to - catanzaro · all‟interno riescono a trovare del cibo e in casi più estremi ci dormono. ......

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Un anno difficile È finito da poco l’anno scolastico e all‟I.C. Mater Domini si ripresentano i problemi di sempre. Que- st‟anno è stato un anno travagliato, vuoi per l‟as- senza del Dirigente Scola- stico per motivi di salute, vuoi per i numerosi pro- blemi di gestione di una scuola di 1300 alunni cir- ca, fortemente caratteriz- zata per la qualità di una offerta formativa che da anni la contraddistingue. Per chi non ne fosse an- cora al corrente, l‟anno scolastico appena conclu- so si è caratterizzato per l‟accorpamento al nostro Istituto anche dell‟Istituto comprensivo di Gagliano. Riassumere in poche bat- tute quello che è accaduto nello spazio di circa 200 giorni di scuola è pratica- mente impossibile. C‟è da fare qualche semplice considerazione, un altro anno scolastico è passato, è stato un anno intenso, un anno molto faticoso, un anno in cui grazie anche alla dott.ssa Macrillò reg- gente pro tempore fino ai primissimi giorni di marzo, tutto è andato liscio per- ché con il suo garbo ha saputo unire le anime dei due istituti accorpati ha saputo mediare con do- centi e genitori fino a quando non è rientrata la dott.ssa Cannistrà, titolare della sede, assente da circa un anno per motivi di salute. Il rientro della nostra Diri- gente ha dato nuovo im- pulso e nuova vitalità a tutti gli operatori del nostro istituto. In estrema sintesi possiamo dire che l‟anno trascorso, anche se trava- gliato, ha lasciato in chi ha operato fra mille difficoltà, la convinzione di aver speso bene il proprio tem- po e di aver come sem- pre, dato agli alunni e alle famiglie un servizio abba- stanza soddisfacente. Alla fine dell‟anno scolastico, però, la dott.ssa Cannistrà rientrata in sede da pochi mesi, oltre all‟onere di ge- stione di una scuola molto complessa, si è trovata nelle condizioni di doversi rapportare, ancora una volta, come due anni fa, con i genitori dell‟istituto che ancora una volta con- fondono le competenze della scuola e le compe- tenze dell‟Amministrazio- ne Comunale, per ciò che riguarda la mensa scola- stica. Deve essere chiaro per tutti che il problema men- sa non è il Dirigente Sco- lastico, a doverlo risolvere ma è una competenza specifica dell‟Amministra- zione Comunale. Nulla deve essere chiesto ai Dirigenti scolastici e tanto- meno alla nostra che, per risolvere problemi della scuola, è sempre in “prima linea”. Le scuole non sono stazioni appaltanti, né lo Stato Centrale ha dato delega di gestione delle mense ai Dirigenti scola- stici. Lo Stato demanda agli enti locali Comuni, Province e Regioni la ge- stione dei servizi essen- ziali relativi alla Pubblica Istruzione e la mensa sco- lastica è una di questi. Il gruppo di redazione. Un ringraziamento particolare ad ACQUA LEO che sostiene sempre le iniziative della nostra scuola Pagine di diario: ritorno a scuola Pag.2 la festa dell’albero Pag.3 Razzismo e diversità: nelson Mandela Pag.5 Progetto legalità Pag.6 Progetto Gutenberg Pag.12 Il giorno della memoria Pag.13 I diritti delle donne Pag.14 Dedicato al mio papà Pag.15 La nostra aula botanica Pag.17 XIX giornata della me- moria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Pag.18 Giardino di orticole a scuola Pag.20 XI Giornata Nazionale del Giardino Pag.21 Pasqua Pag.22 La fattoria didattica del miele Pag.23 Progetto Scuole Asso- ciate UNESCO rete Ita- lia Pag.24 Alla scoperta dei vigili del fuoco Pag.26 Progetto Unesco Pag.27 Visita guidata a Reggio Calabria Pag.28 Dedicato alla mamma Pag.29 Viaggio d’istruzione Pag.30 Finisce la scuola prima- ria ricordi e propositi Pag.32 Educazione ambientale Pag.33 Sommario: Giornalino dell’ I.C. Mater Domini di Catanzaro Anno scolastico 2013-2014 Sito: www.icmaterdominicz.gov.it ; E-mail [email protected] IN ALTO

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Un anno difficile

È finito da poco l’anno scolastico e all‟I.C. Mater Domini si ripresentano i problemi di sempre. Que-st‟anno è stato un anno travagliato, vuoi per l‟as-senza del Dirigente Scola-stico per motivi di salute, vuoi per i numerosi pro-blemi di gestione di una scuola di 1300 alunni cir-ca, fortemente caratteriz-zata per la qualità di una offerta formativa che da anni la contraddistingue. Per chi non ne fosse an-cora al corrente, l‟anno scolastico appena conclu-so si è caratterizzato per l‟accorpamento al nostro Istituto anche dell‟Istituto comprensivo di Gagliano. Riassumere in poche bat-tute quello che è accaduto nello spazio di circa 200 giorni di scuola è pratica-mente impossibile. C‟è da fare qualche semplice considerazione, un altro

anno scolastico è passato, è stato un anno intenso, un anno molto faticoso, un anno in cui grazie anche alla dott.ssa Macrillò reg-gente pro tempore fino ai primissimi giorni di marzo, tutto è andato liscio per-ché con il suo garbo ha saputo unire le anime dei due istituti accorpati ha saputo mediare con do-centi e genitori fino a quando non è rientrata la dott.ssa Cannistrà, titolare della sede, assente da circa un anno per motivi di salute. Il rientro della nostra Diri-gente ha dato nuovo im-pulso e nuova vitalità a tutti gli operatori del nostro istituto. In estrema sintesi possiamo dire che l‟anno trascorso, anche se trava-gliato, ha lasciato in chi ha operato fra mille difficoltà, la convinzione di aver speso bene il proprio tem-

