2014-2 oratorio di anghiari

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 2 APRILE - MAGGIO 2014

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Vita della parrocchia e del comune di Anghiari e Monterchi

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  • Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A

    .P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, com

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    EZZO - Tariffa pagata - Taxe perue

    PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 2 APRILE - MAGGIO 2014

  • 2L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perueAnno XLV - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di ArezzoAut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro.Redazione:donmarcosalvienzopapimariodelpiaalessandrobivignanimonicaredentielisadelpiantaverarossiteresabartolomei.

    l'editoriale di enzo papi

    Don Nilo: e perch no?

    In copertinaQuesta volta la veduta di

    Anghiari opera di Leone Bruschi. La tela stata realizzata nel 1988 e raffigura le mura di Anghiari con il bastione di Sant'Agostino. Sulla destra, in alto, la torre civica (il Campano).

    Questa veduta di Anghiari (dal giardinetto della Via Nova) quella che maggiormente colpisce i turisti e tutti coloro che transitano per la strada provinciale (la Via Nova).

    Anche noi Anghiaresi ci passiamo, ma molte volte non ci facciamo proprio caso.

    Ed ecco che ci viene in aiuto il pittore che con la sua arte ci risveglia visioni o suggestioni.

    Un bravo, meritato, a Leone e agli altri artisti che hanno illustrato, nei numeri precedenti, varie vedute di Anghiari.

    Pensiamo di potervi mostrare nei prossimi numeri altre raffigurazioni di Anghiari.

    Dante dAnghiridi Turiddo Guerri

    La Divina Commedia chi studentistudiono mle a scola qua e lsenza capicci n cappio e n accidenti,se gusta solo mo a la nostra et:pirfino l Paradiso ci pr vero...meglio per ariman de qua.

    Me vini, a legge Dante, sto pinsiro:siccome dici piue, come noi,sollo, mena, nutrica, caggia, ntero,proprio, lutta, a carpone e tu per tuoi,sto ragion cus n du lha mparto?

    Qui, n du nveci de puoi se dici poie n du parrebbe proprio fusse ntoe po crisciuto avverso ai Guelfi Neri.Per forzia alora gna che sia chiamto,come Baldaccio, Dante dAnghiri.

    Giusto fra le Nazioni! Solennemente, presso la sala consiliare del comune di Sansepolcro, lAmbasciata di Israele ha riconosciuto don Duilio Mengoz-zi, antico parroco della frazione Trebbio, Giusto fra le Nazioni, per aver salvato, dando ospitalit e proteggendola, una famiglia di ebrei. Ci accaduto lo scorso 4 marzo alla presenza della nipote del sacerdote che ha ricevuto l'onorifi-cenza dalle mani di un funzionario dellAmbasciata- e dei discendenti dei salvati, una figlia ed una nipote di colei che don Duilio ospit per oltre un anno presen-tandola, a tedeschi e inglesi, come la propria madre. Esistono ancora testimoni di questi eventi, per esempio il geometra Alvaro Lucernesi; e di quei fatti si sono gi interessati gli storici: nel 2011 uscito La via del Trebbio di Andrea Bertocci un interessante e documentatissimo volume che fissa eventi, nomi e protagonisti di vicende che abbracciano un arco di tempo che va dal 1940 al 1944. soprattutto nel 43-44, per, che la canonica di don Duilio assume lo scomodo ruolo di quasi terra di nessuno e il Tevere funziona quasi da linea di confine, dove si fronteggiano tedeschi e inglesi. Porto di approdo dunque, quel prete, per sbandati, perseguitati e fuggiaschi; tutta gente da avviare, alloccorrenza, clandestinamente, di l dal fiume, in territorio controllato dagli alleati.

    Sono pi di 500 gli italiani onorati con questo titolo; 107 quelli toscani fino allo scorso 4 marzo. Adesso, con don Duilio, 108. La notizia la ricaviamo dal volumetto che ha distribuito La Nazione, lo scorso gennaio, in occasione della Giornata della Memoria , volumetto intitolato Gino Bartali e i Giusti tosca-ni. da questo libriccino che apprendiamo che due Giusti sono stati riconosciuti anche ad Anghiari, nello scorso dicembre 2013. Si tratta dei coniugi Giocondo ed Annina Marconi. Dalla loro breve nota biografica apprendiamo che ospitarono e nascosero nella propria soffitta, in pieno centro del borgo, per 3 anni, i Saghi, una famiglia di ebrei fuggiaschi, moglie, marito e due figli piccoli; provvedendo infine - Giocondo era in contatto coi partigiani - a salvarli, nel momento di maggior peri-colo, con un trasferimento avventuroso verso Massa-Carrara. Trascriviamo. Il ri-conoscimento avvenuto grazie allinteressamento di uno dei salvati, Yosef Saghi che, dopo essersi trasferito in Israele, si poi messo in contatto eccetera. Dalla cerimonia del 4 marzo a Sansepolcro abbiamo ricavato limpressione che, anche nel caso di don Duilio, nonostante linteresse degli storici, sia stato determinante il ruolo dei salvati che con la loro testimonianza hanno messo Yad Vashem, la fonda-zione-museo che conserva la memoria dellolocausto, sulle tracce del personaggio. Cos per i coniugi Marconi.

    Dal volume di Bertocci, che mette in fila le vicende che hanno toccato tutto il territorio, apprendiamo che nella zona oper una vera e propria rete di buona volont che faceva riferimento a don Duilio, s, ma anche a don Be-niamino Schivo di Citt di Castello (anche lui Giusto: salv la famiglia dellex rab-bino capo di Roma, Toaff) e a don Nilo Conti di Anghiari, lunico dei tre sacerdoti, a questo punto, che non ha ricevuto il riconoscimento. Questione, sicuramente, di testimonianze. Nel libro di Bertocci si parla del caso di Anghiari in abbondanza; si parla di don Nilo e della casa di Rosa Giabbanelli, delle famiglie Guadagni e dei Brandinelli. Ma chi sono gli ebrei salvati, aiutati, sostenuti? Dove sono ora? Oc-corre fare uno sforzo di memoria. Chi sa e ricorda ancora potrebbe esserci - metta per iscritto la propria testimonianza, racconti, ritrovi i nomi e ce li faccia avere. Intanto li pubblicheremo, poi vedremo se possibile - come contattare, almeno, lambasciata. Ancora: nel volume sui testimoni del 900, voluto dalla Diocesi per donarlo a papa Benedetto, si legge di quegli anni a proposito di don Nilo: La stanzetta dellarchivio parrocchiale diviene langolo di frequentazioni riservate, di discussioni clandestine, di accoglienza per i ricercati e di pianificazione sul da farsi con quei dissidenti e quegli ebrei che c da trasferire con rocambolesche fughe da un rifugio allaltro sull autoambulanza della Misericordia. Sarebbe bene che questi episodi, quei nomi e quei salvati se ancora c chi ne ha memoria - venis-sero alla luce. Siamo in attesa!

  • 3Papa FrancescoRiflessioni dei Seminaristi di Arezzo

    La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Ges.Straordinario. Finalmente torniamo a sentirsi

    dire che la vita cambia dallincontro con Ges. Alcuni anni fa era stato il Papa Benedetto XVI, nella sua prima enciclica, a ricordare che Allinizio dellessere cristiano non c una decisione etica o una grande idea, bens lincontro con un avvenimento, con una Persona, che d alla vita un nuovo orizzonte e con ci la direzione decisiva (cfr. Deus Caritas est, 1).

    Ora, mentre la grande quantit di documenti ecclesiali ha il triste e a volte meritato destino di restare chiusi nei cassetti, cos non sembra per lesortazione apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco, che si sta imponendo come vero e proprio strumento di guida per le comunit cristiane e per i singoli fedeli. Lidea di evidenziare la gioia come contrassegno di chi ha accolto il Vangelo e lo comunica agli altri, va a toccare un punto importante.

    La mancanza di gioia era proprio la contestazione principale mossa dal filosofo Friedrich Nietzsche, il cui pensiero rappresentativo delluscita da Dio del mondo moderno, come si legge in Umano troppo umano: le vostre facce sono state, per la vostra fede, pi dannose delle vostre ragioni. Se il lieto messaggio della Bibbia vi stesse scritto in viso, non avreste bisogno di esigere cos costantemente fede nellautorit di questo libro.

    Una fede animata dalla gioia invece la fede di chi ha fatto esperienza di un incontro che lo ha rinnovato interiormente, nellapertura di un nuovo orizzonte di vita, per cui si trova una profonda fiducia che rimane salda anche nei momenti complicati della vita. E la differenza si vede bene evidenziando la fede autentica che capace di una straordinaria apertura; diversamente quando la vita interiore si chiude nei propri interessi non vi pi spazio per gli altri, non entrano pi i poveri, non si ascolta pi la voce di Dio, non si gode pi della dolce gioia del suo amore, non palpita lentusiasmo di fare il bene. Anche i credenti corrono questo rischio, certo e permanente... (EG 2).

    Il vero problema dei credenti, che il Papa sta mettendo a tema, quello spirituale. Cio avere un cuore che si piega al Vangelo e non alle tentazioni idolatriche, fossero anche quelle di forma religiosa che, vestite di perfetta ortodossia, si chiudono tuttavia allincontro con Dio. Quanto si parlato, in ambito ecclesiale, di evangelizzazione! A volte siamo quasi stanchi di sentici ripetere tale urgenza.

    Levangelizzazione, invece, ci ricorda Francesco, non un fatto di persuasione dellaltro, ma innanzi tutto di conversione del cristiano che conduce una vita pienamente umanizzata (EG 8) e in tal modo testimone anche quando non si dichiara tale. Siamo evangelizzatori nella misura in cui siamo evangelizzati, e la nostra vita cresce e matura, perch la fede cristiana realizzazione dellumano e non

    fuga da esso. E infatti la cosiddetta nuova evangelizzazione non tale perch sinventano nuove tecniche o strategie allavanguardia, ma perch ritorna al Vangelo e da l parte.

    E poi unaltra provocazione: la Chiesa in uscita. Lo stesso titolo stato appropriatamente ripreso dal nostro Arcivescovo Riccardo per la Lettera Pastorale con cui si annuncia la Visita Pastorale, volendo in essa richiamare lurgenza di una cambiamento della struttura della Chiesa.

    Ma non c novit, ci viene detto chiaramente, se non c conversione.

    E ancora: assieme alla conversione interiore del cristiano ci deve essere una conversione visibile della comunit cristiana. Ormai, di fatto, la Chiesa non pu essere auto-referenziale, ormai Chiesa in uscita (EG 24), perch la Parola di Dio chiama il credente, lo manda verso terre nuove, lo sprona ad andare verso laltro.

    Dopo la sezione introduttiva, che presenta in un certo senso lo sfondo di tutta la questione, lEvangelii Gaudium affronta in cinque capitoli alcune delle questioni pi rilevanti per levangelizzazione oggi. La prima quella di una trasformazione missionaria, la quale sembra comportare una vera e propria riforma della chiesa.

    Dice il Papa: sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perch le consuetudini, gli orari, il linguaggio () siano un canale adeguato per levangelizzazione del mondo attuale pi che per lautopreservazione (EG 27). Del resto, invita Papa Francesco, a non aver paura a muoversi dal si sempre fatto cos (EG 33).

    Parole grosse, temi caldi, argomenti provocanti: linvito quello di lasciarsi interrogare dalle parole del Papa che ci chiama ad amare la Chiesa per poter amare e servire lumanit. In conclusione del primo capitolo un incoraggiamento: pi della paura di sbagliare spero che ci muova la paura di rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle abitudini in cui ci sentiamo tranquilli, mentre fuori c una moltitudine affamata e Ges ci ripete senza sosta: voi stessi date loro da mangiare (Mc 6,37 (EG 49).

    Buona lettura, e buon cammino!

    In questo numero del giornale inizia una serie di articoli di invito alla lettura della Evangelii Gaudium di Papa Francesco, che ci accompagner fino alla fine dellanno. Nella nostra Parrocchia anche il cammino della Quaresima stato scandito dalla riflessione su questo documento. Abbiamo chiesto ai seminaristi della diocesi, che ormai conosciamo praticamente quasi tutti, di scriverci alcune riflessioni. Buona lettura.

