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Prof. Ing. Leonardo Cascini, Università degli Studi di Salerno. Geofluid 2010 - Piacenza, 8 ottobre 2010
18^ Mostra Internazionale delle Tecnologie ed attrezzature per la Ricerca, Estrazione e Trasporto dei Fluidi sotterranei
LEONARDO CASCINILEONARDO CASCINI
Quindici anni di progressi nellQuindici anni di progressi nell’’analisi, analisi, monitoraggio e gestione dei rischi territorialimonitoraggio e gestione dei rischi territoriali
UniversitUniversitàà degli Studi di Salernodegli Studi di Salerno
Piacenza Expo, Piacenza, Piacenza Expo, Piacenza, 8 ottobre 20108 ottobre 2010
Prof. Ing. Leonardo Cascini, Università degli Studi di Salerno. Geofluid 2010 - Piacenza, 8 ottobre 2010
AlcuniAlcuni fenomenifenomeni allaalla base base deidei rischirischi territorialiterritoriali
TerremotiTerremoti Eruzioni vulcanicheEruzioni vulcaniche
LL’’Aquila (Italia, 2009)Aquila (Italia, 2009)
AlluvioniAlluvioni
Firenze (Italia), 1966Firenze (Italia), 1966
GiampilieriGiampilieri (ME, Italia), 2009(ME, Italia), 2009
FraneFrane SubsidenzaSubsidenzaVesuvio (Italia, 1944)Vesuvio (Italia, 1944)
Emilia Romagna (1973/93Emilia Romagna (1973/93--1999) 1999)
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La La rilevanzarilevanza del del rischiorischio dada franafrana in Italiain Italia
Frana di Merano (BZ), 12 aprile 2010Frana di Merano (BZ), 12 aprile 2010 Frana di Frana di MaieratoMaierato (VV), 16 febbraio 2010(VV), 16 febbraio 2010
(www.corriere.it)(www.corriere.it) (www.magazine.quotidiano.net)(www.magazine.quotidiano.net)
Prof. Ing. Leonardo Cascini, Università degli Studi di Salerno. Geofluid 2010 - Piacenza, 8 ottobre 2010
La La rilevanzarilevanza del del rischiorischio dada franafrana in Italiain Italia
da da NadimNadim (2007)(2007)
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Vajont Vajont
Incrementi di spostamento registrati nei Incrementi di spostamento registrati nei mesi precedenti lmesi precedenti l’’accadimento della accadimento della frana del Monte Toc (frana del Monte Toc (HutchinsonHutchinson, 2001)., 2001).
Un Un esempioesempio didi conoscenzeconoscenze neglinegli annianni ‘‘6060
La La tragediatragedia del del VajontVajont ((ottobreottobre 1963)1963)
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LL’’eventoevento del 1998: del 1998: unouno spartiacquespartiacque nelnel progressoprogresso delledelle conoscenzeconoscenze
Prof. Ing. Leonardo Cascini, Università degli Studi di Salerno. Geofluid 2010 - Piacenza, 8 ottobre 2010
EsempiEsempi didi conseguenzeconseguenze deglidegli eventieventi occorsioccorsi nelnel maggiomaggio 1998 1998
Prof. Ing. Leonardo Cascini, Università degli Studi di Salerno. Geofluid 2010 - Piacenza, 8 ottobre 2010
La gestione scientifica dellLa gestione scientifica dell’’emergenza del maggio 1998emergenza del maggio 1998
AttivitAttivitàà richieste allrichieste all’’UnitUnitàà Operativa 2.38 (Cascini, 2005).Operativa 2.38 (Cascini, 2005).
Vista del versante del Pizzo Vista del versante del Pizzo dd’’AlvanoAlvano incombente sullincombente sull’’abitato abitato di Sarno (SA) immediatamente di Sarno (SA) immediatamente dopo gli eventi di colata rapida di dopo gli eventi di colata rapida di fango del 5fango del 5--6 maggio 1998.6 maggio 1998.
