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14 Anno 4 numero 2 – Luglio 2013 Raccontiamo il talento I territori del Nord Est tra passione, creatività, velocità: seconda tappa del viaggio nella nostra azienda Tenere alta la reputazione misurando come gli altri ci vedono è la missione di Brand Strategy & Monitoring Il mestiere dei colleghi di Real Estate che gestiscono il patrimonio immobiliare di Telecom Italia Il fascino del lavoro “a bottega” in un reportage fotografico fra tradizione e innovazione

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Page 1: TELECOM ITALIA · Una mattina per “rappresentare” il nostro amore per il talento, co-me raccontiamo in questo editoriale, “idealmente” firmato dai 150

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Ann

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Lugl

io 2

013

Raccontiamoil talento

I territori del Nord Est trapassione, creatività, velocità:seconda tappa del viaggionella nostra azienda

Tenere alta la reputazionemisurando come gli altri ci vedono è la missione diBrand Strategy & Monitoring

Il mestiere dei colleghi di Real Estate che gestisconoil patrimonio immobiliare di Telecom Italia

Il fascino del lavoro “a bottega” in un reportagefotografico fra tradizionee innovazione

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L’EDITORIALE

“Da qualche parte sopra l’arcobaleno proprio lassù, c’è una terradi cui ho sentito parlare una volta in una ninna nanna. Da qual-

che parte sopra l’arcobaleno i cieli sono blu e i sogni che osi sogna-re diventano davvero realtà”.Questa è l’intro (per chi sa di musica, l’attacco per chi parla in ter-mini editoriali, l’incipit per chi è più colto... semplicemente l’inizioper tutti noi) di Over the rainbow, la bellissima canzone che dal seco-lo scorso e dalla voce di Judy Garland è volata nell’ugola benedetta(e nelle hit radiofoniche...) di Chiara Galiazzo. Una sferzata di otti-mismo a 360 gradi... la speranza di un oltre dove i propri sogni, ipropri desideri, le proprie speranze si tramutano in realtà.

Sulle note di Over the rainbow 150 di noi, una mattina di primave-ra al Pincio, hanno espresso tutta la loro energia (e la loro appar-

tenenza, fedeltà, passione) per la nostra azienda, ballando e coordi-nandosi sui ritmi impressi dal grande Daniel Ezralow.Una mattina per “rappresentare” il nostro amore per il talento, co-me raccontiamo in questo editoriale, “idealmente” firmato dai 150colleghi dell’energetico arcobaleno pubblicitario.

Per questo abbiamo deciso di dedicare questo numero alla valoriz-zazione del talento dentro e fuori l’azienda, rinnovando l’invito,

che già campeggia sulla nostra intranet, a partecipare alla campa-gna di Participated Development e a indicare le persone che godo-no della nostra fiducia, per autorevolezza e credibilità.

Questa edizione parla di talento e ospita articoli sul programmadi Human Capital Development, sui successi di Working Capi-

tal, sulle idee innovative di Expo 2015.Con un occhio particolare alle botteghe, protagoniste del reportagefotografico di Sincronizzando 14, perché, se di talento si nasce, è solocon la trasmissione delle competenze, con la cura artigianale, con lapazienza e la dedizione che questo si affina e cresce. #sapevatelo...

La redazione

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Somewhere over the rainbow, way up highThere’s a land that I’ve heard ofonce in a lullaby.Somewhere over the rainbow, skies are blueAnd the dreams that you dare to dreamreally do come true.L’Editoria di Telecom Italia

L’Editoria di Telecom Italia si arricchisce di contenuti interattivi.

Scarica la nuova app L’Editoria+ disponibile su Apple Store, Google Play (Android) e TIM Store: puoi visionare video, photogallery, siti internet relativi alle pagine

della rivista dove trovi l’icona della Realtà Aumentata. È semplice: basta un tap sul tuo smartphone tenendolo a 20-30 centimetri di distanza inquadrando l’icona con la fotocamera.

Sempre su Apple Store, Google Play (Android) e TIM Store, puoi scaricare l’app L’Editoria dove visionare l’archivio di Sincronizzando, del Notiziario Tecnico, il Codice Etico, La sicurezza in tasca.

In copertina, il backstage del flash mob al Pincio, Roma, dove hanno partecipato anche 150 persone di Telecom Italia,fotografato da Domenico Giampà

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ARTEINWEBGALLERIABORGHESENella foto la prima di tre visite in programma alla GalleriaBorghese di Roma, interlocutoredi prestigio con cui TelecomItalia ha inaugurato a giugno2013 una partnership nell’ambito delle attivitàdedicate alla promozione della cultura digitale.L’evento è stato organizzato da Corporate Identity & PublicRelations e promosso da HROSviluppo e Comunicazione -People Caring e vi hannopartecipato 150 colleghi del Lazio con rispettiviaccompagnatori.Attraverso iniziative di valorecome ArteinWeb GalleriaBorghese, Corporate Identity & Public Relations e PeopleCaring intendono coinvolgere il dipendente “portandolo”in luoghi di cultura per potercondividere interessi, passioni e sentirsi parte di un’unicasquadra. Telecom Italia si presenta come aziendainclusiva capace di prendersicura delle sue personemigliorando la qualità globaledel vivere e la qualità del lavoro.

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n PRIMO PIANO

n PUNTI DI VISTALa vocazione all’eccellenzaTelecom Italia scommette sul talento e lo riconosce dentro e fuori l’azienda. I progetti che ci coinvolgonoda vicino, le iniziative di Working Capital e quelle collegate a Expovisions.

8n FORUM

Nord Est, passione e velocitàProsegue il viaggio di Sincronizzando attraverso il Paeseper parlare di business, tecnologie, best practicedel territorio. È la volta del Triveneto e dell’Emilia-Romagna.

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n SESTANTEL’Europa investe sui giovaniL’esperienza di Telecom Italia nel contesto europeo, la presenza alla European Conference, il lancio dell’EAfA.

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n BUSINESS

n INNOVAZIONEUno, due tre... Elletie!La rete mobile 4G di TIM sta diventando realtà per il Paese con 139 città già collegate in LTE.

22n TRASFORMAZIONE

Vigili e sempre attentiSono i colleghi del Centro Nazionale Supervisione Infrastrutture, il cervello e il tessuto nervosodi Technical Infrastructures.

24n RITRATTI

SiamoSoluzioni eccellenti, per competere e accrescere il business del nostro Gruppo. Le persone di Telecom ItaliaInformation Technology.

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n CULTURA D’IMPRESA

n PARTECIPAZIONELa concretezza delle ideeArchimede è in continua evoluzione: sempre più colleghi coinvolti e un futuro rolling.

32n IMPEGNO

Benvenuti ragazzi!Nel 2011 Telecom Italia ha avviato iniziative occupazionali innovative con un obiettivo importante:infondere in azienda nuova energia e nuovi stimoli. Parlano i giovani colleghi.

34n REPUTAZIONE

Misuriamo “come ci vedono”Monitorare, gestire e indirizzare costantemente la reputazione del Gruppo Telecom Italia: un obiettivo non di facciata ma di sostanza. Il ruolo della funzioneBrand Strategy & Monitoring.

36n C’ERA UNA VOLTA

Le meraviglie della “casa elettrica”Gli antenati delle nostre tecnologie domestiche negli anni Venti del secolo scorso.

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n LO SPECCHIO DELL’AZIENDA

n LA PAROLA ALL’ESPERTOIl lavoro delle donneal tempo della crisiL'intervento di Marina Brollo.

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n COMMENTI

n SCENARIOL’ambito pezzo di cartaIl valore della laurea e gli sforzi per conseguirla. In nome del lavoro e della volontà di apprendere che dura tutta la vita.

46n REPORTAGE

Guardando si imparaApprendere, non solo sui libri, ma osservando chi è in grado di trasmettere competenze preziose. Andare a “bottega”, acquisire sul campo, arricchire quello che si è studiato in teoria, confrontarsi con chi ne sa di più o semplicemente condividere ogni giorno gli stessi gesti di creatività.

48n QUESTIONE DI STILE

Obiettivo anticorruzioneTra le recenti iniziative di rafforzamento della compliance culture, una specifica policy che prevede il divieto di ogni pratica di natura corruttiva.

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n MONDO

n ECOSISTEMAOver the rainbowDietro le quinte della nuova campagna commerciale.Il punto di vista della nostra testimonial Chiara Galiazzo.

56n IERI OGGI DOMANI

Custodi del nostro habitatParlano i colleghi di Real Estate che gestiscono il nostro patrimonio immobiliare e ne assicurano vivibilità e sicurezza.

60n VENITE DA NOI

A passeggio tra le nostre sediContinua il nostro tour ideale: è la volta del Nord Est con alcune sedi di Ancona, Padova e Bologna.

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n IL RACCONTOImmaginando, aggregando, raccontandoEcco i primi tre racconti nati dalle “nostre penne collettive”, selezionati e aggregati dai candidati volontari e dal team tecnico. Grazie agli oltre 200 colleghi che hanno partecipato alla prima edizione con entusiasmo e creatività sulle parole Sette, Colore, Arcobaleno, protagonisti della tag cloud di sottofondo. Si prosegue in autunno...

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2 / 2013SINCRONIZZANDO 76 INDICE

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LA VOCAZIONEALL’ECCELLENZA

Telecom Italia scommette sul talento e lo riconosce dentro e fuori l’azienda. I progetti che ci coinvolgono da vicino, le iniziative di Working Capital e quelle collegate a Expovisions.

2 / 2013SINCRONIZZANDO 9PUNTI DI VISTA8 PRIMO PIANO

HUMAN CAPITAL DEVELOPMENT

La gestione del talento è il fulcro del nuovo sistema di sviluppo Human CapitalDevelopment del Gruppo Telecom Italia: con l’avvio nel mese di giugno dellaTalent Survey, si potranno far emergere, con il contributo diretto di ciascuno, italent in action ovvero coloro che quotidianamente testimoniano, e dimostranocon i fatti, caratteristiche personali importanti di trasparenza, supportività, cu-ra del cliente, execution, curiosità e resilienza. Queste sono alcune delle tes-sere che connotano il ricco patrimonio di risorse al nostro interno e che il nuo-vo sistema intende far emergere e mettere a valore. La Talent Survey è infatti il primo passo verso la costruzione di un sistema disviluppo partecipato e condiviso in termini di valori, competenze e riconosci-menti. Partecipato perché sempre più in presa diretta con le persone, condivi-so in quanto l’emersione del talento avviene attraverso la reputation espressadai colleghi stessi. Il nuovo sistema è partecipato e condiviso anche nella mes-sa in campo delle azioni di sviluppo successive: saranno gli stessi talent in ac-tion difatti a essere responsabili della progettazione – con il supporto di HRO ecapi – del proprio piano di sviluppo personale. Avendo a disposizione un’ampiagamma di iniziative definite ad hoc, pensate per dare una risposta personaliz-zata in base alla motivazione, ai desideri e alle aspettative di sviluppo indivi-duali, i talent in action potranno scegliere le azioni di sviluppo più consonealle aspettative personali e alle attività del ruolo svolto.

“Guardiamo al futuro con unocchio al tuo talento”: que-sto è il nuovo claim per

l’employer branding di Telecom Ita-lia. È una dichiarazione che coglie ilsenso del nostro impegno verso igiovani, avviato nel 2011 e attivoancora oggi. I ragazzi portano entu-siasmo, energia, idee e talento nelleaziende che oggi spesso si caratte-rizzano per elementi di tipo diver-so: rigore, contenimento e ottimiz-zazione. La trasformazione che stia-mo vivendo in Telecom Italia ri-chiede un impegno su un duplicepiano per potere essere attuata: in-cremento dei risultati e delleperformance di oggi e investimen-to sulle risorse necessarie per il no-stro domani. In questo senso stia-mo “strizzando l’occhio” ai talenti,per poterci avvalere del loro contri-buto oggi ma soprattutto domani,

nella Telecom Italia del futuro.Per potere avvicinare e coinvolgerei giovani, dal luglio 2011 abbiamoattivato e coordinato percorsi diformazione e inserimento per oltre400 laureandi e neolaureati. In par-ticolare: abbiamo inserito oltre 300laureandi con un contratto di altoapprendistato, formato 50 laureatiattraverso 3 master di II livello e sia-mo in procinto di formarne ulterio-ri 20, abbiamo attivato circa 100borse di dottorato e iniziato a con-fermare a tempo indeterminato imigliori talenti tra quelli che han-no partecipato ai nostri program-mi. Sono infatti già in azienda 60nuovi colleghi e nei prossimi mesice ne saranno molti altri.Continuiamo inoltre a offrire a lau-reandi e laureati opportunità disvolgimento della tesi in aziendaoppure percorsi di apprendimento

della durata di 6 mesi con i nostritutor esperti, consentendo ai giova-ni di iniziare la transizione studio-lavoro con programmi di qualità.Oltre a questi programmi abbiamoanche attivato importanti partner-ship con i principali atenei italianie tra queste una delle più importan-ti è stata stipulata con l’UniversitàBocconi. È stata infatti istituita una

cattedra, la TIM Chair in Market In-novation, il cui titolare è il profes-sor Gianmario Verona. La cattedraattiverà ricerche, seminari, percorsiformativi ed eventi dedicati al temadell’innovazione di mercato. q

Ida SirolliEugenia Castellucci

Marina Giardinifotografie di Francesco Costanzo

DOTTORATO• Politecnico di Torino• Politecnico di Milano• Università di Padova• Università di Verona• Università di Bologna• Università di Firenze• Università di Pisa

• Scuola SuperioreSant’Anna di Pisa

• Università di Bari• Università di Catania• Università di Palermo• Roma 3 atenei• Napoli 2 atenei

Iniziative Telecom Italia per i giovani

MASTER• Politecnico di Milano

“Business Innovation & Management”• Politecnico di Torino

“Innovazione di Reti e Servizi nell’ICT”• Federico II di Napoli

“Innovazione ICT per cloud computing”• Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa

“Smart Communities”

APPRENDISTATO

• Progetto: NGNApprendisti inseriti in Telecom Italia settore Technology

• Progetto: The Day BeforeApprendisti inseriti in Telecontact Center

Nella pagina accanto, i partecipanti (in ordine alfabetico) alla prima iniziativa di valorizzazione dei talent in actionsvoltasi a Roma con Gian Battista Canova: Sandro Bambagioni, Mauro Bellucci, Guido Bocci, Marino Cecchi,Giampaolo Cecchi, Sandro D’Antimo, Marco De Pretto, Carlo Eynard, Massimiliano Gigliotti, Paolo Guerello, Caterina Liguori, Marco Morasso, Giovannangelo Moretti, Lara Munaretto, Carlo Pietrella, Paolo Salamandra, Enrico Seveso, Elena Tondini, Simone Topazzi, Alessandra Ulizio, Alvise Zanioli, Francesco Zannini

8 [email protected] [email protected] [email protected] [email protected]

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Nella pagina accanto, il team di Starteed, una delle startup selezionate per il programma di accelerazione 2013 presso la struttura di Milano

PUNTI DI VISTA10 PRIMO PIANO

#WCAP 2013, IL TALENTO DEL FARE (IMPRESA)

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ECCE CUSTOMER – WCAP 2010Piattaforma web per il social CRM chepermette ai brand di gestire attraversoun unico punto di accesso diversi ac-count sui social network.Fondatori: Cosimo Palmisano e FrancoPetrucci.È attualmente in uso presso Telecom Ita-lia, Ferrovie dello Stato, Mondadori, Ikeae molti altri.www.eccecustomer.com

ECO4CLOUD – WCAP 2011Soluzione per modernizzare i data centeraziendali e sfruttare le potenzialità delcloud computing con l’obiettivo di otte-nere un notevole risparmio di energiadei server e la riduzione dell’emissionedi CO2 nell’atmosfera.Fondatori: Carlo Mastroianni, AgostinoForestiero, Giuseppe Papuzzo e RaffaeleGiordanelli.È stato sperimentato nei data center Te-lecom Italia.www.eco4cloud.com

PROXTOME – WCAP 2011Mobile app che consente di scambiaremessaggi e condividere contenuti digi-tali (documenti, musica, video e qualsia-si altro tipo di file) con gli altri utenti chesi trovano in un raggio di circa 100 metridi distanza.Fondatori: Andrea Motto, Carlo Capello,e Adriano Marconetto.È stato adottato nel tour italiano dei Mo-tel Connections, dai DJS From Mars aLas Vegas e da Casa Bacardi.www.proxtome.com

RECLOG – WCAP 2012Reclog è un nuovo paradigma di blogche permette di registrare in tempo rea-le brevi clip audio, allegare un’immagi-ne e condividere il tutto con gli amici. Èun social voice.Fondatori: Biagio Teseo e Giovanni Can-tamessa.È sponsorizzato da TIM.www.reclog.it

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ALCUNE STORIE DI SUCCESSO DI WCAP

O gni rivoluzione ha il suo manifesto: quellapacifica ma risoluta dei giovani armati diidee di Working Capital 2013 ha adottato le

parole di John Cage, padre della musica contem-poranea. Perché se il futuro è ancora tutto dascrivere, per esserne protagonisti è necessariomettersi in gioco, puntare sulle proprie idee,non aver paura di perdere.Anno dopo anno – la prima edizione di WorkingCapital risale al 2009 – sono sempre di più glistartupper a raccogliere la sfida lanciata da Tele-com Italia, ritratto di un Paese, il nostro, in cui lacreatività è un asset realmente strategico, a mag-gior ragione in tempo di crisi. Così fino a oggi sono stati raccolti più di 5.400progetti da oltre 16.500 giovani aspiranti impren-ditori, finanziate e incubate 19 start up, pre-incu-bati 36 progetti e assegnati 79 grant d’impresa. Edè dello scorso 21 giugno l’annuncio degli ultimi –solo in ordine di tempo – 15 progetti d’impresaselezionati tra oltre 1.200 business idea e che si so-no aggiudicati un grant di impresa da 25.000 eu-ro ciascuna e l’accesso al programma di accelera-zione presso i WCAP accelerator inaugurati que-

st’anno a Roma, Milano e Catania.Per valorizzare al meglio questo prezioso patri-monio di idee da quest’anno Working Capitalmette in campo numerose nuove iniziative, di cuidue in particolare si rivolgono al nostro interno:l’Albo Veloce WCAP e il Basket dell’Innovazione.

