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G SESSIONE II: METODI DI PRF.LIE\ O E MISURA DELLE POLVERI

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G

SESSIONE II: METODI DI PRF.LIE\ O E MISURA DELLE POLVERI

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Determinazione gravimetrica delle polveri << inalabili ,,

)t. PAT RO='il e ~. ZUR LO

Clinica del Lavoro, Uni11usità di Milano

L'esposizione professionale alle polveri è direttamente proporzionale alla concentrazion e a tmosfer ica delle polveri stesse e al loro contenuto in sil ice libera silicotigena, con particolare riguardo alle par t icelle di dimen­,;iorù inferiori ai 5 m icron.

Nella Tab. l sono ripor ta ti i ){AC (massime concent razioni accettabi}j) per le p olveri del Laboratorio di Igiene Industriale della Clinica del La­voro dell ' Università degli Studi di Milano.

L ' esposizione è eccessiva quando risulta superato il limite per la fra­zione respi rabile o qu ello numerico o entr ambi.

T ABJ::r.LA l

MAC per le polveri.

pulvcri to tali mgfm3 q= % ponderate silice libera silicotigenn (S.L.) nelle polveri totali l

l LO l

frazione « rcspirabile >> mgfm3 q + 3 q = 0{, ponderate si !ice libera silicotigena (S.L.) nel « respirabile »

4500 p:nticeUe per mi da 0,7 a 5J.1. q + 3 q = % numerico silice libera silicot igena (S. L.)

nelln frazione 2 - s,,~,

Il MAC per le polveri totali è solo orientativo, la concentrazione di tutta la polvere in sospensione nell'atmosfera non deve comunque supe­rare i 10 mg/m3 •

P er frazione inalabile si intende la polvere non trattenu ta da un elu­triatore con le caratterist iche di taglio riportate nella Tah. 2 adottate dagli A.C.G.I .H . (Associazion e degli I gienisti Governativi Americani) in funzione della frazione delle polveri a tmosferiche ch e raggiunge gli alveoli .

• lnn . l sl. Sttper. Sanilcl (1973) t, H &-,51

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~ll.l'OUl 111 I' Kf LIJ::\ O l '11 -;l R ~ lJ •• LI F POI\ l 111

l l ~IAC per la fraziouf• respirahilf' è un' acqui~izione rdativamtmll· recente. l 1cr la !-.Ch•ziuue dt•ll'clutriatorc la frazione rc;;pirahilt· non com­prcndc- tutt e le poln·ri atmo..,feriche in :-o~pensionl' Jwll'atmoFf'cra di di­m<•n, ioiJt' miuorc di :i-6 mirrun, ma solo la part(' n on trattenuta dall'clu-

triatore che coincidt• con la fruzilHlC mi-TABt:LL4 !! n on• di 5-6 micron quando le particclh•

Frazione cc rcspirubile »: cam­pione prele,•a to con elutriaton· con le seguenti caratt eristiche.

~----

1 (ltnltlNro eert~uhu ....

D>o<'O ( • ) m"""'

2 ., -.... 3,!i

l 5

I __ Io_

~. fttJO l-r~tttuutu

90

50 l

2~ _l

sono tutte p i•'• piccole di 2 micron , c it, cht• nei reparti di la voro si vcrihca !'olo in cao.i eccezionali.

1 ormalnuonte, come m cslio in evi­denza nella 'l'ab. 3, il « respiraLile» uon tratt<"outo dall'elutriature (• il 40-50 ~u circa della frazione mi nore di S-6 microu. L \•lutriatore trattiene poi tuttt· le parli· c<>llc più grantli di 5-C• micrcm, <' il rap­porto in p <'SO tra le polveri totali c fina­labile in fwlZione d l'Ila ~~:ranulomc l ria della polwrc varia da 2 a oltre 10. Egualmente estremamente variabilc i' i] nunH' ro delle particelle ]Wr ntilligranuno di polvere at­ruo ~:ofcrica ju quanto dello uumcru non i':

solo funzione della dimcusiom· delle part icelle ma anebl' clelia luru d t·n .,ilit c della forma più o mcuo regolare dciii- particelle st e ' se.

Frazione minore di 6 JJ delle polveri atmosferiche di di­mensioni «medie» e ()CJ'ceoto nou trattenuto dali 'clutriatore •

o .. o• . ,, Dimtntion~ i u SA

.o nuuwru·u pondcruh• u on Hl\tf'IJulu

----0, 7- 1 :1·1 ·- l ,3 1,3

1-2 13 10,0 !},0 2-4 !!O 37,7 2:! ,6 4-6 5 50,0 12.5 ------ -

100 100 45,1

:\c dl'riva cbc il :\l \C numl'rico <'d il corri ,.pondcntt· ~IAC p onclcrah.• poQ;;tmu coincidere solo come media di piìt reparti cou Jiscnrdanzc anche· sostanziali per i singoli p osti di lu voro. con polveri finj~·imc il ~lA C nume­rico ~ più restritti,-o, mentre cuu polveri g rossolane ~ più rc"tritti\'o il p on­deralc.