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PerimetrazionePerimetrazione delle aree a rischio residuo da colate rapide di fango (Cascinidelle aree a rischio residuo da colate rapide di fango (Cascini, 2005), 2005)
Livelli di allerta e procedure adottate nei Comuni coinvolti dagLivelli di allerta e procedure adottate nei Comuni coinvolti dagli eventi del maggio 1998.li eventi del maggio 1998.
La gestione scientifica dellLa gestione scientifica dell’’emergenza idrogeologica del maggio 1998emergenza idrogeologica del maggio 1998
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D = danno potenzialeR = rischio
I = intensitàH = pericolositàV = vulnerabilità
Rilievi da foto aeree
Carta del Rischio da Frana
molto elevato in base al D.L. 180/98
Segnalazioni di Enti vari sui dissesti
Valutazioni dalla letteratura
Carta inventario fenomeni franosi
Carta degli scenari delle massime velocità attese
Pericolo incombente
Elementi di geologia e geomorfologia
Ambiti morfologici
Dati sui danni segnalati dai Comuni
Carta della vulnerabilità segnalata per il tessuto urbano, infrastrutturale
Dati sui danni desunti dalle relazioni del Dip.
Protezione Civile
A1
A2.1
A2
A2.2
A3.1A3
A1.2
A2.3
B2.2 B2 B2.3
B1 D
VH
R
I
Carta degli insediamenti urbani e delle infrastrutture
I I ““PianiPiani StraordinariStraordinari”” (D.L. 180/98, L. 267/98, D.P.C.M. 9/98, L. 226/99)(D.L. 180/98, L. 267/98, D.P.C.M. 9/98, L. 226/99)
Un esempio di zonazione del rischio da frana molto elevato nellaUn esempio di zonazione del rischio da frana molto elevato nella Regione Campania: a) schema Regione Campania: a) schema metodologico adottato; b) areale sede delle coltri piroclastichemetodologico adottato; b) areale sede delle coltri piroclastiche; c) zonazione del rischio.; c) zonazione del rischio.
a)
b)
c)
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Localizzazione di fenomeni franosi di primo distacco occorsi a CLocalizzazione di fenomeni franosi di primo distacco occorsi a Cervinara ervinara (AV) nel dicembre 1999. La carta inventario dei fenomeni franosi(AV) nel dicembre 1999. La carta inventario dei fenomeni franosi èè stata stata redatta dallredatta dall’’AutoritAutoritàà di Bacino Nazionale di Bacino Nazionale ““LiriLiri--Garigliano e VolturnoGarigliano e Volturno””..
EsempiEsempi didi eventieventi occorsioccorsi allall’’internointerno delledelle areearee perimetrateperimetrate
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Localizzazione della colata detritica occorsa a Celle di Localizzazione della colata detritica occorsa a Celle di BulgheriaBulgheria (SA) il 05.09.2001. La carta (SA) il 05.09.2001. La carta inventario dei fenomeni franosi inventario dei fenomeni franosi èè stata redatta dal stata redatta dal C.U.G.RIC.U.G.RI per conto dellper conto dell’’AutoritAutoritàà di Bacino di Bacino Regionale Sinistra Regionale Sinistra SeleSele..
