (esempio analogo comportamento rispetto alla richiesta di dosaggio farmaci se solo base o anche tempi multipli, alla consegna di campioni multipli);

• condivisione modalità di gestione prelievi urgenti per esterni (criteri, percorsi); • gestione comune di alcune interfacce (es. Medicina legale, Medicina dello sport, LP per

aziende ecc.); • condivisione modalità di consegna campioni biologici e tipo di provette; • elaborazione di procedure per la gestione di tutti i materiali biologici che vengono inviati

da Guastalla e Correggio all’ASMN; • accentramento di esami in "urgenza sporadica" (es. sierologia per espianti trapianti); • condivisione di programmi di formazione in coerenza con gli obiettivi.

Reti Funzionali Interaziendali Costituiscono una modalità di relazione fra funzioni omogenee, che riguardano componenti specialistiche ospedaliere e territoriali delle due Aziende, finalizzata a definire azioni o progetti integrati riconducibili al governo clinico (audit clinici, gestione del rischio, HTA, buone pratiche cliniche, qualità, …). Su mandato delle due Direzioni Sanitarie, possono essere obiettivi delle reti:

• integrare professionisti e attività secondo le logiche del modello hub & spoke; • definire i percorsi clinico assistenziali nell’ambito della cornice provinciale dei servizi,

identificandone i livelli; • contestualizzare, applicare , e valutare l’efficacia delle linee guida; • uniformare i comportamenti professionali ispirati alle “best practices”; • definire una lista di indicatori di buona pratica clinica e promuovere audit periodici per la

valutazione dell’appropriatezza delle attività; • realizzare iniziative formative interprofessionali negli ambiti di specifica competenza o

interesse; • proporre e condividere protocolli diagnostico – terapeutici e assistenziali, avendo cura di

identificare gli indicatori oggetto di monitoraggio; • supportare le Direzioni Sanitarie nella valutazione, programmazione ed implementazione

delle tecnologie sanitarie. Il Coordinatore viene individuato di concerto dai Direttori Sanitari delle due Aziende, con incarico a tempo determinato (di norma triennale). Le Direzioni Sanitarie delle Aziende individuano congiuntamente gli obiettivi annuali dei coordinamenti, integrandoli all’interno del Accordo di fornitura, nonché le strutture ed i professionisti che ad essi afferiscono, la cui attività, caratterizzata da periodicità di incontri delle sue diverse componenti, rientra nei rispettivi compiti di istituto. L’articolazione organizzativa delle attività di rete viene approvata dalle Direzioni Sanitarie, su proposta dei Coordinatori. Nel 2007 è stata attivata la rete funzionale delle ortopedie e traumatologie della provincia. Nel 2009 si è prevista l’attivazione delle seguenti reti funzionali:

1. pneumologie e chirurgia toracica 2. anestesie e rianimazione 3. oncologie 4. diabetologia

Nel 2010 è stato ridefinito e riassegnata la responsabilità del Coordinamento interaziendale di diabetologia. Nel 2011 si prevede l’attivazione della rete interaziendale di Oncologia. Gli obiettivi delle reti funzionali verranno definiti in un apposito documento programmatico. Gruppo di Lavoro Interaziendale E’ una modalità ordinaria di integrazione fra professionisti di discipline diverse od omogenee.

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Vengono costituiti dalle Direzioni Sanitarie /Amministrative /di Presidio/ Infermieristiche, Tecniche e Ostetriche delle Aziende, a carattere contingente, con mandato ed obiettivi specifici (di identificazione delle modalità di erogazione delle attività, di riorganizzazione dei percorsi, di condivisione di modelli e standard di riferimento, di partecipazione a processi di technology assessment) e definiti all’atto della loro costituzione. Di particolare rilevanza è la partecipazione dell’Azienda Ospedaliera, con le UO di malattie infettive e del laboratorio di microbiologia, alle azioni per il controllo delle infezioni e l’uso appropriato degli antibiotici, quali le riunioni del CIO; le valutazioni inerenti l’uso degli antibiotici e l’epidemiologia microbiologica; il coordinamento dei medici referenti per le malattie infettive nei dipartimenti internistici dell’Azienda USL. Sono attivi Gruppi interaziendali su:

• cardiologia • pneumologia (anche in riferimento all’ossigeno e ventiloterapia domiciliare); • nutrizione artificiale; • ortopedia e traumatologia; • disturbi del comportamento alimentare; • demenze; • ostetricia e ginecologia; • cure palliative e terapia antalgica; • endocrinologia; • reumatologia; • assistenza a malati di TB, AIDS, Epatiti; • Gruppo Pandemia Influenzale • progetto fibrinolisi nell’ictus cerebrale; • programmazione dei percorsi sulla disabilità nell’infanzia e progetto abuso; • vaccinazioni selettive in pazienti ad alto rischio; • gestione di eventi epidemici o infezioni sentinella in ambito ospedaliero. • gestione del rischio nel Dipartimento Emergenza e Urgenza

L’ASMN è impegnata a partecipare al sistema di segnalazione rapida degli eventi epidemici ed eventi sentinella nelle strutture sanitarie, socio-assistenziali e nella comunità, secondo le indicazioni regionali e le procedure interaziendali definite Sempre in relazione al controllo delle malattie infettive, restano attive le forme dei collaborazione fra le due Aziende sui seguenti specifici punti:

- partecipazione di un infettivologo ai lavori del Comitato Infezioni Ospedaliere dell’Azienda USL;

- partecipazione di infettivologi ASMN ad eventi formativi e prestazione di consulenza in materia di prevenzione e controllo delle infezioni associate alle pratiche assistenziali, di uso razionale degli antibiotici sia in ambito ospedaliero che territoriale, di gestione del rischio biologico occupazionale;

- Partecipazione comune ad attività in relazione ad eventi infettivi straordinari, soprattutto attraverso le Direzioni Sanitarie aziendali e il Dipartimento Sanità Pubblica;

- Partecipazione del Laboratorio di Microbiologia dell’ASMN ai flussi informativi concordati dal gruppo tecnico interaziendale, che includono tra l’altro la segnalazione rapida dei patogeni sentinella (per tutti gli ospedali della provincia) e la produzione di una reportistica annuale per gli ospedali di Montecchio e di Scandiano, integrativa a quella prodotta dall’Agenzia Sanitaria e sociale della Regione.

Le commissioni e i gruppi interaziendali porteranno avanti l’elaborazione e l’implementazione di progetti di cura riguardanti particolari target critici (ad esempio la dimissione e la presa in cura di neonati con gravi problemi di handicap, la presa in cura integrata di bambini asmatici, di bambini con cefalea, di pazienti diabetici ecc.). Sono presenti anche funzioni provinciali come la nefrologia e la dialisi, comprensiva dei Centri Dialisi Ospedalieri che rientrano nel Programma Interaziendale Nefrologia e dialisi.

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Il personale infermieristico dei centri dialisi, ha iniziato a rivedere e ricostruire i percorsi del paziente con conseguente adattamento della documentazione comune, soprattutto quella infermieristica; è stata installata la stessa cartella clinica informatizzata in tutti i centri dialisi. Con il coordinamento degli staff qualità delle due Aziende il Programma lavora anche per rendere omogenee le prestazioni ai pazienti dializzati in tutti i centri della provincia: tale impegno è finalizzato a sostenere la preparazione della visita di verifica regionale di accreditamento. Le Direzioni Infermieristiche delle due Aziende potranno definire dei percorsi di condivisione dei professionisti coinvolti nelle discipline a maggiore impegno di addestramento/formazione al fine di garantire prestazioni appropriate (ad esempio dialisi, rianimazione, ecc..). Governo Clinico, Qualità ed Appropriatezza delle prestazioni L’Azienda Ospedaliera ASMN e l’Azienda USL proseguono nel percorso di promozione delle condizioni cliniche e organizzative per il miglioramento della qualità dell’assistenza, della formazione e ricerca impegnandosi a collaborare nell’applicazione dei requisiti generali e specifici dell’accreditamento e ad approfondire i temi introdotti dai capitoli che trattano di “clinical competence” e “qualificazione dei processi diagnostico-terapeutici e assistenziali”. La collaborazione delle articolazioni aziendali relativamente alle tematiche collegate ai sistemi qualità e all’accreditamento sarà supportata e coordinata con gli strumenti dei sistemi per la gestione aziendale della qualità e per il governo clinico. La valorizzazione delle funzioni della rete della qualità si concretizzerà nella pianificazione di processi diagnostico terapeutici e assistenziali che tengano conto delle evidenze scientifiche applicabili, nella progettazione delle azioni di miglioramento e nella valutazione dei risultati, oltre che nel processo di comunicazione interno ed esterno. Le modalità di integrazione delle due Aziende prevedono la gestione integrata di strutture o servizi, come avviene per la cardiologia, la ginecologia, l’anestesia e la rianimazione di Castelnovo Monti. Il fine è garantire livelli di appropriatezza accettabili e uniformi per tutte le funzioni presenti negli ospedali. Si tratta cioè di lavorare sulle specialità di base per identificare e qualificare i processi diagnostico-terapeutici e assistenziali condivisi, agire sulle modalità dell’offerta e intervenire sui percorsi per l’accesso. Sono ambiti privilegiati di pianificazione del processo quelli individuati come oggetto di audit interaziendale, quelli della continuità della cura, soprattutto con l’attenzione alla cronicità e alla terminalità, quello della lungodegenza, quello della traumatologia minore ed i traumi maggiori, l’organizzazione dell’offerta per alcune specialità a valenza provinciale come collocazione organizzativa, ma per le quali è necessaria un’articolazione diffusa per la frequenza della domanda, per la facilitazione dell’accesso, per l’integrazione necessaria dell’offerta anche in funzione della riduzione della mobilità passiva. Si tratta in alcuni casi di organizzare, in altri di sistematizzare e sviluppare l’attività dell’ORL, urologia, neurologia, reumatologia, chirurgia generale, ostetricia, day surgery, pediatria specialistica, malattie infettive, oncologia, attività trasfusionale, dialisi, attraverso le forme dei contratti di fornitura per un utilizzo integrato delle competenze disponibili. Le altre specialità per le quali è utile una ipotesi di sviluppo con una visione provinciale (ed eventualmente anche sovraprovinciale) sono la rianimazione neonatale, la diagnostica interventistica cardiologica, la chirurgia vascolare endovasale, la riabilitazione intensiva, la neurotraumatologia.

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3. IL PERCORSO VERSO L’IRCCS IN “ONCOLOGIA PER TECNOLOGIE AVANZATE E MODELLI ASSISTENZIALI” Il Piano Sociale e Sanitario 2008/2010 della Regione Emilia Romagna ha individuato nella formula organizzativa della rete integrata delle prestazioni un’area importante di sviluppo sia per la ricerca che per l’assistenza vera e propria ed ha individuato negli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico - I.R.C.C.S. - lo strumento per impegnare competenze distintive, promuovendole in una rete regionale che, ad integrazione dell’Istituto Ortopedico Rizzoli - già riconosciuto I.R.C.C.S. -, avrà come riferimento le tre aree vaste del territorio regionale e come ambiti le discipline dell’oncologia e delle neuroscienze. Allo stesso tempo, con la L.R. n. 29/04, la ricerca è stata riconosciuta tra le funzioni fondanti delle politiche per la salute della Regione Emilia Romagna, insieme al fatto che il potenziamento degli I.R.C.C.S. e la loro organizzazione in rete integrata secondo il modello Hub & Spoke potrà e dovrà utilmente concorrere a realizzare lo sviluppo e l’innovazione nelle aziende del sistema sanitario regionale. E’ stato confermato che le disposizioni recate dal D.Lgs 288/2003, soprattutto all’art.13, si qualificano quali principi fondamentali ai quali la legislazione regionale deve fare preciso riferimento: la materia degli I.R.C.C.S. appartiene infatti alla legislazione concorrente di cui al 3° comma dell’ art. 117 cost., essendo questa relativa sia alla “tutela della salute” che alla “ricerca scientifica”. Da ciò consegue che appartiene alle Regioni la titolarità della competenza legislativa relativamente a ciò che è attinente all’organizzazione della ricerca scientifica. La novella dell’art. 10 della L.R. 29/04, contenuta nell’art. 12 della L.R. 4/08, consente infine lo studio di un’architettura innovativa dal punto di vista organizzativo, volta alla creazione di un I.R.C.C.S. individuato in presidi o strutture incluse nell’organizzazione di un’Azienda Sanitaria del SSR a personalità giuridica pubblica. Tali strutture, individuate con precisione, devono avere autonomia economico- finanziaria con contabilità separata, all’interno del bilancio aziendale, sulla base delle indicazioni riportate nella normativa regionale di riferimento (art. 10 L.R. 4/08). L’evoluzione seguita dall’Azienda Ospedaliera S. Maria Nuova di Reggio Emilia, è stata caratterizzata nel tempo non solo dal rafforzamento delle sue prerogative tipiche di Azienda Sanitaria pubblica (efficacia, efficienza, appropriatezza, qualità ed equa accessibilità delle prestazioni), ma anche dall’avvio e dallo sviluppo di attività di ricerca, in particolare nell’ambito oncologico per tecnologie avanzate e modelli assistenziali. L’assistenza al paziente oncologico, infatti, sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Si assiste alla messa a punto di terapie integrate che richiedono tecnologie evolute e specifiche competenze multidisciplinari ed interprofessionali in grado di sviluppare contemporaneamente forti legami con i team professionali territoriali (debitamente organizzati e preparati), per quelle fasi (es. follow up) e quei livelli di assistenza che hanno maggiore garanzia di appropriatezza ed accettabilità per il paziente ed i suoi familiari nel contesto delle cure primarie. L’ipotesi di costituzione di un IRCCS che, nella identificazione della disciplina, richiami anche il forte impegno ed i risultati raggiunti dal SMN su entrambi questi versanti, oltre a rappresentare un’importante opportunità di crescita per l’ospedale, costituisce il riflesso di quanto operato in questi anni per qualificare l’offerta e migliorare complessivamente i percorsi diagnostico terapeutici ed i modelli organizzativi che integrano la fase ospedaliera e quella territoriale in tal senso. Da un lato infatti, l’ospedale si è caratterizzato per competenze rilevanti nel campo della diagnostica avanzata e per capacità di integrazione in rete con altre strutture specialistiche sia in Emilia Romagna sia in altre Regioni e, dall’altro, ha operato su tutto l’ambito territoriale in collaborazione con l’Azienda USL di Reggio Emilia) per consolidare le esperienze ed innovare i modelli assistenziali rivolti al paziente oncologico, trasferendo a questo livello le innovazioni cliniche ed assistenziali elaborate dalle sue attività di ricerca e sviluppando nuove linee di ricerca originali. L’IRCSS permetterà, inoltre, di diffondere la Cultura della Ricerca nelle diverse comunità professionali (Infermieri, Tecnici, Ostetriche, Fisioterapisti…) introducendo spazi culturali di discussione, dibattito e confronto interprofessionale. Diffondere un nuovo approccio ai problemi assistenziali che promuova un utilizzo critico dei risultati della produzione scientifica e riduca

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progressivamente il peso di altre fonti conoscitive quali il senso comune, le prove ed errori, la tradizione, significa implementare maggiormente l’approccio critico, al fine di rendere tutti i professionisti “dei fruitori ordinari di ricerca”, dove opportunità di crescita e di valorizzazione diventeranno parte integrante dell’agire delle comunità di pratiche. L’investimento in termini formativi e metodologici permetterà nel medio/lungo periodo di disporre di professionisti che riconosceranno nella ricerca una “funzione” come quella assistenziale e che potrà esprimersi attraverso ruoli diversificati, che vanno dalla semplice partecipazione agli studi fino alla loro progettazione. Gli spazi su cui investire in funzione di questa opportunità saranno: • favorire l’acquisizione di conoscenze relative all’ambito della metodologia della ricerca; senza volere con questo immaginare tutti i professionisti esperti negli ambiti citati; • individuare le aree tecnico-assistenziali e gli ambiti in cui risulta prioritario avviare la ricerca, sviluppando una stretta collaborazione tra chi è deputato a occuparsi di ricerca, chi lavora nella clinica e chi gestisce l’intero sistema organizzativo; • ripensare in collaborazione con il mondo Universitario i diversi piani di studio, perché il ragionamento scientifico deve essere trasversale e costitutivo dell’apprendimento dei futuri professionisti; • creare e mantenere un’organizzazione a rete: ambiti di setting assistenziale intra/ interaziendale con una grande attenzione alla continuità e ai percorsi dei pazienti. E’ necessario disporre di un’organizzazione attenta all’importante contributo che può e deve provenire da tutte le professioni sanitarie, ma anche consapevole che tutte le scelte organizzative implementate all’interno della Struttura Sanitaria, comprendente l’IRCCS, dovranno anche dare risposte al: • bisogno di identità/appartenenza di tutti i professionisti: ovvero l’esigenza di ogni operatore di dominare il proprio ambito organizzativo, utilizzando in maniera adeguata le proprie capacità e salvaguardare i propri valori; • bisogno di specializzazione: che significa sviluppare competenze specifiche e distintive in linea con l’evoluzione scientifica e l’elevato grado di innovazione tecnologica. • bisogno di integrazione e di cooperazione: creazione di team di lavoro trasversali che favoriscano l’integrazione tra competenze professionali fortemente differenziate. Alla luce di tutte le considerazioni di cui sopra, l’Assemblea Regionale dell’Emilia Romagna con deliberazione n. 169/3443/9670 del 22.04.08 ha approvato la proposta della Giunta n.241 del 25.02.2008, con cui si propone la individuazione, tra le altre, dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia “Arcispedale S. Maria Nuova” per l’avvio del percorso al riconoscimento quale I.R.C.C.S. in Oncologia per Tecnologie avanzate e Modelli assistenziali. Con delibera n. 86 del 18.12.2008 l’Azienda Arcispedale Santa Maria Nuova ha provveduto ad aggiornare e modificare l’Atto Aziendale con la costituzione di un Presidio interno formato da due Dipartimenti, uno in Tecnologie Avanzate ed uno Oncologico, entrambi con spiccate potenzialità per la ricerca, Presidio ritenuto come la migliore forma organizzativa a garanzia di quanto previsto dall’art. 12, c.3 lettera b), della L.R. dell’Emilia Romagna n.4/2008 e dalla Legislazione nazionale competente in materia, assicurando autonomia scientifica, organizzativa, contabile all’IRCCS. La forma organizzativa del Presidio consente la destinazione dei beni, del personale e delle risorse necessarie allo svolgimento delle attività istituzionali, così come previsto per la costituzione dell’ IRCCS all’interno dell’Az. Ospedaliera ASMN. Inoltre rende possibile la rendicontazione analitica con contabilità separata all’interno del bilancio aziendale ed è idonea a garantire l’erogazione integrata di tutte le prestazioni diagnostiche e terapeutiche nei percorsi clinico assistenziali per le patologie tumorali, avvalendosi di competenze specialistiche pluridisciplinari e multiprofessionali anche mediante l’utilizzo di tecnologie evolute ed innovative. Con delibera n. 87 del 18.12.2008 l’Azienda Arcispedale Santa Maria Nuova ha approvato il documento di candidatura per la costituzione in I.R.C.C.S. in Tecnologie avanzate e Modelli assistenziali in Oncologia e ha trasmesso l’atto deliberativo, quale formale domanda ai sensi delle normative in vigore corredata dal documento comprovante il possesso dei requisiti per il

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riconoscimento, alla Giunta della regione Emilia-Romagna per l’approvazione e l’inoltro al Ministero del Welfare competente per il riconoscimento formale. L’Istituto/Presidio si compone di strutture operative organizzate nei due dipartimenti citati: DIPARTIMENTO ONCOLOGICO {S.C. Anatomia Patologica; S.C. Oncologia; S.C. Ematologia; S.C. Medicina Trasfusionale; S.C. Laboratorio Genetica; S.S. Dipartimentale Laboratorio Biologia Molecolare} DIPARTIMENTO TECNOLOGIE AVANZATE {S.C. Medicina Nucleare; S.C. Radioterapia; S.C. Gastroenterologia- Endoscopia Digestiva; S.C. Fisica Medica} L’IRCCS, avendo fatto propria una interpretazione di ricerca finalizzata alla produzione di conoscenze che sia rilevante per il SSN, utilizza approcci di ricerca che si riconducono alla ricerca traslazionale, clinica e sanitaria, attraverso l’implementazione di 3 linee principali di ricerca, di seguito descritte in termini di finalità e tipologia. Ciascuna linea utilizza modelli di ricerca di tipo traslazionale (dove attività di ricerca di base di tipo biologico e molecolare vengono integrate in progetti di ricerca clinica, condotti da team multi-disciplinari e multi-professionali al fine di garantire un veloce ed alto impatto sulle fasi successive di ricerca clinica e sanitaria), clinica (attraverso la conduzione di clinical trial farmacologici e non, dove accanto a studi sponsorizzati dalla industria farmaceutica e bio-medica vengono favoriti studi indipendenti, al fine di permettere la produzione di conoscenze che siano rilevanti per il contesto sanitario) e sanitaria (mirante a documentare il profilo rischio-beneficio di interventi medici e sanitari “complessi” in termini di outcomes rilevanti per il paziente e per il sistema), utilizzando ricerche cliniche di tipo primario (studi di efficacia per confrontare strategie assistenziali) e secondario (dove studi di impatto/effectiveness saranno guidati da precedenti e formali valutazioni di technology assessment). Linea di Ricerca : Modelli Assistenziali Oncologici L’approccio è quello della ricerca scientifica di tipo clinico e sanitario nell’ambito della patologia mammaria, polmonare, intestinale (carcinoma del colon-retto) e dei linfomi, con particolare attenzione ad attività che avranno l’obiettivo di identificare, sviluppare e validare modelli assistenziali e organizzativi applicabili a livello interaziendale. Questo obiettivo viene perseguito con due diverse tipologie di attività, implementate in modo coordinato:

1. Metodi di valutazione standardizzata delle conoscenze disponibili (revisioni sistematiche, health tecnology assessment, appraisal, ecc) al fine di poter valutate l’effettivo livello conoscitivo di ciascun modello assistenziale in termini di efficacia, sicurezza e sostenibilità.

2. Programmi di ricerca clinica e sanitaria (RCT e studi di effectiveness) in modo da poter documentare il livello di reale applicazione e la resa nel contesto sanitario, utilizzando outcome ed endpoint di tipo clinico, umanistico ed economico.

Linea di Ricerca : Tecnologie avanzate (diagnostiche e terapeutiche) imaging modulate e tecnologie avanzate endoscopiche La disponibilità di diverse ed alternative tecnologie avanzate di tipo diagnostico quali la tomografia multistrato, la RMN, la PET e terapeutico, quali la tomo terapia, IORT e terapia radio-metabolica, accanto a tecniche ad alta tecnologia diagnostica e terapeutica utilizzate in corso di endoscopia come l’ ESD, l’ecoendoscopia ad alta frequenza ecc., offrono l’opportunità unica di confrontare, attraverso protocolli di ricerca concordati e pianificati anche a livello regionale, l’efficacia comparativa delle diverse metodologie diagnostico ed interventistiche. Questo obiettivo viene perseguito con due diverse tipologie di ricerca: a) In caso di una impossibilità ad attivare confronti diretti, per motivi etici o di fattibilità, vengono attivati studi prospettici e longitudinali dove coorti ben caratterizzate e ben tipizzate di pazienti che hanno ricevuto interventi diversi saranno seguite nel tempo e descritte in termini

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di outcome di tipo clinico (controllo della malattia, recidive, effetti collaterali, sopravvivenza), umanistico (soddisfazione, qualità della vita, opinioni), ed economico (consumo di risorse sanitarie e non). Quando opportuno ed appropriato, verifiche e confronti vengono condotti utilizzando metodologie derivate dall’Outcome Research (utilizzo di analisi multivariate, propensity score e matching), eventualmente utilizzando le banche date e i registri inter-aziendali come fonti di casi e di informazioni. b) In caso di presenza di un elevato livello di incertezza, previo parere ed indirizzo da parte del Comitato Etico inter-aziendale, vengono condotti formali studi comparativi, randomizzati, su campioni ben caratterizzati di pazienti ponendo comunque enfasi su analisi tipo intention-to-treat, follow-up a lungo termine e utilizzo di endpoint clinico-sanitari. Linea di Ricerca: pazienti con patologia oncologica complessa Quando in ambito medico o sanitario si utilizza l’attributo “complesso” per definire le caratteristiche di una caso (paziente) si intende con questo termine identificare una situazione clinica non usuale che richiede particolare attenzione in quanto non semplice e/o gravata da un insieme di fattori che lo rendono in una qualche misura più difficile da inquadrare, trattare o assistere. In questo contesto, quindi, il termine “complesso” veicola più di un significato ma comunque nell’insieme identifica un caso speciale da trattare con “attenzione” particolare. L’interesse sulla complessità in medicina e in sanità deriva dalla necessità di poter distinguere (identificare e classificare) i vari casi (individui) in base alla loro intrinseca difficoltà/molteplicità in quanto da essa ne può derivare un conseguente maggiore difficoltà/molteplicità in termini di cure e anche una diversa prognosi quoad vitam o valitudinem. Un caso complesso richiede infatti una cura e assistenza diversa, più intensa e, talvolta, più costosa. Quindi la gravità, la necessità di utilizzare molte e innovative e costose tecnologie non catturano completamente il concetto di complessità, nella sua declinazione in termini di difficoltà e molteplicità. In altre parole, quando si passa da una visione settoriale e specialistica di tipo medico ad una visione complessiva e olistica che utilizza percorsi assistenziali per una cura ottimale, si riconosce la mancanza di sistemi e metodi adatti a catturare e “trattare” la complessità del paziente. Ricerca e innovazione inerente l’attivazione dell’IRCCS – Rapporti con la AUSL Con il riconoscimento all’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia dell’Istituto di Ricerca a Carattere Scientifico in oncologia per tecnologie avanzate e modelli assistenziali, il Servizio di Epidemiologia, collocato presso l’Azienda USL di Reggio Emilia, è stato individuato negli Atti Aziendali delle due Aziende Sanitarie come struttura interaziendale che partecipa alla costituzione della “Infrastruttura per la Qualità, Ricerca e Statistica” dell’Azienda Ospedaliera. Essa sviluppa progetti di epidemiologia descrittiva, analitica e valutativa. Come tale, partecipa al Board della ricerca dell’Azienda Ospedaliera e a quello dell’Azienda USL, mettendo in atto azioni di promozione e supporto tese a favorire la collaborazione scientifica tra professionisti e strutture delle due Aziende, con particolare riferimento al tema dei percorsi assistenziali. Si prevede nel 2011 di ridefinire le funzioni dell’Infrastruttura per la Qualità, Ricerca e Statistica, in relazione allo sviluppo dell’IRCCS. Il Registro Tumori, che ha sede presso il Servizio di Epidemiologia, produce dati di incidenza, sopravvivenza e prevalenza dei tumori nella popolazione di Reggio Emilia che costituiscono utili base di dati per studi valutativi di trattamenti, percorsi e aspetti organizzativi comuni a entrambe le Aziende Sanitarie. Per l’anno 2011 l’Azienda USL partecipa al fondo per la ricerca dell’IRCCS con 50.000 euro, parte del finanziamento per lo studio “An Observational Cohort Study for the Evaluation of Safety and Effectiveness of Adjuvanted, Egg-derived Inactivated Novel Swine Origin A/H1N1 Subunit Pandemic Influenza Vaccine After the Onset of the Pandemic”.

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Gli sviluppi Con Decreto del Ministro della Salute del 12 aprile 2011 è avvenuto il riconoscimento del carattere scientifico nella disciplina di oncologia per tecnologie avanzate e modelli assistenziali, dell’Azienda Ospedaliera Arcispedale Santa Maria Nuova, per l’Istituto in tecnologie avanzate e modelli assistenziali in oncologia, in Reggio Emilia. Il riconoscimento dell’Azienda in IRCCS è una occasione unica per incrementare la ricerca dell’ASMN in tutte le discipline cliniche in cui opera ed eccelle, incrementando certamente la ricerca in oncologica ma nel tempo stesso ottimizzando quella in altre malattie/discipline. Uno strumento utile per facilitare questo processo di implementazione si può identificare nella Direzione Scientifica, una nuova struttura che si basa sulla Infrastruttura della Ricerca che ha il duplice compito di promuovere e coordinare la ricerca oncologica e garantire un trasferimento dei principi e dei metodi propri di un IRCCS all'intero ospedale. Questo si farà anche utilizzando, oltre a meccanismi basati sulla presenza di nuove competenze e servizi in attivazione (segreteria scientifica, sportello statistico, gruppi di discussione interdisciplinare, gruppo metodologico di supporto ai progetti investigator-driven), un sistema di finanziamento della ricerca del ASMN basato su meccanismi e metodi condivisi.

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4. OBIETTIVI ISTITUZIONALI E STRATEGIE AZIENDALI Atto Aziendale: Mission e Valori Fondanti La Direzione aziendale ha approvato una serie di modifiche al vigente Atto Aziendale, di aggiornamento della propria macrostruttura e dei propri assetti dipartimentali, oltre che preliminari e prodromiche alla candidatura dell’Azienda Ospedaliera ad Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico in Oncologia per Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali.

Oltre a recepire le modifiche organizzative deliberate dopo il 5 marzo 2007 (ad.es.: ridefinizione degli assetti e delle afferenze delle Chirurgie), si è provveduto alla costituzione di due nuovi Dipartimenti (Oncologico e Tecnologie Avanzate) ed al loro accorpamento in un Presidio, la cui responsabilità gestionale viene assegnata ad un Direttore di Presidio, nonché alla istituzione della “Infrastruttura per la Qualità, Ricerca e Statistica”, comprendente le due strutture “Statistica – Qualità e Studi Clinici” e “Ricerca Epidemiologica”, quest’ultima a valenza interaziendale con la USL di Reggio Emilia.

Si è proceduto alle seguenti ulteriori modifiche a valenza più strettamente organizzativo-gestionale:

• costituzione della D.I.T.O. in Struttura Complessa, quale riconoscimento dell’evoluzione e della complessità professionale e gestionale del settore;

• costituzione del S.P.P. in Struttura Semplice, a seguito della strutturazione interna della funzione della relativa responsabilità;

• soppressione, a far tempo dal 01.03.09, della Struttura Complessa Laboratorio Urgenze, Scandiano e Montecchio, in linea con le indicazioni regionali di programmazione e riorganizzazione aziendale del Dipartimento di Medicina di Laboratorio e con conseguentemente congelamento della relativa posizione apicale, per una successiva valutazione ed evoluzione a medio termine nel Dipartimento di laboratorio a valenza interaziendale.

Sono state, inoltre, modificate le seguenti denominazioni:

• il Servizio ImmunoTrasfusionale è stato ridenominato Medicina Trasfusionale; • la Fisica Sanitaria è stata ridenominata Fisica Medica.

Nel corso del 2011/2012 verranno ridefinite ulteriormente alcune funzioni aziendali e si procederà ad una riedizione dell’Atto Aziendale.

4.1 PARTECIPAZIONE DEGLI ENTI LOCALI ALLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA

Aggiornamento di PAL e Piani di Zona Il nuovo Piano Sociale e Sanitario della Regione Emilia Romagna (2008-2010), approvato dall’Assemblea Legislativa in data 22 maggio 2008 (Delibera n. 175/08), ridisegna il sistema di governo del welfare regionale e locale, introducendo un innovativo processo di integrazione e sintesi degli strumenti di programmazione, con l’obiettivo strategico di perseguire non una semplice integrazione socio-sanitaria, ma bensì una forte integrazione di tutte le politiche che hanno impatto sulla salute e sul benessere sociale dei cittadini. Il concetto di salute si amplia per arrivare a comprendere e valorizzare anche aspetti di benessere legati alle condizioni economiche, alle relazioni, al grado complessivo di coesione sociale, alle azioni di contrasto delle disuguaglianze. Il nuovo quadro demografico e socio-economico (invecchiamento popolazione, aumento degli immigrati, ecc.), che si è andato delineando nel corso degli ultimi anni, richiede, infatti, il superamento di risposte settoriali a favore di una risposta unitaria, che consideri la persona nella sua globalità.

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Un approccio, quindi, che spinge ad un passaggio decisivo tra un sistema di offerta prevalentemente basato sulle professionalità specialistiche ad un sistema di offerta caratterizzato dall’accompagnamento e la presa in cura e l’assistenza della persona senza soluzioni di continuità. Tali obiettivi possono essere raggiunti solo attraverso una forte integrazione, anche nella programmazione, di tutti i soggetti (Enti Locali, Aziende Sanitarie, Terzo Settore, ecc.), che, a vario titolo, sono chiamati ad organizzare ed erogare servizi sociali, sanitari e socio-sanitari. Organi che favoriscono tale integrazione sono rappresentati dalla Cabina di Regia, istituita a livello regionale quale luogo di definizione e di concertazione delle politiche sociali e sanitarie e, a livello locale, dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria e dal Comitato di Distretto, che rappresentano gli organi di raccordo tra Enti Locali e Aziende Sanitarie per il governo di funzioni e servizi sanitari e socio-sanitari. A livello locale, la Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria ha elaborato e condiviso il Profilo di Comunità, che rappresenta una lettura ragionata e partecipata dei bisogni di salute e benessere della popolazione di riferimento, con l’obiettivo di individuare le principali criticità e, conseguentemente, le priorità e le scelte strategiche, che vengono esplicitate nell’Atto di Indirizzo e Coordinamento a valenza triennale. Il Comitato di Distretto, alla luce delle indicazioni presenti nell’Atto di Indirizzo e Coordinamento, approva il Piano di Zona distrettuale per la salute e il benessere sociale, a valenza triennale, con cui si definiscono:

- le priorità strategiche di salute e di benessere sociale - gli strumenti necessari a realizzare gli obiettivi di benessere sociale e di salute - il quadro finanziario di riferimento.

