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SPOLETO Arte e Cultura Comuni di SPOLETO Campello sul Clitunno Castel Ritaldi Giano dell’Umbria SPOLETO, Basilica di San Salvatore PATRIMONIO MONDIALE UNESCO dal 2011

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Percorsi del territorio - Frazioni e Comuni

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SPOLETOArte e Cultura

Comuni di

SPOLETOCampello sul ClitunnoCastel RitaldiGiano dell’Umbria

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SPOLETO, Basilica di San SalvatorePATRIMONIO MONDIALE UNESCO dal 2011

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Frazioni e comuni

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Percorsi nel territorio

Le frazioni di Spoleto e i comuni di Campello sulClitunno, Castel Ritaldi e Giano dell’UmbriaChi dispone di maggior tempo, potrà spingersi più lontano nella campagnaspoletina, disseminata di castelli e di paesi tutti più o meno provvisti di edificiantichi, con resti di mura, torri medioevali, artistiche chiese decorate da pre-gevoli affreschi.

La vastità del comprensorio turistico spoletino, a cui appartengono i Comuni diCampello sul Clitunno, di Giano dell’Umbria e di Castel Ritaldi, impone una mi-rata selezione delle sue numerose evidenze storico-artistiche.Tempo previsto: due-tre giorni

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Percorsi nel territorio

Percorrendo la nuova strada sta-tale, una deviazione conduce adEggi, di origine romana; intornoall’anno Mille fu “corte” e poi “ca-stello” del distretto spoletino. NelMedioevo fu uno dei più popolosicastelli del comprensorio e, comemolti altri, tentò più volte di ribellar-si al potere di Spoleto. Agli inizi delXVI sec., approfittando delle diffi-coltà economiche di Spoleto, com-prò la “cittadinanza rustica” per2000 ducati d’oro. Tra la metà delXVI e la fine del XVIII sec. conob-be un periodo di splendore grazieanche alla presenza di illustri citta-dini che, dotati di cospicui mezzieconomici, chiamarono numerosiartisti del tempo per abbellire leville private, ma soprattutto lechiese del territorio. Situate sia al-l’interno che all’esterno delle mu-ra, le chiese di S. Maria delleGrazie, S. Michele Arcangelo eS. Giovanni Battista conservanoaffreschi di pregevole fattura.Da qui è facilmente raggiungibileBazzano, costituito dai tre nuclei

di Bazzano Inferiore, BazzanoSuperiore e Rocca di Bazzano oRocca Manardesca. Posti al cen-tro delle due importanti direttriciviarie che collegavano Spoletocon le Marche, le vie Piancianinae Nursina, gli abitati conobbero lamassima espansione in epoca al-tomedievale, periodo a cui risal-gono le dirute mura dei castelli.

VERSO NORDEST 1

(Spoleto – Eggi – Bazzano – San Giacomo)

Frazioni e comuni

Riguadagnato il fondovalle si puòraggiungere San Giacomo checonserva tuttora intatte le mura delcastello. Qui, in un punto di incro-cio tra i percorsi di pianura e quelliper la montagna umbro-marchi-giana, sorsero, a beneficio dei pel-legrini, un ospedale, documentatosin dal 1291, e l’annessa chiesa,affrescata nel 1526 da Giovanni diPietro detto lo Spagna con un pre-gevole ciclo di affreschi raffiguran-te le Storie di S. Giacomo.

eggi

Bazzano

Affreschi della chiesa di S. Giacomo

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vale dell’Umbria. Dal 2011 il Tem-pietto è Patrimonio Mondiale del-l’UNESCO, come parte del sito se-riale “I Longobardi in Italia. I Luoghidel potere (568-774 d.C.)”. www.italialangobardorum.itL’edificio è costruito per buonaparte con materiali di recupero ro-mani ed è composto da due am-bienti sovrapposti. Il primo, a livel-lo del suolo, funge da cripta e faparte della primitiva costruzione,di discussa cronologia; il secondolocale, un tempo accessibile ai latida due rampe di scale terminantiin un protiro, fa parte della rico-struzione altomedievale. La fac-ciata è caratterizzata da quattrocolonne coperte di foglie. L’archi-trave riporta, in caratteri maiuscoliromani straordinariamente inta-gliati, l’iscrizione invocante Dioche doveva essere complementa-re a quella dei portici laterali, unodei rarissimi esempi di epigrafiamonumentale del primo Medioe-vo. All’interno della cella dipintimurali di notevole qualità inqua-dravano l’edicoletta marmoreadell’abside, anch’essa in partefrutto del montaggio di elementiromani di reimpiego.