-~nn. I~t. SUJlCr. Sa11ilà ( 1973) t, U5- 451

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PATRONI E Zl.: RLQ

In considerazione di ciò è stata eseguita una indagine sistematica p~r mettere io evidenza la cor relazione tra il numero delle particelle e il peso clelle polveri e della frazione respirabile. Sono state esaminate 129 posizioni di lavoro di 64 reparti di 21 stabilimenti tra cui miniere di carbone, accia­ierie, fonderie, ceramiche, laterizi, vetrerie, indus trie chimiche ecc. P er ogni posizione sono s tati prelevati in parallelo, per fi ltrazione di 16 litri di aria al minuto per l o 2 ore, un campione delle polveri totali e uno della frazione respirabile. Contemporaneamente sono stati prelevati, per la deter­minazione conimetrica del numero delle particelle da 3 a 6 campioni di polveri, con durata dei singoli prelievi di 5-15 minuti.

Su lutti i campion i è s tato determinato : l) peso o numero ; 2) % gravimetrico di quarzo o % num erico ; 3) granulometria ;

con un totale di 2322 analisi. Sono state esaminate posizioni di lavoro prevalentemente p<tlverose,

delle quali 49 sono risultate accettabili rispetto al MAC respiraLilc, m entre le restanti 80 sono risultate superiori con una media generale per le 129 posizioni di 5,6 volte il MAC.

Tenendo presente che la routine richiede praticità e semplicità è s tato impi egato un clutriatore estremamente sempli6cato, derivato dal classifi­catore eolico usato nel nostro laboratorio dal 1955, costituito da 2 tuhi concent rici della dimension e di una penna e del peso di pochi grammi, dove l'aria passando dal tubo interno all'esterno subisce una brusca Yarta­zione di direzion e liberandosi delle particelle p iù grossolane.

Percento di silice libera

Uispetto al respirabile (Tab. 4) il quarzo nelle polveri totali è sempre risultato superiore con un minimo di 1,07 e un massimo di 4,71, mcdùa generale 1,61.

TABELLA 4

Rapporti tra le percentuali di silice libera silicot igena (S.L.)

) ! in }fax )feti io

S. L. polveri totali l ,07 ·l , il 1,61 ::>.L. rcspirabilc

S.L. numerico 1 S.L. respirabile 0,22 1.60 0,78

-

A 1111. f sl. S upcr . S<1n1là (1073) 9. H $--451

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448 bii-:TODI 1)1 P R ELI EVO E M1Sl 1 R., U F. I, LJ·: POLVt: 111

I rapporti più elevati sono stati riscontra t i con tenori di quarzo infe­riori al 3 % presso un forno Martin. dove notoriamcnl<' il fine è arri cchito d ai fumi .

P er il rapporto percento n umericofpercento nel respirabil1· la media è di 0,78, minimo 0,22, m assimo 1,60.

R apporto in p eso polt-eri totaliff ra: iom: inalabile

Il rapporto in peso tra le polveri t otali (Tab . 5) e la fra :r.ione rcspi­rabilc è risultato in media di 3,34 con un m ass1mo di 9,19 e un m inimo di 1,80. P er il 60 % circa dei campioni il rappor to ì.• risulta to comprel'o

TABELLA 5

Rapporto tra il peso d ella polvere totale e la « respirabile >>e tra il numero (0,7 - 5p)

e il peso della « respirabile >>.

M in l ) t. x: l Medi• l~ 1\l iu

l l l l polverf' t ot ulc

l , B l ~l . 2 l 3, 34 l 5. 1 respirahilt• l numl'rico (•) l l

respirahik - 38 l

2800 429 73.8 l --- ----

(• ) p~H• j, ... lJe 1wr m~t d i pnh.-n·.

tra 2 e 3,5, abbas tanza in accordo con quanto prevedibilc considerauùo le caratteristiche dell 'clutriatore e la granulometria m edia d elle polveri atmosferiche. I valori più bassi sono st a ti r iscontrati per la saldatura ad arco che not oriamente dà fumi m olto fini . I rappor ti superiori a 4 son o stati rilevati n elle immediate vicinanze di sorgenti massivc di polveri : tra­moggie di carico e scarico, molature vetro e refrattari, fo rmatura. in quanto n elle immediatr vi cinanze delle sor genti si captano anche le particelle gros­solane che sedimentano rapidamente al suolo e sono già praticamente as­senti a pochi metri .