L’ALBO VELOCE WCAPL’Albo Veloce WCAP è il nuovo procedimento diaccreditamento semplificato nell’albo fornitoridi Telecom Italia ideato per permettere a tutte lebusiness unit di avvalersi delle start up WorkingCapital. Servizi in grado di rendere più efficientii processi interni, soluzioni per migliorare timeto market e qualità dei servizi, piattaforme per ilmonitoraggio di performance e risultati sonosolo alcune delle proposte selezionate negli an-ni da Working Capital e che potrebbero essereadottate con profitto anche per il nostro lavoroquotidiano. Grazie a procedure di verifica piùsnelle e flessibili definite ad hoc, sarà agevolatala certificazione da parte della funzione SC&RE ele start up potranno essere facilmente coinvoltein progetti e attività.

IL BASKET DELL’INNOVAZIONEIl Basket dell’Innovazione è invece un incentivoeconomico voluto in prima persona dal nostroAD Marco Patuano e pensato per sostenere quel-le business unit che, di fronte alla scelta tra piùfornitori, preferiscano avvalersi proprio di unastart up Working Capital. Il costo finale del pro-dotto o servizio erogato dalla start up sarà infat-ti in parte coperto da uno speciale budget inter-funzionale a sei zeri, da cui ciascuna businessunit potrà attingere fino al 50 per cento del valo-re complessivo del contratto e con un tetto mas-simo di 100mila euro.Non resta che scegliere il progetto Working Ca-pital più utile per il nostro ambito di attività emetterlo alla prova, contribuiremo allo svilup-po della nostra azienda e sosterremo il talento diuna nuova generazione di imprenditori. q

Salvo Mizzi

«Nothing is a mistake. There’s no win and no fail, there’s only make».

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PUNTI DI VISTA12 PRIMO PIANO 2 / 2013SINCRONIZZANDO 13

Contribuire alla realizzazione diun evento epocale – come do-vrà essere Expo 2015 – significa

coinvolgere e ascoltare protagoni-sti internazionali della cultura, del-l’industria e della politica su temipregnanti come il cibo, l’acqua, lasalute del nostro pianeta, ma signi-fica anche – più da vicino – ragiona-re su come dovranno essere le cittàche abiteremo, come la tecnologiamigliorerà tangibilmente la nostravita quotidiana. Lavorare a un even-to che dovrà impattare positiva-mente sulla vita di molti, ha in sé lastraordinaria responsabilità di far-ne un momento di sostegno pergiovani visionari coraggiosi chestanno pensando, studiando e lavo-rando a idee che rivoluzioneranno

lo spazio che ci circonda. Per nonvenire meno a questa responsabi-lità, Telecom Italia – official globalpartner tecnologico della prossimaEsposizione Universale – organizzae promuove a Milano, insieme a Ex-po, Expovisions: un calendario diappuntamenti per stimolare la ri-cerca, la sperimentazione e l’inno-vazione al servizio dei cittadini edelle imprese.

CHANGEMAKERSIl primo appuntamento si è svoltonel settembre 2012 e ha visto il lan-cio di Changemakers 4Expo2015, ilprogramma di accelerazione per ta-lenti under 30 che si proponeva disupportare dieci progetti in grado dimigliorare la vita di almeno dieci

milioni di persone attraverso l’uti-lizzo delle nuove tecnologie digitali.Tra gli oltre 1.500 partecipanti pro-venienti da 21 Paesi diversi, i dieciteam vincitori sono stati ospiti diun campus tecnologico dove han-no vissuto e lavorato per svilupparele loro start up sostenibili e innova-tive con il supporto di mentori edesperti – tra cui i colleghi Milco Ac-cornero, Andrea Costa, GabrieleElia, Fulvio Faraci, Lucia Marchisio,Stefano Mattevi, Salvo Mizzi e StellaRomagnoli – con la supervisione diMake a Cube!, l’incubatore specia-lizzato in imprese ad alto valore so-ciale e ambientale.È così che in questo Paese, dove iNEET (cioè chi non sta studiando,né seguendo un tirocinio e neppu-re lavorando) sono troppi, è natotra gli altri Trail Me Up, un servizioweb che permette di effettuare visi-te guidate virtuali in luoghi difficil-mente accessibili o eventi tempora-nei e che ha già trovato l’interessedi istituzioni e grandi aziende: leGallerie d’Italia presso La Scala aMilano e Intesa San Paolo hanno af-

fidato a questi ragazzi il tour virtua-le della mostra Il colore come formaplastica, e prenderà il via dalla Bien-nale di Venezia un progetto moltoambizioso di mappatura di mostre,biennali e gallerie d’arte.

DIGITAL IDEASAl secondo appuntamento di Ex-povisions, che si è tenuto ad aprilein occasione dell’apertura del Salo-ne del Mobile, è stato lanciato unnuovo concorso in collaborazionecon la rivista Domus. Digital Ideasfor Expo City 2015 è il concorsoche invita studenti e professionistia ideare e sviluppare soluzioni in-novative sul fronte Smart City, Mo-bile Application, Digital Home&Of-fice e Smart School, sfruttando letecnologie e i servizi di Telecom Ita-lia. Le proposte vincitrici verrannosviluppate nell’ambito della DigitalSmart City di Expo Milano 2015.Calvino ne sarebbe soddisfatto. q

Paolo Teoducci

EXPOVISIONS: IDEE, TALENTI E INNOVAZIONE PER EXPO 2015«È inutile stabilire se Milano sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Le città si distinguono sulla base di un altrocriterio: quelle che continuano, attraverso gli anni e le mutazioni, a dare forma ai desideri, e quelle in cui i desideri riescono a cancellare la città o ne sono cancellati».Liberamente adattato da Le città invisibili, Italo Calvino

A sinistra, il direttore di Domus Joseph Grima, il CEO di Fabrica Dan Hill, l’architetto Italo Rota, l’AD di Telecom Italia Marco Patuano e il DG di Expo 2015Giuseppe Sala durante la tavola rotonda di Expovisions - Digital for Life.In alto, la lecture di Dan Hill nel corso di Expovisions - Digital for Life.Nella pagina accanto, l’appuntamento Expovisions - Digital for Life si è tenuto presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci” a Milano

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NORD EST, PASSIONE E VELOCITÀProsegue il viaggio di Sincronizzando attraverso il Paese per parlare di business, tecnologie, best practice del territorio. È la volta del Triveneto e dell’Emilia-Romagna.

Un grande e importante territo-rio che ha scelto di “resistere,resistere, resistere”. È il Nord

Est che resta sempre un modello diriferimento per il Paese e per l’Euro-pa. Un pezzo coraggioso della no-stra Penisola, ammirato in tutto ilmondo per bellezze artistiche e na-turali, punto di riferimento percreatività e innovazione. Protagoni-sti del forum di Sincronizzando 14 so-no Roberto Collavizza, responsabi-le Sales Nord Est in ambito Busi-ness, Renato Santucci, responsabileArea Territoriale Nord Est in ambi-to Consumer, Sergio Schinaia re-sponsabile Development Area NordEst, Paolo Malgarotto, responsabileAccess Operations Area Nord est (icolleghi di Technology si occupanoanche di Marche e Umbria). Insie-me hanno delineato una panorami-ca socio-economica del territorio,focalizzandosi sulla reputazione dicui godiamo in quest’area, senza di-menticare l’esperienza a fianco del-le persone terremotate.

Roberto Collavizza. Vorrei comincia-re questa conversazione descriven-do la complessità, ma soprattutto ilfascino, del nostro territorio. Siestende tra mare e montagna, con-fina con altri tre Stati e ne ricom-prende uno al suo interno, la Re-pubblica di San Marino. Viviamopicchi turistici invernali in Trenti-no, lunghe estati in riviera roma-gnola, ospitiamo città d’arte d’ec-cellenza, prima tra tutte Venezia. Inostri clienti si esprimono in italia-no... ma anche in lingua tedesca:noi dobbiamo essere pronti a sod-disfarli e ad assisterli in tutte le loroesigenze. Dal punto di vista socio-economico la piccola e media im-presa e i distretti industriali la fan-no da padrone. Ci fregiamo insom-ma di lavorare per la famosa “loco-motiva” del Nord Est, che traina l’e-conomia italiana, anche se qualchesassolino nell’ingranaggio sta mi-nando la forte produttività. Un ter-ritorio complesso che come dire-

2 / 2013SINCRONIZZANDO 15FORUM14 PRIMO PIANO

Una veduta della Biblioteca Salaborsa,Bologna

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zione Business serviamo con unaresponsabilità univoca per tutta lacatena produttiva. E possiamo quin-di cogliere ogni segnale produttivoper proporre soluzioni mirate esempre all’avanguardia.

Renato Santucci. Concordo con lalettura del territorio delineata daRoberto e aggiungo che nel Nord Estla propensione alla spesa è partico-larmente sviluppata, con valori su-periori alla media nazionale. Dalpunto di vista demografico preval-gono realtà di medie-piccole dimen-sioni. Questo ci suggerisce di esseremolto presenti e vicini al mercato: ciavvaliamo per questo di oltre millepunti di vendita tra negozi sociali,franchising e dealer. Alla fine del-l’anno scorso abbiamo inoltre vara-to un progetto di local attack dedica-to al Veneto per migliorare le quotedi mercato sul mobile. Le nuove so-luzioni d’offerta, disponibili in tuttii punti vendita, sono caratterizzateda prezzi particolarmente vantag-giosi e da maggiori contenuti rispet-to alle analoghe offerte standardpresenti sul territorio nazionale, siaper quanto riguarda i servizi voceche dati. I risultati sono stati moltopositivi: il Veneto sta infatti regi-strando un sostanziale recupero del-la quota di mercato. Inoltre riscon-triamo un cambiamento nella per-cezione della nostra clientela. Comece ne siamo accorti? Innanzituttocon l’afflusso dei clienti nei negozi.Solo nel nostro Negozio Sociale diPadova, per fare un esempio, abbia-mo rilevato un picco di attivazioni:nel solo mese di dicembre, oltre mil-le clienti sono “tornati” a TIM, conmolti giovani che hanno scelto ilprofilo TIM Young. Un trend prose-guito anche nell’anno in corso.

Sergio Schinaia. Per la parte tecnolo-gica, insieme a Paolo, la nostra ge-stione arriva fino a Terni. Ci occupia-mo quindi di sei regioni. Cosa ag-giungere? Un elemento che parla dasolo sulla “forza economica” del no-

stro territorio dove troviamo unquarto delle cento città e quasi lametà delle trenta province più ric-che d’Italia. La nostra è, prevalente-mente, una clientela giovane che la-vora (o possiede) piccole medie im-prese. Cosa chiedono? Soprattuttoconnettività a larghissima banda. Suquesto fronte abbiamo un piano la-vori 2013 molto intenso sia sul fissosia sul mobile, in particolare per ciòche riguarda LTE e NGAN. Alcuni da-ti per indicare di cosa stiamo parlan-do: sul fisso relativamente agli OLT(Optical Line Termination) si passadai 5 del 2012 ai 66 del 2013 e gliONU (Optical Network Unit) an-dranno dai 172 del 2012 ai 3.236 del2013 mentre sul mobile i nodi LTEpassano da 293 del 2012 a oltre1.150 nel 2013. Anche per il mobilea 3G abbiamo investimenti consi-stenti e progetti concentrati soprat-tutto nei piccoli comuni e nelle areeturistiche. Corriamo per sostenere iil posizionamento competitivo deicolleghi del Commerciale. E attuia-mo rifiniture continue alla nostrarete in tempi rapidissimi.

Paolo Malgarotto. AOA NE lavora surete fissa e contribuisce alla realiz-zazione e manutenzione della retemobile: ogni settimana rinnovia-mo con qualche nuova prestazionequasi 130 siti di rete mobile. Per laNGAN coinvolgiamo la Pubblica

Amministrazione per far compren-dere la forza delle nostre scelte. At-tiviamo e trasformiamo 20-25 ar-madi ogni giorno grazie all’impe-gno dei nostri tecnici e delle nostreimprese. Il nostro personale dotatodi Panda e barche (in Laguna) ope-ra sugli 80mila kmq con 14 milionidi abitanti, con una densità abitati-va che varia dai 76 abitanti per chi-lometro quadrato in Trentino-AltoAdige ai 280 in Veneto.Abbiamo inoltre definito dei Memo-randum of Understanding con la Pub-blica Amministrazione per sinergieutili allo sviluppo della rete ultra-broadband fissa o mobile, per at-tuare l’Agenda Digitale Regionale,per approfondire le tematiche con-nesse alle Smart Communities. Sia-mo fortemente focalizzati sul supe-ramento del digital divide: peresempio a Trento, abbiamo coinvol-to 185 località che non avevano labanda larga. A ottobre, in accordocon l’amministrazione locale, com-pleteremo l’impiantistica per co-prire l’intera provincia autonoma.

Schinaia. Aggiungo, su questo tema,che dove si realizzano profique si-nergie con la PA, come nel caso dellaRegione Emilia-Romagna, puntia-mo a soddisfare un altro impegno:massimizzare le coperture ADSL si-no a 20Megabit riducendo progres-sivamente anche il digital divide di

2 / 2013SINCRONIZZANDO 17FORUM16 PRIMO PIANO

In alto, da sinistra, Roberto Collavizza, Paolo Malgarotto, Erika Cappelletto, Stefania Iero, Sergio Schinaia, Renato Santucci, Mario Benedetti

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A destra, la Sezione Galleggiante del Museo della Marineria, Cesenatico.Nella pagina accanto, uno scorcio di Venezia

Ó [email protected]Ó [email protected]Ó [email protected]

8 [email protected] [email protected]

2 / 2013SINCRONIZZANDO 19FORUM18 PRIMO PIANO

seconda generazione per consentirealle imprese di entrare velocementenel business 2.0.

Collavizza. Ringrazio i colleghi peravermi “alzato la palla” e poter affer-mare che siamo fieri del fatto chestiamo facendo qualcosa di signifi-cativo per il sistema Paese. La passio-ne, la determinazione e competenzadelle nostre persone sul territorio èalta. Siamo l’unico carrier in gradodi fornire ai nostri clienti fisso, mo-bile (con LTE) e ICT e lo possiamo fa-re grazie alle nostre persone. ComeBusiness ci avvaliamo di 11 canalicommerciali. Ci occupiamo del fio-raio come del “grandissimo” cliente.Il rapporto stretto con la PubblicaAmministrazione ci garantisce im-portanti ritorni in termini di imma-gine e di produttività. La nostragrande clientela privata si concentranei settori della moda (tra cui Benet-ton, Luxottica, Diesel, Safilo), dell’a-limentare (per esempio Barilla,Granarolo, i prosciuttifici...) e deiservizi (solo per citarne uno, Manu-tencoop) e vogliamo contribuire aesprimere un ruolo strategico perlo sviluppo del loro business.

Santucci. Concordo. Operiamo in uncontesto di iper-competizione. Assi-stiamo a un’evoluzione dell’offertache si basa, purtroppo, soprattuttosulla dinamica dei prezzi. Noi, inve-ce, vogliamo affermarci soprattuttoper il nostro patrimonio di esperien-za e di competenza. Sappiamo che lefamiglie e i giovani credono in noipiù di prima. Un tempo eravamo vi-sti solo come gestore tradizionale.Oggi, le ricerche di customer sati-sfaction ci confermano un migliora-to posizionamento rispetto ai nostricompetitor anche grazie a un pano-rama d’offerte più “simpatiche”.

Schinaia. È vero: la nostra priorità èessere credibili. Il rilancio economi-co passa per la connettività, per lalarghissima banda. La Pubblica Am-ministrazione ci percepisce affida-

bili, presenti, competenti. Un bancodi prova interessante è per noi la Re-pubblica di San Marino, dove co-priamo col servizio ADSL quasi il100 per cento della popolazione. Es-sendo uno Stato a se stante abbia-mo la possibilità di sperimentaretutte le complessità del “macro” vis-sute nel “micro”. Interveniamo con un’enorme po-tenza di fuoco ma siamo attenti al-l’impatto sul territorio delle nostrescelte tecniche e sensibili alle istan-ze della PA.

Malgarotto. Per noi è fondamentaleesprimere qualità, efficienza, tra-sparenza, innovazione. Un paio dispunti su questi temi. La qualità lamisuriamo con dei sondaggi a caldopost intervento di delivery e assu-rance che hanno raggiunto nel cor-so dell’anno valori superiori all’ottoin quasi tutti gli indicatori (deli-very/assurance, fonia/ADSL). L’effi-cienza è una caratteristica impor-tante e propria di questo territorioche cerca sempre di analizzare co-me poter fare meglio e con minoricosti. Sulla trasparenza ricordiamogli impegni che dobbiamo garanti-re come AOA, tema importante e og-getto di aggiornamenti periodiciper il nostro personale. L’innovazio-ne è uno dei punti di forza di questoterritorio, che proprio poiché èmolto esteso con caratteristiche ter-ritoriali e culturali molto diverse, èuna fucina di spunti di confronto edi miglioramento. Possiamo direche la diversità è un valore e una ric-chezza in questo caso.

