la costituzione: la nostra stella polare · la costituzione è considerata la legge fondamentale...

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LA COSTITUZIONE: LA NOSTRA STELLA POLARE Per il secondo quadrimestre abbiamo svolto l’UdA su Cittadinanza attiva che ha compreso anche

lo studio dei 12 Principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale e qualche altro articolo

che ci riguardava più da vicino

La Costituzione è considerata

la legge fondamentale dello

Stato Italiano; questa

raccolta di leggi è nata alla

fine della Seconda Guerra

Mondiale. Una volta terminato

il conflitto, si indisse il

Referendum per scegliere tra

la Repubblica o la Monarchia.

Di poco ebbe la meglio la

Repubblica con il 54,3 % delle

preferenze, così nacque

l’Italia repubblicana il 2

Giugno 1946 e il re Umberto

II non avrebbe più regnato

sull’Italia. Si riunirono 75

membri in una Commissione

per scrivere la Carta

Costituzionale.

La Costituzione è stata

approvata il 22 Dicembre

1947 ed è entrata in vigore il

1° Gennaio 1948, è composta

da 139 articoli che

definiscono i diritti ed i

doveri dei cittadini e

stabiliscono i compiti dei

principali organi dello Stato.

Essa è divisa in 3 sezioni:

Principi fondamentali (articoli

1-12) che racchiudono le basi e

i valori dello Stato;

Parte prima (articoli 13-54)

nella quale sono definiti i

diritti e i doveri di tutti i

cittadini;

Parte seconda (articoli 55-

139) riguardante l’ordinamento

della Repubblica.

I 75 membri di questa

Commissione speciale ci hanno

impiegato molto di più di un

paio d’anni per redigere la

Costituzione con delle regole

ispirate ai principi

fondamentali ed inviolabili

della libertà e dell’uguaglianza,

quindi io penso che si debba

rispettare la nostra bellissima

Italia ed il Mondo che ci

circonda.

Emanuele Patella

LA LEGGE FONDAMENTALE DELLO STATO ITALIANO

Il primo Presidente della Repubblica Enrico De

Nicola firma la Costituzione

Scheda elettorale

pag. 2

Doppio anniversario nazionale per la conquista politica (da Monarchia a

Repubblica) e per la conquista sociale (le donne alle urne dicono la loro

per la prima volta)

2 GIUGNO 1946 DATA DA RICORDARE!

LE DONNE ITALIANE PER LA PRIMA VOLTA AL VOTO

Insomma, oggi le donne si son fatte

valere. Ma come sono arrivate a tutto

ciò?

Beh, la domanda è semplice, ma non

scontata. Le donne italiane ci hanno

impiegato anni e anni per farsi

“considerare” di più nella “società

maschile”: ad incominciare dalla loro

prima votazione nel 1946, quando

fecero un grosso passo avanti.

Domenica 24 giugno 2018 è una data

che tutte le donne dell’Arabia

Saudita, e non solo, ricorderanno per

sempre: quel giorno, è stato abolito il

divieto di guida per le donne. Ma chi lo

ha permesso? Questo è stato

possibile grazie a Salman, attuale re

dell’Arabia Saudita, che annunciò che

le patenti dovevano essere distribuite

anche alle donne a fine giugno 2018.

Sono andati in rete numerosi video

che mostravano molte donne che

guidavano contente. Per tutto ciò che

avevano conquistato fino ad allora,

anche se poco, ce l’avevano fatta. Ma

la conquista più grande la compiamo

appena nate: perché siamo nate

donne! Giorgia Buccellato

GIOIA DI DONNA REPUBBLICANA

In passato le donne erano sempre messe “un

posto più in basso degli uomini”: non

potevano votare ed erano escluse dallo

svolgimento di alcuni lavori. Così erano

costrette ad occuparsi solo della propria

famiglia: dovevano andare a prendere i figli

a scuola, cucinare, sistemare la casa, ecc…

Oggi, invece, hanno compiuto molte

conquiste, non solo in Italia ma anche all’

estero. Possono svolgere anche lavori che un

giorno erano impensabili per una donna

come: l’elettricista, il macchinista, il

dottore, il magistrato, il militare,

l’astronauta…

IN PIAZZA CON LA COSTITUZIONE

ARTICOLO 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale

e sono uguali davanti alla legge, senza

distinzione di sesso, di razza, di lingua, di

religione, di opinioni politiche, di condizioni

personali e sociali. È compito della

Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine

economico e sociale che, limitando di fatto

la libertà e l’eguaglianza dei cittadini,

impediscono il pieno sviluppo della persona

umana e l’effettiva partecipazione di tutti

i lavoratori all’organizzazione politica,

economica e sociale del Paese.

