re nudo pop & altri festival - rassegna stampa

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di Matteo Guarnaccia Libro+cd+dvd Vololibero http://www.vololiberoedizioni.it/re-nudo-pop-altri-festival/

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Page 1: Re Nudo Pop & Altri Festival - rassegna stampa

 

RASSEGNA STAMPA

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Roberto Amadèverso SanremoGiovani

Gina e PieroCiampi, successoal ...

L'Isola al Meid'Autore ...

"FattibileUtopia”, unluogo dedicato a...

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“Re Nudo Pop e altri Festival” vince “Note di Carta”

All’interno di “Un Libro a Milano”- Fiera nazionale della piccola e media editoria

(26-27-28 novembre) premiazione con showcase di Andrea Labanca e Lele

Battista

Giunti alla fase finale delle selezioni,

“Re Nudo Pop e altri Festival” di

Matteo Guarnaccia (VOLOlibero

Edizioni) si aggiudica la vittoria del

Premio Note di Carta 2010 come

miglior libro musicale dell’anno. Il

premio è stato indetto da L’Isola, la

principale rivista dedicata alla musica

italiana, che si è avvalsa della

partecipazione e delle votazioni di

oltre 70 collaboratori attivi sul

territorio nazionale, oltre ad una

giuria esterna composta da

autorevoli personaggi legati al

mondo musicale e letterario italiano.

Il riconoscimento ha preso in considerazione tutte le pubblicazioni di editoria

musicale uscite nel periodo compreso tra ottobre 2009 e settembre 2010, dando

concreta possibilità ad ogni libro, autore ed editore (senza distinzioni tra gruppi

editoriali e/o produzioni indipendenti) di poter risultare tra i potenziali candidati

alla vittoria. Ecco la cinquina dei libri musicali selezionati dai redattori e dai

collaboratori della rivista:

Musica sulla carta (di Enrico de Angelis) - Zona Editore

Il mio Piero Ciampi (di Gianni Marchetti) - Coniglio Editore

Effetto Tenco (di Marco Santoro) - Il Mulino

Re Nudo Pop e altri festival (di Matteo Guarnaccia) - Vololibero Edizioni

Odio l’estate (di Paola De Simone) - Donzelli Editore

La fase finale ha coinvolto una Commissione esterna che ha affiancato L’Isola

nel compito di decretare il titolo vincitore tra i cinque finalisti. Questi i nomi della

Giuria esterna:

Mauro Ermanno Giovanardi (artista) - Emidio Clementi (artista) - CristinaDonà (artista) - Dario Zigiotto (operatore culturale) - Max Pirotta (giornalista Il

Mucchio) - Guido Giazzi (direttore Buscadero) - Niccolò Vecchia (giornalista

Radio Popolare) - Alessandra Marchese (giornalista Radio1 Svizzera Italiana) -

Valerio Corzani (artista, giornalista Radio3Rai; Il Manifesto) - Marco Lodoli(Scrittore) e Paolo Jachia (scrittore e coordinatore Giuria).

di ALESSIO ZIPOLI

Al Salone del Libro di Milano con Andrea Labanca eLele Battista

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“Re Nudo Pop e altri Festival” vince “Note di Carta” - L'Isola del... http://www.lisolachenoncera.it/rivista/primi_piani/re-nudo-pop-e-al...

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Recensione di: Vittorio Formenti

Matteo GuarnacciaRe nudo pop & altri festival(LIBRO + DVD + CD - VOLO LIBERO – 2010)

Il fenomeno dei festival pop negli anni ’70 non fu solo un fatto musicale ma anche e soprattutto di costume. Nato negliStati Uniti culminando con gli storici eventi di Woodtsock, Monterey e il tristemente noto Altamont, proseguito inInghilterra con l’Isola di Wight (e non solo) prese poi vita anche in Italia con il solito lustro di ritardo. Uscito dallacronaca il fenomeno oggi è ricordato solo per il suo drammatico epilogo al Parco Lambro nel 1976 ma la storiadocumenta ben altro. Questo libro, completato da un DVD e da un CD da ritenersi parti integranti del lavoro, riesaminail periodo che andò dal 1968 al 1976 abbracciando tutta la parabola della vicenda italiana. Lo scritto ci paresostanzialmente articolato in quattro parti. La prima è un’introduzione, breve ma lucida, di Majid Valcarenghi che fuprotagonista ed oggi testimone dell’autentico spirito del tempo. Segue il corpo dell’opera, scritta in stile sobrio echiarissimo da Matteo Guarnaccia, che propone una sezione sulle vicende d’oltre oceano e d’oltre Manica alla qualesegue la terza parte dedicata a quelle di casa nostra. Si conclude con il quarto intervento di alcuni autorevolipersonaggi quali Claudio Rocchi, Claudio Fucci, Bruno Casini, Enzo Gentile e Massimo Pirotta. Non si tratta né di unromanzo né di un trattato storico; siamo davanti ad un saggio che, evitando prolissità ed inutili resoconti di cronaca,rilegge i fatti con i vantaggi dell’esperienza diretta e del disincanto del tempo trascorso dando una prospettivainteressante del fenomeno. Il primo elemento, non così scontato, che emerge è la correzione della classica idea percui Woodtsock fu l’acme di una traettoria alla quale seguì un declino rapido ed improvviso; il libro chiarisce che ancheprima del celebre festival si ebbero momenti di dubbia “integrità” ed in definitiva Woodstock fu in buona parte unafortunata coincidenza di elementi positivi. Il secondo contributo riguarda le caratteristiche del fenomeno in Inghilterra,piuttosto lontano dalla retorica tramandata dalle canzoncine beat degli anni ’60 sull’isola di Wight. Il terzo elemento,forse il più importante, è relativo alla precisa ricapitolazione dei festival organizzati in Italia con un elenco completo e,soprattutto, con una lettura equilibrata e a tratti cruda dei momenti principali, dal sogno dell’Alpe del Viceré al drammadel terzo Parco Lambro. Il pregio principale ci pare il linguaggio chiaro e senza retorica che rende il lavoro accessibileanche a chi non visse in prima persona quei tempi; nessuna apologia, nessuna nostalgia, nessun crucifige, solo unasemplice e chiara sintesi con opinioni di quello che accadde. Il DVD allegato è un documentario relativo all’eventopresso l’Alpe del Viceré (1973) con scene del raduno, della costruzione delle tende, di un acid trip e di qualchescampolo musicale; a questo seguono le interviste a Massimo Villa, Eugenio Finardi, SimonLuca e Andrea MajidValcarenghi, piuttosto rievocative ad eccezione dell’ultima, tagliente e lucida come l’introduzione al libro. Il CD è moltofresco con brani dei principali artisti undergorund del periodo tratti da incisioni dell’epoca, come quella commovente diDonatella Bardi o dei sempre presenti Come Le Foglie, o da session più recenti, come quella di Riccardo Zappa, de ICancelli della Memoria, dei Jumbo e degli Yu Kung. Uno raggio di luce su di un momento importante del costumeitaliano, concentrato ma senza distorsioni ; certamente consigliato.

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claudio
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Tag: Angelo, DVD, Franco Battiato, libri, Matteo Guarnaccia, musica italiana,Verderio, Woodstock

Esce oggi in libreria la primapubblicazione di una nuova casa editrice,la VoloLibero, che già ha annunciato laprossima emissione di altri nuoviinteressanti volumi. "Re Nudo Pop e altrifestival - Il sogno di Woodstock in Italia1968-1976” di Matteo Guarnaccia (che

presto troverete recensito nell'apposita rubrica dei libri di Rockol)ricostruisce la storia dei festival pop in Italia, ed esce a 39.90 eurocon allegati un DVD e un Cd. Nel DVD è documentato, conimmagini amatoriali ma che costituiscono una preziosatestimonianza dell'epoca, il festival dell'Alpe del Vicerè del 1973.

Per gentile concessione dell’editore, Claudio Fucci, cheringraziamo, pubblichiamo un estratto dal DVD: si tratta di unalibera improvvisazione con cui Franco Battiato apriva i suoi concertidel tempo (con lui Gianfranco D’Adda alla batteria, Mario EllepìDalla Stella alle chitarre e Gianni Mocchetti al basso). Le immaginisono state girate da Angelo Verderio.

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Libri musica

Matteo GuarnacciaRe Nudo Pop & altri festival(VOLOLibero Edizioni, 126 pagine + Cd eDVD, euro 39,90)

Tag: Matteo Guarnaccia, Re Nudo Pop & altri festival

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Una nuova casa editrice debutta con un libro chemancava, ed è buona cosa che adesso ci sia: unapiccola storia dei festival pop, all’estero masoprattutto in Italia, nel periodo “magico” che va dal1968 al 1976: il tempo che da noi “Il sogno diWoodstock” (è il sottotitolo del libro) sbocciasse e sispegnesse schiacciato dal piombo - metaforico ereale - degli anni Settanta. Matteo Guarnaccia,classe 1954, quindi testimone del tempo,ricostruisce le vicende di quella stagione con appenaun filo di nostalgia ma con il corretto distacco dellostorico - o del cronachista, dato che di molte dellevicende narrate fu testimone oculare quando nondiretto protagonista - e senza alcuna retorica, anzicon un certo qual disincanto. Certo è difficile oggispiegare cosa davvero fu quel transito di tempo,soprattutto a chi è troppo giovane per poter capirequanto diversi fossero quegli anni da quelli chestiamo vivendo oggi - e quanto diversa fosse l’Italia.E il libro - il libretto - sarà una lettura emozionantesoprattutto per chi può dire “io c’ero” (ad esempio,io ho finalmente scoperto, leggendolo, cosa ne fu delfamigerato Festival Pop di Santa Monica, annunciatopoi annullato nel 1974). Chi non c’era può provare acapirne qualcosa dal DVD allegato, che per quasimezz’ora documenta - su riprese di Angelo Verderio,finora inedite e realizzate con una telecamera SonyPortapack AVC3400 - il festival che la rivista ReNudo organizzò nel 1973 all’Alpe del Vicerè. Il DVDcontiene anche interventi di altri testimonidell’epoca: Massimo Villa, Eugenio Finardi,Simonluca e Andrea Valcarenghi (il migliore, e piùlucido, è quest’ultimo). Il progetto, curato da ClaudioFucci, si completa con un Cd audio in cui i musicistidi allora ripropongono, in registrazioni più recenti orecentissime, musiche e canzoni d’antan: ingenuenei testi, spesso derivative nei suoni, ma che hannoil sapore delle madeleines proustiane per chi ha l’etàper averle ascoltate da ragazzo. Fra i nomi presentinel Cd, i Garybaldi, Simon Luca, gli Yu Kung, iJumbo, Riccardo Zappa, i Come le Foglie (presentianche con un brano d’epoca), Alberto Camerini,Ricky Gianco e i Cancelli della Memoria (tribute banddi cui fanno parte Gianfranco D’Adda e Mario “Ellepì”Dalla Stella, già collaboratori di Battiato negli anniSettanta: prendono il nome da una canzone di “Clic”e ripropongono “Plancton”, uno dei brani di“Pollution”). Dal punto di vista strettamentedocumentale, le tre tracce più significative sono una

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claudio
Timbro
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“Improvvisazione” di Franco Battiato al synth (lapotete vedere in un video sul nostro canaleMusicVideos), registrata dal vivo nel 1970, “Sotto iportici di marmo” di Claudio Rocchi, registrata dalvivo nel 1972, e “Incoscienza”, registrata dal vivo aCatania, probabilmente nel 1974, dalla nondimenticata Donatella Bardi (scomparsa nel 2009,della quale la VOLOLibero sta per ripubblicare l’unicoalbum, “A Puddara è un vulcano”). (fz)

(17 nov 2010)

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Il buongiorno di Twilight del 25/11/2010La musica indipendente torna, ancora una volta, a Faenza per la 14° edizione del MEI. Un'occasioneunica in Italia, per far circolare liberamente nuove idee, sonorità e progetti musicali.

