ufficio di coordinamento per l’educazione motoria, fisica e sportiva
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UFFICIO DI COORDINAMENTO PER L’EDUCAZIONE MOTORIA, FISICA E SPORTIVA. UNA REGIONE in MOVIMENTO SCUOLA PRIMARIA. CLASSE V Attività: GiocoSport Minibasket. Salvatore Vinci. L’infanzia ci consegna dei mini-atleti. - PowerPoint PPT PresentationTRANSCRIPT
UFFICIO DI COORDINAMENTO PER L’EDUCAZIONE MOTORIA, FISICA E
SPORTIVA
UNA REGIONE in MOVIMENTOSCUOLA PRIMARIA
CLASSE V Attività: GiocoSport Minibasket
Salvatore Vinci
La scuola primaria dà sicuramente molto ai bambini, ma obbligandoli a stare per molte ore tra i banchi li priva di gran parte delle attività che loro erano soliti svolgere.
I bambini, nell’infanzia, passano molto del loro tempo in movimento, in giochi guidati o spontanei, attraverso i quali scoprono e conquistano il mondo che li circonda ricavandone gli stimoli necessari per la loro crescita intellettiva, fisica e motoria.
L’infanzia ci consegna dei mini-atleti
La scuola li trasforma in mini impiegati sedentari
E’ necessario quindi pensare ad una razionale educazione motoria, come componente dell’educazione globale, per fornire quel bagaglio di movimenti necessario allo sviluppo fisico, mentale e relazionale di ogni bambino.
Anche perché,
paradossalmente, questo è il momento ideale per l’apprendimento
6 – 11 anni
=
età d’oro della motricità
Progressiva maturazione organico-funzionale
I muscoli acquisiscono efficienza funzionale ed eseguono con più precisione gli stimoli del sistema nervoso che a 10 anni possiede tutti i requisiti di quello dell’adulto.
Migliora la coordinazione motoria ed il gesto diventa più fluido.
Acquisizione degli automatismi.
Dal punto di vista psicologico si realizza “l’età della ragione”: si rende conto di essere uno fra gli altri, con gli stessi doveri da svolgere e i genitori non sono più l’unico polo di riferimento.
Ha un’immagine precisa del suo corpo;
In questa fase il bambino:
Scopre il gioco collettivo (tappa fondamentale) e accetta le regole.
È in grado di analizzare il movimento ed è predisposto a perfezionarlo;
Migliora l’attenzione, è disinvolto e vuole muoversi secondo motivazioni precise;
La fase dai 9 agli 11 anni è un momento magico
… è suscettibile di vocazioni e scelte sportive specifiche.
Tuttavia, è opportuno dare ai ragazzi la possibilità di realizzare una iniziazione sportiva a carattere polivalente, in modo che ognuno possa scegliere l’attività che preferisce dopo averne provate alcune.
La “specializzazione precoce” in uno sport non produrrà un “campione”, ma molto spesso un abbandono.
Fino all’età di 10-11 anni, l’attività sportiva dovrebbe essere soprattutto gioco; la prestazione e l’allenamento puramente tecnico verranno in un secondo momento.
Giocosport
Il bambino deve avere il tempo di arricchire il proprio “bagaglio” motorio facendo ciò che lo diverte e senza lo stress della competizione: l’importante è cercare di soddisfare i propri bisogni e le proprie motivazioni.
Perché il minibasket?Una educazione motoria razionale comprende attività a carattere generale in grado di realizzare i potenziamenti organici e muscolari: correre, saltare, lanciare ed il minibasket racchiude tutto.
Tutto questo utilizzando la palla che è lo strumento principale della nostra proposta e, oggetto che più di ogni altra cosa scatena il desiderio di moto di bambini, ragazzi e …
Il minibasket è un gioco-sport che risponde alle esigenze di crescita psicologica e fisiologica del bambino, inoltre, promuove la sua creatività ed il suo bisogno di socializzazione.
Il minibasket è un gioco e non è la pallacanestro in miniatura
Tutto deve essere riportato alla dimensione dove ai bambini è permesso di avere delle idee, di provare, di capire e di sbagliare.
In palestra i bambini devono giocare a trasformare progressivamente gli schemi motori di base (palleggiare, tirare, passare) in abilità complesse (fondamentali tecnici individuali) attraverso lo sviluppo delle disponibilità motorie individuali”.
