programma per le municipali 2010 di rinascita per cinquefrondi

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programma politico elezioni comunale cinquefrondi lista candidtato a sindaco michele conia

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Indice• Introduzione • Come intendiamo governare• Sicurezza e Legalità• Le risorse• Produzione e lavoro• Turismo ambientale• Commercio • Scuola• Avere cura• Servizi per l’infanzia• I minori• La disabilità• Gli anziani• Accoglienza• Proteggere l’ambiente e le risorse naturali• Trasformare• Centro Storico• La politica culturale: incontrarsi per partecipare• Sport• Vivere

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Cinquefrondi, una città da ricollegare…

Governare i cambiamenti far si che Cinquefrondi non diventi un’anonima periferia, un “quartiere dor-mitorio” ma via via sempre più una città: con il pro-prio carattere, senso di comunità, di appartenenza, ruolo e sostanza. Risultato questo, che deve vedere i cittadini quali protagonisti, tutti attori e nessuna comparsa, nella consapevolezza che è necessa-rio voltare pagina per evitare l’isolamento sociale e culturale.

Aprire le porte alla sperimentazione culturale, alla socializzazione, a nuovi sistemi educativi, allo spirito imprenditoriale.Favorire la crescita della nostra piccola città intorno ai valori materiali e immateriali.Disegnare, come fanno i bambini, una città di per-sone per le persone e, con attenzione e cura, iniz-iare a costruirla.Abbiamo una visione, un progetto. Un’idea. Anzi: un’idealità. Una voglia di coerenza, serietà, impeg-no, capacità e concretezza nel realizzare i program-mi e raggiungere gli obiettivi.

Abbiamo in mente un modello di sviluppo che non sia solo quantitativo, che non consideri il solo PIL come elemento di misurazione del benessere ma tenga insieme anche il sistema dei valori, i legami sociali, la rete delle relazioni, la dimensione cul-turale ed il rispetto dell’ambiente. Un modello che fino a qualche tempo fa era un’aspirazione e che oggi è divenuto una necessità. Questo è il modo che pensiamo per stare insieme come collettività, come comunità, che ci fa essere un sistema locale competitivo dal punto di vista dell’innovazione tec-nologica e del saper fare, ed insieme un territorio dove si coltivano valori come l’associazionismo, il volontariato, l’accoglienza, l’inclusione.

La nostra missione è di creare e alimentare un terre-no dove questa combinazione cresca e si sviluppi, non solo nell’impiego del tempo libero ma anche nel campo dello sviluppo economico, tenendo con-to della complessità delle sfide e considerando le differenze non un ostacolo bensì una ricchezza, una opportunità in più.La cornice entro la quale tutto questo può e deve svilupparsi è la nostra Carta fondamentale, la Cos-tituzione Italiana che affonda le sue radici nella

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Resistenza e nella Liberazione, nei cui principi ci riconosciamo pienamente e che vogliamo difen-dere da tentativi avventuristici di revisione che ne disconoscerebbero l’immenso patrimonio ideale e culturale dal quale quel testo è scaturito.Ci candidiamo per realizzare la città che abbiamo in mente, la nostra piccola città che guarda al mon-do….Dopo oltre due anni in cui le economie avanzate sono state attraversate dalla più impegnativa cri-si finanziaria dei nostri tempi, le prospettive per l’economia mondiale si sono rapidamente deterio-rate.

Oltre a diffuse tensioni di liquidità che hanno per-vaso il comparto finanziario, si sta registrando una complessa ed intrecciata combinazione di calo della crescita, di perdita di posti di lavoro, di di-minuzione del potere di acquisto delle famiglie e di restrizioni al credito, unita ad un diffuso pessi-mismo per l’economia nel prossimo futuro.È difficile, in questa situazione, fare previsioni e progettare il futuro.

Quello che possiamo fare adesso è fare della crisi

un’occasione per rinnovare la nostra economia ed impostare stili di vita con valori di sobrietà, sos-tenibilità e lungimiranza.

È in questo scenario che occorre collocare la nostra azione sul territorio, un’azione tesa a gestire questa fase di forte criticità ma capace di immaginare e costruire il futuro, consapevoli dei nostri punti di forza e dei possibili elementi di debolezza, in modo da essere pronti per la fase di ripresa.

Uno scenario globale di economie e persone, di culture e popoli, di crisi internazionali che non ri-escono a trovare soluzioni. Di paesi che cercano la difficile strada della democrazia, delle libertà, del progresso economico e civile.