IL DISCO DEL GIORNO"Free", Ornette Coleman, da"Change Of The Century" del 1960, AtlanticOrnette Coleman è uno dei veri rivoluzionari del jazz, capace di sovvertiretutte le regole musicali del genere. Nonostante sia stato a lungo reputato, aseconda dei casi, un pazzo, un incapace, un fallito, un truffatore, a lui,come a pochi altri, si deve l'invenzione del free jazz. La sua musica utilizzala tecnica solo come mezzo e non come fine, è lontana da ogni strutturapreconcetta, libera di seguire qualsiasi intuizione: insomma, emozione allostato puro. Il suo carattere timido, le sue "stranezze" (il sassofono diplastica bianca, la passione per il violino, l'abbigliamento spesso evolentieri bizzarro) hanno sicuramente incontrato più di qualche resistenzatra gli appassionati più tradizionalisti di jazz. Coleman, invece, ha solo unasensibilità musicale e personale diversa, tanto da affascinare anche JohnColtrane, sebbene all'inizio non lo capisse. Solo dopo qualche anno difrequentazione e di pratica, anche lui si convertirà al verbo "free", tanto daspedire a Ornette un telegramma con dentro trenta dollari, segno tangibiledi riconoscenza. Coleman ha oltrepassato anche i confini del jazz,suonando con musicisti tanto diversi tra loro: ad esempio Jerry Garcia e iGrateful Dead, Lou Reed, e The Roots. Innumerevoli protagonisti dellascena musicale contemporanea, jazz, rock e d'avanguardia, come KeithJarret, Joshua Redman, Sonic Youth, Patti Smith e John Zorn, gliriconoscono un'influenza centrale nel loro modo di comporre e di suonare.

IL LIBRO DEL GIORNO"Re nudo pop & altri festival. Il Sogno di Woodstock in Italia 1968-1976",Matteo Guarnaccia, Vololibero, pp. 96 + DVD + CDQuesto è un libro sull'esperienza dei Festival in Italia negli anni '70, scrittoda Matteo Guarnaccia con prefazione di Majid Valcarenghi e interventi diEnzo Gentile, Eugenio Finardi, Bruno Casini, Massimo Pirrotta e ClaudioFucci. "Re nudo pop & altri festival. Il Sogno di Woodstock in Italia1968-1976" racconta la stagione dei raduni pop nostrani, la storia di unperiodo musicale ricco di contraddizioni e di tensioni politico-sociali. Ilvolume analizza, però, anche il ritardo culturale e musicale dell'Italia neiconfronti dei Paesi stranieri (alcuni capitoli, infatti, sono dedicati aWoodstock, Monterrey e Wight), recuperato solo attraverso la passione dichi lavorava alla storica rivista "Re Nudo", che riuscì a trasportarel'atmosfera dei maggiori festival internazionali grazie a un'organizzazionefatta di professionalità e grande passione. L'opera è arricchita da un CDcontenente 16 brani (molti dei quali inediti) dei musicisti cult di quelperiodo: Franco Battiato, Garybaldi, Come le foglie, Analogy, DonatellaBardi, Ricky Gianco e tanti altri. A completare l'elegante cofanetto, un DVDcon immagini originali ed esclusive del festival dell'Alpe Del Vicerè del1973.

L'EVENTO DEL GIORNO: "14° MEI – Meeting degli Indipendenti ” (26 –28 novembre 2010, Faenza)Torna a Faenza il MEI, il primo festival in Italia della produzione musicale,video-cinematografica, letteraria e culturale indipendente, e la più grandekermesse di musica live italiana. Sarà un omaggio a Fred Buscaglione, acinquant'anni dalla sua scomparsa, ad aprire oggi questa quattordicesimaedizione. La manifestazione, però, partirà ufficialmente venerdì 26 con laproclamazione dei vincitori del Premio Italiano Musica Indipendente (PIMI),che vedrà salire sul palco del Teatro Masini numerosi ospiti: Paolo Belli,Simona Gretchen, Andrea Chimenti, Marco Fabi e Renzo Arbore. Semprenella serata del 26 la rock band alternativa, Il Teatro degli Orrori, riceverà ilpremio come migliore album indipendente per "A sangue freddo". Tra glieventi di sabato segnaliamo: la presenza di Francesco e FedericoZampaglione per il film "Shadow"; l'evento "Un Palco per l'Omsa", concertoper il lavoro con Omar Pedrini e Khorakhane'; la serata "Babel-L'Italia deimille colori", nell'ambito delle iniziative del MEI legate all'incontro tra lediverse culture; la Notte Bianca del Mei, con musica live in 50 punti diversidella città. Ad aprire la giornata di domenica sarà la presentazione dellibro-cd "Terra in bocca", all'interno del convegno "Musica contro le mafie",e il concerto de I Giganti che, proprio tra il 1970 e il '71, pubblicavanol'opera "Terra in bocca: poesia di un delitto", su un omicidio di mafia intornoalla lotta per l'acqua in un paese siciliano. Il disco, ingiustamentecensurato, viene riproposto per intero dal vivo solo dopo 40 anni. Sempre il28, si terrà il Premio Italiano Videoclip Indipendente 2010 (PIVI), con oltre

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XXLL aall MMEEII.. iill RRee NNuuddoo èè PPooppMMEEII 22001100. XL è pprroottaaggoonniissttaa ccoonn uunnaa sseerriiee ddii iimmppoorrttaannttii aappppuunnttaammeennttii.Segui in diretta gli aggiornamenti nella nostra ppaaggiinnaa FFaacceebbooookk.

MMEEII 22001100. Durante la premiazione per il miglior libro indies dell’anno, ricevuto dalgiornalista RRoobbeerrttoo CCaallaabbrròò per EEiigghhttiieess CCoolloouurrss (Coniglio Editore), MMaatttteeooGGuuaarrnnaacccciiaa ha ricevuto un riconoscimento speciale per il libro: RRee NNuuddoo PPoopp &&aallttrrii FFeessttiivvaall di cui parleremo anche nel nn..6611 ddii XXLL, tra qualche giorno in edicola.Ecco la sua presentazione.

Scritto sabato, 27 novembre, 2010 alle 16:43 nella categoria MEI, musica. Puoi seguire icommenti a questo post attraverso il feed RSS 2.0. Puoi lasciare un commento, o fareun trackback dal tuo sito.

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BOOK-IT

Appuntamento #16

16/12/2010

Rispetto alle precedenti puntate dove vi proponevamo decine e decine direcensioni, questo appuntamento di Bookit è da considerarsi in pillola: soloquindici titoli. Era, però, d'obbligo: non potevamo lasciarvi senza qualcheconsiglio per i regali di Natale. Torna Bookit, la nostra rubrica letteraria. Acura di Renzo Stefanel e Stefano Fanti.

MATTEO GUARNACCIA"Re Nudo Pop & altri festival. Il sogno di Woodstock in Italia1968-1976"128 pp. - 39, 90 € - Volo Libero - 201039, 90 €? Sì, ma ci sono anche un dvd e un cd. E poi c'è il libro: una pietramiliare per tracciare la storia, ancora tutta da scrivere, dal rock italiano. Che tra1968 e 1976 visse un stagione intensissima di Festival Pop che non eranosemplici raduni musicali, ma progetti di vita alternativa, separata dalla società,comunista in senso tribale e non marxista. Guarnaccia, uno che c'era,ricostruisce il fenomeno festival per festival (ci sono quasi tutti), con tanto digiglist, raccontando l'ascesa e la caduta del sogno hippy italiano. Ci si mise dimezzo la politica, ovvio, anche se non quella corrotta di oggi, ma quellaideologica e violenta di allora: e rovinò tutto. Indispensabili il volume e il dvd,con tanto di immagini rarissime dell'Alpe del Viceré (1973) con un Battiato neldelirio, meno efficace il cd, ma dai. Qualche opinione discutibile di Guarnaccia,ma grande libro. Per sapere cos'era il rock vero nell'Italia dei 70. // RenzoStefanel

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ANGOLO DEI GIORNALISTI

With a little help from my friends (consigli pergli acquisti natalizi)

Iniziamo con due libri: "La storia del metal" raccontata dai fumetti di Enzo Rizzi della Aaron works del

2009, ma in ristampa e "Re Nudo Pop & altri festival" di Matteo Guarnaccia della Vololibero Edizioni da

poco uscito, racconta la stagione dei raduni pop nostrani. Quindi due dvd, un dvd per la passione

rockettara: "The Judas Priest Story" e un dvd perchè mi ricorda la recensione di un suo lavoro in cui il

giornalista diceva "compratelo per sentire come non riuscirete mai a suonare la chitarra" "Frank Zappa.

The Torture Never Stops". Quindi due cd postumi di due artisti andati via troppo presto: il cd triplo

"Ritratto" di Ivan Graziani con pezzi famosi e alcuni inediti. il doppio "AT DONINGTON UK: LIVE 1983

& 1987" per quanto riguarda Ronnie James Dio.

scritto da I consigli di SpaceMax 10/12/2010 17:39

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claudio
Evidenziato
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Notizia inserita venerdì 26 novembre 2010 - 22:52:39

26.NOV.11 - ANCHE MUSICISTI LEGNANESI NEL LIBRO "RE NUDO POP"

Re Nudo Pop & altri Festival - Il sogno di Woodstock in Italia1968-1976" è un libro sull’esperienza dei Festival in Italia neglianni 70, scritto da Matteo Guarnacia con interventi di EnzoGentile, Eugenio Finardi, Bruno Casini, Massimo Pirrotta eClaudio Fucci.

