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1 PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PUBBLICA – RELAZIONE ILLUSTRATIVA

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PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PUBBLICA – RELAZIONE ILLUSTRATIVA

Page 2: RELAZIONE PIANO PARTICOLAREGGIATO CEPPO - Comune … · RELAZIONE ILLUSTRATIVA 1. Individuazione dell’area Il presente Piano particolareggiato tende alla riconfigurazione urbanistica

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

1. Individuazione dell’area

Il presente Piano particolareggiato tende alla riconfigurazione urbanistica dell’areaoccupata un tempo dal vecchio ospedale del Ceppo che, estendendosi per quasi 8 ettari,è compresa tra le mura medicee-viale Matteotti a NORD, via della Crocetta-Piazza SanLorenzo a EST, via del Ceppo-piazza Giovanni XIII a SUD e via delle Pappe-piazza delCarmine –via degli Armeni a OVEST.

2. La chiusura del presidio ospedaliero antico e la valorizzazione del sito del Ceppo

Lo spostamento definitivo del presidio ospedaliero, avvenuto nel mese di luglio 2013,ha riaperto la questione Ceppo per due motivi fondamentali:

• la necessità di non lasciare un’area di circa 8 ettari totalmente abbandonata e fontedi sensibile degrado nel cuore di Pistoia;

• la necessità per la Regione Toscana di rientrare in possesso dei 18 milioni di euroanticipati alla ASL per la costruzione del nuovo ospedale.

Pertanto con l’inizio del mandato Bertinelli è stato dato un nuovo impulso allatrasformazione dell’area con la stipula di un Protocollo d’intesa, nel quale i 3 soggettifirmatari, Comune, Regione e Azienda USL 3, hanno confermato la volontà di valorizzarel’area raggiungendo un equilibrio economico finanziario tale da consentire un ricavo dialmeno euro 18 milioni, come previsto dall’accordo di programma approvato con decretodel Presidente della Giunta regionale n. 213 del 18 novembre 2005.

Il primo bene comune per la politica è la città…La città è lo spazio della democrazia,dove i cittadini si sentono liberi e insieme partecipi della cosa pubblica: la città come dirittodi tutti. Riaffermare il diritto di tutti alla città significa immaginare la città …come la casadella società, e questa casa deve essere bella, sicura, ordinata, piena di luce e di aria,accessibile a tutti. Pistoia ha tutte le risorse per poter essere città di tutti…Una città apertaal mondo, capace di intrecciare locale e globale, identità e alterità…Pistoia può diventare ilmodello di una città media europea, una città ecosostenibile che non consuma più suoloper riconvertire eco-logicamente il patrimonio pubblico e privato; che privilegia la mobilitàpubblica rispetto al traffico privato; che investe su un’economia verde, fondata sulle sueprincipali risorse e capacità produttive, dal treno, alle piante, al patrimonio agricolo-forestale della montagna; che promuove la cultura e il sapere come condizione dicittadinanza e leva per la crescita.

Nella visione di città espressa nel programma del sindaco Bertinelli, l’idea dicostruire un nuovo quartiere sostenibile e di alta qualità insediativa nell’area del vecchioospedale è molto chiara, infatti tale operazione, oltre ai suoi pregi intrinseci, offre alla cittàdi Pistoia un’interessante opportunità per riqualificare il tessuto urbano compreso entro laterza cerchia muraria e al di fuori della stessa, in definitiva la città tutta.

In tale nuova ottica il termine “valorizzazione”, oltre a significare aumento di valoreeconomico fino a coprire parte delle spese occorse per la realizzazione del nuovo presidio2

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ospedaliero nella zona del vecchio campo di volo, significa anche e soprattutto: aumentodel valore sociale, ambientale, culturale e visuale di tale nuovo comparto urbano,recuperando quanto è dipeso dall’uso monofunzionale ospedaliero, che ha caratterizzatoper anni l’area come un grande lotto chiuso.

Con il Protocollo d’intesa, siglato nel Marzo-Aprile 2013, i tre soggetti, Regione ,Comune e USL3 hanno confermato la volontà di svolgere operazioni di valorizzazionepatrimoniale economico finanziaria (quantificata in almeno euro 18 milioni come previstodall’accordo di programma approvato con decreto del Presidente della Giunta regionale n.213 del 18 novembre 2005) di beni dell’azienda sanitaria da dismettere e diapprofondimento tecnico giuridico e finanziario funzionale a rendere operative le intese,definendone tempi e modalità. A tale scopo è stato creato un gruppo di lavoro, formatoda tecnici e legali dei tre soggetti, che dopo riunioni e sopralluoghi svolti anche con ilcoinvolgimento delle Soprintendenze regionale e di Pistoia, ha prodotto tutto quantonecessario sotto il profilo tecnico giuridico per concludere il nuovo accordo di programmaprevisto.

Pertanto l’accordo di programma è stato siglato dagli enti interessati e pubblicato sulBURT del 20 maggio 2015, con Decreto del Presidente della Giunta regionale N.75 a dì 11maggio 2015.

Successivamente, a seguito della DGC n.30/2014 il Comune ha iniziato laprogettazione del presente Piano Particolareggiato.

3. Aspetti storici riferiti alle trasformazioni dell ’area e degli edifici presenti

La costruzione di un quadro conoscitivo sulla storia dell’area del Ceppo deve partire da molto lontano, dato che tale istituzione ospitaliera è presente nella città di Pistoia da oltre 700 anni.

Secondo la leggenda, il nome deriva da un ceppo miracolosamente fiorito durante l'inverno, che secondo le indicazioni date da un'apparizione della Madonna, avrebbe mostrato il luogo in cui fondare l'ospedale ai pii coniugi Antimo e Bendinella.

Secondo la tradizione fu fondato nel 1277 dalla "Compagnia di Santa Maria" o "delCeppo dei poveri" utilizzando alcune case poste sulla sponda sinistra del torrente Brana.

Già nel 1345, deviato il corso del Brana e coperto l’antico alveo, erano iniziatiimportanti lavori di ampliamento.

L’Ospedale del Ceppo divenne l'ente ospedaliero prioritario della città durantel'epidemia di peste nera che colpì Pistoia nel 1348 e in tale epoca infatti molti deiricoverati lasciarono per testamento i loro beni all'Ospedale, il quale, al terminedell'epidemia, si ritrovò un vasto patrimonio immobiliare. La sorveglianza sull'ospedale erastata inizialmente affidata al Capitolo della Cattedrale, ma dal 1350 il Comune avevacominciato a laicizzare la "compagnia del Ceppo", ponendola alle proprie dipendenze edisponendo che ne fossero a capo gli "uffiziali" comunali. In seguito al passaggio di Pistoiasotto il dominio di Firenze, nel 1401, con un decreto del 1424, rinnovato nel 1439, lasignoria fiorentina dispose che lo spedalingo, l'amministratore dell'ospedale, fosseconsiderato persona secolare e l'Opedale luogo secolare e profano.

