tendaidea anno xxxix - n°. 5 - euro 0.50 ...win.ilpontenews.it/img/archivio/feb_09_2013.pdf · dal...

16
il ponte Settimanale Cattolico dell’Irpinia [email protected] ANNO XXXIX - N°. 5 - euro 0.50 9 febbraio 2013 www.ilpontenews.it “Et veritas liberabit vos” il ponte è il primo settimanale dell’irpinia tENDaiDEa di Eduardo Testa Via Cannaviello 14 tel. 0825 31565 www.tendaidea.it email: [email protected] sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino EcclESia lE ScEltE DEi cattolici Gerardo Salvatore pag. 4 il  NuoVo coDicE DElla StRaDa F ranco Iannaccone pag. 6 FiSco i MEDici “SENtoNo” il DoloRE DEi paziENti Gianpaolo Palumbo pag. 8 MEDiciNa la pRoSpERitÀ DEi MalVaGi (S almo 72) di Mario Barbarisi Nella Parola, grazie al dono della fede, troviamo la luce che indica la strada maestra, la risposta ai tanti interrogativi quotidiani. Il Salmo 72 sembra scritto per i nostri giorni, un sostegno alle persone colpite da innumerevoli difficoltà: vittime di una società, spes- so, distratta dal potere e dagli interessi. Una società dove aumentano la povertà e la sfiducia, dove la poli- tica, con le promesse non mantenute, non riesce ad offrire soluzioni e diventa cattivo esempio, con corru- zione e malaffare dilagante. Le parole che seguono indicano a tutti la retta via, invitano a non perdere la speranza,sono di aiuto per comprendere i valori autentici da abbracciare e trasmettere alle future generazioni. Salmo 72 (73) Quanto è buono Dio con i giusti, con gli uomini dal cuore puro! Per poco non inciampavano i miei piedi, per un nulla vacillavano i miei passi, perché ho invidiato i prepotenti, vedendo la prosperità dei malvagi. Non c'è sofferenza per essi, sano e pasciuto è il loro corpo. Non conoscono l'affanno dei mortali e non sono colpiti come gli altri uomini. Dell'orgoglio si fanno una collana e la violenza è il loro vestito. Esce l'iniquità dal loro grasso, dal loro cuore traboccano pensieri malvagi. Scherniscono e parlano con malizia, minacciano dall'alto con prepotenza. Levano la loro bocca fino al cielo e la loro lingua percorre la terra. Perciò seggono in alto, non li raggiunge la piena delle acque. Dicono: «Come può saperlo Dio? C'è forse conoscenza nell'Altissimo?». Ecco, questi sono gli empi: sempre tranquilli, ammassano ricchezze. Invano dunque ho conservato puro il mio cuore e ho lavato nell'innocenza le mie mani, poiché sono colpito tutto il giorno, e la mia pena si rinnova ogni mattina. Se avessi detto: «Parlerò come loro», avrei tradito la generazione dei tuoi figli. Riflettevo per comprendere: ma fu arduo agli occhi miei, finché non entrai nel santuario di Dio e compresi qual è la loro fine. Ecco, li poni in luoghi scivolosi, li fai precipitare in rovina. continua a pag. 3 XXi  GioRNata MoNDialE DEl Malato iNizia la quaRESiMa DiocESi Di aVElliNo «annus Fidei» FEStiVitÀ Di SaN MoDEStiNo VEScoVo E MaRtiRE patrono della città e della Dio cesi di avellino 14 febbraio 2013 Carissimi, nell’Anno della Fede la memoria non va soltanto al momento storico del martirio del nostro Patrono, al “rinvenimento” del corpi dei santi da parte del vescovo Guglielmo intorno all’anno 1166 ed al progressivo consolidarsi della tradizione spirituale. San Modestino quale “vescovo” appare il prototipo di “fondatore” della nuova “Abellinum” in quel Medioevo che segnò il rifiorire nel territorio di una “polis” alla ricerca di una propria identità che solo il cristianesimo garantiva. Una condizione che appare per alcuni versi analoga ai nostri tempi difficili. La festa del Santo Patrono è una sincera proposta per la misura «alta della vita cristiana ordinaria: la via della santità». Nel motu proprio Porta Fidei, Benedetto XVI ci ricorda che, il rinnovamento della Chiesa passa anche attraverso la testimo- nianza offerta dalla vita dei credenti: con la loro stessa esistenza nel mondo i cristiani sono infatti chiamati a far risplendere la Parola di verità che il Signore Gesù ci ha lasciato. Sia per tutti noi L’Anno della fede un invito alla conversione al Signore, unico Salvatore del mondo. Vi benedico di cuore! + Francesco Marino, vescovo pag. 2 pag. 3 pag. 12 politica 14mila euro per l’acquisto di 70 distruggi-documenti Alfonso Santoli pag. 5

Upload: trinhque

Post on 17-Feb-2019

214 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

il ponteSettimanale Cattolico dell’Irpinia

[email protected] XXXIX - N°. 5 - euro 0.509 febbraio 2013

www.ilpontenews.it

“Et veritas liberabit vos”

il ponte è il primo settimanale dell’irpinia

tENDaiDEadi Eduardo Testa

Via Cannaviello 14

tel. 0825 31565

www.tendaidea.it

email:[email protected]

sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino

EcclESia

lE ScEltE DEi cattolici

Gerardo

Salvatore

pag. 4

il  NuoVocoDicE DElla

StRaDa Franco

Iannaccone

pag. 6

FiSco

i MEDici “SENtoNo” il DoloRE DEi paziENti

Gianpaolo

Palumbo

pag. 8

MEDiciNa

la pRoSpERitÀ DEiMalVaGi (Salmo 72)

di Mario Barbarisi

Nella Parola, grazie al dono della fede, troviamo laluce che indica la strada maestra, la risposta ai tantiinterrogativi quotidiani. Il Salmo 72 sembra scrittoper i nostri giorni, un sostegno alle persone colpite dainnumerevoli difficoltà: vittime di una società, spes-so, distratta dal potere e dagli interessi. Una societàdove aumentano la povertà e la sfiducia, dove la poli-tica, con le promesse non mantenute, non riesce adoffrire soluzioni e diventa cattivo esempio, con corru-zione e malaffare dilagante. Le parole che seguonoindicano a tutti la retta via, invitano a non perdere lasperanza,sono di aiuto per comprendere i valoriautentici da abbracciare e trasmettere alle futuregenerazioni.

Salmo 72 (73)

Quanto è buono Dio con i giusti, con gli uomini dal cuore puro! Per poco non inciampavano i miei piedi, per un nulla vacillavano i miei passi,perché ho invidiato i prepotenti, vedendo la prosperità dei malvagi.

Non c'è sofferenza per essi, sano e pasciuto è il loro corpo.Non conoscono l'affanno dei mortali e non sono colpiti come gli altri uomini.

Dell'orgoglio si fanno una collana e la violenza è il loro vestito. Esce l'iniquità dal loro grasso, dal loro cuore traboccano pensieri malvagi.Scherniscono e parlano con malizia,minacciano dall'alto con prepotenza.

Levano la loro bocca fino al cielo e la loro lingua percorre la terra. Perciò seggono in alto, non li raggiunge la piena delle acque.Dicono: «Come può saperlo Dio? C'è forse conoscenza nell'Altissimo?». Ecco, questi sono gli empi: sempre tranquilli, ammassano ricchezze.Invano dunque ho conservato puro il mio cuoree ho lavato nell'innocenza le mie mani,poiché sono colpito tutto il giorno, e la mia pena si rinnova ogni mattina.

Se avessi detto: «Parlerò come loro», avrei tradito la generazione dei tuoi figli. Riflettevo per comprendere:ma fu arduo agli occhi miei, finché non entrai nel santuario di Dio e compresi qual è la loro fine. Ecco, li poni in luoghi scivolosi, li fai precipitare in rovina.

continua a pag. 3

XXi  GioRNata

MoNDialE DEl Malato

iNizia laquaRESiMa

DiocESi Di aVElliNo«annus Fidei»

FEStiVitÀ Di SaN MoDEStiNo VEScoVo E MaRtiREpatrono della città e della Diocesi di avellino

14 febbraio 2013Carissimi,nell’Anno della Fede la memoria non va soltanto al momento storico del martirio del nostro Patrono, al “rinvenimento” del corpi deisanti da parte del vescovo Guglielmo intorno all’anno 1166 ed al progressivo consolidarsi della tradizione spirituale. San Modestinoquale “vescovo” appare il prototipo di “fondatore” della nuova “Abellinum” in quel Medioevo che segnò il rifiorire nel territorio di una“polis” alla ricerca di una propria identità che solo il cristianesimo garantiva. Una condizione che appare per alcuni versi analoga ainostri tempi difficili. La festa del Santo Patrono è una sincera proposta per la misura «alta della vita cristiana ordinaria: la via dellasantità». Nel motu proprio Porta Fidei, Benedetto XVI ci ricorda che, il rinnovamento della Chiesa passa anche attraverso la testimo-nianza offerta dalla vita dei credenti: con la loro stessa esistenza nel mondo i cristiani sono infatti chiamati a far risplendere la Paroladi verità che il Signore Gesù ci ha lasciato. Sia per tutti noi L’Anno della fede un invito alla conversione al Signore, unico Salvatoredel mondo.

Vi benedico di cuore! + Francesco Marino, vescovo

pag. 2

pag. 3 pag. 12

politica

14mila euro per l’acquisto

di 70 distruggi-documentiAlfonso

Santoli

pag. 5

il ponteil ponteAttualità2 9 febbraio 2013

Cari fratelli e sorelle!1. L’11 febbraio 2013, memoria liturgica dellaBeata Vergine Maria di Lourdes, si celebrerà informa solenne, presso il Santuario mariano diAltötting, la XXI Giornata Mondiale del Malato. Talegiornata è per i malati, per gli operatori sanitari, peri fedeli cristiani e per tutte le persone di buonavolontà «momento forte di preghiera, di condivisio-ne, di offerta della sofferenza per il bene dellaChiesa e di richiamo per tutti a riconoscere nel voltodel fratello infermo il Santo Volto di Cristo che, sof-frendo, morendo e risorgendo ha operato la salvez-za dell’umanità» (Giovanni Paolo II, Lettera istituti-va della Giornata Mondiale del Malato, 13 maggio1992, 3). In questa circostanza, mi sento partico-larmente vicino a ciascuno di voi, cari ammalatiche, nei luoghi di assistenza e di cura o anche acasa, vivete un difficile momento di prova a causadell’infermità e della sofferenza. A tutti giungano leparole rassicuranti dei Padri del Concilio EcumenicoVaticano II: «Non siete né abbandonati, né inutili:voi siete chiamati da Cristo, voi siete la sua traspa-rente immagine» (Messaggio ai poveri, ai malati eai sofferenti).2. Per accompagnarvi nel pellegrinaggio spiritualeche da Lourdes, luogo e simbolo di speranza e digrazia, ci conduce verso il Santuario di Altötting,vorrei proporre alla vostra riflessione la figuraemblematica del Buon Samaritano (cfr Lc10,25-37). La parabola evangelica narrata da san Luca siinserisce in una serie di immagini e racconti trattidalla vita quotidiana, con cui Gesù vuole far com-prendere l’amore profondo di Dio verso ogni esse-re umano, specialmente quando si trova nellamalattia e nel dolore. Ma, allo stesso tempo, con leparole conclusive della parabola del BuonSamaritano, «Va’ e anche tu fa’ lo stesso» (Lc10,37), il Signore indica qual è l’atteggiamento chedeve avere ogni suo discepolo verso gli altri, parti-colarmente se bisognosi di cura. Si tratta quindi diattingere dall’amore infinito di Dio, attraverso un’in-tensa relazione con Lui nella preghiera, la forza divivere quotidianamente un’attenzione concreta,come il Buon Samaritano, nei confronti di chi è feri-to nel corpo e nello spirito, di chi chiede aiuto,anche se sconosciuto e privo di risorse. Ciò vale non

solo per gli operatori pastorali e sanitari, ma pertutti, anche per lo stesso malato, che può vivere lapropria condizione in una prospettiva di fede: «Nonè lo scansare la sofferenza, la fuga davanti al dolo-re, che guarisce l’uomo, ma la capacità di accetta-re la tribolazione e in essa di maturare, di trovaresenso mediante l’unione con Cristo, che ha soffer-to con infinito amore» (Enc. Spe salvi, 37).3. Vari Padri della Chiesa hanno visto nella figuradel Buon Samaritano Gesù stesso, e nell’uomoincappato nei briganti Adamo, l’Umanità smarrita eferita per il proprio peccato (cfr Origene, Omelia sulVangelo di Luca XXXIV, 1-9; Ambrogio, Commentoal Vangelo di san Luca, 71-84; Agostino, Discorso171). Gesù è il Figlio di Dio, Colui che rende pre-sente l’amore del Padre, amore fedele, eterno,senza barriere né confini. Ma Gesù è anche Coluiche "si spoglia" del suo "abito divino", che si abbas-sa dalla sua "condizione" divina, per assumereforma umana (Fil 2,6-8) e accostarsi al dolore del-l’uomo, fino a scendere negli inferi, come recitiamonel Credo, e portare speranza e luce. Egli non con-sidera un tesoro geloso il suo essere uguale a Dio,il suo essere Dio (cfr Fil 2,6), ma si china, pieno dimisericordia, sull’abisso della sofferenza umana,per versare l’olio della consolazione e il vino dellasperanza.4. L’Anno della fede che stiamo vivendo costituisce

un’occasione propizia per intensificare la diaconiadella carità nelle nostre comunità ecclesiali, peressere ciascuno buon samaritano verso l’altro,verso chi ci sta accanto. A questo proposito, vorreirichiamare alcune figure, tra le innumerevoli nellastoria della Chiesa, che hanno aiutato le personemalate a valorizzare la sofferenza sul piano umanoe spirituale, affinché siano di esempio e di stimolo.Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo,"esperta della scientia amoris" (Giovanni Paolo II,Lett. ap., Novo Millennio ineunte, 42), seppe vive-re «in unione profonda alla Passione di Gesù» lamalattia che la condusse «alla morte attraversograndi sofferenze». (Udienza Generale, 6 aprile2011). Il Venerabile Luigi Novarese, del quale moltiancora oggi serbano vivo il ricordo, nell’esercizio delsuo ministero avvertì in modo particolare l’impor-tanza della preghiera per e con gli ammalati e i sof-ferenti, che accompagnava spesso nei Santuarimariani, in speciale modo alla grotta di Lourdes.Mosso dalla carità verso il prossimo, RaoulFollereau ha dedicato la propria vita alla cura dellepersone affette dal morbo di Hansen sin nelle areepiù remote del pianeta, promuovendo fra l’altro laGiornata Mondiale contro la Lebbra. La beataTeresa di Calcutta iniziava sempre la sua giornataincontrando Gesù nell’Eucaristia, per uscire poinelle strade con la corona del Rosario in mano ad

incontrare e servire il Signore presente nei soffe-renti, specialmente in coloro che sono "non voluti,non amati, non curati". Sant’Anna Schäffer diMindelstetten seppe, anche lei, in modo esemplareunire le proprie sofferenze a quelle di Cristo: «illetto di dolore diventò… cella conventuale e la sof-ferenza costituì il suo servizio missionario…Confortata dalla Comunione quotidiana, ella diven-tò un’instancabile strumento di intercessione nellapreghiera e un riflesso dell’amore di Dio per moltepersone che cercavano il suo consiglio» (Omeliaper la canonizzazione, 21 ottobre 2012). NelVangelo emerge la figura della Beata VergineMaria, che segue il Figlio sofferente fino al supremosacrificio sul Golgota. Ella non perde mai la speran-za nella vittoria di Dio sul male, sul dolore e sullamorte, e sa accogliere con lo stesso abbraccio difede e di amore il Figlio di Dio nato nella grotta diBetlemme e morto sulla croce. La sua ferma fidu-cia nella potenza divina viene illuminata dallaRisurrezione di Cristo, che dona speranza a chi sitrova nella sofferenza e rinnova la certezza dellavicinanza e della consolazione del Signore.5. Vorrei infine rivolgere il mio pensiero di viva rico-noscenza e di incoraggiamento alle istituzioni sani-tarie cattoliche e alla stessa società civile, alle dio-cesi, alle comunità cristiane, alle famiglie religioseimpegnate nella pastorale sanitaria, alle associazio-ni degli operatori sanitari e del volontariato. In tuttipossa crescere la consapevolezza che «nell’acco-glienza amorosa e generosa di ogni vita umana,soprattutto se debole e malata, la Chiesa vive oggiun momento fondamentale della sua missione»(Giovanni Paolo II, Esort. ap. postsinodaleChristifideles laici, 38).Affido questa XXI Giornata Mondiale del Malatoall’intercessione della Santissima Vergine Mariadelle Grazie venerata ad Altötting, affinché accom-pagni sempre l’umanità sofferente, in cerca di sol-lievo e di ferma speranza, aiuti tutti coloro che sonocoinvolti nell’apostolato della misericordia a diven-tare dei buoni samaritani per i loro fratelli e sorelleprovati dalla malattia e dalla sofferenza, mentreben volentieri imparto la Benedizione Apostolica.

