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RO J OURNAL BIMESTRALE DI COMUNICAZIONE E CONFRONTO DEI 4 PAESI DI ROIO UN DEPURATORE PER ROIO? SI APRE IL DIBATTITO TRA L’ENTE D’AMBITO E I RAPPRESENTANTI LOCALI Notiziario bimestrale, distribuzione gratuita N. 1 Giugno - Luglio 2008 Depuratore sì, depuratore no Tutto sulla costruzione a Roio di un nuovo impianto di trattamento delle acque reflue. ATO e Circoscrizione si confrontano sul tema. Pag. 3 Voglia di fare Le associazioni dei quattro paesi si raccontano e propongono le loro attività. Pag. 9 ACACIA Onlus L’associazione che ha dato vita al giornale si presenta. Pag. 10 L’intervista doppia: Foscolo - Politi I due Presidi delle facoltà di Ingegneria ed Economia si confrontano e si raccontano. Pag. 7 Calendario eventi Le attività delle associazioni roiane di giugno e luglio. Pag. 9 Checosamanca Rubrica aperta ai lettori, inviateci le vostre mail, i commenti, le proposte, che cosa manca, appunto. Pag. 12 A C A C I A O N L U S Nunc est loquendum 1

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ROJOURNALBIMESTRALE DI COMUNICAZIONE E CONFRONTO DEI 4 PAESI DI ROIO

UN DEPURATORE PER ROIO?SI APRE IL DIBATTITO TRA L’ENTE D’AMBITO E I RAPPRESENTANTI LOCALI

Notiziario bimestrale, distribuzione gratuita N. 1 Giugno - Luglio 2008

Depuratore sì, depuratore noTutto sulla costruzione a Roio di un nuovo impianto di trattamento delle acque reflue. ATO e Circoscrizione si confrontano sul tema.Pag. 3

Voglia di fareLe associazioni dei quattro paesi si raccontano e propongono le loro attività.Pag. 9

ACACIA Onlus

L’associazione che ha dato vita al giornale si presenta.Pag. 10

L’intervista doppia:Foscolo - PolitiI due Presidi delle facoltà di Ingegneria ed Economia si confrontano e si raccontano.Pag. 7

Calendario eventi

Le attività delle associazioni roiane di giugno e luglio.

Pag. 9

ChecosamancaRubrica aperta ai lettori, inviateci le vostre mail, i commenti, le proposte, che cosa manca, appunto.Pag. 12

A C A C I A O N L U S

Nunc est loquendum 1

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Editoriale

Era il maggio 1968, quarant’anni sono passati, chi scrive non era ancora nato e molti giovani di allora si apprestano a coltivare l’arte di essere nonni. A più di mezzo secolo da “le jolie mois de mai” il dolce mese di maggio, come lo chiamano i francesi, torna di moda rifarsi in qualche modo ad un tempo più giovane di sogni e prendere dalle giornate del maggio ispirazioni. Ci piace dunque partire da allora, da una giovane mano che nelle giornate di fuoco del quartiere latino di Parigi scrisse sui muri della Sorbona occupata “quando una mano indica la luna, lo stolto guarda il dito”, noi, per evitare di essere stolti guarderemo alla luna.In un paese che viaggia a nervi scoperti, navigando più o meno serenamente, come ha scritto qualcuno, su una barca alla deriva, molto spesso assistiamo agli spettacoli di tv, giornali, internet e altri media, che spacciano, vendendole per informazione, storie raccontate con lo stile narrativo tipico del pettegolezzo. Per ogni argomento della cronaca o della vita civile ogni buon protagonista ha pareri, soluzioni da vendere e ogni attore della politica o dell’opinione è pronto ad offendere, fare illazioni, elargire dichiarazioni e indire conferenze stampa dalle quali emergono puntualmente polemiche, mai fatti e chiarimenti utili alla popolazione che ignara segue, discute, si schiera e tifa. Tutto questo cercheremo di non fare.Torniamo dunque al 1968, all’inizio di quel mese che tanto avrebbe cambiato il mondo. Il 6 maggio del 1968 appunto il Comitato Europeo per la Salvaguardia della Natura e delle sue Risorse stilò la prima carta Europea dell’Acqua che al punto 5 riporta: “Quando l'acqua, dopo essere stata utilizzata, è restituita, al suo ambiente naturale, essa non deve compromettere i possibili usi, tanto pubblici che privati che in questo ambiente potranno essere fatti”. Quarant’anni sono passati e ancora oggi gli scarichi, delle nostre fogne finiscono nei fiumi e dai fiumi al mare, in molti casi senza nessun filtraggio. Abbiamo deciso quindi, per iniziare, di affrontare un argomento importante, che dovrebbe richiamare ognuno alla responsabilità, il progetto per la costruzione di un impianto di trattamento delle acque reflue nel territo-rio di Roio ad uso e consumo della popolazione residente ed ospite e per capire qualcosa abbiamo sentito i soggetti coinvolti.Nell’ottica di un giornale dedicato a tutte le anime della popolazione abbiamo voluto aprire un ponte, si spera fruttuoso, con l’università, elemento determinante per il futuro ed importante per le risorse e per i problemi della comunità locale.Nella categoria “Checosamanca” vorremmo stimolare i lettori a fornire con le proprie idee spunti ed argomenti alla nostra redazione e perché no, spingere la comunità locale ad incrementare le attività sul territorio, che abbiamo scoperto ricco di vitalità in un breve viaggio tra le associazioni, alle quali in ogni numero sarà dedicato uno spazio per la promozione dei propri eventi.Infine abbiamo voluto ringraziare coloro che hanno permesso la realizzazione del giornale, non i nostri sponsor, l’azienda X, la fabbrica Y, l’ente Z, ma i nostri amici: il commerciante, il ristoratore, il macellaio, simboli di una vita antica di cui l’organizzazione moderna, dei cen-tri commerciali e dei borghi residenziali “all inclusive”, sta facendo sparire ogni traccia e dei quali abbiamo il piacere di essere debitori.Permettetemi ora una piccola digressione personale che nella presentazione di un giornale non dovrebbe esserci, ma è corretto spiegare ai tanti che da anni lavorano e vivono nei quattro paesi chi è questo “forestiero” che presenta il giornale di Roio. Sono un trentenne entusiasta e illuso che da qualche anno, da quando è diventato padre, si impegna in modi differenti non per garantirsi un presente sereno, ma per lavorare ad un futuro migliore per quelli che verranno. Arrivato a vivere a Roio per i casi della vita e spinto dalle ragioni indiscutibili del cuore, mi ritrovo a viverne i luoghi, la quotidianità, le passeggiate a San Lorenzo, le sfaccettature positive e meno del vivere da paesano acquisito. Qualche mese fa, non senza remore, ho dato ascolto all’appello di cinque ragazze che avevano bisogno non di una guida (hanno le idee ben chiare), ma di un direttore responsabile e mi ritrovo con gioia coinvolto in questo nuovo progetto.Non frequento la piazza, non partecipo alla festa del paese, guardo da lontano e con piacere la festa del pane e mi commuovo aprendo la porta ai canti di gennaio per Sant’ Antonio e in disparte resterò a guardare quello cha accade in paese confidando negli occhi di collabo-ratrici che vivono socialmente la loro quotidianità e affidandomi alla loro visione delle cose di questo piccolo mondo, che tra università e banda larga, ancora conserva radici di originalità.Amedeo Di Nicola

BREVI

INTERNET VELOCE

Dopo una lunga e penosa attesa è final-mente arrivata anche da noi la famigerata ADSL, che i meno informati potrebbero confondere con una malattia infettiva o una droga leggera, mentre si tratta di una splendida “novità” che consente a tutti coloro che usano il computer di avere la connessione Internet in tempi umani e ragionevoli! Se fino a ottobre infatti ci si poteva fare una partita a carte aspettando la connessione, ora i più fortunati (quelli cioè che non hanno avuto problemi di connessione, rete, allaccio, tecnici e quant’altro!) non hanno neanche il tempo di pensare “ma come facevamo senza?” Tutti noi ringraziamo chi si è intestardito e ha fatto in modo che venisse sfruttato il potenziale tecnico presente già da una quindicina d’anni sul nostro territorio. Ma in particolare saranno felici gli eser-

cizi commerciali, l’istituto delle suore, tutti i liberi professionisti che hanno uno studio in paese e i tanti ragazzi che fi-nalmente possono scaricare qualche can-zone, a pagamento s'intende!

