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Uncem U n c e m otizi PERIODICO MENSILE DELL’UNIONE NAZIONALE COMUNI COMUNITA ’ENTI MONTANI Anno XIV - Numero 1 - gennaio 2009 Spedito il 20 gennaio 2009 POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - 70% - DBC ROMA. 1 No. Gennaio 2009 EUROPA Fondi comunitari MONTAGNA FUTURA Digitale terrestre Uncem: misure anticrisi dalla montagna NOTIZIE DAL TERRITORIO Autonomia energetica

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UncemUncemo t i z i

PERIODICO MENSILE DELL’UNIONE NAZIONALE COMUNI COMUNITA’ ENTI MONTANI

Anno XIV - Numero 1 - gennaio 2009 Spedito il 20 gennaio 2009

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S.P.A.-

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-70%

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1No.Gennaio

2009

EUROPAFondi comunitari

MONTAGNAFUTURADigitaleterrestre

Uncem:misureanticrisidallamontagna

NOTIZIE DALTERRITORIOAutonomia energetica

2 UNCEMNOTIZIE DICEMBRE 2008

SommarioGENNAIO 2009

EDITORIALE

LE NORME

ISTITUZIONI

> La riforma che fa guadagnaredi Enrico Borghi

> Energie rinnovabili e riqualificazioneenergetica

> Decreti attuativi certificati verdi> Aziende agricole montane

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MONTAGNAFUTURA

22 > Cosa sta accadendo (Digitaleterrestre)

EUROPA> Fondi comunitari: indagine

conosciutiva> Open days 2009> Ccre: nasce il sito web> Commissione UE: Audizione Uncem

di Maria Teresa Pellicori

di Massimo Bella

> Misure anticrisi per il QuadroStrategico Nazionale

> Concerto Coralità di montagna> Camera approva documento su

energia> Maltempo: disservizi in montagna> Piattaforma politica: Legautonomie e

Uncem> Camera: indagine su digital divide> Nuove CM calabresi> Veneto: risorse ai comuni montani

L’OPINIONE> Digitale in montagna: opportunità e

rischi di Lido Riba

L’AGENDA DEL MESE

15 > Mario Rigoni Stern – Storiedall’Altipiano

NOTIZIE DALTERRITORIO> Cm Bassa Val di Susa e Val

Cenischia: energia18di Federica Demaria

di Phil Moschetti

9 Piattaformapolitica: Unceme Legautonomie

26CommissioneUE: Audizione

Uncem

DTT: cosa staaccadendo

Misureanticrisi per ilQSN

22

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DICEMBRE 2009 UNCEMNOTIZIE 3

LARIFORMACHEFAGUADAGNARE

L’anno nuovo si apre all’insegna della crisieconomica, ed improvvisamente le questionisollevate per anni dall’Uncem sulla necessitàdi affrontare la “questione sviluppo” delle areemontane diventano dibattito quotidiano perl’intero Paese. Ci siamo presentati alconfronto con il governo per il cosiddetto“pacchetto anticrisi” con proposte chiare,scaturite dalla nostra manifestazione diAsiago: pieno utilizzo del territorio e delle suerisorse da parte delle popolazioni locali,energie rinnovabili, forestazione, svilupporurale e innovazione le azioni su cui battere.

Su questo versante il governo ha preferitoaltre scelte, di carattere maggiormentecentralista, che ci auguriamo possano avereugualmente l’effetto di venire incontro alleproblematiche del Paese.

Resta il fatto che la questione portatadall’Uncem al tavolo è aperta, irrisolta edevidente: la montagna è una risorsa per losviluppo dell’Italia che deve farsi mercato. Machi lo fa, questo sviluppo? Come si governa?Come si stimola? E, soprattutto, una voltainnescato, chi ne gode i frutti?Temi di una portata politica indubbia, suiquali occorre una maggiore capacità di ascoltoda parte del governo e una minoresuperficialità da parte delle forze politiche, siadi maggioranza che diopposizione.

Noi non demorderemo dalcontinuare a proporre,avanzare idee, incalzareinterlocutori. Il manifesto diAsiago deve diventareconcreto, e per farloproporremo presto – con unapposito incontro che si terràin Val Chiavenna, altaLombardia – la nostra proposta operativa.Per noi il nuovo programma di sviluppoeconomico del paese può avvenire attraversol’impiego corretto delle risorse montane, eutilizzando le riformate comunità montanecome soggetti che nella loro funzione diagenzie dello sviluppo locale realizzano iprogetti sostenibili di impiego delle

opportunità montane.Oggi è possibile innescare un meccanismo

remunerativo che paghi anche ilfunzionamento delle Comunità montanesenza che queste debbano più pesare sullafiscalità generale, facendo definitivamentevenir meno le favole sul dispendio dellerisorse statali da parte dei montanari.Proporremo le idee e i modelli proprio nelconvegno di Chiavenna, chiamando araccolta la nostra base associativa, i livellipolitico-istituzionali e il mondo delleprofessioni e della finanza per riflettereinsieme.

Se si innescherà il processo di sviluppomontano a cura delle nuove Comunitàmontane, esse potranno remunerare lapropria azione con una quota dei proventicorrispondenti dalla loro azione, e quindipotranno stimolare la creazione di mercato -da gestirsi con criteri di efficienza,sostenibilità e certificazione - in grado divenire incontro all’esigenza del Paese di farripartire il motore. Per farlo, però, servonoazioni politiche.

Da parte dello Stato, che a questa logicadeve ispirare la nuova legge sulla montagna e iprovvedimenti che sta per varare (dalfederalismo fiscale a quello istituzionale). E da

parte delle Regioni, che dopola importante fase delriordino istituzionale hannoora la possibilità di crearepolitiche di autentica ricadutasui territorio. Fatta la corniceistituzionale, dobbiamoriempirla di contenuti. Noi aChiavenna porteremo lenostre idee, che sarannoanche un buon banco di

prova per un federalismo autonomista esussidiario. La “riforma a costo zero” per noi èfattibile, e anzi fa guadagnare il Paese:qualcuno a Roma è disponibile ad accettare lasfida?

Il punto

Notiziario mensile dellaUnione Nazionale ComuniComunità Enti Montani

Anno XIV - Numero 1Gennaio 2009

Direttore responsabileEnrico Borghi

CaporedattoreMaria Teresa Pellicori

RedazioneGiovanni Ballocca, MauroParisio

Hanno collaboratoGiovanni Ballocca,Mauro Parisio

Art DirectorAlessandro Palmieri

EditoreUnione Nazionale ComuniComunità Enti Montani(UNCEM)Sede: 00185 Roma, viaPalestro, 30tel. 06/4927251fax 06/4441621

[email protected] internetwww.uncem.itReg. Trib. Roma n. 562/96

Finito di stamparenel mese digennaio 2009presso la SocietàTipografica Romana s.r.l.Via Carpi, 1900040 Pomezia (Roma)

Spedizione in abb. postaleArt. 2, comma 20/c, Legge662/96.Filiale di Roma25 gennaio 2005Spedito il 20 gennaio 2009

� Manoscritti e originali,anche se non pubblicati, nonverranno restituiti. Il loro invioimplica il consenso dell’autorealla pubblicazione. E’ vietata lapubblicazione anche parziale ditesti, documenti e fotografie. Laresponsabilità dei testi e delleimmagini pubblicate èimputabile ai soli autori.

UNCEMN O T I Z I E

“già Montagna Oggi - Il montanaro d'Italia”

diEnrico Borghi

Lamontagnahaproposto il suo“pacchetto anti-crisi”.Machine trarràvantaggio?

Enrico BorghiPRESIDENTE UNCEM

4 UNCEMNOTIZIE DICEMBRE 2008

PIENOUTILIZZO DEL TERRITORIO E DELLE SUERISORSE. ENERGIE RINNOVABILI, FORESTAZIONE,AGRICOLTURA E INNOVAZIONE LE AZIONI SU CUIPUNTARE PER RIPARTIRE

Istituzioni

MISUREANTICRISIILQUADROSTRATENAZIONALE

CONFERENZA UNIFICATA

DICEMBRE 2009 UNCEMNOTIZIE 5

Il provvedimento sottopostoall’attenzione della Conferenza

Unificata del 18 dicembre scorso sul DL185/2008 concernente misure urgenti anticrisi per il quadro strategico nazionale èstato giudicato dall’Uncem non“sufficientemente articolato rispetto alladimensione complessiva della problematicaafferente la grave crisi contingente,soprattutto per quanto attiene in particolareagli interventi di sostegno alla spesa perinvestimenti strutturali nel Paese”.Con riguardo all’art. 20 dell’articolato,infatti, viene rinviata ad un successivoprovvedimento governativo l’individuazionedi investimenti pubblici di competenzastatale, segnatamente riferiti a quelliprogrammati nell’ambito del QuadroStrategico Nazionale, “ritenuti prioritari perlo sviluppo economico del territorio nonchéper le implicazioni occupazionali ed iconnessi riflessi sociali…”.In proposito, l’Uncem ha richiamatol’attenzione di Governo e Parlamento su taleaspetto decisivo per una vera prospettivastrategica di sviluppo e di recupero dicompetitività, che va fondatanecessariamente anche sulla opportunità dipieno utilizzo delle risorse del territorio e

sulla promozione diffusa delle piccole mafondamentali infrastrutture strategiche.Un approccio forte, quindi, su tutte le levedella crescita economica, senza il rischio diprodurre ulteriori inadeguati processi disostanziale assistenzialismo, in particolareper le realtà periferiche e in ritardo disviluppo che riguardano soprattutto iterritori rurali e montani.Come già sottolineato nell’incontro con ilGoverno del 20 novembre e in ConferenzaUnificata straordinaria il 27 novembre,l’Uncem intende dare in tal senso il propriocontributo, esercitando fino in fondo il ruolodi rappresentanza politica e istituzionaledella montagna italiana e degli Enti associatinella congiuntura sfavorevole economico-finanziaria in atto.L’elaborazione di un moderno programmadi sviluppo sociale ed economico dicrescita del sistema Paese vede nellamontagna un luogo e un modelloprivilegiato di sperimentazione e perquesto si pone la necessità di riaprire iltema delle politiche di sviluppo dellamontagna come ulteriore opportunità.Diversi e rilevanti sono gli ambiti diinteresse per i quali il sistema montano puòdare un contributo importante, soprattutto

PERGICO

6 UNCEMNOTIZIE DICEMBRE 2008

Istituzioniin una congiuntura di medio-lungo periodoquale quella in essere, in termini di crescitae sviluppo a beneficio della collettivitànazionale. Tra questi:lo sviluppo economico, perché lemontagne italiane producono circa il 17%del PIL nazionale, ospitano tra i piùimportanti distretti produttivi del Paese,concorrono ad un segmento significativodel “made in Italy” culturale ed ambientale erappresentano un giacimento ancorainesplorato in termini di capacità di utilizzodelle risorse naturali presenti. La montagnaitaliana si può conseguentemente definireun gigante economico, ma all’interno delquale albergano notevoli sperequazioni intermini reddituali. In particolare, il settoredell’energia e delle fonti rinnovabilirappresenta una opportunità strategicaper le nostre montagne e un interessegenerale sempre più urgente per lacollettività nazionale;l’ambiente, in quanto esso rappresenta,nell’orizzonte di Kyoto, un’opportunità perlo sviluppo e non un vincolo, per tutte lerisorse idriche e forestali presenti inmontagna e per le opere svolte dalleamministrazioni montane, che vanno dallaregimazione e manutenzione dei corsid’acqua al sistema di dighe presenti, dallatutela e salvaguardia del patrimonioboschivo e forestale alla prevenzione deldissesto idrogeologico e degli incendiboschivi;l’agricoltura e la forestazione, poiché learee montane rappresentano un assetstrategico nel quadro della riformataPolitica Agricola Comunitaria (PAC), laquale sposta l’attenzione dalla produzionequantitativa, che favoriva le grandiproduzioni industriali, alla centralità degliaiuti territoriali. In tal senso emerge lanecessità di spostare più risorsecomunitarie dagli aiuti diretti al mercatoverso le azioni del Piano di SviluppoRurale, in particolar modo per le zone dimontagna, in coerenza con lo spirito dellanuova PAC;l’innovazione, dato che la montagna è ilterritorio principe per la sperimentazionedella banda larga e per il superamento deldigital divide nel nostro Paese. L’effettivapossibilità di accesso alla rete a bandalarga, e di tutte quelle tecnologie di nuovagenerazione quali wi-fi e wi-max, devediventare un diritto riconosciuto a tutti icittadini ed a tutte le imprese su tutto ilterritorio nazionale, esattamente comeavviene per il servizio idrico e per l’energiaelettrica. Tutto ciò non costituisce solo unostrumento per recuperare uno svantaggiocompetitivo, in particolar modo per lamontagna, bensì come una necessità perl’intero Paese.La prospettiva non può e non deve esseresoltanto quella della preservazioneconservativa del territorio ma piuttostoquella di un nuovo paradigma dellosviluppo.L’Uncem non rivendica misureassistenziali ma regole che consentanol’impiego produttivo delle risorse dellamontagna, per una governance deiterritori che favorisca l’utilizzo equilibratoe sostenibile dei medesimi per una nuovavirtuosa fase di sviluppo.In coerenza con quanto esposto, l’Uncem

ha sottoposto all’attenzione del Governo lanecessità di dare immediato seguito aiprovvedimenti annunciati dal MinistroPrestigiacomo (nel corso della suaaudizione il 29 ottobre scorso alla Cameradei Deputati sulle linee di azione delGoverno in tema di politiche ambientali) perl’istituzione del registro nazionale deiserbatoi di carbonio agro-forestali (confinanziamento già previsto dalla leggefinanziaria 2008 e poi successivamenteazzerato) per la contabilizzazionedell’assorbimento del carbonio atmosfericoda parte delle foreste italiane (stimato in 10milioni di tonnellate di carbonio/anno) chesarà possibile avviare solo dal 2009; diavviare i necessari progetti disperimentazione sulla gestione forestale attia produrre crediti di carbonio con un valorestimabile tra 350 e 700 milioni di euro (16milioni di tonnellate di CO2 rendicontabilead un valore che va dai 20 ai 40 euro pertonnellata). Ambito nel quale l’UNCEM hagià attivato una serie di canali diinterlocuzione con i soggetti sindacali perl’utilizzo degli operai forestali e con legrandi imprese, alle quali sono impostipesanti programmi di compensazione diCO2; di incentivare la compensazione diprossimità, in modo che le imprese avviinoprogrammi di sostenibilità per lariqualificazione dei territori su cuiintervengono e non - come sono costrettioggi a fare - finanziando la riforestazione inaltre parti del pianeta (ad esempio in Nigeria

