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A PIÚ VOCI UN PROGETTO PER LE PERSONE CON ALZHEIMER E PER CHI SE NE PRENDE CURA Marzo-Luglio 2014 Palazzo Strozzi Firenze

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A PIÚ VOCIun Progetto Per

le Persone con Alzheimer e Per chi se ne Prende curA

marzo-luglio 2014Palazzo strozzi Firenze

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L’autentica poesia non è mai un modo più elevato della lingua quotidiana.

Vero è piuttosto il contrario: che il parlare quotidiano è una poesia dimenticata

Martin Heidegger

ogni appuntamento di “A più voci” inizia con un incontro. ci presentiamo.entriamo in mostra a coppie.osservarviamo le opere che sono intorno a noi.ci fermiamo di fronte a una in particolare.guardiamo...ti piace quest’opera? cosa ti colpisce? non ci sono risposte giuste o sbagliate, ognuno esprime liberamente il proprio parere. l’arte coinvolge ed emoziona. le persone con Alzheimer mantengono a lungo la capacità di osservare, anche se possono avere difficoltà nell’esprimere ciò che vedono. spesso grazie al loro sguardo, attento al dettaglio, riusciamo tutti a vedere di più. Colori, forme, figure, significati.le emozioni sono un linguaggio universale che rimane anche nelle fasi più avanzate della malattia, così come l’immaginazione. dopo l’osservazione iniziamo così a inventare una storia o una poesia, alle quali ogni partecipante (anziano o caregiver) può contribuire, con un nome, una sensazione, un suono. ogni parola raccolta in questo fascicolo condensa universi di senso, talvolta evoca ricordi che sembravano sopiti. le storie e le poesie, una volta trascritte e raccolte costituiscono una risorsa per tutti: aiutano a vedere le opere in un modo diverso, che va oltre la loro superficie.

il progetto “A più voci”, giunto alla sua sesta edizione, vuole offrire alle persone con Alzheimer e a chi se ne prende cura un’esperienza piacevole, stimolante ed emozionante da condividere insieme, per cercare nuovi modi di comunicare grazie alle emozioni suscitate dalle opere d’arte.

A più voci è un progetto della Fondazione Palazzo strozzi per le persone con Alzheimer e per chi se ne prende cura

coordinamento dipartimento educativo: devorah Block

ideazione e conduzione delle attività: irene Balzani, cristina Bucci, luca carli Ballola, michela mei

Fotografia di copertina: James O’MaraProgetto grafico: Benedetta Scarpelli

informazioni:tel +39 055 [email protected]

le opere:Pontormo, Doppio ritratto di amici, Venezia, Fondazione giorgio cini, galleria di Palazzo ciniPontormo, Visitazione, carmignano, Pieve di san michele Arcangelo rosso Fiorentino, Morte di Cleopatra, Braunschweig, herzog Anton ulrich-museum, Kunstmuseum des landes niederschsenrosso Fiorentino, Sposalizio della Vergine (Pala ginori), Firenze, Basilica di san lorenzo Bill Viola, The Greeting, 1995 Photo: Kira Perov

si ringrazia per la partecipazione:caffè Alzheimer, Pistoia; casa di riposo il gignoro, Firenze; centro diurno le civette, Firenze; centro diurno stella del colle, consorzio, zenit, Firenze;Fondazione centro residenziale Vincenzo chiarugi della misericordia di empoli r.s.A.-per anziani o.n.l.u.s.;residenza per anziani il Bobolino, misericordia di Firenze;r.s.A. il castello, montelupo Fiorentino;r.s.A. il giglio, senior service, Firenze; r.s.A. le magnolie, senior service, Firenze; r.s.A. Villa michelangelo, senior service, lastra a signa.

si ringrazia il 4390 taxi Firenze per la collaborazione nel trasporto dei partecipanti

realizzato con il contributo di

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18 marzo 2014

Entriamo in mostra a coppie e attraversiamo tutte le sale fino a raggiungere, nella penultima, la Visitazione del Pontormo. ci sediamo davanti al quadro e lo osserviamo con attenzione. Poi iniziamo a raccontare una storia…

Osservazione

Mi piace questo quadro, potrebbe essere cantato.Oddio a me mi piace, non saprei quale scegliere, come sensazione, quella vestita di verde mi piace di più è un po’ grassotta e culacchiona, ma i colori francamente mi piacciono.Il colore, il colore, il colore, il culone, il culone…Mi dà la sensazione dell’amicizia, le luci, le ombre , le pieghe, i visi, vogliono parlare.Sono compatte, si sono riunite nella stagione invernale, però non hanno le scarpe, vorrei sapere chi sono.Si trovano in una chiesa per gli ambienti verticali, questo è l’ingresso, è l’antichiesa con dei tabernacoli.Si sono incontrate tra familiari, la mamma con il viso sofferente, le due figlie dello stesso colore e un’amica vestita differente, di verde.Sono quattro e mi sembrano perfette, l’abito fa il monaco.

