2002-3 oratorio di anghiari

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI N. 3 GIUGNO - LUGLIO 2002 Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXVI-Per. del Vic. di Anghiari e Monterchi Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHI 1 Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXVI-Per. del Vic. di Anghiari e Monterchi Con approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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PERIODICO DEL VICARIATO DI ANGHIARI E MONTERCHIN. 3 GIUGNO - LUGLIO 2002

Sped. in A.P. - art.2 comma 20c legge 662/96 Filiale E.P.T. 52100 AREZZO aut. Nr. 909 del 29/9/1997-Anno XXXVI-Per. del Vic. di Anghiari e MonterchiCon approvazione della Curia di Arezzo - Aut. Tribunale di Arezzo n. 5 del 28 aprile 1967 - Dir. Resp. Renato Bertini - Stampa Grafiche Borgo, Sansepolcro

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In copertina: Don Marco visto da Luca Pucci

Sommario25 aprile, San Marco di Cmr pag. 2Il vostro contributo " 2I malati di Franco Cristini " 3Calendario Liturgico giugno e luglio 2002 " 4Il Palterre: dove gli anghiaresi parlano di Anghiari

Tutto OK di S. Lombardi " 6Carissimi amici di Anghiari, caro Mario " 6Un banco non fa mercato di Emmedipì " 6Rosse per Anghiari di Emmedipì " 6I venditori cacciati dal tempio di Cmr " 7È sempre meglio tardi che mai? vignetta " 7Velocità e numeri " 7

La Chiesa di S. Biagio a Pocaja di Q. Giorgini " 8San Biagio a Pocaia di don Quinto Giorgini " 9La Banca di Anghiari e Stia di Massimo Redenti " 10Iscrizioni 2002 di Massimo Redenti " 10Ti cerco nel rosso tramonto di Cmr " 11Auguri a Ilaria " 11Passeggiata in lungomare di Vera Cuccini " 11Il Parterre di Anghiari " 12Banda e bandiere di Civis " 12Durante il mio ricovero... di Federico Topa " 13Dalla parrocchia " 13Per Eugenio Finocchi " 13I turisti e l'artigianato di Clèto " 13Dal Gruppo Donatori di Sangue Fratres di P. Ganganelli

Donare sangue... perché " 14La scelta di diventare donatrice di Sara " 14Donazioni 2002: abbiamo cominciato bene " 15

Campeggi estivi pag.16Un altro vecchio anghiarese che ci lascia " 17Anghiari visto da Kracovia " 17Dalla parrocchia di Monterchi " 18Dalla Parrocchia di San Leo " 18La processione del Venerdì Santo " 19Ricordiamo la Franca " 19Lunedì di Pasqua a Santo Stefano " 19Un altro pezzo di Anghiari vecchio perduto " 20Banderuole di Emmedipì " 20Tanto ci siamo... la vignetta di Scacciapensieri " 20Lo scopo del Credito Cooperativo " 21Da Tavernelle a cura di A. Bivignani

Festa nella comunità di Tavernelle " 22Recital sulla pace " 22La foto di Enzo Panichi " 23I tempi cambiano... " 23

Anghiari e dintorni: lettere ad un amico " 24Le orazioni di nonna Benilde di Marida " 26Campo della Fiera di Paolino Veri " 26Ricordo di Adriana di Marida " 26La festa di quest'anno di Mario Del Pia " 27È quasi primavera di Aldo Tognetti " 27Tutti al mare... di Lamberto Ulivi " 28Fatti di casa nostra di W. Del Sere

Il bar, lo sport, il tutto, il nulla " 30L'insegnamento dei maestri restauratori " 30Le armi, Leonardo e la Battaglia di Anghiari " 30

Cronachetta dei fatti... di Anghiarino Anghiarese " 31

25 aprile, San Marcodi Cmr

San Marco,dal tuo alto scannoproteggi Don architetto,il nostro parroco.Dagli la forza del tuo leoneche seduto a te vicinoti simboleggia fiero.Tu, San Marco,che giovinettofuggisti nudoall’arresto del Signore,intercedi perchénudo da patteggiamentie compromessiDon Marco nostrocammini speditosulla via della vita eternae della verità,portandosi dietrol’anghiarese gregge belante.

Il vostro contributo

Anche in questo ultimo periodo ditempo sono giunte le vostre offerte percontribuire alla pubblicazione del-l'Oratorio.Chi non lo ha ancora fatto può rivol-gersi all'Ufficio Postale di Anghiari:

C/C N. 11802527 intestato a INSI-GNE PROPOSITURA S.BARTOLOMEO ANGHIARI

Oppure presso:

Banca di Credito Cooperativo C/CN. 5053

Banca Popolare dell'Etruria e delLazio C/C N: 3389

Monte dei Paschi di Siena C/C N.2643/46

Statua di S. Marco Evangelista rea-lizzata da Vittoriangelo Polverini.

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I malati

Nell’ambito dell’angolo della Missione non posso fare a meno di rivolgere un pensiero e un caro saluto aimalati, a coloro che soffrono per la perdita di uno dei beni più preziosi che il buon Dio ci dona: la salute.

E quale atto missionario è più bello e più opportuno se non quello di recarci assiduamente nelle case, negliospedali, nei luoghi di cura dove sorelle e fratelli più sfortunati di noi stazionano in condizioni di vita non tropposoddisfacenti?!

Ma quale è l’atteggiamento e il comportamento che dobbiamo assumere durante queste visite, come dobbiamointerpretare di conseguenza il concetto cristiano di malattia, di sofferenza per poter essere veramente di aiuto edi conforto a questi nostri fratelli?

Dobbiamo innanzitutto pregare il Signore perché l’incontro con Gesù “Pane di vita” e con lo Spirito Paraclito“fonte di consolazione” apra gli occhi della nostra fede che può così vedere anche all’interno di una situazionedi prova, di malattia, di sofferenza la presenza della grazia di Dio, con tutta la tenerezza e la forza del suo amore.

Ci è dato allora di capire che la sofferenza è certamente una realtà faticosa e qualche volta faticosissima, mase viene accolta, anche quando non può essere vinta, e unita alla Croce di Cristo, proprio per la forza spiritualeche da questa Croce ci viene, il soffrire può diventare strumento prezioso di santificazione per noi e per gli altried anche momento di maturazione umana.

Dobbiamo pensare che il buon Dio chiede ai malati, attraverso la debolezza e la sofferenza di essere presentia un titolo privilegiato della Chiesa e di portare il loro contributo perché la Chiesa sia più simile a Gesù sofferentee perché sia feconda di santità e grazia.

Ecco questi sono i pensieri e le riflessioni che io penso debbano agitare la nostra mente e il nostro cuore quandofacciamo visita alle nostre sorelle e fratelli ammalati.

Una realtà negativa da correggere è “l’umiliazione” che spesso subiscono i malati, i sofferenti, gli stessianziani. Penso in particolare alla nostra società che corre il rischio, e non solo il rischio, di dimenticarsi, di nonaver cura delle sue membra più deboli e bisognose di aiuto.

Una delle perdite più gravi della società attuale è quella del senso della sofferenza.La nostra, in gran parte, è una società la cui cultura è materialistica, consumistica, edonistica e per questo si

sente mortalmente ferita dalla sofferenza ed ancor più dalla morte. Il riferimento alla società significa anche lasfida che devono assumere le istituzioni e quanti hanno una responsabilità specifica nel campo della malattia edella salute, nel campo dell’assistenza sociale agli anziani e ai deboli.

Spero non solo che continuino ma migliorino sempre nell’assicurare ai malati e agli anziani il posto socialeche meritano: non quello dell’emarginazione infastidita, ma quello reclamato dalla giustizia, dalla solidarietà edalla carità cristiana.

Ricordiamoci inoltre che i malati hanno tanto bisogno di consolazione.Coloro che si recano a visitare e curare gli infermi, gli anziani, i sofferenti, quali i medici, gli infermieri, i

volontari che si ispirano alla visione cristiana della vita, devono essere coscienti della loro identità più vera: sonostrumenti vivi, intelligenti, operosi della consolazione di Dio e quindi strumenti di vicinanza di ascolto, dipremura, di delicatezza, di pazienza, di coraggio, in poche parole, di amore.

Di consolazione abbiamo tutti un gran bisogno. Essa che viene da Dio e dagli uomini ci dà speranza e vogliadi vivere.

Riascoltiamo e proclamiamo le parole del profeta “In Gerusalemme sarete consolati. Voi lo vedrete e gioiràil vostro cuore, le vostre ossa saranno rigogliose come erba fresca. La mano del Signore si farà manifesta ai suoiservi.” (Isaia 66, 13-14)

Faccio presente ai lettori di aver tratto alcune riflessioni sviluppate poi in questo scritto da una omelia del Cardinale DionigiTettamanzi.

In questo ultimo bimestre sono stati donati Euro 270 per la missione di Kibakwe in Tanzania.

Pace e bene a tutti

Angolo della MissioneRubrica a cura di Franco Cristini

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CALENDARIO LITURGICO

Mese di Giugno(dedicato al Sacro Cuore di Gesù)

2 giugno – Domenica IX del Tempo Ordinario – CorpusDomini. Cristo è il pane della vita. La Chiesa acclamacon gioia “Beato chi siede alla mensa del tuo regno Si-gnore”. Sante Messe secondo l’orario festivo.

4 giugno martedì – Primo martedì del mese. In Propo-situra alle ore 17 Ora di Guardia con recita del SantoRosario.

6 giugno giovedì – Primo Giovedì del mese. Si invitanoi fedeli alla preghiera per le vocazioni.

7 giugno venerdì - Primo Venerdì del mese. SacroCuore di Gesù. “Venite a me, voi che siete stanchi eoppressi e io vi farò riposare” Nella chiesa di Miccianoalle ore 20,30 Santa Messa per il Gruppo Uomini deiRitiri di Perseveranza.

9 giugno - Domenica X del Tempo Ordinario. SanteMesse secondo l’orario festivo.

11 giugno martedì – San Barnaba Apostolo : natonell’isola di Cipro fu tra i primi fedeli di Gerusalemme;predicò ad Antiochia e fui compagno di San Paolo nel suoprimo viaggio apostolico. Fu presente al Concilio diGerusalemme. Ritornato in patria vi predicò il Vangeloe vi morì.

13 giugno giovedì – Sant’Antonio da Padova Sacerdotee Dottore della Chiesa: Fernando Martins, alias Antoniodi Padova nacque a Lisbona verso la fine del secolo XII,morì a 36 anni a Padova nel 1231.

16 giugno - Domenica XI del Tempo Ordinario. SanteMesse secondo l’orario festivo.

23 giugno - Domenica XII del Tempo Ordinario. SanteMesse secondo l’orario festivo.

24 giugno lunedì – Natività di San Giovanni Battista:glorifichiamo Dio padre che ha scelto Giovanni Battistacome suo messaggero per annunziare agli uomini il regnodi Cristo. Nel ricordo del grande precursore chiediamo aDio il dono della conversione: Signore, guida i nostripassi sulla via della pace.

29 giugno sabato - San Pietro e Paolo: “Pietro il primodegli Apostoli e Paolo, il maestro dei pagani, ci insegna-no, Signore, la tua legge”

30 giugno - Domenica XIII del Tempo Ordinario. SanteMesse secondo l’orario festivo.

Mese di Luglio

2 luglio martedì – Primo martedì del mese. In Proposi-tura alle ore 17 Ora di Guardia con recita del SantoRosario.

3 luglio mercoledì – San Tommaso Apostolo: non si sanulla di sicuro della sua vita, all’infuori delle notizie chesi hanno dal Vangelo. Si dice che abbia evangelizzato ipopoli dell’India.

4 luglio giovedì – Primo Giovedì del mese. Si invitanoi fedeli alla preghiera per le vocazioni.

5 luglio venerdì - Primo Venerdì del mese. Nella chiesadi Micciano alle ore 20,30 Santa Messa per il GruppoUomini dei Ritiri di Perseveranza.

7 luglio - Domenica XIV del Tempo Ordinario. SanteMesse secondo l’orario festivo.

11 luglio giovedì. San Benedetto Abate patrono d’Euro-pa: eleviamo la nostra preghiera a Dio che con SanBenedetto volle rinnovare il messaggio di pace e disaggezza in un mondo sconvolto e disorientato “Guida ipopoli nella pace, o Signore”Anniversario dell’apparizione della Madonna delCarmine. Alle ore 20, dalla piazzetta della Croce parten-za della processione per il Santuario del Carmine dovealle ore 21 verrà celebrata la Santa Messa.

14 luglio - Domenica XV del Tempo Ordinario. SanteMesse secondo l’orario festivo.

16 luglio martedì – Beata Vergine del monte Carmelo:festa solenne al Santuario del Carmine con Santa Messaalle ore 21 e processione intorno al Santuario.Nei giorni 14 e 15 luglio alle ore 21 preghiera comunita-ria presso il Santuario.

21 luglio - Domenica XVI del Tempo Ordinario. SanteMesse secondo l’orario festivo.

22 luglio lunedì – Santa Maria Maddalena. SignoreGesù che appena risorto ti sei mostrato alla Maddalenache ti cercava ansiosamente, fa che ti cerchiamo conardore per contemplare il tuo volto. La Santa Messa delleore 18 verrà celebrata nella chiesa della Maddalena nelBorgo della Croce anziché in Propositura.

25 luglio giovedì - San Giacomo Apostolo: figlio diZebedeo e fratello dell’Apostolo Giovanni nacque aBetsaida. Fu presente ai principali miracoli di Gesù. Fufatto uccidere da Erode verso l’anno 42. È veneratosoprattutto in Spagna a Compostella dove esiste lacelebre basilica a lui dedicata.

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SANTE MESSE FESTIVECELEBRATE NELLE CHIESEDEL VICARIATO DI ANGHIARI...

Ore 8,00 -PIEVE DI MICCIANO-CHIESA DI SAN LEO

Ore 8,30 -ANGHIARI: Chiesa di S. StefanoOre 8,40 -PIEVE DI SOVARAOre 9,00 -CHIESA DEL PONTE ALLA PIERA

-CHIESA DI TUBBIANO-CHIESA DI CATIGLIANO

Ore 9,30 -ANGHIARI: Chiesa di ProposituraOre 10,00 -SANTUARIO DEL CARMINE

-CENACOLO DI MONTAUTOOre 10,30 -CHIESA DI SAN LEOOre 11,00 -ANGHIARI: Chiesa di Propositura

-PIEVE DI MICCIANOOre 11,30 -CHIESA DI TAVERNELLE

-CHIESA DI VIAIOOre 12,00 -CHIESA DI TOPPOLEOre 18,00 -ANGHIARI: Chiesa della Croce

... E DI MONTERCHI

Ore 8,30 S. Maria della Pace Le VilleOre 8,45 San Michele Arc.lo a PadonchiaOre 9,30 CHIESA delle monache MonterchiOre 10 CHIESA della Madonna Bella PocaiaOre 11 S. Maria della Pace Le VilleOre 11,15 San Simeone profeta a MonterchiOre 16,30 (ore 18 estivo) San Simeone a Monterchi

Ultima domenica del mese chiesa di San Michele Arc.lo aPianezze ore 15 (ore 17 estivo).

26 luglio venerdì – Santi Anna e Gioacchino: secondouna antica tradizione che risale al secondo secolo ebberoquesti nomi i genitori della Beata Vergine Maria

28 luglio . Domenica XIV del Tempo Ordinario. SanteMesse secondo l’orario festivo.

