2007-3 oratorio di anghiari

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 3 GIUGNO - LUGLIO 2007 Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçue

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI 1 P o s te I ta li a n e S .p .A . - S p e d . in A .P . D .L . 3 5 3 /2 0 0 3 ( c o n v . in L . 2 7 /0 2 /2 0 0 4 n ° 4 6 ) a r t. 1 , c o m m a 2 , D C B /5 2 /2 0 0 4 - A R E Z Z O - T a r if f a p a g a ta - T a x e p e r ç u e

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 3 GIUGNO - LUGLIO 2007

Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A

.P. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, com

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L'ORATORIO DI ANGHIARI - Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: Poste Italiane S.p.A. - Sped. in A.P. D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB/52/2004 - AREZZO - Tariffa pagata - Taxe perçueAnno XXXXI - Periodico del Vicariato di Anghiari e Monterchi. Con approvazione della Curia di ArezzoAut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Enzo Papi - Stampa: Grafiche Borgo, Sansepolcro.

l'editoriale di enzo papi

Etnia nuova

Nebbia in collinadi Vera Cuccini

È una strana mattinad’estate, oggi,un manto biancastronasconde il solealla nostra vista,circonda la campagnaavvolgendola in uninsolito silenzio.Qua e là affioranole cime delle collinee le punte altedegli alberi boschivi.Un leggero fumosale dai campimisto ad un odoreacre di terrada poco lavorata.Da una cascina risuonafioco il canto d’un galloa cui in lontananzarisponde attutitol’abbaiar d’un cane.

È in tipografia il libro giubilare dei 50 anni di vita pastorale di don Nevio Massi,oggi, ormai da 20 anni, parroco a Pieve S. Stefano e ieri parroco a S. Maria al Melello,a Sansepolcro (dal 1963) e a Pratieghi (dal 1957). In tutto 50 anni, dunque.

Il volume porta il titolo significativo di Tre Comunità celebrano le Nozze d’Orodi vita pastorale; evidentemente le nozze d’oro sono del prete che quelle comunitàha guidate, ma il titolo sottolinea, volutamente ed intenzionalmente, la pastoraleperché il vuole mostrare la vita di fede delle comunità; la vita cioè fortificata o generatadalla presenza e dall’azione pastorale del sacerdote. Il racconto degli eventi, dei fatti,delle situazioni non è affidato ad uno storico, ma… all’archivio.

Don Nevio e le comunità che lo hanno seguito hanno molto prodotto ed hannoaccumulato con amorevole pazienza -nell’archivio parrocchiale (una sorta dimoderno chronicon)- i documenti del lavoro svolto: foto, lettere pastorali, ciclostilatiquando il modo di stampare era quello del ciclostile, fotocopie quando la tecnologiasi è perfezionata, materiali da computer negli ultimi tempi; giornali, racconti sottoforma di articoli, volantini, avvisi spiegati e, in mezzo, sempre e comunque, foto eancora foto.

Ecco: il libro non racconta nulla; accosta, uno dopo l’altro, cronologicamente,i documenti, cioè le tracce, visibili in archivio, della vita cristiana che nasce, crescee si sviluppa nel quotidiano. Nei campi e fra la gente di Pratieghi, nei borghi e nellecittà come Pieve o Sansepolcro, nelle strade, nei quartieri, in mezzo alle famiglie, aigiovani ed agli adulti di S. Maria o dell’arcipretura di S. Stefano. La vita quindi! E chevita, che tempi, quali anni! Basta confrontare le foto delle prime pagine con quelledelle ultime per rilevare quanto la situazione e la realtà siano cambiate. Abiti e foggediverse, ma un filo rosso comune, che unisce tanta diversità.

Nel libro scorrono le immagini e gli stili verbali degli anni di un progressotumultuoso; quelli dell’uscita dalla miseria per entrare nel benessere diffuso, quelliin cui si è passati -in tanti- dalla bicicletta alla vespa e da questa all’auto di prestigio;dalle strade sterrate alle autostrade...

Insomma il libro racconta il cinquantennio di uno scontro in prima fila, ecco il filorosso, sul campo, sul terreno quotidiano del lavoro pastorale; narra il lavoro dipresenza della Chiesa in una società sempre più secolarizzata. Racconta cioè gli anniin cui, nello sforzo più esplicito mai apparso nel corso della storia millenaria dellaChiesa, le società del benessere diffuso, abbacinate dal liberismo e dall’edonismo,hanno maturato la propria apostasia e consolidato un ateismo pratico, inconsape-vole e di massa.

Documenta, quindi, una storia precisa, la storia di quel resto di Israele che ècresciuto, è divenuto sempre più consapevole, e si è consolidato a livello di identitàe di appartenenza, all’ombra del campanile, quando molti altri amici, tanti conoscenti,parecchi vicini di casa -a loro volta- maturavano una distanza ed una appartenenzadiverse, più laiche, più indifferenti al senso cristiano della vita; più entusiaste e piùcomplici verso i valori del benessere e dell’utile individuale.

Ecco perché l’editoriale di questo numero prende spunto dalla pubblicazione peri tipi della tipografia Dalla Ragione di Pieve; perché il volume squaderna la storianuova di una etnia diversa, direbbe il compianto papa Paolo VI; quella dei cristianie delle chiese locali che nella secolarizzazione hanno consolidato le ragioni della fedee nella realtà secolarizzata sono presenti come annuncio e come pietra d’inciampo.Racconta cioè una storia che tutte le parrocchie, anche quelle di Anghiari eTavernelle, potrebbero narrare.

Il resto di Israele è ovunque, la fede non è morta!Nonostante le infinite seduzioni della secolarizzazione.

La Madonnaal Combarbio

È questo il primo nome del no-stro Santuario che racchiude il luo-go preciso dove la Vergine apparvealla giovane Marietta l’11 luglio 1536.Luca Pucci ha rappresentato pro-prio questo avvenimento nella co-pertina di questo numero.

Soltanto dopo che i Carmelitanitennero il Santuario e l’annesso con-vento (e lo tennero per oltre tre se-coli) il suo nome fu mutato in quellodi Carmine come tuttora si chiama.

Le celebrazioni al Santuario sisvolgono così sia nel giorno del-l’apparizione (11 luglio) che il giornodella festa del Carmelo (16 luglio).

Il programma nel retro del gior-nale.

Un invito a partecipare al pelle-grinaggio a piedi in partenza dallapiazzetta della Croce alle ore 20 delgiorno 11 luglio per raggiungere ilSantuario per la celebrazioneeucaristica delle ore 21.

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Ho deciso di scriverti...rubrica a cura di don Gianni Zanchi

Caro amico,

mi è giunta per posta la partecipazione delle tue prossime nozze; ti ringrazio per l’invito e, poiché purtropponon potrò essere presente, ti invio i miei auguri e felicitazioni per iscritto, aggiungendo anche la mia ammirazioneper il tuo coraggio : sì, perché quella che dovrebbe essere una decisione normale e auspicabile – mettere su famiglia- è diventato un atto di coraggio, a questi chiari di luna!

La Costituzione italiana all’articolo 29 riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondatasul matrimonio, e all’articolo 31 assicura di agevolare con misure economiche e altre provvidenze laformazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglienumerose. Queste solenni affermazioni sono rimaste nel passato in gran parte inevase e ora addirittura vengonocontraddette a suon di leggi ordinarie. E’ sotto gli occhi di tutti quelli che vogliono vedere che in Italia oggi sonofiscalmente favoriti i cosiddetti “single”, i conviventi, i divorziati (vedi la legge finanziaria recentemente varatadall’attuale governo), tanto che si stanno moltiplicando i casi di commercialisti che consigliano i coniugi a divorziare“per finta” per godere di una condizione economica migliore; alla faccia dell’articolo 31 della Costituzione!

Per di più il governo impegna il parlamento a varare la legge sui diritti delle persone conviventi: i famigeratiDICO, con i quali -se saranno approvati- la convenienza a non sposarsi sarà definitivamente sancita per legge e,poiché le leggi influiscono sulla mentalità, lo stato premierà di fatto le scelte irresponsabili verso di sé e verso lacollettività di quelli che vivono giorno per giorno all’insegna del rifiuto dell’impegno fedele e duraturo, del sacrificio,della responsabilità.

Caro amico lavoratore che ti stai preparando a diventare presto marito e padre, per lo stato attualmentetu non sei una priorità; la tua scelta di sposarti viene di fatto considerata strettamente personale (come l’iscrivertio meno ad una società sportiva); al massimo vedranno di darti una mano con qualche sussidio, considerandoti unsoggetto debole da assistere, non la risorsa fondamentale per il presente e il futuro della società.

La priorità del momento è aprire gradatamente alle coppie omosessuali la possibilità di essere consideratedavanti alla legge anch’essi famiglia, con tanto di “figli” adottati o magari fabbricati in provetta (e chi si opponein nome della retta ragione a tutto questo è bollato come omofobo, perfino dal Parlamento europeo!). Perraggiungere tale risultato, che si crede pagante sul piano elettorale, devono ridurre la tua a una semplice famiglia“tradizionale” (con tanti saluti all’articolo 29 della Costituzione), la tua sessualità normale ad una delle tante possibilivarianti di genere e via di questo passo; si deve additare all’opinione pubblica la famiglia composta di un uomo, unadonna e dei figli come la causa di ogni ostacolo verso l’umana felicità, strumentalizzando il triste fatto che moltiepisodi di violenza avvengono anche in famiglia. (In questa ultima opinione c’è la stessa mancanza di logica chein questa altra: siccome la stragrande maggioranza dei decessi avviene in un letto, la colpa delle morti dev’esseredel letto, quindi . . . aboliamo il letto!).

Tutto questo e altro ancora è frutto della pseudo – cultura di stampo radicale, cioè individualista, che ritienedi avere trovato nei cosiddetti “diritti civili” (aborto, divorzio, eutanasia, fecondazione artificiale, libera convivenza,libera droga) la via del progresso; quello che mi rattrista è che tale visione antiumana e anticristiana sembra fattapropria più o meno consciamente anche da alcuni cattolici, sedotti dal cavallo di Troia dei “diritti civili” dapromuovere!

Caro amico, la famiglia può anche non essere per i suoi membri una esperienza positiva, ma èincontrovertibile alla luce della retta ragione che essa è un dato di natura e ha in sé la forza e l’importanza delleesperienze umane originarie e fondanti, le quali permettono all’individuo di realizzarsi come persona. Non è un casoche oggi si voglia usare lo stato per demolire la famiglia: se -sotto la pressione degli inviti alla trasgressione, allaribellione, alla falsa libertà indirizzati alle giovani generazioni- salta questa primaria cellula della società, avremola massa indistinta degli individui indifesi di fronte al primo pre-potente di turno, l’individuo sarà solo alla mercé delPotere.

Caro amico, ti ho accennato a tante cose, ognuna delle quali meriterebbe un lungo discorso, ma questa miavuole essere soprattutto una lettera di auguri, sincera stima e convinto sostegno alle tue scelte: oggi la sceltacontrocorrente, la vera cultura alternativa è mettere su famiglia! Ne devi essere giustamente fiero.

don Gianni

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CALENDARIO LITURGICOa cura di Franco Cristini

Mese di Giugno 2007 Mese di Luglio 2007Dedicato al Sacro Cuore di Gesù

1° giugno venerdì - Primo venerdì del mese. Alle ore 21 SantaMessa presso il Santuario del Carmine.3 giugno domenica – Domenica IX del Tempo Ordinario.Santissima Trinità. Sante Messe secondo l’orario festivo.

“Gloria a te, Trinità, uguale nelle Persone, unico Dio, primadi tutti i secoli ora e sempre.”

5 giugno martedì - Primo martedì del mese. In Propositura alleore 17 Ora di Guardia con recita del Santo Rosario.7 giungo giovedì - Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedelialla preghiera per le vocazioni.8 giugno venerdì - Nella chiesa di Micciano, alle ore 20,30 S. Messaper il Gruppo Uomini dei Ritiri di Perseveranza.10 giugno domenica – Domenica X del Tempo Ordinario.Corpus Domini. In Propositura alle ore 9,30 Santa Messa. Alleore 11 Messa solenne in occasione della Prima Comunione deibambini della parrocchia. Al termine della Messa seguirà laprocessione con il SS. Sacramento fino alla chiesa della Croce.Messa vespertina alla chiesa della Croce alle ore 18.11 giugno lunedì - San Barnaba apostolo: nacque nell’isoladi Cipro: fu tra i primi fedeli di Gerusalemme. Fu compagno diviaggio di Paolo nel suo primo viaggio apostolico. Fu presenteal Concilio di Gerusalemme. Ritornato in patria, predicò ilVangelo e vi morì.13 giugno mercoledì - Sant’Antonio di Padova: Sacerdote eDottore della Chiesa. Nacque a Lisbona, in Portogallo, circa nel1195, morì a Padova nel 1231.15 giugno venerdì - Sacro Cuore di Gesù . “Il Signore ci haaccolti nel suo cuore ricordando la sua misericordia.”16 giugno sabato - Sacro cuore di Maria.17 giugno domenica – Domenica XI del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo.24 giugno domenica – Domenica XII del Tempo Ordinario.Natività di San Giovanni Battista: figlio di Elisabetta e Zaccaria,una coppia sterile già avanti negli anni, passò buona parte dellasua vita nel deserto, finché comparve nelle rive del Giordanoper predicare l’imminente avvento del Messia. Fu a lui cheGesù chiese di essere battezzato e presentarlo ai giudei comel’Agnello di Dio.” Sante Messe secondo l’orario festivo.29 giugno venerdì - San Pietro e Paolo. Vengono festeggiatilo stesso giorno perché, come attestano alcune fonti, nel 67furono entrambi a Roma dove vennero arrestati, incarcerati egiustiziati: Paolo per decapitazione, Pietro per crocifissone atesta in giù.

1° luglio domenica – Domenica XIII del Tempo Ordinario.Preziosissimo Sangue di Gesù. Sante Messe secondo l’orariofestivo.3 luglio martedì - Primo martedì del mese. San Tommasoapostolo. In Propositura alle ore 17 Ora di Guardia con recitadel Santo Rosario.Tommaso è conosciuto tra gli apostoli per la sua incredulità,la quale però svanì di fronte a Cristo risorto con le parole“Signore mio e Dio mio”.5 luglio giovedì - Primo Giovedì del mese. Si invitano i fedelialla preghiera per le vocazioni.6 luglio venerdì - Primo Venerdì del mese. Nella chiesa diMicciano, alle ore 20,30 S. Messa per il Gruppo Uomini dei Ritiridi Perseveranza.Nel Santuario del Carmine alle ore 21, S. Messa con adorazione.8 luglio domenica – Domenica XIV del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo.11 luglio mercoledì - San Benedetto abate patrono d'Europa.Anniversario dell’Apparizione della Madonna del Carmine.Alle ore 20, dalla piazzetta della Croce pellegrinaggio verso ilSantuario del Carmine per partecipare alla S. Messa alle ore 21.15 luglio domenica - Domenica XV del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo.16 luglio lunedì - Beata Vergine del Carmelo. Festa solenneal Santuario del Carmine con S. Messa alle ore 21 e processioneintorno al santuario. Nei giorni 14 e 15, alle ore 21, preghieracomunitaria nel Santuario.22 luglio domenica - Domenica XVI del Tempo Ordinario.Santa Maria Maddalena. Sante Messe al mattino secondol’orario festivo e alle ore 18 S. Messa nella chiesa dellaMaddalena nel Borgo della Croce.25 luglio mercoledì . San Giacomo Apostolo: figlio di Zebedeoe fratello dell’apostolo Giovanni nacque a Betsaida. Fu presen-te ai principali miracoli del Signore. Fu fatto uccidere da Erodeverso l’anno 42. È venerato in Spagna a Compostella doveesiste la celebre basilica a lui dedicata.26 luglio giovedì - Santi Giovacchino e Anna. Secondo iVangeli apocrifi vengono considerati i genitori della BeataVergine Maria.29 luglio domenica - Domenica XVII del Tempo Ordinario.Sante Messe secondo l’orario festivo.31 luglio martedì - Sant’Ignazio di Loyola. È stato il fondatoredella Compagnia di Gesù nel 1534 (1491-1556).

Giovedì 14 giugno 2007Adorazione Eucaristica

presso la chiesa della Croce

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SANTE MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,00 -PIEVE DI MICCIANOOre 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 9,00 -CENACOLO DI MONTAUTOOre 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -SANTUARIO DEL CARMINE

-SAN LEOOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura

-PIEVE DI MICCIANO-VALEALLE-TAVERNELLE

Ore 11,30 -VIAIOOre 12,00 -TOPPOLEOre 15,30 -TUBBIANOOre 16,00 -PONTE ALLA PIERAOre 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,30 S. Maria della Pace Le VilleOre 8,45 San Michele Arc.lo a PadonchiaOre 10,00 CHIESA della Madonna Bella PocaiaOre 11,00 S. Maria della Pace Le VilleOre 11,15 San Simeone profeta a MonterchiOre 17 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo aPianezze ore 16 (ore 17 estivo).

AvvisoA Micciano il Primo Venerdìdel mese di giugno verrà cele-brato Venerdì 8 alle ore 20,30.

Giovani & Ragazzi1° giugno: Pellegrinaggio al Carmine a con-clusione dell’anno scolastico.

CAMPEGGIO DELLE MEDIEdal 26 al 30 giugno a Badia Prataglia.

CAMPEGGIO DELLE SUPERIORIdal 7 al 14 luglio a Folgarida nelle Dolomiti.

Info e iscrizioni in parrocchia da don Marco, Linda oAlessandro.Oppure scrivi a [email protected]

Un grazie ai familiari di Giuliana Rossi che hannoofferto € 89 in sua memoria.

Festa della Famigliaa Tavernelle

Domenica 24 giugno 2007

Ore 11 S. Messa.Dalle ore 16 giochi per ragazzie adulti, tiro alla fune e altresfide.Ore 20 estrazione della Lotteria

Nel pomeriggio merenda per tutti

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IL PALTERRE*: dove gli Anghiaresi parlano di Anghiari, e non solo

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* Queste pagine possono essere lette dagli anghiaresi senza particolari prescrizioni. Per gli altri si consiglia moderazione.

La vignetta di Scacciapensieri:

Accontentarsi!

La criticadi Sergio Lombardi

La critica è un concetto costruttivo quan-do la stessa contiene sug-gerimenti personali finaliz-zati al miglioramento delsoggetto protagonista del-la critica stessa.

Altrimenti la suddetta sitrasforma in polemica e que-

sta può essere solo distruttiva in quan-to il concetto di polemica mira solo alladistruzione metaforica del soggetto inquestione.

Naturalmente premesso ciò debbo ri-badire che secondo me risulta aleatorio,cioè campato in aria, organizzare bellis-sime manifestazioni, vedi le fiere di que-sti giorni, senza la dovuta presa in con-siderazione dell’individuo, carenza diorganizzazione riguardante la viabilità,mancanza manageriale di tutta la mani-festazione e infine iniziative collateraliche valorizzino l’iniziativa stessa.