Collavizza. Ha ragione Paolo. I risul-tati di business si raggiungono se cisono motivazione, determinazione,passione e le persone si sentonosoddisfatte se il loro operato vienericonosciuto. Un vero e proprio cir-colo virtuoso.

Malgarotto. Non va dimenticata laferita del terremoto del 20 e 29maggio 2012. Siamo intervenuti in

33 comuni della provincia di Mo-dena. Anche in questo caso è statafondamentale la forte dedizionedelle persone e dei colleghi. L’an-no scorso abbiamo dedicato 18mi-la ore di lavoro al terremoto pertraslochi e spostamenti. Martoria-te dal triste evento le imprese vole-vano continuare a lavorare e noieravamo lì per aiutarle. Le nostrepersone, insieme agli amici diNetwork e Technical Infrastructu-res, hanno attivato 18 campi co-perti con Wi-Fi per dare un servi-zio di base, anche con ADSL.

Schinaia. E aggiungo che siamo in-tervenuti immediatamente ripristi-nando la connettività anche graziealla rete mobile che ha continuatoa funzionare con regolarità.

Santucci. È stata un’occasione tri-ste che ci è servita ancora una voltaper dimostrare un’altra nostra ca-ratterista fondamentale: la vici-nanza e la presenza. Lo stop dei no-stri servizi è durato poco, proprioperché siamo consapevoli che co-municare è un bisogno primarioper le persone. Il nostro impegno èstato riconosciuto da tutti i clienti.Per favorire le comunicazioni te-lefoniche Telecom Italia ha accredi-tato dieci euro di traffico gratuito atutti i clienti TIM, possessori di unacarta prepagata, presenti nelle zo-ne colpite dal terremoto. E abbia-mo offerto un concreto supporto ainostri partner, con punti vendita

nelle zone colpite, per superare ilgrave momento di difficoltà.

Collavizza. Sposo in pieno quantodiceva Renato e aggiungo che ab-biamo dimostrato una vicinanzaanche di tipo morale. Le aziende cihanno visto presenti. Non abbiamoabbandonato nessuno. Inoltre, in ac-cordo con le istituzioni, non abbia-mo solo ripristinato ma abbiamosviluppato soluzioni a supporto del-l’attività produttiva. Per esempio ab-biamo garantito il salvataggio e la si-curezza dei dati delle aziende e dellaPubblica Amministrazione localeanche grazie al cloud computing for-nendo i servizi gratis per sei mesi.

Santucci. Possiamo contare su per-sone che conoscono il mercato loca-le, il territorio nella sua profondità esiamo consapevoli che ogni giornodobbiamo portare a casa il risultato.

Schinaia. Concludo con una me-tafora: nel nostro territorio opera ildistretto motoristico con la Ferrari,la Lamborghini, la Ducati, ecc., verie propri modelli di eccellenza pervelocità e passione. Quella che cideve caratterizzare e che ci devespingere, sempre, a individuare lemigliori soluzioni. q

Cinzia Vetranofotografie di Riccardo Adelini

a cura di Mario BenedettiErika Cappelletto

Stefania Ieroinfografica di Marco Giannini

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LA VOCATIONAL EDUCATION AND TRAINING

L e conseguenze sociali della crisi econo-mica sono ormai tangibili in molti Paesieuropei, soprattutto se guardiamo l’allar-

mante tasso di disoccupazione giovanile cherichiede azioni urgenti.La Comunità Europea oggi sta focalizzandola propria attenzione sulla Vocational Educa-tion and Training (VET) (istruzione e forma-zione professionalizzante) e in particolaresui sistemi che favoriscono una forte compo-nente di apprendimento sul lavoro. È statodimostrato che i Paesi con i più efficaci siste-mi di VET e con solidi programmi di appren-distato sono quelli con il tasso di disoccupa-zione giovanile più basso.

LA ROAD MAP

I l Consiglio Europeo nel gennaio 2012 ha concordato che gli stati mem-bri devono “incrementare di molto il numero degli apprendistati e deitirocini in modo che possano rappresentare un’effettiva opportunità

per i giovani, in collaborazione con i partner sociali e, ove possibile, es-sere integrati nei programmi educativi”. A luglio 2012 il Consiglio haadottato alcune raccomandazioni specifiche relative alla formazio-ne e al tirocinio VET, evidenziando la necessità di riforme e di mag-gior supporto all’ingresso nel mondo del lavoro. A dicembre 2012il Youth Employment Package propone di “avviare una EuropeanAlliance for Apprenticeships (Alleanza Europea per l’Apprendista-to) per migliorare la qualità e l’offerta degli apprendistati e pro-muovere partnership nazionali per i sistemi di apprendimentoduali (studio-lavoro)”. Il Consiglio Europeo a febbraio 2013 ha riba-dito che la priorità più alta va riservata alla promozione dell’impie-go per i giovani e ha invitato la Commissione a costituire l’Alleanza.Ha anche annunciato l’avvio dell’Employment Initiative, aperta alleregioni con il più alto tasso di disoccupazione giovanile, con un sup-porto finanziario di 6 miliardi di euro per il periodo 2014-2020.

L’EUROPA INVESTESUI GIOVANIL’esperienza di Telecom Italia nel contesto europeo, la presenza alla European Conference, il lancio dell’EAfA.

LA TESTIMONIANZA DI TELECOM ITALIA

T elecom Italia ha partecipato a giugno alla Eu-ropean Conference come rappresentante del-le imprese che fanno parte della European

Round Table of Industrialists (ERT) per raccontarel’esperienza di apprendistato e di utilizzo dei fon-di sociali europei (in ambito formazione). La fun-zione HRO.SC. Sviluppo e Selezione partecipa atti-vamente alla task force dell’ERT sul tema YouthTraining Program, nell’ambito del Societal Chan-ges Working Group, finalizzato allo scambio di be-st practice e di partnership con i gruppi di analogointeresse della Comunità Europea. Grazie alla par-tecipazione a questo network abbiamo ricevuto l’in-vito a presentare la nostra testimonianza nell’am-

bito della conferenza. Vari punti sono stati evi-

denziati: come siamo riusciti a raccordare, anche secon qualche difficoltà, i tre stakeholder di riferimen-to: le OO.SS, le università e i giovani, le tipologie diapprendistato disponibili in Italia, le caratteristichedel nostro programma, che cosa non ha funzionatorispetto al nostro utilizzo dei fondi sociali europeiper la formazione. Nel corso della conferenza èstato inoltre presentato lo sportello gratuito rea-lizzato dalla Comunità Europea in collaborazionecon Ecorys, per fornire sostegno e consulenza aglistati membri sul tema dell’apprendistato. Lo spor-tello comprende diversi servizi: un sito dedicatohttp://ec.europa.eu/social/youthtraining, un indi-rizzo email [email protected]; unnumero di telefono +44 (0) 121 212 8933.

LA EUROPEAN ALLIANCE FOR APPRENTICESHIPS (EAFA)

Obiettivo dell’EAfA è di mettere insieme gli sforzi de-gli stati membri, partner sociali, imprese, altri at-tori di rilievo e la Commissione Europea per svi-

luppare una formazione che utilizzi schemi di appren-distato di alto livello e persegua l’eccellenza dell’ap-prendimento basato sull’esperienza lavorativa nei per-corsi VET. Le azioni che saranno messe in campo con-sentiranno innanzitutto di migliorare la qualità e l’of-ferta degli apprendistati nei Paesi della Comunità Euro-pea attraverso la definizione, rivitalizzazione o ammo-dernamento degli schemi di apprendistato già esisten-ti, prendendo a riferimento i modelli di successo e favo-rendo la collaborazione transnazionale, prevedendoanche la mobilità e la promozione di partner-ship nazionali e transnazionali per losviluppo e la promozio-ne dell’apprendimentosul lavoro (work-basedtraining) nelle imprese.Sono previste azioni percambiare gli atteggia-menti verso l’apprendi-stato promuovendone ibenefici, in particolarepresso le imprese, i for-

nitori di VET, studenti e genitori. ERT supporta l’inizia-tiva e ha lanciato il programma Ambassadors che rac-coglie in un data base i riferimenti di esperti delleaziende membre di ERT – tra cui Telecom Italia – cheforniscono supporto, consulenza e testimonianza alleimprese/istituzioni che li contattano. Il data base è di-sponibile al sito della Comunità Europea http://ec.eu-ropa.eu/education/apprenticeship/index_en.htm. Il lancio dell’European Alliance for Apprenticeships èavvenuto nel contesto della 42a edizione di World Skil-ls Competition alla presenza del Presidente FrancoBernabè come keynote speaker, in rappresentanza del-l’ERT. Uno stralcio del discorso è stato pubblicato il 3

luglio 2013 su Il Sole 24 Ore.

2 / 2013SINCRONIZZANDO 2120 SESTANTE

Ó [email protected]

a cura di Ida Sirolli

illustrazioni di Alberto Ruggieri

Fonte: NON-Paper – A Roadmap Towards the European Alliance for Apprenticeships (EAfA)

Directors General of Vocational Training Meeting in Ireland 21-22 May 2013

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Smartphone e tablet con-nessi velocemente a inter-net per accedere con un

click alla posta elettronica, op-pure per vedere film in HDspostandosi da un posto all’al-tro, per videochiamare e diver-tirsi con giochi multiplayer.Facilmente. Senza limiti. Grazie alle caratteristiche in-trinseche della tecnologia LTE(Long Term Evolution) che,sfruttando anche la frequenzaa 800 MHz, assicura la copertu-ra mobile anche in ambientirurali e suburbani, sono quin-di possibili servizi di alta qua-lità e con una user experience dielevato livello.LTE quindi rappresenta la tec-nologia wireless ideale, ancheper applicazioni come la tele-sorveglianza, la ripresa televi-siva HD di eventi in diretta, ilmobile payment, i servizi auto-motive per la navigazione in-telligente, la logistica (moni-toraggio di un bene dalla pro-duzione alla consegna) e an-che per la gestione remota deicontatori di acqua, luce e gas.

LE NOVITÀIn questo scenario, trovanospazio, grazie anche alla diffu-sione dei sempre più numero-si dispositivi dotati di connet-tività radiomobile, i serviziper l’in-car entertainment, lenuove game console, le macchi-ne fotografiche di ultima ge-nerazione e gli strumenti per

misurare e monitorare, standocomodamente a casa, alcuniparametri di salute, quali lapressione arteriosa, il battitocardiaco, la glicemia, i cui ri-sultati possono poi essere tra-sferiti, via cellulare, a un cen-tro medico.L’impegno del Gruppo nell’in-novare la rete ultrabroadbandmobile, migliorando semprepiù la quality of experience deipropri clienti, però non si cir-coscrive al completamento delprogressivo dispiegamento sulterritorio nazionale della reteLTE. Sono infatti già in fase distudio e testing in laboratorioalcune nuove soluzioni legatea LTE Advanced, che, grazie aprogressivi step tecnologici,che avranno i loro primi im-pieghi in campo nel 2015,permetteranno di superarealcuni “limiti” specifici dellatrasmissione radio, per esem-pio per ridurre il degrado delsegnale radio dovuto al pro-gressivo allontanamento delcliente in mobilità dal luogoin cui si trova l’antenna radio-mobile. Un futuro proprio“senza confini”. q

Michela Billottiinfografica di Marco Giannini

UNO, DUE, TRE...ELLETIE!La rete mobile 4G di TIM sta diventando realtà per il Paese con 139 città già collegate in LTE.

8 [email protected]

2 / 2013SINCRONIZZANDO 23INNOVAZIONE22 BUSINESS

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Telecom Italia con il CNSI (Centro Nazionale Supervisione Infrastrutture) di Technical In-frastructures, si è dotata di un “sistema nervoso” che permette l’attivazione delle “risor-se muscolari”, ovvero, delle squadre di intervento (proprie o d’impresa) e di quelle eco-

nomiche, eseguendo il monitoraggio in real time dei fenomeni di guasto propedeutico allatrend analysis e quindi l’aggiornamento della affidabilità delle infrastrutture. La professiona-lità del personale operante presso Il CNSI, in termini di know how multi-tecnica e multi-piat-taforma, la sua centralizzazione in un unico centro di Supervisione che coordina e monitoragli interventi in tutto il territorio nazionale, la focalizzazione sulle infrastrutture che permet-te una chiara individualizzazione delle responsabilità in un processo gestito end to end, han-

VIGILI E SEMPRE ATTENTISono i colleghi del Centro NazionaleSupervisione Infrastrutture, il cervello e il tessuto nervoso di Technical Infrastructures.

Disservizi alle infrastrutture ridotti del 20%, grazie alla trend analysis integrata con gli interventi delle strutture territoriali e alla gestione degli allarmi nei primi 4 mesi del 2013

trend analysis

no trasformato il centro, da sala di control-lo, in Unità di sorveglianza e regia degli in-terventi. Lo scorso anno è stato possibile re-gistrare una riduzione degli indicatori diguasto dell’11 per cento, nel 2013 una di-minuzione degli interventi operativi del 30per cento a fronte della sostituzione di ap-pena il 3 per cento annuo delle infrastrut-ture. Un centro di eccellenza qualificato,

che partecipa attivamente al processo di gestione delle infrastrutture, integrato 24 ore su 24 con chiopera sul campo, in una dimensione di livello strategico per il Paese, specie in occasioni di calamitànaturali come terremoti e alluvioni. In altre parole è il fiore all’occhiello di Technical Infrastructu-res, sempre più inserito nel processo produttivo, e cosciente che “fa più rumore un albero che cadedi una foresta che cresce”, ovvero si corre il rischio di accorgersi che esiste solo quando qualcosanon funziona. Una saggezza antica della quale Technical Infrastructures è consapevole. q

Venanzio Iacozzillifotografie di Giuseppe Di Lorenzo

infografica di Marco Giannini

2 / 2013SINCRONIZZANDO 2524 BUSINESS TRASFORMAZIONE

Nella pagina accanto, la sala Control Room 2 del Centro Nazionale Supervisione Infrastrutture. Da sinistra, Alberto Badiali, Giorgio di Giovanni, Paolo Vitiello, Stefano Polini, Stefano Marcolin,Dario Segna, Massimiliano Michelangeli 8 [email protected]

[email protected]

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SIAMO

a cura di Luciano CapannaBarbara Lucangeli

fotografie di Daniele Antoni PaoliGiuseppe Di LorenzoPatrizia ValfrèPietro EbnerPaolo FocherAntonio ColellaFrancesco FigurelliMichele Pisante

Soluzioni eccellenti, per competere e accrescereil business del nostro Gruppo. Le persone di Telecom Italia Information Technology.

LA PASSIONE DI CREARENoi di Architecture ci impegniamo nell’evoluzione delle architetture relative adapplicazioni, dati, infrastrutture e tecnologie per lo sviluppo dell’Information Technology e presidiamo le licenze software. Inoltre seguiamo le attività d’indirizzo e supportospecialistico, per le tematiche di IT, per le altre società del Gruppo Telecom Italia. Da sinistra, Paolo Mussetto, Riccardo Del Pinto, Cristina Cianchi, Debora Nasoni, Lorella Scalcione, Maurizio Marzilli, Daniele Vai, Amedeo Persi, Alfonso De Vizio

CURA, VELOCITÀ E SOLUZIONISono le nostre tre parole chiave. Come team PSS-SAP ci occupiamo di problemdetermination e problem solving, generando soluzioni alternative per risolverevelocemente problemi di business e interni al cliente. Da sinistra, Daniela Oggero,Antonella Baldari, Marcella Ametrano, Fiorella D’Ajello, Mario Giardino, Simona Vassetti,Bartolomeo Castaldo, Francesco Russo, Giovanni Violano, Carlo Sestri, Paola Porreca,Roberto Zunino, Gianluca Casa, Maria Rocco, Maria Grazia Esposito, Doria Bianca

UN FARO PER IL CLIENTESiamo Demand e Service Management: il punto di riferimento delle Linee per l’analisi, lo sviluppo e la qualità delle componenti IT del processo E2E e presidiamo le esigenze e le soluzioni. Da sinistra, Roberta Papararo, Silvia Grazioli, Claudio Pesoli, Gianluca Angelici, Marina Vespucci, Carlo Marino

2 / 2013SINCRONIZZANDO 27RITRATTI26 BUSINESS

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NEL CUORE DELL’INNOVAZIONENella sede di Trento a Software Factory ci occupiamo principalmente della progettazionee realizzazione degli OSS (Operating Support System) e di una parte dei sistemi di billingdi Telecom Italia. Qui una nostra riunione per definire le specifiche tecniche del nuovosistema OpeRA (Operational Reporting and Analysis) un sistema Dataware House basatosu architettura Bigdata. Da sinistra, Andrea Bertoldi, Silvio Rafael Bassabe

UN TEAM COESONoi Sistemisti del Data Center Nord Ovest ci impegniamo a configurare l’infrastruttura per una nuova Farm Corporate multi-tecnologia (AIX, SUN-Oracle, VmWare). Rozzano e Cesano Maderno, connesse da un anello ottico DWDM, offrono servizi di disaster recovery sincrono. Da sinistra, Pierluigi Motta, Rosario Trimarchi, Luca Delsante, Daniela Calascibetta, Enrico Crisci

