padova nord ott2015 n130

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Padova nord ott2015 n130

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Presso GIARDINO di PETERin via 2 Giugno - Campagna Lupia

Il parroco:“apriamo le porteai migranti”

Vigonza

pag. 8

Nell’albergo arrivano i migrantifra le polemiche

Noventa P.na

pag. 14

Centro anzianialla ricerca di nuovi volontari

Limena

pag. 19

pag. 16

Un secolo di assistenzae di accoglienzaCompie cento anni la Casa di Riposo di Noventa, oggiin grado di ospitare 90 anziani non autosuffi cientiRicordati i fondatori e i protagonisti, come suor Lucia

Sono cent’anni che la Casa di Riposo di Noventa Padovana offre cure, assistenza e affetto ai tanti ospiti

passati e a quelli che continuano a giungervi. Grazie allo spirito fi llantropico del Grand’uffi ciale Luigi Mariutto, che nel 1907 donò 30 mila lire (180 mila euro ai giorni nostri) e dalla volontà testamentaria di Alessandro Zambelli, che nel 1909 lasciò tutti i suoi beni alla Congregazione di Carità

di Noventa Padovana, l’istituto divenne un ricovero per anziani poveri e inabili al lavoro, inaugurando la propria attività con i primi cinque ospiti nell’aprile del 1915. Nel 1918 il centro assunse le funzioni di ente morale per poi essere amministrato dall’ECA, in sostituzione all’originaria gestione della Congregazione di Carità. Infi ne, nel 1938 l’amministrazione divenne autonoma con un proprio statuto. Figure essenziali della storia

della Casa di Riposo furono le suore del Cottolengo di Torino, che oltre a organizzare le tante attività di gestione dell’Istituto, si davano da fare nel lavoro dei campi e della casa. Un esempio su tutte fu Suor Lucia Giuseppina Fasano, rimasta ben 46 anni a gestire la casa. Nel ‘45 difese alcuni rifugiati dai soldati tedeschi, nascondendoli e cacciando i militari che volevano entrare.

CADONEGHE SI INTERROGASULLA RACCOLTA DEI RIFIUTI

La raccolta dell’umido torni a essere come prima la sperimentazione estiva.

A chiederlo il gruppo consiliare “Centrodestra Cadoneghe

– Forza Italia” che ha presentato una mozione al Consiglio comunale.

pag. 6

a pag. 33

VIGODARZERE GUARDAALLE COMUNALI 2016

Anche l’amministrazione comunale di Vigodarzere,

guidata da Francesco Vezzaro, si sta avvicinando

al fi ne mandato elettorale che, salvo indicazioni diverse dal Viminale, dovrebbe

essere a maggio 2016. pag. 12

alle pagg. 35-37

a pag. 28

All’interno del giornale

Periodico d’informazione locale. Anno XXII n. 130 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, NE/PD Ottobre 2015

di Padova Nord

METAMORFOSI DI UN GENIO, EL GRECO A TREVISO

L’ASSESSORE MARCATO: “NON CI FIDIAMO DI NESSUNO”

IL VENETO VOLTA PAGINA E DICE ADDIO ALLE GRANDI OPERE

VENETO IN PRIMO PIANO

continua a pag. 8

Editoriale

Cambieranno le cose. Eccome! Se la Riforma, approvata in prima lettura a Palazzo Madama, andrà avanti così com’è, cambieranno molte cose e non solo a Roma.

di Germana Urbani*

continua a pag. 8

xx

di Germana Urbani*

*[email protected]

Editoriale

*[email protected] [email protected]

Riforma del Senato: fedeli al territorio poi al partito

L’informazione locale è sempre con te: +234% di utenti www.lapiazzaweb.it

da pagg. 22-23

pag. 26

pag. 30

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Siamo un mensile d’approfondimento su carta ma il nostro sito www.lapiazzaweb.it va migliorando di giorno in giorno. Notizie nuove lo arricchiscono quotidianamente e lo rendono sempre più interessante.

Come Piazza seguiamo tantissimi comuni sparsi nelle tre province di Padova, Venezia e Rovigo. Un panorama davvero interessante dal punto di vista geopolitico ma che rende più articolato il lavoro quotidiano dei giornalisti che si occupano di reperire notizie da pubblicare. Nonostante questo stiamo cercando di rispondere a quelle che sono le richieste dei lettori e abbiamo introdotto via via anche la cronaca nera che fi no a poco tempo fa non rientrava nel paniere delle notizie per noi pubblicabili. Non siamo, però, un quotidiano e non seguiamo questo settore con lo stesso timbro con cui lo fanno benissimo i nostri amici della stampa quotidiana. Cerchiamo comunque di fare del nostro meglio per raccontare il territorio ai nostri affezionati lettori anche con notizie dell’ultima ora. I dati dicono che funziona. Sempre più lettori entrano e restano nel sito lapiazzaweb.it e, già che ci sono, scaricano il giornale. Leggere e informarsi in rete è quanto fanno sempre di più le persone in tutto il mondo.

Un nuovo studio condotto dal “Pew Research Center” in collaborazione con la “John S. and James L. Knight Foundation”, rivela che aumenta di anno in anno, e in modo signifi cativo, il numero degli americani che affermano di usare i “social” come fonte di informazione. Il 63% degli utenti dice di “catturare” le notizie giornaliere direttamente dai post pubblicati da altri utenti su Facebook o su Twitter. Un anno fa erano il 52%

su Twitter e il 47% su Facebook. La crescita è molto rapida e il trend sta cominciando a porre dei problemi. Secondo le società di ricerca “Demos” e “Ipsos Mori”, l’enorme quantità di persone che ogni giorno usa i social ha spinto il marketing a “sovra-utilizzare” il mondo del “web 2.0” per le indagini di mercato. Va detto però che l’enorme campione statistico degli utenti di Twitter e Facebook, non rappresenta la società reale, dicono gli esperti. Insieme con la “Sussex University” e la “CASM Consulting”, “Demos” e “Ipsos Mori” hanno condotto una ricerca che hanno chiamato “The Road to Representivity” (“La strada della rappresentatività”). Hanno posto le stesse domande (su fatti di attualità, sulla politica e sui prodotti commerciali) con due modalità differenti: off line e on line. I risultati dei questionari sono molto diversi gli uni dagli altri. Alcuni temi sono sembrati importantissimi agli utenti dei social mentre venivano percepiti da tutti gli altri come meno rilevanti. E anche per la politica è così: la popolarità sui social non corrisponde quasi mai a un vero gradimento degli elettori.

E’ anche basandoci su questi dati che noi de La Piazza abbiamo scelto di esserci con convinzione su web garantendo ai lettori notizie quotidiane legate ai temi che più possono interessare il mondo dei social senza dimenticare però di mantenere forte anche la vocazione di approfondimento mensile che caratterizza il nostro free press cartaceo, nato più di 20 anni fa e che ancor oggi è apprezzato tantissimo dai lettori. Veniteci a leggere, dunque. E mandateci impressioni e notizie a redazioneweb @givemotions.it

Notizie quotidiane sul nostro sito, piacciono e sono seguite. Grazie lettori!Il 63% degli utenti dice di “catturare” le notizie giornaliere direttamente dai post pubblicati da altri utenti su Facebook o su Twitter. Ma chi preferisce la carta non si sposta su web

333news da laPiazzaweb

La notizia più letta sul nostro sito il mese scorso è stata Bottrighe, l’isola sotto il ponte spaventa la popolazione a seguire sono stati cliccatissimi i servizi relativi Da Chioggia alla giuria del barber match, la storia di Simone Boscolo Cegion, la terza notizia, invece Da Cavarzere alla Rai, Marco Crepaldi nella fi ction seguici su www.facebook.

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LE NOTIZIEPIÙ VISTESUL SITO

Sui social è volata la notizia Ladri di biciclette alla Bottecchia di Cavarzere. Subito dopo la notizia più condivisa è stata Incidente a Martellago, il video choc. Ha interessato molto il popolo dei social la storia del Pirata della strada a Scorzèseguici su www.facebook.

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LE NOTIZIEPIÙ VISTESUI SOCIAL

Le edizioni più lette dai lettori della piazzaweb sono state quelle di: Piovese, Miranese Nord, Adria e Conselvanoseguici su www.lapiazzaweb.it

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Piovese Sport, Padova Nord, Miranese Sud, Chioggiaseguici su www.issuu.com/

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EDIZIONIPIÙ VISTESU ISSUU

La riforma del Senato cambierà radicalmente, per esempio, l’attuale assetto costituzionale archiviando il bicameralismo perfetto e cancellando di fatto l’elettività di primo grado dei senatori, cambia anche il Titolo V. Sarà eliminata la legislazione concorrente e tagliati i costi di stipendi e indennità. I Senatori saranno pochi, solo 100, di cui 5 nominati dal Presidente della Repubblica. Al Veneto, probabilmente, andranno 7 senatori.seguici su www.lapiazzaweb.it/category/il-blog-del-direttore/

Il BLOGDELDIRETTORE

Le Ulss del Veneto, secondo i progetti di Zaia e del suo assessore alla sanità Coletto, passeranno presto da 21 a 7 e nascerà un Ente nuovo che si occuperà a livello centrale di gestire ordini, formazione del personale e altre cose oggi in capo ai direttori generali. I sindaci temono che il riordino signifi chi solo ulteriori tagli. Ma i veneti sono d’accordo? La domanda è: Vi piace l’idea dell’ Ulss unica provinciale?.seguici su www.lapiazzaweb.it/

sondaggio/

IL SONDAGGIOLe Ulss del Veneto, secondo i progetti

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi protagonisti è altissima. Questo mese in special modo abbiamo pubblicato le foto di fortunati cagnolini scelti da belle famiglie. Continuamo a ricevere tante foto di cuccioli che cercano casa. Segno della sensibilità dei nostri lettori e della bontà del nostro lavoro per gli animali.seguici su www.lapiazzaweb.it/

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ADOTTAMI,I NOSTRIAMICIANIMALI

La sezione Turismo del sito lapiazzaweb.it è stata la più visitata! I viaggi e i percorsi enogastromici dell’inserto de La Piazza dedicato al turismo hanno coinvolto gli utenti web, tantissime le visite! seguici su www.lapiazzaweb.it/

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TURISMO E SAPORI

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

In continua crescita i visitatori nuovi e di rirorno

L’attenzione verso questa rubrica e i suoi

In allegato al giornale e suwww.lapiazzaweb.it/turismo

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Migranti: accoglienza diffusa e lavoro volontario

Uffi ci stranieri al collasso

“Gli uffi ci immigrazione delle questure del Veneto, e non solo, a rischio collasso”, a denunciarlo è il vice segretario nazionale dell’Ugl Polizia, Mauro

Armelao (nella foto a fi anco).“La politica nazionale ha fallito. Giusto aiutare chi ha bisogno ma non in questo modo.

Le forze dell’ordine rimangono inascoltate e sono abituate oramai ad essere l’anello debole dello Stato. In Veneto si rischia di avere 11.000 potenziali clandestini. Inoltre la gestione dei fl ussi migratori che pesa, quasi esclusivamente sulle singole questure, sta mettendo in ginocchio i vari uffi ci stranieri. Non basta la buona volontà dei singoli operatori di polizia. La gestione dei migranti destinati alle varie province impedisce il regolare svolgimento del resto del lavoro”. “Non abbiamo mai avuto dubbi continua –Armelao – su come sia stata gestita male l’emergenza profughi in Italia ma anche dall’intera Europa. Non ci siamo mai tirati indietro nel dire come la “selezione” dei profughi andava fatta al loro paese, così da poter far arrivare in Italia e in Europa solamente chi realmente aveva diritto di essere aiutato. A dimostrarlo sono i primi dati che arrivano dalla commissione regionale preposta a valutare le pratiche di richiesta per asilo politico. Solo 4 su 10 hanno diritto al permesso di soggiorno. Equivale a dire che il 60 per cento dei profughi, se non rispetteranno l’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale (cosa che avviene nel 90% dei casi non solo con i profughi) avremo migliaia e migliaia di clandestini incontrollati”. A.A.

Migranti: accoglienza diffusa e lavoro volontarioSecondo le stime del Governatore Luca Zaia, che riporta a

livello regionale i dati emersi dal lavoro della Commissione territoriale della Prefettura di Padova, al primo ottobre

i profughi arrivati in Veneto sarebbero 18.113, dei quali solo 6.875 sono ospitati nelle strutture individuate dai prefetti o messe a disposizione da privati o parrocchie. Ben 11.238 migranti non ci sono più. Probabilmente sono riusciti a partire verso altri paesi europei. Il fl usso di persone che arrivano però è costante e il lavoro dei Prefetti per trovare loro una sistemazione è sempre più diffi cile. Soprattutto perché i primi cittadini non ne vogliono sapere. Il Direttivo dell’Anciveneto con un documento uffi ciale ha chiesto con forza alle Prefetture garanzie e tutele minime per assolvere al meglio e senza detrimento per i territori e la cittadinanza, l’attuale emergenza migratoria. “Finora – sottolinea Anciveneto – il sistema di accoglienza predisposto presenta lacune e ineffi cienze che gravano sui Comuni, principali soggetti su cui ricade il compito dell’accoglienza”. I sindaci hanno chiesto che il disbrigo delle pratiche di richiesta d’asilo sia fatto entro 30 giorni, la tutela della salute, dell’ordine e della sicurezza, la possibilità di far svolgere ai profughi lavori socialmente utili e soprattutto hanno chiesto di vagliare i bandi delle prefetture prima che questi siano pubblicati. Dal canto loro i Prefetti non hanno mai smesso di interpellare i sindaci per gestire al meglio l’emergenza profughi. A Venezia, il prefetto Domenico Cuttaia

ha sempre cercato l’aiuto dei sindaci per disegnare una mappa di piccoli centri in cui distribuire numeri bassi di persone per evitare i problemi legati alla convivenza di centinaia di persone in un unico posto. Situazioni ghetto come quelle di Eraclea che questa estate ha mostrato il proprio potenziale esplosivo o di Cona, che conta già 900 arrivi, sono da evitare il più possibile. A questo scopo è stato proposto ai sindaci della città metropolitana di sottoscrivere un protocollo di intesa a sostegno della cosiddetta “accoglienza diffusa” e a impiegare i richiedenti asilo in lavori socialmente utili, come già avviene in altre province. Nel vicentino, ad esempio, è lo stesso capoluogo a dare il buon esempio. Sono al lavoro a Vicenza140 profughi che, divisi in cinque gruppi e dotati di pettorina, guanti, scarpe e berretto, sono impegnati per 4 ore al giorno in lavori utili alla collettività. E accade anche nel padovano a Este, Due Carrare, Battaglia e Baone. I richiedenti asilo si rimboccano le maniche e vanno a lavorare per il comune che li ospita e soprattutto che ha fatto loro una proposta costruttiva. Vengono impiegati in lavori volontari socialmente utili: pulire i marciapiedi, le caditoie, curare il verde pubblico. Ma fi no ad oggi sono stati privati, associazioni e parrocchie ad accogliere più che i primi cittadini che, evidentemente per ragioni di consenso politico, prima ancora che di sicurezza, preferiscono lasciare ai prefetti la responsabilità di assegnare posti e luoghi ai profughi in arrivo. Non manca giorno che a Padova Bitonci non ribadisca

la sua lotta ai migranti in arrivo con azioni muscolari capaci di dargli molta eco sui media. A inizio ottobre aveva inviato i vigili urbani in un appartamento privato di via Aspetti all’Arcella, preso in affi tto dalla cooperativa sociale Il Sestante per ospitarvi alcuni richiedenti asilo. La prefettura, però, ha fermato tutto ricordando a Palazzo Moroni che il controllo su quell’alloggio e gli altri sparsi in città non spetta a lui. Il Prefetto di Padova si è detto anche molto dispiaciuto che il Comune capoluogo non intenda affi dare ai richiedenti asilo attività su base volontaria. Farlo però, signifi cherebbe ammettere che non si può solo dire no all’accoglienza, occorre trovare soluzioni e impiegare queste persone in modo che non restino con le mani in mano ma che possano fare qualcosa per la società in cui si trovano a vivere. Per la Lega di Salvini l’unica cosa da fare è protestare, alzare cartelli contro, e dire anche cose spiacevoli. Da Cittadella, per esempio, Salvini ha augurato agli imprenditori che mettono a disposizione i propri alberghi per l’accoglienza, di “fallire”. A Recoaro Terme, l’albergo il Bersagliere, che dovrebbe ospitare dei profughi che fi no ad oggi sono stati stipati in una casa poco adatta a Pian delle Fugazze, è stato incendiato già due volte. Ha detto bene il prefetto di Padova Patrizia Impresa: “E’ evidente come certe forze politiche continuino a strumentalizzare il tema dei profughi e a fare propaganda per fi ni elettorali. Io faccio un altro lavoro, sono un tecnico e cerco di risolvere i problemi”.

di Germana Urbani

Quasi 7000 i profughi ospitati in Veneto. Molti di loro hanno

accettato di rendersi utili in comunità

Prefetto Impresa: “Certe forze politiche

strumentalizzano il tema profughi

per fi ni elettorali”

RISPONDERE ALL’EMERGENZALa gestione dei migranti in arrivo costante sulle coste italiane si fa

sempre più articolata. I sindaci chiedono garanzie ai Prefetti

i quali ribadiscono la necessità che tutti accolgano qualcuno per

evitare di creare centri ad alta concentrazione di persone. Intanto

partono i primi progetti di lavoro volontario socialmente utile

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Page 5: Padova nord ott2015 n130

Dopo una stagione di polemiche, incontri fra sindaci, proteste di piazza qualcosa si muove sul fronte della gestione dell’emergenza profughi in provincia di Padova. Ottobre è il mese degli arrivi, in almeno tre Comuni della nostra provincia individuati

come nuovi insediamenti. E’ il caso di Bagnoli di Sopra, la cui ex caserma di San Siro accoglierà per la fi ne del mese almeno 120 migranti, di Noventa Padovana, dove ai primi del mese ne sono arrivati 65, e di Este che he ha accolti altri 25, inseriti in un progetto di integrazione. Probabilmente non saranno gli ultimi perché l’intenzione del Prefetto Patrizia Impresa è quella di svuotare la tendopoli della Prandina in centro a Padova entro i primi giorni di novembre, come più volte annunciato. Ecco allora farsi strada nuove ipotesi, per il momento non ancora uffi ciali. Intanto chi si trova a fare i conti con i nuovi arrivi sono Noventa ed Este, in due situazioni diverse peraltro. A Noventa Padovana i profughi ancora non c’erano e il loro arrivo, i primi giorni di ottobre, ha provocato un certo scompiglio in località Oltrebrenta. I 65 migranti sono stati ospitati in un albergo che si trova al confi ne con il territorio di Stra, in una area urbana densamente abitata. Critico nei confronti dei colleghi del cosiddetto “fronte del no” il sindaco Alessandro Bisato: “Noventa Padovana è la prima vittima del mancato accordo tra i Sindaci della Provincia di Padova per l’accoglienza dei profughi”, sono state le sue parole alla notizia dell’arrivo dei profughi. “Il fronte del “no” animato dal Sindaco di Padova ha demolito l’accordo che avrebbe consentito di condividere tra i 104 enti locali provinciali, equamente e senza criticità, l’accoglienza dei migranti. La Politica ha fallito miseramente il suo ruolo sotto il peso della ricerca del consenso, i sindaci “fermi alla fi nestra” hanno cancellato l’unica possibilità di decidere, l’unica possibilità di gestire l’emergenza piuttosto che subirla. Il nostro ruolo di amministratori è chiamato ad affrontare responsabilmente e con rinnovato impegno la funzione di oordinamento della comunità, a garanzia e tutela di tutta la cittadinanza. Garantiremo il massimo controllo rispetto alla sicurezza dei cittadini, promuovendo forme di coinvolgimento in lavori di utilità sociale delle persone ospitate”. Critiche dai gruppi di opposizione di centrodestra e richieste di dimissioni del sindaco, ovviamente respinte. Pochi giorni dopo un altro gruppo di profughi, 25 per la precisione, ha fatto la loro comparsa a Este, nell’ex convento dei padri Giuseppini in pieno centro storico. Un arrivo annunciato qualche giorno prima, insieme alla presentazione di un progetto per l’inserimento attivo di questi giovani migranti arrivati da Nigeria, Ghana, Gambia, Togo e Senegal. La gestione del gruppo è affi data a don Luca Favarin e alla sua cooperativa Percorso Vita, che nell’ex seminario di Este ha messo a punto un progetto di accoglienza e integrazione unico in Italia: nella struttura saranno allestiti infatti un orto biologico, un allevamento di polli e conigli, un laboratorio di ceramica proprio per impegnare da subito i giovani in attività utili. Inoltre il campo da calcio sarà aperto a tutti. L’iniziativa è stata accolta con favore in città perché fondata su un concreto progetto di integrazione. Anche il sindaco Gianluca Piva si è detto favorevole a questa forma di accoglienza. Ora con l’arrivo dei migranti si passa alla prova dei fatti.

Il sindaco: “Adesso dobbiamo pensare con responsabilità a un percorso lavorativo e alla sicurezza di tutti”

Nicola Stievano

Migranti: accoglienza diffusa e lavoro volontarioL’ex base di San Siro aperta a 120 profughi “in transito” Bagnoli di Sopra Alla fi ne del mese la conclusione dei lavori

Se settembre è stato il mese della mobilitazione a Bagnoli con diversi cortei e manifestazioni, ottobre invece è stato segnato dall’avvio dei lavori di ristrutturazione dell’ex base dell’aeronautica a San Siro in vista dell’arrivo di almeno 120 profughi, in programma per la fi ne del mese o al massimo gli inizi di novembre. Dopo la pulizia

dell’area esterna ora l’intervento si concentra, sotto la supervisione della Prefettura, soprattutto su due fabbricati: la sala mensa e la costruzione che ospitava gli alloggi dei militari. Gli edifi ci sono disabitati e in abbandono dal 2008 ma non in pessime condizioni. In questi giorni è in corso il rifacimento dell’impiantistica elettrica, termica e sanitaria, dopodiché verranno ritinteggiate le stanze. Solo dopo l’allestimento con i letti e gli altri arredi l’ex caserma potrà essere pronta per accogliere i migranti.

Nel frattempo dovrà anche essere rinforzata la recinzione e costruito un nuovo tratto che separi l’area assegnata alla Prefettura, tutta la metà settentrionale della base con buona parte degli edifi ci, da quella concessa al Comune, vale a dire piscina, piazzale e campo sportivo oltre a qualche altra costruzione.

Cosa ne farà il Comune di quest’area non è ancora stato deciso. La Prefettura ha assegnato la gestione dell’ex caserma alla cooperativa Ecoffi cina, che già segue centinaia di stranieri sparsi nella provincia, e ha assicurato che i migranti non saranno più di 120. Nelle intenzioni del prefetto Patrizia Impresa Bagnoli dovrebbe essere una sorta di “centro di transito” in cui i profughi vengono ospitati temporaneamente, in attesa di trovare una sistemazione defi nitiva in altre strutture. In paese ovviamente la gente attende con timore e apprensione l’arrivo del “contingente” di migranti e ha chiesto maggiore sicurezza e controlli costanti dentro e fuori la base, di giorno come di notte. La Prefettura ha assicurato al sindaco Milan che la sorveglianza sarà costante.

di Nicola Stievano

555Argomento del mese

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Continuano le azioni del progetto “RiAbitare il Castello”, che stanno portando Vigonza a riconquistare gli spazi del complesso del Castello dei Da Peraga, sito in

via Arrigoni 1. E anche settembre è stato un mese ricco di attività culturali, tutte con lo scopo di dare una nuova vita al castello vigontino. “RiConquistare” è stato infatti il nome del ultimo workshop di progettazione, tenutosi dal 16 al 19 settembre, che è riuscito ad individuare gli scenari possibili e compatibili con il recupero del Castello, coinvolgendo i soggetti che un giorno potrebbero diventare i fruitori stessi delle proprie progettualità. Un laboratorio dove coltivare le idee di giovani interessati al proprio territorio per innescare un processo propositivo che possa coinvolgere gli attori economici e i portatori di interesse locale per nuove opportunità di lavoro. L’iniziativa ha voluto mettere a sistema questo patrimonio pubblico dove le diverse le componenti - restauro, pianifi cazione urbanistica e fruizione turistica - sono diventate elementi centrali per una nuova accessibilità del territorio. Associazionismo, amministrazione, professionisti, IUAV e Università di Padova hanno dato vita ad un laboratorio “vivo” in cui, per quattro giorni, una ventina di allievi hanno potuto mettere in gioco creatività, analisi, ecc. Oltre ad acquisire crediti formativi, gli studenti partecipanti hanno avuto modo di fare esperienza e apprendere con docenti e tutor a loro disposizione e confrontarsi con

neolaureati o professionisti. Queste iniziative culturali intendono avvalersi del contributo dei giovani architetti, musicisti, attori e artisti al fi ne di valorizzare il territorio comprendente il Castello, Cantine, Mulino e Biblioteca.

Gli appuntamenti previsti dal progetto sono stati suddivisi in quattro fi loni, ciascuno identifi cato da un verbo, pensati con lo scopo di conferire valore al territorio vigontino e risvegliare l’interesse di coloro che sono coinvolti nel contesto territoriale e non solo.

6 Vigonza66 Vigonza

A Vigonza sono già numerose le domande di accesso al “Buono Scuola” per l’anno

scolastico 2015/2016. Anche quest’anno il Consiglio regionale del Veneto ha voluto indire il bando per la concessione del contributo regionale fi nalizzato alla copertura parziale delle spese di iscrizione e frequenza e di attività didattiche di sostegno (per gli studenti disabili).

Può essere richiesto dalle famiglie che hanno studenti residenti nella Regione Veneto i quali hanno frequentato le Istituzioni Scolastiche primarie e secondarie di I° e II° grado statali, paritarie, non paritarie incluse nell’Albo regionale o Istituzioni Formative di cui al D.Lgs. n. 226 del 17/10/2005, con ISEE 2015 inferiore o uguale a 30.000,00 euro (o 40.000,00 euro in caso di studenti diversamente abili) e che abbiano speso almeno 200,00 euro per ciascun fi glio. Per calcolare quest’ultimo gratuitamente ci si può rivolgere al Comune di Vigonza, oppure ai Centri di Assistenza Fiscale (C.A.F.) autorizzati, alle sedi INPS presenti nel territorio. In alternativa si può visitare il sito web www.inps.it – “Servizi on line”, compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (D.S.U.) on line e trasmetterla direttamente via internet dal proprio computer. Al fi ne dei controlli, la documentazione della spesa deve essere conservata per 5 anni dalla data di ricevimento del pagamento del contributo.

La domanda di accesso al Buono-Scuola dovrà essere compilata ed inviata esclusivamente via web a partire dal 30 settembre ed entro il termine perentorio del 30 ottobre al seguente link: http://www.regione.veneto.it/istruzione/buonoscuolaweb.

Il contributo sarà assegnato prioritariamente agli studenti disabili ed a quelli appartenenti a famiglie numerose. Le risorse residue saranno assegnate agli studenti normodotati ed a quelli appartenenti a famiglie non numerose.

ISTRUZIONE

In municipio a Vigonza l’assistenza gratuita BUONI SCUOLA, VIA ALLE DOMANDE

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La primaria di Busa

di Manuel Glauco Matetich

L’intenzione è mettere a punto un laboratorio dovecoltivare le idee magari creando anche posti di lavoro

Il progetto Numerose le attività culturali proposte per recuperare questo spazio

“Ri-abitare il Castello”

Il castello dei Da Peraga

E’ arrivato l’autunno e come da tradizione anche quest’anno ripartono i corsi di ginnastica dolce per la terza e quarta

età. L’attività fi sica riservata alle persone con più di 61 anni d’età riguarda principalmente l’insieme di esercizi della cosiddetta ginnastica dolce, che vanno a rinforzare l’intero organismo dell’anziano, focalizzando l’attenzione sulle parti più deboli. Ad esempio: esercizi di portamento, esercizi per la schiena e per la cervicale, per rinforzare gli arti, sia superiori che inferiori, esercizi per il busto e per la muscolatura addominale, esercizi per le mani. L’inizio dei corsi è fi ssato per lunedì 05 ottobre nelle diverse strutture delle frazioni vigontine adibite per tenere i corsi di attività fi sica. La quota annuale per iscriversi ai corsi di ginnastica è di 100 euro per i residenti del comune di Vigonza. I corsi avranno luogo in diverse sedi: a Vigonza presso la palestra della scuola media; a Peraga nel palazzetto dello sport; a Codiverno nella palestra della scuola media; a San Vito nella sala polivalente

della scuola materna; a Busa presso la sala polivalente della scuola elementare; a Pionca e a Perarolo, invece, nei rispettivi patronati parrocchiali.

Lo scopo di ogni esercizio fi sico è il saper stimolare un senso di benessere e di consapevole utilità del proprio corpo. Per le persone anziane l’attività motoria è di fondamentale importanza sia dal punto di vista fi sico-motorio, sia dal punto di vista psicologico-sociale. Infatti, è risaputo che fare ginnastica fa bene a tutte le età, non solo per mantenersi in forma ma anche per socializzare, fare nuove amicizie e divertirsi in compagnia.