DVD con il documentario inedito di Alpe del Vicerè, eintervista a Massimo Villa.

CD con inediti di artisti legati al movimento dei festival e a ReNudo con inediti, tra gli altri, di Franco Battiato, Garybaldi,Come le foglie, Analogy, Donatella Bardi.

Tra tante "firme" e tanti "mostri sacri" della canzone, anche un video dei "Cancelli dellamemoria", girato a Rescaldina nel 2008, tre due musicisti del Legnanese ovvero GianfrancoD'Adda (ex batterista di battiato), Carlo Cilibrasi (Parabiago) e Stefano Vietta (basso).

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CANCELLI DELLA MEMORIA -Live teatro Dante Castellanza 26 novembre

La band ha suonato i brani del periodo "sperimentale" del cantautore catanese, ovveroalbum come "Fetus", "Pollution", "Clic" o "Sulle corde di Aries". Sul palco ci saranno propriodue ex musicisti di quegli epici album sospesi tra rock, progressive e sperimentazione, cioèil batterista rescaldinese Gianfranco D'Adda e il chitarrista Mario "Ellepi" Dalla Stella. Lavoce è affidata a Roberta Pagani. Compongono il gruppo il tastierista Poalo Botta, ilbassista Mauro Galbersanini, ed il percussionista Carlo Cilibrasi. Le coreografie sonoaffidate ad Elena Lago, con gli intermezzi teatrali di Paolo Raimondi e la direzione artisticadi Valentino Flesca.

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presentazione libriMERCOLEDI 22 DICEMBRE 010, ore 19,30

Re Nudo pop & altri festivallibro e dvd di Matteo Guarnaccia

(VOLOlibero edizioni)

incontro con Matteo Guarnaccia el'editore Claudio Fucci

Re Nudo Pop e altri Festival ¨¨ un cofanettocomposto da un libro, un DVD ed un Cd che analizzail fenomeno dei Festival Pop in Italia nel periodo dal1968 al 1976, molti dei quali organizzati dalla rivistaRe Nudo (stagione conclusosi con le edizioni delFestival di Parco Lambro Milano). All'interno del DVDimmagini inedite del Festival dell'Alpe Del Vicer¨¦(Co) del 1973 ed interviste ai protagonisti dell'epoca(Eugenio Finardi, Massimo Villa ed altri). Sul CD unacompilation con inediti di musicisti del giro di ReNudo.A scrivere il testo di questo libro ¨¨ stato MatteoGuarnaccia, quotato artista ed autore di moltepubblicazioni, che ha svolto il doppio ruolo diricercatore e protagonista. Matteo infatti ¨¨ statotestimone diretto della stagione dei Pop Festivalraccontata in questo libro, oltre a questo ha svolto unminuzioso lavoro di ricerca ed uno studioapprofondito di quegli eventi. Inevitabile il paragonecon l'altrettanto fortunata stagione dei grandi radunid'oltreoceano e d'oltremanica. Oltre al testo diGuarnaccia ci sono scritti di altri giornalisti e musicistiprotagonisti di quel periodo (Massimo Pirotta EnzoGentile, Majid Valcarenghi, Bruno Casini ClaudioRocchi e Claudio Fucci).Re Nudo Pop e altri Festival sta raccogliendoconsensi di pubblico e riconoscimenti. Recentementesi ¨¨ aggiudicato la vittoria del Premio Note di Carta2010 come miglior libro musicale dell¡¯anno. Ilpremio, organizzato nell'ambito di ¡°Un Libro aMilano¡±- Fiera nazionale della piccola e mediaeditoria, ¨¨ stata indetto da L¡¯Isola che non c'era, laprincipale rivista dedicata alla musica italiana, che si¨¨ avvalsa della partecipazione e delle votazioni dioltre 70 collaboratori attivi sul territorio nazionale,oltre ad una giuria esterna composta da autorevolipersonaggi legati al mondo musicale e letterarioitaliano.Ha inoltre ricevuto una menzione speciale da partedel MEI sempre tra i libri musicali.

presentazione discoLUNEDI' 20 DICEMBRE 2010,ORE 18,30Der Maurer vol. 1un progetto di Enrico Gabrielli

presentazione libriMARTEDI 21 DICEMBRE 010,ore 21,00Maledetti francesicanti ribelli e vite da chansonnier

presentazione libriMERCOLEDI 22 DICEMBRE 010,ore 19,30Re Nudo pop & altri festivallibro e dvd di Matteo Guarnaccia

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Matteo Guarnaccia (Milano 1954), figura diriferimento della cultura visionaria contemporanea,¨¨ attivo nel campo dell¡¯arte (mostre internazionali,installazioni alla Triennale di Milano e alla Hall ofFlowers di San Francisco); della moda (Biba, CorsoComo 10, Vivienne Westwood, Malo) del design(Bruno Munari, Atelier Mendini, Italo Rota & Partners,Yoox, Coin); della scrittura (saggi dedicati alleavanguardie/controculture del Novecento); delgiornalismo (Vogue, Rolling Stone, Abitare, Zoom,Gap Japan, Wired, D©\La Repubblica, Alias);dell¡¯insegnamento (visiting professor alla NABA,Domus Academy, Accademia di Carrara, IUAV); dellacuratela (mostre dedicate alla Skate Art, almovimento Provos, alla Psichedelia, VivienneWestwood, a Giorgio Gaber); della musica (Byrds,Donovan, Timoria).

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articolo di giovedì 23 dicembre 2010

STRENNE INTELLETTUALI

di Gian Paolo Serino

Non esiste giornale, periodico, bollettino che sotto le festività non dedichi unapagina ai «libri strenna». Peccato che gli autori consigliati siano sempre gli stessi.Best seller per tutte le occasioni e i gusti, preferibilmente non impegnativi,divertenti o che rappresentino lo stato sociale di chi li regala: anni fa andavano iromanzi rosa, poi è stata la volta dei comici, poi dei gialli. Ultimamente sonosaltate tutte le barriere: può essere comico regalare un giallo (si prenda GiorgioFaletti...) o essere un giallo regalare un comico (si prenda Umberto Eco, il qualesotto le feste firma copie nei centri commerciali).Ma tentiamo di sfatare la tradizione. Prima regola: regalate solo libri che aveteamato. Regalare un libro è come regalare una parte di se stessi. Se regalate unlibro, dietro la copertina ci siete voi, la vostra storia, il vostro io d’inchiostro:potete esplicitarlo nella dedica o lasciarlo intuire, ma ricordate che un libro è persempre. Qualunque prezzo abbia non avrà mai il costo del tempo di chi l’ha scrittoe di chi l’ha letto. Non riciclatelo perché commettereste un delitto control’ambiente (il vostro).A molti potrà pare offensivo presentarsi al cenone della Vigilia con il nuovo DevotoOli 2011, ma potete sempre trovare un’ottima scusa spiegando che è l’unicoDizionario di Italiano con l’applicazione per l’iPad (è edito da Le Monnier, 82euro). Per restare ai classici, ecco Moby Dick o La Balena (Utet, euro 22) diHerman Melville, che per la prima volta in Italia viene presentato in un unicovolume nella doppia versione: quella inglese e quella americana completamentedifferenti perché in Inghilterra molte parole vennero censurate. Un altro classico,ma del pensiero, è Carl Gustav Jung. Il suo Libro rosso, pubblicato per la primavolta in Italia da Bollati Boringhieri da poche settimane, è già in via di esaurimento(seconda ristampa annunciata per il 30 gennaio). Occasione da prendere al volo adispetto del costo (150 euro), essendo l’evento editoriale dell’anno. Apparso l’annoscorso in Inghilterra, Il libro rosso (così chiamato perché l’originale fu scritto nel1913 su fogli rilegati in pelle rossa) ci porta tra i «luoghi oscuri» del fondatore dellapsicologia analitica, i suoi incubi e le sue visioni più inquietanti. Il suo lavoro èstato «tradurre le emozioni in immagini» descrivendo «il sottosuolo». Un assolutocapolavoro arricchito dalle straordinarie illustrazioni del poeta inglese WilliamBlake.Se alle immagini dell’inconscio preferite la forza bruta e raffinata dell’argot, dellaspietatezza di essere (umani) in una società che sembra non lasciare scampo aigeni, non fatevi sfuggire il primo volume delle Opere narrative di Jean Genet (IlSaggiatore, euro 55), una sorta di «Meridiano» che, a parte una sovraccoperta dicartonaccio che si rompe appena estraete il volume, è molto elegante. Dal Miracolo

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della rosa a Pompe funebri, da Notre-Dame des Fleurs a Querelle de Brest a Diariodel ladro sono raggruppati i maggiori romanzi dello scrittore francese: un genioche, insieme a Céline, ha davvero reinventato il linguaggio della letteraturamoderna. Altro cofanetto, altro classico: lei è Rebecca West, purtroppo non ancoraconosciuta in Italia come dovrebbe, e i suoi romanzi più riusciti sono raccolti nellaTrilogia degli Aubrey (Mattioli 1885, euro 60). Virginia Woolf la definiva «piùtenace di un terrier» per il suo stile di vita a dir poco anticonformistanell’Inghilterra dei primi ’900 che la West descrive con la penna di una femministaante litteram e lo sguardo di chi non ama il conformismo borghese di quegli anni.Una scrittrice (edita in Italia anche da Neri Pozza) raffinata senza essere snob,avventurosa senza essere spericolata, oltre che donna fatale capace di farinnamorare gli uomini più diversi, dal padre della fantascienza H.G. Wells aCharlie Chaplin.Lontano dal ruolo di «scrittore per ragazzi» è il Robert Louis Stevenson piùsconosciuto, quello che fu anche poeta sin dall’infanzia. Per la prima volta Ilgiardino dei versi (Nutrimenti, euro 18) raccoglie poesie inedite, con la traduzioned’autore di Raul Montanari e l’introduzione di Filippo Tuena, che moltoraccontano di quella dimensione apparentemente fanciullesca che troveremo intutte le sue opere. Più che una strenna, un bijoux. E sempre tra i gioielli sommersidalle strenne segnaliamo Be a nose, la riproduzione dei taccuini di Art Spiegelman,Premio Pulitzer e disegnatore americano riconosciuto come il padre delle graphicnovel oggi tanto di moda. Questi scritti, composti tra il ’79 e il 2007, sono l’officinacreativa di uno dei più importanti artisti contemporanei. Da non mancare è ancheil catalogo della mostra Love and Death (al Museo dell’Arte di Lugano fino al 20febbraio) di Araki, fotografo conosciuto per le sue immagini estreme. In questovolume (Silvana editoriale, euro 40) basterebbero gli scatti dedicati alla mortedella moglie per valere il regalo. Sono immagini di un amore inimmaginabile:tenero, estremo, sussurrato e gridato nella poesia che alcune volte solo le immaginiriescono a darci.Per un Natale alternativo, consigliamo Re Nudo pop & altri festival che, comerecita il sottotitolo, racconta in un libro e in un dvd Il sogno di Woodstock in Italia1968-1976. Dal Festival del Parco Lambro al documentario sino a oggi inedito sulmitico concerto del ’73 all’Alpe del Vicerè. A un prezzo non proprio pop (euro39,90 per VoloLibero Edizioni) un ricordo per nostalgici ma anche il ritratto(tele)visivo di quando cantautori come Franco Battiato erano «Artisti nudi davantial Re». Buon Natale.

© IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961

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Cosa regalarvi tra Biondi e Jacko

MARINELLA VENEGONIMILANO

Sarà ancora il caso, varrà ancora la pena? Sopraffatti dal come, si dimentica il cosa: così la musica popolare svanisce troppo spesso in un formato o in unacanzoncina masticata in fretta, cancellando con la memoria anche il senso del presente. Giova una carezza al nostro inconscio con la scusa del Natale.

Evergreen di oggiMario Biondi, Yes You. Il successo intergenerazionale del crooner catanese testimonia che il vintage non muore. Qui la cronaca di un concerto estivo conun’orchestra jazz e una funky-soul elettrica. Da Art Blakey a Gino Vannelli, dai Weather Report a Charlie Parker, è tutto una cover firmata.

Piero Ciampi live, E continuo a cantare (due cd). Nessuno è più moderno di quest’artista che trent’anni fa annegò dentro le proprie sofferenze. La suairridenti verità in rari spezzoni di concerti, le rielaborazioni live di Morgan o La Crus, Cristicchi o la magica Nada o Capossela al Regio di Parma.

Sagi Rei sings Michael Jackson. È cantabile, il repertorio del povero Peter Pan del pop, anche da artisti non imitatori o suoi parenti? L’israeliano Sagi Rei,con violini e violoncelli e la produzione di Enrico Caruso, ci mostra che c’è una vita oltre la famiglia, per I’ll be There, Billy Jean o Black or White.

Di modaModà, Le origini (cd più dvd). Band del 2010 grazie alla canzone dell’estate Sono già solo, fa pienoni in concerto e in radio, andrà a Sanremo a tentare divincere con Emma. Guidata da un Kekko pieno di «k», ci mostra con il suo stile l’Italia com’è oggi, un po’ strappona e kitsch, ossessionata dalle tinte forti.Niccolò Fabi, Parole di Lulù (dvd). Dopo la scomparsa della sua piccola Olivia di due anni, il cantautore romano ha tentato di sublimare il dolore immensoin un concerto con colleghi come Baglioni, Jovanotti, Morandi, Gazzé, Elisa e non solo. La sua tragedia lo ha fatto conoscere a più persone e ora è uscita lacronaca in dvd della giornata, con in più Parole parole in duetto con Mina (e con i proventi si ristruttura un ospedale pediatrico in Angola).

Il presente è donnaJanelle Monae, Archiandroid. Il fenomeno dell’anno, amata da Prince, multiforme artista dai riferimenti ampii e sorprendenti per una di 25 anni.Dall’hip-hop al soul, dall’ambient all’orchestra al r&b, un cocktail che riscatta una generazione.

Robyn, Body Talk. Siamo già al dopo Lady Gaga (e al dopo-dopo Madonna) con questa bionda svedese androgina non di primo pelo ma assai cool negliUsa. Una regina della dance cibernetica, il cui inno tutto synth è Dancing on my own, ballando da sola (anche stavolta, autosufficienza...).

Esperanza Spalding, Chamber Music Society. Limpida bellezza armata di contrabbasso, voce argentina e suadente, è la risposta colta alla prima NorahJones. Fa musica da camera contemporanea, mescolando il jazz con altre suggestioni. Intrigante e senza riverenza (Milton Nascimiento fra gli ospiti).

Che la memoria ci aiutiPassione, colonna sonora del film di John Turturro. Un «buena vista» alla napoletana: il regista yankee appassionato delle proprie radici ha prodotto unadeliziosa antologia di classici rivisti con profondità da Mina, Avion Travel, Senese, Raiz, Cosmo Parlato, Ranieri, Montecorvino, Peppe Barra, AngelaLuce, Pino Daniele e altri.

Roberto De Simone, Son sei sorelle (volume e sette cd). Robe da Anni Settanta. Operazione tosta del più grande affabulatore campano, dove la tradizionepalpita a ritmo di tamburello, fra lamentatrici funebri e autenticità espressiva, in rituali e canti registrati con i veri protagonisti della storia.

Re nudo pop & altri festival (libro più cd e dvd). Che facevamo qui, quando altri cantavano a Woodstock? I festival, pure noi (molti più di ora). Unospericolato racconto, con il canto degli alternativi d’epoca: Franco Battiato, Claudio Rocchi, Garybaldi.

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Pagina Fisica: LASTAMPA - NAZIONALE - IX - 23/12/10 - Pag. Logica: LASTAMPA/TUTTOLIBRI/08 - Autore: MARGAL - Ora di stampa: 22/12/10 19.46

VIVIAMO NEL «MAINSTREAM»

Sempre più ibridi= Se pure, seguendo McLuhan,i media sono messaggi cheestendono le potenzialità delnostro corpo, è anche vero cheessi diffondono immaginaricollettivi, sistemi di valori, formedi potere: quel che, dominandoci,si chiama mainstream. Che non èpoco. Così il giornalista franceseFrédéric Martel ha deciso di girareletteralmente il mondo e condurrein più di trenta paesi 1200interviste ai responsabili cioè ditutto ciò che, attraverso televisionigiornali e internet, vediamo epensiamo quotidianamente . Lasua inchiesta Mainstream non èla solita solfa dellaglobalizzazione,dato che, a contifatti, si ridimensiona sia l'idea diun'americanizzazionedel pianetasia quella di uno scontro fra civiltà.Certo, i contenuti d'informazione,intrattenimento ed educazioneprodotti nei media statunitensiarrivano un po' dovunque nelmondo. Ma sono molto menouniformi di quanto non si pensi: lacultura americana è ibrida comeTex-Mex. E i colossi televisivi arabiin cerca del panislamismo neriprendono alcuni aspetti, come losdolcinato familiarismodisneyano, opposto a quel cultodella violenza e del sesso a tutti icosti che gli arabi detestano. Laguerra mondiale dei contenuti èaperta. [G.M.]

GIANFRANCOMARRONE

Strano destino, quel-lo di Marshall McLuhan. Tragli autori più citati del Nove-cento, aspetta ancora qualcu-no che ne spieghi il portato in-tellettuale. A trent'anni esattidalla sua scomparsa (il 31 di-cembre 1980) e a un secolodalla nascita (2177/1911), devearrivare chi sappia valutarnenon solo l'incidenza teoricama anche il carico morale epolitico, ideologico e religiosodi tutto il suo lavoro.

Tuttavia questo qualcuno,a conti fatti, non arriverà mai.Ed è bene che sia così. Se ungiorno si materializzasse, co-stui finirebbe per riportarel'eccentricità del personaggioMcLuhan entro gabbie inter-pretative che ne svilirebbero ilsenso e il valore. La natura diMarshall McLuhan è infatti,prima di ogni altra cosa, quelladi essere non una persona ma,appunto, un personaggio, un ti-po psicologico, una divertitacaricatura di se stesso. Si po-trebbe dire, per esempio, chequesto acuto autore di libri ce-leberrimi come UnderstandingMedia o La Galassia Gutenberg,questo geniale produttore difortunati slogan teorici (la dif-ferenza fra media caldi e fred-di, l'opposizione fra occhio eorecchio, l'uomo tipografico, ilvillaggio globale e simili) abbialavorato tutta la vita per co-struirsi una cifra personale,una specie di riconoscibilissi-mo marchio di fabbrica. Unostile di scrittura e di pensiero,un modo di esprimersi e di ra-gionare che lo presentasse almondo per quel che, in fondo,ha voluto essere ed è stato: unesploratore, un aruspice, unprovocatore.

Così, mentre affannateschiere di studiosi discutonogli eventuali significati recon-diti della sua proposta teori-ca più nota - il medium è ilmessaggio -, egli scrive un li-

bro intitolato Il medium è il mas-saggio, dove il cambio di vocaleva innanzitutto letto comesberleffo verso la comunità deicolleghi saccenti.

Per McLuhan, i media nonsono strumenti di comunicazio-ne che trasmettono contenuti, oche veicolano informazione, co-me ritengono i più. Essi sono tec-nologie che modificano il corpo,e con esso quegli apparati senso-riali che ci portano ad agire e asentire, a patire, a godere. Unmassaggio continuo, ininterrot-to, penetrante: non necessaria-mente piacevole. I media sonoestensioni del nostro modo di es-sere, protesi che ci consentono

di specializzare i nostri organi. Ilpiede, la mano, l'occhio sono me-dia naturali. L'automobile, la lu-ce elettrica, la stampa sono me-dia artificiali. E tutti lavoranonella stessa direzione: quella dimetterci in una qualche relazio-ne privilegiata con l'ambiente,magnificando nostre sensibilitàe inibendone altre.

Analogamente, sempre sul fi-lo della provocazione, mentre neisuoi scritti esprime un determini-smo tecnologico che sfocia in unmaterialismo radicale, decide diaccostarsi alla confessione catto-lica, facendosi paladino dellaChiesa. La quale dal canto suo, ac-cogliendolo (non senza fatica) nel

grembo, ancora una volta manife-sta il suo interesse strategico neiconfronti della comunicazione edei suoi esiti spirituali e sociali.

In tal modo McLuhan ha po-tuto sviluppare la sua visione delmondo al tempo stesso profeticae storiografica: quella secondocui l'attuale dominio dei mediaelettronici (cinema e televisioneprima di ogni altro) ha portandola società a un radicale neoetnici-smo: dimensione diametralmen-te opposta a quel razionalismoche i media meccanici della mo-dernità, figli della tipografia, ave-vano costituito. Il celebre villag-gio globale è questo: un ritornoai clan su scala planetaria, un ab-bandono di quei media «caldi» (illibro, l'orologio, la macchina)che lasciavano all'individuo unproprio territorio di manovra euna conseguente responsabilitàpersonale. Cosa che lo straordi-nario sviluppo del computer e lapletora dei nuovi media che nederivano, internet in testa, han-no realizzato ancor meglio. Reali-

ty show, marketing tribale, so-cial network, peer to peer, cros-smedialità, Google Earth... tutteclaudicanti epifanie di una profe-zia avveratasi in parziale ritardo.