BENEDICTUS PP XVI

«Va’ E aNchE tu Fa’ lo StESSo» (Lc 10, 37)

LA PArOLA deL PAPA

L’Anno della fede che stiamo vivendo costituisce un’occasione propizia per intensificare la diaconia della caritànelle nostre comunità ecclesiali, per essere ciascuno buon samaritano verso l’altro, verso chi ci sta accanto.

DiocESi Di aVElliNo«annus Fidei»

FEStiVitÀ Di SaN MoDEStiNo VEScoVo E MaRtiREpatrono della città e della Diocesi di avellino

14 febbraio 2013

pRoGRaMMa

- DOMENICA 10 FEBBRAIO - ore 18 Santa Messa presieduta da S.E. il Vescovo.Ammissione tra i candidati al Diaconato ed al Presbiterato dei Seminaristi Antonio Fucci della Parrocchia “S. Nicola Maggiore” in

Fontanarosa (Av) e di Giampaolo Mazzeo della Parrocchia “S. Ippolisto m.” in Atripalda (Av).

11 FEBBRAIO MEMORIA DELLA B.V. MARIA DI LOURDESInizio del triduo in preparazione alla Festa di San Modestino vescovo e martire

ore 18,00 – Santa Messa preceduta dalla recita del Santo Rosario

12 FEBBRAIO – Santa Messa ore 18,00 preceduta dalla recita del Santo Rosario

13 FEBBRAIO – MERCOLEDÌ DELLE CENERI INIZIO DELLA QUARESIMA - GIORNATA DI DIGIUNO ED ASTINENZA

ore 18 – Celebrazione della Santa Messa presieduta dal S.E. il Vescovo con l’imposizioni delle SS. Ceneri14 FEBBRAIO – FESTIVITÀ DI S. MODESTINO

SS.Messe ore 8,00 – 10,30 – 12,30 – 18,00ore 10,30 - Solenne concelebrazione eucaristica presieduta da

S.E. Mons. Francesco Marino –vescovo di Avellino con i parroci e i sacerdoti della città di Avellino e della diocesi.

*******************La confraternità della Misericordia offrirà l’olio alla lampada votiva che arde nella Cappella del Santo Patrono e nella sua sede un

agape fraterna. All’offertorio la Coldiretti porterà all’altare i doni della terra.

39 febbraio 2013il ponteil ponte Attualità

indulgenze per la GiornataMondiale del Malato

Il Santo Padre Benedetto XVI concederà speciali indulgenze inoccasione della XXI Giornata Mondiale del Malato (7 - 11 febbra-

io, Altötting, Germania), come informa il Decreto a firma delCardinale Manuel Monteiro de Castro, Penitenziere Maggiore e delMonsignor Krzysztof Nykiel, Reggente della PenitenzieriaApostolica.I fedeli, che veramente pentiti e stimolati dalla carità, sull’esempiodel Buon Samaritano, con spirito di fede e con animo misericordio-so, pongano se stessi a servizio dei fratelli sofferenti e, se a lorovolta malati, sopportino i dolori e le avversità della vita, (...) offren-do aperta testimonianza di fede attraverso la via del Vangelo dellasofferenza, otterranno l'indulgenza plenaria, una volta al giorno allesolite condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristi-ca e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre), che potran-no anche applicare in suffragio alle anime dei fedeli defunti:• Ogniqualvolta che, dal 7 all'11 febbraio prossimo, nel SantuarioMariano di Altötting o in qualsiasi altro luogo stabilito dall'Autoritàecclesiastica, parteciperanno devotamente a una cerimonia cele-brata per impetrare da Dio i propositi della Giornata Mondiale delMalato e reciteranno il Padre Nostro, il Credo ed una pia invocazio-ne alla Beata Vergine Maria.I fedeli che negli ospedali pubblici o in qualsiasi casa privata assi-stono caritatevolmente, come il Buon Samaritano, gli ammalati e,a motivo del loro servizio, non possono partecipare alle funzionisopra indicate, otterranno il medesimo dono dell'Indulgenza plena-ria, se in quei giorni presteranno generosamente almeno per qual-che ora la loro caritatevole assistenza come se lo facessero allostesso Cristo Signore e reciteranno il Padre Nostro, il Credo ed unapia invocazione alla Beata Vergine Maria, avendo l'animo distacca-to da ogni peccato e il proposito di adempiere, non appena possi-bile, alle condizioni richieste per l'ottenimento dell'Indulgenza ple-naria.

I fedeli infine che per malattia, per età avanzata o per altra simileragione, sono impediti dal prendere parte alla cerimonia sopra indi-cata, otterranno l'Indulgenza plenaria, purché, avendo l'animodistaccato da qualsiasi peccato e proponendosi di adempiere nonappena possibile le solite condizioni, partecipino spiritualmente allesacre funzioni nei giorni determinati, particolarmente mentre leCelebrazioni liturgiche ed il Messaggio del Sommo Pontefice verran-no trasmessi per televisione e per radio, preghino devotamente pertutti gli ammalati e offrano a Dio, attraverso la Vergine Maria, 'Salusinfirmorum', le loro sofferenze fisiche e spirituali".•L’Indulgenza parziale a tutti i fedeli ogniqualvolta rivolgeranno aDio misericordioso, con cuore contrito, nei giorni sopra segnati,devote preghiere in aiuto degli infermi nello spirito del correnteAnno della fede.

N o M i N a poNtiFiciaCon vivo piacere abbiamo appreso che Suor Daniela Del Gaudio, nostra conterranea, èstata nominata socia corrispondente della Pontificia Academia Mariana Internationalis.La nomina di Suor Daniela è un ambito riconoscimento alla sua attività di docenza aBenevento e a Napoli, nonché alle sue pubblicazioni, fra cui il volume di prossima uscita:“Maria di Nazareth”. Breve trattato di mariologia, per i tipi dell’Editrice Vaticana, e alla suapresenza come relatrice ad importanti congressi nazionali ed internazionali. Solo per citaregli ultimi, ricordiamo la partecipazione ad Assisi al congresso Ecclesiologico ecumenico inter-nazionale, con la relazione: “Virgo ecclesia facta: Il ruolo di Maria nell’ecumenismo” e aRoma al XXIII Congresso mariologico internazionale, con la relazione: “La persona di Mariaa dimensione antropologica nel Vaticano II”.La Pontifica Academia Mariana Internationalis, sorta nel 1947 per volere di Pio XII, è un entepontificio per il coordinamento degli studiosi e dei cultori di “mariologia” di tutto il mondo. Ilsuo compito è quello di riunire e favorire lo scambio di idee ed esperienze tra la pluralità degliesperti di questa disciplina appartenenti alle principali confessioni cristiane (cristiani ortodos-si, protestanti e cattolici), soprattutto attraverso i Congressi Mariologici MarianiInternazionali, che celebra ogni quattro anni.I soci dell’Accademia sono distinti in: 1) Ordinari. Studiosi che hanno contribuito inmodo notevole allo sviluppo della mariologia; 2) Corrispondenti: cultori, docenti, ricer-

catori, membri delle società mariologiche nazionali, dei santuari mariani e persone che contribuiscono all’approfondimentodella conoscenza della figura di Maria sia scientificamente (via veritatis) come anche in modo artistico, letterario, poetico epastorale (via pulchritudinis). La Direzione e la Redazione de “Il Ponte”, nel congratularsi per la prestigiosa nomina formulano gli auguri a SuorDaniela del Gaudio, alla madre Diana, ai familiari, e all’ordine delle Suore Immacolatine. Annunciamo, inoltre, conorgoglio che dal prossimo numero Suor Daniela inizierà una collaborazione con questo giornale.

Salmo 72 dalla prima

Come sono distrutti in un istante,

sono finiti, periscono di spavento!

Come un sogno al risveglio, Signore,

quando sorgi, fai svanire la loro immagine.

Quando si agitava il mio cuore

e nell'intimo mi tormentavo,

io ero stolto e non capivo,

davanti a te stavo come una bestia.

Ma io sono con te sempre:

tu mi hai preso per la mano destra.

Mi guiderai con il tuo consiglio

e poi mi accoglierai nella tua gloria.

Chi altri avrò per me in cielo?

Fuori di te nulla bramo sulla terra.

Vengono meno la mia carne e il mio cuore;

ma la roccia del mio cuore è Dio,

è Dio la mia sorte per sempre.

Ecco, perirà chi da te si allontana,

tu distruggi chiunque ti è infedele.

Il mio bene è stare vicino a Dio:

nel Signore Dio ho posto il mio rifugio,

per narrare tutte le tue opere

presso le porte della città di Sion.

Il Buon Samaritano"Va' e anche tu fa' lo stesso" (Lc 10,37)La parabola del buon samaritano è unapagina tra le più conosciute del vangelo etra le più lette nell'ambito dell'assistenzasanitaria. Non è sufficiente conoscere laparola, bisogna applicarla al vissuto con-creto delle persone.Si è travolti dalla realtà della sofferenzache, nell’insieme, è molto complessa per-ché non colpisce soltan-to chi l’affrontapersonalmente, ma anche tutti coloro chesono sensibili e - in questa situazione par-tico-lare - sono vicini al sofferente come ifamiliari, la comunità parrocchiale, glioperatori sanitari.Ma quanti tra queste persone sono capacidi sostenere, consolare, confortare la per-sona avvolta dalla sofferenza? Qualeaccompagnamento, aiuto e speranzaoffriamo concretamente al malato? Checo-sa facciamo per far riemergere lenostre capacità pastorali in un settore cosìparticolare come è quello della salute? Lapastorale della salute ha due aspetti:quello ospedaliero in regime di ricovero equello ter-ritoriale, dove il malato è affida-to non soltanto alla famiglia, alle case diriposo, agli ospizi, alle associa-zioni di

volontariato, ma prima di tutto alla comunità parrocchiale che con la sua profonda sensibilità e in vari modiaccompagna l’ammalato e tutti coloro che lo curano.Tutti abbiamo difficoltà di vario genere, piccole e grandi. Credo che vadano affrontate con quella forza concui ogni ammalato affronta il suo dolore e la sofferenza: occorre fare di tutto per guarire, fare di tutto peressere capaci di aiutare il sofferente. Aiutando l’ammalato, facciamo crescere in noi la carità che ci è stataaffidata da Colui che ci ha salvato con la propria viscerale sofferenza - amore ed il sacrificio sulla croce.Esercitare la carità significa essere responsabile verso il fratello.La persona sofferente con la sua debolezza e fragilità può suscitare in noi sentimenti di paura, di timore, diincapacità che spesso ostacolano la comunicazione. Ma non dimentichiamo che in soccorso ci viene innanzi-tutto la grazia di Dio e la spiritualità che, solo con profonda umiltà, ci permette di cono-scere il proprio cuore,comunque consapevoli che il dolore non è un dolore personale, egoistico, ma fa parte di tutto il genereumano.Relazione d'aiuto, una nuova evangelizzazione, la preghiera, la celebrazione dei sacramenti, significano l'im-possibilità a provvedere da soli al bisogno reale delle persone malate e delle loro famiglie. Occorre creare una"collaborazione in rete" tra operatori pastorali, ope-ratori sanitari, strutture sanitarie, associazioni di volon-tariato e quanti operano nel territorio, che trova la sua più profonda espressione nella parrocchia.Dunque, diversità di competenze in unità di azione per sostenere chi soffre o vive momenti di prova particolare.Il samaritano vive e testimonia la carità che si esprime attraverso la compassione e la responsabilità: perquesto è necessaria un' adeguata formazione personale. Per questo motivo siamo invitati tutti ad accogliereil comando di Cristo: "Va' e anche tu fa' lo stesso". “Per "saper fare" e "fare bene", occorre "sapere" e "saperessere"! Bisogna spalancare le porte all'importanza di un'adeguata formazione dal punto di vista umano-rela-zionale oltre ad una necessaria e solida formazione teologica, spirituale e pastorale, capace di chiarire sem-pre meglio scopo, senso e natura dell'agire”. Solo così riusciremo a trasformare il proprio modo di guardarela realtà, gli altri e noi stessi in modo corretto.L’Anno della Fede, che stiamo vivendo, risvegli in noi quel sentimento di carità che permette di avere unamassima attenzione verso tutti coloro che soffrono.La fede in Cristo ci permetta di comprendere e capire che cosa potrebbe succedere se al posto del malatofossi io a soffrire quel dolore che grida: aiutami, abbi compassione, stam-mi vicino nella mia solitudine.

e-mail: [email protected] Ufficio: tel 0825 20 31 27 tel. 337 100 5108

Un saluto in CristoDon Krzysztof Kruk

XXi Giornata Mondiale del Malato

4 9 febbraio 2013 il ponteil ponteEcclesiaIntervista al Cardinale Angelo Bagnasco

Colloquio a tutto campo. Dalla necessità disanare “un certo indifferentismo che nasce daun diffuso analfabetismo religioso” alla “pre-senza popolare nella forma della parrocchia”.Dalla prossimità con il Paese e il suo popolo alla“necessità educativa”. Dallo “sguardo di Dioche incanta” alla “nuova stagione dell’impegnopolitico”.

Cardinale Bagnasco, lei ha scelto la meta-fora evangelica della “porta stretta” pertitolare la raccolta delle prolusioni pro-nunciate nel corso del primo quinquenniodi presidenza della Conferenza episcopaleitaliana. Sicuramente lei avrà pensato aigrandi “talenti” che la Chiesa italiana haricevuto in dono, non fosse altro che per lasua vicinanza tutta speciale al Papa. Puòdirci se ritiene, dal suo osservatorio privi-legiato, che la Chiesa italiana li abbia inve-stiti tutti, che abbia saputo metterli ingioco? “Ricordo bene che proprio all’inizio del mio ser-vizio ebbi modo di sottolineare il privilegio diessere come Chiesa italiana oggetto ‘di unaspeciale premura e di un assiduo magistero neinostri confronti’. Il riferimento al Papa è ovvio,ma mai scontato. In questi anni ho avuto

modo di sperimentare personalmente quantola vicinanza di Benedetto XVI sia una risorsa diincalcolabile portata per il cammino dellenostre Chiese locali. Come ogni dono accolto,questa opportunità diventa pure un impegno.Di fatto, senza paura di inorgoglirsi, la Chiesa

del nostro Paese è vista ovunque come unaesperienza di cui tener conto nell’affronto dellesfide e dei problemi che la società modernapone all’annuncio del Vangelo. Naturalmenteanche da noi la questione della fede è diventa-ta una sfida giacché non si può mai darla peracquisita in via definitiva ed, anzi, ogni genera-zione, compresa la nostra, è chiamata a riap-propriarsi dell’esperienza cristiana. Il compitourgente resta quello di superare un certo indif-ferentismo che nasce da un diffuso analfabeti-smo religioso che ha smarrito il senso del voca-bolario cristiano e che attende di vedere unanuova inculturazione della fede dentro gliambiti della vita quotidiana: la famiglia, lascuola, il lavoro, il tempo libero, la politica”.È giusto affermare che nella sua letturadella religiosità in Italia, lei non si sia maiallontanato dalla consapevolezza didoversi rapportare, sempre e comunque,con una Chiesa di popolo?“È opinione diffusa che il nostro Paese abbiasalvaguardato una presenza popolare per-ché non ha scelto vie elitarie, ma ha punta-to molto sulla prossimità espressa soprat-tutto nella forma della parrocchia. Proprioquesta realtà rappresenta un tutt’uno con ilpaesaggio geografico, a riprova della pro-fonda interazione tra la Chiesa e il territorio.Naturalmente l’essere la nostra una Chiesadi popolo non equivale affatto ad ipotizzareuna sorta di ‘religione civile’ che dovrebbelimitarsi a far da puntello ad un contestosmarrito e privo di riferimenti. L’annunciodel Vangelo non potrà mai essere l’equiva-lente di una semplice tutela dei valori nazio-nali, ma si manifesterà sempre attraverso loscandalo della croce e della resurrezione diGesù Cristo, la cui sequela resta la miglioreforma di umanizzazione, secondo l’intuizio-ne di Gaudium et Spes: ‘Chi segue Cristo, sifa lui pure più uomo’ (22)”.Da una rilettura dei suoi testi emerge undato costante: il tentativo di porre semprein equilibrio la spinta al realismo con laresponsabilità della profezia. È un bilan-ciamento sempre difficile dal quale dipen-de anche la credibilità di tutti i cristiani.Quali sono stati, a suo avviso, i momenticruciali di questo quinquennio nei quali sisono imposti la forza del realismo cristia-no e l’urgenza della profezia?“Vorrei far riferimento - per cominciare - al150° dell’unità nazionale che ha visto la Chiesacoinvolta in una rievocazione che non è statasolo un anniversario, ma un invito ‘a serrare lefila’ per un nuovo innamoramento dell’essereitaliani. L’Italia ha un retroterra storico e cultu-rale che si commenta da sé, ma soprattutto haun patrimonio di umanità e di dedizione spes-so disatteso dalla comunicazione pubblica chetende ad accreditare l’immagine di un Paeseallo stremo, senza linfa vitale. Stando in mezzoalla gente ci si accorge che invece le risorse cisono e che attendono solo di essere messe aregime, sfidando l’individualismo e la tendenzaa ripiegarsi nel privato. Un altro momento cru-ciale è stata la condivisione dei drammi collet-tivi come la crisi economica e il terremoto inAbruzzo. Per la prima l’istituzione di un Fondoper le famiglie (‘Il prestito della speranza’) hamostrato in concreto la vicinanza dei cristiani enel secondo la colletta nazionale in tutte le par-rocchie è stato un segnale forte della solidarie-tà. Non sono mancati momenti di confronto