L’ unione fa la forza

come siamo contente che siete venuti in tanti a vederci.Quattro donne si incontrano adesso, si abbracciano e si salutano “ciao, ciao”.gli sguardi sembrano vivi.Quella in rosa, carolina, ha un bel visino, quella in verde si chiama celeste è culona, ma è anche incinta (chi è stato?), poi c’è la signora migliori e sara laggiù di dietro.si sono incontrate davanti a una chiesa, sono tutte scalze, era la moda dell’epoca, una devozione e poi sono su un tappeto erboso. si stanno salutando, a volte non occorre parlarsi, si guardano, sono felici in silenzio e i pensieri si intercettano.la signora al centro guarda qualcosa, non guarda le altre, le ascolta con le orecchie, ma non le guarda.

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irca A falla grossa guarda me, la direzione è quella, meno male che non c’è mia moglie.

Alessia, Angela, Cecilia, Chiara, Dina, Flavia, Franca, Francesco, Giuseppina, Lucia, Manuela, Mara, Nicola, Norma, Sergio, Valentino

Conduzione: Irene e LucaTrascrizione: Michela.

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eh, tira vento: si dice che siamo felici felici, ma poi, quand’è il momento, maremma diavola!Basta, signora, questa volta io un la rimango incinta! e pò a quest’età. e n’ho già quattro.oramai il mì marito l’è morto, e chiusa lì. Però, se dovessi rimané incinta un’altra volta, lo rifarei a occhi chiusi. Il figliolo l’è mio, e guai a chi me lo tocca: l’ho fatto e me lo tengo, e non lo vendo. Alle nòre, poi.

Adele, Angela, Bruna, Cecilia, Chiara, Franca, Flavia, Francesco, Gina, Lucia, Manuela, Melissa, Nicola, Norma, Rita, Cristina

Conduzione: Irene e Michela Trascrizione: Luca

1 aprile 2014

entriamo in mostra a coppie dall’ultima sala e ci sediamo davanti alla Visitazione del Pontormo. dopo una breve osservazione dell’opera andiamo a vedere il video The Greeting di Bill Viola, ispirato alla Visitazione. osserviamo il video più volte, ne parliamo e inventiamo una storia…

È un incontro felice, ma c’è tanto vento.

Quella vestita di rosso è la sòcera e quell’altra è una nòra.sòcera e nòra, tempesta e gragnola.sono in una specie di giardino, saranno a casa, potrebbe essere in fondo a quella stradina lì.Parlano di quando nascerà il bambino – quella col vestito blu aspetta, è in istato interessante.non è di otto mesi ma di cinque senz’altro.Ah, ecco: eh. Pole andà bene.si sono incontrate per caso e si son messe a parlare.si conoscono da tanto, ma mi sembra che sia un po’ino di tempo che non si vedono – mi’a tanto, può darsi che non sia nemmen tanto.sono tutt’e tre a fà spettacolo, e anche per bene, ma una rimane in disparte.che cosa hanno visto che l’ha fatte girare? Perché sta arrivando qualcosa, qualcuno.e-e-e-e-e-e-eccola eccola eccola! È arrivata! è arrivata!che bellezza, si sono incontrate.Può darsi che si sian date un appuntamento, per trovarsi insieme, si sono messe d’accordo insieme perché una ha fatto qualche novità. Quella a destra potrebbe essere la mamma di quella che è arrivata.e lì fanno l’affare, c’è po’o da fare, quella lì l’è grossa – e quella l’è peggio ancora, che la ci ha anche un culone!Quella rossa ha detto a quell’altra che forse è incinta, aspetta un bambino, e è contenta.Ma là in fondo stanno arrivando altre due persone. C’è un omo robusto e un’altra figura più piccina. due òmini: e’ si conosceranno: saranno i mariti! i padri dei bambini, può darsi, che vengono a curiosare. Questo rumore d’insieme è perché c’è contentezza per queste nascite.È un incontro felice, ma c’è tanto vento.

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Oppure sono due soci in affariche vanno a esigere il credito.C’è mancanza di colori e quindi si guardano le espressioni, due visi, la lettera e le mani. Colpisce l’intesa che c’è nonostante le poche cose. Vengono fuori i sentimenti, l’intesa più che le vesti.