  • 4 CALENDARIO LITURGICO a cura di Franco Cristini

    Mese di Aprile 2014

    Mese di Maggio 20141 maggio Gioved San Giuseppe artigiano. Primo Gioved del mese: si invitano i fedeli alla preghiera per le vocazioni. il mese dedicato alla MadonnaNei giorni feriali, ad iniziare dal 5 maggio, alle ore 21, nella chiesa di Propositura ad Anghiari, e nella chiesa di Tavernel-le, recita del Santo Rosario con breve riflessione.2 maggio Venerd - Primo Venerd del mese. Nella chiesa di Micciano alle ore 20,30, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine, alle ore 21, adorazione e S. Messa.3 maggio Sabato - San Filippo e Giacomo apostoli. In An-ghiari festa del SS. Crocifisso. S. Messe nella chiesa di badia alle ore 9,30 e alle ore 11. Alle ore 16.00 in Propositura S. Messa solenne dove il vescovo Riccardo amministrer il Sa-cramento della Cresima ai nostri giovani. Seguir quindi la processione per le strade del paese fino alla Badia.4 maggio Domenica - III di Pasqua. Sante Messe secondo lorario festivo.6 maggio Marted - Primo Marted del Mese: In Propositura, alle ore 17.00 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario.11 maggio Domenica - IV di Pasqua. Sante Messe secondo lorario festivo.18 maggio Domenica - V di Pasqua. Sante Messe secondo lorario festivo.22 maggio Gioved - Santa Rita da Cascia. Alle ore 21.00 S. Messa presso la chiesetta delle suore della Ripa con benedi-zione delle rose. Sar preceduta dal triduo alle ore 20,30 nei giorni 19, 20 e 21 maggio.25 maggio Domenica - VI di Pasqua. Sante Messe secondo lorario festivo.

    Ascensione 2014Domenica 1 giugno

    festa al Santuario del CarmineS. Messe ogni ora

    I Festarini vi aspettano nel chiostrocon il ristoro del pellegrino.

    1 aprile Marted - Primo Marted del Mese: In Propositura, alle ore 17, Ora di Guardia con recita del Santo Rosario. 3 aprile Gioved - Primo Gioved del mese: si invitano i fe-deli alla preghiera per le vocazioni.4 aprile Venerd - Primo Venerd del mese. Nella chiesa di Micciano alle ore 20,30, S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza. Nel Santuario del Carmine, alle ore 21, adorazione e S. Messa.6 aprile Domenica - V Domenica di Quaresima. Sante Mes-se secondo lorario festivo.13 aprile Domenica - Domenica delle Palme e della Passio-ne del Signore. Alle ore 9,30 S. Messa nella chiesa di Badia. Alle ore 10,45 circa inizio della S. Messa solenne con la be-nedizione delle palme nella piazzetta della Badia. A seguire in processione ci rechiamo in Propositura dove continuer la liturgia.

    Inizio Settimana Santa14 aprile Luned - Luned Santo. Alle ore 21,00, in Proposi-tura, liturgia penitenziale e sacramento della confessione in preparazione della Santa Pasqua.

    Triduo pasqualedella passione e risurrezione del Signore

    17 aprile Gioved - Gioved Santo. Ultima cena di Ges.S. Messa e Lavanda dei piedi a Tavernelle alle ore 17.00 e a Micciano alle ore 19.00.Alle ore 18,30 in Propositura S. Messa vespertina (In coena Domini) con il rito della Lavanda dei piedi. La Chiesa celebra in questo giorno listituzione della SS. Eucaristia. Alle ore 21,00, nella chiesa di Propositura ad Anghiari, nella chiesa di Tavernelle e nella Pieve di Micciano Ora di meditazione.18 aprile Venerd - Venerd Santo Celebrazione della Pas-sione del Signore. Alle ore 11,30 dalla chiesa di SantAgosti-no processione verso la Propositura per portare il simulacro di Ges Morto. Un invito particolare ai giovani e ai bambini ad essere presenti a questa celebrazione.Alle ore 15.00, a Tavernelle e a Micciano adorazione della Croce.Alle ore 19.00 in Propositura solenne liturgia In passione Domini. Al termine, processione tradizionale lungo le stra-de del paese. In questo giorno celebriamo e meditiamo la passione di N.S.G.C. che culmina con la sua morte.19 aprile Sabato - Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore. Veglia Pasquale nella Notte Santa. Giornata di silen-zio, di speranza, di riflessione. Celebrazioni:alle ore 21.00 a San Lorenzo e a Micciano; alle ore 22.00 al Cenacolo di Montauto; alle ore 23.00 in Propositura.20 aprile Domenica - Domenica di Pasqua - Risurrezione del Signore. Sante Messe secondo lorario festivo.21 aprile Luned - Luned dellAngelo. A S. Stefano S. Mes-sa alle ore 11.00, seguir processione alla Maest della Bat-taglia.25 aprile Venerd - San Marco Evangelista. Celebrazione S. Messe: alle 9.30 presso la Cappella di San Marco alla Mise-

    ricordia (saranno benedette le foglie di giglio da mettere sulle croci dei campi.); alle ore 18.00 in Propositura.27 aprile Domenica - II Domenica di Pasqua (o della Divi-na Misericordia). Domenica in albis. Sante Messe secondo lorario festivo.Da Micciano alle 15.00 processione e rogazioni verso il Santuario del Carmine dove, alle ore 16.00, verr cele-brata la S. Messa con consacrazione alla Madonna (Sca-polare).

  • 5S. MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

    Ore 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -LE VILLE: Chiesa di S. Maria della PaceOre 10,00 -CARMINE: Santuario Madonna del Carmine -S. LEO: Chiesa di San LeoneOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura -PIEVE SOVARA: S. Maria Assunta -TAVERNELLE: Chiesa dellAssunzione di M.V. -MICCIANO: Pieve di Maria AssuntaOre 11,30 -VIAIO: Chiesa di S. PaternianoOre 16,00 -PONTE ALLA PIERA: Chiesa di S. Giovanni E.Ore 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

    ... E DI MONTERCHIOre 8,45 -PADONCHIA: Chiesa di S. Michele Arc.loOre 9,30 -LE VILLE: Chiesa di S. Maria della PaceOre 10,00 -POCAIA: Chiesa della Madonna BellaOre 11,15 -MONTERCHI: Chiesa di S. Simeone profetaOre 17,00 (18,00 estivo) Chiesa di San Simeone a Monterchi

    Ultima domenica del mese: chiesa di San Michele Arc.lo a Pianezze, ore 16,00 (ore 17,00 estivo).

    MESSE PREFESTIVE:

    Ore 16,00 - (ore 17,00 estivo) Chiesa di TavernelleOre 16,00 - (ore 18,00 estivo) Arcipretura MonterchiOre 16,00 - (ore 18 estivo) Chiesa di TubbianoOre 17,00 - Madonna Bella a PocaiaOre 18,00 - Propositura di AnghiariA Catigliano la S. Messa festiva domenicale si celebra saltuariamen-te alle ore 9. Per le date precise necessario informarsi in loco.

    Primo Venerd del meseal Carmine

    Ogni Primo Venerd del mese, al Santuario del Carmine, S. Messa con adorazione alle ore 21.

    Catechesi per famiglie e adulti

    Prima lettera di S. PietroUneco del Vangelo di Ges

    Guida: Sr. Maria Francesca Cavallo

    Calendario

    Sabato 12 aprileSabato 17 maggio

    Al Cenacolo di Montauto ore 18,30Seguir cena conviviale

    Per informazioni 0575-723072

    Corso in preparazioneal Matrimonio

    I corsi sono al momento terminati. I fidanzati che deside-rano sposarsi si possono rivolgere in parrocchia per avere informazioni.

    La comunit delle Suore del Cenacolo di Montauto vi aspetta per le

    Giornate di ritiroper adulti

    Tema: Vangelo e Vita - con Don Dino Liberatori

    Calendario

    Luned 22 aprileLuned 19 maggio

    Al Cenacolo di Montauto dalle 10 alle 16,30Per informazioni 0575-723072

    A MiccianoOgni Primo Venerd del mese

    per il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza

    S. Messa alle ore 20,30

  • 6IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo* Queste pagine possono essere lette dagli Anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

    Cara Silvana, Claudia e Andrea,

    vogliamo esservi vicini in questo momento di dolore per cercare insieme di riempire il grande vuoto che la scomparsa di Secondo ha lasciato anche dentro di noi.Abbiamo perso un grande amico che ci ha sempre dato un valido aiuto nella gestione dei problemi di questa Associazione ma, soprattutto, vogliamo ricordarlo nei momenti spensierati in occasione delle Feste, delle Cene e delle Gite che insieme abbiamo tante volte organizzato.Non ci ha mai fatto mancare il suo aiuto e noi vogliamo ricordarlo sempre cos con le sue battute e la sua voglia di vivere e affrontare la vita in modo positivo.Per questo vogliamo portare avanti il suo lavoro per non disperdere tutte le cose belle e importanti che con il suo impegno e la sua forza di volont ha fatto nascere e per le quali tutti noi gli siamo riconoscenti.Ciao Secondo, ci mancherai e tu sarai sempre con noi e nei nostri cuori e nei nostri ricordi per darci lo stimolo a continuare e ad andare avanti e, soprattutto, non vogliamo dimenticarti mai...

    Silvano e tutti gli Amicidel Centro Aggregazione Sociale

    Aneddoto Keniota(tradotto da Palmiro del Molin Bianco e inviato per via eterea dai paraggi dellEquatore)

    Costa meno comprre il latte quande servi che aere la mucca.

    E, questo qui, vale anche per altri bisogni. Oggi ho lavorto un po meno e so sceso n citt. Ho anche preso una brollta dacqua.

    Ciao a presto.Palmiro

    Due lauree con un messaggio

    Abbiamo messo questo titolo parafrasando ladagio popolare dove si parla di piccioni. Il messaggio in questione giunto dal piano del Sovara, per la precisione dal Molin Bianco, e segnala il conseguimento di due lauree. Ma ecco i fatti.

    ***Il 12 dicembre scorso Laura Giuliattini si laureata presso lUniversit degli Studi di Siena, Dipartimento di Scienze Mediche Chirurgiche e Neuroscienze, Corso di Laurea in Infermieristica, sede di Arezzo, discutendo una tesi dal titolo: La qualit dellassistenza infermieristica: il punto di vista dei pazienti. Relatrice stata la Professoressa Simona Lepri.Ha ottenuto la bella votazione di 109 su 110.Agli auguri e ai festeggiamenti dei familiari e degli amici per

    questo secondo traguardo raggiunto al Molin Bianco, anche la Redazione si affianca decisa e manda il suo augurio verso la Valle del Sovara.

    Il 28 novembre dello scorso anno Letizia Zineddu si laureata presso lUniversit degli Studi di Perugia, Facolt di Medicina e Chirurgia, Corso di laurea in Infermieristica, sede di Terni. Ha discusso la tesi dal titolo: Un sorriso per aiutare a guarire. Guarire dal ridere.Relatrice stata la Dottoressa Emanuela Ruffinelli.Ha ottenuto la bella votazione di 108 su 110.Letizia abita nella zona centrale e nuova di Tavernelle e gli auguri della Redazione, passati dal Molin Bianco, si uniscono a quelli dei familiari e degli amici di Letizia, compresi quelli giunti da Facebook.

    Ciao Sergio

    Grazie per tutto quello che ci hai regalato! Padre, nonno, zio, ma soprattutto amico.

    Ricordiamo tutti la tua generosit, nei gesti e nelle parole, sempre benevole nei confronti di chiunque.

    Ci hai insegnato il rispetto, lamore e leducazione. Speriamo che dal cielo tu possa godere dello spettacolo delle terre che tanto amavi e della tua vigna... e che tu continui a regalarci quel dolce sorriso rassicurante che tanto bene faceva ai tuoi coetanei, a noi un po pi giovani e persino ai bambini per i quali eri Il nonno Sergio!