Gli amministratori dell'ospedale, liberi da ogni controllo locale, dettero inizio fra il3

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1451 e il 1456 a una razionalizzazione e riorganizzazione dei vari corpi di fabbrica affidataall'architetto fiorentino Michelozzo di Bartolomeo, che conferì al complesso la primastruttura monumentale. L'elezione dello "spedalingo" fu spesso oggetto di contese tra lenobili famiglie pistoiesi. In particolare vi furono disordini nel 1498, per i violenti contrasti trai Panciatichi, fautori della signoria medicea e i Cancellieri.

Nel 1501 l'ospedale del Ceppo venne sottomesso allo "Spedale di Santa MariaNuova" di Firenze e allo stesso modo, l'ospedale di San Gregorio divenne dipendentedall'Ospedale degli Innocenti di Firenze nel 1505. Lo "spedalingo" fiorentino, LeonardoBuonafede, monaco certosino, fece realizzare il celebre fregio, che dava un carattere dimonumentalità alla facciata.

Dal 1762 al 1778 per ordine dell’imperatore Francesco di Lorena l’ospedale funotevolmente migliorato sotto il profilo funzionale ed igienico sanitario, fu anche possibileadottare letti ad una sola persona, in luogo di quelli, in uso sino a quel momento, a trepersone;

Nel 1784 il granduca Pietro Leopoldo di Lorena aggregò i due ospedali del Ceppo edi San Gregorio nel nuovo ente degli "Spedali Riuniti di Pistoia", restituendo ai pistoiesil'ufficio di "spedalingo.

Con l’inizio del XX secolo si fece sempre più strada la consapevolezza dellanecessità di grandi lavori per adeguare l’ospedale alle esigenze di cura. Riordinare i localiesistenti o seguire una soluzione più radicale?

Prima venne costruito il padiglione Lazzereschi, poi, fino al 1936 il padiglione cassadi Risparmio, con grande soddisfazione dell’Accademia Medica Filippo Pacini, che trovòsede nella vecchia corsia di S. Maria Assunta, suddivisa i 2 ampi saloni( O.N.D ospitaliero)

Fra il 1937 e il ’38 si procedette alla sistemazione esterna, si progettò la costruzionedi una strada interna da via del Soccorso a via del Frantoio e l’acquisto della via delFrantoio stessa.

Nel 1957 venne apposto all’area ospitaliera un vincolo di tipo paesaggistico ai sensidella L1497/39 con Decreto Ministeriale del 12/06/1957( G.U.166 del 5/07/57)riconoscendo l’area quale un belvedere da cui si può godere la visuale della città con ilDuomo e il suo campanile, il palazzo comunale e gran parte degli edifici racchiusi entro laprima cerchia delle mura.

Fino al 1970 le principali trasformazioni ospedaliere furono contenute all’interno delperimetro storico segnato dal muro della via del soccorso e riguardarono il laboratorio dianalisi e gli ampliamenti della radiologia e del vecchio ceppo, altre costruzioni dell’epoca,quelle prossime a via del piloto, non avevano destinazione sanitaria e furono acquisitesuccessivamente.

E’ stato dagli anni settanta in avanti, a seguito della decisione di potenziare il presidioospedaliero nell’ambito del suo sito originario, che le necessità dell’ospedale hanno fatto sìche venisse superata la barriera di via del soccorso, demolendo quasi totalmente l’anticomuro e andando a occupare un’area che fino a quel momento si era mantenutasostanzialmente agricola con destinazione vivaistica.

Negli anni ‘70/ ’80 dunque vennero realizzati principalmente il nuovo padiglione delledegenze, con pronto soccorso, anatomia patologica, blocco operatorio e le cucine .

Le trasformazioni hanno poi continuato a susseguirsi con costruzioni spesso inserite

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in modo disorganico fino agli anni duemila, in particolare una serie di ampliamenti delblocco delle degenze e la costruzione del nuovo padiglione dell’emodialisi.

Pertanto quest’area comprende costruzioni recenti dal dopoguerra a oggi, altrecostruite tra le due guerre sulla scorta della necessità di introdurre anche a Pistoiaprofondi rinnovamenti nelle modalità di prestazione delle cure e complessi edilizi storici eedifici monumentali quali: l’ospedale del Ceppo, il monastero e la chiesa di santa Mariadelle Grazie e il teatro di anatomia, oltre a strutture realizzate sia prima che dopo laseconda guerra mondiale, tutte finalizzate allo svolgimento delle attività ospedaliere, sullequali grava il vincolo diretto di tutela ex D. Lgs 490/99.

La tavola 7, in linea con i criteri di lettura dell’edificato messi a punto nel Piano dellaCittà Storica, ricostruisce la successione cronologica delle trasformazioni edilizie, masoprattutto individua quegli elementi ritenuti di valore in quanto appartenevano agli assettiedilizi storici e che si sono mantenuti nonostante le trasformazioni occorse negli anni.Sempre in linea con il Piano della Città storica, è stato assunto come documento base ilCatasto Leopoldino e sono stati considerati invarianti strutturali tutti quegli elementi chepossiamo vedere ancora oggi, ma che erano stati rappresentati su tale documentocartografico.

Pertanto le implicazioni di tale tipo di lettura dell’edificato sono fondamentalmentedue, la prima, che gli elementi così evidenziati sono definiti meritevoli di tutela evalorizzati nel disegno urbanistico generale, la seconda, che gli stessi sono diventatielementi guida per la trasformazione dell’area. In particolare, come evidenziato sullatavola 9, la trama del reticolo idraulico e l’orientamento dei percorsi agricoli, che èdiventata la maglia di riferimento utile per poter restituire un senso paesaggistico, unordine e una coerenza a quest’area che oggi, prima delle trasformazioni, apparedisorganica e degradata.

4. Coerenza del Piano Particolareggiato con la piani ficazione urbanistica sovraordinata e con gli atti del Comune di rilevanz a urbanistica: coerenza esterna e coerenza interna.

Coerenza esterna

Nel piano paesistico redatto dalla Regione Toscana per implementare il Piano diIndirizzo Territoriale PIT, la città di Pistoia appartiene all’ambito paesaggistico 6, checoincide con la pianura Pistoiese, segnatamente la propaggine occidentale dell’areacentrale metropolitana, circondata da un interessante sistema collinare a forma di teatro,con colture arboree ad olivo e, più in alto, con castagneti, i cui caratteri di pregio sonoriconducibili alla relazione che lega il sistema insediativo storico e il paesaggio agrario. Daivertici del quadrilatero della terza cinta muraria si irradia un sistema di strade che haavuto una marcata influenza economico- culturale sulla campagna circostante .