Il quadro intriganteCosa c’è nella lettera?

nella lettera ci potrebbe essere il testamento. uno è rassegnato, quello con il cappello con le punte che non guarda la lettera, guarda noi, qualcuno fuori dal quadro.ti attira, ti porta dentro, come portare via qualcuno.io credo che hanno fame e guardano per vedere se c’è qualcosa da mangiare.È stata una cosa straordinaria, non riescono a staccarsi.mi colpisce l’aria distaccata di tutti e due, nessuno se ne cura. Vogliono far capire alle persone che ascoltano, vogliono parlare alle persone che sono fuorie allora parla! dicci tutto!tutti e due sono giusti, parlano tra di loro. È una cosa bella ritrovarsi, non si staccano.la posizione della testa dà dolcezza, non c’è contrasto, li unisce e ci unisce amichevolmente. sono due persone e non li vedo distaccati, anche se il foglio è brutto, un testamento che li può anche dividere, non lo fa, tornano insieme subito, come gemelli, è una cosa dolcissima.la mancanza di colore non disturba.ha quel che di buono, il biondino, il più giovane: ha circa diciassette o diciotto anni... o forse venticinque.Potrebbero anche essere zio e nipote. una cosa è certa, soli non si lasciano.Perché non ci vengono a chiarire?restano insieme, sono uniti.le famiglie erano enormi, o troppo o nulla. Quando si va via tornano a parlare dei loro affari.ci salutano, certo!concludiamo il discorso e forse andranno a mangiare e a dormire!

Alessia, Angelo, Anna, Antonella, Cinzia, Dana, Diva, Erina, Giuseppina, Isaura, Licia, Licinio, Lucia, Maddalena, Maria Grazia,

Massimiliana, Paolo, Roswita.Conduzione: Cristina e Luca

Trascrizione: Irene

25 marzo 2014

entriamo in mostra a coppie e ci fermiamo nella quarta sala, dedicata ai ritratti del Pontormo. osserviamo tutti i dipinti e chiediamo ai partecipanti di scegliere quello che preferiscono tra il Ritratto di giovanetto e il Doppio ritratto di amici. la maggioranza dei partecipanti sceglie il Doppio ritratto, perciò ci sediamo davanti al quadro, lo osserviamo e inventiamo una storia.

Osservazione

Sono due uomini, hanno questa cosa qui che gli è stata data. Questo è un po’ così, non è tanto convinto.Sono vivi.Ha un soprabito un po’ negligé, come quegli che si piglia in casa e ci si infila addosso così.Ha un colletto e non se l’è abbottonato.Non so, non lo riesco a capire, ci penso, ci penso....Sono incerti.C’è il senso della fraternità, dell’amicizia.È misterioso.Sono legati dall’amicizia, ma che cos’è l’amicizia?Uno è un po’ girato, manda giù la spalla, dà incertezza.La lettera ce l’ha uno solo, quello girato.È come se guardasse altre persone e l’altro è in bassoUna cosa che viene fuori e poi non la ritrovo più, c’è intesa, non c’è solitudine e al tempo stesso dolcezza.Quello più vicino è sceso e ha letto la lettera, quello a sinistra è più sereno, gli dispiace di lasciarlo.Sono due amici, due fratelli, quello a sinistra è triste e pensieroso, l’altro è più sereno.Hanno la lettera e la fanno vedere.Quella lettera, il foglio scritto avrà molta importanza o sarà un particolare insignificante?È importante per tutti e due e uno lo indica all’altro: - attenzione, questo è un documento!- anche quello che sembra disinteressato ha il dito sopra. Le mani parlano, è una cosa per portarci.Due amici, due fratelli che parlano tra loro, sono stati interrotti, come a guardare qualcuno che è arrivato in quel momento.Probabilmente da piccini sono cresciuti e la lettera li fa tristi, li fa separare, è tremendo.

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addormentata stanca.il professore aveva raccontato a tutti gli amori di lei, che di amori ne aveva avuti veramente tanti.La figlia era abituata agli amori della mamma, ma non che dormisse così.A un certo punto la mamma ha un prurito agli orecchi, casca giù e si sveglia per bene.