E’ possibile ottenere maggiori informazioni presso l’uffi cio Servizi Sociali, in Via Arrigoni, 1 – Castello dei Da Peraga, oppure chiamando al seguente numero telefonico: 049/ 8090321, con il seguente orario al pubblico: lunedì, martedì e giovedì dalle 9.00 alle 13.00; mercoledì dalle 15.30 alle 18.00 – venerdì chiuso.

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“Vigonza deve seguire l’appello lanciato da Papa Francesco ed essere quindi pronta ad accogliere gli immigrati”.

E’ con queste parole che don Cornelio Boesso, parrocco di Vigonza, ha voluto ribadire come anche la cittadinanza debba essere in prima linea nell’accogliere i profughi in cerca di una vita migliore. La straordinaria ondata di immigrazione dai paesi nordafricani di quest’anno è stata defi nita una vera e propria emergenza a livello nazionale. Per cercare di risolvere in parte il sovraffollamento dei profughi sbarcati sulle coste siciliane, il Ministero dell’Interno ha già iniziato a ricollocare molti immigrati in diverse regioni italiane, tra le quali il Veneto. La chiesa di Padova ha cercato di rispondere a suo modo a quest’emergenza, ammonendo le diverse parrocchie padovane ad aprire le porte delle proprie comunità per aiutare gli immigrati. Tra i referenti per il territorio vigontino c’è don Cornelio che già da tempo ha dato accoglienza a un gruppo di giovani immigrati.

“La parrocchia di Vigonza è già da 8 anni che ospita profughi – ci racconta il sacerdote di Vigonza – in una casa privata, chiamata “casa del cappellano”. Abbiamo ospitato 7/8 persone per molti anni con il prezioso sostegno e aiuto della cooperativa “Nuovo Villaggio”. La “casa del cappellano” è un’immobile appartenente alla chiesa e si trova in via Carpane n.19 a Vigonza, ma per vari motivi non sarà più agibile per ospitare nuove persone. Abbiamo avuto diversi ospiti in questa abitazione, - continua don Cornelio - persone provenienti dal Bangladesh, dal Medioriente e dai paesi africani. Ci siamo trovati con tutti bene, anche se devo dire che le persone di origine asiatica sono sempre state molto più rispettose e diligenti rispetto a chi proveniva dal Maghreb”.

“La parrocchia di Vigonza è sempre stata in prima linea per aiutare il prossimo. – afferma il

parroco – Abbiamo cercato di integrare le persone cui davamo alloggio proponendo dei corsi base di lingua italiana, insegnando loro gli usi e costumi del

nostro territorio e dando ciò che materialmente ci era possibile. Purtroppo i nostri fondi non sono illimitati e ritengo che debbano essere le autorità civili a farsi carico di questa diffi cile faccenda, ad esempio il

comune di Vigonza. Le parrocchie possono dare un supporto spirituale e morale al prossimo, possono aiutare ad inserire queste persone nel tessuto sociale del paese attraverso delle giornate d’incontro nei patronati o in luoghi comuni, ma non sono in grado

di mantenere ed ospitare centinaia di persone”.Ma non tutti i residenti di Vigonza la pensano

come don Cornelio. Infatti, alcuni piccoli gruppetti di cittadini stanno iniziando una raccolta fi rme da consegnare direttamente al sindaco Nunzio Tacchetto per ribadire il loro forte e netto “No” all’accoglienza e sistemazione di decine di profughi nel territorio vigontino. Sul accaduto don Cornelio ha voluto rispondere così: “Non dobbiamo mettere delle “bandierine” per identifi care la provenienza delle persone. Il buon cristiano deve accogliere tutti i bisognosi indistintamente, e a chi afferma che aiutando gli immigrati si sprecano i soldi dei cittadini italiani, vorrei ricordare che questi soldi ci vengono dati dall’Unione Europea e non dallo stato italiano”.

di Manuel Glauco Matetich

“Migranti, non all’indifferenza”

Il temadellaaccoglienzadei profughitienebancoanche aVigonzadove ilparrocoinvitaad aprirele porte

“Per anni abbiamo ospitato profughie non ci sono mai stati problemi,ascoltiamo l’appello del Papa”

Manca davvero poco all’inizio della nuova stagione teatrale 2015/2016 al teatro “Quirino De Giorgio”. Come ogni anno il

calendario degli spettacoli teatrali è ben farcito e molto variegato. Una delle tante novità di questo autunno teatrale è la soddisfazione ottenuta in casa dell’Associazione Teatrotergola per il rinnovo biennale della gestione del teatro comunale. L’Associazione Culturale Teatrotergola nasce nel

1988 per iniziativa di un gruppo di persone che dopo alcune esperienze teatrali a livello parrocchiale, decidono di darsi una connotazione più completa ed entrare nel mondo del teatro amatoriale. In vent’anni di attività, oltre cinquecento repliche degli spettacoli messi in scena sono state rappresentate in numerosi teatri del triveneto. Contemporaneamente all’attività artistica l’Associazione Teatrotergola continua a gestire il Teatro Comunale di Vigonza,

ospitando centinaia di compagnie amatoriali e professionistiche nelle varie rassegne annuali, tanto da far diventare “il Comunale”, oggi Teatro Quirino De Giorgio, uno dei più ambiti della Regione Veneto e non solo. Per la gestione del teatro di Vigonza, l’Associazione Teatrotergola riceverà un contributo pari a 25 mila euro. Inoltre, a breve sarà possibile consultare l’elenco degli spettacoli in programmazione della nuova stagione.

CULTURA In vent’anni di attività il gruppo ha sostenuto oltre 500 repliche dei propri spettacoliNUOVA STAGIONE RICCA DI EVENTI CON “TEATROTERGOLA”

M.G.M. Il teatro Quirino de Giorgio

Non tutti sonod’accordo, avviatauna raccolta difi rme per direno a nuovi arrivi

Il caso L’appello del parroco don Cornelio Boesso per l’accoglienza

segue da pag. 1A parte ciò di cui si è discusso tantissimo, come il fatto che

la riforma cambierà radicalmente l’attuale assetto costituzionale “rottamando” una volta per tutte il bicameralismo perfetto e cancellando di fatto l’elettività di primo grado dei senatori, cam-bia anche il Titolo V. Sarà eliminata ad esempio la legislazione concorrente, questione annosa mai risolta dai passati governi siano essi stati di centrodestra che di centrosinistra.

Ma è nella concezione del nuovo Senato che le cose cam-biano davvero. Siederanno alla Camera Alta gli amministratori, consiglieri regionali e sindaci. Coloro, cioè, che hanno a che fare tutti i giorni con i problemi di gestione della cosa pubblica. E questo mi pare un cambiamento vero e sano.

Saranno pochi, solo 100, di cui 5 nominati dal Presiden-te della Repubblica. I seggi saranno ripartiti in proporzione alla popolazione di ciascuna regione ma tutte avranno almeno due rappresentanti.

Al Veneto, probabilmente, andranno 7 senatori: 6 scelti dal Consiglio regionale fra i propri componenti con metodo propor-zionale, a cui si aggiungerà un sindaco del territorio. Questi ri-marranno in Senato sino alla scadenza del loro mandato ammini-strativo e non saranno vincolati alla durata o meno del governo.

Un messaggio chiaro dunque: siete stati eletti come ammi-nistratori del territorio da cui provenite, siete in Senato per rap-presentare quelle istanze e non quelle del vostro capo di partito che, prima delle elezioni vi ha garantito un posto piazzandovi come capolista e che, di contro, vi chiede fedeltà assoluta in Senato. Mi pare un grosso cambiamento: fedeli al territorio e poi al partito.

Certo per alcuni dei senatori che ci rappresentano oggi è già così. Per altri, mai visti sul nostro territorio, abbiamo forti dubbi.

Oggi i veneti eletti alla Camera Alta sono 24. Solo pochi di loro hanno alle spalle esperienze amministrative. Niccolò Ghedi-ni, per esempio, ha molta esperienza legale ma chissà quanto conosce davvero i nostri comuni.

La riforma taglia anche i costi: fi ne delle indennità per i sena-tori, tetto massimo per gli stipendi dei consiglieri regionali e stop a tutti i “rimborsi o analoghi trasferimenti monetari ai gruppi politici presenti nei consigli regionali”.

Editoriale

*[email protected]

di Germana Urbani*

Riforma del Senato: fedeli al territorio poi al partito

Page 9: Padova nord ott2015 n130

DOMANDE E RISPOSTE SULLA SCUOLA DELLA SCHIENA

• Che signifi ca Back School?Risposta: Signifi ca scuola della

schiena.

• In cosa consiste?E’ un metodo dove il soggetto è

protagonista attivo per il tratta-mento, la conservazione e la cura della propria schiena.

• Da dove deriva il metodo “back school”?La back school è una scuola che

ha per sintesi delle diverse back school: svedese, americana, e neozelandese. I metodi tradizio-nali proposti da affermati studiosi come Williams, Cailliet, Charrière vengono completati con i moderni metodi di chinesiterapia: terapia meccanica di Mc Kenzie, metodo Feldenkrais, metodo Mézierès, ri-educazione posturale globale di Souchard, metodo Alexander, me-todo dei rifl essi posturali, recu-

pero funzionale, work hardening, Verrouillage, stabilizzazione della colonna dorso-lombare, rieduca-zione propriocettiva, idrochinesi-terapia, bioenergetica. Tanti autori, tanti metodi, tante

teorie; gli Autori che li hanno pro-posti meritano attenzione perchè hanno dedicato il loro studio e il loro lavoro al trattamento dei do-lori vertebrali. Tutti hanno cerca-to la verità senza raggiungerla al 100%; di conseguenza è limitativo affi darsi ad un solo metodo. Perciò la back school non si affi da

ad un unico metodo, ma lo sceglie secondo l’obiettivo da raggiunge-re o le necessità del soggetto che soffre di dolori vertebrali e che si affi da alla nostra guida.

Posturologo dott. FEDERICO ZOPPELLARO

Fonte: testo Back school programmazione organizzazione

conduzione verifi ca

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999Cadoneghe

L’accordo è stato raggiunto. Dopo i tagli al trasporto pubblico che hanno penalizzato i cittadini di Cadoneghe,

e non solo, la fi rma di una petizione e la promessa dell’attivazione di corse bis, ora c’è la conferma. Le corse bis ci saranno: partiranno a ottobre. Conferma arriva anche dal Comune, in particolare dal vicesindaco Mirco Gastaldon “sì, l’accordo c’è. Dovrebbero partire agli inizi di questo mese”.

Sulla vicenda era montata, le scorse settimane, la polemica. In particolare

l’opposizione, tra loro il consigliere Borella, aveva sottolineato una sorta di “latitanza” del Comune sulla questione. Pronta la replica del primo cittadino, Michele Schiavo: “la questione era già stata sollevata nel mese di maggio e in merito alla possibilità o meno di introdurre corse bis per l’autobus della linea 4 avevamo già dato una risposta precisa, ma evidentemente per qualcuno contano più le polemiche strumentali che i fatti”.

Il sindaco precisa poi che non sarebbe stato fi rmato dal Comune nessun “accordo di minima” con Busitalia, per un presunto

taglio delle corse bis. “Niente di più falso. Piuttosto è vero che, come avevamo annunciato a maggio, sono stati portati a termine degli accordi che prevedono per la linea 4 l’introduzione di corse bis mattutine in andata verso il capoluogo da Bragni e da Cadoneghe e che partiranno a breve. Così com’è prevista la possibilità di venire incontro ai tanti pendolari, in particolare studenti, attraverso l’attivazione, sempre di corse bis, in collegamento diretto tra Cadoneghe e Padova. A lamentare i disagi anche tanti anziani che, vista la limitazione

di Nicoletta Masetto

Promossa una petizione on line. Il sindaco:“A Torre arriverà la nuova linea, no agli allarmi”

Trasporto pubblico Dopo le proteste dei pendolari per i nuovi tagli

L’attuale tracciato della linea 4 di BusItalia prevede due direttrici: quella di via Gramsci verso Cadoneghe e quella di via Marconi verso Bragni. Il percorso consente

di servire adeguatamente la domanda generata dalle frazioni di Bragni (1.850 residenti), Cadoneghe (3.356 residenti) e

soprattutto Meianiga/Castagnara (9.400 residenti). In un raggio di 200 metri dalle direttrici di passaggio degli autobus infatti è concentrata gran parte della residenza. “L’unica zona che rimaneva un po’ scoperta - spiega il sindaco - era il quartiere di Meianiga delimitato dalle vie Morante, Montale, Colombo e Franco. Per migliorare il servizio offerto in questa zona, è prevista l’istituzione, appunto a breve e in via sperimentale, di 2 corse bis aggiuntive in partenza da Bragni nell’ora di punta del

mattino (alle 7.25 e 7.35) con percorso per via Belvedere, via Morante, via Leopardi, via Colombo, via Franco e via Gramsci per tornare al vecchio percorso dopo la rotonda della Castagnara e poi proseguire verso il capolinea di arrivo in Stazione FS di Padova. Si tratta quindi di un miglioramento del servizio esistente, pensato per venire incontro alle esigenze degli utenti”. Altre corse bis dovrebbero riguardare il collegamento diretto tra il centro di Padova e Cadoneghe. N.M.

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Il dettaglio

Da ottobre le corse bis

di corse, non potranno più recarsi direttamente in ospedale.

“Quanto poi alla soppressione della linea 22 da Torre – chiarisce il sindaco –, vorrei ricordare che in quel quartiere arriverà un’altra linea, il 6, e quindi non è in atto alcun processo di “isolamento” del territorio di Cadoneghe, che sarebbe insensato e controproducente. Invito i cittadini a non prestare fede agli allarmi immotivati, perché tutti i soggetti coinvolti – il Comune di Cadoneghe, il Comune di Padova, Busitalia e la Provincia –

sono ben consapevoli della necessità e dell’importanza del trasporto pubblico. Non è intenzione di nessuno penalizzare gli utenti, tantomeno quando si tratta di pendolari e studenti. Ma ricordo anche che il trasporto pubblico va pensato in rapporto all’area metropolitana: nessun Comune può pensare di assicurare risposte locali valide solo per i propri utenti”. Con l’inizio delle scuole e il nuovo orario invernale del trasporto pubblico le proteste comunque riguardano anche i ritardi degli autobus e il sovraffollamento.

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La raccolta dell’umido torni a essere come prima la sperimentazione estiva. A chiederlo Il gruppo consiliare

“Centrodestra Cadoneghe – Forza Italia” che ha presentato una mozione al Consiglio comunale. A lamentarsi dei cambiamenti, in particolare, sono i residenti che vivono nelle case private. I camion di Etra, infatti, non arrivano a raccogliere l’umido porta a porta e dunque davanti a casa. Ne va che molti sono costretti a percorrere fi no a 500 metri per raggiungere le tre isole ecologiche del quartiere di Sant’Andrea, dov’è possibile conferire i rifi uti, e che si trovano in via Rigotti, Garibaldi e in via Guerzoni. Va detto, altresì, che se qualcuno si lamenta c’è chi, invece, è soddisfatto. Sono, ad esempio, i residenti che abitano nei condomini. Per loro, ora, la raccolta dell’umido avviene davanti casa. Qualche disagio, per la verità, c’è stato: durante l’estate appena trascorsa la raccolta non è sempre stata puntuale, qualche giorno è stato saltato forse perché il sistema doveva essere rodato.

“La nuova modalità di raccolta, introdotta il primo di luglio - avevano scritto i consiglieri di opposizione Pier Antonio Maschi e Andrea Benato, - risulta estremamente scomoda per i nostri concittadini che risiedono nel del quartiere Green Park, in particolare in via Rigotti e in via Palladio, che sono costretti a recarsi ogni giorno all’isola ecologica che si trova lontana dalle loro case. Considerato che spesso i bidoni dell’umido che vengono conferiti all’isola ecologica vengono rinvenuti aperti, potrebbe accadere che chiunque si trovi nelle condizioni di conferire rifi uto umido con alto tasso di impurità, esattamente come avveniva prima del cambiamento operato dal primo di luglio, vanifi cando gli sforzi del nuovo sistema”.

A onor di cronaca il bilancio del nuovo sistema è, però, complessivamente positivo. La raccolta dell’umido nel quartiere di Cadoneghe Storica-Sant’Andrea – dov’ è stato introdotto il sistema misto “porta a porta” e sono stati tolti i tradizionali bidoncini

stradali – ha avuto infatti esito positivo. Per la verità, a metterci letteralmente il naso per capire se davvero il sistema funzionava, sono andati in prima persona il sindaco Michele Schiavo e l’assessore all’Ambiente, Enrico Nania. Quest’estate primo cittadino e assessore sono andati a controllare giusto

dentro i bidoni e hanno verifi cato come il rifi uto fosse per lo più pulito.

Era stato proprio il non corretto conferimento dentro l’umido di rifi uti di altro tipo a costringere l’amministrazione comunale a prendere la decisione di cambiare sistema di raccolta.

di Nicoletta Masetto

Il centrodestra chiede di tornare a prima della sperimentazioneestiva, per l’amministrazione il bilancio non è del tutto negativo

Differenziata Acceso dibattito sul nuovo sistema con le isole ecologiche, discussione in consiglio

Raccolta umido, luci ed ombre

Confronto acceso sul conferimento dei rifi uti

Questi i premiati di “Sms Cadoneghe”: Lantech Plebiscito, squadra di pallanuoto femminile che

nel 2015 ha vinto lo scudetto e la Coppa Italia, arrivando anche alla fi nale di Coppa Len, in particolare Laura Barzon (giocatrice della Lantech e medaglia di bronzo con la nazionale ai Mondiali di Kazan 2015), Anna Barzon (giocatrice della Lantech), Filippo Barzon (team manager della Lantech) e Andrea Barzon (direttore sportivo della Lantech); quindi ad Andrea Schiaroli, giocatore di hockey in carrozzina della Coco Loco Padova, squadra Campione d’Italia 2015 Dragan Travica, giocatore di volley, attuale palleggiatore dell’Halk Bankası Spor Kulübü (Turchia),; Mattia Melato, nazionale di hockey su prato fi n dall’età di 16 anni; dopo aver militato in tutte le categorie, ora è approdato nella Nazionale maggiore; Diego Trevisan, manager della Nazionale under 18 di hockey su prato, che ha appena vinto a Calais (Francia) la poule B dei Campionati europei; Isabel Battan, atleta junior di taekwondo e kick boxing, pluripremiata a livello internazionale in numerose importanti competizioni.

IL PREMIO

“Sms Cadoneghe”, i nomiTUTTI GLI SPORTIVIECCELLENTI

N.M.

Due giorni dedicati a sport, musica e salute. Grande successo di pubblico, e non solo, per «Sms Cadoneghe. Un messaggio per

il tuo Benessere», la manifestazione organizzata dal Comune di Cadoneghe in collaborazione con il Gruppo Veneto Diagnostica e Riabilitazione in piazzetta del Doge, a Mejaniga (via Gramsci, di fronte alla chiesa di Sant’Antonino). L’iniziativa aveva l’obiettivo di promuovere la cultura della salute e del benessere fra i cittadini, sensibilizzando la popolazione sull’utilità dell’attività fi sica come elemento fondamentale per la prevenzione e il mantenimento della qualità della vita. “Siamo stati felici di poter offrire alle associazioni del territorio una nuova occasione per promuovere le loro attività, un modo per tenere viva negli interessi della collettività la Festa con lo Sport che ha già trattato questi argomenti – ha spiegato l’assessore allo sport, Enrico Nania –. Fra i temi trattati negli incontri anche quello della corretta alimentazione, mentre chi pratica attività sportiva ha avuto l’occasione di confronto con i principali esperti

sia della preparazione atletica sia del recupero fi sico a seguito di un trauma o di un infortunio”. Per l’occasione la sede del Gruppo Veneto Diagnostica e Riabilitazione di Cadoneghe è ssarà aperta al pubblico con orario prolungato. Il sindaco Michele Schiavo ha ringraziato le società sportive partecipanti e, poi, Giuseppe Caraccio, presidente di Gvdr per aver voluto l’iniziativa di alto valore educativo. “Promuovere la cultura del benessere e dell’attività fi sica è un aspetto fondamentale di tutela della salute pubblica”. SMS Cadoneghe ha visto la prima edizione del premio “Federico Bidoli”, promosso dal Gruppo Veneto Diagnostica e Riabilitazione, dedicato alla memoria dello stimato radiologo che, oltre a essere stato docente universitario, in giovane età aveva ottenuto grandi risultati nella pallacanestro. A ricevere il riconoscimento il maratoneta Ruggero Pertile, atleta di Villanova di Camposampiero, quarto assoluto nella maratona dei Mondiali di Pechino e medaglia d’oro nella mezza maratona ai Giochi del Mediterraneo del 2013.

UN MESSAGGIO PER IL BENESSERE

N.M.

Un momento della manifestazione con i ragazzi

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12 Vigodarzere1212 Vigodarzere

Anche l’amministrazione comunale di Vigodarzere, guidata da Francesco Vezzaro, si sta avvicinando al fi ne mandato elettorale che, salvo indicazioni

diverse dal Viminale, dovrebbe essere a maggio 2016. Ed è proprio questo il periodo in cui si cominciano a scaldare i motori tra i vari gruppi politici, m anche di primi bilanci tra gli amministratori comunali. A tirare le somme di una legislatura è, in questo momento (seguiranno altri interventi di maggioranza e opposizione) il vicesindaco, Moreno Boschello. “Seppur in un momento economico, e non solo, molto diffi cile questa amministrazione è riuscita a raggiungere traguardi importanti. Per i referati che mi riguardano il Comune di Vigodarzere, ormai da qualche anno, è tra i migliori della Provincia e del Veneto nella raccolta differenziate come “comune riciclone”, primo nella provincia di Padova e quinto in Veneto secondo la classifi ca di Legambiente. In genere, però non ci sentiamo mai arrivati e così, nell’intento di migliorare sempre di più il servizio del porta a porta “spinto”, dal prossimo ottobre, verranno distribuiti i contenitori carrellati anche per la carta”. Inoltre, è uffi ciale: la protezione civile comunale ha la sua sede nell’ex caserma dell’Aeronautica Militare dismessa nel 2008, sempre stata tabù per la complicatissima burocrazia legata a questa vicenda. Dal

luglio scorso, con grande soddisfazione, la base è in concessione d’uso al comune. In caserma ci sono spazi idonei a supportare anche in deposito distrettuale dei protezione civile e anche magazzino provinciale del Genio Civile per materiale ed attrezzature per scopi di sicurezza idraulica per fi nalità di protezione civile.

“Abbiamo inoltre ottenuto importanti fi nanziamenti dalla Regione Veneto per il fatto di aver messo in unione (dei Comuni del Medio Brenta) le funzioni per la gestione della protezione civile e ad oggi il gruppo comunale di volontari di protezione civile di Vigodarzere ha ottime e strategiche dotazioni e attrezzature (insaccatrice, muletto, bobcat, idrovore, pompe, carrelli, torre fari e molti altri automezzi e attrezzature). Sono alla fi ne del secondo

mandato, secondo le regole dei pentastellati dovrei essere arrivato al traguardo. Credo comunque sia un peccato, un’ opportunità persa, buttare all’aria l’esperienza acquisita in due mandati da amministratore, credo con buoni risultati. Sono convinto che non sia opportuno mettere assieme un gruppo di persone e/o movimenti/partiti solo per la somma algebrica che ipoteticamente rappresentano.

Piuttosto credo sia strategico puntare sul metodo, coesione, determinazione e soprattutto sulla passione e dedizione per il territorio, mostrata e conquistata sul “campo”. Sono anche convinto che l’elettore di Vigodarzere sia maturo e sappia scegliere bene e che non cadrà sul tranello della somma algebrica fatta solo per vincere”.

di Nicoletta Masetto

Il vicesindaco traccia un primo bilancio dell’attività amministrativadai risultati per la differenziata all’acquisizione della caserma

Politica locale Si avvicina l’inizio della campagna elettorale in vista del voto di primavera 2016

Boschello: “Obiettivi centrati”

L’ex base è in concessione al Comune

E’ aperto lo Spazio Giovani con accesso gratuito e riservato, aperto anche agli amici, dedicato anche a genitori e adulti. Si trova al primo piano

della barchessa di Villa Zusto (sopra la biblioteca) per i Comuni di: Vigodarzere, Campodarsego, San Giorgio delle Pertiche il martedì dalle 14 alle 17 su appuntamento, il giovedì dalle 14 alle 17 ad accesso libero, infi ne il sabato dalle 9 alle 12 su appunatmento. Per informazioni si può telefonare allo 049 8888302 (nei giorni/orari sopraindicati) oppure allo 049 9402028 per chiedere informazioni o un appuntamento per avere informazioni sugli altri Spazi Giovani dell’Azienda Ulss 15 e presenti a: Vigonza, Camposampiero, Piazzola sul Brenta, Trebaseleghe, Gazzo e Cittadella.

Per quanto riguarda gli over, in particolare per tutti coloro che hanno già compiuto o compiranno nel corso dell’anno i 55 anni di età, corso di nuoto in acqua termale, iscrizioni entro il 20 ottobre 2015, 14 lezioni con frequenza bisettimanale al costo di 70 euro. Per chi lo desidera, il Comune organizza il trasporto che sarà a carico dei partecipanti ( 80,00). Inoltre, sono aperte le iscrizioni entro il 23 ottobre 2015 per chi ama concedersi un periodo di relax, recuperare una sana attività fi sica, godere dei piaceri della buona cucina, delle bellezze naturali, culturali e divertirsi in compagnia. La quota di partecipazione a persona è di 350 euro (supplemento camera singola 49 euro). Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi al Punto Cittadino del Comune.

Per gli anziani invece corso di nuotoSPAZIO GIOVANI APERTOTRE GIORNI ALLA SETTIMANA

N.M.

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14 Noventa Padovana1414 Noventa Padovana

“La musica è di tutti e per tutti”. Il motto che ispira l’attività dell’Associazione Corale Polifonica Armonia Mundi sottolinea il potere inclusivo e

democratico della musica e dell’arte in genere. L’ Associazione organizza la rassegna corale di Noventa Padovana, giunta quest’anno alla sua 14° edizione e alla quale partecipano due gruppi dell’Anfamiv di Udine con musiche dai testi di carattere religioso, brani gregoriani e di polifonia sacra. L’appuntamento, che solitamente cade alla 3° domenica di ottobre, promuove la partecipazione di gruppi con soggetti diversamente abili e quest’anno si svolgerà domenica 8 novembre, presso la chiesa dei SS. Pietro e Paolo a Noventa Padovana. Il Maestro Gianni Brandalese, Presidente della Corale, racconta: “Armonia Mundi nasce nel 1999 da un gruppo di appassionati di musica polifonica, in particolare di musica sacra. Nel 2002 l’associazione ha preso l’acronimo di Onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale). Pertanto i nostri ricavi provenienti da concerti o da enti pubblici e/o privati vanno in benefi cenza. Da alcuni anni la nostra benefi cenza va a favore dei bambini di Ntini e Mambrui, due case di accoglienza in Kenia gestite da Suor Nadia Monetti, missionaria da molti

anni in quei posti”. Sempre nel 2002 la Corale trasferisce la sede delle prove nella sala parrocchiale di Noventa. Dal 2008 è diretta dal Maestro Paolo Tietto che si avvale del Maestro Brandalese per l’accompagnamento organistico e della

collaborazione della Maestra Cristina Luciani, cantante e organista. Il gruppo si esibisce in numerosi concerti, sia a livello locale che extra regionale, con un repertorio prevalentemente basato sulla polifonia sacra, ma che propone anche pezzi di musica profana, gospel

e popolari, riscuotendo buona critica da parte degli addetti ai lavori. La Corale propone celebri brani di Mozart, Bach-kunau e Bruckner. Il 14 settembre scorso la Corale ha animato la santa messa delle 17:30 presso la basilica di S. Pietro a

Città del Vaticano. Un progetto importante per il territorio di Noventa riguarda l’intervento di manutenzione straordinaria sull’organo storico presente nella chiesa SS. Pietro e Paolo di Noventa Padovana che l’Associazione sta sostenendo devolvendo il proprio ricavato derivante dal 5X1000 all’opera. L’organo è un pezzo importante della storia locale. Fu costruito alla fi ne del secolo scorso dall’organaro padovano Domenico Malvestio con il materiale di un ancora più antico strumento che esisteva a Noventa (si ipotizza del periodo del ‘700). Più recenti lavori di revisione generale hanno riportato alla luce cinque interi registri di canne siglati col marchio caratteristico di Gaetano Callido. A tal proposito il Maestro Brandolese annuncia: “Contiamo di far partire i lavori per giugno dell’anno prossimo cosicché con la 15° rassegna si dovrebbe sentire l’organo suonare a pieni polmoni!”.

di Nicol Stefani

Il presidente Brandalese: “Il ricavato dei nostri concerti vienedestinato ad iniziative benefi che, ora per i bambini in Kenya”

Corale Polifonica “Armonia Mundi” La storica associazione organizza la 14ma rassegna corale

La musica è di tutti e per tutti

Foto di gruppo per la corale polifonica di Noventa

L’8 novembrel’appuntamentonella chiesa deiSanti Pietro e Paolo con le corali

“Folpi caldi, masenete. I marroni grossi bei, pevarini e le favete, tiramola par putei”. Così, il poeta Beppi Misaglia descrive la

Vecia Sagra de Noventa. E “vecia” lo è per davvero. L’Annuale e antica fi era di animali e merci, così è chiamata in un manifesto del 1955, sembra avere origine intorno al Seicento. Inizialmente coincideva con la domenica della Madonna del Rosario, ma dal 1776 la data diventa quella attuale, anche se il periodo di durata arrivava a coprire il martedì, cosa che oggi non avviene più. La fi era nacque con l’intento di favorire l’economia locale, rimarcando la caratteristica di mercato agricolo autunnale e proponendo un momento di festa paesana che si conserva tutt’oggi. Dal 23 al 27 Ottobre Noventa si prepara a ospitare l’acclamata Sagra del Folpo, che richiama buongustai da tutta la provincia. Piatto forte: folpi, fritto e, soprattutto, la specialità tipica del territorio: il torbiolino. Per chi non lo conoscesse è l’occasione giusta per provare questo vino che ricorda il prosecco e la spuma. Ma non solo! Tanta musica, il luna park, gli stand gastronomici, le bancarelle e la fi era mercato, insieme a un ricco calendario di appuntamenti culturali e ricreativi per tutti i gusti e palati faranno da sfondo all’edizione 2015.