FOGNATURE

L’Assessore alle Opere Pubbliche del Comune dell’Aquila Ermanno Lisi, nella seduta del Consiglio di Circoscrizione del 13 marzo, ci ha dato nuove e fresche spe-ranze sulla ormai decennale questione degli scarichi a cielo aperto lungo la via Mariana. La realizzazione di una fognatu-ra, che segua la strada senza passare sui terreni adiacenti (salvo innesti da concor-dare coi proprietari), era in cantiere da tempo, ma ha avuto per così dire un pic-colo intoppo burocratico, che sembrereb-be ormai risolto.

PARADOSSI

Per rimanere in tema, i residenti della Strada Vicinale del Colle e di Via della Parrocchia, a Roio Colle, hanno ricevuto nel mese di Febbraio l’invito da parte della GSA (Gran Sasso Acque) a provve-dere privatamente alla depurazione dei propri scarichi. Cittadini indignati, che non hanno l’accesso alla rete fognaria e che anzi per anni hanno a malincuore consentito a terzi di scaricare sui propri terreni, si sono rivolti alla Circoscrizione e al Comune per chiedere una soluzione definitiva. Seguiremo le loro vicende!

E D I T O R I A L E - B R E V I

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UN DEPURATORE PER ROIO?Il progetto è già esecutivo, ma il Consiglio di Circoscrizione non è d’accordo

Un progetto esecutivo dell’ATO (Ente d’Ambito Territoriale Ottimale) prevede la costruzione di un impianto di trattamento delle acque reflue nel territorio di Roio, la circoscrizione opterebbe per un progetto alternativo e rimprovera all’ATO di non essere stata contattata per tempo, l’ente di gestione intanto inizierà a breve i lavori. Abbiamo cercato di capire come stanno esattamente le cose.

E’ un pensiero che ci sfiora raramente, e che per lo più allontaniamo con disgusto, per paura di cominciare da un momento all’altro a sentirne l’odore nauseabondo. E’ il p e n s i e r o d e i r i f i u t i c h e produciamo: non solo di quelli solidi che associamo a cassonetti e discariche, ma anche di quelli che dai nostri bagni e dalle nostre cucine finiscono nei corsi d’acqua più vicini.Per lenire la sofferenza dei fiumi, leggi nazionali e direttive della Comunità Europea prevedono una tappa fondamentale tra gli scarichi domestici e i fiumi stessi, ossia la depurazione, che può avvenire in vari modi, ma che non può assolutamente essere bypassata , pena la scomparsa di tutti i corsi d’acqua, trasformati in depositi a cielo aperto di scorie, rifiuti e a l t r i m a t e r i a l i q u a s i impronunciabili.

Nelle nostre frazioni è ormai decennale il problema dello smaltimento della acque reflue, ovvero l’insieme delle acque di derivazione domestica (acque nere) e delle cosiddette “acque bianche” (o piovane); esse con-fluiscono in tre diverse direzioni: verso un piccolo impianto di depurazione situato lungo la strada che porta a Genzano di Sassa, (riguarda solo una piccola parte della frazione di Roio Col-le); nella zona della via Mariana, dove attualmente scarica a cielo aperto;nel collettore naturale denomina-to “Rio Roci” in località “ La Foce”, da dove scorrono a cielo aperto verso la valle dell’Aterno per immettersi nel torrente Raio, provocando non pochi danni all’ambiente. Da qualche tempo il tema è al centro di un confronto tra la Cir-coscrizione di Roio e l’ATO,

l’Ente deputato all’organizzazio-ne del servizio idrico integrato.Nel 2007 l’Ente d’Ambito Aqui-lano ha proposto un progetto per la realizzazione di un impianto per il trattamento delle acque reflue (volgarmente detto “depu-ratore”) da collocarsi nelle vici-nanze della “Foce”. Dalla deli-bera del Consiglio di Circoscri-zione dell’11 Dicembre 2007 si evince che il progetto dell’ATO prevede la realizzazione di tale

impianto su un’area di 2700 mq, classificata attualmente come “demanio gravato da uso civico”. Ciò comporta l’avvio, da parte del Consiglio Comunale, di una “procedura di mutamento di de-stinazione d’uso della zona”: da zona di rispetto ambientale a zona per impianti tecnologici. Dalla relazione dell’ing. Anto-nello Ricotti, redattore del pro-getto per l’ATO e da un riscontro planimetrico si evince che i fab-bricati residenziali più vicini si

trovano a meno di 400 m di di-stanza dall’area di intervento. L’importo complessivo previsto per la realizzazione dell’impian-to in questione, secondo le stime del progetto dell’ATO, è di circa 650 mila euro.Il Consiglio di Circoscrizione di Roio, esaminati i tempi e i costi di realizzazione e, cosa non me-no importante, l’impatto ambien-tale di tale struttura sul territorio, ha commissionato “un progetto

di massima” all’ingegnere Valen-tino Perilli, che ha prestato una consulenza a titolo gratuito. Il suo progetto alternativo mira alla riconversione di quello pro-posto dall’ATO, con la realizza-zione di una rete fognaria che convogli le acque di scarico ver-so il grande depuratore già esi-stente a Pile, ed inoltre fa sì che le condutture roiane vadano a servire i nuclei abitati di Contra-da Cavalli e Contrada Aquilio,

tuttora sprovvisti della rete fo-gnaria.I costi preventivati sono di 475.000 euro e si riferiscono alla realizzazione di una struttura fognaria, alla copertura di tale impianto di condotte, e alla rea-lizzazione su quest’ultimo di un piano calpestabile.Ovviamente non spetta a noi stabilire quale dei due progetti sia migliore. Quello alternativo presenta indubbi vantaggi: in

primis il basso impatto ambien-tale e la riqualificazione di una zona decisamente meritevole di interesse; minori costi di realiz-zazione (circa 170.000 euro in meno rispetto al progetto del-l’ATO); abbassamento dei costi di gestione e manutenzione.Dall’altra parte il progetto del-l’ATO risponde ad una logica oramai consolidata, che ha visto lo sviluppo, nel territorio aquila-no, di una serie di impianti al servizio delle collettività. Inoltre

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Il nuovo depuratore dovrebbe essere realizzato tra via della Liberazione e la S.S. 615 in località “Foce”

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segue da pagina 3

tale progetto si è sicuramente posto come il primo passo verso la soluzione di un problema che avrebbe dovuto essere affrontato già da molto tempo.Abbiamo cercato, in queste e nelle pagine che seguono, di capire le motivazioni e le condi-zioni che porteranno alla costru-zione di un depuratore a Roio e probabilmente rendere ognuno responsabile del proprio territo-rio può essere una soluzione valida, per un paese, l’Italia, in cui non si ha più idea di rispetto delle cose condivise e per l’am-biente naturale. Bisognerà capire però, e noi saremo sentinelle attente, le modalità con le quali un eventuale depuratore verrà costruito, quanto alla fine coste-rà, quando funzionerà, la portata dello stesso, che dovrà soddisfa-re non solo gli scarichi dei resi-denti, ma prevedere l’innesto dell’Università ed essere valido anche in futuro, in linea con un eventuale piano di sviluppo ur-banistico della zona.