EsempiEsempi didi eventieventi occorsioccorsi allall’’internointerno delledelle areearee perimetrateperimetrate
Prof. Ing. Leonardo Cascini, Università degli Studi di Salerno. Geofluid 2010 - Piacenza, 8 ottobre 2010
0
10
20
30
40
50
60
0 0.5 1 1.5 2
t [min]
Q [m
3 /s]
tp
Qp
Dati geologici
Valutazione delle aree d’innesco (TRIGRS – UNSAT)Valutazione della distanza di propagazione (FLO-2D)
Progressi delle conoscenze a scala di versante Progressi delle conoscenze a scala di versante Il caso di studio di Il caso di studio di AirolaAirola (BN)(BN)
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PsAI-Rf a scala 1:25.000
Dati geologici
Riperimetrazione delle aree a rischio
Progressi delle conoscenze a scala di versante Progressi delle conoscenze a scala di versante Il caso di studio di Il caso di studio di AirolaAirola (BN)(BN)
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EsempioEsempio didi perimetrazioneperimetrazione nellnell’’ambitoambito deidei PsAIPsAI--RfRf
Lettura foto aeree
T A V . 2Carta
Geologico-Strutturale
T A V . 3Carta Geomorfologica
T A V . 1Carta degli elementi sui
Fenomeni di Dissesto forniti dagli Enti territoriali
Ricerche storiche
T A V . 5Carta Inventario dei Fenomeni Franosi
CataloghiStudi Esistenti
Sopralluoghi
TA V . 1 2Carta degli Scenari di
Franosità in funzione della massima intensità attesa
Vulnerabilità del tessuto urbano e
infrastrutturale
Ambiti geomorfologici
T A V . 1 1Carta dei
Danni segnalati dagli Enti Territoriali
T A V . 1 0Carta del
Danno Rilevato e delle strutture ed
infrastrutture molto vulnerabili
T A V . 8Carta della
zonazione degliInsediamenti urbani
T A V . 9Carta dei detrattori
ambientali e delle
infrastrutture
T A V . 6Carta del
Vincolo Idrogeologico e Parchi Nazionali e
Regionali
Analis i Strumenti Urbanistic i Comunali
Aggiornamento del tessuto urbano
mediante ortofoto AIMA Min.Ambiente
Letturafoto aeree
Segnalazioni degli enti
Segnalazioni del Corpo forestale
T A V . 7Carta dei
Vincoli Ambientali e Culturali
Studi dell ' Autori tà di
Bacino
Sitap del Ministero BBCC e Studi dei Piani Paesistic i
Streetnet(della soc. Risorse
Ambientali)
Rilievi di Campagna
Raccolta Dati Presso Enti
Carta delle aree innondabili da colate
rapide di fango sulla base di modelli idraulici
semplificati
Modello Idraul ico
Analis i del tessuto urbano ed
infrastrutturaleStudi esistenti Sopralluoghi
Definiz ione convenzionale dell 'entità del
Danno
Analis i dei dati ri levati e
attribuzione dell 'enti tà del
Danno
Elaborazione ipertestuale e successiva
archiv iazione dei dati
T A V . 13Car t a degl i s c enar i d i
Ris c h io
Analis i geologica del terri torio e analis i Morfo-
evolutiva dei versanti
Aggiornamento carta inventario dei Fenomeni
Franosi
Avvio studi Geotecnic i
Massima Intensità attesa della franosità
reale e potenziale
ISTAT
PIANI &
PROGRAMMI
T A V . 4Carta
dei Depositi di Copertura
Caratterizzazione dei fenomeni franosi e
Indicatori di Attiv ità e di tendenza evolutiva
Evidenze Morfologiche di
Frane
IndicatoriMorfologic i
IndicatoriGeologic i-Strutturali
VerificaNO SI
VerificaNO SI
Diagramma metodologico per lDiagramma metodologico per l’’individuazione degli scenari di individuazione degli scenari di rischio (Autoritrischio (Autoritàà di Bacino Nazionale dei fiumi di Bacino Nazionale dei fiumi ““LiriLiri--Garigliano Garigliano e Volturnoe Volturno””))
0 20 40 Kilometers
Bacino del Liri-Garigliano
Bacino del Volturno
67.5%
18.1%0.9%
13.5%
attivequiescenti
creepdgpv
Distribuzione delle frane a cinematica Distribuzione delle frane a cinematica lenta nel territorio delllenta nel territorio dell’’AdBAdB LGV. LGV.
