premio mascagni - ing. novarese

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•• 12 BOLOGNA ECONOMIA MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012 I NUMERI 140 40 dipendenti Oltre agli addetti assunti l’azienda ha in formazione dieci tecnici e laureati in ingegneria milioni E’ il fatturato del 2011, che quest’anno dovrebbe aumentare del 25 per cento, fino a quota 50 milioni di MARCO GIRELLA L’AZIENDA è nata alla fine degli anni Trenta, ma la svolta decisiva arrivò nel 1949, quando uno dei tre fratelli fondato- ri, Frediano Novarese, si mise in testa di trovare clienti tra i paesi dell’Est euro- peo,oltrelacortinadiferro.Tantoperda- rel’ideadeitempi,incuiilbloccodeipae- si occidentali e quello dei paesi comuni- sti si combattevano per interposti servizi segreti, e non solo, per andare oltrecorti- na Frediano Novarese doveva prima spo- starsi in Svizzera e da lì verso la sua meta. Perché in Italia il visto non glielo dava- no. Durante una fiera a Budapest, nel ’54, Frediano fa amicizia con un italiano che alloggia nel suo stesso albergo, Piero Sa- voretti. Grazie alle sue doti diplomatiche, e alle sue frequentazioni, Savoretti favori- rà poi la costruzione dello stabilimento Fiat di Togliattigrad e alla fine degli anni Settanta diventerà consulente del presi- denteJimmyCarterperirapportitraSta- ti Uniti e Unione Sovietica. Savoretti aiuta anche i fratelli Novarese a sviluppare i loro rapporti commerciali con Urss, Polonia e Romania, che per vent’anni acquistano l’ottanta per cento delfatturatodellaMeccanicaNova.Ilmo- tore di uno sviluppo aziendale che non si è più fermato nei decenni successivi, an- che quando crisi economiche ed energeti- che hanno imposto scelte diverse. IngegnerCarloNovarese,avetefat- to i soldi con i comunisti. «Be’, magari gli operai, che venivano in gran parte dalla Bolognina di quegli an- ni, erano contenti. Anche se eravamo un’azienda sotto controllo costante per- ché avevamo spesso ospiti russi, rumeni e polacchi». Le cose cambiarono negli anni Set- tanta. «Ci fu la crisi petrolifera e i paesi dell’Est Europa diminuirono gli investimenti in Occidente. Dovevamo cambiare clienti e scegliemmo le grandi industrie dell’auto e del cuscinetto». Cosafa,dipreciso,laMeccanicaNo- va? «Progettiamo e costruiamo macchine ret- tificatrici». Ugh. «Macchine utensili che lavorano pezzi perautoecuscinetticonprecisionietolle- ranze di millesimi di millimetro. Il cam- bio delle automobili funziona grazie a componenti lavorati da una delle nostre macchine». Voi le progettate, le costruite e le vendete alle grandi aziende. «Esatto. Un personaggio importante per conquistare questi clienti fu mio cognato Andrea Gubellini. Dagli anni Settanta in poi seguì lo sviluppo tecnico delle nostre macchine, collaborando con le aziende clienti. In pratica, gli costruiamo macchi- nari su misura». La Meccanica Nova è solida e con fatturati in crescita. Eppure siete ri- masti piccoli. «Noi crediamo nella gestione diretta e quotidiana dell’azienda, ma è possibile farlo solo entro certe dimensioni. Poi il mercato è molto altalenante. Nel 2009 ab- biamo consegnato 31 macchine, nel 2012 prevediamo di arrivare a 125. Difficile darsi una dimensione stabile». Insomma, niente acquisizioni. « Ne abbiamo fatta una nel ’93: un’azien- da torinese in liquidazione che ci ha por- tato in dote un prezioso know-how. Ma in generale le abbiamo rifiutate. Spesso le concentrazioni fanno soffrire molta gen- te. Io e mio cognato, che purtroppo non c’è più, non volevamo». Incorporazioni o no, le crisi econo- miche impongono scelte. «Be’, nel 2009 per noi è stata dura. Gli or- dini erano precipitati. Abbiamo puntato su una strategia commerciale, inviando i tecnici collaudatori presso i clienti di tut- to il mondo a nostre spese». Per fare cosa? «Controllare i macchinari, sistemarli, ca- pire se servivano pezzi di ricambio, ag- giornare la formazione degli operatori che lavoravano per i nostri clienti». Gli avete fatto capire che potevano contare su di voi. «Tanto è vero che quando gli ordini sono ripartiti molti clienti hanno ordinato a noi macchinari che prima compravano da altri». La dura legge della sopravvivenza economica. «Con le nostre dimensioni, per resistere, siamo costretti a rimanere tra le due, tre industrie del nostro tipo migliori del mondo». Per trovare la videointervista con Carlo Novarese e le foto della sua azienda vai sul nostro sito: VAI SUL NOSTRO PORTALE www.ilrestodelcarlino.it/bologna «La nostra fortuna è iniziata oltre la cortina di ferro» Carlo Novarese racconta la storia della Meccanica Nova ALLA GUIDA Carlo Novarese MECCANICA Nova è un’azienda di Zola Predosa chenascenel1937suinizia- tiva dei tre fratelli Novare- se, forti della loro esperien- za in campo meccanico. Due anni più tardi ricevono la richiesta da un grosso commerciante di macchine utensili di costruire e fornir- gli una rettificatrice, un pro- dotto ancora inedito nel mercato nazionale italiano. Eproprioquestasaràlapro- duzione che caratterizzerà l’azienda da allora fino ad oggi: lo sviluppo e la realiz- zazione di rettificatrici. Durante i primi venti anni di attività vengono affronta- tiproblemidimeccanicage- nerale e ingranaggeria lega- ta al motociclo, alle macchi- ne agricole e all’automobi- le. Negli anni ’50 ha inizio un tipo di lavorazione che diventerà fondamentale: la rettifica interna di anelli di cuscinetti. Questo nuovo prodotto ricevette grande ri- chiesta dall’Est europeo. PoilaNovainiziòunastret- ta collaborazione con uno dei maggiori costruttori mondiali di cuscinetti, la ditta tedesca INA (oggi Schaeffler Technologies AG): questa collaborazione, divenuta via via più stretta, portò un notevole aumento di qualità delle rettificatrici della Nova. Nel 1980 l’azienda decise di trasformare le macchine da elettro-idrauliche a macchi- ne completamente elettri- co-elettroniche a controllo numerico. Nel 1995 apre una sede negli Usa per au- mentare la propria penetra- zione sul mercato statuni- tense. L’azienda è presente anche in Germania, Cina e India. La Meccanica Nova annovera importanti clienti nei settori dell’industria au- tomobilistica, dell’indu- stria aeronautica, dell’indu- stria del cuscinetto, dell’in- dustria tessile, dell’indu- stria ferroviaria, dell’ener- gia verde, dei motori, delle macchine movimento terra e della meccanica generale. L’AZIENDA Per conquistare il mercato mondiale si parte da Zola Predosa IL PRESENTE L’azienda costruisce macchinari per le più grandi case mondiali di automobili e cuscinetti