In definitiva occorre prendere il toroper le corna. Mi spiego; se in una manoesce un brufolo è inutile curarlo perchépoi esce nell’altra mano, evidentementec’è infiammazione allo stomaco.

Quindi non è sufficiente divulgare inmodo massimale il programma delle ma-nifestazioni ma è necessario prevederneogni possibile risvolto.

In definitiva credo che sia corretto eoltremodo costruttivo organizzare eventiche tendono a valorizzare le potenzialitàdel territorio senza però dimenticare leproblematiche del territorio stesso e que-sto continuo richiamo non vuole esserealtro che un incentivo affinché risultisempre più realistico lo sviluppo di unterritorio che cerca di adeguarsi ai cam-biamenti socio-economici che si trasfor-mano a velocità supersonica.

Mia moglie e le scarpedi Clèto

Che mia moglie sia ordinata e precisaio non lo dirò mai abbastanza.

Infatti quando io cerco qualche fo-glio o qualcosa di mio le chiedo subito:«Mica mi hai messo al posto il tal fo-glio?» E infatti, un secondo dopo, lei melo ritrova.

Non so perché ma quando va a com-prare le scarpe non la riconosco più.Rimette le scatole fuori posto, magaricon una scarpa dentro e una fuori. Icoperchi delle scatole poi mai inseriti perbenino ma o di traverso o al di sotto dellascatola stessa.

Il bello è che ho visto che anche tuttele altre donne si comportano uguale.

Cuculo in ritardo?Dice un proverbio che per la SS.

Annunziata (25 marzo) il cuculo è aQuarata.

Io l’ho sentito solo domenica 15 apri-le in occasione del pellegrinaggio che sitiene nelle campagne di Micciano perraggiungere il Santuario del Carmine perl'annuale consacrazione con l'abitinoattraverso la strada che salendo verso ilPoggiolo raggiunge quello che fu il Fos-so delle vetrici.

Manuela si è laureata

Il giorno 4 maggio 2007 ManuelaMadiai si è laureata presso l’Universitàdegli Studi di Siena, Facoltà di Medici-na e Chirurgia, Corso di Laurea inInfermieristica, discutendo la seguentetesi: “L’infermiere nella maxiemergen-za: motivazione, formazione e compe-tenze.”

Relatore Riccardo Pecorari,controrelatore Claudio Sorini.

A Manuela, che ha ottenuto l’ottimavotazione di 107/110, i complimenti dellafamiglia, degli amici e della Redazione.

Auguri a Lorenzo

Il giorno 19 aprile 2007 presso l’Uni-versità degli Studi di Siena, Facoltà diConservazione dei Beni Culturali Corsodi Museografia sede di Arezzo, si è lau-reato Lorenzo Minozzi.

Ha discusso la tesi dal titolo “Lamusealizzazione della Madonna delparto di Piero della Francesca” otte-nendo l’ottima votazione di 108/110.

Relatore professor AntonioPaolucci; Correlatrice dottoressa PaolaRefice.

A Lorenzo le congratulazioni e gliauguri della famiglia e degli amici ai qualisi uniscono anche quelli della Redazio-ne.

Marciapiedi alTerratodi Clèto

Quando sono sta-ti realizzati uno scon-forto generale mi haassalito.

Ora devo ammette-re che solo la presenzadei marciapiedi (natu-ralmente non mi piac-ciono nemmeno ades-so!) difende i pedonidal passaggio delleauto non sempre ri-spettose degli altri.

Il Terrato (oggi viaMazzini) era la stradaper andare alla chiesanonché omonima Com-pagnia.

Comparse le comparseMentre andiamo in stampa il paese

freme perché in settimana ci saranno leselezioni per le comparse dell’ormai im-minente inizio del film di Pieraccioni.

Giovani e vecchi si metteranno quin-di in fila per poter entrare nel numerodegli eletti.

Molti dei nostri compaesani anelanoquindi ad essere immortalati nellacelluloide.

Anche l’invenzione della foto (ne haparlato Alberto Angela in un documen-tario di qualche giorno fa) nasce daldesiderio di lasciare qualche traccia di séper i posteri.

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...il Palterre

Toponomastica incoerentedi Turiddo Guerri

Premesso che i nomi politici vanno e vengono e quelli storicirimangono, Piazza Baldaccio dovrebbe avere un monumen-

to al nostro celebre Capitano oppure, essendovi già ilmonumento di Garibaldi, la Piazza dovrebbe essere intitolataa lui.

O no?Questa palese incoerenza o contraddizione toponomasticaè sotto gli occhi di tutti, primi i forestieri.

Ma essendovi noi assuefatti da decine di anni, non siavverte l’opportunità di rimediarvi, sia che governino iGuelfi che Ghibellini, i Bianchi o i Neri, per non dire la destra

o la sinistra. Se mi sbaglio ditemi somaro e tiratemi leorecchie!

Terre di Pierodi Emmedipì

Anticipo subito che le mie osserva-zioni non sono oggettive. Pesano ahimèi ricordi del 1440 e, quindi, fate i dovutisconti.

Andavo verso il Borgo quando al-l’altezza di Zinepro, la prima abitazionedel territorio biturgense, vedo un belcartello pubblicitario con un grosso tito-lo: Terre di Piero.

In un primo momento ho pensato sitrattasse della pubblicizzazione delleMostre organizzate in occasione del-l’Anno dedicato al sommo pittore e in-vece... si trattava di un vino.

Allora mi sembra che il voler far ini-ziare le terre di Piero dal confine delBorgo non sia corretto e, naturalmente,ne spiego i motivi. Anghiari deve essereconsiderata terra di Piero perchésenz'altro quando lui andava a Monter-chi a trovare i parenti della sua mamma ea dipingere quel sublime dipinto là con-servato senz’altro passava da noi.

E poi, in aggiunta, da noi ci veniva perforza. Frequentava la bottega del pittoreAntonio che, per la sua origine, venivachiamato “Antonio d’Anghiari”!

Rondinidi Emmedipì

Finalmente dei gruppetti abbastanzanumerosi di rondini hanno di nuovorallegrato i cieli d’Anghiari.

La sera mi piace guardarle mentrevolteggiano in cerca di cibo prima diandare "a letto" e mi sono reso conto chestanno volentieri per la Ruga, all’altezzadella Fonte, e verso la Badia, nei pressidella Portaccia.

San Giuseppe e la cartadi Emmedipì

Lunedì 19 marzo, notoria festa delpapà, stavo girellando per la Badia e hopotuto vedere molti giornali usati messinel cestino vicino alla fontana nellapiazzetta prospicente l'antica chiesacamaldolese.

E pensare che sarebbe bastato farepochi passi, poco dopo la Piazzola, pertrovare il recipiente adatto a riciclare cartae cartoni.

Ma San Giuseppe? A parte la datacoincidente, risparmiando la carta si sal-vano gli alberi e quindi...!

Sara si è laureata

Il giorno 4 maggio 2007 presso l’Uni-versità degli Studi di Siena, Facoltà diMedicina e Chirurgia sede di Arezzo,Corso di Laurea in Infermieristica, si èlaureata Sara Gaetani.

Ha discusso questa tesi: “Standar-dizzazione del percorso assistenzialedel paziente chirurgico. Indaginemulticentrica” ottenendo la bella vota-zione di 99/110.

Relatrice: dottoressa Patrizia Mona-co; Correlatrice: dottoressa LucianaPanicucci.

A Sara le congratulazioni e gli auguridella famiglia e degli amici ai quali siuniscono anche quelli della Redazionedell'Oratorio.

Auguri ad Elisa

Il giorno 4 maggio 2007, al Polo uni-versitario di Siena, Elisa Marinelli haconseguito il titolo di Dottore in ScienzeInfermieristiche con la votazione di 103/110 discutendo la tesi dal titolo “L’ope-ratore socio sanitario con formazionecomplementare: Una nuova risorsa al-l’interno del processo assistenziale.”

Elisa ha 24 anni, abita a San Leovicino alla chiesa ed è candidata comeconsigliere per le elezioni comunali diMaggio.

Una bella fregaturadi Turiddo Guerri

Avevano promesso mari e monti, e n’è venuto fuori untopolino.

Qui ad Anghiari col decoder digitale terrestre si vedeben poco e molto di quel poco è solo a pagamento.

Non c’è nessuna emittente RAI, nessuna emittente ra-dio. Per cui chi ama la musica classica -come nel mio caso-deve necessariamente mandare a quel paese il terrestre eusare il satellitare che dà la possibilità di sondare centinaiadi emittenti sia tv che radio e trovare tutta la musica che sivuole. Cito, per esempio, Festival e Theater tedeschi, Sat2000 vaticana, Kultura polacca, Arte francese.

Perfino la piccola Grecia emette spesso musica classica.E l’Italia, che la musica l’ha insegnata al mondo, salvoAuditorium, niente!

Dagli appunti di uno spirito... bizzarro

Interventismo?Campagna di guerra 1915-1918di Amedeo Vellati

Non tanto per un palmo di più lontana frontiera abbiamo gettato al vento lanostra giovinezza, ma ci siamo battuti, soprattutto, per uno sconfinato desideriodi libertà e di giustizia.

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL'ARTEdi don Quinto Giorgini

La Pieve di S. Maria Annunziata alla SovaraV puntata

Concludiamo la nostra ricerca sulla Pieve di Sovara espo-nendo la vicenda della revisione e modifica dei suoi tradizionaliconfini con la Propositura di S. Bartolomeo in Anghiari, che,pur essendo entrambe nello stesso comune, appartenevanofino al 1986 a Diocesi diverse. La nostra Pieve fino al 1962estendeva il suo territorio e la sua giurisdizione fin dentro ilpaese di Anghiari. L’artistica Chiesa della Croce, l’annessoantico convento, trasformato nel secolo scorso in ospedale epoi in casa protetta per anziani, ed inoltre 27 famiglie con circa120 persone che abitavano nei pressi, nelle seguenti località:Carboncione di Sopra e di Sotto, Fusaiolo, Val della Pieve,Chiuso, Crocina, Bernocca, Terrarossa, Bellavista, Piazzettadella Croce, Via della Fossa, Palazzina del Crocifissino e VillaBruna, situate tutte ad ovest della strada provinciale detta “delbraccio”, che parte dalla statale Senese-Aretina n°73 e costeg-giando la frazione di S. Lorenzo a Sorci, giunge di fronte alportico della Chiesa della Croce, innestandosi sulla Via Libbia,facevano tutte parte ab immemorabili della parrocchia di S.Maria alla Sovara.

Quando Leone X, nel 1515-20, istituì la Diocesi diSansepolcro, che fino allora faceva parte di Città di Castello,l’intero territorio anghiarese, essendo in Toscana e sotto ildominio fiorentino, avrebbe dovuto passare dalla Diocesiaretina alla nuova Diocesi, per ovvi motivi pastorali, geogra-fici, per comodità del clero e dei fedeli e per il buon sensocomune… Ma purtroppo non fu così. Il centro storico d’An-ghiari e le sue vicine frazioni di San Leo, Tubbiano, SantoStefano, Viaio, Micciano e persino S. Martino e S. Croce alleporte di Sansepolcro restarono sotto il Vescovo aretino,mentre quelle più remote, ubicate nella valle della Sovara,passarono alla nuova Diocesi biturgense. Probabilmentecampanilismi locali e i non buoni rapporti tra il popolo del Borgoe quello di Anghiari, come ci ricorda Federigo Nomi, nella suaopera “Il Catorcio”, e certamente la mancanza di consenso delclero e del Vescovo aretino di quel tempo, impedirono ilpassaggio a Sansepolcro del centro storico e delle succitatefrazioni anghiaresi, per cui se per ipotesi al Vescovo biturgensefosse caduto il pastorale durante il pontificale sarebbe entratonella Diocesi aretina. Nella Bolla leonina, che istituisce laDiocesi del Borgo, si leggono le seguenti principali motivazio-ni: la maggior dignità ed onore al Borgo, che diventa “città”;l’aumento della devozione e del culto e naturalmente la salvez-za delle anime. Non mancarono tuttavia altre motivazioni tra cuiquelle di ordine politico, cioè sottrarre i territori e i popoliappartenenti al dominio fiorentino all’autorità dei Vescovitifernati, che risiedevano, com’è noto, nello Stato della Chiesa;ed infine l’autorità ed il prestigio della famiglia dei Medici inValtiberina, situata ai confini della Toscana. La nuova Diocesi,che divenne suffraganea della Chiesa metropolitana fiorenti-na, ebbe l’onore di due visite nel 1525 e 1532 del papa ClementeVII, della stessa casata medicea e cugino di Leone X.

Le interferenze territoriali tra la Pieve di Sovara e laPropositura d’Anghiari, provocarono per secoli anche quelledi carattere giuridico e pastorale, tra i due Vescovi e i dueparroci viciniori, che venivano risolte generalmente con reci-proche intese di buon vicinato. La chiesa dell’ospedale, per

accordi interdio-cesani, venivaufficiata ultimamen-te dal propostoanghiarese, cheprovvedeva ancheall’assistenza spiri-tuale delle suoreagostiniane e a quel-la dei malati, mentrela benedizione dellecase, il rilascio deidocumenti matrimoniali ed il controllo dei fanciulli del catechi-smo, che preferivano frequentare la Propositura d’Anghiari,spettavano al Pievano di Sovara. Per i funerali (=ius funerandi)il proposto doveva richiedere il consenso del pievano e per lepiù importanti celebrazioni liturgiche del “Te Deum di ringra-ziamento”, processione del Venerdì Santo e del CorpusDomini ecc. si concordavano orari o giorni diversi. Il continuosviluppo del paese d’Anghiari verso la Sovara e le nuoveesigenze pastorali dei tempi moderni, spinsero gli Ordinari diArezzo e Sansepolcro a trovare un comune accordo per unadefinitiva soluzione circa la necessità di una revisione deiconfini tra le loro Diocesi, non solo qui ad Anghiari, tra la Pievedi Sovara e la Propositura, ma anche nel territorio di Monterchitra le confinanti parrocchie di Le Ville, in Diocesi di Sansepolcro,e quella di Scandolaia, in Diocesi di Arezzo.

I due Vescovi, mons. Cioli di Arezzo e mons. Bornigia diSansepolcro costituirono agli inizi del 1961, ciascuno nellapropria Diocesi, un’apposita commissione presieduta dai ri-spettivi Vicari generali mons. Tinti e mons. Rossi, per studiaree risolvere il problema e preparare un progetto da sottoporrealla Santa Sede. La proposta del Vescovo di Sansepolcro ditrasferire quella parte di territorio anghiarese soggetta allaDiocesi aretina a quella biturgense, che era più vicina, furespinta da mons. Cioli e così pure la proposta inversa, chel’intero territorio del plebanato della Sovara passasse allaDiocesi di Arezzo, la quale avrebbe concesso in cambio aSansepolcro le parrocchie di S. Croce, S. Martino a Montedoglio,S. Maria a Scandolaia e la Cappellania di S. Giovanni Battistaa Tarsignano non fu accolta, giustamente, da mons. Bornigia.Le due commissioni diocesane raggiunsero finalmente unaccordo, con l’aiuto del tecnico di loro fiducia, il geom. sig.Angelo Brizi, che in data 5 ottobre 1961 consegnò un verbaleed una cartina topografica con la vecchia e nuova linea diconfine tra le due Diocesi, riguardanti le località sopraccennate.Il tutto fu inviato dai due vescovi a Roma in data 9 novembre1961 con la seguente lettera indirizzata a papa Giovanni XXIII.

“Beatissimo Padre,i Vescovi di Arezzo e di Borgo Sansepolcro, prostrati al baciodel S. Piede, umilmente espongono quanto appresso: Nel-l’interesse delle rispettive popolazioni, sollecitati in questodai parroci interessati, dietro il parere favorevole del Ven.Capitolo della Cattedrale di Arezzo e di quello della Catte-drale di Sansepolcro, dopo essersi consultati e aver sottopo-

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...le nostre chiesesto il problema allo studio di apposite commissioni, hannoriconosciuto l’opportunità di procedere alla rettifica diconfini tra le due Diocesi e precisamente tra le parrocchie diS. Maria a Scandolaia, in comune di Monterchi, Diocesi diArezzo e la parrocchia di S. Apollinare a Le Ville, del comunedi Monterchi, Diocesi di Sansepolcro e fra le parrocchie diS. Bartolomeo ad Anghiari, comune di Anghiari, dellaDiocesi di Arezzo e S. Maria alla Sovara del comune diAnghiari, Diocesi di Sansepolcro.

Di fatti 17 famiglie di Scandolaia, con una popolazionedi circa 62 abitanti si estendono territorialmente fino alcaseggiato di Le Ville. L’accesso alla propria chiesa parroc-chiale, data la distanza, presenta una grave difficoltà, per cuidi fronte ad ogni bisogno spirituale, ricorrono necessaria-mente al parroco e alla Chiesa di Le Ville. Il compito pasto-rale non è agevolato neppure dalla presenza della cappella“Guadagni”, situata nel centro della frazione “Le Ville” egiurisdizionalmente dipendente dal parroco di Scandolaia.Lo stesso dicasi del privilegio per il quale il Vescovo diSansepolcro gode di giurisdizione sul presbiterio della Chiesaparrocchiale di Scandolaia.

Identica è la situazione territoriale che riguarda Anghia-ri, capoluogo e Pieve di Sovara. Circa 27 famiglie, con unapopolazione che si aggira sui 120 abitanti, fanno parteintegrante di Anghiari capoluogo, compreso l’ospedale el’annessa Chiesa di S. Croce, tutti dipendentigiurisdizionalmente dalla parrocchia di Sovara. Le suddettefamiglie per la vita spirituale e per il servizio pastoralericorrono alla chiesa e al proposto di Anghiari, trovandosidistanti e in posizione scomoda per accedere alla propriachiesa parrocchiale. I parroci delle suddette parrocchie diScandolaia e di Pieve Sovara possono incontrare i lorofedeli in rare occasioni, come per qualche matrimonio ofunerale.

Pertanto gli Ecc.mi Vescovi oratori, per le ragionisopra esposte domandano:

1)- che sia smembrato e distaccato dalla parrocchia diScandolaia, il tratto di terreno comprendente le 17 fami-glie e quelle di eventuale costituzione, nonché la menzio-nata cappella Guadagni e sia unito e incorporato allaparrocchia di S. Apollinare a Le Ville, naturale centrospirituale, geografico e commerciale; che ogni eventualeLegato esistente nella cappella Guadagni, venga trasfe-rito, con diritti ed oneri, su la Chiesa di S. Maria aScandolaia; che ogni privilegio e giurisdizione del Ve-scovo di Sansepolcro sulla chiesa di Scandolaia passi inperpetuo al Vescovo di Arezzo . Per la nuova riconfinazionetra le due parrocchie gli oratori si rimettono all’unitaperizia descrittiva del geom. Angelo Brizi e alla relativacartina.

2)- che la fascia di territorio prospiciente Anghiari,capoluogo e meglio definita dall’allegata perizia descrit-tiva e cartina topografica, venga smembrata e distaccatadalla parrocchia di Pieve Sovara e incorporata allaparrocchia di Anghiari, con tutte le famiglie in atto equelle di eventuale nuova costituzione e che in talesmembramento sia compresa la chiesa di S. Croce, annes-sa all’ospedale.