Appuntamento dal 23 al 27 ottobre“SAGRA DEL FOLPO”UN TUFFO NELLE TRADIZIONI

N.S.

Già prima dell’arrivo dei profughi non erano mancate le polemiche e le tensioni su immigrazione e accoglienza, temi all’ordine

del giorno del consiglio comunale straordinario convocato verso la fi ne del mese, prima che il Prefetto comunicasse l’arrivo dei profughi (di cui ne diamo notizia a pagina 5). Un consiglio aperto alla cittadinanza che ha raccolto l’invito partecipando numerosa e riempiendo l’auditorium della scuola Santini, fi no a quando l’intervento di Roberto Tuninetti, esponente della Coop di Padova, non ha fatto infuriare l’assessore regionale della Lega Nord Roberto Marcato e il consigliere regionale Fabrizio Boron, che hanno lasciato l’aula, seguiti da alcuni presenti. Quel che è sembrato destare maggiore preoccupazione è stato il numero poco chiaro di migranti per migliaia di abitanti che può ospitare un Comune. Bisato si era detto solidale verso la sofferenza di chi arriva nel nostro Paese in fuga dalla guerra ed era favorevole alla micro accoglienza e per dare assistenza a 11 persone al

massimo, ma le critiche della Lega hanno tirato in ballo le più recenti dichiarazioni del ministro Alfano che avrebbe alzato il numero in questione a 22. Come sappiamo invece a Noventa ne sono arrivati 65, scavalcando la volontà dei sindaci. Roberto Marcato del Carroccio ha lanciato un appello ai Sindaci veneti, chiedendo ai primi cittadini di essere compatti nel dire no all’accoglienza diffusa, in modo tale da essere presi in considerazione e obbligare il Governo ad andare in Europa a fare la voce grossa e ottenere un “vero aiuto”. Il Sindaco di Vigonza Nunzio Tacchetto ritiene che nel suo territorio ce ne siano una quarantina: “Me li sono trovati senza sapere chi siano”. Tacchetto crede che per fronteggiare la situazione serva conoscere i rifugiati presenti nel territorio, sapere come impiegare gli stessi a livello lavorativo e conoscere le tempistiche di uscita dall’Italia verso i Paesi che hanno intenzione di raggiungere di questi ultimi, che solitamente sono quelli del nord Europa.

IMMIGRAZIONE E ACCOGLIENZA TENSIONE IN CONSIGLIO COMUNALE

N.S.

Un momento della seduta straordinaria del consiglio

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Sono cent’anni che la Casa di Riposo di Noventa Padovana offre cure, assistenza e affetto ai tanti ospiti

passati e a quelli che continuano a giungervi. Grazie allo spirito fi llantropico del Grand’uffi ciale Luigi Mariutto, che nel 1907 donò 30 mila lire (180 mila euro ai giorni nostri) e dalla volontà testamentaria di Alessandro Zambelli, che nel 1909 lasciò tutti i suoi beni alla Congregazione di Carità di Noventa Padovana, l’istituto divenne un ricovero per anziani poveri e inabili al lavoro, inaugurando la propria attività con i primi cinque ospiti nell’aprile del 1915. Nel 1918 il centro assunse le funzioni di ente morale per poi essere amministrato dall’ECA, in sostituzione all’originaria gestione della Congregazione di Carità. Infi ne, nel 1938 l’amministrazione divenne autonoma con un proprio statuto. Figure essenziali della storia della Casa di Riposo furono le suore del Cottolengo di Torino, che oltre a organizzare le tante attività di gestione dell’Istituto, si davano da fare nel lavoro dei campi e della casa. Un esempio su tutte fu Suor Lucia Giuseppina Fasano, rimasta ben 46 anni a gestire la casa, prima come suora e poi come Madre Superiora. Nel ‘45 difese alcuni rifugiati dai soldati tedeschi, nascondendoli e cacciando i militari che volevano entrare

in cerca dei fuggiaschi. Di lei c’è un busto bronzeo voluto dalla cittadinanza a commemorazione del suo impegno scolpito dallo scultore noventano Sergio Rodella. Le suore prestarono servizio sino al 1976, dopo il subentro di personale laico e il mutato tipo di conduzione che comportò anche la determinazione di una retta di ospitalità giornaliera. Con il passare degli anni il centro ha subito svariate modifi che, mantenendo però la sua facciata storica, visibile ancora oggi. Con la Legge quadro 328/2000 e la Dgr 751, la normativa base dell’attuale sistema socio sanitario regionale, legata alla nascita delle RSA, residenze sanitarie assistenziali, il risponde direttamente a Provincia e Regione. Possono essere accolti, infatti, i residenti dell’intera regione, secondo una graduatoria data dal Registro di Residenzialità. Ad oggi la struttura è in grado di ospitare fi no a 90 anziani non autosuffi cienti ed è dotata di un centro diurno che offre un’ospitalità giornaliera a 20 anziani non autosuffi cienti, 6 giorni alla settimana, con servizio di trasporto a domicilio. “Siamo fi eri del centro che gode di un grande apprezzamento ed è considerato

di Nicol Stefani

Oggi la struttura accreditataal sistema sanitario regionaleraccoglie fi no a 90 ospiti

Casa di Riposo Venne fondata nel 1915 con l’ingresso dei primi 5 ospiti

Un secolo al serviziodei nostri anziani

Foto di gruppo del personale e degli amministratori della Casa di Riposo di Noventa in occasione del centenario

una delle realtà migliori a livello provinciale – spiega il Presidente Gilberto Mezzaro - la caratteristica che lo rende vincente è il rapporto di familiarità che s’instaura tra gli ospiti e il personale. Ci sono tante lettere di riconoscimento che per noi che lavoriamo in questa struttura da tanti anni sono indispensabili e fondamentali”. Mezzaro ha iniziato nel 2004 come consigliere per poi assumere la funzione di Presidente e di questi dieci anni dice: “La sensazione più bella è quando gli ospiti ti porgono il loro saluto con affetto. Il personale da noi è tutto assunto perché vogliamo che si crei una famigliarità e una conoscenza con gli ospiti”.

Il presidenteGilberto Mezzaro: “caratteristica vincente il rapporto di familiarità”

“N.8 lessuola come sono, n.1 comò, come vestiario tutto quelo che anno”. E’ la lista

di una coppia di settantacinquenni che nel 1938 chiedeva di entrare nella Casa di Riposo. Al tempo, era necessario che i residenti portassero con sé quel che avevano a casa. La lista, che snocciola un elenco di beni in dialetto, fa parte dei 23 pannelli della mostra “Scatti da Cento”, esposta in occasione del Centenario e che le scolaresche del territorio sono invitate a visitare. Sabato 19 settembre, alla presenza delle autorità locali, degli ospiti, del personale e degli ex presidenti del centro si è festeggiato l’importante traguardo. La giornata è iniziata con la Messa celebrata da Don Dionisio e Padre Andrea per poi proseguire con la consegna della targa del Sindaco di Noventa e con l’esposizione di una seconda commissionata dal Centro stesso. Il pittore noventano Ruggero Pagnin ha presentato la sua tela che ritrae la casa di riposo in un momento storico indefi nito, collocabile forse al tempo della guerra.

I RICORDI

La mostra del centenarioQUELLA LISTA DEIBENI IN DIALETTO

N.S.

16 Noventa Padovana1616 Noventa Padovana

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T. 335 7491369T. 347 2500056T. 348 5235221

SEDE: Z.I. CAMPAGNA LUPIA (VE)FILIALE: VIA S. MARCO, 135 · PADOVA

Ben 275 i presenti al pranzo sociale in occasione della giornata Festa dell’anziano a Pra’ del Donatore a Limena. La giornata è iniziata con la Santa

Messa celebrata da Don Paolo per poi continuare con la consegna del sigillo e della medaglia agli ottantenni: “il momento più bello della giornata”, come l’ha defi nito Dino Scarso, Presidente dell’Associazione che tra qualche mese concluderà il suo secondo mandato. Ha ricevuto una targa anche Alessandro Racchelli, per anni Segretario del Centro. Alle consegne è seguito un succulento pranzo e l’intrattenimento comico dei cabarettisti Bepi e Maria. A concludere la giornata l’estrazione dei premi della lotteria. Un avvenimento doppiamente sentito perché si è brindato anche al ventesimo anniversario del Centro, che si riconferma una realtà importante per il territorio, grazie al servizio di trasporto agli anziani e disabili che ogni anno effettua.

“Ad agosto avevamo trasportato 1000 persone e percorso 28 mila km”, spiega Scarso e aggiunge Roberto Bortoletto, infaticabile segretario: “Chi volesse aiutarci come autista è ben accetto, il nostro è tutto volontariato e c’è sempre bisogno di un aiuto in più”. Domenica 27 settembre è stato presentato il libro che narra la storia della “Croce di Cima d’Asta e della Val

Canale”, ultimo frutto del lavoro degli appassionati del Centro che hanno raccolto foto e documentazioni varie del viaggio della Croce, nello stesso giorno in cui ha ricorso il primo anniversario di ritorno a Limena, lì da dove era partita 65 anni prima. Il libro è “il ricordo di quei giovani di una volta che sono gli anziani di oggi” - dice Scarso. Il libro è stato redatto con la collaborazione di Renato Martinello, lo storico del Comune e contiene anche delle memorie di Beniamino Brocco, divenuto in seguito Sottosegretario alla Pubblica Istruzione e che non appena ha saputo del progetto ha offerto il suo contributo. Il volume, interamente auto fi nanziato, sarà acquistabile

nelle edicole del territorio. In esso è contenuto il racconto del lungo e duro viaggio compiuto nel 1950 da baldi giovani limenesi che hanno trasportato e posizionato in vetta a Cima d’Asta, nel Trentino orientale, la pesante croce in ferro, da loro stessi realizzata. I giovani dopo essere partiti con un vecchio camion Dodge, residuo della guerra ed essere arrivati alle pendici della montagna, hanno smontato la croce e trasportato i vari pezzi fi no a 3000 metri. Dopo la presentazione del libro è seguito il concerto del coro A.N.A. di Cittadella e infi ne il consueto pranzo, in cui gli astanti hanno festeggiato con tante prelibatezze e la gioia dei ricordi.

di Nicol Stefani

Il presidente Dino Scarso: “Siamo sempre alla ricerca di nuovivolontari”, presentato il libro sulla croce di Cima d’Asta

Centro anziani Affollata festa sociale con la consegna del sigillo e della medaglia agli ottantenni

Percorsi 30mila km per gli anziani

Da destra Cristina Turetta assessore al Sociale, Dino Scarso presidente Centro Anziani, Alessandro Racchelli ex segretario del Centro e il sindaco Giuseppe Costa

Luna park gonfi abilee show musicale con special guest Valentina Tesio, cantante fi nalista di Amici 2015, trasmissione popolare condotta da Maria

de Filippi in onda sui canali Mediaset. La giovane, che si è esibita in un mini live, ha richiamato una fl otta di giovanissime fan che hanno riempito lo spazio antistante il palco allestito di fronte al Bata store di Limena per incontrare la propria beniamina e ottenere l’ambito autografo. Torta e brindisi per i 12 anni di attività celebrati a fi nse settembre. La Daigo Music School ha proposto il suo “Talent Show”, esibizione di giovani talenti padovani con la passione del canto e non sono mancate coreografi e di ballo delle crews di Danzacity, diretta da Caterina di Napoli. Sul palco sono saliti anche il sindaco Costa, l’assessore all’istruzione Stefano Tonazzo e il dirigente scolastico Renato Fettarappa che hanno ricevuto un assegno di 500 euro donato dallo Store e diretto all’Istituto comprensivo di Limena per il progetto “Mamme Special”(laboratorio di tastiere).

Dodici anni di attività al Bata StoreDONAZIONE ALLA SCUOLAPER “MAMME SPECIAL”

N.S.

Una mozione presentata dalla Consigliera Federica Bonin, condivisa dalla maggioranza e alla quale è

stata dedicato un consiglio comunale aperto al pubblico nella serata di mercoledì 16 settembre. Tema dell’incontro la tanto dibattuta teoria “gender”, salita agli onori delle cronache con la riforma della Buona Scuola del Governo Renzi recentemente approvata. Il Ministro dell’istruzione Stefania Giannini, in seguito alle critiche mosse da preoccupati genitori e insegnanti ha rilasciato, in occasione del primo giorno di scuola dopo le ferie estive, una circolare rivolta a direttori e dirigenti scolastici, smentendo l’esistenza della della contestata teoria. La circolare riporta il comma 16 della Legge 107/2015 che assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità, promuovendo nelle scuole l’educazione alla parità dei sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni. Con la mozione “Padre è maschio e femmina è madre” gli amministratori di Limena si sono impegnati nella difesa e tutela della famiglia naturale, intesa come nucleo fondamentale della Società e riconosciuta dalla stessa Legge Costituzionale.

“La mozione non mira in nessun modo ad impedire l’introduzione di una legislazione più attenta alle esigenze delle coppie di fatto omosessuali – spiega Federica Bonin, prima fi rmataria e promotrice - e nemmeno a contrastare la libera scelta dell’orientamento sessuale degli individui, ciò però non deve costituire un modello paragonabile alla famiglia naturale”. Più concretamente, questa mozione si traduce nell’organizzazione di un dibattito e di un convegno per creare un confronto e informare la cittadinanza e nel monitoraggio dell’applicazione della didattica legata alle teorie “gender”nelle scuole del territorio, con particolare attenzione al materiale introdotto negli istituti scolastici.

L’amministrazione ha voluto lanciare un ulteriore segnale, chiedendo al Governo di rifi utare l’applicazione del Documento Standard per l’educazione sessuale in Europa, redatto dall’Uffi cio Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Alla mozione ha aderito anche Silvia Compagnin, Consigliera di minoranza del gruppo Limen, mentre il gruppo di Limenattiva e Democratica si è dichiarato contrario.

MOZIONE A DIFESA DELLA FAMIGLIA

N.S.

Il consiglio comunale ha votato il documento di Bonin

191919Limena

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1 Cultura provinciale

La storia di una città è fatta di grandi eventi, di personaggi che hanno segna-to il corso degli eventi, ma anche della

quotidianità dei cittadini, delle abitudini di ogni giorno, del lento modifi carsi dei modi di vivere che si rifl ettono nel volto di palaz-zi, piazze, chiese. Nell’anno dell’Expo, e nell’ambito delle attività collaterali organiz-zate dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Padova si racconta attraverso il cibo, per scoprire come man-giavano i padovani del passato, dove anda-vano a fare spese, quali leggi regolavano il mercato alimentare. Nelle sale del MUSME - Museo della medicina di via San France-sco a Padova, fresco di inaugurazione, sarà in esposizione fi no al 31 gennaio la mostra documentaria “Il cibo, i luoghi e le frodi alimentari nella Padova del Settecento”, realizzata dall’Archivio di Stato di Padova, con il supporto della Fondazione MUSME e di altre realtà istituzionali della città e della Provincia. Il percorso, curato dalla direttrice dell’Archivio di Stato di Padova, dottoressa

Francesca Fantini D’Onofrio, e scandito in tre nuclei tematici - il cibo, i luoghi, le frodi - fotografa la città attraverso i luoghi desti-nati al commercio e al consumo di cibo che rendevano vivo il centro storico di Padova e ricostruisce le consuetudini dei padovani legate a questo aspetto. Una quarantina tra disegni, mappe e documenti della Padova settecentesca portati alla luce dagli scaffali dell’Archivio di Stato cittadino. Si tratta di materiale estratto dagli archivi delle Cor-porazioni di Arti e mestieri, dei monasteri benedettini di Praglia e di Santa Giustina, dell’antico Ospedale di San Francesco, che ospita oggi il Musme, e dell’Uffi cio di Sanità di Padova.

Molte le curiosità che aspettano il visi-tatore, che riscoprirà una città brulicante di vita e molto attenta alla salute e agli interes-si pubblici,tutelati attraverso una serie di ri-gide regole, alcune delle quali, come quella di non far circolare liberamente i maiali per le strade cittadine, suscitano oggi un sorriso.

Eppure non tutto è cambiato: la mappa

dei luoghi del commercio del cibo a Padova rivela abitudini millenarie, sorprendente-mente uguali a quelle odierne. Oggi come ieri la tradizione del mercato nelle piazze della Frutta e delle Erbe, per non parlare del Palazzo della Ragione, che ancora oggi

ospita, sotto al Salone, le prelibatezze del-la gastronomia locale e nazionale. Solo il Prato della Valle ha cambiato funzione: un tempo il gioiello patavino era destinato al mercato del bestiame, come testimonia la presenza del Foro Boario.

Commerci, traffi ci e intrighi ricostruiti con i documenti d’epocanella Padova di un tempo

Al Museo interattivo della Medicina La mostra fi no al 31 gennaio su iniziativa dell’Archivio di Stato

Le frodi alimentari nella storia

Una delle mappe esposte al Musme fi no a fi ne gennaio

Renzo Arbore è sicuramente lo showman italiano più conosciuto nel mondo: gira ininterrottamente con la

sua Orchestra, dagli Stati Uniti alla Cina, dal Messico al Canada con innumerevoli concerti acclamatissimi ovunque in un clima da record. Il 5 dicembre prossimo il tour lo porterà a Padova, al Teatro Geox: “Più che un concerto – ricorda Arbore – sarà una grande festa. Ho deciso di portare ai miei amici e a tutti gli appassionati il mio augurio di un buon 2016 perché, come diceva il mio caro amico Lucio Dalla, l’anno che verrà non sarà come tutti gli altri. Almeno per me. Per questo ho deciso, insieme all’Orchestra Italiana, di regalare e di regalarci – aggiun-ge l’artista – un piccolo grande evento che ripercorrerà in un certo senso la mia carriera non solo musicale, ma legata anche alla tv, alla radio, al cinema”.

IL 5 DICEMBRE

L.O.

Renzo Arbore alGran Teatro Geoxcon la sua Orchestra

Renzo Arboredi Laura Organte

Gli spettacoli Dieci appuntamenti al Piccolo Teatro don Bosco a Padova

È giunto alla 34 edizione il Festival Nazionale Teatro per i Ragazzi “G. Calendoli”, il più antico d’Italia nel suo genere, con la prestigiosa direzione artistica di Paolo Poli. In cartellone dieci spettacoli in scena

i sabati pomeriggio, le domeniche mattina e le domeniche pomeriggio di ottobre e novembre presso il Piccolo Teatro Don Bosco, diversi gli uni dagli altri nel genere, nella forma, nel linguaggio, accomunati, però, dalla stessa peculiarità: di essere sempre tra i migliori proposti in Italia. Accanto agli spettacoli, il Festival promuove diversi Premi: il Premio Padova - Amici di Emanuele Luzzati, per lo spettacolo vincitore del Festival; il premio Rosa d’Oro, in ricordo di Rosetta Calendoli, per lo spettacolo più votato dai ragazzi e il Premio Tesserine d’Oro, riservato ai piccoli spettatori.

Al termine del Festival, lo spettacolo vincitore viene premiato con un’opera di Emanuele Luzzati. Si tratta di un importante riconoscimento ormai tra i più prestigiosi in Italia. Nella stessa occasione sarà assegnato anche il “Premio Rosa d’oro”, istituito da Giovanni Calendoli per onora-re la memoria della moglie Rosetta e per inviare un messaggio positivo ai genitori che portano i fi gli a teatro. Collegato al Festival c’è anche il concorso “Tesserine d’oro - disegnare il Teatro e scrivere il teatro”. Per vincere la Tesserina d’Oro i piccoli spettatori dovranno presentare uno o più disegni, o poesie, o pensieri, o storie ispirati ad uno o più spettacoli visti al Festival in corso. Nei mesi successivi, alla chiusura della manifesta-zione, una Giuria stabilisce quali siano i dieci migliori tra disegni e scritti e ai loro autori si assegna la Tesserina d’�ro. Uno dei disegni viene scelto per divenire il simbolo grafi co del Festival successivo e verrà riprodotto sui manifesti. Per il 2015 ci sarà una novità: la tesserina Laura, nata per ricordare nel modo migliore una fedele frequentatrice del festival. Come per la scorsa edizione, la direzione artistica è stata affi data a Paolo Poli, con la supervisione di Micaela Grasso, Segretario Generale dell’Istituto organizzatore. Per informazioni e per il programma degli spettacoli: www.teatroragazzi.com.

Teatro per i ragazzi, torna il festival più antico d’Italia

Sopra “Al lupo al lupo, la vera storia del tre porcellini” In basso “Roclò, il circo degli oggetti aabbandonati”

L.O.

TEATRO E MUSICA

DOPPIETTA DI CONCERTI PER NEK Doppietta di concerti a Padova per Nek: l’artista di Sassuolo sarà al Teatro Geox il 14 novembre e il 4 di-cembre. Forte dell’enorme successo del singolo “Fatti Avanti Amore”, al secondo posto nella categoria Big” al Festival di Sanremo, dove l’artista ha vinto anche il premio Miglior Esibizione Cover con la sua incredibile interpretazione di “Se Telefonando” di Mina, Filippo Neviani in arte NEK porterà dal vivo i nuovi brani del suo ultimo lavoro discografi co, oltre alle grandi canzoni che hanno segnato la sua brillante carriera, dal debutto ad oggi.

NON SOLO GOLDONITorna per le decima edizione la rassegna di Teatro Veneto presso il Piccolo Teatro di via Asolo (zona Paltana): cinque gli appuntamenti con alcune tra le migliori compa-gnie della nostra regione. Non solo Goldoni (I Rusteghi, La Locandiera, La Cameriera brillante), ma anche Giacinto Gallina (Le baruffe in famegia) e Tonino Micheluzzi (Si salvi chi può) sono gli autori degli spettacoli che saranno proposti. Anche per questa stagione dunque un’offerta interessante e da raccomandare a chi vuole gustarsi dele spassose commedie “alla veneta”. Per il programma: www.piccolo-padova.it.

A DICEMBRE ROMEO E GIULIETTAPer chi se lo fosse perso, arriva a Padova sul palco del teatro Geox dal 18 al 20 dicembre il musical Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo, che ha debuttato ad ottobre 2013 all’Arena di Verona. L’ultima produzione targata Zard è già stata consacrata da pubblico e critica come la nuova opera dei record: 45 artisti, un palco di 550mq, 23 cambi scena, oltre 270 costumi, 40 tecnici impiegati ogni sera dietro le quinte, 15 persone di produzione, 6 specialisti della comunicazione, 122 facchini, 1.432 ore e 13 bilici necessari per lo smontag-gio ed il trasporto delle imponenti scenografi e.

a cura di Laura Organte

20 Cultura provinciale2020 Cultura provinciale

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1 Cultura provinciale

La storia di una città è fatta di grandi eventi, di personaggi che hanno segna-to il corso degli eventi, ma anche della

quotidianità dei cittadini, delle abitudini di ogni giorno, del lento modifi carsi dei modi di vivere che si rifl ettono nel volto di palaz-zi, piazze, chiese. Nell’anno dell’Expo, e nell’ambito delle attività collaterali organiz-zate dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Padova si racconta attraverso il cibo, per scoprire come man-giavano i padovani del passato, dove anda-vano a fare spese, quali leggi regolavano il mercato alimentare. Nelle sale del MUSME - Museo della medicina di via San France-sco a Padova, fresco di inaugurazione, sarà in esposizione fi no al 31 gennaio la mostra documentaria “Il cibo, i luoghi e le frodi alimentari nella Padova del Settecento”, realizzata dall’Archivio di Stato di Padova, con il supporto della Fondazione MUSME e di altre realtà istituzionali della città e della Provincia. Il percorso, curato dalla direttrice dell’Archivio di Stato di Padova, dottoressa

Francesca Fantini D’Onofrio, e scandito in tre nuclei tematici - il cibo, i luoghi, le frodi - fotografa la città attraverso i luoghi desti-nati al commercio e al consumo di cibo che rendevano vivo il centro storico di Padova e ricostruisce le consuetudini dei padovani legate a questo aspetto. Una quarantina tra disegni, mappe e documenti della Padova settecentesca portati alla luce dagli scaffali dell’Archivio di Stato cittadino. Si tratta di materiale estratto dagli archivi delle Cor-porazioni di Arti e mestieri, dei monasteri benedettini di Praglia e di Santa Giustina, dell’antico Ospedale di San Francesco, che ospita oggi il Musme, e dell’Uffi cio di Sanità di Padova.

Molte le curiosità che aspettano il visi-tatore, che riscoprirà una città brulicante di vita e molto attenta alla salute e agli interes-si pubblici,tutelati attraverso una serie di ri-gide regole, alcune delle quali, come quella di non far circolare liberamente i maiali per le strade cittadine, suscitano oggi un sorriso.

Eppure non tutto è cambiato: la mappa

dei luoghi del commercio del cibo a Padova rivela abitudini millenarie, sorprendente-mente uguali a quelle odierne. Oggi come ieri la tradizione del mercato nelle piazze della Frutta e delle Erbe, per non parlare del Palazzo della Ragione, che ancora oggi

ospita, sotto al Salone, le prelibatezze del-la gastronomia locale e nazionale. Solo il Prato della Valle ha cambiato funzione: un tempo il gioiello patavino era destinato al mercato del bestiame, come testimonia la presenza del Foro Boario.

Commerci, traffi ci e intrighi ricostruiti con i documenti d’epocanella Padova di un tempo

Al Museo interattivo della Medicina La mostra fi no al 31 gennaio su iniziativa dell’Archivio di Stato

Le frodi alimentari nella storia

Una delle mappe esposte al Musme fi no a fi ne gennaio

Renzo Arbore è sicuramente lo showman italiano più conosciuto nel mondo: gira ininterrottamente con la

sua Orchestra, dagli Stati Uniti alla Cina, dal Messico al Canada con innumerevoli concerti acclamatissimi ovunque in un clima da record. Il 5 dicembre prossimo il tour lo porterà a Padova, al Teatro Geox: “Più che un concerto – ricorda Arbore – sarà una grande festa. Ho deciso di portare ai miei amici e a tutti gli appassionati il mio augurio di un buon 2016 perché, come diceva il mio caro amico Lucio Dalla, l’anno che verrà non sarà come tutti gli altri. Almeno per me. Per questo ho deciso, insieme all’Orchestra Italiana, di regalare e di regalarci – aggiun-ge l’artista – un piccolo grande evento che ripercorrerà in un certo senso la mia carriera non solo musicale, ma legata anche alla tv, alla radio, al cinema”.

IL 5 DICEMBRE

L.O.

Renzo Arbore alGran Teatro Geoxcon la sua Orchestra

Renzo Arboredi Laura Organte

Gli spettacoli Dieci appuntamenti al Piccolo Teatro don Bosco a Padova

È giunto alla 34 edizione il Festival Nazionale Teatro per i Ragazzi “G. Calendoli”, il più antico d’Italia nel suo genere, con la prestigiosa direzione artistica di Paolo Poli. In cartellone dieci spettacoli in scena

i sabati pomeriggio, le domeniche mattina e le domeniche pomeriggio di ottobre e novembre presso il Piccolo Teatro Don Bosco, diversi gli uni dagli altri nel genere, nella forma, nel linguaggio, accomunati, però, dalla stessa peculiarità: di essere sempre tra i migliori proposti in Italia. Accanto agli spettacoli, il Festival promuove diversi Premi: il Premio Padova - Amici di Emanuele Luzzati, per lo spettacolo vincitore del Festival; il premio Rosa d’Oro, in ricordo di Rosetta Calendoli, per lo spettacolo più votato dai ragazzi e il Premio Tesserine d’Oro, riservato ai piccoli spettatori.

