ruolo del formatore
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Consapevolezza nella gestione degli allievi
Ruolo del formatore
a cura di Anna Perna e Paolo Vallicelli, responsabili della Formazione Formatori
Il docente aiuta a:
Creare il clima
un ambiente di apprendimento efficace è caratterizzato da comfort materiale, fiducia e rispetto reciproci, disponibilità ad aiutarsi, libertà di espressione e accettazione delle differenze.
Il docente deve quindi: predisporre condizioni materiali confortevoli che favoriscano l’interazione, accettare e rispettare ogni discente o favorire l’instaurazione di rapporti di fiducia e di aiuto reciproco, incoraggiando le attività di cooperazione e limitando il più possibile la competitività e la tendenza ad esprimere giudizi
IL RUOLO DEL DOCENTE COME FACILITATORE DELL’APPRENDIMENTO
Il formatore NON È NÉ PERFETTO, NÉ ONNISCIENTE. Deve quindi essere capace di riconoscere le proprie emozioni, capire le proprie paure, ma anche riconoscere i propri meriti. È un essere umano e come tale soggetto a pressioni e stress. Non deve quindi negare tali sentimenti ma essere capace di riconoscerli ed adottare misure alternative.
CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA DEL DOCENTE
Per un buon clima d’aula è fondamentale lo spirito accogliente e cooperativo, ovvero FARE RAPPORT CON L’AULA (A+H). Ma tale spirito, se non è accompagnato consolidate capacità di GUIDA (G), può facilmente tradursi in una gestione confusa (con perdita di direzionalità, di motivazione dei partecipanti, sviluppo di aggressività e competitività) e paradossalmente può stimolare proprio l'opposto della finalità che si propone!
Il delicato equilibrio tra accoglienza (A), direzionalità
(D) e senso dell’umorismo (H)
QUALITÀ DEL FORMATORE
competenza specifica/(contra scarsa competenza)
spessore culturale/(contra superficialità)
humor, simpatia/(contra seriosità, lamentele)
calore, vicinanza, condivisione, empatia/ (contra freddezza, distacco)
chiarezza, lucidità/(contra confusione)
forza delle convinzioni, impegno personale/(contra disimpegno)
creatività, flessibilità, espressività (contra monotonia, rigidità, piattezza)
alleniamoci ...
Punti di forza
• Cosa devo continuare a fare?
• Cosa funziona già?
Punti di debolezza
• Cosa devo smettere di fare?
• In che modo posso migliorare?
• Di cosa ho bisogno?
CONGRUENZA DEL FORMATORE
Cosa accade quando un formatore non è allenato a praticare le qualità dell’essere sottese ad una conduzione d’aula eccellente? Per lui le strategie di conduzione d’aula sono solo dei vestiti appiccicati addosso ..... basta un colpo di vento, un imprevisto, il vestito si strappa e .....
• faccio ciò che dico?
• dico e ciò che faccio? Allineamento/coerenza
interna (integrità)
Perché è importante … Ricordiamo che i giudizi si formano nei primi
4 minuti
CONGRUENZA DEL FORMATORE
sapere
(nozioni)
Saper fare
(identità)
Saper essere
(competenze)
Cosa succede quando non lo sono?
CONGRUENZA DEL FORMATORE
mi arrabbio con l'aula,
cerco di impormi,
distribuisco etichette,
mi difendo (mi faccio piccolo o grande),
racconto storie in cui non credo,
cerco di essere perfetto,
divento compiacente,
competo e sfido i partecipanti
mi ritiro e mi chiudo,
mi offendo
divento confuso, pedante, noioso...
mi esibisco e mi compiaccio
devo controllare tutto
ho fretta e devo sbrigarmi
CATTIVE ABITUDINI
in pratica riverso sull'aula il repertorio del mio
“copione”
copione
Decisioni inconsapevoli
comportamenti
Comportamento non verbale
AREE DA TENERE IN MENTE E MONITORARE PER
UNA CONDUZIONE D'AULA ECCELLENTE
Chiarezza della cornice
• dove ci troviamo
• chi siamo
• quale è il nostro obiettivo
• quale percorso seguiremo...
contratti con l'aula
• orari
• organizzazione
• principi di “buona navigazione”
• finalità
sono attento a tutti? taglio fuori qualcuno?
osservo bene? mi accorgo dei bisogni?
coinvolgo le persone? sono accogliente?
so ascoltare, comprendere, valorizzare le differenze?
sono attento alle dinamiche di gruppo? so stimolare la coesione di gruppo?
so creare un clima disteso e favorevole all'apprendimento?
RAPPORTO CON L’AULA
la parte teorica è ben costruita?
è ben direzionata all'obiettivo?