po e di aver come sem-pre, dato agli alunni e alle famiglie un servizio abba-stanza soddisfacente. Alla fine dell‟anno scolastico, però, la dott.ssa Cannistrà rientrata in sede da pochi mesi, oltre all‟onere di ge-stione di una scuola molto complessa, si è trovata nelle condizioni di doversi rapportare, ancora una volta, come due anni fa, con i genitori dell‟istituto che ancora una volta con-fondono le competenze della scuola e le compe-tenze dell‟Amministrazio-ne Comunale, per ciò che riguarda la mensa scola-stica. Deve essere chiaro per tutti che il problema men-sa non è il Dirigente Sco-lastico, a doverlo risolvere ma è una competenza specifica dell‟Amministra-zione Comunale. Nulla deve essere chiesto ai Dirigenti scolastici e tanto-meno alla nostra che, per risolvere problemi della scuola, è sempre in “prima linea”. Le scuole non sono stazioni appaltanti, né lo Stato Centrale ha dato delega di gestione delle mense ai Dirigenti scola-stici. Lo Stato demanda agli enti locali Comuni, Province e Regioni la ge-stione dei servizi essen-ziali relativi alla Pubblica Istruzione e la mensa sco-lastica è una di questi.

Il gruppo di redazione.

Un ringraziamento particolare

ad

ACQUA LEO

che sostiene sempre le iniziative

della nostra scuola

Pagine di diario: ritorno a scuola

Pag.2

la festa dell’albero Pag.3

Razzismo e diversità: nelson Mandela

Pag.5

Progetto legalità Pag.6

Progetto Gutenberg Pag.12

Il giorno della memoria Pag.13

I diritti delle donne Pag.14

Dedicato al mio papà Pag.15

La nostra aula botanica Pag.17

XIX giornata della me-

moria e dell’impegno in

ricordo delle vittime

delle mafie.

Pag.18

Giardino di orticole a

scuola

Pag.20

XI Giornata Nazionale

del Giardino

Pag.21

Pasqua Pag.22

La fattoria didattica del

miele

Pag.23

Progetto Scuole Asso-

ciate UNESCO rete Ita-

lia

Pag.24

Alla scoperta dei vigili

del fuoco

Pag.26

Progetto Unesco Pag.27

Visita guidata a Reggio

Calabria

Pag.28

Dedicato alla mamma Pag.29

Viaggio d’istruzione Pag.30

Finisce la scuola prima-

ria ricordi e propositi

Pag.32

Educazione ambientale Pag.33

Sommario:

Giornalino dell’ I.C. Mater Domini di Catanzaro Anno scolastico 2013-2014

Sito: www.icmaterdominicz.gov.it ; E-mail [email protected]

IN ALTO

IN ALTO Pagina 2

Disegno di Alice Lamanna

Caro diario, io amo il mare perché posso fare tanti giochi. Quest‟anno, quando ero al mare, mi sono successe tante cose. La cosa più rischiosa che mi è successa è che stavo affogando nell‟acqua del mare. Grazie a Dio vicino a me c‟erano i miei cugini più grandi. Dopo questa brutta esperien-za mi sono fatto coraggio e piano piano ho imparato a nuotare. Ho nuotato tanto, ho giocato con i miei amici Matteo e Marco e mi sono di-vertito un mondo, infatti sono rimasto tutto il giorno in acqua. Quest‟estate mi sono proprio davve-ro divertito.

Sini Jonathan

...al mare mi diverto davvero tanto e faccio tante cose. Ho visto con la maschera un vero delfino e anche uno squalo; al mare ho imparato a fare la ruota sott‟acqua e a pescare alici e gamberetti, che ho anche mangiato. Sulla spiaggia ho fatto un falò e ho anche costruito un castello di sabbia.

Guzzo Giuseppe

...io amo il mare perché posso diver-tirmi facendo tante cose. Quest‟anno

quando ero al mare mi sono suc-cesse tante cose, la più bella è che sono diventato abile a nuotare. Mi sono allontanato da solo a largo con un canotto e ho dovuto sbattere i piedi con tanta forza per raggiungere la riva. Un giorno il mare era agitato e uno dei miei amici è stato travolto dalle onde, infatti è uscito dall‟acqua con il costume abbassato. Sono anche andato a Capo Colonna e ho osservato resti storici sia all‟a-perto sia dentro il museo. Ho così imparato che la mia città ha ospitato i grandi uomini dell‟antica Grecia. Sulla spiaggia ho giocato a calcio, a bocce e a scavare buche profonde.

Luca Errico

...preferisco il mare perché posso fare tanti giochi. Al mare mi sono successe tante cose: ho imparato ad andare sott‟acqua e a nuotare senza braccioli. Nel mese di Agosto ho vi-sto le meduse. Mio padre è andato al largo e ha visto un pesce lungo quasi venti metri e la mia amica Giu-lia ha pescato un calamaro. Mi sono divertita un mondo.

Serena Curto

...io amo il mare perché posso fare

tanti giochi. Quest‟anno, quando ero al mare, mi sono successe tante cose: ho conosciuto nuovi amici, ho fatto tanti bagni, ho giocato a carte con tutti i miei amici, sono anche andata sul gommone di mio padre e siamo arrivati fino a Soverato dai miei cugini. Certe volte in spiaggia ci mangiavo e facevamo anche il “Karaoke”, mio padre cantava sem-pre. Io stavo spesso in acqua con la tavola a motore che mi hanno com-prato i miei genitori.

