teoria dei disastri - protezionecivilemonza.it · cioè allo sfogo delle emozioni, ... la...
TRANSCRIPT
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 2
Disastro - Catastrofe
L’etimologia del termine disastro la riferisce ad àstrum stella preceduta da dìs suffisso negativo indica letteralmente cattiva stella quindi sfortuna. una sciagura rovinosa di uno o più eventi che apportano danni irrecuperabili
Termini scientifici si identifica un fenomeno che, pur provocando un certo danno, si riassorbe nel sistema in cui si è verificato in un lasso di tempo relativamente breve.
L’etimologia del termine catastrofe deriva dal greco“un’azione che reca seco rovine e dolori” che, innescando la partecipazione emotiva del pubblico, conduce alla catarsi, cioè allo sfogo delle emozioni, che la vicenda ha provocato.
Termini scientifici indica un fenomeno che imprime un cambiamento definitivo in un sistema, ovvero l’esito conseguente a una rottura della stabilità strutturale che lo modifica fino a determinarne, in alcuni casi, la scomparsa.
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 3
Disastri naturali
L’umanità ha sempre dovuto fronteggiare terremoti. Incendi. Cicloni. Disastri “naturali”. La definizione di “disastro naturale” è tuttavia sempre più anacronistica, dato che l’attività umana accentua spesso i rischi naturali.
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 4
Civiltà storiche interpretato come collera o capricci degli Dei
fine ‘700 immani conseguenze di un evento naturale
Oggi evento di origine naturale o antropica che ha una bassa probabilità di prodursi ma che provoca ingenti danni allorquando si verifica
Concetto di catastrofe
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 5
Quando si verifica
Nel momento che si rompe l’equilibrio in un fenomen o
Una piccola causa interviene in un
sistema di equilibrio instabile
Entra in gioco una
grande forza nel sistema
Un grande effetto
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 6
Cause predisponenti:
esistono condizioni particolari in natura
Cause scatenanti:
piccoli eventi determinano l’accadere di altri fenomeni a scala maggiore
Cause accelleranti:
Da attibuire in maggior misura all’uomo
LE CAUSE
antropizzazione dei territori le cui caratteristiche ambientali sono d per sé a rischio
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 7
naturali
origine antropica
terrorismo
rischio chimico- nucleare
Disastri
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 8
COSA CAUSANO
frequenza di inondazioni cicloni o siccità,
guasti del clima e delle condizioni atmosferiche e idrologiche
fenomeni
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 9
I costi dei disastri raggiungono cifre esorbitanti
sale il debito con i paesi ricchi
vendita delle proprie risorse naturali
pianeta sempre più in sofferenza.
deforestazione
concentrazione di produzioni pericolose
imposizione di tecnologie inadatte
fattore sociale ed economico
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 10
•di feriti, •di senzatetto, •di bambini rimasti orfani, •di storie umane intrise di tragedie familiari.
accanto all’elenco dei morti i disastri hanno lasciato un incredibile numero
ma anche Danni al patrimonio economico e culturale
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 11
I DANNI
• danni dovuti all’entità del fenomeno e dalla vulnerabilità del territorio
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 12
Il dopo disastro
Danni economici.Nel 2002 il costo per l’economia mondialeha superato i 70 miliardi di U.S.$
Vengono uccise più persone che le guerre. (Federazione Internazionale della Croce Rossa)
Danni all’ambiente, alle infrastrutture e ai beni culturali.