No a super allenatoriNo a schemi e tattiche
No a preparazione atletica
Non devono essere specializzati tecnicamente in modo precoce:
c’è tempo dopo!
Il regolamento come strumento pedagogico
Le regole hanno la funzione di uniformare e codificare i comportamenti durante il momento ludico: non si può immaginare un gioco senza regole.
Il bambino, lentamente, prende coscienza che le regole non sono un fatto restrittivo e autoritario imposto dal docente o dall’istruttore per limitare il suo dinamismo e le accetta come condizione indispensabile per giocare meglio e divertirsi di più.
“lo strumento regolamento” va applicato con una progressione adeguata all’età dei bambini e ai loro ritmi di apprendimento, nelle varie situazioni operative e mai in forma solo teorica.
Metodologia e Progressione didattica
La metodologia si basa sui seguenti principi fondamentali: a) Spiegazione e dimostrazione da parte dell’istruttore (contemporaneità); b) Esperienza pratica dell’allievo (creatività); c) Esperienza pratica dell’allievo sollecitata da una situazione “agonistica” (gioco-gara).
La progressione con cui si applica questa metodologia deve essere strutturata in funzione delle quattro grandi regole:
1. NON SI CAMMINA E NON SI CORRE CON LA PALLA IN MANO - (Questa regola si interpreta con il fondamentale del palleggio)
2. LO SCOPO DEL GIOCO E’ MANDARE LA PALLA TANTE VOLTE NEL CANESTRO - (Questa regola si interpreta con il fondamentale del tiro)
3. NON SI GIOCA UNO CONTRO TUTTI - (Questa regola si interpreta con il fondamentale del passaggio)
4. PER OTTENERE LA VITTORIA BISOGNA FAR SEGNARE POCHI CANESTRI AGLI AVVERSARI - (Questa regola si interpreta con il concetto di difesa, ciascuno avrà un avversario da marcare).
Giocare a minibasket significa disputare minipartite e i bambini devono essere messi in grado disputarne al più presto.
Impariamo le 4 regole
Pertanto, in ogni lezione saranno sapientemente combinati , con ordine di crescente difficoltà, giochi e attività che includeranno in se i vari fondamentali.
NON SI CAMMINA E NON SI CORRE CON LA PALLA IN MANO
per spostarsi con la palla bisogna palleggiare
si palleggia con una sola mano
quando si smette di palleggiare non si può riprendere, ma si deve passare al
compagno o tirare a canestro.
Regola n. 1
•Palleggio sul posto •Palleggio a spasso con la palla•Palleggio sulle linee•Palleggia e guarda i numeri (a coppie)
Esercizi per il palleggio
con cambio di mano
L’obiettivo immediato non è la buona esecuzione del palleggio, è sufficiente ottenere che gli allievi non perdano la palla e che non la guardino sempre.Gli allievi impareranno per imitazione, dai le spiegazioni necessarie mentre dimostri; parla poco.
Giochi per il palleggio
Staffetta in palleggio
Usare la mano più lontana
Slalom in palleggio
Regola n. 2 LO SCOPO DEL GIOCO E’ MANDARE LA PALLA TANTE VOLTE NEL CANESTRO (tiro)
Allievi frontalmente a circa tre metri dal canestro, ciascun allievo ha la palla. A turno, tirano a canestro: chi tira recupera la palla e, in palleggio, va in coda alla propria squadra disposta in riga. Vince la squadra che segna per prima un certo numero prestabilito di canestri.
Scopo: Sperimentare il tiro da posizione angolata con l’uso del tabellone.
Suggerire i distendere bene le braccia
ESERCIZI E GIOCHI DI COMBINAZIONE DELLE PRIME DUE REGOLE
Combinazione:palleggio in movimento;Arresto e tiro.
Due squadre:Palleggio in avanzamento verso il canestro, arresto e tiro; recuperare la palla e palleggiando rimettersi in coda.Vince la squadra che per prima riesce a fare un certo numero di canestri.
