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POLITICHE AMBIENTALI
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WELFARE STATE, REGOLAMENTAZIONE E POLITICHE AMBIENTALI Prof.ssa Carla Massidda
POLITICHE AMBIENTALI 6. VALUTARE PROGETTI E SCELTE PUBBLICHE: MISURE DI
BENESSERE
Università degli Studi di Cagliari Facoltà Scienze Economiche Giuridiche e Politiche Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali
Corso di Laurea in Scienze economiche
POLITICHE AMBIENTALI
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6. VALUTARE PROGETTI E SCELTE PUBBLICHE: MISURE
DI BENESSERE E VALUTAZIONE ECONOMICA DEI BENI
AMBIENTALI
1. Valutare progetti e scelte pubbliche
Siamo interessati a determinare la desiderabilità delle politiche sociali
(ambientali) in termini di variazione del benessere sociale.
Abbiamo bisogno.
1) di una misura del benessere individuale
2) di aggregare il benessere individuale per ottenere quello sociale
3) calcolare le variazioni del benessere sociale in presenza di un
qualche intervento pubblico
2. Misure di benessere
Non esistono misure oggettive perciò
si ricorre all’individuo in quanto consumatore dunque all’utilità
La funzione di utilità determina la disponibilità a pagare dell’individuo
(WTP)
Non esistono però misure dell’utilità perciò alcune misure monetarie del
benessere vengono stimate sulla base dei consumi e del reddito dell’individuo
In quest’ultimo caso la WTP è stimata
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2.1 Il surplus del consumatore
Data la domanda Marshalliana individuale, il SdC rappresenta la misura di
benessere sociale più spesso utilizzata.
Tuttavia esso non definisce una misura esatta dell’utilità, in quanto non la
misura direttamente: è una misura monetaria del benessere individuale.
Graficamente, il SdC corrisponde all’area compresa tra la curva di domanda e
il prezzo:
Così definito, il SdC ci permette di avere una misura della variazione di
benessere provocata da variazioni di prezzo e, perciò, fornisce la dimensione
di quanto il consumatore sia disposto a pagare a seguito di una variazione di
prezzo, rispetto a ciò che effettivamente paga.
Naturalmente, se il prezzo diminuisce, il SdC aumenta e viceversa.
Osserviamo nel seguente grafico il caso di una diminuzione di prezzo con
conseguente aumento del surplus:
P0
Q
P
Q0
Surplus
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L’area indicata dalle frecce indica la variazione di benessere associata alla
riduzione di prezzo e può essere interpretata come misura monetaria di quanto
il consumatore è disposto a cedere perché l’evento si verifichi, o di quanto
desideri ricevere nel caso l’evento non si verifichi.
P0
Q
P
Q0
Variazione
del Surplus
P1
Q1
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Limiti:
il surplus come misura del benessere (utilità) non risulta univocamente
definito nei casi di
variazioni contemporanee dei prezzi
variazioni contemporanee di prezzi e reddito
Assunzioni che garantiscono l’univocità
Effetto reddito nullo
Mappa delle curve di indifferenza omotetica (la quota di reddito speso
nell’acquisto dei vari beni non varia al variare del reddito)
Utilità marginale del reddito costante
Troppo restrittive
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2.3 Misure alternative di benessere
La Variazione Compensativa o Compensating Variation (Cv):
somma di denaro che compensa un individuo a seguito di un
cambiamento di prezzo perché il suo livello di soddisfazione rimanga
invariato: se il prezzo diminuisce si tratta di una somma che il
consumatore dovrebbe pagare, se il prezzo aumenta si tratta di una
somma che il consumatore dovrebbe ricevere.
La Variazione Equivalente o Equivalent Variation (Ev):
somma di denaro che, qualora il prezzo non vari, equivarrebbe alla
variazione di soddisfazione intervenuta a prezzo effettivamente variato:
se il prezzo dovesse diminuire si tratta di una somma che il
consumatore dovrebbe ricevere, se il prezzo dovesse aumentare si tratta
di una somma che il consumatore dovrebbe pagare.