“Ben vengano le opere, ma adeguate,

funzionanti e previdenti”

Il rischio insomma, come sempre è quello di costruire nuovamente un’opera sacrosanta, soltanto perché alcune leggi la impongo-no, senza la reale possibilità che questa funzioni. Una cosa è certa, camminare oggi sulle rive del fiume Aterno e chi scrive lo ha fatto, partendo dalle sorgenti a monte di Capiti-gnano, fino all’innesto con il Pescara, risulta nelle quattro stagioni incantevole e triste. In-cantevole per i percorsi, i colori e le meraviglie che ancora na-sconde, triste per l’immondizia che le acque depositano sulle sponde, per i sacchetti di plastica appesi ai rami degli alberi adia-centi il letto del fiume e per gli altri segni della nostra inciviltà.

Qualcosa nel sistema, siamo certi, non sta funzionando, tanto che da diverse parti dell’Abruzzo ci arrivano voci di depuratori inattivi ricoperti di ortiche e qua-si riassorbiti dalla vegetazione. Questo noi non vogliamo, non possiamo, non dobbiamo tollera-re. Ben vengano le opere, ma adeguate, funzionanti e previ-denti. A dire il vero ci è venuto il dub-bio anche sul funzionamento depuratore di Pile, tanto da chie-dere all’ente gestore, la Gran Sasso acque, notizie sul suo fun-zionamento. Ci hanno risposto a mezzo fax che l’impianto fun-ziona “in continuo depurando” e noi non possiamo che crederci e augurare a tutti buon lavoro.

L’ALTRA IDEA

MEGLIO ACCENTRARE, PAROLA DI VALENTINO PERILLI.

di Roberta TotaniChiunque conosca l’ingegner Perilli, Valentino per i roiani, ed abbia avuto a che fare con lui, sa quanto può rivelarsi difficile riuscire a rintracciarlo telefoni-camente. Noi abbiamo collezionato diversi fallimenti prima di riuscire fi-nalmente a parlargli e ad ottenere un incontro, promettendo solen-nemente di non portargli via più di trenta minuti del suo tempo prezioso.Quando arriviamo nel suo studio a Colle, nonostante sia domenica pomeriggio, troviamo un Valen-tino indaffaratissimo. Deve ter-minare un progetto per il giorno seguente e lo aspetta una notte di duro lavoro.Dopo un breve saluto arriviamo subito al dunque. Ci fa accomo-dare ed inizia ad esporci il pro-getto da lui realizzato come so-luzione alternativa al depuratore (in realtà la terminologia corretta sarebbe “impianto per il tratta-mento di acque reflue”, non ce ne vogliano i numerosi ingegneri presenti nel territorio roiano!)

che dovrebbe essere realizzato vicino la Foce.Tra un termine tecnico e una parola in dialetto Valentino si lascia a poco a poco trasportare dall’entusiasmo per il suo pro-getto, dimenticando di avere mille cose da fare e una scadenza da rispettare.

Il suo lavoro, ci spiega, si basa sulla creazione di un percorso storico, culturale e naturalistico, per la valorizzazione delle bel-lezze artistiche e paesaggistiche del comune aquilano. L’idea è quella di realizzare una cammi-nata naturalistica ad anello che partendo dalle 99 Cannelle passa per la via Mariana, attraversa la collina di Monteluco, ridiscende per La Foce e costeggiando il fiume Raio-Aterno, ritorna al punto di partenza. Il tragitto del-la fognatura coinciderebbe con il potenziale percorso per l’attra-versamento pedonale del Parco nella zona della Foce: qui ver-rebbe realizzata una conduttura per raccogliere le acque nere delle quattro frazioni e della Fa-coltà di Ingegneria per convo-gliarle al depuratore di Pile, scendendo all’interno della gola.

“in tutti questi anni la Foce è stata uti-lizzata come disca-

rica abusiva, ma questa sarebbe l’oc-casione giusta per

porre fine ad un tale scempio”

“Il luogo - precisa Valentino - è davvero molto bello e degno d’interesse: c’è addirittura una piccola cascata che dalla sommi-tà del precipizio arriva fino in fondo e potrebbe essere ammira-ta perfettamente dal sentiero. Purtroppo in tutti questi anni è stato utilizzato come discarica abusiva, ma questa sarebbe l’oc-casione giusta per porre fine ad

un tale scempio, per non parlare poi dell’indubbio interesse turi-stico che un’iniziativa del genere comporterebbe. Sarebbe un bene per tutta la co-munità di Roio se la questione si sviluppasse in tal senso.” Tornando con i piedi per terra, abbiamo quindi esaminato la questione dal punto di vista eco-nomico.“Da una prima stima dei costi necessari per la realizzazione dell’opera – ci spiega l’ingegne-re – è emerso che il progetto consentirebbe di risparmiare almeno 100.000 euro rispetto alla costruzione del depuratore.

“c’è il rischio che il depuratore venga

realizzato e poi completamente abbandonato a se stesso”

Inoltre, altro aspetto da non tra-scurare, l’intera struttura non comporta successive spese di manutenzione mentre, nell’altro caso, una volta realizzato l’im-pianto, sarebbero necessarie del-le squadre di tecnici ed operai per garantire il corretto funzio-namento dei macchinari e ripara-re eventuali danni e c’è da dire che, al momento, il comune non può sostenere tali costi di gestio-ne. Insomma, c’è il rischio che la struttura venga realizzata e poi completamente abbandonata a se stessa e noi ci ritroveremmo con un depuratore inutile, perché non funzionante e maleodorante”.Questo discorso rientra nella logica dell’ingegner Perilli che, vista l’estensione del territorio aquilano, predilige un approccio centralizzato, attraverso il poten-ziamento degli stabilimenti già in funzione senza forgiarne di nuovi, di dimensioni ridotte, sparsi per l’intera città.

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DEPURATORE: COS’E’ E COME FUNZIONAA cosa serve e come funziona un impianto di trattamento delle acque reflue

A cura di Eleonora Paglia

Cosa s’intende per depurazione? La de-purazione è un processo finalizzato alla riduzione di impurezze nei prodotti deri-vanti dalle attività umane, che altrimenti genererebbero inquinamento. Si pratica soprattutto sulle acque di scarico, che possono essere suddivise in tre categorie: acque reflue industriali, acque reflue do-mestiche ed acque reflue urbane. Le ac-que reflue urbane sono definite dalla lett. g) dell’art. 2 del D. Lgs. 152/1999: “ac-que reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi derivanti prevalentemente dal metabolismo umano

e da attività domestiche”. Per “acque derivanti dal metabolismo”, si intendono le “acque fisiologiche”; le “acque deri-vanti da attività umane”, comprendono le acque che provengono da attività lavora-tive primarie (agricoltura ed allevamento) e secondarie (industria). Nella depurazio-ne di queste acque, dette anche “biologi-che”, si procede per stadi successivi. So-litamente il processo si articola in tre fasi: trattamento primario, che tramite una lavorazione meccanica in movimento elimina gran parte del carico inquinante; secondario (di ossidazione) e terziario (che attiene alla disinfezione finale). Gli effluenti derivati dal secondo trattamento,

infatti, qualora presentino ancora alta concentrazione di solidi, vengono sotto-posti alla disinfezione finale; il processo terziario è installato sulla maggior parte degli impianti, ma è solitamente inope-rante. L’obiettivo del trattamento delle acque reflue è la produzione di effluenti che possano essere re-immessi nell’am-biente, purificati dalle sostanze inquinan-ti. Se le acque sono sufficientemente de-purate, possono rifornire direttamente le falde acquifere sotterranee. Affianco a tali effluenti, la depurazione produce “fanghi di risulta”, rifiuti solidi che ver-ranno smaltiti in apposite discariche.