ESPERTI DELLA CYBER SECURITYCome Security Lab presidiamo e sviluppiamo le competenze necessarie alle nostre sfide.Studiamo gli scenari di rischio e identifichiamo le soluzioni tecnologiche più idonee a contrastare le minacce. A Torino siamo in 26, con laboratori attrezzati per effettuare le attività di analisi, valutazione e test di soluzioni di sicurezza. Un portafoglio di 58 brevetti concessi, 74 in attesa di concessione. Da sinistra, Gianluca Bergese, Vito Pistillo, Ettore Romondia

ARTISTI DELLA RETENoi del Dominio Applications & Portals (ADM di TI.IT) supportiamo la Online Strategyaziendale. Da sinistra, Armida Agostinacchio, Elena Brusadin, Marcello Collia, Gennaro Carlone; in piedi, Giuseppe Battista, Marco Giuliani, Marco Biaggi, Stefano Quintiliano, Michelina Giuliani, Fabio Nieri, Alessandro Bertini, Silvia Bogi, Gianluca Atzeni

2 / 2013SINCRONIZZANDO 2928 BUSINESS RITRATTI

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PROFESSIONE SECURITYAnche noi di Security Operations Center – a Roma, Milano, Torino e Aosta – presidiamo il monitoraggio e la gestione di incidenti e attacchi informatici. Realizziamo attività di verifica dei livelli di sicurezza, simulando scenari di attacco e concorrendo al processo di Risk Management. Da sinistra, Fabio Genovese, Antonio Iannucci

PROGETTISTE “ROSA”Noi, colleghe della Software Factory di Bari, ci impegniamo nelle attività di progettazionetecnica, sviluppo software e system test dei sistemi di gestione del Credito Fisso e Mobilee Usage Fisso e Mobile. Da sinistra, Ivana Mascia, Antonella Palumbo, Paola Massari,Mariateresa De Marzo, Angela Petruzzi, Antonella Lorusso, Elena Acinapura, Marialuigia Panaro, Angelica Di Cagno, Monia Pinzaglia

ALL’ERTA SENZA SOSTANella Control Room & Technical Management siamo in 120 persone – a Pomezia,Santa Palomba, a Milano, Bologna, Padova, Cagliari e Bari – per monitorare e gestire, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, sistemi e infrastrutture dell’IT di Telecom Italia. Siamo inoltre il Competence Center su sistemi operativi,middleware e dbms, nelle fasi di delivery e di esercizio

[email protected] [email protected] [email protected] [email protected]

Ó [email protected]Ó [email protected] [email protected] [email protected] [email protected]

2 / 2013SINCRONIZZANDO 3130 BUSINESS RITRATTI

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I l programma Archimede mira a “dare voce” alle idee coin-volgendo chi in Telecom Italia lavorando giorno dopogiorno meglio di chiunque altro conosce il proprio me-

stiere e ciò che gli ruota intorno. L’obiettivo è valorizzare iltalento e i contributi che possono apportare le donne e gliuomini che lavorano nel Gruppo Telecom Italia. Si vuolefavorire l’espressione delle proprie idee a supporto del bu-siness e il coinvolgimento nella loro realizzazione.La partecipazione ad Archimede consiste nel proporre econdividere un’idea per migliorare i processi; per miglio-rare i risultati; per essere “titolare” del proprio ruolo e del-

la propria attività.Le migliori idee, valutate da una giuria

composta da colleghi appartenentia varie funzioni aziendali, ven-

gono premiate principalmen-te con la realizzazione dell’i-

dea stessa. Archimede nasce sei anni fain ambito Open Access, edè stato esteso negli anni adaltre funzioni aziendali

quali Wholesale, CustomerCare Consumer, Negozi So-

ciali e Technology.L’obiettivo è far diventare pro-

gressivamente il progetto rolling:una “buca delle lettere” sempre

aperta, pronta a raccogliere icontributi di tutti i colleghi, sulle tematichedefinite di interesse dalle varie strutturedelle aziende del Gruppo che partecipa-no all’iniziativa e su alcune aree comunitrasversali a tutta o parte dell’azienda.Anche quest’anno ogni struttura defi-nisce i temi su cui c’è più necessità dicontributi e di “attivazione” delle ener-

gie interne, per le qualivengono raccolte leidee, all’interno di unoschema comune. Per ogni area vengonodefiniti momenti di valu-tazione e selezione delleidee migliori e realizzabili, econdivise in eventi tendenzial-mente sincronizzati (avvio dell’ini-ziativa, fase di raccolta delle idee, fase di valutazione daparte della giuria, proclamazione delle idee migliori epremiazione finale).Nel corso del 2013 è prevista quindi la sincronizzazionedelle iniziative programmate e l’ulteriore estensione adaltri colleghi appartenenti ad aree aziendali fino a ogginon coinvolte nell’iniziativa.L’applicativo web su intranet sarà disponibile a breve persupportare, ancora una volta, l’inserimento e la condivi-sione delle idee.Nel 2013 è previsto l’avvio del progetto per Technology,Caring Services, Consumer Sales e Telecom Italia Informa-tion Technology, con la conseguente estensione a circa10mila ulteriori colleghi rispetto a quelli coinvolti neglianni precedenti. Per il 2013 il driver essenziale sarà ancordi più la realizzabilità dei contributi. Le idee premiate sa-

ranno “prese in carico” e portate avanti, con il coin-volgimento dell’ideatore, e l’avanzamento

dei lavori sarà pubblicato sulla intra-net aziendale.

Archimede si pone l’obiettivo di“ascoltare” sempre più le per-

sone che lavorano quotidiana-mente sul campo, abilitandonuove energie. q

Michele VolpeVeronica Giovannini

Archimede è in continua evoluzione: sempre più colleghi coinvolti e un futuro rolling.

8 [email protected] [email protected]

LA CONCRETEZZADELLE IDEE

2 / 2013SINCRONIZZANDO 33PARTECIPAZIONE32 CULTURA D’IMPRESA

5a ed.

TechnologyTarget: circa 22.000 persone

Tutto il personale operativo del territo-rio

Open Access, Network Operations e Technical Infrastructures

Contributi rac-

TechnologyTarget: circa 22.000 persone

Tutto il personale operativo del territorioOpen Access, Network Operations

e Technical InfrastructuresContributi raccolti: 21.215

Idee premiate: 37

5a ed.

TechnologyTarget: circa 22.000 persone

Tutto il personale operativo del territo-rio

Open Access, Network Operations e Technical Infrastructures

Contributi rac-

Negozi SocialiTarget: circa 300 persone

Addetti dei Negozi SocialiContributi raccolti: 618

Idee premiate: 4

5a ed.

TechnologyTarget: circa 22.000 persone

Tutto il personale operativo del territo-rio

Open Access, Network Operations e Technical Infrastructures

Contributi rac-

Customer CareTarget: circa 5.500 personeTutto il personale operativo delle

strutture di Customer Care Consumer (Fisso e Mobile)

Contributi raccolti: 2.670Idee premiate: 21

5a ed.TechnologyTarget: circa 22.000 personeTutto il personale operativo del territo-rio Open Access, Network Opera-tions e Technical Infrastruc-

5a ed.

TechnologyTarget: circa 22.000 persone

Tutto il personale operativo del territo-rio

Open Access, Network Opera-tions

e Technical Infrastruc-

1a ed.

1a ed.

5a ed.

Page 18: TELECOM ITALIA · Una mattina per “rappresentare” il nostro amore per il talento, co-me raccontiamo in questo editoriale, “idealmente” firmato dai 150

8 [email protected] [email protected]

P arole come innovazione, forma-zione professionale e costruzionedelle competenze sono diventate

le chiavi del successo di un’iniziativache, solo nel primo semestre 2013, haportato all’assunzione a tempo inde-terminato di 46 neo laureati prove-nienti dai progetti avviati nel 2011,quali Dottorati di Ricerca, Master di IIlivello e contratti di Apprendistatoper l’Alta Formazione, inseriti nellestrutture di Domestic Market, Techno-logy e JOL Trento.Per dare il benvenuto ai nostri giovanineoassunti e farli sentire parte attivadella nostra azienda, abbiamo proget-tato un piano triennale di formazionee sviluppo dedicato, Induction Training,che si pone anche l’obiettivo di attiva-re la collaborazione fra competenzediverse e di costruire un network rela-zionale fondamentale per consentirela libera circolazione dell’energia, dicui i giovani sono portatori. Con ilkick-off del 12 giugno scorso è partitoInduction Training e, soprattutto, il nuo-vo impegno di Telecom Italia verso igiovani. Ecco il loro racconto. q

Maria Luisa Traiscifotografie di Bruno Spiezia

LUIGI D’AMORE Al kick-off del progetto Induction Training mi basta pocoper capire che i protagonisti di questa esperienza sia-mo noi. Scorrendo il programma, scopriamo che intro-durrà la giornata Antonio Migliardi, responsabileHRO, che nel suo intervento ci illustra alcune caratteri-stiche che saranno alla base di questo inizio di percor-so: intraprendenza, innovazione e difesa delle proprieposizioni, oltre alla costruzione di un’identità azienda-le e spirito di appartenenza. Noi siamo pronti a mettere a disposizione i nostri ta-lenti, la nostra voglia di fare e cambiare le cose, prontia contagiare chi ci circonda con il nostro fresco entu-siasmo, motivatissimi e orgogliosi, ancor di più dopoqueste giornate di formazione.

MATTIA PASOLIIl kick-off mi ha fatto subito capire l’interesse che Tele-com Italia ha nei confronti dei giovani nuovi assunti dicui io faccio parte. Il corso di Self & Team Empower-ment è stato il primo passo di questo percorso. A Ficul-le, i due giorni di outdoor, sono stati carichi di espe-rienze nuove. Le situazioni, i confronti e le discussioniemerse hanno rispecchiato quanto mi è già capitato divivere nella mia (seppur breve) esperienza lavorativa.Spero di avere interiorizzato i messaggi e gli insegna-menti, per contribuire al meglio all’interno del miogruppo e di tutta l’azienda.

FABIOLA CESARINIEntusiasmo, grinta, voglia di mettersiin gioco, motivazione, senso di re-sponsabilità, intraprendenza: sonoquesti i sentimenti che mi hanno ac-compagnato – e mi continueranno adaccompagnare – durante tutta l’espe-rienza in Telecom Italia e che sonostati ribaditi dagli interventi dei re-sponsabili Antonio Migliardi e Ida Si-rolli durante la presentazione delprogetto triennale e aziendale che civede coinvolti.La metafora di Ulisse, l’uomo che haappreso e, successivamente, sconfitto ipropri limiti per poter raggiungere lasua “Itaca”, è stato il filo conduttoredell’avventura che abbiamo condiviso.Quest’esperienza è stato stimolo allaconoscenza e alla collaborazione conpersone provenienti, sia geografica-mente sia professionalmente, darealtà diverse e grazie alle quali ho vis-suto momenti di condivisione davve-ro unici. Un percorso che sarà sicura-mente un crescendo di emozioni e disoddisfazioni, personali e di gruppo,capaci di infondermi grande forza e si-curezza: siamo solo all’inizio.

LAURA ANTONIA MONTESANO“L’uomo che sopravvive non è il piùforte né il più intelligente ma è coluiche riesce a essere più reattivo ai cam-biamenti”. Con questa frase AntonioMigliardi ha introdotto il kick-off.Adattamento al contesto, comunica-zione, organizzazione snella e inter-funzionale, sono i concetti che ha vo-luto trasmetterci.

VALENTINA SANNA ED EMANUELE ZINGALEAll’avvio del programma formativo ci colpisceuna metafora: si può provare ad arginare un fiu-me in piena, ma prima o poi il fiume tenderà arompere gli argini. È così che ci sentiamo noi gio-vani neoassunti, come un’onda dalla forza d’urtoimpressionante, che procedendo compatta puòdeterminare positivamente il futuro dell’azien-da. Telecom Italia ha avuto il coraggio di crederein noi, nonostante oggi sia sempre più raro trova-re aziende pronte a scommettere sui giovani.

MICHELE VESCOVIAscoltare, condividere, innovare... La forza diun’esperienza come quella che abbiamo speri-mentato sta nella capacità di imprimere i suoi in-segnamenti sotto forma di emozioni e di vissuto,rendendoli così indelebili. Da questi tre giorniintensi porto a casa le parole: “ascoltare”, “condi-videre”, “innovare” ma in particolare, lo stimolopiù forte che le prove affrontate mi hanno lascia-to sono la spinta a innovare e la determinazionenel proporre soluzioni contro corrente! “Crearediscontinuità” (in senso costruttivo e innovati-vo) è lo slogan che più mi è rimasto impresso eche credo possa guidare noi giovani nell’esserescintille di cambiamento per l’intera azienda.

GIOVANNI CIRILLOI giorni prima dell’incontro sono frenetici, nu-merosi scambi di email, informazioni raccoltetra le persone che già conoscevo; nascono i pri-mi dubbi... Cosa faremo?All’evento iniziale la mia attenzione si focalizzasu un punto in particolare: l’azienda crede innoi, in ciò che siamo e che possiamo diventare.Ci attende, infatti, un percorso formativo lungo,fatto di corsi di management, di esperienza ecrescita delle nostre capacità. Noi siamo orgo-gliosi di tutto ciò, ci sentiamo considerati.

BENVENUTIRAGAZZI!Nel 2011 Telecom Italiaha avviato iniziativeoccupazionali innovativecon un obiettivoimportante: infondere in azienda nuova energia e nuovi stimoli. Parlano i giovani colleghi.

A sinistra, Yusi Ramadian.In alto, da sinistra Paolo Manara, Antonino Agelo e Oscar Civiletti.Nella pagina accanto, in alto, Ilenia Collotta e Paolo Manara; in basso Elisabetta Leone

2 / 2013SINCRONIZZANDO 35IMPEGNO34 CULTURA D’IMPRESA

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MISURIAMO “COME CI VEDONO”Monitorare, gestire e indirizzare costantemente la reputazione del Gruppo Telecom Italia: un obiettivo non di facciata ma di sostanza. Il ruolo della funzione Brand Strategy & Monitoring.

“C i vogliono 20 anni per costruireuna reputazione: bastano 5 minu-ti per rovinarla.” (Warren Buffett)

Questa frase lapidaria e provocatoriaconsente di introdurre quanto importan-te e delicata sia la gestione della reputa-zione per una grande, visibile e popola-rissima azienda quale Telecom Italia.La reputazione è come le condizioni me-teorologiche: esiste a prescindere dal fat-to che la si voglia o possa misurare o me-no. Ed è cruciale nel determinare la buo-na riuscita delle nostre attività e per larealizzazione della nostra mission.Tornando al paragone con il meteo, se hasenso sapere com’è e come sarà il tempoprima di fare un’escursione, allo stessomodo, e forse ancor di più, ha senso perun’azienda conoscere la sua reputazione.D’altra parte, se non abbiamo alcuno stru-mento per influenzare il meteo, la reputa-zione può invece essere monitorata, gesti-ta e indirizzata con il complesso dei com-portamenti organizzativi. L’operazionenon è facile, anzi. Si tratta di un lavoro co-stante, attento e che ha bisogno di profes-sionalità specifiche. La reputazione è, in-fatti, il risultato di un lungo, difficile – esempre a rischio – lavoro di rafforzamen-to del consenso profondo, da costruirenel tempo. Sintetizza ciò che è stato, ciòche è ma, soprattutto, la percezione negliosservatori di “ciò che sarà” di un’azienda:la sua storia, la sua salute attuale e il suopotenziale. Inizia a esistere non appenauna marca diviene anche minimamentenota e si muove insieme alla conoscenza:è, quindi, il sedimentato della storia, dellarelazione intensa o labile tra l’azienda e i

suoi interlocutori privilegiati interni edesterni, che vengono, con un termine tec-nico, definiti stakeholder: tutti coloro chepossono influenzare in qualche modo l’o-pinione pubblica e che, quindi, normal-mente contribuiscono a rafforzare o a mi-nare la reputazione di un’azienda.

I NOSTRI STAKEHOLDERGli stakeholder con cui il Gruppo TelecomItalia si confronta quotidianamente sonomoltissimi: si va dai media, ai fornitori, daiclienti agli azionisti. Un ruolo fondamen-tale lo svolgono gli stakeholder interni: ledonne e gli uomini di Telecom Italia. Tuttinoi colleghi, infatti, abbiamo un ruolo atti-vo nella capacità dell’azienda di svolgere lapropria missione; siamo tra gli opinion lea-der più importanti, in quanto parlandodelle tematiche aziendali, godiamo diun’altissima credibilità; siamo il volto e lavoce dell’azienda. Sul nostro operato, com-petenza, sulla nostra modalità di relazionee comunicazione i pubblici esterni valuta-no l’azienda nel suo complesso.