Dal Piano di Zona derivano, poi, i Programmi Attuativi Annuali, che ne costituiscono la declinazione annuale e vanno a sostituire i precedenti strumenti di programmazione (Programma delle Attività Territoriali, Programmi attuattivi, ecc.). Il Programma Attuativo Annuale specifica gli interventi e le azioni di livello distrettuale in area sociale, socio-sanitaria e sanitaria, individuando altresì le risorse necessarie all’attuazione degli stessi. Il Piano di Zona distrettuale per la salute e il benessere sociale contiene, alla luce delle nuove indicazioni regionali previste sia dal Piano Socio-Sanitario che dalla prima Delibera di attuazione n.1682/2008, anche le priorità strategiche di intervento per le attività sanitarie, in coerenza con i Piani Attuativi Locali (PAL). Il Piano Attuativo Locale (PAL), strumento di programmazione finalizzato a definire in modo “concertato” con il sistema delle autonomie locali le strategie per il raggiungimento degli obiettivi di salute, diventa la traduzione pluriennale degli indirizzi contenuti nell’Atto di Indirizzo e Coordinamento della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria. Quest’ultimo, pertanto, fornisce gli indirizzi sia per la predisposizione dei Piani di Zona, che dei Piani Attuativi Locali, garantendo in tal modo coerenza e compatibilità dei due più importanti strumenti di programmazione socio-sanitaria a livello locale. Molte delle indicazioni presenti nel nuovo Piano Socio Sanitario Regionale, in particolare, relativamente alla necessaria integrazione nelle programmazioni di Comuni e Aziende Sanitarie, rappresentano già una realtà per il territorio reggiano. Infatti, già l’ultimo PAL della Provincia di Reggio Emilia, approvato il 18/2/2004 dalla Conferenza Socio-Sanitaria Territoriale, è stato il risultato di un percorso che ha visto un’ampia partecipazione oltre che delle due Aziende Sanitarie anche dei Comuni, delle Organizzazioni Sindacali, del terzo settore, dei Comitati Consultivi Misti, ed ha soprattutto riguardato:

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• lo sviluppo delle Cure Primarie, ovvero una modalità di offerta dei servizi che assicuri una forte integrazione operativa tra medici di medicina generale, pediatri di famiglia, servizi infermieristici territoriali ed altri operatori dei servizi specialistici e dei servizi sociali, la continuità della cura tra ospedale e territorio, la semplificazione dei percorsi per pazienti affetti da patologie croniche;

• il consolidamento della rete ospedaliera provinciale, lo sviluppo dei percorsi di integrazione tra Azienda Ospedaliera S. Maria Nuova e Azienda USL, sull’esempio di quanto già viene realizzato per l’ambito cardiologico, lo sviluppo del sistema integrato provinciale dell’emergenza-urgenza, il potenziamento delle tecnologie diagnostiche pesanti, l’avvio di sistemi di trasmissione delle immagini e lo sviluppo dei sistemi informatici a supporto dell’attività di cura, la realizzazione di significativi interventi di adeguamento delle strutture ospedaliere;

• l’impegno nello sviluppo dell’integrazione socio-sanitaria da parte dei diversi attori pubblici e privati negli ambiti di continuità delle cure e dell’offerta di servizi per la disabilità di minori e adulti.

Alla luce dell’esperienza maturata nella definizione del PAL e facendo seguito ai nuovi indirizzi regionali, l’Azienda Ospedaliera Arcispedale S. Maria Nuova ha partecipato e partecipa costantemente alla pianificazione locale e alla stesura degli strumenti di programmazione sociale e socio-sanitaria, inclusi i lavori che hanno portato nel corso del 2009 all’approvazione del Profilo di Comunità, dell’Atto di Indirizzo e Coordinamento triennale (da parte della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria) e del nuovo Piano di Zona distrettuale per la salute e il benessere sociale 2009/2011. Importanti momenti di confronto sulle priorità strategiche, sugli interventi da attuare, sull’allocazione delle risorse, si sono realizzati e si continuano a realizzare, inoltre, a livello del Comitato di Distretto, grazie anche al prezioso contributo e supporto, in fase di istruttoria, da parte del Nuovo Ufficio di Piano, costituitosi in adempimento a specifica normativa regionale. Prosegue, altresì, il lavoro, da parte dei tavoli tematici, di lettura e analisi della domanda, al fine di individuare le problematiche sociali, valutare la congruenza del sistema dei servizi e definire gli obiettivi di priorità sociale. I tavoli tematici, che vedono la partecipazione di numerosi soggetti istituzionali e del Terzo Settore, sono:

• Responsabilità famigliari • Capacità genitoriali e diritti dei bambini e adolescenti • Politiche a favore dei giovani • Contrasto alla povertà • Prevenzione e contrasto alle dipendenze e ad altre forme di disagio sociale • Politiche a favore degli anziani • Politiche a favore dei disabili • Politiche per l’integrazione della popolazione immigrata.

Nel corso del 2010 l’Azienda Ospedaliera ha partecipato attivamente alle definizione e stesura dell’Accordo di programma Anziani, che è stato sottoscritto, nell’ambito del Comitato di Distretto, in data 13 dicembre. L’Accordo, che riporta gli obiettivi strategici che i vari Servizi della rete anziani dovranno perseguire, è stato predisposto tenendo conto di alcuni valori di riferimento, quali la domiciliarità, la flessibilità e l’equità. La domiciliarità, intesa in senso ambientale, come sistema di servizi che consentano alle persone anziane di permanere nel proprio ambito familiare originario, ma anche come vivere in residenze collettive che siano orientate alla valorizzazione degli aspetti di autodeterminazione, alla considerazione della soggettività e delle relazioni con il contesto ambientale e familiare costitutive della storia e delle identità delle persone anziane.

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La flessibilità, intesa come sistema di servizi e articolazione di offerte che concorrono a costruire opportunità differenziate per le persone anziane, le loro famiglie e i loro territori, in termini di punto di riferimento, accompagnamento, sostegno per i bisogni assistenziali.

L’equità, connessa a processi che permettano di contestualizzare e declinare diritti e standard generali sui sistemi di accesso e su requisiti funzionali, con differenziazioni tese a valorizzare progetti di reciprocità diverse in rapporto a domanda, offerta e fruizione.

L’Azienda Ospedaliera continuerà, anche per il 2011 e 2012, a fornire il suo contributo al governo del welfare locale, attraverso la partecipazione dei suoi professionisti al Comitato di Distretto, ai Tavoli Tematici, nonché ai Tavoli di staff che stanno lavorando alla definizione di specifici Accordi di Programma per la realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria. 4.2 UNIVERSALITÀ ED EQUITÀ DI ACCESSO L’Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova individua come principali punti di riferimento per la programmazione sanitaria:

l’appropriatezza nell’erogazione, nella domanda e nell’offerta di prestazioni come strumento per garantire il mantenimento di elevati livelli di qualità clinica,

la razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse come funzione necessaria al contenimento della spesa, diminuendo le aree di inefficienza del sistema con conseguente impiego nelle aree di maggiore criticità.

Questi sono i cardini per tendere ad assicurare ai cittadini l’equità nell’accesso alla struttura e nella fruizione delle prestazioni indipendentemente da altre variabili, in un sistema che deve trovare il necessario equilibrio fra l’espressione dei bisogni di salute e le risorse disponibili. Il raggiungimento di questi obiettivi è possibile solo se esistono alcuni fondamentali presupposti:

• presenza di un sistema di governo strategico che supporti un programma di governo clinico e finanziario orientato ai principali obiettivi aziendali, ove siano chiaramente delineati i livelli di responsabilità e le azioni da compiere per raggiungerli;

• affinamento dei sistemi di pianificazione delle attività aziendali e dei sistemi di verifica del raggiungimento degli obiettivi all’interno di un sistema codificato di gestione della qualità;

• capacità dei professionisti di confrontarsi sul percorso del paziente e di valutare, in modo multi e interdisciplinare, il proprio agire e le ricadute che questo comporta su tutto il processo di cura;

• definizione di percorsi di sviluppo e di innovazione necessari a mantenere elevati livelli di professionalità e di dotazione tecnologica.

Tra gli interventi effettuati per garantire l’universalità e l’equità di accesso vi è anche l’elaborazione di percorsi e piani di attività che permettano il controllo sulla riduzione dei tempi di attesa, con particolare attenzione:

o alla garanzia di tempi adeguati per il trattamento chirurgico di patologie neoplastiche (entro 30 giorni dal momento in cui viene posta indicazione chirurgica, con particolare attenzione alle neoplasie di polmone, mammella, apparato gastroenterico),

o al rispetto del tempi di 45 giorni (>=80%) e di 30 giorni (>= 50%) tra mammografia di screening positiva e trattamento chirurgico del tumore della mammella,

o alla riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni ad alta priorità regionale come protesi d’anca e rimozione di cataratta,

o alla revisione periodica delle agende informatizzate di prenotazione della specialistica ambulatoriale su sistema informatico CUP,

o al rispetto degli impegni aziendali previsti in applicazione della circolare n° 9 del 8.05.2001 sui percorsi delle prestazioni specialistiche ambulatoriali urgenti (tipologia prestazioni e relativi tempi di effettuazione),

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o al monitoraggio sull’adesione delle strutture aziendali al regolamento interno sulla gestione delle liste di attesa per gli interventi programmati secondo le indicazioni della Delibera Giunta Regionale n. 557 del 2000 e successive.

Interventi sulla accessibilità ai servizi L’accessibilità ai servizi è stata curata da vari punti vista: logistico, organizzativo e informativo. Dal punto di vista logistico sono stati studiati i percorsi colore da abbinare ai dipartimenti ed è stata rivista tutta la segnaletica aziendale anche su suggerimento dell’equipe che ha effettuato le verifiche di audit civico. Dal punto di vista organizzativo sono stati curati e aggiornati i protocolli di accoglienza, strumenti informativi che vengono consegnati a tutti gli utenti con informazioni riguardanti l’organizzazione e le responsabilità della struttura di riferimento. Tali protocolli, quali strumenti informativi hanno l’obiettivo di semplificare i percorsi, dare omogeneità all’informazione, rendere trasparente i prodotti offerti e razionalizzare l’accesso alle strutture. I protocolli di accoglienza sono anche disponibili sul sito internet dell’azienda. I protocolli d’accoglienza, la carta dei servizi e altri depliant informativi sono a disposizione nelle bacheche collocate all’ingresso di ogni unità operativa al fine di rendere trasparente l’organizzazione. L’accessibilità ai servizi è garantita e resa trasparente dalla definizione dei criteri di accesso in elezione e in emergenza\urgenza come previsto dal modello di accreditamento. Anche le prestazioni gestite direttamente dalle strutture sono regolate dalla definizione di criteri che regolano le liste di attesa e sono disponibili in visione su richiesta dei cittadini. I percorsi degli utenti definiti soprattutto per le maggiori patologie oncologiche e per le emergenze\urgenze sono stati introdotti per gestire un’accessibilità sicura e con percorsi definiti dentro l’organizzazione (es. percorso dolore toracico, percorso politraumi, percorso tumore al polmone…..). Gestione liste di attesa per ricoveri programmati I criteri su cui sono formulate le liste d’attesa per ricoveri programmati sono i seguenti:

• il primo criterio considera la gravità della patologia del paziente (caratteristiche cliniche, eziologia, stadio della patologia, decorso della patologia).

• il secondo criterio di tipo cronologico considera la data di richiesta della prestazione e deve essere adottato in subordine al primo criterio.

• Il terzo considera le risorse necessarie come numero di prestazioni effettuate nell’unità di tempo che ogni Unità Operativa intende dedicare per ogni categoria di liste d’attesa identificate.

A partire dal 1° gennaio del 2008 le aziende sanitarie hanno l’obbligo di indicare il codice di priorità individuato, sin dalla DGR 557/2000 e, successivamente, nell’Accordo Stato Regioni del 14/02/2002, quale elemento indispensabile per la gestione dei pazienti inseriti nelle liste d’attesa dell’attività ospedaliera programmata in degenza, ordinaria e day hospital. I codici di priorità sono 4, suddivisi per gravità clinica e precisamente: CLASSE A: Ricovero entro 30 giorni CLASSE B: Ricovero entro 60 giorni CLASSE C: Ricovero entro 180 giorni CLASSE D: Ricovero entro 12 mesi A livello regionale i dati sul monitoraggio delle liste d’attesa vengono inviati attraverso due vie: “ex ante” attraverso il progetto SIGLA di (Sistema Integrato Gestione Liste d’Attesa) dove vengono trasmessi i dati relativi alle liste attive delle Aziende Sanitarie che hanno aderito al progetto; “ex post” attraverso i dati ricavati dal flusso informativo SDO (data di prenotazione ricovero, codice di priorità). A livello aziendale i controlli e monitoraggi vengono eseguiti dalla Direzione Sanitaria, mentre le operazioni di pulizia delle liste sono demandate al personale di segreteria delle Strutture.

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Azioni di miglioramento per il contenimento di tempi di attesa L’Azienda Ospedaliera S.Maria Nuova di Reggio Emilia attua già da diversi anni uno stretto controllo sulle liste e sui tempi d’attesa. Per le patologie oggetto di monitoraggio regionale secondo l’Accordo Stato-Regione dell’11 luglio 2002, il continuo monitoraggio ed una serie di correttivi organizzativo-gestionali ha portato ad una stabilizzazione dei tempi d’attesa secondo gli obiettivi richiesti dalla Regione. Le azioni messe in campo dall’Az. Ospedaliera sono diverse, dal controllo, monitoraggio e pulizia continua delle liste alle sedute aggiuntive operatorie, quando la situazione lo richiede.

Area oncologica Nella nostra Azienda tutti gli interventi per neoplasia in linea di massima sono garantiti entro 30 giorni. Quella esigua casistica che non rientra nei termini indicati trova una risposta negli attuali protocolli terapeutici che prevedono approcci integrati tra radioterapia e chemioterapia prima dell’intervento chirurgico. Questi trattamenti possono causare, infatti, alcune ricadute cliniche sui pazienti e, quindi, determinare rinvii della data programmata per l’intervento. Il tempo di attesa per l’intervento per neoplasia prostatica (oggetto di criticità per quel che riguarda il rispetto dei tempi massimi di attesa) risente anche molto della tipologia specifica della neoplasia caratterizzata da lenta crescita e bassa invasività.

Area cardiovascolare Dal 2007 è attivo un Programma Interaziendale, in staff in entrambe le Direzioni Aziendali, che si configura come la naturale evoluzione della Commissione Cardiologica Provinciale. Questo ha consentito una più stretta integrazione nei percorsi clinico-assistenziali e una maggiore uniformità tecnico-professionale nella pratica clinica.. Le prestazioni di Cardiologia Interventistica vengono continuamente monitorate e sono state definiti con gli operatori dei protocolli diagnostico terapeutici di intervento.

Area geriatrica La procedura di intervento, dei pazienti operati di cataratta, dal marzo 2006 è ambulatoriale, come indicato dalla Delibera Regionale. Per quanto riguarda i pazienti operati di protesi d’anca, il rispetto degli obiettivi regionali è stato più problematico a causa dell’aumento della patologia nella popolazione anziana, ma anche per la forte incidenza dell’attività di traumatologia che afferisce alla nostra Struttura Ospedaliera: vengono centralizzati da tutta la provincia i casi di traumi che presentano una particolare criticità e tutti i politraumi. Nonostante le difficoltà evidenziate occorre comunque sottolineare l’aumento di attività in elezione per la patologia del ginocchio. Inoltre, per ottenere tempi di attesa più rispondenti agli obiettivi, periodicamente vengono assegnate delle sedute operatorie aggiuntive. Altre prestazioni Sono stati attivati sistemi di monitoraggio dei tempi di attesa, inoltre, per le seguenti prestazioni:

1. Interventi chirurgici del polmone 2. Interventi chirurgici del colon 3. Tonsillectomie 4. Biopsia per cutanea del fegato 5. Legature stripping e vene 6. Emorroidectomia 7. Riparazione ernia inguinale 8. Decompressione tunnel carpale

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Liste di attesa per prestazioni ambulatoriali L’ Intesa del 28.03.2006 tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome sul Piano Nazionale di contenimento dei tempi di attesa per il triennio 2006-2008, di cui all’art.1, c.280 della L. 23 dicembre 2005 n. 266, ha stabilito che le Regioni devono adottare il Piano regionale attuativo sul contenimento dei tempi d’attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale.

La Regione Emilia-Romagna, con la Delibera di G.R. n.1532/2006 (“Piano regionale sul contenimento dei tempi di attesa”), e la Delibera 1035/2009 (“Strategia regionale per il miglioramento dell’accesso ai servizi di specialistica ambulatoriale in applicazione della DGR 532/2006”) intende perseguire quanto già previsto dall’Accordo del 14 febbraio 2002 tra Governo, Regioni e Province Autonome in merito al monitoraggio dei tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali individuate.

La gestione delle liste di attesa costituisce uno dei problemi più impegnativi dei servizi sanitari. Essa è fortemente connessa alla più generale gestione dell’erogazione delle prestazioni di assistenza e risente dei provvedimenti e delle azioni poste in essere per tale gestione.

La Regione con le due Delibere citate ha disposto che le Aziende USL, in collaborazione con le Aziende Ospedaliere di riferimento, predispongano il proprio Programma Attuativo Aziendale da sottoporre al parere della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria. L’Azienda USL di Reggio Emilia, di concerto con l’Az. Ospedaliera ASMN, ha quindi predisposto il Programma Attuativo Aziendale per il contenimento dei tempi d’attesa nel 2007 e lo ha aggiornato nel 2008 con il Piano di produzione 2008. Inoltre tale Programma è stato integrato secondo quanto previsto dalla DGR n.1035 del 20.07.2009 ed include il Piano di produzione per l’anno 2009 che è stato a sua volta aggiornato nel corso del 2010 e inserito nell’accordo di fornitura stipulato con la azienda USL per conseguire il rispetto tempi d’attesa coerenti con gli standard di riferimento definiti a livello Nazionale e Regionale . Gestione delle liste di attesa Nel corso del 2010 il lavoro per la riduzione dei tempi d’attesa è proseguito in linea con quanto stabilito dal Piano attuativo aziendale per il contenimento dei tempi d’attesa predisposto nel 2007 e aggiornato nel mese di Ottobre 2009. Ad Agosto 2010 è stato elaborato il piano di produzione per il potenziamento dell’attività specialistica ambulatoriale. E’ stata aumentata la disponibilità per le prestazioni i cui tempi d’attesa risultavano dal monitoraggio periodico superiori ai parametri regionali (tempi massimi d’attesa e indice di performance) e con criticità riguardanti i dati di consumo e mobilità. L’accordo di fornitura con l’Az. Ospedaliera Santa Maria Nuova ha previsto incrementi per le seguenti prestazioni: ecocolodoppler dei tronchi sovraaortici, ecocolordoppler cardiaco, ecografi dell’addome, ecografia della mammella, ecografia ostetrica, elettromiografia, visita dermatologica, visita endocrinologica, visita otorinolaringoiatria. Cup Tel provinciale La tipologia di prestazioni prenotabili telefonicamente è aumentata considerevolmente con la partenza, nel 2° SEMESTRE del 2010, del CUP TEL Aziendale. Si prenotano attraverso il CUP TEL prestazioni appartenenti a tutte le branche specialistiche, con pochissime eccezioni, rappresentate dalle prestazioni di neurochirurgia, neuropsichiatria, oncologia, radioterapia, laboratorio (per le prestazioni di laboratorio è attivo l’accesso diretto in tutti i distretti della provincia). E’ possibile effettuare prenotazioni telefoniche in un’ampia fascia oraria giornaliera che va dalle 8.00 alle 18.00 dal lunedì al venerdì. La percentuale di tipologia di prestazioni prenotabili telefonicamente rispetto al totale delle prestazioni prenotabili nella banca dati numero verde a fine anno 2010 ha raggiunto il 37,6 %. Rilevazione del bacino di riferimento all’atto della prenotazione La rilevazione del bacino di riferimento all’atto della prenotazione avviene per il 100% delle prestazioni oggetto di monitoraggio già dal 2008.

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Completamento dell’inserimento dell’offerta nel sistema CUP provinciale Il sistema CUP consente la visibilità di tutte le prestazioni ma con differenti profili di prenotabilità: sulla base dell’individuazione di una specifica prestazione è consentito a ciascun profilo prenotatore, (quindi anche quelle non prenotabili da un profilo specifico), ricercare le disponibilità o le agende che prevedono la prestazione stessa attraverso una funzionalità dell’applicativo CUP di Consultazione/Visualizzazione. L’offerta di prestazioni specialistiche ambulatoriali inserita nel sistema CUP ha raggiunto il 100%. Gestione delle classi di priorità nella modulazione dell’offerta L’Az. Ospedaliera ASMN ha un sistema CUP integrato a livello provinciale con l’Az. USL di Reggio Emilia e le Strutture Private Accreditate legate alla AUSL da Accordi di fornitura. Le agende sono “visibili” attraverso il sistema CUP dai vari operatori addetti alle prenotazioni. L’utilizzo del sistema delle priorità di accesso (U,B,D,P) è una metodica già consolidata nella nostra realtà: l’ Urgenza 24ore (U) non è prenotabile a CUP ma si accede direttamente alla prestazione; le agende con priorità “B” urgenza differibile sono attive per quelle prestazioni per le quali sono stati concordati trai professionisti dei protocolli aziendali. Le prestazioni programmabili (D) sono gestite dal CUP provinciale così come quelle relative ad eventuali controlli. Progetto integratore CUP E’ continuato nel 2010 l’impegno dell’Azienda sia sul fronte dell’integratore CUP, così come concepito nell’area Vasta sperimentatrice (Romagna), sia nello specifico progetto di integratore di Area Vasta Emilia Nord. Nel 2010 si è aumentato il numero di erogatori disponibili e il numero di prestazioni prenotabili; nell’ultimo trimestre dell’anno si sono effettuati i collaudi di test per le prenotazioni on-line. Avvio delle attività di omogeneizzazione a livello provinciale delle preparazioni per l’accesso all’erogazione della prestazione(DGR 1532/2006) L’omogeneizzazione delle preparazioni per l’accesso all’erogazione della prestazione è stato realizzato nell’anno 2008. Percorsi ambulatoriali per pazienti cronici . Dal 2004 l’Azienda è impegnata nello sviluppo nei Diversi distretti della provincia di percorsi di cura ambulatoriali per pazienti con patologie croniche, creati per garantire continuità assistenziale attraverso l’integrazione tra le varie figure professionali. Questi percorsi prevedono un’offerta dedicata che comprende sia il primo accesso all’ambulatorio di visita che il follow up la cui tempistica è concordata a seconda della gravità clinica. I percorsi, riguardano la cura per lo scompenso cardiaco cronico, il diabete, l’insufficienza respiratoria, l’insufficienza renale e le neoplasie. Il percorso dello scompenso cardiaco cronico prevede l’arruolamento dei pazienti in base a criteri di gravità e l’accesso agli ambulatori cardiologici distrettuali dedicati nei quali vengono garantite la visita cardiologica e gli esami strumentali. Il primo accesso può venire prenotato a CUP con la prescrizione del medico di medicina generale oppure può essere gestito tramite percorso interno nel caso di pazienti in post ricovero. Gli appuntamenti per le visite successive, prenotate su agende dedicate, vengono stabiliti dal cardiologo ma il medico di medicina generale può concordare un invio anticipato ogni qualvolta ritenga necessario. Nel percorso dell’ insufficienza respiratoria cronica il MMG invia il paziente, che presenta determinati sintomi, a visita specialistica pneumologica presso un ambulatorio dedicato. La prenotazione viene data dallo specialista pneumologo con il quale il MMG si metterà in contatto telefonico dopo aver fatto eseguire al suo assistito un esame radiologico del torace. Nel caso che il paziente fosse ricoverato è il medico di reparto responsabile di quel caso a richiedere una visita pneumologica che verrà effettuata nel minor tempo possibile. Il follow-up avviene con visite periodiche, prenotate su agende dedicate, secondo lo schema riportato sul piano assistenziale annuale. In caso di urgenze sarà il MMG a contattare lo specialista pneumologo ospedaliero per una rivalutazione del caso.

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Lo specialista pneumologo si rende disponibile ad effettuare visite domiciliari su richiesta del MMG in casi selezionati e non altrimenti gestibili, e periodicamente per quei pazienti con più di 2 ricoveri all’anno. Il percorso per la gestione integrata del paziente diabetico prevede il coinvolgimento in maniera coordinata dei Servizi di Diabetologia del territorio, i MMG e i Presidi Ospedalieri con una graduale presa in carico dei pazienti diabetici di tipo II metabolicamente stabili da parte dei MMG. Questi per la loro conoscenza globale e peculiare del paziente possono esercitare un’importante azione in campo preventivo, diagnostico, terapeutico e di follow-up per prevenire e differire, con il supporto degli specialisti ambulatoriali, la complicanze acute e croniche. I pazienti di tipo 1 e di tipo 2 insulino-trattati sono invece presi in carico dai servizi di diabetologia che organizzano il follow up E‘ presente a CUP un’offerta dedicata di visite oculistiche su agende riservate ai pazienti diabetici. La gestione del malato oncologico prevede che la prima visita oncologica venga sempre garantita attraverso una presa in carico del servizio ospedaliero in tempi brevissimi. I DH oncologici del Presidio dell’Az. USL e la UO di Oncologia dell’Az.Ospedaliera Santa Maria Nuova hanno a disposizione posti riservati per la prenotazione di esami di Diagnostica per Immagini, in questo modo è garantita l’esecuzione delle prestazioni secondo i tempi stabiliti dai programmi di follow up. Il percorso dell’ insufficienza renale progressiva prevede l’invio da parte del MMG all’ambulatorio di Nefrologia dell’Az.Ospedaliera Santa Maria Nuova del paziente con determinati valori del filtrato glomerulare e il successivo rinvio al MMG. Interventi per contenere le liste di attesa degli esami mammografici 1. ESTENSIONE DEL PROGRAMMA DI SCREENING ALLE DONNE DI ETA’ 45-49 ANNI E 70-74 L’operatività dei servizi in questa fase è stata finalizzata ad una corretta pianificazione dell’attività dell’anno 2010, a partire già dal mese di gennaio. Sulla base della popolazione provinciale target del programma e alla luce dell’adesione osservata nelle diverse fasce d’età in questa realtà, è stimato un aumento pari al 75-80% dell’attività annua di 1° livello ed un incremento del 150-180% dell’attività di secondo livello. A fronte di criticità non ugualmente distribuite sul territorio provinciale, legate a lunghi tempi di attesa per la prenotazione delle mammografie cliniche, l’ipotesi attuale è quella di invitare attivamente allo screening anche le donne delle fasce d’età 45-49 e 70-74aa, individuate con l’applicazione dei normali criteri di eligibilità, per le quali è già presente nel 2010 una prenotazione su agende di mammografia clinica. Alla fine di agosto 2009 erano già presenti su queste agende circa 1.200 prenotazioni per l’anno 2010, per donne di età 45-49 e 70-74aa rispondenti ai criteri di eligibilità. Viene quindi offerta una mammografia di screening a tutte le donne eligibili (non diagnosi di tumore precedente e non mammografia nei 12/24 mesi precedenti) indipendentemente dalla presenza o meno di una prenotazione. Le donne già prenotate saranno adeguatamente informate della alternativa offerta dalla partecipazione al programma di screening e al momento dell’accettazione della nuova e diversa possibilità offerta, verrà reso disponibile il posto precedentemente prenotato sulla clinica. Una maggior equità di offerta alla popolazione si integra pertanto con la possibilità di ampliare la disponibilità sul versante clinico. Si stanno definendo gli impegni conseguenti per i diversi punti della rete coinvolti: • ampliamento dell’operatività del centro screening in relazione alle fasi di pianificazione, gestione inviti, gestione appuntamenti, supporto alla doppia lettura e successiva refertazione, gestione risposte, garanzia di una corretta registrazione di tutte le informazioni necessarie alla valutazione di processo e risultato, sviluppo ulteriore del sistema informativo a supporto della gestione del programma anche per garantire l’acquisizione di nuove informazioni necessarie alla nuova progettualità (es. registrazione informazioni minime per una corretta chiamata delle donne con necessità di diverso periodismo di chiamata o per corretto indirizzamento ad eventuale percorso eredo-familiare per le donne a rischio intercettate dal programma)

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• ampliamento e, in alcuni casi, parziale riconversione dell’attività per i sei punti di erogazione della mammografia di screening (i sei servizi di radiologia ospedalieri – 1 ASMN e 5 AUSL); la necessità oggi ipotizzata su base provinciale è quella di circa 20 sedute settimanali in più riservate allo screening rispetto alle attuali 30 • ampliamento dell’attività di lettura delle mammografie di screening, garantita da un pool di radiologi di entrambe le aziende sanitarie della provincia, in un unico punto (c/o centro screening), con garanzia di continuità di doppia lettura e intervento di terzo lettore in caso di discordanza tra i primi due, e con mantenimento di tempi accettabili di risposta • rimodulazione dell’attività all’interno della singola unità di Radiologia e fra unità diverse per una adeguata e più proficua attività di secondo livello • interoperatività tra centro screening e punti di prenotazione per una corretta gestione delle richieste di mammografia di donne in età di screening (45-74 anni) La campagna comunicativa alla popolazione verrà condotta di concerto con il livello regionale; sarà garantita adeguata informazione anche ai medici di medicina generale, prezioso supporto al progetto complessivo nonché attori direttamente interessati e coinvolti nei percorsi diagnostico terapeutici degli assistiti, anche se inseriti in programmi di screening. A garanzia dello sviluppo del programma e’ stato definito un incremento di risorse umane dedicate tra le due Aziende Sanitarie della provincia e per i diversi punti della rete coinvolti (Servizi di Radiologia e Centro Screening); in particolare i profili professionali interessati sono i seguenti: radiologo, TSRM, statistico.

2. ACCESSO TEMPESTIVO ALLA DIAGNOSTICA SENOLOGICA PER LE DONNE CON

SINTOMATOLOGIA CLINICA E’ stato riattivato uno specifico gruppo di lavoro interaziendale e multiprofessionale per rivedere ed eventualmente modificare gli attuali percorsi diagnostico terapeutici garantiti nei diversi territori distrettuali. I percorsi per urgenza e urgenza differibile già attualmente garantiti alle donne con sintomatologia clinica saranno sviluppati, laddove necessario, per garantire anche la successiva presa in carico in caso di positività. Obiettivo rimane l’offerta equa ed omogenea sull’intero territorio provinciale.

3. PERCORSI DI MONITORAGGIO PERSONALIZZATI PER LE DONNE CON RISCHIO AUMENTATO PER

CONDIZIONI EREDO-FAMILIARI Una volta concordati a livello regionale i criteri sui percorsi di monitoraggio per le donne a rischio eredo familiare, è compito del gruppo di lavoro interaziendale (vedi punto 2) riportare nella realtà locale le decisioni e gli eventuali suggerimenti organizzativi per supportare e dare indicazioni operative ai diversi punti della rete coinvolti nel processo di identificazione delle donne ad aumentato rischio. Dovranno essere coinvolti nel processo informativo/comunicativo tutti gli operatori che a vario titolo e ruolo intercettano le donne nei loro percorsi diagnostici: tecnici sanitari di radiologia medica al momento dell’effettuazione delle mammografie di screening, medici di medicina generale e specialisti (radiologi, oncologi, ginecologi, …) sia perchè le donne possono rivolgersi loro per eventuali dubbi sia perchè possono giocare un ruolo attivo nell’identificare correttamente e nell’indirizzare adeguatamente le donne verso i diversi specifici percorsi.

4. PERCORSI DI ACCESSO PER ACCERTAMENTI SENOLOGICI IN DONNE ASINTOMATICHE IN ETA’ INFERIORE AI 45 ANNI, ETA’ PRE-SCREENING

E’ compito del gruppo di lavoro interaziendale (vedi punto 2) adeguare alla realtà organizzativa locale i percorsi da proporre a queste donne. Anche per questa problematica sarà garantita adeguata informazione ai medici di medicina generale, la cui collaborazione permetterà una più completa e corretta informazione alle donne.

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Informatizzazione attività ambulatoriale e superamento deburo

La Regione Emilia Romagna, con la DGR n° 2002 del 20 dicembre 2007, adottata per ottemperare agli adempimenti indicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ai fini del monitoraggio della spesa sanitaria della specialistica ambulatoriale, ha stabilito per tutte le Aziende Sanitarie, l’obbligo di provvedere al superamento della modulistica interna (DEBURO) per le prescrizioni di prestazioni specialistiche prevista nella DGR n° 2142/2000, sostituendola con la ricetta unica SSN.

A seguito di alcuni incontri promossi dalla Regione, e di specifiche richieste delle Aziende Sanitarie, si è deciso di procrastinare il superamento della Modulistica Deburo solamente a seguito del completamento dell’informatizzazione sia dell’attività ambulatoriale che del processo di compilazione della ricetta SSN.

È stato, quindi, programmato nel corso dell’ultimo trimestre 2008, un piano obbligatorio di formazione per tutti i medici finalizzato alla refertazione ed alla prescrizione informatizzata su ricetta SSN. È inoltre previsto un periodo di affiancamento in modo da agevolare il più possibile il medico prescrittore nell’adozione di tale modalità prescrittiva.

Questa nuova modalità prescrittiva informatizzata è attiva dal mese di gennaio 2009.

• Per quanto concerne l’informatizzazione dell’attività ambulatoriale dopo una fase sperimentale in cui si è proceduto già dal 2008 ad applicare in nuovo programma informatico (Med’s Office) su tutti gli ambulatori aziendali.

4.3 CENTRALITÀ DEL CITTADINO Nell’organizzare l’offerta dei servizi è fondamentale tener conto delle considerazioni e del punto di vista del cittadino/utente, favorendone la partecipazione attiva affinché diventi co-produttore del servizio erogato. La “centralità del cittadino in quanto titolare del diritto alla salute e partecipe della definizione delle prestazioni, dell’organizzazione dei servizi e della loro valutazione” è, infatti, principio che ispira l’attività del Servizio Sanitario Regionale (art. 1 L.R. 29/04) e, conseguentemente, l’attività dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia.

La scelta di avere al centro i bisogni dell'utente sarà garantita, oltre che da una maggiore flessibilità organizzativa anche dalla definizione di percorsi assistenziali sulle patologie di maggiore impatto epidemiologico e che condizionano maggiormente la vita quotidiana del cittadino (percorsi oncologici, percorsi su malattie croniche) in stretto collegamento con l'Azienda USL in modo da garantire continuità tra ospedale e servizi territoriali.

Governo clinico Il governo clinico è l’ambito di riferimento per l’Azienda, allo scopo di fornire un servizio sanitario di qualità. La centralità dell’utente diventa sempre di più un’esigenza per le organizzazioni sanitarie che vogliono essere un punto di riferimento per la collettività. L’ASMN ha scelto di perseguire obiettivi per la realizzazione di programmi di governo clinico attraverso la condivisione delle scelte strategiche in collegio di direzione, attraverso un sistema di gestione della qualità orientato al metodo ed alle finalità dell’accreditamento, la gestione del rischio clinico, l’ascolto degli utenti, lo sviluppo delle competenze e della partecipazione dei professionisti. Tutti questi elementi sono di importante rilevanza ai fini del miglioramento continuo, presupposto strategico per la salvaguardia dei livelli di qualità raggiunti, ma anche e soprattutto per creare un ambiente idoneo a sviluppare l’eccellenza. Nell’ ambito del governo clinico le aree su cui focalizzare l’attenzione e realizzare specifici progetti di miglioramento sono:

• Centralità del paziente in termini di coinvolgimento attivo dello stesso nei processi di cura. È fondamentale creare le condizioni affinché i professionisti, a fronte della definizione del progetto terapeutico, riconoscano come fondamentale la fiducia del paziente nei confronti della struttura che offre prestazioni, tecnologie e competenze degli operatori. Fiducia che può essere conservata e sostenuta solo se i professionisti

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sono aperti al confronto e al dialogo con l’utente, anche tenendo conto della sua percezione (indagini di soddisfazione). In questo modo il cittadino non è solamente un produttore di dati (informazioni, bisogni), ma anche interprete dei dati stessi e partner alla pari del professionista nel processo di cura.