E NOI COSA POSSIAMO FARE?

Tra i prodotti in assoluto più inquinanti che utilizziamo ogni giorno ci sono i de-tersivi, che come ingrediente fondamen-tale contengono tensioattivi, ossia quelle sostanze che, grazie alla loro composi-zione, rimuovono le macchie: hanno in-fatti una componente idrofoba che le at-tacca.Le sostanze tensioattive non sono biode-gradabili e formano uno strato, galleg-giante sulla superficie dell'acqua, che impedisce lo scambio di ossigeno con l'atmosfera e il passaggio in quest'ultima delle sostanze gassose (anidride carboni-ca, metano, acido solforico, ammoniaca) che si formano dalla decomposizione delle materie nell'acqua.La loro presenza può danneggiare l'am-biente causando eutrofizzazione di laghi, fiumi, mari. Il Regolamento (CE) n. 648/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del

31 marzo 2004 (GUUE L 104/1 dell' 8-4-2004) introduce un'importante classifica-zione della biodegradabilità:- "biodegradabilità primaria" (trasforma-zione di un tensioattivo da parte di mi-crorganismi che ne provoca la perdita delle proprietà tensioattive) - "biodegradabilità aerobica completa" (livello di biodegradazione ottenuto quando un tensioattivo viene eliminato completamente dai microrganismi in pre-senza di ossigeno), vengono stabiliti i limiti in percentuale dei due tipi di bio-degradabilità (80% per la "primaria" e 60% per la "completa").Tuttavia il concetto di "biodegradabilità", imposto dalla legge, vale soltanto per i tensioattivi (che rappresentano circa il 10 % in peso dell'intera polvere), per legge i detersivi devono rispettare solo i parame-tri di biodegradabilità aerobica, cioè quel-la all'aria. Sulle confezioni si trova scritto

"biodegradabilità 90%", ma si riferisce al tensioattivo lasciato all'aria, cosa che non avviene quasi mai. Noi cosa possiamo fare? Sicuramente usare meno detersivi (di solito bastano modiche quantità); è possibile dimezzare la quantità indicata dai produttori senza che vi sia alcuna differenza nel risultato del lavaggio. Usare l'aceto di vino al posto del brillantan-te. Funziona perfet-tamente e non con-tiene tensioattivi. Acquistare prodotti con etichette ecolo-giche.L'etichetta ambien-tale identifica pro-dotti di eccellenza ambientale, prodotti cioè con ridotto impatto per l’ambiente.

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INTERVISTA AD ANGELO BONANNI, DIRETTORE GENE-RALE ATO DELL’AQUILA

Di Doriana Scarsella

Ci parli delle motivazioni che vi hanno portato alla stesura del progetto dell’impianto per il trattamento delle acque reflue a Roio.“Dal momento che la legge Galli prevede che “chi inquina paga”, l’Amministrazione comunale, per risolvere il problema degli scari-chi a cielo aperto nel territorio roiano, ci ha affidato l’incarico di redigere un progetto per la realizzazione dell’impianto di depurazio-ne. Dopo una rilevazione sul territorio, in considerazione della tipo-logia di impianto proposto e delle caratteristiche geologiche, si è ipotizzata l’area in cui realizzare l’intervento. Si è chiesta l’auto-rizzazione all’Amministrazione comunale per la variazione di desti-nazione urbanistica e contestualmente sono stati avvertiti i proprieta-ri dei terreni in questione.” Quali sono i costi di realizzazione, gestione e manutenzione del-l’impianto?“Il progetto prevede un costo di circa 600000 € per la realizzazione. Inoltre un impianto di questo genere non può essere abbandonato a se stesso e quindi prevede l’intervento costante di squadre di tec-nici specializzati per la manutenzione e il funzionamento.”Cosa comporta la realizzazione del depuratore per la popolazio-ne di Roio?“Il vantaggio più evidente è l’eliminazione degli scarichi a cielo aperto, fortemente inquinanti e rischiosi per la salute. Eventuali cat-tivi odori sono scongiurati dall’utilizzo di processi chimici nel trat-tamento dei reflui. Si consideri che il monitoraggio dell’impianto sarà effettuato dalla ASL, dall’ARTA e dagli stessi Carabinieri. Inol-tre, per evitare che una simile struttura in cemento abbia un forte impatto visivo, si è riservata una particolare attenzione al colore da darle. Bisogna aggiungere che i costi di mantenimento verranno ripartiti su tutta la popolazione aquilana, non gravando soltanto sul-l’utenza locale.” Prevede anche lo smaltimento degli scarichi della Facoltà di In-gegneria?“Essendo l’impianto dimensionato per un utenza inferiore ai 2000 abitanti, la Facoltà di Ingegneria non è prevista dal progetto. Si do-vrebbe quindi provvedere alle sue circa 10000 utenze con un altro impianto.”Quali sono i tempi per la realizzazione?“ Una volta approvata in Consiglio Comunale la variazione di desti-nazione urbanistica e ottenute le autorizzazioni necessarie, si parte con la gara d’appalto dei lavori. Prevediamo che il tutto possa avve-nire entro l’anno.”E’ a conoscenza del progetto alternativo presentato dall’Ing. Perilli per conto della Circoscrizione? Cosa ne pensa?“ Sì, ne sono a conoscenza ma ritengo che la Circoscrizione si sia mossa in ritardo dato che il nostro progetto risale pressappoco al 2001. Inoltre non sarebbe possibile collegare la conduttura fognaria prevista dall’Ingegner Perilli al depuratore di Pile, in quanto que-st’ultimo è già sottodimensionato rispetto alle utenze servite e am-pliarlo è fuori discussione a causa delle abitazioni abusivamente costruite a meno di 100 metri e poi condonate.” Si potrebbe ipotizzare una rete di condutture fognarie che rag-giunga un depuratore già esistente diverso da quello di Pile? “L’unico ipotizzabile, forse, potrebbe essere quello della zona di Sassa, ma la distanza sarebbe tale da raddoppiare i costi, rendendoli insostenibili.”