    Grazie

    Forse si pudi Clto

    La vignetta di Scacciapensieri, nellaltra pagina, mi ha fatto venire in mente che forse una agricoltura pi rispettosa dei cicli vitali della natura sarebbe possibile.

    un po di tempo che pensavo di scrivere qualcosa su questo aspetto ed ecco ora lo sto facendo.

    Magari potremmo rinunciare ad un po di produzione, ma ne guadagneremmo in salute. Certo questo possibile, per ora, in orti familiari, perch la produzione su larga scala adotta metodologie diverse. Le persone per chiedono qualcosa di diverso e questo si vede da alcune attivit, con vendita al pubblico, legate a questo tipo di agricoltura, diciamo, naturale.

    Forse c qualcuno fra di voi che ha da dire qualcosa sulla sua esperienza personale. Fatelo sapere. Io sto facendo dei tentativi e, per quel poco che ci capisco, molte volte meglio far fare alla natura.

  • 7Nozze doro

    Il giorno 26 gennaio 2014 hanno festeggiato le nozze doro Agostino Pozzoli (lo ricordiamo di quando era Capo-guardia comunale) e Massimina Cheli (la Marcella). Si erano sposati infatti il 26 gennaio 1964 nel Convento dei Cappucci-ni a Sansepolcro e lofficiante era Padre Pier Maria.

    Dopo la cerimonia si sono ritrovati al ristorante Belvede-re di Citerna insieme a parenti e amici per festeggiare questa bellissima giornata.

    Agostino proveniva da Petriolo e abitava vicino al San-tuario, la Marcella era di S. Leo ed era la figlia del Pasqui, il mugnaio di San Leo.

    Anche la Redazione partecipa volentieri a questa lieta ri-correnza e manda i suoi auguri.

    (Nella foto i due giovani sposi alluscita dalla chiesa.)

    ...il Palterre, ovvero Ridendo castigat mores

    Il cacciatoredi Senesi Maria

    Pum, pum, che fucilatala lodola ammazzata!Ecco l caduta a terra,

    poi c il cane che lafferramentre il cuor gli batte ancor

    di spavento e di dolor.Ella pensa ai suoi piccini

    tutti quanti poverinipiangeranno chiss quantomoriranno poi nel pianto.Chi la pappa a loro dar?Che dolore, che crudelt!

    La nonna Beppa(mia suocera)

    Se ne andata in punta di piedi silenziosamente. La sua fine ci ha colto di sorpresa: era una roccia sia sul piano fisico che su quello del coraggio e della forza d'animo.Ha vissuto da sola per molti anni, indipendente ed autonoma, senza mai lamentarsi, anzi vivendo serenamente la solitudi-ne. Quando veniva a pranzo dai figli, pur stando bene in com-pagnia ed apprezzando cibo e bevande, non vedeva l'ora di tornare alla cuccia, cos lei chiamava la sua casa.Donna di poche parole, a volte rude e salace nelle risposte, possedeva per un animo generoso ed accogliente. Aveva una saggezza oculata nel gestire la sua famiglia, una preci-sione ed un ordine innati, nonch una rara capacit di cucina-re primi piatti gustosi, rigorosamente fatti a mano ed arrosti speciali. Anni fa, per carpire i suoi segreti culinari, andai a prendere lezioni sul campo, ma i suoi ravioli rimangono imbattibili.Amava molto i ninnoli e le bambole, di cui aveva riempito la casa e... guai a spostarglieli! Ma soprattutto amava i suoi figli e tutti noi, in particolare le sue nipotine.Ringraziamo il Signore per avercela donata a lungo e per la ricca eredit di valori umani e morali che ci ha lasciato.

    Marida

    Caritas self service

    successo presso la chiesa della Croce. Un parrocchiano aveva depositato presso lingresso della chiesa un discreto quantitativo di cibi (seguendo le indicazioni di don Marco) da destinare alla Caritas che avrebbe preparato dei pacchi ali-mentari da destinare a chi ne ha bisogno.

    Solo che, casualmente, chiedendo se la merce era stata ri-tirata, il nostro benefattore si reso conto che qualcuno (non la parrocchia) aveva asportato il tutto.

    Certamente stato qualcuno che ne aveva bisogno, e quindi va tutto bene. Per, se possibile, linvito di presen-tarsi in parrocchia, senza fare il self service.

    La vignetta di Scacciapensieri:Problemi comuni!

  • 8LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELLARTEdi don Quinto Giorgini

    La Chiesa ex-Parrocchiale di Santo Stefano in pian dAnghiariSeconda e ultima parte

    Dalla porta principale sud-orientale, attraversato un picco-lo andito e discesi tre scalini, siamo entrati in questo sacro edificio altomedievale di Santo Stefano e ci siamo trovati di fronte la parte esterna di una delle tre absidi che nasconde la visione dinsieme dellinterno, che si pu ammirare soltanto dagli altri ingressi situati ad est. Fino agli anni 1970, sullat-tuale controfacciata cera un organo del sec. XVI, rimosso e depositato nel Museo Taglieschi di Anghiari dopo il suo restauro effettuato nel 1977 dalla Soprintendenza di Arezzo. Ai lati interni di questo ingresso si aprono due cappelline con i confessionali, mentre sulle pareti laterali in alto vi sono quattro nicchie che contengono statue (lignee?) raffiguranti santi. In basso, invece, sono esposti vari reperti ritrovati nei lavori di ristrutturazione e di ricostruzione di questa chiesa iniziati nel 1968 per volere del proposto don Nilo Conti, con la collaborazione del dott. G. Nomi, ed eseguiti sotto la sor-veglianza della Soprintendenza ai monumenti di Arezzo di-retta dallarch. A. Secchi.

    Dallingresso est subito si coglie subito lattuale pianta della chiesa, a forma quadrata, sui cui lati si aprono tre absidi sporgenti e un piccolo quadrilatero verso il gi menzionato ingresso di sud-est. Il raccordo fra le tre cappelle laterali e lo spazio centrale realizzato con archi sostenuti da colonne e capitelli di spoglio. Il pavimento in cotto antico, le pareti stonacate sono realizzate con mattoni originali, mentre quelle verso gli ingressi sono state rifatte ad intonaco. Il soffitto in travatura lignea si presenta a quattro spicchi, simili a un ber-retto liturgico del clero, in alto, al centro delle pareti, ci sono finestroni ad arco a tutto sesto, affiancati da due piccoli occhi che permettono alla luce solare di illuminare molto bene il tempio.

    Nella ricostruita abside ovest c lunico altare con mensa di pietra a forma rettangolare, della misura di circa 180x80 cm., sostenuta da un supporto in muratura. Nella parete absi-dale, dietro laltare, inserito un tabernacolo in pietra scolpi-ta con semplice porticina lignea, accanto al quale ci sono due statue lignee che sostengono fiaccole verso la S. Eucarestia. Pi in alto c un crocifisso ligneo antico. Le due colonne che

    sostengono larcata del presbiterio sono state parzialmente ricostruite. Due grandi candelieri lignei, alti cm. 160, sono posizionati ai lati.

    La cappella a destra di chi guarda laltare conserva lab-side originale, mentre le colonne che sostengono larco sono state rifatte. In essa si pu ammirare un bel polittico su tavola decorata in oro, raffigurante la Vergine con Bambino, tra i Santi Stefano, Pietro, Agostino, Bartolomeo, Paolo e Loren-zo, attribuito a Domenico di Michelino, sec. XV. Questa ta-vola fu alluvionata a Firenze nel 1966 e fu poi restaurata ad Arezzo nel 1999 per un importo di circa 25 milioni di lire.

    Anche labside della cappella di sinistra, situata di fronte allingresso principale, stata rifatta, e le finestre sopra la sua arcata sono murate. In essa viene realizzato un bel presepio natalizio per cui non ho potuto osservare il suo interno, ma dagli accompagnatori Mario Del Pia e Gastone Mafucci mi stato detto che vi sotto il livello del pavimento una impor-tante struttura circolare che secondo diverse interpretazioni potrebbe essere stata un pozzo di origine pagana oppure, pi probabilmente, un fonte battesimale, perch, secondo quan-to abbiamo riferito nella precedente puntata, il noto storico Muzi afferma che questa chiesa di S. Stefano era catalogata come la trentottesima Pieve della Diocesi Tifernate.

    In questa pagina: in alto a destra il rilie-vo della chiesa e dei fabbricati annessi realizzata nel 1908; a sinistra il dipinto su tavola di Domenico di Michelino; qui a destra uno dei capi-telli di spoglio.

  • 9Le nostre chiese...Delle colonne che fronteggiano le suddette absidi, solo

    due sono romane, con elegante capitello ionico. Non appaio-no tracce visibili di affreschi, che presumibilmente nei secoli passati esistevano.

    La chiesa fornita di impianto di riscaldamento, di al-larme e di altoparlante e di una decina di banche realizzate su disegno dellIstituto Statale dArte di Anghiari nel 2005. Lannessa sacrestia si presenta ordinata con i prescritti mobi-li sinodali. Un armadio moderno custodisce candelieri, reli-quiari e altri oggetti sacri. Sulle pareti sono fissati dei reperti archeologici molto antichi, recuperati durante la ristruttura-zione e i restauri suddetti.

    Termino la mia ricerca su questa chiesa, la cui storia ri-mane ancora in gran parte misteriosa e meritevole di essere approfondita da esperti studiosi, conscio della sua incomple-tezza. Infatti mi sono limitato a fornire alcune notizie stori-che e personali riflessioni, che penso possano interessare gli affezionati lettori di questo periodico. Aggiungo a conclusio-ne un elenco incompleto dei rettori di questa chiesa:1 - Guido da Uppiano era rettore di S. Stefano il 24 dicembre

    12872 Alessandro Stufa il 14 ottobre 16473 Paolo della Stufa il 10 maggio 16944 Domenico Gigli: dall8 febbraio 1788 alla rinuncia del 2

    ottobre 17935 Gregorio Biagiotti: dal 3 gennaio 1794 alla morte del 15

    novembre 18146 Domenico Franceschi: dal 28 febbraio 1815 alla morte

    del 4 gennaio 18467 Donato Bruschi: dal 28 gennaio 1847 alla morte del 1

    maggio 18868 Attilio Cacioli: dall 8 marzo 1906 alla morte, il 26 otto-

    bre 1958 (ultimo parroco residente)9 Fosco Corti: dal 27 ottobre 1958 al 1 luglio 196810 Livio Chianucci: dal 1 luglio 1968 alla rinuncia del 1

    settembre 197911 Pierluigi Ricci: dal 1 settembre 1979 solo titolare

    N.B. A partire dal 1968 al presente il servizio liturgico stato svolto dai proposti don Nilo Conti, don Vittorio Bartolomei e don Fabio Bartolomei e attualmente da don Marco Salvi, che vi celebra la S. Messa festiva alle ore 8,30, la Festa patronale il 26 dicembre e quella della Madonna la prima domenica di settembre.

    Qui sopra unimmagine dello scavo effettuato nella pree-sistente chiesa, quella visibile fino al 1968 e illustrata dalla planimetria nellaltra pagina. Durante tali scavi si rinvenne-ro i fondamenti della chiesa pi antica, rimasta sotto il piano di calpestio, e che fu riportata alla luce in quelloccasione.

    Limmagine tratta dal libro di Gino Ceppodomo, ap-passionato studioso della storia antica di Anghiari.

    Nel pavimento si notano alcune tombe, vari fondamenti di epoca diversa e, evidenziato da un cerchio, il probabile fonte battesimale di cui si parla nellarticolo.

    Sabato 3 maggio 2014Feste del SS. Crocifisso e Feste della Misericordia

    Alle ore 16.00 S. Messa e Cresima dei nostri giovani,seguir la processione fino alla chiesa di Badia

    Alla sera Tombolae fuochi dartificio

  • 10

    I nonni ci hanno raccontatoDallalbum di Gessica

    Piove col soleCanto popolare

    Piove col solela Madonna coglie un fiore,la ne coglie uno di pipe' donallo al su' Ges;la ne coglie una panieraper serbarla a primavera;la ne coglie un panierinoper serbarlo a Ges Bambino.

    Davanti al camino

    Non c cosa pi bella e divertente del sedersi vicino al focolare,la fiamma che riscalda e brilla ardente,tinvita a rilassarti e riposare.