La classificazione (> risultata m eno efficiente, con est ension e del respi­rahilc a 7-8 micron , p er le particelle amorfe , di forma irregolare, e con ten­denza all ' aggregazione (polveri di carbone, crudo per ceramica, terre da fon ­deria) che notoriamente hanno un diametro cinetico ridotto rispetto a lla dimensione apparente ; a conseguenza di ciò il rappor to m edio genr ralr è risulta to relativamente ridotto.

. 11111. 11<1. Su)lf r. Stllt i lti ( 19i3) t , ~45 . ;, 1

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PATRONI F. ZURLO 449

La concentrazione numerica media delle particelle di polvere è risul­tata di 429 particelle per milligrammo di polvere con un minimo di 38 e un massimo di 2800. I rapporti più elevati superiori a 1000 ppfmg di pol ­vere sono stati tutti riscontrati con polverosità atmosferica dell'ordine dci

mgfm 3 per le polveri totali e inferiori a l mg/m3 p er le polveri inalabili. II numero delle particelle è risultato minore di 75 per milligrammo per le polveri più difficili da classificare e anche per queste solo con polverosità elevate (più di 10 mg/m3) con conseguente prevalenza delle particelle grossolane.

Rt1pporto tra l'inclice di esposizione, calcolato per le polveri totali, e la concentrazione numerica e quello della frazione inalabile

Nella Tab. 6 sono riportati i dati significativi relativi agli indici di e" posizione calcolati in funzione delle polveri totali o della concentrazione

numerica con il corrispon­T A B E LLA 6 dente indice in funzione del

Rapporti tra gli indici di esposizione cal­colati in base a lla polvere total e, alla fra­zione respirabile, e aJia concentrazione

numerica.

-l

Mi n l )fa'X

polvere totale 0,7 4 ,7 r espira bile

numerico r espirabile O, l 4 ,4

-

-l l Max Mctlia Min - 1 l l 1,5 6,7

0,8 44 , 0

« res pira bile » ; si tratta dci dati più interessanti in quanto le rilevazioni servono proprio per valutare la esposizione.

I rapporti tra indice pol­vere totale e indice JlOlvere respirabile sono risultati com­presi tra un minimo di 0,7 e un massimo di 4,7, media 1,5; nel complesso questi rapporti sono risultati meno variabili di quanto prevedibile teorica­mente. I rapporti tra l' indice

numerico e il « respirabile» sono risultati compresi tra 0,1 e 4 ,4 con un rapporto tra minimo e massimo di 44, abbastanza elevato anche conside­rando la variabilità di dimensione, forma e densità d elle particelle. La media è risultata però di 0,8 .

.Nell'istogramma della Fig. l si JWta come i rapporti t endono a livel­la rsi al centro con una punta verso il rapporto l e una più elevata per il il rapporto 0,3-0,4, punta dovuta ai risultati ottenuti nelle posizioni molto polverose, specialmente nelle miniere di carbone e nell'industria ceramica, dove per la minor efficacia della classificazione il respirabile si estende fino a 7-8 micron .

In effetti le differenze più marcate sono state riscontrate nei reparti molto polverosi o con polverosità minima, mentre p er la polverosità del­i'orlline del MAC i due indici risultano abbastanza concordanti come messo in evidenza dalla Tab. 7, dove sono stati considerati separatamente i ri-

. t nn. 1.•1 . Suprr. Sftnità ( 1973) 9, ll f>-4 ~1

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450 l\H:TODI ))l l'RLLU:VO E )IJSU RA DELLE POI.V.t:HI

sultati ottenuti rispettivamente nelle 44 posizioni risultate oltre 4 volte il MAC, nelle 70 risultate da 1/4 a 4 volte il MAC, e n elle 15 dove la polverositù era inferiore a 1/4 del MAC. P er le posizioni molto polverose il rapporto medio è di 0,34, sensibilmente basso c del resto prcvedibile, in quanto la polvcrosità è elevata nelle immediate vicinanze delle sorgen ti di dispersione, c nell'atmosfera sono ancora presenti anche ]c particelle più grossolane che non hanno avuto ancora il t empo di sedimentarr..

20

%

10

0,125 0,25 0 ,5

RAPPORTO

2 4

Fig. l. - htogramma dei rap porti tra l'indice di esposi­zione numerico c l'indice ponderalc «respira bile».