Particolare della Carta degli Scenari di Particolare della Carta degli Scenari di Rischio (Rischio (MontecalvoMontecalvo IrpinoIrpino, Avellino), Avellino)
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Eventi occorsi prima del XIX secoloOpere letterarie;Opere letterarie;Archivi parrocchiali (Archivi parrocchiali (““Registro dei mortiRegistro dei morti””) )
Eventi occorsi nel XIX secolo Eventi occorsi nel XIX secolo Documenti conservati presso:Documenti conservati presso:LL’’archivio di Stato di Salerno (Intendenza delarchivio di Stato di Salerno (Intendenza delRegno delle Due Regno delle Due SicilieSicilie, Sezione Opere, Sezione OperePubbliche);Pubbliche);
Prefettura di Gabinetto;Prefettura di Gabinetto;Fondo Protocolli Notarili;Fondo Protocolli Notarili;Manoscritti di famigliaManoscritti di famigliaEventi occorsi nel XX secolo Eventi occorsi nel XX secolo Letteratura storica Letteratura storica Documenti conservati presso il Genio CivileDocumenti conservati presso il Genio Civilee negli Uffici Tecnici Comunali; e negli Uffici Tecnici Comunali; Progetto AVI Progetto AVI
UlterioriUlteriori progressiprogressi delledelle conoscenzeconoscenze a a scalascala territorialeterritoriale
Areale della Regione Campania in cui sono Areale della Regione Campania in cui sono presenti coperture di origine piroclastica.presenti coperture di origine piroclastica.
293293Numero di datiNumero di dati
daldal 1640 al 20061640 al 2006EstensioneEstensione del del catalogocatalogo
DatiDati selezionatiselezionati ((eventieventi con con vittimevittime) )
672672Numero di datiNumero di dati
DalDal 55°° secolosecolo al 2006al 2006EstensioneEstensione del del catalogocatalogoDataset disponibileDataset disponibile
Studi possibili laddove sono disponibili Studi possibili laddove sono disponibili fonti documentarie attendibili sugli fonti documentarie attendibili sugli eventi occorsi in passatoeventi occorsi in passato
Prof. Ing. Leonardo Cascini, Università degli Studi di Salerno. Geofluid 2010 - Piacenza, 8 ottobre 2010((modificatemodificate dada Cascini et al. 2008)Cascini et al. 2008)
1.0E-04
1.0E-03
1.0E-02
1.0E-01
1.0E+00
1 10 100 1000N
F
Campania RegionContext A1Context A2Context BContext C
rollover
rollover
RisultatiRisultati didi analisianalisi storichestoriche
1.0E-05
1.0E-04
1.0E-03
1.0E-02
1.0E-01
1.0E+00
1.0E+01
1 10 100 1000N
F
Japan (1948-1996)China (1900-1987)
Hong Kong (1917-1995)
Norway (1900-2004)
Colombia (1936-2000)
Canada (1800-1996)
Italy (1410-1999)
Nepal (1971-2000)
Campania Region (1640-2006)
a) Zonazione della) Zonazione dell’’areale della Regione Campania in areale della Regione Campania in cui sono presenti coperture di origine piroclastica; cui sono presenti coperture di origine piroclastica; b) curve Fb) curve F--N della Regione Campania, dellN della Regione Campania, dell’’Italia, di Italia, di Paesi europei ed extraPaesi europei ed extra--europei; c) curve Feuropei; c) curve F--N N relative a contesti relative a contesti geogeo--ambientaliambientali omogenei della omogenei della Regione Campania.Regione Campania.
a)
b)
c)
SocietalSocietal riskrisk
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Risultato finale al quale tendere: QRARisultato finale al quale tendere: QRA
((FellFell etet al., 2005; 2008)al., 2005; 2008)
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I I SoggettiSoggetti potenzialmentepotenzialmente interessatiinteressati al al progressoprogresso delledelle conoscenzeconoscenze
-- Enti territorialmente competenti (Stato , Regioni, Enti territorialmente competenti (Stato , Regioni, Province, AutoritProvince, Autoritàà di Bacino)di Bacino)
-- Agenzie per la Protezione dellAgenzie per la Protezione dell’’AmbienteAmbiente
-- Imprese di costruzioni (edili, geotecniche, Imprese di costruzioni (edili, geotecniche, ……) e di) e diopere infrastrutturali (viarie, idrauliche, opere infrastrutturali (viarie, idrauliche, ……))
-- Professionisti operanti nel settoreProfessionisti operanti nel settore
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AmbitiAmbiti neinei qualiquali applicareapplicare le le conoscenzeconoscenze disponibilidisponibili
-- Gestione della risorsa suolo (PUC, PTCP)Gestione della risorsa suolo (PUC, PTCP)
-- Politiche ambientaliPolitiche ambientali
-- Interventi di mitigazione del rischio (strutturali e/oInterventi di mitigazione del rischio (strutturali e/onon strutturali)non strutturali)
-- Monitoraggio Monitoraggio