INTERVISTA A STEFANO PALUMBO, PRESIDENTE DI CIRCOSCRIZIONE

Di Annalisa Ciammetti

Cosa ne pensa del progetto dell’ATO che prevede la costruzione di un impianto per il trattamento delle acque reflue nella zona della “Foce”?Le intenzioni sono buone e lodevoli, il progetto un po’ meno.Perché? Quali pensa che siano i vantaggi e gli svantaggi?C’è da dare merito all’ATO di essersi adoperato nel proporre una soluzione all’annoso problema della depurazione!D’altro canto però, ritengo che la soluzione proposta rispecchi una scarsa conoscenza del territorio. Il progetto infatti presenta diverse lacune: sebbene sia conforme a tutte le norme vigenti in materia circa le distanze di rispetto, l’impianto verrebbe costruito troppo vicino al centro abitato provocando disagi soprattutto alle abitazioni che sovrastano la zona della Foce, vale a dire le case cooperative e Via Cerri, nonché la Facoltà di Ingegneria, per non parlare poi del fatto che in questo modo si chiuderebbero Contrada Aquilio e Con-trada Cavalli all’interno di due depuratori, quello di Pile e quello previsto a Roio, senza fornire loro un servizio di urbanizzazione primaria come quello della rete fognaria.C’è poi da considerare un notevole dispendio di risorse umane ed economiche per la gestione e la manutenzione di un ulteriore im-pianto, che graverebbe sulle tasche dei cittadini da qui in avanti.Dall’analisi che ne è stata fatta poi è emerso anche un problema di carattere tecnico di non poco conto. Infatti l’attuale rete fognaria presente nelle frazioni di Roio è molto vecchia ed è stata costruita in tempi in cui non veniva fatta distinzione tra acque bianche e acque nere, le quali confluiscono tutte insieme verso i punti di sbocco; dai dati del progetto sembra invece che il dimensionamento della portata dell’impianto di depurazione sia stata fatta considerando solo la por-tata delle acque nere, che in proporzione sono solo una minima parte di tutte la acque reflue in questione. Ciò potrebbe comportare un malfunzionamento dell’impianto se non addirittura la saturazione a seguito di una normalissima pioggia.Ci spiega quando e perché è nato il progetto alternativo dell’in-gegner Perilli?Appena venuto a conoscenza dell’intenzione da parte dell’ATO di realizzare l’impianto di depurazione, ho subito informato il consiglio di circoscrizione esprimendo tutte le mie perplessità al riguardo. Dal confronto è emersa quindi la volontà di opporsi alla realizzazione dell’impianto in modo propositivo, trovando una soluzione migliore al problema. Abbiamo pensato allora di rivolgerci a Valentino che già tempo prima si era interessato alla vicenda. La soluzione da lui proposta scavalca tutti i problemi presenti nel progetto dell’ATO e apre la possibilità ad un vero recupero ambientale della zona che passa per la valorizzazione dell’intero territorio roiano.Quali sono a suo parere i pro e i contro di quest’ultimo?Nel non limitarci a dire semplicemente “No, ci opponiamo!” abbia-mo proposto un progetto che, eviti la costruzione di un nuovo im-pianto con conseguenti costi di gestione e manutenzione, fornisca di un servizio di urbanizzazione primaria Contrada Cavalli e Contrada Aquilio, valorizzi una zona naturalistica unica in tutto il Comune di L’Aquila, e apra la possibilità per una soluzione del problema anche per tutte quelle abitazioni di Roio Colle che attualmente sono sprov-viste della rete fognaria e che in questo modo potrebbero essere fa-cilmente allacciate ad essa.Quali sono i costi di realizzazione e gestione?I costi di realizzazione non dovrebbero superare quelli del depurato-re, anzi, dalle stime fatte ci sarebbe un notevole risparmio, senza considerare l’abbattimento dei costi di gestione.

D E P U R A T O R E

PARERI CONTROAbbiamo intervistato il dirigente dell’ATO responsabile del progetto del depuratore e il Presidente della

Circoscrizione di Roio, entrambi sembrano mossi dagli stessi principi, ma su posizioni differenti.

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FOSCOLO

Nome?: “Pier Ugo” Cognome?: “Foscolo”L u o g o e d a t a d i nascita?:”Roma, 24 No-vembre del 1948”Stato civile?: “Sposato e ho due figli,anch’essi universi-tari”Laurea in…con la vota-z i o n e d i … p r e s s o l’università…?:”Mi sono laureato in Ingegneria Chi-mica all’Università La Sa-pienza di Roma nel Dicem-bre del 1972 con la votazio-ne di 110 e lode”Argomento della tesi? :”La tesi riguardava la progettazione di un reattore chimico a mescolamento”Professione?:”Ingegnere chimico”Materia di insegnamento?:”La mia materia d’insegnamento è “Reattori chimici” e fa parte del corso di laurea di Ingegneria Chimica”Da quanto tempo riveste la carica di Preside?”Sono Preside dal 1 Novembre 2007”Quali sono state le sue prime impressioni su L’Aquila e su Roio? “Nel 1973 da studente, mi è stata offerta l’occasione di una borsa di studio presso questa università, e ricordo che, venuto a visitare il mio posto di lavoro, chiesi all’usciere di Palazzo Carli dove fosse la Facoltà di Ingegneria. Lui mi rispose:”Prenda per di qua”.Io ho pen-

sato che fosse un paio di edifici più in là e invece sono arrivato qui. R i t i e n e c h e L’Aquila sia ben organizzata a livello di servizi per gli studenti ed i professori?“Sono stati fatti

moltissimi progressi rispetto ai primi anni. Apprezzo lo slogan di “L’Aquila Città Universitaria” e spero che questo progetto decolli e cambi la situazione presente.” Quali sono state le sue precedenti esperienze lavorative? Ho lavorato a Roma come ricercatore, sia all’università che in cam-po industriale, poi ho fatto esperienza nell’University College di Londra dal 1980 al 1982. Che rapporto ha con gli studenti? Da parte mia ritengo di avere con loro un buon rapporto, spesso però rimangono vittime della burocrazia e dei formalismi, dimenticando che il loro primo diritto è quello di non essere ignoranti; dovrebbero cioè pretendere una migliore qualità dell’insegnamento e della didat-tica, anziché, per esempio, portare avanti battaglie per un maggior numero di appelli.”

Apprezzo lo slogan: “L’Aquila Città Universita-ria” e spero che questo pro-getto decolli e cambi la si-

tuazione presente.

POLITI

Nome? “Fabrizio”Cognome? “Politi”Luogo e data di nascita? “Guardiagrele, 19 Ottobre 1964, ma la mia famiglia è originaria di Orsogna”Stato civile? “ Coniugato, con due pargoli”Laurea in…con la votazione di…presso l’università… ?“Sono laureato in Giurisprudenza, con 110 e lode, nell’allora Uni-

versità “D’Annunzio” di Chieti, con sede a Teramo”.Argomento della tesi? “L’argomento della tesi era “Le sentenze normative della Corte Costituziona-le””.Professione? “Professore universitario”Materia di insegnamento? “Istituzioni di Diritto Pub-blico”

Da quanto tempo riveste la carica di Preside?” Dal 1 Novembre 2007”Quali sono state le sue prime impressioni su L’Aquila e su Roio? “Frequento Roio da quando la Facoltà di Economia vi è stata trasfe-rita. È un piccolo centro in cui mi trovo molto bene. Sono arrivato a L’Aquila, invece, nel ’94 e la prima impressione che ho avuto è stata quella di una bella città, fredda, ma da abruzzese mi sono sempre sentito come a casa” Ritiene che L’Aquila sia ben organizzata a livello di servizi per gli studenti ed i professori?“Anche se siamo un po’ abituati a piangerci addosso,i servizi, se-condo me ci sono, e sono più che sufficienti rispetto a tantissime altre città, ma si può e si deve migliorare. Relativamente alle Facoltà di Economia e di Ingegneria, il problema principale è quello dei trasporti pubblici, essendo delle sedi distaccate dalla città. La comu-nità locale soffre un po’ per il traffico e per l’inquinamento causato dal continuo viavai di autobus e macchine”. Quali sono state le sue precedenti esperienze lavorative? “Ho sempre lavorato nell’ambito dell’università. Sono stato ricerca-tore qui a L’Aquila negli anni ’90, poi mi sono trasferito per un biennio a Trento, quindi sono tornato a L’Aquila. Ho lavorato anche come avvocato.”Che rapporto ha con gli studenti? “ Spero buono, anche s e b i s o g n e r e b b e chiederlo a loro. San-no che devono fare il loro lavoro. Ne rice-vo in continuazione e cerco di essere sempre franco e aperto, conci-liando le esigenze di tutti.”.

