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ANNO XXIV - N. 94 GIUGNO 2012 Aut. Tribunale di Lucca n. 480 del 15 Luglio 1988 - Sped. in Abb. Postale Gruppo IV NOTIZIARIO DEL COMUNE DI MOLAZZANA Direttore Responsabile: Floriano Moni Molazzana, 30 giugno 1944 - Nella foto scattata proprio sotto il nostro palazzo comunale (lato sud), riconosciamo da sinistra: Fulvia Fontanili, la storica signorina dell ufficio anagrafe, Erminia Danti che ha vicino il marito Pietro Calamari, segretario comunale, Silvia Stefani e suo padre Pietro, guardia — messo, anch egli dipendente del nostro comune. In basso abbiamo riconosciuto una cugina della Fontanili, Renza Puliti con due delle tre figlie del ragionier Calamari, Alice e Agostina (Tina). (La foto ci stata fornita dal signor Dino Castelvecchi).

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Page 1: NOTIZIARIO DEL COMUNE DI MOLAZZANA Direttore Responsabile: Floriano … · ANNO XXIV - N. 94 GIUGNO 2012 Aut. Tribunale di Lucca n. 480 del 15 Luglio 1988 - Sped. in Abb. Postale

ANNO XXIV - N. 94GIUGNO 2012

Aut. Tribunale di Lucca n. 480 del 15 Luglio 1988 - Sped. in Abb. Postale Gruppo IV

NOTIZIARIO DEL COMUNE DI MOLAZZANADirettore Responsabile: Floriano Moni

Molazzana, 30 giugno 1944 - Nella foto scattata proprio sotto il nostro palazzo comunale (latosud), riconosciamo da sinistra: Fulvia Fontanili, la storica signorina dell ufficio anagrafe, ErminiaDanti che ha vicino il marito Pietro Calamari, segretario comunale, Silvia Stefani e suo padrePietro, guardia — messo, anch egli dipendente del nostro comune. In basso abbiamo riconosciutouna cugina della Fontanili, Renza Puliti con due delle tre figlie del ragionier Calamari, Alice eAgostina (Tina). (La foto ci stata fornita dal signor Dino Castelvecchi).

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L ottavo anniversariodella morte di FoscoMaraini , c i t tadinoonorario del nostrocomune, ha quest annoattirato, nel primopomeriggio dell 8giugno scorso, presso ilcimitero dell Alpe diSant Antonio doveriposano le sue ceneri,un folto e significativogruppo di rappresentantidelle istituzioni, parenti,amici e conoscenti vari.Per l Amministrazionecomunale di Molazzana

erano presenti il sindaco Rino Simonetti, il vice sindacoRoberto Bertoncini, l assessore alla cultura Bruno Pieroni.Rappresentata anche l Amministrazione comunale diCastelnuovo Garf.na con il vice sindaco Angiolo Masotti,oltre a numerosi componenti del CAI della Garfagnana,compreso il presidente Gabriele Turri. Erano poi presenti PietroGuidugli quale presidente del circolo Fotocine della Garfagnana e Cristoforo Feliciano Ravera, presidente del comitato Maraini-Garfagnana , costituito principalmente per la celebrazione delcentesimo anniversario della nascita di Fosco Maraini che siterr il prossimo 15 novembre. Del predetto comitato fannoanche parte la Sig.ra Mieko Namiki, moglie dello scrittore,l Unione dei Comuni della Garfagnana, il Comune di Molazzana,il CAI sez. "R. Nobili" di Castelnuovo G.na, il Circolo FotocineGarfagnana, l Associazione Amici del Liceo Scientifico"G.Galilei" di Castelnuovo G.na, l Associazione Progetto Donnadi Castelnuovo G.na. ed il Rifugio "E.Rossi" alla Pania. Lafamiglia Maraini, oltre alla moglie Sig.ra Mieko, era quest annorappresentata dalla figlia Sig.ra Toni (Antonella), dalle figliedi quest ultima Sigg.re Mujiah e Nour e dai figli della Sig.raMujiah, Fosco e Ondina.Hanno ricordato la figura del prof. Maraini la moglie Mieko,il sindaco Simonetti, il vice sindaco Masotti, Gabriele Turri eCristoforo Feliciano Ravera. Una corona di alloro e un mazzodi fiori sono stati deposti sulla tomba - dove non mancavanole consuete bandierine colorate con apposto il testo di preghieretibetane ed i bastoncini di incenso accesi - rispettivamente dalsindaco Simonetti e dal vice sindaco Masotti.Numerose le iniziative gi in programma, per il 100¡ anniversariodella nascita di Fosco Maraini da parte del CAI Garfagnana,del circolo Fotocine della Garfagnana, del comitato Maraini-Garfagnana . L Amministrazione comunale di Molazzana haprogrammato per sabato 4 agosto la intitolazione a Maraini delpiazzale prospiciente la chiesa dell Alpe di Sant Antonio. La34¡ casa di Fosco Maraini (la Pasquigliora) il titolo del libroscritto da Cristoforo Feliciano Ravera, inserito nella collanadelle pubblicazioni della banca dell identit e della memoriadell Unione dei Comuni della Garfagnana.

Si tratta di un diario di un’amicizia, tra Fosco e CristoforoFeliciano, raccontato tramite una corrispondenza epistolare chesi tenuta dal 1981 al 2004, anno della scomparsa del Professore.Cristoforo Feliciano Ravera conserva una cinquantina di lettereautografe di Maraini e altri numerosi documenti: fotografie,copie di scritti, poesie, pubblicazioni, cataloghi ecc... che fannoparte del suo "archivio-Maraini". Il Professore ne era a conoscenzae lo chiamava il "memorabilia Apuanorum". Il titolo del volumeprende spunto dall’elenco di case, o dimore, dove ha vissutoMaraini durante la sua avventurosa vita, ritrovato su un quadernodi appunti dalla figlia Dacia, scrittrice di successo, e pubblicatoin "Il gioco dell’universo, dialoghi immaginari tra un padre e unafiglia" (ed. Mondadori 2007).Il volume di Ravera sar presentato il 28 luglio, alle ore 17,presso la sala consiliare dell’Unione dei Comuni dellaGarfagnana. Bruno Pieroni

Nella foto di Cristoforo Feliciano Ravera, da sinistra in alto: lanipote Mujiah, la figlia Toni, la nipote Nour e la moglie Mieko. Inbasso i pronipoti Fosco e Ondina.Nella foto sotto, sempre di Ravera, si vede il borgo di Pasquigliorae la casa dello scrittore.

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Il periodo post-bellico. Consiglio del gennaio 49Sembra si siano placati i dissapori in seno al Consiglio comunale.Il paventato distacco delle frazioni alte che molti gi consi-deravano ormai prossime a far parte del Comune di Castelnuovo,non si verificato per i motivi che abbiamo cercato di illustrarenel numero 90. Ad un anno di distanza non se ne parla pi .A perdurare invece l eco dei disastri e dei lutti causati dallaguerra da poco terminata e che dalle nostre parti ha infieritocon crudelt e nefandezze d ogni genere.La seduta consiliare del 23 gennaio 1949 si apre proprio facendoriemergere alla mente uno degli eventi pi dolorosi del periodobellico.Nessuno lo aveva di certo dimenticato ma il sentirlo rievocarein una sala consiliare, nella sede di un istituzione dove si discutee si decide con tutti i crismi dell ufficialit , dev essere statocome riaprire una ferita che nei cuori e nelle menti dellacollettivit non si era in effetti mai rimarginata.Da Pisa, perviene al Sindaco Giuseppe Battaglia un accoratalettera in cui la madre superiora dell Istituto Figlie diS .Pancraz io , suor Sera f ina Baz zecchi , ch iedeall Amministrazione comunale la concessione gratuita di unpiccolo appezzamento all interno del cimitero di Sassi per lacostruzione di un monumento, che ricordi le 15 vittime, appar-tenenti al predetto Istituto immolate dal cannone nemiconel novembre 1944. La richiesta viene accolta all unanimit ,tanto pi che i quindici caduti gi sono sepolti nel cimiteropaesano.