3)- In margine alla presente composizione confinariagli Ecc.mi Oratori chiedono che la cappella di S. France-sco, soggetta alla giurisdizione del Vescovo di Arezzo eaperta nell’interno della chiesa di Montauto, in comune diAnghiari, unita all’ex-convento dei PP. Cappuccini e attual-

mente sede delle Suore della Congregazione di S. Maria delCenacolo, passi definitivamente e in perpetuo alla giurisdi-zione del Vescovo di Sansepolcro , cui appartengono l’ex-convento e la detta chiesa, in quanto situati nella parrocchiadi S. Andrea Ap. a Galbino, del comune di Anghiari e dellaDiocesi di Sansepolcro.

Nell’umiliare ai piedi della Santità Vostra la presenterichiesta, con sentimenti di filiale devozione, chiedono l’Apo-stolica Benedizione”.

La Congregazione Concistoriale con prot. n° 1297/61 indata 21 marzo 1962 risponde a S.E. Rev.ma mons. DomenicoBornigia Vescovo di Sansepolcro, con la seguente lettera:

“Eccellenza Rev.ma,ho il piacere di comunicare al-

l’Eccellenza Vostra Rev.ma che questa S. Congregazione,avvalendosi delle speciali facoltà accordatele dal SantoPadre, ha disposto la lieve rettifica di confini tra cotestadiocesi e la diocesi di Arezzo, richiesta dall’EccellenzaVostra e dall’Ecc.mo Mons. Telesforo Giovanni Cioli, conlettera datata 9 Novembre 1961.

Il relativo Decreto Concistoriale, in duplice copia, Lesarà rimesso da S. E. Mons. Cioli, al quale è stata ancheaffidata l’esecuzione del provvedimento.

Con sensi di distinto ossequio mi professo di VostraEccellenza Rev.ma come fratello.

Carlo Card. Confalonieri”.Con decreto in data 1 settembre 1986, la Diocesi di

Sansepolcro, che già aveva subito lo smembramento del ter-ritorio romagnolo fin dal 1975, insieme a quella di Cortona, èstata unita a quella di Arezzo, per cui i problemi dei loro confinie dei loro rapporti sono oggi del tutto superati.

Nell'altra pagina interno della Pieve Sovara e, qui sopra, un anticodisegno raffigurante la chiesa e il Convento della Croce oggetto dellapermuta fra le diocesi di Arezzo e Sansepolcro.

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cronache dai RenicciVITA DA CHÈNI

a cura del cane Pippo

Amore a prima…”Mirka”!

So’ depresso! Ho quischionèto cun Rosco, el mi’ amico!S’è aùto che dire, perché ronzèva troppo ‘ntorno a la Mirka, ‘nacagnetta che pièci a me. Io, che so’ dimolto geloso, ‘n ciò vistopiù dala rabbia e l’ho trattèto cume ‘n pelléo!!! Ma vinimo aifatti…

Io, la Mirka, l’aìo cunusciuta tempo fa, che i su’ padronisono i cognèti del mio e s’andò a trovalli. Che ne sapìo io delecagne? Gnente, perché la mi’ mama ‘nn’ha fatto ‘ntempo afamme che m’ha abandonèto e le sorelle ‘nci l’ho aute! Era laprima che vidìo e, per quante me ‘mportèa, pudìo fanne a meno!Sicché quande fu davanti a lei, feci a vista de gnente, stèo fermoe guardèo da ‘n’antra parte…anche si aìa ‘n’udurino che me‘ncuriusiva!..A ‘ncerto punto, se feci avanti lei e me disse:“Bonjour!” Io armasse de stucco: “Oh che parli, el francese?”E me girette a guardalla. Armasse fulminèto! Bella, ve dico,bella… bassina, grassina, marruncina, ricciulina, cun certegambine corte e ‘n po’ torte! E l’occhi…parìa che bucassono!!!

Da cosa nasci cosa…s’aviò a studiasse e ci se ‘ntesesubbito, perché è vero che lei è de razza breton, ma è neta ‘nSalléo! E pu’, anch’io, ‘na ‘nfarinèta de francese ci l’ho, che mel’ha ansénto quel giramondo de Rosco. Basta: se feci amicizia!(‘n teoria, perché ‘nprètica m’ero bell’e ‘nnamoreto!!!).

‘Na volta ci portonno a fe’ la prova de cerca… e de quelgiorno me n’accordarò fin che campo! Pel viaggio ciaìon misso‘nsiemi ‘ntu la baugliera e s’era cusì vicini che me facìa ‘ncaldino! Lei me guardèa sotto sotto e io cerchèod’arucinamme… alora facìa a vista d’artirasse… ma… el viag-gio durò poco e toccò scendere!

Quande ci lascionno liberi, io la prima cosa che feci fu demettime ‘n pusizione per fagni vedere el fisico: tutto gonfio,diritto, fiero… gnente!

Lei aviò a fere el su’ lavoro de cerca ‘n qua e ‘n là e nun medèa cunsiderazione! Alora, io me misse a fuggire ‘nsu e ‘ngiù,a saltellagni davanti, de ghietro, ‘ntorno…nisba! Se piazzò asidere ‘nterra, aviò a rugghière e me dette n’occhièta che mefulminò! E ‘ntanto, el mi’ padrone s’arcomandèva:”Cerca,Pippo, cerca!”

“Ie! Me ‘mporta dimolto de cerchère i fagiani! Io cerco, sì,ma d’acostamme ala Mirka!” E cusì feci. Ma…ull’aesse maifatto! Lei, che parìa cusì delicatina, me s’arvoltò e me mostròcerti dintini aguzzi che me fecion subbito cambière idéa!

“Mirka, ma che fè? ‘N te sarè mica ‘mpermalita! Prima me dèl’azzichetto…pu’ t’artiri! Io faccio ‘n serio!” E lei, cun quela erremoscia che me garba ‘nfrighìo, me spiegò che io gni piècio, maancora ‘nse vole ‘mpegnère…che sul lavoro ‘nvol cunfidenza,che semo razze diferenti e‘gna pensère al “pedigree”…

Ma… ‘n quel mentre arivò el mi’ padrone, che s’era sgolètoper dimme de cerchère, m’armisse el guinzaglio e scoraggèto,disse: “Massì, ‘stu chène ‘ncapisci gnente de caccia!!!”

S’artornò a chesa tutti adirèti: el Pelo perché l’aìo deluso,la Mirka perché l’aìo assillèta troppo, io perché ‘n ci aìo capitognente… Solamente che lei, quande ci se salutò me feci‘nsurrisino, cume dire: “Se n’arparla quande ci s’arvedi!” Equesto me fa sperère che qualcusillina pol succedere.

“E Rosco che c’entra?” Dirà qualcuno. C’entra perché,dèto che lu’ è libero,‘gni tanto va a trovalla e fa ‘l simpatico.Cusì ci semo abaruffèti. E da alora…

L’éte arvisto, voialtri? Io ancora ciò d’arvedéllo!!!A la prossima!

Pippo

Da una prospettiva diversadi Franco Cristini

In questo numero dell’Oratorio vorrei lasciare per una voltal’angolo della Missione per rivolgere alcune considerazioni atutti coloro che hanno perso una persona cara.

Dio padre onnipotente, come ci ha insegnato nel Padrenostro, nei suoi disegni imperscrutabili ci chiede di chinare ilcapo di fronte alla sua volontà.

A noi non resta altro che dire il nostro “Così sia” con lacertezza della nostra fede che Tutto concorre al bene di coloroche amano Dio.

È estremamente duro e contro la nostra ragione aderiretotalmente a questo “Tutto” quando il nostro cuore straziatochiede “Signore perché?”. Nella vita di ognuno di noi prima opoi questa domanda risuona nel nostro cuore. Come avvicinar-si dunque al mistero del dolore e della morte? Con la nostramente non riusciamo a dare risposte plausibili, tutto ci appareun controsenso, fuori da ogni logica, la sofferenza è grande,le parole ci strozzano la gola, i nostri occhi sono gonfi di pianto.

Ci resta quindi solo il salto della fede, abbandonandocinelle braccia di Dio che ci dice: “I miei pensieri non sono i vostripensieri, le mie vie non sono le vostre vie.”

Ed ancora: “Non temete sono ancora io, cammino con voi.Conosco lo smarrimento del vostro cuore. Abbiate fede. Io hovinto il mondo.”

Ed allora Marisa, Stefano, Cesare, Marco e tanti tanti altrisono con Me nel grande abbraccio della mia misericordia, orasono nella gioia del loro Signore. Ed ancora dice San Paolo nellaseconda lettera ai Corinzi: Siamo tribolati da ogni parte, ma nonschiacciati. Colui che ha risorto Gesù, risusciterà anche noi.

Allora io comincio a pensare che è questione di prospet-tiva. Qui è il punto. Chiediamo dunque a Dio di cambiare gliocchi del nostro cuore e della nostra mente per collocarci in unaprospettiva diversa e poter vedere la nostra vita terrenaproiettata nell’Infinito Amore di Dio.

Solo questa visione della vita e della morte può darciconsolazione e speranza, nonostante il dolore umano.Pace e bene.

Auguri per i 50 anni

In febbraio hanno compiuto cinquant’anni Fabri-zio Antonelli (10 febbraio) e Donatella Checcaglini(2 febbraio), coniugi abitanti in quel di Tavernelle inlocalità Ponte Eleonora.

Ad entrambi gli auguri della Nerella e di tuttaquanta la famiglia.

Massime

La sapienza è un raggio dello splendore di Dio

I frutti che matura l’albero della vita, sonotutti sacri.

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Una storia per pensare - a cura di Laura TaddeiLA PAGINA DELLA CARITAS

Famiglia

Un uomo aveva l’abitudine di dire a sua moglie ogni domenica mattina: «Va' in chiesa tu e prega per tutti e due.»Agli amici diceva: «Non c’è bisogno che io vada in chiesa, c’è mia moglie che ci va per tutti e due.»Una notte quell’uomo fece un sogno; si trovava con sua moglie davanti alla porta del Paradiso e aspettava per entrare.

Lentamente la porta si aprì e udì una voce che diceva a sua moglie: «Tu puoi entrare per tutti e due!»La donna entrò e la porta si richiuse. L’uomo ci rimase così male che si svegliò. La più sorpresa fu sua moglie, la domenica

dopo, quando all’ora della Messa si trovò accanto il marito che le disse: «Oggi vengo in chiesa con te.»* * *

La Famiglia è il primo luogo di testimonianza della carità, l’ambito in cui ci si educa vicendevolmente alla responsabilità, scuoladi gratuità e dono reciproco.

In questo momento come non mai si sta attuando una seria minaccia contro la famiglia e impressiona come già un filosofofrancese, Jacques Maritain, già molti anni or sono, descriveva profeticamente le circostanze che oggi si stanno verificando, inuna lettera al Papa Paolo VI:

Saranno soprattutto i laici cristiani “semplici”, con la loro vita familiare e di lavoro, con la loro amicizia, la lorocultura e spiritualità, a rendere presente il vangelo nel mondo futuro. Se nei secoli antichi furono i monasteri a tener vivoil seme del cristianesimo e della cultura in un mondo ostile e imbarbarito, domani saranno le famiglie e le piccole comunitàdi laici cristiani a costruire una costellazione di focolari per mantener viva la fiamma della fede e della preghiera. Nelmigliore dei casi questi focolai di luce spirituale dispersi nel mondo diverranno un giorno come il fermento che faràlievitare tutta la pasta. Nel peggiore dei casi costituiranno una diaspora più o meno perseguitata, grazie alla quale lapresenza di Gesù e del Suo Amore dimorerà, malgrado tutto, in un mondo apostata.

La famiglia è attaccata forse perché, oggi più che mai è chiamata alla sua missione, che è quella di rendere testimonianzadi ciò che è: immagine dell’Amore di Dio per l’uomo.

Cristo stesso interviene tuttora a sostegno di quell’unità di amore che Dio ha voluto fin dalle origini, suscitando grandi figuredi santi che si sono sviluppati in seno alla vocazione matrimoniale. Gianna Beretta Molla e i coniugi Luigi e Maria BeltrameQuattrocchi ne sono un esempio contemporaneo. Riportiamo un testimonianza del figlio di questi ultimi, Padre Paolino:

In casa si è sempre respirato un clima soprannaturale, sereno, gioioso, non bigotto. Qualunque questione si dovesseaffrontare, il loro tipico modo di dire era che bisognava risolverla “dal tetto in su”. Fra il papà e la mamma c’è stato come unagara nella crescita spirituale. Lei è partita in pole position, perché viveva già un intensa esperienza di fede, mentre lui eracertamente un brav’uomo, retto e onesto, ma non molto praticante.

Nel corso della vita matrimoniale, con l’aiuto del loro direttore spirituale, anche lui si è messo a correre ed entrambi sono giuntiad alte mete di spiritualità. Per dirne una, la mamma raccontava come, da quando avevano cominciato a parteciparequotidianamente alla messa mattutina, il papà le diceva buongiorno all’uscita dalla chiesa, come se solo allora la giornata avesseinizio. Dalle lettere che abbiamo ritrovato, emerge tutta l’intensità del loro amore. E questo amore si trasfondeva sia all’interno,durante i primi tempi vivevano con noi anche i genitori di ambedue e i nonni di lei, che all’esterno, con l’accoglienza di amicidi ogni idea e la condivisione con chi era nel bisogno. L’educazione alla fede, che ha portato tre di noi alla consacrazione, erail cibo quotidiano. Conservo una “Imitazione di Cristo” che la mamma mi regalò a 10 anni con una dedica che tuttora mi fa venirei brividi: “Ricordati che Cristo si segue, se occorre, fino alla morte.”

“La famiglia scendeva da Gerusalemme a Gerico per le vie tortuose dellastoria, quando incontrò i tempi moderni. Non erano più briganti di altri, masi accanirono contro la famiglia. Le rubarono la fede, che più o meno avevaconservato, poi le tolsero l’unità e la fedeltà, la serenità del colloquiodomestico, la solidarietà con il vicinato e l’ospitalità per i viandanti e idispersi.

Passò per quella strada un sociologo. Vide la famiglia ferita sull’orlodella strada e disse: “È morta”, e continuò il cammino.

Passò uno psicologo e disse: “Era oppressiva. Meglio che sia finita.”La incontrò un prete e la sgridò: “Perché non hai resistito? Forse eri

d’accordo con chi ti ha assalito?”Infine passò il Signore, che la vide e ne ebbe compassione e si chinò su

di lei lavandone le ferite con l’olio della sua tenerezza e il vino del suo amore.Se la caricò sulle spalle e la portò alla Chiesa, affidandogliela, dicendo: “Hogià pagato per lei tutto quello che c’era da pagare. L’ho comprata con il miosangue. Non lasciarla sola sulla strada in balia dei tempi. Ristorala con lamia parola e il mio pane. Al mio ritorno vi chiederò conto di lei.”La Sacra Famiglia: edicola a M. sopra rondine.

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Fotocronaca

RenicciA Renicci le celebrazioni pres-

so il Campo di concentramento sisono svolte sia sabato 27 gennaio(alla presenza di alunni e insegnantidelle scuole medie), sia la domeni-ca, con la partecipazione della po-polazione, delle autorità, di perso-nalità di rilievo e degli artisti, cheogni anno con la loro espressivitàdrammatica e con i loro canti riesco-no a creare un’atmosfera carica diemozione.

Quest’anno è stato realizzato ilmonumento, progettato e realizzatopresso l’Istituto d’Arte e scelto fraquelli presentati nella Sala consiliaredi Anghiari il 15 gennaio 2000.

Tutti a RomaLo scorso 24 marzo, il Papa Bene-

detto XVI si è dato appuntamento inpiazza san Pietro con gli aderenti esimpatizzanti del movimento di Comu-nione e Liberazione. Alla giornata era-no presenti circa centocinquantamilapersone. A questo appuntamento nonpotevano mancare alcuni anghiaresi.Alle 11 eravamo tutti in piazza san Pie-tro, già colma di gente, ed abbiamoincontrato don Marco, la Aliana e laLaura. Tutti insieme abbiamo assistitoalla preparazione dell’incontro con ilSanto Padre: sono state recitate le lodiin recto tono e nel sentire una unitàcosì profonda tra le tante persone pre-senti ha riempito il cuore di gioia efamiliarità.

Poi all’arrivo di Benedetto XVI haanche cominciato a piovere, ma ancorauna volta l’entusiasmo ha battuto ildisagio della pioggia.

San MarcoIl luogo è la cappella di

San Marco presso la nuo-va sede della Misericordiaantistante le rinnovatemura paesane.

L’occasione (25 aprilefesta di S. Marco) è la bene-dizione delle foglie di giglioche serviranno ad adorna-re le croci in legno che ver-ranno collocate nei campiper il giorno della festa del-la Santa Croce (3 maggio).

Un discreto numeri difedeli ha partecipato allacerimonia che si è svoltanel piazzale antistante lacappella, rinnovando poigli auguri a don Marco peril suo onomastico.

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NOTE DALLA MISERICORDIAa cura di Massimo Redenti

Volontariato

La “Società del Carnevale della Gioventù” di Anghiari hauna nuova sede giuridica ufficiale, in Corso G. Matteotti, 129.

La Confraternita di Misericordia di Anghiari si è resa infattidisponibile mettendo a disposizione i propri locali in occasionedelle riunioni della Società del Carnevale medesima.

La nostra Società è grata alla Confraternita, dimostratasianche in questa occasione particolarmente attenta ad ognialtra iniziativa, umanitaria o culturale, purché sempre libera espontanea, come la nostra.

Ed ecco così un importante incontro collaborativo fraqueste due forme di volontariato, così diverse, eppure cosìvicine nello spirito, nel loro insostituibile contributo alla cre-scita della solidarietà di gruppo.

Nasce un rapporto nuovo e stimolante per tutti, che vuoleandare ben oltre l’utilizzo di un locale per le nostre riunioni;nasce una nuova forma di collaborazione che noi ci auguriamopossa continuare.

