quale formazione professionale funziona per i disoccupati e gli inoccupati? gli effetti...
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QUALE FORMAZIONE PROFESSIONALE FUNZIONA
PER I DISOCCUPATI E GLI INOCCUPATI? GLI EFFETTI
DIFFERENZIALI DI UN PROGRAMMA REGIONALE
Gruppo Nazionale PlacementRoma, 23 Ottobre 2012
M. L. Maitino, M. Mariani, F. Mealli, N. Sciclone
Le (poche) evidenze empiriche sul tema
La letteratura empirica presenta risultati controversi sull’efficacia
delle politiche di FP. In sintesi si ritiene che:
la FP sia meno efficace di altre forme come gli incentivi diretti alle
imprese o i servizi per l’impiego (+ sanzioni) (Kluve, 2010; Sianesi,
2008),
vi sono casi in cui la FP ha addirittura effetti negativi (Friedlander et al.,
1997; Heckman et al, 2009, Lechner et al, 2005),
la FP sia più idonea a produrre effetti occupazionali nel medio-lungo
periodo che nel breve (Lalive et al, 2008; Card et al, 2010).
I pochi studi italiani (FP) trovano: risultati positivi (Bellio e Gori, 2003;
Berliri et al, 2002) o nulli (Battistin e Rettore, 2003)
I R P E T
I nostri obiettivi di ricerca
I R P E T
• La F.P. favorisce l’occupazione dei disoccupati e di coloro che entrano per la prima volta nel mercato del lavoro? Ed eventualmente, che tipo di occupazione promuove: stabile o precaria?
• L’impatto della F.P. è eterogeneo rispetto ad alcuni sottogruppi di beneficiari (ad esempio donne/uomini, per titolo di studio, ecc), oppure si distribuisce uniformemente fra tutti i soggetti?
• La FP ha ostacolato la ricerca attiva di un impiego durante la frequenza del corso (effetto lock -in)?
• Quali tipologie di corso sono più efficaci e quali, invece, lo sono meno o non lo sono affatto?
L’oggetto della valutazione: la misura A2
MISURA A2
Sviluppo e promozione delle politiche attive per combattere e prevenire la disoccupazione, evitare a donne e uomini la disoccupazione di lunga durata, agevolare il reinserimento dei disoccupati di lunga durata nel mercato del lavoro e sostenere l’inserimento nella vita professionale dei giovani e di coloro, uomini e donne, che si reinseriscono nel mercato del lavoro
Al 30 giugno 2009 la spesa per la misura A2 è stata di 195 ml di euro (periodo di programmazione 2000-2006). Corrisponde a quasi 1/3 delle risorse stanziate (729 ml di euro) per tutti gli assi e le misure di intervento POR OB. 3 preposto al raggiungimento Obiettivi di Lisbona e successivi Consigli Europei
I R P E T
I dati e le fonti utilizzate
Trattati: 758 osservazioni: disoccupati (485) e alla ricerca di 1° impiego (273) che hanno partecipato al corso di formazione fra giugno 2007 e luglio 2008 completandolo [fonte: dati amministrativi]
Controlli: 1558 osservazioni, disoccupati (914) and alla ricerca di 1° impiego (644). E’ un campione stratificato estratto dai dati amministrativi dei Centri per l’Impiego (alla fine del 2007), che ci permette di individuare un gruppo di controlli simili ai trattati per genere, livello di scolarizzazione e cittadinanza
Modalità di acquisizione informazioni aggiuntive
1) Intervista telefonica ai formati e ai controlli, in modo da acquisire un’ampia gamma di caratteristiche ex-ante indisponibili negli archivi, nonché per ottenere info sulla condizione occupazionale attuale e sulle sue caratteristiche.
2) Acquisizione di informazioni sul primo impiego trovato a partire dall’inizio del corso/fine 2007 nei dati dei Centri per l’impiego, in modo da ricostruire la durata della ricerca di un lavoro. Si noti che il primo lavoro trovato può corrispondere o meno con quello attuale.
I R P E T
Alcune differenze prima del matchingdati in %, tranne n° rispondenti ed età media
i formati sono/hanno
Disocc 1° impiego Disocc 1° impiego
rispondenti all'intervista 485 273 914 644
donne 68,6 66,7 64,1 66,8età media 35,7 29,4 38,3 36 più giovani
senza figli 64,7 80,6 47,1 50,1 meno carichi familiari
hanno effettuato ricerca attiva
98,6 74,4 93,5 55,7 più attivi nella ricerca
scuola obbligo 24,9 26,7 32,8 23,5diplomati 60 59 48,4 51,5 più spesso diplomatipreferiva part-time 28,7 30,8 33,8 49,7
desiderava un lavoro qualsiasi
32,2 35,9 61,3 67,5
desiderava lavoro entro 30 min da casa
38,1 44,7 52,2 53,7 più disposti a muoversi
riteneva inutile la FP 3,7 2,9 10,9 12,6più orientati/fiduciosi
nella FP
più orientati a lavori full-time non qualsiasi
Formati Non formati
I R P E T
Una strategia d’identificazione basata sulla assenza di confondimento (1)
• Grazie all’ampia gamma di informazioni raccolte, riteniamo che la strategia di identificazione basata sulla cd. assenza di confondimento (Rosenbaum e Rubin 2011) sia ragionevolmente credibile.