Generosi contributiAnche la delibera che segue ha a che fare con i recenti fatti diguerra.I nazi-fascisti (cos scrive il segretario comunale Ferracci) sisono impossessati dell autoambulanza della Misericordia diGallicano ed il Presidente di quella confraternita chiede aisindaci dei comuni di Molazzana, Trassilico e Vergemoli unanticipo per l acquisto di un nuovo mezzo.Si viene a sapere, nel corso della discussione, che neppure icomuni di Barga e Castelnuovo hanno l autoambulanza. Quelleche avevano sono state requisite dalle truppe d occupazione.Tempo addietro successo che si dovuto chiedere l interventodell ambulanza di Lucca con un non indifferente sacrificiofinanziario .Il Consiglio comunale decide di versare la somma di 30 milalire che verr restituita sottoforma di servizi svolti dalla Mise-ricordia di Gallicano per conto dei cittadini del nostro comune.C da prendere in esame anche una richiesta di sussidio daparte dell Unione Italiana Ciechi. Cos scrive il segretarioFerracci:L Unione Italiana Ciechi nulla intende lasciare d intentato

(sic) onde mitigare le sofferenze dei ciechi la cui maggioranza senza lavoro, vive miseramente ed il costo della vita, in

continuo aumento, aggrava la loro gi difficile situazione...Ritenuta la richiesta meritevole di considerazione e solidarietper mitigare la sofferenza di tanti sventurati che oltre al tormentodelle tenebre...Si decide infine di erogare la somma di lire duemila.

TasseIl grosso registro che stiamo prendendo in esame e su cuifedelmente il segretario ha riportato, scrivendo a mano ledecisioni prese dal Consiglio, gli interventi dei singoli, lecomunicazioni della prefettura, comprende dieci anni di sedute(dal 1949 al 1959).Il resoconto di questo Consiglio uno dei pi lunghi ed occupasette fogli. In ben sei pagine sono elencati i prodotti soggettia tassa.Accanto ad ogni prodotto di consumo riportata l aliquota ditassa cosiddetta ad valorem .Buoi e manzi, ad esempio, valutati intorno ai 180 mila lire,hanno un aliquota del 4%, un coniglio valutato duecento liredi media e paga una tassa pari al 7%. Circa il consumo dipietrame: i pillori di fiume valutati 420 lire al metro quadratohanno un aliquota dell otto per cento. Stessa aliquota per ilpietrisco valutato 1150 lire al mq.Si elencano poi i metalli, i vetri, i mobili, i saponi, i profumi.Insomma, tasse per tutto e per tutti.Al consigliere Francesco Filippini sembrano francamenteeccessive tutte queste imposte e chiede di ridurle sensibilmente.Le imposte di famiglia e quelle sul bestiame, dice, gravano quasisulla totalit dei contribuenti gi in ristrettezza dopo gli eventibellici.Gli viene risposto che tali tasse sono ormai diventate esecutiveper l anno 1949, rese tali dalle superiori autorit . Se il bilanciocomunale lo consentir si potranno diminuire nell eserciziofinanziario 1950.Interviene anche il consigliere Antonio Setti che propone didevolvere il maggior utile derivato dalle imposte di cui sopraper pagare almeno mezza giornata ai prestatori delle operegratuite impegnati nella riparazione delle strade comunali.Negativa la risposta del Consiglio. Ci verrebbe a costituire unpericoloso precedente. Le prestazioni debbono essere gratuite,cos come recita un apposita legge.

RitardiIl Consigliere Agostino Bertozzi interpella il sindaco sollecitandola costruzione del tratto di strada S.Rocco — Ceppo che permet-terebbe l allacciamento con il capoluogo e la frazione dell Alpedi S.Antonio. La delibera consiliare del giugno dello scorsoanno tuttora disattesa.Il sindaco risponde che la documentazione che concerne taleruotabile che consenta il trasporto di prodotti agricoli, industrialie commerciali al vaglio della prefettura e presto un tecnicosar incaricato di redigere il relativo progetto.Ritardi si rilevano anche nella sistemazione del palazzo Catellidivenuto propriet del Comune. Lo fa rilevare l assessoreAntonio Setti. L edificio, come era previsto, va adibito adeventuale alloggio di dipendenti del comune e per ospitareuffici. Il ritardo potrebbe causare la perdita di contributi daparte dello stato.Il sindaco risponde che non stato possibile l inizio dei lavoripoich nel palazzo si trasferita per ragioni di forza maggiorela famiglia di Eleno Empolesi .I lavori inizieranno quanto prima.

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E passato pi di mezzo secolo. La fotoimmortala l ingresso a Sassi del nuovoproposto don Natale Del Sarto.Per il festoso evento accorsero autoritcivili e religiose.Nel corteo che si snoda verso la chiesaparrocchiale, sotto archi di bosso e ban-dierine multicolori si vedono numerosiparroci della zona.Accanto a don Natale, sono riconoscibili,in cotta bianca, don Antonio Vannuccie don Alberto Bartolomei. Al centro,monsignor Emanuele Maffei e, pi dietro,don Babboni, don Tardelli, don Bertozzi,don Gigliante (fratello di monsignorMaffei), don Nitrini,don Angelo Van-nucci.Accanto al sindaco del tempo, professorFrancesco Venturelli, c l onorevoleLoris Biagioni. Sul fondo si intravedonoi componenti la banda musicale.Era il 18 novembre 1960.

(La foto di propriet di Giancarlo Carli).

Nel mese scorso gli alunni delle classi quarta e quinta dellascuola primaria di Molazzana e della classe terza della scuolamedia di Gallicano, accompagnati dai rispettivi docenti, si sonorecati alla localit Piglionico di Molazzana presso la chiesettadedicata ai giovani partigiani caduti nello scontro con i nazifa-

scisti in data 29 agosto 1944. Lo scopo era quello di raccontarela storia di questi giovani alle nuove generazioni, perch lamemoria degli atti di coraggio di quanti ci hanno restituito lalibert non vada perduta. In tal senso sono intervenuti il sindacodi Molazzana Rino Simonetti, il sindaco di Gallicano Maria

Stella Adami, la dirigente dell IstitutoComprensivo di Gallicano EmanuelaGiannini, il presidente della sezione in-tercomunale ANPI Valle del Serchio EnzoLanini. Hanno anche presenziato l assessorealla scuola Bruno Pieroni, il consigliereDavide Togneri e Giampiero Landucci delCAI, che ha poi fatto da guida fino allalocalit Trescala, dove abitava Viola Ber-toni, meglio conosciuta come mammaViola . Gli alunni hanno seguito con at-tenzione, dimostrando molto interesse,comprendendo che quei giovani, cresciutisicuramente pi in fretta a causa degli av-venimenti di quegli anni che sconvolserol Italia, ma pur sempre dei ragazzi con tantagioia di vivere, ci hanno regalato con illoro sacrificio un mondo migliore.