    Ricordo quel tempo ormai lontano, quando seduti accanto al gran camino, la nonna con il fuso nella mano, filava e ci narrava un raccontino.

    Sul treppiede posava un pentolino,dove pian piano la cena cucinava,grandi e piccoli stavamo l vicino, al focolare che ci riscaldava.

    Lela

    Il fuoco nel camino

    Nella casa dei miei nonni ad Anghiari c un grande camino antico che dinverno sempre acceso.Io mi diverto molto a guardare la fiamma che va su in alto.A volte mettiamo ad arrostire le castagne, specialmente du-rante le serate di Natale. Quando molto freddo, a me piace stare vicino al fuoco a riscaldarmi.

    Oscar - giugno 2009 - 4 elementare- Via della Bozia

    Marco si laureatoIl 27 febbraio si laureato Marco Matteagi presso

    l'Universit di Firenze, Scuola di Ingegneria, Corso di Ingegneria per l'Ambiente, le Risorse ed il Territorio. Ha discusso la tesi dal titolo: "Analisi della propensione al collasso arginale". Relatore: prof. Ing. Enio Paris. Corre-latori: Ing. Giovanni Michelazzo e Ing. Andrea Morelli. Ha ottenuto la bella votazione di 110/110.

    A Marco, che abita nella zona della Bernocca, gli auguri di familiari ed amici ed anche la Redazione (in particolare un redattore di Tavernelle) manda volentieri i suoi.

    Unondata di freddoCome un allarme di guerra:ho tutto il cuore e lanimoin subbuglio.Quella volta rispondo al telefonoed una voce conosciuta mi dichiarail suo affetto, la sua stima;un monologo semplice, sincerocon il rosario in manoe tante chicche sul tavoloimbandito per loccasione.Non manca nulla, anche la strettadi mano leale e affettuosa.LAnna del Lodolinose n' andata:una stella in pi nel cielo.

    E.T.

    Gli intrepidi dellAcqua santa

    Gli intrepidi non sono don Marco, don Bartolomeo o don Gustavo ma i giovanissimi che li accompagnano.

    Le campane hanno fatto lannuncio e loro (tutti as-sieme) sono pronti a far visita alle case e, soprattutto, alle famiglie di Anghiari.

    Oggi, 18 marzo, stanno per andare verso la via del Carmine, dalla salita del Mangoni fino alla via di Terra-rossa, Bernocca e Vigna comprese.

  • 11

    Langolo sprizzacervellidi Ravella Merinista [email protected]

    17 quesitoOtto

    Alla nonna Ilda piaceva fare la maestra anche con i suoi nipotini e qualche volta anche lei, come me, proponeva dei giochi. Quando i nipoti erano grandicelli propose loro questo quesito: Avete a disposizione otto 8 e dovete ottenere 1000.Le regole sono le seguenti:1) gli 8 vanno utilizzati tutti e non si possono utilizzare altri numeri se non quelli ottenuti operando sugli otto 8 iniziali.2) si possono usare le operazioni somma, sottrazione, moltiplicazione, divisione.3)si possono anche accostare due 8 per ottenere 88, tre per avere 888, ecc.Non ricordo se e chi arriv alla soluzione, ma ricordo la curiosit nel provarci.

    Soluzione del quesito del numero scorso

    Ogni numero la somma dei due precedenti, quindi dopo il 13 viene il 21 e poi il 34, il 55 e cos via.

    Volete mandare la vostra soluzione o scrivere a Ravella? Scrivete qui: [email protected]

    Le vostre offerte per la Caritas

    Aiutateci ad aiutare

    Fare il consuntivo di un anno di attivit della nostra Ca-ritas Parrocchiale sempre unimpresa ardua; si corre il rischio di soffermarci troppo sui numeri o di dare enfasi immeritata ad altri aspetti del nostro fare. Chiediamo pertanto anticipatamente scusa a tutti Voi che ci leggete, per il resoconto stringato e parziale. Vi invitiamo per a com-prendere che tutto quello che noi raccontiamo non ha lo scopo di mettere in evidenza ci che la Caritas realizza; ci che testimoniamo vuol semplicemente sottolineare la mode-stia dei nostri interventi di fronte invece alla continua cresci-ta dei bisogni dei pi indigenti della collettivit anghiarese. Vogliamo quindi sollecitare tutti Voi a farvi carico di alcuni aspetti di ci di cui i nostri poveri hanno bisogno (qualche piccolo risparmio, un po del Vostro tempo, un po del vostro impegno).

    Il bilancio

    Nel 2013 abbiamo raccolto complessivamente 5.605 euro, fra offerte da privati, dalla Parrocchia, dai Donatori di Sangue Fratres, dalla Confraternita di Misericordia, dalle suore di Galbino, da iniziative direttamente organizzate dalla Caritas. Abbiamo speso 5.456 euro, dei quali 2.016 euro per spese alimentari, 1.012 euro per laiuto nel pagamento utenze domestiche (luce, riscaldamento, acqua), 2.276 euro per laiuto nel pagamento di canoni di affitto ed altre spese di carattere familiare, ed i restanti 152 euro in piccole spese di gestione dellattivit Caritas (cartellonistica, cancelleria, al-tro).

    Abbiamo potuto distribuire 178 pacchi alimentari a 29 famiglie, ed abbiamo potuto effettuare 216 consegne di capi vari di abbigliamento.

    Al nostro Centro di Ascolto abbiamo effettuato 58 col-loqui, e, cosa forse pi importante di tutte, i nostri volontari hanno effettuato quasi 200 visite a malati, anziani e persone

    sole, tutti appartenenti alla nostra comunit parrocchiale. Siamo lontani dal colmare le necessit che ci vengono

    settimanalmente presentate, ed proprio per questo motivo che rinnoviamo la richiesta di aiuto a tutti Voi.

    Ci permettiamo di chiederVi aiuto perch abbiamo ben presenti le parole con cui il Papa Emerito Benedetto XVI ci accolse gioved 24 novembre 2011 nella Basilica di san Pietro in occasione del 40 anno di fondazione della Caritas Italiana.

    Con gioia vi accolgo in occasione del 40 anniversario dellistituzione della Caritas Italiana. Vi saluto con af-fetto, unendomi al ringraziamento dellintero Episcopato italiano per il vostro prezioso servizio.[]Il Servo di Dio Paolo VI, nel primo incontro nazionale con la Caritas, nel 1972, cos affermava: - Al di sopra del-laspetto puramente materiale della vostra attivit, deve emergere la sua prevalente funzione pedagogica. -A voi, infatti, affidato un importante compito educativo nei confronti delle comunit, delle famiglie, della societ civile in cui la Chiesa chiamata ad essere luce. Si tratta di assumere la responsabilit delleducare alla vita buona del Vangelo, che tale solo se comprende in maniera or-ganica la testimonianza della carit.

    La Caritas Chiesa!Non lasciatela sola!

    La povert non soltanto mancanza di soldi: anche malat-tia, anche solitudine.Guardiamoci tutti quanti intorno e facciamo qualcosa per chi ha pi bisogno di noi!Interroghiamo le nostre coscienze.Un vecchio detto afferma che tutto ci che non si regala, pri-ma o poi, comunque, si perde.

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    Giungono in parrocchia le vostre offerte per sostenere lOratorioPer il giornale

    Adelmo Piomboni, Campo FieraAdriana Cherici, CrocifissinoAdriana Tizzi, San GiustinoAlba Senesi, SezzanoAlberto Camaiani, Borgo la CroceAlberto Ricceri, FirenzeAlessandro Martini, Via CarmineAlessia Pacini, VicenzaAlfiero Bergamini, Via di S. LeoAlfredina Donnini, PratoAlighiero Padelli, Sabino IIAlma Rossi Nicol, VenosaAlvaro Fedi, CarmineAmedeo Corsi, San GiustinoAndrea Rossi, MolindagnoloAngelo Graziotti, GiardinellaAngelo Morvidoni, Campo FieraAngiolino Meozzi, Ponte SospiriAngiolo Alfonsi, Campo FieraAngiolo Madia, PolverieraAngiolo Magri, RenicciAngiolo Meucci, Via di S. LeoAnna Giorni, AcquedottoAnna Girolimoni, ViaioAnna Maria Camaiti, Borgo la

    CroceAnna Maria Draghi, Gelle di PianoAnna Maria Fontanelli, ArezzoAnna Maria Noferi, P.tta la CroceAnna Maria Valentini, BucacceAnna Rosadi, Le VilleAnnunziata Peluzzi, San LeoAnnunziata Sciadini, Molin BiancoAnonimoAnselmo Meucci, ScoianoAntonella Comanducci, CastelloAntonella Piantini, CasentinaAntonietta Giacomini, MaioloAntonietta Pagani, CatiglianoAntonio De Jaco, MolindagnoloAntonio Zanchi, BoliviaAlberto Benedetti, Pieve S. StefanoOfferta anonimaAscanio Cambi, Campo FieraAurelio Boriosi, CrocifissinoBarbieria Tanfi, P.tta delle legneBenilde Vichi, Il CarmineBerio Nocentini, PolverieraBonanno Sergio, Ponte alla PieraBrunella Ferrini, ArezzoBrunero Gaetani, CampallaBruno Polverini, PocaiaBruno Zanchi, Sant'AgostinoCarla Donati Sarti, Casa DonatiCarla Gallai, ArezzoCarla Tanguenza, Santo StefanoCarlo Angioloni, TralemuraCarlo Cherici, La PiazzaCarmela Nisi, TuricchiCathia Acquisti, La StazioneCentro Aggregazione, Piazza TeatroCinzia Bianchi, ArezzoCinzia Panichi, Via nova bassaCipriano Comanducci, InfrantoioClara Roselli, Via di PinoClemente Camaiti, L'Aia Tavernelle

    Conforta Leonardi, TavernelleCristina Bianchi, La StazioneDaniela Fedi, PerugiaDanilo Draghi, I MoriDelfa Brancaccio, RomaDelfo Venturi, CasacciaDemetrio Carboni, Via NovaDino Concu, San LeoDino Corsi, Via di San LeoDino Donati, ColcellaltoDiva Lanzi, BisticciaDiva Zafferani, CasolareDomenica Nicchi, InfrantoioDomenico Comanducci, Campo

    della FieraDonatina Giorni, Quarrata PTDonatino Baldi, CasolareDonato Fantoni, Via del ComuneDuccio Paolo Ducci, CastelloEbe Maria Ricci, MolinelloElda Polverini, Il BorgoElisa Cesari, Via di PinoEmma Biancucci, Ponte alla

    ChiassaEnrico Baglioni, InfrantoioEnrico Ghignoni, PalazzoloEnzo Matteucci, MotinaEnzo Rossi, PantanetoErnesto Pacini, MilanoEsterina Secondini, MonterchiEugenia Chieli, InfrantoioEugenio Giorni, FirenzeEva Cangi, GiardinellaEva Gallai, Il TerratoFabio Rossi, Le BucacceFabrizia Baldini, SelvadonicaFabrizio Antonelli, Ponte EleonoraFabrizio Nasini, InfrantoioFaliero Merendelli, I FabbriFamiglia Atos Mariotti, GiardinellaFausto Draghi, InfrantoioFedora Zanchi, S. Giov. ValdarnoFernando Primaveri, BelluccioFilarmonica P. Mascagni, PiazzolaFosco Martini, Il BorgoFranca Ciucoli, PortacciaFranca Innocenti, BotteghinoFranca Tizzi, Pieve a QuartoFrancesco Comanducci, Via del

    CarmineFrancesco Guadagni, La StazioneFrancesco Sassolini, Valle di

    ValdimonteFrancesco Testerini, Via x ArezzoFranco Bruschi, Poggio del soleFranco Chiasserini, La CasellaFranco Giorni, San LeoFranco Landini, MonterchiFranco Leonardi, Le StrosceFranco Rumori, Via CarmineFulvio Floridi, Borgo la CroceGabriella Camaiti, Borgo la CroceGastone Mafucci, Ca' di MaurizioGastone Mercati, IntoppoGemma Giorni, PerugiaGiacomina Mondani, Polveriera

    Gian Piero Alberti, GiardinellaGian Pietro Rossi, Via la FossaGiancarlo Casi, Il BorgoGianfranca Lombardi, Sesto S.