IL CAPITALE REPUTAZIONALELa reputazione, inoltre, non è solamenteun elemento di facciata. Attiene alla so-stanza e al valore dall’azienda. Recente-mente, infatti, si sta affermando semprepiù, soprattutto nel mondo anglosassone,la prospettiva di valorizzare (attribuire va-lore) anche economicamente la reputa-zione, che, in termini contabili, consiste inun fattore immateriale, ma misurabile,che stabilisce la differenza tra il valore del-le risorse tangibili dell’impresa (certifica-te nei bilanci) e il valore effettivo di merca-

2 / 2013SINCRONIZZANDO 37REPUTAZIONE36 CULTURA D’IMPRESA

Il logo, insieme al nome, sono le punte di diamante della visibilità di una marca. Per questo è importante che siano semprecorrettamente rappresentati e riportati dai principali touch point aziendali

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to: si inizia a parlare sempre più di concet-ti come il Capitale reputazionale, quell'in-sieme di valori e comportamenti socialiche impattano sulla forza dell’azienda eche rappresenta, quindi, un vero vantag-gio competitivo e anche strumento di at-trazione per occupazione qualificata. Gli operatori Over The Top (per esempioGoogle) hanno mostrato di aver già ingra-nato la marcia giusta verso questa direzio-ne, generando valore anche e soprattuttodal loro patrimonio immateriale di infor-mazioni pur non disponendo di asset tan-gibili comparabili, per esempio, a quellidelle Telco. Misurare la reputazione con-sente di poterla gestire e indirizzare. Perquesto motivo l’azienda si è dotata di stru-menti molto sofisticati per monitorare co-stantemente la reputazione del GruppoTelecom Italia, ognuno dei quali osservauna specifica sfaccettatura: dall’osserva-zione della reputazione come riportatadai media a quella online, dalla misura-zione del profilo di immagine fino al mo-nitoraggio delle iniziative di comunica-zione istituzionali e commerciali.L’impianto di indagine principale è attivoda oltre dieci anni ed è in grado di fornireuna vista di sintesi della reputazione delGruppo attraverso il Corporate Reputa-tion Index, un indice sintetico elaboratoappositamente per Telecom Italia. Questoindicatore nasce dalla sintesi di un com-plesso molto articolato di domande chevengono poste a un nutrito campionerappresentativo dei principali target di

e commerciale, ecc.), dalla metà del 2011è attiva, presso la sede di Roma in corsod’Italia 41, la Reputation MonitoringRoom, una struttura di osservazionecontinua della reputazione online delGruppo Telecom Italia, attraverso sistemisoftware e hardware molto sofisticati. Ladecisione di attivare la Reputation Moni-toring Room nasce dalla consapevolezzache non basta avere una buona reputa-zione qualificata e certificata; occorreche il vaglio della rete, fatta di una miria-de di punti critici, ne confermi costante-mente la sua tenuta. Nelle relazioni di re-te, infatti, convergono due fattori (uno inpiù rispetto alle relazioni offline): quellorappresentato dal ruolo degli stakeholder(o influencer); quello dei singoli soggettiche agiscono nel passaparola individualein modo virale. La Room produce mensil-mente un’analisi sulla visibilità e sullaqualità della visibilità online del Gruppo,oltre a una serie di report mirati e relativia temi o iniziative specifici.

CONCLUDENDOTornando alla metafora del meteo, in que-sto momento soffia un vento positivo sul-la reputazione della nostra azienda. Sta anoi saperlo interpretare, sino all’ultimorefolo, e trasformarlo sempre in nuove op-portunità di business, innovazione, inizia-tive di fidelizzazione esterne e interne. q

Andrea RuberaGaia Spinella

fotografie di Riccardo Adelini

La rete di chi costruisce la reputazionedi un’azienda: gli stakeholder

STAKEHOLDER SECONDARI

STAKEHOLDER PRIMARI

IMPRESAFornitori Clienti

Azionisti

Dipendenti

Associazionispeciali

Associazionilocali

Massmedia

Gruppiambientalisti

Associazionidei consumatori

Gruppisociali

Sindacati

I fattori che generano la reputazione di un’azienda

Prodotti e servizi. Performance finanziarieEticità. Responsabilità sociale. LeadershipAmbiente di lavoro. Innovazione

Usano i prodotti e serviziLi raccomandano ad altriAccettano di impegnarsi

CORPORATEREPUTATION

Obiettivi strategici

- Pubblicità- Relazioni con gli stakeholder- Iniziative per le comunità locali- Attività filantropiche- Informazione interna- Ricerca / conoscenza

Reputazione e iniziativaa sostegno della marca

Reputazionepresso la clientela

Comportamento di sostegnoverso la clientela

Risultatidi business

REPUTAZIONE38 CULTURA D’IMPRESA 2 / 2013SINCRONIZZANDO 39

Costruire e difendere la reputazione aziendale è un lavoro costante che riguarda ciascuno di noi. I clienti e i potenziali clienti, infatti, si formano la loro opinione anche e soprattutto attraverso il contatto con i vari front endaziendali come canali commerciali fisici, telefonici e online, customer care

8 [email protected] [email protected] [email protected]

LA FUNZIONE BSM

La funzione Brand Strategy & Monitoring,operativa all’interno di Corporate Identity& Public Relation, garantisce elaborazio-ne e avanzamento del piano di comunica-zione istituzionale e ha, tra gli altri compi-ti, quello delicatissimo di monitorare co-stantemente il posizionamento del brand edella reputation del Gruppo. Il gruppo di lavoro è formato da Gaia Spinel-la (responsabile), Barbara Greco, Rosario DiGirolamo, Tiziana Filippi, Alessandra Pen-nacchietti, Andrea Rubera, MassimilianoSpaziani Brunella e Patrizia Ugazio.

interesse: dall’opinione pubblica al mon-do del lavoro, dagli istituzionali agli opi-nion leader. L’evoluzione di questo indicedal 2003 a oggi ha alternato momenti dicrescita e di decrescita anche se al mo-mento è praticamente ai suoi massimi sto-rici, merito di un lavoro attento e costantesulla gestione della reputazione da partedell’azienda nel suo complesso.

REPUTATION MONITORING ROOMIl web 2.0 si è ormai affermato decisa-mente nella società e conseguentementenella vita quotidiana. Per questo motivo,accanto al Corporate Reputation Index ealle altre ricerche di tipo classico demo-scopico (come tracking di immagine, ve-rifica della comunicazione istituzionale

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2 / 2013SINCRONIZZANDO 41C’ERA UNA VOLTA40 CULTURA D’IMPRESA

O ggi obiettivo della “casa intelligen-te”, la smart house, è riuscire a coniu-gare un maggior confort al rispar-

mio energetico, grazie a una crescenteconnessione della casa alla rete (internet edomestica). Negli anni Venti dello scorsosecolo la “casa elettrica” aveva uno scopoopposto e simile al tempo stesso. Oppostoera l’obiettivo di far aumentare il consumodi elettricità (attraverso la creazione diuna domanda per prodotti del tutto inedi-ti, gli elettrodomestici), simile, quello diriuscire ad aumentare la connettività dellacasa alla rete allora solo elettrica.

IL MODELLO AMERICA“Nella cucina saranno posti in funzione ipiù moderni apparecchi per cuocere elet-tricamente le vivande, per il riscaldamen-to dell’acqua e per la pulitura dei piatti.Nel tinello la macchina lavapanni, da sti-rare, ecc.; nel gabinetto da bagno tutti gliapparecchi, dallo scaldabagno alla mac-china asciugacapelli. La camera da pranzoavrà in funzione la teiera, la caffettiera,l’abbrustolitore, gli scaldapiedi, l’accendi-sigaro, e la camera da letto il termoforo, lalampada notturna, ecc. In ogni ambientefunzioneranno ventilatori, aspiratori del-la polvere, macchine per lucidare pavi-menti, apparecchi vari per riscaldamento,motorini per usi diversi, e si avrà la luceindiretta. La ‘casa elettrica’ si presenteràallo spettatore come una meraviglia”. Con queste parole Sincronizzando, l’houseorgan del Gruppo elettrico SIP, presenta-va nell’aprile del 1922 una novità assolu-ta per l’Europa: il modello di una “casaelettrica” che sarebbe stato esposto per

la prima volta a Torino in occasione del-la Mostra campionaria d’edilizia moder-na. L’iniziativa ebbe uno straordinariosuccesso di pubblico. A Parigi l’anno suc-cessivo venne inaugurato il primo Salondes appareils ménagers, e cioè degli elet-trodomestici, dove a destare meravigliaerano gli stand dei produttori america-ni, con frigoriferi e lavatrici smaltati dibianco e rifiniture cromate. L’Americaproponeva un modello di produzioneindustriale vincente, quello fordista, ilcui presupposto era l’esistenza di unmercato di massa per prodotti industria-li di largo consumo. Al modello americano si ispirò fortemen-te Gian Giacomo Ponti, l’ingegnere di Aro-na allievo e assistente di Thomas Edison,con esperienze nella statunitense GeneralElectric Company, divenuto direttore ge-nerale della SIP, la Società IdroelettricaPiemonte all’origine della storia azienda-le di Telecom Italia. Notevole fu l’impegnodell’azienda diretta da Ponti nell’opera dipropaganda per far crescere la domandadi elettricità per uso domestico. La “casaelettrica”, riproposta dopo il successo to-rinese in altre città italiane negli anni suc-cessivi, fu fra le manifestazioni di propa-ganda più significative.

IL TARGET: LA FAMIGLIA MEDIO BORGHESEPonti, che nel 1924 con la fondazione del-la Stipel cominciò ad allargare gli interes-si del gruppo industriale da lui diretto an-che alla telefonia, fu manager di grandissi-ma lungimiranza. Pensò alla casa elettricacome a un prodotto destinato alla mediaborghesia, un mercato non esclusivamen-te di élite, dunque, ma non certo di massa.Alcune caratteristiche del target cui pun-tava possono essere desunte dalla descri-zione degli ambienti dell’abitazione idea-le oltre che dall’indicazione che si fornivasugli innumerevoli vantaggi dei nuovistrumenti in essa introdotti. La casa che venne allestita, e che negli arti-

LE MERAVIGLIE DELLA “CASA ELETTRICA”

Gli antenati delle nostretecnologie domestiche negli anni Venti del secolo scorso.

Sopra, immagini del salotto e, nella pagina seguente, della camera da letto della “casa elettrica SIP” alla Mostra Internazionale di Edilizia di Torino del 1926, pubblicate sulla rivista Sincronizzando, Anno V, n. 7, 1926

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2 / 2013SINCRONIZZANDO 43C’ERA UNA VOLTA42 CULTURA D’IMPRESA

coli di Sincronizzando viene descritta indettaglio, ha per modello un edificio a piùlivelli tipico dei sobborghi americani: abi-tazioni confortevoli anche se non di lussodestinate ai ceti della media borghesiache in quel Paese godeva di un benessereeconomico sicuramente superiore rispet-to a quello di una famiglia italiana diugual ceto. Quella casa, presentata come“una meraviglia”, sembra essere più unasorta di miraggio che un concreto oggettodi desiderio raggiungibile. In un’altra par-te della rivista non manca infatti la preci-sazione che la proposta dei nuovi stru-menti elettrici può essere perfettamentein coerenza anche con “un appartamenti-no” arredato con semplicità e buon gusto. Anche l’ordine, che oggi ci appare bizzar-ro, in cui sono elencati I singolari pregi del-l’elettricità addomesticata (questo il titolo diuno degli articoli pubblicati sempre suSincronizzando nell’aprile del 1922) è di uncerto interesse. Al primo posto per utilità è indicata la la-vapiatti, definita in altro articolo “l’elet-trosguattera”. L’elettrodomestico, chestenta ancora oggi a entrare in tutte le ca-se degli Italiani, era presentato come lamacchina più desiderata dalla massaia,soprattutto perché preservava la bellezzadelle mani. Al secondo posto era indicatala “teiera elettrica”, che risolveva i pro-blemi nel caso di visite inattese “mentreforse la fantesca è fuori per commissionio per libera uscita”. A seguire: il tegameche “cuoce i cibi a buffet” e “l’abbrustoli-tore”, “pronto a riprendere servizio pocoprima di mezzogiorno, poi ancora per il

pranzo, senza stancarsi mai, senza scio-perare, senza pretendere la giornata divacanza...”. In un nuovo articolo del no-vembre 1925, mentre nella sala da bagnoveniva introdotto il “massaggiatore elet-trico”, in cucina il forno elettrico venivapubblicizzato anche perché avrebbe da-to la possibilità alla brava massaia di li-cenziare la “pretenziosa cuoca”. Insom-ma, gli elettrodomestici avrebbero con-sentito alla famiglia piccolo-medio bor-ghese, costretta a risparmiare sulla ser-vitù, il mantenimento di confort e so-prattutto decoro.Nel marzo del 1926 si specificò che se vifosse stato ancora spazio poteva esserefatto posto per un “mobile non moltoconosciuto ancora in Italia”, l’armadiofrigorifero. Eppure fu proprio il frigori-fero fra tutti gli elettrodomestici il pri-mo che riuscì a trovare spazio nelle casedegli Italiani.Le conseguenze della crisi del ’29 finironoper travolgere Ponti che dovette abbando-nare la guida del Gruppo SIP. Si spense nel1939 senza aver visto tradotto in realtà ilprogetto della diffusione della “casa elet-trica”. Nonostante l’impegno profuso inquel primo dopoguerra gli elettrodome-stici per la quasi totalità degli Italiani con-tinuarono infatti, anche nei decenni suc-cessivi, non solo a restare fuori dalle muradomestiche, ma anche a essere estranei aogni concreta immaginazione. q

Chiara Ottavianostorica

fotografie Archivio Storico Telecom Italia

In queste pagine, la promozione dei nuovielettrodomestici sulle copertine di Elettrodomestica,rivista custodita nell’Emeroteca dell’Archivio Storico Telecom Italia, anni Cinquanta

LA RIVOLUZIONE DEI CONSUMI

Nel 1950 solo l’8 per cento delle case aveva elettricità, acqua ebagno. Anche se in quel decennio i miglioramenti furono signifi-cativi, nel 1960 la percentuale delle case collegate alla rete elet-trica e a quella idrica era ancora solo del 30 per cento. La spesafissa per alimenti e per l’alloggio che assorbiva buona parte delbudget familiare solo nel 1957 scese al 50 per cento. La granderivoluzione dei consumi è del decennio successivo. Nel 1967 l’I-talia diventò il terzo produttore mondiale di frigoriferi e il primoin Europa per lavatrici e lavastoviglie.

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I l mercato del lavoro italiano, altempo della grande crisi, presen-ta criticità e fragilità che alimen-

tano l’impressione che dopo nientesarà come prima. Anche per effettodel progresso tecnologico che can-cella mestieri e chiede adattabilitàe creatività, per cui bisogna impara-re a imparare e farlo con una buonadose di fantasia. Anche per effettodella globalizzazione, vecchia enuova, che apre scenari smisuratidi concorrenza oltre i confini delloStato-nazione, passando con spre-giudicatezza dalle regole del mer-cato al mercato delle regole.In questo scenario, gli effetti dellagrande crisi sull’occupazione fem-minile sono ambigui. Fino al 2012,il lavoro delle donne, per lo più neisettori o mestieri meno colpiti dal-la crisi, ha resistito, in diverse situa-zioni con un progressivo aumento.Questo ha alimentato un singolareparadosso per cui, nel mercato dellavoro, le donne che dal punto di vi-sta statistico hanno meno (in ter-mini di occupazione, retribuzionee carriera) hanno... perso meno. Nella fase attuale, invece, con un ca-lo dei consumi e una recessione chetocca pure il commercio e del terzia-rio, con il dimagrimento strisciantedelle pubbliche amministrazioni,con il taglio dei servizi e il brusco au-mento dell’età pensionabile, la crisi

ga” – è una sorta di lievito per la ricetta della crescita equa:espande il volume della torta, specie sul piano dell’econo-mia dei servizi, senza bisogno di altri ingredienti. Di più, le statistiche ci insegnano che la valorizzazione del-l’occupazione femminile aumenta – proseguendo con lametafora casalinga – i prossimi destinatari della torta, cioèil numero di figli. Ormai non c’è dubbio, esiste una relazio-ne stretta e diretta tra lavoro femminile e figli nel sensoche le coppie/famiglie in cui anche la donna lavora hannomaggiori possibilità economiche per sostenere la scelta di

fare figli. Anche se poi, con l’arrivo dei fi-gli piccoli, per le lavoratrici madri entra-no in gioco le note difficoltà pratiche diuna conciliazione tra tempi di lavoro etempi per la famiglia.Consapevole della questione, la Banca d’I-talia, per la prima volta nella storia, ha de-dicato un capitolo della sua relazione alruolo delle donne nell’economia come fat-tore di incremento del Pil. Quindi, proprio

al tempo della grande crisi e del cambiamento, è ancor più “tempodi donne”, come recita il titolo del volume, a cura di Silvana Serafin emia (Forum, 2013), che raccoglie i saggi elaborati nell’ambito delcorso Donne, Politica e Istituzioni presso l’Università di Udine.Se valorizzare il lavoro delle donne non solo è giusto ma “conviene”all’economia e alla società, la questione dell’occupazione femmini-le va affrontata giocando non in difesa, bensì predisponendo unaseria strategia di attacco. Per cui se il tema del lavoro deve venireprima di tutto nell’agenda politica del Governo, la questione del-l’occupazione femminile deve costituire la priorità per una crescitaequa. Già la legge n. 92 del 2012, nota come riforma Fornero, haenunciato l’obiettivo di aumentare la partecipazione femminile nelmercato del lavoro, solo che poi le tecniche utilizzate risultano perlo più discutibili. Le disposizioni della legge Fornero intendonorafforzare la leva della sicurezza della persona che lavora in un’otti-ca di genere. In tale direzione prevedono, sul piano del rapporto dilavoro, nuove tutele per la genitorialità (spesso simboliche o ecces-sivamente complicate) e, sul piano del mercato del lavoro, nuovi in-centivi per l’occupazione femminile (promessi ma ancora non deltutto operativi). Ben più efficace risulta lo stimolo per una parteci-pazione meno squilibrata negli organi di governance delle societàpubbliche e private dato dalla legge n. 120 del 2011, sulle quote digenere. Sulla scia della riforma Golfo-Mosca, l’Ateneo di Udine ha va-rato una “banca dati dei talenti femminili” (vedi in www.talentifem-minili.uniud.it) quale azione diseguale (a vantaggio delle donne)per fare l’eguaglianza tra i sessi. Il tutto con la consapevolezza che lacondizione delle donne (e l’effettività dei suoi diritti) è uno degli in-dicatori principali del progresso di una società. In conclusione, se rispetto al passato le donne hanno fatto un lungopezzo di strada in avanti, il cammino da percorrere verso il traguar-do della parità di genere resta lungo e va fatto sapendo che le tapperaggiunte vanno mantenute e difese. q

Marina BrolloOrdinaria di Diritto del lavoroUniversità degli Studi di Udine

fotografie di Rosanna Merola

colpisce in modo pesante anche le lavoratrici.A partire da quelle che lavorano con contrattidi lavoro meno stabili o più flessibili, cioèspesso precari e anche poveri. Così la condi-zione delle donne diventa paradigmatica del-le vulnerabilità, discontinuità e dualismi delmercato del lavoro italiano, nonché dei cam-biamenti necessari per un creare un mercatoinclusivo, come chiede l’Unione europea conla famosa Strategia Europa 2020. L’occupazione femminile costituisce un pro-blema strutturale e centrale nell’economia enella società italiana. Ma, a ben vedere, il la-voro delle donne costituisce, al tempo stesso,un’importante opportunità per uscire dallacrisi. Le stime degli economisti mostranoche la valorizzazione del ruolo economicodelle donne – usando una metafora “casalin-

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CHI È MARINA BROLLOProfessoressa di Diritto del lavoro e Direttrice del Dipartimento di ScienzeGiuridiche dell’Università di Udine. Presidente delComitato Unico di Garanziae già Preside della Facoltà di economia dell’ateneo friulano.Fa parte di consigli scientifici di importanti riviste lavoristiche.Tra le sue ultime pubblicazioni:cura dei volumi Il mercato del lavoro, 2012; Donne, politica e istituzioni: il tempodelle donne, 2013; Abilitazionescientifica per i professoriuniversitari, 2013.