Bruno Pieroni

Foto di Bruno Pieroni

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In bici lungo il �Camino de Santiago�

Cartello alla fonte di Irache

Ci che importante non la meta, ma il cammino (Paolo Coelho)

Salita all’Alto del Perdon

Il ponte di Puente de la Reina

Il sentiero dopo Roncisvalle, un continuo saliscendi tra boschi:una stretta lingua di terra che si fa strada tra il verde deglialberi, frequentemente interrotto dal rosso dei frutti della rosacanina e dal blu intenso delle susine selvatiche: un offertasemplice, ma gustosa, del bosco montano ai pellegrini.Lasciati i boschi della Navarra si arriva a Pamplona (cittfamosa per la corsa di tori nelle sue strade per la festa di SanFirmino) e appena fuori da questa, si apre davanti a noi un aureadistesa di grano ormai mietuto, sulla quale il sole inonda la sualuce e il suo calore.Successivamente la strada s inerpica verso l Alto del Perdon;non ci sono alberi qui a fare ombra per rendere meno faticosal ascesa. Il sentiero sale costantemente, senza permettere diriprendere fiato, accompagnato ad ambo i lati da ginestre ormaisfiorite e con al centro grandi rocce, che fanno perdere l equilibrioalla bici, che con le sue pesanti borse, diventa un cavalloimbizzarrito.

Sulla cima dell Alto del Perdon siamo salutati da alte paleeoliche, importante fonte di energia elettrica, eda un monumeto al pellegrino fatto di sagome in ferro sul qualec scritto: Qui i cammini del vento e delle stelle s incrontranodiventando uno solo .Dalla cima, una discesa difficile, che mette alla prova sia ciclistiche camminatori, ci conduce a Puente de la Reina, importantelocalit del Camino. Da questo paese si esce per un ponte dipietra, uno dei punti pi antichi del Camino ed arrivati a questodecidiamo di scendere alle bici e di percorrerlo a piedi,lentamente. Sulla sua sommit ci fermiamo un attimo, chiudogli occhi ed ecco che sulle sue pietre sento la storia scorrere,risuonare i passi dei pellegrini, la meta chiamare. Riapro gliocchi, un lungo respiro, risalgo in sella: ripartiamo.Dopo Puente de la Reina attraversiamo il borgo di Estella epassiamo davanti al monastero di Irache, vicino al quale vi una singolare fontana dalla quale esce vino. Qui una scrittainvita a berne un sorso se vogliamo arrivare a Santiago conforza e vitalit , e noi, anche sono le 8 del mattino, non cisottraiamo certo alla tradizione!Una coppia di camminatori tedeschi, probabilmentenell incertezza di sapere quale quantit corrispondesse a unsorso , tirano fuori dallo zaino due bottiglie da un litro e le

riempiono di vino. Se ci che dice il cartello vero, questi dueallegri camminatori teutonici arriveranno a Santiago al massimodelle loro forze !!!Il vino della fontedi I rache e ivigneti, che gi daqualche chilometros incontrano per lavia, sono un chiarosegnale che laregione della Rioja,il pi importanteterritorio vinicolospagnolo, vicina.Infatti, una volta arrivati nella citt di Logro o, siamoufficialmente nella Rioja. Da qui in poi il sentiero, caratterizzatoda una particolare terra rossiccia, passa tra le immense distesedi viti, che tra poco verranno vendemmiate e dalla cui uva siprodurranno importanti vini che andranno a bagnare i palatipi raffinati di Spagna.Questo tratto di sentiero non attraversa solo vigne, ma anchepaesi nei quali le moderne abitazioni (decine e decine di villettea schiera), costruite poco tempo fa, hanno tutte una cosa incomune: il cartello vendesi .Queste case sono nate in un periodo in cui la Spagna sembravaaver spiccato il volo verso importanti lidi economici (prontaa superare anche l Italia), nel quale per una silente bollaspeculativa edilizia si ingrossava sempre pi . Il volo della nazioneiberica nel cielo della grande economia per durato ben poco;le sue deboli ali una volta raggiunto il punto pi alto, si sonosciolte come quelle di Icaro al sole e la Spagna da candidataa potenza economica pesantemente caduta al suolo e la suabolla edilizia esplosa, lasciando centinaia di case in attesa diun compratore e migliaia di persone a pagare un mutuo didecine di anni, per un abitazione che adesso vale molto meno.L eco di questo tonfo stato enorme ed ancora oggi lo si sentebene, con una disoccupazione che sfiora il 25% della popolazioneed una nazione sull orlo del fallimento finanziario.

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La cattedrale di Burgos

Le frecce e le conchiglie gialle, guide nel Camino, ci conduconopoi al borgo di Santo Domingo de la Calzada poco dopo ilquale finisce la Rioja e si entra nella regione della Castilla-Leon. Dopo Salto Domingo de la Calzada la strada ritornalentamente a salire fino all Alto de la Pedraja. Piano piano lavegetazione cambia, il verde delle vigne e delle coltivazionidiventa il verde di abeti, felci e di altre piante tipicamentemontane.Dall Alto de la Pedraja, una lunga discesa su strada bianca ciporta a San Juan de Ortega. Il colore della terra sul Caminovira successivamente al giallo ocra fino al Termino de Olmos,una piccola altura dalla quale la vista pu spaziare dallemontagne della Navarra, alla citt di Borgos e all immensoaltopiano della Meseta tutt intorno.L altopiano della Meseta occupa la maggior parte del territoriospagnolo, ha un altezza media intorno ai 700m s.l.m. ed caratterizzato da un clima arido continentale con una elevataescursione termica tra il giorno e la notte (si passava datemperature pomeridiane di oltre 30¡C, a temperature di 9¡Cnotte e primo mattino).Lasciamo la piccola altura sfrecciando gi per una meravigliosadiscesa che ci riporta alla piana, dove poco distante sorge lacitt di Burgos, caratterizzata da una meravigliosa cattedralegotica e da un coloratissimo centro che la fa sembrare quasiuna citt nordeuropea. Edoardo Ciambelli

Qualche mese fa il nostro sindaco Simonetti mi chiese seavevo delle foto da poter esporre nella sala di entrata delcomune. Accettai volentieri e proposi, visto che era statofesteggiato da poco il centenario dell arrivo del treno in garfa-gnana, di mettere delle foto per celebrare questa ricorrenza.Cos ho cominciato a selezionare le foto che avevo fatto durantel arrivo del treno storico in Garfagnana durante le varie mani-festazioni e altre foto riguardanti la nostra ferrovia.Ho stampato le foto personalmente nel vecchio classico metodobianco e nero, passando qualche serata in cantina, in cameraoscura e scansionando delle diapositive a colori.Mi stato chiesto di scrivere due righe di commento sulle foto.

E per difficile commentare le proprie foto, ognuno vi puvedere cose diverse e suscitare sensazioni diverse. Lasciopertanto a chi l ha viste il proprio commento, sperando di avercreato qualche sensazione durante la visione.A chiusura della mostra mi sono permesso di inserire, visto chequest anno ricorre anche il centenario della morte di GiovanniPascoli, una foto con una frase tratta dai Canti di Castelvecchio:Il treno gia vola e ci porta,Sbuffando l alito di fuoco,e ancora nell aria piu smortaci giunge quell addio piu fioco,dal paese che fugge via...Un grazie a tutta l amministrazione comunale che ha permessodi effettuare questa mostra e in particolare al sindaco RinoSimonetti. Spero che questa bella iniziativa continui con altriautori e con nuove idee e immagini.