Noamisure assistenziali perlamontagna. L’Uncemchiederegole per impiegare lerisorse del territoriomontano

oppure Honduras), attraverso l’applicazionedegli strumenti del CDM e della JointImplementation; di istituire e regolare i“patti per lo sviluppo tra areeurbane/metropolitane e areemontane/rurali” affinché, attraverso ilreciproco riconoscimento del ruolo cheentrambe svolgono, siano programmatiinterventi e investimenti finalizzati amigliorare la qualità della vita edell’ambiente per i cittadini. All’interno ditali patti particolare attenzione venga postaalle modalità di rispetto dell’accordoeuropeo per conseguire i principali obiettiviin materia energetica riguardo allasostenibilità, competitività, sicurezza dellafornitura, tramite la riduzione dei gas serradel 20%, l’aumento sempre del 20% dellaquota di rinnovabili utilizzate nel consumoenergetico e il miglioramento dell’efficienzaenergetica – ancora una volta del 20%,assicurando la piena compartecipazionedegli enti locali montani al processo diraggiungimento di tali obiettivi entro il2020. In tale contesto si dovrà realizzareuna attenta analisi del fabbisognoenergetico e delle capacità produttive dellezone di montagna in materia di energierinnovabili (microidroelettrico, grandeidroelettrico, eolico, biomassa, solare) conprevisioni di ritorni economici ai territorimontani per l’impiego delle loro risorsenaturali a tali fini; di puntare su politiche disviluppo rurale attraverso il sostegno allapolitica distrettuale, su cui l’Italia ha fattoscuola, nell’area della produzioneindustriale e che oggi ha subito un forteritardo rispetto a paesi come Germania,Inghilterra e Francia che hanno riservatouna maggiore attenzione allo sviluppi dellearee rurali, attivando e utilizzando in talsenso le risorse finanziarie appositamentestanziate dall’Unione Europea e che sulperiodo di programmazione 2007/2013rischiano di non essere spese.

DICEMBRE 2009 UNCEMNOTIZIE 7

Si è tenuto il 15 dicembre scorso,presso la Camera dei Deputati il

tradizionale Concerto della Coralità dimontagna. Organizzato come ogni annodal Gruppo Parlamentare degli Amici dellaMontagna insieme a Uncem e Federbim, econ la sponsorizzazione, per questaedizione, di Enel, l’appuntamento,promosso per la prima volta nel 2005 ediventato tradizionale per la Camera deiDeputati, rappresenta un momento diforte attenzione da parte delle Istituzionisu valori, identità e tradizioni musicalidelle terre alte. Parte delle manifestazioniorganizzate per celebrare il 60°anniversario della Costituzione italiana, ilconcerto stato quest’annostraordinariamente ospitato dall’Aula dellaCamera. Nel salutare tutti i presenti,senatori, deputati e “operatori” dellamontagna a vario titolo, il Presidente dellaCamera Gianfranco Fini ha rimarcatol’importanza delle aree montane,patrimonio naturale e culturale del nostroPaese, e delle risorse che custodice.

Anche l’organico è stato ampliato perl’occasione. Dai quattro dello scorso annosi è passati a nove cori: il Coro AlpinoOrobica di Brughiero diretto dal MaestroDon Bruno Pontalto, il Coro Bismantovadi Castelnovo Ne’ Monti diretto dalMaestro Giovanni Baroni, il Coro MaterDivinae Gratiae di Nicolosi diretto dalMaestro Antonio Sciuto, il Coro Cai diRoma diretto dal Maestro Pier PaoloCascioli, il Coro Minimo Bellunese direttodal Maestro Don Gemo Bianchi, il CoroMonte Cervino della Valle d’Aosta direttodal Maestro Adolfo D’Aquino, il Coro diNuoro diretto dal Maestro Gian PaoloMele, il Coro della Portella dell’Aquiladiretto dal Maestro Vincenzo Vivio e il

Coro della Valsella di Borgo Valsuganadiretto dal Maestro Ferdy Lorenzi.Oltre trecento i coristi che hanno intonatoall’unisono, in apertura, l’Inno d’Italia, e inchiusura “La Montanara”.

Fini: i territori montani sonoun patrimonio culturale enaturale del nostro Paese

CONCERTODELLACORALITA’DIMONTAGNANove i cori che si sono esibiti alla Camera dei Deputatiper il Concerto di Natale

L’EVENTO

8 UNCEMNOTIZIE DICEMBRE 2008

Istituzioni

La Commissione Ambiente della Cameraha approvato il documento conclusivo

sulle direttive europee che intendono dareattuazione a quanto previsto dal piano d’azionein materia di energia per il periodo 2007-2009.Il documento approvato sarà inviato anche allaCommissione Europea e al ParlamentoEuropeo. Il Governo è stato invitato apresentare alcuni condizioni all’approvazionedel piano:> valorizzare i meccanismi di flessibilitàprevisti dal pacchetto di misure proposte,tenendo conto delle peculiarità di ciascunPaese, prima fra tutte il mix delle fontiutilizzato da ciascun Stato membro per lapropria generazione di energia elettrica nonchéil contributo consolidato di fonti di energiarinnovabile (FER), indipendentemente daquando introdotte nel proprio sistema Paese;garantire un’applicazione quanto più ampiapossibile del concetto di carbon leakage (vale adire dell’esclusione dal pacchetto delle impreseesposte al rischio di spostamento delleemissioni di CO2 al di fuori dell’UnioneEuropea), soprattutto con riferimento alleimprese di piccola e media dimensione,ovvero a particolari comparti manifatturieriquali quello della siderurgia, del vetro, dellaceramica o della carta;> realizzare l’introduzione del meccanismodelle aste in misura progressiva anche perquanto riguarda il settore termoelettrico;assegnare le quote di emissione sulla base diparametri (benchmarks) di efficienza, e nondelle emissioni storiche, in modo da premiarechi ha già investito in tecnologie «pulite»;affermare il carattere non vincolante degliobiettivi intermedi, per lasciare i Paesi liberi diraggiungerli nella maniera più funzionale alla

loro struttura produttiva e alle caratteristicheproprie di ogni Stato membro;definire soglie minime che consentano diescludere le aziende più piccole checontribuiscono in misura non significativa intermini di emissione;> includere all’interno del pacchetto unobiettivo vincolante circa l’elevazione al 20 percento di efficienza energetica in cui l’Italia haraggiunto performance migliori di altri paesimembri e si colloca ai primissimi posti almondo per efficienza nella produzione dienergia elettrica;> tenere conto, nell’ambito dello scambio diquote di emissioni, anche dei crediti derivantidall’applicazione di tutti i meccanismi flessibiliprevisti dal protocollo di Kyoto (tra i quali CDMe JI);> garantire un meccanismo di applicazionedella direttiva che consenta il pienocoinvolgimento dei rappresentanti dei settoriinteressati, assicurando al contempo ilriconoscimento degli sforzi già compiuti daisistemi industriali più avanzati, come quelloitaliano, fortemente spinto da tempo airisparmi energetici, data la sua fortissimadipendenza dalle importazioni dall’estero;> prevedere misure di semplificazione echiarezza amministrativa delle c.d. «procedureverdi», volte a superare iter burocratici

complessi, sia nei confronti dei cittadini chescelgono una riconversione ecologica neiconsumi domestici, sia nei confronti delleaziende pubbliche e private, costrette asuperare numerose barriere procedurali inordine alla produzione di energia rinnovabile;> mettere in campo politiche capaci di ridurrel’incidenza dei trasporti sulle emissioniclimalteranti, orientate a investire neltrasporto collettivo, a potenziare quelloferroviario e i servizi di trasporto pubblicolocale e urbano, a completare il processo dielettrificazione della rete ferroviaria nel suddel Paese;> promuovere - anche attraverso un piano diripartizione degli obiettivi con le regioni e glienti locali, secondo un modello già adottato inaltri Paesi dell’Unione Europea - interventi chefavoriscano la sostenibilità energetico-ambientale dei programmi edilizi,comprensivi di incentivi per la costruzione diimmobili improntati a criteri di risparmioenergetico e l’utilizzo di materiali dicostruzione ecologici con ridotto impattoambientale (c.d. bioedilizia); sostenereinterventi orientati all’efficienza e al risparmioenergetico in tutti gli usi civili e abitativi(illuminazione, riscaldamento,elettrodomestici);> occorrerebbe, infine, sostenere lo sviluppodei distretti agroenergetici per valorizzare siale risorse disponibili sul territorio (solare,idrica, eolica), sia quelle direttamenteproducibili o ricavabili dalle proprie attività(biogas, biocarburanti, biomasse), sia daattività di forestazione e manutenzione deiboschi, con conseguenze vantaggiose sia sulpiano della tutela ambientale e del territorioche per il reddito degli agricoltori.

LACAMERAAPPROVAILDOCUMENTOSULL’ENERGIA

Sostenere lo sviluppo deidistretti agroenergetici pervalorizzare le risorse disponibilidel territorio

ENERGIA

VERRÀ ORA SOTTOPOSTO AL VAGLIO DELLA COMMISSIONE E DELPARLAMENTO EUROPEO

DICEMBRE 2009 UNCEMNOTIZIE 9

“Le abbondanti nevicate di questeore dimostrano che gli unici baluardi

sul territorio al servizio dei cittadini sono gliamministratori locali, mentre dai grandi entie società concessionari di servizio pubblicoarrivano solo disservizi e disattenzioni: cosìnon va, e ci attrezzeremo di conseguenza”.Il presidente dell’Uncem Enrico Borghiprende posizione in merito alle vicende chein queste ore stanno contrassegnando lalatitanza di Enel, Anas, Poste e TelecomItalia a fronte delle problematiche sorte conil maltempo che ha colpito soprattutto ilNord Italia. Già il Presidente dell’UncemPiemonte Lido Riba era intervenuto conforza per denunciare il disservizio da partedelle società di servizi, dopo che circa 100mila abitanti di 256 comuni piemontesidagli 800 metri di altitudine in su, sonorimasti isolati senza elettricità, gas e stradeper 3 giorni.“Ci giungono segnalazioni dalle nostredelegazioni regionali – osserva Borghi – dimigliaia di utenze private scollegate allaTelecom senza che nessuno provveda, diprolungate interruzioni nell’erogazione dienergia elettrica a famiglie e imprese senzaadeguate risposte da parte dell’Enel, pernon parlare delle condizioni delle arteriestradali gestite dall’Anas per le quali lelettere di protesta dei sindaci si sprecano e

il silenzio del concessionario stradale èassordante. Se a ciò aggiungiamo leconseguenze per i disservizi delle PosteItaliane, frutto di chiusure unilaterali nonconcordate con le amministrazioni locali, ilquadro dei disservizi ai danni dellamontagna si completa, e ancora una voltagli amministratori locali vengono lasciati dasoli a garantire in un quadro finanziariodifficilissimo lo sgombero della neve e lasicurezza delle arterie stradali inmontagna.”“Appare evidente – conclude Borghi – chetutto ciò è il frutto di un atteggiamento daparte dei grandi concessionari di servizipubblici mirante esclusivamente al profittoe non all’erogazione dei servizi a cittadini,famiglie e imprese. Una logicainaccettabile, che ci spinge a valutare anchela possibilità di intraprendere azioni legaliper consentire al territorio montano diessere risarcito dai danni derivati da unsistema che si sta rivelando evidentementeinadeguato”.