La nostra vocazione all’accoglienza, all’inclusione, al rispetto delle differenze dovrà esprimersi nel riconoscimento dei diritti e dei doveri, e si dovrà coniugare alla rinnovata scelta di interventi di coop-erazione con le altre comunità locali che ci circon-dano a sostegno di progetti mirati verso i quali poter concentrare sia le nostre risorse che il nostro impegno politico a fianco di quello di tanti altri.

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COME INTENDIAMO GOVERNARE

L’elaborazione di questo documento è stata pre-ceduta da un ampio confronto che ha visto coin-volte tante persone, simpatizzanti ed iscritti ai partiti che sostengono la nostra candidatura. La coesione ed il confronto fra i cittadini e le forze politiche è un punto di forza per dare celerità all’azione di gov-erno.

Il rapporto tra candidati e rappresentanza politica degli interessi, la partecipazione attiva e diretta delle persone come pratica ed esercizio quotidia-no della democrazia, essenziali per amministrare bene, sono i capisaldi della nostra proposta cul-turale di governo.

Governare bene significa mettere a disposizione le capacità di tutti per i diritti ed i bisogni di ciascuno. La democrazia, per noi, non è una formula della re-torica: è il luogo delle alleanze, del confronto, dello scontro tra idee, progetti, culture, stili di vita che si sottopongono al giudizio degli elettori e delle per-sone, e che a loro devono rispondere.

Negli ultimi anni la capacità di governo degli am-ministratori e l’ampiezza del confronto e della dis-cussione hanno creato forte disappunto nella città, si è rafforzata una cultura dell’accentramento del governo della cosa pubblica come potere esclu-sivo della Giunta e del Sindaco. Da questa strada vogliamo seriamente prendere le distanze e questa esperienza non ci risulta utile per guardare al fu-turo.

In questo quadro riteniamo di indirizzare la nostra capacità di investimento nella gestione informatiz-zata, per offrire uno spettro ancora più ampio di servizi on-line: faciliteremo l’accesso, semplifich-eremo al massimo le procedure, ridurremo forte-mente i tempi di conclusione delle pratiche, dalle più semplici alle più complesse.

Baseremo anche su questi elementi la valutazione dei risultati raggiunti dalle figure apicali e dagli uf-fici e legheremo rivalutandone in modo serio, at-traverso risorse aggiuntive, il valore ed il senso della contrattazione integrativa decentrata convinti come siamo che le risorse umane del comune pre-senti oggi hanno l’intelligenza e la professionalità

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che ci consentirà, se meglio motivati, se meglio formati e se meglio organizzati, di raggiungere gli obiettivi prefissati. Responsabilità, capacità e mer-ito devono essere premiati. La qualità e la quantità del lavoro espresso non possono essere variabili indipendenti legate soltanto alla presenza. Dob-biamo rispondere ai cittadini, prima che ad ogni al-tro, e perseguire maggiore efficienza con le giuste risorse rappresentano le nostre scommesse.

Rafforzeremo la cultura della partecipazione ac-crescendo gli strumenti per coinvolgere i più, in-tendendo che ciò rappresenta l’anima con cui ci presentiamo ai nostri concittadini, i cui spunti si-nanche critici rappresenteranno la condizione per governare insieme e bene.

La responsabilizzazione di ogni gruppo organizza-to e di ogni individuo dovrà essere la nostra sfida: in questo senso, in applicazione delle più avanzate forme democratiche, ci impegneremo a rendere il bilancio comunale come frutto dell’elaborazione e della responsabilizzazione dell’intera cittadinanza. E’ nostra volontà, al fine di garantire maggiore compartecipazione alla vita pubblica del nostro

comune, utilizzare sulle grandi scelte anche lo stru-mento del referendum consultivo.Altro anello di congiunzione tra rappresentanti e rappresentati saranno le consulte che ci impegnia-mo a mantenere ed a stimolarne la crescita.

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SICUREZZA E LEGALITA’

È opinione comune che la sicurezza sia soprattutto il risultato del controllo del territorio e delle azio-ni di repressione da parte delle forze dell’ordine, certamente importanti. Ma la miglior garanzia per salvaguardare la sicurezza è data dal concorso di molti altri fattori: la coesione sociale, la qualità della vita pubblica, l’intensità della partecipazione, la ca-pacità di assicurare politiche sociali equilibrate ed eque, lo sviluppo urbanistico armonico, il livello del benessere, la presenza di una proposta culturale ampia ed interessante.

In particolare pensiamo che solo l’accrescimento delle occasioni, la possibilità di avere una città fre-quentata e vissuta nel più ampio arco di ore pos-sibili rappresentano le condizioni necessarie per garantire maggiore sicurezza per i bambini e le famiglie.