pag. 3

FIN DA SUBITO L’IMPORTANZA DEL LAVORO

L’ART. 1 RECITA: L’ITALIA È UNA REPUBBLICA

DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO… Il lavoro è fondamentale, lo sancisce anche la nostra Costituzione

nell’articolo 1, è indispensabile, necessario, senza lavoro non c’è sviluppo

e non c’è futuro. L’ uomo senza il lavoro non ha stimoli, interessi, esso è

necessario per la sopravvivenza e l’emancipazione dell’essere umano. Il

lavoro è un’attività produttiva che implica la messa in atto di

conoscenze rigorose, metodiche, intellettuali o manuali, per produrre

beni e servizi in cambio di un compenso monetario. I diritti dei

Lavoratori sono riportati nell’articolo 36 della nostra Costituzione. È

un servizio utile che si rende alla società. Il lavoro è il pilastro su cui si

basano le Nazioni e la comunità sociale. Antonio Pastore

IL LAVORO NOBILITA L’UOMO Tante parole sulla tutela e il diritto al lavoro…ma è davvero così?

L’Art. 4 afferma:

“la Repubblica riconosce a tutti

i cittadini il diritto al lavoro e

promuove le condizioni che

rendano effettivo questo

diritto. Ogni cittadino ha il

dovere di svolgere, secondo le

proprie possibilità e la propria

scelta, una attività o una

funzione che concorra al

progresso materiale o

spirituale della società”.

S.O.S. … LAVORO CERCASI In Italia c’è il problema del poco lavoro soprattutto al sud. Infatti, molte persone sono disoccupate e non

hanno i soldi per poter vivere e mandare avanti la propria famiglia. I politici cercano di risolvere il

problema, ma è difficile e ci vuole tempo. Per cercare e trovare un lavoro si fa di tutto, molte volte: ci si

sposta, si emigra, si cambia città, nazione e vita. In Italia le persone sono oltre 60 milioni e invece i

disoccupati sono 23,5 milioni, ovvero, il 39%. Non solo gli adulti non trovano lavoro, neanche i giovani,

molti dei quali, per assicurarsi un futuro, dopo gli studi si spostano all’estero, determinando il fenomeno

della “fuga dei cervelli” e impoverendo l’Italia anche delle sue intelligenze. Io non voglio lasciare il mio

Paese, per cui spero che questa situazione trovi presto una soluzione. Jasmin Liguori

pag. 4

AUMENTANO LE “MORTI BIANCHE”

SICUREZZA SUL LAVORO?!

La sicurezza sul lavoro è

una questione molto

importante per la società

perché negli ultimi anni

sono aumentati gli

incidenti sul posto di

lavoro. La causa di ciò è

nel non rispetto delle

regole di sicurezza da

parte dei datori di lavoro

o dei lavoratori stessi.

Ci sono vari rischi che

corre il lavoratore come:

numerose malattie

causate dal contatto con

materiali tossici, incidenti

sui cantieri o nel campo

dei trasporti. Le aziende

organizzano

periodicamente vari corsi

di formazione e

forniscono al dipendente

strumenti chiamati DPI

(dispositivi protezione

individuale)

che servono a rendere il

lavoro sicuro ma, molte

volte, il lavoratore

sottovaluta questi oggetti

o ne fa un uso sbagliato,

mettendo a rischio la

propria vita.

Inoltre, lo Stato italiano

tutela il lavoratore con

molte leggi che

riguardano la salute e la

sicurezza, nonostante

tutto ciò, le cause degli

incidenti e di "morti

bianche" sono ancora

elevate.

La regione italiana con

maggior numero di

infortuni sul lavoro, dopo

la Lombardia, è l’Emilia

Romagna. Adriano Garufi

SEGNALETICA SICUREZZA AI CORSI DI FORMAZIONE (Legge 626/94)

LA RICORRENZA PIÙ “CORTEGGIATA E RICERCATA” DAGLI ITALIANI

1° MAGGIO FESTA DEL LAVORO E DEI LAVORATORI Il Primo Maggio è la festa

dei lavoratori. È una festa

che affratella tutti gli

uomini di tutte le nazioni

del Mondo. Tutti lavorano,

non soltanto chi usa la

forza delle braccia: lavora

chi scrive, chi studia, chi

pensa. Lavora il medico

che cura l’ammalato, il

maestro che arricchisce

la mente dei ragazzi, lo

scienziato che scopre

nuove leggi e pensa nuove

invenzioni per la felicità e

il benessere degli uomini.