29 luglio lunedì – Santa Marta: fu sorella di Maria e diLazzaro. A Betania ricevette il Signore come ospite loservì con delicatezza e con le sue preghiere ottenne larisurrezione del fratello.

11 luglio 2002Anniversario

dell'ApparizioneOre 20, dalla piazzetta della Croce processione ver-so il Santuario del Carmine dove, alle ore 21, verràcelebrata la S. Messa.

Martedì 16 luglio 2002Madonna del Carmelo

Presso il Santuario del Carmine alle ore21 S. Messa.Nei giorni 14 e 15, sempre alle ore 21,preghiera comunitaria.

Parrocchia di TavernelleDomenica 23 giugno 2002

FESTADELLA FAMIGLIA

Ore 11,30 Santa MessaOre 15,30 Inizio giochi per bambini ed adultiOre 19,00 circa Estrazione Sottoscrizione interna

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IL PALTERRE: dove gli anghiaresi parlano di Anghiari, e non solodi

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@Carissimi amici di Anghiari,caro Mario

nei giorni scorsi ho ricevuto con grande sorpresa, maanche con grande gioia, l’ultimo numero dell’ ORATO-RIO N° 2 (aprile-maggio 2002), non nascondo chequesto mi ha commosso non poco, perché la nostalgia delmio piccolo ma sempre “grande” Anghiari rimane erimarrà sempre nel mio cuore.

Ovviamente mi tengo sempre informato sulle vicendeAnghiaresi con il sito www. la pineta. it , ma ricevere ilgiornalino onestamente è altra cosa, mi sembra di esserelì con voi.

Sono oramai quasi 8 mesi che vivo in questo lontanopaese, che tra le nazioni del sud America è certamenteuno di quelli che detiene una maggior percentuale diItaliani nel mondo, che tanto hanno fatto per il benesseredi questo paese e per questo che non mi sento solo, anchese naturalmente la cosa più importante è essere vicinoalla mia famiglia.

Le notizie che vengono da Anghiari, purtroppo nonsono sempre molto belle, come quella del trasferimento inSansepolcro delle POSTE e, probabilmente, anche quel-la dell’Istituto d’Arte e questo mi rattrista molto. Sperosolo (tornando nel mio amato paese) di non trovare la“STATUA DI GARIBALDI” in piazza Torre di Berta.

Un abbraccio grandissimo GIOVANNI

Un banco non fa mercatodi EmmedipìAnche stavolta l'anticipo del mercato al giorno prima (fe-sta del 1° maggio) ha sabotato il mercato di Anghiari. E

Rosse per Anghiaridi EmmedipìPer qualche minuto il Borgo della Croce è stato il mera-viglioso spettacolo che i proprietari delle mitiche Ferrarihanno offerto in occasione del "Raduno Ferrari, incontrid'arte". Le "rosse", infatti, il 26 aprile, hanno sfilato lun-go il caratteristico stradone. (Digitalfoto Emmedipì)

meno male chequesta voltaalmeno unbanco c'era.Nella suggesti-va (così dicel'autore) fotodi Emmedipì,la realtà è lì,nella piazzavuota ed indif-ferente.

TUTTO OKdi Sergio Lombardi

Tutto ok significa che manca pochis-simo alle elezioni comunali e fervono ipreparativi finalizzati a quel momento,non si riesce a comprendere che ilmeglio partito è quello del reggisenoperché regge sia la destra che la sini-stra, sfama le popolazioni e allieta legenti, naturalmente questa battuta ser-ve a sdrammatizzare questo clima da

ultima spiaggia.Infatti giro per Anghiari e l’argomento di discussione

è la politica, vado al bar è la stessa musica, vado dalbarbiere idem.

E pensare che il tutto è semplicissimo basta avere gliocchi, le orecchie e un po' di memoria. I bla bla stanno azero, i fatti rimangono, basta ricordarsi che è molto me-glio essere il primo degli ultimi, che l’ultimo dei primi.Sappiate solo che io mi sono messo a fare il rappresen-tante dei sonniferi perché con questo tipo di coscienzasarà sempre più’ dura poter dormire.

Chi ha orecchie per intendere, intenda!!

Io ci ho provatodi Civis

Io ci ho provato, ad andare a piedi.In certe strade (di Anghiari) e in condizioni climati-che avverse, è impossibile.Bisognerebbe che ogni automobilista, almeno unavolta al mese, facesse mezz'ora di strada trafficatamentre piove.

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Beatitudini della seradi Cmr

I venditori cacciati dal tempio

Entrato nel tempiocominciò a cacciare i venditoridicendo: “Sta scritto:LA MIA CASA SARÀ CASA DI PREGHIERA.Ma voi ne avete fattouna spelonca di ladri.”(Luca 19/45)

Nel numero scorso de “L’Oratorio” noi, popolo di An-ghiari, siamo stati, giustamente, un po’ bacchettati per ilnostro comportamento privo di interesse, abulico, incampo politico e in quello sociale. Mi riferisco a quantohanno scritto Daniele Finzi in “Istruzioni per l’uso” eLuca Pucci in “Basterebbe poco”.Premetto che io non ho veste per bacchettare chicchessia,ma il desiderio e gli argomenti ci sono, quindi invoglianoa farlo, così, serenamente, per tradurre il mio pensieronero su bianco e queste mie riflessioni le indirizzo a voi,miei compagni della terza età ed oltre, a voi che, come me,dovreste possedere la saggezza, frutto del lungo vivere.Ma saggi non siamo in molti e ci meritiamo qualche tiratad’orecchi.Una lezione mi è stata fornita da un doloroso evento chemi ha colpito di recente. È venuto improvvisamente amancare un caro amico dei miei figli, che io conoscevo daforse 40 anni. Un laico, un non credente, come lui stessosi definiva, ma da SEMPRE DONATORE DI SAN-GUE. L’ho accompagnato, insieme a tantissime altrepersone, all’ultima dimora; un corteo di auto, senzasacerdote, si è fermato semplicemente al cancello del

cimitero. Mentre attendevo che fossero espletate le ope-razioni di chiusura del loculo, pensavo che dal corpo diquel LAICO non so quanti organi erano stati espiantati,per senso civico avrebbe detto lui, per amore, per amoredel prossimo, dico io!Quando rivolgo il pensiero all’amico “non credente” misento inondata di pace, sento che vive nella misericordiadel Signore.Quale esempio per noi gretti, mancanti di carità fraterna,per noi che ascoltiamo parole di vita eterna e dovremmovivere in conformità.Ora arriva la mia bacchettata, dopo quelle di Finzi e diPucci e riguarda il campo spirituale, il campo della fedeed è perciò ancor più pesante.Tutti coloro che erano presenti in Propositura alla cele-brazione della Coena Domini, nel non lontano giovedìsanto, avranno potuto constatare come ci siamo compor-tati dopo che era esposto alla nostra adorazione il Santis-simo Sacramento. Che adorazione in quel trambusto?Profanazione, direi.La gente (i fedeli…) si avvicinavano per vedere l’addob-bo dell’altare e poi, com’era venuta se ne tornava via,girava le spalle a quell’ostensorio e faceva capannelloper parlare dei fatti di casa sua. Che vergogna, amicimiei, che vergogna per noi ormai vecchi, che eravamo inmaggioranza e non sappiamo dare il buon esempio. Lo soche è difficile credere, ma non siamo obbligati ad andarein chiesa per tradizione. Lo so che è difficile sentire,percepire la presenza di Gesù in quella piccola ostiabianca. Lo so che la fede è un dono non concesso oconcesso in varia misura, secondo i fini del Creatore, maalmeno la buona educazione ci impedisca di trasformarein un mercato la casa di Dio.Perdonate, amici cari, questo mio sfogo e con me pregateperché possiamo essere migliori.

PACE E BENE A TUTTI

Velocità...di Civis

Sono ormai un paio di giorni che i telegiornali annun-ciano le modifiche al codice della strada. Fra questemodifiche c'è l’innalzamento della velocità nelle auto-strade a 150 chilometri orari.

Quello che mi fa sorridere, ma forse è più esatto direche mi fa piangere, è che questa decisione è stata presaperché tanto le auto vanno già più forte dei prescritti 130chilometri.

...e numeriI numeri sono quelli della Tombola di Anghiari. Dopo

il mitico Pippo e l'altrettanto mitico Corea questo impor-tante impegno annuale diventava un incarico sempre piùdifficile. Quest'anno, con saggia decisione, il Magistratoha affidato... l'incarico a Fabiano Acquisti. Sì, il citto dela Zanetta. Favorito dalla continua vicinanza di simpaticicolleghi il debutto è stato lusinghiero. Auguri!

La vignetta di scacciapensieriÈ sempre meglio tardi che mai?

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LE NOSTRE CHIESE NELLA STORIA E NELL'ARTEdi don Quinto Giorgini

La chiesa parrocchiale di S. Biagio, Vescovo e Martire, a Pocaja

Nei secoli passati le strade scorrevano lungo i crinali del-le colline e le chiese venivano costruite sui punti più alti estrategici, sempre con l’abside rivolta ad oriente dove sorgeil sole, simbolo di Cristo Risorto. Anche questa Chiesa di S.Biagio segue questa regola.

Fu edificata sull’omonimo colle panoramico a quota 391s. m. lungo la strada longobarda che nell’alto medioevo daMonterchi saliva a S. Biagio, a S. Apollinare della Villa delPoggio, a Badia S. Veriano per giungere ad Arezzo.

I documenti storici più antichi, da noi conosciuti, sono lacronaca della Visita del Vescovo tifernate Matteo alla Pievedi S. Antimo del: 26 settembre del 1230, in cui è riportato ilnome “Raneiro de Pequaria” cioè del prete di questa chiesa edil decimario del 1349, che impone alla “Ecclesia di S. Angelide Poquaia” una tassa di “lib. LXII”. Probabilmente il primoPatrono di questa chiesa fu l’Arcangelo S. Michele, stando alDecimario del Sec. XIV. Nel 1440 questa chiesa passò dalpatronato dei Pietramala a quello dei capitani di parte guelfadi Firenze, con la dedica a S. Biagio. Nel 1574 fu decorata dalVescovo di S. Sepolcro Mons. Niccolò Tornabuoni del titolodi “Prioria” per cui è stata ed è considerata la seconda chiesaper importanza nel Piviere di Monterchi, dopo quellaarcipretale di S. Simeone.

Nella visita pastorale del 1593 si legge tra l’altro che nellaparete dell’altare maggiore era dipinta l’immagine di S.Biagio ed altri santi e sante nelle pareti laterali. Potrebberoesistere ancora dei frammenti sotto gli intonaci dei secolisuccessivi. Ora, sulla stessa parete dell’altare maggiore rivol-to al popolo, è appesa una grande tela fatta dipingere nel 1640dall’allora rettore della Chiesa Don Paolo Bartolomei che nefu Priore per 42 anni, come si legge nella lapide funerariamurata alla destra dell’altare. Al centro del dipinto c’èl’immagine della Madonna seduta in trono, in atteggiamentodolce e materno con in braccio il Bimbo Gesù, molto vispo checi guarda. A destra, solenne e maestoso c’è il martire S. Biagioin vesti pontificali che tiene sulla destra lo strumento del suomartirio; a sinistra ammiriamo un bel S. Sebastiano con inmano la freccia del suo martirio ed il corpo seminudo. Il nomedel pittore resta per noi sconosciuto, ma il dipinto è conside-rato di notevole pregio artistico. Sotto il titolo di S. Sebastiano,i fratelli Don Marcantonio ed Orazio figli di un certo GirolamoVagnoni, ottennero dal Vescovo di Sansepolcro, il primo diottobre del 1614, il permesso di erigere una Cappella all’altarmaggiore di questa Chiesa, dotandola di un Beneficio di 5pezzi di terreno. L’antica Famiglia Vagnoni del Colle (i cuidiscendenti risiedono ancora in questa parrocchia) ebbe cosìla facoltà di “giuspatronato” di presentare al vescovo ilbeneficiario di detta Cappella. Il primo titolare fu lo stessosacerdote fondatore Don Marco-Antonio nominato in data 9ottobre 1614. Diversi sacerdoti della stessa casata “Vagnoni”furono nominati rettori della loro Cappella tra cui due appa-iono anche nella serie dei Priori di S. Biagio: Don Francesco-Maria di Simone, dal 1629 al 1632 e Don Giovanni-Mattia diMarcantonio Vagnoni dal 1785 al 1819, cioè per oltre 30

anni. Quest’ultimo comprò la campana grossa dedicata alpatrono S. Biagio e alla Madonna.

Nella scrittura latina incisa sul sacro bronzo si legge ladata ed il suo nome ...TEMPUS IN OMNE SUIS RECTOREJOANNE MATHIA VAGNONI PIUSQVE SUMPTIBUSA.D.MDCCXCIII.

Mentre la Festa di S. Biagio con la tradizionale benedizio-ne della gola si celebrava il 3 febbraio ed ora la primadomenica dello stesso mese, quella di S. Sebastiano venivacelebrata il 20 gennaio.

La campana piccola (cm.50x48) è più antica ed è chiamatala “Luciola” perché proveniente dall’antica chiesa di S. Lucia(ora scomparsa) presso il distrutto castello di Pantaneto. Sullacampana sono incise diverse immagini sacre: Gesù in croce,una Madonna col Bambino in braccia e S. Lucia, con in manoprobabilmente una palma. Intorno la scritta: OPUS JOANNISET BABTISTE DE TONNIVENETUS MDCVI. Le due cam-pane, dal loro campanile a vela ebisognoso di consolidamento e direstauri (come tutta la Chiesa el’adiacente canonica lesionate da-gli ultimi terremoti) battono rego-larmente le ore, essendo state elet-trificate nell’Anno Santo Duemila

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a spesa del parroco D.QUINTO Giorgini cheserve questa Chiesa dal1965. Nel 1706 laChiesa aveva un se-condo altare dedicatoai S.S. Luca e Luciaperché il VescovoLodovico Malaspinane fece chiudere le ri-spettive chiese diMonteacutello e diPantaneto trasportan-done i titoli in questadi S. Biagio. L’attualeChiesa ha perduto,purtroppo l’abside, maha conservate intatte,sotto il pavimento incotto, le antichesepolture: quella per isacerdoti sotto il pre-

San Biagio a Pocaia

Sorge San Biagio, antica Prioriasul colle tra il Cerfone e la Centena,giù nella valle, sulla dritta viagiace Pocaia laboriosa e amena.

Della Parrocchia gli altri casolarisono il Ranco, il Giardino ed il Colcello,le case de “I Vagnoni” e i luoghi varial bivio di Le Ville e il Colle, bello.

Nell’altra valle verso la Sovarac’è Pantaneto con la Casanuova,il Colombaio e qualche casa raraoltre il Poggiolo, il suo sito trova.

Su tutti, in alto, vigila San Biagiocon la sua croce chiara come stella,e l’autista che in via, guida adagio,protegge sempre la Madonna Bella.

Don Quinto Giorgini

sbiterio e le altre sei, erano riservate: “una per i parvoli, unapei forestieri di detta Chiesa, una per tutti gli Alberti, una deiVagnuzzi, l’altra degli Alessandri ed un’altra ancora deiVagnoni”.