Variante a slalom tra gli ostacoli
Regola n. 3 NON SI GIOCA UNO CONTRO TUTTI (passaggio)
Gioco: gara di passaggi
Cercare di ottenere che gli allievi distendano le braccia e che la palla arrivi ai compagno all’altezza del petto. Suggerire a chi riceve il passaggio di allungare le braccia incontro alla palla per ottenere una buona ricezione
Gioco: passaggi a coppie
Gioco: passaggi a 3Combinazione delle regole 1 e 3:
Non si cammina con la palla in mano
Non si gioca uno contro tutti
Quindi la passo
Giochi di combinazione della regole 1 e 3
Non si cammina con la palla in mano
Non si gioca uno contro tutti
Quindi palleggio e la passo
ESERCIZI E GIOCHI DI COMBINAZIONE DELLE PRIME TRE REGOLE
Gli allievi sono disposti a coppie. Al via dato dall’istruttore, la prima coppia corre verso il canestro opposto, usando il passaggio. Giunto sotto il canestro uno dei due allievi esegue palleggio, arresto e tiro (massimo tre tentativi). Esauriti i tentativi, i due ripercorrono il campo in senso inverso passandosi la palla per tirare nell’altro canestro. Ovviamente dovrà tirare chi non l’aveva fatto precedentemente.Esauriti i tentativi, la palla viene ripassata alla seconda coppia che ripete quanto fatto dalla prima, e così via.
Variante: come il precedente, ma i ragazzi prima di effettuare il passaggio devono palleggiare per un tratto.
Gli stessi esercizi possono essere eseguiti in 3
Regola n. 4: PER VINCERE FAR SEGNARE POCHI CANESTRI AGLI AVVERSARI
GIOCHI:uno contro uno;due contro due;tre contro tre, ecc.
In questi giochi trovano applicazione tutte le regole e tutti i fondamentali: palleggio, passaggio, tiro, ecc.
Introduzione del concetto di difesa e di attacco
Concetto di difesa:— Stare fra avversario e canestro— Rubare la palla e diventare attaccante— Non lasciare far canestro (ostacolare il tiro)— Non urtare o spingere l’avversario (concetto di fallo).
Concetto di attacco:— Uso e finalità del palleggio e del passaggio per eludere la difesa avversaria— Non farsi portar via la palla (protezione della palla)— Fare canestro
Proposte per la manifestazione finale
La percezione del corpo
TRATTAMENTO DELLA PALLA, finalizzato al miglioramento del palleggio.
Il passaggio
Vai in palleggio, passa e rimani (navetta)
1 pallone ogni 3 ragazzi
Facoltativamente si può eseguire la treccia
Discesa a tre
- palleggio in movimento - arresto- passaggio
Il semaforo
Il palleggio in slalom
Il tiro
Il gioco, le regole e il fair play
TUTTI CACCIATORI (pallone di spugna)La classe viene divisa in due squadre, riconoscibili dal colore della maglietta; i giocatori si muovono liberamente all’interno di uno spazio adeguato al numero dei giocatori. Al Via l’insegnante lancia la palla nel campo di gioco e chi la prende può cercare di colpire gli avversari in modo diretto. Ogni giocatore colpito vale un punto. Il conteggio del numero degli avversari colpiti è tenuto dal capitano della squadra (che può cambiare di volta in volta)Alcune regole:-si può colpire l’avversario solo direttamente in tutte le parti del corpo fatta eccezione per il viso-i giocatori con la palla in mano, possono fare tre passi per poi o passare la palla al compagno o colpire.-la palla quando rimbalza è vagante perciò il giocatore più rapido se ne impossesserà.-ogni giocatore che esce dallo spazio di gioco fa guadagnare un punto agli avversari.Altre regole possono essere concordate.
PALLA RUBATA (pallone di spugna) Due squadre, contraddistinte dalle casacche, si muovono liberamente per tutta la palestra. La squadra A ha la palla e deve passarsela al volo con le mani cercando di fare 10 passaggi per conquistare un punto. Se un giocatore di B intercetta un passaggio inizierà a fare lo stesso. Vince la squadra che riesce a fare più punti. Attenzione perché quando si riconquista la palla dopo averla persa il conteggio dei passaggi riparte da 0.Alcune regole:-la palla può essere tenuta per 5 secondi-i giocatori non possono fare più di tre passi con il pallone in mano-un giocatore può impedire il passaggio intercettando la palla, ma non la può strappare dalle mani all’avversario.