quesito deontologico n.3

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Quesito deontologico n.3 Un educatore di una Comunità Terapeutica per minori segnala alla Commissione Deontologica il seguente fatto: la psicologa, che svolge la sua attività in qualità di consulente presso la Comunità in cui opera, lo ha convocato per un colloquio finalizzato ad aiutarlo ad affrontare alcune difficoltà relative al rapporto con un minore particolarmente oppositivo e provocatorio nei suoi riguardi. All’interno di questo colloquio, presentato dalla psicologa e percepito dall’operatore come un’attività di supervisione, l’operatore ha esplicitato, in relazione alle difficoltà incontrate con il minore, alcuni suoi vissuti collegati alla propria storia personale. Successivamente a tale colloquio, l’operatore è stato convocato dal Direttore della Comunità che gli ha comunicato la sua intenzione di sospenderlo dall’incarico sulla base della relazione redatta dalla psicologa in cui veniva esplicita una diagnosi psicologica di disturbo della personalità di tipo borderline nei suoi riguardi. L’educatore chiede alla Commissione se il comportamento dello psicologo sia da considerasi deontologicamente corretto. Dalle controdeduzioni e dal colloquio avuto con la psicologa segnalata emergono i seguenti elementi: - il colloquio avuto con l’educatore, richiesto dalla Direzione era, in effetti, finalizzato ad una valutazione delle capacità di relazione educativa dell’educatore che si era dimostrato inadeguato in molte situazioni La collega: - era convinta che la relazione scritta, in cui formulava una diagnosi e inviata al Direttore della Comunità, fosse garantita dal segreto professionale e ignorava l’utilizzo che ne avrebbe fatto il Direttore stesso - riconosce che i colloqui avuti con l’educatore, pur avendo come oggetto lui e il suo rapporto con i colleghi ed i pazienti, non erano stati esplicitamente da lei dichiarati come colloqui diagnostici - ribadisce tuttavia il suo dovere prioritario di tener conto delle richieste e dell’esigenze della Committenza per cui lavora. Il comportamento della psicologa costituisce violazione del Codice Deontologico? Se sì, di quali articoli?

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  • Quesito deontologico n.3

    Un educatore di una Comunit Terapeutica per minori segnala alla Commissione Deontologica il seguente fatto: la psicologa, che svolge la sua attivit in qualit di consulente presso la Comunit in cui opera, lo ha convocato per un colloquio finalizzato ad aiutarlo ad affrontare alcune difficolt relative al rapporto con un minore particolarmente oppositivo e provocatorio nei suoi riguardi.

    Allinterno di questo colloquio, presentato dalla psicologa e percepito dalloperatore come unattivit di supervisione, loperatore ha esplicitato, in relazione alle difficolt incontrate con il minore, alcuni suoi vissuti collegati alla propria storia personale.

    Successivamente a tale colloquio, loperatore stato convocato dal Direttore della Comunit che gli ha comunicato la sua intenzione di sospenderlo dallincarico sulla base della relazione redatta dalla psicologa in cui veniva esplicita una diagnosi psicologica di disturbo della personalit di tipo borderline nei suoi riguardi.

    Leducatore chiede alla Commissione se il comportamento dello psicologo sia da considerasi deontologicamente corretto.

    Dalle controdeduzioni e dal colloquio avuto con la psicologa segnalata emergono i seguenti elementi:

    - il colloquio avuto con leducatore, richiesto dalla Direzione era, in effetti, finalizzato ad una valutazione delle capacit di relazione educativa delleducatore che si era dimostrato inadeguato in molte situazioni

    La collega:

    - era convinta che la relazione scritta, in cui formulava una diagnosi e inviata al Direttore della Comunit, fosse garantita dal segreto professionale e ignorava lutilizzo che ne avrebbe fatto il Direttore stesso

    - riconosce che i colloqui avuti con leducatore, pur avendo come oggetto lui e il suo rapporto con i colleghi ed i pazienti, non erano stati esplicitamente da lei dichiarati come colloqui diagnostici

    - ribadisce tuttavia il suo dovere prioritario di tener conto delle richieste e dellesigenze della Committenza per cui lavora.

    Il comportamento della psicologa costituisce violazione del Codice Deontologico? Se s, di quali articoli?