• Qualità dell’assistenza: vengono favoriti momenti di confronto tra i professionisti per le verifiche cliniche (discussioni di casi, audit clinici, percorsi clinico assistenziali…), da effettuarsi, in base alle specifiche, in modo multidisciplinare e multiprofessionale e tenendo conto delle evidenze della ricerca.

• Competenze dei professionisti: viene data particolare attenzione allo sviluppo delle competenze in base agli obiettivi aziendali, alla pianificazione dipartimentale di struttura e ai bisogni dei singoli.

• Sicurezza del paziente e dei professionisti: devono essere individuate, grazie all’analisi dei processi, le situazioni, gli indici di priorità del rischio e le azioni per creare le barriere atte a ridurre il rischio, nonché le strategie atte a creare una cultura dell’errore come opportunità di miglioramento e non come elemento di colpevolizzazione.

• Verifica dei risultati, che deve basarsi sull’individuazione di informazioni e di dati che diano la possibilità di verificare la qualità del servizio in modo oggettivo e da cui far scaturire, poi, decisioni sostenibili rispetto a nuovi obiettivi ed eventuali azioni di miglioramento.

• Partecipazione, condivisione e ascolto del personale: vengono favoriti momenti strutturati di comunicazione anche interprofessionale.

Indagine di soddisfazione degli utenti Nel corso del 2010 l’Azienda ha condotto un’ indagine di soddisfazione dell’utenza in tutte le Strutture di degenza ordinaria e di day hospital. Lo strumento utilizzato è stato il questionario somministrato ai pazienti stessi durante il ricovero ospedaliero. La scala di valutazione è stata espressa utilizzando la seguente scala numerica:

Del tutto inadeguate

Molto inadeguate

Inadeguate Adeguate Molto adeguate

Del tutto adeguate

Non so

1 2 3 4 5 6 |_|

I dati sono stati elaborati aggregando le categorie di risposta 1+2+3 (del tutto inadeguato + molto inadeguato + inadeguato) e 5+6 (molto adeguato + del tutto adeguato) in modo da essere sintetizzati in 3 macrocategorie che potremmo definire "gli insoddisfatti", "i soddisfatti" e "gli estremamente soddisfatti". I risultati sono stati presentati attraverso report specifici per ciascun reparto ed un report complessivo aziendale le cui conclusioni sono di seguito riportate. Complessivamente i questionari raccolti nel 2010 sono stati 6.494 e sono relativi a 30 strutture di degenza ordinaria e 15 di day hospital. Il 98% dei rispondenti si ritiene soddisfatto dell’esperienza di ricovero e cura in generale (% di risposte “del tutto adeguato” + “molto adeguato” + “adeguato”). Di questi, il 61,6% si ritiene “estremamente soddisfatto” (% di risposte “del tutto adeguato” + “molto adeguato”) (vedi grafico 1).

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Grafico 1

Ciò è confermato dal fatto che la maggior parte dei rispondenti dichiara che il servizio ricevuto ha corrisposto le proprie aspettative (50,8%) o addirittura le ha superate (46,3%) (vedi grafico 2). Grafico 2

Relativamente al tempo trascorso tra la prenotazione ed il ricovero effettivo questo è valutato abbastanza positivamente anche se si evidenzia il desiderio di miglioramento reso esplicito dal 9,3% dei rispondenti non soddisfatti. Migliorabile risulta anche la chiarezza dei percorsi di accesso al reparto che viene valutata dal 6,8% inadeguata e raggiunge una percentuale di utenti "estremamente soddisfatti" inferiore rispetto all'indagine del 2007. Più positiva è la valutazione del tempo atteso tra l'arrivo in reparto e il momento in cui è stato assegnato il letto (60,6% di rispondenti "estremamente soddisfatti" nel 2010 vs 52,4% nel 2007).

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Positiva è anche la valutazione delle informazioni ricevute prima o al momento del ricovero che sono giudicate da più della metà dei rispondenti come estremamente soddisfacenti. Rispetto alla precedente indagine migliorano le valutazioni del personale medico ed infermieristico:

In particolare risulta essere apprezzata la "gentilezza e cortesia" di medici ed infermieri e la "disponibilità ad ascoltare le richieste del paziente" da parte degli infermieri. Ciò nonostante sono migliorabili le valutazioni delle informazioni ricevute sui rischi legate alle cure (6,5% di "insoddisfatti" e 2,4% dichiaranti di non avere ricevuto tali informazioni) e del tempo dedicato dal medico (6,3% di "insoddisfatti").

Molto positiva è la valutazione del personale tecnico (ostetriche, fisioterapisti, logopedisti), in particolare per i fisioterapisti le percentuali di "estremamente soddisfatti" si aggirano intorno all'80% per tutti gli aspetti indagati. Rispetto alla richiesta di informazioni gli utenti intervistati si sono rivolti con una maggiore frequenza alla Portineria piuttosto che all'URP: le valutazioni di entrambi i servizi sono migliorate rispetto al 2007 anche se rimangono suscettibili di ulteriore miglioramento, in particolare per quanto concerne "la chiarezza e l'accuratezza delle informazioni". Rispetto al 2007 è aumentata anche la percentuale di utenti "estremamente soddisfatti" del personale di segreteria. Sul trattamento del dolore

Il 55,7% dei rispondenti dell'indagine 2010 vs il 46,1% di rispondenti del 2007 afferma di essere "estremamente soddisfatto" delle informazioni ricevute sul trattamento del dolore anche se il 5,7% afferma di non aver ricevuto tali informazioni.

Il numero di rispondenti che dichiara di non aver sentito dolore durante il ricovero è aumentato notevolmente rispetto al 2007 (56,8% vs 26,5%) (vedi grafico 3). Tuttavia, chi ha sentito dolore, valuta la terapia antidolorifica ricevuta come soddisfacente ma migliorabile in quanto la percentuale di utenti "estremamente soddisfatti" è simile a quella raggiunta nel 2007 (circa il 47%).

Grafico 3

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Gli aspetti organizzativi risultano essere soddisfacenti per quanto concerne la valutazione della “collaborazione tra il personale del reparto” e le “informazioni su come comportarsi a casa e sui controlli successivi” mentre lo sono meno rispetto agli "orari di visita dei famigliari" (11,6% di "insoddisfatti"). Migliorata rispetto alla precedente indagine è la valutazione del rispetto della privacy, sia nello scambio di informazioni riservate sia nello svolgere operazioni delicate in presenza di altri pazienti nella stanza; infatti più della metà dei rispondenti si ritiene "estremamente soddisfatto". Punti migliorabili sono gli ambienti e il comfort alberghiero, in particolare la disponibilità di spazio, la pulizia dei bagni, la tranquillità in reparto, la qualità del cibo e la comodità dei letti. Tuttavia questi aspetti risultano essere quelli meno importanti secondo un ordine gerarchico attribuito dai pazienti intervistati ai diversi fattori che caratterizzano l’assistenza. Il grafico sottostante (vedi grafico 4), infatti, mostra che i fattori che rivestono maggiore importanza per i rispondenti sono al primo posto la competenza relazionale del personale medico e, a seguire, la competenza relazionale del personale infermieristico/tecnico, l'accoglienza, l’attenzione al dolore, gli aspetti organizzativi, gli ambienti, il rispetto della privacy e, in ultimo, il comfort alberghiero. Grafico 4

Per quanto riguarda i dati socio anagrafici dei rispondenti, essi sono prevalentemente di sesso femminile (53,5%), di nazionalità Italiana (96,1%) e residenti nella provincia di Reggio Emilia (81, 3%). Tuttavia, il 12,6% proviene da altre province e il 5,9% da altre regioni italiane. Il 54,7% detiene un titolo di studio medio basso (nessun titolo, licenza elementare, licenza media inferiore) e il restante 45,3% un titolo di studio medio alto (licenza media superiore, laurea o post).

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L'età dei rispondenti si concentra nelle fasce di età "dai 15 ai 44 anni" e "dai 45 ai 64 anni". Infine, quasi la metà dei rispondenti è pensionato (42,9%) mentre il 39,4% si dichiara "occupato", il 7% è casalinga e il 4,2% studente. PROGETTO INTERAZIENDALE NASCERE Il Progetto NasceRE è stato sviluppato a partire dagli obiettivi della Delibera Regionale 533/2008 ed in particolare dall’obiettivo 7 che affronta il seguente tema “favorire il processo di ascolto dell’opinione delle donne e delle coppie che hanno accesso ai servizi per il percorso nascita mediante l’adozione di strumenti e modalità di indagine specifici”. Il Progetto, dalla sua ideazione alla realizzazione delle singole fasi fino alle indicazioni/proposte di miglioramento, è stato discusso e condiviso con il Programma Interaziendale Materno-infantile:

- mandante del progetto, rispetto all’obiettivo 7 della DGR 533/2008;

- garante della sua realizzazione, attraverso l’accompagnamento ed il monitoraggio delle successive fasi;

- garante del recepimento delle indicazioni operative che deriveranno dall’intero sviluppo progettuale.

L’obiettivo del progetto è il miglioramento dei servizi legati al percorso nascita attraverso lo sviluppo di un percorso di progettazione partecipata che coinvolga utenti, operatori e dirigenti nella triplice prospettiva di valutazione dell’esistente, elaborazione dei problemi e produzione di orientamenti rispetto alle possibili soluzioni. Il progetto si compone di due fasi consecutive: la prima ha avuto l’obiettivo di promuovere una riflessione ampia e destrutturata sui diversi aspetti della nascita (intesa come periodo dal concepimento al primo anno di vita), per individuare i temi di interesse (significati, criticità, futuri desiderabili, …) da parte di coloro che sono coinvolti nel percorso della nascita: donne, uomini, mamme, papà, nonni, chi lavora nei servizi. La metodologia utilizzata ha previsto l’utilizzo della tecnica dell’Open Space Technology (OST) quale strumento idoneo e innovativo che prevede il coinvolgimento attivo di tutti i cittadini interessati all’argomento con l’obiettivo di individuare i punti principali di attenzione attraverso il lavoro in gruppi. L’iniziativa è stata ampiamente diffusa a tutta la cittadinanza e ai professionisti direttamente coinvolti rispetto alla tematica attraverso un opuscolo, incontri e presentazioni sulla stampa locale (giornali e TV).

L’ Open Space Technology si è svolto il 22 maggio 2010. Hanno partecipato 125 persone che hanno proposto e affrontato in gruppi di lavoro, liberamente costituitisi, 16 argomenti :

1. Le diverse esperienze culturali e non solo delle donne d’altrove dal concepimento al primo anno di vita;

2. Eternità, amore, paura, dolore – un filo di senso; 3. Come rendere i genitori protagonisti capaci di scegliere e dire l’ultima parola

(autodeterminarsi); 4. I consigli sono consigli, non un dictat; 5. Burn out del pediatra e accoglienza dei genitori dei bambini; 6. Luoghi di incontro nel 1° anno di vita, che favoriscono l’incontro tra mamme,

genitori, famiglia (non luogo di cura sanitario); 7. Informazioni come riunirle e come renderle fruibili; 8. Valore sociale della maternità: la nascita e’ una questione che riguarda la famiglia e i

servizi. In mezzo manca la comunità. Quale comunità possibile?; 9. “dall’alcova al nido”: la sessualità della coppia dopo la nascita di un figlio; 10. Concepimento: i nascita. Periodo dei 9 mesi che precede la ii nascita fondamentale

per la formazione del nuovo individuo; 11. Quando si nasce?;

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12. La nascita di un bimbo disabile, paura- dolore- cosa fare- cosa succede dopo- incertezze- a chi rivolgersi- quale vita l’attende- sensazione di solitudine e di abbandono che negli anni non e’ modificato, anche a fronte degli enormi passi fatti;

13. Gli operatori nell’analisi dei bisogni individuano i bisogni e le aspettative dei cittadini impliciti ed espliciti. Da questa lettura due quesiti: a) vi sono significativi bisogni impliciti/ espliciti inevasi? B) se si, vi sono margini di reale miglioramento?;

14. Idealizzazione della nascita e sentimenti “difficili”; 15. Ostetrici e pediatri si parlano: acido folico; 16. Il coinvolgimento della coppia riguardo alla gestione del travaglio-parto e alle

modalità del parto (informazioni e decisioni). L’esito della giornata, ovvero quanto emerso dai gruppi di lavoro è stato rendicontato attraverso un report trasmesso ai partecipanti e reso disponibile sui siti internet dell’Azienda USL e dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia. L’esperienza condotta attraverso l’OST ha permesso un confronto aperto tra persone e non tra “ruoli” che ha portato ad una lettura delle difficoltà e delle opportunità, dei significati e dei desiderata rispetto al tema della nascita nella società attuale a Reggio Emilia. Il metodo utilizzato ha consentito di dare forza all’esperienza di ciascuno, di creare efficaci collegamenti, di rafforzare la visibilità e la sostenibilità di ciò che sta accadendo all’interno dell’organizzazione e\o della comunità. La partecipazione è stata prevalentemente di persone già inserite nei due contesti sanitari ed ha messo in luce la volontà di incontrarsi tra ospedale e territorio e tra diversi professionisti e cittadini su un tema comune. La seconda fase si è sviluppata a partire da Ottobre 2010 e ha avuto l’obiettivo di individuare azioni di miglioramento o ri-progettazione dei servizi partendo dai 16 temi emersi dall’OST, al fine di fornire risposte vicine ai bisogni delle persone che accedono ai servizi dell’Azienda USL e dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia. Gli strumenti utilizzati sono stati:

- Focus group aperti a tutti i partecipanti all’OST, e ad altri cittadini o operatori che hanno manifestato l’interesse successivamente, tra cui il Forum delle donne della Provincia di Reggio Emilia. Nello specifico sono stati costituiti 3 gruppi che hanno visto complessivamente coinvolte circa 31 persone nella realizzazione di 6 focus group.

- Interviste a 9 professionisti in quanto figure chiave nel Programma Interaziendale Materno-infantile, con l’obiettivo di “accompagnare” il percorso partecipativo attraverso l’approfondimento di aspetti importanti per coloro che hanno un ruolo di responsabilità rilevante nell’attuazione del percorso nascita.

Gli esiti dei focus group e delle interviste saranno riportati nel 2011 al Programma Interaziendale Materno-infantile che sarà responsabile della condivisione dei risultati con le direzioni aziendali, della diffusione dei risultati ad operatori e cittadini, dell’attivazione/promozione dei percorsi necessari per la concretizzazione delle proposte ritenute realizzabili.

L’Assistenza ai pazienti e utenti stranieri

L’Azienda S. Maria Nuova dal 2007 partecipa al gruppo di lavoro interaziendale “Gestire le differenze e ridurre le disuguaglianze” con lo scopo di promuovere l’equità di accesso e di trattamento nei percorsi sanitari. L’Azienda continua a collaborare in ambito di Area Vasta Emilia Nord aderendo all’attuale progetto di modernizzazione dal titolo “Equality assessment: innovazione e sviluppo organizzativo per l’equità nella programmazione, accesso ed erogazione dei servizi sanitari”. Il progetto costituisce la fase di implementazione del precedente progetto di modernizzazione “Gestire le differenze nel rispetto dell’equità” (2008-2009) in coerenza con le indicazioni espresse nel recente Piano Sociale e Sanitario Regionale 2008-2010.

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L’obiettivo principale del progetto consiste nel rendere il principio di equità un elemento cardine e pervasivo della programmazione aziendale e delle modalità di accesso ed erogazione dei servizi, rispetto alle diversità che oggi caratterizzano le comunità regionali e verso cui il Piano Sociale e Sanitario Regionale fa preciso riferimento in quanto “sono a rischio le capacità” di specifiche fasce di popolazione per le differenze culturali, di genere, di età, di disabilità, vulnerabilità sociale, nell’utilizzo delle risorse messe a disposizione. In particolare gli obiettivi del progetto sono finalizzati a rendere sistematica l’attività di valutazione dell’equità (equality assessment) all’interno delle aziende sanitarie in una prospettiva di processo continuo di miglioramento delle macro articolazioni: programmazione, accesso ai servizi e loro erogazione. L’attenzione è rivolta alle diversità presenti nella popolazione che sono maggiormente oggetto di discriminazione, secondo le indicazioni dell’ex art. 13 del trattato di Amsterdam/1997 (genere, età, origine etnica, tendenze/orientamento sessuale, religione/convinzioni personali, disabilità) e successivi atti assunti dalla Comunità Europea. Nel 2010 il S. Maria Nuova ha partecipato ai tavoli di lavoro AVEN e agli incontri regionali che hanno avuto l’obiettivo di:

• acquisire conoscenze in materia di equality assessment partecipando a 2 laboratori tematici formativi. Nello specifico:

- Il Laboratorio “Lo sviluppo di un approccio strategico all’equità nei servizi sanitari: il modello scozzese” ha avuto l’obiettivo di aumentare la consapevolezza e condividere esperienze positive riguardanti lo sviluppo e la realizzazione di strategie per affrontare le disuguaglianze nell’ambito dell’offerta di servizi sanitari;

- Il Laboratorio “Gli strumenti per l’Equality Assessment” ha avuto l’obiettivo di acquisire conoscenze teoriche e competenze sull’uso di strumenti di valutazione di equità (check-list, indicatori…);

• analizzare e condividere le informazioni raccolte durante le visite all’estero (Scozia, Svezia, Spagna) al fine di individuare buone pratiche organizzative e strumenti di valutazione applicabili nei nostri contesti aziendali. In particolare si è analizzato lo strumento di Equality impact assessment scozzese (Equality and Diversity Rapid Impact Screening checklist);

• individuare requisiti/indicatori di equità da inserire all’interno dei sistemi qualità, in particolare predisponendo una check list da verificare ed includere nei processi di accreditamento istituzionale.

L’impegno che si intende proseguire nel prossimo anno è volto a identificare e applicare gli elementi costitutivi di una buona pratica organizzativa per la gestione delle differenze nel rispetto dell’equità in riferimento ai contesti aziendali della Regione Emilia Romagna.

L’assistenza ai pazienti e utenti stranieri Al 31/12/2009 i cittadini stranieri nella provincia di Reggio Emilia sono pari a 64.511 di cui 7.245 provenienti dall’Unione Europea (pari all’1,4% della popolazione complessiva) e 57.266 provenienti da Stati non appartenenti all’Unione Europea (pari al 10,9%). Rispetto al 2008 si è registrato un incremento pari a 5.082 unità con un tasso di crescita inferiore a quello registrato nell’anno precedente (8,6% vs 13,4%). Per quanto riguarda la provenienza geografica i marocchini, si confermano la collettività più numerosa (9.896 unità), davanti ad albanesi (7.204), indiani (6.018), cinesi (4.823) e rumeni (4.424). Per quanto riguarda gli accessi di utenti stranieri presso l’ASMN, nel 2010 il numero di stranieri ricoverati in regime di ricovero ordinario e di day hospital è rimasto pressoché invariato passando da 4.900 a 4.887 e rappresentando il 9.9% dei ricoveri rispetto al numero complessivo. In lieve diminuzione è il numero di accessi di utenti stranieri attraverso il Pronto Soccorso (compreso il Ps pediatrico), che nel 2010 è stato pari a 14.780 rappresentando il 16,4% del totale accessi. Da rilevare che la principale modalità di accesso degli stranieri continua ad essere il Pronto Soccorso (77,5%).

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Complessivamente, gli utenti stranieri che hanno un numero maggiore di accessi all’ospedale sono quelli di nazionalità araba, seguiti da utenti dell’Europa dell’est, dell’area dei Balcani, cinesi, ghanesi, nigeriani e di nazionalità indiana. Rispetto al 2009, si registra un trend in crescita per gli utenti di origine indiana e dell’est europea, del Ghana e della Nigeria mentre diminuisce il numero di accessi di utenti di origine cinese, araba, o dell’area balcanica.

L’assistenza ai cittadini migranti è stato un campo di interesse che l’Azienda ha continuato a perseguire nel corso del 2010.

E’, infatti, proseguita la collaborazione con il gruppo interaziendale “Migrazione e salute” che ha l’obiettivo di coordinare tutte le problematiche relative alla salute e all'assistenza degli immigrati. L’Ufficio Sistemi Qualità, coordinatore a livello aziendale del servizio di mediazione linguistico-culturale, ha partecipato ad incontri periodici con l’Ufficio Ricerca e Innovazione dell’azienda USL di Reggio Emilia e con il consorzio Dimora di Abramo per monitorare l’utilizzo del servizio di mediazione con riguardo alla dimensione ed alle caratteristiche della domanda e per individuare e promuovere azioni di miglioramento e la pianificazione delle attività del servizio. Dal monitoraggio è emerso che, per quanto riguarda la presenza fissa, il numero di ore di utilizzo delle mediatrici culturali nel corso del 2010 è stato complessivamente di 1149 ore, suddivise tra le mediatrici delle diverse etnie come da tabella seguente: Presenza Fissa per lingue

2010 2009 2008 differenza% 2010/2009

Albanese 124,5 126 202,5 -1,2%

Arabo 430 463,5 450 -7,8%

Cinese 463,5 444,5 453 4,1%

Ucraino 131 121,5 51,5 7,3% Totale 1149 1155,5 1157 -0,6%

Rispetto all’utilizzo del Servizio in modalità “programmata”, i reparti che hanno l’hanno utilizzato maggiormente sono stati in ordine decrescente le Malattie Infettive (137 ore), l’Ostetricia (50 ore), la Genetica (39.5 ore) e la Ginecologia (29.5 ore). Gli interventi con modalità “programmata” hanno previsto un impiego dei mediatori di circa 380 ore complessive e hanno coinvolto le seguenti lingue: Presenza programmata per lingue

2010 2009 2008 differenza% 2010/2009

Albanese 36 64 31 -77,8% Arabo 53,5 70,5 15,5 -31,8% Cinese 124 88,5 56 28,6% Ghanese 16,5 19 24,5 -15,2% Hindi 103 30,5 21 70,4% Macedone 2 0 0 100,0% Nigeriano 9 15,5 4,5 -72,2% Tamil 15 9 0 40,0% Turco 3 2 6 33,3% Ucraino 18,5 38,5 69 -108,1% Senegalese 0 1,5 0 Spagnolo 0 2,5 0 Totale 380,5 341,5 227,5 10,2%

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Il servizio di mediazione è stato attivato secondo la modalità “urgente” per un numero di ore complessivo di 455,5, registrando una diminuzione rispetto al 2009 (540 ore). Tale diminuzione, affiancata da un contemporaneo aumento delle ore di utilizzo del servizio in modalità programmata, è indice di un uso più razionale e appropriato del Servizio stesso. Le strutture che hanno usufruito maggiormente di questa modalità sono state l’Ostetricia (100 ore), le Malattie Infettive (53 ore), la Neonatologia (40 ore), la Pediatria (36.5 ore), la Ginecologia (34 ore) e il Nido (27.5 ore). Si può osservare che le strutture di Ostetricia e Neonatologia hanno incrementato l’uso del Servizio sia in urgenza che in modalità programmata rispetto al 2009, mentre la Pediatria ha diminuito l’attivazione del servizio in urgenza e aumentato il numero di richieste programmate. L’intervento urgente è stato richiesto per le seguenti lingue :

2010 2009 2008 differenza% 2010/2009

Albanese 72 87,5 55 -21,5% Arabo 70 69,5 32,5 0,7% Cinese 173 265 228,5 -53,2% Ghanese 26,5 14,5 6 45,3% Hindi 93 78 74 16,1% Nigeriano 7,5 3,5 3 53,3% Senegalese 3 0 0 100,0% Ucraino 10,5 16 36,5 -52,4% Spagnolo 0 2 0 Turco 0 1 0 Tamil 0 3 0 Totale 455,5 540 435,5 -18,6%

Inoltre il Servizio di Mediazione linguistico–culturale è stato utilizzato attraverso le telefonate per un numero complessivo di 1989 interventi, registrando un calo del 23% rispetto al 2009. I reparti che hanno usufruito maggiormente dell’intervento telefonico sono stati la Ginecologia (311 interventi), l’Ostetricia (282 interventi), i Poliambulatori (268 interventi), il Nido (159 interventi) e la Pediatria (122 interventi). La tabella sottostante mostra l’utilizzo dell’intervento telefonico in base alla lingua. Interventi telefonici per lingue

2010 2009 2008 differenza% 2010/2009

Albanese 147 105 29 28,6% Arabo 31 36 47 -16,1% Cinese 1695 2208 2061 -30,3% Ghanese 16 13 12 18,8% Hindi 91 74 43 18,7% Senegalese 3 0 0 Ucraino 6 8 0 -33,3% Nigeriano \ 2 \ Totale 1989 2446 2192 -23,0%

Compiendo un’analisi complessiva si nota che la lingua maggiormente richiesta continua ad essere il cinese, cosi come le principali strutture usufruenti sono quelle afferenti all’Area Salute Donna (Ginecologia ed Ostetricia), all’Area Salute Infanzia (Nido, Neonatologia, T.I.N. e Pediatria, ecc..) ma anche le Malattie Infettive e i Poliambulatori. Inoltre l’Azienda ospedaliera nel corso del 2010 ha pianificato un percorso formativo e informativo che ha coinvolto i mediatori culturali e gli operatori allo scopo di aumentare la

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consapevolezza rispetto alle problematiche legate alla diversità etnica nel contesto ospedaliero e fornire chiavi di lettura per leggere i bisogni dell’utenza straniera. Sono stati realizzati 3 incontri nel corso dei quali i mediatori hanno avuto l’occasione di acquisire conoscenze, informazioni e competenze sempre più specifiche in ambito sanitario rispetto ai percorsi clinico-assistenziali dei pazienti, alle patologie trattate, alle regole di funzionamento e gestione adottate dall’azienda ospedaliera. I professionisti, invece, hanno avuto la possibilità di porre ai mediatori domande e perplessità, chiedere chiarimenti rispetto ad aspetti inerenti approcci culturali alla malattia, ad usi e costumi delle differenti etnie. Gli incontri hanno avuto anche lo scopo di far confrontare le diverse figure professionali coinvolte nel processo di mediazione per fare emergere eventuali criticità, problematiche a fronte delle quali pensare insieme delle soluzioni possibili. 4.4 QUALITÀ DELL’ASSISTENZA ED EFFICIENZA GESTIONALE

Accreditamento L’anno 2010 ha visto il rinnovo dell’accreditamento del dipartimento di diagnostica per immagine che è stato accreditato come dipartimento interaziendale. Nella preparazione della verifica sono stato coinvolti i referenti dipartimentali sia medici che infermieristici, i direttori di dipartimento e di struttura ed è stato istituito un tavolo provinciale di coordinamento. Tale tavolo ha curato la definizione\ricezione di protocolli\percorsi comuni e ha definito il controllo delle interfacce. La visita di verifica ha evidenziato l’ottima adesione ai requisiti generali e specifici. Sono state effettuate dall’ufficiò qualità aziendale le verifiche interne nei dipartimenti in attesa di rinnovo dell’accreditamento al fine di verificare il mantenimento dei requisiti organizzativi e professionali. Sono garantiti i livelli di adesione al modello sia per quanto attiene ai requisiti generali che specifici e sono stati verificati azioni e progetti specifici implementati a fronte dei suggerimenti emersi in sede di verifica regionale. Le verifiche interne sono state effettuate di concerto con la direzione medica ospedaliera e il servizio farmaceutico al fine di verificare anche alcune procedure aziendali legate alla gestione del rischio (gestione dei rifiuti, gestione dei beni farmaceutici e gestione della documentazione clinica). I risultati ottenuti hanno evidenziato una buona tenuta del “sistema” di accreditamento come sistema di gestione. La gestione del rischio, integrata nel sistema di gestione della qualità ha trovato espressione nella collaborazione aziendale tra l’ufficio qualità e la direzione medica ospedaliera che oltre a seguire progetti comuni, a porre attenzione in sede di verifica su progetti specifici sulla gestione del rischio ha visto l’integrazione di tutta la documentazione relativa alla gestione del rischio nel sistema di gestione documentale della qualità adottato a livello aziendale e condiviso anche con l’azienda territoriale. Certificazione dei servizi di supporto

Nel corso del 2009 si è avuta la verifica del Servizio Logistico Alberghiero e il Servizio Acquisti per il mantenimento della certificazione ISO 9001. Entrambi sono stati certificati dal CERMET, ente di parte 3^ (ente esterno e riconosciuto tale a livello internazionale), che assicura, tramite un’attenta verifica sul campo, che siano applicati e resi evidenti tutti i requisiti di qualità previsti dalla norma oggetto di certificazione. Il percorso della certificazione ha permesso di incidere sul lavoro di tutti i giorni, snellendo le pratiche, eliminando le possibilità di rischio, aumentando la sicurezza degli operatori, migliorando i rapporti tra le persone, favorendo l’inserimento e la crescita del personale, migliorando costantemente l’ambiente di lavoro, migliorando i processi e riducendone i costi.

Per l’anno 2010 la visita di rinnovo della certificazione programmata nei giorni del 26 e 27 maggio c.a.

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Gestione del Rischio Clinico

La promozione di una cultura della sicurezza, condizione oggi imprescindibile per offrire un servizio più coerente con le aspettative dei cittadini, passa necessariamente attraverso un percorso formativo che coinvolge tutti gli operatori impegnati nell’assistenza. Infatti, solo attraverso l’adozione di un linguaggio comune, la diffusione delle conoscenze sugli strumenti e sulle metodologie disponibili per l’identificazione e l’analisi delle cause, la condivisione di una visione orientata non alla ricerca del colpevole, bensì all’apprendimento dagli errori, si possono concretamente gettare le basi per determinare cambiamenti organizzativi orientati ad un efficace controllo del rischio clinico, oltre che al miglioramento ed innovazione delle buone pratiche cliniche.

Nel triennio continuerà il processo di diffusione di una nuova cultura della gestione del rischio e, soprattutto, di promozione di una cultura della sicurezza attraverso un programma di formazione rivolto a tutti gli operatori (dai dirigenti sanitari al personale infermieristico e tecnico, agli operatori socio-sanitari). Tenuto conto che lo sviluppo del programma ECM-Nazionale e Regionale consente di progettare dossier formativi attinenti temi trasversali, è in corso la progettazione da parte dell’Azienda Santa Maria Nuova e dell’ASUSL-RE di un “Dossier sicurezza”, che prevede la realizzazione di una successione di eventi uniti dal tema comune della garanzia e applicazione dei principi del risk management nei diversi settori della sicurezza clinica, tecnologica, ambientale ed organizzativa. I professionisti aziendali avranno la possibilità, nei tre anni in cui si svilupperanno i vari eventi, di acquisire conoscenze e capacità di interazione per l’agire in sicurezza: al termine, verrà attestata una “Patente in Sicurezza” oltre ai consueti crediti ECM. Il processo di gestione del rischio La gestione del rischio configura un processo in cui le fasi fondamentali sono:

- Identificazione dei pericoli - Analisi dei pericoli e calcolo dei rischi - Trattamento - Monitoraggio.

A) Identificazione dei pericoli Il processo di gestione del rischio clinico inizia con l’identificazione dei pericoli che caratterizzano l’attività sanitaria. Il primo obiettivo da perseguire per riuscire ad ottenere un contenimento del rischio clinico è rappresentato dalla mappatura dei pericoli. Il pericolo, infatti, per potere essere “trattato” deve essere prima di tutto identificato, analizzato e quantificato in termini di probabilità di accadimento e possibili effetti. Alla costruzione della mappa dei pericoli contribuiscono in modo determinante i sistemi informativi esistenti, eventualmente adeguati e opportunamente integrati tra loro, o nuovi. Nell’ambito del rischio clinico, importanti strumenti informativi per mappare i pericoli sono: • Il sistema di incident reporting, strumento riconosciuto a livello internazionale per la segnalazione volontaria e spontanea di eventi o quasi eventi (incident e near miss) significativi da parte degli operatori. • Il sistema regionale di sorveglianza rapida delle epidemie e di eventi sentinella infettivi nelle strutture sanitarie e nella popolazione. • Il sistema di raccolta di segnalazioni e reclami degli utenti. • Il sistema per la gestione del contenzioso. • Lo studio delle cartelle cliniche tramite selezione e successivo auditing. • Lo studio di dati amministrativi (analisi SDO). • I dati provenienti da altre eventuali fonti informative quali registri cadute, complicanze, i dati della farmacovigilanza e la vigilanza sui dispositivi medici, il sistema di sorveglianza delle infezioni in chirurgia, ecc. possono utilmente essere utilizzati per costruire un quadro quanto più esaustivo possibile.