La più specifica Relazione Paesaggistica dà conto della conformità del PianoParticolareggiato al PIT, inoltre il presente PP, che attua la legge regionale 64//2015,recepisce totalmente le definizioni dei parametri edilizi di cui al regolamento 64R/2013.

Per quanto riguarda la pianificazione provinciale, PTC, il presente PP ne recepisceindirizzi e prescrizioni relativi all’area di trasformazione:

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Potenziamento del ruolo di Pistoia ed il rafforzamento del suo Centro storico nel suocontesto metropolitano e provinciale, mediante l’allargamento della sua funzione di polocommerciale,di terziario e direzionale( PTC art.47,c.4 lett.c) e poi (c.6 lett.a)riorganizzazione del sistema dell’accessibilità in quanto il Ceppo, che sarà rafforzatocome polo terziario e direzionale connesso con tutta la città e l’area metropolitana tende alrafforzamento della città storica tutta.

...Il miglioramento della mobilità di persone , merci, informazioni e servizi attraversol’integrazione delle modalità di trasporto , l’adeguamento e l’interconnessione della retedelle infrastrutture ed il completamento degli itinerari nel rispetto delle invarianti e perraggiugere gli obbiettivi dei sistemi funzionali.(art.74 c.1), in quanto il presente PP èoccasione per una revisione del sistema della mobilità che, orientato fortemente versol’implementazione di quella sostenibile, troverà compiutezza nel nuovo piano urbano dellamobilità, PUM.

La necessità di adeguamento, per i centri storici maggiori, del sistema infrastrutturalee dei trasporti, per favorire il ricorso ai mezzi pubblici e l’utilizzo delle piste ciclabili,attraverso la realizzazione di parcheggi di interscambio e favorendo interventi dipedonalizzazione delle aree centrali (PTC art.54,lett.d), in quanto il Ceppo diverrà unanuova porta di accesso ciclopedonale alla città storica, favorendo l’abbandonodell’automezzo nel grande parcheggio pubblico prossimo al viale Matteotti oppure in quellodi piazza Op Là. Da qui sarà possibile attraversare a piedi il nuovo parco, oppure utilizzareil bus, che transiterà all’interno dell’area.

...salvaguardare e valorizzare i corsi d’acqua con le relative aree di pertinenzaevidenziati nelle tavole P10b e P10c anche attraverso la realizzazione di parchi urbani esistemi continui di aree a verde nei tratti in cui i corsi d’acqua attraversano il sistemainsediativo; ( PTC art. 48 c.3). Nonostante che il torrente Brana non attraversi più, comeun tempo, l’area di trasformazione, è lo stesso strettamente correlato a questa, infattidentro all’area passa l’antico letto, ora trasformato in museo sotterraneo. Il nuovo corsoscorre al di fuori delle mura urbane, ma il PP prevede la possibilità di portare all’interno delsuo perimetro una maggiore naturalità che potrà provenire proprio dal corso del Brana edall’ambito collinare che esso attraversa per mezzo di puntuali elementi di connessioneecologica.

Strettamente connesso al sistema delle risorse turistiche è il sistema della mobilitàecoturistica costituita dalla rete escursionistica e dalla rete dei percorsi ciclabili dellapianura pistoiese e della valdinievole… i Comuni potranno individuare percorsi secondarida utilizzare come piste ciclabili, in cui sia possibile consentire il traffico veicolare ai soliresidenti, in modo da garantire una percorrenza ciclabile con un sufficiente livello disicurezza. Per la realizzazione dello schema individuato nella tavola P13 potranno essereutilizzati anche percorsi verdi alternativi e/o argini dei corsi d’acqua… Art. 49 c.5 lett. C eD. Oltre al rafforzamento della rete ciclopedonale si prevede una sua implementazionecon sistemi informativi e di realtà aumentata finalizzati a favorire l’accoglienza el’attrattività turistica della città.

Per quanto invece riguarda il Piano Strutturale Comunale, PS, la sua normativa trattaesplicitamente dell’area in quanto all’epoca dell’Accordo di Programma del 2005, relativoalla costruzione del nuovo presidio ospedaliero, anche il piano strutturale fu oggetto dimodifica, pertanto tutti i temi definiti in tale atto di pianificazione sono già stati recepitinella scheda del vecchio PRG, scheda RU20, che ha mantenuto validità normativa e6

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prescrittiva nei confronti del PP. Lo stesso Piano della Città Storica, approvatosuccessivamente alla RU20, ottempera a quanto previsto dal PS e mantiene validitànormativa e prescrittiva nei confronti del PP.

Di seguito si riportano le prescrizioni del PS relative all’area del Ceppo con laesplicitazione di come sono state rispettate.

Sistemi funzionali - sub sistema delle attrezzature di interesse generale - presidio ospedaliero del Ceppo- art 47-

- l’applicazione generale a tutta l’area dei principi e metodi di restauro dei valoristorico-testimoniali presenti e di risanamento igienico ed ambientale, inclusa lademolizione senza ricostruzione delle superfetazioni ed alterazioni recenti effettuatesulle parti storiche; infatti si è proceduto alla individuazione degli edifici daassoggettare a restauro, e le norme tecniche del PP forniscono tutte le indicazioninecessarie. Per quanto riguarda l’antico convento delle Grazie si è addiritturaconcertato una scheda di trasformazione con la competente soprintendenza.

- il mantenimento nella porzione con edilizia storica (porzione sud) di una quotasignificativa di funzioni socio-sanitarie qualificate e aperte al pubblico, integrate confunzioni pubbliche o di interesse generale e con altre funzioni atte a favorire lapromozione sociale ed economica dell’intero centro storico;l’analisi più approfonditaconseguente alla pianificazione di maggior dettaglio rispetto a quella del PS e almutato quadro conoscitivo( rispetto all’anno 2001), ha meglio identificato l’ubicazionedelle qualificate funzioni socio sanitarie aperte al pubblico nel padiglione delledegenze e nei fabbricati lungo via degli Armeni. Gli edifici storici della porzione Sud,che andranno in proprietà del Comune verranno destinate ad attività coerenti con leprescrizioni del PS, ossia museo, casa della città, biblioteca Romagnoli, direzionaleetc.