    Giovanni MIGianfranco Gallai, ArezzoGianni Santi, La Croce del FondoGianpaolo Gattari, Campo FieraGilberto Roselli, TerrarossaGino Ortalli, Il BaluardoGino Ortalli, Piazza BaldaccioGiorgia Babbini, Padule di GubbioGiorgio Giorgi, Borgo CroceGiorgio Mencarini, S. GirolamoGiovacchino Buscosi, RenicciGiovanna Gamberonci, MilanoGiovanna Naffi Marinuzzi, TriesteGiovanni Berni, CasolareGiovanni Bianchini, Palazzo

    del PeroGiovanni Foni, Ca' dei FratiGiovanni Graziotti, PocaiaGiovanni Salvi, I SodiGisella Coleschi, Il PalazzoGiuliana Guerrini, MotinaGiuliano e Sonia Polverini,

    MonterchiGiuliano Livi, MotinaGiulio Bianconi, TavernelleGiuseppe Comanducci, I ChiusiniGiuseppe Fabbriciani, La FonteGiuseppe Magrini, SoccorsoGiuseppe Magrini, Via CarmineGiuseppe Matteucci, Ponte SospiriGiuseppe Sassolini, Il BorgoGorizia Chiarini, San LeoGraziano Zanchi, Campo FieraGraziella Mammini, Oriolo Ro-

    manoGraziella Martini, Via novaIcaro Marconi, Bagnolo PonteImola Berghi, PiettoImola Lombardi, MontinoIva Polendoni, Palazzo del PeroIvano Leonardi, ArezzoLazzerini Fabrizio, I FabbriLea Cerquatti, Anghiari vecchioLiana Polverini, BernoccaLidia Leucalitti, MonteloroLina Acquisti, Via del CarmineLina Milanini, InfrantoioLivia Cestelli, CicognaLorella Carria, RenicciLorentina Cagnacci, TavernelleLoretta Santi, PalaiaLoriano Rosadi, Ponte alla PieraLuana Del Siena, Lama di CapreseLuca Viviani, Campo FieraLucia Lazzari, TofanicchioLuciana Chieli, MilanoLuigi Leonardi, BagnolinoLuigina Comanducci, CicognaM. Grazia Boriosi, SampierdarenaMagrini Walter, Via CarmineMarcella Ghignoni, RenicciMarco Aglini, Pietto

    Margherita Pacini, TavernelleMaria Cipriani, Il BorgoMaria Cipriani, La CapannucciaMaria Clorinda Rogai, MelicianoMaria Elisei, San LeoMaria Guadagni, Le StrosceMaria Maddalena Gori, IsabellaMaria Maranesi, Il BorgoMaria Rosa Pancioni, Via x S. LeoMaria Senesi, CalabriaMariella Del Pia, InfrantoioMariella Guerrini, RenicciMarinella Miano, La StazioneMarino Bazzurri, Via x San LeoMarino Del Pia, MaccarinoMario Corazzini, BernoccaMario Gamberonci, Busto ArsizioMario Gioviti, MonterchiMario Mariani, Bagnolo di sottoMario Mariotti, San RemoMario Palazzeschi, Le BertineMario Pericchi, Casa BrunaMario Poggini, San LeoMario Veri, InfrantoioMarisa Gnaldi, OlmoMarta Bonaccini, FirenzeMassimo Foni, Ca' dei FratiMassimo Meozzi, Via di PinoMassimo Pernici, MontebelloMassimo Rossi, TavernelleMaura Coleschi, Ponte alla PieraMaurizio Checcaglini, Poggio

    del SoleMaurizio Girolimoni, GiardinellaMauro Baldi, MaravilleMauro Papini, BoziaMichele Boncompagni, Il BorgoMichele Bruni, La StazioneMondanelli Ovidio, GiardinellaMorena Bartolini, CommendaNada Foni, AcquedottoNatalino Del Pia, TerracinaNevio Comanducci, Via CarmineNidia Matteucci, PisaOfferta anonimaOretta Cambi, ArezzoOriana Boncompagni, Campo FieraOrlando Piomboni, Via CarmineOtello Comanducci, FirenzeOttavia Antonelli, BasilicaOttavio Cangi, Vicolo PiazzolaPaola Antoniucci, La FossaPaola Conti, Campo della FieraPaola Maranesi, RomaPatrizia Cangi, Campo FieraPatrizia Frini, MilanoPiera Rossi, TavernellePierangelo Acquisti, FirenzePierino Pennacchini, PinoPierluigi Gallai, Citt di CastelloPiero Comanducci, InfrantoioPiero e Silvia Matteucci, MotinaPiero Pacini, Vicenza

    Continua a pag 16

  • 13

    NOTE DALLA MISERICORDIAa cura di Massimo Redenti

    Le vostre offerte per la Misericordia

    Anonimi (S.W. E J.) 30Anonimo 20Anonimo 60Anonimo- (alla memoria di S.S.) 205Anonimo (D.P.A.) 30Antero Chiribini - la famiglia alla memoria 355Berni Giuseppe 10Bini Adriana 15Boschi Giuseppa e Bartoccini Giuseppina 10Caraffini Bruno e Locci Irene 30Comanducci Franco 1Cora Comanducci - la famiglia alla memoria 221Fontani Paolo - la famiglia alla memoria 200Forval 200Gallai Eva - la famiglia alla memoria 242Gepponi Egidio, Cipriani Maria e Meozzi Ines 60Ghignoni Assunta 20Giabbanelli Pietro alla memoria di Gallai Eva 250Giannini Alberto - i figli alla memoria 50Guadagni Antonella - alla memoria dei genitoriLuigi e Romana 20Innocenti Natale - la famiglia alla memoria 445Lamagna Liborio 150

    Lorent David 148Magri Angiolo 15Magrini Giuseppina - la famiglia alla memoria 218Martinelli Veneranda alla memoria del fratelloItaliano 20Marzi Domenica - i figli alla memoria 200Miano Antonio - i colleghi di lavoro di Marziano allamemoria 114Morelli Renato 9Noferi Relia 50Palazzeschi Ilda - la famiglia alla memoria 352Pallini Valfrido alla memoria di Mattio e Francesco Pallini 20

    I nuovi Soci del 2014

    Una

    La nostra associazione stata di recente oggetto di un importante lascito ereditario.

    La signora Giuseppa Vera Chiasserini, scomparsa nel luglio scorso, ci ha nominati eredi universali al 50%, mentre il restante 50% stato assegnato al Cal-cit di Arezzo.

    Ci lascia la met di un bellappartamento in Cor-so Matteotti, al terzo piano, proprio sopra il Monte dei Paschi, ed un po di denaro ancora da quantificare (spese di successione ed altro).

    Per quanto riguarda lappartamento siamo gi daccordo con la dirigenza del Calcit di Arezzo: proveremo a venderlo per monetizzare, non avendo oggettivamente, n noi n il Calcit, la necessit di detenere un immobile distante dalle nostre rispettive sedi. Al di l, comunque, del rilevante valore econo-mico del lascito, la soddisfazione per noi pi grande

    donazione

    unaltra; ancora una volta, dopo le precedenti dona-zioni post mortem (Abramo Pennacchini e Turiddo Guerri), anche la signora Giuseppa Vera Chiasserini ha pensato di dare un aiuto economico importante alla nostra Confraternita, riconoscendone di fatto la benemerenza e la rilevanza.Ci ci rende fieri e soprattutto testimonia i meriti im-pagabili dei nostri volontari, sempre pronti a dedica-re agli altri una parte rilevante del loro tempo libero, con capacit ed abnegazione.

    Alla signora Giuseppa Vera Chiasserini dedichia-mo le nostre preghiere, come gi abbiamo fatto e con-tinueremo a fare per Abramo Pennacchini e Turiddo Guerri; siamo certi che tutti tre, attraverso strade e percorsi sicuramente diversi, stanno godendo della bont e della Misericordia Divina. Siamo certi anche che continueranno a vegliare su di noi.

    Agostini IolandaBaracchi GiustinoBel Barba Anna FrancaBellucci LiviaBianchini SaraChiribini DomenicoComanducci FrancoDel Barna AndreaDel Pianta ElisaGiorgeschi Pasquale

    Gorfini LuiginoLazzeroni PaoloManenti AlbertoMemonti AlbertoMorelli RenatoPallini MarisaRossi Giovan BattistaScartoni LuiginoZazzi Giuseppina

    Un gruppo dei nostri volontari davanti alla sede di Via Matteotti, in attesa di partecipare allAssem-blea che si svolta nello scorso no-vembre nella giornata della Festa della Misericordia.

  • 14

    Dal Gruppo Donatori di Sangue FratresAnghiari

    sito internet: www.fratresanghiari.it email: [email protected]

    Su invito dellArcivescovo Fontana anche questanno le delegazioni dei gruppi Fratres e delle Confraternite di Misericordia della provincia di Arezzo si sono ri-trovate, durante la novena di preparazione alla grande festa della Madonna del Conforto, per una veglia di preghiera ai piedi della prodigiosa terracotta invetriata, rappresentante il mezzobusto della pi nota Madonna di Provenzano, di ori-gini senesi, che nel lontano 15 febbraio 1796, in una Arezzo stremata da quindici giorni di ripetute scosse sismiche, brill di luce propria davanti a quattro testimoni come se avesse sul petto rubini e diamanti, allinterno di una vecchia can-tina, annerita dai fumi e dalla sporcizia: un culto, questo, profondamente sentito dallintera collettivit aretina e che raggiunge il suo apice nellannuale Festa della Madonna del Conforto.

    Da segnalare limportante novit di questanno: dalle sedici del pomeriggio e quindi alcune ore prima dellinizio della veglia, governatori, presidenti e semplici volontari si sono ritrovati nella sede della Misericordia aretina per un in-contro di riflessione che ha visto come relatori oltre al nostro Arcivescovo Fontana, quello di Fiesole Mons. Mario Meini, Alberto Corsinovi, presidente della Federazione toscana del-le Misericordie con il Correttore regionale don Simone Im-periosi. Unico lobiettivo: riscoprire insieme i valori fondanti dellessere oggi dei volontari cattolici impegnati nel sociale, alla luce delle Sacre Scritture e delle encicliche pontificie, per essere pi consapevoli di quella scelta di carit e di amo-re fraterno che fa del nostro impegno una concreta emana-zione della Misericordia Divina.

    I tantissimi volontari e confratelli presenti, prima di fare il loro ingresso nel duomo aretino per rendere omaggio alla Madonna del Conforto, hanno sfilato per le vie della citt con i labari e le torce accese per una bella testimonianza di fede

    a tutta la citt.Molto significativo lappello dellArcivescovo Fontana,

    che ha invitato i presenti a riscoprire le comuni radici cristia-ne e ad essere ancor pi consapevoli nellesercizio di quel Servizio della Carit, inteso come dimensione costitutiva della missione della Chiesa ed espressione irrinunciabile della sua stessa essenza.

    Presente alla celebrazione anche il labaro del Consiglio Regionale Fratres della Toscana, insieme a quelli di quasi tutti i gruppi della provincia aretina, compreso quello an-ghiarese.

    Orteip 14

    Nella foto in alto lArcivescovo Fontana e gli altri relatori dellincontro di riflessione che ha preceduto la veglia, presso la sede della Misericordia di Arezzo.

    Fratres e Misericordie di nuovo insieme

    IL 14 GIUGNO PAPA FRANCESCO CI ASPETTA A ROMA !Concessa a Misericordie e Donatori di Sangue Fratres dItalia lUdienza Pontificia

    Al momento di andare in stampa, giunge da Roma una bella notizia: per la mattinata di sabato 14 giugno prossimo, in piazza S. Pietro, stata concessa una particolare udienza pontificia a tutti i volontari delle Confraternite di Misericordia e dei Gruppi Fratres Donatori di Sangue dItalia. La macchina organizzativa si gi messa in moto ed anche le due associazioni di Anghiari e quelle della Valtiberina stanno operando per assicurare una adeguata presenza a questo importantissimo incontro. Chiunque desideri parteciparvi pregato di contattare quanto prima la Misericordia o il Gruppo Fratres di riferimento.Pubblichiamo qui di seguito alcune riflessioni di una nostra associata, sul tanto atteso evento.