Avanti la Chiesa c’era un cimitero per tutti gli altri che poifu trasferito nel 1857 nei pressi della Chiesa della MadonnaBella dove attualmente si trova ampliato anche per la Parroc-chia di Le Ville.

L’antica Chiesa di S. Biagio, ha perduto inoltre le suestrutture, le sue pitture ed il suo stile nei secoli XVIII-XIX,quando fu trasformata nell’attuale forma neoclassica convolta e cornicioni. Nel 1837, come si legge sopra l’architravedella porta, fu allungata di quattro metri e perse il campanilea vela sulla facciata che poi fu ricostruito sul lato sudest.

Dopo il ciclone del 1890 fu ricostruito a nord sopra il tettodell’attuale sacrestia.

L’attuale Chiesa di S. Biagio sufficientemente spaziosa edecorosa fu solennemente riconsacrata il 12 giugno del 1837dal Vescovo Tommasi. Da S. Biagio si possono ammirarequasi tutte le Frazioni del monterchiese: Le Ville, Scandolaia,Monterchi, Padonchia, Fonaco, Borgacciano, S. Lorenzo,Petretole, e poi Anghiari, Citerna, Celle, Torre, Lippiano,Ranzola, Monte S. Maria T. ed i lontani orizzonti dell’interaValtiberina.

Intorno a questa solitaria Chiesa c’è un bel bosco, cheandrebbe trasformato in un piccolo parco parrocchiale; sulsacrato due vecchi cipressi vigilano di fronte alla porta ed unastrada sterrata tortuosa e ripida (che attende inutilmente daanni di essere migliorata ed asfaltata) da Pocaia, attraverso laFrazione Ranco, conduce parrocchiani e devoti a pregare inquesto sacro edificio nelle principali feste dell’anno.

Nella pagina a sinistra la facciata della chiesa di SanBiagio a Pocaia e, nel riquadro, il Vescovo D'Ascenziin occasione della sua visita pastorale nel 1984.In questa pagina: in alto il quadro raffigurante la Ma-donna con il Bambino e i Santi Biagio e Sebastiano; adestra la carta del territorio della parrocchia di SanBiagio.

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NOTE DALLA MISERICORDIAa cura di Massimo Redenti

LA BANCA DI ANGHIARI E STIA, CREDITO COOPERATIVO, HA ELARGITO ALLACONFRATERNITA DI MISERICORDIA DI ANGHIARI UN CONTRIBUTO DI LIT. 40.000.000PER L’ACQUISTO DELLA NUOVA AMBULANZA.

Lettera aperta alla Banca di Anghiari e Stia, Credito Cooperativo

Ci piace fare nostro un concetto espresso qualche mese fa all’interno del movimento delle Misericordie d’Italia.“I drammatici attentati dell’11 settembre e la guerra che ne è seguita ci hanno costretto, negli ultimi mesi, ad ascoltare

quasi unicamente notizie che parlano di morte e di violenza, di terrorismo e strategie militari. Un clima di paura si è diffusonel mondo; la speranza è ridotta a un lumicino che fa fatica a illuminare il cuore delle persone. Cresce la sfiducia nell’uomo,cresce il timore che l’umanità non sia più capace di imboccare una volta per tutte la strada della pace.

Eppure il mondo non è solo questo.”Un albero che cade, diceva un famoso scrittore, fa più rumore di un’intera foresta che cresce. Giornali e Tv ci parlano,

ogni giorno, di terroristi che operano per dare la morte, di efferati delitti, di atrocità di ogni genere, e solo raramente ci parlanodi chi offre per gli altri, di chi si impegna per migliorare le cose.

Non possiamo cancellare il dolore, non possiamo nascondere l’orrore per le vittime innocenti, ma non vogliamo che ilmale, che abbiamo davanti agli occhi, ci impedisca di vedere il bene che ancora esiste nel mondo e che - ne siamo certi - allafine dovrà prevalere.

Non vogliamo che il rumore dell’albero caduto ci faccia dimenticare che la foresta continua a crescere.È per questo motivo che, con grande gioia, vogliamo rendere noto il generosissimo contributo che la Banca di

Anghiari e Stia, Credito Cooperativo, ci ha elargito per l’acquisto della nuova ambulanza.Ancora una volta la nostra “Banca locale” si è calata fino in fondo nella sua funzione solidaristica a beneficio della

comunità con la quale e nella quale opera.Giunga pertanto, da queste poche righe, il nostro più profondo ringraziamento alla Banca di Anghiari e Stia, da sempre

presente con generosità, cervello e cuore, al fianco del volontariato sociale che di solidarietà e generosità fa bandiera e vanto.

IL MAGISTRATO DELLA CONFRATERNITA DI MISERICORDIA DI ANGHIARI

ISCRIZIONI 2002Rammentiamo a tutti i soci della Confraternita di Misericordia di Anghiari che le quote sociali 2002 sono inriscossione presso:

1) - Banca di Anghiari e Stia, credito Cooperativo, conto corrente n. 50002) - Sede del Museo della Misericordia (Meozzi Quinto)3) - Sede della Misericordia4) - Sede della Pro-loco (Vesta Vellati)5) - Ufficio postale, conto corrente postale n. 14064521

Invitiamo quindi i nostri soci a provvedere al pagamento della quota sociale 2002 (Euro 10) in una delle maniere sopraannotate, per agevolarci la fase della riscossione, sempre particolarmente impegnativa e dispendiosa.

* * *Annotiamo di seguito i nuovi soci che sono entrati a far parte della nostra associazione dal 1° gennaio 2002 ad oggi:

Bartolini Anna RedentiBisonni SilvanaCamaiti GiulioCiabatti GiuseppinaDel Barba MaurizioGanganelli CesareGhignoni DanielaGuadagni AntonellaGuadagni Luciano

Lacrimini MaurizioLazzerini FabrizioLocci AndreaLocci SimoneMagrini Giuseppa RedentiMariotti PaoloPernici RobertaPiomboni EnricoPolvericiani Nazzarena

Procelli GiovanniRedenti ElenaRedenti MonicaRoselli GilbertoRosini AveRuggeri AndreaSalvi Don MarcoScarfone DomenicaSenesi Nello

Sonnini DanieleTarducci MarilenaTenti IsolinaTrippini ElisaValentini GiuseppeVichi GiuseppeVichi Vilma

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Ti cerconel rosso tramontodi Cmr

E fu nottee fu giornoe tu mi manchi.Ti chiamo,ma oltrela fredda pietranon rispondonoi tuoi resti corrotti.Nel rotolar dei giornisi è placatoil bruciar della ferita.Ora ti cerco nel ventonel fluire del fiumenel rosso tramonto.Mi manchi.Vorrei sognartima non mi è dato.Tu sei nella gloriavicino e tanto lontano.Fa’ che mi sia dolceil pensierodi ricongiungermi a te.

INAUGURAZIONENUOVA AMBULANZA

DOMENICA 9 GIUGNOSede della Confraternita di Misericordia di Anghiari

PROGRAMMA

Ore 10,00 - Assemblea generale degli iscritti

Ore 16,00 - Saluto agli ospiti

Ore 17,00 - Santa messa presso i parcheggi antistanti la Sede dellaMisericordia

Ore 17,30 - Sfilata delle ambulanze per le strade del paese

Ore 18,00 - Rinfresco per tutti gli intervenuti

Tutta la cittadinanza anghiarese è invitata

Proseguiamo con l’aggiornamento dei dati sulla raccolta a favore della nuovaambulanza e dell’autovettura da utilizzare per i servizi sociali del paese (le cifresono tutte espresse in Euro).

Amici della Musica 71Anonimo 50B.E. - G.G. 103,29Baccanelli Adriano e Meri 25Bonarini Francesco 150Brondoli Gino (Corea) - moglie e figli

alla memoria 581,08Cacioli Siria 50Cardinali Amalia - Dragoni Mirella

alla memoria 30Celati e Lazzerelli 50Ceppodomo Gino 30Cestelli Lino e Laura 100Chieli Tito - Lamagna Liborio alla

memoria 50Gilberto, Milano 125Giovagnini Francesco 103,29Goretti Pia - Vichi e Mondani alla

memoria 100Gorini Livio 90Guadagni Luciano 50Locci Danilo 15Maggini Paolo 100Magrini Giuseppa redenti, in memoria

del marito Luigi 100Manfroni Maria e Alessandrini100Manganesi Giuseppe 50

Mangoni Bruno 50Mariotti Paolo 100Memonti Granfranca - famigliaCrociani alla memoria 516,56Nicchi Ottorino - un anonimo alla me-

moria 91,92Panichi Nadia 50Papini Elvio - Papini Gianni alla me-

moria 226,40Pasqui Mario 32,04Poggini Gianfranca 100Procelli Rinaldo - S. Leo 5 0Redenti Massimo, in memoria del bab-

bo Luigi 100Ricci Rosa e Remo 5 0Senesi Ivo 25,82Sonnini Daniele 50

Raccolta attuale 3.566,40Precedente segnalazione 32.346,58Totale raccolta 35.912,98

Aiutateci ancora. Siamo sulla buonastrada. Tutti assieme raggiungeremol’obiettivo prefissato.

Anghiari, 30 aprile 2002

Auguri a IlariaIlaria Bottoni si è laureata presso l’Università degli Studi di Perugia Facoltà di Giurisprudenza, Catte-dra di Procedura Penale. Ilaria ha discusso la tesi Indagini difensive e “giusto processo” il 18 aprilescorso a Perugia ottenendo l'ottima votazione di 105/110.Relatore: Professor Alfredo Gaito - Controrelatore: Professor Adolfo Scalfati Le più vive felicitazioni al neodottore dalla Redazione dell’Oratorio e dagli amici.

Precisazione

L'interessante articolo su unastampa raffigurante la Battagliadi Anghiari, apparso nel numeroscorso, era stato redatto dal no-stro collaboratore Athos Camaiti.

Ci scusiamo con l'autore econ i nostri lettori per l'omissio-ne.

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Gabriele Santi ed Ernesto Marano sono due giova-nissimi fotoreporter doc. Le foto, oltre che farle comemolti altri, se le stampano da sé, con sviluppo, fissag-gio e tutto il resto, e rigorosamente in bianco e nero.La sigla di questa società è SAMA e lo scopo è quellodi realizzare belle foto di Anghiari e di documentaremanifestazioni e cose anghiaresi.

Proponiamo ai nostri lettori una delle foto realizza-te. È piazza Baldaccio, anzi il Parterre, luogo diincontro e di discussione per molti anghiaresi.

Passeggiata in lungomaredi Vera Cuccini

Cammino lentamentesulla sabbia d’oroal dolce riflessodel primo mattino,contemplo nel silenziol’eterno andare evenire del mareche chiaro s’infrangesull’umida rena.Le mie nari, avided’aspra salsedine,aspirano voluttuosamentela tiepida brezzasussurrante antiche melodietra le punte altedel flessuoso canneto.Note di musica celesteraggi del sole che nascesi riflettono sulla cimacresposa del marino orizzontementre l’orma, lasciatadal mio piccolo piede scalzosi riempie di bianca spuma.Infinitamente bello è andaree stare così, soli,assaporando a piccoli sorsil’immensità divinastringendo in manoun piccola, graziosa conchigliaunico, vero ricordodi tanta azzurra bellezza.

IL PARTERRE DI ANGHIARI

Banda e bandieredi Civis

Giornata con sole, perlomeno al mattino, per l’inaugurazione della XXVII Mostra dell’Artigianato.Parole di entusiasmo per il lavoro fatto e da “farsi” espresse dal presidente Polendoni, come sempre preciso ed

essenziale nei suoi interventi. A seguire gli interventi di Bartolomei Piero(Banca di Credito Cooperativo), Maddalena Senesi (Sindaco di Anghiari) e diCeccarelli (Presidente della provincia di Arezzo). Infine don Juan Carlos habenedetto gli astanti e la mostra indicando il corretto sviluppo delle umaneattività.

La Filarmonica ha eseguito alcuni brani e, infine, l’inno nazionale. Peccatoche alle finestre dell’antico palazzo del Vicario non siano state esposte labandiera italiana e il gonfalone.

Fra l’altro quest’anno mancavano anche le bandiere che l’amico “Corea”metteva solitamente sul campanile della Badia e alle finestre di casa sua. Unichepresenze (in fatto di bandiere) quelle delle scuole medie.

Se posso fare una annotazione proporrei di coinvolgere per la giornata dellaapertura della Mostra anche le scuole (come veniva fatto nei primi anni) inmodo da dare quel brio e quella animazione festante che forse è mancata.

Il più grande apprezzamento comunque per il lavoro (tanto) svolto nell'or-ganizzare il folto gruppo di artigiani presenti alla mostra di quest'anno.

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Caprese Michelangelo,Borgo Nuovo, 7 aprile 2002

Nell’Ospedale di Sansepolcro stamani mattina si èspento per sempre il nostro grande amico Eugenio,Professor Eugenio Finocchi che la famiglia dà il tri-ste annuncio della disgrazia accaduta.Al sapere questo, Monna e Ponte alla Piera non han-no lasciato più la famiglia Finocchi. La salma è nella

camera ardente del-l’Ospedale.Eugenio, noi tutti siamovenuti davanti alla tuabara, tutti ti abbiamotoccato il tuo costato eabbiamo toccato il tuocuore fraterno con unaddio eterno.Addio Eugenio FinocchiAddio per sempre.Lascia la moglie, un fi-glio e una figlia.

Ferrini

LE LOGGEdi Clèto

I turisti e l’artigianato

Beppe – Certo ora Cecco voialtri d’Anghièri vecchiovano armesso proprio al posto. Anche la Mostra del’Artigianato è vinuta bene.

Cecco – Sta zitto Beppe ‘n mi ci fe’ pensère. La Mostrasarà ita bene ma io ‘n vidivo l’ora che finisse. Cun tuttaquela gente a girellère pe’ la Badia, al Puggiulino, ‘nPiazzola. Qualche giorno ‘n se passèva manco!

B. – Te do ragione. Io ‘nfatti andèvo sempre versoSpogliabecco, ma anche lì c’era diverso movimento.

C. – Alora se potrebbe dire che i turisti ci vogliono masenza esagerère.

B. – È ragione. Mo te saluto che ‘l mi citto vole andèrea la nostra chèsa al Mulin de la Morte per arfère iboccaioli pe’ la via dei Campacci.

C. Anch’io attornarò ‘ntralemura. Te saluto anch'io!

Dalla parrocchiaDalle Suore di Montauto c’è stato il ritiro dei ragazzi imposta-

to in modo che essi comprendessero l’importanza del Sacramentodella Cresima. Nel pomeriggio c’è stato lo spazio per la confes-sione. Naturalmente ci sono stati momenti di convivialità con ilpranzo e momenti di svago con giochi preparati appositamenteper loro. Eravamo oltre trenta persone per questo importanteappuntamento della parrocchia.

La prossima tappa sarà la conclusione dell’anno catechisticoe verrà fatto nella chiesa di Santo Stefano agli inizi di giugno, conil termine delle scuole.

Inizieranno poi i campeggi sia per le scuole elementari che perle medie. Molto probabilmente verrà organizzato a livello di zonaanche un campeggio per i giovani delle scuole superiori.