Ambra Antolini

PAGINA DI DIARIO: RIPENSANDO ALLE VACANZE ESTIVE

a cura della III B plesso L. D’Errico

LA GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE

di Magdalena Gigliotti III B scuola primaria L. D’Errico

Ieri, 16 Ottobre, si sono svolte diver-se attività sul tema della fame nel mondo. Con la LIM abbiamo usato un pro-gramma scaricato da Internet: abbia-mo eseguito una lettura e dei giochi interattivi. La lettura riguardava alcuni alunni stranieri che parlavano dei “cibi” tipici dei loro paesi di provenienza. Alla fine della lezione abbiamo visto, sempre alla LIM, il video musicale di “HEAL THE WORLD” di Michael Jack-son. La canzone, che abbiamo anche impa-rato a cantare ha una bella musica e delle parole piene di significato. Il vi-

deo ci mostra invece immagini toccan-ti, che ci hanno fatto riflettere sulla sofferenza di molti bambini che soffro-no per la fame, la guerra, le malattie o per il fatto di non avere più i genitori. La canzone e il video, con le sue im-magini toccanti, mi hanno fatto diven-tare gli occhi lucidi e mi sono com-mossa, soprattutto nella parte finale del video, quando i bambini hanno alzato le candele e hanno iniziato a pregare. Perciò penso che nessuno dovrebbe morire di fame e che in nessuna parte del mondo ci dovrebbero essere per-sone che soffrono.

IN ALTO Pagina 3

Una scuola grande come il mondo

di Gianni Rodari C'è una scuola grande come il mondo.

Ci insegnano maestri e professori,

avvocati, muratori,

televisori, giornali,

cartelli stradali,

il sole, i temporali, le stelle.

Ci sono lezioni facili

e lezioni difficili,

brutte, belle e così così...

Si impara a parlare, a giocare,

a dormire, a svegliarsi,

a voler bene e perfino

ad arrabbiarsi.

Ci sono esami tutti i momenti,

ma non ci sono ripetenti:

nessuno puo' fermarsi a dieci anni,

a quindici, a venti,

e riposare un pochino.

Di imparare non si finisce mai,

e quel che non si sa

è sempre più importante

di quel che si sa già.

Questa scuola è il mondo intero

quanto è grosso:

apri gli occhi e anche tu sarai promosso!

Il perché di una corretta alimentazione A cura della IV A L. D’Errico

Quante volte avete sentito i brontolii nello stomaco o avete esclamato: “ho fame!” e subito dopo avete mangiato un frutto o una merendina? Nel mondo ci sono 925 milioni di persone, su una popolazione complessiva di oltre 7 miliardi, che sof-frono la fame. Tutti abbiamo bisogno del cibo che ci da energia e ci fornisce le sostanze nutritive, di cui il nostro corpo e la nostra mente hanno bisogno per crescere, svilup-parsi. Così potremmo condurre una vita sana ed atti-va, avere una dieta varia, con gli alimenti giusti che forniscono proteine, vitamine e minerali. Si parla di cattiva alimentazione quando non si man-gia a sufficienza (sotto alimentazione), quando si mangia cibo povero di importanti vitamine o minerali (malnutrizione) o quando si mangia troppo e male (rischiando l’obesità).

Celebrata nel plesso Laura D’Errico il 5 dicembre insieme a Corpo Forestale dello Stato e Legambiente

La Giornata Nazionale dell’Albero

SOLIDALI CON LA NATURA di Raffaele Greco classe V A

La gente continua ad inquinare il paesaggio con rifiuti che potrebbero essere riutilizzati in modo più appro-priato. Nelle periferie delle grandi città d‟America alcuni ragazzi hanno colto l‟occasione per guadagnare qualche dollaro raccogliendo lattine vuote per poi rivenderle. Mi stupisce e mi impaurisce pensare che finché un piatto di plastica si decomponga ci vogliono cento anni, cosi come i mozziconi di sigaretta, che addirittu-ra potrebbero incendiare il paesag-gio. C‟è gente che rispetta il mondo circostante, ma c‟è anche gente che non lo fa. Molti ragazzacci distruggo-no o imbrattano monumenti storici, con bombolette di tanti colori e, se

venissero scoperti, verrebbero addi-rittura mandati in prigione. Da alcune indagini è emerso che per i senza tetto e i barboni trovare un cassonet-to è come trovare un tesoro, perché all‟interno riescono a trovare del cibo e in casi più estremi ci dormono. Grande rispetto meritano gli Indiani d‟America di 150 anni fa, i quali ri-spettavano il territorio come se fosse la loro madre, mai sfruttando la natu-ra, al contrario di come fa invece la maggior parte di persone al giorno d‟oggi. Non possiamo dimenticare che la natura è fondamentale per vivere: pensiamo all‟ossigeno, ai frutti, agli animali selvatici e al piacere che possono dare paesaggi incantevoli ai nostri occhi.

IN ALTO Pagina 4

L’importanza degli alberi

di Magda Gigliotti classe III B

Gli alberi sono indispensabili per la nostra sopravvivenza. E‟ a loro che dobbiamo la vita di uomini e animali. Gli alberi ci permettono di respirare aria pulita, ottenuta attraverso il pro-cesso della fotosintesi clorofilliana che trasforma l‟acqua e l‟anidride carbonica in ossigeno, utilizzando l‟energia proveniente dai raggi solari che colpiscono le foglie. Le radici degli alberi sono necessa-rie per trattenere il terreno e per as-sorbire l‟acqua in eccesso, limitando così le frane. Dagli alberi si ricava la carta e il car-tone che usiamo tutti i giorni a scuo-la e a casa sotto forma di quaderni,

Disegno di Jennifer Raso III B

Disegno di Giulia Sinopoli III A

Disegno di Francesca Cosentino III A

libri, scatole, tovaglioli giornali ecc. Gli alberi ci danno anche la legna da ardere nei caminetti e nelle stufe, così possiamo riscaldarci in inverno. Dagli alberi si ricava il legno per fare i mobili che fanno belle le nostre ca-se. Gli alberi poi ci danno fiori e frutti. Alcuni alberi da frutto sono ad esem-pio il melo, il pero, il caffè, il noce, il susino, il ciliegio, il mandarino e tanti altri. Grazie a questi alberi possiamo mangiare frutta fresca di stagione, oppure possiamo fare delle belle marmellate. Gli alberi infine ci rega-lano tanta ombra fresca per difen-derci dal caldo. Gli anni di un albero si contano con segni circolari visibili sul tronco reciso.