Al termine del Festival, lo spettacolo vincitore viene premiato con un’opera di Emanuele Luzzati. Si tratta di un importante riconoscimento ormai tra i più prestigiosi in Italia. Nella stessa occasione sarà assegnato anche il “Premio Rosa d’oro”, istituito da Giovanni Calendoli per onora-re la memoria della moglie Rosetta e per inviare un messaggio positivo ai genitori che portano i fi gli a teatro. Collegato al Festival c’è anche il concorso “Tesserine d’oro - disegnare il Teatro e scrivere il teatro”. Per vincere la Tesserina d’Oro i piccoli spettatori dovranno presentare uno o più disegni, o poesie, o pensieri, o storie ispirati ad uno o più spettacoli visti al Festival in corso. Nei mesi successivi, alla chiusura della manifesta-zione, una Giuria stabilisce quali siano i dieci migliori tra disegni e scritti e ai loro autori si assegna la Tesserina d’�ro. Uno dei disegni viene scelto per divenire il simbolo grafi co del Festival successivo e verrà riprodotto sui manifesti. Per il 2015 ci sarà una novità: la tesserina Laura, nata per ricordare nel modo migliore una fedele frequentatrice del festival. Come per la scorsa edizione, la direzione artistica è stata affi data a Paolo Poli, con la supervisione di Micaela Grasso, Segretario Generale dell’Istituto organizzatore. Per informazioni e per il programma degli spettacoli: www.teatroragazzi.com.

Teatro per i ragazzi, torna il festival più antico d’Italia

Sopra “Al lupo al lupo, la vera storia del tre porcellini” In basso “Roclò, il circo degli oggetti aabbandonati”

L.O.

TEATRO E MUSICA

DOPPIETTA DI CONCERTI PER NEK Doppietta di concerti a Padova per Nek: l’artista di Sassuolo sarà al Teatro Geox il 14 novembre e il 4 di-cembre. Forte dell’enorme successo del singolo “Fatti Avanti Amore”, al secondo posto nella categoria Big” al Festival di Sanremo, dove l’artista ha vinto anche il premio Miglior Esibizione Cover con la sua incredibile interpretazione di “Se Telefonando” di Mina, Filippo Neviani in arte NEK porterà dal vivo i nuovi brani del suo ultimo lavoro discografi co, oltre alle grandi canzoni che hanno segnato la sua brillante carriera, dal debutto ad oggi.

NON SOLO GOLDONITorna per le decima edizione la rassegna di Teatro Veneto presso il Piccolo Teatro di via Asolo (zona Paltana): cinque gli appuntamenti con alcune tra le migliori compa-gnie della nostra regione. Non solo Goldoni (I Rusteghi, La Locandiera, La Cameriera brillante), ma anche Giacinto Gallina (Le baruffe in famegia) e Tonino Micheluzzi (Si salvi chi può) sono gli autori degli spettacoli che saranno proposti. Anche per questa stagione dunque un’offerta interessante e da raccomandare a chi vuole gustarsi dele spassose commedie “alla veneta”. Per il programma: www.piccolo-padova.it.

A DICEMBRE ROMEO E GIULIETTAPer chi se lo fosse perso, arriva a Padova sul palco del teatro Geox dal 18 al 20 dicembre il musical Romeo e Giulietta. Ama e cambia il mondo, che ha debuttato ad ottobre 2013 all’Arena di Verona. L’ultima produzione targata Zard è già stata consacrata da pubblico e critica come la nuova opera dei record: 45 artisti, un palco di 550mq, 23 cambi scena, oltre 270 costumi, 40 tecnici impiegati ogni sera dietro le quinte, 15 persone di produzione, 6 specialisti della comunicazione, 122 facchini, 1.432 ore e 13 bilici necessari per lo smontag-gio ed il trasporto delle imponenti scenografi e.

a cura di Laura Organte

La vecchia bici “ Berma” conservata in soffi tta, a testimo-nianza dell’attività giovanile di papà Simone Mazzucco, ora presidente del Gs cicloamatori di Conselve, emana un

fascino particolare, contagioso, questo e i lunghi pomeriggi pas-sati sul divano di casa a guardare il giro in tv, sono le scintille di passione che hanno acceso nei tre fi gli di Simone lo spirito di emulazione, la voglia di ciclismo. Comincia Claudio classe 96, buone doti da scalatore che dopo un anno da Juniores chiude l’attività. Nel 2006 irrompe Fabio, e si capisce subito che sta nascendo una stella, nel suo primo anno di attività vince 16 delle 17 corse in programma, una caduta gli preclude l’en plain. Negli anni successivi nei Giovanissimi forma con il compagno Ivan Berto un binomio che mette a segno vittorie a grappoli, Fabio si incarica di provocare la selezione e quando non riesce a staccare tutti ci pensa Berto a giustiziare gli avversari con potenti volate. Alla Cartura Nalin, dove nel frattempo anche Stefano terzo rampollo di famiglia Mazzucco ha cominciato l’attività, gongolano ma sono gelati quando Fabio comunica che passerà esordiente tra le fi la della Santangiolese. Il secondo anno fi rma 6 vittorie rigorosamente per distacco, 4 secondi posti tra cui quel-lo a Borgo Valsugana nella coppa di sera, sorella minore della coppa d’oro. Altro cambio di maglia al passaggio tra gli allievi dove Fabio indossa la storica livrea veneziana della Mirano con il fratello Stefano, e arriva la conferma delle sue doti: 8 vittorie complessive e prestazioni eccellenti non solo quando la strada si inerpica, ma anche a cronometro con il secondo posto ai tricolori di Cavarzere a squadre il terzo nella crono individuale sempre va-levole per il titolo italiano e il campionato regionale vinto in pista

sull’inseguimento, Marino Bettuolo suo attuale diesse dice di lui: “in 38 anni di attività mai ho avuto un talento così puro, ha doti di passista scalatore enormi, quando attacca è uno spettacolo e se prende 50 metri di vantaggio lo rivedono al traguardo, oltre a questo è umile gentile ed educato, se saprà tenere queste doti ci troviamo di fronte un ragazzo che farà parlare di se anche in futuro ne sono certo”.

Abbiamo incontrato l’atleta nella sua casa di Consel-ve attorniato dai fratelli, papà Simone e mamma Tiziana. Fabio le tue vittorie hanno sempre il marchio dell’impresa, cosa senti durante le tue fughe che sensazioni hai?

“E’ talmente alta la concentrazione sullo sforzo che non recepisco altro che il dover dare tutto per arrivare, poi a pochi metri dalla meta quando mi giro e vedo il vuoto allora sono pervaso da grande felicità e mi godo il calore della gente, le braccia al cielo bellissimo”.

Si dice di te che vinci tanto ma negli appuntamenti importanti qualvolta ti fai tradire dalla pressione.

“Fesserie, c’è sempre un motivo per quello che succede, ai regionali di Monselice sono arrivato stanco perché durante la settimana avevo lavorato duramente in pista, agli italiani di Bo-ario senza un banale errore di valutazione sarei andato a podio, e poi a mio favore depongono i risultati ottenuti in pista e agli italiani di crono”.

Hai appena corso l’attesissima coppa d’oro vinta dal lombardo Bagioli, in molti ti pronosticavano come è andata?

“Era un appuntamento a cui tenevo tanto, purtroppo a causa di un attacco febbrile nei giorni scorsi non ho potuto alle-

narmi a dovere e in corsa non ho avuto la forza di resistere alla selezione fi nale imposta dai migliori sono davvero dispiaciuto, di questa corsa tengo vivo il ricordo dello scorso anno quando attaccai a fondo, rimasi solo ma mi ripresero poco prima dell’ul-timo chilometro poi fui ottavo in volata”.

Ecco la volata, dicono che sia il tuo punto debole che ne pensi?

“Di solito do tutto per fare selezione e arrivo nelle volate stanco, sono consapevole che non vincerò mai uno sprint di grup-po compatto, ma dopo certe corse dure posso dire la mia,per la conferma basta andare a vedere gli ultimi ordini d’arrivo delle corse a cui ho partecipato e che si sono risolte in volata, dove ho fatto un terzo e un quarto posto”.

La prossima stagione sarai Juniores hai scelto la squadra?

“Correrò con la Rinascita Ormelle Borgo Mulino, ho avuto tantissime richieste, e colgo questa occasione per ringraziare tutti coloro che si sono interessati a me, ho scelto il team tre-vigiano perché mi ha proposto un avvicinamento alla prossima stagione che mi consente di aver tempo anche per gli studi, sono al terzo anno di tecnico manutentore al Bernardi e ci tengo molto a fare bene”.

Sedici anni compiuti ad aprile, un giovanotto dai modi garbati, idee chiare, che quando mette il numero sulla schiena diventa feroce e determinato, questo il ritratto di Fabio Mazzuc-co, che con Davide Boscaro re delle volate (costretto al ritiro per una guaio meccanico alla coppa d’oro) rappresenta in questo momento il meglio del movimento allievi del ciclismo padovano.

di Walter Lotto

“La fuga è il momento più bello”

E’ ancora Montagnana la regina in-contrastata dalla bandiera italiana. I musici e sbandieratori del gruppo Città

Murata di Montagnana si sono infatti aggiu-dicati l’edizione numero 35 della Tenzone Aurea, il massimo campionato nazionale riservato a sbandieratori e musici di tutta Italia. Dopo il quinto posto dell’anno scor-so, dunque, per gli atleti montagnanesi è arrivata pronta la rivincita. La Tenzone si è tenuta a metà settembre nel palasport di Ferrara (il meteo avverso ha dirottato qui la manifestazione, inizialmente prevista e disputata in Piazza Municipale) e ha visto Città Murata primeggiare davanti al Palio del Niballo di Faenza e al Palio di Ferrara, rispettivamente sul secondo e terzo gradi-no del podio. La squadra montagnanese è riuscita ad ottenere il punteggio massimo della combinata grazie al secondo posto nella piccola squadra (dietro a Faenza), al primo nella grande squadra, al quarto nella gara dei musici (vinta da Ascoli Piceno), e ancora al bronzo ottenuto nel singolo tradi-

zionale con Francesco Cirelli e con il settimo posto nella coppia, che ha visto gareggiare il duo Govoni-Cirelli. Per la Città Murata è l’ottavo titolo di campione nazionale: l’ulti-mo era arrivato nel 2009 ed aveva chiuso un ciclo di quattro trionfi di fi la. Ora la spe-ranza è se ne sia aperto un altro ancor più felice. Il successo al massimo campionato nazionale era peraltro stato “annunciato” dal dominio dei rossoneri al Palio dei 10 Comuni. Il gruppo dei musici e sbandieratori Città Murata di Montagnana ha dominato la kermesse, ottenendo il primo posto in tutte le categorie. Nei singoli il podio è andato ad Alberto Girlanda (Città Murata) seguito da Francesco Cirelli (ancora Città Murata Nella coppia, il duo Cirelli-Govoni (Città Murata) ha ottenuto il primo posto, mentre nella piccola squadra dietro alla compagine montagnanese si sono classifi cati i gruppi di Saletto e Santa Margherita d’Adige. Città Murata ha quindi primeggiato nella grande squadra e anche nella categoria dei musici e nella combinata.

CAMPIONATO SBANDIERATORI. Vinta la Tenzone AureaMONTAGNANA REGINA DELLA BANDIERA

Nicola Cesaro

L’intervista Fabio Mazzucco, giovane promessa del ciclismo padovano, racconta la sua avventura

2Sport

Fabio Mazzucco taglia il traguardo

212121Sport provinciale

“St r a o r d i n a r i a storia culturale, estetica, sociale e

antropologica, la storia della danza corre insieme a quella dell’uomo e vi s’intreccia, intesa come linguaggio del corpo e primo strumento espressivo. La danza è un insopprimibile impulso universale al movimento”. L’impulso al movimento è stato utilizzato come vera e propria parola nelle varie culture, con o senza accompagnamento di strumenti musicali. Anche Platone parla della danza come intrattenimento degli dei e delle muse. Nella storia del linguaggio del corpo, la danza rappresenta un patrimonio soggettivo, derivante da tante caratteristiche personali, da un bagaglio di gesti e movimenti e da una memoria conscia e inconscia. La danza è una suggestione momentanea che accade e si esaurisce nell’attimo in cui viene eseguita, si nutre di sensazioni, di concentrazione, di sinergie, di stati d’animo. Non andando molto indietro nel tempo, si può dire che il ‘900 è stato sicuramente il secolo della danza, per la nascita di illustri coreografi che introdurranno nuove e rivoluzionarie idee coreografi che. I nuovi coreografi subiranno l’ infl uenze di musicisti, scenografi , pittori legati alle avanguardie storiche. La vera destabilizzazione avviene nel 1900 con la nascita della rivoluzionaria Isadora Duncan, che destruttura la tecnica e danza scalza, vestita spesso di pepli ellenistici. I suoi sono movimenti naturali inneggianti alla purezza e all’armonia. Al giorno d’oggi la danza

ha subito grandissime evoluzioni, arricchendosi di elementi legati alla ricerca di nuove dinamiche di movimento. I coreografi “usano” i danzatori per le loro suggestioni oniriche, per mettere in scena la plasticità e la forza del corpo umano, per rapire l’occhio dello spettatore e proiettarlo in un sogno. Sempre di più “eroici” direttori di compagnie continuano a portare avanti il loro progetto tra mille diffi coltà. Purtroppo le grandi produzioni diminuiscono sempre di più in virtù di una crisi economica e culturale che sta penalizzando molto il settore; i grandi Enti Lirici non hanno fondi necessari per investire su produzioni di balletto interni al teatro; le compagnie di danza non hanno la possibilità di veicolare il loro lavoro di ricerca e formare i danzatori in maniera adeguata. Eppure le scuole di danza, piccole o grandi che siano, continuano a proliferare, segnale questo che è un’arte ancora estremamente affascinante che gode di una fascinazione particolare. Certo è che il concetto della danza, inteso come formazione didattica ma anche culturale ha subito delle trasformazioni. Resta innegabile che il fascino del balletto è ancora capace di coinvolgere e gode di una dimensione senza tempo.

Danza CityNON SOLO MOVIMENTO MA FASCINO E DIDATTICA

Page 22: Padova nord ott2015 n130

1

IL VENETOin PRIMO PIANO

Grandi opere addio o almeno arriveder-ci. Sembra aprirsi una nuova stagione per il Veneto, con l’accantonamento

di uno strumento essenziale realizzare le grandi infrastrutture, e cioè il project fi nan-cing. Il presidente Luca Zaia ha detto in più di una occasione nel corso di questi primi mesi del suo secondo mandato, che ora la priorità è quella di evitare ulteriore consumo del suolo per evitare dissesti idrogeologici. Ma in questi anni le grandi opere hanno coinvolto tantissimi privati e ora dire arrive-derci a loro, signifi cherebbe pagare penali salatissime per centinaia di milioni di euro.

Questo soprattutto per progetti per i quali, la Regione ha già dichiarato l’interes-se pubblico. Per questo la Regione stessa è intenzionata ad approvare nuove norme sui lavori, introducendo la possibilità di far decadere il pubblico interesse con l’effetto, in caso di rinuncia, di limitare le richieste di danni. Nell’elenco delle opere ormai non più viste come una priorità fi gurano infrastrut-ture come il raccordo anulare di Padova, la “Via del Mare” tra Jesolo e l’autostrada A4, la terza corsia Venezia - Trieste. La stagione del project fi nancing si accantona anche a causa delle tante voragini nei bilanci che

ha provocato anche a livello nazionale , buchi che poi le regioni o lo stato devono puntualmente ripianare. Insomma con le regole attuali come al solito si privatizzano gli utili e si socializzano le perdite . Ma non è solo la Regione a “raffreddare” l’entu-siasmo per le grandi infrastrutture. Un no defi nitivo è arrivato infatti dal governo con il vicepremier Graziano Delrio alla autostrada Orte- Mestre. L’autostrada Orte-Mestre non è più una priorità per il governo Renzi che

non inserirà l’opera nella Legge di Stabilità 2016. Sono state gelate così le aspettative del gruppo Bonsignore, convinto di aver tro-vato una corsia privilegiata a Palazzo Chigi dopo il via libera tecnico del Cipe che l’8 settembre scorso aveva inserito il project fi nancing da 10 miliardi nelle liste degli interventi da far decollare. Dopo 12 anni di stop and go, ora pare si sia giunti all’epilogo e il giudizio del ministro Delrio è stato netto

e inequivocabile: nella lista delle priorità non c’è la Orte-Mestre, l’autostrada di 432 chi-lometri che il gruppo Bonsignore intendeva costruire con la defi scalizzazione concessa su base trentennale.

I comitati ambientalisti dell’area del ve-neziano e in particolare quelli della Riviera del Brenta hanno esultato visto che di fatto lo stop affossa anche il progetto del mega polo direzionale di Veneto City a Roncoduro di Pianiga.

I comitati però fanno una ulteriore richiesta. “Per togliere del tutto – spiega Mattia Donadel presidente del Comitato Opzione Zero – va cancellata dall’elenco delle opere prioritarie. Non vorremmo che fra qualche anno rispuntasse di nuovo”. Non tutti però sono contrari alla Orte Mestre. Per l’area di Chioggia infatti quest’opera in-sieme ad una linea ferroviaria potenziata, rappresentava un elemento di sviluppo per la città e il suo porto. Restano invece due le opere in Veneto che per il governo van-no completate: la Pedemontana e la Tav Brescia-Verona-Vicenza-Padova-Venezia. Ma vediamo le grandi opere progettate o in cantiere nelle varie province del Veneto ancora da fi nire. Rispetto al 2013, da dati

ministeriali la nostra regione ha visto nel 2014 crescere le opere incompiute da 25 a 34. E di queste ben dodici interessano l’area veneziana per un valore economico di cantieri fermi che arriva a quasi 502 milioni e mezzo di euro. A far la parte del leone, in termini di importi economici, è il progetto della idrovia Padova-Venezia, 461 milioni di euro il suo valore, ma tutto è fermo ad ora in termini di cantieri senza una previsione di completamento.

Fra le opere in ritardo ci sono cinque progetti relativi al Sfmr, il metrò regionale. Ad esempio la soppressione di passaggi a livello e la realizzazione di sottopassi lungo la linea Mestre-Castelfranco è incompiuta. Recentemente però l’assessore regionale alle infrastrutture Elisa de Berti qualche rassicurazione l’ha data in tema di opere pubbliche, subito dopo la presentazione del progetto di legge per la razionalizzazione delle spese regionali.

La De Berti si è particolarmente concen-trata sul fi nanziamento del progetto per la

variante della Strada Statale 12 che interes-sa i comuni veronesi di Ca’ di David, Castel D’Azzano, Vigasio e Isola della Scala.

“Quest’opera si farà - ha detto - e se governo e Anas faranno la loro parte come ci siamo impegnati a fare noi, il cantiere si aprirà come previsto nel 2018. Ci siamo presi qualche giorno per valutare appieno il costo del progetto defi nitivo che compete alla Regione e lo fi nanzieremo con il bilancio 2016, lo presenteremo all’Anas a fi ne 2016 e poi toccherà a loro il resto dell’istruttoria. Vigileremo che arrivi lo stanziamento reale dei 135 milioni di euro necessari’. Il qua-dro che emerge insomma è quello di una stagione che si chiude, quella delle opere faraoniche che si iniziavano forse senza ben sapere con quali fondi si sarebbero comple-tate e in cui e i controlli e la trasparenza come nel caso Mose erano un optional. Le infrastrutture, di sicuro servono, ma vanno realizzate in un quadro legislativo e con una attenzione al rispetto del territorio che deve assolutamente cambiare.

di Alessandro Abbadir

Il governo blocca il progetto dell’autostrada Orte – Mestre. Restano come priorità la Pedemontana e la Tav Brescia-Verona-Vicenza-Padova-Venezia. Tantissime le opere incompiute o in ritardo. Nel territorio regionale sono salite da 25 del 2013 a 34 nel 2015

Infrastrutture La Regione non crede più nello strumento del project fi nancing

Il Veneto volta pagina e dice addio alla stagione delle grandi opere

La soppressione di passaggi a livello lungo la linea Mestre-Castelfranco va a rilento

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Grandi opere addio o almeno arriveder-ci. Sembra aprirsi una nuova stagione per il Veneto, con l’accantonamento

di uno strumento essenziale realizzare le grandi infrastrutture, e cioè il project fi nan-cing. Il presidente Luca Zaia ha detto in più di una occasione nel corso di questi primi mesi del suo secondo mandato, che ora la priorità è quella di evitare ulteriore consumo del suolo per evitare dissesti idrogeologici. Ma in questi anni le grandi opere hanno coinvolto tantissimi privati e ora dire arrive-derci a loro, signifi cherebbe pagare penali salatissime per centinaia di milioni di euro.

Questo soprattutto per progetti per i quali, la Regione ha già dichiarato l’interes-se pubblico. Per questo la Regione stessa è intenzionata ad approvare nuove norme sui lavori, introducendo la possibilità di far decadere il pubblico interesse con l’effetto, in caso di rinuncia, di limitare le richieste di danni. Nell’elenco delle opere ormai non più viste come una priorità fi gurano infrastrut-ture come il raccordo anulare di Padova, la “Via del Mare” tra Jesolo e l’autostrada A4, la terza corsia Venezia - Trieste. La stagione del project fi nancing si accantona anche a causa delle tante voragini nei bilanci che

ha provocato anche a livello nazionale , buchi che poi le regioni o lo stato devono puntualmente ripianare. Insomma con le regole attuali come al solito si privatizzano gli utili e si socializzano le perdite . Ma non è solo la Regione a “raffreddare” l’entu-siasmo per le grandi infrastrutture. Un no defi nitivo è arrivato infatti dal governo con il vicepremier Graziano Delrio alla autostrada Orte- Mestre. L’autostrada Orte-Mestre non è più una priorità per il governo Renzi che

non inserirà l’opera nella Legge di Stabilità 2016. Sono state gelate così le aspettative del gruppo Bonsignore, convinto di aver tro-vato una corsia privilegiata a Palazzo Chigi dopo il via libera tecnico del Cipe che l’8 settembre scorso aveva inserito il project fi nancing da 10 miliardi nelle liste degli interventi da far decollare. Dopo 12 anni di stop and go, ora pare si sia giunti all’epilogo e il giudizio del ministro Delrio è stato netto

e inequivocabile: nella lista delle priorità non c’è la Orte-Mestre, l’autostrada di 432 chi-lometri che il gruppo Bonsignore intendeva costruire con la defi scalizzazione concessa su base trentennale.

I comitati ambientalisti dell’area del ve-neziano e in particolare quelli della Riviera del Brenta hanno esultato visto che di fatto lo stop affossa anche il progetto del mega polo direzionale di Veneto City a Roncoduro di Pianiga.

I comitati però fanno una ulteriore richiesta. “Per togliere del tutto – spiega Mattia Donadel presidente del Comitato Opzione Zero – va cancellata dall’elenco delle opere prioritarie. Non vorremmo che fra qualche anno rispuntasse di nuovo”. Non tutti però sono contrari alla Orte Mestre. Per l’area di Chioggia infatti quest’opera in-sieme ad una linea ferroviaria potenziata, rappresentava un elemento di sviluppo per la città e il suo porto. Restano invece due le opere in Veneto che per il governo van-no completate: la Pedemontana e la Tav Brescia-Verona-Vicenza-Padova-Venezia. Ma vediamo le grandi opere progettate o in cantiere nelle varie province del Veneto ancora da fi nire. Rispetto al 2013, da dati

ministeriali la nostra regione ha visto nel 2014 crescere le opere incompiute da 25 a 34. E di queste ben dodici interessano l’area veneziana per un valore economico di cantieri fermi che arriva a quasi 502 milioni e mezzo di euro. A far la parte del leone, in termini di importi economici, è il progetto della idrovia Padova-Venezia, 461 milioni di euro il suo valore, ma tutto è fermo ad ora in termini di cantieri senza una previsione di completamento.

Fra le opere in ritardo ci sono cinque progetti relativi al Sfmr, il metrò regionale. Ad esempio la soppressione di passaggi a livello e la realizzazione di sottopassi lungo la linea Mestre-Castelfranco è incompiuta. Recentemente però l’assessore regionale alle infrastrutture Elisa de Berti qualche rassicurazione l’ha data in tema di opere pubbliche, subito dopo la presentazione del progetto di legge per la razionalizzazione delle spese regionali.

La De Berti si è particolarmente concen-trata sul fi nanziamento del progetto per la

variante della Strada Statale 12 che interes-sa i comuni veronesi di Ca’ di David, Castel D’Azzano, Vigasio e Isola della Scala.

“Quest’opera si farà - ha detto - e se governo e Anas faranno la loro parte come ci siamo impegnati a fare noi, il cantiere si aprirà come previsto nel 2018. Ci siamo presi qualche giorno per valutare appieno il costo del progetto defi nitivo che compete alla Regione e lo fi nanzieremo con il bilancio 2016, lo presenteremo all’Anas a fi ne 2016 e poi toccherà a loro il resto dell’istruttoria. Vigileremo che arrivi lo stanziamento reale dei 135 milioni di euro necessari’. Il qua-dro che emerge insomma è quello di una stagione che si chiude, quella delle opere faraoniche che si iniziavano forse senza ben sapere con quali fondi si sarebbero comple-tate e in cui e i controlli e la trasparenza come nel caso Mose erano un optional. Le infrastrutture, di sicuro servono, ma vanno realizzate in un quadro legislativo e con una attenzione al rispetto del territorio che deve assolutamente cambiare.

di Alessandro Abbadir

Il governo blocca il progetto dell’autostrada Orte – Mestre. Restano come priorità la Pedemontana e la Tav Brescia-Verona-Vicenza-Padova-Venezia. Tantissime le opere incompiute o in ritardo. Nel territorio regionale sono salite da 25 del 2013 a 34 nel 2015

Infrastrutture La Regione non crede più nello strumento del project fi nancing

Il Veneto volta pagina e dice addio alla stagione delle grandi opere

La soppressione di passaggi a livello lungo la linea Mestre-Castelfranco va a rilento

1Il Veneto in primo piano

Il Veneto aveva accolto con grande approvazione e ottimismo le parole del ministro Graziano Delrio che, in visita ai cantieri del Mose all’inizio dello scorso

settembre, aveva defi nito interessante il progetto della Orte-Mestre.

Parole che avevano acceso nuove speranze nell’a-nimo del sindaco Giuseppe Casson, primo cittadino di Chioggia, che, fi n dal suo insediamento, si è sempre battuto per sensibilizzare tutti i livelli istituzionali al pro-blema dell’isolamento del territorio del Basso Venezia-no che soffre da sempre di un grave isolamento. Condi-zione che necessariamente rende più diffi cile il processo di sviluppo dell’area, di per sè poco appettibile per via della mancanza, appunto, di collegamenti infrastruturali

e relativi servizi. “Per rilanciare economia e lavoro - sostiene Casson

- è fondamentale dotare di un’adeguata infrastruttura-zione il territorio”.

Tema che sta a cuore anche al collega di Cavarzere Henri Tommasi che, pur incoraggiando il potenziamen-to di assi di collegamento alternativi, come la ferrovia e i percorsi idrici, oltre alla messa in sicurezza delle reti viarie esistenti, sostiene la necessità di realizzare la Romea Commerciale.

“Ritengo che quest’opera - afferma - sia vitale per il nostro territorio, per far decollare la nostra area arti-gianale e con essa tutto l’indotto”.

“Non si tratta di essere un sostenitore della ce-

mentifi cazione selvaggia - precisa Tommasi - ma di guardare in modo disincantato la realtà. L’opera va sostenuta. Anche se naturalmente dev’essere realizzata con razionalità e riducendo quanto più possibile l’impat-to ambientale, nel rispetto quindi delle peculiarità del territorio e delle sue risorse”.

“Si può discutere sul tracciato, migliorarlo, confron-tarsi sulla ubicazione del casello e dello svincolo, ma mi sembra evidente che è necessaria”.

Di parere diverso il Movimento 5 Stelle cavarze-rano che pur riconoscendo la necessità di far uscire dall’isolamento l’area del Basso Veneziano ritiene la Romea commerciale un’opera di grande impatto e di costi elevati.

di Ornella Jovane

Defi cit intrastrutturale I sostenitori del Basso Veneziano

Romea Commerciale, necessaria per lo sviluppo

IL CASO

Scoppia il caso Idrovia Padova Venezia. Il completamento dell’opera che costerà 461 milioni di euro sembrava ben avviato ma potrebbe slitta-re per quanto riguarda i tempi. L’Idrovia è inserita nei piani del bacino

Alpi Orientali, solo per il periodo 2022-202. Ma facciamo un passo indietro. L’Idrovia è stata defi nita dal presidente del Veneto Luca Zaia un’opera che prioritaria sia dal punto di vista trasportistico perché collega il porto di Venezia all’interporto di Padova, sia dal punto di vista della sicurezza idraulica perché

il grande canale fungerà da scolmatore per l’area del bacino del Bacchiglione nel vicentino e padovano. Ma la denuncia dei comitati è precisa. “Abbiamo scoperto - spiega per il comitato Brenta Sicuro il portavoce Marino Zambo-ni- che alle osservazioni dei comuni di Fossò e Campolongo (nel veneziano) è stato risposto che l’idrovia non è inserita nel piano di gestione del rischio alluvioni delle Alpi Orientali messo a punto dallo Stato, per il 2016 – 2018 ma lo sarà solo come ipotesi per il 2022- 2024. Vista l’alta possibilità di un

disastroso evento alluvionale che coinvolgerebbe, oltre 1200 kmq, riteniamo indispensabile inserirla nel biennio 2016-2018”. L’iter per il completamento dell’idrovia, è alla progettazione preliminare assegnata un anno fa con bando di gara europeo. I comitati avevano incontrato i ministri Graziano del Rio e Luca Galletti e consegnando loro dei plichi contenenti molte osservazioni. I comitati hanno sollecitato parlamentari e Regione a chiedere chiarimenti su questo slittamento.