culturale aperti e non convenzionali, specie perquel che riguarda la vita che va salvaguardatasempre dal concepimento alla fine naturale e lafamiglia, fondata sul matrimonio tra un uomoe una donna. Mi auguro che si chiarisca sem-pre meglio che la Chiesa non ha nessunavolontà di ingerenza tantomeno politica, masente come sua missione quella di non svende-re l’umano e di difenderlo contro qualsiasi ridu-zione”.È indiscutibile che in lei emerge una pro-fonda preoccupazione educativa, anziun’urgenza educativa che affonda le sueradici tanto nella “lezione” di AntonioRosmini, quanto nella sua particolare sen-sibilità per la sfida portata dalla moderni-tà alla coscienza delle donne e degli uomi-ni del nostro tempo. Con il sostegno con-vinto di tutti i suoi confratelli, lei ha chie-sto alla Chiesa che è in Italia di “educarealla vita buona del Vangelo”. Ritiene chesiamo sulla strada giusta in quest’impresaciclopica?“Penso che aver rimesso a tema l’educazionesia stato un atto necessario, visto il disarmoideale e la deregulation morale che negli ultimitempi sono stati sbandierati quasi fossero sino-nimo di progresso e di modernità. L’abbandonodella scelta educativa è stato spesso il frutto diuna malintesa concezione dell’individuo chesarebbe tale nella misura in cui è lasciato soloa se stesso, dimenticando che l’io dell’uomo sicostruisce sempre all’interno di un ‘noi’ piùampio. Ritrovare questa apertura all’educazio-ne significa ritrovare la persuasione che nonsiamo gettati nel mondo, ma abbiamo unavocazione da scoprire non chiudendoci nei limi-ti della sola ragione, ma lasciandoci sfidaredalle domande della vita che attendono rispo-ste non preconfezionate, ma costruite con l’im-pegno serio e la fiducia sincera. La Chiesacrede nell’uomo e pur consapevole di tanti pro-blemi, lo invita ad alzare lo sguardo e a nonlasciarsi mortificare da una visione solo oriz-zontale. Il cielo, grazie a Dio, non è vuoto”.Lei suggerisce ai credenti di fare proprio losguardo di Dio che giudica la realtà senzacondannare l’umanità. Anzi, propone unadinamica del “sì” che restituisca gioia econsapevolezza anche nelle partite piùdifficili della vita. Quanto spazio c’è perricondurre i valori non negoziabili come lavita, la famiglia e la libertà di educazione,nell’orizzonte pacificante del “sì”?“Lo spazio c’è nella misura in cui torniamo adinterrogarci su quale sia il bene e, ancor prima,su quale sia stato l’esito di una visione dell’uo-mo sganciato da qualsiasi altro riferimento chenon sia il proprio io e le proprie voglie. Se c’è losguardo di Dio l’atmosfera di un mondo chiusoin se stesso si allontana e si percepisce unaprospettiva di senso che riscatta anche i falli-menti e gli errori umani. Se Dio c’è, il mondoriacquista il suo incanto e l’uomo è rimesso incondizione di non accontentarsi dei semplicibisogni, ma di coltivare quei desideri profondiche coltiva in sé, anche se allo stato latente. Inquesto contesto i valori della vita sono deigrandi sì detti all’uomo, alla sua pienezza e allasua dignità”. Nelle sue prolusioni è costante il richiamoall’impegno sociale, culturale e politico dellaicato cattolico, come espressione creati-va e originale della fedeltà a Dio e all’uo-mo. Quanto siamo vicini alla concretizza-zione del “sogno” da lei evocato, sulleorme di Benedetto XVI?“Il cristiano non può limitarsi ad una concezio-ne del bene solo individuale, ma deve agireperché si allarghi il bene comune, cioè la pos-sibilità offerta a tutti di realizzare pienamentese stessi. In questo senso la politica, taloraridotta da alcuni ad una ricerca del proprio tor-naconto, ritrova la sua ragion d’essere. Si pas-serà dal ‘sogno’ di una nuova generazione dipolitici cattolici alla realtà, quando all’interno delmondo cattolico crescono vocazioni ad unimpegno disinteressato che facendo leva suivalori di riferimento condivisi, punti a costruireuna nuova stagione di impegno ai valori dellavita e della solidarietà. Siamo sulla buona stra-da: molte persone - specie a livello della politi-ca locale ma non solo - esprimono interessecrescente e consenso a tale riguardo. È qualco-sa che sta nascendo”.

Domenico Delle Foglie

Acinquant’anni dalla suaapertura il Concilio

Vaticano II, rischia di esserepercepito, rispetto all’impattoche ebbe al suo inizio, piùcome oggetto di un dibattitointra ecclesia, ovvero riserva-to ad un pubblico di speciali-sti o ad un pubblico avanti in

età in grado di ricordarlo. Ineffetti la maggioranza dei cat-

tolici odierni non ha vissuto l’esperienza di que-gli anni, per il semplice fatto che non era nata.Certamente fu una esperienza di Chiesa cheseppe interrogarsi sul proprio cammino allaluce della Rivelazione e, ponendosi di fronte almondo moderno e mediante il dialogo, inter-cettare le gioie e le speranze, per dare rispostealle domande più drammatiche e urgenti chegli uomini pongono, oggi più che mai, allaChiesa stessa. C’è da domandarsi se la vitaassociativa dei laici cristiani, nell’attuale e com-posito mondo cattolico, abbia saputo rinnovar-si e ravvivarsi, nel corso di questi decenni,accogliendo lo spirito del Vaticano II e aderen-do in toto al magistero conciliare che ne è sca-turito. Corre l’obbligo di interrogarsi se l’espe-rienza conciliare, e quello che ha significato,costituisca ancora un modello ispirante pertutti- laici e presbiteri-per compiere oggi, siapure con fatica, un rinnovamento costante chenon avviene mai in breve tempo, ma che deveessere e attuarsi come esperienza corale dicoinvolgimento. Sull’immagine di Chiesa popo-lo di Dio, consegnataci dal Concilio, oggi, saperrimodellare la vita associativa dei fedeli laici,precisarne la sua identità e i suoi impegni, sullafrontiera delle emergenze civili e sociali, dentroil tempo che ci è dato di vivere, talvolta cosìaspro e conflittuale. Nel quadro di questa pro-spettiva dinamica della testimonianza cristianava considerata la nascita del MIBC (MovimentoIrpino per il Bene Comune) .Il vastissimo inte-resse suscitato all’interno della pubblica opinio-ne provinciale dimostra che questa iniziativacostituisce una risposta credibile, certamentenon esaustiva, alla diffusa domanda del laicatocattolico per uscire dall’irrilevanza della sua tra-dizionale testimonianza. Si tratta di un impe-gno che comporterà inevitabilmente di ” spor-carsi le mani” superando i confini dell’impegnoprepolitico per assumere impegni più direttinell’agone politico, come cristiani maturi eresponsabili. I tempi e i modi propedeutici,come ho già sottolineato in una precedenteriflessione, necessitano di una organica forma-zione attraverso il decollo di una Scuola diFormazione all’impegno sociale e politico deicattolici. La condivisione del progetto ha trova-to conforto, sostegno e sollecitazione all’internodella nostra Chiesa Diocesana, dal Vescovo finoal più modesto laico pensante, come chi scrive,in cammino col popolo di Dio irpino. E’ confor-

tante, frattanto, cogliere la crescente consape-volezza che occorre deprivatizzare la forzarivoluzionaria dell’amore, dell’impegno civile,sociale e politico, e contrastare la deleteria per-suasione, ancora diffusa, che la regola aureadell’amore valga solo nei rapporti interpersona-li, ma non in quelli propriamente sociali. Con lastagione postconciliare che stiamo vivendo,con una maturità e responsabilità probabil-mente mai così percepite, la Chiesa ed ogni suomembro, rifiuterà e combatterà la forza sopraf-fattrice in tutte le sue forme: istituzionali,socio-economiche, di civiltà. Con questo orien-tamento basilare si fonda in modo nuovo diintendere l’impegno politico dei cristiani:<<Bisogna che i laici assumano l’instaurazionedell’ordine temporale come compito proprio ein esso, guidati dalla luce del Vangelo e dalpensiero della Chiesa e mossi dalla carità cri-stiana, operino direttamente e in modo concre-to>> (Apostolicam actuositatem 7 ). Lo haribadito, ai nostri giorni, Benedetto XVI: <<ilcompito immediato di operare per un giustoordine nella società è invece proprio dei fedelilaici. Come cittadini dello Stato, essi sono chia-mati a partecipare in prima persona alla vitapubblica.(….) Missione dei fedeli laici è pertan-to di configurare rettamente la vita sociale,rispettandone la legittima autonomia e coope-rando con gli altri cittadini secondo le rispettivecompetenze e sotto la propria responsabili-tà>> (Deus Caritas Est 29). In pratica, ifedeli laici sono chiamati non solo a testimonia-re i valori cristiani nella loro vita personale esociale, ma a mediarli insieme a tutti gli uomi-ni di buona volontà, compiendo scelte efficaci e

laiche, accettabili da tutti, anche da non cre-denti, in fedeltà allo spirito e alle responsabilitàdella vita democratica. Da questo humus cultu-rale, socio-pastorale e politico, germineranno isemi programmatici e progettuali delMovimento Irpino per il Bene Comune.

Gerardo Salvatore

lE ScEltE DEi cattoliciMIBC - Movimento Irpino per il Bene Comune

DiFESa DEll'uMaNoNessuna volontà di ingerenza. Anche in Italia la questione della fede è diventata una sfida

59 febbraio 2013il ponteil ponte Politica

Non vorremmo parlare del librodei sogni che Berlusconi ha

ricominciato a leggere agli italiani.Siamo certi che gli italiani saprannorendersi conto, da soli, dell’assolutainattendibilità delle promesse che illeader della destra italiana sta scio-rinando in questi ultimi giorni di

campagna elettorale. Purtroppo, esistono perso-ne tanto ingenue e sprovvedute da dare creditoalle favole!Costoro ci fanno un po’ tenerezza ed un po’ rab-bia: perché siamo convinti che saranno proprioloro le principali vittime di quella finanza “creati-va” che ha già portato l’Italia sull’orlo del falli-mento, per uscire dal quale tutti stanno pagan-do un prezzo salatissimo. Oramai, non ci mera-vigliamo più di tanto, perché non potremo maidimenticare con quanta ottusità molti di lorohanno sostenuto, scritto e votato che Ruby era lanipote dell’ex presidente egiziano Mubarak.Eppure, tra le promesse di Berlusconi ce n’èuna di immediata fattibilità, Un’idea giustae corretta: quella che mira ad eliminare losperpero di denaro pubblico a favore dellacasta dei politici di ogni livello. Ora, proprio perché si tratta dell’unica propostafattibile, questa non può essere, credibilmente,rilanciata da chi ha governato l’Italia per oltrevent’anni senza fare nulla al riguardo. Certe cose non si promettono, si fanno! Poici si presenta agli elettori chiedendo diessere premiati per le scelte fatte. Non solo,ma ricordando i recenti fatti di cronaca, unadomanda nasce spontanea: il partito che faquesta proposta è lo stesso del capogrupporegionale del Lazio, tal Fiorito, scoperto asperperare soldi pubblici nei giorni in cui gliitaliani pagavano tasse esose, subivanolimitazioni alle pensioni o perdevano il loroposto di lavoro? Ed ancora, l’alleato di quel

partito è sempre quella stessa Lega che uti-lizzava i fondi pubblici per acquistare dia-manti o per pagare le spese private delTrota, figlio prediletto di Bossi? Ed infine,non erano, soprattutto, leghisti e pidiellini(oltre che del PD ed dell’UDC) quei consi-glieri regionali della Lombardia scoperti adutilizzare illecitamente i rimborsi percepitiin aggiunta alle loro già cospicue indennità?Ad ascoltare certe idee da parte di chi avevatutto il tempo e la forza per realizzarle c’è darestare sconcertati ed offesi: speriamo che lastessa indignazione possa guidare le scelte deglielettori.Potrebbe essere più interessante riflettere suglialtri: sul PD e sulla lista civica per Monti, sulle loroidee e proposte e sulla loro possibilità di gover-nare, da soli o insieme, il Paese.Il PD appare come un atleta sfinito: demotivatoancora prima di cominciare la gara! La tranquilli-tà di Bersani, la convinzione che la partita fossefinita prima di cominciare, l’idea (frequente, nella

sinistra italiana) di essere gli “unici” bravi, intelli-genti e preparati (ergo, i più idonei a governare):tutto ciò potrebbe aver concorso ad ingi-gantire l’illusione di una vittoria facile che,con il passare dei giorni, sta diventandosempre meno scontata!L’errore più grande è stato quello di avermesso il silenziatore alle novità emersenelle primarie vere: quelle che hanno regi-strato una partecipazione così ampia dastupire gli stessi dirigenti del PD, che maiavrebbero potuto sognarla. Il tradimentovero, poi, è stato consumato con le “primarie perfinta”: quelle che sono servite per giustificare le“promozioni” di alcuni uomini dell’apparato.Infine, l’idea presuntuosa di dare per certo chequel milione e passa di cittadini, delusi dalla vec-chia politica e promessi a Renzi, avrebbe, auto-maticamente, votato per il PD. Oggi, i grandistrateghi del centro sinistra si rendono conto chenon c’era niente di scontato; che, rispetto alleloro furbizie, i cittadini potrebbero scegliere tra lenuove offerte elettorali presenti sul mercato.Chissà se riusciranno ad invertire la rotta ed asalvare il risultato finale con qualche iniziativaancora valida ed efficace!Il partito di Monti, infine, appare come una cosaancora indecifrabile, incerta e poco credibile,certamente non in grado di rappresentare i cat-tolici italiani. Infatti, malgrado il coinvolgimentodi alcuni esponenti dell’associazionismo cattolico,appare prevalente e determinante la “mano” diMontezemolo e degli uomini del suo movimen-to, Italia Futura. Per non parlare dello stretto legame chetiene uniti questi esponenti dell’intellighen-zia nazionale e del mondo imprenditorialecon il partito “più vecchio” del panoramapolitico italiano, quell’UDC che, da anni,sfrutta l’utilità marginale dei suoi pochi votiper governare ovunque: con il PD o con il

PDL, purché ci sia da gestire il potere o daspartirsi qualche comoda poltrona neglienti locali. Monti avrebbe potuto fare di più: se i cattolici chelo hanno accompagnato in questa avventura loavessero consigliato per il meglio, evitandogli dif-ficoltà e contraddizioni che sono sotto gli occhi ditutti.Perciò, l’esito finale del voto non è tranquillizzan-te. Non c’è da aspettarsi niente di buono dal ten-tativo di rimonta di Berlusconi & co.; così comegrandi perplessità generano le scelte degli altri,più accreditati, competitori. Probabilmente, l’Italia è attesa, ancora, daincertezze,dagli equilibrismi e dai compro-messi che hanno qualificato, nel peggio, lanostra storia recente. A meno che a qual-cuno non riesca di fungere da “grimaldel-lo”: per scardinare, definitivamente, quelforziere (di connivenze, di stupidità e dibrutture politiche) che ha ridotto il nostroPaese allo stremo! Staremo a vedere.

uN GRiMalDEllo pER la politica

Probabilmente, l’Italia è attesa, ancora, da incertezze, da equilibrismi e da quei

compromessi che hanno qualificato, nel peggio, la nostra storia recente.

MicheleCriscuoli

AlfonsoSantoli

14mila euro per l’acquisto di 70 distruggi-documenti

Alla vigilia di Natale mentre tutti si preparavano al cenone un “solerte” dirigente della RegioneLazio firmava una delibera per l’acquisto tramite il Market Place di Consip (Società del

Ministero dell’Economia) di una fornitura di 70 “distruggi-documenti” comprati dalla dittaAll Office srl di Fiumicino al prezzo, compreso Iva, di circa 14 mila euro.I tritracarte sono degli apparecchi capaci di far sparire quintali e quintali di carta inpochissimo tempo.A dare la notizia denuncia è stato il dirigente romano del PD, Riccardo Agostini, che la com-menta ironicamente: “Le pulizie di Pasqua della Polverini iniziano con qualche mese di antici-po. La Giunta autorizza una spesa piuttosto insolita. Cosa ci dovranno fare gli uffici di Cetica(assessore al Bilancio) e compagni con decine e decine di distruggi documenti? Cosadovranno far sparire dalle segrete stanze? Mi auguro che almeno tanta carta buttata verrà rici-clata e andrà al macero”.L’Assessore al Bilancio Cetica ha precisato che “noi non facciamo delibere, quella è unadetermina.Gli atti della Giunta sono tracciati e trasparenti, non c’è bisogno di far sparire nulla”.La governatrice Polverini, dimissionaria dal 28 settembre, ha commentato: “In Regione scar-seggiano anche i toner e non so che ne facciamo di 70 tritacarte…Comunque è unaDetermina e non una Delibera di Giunta…”.Il dirigente in questione, Luca Fegatelli, fedelissimo della governatrice Polverini, è diret-tore del Dipartimento Istituzioni e Territorio che fa capo alle “Attività della Presidenza” e per-cepisce uno stipendio lordo annuo di 211.068,91 euro (pari a circa 400 milioni delle vec-chie lire).