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EsempioEsempio didi monitoraggiomonitoraggio classicoclassico
ContestoContesto potenzialmentepotenzialmente sedesede didi fenomenifenomeni distruttividistruttivi
10
100
1000
0 200 400 600 800 1000 1200 1400 1600
Pe [mm]
r.e.f.d. - Sarno Raingauger.e.f.d. - Lauro RaingaugeRecorded Slope Failures
upper envelope of rainfall that failed to trigger debris flows
lower envelope of rainfall that triggered debris flows
((Rossi et al.,Rossi et al., 1998)1998)SoglieSoglie pluviometrichepluviometriche
PluviometroPluviometro
60 km2
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Siti investigati
Tensiometri Tensiometri ““JetfillJetfill””(profondit(profonditàà: 1,5 m : 1,5 m ÷÷ 4,0 m)4,0 m)
Tensiometri Tensiometri ““QuickQuick--DrawDraw””(profondit(profonditàà: 0,2 m : 0,2 m ÷÷ 1,6 m)1,6 m)
60 km2
EsempioEsempio didi monitoraggiomonitoraggio innovativoinnovativo
ContestoContesto potenzialmentepotenzialmente sedesede didi fenomenifenomeni distruttividistruttivi
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Substrato carbonatico
Coperture piroclastiche
Substrato carbonatico
Coperture piroclastiche
ConfrontoConfronto tratra le le mediemedie mensilimensilideidei valorivalori didi suzionesuzione misuratimisurati a a profonditprofonditàà inferioriinferiori a 1 m e la a 1 m e la media mobile media mobile delladella pioggiapioggiagiornalieragiornaliera computatacomputata susu due e due e susu tretre mesimesi (Cascini e (Cascini e SorbinoSorbino, , 2003).2003).
EsempioEsempio didi monitoraggiomonitoraggio innovativoinnovativo
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φ1φ2
Interferometria Differenziale SAR (DInSAR)Interferometria Differenziale SAR (DInSAR)
Sensori: Sensori: ERS1, ERS2, ENVISATERS1, ERS2, ENVISAT..Passaggi:Passaggi: ogni 35 giorni. ogni 35 giorni. Linea di vista Linea di vista ––LOSLOS: : 2323°°. .
Razionale: individuare zone Razionale: individuare zone affette da deformazione e affette da deformazione e seguirne lseguirne l’’evoluzione temporale evoluzione temporale mediante la generazione di mediante la generazione di interferogrammi differenziali.interferogrammi differenziali.
baselinebaseline
I rilievi satellitari nel monitoraggio degli spostamenti I rilievi satellitari nel monitoraggio degli spostamenti
Prof. Ing. Leonardo Cascini, Università degli Studi di Salerno. Geofluid 2010 - Piacenza, 8 ottobre 2010
A-A
B-B C-C
D-D E-E
(Cascini (Cascini etet al.,2010)al.,2010)
Importanza della scala di analisiImportanza della scala di analisi
Individuazione di porzioni di frana con Individuazione di porzioni di frana con differenti velocitdifferenti velocitàà
(Cascini (Cascini etet al.,2010)al.,2010)
Il contributo dei dati DInSAR alla zonazione dei fenomeni franoIl contributo dei dati DInSAR alla zonazione dei fenomeni franosisi
Prof. Ing. Leonardo Cascini, Università degli Studi di Salerno. Geofluid 2010 - Piacenza, 8 ottobre 2010
Le tecniche DInSAR: una realtLe tecniche DInSAR: una realtàà nella analisi dei fenomeni di subsidenzanella analisi dei fenomeni di subsidenza
Campi Flegrei
Vesuvio
Vomero (Na)
BradisismaScavi in sotterraneo
Foce Volturno
Pista aeroporto di Grazzanise
Vulcano Buono
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Il caso di studio di Sarno (SA)
Ubicazione delle aree interessate dai dissesti Ubicazione delle aree interessate dai dissesti
La Piana Campana con indicazione dellLa Piana Campana con indicazione dell’’area di studioarea di studio
Cascini e Di Cascini e Di MaioMaio, 1994, 1994
Prof. Ing. Leonardo Cascini, Università degli Studi di Salerno. Geofluid 2010 - Piacenza, 8 ottobre 2010
Confronto tra mappe di cedimenti cumulati ottenuti con: a) misurConfronto tra mappe di cedimenti cumulati ottenuti con: a) misure topografiche e topografiche (luglio 1992(luglio 1992--ottobre 1993); b) dati DInSAR (giugno 1992ottobre 1993); b) dati DInSAR (giugno 1992-- novembre 1993)novembre 1993)
Il caso di studio di Sarno (SA)
Cascini Cascini etet al., 2006al., 2006
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Analisi di dati DInSAR ad alta risoluzione alla Analisi di dati DInSAR ad alta risoluzione alla scala del singolo edificioscala del singolo edificio
DalDal rilievorilievo deidei dannidanni agliagli edificiedifici sisi era era conclusoconcluso cheche i i dannidanni registratiregistrati allaallaChiesaChiesa eranoerano statistati causaticausati daldalterremototerremoto del 1980 (del 1980 (NigroNigro, 1992)., 1992).