Alessia, Anna, Antonella, Diva, Elisa, Erina, Fernanda, Isaura, Licia, Licinio, Lucia, Lucia, Maddalena, Maria Grazia, Margareta,

Massimiliana, Paolo, Piero, Roberta, Romana.Conduzione: Cristina e Luca

Trascrizione: Michela

8 aprile 2014

Entriamo in mostra a coppie e attraversiamo molte sale fino ad arrivare davanti alla Morte di Cleopatra del rosso Fiorentino. ci sediamo e insieme osserviamo il quadro con attenzione. Poi iniziamo a raccontare una storia…

Osservazione

Quella signora è stanca, chissà quante ne ha fatte. Sembra che guarda noi, è in una situazione di abbandono. Questo quadro è un capolavoro, quando ci sono cose belle sono il primo a emozionarmi, me lo sogno anche la notte, perché con gli occhi si guarda e basta, ma nel cuore resta.Non è un quadro che mi metterei in casa, ma mi piace per le ombre. A dipingere un nudo ci vuole coraggio perché si passa dal ridicolo alla noncuranza.Se uno la vede si innamora, non è un nudo, è anche pudica, è coperta nei punti che possono deviare i pensieri.Sembra un quadro innocente e ingenuo, non è lussuria, a vederla bene sembra una che si è sentita male, come faccio ad aiutarla a distendersi sul letto?Oppure ha fatto una corsa e alla fine è rimasta a bocca aperta.Lei è in attesa che si compia l’atto, è un bel corpo che sogna, appoggia il gomito e sul braccio ha due serpenti o sono i capelli lunghi? Non ti ci garbano quei due serpenti?A quell’epoca i serpenti o si allevavano o si mangiavano, non si tenevano sul letto.

E buona notte

una bella signora con un corpo giovane è appoggiata su una poltrona con dei guanciali, si sente bene, ma è stanca, chissà quante ne ha fatte. ma come fa a stare tutta nuda e senza un marito?lei dorme e sogna, nel sogno ci sono dei serpenti, lì sul braccio, che la vogliono svegliare, ma nella realtà sono i suoi capelli.I servitori hanno chiuso tutte le finestre perché vogliono andare a letto pure loro.Accanto a lei c’è la figlia che è in pensiero, perché è tanto che aspetta che la mamma si svegli.La mamma poveretta aveva dovuto ascoltare un professore per ore e ore e alla fine si è

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davanti a tutti c’è una donna che prega e si fa coraggio, è la serva carolina, che chiede la grazia per una vita serena.dopo la cerimonia c’ è una scala che porta lassù dove c’è il banchetto, il prete è il primo a salire, anche se aveva già mangiato, gli sposi dietro.Quando si apre la porta della stanza del banchetto, si vedono le tavole preparate, e la gente che dice “viva gli sposi”.

Albertina, Andreina, Annamaria, Annita, Luigi, Mario, Monica, Paola, Schafiq, Tina, Valeria

Conduzione: Cristina e LucaTrascrizione: Michela29 Aprile 2014

entriamo in mostra a coppie e attraversiamo molte sale. Poi ci sediamo davanti allo Sposalizio della Vergine del rosso Fiorentino e lo osserviamo con attenzione. dall’osservazione passiamo a inventare una storia…

Osservazione

I dipinti sono belli e se si dice che sono brutti che succede ?Io li ammiro, sono belli, delicati, ma i santi non mi piacciono tanto, è roba di chiesa.Quello nel mezzo a tutti con il cappello è un frate o un santo, per me il capo ha importanza, hanno dei bei cappelli.A me piacciono quei piccoli bambini intorno al nonno, belli, come fosse Dio.Io mi fermo su questa signora in basso, con le mani prega umile, si raccomanda per qualcosa che gli preme.Sono tutti scalzi, tranne uno con gli stivali, a quei tempi usava così, ma a noi ci piacciono i vestiti con le scarpe. Ha un fiore in mano, forse un giglio, ma chi è San Giuseppe? San Giuseppe è uno distinto.C’è anche un libro dove sono scritte meraviglie di meraviglie.I colori sono bellissimi, sono stupendi, il rosso è sempre bello.Mi colpiscono gli angeli con i ricci lassù.

Gli sposi di Betlemme

siamo in una città religiosa di nome Betlemme, c’è un raduno in un salone di gente ricca, ci si vede la vita in tutto quello che può essere bene o male, è una festa di matrimonio, sono tutti agghindati.sulla sinistra c’è un gruppo di persone curiose che bisbigliano sul matrimonio, sono i cortigiani.in alto a destra ci sono delle belle donne e alcune persone che vanno verso una porta aperta.Quello nel mezzo è il prete si chiama rabbino Abbondio, ha troppa pancia, non sono i vestiti, c’è il grasso suo sotto.si sposano romeo e giulietta, lo sposo gli mette l’anello e le dice “ ti amo”, almeno quella volta lo dice. il prete invece pensa “bisogna dimagrisca”.