• Non avevamo strumenti credibili o valori soglia per implementare una strategia con variabili strumentali o una analisi intorno al punto di discontinuità
• Recenti contributi hanno generalizzato l’ipotesi di assenza di confondimento e i relativi metodi al caso dei trattamenti multipli (Lechner 2001). Ciò offre l’opportunità di confrontare l’efficacia relativa di differenti misure (es. tipologie di corso di formazione professionale)
I R P E T
Cosa dice la letteratura Le ns strategie
L’assenza di confondimento è tanto più sostenibile e conforme alla realtà quanto più ricco è l’insieme delle variabili osservabili
•Stima del propensity score, con un ampio numero di covariate, controllando per il bilanciamento (le diff. fra le distribuzioni di tutte le covariate dei trattati e dei controlli sono statisticamente non significative?) e il supporto comune (c’è un’area di sovrapposizione tra il p-score dei trattati e quello dei controlli, tale da permettere l’abbinamento?)
• n° ottimale di abbinamenti quando la diff. std delle medie e il rapporto tra le varianze delle covariate nei due gruppi di trattati e controlli non superiore ad una soglia predeterminata (risultato: 1 match)
La letteratura non fornisce soluzioni univoche in merito al numero di controlli da abbinare a ciascuna osservazione trattata
Combinare matching e tecniche di regressione per ottenere stime più robuste
Stimatore di Abadie and Imbens (2011) che combina il matching basato su una misura di distanza (p-score) con un fattore di correzione calcolato utilizzando un modello di regressione per la variabile di risultato nel gruppo dei controlli abbinati, che riduce appunto la distorsione dovuta al fatto che il matching non è esatto per tutte le variabili. Abbiamo imposto un matching esatto per genere, classe di età e livello di istruzione
Una strategia d’identificazione basata sulla assenza di confondimento (2)
Condizioni socio-anagrafiche: genere, età, cittadinanza
Condizioni familiari: n° comp. fam., è breadwinner, è figlio, è coniuge, n° percettori reddito, n° figli, età figli, casa di proprietà/affitto/affitto sociale, titolo studio entrambi i genitori
Istruzione e formazione: titolo di studio e tipologia (es. liceo, professionale,…), istruzione interrotta post-titolo e tipologia, tempo dal conseguimento del titolo, partecipaz a FP precedente
Profilo motivazionale: desiderava lavoro qualsiasi/coerente, full/part time, era disposto a spostarsi poco/molto da casa, aspettative rispetto alla FP (scoraggiato/self help/deciso)
Percorso professionale e disoccupazione: n° lavori, n° mesi lavorati, forma contrattuale/tipologia ultimo lavoro, ultima posizione professionale, ultimo settore di attività, ultimo salario, motivo di cessazione ultimo lavoro, lunghezza della disoccupazione, ha svolto azioni di ricerca, ha rifiutato un lavoro offerto, percepiva sussidio
Mercati locali del lavoro di appartenenza: dummies geografiche
Le variabili di matching
I R P E T
Tutti i controlli
intervistati
Solo i controlli abbinati
Beneficiari ATT P-value
Disoccupati
tasso occ. lavoro qualsiasi 38.6% 41.9% 52.2% 10.3% 0.038
tasso occ. lavoro stabile 17.5% 21.6% 20.4% -1.2% 0.776In cerca di 1°impiego
tasso occ. lavoro qualsiasi 20.0% 27.0% 46.5% 19.6% 0.002
tasso occ. lavoro stabile 7.6% 9.6% 21.2% 11.7% 0.023
DISOCCUPATI: l’effetto è del 10%. Il corso non ha però innalzato la probabilità di trovare un lavoro stabile o coerente
1°IMPIEGO: l’effetto è del 20%. Il corso ha innalzato di 12 punti la probabilità di trovare un lavoro stabile
La FP sul 1°impiego funziona molto di più di quella per i disoccupati, sia ai fini di un lavoro qualsiasi che di un lavoro stabile
I risultati
I R P E T
L’eterogeneità dei risultati: trattati versus controlli
Disoccupati 1° impiego Disoccupati 1° impiego
Maschi 13.3% 28.4% -2.4% -0.7%
Femmine 9.1% 15.9% 11.1% 12.4%
Obbligo scolastico 20.5% 30.6% 3.1% 8.4%Diploma superiore 5.4% 14.4% -2.4% 12.8%
Laurea 9.4% 21.4% -6.4% 16.3%
<30 anni 1.7% ----- -12.0% -----31-45 13.0% ----- 6.9% -----45 e più 23.7% ----- 1.0% -----fino a 19 ----- 25.8% ----- 18.1%20-30 ----- 14.1% ----- 6.7%
> 30 ----- 18.7% ----- 13.6%
disoccupati di breve termine 10.9% ----- -7.5% -----
disoccupati di lungo periodo 21.3% ----- 12.5% -----
Qualsiasi lavoro (ATT) Lavoro stabile(ATT)
I R P E T
0.00
0.25
0.50
0.75
1.00
0 500 1000 1500analysis time
b = 0 b = 1
Kaplan-Meier survival estimates
0.00
0.25
0.50
0.75
1.00
0 500 1000 1500analysis time
b = 0 b = 1
Kaplan-Meier survival estimates
Analisi di durata sui disoccupati… ..sui soggetti in cerca di 1°impiego
Non emerge un effetto lock in (spiazzamento)Queste funzioni non parametriche di sopravvivenza rappresentano la quota di coloro che ancora stanno cercando un lavoro (in ascissa i giorni dall’avvio del corso).Concentriamoci sul lato sx della funzione (es. entro 100/200 giorni dall’avvio del corso): trattati (rossi) e controlli( blu) si sovrappongono, in caso di lock in la linea rossa avrebbe dovuto stare sopra la linea blu.