Sulla costa della collina sovrastan-te le Fonti del Clitunno si trova lafrazione di Pissignano, divisa frala parte più recente (XVI sec.) e ilCastello di Pissignano, dell’XIsec. Esso conserva ancora intattoil perimetro delle mura, intercalatoda possenti torri poligonali e dadue torri-porta da cui si accedevaal borgo e al cassero fortificato. Laforma è quella triangolare, tipicadei castelli di pendio, con il verticea monte e le torri disposte sugli an-goli e sui due lati spioventi in posi-zione in termedia. La torre di verti-ce è molto alta e slanciata, ma lefunzioni difensive di maggior rilievoerano concentrate sicuramentenella torre pentagonale interme-dia, utilizzata fin da epoca anticacome cam panile ed abside dellachiesa di S. Benedetto. All’internosi può ammirare il palazzetto pub-blico con un bell’affresco rinasci-mentale, la chiesa del XVI sec. ePalazzo Trinci del XIV sec. Carat-teristici gli antichi selciati in ciottolidi fiume e mattoni e le abitazioniaddossate le une alle altre. Nellaparte moderna dell’abitato ogni pri-ma domenica del mese si tiene ilmercatino dell’antiquariato, del-l’usato e del collezionismo, uno deipiù importanti del centro Italia.

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Percorsi nel territorio

Dirigendosi verso nord si giunge aCampello sul Clitunno, non uninsediamento urbano a sé stante,ma un insieme di piccoli centri abi-tati e castelli, sparsi in pianura o frai boschi delle montagne, ognunodei quali con la propria gente, lapropria chiesa, il proprio santo davenerare, la propria cultura vec-chia di secoli. Campello Alto è unabitato fortificato sorto intorno adun castello che la tradizione vuoleeretto nel X sec.; più in basso l’abi-tato si coagula intorno alla cinque-centesca chiesa della Madonnadella Bianca. Tornando lungo lastrada statale, e oltrepassati i ru-deri della chiesa dei SS. Ciprianoe Giustina, si trova la piccolachiesa di S. Sebastiano, fatta co-struire dalla popolazione di Cam-pello come ex voto per lo scampa-to contagio dalla peste, che in Um-bria ebbe una particolare recrude-scenza tra il 1522 e il 1528. Qui loSpagna e la sua bottega dipinserouna serie di affreschi, il cui caratte-re di ex voto dimostra la pressanterichiesta di intercessione in un mo-

mento di particolare diffusione delmorbo. Un luogo di autentico inte-resse è rappresentato dalle vicineFonti del Clitunno, variante delgiardino naturalistico all’inglese, digusto romantico, diffusosi in Euro-pa nei primi anni del XIX sec. Lesorgenti del Clitunno, prima di in-canalarsi nell’omonimo fiume, siallargano in un delizioso laghettocircondato da rive erbose, altipioppi e salici piangenti. Antica-mente le acque del fiume e del la-go erano molto più abbondanti,tanto che l’imperatore Caligola ri-salì più volte il percorso del fiumecon il suo battello. Queste stesseacque erano sacre ai Romani che,lungo il corso del fiume, eresserotempli, ville e terme, in onore di Cli-tunno, dio del fiume, assimilato aGiove. Properzio, Virgilio, Silio Ita-lico e Plinio il Giovane prima, Ge-orge Byron, Corot e Carducci poi,celebrarono le bellezze di tali luo-ghi con le loro opere. La sacralitàdell’area è ulteriormente testimo-niata dal vicino Tempietto, il più in-teressante monumento altomedie-

VERSO NORDEST 2

(Campello sul Clitunno - Pissignano)