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Nel triennio continuerà il processo di implementazione degli strumenti di identificazione e, in particolare, del sistema di incident reporting, per arrivare a mappare i rischi aziendali e predisporre il Registro aziendale dei pericoli (tecnologici, ambientali e clinici). B) Analisi del rischio Il processo di gestione del rischio prevede che dopo l’identificazione si passi all’analisi dei pericoli e al calcolo del rischio, attraverso la valutazione congiunta della frequenza di accadimento e della gravità delle conseguenze degli avvenimenti, al fine di ottenere una scala di priorità dei rischi su cui intervenire. Strumenti utili all’analisi dei rischi sono: • La tecnica FMEA/FMECA (Failure Mode and Effect Analysis), strumento “proattivo” che mira a identificare e a dare priorità a problemi che potrebbero accadere se si verificassero difetti, omissioni, errori nel processo/prodotto analizzato, in modo da orientare l’assunzione di decisioni operative coerenti. • La tecnica RCA (Root Cause Analysis), strumento “reattivo” per l’analisi approfondita a posteriori di eventi particolarmente significativi con l’obiettivo di ricercare le radici causali di natura organizzativa su cui intervenire con azioni di miglioramento. Nel triennio continuerà il processo di Implementazione degli strumenti di analisi del rischio e, in particolare, di strumenti proattivi quali l’analisi di processo e la tecnica FMEA/FMECA, al fine di definire meglio il profilo di rischiosità dell’Azienda Sanitaria e finalizzare le azioni di trattamento. C) Trattamento del rischio È la fase in cui vengono messe concretamente in atto le soluzioni individuate. Il rischio può essere: • accettato; • rifiutato (e rimossa l’attività che lo genera); • trasferito (in parte o per alcuni aspetti) a un altro soggetto; • ridotto o minimizzato attraverso le azioni di prevenzione In ambito clinico per la riduzione e minimizzazione del rischio sono utili tutte le tecniche offerte da un approccio consapevole alla pratica clinico-assistenziale, dall’accurata informazione ai pazienti, all’implementazione di linee guida o procedure, all’adozione di sistemi informatizzati di gestione dei farmaci e/o del sangue. Anche per il prossimo triennio continuerà il processo di implementazione delle barriere “hard” e “soft”, individuate in seguito alla fase di analisi, con l’obiettivo di ridurre la probabilità di accadimento e, di conseguenza, minimizzare il rischio clinico. D) Monitoraggio e revisione Il processo di gestione del rischio, per essere efficace, deve essere sorvegliato attraverso il monitoraggio sia dei rischi individuati che delle attività e delle “barriere” adottate per il loro controllo, in modo da consentire l’eventuale messa a punto di correttivi. Continua l’Implementazione delle tecniche di monitoraggio dei rischi e revisione delle attività di trattamento, anche attraverso l’adozione e la sistematica misurazione di opportuni indicatori. Obiettivi Deliberazione Giunta Regionale n. 1706/09 La Regione Emilia Romagna con Deliberazione di Giunta Regionale n. 1706/2009 ha approvato il documento “Integrazione delle politiche di prevenzione del rischio, di gestione del danno, del contenzioso e delle strategie assicurative” che individua una strategia regionale da adottarsi al livello aziendale. Il documento riporta gli obiettivi da perseguire in tema di: 1. Sicurezza dei sistemi RIS/PACS in radiologia; 2. Sicurezza dei comportamenti professionali in radiologia;

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3. Indicazioni a procedure invasive ed iter diagnostico; 4. Corretta identificazione del paziente; 5. Profilassi antibiotica ed antitromboembolica in chirurgia; 6. Corretta tenuta della documentazione sanitaria; 7. Assistenza post-operatoria; 8. Comunicazione ai pazienti e comunicazione istituzionale Pubblica. Si procederà, nel prossimo triennio, con l’implementazione delle soluzioni individuate dai gruppi tecnici regionali per minimizzare il rischio nell’ambito delle tematiche sopra descritte. In particolare, si prevede di ottimizzare la configurazione del Sistema RIS/PACS, delineare modalità e tempi della refertazione esami radiologici, definire procedure per la corretta gestione del paziente da sottoporre ad intervento chirurgico maggiore, introdurre nuove modalità per garantire la corretta identificazione dei pazienti, aggiornare i protocolli per la profilassi antibiotica e antitromboembolica in chirurgia, fornire indicazioni sulla corretta tenuta della documentazione sanitaria, migliorare la sicurezza nelle sale operatorie e la sicurezza post operatoria, delineare le procedure di riferimento cui attenersi per la comunicazione interna aziendale in caso di eventi avversi e per la successiva comunicazione istituzionale pubblica. Sorveglianza e controllo nelle malattie infettive e parassitarie Attività del Comitato Infezioni Ospedaliere Presso l’Azienda Ospedaliera ASMN di Reggio Emilia opera, da anni, il Comitato Infezioni Ospedaliere (CIO) aziendale ed il gruppo Operativo, con i seguenti compiti: 1) definire le strategie di lotta contro le infezioni ospedaliere, con particolare riguardo ai

seguenti aspetti: ♦ organizzazione del sistema di sorveglianza ♦ organizzazione delle misure di prevenzione (uso degli antibiotici, disinfezione,

sterilizzazione, ecc.) ♦ coinvolgimento appropriato dei servizi laboratoristici ♦ metodi e mezzi per informare il personale sull’andamento delle infezioni.

2) verificare l’effettiva applicazione dei programmi di sorveglianza e controllare la loro efficacia

3) curare la formazione culturale e tecnica del personale 4) esprimere pareri ed elaborare protocolli sulla politica di controllo delle infezioni ospedaliere

e trasmetterli al Direttore Sanitario per la loro applicazione a tutto l’Ospedale. L’attività del CIO viene programmata su base annuale, seguendo quanto previamente istruito dall’Assessorato alla Sanità, che identifica gli standard di riferimento ed i criteri applicativi e valutativi degli stessi. All’inizio dell’anno, sulla base delle indicazioni regionali e a seguito di valutazioni epidemiologiche locali, il Comitato Infezioni Ospedaliere ha approvato il piano delle attività 2011. Gli obiettivi sono monitorati in corso d’anno nelle riunioni periodiche del Comitato. Sorveglianza e controllo nelle malattie infettive e parassitarie a. La Direzione Medica Ospedaliera, in collaborazione con il comitato infezioni ospedaliere e le

infermiere addette al controllo delle infezioni ospedaliere, definisce e controlla il funzionamento del sistema aziendale di segnalazione ed individuazione di eventi critici per il controllo delle malattie trasmissibili. Le informazioni che convergono nella Direzione Medica ospedaliera, provengono da un lato dal sistema aziendale di segnalazione, individuazione e controllo dei germi sentinella e dei cluster o eventi epidemici, che prevede una segnalaizone telefonica e via mail da parte del laboratorio che isola il germe, da un altro lato dal sistema di sorveglianza nazionale delle schede di notifica di malattia infettiva diffusiva, compilate dai reparti che provvedono all’invio di una copia in DS, una copia all’Igiene Pubblica ed una copia in cartella. Le informazioni di entrambi i sistemi di sorveglianza convergono sulla direzione medica di presidio e vengono condivise con il Servizio di Igiene Pubblica di competenza. Le segnalazioni di epidemie e cluster vengono inviate regolarmente alla RER ed

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all’Igiene Pubblica con il sistema informatico apposito (nel corso del 2010 sono stati segnalati 7 eventi tra cluster ed epidemie verificatesi presso il nostro Ospedale).

b. Il Laboratorio di Microbiologia provvede alla trasmissione periodica dei dati relativi alle antibiotico-resistenze, ed all’invio periodico di dati e campioni relativi alle malattie invasive batteriche notificate presso l’ASMN.

Programmi di controllo specifici

a. malattie trasmesse da vettori (in particolare Chikungunya, Dengue, West Nile Disease e altri flavivirus) Anche nel 2010, così come negli anni precedenti, sono state diffuse a tutti i professionisti le istruzioni relative a rapida individuazione e segnalazione e invio per conferma microbiologica dei casi anche solo sospetti di Chikungunya e Dengue e West-Nile, secondo i criteri individuati nel Piano regionale di controllo. Tali istruzioni, oltre che inviate tramite nota a tutti i reparti, sono state pubblicate e periodicamente aggiornate sulla intranet aziendale nello spazio dedicato al Comitato infezioni ospedaliere. La direzione medica ha inoltre provveduto, nel periodo aprile-novembre, a mettere in atto tutte le misure di prevenzione della diffusione delle zanzare nell’area ospedaliera (trattamenti larvicidi e controllo e pulizia di eventuali bacini d’acqua stagnante nella zona ospedaliera e cortiliva).

b. legionellosi

Nel corso del 2010 è stato elaborato in aprile e poi aggiornato in dicembre il protocollo di prevenzione e controllo della legionellosi. Tale documento è stato redatto da un gruppo multidisciplinare costituto da professionisti della Direzione sanitaria, del servizio Tecnico, del Servizio di Prevenzione e Protezione e del CIO e contiene diversi capitoli: microbiologia e clinica, epidemiologia e sorveglianza della legionellosi e il programma aziendale di prevenzione e controllo della legionellosi che prevede i controlli periodici da effettuare, le modalità di effettuazione di eventuali bonifiche e la valutazione del rischio delle diverse strutture ospedaliere per tipologia di ambienti, di prestazioni e di pazienti ricoverati. Tale documento è stato diffuso a tutti i reparti, tramite presentazione in Collegio di Direzione e Comitati di Dipartimento.

c. HIV, AIDS ed epatiti

Il reparto di malattie infettive ed il Laboratorio di Microbiologia collaborano alla trasmissione periodica dei dati relativi alle nuove diagnosi di positività all’HIV. Nel corso del 2010 un gruppo di lavoro multidisciplinare ha lavorato per l’aggiornamento del protocollo aziendale sulla gestione delle esposizioni occupazionali a rischio HIV, HBV e HCV, alla luce delle nuove indicazioni regionali. Tale protocollo verrà ultimato e diffuso nel I semestre 2011.

d. tubercolosi

Per quanto riguarda il controllo e la prevenzione della trasmissione della TB in ambiente ospedaliero, è stato attivato un gruppo di lavoro interaziendale ASMN-AUSL di Reggio Emilia, che ha visto la partecipazione delle direzioni sanitarie, dei medici competenti, degli MMG, dei PDLS, degli infettivologi, dei pneumologi e dei pediatri ospedalieri per l’aggiornamento e condivisione dei protocolli e percorsi di prevenzione e cura della tubercolosi, alla luce anche delle LG nazionali su questa patologia. Ogni caso di TB non isolato che avviene in ambiente ospedaliero viene opportunamente segnalato alla DS che, in collaborazione con il medico competente, provvede alla verifica dei contatti a rischio tra pazienti ed operatori e d della loro sorveglianza ed eventuale trattamento. Ad ogni semestre vengono trasmessi tutti i dati previsti dal flusso informativo regionale (laboratorio di microbiologia, anatomia patologica e sorveglianza dei contatti a rischio).

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Programmi vaccinali Vaccinazione antiinfluenzale delle categorie a rischio: Anche nel 2010, come negli anni precedenti, presso l’ASMN è stata condotta, a cura della direzione medica ospedaliera, la campagna vaccinale antinfluenzale rivolta al personale sanitario e non dell’Azienda Ospedaliera. Come ogni anno, è stato dedicato un ambulatorio dedicato alla vaccinazione ed aperto per il periodo ottobre-dicembre 2010 e sono state organizzate sedute vaccinali, direttamente presso i reparti per facilitare una maggior adesione alla campagna. La copertura vaccinale per la stagione 2010-2011 è stata di poco meno del 25%. Politiche ambientali L’Azienda Ospedaliera ASMN, anche nel 2010, in linea con il Programma Regionale “Il sistema sanitario per uno sviluppo sostenibile”, ha rivolto grande attenzione alla tematica ambientale ed ha messo in atto strategie per conoscere e governare gli effetti che i servizi prodotti hanno sull’ambiente. In particolare la nostra Azienda partecipa attivamente al Gruppo gestione ambientale, collaborando ai progetti in cui tale gruppo si articola, ovvero ”Qualificazione dei consumi energetici ed innovazione tecnologica” e “Rifiuti sanitari: miglioramento continuo del processo di riduzione e gestione delle quantità prodotte”, ed ha posto in essere azioni in relazione alle seguenti tematiche:

CONSUMI ENERGETICI

GESTIONE DEI RIFIUTI ED ACQUISTI VERDI

MOBILITÀ SOSTENIBILE

Consumi energetici e gestione dell’energia Nell’ambito del programma regionale “Il sistema sanitario regionale per uno sviluppo sostenibile - qualificazione dei consumi energetici ed innovazione tecnologica nelle Aziende Sanitarie” l’Azienda Ospedaliera, da tempo, ha adottato varie azioni volte all’ottimizzazione dei consumi energetici, nonché al conseguimento di un risparmio economico in tema di approvvigionamento delle forniture. L’impiego, per il riscaldamento e condizionamento degli ambienti, di fonte energetica termica derivata da cogenerazione dell’Ente distributore, quale è il sistema di teleriscaldamento attivo nell’area cittadina, determina, oltre ad un sensibile risparmio economico derivante da migliori condizioni tariffarie rispetto alle forniture tradizionali, anche un contributo alla riduzione delle emissioni nocive per l’ambiente, trattandosi di fonte energetica rinnovabile ai sensi della legge 10/91. La partecipazione dell’Energy Manager Aziendale, nell’ambito del “Gruppo Tecnico Energia Regionale”, ai sottogruppi di lavoro in tema di:

sensibilizzazione al consumo razionale dell’energia rivolte agli operatori sanitari; individuazione di indicatori di consumo energetico degli edifici ospedalieri; collaborazione con Intercent-ER alla elaborazione capitolato d’appalto in ordine

alla prossima convenzione per la fornitura di energia elettrica alle Aziende del Sistema Sanitario Regionale.

Un ulteriore risparmio, in termini economici, è stato inoltre conseguito mediante l’adesione alla convenzione attivata da Intercent-ER per l’approvvigionamento di energia elettrica alle Aziende del Sistema Sanitario Regionale.

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In tema di riduzione dei consumi energetici sono da annoverare varie attività compiute sui sistemi elettrici e termici aziendali e/o sulle strutture, fra le quali si citano principalmente le seguenti:

installazione di apparecchi illuminanti di tipo fluorescente dotati di reattori elettronici dimmerabili e non ad alto rendimento per la riduzione del consumo elettrico a parità di effetto utile e per la parzializzazione del livello di illuminamento (rif.to: interventi di ristrutturazione di aree quali Risonanza Magnetica Nucleare, Camere Calde di preparazione Radiofarmaci presso Medicina Nucleare, Ambulatorio Chirurgico e locali annessi presso Servizio di Radioterapia, Servizio di D.H. di Ginecologia, Servizio Farmaceutico presso padiglione Spallanzani, Servizi di Neuropsichiatria, Infermieristico Domiciliare e Nucleo Cure Primarie in ambito AUSL presso padiglione Spallanzani, Ambulatorio di Medicina Perioperatoria);

installazione di sistemi per l’accensione automatica degli impianti di illuminazione, in funzione della presenza di persone, in corrispondenza di locali ad uso comune (rif.to: vari locali in ambito monoblocco ospedaliero);

sostituzione di serramenti non a tenuta termica con altri di nuova installazione di tipo con vetro camera e telaio a taglio termico nell’ambito degli interventi di ristrutturazione e/o di manutenzione ordinaria degli stessi (rif.to: nuova centrale di preparazione farmaci Antiblastici presso padiglione di Oncologia-Pneumologia, nuova centrale di preparazione farmaci galenici in ambito servizio farmaceutico);

implementazione del sistema di supervisione e controllo centralizzato degli impianti di climatizzazione dei nuovi fabbricati e di parte di quelli soggetti a ristrutturazione, finalizzato ad una gestione razionale dei fabbisogni.

Nel prossimo periodo la riduzione ed ottimizzazione dei consumi energetici verrà perseguita adottando una serie di misure che possono essere riassunte come segue:

attuazione delle Linee guida regionali, elaborate dal citato Gruppo Tecnico, in tema di sensibilizzazione degli Operatori aziendali in materia di uso razionale dell’energia;

proseguimento della estensione del sistema di supervisione e controllo centralizzato agli impianti di climatizzazione esistenti;

proseguimento del monitoraggio dei consumi energetici dei fabbricati, con cadenza mensile, finalizzato ad una gestione razionale degli impianti termici in relazione ai fabbisogni;

completamento della diagnosi energetica degli edifici aziendali volta a determinare i relativi gradi di efficienza al fine di prevedere eventuali, possibili interventi di riqualificazione;

installazione di motori elettrici ad alta efficienza per l’ottenimento di un maggiore rendimento nei processi di azionamento termomeccanico (rif.to: Completamento Ala Sud dell’Ampliamento Ospedaliero);

adozione di sistemi per l’accensione automatica degli impianti di illuminazione, in funzione della presenza di persone, in corrispondenza di locali ad uso comune (rif.to: Completamento Ala Sud dell’Ampliamento Ospedaliero);

sostituzione di serramenti non a tenuta termica con altri di nuova installazione di tipo a vetro camera e con telaio a taglio termico nell’ambito degli interventi di ristrutturazioni e/o manutenzione ordinaria degli stessi (rif.to: Servizio di Medicina Trasfusionale settore Criogenico);

previsione di impianti di generazione di energia elettrica con l’impiego di pannelli fotovoltaici presso strutture edilizie (esistenti e/o nuove) fruendo di specifici finanziamenti statali-regionali;

rifacimento di parte della coibentazione delle tubazioni idriche per la distribuzione di fluidi caldi e freddi al fine del contenimento delle dispersioni termiche.

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Gestione dei rifiuti Nel corso del 2010 sono stati condotti, a cura del gruppo gestione ambientale aziendale, due diversi corsi di informazione/formazione rivolti agli operatori sui temi di politica ambientale. Il primo corso, articolato in due edizioni ed organizzato in collaborazione con l’Azienda USL di RE e l’Assessorato RER, dal titolo “Ambiente e sviluppo sostenibile” ha trattato i temi della mobilità sostenibile, dell’uso razionale dell’energia, degli acquisti verdi, dei rifiuti, dei cambiamenti climatici e delle politiche di gestione ambientale regionali ed aziendali. Ha visto il coinvolgimento di circa 100 operatori. Il gradimento del corso, da parte dei partecipanti, ha suggerito la ripetizione di altre edizioni nel 2011, che ora sono in fase di programmazione. Il secondo corso, dal titolo “Rifiuti ed energia in un’azienda sanitaria”, organizzato all’interno dell’ASMN e rivolto agli operatori sanitari, è stato ripetuto in 8 edizioni nei mesi di ottobre e novembre ed ha coinvolto più di 500 discenti. Sono stati trattati i temi relativi alla gestione dei rifiuti speciali, dei rifiuti assimilati agli urbani e della raccolta differenziata, e dell’uso razionale dell’energia, descrivendo le politiche regionali ed aziendali sulla gestione ambientale. Anche per questo corso sono previste altre edizioni nel corso del 2011. Oltre alle iniziative di formazione sono stati portati avanti il monitoraggio della produzione di rifiuti speciali ed il monitoraggio dell’uso di energia con conseguente formulazione di azioni migliorative per una riduzione della produzione e consumo.

Mobilità aziendale Per poter intraprendere politiche di mobility management si è reso necessario lo studio dei piani della viabilità e della sosta. Si è stabilito di:

• estendere le aree con limitazioni alla circolazione veicolare; • mantenere il controllo della sosta nelle aree interne poiché l’ospedale si trova in un

contesto urbano quasi centrale e l’area è aperta con accesso al Pronto Soccorso che attraversa tutto il comparto.

In accordo con l’ente locale si sono studiate le soluzioni più appropriate sia di carattere edile che gestionale per riordinare il quadro viabilistico e della sosta su tutta la zona interessando sia zone di proprietà comunali che di proprietà ospedaliera. La collaborazione con l’ente locale è esitata nell’approvazione di un “Accordo di Programma tra Comune di Reggio Emilia e l’Azienda Ospedaliera per la riqualificazione e la riorganizzazione del traffico in area ospedaliera” adottato il 28.12.07, con deliberazione del direttore generale. Con questo accordo si è dato il via alle azioni condivise che sono opere di riordino e riqualificazione ma anche azioni di gestione e di mobility management. Per regolare la circolazione di veicoli all’intorno dell’area ospedaliera è stato completata la costruzione di un nuovo parcheggio pubblico di standard localizzato all’esterno dell’area ed è stato chiusa al traffico il viale che interferiva con l’accesso all’ospedale, è stato pedonalizzato il tratto antistante l’ingresso.

Per dissuadere dall’uso dell’auto privata, in generale ed in particolare all’interno dell’ospedale, è stato avviato il programma di “Regolazione della Sosta”. Con il Comune di Reggio Emilia si è concordato di riconoscere l’uso pubblico e quindi di allargare all’area interna il controllo della sosta anche attraverso gli ausiliari del traffico che assicurano un regolare intervento sull’area. Sono stati previsti permessi personalizzabili per particolari categorie di utenti che per ora sono affidati al personale di reparto, anche questi avviati in via sperimentale. Trasporto pubblico Sul fronte del Trasporto Pubblico Locale (TPL) continua il servizio del “Minibu H” che collega in modo diretto l’ospedale, con passaggi ogni 10 minuti e tre fermate all’interno dell’area ospedaliera ed una sul fronte dell’ospedale in modo da rendere i servizi maggiormente accessibili. Questo servizio si aggiunge agli esistenti TPL che sono stati mantenuti.

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La linea H proviene da un parcheggio scambiatore, posizionato a nord del capoluogo, attraversa il centro urbano, si ferma presso la Stazione Ferroviaria ed in alcuni punti del percorso permette l’interscambio con le altre 2 linee di Minibu che collegano altri scambiatori con il centro e la stazione, con analoga frequenza. Con questa rete è quindi possibile raggiungere l’ospedale dalla città e dagli scambiatori in circa 15 /20 minuti ed essere trasportati nei pressi dell’ingresso dei servizi. La linea H ha orari compatibili con quelli del personale che presta servizio al primo turno. E’ inoltre possibile, al termine dell’orario diurno, attivare il servizio Aladino, che permette il trasporto dei passeggeri da qualunque fermata ad una fermata a richiesta. Attività di informazione e sensibilizzazione dei dipendenti Ai dipendenti viene puntualmente fornita l’informazione riguardante le iniziative di mobilità. Nella pagina della intranet aziendale del Mobility management sono disponibili le informazioni che riguardano i blocchi del traffico, le regole per la sosta dei dipendenti, le incentivazioni quali la deducibilità degli abbonamenti ai mezzi pubblici introdotta dalla finanziaria, ed ogni altro documento che possa essere utile ed inerente. Per meglio identificare le azioni del Mobility management connesse all’area ospedaliera, è stata promossa una campagna, con un proprio logo ed un motto che accompagna ogni comunicazione (conferenze stampa, volantini, manifesti e locandine). Redazione del Piano degli Spostamenti Lavoro Si è redatto il Piano degli Spostamenti Casa Lavoro, previsto dal DM.27/03/98. Le fasi svolte nel 2008 sono state la raccolta dei dati dai DB aziendali e la somministrazione del questionario ai dipendenti. Lo studio è stato redatto insieme alla AUSL di Reggo Emilia ed ha riguardato oltre 5.500 dipendenti delle due aziende. Conversione di mezzi di locomozione Aziendali (art.5 del Decreto Ronchi) Prosegue il miglioramento della dotazione dei mezzi aziendali relativamente alle emissioni. Sono stati introdotti quattro mezzi elettrici Porter Piaggio per la sostituzione di mezzi che circolavano nell’area ospedaliera e nel centro città (due utilitarie fiat panda, rispettivamente euro 0 ed euro 2, ad uso dei fattorini; due palio a Gasolio euro 0, ad uso delle officine) inoltre è stato introdotto un nuovo mezzo per il trasporto delle salme all’interno del comparto. I mezzi sono noleggiati dalla ditta TIL attraverso l’accordo con l’Agenzia della Mobilità locale ACT, promosso dall’accordo di programma per le varie attività di Mobiltà sostenibile e riutilizzano i proventi della sosta. I mezzi citati vanno ad aggiungersi ai due mezzi elettrici già in uso presso l’obitorio e l’officina meccanici. Ad oggi, quindi, dei 22 mezzi ad uso aziendale (sono esclusi i mezzi in uso del 118), 7 sono a trazione elettrica, ovvero il 31,8%. Si precisa, inoltre, che negli appalti è previsto l’invito ad utilizzare mezzi elettrici e/o a bassa emissione per i servizi espletati nell’area ospedaliera.

Politica del farmaco e governo della spesa farmaceutica

Controllo spesa farmaceutica La Farmacia è impegnata nel costante monitoraggio delle terapie farmacologiche, con particolare riguardo a quelle ad elevato impatto economico e innovative, attraverso la verifica dei Piani Terapeutici, delle RMP, dell’applicazione di Protocolli terapeutici e Linee Guida, e attraverso analisi di HTA. La Regione per l’anno 2010 ha assegnato gli obiettivi di spesa come esplicitato nella sottostante tabella.

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Obiettivo di spesa territoriale ed ospedaliera 2010

SPESA TERRITORIALE SPESA OSPEDALIERA 2009 Obiettivo

2010 2010 vs 2009

2009 Obiettivo 2010

2010 vs 2009

103 RE USL 98.257.490 101.014.517 + 2,8% 30.964.801 33.132.337 + 7% 903 ASMN 13 0 13.993.464 14.777.098 + 5,6% AREA RE 98.257.503 101.014.517 + 2,8% 44.958.265 47.909.435 + 6,56% RER 929.139.310 957.207.638 + 3% 402.433.128 432.573.852 + 7,5%

La spesa ospedaliera al 31.12.2010 vede la Provincia di Reggio Emilia con un incremento del + 2,9%, inferiore rispetto all’obiettivo concertato e alla media regionale. L’incremento di spesa relativo ai soli farmaci ex OSP2 pari al + 7,67%, è inferiore all’incremento medio regionale (+ 8,9%). (V. approfondimenti nella relazione allegata) Appropriatezza d’uso nella prescrizione di farmaci specialistici da parte dei Centri autorizzati e monitoraggio economico Le L.G. terapeutiche e Raccomandazioni realizzati con il contributo degli specialisti a livello regionale riguardanti aree particolarmente critiche sono state regolarmente diffuse a livello aziendale agli specialisti coinvolti. Tutte le prescrizioni provenienti dalle diverse Strutture coinvolte vengono valutate in termini di appropriatezza rispetto ai contenuti delle schede tecniche dei farmaci e delle raccomandazioni regionali. Eventuali prescrizioni off-label vengono inoltrate alla DS/NOP/Commissione USL per la relativa autorizzazione all’uso e spesa. Oncologia: sono state diffuse le raccomandazioni del Grefo e da parte della Farmacia è stata raccolta (attualmente in cartaceo in attesa dell’aggiornamento del programma per la raccolta informatizzata) la documentazione ai fini del monitoraggio per la verifica della adesione alle Raccomandazioni regionali. A livello provinciale la spesa per farmaci oncologici è aumentata del 0,08% vs un incremento medio regionale del 8,3% (+ 9,18 % se consideriamo anche i magistrali oncologici). A livello di ASMN la spesa è incrementata del + 0,7%. Reumatologia (farmaci biologici): a Maggio 2010 incontro con dr. Salvarani insieme al Responsabile del Dipartimento Farmaceutico USL per valutare l’andamento delle prescrizioni/consumi/spesa di questi farmaci che gravano economicamente prevalentemente sull’Az. USL di RE. In attesa della creazione di un registro regionale, operativo probabilmente dal 2011, il Reparto ha impostato un database con elenco di pazienti, terapie, diagnosi etc che consente il monitoraggio previsto dalla RER in ordine alla valutazione di appropriatezza delle terapie prescritte secondo le Linee Guida regionali. Relativamente ai farmaci biologici, utilizzati anche in Gastroenterologia (trattamento malattie croniche intestinali) e Dermatologia (trattamento della Psoriasi), a livello provinciale (consumi interni ospedalieri + consumi in erogazione diretta) nell’arco dell’anno 2010 la spesa è incrementata del + 11,37% rispetto allo stesso periodo 2009 a fronte di una media regionale del + 13,8%. La Provincia di RE rappresenta tuttavia la terza provincia (dopo Bologna e Modena) con i valori di spesa più elevati. Epatologia (farmaci antivirali): i professionisti coinvolti (Infettivologi e Gastroenterologi) stanno procedendo all’inserimento dei pazienti nel DB regionale secondo il progetto in corso ai fini del monitoraggio delle raccomandazioni contenute nel documento regionale “Trattamento dell’epatite cronica B nell’adulto”. I farmaci per il trattamento dell’epatite B sono erogati prevalentemente in regime di Distribuzione Diretta. La spesa 2010 per questi farmaci è allineata a quella del 2009 rispetto ad un incremento medio regionale del + 4,27%.

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Oculistica: nell’anno 2010 è stata evasa soltanto una prescrizione di Macugen (pegaptanib) per un singolo paziente che aveva già iniziato il trattamento e non poteva essere sottoposto a trattamento con Avastin. La farmacia continua l’allestimento del farmaco Avastin in siringa monodose sterile secondo programmazione settimanale del reparto di Oculistica. Antibiotici: a cura del CIO tra Settembre e Ottobre 2010 sono stati tenuti 4 incontri con i medici di area chirurgica e area medica per informazioni/formazione sulle resistenze, consumi e utilizzo appropriato degli antibiotici. A seguito dei suddetti incontri, si è convenuto sulla necessità di dare continuità a questa attività di formazione/informazione attraverso incontri periodici in sede di riunioni di Dipartimento. In collaborazione con il Controllo di Gestione sulla Intranet aziendale sono stati inseriti anche i consumi dettagliati degli antibiotici per ciascuna Struttura. Nel 2010 la spesa per antibiotici utilizzati c/o ASMN ha registrato un incremento del + 5,1% rispetto al + 0,5% della media regionale. A livello provinciale, la spesa ospedaliera per antibiotici sistemici ha registrato un incremento complessivo del + 0,13%. Nonostante l’incremento indicato, relativamente al 1° semestre 2010, l’ASMN registrava il numero più basso di DDD/100 gg degenza di tutte le AO e di molte AUSL della Regione. Uso razionale e sicuro dei farmaci Secondo le indicazioni regionali e nazionali, i clinici registrano sul sito AIFA i vari pazienti eleggibili al trattamento con determinati farmaci per i quali è previsto uno specifico monitoraggio. L’erogazione del farmaco da parte della farmacia è subordinata a detta registrazione sia per i farmaci somministrati all’interno della Struttura sia per i farmaci in distribuzione diretta. Per entrambe le tipologie di erogazione del farmaco la farmacia ha già provveduto e sta provvedendo alle richieste di rimborso alle ditte con il coinvolgimento dei medici prescrittori che devono necessariamente chiudere le schede pazienti per poter procedere alle richieste di rimborso laddove previste dai decreti registrativi. Nel 2010 è stata predisposta e diffusa a tutte le Strutture la Procedura aziendale sulla Farmacovigilanza corredata da depliants tascabili in cui sono riassunte tutte le fasi che concorrono alla segnalazione di ADR. La farmacia ha inoltre tenuto diversi incontri con i medici di alcune Strutture finalizzati alla sensibilizzazione dei professionisti sull’importanza delle segnalazioni di ADR e sulle corrette modalità di segnalazione in particolare per i farmaci soggetti a monitoraggio intensivo e a monitoraggio AIFA. Già a seguito di questi incontri si è registrato un fortissimo incremento delle segnalazioni provenienti dalla ns Strutture rispetto agli anni precedenti (Dicembre 2009 n° 21 rispetto a n° 125 segnalazioni a Dicembre 2010). E’ stata inoltre revisionata, a seguito delle Raccomandazioni riguardanti la Ricognizione come premessa alla prescrizione, la Procedura sulla Gestione Clinica dei farmaci, diffusa nella prima versione nel 2008 a tutte le Strutture. Rete delle Farmacie oncologiche Nel 2009 si è completato il processo di allestimento c/o la Centrale Antiblastici di tutte le terapie antiblastiche somministrate all’interno della ns Struttura con il controllo di ogni singola prescrizione da parte del farmacista. Uno dei farmacisti assegnati alla Centrale Antiblastici partecipa al gruppo regionale R.O.F.O. (Rete Oncologica delle Farmacie Ospedaliere) Attualmente viene utilizzato dai medici un programma di prescrizione informatizzata già in uso da diversi anni che via via è stato implementato per rispondere sempre più alle esigenze della Struttura e ai debiti informativi vs la Regione. In relazione alla richiesta della Regione dell’adozione da parte di tutte le Strutture Ospedaliere di un unico programma di prescrizione che consenta la registrazione ed estrapolazione di dati omogenei tra le diverse realtà, è stato costituito un gruppo di lavoro aziendale multidisciplinare per valutare le potenzialità di un programma già adottato a livello regionale da numerose

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Strutture. A fine lavoro il gruppo formulerà un parere in ordine alle verifiche effettuate che possa indirizzare verso la scelta più corretta e conforme alle esigenze locali e regionali. Assistenza farmaceutica convenzionata Alcuni dati di sintesi: periodo: anno 2010 Azienda AUSL di

Reggio Emilia Regione Emilia Romagna

Incremento % spesa farmaceutica convenzionata (netta)

+ 0,52% - 0,56%

Incremento n° ricette + 3,84% +3,95% Spesa netta pro-capite pesata 159,18 169,58 Spesa farmaceutica territoriale pro capite pesata 205,14 213,52

La spesa farmaceutica convenzionata ha registrato un incremento del + 0,52% rispetto al – 0,56% della Regione. L’incremento del n° delle ricette è in linea con l’andamento regionale, gli altri indicatori vedono la AUSL di Reggio Emilia posizionarsi tra le aziende che hanno valori più bassi. La spesa complessiva territoriale ( che comprende la spesa netta convenzionata, la spesa per l’erogazione diretta dei farmaci di Fascia A consegnati in dimissione, a pazienti cronici o presi in carico, in regime di assistenza residenziale, semiresidenziale e domiciliare, la DPC) ha registrato un incremento del + 1,37 contro una media regionale del + 1,01%. La spesa pro capite pesata è inferiore al valore regionale.