SPreCOPOLI - regIONe LAzIO

6 9 febbraio 2013 il ponteil ponteFisco

Le MOdIFICHe eNTrATe IN VIgOre IL 19 geNNAIO

““AA TTUU PPEERR TTUU CCOONN IILL FFIISSCCOO”” a cura di Franco Iannaccone

il NuoVo coDicE DElla StRaDa

Anno nuovo, codice della strada nuovo.L’attuale codice ha visto la sua nascita con

il Decreto Legislativo approvato il 30 aprile1992, n.285, composto inizialmente da 245articoli (ora di 260), successivamente seguitoda un Regolamento di attuazione che com-prende altri 408 articoli e 19 appendici, che èentrato in vigore il primo gennaio 1993.Nessuna modifica per quanto riguarda la cartadi circolazione, si era parlato di una registra-zione del conducente abituale del veicolo, o perquanto riguarda l’introduzione del reato di omi-cidio stradale, di cui si è tanto discusso.Analizziamo le novità più salienti del“Nuovo codice della Strada”.

• Soccorso agli animaliFinalmente c’è un decreto attuativo per la legge120 del 29 luglio 2010, che aveva introdottol’obbligo di fermarsi e prestare soccorso aglianimali coinvolti in un sinistro stradale.Equiparazione fra l’assistenza a un animale equella a una persona, che va a tutelare anchela fauna del nostro paese. Il responsabiledell’incidente, che si sottrae alla cura del-l’animale, può essere soggetto a una san-zione amministrativa che va dai 389€ ai1.559€. Nel caso in cui si è solamente coinvol-ti, quindi non colpevoli diretti dell’incidente, sipuò pagare un’ammenda tra 78€ e 311€ senon si presta cura all’animale. I mezzi di soc-corso animale o i servizi di vigilanza zoofila sonoequiparate, per legge, alle autoambulanze peruso umano. Fatta la legge, trovato l’inganno.In Italia non esiste un numero unico dacontattare per queste situazioni, non si èancora ben capito come comportarsi in caso siinvesta un animale vagante.• Multe Scatta il rincaro per ogni tipologia di con-travvenzione, fino al 5,7% in più rispettoall’anno precedente, a cui si affiancano gliaumenti delle spese di notifica. Basti pensareche la notifica di un semplice verbale costerà9,70€ mentre le spese per l’invio di una viola-zione di Ztl, da ritirare presso l’ufficio postale,costerà 17,50€. Le multe di importo supe-riore ai 200€ potranno essere rateizzate,nel caso in cui il contraente abbia un redditoimponibile non superiore ai 10.628,16€, in unmassimo di 12 rate se l’importo non è superio-re ai 2 mila euro, fino a 24 rate per importi nonsuperiori i 5 mila euro e fino a 60 rate perimporti superiori ai 5 mila euro. In caso il con-traente faccia parte di un nucleo familiare, ilreddito imponibile è dato dalla somma deiredditi di ogni familiare convivente e i limitidi reddito sono elevati di 1.032,91€ per ognimembro.• Pneumatici invernali/Catene da neveAbrogato l’emendamento che avrebbe resoobbligatori i pneumatici invernali, escludendo lapossibilità di servirsi delle più economiche cate-ne da neve. Resta valida la norma che dal 15novembre 2012 al 15 aprile 2013 impone,secondo le ordinanze locali in vigore, l’obbligodell’uso di pneumatici invernali o di catene daneve a bordo in determinati tratti stradali.• Targa PersonaleViene introdotto e regolamentato il siste-ma della targa personale.Questa tipologia ditarga, che non potrà essere abbinata a più diun veicolo, non “rappresenterà” la vita giuridi-ca del veicolo ma del suo proprietario. Quindi incaso di trasferimento di proprietà del veicolo,l’automobilista tratterà la propria targa perso-nale. Sono previste nuove disposizioni trascor-si sei mesi dell’entrata in vigore della legge.• Circolazione nei centri urbaniSanzioni gravi per chi sarà beccato a circo-lare con veicoli di classe inquinante inferio-re a quella prescritta. Si può essere soggetti auna sanzione amministrativa che va dai 155€ai 624€. Nel caso in cui la violazione dellanorma sia reiterata nel corso di un biennio, si èsoggetti alla sospensione della patente di guidada 15 a 30 giorni.• Decoro delle stradeUn passo indietro per la civiltà italiana. Uncalo delle sanzioni previste per chi insozza lestrade pubbliche gettando, da veicoli in sosta oin movimento, qualsiasi tipo di rifiuto. Si passadai 500-1000 euro previsti dalla precedentenorma, ai 100-400 euro dell’odierno aggiorna-mento.• Nuove tipologie di patentiCon l’entrata in vigore del nuovo codice della

strada sono state introdotte 15 nuove tipologiedi patenti; inoltre, il patentino per la guida deiciclomotori (CIGC) passerà il testimone allapatente di categoria AM. Le novità però nontoccheranno coloro che sono già in pos-sesso dell’abilitazione alla guida, i cui dirit-ti sono fatti salvi.Le quindici nuove categorie di patentisono le seguenti:AM, A1, A2, A, B1, B, BE, C1, C1E, C,CE, D1, D1E, D, DE.Per passare da una categoria ad un’altra servi-rà un esame. La patente A1 resta conseguibilea 16 anni, per la A2 servono, invece, 18 anni.La A che conosciamo oggi richiede 20 anni sesi ha già la A2 da almeno due anni, altrimentioccorrerà attendere i 24 anni. La B assorbe laAM e abilita a guidare i veicoli della B1 e i trici-cli fino a 15 KW solo in Italia. Per la C1 e la D1servono 18 e 21 anni.Le patenti di categoria C1, C, D1, D possonoessere conseguite solo da conducenti già titola-ri di patente di categoria B;Le patenti di categorie BE, C1E, CE, D1E o DEpossono essere conseguite solo da conducentirispettivamente già titolari di patenti di catego-ria B, C1, C, D1 o D. La patente AM sarà l’unica a essere conte-nuta in tutte le altre.• Patente MotoLe novità più importanti riguardano pro-prio questa categoria. Il vecchio patentino,necessario per guidare ciclomotori e microcar,sarà sostituito dalla patente di categoriaAM. Per i ciclomotori a 2/3 ruote con velocitàmax di 45 km/h e cilindrata di 50cc e per quel-li elettrici con potenza max di 4kw, sarà obbli-gatorio sostituire il vecchio targhino esa-gonale con una vera e propria targa.Questa sarà rilasciata dalla motorizzazione pre-via richiesta accompagnata al certificato di ido-neità tecnica e le ricevute dei versamenti dieuro 50,00. Chi circolerà con il vecchio tar-ghino sarà soggetto a una contravvenzio-ne pari a 519,67€.Novità anche per quanto riguarda le condizio-ni necessarie per ottenere la patente A2 ela A (conosciuta come A3). Per ottenere lapatente A2 bisognerà avere 18 anni e si potran-no guidare moto con potenza motore di 35 kW(non più 25 kW) con un massimo di 48 CV (nonpiù 34CV). Dovranno essere rispettati limitiriguardanti il rapporto potenza/peso (nonsuperiore ai 0,2 kW/Kg) e il motore del veicolonon dovrà erogare una potenza piena superio-re ai 70kW. Si potrà conseguire l’esame per lapatente A (A3) solo dopo aver compiuto il

24esimo anno di età (prima erano 21) e sidovrà superare la prova di guida con una motocon potenza motore superiore i 35kW. Invece,per chi già in possesso dalla patente A2 si pas-serà liberamente dopo due anni alla categoriaA, ma sostenendo un esame di guida integrati-vo con moto idonea.Stretta anche sui limiti di velocità per ineopatentati, che non potranno superare lavelocità di 90 Km/h sulle strade extraurbaneprincipali e i 100 Km/h sulle autostrade per iprimi tre anni di patente.• Durata delle patentiViene fissata infatti a 10 anni la duratadelle patenti AM, A1, A2, A, B1, B e BE rila-sciate o confermate a chi ha meno di cin-quant’anni; oltre tale soglia anagrafica,però,la validità si riduce a 5 anni, per poiscendere a 3 anni per chi supera il settan-tesimo anno di età. Per quanto riguarda,invece, le patenti di categoria superiore, leC1, C1E, C e CE sono valide per cinque annifino al compimento del 65° anno di età,ma solo per due anni oltre tale limite ana-grafico,previo accertamento dei requisiti

psico-fisici in commissione medica locale.Le patenti di guida D1, D1E, D ed E, a lorovolta,sono 5 cinque anni, che si riducono a 3 apartire dal settantesimo anno di età. Per tuttele categorie di patenti, infine, il periodo divalidità è fissato in due soli anni al compi-mento dell’80° anno di età anagrafica• Patente cittadino comunitarioPer un cittadino comunitario o di uno Statodello spazio economico europeo sarà più facileconseguire la patente di guida. Gli basteràdimorare per almeno 185 giorni all’annoin Italia per motivi professionali, persona-li o di studio.• Revisione PatenteSaranno sottoposti alla revisione dellapatente di guida anche chi, dopo la notifica diuna prima violazione che comporti una decur-tazione di 5 punti, commetta ulteriori due vio-lazione con perdita di almeno 5 punti ciascunanell’arco di 12 mesi dalla prima. L’automobilistapotrà recuperare fino a un massimo di 5 puntipartecipando a corsi di guida sicura, mentre peri corsi che prevedono il recupero di 6 punti saràobbligatorio un esame finale.• Permesso SpecialeUn “occhio di riguardo” per chi ha subito lasospensione della patente e necessita del vei-colo per recarsi a lavoro. L’automobilistapotrà richiedere, per una sola volta e solo nelcaso in cui non abbia provocato l’incidente, unpermesso di guida in determinate fasceorarie (max 3 ore al giorno) per ragioni di lavo-ro. Nel caso il permesso venga accettato, lasospensione verrà aumentata di un numero digiorni pari al doppio delle ore concesse, arro-tondando per eccesso.• Neopatentati Maggiori controlli e pene più severe per ineopatentati. Decurtazione di 5 punti patenteper i minori di 21 anni che vengono trovati allaguida sotto l’influenza dell’alcol. In caso il neo-patentato sia soggetto a sospensione dellapatente, questa verrà aumentata di un terzoalla prima violazione e raddoppiata per le viola-zioni successive. Regolamentati anche i limiti dipotenza delle auto per i giovani automobilisti.La decurtazione dei punti patente pereccesso di velocità sarà modulata inmaniera graduale, più si supera il limite divelocità più punti verranno tolti. La normativaprevede che la violazione dei limiti comporteràuna sanzione e un decurtamento di: 3 punti incaso si superi di oltre 10km/h il limite con san-zione tra i 155€ e i 624€; 6 punti per chi supe-ra di oltre 40km/h il limite con sanzione com-presa tra i 500 e i 2 mila euro; infine sospen-sione della patente da 6 a 12 mesi per chi supe-ra di 60km/h il limite a cui va aggiunta una con-travvenzione che va dai 779€ a 3.119€.Gli enti proprietari o i concessionari delleautostrade a tre corsie più corsia di emergen-za, sulle quali è installato il Tutor, potrannoalzare il limite massimo di velocità fino a150km/h.

il ponteSettimanale cattolico dell’Irpinia associato alla Fisc

Proprietà diocesi di Avellino

fondazione “Opus solidarietatis pax onlus”

editrice “Coop. Il Ponte a.r.l.”

direttore responsabile

Mario Barbarisi

redazione:

Via Pianodardine - 83100 Avellino telefono e fax 0825 610569

Stampa: Poligrafica Ruggiero - Avellino

registrazione presso il Tribunale di Avellino del 22 dicembre 1975

Iscrizione al rNS n. 6.444 Iscrizione rOC n. 16599

sped. in a. p. comma 20b art. 2 legge 662/96 Filiale P.T. Avellino

79 febbraio 2013il ponteil ponte Vangelo

Siamo ormai in pienotempo carnevalesco, un

periodo che annuncia laQuaresima e la Pasqua diResurrezione. Questo perio-do viene celebrato in ogniangolo del mondo: anchenei Paesi dove la sofferenzae la povertà incombe ineso-rabilmente. Sull’altopianodelle Ande in Perù dove vive

un popolo Indio, da secoli oppresso prima dalpotere Inca, poi dalla dominazione spagnola eoggi dalla classe dominante che ha il potere intutto il Paese. E’ un popolo di agricoltori epastori che vive la propria vita in semplicitàcon le poche risorse che riesce a sviluppareamando la natura e gli animali. Il Carnevaleper loro è la festa della vita; è la gioia esplosi-va del piacere di vivere nonostante la miseriae la sofferenza; è un popolo che non riesce ademergere ed è costantemente ai margini dellasocietà peruviana. Sulle Ande il Carnevale ini-zia il 20 gennaio, festività di S. Sebastiano, unsanto molto popolare da queste parti; unsanto che si festeggia anche qui da noi e pre-cisamente nella comunità di Aiello del Sabato.In questi giorni i ragazzi e le ragazze, vestiticon gli abiti tradizionali, si riuniscono e vanno

a visitare le famiglie casa per casa, per tutti ivillaggi dell’altopiano andino. In questo postole famiglie vivono isolate per tutto l’anno in unterritorio molto vasto e si incontrano una tan-tum quando vanno al mercato: invece in que-sti giorni di si incontrano con più frequenza efanno festa. Durante il Carnevale si combina-no i matrimoni, si festeggiano le ricorrenzeanche se avvengono in un altro periodo del-l’anno. La religione che professano è quellacattolica e sono tutti battezzati anche se con-tinuano con le loro tradizioni secolari in cui Dioviene venerato attraverso la natura come l’ac-qua, la terra e la foresta che noi europei stia-mo distruggendo. Durante il carnevale sibenedicono i pascoli, le montagne, i fiumi, glianimali e i raccolti che devono essere sempremolto abbondanti per poter sfamare l’interacomunità. Nell’ultima settimana, prima dellaQuaresima, ogni giorno è destinato ad unacelebrazione con un particolare rituale religio-so. Da noi in Italia questo è solo un periodo dispensieratezza, di festa; invece per questopopolo di agricoltori è il momento dove si raf-forza il rapporto tra le famiglie: è una festaintensa e partecipata con dei profondi signifi-cati sociali e religiosi: in questi giorni ci sonopersone che si ritrovano e si invitano, famiglieche hanno avuto momenti difficili e di contra-

sto che si riconciliano; nascono matrimoni e cisono anche celebrazioni di ringraziamento aDio per tutti i beni che hanno ricevuto duran-te tutto l’anno. Il carnevale andino è anchefesta con danze, giochi,musica, mangiate e bevu-te. L’ultimo giorno chepreannuncia la Quaresimadell’indomani, nella capi-tale andina si celebra nellaCattedrale una solenneconcelebrazione e poi tuttiper le strade della città perun momento di diverti-mento fino a notte inoltra-ta. Bisogna ammirarequesta gente per il sensoche dà al Carnevale: è lafesta della vita, la gioia divivere, il ringraziamento aDio per il dono della vita eper i doni della terra. Noi,cattolici del VecchioContinente, dobbiamosaper cogliere questo pic-colo insegnamento esaper vivere nella nostracomunità di appartenen-za, festeggiando il

Carnevale, in questo Anno della Fede, con lospirito rinnovatore della NuovaEvangelizzazione.

SoliDaRiEtÀ SENza coNFiNi

“caRNEValE”

PasqualeDe Feo

L’inizio del branodi questa quinta

domenica delTempo Ordinarioquasi stride con iltono del vangelodella scorsaDomenica: mentreil Vangelo dellascorsa Domenicastende su Gesù un

velo di disapprovazione generale e difallimento, la lettura di questa dome-nica vede, intorno al Maestro, unnugolo di strepitio e di clamore. Ciòche davvero colpisce la nostra atten-zione è che mentre gli astanti del pre-cedente brano avevano deliberata-mente cacciato Gesù, Parola di Dio,dalla loro vista e dalla loro vita, la follaanonima di questa Domenica faressa proprio per accogliere ed ascol-tare la Sua Parola. Questo è un primodato sul quale riflettere: l’accoglienzae l’obbedienza di fede non conoscenessun tipo di condizionamento, nédi costrizione. Non c’è nessuna condi-zione privilegiata di base che possarendere un uomo, un buon cristiano,aperto alla volontà di Dio. Il solo datocerto è che c’è chi accoglie e chi non

accoglie la Parola. Accanto a questafolla festosa e credente, c’è un grup-po di pescatori. L’evangelista Luca lidescrive semplicemente impegnatinel loro lavoro, nulla aggiunge circa illoro atteggiamento nei confronti diGesù. Da quel che possiamo intuire,non erano né a favore né contro; unodi loro, Simone, sembra mostrare neiSuoi confronti una forma di cortesia,quando Gesù sale sulla sua barca egli chiede di scostarsi dalla riva, perpoter meglio insegnare alle folle inattesa. Ma Gesù, riconosciuto, poi, daSimone, come il Maestro, ha unaparola particolare proprio perSimone, una Parola che trasformeràla sua vita e che sarà tanto radicaleed importante, da esser degna diessere conservata in questo scrittoevangelico. La prima Parola è l’ordinedi gettare le reti per la pesca: è unaParola impossibile e quasi irriverente.Sembra essere, infatti, un po’ un“insulto” all’intelligenza pratica di unpescatore, che sa che la buona pescaè solo di notte; e, per l’altro versan-te, potrebbe persino suonare sarca-stica, un modo per evidenziare il lorofallimento. Ma Simone realizza unaterza opzione: accetta la sfida, per-

ché sente che quella provocazione è,in realtà, una Parola che trasforma.La pesca, in effetti, sarà davveromiracolosa: la quantità di pesci è taleda far affondare le barche, accorseper raccogliere il frutto della Parola.Ma la pesca è ancor più miracolosa,perché Gesù, agli occhi di quelli piùattenti, si fa Parola, realizza ciò chedice. Ciò provoca, in Simone e negliastanti, un senso di stupore e tremo-re: nel riconoscere Gesù che si faParola, c’è il riconoscimento della pro-pria pochezza e del proprio peccato.Ma, mentre Simone è invaso da que-sto senso di mediocrità e di inade-guatezza, Gesù lo risolleva dai propritimori, costituendolo “pescatore diuomini”. È lo stesso atteggiamentoche mostra il profeta Isaia, nellaPrima Lettura di questa Domenica,che, dinanzi alla gloria del Signore,trema, perché riconosce la propriadebolezza. Entrambi, però, sonocostituiti dal Maestro, come profeti:allora, il profeta non è l’uomo perfet-to, senza peccato e senza macchia,né è l’uomo che si sottopone a con-tinue contrizioni, ma è la creatura chesi riconosce nella mano del Creatore.

«Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti» (Luca 5,1-11)

la liturgia della parola: V Domenica del tempo ordinario

Lasciarono tutto e lo seguirono.Dal Vangelo secondo Luca (5,1-11)

In quel tempo, mentre la folla gli faceva ressa attornoper ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago

di Gennèsaret, vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. Salì in una

barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un pocoda terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostrereti per la pesca». Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e nonabbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Fecero così e presero una

quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. Allora fecero cenno aicompagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte

e due le barche fino a farle quasi affondare.Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore,

allontànati da me, perché sono un peccatore». Lo stupore infatti aveva invaso lui etutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo eGiovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non

temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini».E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

Stefania De Vito

8 9 febbraio 2013 il ponteil ponteMedicina

MEDiciNa E SalutE a cura di Gianpaolo palumbo

i MEDici “SENtoNo” il DoloRE DEi paziENti

Renato Cartesio, universalmente conosciutoper il suo “cogito, ergo sum” (penso, dun-

que sono), fu il vero fondatore della filosofia edella matematica moderna ed incontrò il favo-re dei suoi contemporanei nei primi decenni del1.600. Egli era un buon razionalista ed asseri-va che il corpo era un qualcosa di meccanico efunzionale privo di “qualsiasi essenza spiritualee di ogni dimensione espressiva.”Era, il suo, un pensiero in netta contrapposizio-ne ai neoplatonici greci (spirito e materia) edagli stoici (dominio dello spirito sul corpo). Ma iltempo e la medicina, con la sua ricerca avan-zata, gli hanno dato torto. Nel progredire dellascienza ha preso corpo l’importanza dello spiri-to nelle cure della “carne”, tanto che oggi è rite-nuta fondamentale anche l’empatia tra medicoe paziente, soprattutto quando una determina-ta patologia presenta il sintomo dolore.Sempre tanti secoli or sono il dolore era consi-derato un dato clinico prettamente organico,oggi è invece considerato meccanismo di fusio-ne tra corpo e mente, un adattamento checonsente di avvertire, evitare o sopportarequesto “pericolo” contro l’integrità del nostroorganismo.Ritornando al termine “empatia”(etimologica-mente: sofferenza di dentro), lo si può “tradur-re”, semplicemente, come “mettersi nei pannidell’altro”, anche se è più giusto portare l’altronel proprio mondo, o, meglio ancora: esserecon l’altro.Si considera empatico un modo di comunicarenel quale si cerca di far risaltare in se stesso lepercezioni e le esperienze dell’altro. Più checomunicazione è una comprensione, unaimmedesimazione. Oggi, questo sentimentodell’altro è stato misurato scientificamente inun lavoro congiunto di studiosi dell’OspedaleGenerale di Boston, la Scuola Medica diHarvard negli Stati Uniti e la Facoltà di Medicinadell’Università di Tel Aviv.I medici possono “sentire” il dolore dei loropazienti ed anche il “sollievo” legato ad unaterapia efficace. La dimostrazione è stata por-tata a termine su 18 medici che sono stati sot-toposti a scanner cerebrale. I colleghi volontariappartenevano a nove specialità diverse e condieci anni di laurea ed i pazienti volontari, tutti

di sesso femminile e di venticinque anni d’età.I risultati hanno dimostrato che le stesse regio-ni del cervello attivate quando i pazienti ricevo-no un placebo (convinti di prendere un farma-co) si “accendono” nel cervello dei medici allor-quando essi somministrano una terapia cheritengono efficace.I risultati hanno dimostrato, secondo il Prof. TedKaptchu (uno dei direttori della ricerca) che “imedici che hanno avuto una maggiore capaci-tà di entrare in empatia con i sentimenti deiloro pazienti, sperimentano anche la maggiorsoddisfazione durante il trattamento, come sievince dallo studio degli esami cerebrali effet-tuati.”Quindi, si è chiarita la neurobiologia del tera-peuta con la dimostrazione che la cura compor-ta una complessa serie di eventi cerebrali, tracui una profonda comprensione delle espres-sioni del viso e del corpo del paziente, combi-nate con le aspettative del medico sul sollievoprovocato dal trattamento, ed il meccanismo di

ricompensa attivato nel suo cervello. Lo studio ha fornito la prima prova dell’impor-tanza di un’interazione tra le reti cerebrali dipazienti ed operatori sanitari e riconoscono ilrapporto medico – paziente come un compo-nente fondamentale dell’assistenza sanitaria,insieme alle terapie mediche e chirurgiche.Prima della pubblicazione che abbiamo ripor-tato si ritrovano in letteratura medica dimostra-zioni che una regione del cervello associata conil sollievo dal dolore (corteccia prefrontale adestra) ed una regione associata con la ricom-pensa (corteccia cingolata anteriore) si attiva-no quando i pazienti subiscono l’effetto place-bo, un miglioramento ottenuto con farmaci chenon contengono principi attivi.I ricercatori hanno ipotizzato che il meccanismoche agisce nel cervello dei pazienti curati conplacebo, potesse attivarsi anche nella mentedel medico quando somministra una cura. Perrealizzare tutto questo è stata messa a puntouna particolare risonanza magnetica funziona-

le cui sottoponevano in “diretta” i 18 mediciquando visitavano e curavano con terapie anti-dolorifiche i loro pazienti. Tali terapie eranosomministrate con un dispositivo inattivo. IlProf. Karin Jensen, l’altro responsabile dellaricerca, ha specificato che per “ingannare”al…..meglio i dottori, li hanno sottoposti ad untest doloroso con uno stimolo caldo sull’avam-braccio, trattandoli poi con l’apparecchiaturafasulla. In realtà, lo stimolo doloroso era atte-nuato di proposito per spingerli a pensare cheil trattamento facesse effetto. Lo scanner cere-brale utilizzato mentre i 18 medici sperimenta-vano la stimolazione dolorosa, ha mostrato learee cerebrali attivate dalla sofferenza e dallacura. Successivamente ad ogni sanitario èstato richiesto di eseguire un esame clinico suuna paziente (valutando i medici per partecipa-zione ed empatia), mentre nella terza fase si èpassati allo scanner cerebrale in “diretta”durante la terapia antidolore, fornendo con-temporaneamente al medico un telecomandoper attivare “a richiesta” il dispositivo analgesi-co. Con l’aiuto di un sistema di specchi l’opera-tore sanitario poteva mantenere il contatto visi-vo con il paziente, collegato sia allo stimolatoreche alla macchina “spegni dolore”. Ancora, suc-cessivamente i medici sono stati incaricati ditrattare il dolore di un paziente e di premere unpulsante di controllo che non forniva alcun sol-lievo. I volti dei pazienti mostravano la sensazionecorretta, quindi vedevano sul viso della pazien-te l’effetto del proprio comportamento.Gli autori della ricerca hanno registrato l’attiva-zione delle aree cerebrali implicate nell’effettoplacebo, quando i dottori erano convinti di“spegnere” il dolore dei pazienti. E l’effettomaggiore lo si è avuto nei più empatici, chehanno avuto risposta positiva anche dall’areadella ricompensa. L’obiettivo dichiarato dello studio è quello di tra-sformare l’arte della medicina in “scienza dellacura” e quello pubblicato è il primo passo perraggiungerlo. Se l’empatia per il passato erasolo un dono dei grandi medici, per il futuroscientifico delle guarigioni, da oggi, conteràsempre di più.

�������������� ��������������������� �������������������������� �����������������������

����������

� ������ ������������������� ������

���������������� ����� ������������� ���������

�������������� �� ������������ ������ �� �� ����������

������������������������������������������������������������������������

��� ��������������� �� �������������� �����������!������"�������� ��������������������!��

� ���������!� � ����"������#����������$�%%������&$�%%��'�����������$�%%������&(�%%

" �����������!� � ��� ���� ���������������������������������������������� �������������������������������������

�������!� � �� �������� ���� ������������������������������#$%&�$''�()#�� �������������������������!������������������������

COMUNICATOL’ASL di Avellino, diretta dall’Ing. Sergio Florio comunica che partirà il 1° febbraio 2013 l’atteso Centrodi Competenza per l’Accesso alle Prestazioni sanitarie della ASL Avellino.Il nuovo sistema che prende il nome di PUNTO VERDE PRENOTAZIONE, garantirà imparzialità di acces-so alle prestazioni sanitarie dell’Azienda sanitaria provinciale.La chiamata telefonica al numero verde 800.300.992 è gratuita da telefono fisso, mentre per chiama-re da cellulare il costo è carico dell’utente al numero 0825.877140.Il nuovo sistema di prenotazione si affiancherà all’attuale rete degli sportelli CUP distribuiti sul territo-rio, che progressivamente verranno in breve così sostituiti.Presso le sedi dei presidi sanitari ed ospedalieri dell’ASL saranno disponibili dei punti telefonici dilibero accesso, attraverso cui l’utenza potrà usufruire immediatamente del servizio di prenota-zione.Eventuali preparazioni del paziente, precedenti alcuni complessi esami prenotati, potranno essere invia-te, sotto forma di documento cartaceo, direttamente agli utenti con mail, fax o potranno essere scari-cate dal sito aziendale, o ritirate presso tutte le sedi dell’ASL Avellino.In accordo con FEDERFARMA Avellino tali documenti potranno essere ritirati anche presso le farmacieconvenzionate del territorio provinciale.Il nuovo sistema di prenotazione telefonico PUNTO VERDE, si affianca alla rete diprenotazione“FarmaCUP” già disponibile presso le farmacie.

IL RESPONSABILE UFFICIO STAMPADr.Paolo Matarazzo

LLAA  TTEELLEEVVIISSIIOONNEE  éé  DDOOVVEE  SSEEII   TTUU!!

Produzioni video

WebTv

Convegni

Eventi

Servizi fotografici

Live streaming...

mail: [email protected]

tel. 3888220025

99 febbraio 2013il ponteil ponte

10 9 febbraio 2013 il ponteil ponte

FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolicivia Aurelia, 468 - 00165 Roma

Tel. 06 6638491 - Fax 06 6640339

CONCESSIONARIA NAZIONALE DI PUBBLICITÀ: PUBLICINQUE SRLvia Fattori, 3/C - 10141 TorinoTel. 011 3350411 - Fax 011 3828355 - E.mail: [email protected]

...168 testate per un milionedi copie in tutta Italia

Questa è la nostra forza...ABRUZZO

CALABRIA

CAMPANIA

EMILIA ROMAGNA

MARCHE

PIEMONTE

SICILIA

TOSCANA

TRIVENETO

UMBRIA

VALLE D’AOSTA

LOMBARDIA

LIGURIA

LAZIO

PUGLIA

SARDEGNA

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...ABRUZZO

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

Questa è la nostra forza...

SICILIA

Questa è la nostra forza...

CALABRIA

MARCHE

TRIVENET

OTRIVENET

ANIACAMP

LAZIO

LIGURIA

PUGLIA

OSCANAT

OSCANA

Federaa ir zz

ione IIttaaliian taI aat lit liil ali

aa a SSetttttiimnn eS tttitt imit mtii

maa aal CC tnn llii aat

ttt liccttoo ii

el. 011 3350411 - Fax 011 3828355 - TTel. 011 3350411 - Fax 011 3828355 -

.mail: [email protected]. 011 3350411 - Fax 011 3828355 -

.mail: [email protected]

T

el. 06 6638491 - Fax 06 6640339TTel. 06 6638491 - Fax 06 6640339

el. 06 6638491 - Fax 06 6640339

119 febbraio 2013il ponteil ponte

i 190 GioRNali DElla FiSc - l'opinione del territorio -

Verso le elezioni. "Coesione e moralità" con"un'idea chiara di società". È il commento cheaccomuna molti editoriali dedicati alla campa-gna elettorale che porterà alle elezioni politichedel 24-25 febbraio. Tutti prendono spunto dallaprolusione con cui il card. Angelo Bagnasco, pre-sidente della Cei, ha aperto, il 28 gennaio, aRoma, i lavori del Consiglio episcopale perma-nente. Dal cardinale, scrive Guglielmo Frezza,direttore della Difesa del Popolo (Padova),è giunto "un riconoscimento importante" quan-do ha affermato, tra l'altro, che "l'Italia è unPaese 'che ha tenuto duro, avvertendo chestava facendo quello che bisognava fare'. E oggigli italiani 'non chiedono l'impossibile, esigonopiuttosto che nessuno dei sacrifici compiuti vadaperduto'". Queste parole sono, "al tempo stes-so, un monito a chi si candida a guidare il Paese.Se ai cittadini dobbiamo chiedere di esercitare ilproprio dovere al voto, dai partiti dobbiamo pre-tendere un cambio di passo". Per VincenzoRini, direttore della Vita Cattolica(Cremona), "il cuore di tutto il discorso delcard. Bagnasco è uno solo: il rispetto della digni-tà vera dei cittadini, come centro di ogni impe-gno politico. È su questo che si gioca il prossimoconfronto elettorale". Silvio Grilli, direttore delCittadino (Genova), sottolinea come "forte,nella prolusione, sia stato il monito al mondopolitico perché ritrovi la dignità smarrita (...). Difronte a tanti gravi comportamenti, a populismie reticenze, non bisogna però cedere alla tenta-zione del disimpegno. Occorre recarsi alle urnecon convinzione e fare scelte responsabili".Anche Corrado Avagnina, direttoredell'Unione Monregalese (Mondovì) e dellaFedeltà (Fossano), invita a "non abdicare, colnon voto. (...) Il Paese è anche nelle nostremani, con un voto. Pur se il voto non basterà.Ma ci vuole. È il punto di partenza inevitabile. Lademocrazia non si può snobbare. Molti sonomorti perché noi ne disponessimo". SecondoGiampiero Moret, direttore dell'Azione(Vittorio Veneto), "le elezioni dovrebberoessere la festa della partecipazione democraticaper far capire ai cittadini le difficoltà da affronta-re e far decidere a loro la scelta dei programmie delle persone per risolvere i problemi". LaGuida (Cuneo) si sofferma, in modo particola-re, su "toni e contenuti, ancora troppo incerti"della campagna elettorale: "Sarebbe bene chealle troppe comparsate televisive, dove vecchi enuovi leader si contendono il gradimento deisondaggi, si sostituissero proposte concrete sultema del lavoro, in particolare per i giovani".Secondo Pietro Pompei, direttoredell'Ancora (San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto), "l'anomalia di que-ste elezioni sta anche nel fatto che la campagnaelettorale si svolge unicamente per tv, dove sigioca molto sull'immaginario. Nessun rapportodiretto con i candidati, nessun incontro costrut-tivo che riesca a dar ragione del voto. (...)Nonostante tutto, però, alla fine occorre andarea votare per difendere quel po' di democraziache rimane". Per Francesco Zanotti, diretto-re del Corriere Cesenate (Cesena-Sarsina),"siamo lontani dalla logica del bene comune. Èil trionfo del tornaconto personale, dell'ideologiaindividualistica, come la definisce il presidentedella Cei che ammette di vedere 'in giro unanotevole confusione'". Giorn8tto (Monreale)indica nel bene comune "una chiamata esigen-te e necessaria per tutti". Al riguardo, AmanzioPossenti, direttore del Popolo Cattolico(Treviglio), ricorda che "se la Politica lavora peril Servizio, lavora per il bene comune: è lì che lasi riconosce, impedendo di classificarla negativa-mente come a molti, soprattutto negli ultimitempi, capita di fare e magari condannandolaaprioristicamente in nome e per conto di pre-concetti esiziali". Bruno Cappato, direttoredella Settimana (Adria-Rovigo), parla dei"valori non negoziabili", spiegando che "sevogliamo parlare con rispetto e in posizione didialogo sincero e aperto di questi valori non pos-siamo accettare il compromesso delle facili scor-ciatoie che portano a giudizi sommari e, perquesto, ingiusti". A proposito di valori, il Portico(Cagliari) presenta la "piattaforma valoriale eoperativa predisposta dal Forum delle associa-zioni familiari per le elezioni politiche di febbra-io", riassunta nello slogan "sette sì alla famiglia".