MALTEMPO:DISSERVIZIAIDANNIDELLAMONTAGNA

Borghi: “mirano alprofitto e non aiservizi, e inmontagnasalta il sistema”

EMERGENZA NEVE

UNCEMPUNTADITOCONTROGRANDICONCESSIONARISERVIZIPUBBLICI

UN LABORATORIO PER CONFRONTOCOMUNITA’ MONTANE-UNIONI DEICOMUNI

� Superare il localismo e dare un forteimpulso all’associazione obbligatoriadei piccoli comuni per fornire miglioriservizi ai cittadini. Questo è il nuovoobiettivo che la ConfederazioneLegautonomie-Uncem si è data e cheha portato alla nascita di unlaboratorio di confronto tra Comunitàmontane e Unioni di comuni. Compitodel laboratorio sarà elaborare unaproposta tecnica e politica dasottoporre al Governo e al Parlamentoche contribuisca alla definizione della

nuova Carta delle autonomie eall’attuazione del federalismo fiscale.L’incontro, che si è tenuto il 17dicembre scorso, e a cui hannopartecipato diversi rappresentanti diComunità montane e Unioni dicomuni, è stato dedicato al “Futuro deipiccoli comuni nello sviluppo delterritorio. Comunità montane e Unionedei comuni a confronto”. I partecipantihanno anzitutto ritenuto strumentale efuorviante la contrapposizione traComunità montane e Unioni deicomuni. Dal confronto tra esperienzematurate sul territorio è emersal’esigenza di rafforzare entrambi imodelli rendendoli obbligatori, nonsovrapponibili, con l’assegnazione difunzioni fondamentali che rispondanoal principio di adeguatezzaorganizzativa e finanziaria.Tutti i partecipanti hanno concordatosul fatto che occorra partire dalla testae non dalla coda della realtà, pertantoche occorra rimodulare le competenzeistituzionali territoriali sulla base delleesigenze del territorio stesso e dei suoiabitanti e non sulla base di astrattearchitetture istituzionali.

L’INTESA

LEGAUTONOMIEEUNCEMELABORANOPIATTAFORMAPOLITICA

10 UNCEMNOTIZIE DICEMBRE 2008

IstituzioniNUOVE TECNOLOGIE

La Commissione Trasporti dellaCamera ha approvato il documento

conclusivo dell’indagine conoscitivasull’assetto e sulle prospettive delle nuovereti del sistema delle comunicazionielettroniche. In rapporto all’importanza chele comunicazioni elettroniche rivestono,occorre prestare attenzione al fatto chel’Italia si trova in una condizione di ritardosia per quanto concerne le possibilità diaccesso alla banda larga sia per quantoriguarda lo sviluppo della rete in fibra ottica.Nel nostro Paese è ancora prevalente latecnologia di prima generazione ADSL, chepermette una connessione fino a 7 mb alsecondo, mentre le reti di nuova

generazione (NGN) già esistenti consentonouna velocità nella connessione fino a 100mb al secondo. La tecnologia ADSLraggiunge attualmente, in termini dicopertura, circa il 95% della popolazione.Rispetto alla copertura complessiva,tuttavia, sarebbe utile poter disporre di unindice sulla qualità delle prestazioni della

rete, che certamente evidenzierebbe valoridi gran lunga meno positivi. Le restantiquote di territorio potranno essere coperte,anche con il ricorso ai collegamentiwireless, almeno nelle zone maggiormentesvantaggiate sotto il profilo geografico.Anche in relazione alla qualità dellaconnessione, tuttavia, il dato piùsignificativo e preoccupante è che il nostroPaese manifesta un sensibile ritardo,destinato ad aggravarsi in futuro, sulle reti abanda larga di seconda generazione(ADSL2) e sulla banda larghissima, rispettoalle quali si registra un rilevante digitaldivide. Soltanto parzialmente il divario potràessere colmato attraverso il ricorso alla

Concentrare le risorsefinanziarie nellamodernizzazione della retee nella banda larga

RETIECOMUNICAZIONEUN’INDAGINE DELLA CAMERA EVIDENZIARITARDI E DIGITAL DIVIDE

DICEMBRE 2009 UNCEMNOTIZIE 11

tecnologia wireless e, anche, alla tecnologiasatellitare. Tali tecnologie, infatti, sembranopotere assumere una funzionecomplementare, piuttosto che sostitutivadella rete fissa. Un intervento sistematico dipotenziamento e ammodernamento delleinfrastrutture di comunicazioni elettronicheappare pertanto ineludibile. Oltre al digitaldivide infrastrutturale in Italia va inoltreconsiderato il digital divide sociale, ossialo scarso interesse di una parte dellapopolazione all’utilizzo degli strumentiinformatici e ai nuovi servizi: il nostro Paesesconta infatti un indice di alfabetizzazioneinformatica ancora basso. Nell’indagineconoscitiva è stata pertanto evidenziata, in

modo pressoché unanime, l’esigenza diaffiancare agli interventi di sostegnoall’adeguamento della rete, efficaci iniziativefinalizzate ad accrescere la conoscenza el’impiego degli strumenti informatici daparte di quella fascia di popolazione finorasostanzialmente estranea all’evoluzionetecnologica. In questo senso occorre tenerpresente che il codice dell’amministrazionedigitale (decreto legislativo n. 82 del 2005)ha espressamente affidato allo Stato ilcompito di promuovere iniziative volte afavorire l’alfabetizzazione informatica deicittadini. Al tempo stesso meritano diessere considerati con attenzione iprogrammi delineati dal Ministro per la

pubblica amministrazione e l’innovazione,riguardo al potenziamento dei serviziinformatici in settori chiave quali lagiustizia, la sanità, la scuola el’università. Si tratta di comparti nei qualila pubblica amministrazione è chiamata arendere ai cittadini servizi essenziali. Ciòdimostra che le comunicazioni elettronichenon costituiscono soltanto un settore diinteresse per le imprese che in essooperano, ma rappresentano altresì unostrumento fondamentale per raggiungere gliobiettivi di efficienza della pubblicaamministrazione, che a loro voltacondizionano in misura decisiva la crescitadel Paese. In proposito, occorre valorizzareil ruolo di coordinamento del Centronazionale per l’informatica nella pubblicaamministrazione (CNIPA) in modo dapervenire ad una integrazione di tutte lebanche dati tenute da strutture pubbliche ealla completa realizzazione del pianoindustriale di informatizzazione dellapubblica amministrazione. La tendenza, chesi è notevolmente sviluppata negli ultimianni, all’informatizzazionedell’organizzazione e dell’azioneamministrativa risulta infatti necessaria, daun lato, a garantire snellezza d’azione eproduttività, e, dall’altro, ad assicuraretrasparenza e facilitare l’attivazione diadeguati meccanismi di controllosull’operato dei pubblici poteri.A livello comunitario tale consapevolezza èben presente nel piano d’azione e-Government elaborato dalla CommissioneEuropea, che prevede l’informatizzazionecompleta della pubblica amministrazioneentro il 2010, in modo da assicurare ilconseguimento di obiettivi quali lamodernizzazione, l’efficienza e ilmiglioramento qualitativo dei servizipubblici resi ai cittadini, assicurandoneanche la continuità transfrontaliera, e lariduzione degli oneri burocratici chegravano sulle imprese. Si stima che leiniziative incluse nel piano d’azione europeopotranno permettere il conseguimento dirisparmi fino a 50 miliardi di euro annui. Atal fine un contributo essenziale potràderivare dalla piena diffusione dell’uso dellafatturazione elettronica. In questo contesto,per quanto riguarda l’Italia, si rendenecessario integrare il quadro regolatoriodi sostegno all’apertura del mercato edella concorrenza con misure idonee afavorire i nuovi investimenti, pubblici eprivati, necessari per portare il nostroPaese a competere con gli altri Paesi piùavanzati. Non si tratta semplicemente diinvestire di più. Occorre piuttosto, per unverso, coordinare lo sviluppo degliinvestimenti con quello dei contenuti. Inaltre parole, gli investimenti e leinfrastrutture devono essere sviluppati inparallelo con la crescita del traffico deicontenuti, al fine di evitare sia unosquilibrio e un’asincronia della strategiastessa, sia lo spreco di risorse suinfrastrutture che potrebbero esseredestinate ad altri settori. Uno degli elementipiù significativi emersi nell’indagine

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Istituzioniconoscitiva risiede infatti nellaconstatazione che, proprio nell’ambitodell’informatizzazione della pubblicaamministrazione, si registrano significativifenomeni di dotazioni strumentali nonutilizzate o utilizzate in misura assailimitata. È quanto accade, ad esempio, nelsistema scolastico, nel qualel’informatizzazione risulta ampiamentesovradimensionata rispetto all’effettivoutilizzo; anche il settore della giustiziarisulta sovraccaricato di server soloparzialmente utilizzati; nella sanità, anchecon la rete esistente, si potrebbe fare moltoe di più, in particolare se si pensa che pertale settore, a fronte di una spesa su baseannua pari a circa 105 miliardi di euro,sarebbe sufficiente un incremento diefficienza e una riduzione di spesa del 10per cento per ottenere l’equivalente di circa10 miliardi di euro a disposizione. Spesso,dunque, si sollecitano ulteriori spese perl’incremento delle dotazioni infrastrutturali estrumentali, quando non si utilizzanopienamente nemmeno quelle già disponibili.Contestualmente, occorre concentrare lerisorse finanziarie nella modernizzazionedella rete e nello sviluppo della bandalarga, che deve essere considerata comeinfrastruttura di base per la competitività,l’innovazione e la crescita del Paese. È statoricordato, infatti, che l’attuale rete diaccesso nell’ultimo miglio, totalmente inrame, non consente, ad oggi, una diffusionemassiccia dei nuovi servizi. Da qui lanecessità di accelerare la realizzazione dellafutura rete in fibra ottica, alla qualepotranno concorrere sia risorse pubbliche,statali e regionali, sia finanziamenti privati.A questo proposito la parte finale deldocumento è dedicata a illustrare alcunemodalità alternative attraverso le quali puòessere realizzata un’opera sistematica edefficace di adeguamento e dimodernizzazione della rete dicomunicazione elettronica. In ogni caso, inrelazione a tale obiettivo sarebberoauspicabili interventi dello Stato a sostegnoalla domanda, anche mediante laconcessione di agevolazioni e sussidi alleimprese, con particolare riguardo a quelledi piccola dimensione e alle microimprese,e agli stessi consumatori.Una prima ipotesi prende in considerazioneil modello costituito da una separazionedella gestione della rete, che rimanecomunque nell’ambito della società exmonopolista. In questo senso si è mossa lariorganizzazione effettuata da Telecom Italia,attraverso la creazione di una strutturadedicata, Open Access, autonoma dallestrutture che gestiscono le funzionicommerciali del gruppo. Si tratta di unasoluzione adottata in relazione alle richiestedell’Autorità per le garanzie nellecomunicazioni e che, per certi versi, siavvicina a quella posta in essere da BritishTelecom, con la creazione di una nuovadivisione separata, denominata Openreach.All’autonomia della struttura di gestionedella rete si aggiunge l’assunzione da partedi Telecom Italia di impegnicomportamentali volti a garantire, secondoquanto previsto dalla normativa vigente, lapiena parità di trattamento nell’accesso allarete tra le divisioni commerciali di Telecom

Italia stessa e gli operatori concorrenti e afar conoscere in anticipo agli altri operatorii propri programmi di sviluppo einnovazione della rete fissa di accesso. Tuttigli operatori intervenuti nella consultazionepubblica sulla proposta di impegnipresentata da Telecom Italia hannogiudicato peraltro tali impegni inadeguati alfine di garantire una piena parità ditrattamento interna-esterna, evidenziandocome gli stessi non siano che una merarivisitazione della regolamentazione giàesistente. Si tratta in ogni caso di unasoluzione che sollecita il Parlamento e ilGoverno ad una riflessione sulla necessitàdi apportare in tempi rapidi adeguamenti alquadro dei poteri attribuiti all’Autorità per legaranzie nelle comunicazioni, al fine digarantire una effettiva apertura edaccessibilità alla rete per tutti gli operatoridel mercato, a condizioni tecniche edeconomiche uguali tra tutti gli operatori,anche in considerazione degli effetti positiviche potranno derivarne per gli utenti.La seconda ipotesi prospetta, invece, lacostituzione di una apposita società digestione della rete, di cui, almeno in unaprima fase, Telecom potrebbe detenere unaquota maggioritaria. Sul versante delleprospettive di innovazione, l’efficacia diquesta soluzione sarebbe condizionata allacapacità della nuova società di attrarreinvestimenti e risorse, a sua volta connessaalle concrete aspettative di remunerazionederivanti, nel medio e lungo periodo, dallaespansione delle possibilità di accesso allereti di nuova generazione. In una secondafase la società delle reti potrebbe esserepartecipata da tutti gli operatori del settoreinteressati; si potrebbe altresì valutarel’ipotesi di una partecipazione pubblica, sulmodello di TERNA S.p.A., la societàresponsabile in Italia della trasmissionedell’energia elettrica sulla rete ad alta