Il nostro impegno sarà volto affinchè alla nostra co-munità venga posta maggiore attenzione da parte degli organi preposti a garantire quel livello di si-curezza che ad oggi purtroppo è percepito come un’emergenza sociale.

Riteniamo che la strada intrapresa, seppur con i necessari correttivi, verso la riorganizzazione in forma associata del servizio di polizia urbana, som-mata all’utilizzo congiunto di un limitato sistema di video-sorveglianza, soprattutto dinanzi ai plessi scolastici, possa migliorare il controllo capillare del territorio e garantire un’alta capacità di intervento da parte delle forze dell’ordine, restituendo in tal modo serenità e fiducia alle famiglie.

Sarà dovere dell’Amministrazione Comunale costi-tuirsi parte civile in tutti i processi per reati della de-linquenza organizzata contro il patrimonio pubblico e privato, ritenendo, comunque ed in ogni caso, il reato commesso come un danno all’immagine del-la città e quindi da risarcire. Le risorse che ne deriv-eranno saranno utilizzate per risarcire le vittime dei reati e le loro famiglie.

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LE RISORSE

Le politiche finanziarie sono lo strumento che cos-tituisce la base per l’attuazione di ogni program-ma, che deve essere commisurato alle risorse di-sponibili per essere realizzato.

Dal 2004 ad oggi, tutti i governi che si sono suc-ceduti hanno avuto un elemento in comune: il continuo e consistente taglio delle risorse agli enti locali. E i prossimi anni saranno peggiori se niente cambia.

ll federalismo fiscale, così come inteso oggi, segna la morte per gli enti locali e soprattutto per gli enti locali del sud. La rivendicazione,degli enti locali al nord, di una parte delle risorse legate alla com-partecipazione attiva all’Irpef ed all’IVA finalizzate alla crescita ed allo sviluppo del territorio, certo non favorisce gli enti locali del sud dove la disoccupazi-one ha raggiunto limiti insopportabili, il lavoro nero è alto, la produzione è ai minimi storici, le risorse per gli enti locali sarebbero assolutamente insuf-ficienti ed aggraverebbero il divario tra il sud ed il nord facendolo crescere in maniera esponenziale.

La necessità di contenere e ridurre la spesa corr-ente, per garantire l’equilibrio di bilancio senza inci-dere sulla finanziabilità dei servizi dati alle persone, ci porta:

1) Ad intervenire con un severo e pignolo controllo di gestione, con particolare attenzione ai consumi ed al risparmio energetico dentro al palazzo ed in tutti gli edifici comunali, migliorare la loro efficienza ma anche la loro efficacia, puntare su fonti di energia alternativa, fermo restando la nostra netta propen-sione a mantenere e riportare i servizi nell’ambito della gestione pubblica.

2) Ad un giusto patto di cittadinanza che deve vedere equità nel prelievo, sostegno alle fasce di popolazione più deboli e maggiore coinvolgimento dei nostri cittadini nella discussione delle scelte e nella comunicazione alla città sulle azioni adottate ed i risultati ottenuti. Con altrettanta attenzione, assieme al personale pubblico preposto, studiare e applicare tutte le tecniche necessarie per con-trastare l’evasione, richiedendo, ove necessario, la collaborazione degli altri organi preposti.

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3) A procedere ad una ricognizione puntuale e ad una gestione dinamica del nostro patrimonio, at-traverso la valorizzazione od anche la dismissione di aree ed edifici di proprietà comunale, preveden-do anche ulteriori azioni di trasformazione urbana che, attraverso modifiche agli strumenti urbanistici, potranno consentirci di trovare nuove risorse per nuovi investimenti il tutto nella consapevolezza che un bene pubblico inutile e abbandonato costituisce un doppio danno per la collettività.

4) A valorizzare il patrimonio boschivo di proprietà comunale che, se utilmente rivalutato, con diverse tipologie di rimboschimenti realizzati a fini protettivi e produttivi, oltre a costituire un investimento eco-nomico ed ambientale per le future generazioni, potrà già oggi offrire opportunità di lavoro signifi-cative e nuove risorse per il bilancio comunale.

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PRODUZIONE E LAVORO

Per affrontare l’attuale crisi economica è neces-sario esprimere la massima capacità possibile di fare sistema, rafforzando sempre più il legame tra impresa e territorio in modo che siano soggetti protagonisti dello sviluppo nel senso più ampio del termine e partecipino con una forte carica di responsabilità sociale alla vita della nostra città.