Arriva una denuncia precisa dal comitato “Brenta sicuro”“L’IDROVIA PADOVA VENEZIA? E’ NEI PIANI DEL BACINO ALPI ORIENTALI, PER IL 2024”

Gli amministratori di Chioggia e Cavarzere sono favorevoli all’opera che farebbe uscire il territorio dall’isolamento e consentirebbe di far ripartire l’economia

A.A.

E chiede, piuttosto, la messa in sicurezza e il po-tenziamento degli assi viari esistenti, la Statale 309 e la E45.

E proprio la messa in sicurezza della Romea è il tema direttamente collegato al dibattito.

Ed è il motivo che ha ispirato un’altra delle tante iniziative del Comitato per il superamento del defi cit strutturale di Chioggia, che per il prossimo 24 ottobre ha organizzato alle 10,30 un corteo di bici, che da Val Da Rio si sposterà fi no al centro commerciale Clodì a Chioggia, con lo scopo di attirare l’attenzione della politica sulla urgenza di rendere più sicura l’attuale Statale 309, classifi cata una delle strade più pericolose d’Italia.

232323Il Veneto in primo piano

Page 24: Padova nord ott2015 n130

il sap�e delbu� caffè all’italiana

24 Il Veneto in primo piano2424 Il Veneto in primo piano

Quale sarà il futuro?

VENETO AGRICOLTURA, SETTIMANE DECISIVE

Risale al 28 aprile scorso la nomina di Pino Nezzo a commissario liquidatore dell’A-zienda regionale Veneto Agricoltura. La

liquidazione è conseguenza dell’istituzione, con legge dell’Agenzia Veneta per l’Innovazio-ne nel Settore Primario che prevede, tra l’altro, la soppressione e la messa in liquidazione di Veneto Agricoltura. Adesso però il progetto di legge 21 prevede il totale azzeramento dei vertici, quindi in tanti si chiedono quale sarà il futuro di questo soggetto protagonista ormai da un ventennio del panorama agricolo veneto. Una cosa è certa: i dipendenti non resteranno senza lavoro e passeranno alla Regione. Come

sarà strutturato la nuova agenzia lo si saprà probabilmente entro l’anno.

Il tempo del commissario liquidatore infatti sta scadendo perché la Regione aveva dato a Nezzo 180 giorni, per portare a termine il suo compito. I sei mesi dunque scadono a fi ne ottobre, salvo proroghe. A Nezzo il compito di “curare tutti gli adempimenti pertinenti e fun-zionali all’utile conclusione della procedura di liquidazione, secondo le direttive della Giunta e delle strutture regionali competenti per ma-teria, facendo riferimento alle norme speciali ad alla disciplina civilistica, ove compatibile”, si legge nel provvedimento di nomina.

E’ Luca Zaia il primo fi rmatario del Progetto di Legge 21 che di fatto, attraverso la modifi ca alla fi nanziaria

regionale, punta ad “azzerare” i vertici dei cosiddetti “enti strumentali” controllati dalla Regione. Una iniziativa che rientra, nelle intenzioni del governatore veneto, nel più ampio progetto di “spending review” per ridurre le uscite dalle casse regionali e mettere ordine nella galassia di società e conseguenti poltrone degli enti controllati dalla giunta veneta.

La volontà di Zaia è quella di raziona-lizzare il sistema societario e di tagliare la spesa, sfoltendo o cancellando i cda per collocare al vertice dirigenti regionali (a co-sto zero) anziché esterni retribuiti. Ebbene l’approvazione del Consiglio regionale rende possibile l’azzeramento dei consigli d’ammi-nistrazione di tutti gli enti coinvolti e lascia a Zaia pieni poteri nella nomina dei commissa-ri. Potrebbero dunque essere dichiarati deca-

duti i presidenti e i consigli di amministrazio-ne dei dieci Consorzi di bonifi ca, ma anche di Avepa, Azienda regionale per il diritto allo studio, Istituto regionale Ville Venete, Veneto Lavoro, Ater, Istituto zooprofi lattico sperimentale, Veneto Agricoltura e Agenzia veneta per l’innovazione nel settore prima-rio, oltre a Parco dei Colli, Parco del Sile,

Parco del Delta, Parco delle Dolomiti e Parco della Lessinia. Al momento l’unica certezza sta nelle polemiche innescate in consiglio da quello che l’opposizione indica come un colpo di mano della giunta Veneta. Grazia-no Azzalin (PD, Stefano Fracasso (PD) e Piero Ruzzante (PD) aggiungono che “Zaia

e la sua Giunta espropriano di un sol colpo il consiglio regionale della sua capacità de-cisionale e al tempo stesso decapitano gli enti strumentali regionali, accentrando tutto il potere nelle mani dello stesso Presidente che provvederà a nominarne i commissari”. Per i consiglieri regionali del Pd si tratta di “un fatto senza precedenti compiuto in pie-no spregio di tutti i meccanismi democratici ed all’insegna della mistifi cazione: si parla di risparmi ma la verità è l’incapacità di prov-vedere alle riforme annunciate ed ancora al di là da venire”. Marino Zorzato di Area Popolare si chiede se “Zaia ha intenzione di commissariare mezzo Veneto” e aggiunge “mi chiedo quale federalismo, quale parte-cipazione, quale contributo democratico si attendono i rappresentanti della maggioran-za quando ad ogni seduta di Consiglio o di commissione proseguono nella loro marcia a testa bassa, senza mai curarsi del parere e delle preoccupazioni dell’opposizione”.

di Nicola Stievano

Nel mirino i Parchi regionali, i Consorzi di Bonifi ca ma anche l’Ater. Le opposizioni insorgono: “Colpo di mano accentratore, un fatto senza precedenti”

Votata in Consiglio la legge 21 a fi rma dal governatore

La scure di Zaia cala sugli enti strumentali

4 Il Veneto in primo piano

Continua ad agitare (e parecchio) le ac-que la legge numero 21 messa in can-tiere dal presidente della Regione del

Veneto Luca Zaia. L’idea è quella di abbattere i costi dei cosiddetti enti strumentali. In attesa della loro riforma, si pensa all’azzeramento forzoso dei cda, con la nomina di commissari la cui retribuzione non superi i 3mila euro mensili.

Una mannaia che calerebbe su Consorzi di bonifi ca, Avepa, Azienda regionale per il diritto allo studio, Istituto regionale Ville Vene-te, Veneto Lavoro, Ater, Istituto zooprofi lattico sperimentale, Veneto Agricoltura e Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, oltre a Parco dei Colli, Parco del Sile, Parco del Delta, Parco delle Dolomiti e Parco della Lessinia.

L’ipotesi sta sollevando numerose reazio-ni contrarie, in Polesine come altrove. Il sin-daco di Porto Tolle Claudio Bellan interviene in difesa dei Consorzi di bonifi ca provinciali e del Parco del Delta del Po. “La Regione - dice il primo cittadino bassopolesano - metta i commissari che vuole, ma non sui Consorzi di bonifi ca che sono gestiti da cda eletti dal territorio e si pongono in maniera democratica ed elettiva. E l’ente parco Delta del Po, ora commissariato, ritorni indietro alla possibilità

che gli amministratori locali possano pianifi ca-re il proprio territorio”.

In sintonia anche la posizione dei Gio-vani industriali di Rovigo. Secondo il loro presidente Andrea Pascucci, infatti, andare a modifi care al ribasso la composizione dei Consorzi di bonifi ca rischia di compromettere il fragile equilibrio idrogeologico del Polesine, i cui custodi sono proprio i consorzi. “Diciamolo pure - spiega Pascucci - senza i consorzi e il loro lavoro, quello fatto nel tempo, ma anche quello che prosegue oggi prezioso, silenzioso e quotidiano, gran parte del Polesine sarebbe sott’acqua o rischierebbe seriamente di ritro-varcisi molto spesso”.

Piuttosto, sempre in ottica di contenimen-to dei costi, una scelta da valutare secondo i giovani industriali potrebbe essere l’unione dei due consorzi che al momento sono pre-senti in Polesine. “L’unione fa la forza - chiude Pascucci - Quel che posso dire è che già per realtà come gli Industriali o la stessa Camera di commercio la fusione sta portando valore aggiunto. Forse un unico consorzio di bonifi -ca polesano potrebbe essere più forte in un territorio dove c’è e ci sarà sempre estremo bisogno di competenza ed esperienza in ma-teria di sicurezza idraulica”.

NUOVA LEGGE REGIONALE CONSORZI DI BONIFICA, A CASA TUTTI I POLITICI

Lo.Zo.

Tagli dei costi e delle poltrone: tutto in mano di pochi

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Quale sarà il futuro?

VENETO AGRICOLTURA, SETTIMANE DECISIVE

Risale al 28 aprile scorso la nomina di Pino Nezzo a commissario liquidatore dell’A-zienda regionale Veneto Agricoltura. La

liquidazione è conseguenza dell’istituzione, con legge dell’Agenzia Veneta per l’Innovazio-ne nel Settore Primario che prevede, tra l’altro, la soppressione e la messa in liquidazione di Veneto Agricoltura. Adesso però il progetto di legge 21 prevede il totale azzeramento dei vertici, quindi in tanti si chiedono quale sarà il futuro di questo soggetto protagonista ormai da un ventennio del panorama agricolo veneto. Una cosa è certa: i dipendenti non resteranno senza lavoro e passeranno alla Regione. Come

sarà strutturato la nuova agenzia lo si saprà probabilmente entro l’anno.

Il tempo del commissario liquidatore infatti sta scadendo perché la Regione aveva dato a Nezzo 180 giorni, per portare a termine il suo compito. I sei mesi dunque scadono a fi ne ottobre, salvo proroghe. A Nezzo il compito di “curare tutti gli adempimenti pertinenti e fun-zionali all’utile conclusione della procedura di liquidazione, secondo le direttive della Giunta e delle strutture regionali competenti per ma-teria, facendo riferimento alle norme speciali ad alla disciplina civilistica, ove compatibile”, si legge nel provvedimento di nomina.

E’ Luca Zaia il primo fi rmatario del Progetto di Legge 21 che di fatto, attraverso la modifi ca alla fi nanziaria

regionale, punta ad “azzerare” i vertici dei cosiddetti “enti strumentali” controllati dalla Regione. Una iniziativa che rientra, nelle intenzioni del governatore veneto, nel più ampio progetto di “spending review” per ridurre le uscite dalle casse regionali e mettere ordine nella galassia di società e conseguenti poltrone degli enti controllati dalla giunta veneta.

La volontà di Zaia è quella di raziona-lizzare il sistema societario e di tagliare la spesa, sfoltendo o cancellando i cda per collocare al vertice dirigenti regionali (a co-sto zero) anziché esterni retribuiti. Ebbene l’approvazione del Consiglio regionale rende possibile l’azzeramento dei consigli d’ammi-nistrazione di tutti gli enti coinvolti e lascia a Zaia pieni poteri nella nomina dei commissa-ri. Potrebbero dunque essere dichiarati deca-

duti i presidenti e i consigli di amministrazio-ne dei dieci Consorzi di bonifi ca, ma anche di Avepa, Azienda regionale per il diritto allo studio, Istituto regionale Ville Venete, Veneto Lavoro, Ater, Istituto zooprofi lattico sperimentale, Veneto Agricoltura e Agenzia veneta per l’innovazione nel settore prima-rio, oltre a Parco dei Colli, Parco del Sile,

Parco del Delta, Parco delle Dolomiti e Parco della Lessinia. Al momento l’unica certezza sta nelle polemiche innescate in consiglio da quello che l’opposizione indica come un colpo di mano della giunta Veneta. Grazia-no Azzalin (PD, Stefano Fracasso (PD) e Piero Ruzzante (PD) aggiungono che “Zaia

e la sua Giunta espropriano di un sol colpo il consiglio regionale della sua capacità de-cisionale e al tempo stesso decapitano gli enti strumentali regionali, accentrando tutto il potere nelle mani dello stesso Presidente che provvederà a nominarne i commissari”. Per i consiglieri regionali del Pd si tratta di “un fatto senza precedenti compiuto in pie-no spregio di tutti i meccanismi democratici ed all’insegna della mistifi cazione: si parla di risparmi ma la verità è l’incapacità di prov-vedere alle riforme annunciate ed ancora al di là da venire”. Marino Zorzato di Area Popolare si chiede se “Zaia ha intenzione di commissariare mezzo Veneto” e aggiunge “mi chiedo quale federalismo, quale parte-cipazione, quale contributo democratico si attendono i rappresentanti della maggioran-za quando ad ogni seduta di Consiglio o di commissione proseguono nella loro marcia a testa bassa, senza mai curarsi del parere e delle preoccupazioni dell’opposizione”.

di Nicola Stievano

Nel mirino i Parchi regionali, i Consorzi di Bonifi ca ma anche l’Ater. Le opposizioni insorgono: “Colpo di mano accentratore, un fatto senza precedenti”

Votata in Consiglio la legge 21 a fi rma dal governatore

La scure di Zaia cala sugli enti strumentali

4 Il Veneto in primo piano

Continua ad agitare (e parecchio) le ac-que la legge numero 21 messa in can-tiere dal presidente della Regione del

Veneto Luca Zaia. L’idea è quella di abbattere i costi dei cosiddetti enti strumentali. In attesa della loro riforma, si pensa all’azzeramento forzoso dei cda, con la nomina di commissari la cui retribuzione non superi i 3mila euro mensili.

Una mannaia che calerebbe su Consorzi di bonifi ca, Avepa, Azienda regionale per il diritto allo studio, Istituto regionale Ville Vene-te, Veneto Lavoro, Ater, Istituto zooprofi lattico sperimentale, Veneto Agricoltura e Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, oltre a Parco dei Colli, Parco del Sile, Parco del Delta, Parco delle Dolomiti e Parco della Lessinia.

L’ipotesi sta sollevando numerose reazio-ni contrarie, in Polesine come altrove. Il sin-daco di Porto Tolle Claudio Bellan interviene in difesa dei Consorzi di bonifi ca provinciali e del Parco del Delta del Po. “La Regione - dice il primo cittadino bassopolesano - metta i commissari che vuole, ma non sui Consorzi di bonifi ca che sono gestiti da cda eletti dal territorio e si pongono in maniera democratica ed elettiva. E l’ente parco Delta del Po, ora commissariato, ritorni indietro alla possibilità

che gli amministratori locali possano pianifi ca-re il proprio territorio”.

In sintonia anche la posizione dei Gio-vani industriali di Rovigo. Secondo il loro presidente Andrea Pascucci, infatti, andare a modifi care al ribasso la composizione dei Consorzi di bonifi ca rischia di compromettere il fragile equilibrio idrogeologico del Polesine, i cui custodi sono proprio i consorzi. “Diciamolo pure - spiega Pascucci - senza i consorzi e il loro lavoro, quello fatto nel tempo, ma anche quello che prosegue oggi prezioso, silenzioso e quotidiano, gran parte del Polesine sarebbe sott’acqua o rischierebbe seriamente di ritro-varcisi molto spesso”.

Piuttosto, sempre in ottica di contenimen-to dei costi, una scelta da valutare secondo i giovani industriali potrebbe essere l’unione dei due consorzi che al momento sono pre-senti in Polesine. “L’unione fa la forza - chiude Pascucci - Quel che posso dire è che già per realtà come gli Industriali o la stessa Camera di commercio la fusione sta portando valore aggiunto. Forse un unico consorzio di bonifi -ca polesano potrebbe essere più forte in un territorio dove c’è e ci sarà sempre estremo bisogno di competenza ed esperienza in ma-teria di sicurezza idraulica”.

NUOVA LEGGE REGIONALE CONSORZI DI BONIFICA, A CASA TUTTI I POLITICI

Lo.Zo.

Tagli dei costi e delle poltrone: tutto in mano di pochi

Page 26: Padova nord ott2015 n130

1 Voci da palazzo

Il padovano Roberto Marcato, Lega Nord, già vice presidente della Provincia e presidente del consiglio comunale cittadino guidato da Massimo Bitonci,

dopo aver fatto il pieno di preferenze personali alle elezioni regionali, è assessore allo sviluppo economico e all’energia.

Non possiamo non partire dalla questione profughi. In Veneto ad ottobre sono attesi altri arrivi e le tensioni non mancano sul territorio. Basta dire no per uscire dall’emergenza?

“Anzitutto dobbiamo distinguere due diversi scena-ri. Da una parte c’è un piano internazionale dove la comunità internazionale dovrebbe intervenire per mi-gliorare la situazione. L’Onu dal 30 ottobre ha deciso di intervenire massicciamente direttamente sulle coste dei Paesi di partenza, fermando perciò i traffi ci degli scafi -sti. E’ quello che abbiamo detto noi da anni, sentendoci però dare dei razzisti. Adesso che lo fa l’Onu va tutto bene. Il problema però è che questa operazione parte a novembre, quando tutti sanno che il periodo di massi-ma pressione sulle nostre coste è quello estivo. Ecco, è l’ennesima presa in giro nei confronti di Italia e Grecia. Sul piano locale è chiaro che il singolo sindaco non può fermare l’invasione sulle nostre coste, intanto però noi diciamo no perché non ci fi diamo. Stiamo disseminando nel territorio delle mine inesplose. Basta vedere cosa è successo ad Eraclea, dove prima sono scappati i turisti e adesso anche la Onlus ha abbandonato gli stranieri a loro stessi. Adesso sono ancora in quell’albergo, simbo-lo dell’incapacità del Governo di gestire il problema. A Padova non va meglio. Alla Pran-dina i profughi sono rimasti per mesi, altro che qualche settimana come era stato detto all’inizio”.

Lei è stato, anche con Salvini, nelle località dove i pro-fughi già ci sono o ci saranno a breve. Cosa le racconta la gente?

“La gente prova due sentimenti, uno di rabbia e l’altro di scoramento perché sente che il Paese non è vicino a loro ma passa sopra la volontà del popolo. Chi vive queste situazioni è fortemente preoccupato e non posso certo dargli torto torto. Gli esempi che abbiamo in altri centri di smistamento non sono incoraggianti, a Mi-neo gli stranieri entrano ed escono senza controllo, c’è

spaccio di droga e prostituzione. Chi ci vive intorno ha la vita impossibile e non esce nemmeno di casa per paura. Gli esempi sono questi, purtroppo, e chi abita a Bagnoli, dove sta aprendo un centro di smistamento, è fortemen-te preoccupato e ha tutta la mia comprensione. Io farò di tutto a rendere la vita impossibile a chi prende queste decisioni. Se vige un sistema democratico e il popolo dice di no, il popolo ha ragione.

Perché è contrario all’accoglienza diffusa in-vocata da diversi sindaci?

“Siccome siamo incapaci di gestire l’emergenza non sappiamo fare di meglio che polverizzarla. Ma questo non risol-ve il problema, anzi lo moltiplica. Diciamo di no alla micro accoglien-za perché, ripeto, non ci fi diamo. Non ho mai visto un Prefetto avere questa determinazione nel trovare

casa ad un veneto sfrattato o ad un imprenditore con problemi. Non ho mai visto una Prefettura chiamare il sindaco per chiedere di trovare soluzione abitativa in questi casi. E poi, come facciamo a fi darci di persone che non hanno ancora lo status di profugo? Chi l’ha detto che chi ospitiamo non sia terrorista, ladro o delin-quente? Se un italiano sconosciuto bussa a casa nostra e ci chiede un posto dove dormire diciamo di no perché

non ci fi diamo. Perché invece dobbiamo prendere chi ar-riva dal Magreb? Fra le sue competenze di assessore regionale la principale è lo sviluppo economico. Quali i primi provvedimenti per superare la crisi? In queste settimane ho incontrato i rappresentanti delle categorie e su un punto siamo tutti d’accordo. Dobbiamo diven-tare più bravi ad accedere ai fondi europei per fi nanzia-re lo sviluppo, l’innovazione e la ricerca. In questo la Regione deve giocare un ruolo determinante ed avere anche la capacità di snellire il più possibile e da subito la pesantezza della macchina burocratica”.

Il Veneto tornerà ad es-sere la locomotiva del Nordest?

“Per anni il mondo accademi-co ha cercato di convincerci che la micro impresa era un sistema destinato a soccombere a favore del modello industriale strutturato. A quasi un decennio dall’inizio della crisi andiamo a vedere quale è il settore dove c’è occupazione e innova-zione. E’ quello delle piccole e medie imprese. Mentre gli imprenditori cercavano di risollevarsi gli studiosi ci dicevano che la soluzione era un’altra, dimostrando di non aver ancora capito fi no in fondo le dinamiche del modello veneto. Qualche timido segnale di ripresa c’è ma la strada è ancora lunga. Anche il mondo bancario

dovere essere motore e benzina per lo sviluppo, non freno”.

Lei si occupa anche di banda larga: alcune zone della regione sono ancora svantaggiate, come rimediare?

“Voglio arrivare alla copertura al 100 per cento del territorio regionale e in tempi brevi. E’ possibile farlo e lo dobbiamo fare perché siamo fra le prime regioni del mondo in termini di vigore e fermento imprenditoriale. Ci sono già risorse a bilancio, gli uffi ci stanno lavorando bene, questa è un’esigenza strutturale per la ripresa”.

Chiudiamo con la politica: Salvini o Zaia, chi può aspirare alla guida del governo secondo lei?

“Mi sento di rispondere come quegli allenatori che possono con-tare su una panchina con attaccan-

ti di livello. Come loro anche noi abbiamo l’imbarazzo della scelta: abbiamo due fi gure, Zaia e Salvini, che hanno capacità, onesta e soprattutto il consenso del-la gente. Entrambi poi sono amici, per me potrebbero andare bene sia l’uno che l’altro. Luca Zaia adesso sta lavorando per il Veneto e intende impegnarsi su questo fronte”.

di Nicola Stievano

L’intervista Le priorità dell’Assessore regionale allo sviluppo economico e dell’energia

Marcato: “Sulla gestione dei profughi non ci fi diamo di nessuno”L’esponente leghista dice no all’accoglienza diffusa e mette in guardia dai problemi di sicurezza. Sul fronte produttivo caccia ai fondi europei e impegno a portare la banda larga in tutta la regione

“Tutti davano per spacciate le piccole imprese, invece la ripresa parte proprio da loro”

“Tra la nostra gente avverto forti sentimenti di rabbia e di scoramento”

Sopra Roberto Marcato con Matteo Salvini

26 Voci da palazzo2626 Voci da palazzo

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1 Voci da palazzo

Il padovano Roberto Marcato, Lega Nord, già vice presidente della Provincia e presidente del consiglio comunale cittadino guidato da Massimo Bitonci,

dopo aver fatto il pieno di preferenze personali alle elezioni regionali, è assessore allo sviluppo economico e all’energia.

Non possiamo non partire dalla questione profughi. In Veneto ad ottobre sono attesi altri arrivi e le tensioni non mancano sul territorio. Basta dire no per uscire dall’emergenza?

“Anzitutto dobbiamo distinguere due diversi scena-ri. Da una parte c’è un piano internazionale dove la comunità internazionale dovrebbe intervenire per mi-gliorare la situazione. L’Onu dal 30 ottobre ha deciso di intervenire massicciamente direttamente sulle coste dei Paesi di partenza, fermando perciò i traffi ci degli scafi -sti. E’ quello che abbiamo detto noi da anni, sentendoci però dare dei razzisti. Adesso che lo fa l’Onu va tutto bene. Il problema però è che questa operazione parte a novembre, quando tutti sanno che il periodo di massi-ma pressione sulle nostre coste è quello estivo. Ecco, è l’ennesima presa in giro nei confronti di Italia e Grecia. Sul piano locale è chiaro che il singolo sindaco non può fermare l’invasione sulle nostre coste, intanto però noi diciamo no perché non ci fi diamo. Stiamo disseminando nel territorio delle mine inesplose. Basta vedere cosa è successo ad Eraclea, dove prima sono scappati i turisti e adesso anche la Onlus ha abbandonato gli stranieri a loro stessi. Adesso sono ancora in quell’albergo, simbo-lo dell’incapacità del Governo di gestire il problema. A Padova non va meglio. Alla Pran-dina i profughi sono rimasti per mesi, altro che qualche settimana come era stato detto all’inizio”.

Lei è stato, anche con Salvini, nelle località dove i pro-fughi già ci sono o ci saranno a breve. Cosa le racconta la gente?

“La gente prova due sentimenti, uno di rabbia e l’altro di scoramento perché sente che il Paese non è vicino a loro ma passa sopra la volontà del popolo. Chi vive queste situazioni è fortemente preoccupato e non posso certo dargli torto torto. Gli esempi che abbiamo in altri centri di smistamento non sono incoraggianti, a Mi-neo gli stranieri entrano ed escono senza controllo, c’è

spaccio di droga e prostituzione. Chi ci vive intorno ha la vita impossibile e non esce nemmeno di casa per paura. Gli esempi sono questi, purtroppo, e chi abita a Bagnoli, dove sta aprendo un centro di smistamento, è fortemen-te preoccupato e ha tutta la mia comprensione. Io farò di tutto a rendere la vita impossibile a chi prende queste decisioni. Se vige un sistema democratico e il popolo dice di no, il popolo ha ragione.

Perché è contrario all’accoglienza diffusa in-vocata da diversi sindaci?

“Siccome siamo incapaci di gestire l’emergenza non sappiamo fare di meglio che polverizzarla. Ma questo non risol-ve il problema, anzi lo moltiplica. Diciamo di no alla micro accoglien-za perché, ripeto, non ci fi diamo. Non ho mai visto un Prefetto avere questa determinazione nel trovare

casa ad un veneto sfrattato o ad un imprenditore con problemi. Non ho mai visto una Prefettura chiamare il sindaco per chiedere di trovare soluzione abitativa in questi casi. E poi, come facciamo a fi darci di persone che non hanno ancora lo status di profugo? Chi l’ha detto che chi ospitiamo non sia terrorista, ladro o delin-quente? Se un italiano sconosciuto bussa a casa nostra e ci chiede un posto dove dormire diciamo di no perché

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Il Veneto tornerà ad es-sere la locomotiva del Nordest?

“Per anni il mondo accademi-co ha cercato di convincerci che la micro impresa era un sistema destinato a soccombere a favore del modello industriale strutturato. A quasi un decennio dall’inizio della crisi andiamo a vedere quale è il settore dove c’è occupazione e innova-zione. E’ quello delle piccole e medie imprese. Mentre gli imprenditori cercavano di risollevarsi gli studiosi ci dicevano che la soluzione era un’altra, dimostrando di non aver ancora capito fi no in fondo le dinamiche del modello veneto. Qualche timido segnale di ripresa c’è ma la strada è ancora lunga. Anche il mondo bancario

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Lei si occupa anche di banda larga: alcune zone della regione sono ancora svantaggiate, come rimediare?

“Voglio arrivare alla copertura al 100 per cento del territorio regionale e in tempi brevi. E’ possibile farlo e lo dobbiamo fare perché siamo fra le prime regioni del mondo in termini di vigore e fermento imprenditoriale. Ci sono già risorse a bilancio, gli uffi ci stanno lavorando bene, questa è un’esigenza strutturale per la ripresa”.

Chiudiamo con la politica: Salvini o Zaia, chi può aspirare alla guida del governo secondo lei?

“Mi sento di rispondere come quegli allenatori che possono con-tare su una panchina con attaccan-

ti di livello. Come loro anche noi abbiamo l’imbarazzo della scelta: abbiamo due fi gure, Zaia e Salvini, che hanno capacità, onesta e soprattutto il consenso del-la gente. Entrambi poi sono amici, per me potrebbero andare bene sia l’uno che l’altro. Luca Zaia adesso sta lavorando per il Veneto e intende impegnarsi su questo fronte”.

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TEL. 049 8931810 347 7836278

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studio dentistico Pietro Paolo Costa

Studio dr Costa srl Seconda sede:

Via col di lana n.4 Codiverno di Vigonza (PD)

ALITO CATTIVO? NON ASPETTARE

La presenza di placca, una malattia delle gengive, una lingua sporca sono alcune delle cause più frequenti di alito cattivo. Il nostro studio è attrezzato con l’ultimo modello di Halimeter in grado di valutare la presenza dei gas colpevoli dell’alitosi.

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Un trattamento ambulatoriale che svolge la duplice azione di biostimolazione cutanea e sostegno dei tessuti grazie ad un sistema geniale e semplice.Utilizzando la proprietà del � lo di PDO (Polidioxanone), un medical device già utilizzato nella chirurgia cardiovascolare, si ottiene un e� etto di stimolazione della proliferazione di collagene e, contemporaneamente, si crea un sostegno al tessuto che consente un e� etto “liftante”.L’e� cacia del trattamento è chiaramente visibile 2-3 settimane dopo l’impianto, momento in cui veri� care ed eventualente correggere altre zone con l’impianto di nuovi � li oppure con trattamenti sinergici (� ller, Torrina Botulinica, trattamenti strumentali).