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Premio Mascagni, la Meccanica Nova

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Page 1: Premio Mascagni - ing. Novarese

•• 12 BOLOGNAECONOMIA MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2012

I NUMERI

140 40dipendenti

Oltre agli addetti assuntil’azienda ha in formazionedieci tecnici e laureatiin ingegneria

milioni

E’ il fatturato del 2011, chequest’anno dovrebbeaumentare del 25 per cento,fino a quota 50 milioni

di MARCO GIRELLA

L’AZIENDA è nata alla fine degli anniTrenta, ma la svolta decisiva arrivò nel1949, quando uno dei tre fratelli fondato-ri, Frediano Novarese, si mise in testa ditrovare clienti tra i paesi dell’Est euro-peo, oltre la cortina di ferro. Tanto per da-re l’idea dei tempi, in cui il blocco dei pae-si occidentali e quello dei paesi comuni-sti si combattevano per interposti servizisegreti, e non solo, per andare oltrecorti-na Frediano Novarese doveva prima spo-starsi in Svizzera e da lì verso la sua meta.Perché in Italia il visto non glielo dava-no.Durante una fiera a Budapest, nel ’54,Frediano fa amicizia con un italiano chealloggia nel suo stesso albergo, Piero Sa-voretti. Grazie alle sue doti diplomatiche,e alle sue frequentazioni, Savoretti favori-rà poi la costruzione dello stabilimentoFiat di Togliattigrad e alla fine degli anniSettanta diventerà consulente del presi-dente Jimmy Carter per i rapporti tra Sta-ti Uniti e Unione Sovietica.Savoretti aiuta anche i fratelli Novarese asviluppare i loro rapporti commercialicon Urss, Polonia e Romania, che pervent’anni acquistano l’ottanta per centodel fatturato della Meccanica Nova. Il mo-tore di uno sviluppo aziendale che non siè più fermato nei decenni successivi, an-che quando crisi economiche ed energeti-che hanno imposto scelte diverse.

IngegnerCarloNovarese,avete fat-to i soldi con i comunisti.

«Be’, magari gli operai, che venivano ingran parte dalla Bolognina di quegli an-ni, erano contenti. Anche se eravamoun’azienda sotto controllo costante per-ché avevamo spesso ospiti russi, rumeni epolacchi».

Le cose cambiarono negli anni Set-tanta.

«Ci fu la crisi petrolifera e i paesi dell’EstEuropa diminuirono gli investimenti inOccidente. Dovevamo cambiare clienti escegliemmo le grandi industrie dell’autoe del cuscinetto».