Le offerte pervenutealla data del 30 aprile 2007

Berlicchi Franco 5Boriosi Grazia in memoria di Boriosi Rosimbo 30Boriosi Rina in memoria di Boriosi Rosimbo 50Bruschi Dino 20Carnevale della Gioventù - Anghiari 100Chieli Sergio - i familiari alla memoria 150Chieli Sergio - Rosa, Nicoletta e Paola alla memoria 50Cipriani Gino 100D’Aluisi Mauro 20Damini Bruno - le famiglie Gaggiottini ed Albucci alla memoria 70Del Pia Romana Mafucci - i familiari alla memoria 300Franchini Giorgio e Giovagnoli Donella 200Ghignoni Enrico 50Ghignoni Lazzero 5Ghignoni Vasco 20Giorgeschi Cesarina 50Giorni Osvaldo - i familiari alla memoria 128Martini Malvina 50Monini Graziella e Baracchi Alberto 10Monini Santi 10Omarini Eugenio - i familiari alla memoria 322Pari Angiolo 20Renzi Rosa 40Rosadi Piera - i familiari alla memoria 460Rossi Liù 25Santi Assunto 50Scartoni Lorena in memoria del marito Carria Silvano 15Venturini Franco e Vera in memoria di Madiai Anita 20

Un ringraziamento a tutti Voi

Che Dio ve ne renda merito

I nuovi iscritti al 30 aprile 2007

Un primo bilancio del 2006

Generalmente quando si parla di bilanci si parla di numeri,somme, medie aritmetiche, entrate ed uscite. In questo primoaccenno al bilancio 2006 della Confraternita di Misericordia,non smentirò questa tradizione ed accennerò appunto a questinumeri. Sono numeri, però, che non sottintendono denaro, maservizi e chilometri; sono “uscite” che non derivano da spese,ma da transito dei nostri mezzi dal garage della Confraternita.Ed eccoli qua, questi numeri:

I sei mezzi a disposizione della nostra Confraternita (treautoambulanze, un doblò attrezzato per il trasporto disabili,due autovetture per i servizi sanitari senza medico a bordo)hanno compiuto nell’anno 2006 esattamente 2.230 servizi,percorrendo 86.891 chilometri, rimanendo fuori in attività (viaggie soste di attesa) per 2.243 ore, quindi per 93 giorni (e notti) dicontinuo.

Rispetto all’anno precedente, il 2005, nel 2006 i nostri mezzisono usciti con un aumento del 42% in più (nel 2005 n. 1.567uscite; nel 2006 n. 2.230 uscite).

I chilometri percorsi nel 2006 (Km 86.891) sono, anche loro,il 43% in più rispetto a quelli percorsi nel 2005 (km. 60.397).

La media dei chilometri percorsi nei 2.230 viaggi per servizio,è stata di 38,96 chilometri per ogni uscita.

Numeri freddi, aridi, anche brutti da leggersi, non scorrevo-li, senza sentimento, noiosi fino ad essere quasi fastidiosi,spogli, senza calore; solo numeri.

Vi invito però a leggere il significato vero che questi numerinascondono.

In ognuna delle duemiladuecentotrenta uscite, a bordodell’automezzo della Misericordia c’era una persona che ave-va avuto bisogno di aiuto, o per un viaggio programmato o peruna chiamata d’urgenza, per un malore, per un incidente.

In ognuna delle duemiladuecentotrenta uscite, a bordodell’automezzo della Misericordia c’erano anche uno o due deinostri volontari, sempre disponibili, instancabili, generosi,pronti ad intervenire.

E soprattutto, ventiquattr’ore su ventiquattro, sette giornialla settimana, trecentosessantacinque giorni all’anno, i nostrivolontari, i volontari di tutti, vivono con il cellulare accesovegliando come angeli custodi sulla nostra salute, pronti adintervenire in ogni circostanza e ad ogni chiamata.

A tutti loro va, con affetto e simpatia, il più sincero e sentitoringraziamento da parte di tutti i componenti del Magistratodella Confraternita di Misericordia di Anghiari.

Che Dio ve ne renda merito.

Monini SantiPettinari Federico

A tutti loro il nostro più fraterno ringraziamento

BaracchiAlbertoD’AluisiMauroManentiAndrea

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”

L’ASSEMBLEA REGIONALE DEI GRUPPI FRATRESLe raccomandazioni del presidente a tutti i gruppi della Toscana

Anghiarisito internet: www.fratresanghiari.it e.mail: [email protected]

Recentemente si è tenuta l’annuale assemblea regionale dei Gruppi Fratres presenti nella regione Toscana. L’importantemanifestazione si è svolta nella città di Siena che ha visto convergere, fin dalle prime ore del mattino, i rappresentanti dellevarie associazioni per analizzare insieme ai dirigenti regionali i risultati conseguiti in termini sia di promozione delladonazione del sangue che di risultati numerici conseguiti e programmare le linee guida delle attività future. Eravamopresenti anche noi del Gruppo di Anghiari, con un rappresentante del consiglio direttivo.

Momento fondamentale dell’importante assise è stata, come sempre, la relazione del presidente Francesco Scarano,recentemente chiamato a ricoprire questo ruolo in sostituzione dell’amico Franco Lenzi, dimessosi per gravi motivi di salute,che noi tutti ricordiamo quale nostro ospite in Anghiari, durante i festeggiamenti per il 30° di fondazione nel giugnodell’anno scorso, nonostante i primi sintomi della malattia.

Tra i tanti argomenti toccati dall’articolata relazione ci sembra importante far giungere non solo ai nostri iscritti maa tutti i lettori, quelli più interessano la nostra quotidiana opera di promozione della donazione del sangue tra la nostragente.

PROGRAMMAZIONE ANNO 2007In base agli obiettivi fissati dalla Regione Toscana appenaricordati, i fratres sono impegnati insieme alle altre associazionidi volontariato nel far progredire ulteriormente la raccoltaannua di sangue rispetto all’anno precedente, a fronte di unadomanda che nel periodo 2002-2006 ha fatto registrare unincremento pari al 6%, portando il fabbisogno annuo dellaToscana a 43-44 unità ogni 1000 abitanti, cercando anche diarmonizzare sempre di più le donazioni con gli effettivi bisognitemporali e qualitativi: in passato è successo, infatti, che neimomenti di maggiore richiesta di sangue, come per esempiodurante il periodo estivo, ci fosse una scarsità di donazioni,mentre in altri queste risultassero eccedenti.

IL PLASMA, SOPRATTUTTO !!!Già dall’anno scorso il Sistema Trasfusionale Regionale puòritenersi sostanzialmente autosufficiente per quanto riguardala disponibilità di sangue intero, nonostante gli accennatiproblemi di armonizzazione delle disponibilità durante tuttol’arco dei dodici mesi. Non altrettanto però si può affermare peril Plasma, cioè la parte liquida del sangue, la cui raccolta èancora ben lontana dagli effettivi bisogni. C’è quindi la neces-sità che i nostri donatori si facciano carico anche di questarichiesta sottoponendosi periodicamente a questo tipo diprelievo, ugualmente sicuro come quello del sangue intero,anche se un po’ più lento.

DONATORI BENEMERITIIl presidente regionale fratres ricorda a tutti i gruppi l’impor-tanza di non dimenticare i tanti ex donatori che, ancora viventi,hanno dovuto smettere di effettuare la donazione del propriosangue per motivi di salute o per raggiunti limiti di età. E’ giustoe doveroso che ogni associazione si ricordi di questi, dandoloro concrete opportunità per continuare a sentirsi parte vivadella famiglia dei fratres, invitandoli personalmente a tutte leiniziative sociali del gruppo ed inserendoli tra i propri collabo-ratori. A norma di statuto, inoltre, essi godono degli stessidiritti dei donatori attivi quali Soci Benemeriti dell’associazio-ne che per tanti anni li ha annoverati tra le file dei proprivolontari del sangue, operatori di solidarietà e carità cristiana.

La presidenza

UNA NUOVA LEGGE NAZIONALE SULLA DONAZIONEGià in vigore da diversi mesi, essa delinea i compiti delle varieregioni nel coordinamento e nella promozione della donazionedel sangue entro i propri limiti territoriali, con l’obiettivospecifico del conseguimento delle sospirate autosufficienzeregionale e nazionale, attraverso anche una più efficienterazionalizzazione dei consumi. In relazione a questo ultimoaspetto la legge impone la costituzione di appositi comitati del“buon uso del sangue” per ogni centro trasfusionale.

DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE N° 140 DEL 26/02/2007In essa si ribadisce la necessità di rilanciare a livello territorialee con formule innovative, la promozione della donazionevolontaria, periodica e consapevole, in collaborazione con lecomunità locali, le associazioni di categoria e la scuola. Sisollecitano organismi istituzionali ed associazioni divolontariato ad organizzare iniziative di formazione-informa-zione rivolte ai propri operatori ed ai membri dei vari comitati

di coor-d i n a -mento.V e n -g o n opoi fis-sati gliobietti-vi per il2 0 0 7consi-s t e n t i

in 166.000 unità di sangue intero, per una crescita del 2,4%rispetto al precedente anno (16.111 per la provincia di Arezzo),e 57.000 sacche di plasma, pari ad un +6,1% (5.359 per la nostraprovincia), per un totale di 223.000 donazioni (21.460 perArezzo) e consigliato di effettuare al riguardo delle verifichetrimestrali.

Nella foto gli operatori sanitari del nostro CentroTrasfusionale di zona.

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...dal Gruppo Fratres

I L N O S T R O I M P E G N O N E L M O N D OContinuano nel tempo le due adozioni a distanza

Sono ormai oltre dieci anni da quando il Gruppo Donatori di Sangue Fratres di Anghiari decise di adottare due bambini delterzo mondo, accettando l’invito delle Suore Agostiniane di S. Giovanni Valdarno, da sempre impegnate con le loro missionia portare sostentamento e conforto a quanti si trovano a vivere in situazioni veramente precarie e presenti nel nostro paese conla gestione della casa di riposo de La Ripa. Questi i loro nomi: BERTAU Valdomiro, un vispo maschietto del Mozambico (Africa),SWEETA Tenzing, bambina indiana di soli tre anni.

Che cosa e chi spingono ad adottare un bambino di terre così lontane? Ce lo siamo chiesto frequentemente ed ognivolta abbiamo trovato la risposta nel Comandamento divino “AMA IL TUO PROSSIMO COME TE STESSO”. Certamenteconsapevoli che tutto ciò è solo un granellino di sabbia, siamo comunque certi che esso contribuisca ad offrire un futuro migliorea questi bambini, consentendo di garantire loro almeno cibo e salute. Pensate che per ottenere tutto ciò è sufficiente l’equivalentedel costo di un caffè al giorno. Come quindi rinunciare all’adozione a distanza di almeno un bambino e non restare indifferentialle richieste di solidarietà ed aiuto che quotidianamente riceviamo?

“Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio!”, c’è scritto nel Vangelo. Offrendo la nostrasolidarietà a questi bambini, operiamo anche noi per portare pace e costruire così un mondo migliore.

Francesca

Anghiari 1-2 giugno 2007

9a FESTA ESTIVADEL DONATORE DI SANGUE

Voluta ed organizzata per la prima volta, nell’ormai lontano1999, per assicurare la necessaria presenza e visibilità nelpaese del Gruppo “Fratres” anche nei mesi estivi e ricordarea tutti le importanti problematiche legate alla disponibilità disangue umano nelle nostre strutture ospedaliere ed alla neces-sità che sempre più persone si facciano carico di tutto questodiventando dei donatori periodici, la festa estiva del donatoredi sangue è andata consolidandosi nel tempo divenendo unappuntamento tanto atteso da tutti per la qualità delle iniziativead essa legate ed anche per questo inserito a pieno titolo nelcalendario delle numerose manifestazioni estive anghiaresi.

Questo è il programma che il consiglio direttivo del GruppoDonatori di Sangue “Fratres” di Anghiari ha deliberato, nellasua ultima seduta del due maggio scorso, per l’edizione 2007:

VENERDÌ 1 GIUGNO: Sala Riunioni della Misericordia

*ore 21: CONVEGNO su un importante argomento di caratteresanitario, con la partecipazione di esperti della ASL 8 ed ilcoordinamento della dott.ssa R. Guadagni.

SABATO 2 GIUGNO: Piazza Baldaccio

* ore 9.30: “LA PREVENZIONE E’ VITA”: controllo gratuitodi glicemia, colesterolo e pressione del sangue, in collabora-zione con gli operatori della ASL 8 ed i volontari della localeConfraternita di Misericordia.* ore 10.00: TORNEO DI PALLAVOLO FEMMINILE, organiz-zato dalla società sportiva Fratres Pallavolo Valtiberina.* ore 21.00: SPETTACOLO IN PIAZZA, con la partecipazionedi un famoso COMICO-IMITATORE: canti, balli ed attrazionivarie. Partecipa la scuola di ballo FIT FOUR YOU di Anghiari.Presenta Ilaria Lorenzini di TeletruriaAl termine, estrazione sottoscrizione interna a premi.

I N T E R V E N I T E N U M E R O S I ! ! !

Il consiglio direttivo

LA DONAZIONE DEL SANGUE…NON DEVE ANDARE IN FERIE!!!

Durante la stagione estiva, quando maggiore è la ri-chiesta di sangue, non dimenticare il tuo “appunta-mento” con i nostri malati!

RECATI COME SEMPRE AL CENTROTRASFUSIONALE !

VIAGGIO TURISTICO DI 5 GIORNIT O U R D E L L’ A U S T R I A

dal 29 luglio al 02 agosto 2007

Innsbruck, Salisburgo città natale del grande Mozart, laValle dei Laghi, Vienna con i suoi incantevoli monumenti,Mauthausen, tristemente famoso campo di concentra-mento nazista.

Per informazioni ed iscrizioni rivolgersi agli uffici dellaPRO LOCO e della MISERICORDIA o telefonare ai numeri3395323663 (Pietro), 3337174434 (Franca), 3381484889(Fabiano).CI SONO ANCORA POSTI DISPONIBILI

Il consiglio direttivo

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Piero con appendice

La mostra su Piero della Francesca ha avuto un notevolesuccesso qui a Monterchi come nelle altre due sedi che sonoArezzo e Sansepolcro. La mostra è cominciata il 21 marzo e,salvo proroghe, terminerà il 22 luglio. In poco più di un mesesono stati oltre diecimila i visitatori. Anche per tutto Monterchiè stato un fatto positivo per la presenza dei numerosi turisti edei visitatori che hanno animato le strade del nostro paese.

Per la collocazione della immagine della Madonna del partosembra che il Ministro si sia impegnato a che l’annosaproblematica della collocazione del celebre affresco vengarisolta anche se le ipotesi sono sempre le stesse. È da segnalareche il Convento delle Benedettine è attualmente vuoto e quindiun motivo in più per facilitare eventuali interventi di restauro edi adeguamento che si rendessero necessari nel caso di talescelta.

In occasione della visita del ministro Rutelli per la Mostradi Piero alcuni cittadini hanno manifestato la loro contrarietàal passaggio della Due mari per la valle del Cerfone proponen-do il passaggio dalla valle del Centena e sotto Citerna.

I gigli nei campi di Monterchi

La benedizione dei gi-gli è stata fatta il 30 aprile(e non il 29, giorno canoni-co, che quest’anno eradomenica) presso laCappellina di Mariotto perla festa di San Pietro mar-tire.

Diversi i fedeli chehanno partecipato e poi il3 di maggio al mattino pre-sto le croci di legno con lefoglie di giglio e il ramettodi ulivo sono state collo-cate nei campi, soprattut-to di grano, a protezione dei raccolti ma soprattutto per affidarecomunque sia a Dio il lavoro dell’uomo.

Nella foto il campo della famiglia Martellini abitante nellaridente collina di Monterchi in località le Cortine.

C R O N A C H E D A M O N T E R C H I

PRIME COMUNIONI

Il prossimo 10 giugno, ricorrendo la festa del SS. Corpo eSangue di Cristo, alcuni ragazzi della nostra parroc-chia riceveranno per la prima volta l’Eucaristia duran-

te la Messa domenicale in Propositura, alle ore 11.

Andrea CambiBenedetta BassaniCarlotta BuzziniCaterina AlbianiClaudio ErshaniDaniela GrezziDaniele PuleriElisa LanziEmi InnocentiEmma Bruschi

Gaia BiagioliGiulia PettinariGiulia UliviLuca BeniniMarco VolpeMatteo Donati SartiNico SenesiRoberto InnocentiSimone Rubini

A loro e alle loro famiglie la vicinanza nella gioia per questoimportante “traguardo”.

Dopo la S. Messa si svolgerà, come da tradizione, la Pro-cessione Eucaristica in onore del SS. Sacramento.I neo-comunicati in abito bianco precederanno i Sacerdo-ti spargendo petali di rose, mentre i giovani della Compa-gnia di S. Antonio provvederanno al baldacchino.La processione scenderà per via Trieste, quindi piazzaBaldaccio e infine raggiungerà la chiesa della Croce, dadove sarà impartita la benedizione eucaristica.Un invito ad addobbare con coperte e arazzi le finestredelle abitazioni interessate dalla Processione, e di“infiorare” il passaggio di Gesù Cristo sacramentato sul-le nostre strade.

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La Festa del Corpus Doministoria e attualità

La festività del Corpus Domini posa le sue radici nell’am-biente della Gallia bellica e in particolare grazie alle rivelazionidella Beata Giuliana di Retìne.

Nel 1208 la beata Giuliana, priora del Monastero di Liegi,vide durante un’estasi il disco lunare risplendente di lucecandida, deformato però da un lato da una linea rimasta inombra, e da Dio intese che quella visione significava che nellaChiesa del suo tempo mancava una solennità in onore del SS.Sacramento. Essa presentò al Vescovo la richiesta di introdur-re nella diocesi una festa in onore del Corpus Domini e larichiesta fu accolta nel 1246, e venne fissata la data del giovedìdopo l’ottava della Trinità.

Più tardi, nel 1262 salì al soglio pontificio Giacomo Pantaleonecon il nome di Urbano IV che era confidente della beataGiuliana. L’anno successivo, nel 1263, accadde invece il notomiracolo eucaristico avvenuto a Bolsena, che conosciamotutti sin dai primi anni del nostro catechismo. Infatti, ci èraccontato che un prete boemo, in pellegrinaggio verso Roma,si fermò a dir messa a Bolsena ed al momento dell’Eucarestia,nello spezzare l’ostia consacrata, fu pervaso dal dubbio cheessa contenesse veramente il corpo di Cristo.

A fugare i suoi dubbi, dall’ostia uscirono allora alcunegocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di linoliturgico (attualmente conservato nel Duomo di Orvieto) ealcune pietre dell’Altare tuttora custodite in preziose techepresso la basilica di Santa Cristina.

Venuto a conoscenza dell’accaduto Papa Urbano IV nonebbe più dubbi ed istituì ufficialmente la festa del CorpusDomini estendendola dalla circoscrizione di Liegi a tutta lacristianità.

La data della sua celebrazione fu fissata nel giovedì se-guente la prima domenica dopo la Pentecoste (60 giorni dopoPasqua). Così, l’11 Agosto 1264 il Papa promulgò la Bolla“Transiturus” che istituiva per tutta la cristianità la Festa delCorpus Domini.

Ma già qualche settimana prima di promulgare questoimportante atto - il 19 Giugno - lo stesso Pontefice aveva presoparte, assieme a numerosi Cardinali e prelati venuti da ogniluogo e ad una moltitudine di fedeli, ad una solenne processio-ne con la quale il sacro lino macchiato del sangue di Cristo erastato recato per le vie della città.

Da allora, ogni anno in Orvieto, la domenica successiva allafestività del Corpus Domini, il Corporale del Miracolo diBolsena, racchiuso in un prezioso reliquiario, viene portatoprocessionalmente per le strade cittadine. In seguito la popo-larità della festa crebbe grazie al Concilio di Trento, e sidiffusero le processioni eucaristiche e il culto del SantissimoSacramento al di fuori della Messa.