Durante questo periodo il device mette in atto la propria azione, determinando un risultato gradevole, assolutamente naturale e progressivo.Saranno riscontrabili, giorno dopo giorno, i miglioramenti “sulla propria pelle” sotto il pro� lo della tonicità e della compattezza. Il tempo medio di riassorbimento del � lo è di circa 6 mesi, mentre i risultati perdureranno in quanto l’e� etto non è legato unicamente all’e� etto di sostegno del � lo, bensì alla stimolazione endogena che i � lo stesso va a creare.L’utilizzo sinergico di Balance Lift contribuisce a garantire una maggior durata dei trattamenti di medicina estetica quali � ller e tossina botulinica.

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DOPO

Gatti e gravidanzaIL VETERINARIO A cura del Dottore Andrea Feliciati

A noi veterinari capita molto spes-so di ricevere la visita o la telefo-

nata di donne in dolce att esa che ci chiedono come comportarsi col proprio gatt o perché hanno senti to che può trasmett ere una malatti a, la toxoplasmosi, altamente nociva per il feto.Cerchiamo di fare chiarezza sulla patologia.La toxoplasmosi è una malatti a causata da Toxopla-sma gondii, un protozoo. E’ una malatti a che può essere pericolosa per il feto solo se contratt a nella prima parte della gravidanza. Toxoplasma ha come ospite defi niti vo il gatt o, che, se infett o, emett e il parassita nell’ambiente att raverso le feci: da qui na-sce la teoria secondo cui le donne in gravidanza non dovrebbero avere contatti con i gatti .La toxoplasmosi viene contratt a ingerendo le ooci-sti presenti nelle feci del gatt o infett o, mangiando ortaggi mal lavati e contaminati dalle feci di gatt o infett o e sopratt utt o ingerendo carni crude o poco cott e di animali infetti (cavallo, agnello, maiale da cui gli insaccati , a volte manzo). Il ruolo del gatt o come portatore della malatti a è stato ridimensionato, in parti colare se si tratt a di un gatt o domesti co la cui

letti era viene pulita frequentemente: sono neces-sari infatti 2-3 giorni affi nché il parassita eventual-mente presente nelle feci del gatt o sott o forma di oocisti diventi resistente e di conseguenza infetti vo per l’uomo. Il gatt o normalmente emett e le oocisti solo per 15 giorni durante l’infezione acuta. Inoltre è poco probabile che un gatt o che vive in casa si infetti con Toxoplasma, sopratt utt o se non si nutre di rodi-tori ed uccellini a loro volta portatori di Toxoplasma. Altro aspett o fondamentale: il 60% della popolazio-ne, durante la propria vita, è già entrato in contatt o con l’agente infetti vo sviluppando eventualmente la malatti a (asintomati ca nella maggior parte dei casi); una volta guariti dalla toxoplasmosi non ci si amma-la più perché si sviluppa un’immunità anti corpale permanente. In conclusione, se una donna in gravi-danza è immune il problema non si pone nemmeno, se non lo è basta seguire piccoli accorgimenti come cambiare frequentemente la letti era del gatt o possi-bilmente usando dei guanti ; in ogni caso il rischio di contrarre la malatti a dal proprio gatt o è certamente inferiore a quello che si corre mangiando ortaggi mal lavati o carne cruda o poco cott a.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

Educazione e cani: come scegliere l’educatore cinofi lo

L’ESPERTO Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofi la*

Non sempre è facile riconoscere un buon educa-tore, spesso troviamo improvvisati che si spaccia-no come professionisti amanti dei cani, pronti a dare mille consigli e suggerimenti ma che di cani sanno ben poco e rischiano di fare più danni che altro.Per tutelarsi da queste fi gure io consiglio di affi -darsi innanzitutt o ad un professionista con la P maiuscola ovvero ad un educatore cinofi lo che lo faccia per mesti ere (e non solo per passione). Ri-correte a professionisti qualifi cati ed iscritti alme-no ad una associazione di categoria (in Italia tra le più rinomate troviamo Csen, Fisc, Federcinofi lia, Apnec ed Enci) pertanto fatevi mostrare il curri-culum, gli att estati ed anche i corsi di specializza-zione che ha frequentato nel caso in cui vi riferite a lui per un problema o disciplina specifi ca. Diffi -date invece, da chi ha fatt o centi naia di corsi, sta-ge e seminari ma poi quasi non sa come prendere in mano un guinzaglio, per cui andate a verifi care con i vostri occhi il centro cinofi lo dove potrete anche osservare il professionista come lavora con i cani e farvi dire i risultati che ha ott enuto. Presso

il centro potrete anche verifi care i metodi edu-cati vi uti lizzati e rimanere lontani da chi non usa metodi genti li ma si serve di sistemi coerciti vi che stressano il cane facendolo soff rire e peggioran-do la situazione. Io ritengo molto importante che l’educatore non lavori in un rapporto esclusivo con il cane ma coinvolga sempre il proprietario, il suo obietti vo principale è quello di creare armo-nia tra l’amico a quatt ro zampe e la sua famiglia di bipedi, per cui dovrà seguire e guidare il binomio cane-proprietario ed il percorso educati vo riguar-derà non solo il cane ma anche (anzi sopratt utt o!) il proprietario. Per concludere, un consiglio uti le ed immediato per scegliere l’educatore cinofi lo? Osservate il suo cane, per noi professionisti il mi-glior bigliett o da visita è proprio lui!

*Educatrice cinofi la che collabora con il Rifugio Cipa

Questi e tanti altri simpatici musetti li trovate al RIFUGIO C.I.P.A. DI FENIL DEL TURCO (RO), Via Argine Zucca n° 3/E tel. e fax 0425/476835 – mail: [email protected] – sito: www.legadelcanerovigo.com Facebook: facebook.com/legadelcanerovigo – Twitter: twitter@legadelcane – Youtube: rifugiocipatv

ADOTTAMICHANEL Chanel è una meticcia

femmina sterilizzata,

taglia piccola. E’ dolcissima e socievole. Le piace stare in compagnia delle

persone e degli altri cani. Va a passeggio al guinzaglio. Per lei stiamo cercando una

famiglia che la faccia vivere in casa.

DEVID è un Rottweiler non sterilizzato, taglia medio-grande. Gli pia-ce andare a passeggio

in campagna ed è espansivo con chi conosce. Va d’accordo con le femmine e sta cercando una fami-glia tranquilla composta da adulti che lo

faccia vivere sereno lontano dal trambusto della città che pare non piacergli.

KUROS è un Rottweiler sterilizzato, taglia

grande. Gli piace molto andare a passeggio al

guinzaglio e passare del tempo con le persone. Per lui stiamo

cercando un adottante dinamico e che abbia esperienza con questa razza. L’ambiente ideale sarebbe una casa tranquilla in cui vivere sereno e scorrazzare in giardino.

LARA è un Rottweiler sterilizzato, taglia

grande. Gli piace molto andare a passeggio al guinzaglio e passare del tempo con le persone. Per lui stiamo

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biente ideale sarebbe una casa tranquilla in cui vivere sereno e scorrazzare in giardino.

SKINNER è una meticcia femmina sterilizzata, taglia

media. E’ esuberan-te e allegra. Va a

passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. Per lei stiamo cercando una famiglia composta da persone dinamiche che la facciano vivere in casa dato che le

piace scalare le recinzioni.

TIGRIS è un meticcio sterilizzato,

taglia media. All’inizio è diffi dente ma poi pian pianino

prende coraggio e diventa socievole. Va d’accordo con gli altri cani e gli piace

andare a passeggio. Tende a scalare le recinzioni. Sta cercando una famiglia tranquilla che lo tenga in casa con sé.

SIRIA è una meticcia femmina sterilizzata, taglia media. E’ esube-

rante e allegra. Va a passeggio al

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SPARTACO è un meticcio

sterilizzato, taglia media. All’inizio è diffi dente ma poi

pian pianino prende coraggio e diventa socievole. Va d’accordo con gli altri cani e

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ANGELO è un meticcio sterilizzato, taglia media. E’ un cane

fantastico! Vapasseggio e gli piace tanto stare in compagnia dei vo-

lontari e farsi fare tante coccole. E’ in Rifugio da una vita. Per lui cerchiamo persone dai

modi gentili che lo facciano vivere tranquillo lasciandogli i suoi spazi.

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Tedesco steri-lizzato, taglia grande. Va a

passeggio e gli piace passare del tempo con le persone. E’ adatto a famiglie con adolescenti e persone

anziane, ma senza cani. E’ un gran buon cane che ha bisogno di avere una famiglia

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A noi veterinari capita molto spes-so di ricevere la visita o la telefo-

nata di donne in dolce att esa che ci chiedono come comportarsi col proprio gatt o perché hanno senti to che può trasmett ere una malatti a, la toxoplasmosi, altamente nociva per il feto.Cerchiamo di fare chiarezza sulla patologia.La toxoplasmosi è una malatti a causata da Toxopla-sma gondii, un protozoo. E’ una malatti a che può essere pericolosa per il feto solo se contratt a nella prima parte della gravidanza. Toxoplasma ha come ospite defi niti vo il gatt o, che, se infett o, emett e il parassita nell’ambiente att raverso le feci: da qui na-sce la teoria secondo cui le donne in gravidanza non dovrebbero avere contatti con i gatti .La toxoplasmosi viene contratt a ingerendo le ooci-sti presenti nelle feci del gatt o infett o, mangiando ortaggi mal lavati e contaminati dalle feci di gatt o infett o e sopratt utt o ingerendo carni crude o poco cott e di animali infetti (cavallo, agnello, maiale da cui gli insaccati , a volte manzo). Il ruolo del gatt o come portatore della malatti a è stato ridimensionato, in parti colare se si tratt a di un gatt o domesti co la cui

letti era viene pulita frequentemente: sono neces-sari infatti 2-3 giorni affi nché il parassita eventual-mente presente nelle feci del gatt o sott o forma di oocisti diventi resistente e di conseguenza infetti vo per l’uomo. Il gatt o normalmente emett e le oocisti solo per 15 giorni durante l’infezione acuta. Inoltre è poco probabile che un gatt o che vive in casa si infetti con Toxoplasma, sopratt utt o se non si nutre di rodi-tori ed uccellini a loro volta portatori di Toxoplasma. Altro aspett o fondamentale: il 60% della popolazio-ne, durante la propria vita, è già entrato in contatt o con l’agente infetti vo sviluppando eventualmente la malatti a (asintomati ca nella maggior parte dei casi); una volta guariti dalla toxoplasmosi non ci si amma-la più perché si sviluppa un’immunità anti corpale permanente. In conclusione, se una donna in gravi-danza è immune il problema non si pone nemmeno, se non lo è basta seguire piccoli accorgimenti come cambiare frequentemente la letti era del gatt o possi-bilmente usando dei guanti ; in ogni caso il rischio di contrarre la malatti a dal proprio gatt o è certamente inferiore a quello che si corre mangiando ortaggi mal lavati o carne cruda o poco cott a.

Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Medici Veterinari della provincia di Rovigo e Direttore Sanitario dell’ambulatorio del Rifugio C.I.P.A.

Educazione e cani: come scegliere l’educatore cinofi lo

L’ESPERTO Dott.ssa Veronica Ferrarese - Educatrice cinofi la*

Non sempre è facile riconoscere un buon educa-tore, spesso troviamo improvvisati che si spaccia-no come professionisti amanti dei cani, pronti a dare mille consigli e suggerimenti ma che di cani sanno ben poco e rischiano di fare più danni che altro.Per tutelarsi da queste fi gure io consiglio di affi -darsi innanzitutt o ad un professionista con la P maiuscola ovvero ad un educatore cinofi lo che lo faccia per mesti ere (e non solo per passione). Ri-correte a professionisti qualifi cati ed iscritti alme-no ad una associazione di categoria (in Italia tra le più rinomate troviamo Csen, Fisc, Federcinofi lia, Apnec ed Enci) pertanto fatevi mostrare il curri-culum, gli att estati ed anche i corsi di specializza-zione che ha frequentato nel caso in cui vi riferite a lui per un problema o disciplina specifi ca. Diffi -date invece, da chi ha fatt o centi naia di corsi, sta-ge e seminari ma poi quasi non sa come prendere in mano un guinzaglio, per cui andate a verifi care con i vostri occhi il centro cinofi lo dove potrete anche osservare il professionista come lavora con i cani e farvi dire i risultati che ha ott enuto. Presso

il centro potrete anche verifi care i metodi edu-cati vi uti lizzati e rimanere lontani da chi non usa metodi genti li ma si serve di sistemi coerciti vi che stressano il cane facendolo soff rire e peggioran-do la situazione. Io ritengo molto importante che l’educatore non lavori in un rapporto esclusivo con il cane ma coinvolga sempre il proprietario, il suo obietti vo principale è quello di creare armo-nia tra l’amico a quatt ro zampe e la sua famiglia di bipedi, per cui dovrà seguire e guidare il binomio cane-proprietario ed il percorso educati vo riguar-derà non solo il cane ma anche (anzi sopratt utt o!) il proprietario. Per concludere, un consiglio uti le ed immediato per scegliere l’educatore cinofi lo? Osservate il suo cane, per noi professionisti il mi-glior bigliett o da visita è proprio lui!

*Educatrice cinofi la che collabora con il Rifugio Cipa

Questi e tanti altri simpatici musetti li trovate al RIFUGIO C.I.P.A. DI FENIL DEL TURCO (RO), Via Argine Zucca n° 3/E tel. e fax 0425/476835 – mail: [email protected] – sito: www.legadelcanerovigo.com Facebook: facebook.com/legadelcanerovigo – Twitter: twitter@legadelcane – Youtube: rifugiocipatv

ADOTTAMICHANEL Chanel è una meticcia

femmina sterilizzata,

taglia piccola. E’ dolcissima e socievole. Le piace stare in compagnia delle

persone e degli altri cani. Va a passeggio al guinzaglio. Per lei stiamo cercando una

famiglia che la faccia vivere in casa.

DEVID è un Rottweiler non sterilizzato, taglia medio-grande. Gli pia-ce andare a passeggio

in campagna ed è espansivo con chi conosce. Va d’accordo con le femmine e sta cercando una fami-glia tranquilla composta da adulti che lo

faccia vivere sereno lontano dal trambusto della città che pare non piacergli.

KUROS è un Rottweiler sterilizzato, taglia

grande. Gli piace molto andare a passeggio al

guinzaglio e passare del tempo con le persone. Per lui stiamo

cercando un adottante dinamico e che abbia esperienza con questa razza. L’ambiente ideale sarebbe una casa tranquilla in cui vivere sereno e scorrazzare in giardino.

LARA è un Rottweiler sterilizzato, taglia

grande. Gli piace molto andare a passeggio al guinzaglio e passare del tempo con le persone. Per lui stiamo

cercando un adottante dinamico e che abbia esperienza con questa razza. L’am-

biente ideale sarebbe una casa tranquilla in cui vivere sereno e scorrazzare in giardino.

SKINNER è una meticcia femmina sterilizzata, taglia

media. E’ esuberan-te e allegra. Va a

passeggio al guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. Per lei stiamo cercando una famiglia composta da persone dinamiche che la facciano vivere in casa dato che le

piace scalare le recinzioni.

TIGRIS è un meticcio sterilizzato,

taglia media. All’inizio è diffi dente ma poi pian pianino

prende coraggio e diventa socievole. Va d’accordo con gli altri cani e gli piace

andare a passeggio. Tende a scalare le recinzioni. Sta cercando una famiglia tranquilla che lo tenga in casa con sé.

SIRIA è una meticcia femmina sterilizzata, taglia media. E’ esube-

rante e allegra. Va a passeggio al

guinzaglio e va d’accordo con gli altri cani. Per lei stiamo

cercando una famiglia composta da persone dinamiche che la facciano vivere in casa

dato che le piace scalare le recinzioni.

SPARTACO è un meticcio

sterilizzato, taglia media. All’inizio è diffi dente ma poi

pian pianino prende coraggio e diventa socievole. Va d’accordo con gli altri cani e

gli piace andare a passeggio. Tende a scala-re le recinzioni. Sta cercando una famiglia

tranquilla che lo tenga in casa con sé.

ANGELO è un meticcio sterilizzato, taglia media. E’ un cane

fantastico! Vapasseggio e gli piace tanto stare in compagnia dei vo-

lontari e farsi fare tante coccole. E’ in Rifugio da una vita. Per lui cerchiamo persone dai

modi gentili che lo facciano vivere tranquillo lasciandogli i suoi spazi.

WILLY è un incrocio Pastore

Tedesco steri-lizzato, taglia grande. Va a

passeggio e gli piace passare del tempo con le persone. E’ adatto a famiglie con adolescenti e persone

anziane, ma senza cani. E’ un gran buon cane che ha bisogno di avere una famiglia

che gli vuole bene!

Tuteliamo la salute dei nostri ospitinutrendoli solo con Prolife!

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1 Cultura veneta

Un viaggio nel tempo e nello spazio. Questo pro-mette di essere la mostra che, inaugurata il 24 ot-tobre alla Casa dei Carraresi di Treviso, presenterà

Dominikos Theotocopulos, detto El Greco come il crea-tore di un linguaggio che non ha paragoni possibili che gli ha permesso la realizzazione di capolavori assoluti.

Il curatore, Lionello Puppi, emerito di Ca’ Foscari, con alle spalle mezzo secolo di studi sull’artista, coadiu-vato da un comitato scientifi co di respiro internazionale, ha ricostruito con molteplici spunti inediti le tappe di un’avventura irripetibile, indagando il processo creativo, il metodo di lavoro e la bottega di un artista controverso e non com-preso nel suo periodo storico, ma defi nito dalla critica moderna un “visionario illuminato”.

El Greco nacque nel 1541 a Creta, territorio all’epoca sotto il dominio veneto.

Lì divenne maestro d’arte seguendo il corso della tradizione artistica dell’isola, prima di intraprendere, all’età di 26 anni, il viaggio verso Venezia, città in cui seppe trasformarsi da iconografo ortodosso in un artista innovativo e rivoluzionario. Protagonista indiscusso della

cultura fi gurativa occidentale, venne riscoperto nell’800 per diventare poi fonte d’ispirazione per le avanguardie del ‘900 come l’impressionismo e il cubismo.

La mostra, che illustra un percorso di opere prodotte dall’artista, soprattutto durante la sua permanenza nel nostro Paese, e dai grandi maestri che hanno infl uen-zato il suo lavoro tra cui Tiziano, Tintoretto, Correggio, Jacopo Bassano, vanta prestiti importantissimi grazie alla signifi cativa adesione di grandi istituzioni museali e collezioni private internazionali. L’obiettivo dell’esposi-zione è scoprire insieme ai visitatori il percorso di un ar-

tista geniale che continua a stupire per la profonda ispirazione che ha portato nel mondo dell’arte, anche moderna.

La fama del pittore divenne pla-netaria solo a partire dal ventesimo secolo, non solo per l’interesse di

collezionisti e intellettuali, quanto per il riconoscimento della critica e degli artisti stessi dell’epoca. Da Pablo Picasso, a Manet, fi no a Pollock, appassionati studiosi di El Greco, furono le avanguardie del ‘900 a inspirarsi alla modernità dei suoi manierismi nel disegnare le fi gure e alla stravaganza nel comporre immagini dai cromatismi

inaspettati per la sua epoca.La mostra vuole portare il visitatore alla scoperta

di questo pittore visionario, dal carattere irriverente, ca-pace di sconvolgere l’estetica a lui contemporanea con toni drammatici e un linguaggio fantasioso ed espres-sionista.

El Greco possedeva un senso della rappresentazione

che va oltre gli stili e le epoche, un modo di intendere l’immagine e il cromatismo che senza dubbio può defi -nirsi universale. El Greco non seguiva nessuna delle re-gole accettate dalla gran parte dei pittori e dei mecenati del Cinque-Seicento. Offre quindi un esempio di come le cose si possono approcciare in modo diverso, originale e stimolante.

Apre il 24 ottobre l’esposizione dedicata ad un maestro indiscusso del ‘500. Per la prima volta al mondo un’esposizione dedicata agli anni cruciali della sua trasformazione

La mostra Casa dei Carraresi ospita fi no al 10 aprile 2016 le opere più belle del “visionario illuminato”

Metamorfosi di un genio, El Greco a Treviso

Musei Eremitani, Padova

Opere inedite e nuova documentazione ricostruiscono il periodo giovanile di Felice Casorati nella grande mostra allestita negli spazi dei Musei Civici agli Eremitani di Padova. Dipinti, disegni,

bozzetti provenienti da raccolte pubbliche e private ne ripercorrono gli anni della formazione, vissuta tra Padova, Napoli e Verona, mentre i lavori di Boccioni, Cavaglieri o Laurenti ricreano l’ambiente artistico in cui Casorati cominciò a muovere i primi passi. Rari materiali, artistici e documentari, illuminano la produzione iniziale, in particolare il periodo che arriva fi no alla prima partecipazione alla Biennale di Venezia, nel 1907, considerata lo spartiacque fondamentale nel suo percorso di pittore. Seguono gli anni di Napoli e Verona, contras-segnati da un fervido eclettismo. Nato a Novara nel 1883, Casorati arriva a Padova a dieci anni. Qui si dedica agli studi musicali, ma con una tale intensità da restare vittima di un esaurimento nervoso. Ha solo 18 anni e, come egli stesso ha raccontato, ‘’per consolarmi dell’abbandono del mio pianoforte, e dei miei studi prediletti, mio padre mi regalò una gran scatola di colori. Ed eccomi per la prima volta seduto davanti a un cavalletto in pieno sole a mescolare colori sulla tavolozza e a guardare curioso e commosso il dolce paesaggio dei colli Euganei’’. Nel 1902 nasce quindi il primo dipinto dell’artista che, in una Padova culturalmente vivace, decide di assecondare la nuova passione. Per questo diventa allievo del padovano Giovanni Vianello, un rapporto il loro affatto secondario, nonostante Casorati, negli anni della prima maturità, abbia voluto minimizzarlo, ripudian-do tutta la fase giovanile. Insieme a nozioni tecniche, pittoriche e calcografi che , è quindi ravvisabile nell’apprendistato di Vianello qualche infl uenza estetica e tematica che la mostra contribuisce a far emergere: come le pennellate corte e divise che ritornano in ‘Casoni’ e in ‘Case padovane’ del giovane Casorati o nel dipinto ‘Balconata’, risalente agli anni veronesi. Ma anche la centralità del colore giallo o, ancora, il soggetto ricorrente della vecchia, trattato in un dipinto di Vianello. L’esposizione vuole quindi sottolineare la vitalità dell’ambiente artistico padovano, con presenze di rilievo come Umberto Boccioni. La mostra è visitabile fi no al 10 gennaio

Sulla prima tela di Casorati: i Colli EuganeiIl primo concerto della nuova Stagione concertistica, in

programma sabato 24 ottobre all’Auditorium Pollini alle 20.45, sarà diretto nal nuovo direttore artistico e

musicale, Marco Angius e sottenderà un preciso signifi cato di rinascita per l’Orchestra, con la Sinfonia n. 2 “Resurre-zione” di Gustav Mahler (nella versione Kaplan/Mathes, presentata per la prima volta in Italia) insieme alla prima esecuzione assoluta di “Sposalizio” (da Franz Liszt) di Salvatore Sciarrino, il compositore vivente più eseguito nel mondo. L’appuntamento costituirà la prima tappa di un vero e proprio “Percorso Mahler”, che Marco Angius svi-lupperà nel corso della Stagione anche con la Sinfonia n. 1 e l’Adagio dalla Sinfonia n. 10. Tra il Classicismo viennese di Mozart e Beethoven e la musica italiana del Novecento, emerge la precisa volontà di dare risalto a un’affascinante linea di programmazione che darà spazio a compositori come Respighi, Casella, Dallapiccola, Petrassi e Berio, punteggiando i concerti della “Stagione d’oro”. E il nuovo direttore sarà l’anima stessa del nuovo corso. “Ho appre-so con gioia di questa nomina e vorrei esprimere il mio più sentito ringraziamento per la fi ducia accordatami e per l’importanza dell’incarico che mi viene conferito in un momento così particolare per la storia dell’Orchestra – commenta Marco Angius – Visto che si tratta di un duplice ruolo, l’impegno profuso sarà quanto meno pro-porzionale alle cariche che mi vengono affi date sperando di ripagare l’Orchestra e la Fondazione stessa nel modo più degno e concreto possibile. Sono particolarmente ono-rato dell’incarico perché ottenuto sul campo, partendo dal lavoro quotidiano con l’Orchestra in progetti innovativi e non comuni. Proprio all’Orchestra va il mio primo pensiero perché considero questo incarico un’opportunità preziosa di crescita comune offrendo tutta la mia competenza e dedizione. Ci attende un percorso intenso in cui intendo porre al primo posto gli obiettivi musicali, culturali e uma-

Orchestra di Padova e del Veneto

50 STAGIONI CONCERTISTICHE

di Maria Pavan

Ripercorso il complesso iter artistico e spirituale tra Creta, l’Italia e la Spagna

Marco Angius, nuovo Direttore artistico e musicale ni per la diffusione di un bene italiano di assoluto rilievo com’è l’Orchestra di Padova e del Veneto”. Marco Angius è tra i direttori d’orchestra italiani più richiesti di questo momento. Interprete di riferimento per il repertorio con-temporaneo, ha collaborato con le principali istituzioni ed enti lirici italiani oltre a una serie di debutti internazionali di assoluto prestigio (con l’Ensemble Intercontemporain di Parigi, con la Tokyo Philharmonic Orchestra, con l’Orche-stre Philarmonique de Nancy, con l’RCM Orchestra di Lon-dra, con l’Hermes Ensemble di Anversa, con l’Orchestre de chambre de Lausanne…). Il cartellone 2015/2016 ospiterà alcuni tra i direttori e solisti più apprezzati della scena internazionale: sarà un ritorno quello di Gérard Kor-sten, Paul Goodwin, Reinhard Goebel, oltre che dello stes-so Angius (protagonista lo scorso novembre dell’Arte della fuga di Bach/Scherchen), mentre debutteranno a Padova le bacchette di Bruno Aprea, Carlo Rizzari (assistente del maestro Antonio Pappano all’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia), Giampaolo Pretto (direttore d’orchestra e Primo fl auto dell’Orchestra della RAI di Tori-no) e il soprano Roberta Mameli. Accanto a loro quattro giovani star: i direttori Min Chung e Ben Gernon, il soprano Mina Yang e la pianista Leonora Armellini.

30 Cultura veneta3030 Cultura veneta

Page 31: Padova nord ott2015 n130

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Un viaggio nel tempo e nello spazio. Questo pro-mette di essere la mostra che, inaugurata il 24 ot-tobre alla Casa dei Carraresi di Treviso, presenterà

Dominikos Theotocopulos, detto El Greco come il crea-tore di un linguaggio che non ha paragoni possibili che gli ha permesso la realizzazione di capolavori assoluti.

Il curatore, Lionello Puppi, emerito di Ca’ Foscari, con alle spalle mezzo secolo di studi sull’artista, coadiu-vato da un comitato scientifi co di respiro internazionale, ha ricostruito con molteplici spunti inediti le tappe di un’avventura irripetibile, indagando il processo creativo, il metodo di lavoro e la bottega di un artista controverso e non com-preso nel suo periodo storico, ma defi nito dalla critica moderna un “visionario illuminato”.

El Greco nacque nel 1541 a Creta, territorio all’epoca sotto il dominio veneto.

Lì divenne maestro d’arte seguendo il corso della tradizione artistica dell’isola, prima di intraprendere, all’età di 26 anni, il viaggio verso Venezia, città in cui seppe trasformarsi da iconografo ortodosso in un artista innovativo e rivoluzionario. Protagonista indiscusso della

cultura fi gurativa occidentale, venne riscoperto nell’800 per diventare poi fonte d’ispirazione per le avanguardie del ‘900 come l’impressionismo e il cubismo.

La mostra, che illustra un percorso di opere prodotte dall’artista, soprattutto durante la sua permanenza nel nostro Paese, e dai grandi maestri che hanno infl uen-zato il suo lavoro tra cui Tiziano, Tintoretto, Correggio, Jacopo Bassano, vanta prestiti importantissimi grazie alla signifi cativa adesione di grandi istituzioni museali e collezioni private internazionali. L’obiettivo dell’esposi-zione è scoprire insieme ai visitatori il percorso di un ar-

tista geniale che continua a stupire per la profonda ispirazione che ha portato nel mondo dell’arte, anche moderna.

La fama del pittore divenne pla-netaria solo a partire dal ventesimo secolo, non solo per l’interesse di

collezionisti e intellettuali, quanto per il riconoscimento della critica e degli artisti stessi dell’epoca. Da Pablo Picasso, a Manet, fi no a Pollock, appassionati studiosi di El Greco, furono le avanguardie del ‘900 a inspirarsi alla modernità dei suoi manierismi nel disegnare le fi gure e alla stravaganza nel comporre immagini dai cromatismi

inaspettati per la sua epoca.La mostra vuole portare il visitatore alla scoperta

di questo pittore visionario, dal carattere irriverente, ca-pace di sconvolgere l’estetica a lui contemporanea con toni drammatici e un linguaggio fantasioso ed espres-sionista.

El Greco possedeva un senso della rappresentazione

che va oltre gli stili e le epoche, un modo di intendere l’immagine e il cromatismo che senza dubbio può defi -nirsi universale. El Greco non seguiva nessuna delle re-gole accettate dalla gran parte dei pittori e dei mecenati del Cinque-Seicento. Offre quindi un esempio di come le cose si possono approcciare in modo diverso, originale e stimolante.