La FP non “intrappola” i partecipanti ma i suoi effetti si apprezzano nel medio periodo, alla fine del corso e soprattutto oltre.
L’inserimento lavorativo
I R P E T
Quali corsi funzionano meglio? Trattati vs controlli
I R P E T
Disocupati (ATT)
In cerca 1° occ. (ATT)Qualsiasi
lavoroLavoro stabile
Qualsiasi lavoro
Lavoro stabile
Durata del corsolungo 7,40% -7,46% 27,23% 24,17%
breve 11,31% 1,07% 13,78% 5,78%
Carico ore giornaliero
Intensivo 10,39% -3,56% 25,34% 21,78%
Non intensivo 9,65% -2,38% 10,31% 2,25%
Contenuti del corso
Specializzazione industria, vendite e turismo
14,94% -2,02% 17,12% 11,35%
Servizi alla persona 24,67% 8,67% 30,95% 23,81%
Orientamento generale e general skills
9,38% 3,52% 1,96% 5,88%
Ufficio e office automation 12,77% 2,00% 16,67% 26,32%
Per i disoccupati funzionano meglio i corsi brevi e specialistici
Per gli in cerca di 1° occ. funzionano meglio i corsi lunghi, intensivi e specialistici
Quali corsi funzionano meglio? Trattati vs trattati
QUALSIASI LAVORO (ATT) LAVORO STABILE (ATT)
Durata della formazione Durata della formazione
A lunga A breve A lunga A breve
Durata della formazione
Da lunga ----- -12,90% ----- -13,98%
Da breve 13,25% ----- 16,87% -----
Impegno orario medio giornaliero
Impegno orario medio giornaliero
IntensivoNon-
intensivo IntensivoNon-
intensivo
Impegno orario medio giornaliero
Intensivo ----- -18,80% ----- -16,91%
Non intensivo 6,60% ----- 1,17% -----
In cerca 1° impiego: cosa succede se spostiamo un soggetto da un corso breve (o intensivo) ad uno lungo (non intensivo)?
I R P E T
Quali tipi di formazione? Trattati vs trattati (2)
QUALSIASI LAVORO (ATT)
Spec. Industria, vendite e turismo
Servizi alla persona
Orientamento generale Ufficio
Operai, vendite, turismo ----- 36,37% -15,69% 5,26%
Servizi alla persona -32,12% ----- -36,17% no c.s.
Orientamento generale 5,62% 35,71% ----- no c.s.
Ufficio 5,17% no c.s. no c.s. -----
LAVORO STABILE (ATT)
Spec. Industria, vendite e turismo
Servizi alla persona
Orientamento generale Ufficio
Operai, vendite, turismo ----- 23,75% -13,73% 5,26%
Servizi alla persona -21,73% ----- -17,02% no c.s.
Orientamento generale 5,62% 21,43% ----- no c.s.
Ufficio 5,17% no c.s. no c.s. -----
In cerca 1° impiego : cosa succede se spostiamo un soggetto da un corso (riga) ad un altro(colonna)?
I R P E T
Considerazioni di sintesi
La FP è più efficace per gli in cerca di 1° occupazione che per i disoccupati.Inoltre la FP aiuta gli in cerca di 1° occupazione a trovare un impiego stabile.
I corsi specialistici funzionano meglio, ma i disoccupati dovrebbero essere indirizzati verso corsi brevi, mentre gli in
cerca di 1° occupazione verso corsi più lunghi (e intensivi).
I R P E T
Diffusione dei risultati
I R P E T
•“Valutazione di impatto degli interventi formativi per i disoccupati e gli inoccupati. Il caso della Toscana” , Studi per il Consiglio Regionale della Toscana, n. 7/2011Presentato alla V Commissione del Consiglio della Regione Toscana dicembre 2011
•“Quando la formazione professionale funziona”, La Voce.info, 16/03/2012
• XXVII National Associazione Italiana di economia del Lavoro (AIEL), Seconda Università di Napoli, Caserta 27-28 Settembre 2012