tensione. Nel caso di TERNA si è inpresenza di una società quotata sulmercato, il cui azionista di maggioranza èperaltro la Cassa depositi e prestiti. Si trattadi una soluzione che, pur essendo oggettodi dibattito in molti Paesi, non è stata finoraapplicata; in questa materia, tuttavia,occorre avere il coraggio di adottare ancheiniziative innovative. Una soluzione diquesto tipo consentirebbe infatti di affidaread un soggetto terzo la delicata gestionedelle infrastrutture, nonché i compiticonnessi allo sviluppo della rete e, inquesto senso, potrebbe permettere disuperare le perplessità espresse daiconcorrenti rispetto alla soluzioneprospettata da Telecom Italia.Una terza opzione può essere rappresentatada un progetto che, secondo il modellodenominato «One Network», prevedal’unione e la condivisione delle reti esistenti,pubbliche e private, e ne affidi la gestionead un soggetto terzo, sotto il controllo delGoverno, in modo da assicurare l’accesso atutti gli operatori a condizioni eque. Ciògarantirebbe un utilizzo razionale dellerisorse infrastrutturali, e potrebbeconsentire di avviare, con il concorso ditutti i soggetti interessati, la realizzazionedelle reti di nuova generazione. Tale ipotesipresuppone peraltro che in tempi rapidi siaconcluso il censimento generale delle retiche il Ministero dello sviluppo economicoha recentemente avviato e che rappresentauna condizione essenziale per valutare ilgrado effettivo di infrastrutturazione delPaese e promuovere l’integrazione tra le retiesistenti.Un’ultima ipotesi prende in considerazionela possibilità che l’Unione europea e isingoli Stati membri assumanodirettamente il compito di provvedere allagestione della rete e alle opere diinfrastrutturazione per le reti di nuovagenerazione. Tale intervento potrebbeinserirsi tra le iniziative di sostegno alladomanda concertate a livello globale ecomunitario in una fase, come quellaattuale, di forte rallentamento della crescitamondiale e di recessione per quantoriguarda le economie dei Paesi europei. Unsoggetto non vincolato da logiche diprofitto sarebbe in grado di promuovereinvestimenti sulle nuove tecnologie pur incarenza di garanzie sui tempi delle relativeremunerazioni. D’altra parte nondovrebbero essere trascurate le ricadutepositive, assai significative, che tale azionepotrebbe determinare sia in termini diincremento delle potenzialità di crescitadell’economia del Paese, sia in termini disviluppo sociale e culturale.Come si evince dal documento, l’adozionedi un modello o dell’altro dipende davalutazioni, complesse, di compatibilità conla normativa comunitaria in materia diconcorrenza e di aiuti di Stato e dalladefinizione attendibile di un quadrofinanziario che dia conto delle risorsepubbliche e private che realisticamentepossono essere attivate. L’indagine hasemplicemente fornito un esame di tutte lepossibili modalità di intervento e, perciascuna di esse, indicato i vantaggi, iprofili problematici e le condizioni che larendono praticabile.

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Il presidente dell’Uncem Calabriacommenta la situazione delle

riformate Comunità montane e sottolineala necessità di compiere ora uno sforzoper la definizione di programmi condivisiin grado di rispondere concretamente aibisogni del territorio. “Con l’inizio delnuovo anno – dice il Presidente VincenzoMazzei - entra nel vivo la fase di elezionedegli organi delle riformate Comunitàmontane. Dopo tale adempimento, però,occorre l’impegno di tutti, per rendereoperativi i principi sanciti dalla legge diriforma, la n. 20 del 10 luglio 2008, laquale: definisce le Comunità montane “entilocali strategici, per promuovere lepolitiche a favore della montagna”;stabilisce che “le Comunità montanecostituiscono il livello ottimale perl’esercizio associato delle funzioni da partedei Comuni montani e parzialmentemontani, in relazione alla peculiarità delterritorio, alle esigenze della popolazioneed alla funzionalità dei servizi”; e sancisceche “i Comuni facenti parte di ComunitàMontane non possono associarsi adUnioni di Comuni”. C’è poco daaggiungere a tutto ciò, poiché in linea diprincipio, sono state recepite molte dellenostre indicazioni.Il Consiglio Regionale ha individuato, inmodo chiaro ed inequivocabile, lospecifico ruolo che dovranno svolgere le

Comunità montane: quello di “Unione deiComuni”, per la gestione associata seiservizi e quello di “Agenzia”, per losviluppo e la salvaguardia dei territorimontani.Spetta ora alla Giunta Regionale assumerei conseguenti atti amministrativi, per dareconcreta attuazione alla legge. Ma unadiversa e maggiore responsabilità gravaanche sugli amministratori locali, chiamatia compiere un effettivo salto di qualitànella definizione dei programmi enell’elezione degli Organi. Una gestionecaratterizzata da una forte e nettaappartenenza politica, che può trovaregiustificazione negli enti locali, i cui organisono eletti direttamente dai cittadini,sarebbe di ulteriore freno, per il decollodelle Comunità montane. Occorre, perciò,compiere ovunque uno sforzo eccezionale,per la definizione di programmi condivisi eper l’elezione di Organi, che siano punto diriferimento per tutti i Comuni, in grado diportare a sintesi i bisogni dei territori. Solocosì, sarà possibile dare un effettivo ruolo,alle riformate Comunità montanecalabresi”.

NUOVECOMUNITA’MONTANECALABRESIUUnniioonnii ddeeii ccoommuunnii ee aaggeennzziiee ddeell tteerrrriittoorriioo

CALABRIA

� “Sono confermate tutte le risorsedestinate per il 2008 ai Comunicollocati in aree svantaggiate dimontagna.” Lo assicura l’Assessorealle Politiche degli Enti Locali ePersonale della Regione del Veneto,Flavio Silvestrin, tranquillizzando cosìquei Comuni che temevano di essereesclusi dai finanziamenti regionali per“spese di investimento finalizzate almiglioramento dei servizi e dellaqualità della vita dei cittadini residenti”.Il fatto che per gli effetti del DPCMpubblicato nella Gazzetta Ufficiale del27 novembre 2008 - aggiungeSilvestrin - siano state cancellate ottoComunità montane, non significa che iComuni ad esse appartenenti nonsiano più destinatari delle risorse comegià previsto con il bando approvatodalla Giunta regionale. La Regione del Veneto, infatti, conl’adozione della Legge n.30 del 2007cui il bando fa riferimento, hasottolineato il proprio impegno afavore dei Comuni ricadenti nelle areesvantaggiate di montagna e del VenetoOrientale, con priorità per quelli con

popolazione inferiore ai 5.000 abitanti eche presentano situazioni di disagiosocio-economico. In ragione di ciò,ogni iniziativa economica era ed èindirizzata alle singole Amministrazioni comunali e non alleComunità Montane di cui fanno ofacevano parte.

VENETO

Recepite molte indicazioni daUncem Calabria. Dare oraconcreta attuazione alla legge

Risorse ai comunimontaniL’assessore Silvestrin chiarisce

14 UNCEMNOTIZIE DICEMBRE 2008

Spese a totale carico degli entilocali, data la scarsità diutenza privata nei territorieconomicamente marginali

Istituzioni

Il modo e l’equità con cui unPaese distribuisce al suo internole opportunità e i frutti indotti del

progresso (tecnologico, economico oculturale) ne testimonia anche il tenore disocialità, di civiltà.In Italia, per quanto concerne gli aspettitecnologici del progresso, esiste un recorddi esclusione a carico dei territori montani:record di quantità e record di durata. Dopooltre 60 anni di trasmissioni radiotelevisivenel 90% delle vallate piemontesi arrivano astento uno, al massimo due, canali televisivipubblici (e altrettanti privati) e non più diuna (raramente due) reti radiofonichepubbliche. Probabilmente questa situazionepresenta anche risvolti penali (appenapossibile dovremo indagare sulle ragioniper cui il pubblico servizio radiotelevisivopresenta così diffuse e ricorrentiinterruzioni di tipo geografico-ambientale).E’ tuttavia accertato che i problemi sono dinatura economica con risvolti di naturadolosa.La RAI ha un contratto di servizio con loStato in base al quale deve garantire ilservizio su tutto il territorio nazionale: secosì non fosse ci sarebbero aspetti diincostituzionalità per violazione delprincipio di uguaglianza dei cittadini. La Raicertamente dispone delle tecnologienecessarie per raggiungere agevolmente(anche se con il sostegno di costi specifici)tutto il territorio nazionale. Il motivo per cuiè inadempiente è certamente legato aobiettivi di lucro ma la pubblica tolleranzaparte dall’accettazione di una specie di statodi “esclusione dal diritto” per il territoriomontano a carico del quale si accetta unaplateale limitazione del diritto diuguaglianza sancito dalla Costituzione. Perla telefonia mobile, consentendo lo Stato aigestori di agire come credono (salvocontratti per aree circoscritte, con regoleprive di reale controllo), la ricezione inmolte vallate è quasi una casualità. Anchequi c’è un “diritto di servizio” che si ponecome un moderno diritto di cittadinanza eche dovrebbe essere garantito in quantotale su tutto il territorio. Abbiamo visto inoccasione delle recenti nevicate quanti altridiritti non siano garantiti ai cittadini delleterre alte. E dato che consideriamo lamisura colma e traboccante abbiamodeciso, come Uncem Piemonte, di superare le tradizionali (e platoniche)proteste politiche passando alle denuncepenali ed alla richiesta di danni verso igestori responsabili dei disservizi (e traquesti, con responsabilità gravissima, laTelecom). Ora però siamo nell’epoca del passaggio daisegnali analogici a quelli digitali con ungrande potenziamento delle capacità di

trasporto e diffusione dei segnaliradiotelevisivi ed informatici e la possibilitàdi superare ogni remora di ordine tecnicoalla fornitura dei servizi su tutto il territorio,montagne comprese. In Piemonte va dato atto alla Regione diaver affrontato costi finanziari notevoli inquesta direzione con l’organizzazione anchedi un’importante attività di monitoraggio deirisultati dei lavori tuttora in corso. Nelfrattempo, come ovunque, gestori privati di

servizi informatici offrono suggestive (machi ha gli strumenti per un’adeguatavalutazione?) opportunità di collegamenti,naturalmente con spese a totale carico degliEnti locali, data la scarsità di utenza privatanei territori economicamente marginali ed abassa intensità di popolazione. I comuni comprano ma siamo certi inpartenza che, senza una reteistituzionalmente garantita e controllata,andremo incontro a incongruenze tecnichee, nel tempo, a forme costose diinadeguatezza e disservizi. Siamo di fronte a nuove grandi opportunitàma anche al rischio che “more solito” unadistribuzione ineguale di questi prodotti delprogresso tecnologico possa determinarenuove marginalità a carico dei territorimontani.

OPPORTUNITA’ E RISCHIALLA VIGILIA DEL PASSAGGIO AL SEGNALE DIGITALE, IL PRESIDENTE DI UNCEM PIEMONTE LIDO RIBA RIFLETTE SUL“RECORD DI ESCLUSIONE” A CARICO DEI TERRITORI MONTANI SUL FRONTE DELLE NUOVE TECNOLOGIE, PUR DANDO MERITOALLA REGIONE PIEMONTE DI AFFRONTARE CON SERIETÀ IL PROBLEMA

DA ANALOGICO A DIGITALE IN MONTAGNA

L’OPINIONE

DICEMBRE 2009 UNCEMNOTIZIE 15

L’AGENDA DEL MESEEventi, convegni, cultura…

Flash

Torino 20 gennaio

Momento d’incontro tra bilanci eprospettive, dedicato ai vari attori delsettore, per tirare le somme del lavorosvolto finora e definire i futuri sviluppi

www.regione.piemonte.it

EVENTO LUOGO DATA IN BREVE PER SAPERNE DI PIU’

La formazioneprofessionale nelsettore forestale

Bolzano 22-25 gennaioIV ediz. della fiera internazionalespecializzata nell’efficienza energetica enell’edilizia sostenibile

www.agenziacasaclima.itKLIMAHOUSE 09

LLuuooggoo:: Mirano(VE) gennaio/marzo

Corso di formazione – dedicato a MarioRigoni Stern – per conoscere i grandianimali della montagna

www.passiv.deLa grande faunadelle Alpi

Italia 16-23 febbraio Mobilitazione nazionale per celebrarel’entrata in vigore del protocollo di Kyoto [email protected] settimana del

Clima

Bolzano 2-3 aprile

Presentazione risultati ricerca sul clima emomento di confronto e approfondimentocon escursioni presso progetti modello neidintorni di Bolzano

www.cipra.orgConvegnointernazionale

Rimini 1-3 apriletradizionale appuntamento di confrontosull’innovazione e la modernizzazionedella Pubblica Amministrazione

www.euro-pa.itEURO PA

� Una raccolta di scritti di Mario RigoniStern per celebrare un uomo e un’operanella quale il legame tra memoria e naturaè stato il fil rouge che ha condotto allascoperta di un modo di sentire asciutto,pulito, montanaro, colmo di valori e diavventure.Un cammino letterario cominciato con deifogli in uno zaino nel lager tedesco inMasuria e che nel tempo ha espresso unmondo poetico maturato anche attraversola lettura di Tolstoj, Gorki, Cechov ePuškin.

L’opera omnia edita Mondadori racchiudetutto il mondo di Stern, simbolo di unamontagna vera e di uomini e donne chehanno fatto della fatica una consuetudinedi vita. Asiago – sua terra natale – è ilfulcro di tutto: rifugio, patria, luogo diispirazione letteraria. Lo scrittore

tratteggia nelvolume unaltipiano sereno ereso splendidodalla forzavivificante dellanatura. Tantestorie per unamontagna sempreuguale che oggi,merita piùattenzione e rispetto. Il rispetto che glidava Rigoni Stern.