Si rileva un elevato numero di soggetti psicologicamente danneggiati
Viene modificato irreversibilmente il rapporto dell’uomo con la natura
L’inquinamento di fiumi e falde acquifere.(rottura di condotte sotterranee, la d islocazione di serbatoi e contenitori, la tracimazione di siti di stoccaggio dei rifiuti tossici o la dispersione di prodotti chimici depositati a livello del suolo)
Si hanno effetti sulla salute dell’uomo con aumento di malattie
Si produce una frattura delle strutture elementari della quotidianità della gente con conseguente perdita di alcuni pezzi della memoria collettiva
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 13
•1138 terremoto in Siria (230mila); •1556 nella regione cinese dello Shansi, (800mila); •1737 l’uragano che si abbatté a Calcutta (300mila);•1783 eruzione in Islanda (10mila);•1792 il vulcano Unzen in Giappone (15mila);•1815 il vulcano Tambora, in Indonesia (90mila);•1856 terremoto in Iran, a Damghan, (200mila);•1857 terremoto in Basilicata (11mila).•1883 isola di Krakatoa, in Indonesia (36mila);•1902 eruzione nell’isola di Martinica (29mila);•1908 terremoto a Messina (70mila/100mila); •1915 Avezzano, in Abruzzo (32mila);•1920 terremoto in Cina a Gansu (200mila); •1927 terremoto ancora in Cina Xining, (200mila); •1925 tornado Stati Uniti (689unità);
Non sono mancati esempi più vicini alla nostra recente memoria •1970 uragano sul Bangladesh (300mila); •1976 terremoto a Tangsha, in Cina, (250mila);•1985 il vulcano Nevado del Ruiz in Colombia (22.mila); •1991 uragano in Bangladesh nel (140mila); •1999 terremoto a Izmit in Turchia (17mila)•2001 terremoto a Bhuj, Gujarat (India) (100mila)•2003 terremoto di Bam Iran (30.mila/45.mila)•2004 tsunami nei paesi del Sud-est asiatico (275mila).•2005 terremoto in Kashmir, Pakistan - India (80mila)•2008 Ciclone Nargis in Birmania (138mila)•2008 Terremoto del Sichuan (Cina) (80mila)
Molta della storia del nostro pianeta è stata segnata da disastri naturali
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 14
Pianeta sempre più in sofferenza. La malattia si chiama disastri naturali: per il 90% (nove su dieci) sono dovuti ai guasti del clima e delle condizioni atmosferiche e idrologiche. •Le inondazioni sono al primo posto con il 37%•tempeste di vento (28%). •la colonnina di mercurio: le temperature estreme si guadagnano un 5% •al pari degli incendi delle foreste •superando le eruzioni vulcaniche (2%) •arrivando quasi alla quota degli smottamenti (6% frane e valanghe) •dei terremoti (8%). •Siccità e carestie al 9%. Allarme anche per il buco dell'ozono che quest'anno è stato il terzo più grande mai registrato dopo quello del 2000 e del 2003.
I disastri naturali
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 15
I disastri naturali
• dal 1960 al 1990,( 30 anni) si è verificato un incremento annuale progressivo di circa il 6% delle vittime di disastri,• nel quinquennio 1985-90 poco meno di 800 milioni di persone sono state colpite da catastrofi negli ultimi dieci le cifre aumentano ulteriormente: •3.700 disastri hanno colpito circa 3miliardi della popolazione mondiale e ha causato nel complesso circa 1 milione di vittime.• i danni maggiori sono stati provocati da inondazioni e cicloni che hanno interessato 1 miliardo e 800 milioni di persone, seguono• la siccità che ha riguardato circa 800 milioni persone • i terremoti che hanno colpito 33 milioni di abitanti del pianeta .
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 16
Calamità naturali? quali?
… quelle create dall’uomo!
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 17
L’ ECOSISTEMA fratturato
Attività
antropicaProcessinaturali
DISASTRO
13 ed il 16 ottobre 2000,
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 18
L’azione antropica degli ultimi 200 anni si è rivelata un fattore determinante di molti
fenomeni catastrofici legati al clima
desertificazione
cementificazione
Immissione di gas epolveri
Costruzione di dighe
Incuria del territorio montano
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 19
LE CATASTROFI DELLA NUOVA ERA
Negli ultimi 20 anni sono affondate 8 petroliere
�marzo 1989 incidente della Exxon Valdez, al largo dell’Alaska,
�aprile 1991 la Haven sulla costa ligure,
�Dicembre 1999 la Erika in Francia,
�gennaio del 2001 La Jessica arenatasi al largo delle Galapagos, di fronte al ‘paradiso naturale di Darwin’.