TABELLA 7

Rapporto dcii 'indice di esposlZaone nume­rico e il corrispondente indice «respirabile))

in funzione della polverosità

l

Indice di • •posizione l • re-arirabil(: •

l l l L

> 4

1/4 a 4

< 1/4

N l 44

70

15

Mi n l ~t a:< l Medio

l 0,10 1,47 l 0,34

0,2l 2,80 0,88

0 ,72 4 ,40 2,02 l Per le polverosità inferiori a 1/4 del MAC la situazione risulta capo·

volta, l'indice numerico è m ediamente due volte superiore rispetto al respi· rabile. Se invece consideriamo le po!verosità medie da 1/4 a 4 volte il MAC il rapporto medio è di 0,88 praticamente vicino airunità e tale lo si può con­siderare per le polvcrosità dell'ordine del MAC.

Anche i minimi e i massimi sono contenuti entro valori accettabili c ciò anche in considerazione del fatto che ogni rapporto è subordinato ai

Ann. Jsl. SttJ>Cr. Sanità ( 1073) l, H f>-451

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PATR0:-1 E ZURLO

risultati di 5 analisi distinte e precisamente : una classificazione, una ponderale, una numerica, un quarzo quantitativo e un quarzo a contrasto di fase ; per ciascuna di queste analisi si può considerare già buona un' ap­prossimazione del ± 15 %-

Il campione ponderale c il numerico non sono esattamente contempo· ranei ed anche i punti di prelievo non sono perfettamente coincidenti. ~elle

cletcrminazioni in parallelo con due apparecchi eguali sono abbastanza frequenti differenze dell'ordine di l a 2, e ques ti risultati sono da conside­rare più che buoni, anzi fin troppo buoni, forse per compensazione reciproca degli errori.

Conclusione

P er quanto detto, la conimetria e il re!;pirabile per polverosità dell'or · dine del l\'IAC danno risultati medi coincidenti con tendenza della coni­metria a risultare relativamente più severa per le polveri notoriamente fini (fumi di acciaieria , saldatura elettrica) mentre il respirabile è più severo per le polveri notoriamente grossolane e più difficili da classificare (carbone, ceramica, t erre di fonderia ecc ... ) .

Le differenze possono risultare accentuate p er polverosità minime, che non hanno interesse pratico, c per le polverosità molto elevate riscontrabili solo dove mancano i mezzi più elementari di prevenzione e dove il giu­dizio sull 'esposizione non può essere che negativo.

Si tratta di differenze inevitabili ed insite n ei principi s tessi, numero c peso, su cui si basano le due metodiche che, completandosi a vicenda, danno una più esatta valutazione dell'esp osizione, considerando sia il peso sia il numero delle particelle, mettendo in evidenza di volta in volta il fat­tore prevalente.

Riassunto. - È stato eseguito un confronto in 64 reparti di 27 s tabi­limenti (acciaierie, fonde rie, industrie della ceramica e del vetro, ccc.) t ra i v alori ottenibili in prelievi per il campionamento gravimetrico delle pol­veri totali e della frazione respirabile e in prelievi conirnetrici.

Si è verificato che la conimctria c la frazione respira bile della gr a vi­metrica danno risultati medi coincidenti, per polverosità dell'ordine del )IAC.

Summary (Gravimetrie determination of « inhalable» tlusts). - A com · parison was curried out, at 64 departments of 27 industriai plants (steel factories, foundries, ceramic and glass industries), bctwecn the values ob­tainable in drawings for the gravimetrie sampling of total dusts and of the inhalable frac tion and thc conimctric drawings.

I t was asccrtained that the conimetry and the inhalable fraction of gra­vimctry yicld give coincident a verage rcsults for a dus tiness in thc ~IAC ordcr .

ltllt. f s /. Super. Sunii<L t i97:1 J 9. H~ ~51

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Determinazioni ponderali di polveri aerodisperse: metodi tradizionali e metodi automatici

1 .. POZZOL! , U. MAUGEHI , S. GIII1'TOH L e A . . \fASSOL<\

Istituto di J\fpdirinn del Lat·oro, Fnit•ersiltì di Pavia

l ntroduzÌ(mc

Nella valutazione di uun situazione igicni co-amhientalr, quando il rischio è rappresentato da polveri acrodispersc, siano esse inerti oppure no. è ormai u~o corrente ricorrcn • alla determina1.ione pon dcrale delle stes~r

poh·cri. In letteratura è ampiamente documentato tale m etodo di misura con

particolare rifc•rimento ai sistemi di campionatura, ai metodi di analisi ed anche alla pu~sibilità di errorr a cui gli operatori ben difficilmente possono sottrarsi e· 5). li sis tema di prelievo (: sempre quello tradizionale, ossia rac­colta di polveri acrodi spersc lìU mrmbrane filtranti m ediante pompa, contatore di precisione per la misura del volum e di aria campionat a.

I sist emi di analisi sono vari e vanno dall'impiego dci raggi X per la determinazione del quar1.o, all ' uso dell' a ssorbim ento atomico e della flucm·­scenza per la determinazione cl<·i vari metalli. Le possibilità di errore sono soprattutto rappresentate dalla manipolazion<' drlla membrana: trattamento in stufa c pesata prima e dopo il prelievo.