    Fin da ora ringraziamo Papa Francesco per averci conces-so il privilegio di incontrarlo e per lo stimolo che quoti-dianamente ci d a proseguire nella strada dellamore e del servizio ai fratelli, invitandoci sempre ad essere uomini di speranza.

    Queste le Sue parole: Non dobbiamo avere paura della bont e neanche della tenerezza. Il vero potere il servizio. Bisogna custodire la gente, aver cura di ogni persona con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono pi fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore Davanti a tanti tratti di cielo grigio, abbiamo bi-

    sogno di vedere la luce della speranza e di dare noi stessi speranza...

    Con questo invito paterno, Papa Francesco entrato nei nostri cuori e in quelli di tutti i nostri volontari e confratelli che ogni giorno danno voce al bisogno di Misericordia e di Amore Fraterno di tutti gli uomini.

    Prepariamoci quindi allincontro con il Santo Padre por-tandogli i nostri sorrisi, segni di disponibilit, entusiasmo, passione per la vita e per il volontariato e rinnoviamo il no-stro impegno ad essere braccia operative della Chiesa, per aiutare chi si trova nel bisogno. Giuseppina

  • 15

    ...dal Gruppo Fratres

    Soci benemeritiNominati in occasione dellultima Assemblea

    In base allo statuto nazio-nale dei Gruppi Fratres, ogni a s s o c i a z i o n e ha il dovere di non dimenticare quanti in passato hanno contribui-to, quali donato-ri di sangue, ad assicurare al sistema trasfusionale le necessarie risorse e che, poi, hanno dovuto sospendere questo nobile gesto di carit cristiana per raggiunti limiti di et o per problemi di salute.

    giusto infatti che questi si sentano ancora parte viva dell associazione e possano partecipare a pieno titolo a tutte le iniziative del gruppo! Per tutto questo, durante lultima as-semblea sociale, si tenuta la consueta cerimonia di nomina dei nuovi soci benemeriti.

    Questi i nominativi degli otto volontari che sono entra-ti a far parte della sezione Soci Benemeriti della Fratres anghiarese: Baldi Marina, Bazzurri Marino, Casula Mario, Donnini Rosalba, Gori Anna, Leonardi Roberto, Scartoni Fa-brizio e Senesi Maurizio.

    A tutti un doveroso ringraziamento da parte dellintera associazione, con la convinzione che grazie anche alla loro generosit che potremo continuare nel tempo a dare quel me-raviglioso esempio di civilt e di amore verso il prossimo, quale la donazione del proprio sangue.

    Il direttivo

    Nella foto una delle tante cerimonie di premiazione del Gruppo Fratres

    Il Veglione di Carnevale 2014Anche quest'anno il gruppo donatori Fratres di An-

    ghiari, in collaborazione con la Misericordia, ha rinnovato il consueto appuntamento del Veglione di Carnevale, giunto alla decima edizione. Sabato 1 marzo, presso il "Da Vin-ci" Restaurant di Anghiari, soci, sostenitori e simpatizzan-ti hanno consumato una gustosa cena, accompagnata dalle piacevoli note di Enrico e Claudia, duo particolarmente ap-prezzato sia dai numerosi e instancabili ballerini presenti in sala che da chi ha semplicemente goduto della musica come sottofondo.

    Anche quest'anno i partecipanti sono stati numerosi; nu-trita anche la presenza dei bambini, che hanno potuto sfog-giare sgargianti vestiti di carnevale (vedi foto qui in basso).

    Dopo la cena, nella pista allestita per l'occasione, il re-pertorio disponibile stato il pi va-riegato possibile, con spazio sia per i balli da sala che per quelli di gruppo tipicamente carnevaleschi e accanto a eleganti coppie di ballerini ormai rodati hanno sfilato inconsuete cop-pie di principesse, pirati e cowboy, spesso fuori tempo, ma davvero spassose.

    Lieti di aver creato una piacevole occasione conviviale, ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato e attendiamo consigli e suggerimenti per l'organizzazione di futuri eventi.

    Laura e Carlo

    In viaggio con la Fratres

    Quattro giorni alla scoperta di...BUDAPEST e lAnsa del Danubio

    Da gioved 28 a domenica 31 agosto 2014

    I giorno Viaggio di andata e Budapest by nightII giorno BUDA e PEST la cittadella vecchia e la parte nuova della capitale magiara.III giorno Tour della regione Ansa del Danubio con serata shopping a Budapest.IV giorno Mattinata a Budapest e rientro.

    * Partenza dal Campo della Fiera alle ore 4.30, in autobus G.T.

    * Pensione completa con bevande ai pasti dalla cena del primo giorno alla colazione del quarto giorno. Restano esclusi il pranzo del viaggio di andata e la cena del viag-gio di rientro.

    * Sistemazione in Hotel****Superiore.* Guide turistiche locali incluse.* Liniziativa aperta a tutti, con un particolare invito ai no-

    stri associati ed alle loro famiglie.

    Informazioni e prenotazioni

    Ufficio Pro Loco (tel. 0575/749279), sede della Miseri-cordia (tel. 0575/789577), cellulari: 3487722155 (Carlo), 3381484889 (Fabiano).COSTO: 300,00 circa, con almeno 35 partecipanti. Sconti per i bambini ed i donatori attivi.

    Organizzato dallAgenzia Wasabi Viaggi S. Giustino (PG)

    Il consiglio direttivo

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    A Bagno di Romagna per la visita al Santuario del Miracolo Eucaristico

    Con don Marco

    I pulmini parrocchiali, le auto dei genito-ri, il nostro Parroco e una domenica pomeriggio come tante, si trasforma in un giorno da non dimenticare non solo per i bambini, ma anche per noi adulti: genitori e catechisti che nella semplicit riscoprono la gioia dello stare insieme nel Suo Nome.

    Queste le parole di alcuni partecipanti che, a nome di tutti, vogliono condividere la bellezza di ci che hanno vissuto.

    Domenica 16 Febbraio, accompagnati dal nostro Parroco Don Marco, ci siamo recati a Bagno di Romagna per visitare il Miracolo Eucaristico.

    Il viaggio a bordo dei pulmini parroc-chiali stato entusiasmante! Appena arrivati siamo entrati in chiesa, dove Don Marco ci ha spiegato la storia del Miracolo: un mo-naco camaldolese aveva dubbi sul fatto che nellEucaristia ci fosse veramente Ges. Una domenica mattina mentre stava celebrando la S. Messa come tutte le domeniche, durante la Consacrazione, si accorse che il Vino allinterno del Calice cominci a ribollire tanto da fuoriuscire e macchiare il Corporale.

    Don Marco ci ha poi invitato a fare un gesto di adora-zione davanti al Corporale macchiato di sangue, ancora oggi conservato dentro una teca argentata. Abbiamo anche prega-to e cantato insieme ai nostri genitori e catechisti.

    Successivamente siamo andati al Bar del Centro Termale per una piccola merenda tutti insieme prima di ripartire per Anghiari.

    stato un pomeriggio indimenticabile!

    Alessia Corsi e Ginevra Borgogni

    Il giorno 16 Febbraio noi bambini delle Classi Quarte del Catechismo di Anghiari e Tavernelle, siamo andati a Ba-gno di Romagna per vedere il Miracolo Eucaristico.Partenza alle ore 14:30 dallOratorio a bordo di ben quat-

    tro pulmini seguiti da un corteo di macchine con dentro i nostri genitori.

    Dopo essere arrivati siamo andati in chiesa, dove Don

    Marco ci ha raccontato tutta la storia del Corporale con le otto macchie di sangue.

    Siamo nel 1412, una domenica mattina, mentre il parroco Don Lazzaro stava celebrando la S. Messa, il Vino contenuto nel Calice cominci a ribollire ed a riversarsi sul Corporale.

    Il tutto accadde perch Don Lazzaro era stato colto dal dubbio se fosse vero che il vino si trasformava in Sangue di Ges.

    Don Lazzaro rimase talmente impressionato dal fatto che dopo pochi giorni mor.

    Don Marco ci ha spiegato anche che quando furono fatte le analisi sulle macchie di sangue , queste risultarono esse-re dello stesso gruppo sanguigno di quelle del Miracolo di Orvieto.

    Dopo aver cantato e pregato insieme, tutti in fila, prima noi e poi i nostri genitori, su invito di Don Marco abbiamo fatto un gesto di adorazione davanti al Corporale.

    La serata si conclusa con un piccola merenda al Bar delle Terme e poi tutti di nuovo dentro i pulmini per tornare alle nostre case.

    stato molto bello ed emozionante!

    Elisa Bergamini, Irene Bigiarini, Lucia Bigiarini e Valentina Ghignoni

    continua da pag 12

    Piero Rossi, Ponte alla PieraPietro Bartolomei Corsi, Carmi-

    gnanoPietro Bergamaschi, LibbianoPietro Cangi, Campo FieraPietro Casi, BolognaPietro Giabbanelli, GiardinellaPietro Pasqui, BucaccePrimo Del Sere, Il BorgoPrimo Mondani, PonteQuarto Paolo, RomaRaul Fornacini, Campo FieraRenato Mariani, Bagnolo Ta-

    vernelle

    Rina Ruggeri, SportoneRinaldo e Giovanna Nicchi, Via

    di S. LeoRinaldo Procelli, Via di PinoRita Antoniucci, La FossaRosanna Merendelli, Casa DonatiRosella Guadagni, La BernoccaRosella Moscetti, Borghetto di

    sopraRosita Ghignoni, Chiassa, ViaioRuggero Cambi, TralemuraSanti Comanducci, IntoppoSantino Ferrini, Campo FieraSaura Cambi, BernoccaSecondo Mariotti, MotinaSenio Ruggeri, Via del Comune

    Sergio Cangi, San RoccoSilvana Cioci, La StazioneSilvana Pierantonio, Borgo la CroceSilvana Serafini, CicognaSilvano Paceschi, FirenzeSilvano Rossi, CarboncioneSilvia Del Pia, InfrantoioSimone Sassolini, USASirio Ruggeri, TerrarossaSiro Polverini, Via di San LeoStefania Pacini, BelvederinoStella Giorni, PratoTalete Antonelli, Ponte EleonoraTarcisio e Paola Nosi, San Gio-

    vanni V.noTeresa Maurizi, Tofanicchio

    Tito Bartolomei, Via NovaTommasina Toriti, TavernelleUgo Bianchi, Cusago, MilanoValentina Pierantoni, Il FossoValentino Giornelli, IntoppoVasco Ghignoni, PalazzoloVeneranda Martinelli, InfrantoioVentura Pannilunghi, Pieve S.

    StefanoVera Rossi Cuccini, Via CarmineVerena Cheli, Campo FieraVilma Sbragi, InvidiosaVito Pennacchini, La Ripa

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    Tappe della conversione dellEuropa al Cristianesimo e il movimento culturale dellIlluminismoRadici cristiane e laiche dellEuropa

    di Flavio Mercati

    Con l Editto di Milano dellanno 313 d. C. lImperatore Romano, Costantino, concesse la libert di culto ai Cristiani, fino ad allora perseguitati, libert di culto che gi esisteva per tutte le altre religioni dellImpero: la religione degli dei, o pagana, ed altri culti di scarsa rilevanza. A onor del vero, per, la decisione fu presa di comune accordo con un altro Imperatore che governava lImpero insieme a lui, un certo Licinio, per, chiss perch, lEditto attribuito solo a Costantino, forse perch liniziativa part da lui e laltro lap-prov. Inoltre sembra che questo Editto non sia stato un vero e proprio decreto imperiale redatto secondo le solenni forme consuete, ma piuttosto una comunicazione per lettera a tutte le province dellImpero per il riconoscimento o la legalizzazione del Cristianesimo. Vediamone un brano (ovviamente tradotto dal latino): ...riteniamo che, fra le altre cose che giudicavamo essere vantaggiose alla maggioranza degli uomini, si dovesse provvedere prima di tutto a quella concernente il rispetto delle divinit, concedendo ai Cristiani e a tutti la libera facolt di seguire la religione che ciascuno volesse, per modo che ogni e qualsiasi divinit nella sede celeste possa essere benevola e propizia.