Se nella Solennità del Giovedì Santo la Chiesa guardaall’Istituzione dell’Eucaristia, nel giorno del Corpus Dominil’attenzione si sposta sull’intima relazione esistente fra Euca-ristia e Chiesa, cioè fra il Corpo del Signore e il suo CorpoMistico, che è la Chiesa.

Le processioni e le adorazioni prolungate celebrate inquesta solennità, manifestano pubblicamente la fede del po-polo cristiano in questo Sacramento.

In esso la Chiesa trova la sorgente del suo esistere e dellasua comunione con Cristo, Presente nell’Eucaristia in CorpoSangue Anima e Divinità.

Il Papa ci aiuta…omelia di Benedetto XVI per il Corpus Domini 2006

Gesù, come segno della sua presenza, ha scelto pane evino. Con ognuno dei due segni si dona interamente, non solouna parte di sé.

Il Risorto non è diviso. Egli è una persona che, mediante isegni, si avvicina a noi e si unisce a noi. I segni però rappre-sentano, a modo loro, ciascuno un aspetto particolare delmistero di Lui e, con il loro tipico manifestarsi, vogliono parlarea noi, affinché noi impariamo a comprendere un po’ di più delmistero di Gesù Cristo.

Durante la processione e nell’adorazione noi guardiamol’Ostia consacrata, il tipo più semplice di pane e di nutrimento,fatto soltanto di un po’ di farina e acqua. Così esso appare comeil cibo dei poveri, ai quali in primo luogo il Signore ha destinatola sua vicinanza. Il suo mistero più profondo, il Signore l’haaccennato nella Domenica delle Palme, quando gli fu presen-tata la richiesta di alcuni Greci di poterlo incontrare. Nella suarisposta a questa domanda si trova la frase: “In verità, in veritàvi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimanesolo; se invece muore, produce molto frutto” (Gv 12, 24). Nelpane fatto dei chicchi macinati si cela il mistero della Passione.

La farina, il grano macinato, presuppone il morire e risusci-tare del chicco. Nell’essere macinato e cotto esso porta poi insé ancora una volta lo stesso mistero della Passione. Soloattraverso il morire arriva il risorgere, arriva il frutto e la nuovavita. Quando noi, adorando, guardiamo l’Ostia consacrata, ilsegno della creazione ci parla. Allora incontriamo la grandezzadel suo dono; ma incontriamo anche la Passione, la Croce diGesù e la sua risurrezione.

Mediante questo guardare in adorazione, Egli ci attiraverso di sé, dentro il suo mistero, per mezzo del quale vuoletrasformarci come ha trasformato l’Ostia. La Chiesa primitivaha trovato nel pane ancora un altro simbolismo e in un librocomposto intorno all’anno 100, riporta “come questo panespezzato era sparso sui colli e raccolto divenne una cosa sola,così la tua Chiesa dai confini della terra venga radunata neltuo Regno” (IX, 4). Il pane fatto da molti chicchi racchiudeanche un evento di unione: il diventare pane dei chicchimacinati è un processo di unificazione. Noi stessi, dai molti chesiamo, dobbiamo diventare un solo pane, un solo corpo, ci dicesan Paolo. Così il segno del pane diventa insieme speranza ecompito.

Nella festa del Corpus Domini guardiamo soprattutto ilsegno del pane. Esso ci ri-corda anche il pellegrinag-gio di Israele durante i qua-rant’anni nel deserto.L’Ostia è la nostra mannacon la quale il Signore cinutre e mediante il quale Eglidona se stesso. Nella pro-cessione noi seguiamo que-sto segno e così seguiamoLui stesso. E lo preghiamo:Guidaci sulle strade di que-sta nostra storia! Radunacida tutti i confini della terra.Unisci la tua Chiesa, uniscil’umanità lacerata! Donacila tua salvezza!

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Dalle nostre Parrocchie

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Prima Comunione a cura di don Quinto Giorgini Vecce a TubbianoCon questo termine vengono indicate le piante preparate

con il seme di vecce messe a germogliare al buio per cuiacquistano il caratteristico colore bianco.

Già diverse volte abbiamo messo in risalto i vari significatidi questa pianta, come ad esempio quello che dopo settimanedi buio vede insieme la luce, e il contrasto buio/luce è propriola caratteristica della notte di Pasqua e quindi della Resurrezio-ne di Gesù.

Molte le donne che nelle nostre parrocchie preparano talivasi per addobbare le nostre chiese durante la Settimana santa.In particolare le vecce servivano per addobbare l’Altare dellaReposizione, laddove cioè si conserva l’Eucaristia per lacelebrazione del venerdì santo.

La veccia non è proprio un fiore, anche se ha il colorebianco. Ecco perché veniva usata: in un periodo in cui non simettono fiori negli Altari la veccia era la “scappatoia” perabbellire la chiesa senza infrangere una regola.

Quella raffigurata è stata realizzata a forma di croce ed èopera della gente di Tubbiano.

Dobbiamo ricordare chementre andiamo in stampa sista preparando la festa dellaPrima Comunione nella chie-sa di Padonchia per il giorno27 maggio alla quale sarà am-messo il fanciullo DiegoBalassini della parrocchia diFonaco. Nel pomeriggio alleore 17, a San Lorenzo aRicciano, si svolgerà la tradi-zionale festa della Madonnaorganizzata dalla Compagniadel SS. Sacramento di Mon-terchi.

Sabato 2 giugno sabatoalle ore 21 nella chiesaarcipretale di San Simeone aMonterchi ci sarà un recital diGiovanni Maria Tenti conbrani dedicati alla Madonna

Il 7 giugno giovedì cele-briamo la giornata eucaristicain occasione della giornatadel Corpus Domini. Alle ore18 verrà celebrata solenne-mente la S. Messa nellaArcipretura poi esponiamo ilSS. Sacramento fino alle 21.Alle ore 21 la solenne Proces-sione eucaristica percorrerà

le strade del paese alla pre-senza delle Compagnie del SS.Sacramento di Monterchi e diPadonchia, della Confrater-nita di Misericordia, dei fan-ciulli della Prima comunione edella Cresima e sarà accom-pagnata dalla Banda musica-le di Monte Santa MariaTiberina.

Il 17 giugno alle ore 11nella chiesa parrocchiale diSan Biagio a Pocaia ci sarà laPrima Comunione per le se-guenti fanciulle: FrancescaFratini, Elisa Mariangioli eSara Ulivi.

Il 24 giugno, quest’annocade di domenica, aTarsignano si solennizzerà lafesta di San Giovanni Battistapatrono di quella chiesa conuna S. Messa alle ore 19.

L’ultima domenica di lu-glio, il 29, celebriamo la festanel luogo dove esisteva lachiesa di San Martino pressola Murcia. Oggi ci sono solodei ruderi ma in quel luogo,alle ore 17, verrà celebrata unaS. Messa.

La famiglia al centro di tutto, e si parte con il MatrimonioIn questo anno anche a Monterchi diverse coppie hanno

scelto di consacrare il loro amore riconoscendone l’origine inDio e chiedendo perciò la benedizione della Chiesa. In tempicome questi l’urgenza di ricordare l’importanza della famigliafondata sul Matrimonio è quantomeno importante, e ribadirealtresì il rispetto del diritto naturale che vede un uomo e unadonna unirsi per procreare e crescere i figli. Come passofondamentale hanno deciso di frequentare lo specifico “cor-so” (anche se poi non è un vero corso ma un cammino dipreparazione) in vista del loro Matrimonio.

Le ragazze sono tutte di Monterchi, ad esclusione di Saraed è Abram ad essere della parrocchia di Monterchi, e sisposeranno con giovani dei dintorni. Mentre il giornale va instampa alcuni si sono già sposati, altri lo faranno in questomese di maggio e gli altri nei mesi estivi. Il corso di preparazioneal Matrimonio è stato tenuto a Sansepolcro, organizzato daisacerdoti della Zona Pastorale Valtiberina, in un camminodurato alcune settimane.

Ecco le nuove famiglie: Valentina Baracchi che ha sposatoAntonio Mucillo il 12 maggio nel Santuario di Belvedere a Cittàdi Castello. Sara Conti che si è unita ad Andrea Abram

nell’Arcipretura di Monterchi il 20 maggio. Silvia Puleri eStefano Bonchi si sono sposati il 22 aprile a Monterchi, mentreElena Perla si sposerà con Cristian Pellegrini il 23 giugno a SanLorenzo. Sempre il 23 giugno Luisa Omelli si sposerà conMatteo Giuliarini nella chiesa di Padonchia. Isabella Festini eMassimo Pascarella si sposeranno il 26 maggio nella chiesa diCelle (Lerchi), Sara Landini e Marco Contemori il 7 luglionell’arcipretura di Monterchi, Federica Fancelli e Raoul Chiariniil 14 luglio presso il Santuario di Petriolo. Elisa Romanelli sisposerà con Lorenzo Capruzzi il 28 luglio al Santuario diBelvedere di Città di Castello. Si sposeranno ancora SoniaMascherini e Francesco Fonnesu mentre segnaliamo duematrimoni che si svolgeranno ad Anghiari: Marta Guadagnicon Daniele Boriosi e Tania Mazzoni con Giovanni Bilardi.

Le nostre parrocchie sono impegnate a sostenere questigiovani nella preghiera, perché le loro nuove famiglie si man-tengano salde, fedeli e unite. Per ricalcare una espressionedello scorso Family day viene da dire: ciò che è bene per lafamiglia è bene per il paese. Un grosso augurio a loro ancheda parte della redazione dell’Oratorio che li sostiene e liincoraggia, e formula auspici di ogni bene per il futuro.

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Un esempio di vera cristianità

Ci ha lasciato la nostra carissima Romana Mafucci che noiabbiamo conosciuto bene fin dal 1970.

Tra noi e la sua famiglia si è instaurato un rapporto d’ami-cizia e familiarità. Sono indimenticabili le vacanze trascorseinsieme. Ci ha sempre colpito la sua semplicità, umiltà epacatezza; era sempre disponibile per un consiglio o per tantilavoretti di casa, dato il suo lavoro professionale di sarta.

Oltre alla sua onestà e sincerità, colpiva sempre la suadisponibilità con tutti i conoscenti e i suoi ospiti. Ha soppor-tato la lunga malattia senza lamentarsi, ma accettando lesofferenze con fede, ripetendo: “Sarà quello che io vorrà!”

Si potrebbe continuare a ricordare i suoi pregi, ma resteràsempre nei cuori degli amici come esempio di vita cristiana, dipersona saggia e umile e ne è la testimonianza la numerosa follache, dotto la pioggia, l’ha accompagnata al cimitero. Il suosorriso e la sua allegria ci saranno sempre presenti.

Liliana, Felicino e gli amici di Cavalese

Cavalese, 19 marzo 2007

Le Damigelle della BattagliaLunedì 9 aprile, come da copione, un gruppo di affezionati

amici ha raggiunto la Maestà delle forche per ricordare l'avve-nimento del 1440.

L'estrazione ha dato il seguente risultato: Damigelle dellaBattaglia per l'anno 2007 sono Fausta Mercati e Faustina Coveri.

Anche quest’anno nella Chiesa diSan Lorenzo si è celebrata la messa dellanotte di Pasqua.

Don Stanislav, alla presenza di nu-merosi fedeli (la chiesa era gremita) hacelebrato la suggestiva cerimonia dellabenedizione del fuoco, la benedizionedel cero pasquale, la lettura di branidella Bibbia tratti dal vecchio e dal nuo-vo testamento, la benedizione dell’ac-qua e la rinnovazione delle promessebattesimali.

* * *Al termine della funzione religiosa,

scambio degli auguri e tanti complimen-ti a Don Stanislav, per il suo italiano chemigliora di giorno in giorno.

Da San Lorenzo

Messa dellanotte di Pasquaa cura di Andrea della Casina

Tombola e fuochiSabato 12 maggio si è svolta in piazza Baldaccio la consueta “festa della Miseri-

cordia” , inizialmente prevista per la serata del 3 maggio ma rinviata poi a causa delmaltempo.

La piazza era gremita e, in una serata tiepida di primavera avanzata, gli intervenutihanno potuto prestare orecchio alle belle note della banda musicale “Pietro Mascagni”di Anghiari. Sul palco si sono avvicendate poi le musiche ritmiche di un gruppogiovanile locale, subito seguito dall’esibizione delle allieve della scuola di danza dellabrava Alessandra Bartolomei. In un intermezzo è stato dato il giusto onore allasquadra di calcio della Baldaccio Bruni di Anghiari, che vincendo in manierasplendida il proprio campionato di categoria, l’anno prossimo parteciperà al campio-nato di “eccellenza”.

In piazza facevano bella mostra di sé il “gioco dei tappi” per i bambini e la sempreaccattivante “ruota della fortuna”, buona dispensatrice di salamini, salsicce eprosciutti, sempre graditi; l’amico Piero Pennacchini ne è stato il bravo e simpaticoanimatore. A lui un grazie particolare.

La serata è proseguita piacevolmente con la ormai consueta estrazione dei premidella lotteria, con l’estrazione della tombola e, in chiusura, con il secolare spettacolodi fuochi pirotecnici, particolarmente apprezzati.

Un encomio meritatissimo va ai volontari della Confraternita di Misericordia,presenti in maniera massiccia; la loro presenza è stata determinante per la riuscita almeglio di tutta la serata.

Festa della Famigliapresso il Centro Parrocchiale di Tavernelle

Domenica 24 giugno 2007

Croci dei campidi Emmedipì

Le mani operose della foto sono di quelle di GastoneMafucci che ogni anno prepara un congruo numero di croci dacollocare nei campi, soprattutto di grano.

Poi lui ne fa qualcuna in più per gli amici che così non simettono a preparare i roccioni (i vinchi più grossi), a sbucciarlie a realizzare quindi le croci.

Poi due di queste croci sono state portare alla cappella diSan Marco il 24 aprile per la benedizione delle foglie di giglio.

E così la tradizione continua ma ho potuto vedere che intanti campi della valle del Tevere e del Sovara sono staticollocati questi segni di affidamento a Dio del lavoro dei campi.

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L'offerta per l'Oratorio

La famiglia di Marco Nicchi ci ha fatto pervenire, inseguito alla prematura scomparsa del figlio, la somma diEuro 2.350,00. Tale contributo, finalizzato per l’oratorioparrocchiale, sarà destinato in particolare alla realizzazio-ne delle attività giovanili della Parrocchia, cercando diinvestire sempre di più sul ruolo educativo delle proposteindirizzate ai nostri giovani.

La Comunità Parrocchiale di Anghiari rivolge il proprioringraziamento alla famiglia Nicchi per l’attenzione e, oltrealla propria vicinanza, assicura il ricordo nella preghiera .

ADORAZIONI EUCARISTICHE

Dal mese di aprile sono iniziate le adorazioni eucaristiche nella chiesa della Croce. L’idea del nostro Parroco è quella di in-staurare un appuntamento fisso mensile per l’adorazione silenziosa e personale dell’Eucaristia. Dopo quella di aprile e quel-la di maggio (quest’ultima animata dalle giovani coppie) sarà proposta un’altra serata il 14 giugno. In quell’occasione sa-ranno presenti i ragazzi che quest’anno hanno ricevuto la Cresima e la Prima Comunione. Insieme a loro, vista la coinciden-za con la fine dell’anno scolastico, sono invitati ragazzi delle scuole medie e superiori.La chiesa della Croce è risultata ottimale per questi incontri di preghiera: aiuta al raccoglimento e alla preghiera e nello stes-so tempo ha una posizione centrale e facilmente raggiungibile, oltre al suo significato per la storia e la fede del popolo diAnghiari.

FESTA DEL CORPUS DOMINI

Giovedì 7 giugnoAlle 20,30 S. Messa in Cattedrale a Sansepolcro a cui se-

guirà una solenne Processione per le vie cittadine. Sono invi-tate tutte le parrocchie e le compagnie della Valtiberina.

Domenica 10 giugnoOre 11 S. Messa solenne in Propositura, e Prima Comunio-

ne di alcuni ragazzi.Segue la Processione con il SS. Sacramento. Le abitazioni

interessate dal passaggio della Processione sono invitate adaddobbare le finestre con coperte e arazzi, e preparare l'infiorata.

La Processione terminerà alla chiesa della Croce con labenedizione eucaristica.

Alberta Catacchini, Via del FossoAlberto Camaiani, Borgo CroceAlessandro Del Pia, MolinelloAlvise Luconi, Minusio CHAnna Arrighi, Via d’ArezzoAntonietta Giacomini, MaioloAntoniucci Paola, La Fossadon Arialdo Ruggeri, Ca’ RaffaelloAssuero Draghi, GuardabassoBeatrice Cirri, CatiglianoBruno Caraffini, Borgo della CroceBruno Mangoni, Via NovaCaterina Papi, RomaCatia Bernardini, CarboncioneCostanza Papi, St. Louis FranciaDanilo Senesi, TavernelleElbano Meazzini, ArezzoElda Polverini, SansepolcroElio Machi, S.M. LigureEnzo Checcaglini, PiazzolaFosco Bernardini, San SimoneFrancesca Bartolomei, RomaFrancesco Bonarini, Curva del mulinoFranco Badini, CastelloGiancarlo Guiducci, ImprunetaGino Cipriani, La capannaGiuseppe Locci, Via per ArezzoGiuseppe Nespoli, ValealleGiuseppe Peluzzi, RenicciGiuseppe Poderini, Infrantoio

Giuseppina Lanzi, BorghettoGrazia e Rina Boriosi, SampierdarenaGuido Leonardi, CortineGuido Stanghellini, BoziaGustavo Cuccini, PerugiaIcaro Marconi, Bagnolo PonteIolanda Comanducci, San GiustinoIolanda Raspini, Via di San LeoLea Cerquatti, Poggiolino di sopraLina Acquisti, Via del CarmineLuigi Donati Sarti, Via per i MontiMaddalena Vagnetti, RomaUna personaMarco Malatesta, MonterchiMariella Mondani, FirenzeMarisa Villarecci, GhettoMassimo Dragoni, La FossaMichele Bruni, La StazioneMirella Ferri, Borgo della CroceMiria Gaggiottini, MotinaOrlando Gurrieri, FirenzePaolo Mariotti, MotinaPierluigi Bettoni, Via del FossoPietro Bergamaschi, LibbianoPrimo Franchini, LodiRemo Levi, GiardinellaRiccardo Mondani, MilanoSergio Baldini, SelvadonicaSergio Montagnoli, Via NovaSilvana Papini, Via del Fosso

Stefanie Risse, Casa BrunaTeresa Mercati, Via di San LeoTuzio Tuti, Piazza teatroValfrido Cherici, Via del CarmineVilmo Chiasserini, Bagno a Ripolidon Vittorio Morosi, Sarsina

I benefattori del giornale

Ancora altri amici dell'Oratorio. Maria Giovagnini da Catania manda la sua offerta per l’Oratorio e in memoria dei propri cari eMaria Bigioli in memoria del nipote Marco. La Confraternita di Misericordia anche per quest'anno non ci ha fatto mancare il suogeneroso contributo.Adamo Grazi, San Tommaso

Una copertina storica dell’Oratorio dedica-ta agli amici e benefattori del giornale. È ilnumero 15 dell’anno 1970.