Tale metodo di riJe, ·azion(' permette di d('terminarc la polvere t otale aerodisp ersa e anche la frazione respirabile, qualora davanti alla m embrana venga posto un presclettore od elutriatore in grado d i tagliare la frazione grossolana e lasciar passare soltanto la frazione rr~; pirabile secondo le curve

di penctrazionc AEC (ACGlll) c 1\-IRE (B:VlHC) . Il dato che !'. i raccoglié, comullque, esprime la concentrazione di polvere

acrodispersa m ediata nel t empo, ossia riferita alla · durata del prelievo, il quale solitamente è abbastan1.a lungo da permettere una deposizione sulla m embrana di quantitativi di polvere sufficienti ad una pesata attendibile.

Evidentemente ciò toglie ]a possibilità di rilevare le oscillazioni a c ui la polvere acrodispcrsa è soggetta sia per la discontinuità di eventuali sorgenti di emissione sia p er particolari corren ti d 'aria esist enti nel reparto in esame,

_11111. 1~1. -"ttllfr. Sanil<i (l!li3) 9, 4:.:!-4 ~9

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-POZZOL!. MAl' C t:RI , C. IOTTORI E ~IAS~OL,\ 153

f\ ia anche per differenziate modalità di lavoro dell'operatore. Ris ulta quindi, per uno ~tudio approfondito d i una situazione di inquinamento dell'aria ambiente an che in relazion e a J eventuali impiant i di honifìca che si volessero attuare. l'opportunità di disporre di una registrazione in continuo della quantitù di polvere aerodisper;;;a , "enza per altro tra:::curare il contributo che ne può deriva re dalla po,;sibilità di e;;eguire un numero di cleterminazioni ,.. ta t i,.ti camente valido. Dato il trmpo d i campionamento richies to, pe r ~od­

di,Jarc alle esigenze accennate, ne conseguono trmpi lun ghi per la effettua­zione di indagini igienico-ambientali.

La possibilità di di!-<porre Ili un campionature e do;:atore ponJcrale au­tomatico Jella quantità di poh-erc acrodispersa J ovrchhc rappresentare un t ipo rli ,;oluzion e a t tendibile ai pwblemi prima denun cia t i.

Cumpionutura P doMitura pondt•mft' autonwticc1 di poft·pri aerodi~perse

1\ella prati t'tl di tutti i giorni. eia noi viene impiega to l'apparecchio d cfìnito «bilancia piezoelettrica» ddla Società Thcrmu-S~·stem In r. (TST). l.o schema dell 'apparecchio è riportato in Fi~. l.

Jl modulo ri velatore di particelle ì• costituito da un blocche tto in te llon i n cui ì· ricava t a un a e a m era a d uc conclotti: uno pl'r l'ingresso Ùl'll'~tria

ambiente Ja Ctiaminare, l'altro, in usrita, per il rolll'~anwuto con il llus~i­

mctro dell'aria. Lungo il condotto di ingres:;o è inserito un ago di tung:;t cnu a l (1ualc vime applicata una tensione di circa 5.000 \ ' olt. il cui effetto ì· quello di gen erare un intcn'o campo elettri co in m odo tale chP !t• particelle l>O" JICse ur ll ' aria che pa,:;a in quella zona vengano fortem ente clc ttri;r.zate e precipitat e :-u un. cristallo eli quarzo immf•diatamcnte scgurntc.

Tale depo:;izione è favorita cl al r nsiddetto «cH'etto corona»: fìutan lo

.. hc tale fenomeno rimane costante la efficienza ùi raccolta delle polveri ì.· ;tlti s;o; irna: prrssochì· totale ribpl'l t o alle polveri presenti n el flus~o d 'aria. 11 ca1npo elettrien, la portata di aspirazione, la dispu.;izione delle 'arie parti :-.ono tali da campionare con ugua le rendimento particelle compn•:w in un a a mpia cla<tse granulometrica: da 0,01 fL a 20 !.L·

n cristallo eli quarzo è in.st·ritl> in un cireuito elettrico apprupriato (' C[Hindi genera oscillazioni elettriche le cui frequenze variano a seconda della ma;;sa del eriil lallo st e:<so. Esistono due cristalli, uno per l'a nali.-i t' l' altro prr il riferimento.

È evidente che i due cristalli, quando ,ono cc puliti ». o:;,ia ..&trinizio clt•lrimpie~o de ll ' apparecchio, gen erano frequt·uze elettriche uguali: durante l"dfettua;r.ione cklle analisi, sul cri:;tallo analitico :-< i dcpo:<ita polvere <'he v a a variare il s uo peso, il f> UO spessore c le sue earattcri,;tidJC dcttriehe e, quindi , anehc le ,;ue fr e([UCIIZC' eli oscilla:.o;ionr.