Spesa erogazione diretta Fascia A (2) Spesa netta convenzionata

(1)

Peso% su tot SFT

SFT (1+2) Var. % 10/09

SFT p.c. pesata

ANNO 2010

In dimissione

In Distribuzione per conto

Per presa in carico pazienti

In Strutture Residenziali

Area RE

77.288.698 77,6 1.778.121 1.113.523 18.372.916 1.051.807 99.605.065 1,37 205,14

RER 745.406.566 79,4 18.115.675 20.445.177 145.612.308 8.974.947 938.554.672 1,01 213,52 Tabella di confronto tra le Aziende Sanitarie della RER

Spesa erogazione diretta Fascia A (2) ANNO 2010

Spesa netta convenzionata (1)

Peso% su tot SFT

SFT (1+2) Var. % 10/09

SFT p.c. pesata

Aziende

In dimissione

In Distribuzione per conto

Per presa in carico pazienti

In Strutture Residenziali

PC 47.236.986 79,5 717.175 490.696 10.259.613 726.761 59.431.231 -0,44 199,21 Area PR 70.113.116 80,2 667.561 504.278 15.047.105 1.144.964 87.477.025 -3,01 200,39 Area RE 77.288.698 77,6 1.778.121 1.113.523 18.372.916 1.051.807 99.605.065 1,37 205,14 Area MO 112.500.134 78,2 4.030.665 3.191.735 23.152.382 1.011.602 143.886.518 0,77 216,01 Area BO 158.534.459 80,3 3.617.186 6.714.884 26.479.097 1.972.833 197.318.458 1,97 223,50 Imola 22.489.731 81,3 222.973 633.032 3.954.265 362.221 27.662.222 0,39 210,65 Area FE 66.083.849 78,5 4.882.172 1.576.544 10.475.470 1.175.445 84.193.479 1,64 215,31 Ravenna 72.917.931 81,9 311.734 1.576.403 13.819.680 455.778 89.081.525 1,59 220,86 Forlì 34.452.463 79,0 245.403 2.975.543 5.653.860 263.969 43.591.239 -1,98 228,02 Cesena 35.008.723 81,4 250.723 360.343 7.118.808 281.253 43.019.851 0,65 217,07 Rimini 48.780.477 77,1 1.391.962 1.308.195 11.279.110 528.314 63.288.059 6,54 203,38 RER 745.406.566 79,4 18.115.67

5 20.445.177 145.612.30

8 8.974.947 938.554.67

2 1,01 213,52

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Approfondimenti su categorie specifiche con specialità a brevetto scaduto (dati riferiti a Ottobre 2010) STATINE: (in verde le molecole che hanno perso il brevetto) RER Reggio Emilia

Codice Descrizione n. DDD 09 *10.000

ab.pesati/die

n. DDD 10 *10.000

ab.pesati/die

� 10/09

peso% su

2010

n. DDD 09 *10.000

ab.pesati/die

n. DDD 10 *10.000

ab.pesati/die

� 10/09

peso% su tot

C10AA statine 496,45 538,52 8,5% 504,53 563,56 11,7%

C10AA01 Simvastatina 142,04 157,14 10,6% 29,18 146,41 154,85 5,8% 27,48

C10AA02 Lovastatina 8,99 9,67 7,6% 1,80 5,97 7,05 18,0% 1,25

C10AA03 Pravastatina 34,75 35,44 2,0% 6,58 29,86 29,92 0,2% 5,31

C10AA04 Fluvastatina 29,36 26,38 -10,1% 4,90 22,16 20,75 -6,4% 3,68

C10AA05 Atorvastatina 153,94 166,92 8,4% 31,00 172,13 198,61 15,4% 35,24

C10AA07 Rosuvastatina 127,37 142,97 12,2% 26,55 128,00 152,38 19,0% 27,04

C10BA statine associate 16,92 19,91 17,6% 13,30 15,27 14,9%

C10BA02 Simva. e ezetimibe 16,92 19,91 17,6% 13,30 15,27 14,9%

Ausl 103 REGGIO EMILIA

Codice Descrizione Spesa Lorda (€) gen-ott 09

Spesa Lorda (€) gen-ott 10

� 10/09

peso% su 2010

Spesa 09 (€) / 100 ab.pesati

Spesa 10 (€) / 100 ab.pesati

� 10/09

C10AA statine 7.128.757 7.744.495 8,6% 1.483,58 1.595,04 7,5%

C10AA01 Simvastatina 1.138.052 1.138.786 0,1% 14,70 236,84 234,54 -1,0%

C10AA02 Lovastatina 91.179 106.915 17,3% 1,38 18,98 22,02 16,0%

C10AA03 Pravastatina 248.062 203.513 -18,0% 2,63 51,62 41,92 -18,8%

C10AA04 Fluvastatina 252.177 128.343 -49,1% 1,66 52,48 26,43 -49,6%

C10AA05 Atorvastatina 3.522.435 3.906.871 10,9% 50,45 733,06 804,65 9,8%

C10AA07 Rosuvastatina 1.876.851 2.260.067 20,4% 29,18 390,60 465,48 19,2%

C10BA statine associate 481.484 555.447 15,4% 100,20 114,40 14,2%

Si osserva un incremento dei consumi in particolare delle molecole coperte da brevetto (atorvastatina e rosuvastatina). Il 62 % delle dosi assorbe il 79% della spesa.

Il costo di una terapia ipolipemizzante evidenzia una forte variabilità. La simvastatina dovrebbe essere utilizzata come prima scelta nella maggior parte dei trattamenti di nuova istituzione.

Indirizzare la prescrizione verso molecole che hanno perso il brevetto produrre significativi decrementi di spesa.

ACE e SARTANI

Ausl Reggio Emilia

Descrizione n. DDD 09 *10.000

ab.pesati/die

n. DDD 10 *10.000

ab.pesati/die � 10/09 peso %su

totale

(ACE), non associati 967,10 981,30 1,5% 46,40

(ACE) e diuretici 372,56 370,55 -0,5% 17,52

SARTANI 373,28 416,48 11,6% 19,69

SARTANI ASSOC. 325,92 346,60 6,3% 16,39 totale bloccanti sistema renina-angiotensina 2.038,86 2.114,93

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Dati di spesa

Ausl 103 REGGIO EMILIA

Descrizione Spesa

Lorda (€) gen-ott 09

Spesa Lorda (€) gen-ott 10

� � Spesa 09 (€) / 100 ab.pesati

Spesa 10 (€) / 100 ab.pesati

� �

ACE 2.890.098 2.473.783 -14,4% 601,46 509,50 -15,3%

ACE ASSOC 2.535.780 2.227.391 -12,2% 527,73 458,75 -13,1%

SARTANI 3.504.531 3.589.156 2,4% 729,34 739,22 1,4%

SARTANI ASSOC. 4.264.956 4.234.750 -0,7% 887,59 872,18 -1,7%

nel dettaglio l’andamento delle singole molecole

AFT 10 MESI 2010 EMILIA-ROMAGNA Ausl 103 REGGIO EMILIA

Descrizione n. DDD 09 *10.000

ab.pesati/die

n. DDD 10 *10.000

ab.pesati/die � 10/09

n. DDD 09 *10.000

ab.pesati/die

n. DDD 10 *10.000

ab.pesati/die � 10/09

SARTANI -C09CA 465,75 495,98 6,5% 373,28 416,48 11,6%

Losartan 48,59 57,13 17,6% 47,99 52,30 9,0%

Eprosartan 3,73 3,17 -14,9% 2,42 1,92 -20,7%

Valsartan 116,68 135,41 16,0% 96,10 123,33 28,3%

Irbesartan 90,14 89,66 -0,5% 63,14 65,08 3,1%

Candesartan 87,54 86,33 -1,4% 70,32 68,84 -2,1%

Telmisartan 77,23 78,00 1,0% 49,23 52,48 6,6%

Olmesartan medoxomil 41,84 46,29 10,7% 44,09 52,53 19,2%

SARTANI ASSOCIATI C09DA 337,34 350,78 4,0% 325,92 346,60 6,3%

Losartan e diuretici 46,00 48,09 4,5% 57,58 55,98 -2,8%

Eprosartan e diuretici 6,45 6,57 1,7% 5,10 5,38 5,5%

Valsartan e diuretici 114,34 113,52 -0,7% 100,59 106,37 5,7%

Irbesartan e diuretici 74,66 73,68 -1,3% 59,90 60,38 0,8%

Candesartan e diuretici 37,41 38,66 3,3% 48,77 48,40 -0,8%

Telmisartan e diuretici 32,92 35,70 8,4% 27,62 31,03 12,4% Olmesartan medoxomil e diuretici 25,55 34,56 35,3% 26,36 39,06 48,2%

Il consumo dei sartani resta più basso rispetto rispetto ai valori regionali, anche se si registra un incremento % superiore a quello regionale e si evidenzia un atteggiamento prescrittivo orientato verso le molecole ancora coperte dal brevetto. Si evidenzia come non esistano condizioni cliniche in cui i sartani siano da preferirsi agli ACE-inibitori (vedi nota informativa commentata), se non quando si sia in presenza di una documentata intolleranza ad un ACE inibitore. Lo spostamento delle prescrizioni dai sartani agli ACE e la conversione dei sartani coperti da brevetto sulle molecole che lo hanno perso, determinerebbero importanti riduzione di spesa.

INIBITORI DI POMPA PROTONICA

consumi RER ausl RE

Descrizione n. DDD 09 *10.000

ab.pesati/die

n. DDD 10 *10.000

ab.pesati/die � 10/09

n. DDD 09 *10.000

ab.pesati/die

n. DDD 10 *10.000

ab.pesati/die � 10/09

Inibitori della pompa acida 494,59 543,57 9,9% 522,70 584,03 11,7%

Omeprazolo 87,13 104,68 20,1% 45,59 56,21 23,3%

Pantoprazolo 67,70 81,35 20,2% 84,65 99,34 17,3%

60

Lansoprazolo 232,39 246,47 6,1% 281,23 309,09 9,9%

Rabeprazolo 24,75 23,89 -3,4% 22,96 23,04 0,3%

Esomeprazolo 82,63 87,18 5,5% 88,27 96,36 9,2%

Dati di spesa

Ausl 103 REGGIO EMILIA

Descrizione Spesa

Lorda (€) gen-ott 09

Spesa Lorda (€) gen-ott 10

� � Spesa 09 (€) / 100 ab.pesati

Spesa 10 (€) / 100 ab.pesati

� �

Inibitori della pompa acida 6.451.501 6.909.006 7,1% 1.342,64 1.422,97 6,0%

Omeprazolo 402.187 462.501 15,0% 83,70 95,26 13,8%

Pantoprazolo 981.170 1.037.507 5,7% 204,19 213,68 4,6%

Lansoprazolo 2.609.558 2.759.744 5,8% 543,08 568,39 4,7%

Rabeprazolo 448.257 453.923 1,3% 93,29 93,49 0,2%

Esomeprazolo 2.010.329 2.195.331 9,2% 418,37 452,15 8,1%

Si conferma un aumento generalizzato del consumo (+ 11,7%) degli IPP superiore ai livelli regionali.

Rilevante è l’aumento del consumo di esomeprazolo (16% della consumo, 31% della spesa), molecola non presente nel prontuario AVEN che ha un costo unitario per DDD più che doppio rispetto al lansoprazolo.

Distribuzione diretta La attività di distribuzione diretta aziendale continua secondo le indicazioni regionali:

EMILIA-ROMAGNA AUSL Reggio Descrizione Spesa Lorda

(€) anno 2010 Spesa Lorda

(€) anno 2009 var.% 10/09

Spesa Lorda (€) anno

2010

Spesa Lorda (€) anno

2009

var.% 10/09

Totale diretta 377.157.933 348.042.179 8,4 46.464.510 43.787.124 6,1 Totale fascia A 193.148.106 179.560.520 7,6 22.316.367 21.368.664 4,4 Totale ex H-osp2 164.645.408 151.166.336 8,9 20.652.247 19.171.303 7,7 Distribuzione diretta e per conto Continua c/o ASMN la Distribuzione Diretta dei farmaci prescritti in dimissione o a seguito di visita ambulatoriale e dei medicinali ai pazienti che richiedono un controllo ricorrente, con un costante incremento dell’attività. Secondo le indicazioni fornite dal Responsabile del Dipartimento farmaceutico USL è stata inoltre incrementata la DPC relativamente alle classi di farmaci individuati. Obiettivi per il triennio Obiettivo è la compartecipazione al contenimento della spesa farmaceutica all’interno del budget assegnato dalla Regione all’Azienda USL che prevede per l’anno 2011 rispettivamente:

sulla farmaceutica territoriale un incremento pari a + 0,2% per la convenzionata e + 2,3 per la diretta di fascia A;

sulla farmaceutica ospedaliera della AUSL di Reggio Emilia un incremento pari a + 4,7% (consumi interni + distribuzione diretta farmaci H).

Atteso che nel 2010 il peso delle prescrizioni di farmaci a brevetto scaduto ha rappresentato il 60% delle dosi e il 46% della spesa (dati AFT: flusso informativo Assistenza Farmaceutica Territoriale), si fissa come ulteriore obiettivo che concorre al raggiungimento dell’obiettivo generale, il raggiungimento del 65% del peso delle prescrizioni di farmaci a brevetto scaduto sul totale delle dosi prescritte. L’assistenza farmaceutica è ancora il livello assistenziale che necessita di una costante verifica di appropriatezza e di valutazione del rapporto costo-efficacia. Tutto il sistema sanitario

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provinciale è chiamato a porre in atto un sistema di governo continuo delle prescrizioni associato alle azioni che entrambe le Aziende si impegnano a sostenere. In particolare

mantenimento dell’attività di distribuzione diretta farmaci per il contenimento della spesa farmaceutica. La distribuzione di farmaci in dimissione, oltre ad essere uno strumento per il contenimento della spesa, è anche una modalità operativa che garantisce al cittadino un tranquillo rientro al domicilio e pertanto deve essere garantita programmando il più possibile le dimissioni in orari compatibili con l’attività della farmacia interna. In caso di impossibilità ad osservare tali orari il medico che dimette dovrà ricettare i farmaci necessari su ricettario SSN. Infatti non dovrà più verificarsi che i cittadini debbano recarsi nei festivi e prefestivi nelle farmacie aperte al pubblico con la sola lettera di dimissione e senza la prescrizione dei farmaci su ricettario SSN.

poiché nel 2010 si è registrato un ulteriore incremento dei consumi e della spesa di alcune importanti categorie di farmaci, in particolare Statine (DDD +11,7%), Sartani (DDD +10%), IPP (DDD +11,7%):

- per le STATINE l’obiettivo regionale è di incrementare le molecole a brevetto scaduto dal 36 al 38% con un possibile risparmio di 152.000 €, pertanto sia nelle lettere di dimissione sia nei referti specialistici a seguito di visita ambulatoriale, relativamente alle terapie incidenti, dovrà essere indicato il principio attivo, la forma farmaceutica ed il dosaggio, la nota AIFA, e adeguata motivazione della scelta del principio attivo, laddove quello prescritto/suggerito sia fuori prontuario o coperto da brevetto.

- Per i SARTANI l’obiettivo regionale è di riduzione dell’8% delle ddd 1000 ab die (cioè da 41.6 a 38.3 per un possibile risparmio di 245.000 €, pertanto sia nelle lettere di dimissione sia nei referti specialistici la prescrizione dovrà essere adeguatamente motivata sia rispetto alla sostituzione dell’ACE-inibitore con sartano, sia rispetto all’individuazione del sartano come 1° scelta.

- Per gli IPP l’ obiettivo regionale è di riduzione del 4,5% delle ddd 1.000 ab die (cioè da 58.4 a 55.8 per un possibile risparmio di 662.000 €), pertanto sia nelle lettere di dimissione ,sia nei referti specialistici dovrà essere espressamente indicata la nota AIFA che ne determina la rimborsabilità e laddove venga prescritto/suggerito un principio attivo fuori prontuario o coperto da brevetto venga adeguatamente motivata la scelta.

La Farmacia Ospedaliera garantirà controlli campionari sulle prescrizioni/indicazioni terapeutiche riportate nelle lettere di dimissione e nei referti specialistici ed il risultato di questi controlli dovrà essere comunicato all’Azienda USL.

Continuità al Progetto Interaziendale di prescrizione e somministrazione informatizzata dei farmaci, consolidando il confronto periodico tra i costituenti il gruppo di lavoro interaziendale.

Contenimento dell’incremento della spesa per i farmaci ex H-Osp2 ed H-Osp1 in distribuzione diretta. Per il raggiungimento di questo obiettivo l’Azienda Ospedaliera dovrà garantire la valutazione dell’appropriatezza delle prescrizioni secondo gli indirizzi nazionali e regionali che i professionisti sono tenuti a rispettare nella loro attività clinica, la diffusione ai medici prescrittori di informazioni aggiornate su ogni eventuale modifica apportata dall’AIFA in relazione a note e Piani Terapeutici, che dovranno essere compilati nel rispetto delle indicazioni fornite. Le aree sulle quali verrà attiovato il monitoraggio sono le seguenti:

malattie infettive; reumatologia; dermatologia; oncologia; ematologia; pneumologia.

Il Dipartimento Farmaceutico dell’Azienda USL e la Farmacia dell’ASMN promuoveranno congiuntamente incontri con i direttori delle strutture per valutare eventuali criticità e

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l’appropriatezza d’uso. In tali occasioni saranno altresì valutati i risultati dei monitoraggi dell’adesione alle raccomandazioni regionali.

Attivazione di progetti per la Gestione Clinica del Rischio da farmaci 1) Programma di prescrizione e somministrazione informatizzata Nel 2010 si è data regolare prosecuzione al progetto Interaziendale Azienda USL/Az. Osp. ASMN che prevedeva l’estensione di un programma di prescrizione informatizzata ad altre Unità Operative di Area Medica e Chirurgica e che si completerà nel corso del prossimo biennio. Con l’adozione del programma da parte delle Strutture di Medicina I, Medicina II, Angiologia, Reumatologia (completamento del Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche), Ortopedia Degenza e Ortopedia Room, ad oggi sono state coinvolte complessivamente n° 11 Strutture per un totale di oltre 350 posti letto. Attraverso la collaborazione di medici, infermieri, informatici e farmacisti, il programma viene implementato e adattato di volta in volta alle singole realtà, per rispondere alle necessità dei diversi reparti utilizzatori.

Nel programma vengono regolarmente inseriti vari protocolli terapeutici condivisi e supportati da evidenze di letteratura, sono disponibili tutte le informazioni relative alle interazioni tra farmaci documentate e i collegamenti a banche dati ed al PTO. Sono stati creati ad oggi 121 profili farmaco, 150 profili di diluzione, 100 protocolli (protocolli del dolore post-operatorio, protocolli del S.C. di Malattie Infettive, Protocolli di profilassi antibiotica in chirurgia ortopedica).

Le fasi di analisi, preparazione, formazione e di avvio all’utilizzo del programma richiedono la presenza costante in reparto del farmacista che opera in stretta collaborazione con i sanitari Inoltre è stato ulteriormente implementato il programma con “Order set” di prescrizione per medici: per agevolare il clinico nella fase di prescrizione sono state messe a disposizione PRESCRIZIONI VELOCI (“order set”), inserite all’interno dei protocolli o di profili d’uso del farmaco (dosaggio, frequenza, durata del trattamento, ecc), uniti a standard di assistenza infermieristica per quanto riguarda modalità di somministrazione. 2) Centrale Antiblastici A Maggio 2008 si è concretizzato il progetto relativo all’apertura della nuova Centrale di allestimento antiblastici che prevedeva anche l’inserimento della figura del farmacista nell’ambito delle figure professionali preposte, a diretto contatto con medici e infermieri.

Secondo programmazione, si è completato il processo di accorpamento di tutte le terapie da allestire a livello aziendale c/o la Centrale Antiblastici della Oncologia. Di conseguenza è stata estesa l’adozione del programma di prescrizione personalizzata a tutti i reparti coinvolti nella prescrizione di farmaci antiblastici. Il programma consente di gestire tutto il processo terapeutico, la standardizzazione delle modalità operative, il monitoraggio dell’uso dei protocolli definiti e dei nuovi prodotti ed il controllo dell’appropriatezza prescrittiva. Preventivamente all’accorpamento delle strutture di Ematologia e Pneumologia, è stata effettuata la revisione dei protocolli terapeutici in uso, inseriti all’interno del programma di prescrizione informatizzato, come a suo tempo era avvenuto per l’ Oncologia. Tutte le terapie prescritte vengono controllate e validate dal farmacista che garantisce la presenza costante c/o la Struttura di Oncologia. Approvvigionamento farmaci e dispositivi medici in Unione d’Acquisto tra le Aziende Sanitarie dell’AVEN Secondo una programmazione definita, nel 2010 si è data prosecuzione all’attività di approvvigionamento dei beni farmaceutici in ambito Area Vasta e in ambito regionale, che vede impegnati gruppi tecnici specifici per la valutazione tecnica dei materiali da sottoporre a gara,

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al fine della predisposizione di capitolati tesi ad una sempre maggiore standardizzazione dei materiali. Farmacovigilanza e Vigilanza sui Dispositivi Medici La Commissione aziendale sui dispositivi medici (CADM) è stata formalmente nominata con Delibera del Direttore Generale nel mese di settembre 2009. Dalla nomina alla data del 31dicembre 2010, la CADM ha effettuato 10 incontri. Nei primi incontri la CADM ha lavorato alla predisposizione di un regolamento aziendale e di una procedura per l’inserimento di nuovi Dispositivi Medici (DM) nel repertorio aziendale. È stata predisposta la modulistica per la richiesta di inserimento di DM, per la richiesta di autorizzazione all’utilizzo di DM in visione e per la comunicazione di utilizzo di campione gratuito. Contemporaneamente è stata avviato il processo di informatizzazione della modulistica, che è stata resa disponibile sulla intranet aziendale. Inoltre, la Commissione aziendale ha lavorato nel corso del 2010 all’istituzione del repertorio locale, prendendo come riferimento tutti i DM movimentati nell’ultimo biennio. Sono stati definiti, sulla base delle indicazioni regionali, i campi che compongono il repertorio e si è lavorato per ultimare l’inserimento del codice CND e del numero di repertorio per i DM presenti nelle banche dati aziendali. La Commissione ha anche lavorato con i tecnici informatici per predisporre un repertorio informatizzato e, in particolare, una maschera di ricerca (che è stata resa disponibile sulla intranet aziendale) che permette ai clinici di verificare se un DM è presente nel repertorio, prima di procedere con la richiesta di nuovo inserimento. La nuova procedura di inserimento di nuovi DM è stata presentata ai Direttori e Coordinatori dei reparti interessati durante un incontro informativo che si è tenuto il 14 dicembre 2010, data in cui sono state anche presentate le principali novità in tema di vigilanza sui DM. Infine, con Delibera del Direttore Generale n. 133 del 30 dicembre 2010 è stato formalmente adottato il primo repertorio locale dei DM; con lo stesso atto è stato altresì adottato il regolamento della CADM e la procedura di richiesta inserimento in repertorio di nuovi DM . Attività ispettiva nei reparti Nel 2010 le ispezioni degli armadi farmaceutici di reparto sono state condotte insieme all’Ufficio Sistemi Qualità secondo il progetto aziendale di sistema di verifica interna. Nel 2009 sono state effettuate verifiche ispettive in n° 4 Dipartimenti per complessive n° 23 S.C. (26 c.d.c.) (tra controllo beni farmaceutici in generale e stupefacenti), con stesura di apposito verbale. Oltre alle ispezioni effettuate nell’ambito dell’accreditamento, sono stati controllati gli armadi stupefacenti di altre Unità Operative. Politiche di acquisto di beni e servizi: interventi d’area vasta e tramite Intercent-ER L’Area Vasta Emilia Nord (AVEN) è l'Associazione volontaria delle 7 Aziende Sanitarie presenti sul territorio della Regione Emilia Romagna che comprende le Province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena:

L’Associazione ha come principale obiettivo lo sviluppo e l’implementazione di attività finalizzate a favorire processi di aggregazione a livello di Area Vasta, in coerenza con le indicazioni programmatiche e con gli indirizzi regionali in materia, al fine di favorire sinergie e condivisione di risorse e contribuire alla omogeneizzazione dell’offerta assistenziale sui migliori standard qualitativi.

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L’Area Vasta Emilia Nord ha provveduto a definire la propria programmazione degli acquisti per il biennio 2010 – 2011 in coerenza con la configurazione del sistema regionale degli acquisti strutturato su tre livelli di aggregazione diversificati (Regionale, di Area Vasta e Aziendale). La riorganizzazione dei Servizi Acquisti, secondo una logica dipartimentale, ha permesso una più incisiva regia nella programmazione e conduzione delle gare centralizzate e un maggiore presidio sull’andamento delle attività, sia in termini gestionali, che di risultato. La programmazione degli acquisti 2010 – 2011, in coerenza con la pianificazione 2009 – 2010, si è in particolare concentrata sull’esigenza di completare l’unificazione dei contratti per la fornitura dei dispositivi medici che saranno gestiti nell’ambito del sistema della Logistica Integrata. La programmazione è soggetta a periodici aggiornamenti in relazione allo stato di avanzamento delle procedure di gara e al coordinamento con le scelte di acquisto a livello regionale e a livello aziendale. Acquisti centralizzati A dicembre 2010 risultano concluse 33 gare AVEN; inoltre si segnalano 15 procedure in avanzato stato di svolgimento (già pubblicate) e altre 38 già attivate (fase di predisposizione del capitolato).

Tabella…. esiti economici delle gare AVEN 2010

Numero Importo complessivo d’aggiudicazione

Differenza su importi a base d’appalto o

spesa storica

Differenza %

Gare AVEN

concluse nel 2010

32 50.101.324,72 -6.314.162,84 -11,20

Gare AVEN svolte

da Intercent-ER

1 80.657.310,00 -4.833.410,00 -5,65

TOTALI COMPLESSIVI

33 130.758.634,72 -11.147.576,84 -7.86

In merito all’attività di acquisto svolta tramite l’Agenzia Intercent-ER, è proseguita la collaborazione con l’Agenzia, sia in fase di programmazione, che in fase di espletamento delle procedure (supporto di professionisti e tecnici per la predisposizione dei capitolati), che in fase di gestione e risoluzione delle problematiche post-aggiudicazione. Complessivamente l’obiettivo fissato dalla Regione di incrementare la quota di committenza nei confronti di Intercent-ER, è stato raggiunto dalle Aziende dell’Area Vasta Emilia Nord per il 2010, come si evince dai dati forniti dall’Agenzia Intercent-ER. Per il calcolo dell’incidenza delle convenzioni Intercent-ER sulla spesa delle Aziende Sanitarie sono stati considerati gli ordinativi di fornitura stipulati nel 2010 e quelli stipulati negli anni precedenti con efficacia anche nel 2010. Gli importi relativi all’adesione alle Convenzioni Intercent-ER sono stati valorizzati dall’Agenzia regionale come da schema sottostante: Tabella …percentuale di acquisti AVEN tramite Intercent-ER AVEN

Totale spesa annualizzata gestita da

Intercent-ER nel 2010 351.981.592

Spesa aziende sanitarie beni e servizi 986.017.000

Incidenza Intercent-ER 36%

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Le gare previste nella programmazione Intercent-ER alle quali i professionisti dell’Area Vasta stanno partecipando, sia nei gruppi di lavoro, che nelle Commissioni giudicatrici comprendono: la riedizione di procedure per le quali è scaduto il tempo di validità della Convenzione (Antisettici e Disinfettanti, Dispositivi per prelievo di sangue e raccolta urine, TNT non sterile, Ambulanze….), le gare da tempo in corso e che sono giunte alla fase finale dell’iter amministrativo (soluzioni infusionali, di mezzi di contrasto), le nuove gare da attivare (sistemi di diagnostica rapida per diabetologia territoriale, Lentine intraoculari, materiale per sterilizzazione ed imballaggi, Sonde-cateteri-tubi, Vestiario e Dispositivi di protezione individuale..). Progetto di logistica integrata - magazzino centralizzato L’attività 2010 dell’Area Vasta Emilia Nord è stata prioritariamente indirizzata alla predisposizione del contesto indispensabile per la realizzazione del Progetto di logistica integrata delle Aziende AVEN con l’obiettivo di garantire le condizioni operative, organizzative e gestionali necessarie per l’attivazione nel corso del 2011 della struttura e del complesso sistema della logistica integrata. Un settore chiave in tale contesto, che è stato sviluppato nel corso del primo semestre del 2010, è quello relativo all’allineamento delle anagrafiche beni sanitari, in quanto il progetto di Logistica centralizzata ha subito messo in evidenza la necessità di identificare in modo univoco i prodotti per poter procedere ad un corretto scambio dei dati (inoltro richieste di approvvigionamento dalle Aziende Sanitarie al Magazzino Centrale, ricevimento dati di ritorno). Si è pertanto proceduto a creare un sistema informatizzato (attraverso la creazione di un apposito portale AVEN) che comprendesse: - una funzione di attribuzione di un codice numerico identificativo dei prodotti e della loro denominazione in ambito AVEN; - una funzione di attribuzione di altri elementi anagrafici; - una funzione di gestione dell’interoperabilità tra tutte le aziende AVEN e il Magazzino Centralizzato. Attraverso la nuova procedura informatica, attualmente in fase di test, sarà possibile per le Aziende: 1) ricercare un prodotto sull’archivio comune; 2) richiedere la codifica di un nuovo prodotto a gestione centralizzata; 3) richiedere la codifica di un nuovo prodotto a gestione locale. Attività di integrazione in ambito clinico-assistenziale, in ambito amministrativo-gestionale e nel settore ICT e sperimentazione di nuovi schemi organizzativi Nel 2010 si è puntato in particolare all’implementazione del lavoro nei seguenti gruppi: • Sottogruppi MO-RE e PR-PC per l’integrazione delle attività dei Centri Trasfusionali: nel I°

semestre 2010 è stata resa operativa la centralizzazione in due poli, uno per l’area di MO-RE e l’altro per l’area PR-PC delle attività di qualificazione biologica (sierologia e biologia molecolare) delle unità di sangue raccolte. Sono inoltre in fase di completamento gli studi di fattibilità per la realizzazione di una struttura centralizzata (sempre per aree, MO-RE e PR-PC) per la produzione di emocomponenti, estesa all’intero processo, dalla raccolta del sangue, alla sua lavorazione fino alla distribuzione.

• Gruppo Laboratori: il gruppo di lavoro ha prodotto a marzo 2010 un documento condiviso contenente raccomandazioni in materia di appropriatezza e progressivo allineamento dei protocolli in uso e dei percorsi diagnostici, in particolare per: esami pre-operatori, TSH reflex, PSA reflex, Profili per autoimmunità e celiachia, Profili e protocolli diagnostici per dolore toracico e trombosi. Si è proceduto alla diffusione e al recepimento di tali raccomandazioni nelle singole Aziende AVEN.

• Gruppo Ricerca-Innovazione: il gruppo ha lavorato sulla proposta operativa per la costruzione di un’infrastruttura in Area Vasta a supporto della ricerca.

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• Gruppo Assistenza in Emergenza-Urgenza: il gruppo ha completato lo studio e la definizione dei modelli organizzativi dei settori relativi all’emergenza urgenza nell’ambito del territorio AVEN, a livello provinciale e in area ospedaliera. I documenti prodotti hanno offerto informazioni utili al lavoro di implementazione dei requisiti richiesti dall’accreditamento. È in fase di elaborazione il lavoro relativo al mandato che i Direttori Generali hanno affidato al gruppo per il 2010 in merito allo sviluppo di uno studio di fattibilità su ipotesi di integrazione delle Centrali Operative.

• Gruppo Integrazione Socio-Sanitaria e Gruppo Responsabili Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche: tramite la suddivisione del lavoro in sottogruppi, sono state prodotte, per ciascuno dei settori sottoelencati, relazioni contenenti analisi e proposte a supporto dell’attività programmatoria delle Direzioni Generali sui seguenti temi:

emergenza adolescenti: assistenza e residenzialità; riorganizzazione servizi sanitari nelle carceri; rapporti con Enti ausiliari e Case di Cura AIOP: relazioni interistituzionali e

negoziazione; integrazione DSM-assistenza socio sanitaria, partecipazione alla spesa degli utenti

e accreditamento strutture; realizzazione/adeguamento del sistema informativo integrato.

• Gruppo “Modalità innovative di Distribuzione del farmaco”/Progetto PRISMA: anagrafica Prescrizione Informatizzata: nel corso del 2010 il gruppo di lavoro ha portato a compimento gli step previsti dal Progetto.

Si è inoltre provveduto a collaborare strettamente con la Regione relativamente alla definizione e partecipazione di rappresentanti dell’Area Vasta all’interno di diversi gruppi di lavoro costituiti dalla Regione: Commissione Regionale Riabilitazione; Rete clinico assistenziale per neurologia infanzia adolescenza; Piano Regionale Prevenzione; Rete clinica ortopedica; Attività di Day Service Ambulatoriale; Audit Regionale Strooke Care. Sul versante delle attività di integrazione in ambito amministrativo-gestionale sono proseguiti i lavori dei gruppi Normativa Appalti Beni e Servizi, Assicurazioni, Responsabili Risorse Umane, Responsabili Servizi Bilancio; le priorità trattate hanno riguardato in particolare l’esigenza di confronto su criteri interpretativi e applicativi delle nuove normative in vigore riguardanti la Pubblica Amministrazione e l’approfondimento degli aspetti finanziari connessi alla gestione del Polo Logistico Centralizzato. Per quanto concerne il settore ICT, da segnalare il lavoro svolto in relazione alle problematiche di gestione del Consenso al trattamento dati nell’ambito del sistema Sole, concretizzatosi in un apposito documento presentato all’Assemblea AVEN. Lo sforzo di sperimentazione di nuovi schemi organizzativi favorenti un impiego razionale ed integrato delle risorse, che si è concretizzato con l’attivazione dal luglio 2009 di una Commissione Farmaci di Area Vasta in sostituzione delle precedenti 4 Commissioni Provinciali, è proseguito anche nel secondo semestre dell’anno 2010; la Commissione si è riunita mensilmente e ad ottobre è stato concluso il lavoro di revisione del Prontuario AVEN. Inoltre è stato avviato un percorso finalizzato a creare le condizioni organizzative e funzionali per arrivare alla costituzione di un'unica Commissione di Area Vasta per i Dispositivi Medici. Infine si segnala che la revisione del sito web di AVEN è stata completata e la nuova edizione dello stesso è accessibile dal 30 settembre 2010.

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4.5 L’INTEGRAZIONE TRA LE ATTIVITÀ ASSISTENZIALI, DI DIDATTICA E DI RICERCA

La peculiarità, che da sempre caratterizza l’attività sanitaria svolta nell’ambito delle Aziende Ospedaliero-Universitarie, è quella di una mission orientata allo svolgimento delle attività assistenziali essenziali allo svolgimento delle funzioni istituzionali di didattica e ricerca della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Con la L. 29/2004 e la successiva direttiva regionale per l’adozione dell’atto aziendale, il SSR ha identificato la ricerca come sua funzione istituzionale fondamentale, al pari di quella assistenziale e di formazione continua. A maggior ragione, tali prerogative, competono agli IRCCS, parte integrante del SSR, all’interno del quale svolgono funzioni di alta qualificazione per quanto attiene alle attività assistenziali, di ricerca e formazione, partecipando a network di ricerca nazionali ed internazionali. Gli accordi quadro sottoscritti con le Università di Parma e Modena-Reggio Emilia, che prevedono il pieno inserimento del SMN nella rete formativa di entrambi gli Atenei, costituiscono un presupposto importante per allineare il nostro ospedale a questi fondamentali obiettivi. Inoltre, nell’ambito sanitario, in particolare, è nozione diffusa che i contesti assistenziali siano continuamente attraversati da dinamiche di cambiamento indotte dal continuo sviluppo tecnologico e dall’introduzione nei percorsi di cura di opzioni, il cui impatto positivo in termini di costo-efficacia non sempre è affidabilmente ed adeguatamente misurato. Da qui, la necessità di dotarsi di strumenti di governo dell’innovazione, che armonizzino le tensioni al cambiamento (indotte anche dai risultati della ricerca) e le esigenze del SSR di assicurare sostenibilità, evitare duplicazioni e ridondanze, garantire accessibilità. A tale scopo, è stato costituito l’Osservatorio per l’innovazione regionale, finalizzato a

• individuare tempestivamente le innovazioni tecnologiche, cliniche ed organizzative; • coinvolgere le competenze professionali nelle preliminari valutazioni di impatto; • sostenere il ruolo propositivo dei Collegi di Direzione nell’elaborazione di proposte di

innovazione clinica ed organizzativa a livello aziendale e di area vasta.

Fermo restando che è, appunto, il Collegio di Direzione la sede privilegiata delle politiche di integrazione fra le tre funzioni di assistenza, didattica e ricerca, l’Osservatorio Ricerca ed Innovazione supporta il Collegio di Direzione nella identificazione delle priorità per progetti di ricerca clinica e clinico-organizzativa, sviluppo e cura della realizzazione di interventi di formazione per la creazione e il consolidamento di competenze di ricerca clinica/epidemiologica, armonizzazione delle attività di ricerca svolte nei singoli dipartimenti, stimolo alla realizzazione di progetti di ricerca locali di particolare interesse per i bisogni operativi dell’azienda.