La Redazione

LA GLOBALIZZAZIONE E LA

CRISI DEL LAVORO

La globalizzazione è il risultato di

due fattori: la libertà degli

scambi, cioè merci, denaro, servizi

e persone si spostano ovunque con

facilità, e lo sviluppo tecnologico

che ha cancellato le distanze fra i

luoghi del Mondo. La

globalizzazione, però, ha cambiato

anche i modi di produrre le merci:

le grandi aziende comprano le

materie prime dove conviene di più

e producono nei Paesi dove la

manodopera costa di meno,

contribuendo alla crisi nel mondo

del lavoro. Roberta Montuori

VIGNETTA

pag. 5

Regioni %

Ampiezza angolare

Asia e

Pacifico 64,1% 64,1x3,6 ═ 231°

Africa

sub

sahariana

25,9% 25,9x3,6 ═ 93°

America

Latina e

Caraibi

3% 3x3,6 ═ 11°

Altre

regioni 7%

7x3,6 ═ 25°

100% Ampiezza totale :

360°

FERMIAMO QUESTE INGIUSTIZIE!

IL LAVORO MINORILE…LA VERGOGNA DELLA NOSTRA SOCIETÀ

Nel Mondo purtroppo ci

sono milioni di bambini che

sono costretti a lavorare,

ma non a lavorare così,

tanto per, ma sul serio, con

lavori pesanti. Alcuni sono

orfani o con genitori

separati. Per le bambine la

situazione è ancora più

tragica, perché oltre a

lavorare, devono occuparsi

della pulizia della casa e

della cura dei fratellini più

piccoli. Il fenomeno del

lavoro minorile è

concentrato soprattutto

nei Paesi più poveri. A volte

i bambini sono costretti a

rimanere chiusi nelle

fabbriche, senza vedere i

loro genitori.

questi bambini devono

avere i loro diritti che non

devono essere “calpestati”.

Essi sono sanciti dall’ONU

nella “Convenzione sui

Diritti dell’Infanzia”:

. Diritto alla salute

. Diritto al gioco

. Diritto al riposo e al

tempo libero

. Diritto allo studio

. Diritto a non essere

sfruttato

. Diritto ad avere una

famiglia.

Spero che un giorno tutto

questo non esista più. Io

sogno un Mondo in cui i

bambini possano vivere in

serenità. Serena Apicella

Quantificare con precisione il lavoro minorile nel Mondo

è assai difficile, a causa della naturale tendenza di

questo fenomeno a rimanere nell’ ombra. Nessuno sa con

certezza quanti siano i bambini e le bambine che

lavorano nel Mondo. In mancanza di cifre esatte l’OIL

(Organizzazione Internazionale del Lavoro) stima che

siano coinvolti nel fenomeno circa 218milioni di bambini

tra i 5 e i 7 anni. Considerando la fascia di età compresa

tra i 5 e i 14 anni (più utile a tenere conto dei bambini

lavoratori in età di scuola dell’obbligo) sono circa

191milioni i bambini lavoratori. Il settore agricolo è

quello con la maggiore presenza (69%) nell’ industria è al

9% e nei servizi al 22%. (Tratto da: i bambini che

lavorano – UNICEF Marzo 2007) La Redazione

I BAMBINI CHE LAVORANO QUANTI SONO?

Nel Terzo Mondo ci sono bambini che sono

impiegati in lavori pericolosi, come il lavoro in

miniera, a contatto con sostanze chimiche,

lavori agricoli o con macchinari pericolosi.

Esiste anche il lavoro per strada, cioè i

bambini cercano di sopravvivere, raccogliendo

rifiuti da riciclare o vendendo cibo e

bevande. Secondo me tutto questo è ingiusto,

LO SFRUTTAMENTO MINORILE

REGIONI

Asia e Pacifico Africa sub sahariana America Latina e Caraibi Altre regioni

Dati in percentuale relativi ai bambini che

lavorano nel Mondo e relativo areogramma

pag. 6

WE IMAGINE A NEW WORLD

Imagine there's no heaven

It's easy if you try

No hell below us

Above us only sky

Imagine all the people

Living for today...