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I'OZZOL!, ) f .-\UGERI, Glli'M'OR I E )L<\.S~OLA ~~ss

11 rapporto tra massa di polvere raccolta sul cristallo e frequenza di oscillazione è dato dalla formula:

C "-"' 333 Af Ll t

in cui: Ll f è la variazione di frcqutnza di oscillazione in Hz, Ll t il t empo di misura, e 333 una costante dell'apparecchio.

L'apparecchio è corredato da circuiti elettronici cd elaboratori tali da trasformare le variazioni di frequenza della oscillazione del cristallo di quarzo in yalori di polvere acrodispersa e pressi in mg/m3•

TABELLA l

Polvere aerodispersa nell 'aria ambiente. Valori ponderali misurati con TSI e con membrane micropori. Valori espressi io mg/m3

·----Durata Detcrmiua1.lont. con T. S. I.

N. prelievi l ''· l Valore Errore Dt viazione in miu. •lt"termin.a-

m edio Jhandard ttaot.lerd. ~ioni

Determiuazi one

,~ .. lore con memùr-.oe

ma•Jimo micrOJ>Ori

l 50 IO 3.200 ± O. U8 1.418 5. 50 3.600 2 90 18 3.400 ± 0.306 1.303 6.00 3.300 3 90 18 3.200 ± 0.277 1.1811 5.00 3.400 tj. 60 12 2.000 J: 0. 173 0.602 3.50 1.800 5 90 18 1.500 ± 0.14i 0.623 2.85 1.600 6 60 12 1.100 ± 0. 232 0.811 2.85 0.860 7 60 12 1.000 ± 0.070 0.260 l . ·15 0.920 8 90 18 0.641 ± 0.070 0.320 l. 30 0.700 9 60 12 0.625 ± 0.122 0.425 l. 80 0.600

lO 60 - 0.500 -- - 0.600 Il 60 12 0.470 ± 0.077 0.275 0 .90 0.550 12 60 12 0.430 ± 0.01~~ 0.158 0.65 0.360 13 30 6 0.403 ± 0.109 0. 277 0.70 0.360 B 60 12 0.388 ± 0. 031 0.148 O. 70 0.320 15 60 12 0.366 ± 0.0 ~-i

l 0.184

16 60 12 0.353 ± 0.000 0.089 17 90 18 0.353 ± 0.054 0.223

O.BO 0.420 0.50 0 .400 0.80 0 .300

IO 60 12 0.330 ± 0.000 0.101 0. 55 0.380 l 19 120 24 0. 312 ±0 0111 0. 194 l

20 60 12 l 0.251 ± 0.031 0. 126 21 60 12 0.248 ± 0.000 0.077

0.75 0 .270 0.60 0.300 0.40 0.180

22 120 24 0. 160 ± 0.000 0.054 0.35 0 .200 23 120 23 0. 160 ± 0.000 0 .000 0.22 0.200

.t nn. I s l. S•ttJU. Snnild (19i3) 9, 152 150

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456 METOPI DI PRF.LLEVII J;; JIIJSURA JJ.F.l,LI:: I'Ol.VERI

Lo strumento può lavorare nel campo di misura che va da O a 300 m~/m3

suddiviso in 5 scale di sensibilità: 0-0,03 mg/m3 ; 0-0,3 mg/m 3: 0-3 mg/m3 :

0-30 mg/m3; 0-300 mg/m3•

Lo strumento può lavorare, inoltre. in continu o oppure programmare le misure ogni 5-10-30-60' . I segnaH vengono raccolti da un regi tratore in­serito nell 'apparecchio stesso.

L'impiego routinario dell 'apparecchio è stato deciso dopo una serie di misure in parallelo fatte con TSI e membrane micropori per valutare la conformità tra i due sistemi di misura. Ciò ha permesso, anche se indiret­tamente, la verifica di una determinazione di polvere aerodispersa mediante deposiziont' su membrane micropori, finora da pochi AA. tentata.

Date le eridcnti difficoltà per ottenere una atmosfera tarata in cui siano perfettamente note le caratteristiche della polvere in sospensione sia come composizione chimica che come composizione granulometrica, le tarature sono state eseguite in vari ambienti in cui la polverosità esist ente p oteva essere contenuta entro valori preventivarnente valutati. Sono stati scelti ambienti in cui la polvere acrodispersa era in bassa concentrazione, m euo dj 5 mgfm3, J>Oichè a tali valori aumenta la possibilità di errore e di conseguenza risulta facile evidenziare differenze nei due sistemi di misura. D'altro canto in ambienti troppo polverosi o con polverosità al di sopra dei valori .MAC (5 o 10 mg/m5) le variazioni che possono essere evidenziate da un sistema di

r,, ., O.H c. ... , •• ,c••••••• ...