perdita di enormi tonnellate di greggio con conseguente inquinamento di migliaia di chilometri di coste e morie impressionanti di animali
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 20
LE CATASTROFI DELLA NUOVA ERA
esperimenti e incidenti nucleari
Il 25 aprile 1986 l’esplosione causata dalle le barre di
combustibile fece saltare in aria la copertura del reattore
dell’impianto nucleare di Chernobyl, 200 persone furono
ricoverate immediatamente, di cui 31 morirono (molti di loro
er ano pompieri e addetti che cercarono di mantenere l'incidente sotto
controllo e che non erano stati informati di quanto pericolosa fosse
l'esposizione diretta alle radiazioni). 135.000 abitanti furono
evacuati dalla zona.
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 21
incidenti aerei
epidemie
incidenti negli stadi
collisioni ferroviarie
terrorismo
incendi
Incidenti aerei
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 23
LA PREVENZIONE
La Terra è un pianeta attivo sul piano geodinamico pertanto i disastri naturali compresi quelli a carattere catastrofico sono avvenimenti naturali che hanno il limite della frequenza temporale
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 24
Il verificarsi dei disastri naturali è un dato di fatto e bisogna pertanto confrontarsi senza paura ne rabbia contro la natura
gli umani possono ben poco?
LA PREVENZIONE
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 25
Uno dei più antichi disastri naturali documentati f u la Uno dei più antichi disastri naturali documentati f u la carestia che si verificò nell’antico Egitto al temp o di carestia che si verificò nell’antico Egitto al temp o di Giuseppe, figlio di Giacobbe. Giuseppe, figlio di Giacobbe.
Durò sette anni e colpì l’Egitto, Canaan e altri pa esi. La carestia però non ridusse Durò sette anni e colpì l’Egitto, Canaan e altri pa esi. La carestia però non ridusse la popolazione alla fame perché Dio l’aveva predett a sette anni in anticipo. Aveva la popolazione alla fame perché Dio l’aveva predett a sette anni in anticipo. Aveva predetto inoltre che i sette anni che l’avrebbero p receduta sarebbero stati anni di predetto inoltre che i sette anni che l’avrebbero p receduta sarebbero stati anni di abbondanza in Egitto. Sotto la sorveglianza di Gius eppe, servitore di Dio che abbondanza in Egitto. Sotto la sorveglianza di Gius eppe, servitore di Dio che provvidenzialmente era stato costituito primo minis tro e amministratore provvidenzialmente era stato costituito primo minis tro e amministratore annonario, gli egiziani ammassarono tanto grano che “smisero di contarlo”. annonario, gli egiziani ammassarono tanto grano che “smisero di contarlo”. Così l’Egitto poté sfamare non solo la sua popolazi one, ma anche genti di “tutta Così l’Egitto poté sfamare non solo la sua popolazi one, ma anche genti di “tutta la terra”, inclusa la famiglia di Giuseppe. — Genes i 41:49, 57; 47:11, 12.la terra”, inclusa la famiglia di Giuseppe. — Genes i 41:49, 57; 47:11, 12.
QUANDO DIO SALVÒ DELLE NAZIONI DA UN DISASTRO
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 26
cercare di prevedere per mitigare i danni
comprendere i meccanismi d’azione di possibili disastri al fine di poterli prevedere con significativo anticipo
creare una valida rete di allerta ed allarme
la comunità va informata della presenza di uno specifico rischio
costruzione di edifici con materiale in grado di resistere al disastro
Che deve poter essere incanalata in strutture adeguate alla ricezione e diffusione e con il necessario coordinamento degli interventi.