Stefano Prontelli

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Ricorre il centenario della nascita e il ventennale della mortedi Enrico Bertozzi scrittore, nell ultima parte della sua vita ecantore appassionato della sua terra: la Garfagnana.Vari i riconoscimenti da lui ottenuti: primo classificato al premioCastello di Verona per il romanzo Argo ; secondo classificatoal premio Un libro per l estate per il romanzo Una volta sinasce .Ambedue i testi sono stati editi la prima volta da CittArmoniosa e prefati dal professor Giorgio Barberi Squarottie successivamente dalla editrice Edisco di Torino, corredatida appunti per le scuole.Notissimi anche gli altri due romanzi L Erico, Giulebbe el anima edito da Citt Armoniosa e Lupardo edito daGenesi di Torino.

Esistono ancora due suoi inediti di cui La Pania si occuper inseguito.(Di Enrico Bertozzi si parla nel volume di Aldo Bertozzi eFloriano Moni Persone e Personaggi dato alle stampe nel2008 in occasione dei 20 anni del periodico La Pania ).

Pubblichiamo tre poesie, la prima dello scrittore, le altre duedella figlia Dottoressa Giovanna, docente di lettere. Un veroe proprio dialogo nel tempo di cui ci piace sottolineare laprofonda liricit .

UNA CASETTA, UNA STRISCIA DI TERRA

E goditi la casa alla Billonatu che hai volato gli oceaniogni anno,nuotato come i gabbiani in ogni marepescando curiose notizieper ridire festante ai tuoi cariogni lontana vita umana.I tuoi cari che hai tanto stimolato irruentae non si sono mai mossi,metteranno ali davveroma come non vorrestie lontanando devon saperedove poterti ritrovare.Qui ci sanno.Oraquesto il tetto da riparare,questa la tua striscia di terrache non potr mutareperch gi nel sogno alberata,accanto a un laghetto quietosulla via per l Ars na.Qui verranno.Li chiama un altra casa vicina.Ma tu che hai tanto viaggiatoaerea,perch si torna da tanto lontanolo sai. Quindi ogni voltaascolta.E goditi la casa alla Billona .

LE NUVOLE

Le vie del cielo sono brevi.Intanto che passo i miei giornia seguire gli orli delle montagne precipiti sul mare, perdendomiin una piega selvosa e fonda,ora smarrita su un promontoriodi luce, a picco, le sento arrivarealte e solennicon strascichi di trine, silenziosesi sfanno e si compongonoin cumoli densi e leggeriinsieme forse al ventodel tuo spirito cheancora non mi abbandonaverso il quale tende la mia animaogni giorno pi ottusa e greve.Ma se una foglia barbaglia nel soleo un merlo chioccolagutturale sulla sera,

Lo scrittore con la moglie Iridedavanti la chiesetta della Madonna della Neve, nei pressi di Sassi. segue a pag. 8

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si libera e ti abbracciati ritrova, impalpabileed aereo padre mio.

AVERTI RILETTO .

Ho rivissuto con tee la tua anima argutapersi per greppi, nel solenel vento, nel caldo enel gelo. Sfiorati dal vellutodei fiori da voli di uccellicullati dal brusio trasognatodelle api, dal canto dei grillinelle notti di luna.Insieme abbiamo cercatoil viso sereno confidentema serio, l abbiamo presaper mano, attenti a non farla cadere,chiamando a gran voce quell altra.Alla porta del tempios voltata stupitae ridente volata con noi.Orasiamo un cerchio d amorenel cieloe per sempre.

Giogi

Siamo nell anno 1981: Enrico Bertozzi presenta al PonteficeGiovanni Paolo II il volume L Erico, giulebbe e l anima .

Perch questo nome?Ce lo spiega Gian Mirola (1915 — 2001) in uno dei tanti suoiscritti:Il 28 luglio 1602, i Lucchesi incendiarono i mulini di Vesche-rana.Gli Estensi, comandati da Ippolito Bentivoglio, reagironoimmediatamente. Lo scontro fu tremendo. Il canale intornocui si combatteva divent rosso del sangue dei contendenti.Proprio come l Arbia (affluente dell Ombrone n.d.r.) alla stragedi Montaperti. Nel furor della mischia i combattenti non siriconoscevano tra loro cos uccisero per fatale errore (imbroglio)amici e nemici .Oggi il Broglio (raccomando sempre l articolo davanti!), aipiedi della provinciale per Cascio e Monteperpoli abitato da17 persone. Ha un suo punto di ritrovo che l antica bottegadei Rossi dove la Maria Albis accoglie gruppi di Cascerotti eMolazzanesi che vanno a far merenda e a giocare a briscola.A due passi c Vizzano con le sue serre e lussureggianti vivaisempre pi ampi e ben gestiti.Ne consegue che il Broglio sia punto di transito trafficatissimoe in piena vitalit .Questo borgo pu essere definito come una delle tante isolecomunali esistenti in tutta la provincia. Vicinissimo a Gallicano,per motivazioni di carattere storico, continua a far parte delnostro territorio e della circoscrizione parrocchiale di Molazzana.

(f.m.)

Foto di Bruno Pieroni

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Ci voluta una dozzina di quadri appesi alle pareti dell innovativolocale Pro Shop Village di Fornaci per farci ricordare MaurizioSuffredini, paesano acquisito del nostro comune, che ci halasciato circa un anno fa. Nessuno di noi ha trovato le paroleper salutarlo, o forse le aveva trovate, ma non erano quellegiuste per raccontarlo: Maurizio sfuggiva ad ogni rigida logica,ad ogni schema, ad ogni tentativo del dover essere che lanostra societ oggi ci impone. I quadri che sono stati espostidal 22 al 29 aprile 2012 nella mostra fortemente voluta delfiglio Simone ci danno il senso di questa libert interiore,nonch la sua capacit di rendere sulla tela i vari aspetti delreale: dalla veduta di Molazzana al ritratto di Papa GiovanniXXIII, dalla raffigurazione di Cristo a quella di Beethoven.Associo Maurizio alle giornate estive dei miei vent anni, e diquelli degli amici con cui mi ritrovavo al bar di Rio semplice-mente per il gusto di stare insieme. Lui ha rappresentato perme, e credo anche per molti ragazzi di Molazzana, quella rifinituradel tempo libero senza la quale la nostra spensieratezza nonsarebbe stata cos bella. Ci ammaliava come certe storie para-dossali e buffe che ci venivano raccontate solo da piccoli; lapianola con cui suonava, a richiesta, i Beatles oppure i PinkFloyd era solo la nota di inizio di una serata che sarebbe finitamolto tardi a parlare di niente e ridere di tutto. Anche la parolaera pi libera con lui, e si chiamavano le cose con il loro nome,senza tab , senza vergogna: il sesso, la religione, la morte e lamalattia erano nominate e descritte per quello che erano,elementi dell esistenza degni di essere presi in considerazionee quindi rispettati. Maurizio inoltre aveva la rara, anzi rarissima,dote di vedere la bellezza delle cose: non gli sfuggiva uno sguardo,un sorriso, un fiore che sbocciava tra l erba, una stella piluminosa delle altre nel carro dell Orsa minore. Mi ricordoperfettamente il giorno in cui per la prima volta entrai in casasua per vedere i suoi quadri; quello che pi mi colp fu un nudodi donna, il cui corpo perfetto era stato ritratto con un amoreche andava oltre la carnalit , per sfiorare un armonia celeste,quasi divina. Il sacro e il profano erano infatti per lui le faccedi una stessa medaglia, come a dire che non pu esserci unaterra senza cielo, o un cielo senza terra; il punto di incontro ben visibile in quel San Bartolomeo dipinto sulle pareti dellasua casa, anch essa divisa a met tra la perfezione e la decadenza.Diceva sempre che nelle donne vedeva la bellezza dentro agliocchi, quella invisibile, nascosta, e ne apprezzava la femminilitin tutte le sue forme: amava la donna in quanto met indispen-sabile dell uomo, completamento della perfezione umana; e daqui tutti i suoi quadri alcuni esposti anche nella mostra) sullafigura femminile, dalla Madonna all imitazione della MayaDesnuda di Goya.Alla sua morte ho provato la stessa sensazione che si ha quandoci accorgiamo che l estate finita perch non si vede pi alcunalucciola. Forse perch la sua presenza era diventata per me - e