ARNOLDO MONDADORI EDITORE

> L’opera

RIGONI STERN - STORIE DALL’ALTIPIANO

Uomini, luoghi, monti efreddo nell’opera di MarioRigoni Stern

16 UNCEMNOTIZIE DICEMBRE 2008

�� Dall’anno 2008 sono destinate risorse perun ammontare annuale di 40 milioni di euroal fondo per la promozione delle energierinnovabili e dell’efficienza energetica,attraverso il controllo e la riduzione delleemissioni inquinanti e climalteranti, nonchéper la promozione della produzione dienergia elettrica da solare termodinamico (dicui all’art. 2, c. 322, legge n. 244/07).Considerato che entro cinque mesi dalla datadi entrata in vigore delle legge finanziariaavrebbe dovuto essere emanato un decretodel Ministro in indirizzo per individuare lemodalità di utilizzazione del fondo e che atutt’oggi tale provvedimento non risultaancora emanato, la Sen. Thaler Ausserhoferlo scorso dicembre ha chiesto al Ministrodell’Ambiente di sapere quali motivazioniabbiano ritardato l’emanazione delprovvedimento e quali siano i tempi ancoranecessari alla sua emanazione.Quanto al decreto-legge n. 185 del 2008,esso contiene all’articolo 29 disposizioni adefficacia retroattiva che regolano in mododifferente il meccanismo per accedere alleagevolazioni fiscali per gli interventi diriqualificazione energetica.Il nuovo meccanismo consente di beneficiaredell’agevolazione solo se l’istanza presentatadall’interessato è accoltadall’Amministrazione finanziaria entro iltermine di 30 giorni e il silenzio della stessaequivale al suo rigetto.Considerato che famiglie ed imprese, sicuredi poter contare sull’agevolazione di cuisopra, hanno già sostenuto delle spese perl’anno 2008, la Sen. Thaler Ausserhofer hachiesto al Ministro dell’Economia se nonritenga opportuna la soppressione dellanorma che introduce le nuove procedure perla concessione dell’agevolazione fiscaleovvero, in alternativa, l’applicazione di taleprocedura a decorrere dal 2009, togliendoquindi efficacia retroattiva alla norma.Sull’argomento, il Ministro dello sviluppoeconomico ha risposto alla Cameraall’interrogazione Donadi ed altri chechiedeva gli orientamenti del Governo inmerito ad agevolazioni fiscali per le spese diristrutturazione e riqualificazione energeticadegli edifici.La detrazione del 55 per cento per le spese diristrutturazione e riqualificazione energeticadegli edifici ha prodotto positivi risultati intermini di sensibilizzazione verso i temienergetici ed ambientali, oltre che sul pianoindustriale, occupazionale e dell’emersione

ENERGIE RINNOVABILI ERIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

del sommerso, ha affermato il Ministro.Tuttavia le oltre 100 mila domande stimatenel 2008 determinano un potenziale didetrazione di circa un miliardo di euro allordo delle maggiori entrate indotte da questamisura. Questo trend, se confermato,impone una verifica della sostenibilitàfinanziaria dell’intervento.Per questa ragione, ha spiegato il MinistroScajola, nel d.l. 185/08 il Ministerodell’Economia ha introdotto alcuni correttivifinalizzati a garantire la fruizione del beneficioentro i limiti delle risorse disponibili. Lemodifiche apportate non avranno efficaciaretroattiva, ha confermato il Ministro, e nonpregiudicheranno gli investimenti effettuati.Personalmente, il Ministro ha dichiarato diritenere che in sede di conversione l’articolopossa essere migliorato, in modo dasemplificare e rendere più certa l’applicazionedel beneficio fiscale, che incidepositivamente sul settore delle costruzioni,quindi sui livelli occupazionali, sul gettitodell’IVA e sull’emersione del sommerso. Aquesto fine il Governo metterà a puntoemendamenti correttivi sia nell’ambito dellemodifiche alle norme relative alla materiaenergetica e anche al funzionamento delmercato elettrico.

DETRAIBILITA’ DELLE SPESEPER IL RISPARMIOENERGETICO� Con un’interrogazione al Ministrodell’Economia, l’On. Froner, Vicepresidentedel Gruppo Parlamentare Amici dellaMontagna, ha chiesto di conoscere quale siala linea del Governo in materia di efficienzaenergetica e come intenda attuarla,risultando incomprensibile la ragione per laquale si è deciso di modificare la precedentenormativa che era di sostegno all’ambiente inlinea con le priorità riconosciute dalProtocollo di Kyoto, che permetteva allefamiglie di risparmiare sulle bolletteenergetiche, che era stata utilizzata da230.000 famiglie e che aveva messo in motoun volano di affari superiore a tre miliardi dieuro. L‘articolo 29 del d.l. n. 185 del 2008 –ha precisato l’interrogante – rivede, infatti, ilmeccanismo della detraibilità delle spese peril risparmio energetico effettuate dai cittadinie dalle imprese e lo sconto fiscale non è piùcommisurato all’entità delle opere intraprese,ma in funzione dei fondi disponibili.

DECRETI ATTUATIVICERTIFICATI VERDI� Intervenendo in Commissione ambientedella Camera il Sottosegretario Cosentino harisposto ad una interrogazione dell’On. Fronerfacendo presente che i decreti attuativi degliincentivi previsti dalla finanziaria 2008 per laproduzione di energia elettrica con impiantialimentati da fonti energetiche rinnovabili, èstato predisposto dal Ministero dello sviluppo

Agevolazioni contributiveaziende agricole montaneprorogate a tutto il 2009

Le norme

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AZIENDE AGRICOLE MONTANE

� L’On. Briguglio – rivolgendosi al Ministrodelle Politiche agricole in Assemblea allaCamera – ha chiesto di conoscere le iniziativevolte ad estendere, per il prossimo triennio2009-2011, le agevolazioni contributive -previste dall’articolo 1, commi 1 e 2 deldecreto-legge 10 gennaio 2006 n. 2, legge n.81 del 2006 - per le aziende agricole assuntrici

di manodopera ubicate nelle zone svantaggiatee montane e nelle regioni dell’ex Obiettivo 1 ein particolare della Sicilia.Rammentiamo tuttavia che le suddetteagevolazioni sono state prorogate per tutto il2009, a seguito di specifica iniziativa sollecitatada Uncem al Gruppo parlamentare Amici dellaMontagna.

pieno funzionamento del nuovo Ente, si èpervenuti alla determinazione, d’intesa con icompetenti uffici della Presidenza delConsiglio, di destinare all’Ente ItalianoMontagna una dotazione di risorse pari aeuro 2.800.000. Con nota del 3 dicembre2008 a firma del Ministro è stato chiesto alMinistero dell’economia, Ragioneria Generaledello Stato, di voler provvedere alla relativavariazione di bilancio in diminuzionedell’importo suddetto, in termini dicompetenza e di cassa, dal cap. 7236 dellostato di previsione della spesa del MIUR perl’anno 2009, da trasferire, in aumento, sulcompetente capitolo della Presidenza delconsiglio dei ministri.

IMMOBILI MILITARI,TRASFERIMENTOAUTONOMIE LOCALI� L’On. Fava ed altri hanno presentato unarisoluzione in Commissione Difesa cheintende impegnare il Governo a:presentare entro il 31 marzo 2009 alParlamento una esaustiva relazione sulleoperazioni di dismissione relative agliimmobili militari considerati non più utilicondotte fino al 31 dicembre 2008, sui lorobeneficiari e sui ricavi ottenutidall’Amministrazione della Difesa, nonché unrapporto scritto sullo stato di avanzamentodei programmi di alienazione, permuta,ristrutturazione ed acquisto che interessano ilcosiddetto patrimonio abitativo della Difesa,aggiornato al 31 dicembre 2008;riconsiderare quanto prima la posizioneassunta in seguito all’approvazione dellalegge 6 agosto 2008, n. 133, che ha esclusola possibilità di trasferimenti a titolo gratuitoo comunque agevolato alle autonomie localidi immobili militari non più utiliall’Amministrazione della difesa.Fonte: elaborazioni UNCEM su dati Westminster S.p.a.

economico e presentato al Ministerodell’Ambiente ed alle Associazioni degli operatoridel settore per osservazioni. Tale decretospecifica le modalità di incentivazione dellaproduzione di elettricità da fonti rinnovabili eprevede, tra l’altro, l’incentivazione della quotadi produzione di energia elettrica imputabile afonti rinnovabili negli impianti che utilizzano irifiuti. E’ stato predisposto, inoltre, un decretointerministeriale in materia di incentivazionedella produzione di energia elettrica daconversione fotovoltaica, recante modifiche alDM del 19 febbraio 2007, per il quale è statorichiesto il concerto al Ministero dell’ambiente.

COMUNITA’ MONTANE EVERTENZE SU FERIEARRETRATE� L’On. Contento si è rivolto al Ministro perla Pubblica Amministrazione per sapere serisulti che effettivamente siano in corsovertenze, anche a carattere giudiziario, traalcuni Comuni e Comunità montane e propriex dipendenti i quali, all’atto di entrare inquiescenza, sosterrebbero di aver diritto allamonetizzazione non solo delle ferie nongodute per ragioni di servizio nel corsodell’ultimo anno di attività bensì anche deglianni pregressi. In caso di rispostaaffermativa, il parlamentare chiede se, allaluce dell’attuale CCNL del comparto, le ferienon fruite possano essere cumulate al fine diuna loro futura liquidazione complessiva ose, piuttosto, le stesse non debbano essereattribuite al dipendente nel corso delsuccessivo anno solare e se poi non intendaintervenire nella vicenda per gli opportunichiarimenti interpretativi del caso, mediantela pubblicazione di apposita circolare agli EntiLocali o altro provvedimento ritenuto adattoall’esigenza informativa dei diretti interessati.L’interrogante ha chiarito che il CCNL per leRegioni e le Autonomie Locali non sembraprevedere la citata facoltà di cumulo.

ENTI PARCO� E’ stata depositata in CommissioneAmbiente della Camera la risoluzioneGermanà che intende impegnare il Governo aprevedere che il personale in servizio negliEnti parco partecipati da regioni ed enti locali,impiegato per far fronte ai fabbisogni di talienti, venga inquadrato esclusivamente nellecategorie per le quali è in possesso delrelativo titolo di studio in modo che iltrattamento economico assegnato adpersonam sia assorbito con i successivi

miglioramenti contrattuali e sia fatto salvoesclusivamente in caso di mobilità presso glienti partecipanti. Sollecitato anche l’impegnoa far sì che le dotazioni organiche degli Entiparco, ferma restando l’applicazionedell’articolo 74 del d.l. n. 112/08, possanoessere rideterminate in funzione dellenecessità degli enti e degli organismicostituenti e partecipanti esclusivamente neilimiti delle risorse da questi previste a tal finenei bilanci di previsione.

RICONOSCIMENTO FONDI EIM� In Commissione cultura della Camera,sollecitato dall’On. Caparini il SottosegretarioPizza ha ribadito che il Ministero non haprevisto, nel decreto di riparto del Fondoordinario degli Enti di ricerca per l’anno2007, l’assegnazione di alcun contributoall’Istituto Nazionale della Montagna (IMONT)in quanto, i commi 1279 e 1280 dell’articolo1 della legge finanziaria 2007, prevedevano lasoppressione di detto Ente entro trenta giornidall’entrata in vigore della legge stessa e laconseguente istituzione dell’Ente ItalianoMontagna (EIM), posto sotto la vigilanzaesclusiva della Presidenza del Consiglio deiministri. Pertanto, è cessata, a decorrere dal1° febbraio 2007, la competenza delMinistero sull’Ente. Tra l’altro, solo nel 2008,a esercizio finanziario 2007 già scaduto,l’articolo 2, comma 45 della legge finanziaria2008, con interpretazione autentica delpredetto comma 1282, ha ammesso che lerisorse «da trasferire all’EIM sono tutte quellecomplessivamente già attribuite all’IstitutoNazionale per la Montagna». Proprio inconsiderazione della necessità deltrasferimento delle suddette risorse, aseguito di una serie di riunioni tra leAmministrazioni interessate, allo scopo didefinire l’ammontare di una quota difinanziamento finalizzata ad assicurare il