La nostra idea per questo campo è quella di perseguire con le comunità limitrofi di Polistena, Melicucco ed Anoia ed altri, la valorizzazione di un’area comune, come già localizzata, e proponen-do la progettazione al suo interno di infrastrutture da destinare a padiglione fiera e mercato comune per l’esposizione e la vendita dei prodotti locali sia essi provenienti dalla produzione agricola ed ar-tigianale e destinati tanto al consumo alimentare che manifatturiero incentivando iniziative tese al commercio dei prodotti a filiera corta e sostenendo la nascita di una rete di Gruppi di Acquisto Solidale, in collaborazione con le associazioni operanti nel territorio.

Allo stesso tempo, indirizzare e spingere i tanti gio-vani disoccupati, ad unire le forze attraverso forme associazionistiche o in cooperativa e mettendo a loro disposizione, magari in forma associata con altri comuni, fasi formative e consulenze specifiche, ed assieme al sistema del credito e ad altre isti-tuzioni, studiare la possibilità di creare un fondo di garanzia e di sostegno a quei progetti valutati più solidi, premianti e meritevoli di attenzione.

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TURISMO AMBIENTALE

In questo campo, siamo convinti che una grande direttrice per lo sviluppo economico di Cinquefron-di e non solo, sta nella combinazione di tre fattori gia esistenti:

1) la SGC Ionio Tirreno con il suo svincolo in local-ità Limina che rende facile e veloce il collegamento tra le due coste ed a cui si aggiunge la costruenda strada Pedemontana;2) la nostra montagna, a forte presenza vegeta-tiva- completamente diversa dalla montagna della costa jonica quasi totalmente desertica;3) la potenzialità agricola del nostro territorio a valle.

La combinazione di questi tre fattori rivolti all’attrazione di un turismo ambientale e culturale aprirebbe scenari in termini di sviluppo occupazi-onale rilevanti. Compito di un gruppo dirigente che si candida a governare una comunità è anche, e soprattutto, mettere sul tappeto idee ed attrarre investimenti pubblici e privati.

Il costruendo Ostello della Gioventù in località Limina da parte della Comunità Montana che, alla conclusione dei lavori, sarà certamente affidato in gestione al nostro comune, costituisce lo stato em-brionale di tale prospettiva ed in questa direzione il nostro impegno sarà quello di:· perorare il suo inserimento nel circuito nazionale degli ostelli della gioventù e stimolare ed accom-pagnare, attraverso percorsi formativi, la nascita di una cooperativa di giovani finalizzata alla sua ges-tione;· sostenerne lo sviluppo, affinché diventi un luo-go economicamente accessibile di ricettività e di scambio culturale tra giovani di tutte le parti d’Italia, attraverso anche l’organizzazione di eventi culturali di interesse extraterritoriale.

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COMMERCIO

Le trasformazioni economiche e degli stili di vita delle nostre piccole città, dei loro centri e delle loro periferie sono storie di trasformazioni anche delle reti del commercio, della distribuzione e della ven-dita dei prodotti.

Il commercio è divenuto, quindi, un fattore di so-cialità, un elemento di vitalità delle relazioni pub-bliche che si instaurano tra le persone. Il rapido sviluppo delle strutture della grande distribuzione ha spinto il tradizionale operatore del commercio a diventare in modo più compiuto imprenditore, con la necessità di investire sempre più sulla qualità della propria struttura di vendita.

Il ruolo del commerciante, oggi, va oltre la respons-abilità di distributore di prodotti perché lo coinvolge come soggetto “politico”, responsabile in quanto tale del dover esser attivo e propositivo sulla scena pubblica.

Un’amministrazione moderna ha il dovere di met-tere intorno ad un tavolo queste soggettività e pro-

gettare insieme a loro come sostenere, sul piano infrastrutturale ma anche della promozione del territorio e dei prodotti locali, lo sviluppo del set-tore in sinergia con la ripresa della vita economica, sociale culturale e produttiva di tutta la città e del comprensorio.

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SCUOLA

A fronte dei tagli effettuati dal Governo, che hanno impoverito l’offerta educativa, noi ribadiamo invece l’importanza di andare oltre il semplice apprendi-mento delle nozioni.

Istruzione e cultura sono strumenti fondamentali che ci permettono di affrontare al meglio la vita privata, il lavoro, la dimensione pubblica. Studiare per sapere non è soltanto il raggiungimento di un fine – l’acquisizione di strumenti per un lavoro, una professione, un titolo- ma è un mezzo per la pro-pria emancipazione.

Studiare per conoscere è condizione per poter es-sere cittadinanza attiva e partecipe allo sviluppo della comunità. Investire sulla scuola vuol dire investire sul futuro, investire sulle competenze e sulle conoscenze, significa in sostanza investire sui cittadini di domani. Per noi è questa la scuola ed in questo senso offriremo ogni collaborazione necessaria.

