A SPASSO COL NATURALISTA - dilettevoli escursioni con Aldo Avogadri

La giornata è stata limpida fin dal mattino, ma fredda e ventosa tutto il giorno, cosa che ha dato qualche problema quando si è giunti in quota sui pianori di Bassinale dove il vento forte sollevava i cristalli di neve che battevano di lato sul volto. Dal parcheggio si sale lungo lo sterrato oramai noto che porta a Prà del Bosco per poi deviare sulla destra per le praterie di Sère. Ero moti-vato ad arrivarci perché immaginavo di poter godere un ampio panorama sulla valle e sull’-alto Sebino.

Piazze di Artogne (loc. Albere) – Rif. Alpini di Gianico a Cimosco 2 gennaio 2010, ore 3.30 per l’andata; dislivello circa 900 m

Piazze di Artogne, loc. Ruculì (1293m) Versante occ. della bassa Valcamonica

Valle dell’Orso

M. Alto M. Pora

Val Gola

Rogno Bessimo

Monti S. Vigilio Anfurro

Castelfranco

Panorama dalla loc. Sere di Piazze d’Artogne della bassa Valcamonica e del Sebino.

A SPASSO COL NATURALISTA - dilettevoli escursioni con Aldo Avogadri

2

Cosa che si è verificata. Da questo balcone naturale si può leggere la geologia e la geo-morfologia di tutto il versante bergamasco a destra dell’Oglio tra Erbanno ed il Sebino. Si intravede il curioso annidamento del lago Moro negli scuri conglomerati permiane e si ammira ancora una volta Rogno al piede dell’incisione della valle dell’Orso sovrastato sui ripiani di mezza costa dalle frazioni di S.Vigilio e Monti che paiono come suoi angeli tutelari. Giungo per la seconda volta a Ruculì, coi suoi grandi faggi (malconci purtroppo) e ci inoltria-mo lungo il crinale in direzione orientale lungo una mulattiera contorta e sconnessa che sfiora il versante settentrionale della Corno Torosella (denominazione precedente di C.no Torricella). La modesta depressione notata in precedenza

Valletta allungata incisa nel crinale di Corno Toro-sella a monte di Ruculì.

Corno Torosella da loc. Ruculì Frattura lungo il crinale di Corno Torosella fenomeno evidente sulla salita che risale a tornanti il crinale verso Bassinale.

Enormi macigni sconnessi di Verrucano lombardo sul crinale sdoppiato di Corno Torosella ( 1444 m)

Evidente frattura che corre lungo il crinale

CornoTorosella (1444 m)

A SPASSO COL NATURALISTA - dilettevoli escursioni con Aldo Avogadri

3

al Ruculì ha invece un sorprendente sviluppo chilometrico che si può facilmente individuare anche sulla carta topografica. In qualche punto, poco oltre Ruculì, ho avuto l’impressione che potesse attribuirsi all’azione lambente del colossale ghiacciaio camuno so-prattutto per il curioso accatastamento di alcu-ni massi giganteschi, ma più oltre mi sono tro-vato a percorrere un vallone di singolare lar-ghezza seguito, più in alto verso Bassinale, da un evidente trincea che sdoppia il crinale. A questo punto mi sembra più plausibile la spie-gazione relativa all’effetto visibile di un rilascio di versante (come spiega la neotettonica) . Intercetto la mulattiera che sale da Prati del Larice e raggiungo la Malga Campellio (1513 Panorama del versante meridionale del Corno

Blussega

Notare sul versante il cambiamento della composizione arborea dal bosco di latifoglie sul pendio più prossi-mo al solco camuno, che risente degli in-flussi termici del lago, alla pecceta nei settori più interni della valle.

Malga Campellio; sullo sfondo il Pizzo Camino innevato e le pendici del M. Altis-simo che dominano Boario.

Malga Campellio, segnaletica appesa ad un larice che indica il Rifugio Alpini di Gianico

Pozza di abbeveraggio sulla salita verso Malga Campellio; sullo sfondo Corno Blussega

A SPASSO COL NATURALISTA - dilettevoli escursioni con Aldo Avogadri

4

m) dove tre partigiani hanno perso la vita (lapide esposta). La strada sterrata prosegue con pendenza re-golare verso Bassinale e Cimosco tra praterie invase da rododendri e mirtilli e radi larici. Finalmente sul pianoro si vede il rifugio degli Alpini di Gianico che desidero raggiungere per sottrarmi al tormento della … tormenta che schiaffeggia il volto. Il rifugio è pieno di gente che sta mangiando ed è rumoroso per quella umanità che nei rifugi si rilassa e si sente co-me tra amici, ma soprattutto è caldo. Trovo anch’io un angolino per rifocillarmi. Affronto il rientro questa volta con le ciaspole, non utilizzate all’andata; si rivelano utilissime per non sprofondare dove la neve gelata cede improvvisamente e per non scivolare sulle la-

stre di ghiaccio. Osservo con una certa attenzione la composi-zione dei boschi di conifere e mi rendo conto che nella compagine più fitta dei boschi tra Malga Campellio e Prati del Larice l’abete bian-co ha una presenza tutt’altro che trascurabile, che l’abete rosso è comunque dominante e che il larice è nettamente minoritario. Si in-contrano diversi capanni su questo lungo cri-nale, disposti tra il bosco ed il margine di pra-terie: la presenza del sorbo degli uccellatori naturalmente è comunissima. Dulcis in fundo: sul sentiero che da Pra del Bosco conduce alle Albere scorgo una magnifi-ca volpe che quietamente mi precede annu-sando qua e la non essendosi accorta della mia presenza. Mi fermo e ammiro la sua gros-

sa e lunga coda terminante con un ciuffo di peli candidi. Il mio incedere sul sentiero calpestando rumo-rosamente foglie secche del faggio non poteva essere udito perché il vento ululava e rombava tra gli alberi del bosco facendoli “danzare”.

Carta geologica, estr. dal foglio 34 Breno Carta geologica, legenda

A SPASSO COL NATURALISTA - dilettevoli escursioni con Aldo Avogadri

5

Ruculì

In rosso tratteggiato: andamento della frattura

Rudere ai piedi del versante settentrionale di Corno Torosella,

Bassinale; sullo sfondo Dosso di Beccheria, a de-stra il M. Muffetto; la sella: Stanga di Bassinale

Malga Campellio, lapide dei parti-giani caduti nel 1944.

Malga Campellio (1518 m)

Rif. Alpini Gianico