“Mi piacerebbe imparare ad andare in barca a vela e

fare il giro del mondo”

L ’ I N T E R V I S T A D O P P I A

FOSCOLO - POLITII PRESIDI DI INGEGNERIA ED ECONOMIA SI RACCONTANO

L’ Università fa parte della realtà di Roio ormai da molti anni. C’è chi vede in ciò solo una “seccatura” e chi, invece, una grande risorsa. L’unica cosa certa è che il paese e le due facoltà sono rimaste delle entità a sé stanti e non sono mai riuscite a trovare un punto d’incontro che potesse conciliare gli interessi sia dell’uno che delle altre. Forse è arrivato il momento di accorciare le distanze.Come primo passo ci è sembrata una buona idea intervistare i neoeletti Presidi Pier Ugo Foscolo e Fabrizio Politi, con l’intento di conosce-re loro e le Istituzioni che rappresentano e,allo stesso tempo, far sentire la nostra presenza. Bando alle ciance, ecco a voi l’intervista.

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segue da pagina 7

(FOSCOLO)Cosa cambierebbe dell’attuale sistema universitario italiano? Parecchio, credo si debba attuare innanzitutto, un maggiore scambio sia di docenti che di studenti tra i vari atenei: deve essere garantita allo studente la possibilità di iscriversi all’università che più preferi-sce, intervenendo con borse di studio laddove vi siano difficoltà economiche.Come ha vissuto il ‘68? “L’ho vissuto da studente essendomi im-matricolato proprio nell’autunno del ’67. Ho partecipato alle assem-blee ed all’occupazione dell’Istituto di Chimica dell’Università.Del ’68 apprezzo ancora oggi la volontà di non accettare passiva-mente le regole della società in cui siamo inseriti, ma di proporre idee proprie e portarle avanti affinché siano realizzate.Come pensa siano cambiati gli studenti da allora ad oggi? “Al-l’epoca gli studenti erano più ideologizzati. Adesso, invece, il mo-vimento degli studenti è più concreto. Da una parte, questo è positi-vo, perché evita tutte quelle spiacevoli situazioni legate al voler por-tare avanti ostinatamente una certa ideologia, dall’altra è negativo perché c’è meno “romanticismo” rispetto al passato.”Un ricordo goliardico della sua vita da studente? “Negli anni in cui ero studente,il vero spirito goliardico universitario stava scom-parendo. Eventi come la “festa della matricola” non erano più così frequenti. I miei ricordi goliardici sono per lo più legati alle riunioni per organizzare manifestazioni e occupazioni:ci si sentiva quasi dei carbonari quando ci si riuniva di notte e in assoluta segretezza!”L’esame che credeva non avrebbe mai superato? “All’inizio gli esami che mi hanno fatto più paura sono stati quelli di fisica. Credo che sia così ancora oggi!”Obiettivi che ha per la Facoltà di Ingegneria?”L’obiettivo è quel-lo di farne una Facoltà inserita nell’ambiente culturale, professionale ed economico del Paese, aperta a tutte le altre Facoltà di Ingegneria, sia a livello locale che mondiale, applicare cioè gli aspetti positivi della globalizzazione, favorendo in particolar modo lo scambio in-terculturale tra studenti e docenti.”Quali sono i suoi hobby?”Dal 1 Novembre 2007 ho poco tempo per dedicarmi ai miei hobby. Comunque il mio preferito è la natura, os-sia prendermi cura delle piante e della loro crescita.”Le sue letture preferite?”Libri di storia”Che tipo di musica ascolta?”Mi piace ascoltare musica classica e, da quando sto a L’Aquila, ho avuto la possibilità di ascoltare quasi settimanalmente validissimi concerti.” Qual è il film più bello che abbia mai visto?””Il Vangelo secondo Matteo” di Pasolini” Sport preferito?” Mi piace andare in bicicletta e pratica-re sci di fondo” Lavoro che sognava di fare da bambino?”Sognavo di fare l’agricoltore in una cooperativa” Sogno nel cassetto?”Dal punto di vista lavorativo è quel-lo di veder crescere questa facoltà, vedere soprattutto rea-lizzati gli obiettivi ed i desideri degli studenti”.

(POLITI)Cosa cambierebbe dell’attuale sistema universitario italiano? Spesso il sistema italiano viene denigrato, ma se c’è tanta fuga di cervelli all’estero, vuol dire che è in grado di produrne. Va sicura-mente rivisto e ha bisogno di maggiori risorse”.Credo che lei ricordi poco del ’68 ” Avevo quattro anni!”Come pensa siano cambiati gli studenti da allora ad oggi? “Da allora non lo so! Posso raccontarvi degli ultimi vent’anni che mi hanno visto impegnato prima come assistente e poi come professore. La società è cambiata: chi era studente negli anni ’90, negli anni ’70 giocava ancora a calcio per le strade. Lo studente di oggi è cresciuto con la Playstation. Questo determina un diverso approccio allo stu-dio che, nel secondo caso, è sicuramente più tecnologico.” Un ricordo goliardico della sua vita da studente? “Andavamo fuori l’aula dell’esame e ci inventavamo delle false domande per confondere gli studenti che dovevano ancora sostenerlo. Ad esempio dicevamo.”Il professore chiede l’articolo 140 della Costituzio-ne”…ma la Costituzione italiana di articoli ne ha 139!”L’esame che credeva non avrebbe mai superato? “ Nella mia pre-sunzione ho sempre creduto di poterli superare tutti. Posso dire però, che l’esame più noioso è stato Diritto Commerciale.”Obiettivi che ha per la facoltà di Economia? “La crescita della Facoltà, sia nel numero degli studenti che dei docenti e un forte ra-dicamento con il territorio e le sue istituzioni.”Quali sono i suoi hobby? “Da ragazzo praticavo molto sport, ho giocato a calcio e a tennis. Oggi i miei impegni non me lo permetto-no.”Le sue letture preferite? “ Letture che mi hanno accompagnato molto sono quelle di autori contemporanei… oddio contemporanei neanche tanto visto che sono tutti morti, come Calvino, Ignazio Si-lone e Pavese. Da ultimo ho apprezzato le opere di autori inglesi come Ian Mc Ewan e Nick Hornby.”Che tipo di musica ascolta? “Ascolto un po’ di tutto: musica legge-ra, ma soprattutto jazz”Qual è il film più bello che abbia mai visto? “Eh, sono tanti! Un film con cui mi identifico molto è “Nuovo Cinema Paradiso” di Tor-natore, perché papà aveva un cinema e lì sono cresciuto. In generale mi piace molto la produzione di Woody Allen e di Salvatores.”Sport preferito? “Calcio”Lavoro che sognava di fare da bambino? “L’avvocato”Sogno nel cassetto? “Imparare ad andare in barca a vela e fare il giro del mondo”. Buon viaggio.

L ’ I N T E R V I S T A D O P P I A

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Voglia di fare: diamo uno sguardo al territorio

Sembra che già da qualche anno, sul nostro territorio, si stia animando un sentimento comune: quello di sfruttare le proprie poten-zialità e allertare l’attenzione della popola-zione su problemi e vicende comuni, al fine di creare strumenti di sintesi su interessi condivisi. Questo “sentir comune” ha spinto alla creazione di diverse forme associative che, per la realizzazione di finalità poten-zialmente convergenti, utilizzano piani e strumenti diversi. Conosciamo le associa-zioni presenti sul nostro territorio!