Si sta già pensando di organizzare un Grest. Si tratta di uncampeggio in parrocchia. I ragazzi passeranno la giornata neglispazi dell'Oratorio mentre alla sera torneranno a casa a dormire.Verranno quindi organizzate varie attività sportive e passeggiatelungo i bellissimi percorsi che circondano Anghiari. In una diqueste giornate si potrà andare in piscina a Sansepolcro o in altra

Durante il mio ricoveronell’unità coronaricadi Federico Topa

Pianti sommessisi celano

in volti di bianchi sudari;un taciturno Cristoattraversando questi corridoi d’angosciasfiora malinconiche memorie

di mani proteseverso voli di garza sfilacciati dal vento.

Nell’ariaristagnano speranze trascorse.Qui dentro questi cuori martoriati

ascoltiun grido di silenzio:Cristo, lasciaci gli ultimi brandelli della tua veste.

località. Chi è interessato si rivolga in parrocchia. Sarà prevista una quota di partecipazione per poter recuperareperlomeno alcune spese vive.

Sabato 3 e domenica 4 maggio invece c'è stato un ritiro con i bambini della IV elementare a Cortona. Era la loroprima esperienza e doveva essere una specie di collaudo per i campeggi, vista la preoccupazione di qualche mamma.

Abbiamo visto con nostra sorpresa (ma ne eravamo certi) che i bambini si sono completamente ambientati allanuova situazione.

Ci siamo divertiti ma abbiamo anche lavorato assieme puntando su alcuni punti essenziali. Alla domenica ci siamorecati al Santuario di Santa Margherita attraverso un apposito percorso pedonale e quindi il pranzo e una passeggiatanella cittadina di Cortona ha concluso la giornata.

L’entusiasmo era incomparabile ed è stata senz’altro una giornata da ricordare.

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Dal Gruppo Donatori di Sangue “Fratres”Anghiari

D O N A R E S A N G U E ……perché ?

Ospitiamo con piacere, nella prima delle due pagine che l’Oratorio riserva da anni al gruppo “Fratres”, un’altratestimonianza personale, dopo quella di Luca, sulle problematiche legate alla donazione del sangue e sulle ragioniprofonde per le quali ciascuno di noi è chiamato, direttamente o indirettamente, a dare in tal senso un contributoconcreto.

Sono ormai ventisei anni che il gruppo “ Fratres “ si impegna oltre che nella donazione del sangue vera e propria,nel diffondere più in generale tra la nostra gente la cultura della solidarietà e della fratellanza, ricorrendo a svariateiniziative (feste, gite, convegni, concorsi per le scuole, sponsorizzazioni…), alcune delle quali sono ormai entrate apieno titolo nel calendario delle manifestazioni annuali anghiaresi.

Ci conforta apprendere dalla testimonianza che segue, che tutto questo abbia effettivamente contribuito a far nascerenuovi “volontari del sangue”. Grazie Sara per il tuo prezioso contributo!

La scelta di diventare donatrice di sangue al compimen-to dei 18 anni è stata per me il naturale concretizzarsi diun’idea concepita fin da quando ero piccola. Il fatto che ilbabbo fosse già da diverso tempo donatore è stato senz’altrodeterminante a far maturare in me la consapevolezza del-l’importanza di questa particolare forma di volontariato e afarmi nascere di conseguenza il desiderio di potervi ungiorno aderire io stessa. Per questo motivo, sulla scia dellamia esperienza personale, ritengo che sia soprattutto lafamiglia, prima di qualsiasi altro contesto sociale, la sedepiù adatta a sensibilizzare ed “educare” anche al volontariatoi più piccoli.

La convinzione di volermi impegnare nel campo delladonazione del sangue è stata poi alimentata nel corso deglianni anche dalle varie iniziative promosse dal GruppoFratres di Anghiari e realizzate grazie alla collaborazionedelle varie scuole locali. Ricordo in particolare incontri conesperti del settore, chiamati a spiegare a noi ragazzi la vitalefunzione del sangue, analizzandone i singoli preziosi com-ponenti. Stimolante è stato pure il concorso, ripropostoanche ultimamente, cui fummo invitati a partecipare me-diante la realizzazione di disegni, poesie e lavori variispirati al tema della donazione.

Pur già da tempo consapevole dell’importanza di questogesto di profonda solidarietà, soprattutto ultimamente misto davvero rendendo conto quanto sia indispensabile dif-fondere un’adeguata coscienza in merito alla donazione delsangue, per continuare a coinvolgervi un numero sempremaggiore di persone. Grazie alla partecipazione agli incon-tri del Consiglio Direttivo del nostro Gruppo sono venuta aconoscenza di particolari “tecnici” che mi hanno ulterior-mente convinta che vale davvero la pena impegnarsi informe di volontariato come questa. Sono rimasta soprattuttocolpita dall’apprendere come anche un intervento ormai di

routine, quale quello al femore, necessiti di un numero tantoelevato di sacche di sangue, più di venti mi pare. I notevoliprogressi che la medicina sta ottenendo nel settore deltrapianto di organi comportano il fatto che debba necessa-riamente aumentare in maniera consistente anche l’apportodi sangue, indispensabile requisito per la realizzazione diinterventi così delicati.

Ritengo che donare sangue sia un gesto di profondasensibilità e civiltà e che, in quanto tale, possa essereindistintamente condiviso da chiunque creda, a prescinderedalle proprie idee, ispirate o meno dalla morale cristiana,nel valore della solidarietà fra tutti gli uomini.

Credo che il modesto impegno di tempo ed energie chequesto atto comporta sia abbondantemente ripagato dallasoddisfazione procurata dalla consapevolezza che essosenz’altro serve ad aiutare persone in difficoltà e in alcunicasi addirittura a salvare delle vite umane!

Sara

Sala della Misericordia - Immagine di una delle tante iniziativedel Gruppo “Fratres”.

Fai vincere la vita... donando sangue e plasma

ENTRA NEL CUORE GRANDE DELLA TOSCANA!!

Informati presso gli uffici della Misericordia (Tel. 0575-789577)

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Analizzando i dati in nostro possesso, relativamente alle donazioni di sangue dei nostriassociati nei primi quattro mesi dell’anno in corso, si constata immediatamente la buona“performance” realizzata grazie ad un totale di 188, con una media mensile di 47 prelievidi sangue, contro quella di 37,5 relativa al 2001.

In altre parole, rispetto all’anno precedente, siamo migliorati del 25,3%!!!Dopo un normale Gennaio, in cui sono state effettuate 36 donazioni, nel mese successivo

si è toccata quota 46, con una brillantissima prima decade caratterizzata da ben 19 donazioni.Il mese più ricco è stato Marzo con i suoi 63 donatori che si sono recati al CentroTrasfusionale dell’ospedale di zona, mentre Aprile ha chiuso il quadrimestre con unrispettabilissimo risultato di 46 donazioni. In generale si sono avvertiti, in questa primaparte dell’anno, un rinnovato impegno ed una più marcata sensibilità nei confronti del“problema sangue” da parte dei nostri iscritti, molti dei quali hanno ripreso a donare dopotanto tempo di… inattività, mentre altri, soprattutto giovani, lo hanno fatto per la primavolta.

DONAZIONI 2002: ABBIAMO COMINCIATO BENE

Se “ il buon giorno si vede dal mattino”, come recita un noto proverbio, siamo abbastanza tranquilli nella possibilità cheil nostro gruppo possa a fine anno conseguire gli obiettivi prefissati, rispondendo egregiamente all’appello lanciato dallaRegione Toscana e dalle associazioni di volontariato più rappresentative del dono del sangue e finalizzato al raggiungimentodell’autosufficienza del Sistema Trasfusionale toscano. Grazie a tutti per quanto avete fatto, per la salute dei nostri malati.

La Presidenza

* Domenica 7 aprile 2002 si è svolta l’Assemblea Regio-nale dei gruppi Fratres della Toscana, a Livorno, per appro-fondire le tematiche relative alla donazione del sangue, allaluce anche del progetto regionale sulla “Autosufficienza delSistema trasfusionale toscano”.

* Come da tempo programmato, domenica 19 maggio siè svolta la prima gita sociale prevista per l’anno in corso.Numerosi, come sempre, gli anghiaresi presenti. Meta delviaggio: La Spezia con il suo caratteristico golfo, Lerici ePortovenere.

* Sabato 18 e domenica 19 si è tenuta a Lucca l’ annualeAssemblea Nazionale dei Gruppi Donatori di Sangue

“Fratres”. All’ordine del giorno importanti argomenti rela-tivi alla vita della Consociazione Nazionale.

* Per il 17 e 18 agosto 2002, è in calendario la secondagita turistica, di due giorni. Quest’anno andremo aRedipuglia, a Trieste e alle famose grotte di Postumia,nella ex-Jugoslavia. Il programma dettagliato sarà pubbli-cato nel prossimo numero dell’oratorio.

* Continua il concorso “Porta un amico a donare”, chesta contribuendo a migliorare i “numeri” del nostro gruppo.Coloro che si distingueranno in questa importante opera disensibilizzazione, saranno premiati in occasione della GIOR-NATA DEL DONATORE del DICEMBRE prossimo.

FRATRES NEWS *** FRATRES NEWS

5ª FESTA ESTIVA DEL DONATOREdomenica 23 giugno 2002

Piazza Baldaccio* * *

GIOCHI, SPETTACOLI, DIMOSTRAZIONI DI BALLO, ALLEGRIA...Ore 21.00 : CONCORSO CANORO VOCI NUOVE- 2ª EDIZIONE

Intervenite numerosi!!!N.B. Il programma dettagliato della manifestazione sarà reso noto con appositi manifesti murali.

IL CONSIGLIO DIRETTIVO

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PARROCCHIA DI ANGHIARI E TAVERNELLE

CAMPEGGIESTIVI 2002

Nel cuore del Casentino (Corezzo)

Per la scuola elementare: dal 1° al 7 luglio 2002Per la scuola media: dall'8 al 14 luglio 2002

Una vacanza all'insegna dell'amicizia e del sano divertimento tra pas-seggiate, attività sportive, ludiche e ricreative.

Collaborano all'iniziativa: Franca, Alma, Mirella, Eleonora, Donatel-la e Cinzia.

CORRI SUBITO AD ISCRIVERTI

Per informazioni rivolgersi a Don Juan Carlos

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Un altro vecchio anghiarese che ci lasciadi Armando Zanchi

Lunghi i percorsidi questi Anghiaresidove con vita modestasi sono mai arresi

Oggi di frontealla perdita del suo caroche per Anghiarifu un figlio grande al varo

Con il suo lavoroinsieme a famigliaritanti sacrifichilavori esemplari

I tanti concittadiniche lui ha rivestitomai si scorderannodi questo caro Tito

Lui buontemponeamante degli Anghiaresisi riscaldavavedendoli offesi

Grande campanilistadifendeva il suo paesedi tante coseche non vedeva rese

Ora il suo lavoropurtroppo è finitoe di lassùcon noi non è svanito

Ai suoi Anghiaresiche lui il cuore aveva legatoripenseranno all’amicoche ci ha lasciato

Ai cari famigliaririuniti nel doloreporgo a loroun abbraccio con calore

Sono Anghiaresedi pura vena santaal figlio Robertola mia amicizia non manca

Alla cara Fridaed alla figlia Carlafatevi coraggiola vita è beffarda

Ad uno ad unoconosceranno questo doloreci resta solo di pregaree rivolgersi al Signore

Vi sono vicinocome lo è mia mogliefatevi coraggiodavanti a queste spoglie

Sarò presentea questa onoranzadel caro Titoper la sua fratellanza:

Questo, come i lettori possono ben vedere, è il panorama di Anghiari. Lo ha disegnato per loro l'amico Antoni da Kracovia che benchénon abbia mai visto la nostra cittadina le vuole bene come un anghiarese stagionato.In alto a destra si erge ancora, come nel 1104, il possente palazzo (Conventone) attorno a cui si è sviluppata la nostra storia.Io mi meraviglio ogni volta che vedo turisti fare brusche manovre per fermarsi appena si apre al loro sguardo il panorama di Anghiaridalla Via nova. E scattano foto e foto!Diverse volte mi sono soffermato al belvedere del Vignarolo e ogni volta ho scoperto anch'io uno scorcio o un particolare nuovo.Provate anche voi!

Red

Anghiari visto da Kracovia

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Dalle nostre ParrocchieDa Monterchi

Il 2 di giugno è il Corpus Domini e viene celebrato aMonterchi con la Prima Comunione e poi si fa la solenneprocessione del SS Sacramento per le vie del paese. Aquesta solenne processione partecipa la Compagnia delSS Sacramento e tutta la popolazione di Monterchi. Ilgiorno 9 la Prima Comunione verrà celebrata nella chiesadi S. Biagio a Pocaia. Il venerdì precedente ci ritroverem-mo tutti assieme per il ritiro spirituale dalle Suore diMontauto.

Ricordiamo che qui a Monterchi prossimamente arri-verà la Fraternità francescana di Betania che è unIstituto di vita consacrata riconosciuto dalla Chiesa l’8dicembre del 1998. Ha circa 20 anni di vita. QuestoOrdine di vita consacrata è stato fondato da PadrePancrazio Gaudioso, sacerdote cappuccino il quale hafatto propria un’idea suggerita da Padre Pio di cui lui erafiglio spirituale. Padre Pio, che il prossimo 16 giugnoverrà dichiarato santo, disse a questo frate di far propriala spiritualità di Betania cioè “Non sii talmente deditoall’attività di Marta da dimenticare il silenzio di Maria.La Vergine Madre che sì bene concilia l’uno e l’altroufficio ti sia di dolce modello e di ispirazione.” Quindiquesto padre facendo proprio questo suggerimento diPadre Pio ha fondato questa comunità di fratelli e sorelle.Una comunità moderna che ha dei momenti in comune dipreghiera e di organizzazione. La loro specifica vocazio-ne è quella ispirata proprio al vangelo di Betania: Uncentro di spiritualità in cui il carisma principale è quellodella preghiera, in varie forme, e quello dell’accoglienzae dell’ospitalità.

Quindi quando Gesù andava a Gerusalemme (si leggenel Vangelo) spesso era ospitato da Marta e Maria.Marta era preoccupata più che mai dell’accoglienza, dipreparargli la cena e il giaciglio per farlo dormire. Maria,invece, era interessata ad ascoltare la parola di Gesù e dimetterla in pratica.

Questa congregazione di vita consacrata, nuova, hacirca un centinaio di vocazioni (sono religiosi con i trevoti) e qui verranno due o tre fratelli sacerdoti e tre oquattro suore. Non sono di clausura e sono dediti allapredicazione, a incontri di spiritualità e di catechesi nelrispetto del loro carisma. Attualmente ci sono Case aTerlizi in provincia di Bari, che è stata la prima casa, cen’è un’altra a Pordenone, un’altra a Roma, Firenze, inTicino a Rovio e fra poco si aggiungeranno quella diLoreto, Parma, Verona e la nostra di Monterchi. Quandoverranno noi faremo accoglienza e una celebrazione allaquale parteciperanno sia il Vescovo che tutti i sacerdotidel nostro Vicariato e speriamo che si inseriscano benenella nostra comunità e nella nostra parrocchia. È undono di Dio per evangelizzare queste nostre zone ecomunque per una migliore spiritualità. Ci dispiace

certamente la chiusura del monastero, cioè la partenzadelle Monache benedettine. Qui a Monterchi questoOrdine è presente da circa cinque secoli. Con vicendealterne però era arrivato fino al Duemila. In parte per lamancanza di vocazioni (le suore di Monterchi sono suoredi clausura) le ultime suore sono andate a Grandate inprovincia di Lecco mentre altre sono tornate alla loroCasa madre ad Alatri da cui partirono una quindicina dianni fa.