La Cv e la Ev, quindi, rappresentano aggiustamenti di reddito che
mantengono il consumatore su determinati livelli di soddisfazione (benessere)
Rispetto alla misura del Surplus ottenuto sulla domanda Marshalliana,
dobbiamo eliminare l’effetto di reddito che si determina in presenza di una
qualsiasi variazione di prezzo
Così facendo siamo in grado di ottenere la misura corretta della variazione di
benessere
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Calcolo della Cv e della Ev
A) Il caso di una diminuzione di prezzo
Fase 1
Si parte da un paniere composto da due beni:
Q con prezzo P
Y inteso come composto da tutti gli altri beni con prezzo 1
Si determina l’effetto totale conseguente la variazione del prezzo P
Si deriva la curva di domanda Marshalliana
Graficamente
a
b
U1
U0
Y0
P
Q
a
b
Q
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Fase 2
Si scompone l’effetto totale in effetto di sostituzione ed effetto di reddito
Cerco il paniere che ai nuovi prezzi soddisfi il consumatore quanto il paniere
iniziale a (l’evento si è verificato) Effetto sostituzione
Associo, nel piano cartesiano prezzo-quantità, la nuova combinazione di
consumo ottenuta e trovo la domanda Hicksiana definita per U0
Y0 – Y1 reddito cui il consumatore può rinunciare per rimanere in U0
a
b
c
Y0
Y1
c
a
b
Q
Q
P
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A questo punto, cerco il paniere che ai vecchi prezzi soddisfi il consumatore
quanto il paniere finale b (l’evento non si è verificato):
Y2 – Y1 reddito necessario per portare il consumatore in U1
a
b
d
Y0
Y2
d
b
a
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Le due variazioni di reddito misurate nell’asse delle ordinate (possibile dato
che il prezzo di Y è il numerario) danno le misure della Cv ed Ev:
Cv Y0 - Y1 = reddito che posso togliere al consumatore lasciando
invariata la sua soddisfazione iniziale (utilità U0)
Ev Y2 - Y0 = ammontare di reddito che dovrei conferire al
consumatore affinché egli rinunci alla diminuzione di prezzo
lasciando invariata la sua soddisfazione finale (utilità U1)
Quindi, in un caso di evento positivo (riduzione di prezzo):
- la Cv è la somma di denaro che, pagata dall’individuo ad evento avvenuto,
lo lascia sul livello di utilità da lui conseguito prima dell’evento. Si tratta,
cioè, del massimo ammontare che il consumatore è disposto a pagare piuttosto
che rinunciare alla suddetta diminuzione;
- la Ev è la somma di denaro che, corrisposta all’individuo ad evento non
avvenuto, lo porta sul livello di utilità che egli conseguirebbe dopo l’evento.
Si tratta del minimo ammontare che il consumatore è disposto ad accettare per
rinunciare ad una caduta di prezzo.
Dovremmo ora essere in grado di dare un’interpretazione geometrica
delle due misure di benessere appena presentate
Nel sottostante grafico sono riportate le curve di domanda Hicksiane e la
curva di domanda Marshalliana
a
b
a
d
a
c
a
P0
P1
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Interpretiamo ora le diverse aree sottostanti le curve:
Area P0P1ca = Cv ovvero la massima WTP perché la riduzione avvenga
Area P0P1bd = Ev ovvero la minima WTA perchè la riduzione non avvenga
Area P0P1ba = Surplus del consumatore
B) Il caso di un aumento di prezzo
Naturalmente, il discorso va invertito nel caso di aumento di prezzo, ossia nel
caso l’evento non sia desiderato:
- la Cv è la somma di denaro che, corrisposta all’individuo ad evento
avvenuto, lo lascia sul livello di utilità da lui conseguito prima dell’evento.
Si tratta dell’ammontare minimo che il consumatore è disposto ad accettare
per tollerare il prezzo più elevato;
- la Ev è la somma di denaro che, pagata dall’individuo ad evento non
avvenuto, lo porta sul livello di utilità da lui conseguito dopo l’evento. Si
tratta del massimo ammontare che è disposto a pagare per evitare tale
aumento.
In questo caso, perciò:
Cv WTA la compensazione per l’aumento del prezzo
Ev WTP per evitare l’aumento di prezzo
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Perciò, in generale:
CV corrisponde alla variazione di reddito che compensa l’avvenuto
cambio di prezzo; è associata alla realizzazione dell’evento e misura i
guadagni (diminuzioni di prezzo) o le perdite (aumenti di prezzo) connesse
a tale realizzazione.
EV corrisponde alla variazione di reddito che equivale al non intervenuto
cambio di prezzo; è, cioè, associata alla non realizzazione dell’evento e
misura le perdite (diminuzione di prezzo) o i guadagni (aumenti di prezzo)
derivanti dalla non realizzazione.
In altri termini, la CV implica diritti di proprietà verso lo status quo, mentre la
EV implica diritti di proprietà verso il cambiamento.
In sintesi
Cv Ev
Riduzione di
prezzo
WTP perché avvenga WTA compensazione perché
non avvenga
Aumento di
prezzo
WTA compensazione per il
cambiamento
WTP per evitare il
cambiamento
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Un confronto tra misure di benessere
Come si vede chiaramente dalle aree del precedente grafico:
se il prezzo diminuisce
Cv = WTP < MCS < Ev = WTA
se il prezzo aumenta
Cv = WTA > MCS > Ev = WTP
Detto più chiaramente, dal grafico si osserva come il SdC diverga dalle altre
misure di benessere e come divergano tra loro anche le altre due misure di
benessere sociale.