Così, oggi McLuhan continuaa spiazzare chiunque gli si acco-sti, sfuggendo a ogni operazionedi incasellamento, e dividendo il

pubblico in ammiratori e denigra-tori. È una specie di guida versocui torniamo ogni qualvolta ab-biamo bisogno di chiarimenti peril nostro presente, salvo poi per-derla lungo la strada e trovarci al-trove. Da una parte questo gran-de pensatore canadese è l'inizia-tore geniale degli studi sui media,colui che ha tracciato le direttivedi quelle che oggi si chiamano

I TITOLI, GLI ALLIEVI, GLI STUDIOSIMarshallMcLuhanhapubblicatoinnumerevoli libri,moltideiqualiassemblaggidisaggi, intervisteescritti sparsi,presentatiesparitidalmercatoeditorialeitalianoconlamedesimacelerità.Puntidi riferimentiobbligatiper immergersinellasuaoperasonoduevolumideiprimiAnniSessanta:LaGalassiaGutenberg(Armando)eGlistrumentidelcomunicare (pessimotitolo italianoperUnderstandingMedia, Il Saggiatore). Importantianche i testiLasposameccanica,Dalclichéall'archetipoe Ilpaesaggiointeriore (daSugarCo),e leraccolteLetteraturaemetaforedellarealtà,Leradicidelcambiamento,Laculturacomebusiness,La luceeilmezzo,Percezioni, tuttidaArmando,curatidaGianpieroGalameri,autoreanchediunodeipochi testi sistematici sullostudiosocanadese(UnderstandingMcLuhan, Kappaedizioni).Fra isuoinumerosiallievivannosegnalatiquantomenoWalterOng, teoricodellerelazionifraoralitàescrittura,eKerrickDeKerchove,daqualchetempomoltoattivoanchesullascena italiana.Tra ipochi studiosichedanoihannoapprofonditolesuetesi,UmbertoEco(Dallaperiferiadell'impero) ,RenatoBarili (Trapresenzaeassenza),AlbertoAbruzzese(LagrandescimmiaedaultimoControl’Occidente.Alfabetidi tutto ilmondouniamoci, Bevivinoed.).

McLuhan Il teorico del «villaggioglobale», a trent’anni dalla morte

Sarebbeil magodell’ iPad

NELLE CASE DEL PIACERE, TRA FOTO E VERSI

Ricordando Wanda= Quando l’Italia tollerava... Le Edizioni Kurumuny(www.kurumuny.it) contribuiscono ulteriormente alla ricercadel tempo che fu con un Prezzario della rinomata casa delpiacere (pp. 93, € 11), a cura di Anna Chiriatti e StefanoDonno. Una galleria illustrata di femmes de joie, ciascunaonorata di un verso d’autore, da Verlaine a Gozzano, da Lorcaai Tuareg. Regina tra le regine, Wanda di Addio, Wanda!, illibello pro case chiuse di Montanelli (1956). La storia diWanda. l’ultima maîtresse è raccontata da Claudio Bernieri(Memoranda, pp. 300, € 15). Un viatico per la mostra «Mipiace un casino», a Prarolo (Vc), fino al 31 dicembre.

pp Frédéric Martelp MAINSTREAMp trad. di M. Schianchip Feltrinelli, pp. 440, € 22

Marshall McLuhan morì il 31 dicembre 1980

LE COMICHE KEYSTONE E IL PRINCIPE IN TV

La nascita di Charlot e Totò= Charlot prima di Charlot. Da «Guadagnarsi da vivere»a «I suoi ritrovi amorosi». Per le Edizioni Cineteca diBologna, in 4 dvd e un libro, le prime 34 comicherealizzate da Chaplin tra il febbraio e il dicembre 1914 perla Keystone Company, dieci ore di immagini restaurate:Charlie Chaplin. Le comiche Keystone (€ 29,90,www.cintecadibologna.it). Omaggio a un altro maestrodella comicità, il principe De Curtis, alias Totò. Tutto Totò,2 dvd con quattro episodi da una fortunata serie tv anni‘60: «La scommessa», «Premio Nobel», «Il latitante», «TotòYè Yè» Rizzoli Bur - Rai Trade, € 25).

NAVIGANDO FRA GLI OCEANI

Tempeste e sogni di mare= Libri e colpi di mare. In Abbandonatinellatempestadi Nick Ward e Sinead O’Brien (Nutrimenti,pp. 296, € 16) le onde si sentono davvero. Sono quellepaurosedel Fastnetdel 1979, la regata-mitospazzatavia dalla tempestaperfetta. Una tragedia che è entratanella leggenda dello yachting, con i suoi morti, lebarche abbandonate, i ritiri. Nick c’era e rivive in questepaginequell’ordaliad’acqua e vento. Ma non c’è solo ilricordo, c’è anche la denuncia: i suoi compagni,ritenendolo - forse troppo sbrigativamente - morto,salgonosulla zattera di salvataggioe lo abbandonano

al destinodella barca. Nick sarà tratto in salvo da unelicotterodella Royal Navy, ma dopo aver vissutol’inferno fino in fondo.Del resto, il mare è unaconquista - sostiene Patrick de Kersauson,uno dei piùcelebri velisti francesi, che si racconta in Una vita fra glioceani (Mari Verticali, pp. 250, € 16). Una conquistache non conosceetà. ManfredMarktel, dirigented’industria,ha atteso la pensioneper coronare i suoisognidi navigatore: l’ultimo,Maus. In solitario nelleacqueantartichedella SouthGeorgia (Il Frangente,pp. 224, € 22), nasce sfogliandoun libro dedicato aun’isola ai confini del mondo,proseguesotto il 55˚paralleloe diventa un romanzodi bordo. FabioPozzo

CANTANTI DI IERI E DI OGGI, A VOCE SPIEGATA

Con Jovanotti e Jacques Brel= «Non avrei mai pensato, nella mia vita, di essere uncantante romantico, una specie di crooner percoppiette...». La mia vita è una lunghissima e-mail. Undialogo quotidiano, lungo nove mesi, fra Lorenzo«Jovanotti» Cherubini e Franco Bolelli, cantante rapl’uno, filosofo l’altro. Ed ecco Viva tutto!, per i tipi diAdd editore (pp. 479, € 16), ovvero parliamo di: comenasce un disco, il maschile, il femminile, la cultura pop,come eravamo, come siamo diventati...Scomparso prematuramente, Herbert Pagani è rievocatonell’omonimo volume per Barbès Editore (pp. 286, € 25, a

cura di Rosanna Castellani, cd allegato): canzoni (daAlbergo ore a Ahi, le Hawaii), scritti, disegni, sculture.Un secolo di musica francese lo ripercorre GiangilbertoMonti in Maledetti francesi (NdA press, pp. 316, € 15),ovvero «canti ribelli e vite da chansonnier», che polvere distelle: Charles Trénet e Edith Piaf, Yves Montand e JulietteGréco, Georges Brassens e Jacques Brel, Boris Vian e LéoFérré, Georges Moustaki, Dalida, Barbara, Hallyday...Gli Anni Settanta italiani sognando Woodstock rivivononel cofanetto curato da Matteo Guarnaccia Re Nudopop & altri festival, libro con dvd e cd (VololiberoEdizioni, € 39,90). Tutti i festival che la rivista Re Nudopop promosse fra il 1968 e il 1976, «storico» quello alparco Lambro del ‘74.

Inchiesta

Personaggio eccentricoe provocatorio, genialeinventore di slogan:il medium è il messaggioma anche il massaggio

Una foto da «Prezzario»

Charlie Chaplin

Idee e societàVIII

TuttolibriGIOVEDI’ 23 DICEMBRE 2010

LA STAMPA IX

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Riportando tutto a casa

Coraggio, una settimana e tornano presentazioni e appuntamenti culturali. La settimana dopo Natale è sempre “di fiacca”, tra libreriealle prese col cambio regalo (quel libro di cui avete detto “volevo comprarmelo io!”), e pubblico e autori alle prese con digestioni infinite, o a riposarsi, o a prepararsi perl’ultimo.

Qualcosina c’è, per adulti e soprattutto per bambini, ma questa breve pausa permette di ripensare ad alcuni incontri appena passati, nell’abbuffata prenatalizia. Anche perchémagari qualcuno di voi deve ancora cambiare il libro ricevuto da Babbo Natale. E allora perché non fare un tuffo in un passato molto chiacchierato, ma poco noto?

Mercoledì scorso, orario aperitivo, una quindicina di persone alla Modo Infoshop. I divani della saletta in fondo ospitano uno dei nomi più noti dell’underground italiano: MatteoGuarnaccia, artista, protagonista dei movimenti controculturali dagli anni ’60, testimone e attore di fatti oggi dai più dimenticati, o rimossi.

Con lui Claudio Fucci, cantautore, poeta e oggi editore, con VOLOlibero. Insieme a presentare un cofanetto con libro, cd e dvd: “Re Nudo Pop e altri Festival”, sul fenomenodei Festival Pop in Italia dal 1968 al 1976, con immagini inedite del Festival dell’Alpe Del Vicerè (Co) del ’73, interviste a protagonisti come Eugenio Finardi e Massimo Villa,una compilation con inediti di musicisti del giro di Re Nudo, e una storia del periodo raccontata da Guarnaccia.

Matteo, seduto in poltrona, racconta: un mondo che scopre la musica rock, un nuovo modo di stare insieme, festival di tre giorni come il periodocanonico del trip (ascesa, volo, down e ripresa), organizzati in tutta Europa, creando una “trasumanza pop” di ragazzi e gruppi. Anche in Italia, dove i giovani prendono cartae penna e invitano a suonare musicisti come Area, Pfm, Finardi, Battiato in posti improbabili. “Momenti di intesa col pubblico, senza palco, senza servizi d’ordine, in cui imusicisti sperimentavano”, spiega Guarnaccia, ricordando come la politicizzazione del movimento ha segnato la fine dello spirito originario dei festival pop, portandosettarismi e violenza.

“Erano momenti di libertà, piccole repubbliche autonome in un’Italia in cui non ci si poteva sdraiare nei parchi o baciarsi in pubblico”, e “in cui i festival pop gratuiti, scoperti daipiù al cinema con il film di Woodstock, sono durati a lungo, finché non si sono infiltrati gli agenti a promuovere i loro talenti”. Il mercato era fuori dai festival, “non si andava làper sentire star, ma per vivere insieme. A Rubiera, per contestare le grinfie del mercato, si organizzò addirittura un festival pop senza musica. In quegli anni è successo ditutto, e tutto è stato rimosso, una storia cancellata perché poco ‘compagna’, che cerco di far rivivere nel mio libro”, conclude Guarnaccia, alimentando curiosità e nostalgia nelpubblico, brizzolato o no.