La comunità di Monterchi ha salutato le Suore Bene-dettine che dopo una permanenza di cinquecento annihanno lasciato questo monastero lasciando un rimpiantoanche in tante persone. La maggioranza dei monterchiesiinfatti sono stati lì all’Asilo da queste suore, hannopregato in quella chiesa, hanno avuto un rapporto moltoimportante con loro. Per fortuna questo vuoto lasciatodalle monache benedettine del SS Sacramento vienecolmato da questa fraternità francescana di Betania cheha la spiritualità che abbiamo descritto sopra e chesaranno accolte in una data stabilita assieme al Vescovoe al Vicario generale.

La seconda domenica di agosto la Misericordia diMonterchi celebra l’annuale festa nella chiesa di SanLorenzo Martire a Ricciano di cui l’anno sorso fuinaugurato il restauro.

Il programma dettagliato verrà comunicato nel pros-simo numero.

Da San LeoIl 2 giugno la festa del Corpus Domini (spostata dal

giovedì alla domenica successiva qualche anno addietro)è per San Leo una ricorrenza molto importante e una dellepiù solenni e chiudeva un po’ l’anno liturgico. Si ripren-deva in modo più deciso a Ottobre con la festa dellaMadonna del Rosario.

Quest’anno abbiamo la fortuna di avere sei bambiniche riceveranno la Prima Comunione. Si stanno prepa-rando, sono vivaci, svegli e ben preparati. Il giorno delCorpus Domini, nel pomeriggio, faremo una breve pro-cessione nel terreno antistante la chiesa. Ci sarà anche unmomento di accoglienza con un piccolo rinfresco neilocali vicino alla chiesa.

La S. Messa è alle ore 10,30 e alle 16 l'adorazione alSantissimo. Nei prossimi anni c’è l’intenzione di portareal mattino anche la processione e le altre cerimonie per ledifficoltà di riunire tutta la parrocchia nel pomeriggio.Con l’abitudine di consumare il pranzo al Ristorante siperde un po’ il senso della famiglia e della partecipazionealla comunità. Certo in questo modo si allevia il grandelavoro delle donne. L’ideale sarebbe che perlomenoquesto momento conviviale fosse vissuto come in fami-glia.

Nel mese di giugno ricorre poi la festa del SacroCuore e proprio a Tubbiano ancora oggi è attiva l’omo-nima Congregazione che cura la festa che però vieneanticipata al 26 maggio.

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Ricordiamo la Franca

Vorremmo trovare le pa-role per lenire il dolore dellefamiglie Crociani e Memontiper la scomparsa della carissi-ma Franca ma certamente leparole non esistono, non sitrovano.

Sì, la Franca se ne è andatail giorno 4 aprile lasciandotutta la comunità di Santo Ste-fano nello sconforto e nel di-spiacere.

Persona cara a tutti con ilsuo fare sempre affabile e sor-ridente. Ha dedicato la suavita al lavoro e alla famiglia.Sapeva farsi amare da tutte lepersone che la conoscevano.

Per la parte civile facciamo gli augurial nuovo Sindaco [Il giornale va in stam-pa prima delle elezioni comunali del 26maggio n.d.r.]. Se la memoria non miinganna nelle precedenti votazioni furonopromessi due centri di accoglienza peranziani, uno vicino a Maccarino, di frontealla Coperativa, e uno al Ghetto. Nondico due ma almeno uno ci piacerebbevenisse realizzato.

Segnalo anche la necessità di mante-nere in buon stato di manutenzione lestrade del nostro territorio.

Lunedì di Pasquaa Santo Stefano

Lunedì 1° aprile (senza pesce), siamo andati allaMaestà della Battaglia di Anghiari per ripetere l'an-nuale dono che la Repubblica fiorentina inviava a duefanciulle(!!) anghiaresi.

La sorte ha favorito quest'anno Alida Zanchi eMirella Nocentini, degne rappresentanti della nostracomunità, quali damigelle della Battaglia, che rimar-ranno in carica fino al nuovo anno.

Foto di Guppo dopo la cerimonia alla Maestà - Foto SAMA

La processionedel Venerdì Santo

Piena soddisfazione da parte mia e delGovernatore della Misericordia per l'otti-ma organizzazione dei riti della Settima-na Santa.

Parole di compiacimento anche da par-te di don Marco e don Juan Carlos per ilfolto gruppo dei giovani che si sono residisponibili per questa importante occasio-ne della nostra parrocchia.

Molti sono coloro che ci aiutano, unodi essi è Danilo Draghi che ogni anno as-sicura il montaggio e lo smontaggio delleluci senza nulla pretendere.

Ricordiamo poi che alla processionedel Venerdì Santo partecipa la nostra Fi-larmonica Pietro Mascagni a titolo com-pletamente gratuito. A questo propositoè bello ricordare che questa occasione eraquella in cui i nuovi allievi venivano in-seriti ufficialmente nel corpo bandistico eda quel momento facevano parte a pienotitolo della "banda". Grazie al presidenteMoreno Zanchi e gli auguri di un buonlavoro. Mario Del Pia

Ringraziamento

Nel corso della vita, spesso, siamo costretti a sostenere provemolto dure, per affrontarle e poterle superare dobbiamo stringerei denti e far appello a tutte le nostre forze. In questi momenti è digrande aiuto e conforto sentire persone che ti sono vicine con illoro affetto, la loro solidarietà e discrezione.

A queste persone, che sono state veramente tante, voglioesprimere tutto il ringraziamento mio e della mia famiglia.

Questa dimostrazione di affetto mi ha fatto capire quanto miamadre fosse stimata, mi conforta pensare, che seppur non siapresente fisicamente, sia comunque viva nel loro ricordo.

Cristina

Unendoci ancora al cordoglio della famiglia ti ricorderemo sempreper il tuo carattere scherzoso e il tuo comportamento simpatico ealtruista.

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Banderuoledi Emmedipì

Anghiari ha numerosie variegati campanili.Avrà anche numerosebanderuole! direte voi.Purtroppo no, numerosemancano ma, con un po’di buona volontà, si po-trebbe ripristinarle tutte e,perché no, aggiungerne dinuove.

Le più caratteristicheed importanti sono quelledella Badia e diSant'Agostino che, con illoro cigolio, segnalano imutamenti del vento.

Per chi vive in Anghia-ri vecchio il rumore dellabanderuola è una abitudine che dovrebbe ogni voltastupire e rendere orgogliosi di vivere in siffatto pae-se. Non so se succede ma mi auguro di sì.

Da segnalare: la banderuola della Badia raffiguraun angelo nunziante e che l'originale in rame si trovapresso il Museo Taglieschi, quella del campanile èuna copia realizzata da un artigiano anghiarese.

Dal prossimo numero, tempo e spazio permetten-do, seguiranno alcune schede delle banderuole deinostri campanili, almeno dei più importanti.

Sarà cosa gradita se chi ha notizie in proposito cele farà avere.

Anche il Ginodetto il COREAlì nel cantonedella Piazzola stèva

Con il suo modosemplice nel parlarema lo vedevisempre smanettare

Era il suo mododa vecchio Tribuzioma il suo paeseamava nel suo guscio

Uomo credentesu quello che facevaed i suoi versila televisione prendeva

Faceva l’Attoree vincitore del premiodella sua barcasapeva usare il remo

Vero Anghiaresecon voglia di parlarediversi i ramisapeva lui affrontare

La sua fisarmonicasi sentiva strimpellarea quelle festefuori del casolare

Intelligentee vero musicistaora la sua morteil cuore mi rattrista

Su per qui vicolidi quell’Anghièri vecchiotutti i vicinivivevano d’affetto

Tante le battagliecon il grande Corealà con la Bandain quel di Scandoleia

Lì affiancatodal caro amico Marcoche della Bandaloro formavano l’arco

Fu anche a Parigicompagno di lavoroe l’Anghiaresivivevano tra loro

Porgo l’abbraccioai figli e a la Mariache resti un ricordoper Gino andato via

Questo Anghiareseschietto e devotocoraggio mio Coreala vita fa sempre un vuoto:

Un altropezzodi Anghiarivecchioperdutodi Armando Zanchi

La vignetta di scacciapensieriTanto ci siamo...

Moto che passione

Il Moto Club "Il Ferraccio"Baldaccio corse ha organizza-to nel chiostro dell'ex Conven-to della Croce una interessan-tissima Mostra di moto d'epo-ca ed altro.

Da segnalare la bicicletta daarrotino che tante volte abbia-mo visto in azione nei giorni di mercato e al giro nellenostre campagne.

È stata poi ricostruita una tipica vecchia officina af-fiancata da un altrettanto tipico distributore di benzina.

Certamente, c'era anche il caratteristico segnale stra-dale con la pubblicità della benzina LAMPO.

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Lo scopo del Credito Cooperativo

Nell’ultimo numero dell’Oratorio abbiamo già ricordato, facendo riferimento alle parole del Governatoredella Banca d’Italia Antonio Fazio, l’origine, lo sviluppo e le funzioni fondamentali assolte nel nostro paese dalleCasse Rurali, riconoscendo i meriti storici che il Credito Cooperativo ebbe nella promozione del benessereeconomico e del progresso morale e civile di una larga fascia della popolazione italiana. Abbiamo accennato allanascita della Cassa Rurale di Anghiari nel 1905 e di quella di Stia nel 1920, fondate con l’intenzione di operarenell’interesse delle comunità locali e di concedere finanziamenti ai piccoli imprenditori agricoli.

Le difficoltà economiche del primo dopoguerra, l’orientamento politico ostile al movimento cooperativo esoprattutto la grande crisi degli anni Trenta che tanto influì sui sistemi industriale e bancario portarono a unadrastica riduzione del numero delle Casse Rurali, sceso da 3.347 nel 1920 a 1.202 nel 1937. L’anno successivola disciplina normativa delle Casse Rurali, che fino a quel momento le aveva autorizzate all’erogazione difinanziamenti all’agricoltura, venne interamente rivista con l’apposito Testo Unico che segnò l’estensionedell’operatività al sostegno dell’artigianato. Ma bisognerà attendere il 1971, allorché venne revocata la sospensivaposta per la costituzione di nuove banche, perché il movimento cooperativo torni ad accrescere la sua presenzanel territorio: negli anni Settanta e Ottanta le Casse Rurali ed Artigiane, assecondando la tendenza verso ildecentramento dell’attività produttiva e lo sviluppo del tessuto delle piccole imprese manifatturiere, registraronoun significativo ampliamento sia del numero delle aziende sia di quello delle dipendenze. Tra il 1978 e il 1986 lapolitica di autorizzazione degli sportelli fu diretta, oltre che a promuovere un innalzamento del grado diconcorrenzialità dei mercati, a estendere l’offerta di servizi bancari ai centri di modeste dimensioni. Il TestoUnico Bancario del 1993 introduce la nuova denominazione di Banche di Credito Cooperativo e modifica icomportamenti delle ex Casse Rurali riducendone le specificità rispetto ad altre categorie di intermediari. Ma glianni Novanta segnano soprattutto un consistente processo di concentrazione: oltre 200 aggregazioni a partire dal1990 hanno ridotto a 499 le aziende della categoria.

È in questo contesto che si inserisce anche la fusione tra le due Banche, il Credito Cooperativo di Anghiarie quello di Stia, avvenuta nel 1999.

L’ottenimento di un profitto non è per il nostro Istituto il fine principale o esclusivo, ma la condizione per potersoddisfare i bisogni dei propri soci e clienti e per favorire, grazie alla qualità di prodotti e servizi offerti e allacapacità dei propri operatori di adeguarsi alle innovazioni introdotte negli ultimi anni, lo sviluppo della comunitàlocale in cui la banca si trova ad operare. Fedele agli ideali di mutualità, cooperazione e beneficenza, la nostraBanca si propone di realizzare il miglioramento della qualità della vita nel territorio. Inoltre, se da un lato favoriscela partecipazione degli operatori locali alla vita economica, dall’altro offre servizi e opportunità anche allefamiglie e più in generale alle “persone”, investendo sul capitale umano – costituito dai soci, dai clienti e daicollaboratori – per valorizzarlo stabilmente. E proprio come ribadisce la nostra Carta dei Valori, la Bancapromuove l’accesso al credito e contribuisce alla parificazione delle opportunità, e, mediante la destinazioneannuale di una parte degli utili della gestione, crea “valore” per la collettività e la comunità locale collaborandoa molteplici attività di rilevanza sociale e culturale.

Nel grafico che segue sono riportate le iniziative di carattere sociale che hanno visto coinvolta la nostraBanca nell’esercizio 2001.

Elargizioni Enti Religiosi, Benefici,

Pubblici23%

Iniziative per i Soci15%

Spons. Convegni e Manifestazioni

26%

Elargizioni Enti vari25%

Contrib. eventi e mostre settore

artigianato11%

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Da Tavernelle Rubrica a cura di Alessandro Bivignani

Parrocchia di TavernelleSabato 22 giugno 2002

Il gruppo giovani della Parrocchia presenta un

R E C I T A L S U L L A P A C Eliberamente scritto ed interpretato

Piazzale della Chiesa di Tavernelle - ore 21

Il tre maggio scorso alcuni ragazzi della Parrocchiadi Tavernelle hanno ricevuto, per mezzo dell’imposizio-ne delle mani del nostro Vescovo Diocesano GualtieroBassetti, il Sacramento della Confermazione.

La Comunità tutta di Tavernelle si è quindi strettaintorno a Alessio Piomboni, Andrea Rossi e Luca Santiper festeggiare con loro questo avvenimento.

Lo Spirito Santo li aiuti a vivere la loro vita di cristianie la luce del Signore risorto illumini sempre il lorocammino.

Li ricordiamo con affetto ed amicizia.Carla e Alessandra - Catechiste.

Foto ricordo dell'importante giornatavissuta dalla frazione di Tavernelle perla presenza del vescovo MonsignorGualtiero Bassetti che ha conferito ilsacramento della Cresima ai ragazzidella frazione anghiarese.

Foto Studio F10 Anghiari

Il due di giugno, nella solennità del Corpo e Sangue diCristo, riceveranno invece per la prima volta il sacra-mento dell’Eucaristia:

La Comunità Parrocchiale si stringe ancora una voltaattorno a questi ragazzi, per celebrare con loro e con leloro famiglie questa grande festa.

Iacopo PecoraiLeo PedrazzaLia Baggi

Matteo GiorniNicolò SantiSamuele Rossi

Festa nella Comunità di Tavernelle

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La foto di Enzo PanichiIl nostro amico e gentile collaboratore Enzo Panichi di Tavernelle, ci ha dato questa bella fotografia degli alunni

della Scuola di Tavernelle.La fotografia è stata scattata nel 1932 davanti all’allora scuola, dove oggi abita Clemente Camaiti.La maestra che si vede, e che alcuni riconosceranno, è la maestra Ghiandai di Arezzo, che veniva ad insegnare a

Tavernelle. Negli anni seguenti ella lasciò il posto alla maestra Baldini di Sansepolcro.La scuola comprendeva allora meno classi della odierna. C’erano infatti tre classi, ma nella foto ci sono gli alunni

della seconda e della terza elementare. I più grandi sono i ripetenti, allora molto numerosi. Mentre queste due classifacevano scuola nel normale orario mat-tutino, la prima classe si recava a scuolanel pomeriggio.