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6 maggio 2014

Entriamo in mostra a coppie e attraversiamo tutte le sale fino a raggiungere, nella penultima, la Visitazione del Pontormo. ci sediamo davanti al quadro e lo osserviamo con attenzione. Poi iniziamo a raccontare una storia…

Osservazione

Bella luce, bella giovane, colori brillanti, non resta che dire che mi è piaciuto.Ci trovo la finezza delle donne, come doveva essere a quei tempi.Mi piace quella donna che con le mani vuol dire qualcosa, ma non potevano fare a meno di mettere i vestiti così: non sono reali.Le donne si guardano in modo felice, sono tranquille, con le braccia si salutano e ballano, una gli mette la mano sulla spalla e una alza la punta del piede, c’è un senso di movimento morbido.Tutto può succedere.I colori sono la prima cosa.Il verde del vestito di quella in mezzo è bello, è un verde brillante, lei è la più completa ha più calenzia.Mi garba il colore di quella più giovane, vestita in rosa, è dolce e splende abbastanza, è vestita per bene e sta come una statua.Io andavo a dottrina e il prete e il fattore dicevano “questo ragazzo va fatto studiare” perché davanti a quell’altri me ne avanzava, però c’era da zappare.Qui da zappare non c’è, questa gente non zappa, è signorile toh!Mi incuriosisce quell’ omino a sedere in disparte e dietro una testa di asinello.

Il Girotondo

si mette in evidenza quello che c’è e si fa una storia.sono per una strada in quattro e uno è un cantore, la strada è di mattoni, siamo a milano.Quella bellina vestita in rosa è lucia, una castellana, viene caricata bene.il cantore sono io, (raffaele canta) “Addio cara mia te voglio bene”.il cantore canta per tutte e quattro, per non creare problemi.le donne lavorano e il cantore canta, loro sono contente chiacchierano e ascoltano una canzone

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a bella.Quando lavoravo nei campi non cantavo, non mi riusciva, duravo fatica.Queste donne caricano di molte mele e pere, sbucciano la frutta, fanno la macedonia, la marmellata, il cantore canta e mangia meno. ma per essere a milano sono un po’ sciatte, soprattutto quella in mezzo cicciotta, lucia invece, è la più fine.si abbracciano è quasi un aiuto dell’una con l’altra, dall’espressione si dicono qualcosa di importante, c’è qualcosa di losco. lucia è ferma e le guarda, lei ha un idea su queste donne e questo incontro, ma cosa si dicono tra loro rimarrà un mistero, gira che ti gira non si arriva a capire.

Ada, Aladino, Alba, Albertina, Andreina, Lucia, Maria, Monica, Nila, Otello, Raffaele, Schafiq, Tina

Conduzione: Cristina e LucaTrascrizione: Michela

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si sono riuniti per parlare del più e del meno. sentiranno qualcosa in loro. Quello con la barba è il papa e le persone intorno sono lì per vederlo. ma anche lui si farà vedere. ha un po’ troppi impegni e ha detto “Quando posso venire per stare un po’ solo con te?” dice: “sempre la pace”non vorrà mica la guerra! il papa si chiama selettino. saluta tutti gli abitanti. garbava a tutti. l’intesa è di andarsene un po’ più in là. dopo andava a casa, così parla sempre con gesù. hanno fatto una bella messa cantata come usava a signa. gli altri s’erano dimenticati… (giuseppe canta l’Ave maria)

Elisa, Franco, Gilberto, Gioconda, Giorgia, Giorgio, Giuliana, Giuseppe, Jacopo, Lara, Luni, Marco, Michela Roberto, Romano, Sara, Vittoria, Ugo

Conduzione: Irene e MichelaTrascrizione: Cristina

13 maggio 2014

entriamo in mostra a coppie e attraversiamo molte sale. Poi ci sediamo davanti allo Sposalizio della Vergine del rosso Fiorentino e lo osserviamo con attenzione. dall’osservazione passiamo a inventare una storia…