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Notizie dal Territorio

La Comunità montana Bassa Valle diSusa e Val Cenischia da qualche

anno ha intrapreso una serie di azioni,progetti e attività volte a diffondere lacultura e le tecniche del risparmioenergetico, in particolare in relazione aiconsumi degli edifici e a sostenere lepratiche di produzione locale di energia dafonti rinnovabili. Questo obiettivo -culturale, tecnico e politico - è statoabbracciato dal territorio nel suo insieme econdiviso dalle amministrazioni comunaliche compongono la Comunità montana.Inoltre, esso si armonizza e staproducendo diverse forme dicollaborazione con le strategie degli entiprovinciali e regionali. Nel processo sonogià coinvolti numerosi partner quali ilPolitecnico di Torino, la SocietàMeteorologica Subalpina, iiSBE Italia, percitarne alcuni di rilievo sovraterritoriale.Nel 2007 è stata predisposta dall’areaambiente della Comunità montana lascheda progettuale ”Autonomia energeticadella Valle di Susa”, che prevedeva leseguenti azioni progettuali:> “diagnosi energetica” di due edificipubblici per Comune, vale a dire un’analisisulle loro dispersioni energetiche corredatada opportuni rimedi; la ristrutturazione“energetica” dovrà farli rientrare nellafascia dei consumi non superiore ai 70kWh al metro quadrato all’anno > incontri informativi e di aggiornamento

sul tema dell’efficienza energetica e delrisparmio energetico sia per gliAmministratori che per i tecnici dei Comuni > integrazione/allegato al regolamentoedilizio Comunale> campagna di informazione costante sultema dell’efficienza energetica esull’andamento del progetto per unammontare totale di progetto di € 165.000di cui € 150.000 a carico del MinisteroAmbiente ed € 15.000 a carico dellaComunità montana. Quest’ultima ha approvato a giugno 2007la bozza di convenzione col Ministerodell’Ambiente e della tutela del territorioper l’attuazione del progetto ”Autonomiaenergetica della Valle di Susa.Per la realizzazione l’Ente si è rivolto alPolitecnico di Torino, mediante unContratto di ricerca tra il Dipartimento diEnergetica e la Comunità montana Bassavalle di Susa e val Cenischia per unaricerca dal titolo: “Programma dimiglioramento dell’efficienza energeticadegli edifici pubblici nel territorio dellaComunità montana Bassa valle di Susa eval Cenischia”. Il contratto consta deiseguenti punti:> diagnosi energetica di 48 edifici pubblici(2 per ciascun Comune del territorio e 2della Comunità montana)> attività di formazione> definizione di un “allegato energeticotipo” per i Regolamenti Edilizi

> programma di comunicazione/sensibilizzazione

DIAGNOSI ENERGETICALa diagnosi energetica è stata condotta conuna procedura di tipo operational rating. E’stata quindi una diagnostica energetica degliedifici di tipo operativo che si inquadra in unprogetto su scala territoriale finalizzato alrilievo dello stato energetico dell’ediliziapubblica della Comunità. Con questaimpostazione, il progetto ha assunto unvalore dimostrativo: esso rappresenta unprogetto pilota la cui esperienza potrà essereacquisita e messa in atto in altre realtà.La metodologia di lavoro si è sviluppata neiseguenti punti:> Individuazione delle fonti interne e/oesterne alla Comunità per il recupero deidati utili ai fini dell’esecuzione dell’attività.> Definizione e raccolta dei dati necessarialla caratterizzazione termo-energetica degliedifici: dati tipologici, geometrici (volumeriscaldato, superficie riscaldata, superficiedisperdente opaca, superficie disperdentevetrata, etc.), termofisici (delle paretiopache e finestrate) e impiantistici (potenzetermiche, potenze elettriche, etc). > Raccolta dei dati di consumo: energiatermica, energia elettrica, acqua potabile(quando reperibile), raccolta dei dati dioccupazione (numero di posti di lavoro,numero di addetti), definizione di undatabase strutturato e informatizzato per la

CM BASSA VAL DI SUSA E VAL CENISCHIA

AZIONI E PROGETTIIN FAVOREDELL’ENERGIAL’AUTONOMIA ENERGETICA DELLA MONTAGNA HA CHIAMATO A RACCOLTADIVERSI PARTNER NAZIONALI, TRA CUI IL POLITECNICO DI TORINO

ENERGIA

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Notizie dal Territorio

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Notizie dal Territorio

raccolta e archiviazione dei dati,elaborazione dei dati di consumo edefinizione di indici di consumo, tra cui gliindici di consumo specifici riferiti al volumee alla superficie e gli indici di consumoriferiti all’occupazione (p. es. numero diaddetti). I consumi energetici per il riscaldamentosono stati inoltre riferiti ad un climaconvenzionale (utilizzando i gradi giornodelle diverse località), al fine di rendere iconsumi di tutti gli edifici comparabili.Per ciascuno degli edifici sono stateindividuate le fonti energetiche utilizzate e lerelative finalità al fine di fornire tutte leindicazioni necessarie all’effettuazione delladiagnostica energetico-ambientale siadell’intero parco edilizio oggetto di studio,sia dei singoli soggetti energivori.L’effettuazione delle analisi descritte hannocondotto alla definizione di unaclassificazione energetica degli edifici delparco edilizio e dei loro impatti ambientali.Ciò ha permesso di individuare soggettienergivori critici per i quali è stato possibilevalutare una priorità di intervento.A ciò è seguita la definizione delle propostedi riqualificazione energetica che riguardanoil sistema edificio-impianti: queste propostesono state sostenute da una seppursintetica analisi costi/benefici.L’attività ha consentito finora quindi ai

Comuni della Comunità di:> confrontare lo stato energetico dei loroedifici con quello degli altri Comuni> valutare le tipologie di intervento daadottare per il miglioramento degli edifici,sulla base di considerazioni tecniche,energetiche, ambientali ed economiche> programmare gli interventi dimanutenzione straordinaria da mettere inatto per la riqualificazione energetica degliedifici> disporre di uno strumento, di facileutilizzo, di monitoraggio e controllocontinuo dei consumi degli edifici Le risultanze dell’attività condotta sarannoessere inserite, al fine di dare visibilità alivello europeo all’attività stessa, tra leesperienza pilota di progetti europei(Datamine e Managenergy).

ATTIVITÀ DI FORMAZIONEL’attività di formazione prevedeva 3giornate, a carattere seminarialespecificamente rivolte all’approfondimento

delle tematiche affrontate nel progetto,dedicate ad amministratori e tecniciComunali, progettisti ed installatori eartigiani. Sinora sono stati organizzati edeffettuati i seminari per le prime duecategorie; essi hanno consentito ai diversiattori individuati di acquisire le conoscenzee le informazioni per operare in modocongruente con le linee d’azione previstedal progetto, con particolare riferimento alprocesso di riqualificazione degli edificidella Comunità. Le giornate formative sonostate organizzate in modo coordinato con lealtre iniziative già in atto nella Comunità.

DEFINIZIONE DI UN “ALLEGATOENERGETICO TIPO” PER I REGOLAMENTIEDILIZIL’attività consisteva nelle definizione eproposta di un “Allegato Energetico Tipo”per la Comunità; il documento dovevafornire una base comune di indirizzo allaprogettazione e costruzione di edificienergeticamente e ambientalmentesostenibili, sotto forma di un documentoadattabile alle specifiche esigenze locali diogni Comune.A partire da gennaio 2008 si è aperto unconfronto diretto coi Comuni ed ilPolitecnico, attraverso incontri diretti ediscussioni, per arrivare ad un documentotecnico finale condiviso, presentato ai

E’un progetto pilota la cuiesperienza potrà essereacquisita e messa in atto inaltre realtà

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Comuni il 17 aprile 2008, successivamentesottoposto a verifica dei singoli Comuni edefinitivamente licenziato nell’incontro del24 luglio 2008.Il documento definitivo, prodotto dalPolitecnico di Torino - Dipartimento diEnergetica - in data 1° agosto 2008 daltitolo “Allegato Energetico Ambientale dellaComunità montana Bassa valle di Susa eval Cenischia” contiene in particolareall’allegato 2 le schede tecniche costituentil’allegato tecnico vero e proprio alregolamento edilizio comunale. Si tratta dischede di colore diverso:quelle rosse richiamano la normativavigente (requisiti acustici passivi,caratteristiche termofisiche, generazionedell’energia termica, energia primaria per laclimatizzazione invernale, solare termico,solare fotovoltaico) e sono obbligatoriequelle blu sono facoltative e ciascunComune a seconda della sua sensibilià econdizione può inserirle o meno (energiatermica per il riscaldamento ambientale,generazione dell’energia termica efrigorifera, impianto centralizzato congestione autonoma e contabilizzazioneseparata, consumo idrico)quelle verdi sono incentivate, ossia ilComune le inserisce se decide diincentivarle con varie modalità (ventilazionemeccanica controllata, emissioni di CO2,recupero delle acque piovane)vi sono poi alcune schede di buone pratiche(riduzione dei consumi per illuminazione edelettrodomestici, uso dei materiali)La Comunità montana ha approvato glielaborati con e ne ha disposto il successivoinvìo ai Comuni per l’approvazione da partedei singoli consigli comunali; il processo èin corso.

PROGRAMMA DICOMUNICAZIONE/SENSIBILIZZAZIONEL’attività prevedeva la definizione e stesuradi questionari di auto-valutazione deiconsumi energetici delle scuole (compilatidagli alunni delle scuole stesse) al fine di farcrescere nei giovani la sensibilità neiconfronti dei problemi energetici eambientali.E’ stato predisposto e stampato ilquestionario, che verrà distribuito dagennaio 2009.

CAMPAGNA DI INFORMAZIONE COSTANTESUL TEMA DELL’EFFICIENZA ENERGETICAE SULL’ANDAMENTO DEL PROGETTOLa Comunità montana ha aperto nel 2007uno sportello itinerante per l’energia ed ilrisparmio. L’attività in oggetto si componedi due parti principali: le serate informativee le attività di Sportello vere e proprio. Leserate informative hanno avuto lo scopo di: 1. sensibilizzare la popolazione sulle azioniche migliorano significativamente ilpanorama dei consumi energetici e 2.proporre ai cittadini il servizio di “SportelloEnergetico” (raccogliere e supportare lerichieste della popolazione con“raccomandazioni” mirate alle necessità delterritorio, indicando chiaramente le prioritàdi intervento; supportare le amministrazionilocali per affrontare il cambiamento;coinvolgere i cittadini trasformare ilproblema energetico in una opportunità

condivisa per il territorio; rispondere indiretta alle domande dei cittadini ).Lo sportello prevede un’attività di back-office (creazione della documentazionenecessaria ad operare) ed una di front-office (attività verso l’utenza cioè cittadini eamministrazioni). L’iniziativa si configura pertanto come unsupporto alle Amministrazioni comunalinell’avvìo ed accompagnamento a regime diun sistema diffuso di concrete applicazionidi risparmio energetico in ambito edilizio.Luoghi e tempi opportuni per il recapito“energetico” a favore dei cittadini sono divolta in volta concordati con i Comuni; gliincaricati rispondono in particolare sunormativa di riferimento, definizione disoluzioni standard, iter e modalità diaccesso ad incentivi pubblici;lo sportello non fornisce studi di fattibilitàma “raccomandazioni” sulle soluzioni piùindicate ai vari casi presentati dai cittadini.La Comunità montana ha in propositoindividuato un pool di professionisti/espertidel settore cui affidare gli interventiinformativi delle serate e l’attività di front-office dello sportello. I vari tecnici sonochiamati ad intervenire in base alle esigenzespecifiche ed al lorocurriculum/specializzazione energetica. Nell’ambito dell’attività di divulgazione delprogetto la Comunità montana haorganizzato alcuni momenti convegnisticinel corso della manifestazione BioenergiaExpo Convegni che, ormai alla sua terzaedizione, si è tenuta a Susa dal 2 al 5ottobre 2008.In particolare è stato organizzato giovedì 2ottobre un convegno dal titolo “Riduzionedella CO2 ed esperienze della Comunitàmontana: programmi locali e opportunità difinanziamento“.Il prof. Marco Filippi - Vice Rettore delPolitecnico e Ordinario di Fisica TecnicaAmbientale presso la I° Facoltà diArchitettura - ha fatto il punto suiprogrammi messi in atto a livello europeo enazionale per il miglioramentodell’efficienza energetica degli edifici e lariduzione delle emissioni di CO2. La prof.ssa

Magrini - Ordinario di Fisica Tecnica pressol’Università di Pavia - ha introdotto invece ilegami esistenti tra climatizzazioneinvernale, efficienza energetica degli edificied emissioni di CO2.Incentrati sugli strumenti operativi sonostati gli interventi di Stefano Corgnati -Ricercatore di ruolo presso il Politecnico diTorino - e Luca Rollino - Ricercatore acontratto presso il Politecnico di Torino -,che hanno illustrato il ruolo sempre piùimportante degli Allegati energetico-ambientali come strumento a disposizionedelle Amministrazioni locali.Il prof. Vincenzo Corrado - DocenteAssociato presso la I° Facoltà diArchitettura del Politecnico di Torino - haspiegato gli strumenti messi a disposizionea livello comunitario per l’analisi energetica.Alice Cerutti e Luca Rollino - Ricercatori acontratto presso il Politecnico di Torino -hanno fatto infine il punto sulla figuradell’utente sostenibile come elementofondamentale per ottenere risultatisignificativi nella riduzione della CO2.Per dare un ulteriore servizio ai cittadini epromuovere le iniziative è stato creatoappositamente un sito Internet www.e-valsusa.it da consultare ed utilizzare a 360gradi sulla tematica risparmio ed energiepulite, oltre che per tenersi informati suiprogetti e le iniziative del settore.“I progetti del territorio valsusino sulrisparmio energetico” dice AntonioFerrentino, presidente della Comunitàmontana con delega all’ambiente – “sonotanti ed importanti, dallo Sportello itineranteper il risparmio e l’energia, già attivo damaggio 2008, alla diagnosi energetica degliedifici pubblici, dall’allegato energetico airegolamenti edilizi comunali all’attività conle scuole. Inoltre l’Ente si muoveattivamente in progetti di uso energeticoalternativo (biomasse, con la realizzazionedi 5 caldaie a cippato in altrettanti Comuni;acqua, con il progetto “S.I.A.C.” sugliacquedotti ad uso energetico; fotovoltaico,con il progetto Speciale Integrato “il sole,catalizzatore di Imprese”.