La Cittadella (Mantova), riflettendo sulle ulti-me vicende di cronaca con al centro il Monte deiPaschi di Siena (Mps) e la politica, rileva chequesto fatto è "uno dei tanti spettacoli (purtrop-po anche qui né il primo né l'ultimo) che cimostrano un'Italia fatta di scorribande da partedi personaggi meschini e mediocri che mettonoa repentaglio un minimo di legittima tranquillitàdi lavoratori e dei risparmi di tante famigliecomuni". Da questi fatti, dice EmilioPastormerlo, direttore dell'AraldoLomellino (Vigevano), emerge "il divario tra'politica' e cittadino, tra 'economia' e risparmia-tore. Un divario che non farà altro che affossarela politica e, quindi, recare danno all'interesse eall'immagine di un'intera nazione, ma soprattut-to ai sacrosanti diritti dei cittadini-risparmiatori.Facilmente possiamo capire, allora, che nonbasta ridurre gli stipendi ai parlamentari, per rin-novare la politica, ma occorre un rinnovamentoetico fondamentale". Lauro Paoletto, diretto-re della Voce dei Berici (Vicenza), si occupainvece dello "scontro tra politica e magistratura","arrivato a livelli tali da inquinare lo stesso siste-ma democratico". Per questo, "c'è da augurarsiche il nuovo Parlamento approvi presto unalegge magari con il consenso degli stessi magi-strati". Da Cammino (Siracusa) uno sguardoalla politica europea con la constatazione che "lacrisi economico-finanziaria ha messo in serie dif-ficoltà l'Europa e colpito al cuore il progetto dicostruire l'unione politica e non solo il mercatounico".

Giornata per la vita. Domenica 3 febbraio laChiesa italiana celebra la 35ª Giornata naziona-le per la vita, sul tema "Generare la vita vince lacrisi": un appuntamento importante per "ribadi-re la necessità d'investire sulla famiglia percostruire il futuro", rimarcano i settimanali dio-cesani. Sul Nuovo Giornale (Piacenza-Bobbio) il vescovo Gianni Ambrosio chiededi "fare proprio l'impegno a incoraggiare la scel-ta di generare la vita, declinandolo sul territoriocon proposte concrete, ciascuno per il ruolo chegli spetta (...). È una scelta impegnativa mapossibile, che richiede alla politica una gerarchiad'interventi e - da parte di tutti - la decisionechiara d'investire risorse sulla persona e sullafamiglia, credendo ancora che la vita vince sututto, anche sulla crisi". Anche il CorriereApuano (Massa Carrara-Pontremoli) evi-denzia che "il dono e la solidarietà possonosconfiggere la crisi". A tal proposito VincenzoTosello, direttore di Nuova Scintilla(Chioggia), spiega che "la sfida che ci vienelanciata è che proprio l'apertura alla vita, anzi'donare e generare la vita' - investendo risorsesulla persona e sulla famiglia (e qui è esplicitoanche il richiamo alla politica) - può sconfiggerela crisi che stiamo attraversando. Così, con ilrispetto e la promozione della vita, si costruisceanche la pace - quella familiare e quella socialefino a quella mondiale - sempre nella stessa

logica impegnativa ma appagante e benefica deldono". La Vita Cattolica (Udine) informa cheè in corso, in diocesi, "un itinerario di prepara-zione che culminerà, il 3 febbraio, nella 'Festadella famiglia e della vita', all'istituto Bearzi diUdine. Inaugurando questo itinerario l'arcive-scovo di Udine, mons. Andrea BrunoMazzocato, ha detto che 'solo la presenza digenitori e famiglie cristiane, capaci di testimo-niare tutto il valore della vita, ci aiuterà a usciredalla crisi'". Sulla Voce Alessandrina(Alessandria) il delegato vescovile per la fami-glia, don Fabrizio Casazza, nota che "donaree generare la vita è una scelta lungimirante chesi traduce concretamente nell'investimento dirisorse sulla persona e sulla famiglia, credendoancora che la vita può vincere anche la crisi".Toscana Oggi (settimanale regionale) pub-blica una nota di Carlo Casini, presidente delMovimento per la vita italiano, per il quale è"simbolicamente importante che la Giornata perla vita coincida con un rinnovato avvio dell'inizia-tiva dei cittadini europei denominata 'Uno dinoi', che intende risvegliare la coscienza deipopoli volgendo lo sguardo sull'essere umanonel suo primo comparire nell'esistenza, quandolo chiamano embrione". Da Marco Zeni, diret-tore della Vita Trentina (Trento), una rifles-sione sulla Giornata per la vita a partire da alcu-ne ricorrenze degli ultimi giorni. "Nelle giornatedella Memoria - annota Zeni -, la Chiesa(Commissione Cei per i problemi sociali e il lavo-ro, Caritas, Pax Christi), a 40 anni dal riconosci-mento giuridico del diritto all'obiezione dicoscienza al servizio militare in Italia, ha volutorilanciare la centralità dei valori della pace, lagiustizia, l'educazione, la solidarietà per il benecomune, mentre si appresta a celebrare laGiornata nazionale per la vita, domenica 3 feb-braio; eventi solo apparentemente slegati dallecerimonie della 'Memoria' quale 'viva incarnazio-ne non monumento sterile', come la definisce lateologa Cristiana Dobner".

Giornata della vita consacrata. Al centrodegli editoriali anche la 17ª Giornata mondialedella vita consacrata (2 febbraio). "I consacrati -osserva Adriano Bianchi, direttore dellaVoce del Popolo (Brescia) - sono una sanaprovocazione che viene dall'alto. (...) Hanno unacarica che viene dal cielo e porta al cielo, sonoanticipo della vita nuova, una vita più dedita allospirito. Tutti i cristiani che vogliono vivere inmodo autentico hanno beneficio anche sologuardando e stimando i consacrati". Sul Ticino(Pavia) la riflessione di don Gianluigi Corti,delegato vescovile per la vita consacrata: "Chi èconsacrato (...) ci aiuta a leggere il tempo e aviverlo come realtà finita, destinata ad averetermine. Il tempo, uno dei beni più preziosi perl'uomo occidentale di oggi non è valore assolu-to. (...). Chi si consacra ci ricorda che lo sboccodella vita umana non è una liturgia funebre, mauna festa di nozze. C'è un mondo futuro che ci

attende (...). Oltre al rapporto col tempo c'èanche il rapporto con l'eterno. Il primo è vissutoin modo problematico o drammatico, il secondoè addirittura rimosso. La fede può guarire ilprimo e risuscitare il secondo e così si potrebbetrovare nuova speranza per la vita consacrata".

Questioni socio-culturali. Sui settimanali Fiscspazio anche a riflessioni su questioni socio-cul-turali. Riflette sui più piccoli Bruno Cescon,direttore del Popolo (Concordia-Pordenone), osservando che "la nostra è unasocietà che ama ed esclude i bambini. Li amainfinitamente trasformandoli in principini nellenostre famiglie", tuttavia "questa cultura delbimbo, quale tesoro prezioso, conosce anche unrisvolto della medaglia dalle tinte negative fino aquelle oscure e assolutamente inumane come èla violenza. E questo a partire dalla scarsissimanatalità, circa 1,2 bimbi per coppia". Il NuovoDiario Messaggero (Imola) ricorda che "lavita nasce dall'unione di un uomo e una donna,o, quanto meno, da un gamete di sesso maschi-le con uno di sesso femminile. E non l'ha decisolo Stato, o la Chiesa o chicchessia. È così dasempre. Siamo originariamente, costitutiva-mente, fisiologicamente, biologicamente,immutabilmente strutturati così". Emmaus(Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia) riprende l'indagine conoscitiva sulla con-dizione dell'infanzia e dell'adolescenza in Italia diEurispes e Telefono Azzurro (2012), laddove"evidenzia come la tutela dei diritti di bambini eragazzi continua a essere a margine del dibatti-to della società civile, ancora di più del confron-to istituzionale e delle decisioni di chi svolge fun-zioni pubbliche". Pier Giovanni Trossero,direttore dell'Eco del Chisone (Pinerolo),lamenta invece la situazione della sanità,nella quale "si sta navigando a vista senzaneppure sapere a chi rivolgersi per capirecosa sta capitando. Il territorio pinerolese,come altri, e sotto tiro per i conti. Perfino legarze stanno razionando".

Territorio e attualità ecclesiale. Non manca-no, sui settimanali, approfondimenti sul territo-rio e sull'attualità delle Chiese locali. GiuseppeManunta, direttore di Dialogo (Alghero-Bosa), ritorna sul messaggio del Papa per la47ª Giornata mondiale delle comunicazionisociali (12 maggio 2013), sul tema: "Reti socia-li: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evan-gelizzazione". Nel testo, dice Manunta, "vienearticolata, tra l'altro, la tesi dell'inclusività, ovve-ro la necessità che la Buona Notizia venga fattaconoscere anche nell'ambiente digitale, in quan-to ritenuto 'realtà quotidiana di molte persone' enon un mondo parallelo". Secondo AdolfoPutignano, direttore dell'Ora del Salento(Lecce), il messaggio del Papa è "una brevesumma che sollecita i responsabili pedagogicidelle giovani generazioni a raccogliere la sfidadei nuovi linguaggi, della cultura del mondo digi-tale, della presenza dei social network". PerEnzo Gabrieli, direttore di Parola di Vita(Cosenza-Bisignano), "nel messaggio per laGiornata delle comunicazioni la prima porta'aperta' è proprio quella alla luce gentile chebussa e non sfonda, quella notizia che sembranon essere a effetto". Marco Bonatti, diretto-re della Voce del Popolo (Torino), fa sapereche, "domenica 10 febbraio, si svolgerà, nelleparrocchie e chiese della diocesi, la colletta stra-ordinaria per l''emergenza sfratti': la più recen-te di una serie d'iniziative che l'arcivescovo halanciato, in questi due anni e mezzo, alle comu-nità cristiane e alla più ampia società civile tori-nesi". Stefano Fontana, direttore di VitaNuova (Trieste), "fotografa" le sofferenze dellacittà per il lavoro, invocando "un supplemento divolontà e di energia nella logica non tanto difinanziare l'esistente, ma di finanziare il nuovo.Servono idee e chi le sostenga. Non solo le isti-tuzioni pubbliche sono chiamate in causa, ma lasocietà civile, le associazioni di categoria e i sin-goli cittadini". Infine, il Corriere Eusebiano(Vercelli) dà notizia che "la Famija Varsleisa hadeciso di assegnare il prestigioso riconoscimen-to di 'vercellese dell'anno' all'arcivescovo padreEnrico Masseroni. La consegna del premioavverrà in primavera".

Gli editoriali delle testate cattolicheProlusione del card. Bagnasco, elezioni, giornata per la vita, giornata della vita consacrata, questioni

socio-culturali, territorio e attualità ecclesiale... Sono alcuni degli argomenti di cui parlano gli editoriali

dei settimanali diocesani aderenti alla Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici).

12 9 febbraio 2013 il ponteil ponte

diocesi - Il convegno organizzato dal Movimento per la Vita

L’appuntamento di venerdì, 1 feb-braio, ha messo in risalto quanto il

tema “vita” sia delicato da affrontare,ma , allo stesso tempo, ne sia urgen-te un suo approfondimento. Alla pre-senza di Sua Eccellenza MonsignorFrancesco Marino, Vescovo diAvellino, i relatori Paola Mancini(Segretaria Generale MpV), AntonioPintauro (Responsabile RegionaleMpV), Wanda Della Sala (PresidenteC.I.F. Avellino) hanno evidenziatocome non sia facile difendere la vita,troppe le cause che potrebbero far siche negare la vita diventi, per unasocietà come la nostra, la via piùcomoda per sfuggire a determinateresponsabilità.Paola Mancini afferma che “l’impe-gno del Movimento per la Vita nascenegli anni ’70 in seguito all’approva-zione della legge 194(che introduce-

va per la prima volta in Italia il con-cetto di aborto e la possibiltà di ese-guire lo stesso, disciplinandone l’at-tuazione) a supporto delle donne chechiedono un’alternativa all’abortostesso. Non è, quest’ultimo, un attofacile, tutte lo vivono drammatica-mente e per tante avere un’alterna-tiva può rappresentare una soluzionepiù serena.” Battagliera e tenacecome sempre, la Mancini esorta l’opi-nione pubblica a non demorderedinanzi ai tanti problemi che attana-gliano le famiglie, con il concetto divita,dono del Signore, offuscato daideologie contrarie.La difficile situazione delle donne èsottolineata anche da Wanda DellaSala, Presidente del Centro ItalianoFemminile di Avellino, Centro che,con la consulenza di professionisti el’aiuto di volontarie professionalmen-

te formate, offre il servizio di consul-torio per le donne in difficoltà alMovimento per la Vita. La Presidentedel CIF afferma “che sono troppe ledonne che vivono in contesti econo-mici e sociali difficili, e molte di essevisitano i consultori chiedendo sup-porto psicologico e sostegno di variotipo. Della Sala Pone ancora unavolta l’accento sul ruolo difficile che ledonne vivono, un tempo centralitàdella famiglia. Dalle battaglie per laparità di diritti in poi, la figura e laconcezione di donna ha perso quellavera identità, caratteristica fonda-mentale che ha portato la figura fem-minile a conquistare quella ribalta untempo impensabile da raggiungere.Instancabile il ResponsabileRegionale di MpV, Antonio Pintauro,nel farsi da portavoce dei diritti dellafamiglia e della vita in tutta laCampania e anche oltre. La soddisfa-zione di trovare, scoprire, personemotivate e pienamente convinte delprogetto da proporre e difendere.Quanto sia importante essere umili,ma allo stesso tempo tenaci, neltestimoniare il messaggio di vita, tra-spare dalle sue parole e affermato daquanto lo stesso Pintauro fa comeResponsabile Regionale.Ad introdurre e moderare il dibattitoil Presidente di MpV Avellino, FabioPelosi, il quale ha spiegato come,partendo dal messaggio evangelicodi Gesù, “…amatevi l’un l’altro comeIo ho amato voi”, siano diversi i modidi amare l’altro, e nello specifico si

concretizza nella possibilità di darevoce a chi non ce l’ha. L’embrioneumano (già minima forma di vita esacrificato spesso e falsamente innome della ricerca scientifica, masolo per coprire quelli che sono veri epropri interessi economici) non havoce. Il figlio nel grembo maternoche galleggia tra la vita e la morte acausa delle incertezze, non ha voce.La stessa paura di divenire madredella donna, per motivi da ricondurrea disagi economici, sociali, non havoce.Il dibattito ha rappresentato anchel’occasione per dare risalto all’iniziati-va dei Movimenti per la Vita di circatrenta Paesi dell’Unione Europea, chechiedono alla stessa di introdurreall’interno della Costituzione Europea

quelle norme che estendano la pro-tezione giuridica della dignità e deldiritto alla vita di ogni uomo fin dalsuo concepimento, in tutte le aree dicompetenza dell’UE, e di porre unfreno a quei finanziamenti che, incampo sanitario e scientifico, preve-dono l’utilizzo e la distruzione degliembrioni umani. L’obiettivo è quellodi raggiungere almeno un milione difirme in tutta Europa, al fine di ren-dere concreta ed incisiva la petizione.Per contribuire con una firma ci sipuò rivolgere ai responsabili delMovimento per la Vita di Avellino(3396237030) o visitare l’appositosito internet di raccolta (www.oneo-fus.mpv.org) ed aderire.