è sufficientemente arricchita e agganciata all'esperienza sensoriale o è eccessivamente astratta?
il linguaggio è chiaro?
c'è sequenzialità, logica?
c'è uso di esempi realmente pertinenti, metafore didattiche, simboli e schemi ben strutturati ecc.?
CHIAREZZA ESPOSITIVA
ho un progetto chiaro in mente?
mantengo la direzione?
so essere flessibile di fronte alla novità?
so “riprogrammarmi” di fronte all'imprevisto, accogliendolo e utilizzandolo?
DIREZIONALITÀ/FLESSIBILITÀ
Come è la mia espressività e gestualità?
Come uso il corpo e lo spazio?
Come uso la voce, quale modulazione e variazione dell'energia?
USO DEL CORPO, DELLA VOCE E DELLO SPAZIO
Feedback stati di apprendimento
dimostrazioni esercizi
come li dò,? come li ricevo? come li stimolo e li
promuovo? come faccio
emergere domande?
come conduco un confronto?
Utilizzo metafore, storie e aneddoti?
Utilizzo immagini e simboli
Creo mappe concettuali e/o schemi riassuntivi?
Utilizzo video o audio?
Come verifico l'apprendimento dell'aula?
Ho capacità tecnica nel condurli?
Faccio una dimostrazione per esibirmi (bisogno mio) o perché è davvero utile in quel momento per l'aula?
Non faccio dimostrazioni perché sono insicuro, o perché ritengo davvero che in quel momento l'aula non ne trarrebbe giovamento?
sono ben costruiti? sono espressi
chiaramente? sono pertinenti e
funzionali all'obiettivo?
sono dati al momento opportuno?
sono troppi o troppo pochi?
sono flessibile nell'utilizzare questo strumento?
DOMANDE PER ALLINEARE I NOSTRI STRUMENTI
Quindi i nostri allievi rispondono soprattutto ai messaggi che inviamo attraverso il nostro comportamento
DI “APERTURA
• Corpo proteso verso l’interlocutore
• Guardare negli occhi l’interlocutore
• Tenere le braccia aperte
• Annuire
DI “CHIUSURA
• Evitare di guardare negli occhi l’interlocutore
• Gambe incrociate in modo rigido
• Incrociare le braccia rigidamente
Avvertenza! Attenzione all’interpretazione del linguaggio del corpo perché potrebbe creare dei giudizi e dei pregiudizi che ci fanno irrigidire rispetto alla persona.
Osservazione
epochè
adattamento
Qui e ora
È NECESSARIO “ATTIVARE” L’AULA CON DOMANDE E/O CAMBIARE, SE POSSIBILE,
METODOLOGIA ESPOSITIVA
Saper fare Saper essere
Utilizzo del non verbale
Utilizzo delle
domande
Flessibilità (piano B)
contenuto
contenuto
contenuto
Gestione dell’emotività
Adattamento
sapere
IN ASSENZA DI SEGNALI DI INTERESSE
In base a come rispondete alle prime domande inibirete/stimolerete i partecipanti generando/frustrando aspettative .
Se rimanete bloccati troppo tempo su una domanda o con un interlocutore, seppur su temi interessanti, gli altri partecipanti si sentiranno esclusi
Date il più spesso possibile una risposta immediata anche se breve
E’ IMPORTANTE RIMANERE IN CONTATTO CON LE PROPRIE EMOZIONI PER POTERLE GESTIRE!
SE PERTINENTI • Rispondete subito senza rimandare a momenti successivi
SE ANTICIPATORI • Date una breve risposta di contenuto (ma comunque dare
una breve risposta) e
• Segnalate che l’argomento verrà trattato in seguito
SE FUORI TEMASE FUORI TEMA
• Se possibile, date una breve risposta di contenuto e segnalate che l ’argomento non è oggetto dell’incontro e che, dato il limitato tempo disponibile, non potrà essere trattato
SE POLEMICHE
• Se riguardano i contenuti espressi (es.: opinione differente) rispondete solo sulla parte contenutistica riprendendo il filo logico che ha condotto alla posizione assunta.
SE NON CONOSCETE LA
RISPOSTA
• Rinviate a dopo, a seguito di un vostro approfondimento
• Rinviate al gruppo
GESTIONE DELLE DOMANDE E DEGLI INTERVENTI DEI PARTECIPANTI
SEPARATE LA PARTE EMOTIVA DA QUELLA TECNICA!
Riformulate l’intervento del partecipante eliminando i toni emotivi
Dichiarate che non avete una risposta e andate avanti
Raccogliete altre domande da parte di altri partecipanti
Accogliete, se possibile, le osservazioni come “ulteriore punto di vista
Create alleanza con il resto dell’aula