Nel 2010 l’attività di ricerca effettuata dai professionisti dell’Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia come proponenti di progetti o come soggetti collaboranti a progetti multicentrici è risultata in incremento rispetto agli anni precedenti; questo risultato è conseguente allo stimolo rappresentato dai bandi di ricerca Regione Università della Regione Emilia Romagna, che si sono aggiunti al Bando per la Modernizzazione e ai progetti sostenuti dal Programma regionale PRI-ER , e dal Bando Ministeriale per giovani ricercatori, nell’ambito del quale sono stati presentati 7 progetti di ricerca. Alla crescita delle attività ha contribuito l’avvio della fase di programmazione dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico che vede coinvolte tutte le unità aziendali nella proposta di progetti relativi a temi di ricerca particolarmente caratterizzanti quali i percorsi assistenziali oncologici e l’impiego delle tecnologie avanzate in ambito diagnostico e terapeutico.

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5.FORMAZIONE

L’Azienda attua una politica di sviluppo delle attività formative nell’ambito delle rete formativa regionale prevista dai Protocolli d’intesa Regione-Università, attivando percorsi di formazione specialistica medici e sanitari in convenzione con gli atenei della Regione. Il Collegio di Direzione, in particolare, presidia i progetti di sviluppo più innovativi e monitora l’attuazione del Piano Annuale della Formazione affidata ai dipartimenti con il supporto della Direzione Operativa e degli uffici di staff. L’Azienda Ospedaliera S. Maria Nuova nel Corso del 2010 ha provveduto ad avviare le seguenti attività:

- Collabora con l’Agenzia Sanitaria regionale alla messa a punto degli requisiti generali e specifici per l’accreditamento come provider di formazione. In particolare si sono definiti requisiti per la funzione di provider come programmazione e come produzione di formazione.

- In attesa di avviare il processo di accreditamento definitivo si è proceduto alla revisione dei processi di progettazione e realizzazione della formazione adottando sistemi paper less, partendo dall’analisi dei bisogni formativi su formato elettronico, fino alla certificazione dei crediti. In particolare per la certificazione dei crediti prodotti dall’azienda per i propri dipendenti è stato adottato una sezione specifica nel “portale del Personale”. In tal modo ogni dipendente può scaricare la propria posizione ECM via via che partecipa ad eventi formativi;

- Per la valutazione della qualità della formazione si è mantenuta la collaborazione con l’ASSR; inoltre si sono sviluppati questionari di valutazione del gradimento dela formazione da parte dei discenti . Quersti questionari vengono sottosti a lettura elettronica ed elaborati nei risultati in modo da poter valutare oltre al gradimento per la proposta di nuove edixzioni , anche la ocnferma delle modalità didattiche adottate dai docenti.

- Nel corso del 2010 la Biblioteca Medica interaziendale ha provveduto a mantenere la formazione di base all’alfabetizzazione all’uso delle risorse scientifiche elettroniche (2000 riviste) realizzando programmi di information literacy per promuovere l’uso routinario della documentazione scientifica; si è inoltre realizzato il corso di formazione a distanza information literacy biomedica (ILB) offerto ai professionisti delle Aziende sanitarie di Area Vasta e di Ferrara.

- Nella realizzazione degli Accordi applicativi locali del Protocollo d’intesa Regione-Università per le scuole di specializzazione medica si sono mantenute le collaborazione con le Scuole di Specializzazione delle Facoltà di Medicina di Modena e Reggio Emilia e di Parma consentendo la frequenza media di 21 specializzandi di diverse discipline; a questi giovani professionisti si aggiungono gli specializzandi in biologia e fisica.

- L’Azienda Ospedaliera collabora in modo diretto con l’ASSR per lo sviluppo delle funzioni tutoriali nel SSR a supporto della trasmissione e creazione di competenze e conoscenze da parte dei tutors dedicati agli studenti dei corsi di laurea delle professioni sanitarie e degli altri professionisti in formazione. A tale scopo si è provveduto a predisporre la divulgazione ai Collegi di Direzione del dossier 174-2009 pubblicato dal gruppo di studio regionale, teso ad approfondire il ruolo di tutor nelle sue varie forme relative ai corsi e ai master per le professioni, alle scuole di specializzazione medica, alla formazione continua dei MMG e degli altri operatori. L’Azienda sarà sede di un sondaggio sulle funzioni tutoriali e la loro valorizzazione al fine di creare un ambiente tutoriale in un contesto di ospedale sede di apprendimento continuo.

Biblioteca Interaziendale L’ Azienda Ospedaliera garantisce l’accesso alle banche dati scientifiche e bibliografiche esterne a pagamento da parte dei professionisti della Azienda USL, ivi compresi i MMG, i PLS, i MCA e gli specialisti convenzionati interni, anche tramite gestioni ad altri delegate. Facendosi carico, in attesa di sistemi di autenticazione migliori, della gestione degli “utenti” e relative password di

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accesso ai sistemi. L’accesso a tutte le funzioni della Biblioteca Interaziendale e alle banche dati è regolato da specifica convenzione fra le due Aziende. Si concorda che i professionisti delle due Aziende impegnati nell’organizzazione-gestione di queste attività formative afferiscono per tutti gli aspetti della gestione alle reciproche Aziende.

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6. RICERCA ED INNOVAZIONE Nel prossimo triennio, 2011-2013, l'ASMN continuerà a sviluppare la funzione di innovazione e ricerca affinché tali attività siano parte integrante dell'operatività del sistema, elementi di trasformazione degli assetti organizzativi/gestionali e incidano in modo prevalente sulla qualità delle prestazioni. Con il processo di ricerca si tenderà all'obiettivo del miglioramento delle strategie assistenziali, in quanto la cultura così acquisita attribuisce all'atto medico, accanto alla funzione assistenziale, una valenza di ricerca per nuove conoscenze e nuovi saperi. L'attività di ricerca e innovazione sarà mantenuta costantemente aggiornata in coerenza con gli indirizzi definiti a livello regionale. Gli effetti dell'attività di ricerca avranno anche una ricaduta sul fronte della formazione, in quanto le attività formative verranno conseguentemente guidate a seconda dei prodotti e delle modalità operative di cui favorire l'adozione sistematica. I progetti e la conseguente "messa a regime" di nuovi prodotti e prestazioni saranno supportate dalle tecnologie più avanzate e dalla valutazione delle stesse sui risultati (valutazione di impatto). L'orientamento è quello di investire su progetti di "ricerca/sperimentazione" per la messa a punto di nuove prestazioni, percorsi clinici ed organizzativi che i professionisti, le direzioni di struttura e di dipartimento ritengono efficaci per la migliore pratica clinico-assistenziale e organizzativa. (vedi anche Percorso verso l ‘IRCCS )

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7.L’IMPATTO ORGANIZZATIVO-GESTIONALE DELLE NUOVE OPERE

Il suddetto piano di adeguamento strutturale e tecnologico ha portato all’inaugurazione, il 28 settembre 2003, dei due nuovi fabbricati di ampliamento (43.065 mq di superficie, ove hanno trovato collocazione i Reparti provenienti dallo Spallanzani ed il nuovo Pronto Soccorso), il 27 marzo 2009 all’inaugurazione dell’Ala Nord e al cantieramento dei lavori per la realizzazione dell’Ala Sud, alla realizzazione ed inaugurazione il 4 luglio 2008 dell’ampliamento del servizio di Radioterapia, con nuovo bunker interrato e nuova connessione verticale.

L’Arcispedale Santa Maria Nuova, recentemente costituitosi in Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (I.R.C.C.S.) in Oncologia per Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali, prosegue il proprio cammino di crescita, rinnovamento ed adeguamento strutturale e tecnologico.

Negli ultimi anni, accanto ad una previsione di investimenti mirati, la nostra Azienda ha avviato, in forza del continuo progresso tecnologico e scientifico, dei numerosi cambiamenti demografici, epidemiologici e socio-culturali in atto all’interno del tessuto provinciale, un programma di ristrutturazione, riqualificazione e ampliamento della struttura preesistente con lo scopo di adeguare l’offerta dei servizi ai mutati bisogni dei cittadini e della comunità, di garantire il continuo miglioramento dei già elevati livelli di assistenza erogata e di realizzare, al contempo, ambienti in grado di offrire più elevati standard di comfort alberghiero e sempre maggiori garanzie per la sicurezza e la salute degli operatori, nel rispetto della normativa vigente in materia di autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie.

Non solo, quindi, progettazione e realizzazione di nuovi fabbricati ospedalieri (Ala Nord, Ala Sud, Centro Onco-Ematologico), ma anche ristrutturazione del nucleo ospedaliero originario, inaugurato a metà degli anni ’60, per omogeneizzare al fabbricato di ampliamento inaugurato nel 2003, gli standard strutturali, tecnologici ed organizzativi della struttura esistente, nel rispetto delle specifiche esigenze di salute e delle modalità di erogazione delle prestazioni.

La realizzazione dei nuovi fabbricati permette, infatti, il trasferimento, in aree progettate “ex novo”, di strutture collocate presso lo storico Monoblocco e nei Padiglioni fisicamente separati dal complesso ospedaliero e, al contempo, la ristrutturazione e riqualificazione degli spazi liberatisi negli storici corpi di fabbrica, in modo da garantire maggiori spazi e servizi più rispondenti alle esigenze dei pazienti e degli operatori.

Occorre, inoltre, sottolineare che l’edificazione di nuovi spazi realizzati secondo schemi architettonicamente compatti ed il trasferimento di funzioni già esistenti presso l’Azienda Ospedaliera ASMN consente la realizzazione di soluzioni organizzative in grado di aggregare tra loro attività oggi separate, ponendo le condizioni per ottenere economie di scala complessive.

La compattezza dello schema architettonico dei nuovi corpi di fabbrica, la ricollocazione, in contiguità/continuità, di servizi affini o funzionalmente correlati (per condivisione di: percorsi assistenziali diagnostico-terapeutici, di attività di ricerca, di risorse strategiche - personale, tecnologie e materiali) ed il potenziamento dei flussi verticali e orizzontali, riducendo le distanze ed i tempi di percorrenza, permette di garantire una presa in carico globale dell'utente e della sua famiglia ed una maggiore flessibilità nelle risposte assistenziali.

La realizzazione di un’aggregazione funzionale e logistica favorisce, inoltre, una migliore organizzazione del lavoro ed un utilizzo pieno e razionale degli spazi, del personale e degli strumenti, nonché l’incontro dei professionisti e lo scambio di esperienze/informazioni sui pazienti, garantendo, di fatto, percorsi multidisciplinari e multi professionali.

In questo programma di ristrutturazione, riqualificazione e ampliamento della struttura preesistente si inserisce, a pieno titolo, il progetto di realizzazione delle interconnessioni orizzontali, a tutti i piani, fra il Corpo A (Corpo anteriore dell’Arcispedale)e Corpo B del Monoblocco storico.

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Gli obiettivi già raggiunti

- 28 settembre 2003 - inaugurazione del fabbricato di ampliamento (43.065 mq di superficie), ove hanno trovato collocazione i Reparti provenienti dal Padiglione Spallanzani, permettendo, quindi, la collocazione su un unico piano di tutti i Laboratori, la realizzazione di una nuova Radiologia, dotata di tecnologia PACS, e di un nuovo Pronto Soccorso all’avanguardia per spazi e tecnologie;

- 5 maggio 2006 – inaugurazione del Nuovo Polo di diagnostica ed interventistica cardiologica e delle nuove apparecchiature: Angiografo per Emodinamica e TC 64 strati.

- 24 agosto 2006 - cantieramento dell’Ala Sud (10.200 mq. di superficie), nei cui spazi troveranno sede un nuovo Blocco Operatorio, i Reparti di Pneumologia, Neurologia, Dermatologia, Day-Hospital Unificato, Rianimazione e Unità di Terapia Intensiva Post- Operatoria. In copertura all’edificio è prevista, inoltre, la realizzazione di un’elisuperficie.

- 4 luglio 2008 – inaugurazione dell’ampliamento del servizio di Radioterapia, con nuovo bunker interrato e nuova connessione che ospita la nuova tecnologia di Tomotherapy.

- 27 marzo 2009 – inaugurazione dell’Ala Nord (10.200 mq. di superficie), nei cui spazi –hanno trovato sede la Centrale di Sterilizzazione, il nuovo Blocco operatorio di ORL, Oculistica, Ortopedia e Neurochirurgia d’Urgenza i Reparti di Nefrologia e Dialisi, Otorinolaringoiatria, Oculistica.

- 13 dicembre 2010 – trasferimento del day Hospital Ematologico presso la nuova sede sul lato sud del piano 4° del Corpo A, in attesa del trasferimento nel nuovo Polo Onco-ematologico (Superficie complessiva 507 metri quadri, Posti letto day hospital 6, Ambulatori 8).

I Nuovi traguardi Nuovi traguardi sono già stati fissati:

- 28 marzo 2011 la S.C. di Neuropsichiatria Infantile, la S.S. di Genetica Clinica ed il Settore Ambulatoriale della Pediatria saranno trasferite presso la nuova sede lato nord del piano 4° del Corpo A (Superficie complessiva 490 metri quadri, Ambulatori 12). Il suddetto trasferimento permetterà di offrire ai pazienti un elevato standard di comfort alberghiero e di garantire una dotazione di locali di supporto, per l’espletamento delle attività assistenziali ed alberghiere, adeguata alla tipologia e al volume di attività svolte.

- settembre 2011 - rimodulazione locali della Pediatria, 3° piano Corpo A, per ampliamento posti letto di day hospital e realizzazione di stanze di degenza da 2 o 1 posto letto, con servizio igienico dedicato, realizzate in modo da consentire al genitore che assiste il bambino di disporre di un letto al fianco del bambino (la degenza occuperà un’area di 886 mq)

- 13 aprile 2011 - firma del contratto e 16 giugno 2011 – cantieramento del Polo Onco-ematologico: il progetto del nuovo padiglione ospedaliero destinato a “Polo Onco-Ematologico” nasce dalla volontà di assicurare maggiori spazi e servizi più adeguati ai pazienti oncologici, al fine di favorire ulteriormente la presa in carico globale dell'utente e della sua famiglia, di creare un ambiente favorevole anche per la ricerca e la didattica. Nel Polo Onco Ematologico troveranno sede i reparti di Ematologia ed Oncologia (degenza ordinaria – piano 2, day hospital, ambulatori – piano 1), 6 sale di endoscopia Digestiva (piano 0), reparto di Chirurgia oncologica (piano 3) e una nuova Centrale Antiblastici (piano 4).

- 5 maggio 2011 – firma del contratto e 26 maggio 2011 - cantieramento per la realizzazione delle passerelle sui lati sud e nord per il collegamento ai piani (2°-3°-4°-5°) tra il corpo “A” ed il corpo “B” del monoblocco ospedaliero. La loro realizzazione (sottoscrizione contratto: 5 maggio 2011; cantieramento: 26 maggio 2011) permetterà, anche grazie alla pluralità di collegamenti orizzontali fra monoblocco esistente e ampliamento, di restituire in futuro il Corpo A alla sua originaria funzione, recuperando spazi da destinare a studi ed ambulatori di supporto a strutture di degenza, poste ai medesimi piani, prevalentemente

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nel corpo "C". La liberazione di spazi nell'ambito delle degenze consentirà il loro successivo adeguamento alle norme di autorizzazione ed accreditamento (creazione di stanze di degenza a 2/3 posti letto con annesso servizio igienico).

Il Corpo A nasce, infatti, sin dal primo progetto redatto nell’immediato dopoguerra, come corpo autonomo rispetto agli altri due corpi di fabbrica (Corpo B e Corpo C) e, quindi, più funzionalmente destinato ad attività amministrative o, comunque, a minor contenuto assistenziale.

A partire dai primi anni ’70, per una carenza di spazi legata alla crescente numero di posti letto ospedalieri ed alla conseguente quantità di prestazioni erogate, il Corpo A è stato utilizzato anche per funzioni sanitarie e di degenza (Neurologia, Nefrologia e Dialisi, Pediatria e Geriatria) in parte già ricollocate (la S.C. di Nefrologia e Dialisi è stata trasferita al piano 0 e 1 dell’Ala Nord l’11 gennaio del 2009) o in procinto di esserlo (la S.C. di Neurologia sarà trasferita al 2° piano dell’Ala Sud nel dicembre 2011, mentre per la S.C. di Geriatria è previsto il trasferimento in ambienti ristrutturati al 4° piano del Corpo C).

- entro febbraio 2012 saranno terminati i lavori per la realizzazione dei piani -1, 0, 1, 2 e 3 dell’Ala Sud, presso cui saranno trasferiti, tra ottobre 2011 e febbraio 2012 i Reparti di Pneumologia, Neurologia, Dermatologia, Day-Hospital Unificato, Rianimazione e Unità di Terapia Intensiva Post- Operatoria.

- ristrutturazione dei Corpi di Fabbrica esistenti A, B, C al fine di riqualificare gli spazi destinati ai pazienti e agli operatori, con un adeguamento allo standard di comfort ambientale raggiunto nei nuovi corpi di fabbrica.

-

Ricollocazione del Servizio di Endocrinologia al piano 1 – Corpo C

Ricollocazione studi ginecologia/ostetricia 5° piano Corpo C e allestimento di due stanze di degenza di ginecologia e nuovo Ambulatorio Ecografico nei locali liberati.

Ricollocazione Studi/Ambulatori Anestesisti al 5° piano Corpo C

Ristrutturazione 1° piano Corpo A dove verranno trasferite: Segreteria Unificata Dipartimento Ostetrico – Ginecologico (temporaneamente); Distribuzione Farmaci, studi/Ambulatorio per i Neonatologi, Lactarium, Studi Neurochirurghi (3 studi medici).

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8. LA POLITICA DEGLI INVESTIMENTI E GLI OBIETTIVI DI AREA

8.1 Tecnologie Informatiche

Le attività del Servizio Tecnologie Informatiche e Telematiche (STIT) si svolgono nell’ambito due filoni di sviluppo principali, infrastrutturale e applicativo. Nel primo si inseriscono le attività destinate a gestire e sviluppare le tecnologie di base (rete dati, sistemi server ed utente, software di sistema) che hanno il compito di implementare l’infrastruttura sulla quale rendere fruibili, ad utenti interni ed esterni, le funzionalità del sistema informativo aziendale. Nel filone applicativo si inseriscono viceversa le attività di parametrizzazione, attivazione, formazione utente e gestione delle soluzioni informatiche, operative e direzionali, che implementano a tutti gli effetti il sistema informativo aziendale.

Nel seguito saranno elencati, per i settori infrastrutturale ed applicativo, le aree nelle quale si orienteranno gli investimenti nel triennio in oggetto ed i principali obiettivi che ci si propone di cogliere.

Infrastruttura tecnologica e sicurezza informatica • Networking: Per quanto attiene la rete cablata (wired), è stata praticamente completata

la compartimentazione della rete dati aziendale in sottoreti fisiche in grado di aumentare la sicurezza della comunicazione indispensabile stante le dimensioni in continua crescita e la criticità delle sottoreti dedicate alle grandi apparecchiature medicali (PACS, Acceleratori lineari, Angiografi). Sono stati rinnovati e potenziati tecnologicamente i dispositivi di rete centrali dislocati nel due nodi di rete principali. La prospettiva del prossimo triennio è pertanto quella di ampliare i servizi di rete attualmente attivi aggiungendone dei nuovi come VOIP e servizi al paziente (è in corso di attivazione l’accesso ad internet per il paziente ed il visitatore).

• Sistema server: E’ stata recentemente completata la installazione della nuova Storage Area Network (SAN) aziendale, in architettura duale, in grado di supportare la business continuity dei sistemi server collegati garantendo la ridondanza tra le due sale server aziendali. Nei prossimo triennio si lavorerà per collegare a questo sistema il maggior numero possibile di sistemi server aziendali al fine di aumentare la continuità di servizio e la velocità di comunicazione fra i sistemi. Proseguirà il processo di virtualizzazione dei server al fine di garantire tempi di ripristino migliori ed una diminuzione del numero di server fisici.

• Attrezzature client: Come negli anni precedenti proseguirà il rinnovo tecnologico programmato ed automatico del parco PC client e stampanti attraverso la dismissione e sostituzione d’ufficio dei PC al compimento del 5°anno d’età e delle stampanti al 7° anno. Si punterà ad un allungamento dei tempi di rinnovo cercando di caratterizzare al meglio le attrezzature informatiche destinate agli utenti. E’ in corso un progetto per diminuire le licenze MS Office sopperendo con visualizzatori free o con il pacchetto Open Office. Nel corso del prossimo triennio si procederà al rinnovo della gara di appalto relativa alla forniture della manutenzione dell’intera infrastruttura informatica che costituisce la principale fornitura gestita dal Servizio Tecnologie Informatiche e Telematiche.

• Sicurezza informatica: Come imposto dal DLGS 196/03 e dal conseguente Documento Programmatico sulla Sicurezza proseguirà il miglioramento della sicurezza informatica. Il sopracitato acquisto del nuovo sistema di storage duale migliora già ora, ma anche in prospettiva, le capacità di Disaster Recovery dell’AO. Il rinnovamento dei firewall aziendali ed il potenziamento delle connessioni internet consentirà, con la dovuta sicurezza, di diminuire la distinzione tra rete interna e rete esterna aumentando la base di conoscenza dell’utenza.

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Informatica Medicale • Sistema di Pronto Soccorso: E’ stato installato il nuovo sistema in tecnologia web

(denominata Aurora - Exprivia). Completate alcune fasi di messa a punto sarà possibile procedere ad un suo arricchimento funzionale ed alla sua estensione su base provinciale.

• Sistema di Laboratorio (LIS): Il sistema di laboratorio sarà in fase di consolidamento e graduale preparazione alla introduzione del sistema CoreLab. In particolare saranno oggetto di revisione le logiche di numerazione dei campioni, della ricezione delle richieste e dell’invio dei referti in reparto (per via elettronica o via stampa diretta).

• Sistema di Order Entry (CPOE): Il sistema consentirà di gestire in modo più agevole per l’utente, uniforme e controllabile, la trasmissione delle richieste di prestazioni. Il sistema è attualmente in fase di avanzata implementazione definitiva. E’ già stato connesso al sistema di radiologia (RIS) ed a quelli di Laboratorio e Anatomia Patologica.

• Prescrizione Informatizzata del Farmaco (PSC): Per il paziente ricoverato proseguirà l’introduzione della prescrizione elettronica e somministrazione del farmaco che, nel corso del triennio, coinvolgerà altro reparti di ricovero oltre ai dipartimenti medici fino ad ora informatizzati.

• Ricoveri Ordinari / DS e DH (ADT): Relativamente ai percorsi standard di ricovero ordinario, DH e DS saranno perfezionate le tecniche di riconoscimento del paziente basate su braccialetto barcode.

• Data WareHouse Clinico (DWH): dovranno essere effettuate importanti implementazioni orientate a: profilazione degli utenti (consentire di aprire lo strumento ad altre tipologie di utenti non medici limitando in modo mirato le informazioni cliniche accessibili); la disponibilità dei documenti firmati digitalmente (conformi a quello cartaceo, se disponibile) per consultazione e stampa; predisposizione interfacce dedicate (MMG).

• Sistema di Gestione Sale Operatorie (SALO / EasySALO): il sistema è stato re-ingegnerizzato per consentire una maggiore fruibilità da parte degli utenti ed è stato introdotto in tutti i comparti operatori. Una variante del progetto è stata utilizzata per l’informatizzazione delle sale Endoscopiche.

• Proseguirà lo sviluppo dei documenti clinici in forma elettronica in particolare della Lettera di Dimissione: il sistema attualmente copre 12 reparti di degenza. Nel 2010 saranno apportate le seguenti evoluzioni: saranno disponibili nuove modalità di gestione delle lettere di dimissioni (lettere composte da più parti, lettere contenenti allegati); sarà studiata l’introduzione della firma digitale; sarà predisposto il canale di invio delle LDD verso progetto SOLE.

• Sistema di Cartella Clinica Informatizzata (EHR): nel primo semestre 2011 è stato completato un lavoro di studio interdisciplinare per individuare i requisiti del sistema di EHR per l’azienda (sia sul fronte medico che infermieristico). Allo studio seguirà una fase di implementazione e possibile sperimentazione nel corso del biennio 2010 -2011.

Area Amministrativa

• Dovrà essere implementata la conservazione sostitutiva dei documenti digitali attraverso il progetto regionale PARER. Dovrà essere individuata una modalità di concentrazione dei documenti elettronici prima del loro inoltro in conservazione. Proseguirà lo sviluppo della procedura documentale al fine delcollegamento delle caselle di posta PEC.

• Proseguiranno le attività volte a condividere le anagrafiche dei dipendenti e dei frequentatori del campus ospedaliero attraverso le diverse procedure informatiche utilizzate dal Servizio Personale ma anche dai servizi che si occupano di sicurezza nelle diverse accezioni del termine (Logistico Alberghiero e STIT). Sarà studiata e possibilmente implementata la possibilità di condividere le informazioni relative ai neo-assunti presenti presso la Pianta Organica con il Servizio Infermieristico.

• Saranno supportati i gruppi di lavoro che in area amministrativa si occupano della digitalizzazione della documentazione e della ottimizzazione delle risorse di stampa (fotocopiatrici e stampanti). Ci si attendono ulteriori iniziative volte alla valorizzazione

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della piattaforma di collaborazione alla base del nuovo portale intranet installato nel corso del 2009 ed aperto verso l’accesso extraziendale (Internet, Extranet).

8.2 Tecnologie Biomediche

L’Azienda Ospedaliera, costituitasi di recente in IRCCS, pur in un quadro generale di risorse limitate, intende perseguire anche per il prossimo triennio il doppio obiettivo della innovazione tecnologica e del mantenimento in efficienza del parco tecnologico esistente allo scopo di assicurare la eccellenza delle prestazioni strumentali che vengono richieste dai cittadini.

Principali obiettivi del periodo sono:

• Acquisizione apparecchiature per nuova Ala Sud. Nel corso del 2011 verrà completata la prima parte delle gare per l’acquisto delle apparecchiature necessarie all’attivazione dell’Ala Sud. In particolare è stata data la priorità alle apparecchiature che hanno interferenza con gli impianti (sistemi a soffitto di sollevamento pazienti per Pneumologia, Neurologia, Rianimazione – TIPO, pensili chirurgici per Rianimazione – TIPO e travi testa-letto per UTIR) e alle apparecchiature della Pneumologia e Neurologia. Nel 2012 verranno ultimate le gare per il completamento della nuova Rianimazione-TIPO.

• Progetto Mmammografia digitale. Il progetto è in fase avanzata e prevede la

digitalizzazione di tutte le apparecchiature di mammografia dell’Azienda Ospedaliera (3 app.) e dell’ Azienda ASL (6 app.). Si prevede il passaggio graduale dalle apparecchiature analogiche a quelle digitali nel corso della estate 2011

• Progetto Corelab. Nel corso del 2010 è stata bandita la gara per il Corelab e sono pervenute

le offerte. La valutazione delle offerte da parte della Commissione giudicatrice verrà completata entro giugno 2011. I lavori di ristrutturazione del Laboratorio potrebbero essere avviati nell’autunno 2011.

• Attività della Commissione Aziendale Dispositivi Medici (CADM). La CADM, oltre a

predisporre il nuovo regolamento aziendale per la richiesta di nuovi dispositivi medici ha istituito il Repertorio Aziendale dei dispositivi medici, svolge incontri con periodicità mensile per la valutazione delle richieste di nuovi dispositivi da parte dei Sanitari.

• Accreditamento dei diversi Dipartimenti Ospedalieri. Completato l’accreditamento di tutte

le strutture sanitarie, attualmente il percorso prevede le visite per le verifiche di mantenimento dei requisiti per le strutture che hanno conseguito l’accreditamento negli anni passati.

• Acquisizione dei servizi di manutenzione e verifiche delle apparecchiature biomediche

tramite gara Intercenter. I nuovi fornitori hanno iniziato l’attività nel febbraio 2011 e in quel periodo STB è stato impegnato ad effettuare l’avviamento in Azienda delle nuove Ditte aggiudicatarie.

• Attivazione nuovo sistema informatico per la gestione delle apparecchiature biomediche.

Negli ultimi mesi del 2010 e nei primi mesi del 2011 STB ha curato la migrazione dei dati dal vecchio al nuovo sistema informatizzato e la implementazione del nuovo prodotto presso tutte le utenze dell’Azienda. STB conta di andare a regime alla fine del 2011 quando tutte le funzionalità del nuovo sistema CLINGO saranno completamente implementate.

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Principali progetti tecnologici del triennio 2011-2013 • Ala Sud Ampliamento Ospedale - Attivazione tecnologica dei diversi Reparti dell’Ala Sud: DH

Medicine, Dermatologia, Neurologia, Pneumologia nel corso del 2011; Rianimazione e TIPO nel corso della prima parte del 2012.

• Sostituzione alte tecnologie:

- Acceleratore lineare: La sostituzione di questa importante tecnologia richiede uno sforzo economico particolarmente rilevante (indicativamente 3.500.000 Euro): il reperimento delle risorse è già stato avviato, mentre l’avvio della gara è previsto nel corso del 2012. - RM, TC, gamma-camera: si ipotizza entro il 2013 l’avvio delle gare per la sostituzione dell’attuale RM da 1.0 T, della TAC MX8000 della gamma camera Forte, con costi da definire in relazione alle caratteristiche tecnologiche delle diverse apparecchiature.

• Attivazione gare per allestimento tecnologico del nuovo Centro Oncoematologico (CORE).

Nel 2012 verranno avviate le gare per l’attivazione del nuovo Polo Oncoematologico, in particolare per quanto riguarda la dotazione tecnologica della S.C. Endoscopia Digestiva.

DIPARTIMENTO TECNICO-AMMINISTRATIVO

8.3 Area Tecnica, Logistico Alberghiera e Sicurezza

In aderenza alle scelte strategiche aziendali, stante lo spiccato dinamismo che l’Azienda sta vivendo sul fronte degli investimenti strutturali, l’Area Tecnica - Logistico Alberghiera - Sicurezza, costituita a far tempo dal 30/10/2006 con Delibera n. 70 del D.G., intende rispondere con rinnovata incisività alle sempre più complesse istanze che continuando a richiedere l’attivazione di competenze specialistiche in capo ad ogni Servizio coinvolto, implicano un coordinamento di Area ai fini dell’ottimizzazione dei vari processi attuativi.

L’attivazione e gestione dei nuovi edifici ospedalieri, nonché le ristrutturazioni di edifici esistenti e delle relative infrastrutture (locali per attività di supporto, centrali tecnologiche, viabilità ecc.) e l’ottimizzazione dei processi conseguenti, costituiscono il mandato specifico che l’Area è chiamata a svolgere.

Gli obiettivi sui quali si dovrà focalizzare l’attività di area sono di seguito espressi:

- prosecuzione del piano di realizzazione di nuove costruzioni ed adeguamento delle strutture aziendali esistenti ai sensi delle normative in materia di Autorizzazione ed Accreditamento, con particolare riferimento ai requisiti di base per l’igiene e la sicurezza del lavoro;

- attivazione dei nuovi fabbricati ed aree ristrutturate con particolare riferimento al completamento Ala sud dell’ampliamento ospedaliero e che necessita di un’attività di stretto coordinamento delle strutture dell’Area nelle fasi di collaudo, acquisizione delle necessarie autorizzazioni, allestimento di arredi, individuazione dei percorsi e nel trasferimento delle strutture sanitarie;

- rimodulazioni strutturali ed organizzative connesse all’introduzione di nuove tecnologie sanitarie od all’ampliamento di attività;

- miglioramento della logistica interna, dell’accessibilità e fruibilità delle strutture con attenzione specifica alla prima accoglienza, alle persone diversamente abili, ai trasporti ed alla viabilità;

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- implementazione della progettazione e realizzazione secondo criteri ergonomici degli spazi attrezzati al fine di agevolare le condizioni di lavoro degli operatori ed il comfort dell’utenza;

- controllo, manutenzione e gestione globale degli edifici ed infrastrutture, con riferimento particolare alla sicurezza da intrusione ed alla gestione delle emergenze;

- controllo, verifiche e manutenzione delle attrezzature meccaniche ed ausili ad uso sanitario; interventi di verifica periodica e manutenzione degli spazi comuni secondo procedure già elaborate.

Attività Tecniche

Gli impegni strategici individuati si focalizzano fondamentalmente su due aspetti:

Aspetti organizzativi-gestionali

• Coordinamento del trasferimento delle strutture sanitarie nei nuovi fabbricati, con particolare riferimento al completamento dell’Ala Sud dell’Ampliamento Ospedaliero, da realizzarsi in stretta collaborazione con la Direzione Sanitaria, coinvolgendo i servizi trasversali ed i servizi dell’Area Tecnica, Logistico-Alberghiera e Sicurezza;

• Sviluppo del sistema integrato di Supervisione denominato “piattaforma EBI” relativamente al monitoraggio e alla gestione dei carichi elettrici e termici al fine del controllo dei costi di gestione dell’energia e della loro parametrazione per tipologia di utilizzo e con possibilità di confronti con altre aziende sanitarie regionali, applicando la metodologia del benchmarking e tenendo presente il mercato libero dell’energia.

Investimenti strutturali edilizi ed impiantistici In riferimento al piano di adeguamento strutturale ed impiantistico adottato ai sensi della normativa in materia di Autorizzazione ed Accreditamento delle strutture sanitarie, tenuta presente prevalentemente l’innovazione tecnologica ed organizzativa, oltre agli aspetti correlati alla normativa in materia di sicurezza ed igiene in ambiente di lavoro, si ripuntualizzano per il prossimo triennio i seguenti investimenti strutturali per lo sviluppo del Complesso Ospedaliero:

A) Nuove Opere

• Ultimazione lavori ed attivazione del completamento Ala Sud del fabbricato di ampliamento ospedaliero, con sviluppo su cinque livelli fuori terra più un seminterrato per complessivi 10.200 m². Gli spazi sono destinati al Comparto Operatorio Chirurgico, alle Strutture di Pneumologia, Neurologia, Dermatologia, Day-Hospital Medico Unificato ed Unità di Terapia Intensiva Post- Operatoria con posti letto di Rianimazione. In copertura all’edificio, in posizione soprastante i locali tecnici, è prevista la realizzazione di elisuperficie;

• Realizzazione ed attivazione di nuove ‘passerelle’ di collegamento ai piani 2, 3, 4 e 5, in corrispondenza dei lati sud e nord, fra i corpi di fabbrica ‘A’ e ‘B’ dell’Arcispedale, costituite da strutture scatolari rivestite in mattoni facciavista e coperte da lamiera di rame, rette da tre coppie di pilastri cilindrici. L’intervento, completando i collegamenti con il corpo ‘A’ ( attualmente limitati ai piani terra e primo), consente un notevole miglioramento della sicurezza garantendo, ad ogni piano, l'esodo orizzontale progressivo (come richiesto dal D.M. 18/09/2002, punto 4.3) ed inoltre un maggiore coinvolgimento del corpo anteriore nella logica organizzativa sanitaria dipartimentale con la possibilità di recuperare spazi, inizialmente destinati ad attività amministrative, in cui trasferire studi ed ambulatori attualmente annessi alle strutture di degenza, poste prevalentemente nel corpo ‘C’, ai medesimi piani.