individuato un problema, simulato un evento, definito un rischio per la popolazione e l’ambiente
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 27
il territorio va solo protetto
meno lo si modifica e meglio è
costruire bene e nel posto giusto
prevenzione e
comunicazione dei dati in tempo reale anche con la
scienza della meteorologica
figure professionali sempre più differenziate e specializzate per
determinate le caratteristiche multidisciplinari, tecniche e
ambientali degli interventi dell’uomo nella natura
Siamo in possesso di tutti gli strumenti tecnologici e
abbiamo le capacità per perseguire quanto sopra,
basta volerlo
monitorare le aree a rischio
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 28
Per mitigare l’impatto dell’evento disastroso
1^ individuazione di un ordine temporale
la preparazione
Pianificazione e
allertamento
- Evacuazione della
popolazione
- Fornitura delle prime forme di
soccorso
ritorno alla
normalità
.riassestamento e ricostruzione
la risposta
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 29
Per mitigare l’impatto dell’evento disastroso
2^ individuazione dello spazio
L’ambiente colpito è costituito dalla natura e da una società a più livelli
individuale
della struttura formale (le organizzazioni)
della struttura informale (i gruppi)
della struttura comunitaria
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 30
Per mitigare l’impatto dell’evento disastroso
3^ tipo di evento
due tipi di disastri
tecnologici
naturali
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 31
Per mitigare l’impatto dell’evento disastroso
4^ dimensioni del disastro
sociale
fisica
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 32
ITALIA
Pur non avendo una pericolosità molto alta la vulnerabilità in Italia è molto elevata per la presenza di :
• estimabile patrimonio artistico e architettonico storico e antico
• edifici vetusti• abusivismo diffuso• occupazione di aree instabili
La morfologia del nostro paese si configura come un territorio giovane, ancora in
formazione, costituito da una superficie di 301.000 chilometri quadrati di cui il 35% è occupato da montagne, il 42% da colline e
il restante 23% da pianure.
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 33
TERRITORIO
progressivo corrugamento e sollevamento in
corrispondenza della dorsale appenninica
inondazioni
faglie sismiche gran numero di vulcani attivi.
soggetto a
LA SITUAZIONE IN ITALIA
rilievi
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 34
Rischio vulcanico
Le zone vulcaniche da millenni sono popolate proprio per l’elevata fertilità del suolo. Quelle adiacenti ai fiumi, esposte ai monsoni, sottoposte a periodiche alluvioni, ma ricche di acqua e quindi fertili.
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 35
Rischio SISMICO
•Calabria e lo stretto di Messina il 28 dicembre 1908, provoca oltre 86.000 morti•Friuli nel 1976 •Irpinia nel 1980•Umbria nel 1997 Dal 1000 d.C. in Italia la letteratura, certamente incompleta per il passato, indica circa 30 mila terremoti, di cui 200 disastrosi, con 120 mila vittime nell’ultimo secolo.
sono circa 8mila quelli che interessano annualmente l’Italia, anche se oltre 6mila sono registrabili solo dalla Strumentazione.
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 36Gragnano
Rischio Idrogeologico Idraulico
I pericoli sono ovunque. l'acqua trascina ogni cosa, indistintamente: animali morti che inquinano le acque; bombole di gas per uso domestico, che rischiano di esplodere, se colpite inavvertitamente dalle benne dei soccorritori. Decine di queste bombole galleggiano nel fango poco prima di Morbegno
-aree a potenziale rischio idrogeologico molto elevato: 21.500 kmq (7% sup. nazionale)
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 37
CAUSE
- fortemente condizionato dall’azione dell’uomo dalle continue modifiche del territorio- aumentato la presenza di beni e di persone nelle zone dove tali eventi erano possibili
abbandono dei terreni montani,
abusivismo edilizio disboscamento
uso di tecniche agricole poco rispettose dell’ambiente
occupazione di zone di pertinenza fluviale
estrazione incontrollata di fluidi (acqua e gas) dal sottosuolo
prelievo abusivo di inerti dai fiumi
mancata manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 38
I costi per lo Stato
-oltre 1 Miliardi di Euro/anno di danni per solo eventi alluvionali
-600 milioni di Euro/anno per interventi statali(in media negli ultimi 5 anni)
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 39
Rischio industriale
L’errore si innesta in una situazione caratterizzata da molteplici falle latenti e difetti di funzionamento e da una situazione gestionale della sicurezza caratterizzata da superficialità e assenza di coordinamento tra gli enti preposti al compito.