Come sarebbe la nostra vita

senza alberi? Sicuramente

più grigia, più inquinata, più

rumorosa.

Per sottolineare l'importan-

za delle piante, non solo ne-

gli equilibri globali ma an-

che nella vita di tutti i giorni,

sin dalla fine dall’antichità

viene celebrata annualmen-

te la Festa degli alberi, che

trova il suo momento più

simbolico nell’innesto di

nuove piante nel terreno.

Ogni anno il 21 novembre

celebriamo gli alberi e il loro

indispensabile contributo

alla vita.

Essi assorbono anidride

carbonica restituendo ossi-

geno, proteggono la biodi-

versità, hanno un ruolo fon-

damentale nella prevenzio-

ne del dissesto idrogeologi-

co. Insieme ai giovani e gio-

vanissimi studenti di tutte le

scuole italiane bisogna met-

tere a dimora giovani alberi

per fare più belle e verdi le

nostre città.

IN ALTO Pagina 5

THE TREE DAY

RADICI = roots

TRONCO = trunk

CORTECCIA = bark

RAMI = branches

FOGLIE = leaves

GEMME = gems

FIORI = flowers

FRUTTI = fruit

Disegno di Giorgia Tallarico III B Disegno di Giulia Natali III B

Nel mondo ci sono moltissime per-

sone che non comprendono il fatto

che tutti quanti siamo fratelli, figli di

un unico Padre e, soprattutto, che

non ci sono distinzioni.

A volte ci lasciamo condizionare dal

fatto che una persona abbia un ca-

rattere differente dal nostro, un difet-

to particolare, una malattia o un co-

lore di pelle diverso dal nostro.

Spesso si considerano queste per-

sone diverse e capita anche di ridere

di loro. Ma il mondo è appunto bello

perché c‟è diversità fra la gente: una

bambina castana è uguale ad una

bambina nera, a una bionda, ad una

disabile o ad una malata.

Purtroppo non tutti la pensano così,

e dovremmo renderci conto che que-

sti “particolari” fanno parte della vita,

siamo tutti esseri umani e non cose

o animali, che pur meritano il rispetto

di tutti.

Spesso le persone che vengono

“escluse” dalla vita sociale sono pro-

prio quelle di colore. Secondo me le

cose che dovrebbero contare nella

vita sono ben altre e bisognerebbe

non fermarsi mai solo all‟apparenza.

DIVERSITA’ = RAZZISMO?!? di Valentina Fratto V A Scuola primaria Laura D’Errico

nessuno è nato schiavo, né padrone,

che tutti siamo nati liberi e siamo

fratelli e che nessuno merita di vive-

re nella miseria.

Il mondo sarà sempre grato a Man-

dela per aver realizzato il miracolo

politico di sconfiggere il razzismo e d

aver contribuito a liberare e tenere

unita una nazione, che era stata at-

taccata dalla più radicale delle ingiu-

stizie: l‟apartheid che costringeva i

neri a vivere separati dai bianchi.

Nelson Mandela è stato il leader

del Sudafrica e, per tutta la vita, ha

combattuto il razzismo.

È morto il 5 dicembre 2013, a 95

anni, dopo mesi di sofferenza, en-

trando nella storia come simbolo di

giustizia sociale e libertà.

Nel 1993 gli venne conferito il Pre-

mio Nobel per la pace e nel 1947,

dopo 27 anni di carcere, divenne il

presidente del Sudafrica.

Il messaggio che ha diffuso è che

Nelson Mandela,

paladino dei diritti umani di Gianmario Collia V A Scuola primaria Laura D’Errico

Essere liberi non significa

solo sbarazzarsi delle pro-

prie catene, ma vivere in un

modo che rispetta e valoriz-

za la libertà degli altri.

IN ALTO Pagina 6

Progetto ”Io Tu Noi e… le regole dello Stato Italiano” Breve sintesi del percorso di educazione alla legalità effettuato dalle classi V B e V A

del plesso T. Campanella.

Siamo partiti con due domande alle quali ognuno di noi ha dato una risposta . Per capire quali sono i nostri

diritti, ma anche i nostri doveri

1. Cosa possiamo fare noi ragazzi a casa e a scuola.

2. Cosa non possiamo fare noi ragazzi a casa e a scuola.

ci ECCO LE NOSTRE RISPOSTE:

COSA SI FA

A CASA A SCUOLA

SI AIUTA LA MAMMA QUANDO NE HA BISOGNO SI ASCOLTA LA MAESTRA

SI RISPETTANO IN CASA E FUORI LE PERSONE

ADULTE

SI SALUTA QUANDO SI ENTRA IN CLASSE

CI SI COMPORTA BENE A TAVOLA SI ARRIVA PUNTUALI A SCUOLA

SI CURA LA PROPRIA IGIENE PERSONALE SI CHIEDE IL PERMESSO PER PARLARE

SI OBBEDISCE AI PROPRI GENITORI SI CHIEDONO SPIEGAZIONI ALLA MAESTRA QUANDO

NON CAPIAMO I COMPITI

SI RISPETTANO LE PIANTE DELLA MAMMA SI RISPETTANO I COMPAGNI

SI STA COMPOSTI SULLA SEDIA

SI RISPETTANO LE REGOLE DEL LABORATORIO IN-

FORMATICO

SI RISPETTA IL REGOLAMENTO DI CLASSE

A CASA A SCUOLA

GUARDARE LA TV MENTRE SI MANGIA ANDARE CONTINUAMENTE IN BAGNO

DISTURBARE I VICINI LITIGARE CON I COMPAGNI

ALZARSI DA TAVOLA PRIMA CHE TUTTI FINISCA-

NO

RISPONDERE MALE ALLA MAESTRA

SALTARE SUI DIVANI O GIOCARE A PALLA IN CA-

SA

CHIACCHIERARE DURANTE LA SPIEGAZIONE

URLARE IN CASA INTERROMPERE CONTINUAMENTE

DIRE PAROLACCE COPIARE DAI COMPAGNI

STARE CONTINUAMENTE ALLA TV GRIDARE O LANCIARE OGGETTI

RISPONDERE MALE ALLE PERSONE ADULTE CORRERE NEI CORRIDOIO O TRA I BANCHI

USCIRE DA CASA SENZA PERMESSO PRENDERE LE COSE DEGLI ALTRI

FARE IN CASA GIOCHI VIOLENTI BUTTARE IL CIBO NELLA SPAZZATURA

LANCIARE GLI OGGETTI DAL BALCONE

COSA NON SI FA

IN ALTO Pagina 7

Abbiamo stilato in classe il nostro Regolamento, basandoci su ciò che abbiamo ritenuto

necessario nelle nostre comunità classi

Nel regolamento della classe da noi elaborato ci sono le regole che, a scuola, dovremmo Nel regolamento della classe da noi elaborato ci sono le regole che, a scuola, dovremmo

rispettare sempre per essere alunni educati, rispettosi delle regole e della civile conviven-rispettare sempre per essere alunni educati, rispettosi delle regole e della civile conviven-

za.za.

MaMa

Noi bambini sappiamo che cos’è una regola? Dove si trovano le regole ?Noi bambini sappiamo che cos’è una regola? Dove si trovano le regole ?

La regola è una maniera di comportarsi in modo molto diligente e implica un comporta-La regola è una maniera di comportarsi in modo molto diligente e implica un comporta-

mento sempre corretto e civile ovunque. mento sempre corretto e civile ovunque.

REGOLAMENTO DI CLASSE

1. Si arriva puntuali a scuola

2. Si saluta quando si entra in classe

3. Si deve portare sempre l’ occorrente

4. Si deve ascoltare chi parla

5. Non si interrompe quando qualcuno parla

6. Si devono rispettare le consegne

7. Si devono rispettare arredi e oggetti scolastici

8. Si aiutano i compagni in difficoltà

9. Si collabora con i compagni

10. Si deve tenere in ordine il materiale scolastico

11. Non si disturba durante la lezione

12. Non si dicono le parolacce

13. Non si disprezza il cibo servito dalla mensa

W LA

SCUOLA

IN ALTO Pagina 8

E per saperne di piùE per saperne di più Per saperne di più ci siamo posti delle semplici domande alle quali abbiamo voluto dare delle sem-

plici risposte anche aiutandoci con l’uso del vocabolario…

Che cosa è un regolamento?

Il regolamento è un insieme di norme fissate da organi pubblici o da enti privati che ha lo scopo di

disciplinare certi settori di attività o il proprio funzionamento.

Che cosa è il regolamento della scuola?

È un insieme di regole che ha lo scopo di disciplinare il nostro comportamento a scuola.

Cosa è una regola?

La regola è una norma di comportamento dettata per lo più dalla consuetudine o dall’esperienza.

Che cosa è una norma?

È una regola di comportamento, un modello positivo a cui attenersi.

Che cos’ è una legge?

Una legge è una norma o un insieme di norme che regolano il comportamento morale e sociale de-

gli uomini.

Esempio:

La Costituzione italiana è un insieme di norme che regolano il comportamento dei cittadini.

Quindi è la legge degli italiani.

Che cos’è un comportamento morale?

Il comportamento morale è quello che riguarda la vita pratica dei cittadini considerata come un atto

di scelta tra bene e male, giusto e ingiusto.

Che cos’ è la moralità?

È un insieme di leggi e norme accettate dai componenti di una società e che sono alla base del

comportamento di ognuno.

Chi può fare la regola?

In ogni società le regole sono fatte dagli uomini che rappresentano le istituzioni.

Ma… chi ha fatto le prime regole scritte?

UN PO’ DI STORIA …

A partire dal Paleolitico, ogni co-

munità si è data delle regole per raf-

forzare i legami tra i suoi membri e

farli sentire rassicurati e protetti. Le

regole, in un primo momento, venne-

ro tramandate oralmente perché i

gruppi sociali erano poco numerosi,

perciò condividevano le stesse abitu-

dini di vita. Quando le società diven-

nero più grandi e più complesse nac-

que il bisogno di regolare i rapporti

tra le persone e quindi tramandare le

regole oralmente non bastava più.

La scrittura che era nota inizialmente

con lo scopo di registrare la quantità

delle merci e dei tributi che i cittadini

versavano venne in seguito anche

utilizzata per annotare le norme che

regolavano la vita sociale.

CHI ERA HAMMURABI?