Ci impegneremo affinché le nostre scuole siano un salotto dove i docenti si sentano maggiormente stimolati nel-lo svolgimento del loro lavoro ed i nostri figli trovino l’ambiente ideale per la loro formazione.

Cercheremo ogni forma di collaborazi-one perché si sviluppi, tra i ragazzi, la cul-tura della sicurezza e della legalità attraverso per-corsi specifici di formazione.

Ci impegneremo perché il Liceo Pedagogico Musi-cale, unica scuola superiore della nostra cittadina, radichi la sua presenza nel territorio e sviluppi i suoi rapporti con la nostra forte tradizione musicale rap-presentata dalle bande e dalla nuova e interessante esperienza dell’orchestra dei fiati, al fine di svilup-parne in sinergia lo studio e la diffusione.

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AVERE CURA

L’impegno nella cura delle persone che maggior-mente ne hanno bisogno caratterizzerà la nostra proposta e pratica politica. Avere cura e prendersi cura degli altri è nel carat-tere più radicato del nostro impegno, la capacità di costituire una rete orizzontale che, coinvolgendo associazionismo e volontariato, dovrà essere in grado di sostenere e accompagnare le persone nei momenti di difficoltà.

Nonostante le risorse che arrivano dallo Stato siano sempre minori, noi terremo al centro della nostra azione l’avere cura degli altri: ci crediamo e accet-tiamo la sfida chiedendo al settore del volontari-ato, che in questi anni è cresciuto, di fare sistema interpretando appieno la propria parte, stando al passo con i tempi. Cercheremo di prevenire -consapevoli di non poter far fronte a tutto- le fragilità, il disagio, le nuove esi-genze ed i nuovi bisogni di una società che invec-chia e che comunque avrebbe sempre più bisog-no di risposte complesse, ma flessibili e spesso individualizzate.

Svilupperemo ancora di più l’Ufficio dei servizi so-ciali, creando sportelli di ascolto e una rete con professionisti che sappiano intervenire in modo preciso, individuando le difficoltà particolari di ogni singolo soggetto. Progetteremo interventi mirati e specifici, anche con i finanziamenti regionali, al fine di dare pos-sibilità di reintegro sociale a soggetti svantaggiati e di sostegno concreto ai soggetti ammalati, perchè nessuno in futuro debba più sentirsi solo e abban-donato.

SERVIZI PER L’INFANZIA

Consideriamo i servizi per i più piccoli il primo luogo dell’apprendimento e dello sviluppo intellet-tuale, nonché un importante servizio per le famiglie ed in modo particolare per le donne. Per questo ci impegneremo affinchè sia alta la qualità totale che l’attenzione ai bisogni espressi dai più piccoli, dalle famiglie, particolarmente quelle numerose, e dai nuovi cittadini stranieri, che la complessità contemporanea modula con differ-enti profili sociali, economici, culturali ed affettivi.

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I MINORI Con i nostri servizi di assistenza sociale, con il prezioso supporto fornito dai giovani che parte-cipano al Servizio Civile Nazionale, in stretta col-laborazione con il sistema scolastico, affronteremo i problemi dei genitori in difficoltà con i propri figli, dei minori che hanno bisogno di tutele, delle madri prive di una rete familiare alle spalle.

Sosterremo i Centri di aggregazione per minori e specifici percorsi di educazione alla legalità al fine di supportare le famiglie in difficoltà con i figli e, allo stesso tempo, creare spazi sociali e aggregati-vi per gli stessi minori con particolari difficoltà, cer-cando di combattere, e principalmente prevenire, i fenomeni di devianza.

A tal fine riteniamo necessario creare una Rete tra tutte le associazioni presenti e le istituzioni quali la scuola, la parrocchia ed i servizi sociali comu-nali così come riteniamo indispensabile sviluppare i rapporti con enti e comunità che si occupano in modo specifico delle problematiche dei minori.

Svilupperemo ancora di più l’Ufficio dei servizi so-ciali, creando sportelli di ascolto e una rete con professionisti che sappiano intervenire in modo preciso, individuando le difficoltà particolari di ogni singolo soggetto. Progetteremo interventi mirati e specifici, anche con i finanziamenti regionali, al fine di dare pos-sibilità di reintegro sociale a soggetti svantaggiati e di sostegno concreto ai soggetti ammalati, perchè nessuno in futuro debba più sentirsi solo e abban-donato.