La differenza tra queste due (CV ed EV) corrisponda sostanzialmente
all’effetto reddito.
Da ciò desumiamo che qualora ci trovassimo in una situazione nella quale
l’effetto reddito fosse nullo, la CV e la EV coinciderebbero perfettamente.
In sintesi, quindi:
La WTP è sempre minore del MCS
La WTA è sempre maggiore del MCS
La differenza tra le tre misure è dovuta agli effetti di reddito
Posso utilizzare il MCS come misura di benessere solo nell’ipotesi in cui
sia verosimile assumere che l’effetto di reddito sia insignificante
Come facilmente si potrà intuire, però, le differenze tra le diverse misure di
benessere non sono meramente quantitative.
Come abbiamo già avuto modo di dire, il SdC, non essendo un indice di
cambiamento dell’utilità, non può essere usato come misura della reale
variazione di benessere, se non sotto una serie di condizioni assai restrittive.
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Al contrario, la CV e la EV rappresentano entrambe misure di variazione di
benessere sociale. Ciononostante, esse hanno natura assai diversa.
La EV è l’equivalente monetario di un cambiamento di un prezzo e può essere
interpretata come un indice di utilità ordinale (attribuisce un medesimo valore
monetario a tutti i cambiamenti che pervengono al medesimo livello di utilità
finale).
La CV non può essere interpretata come indice di utilità in quanto misura il
cambiamento di reddito necessario a prevenire un cambiamento di utilità.
Come già detto, la CV e la EV danno la medesima informazione solo nel caso
in cui l’elasticità della domanda al reddito è zero (in questo caso è nullo
l’effetto reddito).
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Come può il Governo decidere su una certa azione da intraprendere
attraverso la Cv e la Ev?
Stando a quanto finora detto sulla CV e EV, tutte le azioni del Governo
potrebbero essere decise sulla base di una di tali misure.
La scelta è sostanzialmente etica e sottende importanti giudizi di valore in
merito a quale distribuzione di diritti di proprietà si intende tutelare. Lo
schema che segue può essere d’aiuto alla comprensione di questo concetto:
Cv Ev
Riduzione di
prezzo
Si presume che l’individuo
non abbia il diritto ad
acquistare ai nuovi prezzi
Si presume che l’individuo
abbia diritto di acquistare al
nuovo prezzo più basso
Aumento di
prezzo
Si presume che l’individuo
abbia diritto di acquistare ai
vecchi prezzi
Si presume che l’individuo
abbia l’obbligo di accettare il
nuovo prezzo più alto e
debba effettuare un
pagamento se tale prezzo non
è raggiunto
Se il decisore si basa sulla Cv (test di Kaldor) un’azione viene intrapresa
qualora l’ammontare di quanto reso disponibile dai vincitori (Cv dei vincitori)
eccede l’ammontare della compensazione richiesta dai perdenti (Cv dei
perdenti).
Se il decisore si basa sulla Ev (test di Hicks) l’azione non viene intrapresa se
la Ev dei vincitori è maggiore dell’Ev dei perdenti.
Problema
La Cv e la Ev si basano sulla curva di domanda Hicksiana che è inosservabile
Conclusione
Gli economisti del benessere applicati erano soliti usare il Surplus
Marshalliano
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Introduciamo ora l’ambiente
Molto spesso la qualità ambientale è ciò che chiamiamo bene pubblico
Spesso il consumatore consuma il bene pubblico non nelle quantità
desiderate, ma in quelle a lui disponibili
Possiamo introdurre una sorta di vincolo di bilancio in cui il trade-off è tra
qualità dell’ambiente e tutti gli altri beni
Un aumento della qualità ambientale determina una rotazione del vincolo, per
cui
E0 E1
La qualità dell’ambiente è un bene pubblico perciò sono vincolata da E1
a
b
U1
U0
Y0
Qualità ambientale E0 E1
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Il nuovo vincolo non può essere tangente, ma deve intersecare la U0 nel punto
corrispondente ad E1
Y0 – YN = CS compensating surplus: massima WTP perché il
miglioramento qualitativo avvenga ad utilità dell’individuo invariata
a
b
U1
U0
Y0
YN
E0 E1
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Nel caso opposto determino l’Equivalent Surplus (ES): WTA la
compensazione corrispondente ad un ipotetico miglioramento non avvenuto
In sintesi
CS ES
Miglioramento WTP perché avvenga WTA compensazione perché
non avvenga
Peggioramento WTA compensazione per il
cambiamento
WTP per evitare il
cambiamento
a
b
U1
U0
Y0
Y’N
E0 E1
h