Si vedono poi i vestiti checontraddistinguono l’epoca storica del-la fotografia. I ragazzi sono vestiti conla divisa ed il cappello dei “Balilla”mentre le ragazze con gli abiti delle“Piccole Italiane”.

Sono infine riconoscibili alcuni per-sonaggi di Tavernelle che sono cono-sciuti un po’ da tutti, mentre altri chevivono fuori o sono morti, saranno rico-nosciuti solamente dai più anziani.

Si riconoscono bene all’estrema sini-stra la Giovanna Tavanti e vicino a leil’Elvira Mondani. Accanto a loro Luigi

Carboni e dietro a lui, sulla sinistra, il Bracci. A destra della maestra si riconosce la “Tilde” moglie di Luigi Carboni,e accanto a lei Leo Graziotti di Palazzolo e sotto di lui Enzo Panichi.

Ringraziamo molto l’amico Enzo per averci dato questa fotografia che oltre al ricordo che essa rappresenta perchi si riconosce in essa, è un vero e proprio documento storico della piccola e semplice storia del nostro Tavernelle.

A.B.

I tempi cambiano… I tempi cambiano e, sicuramente, anche mol-to velocemente. E con essi cambiano inesora-bilmente i mezzi a disposizione dell’uomo peril lavoro e la sopravvivenza.

Una cosa importante è che questi cambia-menti non comportino la perdita del valore chemolti oggetti hanno, soprattutto per la loro età.

Percorrendo la strada della Pieve di Sovarasi nota proprio uno di questi, ossia la bella fonteche dava acqua a molte famiglie della zona ed ailoro animali.

Quindi il trovarsi vicino ad una antica pievenon è sicuramente un caso.

È però facile notare, passando di lì di sabatopomeriggio, una “coda” di automobilisti cheaspettano il proprio turno per lavare la propriaautovettura.

Così da punto fondamentale per la vitaumana ed il lavoro dell’uomo, la nostra anticafonte si è oggi trasformata in un gratuito lavag-gio di automobili.

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Carissimo amicoBravo!... ci ho proprio gusto, che tu ti sia finalmente

risoluto di andare a vedere il mio vecchio paese. Tu che seiun archeologo finito, e che ti fermi estatico a contemplareuna catapecchia, la quale abbia una iscrizione mezzo rosa daltempo, o uno stemma gentilizio sbocconcellato dalle intem-perie e dalle sassate dei ragazzi, in Anghiari ti ci puoispecchiare che per antichità si può arrivare sin lì. Posto là inun angolo di questo mondo e precisamente al grado dilongitudine 29°, 43’ e 34°, 33’ di latitudine, dimenticatospesso anche dai Geografi, non mai però (ch’io sappia) dagliAgenti delle Tasse, giace tranquillo e nascosto come unoscampolo di panno fuori di moda nel Magazzino del Mercatale.Né credo per questo che egli abbia motivo di lamentarsi.

Oggi che si grida contro la lentezza del vapore, e si sbraitaper gli orari delle Strade Ferrate mal combinati, la vista di unconfessionario, che si chiama diligenza, attaccato a duebrenne, fermo alla stazione di Arezzo in attesa di passeggerifa venire i brividi al più intrepido viaggiatore. E pensare poiche tre ore non bastano per la strada provinciale della Libbia,e che ce ne vogliono quattro per la strada regia del Cerfoneprima di giungere in Anghiari! Figurati se vi può essereaffluenza di Forestieri... Ma sarà questa una disgrazia per chiabbia la decisa volontà di visitare quel vecchio anzi tarlatopaese della Valle Tiberina? Io non lo credo e non lo puoicredere neppure tu che non hai sortito i natali in una Cittàpopolosa e distratta. Quando vieni a Firenze, nessuno tiguarda quanto sei lungo, fuori del fiaccheraio che t’ha vistoconsegnare il biglietto alla Guardia della Strada Ferrata perla speranza di buscar quei sedici soldi in una corsa. Poi se nonintoppi a caso in qualche conoscente, passeggiando per laCapitale, ti senti tanto più isolato quanto più ti trovi in mezzoalla folla.

Ad Anghiari non è così! Il tuo arrivo sarà un avvenimentoe tutti ti faranno festa come ad un vecchio amico poichéquesto è il bel costume degli Anghiaresi di trattare il forestie-ro colla espansione cordiale dell’amicizia. Forse al loronaturale buon cuore si unisce una specie di gratitudine versochi ha avuto la degnazione di favorirli d’una visita. Probabil-mente tu non hai determinato il tempo che vuoi trattenerti,almeno io non lo rilevo dalla tua lettera. Ma ti assicuro chenel modo stesso che appena giunto tutto il paese saprà del tuoarrivo, così nella tua fisionomia leggeranno a un dipressoquanti giorni pensi di fermarti. Se poi ti scappasse detto chehai passione per la caccia sta pur certo che non ti lascerannopartire se prima non ti avranno fatto assaggiare tutti i generidi caccia là conosciuti che non sono pochi. Del resto, ti ripeto,che godo moltissimo di questa tua risoluzione e mi dispiacesoltanto che io non posso venirti a tenere compagnia e a fartida cicerone. Tuttavia se non posso venire in persona verrò inispirito e con qualche mia lettera ti darò così all’ingrossonotizie storiche di quel Castello promosso già da moltotempo, al grado di Nobil Terra. Voglio renderti questo

piccolo servigio perché prevedo possibilissimo il caso chenon resti appieno appagata la tua curiosità. Sì, troveraifacilmente chi faccia un pregio di condurti a girare pel paesee pei contorni, e ti racconti qualche fattarello tradizionalesenza date e senza critica ma che non sappia poi all’improv-viso render buona ragione alle molte domande che gli farai.Questa cosa ti recherà meraviglia e tanto più poi quandosaprai che Anghiari ha avuto i suoi Annalisti, i suoi Prioristi,i suoi Biografi e che negli archivi delle più antiche Famigliesi trovano gelosamente custoditi manoscritti preziosi distoria patria. È questo un fenomeno degno di esser notato.

Gli Anghiaresi si pregiano a buon diritto delle copioseloro memorie, e soprattutto degli Annali del minuziosoCronista Taglieschi, ma ti sfido a trovare fra le persone piùcolte chi ti narri per filo e per segno i fasti locali, e sappia diBaldaccio dei Magi dei Giusti e dei Canini poco più che ilnome. Non esagero e non fo per dare addosso ai mieiconcittadini quando dico che muoiono di fame in un’arca dipane. Anzi per esser giusto dirò, a loro scusa, che a leggersiquei manoscritti (per dirla alla fiorentina), sono un po’barbini; e chi non riesce a ben decifrarli non sempre riesce adandare in fondo senza molti sbadigli per la lungagnaia in cuiquesti nostri buoni nonni hanno affogato le belle notizie checi han voluto tramandare. Si sa che coi vecchi ci vuolpazienza; ma non tutti ce l’hanno.

Poi aggiungerò che anche in quel cantuccio della Tosca-na è penetrata la comoda massima rivoluzionaria di rifiutaretutto il passato come anticaglie, e di aspirare soltanto ad unavvenire Fantastico che, tu stesso non affatto nemico delleteorie moderne, difficilmente sapresti definire che pasticciovorrà essere. Del resto non credere che tutto ciò che si trovaregistrato in quelle memorie sia di oro zecchino, anzi lamaggior parte di quelle notizie hanno un valore puramentelocale e per lo più familiare, che il saperle non ti farebbe nécaldo né freddo. Tuttavia avendo io tra le mie carte variappunti estratti da quegli annalisti me ne gioverò per dartiun’idea generale del paese e della sua Storia. E poiché nelletue scappate dietro alle lepri e alle beccacce ti imbatteraispesso nelle rovine di qualche vecchio Castello che solleti-cheranno la tua curiosità, anche di quei feudi smessi e deiloro Signorotti ti dirò qualche cosa. Oggi però con questa mialettera non voglio entrare in materia ma voglio piuttosto tirargiù due pennellate per abbozzarti la fisionomia degli attualipaesani.

Come ti dicevo or ora, gli anghiaresi sono di buona pastae ospitali per eccellenza. Tu lo proverai, e mi saprai dire seti dico la verità. La tua partenza lascerà un vuoto immenso eun rammarico profondo: ne son sicuro, perché tu sei di buonumore e di eccellente compagnia, cose che vanno molto afagiolo a quella gente. Troverai anche in generale che sonosvegli di ingegno, benché manchi loro una corrispondentecultura. Fatte poche e lodevoli eccezioni, l’aristocrazia finqui si è accontentata di saper compitare alla meglio e

“Anghiari e dintorni”: lettere ad un amico

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scarabocchiare una firma da gallina, lieta però di averrisparmiato i denari del Collegio e dell’Università per com-prare un podere di più. Il paese non è ricco: si regge allameglio come centro del Commercio che si fa nella Valle.Manca di Opifici e di Industrie poiché i pochi capitalisti sonopaurosi. L’ozio quindi predomina e te ne avvederai facilmen-te vedendo nei caffè sbadigliare molte persone, cui paremill’anni che suoni mezzogiorno, ossia vuotapentole!

Probabilmente farai una corsa al Borgo S. Sepolcro, eforse non ti dispiacerà quella piccola Città: ma tornato inAnghiari cerca di non correr troppo a lodarla, perché non èsparita affatto la vecchia ruggine che data dal famoso Catorcioil quale fu già tema come sai:

“Di poema degnissimo e di storia.”Questa Ruzza ti si farà chiara sol che t’esca di bocca un

epigramma sui Borghesi. Sarà accompagnato da scrosci dirisa, sarà ripetuto per tutte le conversazioni e passerai per ilnon plus ultra dell’uomo di spirito. In queste gare Campani-listiche vedrai riprodotte in miniatura le antipatie della

Permanente e dellaConsorteria e ti scapperàspontaneo dal cuore il Gri-do: “Viva l’Unità d’Italia!”Giacché sono sdrucciolatoin politica ti dirò che gliAnghiaresi temporibus illisfurono Guelfi spaccati. Oggiperò tu trovi codini, mode-rati e Garibaldini. Senonché

questi ultimi dopo le pacche toccate a Mentana e gli esercizidi Castel S. Angelo non hanno più che un amor platonico pelromito di Caprera e forse non avrebbero più le ali comeprima: ma piuttosto la gotta se fossero chiamati alle armi. Ilpartito moderato è quello che ha il sopravvento non perchésia numeroso essendo maggiore la turba dei malcontenti; diquesto si possono ringraziare i Ministri di Firenze e piùd’ogni altro il Ministro Sella che per colmare lo staioscombussolò tutto l’ordinamento giudiziario della ValleTiberina. Se vuoi trovare tutti gli Anghiaresi uniti in un solopensiero, basta che tu parli di Sella, e mozza mi sia la testase ce n’è uno che non ne dica corna. Nientemeno che portòvia al Municipio il suo Catasto e lo trasferì al Borgo...capisci? Tanta fu l’irritazione che il Gonfaloniere d’alloraebbe il coraggio di citare il Ministro al Tribunale, e fuapplaudito. Le differenze d’opinioni politiche non alteranoperò la buona intelligenza fra i Paesani, che si sopportano esi rispettano a vicenda. Bensì se ti dicessi che son fra lorocome pane e cacio ti direi una corbelleria. È stile inveteratoche fra varie famiglie ci sia sempre un poco d’urto, che perlo più si manifesta ed ha la sua valvola di sicurezza nelletornate del Consiglio Municipale.

Ed è cosa naturalissima che i Signori in mancanza d’altreoccupazioni trovino quella di bezzicarsi fra di loro. Tanto èvero che questo stile data da tempo lontano che nell’AnnalistaAnghiarese all’anno 1537 trovo notati fatti gravissimi perl’inimicizia capitale fra Taglieschi da una parte e Mazzonied Angelieri dall’altra; e all’anno 1586 altre lotte furibondefra Testi e Ligi da una; Dottori, Mazzoni e Magi dall’altraparte. Allora però quei Signori facevano allegramente allecoltellate; oggi si limitano a tenersi il broncio. Non t’aspet-tare però che lo tengano a te. Il forestiero è un terrenoneutrale, è come la tregua di Dio. Quindi se vi sarà gara fraloro sarà nel farti le carezze. Insomma tutti i vizi e le virtù dei

paesi piccoli si trovano in Anghiari come piante indigene népiù né meno. Vero è che vi si trovano dei tipi singolari. Visono alcuni, per esempio, così attaccati dal mal del paese cheusciti quattro passi d’Anghiari sono pesci fuor d’acqua. Neconosco taluni che venuti per qualche giorno a Firenzesolamente per dire “ci sono stato”, confusi, melanconicicontavan l’ore e i minuti e non parlavano che di partenza. Ègrassa per questi polipi aggrappati al loro scoglio se simuovono una volta all’anno per andare al Borgo il giorno diS. Egidio (1° di settembre) a veder tirare il pulzone. Se tu tispicci son sicuro che ti viene voglia di fare quelle cinquemiglia per vedere che cosa è questo pulzone. Gli Anghiaresivanno per ridere; ma i Borghesi mantengono con tutta serietàquella loro costumanza di tirare al bersaglio con l’arco e lefrecce. Ti dirò anzi che il diritto dell’arco e del bersaglioappartiene soltanto alla prima nobiltà. Né io li condanno seconservano tenaci l’antichissima loro costumanza benchél’anaeronismo non possa esser più spiccato al giorno d’oggiche sono in voga soltanto i fucili a retrocarica.

Questo che ti ho detto è su per giù il lato morale del Paese,che ho voluto giudicare senza parzialità d’affetto. Il latomateriale è anche poi migliore; perché ha pane buono, carnieccellenti e vini stupendi; e i giorni magri oltre le sogliole ele triglie saporite che gli vengono dall’Adriatico, ha i barbie i lasconi del Tevere che è lì a due passi, che sono un bocconeda leccarsi i baffi. Trovandosi Anghiari all’altezza di 447metri sul livello del mare, sopra una collina, alla radicedell’Alpe di Catenaia, ha un’aria pura ed elastica che è unadelizia e par fatta apposta per risvegliar l’appetito ogniquarto d’ora. Sentirai che smania d’arrotare i denti quandotornerai dalle tue escursioni venatorie, carico e superbo deituoi trofei!... Insomma ci si vegeta bene. Forse i sonnisaporiti che schiaccerai in Anghiari li rammenterai per unpezzo. Non dubitare d’essere disturbato la notte dal passodelle carrozze! In questa benedetta Firenze anche quandouno non faccia più caso dei rumori della strada, per assicu-rarsi una buona dormita, è obbligato prima d’infilar lelenzuola di fare una rivista generale per la camera; e lì incamicia trattenendo il fiato, col cerino in mano, cercard’arrostire quegli insetti queruli ed antropofagi che si chia-mano zanzare, che quando ti hanno pinzato ti lasciano unacocciola piena di prudore e dolorosa. No, in Anghiari non siconoscono se non per i trattati di storia naturale. Va dunquee spicciati, e appena arrivato fammelo sapere, perché io possamettermi subito all’opera di guadagnare un par di paoli solitamancia (buon’anima) che si dava a chi ci faceva da Cicerone.Intanto ti do una stretta di mano e ti dico da capo ai piedi

Tutto tuo VDC

Firenze 25 agosto (per Anghiari festa titolare di S.Bartolomeo) 1868

Questa è una delle lettere scritte dal nostro concittadino donVittorio Del Corona (e trascritte da Nannicini, infaticabile ricer-catore di storia anghiarese) di cui abbiamo parlato nei numeriprecedenti e che si figura un immaginario amico per descrivereAnghiari. Io dico che Anghiari e i suoi abitanti non sono cambiatiper niente e non sono cambiate le nostre condizioni economiche esociali rispetto al resto della Toscana. Ognuno valuti questa de-scrizione che comunque è interessantissima. Sembra di oggi ma èdel 1868.