per tutto il nostro paese - quotidiana e spontanea come lo ilciclo delle stagioni, il cambiamento del tuo corpo, l alternanzadel giorno con la notte; la necessaria e sacrosanta uscita daibinari, il Jolly, la carta matta dentro al mazzo di tutte le altrecarte fisse.Maurizio non stato solo un pittore dall innegabile talento,ma anche un artista della parola, fiabesca e stralunata, combinatain racconti surreali per far riflettere sul confine tra verit eimmaginazione, che ci hanno sussurrato all orecchio sempre lastessa identica domanda: cos questa vita? Quello che stiamovivendo, toccando, sentendo realt oppure solo un ingannevolema convincente sogno? E il confine tra la verit e la fantasiae cos ben definibile? Non forse proprio dalle pi fervideimmaginazioni che scaturiscono ben fondate verit ?Troppo facile sarebbe poter rispondere. Io so solo che adessovorrei avere quell elicottero tanto chiacchierato, per salire inalto, sempre pi in alto, per vedere se anche lass le sue palmesono cariche di ananas, e riportare a Maurizio il suo coloratissimoponcho messicano che ha avvolto tutti i nostri pi bei ricordi.

La conoscenza limitata, l immaginazione abbraccia il mondo.Albert Einstein

Simona Comparini

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Sabato 16 giugno si svolta la inaugu-razione dei lavori, nello spettacolarescenario di quello che i molazzanesichiamano il castello .Hanno presenziato e sono intervenuti,anche per manifestare il compiacimentoper il restauro, oltre al sindaco Simonet-ti, i presidenti della Unione dei Comunidella Media Valle del Serchio e dellaGarfagnana Nicola Boggi e Mario Pup-pa, l assessore provinciale Mario Regoli,la onorevole Raffaella Mariani ed ilsenatore Andrea Marcucci. Erano pre-senti altres tutti gli assessori del Comu-ne di Molazzana e diversi consiglieri, ilsindaco di Barga Marco Bonini, il con-sigliere provinciale Oriano Rinaldi, l exsindaco di Molazzana Selso Savoli, ilpresidente della Fondazione GiovanniPascoli Alessandro Adami, il direttoredei lavori arch. Marco Ferrando ed iltitolare della ditta esecutrice dei lavori,Ivano Fontanini. L intervento di Mo-

lazzana risulta il primo completato fratutti quelli finanziati nell ambito delSistema delle rocche e delle fortificazio-ni. L intervento era stato finanziato pereuro 185.000 mediante il progetto

Sistema delle Rocche e delleFortificazioni presentato dalle Comu-nit Montane della Garfagnana e dellaMedia Valle del Serchio e cofinanziatodalla societ Arcus SpA, nonch dalle

Da sinistra: Nicola Boggi, Marco Bonini, Rino Simontetti, Mario Regoli, Raffaella Mariani, Alessandro Adami, Andrea Marcucci, Mario Puppa.

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Fondazioni del Monte dei Paschi di Siena e della Cassa diRisparmio di Lucca. B.P.

(Un sentito ringraziamento, a nome del sindaco edell amministrazione comunale tutta, a Matteo Febbrai che hacurato il restauro del monumento ai caduti della prima guerramondiale, collocato all interno della fortificazione).

Le foto sono di Bruno Pieroni

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A SCUOLA IN MONTAGNAA fine maggio, la scuola primaria di Mon-taltissimo si trasformata in una scuolain montagna . Organizzata dalle inse-gnanti e da Marco Bertoncini ed EnricaLemmi (mamma e pap di Ludovico chefrequenta la prima classe), questa giornatain montagna si rivelata un esperienzainteressantissima per i nostro bimbi e pernoi genitori perch ci ha aiutato a viveree scoprire alcuni sentieri del nostro terri-torio attraverso un percorso guidato adattoa fornire ai nostri piccoli escursionisti lebasi per affrontare il cammino in monta-gna.Marco ha preparato la nostra uscita conuna lezione a scuola nella quale ha inse-gnato ai bimbi a leggere le cartine attra-verso l orientamento con i punti cardinalie i segnali di riferimento che si trovanosui sentieri; i bimbi sono stati poi divisiin squadre composte da alunni di diversaet in modo che i grandi potessero aiutarei pi piccoli proprio come ci si aiuta inmontagna tra compagni di cammino.Ogni squadra ha preparato l uscita, conuna scheda di studio del percorso da af-frontare, su cui dovevano essere riportatile condizioni meteorologiche, il punto dipartenza e di arrivo con le varie altitudinie il relativo dislivello, il tipo di sentiero,il grado di difficolt e il tempo di percor-renza.Dopo la teoria, siamo passati alla pratica.Ritrovo con le insegnanti Elisabetta Ciari,Roberta Sforacchi, Elena Pieri e Cinzia

Passiu alla cappellina del Piglionico, doveMarco ed Enrica hanno riordinato lesquadre e ricordato le regole per la sicu-rezza in montagna. Purtroppo il percorso stato modificato a causa delle condizionimeteorologiche. Dopo aver studiato lacartina del nuovo sentiero da affrontare,siamo partiti alla volta di Colle a Panestra,Trescala, Bovaio per poi tornare a Collea Panestra attraverso il sentiero C.A.I.Marco ed Enrica hanno fatto in modoche i bambini osservassero i vari aspettidel territorio, le tracce lasciate dagli ani-mali, le varie configurazioni geologichee i vari lavori che gli abitanti del luogoavevano fatto per rendere migliore la vitain posti cos isolati e disagiati.I bimbi hanno osservato, fatto domande,letto le cartine e si sono orientati graziealle indicazioni loro fornite ed hanno

dimostrato il loro entusiasmo cantandoa squarcia gola anche quando la stanchez-za iniziava a farsi sentire.Bellissima esperienza anche per noi geni-tori che abbiamo potuto conoscere alcuniluoghi del nostro territorio attraverso laguida di due grandissimi esperti.Ci siamo salutati con la promessa di ripe-tere al pi presto l esperienza.

UNA PASSEGGIATA MOLTO SPE-CIALEL insegnante di religione Cinzia Passiuha svolto un interessante lavoro con ibimbi alla riscoperta delle tradizioni reli-giose del nostro territorio.Gli alunni hanno fatto ricerche e fotodelle chiese e maestaine del proprio paese,raccogliendo tutto il materiale e portan-dolo a scuola. Sotto la guidadell insegnante, hanno ricostruito la vitareligiosa di un tempo. Attraverso unapasseggiata che coinvolgesse anche i ge-nitori, guidati dagli insegnanti Passiu eRossi siamo partiti da Eglio dove abbiamovisitato la chiesa di Santa Maria e SanRocco e dove i genitori di Michele cihanno parlato della storia e delle tradi-zioni legate a quella chiesa e alla guidadel paese.Con noi c era anche Nelly, nonna diCaterina, che ben ci ha spiegato quantola chiesa fosse al centro della vita delpaese e quanto importante fosse la suafunzione sociale.Bellissimo il suo racconto dell uso dellecampane che scandivano i vari momentidella giornata e come mezzo di comuni-cazione degli eventi: ad ogni suono cor-rispondeva un messaggio. Dice Nelly che

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MOLAZZANA

BRUCCIANO

ALPE S. ANTONIO

SASSI

EGLIO

MONTALTISSIMO

CASCIO

TOTALI

FRAZIONI MASCHI FEMMINE TOT. M+F NUM.FAMIGLIE

166

23

16

94

35

34

202

570

168

22

12

92

39

26

212

571

334

45

28

186

74

60

414

1141

144

25

15

89

42

25

169

509

NATI:Verona Matteo di Giulio e Gian-notti Martina Lea, nato a Barga il19.04.2012.