- la ristrutturazione urbanistica degli edifici più recenti (porzione nord) privi divalore storico testimoniale, conseguendo più elevati standard in termini di posteggipubblici e di verde attrezzato a servizio del centro storico, anche per mezzo di unariduzione delle attuali volumetrie; Gli accordi infatti hanno previsto massiccedemolizioni atte a ripristinare consistenti porzioni di suolo libero, Il PP prevede alcunericostruzioni di minor consistenza, prevede inoltre una elevata quantità di standard,quali verde pubblico, viabilità, parcheggi pubblici, che riqualificheranno toalmentequesto comparto della icttà storica.

- la valorizzazione dei percorsi di attraversamento dell’area da parte dei cittadini,sia in termini funzionali (collegamenti pedonali e ciclabili tra centro e periferia nord)che ambientali (relazioni tra le diverse parti del sistema di verde urbano). Il nuovoparco pubblico sarà attraversato da nuovi percorsi ciclopedonali che valorizzerannol’area e gli altri percorsi similari già realizzati entro e subito fuori dalla terza cerchia dimura.

Sistemi territoriali - sub sistema della città murata- art.73 -

Il Regolamento Urbanistico dovrà inoltre garantire l’accessibilità dei mezzi pubblici,limitare il traffico veicolare privato mediante creazione di parcheggi scambiatoriLocalizzazione e regolamentazione di aree pedonali e ciclabili; nonché garantireadeguate relazioni con i quartieri immediatamente esterni al perimetro dellacerchia, il sistema delle mura verdi e tutto il territorio comunale in merito a funzioniservizi e infrastrutture. Il PP prevede il passaggio di mezzi pubblici all’internodell’area inoltre favorisce le connessioni con il resto della città tramite percorsi ciclo-pedonali, aumentando la dotazione di sosta pubblica per le autovetture e

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scoraggiando l’attraversamento dell’area da parte di automezzi privati che nonsiano di servizio.

Nei primi anni 2000, a causa della impellente necessità di pianificare nuovetrasformazioni di parti del territorio comunale governato, all’epoca, da un piano regolatorevecchio (adottato nel 1983), quasi totalmente attuato e disallineato rispetto alla più recentenormativa Regionale (LR 5/95 e poi LR1/2005), fu necessario introdurre nuove e parzialipianificazioni, con tempi ristretti e spesso sovrapposti, tanto che, oggi appare quasiincongruente il fatto che il Piano Regolatore sia stato variato prima per una nuovadefinizione dell’area del Ceppo, poi per una nuova definizione di tutta la città storica, cheal suo interno ricomprendeva anche il Ceppo e infine sia stato sostituito dal RegolamentoUrbanistico, che al suo interno mantiene alcune aree, le AT, tra le quali anche la CittàStorica, per le quali continua a valere la pianificazione precedente.

In realtà tutti questi atti non sono incongruenti tra di loro, infatti con Deliberazione diConsiglio Comunale n. 239 del 05/12/2002, furono avviate le procedure di variante al PRGper la individuazione dell’area del Nuovo Presidio Ospedaliero di Pistoia e per le altremodifiche connesse e conseguenti. La pianificazione del Comune di Pistoia (P.R.G.approvato definitivamente con Delibera C.R.T. n. 111 del 5 maggio nel 1998) individuavainfatti la destinazione d’uso “presidio ospedaliero” nell’area urbana del Ceppo, postaall’interno della città murata, senza prevederne lo spostamento. Pertanto fu necessariovariare il PRG per rendere possibile sia la costruzione del nuovo ospedale cittadino sia latrasformazione dell’area del ceppo, strategicamente collocata a cerniera tra la città storicae la città di più recente espansione.

Entrambe le varianti furono redatte dalla struttura comunale, ma quella relativa alvecchio Ceppo si fondava su dettagliate elaborazioni definite dall’Ach. Pierluigi Cervellati esoci, approvate con Delibera di Giunta Comunale N. 151 del 01/06/2005 relativa a:“proposta di sistemazione e riqualificazione a seguito del trasferimento del presidioospedaliero”.

Entrambe le varianti furono precedute dalla stipula di un complesso accordo diProgramma tra Comune, Regione, ASL3, Soprintendenze e altri Enti (l’Accordo diprogramma n. 213 del 18/11/2005), che, tra le altre cose, conteneva al suo interno lalocalizzazione urbanistica del presidio ospedaliero da costruire e tutti i progetti correlati,ma che, per l’area del Ceppo rimandava a una successiva variante che avrebbe dovutovalorizzare i beni ricompresi all’interno dell’area, in modo tale da ricavare per lo meno 18milioni di euro.

Successivamente e nell’ambito degli accordi presi il consiglio comunale, condeliberazione n. 17 del 12/2/2007 approvò tale atto, la “Variante al PRG per ladefinizione della RU 20 relativa all’area del Ceppo – Centro Storico” in cui l’area delcomplesso ospedaliero venne divisa in comparti specifici e per ciascuno furono indicate ledestinazioni d’uso degli edifici e dei terreni. Per la parte attuativa, la variante rimandava adun successivo Piano Particolareggiato unitario di iniziativa pubblica, attuabile anche in piùmomenti, seguendo sia la suddivisione in comparti funzionali, sia le fasi e le prioritàstabilite dalla AC e dalla proprietà in apposito atto di programmazione negoziata ovverocon Accordo di Programma fra le amministrazioni e gli enti interessati.

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L’anno successivo il PRG venne ulteriormente variato per la definizione del Piano perla città storica di cui alla Delibera di C.C. 30/2008, dove all’art 28 “area dell’ospedale delceppo” si stabilisce:

“l’area occupata dall’ospedale del ceppo, individua ta in cartografia da unospecifico perimetro, è sottoposta ad interventi di restauro, ripristino,ristrutturazione, nuova edificazione, cambio di des tinazione, secondo parametri edefinizioni stabilite con una variante al piano reg olatore generale approvata nel2006, (nel 2007 in realtà) e specificate con piano particolareggiato: ad essi sirimanda per l’individuazione e la definizione degli interventi ammessi .”

Da quel momento in poi la pianificazione comunale è stata ferma per quanto riguardail Ceppo, fino al trasferimento del presidio Ospedaliero nella nuova costruzione delS.Jacopo.

Nel frattempo, con Delibera di C.C. 35 del 17/04/2013, è stato approvato in viadefinitiva il Regolamento Urbanistico .

Il RU, all’art. 38, comma 1 delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) relativo allaclassificazione tipologica del patrimonio edilizio storico e interventi ammissibili, specificache esso si applica a tutti i fabbricati storici del territorio comunale,“ad esclusione di quelliricadenti nel centro storico, disciplinati dal Piano per la Città Storica approvato con Del.CC n. 30 del 11.02.2008”. Invece l’art. 112 delle medesime NTA richiama specificamentela vigenza (punto 9) dell’ “AT-28 Piano per la città storica di cui alla DCC 30/2008”.