    Perch i due Imperatori arrivarono a questa decisione? Certamente non perch fra la popolazione dellImpero i Cri-stiani fossero diventati maggioranza ch, anzi, la stragrande maggioranza era ancora pagana, soprattutto nelle province occidentali dove il rapporto era di cinque a uno a favore dei pagani, ma mentre questi ultimi erano una massa amorfa, per lo pi indifferente ai problemi del culto, i Cristiani erano tosti, determinati e decisi nella loro fede, disposti anche al martirio; e, nel momento in cui lImpero cominciava a mostrare le prime crepe, sarebbe stato utile averne lappoggio. Cos essi, final-mente, furono liberi di professare la loro fede in un territorio vastissimo, quale era quello dellImpero Romano, che andava dal Nord-Africa alla Scozia, dalla penisola Iberica ai fiumi Reno e Danubio, alla Grecia, Turchia, Iraq, Siria, Palestina, Egitto. Eravamo grandi... allora!

    Poi Costantino, nel 324, sconfisse il collega Licinio e ri-mase unico Imperatore, inoltre nel 330 trasport la capitale da Milano, che vi era stata trasferita nel 292 da Roma, a Bisanzio, poi chiamata Costantinopoli. Con lImperatore Teodosio, il Cristianesimo, da religione permessa alla pari con le altre, nel 392 fu proclamata religione unica ammessa nellImpero e il paganesimo venne perseguitato. Il termine paganesimo nacque proprio in questo periodo, perch i seguaci dellantica religione si trovavano specialmente nei villaggi, detti in latino pagi, quindi pagani significava abitanti dei pagi ma anche seguaci dellantica religione che, perci, veniva chiamata paganesimo. Prima i pagani venivano chiamati gentili o genti. Affermatosi il Cristianesimo entro i confini dellIm-pero, se si esclude la breve fiammata di paganesimo bandita dallImperatore Giuliano l Apostata, inizi lopera di evangelizzazione oltre i confini.

    In ordine di tempo il primo evangelizzatore di una certa rilevanza che troviamo fu Ulfila che convert alla religione cri-stiana il popolo dei Goti, uno di quei popoli detti barbari.

    Originari della Svezia, questi Goti, attraversato il mar Baltico, nelle loro peregrinazioni verso sud-est, erano giunti nella zona costiera settentrionale del mar Nero. Erano divisi in tre rami: Visigoti, Ostrogoti e Gepidi. I Visigoti si chiamavano

    cos perch si erano stanziati nella zona costiera occidentale (Visigoto= dal tema germanico Westan dellovest e goth goto). Gli Ostrogoti perch si erano accampati nella parte orientale di questa zona (Ostrogoto= dal tema germanico austra delloriente e goth goto). I Gepidi, invece, si erano sistemati a nord di questi due rami e avevano un nome quasi dispregiativo perch gepidi, nel loro linguaggio, significava bighelloni e perci un attributo negativo era diventato il loro nome, in quanto erano considerati i fannulloni della famiglia, inferiori agli altri.

    LImperatore Aureliano sconfisse i Goti nel 271, poi, per, forse per tenerseli buoni, assegn loro un territorio entro i confini dellImpero, oltre il fiume Danubio, la Dacia, corri-spondente allattuale Romania. Ed in effetti in questo territorio se ne stettero buoni buoni per circa un secolo apprendendo un po di agricoltura, ma soprattutto arricchendosi di due importanti strumenti di civilt: la lingua scritta e la religione cristiana. Ci avvenne ad opera di un vescovo, Ulfila, seguace delleresia dell arianesimo (da Ario, prete africano). Ulfila era nato fra i Goti nel 311, pur non essendo di famiglia gotica, e pass ladolescenza in mezzo a loro. Giovinetto fu mandato a Costantinopoli dove, in seguito, venne ordinato prete e poi consacrato vescovo. Anche se era stato condannato lariane-simo, che negava la natura e gli attributi divini di Ges, al Concilio di Nicea del 325, primo Concilio Ecumenico della storia, si schier tra gli ariani, dopodich si assunse la mis-sione di ritornare fra i Goti e di convertirli dalla loro religione pagana, imperniata sugli dei Odino e Thor, a quella cristiana ariana. Impresa ardua, anche perch i Goti, mano a mano che si convertivano, venivano guardati con disprezzo dagli altri. Per lopera missionaria procedeva per il grande ascendente che egli aveva sui suoi compatrioti. Per facilitare questopera si diede anche a tradurre in gotico la Bibbia, e qui si trov di fronte un ostacolo quasi insormontabile: non esisteva una lingua gotica scritta e quindi non sapevano neanche leggere, ed anche quella orale era un linguaggio disarticolato in cui grammatica e sintassi erano di l da venire.

    Ma Ulfila non si perse danimo: la invent lui la lingua scritta, disegnando quei caratteri, che poi furono detti gotici, e mettendo accanto ad ognuno di essi lequivalente greco, cos contemporaneamente apprendevano un po di questa lingua. I caratteri gotici rimasero in uso in Germania, fino alla Seconda Guerra Mondiale. Riusc anche a dare una grammatica e sintassi decenti alla lingua orale e scritta e riusc anche nellimpresa originaria che si era prefissa: convertire al Cristianesimo i Goti. Per quanto riguarda la Bibbia, fu tradotto tutto il Nuovo

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    Testamento e gran parte dellAntico. Ulfila comp unimpresa davvero grandiosa. Va anche detto, per, che questi Goti non erano milioni e milioni di individui da alfabetizzare e convertire. Come gli altri popoli barbari che vagavano in continuazione alla ricerca di nuove terre per i pascoli, la selvaggina ed il saccheggio, non erano molto numerosi.

    Al momento i Goti saranno stati s e no un duecentomila. Ciascuno degli altri popoli era molto meno numeroso.

    Ritornando allEuropa Occidentale, la spinta evangeliz-zatrice avvenne soprattutto ad opera di missionari irlandesi. Il primo che troviamo, in ordine di tempo e di importanza, (San) Patrizio. Nato in Inghilterra nel 385, fu rapito in tenera et dai pirati irlandesi che lo tennero schiavo per sei anni. Tornato a casa, si fece monaco e poi visse nell'Europa Continentale fino al 432. In quell'anno torn in Irlanda come vescovo e inizi lopera di conversione di quel paese che ebbe un rapido successo. Fu, quella irlandese, soprattutto una Chiesa monastica-missionaria nel senso che da essa part una corrente di evangelizzatori costituita da monaci-pellegrini che prima invest la Scozia, poi scese gi in Inghilterra che, dopo il ritiro dei Romani, era stata invasa dagli Angli e dai Sassoni, pagani, e poi invest le trib pagane dellEuropa Continentale.

    I due principali esponenti furono (San) Columba e (San) Colombano. Questultimo arriv anche in Italia e fond un monastero a Bobbio (Piacenza). Per rievangelizzare lInghil-terra arriv anche dallItalia un monaco di nome Agostino invitatovi dal papa Gregorio Magno. E cos, dal 664, la Chiesa Inglese fu unificata sotto la giurisdizione di Roma. Non solo, dallInghilterra, di nuovo cristianizzata, partirono a loro volta, dei missionari anglo-sassoni, sempre a caccia delle trib pagane della Germania e poi anche della Scandinavia. Il principale esponente di questa nuova corrente missionaria fu (San) Bonifacio. I Franchi si convertirono al cattolicesimo nel 496, prendendo esempio dal loro re Clodoveo. I Longobardi, quando penetrarono in Italia nel 568, erano cristiani ariani, poi nel 603 si convertirono al Cattolicesimo ad opera della loro regina Teodolinda, una cattolica bavarese, e del papa Gregorio Magno.

    Molto dura fu invece la conversione e la sottomissione della Sassonia attuate dallImperatore Carlo Magno, le quali si protrassero dal 772 all804 con continue ribellioni da parte dei Sassoni che massacravano guarnigioni, incendiavano chie-se, saccheggiavano monasteri. Nel 785 lImperatore ricorse addirittura al cosiddetto Capitolare sassone, che significava questo: O Cristianesimo o morte. Le sue non erano vuote minacce: infatti, in precedenza, nel 782, dopo aver domato unaltra ribellione che era seguita ad una (apparente) sotto-missione e conversione dei Sassoni, aveva fatto giustiziare 4.500 prigionieri perch si erano rifiutati di convertirsi al Cristianesimo. L per l dimostravano di convertirsi, poi, per, dopo alcuni anni, riprendevano le rivolte.

    Allora Carlo Magno ricorse ad un altro metodo anchesso molto duro: deport le popolazioni pi turbolente in altre parti del suo regno (ancora non era impero), rimpiazzandole con coloni franchi e, finalmente, la Sassonia divent cristiana, anche se parte dei Sassoni non cera pi. Questa durezza di Carlo Magno si spiegava anche con questo: egli voleva che in tutto il suo vasto reame, che andava dai monti Pirenei al fiume Elba, dallItalia centrale al Mar del Nord, fosse diffusa e consolidata ununica religione, che doveva essere quella cattolica, perch i Franchi erano cattolici, poich ci contribuiva a dare pi uniformit di civilt e con ci pi compattezza ai suoi domini, ed ogni mezzo era buono per lo scopo. Per lui la sottomissione

    era strettamente legata alla conversione, era un tuttuno. La Polonia pass al Cattolicesimo nel 966 e lUngheria nel 1001.

    La Prussia pagana fu convertita, sempre al Cattolicesimo, dal-lOrdine Teutonico, un ordine monastico-caval-leresco costituito solo da cavalieri tedeschi, che vi costitu anche un proprio stato, e che convert al Cristianesimo anche lEstonia e la Lettonia. La Lituania, invece, pas-s al Cattolicesimo nel 1387, seguendo lesem-pio del suo principe che era passato al Cristianesimo. Frattanto anche la penisola iberica, che in precedenza era caduta in mano allIslam, era stata quasi interamente riconquistata nel 1212. Cos, con la conversione della Lituania, in quasi tutta lEuropa Occidentale si era estesa la religione Cristiano-Cattolica. Rimaneva fuori Granada, in Spagna, ripresa agli Arabi dagli Spagnoli nel 1492. Nellotto-cento si avvi anche levangelizzazione dei popoli Slavi. Ne furono iniziatori i fratelli Cirillo e Metodio, poi proclamati Santi, monaci bizantini di Tessalonica che nell813 partirono da Costantinopoli per andare a evangelizzare tali popoli. Cirillo passato alla storia anche perch ide un nuovo alfabeto, detto per questo cirillico, derivato, per, da un antico alfabeto slavo, in cui tradussero la Bibbia per facilitare levangelizzazione, e che, ancora oggi, usato in Russia, Ucraina, Bielorussia, Bulgaria, Macedonia e Serbia. Lopera di proselitismo fu continuata da altri monaci bizantini che, per, non riconosce-vano pi il Papa e si rifacevano alla Chiesa dOriente che nel 1054 si sarebbe staccata definitivamente da quella di Roma e si sarebbe chiamata Cristiano-Ortodossa.

    Questi monaci convertirono anche la Russia meridionale. Da l altri monaci, ma questa volta russi, sirradiarono in tutte le direzioni, in cerca di altri popoli da evangelizzare, arrivan-do persino in Carelia ed in Lapponia. Cos alla fine del XIV secolo, quasi tutta lEuropa, dal Portogallo ai monti Urali, era stata cristianizzata, o nella confessione cattolica o in quella ortodossa. Rimanevano fuori Granada, come abbiamo gi detto, e alcune zone dellEuropa sud-orientale cadute sotto il dominio islamico. Da allora, in una societ in cui la stragrande maggioranza della popolazione era analfabeta, per diversi secoli il messaggio cristiano era lunico, anche perch gli altri erano proibiti, messaggio morale, oltrech religioso, che arrivava alla gente per diversi secoli, comunicato dal clero di citt e paesi, come dai preti delle umili chiesette sparse per le campagne, colline, valli, monti, oppure irradiato dai monasteri e conventi, messaggio che si fa sentire anche oggi, ma non pi esclusivo. vero s che cera anche il messaggio etico-religioso dellEbraismo, ma interessava una minoranza assai ristretta ed era diverso solo in parte. Poi nel 500 ci furono altri contrasti e divisioni, anche piuttosto aspri, con lo Scisma inglese e la Riforma protestante di Lutero e Calvino, ma tutto avveniva sempre nellambito del Cristianesimo.