Cosafa,dipreciso, laMeccanicaNo-va?

«Progettiamo e costruiamo macchine ret-tificatrici».

Ugh.

«Macchine utensili che lavorano pezziper auto e cuscinetti con precisioni e tolle-ranze di millesimi di millimetro. Il cam-bio delle automobili funziona grazie acomponenti lavorati da una delle nostremacchine».

Voi le progettate, le costruite e levendete alle grandi aziende.

«Esatto. Un personaggio importante perconquistare questi clienti fu mio cognatoAndrea Gubellini. Dagli anni Settanta in

poi seguì lo sviluppo tecnico delle nostremacchine, collaborando con le aziendeclienti. In pratica, gli costruiamo macchi-nari su misura».

La Meccanica Nova è solida e confatturati in crescita. Eppure siete ri-masti piccoli.

«Noi crediamo nella gestione diretta equotidiana dell’azienda, ma è possibilefarlo solo entro certe dimensioni. Poi ilmercato è molto altalenante. Nel 2009 ab-biamo consegnato 31 macchine, nel 2012prevediamo di arrivare a 125. Difficile

darsi una dimensione stabile».Insomma, niente acquisizioni.

« Ne abbiamo fatta una nel ’93: un’azien-da torinese in liquidazione che ci ha por-tato in dote un prezioso know-how. Main generale le abbiamo rifiutate. Spesso leconcentrazioni fanno soffrire molta gen-te. Io e mio cognato, che purtroppo nonc’è più, non volevamo».

Incorporazioni o no, le crisi econo-miche impongono scelte.

«Be’, nel 2009 per noi è stata dura. Gli or-dini erano precipitati. Abbiamo puntatosu una strategia commerciale, inviando itecnici collaudatori presso i clienti di tut-to il mondo a nostre spese».

Per fare cosa?«Controllare i macchinari, sistemarli, ca-pire se servivano pezzi di ricambio, ag-giornare la formazione degli operatoriche lavoravano per i nostri clienti».

Gli avete fatto capire che potevanocontare su di voi.

«Tanto è vero che quando gli ordini sonoripartiti molti clienti hanno ordinato anoi macchinari che prima compravanoda altri».

La dura legge della sopravvivenzaeconomica.

«Con le nostre dimensioni, per resistere,siamo costretti a rimanere tra le due, treindustrie del nostro tipo migliori delmondo».

Per trovare la videointervistacon Carlo Novarese e le fotodella sua azienda vai sul nostro sito:

VAI SUL NOSTRO PORTALE

www.ilrestodelcarlino.it/bologna

«La nostra fortuna è iniziataoltre la cortina di ferro»

Carlo Novarese racconta la storia della Meccanica Nova

ALLA GUIDACarlo Novarese

MECCANICA Nova èun’azienda di Zola Predosache nasce nel 1937 su inizia-tiva dei tre fratelli Novare-se, forti della loro esperien-za in campo meccanico.Due anni più tardi ricevonola richiesta da un grossocommerciante di macchineutensili di costruire e fornir-gli una rettificatrice, un pro-dotto ancora inedito nelmercato nazionale italiano.E proprio questa sarà la pro-duzione che caratterizzeràl’azienda da allora fino adoggi: lo sviluppo e la realiz-zazione di rettificatrici.Durante i primi venti annidi attività vengono affronta-ti problemi di meccanica ge-nerale e ingranaggeria lega-ta al motociclo, alle macchi-ne agricole e all’automobi-le. Negli anni ’50 ha inizioun tipo di lavorazione chediventerà fondamentale: larettifica interna di anelli dicuscinetti. Questo nuovoprodotto ricevette grande ri-chiesta dall’Est europeo.Poi la Nova iniziò una stret-ta collaborazione con unodei maggiori costruttorimondiali di cuscinetti, laditta tedesca INA (oggiSchaeffler TechnologiesAG): questa collaborazione,divenuta via via più stretta,portò un notevole aumentodi qualità delle rettificatricidella Nova.Nel 1980 l’azienda decise ditrasformare le macchine daelettro-idrauliche a macchi-ne completamente elettri-co-elettroniche a controllonumerico. Nel 1995 apreuna sede negli Usa per au-mentare la propria penetra-zione sul mercato statuni-tense. L’azienda è presenteanche in Germania, Cina eIndia. La Meccanica Novaannovera importanti clientinei settori dell’industria au-tomobilistica, dell’indu-stria aeronautica, dell’indu-stria del cuscinetto, dell’in-dustria tessile, dell’indu-stria ferroviaria, dell’ener-gia verde, dei motori, dellemacchine movimento terrae della meccanica generale.

L’AZIENDA

Per conquistareilmercato

mondiale si partedaZola Predosa

IL PRESENTEL’azienda costruisce macchinariper le più grandi case mondialidi automobili e cuscinetti