Imagine there's no countries

It isn't hard to do

Nothing to kill or die for

And no religion too

Imagine all the people

Living life in peace...

You may say I'm a dreamer

But I'm not the only one

I hope someday you'll join us

And the world will be as one

Imagine no possessions

I wonder if you can

No need for greed or hunger

A brotherhood of man

Imagine all the people

Sharing all the world...

You may say I'm a dreamer

But I'm not the only one

I hope someday you'll join us

And the world will live as one.

John Lennon

Si potrebbe dire che io sia un

sognatore

Ma io non sono l’unico

Spero che un giorno vi unirete a

noi

Ed il mondo sarà come un’unica

entità.

GIORGIA

JASMIN

ADRIANO

SERENA

ROBERTA

pag. 7

LO STATO ITALIANO E IL GOVERNO

I POTERI DELLO STATO E I SUOI ORGANI

Dal 1861 l'Italia è uno Stato, il suo

primo re fu Vittorio Emanuele II. Per

molti anni l'Italia è stata una

Monarchia fino al 2 giugno 1946 da

quando è una Repubblica democratica:

il potere appartiene al popolo che

elegge i suoi rappresentanti nel

Parlamento. I poteri dello Stato sono

i seguenti: potere esecutivo, potere

legislativo e giudiziario. il Presidente

della Repubblica è Sergio Mattarella,

la cui sede è il Palazzo del Quirinale.

Il Parlamento è un organo che si

occupa di approvare le leggi. È

formato dalla Camera dei Deputati

(costituito da 630 Deputati il cui

Presidente è Roberto Fico) e dal

Senato della Repubblica (formato da

315 Senatori; Presidente del Senato è

Maria Elisabetta Alberti Casellati). Le

leggi prima passano dalla Camera dei

Deputati e poi vanno al Senato. Per

essere operativa una legge deve

essere approvata da entrambe le

Camere.

Il Parlamento ha il potere legislativo,

cioè il potere di approvare le leggi e,

inoltre, ogni sette anni elegge il

Presidente della Repubblica.

Sede della Camera dei Deputati è

Palazzo Montecitorio. Sede del

Senato è Palazzo Madama.

Il Governo è un organo ristretto,

composto da un limitato numero di

persone. A capo del Governo c'è il

Presidente del Consiglio, Giuseppe

Conte, nominato dal Presidente della

Repubblica.

Il capo del Governo nomina i Ministri

che si occupano di materie specifiche

(Ministero dell'Istruzione, della

Salute, dei Trasporti, ...).

Il Governo si riunisce a Palazzo Chigi

a Roma, detiene il potere esecutivo,

cioè il potere di applicare le leggi.

L'organo che ha il compito invece di

far rispettare le leggi (potere

giudiziario) è la Magistratura.

Emanuele Patella

LE SEDI DELLO STATO

PALAZZO MONTECITORIO-SEDE CAMERA DEI DEPUTATI-ROMA

PALAZZO CHIGI-SEDE DEL GOVERNO-ROMA

PALAZZO MADAMA-SEDE DEL SENATO-ROMA

PALAZZO QUIRINALE-SEDE DEL PRESIDENTE

DELLA REPUBBLICA-ROMA

RE VITTORIO EMANUELE II

PRESIDENTE ENRICO DE NICOLA

PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA

PALAZZO MONTECITORIO -SEDE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI-ROMA

GOVERNO-ROMA

pag. 8

I SIMBOLI DELLA REPUBBLICA ITALIANA

La festa della Repubblica

italiana è una giornata

celebrativa nazionale per

ricordare la nascita della

repubblica e si festeggia

ogni anno il 2 Giugno, data

del referendum

istituzionale del 1946.

Uno dei simboli italiani è il

Tricolore.

Nella Costituzione all’ art.

12, si legge:

“La Bandiera della

Repubblica Italiana è il

Tricolore: verde, bianco e

rosso a tre bande verticali

di eguale dimensione”.

Fu a Reggio Emilia il 7

Gennaio 1797 che si decise

ufficialmente come doveva

essere la bandiera italiana,

mentre la scelta dei colori,

verde, bianco e rosso,

spettò a Bologna l’anno

precedente.