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L’assemblea dei Soci approva il Bilancioa cura della Banca di Anghiari e Stia - Credito Cooperativo

Lo scorso 12 maggio si è tenuta presso il Palazzetto dello Sport di Anghiari l’annuale assemblea dei soci della Banca diAnghiari e Stia che, come è ormai consuetudine, è stata preceduta dalla Santa Messa in suffragio dei soci defunti, celebrata pressola Chiesa di Santo Stefano in località La Stazione.

Due i punti all’ordine del giorno: l’approvazione del Bilancio 2006 e l’adozione di uno specifico Regolamento elettorale edassembleare.

Ha preceduto l’inizio dei lavori la tradizionale cerimonia di consegna delle borse di studio riservate agli studenti soci o figlidi soci che si sono particolarmente distinti nei loro studi, conseguendo con il massimo dei voti il diploma di licenza media, dimaturità o di laurea. Il Presidente Onorario Bartolomei e il Presidente Sassolini hanno premiato complessivamente 46 studentied hanno avuto per tutti loro parole di lode e di incoraggiamento a proseguire nella loro brillante carriera scolastica o nel mondodel lavoro.

Ha quindi avuto inizio l’assemblea dei soci, nel corso della quale il Presidente Sassolini ha illustrato e commentato i risultatidell’esercizio 2006, che evidenziano una crescita equilibrata ed armonica dell’istituto di credito anghiarese: si registrano infattibuoni risultati sia nel campo dell’intermediazione finanziaria che nell’ambito dei servizi bancari ed assicurativi.

Il Presidente, esponendo la relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione della società, ha sottolineato inparticolare come la Banca di Anghiari e Stia si candida ad essere la “Banca del territorio”, in grado di fornire risposte adeguatealle esigenze sempre più complesse di tutti coloro (famiglie di risparmiatori, piccole e medie imprese, enti locali, associazioni dicategoria, organizzazioni varie) che nel nostro territorio vivono ed operano.

È intervenuto il Direttore della Federazione Toscana Dott. Roberto Frosini, il quale ha teso a sottolineare come l’andamentodella Banca sia sostanzialmente in linea con quello delle altre BCC toscane; si è quindi soffermato sull’evoluzione del contestodi riferimento e sulle importanti novità che, nel corso del 2006 hanno interessato sia lo scenario legislativo che il quadroeconomico e finanziario; ha infine richiamato l’attenzione sul fatto che le Banche della categoria stanno attraversando unmomento davvero “sui generis”, caratterizzato da un crescente grado di competitività e dalla necessità di sostenere costi sempremaggiori per adeguarsi alle nuove prescrizioni normative.

Il Direttore Frosini ha concluso sottolineando come il futuro delle BCC non può prescindere dalla riaffermazione convintadei principi e dei valori fondanti della categoria, che si possono riassumere in due elementi: il primo è costituito dalla mutualità,intesa come operatività prevalente verso i soci; il secondo è rappresentato dal localismo, inteso come attenzione alle esigenzeconcrete della comunità di riferimento. Oltre alla difesa dei propri valori, il Credito Cooperativo deve puntare su una maggiorecoesione di sistema: occorre far sì che le 439 BCC operanti in Italia, ferma restando la loro autonomia giuridica e decisionale,

“… Una persona con un ideale ha la stessa forzadi novantanove che hanno solo interessi…”

(John Stuart Mill)

possano far valere il proprio patrimonio comu-ne e sviluppare sistemi di garanzia collettivi.

Ha concluso la parte tecnico-istituzionalel’intervento del Presidente del Collegio Sinda-cale Mario Magni, che ha letto la relazionedell’organo di controllo e quella della società direvisione.

Il Bilancio 2006, messo ai voti ed approvatodai soci presenti, evidenza un utile netto diesercizio di euro 2.406.156,65, che ha consen-tito la distribuzione di un dividendo pari al4,80% del valore corrente della quota ed hapermesso la rivalutazione gratuita delle azioninell’ordine del 2,00%.

In ultimo il Vice Presidente Paolo Sestini hadato lettura del nuovo Regolamento elettoraleed assembleare, che disciplina lo svolgimentodell’assemblea e le modalità di candidatura e divoto, integrando le norme di legge e di statuto.

L’assemblea si è conclusa con il tradiziona-le momento conviviale, al quale hanno parteci-pato i numerosi soci presenti.

Un momento dell’assemblea dei soci: da sinistra il Segretario Generale FrancescoCherici, il Direttore Generale Luigi Tuti, il Direttore della Federazione ToscanaRoberto Frosini, il Presidente Giovanni Sassolini, il Vice Presidente Paolo Sestini e ilPresidente del Collegio Sindacale Mario Magni.

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Da Tavernelle Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

3 maggio e non soloLo scorso 3 maggio, festa del SS. Crocifisso in Anghiari, a

Tavernelle è stato celebrato il Sacramento della Confermazionedurante la S. Messa delle ore 11.

Il rito è stato presieduto da monsignor Giovacchino Dallara,Vicario Generale, che ha amministrato la Cresima ai cinqueragazzi che si erano preparati assieme alle Catechiste Ida eVanna.

La domenica precedente erano stati benedetti i gigli per lecroci da sistemare nei campi, e Carlo Tavernelli, oltre ai gigli,ha portato alla chiesa anche le stesse croci, che erano regolar-mente di legno nuovo e sbucciate. La mattina del tre maggioinvece facevano bella mostra di se le croci sistemate nel proprioorto dalla Eva e quella del Baggi, complete oltre che del giglio,anche della regolare palma benedetta.

Anche nell'orto del Baggi la croce era regolarmente issata,ma il giorno prima, nel piazzale della chiesa ha tenuto unaprofonda discussione su quando mettere la croce. In effetti ilBaggi ha richiamato il valore di portare la croce nell'orto ilgiorno stesso della festa cioè il 3 maggio, e anche i nostri vecchiraccontano questo uso, che avveniva si la mattina del 3maggio, però molto presto, al levar del sole. E il sole del 3maggio avrebbe trovato la croce già sull'orto. Da quando lagente dorme di più, per mantenere tale usanza si ricorre allostratagemma di mettere la croce la sera del 2 maggio. Quest'an-no il Baggi l'ha messa la mattina del 3, però non molto presto.Lui si è giustificato dicendo che nelle prime ore del giorno eranuvoloso e alle otto, quando il sole è sbucato, ha trovatoregolarmente la Croce.

Al lavoro!Nei giorni recedenti al tre maggio, alcuni solerti collabora-

tori della parrocchia si sono adoperati per sistemare le verni-ciature della porta della sacrestia e dell’adiacente sala riunioni,e anche dello spazio al piano terra della canonica, da dove sipassa per entrare in sacrestia, provvedendo alla tinteggiatura,alla sistemazione di un uovo lampadario e costruendo infine unnuovo sportello per i contatori. A queste persone va il gratoriconoscimento di tutta la Comunità di Tavernelle.

La colazione di PasquaAncora in alcune famiglie di Tavernelle si conserva l’uso

di fare colazione insieme al mattino di Pasqua. Penso chequesta consuetudine sia nata secoli or sono quando la “ve-glia” pasquale si svolgeva il sabato mattina, e di conseguenzala domenica, dopo la Messa del mattino, si rimaneva in casafesteggiando con quello che le condizioni di ogni famigliapotevano permettere.

Degli zuccherini non mancavano mai, poi si aggiunseroalcuni dolci e anche il pan-giallo. In quella mattina si avviavaanche il capocollo o un’altro insaccato pregiato del maialecome la gota.

La mattina di Pasqua di quest’anno abbiamo fatto unanutrita colazione pasquale anche in casa mia, con i miei nonnie altri parenti. Per Pasquetta, invece, sono venuti degli amicidi Tavernelle e anche il Del Pia di Anghiari.

Corpus DominiIl 10 giugno prossimo ricorre la festività del SS. Corpo e

Sangue di Gesù. Quest’anno nella parrocchia di Tavernellenon si celebreranno le prime comunioni poiché non ci sonoragazzi della classe della quarta elementare.

Allora dalla Celestina mi sono fatto raccontare quando aTavernelle, ai tempi di don Gino, si faceva la Processione delCorpus Domini che partiva dalla chiesa e procedeva fino infondo a via della chiesa. Li si girava e poi si ritornava verso lachiesa per la benedizione. Alcuni uomini portavano sempre ilbaldacchino e soprattutto era sempre presente Aurelio, famo-so mazziere di Tavernelle.

Al mio caro nonno MarioCaro Nonnoora che non ci sei piùè tutto più triste quaggiùe ci manchi sempre più.

Mi ricordoquando andavamo in bicieravamo tanto felicicome due amici.

Quando salutavifacevi un gran sorrisoche ti illuminava il viso.

Eri un uomo tanto speciale,e con tutti eri sociale;sapevi scherzare,e ti facevi sempre amare.

Agnese Zineddu

Nella foto di Alebì è raffigurato il Vicario Mons. Giovacchino Dallaracon i chierichetti di Tavernelle.

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Senti, senti...di Maria Pia Fabiani

No no, non sempre i vecchiperdono la memoria:c’è Gigi, coetaneo,che se ne fa una gloria.

Benché non serva a tantodopo la giovinezza,non averla, perdinci,mi dà un po’ d’amarezza.

Io non ricordo i nomiperfino dei parentie parlando ripetosoltanto: “Senti, senti...”

A volte mi rispondono:“Sono la tua cugina!Ci si vede di rado...e io mi chiamo Gina...”

“Ah, sì: ora ricordo...Non mi tornava in mente...”e lei, gentile e tenera:“Ma che dici?! Fa niente!”

E io, confusa ancoraho già dimenticatoquel nome benedettoche di testa è scappato!

E, confusa di nuovo,con amici e parentiricorro un’altra voltaa dire: “Senti, senti...”

5 maggio 2007

Ma prima c’erano?di Clèto

Da quando li hanno ricollocati ognuno dice la sua.Di solito vincono quelli del “Non ci sono mai stati!”Ma se invece si interroga i più anziani loro ti diranno che nel campanile della

Cappella ai Caduti, da quando ha avuto la nuova dedicazione (cioè negli anni frail venti e il trenta del secolo scorso, anzi la facciata porta la data: LuglioMCMXXIV) ci sono sempre stati.

Anzi (e due), dato che erano illuminati, si vedevano bene anche dalla piazza.Si sta parlando degli oblò del campanile della Cappella dei caduti, restaurata

or ora e i cui vetri sono stati dipinti con i colori della bandiera italiana. Di notteuna luce posizionata all’interno ne evidenzia la presenza.

La vignetta di Scacciapensieri:

Bisogna vincere!Dagli appunti di uno spirito... bizzarro

Ai Bambinidi Amedeo Vellati

Bimbi, o piccole anime innocenti; bimbi azzurri come lafede che vi circonda, come la dolcezza dei vostri teneri anni,che voi siate eternamente benedetti, che la grande luceDivina vi segua sempre e dovunque e sia per l’anima vostra,la strada maestra del bene, dell’onesto, perché essa rimangapura ed immune alle viltà ed alle brutture umane!

Quanto vi amo piccoli cari!!I vostri sorrisi mi portano un cespo profumato di gioie

infinite, e la vostra canzone una dolce e vagheggiata notadi speranza.

Cantate... o bimbi adorati, sì, cantate, e sorridetemisempre così...!

Domenica 29 luglio 2007Celebrazione di una S. Messa presso i ruderi della chiesa di SanMartino alla Murcia alle ore 17.

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Istituto Statale d'Arte di AnghiariPer l’arte del legno ed il restauro del mobile antico

BORSE DI STUDIO “MARA CALLI”

Il LIONS CLUB “AUGUSTA PERUSIA”, ad un anno didistanza dalla improvvisa scomparsa della socia ed ex presidente MaraCalli, per ricordare a tutti l’importante ruolo da Lei rivestito per tantianni all’interno del Club, la sua generosità, la sua disponibilità verso

gli altri, in particolare i giovani, la cordialità della persona, quelrapporto appassionato con l’antiquariato che ha pervaso tutta la suaesistenza e la sintonia profonda ed istintiva che ha legato MARA alleopere d’arte ed alla sua terra, ha istituito per il corrente anno scolastico, in sinergia con la dirigenza della scuola, tre Borse di Studio del valore

rispettivamente di Euro 250.00, 150.00 e 100.00, riservate agli alunnidell’Istituto Statale D’Arte di Anghiari, specializzato nell’arte dellegno ed il restauro del mobile antico, che nei suoi oltre quarantacinqueanni di vita ha formato intere generazioni di giovani, contribuendodecisamente allo sviluppo di questo importante artigianato artistico

di qualità non solo nel paese ma anche fuori da esso.I premi saranno assegnati ai tre studenti che nel corso

dell’anno scolastico si siano distinti per diligenza, rendimento scola-stico e abbiano realizzato i migliori manufatti nei cinque laboratori diquesta importante realtà scolastica superiore.

La commissione di valutazione sarà composta dal DirigenteScolastico, da un rappresentante del Lions Club Augusta Perusia,dagli insegnanti tecnico pratici e da quello di Progettazione.

La cerimonia di premiazione si svolgerà entro la fine dell’an-

no, alla presenza di tutti gli alunni, dei loro genitori, dei docenti e delle

autorità civili e militari.

Si ringraziano i responsabili del Club perugino, con parti-

colare riguardo alla sua presidente Prof.ssa Marisa Antonielli, che nel

ricordare l’indimenticabile figura della signora Mara Calli hannovoluto sottolineare l’importanza della nostra scuola ed il ruolo che da

sempre essa ha ricoperto nel paese di Anghiari, quale punto di

riferimento nel campo dell’artigianato artistico di qualità e nella

conservazione dei beni culturali.

La dirigenza scolastica

Al nonno Loris

NONNINOOO...! così ti urlavo sempre, ricordi?Tu, uomo così forte e grande, sempre dedito al

lavoro e alla tua terra, non lasciavi quasi mai fiorire i tuoisentimenti, ma li conservavi gelosamente dentro di te,senza esporti troppo per la vergogna di far vederequanto ci amavi.

Piano piano, quell’uomo grande è ritornato come unbambino dolce e delicato con tanta voglia di amare.Così ti abbiamo amato anche noi ogni giorno di più, tueri diventato parte integrante della nostra vita, tu avevibisogno di noi, delle nostre coccole, del nostro affetto,senza chiedere niente ma bastava guardare quegliocchi che esprimevano tutto quanto: non li potremo maidimenticare.

Sei stato per me importante, la prima persona che hoperso di cui ho sentito la mancanza e la tristezza ognivolta che mi soffermo a pensare.

Quando entravo in casa venivo subito da te, anchea darti noia, per farti dire qualcosa perché mi facevisempre sorridere anche quando non ne avevo voglia.

Ora, quando varco quella porta, mi si stringe il cuoreperché avrei voluto, come tutti, fare di più, starti vicinoe averti detto e aver fatto tante cose che ora rimpiango.

Ricordati che hai lasciato un segno dentro me chenessuno potrà cancellare e ogni volta che sono tristeed ho qualche problema mi rivolgo a te perché seidiventato il mio angelo custode.

Ti chiedo solo una cosa: facci stare bene, uniti esereni come siamo ora. Grazie nonno, grazie per tuttoquello che hai fatto e farai per noi. Con te, con la tualunga malattia, ho capito che non devo farmi sfuggireun giorno, un istante di questa vita, senza aver coltiva-to qualcuno dei miei sogni senza aver fatto caso allabellezza delle cose semplici e conservo in me la felicitàdi una bambina sempre al primo incontro.

Elisa

Dio dammi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare,il coraggio di cambiare quelle che posso,la saggezza di comprenderne la differenza.

Il temperatore dell’orologio pubblicoIl Campano ogni tanto non fa il suo dovere appieno. È un annoso problema che si è cercato di risolvere con gli interventi

sui meccanismi che si sono rinnovati nel tempo. Gli ultimi temperatori, detti poi moderatori, sono stati Tonio de Brinzino, Ferruccioe l’ultimo, che suonava la campana e caricava l’orologio con i vecchi pesi, Gastone della Milena.

Oggi tutti i meccanismi sono elettrici ma le bizze dell’orologio rimangono. A volte va più piano, a volte accelera!Nelle memorie del Taglieschi, alla data del 12 Ottobre 1603 troviamo la delibera per l’elezione del Donzello con relativo incarico

anche a temperatore dell’orologio. Eccone parte del testo:

Essendo perfettamente terminata la nova Torre dell’horiolo, parere necessario al General Consiglio di eleggere e deputare uncampanaio e temperatore di detto oriolo, acciò la spesa fatta in detta Torre non andasse a male; perciò statuirono nel GeneralConsiglio di eleggere uno, che servirà per campanaio, e per Donzello della Comunità con darseli di salario scudi 15 l’anno, chedove prima si dava scudi 20 ad un solo donzello, e scudi 4 al temperator dell’oriolo, in totale sc 24 così con l’augumentare scudi6 vogliono si dia fra tutti due i donzelli scudi 30 e con che o l’uno o l’altro siano tenuti temperar detto oriolo, e sonar la Campanain tutte le feste principali, le due hore di notte, per il Corpus Domini, per il Consiglio, per la venuta del Vicario, per l’entrata de’Priori, per la festa di San Pietro in memoria della rotta di Niccolò Piccinino, e per le altre che occorreranno all’Ill. Sig. et ognivolta per allegrezze che occorressero al General Consiglio dei Priori et che dal Gonfaloniere gli sarà comandato.

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Tempodi Franca Ciucoli

Ci sfuggici insegnici trasformiconducendocicon incidere diversose l’occhio della menteci tradiscelo specchio ci rifletteil tuo fluirel’obiettivo ci ricordail tuo variaree muti rimaniamonell’attesadel tuo eterno divenire.

La preghieradel nonno

Padre d’amore, Dio Eterno e Soave,grazie per questa fragile mano, la mia.Fa che io sia per lei,guida sicura e tenera.Rendi la mia vecchiaiae l’attesa di Teserena, pacata e dolce.Fai che ogni mia parolasia di saggezza di vitaper chi mi circonda.

Che io sopporti in un sorrisogli acciacchi dell’etàe l’indebolirsi del corpo.Dona interesse alla mia mentee rendi operose le mie mani.Grazie dell’amore dei miei figli,e Fai della mia famigliache io possa offrire loro a lungoil conforto di una parola,l’abbraccio che consola.Ti prego Signore, aiutami sempre,fino alla fine dei miei giorni.Amen

Angiolo Pari dagli scritti di Liana Fagni

Gli amici della Motinadi Odilio Goretti

Desiderio dei sentimentidi ritrovare care persone,tornando dove vissila guerra e la miseria.Semprela stessa sensazione,gli stessipiacevoli ricordi,ed anche dolorosidell’atroce conflittoche distrusse tutto e noi.Rivivere quei tempioffre il piaceredi antenate amicizie,come costringealla tristezzadel ricordo di quantilimitaron la vitaal loro nefasto assassinio.Profondoun fremito mi pervadee sempre mi scuoteogni volta che torno,ma provo sempregrande piaceredi poter stare ancoracon gli amici rimasti.