Hammurabi fu il più importante re

di Babilonia, una delle tante città-

stato della Mesopotamia, prima che

diventasse capitale del regno Babilo-

nese. Hammurabi fu un grande con-

dottiero, apparteneva a una tribù

nomade: gli Amorrei che abitavano

nella regione di Amur, a occidente

dell‟Eufrate. Intorno al 1800 a.C. il re

Hammurabi era riuscito a creare un

grandissimo regno, al cui interno

però ogni città conservava la propria

lingua, i propri usi e le proprie tradi-

zioni. Per cercare di unificare tutte

quelle genti, il re Hammurabi intro-

dusse una raccolta di leggi scritte

che oggi conosciamo come il

“Codice di Hammurabi”. In questo

codice fece raccogliere e scrivere su

grandi lastre di pietra tutte le leggi

tradizionali del suo popolo. Le lastre

furono affisse in tutte le città del re-

gno di Babilonia. In questo modo il

re volle che tutti i popoli del suo im-

pero avessero le stesse leggi, che

tutti i cittadini dell‟impero avessero

la possibilità di conoscere le leggi e

di rispettarle. Le leggi, una volta

scritte, restavano sempre uguali e

non cambiavano anche se cambia-

va il re o il giudice.

IN ALTO Pagina 9

Hammurabi impose a tutte le popo-

lazioni del suo impero le stesse leg-

gi, perciò tutti dovevano osservare

le stesse regole, anche se, il codice

di Hammurabi prescriveva facil-

mente la morte se il colpevole era

un debole (schiavo o libero senza

soldi), mentre, se si trattava di un

nobile si applicava la legge del ta-

glione, perciò diritti e doveri non

erano uguali per tutti.

Ai bambini delle classi V A e V B del plesso T.

Campanella è stata posta questa domanda:

I diritti sono dei bisogni a cui non è possibile rinun-

ciare, essi sono fondamentali e necessari, ci con-

sentono di vivere serenamente, in pace, nella liber-

tà e nell‟ armonia. I diritti vanno difesi e non vanno

confusi con i capricci. Quali secondo te sono i più

importanti? E qual è l‟organismo internazionale che

si interessa della difesa dei diritti dell‟infanzia?

Ecco le loro risposte:

1. il diritto di ricevere un‟ istruzione. 2. il diritto di avere una casa. 3. il diritto di avere una famiglia. 4. il diritto all‟ alimentazione. 5. il diritto di essere curato. 6. il diritto di giocare. 7. il diritto di avere una propria identità.

8. il diritto di avere un nome. 9. il diritto di esprimere la mia opinione. 10. il diritto di avere una nazionalità. 11. il diritto di praticare la mia religione. 12. il diritto ad avere un ambiente pulito. 13. il diritto di essere rispettato nella mia diversità. 14. il diritto di venire al mondo. 15. il diritto di non essere sfruttato. 16. il diritto ad avere un ambiente verde dove poter

giocare. 17. il diritto a non essere rapito né venduto. 18. il diritto a non essere maltrattato.

L’ organismo internazionale che ha il

compito di intervenire in difesa dei di-

ritti dei bambini è l’UNICEF.

ABBIAMO CAPITO CHE….

LA CONVENZIONE DEI DIRITTI DEI BAMBINI È COME UNO SCUDO

difende da:

1. Lo sfruttamento sul lavoro.

2. Il rapimento e la vendita.

3. I maltrattamenti.

4. L‟abuso e lo sfruttamento sessuale

5. La droga.

6. La tortura.

7. La pena di morte.

8. Comportamenti prepotenti (fatti anche da altri

bambini)

9. La guerra.

10. La fame.

IN ALTO Pagina 10

ABBIAMO CAPITO CHE:

I DIRITTI UMANI CON-

SENTONO AD OGNUNO DI

VIVERE CON DIGNITÀ

DOVE VENGONO RISPET-

TATI C’E LIBERTÀ, GIU-

STIZIA, PACE E DEMO-

CRAZIA.

I DIRITTI UMANI DEVO-

NO APPARTENERE A

TUTTI GLI UOMINI E LE

DONNE DELLA TERRA,

CIOÈ ALL’INTERA UMA-

NITÀ

Dalle discussioni in classe sui diritti dei

bambini abbiamo scoperto anche il con-

cetto di responsabilità. Il concetto di re-

sponsabilità ci ha fatto pensare immedia-

tamente che i diritti sono importanti, ma

questi devono essere necessariamente

accompagnati dai doveri. I doveri sono

delle regole che dobbiamo assolutamente

rispettare per poter vivere pacificamente,

con gli altri, in assenza di guerre e di con-

flitti per poter crescere in modo sano e fe-

lice.

Tra i tanti doveri che noi bambini abbiamo ci

sono:

1. Ascoltare i genitori e gli adulti a noi vicini.

2. Non trascorrere tutto il tempo libero davanti ai vi-

deogiochi.

3. Essere ubbidienti.

4. Essere educati.

5. Ordinare la propria cameretta.

6. Spegnere la luce quando si esce da una stanza.

7. Lavarsi i denti dopo aver mangiato.

8. Aiutare la mamma a sparecchiare.

9. Consumare i pasti per non buttare il cibo nella

spazzatura.

10. Andare sempre a scuola.

11. Arrivare puntuale a scuola.

12. Eseguire i compiti a casa.

13. Ascoltare le lezioni.

14. Curare la propria igiene personale.

15. Non dare confidenza agli estranei.

Il diritto al gioco Per saperne di più

I diritti umani sono ripor-

tati in alcuni documenti

speciali, prima fra tutte la

Dichiarazione Universale

dei Diritti Umani, emanata

dall’ONU nel 1948, e la

Convenzione Internazio-

nale dei Diritti dell’Infan-

zia, emanata dall’ONU nel

1989.

IN ALTO Pagina 11

La giustizia

Abbiamo capito che ad ogni

diritto deve corrispondere ne-

cessariamente un dovere e

che da questo deriva il concet-

to di Democrazia fatta di diritti,

ma anche di doveri.