LA DISABILITA’

In questo settore riteniamo di aver accumulato enormi ritardi e per questo intendiamo investire molto, in termini di risorse umane e finanziarie, sfruttando ogni finanziamento ed ogni occasione che ci verrà offerta per garantire loro ed alle loro famiglie un progetto di vita, migliore ed indipen-dente. Ci impegniamo, in questo senso anche perché non più rinviabile, l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche presenti ed il miglioramen-to del servizio di trasporto gratuito (taxi sociale) per garantire a tutti le necessarie cure.

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GLI ANZIANI Questo è un universo particolarmente complesso in una città che vede crescere l’età media.

Aumenta così la presenza di anziani ancora di-namici, linfa vitale e socialmente utili assieme al numero degli anziani soli e di quelli non autosuf-ficienti: questi vanno seguiti con l’aiuto dei medici di famiglia e della nostra assistente sociale; vanno rafforzate le forme dell’assistenza domiciliare a supporto della rete familiare in modo che l’anziano possa rimanere più a lungo possibile nella sua casa.

Lavoreremo per l’organizzazione di luoghi aperti, momenti di socializzazione e partecipazione non-ché percorsi di aggregazione dei familiari. Inten-diamo procedere nella creazione di momenti im-portanti sia dal punto di vista sociale che dal punto di vista medico (anziani alle terme ed al mare) ed inoltre crediamo che gli anziani debbano essere avvicinati il più possibile alle nuove generazioni ed insegnare loro importanti valori: l’anziano, insom-ma, come risorsa attiva della società.

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L’ACCOGLIENZA

Cinquefrondi dovrà essere una città aperta, una città dell’inclusione, dell’incontro tra culture, popoli ed etnie.

Lavoreremo per accompagnare i nostri nuovi con-cittadini nel percorso di partecipazione corretta alla vita della città ed aiutarli nell’inserimento nel mondo produttivo e nella scuola, trovando tutti gli strumenti possibili per far emergere ed eliminare forme di sfruttamento, lavoro ed affitti a nero.

Intendiamo promuovere ed attuare l’accoglienza nelle sue forme più varie con una priorità per chi fugge da guerre e persecuzioni. Intendiamo con-correre all’attuazione del diritto d’asilo sancito dalla nostra carta costituzionale promuovendo specifici progetti di accoglienza ed integrazione per rifu-giati e richiedenti asilo, per le vittime di tortura e violenza e per le donne sole o i minori che sono presenti sul nostro territorio, coordinandoci con le leggi regionali in materia.

Il tutto nell’ottica di un’occasione di sviluppo per la popolazione locale promuovendo, altresì, eventi culturali e sociali che abbiano ad oggetto l’integrazione.

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PROTEGGERE L’AMBIENTEE LE RISORSE NATURALI Abbiamo a cuore l’ambiente come le persone, per-ché attribuiamo al termine “ambiente” connotazioni filosofiche, culturali ed economiche che pongono al centro del problema la persona, tenendo conto, soprattutto, dell’imprescindibile rapporto che es-iste tra la sua tutela e la salute delle persone.

La cura dell’ambiente è perciò conseguenza dell’attenzione alla qualità complessiva del vivere. Vogliamo operare per modificare gli stili di vita e ciò significa anche, in questo caso, innovazione e trasformazione. Per questa ragione intendiamo la tutela dell’ambiente non una pratica di conser-vazione dello status quo, ma la ricerca di nuove compatibilità che siano il punto più avanzato di equilibrio tra la natura, la persona, la vita della co-munità ed il suo progresso. Approfondire e richie-dere maggiore coinvolgimento nella gestione del Parco Nazionale d’Aspromonte deve diventare un passaggio importante per Cinquefrondi ed il suo territorio.

Operare una massiccia campagna perché cresca ancora di più il coinvolgimento dei cittadini per il raggiungimento di livelli ottimali nella raccolta dif-ferenziata, sapendone cogliere anche l’impatto culturale sul civismo dei cittadini, ed il riciclo dei rifiuti contrastando così indirettamente l’utilizzo degli inceneritori e riducendo il conferimento in discarica, metodiche di smaltimento altamente dannose sia per la salute delle persone che per l’ambiente, oltre che antieconomiche.

Avviare con urgenza e professionalità una ricog-nizione sullo stato dell’impianto generale di dis-tribuzione dell’acqua potabile e contestualmente operare quanto necessario per riportarne il serviz-io nella normalità.

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TRASFORMARE La città vive se si trasforma e si collega, se è ca-pace di prevedere ed anticipare i cambiamenti e predisporre le risposte adeguate e necessarie.

La città vive se si mette in gioco, se non si siede, se non vive di rendita, se produce idee, se accetta le sfide e tenta di risolverle.

Non da oggi, a Cinquefrondi, il vero grande prob-lema è la libertà di movimento delle persone, parametro questo, con cui si misura il grado di civiltà di un paese. La libertà di movimento non è, quindi, soltanto un diritto individuale. E’ un diritto collettivo.

