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Misure di accompagnamento per l’attuazione delle Indicazioni Nazionali per la Scuola dell’Infanzia e del primo ciclo
Progetto “PRO.VA.RE” PROgettare per VAlutaRE in Scienze
Istituto Capofila: I.C. di Trescore Cremasco
Istituti della Rete:
I.C. di Bagnolo Cremasco,
I.C. di Castelleone,
I.C. di Crema 2,
I.C. di Sergnano,
I.C. di Soncino
Altri Istituti della provincia:
I.C. di Castelverde,
I.C. di Crema 1,
I.C. di Crema 3,
I.C. di Montodine,
I.C. di Pandino,
I.C. di Rivolta d’Adda,
I.C. di Soresina,
I.C. di Spino d’Adda
Titolo del Progetto: SCOPRIAMO LA LUCE
Ordine di Scuola: Scuola Primaria
Istituti coinvolti: I.C. di Trescore Cremasco, I.C. di Castelleone, I.C. di Bagnolo Cremasco
Classi/anni: Classi 1e e 2e
Competenze:
L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a
cercare spiegazioni di quello che vede succedere.
Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, in
modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di
ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti. Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e
schemi di livello adeguato, elabora semplici modelli. Trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti, ecc.) informazioni e spiegazioni sui
problemi che lo interessano.
Contenuti: Fonti luminose naturali e artificiali; corpi opachi e trasparenti; meccanismo della
visione; colori; propagazione rettilinea della luce; riflessione.
Anno scolastico: 2013/14
Periodo: Marzo/Aprile/Maggio
Durata (in ore): 12 ore in media per classe
CLASSI 1e
Nell’ambito delle attività sugli organi di senso, in relazione alla vista, sono stati proposti giochi
con i blocchi logici per distinguere forme, colori, dimensioni, posizione.
RACCOLTA DI IMMAGINI SULLA LUCE
In tutte le classi è stata realizzata una raccolta di immagini sulla luce cercate su libri, giornali,
riviste o su internet con l’aiuto dei genitori, che sono stati così coinvolti nelle attività dei
bambini diventandone partecipi.
Si raccolgono e si classificano le immagini secondo criteri individuati dagli stessi alunni.
I risultati ottenuti sono diversi in ogni scuola proprio perché si è dato spazio alla
fantasia e ai contributi dei singoli alunni
FONTI LUMINOSE
Dopo una conversazione durante la quale si sono raccolte e condivise le conoscenze
pregresse sull’argomento, in ogni classe si è realizzata una sintesi
o sul quaderno o per mezzo di un cartellone collettivo: questo ne è un esempio:
CORPI TRASPARENTI, OPACHI, TRASLUCIDI
Conversazioni sulle esperienze pregresse esperienze in aula hanno consolidato le
conoscenze che i bambini già avevano sull’argomento.
SCATOLA BUIA
L’esperienza della scatola buia è stata realizzata nelle classi 1e per capire che non bastano gli
occhi per vedere: quando la torcia illumina l’interno della scatola
si può vedere l’oggetto che vi è stato posizionato
Gli alunni in difficoltà, coinvolti dalla concretezza delle esperienze, seguono il percorso
predisposto per la classe, acquisendo conoscenze significative e adeguate alle loro potenzialità.
I COLORI
In alcune classi è stata proposta l’esperienza dei cartoncini colorati che, illuminati dalla luce
bianca della torcia, riflettono sul viso di insegnante e compagni il proprio colore .
Ogni bambino sceglie il colore preferito con il quale fare l’esperimento
Le foto non rendono lo stupore e la meraviglia con cui i bambini osservano il viso dei
compagni che cambia colore.
Nei disegni invece viene messo in evidenza il risultato: in modo più esagerato e più rispondente
alla realtà (solo nella parte inferiore del viso).
PROPAGAZIONE RETTILINEA: SCATOLA NERA
In alcune classi 2e viene proposta l’esperienza della scatola nera, con tre fori di entrata, due
allineati e uno posto sulla parete laterale di una scatola interamente dipinta di nero. La visione
della luce solo dal foro posto di fronte alla fonte luminosa li stimola ad una discussione in cui gli
alunni vengono invitati ad esprimere le proprie ipotesi interpretative.
La rielaborazione grafica obbliga il bambino a ripensare all’esperienza fatta, a selezionare le
informazioni essenziali e significative e a riprodurle correttamente, senza aggiungere particolari
inutili: qui vediamo il sole, fonte di luce, la scatola con i tre ingressi opportunamente orientati, i
due alunni opportunamente posizionati. I due titoli erano stati concordati collettivamente.