PER SAPERNE DI PIU’

DIRITTI E DOVERI DEGLI UOMINI

Diritti e doveri degli uomini sono regolati da

documenti che possono essere nazionali e

internazionali. Noi conosciamo la Convenzio-

ne sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescen-

za approvata all‟assemblea generale delle Na-

zioni Unite il 20 novembre 1989, ratificata in

Italia il 27 maggio 1991.

La dichiarazione dei diritti dell’uomo

e del cittadino

È un testo giuridico che è stato elaborato nel

corso della rivoluzione francese e contiene

l‟elenco dei diritti fondamentali dell‟uomo e del

cittadino. Fra questi il diritto alla libertà della

persona. Innanzitutto viene dichiarato il diritto

di uguaglianza di tutti gli esseri umani …Dalla

dichiarazione dei diritti dell‟uomo e del cittadi-

no prendono spunto parecchie Costituzioni

delle nazioni moderne.

Se volete saperne di più sul nostro proget-

to della legalità potete scaricare l’intero

opuscolo dal sito: icmaterdominicz.gov.it

nella sezione “progetti”

a cura delle classi VB e VA scuola primaria

pl. T.Campanella

Vivere nella legalità...Vivere nella legalità...

Vivere nella legalità significa...

essere cittadini onesti

avere un lavoro

rispettare le regole

credere nella pace

capire che tutti gli uomini sono ugua-

li davanti alla legge

rispettare il punto di vista degli altri

essere liberi da condizionamenti da

bullismo

avere la propria dignità

credere nell’uguaglianza

avere un mondo senza guerre

avere un mondo senza alcun tipo di

mafie

avere la possibilità di esprimere le

proprie idee

decidere di fare ciò che si ritiene giu-

sto senza, però, danneggiare gli altri. E’ nostra convinzione che la

scuola sia luogo privilegiato di

trasmissione ed elaborazione dei

saperi, di formazione umana e

culturale. In essa si può e si

deve imparare “anche e soprat-

tutto” a divenire cittadini italiani.

IN ALTO Pagina 12

Ogni anno, quando si avvicina il 27

gennaio, che è la Giornata della Me-

moria, la nostre docenti ci fanno

riflettere sull‟Olocausto, cioè sul sa-

crificio degli Ebrei che sono stati uc-

cisi dai Tedeschi. Insieme ai compa-

gni vediamo alcuni film che raccon-

tano la storia di bambini che hanno

vissuto nel periodo del nazismo e

che sono morti ingiustamente, solo

perché considerati di una razza infe-

riore e impura. La parola Olocausto

deriva dal greco olokaustos,

“bruciato interamente”, ed ora que-

sto termine indica lo sterminio nazi-

sta nei confronti degli Ebrei e verso

tutte quelle persone ritenute

”indesiderabili”. A scuola abbiamo

visto alcuni film come “Il bambino

con il pigiama a righe” e “La vita è

bella” e abbiamo letto libri quali “I

chiodi di Spatausen” e “L‟albero del-

la memoria”. Siamo rimasti molto

colpiti dalla cattiveria dei Tedeschi

che, nei campi di concentramento,

hanno fatto morire tante persone

nelle camere a gas e nei forni cre-

matori. Abbiamo capito che nel

1939 è iniziata la seconda Guerra

Mondiale. I Tedeschi facevano guer-

ra ai Russi perché volevano conqui-

stare altri territori. A capo dei nazisti

c‟era Hitler, che voleva sterminare

tutti gli Ebrei. Nel 1942 vennero co-

struiti i campi di concentramento.

Essi erano circondati da filo spinato

così le persone che si trovavano al

loro interno non potevano evadere.

Gli Ebrei venivano arrestati e depor-

tati in questi campi e avevano la

stella di Davide sugli abiti, per esse-

re riconosciuti dai soldati. Molti mori-

rono per fame perché mangiavano

solo brodo fatto di acqua con dentro

qualche verdura, altri morirono di

stenti. Affinché non si sapesse della

loro morte Hitler fece in modo di

sterminarli nelle camere a gas. I

Russiarrivarono il 27 Gennaio 1945

nel campo di sterminio di Auschwitz

e tutto il mondo venne a conoscenza

delle atrocità commesse dai Tede-

schi. Il 27 gennaio 1945, pertanto, gli

ultimi superstiti del campo di Ausch-

witz furono liberati dall‟armata russa,

ecco perché oggi si ricorda questa

data come “Il giorno della Memoria”.

Celebrare questa giornata significa

per tutti noi esprimere un atteggia-

mento di ribellione nei confronti degli

atti di persecuzione che i soldati te-

deschi hanno perpetrato nei confron-

ti di coloro che furono dichiarati

“diversi”. Abbiamo sempre pensato

che è stata una cosa assurda e in-

giusta, perché noi esseri umani sia-

27 gennaio: Giorno della Memoria

LA SHOAH

a cura della cl V A scuola primaria pl . T. Campanella

mo tutti uguali e non è il colore della

pelle o la religione a renderci diversi.

Quello che è accaduto non può cam-

biare la storia. L‟unica cosa che si

può fare è sperare che non accada

mai più. Parlare della Shoah è un

po‟ deprimente per noi bambini, ma

non si può far finta di niente. Noi

abbiamo il diritto di sapere cosa è

successo prima della nostra nascita,

senza alcun timore, per evitare che

si possa ripetere.