44 LO SPECCHIO DELL’AZIENDA LA PAROLA ALL’ESPERTO

IL LAVORODELLE DONNE AL TEMPODELLA CRISI

2 / 2013SINCRONIZZANDO 45

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“N ella fabbrica dei falsi le lau-ree 110 e frode”: l’articolo dila Repubblica attira subito la

mia attenzione. L’operazione dei ca-rabinieri “110 e frode” assicura allagiustizia decine di persone in tuttaItalia. Scoperta una vera e propriastamperia clandestina di lauree diogni tipo, distinte da un tariffario:da 3 a 9mila euro. “La tentazionedella scorciatoia accademica è unastoria vecchia come il narcisismodell’uomo”, leggo, “e alimenta dasempre un indotto economico amolti zeri. E così le vie (traverse) perarrivare al pezzo di carta più prezio-so del mondo, il certificato di lau-rea, non solo sono infinite ma sonobattute pure da un’umanità varia edeterogenea”. E io che pensavo che acomprarsi la laurea in Albania fossesolo qualcuno. Un giro su internetmi convince che il giornalista ha ra-gione: le vie verso la laurea taroccasono infinite. C’è l’odontotecnicoche “si laurea” in medicina in fanto-matiche università estere senza ne-cessità di frequentarne i corsi; c’èchi sceglie tra un catalogo di titoli esi compra la tesi; c’è chi cade vittimadi false università online che perfarsi pubblicità distribuiscono lau-ree ad honorem ad attori e politici;c’è perfino chi si è iscritto a un verocorso biennale finale autocertifi-candosi un precedente e inesistentediploma triennale (complicazionetutta italiana). E c’è chi, più sempli-cemente, dice di averla, mentendospudoratamente. E mica solo in Ita-lia: Scott Thompson, ex numerouno di Yahoo, è stato licenziato intronco per aver millantato una lau-rea in informatica mentre il rabbi-no capo di Francia, Gilles Bernheim,si è dovuto dimettere per un dotto-rato in filosofia mai conseguito. An-che fra i politici di tutta Europa siscatena la caccia a tutti i costi al pez-zo di carta, con risvolti ridicoli. Co-me nel caso di Annette Schavan, mi-nistro dell’istruzione tedesco, cheaveva commentato le dimissionidel suo collega della difesa dicen-

do: “Sono molto imbarazzata all’i-dea che Karl Theodor Zu Gutten-berg abbia copiato la tesi”, salvo es-sere costretta alle dimissioni quan-do l’università di Düsseldorf le harevocato per plagio la sua laurea infilosofia. Mentre Jeroen Dijssel-bloem, ministro della finanze olan-dese, il “falco” alla guida dell’Euro-gruppo che detta condizioni per lacrisi di Cipro, si è inventato un ma-ster in Business Economics all’Uni-versità di Cork in Irlanda. Il masternon c’è ma a Cork il ministro avevapassato un paio di mesi per un cor-so in Food Business (aveva in men-

te una carriera da ristoratore?). Èsaltato poi il ministro dell’educa-zione (!) rumeno mentre il primoministro sloveno è stata accusatadi plagio. C’è poco da fare: il web hareso la vita impossibile ai falsi dot-tori. Gli atenei si sono dotati disoftware anti-plagio che smasche-rano tesi di “seconda mano” e han-no trasformato qualche impiegatoin “detective” (i carabinieri hannoelogiato l’Università di Chieti “sem-pre attenta a rappresentare ognipresunta irregolarità”). Alla fineconcordo con l’articolista: la laurearimane “il pezzo di carta più pre-zioso al mondo”. Anche se Alma-Laurea conferma che da noi la retri-buzione media dei dottori a un an-

no dalla tesi è di mille euro, con untasso di disoccupazione salito dal19 al 23 per cento per chi ha in ta-sca la laurea breve e dal 20 al 21 percento per chi ha seguito i corsi dicinque anni. Ma non è che altrove stiano poitanto meglio: un giornale canadeseha pubblicato una vignetta fulmi-nante. Il cane e gli anziani genitori(si fa per dire: avranno la mia età)osservano stupiti sulla soglia di ca-sa il figlio, un ragazzo con zaino ecappellaccio di lana, pronto a par-tire. “Vado in India”, dice. “A cercarete stesso?” chiede la madre, di anti-

ca memoria sessantottina. “No, acercare un lavoro”.Un altro articolo mi rincuora. Giàil titolo mi piace: “Aziende a cacciadi competenza: laurea o diploma,l’essenziale è studiare”. Le aziendecercano tecnici, scrive La Stampa,ma l’ultima ricerca di Unioncame-re rivela che mentre un diplomatosu due non ha una preparazioneadeguata, un tecnico su quattro ri-sulta introvabile. La soluzione, scrive il quotidiano, èuna offerta formativa post diplo-ma, specialmente nelle professionidigitali e in quelle che fanno capo amoda, mobilità sostenibile, green,meccanica, meccatronica, biotec-nologie, termoidraulica. E i laurea-

ti? “Non è vero che ci sono troppilaureati”, continua, anzi, secondo idati AlmaLaurea solo il 30 per cen-to dei diciannovenni si iscrive all’u-niversità e tra i nostri occupati soloil 18 per cento ha la laurea contro il30 per cento della media Ue. “Il Pae-se richiede un aumento sia di diplo-mati sia di laureati. Il problemanon è se laurearsi ma quali laureescegliere”. Come fare? A darsi unamossa sono le università stesse: og-gi è Ca’ Foscari ad aver aperto unavia nuova. Dopo una prima speri-mentazione conclusasi con succes-so a Mestre e Treviso, dal prossimoanno l’ateneo veneziano terrà corsiuniversitari pomeridiani agli stu-denti degli ultimi tre anni di liceo.L’esame finale varrà crediti validiper la laurea. Lo sforzo è quello diorientare precocemente contra-stando così gli abbandoni e i ritar-di: anche questa una preoccupazio-ne europea. Le Monde pubblica undato sorprendente: solo il 27 percento delle 154.144 matricole fran-cesi del 2008 ha raggiunto la laureatre anni più tardi. La nuova sfida delsistema universitario d’oltralpe nonè più la selezione ma il portare ilmaggior numero di studenti allalaurea. E le statistiche hanno rileva-to come siano gli atenei piccoli, concirca 20mila studenti, i più “perfor-manti”. Denis Varaschin, presidentedell’Université de Savoie, non hadubbi: “l’orientamento è la chiavedel nostro successo”. La stessa cosaaveva detto, a la Repubblica, MarcoMancini, presidente dei rettori ita-liani: “l’anticipazione dell’orienta-mento è fondamentale in un per-corso di studio”. Insomma, gli esperti concordano sudue principi: studiare è importantema più importante è sapere cosastudiare. Poi: lo studio si espandeprima e dopo il corso di laurea. Nelnome del lavoro. q

Mauro Broggigiornalista di Famiglia Cristiana

fotografie di Hildegard Adelheid Kuss

46 COMMENTI SCENARIO

Il valore della laurea e gli sforzi per conseguirla. In nome del lavoro e della volontà di apprendereche dura tutta la vita. L’AMBITO PEZZO DI CARTA

I giovani sono molto indecisi sul corso di laurea da scegliere per ottenere un posto di lavoro

2 / 2013SINCRONIZZANDO 47

[email protected]

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Apprendere, non solo sui libri, ma osservando chi è in grado di trasmettere competenze preziose. Andare a “bottega”, acquisire sul campo, arricchire quello che si è studiato in teoria,confrontarsi con chi ne sa di più o semplicemente condividereogni giorno gli stessi gesti di creatività.

TRA I FILI COLORATIConsigli da mettere in pratica,prima che il gesto sia acquisito e diventi sicuro, senzaesitazione. Questa fotografiadavanti a una macchina da tessitura coglie –nell’atteggiamento dei duepersonaggi – l’attimo della“trasmissione”. Momento in cui colui che insegna non deve imporsi, ma informare e supportare. E chi impara nondeve aver paura, ma prendere il coraggio di “fare da solo”.

REPORTAGECOMMENTI48

GUARDANDO SI IMPARA

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LA DUTTILITÀ DEL LEGNO“Imparare è un gioco” sembra dirci questa fotografia: per creare aeroplanini giocattoloche, uno dopo l'altro, aspettanoappoggiati sul tavolo il bambinoche li vorrà. Ma imparare èsoprattutto osservare e ripeterecome cerca di fare il giovaneapprendista con il pennello in mano. Ciò che conta alla fine è il risultato – come sembrasottolineare il “maestro” –controllare che tutto sia fattosecondo le regole della qualità.

50 REPORTAGECOMMENTI

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CUCIRE LA CARTALavorare a “bottega” è ancheessere vicini, fianco a fianco in un singolare mix diindividualità e collettività.Concentrati sulla progressionedel lavoro delle mani, con la possibilità di uno scambiocontinuo per la risoluzione di un problema tecnico, un consiglio, un’idea nuova.Come queste esperte rilegatricidi un piccolo atelier a Tallinn in Estonia.

2 / 2013SINCRONIZZANDO 5352 REPORTAGECOMMENTI

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QUESTIONE DI STILE54 COMMENTI 1 / 2013SINCRONIZZANDO 55

L’ adozione di comportamenti virtuosisul fronte della corruzione rientra tragli strumenti più importanti per ri-

muovere i vincoli allo sviluppo economi-co e sociale a livello internazionale.Di recente, in Italia è stato varato il Codicedi Comportamento della Pubblica Ammi-nistrazione che definisce specifiche mo-dalità comportamentali alle quali devonoattenersi i funzionari pubblici nei rappor-ti con i terzi. Per il nostro Paese si tratta diun passo importante nel tentativo di met-tere freno alla corruzione che è stimatanell’ordine di 60 miliardi di euro l’anno.Telecom Italia il 6 dicembre del 2012 ha

adottato una Policy Anticorruzione chevieta qualsiasi pratica corruttiva nei con-fronti o con il coinvolgimento di soggettisia pubblici sia privati, individuando al-tresì le aree sensibili di applicazione, qua-li omaggistica, spese di rappresentanza,eventi, sponsorizzazioni, liberalità. Desti-natari sono i componenti del Verticeaziendale e degli organi sociali delle so-cietà del Gruppo Telecom Italia, tutti i di-pendenti del Gruppo e i collaboratorinonché i terzi in rapporti di affari con ilGruppo, compresi i familiari.Recentemente la policy è stata fatta pro-pria anche da TIM Participações in Brasile.Come indicato dalla Policy, al fine di con-sentire l’attuazione dei principi, da questarichiamati, è prevista l’adozione di specifi-che procedure attuative a livello aziendale.È stato pertanto attivato un percorso diaggiornamento delle procedure di riferi-mento, tuttora in corso, con il coinvolgi-mento delle funzioni aziendali interessa-te, che definisce le modalità comporta-

mentali cui attenersi per effettuare lesingole iniziative. I nuovi criteri sono in coerenza con i valo-ri di trasparenza, correttezza e lealtà ri-chiamati dal Codice Etico di Gruppo

I CRITERII criteri vertono principalmente sull’indi-viduazione di valori soglia; sul richiamo

ai principi di ra-

gionevolezza e occasionalità; sulla diffe-renziazione di trattamento, ove necessa-rio, tra soggetti beneficiari pubblici e pri-vati; sulla definizione di modalità di trat-tamento nel caso di benefici a favore deidipendenti.Per quanto riguarda gli omaggi, peresempio, è prevista la definizione di un’u-nica soglia di valore massimo per omag-gistica verso soggetti sia pubblicisia privati. Questa si applicaanche agli omaggi ricevutidai dipendenti che, quandoil loro valore sia eccedente

il limite individuato, dovranno essere re-stituiti ovvero devoluti in beneficienza.Risultano inoltre eccezioni all’applica-zione per casi specifici quali premi, atte-stati, strenne aziendali, forme di incenti-vazione alla forza vendita. Analogamente,anche per le spese di rappresentanza ri-sultano individuate specifiche soglie dispesa, in particolare con riferimento ai

pasti e ai pernottamenti. In questo ca-so il criterio della ragionevolezza

risulta elemento qualificanteper l’ammissibilità della spesa.

GLI AMBITIAmbito specifico di trattazione

riguarda la partecipazione aeventi, organizzati dalla società

ovvero da terzi. Al riguardo risultadeterminante il grado di correla-

zione del contenuto dell’eventocon il cosiddetto business pur-pose, definito come la finalitàdi promozione, presentazione

Tra le recenti iniziative di rafforzamento della complianceculture, una specificapolicy che prevedeil divieto di ogni pratica di natura corruttiva.

OBIETTIVO ANTICORRUZIONEe/o esposizione di prodotti/ servizi dellasocietà/ente organizzatore. In base al li-vello di correlazione sono infatti definitidiversi criteri di partecipazione, tantopiù vincolanti quanto minore risulta ilcontenuto di business purpose e, in parti-colare, nel caso del coinvolgimento disoggetti pubblici nell’iniziativa. Per quanto attiene alla partecipazione aeventi di terzi da parte di dipendenti èprevista la definizione di modalità di ade-sione analoghe a quelle individuate pergli eventi di natura interna.Anche in questo caso sono previste ecce-zioni quali, per esempio, inviti in qualitàdi speaker/relatore.In conclusione, l’adozione di nuove mo-dalità relazionali da parte del Gruppo,oltre a perseguire l’obiettivo di garanti-re un maggior livello di compliance nel-l’ambito delle attività svolte e di preven-zione della commissione di possibili il-leciti, consente di raggiungere livelli dimaggiore trasparenza dell’operativitàcon i terzi. q

Valerio Cavalloillustrazione di Alberto Ruggieri

8 [email protected]

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Abbiamo lavorato alla ricerca di un lin-guaggio di comunicazione trasversalesu tutti i target delle nostre offerte, fis-

se e mobili, attuali e innovative, consumere business.TIM, Telecom Italia e Impresa Semplice, trebrand distinti ma che, volendo semplificaree cercando un linguaggio che li apparenti,appartengono comunque a un’unica grandearea, quella del “comunicare”, e a una solagrande famiglia, il Gruppo Telecom Italia.Così pensiamo sia anche nella mente delconsumatore: “quando sono fuori casa stocon TIM, a casa telefono e navigo con Tele-com Italia (e da lei ricevo la bolletta), in uffi-cio lavoro con Impresa Semplice. Ma alla finesempre di Telecom Italia si tratta”. Il nostrocliente, la persona reale, viva e attiva, è quin-di al centro della futura comunicazione dellanostra azienda che è essa stessa, da sempre,sinonimo di comunicazione.Nell’era di internet, dei social network, del ci-tizen journalism, della politica partecipata inrete, come si può generare adesione attornoall’atto di comunicare e che significato que-sto assume? In cosa i consumatori possonoidentificarsi?

L’ERA DELLA YOUCRACYGrazie alla rete, abbiamo vissuto e ancorastiamo vivendo una sorta di democratizza-zione dei media, la cosiddetta youcracy: lepersone hanno integrato il loro ruolo di frui-tori di contenuti con quello di creatori e han-no acquisito la consapevolezza della loro for-za e rilevanza.La rete ha messo nelle mani del pubbliconuove forme di interazione, di comunicazio-

Dietro le quinte della nuovacampagna commerciale. Il punto di vista della nostratestimonial Chiara Galiazzo.