Pertanto il RU, con l’esclusione dell’art. 38 e la previsione dell’art. 112, determina uneffetto di vigenza integrale del Prg con la scheda RU20 e del Regolamento Urbanisticocon il Piano della città Storica e il resto della normativa, che risultano quindi essere gli attiurbanistici presi in considerazione per la redazione del presente PP finalizzato allatrasformazione dell’area del Ceppo.

La normativa del RU comprende altresì l’articolo 52, secondo cui anche il PP delCeppo è soggetto alla valutazione a scala di dettaglio degli effetti ambientali, da eseguirsiin fase di pianificazione attuativa, pertanto il presente PP è dotato anche di taledocumento, che è stato recepito nella sua normativa tecnica.

Coerenza interna

Gli Altri atti Comunali rispetto ai quali è opportuna una verifica di coerenza sono ilRegolamento edilizio , Il Piano Comunale di Classificazione Acustica , il Piano urbanodella mobilità , il Piano di Protezione Civile . Inoltre, come previsto dall’accordo diprogramma, è stato presentato un Piano ASL di organizzazione dei servizi, che individuanel Ceppo un importante presidio territoriale.

Il rapporto con il Regolamento Edilizio è tale che lo stesso vale per gli aspetti piùgenerali, ad esclusione:

• di quelli relativi ai contenuti del piano particolareggiato di iniziativa pubblica, inquanto tale tipologia di atto non è prevista dal Regolamento Edilizio, per cui si puòfar riferimento direttamente alla L.1150/49 e alla LR 65/2014, che ne trattanoespressamente;

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• delle procedure di approvazione, che in questo caso sono definite dalla LR 8/2012, dalla LR 65/ 2014 e dal PIT;

• delle definizioni dei parametri edilizi, poiché il Regolamento Edilizio è stato superatodal Regolamento Regionale 64R/2013, cui il presente PP invece si adegua.

Sotto il profilo del PCCA, variante al PCCA adottata con D.C.C. n. 64 del 7/7/2016,l'area in questione è stata mantenuta in classe III, al fine di garantire il perseguimento diuna elevata qualità ambientale. Nella relazione tecnica allegata alla variante infatti si dice:"Per quanto attiene l’area ex-Ospedale del Ceppo, le destinazioni previste residenza,commercio e alcuni servizi sanitari) sono compatibili con la destinazione esistente diclasse III, che viene pertanto mantenuta, nell’ottica di perseguire, nell’ambitodell’intervento di riqualificazione, uno degli obiettivi prioritari del piano urbanistico, ovveroquello di garantire elevati standard di sostenibilità urbana, e dunque anche di qualitàacustica." Pertanto nelle norme tecniche è stata richiamata la classificazione acusticadell'area, con l'obbligo di rispettare i limiti imposti dalla stessa.

Sotto il profilo del Piano Urbano della Mobilità , è in corso la revisione totale delPUM, ma le soluzioni progettuali di interesse dell’area sono state definite insieme con ilresponsabile della Amministrazione Comunale Ing. Luca Moriconi e con i progettistiincaricati (TPS), l’incarico dei quali prevede espressamente l’assistenza alla redazione delpresente PP, che pertanto risulta compatibile.

Per quanto riguarda il Piano di Protezione Civile , poiché è mutato il quadroconoscitivo sulla base del quale era stato redatto il vigente Piano di Protezione Civile delComune di Pistoia e poiché il presente PP è conformato invece ai nuovi gradi di rischioche scaturiscono dal Piano di Gestione del Rischio Alluvioni, redatto dall’Autorità di Bacinodel Fiume Arno, che sono superiori a quelli definiti in precedenza, si ritiene che il PresentePP non sia tenuto al rispetto del vigente piano di protezione civile, che anzi sarebbesviante.

Infine, ai sensi dell’art 3 dell’Accordo di programma, l’azienda Sanitaria ha inviatouna relazione inerente l’organizzazione del Servizio Sanitario e Socio Sanitario dell’areadel Ceppo con il cronoprogramma degli interventi previsti e, nonostante che ad esso siaallegata una rappresentazione grafica redatta su di una planimetria largamente superata, ilpresente PP, così come concepito, consente l’attuazione dei contenuti di tale relazione.

5. Verifica della dotazione di standard urbanistici nel Piano Particolareggiato

I dati relativi al tema in oggetto si deducono dalla Relazione relativa alla variante alPRG RU 20, da quella riferita al Piano della città storica e dalla Relazione delRegolamento Urbanistico, che si considerano ancora valide, in quanto non risulta cheesistano elaborazioni ufficiali successive .

Sotto il profilo demografico i dati di riferimento sono quelli dei censimenti 2001-2011e quelli dell’Anagrafe Comunale.

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Sia il Piano della Città Storica (2004) che il Regolamento Urbanistico (2007)evidenziano per gli ultimi anni una certa crescita demografica nell’area della città murata,avvalendosi di dati dedotti in parte dall’Anagrafe e in parte dai censimenti, ma taleimportante considerazione trova conferma anche nel confronto tra i due ultimi censimenti,poiché all’interno della terza cerchia muraria si è passati dai 7.471 abitanti del 2001 agli8.776 del 2011, con una crescita in dieci anni di 1.305 abitanti.

Censimento 2011

Totale Sezioni 109Residenti 8776

In sostanza il quadro conoscitivo del Regolamento Urbanistico, che ha aggiornato esuperato quello del vecchio Prg e dunque anche della RU20, ha confermato la validitàdelle previsioni del Piano della Città Storica. Pertanto il Piano della Città Storica è statoassunto in toto all’interno del Regolamento Urbanistico con la denominazione di Ambito diTrasformazione 28 (AT 28), dal momento che é sembrato corretto riconfermare la validitàdei suoi dati numerici, della sua filosofia di intervento, del processo di riqualificazioneurbana già avviato dai privati, confermando in tal modo la validità dell’obbiettivo di fondodel piano Cervellati, ossia riportare vitalità all’interno della terza cinta muraria, favorendol’insediamento di residenti stabili, e conseguentemente lo sviluppo delle economie legate atale aspetto. E’ entro tale linea di sviluppo che si inserisce anche il presente PP, orientatoverso la sostituzione della monofunzionalità ospedaliera con un mix di attività e servizi utiliai residenti della città e fortemente attrattivi per visitatori e turisti, in virtù di una complessaopera di rigenerazione della città storica, che verrà promossa ed attuata da soggettipubblici (Comune e ASL) e privati entro i confini di tale piano particolareggiato.