Giorno 19 Maggio io ed altri miei compagni ci siamo recati presso il salone „‟Ameduri‟‟ del Liceo Classico di Catanzaro, per incontrare Michele D‟Ignazio, autore del libro “STORIA DI UNA MATITA”. E‟ un trentenne nato a Cosenza. Dall‟età di 18 anni ha sempre seguito la passione per la scrittura e alla fine ha coronato il suo sogno. Durante l‟estate gestisce una piccola locanda sull‟alto tirreno Co-sentino. Dopo essersi presentato, noi ragazzi abbiamo avuto la possi-bilità di rivolgere delle domande all‟

autore. La mia grande sorpresa è stata quando Michele D‟Ignazio ci ha fatto vedere la bozza della seconda parte del libro che s‟intitolerà „‟STORIA DI UNA MATITA, A SCUOLA‟‟. Molte classi hanno con-segnato i loro lavori all‟autore e dopo aver fatto autografare i nostri libri siamo ritornati a casa. Secondo me questa esperienza è stata molto di-vertente e istruttiva e l‟autore ci ha insegnato una cosa molto importan-te: bisogna sempre credere nei pro-pri sogni….!!!

Progetto Gutenberg di Marina Papasidero classe I D s. secondaria di I grado Lampasi-Todaro

Il 27 novembre del le truppe sovieti-

che aprirono finalmente i cancelli di

Auschwitz e liberarono i superstiti.

Io, quattro anni fa, sono andato a

visitare questo campo di concentra-

mento con la mia famiglia. Non ricor-

do molto, ma posso dire che è un

posto molto grande e anche “freddo”

e triste. Gabriele Gallelli

Hitler era un folle che ha ucciso e

fatto uccidere molte persone ed è

stato ripagato con la stessa moneta;

ma alla violenza non si risponde con

altra violenza.

In questi giorni la televisione ha tra-

smesso diversi film sulla Shoah, ma

a me questi film non piacciono mol-

Il Giorno della Memoria ci ricorda

un momento triste della storia, per-

ché ci ricorda che sono morte milioni

di persone per colpa del dittatore

Hitler.

Egli pensava che solo i tedeschi era-

no “perfetti” e superiori a tutte le raz-

ze, e iniziò a perseguitare gli ebrei e

tutti quelli che considerava inferiori.

Hitler ordinava ai suoi uomini di dire

ai prigionieri che venivano portati a

fare un doccia, invece venivano sof-

focati col gas o mitragliati. Hitler fa-

ceva dire agli impiegati-ebrei che gli

avrebbe fatto avere un buon lavoro,

invece li faceva caricare sui treni e

per condurli ai campi di concentra-

mento.

Secondo me è giusto celebrare que-

sta giornata, perché tutte quelle vitti-

me non avevano nessuna colpa e

anche perché non devono mai più

succedere tragedie come queste. Giada Guzzo

Molte persone pensano che basta

piangere per celebrare il ricordo di

eventi drammatici, che sono avvenu-

ti a causa delle azioni crudeli di per-

sone razziste. Invece no! Bisogna

ricordare studiando la storia, infor-

mandosi, leggendo documenti,

ascoltando testimonianze, parteci-

pando a dibattiti.

Questo giorno, che solo ai “razzisti”

e alle persone indifferenti può sem-

brare un giorno come tanti altri, è

invece un giorno speciale. Oggi le

nostre preghiere, i pensieri, i ricordi

sono rivolti soltanto a quelle persone

che hanno sofferto nei campi di con-

centramento, luoghi che hanno tolto

a loro due cose preziose: la dignità e

la vita!!! La cosa più brutta che capi-

tava a queste persone è che, prima

di ucciderli, li torturavano terribilmen-

te, ad esempio toglievano loro le

unghie dai piedi o dalle mani, li fru-

stavano a sangue e gli facevano

Durante la II Guerra Mondiale i

tedeschi sterminarono milioni di per-

sone solo perché le ritenevano di

razza inferiore alla loro. Soprattutto

perseguitarono gli Ebrei, uccidendo-

ne circa 6 milioni.

I tedeschi costruirono diversi campi

di sterminio, dove deportavano gli

Ebrei su carri di bestiame. In questi

campi li facevano lavorare come

schiavi, li torturavano e poi li uccide-

vano nelle camere a gas e ne brucia-

vano i cadaveri.

Io penso che l‟Olocausto rappresenti

una delle tragedie più orribili della

storia, perché milioni di persone in-

nocenti furono uccise soltanto per-

ché erano di razza e di religione di-

versa da quella tedesca. Per molto

tempo la gente ignorò l‟olocausto.

Negli ultimi anni però il 27 Gennaio si

commemora “La Giornata della Me-

moria”, per ricordare tutte quelle per-

sone innocenti che furono uccise dai

nazisti.

La Giornata della Memoria esiste per

ricordare a tutto il mondo la tragedia

dell‟olocausto e per far conoscere

quello che è successo alle persone

perseguitate dai tedeschi.

Disegno di Giorgia Longo

IL GIORNO DELLA MEMORIA: QUANTO ABBIAMO IMPARATO DAL NOSTRO PASSATO?

a cura della V A plesso Laura D’Errico

molte altre cose terribili che non vo-

glio ricordare.

Più di sei milioni di ebrei sono stati

uccisi per mano di Adolf Hitler e dei

suoi uomini.

Purtroppo, nonostante la storia ci

abbia dato testimonianza di queste

cose atroci, la situazione non è del

tutto cambiata, perché ancora oggi si

assiste a manifestazioni e atti di raz-

zismo in varie parti del mondo e que-

sto mi dispiace molto.

Significa che l‟uomo non ha imparato

molto dal passato. Marzia Squillace

PENSIERI SULLA SHOAH

a cura della IV A plesso Laura D’Errico

to, perché mi fanno venire in mente

quei brutti momenti. E se ripenso a

tutti quei bambini ebrei, allontanati

dalla loro famiglia e tenuti prigionieri

nei lager, penso che se fossi stato

al loro posto sarei stato molto triste

e non sarei stato per niente corag-

gioso. Francesco Sità

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