.. '$Q.t87•Q8b

Fig. 2. - Correlazione tra dati rilevati con membrane micropori e apparecchio auto-matico TSI.

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POZZO LI , \tA l Ct. RI , GIIITTOR I E 'I A!-~OI,A ~57

rilevazioni in eontinuo, diventano fattori qua~< i tra"curabili. l dati ,.peri­mentali Hono riportati n ella Tab. l.

La cnrrdazione tra i (la ti rilevati con membrane micropori e apparecchio automatico T l , viene evidenziata dalla curv a di regres ·ione ri-mltante dall'elalw razione s tatistica dei dati sperimentali c rappresentata nella Fig. 2. f{isu ha un coefficiente di corrcluzionc di 0,89 c pertanto si può ritenere che i valori di concentrazione di polvere totale ncrodispcrsa de terminati con impie!-(O di apparecchiatura automatica TSI e coat membrane mi cropori

siano "uvrapponihili. Discussione

p,.r 'l''anto riguarda i dati raccolti con T [ t> po"~<ib i l e fare aleunc pre­

ci~aziooi.

Prima tli tutto, è opportuno os!lervare t·hc allungando i tempi di ca mpio­muncnto , 1-i va verso valori di concentrazione di pulvere acrodiF~persn rilevati con i cluc metodi di miRura !Hlmpre più coincidenti.

Ciù (. abbastanza logico poichè nel mediare più risultati vengono ~mor­

zatc le d ifl'crenze che i "ingnli 'ulori presr ntano. anche se comprese nell"in­tcn allo di tolleranza, come l'elaborazione lì tatis tica ha di mostrato.

O'altw can to si ha anchl' la garanzia che le m is ure c:.eguitc rapprt>'len­tano un dato il più possibile vicino alla realtà per quanto riguarda la quantità 1li polvere acroùispersa: nel cumputo del valore medio vengono diminuiti gli e rrori imputabili all 'opera tore nella manipolazione delle membrane.

r n secondo luogo la registrazione istantanea della polvere aerodispersa e l'esame del tracciato pcnncltono di evidenziare i valori di punta, che altrimenti verrebbero assorbiti n el computo del valore ponderato ottenuto !lia dalle clctf•rminazioni cll'et tullle con m embrane micropori, .- iu dal calcolo dci 1lati 11ingoli a di~posiziune.

T ali considerazioni portano alla necessità eli d over 1li"porrr, per un >-Olo ambiente c per una sola po"izione, di più J etenninazioni per non incor­rere in gro:.:-olani errori di anu)i ,.. i c quindi di valutazion e. ella Tab. 2 vengono riportate le concentrazioni di polvere relative agli ambienti considerati .

e per una posizione o pr r un ambiente il valore medio risulta, per rsempiu, :3,28 mg/m3 è po!lsibilc rilevare che la variabilità tlcl dato è abba­~tanza ampia poichè va da 2,02 o 4,54 mg/ma, ~enza tenero conto poi del valore maRsimo che la rilevazione in continuo ha evi denziato poichè 11uesto a rriva fino a 6 mg/m3 ossia 2 volte circa il valore medio. Pertanto, nel caso in e:~ame, la polvere aerodi:.per:-n, considerata m ediamente, risulta inferiore al valore .\L\C, o~sia 5 mg/m\ mentre con,idcrata , otto il profìJo J~i \ al1.1ri ili punta c>lfettivamentc e~i stcnti , può superare tale valore. Quindi se si as­"imila il tempo di rilevazione con il tempo di esposizion e di un operatore, ri~ulta che uoa sola determinazione mediata nel tempo non ci garantisce una valutazione obbiettiva dell 'esposizione del personale.

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45R \ti ,TO J>I Ul l'flt.l, ll, \ O L MJ~t:R-\ ()( 1.1.1. 1'01.\ L ili

TABI::I.L ·\ :!

Pol\'ere aerodispcrsa. Valori medi pondera li per ogni ambienlt' --- -

Ut \t•rtuioa tio ui C'tl U 1 . :,. L l Dt-trruun.