l'incapacità dei diversi attori coinvolti nel prendere atto dei segnali di pericolo e del fallace stato di sicurezza del sistema. I segnali premonitori o la percezione che qualcosa non vada sono ridotti e assorbiti nella routine quotidiana
gli incidenti deriverebbero dalla complessità interattiva ovvero dal fatto che questi sistemi organizzativi sono composti da un numero elevato di componenti che possono interagire tra loro in modo inatteso e incontrollabile e, in caso di guasti e malfunzionamenti, queste interazioni potrebbero aumentare di intensità.
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 40
La costa Calabra e la Sicilia rappresentano una zona ad alto rischio di maremoti.
Rischio MAREMOTO
Il più intenso dei terremoti in Italia, che provocò un violentissimo tsunami, in assoluto il più grande
mai registrato nel nostro Paese, che ovunque si manifestò con un iniziale ritirarsi delle acque del
mare seguito dopo pochi minuti da almeno tre grandi ondate che portarono ovunque distruzione e morte.
Le località più duramente colpite furono Pellaro, Lazzaro e Gallico sulle coste calabresi e Riposto,
S. Alessio, Briga e Paradiso su quelle siciliane.
L'Italia è, infatti, zona potenzialmente soggetta ag li tsunami, non fosse altro che per la sua posizione peninsulare e per l'alta sismicità di alc une regioni.
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 41
IL RISCHIOIL RISCHIOLa nostra società è essenzialmente società del risc hio, nel La nostra società è essenzialmente società del risc hio, nel doppio senso che lo produce e se ne difendedoppio senso che lo produce e se ne difende (Roberto Esposito)
Il rischio è Il rischio è definito come definito come l’entità del l’entità del pericolo che pericolo che minaccia le minaccia le popolazioni popolazioni moltiplicato moltiplicato con le con le probabilità di probabilità di accadimentoaccadimento
Terremoto - Maremoto
Eruzione vulcanica
Ciclone - Tromba d'aria
Valanga di neve
Alluvione
Siccità
Incendio boschivo
Scontro del trasporto
Esplosione in fabbrica
Contaminazione radioattiva
Inquinamento dell'acqua
Moto popolare
Contaminazione cibo
Fumare
Scalare montagna
il numero atteso di perdite di vite umane, di feriti, di danni a proprietà, di distruzione di attività economiche o di risorse naturali, dovuti ad un particolare evento dannoso;
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 43
PERICOLOPERICOLO
Pericolo naturale la probabilità di avvenimento durante uno specifico periodo di tempo in una data area geografica di un fenomeno potenzialmente dannoso
La pericolosità è dunque funzione della frequenza dell’evento
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 44
VULNERABILITÀVULNERABILITÀ
il grado di perdita di un dato elemento o gruppo di elementi a rischio che risulta dal manifestarsi di un fenomeno pericoloso di una data magnitudine da 0 a 1
l’attitudine di una determinata “componente ambientale” (popolazione umana, edifici, servizi, infrastrutture, etc.) a sopportare gli effetti in funzione dell’intensità dell’evento(La capacità di essere danneggiati)
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 46
VALOREVALORE
Attribuisce un valore agli elementi vulnerabili
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 50
ESPOSIZIONE – E -ESPOSIZIONE – E -
Queste possono essere influenzate direttamente o indirettamente dall'evento (insediamenti, edifici, attivita' economiche-produttive, infrastrutture, densità di popolazione).
I beni e le attività presenti sul territorio
la dislocazione
la consistenza
la qualità
il valore
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 53
VulnerabilitàVulnerabilitàVulnerabilitàVulnerabilità
XXXX
ValoreValoreValoreValore
conseguenze derivanti all’uomo, in termini sia di perdite di vite umane, che di danni materiali agli edifici, alle infrastrutture ed al sistema produttivo.