Muoversi, nel rispetto dell’interesse generale, deve essere garantito a tutti e soprattutto ai portatori di handicap, facilitando loro la totale accessibilità ai luoghi pubblici ed a quelli aperti al pubblico.

La nostra azione pone quali priorità:

Accessibilità interna, sfruttando ogni intervento per migliorare la sosta, i percorsi ciclabili e pedonali e puntando da subito verso un progetto “A scuola da soli” per promuovere l’andare a scuola a piedi e ridurre l’uso dell’auto privata.

Miglioramento delle strade di collegamento con le contrade rurali al fine di ridare la giusta dignità a chi vi abita;

Particolare attenzione verrà posta alla viabilità della via Roma ed al Viale Sandro Pertini, divenuto ormai un’arteria a forte crescita commerciale e di servizi, considerato che da sempre costituisce un serio pericolo per i pedoni.

Impegno politico per la realizzazione di una bretella di svincolo lato est Cinquefrondi che permetta l’ingresso nella SGC Ionio – Tirreno direzione Ro-sarno.

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Riqualificazione urbanistica dell’intero vallone Ma-cario con realizzazione di spazi verdi e di un anfite-atro comunale al fine di aumentare la ricettività del limitrofo centro storico che intendiamo riportare all’antico splendore.

Riqualificazione e recupero dell’intera area del campo sportivo comunale “C. Cimino”.

Ampliamento del cimitero comunale, al fine di evi-tare ogni speculazione sulla vendita di terreni e loculi.

Tutto questo dovrà essere colto e definito nelle sue linee generali nel Piano Strutturale Comunale ed ancor più dettagliatamente nel Regolamento Urbanistico che intendiamo portare finalmente a definizione, pensando che tanto più esso terrà conto della necessità di essere collegato ai comu-ni limitrofi più guarderà al futuro.

CENTRO STORICO

L’evidente e marcato fenomeno di spopolamento del centro storico che in alcuni casi, ha raggiunto livelli di vera e propria “desertificazione” è stato nel tempo determinato da alcuni fattori concomitanti:

1 · degrado fisico e sociale della residenza, con conseguente fuoriuscita degli abitanti verso i nuovi quartieri;

2 · lo spostamento dell’asse commerciale e dei servizi dal centro alle periferie, o meglio dal cen-tro storico, difficilmente compatibile con le nuove esigenze economiche e sociali, alla periferia più accessibile.

Ad oggi gli unici interventi di manutenzione del cen-tro storico hanno riguardato investimenti pubblici per il rifacimento della pavimentazione stradale con risultati non sempre soddisfacenti.

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Noi siamo convinti che ci sia bisogno di interventi organici che puntino a favorire ed incentivare il rien-tro dei residenti nel centro storico, in particolare, sviluppare quelle politiche che vadano a sostegno della residenzialità dei ceti meno abbienti e della popolazione anziana, attraverso quegli elementi tesi a difendere le condizioni di vita urbana, della sua qualità, della vivibilità a dimensione umana.

Proponiamo al fine di attuare una politica di con-servazione e valorizzazione del patrimonio edilizio esistente:

1. un tavolo tecnico – economico tra istitu-ti di credito, proprietari e Comune, finalizzato all’ammortamento del conto interessi, garantito con fondi comunali, sia per l’acquisto degli immo-bili che per la loro ristrutturazione; e conseguent-emente;

2. convenzione tra proprietari degli immobili e Comune per redigere un elenco di quelli che si in-tenderanno dare in locazione, al fine di determin-are un prezzo popolare accessibile.

Lo scopo di tale proposta è quello di assegnare gli alloggi a nuclei familiari in stato di difficoltà con eventuale compartecipazione della spesa del canone da parte del Comune, che provvederà a redigere apposite graduatorie;

3. semplificazione nelle procedure burocratiche per l’apertura di piccole attività commerciali e ar-tigianali nel centro storico attraverso un apposito sportello di consulenza ed assistenza.

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LA POLITICA CULTURALE: INCONTRARSI PER PARTECIPARE La vita culturale di una comunità è uno dei nodi nevralgici dell’amministrare la Cosa Pubblica nell’interesse di un accrescimento culturale di ogni cittadino e, pertanto, della società. Una comunità con una politica culturale che riesca a coinvolgere un sempre maggior numero di abitanti è condiz-ione imprescindibile per migliorare le condizioni sociali di una cittadina.