Ps.Al solito, i chi dove e quando della settimana li trovate negli appuntamenti qui a fianco, quelli che mancano me li segnalate voi qui sotto, e – come sempre – rinnovo l’invito araccontarci quelli che vedete. E a raccontare, come Guarnaccia, ricordi di questi festival… Magari qualcuno è stato a quello di Rubiera!

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SPAGHETTI WOODSTOCK di Giuseppe Pollicelli (“Libero” del 6 gennaio 2011) «Non ho nostalgia per quei tempi. Neanche un po’». Franco Battiato non rinnega le sue partecipazioni, nella prima metà degli anni Settanta, ai festival pop organizzati da «Re Nudo» (storica rivista di controcultura e spiritualità, tuttora in edicola, fondata tra gli altri da Andrea “Majid” Valcarenghi). Semplicemente, com’è sua abitudine, valuta gli episodi del proprio passato con lucido distacco, senza ammantarne il ricordo con la stucchevole patina del rimpianto per la giovinezza trascorsa. «Prendevo parte ai raduni organizzati da Valcarenghi essenzialmente per due ragioni: la prima è che erano una delle poche occasioni in cui, a quel tempo, mi veniva data la possibilità di suonare; la seconda è che il pubblico degli eventi legati a “Re Nudo” era, in media, di qualità migliore rispetto a quello che prendeva parte a iniziative analoghe». La stagione dei festival pop si apre in Italia nel 1968, con un primo e poco riuscito esperimento tenutosi al Palazzetto dello Sport di Roma, ma è a partire dal primo Re Nudo Pop Festival svoltosi nel settembre 1971 a Ballabio, nei dintorni di Lecco, che nel nostro Paese si cerca di riprodurre le situazioni e le atmosfere che, nel bene e nel male, hanno reso immortali i raduni di Monterey in California (1967), di Woodstock (presso la cittadina di Bethel nello Stato di New York, 1969) e dell’Isola di Wight in Inghilterra (1970). Alle numerose “Woodstock italiane”, imperniate, come i modelli anglosassoni, soprattutto su musica rock, sostanze psicotrope e misticismo orientale, le Edizioni Vololibero hanno ora dedicato un pregevole cofanetto curato da Matteo Guarnaccia e Claudio Fucci: “Re Nudo Pop & altri festival” (libro, dvd e cd, euro 39,90). Se il libro ripercorre, recuperando anche del raro e prezioso materiale iconografico (foto, locandine, poster, ecc.), tutte le principali tappe della breve storia dei festival pop nostrani (dal 1968 al 1976), il cd propone una selezione di brani d’epoca di artisti e gruppi quali Claudio Rocchi, Alberto Camerini, Donatella Bardi, SimonLuca e Garybaldi, tutti nomi di spicco della scena underground italiana di allora. Ma il pezzo forte del cofanetto è sicuramente il dvd, che, oltre a ospitare interessanti testimonianze videoregistrate di Eugenio Finardi, Massimo Villa e dei già citati Valcarenghi e SimonLuca, contiene ben 25 minuti di riprese in bianco e nero realizzate da Angelo Verderio durante il terzo Re Nudo Pop Festival, tenutosi nel giugno 1973 all’Alpe del Viceré (Como). Tra gli artisti ripresi mentre si esibiscono davanti (anzi, mescolati) a un pubblico composto da giovani non di rado sconvolti e seminudi, figura anche un Franco Battiato con occhialoni, capelli afro e maglietta vistosissima. «Arriva Battiato con un fantastico look glam stellato che mette a disposizione il suo impianto e invade lo spazio con le sue frequenze elettroniche stregate. Il suo synth è sistemato su una pila traballante di cassette di acqua minerale!», ricorda divertito Guarnaccia all’interno del libro. «Spesso l’avere fatto uso di qualche stupefacente affinava la sensibilità di spettatori e ascoltatori. Una volta, a un festival di Re Nudo tenutosi al Parco Lambro di Milano», racconta Battiato, «è successa una cosa bizzarra: sono salito sul palco intorno all’una e mezza e ho iniziato a produrre delle fasce sonore senza ritmo. Dopo un paio di minuti, dai sacchi a pelo hanno fatto capolino decine e decine di teste, catturate da quei suoni». Ma nella ricostruzione che ne fa Guarnaccia, quel festival di Re Nudo al Parco Lambro, datato 1975, segna anche il declino della formula dei raduni alternativi di massa: «Il pubblico è conformista e pieno di pregiudizi, accetta la musica di consumo (Venditti) e rifiuta rumorosamente i nobili tentativi di sperimentazione (Battiato). Comunque basta che un artista sollevi ruffianamente il pugno chiuso dal palco per ottenere un’ovazione». Di pari passo con il dilagare del settarismo ideologico, i festival cominciano a politicizzarsi e, inesorabile, fa la sua comparsa la violenza, che si esprime nei modi brutali di alcuni servizi d’ordine autorganizzati, nella prepotenza di chi, in nome del proletariato, si rifiutava di pagare la quota d’ingresso a un raduno e in alcune feroci contestazioni rivolte ad artisti ritenuti non abbastanza “allineati”. «A un altro festival», rammenta ancora Battiato, «ho visto con disgusto alcuni miserabili fischiare e interrompere il povero Leo Ferré mentre leggeva una sua poesia. Dei raduni degli anni

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Settanta apprezzavo i tratti libertari, la condivisione di esperienze di crescita interiore, la possibilità di produrre musica e, in generale, di fare arte. Il lato politico-ideologico, che si è manifestato quasi subito, l’ho sempre considerato pessimo, fin dal primo momento». Si arriva al 1976. La sesta edizione del Festival di Re Nudo, ormai divenuto Festa del Proletariato Giovanile, è il capitolo finale nella vicenda dei festival pop italiani, quello che rivela la profonda crisi in cui era piombato il movimento, privo di direzione e ormai assediato dalle nefaste sirene della lotta armata e dell’eroina. «Contro il palco», rievoca Guarnaccia, «si scarica, a ondate, la rabbia del pubblico incattivito, formato in gran parte da lumpenproletari repressi e affamati, pieni di risentimento verso gli avidi organizzatori che offrono cibi e bevande di dubbia qualità a prezzi gonfiati». Il cantautore e scrittore Gianfranco Manfredi, praticamente in tempo reale, dedicherà a questa cupa ultima edizione del festival di Re Nudo un brano dal titolo “Un tranquillo festival pop di paura”. Alcuni versi della canzone recitano: «E siamo tutti insieme ma ognuno sta per sé, la ricomposizione si sogna ma non c’è. Ognuno nel suo sacco o nudo tra il letame, solo come un pulcino, bagnato come un cane». Le parole di Manfredi, oltre a costituire una fotografia di efficace spietatezza, fanno comprendere per quale motivo i grandi raduni giovanili siano stati, ovunque e non solo in Italia, un fenomeno effimero e fallimentare: perché alimentavano l’idea, illusoria, che l’evoluzione personale, l’affrancamento da frustrazioni e nevrosi, la saggezza, la felicità, si possano ottenere per mezzo di un annullamento di sé nella folla, per mezzo di una fusione mistica, gioiosa e spensierata con il proprio prossimo, magari favorita dal ricorso alle droghe o al sesso. Laddove a simili traguardi si perviene, quando ci si riesce, solo attraverso un lungo (e spesso doloroso) percorso individuale.

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8 febbraio 2011 |

Autore Andrea Zampieri

Festival di Re Nudo, Parco Lambro, Milano 196

“Finalmente!”. Ecco cosa ho pensato quando ho avuto tra le mani il cofanetto Re Nudo Pop e Altri Festival – Il Sogno di Woodstock in Italia 1968-1976.

Fino a qualche mese fa, chi si fosse interessato alla storia dei festival musicali pop nell’Italia degli anniSettanta, avrebbe trovato solo qualche informazione frammentaria sui quattro o cinque libri “fotocopia”

Il Sogno di Woodstock in Italia 1968-1976:Per chi non c’era, diventa re... http://www.cinemartmagazine.it/wordpress/?p=4275

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dedicati rock progressivo italiano, il film documentario sull’ultimo disastroso raduno di Re Nudo al ParcoLambro di Milano del 1976 e, come pietra tombale di quel misero pozzo quasi del tutto prosciugato, ilDVD del concerto per Demetrio Stratos del 1979.

Toccato il fondo, però, invece di risalire, può capitare di iniziare a scavare in profondità. Almeno se si èdotati di coraggio e buona volontà.

A Matteo Guarnaccia, che abbiamo già conosciuto in qualità di disegnatore e pittore psichedelico sullepagine del compianto Cinem’Art cartaceo, il coraggio, la forza di volontà e una buona dose di sanacuriosità non sono mai mancati; e nemmeno a Claudio Fucci, all’epoca dei fatti protagonista musicale digrande talento, ed oggi anche audace editore di tesori perduti grazie alla sua nuova avventura il cui nomeè già in sé un manifesto programmatico: Volo Libero Edizioni (http://www.vololiberoedizioni.it).

Così, lasciati per un certo periodo i pennelli appesi al chiodo ad asciugare, lo sciamano psichedelico hadeciso di ritornare alla sua seconda passione, quella per la documentazione dei fenomeni contro culturali edi costume, ed ha iniziato l’ennesimo sporco, meraviglioso lavoro, che qualcuno come sempre doveva purfare!

Chi meglio di lui avrebbe potuto affrontare questa nuova avventura scoperchiando il pozzo dovegiacevano sepolte le informazioni, i ricordi, gli aneddoti dei festival pop italiani? Forse nessun altro inItalia, visto che Matteo, molte di quelle situazioni le ha vissute in prima persona all’epoca dei fatti,insieme ad alcuni altri nomi di spicco del movimento che ha attraversato la storia dell’underground italicofino ai giorni nostri.

Svuotato il pozzo delle poche tracce già note, e scavato il fondo arido, Matteo ha iniziato a trovare emettere insieme tanti piccoli frammenti, articoli, immagini, locandine, poster, ritagli di giornale, racconti ememorie d’epoca, fino a comporre il prezioso tesoro che è questo cofanetto.

Festival di Re Nudo, Milano, Parco Lambro1975

Il prodotto è molto accattivante, perché completo e ricco di differenti sfaccettature, tutte brillanti a loro modo.

Il DVD riporta alla luce una trentina di minuti girati nel 1973 da Massimo Verderio durante il festival diRe Nudo all’ Alpe Del Viceré, più una serie di riflessioni e racconti di Massimo Villa, Andrea MajidValcarenghi, , SimonLuca ed Eugenio Finardi. Quelli che all’epoca c’erano, ed erano al centro delmovimento, chi come giornalista, chi come intellettuale ed agitatore, chi come musicista, autore einterprete di tanta buona musica.

