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La scuola e il digitale Come le Tic innovano la didattica NEOASSUNTI a.s. 2015/16 Docente : Capitolino Giuliana

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La scuola e il digitale Come le Tic innovano la didattica

NEOASSUNTI a.s. 2015/16

Docente : Capitolino Giuliana

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Invenzione scrittura

Invenzione stampa

Avvento digitale (modifiche profonde nella produzione e fruizione della cultura, ma anche nel funzionamento della mente umana Crescita intelligente, sostenibile, inclusiva

La terza fase della cultura: l’avvento del digitale

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Agata Piromallo Gambardella: recensione al testo «Profeti della software culture» sostiene che gli scrittori del Novecento fanno uso della parola e della scrittura secondo logiche dei social network Procedimento non sequenziale, non lineare

Ipertesto indica, un testo non lineare, che consente a chi scrive di fare dei collegamenti seguendo associazioni di idee diverse e a chi legge di decidere quali collegamenti seguire, quale percorso di lettura scegliere.

Joyce, Rilke, Calvino

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Le otto competenze chiave Comunicazione nella madrelingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica e competenze di base in scienza e

tecnologia Competenza digitale Imparare a imparare Competenze sociali e civiche Spirito di iniziativa ed imprenditorialità Consapevolezza ed espressione culturale

RACCOMANDAZIONE DEL PARLAMENTO

EUROPEO E DEL CONSIGLIO Gazzetta ufficiale dell ‘Unione europea

18 dicembre 2006

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La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI) e richiede quindi abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC)

Competenza digitale

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Regolamento per adempimento obbligo scolastico Acquisizione di saperi e competenze

Prevede anche competenza digitale: Comunicare o comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico) e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico…) mediante diversi supporti ( cartacei, informatici e multimediali) o rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti….utilizzando linguaggi diversi….e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti ( cartacei, informatici e multimediali)

D. M. n.139 22 agosto 2007

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L’Agenda Digitale è una delle sette iniziative principali individuate nella più ampia Strategia EU2020, che punta alla crescita inclusiva, intelligente e sostenibile dell’Unione.

L’Agenda Digitale è stata presentata dalla Commissione Europea 19 maggio 2010, ed è stata sottoscritta da tutti gli Stati membri che si sono impegnati per recepirla e applicarla.

Lo scopo dell’Agenda Digitale è sfruttare al meglio il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per favorire l’innovazione, la crescita economica e la competitività.

Investimento nella ricerca, innovazione, alfabetizzazione, sviluppo di competenze e inclusione di tutti i cittadini nel mondo digitale

Agenda digitale europea

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Decreto legge 179/2012 Attuazione dell'Agenda digitale italiana e documento digitale unificato e finanziamento dell'ISTAT

Convertito poi in Legge 221/2012

Favorire crescita, sviluppo economia e cultura digitali…

promuovere alfabetizzazione informatica…

Dare impulso alla ricerca e alle innovazioni tecnologiche, quali fattori progresso opportunità arricchimento economico, culturale e civile……

Agenda digitale italiana

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Viene affrontata la questione dell’editoria digitale e della creazione dei centri scolastici digitali

Adozione di testi redatti in formato digitale

Possibilità, per Regioni ed Enti locali, di sottoscrivere convenzioni con il MIUR per istituire centri attrezzati per realizzare attività di e-learning e reti in zone svantaggiate (comunità montane e piccole isole)

Art. 10 decreto legge 179/2012

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Realizzato in fasi (prima fase, sperimentale): Diffusione cultura digitale Incremento dotazioni tecnologiche scuole Attività in concreto: Diffusione capillare Lim la cui rapida diffusione ha dimostrato l’alto potenziale

delle ICT nel guidare il cambiamento degli ambienti di apprendimento. La LIM, corredata da un Videoproiettore e da un PC, permette infatti che la

didattica in ambiente digitale sia una esperienza quotidiana e non un evento Classi 2.0 intende offrire la possibilità di verificare come e quanto, attraverso

l’utilizzo costante e diffuso delle tecnologie nella pratica didattica quotidiana, l’ambiente di apprendimento possa essere trasformato. Alunni e docenti possono disporre di dispositivi tecnologici e device multimediali e le aule vengono progressivamente dotate di apparati per la connessione ad Internet.

Piano nazionale scuola digitale (PNSD) (prima fase)2009-2012

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« La scuola in ospedale»(HSH- Hospital School Home@network)

Dall'idea di inclusione e di superamento dei limiti spazio-temporali nasce l'idea di HSH@Network (Hospital School Home Network), in cui si finalizza in maniera coerente il supporto che le nuove tecnologie possono offrire agli studenti ospedalizzati o in terapia domiciliare.

Piano nazionale scuola digitale (prima fase)

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«@urora, @usilio per il recupero, orientamento e reinserimento adolescenti in carcere» Formazione a distanza dei minori in carcere L’azione @urora, promossa dal MIUR, dal Ministero di Giustizia e dal

Dipartimento per l'innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio, è destinato ai minori del circuito penale interno ed esterno del Ministero di Giustizia ed offre, nell'ambito della comunicazione multimediale, la possibilità di acquisire competenze professionali attestate per agevolare il reinserimento sociale dei minori attraverso l'ingresso nel mondo del lavoro qualificato.

I corsi offerti sono: informatica di base, fotografia digitale, grafico pubblicitario, grafico 3D, esperto video editing digitale, web master base.