La vita culturale nella varietà delle sue espressioni – che sia cinema, musica, teatro, pittura o altro – non può essere programmata solo dall’assessore con tale incarico, ma deve essere concertata con le varie associazioni culturali presenti sul territorio. Per tal motivo riteniamo opportuno rendere il bilan-cio comunale frutto di un’ elaborazione e respon-sabilizzazione dell’intera cittadinanza in un’ottica di completa compartecipazione delle scelte com-piute e creare un rapporto di sinergia costante con la consulta al ramo nella programmazione della vita culturale.

L’organizzazione di una città deve favorire la so-cialità diffusa, luoghi e spazi pienamente acces-sibili dove l’incontro sia facile e naturale ma anche suggerito e stimolato.

Nella nostra comunità mancano strutture idonee a costruire momenti di attività culturali. Riteniamo necessario mettere in moto tutta una serie di canali necessari per reperire dei fondi per dotare la nos-tra città di uno spazio capace di organizzare mani-festazione culturale di ampio respiro.

Intendiamo in questo senso che l’attività culturale e di spettacolo, che veda una programmazione annuale e non solo estiva, e, quindi, le risorse ad esse destinate, non siano pacchetti preconfezi-onati, ma il frutto di attività di piena collaborazione tra l’amministrazione e le associazioni culturali, sportive locali e le scuole.

Riteniamo necessario, inoltre, volgere una sguardo a quelle personalità illustri nate a Cinquefrondi, ma che, sicuramente, sono patrimonio di una collet-tività ben più ampia. Figure come Carlo Creazzo

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e Pasquale Creazzo, per menzionarne alcune, sono un patrimonio culturale che dobbiamo an-cora scoprire appieno e valorizzare: in tal senso crediamo necessario istituire immediatamente un fondo Creazzo e, stimolarne dopo, la nascita di una fondazione.

Uno dei centri culturali della nostra comunità è la mediateca attraverso la quale sviluppare, assieme al personale, una programmazione della struttura per un suo ulteriore miglioramento e per una mag-giore fruibilità, rendendola oltre che luogo di studio e di svago, uno spazio per l’approfondimento e di riflessioni culturali.

Alcune esperienze (ad esempio: invasione extraur-bane e il festival internazionale del cine-documen-tario) che hanno prodotto un ampio coinvolgimento della comunità (si pensi ai momenti di formazione e di confronto scuole con registi internazionale o all’inchiesta svolta dagli studenti del Liceo Peda-gogico musicale) devono essere riproposte e raf-forzate con una maggiore elaborazione giovanile in modo da inserire nei nostri studenti un maggiore riflessione critica sulla realtà.

È necessario, infatti, organizzare sempre più iniz-iative volte ad un accrescimento critico degli indi-vidui che vivono la nostra città.La vita culturale per noi è un indice di benessere di una comunità; per tal motivo ci impegneremo a dar ampio respiro per rimettere in moto un pro-cesso di maggiore partecipazione impegnandoci anche in un tavolo con le attività commerciali pre-senti sul nostro territorio. La cultura è il lume di una città che guarda al futuro…

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SPORT La diffusa e ricca rete delle associazioni sportive costituisce un grande patrimonio e consente una socialità ed una socializzazione capillare ai giovani ed alle loro famiglie.

In questo senso ci impegneremo, nel pieno ris-petto delle singole autonomie, che siano ancor più perseguite collaborazioni e sinergie tra le diverse realtà, nonché con il sistema scolastico, per otti-mizzare le risorse, impiegarle al meglio e sfruttare più intensamente gli impianti.

Ci batteremo insieme a loro, perché riteniamo che lo sport, soprattutto quello di squadra, contenga in sé molti di quei valori necessari per la rinascita civile della nostra cittadina.

La rivitalizzazione della nostra cultura calcistica ed il recupero, con sistemi moderni, del campo sportivo è in questo senso per noi, non un punto programmatico, ma una priorità.

VIVERE

La città è la grande casa comune di chi la abita, la frequenta, la visita, vi lavora, vi vive. La città è frutto delle emozioni e delle passioni, delle gioie e delle tristezze, della nascita e della morte. La città è lo spazio della vita pubblica e di quella privata.

La città è un corpo vivente. E come ogni corpo ha bisogno di essere nutrito, amato, vestito, di lavorare e riposare, di pensare e divertirsi. La città è di tutti, per tutti. Tutti hanno il diritto di viverla e tutti hanno il dovere di proteggerla, curarla, sostenerla.

Tutto il programma che proponiamo alla fine può riassumersi in queste poche parole: far vivere la città, farla vivere bene, farla vivere meglio. Ci im-pegniamo perché la nostra città migliori e torni a collegarsi con il resto del mondo. Perché, prima di tutto, contano le persone.o

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