Longitudinal Profile 2
-6
-5
-4
-3
-2
-1
0
0 10 20 30 40 50 60 70distance (m)
settl
emen
t (cm
)
08/06/199220/12/199312/04/199507/10/2004church border
Transverse Profile 1
-6
-5
-4
-3
-2
-1
0
0 5 10 15 20 25 30
distance (m)
settl
emen
ts (c
m)
08/06/199220/12/199312/04/199507/10/2004
Transverse Profile 2
-6
-5
-4
-3
-2
-1
0
0 5 10 15 20 25 30distance (m)
settl
emen
ts (c
m)
20/12/199312/04/199507/10/200408/06/1992
MunicipioMunicipioChiesaChiesa
(Cascini (Cascini etet al.,2007)al.,2007)
Il caso di studio di Sarno (SA)
Longitudinal Profile 1
-6-5
-4-3
-2-1
0
0 10 20 30 40 50 60 70
distance (m)
settl
emen
t (cm
)
08/06/199220/12/199312/04/199507/10/2004church border
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Distribuzione spaziale dei pixel DInSAR ad alta risoluzione in cDistribuzione spaziale dei pixel DInSAR ad alta risoluzione in corrispondenza orrispondenza del Municipio e della Chiesa contigua. del Municipio e della Chiesa contigua.
Definizione di rotazione relativa massima Definizione di rotazione relativa massima (Burland e (Burland e WrothWroth, 1974), 1974)
MunicipioMunicipioChiesaChiesa
-6
-5
-4
-3
-2
-1
0
0 10 20 30 40 50 60 70
distanza misurata lungo la facciata principale [m]
cedi
men
ti (c
m)
20/12/199312/04/1995
07/10/2004
Andamento dei cedimenti cumulati di punti disposti lungo Andamento dei cedimenti cumulati di punti disposti lungo una sezione longitudinale del Municipio e della Chiesa. una sezione longitudinale del Municipio e della Chiesa.
ββmaxmax ≈≈ 1/588 < 1/5001/588 < 1/500
-0.0020
-0.0015
-0.0010
-0.0005
0.00000 10 20 30 40 50 60 70
distanza misurata lungo la facciata principale [m]
Rot
azio
ne r
elat
iva,
β
Rotazioni relative calcolate per un profilo longitudinale parallRotazioni relative calcolate per un profilo longitudinale parallelo elo alla facciata dellalla facciata dell’’edificio. I dati sono relativi ai cedimenti calcolati edificio. I dati sono relativi ai cedimenti calcolati dalldall’’ 8 giugno 1992 al 7 ottobre 2004. 8 giugno 1992 al 7 ottobre 2004.