ESPOSIZIONEESPOSIZIONE
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 56
Cos’è il rischioCos’è il rischio
PericoloPericoloPericoloPericolo
XXXX
VulnerabilitàVulnerabilitàVulnerabilitàVulnerabilità
RischioRischioRischioRischio
ImpattoImpattoImpattoImpattoRisposta Risposta Risposta Risposta all’emergenzaall’emergenzaall’emergenzaall’emergenza
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 57
I RISCHI devono I RISCHI devono essereessere
identificati
stimati
paragonati
gestiti
comunicati alle persone soggette
al rischio
analizzati
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 58
� Si definisce “frana” un movimento di una massa di roccia, terra o detrito lungo un versante. Il rischio da frana è definito come la combinazione di diverse componenti:
� la pericolosità del territorio, legata alla probabilità di occorrenza dei fenomeni franosi presenti, passati o potenziali;
� la presenza e la vulnerabilità degli elementi a rischio presenti sul territorio.
Rischio Idrogeologico da frana
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 59
rischio rischio
(diapositiva del Prof. David Alexander)
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 60
La matrice culturale di una società assume un ruolo fondamentale nella percezione e reazione al rischio.
(diapositiva del Prof. David Alexander)
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 61
Riduzione del rischio alla soglia di accettabilità
interventi strutturali
e non strutturali
Pianificazione del territorio
monitoraggio, preannuncio, procedure di protezione civile, sensibilizzazione della popolazione alla percezione del rischio e a un rapporto col territorio adeguato
laminazione delle piene, messa in sicurezza dei versanti, pulizia dei torrenti, ecc…
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 62
Sistemi d’allarmeAcquisizione di informazioni su:-catalogazione degli eventi
-analisi ed interpretazione dei fenomeni
-mappe tematiche
-vulnerabilità del sistema antropizzato e suo valore
Riduzione del rischio alla soglia di accettabilità
tecnologici legislativi
procedurali
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 63
Confusione nella gestione del rischio
-strumenti di finanziamento diversi
-molteplici Enti coinvolti
-dati censiti con criteri disomogenei
-carenza di informazioni georeferenziate
-database diversificati e non aggiornati
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 64
E’ necessario conoscere i contributi che ogni singolo elemento interviene nel processo. Ogni elemento può essere rappresentato attraverso delle mappe tematiche (carte di pericolosità, di vulnerabilità e di esposizione) la cui correlazione porta alla valutazione del rischio
valutazione del rischiovalutazione del rischio
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 65
Può essere stimato il Può essere stimato il rischio?rischio?
Identificare il tipo di pericolo e individuarne la fonte
Stimare il livello del rischio in rapporto con il dosaggio, l’esposizione e la risposta
Determinare l’intensità, la frequenza e la durata dell’esposizione
Stimare il rapporto tra l’esposizione eventualità di effetti negativi
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 66
La dimensione culturale del rischio
La reazione della popolazione al
rischio non dipende dal livello oggettivo di pericolo ma dal
livello di pericolo percepito
Il rischio oggettivo può essere calcolato da dati statistici sugli eventi del passato
Il rischio percepito è la stima di un pericolo fatto in modo soggettivo da singole persone
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 67
Livello di percezione del rischio
(diapositiva del Prof. David Alexander)
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 68
La riduzione del rischio
- organizzazioni preposte alla gestione del territorio devono lavorare insieme
- attività umane nel segno della sostenibilità
- responsabilità chiare
- formazione
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 69
I messaggi di comunicazione del rischio
(diapositiva del Prof. David Alexander)
Arch. Ferruccio Agazzi E.Ma Provincia di Bergamo 70
ESPERTI
monitoraggio
Interpretazione, valutazioni, informazione
AMMINISTRATORI Strutture tecniche per il governo del
territorio (Agenzie)Risposta, normative
Indirizzi uso del territorio
MEZZI DI INFORMAZIONE
informazione
COMUNITA’ ESPOSTA
Coordinamento
Seminari, dibattiti, formazione
Processo per la prevenzione del rischio