Il verde rappresenta le

nostre pianure, il bianco la

neve delle nostre cime e il

rosso il sangue dei soldati

morti in guerra.

L’emblema della

Repubblica italiana fu

scelto il 5 Maggio 1948 al

termine di un percorso

creativo durato 24 mesi,

passando per due concorsi

pubblici e un totale di 800

bozzetti, presentati da

circa 500 cittadini, fra

artisti e dilettanti. Ha una

stella centrale che

rappresenta la terra

italiana ed è uno dei simboli

più antichi del nostro

Paese, infatti, risale a quasi

cinque secoli fa. La ruota

dentata d’acciaio è un

simbolo del lavoro e

richiama il primo articolo

della Costituzione. Il ramo

d’ ulivo rappresenta la

volontà di pace nella

nazione sia nel senso di

concordia interno che della

fratellanza internazionale.

Da sempre l’ulivo è la pianta

della pace. Il ramo di

quercia, insieme all’ulivo, è

un tipico albero italiano. È

forte e resistente ed è il

simbolo della forza e della

dignità del popolo italiano.

Il “Canto degli italiani”,

meglio conosciuto come

Inno di Mameli (o Fratelli

d’Italia), è il nostro inno

nazionale.

Goffredo Mameli nasce a

Genova il 5 Settembre

1827. Studente e poeta, nel

1847 scrisse le parole del

testo di quello che

diventerà poi l’Inno della

Repubblica italiana.

Michele Novaro nasce a

Genova il 23 Ottobre 1818.

Studiò composizione e

canto. Scrisse la musica

dell’inno che divenne molto

popolare durante il

Risorgimento.

Christian Venetucci

INNO, BANDIERA, EMBLEMA, STENDARDO, VITTORIANO

STENDARDO PRESIDENZIALE

Ogni Stato ha il suo vessillo. La nostra Costituzione all’articolo 12

ne specifica colori e dimensioni.

IL VITTORIANO O ALTARE

DELLA PATRIA

pag. 9

ARTICOLO 10

…La condizione giuridica dello straniero è

regolata dalla legge in conformità delle

norme e dei trattati internazionali. Lo

straniero, al quale sia impedito nel suo

paese l'effettivo esercizio delle libertà

democratiche garantite dalla Costituzione

italiana, ha diritto d'asilo nel territorio

della Repubblica, secondo le condizioni

stabilite dalla legge…

ARTICOLO 11

L'Italia ripudia la guerra come strumento

di offesa alla libertà degli altri popoli e

come mezzo di risoluzione delle

controversie internazionali…

La mia fortuna? Essere arrivato in Italia!

Io sono un ragazzo straniero e provengo dalla città di

Homos in Siria, un Paese, come tutti sanno, sconvolto

dalla guerra. Il conflitto è iniziato quando avevo sei

anni e da allora non ho potuto fare nulla, neanche il

mio gioco preferito: andare in bici. Ho interrotto gli

studi e con la mia famiglia abbiamo abbandonato la

Siria e ci siamo rifugiati in Libano. Ho lasciato tutto,

soprattutto il mio amatissimo nonno di cui ho portato

con me il ricordo e niente altro. Sono arrivato in

Italia due anni fa con tanta nostalgia per aver

lasciato il mio Paese e i miei parenti. Dall’anno scorso

frequento la Scuola Primaria di Aiello, dove sono

stato accolto con tanto affetto da insegnanti e

compagni che mi hanno fatto sentire dal primo

momento uno di loro. GRAZIE ITALIA! GRAZIE A

TUTTI VOI! Mohamed Abdallah Al Ashkar

Il 5 Maggio 2019 Antonio Piccirillo, figlio del boss

camorrista Rosario Piccirillo, ha partecipato al corteo

organizzato a Napoli, per protestare contro la

sparatoria, durante la quale hanno colpito la bambina

Noemi di 4 anni e per tutte le persone innocenti

uccise dalla criminalità organizzata. Infatti, a questa

manifestazione ha partecipato anche Manuela, figlia

di Scamardella Palma vittima della camorra. Manuela

ha ricordato la mamma che è stata uccisa per errore

in un agguato sulle scale di casa, solo perchè abitava

vicino ad un capo clan camorrista. Al corteo era

presente anche l'associazione "Un popolo in cammino"

che ha preparato uno striscione con la scritta

"Disarmiamo Napoli". Il popolo partenopeo è sceso per

strada per riprendersi il proprio orgoglio e la propria

dignità per una Napoli fatta anche di persone garbate

e non "violente”. Antonio intervistato ha detto che la

Camorra non può continuare a uccidere i nostri cari e

parlando del padre, ora detenuto nella casa

circondariale di Tolmezzo, ha aggiunto che lui gli vuole

bene ma non accetta il suo comportamento e la

“cultura camorrista”. In tanti si complimentano con

Antonio Piccirillo per ciò che ha fatto perchè non si

era mai vista una cosa del genere, “fare uno sgarro”

così grave alla camorra. Davvero coraggioso!