Osservazione

Mi piace come è stato fatto, il soggetto. Siccome stanno tutti così (con le mani giunte), che abbino qualcosa con la Chiesa? A me piace, mi colpiscono i colori. A me mi piace poco. E l’è lì, non mi piace. C’è tanti, tanti…Sì, mi piace il rosso. Quello con la barba…Vedo una forma religiosa. Ci sono due bambini che si abbracciano. Ma non ti saprei dire, son tutte così (con le mani giunte) o così (con le braccia conserte)… come sarebbe la parola giusta? Quell’uomo lì, che sta lì con la mano così, chiama quello di là. Quello lì, Giovanni! Tre, quattro, cinque, sette, otto… Mi colpisce il sandalo, fatto benissimo. Gliel’hanno fatto bene, dal calzolaio. Una scarpa. Mi colpisce anche il libro aperto, con delle cose scritte. La luce, c’è tanta luce. E il turchese delle vesti che sono accese, c’hanno la luce dentro. Hanno dei vestiti grandi che sotto ci potrebbe stare di tutto. Eri contenta te? Sì, quando mi hai raccontato questa cosa ci siamo fatti due risate.

Ah, s’inventa…

Il mondo. La messa cantata di Signa.

Bisogna vedere la possibilità e capire perché tutta questa gente s’incontra. stanno in una chiesa. sono a Firenze, Ponte santa trinita.

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27 maggio 2014

Entriamo in mostra a coppie e attraversiamo tutte le sale fino a raggiungere, nella penultima, la Visitazione del Pontormo. ci sediamo davanti al quadro e lo osserviamo con attenzione. Poi inventiamo una poesia…

Osservazione

Vedo un gruppo di danzatrici. Mi colpiscono gli sguardi.È bello. Ci sarà qualcosa. Hanno gli occhi buoni.Sono un gruppo di donne. A volte ci potrebbe essere qualche uomo.In punta di piedi. Vogliono fare da sé. È bellino. Non so, quella signora con il vestito blu è bellissima.I colori… Dalla sinistra alla destra si va dalle più giovani alle più anziane. Chiacchierano tra loro e si abbracciano. Sono le solite persone che si specchiano. La signora a destra ha uno sguardo di accoglienza amorevole. Intensità dello sguardo, la comunicazione della buona novella. I contrasti sono meravigliosi. Dolcezza dell’espressione che hanno tutte e quattro, nei modi che si toccano…Sono immense.Ci sono due omini, piccolini, come sempre. Quasi scheletrici.Sono vestite della sua era, erano tutti così. Gli abiti sono enormi. Sono cresciuti e poi piano piano hanno iniziato a sparire.È un incontro, non so, civile o dignitoso.Sono veli come quelli della Madonna. I veli cadono, si muovono. Sono vestite bene. Mi piacciono tanto. Sono morbidi come le donne che li indossano.Sono belline

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a Abbraccio

gruppostanno insiemeQuattro facce bellineil corpo un po’ troppo grossodolcezzac’è un po’ di faroluceFemminilitàcalore

una parola d’amoresi guardano tutti con occhi normalie per conto mio è un bel disegno

movimentochi è questa donna?un vestito tanto…Bellissimo!

complicitàgruppo di verderumore di frutti, direirumore di felicitàÈ l’espressione del quadroil sapore di una caramella

campanellicampane che suonano a festarumore di colori

Brezza di Primavera

Delia, Elisabetta, Franco, Gioconda, Giorgia, Giulia, Giuliana, Giuseppe, Jacopo, Laura, Marco, Maura, Mirella, Roberto, Romano, Sara, Ugo

Conduzione: Cristina e Michela Trascrizione: Irene

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Per me è un volto commosso e non triste. Commosso ed emozionato. Ha un’emozione di vedere la sua amica all’improvviso.

Davanti al video di Bill Viola The Greeting

Il quadro mi garbava di più, da più spazio all’immaginazione. È più vivo. È troppo grossa. Si vede anche dalle scarpe. Là era scalzo. Guarda, ora girano anche la testa. Mi è piaciuto di più quell’altro perché questo è più difficile da capire. Le prime si vede che sono gioiose, l’altra no. Non mi piace perché l’arrivo di questa qua trasforma quello che vediamo. Trasforma la situazione, le persone. Mi piace il movimento lento, rallentato. Esprime un’affettuosità profonda. Meglio l’altro. C’è una persona che non partecipa alla gioia. Anche se poi viene fatta partecipe. Mi piaceva più l’altro perché era più naturale mentre queste persone qui è come se fossero attrici. Fanno vedere il vestito e basta. Però sono due cose diverse. Il vento viene dalla parte di là. C’è il ventilatore acceso: il vestito si muove, i capelli no. Comunque non è colpa nostra. Se no accusano a noi. A rieccole fori! Quello è un palazzo, quello lì, con le persiane. Due palazzi. Non ci vidi i fiori, forse uno, anche meno. S’abbracciano. L’altra mano non è arrivata ancora. L’altra s’è fermata a prendere il caffè. Una ha le scarpe, una le ciabatte.