Frazioni e comuni

Fonti del Clitunno Tempietto del Clitunno

Castello di Pissignano

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Proseguendo oltre la chiesa si tor-na in via Marconi, si oltrepassaPontebari e si prosegue fino all’al-tezza del bivio per Morgnano dovesi potrà visitare il Museo delle mi-niere che, creato sulla struttura delPozzo Orlando, uno dei punti di ac-cesso alle gallerie delle vecchie mi-niere di lignite, propone ai visitatorioggetti, documenti, filmati, escur-sioni con la testimonianza direttadegli ex minatori (per la visita, tel.0743 225700; email: [email protected]). Una volta comple-tata la visita, tornati indietro fino al-l’incrocio di Pontebari, si proseguelungo la provinciale. Le deviazioniche si incrociano sulla destra con-

ducono alle frazioni di Protte, Cam-poroppolo e Beroide, quest’ultimomunito di castello fortificato del XIVsec. Vicino all’abitato, nelle imme-diate vicinanze del diverticolo dellavia Flaminia, è la poco nota chiesacampestre di Sant’Antonio aba-te; l’interno, completamente affre-scato, presenta nell’abside unquattrocentesco ciclo dedicato alpopolare santo, patrono degli ani-mali e dei pellegrini (chiedere lechiavi alla vicina casa padronale).A circa quattro km si incontra la fra-zione di San Brizio, villaggio fortifi-cato con un’interessante chiesaparrocchiale romanica dedicata alprimo vescovo spoletino.

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Percorsi nel territorio

Da Spoleto si percorre viale Mar-coni fino a Passo Parenzi: alla ro-tatoria si prende sulla destra e,giunti a una seconda rotatoria, siprosegue sulla sinistra per circa 1km fino a raggiungere la chiesadi S. Sabino, dedicata al vesco-vo spoletino Sabino, morto marti-re verso il 310 e qui seppellito. IlSanto fu tenuto in grande venera-zione dagli Spoletini che edifica-rono, utilizzando materiale di re-cupero, una basilica sul suo se-polcro. La chiesa ha subito diver-se trasformazioni. Il terremoto del1767 procurò seri danni, tanto darendere necessario l’interventoche mutò l’originaria struttura.L’edificio attuale presenta unafacciata di cui la metà superiore èfrutto del restauro della fine del‘700; le absidi, pur con i guastioperati dal tempo e dagli uomini,mostrano ancora l’assetto origi-nario e colpiscono per i grandiblocchi romani di reimpiego. L’in-terno ha tre navate, separate dacolonne alternate a pilastri, e un

presbiterio rialzato cui sottostà lacripta, con copertura a volta so-stenuta da colonne romane di re-cupero dove è conservato il sar-cofago che custodiva il corpo diS. Sabino. Interessanti alcuni ca-pitelli protoromanici. Il vescovo Sabino fu arrestato adAssisi, e gli vennero amputate lemani: una matrona, di nome Se-rena, lo curò ed il santo per grati-tudine le guarì una nipote affettada una grave malattia agli occhi.Quando fu ucciso, Serena lo feceseppellire nel luogo ove poi sorsela basilica. Parlano di lui e dellasua chiesa Gregorio Magno, Pro-copio di Cesarea e Paolo Diaco-no, che ci narra del contatto deiLongobardi con S. Sabino, vene-rato anche da loro. Era particolar-mente invocato da quanti dove-vano partire per le campagne mi-litari che, abitualmente, passava-no la notte nella sua chiesa; qua-si per certo S. Francesco ebbe inquesta chiesa il sogno che loconvinse a tornare in patria.

VERSO NORDOVEST 1

(Spoleto - San Sabino - Morgnano - San Brizio - Beroide)

Frazioni e comuni

S. Sabino

Museo delle miniere S. Brizio

Sant’Antonio abate

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Frazioni e comuni

il nome dallo splendido castellodei Ritaldi. Qui nell’XI sec. nor-malmente risiedeva un viscontecon poteri amministrativi sul terri-torio che comprendeva numerosicastelli di cui alcuni tuttora abitatie altri parzialmente in rovina. In-sieme a Colle del Marchese face-va parte di un territorio denomina-to “Normandia”, piccola provinciaautonoma all’interno dei territoridella Chiesa. Il centro storico ècinto dalle mura del Castello delXIII sec. ove merita una visita lachiesa parrocchiale di Santa Mari-na, edificata tra il XIV e il XV sec.,con all’interno la Madonna colBambino in una mandorla di Se-rafini (1508), la Madonna del Soc-corso attribuita a Lattanzio di Nic-colò di Liberatore detto l’Alunno eun interessante affresco di Tiberiod’Assisi. Nella piazza la chiesa diSan Nicola, con un bel portale del1486. Fuori dal centro abitato per-correndo la strada per Colle delMarchese si incontra la pieve diSan Gregorio in Nido, edificio ro-manico sorto intorno al 1141, consplendide decorazioni in bassori-lievo sulla facciata e sul portale adarchi incassati, con una ghiera amotivi vegetali intrecciata con fi-gure fantastiche. In località San