MORTI:Armadori Piera di anni 70, mortaa Castelnuovo di Garfagnana il14.05.2012.Bacci Marino di anni 90, morto aBarga il 11.04.2012.Bertoncini Alfredo di anni 95,morto a Castelnuovo di Garfagna-na il 01.04.2012.Cheli Leondina di anni 87, morta

a Barga il 15.05.2012.Filippini Rosanna di anni 73, mor-ta a Castelnuovo di Garfagnana il28.03.2012.Frati Natale di anni 82, morto aCoreg l i a Ante lmine l l i i l01.03.2012.Giannotti Lindo di ani 89, mortoa Castelnuovo di Garfagnana il23.03.2012.Guidugli Beatrice di anni 81, mor-ta a Barga il 15.04.2012.Lemetti Elisa di anni 83, morta aSan Romano in Garfagnana il18.03.2012.

Ad ormai cinque anni dalla prima edizione, continua a mieterericonoscimenti. Il Dizionario Garfagnino dell avvocato Aldo Bertozzi varcai confini della Toscana e incamera un altro successo: il Premiospeciale Linguistica assegnato dal centro culturale il Porticcioloe dalla Giuria del Premio Europeo Arti Letterarie di La Spezia.La cerimonia di premiazione si svolta nei giorni scorsi nell aulamagna del Centro pastorale Paolo VI, a Brescia.La Pania si congratula di nuovo con l autore dell opera.(Il verbale della giuria e le motivazioni sono visibili sul sitowww.ilporticciolocultura.it).

(Fin da oggi, possibile consultare il Dizionario Garfagninoon-line, suggerendo anche nuove forme dialettali)

le campane erano il 118 di un tempo: bastava suonare perun emergenza e tutto il paese accorreva.La nostra passeggiata finita poi con la visita ad alcune maestainedel paese. Andando verso Sassi, abbiamo visitato l oratorio diSan Rocco dove le nostre guide ci hanno raccontato comegli abitanti del paese lo avessero costruito per ringraziare ilSanto di averli salvati dalla peste che invece aveva mietutomolte vittime a Eglio.La meta successiva stata la Madonnina della Neve, attraversoil percorso delle rogazioni che ancora oggi vengono celebratecome benedizione per i raccolti dei campi e delle selve.In ultimo abbiamo visitato la chiesa dedicata a San Fredianoa Sassi.Che dire di questa giornata? Bella, coinvolgente e sentita!

ANNO SCOLASTICO, ADDIOFine anno scolastico pieno di impegni per i nostri bambini chefrequentano la scuola dell infanzia e la scuola primaria.Presso il Circolo Ricreativo di Cascio, i bimbi guidati dal maestroGiorgio Santarini, che ha curato il laboratorio teatrale, hannomesso in scena Peter Pan. I piccoli attori, sotto l esperta regiadi Giorgio hanno rappresentato la magica storia del follettoche non vuole crescere e che assieme alla fatina Trilli accom-pagna i suoi amici verso l Isola Che Non C dove liberano laprincipessa Giglio Tigrato dal terribile Capitan Uncino, traballetti di farfalle e uccellini, tra bambini sperduti in cerca difamigli accompagnati da danze indiane e cori di pirati.L ultimo giorno di scuola i bambini hanno partecipato allaMessa celebrata da Fra Benedetto, accompagnati dalle insegnantida alcuni genitori e da rappresentanti dell amministrazionecomunale. Tornati a scuola, il sindaco Simonetti, la dirigentescolastica Giannini, gli assessori Pieroni e Daddoveri, i consiglieriBiagioni e Carli hanno consegnato i diplomi ai bambini chequest anno lasciano la scuola dell infanzia per la scuola primaria.A quelli che andranno alla scuola media stato consegnato unattestato di merito. Nel pomeriggio ci sono stati i giochi dellaGiovent organizzati dall amministrazione con la collaborazionedelle docenti e sotto la guida dell insegnante Aurora Casotti edi Ivo Porta, che sostituiva la figlia Laura.Al termine delle gare i bimbi sonno stati premiati dai rappre-sentanti dell amministrazione comunale Carli, Daddoveri eBiagioni .Poi tutti a far merenda con pane e cioccolata, labuonissima pasta fritta e i bomboloni preparati da Nelly edall Associazione Sportiva Sassi-Eglio.

Popolazione residente al 31 maggio 2012

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Prima di dedicarmi all oggetto specificodi questo terzo appuntamento con lacucina garfagnina di un tempo, richia-mando un articolo apparso circa mezzosecolo fa in un numero speciale del men-sile La Garfagnana , vorrei ricordare leparole usate dal Direttore dell epoca diquel giornale nel presentare lo studio inproposito del professor Alcide Rossi.Dopo aver premesso come le vivandetipiche di trent anni prima conservavanoun profumo di rito e riportavano allamente i momenti della giovent , quandola pasimata pasquale era il dolce per

eccellenza e quando forare con unastecca da calza un grosso biroldo chebolliva nella caldaia, nel brodo nero,rappresentava un gioco serio che avreb-bero fatto volentieri i ragazzi , ma chepoteva esser compiuto solo dal nonnocon un atto maestoso di sacerdotepagano , il dottor Suffredini sottolineavala propria intenzione di assecondare ildesiderio di molti nostri conterranei resi-denti all estero che ricordavano volentierila domestica gastronomia garfagnina diun tempo.Per questo egli aveva pensato di affidarealla penna del professor Rossi la descri-zione dei cibi che furon graditi e gustatiun tempo dalla nostra gente. Anch essi,scriveva, facevano parte della umile egrande storia dei nostri vecchi , comeavevano fatto parte della loro vita i motividel folklore, dal Maggio alla Befana, daisonetti al verde. Per questi motivi, proprio perch si trat-tava di cose tramontate, soffocatedall irresistibile incalzare del progresso,era poesia ripresentarle e ripresentarlecon la stessa ingenuit con cui le vedem-mo e le sentimmo un tempo , senza cheil lettori avessero a ridere di tale innocentecandore, schiacciato dal moderno reali-smo e schiaffeggiato dall ironico sorrisodella giovinetta in minigonna o dei gio-vani con i capelli lunghi .Ed in effetti, anche secondo me, non c eranulla da ridere, n da sorridere, leggendole ricette gastronomiche, per quanto sem-plici ed essenziali, che avevano sfamatoi nostri nonni.Al riguardo il Direttore osservava chedomani, tra venti anni, quando faremopiovere e daremo il sole come e quandosi vuole (e sar , come ci dicono, il Mini-

stro dell atmosfera a provvedere al riguar-do), quando pollo, carne di maiale, po-lenta, tutto sar pillolato e confezionatoin scatoline e dovremo solo preoccuparcidi non sbagliare la pillola del whisky conquella della bistecca, allora s che ride-remo, o meglio rideranno a crepapelle,quanti leggeranno queste ricette.Ma poi, rideranno davvero?Ci sar poco da ridere con una caraffa

davanti piena d acqua, in una tavola nuda,fredda, senza il fumo odoroso di una caldaminestra, senza la fragranza di un piatto,amorosamente preparatoGrazie, caro Direttore, per questa accoratadifesa della cucina garfagnina d antan,ma grazie soprattutto per aver clamorosa-mente sbagliato pronostico: per fortunaancora oggi — e son passati quasicinquant anni e non venti — sulle nostretavole imbandite possiamo trovare delbuon vino, profumi golosi e non rischiamodi confondere una bistecca alla brace conun bicchiere di whisky.