Va detto che la qualità del video d’epoca è abbastanza buona se si considerano gli strumenti tecnici diripresa e montaggio che all’epoca poteva avere a disposizione chi non avesse bazzicato i meandri dimamma RAI e dintorni.

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Quello che si vede sono piccoli stralci delle esibizioni musicali, tra le quali spicca un fenomenale FrancoBattiato in piena fase sperimentale a livello compositivo, sonoro e tricologico (!) più una serie di ripreseeffettuate tra il pubblico dell’evento.

Chi cucina, chi costruisce cupole geodetiche, chi danza, chi suona, chi medita, chi ascolta la musica delpalco, chi quella improvvisata in ogni angolo della valle piena di migliaia di giovani accorsi all’appellodel tam tam underground da ogni angolo d’Italia.

Alla evidente carenza di documentazione sonora sulle esibizioni che si susseguirono per giorno all’AlpeDel Viceré, il cofanetto sopperisce con un CD allegato, composto da 16 tracce audio di altrettanti artistiche furono parte integrante di numerosi festival pop dell’epoca, non solo nell’ambito di Re Nudo.

Sul CD possiamo ascoltare pezzi live e in studio, inediti d’epoca e recenti, di artisti quali SimonLuca,Come Le Foglie, Donatella Bardi, Garybaldi, Yu Kung, Jumbo, Battiato, Claudio Fucci e Claudio Rocchi.

Ma il pezzo più pregiato, che dona un senso compiuto all’intero tesoro dello scrigno, è il libro di 130pagine di Guarnaccia, dove si sviluppa il tema dei festival pop italici con una visione a trecentosessantagradi.

Infatti l’instancabile Matteo mette mano a tutte le fonti documentali che ha raccolto nell’arco della sualunga frequentazione del movimento freak e hippie internazionale, ma lo fa con la giusta misura el’inconfondibile piglio curioso che lo contraddistingue da sempre nei suoi lavori di saggisticacontroculturale.

In queste pagine si può trovare un’ottima introduzione sui festival pop in generale, con brevi divagazionimai banali sugli ormai abusati e consumati temi di Woodstock Monterey e Wight, utilissimi acontestualizzare gli sviluppi nazionali del fenomeno festival pop.

In quegli anni che vanno dalla metà dei sixties alla fine dei seventies, inutile nasconderlo, l’Italia

È sempre stata almeno un passo indietro rispetto alle avanguardie musicali provenienti dall’America,dall’Inghilterra e dalla Germania. Anche se i nostri gruppi erano spesso dotati di talento, buona capacitàcompositiva e di arrangiamento, solo in pochi rari casi riuscivano ad essere del tutto originali ecompetitivi con l’invasione anglosassone.

Tuttavia, nell’ambito dei festival pop, che certamente non potevano competere con i fratelli maggiorid’oltre oceano in termini di nomi e numeri, l’Italia pare essere riuscita a realizzare una serie di eventipienamente riusciti, anche quando gli aspetti organizzativi risultavano piuttosto improvvisati o inadeguatialla risposta del pubblico.

Questo, per lo meno, è quello che si intravede spesso tra le righe, ogni volta che Matteo ci racconta condovizia di particolari, scalette dei gruppi musicali, dettagli e aneddoti i vari festival nostrani, dai piùimportanti come quelli di Re Nudo (la più importante rivista underground dell’epoca, diretta da AndreaValcarenghi), delle terme di Caracalla, di Ballabio, Zerbo e Palermo, fino a più piccoli e meno riusciti,eppure importanti per i giovani capelloni di quegli anni.

Per tutti questi motivi, chiunque fosse curioso di conoscere in modo completo il tema dei festival pop, nonpotrà fare altro che acquistare il cofanetto e dire tra sé: “Finalmente!”.

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Perché, fino ad oggi, soprattutto in ambito di documentazione video, quello che si poteva trovare erano iDVD dei grandi festival anglo-americani, ed il documentario sull’ultimo festival di Re Nudo del 1976,considerato da sempre, non a torto, il canto del cigno del movimento underground italiano. Ecco, ora quelcigno possiamo vederlo nascere, crescere cantare e danzare felice, prima della prematura scomparsaavvenuta nel ’76 al Parco Lambro di Milano, tra infinite furiose discussioni e assemblee sui prezzi politicio meno dei panini e il lancio di centinai di polli surgelati tra una truppa di zombies annoiati in odore disepoltura definitiva.

Ma questa è un’altra storia, già nota e piuttosto noiosa. A noi interessa quella giocosa, da oggi non piùignota! Grazie a Matteo e Claudio.

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ARTICOLO

Sei in Libri25 febbraio 2011

Saggistica

Le piccole Woodstock italiane

Dedicato alla storia di un momento significativo della controcultura degli anni Sessanta e Settanta, ReNudo Pop & altri festival, scritto da Matteo Guarnaccia per i tipi della Vololibero, ripercorre il rapidoevolversi di un modo nuovo di stare assieme dei giovani di allora, con cui rivendicare allo stesso tempola propria diversità dal grigio conformismo che li circondava. Ad indicare la strada, lo storicoappuntamento che si erano date le varie “tribù” della comunità hippy di San Francisco sui prati delGolden Gate Park nel gennaio del 1967. Battezzato Human Be-In con un gioco di parole che combinavauna rinascita spirituale dell’uomo a termini come sit-in o teach-in, provenienti dalla protesta studentescae dalla lotta alla segregazione razziale, oltre agli interventi del profeta della rivoluzione psichedelicaTimothy Leary, di attivisti politici come Jerry Rubin o dei poeti della beat generation quali Allen Ginsberge Gary Snyder, accoglieva gratuitamente circa trentamila ragazzi al suono delle principali band di musicarock della città, dai Grateful Dead ai Jefferson Airplane, con tanto di panini al tacchino, fiori e acidolisergico appositamente autoprodotto per l’evento. Sarà subito un modello per i futuri festival pronti aprendere corpo nell’ambito del fermento politico e culturale che attraversava il continente americano, finoal suo apice con i «tre giorni di pace, amore e musica» promessi da Woodstock, entrato presto nellaleggenda.Anche l’Italia viveva con qualche anno di ritardo la sua stagione dei raduni alternativi sparsi lungo lapenisola.Un’escalation a cui Guarnaccia riserva gran parte della sua ricerca, rievocando con l’aiuto di foto emateriale grafico del tempo, atmosfera e difficoltà delle decine di situazioni a cui diedero vita i capelloninostrani, dai precoci tentativi di sfruttamento commerciale, ai primi pop festival che si allontanavano dallecittà, fino al triste epilogo con il caos al Parco Lambro di Milano nel 1976.Un’opera che nel rendere omaggio in particolare alle iniziative promosse da Re Nudo, la principale rivistadella controcultura italiana del tempo, non si limita certo al formato libro, allegando un cd con unaselezione di vecchi brani musicali mai usciti in commercio e un dvd con le rare immagini del festival chela testata organizzò nel 1973 tra i boschi del comasco; documento unico dove tra i musicisti arrivati adallietare alcune migliaia di freak, si riconosce un giovane Battiato alle prese con i suoi elettroniciesperimenti sonori.

Gian Domenico Iachini

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Europa.it quotidiano

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IL CITTADINO 18 APRILE 2011
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La copertina di una dellepubblicazioni cheriguardano "Re Nudo" (Fotoby COLLABORATORI)

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"Re Nudo" al GloriaL'evento pop anni '70

Consiglia Consiglia questo elemento prima di tutti i tuoi amici.

(g. cas.) Arriva a Como il Festival Pop Anni 70 con la presentazione del libro dvd«Re Nudo Pop & altri festival - Il sogno di Woodstock in Italia 1968-1976»(Vololibero Edizioni). L'appuntamento è fissato per le 21 di questa sera allo SpazioGloria via Varesina 72. Saranno presenti l'editore Claudio Fucci e Massimo Pirotta,giornalista musicale, testimone dei festival e autore di un intervento nel libro. Cisaranno proiezioni di immagini estratte dal dvd, presentazione dei partecipanti e unintervento musicale acustico del gruppo Come Le Foglie, che ha partecipato a tuttele edizioni dei festival di «Re Nudo» e si è riunito ora per la pubblicazione di un cdcon il materiale rimasto inedito all'epoca. La confezione cd+dvd contiene inoltre unlibretto di Matteo Guarnaccia con interventi di Majid Valcarenghi, Claudio Rocchi,Enzo Gentile, Bruno Casini e Massimo Pirotta. Un dvd con il documentario ineditodel Festival de l'Alpe del Vicerè oltre a un cd con tracce anche inedite di Battiato,Garybaldi, Come le foglie, Analogy, Donatella Bardi, Ricky Gianco e altri.

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La Provincia di Como Cultura e Spettacoli

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Gio 28Aprile2011

"Re Nudo" al Gloria L'evento pop anni '70 - Cultura e Spettacoli - La ... http://www.laprovinciadicomo.it/stories/Cultura e Spettacoli/201414_r...

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MASSIMARIO MINIMO a cura di Federico Roncoroni

È una ragazza del giorno d’oggi, cioè, pressapoco, un giovanotto di qual-che decennio fa.

(Paul Morand)

Piccole Woodstockdi terra lombardaSogni di musica e libertàFra gli anni 60 e 70 si tentò di importare l’esperienza UsaLe testimonianze nel volume «Nudo Pop & altri festival»

«Corri, Nadir», il lato oscuro della metropoliMondi paralleli nella Milano raccontata dal criminologo Michele Maggi

Emerge il lato oscuro di Milanonel romanzo di Michele Maggi Corri,Nadir! (Modern Publishing House, 13euro) dove l’intrecciarsi di esistenze esituazioni diverse svela una città dalvolto multiforme. L’autore, criminolo-go clinico e ispettore di Polizia di Sta-to, segue un filo conduttore che, comenelle indagini di polizia, unisce le esi-stenze di persone appartenenti a con-dizioni sociali ed etnie diverse, i cuimondi tuttavia alla fine finiscono pertoccarsi: «Come spesso accade nelleindagini - spiega Maggi - i destini diognuno sono legati ai movimenti de-gli altri, in un gioco dove ciascuno in-terpreta diversamente le regole». S’in-

trecciano così i destini di Nadir, un ra-gazzo tunisino arrivato in Italia daqualche anno, dell’ispettore di PoliziaMario Anselmi, di Andreae Cristina, una giovanecoppia appartenente allaborghesia milanese e di al-tri personaggi che, con leloro vicissitudini, descri-vono i mille lati oscuri diMilano. Vengono così sve-lati i diversi volti della città:«Non esiste una sola Mila-no - afferma l’autore - Al-l’interno di una grande città, e sicura-mente all’interno del capoluogo lom-bardo, esistono mondi paralleli, desti-

nati a sfiorarsi e a toccarsi, ma dovetuttavia non c’è scambio e dove chi faparte di un mondo difficilmente en-

trerà a far parte di un altro».Il tratto che accomuna esi-stenze così diverse sembraessere un comune disagio:«Tutti i personaggi del mioromanzo - afferma l’autore- esprimono una serie di di-namiche che portano al di-sagio: nel caso di Andrea,risiede nel legame irrisoltocon i genitori, dove da un

lato vediamo un padre deluso da que-sto figlio incapace e velleitario, dall’al-tro una madre che non vuole tagliare

il cordone ombelicale con il figlio e lotiene sotto controllo, mantenendoloin qualche modo legato a sé e non con-sentendogli di emanciparsi. Il disagiodi Andrea è una crisi di identità, edè la stessa crisi che attraversa Cristinache sente addosso a sé la gabbia delleaspettative altrui, del ruolo che sem-brava dover avere nella società, e siemancipa così, mettendosi con unocon cui non ha, di fatto, niente da spar-tire». Il volume verrà presentato dal-l’autore e dalla giornalista Paola Piop-pi oggi alle 18 alla Libreria Feltrinel-li di Como (via C. Cantù 17; ingressolibero).