A zappare non vanno di certo!

una si chiama stefania e era perbene. la vede la persona arrivare e cambia espressione. chissà perché s’incupisce l’altra?l’altra si chiama carlotta. senti l’Arno…Per dargli un nome bisognerà vedere ciò che fanno e ciò che hanno nel cervello. sono due amiche. Poi arriva l’altra… si spera.sono tre artiste e tra loro si conoscono. ma se cantano o ballano non si sa. si incontrano. cosa si dicono? non lo so, perché nessuno parla. si dicono storie di tutti i giorni, raccontano i suoi problemi. ma hanno proprio voglia di cantare. e cantano. A zappare non vanno di certo!

Alberto, Andi, Andreina, Dina, Dorotea, Franco, Gioconda, Luigi, Maura, Nicola, Otello, Raffaele, Sara, Sara, Sofia.

Conduzione: Irene e LucaTrascrizione: Cristina

30 maggio 2014

entriamo in mostra a coppie dall’ultima sala e ci sediamo davanti alla Visitazione del Pontormo. dopo una breve osservazione dell’opera andiamo a vedere il video The Greeting di Bill Viola, ispirato alla Visitazione. osserviamo il video più volte, ne parliamo e inventiamo una storia…

Davanti alla Visitazione del Pontormo

Ci sono cose che si vedono e si capiscono, ci sono cose che si vedono e non si capiscono. Prima di tutto quella è una cosa eccezionale. C’è una numerazione che sono due che sono rivolte a guardare il fuori. Tre, quattro persone messe in quella maniera… e noi s’è abboccato. Le donne poi si vogliono sempre fare vedere e allora va bene così. Stanno ballando, ma non sono tanto allegre. Prima di dire se ti piace una cosa: chi è e dove si trovano? I piedi dove li poggiano? È un tappeto. È un giardino familiare. Hanno i piedi nudi. Ma ti piace? Mi interessa. La fa un po’ di selvaggio. Bello. Io per queste cose non è che mi vergogno, non sono preparata. Forse la sarà la meglio quella celeste, per conto mio. Mi piacciono i colori.Ci sono sette colori: il rosa, il celeste, il grigio…Ma il colore è ingannevole .Se si guardano per bene sono messe bene perché quelle di dietro guardano fisso. Non hanno un viso granché allegro. Mi piace l’armonia che c’è tra queste due donne che si incontrano. C’è un saluto di cuore e di sofferenza. Questa a destra piange. Non ballano, si incontrano. Le due persone dietro non sono con loro, sono staccate e guardano avanti. Un bel quadro. Mi piacciono questi vestiti, con questa morbidezza dei tessuti. Ne parlavo ora. I piedi sono un po’ strani. Manca un piede. Perché si stanno muovendo. No, muovendo no, ora sono fermi. Io non l’ho visto muoversi da quando sono qui. Io penso che questo quadro rivela una grande musicalità di colori nei panneggi, una grande coralità. Queste donne fanno quasi un concerto. Non sempre le lacrime sono segno di tristezza.

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A PIÚ VOCIUn progetto per le persone con Alzheimer e per chi se ne prende cura

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il problema erano i soldi.ma caterina è una donna e assolutamente li può aiutare. la favolosa caterina è ricca – certo che è ricca! - e gli dà un po’ di quattrini.se no si va poco lontano.A trovarne di favolose e ricche....! non ho trovato altro che poere!e siamo a posto.se poi si innamorano tutti e due della stessa donna... leticano!s’adirano e leticano! e la società va in malora....E finisce a coltellate!

Aladino, Alba, Ambra, Elisa, Isaura, Giovanni, Margherita, Neri, Nila, Rita, VittorioConduzione: Cristina e Michela

Trascrizione: Chiara

3 giugno 2014

entriamo in mostra a coppie e ci fermiamo nella quarta sala, dedicata ai ritratti del Pontormo. osserviamo tutti i dipinti e chiediamo ai partecipanti di scegliere quello che preferiscono tra il Ritratto di giovanetto e il Doppio ritratto di amici. la maggioranza dei partecipanti sceglie il Doppio ritratto, perciò ci sediamo davanti al quadro, lo osserviamo e inventiamo una storia. ma giovanni non può abbandonare il dipinto che aveva scelto e il personaggio entra comunque nella storia.