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La disponibilità di spazi nell'ambito delle degenze, consentirà successivamente l’adeguamento alle norme di autorizzazione ed accreditamento, con la creazione di stanze di degenza a 2 P.L. con annesso servizio igienico.

• Realizzazione del nuovo “CO-RE” (Centro Onco-Ematologico Reggio Emilia) in padiglione

destinato ad ospitare Strutture afferenti ai Dipartimenti Oncologico e Tecnologie Avanzate e la Struttura Complessa di Chirurgia Oncologica e Ricostruttiva . Si tratta di un fabbricato pluripiano, costituito da telaio in cemento armato con un maglia di pilastri posti ad interasse regolare di 7,80x7,80m aventi interpiano di circa 4,5m a rappresentare un corpo quintuplo che si sviluppa su sei livelli di cui un piano seminterrato, un piano terra e quattro piani in elevazione per una superficie utile pari a circa 12.000 m²; il padiglione sarà dotato di idonei collegamenti con il monoblocco di Ampliamento esistente. L’impianto distributivo prevede: Piano seminterrato Destinato quasi esclusivamente a servizi generali: spogliatoi centralizzati per il personale addetto, locali tecnici e magazzini; oltre a questi ed in diretto collegamento con l’atrio d’ingresso è prevista una sala con capienza di circa cento posti per riunioni, corsi e formazione. Piano terra Si articola intorno all’ingresso, alla camera calda, agli impianti di risalita ed al collegamento con l’Ospedale esistente; è destinato a servizi di carattere generale e comprende una zona di accoglienza, il punto informazioni, il bar e spazi destinati alle associazioni di volontariato. Il resto del piano, invece, è occupato dal reparto di Endoscopia Digestiva, che si compone di alcuni ambulatori, sei sale di trattamento e tutti i necessari servizi di supporto. Piano primo L’intero piano è destinato a Day Hospital Onco-Ematologico. Piano secondo Occupato interamente dalla Degenza Oordinaria di Onco-Ematologia e comprende anche la sezione di camere a bassa carica microbica dell’Ematologia. Piano terzo Il piano è destinato alla Degenza Ordinaria di Chirurgia ad indirizzo Oncologico. Piano quarto Si tratta di un piano ad uso esclusivo del personale e destinato a uffici e laboratori oltre che a spazi di servizio, archivi e depositi. La Centrale Antiblastici si colloca nella parte terminale del corpo di fabbrica in posizione defilata e non coinvolta dalle principali percorrenze. Piano copertura A questo piano sono presenti gli impianti trattamento aria e le macchine ascensori.

• Programma aziendale riferito all’intervento per le opere di ristrutturazione ed ammodernamento tecnologico per la riqualificazione funzionale e normativa di aree interne ai corpi “A”, “B” e “C” del Monoblocco “storico” Ospedaliero nonché del padiglione “H”.

Gestione Logistico Alberghiera

Nel triennio il Sevizio logistico alberghiero potenziera’ il sistema di gestione secondo l’ottica della qualita’ come previsto dalla norma en ISO 9001.

La gestione sarà sempre più orientata alla soddisfazione delle esigenze del cliente sia interno (operatore) che esterno (paziente). Pertanto sarà incentrata all’aggiornamento/potenziamento di indicatori idonei a misurare con costanza la qualità di ogni servizio erogato ,a prevenire le situazioni di rischio,a cogliere le aspettative degli utenti e a misurare il loro grado di soddisfazione. Il Monitoraggio delle non conformità via via rilevate, fornirà elementi per

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cogliere la tendenza dei processi gestiti a soddisfare il cliente e orientare le scelte di gestione nell’ottica del miglioramento continuo.

Gli impegni su cui si propone di focalizzare e integrare l’ attività, in linea con gli obiettivi aziendali, riguardano l’allestimento di nuove aree ospedaliere, il miglioramento di segnaletica/cartellonistica, la razionalizzazione dell’attività di ristorazione uniformandola a livello provinciale, il miglioramento del decoro, il controllo degli accessi nelle aree ospedaliere maggiormente critiche legato alla riconoscibilità di ogni operatore nonché alla gestione di tutti servizi appaltati e non . L’attività sarà rivolta anche alla riduzione del rischio da interferenza e da movimentazione .

L’Allestimento di nuove aree ospedaliere

A ) Arredi e comfort

Comprenderà il completamento dell’individuazione del bisogno e allocazione degli arredi per l’Ala Sud nel rispetto dei criteri di ammodernamento e scelta di arredi funzionali ai modelli organizzativi e assistenziali,nonché tecnologici. Sarà essenziale un efficace coordinamento delle risorse disponibili in modo da ottenere sistemi omogenei e in linea con gli standard aziendali, mettendo a disposizione elementi igienizzabili e flessibili che si adattino ai continui cambiamenti dei protocolli assistenziali. Gli arredi saranno infatti destinati a soddisfare i bisogni di unità operative impegnate in diversi livelli assistenziali , compreso rianimazione e terapia intensiva chirurgica , nonché neurologia e pneumologia.

L’allestimento dell’arredo dovrà tener conto anche della progettazione del nuovo Polo Oncoematologico, degli alti livelli di confort necessari per il miglioramento dell’accesso e permanenza negli ambienti delle persone .

Altre aree oggetto di ammodernamento riguarderanno il centro trasfusionale ed ambulatori di diverse specialità che saranno allocati in altre aree ospedaliere, in un’ottica di riorganizzazione degli spazi e miglioramento dei percorsi.

Le ristrutturazioni comprenderanno anche gli spazi comuni, quindi sale d’attesa e locali di accoglienza, bagni al pubblico, con elementi idonei a rispettare privacy e comfort per le diverse fascie di età .

B ) Servizio pulizie e facchinaggio:

identificazione del bisogno e organizzazione delle pulizie ambientali interne, cortilive e dei parcheggi, con ampliamento o revisione del contratto per le strutture e zone nuove o con destinazione d’uso cambiate,

definizione e programmazione di interventi di pulizia (post cantiere e continuativa) per le UU.OO e Servizi della nuova Ala Sud

Programmazione dei trasferimenti di U.O e Servizi coordinando la tempistica con la consegna dei cantieri nonchè lo svolgimento dell’ attività delle strutture interessate.

C) Attività commerciali:

Alla luce delle nuove allocazioni e degli spazi disponibili saranno riorganizzate le attività commerciali in modo da soddisfare le aspettative dell’utenza all’uopo rilevate.

Ristorazione

A ) Razionalizzazione dell’attività di ristorazione a livello provinciale

Estensione della prenotazione pasti agli ospedali USL Applicazione di un menù unico in tutti gli ospedali Usl e ASMN Verifica del corretto rapporto pasti / gg degenza Uniformità di generi di conforto utilizzati in tutti gli ospedali Uniformità di regole e modi di contabilizzazione dei consumi

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Verifica della soddisfazione del nuovo cliente, della gestione economica con il monitoraggio dei costi e delle effettive economie di scala realizzate .

B ) Dietetica

Implementazione dell’attività di educazione alimentare tramite l’istituzione specifica di nuova attività ambulatoriale orientata ai pazienti nefrologici ed all’educazione sanitaria.

Miglioramento del sistema informativo e informatico interno di trasmissione delle diete all’unità di preparazione con aggiornamento/elaborazione del piano dietetico dei degenti durante le consulenze nelle unità operative, per favorire la tempestività degli interventi e aumentare il tempo dedicato all’approccio con il paziente.

C ) Implementazione dell’attività di valutazione

Incremento delle iniziative volte a favorire la partecipazione diretta del paziente alla valutazione, soprattutto nell’ambito della ristorazione

D) Formazione

Formazione di tutto il personale addetto alla ristorazione sulla legislazione vigente in materia di igiene degli alimenti e preparazione delle diete

Formazione su leadership e lavoro d’equipe per il personale del Servizio logistico alberghiero delle aziende USL-ASMN.

Gestione della Security

A ) Implementazione del controllo accessi attraverso:

consolidamento del sottoprocesso anche attraverso la definizione e la messa a punto degli indicatori che monitorino il sottoprocesso e che ne misurino l’efficacia.

progressiva implementazione del controllo accessi nelle diverse aree ospedaliere secondo la mappa degli interventi.

B ) Potenziamento ed estensione del sistema di sicurezza nelle aree in corso di costruzione (aletta sud, polo onco-ematologico, ecc…);

completamento e potenziamento della rete dati dedicata della videosorveglianza per renderla più performante alla progressiva espansione dell’area ospedaliera.

installazione del sistema di sicurezza nell’aletta sud; progettazione del sistema si sicurezza e controllo accessi nelle aree in corso di costruzione o ristrutturazione (polo onco – ematologico, parcheggio dipendenti, ecc…)

C ) Gestione della Centrale Gestione Emergenze interna all’ospedale

consolidamento dell’attività delle Centrale gestione emergenze; certificazione del sottoprocesso

D ) Informatizzazione dei servizi di vigilanza

completamento dell’informatizzazione di tutti i servizi di vigilanza presenti in ospedale

E) Integrazione delle modalità di gestione tra Usl e Asmn al fine di addivenire ad un servizio che si adatti alle esigenze dei vari contesti. Decoro degli spazi comuni

Gestire le informazioni negli spazi comuni senza trascurare il decoro degli ambienti della struttura:

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Integrando/aggiornando la segnaletica già presente per favorire il percorso dell’utenza nel raggiungere le destinazioni volute

Integrando/aggiornando la segnaletica/cartellonistica esistente in occasione di trasferimenti o di allestimento nuovi locali

fornendo un supporto a tutte le Unità Operative e Servizi, organizzazioni di volontariato, ecc. per gestire le esigenze informative, permanenti o occasionali, in modo corretto

Gestione dei rischi da interferenza

Con riferimento al TU D.Lgs 81/2008, nell’ambito dei servizi in gestione diretta ed appaltati, in collaborazione coi referenti delle ditte interessate e con SPP, s’individuano i rischi da interferenza , le modalità per contenerli e si predispongono e gestiscono i piani di controllo relativi .Si procederà alla :

Aggiornamento delle procedure esistenti con adeguamento/recepimento nuove normative,

Verifica aggiornamento di indicatori di controllo, modalità di rilievo e loro frequenza, nonché adozione di misure correttive in caso di non conformità.

Servizio Prevenzione e Protezione

Il Servizio aziendale, adempie agli obiettivi istituzionali indicati dal decreto legislativo n°81/08 oggi in vigore, a tutela della SALUTE e della SICUREZZA nei luoghi di lavoro, valori fondanti che l’organizzazione riconosce in una efficace prospettiva costi / benefici. Tali valori, nell’ambito di azienda dedicata alla salute pubblica, impongono attenzione anche all’AMBIENTE, nell’ottica dello sviluppo sostenibile applicato alla gestione dei rifiuti, alla gestione del rumore, alla tutela della qualità dell’aria e delle acque.

Il raggiungimento dei risultati di sicurezza appare subordinato a:

Obiettivi strumentali

- organizzazione delle attività del Servizio, tramite procedure di interfaccia con gli altri servizi aziendali, orientata ad un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) ispirato a norme British Standard OHSAS 2007

- coinvolgimento dei dipartimenti nella gestione del rischio

- collaborazione efficace nell’ambito dell’Area funzionale che coordina i tre Servizi Attività Tecniche, Logistico Alberghiero, Prevenzione e Protezione

- coordinamento con il Servizio omologo AUSL nell’ambito dei progetti interaziendali

Interventi determinanti

Aggiornamento del Documento di Valutazione dei Rischi, mirato alle strutture e alle attività, simultaneamente a comunicazione che richiama il coinvolgimento consapevole del personale sanitario. I soggetti coinvolti per la gestione dei rischi sono: Direzione, Dirigenti, Preposti e tutti coloro che in possesso di adeguate competenze e poteri debbono provvedere alla realizzazione delle misure di miglioramento nel tempo dei livelli di rischio; tutti i lavoratori, al fine di applicare le procedure necessarie, di monitorare i rischi professionali, di condividere le soluzioni di miglioramento, di frequentare i corsi di formazione previsti; i Rappresentanti dei Lavoratori, al fine di valutare l’impatto sulle condizioni di lavoro delle innovazioni in opere e organizzazione, a mezzo di riunioni periodiche e straordinarie di consultazione; gli organi di vigilanza in occasione di autorizzazioni preventive o di indagini specifiche. I luoghi di controllo e gestione particolare delle condizioni di sicurezza, in esercizio e in progetto, saranno: ampliamenti Ala nord e Ala sud, padiglione Spallanzani, elisuperficie, i residui

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manufatti aziendali contenenti amianto da controllare e bonificare, l’area esterna con vie di circolazione, soste e parcheggi, coerentemente alla pianificazione proposta dal Mobility Manager aziendale, per le soluzioni dissuasive e contenitive della sosta, l’elaborazione dell’accordo di programma con il comune di Reggio Emilia, l’elaborazione del Piano della viabilità e della sosta con scelte progettuali (barriere al rumore, sistemazione viaria di viale risorgimento e viale Murri) e gestionali (Regolazione sosta, implemento TPL).

Formazione continua sarà rivolta ai ruoli specifici, particolarmente a dirigenti e preposti, in tema prima di obblighi poi di applicazione alle condizioni di lavoro. Oltre ai metodi tradizionali, si seguiranno modalità di divulgazione a distanza (FAD) con verifica dell’apprendimento e successivi incontri frontali anche in reparto. Saranno organizzati eventi di confronto o convegni con le aziende affini, aperti a professionisti esperti. Sarà curata l’informazione con materiale didattico, notizie e procedure sempre implementati anche attraverso INTRANET aziendale. Altro canale è rappresentato dalla segnaletica: di pericolo, obbligo, avvertimento, emergenza; cartelli, cartine ed informative necessarie alle modifiche funzionali e ai cantieri nelle aree esterne e nei percorsi interni.

Riduzione del rischio di movimentazione manuale ed ergonomia

- redazione della base dati allineata ai flussi aziendali, della dotazione degli ausili per la movimentazione manuale dei carichi e dei pazienti, utile alla gestione e tracciabilità degli ausili e l’ottimizzazione dell’uso. Questo lavoro è stato presentato come buona prassi al concorso dell’Agenzia Europea della salute e sicurezza sul lavoro, in occasione della settimana europea “alleggerisci il carico” risultando tra i due vincitori nazionali e classificandosi per la selezione finale di Bilbao.

- inserimento di nuovi ausili e proseguimento del miglioramento con aumento dei letti elevabili per coprire il 100% della dotazione dei reparti della degenza.

- monitoraggio interattivo con la Direzione Infermieristica delle variabili influenti sull’indice di rischio di ogni attività, in modo da garantire il collocamento dei lavoratori in condizioni di tutela delle limitazioni di idoneità

Riduzione del rischio d’incendio

realizzazione di Centro di Gestione Emergenze con presidio h24, ai sensi di regola tecnica DM 18/09/2002, che consentirà la concentrazione e sinergia di tutti i controlli di allarme pertinenti a security, safety e tecnologie

collaborazione ai progetti di adeguamento di conformità alle prescrizioni del certificato di prevenzione incendi, riguardo a compartimentazione di locali, passaggi, percorsi di esodo, presidi antincendio, sistemi di allarme, materiali pericolosi, particolarmente nel MONOBLOCCO, corpi A, B, C

simulazioni ed esercitazioni di emergenza organizzate con i reparti aggiornamento del piano di emergenza interno: attribuzione di competenze e procedure

specifiche al personale formato.

Prevenzione dei rischi generati da interferenze degli appalti di forniture, lavori, servizi con le attività ospedaliere

Una procedura base è stata definita in conformità con AUSL, al fine di produrre documenti di valutazione del rischio (DUVRI) formalizzati dall’azienda COMMITTENTE per ogni gara, e di garantire il controllo dell’esecuzione dei servizi gestori, supportati da SPP. La collaborazione con tutti i servizi amministrativi e tecnici è garantita da costante scambio di informazioni.

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Elaborazione e controllo eventi di infortunio

Indagini mirate che coinvolgono responsabili e coordinatori di Struttura - I rapporti con INAIL sono stretti per ridurre gli oneri di contribuzione con l’evidenza di interventi significativi nell’ambito di prevenzione - Elaborazione di un programma collegato ai normali flussi informativi aziendali per la determinazione di parametri di analisi del fenomeno infortunistico. Oltre ai 4 indicatori INAIL il sistema permette di personalizzare l’informazione per l’uso aziendale facilitando la comunicazione e la condivisione dei dati, in funzione delle strategie di miglioramento - Partecipazione alla raccolta dati promossa dal coordinamento regionale dei servizi di prevenzione per l’elaborazione di una strategia comune.

Sorveglianza sanitaria

Tre medici qualificati a contratto, intervengono per le visite di idoneità preventiva e periodica, secondo i protocolli stabiliti, e collaborano regolarmente alla verifica dei compiti professionali per limitazioni d’idoneità, alla valutazione dei rischi e alla definizione di interventi migliorativi e formativi. E’ definita la tutela particolare delle donne in gravidanza e allattamento, di tutti gli studenti e tirocinanti che accedono all’azienda ospedaliera, tramite sorveglianza concordata con istituti e università (trecento persone / anno). Sono in corso la revisione della periodicità del protocollo sanitario, la informatizzazione della cartella clinica.

8.4 AREA AMMINISTRATIVA

L’anno 2011 si caratterizzerà, in particolare, per:

attività di area amministrativa per infrastruttura di ricerca e costituendo IRCCS; questa attività coinvolgerà tutti i servizi di area amministrativa: il Servizio Controllo di Gestione per i dati di analitica relativi all’infrastruttura, il Servizio Bilancio e Finanza per la stesura della contabilità separata, il Servizio Gestione del Personale per l’organigramma dell’infrastruttura, il Servizio Acquisti per la gestione del patrimonio della struttura e l’AILC per l’aggiornamento del protocollo ai fini della gestione dei flussi documentali;

continua l’attività di gestione degli archivi di deposito, e contestualmente è previsto l’avvio della sperimentazione della conservazione sostitutiva. E’ stato chiesto a questo proposito un preventivo alla ditta E_billing con riferimento, in particolare, alla scansione delle cartelle cliniche e alla conservazione sostitutiva del materiale del servizio Bilancio e Finanza (fatture attive e passive, mandati e reversali, registri iva-cespiti ecc.);

percorso di aggiornamento professionale per il personale amministrativo dell’azienda. E’ stato messo a punto il programma, che si sviluppa su 3 giornate ed è rivolto a tutto il personale amministrativo di azienda, con un’attenzione particolare agli amministrativi di area ospedaliera. I moduli sono: L’area delle risorse economico-finanziarie, l’area giuridico-amministrativa e l’organizzazione aziendale;

riforma “Brunetta” della Pubblica Amministrazione: operazione trasparenza,

implementazione con pubblicazione delle posizioni organizzative e manutenzione dei dati pubblicati sia da parte dell’operatore addetto che da parte dei Dirigenti, sanzioni e procedimento disciplinare (attività da estendere anche alle altre aree dell’Azienda);

convenzione con lo IOR (Rizzoli) di Bologna: attività di formazione-coaching e consulenza

finalizzato allo sviluppo delle attività di area amministrativa necessarie alla gestione dei processi tipici di un IRCCS. L’attenzione in particolare sarà rivolta alla contabilizzazione dei costi della ricerca, alla rendicontazione economico-finanziaria dei progetti approvati e sviluppati (rendicontazioni intermedie e finali) ed al fund-raising: ricerca finanziamenti da altre fonti / attività in conto terzi;

regolamento sponsorizzazioni e vendita spazi pubblicitari (progetto interarea).

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All’interno dell’Area Amministrativa, le attività principali che caratterizzeranno i Servizi amministrativi saranno le seguenti:

Acquisti

1. Prosegue l’attività legata alla collaborazione a livello AVEN all’interno del Dipartimento interaziendale acquisti. Il Servizio, già adeguato nel corso del 2010 in virtù del cambiamento organizzativo interaziendale di cui sopra, subirà ulteriori integrazioni e modifiche di assetto, legate:

Alla costituzione del Dipartimento Tecnico-Amministrativo;

All’assorbimento del settore relativo alla gestione di gare per opere pubbliche,

attualmente in carico al SAT. In questo specifico ambito, si prevede un considerevole impegno nell’attività di collaborazione all’integrazione delle competenze tra gli operatori che si inseriranno gradualmente nel Servizio e quelli già presenti, per una gestione condivisa delle “acquisizioni” nel senso più allargato e comprensivo del termine. L’adeguamento comporterà una formazione ad hoc, da programmare con attenzione una volta acquisiti elementi utili alla sua programmazione concreta.

2. Si conferma l’attività di studio normativa e gli incontri di formazione a livello AVEN.

3. Collaborazione alle attività del Dipartimento Interaziendale Acquisti:

Programmazione integrata procedure di gara AVEN Partecipazione ai Gruppi di lavoro attivati in ambito Dipartimentale Formazione integrata con altre aziende in ambito AVEN

4. Prosecuzione attività legate alla Certificazione del Servizio (verifica annuale a maggio

2011).

5. Particolare attenzione sarà data all’entrata in vigore del regolamento attuativo del Decreto LGS 163/2006. Su questo filone normativo si svilupperà di conseguenza anche l’attività di formazione comune in AVEN ed aziendale.

6. Altro argomento che forma oggetto di specifico obiettivo per gli anni a venire è l’adeguamento dei nostri strumenti di gestione al problema della tracciabilità dei flussi finanziari. Sono infatti entrate in vigore il 7 settembre 2010 le disposizioni antimafia contenute nella Legge n. 136/2010. Le nuove norme prevedono obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari per tutti gli operatori economici che partecipano agli appalti di opere e servizi pubblici in qualità di appaltatori o subappaltatori, per i subcontraenti nella filiera delle imprese e per i beneficiari di finanziamenti pubblici anche europei.

7. Nella relazione inserita nel precedente piano programmatico avevamo già segnalato

l’avvio di un rilevante aggiornamento del catalogo di richiesta informatizzata dei prodotti a magazzino auspicando un notevole alleggerimento di lavoro e risparmio di tempo per i coordinatori di Unità Operativa dando la possibilità di ordinare i suddetti prodotti informaticamente e non più in cartaceo compresi i prodotti in transito, cioè tutti gli altri per i quali non è prevista una gestione a magazzino.

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A questo proposito la sperimentazione è iniziata a settembre 2010 con un nutrito gruppo diCoordinatori Infermieristici. Da gennaio 2011 sono attivate nuove funzionalità (come la richiestadi prodotti non a scorta, mai codificati in precedenza - c.d. “richiesta libera o bianca”) e, più direcente, l’autorizzazione informatizzata delle richieste per la Direzione Sanitaria integrando, atal fine, il gruppo degli sperimentatori. Ad oggi, siamo pronti ad estendere gradualmentel’utilizzo del nuovo catalogo a tutti gli utenti, valutando tempi e modi di implementazione delsistema nel periodo 2011/2012.

Affari Istituzionali, Legali e Comunicazione

Anche nel corso del 2011 si lavorerà per consolidare la partecipazione del SMN al progetto regionale di GESTIONE DEL RISCHIO seguendone tutte le molteplici indicazioni: il consolidamento dell’attività di Mediazione del Conflitto, pratica che si avvarrà dell’apporto di un nuovo operatore formato ed il mantenimento nella sua forma di maggior completezza informativa della BD regionale sul e del Contenzioso aziendale. Nel corso del 2011 ci si attende nuovo sviluppo consistente nella delineazione delle pratiche conciliative che dovrebbero fondere contenzioso con la mediazione per arrivare ad una attività sistemica che affronta il rischio attraverso la gestione dell’”evento avvenuto”. Nel corso dell’anno 2011 si metteranno a regime anche le nuove polizze assicurative di dimensione e qualità AVEN; le gare sono in corso e si suppone che dal 1.7.2011 dovrebbero essere aggiudicate le polizze del portafoglio aziendale per i RD: – All risk property. – kasko – infortuni – RCA Sotto tale profilo si dovrò continuare il lavoro AVEN per uniformare modalità operative e gestione contrattuale delle varie nuove polizze. Si metterà a regime una nuova e più moderna formulazione del lavori Ispettivo con introduzione di modalità informatiche e telematiche di effettuazione delle operazioni. Si lavorerà affinchè la PEC aziendale la PEI e le firme digitali siano operative ed a regime e si collaborerà come “registration Autority “ al progetto regionale DOCAREA+, Sole ecc come deciso in AVEN seguendo la progettualità innovativa di natura ICT. Si prevede inoltre di studiare una forma organizzativa di gestione documentale per il Protocollo del costituendo IRCCS. Bilancio e Finanza

Questi i progetti e le attività sulle quali si concentrerà l’ attività del servizio:

lo sviluppo dell’assetto contabile in prospettiva IRCCS, in collaborazione con il Servizio

Controllo di Gestione, attraverso l’introduzione di una contabilità separata attraverso i dati di contabilità analitica. Rimane l’incognita dello Stato Patrimoniale (in sede di chiarimenti il Ministero della Salute ha chiedo l’indicatore di patrimonio). Individuazione di una figura, all’interno del servizio, che si occupi degli aspetti contabili legati all’infrastruttura;

l’impegno, da parte del servizio, nella gestione economico-finanziaria dei progetti in capo

all’azienda, che sono sempre più numerosi (modernizzazione, finalizzata, vincolata, progetti regione-università, progetti in partnership con la Regione e l’Agenzia Sanitaria Regionale, il proseguimento della collaborazione Pri-ER: attualmente sono circa 80 i progetti aperti), e lo saranno sempre di più in prospettiva IRCCS. E’ necessaria la presenza di un riferimento amministrativo, in azienda, che si occupi di tutto il processo antecedente la chiusura dei progetti (dall’attività iniziale di adesione ai progetti, a quello di gestione dei progetti stessi, all’attività di rendicontazione finale.

l’impegno nella gestione dei rapporti con i fornitori, a causa dei ritardi nei pagamenti:

causa anche la crisi economica attuale la pressione sul servizio è molto forte. Attualmente

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contiamo 1.163 fornitori attivi e, pur avendo dei tempi di pagamento medio-lunghi, il contenzioso è quasi inesistente;

l’impegno sul fronte della fatturazione attiva, in particolar modo v/AUSL di Reggio Emilia,

attività in crescita: circa 1.200 fatture all’anno su un totale di 4.000 fatture;

attività propedeutica alla certificazione di bilancio. Il Decreto interministeriale “Valutazione straordinaria dello stato delle procedure amministrativo-contabili necessarie ai fini della certificazione dei bilanci delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere, degli IRCCS pubblici” prevede, entro il 30 giugno 2011, il completamento della rilevazione da parte delle Aziende Sanitarie e della Regione con contestuale trasmissione al Ministero della Salute dei dati;

attività legata alla legge 136/2010 sulla tracciabilità dei pagamenti; la determinazione

precisa che l’onere di acquisire i codici CIG e CUP è posto in capo alla stazione appaltante che deve indicarli nei mandati di pagamento.

Controllo di Gestione e Marketing

Collaborazione con la segreteria del Comitato Etico Nel 2010 si è concretizzato il sodalizio professionale tra la segreteria del Comitato Etico ed il Controllo di Gestione per la parte della rilevanza economica degli studi di ricerca. L’esperienza iniziata ad oggi annovera circa 90 studi completati per la parte dell’analisi economica. Per il 2011 è in fase di definizione, con uno sviluppo interno al Controllo di Gestione, la creazione di un software, contenente le voci di costo più significative, al fine di rendere più autonomi i ricercatori stessi. Sviluppo di nuovi applicativi ed interfacce Nel 2011 verrà consolidato il sistema informativo che alimenta gli “Indicatori Aziendali” in cui sono sintetizzati i principali indicatori su gestione PL, produzione DO+DH+Specialistica, indicatori di efficienza, tempi di attesa, consumo beni sanitari e altri costi generali (pasti, lavanolo e telefonia) e indicatori sul personale (unità pesate, ferie, assenze,…). E’ in corso di sviluppo nel 2011 un modulo informatico a supporto della Commissione dei Dispositivi Medici che dovrà essere utilizzato on line dalle strutture per la richiesta di nuovi dispositivi medici (impiantabili e non impiantabili) da inserire nel repertorio aziendale. Sponsorizzazioni e vendita di spazi pubblicitari Nello scorso biennio 2009-2010 è stata elaborata una bozza di regolamento sulle sponsorizzazioni ed un’ipotesi di capitolato per la vendita di spazi pubblicitari. Nel corso del 2011 verrà perseguito l’obiettivo di appaltare mediante gara la vendita di spazi pubblicitari interni all’Azienda e verrà sperimentata la procedura di sponsorizzazione di qualche progetto. Ufficio Libera Professione L’Ufficio Libera Professione è stato dotato , tra la fine del 2009 ed inizio 2010, di uno specifico “cruscotto” di controllo su piattaforma web con il quale gestire sul menù MIE in assoluta autonomia ed in tempo reale le voci di incasso per i singoli professionisti e le tariffe delle prestazioni erogate in regime libero-professionale e che consente:

• codifica dei professionisti • codifica delle prestazioni erogabili e relativa tariffa • controllo ed associazione delle voci d’incasso ai pulsanti del menù visibile sul video delle

emettitrici • calendarizzazione programmata attivazione / disattivazione voci a menù

Nel corso del 2011 sarà attivato un sistema automatico di trasmissione quotidiana attraverso messaggi di posta elettronica della lista attiva di tutte le voci d’incasso presenti sul MIE. Ciò al fine di permettere il monitoraggio del corretto funzionamento degli aggiornamenti automatici o

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eventualmente riscontrare in tempo reale eventuali malfunzionamenti consentendo di attivare immediatamente l’assistenza in remoto. Settore Specialistica Ambulatoriale, Casse e Recupero Crediti Ufficio Recupero Crediti Sul 2010, per effetto delle disposizioni collegate al decreto anticrisi è stato sottoposto a controllo il 100% delle nuove condizioni di esentabilità per autocertificazione (la cui validità è stata prorogata sino al 31/12/2010) e che si aggiungeranno alle posizioni che verranno sottoposte a verifica secondo la procedura standard. Periodicamente verra’ ufficializzata alla Direzione Generale la quantificazione della numerosità dei casi così come disposto dalla regione.

Gestione del Personale

Nel corso del 2011 si garantirà la copertura del turn-over come da indicazioni della Direzione e si disporranno le assunzioni necessarie per assicurare il funzionamento della nuova Infrastruttura Ricerca, Qualità, Statistica, costituita con delibera n. 95 del 5/10/2009 (G.R. atto n. 514/210) e funzionale anche alla costituzione dell’ASMN in IRCCS in "Oncologia per Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali"; Si darà corso inoltre ad alcune assunzioni connesse al potenziamento della dotazione organica derivante dall’attuazione dei seguenti Progetti elaborati anche in ambito provinciale: - costituzione della SS a valenza dipartimentale “Chirurgia Senologica interaziendale”; - riorganizzazione delle SC di Ginecologia/Ostetricia/Sala parto connessa all’attuazione del programma regionale “Percorso nascita” e realizzazione del Progetto “Procreazione Medicalmente Assistita”; - Progetto di accorpamento degenza ordinaria e Sezione Bassa Carica Microbica della SC di Ematologia ; Si proseguiranno inoltre le attività legate agli obiettivi e progetti 2010 ancora in corso, con particolare riferimento agli adempimenti connessi alla cosiddetta “operazione trasparenza” nonché allo studio ed attuazione della normativa di cui al D. Lgs. n. 150/2009, alla L. n. 122/2010 e alla L. n. 183/2010 (cosiddetto Collegato Lavoro), norme che richiedono, anche secondo gli indirizzi che potranno essere emanati dalla Regione, la revisione dei vigenti accordi sindacali aziendali in tema di specifici istituti contrattuali in materia di rapporto di lavoro. Si porteranno altresì a completamento le residue procedure concorsuali inerenti la stabilizzazione del lavoro precario e alla valorizzazione delle esperienze lavorative in attuazione dei verbali di concertazione siglati con le Organizzazioni Sindacali della Dirigenza Medico/Sanitaria e del Comparto.

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RELAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE AL BILANCIO PLURIENNALE DI PREVISIONE 2011/2013 Le previsioni relative al Bilancio Pluriennale di Previsione per gli esercizi 2011-2013 sono state formulate sulla base delle indicazioni contenute nelle linee di programmazione 2011 e nell’ottica di assicurare al sistema regionale l’obiettivo di equilibrio economico-finanziario assegnato in questi anni all’Azienda. Le linee di programmazione 2011 riguardano anche le modalità di calcolo delle previsioni che le Aziende devono predisporre per gli anni 2012 e 2013. In particolare, nei criteri seguiti, si è tenuto conto dell’impatto e degli effetti delle norme contenute nel D.L. n° 78/2010 “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”, convertito in legge 30 luglio 2010, n° 122. Nella programmazione economica del triennio si è tenuto pertanto conto:

- per quanto riguarda i contributi in conto esercizio e la mobilità attiva (accordo di fornitura con l’Azienda USL), partendo dal quadro di risorse definito per il 2011, si tiene conto di quanto previsto nelle linee di programmazione 2011 della Regione (indicazione, stante il quadro di incertezza sul volume delle risorse per il 2012 e 2013, di considerare un incremento del FSN dello 0,8% annuo, pari all’incremento FSN per il 2011);

- per quanto riguarda i costi della produzione, posto l’obiettivo di equilibrio complessivo, si è considerato un incremento medio dell’1,3% annuo, tranne che per il fattore produttivo “Personale”.

VALORE DELLA PRODUZIONE Partendo dalle previsioni per l’esercizio 2011, i cui criteri sono esposti in modo dettagliato nella relazione al Bilancio Economico Preventivo 2011, si è previsto, coerentemente con le linee di indirizzo sopra citate, per il biennio 2012/2013:

L’incremento dei Contributi in conto esercizio e dei dati di Mobilità attiva in ragione dello 0,8% annuo;

L’incremento alla voce “prestazioni diverse e cessioni di beni” pari al + 3% annuo, in considerazione del trend di ricavi aziendali degli ultimi esercizi;

La voce Compartecipazione alla spesa (ticket) è stata prevista in incremento del 4% annuo, in considerazione del trend degli ultimi esercizi;

Invariati gli altri ricavi. Sulla base di queste considerazioni, l’incremento complessivo del valore della produzione rispetto all’anno precedente è pari al + 1% nel 2012 e del + 1% nel 2013. COSTI DELLA PRODUZIONE Partendo dalle previsioni per l’esercizio 2011, i cui criteri sono esposti in modo dettagliato nella relazione al Bilancio Economico Preventivo 2011, si è previsto per il biennio 2012/2013:

Un incremento dei costi per beni di consumo, servizi sanitari, servizi non sanitari, godimento beni di terzi e oneri diversi di gestione nella misura del + 1,3% per l’anno 2012 e per l’anno 2013;

Per il fattore produttivo Personale si è ipotizzato un incremento di 500.000 € nell’anno 2012 e 2013.