Il Gruppo Alpini Roio, associazione creata negli anni ’60 su iniziativa di Olindo Tunno e Eugenio Frutti, fa parte della Sezione Abruzzi; è un’associazione combattentistica e d’armi. Si impegna nella conservazione del territorio, nel ripristino delle opere di inte-

resse territoriale (come la ristrutturazione del-le fontane), nella con-servazione dell’am-biente, nella divulga-zione dello “spirito alpino”. Capogruppo dell’associazione è Manlio Ciccozzi. At-tualmente si sta inte-

ressando alla ristrutturazione del Parco della Rimembranza.La Sezione Roio dell’Associazione Nazio-nale Carabinieri, costituita nel 1986, è pre-sieduta da Antonio Giuseppe Luciani. Aderi-sce ai raduni nazionali e di interesse regiona-le, nel rispetto del proprio statuto. Partecipa, inoltre, alle manifestazioni militari: tra i fini dell’associazione spicca infatti la volontà di tener vivo il sentimento verso la patria, oltre all’assistenza attiva ai soci. Collabora con l’Associazione degli Alpini e con le altre associazioni per la realizzazione di attività di interesse comune. Si impegna nell’organiz-zazione di gite culturali, soprattutto in occa-sione di inaugurazioni di monumenti. Nel-l’ambito dell’attività ricreativa ricordiamo la “Festa in Campagna”, organizzata ogni anno nel mese di Agosto, a cui ognuno può parte-cipare. I Dialettanti è una compagnia di teatro dia-lettale nata nel 1995, su spinta di Franco Equizi e Giorgio Totani. Nel 2002 si è costi-tuita associazione ONLUS. Il Presidente è Equizi Serenella. Le esibizioni si concentra-no per lo più nei mesi esti-vi, realizzando all’aperto le rappresentazioni. I testi sono curati dagli ideatori della compagnia. Da due anni sono iscritti al TAI (Teatro amatoriale italia-no). Aspirano alla conser-vazione e conoscenza del dialetto, degli usi e dei

costumi locali. La loro sede è il Teatrombeli-co a S. Rufina, che condividono con la com-pagnia teatrale TPA.Il TPA (Teatro Piccolo di L’Aquila), fonda-to nel 2000, è un’associazione di Promozio-ne Sociale. Il Presidente è Romolo Montana-ro. Ha realizzato un teatro in miniatura nei locali a piano terra della casa parrocchiale di S. Rufina; mette in scena spettacoli per adul-ti e per bambini, scrivendone i testi; tiene corsi di formazione sulle arti del teatro. Si occupa di ricerca teatrale, realizzando un teatro ricco di contenuti sociali; mira a valo-rizzare il contesto territoriale in cui hanno sede le esperienze teatrali proposte.RoArt è un'associazione artistica e culturale senza fini di lucro; Artido Scassa è il Presi-dente. Nata nell'agosto del 2003, ha lo scopo di riscoprire le antiche tradizioni del paese e soprattutto di creare una serie di iniziative che coinvolgano e aggreghino tutta la citta-dinanza: la festa del pane ne è l’emblema, una manifestazione organizzata per e con la popolazione!Piana di Rojo è un’associazione nata nel-l’ottobre 2007; il Presidente è Domenico Totani. Ha assunto la forma giuridica della Pro Loco, rispondente a fini di aggregazione delle popolazioni delle quattro frazioni del comprensorio roiano e non solo; di valoriz-zazione del territorio in vista di interessi turistici locali e sociali in collaborazione con gli altri enti territoriali, soprattutto per il miglioramento delle condizioni di piazze e fontane; di ripristino e valorizzazione degli itinerari escursionistici della zona. Oltre all’organizzazione di gite turistiche, le attività in cui risulta attualmente impegnata sono: la valorizza-zione della figura di San Franco, con il potenziale coin-volgimento di Lu-coli e Assergi, per la creazione di un percorso turistico che coinvolga il territorio roiano; la valorizzazione delle “montagne di Roio” ed in particolare della Pineta di Roio, in collaborazione con le altre istituzioni interessate; l’organizzazione del “Trofeo il Grande Evento”, manifestazione del deltaplano e del parapendio.Lo SCI CLUB Roio, il cui Presidente è Marcello Luciani, è un’associazione nata nel maggio 2005, con le finalità di favorire e fortificare lo spirito d'aggregazione e di svi-

luppare e diffondere l’attività sportiva connessa alla pratica dello sport invernale. A tal fine l’associazione si è adoperata nell’organizzazione di corsi di sci per bambini ed ha aderito a manifestazioni socio-culturali di beneficenza e di sport.

CALENDARIO EVENTI

Ecco a voi uno spazio appositamente pensato per pubblicizzare eventi, ini-ziative e manifestazioni organizzate dalle Associazioni locali e da chiun-que abbia inventiva ed entusiasmo sufficienti a coinvolgere la popola-zione in maniera attiva.

GIUGNO

22 GIUGNO - Escursione media montagna organizzata da Roart. Per-corso: S. Lorenzo, La Costa, Canetre Capo, Canetre pee, Roio.

LUGLIO - AGOSTO

27 LUGLIO - Festa degli anziani organizzata da Roart, presso l’istituto delle suore di Roio Poggio.2-3 AGOSTO - Festa del pane orga-nizzata da Roart, presso il parcheggio della facoltà di Economia a Roio Poggio.11 AGOSTO - Performance dei Dia-lettanti a Castelvecchio Subequo.30 AGOSTO - Mostra e proiezione video a cura di Roart, per ricordare la visita pastorale di Giovanni Paolo II a Roio.

U N O S G U A R D O S U L T E R R I T O R I O

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di Eleonora Paglia

Dopo ripetuti incontri, lunghe chiacchierate e stimolanti spunti, abbiamo deciso che bi-sognava rimboccarsi le maniche per dar vita al nostro progetto. I presupposti consisteva-no nella primaria volontà di coltivare il pa-trimonio della nostra comunità ed allo stesso tempo di integrarlo con input ad esso esterni; nel desiderio di realizzare qualcosa che sen-tissimo nostro ma che avremmo potuto con-dividere con gli altri; nella convinzione che solo una comunità unita può realizzare i pro-pri obiettivi e progetti. Il nostro impegno è quello di coinvolgere l’intera comunità in un percorso di crescita e di apertura verso ciò che ci circonda; ci proponiamo di condivide-re idee, punti di vista, informazioni. L’Asso-ciazione, nata nel novembre-dicembre 2007, ha preso il nome di ACACIA – Associazione Culturale ed Artistica per la Comunione, l’Impegno e l’Apertura – ONLUS. Forti del-la nostra voglia di fare e di impegnarci ab-biamo scelto un nome che ci rappresentasse: l’acacia, una pianta resistente e vigorosa, adattabile ma coerente, che ogni stagione si rinnova ma il cui spirito permane. Sapevate che la specie più famosa di acacia è proprio la Mimosa, simbolo del pudore e della don-na?! Al che ritengo doveroso presentarvi i singoli componenti: Annalisa Ciammetti, 23 anni, studentessa di Scienze della Formazio-ne per educatori della prima infanzia, forma il suo futuro lavorando come educatrice in un asilo nido; Eleonora Paglia, 23 anni, aspi-

rante giurista;Doriana Scarsella, 22 anni, affascinata dalle diverse culture, studentessa della facoltà di Lingue; Francesca Sfarra, 23 anni, promettente fisioterapista; Roberta Totani, 23 anni, studentessa di Fisica nonché Presidente dell’Associazione. Perché RoJournal è stata la nostra prima iniziativa? Siamo convinte che creare uno spazio di promozione culturale e di informazione, soprattutto a livello locale ma potenzialmen-te “a vocazione universale”, sia un passo primario e fondamentale: troppo spesso, infatti, l’opposizione e l’arroganza sono frut-to dell’ignoranza. Il giornale, a periodicità bimestrale, sarà distribuito gratuitamente nelle quattro frazioni del comprensorio roia-no. Per la realizzazione di questo progetto, vantiamo la collaborazione di Amedeo Di Nicola in qualità di direttore di RoJournal, persona affascinante e ricca di interessi e di Francesca Fatigati, collaboratrice tecnica e fonte di idee originali. Producendo cultura, o meglio condividendo informazioni, ci pro-poniamo di sostenere il dialogo e il confron-to, rispondendo ad esigenze sempre più at-tuali di crescita e di apertura. Focalizziamo l’attenzione sulla qualità del nostro obiettivo di diffusione della cultura, offrendoci anche quale punto di riferimento per la condivisio-ne delle vostre idee e quale punto di raccor-do tra le diverse realtà ed i differenti gruppi sociali. Ci poniamo dunque quali garanti di imparzialità e di libertà tanto nell’informa-