Questo alunno della stessa età e sezione dell’alunno precedente ha raggiunto un grado
di astrazione maggiore elaborando una rappresentazione grafica che è quasi un modello
nel quale i bambini sono rappresentati da un simbolo.
Questo disegno nel quale i bambini sono rivolti verso chi guarda e non verso il foro della scatola,
dimostra la difficoltà dell’alunno a rappresentare correttamente l’esperienza vissuta.
I motivi possono essere tanti, ma possono essere individuati solo dal docente che conosce le
caratteristiche, gli stili e le eventuali difficoltà di apprendimento dell’alunno. Solo il docente poi
potrà individuare la modalità più opportuna per far superare all’alunno la difficoltà evidenziata.
In questa classe l’esperienza è stata fatta da ogni singolo alunno, non in simultanea con altri come
nella classe precedente.
La modalità di rappresentazione è più strutturata, pur dando più spazio all’aspetto emotivo e
individuale della scoperta.
PROPAGAZIONE RETTILINEA: SCATOLA DA FUMO (o “fumo in scatola”)
con l’aiuto del fumo di un bastoncino di incenso e di una torcia laser, “vediamo” la luce che
viaggia in linea retta.
La rappresentazione è perfetta: il raggio (rettilineo per l’uso del righello) è visibile solo all’interno
della scatola dove è il fumo dell’incenso a renderlo visibile.
All’esterno della scatola il raggio non si vede.
A questo bambino non è sfuggito che il raggio non era del tutto visibile. Alla richiesta di
spiegazione dell’insegnante, ha risposto che la polvere di gesso non era uguale dappertutto: in
alcuni punti ce n’era di più e il raggio si vedeva meglio. La rettilineità del raggio però, nel
disegno, è mantenuta dal quadretto di riferimento.
In alcuni casi, al termine dell’esperienza, al posto della rielaborazione grafica è stata
proposta una rielaborazione scritta: i bambini dovevano completare in modo autonomo
un testo al quale mancavano delle parole.
PROPAGAZIONE RETTILINEA DELLA LUCE
La settimana scorsa abbiamo fatto degli esperimenti su come si muove la luce.
SCATOLA NERA
È tutta dipinta di .................... per non permettere alla luce di .....................
Gli spigoli sono coperti di scotch nero, per ...................................................
Quando il coperchio è aperto, la luce .......................................nella scatola.
Quando il coperchio è chiuso, la luce può ...................................dai tre tubetti che ci sono sui lati.
Guardando da uno dei tubetti si vedeva la luce proveniente dall’esterno.
Quale tubetto era? ..........................................................................................
Guardando da un altro tubetto non si vedeva niente. Quale tubetto era?
........................................................................................................................
Perché succedeva questo? Allora nella scatola la luce c’è o non c’è?
...................................................................................................................................................................................
POLVERE DI GESSO
Abbiamo usato una torcia ........................................
La luce era di colore ..................... e formava una linea ...............................
Il raggio era visibile quando un compagno ...................................................
........................................................................................................................
Il raggio era visibile perché la sua luce colpiva e illuminava .......................
.................................di gesso.
SCATOLA DEL FUMO
Abbiamo acceso un bastoncino di incenso, lo abbiamo messo nella scatola e abbiamo chiuso il coperchio in
modo che la scatola ..................................
................................................ Il raggio era visibile perché la sua luce colpiva e illuminava
......................................................................................
PROPAGAZIONE RETTILINEA: SIMULAZIONE DEL PERCORSO
DI UN RAGGIO LUMINOSO
In alcune classi è stato scelto un percorso alternativo: in palestra, coinvolgendo tutto il corpo.
La corda rappresenta il raggio di luce, che però non può viaggiare in questo
modo e infatti i due amici non riescono a vedersi.
LE OMBRE
Ai bambini di alcune classi è stato chiesto di scrivere frasi che contenessero la parola “ombra” e di
illustrare la frase con un disegno.