Della RU20 occorre prendere in considerazione il dimensionamento urbanisticoprevisto per l’area del Ceppo nel momento in cui venne decisa la edificazione del nuovopresidio ospedaliero al di fuori della città storica. Tale dimensionamento era stato calcolatoin funzione dei parametri definiti nel Prg vigente all’epoca e sulla scorta delle cartografiedisponibili, ma non molto aggiornate rispetto alla consistenza edilizia effettiva.11

PIANO PARTICOLAREGGIATO DI INIZIATIVA PUBBLICA – RELAZIONE ILLUSTRATIVA

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Esso dimostrava coerenza rispetto al dimensionamento del PS, in quanto non sitrattava di costruire edifici aggiuntivi bensì di ricostruire una parte degli edifici demoliti. Inbuona sostanza si prevedeva che le nuove costruzioni sarebbero state il frutto di uncomplessivo intervento di Ristrutturazione Urbanistica, che avrebbe portato ad unasostanziale diminuzione del volume edificato, della superficie coperta e ad unconsiderevole aumento degli standard urbanistici.

Come noto infatti (cfr la seconda parte della relazione generale del RegolamentoUrbanistico) il Ps del Comune di Pistoia non prendeva in considerazione, ai fini dellaverifica delle dotazioni di standard, le operazioni di trasformazione del patrimonio edilizioesistente come la presente, pertanto il PP del Ceppo risulta sempre e comunque coerentecon il PS, sia dal punto di vista degli obbiettivi, come già detto, che da quello deldimensionamento.

A dimostrazione di ciò vale l’art.3 dell’Accordo di programma del 2015, che trattadelle demolizioni in modo esplicito e che, per non aggravare i tempi di trasformazionedell’area, le imputa direttamente alla Azienda USL 3 quali interventi da realizzare in modoindipendente dai tempi di adozione e approvazione del Piano Particolareggiato. Tant’è cheil Piano Particolareggiato inserisce la planimetria dei volumi in demolizione nel quadroconoscitivo, tavola n.6, e che l’Azienda ha attivato il procedimento demolitorio in modo deltutto indipendente dal presente Piano, ancorché si tratti di operazioni strettamenteconnesse.

In sostanza si può affermare che nel loro complesso gli interventi sull’area del Cepposono ascrivibili ad una Ristrutturazione Urbanistica da attuarsi in tempi diversi: ledemolizioni sono attuabili prima della entrata in vigore del presente PianoParticolareggiato, le ricostruzioni invece potranno essere effettuate esclusivamente dopol’approvazione del presente PP e dopo la stipula della convenzione atta a regolare irapporti tra Comune di Pistoia e Azienda USL3 e suoi aventi. Pertanto nel presente Pianole ricostruzioni vengono definite “nuove costruzioni”, perché a livello di normativa ediliziaquesta risulta essere la definizione più adeguata.

Tuttavia, in virtù della notevole dotazione di servizi, i dati di previsione della RU20dimostravano in qual modo la trasformazione del Ceppo potesse produrre effetti beneficianche al di fuori del perimetro dell’area oggetto di trasformazione, conferendo quindi allastessa una valenza territoriale: il nuovo Ceppo avrebbe potuto contribuire fortemente allariqualificazione della città di Pistoia, in quanto standard e nuove attrezzature sarebberostati molto superiori al fabbisogno del nuovo quartiere .

Per quanto riguarda la conformità del dimensionamento del presente PianoParticolareggiato al RU, vale quanto già detto circa la conformità al PS, dal momento che,come già detto, si tratta di un intervento di trasformazione dell’esistente.

Tuttavia pare molto opportuna una verifica puntuale delle nuove dotazioni distandard, perché il quadro conoscitivo del Regolamento Urbanistico vigente avevavalutato una generale carenza delle dotazioni di standard su tutto il territorio comunale edaveva stabilito pertanto una strategia specifica per migliorare la situazione del territoriopistoiese sotto questo punto di vista. Infatti anche nel RU, come già nel Piano Strutturale,la dotazione minima di standard è stata fissata in 24mq/ab, ma si è anche pianificato chele trasformazioni previste dal RU (ACT e ATP) dovessero in qualche modo contribuire alsuperamento delle carenze riscontrate tramite la cessione al pubblico di aree

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extrastandard. Così facendo il RU ha previsto il raggiungimento complessivo, per tutto ilterritorio, di circa 30 mq/ab di standard, con dotazioni differenziate nei diversi ambititerritoriali. Nel caso più specifico della Città Storica, UTOE 6, sub-ambito CS, la relazionegenerale del RU evidenzia una significativa carenza di dotazioni di standard, cheraggiungono appena i 18 mq/ab richiesti dal DM, inferiori a quelli previsti dal PS(24mq/ab). Pertanto é alla luce di tali valutazioni, che appare opportuno analizzare inmodo più dettagliato cosa effettivamente accadrà dopo la trasformazione dell’area, perverificare in quale misura l’attuazione del presente PP contribuirà all’aumento delladotazione di standard nella città di Pistoia, avvalorando così l’affermazione di principiodella importante valenza territoriale di tale trasformazione urbanistica.

Innanzi tutto, riguardo al numero dei nuovi abitanti insediati, occorre ricordare cheessendo stata modificata la definizione di Superficie utile dalla pianificazione urbanisticacomunale successiva all’anno 2007, il Regolamento Urbanistico prevede ora diconteggiare un abitante ogni 25 mq di Su, anziché ogni 35, come era stato previsto dalprevigente Prg (art.40 delle NTA del Prg). Tale differenza è dovuta al fatto che il vecchioPrg consentiva in tutti i casi l’aggiunta “fuori quota” di 0,15mq/mq di Superficie utile aquella degli alloggi. Pertanto il presente PP, pur mantenendo le medesime superficiresidenziali, prevede l’insediamento di 512 nuovi abitanti, anziché 366 (come invececonteggiati nella RU20 che seguiva i parametri del PRG), che abiteranno nei nuovifabbricati (9250 mq) e nel padiglione Lazzereschi (3550 mq). Per tale motivo il calcolodelle dotazioni di standard viene ora svolto secondo il fabbisogno richiesto dai 512 nuoviabitanti, ossia in una situazione più penalizzante rispetto al momento in cui venne definitala RU20.

Occorre poi precisare che, allo scopo di migliorare gli effetti positivi sulla città delPiano Particolareggiato, la Superficie territoriale oggetto di trasformazione è stataaumentata, in coerenza con quanto é stato previsto nel piano della città storica e adifferenza da quanto precedentemente previsto nella Ru 20. Infatti l’inclusione nelperimetro del PP del viale Matteotti è risultata fondamentale per migliorare connessioniurbane di diverso tipo: dal verde alla mobilità, dalle attività agli aspetti paesaggistici.Pertanto la nuova Superficie territoriale risulta essere 76.560 mq anziché 71.640 mq.