MunicipioMunicipioChiesaChiesa
Il caso di studio di Sarno (SA)
Prof. Ing. Leonardo Cascini, Università degli Studi di Salerno. Geofluid 2010 - Piacenza, 8 ottobre 2010
Il caso di studio di RovigoIl caso di studio di Rovigo
LL’’impiego delle tecnologie satellitari impiego delle tecnologie satellitari PSPS--DInSARDInSAR ha fornito, sette anni dopo il verificarsi dei danni, ha fornito, sette anni dopo il verificarsi dei danni, elementi quantitativi decisivi per il riconoscimento delle causeelementi quantitativi decisivi per il riconoscimento delle cause dei dissesti strutturali riscontrati nel dei dissesti strutturali riscontrati nel centro storico di Rovigo. Lcentro storico di Rovigo. L’’accuratezza dei rilievi puntuali di cedimento, dimostrata accuratezza dei rilievi puntuali di cedimento, dimostrata sperimentalmente, e la disponibilitsperimentalmente, e la disponibilitàà di un archivio storico di informazioni risalente al 1992 hanno di un archivio storico di informazioni risalente al 1992 hanno avvalorato ed integrato le considerazioni tecniche degli espertiavvalorato ed integrato le considerazioni tecniche degli esperti interpellati, basate sulla morfologia interpellati, basate sulla morfologia dei danni, consentendone la attribuzione alle opere di scavo deldei danni, consentendone la attribuzione alle opere di scavo del parcheggio sotterraneo.parcheggio sotterraneo.Assieme a considerazioni di tipo meccanico e geotecnico, pertantAssieme a considerazioni di tipo meccanico e geotecnico, pertanto, le misure satellitari utilizzate o, le misure satellitari utilizzate nella perizia di parte sono state fondamentali e riconosciute conella perizia di parte sono state fondamentali e riconosciute come probanti nel dispositivo della me probanti nel dispositivo della sentenza, favorevole ai danneggiati, emesso nel giugno 2002 dal sentenza, favorevole ai danneggiati, emesso nel giugno 2002 dal Tribunale di Rovigo.Tribunale di Rovigo.
Chiesa della Rotonda
Mappa dei punti DInSARMappa dei punti DInSAR ((JurinaJurina etet al, 2003)al, 2003)
Prof. Ing. Leonardo Cascini, Università degli Studi di Salerno. Geofluid 2010 - Piacenza, 8 ottobre 2010
TerrafirmaTerrafirma (2003(2003--2012):2012):
insieme di servizi che linsieme di servizi che l’’Agenzia Agenzia Spaziale Europea (ESA) fornisce Spaziale Europea (ESA) fornisce nellnell’’ambito del Global Monitoring ambito del Global Monitoring forfor EnvironmentEnvironment and Security and Security ProgramProgram (GMES) dell(GMES) dell’’UE;UE;--promuove lpromuove l’’impiego di dati DInSAR impiego di dati DInSAR per lper l’’analisi di spostamenti della analisi di spostamenti della superficie topografica associati a:superficie topografica associati a:-- subsidenze;subsidenze;--frane; frane; --movimenti tettonici;movimenti tettonici;--erosione costiera;erosione costiera;--strutture/infrastrutture,strutture/infrastrutture,--etc.etc.
Il Progetto Il Progetto TerrafirmaTerrafirma
Prof. Ing. Leonardo Cascini, Università degli Studi di Salerno. Geofluid 2010 - Piacenza, 8 ottobre 2010
UlterioriUlteriori prospettiveprospettive: : datidati DInSAR ad DInSAR ad altissimaaltissima risoluzionerisoluzione
((CrosettoCrosetto et al., 2009)et al., 2009)
Ricostruzione 3D di spostamenti di edifici in aree densamente uRicostruzione 3D di spostamenti di edifici in aree densamente urbanizzate rbanizzate
Prof. Ing. Leonardo Cascini, Università degli Studi di Salerno. Geofluid 2010 - Piacenza, 8 ottobre 2010
ConclusioniConclusioni
Attualmente si applica non piAttualmente si applica non piùù del 10% delle del 10% delle conoscenze disponibili in ambito scientifico.conoscenze disponibili in ambito scientifico.
Come trasformare le conoscenze scientifiche in Come trasformare le conoscenze scientifiche in applicazioni tecniche? applicazioni tecniche?
Un argomento di discussione Un argomento di discussione comunecomune……