A Micheledi Turiddo Guerri

Michele, sei un portentoperché in poco momentorisolvi dei problemiche pure i non scemisi crean col computer.

Il qual, questo compare,mi fa spesso sbagliare,ridurre quasi a zero;e pur se mi dispero,non vuol con me parlar.

Pei miei problemi moltinon serve che mi voltiin su a pregare il cielo:nessuno accorra anelo,ma solo tu, Michel!

Non ho per ringraziartiche in rima questi scarti,ma abbili per buoniquanto gelati in conio caramelle al miel!

Perché sono sincerie non falsi pensieri.Michele, sei un portentosì che di te è contentoperfino il gran Bill Gates!

FESTA DEL PERDONO a S. Leo

Uno dei primi atti del nuovo ministero di D. Romano,dopo la recente nomina a Parroco di S. Leo ,è statal’amministrazione del Primo Sacramento dellaRiconciliazione a nove bambini della parroc-chia, avvenuta il 31 marzo scorso, ultimo ve-nerdì di Quaresima.

Marco Seri, Chiara Chialli, che il 10 giugnoriceveranno per la prima volta anche la Euca-ristia, Sara Bartolini, Alice Gorini, GloriaChiasserini, Agnese Checcaglini, LorenzoNocentini, Michele Baracchi, Federica Dini, tutti si sono preparati con l’impegnofattivo delle loro famiglie e al catechismo attraverso l’episodio evangelico diZaccheo:

Don Romano, commentandolo nella liturgia, ha sottolineato come la curiosità el’intraprendenza di questo piccolo uomo, abbia portato al meraviglioso incontro conGesù e con il suo perdono. Con la stessa naturalezza e assenza di timore i bambinisi sono accostati al sacerdote e ne sono usciti veramente pieni di gioia come Zaccheo.

Ancora un po’ impacciati nella pratica e nella preghiera, hanno però vissutoquesto momento come una vera festa della tenerezza di Dio e hanno comunicato illoro entusiasmo ai loro familiari.

Marco: “Ero il primo e dall’emozione mi sono inginocchiato per terra!”Chiara: “Quando ho visto che anche la mamma andava dal sacerdote ho

pensato che forse gli voleva dire qualche peccato che io avevo dimenticato. Poil’ho abbracciata forte forte!”

Michele: “Mi sentivo così leggero che mi sembrava di volare!”Alla fine, dopo aver cantato “Camminerò, camminerò nella tua strada Signor” tutti

insieme a far festa al Centro parrocchiale!La catechista Laura

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Il ballo nelle nostre campagnedi Lamberto Ulivi

Appena passata la guerra tut-ti volevano divertirsi per dimenti-care le brutture di questo tristeevento.

Il divertimento che maggior-mente andava di moda tra i giova-ni e quelli meno giovani, ma nonanziani, era il ballo.

Si ballava prevalentementedurante il carnevale e ogni fami-glia contadina organizzava la suaserata di ballo.

L’organizzatore faceva paga-re solo agli uomini invitati unaquota di denaro che serviva per coprire le spese di qualche dolce(castagnole, torcolo, ciaramiglia, cenci, ecc.), del vino e il suonatore.

Le donne erano le benvenute in quanto non sempre disponibiliper questo piccolo evento perché la famiglia (la mamma in partico-lare) spesso non era disponibile ad accompagnare le figlie a questefeste che si svolgevano dopo cena e in località, anche se vicine,scomode e disagevoli.

Si ballava quasi sempre in cucina riscaldati dal camino eilluminati o da un lume a petrolio (nelle case benestanti) o daqualche candela. Alcune volte le signorine portavano dei dolcifatti in casa e i loro cavalieri, oltre alla quota pagata, portavanoqualche fiasco di vino “bono” oppure qualche bottiglia di vinsanto.

Quasi sempre c’era un suonatore di fisarmonica. Non era unvirtuoso ma un autodidatta (suonava ad orecchio) e quindi lestonature erano all’ordine del giorno.

La maggioranza ballava con la propria dama in quanto sposatio fidanzati o conoscenti. Tutto si svolgeva in grande allegria e intranquillità poiché la casa ospitante metteva a disposizione tuttoquello che poteva affinché la festa riuscisse nel migliore dei modi.

Alcune volte delle ragazze, interessate alla presenza di altrigiovanotti che non fossero del posto, li invitavano ad andare aquesta festa. Se tutto andava bene, pagavi la tua quota e parteci-pavi, ma se l’organizzatore non ti voleva, allora noi giovanichiedevamo di fare tre balli. Cosa erano? C’era l’usanza chechiunque si fosse presentato nella casa dove si svolgeva il ballopoteva fare solo 3 balli. Gli invitati e quelli di casa si mettevano asedere mentre le dame erano a disposizione per ballare.

Finito i tre balli si ringraziava la famiglia e l’organizzatore e siandava via. Ma nel frattempo potevano nascere nuove amicizie onuovi amori. Non sempre gli uomini invitati vedevano di buonocchio questa usanza, ma la casa ospitante non mandava via mainessuno senza aver fatto i tre balli. Durante questo tempo pote-vano sorgere dei battibecchi fra le persone che partecipavano allafesta e chi era venuto a fare i tre balli e spesso queste discussionisfociavano in una rissa che però non aveva alcuna ripercussionese non quella di dare o ricevere qualche cazzotto o qualche calcio.Tutto finiva lì.

Poi sono venute le sale da ballo con le orchestre, ma questo èun altro argomento.

Quanta ospitalità, quanta generosità da parte di persone cheavevano poco ma che mettevano tutto a disposizione affinchéquesto ballo risultasse bene per il buon nome della famigliaospitante.

Tutto era bello: anche le “stecche” della fisarmonica, i bacifurtivi fra innamorati, i bambini che giocavano con gli adulti e lecoppie che partecipavano a questa festa.

Ora le campagne sono quasi tutte disabitate e nel silenzio dellanotte non si sente più il suono della fisarmonica che annunciavaallegria, comprensione per gli ospiti e tanta voglia di divertirsi.

Fabocchiodi Lamberto Ulivi

Negli ultimi giorni di maggio dello scorso anno hovisitato al Palazzo Marzocco la mostra sulla ferrovia ascartamento ridotto, distrutta durante l’ultima guerra, checollegava Arezzo a Fossato di Vico passando per Anghiari.

Le numerose fotografie d’epoca delle stazioni, deicaselli, oggi trasformati in civili abitazioni, e delle gallerierimaste, fanno ritornare indietro negli anni quando il treninoa vapore sbuffando e fischiando avanzava lento

Hanno colpito la mia memoria in modo particolare ilfoglio relativo agli orari dei treni e alle fermate nelle stazionie i biglietti ferroviari. Perché? Il mio babbo ha fatto la guerra1915/18 nel Monte Grappa dove comandava una squadradi motoristi che avevano il compito di tenere sempre accesii motori per mandare aria ai martelli pneumatici con i qualii soldati scavavano le trincee.

Aveva come attendente un suo paesano: Alfonsi An-gelo detto Fabocchio. Quando la guerra finì tutti preseroil treno per tornare a casa. Il viaggio durò molti giorni, letradotte erano lente, le fermate innumerevoli e per raggiun-gere i posti di ristoro passava molto tempo.

Durante il viaggio i vari capotreni scendevano dal con-voglio e con voce altisonante scandivano i nomi dellestazioni attraversate, ma mio babbo e Fabocchio non cifacevano caso perché erano per loro nomi senza significato.

Finalmente dopo giorni e giorni e molti disagi, arrivaro-no ad Arezzo e lì presero il trenino denominato l’Appenninoper fare l’ultima tratta che li avrebbe portati ad Anghiaridove ad attenderli ci sarebbero stati parenti ed amici.

Il trenino sbuffava ansimando per la salita del Torrino,poi giù per la valle del Cerfone con le relative fermate finchégiunse alla stazione del Sasso. Quando il capotreno convoce forte scandì: Sassooo! Fabocchio si rivolse al miobabbo mezzo addormentato e con voce gioiosa gli disse:

-Padrone, ora sì che siamo in Italia!Infatti poco dopo sarebbero arrivati alla stazione di

Anghiari.Questo significava essere ritornati al paese natio e

soprattutto la fine della guerra combattuta a lungo e aspra-mente in luoghi a loro sconosciuti.

La sua esclamazione destò ilarità, ma l’esplosione di gioiacon cui era stata detta faceva intendere un grazie a Dio e allabuona sorte di averli portati sani e salvi a casa, ai loro affettie al loro Anghiari, mai dimenticato anche nelle ore più buie.

Rosa è mortadi Maria Pia Fabiani

Rosa è morta. La mia piccola rosache mi dava il buongiorno ogni mattinamentre, seduta, faccio colazionenel mio tinello presso la cucina.Lì nell’orto le verdi erbe sorellele facevano grande compagnia;lei si affacciava, fresca e profumata,per render bella la giornata mia.

Stamani l’erbe verdi, desolate,a testa basa, sono pensierosedicendo all’uomo: “Com’è triste il mondose non ci sono le belle rose!”

22.3.07

Fernando Chialli (il Bernocca) famoso fisarmonicista del dopoguerra.

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Io genitore

Questa mattina mentre andavo a lavorare mi ha fermato Mario e mi ha chiestodi scrivere due righe sui ragazzi che riceveranno il sacramento della Cresima.Mentre cercavo di pensare a cosa scrivere mi è tornato in mente l’incontro fattola sera prima con Don Marco. Non avevo ancora riflettuto su ciò che era stato dettomi ricordo che abbiamo parlato dei doni dello Spirito Santo, che sono sette e delloro significato e dell’importanza di questo sacramento per i nostri figli e per l’interacomunità cristiana.

Don Marco ci ha poi parlato di un suo viaggio fatto in Siria per la precisionea Damasco dove i cristiani sono una minoranza che tutti i giorni rischia la vita neldichiarare la propria fede. Una sera mentre passava per le strade della città ha vistoappese fuori da alcune finestre di un quartiere delle lucine come quelle che noimettiamo nelle nostre case a Natale.

La sua guida gli ha detto che quello era il quartiere dei cristiani e le luci servivanoa far sapere a tutti la loro fede. Non curanti del pericolo volevano dire a tutti cheloro credevano in Dio. Certo è che noi occidentali rischiamo molto meno del popolo

di Damasco ma ce ne guar-diamo bene dal dire al mon-do che noi siamo i disce-poli di Cristo. Anche noicome quel Popolo abbia-mo ricevuto il Sacramen-to della Cresima e siamodiventati suoi discepolima proviamo vergogna neldichiararlo a tutti.

Mi sono sbalordita ditanto coraggio e tantafede e spero che i nostrifigli trovino il coraggio ela gioia di agire come di-scepoli di Gesù e credoche un passo dovrò farloanch’io, comincerò accen-dendo le lucine alla miafinestra.

Linda

La catechista racconta...

Giovedì 3 Maggio, come ogni anno, inostri ragazzi hanno ricevuto il Sacramen-to della Confermazione (Cresima).

Il cammino con questo gruppo di ormaiadolescenti e iniziato alcuni anni fa ed èproseguito fino a quel giorno, talvolta conqualche difficoltà ed incomprensione, masempre con grande entusiasmo.

Sarebbe facile dire oggi che la strada ègiunta al termine, che fatta la Cresima fini-sce il catechismo e si conclude il nostrostare insieme, il cercare di conoscersi ecomprenderci ma non credo che questo siavero. Anzi il contrario! Come il nostro Ve-scovo ha sottolineato nella bellissima gior-nata trascorsa assieme a tutti i cresimandied i catechisti della Diocesi ad Arezzo, dalgiorno della S. Cresima comincia il cammi-no vero, quello non più istituzionale che ilsacerdote ti chiede, ma quello del cuore,del desiderio di conoscere Gesù nella Co-munità, nella preghiera, nel servizio, nel-l’amore al prossimo.

Durante i nostri incontri di catechismonon si è mai preteso di insegnare nozioni odi far imparare cose: si è cercato invece diconoscerci meglio reciprocamente, di par-lare con cuore aperto delle nostre espe-rienze di fede, del valore motivante cheCristo può dare alla nostra vita.

Abbiamo augurato ai nostri ragazzi unabuona festa e siamo stati con loro e con leloro famiglie in comunione con l’interacomunità nel loro nuovo e consapevoleincontro con il Signore.

Iride

Alessandro CirriCristiana RoselliDaniela VolpeEleonora SantiErika FabbricianiFederica CrocianiFrancesco Acquisti

Il Sacramento della ConfermazionePresieduto da monsignor Giovacchino Dallara Vicario Generale di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, si è svolta lo scorso 3 maggio,

la Celebrazione del Sacramento della Confermazione presso la Propositura di Anghiari. Una Celebrazione ricca di gente ma soprattuttoricca dei simboli che la Liturgia propone durante il solenne rito della effusione dello Spirito Santo.

Dopo il canto del Vangelo e prima della omelia sono stati presentati al Celebrante i giovani della parrocchia di Anghiari cheavrebbero ricevuto il Sacramento. I 27 candidati sono stati chiamati con il proprio nome e dopo essersi alzati in piedi hannorisposto personalmente alla chiamata del Signore, manifestando la propria disponibilità dicendo ECCOMI

Francesco DraghiGianni PerniciGiulio PapiniLorenzo BoncompagniLuca ScimiaMarco MarinelliMarco Olandesi

Martina GattariMatilde PaciMichele CambiMirko AcquistiMonica BuricchiMonica PaterniRoberta Esposito

Samuele AcquistiSimone InnocentiSimone LocciSofia BaglioniVeronica Ferri

PREGHIERA DEI CRESIMATI

Spirito Santo, noi ti preghiamo:Tu che ci hai condotto in questo viaggioe ci hai mostrato la bellezza dei doniche distribuisci abbondantemente sulla Terra,ascolta questa nostra invocazione.Rendici capaci di vedereoltre la superficialità delle cose e delle situazioni,aiutaci a vivere in fraternità e amiciziacon tutte le persone del mondo.Rendici vicini ed attentialle necessità di chi soffre.Aiutaci a portareconsolazione, gioia, pace e amoreai ragazzi della nostra età,soprattutto a chi si sente annoiato e solo,a chi sta vivendo delle difficoltà in famiglia,a chi non sa pregaree vivere la bellezza della comunità.Insegnaci a portare a tutti il Vangelo di Gesùcon la testimonianza della vitae con le nostre semplici parole.Rimani sempre con noi! AMEN.

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Con un concerto affidatoal M° Eugenio Becchetti, si èvoluto inaugurare, nella gior-nata di domenica 29 aprile, ilrestauro dell’organo a tra-smissione meccanica dell’an-tica “Badia di S. BartolomeoApostolo” in Anghiari.

Lo strumento fu costrui-to nel 1804 dal celebreorganaro di Urbania (Pu) An-drea Feligiotti (1760-1835) ericalca nella struttura fonica enelle caratteristiche costrut-tive l’organo della chiesa diSant’Agnese in Arezzo, co-strui to anch’esso dalFeligiotti solo sei anni prima.

La giornata inaugurale ècominciata nel pomeriggio.Dopo un breve saluto del Sin-daco di Anghiari Danilo Bian-chi, il primo momento è statoquello della benedizione del-lo strumento da parte del Pro-posto di Anghiari don MarcoSalvi, seguito dall’ascolto, perla prima volta dopo circa cin-quant’anni di silenzio, delsuono di questo strumento.

Subito dopo ci sono statidegli interventi: il M°Becchetti ha parlato di comefunziona un’organo, DonGianni Zanchi, canonicodella Cattedrale di Arezzo, haillustrato l’importanza dell’or-gano e dell’organista all’in-terno della liturgia della Chie-sa, infine Paolo Ciabatti,organaro con laboratorio inBadia al Pino (Ar), ha descrit-to le fasi del lungo restauro dalui effettuato.

Alle ore 18.00 c’è stata laS. Messa, celebrata dal no-stro don Marco e accompa-gnata dal suono dell’organo.Le parti del proprio sono sta-te cantate da un gruppo dicantori anghiaresi, secondole melodie gregoriane trattedalla Missa de Angelis (VIII)che il nostro parroco ha volu-

to giustamente reintrodurrenella liturgia, seguendo an-che l’invito del Pontefice Be-nedetto XVI il quale esorta ariscoprire il canto madre dellanostra Chiesa.

Al termine della S. Messaun gradito rinfresco, prepara-to dalle “donne della Badia”,era stato allestito nellapiazzetta antistante la chiesa.

Il momento culminante èstato senza dubbio alle ore21.00: il CONCERTO INAU-GURALE affidato al M° Eu-genio Becchetti, organista,organaro, organologo non-ché docente presso il Con-servatorio di Perugia e orga-nista della Cappella Musicaledella Patriarcale Basilica di S.Francesco in Assisi.

Durante il concerto, sud-diviso in due parti, sono stateeseguite musiche tratte dalrepertorio organistico sia ita-liano che straniero apparte-nente alla seconda metà del‘600 (Kerll, Storace, Fischer,etc…). Il maestro, con questipezzi, ha messo chiaramentein luce le grandi qualità sono-re di questo stupendo stru-mento.

Nella seconda parte delconcerto sono stati eseguitibrani di autori esclusivamen-te italiani appartenenti allaschiera dei compositori dimelodramma. Sono state suo-nate composizioni di Pergolesi

(Sonata in Fa Maggiore), diCimarosa (Sonata in Re mino-re), di Bellini (Sonata per or-gano), di Paisiello (Rondò),ma anche di artisti meno co-nosciuti come per esempio ilperugino FrancescoMorlacchi (Sonata in Do mi-nore).

Giunti alla conclusione diquesto importante recupero,la Parrocchia di Anghiari sisente in dovere di ringraziare,oltre al Maestro Becchetti,quanti si sono impegnati af-finché la giornata si sia potu-ta svolgere al meglio. Un rin-graziamento particolare va alcomitato (composto daFabiano Giabbanelli, ElidaBianchi e Monia Leonardi)senza il quale non avremmopotuto fruire del suono diquesto stupendo strumentosicuramente mai conosciutoo dimenticato dalla maggio-ranza delle persone.

Tutto ciò non vuol esserela fine di un percorso ma ben-sì l’inizio: infatti sono già inprogramma altre iniziative chefaranno ascoltare, ancora unavolta, le grandi qualità del-l’organo Feligiotti della Ba-dia anghiarese.

L'inaugurazionedi Cesare Ganganelli

L’organo della Badia

Gastone Bozzini anni 80Anche se studiavo fuori diAnghiari, ricordo che neglianni dal 40 al 43 l’organo ve-niva ancora suonato dal bab-bo di Loris Babbini in partico-lari cerimonie religiose.

Assunto Santi anni 80Ricordo di quando lo suona-va Franceschino Babbini du-rante le Messe o le funzioni,in particolare durante le festedi Maggio. Mi sembra cheabbia suonato anche dopo laguerra.