Apre il 24 ottobre l’esposizione dedicata ad un maestro indiscusso del ‘500. Per la prima volta al mondo un’esposizione dedicata agli anni cruciali della sua trasformazione

La mostra Casa dei Carraresi ospita fi no al 10 aprile 2016 le opere più belle del “visionario illuminato”

Metamorfosi di un genio, El Greco a Treviso

Musei Eremitani, Padova

Opere inedite e nuova documentazione ricostruiscono il periodo giovanile di Felice Casorati nella grande mostra allestita negli spazi dei Musei Civici agli Eremitani di Padova. Dipinti, disegni,

bozzetti provenienti da raccolte pubbliche e private ne ripercorrono gli anni della formazione, vissuta tra Padova, Napoli e Verona, mentre i lavori di Boccioni, Cavaglieri o Laurenti ricreano l’ambiente artistico in cui Casorati cominciò a muovere i primi passi. Rari materiali, artistici e documentari, illuminano la produzione iniziale, in particolare il periodo che arriva fi no alla prima partecipazione alla Biennale di Venezia, nel 1907, considerata lo spartiacque fondamentale nel suo percorso di pittore. Seguono gli anni di Napoli e Verona, contras-segnati da un fervido eclettismo. Nato a Novara nel 1883, Casorati arriva a Padova a dieci anni. Qui si dedica agli studi musicali, ma con una tale intensità da restare vittima di un esaurimento nervoso. Ha solo 18 anni e, come egli stesso ha raccontato, ‘’per consolarmi dell’abbandono del mio pianoforte, e dei miei studi prediletti, mio padre mi regalò una gran scatola di colori. Ed eccomi per la prima volta seduto davanti a un cavalletto in pieno sole a mescolare colori sulla tavolozza e a guardare curioso e commosso il dolce paesaggio dei colli Euganei’’. Nel 1902 nasce quindi il primo dipinto dell’artista che, in una Padova culturalmente vivace, decide di assecondare la nuova passione. Per questo diventa allievo del padovano Giovanni Vianello, un rapporto il loro affatto secondario, nonostante Casorati, negli anni della prima maturità, abbia voluto minimizzarlo, ripudian-do tutta la fase giovanile. Insieme a nozioni tecniche, pittoriche e calcografi che , è quindi ravvisabile nell’apprendistato di Vianello qualche infl uenza estetica e tematica che la mostra contribuisce a far emergere: come le pennellate corte e divise che ritornano in ‘Casoni’ e in ‘Case padovane’ del giovane Casorati o nel dipinto ‘Balconata’, risalente agli anni veronesi. Ma anche la centralità del colore giallo o, ancora, il soggetto ricorrente della vecchia, trattato in un dipinto di Vianello. L’esposizione vuole quindi sottolineare la vitalità dell’ambiente artistico padovano, con presenze di rilievo come Umberto Boccioni. La mostra è visitabile fi no al 10 gennaio

Sulla prima tela di Casorati: i Colli EuganeiIl primo concerto della nuova Stagione concertistica, in

programma sabato 24 ottobre all’Auditorium Pollini alle 20.45, sarà diretto nal nuovo direttore artistico e

musicale, Marco Angius e sottenderà un preciso signifi cato di rinascita per l’Orchestra, con la Sinfonia n. 2 “Resurre-zione” di Gustav Mahler (nella versione Kaplan/Mathes, presentata per la prima volta in Italia) insieme alla prima esecuzione assoluta di “Sposalizio” (da Franz Liszt) di Salvatore Sciarrino, il compositore vivente più eseguito nel mondo. L’appuntamento costituirà la prima tappa di un vero e proprio “Percorso Mahler”, che Marco Angius svi-lupperà nel corso della Stagione anche con la Sinfonia n. 1 e l’Adagio dalla Sinfonia n. 10. Tra il Classicismo viennese di Mozart e Beethoven e la musica italiana del Novecento, emerge la precisa volontà di dare risalto a un’affascinante linea di programmazione che darà spazio a compositori come Respighi, Casella, Dallapiccola, Petrassi e Berio, punteggiando i concerti della “Stagione d’oro”. E il nuovo direttore sarà l’anima stessa del nuovo corso. “Ho appre-so con gioia di questa nomina e vorrei esprimere il mio più sentito ringraziamento per la fi ducia accordatami e per l’importanza dell’incarico che mi viene conferito in un momento così particolare per la storia dell’Orchestra – commenta Marco Angius – Visto che si tratta di un duplice ruolo, l’impegno profuso sarà quanto meno pro-porzionale alle cariche che mi vengono affi date sperando di ripagare l’Orchestra e la Fondazione stessa nel modo più degno e concreto possibile. Sono particolarmente ono-rato dell’incarico perché ottenuto sul campo, partendo dal lavoro quotidiano con l’Orchestra in progetti innovativi e non comuni. Proprio all’Orchestra va il mio primo pensiero perché considero questo incarico un’opportunità preziosa di crescita comune offrendo tutta la mia competenza e dedizione. Ci attende un percorso intenso in cui intendo porre al primo posto gli obiettivi musicali, culturali e uma-

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50 STAGIONI CONCERTISTICHE

di Maria Pavan

Ripercorso il complesso iter artistico e spirituale tra Creta, l’Italia e la Spagna

Marco Angius, nuovo Direttore artistico e musicale ni per la diffusione di un bene italiano di assoluto rilievo com’è l’Orchestra di Padova e del Veneto”. Marco Angius è tra i direttori d’orchestra italiani più richiesti di questo momento. Interprete di riferimento per il repertorio con-temporaneo, ha collaborato con le principali istituzioni ed enti lirici italiani oltre a una serie di debutti internazionali di assoluto prestigio (con l’Ensemble Intercontemporain di Parigi, con la Tokyo Philharmonic Orchestra, con l’Orche-stre Philarmonique de Nancy, con l’RCM Orchestra di Lon-dra, con l’Hermes Ensemble di Anversa, con l’Orchestre de chambre de Lausanne…). Il cartellone 2015/2016 ospiterà alcuni tra i direttori e solisti più apprezzati della scena internazionale: sarà un ritorno quello di Gérard Kor-sten, Paul Goodwin, Reinhard Goebel, oltre che dello stes-so Angius (protagonista lo scorso novembre dell’Arte della fuga di Bach/Scherchen), mentre debutteranno a Padova le bacchette di Bruno Aprea, Carlo Rizzari (assistente del maestro Antonio Pappano all’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia), Giampaolo Pretto (direttore d’orchestra e Primo fl auto dell’Orchestra della RAI di Tori-no) e il soprano Roberta Mameli. Accanto a loro quattro giovani star: i direttori Min Chung e Ben Gernon, il soprano Mina Yang e la pianista Leonora Armellini.

Page 32: Padova nord ott2015 n130

Descrizione Attività: · Ripetizioni in tutte le materie scolastiche - tutti i pomeriggi dalle 14.30 alle 19.30· Corsi nelle principali lingue Europee: inglese, francese, tedesco, spagnolo, russo ed italiano per stranieri - in orari diurni e serali· Traduzioni ed interpreteriato per aziende, web agencies, studi legali, case editrici ed enti statali· Si affittano sale per riunioni o corsi privati.

Telefono 049 8257199E-mail: [email protected]: www.csminerva.it

Orari di segreteria : da Lunedì a VenerdìDalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30

CENTRO STUDI MINERVAAssociazione CulturalePiazza Don Serafino Chiarotto n°130030 Vigonovo - VE

CENTRO STUDIM INERVA

Che cosa può comportare, in de� nitiva,il riconoscimento?La Riserva della Biosfera non va considerata come un progetto a tempo limitato, bensì un’operazione di lungo termine. La partecipazione alla rete mondiale (network) delle riserve consente una valida possibilità di scambio di conoscenze, di buone pratiche, di stru-menti gestionali nonché l’accesso a progetti, program-mi e fondi internazionali appositamente dedicati ad affrontare problematiche legate allo sviluppo; tra le quali i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e la rapida urbanizzazione.

Il riconoscimento di “Riserva della Biosfera”, per esplicita dichiarazione dell’UNESCO, non implica alcun vincolo giuridico ulteriore, ma va inteso come occasione per affrontare e ri-solvere, con la partecipazione della popola-zione, i problemi locali ed i relativi possibili con� itti in una dimensione globale.

Inoltre, il riconoscimento non va inteso come l’asse-gnazione di un “logo”, bensì come assunzione

di responsabilità e scommessa del territorio a ideare, sperimentare e sviluppare buone pratiche da estendere anche all’esterno.

Progetto Regionale Turismo slownelle aree protette a Parco

gnazione di un “logo”, bensì come assunzione

IL MONDO CI HA RICONOSCIUTOORA FACCIAMOCI

RICONOSCERE DAL MONDO!

AREA DEL DELTA DEL POriconosciuta a Riserva della

Biosfera del Programma MABdell’UNESCO è supportato dalla

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIOdi Padova e Rovigo.

ph Daniele Soncin

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CENTRO STUDIM INERVA

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Telefono 049 8257199E-mail: [email protected]: www.csminerva.it

Orari di segreteria : da Lunedì a VenerdìDalle 9.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30

CENTRO STUDI MINERVAAssociazione CulturalePiazza Don Serafino Chiarotto n°130030 Vigonovo - VE

CENTRO STUDIM INERVA

Risarcimento assicurazione. Quando il danno è superiore al Valore dell’auto

DIRITTO STRADALE

I danni da incidenti stradali per importi così elevati da rendere antieconomica la riparazione : quali sono le possibilità di essere risarciti per intero da parte della

compagnia di assicurazione?Capita molto spesso che, a seguito di un sinistro

stradale, l’automobile riporti danni di entità superiore allo stesso valore che il veicolo aveva al momento dell’evento( sia che si tratti di una automobile oramai vecchia o che i danni siano di particolare intensità da comportare l’antieconomicità della riparazione). In questi casi, l’assicurato che faccia richiesta di indennizzo all’assicurazione si vede da quest’ultima limitare l’offerta di risarcimento al valore dell’automobile prima dell’incidente. Il che rende impossibile sia l’acquisto di un nuovo mezzo, sia la riparazione.

Il problema della risarcibilità del costo delle riparazioni che risulti antieconomico rispetto al Valore del veicolo prima del sinistro è stato risolto con decisioni contrastanti, specie dalla Magistratura di merito. In via di principio, il danneggiato totalmente incolpevole ha diritto all’integrale risarcimento del danno subito, danno

Studio Trevisan di Trevisan Susanna. Recupero Danni - Infortunisti ca Stradale Este (PD) - Tel:0429603778 - Via Atheste, 44/F - [email protected]

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

che può essere rappresentato da costi di ripristino del veicolo danneggiato, anche se superiori al valore del veicolo stesso.

Questa soluzione ha, però, due controindicazioni: l’impossibilità tecnica delle riparazioni e l’eccessiva onerosità per il soggetto obbligato al risarcimento.

Sul punto la Cassazione Civile ha spezzato una lancia a favore delle Compagnie di assicurazione, stabilendo il potere del Giudice di liquidare, al danneggiato, solo una somma pari alla differenza di valore del bene prima e dopo la lesione, rquando il costo delle riparazioni superi il valore di mercato del veicolo.

Ribadisce la Suprema Corte di Cass. Civ. : in caso di notevole differenza, tra il Valore Commerciale del veicolo ed il costo delle riparazioni,il Giudice potrà condannare l’assicurazione al risarcimento di una somma necessaria per acquistare un altro veicolo avente le medesime caratteristiche di quello danneggiato, integrata del costo della ricerca e della sostituzione.

STUDIO TREVISAN DI TREVISAN SUSANNA

Quando il processo dura troppoDIRITTO PRIVATO

AVV. MAURO ZANDOLIN - STUDIO LEGALE BEGOZZO-ZANDOLIN

Anche i non addetti ai lavori sanno che quando una causa, civile e penale o

amministrativa, dura troppo, le parti hanno diritto ad un risarcimento. Questo è quello che prevede la c.d. “legge Pinto” sulla irragionevole durata del processo (legge 89/2001), introdotta nel nostro ordinamento al fi ne di dare attuazione agli impegni assunti dallo Stato italiano in sede comunitaria. Con le modifi che introdotte dalla legge 134/2012, la durata del giudizio si considera irragionevole quando eccede i tre anni per il primo grado, i due anni per il grado di appello e un anno per la fase di Cassazione.

Purtroppo questi termini vengono quasi sempre superati nel distretto della Corte D’Appello di Venezia, giacché diffi cilmente un processo avanti al tribunale si esaurisce entro i tre anni mentre, almeno fi no ad oggi, la corte d’appello di Venezia impiegava mediamente cinque anni per defi nire i giudizi di impugnazione. La legge stabilisce inoltre che l’indennizzo dovuto sia

compreso tra 500,00 euro ed 1.500,00 euro per ciascun anno che supera il termine ragionevole di durata.

La richiesta di equa riparazione però deve essere presentata entro sei mesi dal momento in cui la decisione che conclude il procedimento è divenuta defi nitiva

e può essere presentata sia dalla parte vittoriosa che dalla parte soccombente. Lo scorso 18 maggio 2015 il Ministero della Giustizia ha concluso un accordo con la Banca d’Italia per la celere liquidazione degli importi riconosciuti a titolo di indennizzo.

Chi dunque ha in essere un processo che superi i termini sopra indicati, dovrà tenere bene a mente di interessare un avvocato non appena sarà pronunciata la sentenza defi nitiva, per avere in tempi rapidi un parziale ristoro dei danni causati dalle eccessive lungaggini della giustizia.

Studio legale Begozzo-Zandolin - via Cavour 2 Este tel. e fax 0429.603807 email: [email protected]

Hai delle domande inerenti a questo argomento?scrivi a [email protected]

STUDIO COMMERCIALISTA

A luglio è scaduto il termine di presentazione telematica del modello 730 per dichiarare i redditi e dedurre gli oneri deducibili del 2014, con il 30.09.2015 è spirata invece

la scadenza per la presentazione telematica del modello UNICO. Ma che fare se ora troviamo nel cassetto una spesa medica, una fattura di ristrutturazione non dedotta o ci accorgiamo di non aver dichiarato l’affi tto di un immobile, un reddito occasionale o un CUD? Ecco cosa possiamo fare per sanare la nostra mancanza. Se abbiamo presentato entro luglio il modello 730 potremmo sanare la posizione rivolgendoci, entro il 25.10.2015, ad un professionista abilitato o ad un CAF per l’integrazione della dichiarazione presentata originariamente e benefi ciare del maggior credito o minor debito che ne scaturirà nella busta paga o nella rata di pensione di novembre 2015. Se entro settembre abbiamo presentato il modello UNICO, o se non siamo riusciti a presentare il modello 730 integrativo entro il 25.10.2015, abbiamo tempo fi no alla presentazione della prossima dichiarazione redditi per presentare un modello UNICO integrativo attraverso un professionista abilitato e benefi ciare del credito o del minor debito nella prossima dichiarazione redditi. Se non abbiamo presentato né il modello 730 a luglio, né il

Rimedi per sanare gli errori nella dichiarazione redditi

Stefano Masiero e Riccardo Roveroni - Studio Ragionieri Commercialisti Via delle Industrie, 18/a - 30038 Spinea (VE) - Tel. 0415440706 -0415440019

Mail: [email protected] - [email protected]

STEFANO MASIERO E RICCARDO ROVERONI - STUDIO RAGIONIERI COMMERCIALISTImodello UNICO a settembre, possiamo ancora rimediare? La risposta è affermativa, ma abbiamo molto poco tempo. Entro il 29.12.2015 infatti, si dovrà presentare attraverso un professionista abilitato il modello UNICO “tardivo”. In questo caso è dovuta una sanzione amministrativa di 25 euro da pagarsi entro il 29.12.2015 con il modello F24 codice tributo 8911 indicando anno 2015. Se dalla dichiarazione “tardiva” scaturiscono delle imposte a debito, mediante il ravvedimento operoso sarà possibile sanare il ritardato pagamento delle stesse, con il contestuale pagamento delle sanzioni ridotte in misura fi ssa al 3,75% e degli interessi al 0,5% su base annua, calcolati sulle imposte versate in ritardo. Nel caso in cui negli anni passati si sia omesso di indicare redditi di provenienza estera (anche semplici interessi su conto corrente bancario) e/o beni immobili, titoli e conti correnti esteri, omettendo la compilazione del quadro RW, entro il 30.11.2015 è possibile aderire alla “voluntary disclosure” una particolare procedura con la quale sanare le omissioni commesse negli anni precedenti a partire dal 2009, o dal 2004 se relative ai cosiddetti “paesi black list”.Hai delle domande inerenti a questo argomento?

scrivi a [email protected]

franceschetti

STUDIO COMMERCIALISTA

Possedere un’immobile e darlo in locazione a volte ai fi ni fi scali riserva delle sorprese. La sicurezza di percepire regolarmente redditi d’affi o i canoni di locazione non

riscossi non verranno tassati dal momento in cui il proprieta-rio, dopo avere registrato alle Entrate la risoluzione anticipata, dimostri con un verbale di rilascio con data certa, che l’immo-bile non è più occupato dal conduttore.

Locne dei canoni non percepiti

Studio Commercialista dott . Sergio Franceschetti – Viale Venezia n. 11 – 35026 Conselve (PD) Tel. 049.5385120 Fax. 049.9514826 - dott .sergio@studiofranceschetti .com

DOTT. SERGIO FRANCESCHETTI

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Con l’introduzione della nuova normativa in materia di sicurezza e salute sul lavoro il ruolo del medico compe-tente ha assunto maggiore spessore e importanza sia in

relazione alla valutazione dei rischi che alla scelta dell’intro-duzione di misure di prevenzione adeguate. Infatti la legge specifi ca la necessaria collaborazione del medico competente con il datore di lavoro e con il responsabile dei servizi di pre-venzione e protezione aziendale al fi ne di effettuare la valuta-zione dei rischi e a predisporre la sorveglianza sanitaria dove prevista o necessaria. Quindi la fi gura del medico competente è chiamata in causa anche nell’organizzazione del lavoro esso non si limita solo ad effettuare la sorveglianza sanitaria ma deve intervenire con un proprio personale apporto sulle scelte più idonee di carattere aziendale in relazione alla protezione e prevenzione della salute dei lavoratori,si evidenzia percio’ l’importanza del lavoro congiunto tra il datore/imprenditore e medico nonché la partecipazione di quest’ultimo alla pro-grammazione e gestione della sorveglianza sanitaria indican-do i “rischi aggiuntivi”. infatti nel suo giudizio di idoneità alla mansione del singolo lavoratore il medico valuta la presenza

L’importanza del ruolo del medico del lavoro come risorsa aziendale

SICUREZZA SUL LAVORO

o meno di patologie e o menomazione come elementi di ri-schio aggiuntivo al verifi carsi di infortuni. in tal senso un’ope-ra attenta e una continua e scrupolosa sorveglianza sanitaria attiva può consentire di ridurre in modo Incisivo gli incidenti sul lavoro. Per esperienza ho verifi cato che molti lavoratori hanno dimostrato di affrontare con sospetto le visite mediche di controllo ma la medicina del lavoro ha come fi nalità quella del mantenimento del benessere psicofi sico del lavoratore e i lavoratori devono vedere questa fi gura come un secondo me-dico curante non come una espressione del datore di lavoro.

DOTT. FEDERICO VALENTINO CESARIN

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House Srl - Via Marconi, 75 - 35016 Piazzola sul Brenta (Pd) - Tel. 049 9600872 - Cell. 388 1261199 - [email protected] - www.sicurlavcesarin.it

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Informazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it

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Tempo di vaccino: meglio prevenire che rischiare

L’EditorialeL’Editoriale

Dai primi giorni del mese di novem-bre è partita la campagna per le vaccinazioni antinfl uenzali e pun-

tuali arrivano campagne mediatiche de-nigratorie contro i vaccini in generale. A causa di questa controinformazione anti-vaccinale assistiamo ad un calo pauroso della copertura, ad esempio con picchi del 25% in meno per morbillo e rosolia, ed i cali sono più evidenti nelle zone in cui le associazioni contro i vaccini sono più attive ed in prossimità di loro con-vegni. Eppure,ad esempio,per quanto ri-guarda il morbillo negli ultimi 18 anni,in virtù di vaccinazioni su larga scala si sono evitati 2 milioni di casi di contagio e 2000 decessi per complicanze dovute a questa malattia e le malformazioni al feto dovute alla rosolia sono pressoché scomparse,ma non è scomparsa la roso-lia che causa questi danni quando con-tratta nei primi mesi di gravidanza. Né vale la presunzione di non fare il vaccino al proprio fi glio,tanto lo fa il mio vicino di casa, poiché solo grazie ad una coper-tura vaccinale pressoché completa sono state debellate in Italia malattie come la poliomielite ed il vaiolo e solo grazie ad un vaccino,speriamo sia quanto prima, potremo difenderci dal virus dell’ ebola in caso la malattia dovesse espandersi o in caso di viaggi in zone in cui è presente in forma endemica così come già oggi si fa per altre malattie tropicali nei cui confronti i vaccini sono oggi disponibili.

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di Francesco Noce*

L’IMPORTANZA DI VACCINARSI

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Ozono terapia: la soluzione di molti problemi

Ozono terapia:

di molti problemi

Dolore alle gambe: le possibili cause

Dolore

possibili causeContinua a pag. 37Continua a pag. 37

Trattamenti di Medicina Estetica effi caci e ...scontati!

Trattamenti di

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Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

Il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

Per collaborare all’inserto La Piazza Salute contattare 049 8704884 - [email protected]

L’opinioneL’opinione

La visione modernistica di libero mercato ha portato il legislatore a compiere un atto politico quan-tomeno dissennato e certamente poco lungimirante con conseguenze che non hanno tardato a mostrarsi in tutta la loro criticità, vale a dire la trasformazione della prestazione professionale

odontoiatrica in “ prodotto “. E noi stupefatti e poi indignati, ci siamo sentiti impotenti nel vedere vanifi cati gli sforzi fatti per

costruire un modello professionale, etico, deontologico che aveva impiegato anni a perfezionarsi, portando la scuola italiana odontoiatrica ad essere considerata la migliore del mondo.Il sistema della comunicazione che vige in questo momento, permette di correre pressoché indisturbati verso la promo-zione del “ prodotto odontoiatrico” per dare inizio ad un progressivo declino verso una vera e propria povertà culturale, rappresentata da supermercati odontoiatrici che offrono prestazioni sanitarie a prezzi stracciati, gruppi di acquisto che guadagnano fungendo da intermediari dello Studio odontoiatrico e la presenza di un’agguerrita concorrenza extra-nazionale che, come se non bastasse, viene addirittura promossa da programmi televisivi con obiettivi quantomeno poco chiari.Dunque il sistema di Regole sembra essere completamente sovvertito.

Regole? Quali regole? È possibile oggi praticare l’intermediazione nella pratica della professione medica ed odontoiatrica?E’ possibile applicare l’IVA su una prestazione odontoiatrica?E’possibile acquistare un voucher per una otturazione senza che sia stata fatta una visita al paziente?E’ possibile affermare che

un paziente con una situazione dentale e gengivale gravemente compromessa possa uscire dopo solo otto ore da questo o quello studio sorridendo a trentadue denti e senza aver provato il minimo non dico dolore ma fastidio?

È arrivato il momento di stabilire almeno due punti fermi in questo caos: 1- salvaguardare la salute dei nostri pazienti e riaf-fermare la nostra indipendenza professionale 2- imparare a conoscere il mondo della comunicazione sapendo che anche il silenzio è comunicazione e quindi con il silenzio diventiamo complici di quel sistema distorto che tanto poco ci piace. Nessuno sembra preoccuparsi dell’esposizione dei Cittadini ai difetti ed ai rischi che alcuni Media presentano. È tempo di smetterei di litigare con chi ha interesse a generare ascolti piuttosto che informazione scientifi ca e di iniziare a comunicare pacatamente secondo un’etica trasparente con i cittadini, dando loro la possibilità di entrare in possesso di informazioni che potranno valutare e confrontare con altre, traendone le dovute conclusioni, una forma di “par condicio” informativa cui hanno diritto.

IL SILENZIO FAVORISCE LE DISTORSIONI DEL SISTEMAdi Dott. Bruno Noce*

*Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Rovigo

L’EditorialeL’EditorialeSegue da pag.

Siamo inondati da informazioni,ma paradossalmente molto disinfor-mati e queste campagne di disinformazione,alimentate da allarmi infon-dati, ci spingono lontano dal progresso scientifi co e dalla necessaria atten-zione alla prevenzione. L’ infl uenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica,oltre che individuale,a causa del numero dei casi che si registrano ad ogni stagione che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus in circolazione. In Europa l’infl uenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale, può avere un decorso asintomatico o può manifestarsi,nella maggior parte dei casi con sintomi come febbre,tosse,mal di gola,dolori muscolari e delle articolazioni,cefalea e malessere generale, ma può presentare complicazioni anche gravi che sono più frequenti nei soggetti sopra i 65 anni o con condizioni di rischio quali ad esempio malattie croniche dell’ apparato cardio-circolatorio o polmonare,il diabete o malattie immunitarie.

Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e 3° trimestre presentano un maggior rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN mette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona salute è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia infl uenzale,tuttavia vi sono bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la displasia broncopolmonare e la malattia fi brocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, le neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, le malattie infi ammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezio-ne indiretta. I vaccini sono sicuri? I vaccini autorizzati per l’uomo,inclusi quelli contro l’infl uenza sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati.

Quelli disponibili in Italia sono tutti inattivati e non contengono particelle virali attive,ad eccezione di un vaccino antinfl uenzale da somministrare per via nasale che è costituito da virus vivi attenuati. Così come buoni livelli di sicurezza presentano gli adiuvanti che sono sostanze che vengono aggiunte al principio attivo del vaccino per potenziare l’ effi cacia della risposta immunitaria alla vaccinazione e per questo sono indicati per le vaccinazioni di soggetti anziani e di quelli poco rispondenti.

Quali gli effetti indesiderati? La frequenza degli effetti indesiderati dipende dal tipo di vaccino,da come viene somministrato,e dall’età della persona vaccinata. Vaccini inattivati som-ministrati per via intramuscolare possono causare reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di inoculazione e, meno spesso, febbre,dolori muscolari o articolari e cefalea e di solito durano pochi giorni e non hanno bisogno di cure o al massimo di trattamenti sintoma-tici. Raramente possono causare reazioni allergiche dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino. Quali controindicazioni alla somministrazione del vaccino antinfl uenzale? Il vaccino non deve esser somministrato a piccoli al di sotto dei 6 mesi di età e a soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafi lattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Sono false controindicazioni: l’ allergia alle proteine dell’ uovo con manifestazioni non anafi lattiche,l’allattamento,l’infezione da HIV e altre immunode-fi cienze congenite od acquisite. Mentre una malattia acuta di lieve o media entità rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione,la quale va rinviata a guarigione avvenuta.

Nel caso di malattie autoimmuni,che sono molte e diverse fra loro è bene che sia fatta una opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimento ed in caso negativo ricorrere a pro-fi lassi alternative come l’uso di antivirali in caso di necessità,la vaccinazione dei contatti familiari e una attenta profi lassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come lavarsi di frequente le mani, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto degli occhi del naso o della bocca,evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.

L’IMPORTANZA DI VACCINARSIdi Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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Consulenza scientifi ca

CHIRURGIA VASCOLAREDr. Stefano Manfrini - Specialista in Chirurgia vascolare-responsabile U.O. di Chirurgia Vascolare ospedale accreditato Salus Ferrara. Visita a Rovigo, Este, Monselice e Badia Polesine - Tel. 347/8043460

MEDICINA ESTETICADr. Enzo PredebonMaster Medicina EsteticaVia Ferrari 10 - Ospedaletto Euganeo (Pd)Tel. 0429 90934 - cell. 338 5940563

ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA – OSSIGENO/OZONO TERAPIADr. Fulvio Veneri - specialista in ORTOPEDIA – OSSIGENO-OZONO TERAPIA- P.zza Dossetti 1 (via L. Da Vinci, angolo via Montagnon) – Piove di Sacco PD – www.unixpoliambulatorio.it tel. 0499708688

POLIAMBULATORIODott.ssa Marta Ciriani – Tecnologo alimentareDott. Gianluca Rosati – Medico veterinarioPoliambulatorio San MartinoVia Carrarese 66 – Piove di Sacco (Pd)Tel. 0499703406

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Siamo felici davvero se stiamo bene

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L’opinione

La visione modernistica di libero mercato ha portato il legislatore a compiere un atto politico quan-tomeno dissennato e certamente poco lungimirante con conseguenze che non hanno tardato a mostrarsi in tutta la loro criticità, vale a dire la trasformazione della prestazione professionale

odontoiatrica in “ prodotto “. E noi stupefatti e poi indignati, ci siamo sentiti impotenti nel vedere vanifi cati gli sforzi fatti per

costruire un modello professionale, etico, deontologico che aveva impiegato anni a perfezionarsi, portando la scuola italiana odontoiatrica ad essere considerata la migliore del mondo.Il sistema della comunicazione che vige in questo momento, permette di correre pressoché indisturbati verso la promo-zione del “ prodotto odontoiatrico” per dare inizio ad un progressivo declino verso una vera e propria povertà culturale, rappresentata da supermercati odontoiatrici che offrono prestazioni sanitarie a prezzi stracciati, gruppi di acquisto che guadagnano fungendo da intermediari dello Studio odontoiatrico e la presenza di un’agguerrita concorrenza extra-nazionale che, come se non bastasse, viene addirittura promossa da programmi televisivi con obiettivi quantomeno poco chiari.Dunque il sistema di Regole sembra essere completamente sovvertito.