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COSA STAACCADENDO

DIGITALE TERRESTRE

DTT

Montagna futura

NEL 2009 “SWITCH OFF” PERVALLE D’AOSTA, PIEMONTEOCCIDENTALE, TRENTINO ALTOADIGE, LAZIO E CAMPANIA

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DIGITALE TERRESTRE

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Montagna futuraLa televisione digitale terrestre(identificata con le sigle DTT, DigitalTerrestrial Television, e DVB-T, DigitalVideo Broadcasting – Terrestrial),costituisce una evoluzione tecnologica deltradizionale sistema televisivo analogicodovuta all’adozione di un sistema ditrasmissione numerico, o digitale. Il nuovo sistema di trasmissione portacon sé numerosi vantaggi e benefici: unagrande flessibilità, perché è possibileutilizzare la capacità di trasmissione diuna singola frequenza per il trasporto di 4o 5 programmi con qualità standard –aumentando, di fatto, il numero diprogrammi disponibili – oppure per iltrasporto di un segnale in alta definizione– aumentando notevolmente la qualità delsegnale video. Una grande efficienzaquesta, che consente la riduzione delproblema del sovraffollamento dellebande di frequenza terrestri grazie allapossibilità di introdurre reti SFN a largacopertura (regionale e nazionale)impiegando trasmettitori sincronizzatioperanti sullo stesso canale aradiofrequenza; una maggioreintegrazione – il trattamento dei dati informato numerico favorisce laconvergenza del mondo dell’informatica edi quello delle telecomunicazioni – checonsente la trasformazionedell’apparecchio televisivo in unapiattaforma per lo sviluppo dei serviziinterattivi, in aggiunta alla funzionetradizionale di diffusione circolare deisegnali. Per poter ricevere le trasmissioniin DVB-T sono possibili due opzioni: 1) il collegamento al proprio televisoretradizionale di un’apparecchiatura diadattamento esterna detta decoder o settop box (in commercio si trovano decoder“interattivi”, dotati di lettore di smart cardper poter usufruire di eventuali servizi apagamento e di canale di ritorno per lecomunicazioni attraverso la rete internet,e decoder “zapper “ che consentono lasola visione dei programmi trasmessi inchiaro);2) la sostituzione del proprio apparecchiotelevisivo con un televisore dotato diricevitore DTT integrato e opzionalmentedel supporto al dispositivo Cam,acquistabile assieme al televisore o inpost-vendita, per la lettura delle smartcard (sempre per consentire l’abilitazionedei servizi a pagamento). Nei due casi è necessario effettuare ilcollegamento alla propria antenna diricezione terrestre (l’antenna tradizionale),che nella maggioranza dei casi non avràbisogno di essere modificata: gli impiantidi radioricezione per la televisione digitaleterrestre sono, infatti, identici a quelliusati per la ricezione analogica; solo inqualche caso, tuttavia, potrebbe essererichiesto il montaggio di un’antennasupplementare o l’adattamentodell’impianto esistente (ad esempioquando non si dispone già di un’antennanella banda su cui è irradiato il segnaledigitale o puntata in modo opportunoverso i siti trasmittenti).Il processo di adozione del digitaleterrestre è partito ufficialmente in Italiacon la Delibera n. 435/01/CONS

“Approvazione del regolamento relativoalla radiodiffusione terrestre in tecnicadigitale” dell’Autorità per le Garanzienelle Comunicazioni pubblicata sullaGazzetta Ufficiale della Repubblicaitaliana n. 284 del 06/12/2001, ed haportato, lo scorso 31 Ottobre 2008 – inlinea con quanto stabilito dal calendarioindicato nel decreto del 10 Settembre2008 firmato dal Ministro dello Sviluppo

economico Claudio Scajola – la Sardegnaad essere la prima regione “all digital”d’Italia. L’obiettivo successivo è quello diarrivare alla copertura del 70% delterritorio entro il 2010, passo necessarioper rispettare la scadenza del 12 dicembre2012 stabilita da una direttiva dell’UnioneEuropea che prevede lo spegnimento delletrasmissioni dei segnali televisivi analogiciin tutto il Paese.

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Le aree interessate allo “switch off” nel2009 sono la Valle d’Aosta per quantoriguarda il primo semestre, mentre perquanto riguarda il secondo semestre learee interessate sono il PiemonteOccidentale (province di Torino e Cuneo),il Trentino e Alto Adige (con inclusa laprovincia di Belluno), il Lazio e laCampania. Negli anni a seguire avverrà lospegnimento del segnale analogico per lealtre 10 macroaree in cui il decreto hasuddiviso l’Italia.In particolare la Regione Piemonte e laProvincia Autonoma di Trento avevano giàiniziato il proprio cammino verso loswitch off il 1 dicembre 2007 con la firmadei rispettivi protocolli d’intesa con ilMinistero delle Comunicazioni el’Associazione per la Televisione DigitaleTerrestre (ADGTVi), ai quali poi è seguitala costituzione di Task force che, secondole specificità delle diverse aree, sioccupano di affrontare le tematichetecniche-operative e finanziarie, quali adesempio verifica dell’adeguamento degliimpianti di trasmissione, sviluppo delleinfrastrutture di trasporto, sviluppo delleinfrastrutture necessarie nelle areemarginali, attività di comunicazione,iniziative di sostegno e supporto alle fascesociali disagiate.L’impegno richiesto dagli attori(istituzioni, emittenti e operatori,produttori) coinvolti in questa vera epropria rivoluzione non è di poco conto sesi considera a titolo di esempio chel’attività finora condotta dalla Task forcepiemontese ha consentito di individuare lapresenza di circa 1020 impianti analogicinelle sole provincie di Torino e Cuneo, dicui circa 230 all’interno del territorio diComunità montane.L’esito del conteggio, ottenutoincrociando i dati resi disponibili dall’ArpaPiemonte, dal Corecom Piemonte e ilrisultato di un apposito censimentopredisposto dalla Regione Piemonte permonitorare lo stato degli impianti e dei sititrasmissivi presenti nel territorio delleComunità montane, evidenzia come aqueste ultime dovrà essere prestataparticolare attenzione, sia per le questionifinanziarie relative all’ammodernamentodelle strutture, sia per i disagi dovuti alleeventuali perdite di segnale in occasionedella fase transitoria o di switch over:Regione Piemonte ha prontamentesegnalato l’importanza del problemapresso il Ministero e presso l’appositasede dell’organismo competente ComitatoNazionale Italia Digitale (CNID), ma saràsicuramente necessaria una fortecollaborazione da parte delle Comunitàmontane direttamente interessate dalprocesso di transizione.La Rai, Radiotelevisione Italiana S.p.A., apartire dal 5 Aprile 2007, con la firma delContratto di Servizio 2007-2009, si èimpegnata ad assicurare un grado dicopertura dei propri multiplex noninferiore all’85% della popolazione inambito nazionale: tale scelta derivadall’avere individuato una percentuale dicopertura che può ricadere tra il valore del70% (copertura classificata come“accettabile”) e quello del 95% (copertura

classificata come “buona”), ma anchedalla considerazione che, per una datasituazione, la ricezione può esseremigliorata trovando una posizione piùadeguata per l’antenna , usandoun’antenna più direzionale, impiegando unamplificatore d’antenna a basso rumorecon un guadagno più alto; d’altrondeproprio a causa della caratteristicaintrinseca della soglia di ricezione delsegnale televisivo digitale (al ridursi delcampo elettromagnetico si verifica unarapida transizione dalla ricezione quasiperfetta alla perdita del servizio) garantireuna disponibilità del servizio per il 99%delle località e del tempo risulta essere unobiettivo di copertura troppo oneroso acausa dei costi della rete di diffusione, cherichiederebbe un impiego di un numeromaggiore di trasmettitori o un aumentodrastico della potenza trasmessa; a taleproposito gli operatori di rete principali,Rai, Mediaset e Telecom, con lacostituzione della società Tivù s.r.l., hannoprogrammato una diffusionecomplementare dei programmi della tvdigitale terrestre che è basata su unapiattaforma satellitare ed un sistema piùeconomico ed efficace di gap fillerterrestri, gestendo la piattaforma tramiteun sistema consortile che è aperto anche

all’ingresso degli altri content provider(l’operatività reale della società, previstaper il primo quadrimestre del 2009, èsoggetta all’approvazione dell’Antitrust edell’Autorità per le garanzie nellacomunicazione).L’intero processo di transizione al digitale,oltre alle difficoltà di carattere tecnico,comporta anche delle ricadute di tiposociale: il Ministero dello SviluppoEconomico è impegnato a fronteggiarlecon diverse iniziative, quali ad esempiol’erogazione di contributi per l’acquistodei decoder, il lancio di campagne dipromozione sui vari mezzi dicomunicazione, l’attivazione di un numeroverde per le informazioni e l’assistenza aicittadini, l’aggiornamento di uno sitospecifico con tutte le notizie utili(http://decoder.comunicazioni.it) el’attivazione di sale operative per ilmonitoraggio delle varie operazioniintraprese; l’Adiconsum, l’associazione adifesa dei consumatori, segnalaprontamente i rischi e i vantaggi per ilconsumatore e promuove la realizzazionedi una legge specifica condivisa cheregolamenti tutta la transizione. I risultati finora ottenuti, definiti“straordinari” dal sottosegretario alleComunicazioni Paolo Romani, ma

comunque non privi di contraddizioni ecritiche, rappresentano in ogni caso unesperienza importante e un fondamentalepunto di partenza per ulteriori innovazionitecnologiche. (D. Perria, G.Ballocca)

Fare fronte comune con le Comunità montane peraffrontare il processo ditransizione

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EuropaRISORSE UE

PER BARCA LA SOLUZIONE STA NELLAPROGRAMMAZIONE PLURIENNALE. GARANZIA DISTABILITA’ DEL LAVORO

FONDI COMUNITARI IN ITALIA

IL SENATO AVVIAUN’INDAGINECONOSCITIVA

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La Commissione Politiche dell’UEdel Senato ha avviato l’indagine

conoscitiva sui profili di utilizzo e controllodei fondi comunitari in Italia conl’audizione del dott. Barca, dirigentegenerale del Ministero dell’Economia,nonché esperto in tema di fondi strutturalicomunitari.Barca ha ripercorso sinteticamente lagenesi dei finanziamenti di provenienzacomunitaria, tenendo a ricordare come,originariamente, questo tipo di fondi vennecreato con l’intento precipuo di facilitarel’integrazione, a livello europeo, deimercati nazionali attraversol’accompagnamento di adeguate politichestrutturali per le aree in difficoltà dellaComunità Europea. Sia a livelloaccademico che degli stessi organismicomunitari preposti alla supervisione deifondi si è arrivati ad un giudiziocomplessivamente controverso circa laeffettiva incidenza ed i concreti risultatirealizzati mediante l’erogazione dei fondicomunitari. Facendo, al riguardo,riferimento, a titolo esemplificativo, alcaso dell’Irlanda, ha sottolineato glielementi di dubbio che persistonorelativamente all’introduzione dicambiamenti, a livello sia microeconomicoche macroeconomico, grazie allaimplementazione della politica regionaleeuropea.Successivamente Barca ha enucleato quelliche, a suo avviso, possono essereconsiderati i punti di forza della politica dicoesione e del sistema dei fondi, ovvero:la loro programmazione pluriennale qualegaranzia di una conseguente impossibilitàdi diversa allocazione degli stessi versoaltri impieghi;> il fatto che si traducano in trasferimenticondizionati mediante una sorta di«contratto» – vigente con la sottoscrizionedei programmi operativi nazionali e deiquadri strategici nazionali tra l’Unione

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EuropaEuropea e i 27 Stati membri – in cuiciascun Paese si vede trasferiredeterminati fondi a condizione che rispettideterminati criteri;> gli obiettivi fissati nella programmazionedei fondi vengono tradotti in sistema diindicatori, misurabili e controllabili daciascun Paese e da ciascun interlocutoreistituzionale;> il Paese che riceve il finanziamento devedare conto alla Commissione del modo incui sta procedendo alla realizzazione degliobiettivi fissati;> diffusione, in ciascun Paese, di una piùconcreta cultura della valutazione ex postdegli obiettivi realmente centrati;> creazione, in seno all’amministrazionedella Commissione Europea, di appositi«team-Paese», incaricati di interloquire edi cooperare con le strutture diriferimento di ciascuno Stato per seguirel’esecuzione dei programmi e dei progettida finanziare.Invece, tra i punti di debolezza delcomplesso meccanismo di attuazione ditale politica:> la programmazione settennale deifinanziamenti comunitari, lungi dalrivelarsi rigida e priva di pur minimi spazidi manovra, ha dimostrato un certo gradodi flessibilità;> il meccanismo della cosiddetta«condizionalità» ha registrato tutta la suafragilità, dal momento che gli Statimembri si sono spesso impegnati araggiungere obiettivi non appropriati o,non raramente, poco credibili;> gli stessi documenti che danno contodei risultati ottenuti nella realizzazionedegli obiettivi hanno fornito, soprattuttonegli ultimi anni, dati e informazioni pococorrispondenti alla effettivaimplementazione dei progetti;> è mancata una autentica cultura dellavalutazione dei programmi, soprattuttoper quanto riguarda il loro concretoimpatto negli ambienti locali doveavrebbero dovuto incidere;> nel corso degli anni, la Commissioneeuropea è stata gravata sempre più dimaggiori oneri di verificabilità finanziariadei progetti con conseguente ricadutanegativa nel rapporto di cooperazione e dimonitoraggio con ogni singolo Paese.Infine, per Barca il principale aspettonegativo della politica di coesione è lacircostanza per cui non esiste un luogoformale di approfondita discussionepolitica sull’utilizzazione dei fondi inargomento.Per quanto riguarda l’Italia, ancorché nongoda di un giudizio favorevole in materiadi utilizzo dei fondi strutturali, è stato unodei pochi partner comunitari ad averassunto la scelta di fissare chiaramentedegli obiettivi. Conseguentemente, è statopossibile, in seguito, misurare il grado dieffettivo raggiungimento degli stessi.