Manuela Moretti

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l’autoreGiordano Casi-raghi, giornali-sta e criticomusicale,è au-tore del libro«Anni 70.Gene-razione Rock»(Editori Riuniti,2005,24 euro).

Come sottolineano le note di co-pertina è «un libro da tenere a por-tata di mano per conoscere,riflet-tere e ricordare un decennio che hafatto sognare una generazione».

di Giordano Casiraghi

La piccola Woodstock lariana, un so-gno di musica e libertà. Ne hanno parlatoa Como giovedì allo Spazio Gloria di viaVaresina gli artisti Matteo Guarnaccia eClaudio Fucci, rispettivamente curatore eeditore del cofanetto (cd, libro e dvd) ReNudo Pop & altri festival - Il sogno di Wood-stock in Italia 1968-1976, con loro il gior-nalista storico Massimo Pirotta che ha fre-quentato l’epopea dei Festival Pop. L’argo-mento è quello celebrato a più riprese dal-le generazioni che hanno vissuto gli annidel sogno collettivo, auspicando un mon-do migliore che poi non è arrivato. Siamoalla fine degli anni ’60 quando da più par-ti sorgono spontaneamente ritrovi di mas-sa da ogni parte del globo. Si parte daWoodstock, nei pressi di New York, quan-do nel 1969 si danno appuntamento unmilione di giovani per assistere a quelloche verrà ricordato come il Festival dei Fe-stival. Vi parteciparono i migliori artisti incircolazione, da Janis Joplin a Jimi Hendrixe Crosby Stills Nash & Young. Si mise inmoto per la prima volta la macchina dellosfruttamento editoriale dell’evento, ne gi-rarono un film, venne fatto un disco dal vi-vo e successivamente uscirono vari libriche raccontarono l’accaduto. Da quelle par-ti c’era Simon Luca, artista italiano fino al-lora conosciuto discograficamente comeAlberto Oro: «Erano anni che si andava al-l’avventura senza pensarci troppo, me neandai in America per le vacanze estive,completamente solo, spinto da chissà qua-le vento di rinnovamento. In effetti quelloche stavo facendo in Italia come cantantenon mi riempiva di gioia. Arrivato là e do-po aver comprato un’auto mi spinsi ver-so la California fino a incontrare un grup-po di indiani pellerossa, rimasi con loroqualche giorno e prima di tornare in Ita-lia mi fermai a New York e passai da Wood-stock. Ne ricevetti una spinta creativa cheal ritorno in Italia diedi vita al gruppo L’E-norme Maria dove esordirono Fabio Tre-ves, Eugenio Finardi, Marco Ferradini, Al-berto Camerini, Ricky Belloni e molti altri.Era l’idea di una factory che ruotava attor-no a Simon Luca e L’Enorme Maria, par-tivamo in pullman tutti insieme per rag-giungere i luoghi dove suonare. Un perio-do indimenticabile». Nel frattempo in Italia c’è chi pensa di imi-tare Woodstock e a Ballabio, sopra Lecco,viene organizzato il primo Festival di ReNudo, siamo nel 1971 e Andrea Valcaren-ghi, in seguito Majid dopo la conversionea Poona con Osho, decide di provare a ri-lanciare l’evento anche in Italia. Partecipa-no migliaia di giovanissimi: «A Lecco siera sparsa la voce che lassù a Montalba-no di Ballabio girassero i primi nudi e tan-ti andavano a curiosare, tutto si svolse inperfetta sintonia con gli abitanti del luogo,c’era musica ma soprattutto c’era la vogliadi trovarsi insieme e passare delle giorna-te lontano da casa». Lo dicono i lecchesiMauro Gnecchi e Baffo Banfi che in quelFestival suonarono come The Gee, un grup-po che avrebbe poi preso il nome di Bigliet-to per l’Inferno. Lo stesso Valcarenghi co-sì ricorda quel periodo: «La chiave di co-municazione dell’epoca era che se la poli-tica si occupava delle otto ore, noi riempi-vamo le altre sedici ore, ovvero il tempo li-bero, la sessualità, la ricerca psichedelica

Po. All’Alpe del Vicerè Battiato ci ha con-sentito di far suonare i gruppi perché portòla sua amplificazione, il suo generatoredi corrente, mentre in quei giorni ci fu ne-gato l’allacciamento Enel». Storie lontanenel tempo, qualcuno ha provato a organiz-zare in tempi recenti l’anniversario di qual-che Festival ma le condizioni non sono piùfavorevoli, anche il pubblico giovanile og-gi non si accontenterebbe di una tenda eun panino per qualche giorno di svago. Per-fino l’On The Road Festival di Pelago sul-le colline toscane quest’anno viene sospe-so dopo ventidue edizioni. Ne è amareg-giato il direttore artistico Bruno Casini: «Neprendo atto ed è un vero peccato, sono pas-sati tanti artisti e tanti buskers, ma anchetanti giovani che ritrovavano per tre gior-ni l’atmosfera che allora regnava ai Festi-val Pop di Re Nudo ai quali ho partecipa-to, da Ballabio a Parco Lambro».

e ovviamente la musica. Re Nudo si collo-cava in questa fascia di orario, allora mol-to sottovalutata dal movimento politicogiovanile. A Ballabio preparammo per ac-cogliere un migliaio di persone, ma oltre ilmigliaio arrivarono già due giorni primadel festival e alla fine eravamo più di die-cimila. L’anno dopo a Zerbo sono arrivatiin trentamila, con il prete del posto che an-nunciava l’arrivo di satana sulle rive del

AMARCORD A destra Jimi Hendrix, qui sopracopertine di «Re Nudo», storica ri-vista musicale e culturale.

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Ritorno a Woodstock,Revival del festival 39 anni dopo

Quando 20mila hippies invocarono la pace al "Re nudo pop festival" sulle sponde delPo

Pavia, 18 settembre 2011 - Un paesino di 579 abitanti sulle rive del Po cheimprovvisamente viene invaso da 20 mila ragazzi. E non giovani come tanti, maquegli hippy che non piacevano agli adulti. Maschi con i capelli lunghi, quando eraabitudine tagliarli a spazzola per il servizio militare e femmine con le gonne corte,mentre una donna per bene doveva coprire il ginocchio. Hippy sulle sponde di Zerboin quel 1972 ne sono arrivati tanti. Senza internet, senza Facebook avevano saputocon il passaparola che si stava organizzando la Woodstock italiana, così sono partiti.Zaino in spalla, autostop e via. Direzione: il grande fiume, in una località che lamaggior parte neanche conosceva perché proveniva da un’altra parte del mondo.Camminavano tutti in fila per le stradine di campagna.

«Erano tantissimi e sarebbero stati pure di più, se ad un certo punto la polizia nonavesse bloccato le vie d’accesso — racconta l’attuale sindaco del paese GiovanniMalinverni —. Io stesso, tornando dal lavoro, avevo raccolto qualche autostoppista el’avevo accompagnato». Il “Re nudo pop festival” organizzato dall’omonima rivistanon si poteva perdere, anche se non era raro che si tenessero festival musicali inquell’epoca. «Ma a Zerbo è accaduto un miracolo — ricorda Claudio Fucci, editore diVololibero, giovanissima casa editrice che ha pubblicato “Re nudo pop & altri festival- Il Sogno di Woodstock in Italia 1968-1976” —. La popolazione non ha osteggiato iragazzi, anzi li ha aiutati ad organizzare la loro 3 giorni di musica». «In quella fineestate c’era stata una mezza piena — prosegue il sindaco — che aveva separato dalbosco una delle spiagge più belle, larga 400 metri per 3 o 4 chilometri. Perconsentire ai ragazzi di raggiungerla, la gente del posto con dei tubi ha realizzato unpiccolo ponte, che ancora oggi è noto come il ponte degli hippy».

Amore e comunione con la natura, oltre alla musica, erano gli ingredienti principalidel festival. «Oggi lo si potrebbe definire un antenato dei rave — sottolinea l’autoredel libro Matteo Guarnaccia — anche se non aveva niente a che spartire con gliincontri di oggi». Infatti, spiega: «Non ci si sconvolgeva allora. C’era la voglia di starefuori casa con gli amici per qualche giorno e poi lasciare il posto occupato come lo siera trovato o anche meglio. A Zerbo, per esempio, sono state lasciate dellebiciclette».

Inoltre, «chiunque avesse qualcosa lo condivideva con gli altri, fosse la tenda osolo uno yogurt. E anche la popolazione donava ciò che aveva ai ragazzi». Nessuncontrollo delle forze dell’ordine e artisti del calibro di Eugenio Finardi, AlbertoCamerini, Come le foglie, Analogy e Lucio Bardi impegnati sul palco con i ragazziassiepati sotto. Attorno, Isaia che realizzava oroscopi indiani e ragazzi convinti dipoter cambiare il mondo. A 39 anni di distanza, in una situazione completamentediversa per i giovani e per chi lo è meno, quei ragazzi del 1972 hanno deciso diincontrarsi di nuovo. Lo faranno in “Ti ricordi Zerbo?” una giornata per ricordarel’evento che segnò il costume e la storia giovanile italiana. L’appello è lanciato: exhippy, se vi ricordate Zerbo, tornateci, la troverete cambiata, ma la spiaggia e ilponte costruito per voi sono ancora lì e i protagonisti di allora non mancheranno.Porteranno i loro capelli bianchi e la loro musica.

di Manuela Marziani

PAVIA

Ritorno a Woodstock, - Il Giorno - Pavia http://www.ilgiorno.it/pavia/cronaca/2011/09/18/583329-ritorno_...

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