La tabella che segue mostra il confronto tra i dati della RU20 e quelli del presentePiano Particolareggiato, evidenziando la coerenza tra le due diverse previsioni,nonostante le avvenute modifiche del quadro conoscitivo di riferimento tra il 2007 e il2013:

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RU20 Piano Part differenza motivazioneSuperficieterritoriale

mq71.640 76.560 4.920 Aggiunta del viale

SU demolitamq 16.000

16.000+anatomiapatologica

anatomiapatologica CTR non aggiornata

Suricostruita

mq12.782 13.012 230 Modeste Ricostruzioni

aggiuntive

Sc demolitamq

6500+corridoipensili

8.068+ corridoipensili 1.568 CTR aggiornata

Scricostruita

mq2.900 3.573 673 modeste Ricostruzioni

Nuoviabitanti N 366 512 146 Modifica parametri

urbanisticiFabb.Standa

rd Ceppomq/ab

20,40 24 3,60 Nuovi parametri RU

Dunque, chiarita la conformità delle dotazioni di standard del Piano Particolareggiatoalla RU20 e al Regolamento Urbanistico è importante verificare quanto essi potrannocontribuire alla riqualificazione di tutta la città storica.

Risulta infatti che le dotazioni di standards saranno le seguenti:

servizi socio sanitari 21.118 mqmuseo, casa della città e servizi vari 16.468 mqparcheggi pubblici 7.150 mqparco e verde di connettività 31.551 mq

In sostanza avremo 76.287 mq tra standard di quartiere e standard territoriali, deiquali 38.701 mq destinati a standard di quartiere, sostanzialmente verde e parcheggipubblici.

La relazione generale del RU, come già accennato, valutava per la città Storica unostandard medio di 18 mq/ab, se si considera che i 512 abitanti aggiuntivi del quartiere delceppo saranno soddisfatti con uno standard altissimo di 30mq/ab, tutti i 10.096 abitantidella Città Storica (tale numero, riportato sulla relazione del RU era stato fornitodall’Anagrafe del Comune) potranno beneficiare di 23.351 mq di standard ulteriore diquartiere e di 37.586 mq di standard territoriali localizzati entro l’area del Ceppo, in modotale che la dotazione per abitante di tutta la Città Storica , dopo la trasformazione delCeppo, potrà passare dai 18 ai 24 mq/ab, diventando pertanto conforme alle previsioni delPiano Strutturale.

Ciò che allora appare molto evidente è che, al di là degli aspetti qualitativi, i datinumerici sono già sufficienti a chiarire quanto la presente operazione di recupero urbanosia importante per conseguire il miglioramento della qualità insediativa di una più estesaarea urbana. 14

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Tale considerazione si rafforza ulteriormente se viene valutato il fatto che glistandards che verranno localizzati entro l’area di trasformazione del Ceppo saranno diinteresse cittadino e verranno messi in relazione con il resto della città in modo tale dacreare vere e proprie reti di servizi e attrezzature. In particolare, il museo e la cosiddetta“casa della città” faranno parte della più ampia offerta socio/culturale del Comune; il verde,oltre a far parte di un sistema di parchi e giardini pubblici che in questi ultimi anni si èandato via via formando con specializzazioni diverse( passeggiata lungo le mura, giardinodi artisti per bambini, giardino degli agrumi e il giardino d’autore contemporaneo delpalazzo Fabroni), tenderà anche a riportare entro le mura una certa biodiversità, mettendoin connessione il corso del torrente Brana con gli spazi aperti della città murata.

In più, i Servizi Socio-Sanitari che verranno qui localizzati assolveranno in parte afunzioni di sportello e in parte contribuiranno al miglioramento della più generaleprestazione di Servizi Socio Sanitari sul territorio, come risulta dal documento “Relazionesulla organizzazione dei servizi della AUSL3 nell’area dell’ex presidio ospedaliero delCeppo” inviato il 17 novembre del 2015, di seguito allegato.

Il presente Piano ha preso atto di tale documento e, come richiesto, ha previstoanche una doppia accessibilità carrabile al blocco delle degenze (una ordinaria e unastraordinaria in caso di inondazioni), mantenendo l’accesso pedonale a tutti i nuovi servizida NORD attraverso il nuovo parco e creando un nuovo accesso pedonale e con mezzipubblici da SUD attraverso la nuova piazza.

Verrà altresì mantenuta la necessaria accessibilità carrabile al padiglionedell’emodialisi; inoltre, come previsto dall’Accordo di Programma allegato, è stata previstala possibilità di ampliare la palazzina della anatomia patologica e di ridisegnare i prospettidi tutto il padiglione delle degenze attraverso ulteriori ampliamenti.

Per quanto riguarda i parcheggi, nonostante che all’interno dell’area risulti esclusa lapossibilità di libera circolazione e sosta delle autovetture, si prevede di soddisfare lenecessità relative alla mobilità urbana con automezzi con la realizzazione di un ampioparcheggio pubblico coperto,con la possibilità per i residenti di parcheggiare all’interno deilotti, ma anche attraverso la possibilità di raggiungere l’area del Ceppo con i servizi diautobus che connetteranno gli ampi parcheggi pubblici, quali il Cellini e quello di piazzaOplà con il centro cittadino. A tale proposito si allega una relazione specifica, “Valutazioniin merito al fabbisogno di parcheggi del nuovo piano del ceppo”, che illustra i modi in cui siè giunti alla definizione del fabbisogno complessivo di posti auto per il nuovo quartiere,che ammonta a 561 stalli, tra posti auto pubblici e posti auto pertinenziali.

Il PP ha posto particolare attenzione al tema della “permeabilità urbana” del nuovoquartiere affinché il superamento della mono-funzionalità sanitaria possa conferire all’areaun carattere di maggior urbanità, anche attraverso il ri-disegno degli spazi pubbliciriconquistati. In particolare sono stati creati più punti di accesso pedo-ciclabile daconnettere con altre analoghe percorrenze in città, affinché l’area e il suo nuovo parcodivengano un luogo attrattivo e qualificante di tutta la città storica, come si può apprezzaresulle tavole di progetto nn 10 e 11 .

Per concludere la riflessione sugli standard, si può dire che, nonostante non ci siaalcun obbligo di verifica in quanto trattasi di un complessivo intervento di RistrutturazioneUrbanistica, come dimostra l’Accordo di Programma del 2015, lo stesso gli abitanti delnuovo quartiere potranno avvalersi di una alta dotazione di standard e servizi, che, anchesoltanto dal punto di vista quantitativo, conferiranno un’alta qualità insediativa al quartiere,15

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ma la rigenerazione del Ceppo contribuirà in modo sostanziale al miglioramento della cittàtutta. Infatti non soltanto ci sarà un aumento di standard di interesse urbano, ma latipologia degli stessi, parco pubblico parcheggi pubblici, servizi sociosanitari, culturali esocioculturali, nonché il fatto che faranno parte di più ampie reti di servizi,caratterizzeranno la trasformazione urbanistica in modo innovativo e adeguato ai bisognipiù aggiornati.