L’Italia è tra i pochipaesi ad aver fissatochiaramente i propriobiettivi

BANDI

Il CCRE – Consiglio dei Comuni e delleregioni d’Europa lancia un appello acandidarsi, aperto alle Città e Regionieuropee interessate, ad accogliere i suoiStati Generali del 2012. Ogni 3 anni il

CCRE organizza gli Stati Generali cheriuniscono circa 1000 o più eletti locali eregionali ed esperti europei o di altricontinenti per dibattere su questionichiave di attualità. L’evento dura tre giorni,

AL VIA GLI OPEN DAYS2009SFIDE GLOBALI SOLUZIONI EUROPEE

L’INIZIATIVA

STATI GENERALI DEL CCRE 2012L’INVITO A CITTA’ E REGIONI

DICEMBRE 2009 UNCEMNOTIZIE 29

Il Comitato delle Regioni e la DG perla politica regionale della

Commissione Europea hanno lanciato lapreparazione degli Open Days 2009,informando i partecipanti all’incontro circai temi e le regole di partecipazioneall’evento. “Sfide globali, soluzionieuropee” sarà il titolo dell’edizione 2009nell’ambito della quale si svolgeranno iseminari che copriranno temi collegati allerisposte regionali alla crisi economica,cambiamento climatico, cooperazioneterritoriale ed impatto e futuro dellapolitica di coesione.

GEMELLAGGI

NASCE IL SITO DELCCRE RIVOLTO AGLIENTI LOCALIOBIETTIVO CERCARE NUOVIPARTNER DI GEMELLAGGIO

� Nasce il nuovo sito web del CCRE suigemellaggi. Disponibile in venti lingue,permette agli enti locali di trovare nuovipartner di gemellaggio attraverso unraffinato motore di ricerca. Il 13 novembrescorso a Bruxelles si è svolta la conferenzastampa di lancio del sito del CCRE – ilconsiglio dei comuni e delle regionid’Europa - sui gemellaggi, alla presenza, tragli altri, del Segretario generale JeremySmith e di Janusz Marszalek, sindaco diOswiecim-Auschwitz, responsabile europeodei gemellaggi per il CCRE. Il nuovo portale,disponibile in venti lingue, permetterà aglienti locali di trovare nuovi partner digemellaggio attraverso un raffinato motoredi ricerca. Inoltre, l’utente troverà tutte lerisposte utili sul senso politico e concretodi un rapporto di gemellaggio ed infinepotrà usufruire su consigli utili al fine diutilizzare al meglio il gemellaggio.“L’impegno di creare un sito specifico loabbiamo preso a Rodi nel 2007, nel corso

della Conferenza europea sui gemellaggi”,ci ha detto Sandra Ceciarini, Responsabilecittadini del CCRE. “L’esigenza alla qualedovevamo rispondere era quella di metterea disposizione degli enti locali dei mezziadeguati alla nostra realtà contemporaneaper una maggiore semplificazione”. IlCCRE punta molto sul nuovo website:“vogliamo che i gemellaggi si moltiplichinoin Europa e non solo. Se si osservaattentamente la rete dei gemellaggi europeisi nota che il criterio di ricerca dei comuniva nella direzione di una affinità geopoliticae culturale. Il nostro portale è strutturatoinvece affinché il gemellaggio possa fare unsalto di qualità e modellarsi su altri criteri.Insomma ci piacerebbe, per esempio, cheun comune maltese possa legarsi con unanalogo svedese”. Sull’attualità del legamedi gemellaggio nell’era del mondoglobalizzato, la dirigente del CCRE ha le ideechiare: “nell’era di internet, il gemellaggio èun modo ancora valido per aiutare i cittadinieuropei a superare paure e fobie rispetto al‘diverso’ perché con i gemellaggi si incontra‘fisicamente’ il nostro alter ego, ci siscambiamo idee ed esperienze, sicomprendono ‘sul campo’ culture diverse”.Per maggiori informazioniwww.twinning.org

con dibattiti politici ad alto livelloorganizzati in sessioni plenarie e consessioni parallele consacrate a temi praticispecifici. Data limite per lapresentazione delle candidature 30gennaio 2009. I prossimi Stati generali sisvolgeranno a Malmo (in Svezia) dal 22 al24 aprile 2009. Per maggiori informazioni www.ccre.org

L’INIZIATIVA

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Europa

Il 14 gennaio scorso l’Uncem haavuto luogo l’audizione dell’Uncem

presso la XIV Commissione Politichedell’Unione Europea della Camera deideputati sul tema “La partecipazionedell’Italia alla formazione e all’attuazionedella normativa e delle politiche dell’Unioneeuropea: attuazione della legge n. 11 del2005 e prospettive di riforma”. L’Uncem hariportato l’attenzione, tra le altre cose, sullanecessità che l’elaborazione di un modernoprogramma di sviluppo sociale edeconomico di crescita del sistema Paese

CAMERA

COMMISSIONEPOLITICHE DELL’UE:AUDIZIONE UNCEMRISORSE COMUNITARIE. LA MONTAGNAPUNTA SU ENERGIE RINNOVABILI,AGRICOLTURA E FORESTAZIONE

deve guardare alla montagna come unluogo e un modello privilegiato disperimentazione e posto pertanto lanecessità da un lato di indirizzare le risorsecomunitarie verso ambiti di interesse neiquali il sistema montano può dare uncontributo importante, soprattutto inoccasione di questa contingenza economicasfavorevole, e dall’altro di riaprire il temadelle politiche di sviluppo della montagnacome ulteriore opportunità per lacostruzione di una nuova virtuosa fase dicrescita economica del Paese. In tal senso

diversi e rilevanti sono gli ambiti di interesseche Uncem ha sottoposto allaCommissione, per i quali il sistemamontano può dare un contributo importantein termini di crescita e sviluppo a beneficiodella collettività nazionale:lo sviluppo economico, perché lemontagne italiane producono circa il 17%del PIL nazionale, ospitano tra i piùimportanti distretti produttivi del Paese,concorrono ad un segmento significativodel “made in Italy” culturale ed ambientale erappresentano un giacimento ancora

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inesplorato in termini di capacità di utilizzodelle risorse naturali presenti. La montagnaitaliana si può conseguentemente definireun gigante economico, ma all’interno delquale albergano notevoli sperequazioni intermini reddituali. In particolare, il settoredell’energia e delle fonti rinnovabilirappresenta una opportunità strategica perle nostre montagne e un interesse generalesempre più urgente per la collettivitànazionale;> l’ambiente, in quanto esso rappresenta,nell’orizzonte di Kyoto, un’opportunità per lo

sviluppo e non un vincolo, per tutte lerisorse idriche e forestali presenti inmontagna e per le opere svolte dalleamministrazioni montane, che vanno dallaregimazione e manutenzione dei corsid’acqua al sistema di dighe presenti, dallatutela e salvaguardia del patrimonioboschivo e forestale alla prevenzione deldissesto idrogeologico e degli incendiboschivi;> l’agricoltura e la forestazione, poiché learee montane rappresentano un assetstrategico nel quadro della riformata PoliticaAgricola Comunitaria (PAC), la quale spostal’attenzione dalla produzione quantitativa,che favoriva le grandi produzioni industriali,alla centralità degli aiuti territoriali. In talsenso emerge la necessità di spostare piùrisorse comunitarie dagli aiuti diretti almercato verso le azioni del Piano diSviluppo Rurale, in particolar modo per lezone di montagna, in coerenza con lospirito della nuova PAC;> l’innovazione, dato che la montagna è ilterritorio principe per la sperimentazionedella banda larga e per il superamento deldigital divide nel nostro Paese. L’effettivapossibilità di accesso alla rete a bandalarga, e di tutte quelle tecnologie di nuovagenerazione quali wi-fi e wi-max, devediventare un diritto riconosciuto a tutti icittadini ed a tutte le imprese su tutto ilterritorio nazionale, esattamente comeavviene per il servizio idrico e per l’energiaelettrica. Tutto ciò non costituisce solo unostrumento per recuperare uno svantaggiocompetitivo, in particolar modo per lamontagna, bensì come una necessità perl’intero Paese.In un momento di ristagno dell’economia,investire per lo sviluppo di questi settorisignifica far ripartire la macchina Italia eliberare nuove energie e nuove risorse,quali acqua, energia, aria, legno, pietra,foreste, tutti capitoli di una nuova economia

della montagna in grado di produrrereddito, nel pieno rispetto dell’ambiente.Per questo, l’Uncem ha chiesto, tra le altrecose, la garanzia in montagna di unacorretta diffusione dei servizi a rete (poste,scuole, viabilità, sanità, ecc.), qualeinsostituibile presidio per le popolazioni chevivono nei territori montani, mediante unintervento legislativo nazionale cherecepisca i provvedimenti dell’UnioneEuropea che assicurano la diffusione deiservizi a rete anche nei territori svantaggiatie realizzano un sistema di concorrenzacorretta che vincola la gestione degli stessiin funzione del servizio fondamentale chesvolgono per la collettività e non del meroritorno economico. Chiesto anche l’avviodei necessari progetti di sperimentazionesulla gestione forestale atti a produrrecrediti di carbonio con un valore stimabiletra 350 e 700 milioni di euro (16 milioni ditonnellate di CO2 rendicontabile ad unvalore che va dai 20 ai 40 euro pertonnellata), nel quale tra l’altro l’Uncem hagià attivato una serie di canali diinterlocuzione con i soggetti sindacali perl’utilizzo degli operai forestali e con legrandi imprese, alle quali sono impostipesanti programmi di compensazione diCO2. Altro punto sul quale si è richiamatal’attenzione della Commissione sono lepolitiche di sviluppo rurale attraverso ilsostegno alla politica distrettuale, su cuil’Italia ha fatto scuola, nell’area dellaproduzione industriale e che oggi ha subitoun forte ritardo rispetto a paesi comeGermania, Inghilterra e Francia. Anche suquesto Uncem ha da tempo avviato unaserie di momenti di riflessione voltiall’adozione di una nuova visione, piùestesa, del concetto di territoriosvantaggiato, ben oltre l’identificazioneoperabile attraverso indicatori di caratteremeramente fisico-geografico e che riprendein modo pieno l’impostazione europea didefinizione dello “spazio rurale” ovequest’ultimo identifica l’ ambito geograficoche si trova al di fuori delle aree piùintensamente urbanizzate e doveconseguentemente, vi è una rarefazione siadegli indici demografici che della ricchezzaeconomica.

I punti su cui Uncem ha chiestoattenzione: gestione forestale epolitiche di sviluppo rurale

� Nel quadro della Campagna europeaper l’energia sostenibile, la DirezioneGenerale Energia e trasporti dellaCommissione europea, le Istituzionieuropee e i maggiori stakeholdersoperanti nel settore delle energiesostenibili organizzano la terzaedizione della Settimana europea perl’energia sostenibile. L’evento si terrà aBruxelles e in altre città europee dal 9al 13 febbraio 2009.

Settimana Europeaper l’energiasostenibileA Bruxelles dal 9 al 13 febbraio

l’iniziativa

� Dal 1° gennaio 2009 la Repubblica ceca presiede, per la prima volta, ilConsiglio dell’Ue. I lavori preparatori del programma hanno occupato, per ben dueanni, il primo Ministro ceco Mirek Topolanek, il quale ha instaurato unacollaborazione con il governo svedese, che prenderà il testimone nel secondosemestre 2009. Le priorità della nuova presidenza sono riassumibili con la sigla“3 E”: Economia, Energia, Europa e il mondo. La questione economica affronteràinevitabilmente la ripresa del mercato dalla crisi generale, rafforzando la fiduciadei consumatori e delle piccole e medie imprese. Altro tema chiave sarà quellodella politica energetica. Topolanek vorrebbe raggiungere un equilibrio traprotezione dell’ambiente e mantenimento della competitività. Il programma è statoelaborato in un’ottica dicollaborazione tra l’Europa e il resto del mondo.Un’attenzione particolare è rivolta, inoltre, al processo d’integrazione dei paesi deiBalcani occidentali e a un partenariato con l’Oriente.

Repubblica Ceca alla guida dell’UETra gli obiettivi equilibrio fra ambiente e competitività

Presidenza UE