***Ed ora eccoci a parlare della ricetta sceltaper questo numero del nostro bollettino,l infarinata, da non confondersi con lafarinata (come il professor Venturelli

chiama la polenta morbida, ottenutafacendo cuocere la farina di castagne nelvinello o in una mistura di vino edacqua ) che per a me sembra pi cono-sciuta come vinata , della quale, magari,faremo parola in un prossimo numero delgiornale, visto che il professor Rossi, nellostudio che abbiamo ricordato, si dedicaanche ad illustrare quest ultima prepara-

zione, ormai pressoch scomparsa dalletavole garfagnine.Il Rossi definisce l infarinata piatto tipicodesiderato ed accetto dai nostri padri ,cosa certamente vera, anche perch eglisi riferiva a tempi nei quali l alimentazionegarfagnina si basava principalmente sullemolte variet di preparazioni possibilicon l impiego della farina, tanto di gran-turco quanto, se non di pi , con quelladi neccio .Questa infarinata era in sostanza un mi-nestrone-polenta i cui principali ingre-dienti, scrive il Rossi, erano brodo dibiroldo (una specie di sanguinaccio - inaltre zone detto anche mallegato — cheviene fatto ancor oggi in Garfagnana,anche se pi frequentemente con proce-dimento industriale, essendo quasi scom-parsa la lavorazione artigianale e dome-stica del maiale), farina di granturco,pochi fagioli, cavolo nero invernale, pa-tate, buon soffritto a base di lardo conalcuni spicchi d aglio ed altre sostanzeche vanno sotto il nome di odori .Ma come si mangiava questo piatto, cer-tamente pi adatto a stomachi forti, tem-prati dalla fatica del duro lavoro nei cam-pi, che ad individui cagionevoli di saluteo dalla digestione difficile?Al riguardo duplice era il modo di gustarel infarinata.Quello pi tipico consisteva nel consu-marla tiepida, dopo averla fatta cuocerelentamente in un ampio lavezzo di bronzo,ma a molti piaceva invece lasciar raffred-dare l impasto per poi tagliarlo a fettenon molto spesse che venivano poste afriggere in ampie padelle, non troppoprofonde, nelle quali era gi stato immessoabbondante olio rigorosamente di olivao, meglio ancora, profumato strutto casa-lingo.Importante era la fase della frittura chedoveva avvenire lentamente fintanto chesulle pareti esterne delle fette non si fosseformata una croccante crosta.Il professor Rossi, osservava poi chel infarinata, lasciata scolare alquantosulla padella, messa un po in pendenza, costituiva un appetitoso e prelibatissimocibo, una vera ghiottoneria, una sommadi sapori ed un crescendo di profumi chediventavano ancora pi accentuati, seaccompagnati con svariati bicchieri disapido vino bianco, non eccessivamente

segue a pag. 15

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alcoolico, come quello prodotto nelle vigne locali .Al riguardo, su questa ultima affermazione di Alcide Rossi,dovuta al suo amore per la Garfagnana (che gli fa perdonareanche la mancanza d imparzialit ) ho gi espresso la mia opinionenell articolo comparso sul precedente numero della Pania enon credo sia il caso di ripetermi, mentre sulla bontdell infarinata, realizzata nell uno o nell altro dei due modidescritti, non posso che concordare sul giudizio di eccellenza,invitando gli increduli a provare a farla.Son pronto a scommettere che mi daranno ragione.

Aldo Bertozzi

Non facile per noi Mo-lazzanesi, arrivare al par-cheggio vicino alla chiesa,nel Fosso, come siamosoliti dire, e non incon-trare pi la Rosanna, nonricevere il suo buongiorno,non poter pi scambiarqualche parola sul tempo,sul Molazzana, su un belfiore appena sbocciato, masoprattutto non ridere conlei di qualcosa di buffoaccaduto in paese, diqualche battuta appenasentita in bottega o nonpoter condividere il dolorenei momenti difficili dellavita.

Il paese, ecco cosa significava la Rosanna e non era raro perme prenderla bonariamente in giro, quando sosteneva fosse ilpi bello della Garfagnana. Ma la Rosanna era anche un pezzettodi tutti noi che con lei appunto avevamo condiviso la miseriae il benessere, le gioie e i dolori ed anche la giovent e che conlei avremmo tanto voluto condividere la vecchiaia.Quando in passato mi era capitato di ricordare, attraverso LaPania, qualcuno che ci aveva lasciato, incontrandomi mi diceva:Anche questa volta mi toccato piangere .

Ora immagino che, leggendo lass le mie inadeguate parole,con il suo sorriso ironico e beffardo dica: Certo potevi fare dimeglio! .Scusa Rosanna, vero, ma che le parole sono a volte inver-samente proporzionali all affetto ed ai sentimenti che vorrebberoesprimere. Non le tue, per quando hai saputo raccontare iltuo paese.

Cicci

La maestra Rosanna Filippini in Babboni aveva insegnato invarie scuole elementari e materne della nostra provincia. DaS. Cassiano a Borgo a Mozzano, a Montaltissimo. Aveva cessatola sua attivit didattica nel 1988 a Castiglione Garfagnana.La Pania pi volte ha ospitato i suoi scritti. Le sue poesie naifnella loro schiettezza, avevano il potere di evocare atmosferee con grande efficacia suscitare sentimenti e stati d animo.

IN RICORDO DI GLORIANARecita di fine annoscolastico presso ilCentro Ricreativo diCascio:l ho rivista in mezzo anoi vestita a festa,truccata, pronta a col-laborare.Ed ancora ..Quandoerano gli insegnanti, aturno, ad aprire lascuola, l ambiente or-dinato ed accogliente,il profumo di pulitoparlavano di lei, per-

ch Gloriana non si mai risparmiata ma, conl attaccamento al lavoro, il senso del dovere, la disponibilita collaborare per il bene comune, ha sempre messo alprimo posto gli altri. Giordano Rossi

(La somma di denaro raccolta tra il personale della scuolaprimaria e dell infanzia stata devoluta dalla famiglia diGloriana all Associazione di ricerca contro il cancro)

(La famiglia di Rosanna intende ringraziare, attraverso il nostroperiodico, le numerosissime persone che hanno in varie manierepreso parte al suo dolore).

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Dopo il rugby, questa volta parliamo di un altro sport chedefinire minore sarebbe un grosso sbaglio perch il golf halunghe tradizioni in ogni parte d Europa. In Garfagnana nato negli anni novanta ma gi conta molti appassionati edanche nel Comune di Molazzana si contano alcuni seguaci.Tra questi, Sandro Pieroni, autore del pezzo che segue, incui illustra esaurientemente e con apprezzabile chiarezza letecniche del gioco e lo spirito che lo pervade.