Stefano Braca

FIGLIO DEL BOSS DELLA CAMORRA IN CORTEO PER DIRE “NO” AL PADRE

NAPOLI … NON SOLO CAMORRA PER ANTONIO PICCIRILLO

Antonio dichiara che si deve voler bene ai genitori ma non si devono seguire quando si comportano

in maniera scorretta

LA CORRETTA APPLICAZIONE DEI

PRINCIPI COSTITUZIONALI PER

CONTRASTARE LA CRIMINALITÀ

Dalle parole Di Giovanni Falcone la soluzione

per sconfiggere le organizzazioni criminali

“Perché una società vada bene, basta che

ognuno faccia il suo dovere” - diceva Giovanni

Falcone. Le organizzazioni criminali si sono

sostituite allo Stato laddove questo dovere è

venuto meno: il dovere di tutelare l’individuo

nei rapporti civili, etico-sociali, economici e

politici, il dovere di disciplinare il corretto

esercizio della funzione legislativa e

giurisdizionale, il dovere di riconoscere

l’individuo come un soggetto titolare di diritti

inviolabili, il dovere di rispettare e

considerare la Costituzione come la legge

fondamentale dello Stato.

La corretta applicazione dei principi

costituzionali avrebbe potuto rappresentare

ed è un valido strumento per contrastare

efficacemente gli effetti del sistema mafioso.

La Redazione

pag. 10

L'Unione Europea ha iniziato la sua storia negli anni cinquanta sotto il

nome di "Comunità Europee". L’idea di Unione europea risale alla fine

della Seconda Guerra Mondiale perchè non si verificassero mai più

massacri e distruzioni. Il primo a proporlo nel discorso del 9 maggio

1950 è stato il ministro degli Affari Esteri francesi Robert Schuman.

Tale data, che può essere considerata il "compleanno" dell'attuale UE,

viene festeggiata ogni anno come la Festa dell'Europa. Inizialmente

l’UE era composta da sei Stati membri: Belgio, Germania, Francia,

Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi, oggi ne comprende 28. La moneta

usata dalla maggioranza degli Stati europei è l’euro. La bandiera

dell’Unione Europea ha lo sfondo blu con dodici stelle gialle che

formano un cerchio. Alisia Iacono

ITALIA UNO DEI SEI STATI FONDATORI DELLA UE

NON SOLO ITALIA …

ARTICOLO 21

Tutti hanno diritto di manifestare

liberamente il proprio pensiero con

la parola, lo scritto e ogni altro

mezzo di diffusione. La stampa non

può essere soggetta ad

autorizzazioni o censure.

NOI LA PENSIAMO COSÌ…

In questi cinque anni siamo stati fortunati ad avere

un’insegnante che la pensasse così: “la stesura di un giornale è

un modo per sfruttare la potenzialità didattica di questo tipo di

attività in cui convogliano diverse competenze (comunicative,

grafiche, logiche, sociali, relazionali, operativo - manuali,

informatiche), attivando la fantasia e sviluppando il senso

critico”. Infatti, abbiamo imparato a utilizzare meglio il

computer, “scoperto” le varie parti che costituiscono il giornale,

imparato a condurre ricerche, a scrivere articoli, a confrontarci

sul lavoro da svolgere e come svolgerlo, a scattare o scegliere

foto, a produrre disegni, a preparare e fare interviste.