AmLirntt S . Dt t r r . ron N. rif. T A» . l \ ' ulure Errur('

l llrvia1.00UC l \ 'ltltJrc

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s i nrul1.r,J l't lunùonl IH" '~~"Ì UI II

mr,t.'an• lltJ:f m 3 mt:lln'

1- 2- 3 46 3,28 0, 181 1.262 6, 00 3,1:1 ,,

4-5-6-7 51 1. ~l 0,09 1 0,701 3,50 1,2Q

:\ 9-9- 10 31 1) , (;3 0,063 0,354 l , !lO 0, 6:1

·1 11- 12 -13 30 (),!I l 0,031 0,228 0,90 0, 42 :; 14-15- 16- 90 0,3.'i o,oou 0,170 0,80 ll.35

17- 18- 19

6 20 -21 24 0,23 0,000 0,100 0.(•0 O, 2,1

7 22- 23 4·7 O.Ir. 0,000 0,0·1-1- \),:15 0,2U

Da quanto e~posto risulta la ncccs ità di c.;eguire un ('Crto numero di detenninazionj di polvere aerodispr r:'a se si vuoh: raggiun~erc un dato real e ed obbiettivo, tenend o iiwltre anche presente la necessitìt di cono;;cere come c quando si distribui;,cc la polvere nell'ambicn tc, qualora si J ecide5sc la progettazione di impianti atti a rimediare o mi~liorare le condizioni ij!iC­nico- ambicntali che possono risultarc dalle rilevazioni. Ques to (· Wl elcment o importantr che può scr\'ire oltr e cltc agli igicnis t i industriali per la Yalutazioru' ùell"amùicnte anclte ai progetti::.ti per l'impostazione di misurr sanatori c.

L'impiego di un analizzatort' automatico in sequenza dr \ e necessaria­men l r e,;..cre in tegra t o da r il\'\ azioni e{fettua l e con m embrane rnicropori, pcrchì· b t~lo queste ofl'rono la possibilità di analizzare la p olYcre in ;oospcui' ion t· sia in riferimento al riochio silicoli!!:cno sia ad ultri rischi come per esempio metalli o polveri di natura organica.

l\on dobbiamo d' altro canto ùimenticare la necessità di dl'cltuarc in­dagini in un tempo ncce5~ariamcntc ristretto per non escludere la possibilit à di viiì itare più industrie in relazione ad indagini cpidcmiologielte di pii1 ampio respiro.

Solto questo profilo, ]'impirgo dell'apparecchiatura descritta risulta di n otcYole aiuto. In particolarr prr industrie iu cui il rischio ~ rappresenta to da pol\'Ni silicotigcn c, l'elcnH'nto valido e di aiuto in un giudizio medico sugli operatori e sull'ambiente è rappresentato dal quarzo pondl•ralc inalaLile .

Orbene, stabilito per una determinata industria uu certo rapporto in p c:>o tra polvere totale c quarzo inulabile, è facile verificare la situazione generale m ediante indagine a tappeto con impiego di TSI. Ciò riduce noteYolmcntc il tempo necessario per la Yalutazione dell'ambiente st esso poichè in breYe

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POZZOLI, MAUCERI, CHITTORJ E llASSOLA 459

tempo si possono avere le variazioni istantanee di concentrazione di polvere totale aerodispersa, la concentrazione media di un elevato numero di deter­minazioni e, contemporaneamente, il quarzo inalabile nella stessa polvere.

Tale tipo di analisi e la possibilità di indagini condotte con questo cri­terio sono già state da noi ampiamente documentate.

' Riassunto. - Nella valutazione delle situazioni igienico-ambientali è onnai uso corrente ricorrere a misure di tipo ponderale. Con i sistemi di misura tradizionali, una volta accettati e conosciuti i limiti di impiego, non è possibile conoscere i valori istantanei di polverosità che v ia via in un am­biente di lavoro si vengono a determinare a causa delle varie sequenze tec­nologiche. ~ quindi necessario, se si vuol conoscere le variazioni istantanee ponderati di polverosità ricorrere a sistemi di misura non tradizionali come l'impiego della bilancia piezoelettrica.

Dopo una sommaria descrizione della bilancia piezoelettri ca stessa, vengono correlati i dati rilevati in parallelo con membrane a micropori.

Summary ( Weighted determinations of air-rarried dusts: con ventional methods and automatic methods). - lt is now a standard practice to resort to wcightcd·type measurements in the evaluation of hcalth·cnvironmental condhioos. With tbe conventional measuremeot m ethods, once tbc limits of u e are a ccepted and known, it is not possible to know the instantancous ùustiness values that progressively occur in a work environment as a result of the various technological sequences. It is therefore necessary, if the in­stantaneous weighted changes in the amount of dustiness are to be known, to have recourse to non conventional measurement methods, such as the use of the piezoelectric balance.

After a brief description of the piezoelectric balance, tbc data obtained in parallel with micropore membranes are é~rrelated. The combined use of these two drawing methods, allows to obtain more accurate information in a work environment.

Furtbcrmore, the knowledge of how and wh.en the dust is spread in the environment, would be instrumental in replanning piante more suitable from the health and environmental viewpoint.

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