Le origini del golf si perdono nel tempo. C’ chi dice sia natoin Olanda verso il 1300, altri dicono in Scozia un secolo pitradi; fatto sta che proprio in Scozia, la casa del golf oggi da tutti riconosciuta a St.Andrew, dove sono state scritte leRegole del golf moderno che costituiscono il riferimento uni-versale di questo sport.Il golf uno sport atipico, dove la tecnica importante maanche lo sforzo fisico non da meno, perch giocare le 18 buchedi una partita significa percorrere a piedi, in poco pi i 5 ore,circa 10 km tirandosi dietro la sacca con le mazze e tutto quelloche serve. E altrettanto importante l’aspetto mentale, laconcentrazione per individuare la migliore strategia per superaregli ostacoli che il campo ti propone, per controllare, al momentodel colpo, tutti i movimenti del corpo.Il golf uno sport che, a differenza da tutti gli altri, non si giocamai su uno stesso campo. Mentre il campo da tennis, o dabaseball o da pallavolo sempre lo stesso ,codificato nelle misuree nella forma, qui l’unica cosa certa che devi mettere la pallinadi poco pi di 4 cm di diametro in un foro nel terreno largo 10cm nel numero di colpi che il campo stabilisce per ogni buca,ovvero 3, 4 o 5 a seconda della sua lunghezza. E ogni campo diverso dall’altro con ostacoli diversi, con lunghezze diverse,con paesaggi diversi, e anche nello stesso campo la buca sulgreen viene spostata di tanto in tanto variando le prospettive,le strategie e le difficolt del tiro.Il golf davvero uno sport atipico. Il meccanismo dell’handicap,che non ha eguali in nessun altro sport, ti concede un vantaggio,proporzionale alle tue capacit , cos che puoi concorrere partendoalla pari anche con chi pi bravo di te. Sarebbe un po’ comegiocare a tennis con Nadal e partire con 2 set di vantaggio, ocorrere in pista contro Alonso partendo 10 giri avanti.Il golf si gioca ad ogni et : ci sono bambini, ragazzi, adulti eanziani che giocano a golf, non per niente luno degli sportpi praticati al mondo con quasi 70 milioni di praticanti iscrittialle diverse federazioni nazionali. Di questi 4,4 milioni sono inEuropa e di questi poco pi di 100 mila in Italia dove sonopresenti poco meno di 400 campi.E’ luogo comune pensare che il golf sia attivit da ricchi, maquesta una visione soprattutto italiana che ha contribuito allascarsa diffusione di questo sport che, dopo il 1900 ed il 1904,torner come sport olimpico nel 2016. Nei paesi anglosassonici sono campi pubblici dove puoi giocare a basso costo e anche

l’attrezzatura non cos costosa come si pu pensare. Anchese puoi giocarlo da solo, il golf, perch il tuo avversario ilcampo, molto pi divertente farlo in compagnia, in una garaufficiale o anche solo per giocarti la bevuta con il tuo compagno.Il Garfagnana Golf nasce nel 1994 per iniziativa di un gruppodi appassionati che hanno progettato e realizzato l’impianto diBraccicorti nei pressi del Lago di Pontecosi nel Comune diPieve Fosciana. Il percorso affiliato alla Federazione ItalianaGolf come campo promozionale, ovvero un percorso di ridottedimensioni dove puoi comunque imparare a prendere confidenzacon questo sport. L’impegno e lo spirito con il quale statopossibile realizzare la struttura ha avuto il suo riconoscimentoufficiale proprio dalla massima espressione del golf ovvero dalRoyal & Ancient Golf of St.Andrews che ha assegnato alGarfagnana Golf, unico campo in Italia, un premio di 5 milasterline per la promozione e la diffusione di questa disciplinasportiva.Attualmente il Garfagnana Golf pu contare su una ottantinai soci, provenienti dal territorio e dalle aree vicine, che in questianni hanno raggiunto risultati importanti sia a livello toscano,come le diverse affermazioni nei campionati toscani singoli ea squadre, sia nelle molte competizioni con finali internazionali.Per giocare a golf occorre avere pazienza. All’inizio i movimentiappaiono assolutamente innaturali e sembra impossibile colpirequella piccola palla, poi a poco a poco le cose migliorano equando la vedi volare in alto ti sembra di aver capito tutto. Inrealt diventa pi facile se ricevi le prime nozioni da un maestroche sappia suggerirti come mettere le mani e come muoverti.Poi per gran parte del lavoro devi farlo da solo provando eriprovando i colpi in campo pratica.Quando finalmente ti cimenti per la prima volta su di unpercorso ti prende un misto di piacere e di timore e meglio se condividi il gioco con qualche amico pi esperto che sappiaindicarti le semplici regole che disciplinano il gioco.Spesso la passione per questo sport ci porta a giocare in altricampi, non solo in Toscana, ma anche in giro per l’Europa. Lenostre ferie sono infatti ormai programmate laddove ci sia pidi un campo con il quale cimentarsi con mazze e palline. Nelnostro Comune siamo per ora in 4 praticanti fra cui l’amicoAlfredo Lazzurri, che da anni abita a Glasgow ma che ogni voltache torna a Cascio trova l’occasione per condividere qualche

PROSELITI ANCHE NEL NOSTRO COMUNE

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partita con noi. Indimenticabile, nel corso della mia ultimavisita in Scozia, la giornata che Alfredo ha organizzato al MarHall Golf, uno splendido percorso sulle rive del Clyde.Praticare questo sport diventa poco a poco sempre pi appas-sionante e coinvolgente.Cos , ogni volta che torni a casa dopo una giornata di golf,ripassi mentalmente ogni colpo, ti interroghi dove puoi aversbagliato, ti riproponi di agire diversamente per realizzare laprossima volta un punteggio migliore. E’ una cosa difficile daspiegare e assolutamente incredibile per chi non abbia maiprovato, eppure anche questo, insieme a tutto il resto, fa partedi questo bellissimo sport.

Sandro Pieroni

Durante la finale del campionato provinciale di super-minivolley, a Capannori, si svolta la premiazione delconcorso di narrativa Io e la pallavolo indetto dallaF.I.P.A.V di Lucca.Tra tutti gli atleti di categoria della provincia, risultatavincitrice la nostra Mariachiara Daddoveri con un temain cui ha raccontato la sua passione e il suo entusiasmoper questo sport, coinvolgendo i presenti con la letturadel suo scritto.La soddisfazione doppia perch anche la squadra diMariachiara, il Volley Barga Coppo Team, si classificatoai primi posti ella graduatoria provinciale.Un bravissima a Mariachiara e complimenti per unainiziativa che sa unire la narrativa alla sport.

IMPRESA MEMORABILE

Domenica 12 giugno arrivato un altro incredibile successodella cascerotta Claudia Bertoncini, questa volta si aggiudicatail terzo posto assoluto e il primo di categoria alla 42a edizionedella Milano-Sanremo per cicloamatori. Questa la corsa pilunga di tutte, si estende per quasi 300 km, si parte dalla cittmeneghina e attraversando sette province e tre regioni si arrivaalla citt dei fiori. Non semplice arrivare in fondo a 8 ore e50 di gara, e qualsiasi appassionato sa che bisogna avere sempre

il supporto di un gregario, e Claudia ne ha avuto uno deimigliori, Luigi Toni, che l’ha supportata e incoraggiata anchenei momenti di difficolt , accompagnandola fino a salire suquesto prestigioso podio. La Milano-Sanremo uno di quegliobiettivi che sono difficili da raggiungere, e Claudia puaggiungere anche questo al suo stupefacente palmares.Brava Claudia, sei la dimostrazione che con la tenacia e lapassione si possono compiere anche le imprese pi dure.Grazie e in bocca la lupo per il resto della stagione.

Io e la Pallavolo

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