Osservazione

Quei due ragazzi sono bellini. Uno è un signore che fa cose grandi. Com’è pacioso! Che espressione che ha, buona. L’altro ha un’espressione diversa, è un po’ altezzoso. Questo col cappello è un uomo pensieroso, ha da esprimere dei pensieri a quell’altro, ma ancora non si decide. Il personaggio a destra è un po’ preoccupato per la cosa che si stanno dicendo che forse è in relazione alla lettera scritta. Dove c’è lo scritto non sanno se prendere oppure no perché c’è qualcosa di straordinario. Lo scritto preme a tutti e due.Bel nero, bella luce. Questi quadri c’hanno una presa favolosa!

I due e la donna. Storia senza fine.

il biondino, più pacioso, è una persona pensierosa, che aspetta, è un uomo in attesa di notizie. si chiama giuseppe e assomiglia a cristoforo colombo. l’altezzoso si chiama giovanni il gradasso. sono tutti e due in ansia, per sapere le notizie che ci sono su quel foglio. c’è scritto tanto: guarda icché c’è scritto qui, sono soci in affari, ma hanno un altro tipo di rapporto.Arriva questa signora favolosa che si incontra con i due soci in affari.PorcA miseriA!ci sarebbe tutta la vita a raccontare: hanno passato una cosa impossibile.la donna favolosa si chiama caterina.in mano i due soci in affari hanno una cambiale, è un conto spese: ecco perché c’è preoccupazione. È la prova.una cambiale ragazzi … e’ rompe! e’ rompe sì specialmente se tu n’hai quattrini.

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A PIÚ VOCIUn progetto per le persone con Alzheimer e per chi se ne prende cura

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17 giugno 2014

Entriamo in mostra a coppie e attraversiamo tutte le sale fino a raggiungere, nella penultima, la Visitazione del Pontormo. ci sediamo davanti al quadro e lo osserviamo con attenzione. Poi iniziamo a raccontare una storia…

Osservazione

È un bel quadro.I quadri con le donne e i bambini, sono veri c’è l’innocenza.Si abbracciano lontanamente.Sono tutti belli i quadri però bisogna fermarsi, osservare, vedere.Di fronte a quadri così ti senti rilassata, di fronte ad altri meno.Ci sono bei colori.Ci sono quattro donne che si abbracciano (è una cosa naturale).È un abbraccio tra amiche, sorelle, è un bell’abbraccio.C’è tante cose belle, mi colpisce quella nel centro, che tutti la vogliono coprire e non gli riesce di coprirla.Io vedo quella nel mezzo che gli casca tutto in terra.Sono sorelle che si trovano per caso insieme e guardano.Sono vestite abbastanza da signore, sono tutte scalze e a quei tempi andava bene.È una bella fotografia.I piedi li mettono benissimo, sembrano pitturati, sono messi bene.Quella sulla sinistra si striscia le mani, gli era venuto a noia.In fondo ci sono due omini piccini.Una è più giovane (quella nel mezzo), quella di là vestita di rosa è più giovane e di qua una più anziana.Sembrano suore, hanno il velo, allora le donne si chiamavano Madonne, Madonne fiorentine… alle Cascine…Mi colpiscono gli occhi.Queste guardano nel vuoto, quella giovane e quella più anziana, le altre guardano la sorella. Quella più anziana io la vedo più dolce, più contenta di averle viste tutte.Quella che guarda più a dritto è più fredda.Quella con il vestito azzurro è meravigliosa.

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a Quella rosa è più bellina, sembra una damigella che accompagna la sorella.Alcune hanno l’aureola, i personaggi più importanti.Quella di destra, quella che guarda di fronte vedo la faccia più vizza, gli occhi lacrimanti, le lacrime stanno per scendere.

Una giornata felice

Quella più anziana si chiama maria. Quella nel centro si chiama Assuntina. Quella rosa è Anna, la più formosa è irma.le sorelle sono maria e Assuntina, che si abbracciano, le altre accompagnano. si incontrano su una scala e sono lungo la strada. siamo verso Firenze, siamo a Firenzeio le ho incontrate: - arrivederci-, - arrivederci!-Queste sorelle erano discrete, hanno un bel viso ed erano rispettose. Queste signore sono belle robuste, non pativano la fame!È un bel discorso, perché si vogliono bene.camminano e si sono trovate, contente di trovarsi insieme, si salutano, e poi ognuno va per la sua strada.

Alessandro, Anna, Chiara, Giuseppe, Maddalena, PatriziaConduzione: Cristina e Michela

Trascrizione: Irene

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Note

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Piazza strozzi 50123 Firenze

www.palazzostrozzi.org

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