LE OMBRE: FRASI SPONTANEE INDIVIDUALI DELLA 2a A • Quando ho caldo vado all’ombra; • Le ombre cinesi sono divertenti perché puoi disegnare cose e animali sui muri e
sembra una magia; mi piace come si muovono; • Le ombre sulla parete sono fatte dalle nostre mani; • Io faccio delle gare con i miei amici a chi fa l’ombra più bella; • Ogni ombra non si può staccare dal proprio “padrone”; • L’ombra della barca-giocattolo è tutta nera; • Quando di sera ho paura vado all’ombra delle coperte; • Le ombre provengono dal nostro corpo e dalla luce di una torcia o del sole o da
altre luci; anche se sei vestito di tanti colori, la tua ombra è tutta grigia; • Mi piace la mia ombra perché sembra che sono doppia; • Le ombre di solito sono più grandi degli oggetti, persone o animali; le ombre fanno
tutto quello che facciamo noi e tutti ne hanno una; • L’albero fa ombra; mi serve un po’ d’ombra; dietro di te c’è un’ombra; • Le ombre non sono grigie: sono più scure del colore su cui si formano
(osservazione collettiva).
LO SPECCHIO
Per iniziare l’argomento “riflessione” è stata utilizzata la modalità della frase spontanea. Ciò ha
permesso a tutti di esprimere il proprio parere e di comunicare la propria esperienza, senza
lasciarsi influenzare dal pensiero degli altri compagni.
• Lo specchio ripete la stessa immagine che hai tu;
• mi piace lo specchio perché mi sembra di avere un’amica;
• mi sono specchiato e la mia faccia è diventata buffa;
• come specchio si può usare anche un oggetto o l’acqua;
• mi pettino allo specchio perché sono spettinata;
• è divertente specchiarsi perché lo specchio riflette il contrario dei disegni, delle scritte e dei numeri;
• quando mi pettino vado davanti allo specchio;
• quando vogliamo essere sicuri di come ci vestiamo, ci dobbiamo specchiare;
• specchiarsi è come essere in un vetro magico;
• mi piace specchiarmi;
• lo specchio fa vedere tutto; gli specchi non hanno colore; ci si può specchiare anche nell’acqua, se è poca e pulita;
• nell’acqua ci si può specchiare: alcune volte la tua immagine può essere tutta mossa, invece negli specchi sei come sei, non mossa; se l’acqua è bassa e pulita ti puoi vedere, se è sporca e profonda, no;
• i colori nell’acqua si vedono tutti sfumati;
• quando ti specchi non è come con le ombre, perché nello specchio ti vedi con tutti i particolari; sia l’ombra che la figura nello specchio ti seguono, ma nello specchio vedi anche tutto quello che c’è intorno, nell’ombra no.
RIFLESSIONE
In alcune classi è stato narrato ai bambini il mito di Narciso ed è stata proposta la
visione e l’analisi del famoso quadro del Caravaggio
Al termine del lavoro, in altri contesti, i bambini riconoscono o rappresentano fenomeni luminosi:
la competenza può dirsi raggiunta.
Durante una uscita sul campo i bambini fanno notare alla maestra il loro riflesso nello stagno
(e la maestra fotografa!)
Durante la rielaborazione grafica di alcuni giochi in palestra, l’alunna rappresenta la
corretta inclinazione dei raggi di sole che entrano dalle vetrate, senza che nessuno lo
abbia espressamente richiesto.
VERIFICHE E VALUTAZIONE
Sono stati presi in considerazione:
- gli atteggiamenti di curiosità dimostrati dagli alunni
- la pertinenza degli interventi durante le conversazioni
- la capacità di elaborare ipotesi sia previsionali che interpretative
- la creatività nel proporre o modificare gli esperimenti
- la capacità pratica di svolgere un esperimento
- la disponibilità a ricercare immagini pertinenti, nel contesto familiare
- la disponibilità a riproporre a casa esperienze fatte in classe
Sono state valutate come verifiche:
- le rielaborazioni grafiche delle esperienze
- i testi da completare
- le verifiche scritte collegiali (vedi esempio nella slide successiva)
- la verbalizzazione orale delle esperienze fatte e delle conoscenze acquisite
COLORA DI ROSSO IL ROTONDINO DAVANTI ALLE FONTI LUMINOSE NATURALI E DI VERDE
QUELLO DAVANTI ALLE FONTI LUMINOSE ARTIFICIALI
o sole
o torcia
o candela
o stelle
SEGNA CON UNA CROCETTA IL FENOMENO CHE NON RIGUARDA LA LUCE
o ombra
o colore
o suono
o arcobaleno
DURANTE UNO DEGLI ESPERIMENTI SULLA PROPAGAZIONE RETTILINEA DELLA LUCE
ABBIAMO USATO ALCUNI OGGETTI: CANCELLA L’INTRUSO.
o incenso
o torcia laser
o scatola nera
o vaschetta trasparente
SCRIVI NEGLI SPAZI QUI SOTTO COSA SERVE PER VEDERE
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