Anche lo spirito campanilistico a cui si fa riferimento è quellopiù sano e cordiale che ci permette di dire male dei nostri frontistiborghesi ed essere abbondantemente ricambiati senza che nessunosi senta offeso. Red

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Campo della Fieradi Paolino Veri

Intra Tevere e SovaraLa Croce e la MadonninaSorge una altipiano dominanteL’Alta Valle Tiberina.

Il sole dalla nascita al declinoIn caleidoscopico speglio lo trasformaMentre la luna che dal monte fa capolinoNella notte lo bacia di continuo.

Alberi giganti adombravanoDa una parte lo spiazzo latoDall’altra accarezzava la gioventùCampo sportivo era nominato.

Ma il nome di Campo della Fiera datoEran le mandrie e gregge numeroseChe abbandonato il pianoSi radunavan lì per il mercato.

Quel giorno della FieraOcchi si strizzavan maliziosiSi stringevan due o più maniS’ascoltava il verdetto dei sensali.

Ma oggi tutto è cambiatoNon più padroni sensali e animaliMa giochi per bambini variRiposo e passeggiate per gli anziani.

Le orazioni di nonna Benildedi Marida

È da un po’ di tempo che cercavo di far ricordare alla mamma altre suepreghiere imparate da piccola, ma la memoria è un po’ ballerina e nonsempre risponde alle nostre sollecitazioni; con un po’ di fatica sono stati“ripescati” I DOLORI della MADONNA, che in questo mese di maggio,appena trascorso, a lei dedicato, vengono proprio “a fagiolo”.Ci sono alcune lacune che, nonostante l’impegno e lo sforzo nel ricordare,rendono il testo frammentario: resta però un genuino documento di fede, purnell’arcaicità del linguaggio e nell’ingenuità della rima.

Il primo dolor fu quando ‘l portarono, il su’ figliolino al tempio l’offerirono,subitamente ne profetizzarono, in braccio lo diedero a Simeone che dissequelle parole che io oso dire; disse: Maria questo sarà il coltello che trapasserà…

Il secondo dolor fu quando da Erode di ammazzar Gesù fu comandato,in quel paese dov’eran tutt’ode, facendo il suo comando d’osservare;ciascun di padre e madre ognun ne gode, credendo un gran tesor di guadagnare;venne l’angelo e a Maria disse che con Gesù in Egitto fuggisse.

Il terzo dolor fu quando lo tenne tre dì perduto e non sa dove sia;per ritrovar il suo figliol solenne andava piangendo per ciascuna via;lo ritrovò che disputava al tempio tra quel popol ingrato ed empio.

Il quarto dolor fu molto maggiore quando Maria vide il su’ figliolopreso da quei giudei con tal furore battere e flagellar con tanto duolo;da piedi e capo il sangue del Signor vide Maria versar da quelle stole:piangere ed aiutare un pochin Gesù, pensate al gran dolor che questo fu.

Il quinto dolor fu quando lo vide con tanta passione nella croceconfitto con quei ferri… e lui parlò con mansueta voce:disse: Madonna il tuo figliol sarà Giovanni, questa madre tua prima era mia:pensate al gran dolor ch’ebbe Maria.

Il sesto dolor fu quando innalzato su la croce vide il suo Gesù;dalle braccia sue fu levato dicendo madre mia quel figlio fu:quelle sante piaghe bacia e guarda e par che dal dolor si strugga ed arda.

Il settimo dolor fu quando lo tenne tre dì sepolto:la Madonnina dal gran dolor tramortì: presso il corpo suo l’anima discioltala Madonnina rimasta triste e sconsolata, là in Gerusalemme è ritornata.

Ricordo di Adriana

Erano amiche Adriana e la mamma: avevano condiviso al Carmine, nei giochi d’infanzia e negli anni dellagiovinezza, il triste periodo della guerra e poi ancora vicine di casa al Bagnolo, da sposate sono vissute quasi portaa porta. Per questa amicizia di famiglia le davo del tu da sempre anch’io che ho ben conosciuto e ammirato lasua laboriosità e la sua cura nel gestire la sua casa e la sua famiglia. Ricordo quando, per le serie malattie delmarito Beppe e della figlia Lorena, raccontava con foga struggente il suo dolore e le sue preoccupazioni; ma, comediceva lei stessa, le affrontava con una carica e una forza interiore che le derivavano dall’abbandonarsi fiduciosaalla Provvidenza.

Ora una malattia inesorabile l’ha portata via, tra sofferenze che l’avevano prostrata fisicamente, ma è semprerimasta lucida e forte nel morale. Ora al Bagnolo mancherà la sua presenza, ma vivo rimane il ricordo della suaoperosità e della sua affettuosa socievolezza.

Marida

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È quasi primaveradi Aldo Tognetti

-Amore, senti, è quasi primavera,mi pare un sogno d’esserti vicino,nell’orto è già fiorito il gelsominoe il nido fa digià la capinera…

Quest’aria così tiepida e leggerache porta la fragranza del marinoè come il dolce suono d’un violinoè come la passione mia sincera…

L’amore mio per te è puro e forteperché te sei legata al mio destinoe io t’adorerò fino alla morte…

Per te s’empie di fiori la campagnae in cielo c’è soltanto un nuvolino.-S’un si va via alla svelta, ci si bagna!

La festa di quest’annodi Mario Del Pia

La festa era già programmata in tono minore, ma non certo perl’accoglienza dei fedeli che come ogni anno giungono numerosissimi alSantuario del Carmine nel giorno dell’Ascensione.

Solo che avevamo meno spazi a disposizione. Il Santuario infatti èinagibile a causa dell’ultimo terremoto che ha colpito in particolare la zonadel Ponte alla Piera.

Così il chiostro, sistemato in modo adeguato, è diventato il luogo dellecelebrazioni liturgiche ed è risultato pienamente confacente allo scopoprevisto.

All’esterno, sotto due tendoni appositamente montati, erano statipreparati sia il ristoro del pellegrino che l’abituale simpatico mercatino.

Non è mancata nemmeno la tombola riservata ai ragazzi. Dopo inumerosi premi minori, la cinquina è stata vinta da Silvia mentre Monicasi è aggiudicata la tombola. Non è mancato l’entusiasmo e l’incitamentoal piccolo Andrea che estraeva i numeri dal bussolotto di Gastone.

Dopo una mattinata incerta, nel pomeriggio, il cielo si è aperto e intantissimi hanno affollato gli spazi del Carmine. A fine serata il bilancioè stato positivissimo avendo raccolto la discreta cifra di circa 11.000 Euro.Naturalmente ci sono da togliere le spese affrontate ma gli organizzatori

Due immagini della festa dell'Ascensione del 2002.In alto il gruppo dei distributori del "Ristoro delpellegrino" che accoglie tutti coloro che vengono avisitare il Santuario in questa particolare giornata.A sinistra un momento suggestivo del pomeriggiocon la benedizione dei bambini e la distribuzionedelle medagliette ricordo.Durante la S. Messa delle ore 11, poi, don Marco haaffidato tutte le famiglie di Anghiari alla Madonnadel Carmine che si venera in questo sacro luogo.

sono rimasti soddisfatti e di questo ringraziano tutti coloro che facendo festa con noi ci permetteranno di finanziarela quota dei lavori a carico del Santuario stesso. Ricordiamo che il Santuario sarà riconsegnato al culto entro ilprossimo settembre.

Segnaliamo l’impagabile lavoro degli abitanti del Carmine che si prodigano per diversi giorni, affinché la festariesca bene e i festarini.

Sono questi ultimi un gruppo di persone che nei giorni che precedono l’Ascensione vanno di casa in casa,ricordando l’approssimarsi della festa e raccogliendo le loro offerte. Sono queste la base per l’organizzazione dellafesta di ogni anno.

Ricordiamo quindi il capo della pattuglia che è Gino Fancelli e gli altri collaboratori: Rossi Gian Pietro per ilCampo della Fiera e zone limitrofe; Acquisti Bruno per la Motina-Viaio; Manenti Alberto della Casanova per quellezone; Roberto Cesari per Casale, Libbiano e dintorni; Iolanda Carboni per il “Topo”; Francesco Maggini per il Pontealla Piera e, infine, Cristini e Del Pia per Mezzavia e Tubbiano fino ad una puntatina alle Bertine di San Leo.

Risultato: tutte le famiglie hanno accolto festosamente i cercatorie non hanno certo fatto mancare il loro obolo. A tutti di nuovograzie.

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Per prima cosa ringrazio la redazione dell’Oratorioper avermi ospitato nella ricostruzione della morte diDon Mencaroni.

Nella mia infanzia, passata in massima parte fra lebrutture della guerra (uccisioni, cannoneggiamenti,truppe di colore della prima linea, ecc. ecc.) ci sonoanche lieti ricordi. La piccola storia che sto per raccon-tare riporterà ai tempi passati, quelli della mia età eforse farà sorridere i giovani.

Era passata da poco la guerra e già si cominciavanoa vedere le prime moto. Nella mia famiglia avevamo unB.S.A. comprato (credo) da un comandante polacco cheaveva il suo comando nella nostra casa di Anghiari sitain via del Fosso sotto la Propositura. Mio fratello Gio-vanni era un perfetto pilota avendo ereditato da mio padrela passione della moto ed io, essendo piccolo, ero felicis-simo quando potevo montare con lui nel sellino posterio-re. Il nostro amico Gino (Ginetto) Gennaioli, figlio delSor Marco detto “Testabianca” per il colore bianco deicapelli, aveva il GUZZINO, una piccola moto della MotoGuzzi, allora molto in voga.

Anche gli amici Giovan Battista Bivignanelli (medicoora in pensione) piccolo e mingherlino (detto Bistone) esuo cugino grande e grosso con lo stesso nome masoprannominato “Bistino”, abitavano a Barliano e pos-sedevano una moto GILERA 8 BULLONI, una moto cheper quel tempo era paragonabile ad una Ferrari attuale.

Assieme decidemmo di andare a vedere il “MARE” inquel di Rimini. Non fu facile ottenere il permesso dainostri genitori ma dopo tante insistenze ci fu dato il vialibera. La squadra era fatta.

Con grande gioia, grande avvenimento e una punta diinvidia degli altri amici che non potevano partecipare aquesta avventura.

Sì perché allora era un’avventura andare al “MARE”data la distanza. Noi il mare non lo avevamo mai visto.

Una Domenica mattina di Agosto dopo la S. Messa,finalmente partimmo. Nello zaino una copiosa colazionee un consistente pranzo a base di prodotti della nostracampagna (formaggio, salsicce, prosciutto, vino e tantopane). La strada era quella di Viamaggio bianca e tuttabuche e poiché i tedeschi in ritirata avevano fatto saltarei ponti quando arrivammo al ponte del Presale dovemmoscendere fino in fondo, guadare il fiume Marecchia erisalire. Non fu facile. I passeggeri (ed io ero fra quelli)dovettero spingere con fatica la moto.

Finalmente arrivammo a Rimini percorrendo la valledel Marecchia. Giunti in spiaggia non dimenticherò mail’impressione che ebbi ma meglio dire che avemmo, nelvedere questo “mare” così grande ed immenso. Non cisembrava uguale a quello visto e studiato nelle pagine deilibri. In fretta ci togliemmo magliette e pantaloni e ci

tuffammo un po’ timorosi in quella distesa di acqua. Unavolta usciti ci sedemmo nella spiaggia ad asciugarci alsole non essendoci né ombrelloni e né sdraie. Facemmocolazione-pranzo e dopo aver mangiato con grande appe-tito e bevuto con moderazione era rimasto ancora tantocibo. Cosa fare? Riportare tutto a casa? Non ci sembravail caso. Nel fare il bagno avevamo fatto conoscenza conun signore che diceva di essere un “Bagnino” (lavoro anoi sconosciuto) che ci aveva guardato con invidia ebramosia mentre noi mangiavamo.

Allora io chiesi a mio fratello Giovanni: “Ma questosignore vorrà il nostro mangiare?”

Lui e gli altri: “Domandalo”Andai e con molta titubanza, pensando che mi trattas-

se male offrii i nostri “Avanzi”. Non vi dico la contentez-za di quest'uomo. Chiamò la moglie e il figlio e in brevefinirono tutto quel ben di Dio (che era tanto). Ci raccontòche Rimini era stata duramente bombardata e che la famesi faceva ancora sentire fra la popolazione. Ci ringraziòmolto e noi prima che il sole calasse riprendemmo lastrada del ritorno ansiosi di raccontare a tutti la nostrabellissima esperienza. Il ricordo di quello sguardo affa-mato di quel “Bagnino” mi è rimasto sempre nellamemoria in quanto noi avevamo avuto la fortuna di averesempre sia il pranzo che la cena abbondanti.

Oggi, a differenza di ieri, si ottiene tutto e subito e lafame sembra appartenere al passato ma purtroppo non ècosì.

Milioni di persone ancora soffrono la fame e noidovremmo aiutare, per quanto è possibile, coloro cheancora muoiono di fame.

Dedico questo ricordo ai cari amici fraterni Gino(Ginetto), Bistino e a mio fratello Giovanni che ci hannolasciato prematuramente ma che sono sempre dentro dime come quando eravamo in riva al “mare” così grande,così immenso.

Tutti al mare...di Lamberto Ulivi

Una moto dei primi anni del secolo scorso.

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Precisazioni e approfondimentiA proposito della ricerca sul “Ballo…” pubblicata nei numeri precedenti dell’Oratorio l’autore tiene a precisare quanto

segue:Nel numero precedente di questo periodico, e cioè il n. 2 dell’aprile maggio 2002, dove si dice che, a seguito dei tragici

fatti di Milano, “il Governo emanò leggi restrittive, fra l’altro, delle libertà di associazione e di riunione”, per unadisattenzione, è stata usata la parola “leggi”, per indicare quelli che in realtà erano solo dei provvedimenti. C’è differenza.In uno stato democratico (anche in quel periodo vigeva la democrazia, anche se era incompiuta innanzitutto perché non tuttiavevano il diritto di voto) solo il Parlamento può emanare leggi. Al Governo, invece, spetta il compito di attuare, rendereesecutive le leggi approvate dal Parlamento, ma può anche proporre all'approvazione del Parlamento dei progetti di legge.Il Governo può prendere provvedimenti straordinari, emanare decreti, come in questo caso, che, però, hanno il carattere ditemporaneità, cioè decadono se, entro un certo periodo, non vengono approvati in via parlamentare. Sempre riferendoci alcaso in questione, il Governo di allora cercò di far approvare dalle Camere quei provvedimenti restrittivi delle libertà,trasformandoli in leggi, che, a differenza di tali provvedimenti, avrebbero avuto i caratteri della continuità e stabilità, dellanorma. Come detto nel prosieguo dell’articolo, il proposito non riuscì. Va anche detto, però, per completare l’argomento,che, di fronte al rifiuto delle Camere di approvare quei decreti, il Governo tentò, con il consenso del re Umberto I, ditrasformali in legge anche senza l’approvazione parlamentare, segnale questo, soprattutto da parte del sovrano, di voleresautorare il Parlamento e di subordinarlo al potere esecutivo, al Governo cioè, ma in ultima analisi a lui stesso, in praticaun tentativo di “colpo di Stato”. Anche questo tentativo non riuscì e così si arrivò alle elezioni anticipate della primaveradel 1900.