Santi Elda anni 84Io non ricordo molto ma quan-do stavo ‘n tra le mura, oltretrent’anni fa, a volte lo senti-vo suonare.

Lea Cerquatti anni 81Ricordo quando suonavaquesto organo e noi si canta-va. Io cantavo sul coro. E poiricordo anche quando suo-nava quello di Sant’Agostinoche per andarci si passavadalla Fattoria

Anna Polverini anni 77Io dell’organo non me ne ri-cordo anche perché io stavosotto le lastre, giù daFradamise.

Sergio Papini anni 82 (lifinisce domani)Le ultime volte che ho sentitosuonare l’organo è del 1954quando lo suonavaFranceschino Babbini.

Romina Rentini anni 35Io avevo cinque o sei anni ericordo il suono dell’organo epenso che sarà stato don Vit-torio. Erano gli anni in cuic’era anche don Giovanni.

Francesco Bonarini anni 84Ricordo di averlo sentito suo-nare poco dopo guerra. Erasuonato da FranceschinoBabbini mentre Dante tirava imantici.

I ricordiinterviste di Mario Del Pia

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Lassù dall’altoin quello di Casaleesci di casae resti lì a guardare

Davanti a tein mezzo all’aria buonauna mezza rimati arriva alla memoria

Mio caro Robya te io sono amicoora sei più in altoma mai ti ho traditoPenso a teed all’amico Buticon i vostri cani

da lepre e da tartufi

Voi cacciatoridei cinghiali nostraniqualche prosciuttoportateci ad Anghiari

Io vengo di radoma se non c’è avvisolassù a Casalefarete a me buon visoVengo a Caldesima mi trattengo pocotroppo il lavorolassù messo a fuoco

Ormai son vecchio

le gambe dolorantima per fortunaò messo i nuovi denti

Se quel prosciuttoè vecchio il cinghialeavrò problemipoterlo masticare

Da quella cimatu guardi giù a valleforse tu sognile donne di ValealleDi tanto in tantotu vieni in quell’Anghiaritra i tanti amiciche ti sono cari

Io vedo spessoRoby a lui non duolela sua presenzain feste campagnole

Ora per meè tragico il destinolontano parentedel Poeta Dell’Omarino

Lui fu il Poetadi Upacchi ed altre valliora tu Robycerca di imitarli:

A Roby poeta di Casaledi Armando Zanchi

Io ero al “family day”Seppure fossi ben conscio, quando ho deciso di parteci-

pare al family day del 12 maggio scorso in piazza San Giovannia Roma, che mi sarei trovato dinanzi ad una manifestazionefestosa, largamente partecipata e decisamente “laica” (tesa,cioè, ad affermare il valore naturale e civile della famigliafondata sul matrimonio e aperta alla generazione di figli),giungendo alla Stazione Termini intorno alle tredici, confessodi aver provato una certa preoccupazione.

Mi aspettavo, infatti, gioiosi e disorientati gruppi di fami-glie e parrocchie girovagare nei grandi atri della stazioneromana in cerca di informazioni per raggiungere il luogo delgrande raduno, e invece sono stato accolto da una stazionepiuttosto “sonnolenta” vuoi per la giornata di sabato, vuoi perl’anticipo d’estate che costringeva i pochi viaggiatori presentia cercare refrigerio nel grande centro commerciale di RomaTermini. E così si presentava anche via Merulana, che da SantaMaria Maggiore porta alla piazza San Giovanni in Laterano.

Forse anche le famiglie cattoliche si erano fatto abbindo-lare dai predicatori delle “magnifiche sorti e progressive” cheil matrimonio è un residuo ormai desueto di una civiltà in viad’estinzione? Che l’insistenza del Papa e dei vescovi rappre-senta l’estremo ma inutile tentativo di conservare la civitascristiana o, peggio, il bieco e cinico progetto di mantenereintatto il controllo delle istituzioni repubblicane?

Invece, sul finire di via Merulana, alle soglie di piazza SanGiovanni, sono apparsi quasi all’improvviso i gruppi vociantie gli striscioni colorati delle famiglie italiane. Gruppi via via piùnumerosi convergevano dalle diverse traverse laterali che siimboccano sulla storica piazza della Cattedrale di Roma.

Quando, infine, intorno alle 15, sono entrato in piazza, ognidubbio e ogni preoccupazione si sono sciolti al caldo del soleromano: tutta la piazza era già interamente occupata e ancorada ogni lato si vedevano sopraggiungere i gruppi di famiglieprovenienti da ogni parte del Paese, colorati dagli ombrelliparasole, dalle bandiere delle associazioni e dei movimentipromotori dell’iniziativa e dalle migliaia di striscioni e cartelli,alcuni assai pittoreschi.

Eh già! Come dimenticare che cattolici si muovono inpullman…e che i bus non si fermano nei pressi della stazioneTermini?

Impossibile non rimanere colpiti dall’entusiasmo pacificodel milione e più di persone che affollavano piazza San Giovan-ni, della spontaneità delle centinaia di migliaia di famiglie chesi erano sobbarcate un viaggio non breve (pensiamo allefamiglie siciliane o a quelle del nord Italia) con figli anchepiccolissimi al seguito, per nulla impauriti dalla prospettiva didover allattare o cambiare pannolini in mezzo a un’inedita follafestante.

Fra loro non c’era nessun arcigno difensore della morale;non c’erano le truppe “prezzolate” della potentissime parroc-chie evocate dalla Bonino; non si vedevano le “orde barbari-che” preannunciate dal solito e prevedibile Manifesto.

C’erano -queste sì! e in gran numero- le famiglie italiane.Normalissime. Allegre. Nient’affatto bellicose e per nullarancorose.

Le famiglie di piazza San Giovanni -la stragrande mag-gioranza delle quali giovani- non rientrava in nessunoschema politico in cui la grande stampa avrebbe volutocostringerla.

In realtà quel popolo festoso e variegato è stato unospaccato reale dell’Italia, sceso in piazza per dire- come è statoscritto- che siamo tutti figli di un atto d’amore fra un uomo euna donna; che non contestiamo il riconoscimento di dirittiindividuali alle persone conviventi, ma solo il metodo presceltoper farlo; che riteniamo che il bene della famiglia sia il bene delPaese.

Un popolo formato da cattolici, ebrei, musulmani e noncredenti radunato in difesa del matrimonio civile, per chiedereascolto alla politica di palazzo, apparsa mai così distante edisorientata.

Dopo la manifestazione di sabato quel popolo ha il voltonormale e ordinario delle famiglie giovani italiane, dell’assolu-ta maggioranza dei cittadini del Belpaese. Coppie che si sonopromesse amore, fedeltà e assistenza reciproca e che hannoaccolto il dono e la responsabilità dei figli, offrendo un futuroa questo “vecchio” Paese.

Sapranno il governo e il mondo politico italiano tendereloro la mano e offrire il sostegno di cui hanno bisogno?

Si convinceranno finalmente che ciò che è bene per lafamiglia è bene per l’Italia?

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la pagina di Walter Del Sere

Aspettando Pieraccioni

Serata del 3 maggio. Rinviati causa maltempo la tombolae i fòchi, si scrive quello che passa per la testa in questomomento…. ovvia. Non si possono tirare in ballo fatti e nomiche potrebbero influenzare l’elettorato visto che quando usci-ranno queste strampalate note probabilmente ancora non s’èvotato e quindi: si è conclusa la Mostra Mercato dell’Artigia-nato. Bene. Non ha mai piovuto. Male. Allarme siccità. Anchela Diga di Montedoglio non ha tant’acqua. È giusto preoccu-parsi oppure si esagera? Consiglio: almeno quando ci si lavai denti aprire il rubinetto alla fine così si risparmiano quei 2 litridi acqua che simbolicamente, pensando ai tanti che nel mondonon ce l’hanno…

La notizia che Milton nipote del nonno Poggini ha ritrovatograzie a Internet un violino costruito dal famoso antiquario eliutaio anghiarese è una notiziona. Ecco come cambia il mondo.Basta che il Merendelli (voto 7 ½ per Clash to me) navighi suE-bay e chi ti trova? Il giapponese che mette all’asta il violinodel Poggini. Telefonata al giovine architetto Sperone cheintrepidamente partecipa e vince l’asta planetaria e virtuale.Virtuale poi non tanto visto che il violino del nonno è già adAnghiari. Ora, dice che Milton voglia festeggiare il fatto conun concerto di un violinista di fama almeno nazionale.

Girovagando col telecomando mi sono incantato una diqueste sere a guardare e sentire Alfonso Sassolini (voto 8) cheparlava con spirito arguto di storia anghiarese e degli antichidepositi di grano come quello di Palazzo Taglieschi dove trovòla morte un antenato della nobile casata ucciso dai sicari diLorenzaccio de’ Medici. Alfonso buca lo schermo, non c’è chedire: ironico affabulatore, simpatico e brillante (come i suoiconsanguinei che hanno l’amore per Anghiari scolpito nelcuore sia che abitino al Borgo che a Umbertide o a Monteloro).

Cosa succederà ad Anghiari nelle prossime settimane?Allora. Il 16 e 17 giugno al Ponte alla Piera c’è il famoso Paliodelle Micce che precede di 2 settimane quello della Vittoria.Venerdì 29 giugno c’è appunto la quinta edizione del Paliocaratterizzato finora da temperature torride (e con quei costu-mi di velluto è tutto un sudare). Nell’occasione torna il corteostorico della Repubblica Fiorentina che alle 7 della sera scen-derà giù dalla Croce preceduto da quel bandierone col giglioche fa tanto Toscana e noi (che piaccia o no) sémo toscani dasempre. E quindi l’emozione sarà doppia. Quest’anno diceche Giulio non è in forma anche perché grazie a Duccio (ilprimogenito) il nostro bi-campione dorme poco. Così pare,dal mio personale osservatorio privilegiato (visto che sto alpiano de sopre). Chi vincerà quindi ? Mi sa tanto che stavoltail favorito è quel Crulli del Borgo che l’anno scorso fuabbrancato e rimandato indietro sul traguardo dallo strematonipote di Calisse. Il Palio di quest’anno è dedicato al PittoreAntonio d’Anghiari, il primo Maestro di Piero della France-sca. Non sono bufale. Basta leggere la biografia del SommoPiero contenuta nelle brochure che pubblicizzano la mostra-evento in pieno svolgimento fino al 22 luglio tra Arezzo, Mon-terchi e Sansepolcro. Ecco quello che manca ad Anghiari: unPiero della Francesca. Si sarebbe fatto Bingo.

A fine giugno iniziano le riprese di Una moglie bellissima ,il film di Natale 2007 che Leonardo Pieraccioni girerà da noidopo una sosta alle Seichelles e un’altra in Maremma (voto 7+ alla costa maremmana e a Cala Violina anche se troppoaffollata).

Dal 20 al 27 luglio torna il Festival Musicale con l’Orchestra

Southbank Sinfonia di Londra diretta da Simon Over (voto 8).Questo con la musica classica suonata alla grande dai giovanimusicisti inglesi è diventato un appuntamento coi fiocchi,molto seguito sia dagli anghiaresi che dai tanti stranger cheaffollano gli ex poderi delle nostre campagne. Tanti i concertie i suggestivi luoghi dove echeggeranno note musicali, insie-me alle bizzarre presentazioni di Merryll che, al pari di DonLurio, Mal dei Primitives e Shel Shapiro dei Rokes, dopo tantianni che è in Italia parla un divertente anglo-italiano macche-ronico. Se scherza, eh…. infatti alla Merryll assegno un voto8 per l’umorismo british e la bontà.

Poi inizierà il mese di agosto.Dopo il concerto con musiche di Don Vittorio Bartolomei

che si è tenuto nel tardo pomeriggio di domenica 6 maggio nellaChiesa di Sant’Agostino interpretato dal mezzosoprano CeciliaBartolomei (voto 8 all’usignolo di Campalla), nipote di DonVittorio e locandiera a Tovaglia a Quadri, accompagnata da unquintetto e preceduto da una lunga presentazione di DonMario Venturi, ho rinunciato a baccellate di stagione o aperitivie buffet perché volevo vedere un film e con la F maiuscola. Iltitolo? Le vite degli altri, Regia di Florian Henckel vonDonnersmarck. Un capolavoro asciutto e privo di retoricadove prevale il fattore umano davanti alle regole militari dettatedal regime nella Germania Est poco prima della caduta del muro.Grande cinema, come capita raramente.

Simon Over che sarà ad Anghiari dal 20 al 27 luglio prossimi.

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CRONACHETTAdei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenuti adAnghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Mese di Aprile 2007

Mese di Marzo 2007

3 Dicembre 2006. Oggi è morta Giuseppa Rossi. Aveva 84anni ed abitava a San Benedetto.

Giovedì 1°. Alle Strosce ho visto diverse persone in appren-sione per un solaio caduto alla Portaccia.Sabato 3. In piazza ho sentito Berto che diceva: Le macchinegrosse non dovrebbero circolare per gnente in Italia.Lunedì 5. Stamani ero a Guardabasso con padre Giovanni perl’acqua santa e la mamma di Giuliano guardando il cielo hadetto: Cielo a pecorelle acqua a catinelle.* Oggi è morta Romana Del Pia in Mafucci. Aveva 75 anni edabitava sopra il Vergone. La sua famiglia è originaria delMolinello nel piano d’Anghiari.Martedì 6. Stamani ho visto il Baggi a Tavernelle che passeg-giava per la via Libbia.Sabato 10. Oggi ho sentito il vino del Valbonetti che l’hatramutato ieri e me n’ha dato una bottiglia.* Oggi è morto Sergio Chieli di anni 75. Abitava all’Infrantoioun luogo famoso una volta per la lavorazione del guado. La suafamiglia è originaria del Podernovo.* Oggi è morta anche suor Agata al secolo Giulia Becattini dianni 90. Risiedeva alla Ripa ma era nata a Castelfranco di sopra.Domenica 11. Oggi è morta Piera Rosadi in Casi di anni 77.Abitava al Molinello.* Oggi è morta anche Gina Tricca vedova Coleschi di anni 80.Abitava a Guardabasso.Mercoledì 14. Nel pomeriggio ho visto il gatto della Fanni(quella del Conventone) sulla finestra che dà sul Borgo dellaCroce e guardava le macchine che passavano.Venerdì 16. La moglie di Clemente ha detto al marito di ripulirela palma dell’orto e lui per far prima ha provato a bruciare tuttaquella peluria. Solo che gli ha preso fuoco tutta la pianta!* Stasera ho piantato il melo selvatico che m’ha portato ilfigliolo dell’Anna della Morella.Sabato 17. La moglie di Donatino di Casolare m’ha detto chestamani ha visto uno scoiattolo su per il Fosso.Lunedì 19. Oggi è morto Adelmo Paletti di anni 79. Eraoriginario del Ponte alla Piera e tutti lo ricordano per la suaattività commerciale alla Stazione.* Oggi è morto anche Antonio Fuscaldo di anni 84. Abitava dapoco ad Anghiari ed era il cognato di Lino Sciadini.* Oggi è morta Edda Raffaelli in Del Bene di anni 79. Abitavaa Firenze ed è la sorella della moglie del Dodi.Giovedì 22. Anche quest’anno non ho mancato di comprare ifichi secchi per le Fiere al Borgo.Sabato 24. Oggi è morta Albina (Alba) Biserni vedova Donninidi anni 84. Abitava alla curva delle corriere.Mercoledì 28. Può essere che a Santa Fiora ho visto un ciuffodi rondini volteggiare per l’aria?Venerdì 30. Oggi è morta Laura Guadagni di anni 91. Abitavaverso la Badia e ha custodito per tanti anni quella antica chiesa.* Oggi è morta anche Giuliana Rossi di anni 94. Abitava per iCordoni ed era la sorella di Valentino di Romeo.* Oggi è morto Osvaldo Giorni di anni 84. Era nativo di Caprese.

Lunedì 2 . Oggi sono iniziati i lavori per il marciapiede della viadi San Leo.Martedì 3. Stamani per andare dal Fancelli ho trovato quattrosemafori?! Uno per la via di San Leo, uno all'incrocio, uno perla via Nova e uno per la via del Carmine.* Oggi è morta Angiolina Santioni vedova Magrini. Aveva 91anni ed abitava a Mezzavia, sopra il soccorso.Mercoledì 4. Stamani i banchi non sapevano se mettere fuorila merce o no.Lunedì 9. Stamani c’era la festa alla Maestà della Battaglia.* Oggi è morto Eugenio Omarini. Aveva 95 anni ed abitava aTavernelle, mi sembra alla Banca.* Nel pomeriggio ho visto un gruppo di persone a piedi esembravano stranieri. Infatti era il figlio del Lega con amici eparenti che andava a sposarsi nella chiesa della Croce.* Nella chiesa di Santa Maria Assunta a Tavernelle è statobattezzato il piccolo Filippo Corridore di Roberto e TizianaTavernelli. Era nato il 7 dicembre 2006 e la sua famiglia abita allaGiardinella.Mercoledì 11. Il Gattaponi ha cominciato i lavori all’Oratorioper cambiare il tubo dell’acqua che perdeva.Domenica 15. Oggi sono andato alla processione che daMicciano siamo andati al Santuario del Carmine.Lunedì 16. Stamani al Terrato ho visto Capruggine con labicicletta.* Oggi è morto Rosimbo Boriosi di anni 85. Abitava in Piazzolae era un bravo muratore.Mercoledì 18. Stamani un topo della Piazza voleva andaresotto le Logge ma un veloce piede l’ha fatto fuori sull’uscio.Sabato 21. Oggi presso la chiesa di Sant’Andrea a Galbino èstato battezzato Lorenzo Santi di Roberto e Ludmilla. Era natoil 30 dicembre 2006.Domenica 22. M’han detto che iersera il Gegio è intervenutoper liberare il citto di Marrone con la famiglia rimasto chiuso alcimitero.Giovedì 26. Mentre andavo al Molindelcaccia a trovare lamamma della Marjorie ho visto la moglie di Vincenzo e la suavicina con una bracciata di camomilla.Venerdì 27. Oggi è morta Angiolina Dini in Santi di anni 90.Abitava alla Commenda ed era la nonna di Marco, restauratoredel Borgo della Croce.Sabato 28. Stamani il Gabellini m’ha portato a far vedere il flautoche ha realizzato lui tutto a mano.

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Il corteo d'Anghiari si sta portando nella piazza del Mercatale per lapresentazione del Palio 2007.

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Questo giornale lo potrete trovate su Internetwww.parrocchiadianghiari.it

Scriveteci: [email protected]: Oratorio di Anghiari, Via della Propositura 6 - 52031 ANGHIARI

FESTE DI LUGLIOal Santuario del Carmine

11 luglio: 471° anniversario dell'apparizione della MadonnaOre 20 Pellegrinaggio da Anghiari con partenza dalla piazzettadella Croce.Ore 21 Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal vesco-vo diocesano Gualtiero Bassetti con i Sacerdoti della Valtiberina. Altermine affidamento alla Madonna.

16 luglio: memoria della Beata Vergine del CarmeloOre 21 S. Messa a cui farà seguito la processione attorno alSantuario.