Quirico è stata ritrovata la LexSpoletina (o Lex Luci) che proibi-va il taglio degli alberi in un boscosacro dedicato a Giove, repertoromano del III sec. a.C., oggi cu-stodito nel Museo Archeologico diSpoleto. Si giunge quindi a Colle del Mar-chese dove l’antica e nobile fami-glia spoletina Parenzi ebbe vastipossedimenti. Conserva tutt’ogginotevoli resti di mura e il bastioneprincipale trasformato in torrecampanaria. Il castello, edificatonel 1300 nel cuore della “Norman-dia”, ha pianta circolare con edificid’epoca medievale. Al suo internosi trova l’antica chiesa di San Pan-crazio con l’abside pentagonalequattrocentesco. Sulla parete difondo, Vergine orante, incoronatada due angeli, affresco del XVIsec. del Melanzio. Su una pareteesterna una nicchia con bustomarmoreo di San Pancrazio delXV sec. Nelle vicinanze si trovanola chiesa della Madonna dellaStelletta, al cui interno si conservaun altare su cippo affusolato risa-lente all’VIII-IX sec. e la chiesadella Madonna della Selvetta.Si continua poi verso Macciano,fino a risalire a Giano dell’Um-bria che sorge su una collina a

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Percorsi nel territorio

Continuando ancora lungo il retti-filo si incontra la frazione di LaBruna, sviluppatasi all’incrociodelle principali vie di comunicazio-ne del territorio. Qui sorge il San-tuario della Madonna de La Bru-na, gioiello rinascimentale edifica-to sulla riva del torrente Tatarena,a navata unica a pianta centralecoronata da tre absidi. Sopra l’al-tare maggiore è dipinta l’immagi-ne della Madonna de La Brunacosì chiamata per l’incarnato delvolto, affresco attribuito a TiberioDiotallevi di Assisi. Da La Bruna sipuò raggiungere Castel San Gio-vanni, fortificazione iniziata nel1376, con torri angolari cilindrichee quadrate. Il paese antico è tuttodentro le mura della fortificazioneche, insieme alle possenti torri an-golari, risulta la meglio conservatadella piana spoletina. Sulla gran-de porta ad arco, due stemmi cin-quecenteschi, quello papale equello del cavaliere spoletino conla scritta “SPOL DOMM ” (spoleti-no dominio). Fino al 1964 il ca-stello era circondato da un grandefossato. Sulla porta sono evidentitracce dell’antico ponte levatoio.

Sopraelevata rispetto al pianodella piazza, sorge la chiesa dedi-cata a San Giovanni Battista, piùvolte ricostruita, con una bellaporta cinquecentesca e affreschidi Scuola umbra. Il più recente re-stauro è stato effettuato a seguitodel sisma del 1997. Da La Bruna la strada risale bre-vemente le propaggini dei MontiMartani e raggiunge velocementel’abitato di Castel Ritaldi. Un pic-colo borgo adagiato in cima allacollina di Scigliano, alle pendicidei Monti Martani, sorto probabil-mente come pagus romano, lun-go il percorso che da Spoleto por-ta a Montefalco. Da destra e dasinistra lo circonda un territorioancora in gran parte agricolo conboschi e suggestivi declivi collina-ri coltivati a ulivo, vite e frutta. Pit-toresche stradine si inerpicano trai colli e le macchie dove è assaipiacevole passeggiare, pedalarecon la mountain bike o cavalcare.La visione dei paesi che si scor-gono è amena e si spazia con losguardo da Spoleto a Campellosul Clitunno, da Trevi a Foligno fi-no ad Assisi. Castel Ritaldi prende

VERSO NORDOVEST 2

(La Bruna - Castel San Giovanni - Castel Ritaldi - Giano dell’Umbria)