    Perci giusto dire che lEuropa ha radici cristiane, come

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    veniva affermato alcuni anni fa in ambienti cattolici! Noi non ci soffermeremo diffusamente su che consiste il messaggio cristiano, e per ragioni di spazio, e per la ragione fondamentale che non ne abbiamo le competenze, la cultura, la preparazione, e perch immaginiamo che chi ci legger, lo conosca come e meglio di noi. Tuttavia riteniamo di non essere lontani dal vero (i preti ci perdonino la presunzione) affermando che esso sia costituito, in estremissima sintesi, dai Dieci Comandamenti (non li elenchiamo pensando che da noi quasi tutti li conoscano) a loro volta compendiati e perfezionati nei due supremi: Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente e laltro Ama il prossimo tuo come te stesso, cio, tradotto in termini pratici: Non fare agli altri ci che non vuoi venga fatto a te [N.d.R. potremmo anche dire che lessenza (di fede) del cristianesimo lannuncio che Ges il Cristo, il Figlio di Dio, incarnato, morto e risorto per salvare luomo. Il comandamento dellamore si radica in questa verit di fede, inestricabilmente].

    Radici cristiane dunque, che sono questi punti ed altri, tutti, per, imperniati sulla rivelazione e ispirazione divine alluomo, dettati dallesterno.

    Su queste radici cristiane dellEuropa, si sono impiantate in seguito altre radici, create dalluomo stesso e perci laiche. Vediamole. Scendendo gi nella disamina storica verso tempi da noi meno lontani, arriviamo al 700, al cosiddetto secolo dei lumi, chiamato cos perch in quel periodo sorse un movimento culturale di dimensioni europee, ma che ebbe nella Francia il maggior centro di diffusione, denominato Il-luminismo, il quale si proponeva di risolvere tutti i problemi della civilt umana basandosi solo sul lume della ragione, senza tener conto della Rivelazione divina e della tradizione. Il passato, fatto di tante ingiustizie, andava cancellato, rotta-mato, direbbe oggi qualcuno, costruendo una societ nuova basata solamente sulla ragione.

    DallIlluminismo eman quella famosa dichiarazione Dei diritti e doveri delluomo e del cittadino al tempo del-laltrettanto famosa Rivoluzione Francese. Questa dottrina aveva una premessa molto importante, anchessa derivata da tale movimento culturale: Tutti gli uomini nascono liberi ed uguali. Uguali non perch figli di uno stesso Dio, come affermato dal Cristianesimo, ma perch tutti, come detto, nascono liberi ed inoltre dotati del lume della ragione, quindi unuguaglianza naturale.

    Da questa premessa o preambolo nascono i diritti e i doveri delluomo e del cittadino; i fondamentali sono luguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, la libert di pensiero, di riunione e di stampa, la libert di scelta religiosa, le garanzie per la tutela della libert individuale, il diritto di propriet, la sovranit popolare, la libert intesa come fare tutto quanto non nuoce ai diritti degli altri. Diritti e doveri condensati nelle tre parole simbolo e chiave della Rivoluzione Francese: Libert, galit, Fraternit. Questi diritti e doveri personali e politici che in passato erano disattesi e quasi dappertutto tenacemente combattuti, ora sono alla base delle moderne democrazie europee ed extraeuropee e sono patrimonio delle civilt pi evolute.

    Si potrebbe anche obiettare che la libert religiosa veniva affermata anche con lEditto-dichiarazione di Costantino del 313 d. C., oppure che la sovranit popolare veniva attuata anche al tempo dei Comuni medioevali, quando il popolo si radunava nella piazza dellArengo per prendere le decisioni comuni (democrazia diretta), ma erano fenomeni passeggeri e contingenti, mentre ora vengono affermati con forza, hanno

    una base teorica e sono diventati cardini imprescindibili e irri-nunciabili delle societ. Dunque radici cristiane per la moderna Europa, per il messaggio cristiano che da secoli arriva alle coscienze dei popoli di questo continente e che sicuramente si trova anche in qualche passaggio delle moderne Costituzioni, ma anche radici laiche-illuministiche per quanto detto sopra.

    Dunque, tutto bene!? C luguaglianza, c la sovranit popolare, la libert di pensiero, di stampa e di associazione, c la libert di scegliere la religione che uno vuole o anche di proclamarsi ateo senza correre il pericolo di essere messo al rogo e bruciato vivo, ecc., ecc.

    E invece tutto bene no! Perch la libert sta diventando diritto sfrenato di fare il proprio comodo anche a danno degli altri, e mancanza di valori, di cardini di vita, che danno anche saldezza di carattere. Stanno emergendo nelluomo caratteri-stiche ancestrali, primitive, come la voglia di possesso e di successo ad ogni costo passando sopra ad ogni regola, lesi-bizionismo, la prepotenza, il bullismo maschile e femminile, le passionalit sfrenate ed incontrollate, lodio, la vendetta, il non rispetto fisico dellaltro, la litigiosit per un nonnulla, la fragilit di carattere, linsicurezza, gli sbandamenti di vita, per non parlare poi della buona creanza, del tatto e del savoir faire. Tutto questo sembra diventato una norma, un costume che ha contagiato un po tutti, tanto che lo stesso papa Francesco intervenuto sullargomento nella 12a edizione, delle Gior-nate mondiali della giovent di Rio de Janeiro, evidenziando lincoerenza di certi cristiani ed esortando i giovani ad andare contro corrente, a essere rivoluzionari come lo fu Ges Cristo, non con il mitra e la violenza, ma con il suo messaggio.

    Ma sono davvero applicati quei due principi, uno cristiano: Non fare agli altri ci che non vuoi che venga fatto a te, e laltro laico: Fai tutto quanto non nuoce ai diritti degli altri?

    A volte s, ma troppe volte no!Se non si accetta il messaggio etico-religioso perch si

    agnostici e non si accetta la religione in toto, o per altro, ma non si accetta neanche quello laico-illuministico, che dovrebbe essere una specie di religione laica, si torna indietro, allanno zero della civilt, al periodo degli uomini primitivi, o meglio si avr s l homo sapiens supertecnologicus ma non sapiens dal punto di vista della conoscenza e applicazione dell abic dello stare insieme ed allora bisogner ricominciare tutto da capo nel campo dei rapporti umani.

    Note1) Una nota di costume. I Franchi a differenza degli altri popoli barbari, che portavano la barba, si radevano, ma probabilmente portavano dei baffoni spioventi alla maniera del loro Re e Imperatore Carlo. Il nome barbaro, per, non derivava dal fatto che questi popoli di origine germanica portavano, in generale, la barba, ma dalla parola greca barbarus che significava che parla male, balbettante, come uno straniero.

    Opere consultate:* Storia dItalia, di Indro Montanelli, ed. Corriere della sera.* I percorsi della Storia, Enciclopedia, ed. Corriere della sera.* I percorsi della storia, Atlante, ed. Corriere della sera.* Storia della Chiesa, ed. San Paolo (Famiglia Cristiana).* La Bibbia, ed. San Paolo (Famiglia Cristiana).* Carlo Magno, di Gianni Granzotto, ed. San Paolo (Famiglia Cristiana).* Enciclopedia Universale Garzanti, ed. Garzanti.

    A pag 17 l'Impero Romano al tempo di Costantino. A pag. 18 la statua dell'imperatore Carlo Magno, statuetta bronzea del IX secolo conservata al Louvre.

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    Piazza BaldaccioImeldina, contessa di Galbino e signora dAnghiariContro di te, o mondo immondo, io devo protestare! Tu vanti una turba insopportabile di stolti sapienti, loquaci con te e muti con Dio. Hai tanti superbi che sinnalzano arrogantemente per la loro vana eloquenza o per la loro filosofia vuota. Ma non hai nessuno che se la sente di documentare cose utili alla edificazione del prossimo e tramandarle ai posteri. Hai tanti avvocati che nei tribunali sanno patrocinare con lunghe orazioni liti daffari o contese processuali. Ma non hai nessuno, in questa santa Chiesa, capace di mettere per iscritto le virt e le gloriose azioni di un solo santo. Hai tanti sapienti a far del male, ignoranti per a far del bene. Sono passati ormai quindici anni da quando il beato Romualdo lasci il peso della carne...

    Rileggete, vi prego. Contro di te o mondo immondo...Il monaco Azzone tornava da capo. Imeldina, contessa

    di Galbino e signora dAnghiari, riascoltava a occhi chiusi il prologo vigoroso della Vita Sancti Romualdi di Pier Damiano, appena trascritta dallo scriptorium di Camaldoli. Era seduta sulla scala esterna del piccolo castello di Montorio con le mani sulle ginocchia e la testa appoggiata di lato. La tramontana dautunno odorava di mosto e di fal; a stormi interminabili, a ondate, le rondini migravano a sud perdendosi nella luce del sole dietro lAlpe di Catenaja. Una rosea trasparenza uniforme stemperava i colori finch lombra copriva la terra quasi allimprovviso e la sera precoce anticipava la noia mortale dellinverno.

    Da molto tempo Imeldina rifiutava di seguire il marito negli spostamenti da un castello allaltro e di aspettarlo di ritorno dalla caccia. Quando frate Azzone si congedava, la sua giornata era finita; il suo posto alla lunga tavola della famiglia comitale restava vuoto sempre pi spesso. Non le era rimasto nessuno per cui filare e ricamare ed era quasi

    cieca. Con lultimo lume degli occhi aveva tessuto una paratia di lana di pecora per separare il letto coniugale dallangolo dimpiantito dove dormiva distesa su una stuoia di paglia.

    Non aveva mai contato i suoi anni, ma ne aveva abbastanza per ricordare i fatti remoti meglio di quelli recenti e per ascoltare con immutato stupore, come novit scottanti, le vite dei santi che il monaco camaldolese le leggeva da anni pi per obbedienza che per carit. Si era disfatta di quasi tutti i suoi abiti regalandoli alle serve, anche se per la loro condizione non potevano indossarli senza scandalo, e se ne stava infagottata dentro una veste di tela grezza, larga, senza ornamento di cintura, consunta sul davanti dallabitudine di sdraiarsi bocconi in posizione di croce sul pavimento della cappella. Le trecce risicate e dun grigio giallognolo spuntavano da una cuffietta di lana. Pi di una volta Bernardino laveva soccorsa con cucchiaiate di miele per rimetterla dai digiuni ossessivi.

    Ma sotto quella mascheratura di remissivit incondizionata ardeva un proposito incoercibile che don Azzone, suo confessore, era lunico a conoscere, Imeldina viveva invasata dallansia di poter vegliare in piena salute e lucidit di mente lagonia del marito. Soltanto quel giorno, che desiderava terribilmente arrivasse presto e trascorresse con molta lentezza, lo scopo della sua vita si sarebbe compiuto: persuadere Bernardino moribondo a firmare il testamento che avrebbe salvato lanima di entrambi.

    Al tramonto gli ululati dei corni da castello a castello, da torre a torre, percorrevano al volo i confini del feudo famigliare: dai Monti Rognosi Montorio chiamava Montedoglio che chiamava la fortezza di Anghiari che chiamava Sorci e cos via finch il suono ritornava dalla direzione opposta come uneco ritardata.

    Terre sottratte a Dio, sragionava Imeldina

    Dagli scritti inediti Un milione di giorni di Gianfranco Ven a cura di Franco Talozzi. - Domenica 9 marzo 2014

    Questi due bravi spaventapasseri sono di guardia allorto di Capruggine. Sono vestiti in modo proprio strano, ma fanno bene il loro lavoro. Le verdure vengono bene ed anche il ca-volo nero, che ormai penso non ci sar pi ch Capruggine ci avr fatto i crostini per lulti