Nasciamo uomo o donna ma dobbiamodiventare persone, crescere per dispiegare

quanto ricevuto, comprendere i nostri talenti eafferrare, procedendo nella storia personale,familiare e di tutta l’umanità, quale tonalitàdebba assumere nel grande mosaico dellaStoria la nostra personale tessera.Papa Benedetto, in questa Quaresima che sista aprendo, ci offre la chiave preziosa, ci indi-ca quel “come” che tanto travaglia i nostri desi-deri, cui troppo spesso, per carenza d’illumina-zione, di principi saldi, non riusciamo a dareforma: l’armonioso rapporto fra “fede e carità”.Eppure a questo, soprattutto, è chiamata lapersona; se percorriamo il messaggio papalenei suoi quattro passaggi essenziali:- “La fede come risposta all’amore di Dio”: noncostruzione umana, neppure teologica e tantomeno filosofica o etica, ma “personale adesio-ne - che include tutte le nostre facoltà - allarivelazione dell’amore gratuito e ‘appassionato’che Dio ha per noi e che si manifesta piena-mente in Gesù Cristo”. Tutta la persona neviene coinvolta e magnetizzata, diventa arden-te nelle due direzioni che plasmano il quotidia-no: verso Dio e verso i fratelli. Dinamiche ches’intrecciano e diventano feconde e sfocianonella “coscienza di essere amati, perdonati,addirittura serviti dal Signore, che si china alavare i piedi degli Apostoli e offre Se stessosulla croce per attirare l’umanità nell’amore diDio”. Non è una risposta data una volta pertutte, una sorta di etichetta incollata per quali-ficare un prodotto, è un’urgenza mobile, sem-pre vivace e attiva, che sollecita alla donazionedi sé, unica strada percorribile per la costruzio-ne autentica e vera della persona.- “La carità come vita nella fede”: l’urgenza èvariegata “di stupore e gratitudine di un’inaudi-ta iniziativa divina che ci precede e ci sollecita”.È il varco che, oltrepassato, fa conoscere l’ami-cizia con Dio. Indubbiamente punto di arrivoma non traguardo, photofinish, statico, sì tram-polino di lancio che qualifica l’esistenza e le facomprendere che, “quando noi lasciamo spazioall’amore di Dio, siamo resi simili a Lui, parte-cipi della Sua stessa carità”. Il tempo dellanostra storia si trasfigura nel tempo in cui, insinergia lieta e sicura, l’amore di Dio e l’amoredella persona si compenetrano, s’illuminano e

la trasformazione della struttura umana di pec-cato si ritrova a essere colmata di grazia, cioèdi amicizia, che non tarpa la persona e non ladepaupera, ma le spalanca davanti un orizzon-te vastissimo in cui “la fede ci fa riconoscere idoni che il Dio buono e generoso ci affida; lacarità li fa fruttificare”.- “L’indissolubile intreccio tra fede e carità”: ilnostro Pastore traccia la mappa della trappola,e fin qui si tratta solo di un rilievo, passando poial cammino da percorrere nella mappa per nonrimanere impantanati: “Per una sana vita spi-rituale è necessario rifuggire sia dal fideismoche dall’attivismo moralista”. Riprendendo l’an-tico, ma pur sempre attuale simbolo, tipico diogni antropologia, Papa Benedetto a quell’im-printing umano, con un colpo di pollice segna ilpercorso cristiano: “L’esistenza cristiana consi-ste in un continuo salire il monte dell’incontrocon Dio per poi ridiscendere, portando l’amoree la forza che ne derivano, in modo da servirei nostri fratelli e sorelle con lo stesso amore diDio”. È ben chiaro, allora, che nessuno di noiumani può dirsi “Marta” senza essere “Maria”,se così fosse cadremmo in due estremi l’uno darobot multiuso, l’altro da meccanismo fuori uso

per il non uso! In noi vivono e convivono le duedimensioni che “devono coesistere e integrar-si”. Ricordandoci sempre che noi siamo “secon-di”, anche se vorremmo sempre e comunqueessere “primi”, l’errore di prospettiva può dimo-strarsi una tentazione continua, una sfida che

logora, da cui bisogna uscire come dal risucchiodi una sabbia mobile con un colpo deciso di tal-lone: “La priorità spetta sempre al rapporto conDio e la vera condivisione evangelica deve radi-carsi nella fede”.Allora saremo veramente “secondi” perché lenostre opere di carità, pur essendo nostre, lepercepiremo non come “frutto principalmentedello sforzo umano”, in cui il nostro ego si tro-verebbe solo lusingato ma ancora chiuso in sestesso, “ma nascono dalla stessa fede, sgorga-no dalla Grazia che Dio offre in abbondanza”.Egli “primo”, noi “secondi”.- “Priorità della fede, primato della carità”:abbiamo salito il Monte e lo abbiamo ridisceso,i passi sono i nostri passi, contati sul sentiero,ma il cuore dov’è? Dov’è tutta l’adesione dellapersona? Si concentra in un grido che accoglia-mo come dono: “Abbà! Padre”, cui rispondia-mo, offrendo il nostro (secondo!) dono:“Maranatha!”. “Infondendo in noi la carità, loSpirito Santo ci rende partecipi della dedizionepropria di Gesù: filiale verso Dio e fraternaverso ogni uomo”. Ancora una volta non èarchitettura pensata e studiata in proprio dallapersona, dalla società, è ben altro: è sigillo delBattesimo, è ardore dell’Eucaristia

Cristiana Dobner

la Gioia D'ESSER SEcoNDiNell'armonioso rapporto tra fede e carità, tutte le nostre umane salite e discese

CENA CENA CENA CENA CENA CENA CENA CENA CENA CENA

CON CON CON EEEONONONIIIAZAZAZSTSTSTGUGUGUEEEDDDCENA CENA CENA CON CON CON CON EEEEONONONONIIIIAZAZSTSTAZAZSTSTGUGUGUGUEEEEDDDDCENA CENA CENA CENA AZST CON CON CON EEEONONONIIIAZAZAZSTSTSTGUGUGUEEEDDDCENA CENA CENA

OOOACOLACOLACOLTTTTTTSPESPESPE CON CON CON OOOOACOLACOLTTACOLACOLTTTTTTTSPESPESPESPE CON CON TTTTTTT ACOLTTT CON CON OOOACOLACOLACOLTTTTTTSPESPESPE CON CON

uuutttoootttAperAperAper uuuuttttoottooAperAperttAperAper

ChChChChChChCh

a Teodoa Teodoa TeodoViViVia Teodoa Teodoa Teodoa TeodoViViViVi----

ottAper uuutttoootttAperAperAper

ChChCh

a Teodoa Teodoa TeodoViViVi---

enaenaena c c c e e eooonznznz pra pra prarni arni arni aooo gi gi gii ii ii ittttttuuu enaenaenaena c c e e c c e eoonznzoonznz pra pra pra prarni arni arni arni aoooo gi gii ii i gi gii ii ittttttttuuuu)))000000...111000 ))))00000000....11110000

na e na e na e cecece a a a aaaenicenicenicmmmooo d d doooiusiusiusChChCh na e na e na e na e cececece a a a a aaaaenicenicenicenicmmmmoooo d doo d dooiusiusiusiusChCh

Vi Vi Vixxx13 (E13 (E13 (Een, 11/en, 11/en, 11/sssmmmoooMMMooorrra Teodoa Teodoa Teodo Vi Vi Vi Vixx13 (E13 (Een, 11/en, 11/en, 11/en, 11/ssssmmmmooooMMMMoooorrrra Teodoa Teodo xx5 622564 c5 622564 c5 622564 cel.082el.082el.082 t t t)))a (Ava (Ava (AvipaldipaldipaldrrrAtAtAt 5 622564 c5 622564 c5 622564 cel.0825 622564 c5 622564 c5 622564 cel.082el.082 t t t t))))a (Ava (Ava (Ava (AvipaldipaldipaldipaldrrrrAtAtAtAt 5 622564 cel.082el.082el.082el.082

iadelletaviadelletaviadelletav.lav.lav.lav

c eonz gii i enaenaena c c c e e eooonznznz pra pra prarni arni arni aooo gi gi gii ii ii ittttttuuu)))000000...111000

doChCh na e na e na e cecece a a a aaaenicenicenicmmmooo d d doooiusiusiusChChCh

Vix Vix Vi13 (E13 (Ea Teodoa Teodo Vi Vix Vixxx13 (E13 (E13 (Een, 11/en, 11/en, 11/sssmmmoooMMMooorrra Teodoa Teodoa Teodoel.0825 622564 c5 622564 c5 622564 c5 622564 cel.082el.082el.0825 622564 cel.082 t t t)))a (Ava (Ava (AvipaldipaldipaldrrrAtAtAt

iadelletaviadelletav.lav.laviadelletav.lav

000000...333111(((enaenaena 00000000....33331111((((enaenaenaena ---- .00.00.00000 2 2 2 e e e000333...444111 .00.00.00.000000 2 2 e e 2 200 e e003333....44441111 ----

ooonznznz pra pra pra a a aìììunedunedunedunedìunedunedllna e na e na e oonznzoonznz pra pra pra pra a a a aìììunedììììunedunedunedìunedll ìunedunedunedunedìunedunedì

a , 7)a , 7)a , 7)ssserereravavavrrra Appia, 3° Ta Appia, 3° Ta Appia, 3° T Vi Vi Vi a , 7)a , 7)a , 7)a , 7)ssssereravavereravavrra Appia, 3° Ta Appia, 3° Trr Vi Via Appia, 3° Ta Appia, 3° Tell. 3487759249 ell. 3487759249 ell. 3487759249 5 622564 c5 622564 c5 622564 cell. 3487759249 ell. 3487759249 ell. 3487759249 ell. 3487759249 5 622564 c5 622564 c5 622564 c5 622564 c

ne.itne.itne.itne.itne.it

000000...333111(((enaenaena --- 2 e e0 .00.00.00000 2 2 2 e e e000333...444111 ---

onzìunedìunedìunedììna e na e na e na e ooonznznz pra pra pra a a aììunedìunedunedìunedlllna e na e na e

eravra Appia, 3° Ta Appia, 3° T Vi Vi Vi a , 7)a , 7)a , 7)ssserereravavavrrra Appia, 3° Ta Appia, 3° Ta Appia, 3° T Vi Vi Viell. 3487759249 ell. 3487759249 ell. 3487759249 5 622564 c5 622564 c5 622564 c

ne.itne.itne.itne.itne.it

iadelletaviadelletaviadelletav.lav.lav.lavwwwwwwwww iadelletaviadelletav.lav.lav.lav.lavwwwwwwwwwwww iadelletaviadelletavwwwwwwww iadelletaviadelletaviadelletav.lav.lav.lavwwwwwwwwwwwwwwwwww

ne.itne.itne.iterereriadelletaviadelletaviadelletav ne.itne.itererererne.itne.iteriadelletaviadelletaviadelletav ne.itne.itne.iterereriadelletav

aMatEVi l’uN l’altRoL’embrione umano (già minima forma di vita e sacrificato spesso e falsamente in nome della ricerca

scientifica, ma solo per coprire quelli che sono veri e propri interessi economici) non ha voce.

139 febbraio 2013il ponteil ponte CulturadeL “gIOrNO deL rICOrdO” IN ALCUNe regIONI NON reSTA NePPUre IL rICOrdO

Il Giorno del Ricordo, istituito nel 2004, è dedi-cato alle vittime delle foibe e agli esuli delle

zone dell’ex confine italiano nordorientale. A talproposito, emerge una notizia appresa dal sito del“Comitato 10 febbraio”, in cui si evince il dissen-so nei riguardi della scelta del Viminale, che indi-vidua proprio nel 10 febbraio il giorno delle elezio-ni regionali di Lombardia, Lazio e Molise. Il pro-blema che tale concomitanza può sollevare risie-de nel rischio di concentrare l’attenzione mediati-ca quasi esclusivamente sui fatti elettorali,lasciando in ombra un evento che ricorre un sologiorno all’anno e che merita l’attenzione dovuta.Inoltre, nel comunicato del Comitato si legge:“Chiediamo che il Viminale ripensi alle date, visto

che cambierebbe poco se le consultazioni eletto-rali fossero spostate alla domenica precedente oa quelle successive”.Malauguratamente, quello appena citato, non èl’unico esempio di insensibilità nei confronti diquest’evento. Infatti, il Comune di Napoli, con acapo il sindaco De Magistris, non celebrerà l'even-to perché non è stato inserito nei programmi del-l'amministrazione comunale.Per fortuna, accanto a tali esempi, ne esistono dialtri più virtuosi. Ad esempio, a Catania si terrà uncorteo silenzioso, che il 10 febbraio partirà dall’in-gresso di via Etnea della Villa Bellini, per conclu-dersi con la deposizione di una corona di fiori aipiedi della lapide dei caduti in Piazza Università.Un'altra città che si distingue per l’impegno èVenezia, nella ex repubblica marinara, infatti, èstato presentato il calendario delle iniziative per ilGiorno del Ricordo. Il memoriale sarà celebrato,quest'anno, non solo con la tradizionale Messa nelDuomo di Mestre e con l'omaggio al monumentoai Martiri delle Foibe, nella Piazza di Marghera, maanche con la presentazione di nuovi studi biblio-grafici, e con incontri cui saranno presenti storicie testimoni, aperti ai cittadini. L’ assessore comu-nale alle Attività culturali ha annunciato, infine:

“Stiamo per dare avvio ad un progetto a cuiteniamo moltissimo: la costituzione di un'Archiviodel Ricordo, con le interviste video di coloro chehanno vissuto il dramma dell'esodo e delle foibe,realizzate dall'Archivio Comunicazione e dalServizio di Videocomunicazione del Comune, conIveser e Associazione Resistenze, che troveràposto nell' ‘Album di Venezia’ e costituirà unafonte preziosissima per gli studiosi di questieventi."Poi, a Roma, tra le iniziative, che hanno interes-sato i giorni scorsi, la presentazione del volume”Foibe: dalla tragedia all’esodo” di Carla IsabellaElena Cace e Matteo Signori; l’inaugurazione diuna mostra fotografica a cura di DonatellaSchurzel e Anvgd; la presentazione dell’opera“Foibe” di Andrea Cardia e Rocco Cerchiara,e,presso il teatro dello spazio Morante, la toccan-te testimonianza dell’esule Alida Gasperini,parente di Alida Valli con lo spettacolo teatrale ‘IoRicordo’ di Emanuele Merlino. Sempre a Roma, il primo febbraio, nell’Aula diGiulio Cesare del Campidoglio, è stato celebrato ilnono Giorno del Ricordo dei Martiri delle Foibeistriane e dell’Esodo delle popolazioni giuliano-dalmate. In tale evento è stato firmato il primo

Protocollo d’ intesa tra Roma Capitale e l’ANVGD(Associazione Nazionale Venezia Giulia eDalmazia) e la Società di Studi Fiumani, per lanascita della “Casa del Ricordo”, la cui sede èstata individuata nel centro storico cittadino, inVia di San Teodoro. Tutto ciò al fine di avviare,anche, una stretta collaborazione conl’Amministrazione di Roma Capitale. Infine, a Gorizia e provincia sono state organizza-te tantissime iniziative dall’ANVGD. Una delle piùsignificative è l’omaggio floreale ai Martiri delleFoibe, che verrà offerto dal Prefetto MariaAugusta Marrosu ai piedi della statua bronzea diCesare Ottaviano Augusto.Nonostante siano diverse le iniziative attivate dascuole e comuni italiani per celebrare questa gior-nata, è purtroppo ancora diffusa una certa indif-ferenza sull’argomento foibe, che qualche voltaassume anacronistiche connotazioni politiche;mentre ancora in molte parti del mondo si perpe-tuano le persecuzione etniche (o politiche), di cuinon siamo sempre, né adeguatamente, informa-ti. Per questo è importante RICORDARE.

Flavio Uccello

REDazioNE cultuRa, SpoRt E SpEttacoli

cooRDiNatRicE Eleonora Davide [email protected]

FoiBE, lE iNiziatiVE iN italia

Resterà aperta al pubblico fino al 16 febbraio la mostra “Arts 2013 - Arti visive per l’Europa”,inaugurata giovedì 7 negli spazi espositivi della Pro Loco di Atripalda, in Via Roma 154/156.

L’iniziativa è promossa dalla Pro Loco in collaborazione con Arteuropa, associazione senza scopodi lucro che intende educare all’arte con un’intensa attenzione al sociale. Nata nel 1994, Arteuropaè stata ricostruita nell’aprile 2006 per interessamento di cultori ed amanti dell’arte con l’intentodi promuovere, autonomamente e con enti e altre organizzazioni, studi, ricerche, iniziative cultu-rali, manifestazioni, incontri, conferenze, dibattiti e corsi di istruzione con l’intervento di soci e diesperti. La rassegna di pittura e di fotografia è patrocinata dal Comune di Atripalda e dal ComitatoFesta San Sabino e si inserisce nell’ambito dei festeggiamenti in onore del Santo Patrono. In occa-sione dell’apertura della mostra, sono intervenuti: l’avvocato Paolo Spagnuolo, sindaco diAtripalda; Raffaele Labate, presidente della Pro Loco; il presidente del Comitato Festa San Sabino,Giovanni D’Agostino; la professoressa Enza Trerotola, cultrice d’arte; il giornalista Generoso Vellae il presidente di Arteuropa, Enzo Angiuoni. Numerosi artisti di rilievo internazionale espongonole loro opere ad “Arts 2013”: i calabresi Anna Manna, Rosa Spina e Giuseppe Spina; ElisabettaCostea, originaria della Transilvania, ma residente in Italia; la veneta Luciana Zabarella; DarioDamato, direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Foggia; Beatriz Cardenas, messicana ma resi-dente in Irpinia; le liguri Leona K. e Luciana Bertorelli; l’irpino Nicola Guarino; Carla Galli daMilano; gli udinesi Claudio Mario Feruglio, Giancarlo Caneva e Luigi Romano; Luigi Casale daBrescia; Enzo Angiuoni; Claudio De Pasquale, nato ad Atripalda, ma da anni residente a Savona;il torinese Mario Occorsio; Carlo Fontanella da Pordenone; il francese Astrid Fremin e la grecaMagdalena Asteri. Sarà possibile visitare la mostra dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00e dalle 16.00 alle 20.00 e il sabato dalle 9.00 alle 13.00.

pRESENtata aD atRipalDa la MoStRa “aRtS 2013”

In occasione del 10 febbraio, il Giorno delRicordo, sul periodico mensile

dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia eDalmazia (ANVGD), Difesa Adriatica, è statopubblicato il comunicato stampa delPresidente dell’associazione, Antonio Ballarin.Nel comunicato si portano alla mente, innanzi-tutto, le vicende storiche che riguardano l’eso-do degli italiani della Venezia Giulia e Dalmazia.Tutto parte dal trattato di pace del 1947, cheassegna i territori sopra citati alla Jugoslavia diTito, costringendo i cittadini italiani di Zara,Fiume e dell’Istria a diventare profughi nellaloro stessa nazione. Furono, infatti, 109 icampi profughi allestiti in molte regioni italia-ne, e questi “esuli” furono i primi ad aver pre-levate le impronte digitali (circolare Ministerodell’Interno 15 maggio 1949 n. 224/17437)per il riconoscimento e schedatura. Da allora,queste persone hanno dovuto affrontare indif-

ferenza e pregiudizi in quella misera condizio-ne, condannati al silenzio a causa dell’ignoran-za dell’opinione pubblica di fronte a tali fatti. Nel comunicato Ballarin evidenzia che l’eventodel Giorno del Ricordo oltre a omaggiare,doverosamente, le vittime dell’intolleranzaetnica, ha il compito di richiamare l’opinionepubblica e le istituzioni a riconoscere l’anticapresenza degli italiani nell’Adriatico orientale.Il periodico dell’ANVGD, annuncia anche l’usci-ta di un interessante libro, che raccoglie letestimonianze dei profughi che hanno passatoun periodo del loro esilio nel centro di smista-mento di Servigliano, utilizzato nelle due guer-re prima per i prigionieri e poi per i profughiebrei vittime delle leggi razziali del ’38. Il volu-me, dal titolo “Una città cosmopolita”, è statorealizzato da Filippo Ieranò e Guglielmo Salotti.