Castel Ritaldi Castel San Giovanni Madonna de La Bruna San Gregorio in Nido

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Frazioni e comuni

liquie del Santo. Il carattere ro-manico della chiesa, nascosto dainterventi settecenteschi, è statoriportato alla luce da un restaurodel 1958. Il chiostro agostiniano,edificato nel XVII sec., ha le ar-cate sorrette da robusti pilastriquadrangolari. Gli affreschi sullepareti raffigurano le Storie dellavita di san Felice. L’Abbazia è at-tualmente Centro di Spiritualità eCasa di Fondazione dei Missio-nari del Preziosissimo Sangue,che abitano il cenobio dal 1815.Una statua bronzea posta davan-ti alla facciata della chiesa, operadello scultore Franco Verroca, ri-corda San Gaspare del Bufalo,fondatore dell’Ordine religioso.Da visitare anche la rete dei picco-li borghi medievali che costellanoil territorio di Giano, come Montec-chio, Castagnola e Morcicchia,che costituivano una vera e pro-pria rete fortificata di castelli a pro-tezione del Ducato spoletino e checonservano ancora oggi significa-tive vestigia del loro passato.Montecchio è un importante ca-stello, in posizione dominantesull’antica via Flaminia, già fortifi-cato nel X sec. Sulla piazzetta siaffacciano il piccolo Palazzo dellaComunità del XVI sec. e la chiesadi San Bartolomeo, con frammentidi affreschi di Scuola umbra e uninteressante paliotto lapideo, da-tato 1430. Fuori dell’abitato si tro-vano la piccola chiesa di S. Roccoe resti di un edificio, usato sin dalXIV sec. come ospedale, e, a cir-

ca 1 km, resti di una imponentevilla romana di età imperiale in fa-se di scavo.A Castagnola, il castello conser-va porzioni di mura e impiantomedievale. All’interno è visibilel’antica torre di sentina trasforma-ta in torre campanaria e la chiesadi S. Croce, di probabili origini tre-centesche. Poco lontano dall’abi-tato sorge il Santuario della Ma-donna del Fosco, di impianto otto-centesco, costruito intorno ad unacappella votiva del XV sec., affre-scata dal pittore eugubino Otta-viano Nelli, in ricordo di una appa-rizione della Vergine.A Morcicchia, dell’antico castellorimangono il Palazzo pubblico,una cisterna per la raccolta delleacque e significativi resti della cin-ta muraria. All’interno del borgo sitrova la piccola chiesa di S. Silve-stro, del XIV sec., manomessapesantemente a metà del ‘900.Poco lontano è visibile una pos-sente torre, antico residuo del Ca-stello di Clarignano, in rovina giànel XIV sec.

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Percorsi nel territorio

546 m. s.l.m., chiusa a sud dallacima del Monte Martano (1094m). Il nome deriva molto probabil-mente dalla presenza di un tem-pio pagano dedicato al dio Giano.Sicuramente oggetto di invasionibarbariche, il centro rifiorisce nelMedioevo ed estende il suo domi-nio su alcuni villaggi circostanti.Dalla metà del Duecento fino al-l’inizio del XIX sec., rimane, conalterne vicende, sotto il governodi Spoleto. Nel 1816 viene dichia-rato comune autonomo e rimanetale anche dopo l’Unità d’Italia. Ilcastello mantiene molto pronun-ciata la sua fisionomia medievale.Poco fuori le mura è il complessomonumentale di S. Francescocon la chiesa, risalente alla se-conda metà del XIII sec. L’ester-no, in conci rosati con copertura adue spioventi, mostra una faccia-ta sopraelevata rispetto all’origi-nale. L’interno, manomesso nelXVII sec., è decorato da sei altarilignei di impostazione barocca,sormontati da pregevoli tele. Gliaffreschi della chiesa originariasono stati recentemente ritrovatidietro alcuni altari e si aggiungo-no ai preziosi dipinti del XIV sec.conservati nell’abside e all’impor-tante ciclo pittorico attribuito alpittore folignate Giovanni di Cor-

raduccio (XIV sec.) nella cappelladel Crocifisso. Risalendo per i vi-coli del castello si arriva alla piaz-za del Municipio, dove si affaccia-no il Palazzo Pubblico e la chiesadella Madonna delle Grazie edifi-cata nel XIV e completamentetrasformata nel XVIII sec. Custo-disce due pregevoli tele di Anto-nio Cavallucci (1794) e AndreaPolinori (1620) e resti della deco-razione trecentesca sopra l’altaremaggiore. Sempre sulla piazza siinnesta il corpo duecentesco del-la chiesa di S. Michele Arcangelo.All’interno tracce frammentariedegli affreschi absidali del 1501 eun crocifisso ligneo del XVI sec.L’Abbazia di S. Felice, raggiun-gibile attraverso una strada pano-ramica, è un gioiello di arte roma-nica di matrice benedettina tra ipiù interessanti dell’Italia centra-le. La chiesa mostra la sua origi-naria struttura romanica risalenteal XII sec. La facciata in conci ro-sati di San Terenziano, originaria-mente a quattro spioventi, è stataampliata e alzata nel XVI sec.L’interno è a tre navate con voltea botte e presbiterio sopraeleva-to. Conserva una crocifissionedel XVI sec. La cripta, coeva alcorpo principale, custodisce ilsarcofago del IV-V sec., con le re-