Va precisato pure che, nel 1898, disordini, con morti e feriti, si ebbero non solo a Milano (quelli furono i più gravi), ma,a macchia di leopardo, un po’ in tutta Italia, anche in Toscana (Sesto Fiorentino, Firenze), la voce popolare dice che vi fuun morto anche ad Anghiari, da non confondere con il maestro Giuseppe Ghignoni ucciso dai carabinieri nel 1879, però,al momento, non sono a conoscenza di riscontri più veritieri, in proposito.

In quell’anno 1898 esplodono le tensioni sociali accumulatesi negli anni precedenti e la classica goccia che fece traboccareil vaso fu l’aumento del prezzo del pane portato da 35 a 60 centesimi al chilogrammo, in un periodo in cui il pane era l’alimentobase di larghissimi strati della popolazione. Per ragioni di costi si passò così da un consumo pro capite di 330 grammi al giornodel 1884 ai 277 del 1897, a fronte degli oltre 500 grammi di cui poteva disporre un lavoratore francese.

La tragica conclusione dei conflitti sociali di fine ‘800 fu l’uccisione a Monza, il 29 luglio del 1900, ad operadell’anarchico Gaetano Bresci*, del re Umberto I°, mentre si apprestava a ripartire, in carrozza, dal campo sportivo doveaveva assistito ad un concorso ginnico. Il nuovo re Vittorio Emanuele III°, figlio del precedente, si dimostrerà più attento,per favorire la pace interna, alle istanze sociali che provenivano dal paese e così si arriverà al Governo di Zanardelli, checon Giolitti era a capo delle forze liberali e progressiste.

* Gaetano Bresci sarà condannato all'ergastolo e rinchiuso nel penitenziario di Santo Stefano. Lo troveranno impiccato ad unasbarra della sua cella il 22 maggio del 1901. Permangono ancora i dubbi se si sia trattato di un'esecuzione o di un suicidio. I soliti misterid'Italia!

Acquisti FabianoAlberti LauraBabbini Angiola, ArezzoBadini Franco, CastelloBarbolani Alberica, MontautoBartolomei Anna MariaBenita Cuccardini, PiazzolaBergamaschi Alfredo, LibbianoBergamaschi Ezio, LibbianoBianchini Bruno, ViamaggioBoriosi GloriaBrardinelli FrancescoCamaiti MaurizioCancellieri VaderoCangi Gino, Campo fieraCasal Neva, SvizzeraCentro di Aggregazione Sociale, AnghiariCesari Roberto, CasaleComanducci NevioComparini Federica, Chiusi della VernaDel Furia Tina, SansepolcroDel Pia Alessandro, MolinelloDel Pia Annunziata, SansepolcroDell’Omarino Ivana e Cardinali M. GraziellaFerrini Tullio, Ponte alla Piera

Foni Angiolo, Ca’ de FratiGalli Tosi Rosa, RovigoGiannini FerdinandoGiorni Gemma, PerugiaGiovagnini Carla, Città del VaticanoGoretti Odilio, SansepolcroGrazi Adamo e Ugo, S. TommasoGrazi Giuseppe, San TommasoGraziotti Angelo, GiardinellaGuiducci Giancarlo, TavarnuzzeLazzeri Lucia, TofanicchioLeonardi Ivano, ArezzoLeonardi Relia, Borgo della CroceLivi Giuliano, MotinaLocci Palazzeschi WilmaMaggini Paolo, Ponte alla PieraMariotti Mario, San RemoMartini AlessandroMencarini Adelmo, MotinaMondani Pietro, CarmineNespoli Giuseppe, ValealleOlandesi Fernando, GiardinellaPaceschi Silvano, FirenzePaci LucaPaci Luciano, Piazzola

Paci Ricceri, PescaraPanichi Cinzia, Via nova bassaPanichi RosellaPennacchini Pierino, Pino TavernellePettinari Giuliana, BarlianoPierantoni SirioPiomboni Susetta, ViaioUna personaPoggini Giovanni, CasalandaProcelli Adriano, MaccarinoPulcinelli CarlaQuieti Conti A. Maria, MonterchiRedenti Mario, GiardinellaRomiti Giuseppina, MonterchiRossi Stefano e Cristina, ArezzoRuggeri don Arialdo, Ca’ RaffaelloSanti Assunto, BucacceSassolini Giuseppe, SansepolcroTizzi Fiorenzo, Via NovaTopa Federico, BresciaTosi Mauro, RovigoZanchi LottaZanchi Mario, Viciomaggio

Le vostre offerte per il giornale

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C’è da raccontare di un fatto che riguarda “Anghiari, Toscana”. Sceneggiato, ideato e costruito daun duo che, fino a qualche anno fa, con gli Anghiaresi c’entrava come il cavolo a merenda. Uno,che pur abitando a pochi passi da Anghiari, viveva il paese solo per attraversarlo con la Dyanescappottata e raggiungere prima possibile il Borgo. L’altro che, dal Caffè dei Costanti (regno dellaParanza), è arrivato a caccia di beccacce qui da noi e da allora non ha più ripreso la strada perColcitrone. Prologo ermeticamente d’obbligo per il documentario “Il bar, lo sport, il tutto, ilnulla” di Andrea Merendelli e Paolo Pennacchini, presentato la sera del 4 maggio. Diciamo subitoche l’evento, perché di questo si è trattato per Anghiari, ha suscitato forti emozioni alle circa 200persone di ogni età che gremivano la Sala Audiovisivi Comunale. Una testimonianza visiva desti-nata ad entrare nella storia più recente della nostra cittadina. Il film analizza con brio e senza unattimo di pausa la vita nei bar di una cittadina toscana: dalle visioni collettive delle partite di calcio(con le inevitabili divisioni in fazioni), al tifo per la squadra paesana della Baldaccio, dal campa-nilismo ingenuo ma significativo, alle “cittate” compiute dai giovanotti nei vicini centri abitatidella vallata. Ed ancora (e perché no) il rito del gioco delle carte: dallo scopone all’istituzione del“toppa”. E poi il ricordo dei personaggi che più di altri hanno rappresentato l’anghiaresità, carat-tere distintivo della nostra gente nata e vissuta (non a caso) in una cittadina arroccata che, proprioper questa sua particolare ubicazione geografica, mantiene viva un’indole e una personalità benriconosciuta: dall’arguzia all’innato senso dello sberleffo, alla intelligenza dei singoli che fanno di necessità virtù. Non c’èche dire, la commozione unitamente al sorriso (stati d’animo opposti ma altrettanto sinceri) hanno creato un pathos che siavvertiva tangibile “in ogni dove” (Cannavò docet). Dalle facce antiche all’osteria, con le ottave rime a fare da puntualecolonna sonora; dai ricordi della vittoria al mondiale di Spagna del 1982 alle storielle (più o meno condite) che vengonoraccontate e tramandate durante le ore notturne nei capannelli che si formano spontanei nei bar, è stato un mondo autonomoe geloso della propria identità che è scorso via veloce in 40 minuti di documentario. E quando i titoli di coda hannoevidenziato la dedica degli autori a Elvio “Scucco” Papini, uno dei tanti Anghiaresi con la “A” maiuscola che hanno fatto lanostra storia popolare, beh, allora, bisogna ammettere che quando hanno voglia (e con i loro tempi biblici) il gatto e la volpesanno essere bravini assai. Ah, quasi mi dimenticavo: applausi prolungati, scroscianti e meritati.

Fatti di casa nostraovvero la pagina di Walter Del Sere

“Leonardo, le Armi e la Battaglia di Anghiari nei Gioielli di Gio Bini”, la mostra dioreficeria e gioielli lavorati dalla mano dell’artigiano artista biturgense, è già stata visitatada migliaia di persone. L’orafo ha proposto al pubblico un tema originale e curioso: le armifantastiche che Leonardo da Vinci disegnò e studiò per la Battaglia di Anghiari.Punte di lance, spade, scudi e balestre diventano, grazie alla mano esperta di Bini, monilipreziosi, gioielli originali ingentiliti dalle pietre, oltre che oggettistica da esposizione inargento e bronzo con supporti in legno. L’esposizione, inaugurata in occasione della recenteMostra dell’Artigianato, rimane aperta fino al 2 Giugno nel Palazzo del Marzocco diAnghiari con orario 9 – 13 e 15 –19.

A seguito della grave e perdurante situazione di crisi che ha colpito l’Argentina e che coinvolge numerosi cittadini diorigine italiana, la Regione Toscana, in accordo con il Governo, ha deciso di intervenire per far fronte all’emergenza edimpostare un programma coordinato di aiuti. A tal fine si è tenuta nei giorni scorsi a Firenze una riunione degli enti localitoscani particolarmente interessati dai passati fenomeni migratori verso l’Argentina, per predisporre iniziative di solidarietàe di cooperazione, con particolare riferimento ai cittadini di origine toscana. A quell’incontro era presente anche il Comunedi Anghiari, unica realtà toscana gemellata con una città argentina, al quale è stato unanimemente riconosciuto il ruoloattivo nei riguardi della comunità degli emigrati toscani di La Plata. Infatti, durante lo scorso inverno, 7 studenti e professoridi La Plata hanno sostenuto in Anghiari un corso di formazione professionale nel restauro del mobile, promosso dall’Ammi-nistrazione Comunale in collaborazione con i maestri artigiani del Centro Tecnologico del Restauro. A seguito di quellariuscitissima esperienza, è arrivata la richiesta di tenere un analogo corso ad almeno 200 studenti della Scuola d’Arte di LaPlata, sfruttando la capacità professionale degli artigiani anghiaresi. Lo scopo, in piena sintonia con le azioni mirate infavore dei nostri connazionali, è quello prioritario di sostenere ed aiutare sul posto, anche per evitare traumi causati dallo“sradicamento” dall’Argentina. Ecco perché la Regione Toscana ha messo in cima a questi progetti quello pervenuto dallaValtiberina, che prevede 800 ore complessive di corso da tenersi entro pochi mesi a La Plata con l’insegnamento dei maestrirestauratori di Anghiari. L’obiettivo è quello di fornire una formazione adeguata, unita ad unprimo sostegno economico finalizzato alla costituzione di piccole botteghe artigianali.

L’appuntamento è ora rimandato ad una specifica riunione tecnica delle province e comunitoscani interessati che si terrà a Lucca alla fine di questo mese. In quell’occasione, grazie anche alsupporto fornito dalla ong Ucodep di Arezzo, dovrebbe concretizzarsi un’altra intesa di fratellan-za tra Anghiari e La Plata.

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CRONACHETTAdei fatti più strani, più importanti o più semplici, avvenutiad Anghiari e narrati da me Anghiarino Anghiarese.

Sabato 23 febbraio. Oggi è morto Olinto Baglioni dianni 81. Olinto abitava al Chiavaretto, poco prima delconfine con il comune di Subbiano.

Martedì 26 febbraio. Oggi è morto Paolo Maggini dianni 95. Paolo abitava al Ponte alla Piera e tutti loconoscevano per il suo lavoro di muratore.

Giovedì 28 febbraio. Oggi è nato Diego Mafucci diGiacomo e Silvia Alberti. La sua famiglia abita allaMotina e il suo nonno vende i trattori.

Mese di marzoGiovedì 7 . Stamani sembrava novembre. C’era anche lanebbia al piano.

Sabato 9 . Dice che a le donne de Maccarino “gna” presofuoco una termocoperta. E “gna “ fatto parecchi danni!

Martedì 12. Stamani mio figlio ha fatto i solchi nelcampo per la “roba” da estate.

Mercoledì 13. Da alcuni giorni gli operai del comunestanno potando le piante lungo le strade.

Venerdì 15. Stamani ho fatto colazione coi fichi secchiche avevo comprato ieri alle Fiere di Mezzaquaresima alBorgo.

Lunedì 18. Oggi è nato Filippo Rubini di Maurizio eDaniela Mazzini. La sua famiglia abita a Maccarino.

Venerdì 22. Oggi è nato Gregorio Nicchi di Fabrizio eCamilla Augusta Ortalli. Il suo nonno fa il farmacista inpiazza.- Oggi è morto Gino Brondoli che tutti conoscevano conil nome di Corea. Gino abitava in Piazzola ed aveva 70anni.

Martedì 26. Oggi è morto Ottorino Nicchi di anni 86.Ottorino abitava per la via di San Rocco.

Venerdì 29. Stasera tutte le Compagnie hanno presoparte alla processione per le strade di Anghiari.

Sabato 30. Oggi è nata Martina Dragoni di Massimo eSilvia Cherici. La sua famiglia abita alla Fossa.

Mese di aprile

Lunedì 1. Stamani era la festa alla Maestà delle Forche.Il Del Pia ha fatto un bel discorso; anche GastoneMafucci!

Giovedì 4 . Oggi è morta Gianfranca Memonti in Crocianidi anni 59, abitava vicino alla ex Stazione ferroviaria.

Venerdì 5. Oggi è nato Flavio Vata di Anjelin e RiteVata. La sua famiglia abita a Cafaggio di Toppole.

Lunedì 8. Stamani ero ad Arezzo e ho visto che lì sonogià arrivate le rondini.Oggi hanno finito di mettere le lastre davanti alla porta disotto. Ora le strade di Anghiari vecchio sono tutte a postoe agibili.

Martedì 9. Ad Arezzo ieri sono arrivate le rondini; oggiad Anghiari sembra sia arrivato l’inverno.

Venerdì 12. Oggi è morta Maria Rosadi vedova Coleschidi anni 90. Abitava al Ponte dopo la bottega del Fontani.

Lunedì 15. Oggi è morta Adriana Vecchi in Guiducci dianni 78. Era originaria del Bagnolo.

Giovedì 18. Stamani, quando sono uscito per la Croce,ho visto che dalla Fonte in giù c’era la nebbia.

Venerdì 19. Oggi è morta Gina Acquisti vedova Pogginidi anni 82. Gina abitava a Fontebrina, la sua famigliaproveniva dal molin di Catorcio.

Sabato 20. Finalmente ho sentito e poi ho anche visto leprime rondini ad Anghiari.

Domenica 21. Oggi è morta Elvira Nicchi di anni 86.Abitava verso il Ponte dei Sospiri.

Giovedì 25. Oggi il Pari m’ha detto che il suo merlo,dopo cinque anni, finalmente ha fatto un uovo.

Venerdì 26. Nel pomeriggio sono andato da mio padre eho visto che il “maggio pindulino”, quello della Scampa-nata, era fiorito.

Sabato 27. Oggi era il compleanno di mia moglie e le horegalato un bell’anello.

Lunedì 29. Oggi ho visto diverse “casce” fiorite e misono ricordato di quando i fiori si mangiavano fritti.

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