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Sulla base di queste considerazioni, l’incremento complessivo dei costi della produzione rispetto all’anno precedente è pari al + 0,85% nell’esercizio 2012 e al + 0,84% nell’esercizio 2013. PROVENTI E ONERI FINANZIARI e IMPOSTE E TASSE

In incremento per quanto concerne gli interessi su mutui, in particolare nell’anno 2012, per contrazione nuovo mutuo in ammortamento dall’1/1/2012.

Anche per quanto riguarda il Bilancio Pluriennale di Previsione, e seguendo le indicazioni previste nelle linee di programmazione 2011, si è tenuto conto della ricaduta sul bilancio dei nuovi investimenti previsti. Sono stati pertanto ricompresi all’interno dell’equilibrio le quote di ammortamento dei beni ad utilità pluriennale che si prevede entreranno in produzione nel corso del 2012 e del 2013. Si è pertanto tenuto conto dell’obiettivo fissato dal 2008 dalla Regione Emilia-Romagna in sede di programmazione; considerato che, come risulta dall’allegato B) “Sostenibilità economico-finanziaria del sistema” del documento “Strumenti di programmazione 2011-2013” della Regione Emilia-Romagna, prot. 124073 del 18/5/2011, a partire dal 2012 il Servizio Sanitario Regionale dovrà garantire la copertura degli ammortamenti non sterilizzati, sarà cura dell’Azienda in sede di programmazione 2012 aggiornare il documento di programmazione per allinearlo agli obiettivi previsti dal Patto per la Salute nell’ottica del processo di armonizzazione dei procedimenti contabili.

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BILANCIO PLURIENNALE DI PREVISIONE 2011-2013

(valori espressi in migliaia di euro)

AZIENDA OSPEDALIERA DI REGGIO EMILIA

SCHEMA DI CONTO ECONOMICO

Preventivo 2011

Preventivo 2012

Preventivo 2013

A VALORE DELLA PRODUZIONE01 CONTRIBUTI C/ESERCIZIO GESTIONE SANITARIA 21.119 21.288 21.458

01 Contributi c/esercizio da FSR indistinti 14.564 14.733 14.90302 Contributi c/esercizio da FSR finalizzati 150 150 15003 Contributi c/esercizio da FSN vincolati 201 201 20104 Altri contributi c/esercizio 6.204 6.204 6.204

02 PROVENTI E RICAVI D'ESERCIZIO 234.157 236.471 238.78501 Prestazioni di degenza ospedaliera 152.668 153.910 155.14102 Prestazioni di specialistica ambulatoriale 46.865 47.240 47.61803 Somministrazione farmaci 4.085 4.118 4.15104 Trasporti sanitari

05 Consulenze 1.579 1.579 1.57906 Prestazioni del Dipartimento di Sanità pubblica 07 Prestazioni diverse e cessioni di beni 22.147 22.810 23.48208 Attività libero professionale 6.814 6.814 6.814

03 RIMBORSI 3.427 3.428 3.42801 Degenza ospedaliera

02 Specialistica ambulatoriale

03 Farmaceutica convenzionata esterna

04 Medicina di base e pediatria

05 Prestazioni termali

06 Rimborsi per cessione beni di consumo 4 5 507 Rimborsi per servizi erogati da terzi 2.830 2.830 2.83008 Altri rimborsi 593 593 593

04 COMPARTECIPAZIONE ALLA SPESA 8.255 8.585 8.92901 Compartecipazione alla spesa 8.255 8.585 8.929

05 INCREMENTI DI IMMOBILIZZAZIONI 0 0 001 Incrementi di immobilizzazioni

06 STERILIZZAZIONE QUOTE AMMORTAMENTO 4.600 4.600 4.60001 Sterilizzazione quote ammortamento 4.600 4.600 4.600

07 VARIAZIONE DELLE RIMANENZE 0 0 0

01Variazione delle rim. di beni in corso di lav., semilav. e finiti 0 0 0

02 Variazione delle attività in corso

08 ALTRI RICAVI 1.493 1.430 1.43001 Ricavi da patrimonio immobiliare 330 330 33002 Ricavi diversi 1.000 1.000 1.00003 Plusvalenze ordinarie 9 0 0

04Sopravvenienze attive ed insussistenze del passivo ordinarie 153 100 100

TOTALE A VALORE DELLA PRODUZIONE 273.051 275.802 278.630

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B COSTI DELLA PRODUZIONE

09 ACQUISTO BENI DI CONSUMO 56.642 57.378 58.1241 Beni sanitari 52.950 53.638 54.3362 Beni non sanitari 3.692 3.740 3.789

10 ACQUISTO DI SERVIZI SANITARI 16.606 16.816 17.03401 Prestazioni di degenza ospedaliera 516 523 53002 Prestazioni di specialistica ambulatoriale 2.275 2.305 2.33503 Somministrazione farmaci

04 Assistenza farmaceutica

05 Medicina di base e pediatria

06 Continuità assistenziale e medici dell'emergenza

07 Assistenza protesica

08 Assistenza integrativa e ossigenoterapia 709 Assistenza termale

10 Oneri a rilievo sanitario e rette

11 Servizi sanitari assistenziali e riabilitativi

12 Trasporti sanitari 670 679 68813 Consulenze sanitarie 1.260 1.277 1.29314 Attività libero professionale 5.340 5.410 5.48015 Lavoro interinale e collaborazioni sanitarie 3.316 3.359 3.40316 Altri servizi sanitari 3.202 3.243 3.28617 Assegni, sussidi e contributi 20 20 20

11 ACQUISTI DI SERVIZI NON SANITARI 42.242 42.791 43.34701 Manutenzioni 12.212 12.371 12.53202 Servizi tecnici 22.305 22.595 22.88903 Consulenze non sanitarie 97 98 10004 Lavoro interinale e collaborazioni non sanitarie 390 395 40005 Utenze 3.604 3.651 3.69806 Assicurazioni 1.750 1.773 1.79607 Formazione 785 796 80608 Organi istituzionali 594 602 61009 Altri servizi non sanitari 504 511 517

12 GODIMENTO DI BENI DI TERZI 4.339 4.395 4.45301 Affitti, locazioni e noleggi 2.437 2.469 2.50102 Leasing 472 478 48403 Service 1.430 1.449 1.467

13 COSTO DEL PERSONALE DIPENDENTE 133.302 133.802 134.30201 Personale medico e veterinario 46.044 46.244 46.44402 Personale sanitario non medico – dirigenza 4.478 4.478 4.47803 Personale sanitario non medico – comparto 55.892 56.092 56.29204 Personale professionale – dirigenza 646 646 64605 Personale professionale – comparto

06 Personale tecnico – dirigenza 217 217 21707 Personale tecnico – comparto 18.188 18.288 18.38808 Personale amministrativo – dirigenza 696 696 69609 Personale amministrativo – comparto 7.141 7.141 7.141

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14 AMMORTAMENTI E SVALUTAZIONI 12.432 12.650 12.85001 Ammortamento immobilizzazioni immateriali 725 750 75002 Ammortamento immobilizzazioni materiali 11.707 11.900 12.10003 Svalutazione delle immobilizzazioni 004 Svalutazione dei crediti 0 0 0

15 VARIAZIONE DELLE RIMANENZE DI BENI DI CONSUMO 0 0 001 Variazione rimanenze sanitarie 002 Variazione rimanenze non sanitarie 0

16 ACCANTONAMENTI PER RISCHI 0 0 001 Accantonamenti per rischi 0 0 0

17 ALTRI ACCANTONAMENTI 16 16 1601 Altri accantonamenti 16 16 16

18 ONERI DIVERSI DI GESTIONE 854 854 85401 Costi amministrativi 854 854 85402 Minusvalenze ordinarie 0 0 0

03Sopravvenienze passive ed insussistenze dell'attivo ordinarie 0 0 0

TOTALE B COSTI DELLA PRODUZIONE 266.433 268.702 270.980

DIFFERENZA FRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE 6.618 7.100 7.650

C PROVENTI E ONERI FINANZIARI

19 PROVENTI DA PARTECIPAZIONI 217 217 21701 Proventi da partecipazioni 217 217 217

20 ALTRI PROVENTI FINANZIARI 6 6 601 Altri proventi finanziari 6 6 6

21 INTERESSI E ALTRI ONERI FINANZIARI 1.207 1.337 1.33701 Interessi su mutui 770 900 90002 Interessi su anticipazioni di tesoreria 100 100 10003 Interessi su debiti verso fornitori e oneri diversi 300 300 30004 Oneri finanziari 37 37 37

TOTALE C PROVENTI E ONERI FINANZIARI -984 -1.114 -1.114

D RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZIARIE

22 RIVALUTAZIONI 0 0 001 Rivalutazioni

23 SVALUTAZIONI 0 0 001 Svalutazioni

TOTALE D RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' FINANZ. 0 0 0

E PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI

24 PROVENTI STRAORDINARI 650 680 68001 Plusvalenze straordinarie

02Sopravvenienze attive ed insussistenze del passivo straordinarie 650 680 680

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25 ONERI STRAORDINARI 0 0 001 Minusvalenze straordinarie 0

02Sopravvenienze passive ed insussistenze dell'attivo straordinarie 0 0 0

TOTALE E PROVENTI ED ONERI STRAORDINARI 650 680 680

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 6.284 6.666 7.216

26 IMPOSTE 9.916 9.916 9.91601 Irap 9.773 9.773 9.77302 Imposte sul reddito d'esercizio 143 143 143

UTILE (PERDITA) DELL'ESERCIZIO -3.633 -3.250 -2.700

Ammortamenti non oggetto di sterilizzazione 7.832 8.050 8.250

Ammortamenti "sorgenti" dell'esercizio -4.200 -4.800 -5.550

Risultato al netto degli ammortamenti 0 0 0

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GLI INVESTIMENTI, LE FONTI DI FINANZIAMENTO ED IL RENDICONTO DI LIQUIDITA’ PER IL TRIENNIO 2011-2013 I prospetti che seguono elencano gli investimenti previsti nel triennio, le risorse finanziarie e patrimoniali previste a copertura degli investimenti ed il rendiconto di liquidità (fonti-impieghi) preventivo. Le linee di programmazione e finanziamento delle aziende del Servizio Sanitario Regionale per l’anno 2011 della Regione Emilia-Romagna, trasmesse con protocollo n° 124073 del 18/5/2011, prevedono espressamente che il piano degli investimenti deve essere redatto secondo gli specifici schemi predisposti a livello regionale e deve avere a riferimento i soli investimenti finanziati da risorse dedicate. Le fonti di finanziamento dedicate sono costituite da contributi in conto capitale, mutui, alienazioni, donazioni vincolate ad investimenti. Avendo l’azienda rispettato la condizione di equilibrio definita in sede di programmazione del Servizio Sanitario Regionale per l’anno 2010, sono state inserite come fonte di finanziamento le risorse derivanti dagli ammortamenti non sterilizzati indicati nel Bilancio di esercizio 2010, relativi ai beni entrati in produzione negli anni 2008, 2009 e 2010, nonchè il leggero margine positivo rispetto all’obiettivo, pari a circa 65.000 €. Si allega pertanto:

1) Scheda di rilevazione degli investimenti in corso di realizzazione oppure con progettazione esecutiva approvata (scheda “A”) e scheda di rilevazione programmazione interventi (scheda “C”) per gli anni 2011-2013, contenente gli investimenti previsti nelle quattro aree di riferimento:

- immobili (tecnico); - arredi ed attrezzature sanitarie (logistico-alberghiero); - attrezzature sanitarie (tecnologie biomediche); - software, hardware e reti (informatica).

La scheda è corredata da schema contenente le indicazioni circa la copertura finanziaria degli investimenti (contributi c/capitale, mutui, donazioni, alienazioni, risorse aziendali derivanti dagli ammortamenti non sterilizzati relativi ai beni pluriennali entrati in produzione negli anni 2008, 2009 e 2010). Il totale delle risorse aziendali utilizzate quale fonte di finanziamento è pari a 3.333.000 €; 2) Scheda di rilevazione delle alienazioni patrimoniali previste nel triennio 2011-2013 per un totale di € 8.135.697 €;

3) il Rendiconto di Liquidità (fonti-impieghi) per l’anno 2011, redatto sulla base

dello schema regionale adottato con delibera di Giunta Regionale n° 416 del 16 febbraio 2005.

Si sottolinea che ulteriori investimenti che si rendessero necessari nel corso dell’anno saranno subordinati al reperimento delle necessarie risorse finanziarie a copertura

96

delle relative spese. Il riferimento, in particolare, è alla scheda c) di rilevazione programmazione interventi. A questo proposito l’Azienda sta valutando la possibilità di contrarre un nuovo mutuo, sulla base della capacità residua di indebitamento, chiedendo specifica autorizzazione regionale.

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AZIENDA _Ospedaliera di Reggio Emilia - Arcispedale S.Maria Nuova_ Scheda di rilevazione degli Investimenti in corso di realizzazione oppure con progettazione esecutiva approvata (Scheda A)(gli investimenti di importo superiore a 500.000 euro devono essere esposti dettagliatamente, uno per ogni riga)

progr. descrizione intervento (tipologia) 1 valore complessivo dell'investimento

data inizio lavori

(mese anno) (2)

investimento da realizzare nell'anno

2011

investimento da realizzare nell'anno

2012

investimento da realizzare nell'anno

2013

1

Realizzazione di nuovo Padiglione ospedaliero "CO-RE" ;

Interventi preliminari all'attivazione del cantiere quali la modifica della viabilità di accesso al P.S. ed in generale la viabilità interna all'area ospedaliera nonché la modifica dei sottoservizi

FAB-IMP 28.550.000 4.000.000 10.000.000 10.000.000

2

Realizzazione di passerelle di collegamento ai piani (2°-3°-4°-5°) tra il corpo "A" e il corpo "B" del monoblocco ospedaliero in corrispondenza dei lati Nord e Sud

FAB-IMP 2.500.000

1.000.000 1.500.000 -

3 Completamento dell'ala SUD del nuovo fabbricato di "Ampliamento Ospedaliero" FAB-IMP 24.859.224 11.234.244 3.739.297 -

4

Adeguamento della "Camera calda" al piano seminterrato dell'edificio di Radioterapia e Med. Nucleare, in adiacenza al Ciclotrone; realizzazione di deposito radioattivi e magazzino.

FAB-IMP 250.000 250.000

5

Sostituzione di tre ascensori di cui due disponibili al pubblico ed un montalettighe presso monoblocco ospedaliero (ascensori denominati A-102; B-101 e B-102).

FAB-IMP 240.000 240.000

6

Ristrutturazione Monoblocco Arcispedale:Lavori di ristrutturazione compresi lavori per adeguamenti normativi del'area ex-Radiologia per Studi/ambulatori destinati alla Neuropsichiatria Infantile e Neonatologia, per attività Distribuzione Farmaci nonchè

FAB-IMP 1.886.980 1.886.980 - -

7

Quote residuali degli importi contrattualizzati dovute a svincolo della ritenuta di garanzia per infortuni e per spese di collaudo relativamente ai seguenti interventi conclusi:- Completamento Ala Nord dell'Ampliamento ospedaliero;- Ampliamento edificio

FAB-IMP 349.388 250.000 99.388 -

8 Realizzazione di Magazzino farmaceutico centralizzato (quota parte in AVEN)

FAB-IMP 1.540.000 135.528 890.000 -

9

Conguaglio a compensazione del terreno di proprietà UNIECO nella permuta con il terreno di proprietà ASMN di via Gattalupa

DIV 677.920 #

- 677.920 -

10 Arredi Budget 2011 DIV 150.000 150.000 11 Tecnologie Biomediche Budget 2011 ATT 1.000.000 1.000.000 - - 12 Reti (informatica) DIV 150.000 150.000 - -

62.153.512 20.296.752 16.906.605 10.000.000

1)

FAB fabbricati - opere ediliIMP impianti - opere elettriche e meccanicheATT attrezzature sanitarieDIV altre immobilizzazioni

2) relativamente agli interventi per i quali è stata effettuata la consegna dei lavori3) indicarenella nota il Programma di finanziamento e il n. intervento

totale interventi

tipologia:

98

investimento da realizzare negli anni successivi

totale investimento da

realizzare

contributo conto/capitale (3) mutui alienazioni

quote di ammortamento +

risparmio accant.contrattual

e

donazioni e contributi da altri

soggetti

altro (project financing, locazione

finanziaria, concessione-costruzione)

totale finanziamenti dedicati note

4.550.000 28.550.000 11.950.992 12.667.459 1.931.549 2.000.000 28.550.000

* Delibera di Giunta Regionale n. 947 del 23/06/08: Intervento n°H.9 - Quinto aggiornamento del Programma straordinario di investimenti in sanità ai sensi dell'art. 36 L.R 38/2002 e contestuale approvazione del programma straord.investimenti in sanità

- 2.500.000 1.515.857

984.143

- 2.500.000

* Finanziamento regionale di cui alla Delibera di Giunta Regionale n°1777/2010 -Intervento M6- 7° aggiornamento del programma regionale di investimenti in sanità per un importo di 1.515.857 €. * Quota alienazioni

- 14.973.541 5.021.000 5.052.541 4.900.000 - 14.973.541

* Finanziamenti Stato-Regione - Internvento n°215 per un'importo di € 9.037.996 - Alienazione immobile "Vittorio Marchi"

250.000 250.000 250.000

240.000 240.000 240.000

- 1.886.980 1.886.980 - - - 1.886.980

Finanziamenti regionali previsti per investimenti straordinari per l'anno 2009 - 6°aggiornamento del programma regionale di investimenti in sanità - Intervento n° L.10.

- 349.388 - - 349.388 - 349.388

* Trattasi di importi già contrattualizzati e relativi a quote residuali per interventi eseguiti.

- 1.025.528 - 189.831 320.005 515.692 - 1.025.528

* Importo pari al 9% dell'investimento complessivo previsto derivato dalla ripartizione della quota di proprietà dell'A.Osp di R.E. in A.V.E.N.* Quota Alienazioni

- 677.920 - - 677.920 - 677.920

150.000 150.000 150.000 - 1.000.000 - - - 1.000.000 - 1.000.000 - 150.000 - - - 150.000 - 150.000

4.550.000 51.753.357 20.374.829 17.909.831 8.135.697 3.333.000 2.000.000 - 51.753.357

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AZIENDA _Ospedaliera di Reggio Emilia - Arcispedale S.Maria Nuova_Scheda rilevazione programmazione interventi (Scheda "C")Vanno inseriti in questa scheda :

progr. descrizione intervento (tipologia) 1 valore

complessivo dell'investimento

contributo conto/capitale mutui alienazioni

donazioni e contributi da altri soggetti

altro (project financing, locazione

finanziaria, concessione-costruzione,

…..)

Previsione inizio lavori

(mese- anno)

identificanzione dei bisogni e definizione degli obiettivi che si intendono raggiungere con la realizzazione dell'intervento ( breve descrizione) note

1 Tecnologie Biomediche Budget 2011 ATT 834.984

2 Hardware (informatica) DIV 250.000 - - - -

3 Software (informatica) DIV 240.000

4 Arredi DIV 100.000

5 Arredi Ala Sud DIV 500.000

6 Videosorveglianza DIV 130.000

7 Realizzazione di nuovo Ospedale della donna e del bambino (fabbricato strutturato con quattro piani fuori terra ed uno interrato)

FAB-IMP 25.700.000

8 Intervento di ristrutturazione ed ammodernamento tecnologico per riqualificazione funzionale e normativa di aree interne ai Corpi "A", "B" e "C" del Monoblocco 'storico' ospedaliero.

FAB-IMP-ATT 14.271.375 14.271.375

dicembre-12

Ristrutturazione e riqualificazione di spazi destinati al Dipartimento Ostetrico, Ginecologico e Pediatrico ed altri Dipartimenti in spazi liberatisi con il trasferimento di Servizi nella nuove Ali Nord e Sud dell' ampliamento ospedaliero; nella presente

I finanziamenti Stato-Regione (ex-art.20 Legge 67/88) che sono stati considerati, si riferiscono alla quarta fase del 2° stralcio - Legge Finanziaria 2008 (per un'importo complessivo pari a 14.271.375 € di cui € 3.425.131 per attrezzature sanitarie) - Int

42.026.359 14.271.375 - - - - - 1)

FAB fabbricati - opere ediliIMP impianti - opere elettriche e meccanicheATT attrezzature sanitarieDIV altre immobilizzazioni

totale

tipologia:

b) gli studi di fattibilità degli interventi i cui investimenti siano di importo superiore a 500.000 euro. Gli interventi devono essere esposti dettagliatamente, uno per ogni riga.a) gli interventi per la cui progettazione e realizzazione non si ha o si ha parziale copertura finanziaria.

copertura finanziaria intervento

d) la copertura finanziaria dell' intervento va esplicitata secondo le voci previste nel prospetto. Per la coperura finanziaria si può formulare l'ipotesi di ricorrere a contributi in conto

c) gli interventi devono essere elencati in ordine di priorità di realizzazione. I criteri adottati per stabilire le priorità, coerenti con la normativa nazionale, regionale e il piano socio-sanitario regionale, devono essere relazionati all'identificazio

100

AZIENDA Ospedaliera di Reggio Emilia - Arcispedale S.Maria Nuova

Scheda di rilevazione delle alienazioni patrimoniali

ALIENAZIONI POSTE A FINANZIAMENTO DEL PIANO INVESTIMENTI

valore bilancio presunto realizzo valore bilancio presunto realizzo valore bilancio presunto realizzo valore bilancio presunto realizzo Alienazione Padiglione "Vittorio Marchi" 2.393.963 4.900.000 Alienazione immobile Ex caseificio S.Giovanni Regis 118.357 350.000

Alienazione podere e fabbricati rurali "S.Raffaele" 114.047 885.697

Alienazione Padiglione "V" - Direzione generale 1.454.388 2.000.000

- - - - - - - - - - - totale 2.393.963 4.900.000 1.686.792 3.235.697 - - - -

ALIENAZIONI VINCOLATE A RIPIANO PERDITE

valore bilancio presunto realizzo valore bilancio presunto realizzo valore bilancio presunto realizzo valore bilancio presunto realizzo- - - - - totale - - - - - - - -

anni successivi

descrizione immobilizzazione 2013

2012descrizione immobilizzazione 2010 2011

anni successivi2011 2012

101

DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALIa) Cassa 22.025

b) + Istituto Tesoriere (c/c attivo) 0

c) + c/c postale 24.799

d) - debiti vs Istituto Tesoriere (per anticipazioni) -7.517.021

TOTALE DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALI -7.470.197

GESTIONE CORRENTEa) Risultato economico dell'esercizio (+utile, -perdita) -3.632.000

b) + ammortamenti 12.432.000

c) - quota utilizzo contributi in c/capitale -4.600.000

d) + accantonamenti al "Premio operosità medici SUMAI" (al netto dell'utilizzo) 0

e) + accantonamenti per rischi ed oneri (al netto degli utilizzi) 0

f) + minusvalenze da svalutazioni contabili 0

g) - plusvalenze da rivalutazioni contabili 0

h) + altri costi non monetari 0

i) - altri ricavi non monetari 0

j) + minusvalenze da cessione 0

k) - plusvalenze da cessione 0

l) - sopravv. attive per cessione cespiti sterilizzati 0

m) - sopravvenienze attive donazioni 0

n) -incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 0

o) ± variazione scorte (+decremento; -incremento) 0

p) ± variazione crediti "non finanziari" (+decremento; -incremento) 0

q) ± variazione ratei e risconti attivi (+decremento; -incremento) 0

r) ± variazione debiti "non finanziari" (-decremento; +incremento) -2.000.000

s) ± variazione ratei e risconti passivi (-decremento; +incremento) 0

TOTALE NET CASH GESTIONE CORRENTE 2.200.000

GESTIONE EXTRACORRENTE1) FONTI per disinvestimenti 1.160.703

a) di immobilizz. immat. e materiali 1.160.703

b) di immobilizz. finanziarie e varie 0

2) FONTI per nuovi finanziamenti 19.136.049

a) da mutui 5.188.069

b) da altri finanziamenti diretti 2.040.000

c) da contributi in c/capitale 11.907.980

TOTALE FONTI 20.296.752

1) IMPIEGHI per nuovi investimenti -20.296.752

a) in immobilizzazioni immat. e materiali -20.296.752

b) in immobilizzazioni finanziarie e varie 0

2) IMPIEGHI per rimborsi di finanziamenti -1.459.930

a) da mutui -1.459.930

b) da altri finanziamenti direttiTOTALE IMPIEGHI -21.756.682

TOTALE NET CASH GESTIONE EXTRACORRENTE -1.459.930

CONTRIBUTIContributi per ripiano perdite 0

DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALIa) Cassa 0

b) + Istituto Tesoriere (c/c attivo) 0

c) + c/c postale 0

d) - debiti vs Istituto Tesoriere (per anticipazioni) -6.730.127

TOTALE DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALI -6.730.127

RENDICONTO DI LIQUIDITA' ANNO 2011

102

DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALIa) Cassa 0

b) + Istituto Tesoriere (c/c attivo) 0

c) + c/c postale 0

d) - debiti vs Istituto Tesoriere (per anticipazioni) -6.730.127

TOTALE DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALI -6.730.127

GESTIONE CORRENTEa) Risultato economico dell'esercizio (+utile, -perdita) -3.250.000

b) + ammortamenti 12.650.000

c) - quota utilizzo contributi in c/capitale -4.600.000 d) + accantonamenti al "Premio operosità medici SUMAI" (al netto dell'utilizzo)

0

e) + accantonamenti per rischi ed oneri (al netto degli utilizzi) 0

f) + minusvalenze da svalutazioni contabili 0

g) - plusvalenze da rivalutazioni contabili 0

h) + altri costi non monetari 0

i) - altri ricavi non monetari 0

j) + minusvalenze da cessione 0

k) - plusvalenze da cessione 0

l) - sopravv. attive per cessione cespiti sterilizzati 0

m) - sopravvenienze attive donazioni 0

n) -incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 0

o) ± variazione scorte (+decremento; -incremento) 0

p) ± variazione crediti "non finanziari" (+decremento; -incremento) 0

q) ± variazione ratei e risconti attivi (+decremento; -incremento) 0

r) ± variazione debiti "non finanziari" (-decremento; +incremento) -2.000.000

s) ± variazione ratei e risconti passivi (-decremento; +incremento) 0

TOTALE NET CASH GESTIONE CORRENTE 2.800.000

GESTIONE EXTRACORRENTE1) FONTI per disinvestimenti 6.974.994

a) di immobilizz. immat. e materiali 6.974.994

b) di immobilizz. finanziarie e varie 0

2) FONTI per nuovi finanziamenti 9.931.611

a) da mutui 171.762

b) da altri finanziamenti diretti 1.293.000

c) da contributi in c/capitale 8.466.849

TOTALE FONTI 16.906.605

1) IMPIEGHI per nuovi investimenti -16.906.605

a) in immobilizzazioni immat. e materiali -16.906.605

b) in immobilizzazioni finanziarie e varie 0

2) IMPIEGHI per rimborsi di finanziamenti -2.764.482

a) da mutui -2.764.482

b) da altri finanziamenti diretti 0

TOTALE IMPIEGHI -19.671.087

TOTALE NET CASH GESTIONE EXTRACORRENTE -2.764.482

CONTRIBUTIContributi per ripiano perdite 0

DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALIa) Cassa 0

b) + Istituto Tesoriere (c/c attivo) 0

c) + c/c postale 0

d) - debiti vs Istituto Tesoriere (per anticipazioni) -6.694.609

TOTALE DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALI -6.694.609

RENDICONTO DI LIQUIDITA' ANNO 2012

103

DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALIa) Cassab) + Istituto Tesoriere (c/c attivo)c) + c/c postaled) - debiti vs Istituto Tesoriere (per anticipazioni) -6.694.609

TOTALE DISPONIBILITA' LIQUIDE INIZIALI -6.694.609

GESTIONE CORRENTEa) Risultato economico dell'esercizio (+utile, -perdita) -2.700.000

b) + ammortamenti 12.850.000

c) - quota utilizzo contributi in c/capitale -4.600.000 d) + accantonamenti al "Premio operosità medici SUMAI" (al netto dell'utilizzo)

0

e) + accantonamenti per rischi ed oneri (al netto degli utilizzi) 0

f) + minusvalenze da svalutazioni contabili 0

g) - plusvalenze da rivalutazioni contabili 0

h) + altri costi non monetari 0

i) - altri ricavi non monetari 0

j) + minusvalenze da cessione 0

k) - plusvalenze da cessione 0

l) - sopravv. attive per cessione cespiti sterilizzati 0

m) - sopravvenienze attive donazioni 0

n) -incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 0

o) ± variazione scorte (+decremento; -incremento) 0

p) ± variazione crediti "non finanziari" (+decremento; -incremento) 0

q) ± variazione ratei e risconti attivi (+decremento; -incremento) 0

r) ± variazione debiti "non finanziari" (-decremento; +incremento) -2.000.000

s) ± variazione ratei e risconti passivi (-decremento; +incremento) 0

TOTALE NET CASH GESTIONE CORRENTE 3.550.000

GESTIONE EXTRACORRENTE1) FONTI per disinvestimenti 0

a) di immobilizz. immat. e materiali 0

b) di immobilizz. finanziarie e varie 0

2) FONTI per nuovi finanziamenti 10.000.000

a) da mutui 8.000.000

b) da altri finanziamenti diretti 2.000.000

c) da contributi in c/capitale 0

TOTALE FONTI 10.000.000

1) IMPIEGHI per nuovi investimenti -10.000.000

a) in immobilizzazioni immat. e materiali -10.000.000

b) in immobilizzazioni finanziarie e varie 0

2) IMPIEGHI per rimborsi di finanziamenti -2.847.940

a) da mutui -2.847.940

b) da altri finanziamenti diretti 0

TOTALE IMPIEGHI -12.847.940

TOTALE NET CASH GESTIONE EXTRACORRENTE -2.847.940

CONTRIBUTIContributi per ripiano perdite 0

DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALIa) Cassab) + Istituto Tesoriere (c/c attivo)c) + c/c postaled) - debiti vs Istituto Tesoriere (per anticipazioni) -5.992.549

TOTALE DISPONIBILITA' LIQUIDE FINALI -5.992.549

RENDICONTO DI LIQUIDITA' ANNO 2013

104

105

106

107

108

109

110

PREVISIONI PROGRAMMATICHE DEL PERSONALE NEL TRIENNIO 2011/2013 Il prospetto che segue elenca le previsioni programmatiche sul personale dipendente in servizio a tempo determinato ed indeterminato nel triennio in esame. Il dato si riferisce all’organico medio aziendale, per teste, ripartito per ruolo e calcolato come sommatoria dei mesi di attività retribuiti/12. Nel computo sono inclusi i lavoratori assenti per aspettativa. Si registra una previsione in incremento di 22 unità nel corso del 2011, riferite in parte al trascinamento dei costi per effetto delle assunzioni disposte nel 2010 e, in parte, alla previsione delle assunzioni connesse all’ampliamento della dotazione organica a seguito attivazione di nuove funzioni sanitarie e all’avvio di processi di riorganizzazione in ambito provinciale, di 15 unità nel corso del 2012 e di 15 unità nel corso del 2013. Unitamente ad una attenta gestione del turn-over aziendale si prevede quanto segue:

- Il completamento della copertura, nel corso del 2011, dei posti previsti nei verbali di concertazione aziendale sottoscritti con le OO.SS. della dirigenza medico/sanitaria e del comparto, in materia di stabilizzazione del lavoro precario e valorizzazione delle esperienze lavorative, in attuazione dei relativi protocolli regionali, cui si aggiungono i trascinamenti delle stabilizzazioni disposte negli ultimi mesi del 2010;

- le assunzioni nel 2011 connesse al potenziamento della dotazione organica derivante dall’attuazione dei seguenti Progetti elaborati anche in ambito provinciale: - costituzione della SS a valenza dipartimentale “Chirurgia Senologica interaziendale”; - riorganizzazione delle SC di Ginecologia/Ostetricia/Sala parto connessa all’attuazione del programma regionale “Percorso nascita” e realizzazione del Progetto “Procreazione Medicalmente Assistita”; - Progetto di accorpamento degenza ordinaria e Sezione Bassa Carica Microbica della SC di Ematologia ;

- la graduale assunzione, a partire dal 2011, dei professionisti necessari da assegnare alla nuova Infrastruttura Ricerca – Qualità – Statistica, costituita in sede di revisione dell’Atto Aziendale, la cui dotazione organica è stata individuata con delibera n. 95 del 5 ottobre 2009, in funzione anche della costituzione dell’Azienda Ospedaliera S. Maria Nuova in Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (I.R.C.C.S) in “Oncologia per Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali” ;

- le assunzioni previste, a decorrere dal 2012, per far fronte all’incremento dell’attività farmaceutica volta al maggior controllo dell’appropriatezza e del rischio clinico cui si aggiungono le risorse necessarie per l’attuazione di nuove funzioni sanitarie tra le quali: - l’attivazione della metodica del “Parto in analgesia”; - la costituzione di una unità di Psicologia Clinica;

- il trascinamento dei costi derivanti dalle assunzioni disposte nel corso del 2010 e negli anni successivi.

111

PREVISIONI PROGRAMMATICHE PERSONALE NEL TRIENNIO 2011/2013Personale dipendente in servizio a tempo determinato ed indeterminato

Personale dipendente in servizio

Esercizio 2010

Esercizio 2011

Variazione 2011 vs

2010

Esercizio 2012

Variazione 2012 vs

2011

Esercizio 2013

Variazione 2013 vs

2012

Personale medico e veterinario 451 459 8 464 5 468 4

Personale sanitario non medico – dirigenza 56 56 0 58 2 60 2

Personale sanitario non medico – comparto 1.468 1.477 9 1.481 4 1.488 7

Personale Professionale - dirigenza 9 9 0 10 1 10 0

Personale Professionale – comparto 0 0 0 0 0 0

Personale Tecnico - dirigenza 3 3 0 3 0 3 0

Personale Tecnico – comparto 618 621 3 624 3 626 2

Personale amministrativo - dirigenza 8 9 1 9 0 9 0

Personale amministrativo - comparto 229 230 1 230 0 230 0

Totale personale dipendente 2.842 2.864 22 2.879 15 2.894 15