Abbazia di S. Felice

Castagnola, chiesa di S. Croce

Montecchio, chiesa di S. Bartolomeo

Page 8: Percorsi del territorio

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Come raggiungerci

In Aereo

Aeroporto Internazionale

“Leonardo Da Vinci” - Fiumicino (Roma)

www.adr.it - 164 Km da Spoleto.

Aeroporto Internazionale

“G.B. Pastine” - Ciampino (Roma)

www.adr.it - 144 Km da Spoleto.

Aeroporto Regionale Umbro

“Sant’Egidio” - Perugia

www.airport.umbria.it - 57 Km da Spoleto.

Aeroporto “Raffaello Sanzio” Falconara (An)

www.ancona-airport.com - 143 Km da Spoleto.

Aeroporto “Amerigo Vespucci” Peretola (Fi)

www.aeroporto.firenze.it - 227 Km da Spoleto.

Aeroporto “Galileo Galilei” - Pisa

www.pisa-airport.com - 317 Km da Spoleto.

Aeroporto Internazionale

“Federico Fellini” - Rimini

www.riminiairport.com - 224 Km da Spoleto.

In AuTo

Autostrada “del Sole” A1 Milano - Napoli

Da Nord: uscita Valdichiana

Da Sud: uscita Orte.

Autostrada “Adriatica” A14

Bologna - Taranto

Da Nord uscite di:

- Rimini (proseguire per Città di Castello - Perugia)

- Fano (proseguire per Gubbio - Perugia)

Da Sud: uscita San Benedetto del Tronto

(proseguire per Ascoli Piceno - Norcia - Spoleto)

Superstrada E45 Cesena – Orte

Uscita Acquasparta.

In Treno

Linee:

• Roma - Ancona

• Roma - Terontola - Firenze

PArCHeGGI e ACCeSSI

Da NORD:

Parcheggio “Ponzianina”

Parcheggio scoperto, in via del Tiro a Segno,

al termine di via Cacciatori delle Alpi.

Posti: 90 auto, 22 camper, 13 bus.

Collegato al centro storico con scale mobili e

ascensori (percorso “Ponzianina - Rocca”).

Parcheggio “Campo Boario”

Parcheggio scoperto in via dei Filosofi, con 50

posti camper; dotato di pozzetto di scarico. Col-

legato al centro storico con autobus urbano.

Da SUD:

Parcheggio “Spoletosfera”

Parcheggio coperto, ingressi in viale dei Cap-

puccini e viale Martiri della Resistenza.

Posti: 414 auto. Collegato con il percorso

meccanizzato “Spoletosfera-Teatro Romano”

(sotterraneo), a piazza della Libertà e all’Uffi-

cio Informazioni e Accoglienza Turistica.

Parcheggio “Strada Romana”

Parcheggio scoperto, all’ingresso sud della città.

Posti: 19 auto, 7 camper, 9 bus. Percorso pe-

donale per il centro storico.

Parcheggio “Cappuccini”

Parcheggio scoperto, ingresso da viale dei

Cappuccini: solo camper, 22 posti. Percorso

pedonale per il centro storico.

Da NORD e da SUD

Parcheggio “Le Mura” (apertura prevista 2012)

Parcheggio coperto, adiacente viale Martiri del-

la Resistenza. Posti auto 450. Collegato al

centro storico con il percorso meccanizzato

“Le Mura-piazza Campello”; uscite in piazza

Moretti-Torre dell’Olio, piazza Pianciani, piaz-

za Fratelli Bandiera-piazza del Mercato, piaz-

za Campello-Rocca Albornoziana.

da CESENA Km 204

da VENEZIA Km 440

da ANCONA Km 157

da FIRENZE Km 210

da MILANO Km 500

da ROMA Km 140

da RIETI Km 65

da ASCOLI PICENO Km 95