2 / 2013SINCRONIZZANDO 57ECOSISTEMA56 MONDO

RAINBOWOVER THE

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2 / 2013SINCRONIZZANDO 59ECOSISTEMA58 MONDO

In queste pagine, il flash mob al Pincio, Roma, dove hanno partecipato anche 150 persone di Telecom Italia guidati dall’energia e dalla professionalità del grande Daniel Ezralow 8 [email protected]

[email protected]

ne, nuove forme di partecipazione alla vi-ta comune. Con tablet e smartphone nuo-vi gesti si sono inseriti nella quotidianità(“allarga” dell’Ipad), con il web e i socialnetwork nuovi termini sono entrati nel-l’uso comune: “mi piace, commenta, ag-giungi a”. Ma soprattutto, “condividi”. Telecom Italia nella sua storia ha di voltain volta aggiornato il significato della pa-rola “comunicazione”, legandolo alle abi-tudini dei tempi e alle nuove tecnologiedisponibili. Da Una telefonata allunga la vitapassando per Comunicare è vivere e arrivan-do al più recente Le emozioni non cambiano,il modo di comunicarle sì. Oggi la comunica-zione è condivisione. E condividere è met-tere in comune, è uno scambio, è un dono,è un atto che migliora noi stessi e da cuitraggono beneficio anche gli altri.

IL TALENTOLe persone, i giovani come i silver surfer,molti, tutti, vogliono essere protagonisti,vogliono esprimere le proprie idee e ap-profittare dell’opportunità di mostrare,far valere, condividere il proprio “talen-to”. Che ci sia o che sia idealizzato, tuttivogliono realizzare il sogno e il nuovo rac-conto di Telecom Italia è la storia di un so-gno che diventa realtà. Di un talento chetrova la sua strada.Talento è una della parole chiave della no-stra azienda. In questo momento diprofonda crisi e disorientamento, in cuiabbiamo bisogno di sperare nel futuro, ditrattenere cervelli e competenze, abbia-mo pensato che sarebbe stato corretto

promuovere, “pubblicizzare” il talento che si impegna, che siadopera per realizzare la propria passione, il proprio sogno,che rischia e non si abbatte. Il talento eccezionale nella sua normalità di storia vera di gio-vani che si danno da fare, ma non sono da soli: nell’era di in-ternet e del “condividi” tutto si condivide. Perché il successonon è individuale. È nel bene di tutti, dà l’esempio, generaconsenso e supporto.

LA NOSTRA CHIARAInauguriamo in pubblicità la real comedy: Chiara utilizzerà inostri prodotti come accade nella realtà di una persona atti-va, si interfaccerà con aziende e negozianti. Chiara non è te-stimonial in senso classico, è testimone del talento italiano,

le sue storie saranno ispirate alla sua vitavera, in cui utilizzerà (e vedrà utilizzareintorno a sé) i prodotti e i servizi della no-stra azienda: a casa e in mobilità, per unuso privato o per lavoro, di TIM e di Tele-com Italia. Un unico linguaggio per tutti iprodotti aziendali.Il linguaggio unico e la storia di un’uni-ca persona aiuta nel raccontare la con-vergenza in atto dei device e delle app esoprattutto il fatto che il cliente è la stes-sa persona che utilizza il cellulare per la-voro e per uso personale, che a casa ha ilwi-fi con l’ADSL, che guarda la tv on de-mand e che ascolta la musica in strea-ming, che condivide documenti per gio-co o per business.Il primo spot corale ha promosso l’UltraInternet (fisso e mobile, consumer e busi-ness) con forti elementi di spettacolarità:l’Ultra Internet, da luce bianca (come l’ab-biamo interpretata fin’ora) viene spetta-colarizzata e diventa arcobaleno: un arco-baleno fatto dai colleghi di Telecom Italia– call center, open access, staff – riuniti inun flash mob perché “comunicare è condi-videre” e con Ultra Internet di Telecom Ita-lia la comunicazione è migliore, la condi-visione di esperienze è migliore, la vita èpiù colorata, ricca di contenuti e di emo-zioni, più facile e più comoda. Over therainbow magnificamente cantata da Chia-ra sarà il sound brand che ci accompagnerà.Il padre creativo di questo nuovo format èMauro Mortaroli, che segue l’azienda conpassione da sempre, sua anche la telefona-ta che ti allunga la vita. Regia di Alessandro

D’Alatri e coreografia per la lunga giornata al Pinciodi Daniel Ezralow, uno dei nomi cult a livello mon-diale, che ha diretto comparse e colleghi diverten-dosi e facendoci divertire.Questo è un progetto di comunicazione, non soloun format televisivo: abbiamo fotografato talentiper il materiale visivo nei negozi, abbiamo capita-lizzato l’arcobaleno-fibra nelle sponsorizzazioni(allo stadio e al Mugello), abbiamo costruito unmaxi-impianto di affissione nell’atrio partenze delterminal A dell’aeroporto di Fiumicino, abbiamogirato e prodotto web-clip per siti, web e social me-dia inoltre, abbiamo coinvolto Chiara in attivitàcongiunte su Twitter e Facebook. Allo sviluppo del progetto ha collaborato una mol-titudine di persone, appartenenti a ConsumerCommunication, Business Communication, Dome-stic Media e Sponsorizzazioni, Social Media. q

Stella RomagnoliGaetano Di TondoSimone Zafferani

Elisabetta NottolaGrazia Butera

Barbara StrangesCiro Pagliara

Dario ChirichignoAndrea BrusaSergio Teresi

Carlotta VenturaFabrizio Petrera

Francesca BelliCristiano Habetswallner

Salvo MizziMariano Tredicini

e tutti gli altri professionisti che lavorano in ambito

comunicazione Domesticfotografie di Domenico Giampà

LA VOCE DI UN TALENTO

La campagna è legata all’immagine di Chiara Ga-liazzo, una ragazza semplice, della provincia ve-neta, che ama e sa cantare. Ha un vero talento, einfatti vince X Factor 2013 supportata dalle suecoinquiline e dai suoi amici e partecipa poi al Fe-stival di Sanremo.

Cos’è per te il talento?Il talento è un dono da valorizzare e che ha bisognodi un’occasione per potersi esprimere al meglio.

Cosa hai provato quando hai saputo che sarestidiventata la testimonial di Telecom Italia?Tanta curiosità, ma anche un senso di responsabi-lità perché Telecom Italia mi ha scelta per una cam-pagna il cui claim è “amo il talento” e che si rami-fica in tanti ambiti diversi, dall’arte alla ricerca.

Come vivi l’impegno per questa nuova avventura?È un’esperienza molto densa, impegnativa e di-vertente. Sto imparando tantissimo e sto incon-trando grandi professionisti e con loro ho unoscambio umano e lavorativo che mi sta facendocrescere da ogni punto di vista.

Cosa è cambiato? La notorietà televisiva che im-patti ha sulla tua quotidianità?Ho notato che adesso vengo riconosciuta più spes-so e a volte le persone mi dicono di avermi cono-sciuta proprio grazie agli spot di Telecom Italia.Cerco di fare la vita di sempre e mantenere invaria-te le mie abitudini ma devo dire che a volte cammi-nare per strada o prendere il tram diventa compli-cato. Qualche giorno fa ero in centro con le mieamiche per fare una passeggiata e guardare le ve-trine. Alcuni paparazzi mi hanno riconosciuta e cihanno seguite in motorino per tutto il tragitto fino a

casa, ne stiamo ancora ridendo, ma non posso na-scondere di essere stata in grande imbarazzo.

Ti diverte il mondo della pubblicità? È un mondo completamente nuovo per me, mi di-verte perché sono una persona curiosa, mi piacecapire, approfondire e sui set imparo tantissimo.

In più occasioni, mentre giravi gli spot, hai in-contrato alcuni dipendenti Telecom Italia che tihanno fatto molte domande. Tu cosa vorresti co-noscere del loro mondo?Vorrei chiedere loro com’è lavorare in TelecomItalia, come si trovano, di cosa si occupano. Primadi X Factor stavo facendo uno stage in una societàfinanziaria e mi interessa ancora capire come fun-zionano le grandi aziende.

Ti appassiona la tecnologia? Che rapporto hai conil telefonino? E con internet? Non sono particolarmente tecnologica, ma il te-lefonino lo uso tantissimo, soprattutto per lavo-ro, per fare o ricevere chiamate ma anche perl’aggiornamento dei social che è diventato fon-damentale.

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CUSTODI DEL NOSTROHABITAT

I l patrimonio immobiliare di Tele-com Italia con i suoi 11.200 circaedifici in uso, e le sue 14mila sta-

zioni radio base, rappresenta unacittà dalle dimensioni non trascu-rabili (come Ravenna, Bergamo oGrenoble) ed è presente su tutto ilterritorio nazionale.In questo patrimonio risiedono elavorano ben oltre 50mila personee funzionano svariati apparati tec-nologici sia di tipo civile che telefo-nico che devono ricevere il più ido-neo supporto per poter lavorare einteragire tra loro adeguatamente.Gli immobili, da sempre considera-ti un bene primario, anche per lanostra azienda, sono in effetti, nondei semplici involucri ma l’habitatfunzionale dove trova vita e conti-nuità il nostro business.Gestire tale patrimonio e assicurarele più adeguate condizioni di vivi-bilità e sicurezza è quindi una mis-sione molto impegnativa. Serve ilcompetente contributo professio-nale di chi è dedito a tale compito,elemento saliente dell’intero pro-cesso produttivo.

EFFICIENZA GLOBALEL’attività immobiliare pur avendogeneralmente radici molto profon-de nel passato, per essere al passocon i tempi, e con i cambiamentidel contesto economico in atto, cer-

ca processi di innovazione operati-va e tecnologica continua. Tale fenomeno si è verificato anchein Telecom Italia dove la ricerca diidonee azioni di efficientamento èstata possibile attuando progettigestionali sia immobiliari che di fa-cility management. Ciò ha comporta-to un enorme cambiamento cultu-rale delle persone che lavorano nel-la struttura Real Estate le quali han-no dovuto sviluppare una nuovasensibilità professionale: analiticae di “efficienza globale” oltre chesoltanto tecnica e operativa comenecessario in passato.

LA CUSTOMER SATISFACTIONInoltre, la definizione e il raggiun-gimento degli obiettivi di efficien-za, il rispetto delle policy aziendali,e il monitoraggio costante delleperformance dei fornitori sono ga-rantiti dalle strutture centrali e ter-ritoriali di Service Center Real Esta-te seguendo anche un processo cu-stomer oriented, finalizzato cioè arealizzare un equilibrio virtuosotra la qualità “percepita” dei servizierogati e i costi sostenuti. Per raggiungere una customer sati-sfaction positiva in un contesto mol-to complesso è indispensabile avva-lersi però, oltre che della competen-za e professionalità degli attori ingioco e di processi operativi interni

Parlano i colleghi di Real Estate che gestiscono il nostro patrimonio immobiliare e ne assicurano vivibilità e sicurezza.

consente di avere ritorni online datutto il territorio nazionale.

LE PERSONESenza nulla togliere però ai processie ai sistemi informativi avanzati, ilvalore aggiunto della struttura diReal Estate sono le persone. Crearenel tempo una squadra motivata,proattiva e coesa è perciò la sfida piùesaltante che ci attende. Oggi la ca-ratteristica principale di queste per-sone deve essere l’intelligenza socia-le, l’abilità di comprendere il conte-sto nella sua complessità, la conti-nua riprogettazione dei servizi, ilmonitoraggio costante dei risultatie la propensione a reagire tempesti-vamente alle immancabili criticitànell’ottica di un continuo migliora-mento, cui, come dicevano i nostriavi, non c’è mai fine. Il tutto vicino aicolleghi e ai problemi perché tuttiinsieme assicuriamo il business, an-zi lo rendiamo possibile. Quindi nesiamo parte integrante. q

Domenico Cipollettafotografie di Katia Carota

Sergio Fallucca

ed esterni ben definiti, di strumentiinformatici dedicati ed efficienti pergarantire gestione anche a distanzae ritorni dal campo in tempo reale.

I SISTEMI INFORMATICINell’ottica del “sell what you use”,ovvero di immissione sul mercatodi prodotti e pacchetti già utilizza-ti e testati all’interno, utilizziamovari sistemi. Tra questi il CruscottoImmobiliare, in cui sono presentitutti i dati patrimoniali, gestionalied economici dei nostri 11.200 im-mobili e 14mila stazioni radio ba-se; il portale denominato My Faci-lity & Real Estate, che permette atutti di connettersi per richiedereservizi e assistenza online, segnala-re criticità, esprimere la propriasoddisfazione; l’applicativo per ilFleet Management che raccoglie,incrocia e archivia ogni dato relati-vo a circa 20mila veicoli della flot-ta aziendale.Per il prossimo futuro si attiverà an-che il sistema integrato geolocaliz-zato per il controllo dei servizi am-bientali e di manutenzione che ci

Da sinistra, Fabrizio Paravani e Francesco Cipolloninella Regia Video Top della sede di Corso d’Italia, 41 a Roma.Nella pagina accanto, l’asilo nido di via Ugo La Malfa, Palermo

8 [email protected] [email protected] [email protected]

2 / 2013SINCRONIZZANDO 61IERI OGGI DOMANI60 MONDO

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Diciotto anni da architetto nell’immobiliare di Tele-com Italia rappresentano un percorso molto stimo-lante e ricco di molteplici esperienze professionali.Dal 1995 ho infatti vissuto, su vari territori da Milano aPalermo, da Roma a Venezia, le diverse evoluzioni concui l’azienda ha sviluppato l’attività di gestione degliimmobili e le molteplici componenti che costituisco-no il mondo Real Estate. La gestione degli immobili aziendali è un’attività che siè evoluta nel tempo seguendo, e a volte anche antici-pando, i cambiamenti richiesti dal contesto economi-co e i progressi e le innovazioni tecnologiche. L’immo-bile, da sempre un “bene primario”, è l’involucro den-tro cui si sviluppano la maggior parte delle attività del-l’azienda e gestirlo, assicurando un costante equilibriotra livello dei servizi erogati e contenimento dei costi,è una sfida continua. La creatività per sviluppare progetti sempre più inno-vativi di realizzazione immobiliare, la ricerca per “in-gegnerizzare” i processi di facility management, la nego-ziazione e l’analisi tecnico-economica per una gestio-ne del property finalizzata al miglior rapporto tra svi-luppo e contenimento dei costi, costituiscono i punticardine che mi hanno accompagnato in questi anni.L’opportunità di contatto con tanti colleghi che lavora-no in azienda fornendo dei servizi fondamentali rendeil nostro ruolo sempre vivo, attento; tale responsabilitàrappresenta uno dei punti di orgoglio che da sempreunisce la nostra squadra di uomini e donne e ci forni-sce l’energia per affrontare in maniera sempre efficien-te ed efficace il nostro compito.

Se dovessi trovare degli elementiche caratterizzano la nostra attualeorganizzazione rispetto al recentepassato non avrei dubbi a riferirmiad alcuni aspetti.Innanzitutto la vicinanza e il supportoai nostri colleghi con le nostre attivitàquotidiane facilitate anche dalla pre-senza territoriale dei nostri Poli.Poi la trasversalità delle nostre attivitàche vanno da quelle più ordinarie, checonsentono il “funzionamento” conti-nuo dei nostri immobili con standardadeguati alle attività che si svolgonoall’interno, a quelle più straordinarieche, con iniziative sempre più innova-tive, ci vedono protagonisti in diversiprogetti strategici per la nostra azien-da. Importante per noi consolidare giàper quest’anno un significativo rispar-mio sui canoni di locazione. Stiamotrattando in maniera strutturata concirca 160 proprietà degli immobili in-dustriali e con circa 400 proprietà del-le stazioni radio base per un totale dicanoni pari a 10 milioni di euro circa etra proposte avviate e rinegoziazioniconcluse abbiamo in pentola risparmia oggi per circa 0,5 milioni di euro a re-gime. La sfida è partita e noi, comesempre, non ci siamo sottratti!

IERI - GIUSEPPE LA CAVERA OGGI - ELISABETTA PALMIERI

Tecnologia e innovazione applicata al mondo delReal Estate: questo è l’obiettivo che cerco di rag-giungere e trasmettere ai miei collaboratori.La mia funzione è da sempre impegnata nel perseguireil continuo miglioramento dei servizi erogati, in termi-ni di efficacia, efficienza, attraverso l’utilizzo di solu-zioni tecnologiche e organizzative adeguate.Le attività gestite spaziano dal facility al maintenance,agli uffici protocollo (circa 650mila pezzi di posta lavo-rata nel 2012), alla gestione degli atti giudiziari, alle as-sistenze audio video (oltre 5mila nel 2012) ai centristampa (4,5 milioni di copie nel 2012), alle foresterie.Presidiamo inoltre tutti gli eventi ordinari e straordi-nari quali, Assemblea degli Azionisti e Consigli di Am-ministrazione, con SLA sfidanti e di alta qualità.Per poter fornire una gestione integrata dei servizidelle sedi strategiche del vertice aziendale, è necessa-ria un’attenta pianificazione delle singole attività, in-dividuando adeguate risorse tecnologiche ed econo-miche in piena aderenza alle esigenze aziendali di in-novazione e ottimizzazione dei costi. Ci inseriamo,quindi, nel panorama SCR interagendo con la Funzio-ne Centrale e le Aree Territoriali per un continuo e si-nergico scambio di idee. Sono convinto che un’avanzata sperimentazione tec-nologica su un perimetro limitato come il nostro, pos-sa tradursi in una successiva estensione nel resto delterritorio attuando interessanti economie di scala.Il Real Estate di Telecom Italia fonda le sue radici nelpassato, vive il suo contesto nel presente e guarda condeterminazione al futuro.