Soprattutto, però, abbiamo avuto la possibilità di “dire la

nostra”, di raccontare i nostri pensieri e le nostre passioni,

proprio come afferma il maestro Mario Lodi, perché: “l'articolo

21 è l'articolo della Costituzione italiana dedicato alla libertà di

manifestazione del pensiero da parte di tutti. Tutti vuol dire

anche i bambini. Mario Lodi”. La Redazione

ARTICOLI IN …RIMA! Ogni cittadino italiano deve poter lavorare

e l’art.1 vogliamo rispettare. Emanuele

Se “cittadini modello” vogliamo diventare

la Costituzione dobbiamo rispettare. Stefano

Noi “Cittadini Sovrani” siamo

e per questo la Costituzione adoriamo. Christian

L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro

e la sovranità del popolo una conquista d’oro. Adriano

La Costituzione dobbiamo “onorare”

se la nostra vita vogliamo migliorare. Alisia

L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro sicuro

perché ognuno deve contribuire al miglioramento del futuro. Giorgia

Fin dall’antichità solo il re aveva la sovranità,

l’art.1, invece, al popolo ridona dignità. Serena

ECCO DEGLI

SLOGAN PER

“SPONSORIZZARE”

L’IMPORTANZA

DELLA NOSTRA

AMATA

COSTITUZIONE

TROPPO SPESSO

“TRADITA”

pag. 11

I NOSTRI PROGETTI PER IL FUTURO

Ora che sono più sereno e contento di trovarmi in Italia, riesco a pensare

e a fare progetti per il mio futuro. Per prima cosa frequenterò la Scuola

Media e al termine di questo corso di studi mi iscriverò ad una scuola

professionale, dove potrò imparare a fare il parrucchiere. Questo è il

grande sogno che ho nel mio cassetto: diventare un bravissimo

parrucchiere. Vorrei aprirmi un grande negozio con tanti dipendenti che mi

aiutano nel mio lavoro; vorrei acquistare, con i miei guadagni, una casa e

un’automobile. Mohamed Abdallah Al Ashkar

Io ora frequento la 5ª elementare, poi andrò alla Scuola Secondaria di

Primo Grado che propone l’indirizzo normale o l’indirizzo musicale. Io ho

scelto quello musicale, perché voglio studiare musica e saper suonare uno

strumento: il violino. Dopo le medie non ho un’idea molto chiara riguardo a

quello che vorrei fare. Vorrei diventare una professoressa d’italiano o di

violino. Se sceglierò di diventare professoressa di violino, dopo aver

completato il prossimo corso di studi, frequenterò, il conservatorio, se

veramente mi piacerà la musica. Vorrei, però, diventare professoressa

d’italiano, perché vorrei insegnare ai ragazzi come diventare un buon

cittadino e insegnare loro la nostra bella lingua. Questi sono i miei progetti

“FUTURO”, ma ora penso soprattutto a studiare e ad arrivare alla Scuola

Secondaria PREPARATA! Serena Apicella

Io quando diventerò grande vorrei fare il calciatore, il pompiere oppure il

carabiniere. Ho avuto queste idee per il futuro perché giocare al calcio mi

piace, invece il pompiere o il carabiniere perché così posso aiutare e/o

salvare la gente (però preferirei fare il carabiniere perché mi piace di

più). Stefano Braca

Io frequento l’ultimo anno della Scuola Primaria, quindi, pensandoci bene, è

ancora presto per sapere effettivamente cosa farò da grande. Un piccolo

sogno, però, in realtà io già ce l’ho ……intanto, l’anno prossimo comincerò le

Scuole Medie, poi mi piacerebbe andare al Liceo Scientifico o Linguistico.

Dopo sicuramente frequenterò l’Università scegliendo la facoltà di

Medicina. Finiti gli studi mi vedo dottoressa che opera negli ospedali per

aiutare le persone che stanno poco bene. Giorgia Buccellato

Io da grande vorrei essere un geologo. Coltivo questo sogno da quattro o

cinque anni, quando mio padre mi portò un mattone di gesso, un martelletto

e uno scalpelletto in legno. Io iniziai a scavare come un matto e appena vidi

un luccichio andai ancor più veloce fino a quando non la tirai fuori.

Sembrava oro ma non lo era precisamente e, se non sbaglio, si chiamava

“pirite” e appena sentii questo nome scoppiai a ridere. Poi, dopo aver

recuperato altre due pietre, distrussi del tutto il mattone per l’impazienza

e con mia sorpresa… non c’era nulla! Ora ho iniziato con pezzi più grandi e

spero che un giorno io riesca a realizzare questa mia passione diventando

un geologo. Adriano Garufi

Mi chiamo Alisia e ho 11 anni. Si sta concludendo un ciclo di formazione

della mia vita e sta per aprirsi un altro percorso che, percorrendolo fino in

fondo, mi porterà a decidere cosa farò da grande. In realtà ho già delle

idee abbastanza chiare! Mi piace la moda: abiti, scarpe, accessori.