F. U.

10 FEBBRaio - la cElEBRazioNEiN MEMoRia DEllE VittiME

DEllE FoiBE

Avellino - Lutto Morella – Testail cavaliere Michele Morella, purificato dalle sofferenze, dopo aver dato l’ultimo sguardoai suoi cari, ha raggiunto la pace celeste per continuare a vivere la vita eterna.lo piangono la desolata moglie Wanda testa , i cognati Renato e liliana, i nipoti ed iparenti tutti.

in questo triste momento, siamo affettuosamente vicinio a tutti, formulando loro le nostre

più sentite condoglianze.(al.san.)

NNEELLLLAA CCAASSAA ddEELL PPAAddRREE

14 9 febbraio 2013 il ponteil ponteRubrichepiazza DEl popolo - uN tuFFo NEl paSSato -

di Antonietta UrciuoliL’OVAIUOLA

l sisma del 23 novembre 1980 cancellò del tutto Piazza del Popolo. Con questa rubrica, inten-diamo rievocare il ricordo di questa piazza con “Un tuffo nel passato”, nella speranza che tantiavellinesi, nel rivedere i luoghi della propria infanzia, possano rivivere il proprio ieri, per ritro-vare gli intramontabili valori del loro vissuto e della loro terra.

Da una canzoncina di E. Del Preite:“Ova,fresc’ova vui la sentite,ogne matina vui la vedite:no corpetiello detela scuro ,tra li capille no maccaturo, na gonnelluccia brutta ma corta,sott’a lo traccio na bella sporta, schitto si guarda chella te nchiova..Ovafresc’ova,ova fres’ova”L’ ovaiuola è una figura scomparsa alla fine della seconda guerra mondia-le. Infatti, oggi, le uova si comprano al supermercato, nelle salumerie,daipollivendoli e vengono portate e distribuite in grandi quantità con furgon-cini della ditta che ne produce decine di migliaia al giorno.Prima di essere vendute, le uova vengono pulite e messe in scatole di pla-stica o di cartone spesso. Sopra il guscio vengono impresse delle etichet-te su cui viene scritto se provengono da allevamenti biologici, da chi sonostate prodotte e come. I furgoncini trasportano esclusivamente questoprodotto ben confezionato che viene protetto durante il viaggio. Un

tempo, giovani di ambo i sessi facevano questo lavoro: si incontravano sia gli ovaioli che le ovaiole, maqueste ultime erano di gran numero superiori. L’ ovaiuola arrivava in città dalla campagna con il cesto sullatesta e il paniere al braccio. Riusciva a percorrere chilometri di strade impervie senza rompere nessun uovoperché era stata abituata sin da piccola a portare in bilico la cesta sulla testa. Tra il cesto e la testa met-teva “o’maccaturo”che, oltre ad ammortizzare il peso, facilitava l’equilibrio. “O’maccaturo” lo faceva, abil-mente, attorcigliando tra il dito indice e medio uno straccio lungo e morbido. Terminata la vendita era pro-prio in esso che annodava le monete ricavate per non perderle durante il ritorno a casa. Giungeva di primomattino nella nostra città e uno dei posti fissi di quest’ambulante era in Piazza Libertà di fronte al PalazzoINA(attuale Palazzo Ercolino) oppure al mercato di Piazza del Popolo. Qualche volta girava per le stradedel Centro storico quando si rendeva conto che c’erano pochi clienti. L’ ovaiuola, una volta poggiata la cestae il paniere a terra,toglieva le uova da quest’ultimo e li metteva nella cesta poi reggendo tre uova nel palmodi una mano le mostrava ai passanti dicendo: ”Accattate,accattate l’ova fresche pe’creature. So’ancoracavure!Me l’hanno fatto e’gallinelle mie”. Se ne stava per ore e ore in strada e, quando ne doveva vende-re molte, le contava abilmente, perché ne prendeva tre per volta e in un baleno le dava all’acquirente colquale c’era stata in precedenza una breve trattativa. Le uova venivano acquistate, soprattutto, dai gesto-ri dei ristoranti, dalla Superiora dell’Orfanotrofio e dell’Ospedale Civile che si trovava in via Sette Dolori edalle nostre mamme. Durante il periodo invernale, l’ ovaiuola portava al mercato poche uova perché, acausa del freddo, la produzione diminuiva. Per rivedere il suo cesto ,colmo di tanti gusci bianchi, bisogna-va aspettare la primavera. L’uovo di gallina, che pesa circa 55 g, contiene 6g di proteine e poco più di 5gdi grasso e fornisce circa 70 calorie. Si possono tranquillamente consumare due o tre uova a settimana ea quei tempi le nostre mamme, attente all’alimentazione, non ce le facevano mai mancare.

passa... tempo

Soluzione della settimana precedente

Segui il giornale,

gli eventi della città

e della Diocesi

sul sito internet:

www.ilpontenews.it

B a S K E t(A CURA DELLA REDAZIONE SPORTIVA)

E’ stata una disfatta domenica scorsa, sul campodell’EA7 Armani Milano, per la SIDIGAS Avellino

che è uscita sconfitta con il clamoroso punteggio di108 a 57.Mai, in precedenza, si era avuta una sconfitta di que-ste proporzioni per la squadra avellinese, che non puòaddebitare la debacle, esclusivamente alle assenze diJohnson e Ivanov, influenzati, che pure hanno influito sulrisultato finale.Si è assistiti nuovamente ad una difesa penetrabileed ad un attacco evanescente che, nell’intero arcodella partita, è riuscito a mettere a segno pochi tiri dallalunga distanza ed ha evidenziato molti errori banali sottoil canestro avversario.Non ha drammatizzato coach Vitucci a fine gara, anziha dichiarato che non poteva rimproverare i suoi giocatoriche, nonostante gli acciacchi stagionali, hanno provato a gio-care la partita fino in fondo, per poi cedere di schianto negliultimi due quarti.Giunge a pennello, a questo punto, la sosta del campionatoper la disputa delle FINAL EIGHT, così si può fare il punto della situazione e trovare tutte quelle stra-tegie opportune per poter risalire in classifica e lasciare quell’ultimo posto che non si addice ai coloribiancoverdi e che vede svantaggiata la SIDIGAS anche negli scontri diretti con le altre due avversarie rele-gate, a pari punti, in fondo alla classifica.La squadra con i nuovi innesti di Lakovic e Hunter, quest’ultimo giunto in settimana per sostitui-re Shakur, si può dire che è nuova e, perciò, deve essere trovata una nuova quadratura per con-quistare l’agognata salvezza.

L’ultimo turno di campionato ci ha fornito due insegnamenti: il primoè che l’Avellino non può fare a meno di Gigi Castaldo (la sua assen-za, nel derby, si è sentita eccome) mentre, forse, potrebbe iniziare afare a meno del portiere Fumagalli (le sue disattenzioni cominciano adiventare una pericolosa costante); il secondo, poi, è interamenteracchiuso in appena nove minuti, ovvero il tempo impiegato dalLatina per ribaltare il risultato di Sorrento e portare a casa la vittoria.C’è poco da aggiungere: i laziali sono forti, più di quanto ci aspettas-simo, e lotteranno per la promozione fino all’ultimo respiro del cam-pionato. Senza dimenticare (guai a farlo) la Nocerina di mister Auteri,che probabilmente ha a disposizione la migliore rosa del girone (a

partire dal capocannoniere Evacuo, a quota 11 marcature insieme a Ciofani del Perugia), il cui fiatocomincia a farsi sentire sul collo dei biancoverdi.Tornando al match di Domenica scorsa con il Benevento, gli spettatori irpini sono stati tra i pochi a meri-tare un voto positivo in pagella per aver riempito (nonostante il maltempo e limiti di capienza permet-tendo) gli spalti del “Partenio” e aver applaudito la formazione biancoverde al termine del match, dopoun’ora e mezza di cori incessanti. Il salto di categoria passa anche e soprattutto attraverso queste bellepagine di sport. Dimentichiamo la diretta televisiva (sabato 9 febbraio, partita trasmessa da Sportitalia con fischio d’ini-zio alle ore 16), perché è arrivato il momento di stringersi intorno alla squadra: tutti a Barletta, nessu-no escluso!

Antonio Iannaccone

NoN laSciaMoli Soli

Avellino - Calcio

159 febbraio 2013il ponteil ponte Rubriche

Il primo Sabato di ogni mese adorazione Eucaristica

notturna presso la Chiesa delle Oblate di Avellino

inizio ore 21,00 santa messa ore 24,00

oRaRio SaNtE MESSE paRRocchiE Di aVElliNo

a cura di Fabrizio Gambale

CHIESA ORARIO

Cuore Immacolato della B.V.Maria Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

Maria SS.ma di Montevergine Festive: 09.00, 11.00Feriali:17.00 (18.00)

S. Alfonso Maria dei Liguori Festive: 08.00, 11.00Feriali: 08.00, 18.00 (19.00)

S. Ciro Festive: 08.00, 10.00, 11.00, 12.30, 18.00 (19.00)Feriali: 08.30(est.), 9.00 (inv.), 18.00 (19.00)

Chiesa S. Maria del Roseto Festive: 09.00, 11.00Feriali: 18.00

S. Francesco d'Assisi Festive: 08.30, 11.00Feriali:18.00 (19.00)

S. Maria Assunta C/o Cattedrale Festive: 08.00, 10.00, 12.30, 18.00 (18.30)Feriali:18.00 (18.30)

Chiesa dell'Adorazione perpetua(Oblate)

Festive: 09.00, 11.30 Feriali: 09.00, 19.30 (19.00)

San Francesco Saverio (S.Rita) Festive: 11.00 Feriali: 09.00

Santa Maria del Rifugio (Sant'Anna) Venerdì ore 10.00

S. Maria delle Grazie Festive: 08.30, 10.00, 12.00, 18.00 (19.00)Feriali: 07.30, 18.00 (19.00)

S. Maria di Costantinopoli Festive: 12.00Feriali: 17.30 (18.30)

SS.ma Trinità dei Poveri Festive: 09.00, 11.00, Feriali:18.00 (19.00)

SS.mo Rosario Festive: 08.30, 10.30, 12.00, 19.00Feriali: 08.00, 10.30, 19.00

Chiesa Santo Spirito Festive: 09.00

Chiesa S. Antonio Feriali: 07.30Festive: 11.30

Fraz. ValleS. Maria Assunta in Cielo

Festive: 10.00 (centro caritas), 11.30(Feriali:18.00 (19.00)

Rione Parco Festive: 10.30

Chiesa Immacolata Festive: 12.00

Contrada Bagnoli Festive: 11.00

Ospedale San Giuseppe MoscatiCittà Ospedaliera

Festive: 10.00 Feriali: 17.00

Clinica Malzoni Festive: 08.00Feriali: 07.30

Villa Ester Festive: 09.00Feriali: 07.00

Casa Riposo Rubilli (V. Italia) Festive: 09.30Feriali: 09.00

Casa Riposo Rubilli (ctr S. Tommaso) Festive: 10.00Feriali: 08.00

Cimitero Festive: 10.00, 16.00 (17.00)

Numeri utiliEmergenza Sanitaria 118Vigili del fuoco 115Carabinieri 112Polizia 113Guardia di Finanza 117Guardia medica Avellino 0825292013/0825292015Ariano Irpino 0825871583Segnalazione GuastiEnel 8003500Alto Calore Servizi 3486928956Sidigas Avellino 082539019Ariano Irpino 0825445544Napoletana Gas 80055300

Farmacie di Turnocittà di Avellinodal 11 al 17 febbraio

servizio notturnoFarmacia FaretraVia Due Capozzi

servizio continuativo Farmacia Forte

Via Tedesco sabato pomeriggio e festivi

Farmacia FaretraVia Capozzi

Padre Pio TV èl'emittente dei

Frati Minori Cappucciniche trasmette da SanGiovanni Rotondo. È un canale cattolicoche, partendo dal-l'analisi di ciò cheaccade in Italia e nelmondo, intende dif-fondere il messaggiodel Vangelo, ancheattraverso gli insegna-menti e l'esperienza diPadre Pio daPietrelcina. Il canale(www.teleradiopadre-

pio.it), ad indirizzo esclusivamente religioso,viene alimentato dalla sola generosità dei devotia Padre Pio, non persegue fini di lucro e la pocapubblicità presente nella pagina web mira soltan-to a promuovere i prodotti editoriali dei frati cap-puccini. Nata per rispondere alle esigenze dei fedeli eda testimoni che attestano un bisogno di reli-giosità nella loro vita, Padre Pio Tv è la rispo-sta ad un target sempre più sensibile edattento al volontariato, ai problemi sociali, alcommercio equo e solidale, alla beneficenza:questi valori vengono veicolati dall’emittenteattraverso i pensieri di Padre Pio.Il palinsesto prevede principalmente trasmissioni

relative alle celebrazioni che si svolgono nei luo-ghi sacri di San Giovanni Rotondo, ma sonocomunque presenti programmi di informazione,attualità e cultura; ogni domenica e mercoledì,inoltre, vengono trasmessi l’Angelus e l’UdienzaGenerale del Papa. Il sito internet dell’emittente presenta le sezioniprincipali collocate in alto (fra le più interessantisegnaliamo Pianeta Giovani e La voce di PadrePio) ed il quadro video per seguire la diretta nellaparte destra, mentre nella parte centrale vengo-no collocate le principali notizie (chiaramente dicarattere religioso) in formato testuale. Tutti icontenuti trasmessi sono gratuiti. Per seguire TeleRadioPadrePio in diretta, il sitomette a disposizione degli utenti il proprio Player(collocato in alto a destra).Tele Radio Padre Pio è di proprietà dellaFondazione Voce di Padre Pio, editrice dell'omoni-ma rivista, il cui consiglio di amministrazione ècomposto da frati cappuccini della Provincia reli-giosa Sant'Angelo e Padre Pio. Ogni anno circa sette milioni di pellegrini si reca-no a San Giovanni Rotondo per pregare dinanzialla tomba di Padre Pio. Si tratta di persone di entrambi i sessi, di varieetà, istruzione ed estrazione sociale. Identichesono le caratteristiche del pubblico di Tele RadioPadre Pio, confermate dalle due indagini Audistar,realizzate dall'istituto Eurisko nel 2005.www.teleradiopadrepio.it

Vittorio Della Sala

uNa tElEViSioNE pER paDRE pio

l’iNtERNauta - Guida al web

MOVIMENTO dI GESU’ MISERICORdIOSO

PARROCCHIA “ CUORE IMM.TO dELLA B. V. MARIA VIALE

SAN FRANCESCO d’ASSISI, 1 –

AVELLINO22 FEBBRAIO 1931------22 FEBBRAIO 2013

IL 22 FEBBRAIO RICORRE L’82° ANNIVERSARIODELLA RICHIESTA DI GESU’ A SANTA SUOR FAUSTINA KOWALSKA DI DIPINGERE UN QUA-DRO CON LA SUA IMMAGINE E LA SCRITTA ” GESU’, CONFIDO IN TE”!IL MOVIMENTO DI GESU’ MISERICORDIOSOORGANIZZA IN TALE DATA UNA GIORNATA DI GRANDE SPIRITUALITA’, PARTECIPANDO ALRADUNO DELLE ASSOCIAZIONI NAZIONALI,CHE SI TERRA’ NELLA CITTA’ DI CASERTA PRES-SO IL “PALAMAGGIò”.QUOTA DI PARTECIPAZIONE € 15,00(solo viag-gio).IL PROGRAMMA E’ IL SEGUENTE:ORE 8,00 PARTENZA PRESSO LA CROCE DELGIUBILEO AL VIALE SAN FRANCESCO D’ASSISI ORE 9,30 ARRIVO A POMPEI PRESSO IL SAN-TUARIO;ORE 10,00 PARTECIPAZIONE ALLA S.MESSA;ORE 11,15 VISITA LIBERA DEL SANTUARIO;ORE 12,00 PREGHIERA DELL’ANGELUS PRESSOLA BASILICA;ORE 12,15 CONSUMAZIONE DEL PRANZO ASACCO;

ORE 13,30 PARTENZA PER CASERTA;ORE 14,30 ACCOGLIENZA PRESSO IL PALAMAGGIò;ORE 15,30 INIZIO CELEBRAZIONI;ORE 18,00 CELEBRAZIONE SOLENNE DELLA S.MESSA. AL TERMINE PARTENZA.PER PRENOTAZIONI RIVOLGERSI ALLA SIG.RA MARIA TUCCI TEL. 0825-32766 -3387139783

16 9 febbraio 2013 il ponteil ponte