6. Aspetti socio-economici e paesaggistici del Piano Particolareggiato rilevantiper l’uso del territorio

Al di là degli accordi presi al momento dell’accordo di programma per la costruzionedell’ospedale S. Jacopo, l’obbiettivo primario dell’Amministrazione Comunale, che si èaccollata la redazione del presente Piano Particolareggiato, è stata sempre la volontà dirigenerazione di quest’area dismessa, con il perseguimento di una alta qualità insediativa.Pertanto all’aumento delle quantità di standard che è già stato descritto, si accompagneràuna cura particolare nelle realizzazioni e nelle modalità di gestione che sarà dettata dalprogetto e dalla sua normativa di riferimento, volti entrambi a caratterizzare il nuovoquartiere urbano con una maggiore sostenibilità rispetto allo stato di partenza, attraverso ilraggiungimento degli obbiettivi che seguono:

• promuovere lo sviluppo di una dimensione di quartiere• favorire la riconversione del patrimonio edilizio • soddisfare i bisogni quotidiani di tipo commerciale e di servizi• progettazione edilizia diversificando le soluzioni architettoniche• nuove abitazioni a consumo quasi zero e con impiego di energia solare• geotermia per edifici del Comune• illuminazione pubblica a led• privilegiare la mobilità ciclo-pedonale e il trasporto pubblico• integrazione tra le diverse componenti modali• creare un importante punto di accesso alla città e alla sua storia • divieto di parcheggio di auto in strada• installazione di torrette per auto elettriche• strade residenziali di accesso che escludono il traffico di attraversamento• strade principali di quartiere come zone 30( 30Km/h di velocità massima )• rete di piste ciclabili e pedonali integrate con lo spazio pubblico.• Aumento delle aree pedonali all’interno della terza cerchia muraria• Aumento della dotazione di verde e di spazi liberamente fruibili dai cittadini in

connessione con una più ampia rete di parchi e giardini• Creazione di spazi verdi gestiti dai cittadini• Rafforzare le qualità paesaggistiche presenti con il miglioramento delle visualità

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Le implicazioni socio/economiche e paesaggistiche di tale trasformazione sono rilevanti e vengono sintetizzate nella tabella che segue:

Tipo di intervento Benefici economici Benefici social i Benefici paesaggistici

Piano di recupero Microeconomia localeRipristino di una dimensione di quartiere

Adeguamento ai dettami del piano paesistico regionale

Mix tra demolizioniricostruzioni e recupero edilizio

Recupero dei previsti 18.000.000 di euro

alloggi sostenibili adatti a nuove tipologie di residenti più consapevoli

Aumento permeabilità dei suoli

Attivazione di un processo di trasformazione ad opera di soggetti pubblici e privati

Nuovi spazi pubblici aperti

Riduzione del numero di edifici fuori scala

Riqualificazione dell’edificato caro all’identità cittadina

Conseguente valorizzazione dei beni mantenuti

Restauro dei beni monumentali

Nuove possibilità di lavoro per il mondo dell’edilizia e dell’artigianato

costituzione di un tessuto sociale urbanofortemente motivato rispetto a temi ambientali, culturali e di coesione sociale

Valorizzazione di beni che oggi appaiono molto degadati e con scarso appeal

Nuove costruzioni residenziali a basso impatto energetico

Aumento di residenti evisitatori con conseguente aumentodella domanda di commercio

Connotazione più contemporanea e più sostenibile del paesaggio urbano

geotermia per edifici del Comune Risparmio energetico

in inverno e in estate

Miglioramento del clima degli edifici pubblici destinati a servizi e musei

Ottimizzazione delle risorse ambientali

Riordino del sistema fognario edei sottoservizi

Maggiore economicità di gestione

Migliori servizi per residenti e turisti

Miglioramento del sistema delle acque, eliminazione del ristagno idrico e difesadal rischio idraulico

Consolidamento presidio sanitario con ampliamento delle superfici

Riattivazione di una microeconomia che si è sfilacciata con il trasferimento del presidio ospedaliero

Servizi sanitari più organizzati e maggior coesione sociale

Ridisegno dei fronti e mitigazione dell’impatto delle strutture realizzate negli anni ‘70

Ampliamento museo cittadino e casa della città

Attività fortemente attrattive per turisti e cittadini

Valorizzazione del patrimonio storico artistico presente e conseguente sensibilizzazione dei cittadini

Nuove possibilità di fruizione e percezione del paesaggio

Destinazione a servizi pubblici di 10.000 mq di Su

Aumento della domanda di commercio

Facilitazione dell’accesso ai

Sottrazione al degradodi una consistente

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conseguente all’insediamento di nuovi lavoratori

pubblici servizi parte di immobili

Sistemazioni volteal recupero paesaggistico degli spazi aperti

Riqualificazione e maggior attrattività dei quartieri limitrofi al ceppo

Nuove opportunità persvago e tempo libero nella parte più densamente costruita della città

Nuove aperture verso visuali di interesse e chiusura di quelle negative grazie anche a un forte impiego di masse vegetali

Aumento delle aree pedonali all’interno della terza cerchia muraria

Facilità di accesso al commercio di vicinato

Maggior socializzazione e Facilità di accesso ai servizi

Aumento della possibilità di fruire di spazi aperti pubblici attrezzati e riqualificatipaesaggisticamente

parcheggio pubblico e pertinenziale coperto con giardino pensile

Introiti dalla sosta delle autovetture e dalla vendita di posti macchina

Facilitazione dell’accesso alle funzioni e ai servizi presenti nella città storica

Miglioramento della qualità dell’aria e del microclima

Percorsi integrati nel parco pubblicoe nella città storica, secondo lastruttura della maglia antica dei canali irrigui

Maggior attrattività dell’ingresso alla città storica attraverso nuovo parco e servizi di interesse socio-culturale

Riqualificazione degli spazi aperti connettendoli tra loro attraverso nuovi percorsi sostenibili

Riordino dell’assetto complessivo dell’area dai punti di vista funzionale e visuale

Relazione redatta da

Arch. Olga Agostini

Allegati:

a. Accordo di Programma 2015

b. Relazione ASL

c. Nota sul fabbisogno di parcheggi con schema allegato

d. Lettera della Soprintendenza relativa al Convento di Santa Maria delle Grazie, comeprevisto dall’ADP 2015.

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