Regole? Quali regole? È possibile oggi praticare l’intermediazione nella pratica della professione medica ed odontoiatrica?E’ possibile applicare l’IVA su una prestazione odontoiatrica?E’possibile acquistare un voucher per una otturazione senza che sia stata fatta una visita al paziente?E’ possibile affermare che

un paziente con una situazione dentale e gengivale gravemente compromessa possa uscire dopo solo otto ore da questo o quello studio sorridendo a trentadue denti e senza aver provato il minimo non dico dolore ma fastidio?

È arrivato il momento di stabilire almeno due punti fermi in questo caos: 1- salvaguardare la salute dei nostri pazienti e riaf-fermare la nostra indipendenza professionale 2- imparare a conoscere il mondo della comunicazione sapendo che anche il silenzio è comunicazione e quindi con il silenzio diventiamo complici di quel sistema distorto che tanto poco ci piace. Nessuno sembra preoccuparsi dell’esposizione dei Cittadini ai difetti ed ai rischi che alcuni Media presentano. È tempo di smetterei di litigare con chi ha interesse a generare ascolti piuttosto che informazione scientifi ca e di iniziare a comunicare pacatamente secondo un’etica trasparente con i cittadini, dando loro la possibilità di entrare in possesso di informazioni che potranno valutare e confrontare con altre, traendone le dovute conclusioni, una forma di “par condicio” informativa cui hanno diritto.

IL SILENZIO FAVORISCE LE DISTORSIONI DEL SISTEMAdi Dott. Bruno Noce*

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Siamo inondati da informazioni,ma paradossalmente molto disinfor-mati e queste campagne di disinformazione,alimentate da allarmi infon-dati, ci spingono lontano dal progresso scientifi co e dalla necessaria atten-zione alla prevenzione. L’ infl uenza costituisce un importante problema di Sanità Pubblica,oltre che individuale,a causa del numero dei casi che si registrano ad ogni stagione che può essere più o meno elevato a seconda della trasmissibilità del virus in circolazione. In Europa l’infl uenza si presenta con epidemie annuali durante la stagione invernale, può avere un decorso asintomatico o può manifestarsi,nella maggior parte dei casi con sintomi come febbre,tosse,mal di gola,dolori muscolari e delle articolazioni,cefalea e malessere generale, ma può presentare complicazioni anche gravi che sono più frequenti nei soggetti sopra i 65 anni o con condizioni di rischio quali ad esempio malattie croniche dell’ apparato cardio-circolatorio o polmonare,il diabete o malattie immunitarie.

Anche donne in stato di gravidanza, specie nel 2°e 3° trimestre presentano un maggior rischio di malattia grave e per queste come per gli ultra 65enni e per i pazienti a rischio il SSN mette a disposizione il vaccino gratuitamente. Un bambino in buona salute è in grado di superare autonomamente o con il supporto di terapie sintomatiche la malattia infl uenzale,tuttavia vi sono bambini per i quali la vaccinazione non solo è utile come mezzo di prevenzione collettiva, ma è necessaria per una protezione individuale in quanto più facilmente esposti a complicazioni come per i bambini affetti da malattie croniche dell’ apparato respiratorio (inclusa l’ asma persistente,la displasia broncopolmonare e la malattia fi brocistica) o cardio-circolatorio (comprese le cardiopatie congenite),il diabete,le malattie renali, le malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, le neoplasie, le malattie congenite od acquisite che comportano minor produzione di anticorpi, le malattie infi ammatorie croniche e le sindromi da malassorbimernto intestinale. I vaccini non vanno somministrati nei piccoli inferiori a 6 mesi di età,la vaccinazione della mamma,specie in caso di allattamento al seno, e degli altri familiari che ne hanno cura costituisce una loro protezio-ne indiretta. I vaccini sono sicuri? I vaccini autorizzati per l’uomo,inclusi quelli contro l’infl uenza sono prodotti biologici sicuri e sottoposti ad una serie di controlli accurati.

Quelli disponibili in Italia sono tutti inattivati e non contengono particelle virali attive,ad eccezione di un vaccino antinfl uenzale da somministrare per via nasale che è costituito da virus vivi attenuati. Così come buoni livelli di sicurezza presentano gli adiuvanti che sono sostanze che vengono aggiunte al principio attivo del vaccino per potenziare l’ effi cacia della risposta immunitaria alla vaccinazione e per questo sono indicati per le vaccinazioni di soggetti anziani e di quelli poco rispondenti.

Quali gli effetti indesiderati? La frequenza degli effetti indesiderati dipende dal tipo di vaccino,da come viene somministrato,e dall’età della persona vaccinata. Vaccini inattivati som-ministrati per via intramuscolare possono causare reazioni locali come dolenzia e arrossamento nel punto di inoculazione e, meno spesso, febbre,dolori muscolari o articolari e cefalea e di solito durano pochi giorni e non hanno bisogno di cure o al massimo di trattamenti sintoma-tici. Raramente possono causare reazioni allergiche dovute ad ipersensibilità nei confronti di determinati componenti del vaccino. Quali controindicazioni alla somministrazione del vaccino antinfl uenzale? Il vaccino non deve esser somministrato a piccoli al di sotto dei 6 mesi di età e a soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafi lattico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino. Sono false controindicazioni: l’ allergia alle proteine dell’ uovo con manifestazioni non anafi lattiche,l’allattamento,l’infezione da HIV e altre immunode-fi cienze congenite od acquisite. Mentre una malattia acuta di lieve o media entità rappresenta una controindicazione temporanea alla vaccinazione,la quale va rinviata a guarigione avvenuta.

Nel caso di malattie autoimmuni,che sono molte e diverse fra loro è bene che sia fatta una opportuna valutazione da parte dello specialista di riferimento ed in caso negativo ricorrere a pro-fi lassi alternative come l’uso di antivirali in caso di necessità,la vaccinazione dei contatti familiari e una attenta profi lassi di tipo comportamentale (che tutti dovremmo adottare) come lavarsi di frequente le mani, coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce o si starnutisce e gettare il fazzoletto nella spazzatura,evitare di portare le mani non pulite a contatto degli occhi del naso o della bocca,evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa.

L’IMPORTANZA DI VACCINARSIdi Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

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Dottor Manfrini, da cosa puo’ essere dovuto il dolore alle gambe?

“I disturbi riferiti alle gambe, possono avere manifesta-zioni e cause diverse. La sensazione di pesantezza, accentuata dallo stare a lungo in piedi, magari accompagnata da un gon-fi ore delle caviglie, è spesso dovuta ad una insuffi cienza ve-nosa. Tale insuffi cienza può essere evidente, associandosi alla presenza di vene varicose o di estese aree di teleangectasie(ca-pillari), oppure non ancora manifesta, magari per un danno val-volare del circolo venoso profondo o delle vene safene, senza che si sia ancora realizzata una dilatazione delle vene stesse. Tale sensazione di pesantezza si accentua con il caldo e nelle donne in età fertile, spesso, in coincidenza con il ciclo mestrua-le. Di fronte a tale sintomatologia è consigliabile rivolgersi ad uno specialista, che attraverso la visita ed un approfondimento con Ecocolordoppler potrà stabilire la reale presenza ed entità della insuffi cienza venosa e procedere alla opportuna terapia. Si tratta, in ogni caso, di un disturbo da non sottovalutare”.

E se il dolore compare durante il cammino?“In questo caso, la comparsa di un dolore crampiforme

ai polpacci e/o alle cosce, che impedisce spesso di proseguire la marcia, obbligando a qualche attimo o qualche minuto di sosta, può essere legato ad un defi cit della circolazione ar-teriosa degli arti inferiori. Il dolore della arteriopatia periferica è generalmente un dolore che compare sempre dopo aver percorso una stessa distanza alla stessa velocità e che presenta poca variabilità di giorno in giorno. in caso di aggravamento, sempre possibile, si può arrivare ad una drastica riduzione dell capacita’ di camminare fi no alla comparsa di dolore a riposo. Molto spesso questo dolore è presente o più accentuato in un arto rispetto all’altro. se compare prevalentemente o prima alle coscie in particolare camminando in salita o facendo le scale, è piu’ frequentemente dovuto ad un restringimento di una arteria iliaca, (arteria che si trova in addome , a grandi linee da sotto all’ombelico, fi no a poco sopra la piega inguinale) quando il

dolore colpisce contemporaneamente entrambe le gambe, in misura simile, si può pensare ad un interessamentoiliaco di en-trambi i lati o ad un restringimento dell’aorta addominale. Nel caso di dolore prevalente al polpaccio, l’ostruzione od il restrin-gimento, riguarda una delle arterie della coscia o della gamba (femorale, poplitea o tibiali). Anche in questo caso e a maggior ragione per le gravi conseguenze che può portare il trascurarlo, tale sintomo va assolutamente accertato con una valutazione del chirurgo vascolare, che sarà in grado di appurare la natura e la sede del disturbo, attraverso una valutazione clinica e con l’indispensabile aiuto di un approfondimento Ecocolordoppler. Il sintomo va distino fra cause vascolari ed ortopediche o neuro-logiche, che spesso possono presentare manifestazioni simili ma che un occhio clinico esperto, con l’aiuto strumentale, è sicuramente in grado di distinguere con sicurezza”.

In caso di ostruzione di una arteria cosa si puo fare?

“Le possibili terapie variano a seconda dell’entità del sin-tomo, tenendo conto anche dell’età e delle esigenze di vita del paziente: dalla sola terapia medica, di solito anti aggregante, fi no all’intervento di rivascolarizzazione, che puo’ essere effet-tuato o per via endovascolare (palloncino) o per via chirurgica tradizionale, procedendo ad una disotruzione o alla sostituzio-ne del tratto arterioso occluso (by pass). Ovviamente, prima si procede ad una diagnosi corretta, più è agevole il controllo della malattia, ricordando che le patologie vascolari degli artii inferiori, se trascurate posso portare ad una marcata riduzione della qualità della vita se non a menomazioni vere e proprie”.

Dolore alle gambe: le possibili cause

Dr. Stefano Manfrini - Specialista in Chirurgia vascolare-responsabile U.O. di Chirurgia Vascolare ospedale accreditato Salus Ferrara. Visita a Rovigo, Este, Monselice e Badia Polesine 347/8043460

L’etichetta alimentare ha il compito di informare il consu-matore sulle reali caratteristiche del prodotto, al fi ne di orientarne al meglio la scelta commerciale. Ma per com-

piere scelte consapevoli bisogna saper leggere attentamente le informazioni riportate in etichetta che rappresenta la vera e propria carta d’identità dell’alimento.

Dottori quali sono le regole per saper legge-re bene un’etichetta ed essere consapevoli della scelta d’acquisto?

“Per saper leggere bene un’etichetta innanzitutto biso-gna leggere bene la vera denominazione dell’alimento, cioè non solo la sua denominazione usuale es. “Philadelphia” ma anche la denominazione legale o descrittiva “formaggio fresco” o “formaggio fresco spalmabile” per capire bene di che alimento si tratta. Ci si sofferma poi sull’elenco degli in-gredienti che devono essere indicati per ordine decrescente di quantità, signifi ca che il primo ingrediente è più abbondante del secondo, il secondo è più abbondante del terzo e così via. Perciò controllando l’ordine degli ingredienti di più prodotti simili, ad esempio la crema spalmabile di nocciole, si sceglierà quella che ha come primi ingredienti le nocciole e il cacao e non zucchero e olio di palma. Per gli intolleranti e allergici a taluni ingredienti è obbligatorio leggere bene l’eventuale presenza di sostanze allergizzanti che devono essere sempre evidenziate, ovvero il font di scrittura dev’essere differente tra ingrediente allergene e non allergene oppure si può anche utilizzare una dimensione maggiore, il corsivo o il maiuscolo. Dopodiché bisogna leggere bene la dichiarazione nutrizionale che deve riportare le seguenti indicazioni minime obbligatorie: valore energetico (espresso in Kcal e in KJ), la quantità di grassi, di cui acidi grassi saturi, carboidrati, di cui zuccheri, proteine e sale e si sceglierà, tra prodotti simili, l’alimento che contiene ad esempio un contenuto di acidi grassi saturi mino-re. Da soffermarsi poi sul temine minimo di conservazione o la data di scadenza. Il termine minimo di conservazione

Dott.ssa Marta Ciriani – Tecnologo alimentareDott. Gianluca Rosati – Medico veterinarioPoliambulatorio San Martino - Via Carrarese 66 – Piove di Sacco (Pd) - Tel. 0499703406

Come leggere le etichette alimentari

Da sinistra il Dott. Gianluca Rosati e la Dott.ssa Marta Ciriani

prevede che l’alimento venga consumato “preferibilmente entro fi ne […]” e ciò vale per i prodotti poco deperibili (es. conserve alimentari) mentre la data di scadenza prevede che il prodotto sia “da consumarsi il […]” e ciò vale per i prodotti deperibili (es. latte). Per ultimo, ma non di minore importan-za, è l’indicazione di origine obbligatoria per alcuni alimenti come le carni di specie bovina, suina, ovina, caprina e dei volatili e di carni utilizzate come ingredienti nei prodotti tra-sformati inserendo il nome dello Stato membro o Paese terzo in cui l’animale è nato, allevato e macellato e il codice della partita per l’identifi cazione delle carni. Per i pesci l’indicazione di origine invece prevede che venga inserita la zona di cattura, il metodo di produzione (pescato o allevato) e l’indicazione se il prodotto è stato scongelato oppure è fresco”.

I consumatori sono infl uenzati dalle pubbli-cità e dalle immagini riportate nella confezione?

“Sì, molto spesso il consumatore viene infl uenzato da immagini ed eventuali dichiarazioni che attribuiscono al pro-dotto caratteristiche che in realtà non ha! Ad esempio non bisogna fi darsi delle scritte promozionali “senza zucchero” perché leggendo bene tra gli ingredienti si può trovare il fruttosio o lo sciroppo di glucosio che sono anch’essi zuccheri che hanno un alto indice glicemico, oppure per renderli più appetibili vengono inseriti tra gli ingredienti oli vegetali e altri grassi che fanno aumentare di molto le calorie rispetto a quelli della stessa categoria a parità di peso.

Dr. Predebon l’estate è alle spalle. Qualche consiglio per l’autunno?

“Certamente! E’ ora di ricominciare a guardarci allo specchio e a prenderci cura di noi stessi. Per essere il piu’ chiaro e sintetico possibile mi limiterò qui a porre l’attenzione sul VISO/MANI e sulle GAMBE”.

Per il VISO/MANI cosa consiglia?“Se vogliamo che la pelle del viso torni a risplendere,

seta sotto le dita, i peeling medici sono l’arma migliore. Ma attenzione solo il Medico esperto può consigliare, tra i tanti peeling, quelli più indicati per la paziente: ogni viso, ogni pel-le hanno bisogno di un trattamento personalizzato.In molti casi può essere utile associare ai peeling un trattamento iniettivo biorivitalizzante. Oggi i nuovi prodotti permettono di effettuare un numero minimo di iniezioni con grande confort della paziente, e con risultati fi nora mai riscontrati con altri metodi”.

Ma il costo?“Oggi siamo in grado di proporre peeling medici e trat-

tamenti biorivitalizzanti di elevato livello professionale a costi veramente accessibili. Inoltre per tutto il mese di Ottobre (e per i lettori de La Piazza fi no al 15 Novembre) il nostro Studio propone una PROMOZIONE veramente vantaggiosal Chi desidera maggiori informazioni puo’ telefonare al nume-ro 3683922580: una Collaboratrice esperta (Sig.ra Laura) sara’ felice di chiarire un modo esauriente e dettagliato le modalita’ della promozione”.

E per le GAMBE?“L’estate in molti casi mette impietosamente in eviden-

za, purtroppo, quelli che sono due problemi molto diffusi: CELLULITE e CAPILLARI (e vene). Il primo problema oggi lo si può affrontare in modo effi cace abbinando terapia iniettiva

(con i piu’ recenti preparati anticellulite) con la carbossitera-pia (metodica semplice ancor oggi insuperata nel controllo della cellulite). Per i CAPILLARI (e per le vene di piccolo cali-bro) oggi possiamo utilizzare la TRAP (fl ebo terapia rigenera-tiva tridimensionale ambulatoriale). La tecnica TRAP è molto innovativa perchè, a differenza delle tecniche tradizionali che chiudono i capillari o sfi lano le vene, rigenera la parete delle vene e quindi scompaiono le dilatazioni visibili sulle gambe perchè viene eliminata la causa delle varici (cioè si riduce la alta pressione nelle vene); in poche parole si agisce sulla causa e non sull’effetto”.

E la promozione?“Certo! Anche per questi trattamenti oggi abbiamo

delle proposte di PROMOZIONE molto interessanti. Ricordo ancora che per tutte le informazioni sulle PROMOZIONI in atto è suffi ciente telefonare al n. 3683922580 (Sig.ra Lau-ra), oppure al numero dello Studio, che vedete nel riquadro azzurro”.

Le promozioni d’autunno

Dr. Enzo PredebonMaster Medicina EsteticaPoliambulatorio S. MartinoVia Carrarese 66 - Piove di Sacco (Pd)Tel. 049 9703406

Trattamenti di Medicina Estetica efficaci e ...scontati!

Il Dr. Enzo Predebon

Qualunque dolore o sofferenza o malattia cronica è causata anche da un’ insuffi ciente ossigena-zione delle cellule del nostro organismo. L’OZO-

NOTERAPIA è una metodica che viene utilizzata con successo nella cura di diverse patologie. Con i suoi effetti: antiinfi ammatorio, battericida, analgesico, antiossidante, immunostimolante e riattivatore del-la circolazione, l’OZONO esercita un notevole effetto sia sui fattori interni sia su quelli esterni (ambiente e vita sedentaria) che indeboliscono il nostro organismo. Nell’ambito dell’ortopedia traggono giovamento dalla terapia con OZONO: ernie discali e protrusioni (cervi-cali e lombari) con o senza dolori irradiati (sciatalgie, cruralgie), artropatie (grandi e piccole articolazioni), artriti di varia natura, tunnel carpale, reumatismo ar-ticolare acuto ed infi ammazioni tendinee. Al di fuori dell’utilizzo dell’OZONO in ambito ortopedico, questa terapia, trova grandi applicazioni anche in: medicina interna, oculistica, ginecologia, dermatologia, malattie rare (SLA, fi bromialgie, sclerosi multipla, demenza se-nile precoce).

Oltre al dato confortante di tutte le patologie che possono trarre benefi cio da questa terapia, è importate sapere che l’OZONOTERAPIA è una metodica di facile somministrazione e soprattutto, praticamente, priva di controindicazioni. La somministrazione di OZONO non è assolutamente incompatibile con altre terapie che il pa-ziente stia già seguendo.

In alcuni casi, (ernie del disco, artrosi del ginocchio) questa terapia riesce ad evitare l’intervento che non sem-pre è risolutivo in quanto possono residuare dolori dovuti alle cicatrici.

Dr. Fulvio Veneri – specialista ORTOPEDIA-TRAU-MATOLOGIA trattamento OSSIGE-NO-OZONO TERAPIA ernie discali e artropatie grandi e piccole articolazioni. P.zza Dossetti 1 (via L. Da Vinci, ango-lo via Montagnon) – Piove di Sacco PD – www.unixpoliambulatorio.it tel. 0499708688

Ozono terapia: la soluzione di molti problemi con 3 atomi di Ossigeno

Il Dott. Fulvio Veneri

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A PARTIRE DA:

€380

SANTA MARIA di SALAvia Grandi, 13 Caselle di S.M. di SalaUfficio 041 57 30 800 cell. 342 99 61 [email protected]

LIMENAC.C. Toys CenterVia Turati, 3/A - Limena (PD)cell. 345 [email protected]

www.dormiflex.it

PADOVA 344 284 4765 | Via Rezzonico, 26 | www.feliceincontropadova.it | [email protected]

Nella vita essere ottimisti e propositivi è prioritario per Natalia, 33 anni,single. Intelligente, solare, dinamica, vorrebbe conoscere un ragazzo brillante e deciso, grintoso, capace di guardare il mondo con positività e che sappia ciò che vuole, dalla vita e dall’amore. Feliceincontro 3442844765 Olga 43 anni. Il “,sei mia”, per me vuol dire “,sei la mia donna, ti proteggerò da tutto e tutti, sono fi ero di averti al mio fi anco”,. Ed è la cosa più bella che si dire, al diavolo tutti i giudizi e i pregiudizi, io sarò fi era di essere tua. Feliceincontro 3442844765

Dorina ho 30 anni sono una ragazza dolce e mi piace ridere, cerco un ragazzo che riesca a capirmi e a farmi sorridere sempre, che mi rispetti. Non ho molte pretese nella vita, sono molto semplice. Spero incontrarti presto. Feliceincontro 3442844765 Lara ho 44 anni.Simpatica e premurosa, nella vita mi dedico con entusiasmo al mio lavoro di commercialista presso uno studio associato. Adesso peró é sicuramente arrivato il momento di vivere con entusiasmo anche altre sfere della mia vita, oltre al lavoro. Io cerco l´anima gemella, e tu? Feliceincontro 3442844765

Ivana ho 34 anni Nubile .Quando mi vedrai avrai di fronte una ragazza mora, occhi chiari, emozionata e imbarazzata di sicuro!, Posso dire che amo i viaggi, il mare e sono spontanea, vivace energica.Cerco il mio lui, dolce, sensibile non egocentrico, non mammone...Il resto la scopriremo solo incontrandoci.... non credi ? Feliceincontro 3442844765 Maurizio, ho 30 anni. Eccomi qua! Convinto che questa nuova esperienza mi aiuti a conoscere la persona giusta: una donna romantica ma passionale, semplice e non mi importa niente se non é snella come una modella mi interessa soprattutto se seria e motivata a costruire una storia che possa durare nel tempo. Feliceincontro 3442844765

Michele ho 56 anni.Forse a mantenermi “giovane” è proprio il fatto che sono in attività, viaggio per lavoro, vedo gente e mi confronto...forse dimenticandomi di essere solo sentimentalmente. Me ne ricordo la sera, davanti alla tv mentre cen. Sono diverso, cerco ancora di sentirmi col cuore a mille per una telefonata, una frase, uno sguardo. Ci vediamo?

Incuriosito da un amico che qui ha conosciuto tante belle persone, ci provo pure io. Mi chiamo Armando 49 anni , imprenditore, benestante, cultura medio-alta, casa di proprietá, mai coniugato. Sono un uomo ironico, sincero, curioso, fortemente credente, pulito e gentile. Cerco una compagna pari requisiti per iniziare una bella storia d’’amore !

Vittoria 34 anni.Chiedimi se sono felice...al momento sento che potrei esserlo di più! L’incontro con un uomo dà forma ai sogni, fa pensare a mille cose da poter fare insieme e che prima magari non ci dicevano nulla guardando tutto con occhi nuovi...ecco : voglio novità! Aspetto di sentirti presto!

Bella divorziata senza fi gli.Alle soglie dei quarantunanni !! Dai conoscimi e vedrai che sono ironica e molto socievole, seria quando ci vuole e concreta nei propositi. Non farti vivo se ami giocare con i sentimenti e se sei un musone...amo l’allegria più che mai nel rapporto a due. Cosa aspetti...sono qui

Simpatica e dolcissima, una vita a volte dura che però mi ha fatto crescere e diventare come sono. Tutto serve, anche il dolore, ma se sono qui è perchè spero di vivere dei bei giorni, magari innamorata e felice. Lina 49 anni. Vuoi darmi una mano a realizzare il mio sogno? Ti aspetto

Daria 28 anni. Dai...sono confusa e imbarazzata! Cosa mi piace? La vita, il mio lavoro, sapere di avere persone su cui contare. Cosa mi manca...un amore grande ma grande talmente da farmi perdere la testa, sono fatta così....no alle mezze misure, si alla passione. Allora chiamami così di persona sarà bello parlarci...

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Nella vita essere ottimisti e propositivi è prioritario per Natalia, 33 anni,single. Intelligente, solare, dinamica, vorrebbe conoscere un ragazzo brillante e deciso, grintoso, capace di guardare il mondo con positività e che sappia ciò che vuole, dalla vita e dall’amore. Feliceincontro 3442844765 Olga 43 anni. Il “,sei mia”, per me vuol dire “,sei la mia donna, ti proteggerò da tutto e tutti, sono fi ero di averti al mio fi anco”,. Ed è la cosa più bella che si dire, al diavolo tutti i giudizi e i pregiudizi, io sarò fi era di essere tua. Feliceincontro 3442844765

Dorina ho 30 anni sono una ragazza dolce e mi piace ridere, cerco un ragazzo che riesca a capirmi e a farmi sorridere sempre, che mi rispetti. Non ho molte pretese nella vita, sono molto semplice. Spero incontrarti presto. Feliceincontro 3442844765 Lara ho 44 anni.Simpatica e premurosa, nella vita mi dedico con entusiasmo al mio lavoro di commercialista presso uno studio associato. Adesso peró é sicuramente arrivato il momento di vivere con entusiasmo anche altre sfere della mia vita, oltre al lavoro. Io cerco l´anima gemella, e tu? Feliceincontro 3442844765

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Michele ho 56 anni.Forse a mantenermi “giovane” è proprio il fatto che sono in attività, viaggio per lavoro, vedo gente e mi confronto...forse dimenticandomi di essere solo sentimentalmente. Me ne ricordo la sera, davanti alla tv mentre cen. Sono diverso, cerco ancora di sentirmi col cuore a mille per una telefonata, una frase, uno sguardo. Ci vediamo?

Incuriosito da un amico che qui ha conosciuto tante belle persone, ci provo pure io. Mi chiamo Armando 49 anni , imprenditore, benestante, cultura medio-alta, casa di proprietá, mai coniugato. Sono un uomo ironico, sincero, curioso, fortemente credente, pulito e gentile. Cerco una compagna pari requisiti per iniziare una bella storia d’’amore !

Vittoria 34 anni.Chiedimi se sono felice...al momento sento che potrei esserlo di più! L’incontro con un uomo dà forma ai sogni, fa pensare a mille cose da poter fare insieme e che prima magari non ci dicevano nulla guardando tutto con occhi nuovi...ecco : voglio novità! Aspetto di sentirti presto!

Bella divorziata senza fi gli.Alle soglie dei quarantunanni !! Dai conoscimi e vedrai che sono ironica e molto socievole, seria quando ci vuole e concreta nei propositi. Non farti vivo se ami giocare con i sentimenti e se sei un musone...amo l’allegria più che mai nel rapporto a due. Cosa aspetti...sono qui

Simpatica e dolcissima, una vita a volte dura che però mi ha fatto crescere e diventare come sono. Tutto serve, anche il dolore, ma se sono qui è perchè spero di vivere dei bei giorni, magari innamorata e felice. Lina 49 anni. Vuoi darmi una mano a realizzare il mio sogno? Ti aspetto

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MANUELA E SILVIA BIZZO

250g cous cous20g mandorle a lamelle40g ricotta infornata palermitana grattugiata5-6 acciughe sott’olio al peperoncinoolio evo

salePer il pesto di spinaci:250g spinaci precotti1 cucch mostarda venetaaglioolio evosale

Giustifi cate da un condimento più morbido e quasi dolce, pe questa ricetta abbiamo preferito utilizzare il cous cous tradizionale anziché quello integrale. Poi, alla ricerca di una preparazione ancora estiva e più leggera, vi abbiamo aggiunto davvero pochissimi ingredienti.Il pesto di spinaci, già utilizzato nel condimento di primi piatti, ci aveva particolarmente conquistato per la sua cremosità e dolcezza, ci è sembrato quindi un’ottima idea per questa pietanza dai sentori internazionali.Per arricchire, azzeccatissimi sono stati una ricotta dura e decisamente saporita tipica palermitana, e delle gustose, e soprattutto piccantine, acciughe in olio al peperoncino.Un’idea veloce e semplice, per preparare un piatto diverso.

Preparare il pesto di spinaci: frullare la verdura con olio, aglio sminuzzato e sale. Cuocere il cous cous come indicato nella confezione: scaldare 2 bicchieri

di acqua, al momento del bollore salare, quindi togliere dal fuoco e versare il cous cous con un cucchiaio di olio. Lasciare riposare per circa 5 minuti, poi

sgranare con una forchetta. In una ciotola mescolare il cous cous con il pesto di spinaci, le mandorle, le acciughe spezzettate e la ricotta; aggiustare di sale

ed eventualmente aggiungere qualche cucchiaio di olio per ammorbidire.Lasciare riposare prima di servire.

Ingredienti per 5 persone

COUS COUS AL PESTO DI SPINACI E MANDORLE

LA RUBRICA DI CUCINA

Procedimento

2A tavola

WEB: SPIZZICHIANDBOCCONI.BLOGSPOT.IT

393939A tavola

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