DOMANI - MAURIZIO BELLATRECCIA

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IERI OGGI DOMANI62 MONDO 63SINCRONIZZANDO 2 / 2013

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VIA GOITO 13, BOLOGNAA pochi passi dalle due torri, passeggiandonel centro storico di Bologna, potete imbat-tervi nella duecentesca Torre dei Guidoza-gni, salvata dal crollo negli anni Venti dal re-stauro della società telefonica TIMO e tra-sformata in accesso di una modernissimacentrale telefonica. Unitamente all’adiacen-te palazzo di via Goito, costituisce un vero eproprio “distretto della comunicazione” cheoccupa un intero isolato, inaugurato nel1928 dal re Vittorio Emanuele III. La presti-giosa sede ha ospitato la storica agenzia SIPe attualmente accoglie circa 200 personenelle strutture di Risorse Umane, Field Plan-ning & Control e Customer Care. Il palazzoconserva una spettacolare sala del consigliocon soffitto a cassettoni, affrescato con i ri-tratti dei grandi della storia delle telecomu-nicazioni tra cui: Meucci, Marconi, Righi eGalvani. A quest’ultimo è intitolata la centra-le telefonica che fa parte dell’ala tecnica delcomplesso che serve ancor oggi gran partedel centro storico. q

Roberta Manfredifotografie di Roberta Manfredi

VIA VII STRADA 22, PADOVAA Padova, in via VII Strada 22, poco lontanodal casello dell’autostrada A4 (uscita Padova-Est), si trova la sede di Telecom Italia. La strut-tura, adiacente alla zona industriale padova-na, è composta da due costruzioni distinte eospita nell’edificio Sirio il Customer CareConsumer 119 e Business 191 mentre nell’e-dificio S. Barbara torre A e B, il settore delleVendite, il CSA, la Rete e il CED. L’edificio Sirioe S. Barbara sono collegati tra loro da un rac-cordo sopraelevato che consente ai lavoratoridi accedere comodamente alle due struttu-re."Gli immobili sono circondati da un vastoparcheggio e offrono un auditorium di recen-te ristrutturazione, la palestra, una saletta re-lax, il servizio di gestione pratiche, la portine-ria, la mensa e una postazione bancomat. APadova si lavora in un ambiente giovane e di-namico ponendo la massima attenzione agliobiettivi e alla responsabilità di rappresenta-re l’azienda all’esterno; l’impegno e l’efficien-za però non prescindono dall’attenzione ver-so la qualità della vita lavorativa e dall’impor-tanza delle relazioni tra le persone. q

Ilenia De Rossi

VIA GUIDO MIGLIOLI 11, ANCONANonostante le dimensioni ragguardevoli,la sede di Telecom Italia di via Miglioli 11è una presenza discreta tra palazzi e ca-pannoni dei nuovi quartieri alla periferiasud di Ancona. Un unico complesso diste-so su quattro blocchi a sei piani, abbellitoall’ingresso da un’originale struttura reti-colare spaziale in acciaio, con dentro tuttociò che aiuta il lavoro di circa 500 persone:comodi parcheggi multipiano, mensa lu-minosa coperta da un bel giardino pensi-le su idrocolture, un elegante audito-rium ad anfiteatro, aule per la didattica,laboratori, bar interno. A completarequesto mosaico di ambienti c’è la recen-te creazione di un asilo nido, una bella“scommessa” considerata l’attuale etàmedia del personale. Inaugurato nel1992, l’edificio è il primo esempio in Ita-lia di costruzione isolata sismicamentedal suolo, cioè svincolata dalle consueterigidità strutturali di ancoraggio grazie aspeciali “isolatori sismici” in gomma eacciaio. Orgoglio della tecnica e dell’allo-ra Direzione Regionale, oggi rappresentauna roccaforte in cui trovano rifugio lerisorse man mano che si chiudono le se-di sparse nella città e dintorni. Resta in-dubbiamente un grande contenitore diprofessionalità, storie, relazioni, creati-vità, sogni, ma soprattutto speranza; pro-prio come quel verde intenso che lo av-volge e ne rallegra l’esterno. q

Gilberto Stacchiottifotografie di Gilberto Stacchiotti

A PASSEGGIOTRA LE NOSTRE SEDIContinua il nostro tour ideale: è la volta del Nord Est con alcunesedi ad Ancona, Padova e Bologna.

A destra, l’ingresso della sede di Ancona.Nella pagina accanto, la Torre dei Guidozagni e sullo sfondo la Torre dei Prendiparte, Bologna

2 / 2013SINCRONIZZANDO 65VENITE DA NOI64 MONDO

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Sette... sono trascorsi soltanto sette gior-ni dall’ultima volta. Erano miagolii di

luce, quei primi e innocenti bagliori; orahanno invaso il cielo, come il tuo perdutosorriso ogni mio colorato orizzonte. Tra-suda un’alba indifferente... Mi alzo il bave-ro di pochi, ancora spauriti, rimpianti. Ab-baia un randagio, lontano. Il mare s’ada-gia, in un piatto silenzio. Tu, resti l’eco diun’essenza che non ha senso inseguire.Sulla battigia una barca vacilla. Nulla è piùintenso di ciò che finisce.

Sante D’Anna

In rari momenti che la vita perde velocitàe combacia con la linea dei pensieri. Mi ri-vedo bambina. Nascosta sotto un cedrodel Libano, guardavo un incantevole tra-monto. Allora conobbi la solitudine, forseper la severità del mio sguardo. Avevo co-nosciuto la morte. Striature di rosso vio-lento, l’arancio, poi il rosa. Ai confini unfluttuante viola. Striature indaco e formelattiginose a sembrar nuvole. E dire non sose i colori di quell’attimo presero il postodi strazianti echi di mille parole silenti.

Lorella Palmerini

La consapevolezza arrivò all’improvviso,portentosa come il temporale in un gior-no tiepido. Quell’istante sembrò infiltrarsiin ogni cellula del mio organismo. Era dav-vero finita, non ci sarebbero stati altri ab-bracci, un’ultima telefonata, una risata in-sieme. Si spegneva l’arcobaleno più colo-rato che avessi mai visto in tutta la mia vi-ta e la sua intensità la percepivo in pienosolo in quel momento rendendomi contoche negli anni passati le nuvole che lo ave-vano coperto erano solo nei miei occhi.

Silvia Ranzo

Guardo fuori attraverso quella grande ve-trata; osservo i colori del cielo e le for-

me di quelle nuvole in un pomeriggio dimezza estate. Rifletto su quanto sia belloassaporare quello scenario di calma appa-rente, mentre sono invaso da dubbi sulmio futuro. Provo a sperare che qualcosacambi, anche se non ho più aspettative. Hola certezza che mi mancherà ogni partico-lare della tua presenza, ma mi aggrappo al-l’idea che per i prossimi sette giorni sarò ioil centro della mia vita, anche se cerco te.

Simona De Giorgi

Improvvisamente immersa nella luce, ve-devo il giardino di casa diventare semprepiù piccolo. Che stava accadendo? Ero inaria, nel cielo. In un attimo mi trovai avvol-ta dai colori più brillanti che avessi mai vi-sto. Sembrava di essere dentro l’arcobale-no, di essere parte dell’arcobaleno anch’io.Non capivo perché non provassi paura. Eraun senso di pace quello che mi inondava. Aun tratto tutto fu chiaro. Le sue parole insi-gnificanti prendevano forma: “Dolce Bian-ca sei tu la luce che manca”.

Barbara De Sieno

Proprio una gran fregatura; ore e ore dicorse affannose e l’obiettivo sempre a unpasso, ma un passo che sembrava lungosempre più della gamba, che portavaovunque senza arrivare da nessuna parte.Ed eccola lì, la fine dell’arcobaleno! e viaa scavare, a cercare la pentola piena d’oro,poi ancora lì, stanchi e delusi, e della pen-tola nessuna traccia. “E se questa non fos-se la fine dell’arcobaleno, ma l’inizio?”. Eallora via, si ricomincia; qualcuno ci fer-merà, ma non ora, o forse mai.

Guido Maria Forloni

66 IL RACCONTO

IMMAGINANDO,AGGREGANDO, RACCONTANDO

I candidati volontari che hanno lavorato con il team tecnico della casa editrice Peliti Associati sono: Elena Braccini, Maurizio Codogno, Claudia Davan-zo, Umberto De Giosa, Cinzia Cristina De Monte, Fabio Galli, Paolo Piani, Maria Rocco, Bruno Saleri, Pietro Salerno, Sabina Scarpa, Paola Turco, Simona Vassetti, Maria Grazia Venuti, Ernesto Maria Volpe

LA SOLITUDINE IL MIO SOGNO

Ecco i primi tre racconti nati dalle “nostre penne collettive”, selezionati e aggregati dai candidati volontari e dal team tecnico. Grazie agli oltre 200 colleghi che hannopartecipato alla prima edizione con entusiasmo e creatività sulle parole Sette, Colore,Arcobaleno, protagonisti della tag cloud di sottofondo. Si prosegue in autunno...

LE STORIE DEI RICORDI

L e case giravano intorno alla piazza, alcentro i banchi del mercato, le cassette

della frutta, il profumo del basilico, i co-lori dei fiori. Alle 7 un via vai di cappucci-ni nei vassoi e i primi buongiorno. Passa-vamo di là con i miei fratelli per andarealle elementari: tutti più piccoli delleenormi cartelle e nei nostri disegni c’era-no il verde, l’arancio, il rosso, il giallo e ilviola, le bottiglie di olio e di vino, i cartoc-ci delle olive e l’odore delle banane. Eratanto tempo fa.

Emanuela Foglietta

Il respiro è affannato mentre corro dispe-rato. I palazzi grigi sono giganti severi, itombini neri dei pozzi profondi. Il cieloincombe bianco su di me piegando la miaragione. La paura mi assale e comincio agridare, senza voce. Gli occhi si riempionodi lacrime nere che portano il buio. Ma ec-co all’improvviso il calore di una manoche stringe la mia. “Amore” – sento dire dauna voce conosciuta che riporta i colorinella mia piccola vita. Alzo lo sguardo etrovo gli occhi azzurri di mia madre.

Stefano Pietri

Quando arriverà la primavera – dicevi tu –saremo lontani, in un luogo migliore, a in-ventare nuove storie e ricordarne di pas-sate. Saremo stanchi, e troveremo un mo-do diverso di stare insieme e di meravi-gliarci ogni giorno di questa vita bizzarrae di imprevedibile bellezza. Ci fermeremoa contemplare un cielo terso che colorerà inostri affanni e rifletterà le nostre risa pe-santi, e come bambini cercheremo il teso-ro nascosto alla fine dell’arcobaleno. Tro-vandolo dentro di noi.

Anna Maria Fumarola

Sincronizzandoil periodico di Telecom Italia Anno 4 numero 2Luglio 2013

Proprietario ed editoreGruppo Telecom Italia

Direzione, Amministrazione, RedazioneCorso d’Italia, 41 – 00198 [email protected]

Direzione EditorialeAntonio MigliardiFrancesco Cardamone

Direttore ResponsabileCinzia Vetrano

Progetto editorialePeliti Associati

Coordinamento e consulenza editorialeValeria Accornero

RedazioneLuciano Capanna Francesco Costanzo Francesca Impecora Barbara Lucangeli

Art DirectorMario Peliti

Grafica e impaginazioneValerio Fanelli

Hanno scritto per SincronizzandoMauro BroggiMarina BrolloChiara Ottaviano

Hanno collaboratoMilco AccorneroElena AcinapuraAntonino AgeloArmida AgostinacchioMarcella AmetranoGianluca AngeliciGianluca AtzeniAlberto BadialiAntonella BaldariSandro BambagioniEnrico BarellaSilvio Rafael BassabeGiuseppe BattistaMaurizio BellatrecciaFrancesca BelliMauro BellucciMario BenedettiGianluca BergeseAlessandro BertiniAndrea BertoldiMarco BiaggiDoria BiancaMichela BillottiGuido Bocci

Silvia BogiSara BolognesiElena BracciniAndrea BrusaElena BrusadinStefano BrusottiGrazia ButeraDaniela CalascibettaGian Battista CanovaMatteo CantoniErika CappellettoGennaro CarloneGianluca CasaSonia CasaroBartolomeo CastaldoEugenia CastellucciValerio CavalloGiampaolo CecchiMarino CecchiEttore CerviFabiola CesariniAlberto ChiesaDario ChirichignoCristina CianchiDomenico CipollettaFrancesco CipolloniGiovanni CirilloOscar CivilettiMaurizio CodognoRoberto CollavizzaMarcello ColliaIlenia CollottaAndrea CostaEnrico CrisciFiorella D’AjelloLuigi D’AmoreSante D’AnnaSandro D’AntimoClaudia DavanzoGiampaolo DedolaSimona De GiorgiUmberto De GiosaMariateresa De MarzoCinzia Cristina De MonteMarco De PrettoIlenia De RossiBarbara De SienoRiccardo Del PintoLuca DelsanteAlfonso De VizioAngelica Di CagnoGiorgio di GiovanniRosario Di GirolamoStefania Di SimioGaetano Di TondoGabriele EliaMaria Grazia EspositoCarlo EynardFulvio FaraciTiziana FilippiEmanuela FogliettaGuido Maria ForloniDaniele FranceschiniAnna Maria FumarolaFabio GalliFabio Galluccio

Fabio GenoveseMarina GiardiniMario GiardinoMassimiliano GigliottiVeronica GiovanniniMarco GiulianiMichelina GiulianiGiuliano GodiniSilvia GrazioliBarbara GrecoPaolo GuerelloCristiano HabetswallnerVenanzio IacozzilliAntonio IannucciStefania IeroGiuseppe La CaveraElisabetta LeoneCaterina LiguoriMaria LionettiAntonella LorussoPaolo MalgarottoPaolo ManaraRoberta ManfrediLucia MarchisioStefano MarcolinCarlo MarinoMaurizio MarzilliIvana MasciaPaola MassariStefano MatteviCarmine MelaragniMario MicarelliMassimiliano MichelangeliSalvo MizziLaura Antonia MontesanoMarco MorassoGiovannangelo MorettiPierluigi MottaLara MunarettoPaolo MussettoDebora NasoniFabio NieriElisabetta NottolaDaniela OggeroCiro PagliaraLorella PalmeriniElisabetta PalmieriAntonella PalumboMarialuigia PanaroRoberta PapararoFabrizio ParavaniMattia PasoliAlessandra PennacchiettiAmedeo PersiClaudio PesoliFabrizio PetreraAngela PetruzziPaolo PianiCarlo PietrellaStefano PietriMonia PinzagliaVito PistilloStefano PoliniGuido PontePaola PorrecaPaolo Priolo

Stefano QuintilianoYusi RamadianSilvia RanzoMaria RoccoStella RomagnoliEttore RomondiaAndrea RuberaFrancesco RussoPaolo SalamandraPietro SalernoBruno SaleriValentina SannaRenato SantucciGian Luigi SavioliLorella ScalcioneSabina ScarpaSergio SchinaiaDario SegnaCarlo SestriEnrico SevesoMassimo SinibaldiIda SirolliMassimiliano Spaziani BrunellaGaia SpinellaGilberto StacchiottiBarbara StrangesAlessandra TavarnelliPaolo TeoducciSergio TeresiPaolo TommasiniElena TondiniSimone TopazziMaria Luisa TraisciMariano TrediciniRosario TrimarchiPaola TurcoPatrizia UgazioAlessandra UlizioDaniele VaiSimona VassettiCarlotta VenturaMaria Grazia VenutiMichele VescoviMarina VespucciGiovanni ViolanoPaolo VitielloErnesto Maria VolpeMichele VolpeSimone ZafferaniAlvise ZanioliFrancesco ZanniniEmanuele ZingaleRoberto Zunino

AmministrazioneLucilla Mancini

Illustrazioni e infograficaMarco Giannini (pagine 16-17, 22-23, 24-25, 38)Alberto Ruggieri(pagine 20-21, 54-55)

FotografieRiccardo AdeliniDaniele Antoni PaoliMoreno Balzani

Paolo BertoglioKatia CarotaLuigi ChiriacòAntonio ColellaGiuseppe Di LorenzoPietro EbnerMaria Grazia FacciolàSergio FalluccaFrancesco FigurelliPaolo FocherAndrea FurelliDomenico GiampàMaria Laura GonzalesFabrizio IgnestiFiona KokHildegard Adelheid KussVittoria MarlettaFrancesca Romana MarianiAlessandro Maria Martino Rosanna Merola Alessandro MorabitoFrancesco SabettiAndrea SerraBruno SpieziaMarcello StasiNicola Vaiani Patrizia Valfrè

Michele ConventiElisabetta PalmieriMichele Pisante

Courtesy of Team WCAPCourtesy of Expo Milano 2015

Archivio CorbisArchivio Gruppo Telecom ItaliaArchivio storico Telecom Italia

TipografiaVarigrafica Alto Lazio Zona Industriale Settevene Nepi 01036 – Nepi (VT)

RegistrazionePeriodico iscritto al Tribunale di Milano numero 126 del 22 febbraio 2006

Chiuso in tipografia30 luglio 2013

Testi, fotografie, disegni Riproduzione vietata copyright ©

La rivista è disponibile online su intranet e su internet Per info e ricezione online inviare una email a:[email protected]

L’editoria di Telecom Italia comprende anche

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notiziariotecnicoCarta ecologica riciclata Fedrigoni Symbol Freelife SatinProdotto realizzato impiegando carta certificata FSC Mixed Sources COC-000010.Prodotto realizzato impiegando carta con marchio europeo di qualità ecologicaEcolabel – Rif. N°

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