«Oltre l’@aurora» Recupero studenti drop-out (Contrasto alla dispersione scolastica)

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A partire dal 25 luglio 2012 accordo MIUR Regioni

(a eccezione di quelle obiettivo convergenza, per le quali rimangono i PON-FESR) Calabria, Campania, Puglia, Sicilia

Prosecuzione progetti Lim, classi 2.0, Scuol@ 2.0, Centri Scolastici Digitali

Obiettivo seconda fase: Ridurre divario tradizionale linguaggio didattico e quello società digitale

Modificare ambienti apprendimento

Favorire produzione contenuti digitali e loro utilizzo nelle classi

Portare banda larga nelle scuole

Fare capillare formazione docenti

Fare dell’innovazione scolastica un motore di sviluppo economico

Piano nazionale scuola digitale (seconda fase) 2012-2014

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Comunicazione del MIUR 19 novembre 2015 (circolare prot. n° 17791)

Docente orientato all’innovazione, da nominare entro il 10 dicembre 2015

L’attività degli animatori partirà nelle scuole da marzo 2016.

Guida nel proprio istituto per i processi di attuazione PNSD

Docente di ruolo, con spiccate capacità organizzative e con il compito di seguire, per un triennio il processo di digitalizzazione della propria scuola

L’animatore digitale: chi è

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Organizza attività e laboratori per la formazione sui temi del PNSD

Individua soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili ( ambienti di apprendimento integrati, biblioteche multimediali, ammodernamento sito…)

Diffonde la cultura digitale nel proprio istituto

L’animatore digitale: cosa fa

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Classe come gruppo che apprende

Superamento della lezione frontale e della logica trasmissiva

Azioni, interazioni tra gli alunni, condivisione conoscenze, codici, apprendimenti

Anche comunità virtuale ( classe virtuale, blog, chat…)

Comunità di apprendimento lavora soprattutto con il cooperative learning

Influenza delle TIC sulla didattica

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Avvento del digitale ha riportato in auge l’esperienza delle classi capovolte Flipped Classroom si intende il metodo di insegnamento/apprendimento nato nel 2010 negli Stati Uniti che prevede la preparazione delle lezioni da parte dell'insegnante sotto forma di video didattici che gli studenti possono vedere a casa quando vogliono, mentre il tempo in classe è dedicato alla discussione e all’apprendimento attivo.

Si tratta del superamento totale della didattica frontale con l’insegnante che assume le vesti di mentore, figura chiave che aiuta i ragazzi a rielaborare, coordinarsi, segue da vicino chi è in difficoltà e ha bisogno di un aiuto extra, o fa esercitare gli alunni più dotati su attività maggiormente complesse.

Flipped classroom

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L’E-book non è una «semplice» versione digitale del libro di testo. E’ un libro digitale che consente un’esperienza unica in quanto è: Multidevice: si può utilizzare dovunque e su tutti i supporti (Lim, computer,

smartphone) Multimediale e interattivo: lo studente può modificare, manipolare, interagire

con alcune parti dei testi Sincronizzabile: le modifiche apportate e gli appunti vengono

automaticamente salvati e rimangono sempre a disposizione dello studente Inclusivo, grazie ai sistemi di sintesi vocali e la possibilità di inserire appunti

vocali ( utili, ad es°, per i ragazzi con DSA o con BES) Pensato per il lavoro degli studenti e degli insegnanti: permette di sfogliare le

pagine, inserendo segnalibri digitali; sottolineare, evidenziare, scrivere note ( che si possono condividere anche sui social network…..)

Ed è molto altro ancora…

E-book

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L’alunno non è più soggetto passivo, ma coprotagonista: «soggetto attivo che contribuisce allo sviluppo dei contenuti e quindi dei processi di insegnamento-apprendimento, grazie agli strumenti interattivi che possono essere presenti in un e-book» e grazie al supporto del docente, che garantisce l’acquisizione del sapere. D’altra parte, è questa «l’ottica alla base degli attuali modelli costruttivisti, all’interno dei quali si contestualizza l’e-book realizzato, che rappresenta in realtà un vero e proprio “ambiente di apprendimento”».

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Didattica digitale fortemente inclusiva

Stimola tutti gli stili di apprendimento: visivo, visivo verbale, uditivo, cinestetico

Utilissima per tutti, in primis per gli alunni con BES

Didattica digitale e stili di apprendimento

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Attive

Dotate di senso

Esperienziali

Sociali

Calate in un ambiente di apprendimento emozionale

Utilizzano le TIC

Le didattiche per le competenze

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Non è necessariamente quella che si fa in laboratorio, ma è quella che

parte da un «problema» cognitivamente interessante e lo affronta insieme, in un’ottica di ricerca e cooperazione tra studenti e insegnanti e tra pari

Procede per problemi e per ricerca

E’ attiva e centrata sullo studente

E’ un fare insieme per imparare

Si basa sulla co-costruzione ( ovvero elaborazione in comune) delle conoscenze

Utilizza ampiamente le TIC

La didattica laboratoriale

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Segue specifiche fasi del lavoro (posizione del problema, ricerca e discussione, presentazione di ipotesi di soluzione, messa in comune delle ipotesi, formalizzazione finale)

Porta alla elaborazione/ costruzione di un prodotto cognitivo o

materiale finale

Prodotto cognitivo: mappa concettuale, prodotto in power point…

Prodotto materiale: volantino, depliant, rappresentazione teatrale, spot pubblicitario

La didattica laboratoriale

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È un grave errore ritenere che il digitale debba o dovrà per forza sostituire tutto ciò che di tradizionale è sempre esistito nel processo di conservazione e trasmissione della cultura; lo affiancherà, lo integrerà, modificherà le metodologie di lavoro, ma non potrà mai rimpiazzarlo.