Pensando a tutto ciò, si fa spazio nella mia mente il voler frequentare una

scuola di moda, per poi aprire un negozio di abbigliamento, sia per uomo

che per donna. Ho già in mente il nome: “Party-shopping”. Speriamo che

verrà molta gente! Alisia Iacono

NOI CITTADINI DI DOMANI…

RAGAZZI DALLE IDEE

CHIARE NONOSTANTE

LA GIOVANE ETÀ

Ognuno di noi ha il suo

sogno nel cassetto e il suo

desiderio da inseguire e

realizzare, animato

dall’ottimismo e dalla

voglia di costruirsi una

vita serena e felice;

consapevoli che non sarà

sempre facile il nostro

cammino, ma che forse

sarà proprio qualche

tappa amara, a renderci

più dolce l’arrivo. Per

questo abbiamo scelto le

bellissime parole di Papa

Giovanni Paolo II come

augurio per un futuro

radioso. La Redazione

pag. 12

Io da grande vorrei fare l’estetista perchè mi piace mettere lo smalto. Anche la ballerina perché è una

passione che ho da piccola e stare sulle punte è per me un sogno. Non ho le idee molto chiare sul mio

futuro ma so che dal prossimo anno inizierò a frequentare la scuola di danza. Jasmin Liguori

Ci vuole ancora tanto tempo prima che diventi grande, però, già ho delle idee su che cosa mi piacerebbe

fare: la maestra, la cameriera, l’estetista, ma credo che il lavoro che mi piace di più sia quello della

parrucchiera perché, quando ero piccola, dicevo sempre che volevo fare questo mestiere. Dato che lo

desidero già da tantissimo tempo, penso che non cambierò idea e farò la “hairdresser” e imparerò anche

le lingue straniere come l’inglese e lo spagnolo. Roberta Montuori

Mi presento, mi chiamo Antonio Pastore ed ho 11 anni. Il mio progetto per il futuro è il lavoro e vorrei

entrare nelle Forze Armate, Marina Militare oppure fare il pilota di aerei, perché mi piace conoscere

persone e posti nuovi, anche culture e civiltà diverse dalla nostra. Antonio Pastore

Io da grande mi vorrei laureare, vorrei fare il bancario e, soprattutto, guadagnare bene. Vorrei

diventare bancario perchè mi piace contare, gestire i soldi, infatti, alla mia prima comunione ho contato

tutti i soldi che ho ricevuto. Da adulto vorrei vivere in una casa bella, spaziosa, che non sia una villa, ma

una casa molto ampia. Vorrei che ci abitassimo io, la mia futura moglie e due figli maschi, li preferisco

maschi perchè sono più facili da gestire rispetto alle femmine, ma mi accontenterei anche di una

femminuccia. Spero che vivranno a lungo i miei genitori ed i miei due fratelli Giovanni e Daniele, perché

ci vogliamo un mondo di bene, infatti, viviamo in armonia. Questo vorrei che accadesse in futuro.

Emanuele Patella

Io da grande vorrei trovare al più presto un lavoro, anche se non so ancora precisamente cosa farò,

però, mi piacerebbe fare l’aviatore perché ho la fortuna di non aver paura di volare e, quindi, potrebbe

essere un’opzione. Mi piacerebbe praticare un lavoro che includa la matematica e i numeri perché a me

piace la matematica e so calcolare molto bene. Mi farebbe piacere sposarmi, avere un figlio maschio e

vivere nella mia casa con mia moglie, dove creare una piscina nel mio grande cortile e fare tanti viaggi,

specialmente in Sicilia perché gradisco tanto mangiare il pesce e lì lo cucinano proprio bene.

Christian Venetucci

LA REDAZIONE

Al Ashkar Mohamed

Abdallah

Apicella Serena

Braca Stefano

Buccellato Giorgia

Garufi Adriano

Iacono Alisia

Liguori Jasmin

Montuori Roberta

Pastore Antonio

Patella Emanuele

Venetucci Christian

IL TEAM DOCENTE

Auletta Consiglia

Cilenta Filomena

Costanzo Maddalena

Izzillo Romina

Pezzotti Monica

Saracino Filomena

INS, REFERENTE

Saracino Filomena

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