zione quanto nelle altre attività: ci propo-niamo, infatti, di organizzare incontri a sfon-do culturale ed artistico, per la valorizzazio-ne del patrimonio locale e per la conoscenza di altre culture. Impegnandoci per la realiz-zazione dei nostri obiettivi, alla ricerca della vostra attenzione, ci auguriamo di poter cre-scere insieme, creando complicità e collabo-razione con tutti voi. A tal fine, in mancanza di “approcci diretti”, potete contattarci al s e g u e n t e i n d i r i z z o e - m a i l : [email protected] Voglio lasciarvi con un interrogativo, cui invito a rispondere. Considerate una cosa preziosa, un albero: esso è stato rifugio nei tempi passati dei viandanti dai caldi raggi del sole, dei contadini ansanti per le fatiche campestri, ha donato se stesso, ha dato ricchi frutti, si è offerto silenzioso depositario di pensieri. Dimenticato per molti anni, ora è vecchio, grande, saggio, ma ingombrante, appassito, non dà più frutti. Sarebbe giusto distruggere quanto è stato? O forse vale la pena dare un’energica potatura ai suoi rami, curarlo, vederlo di nuovo rifiorire e produrre frutto?! Farlo tornare ad essere docile confi-dente di nuove realtà, di nuove aspettative, di nuove scenografie, forti dei suoi saggi consigli?! Appuntamento al prossimo nume-ro, allora!!!

A C A C I A O N L U S

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UN GRAZIE AI NOSTRI AMICIDedichiamo questo spazio ai commercianti e agli imprenditori della zona che hanno tempestivamente risposto al nostro appello, dando un fondamentale contributo alla nascita di questo giornale. Li abbiamo incorniciati in una Polaroid, per omaggiare con un po’ di nostalgia, nel suo ultimo anno di vita, questa pietra miliare della fotografia: da quest’anno infatti l'azienda americana ha interrotto la produzione di fotocamere e pellicola. A tutti i nostri amici “finanziatori” un caloroso GRAZIE!

R I N G R A Z I A M E N T I

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CHECOSAMANCAAbbiamo voluto dare il titolo di un film di qualche anno fa, filmato da giovani registi, che racconta un viaggio in Italia da nord a sud, dove la politica ha lasciato i cittadini randagi come cani, a questa sezione, nella quale intendiamo dare spazio alle idee di tutti, alle proposte e alle critiche, per cercare di capire, con lo stimolo di ognuno, quale è la strada migliore da seguire e perché ci faremo portavoce di ogni proposta sensata presso il presidente della circoscrizione di Roio, che si è detto disponibile ad ascoltarci. Scriveteci al nostro indirizzo e-mail: [email protected] Mobilità e trasportiParcheggi, parcheggi, parcheggi! Per gli studen-ti della facoltà di Inge-gneria, senz’altro, per evitare quegli spiacevoli ingorghi di autobus intor-no alla rotatoria e le “multe selvagge” (sicu-ramente giustificate ma pesanti per il bilancio di studenti e famiglie); ma anche per gli studenti di Economia, che sono co-stretti, a parcheggio inter-no pieno, ad occupare tutta la piazza e dintorni,

causando gravi disagi alla circolazione e una certa insofferenza della popo-lazione. (Che poi gli stessi utilizzino la piazza anche a parcheggio vuoto è un altro discorso, che sconfina nel senso civico, di cui qui non ci occupe-remo!)

SocialeUn luogo di ritrovo per giovani e meno giovani, spazioso, riscaldato e con cucina e bagno, per ospi-tare cene e feste ma anche

e soprattutto attività con i ragazzi e i bambini. Su-bordinato naturalmente al buon senso e alla respon-sabilità di tutti gli utenti!

SportUn impianto sportivo funzionante, magari co-perto ( visto che non sia-mo ai Tropici e che gli unici due mesi caldi del-l’anno possiamo arran-giarci con “le Prata”! ) e soprattutto a norma, per-ché chiunque può farsi male dovunque, ma pre-

venire è un grande passo avanti!

Servizio navettaUn servizio navetta o autobus, attrezzato per servire le frazioni di Roio Piano, Santa Rufina e Roio Colle, notevolmente svantaggiate rispetto alla piazza di Roio Poggio. Se infatti questa vanta un 77 o un 79 ogni 10 minuti nei giorni feriali, il vec-chio caro 11 ha tempi decisamente più lunghi, dai 45 ai 60 minuti.

SogniSarà un po’ nostalgico e trito e ritrito, ma manca... il Presepe Vivente. Se è vero che la zona più caratteristica del percor-so, la vallata di Palitti, è ormai evidentemente in-servibile, non è detto che un po’ di buona volontà non possa spostare quello che era un cult delle fe-stività natalizie in un'altra delle frazioni di Roio, magari piazzando la ca-panna ai Prati…Sfida lanciata e aperta a tutti!

City blog: L’Aquila Città Futura, presentiamo i nostri amici

L'Aquila Città Futura è uno spazio aperto, a disposizione di tutti. E' stato creato per attivare un confronto libero e responsabile su attualità e prospettive della comunità aquilana. I fondatori hanno sentito la necessità di essere in qualche modo presenti e partecipi delle vicende cittadine e della situazione che si è pian piano formata a causa delle attuali condizioni sociali, culturali e politiche nelle quali si è immersi. L’impossibilità a farlo nelle sedi “istituzionali”, sedi di partiti e associazioni, autoreferenziali e presidiate da “burocrati” della politica, li ha convinti a tentare di farlo diversamente, a noi sono risultati simpatici. Vi invi-tiamo dunque a iscrivervi, a leggere e a scrivere, anche di Roio in relazione alla città su www.lqauilacittafutura.it.

NEL PROSSIMO NUMERO PARLEREMO DI BOSCHI E PARCHEGGI

Pineta di Roio: come salvaguardare e valorizzare un patrimonio cittadino ormai nuova meta delle passeggiate

domenicali degli aquilani. Problema parcheggi: progetti, proposte e soluzioni, più o

meno realizzabili, più o meno lontane nel tempo.Ed altro ancora.

ROJOURNALBimestrale di comunicazione e confronto dei quattro paesi di Roio.Registrazione presso il tribunale dell’Aquila n° 2/08 - giugno 2008 del registro giornali.

RedazioneRoberta Totani per Acacia — EditoreAmedeo Di Nicola — Direttore responsabileIn redazione: Annalisa Ciammetti, Eleonora Paglia, Doriana Scarsella, Francesca Sfarra, Roberta TotaniProgetto grafico — ADNImpaginazione — Francesca Fatigati

Si ringraziano per la collaborazione a questo numero Angelo Bonanni, Pier Ugo Foscolo, Stefano Palumbo, Valentino Perilli, Fabrizio Politi, GSA Gran Sasso Acque, tutte le asso-ciazioni dei quattro paesi, Laura Palumbo per il logo di Acacia Onlus, Angelo Pontoni.

ACACIA ONLUSVia della Pineta n.567100, Roio Poggio - L’Aquilae-mail: [email protected]

Finito di stampare nel giugno 2008 presso la GTE. Gruppo Tipografico Editoriale, Fossa (AQ).

C H E C O S A M A N C A

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